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Document 52018DC0321

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende Quadro finanziario pluriennale 2021-2027

COM/2018/321 final

Bruxelles, 2.5.2018

COM(2018) 321 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE



Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende

Quadro finanziario pluriennale 2021-2027

{SWD(2018) 171 final}


1.UN BILANCIO PER L'UNIONE A 27 NUOVO E MODERNO

Una volta ogni sette anni l'Unione europea decide il suo futuro bilancio a lungo termine, il quadro finanziario pluriennale. Il prossimo bilancio, che avrà inizio il 1º gennaio 2021, sarà il primo dell'Unione europea a 27.

È un momento cruciale per la nostra Unione, è un'opportunità per gli Stati membri e le istituzioni europee di stringersi attorno a una visione chiara sul futuro dell'Europa, è l'occasione per dimostrare inequivocabilmente che l'Unione è pronta a tradurre le parole in azioni necessarie e a realizzare la nostra visione comune. Un bilancio dell'UE moderno e mirato permetterà di continuare a dar vita al programma positivo proposto dal presidente Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione dinanzi al Parlamento europeo il 14 settembre 2016 1 e approvato dai leader dei 27 Stati membri a Bratislava il 16 settembre 2016, così come nella dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. Un bilancio dell'UE moderno e mirato contribuirà a far sì che l'Unione sia grande sulle grandi questioni e piccola sulle piccole, come convenuto a Roma.

I negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale giungono in un momento in cui l'Unione vive un nuovo dinamismo, ma anche grandi sfide. L'Unione ha agito con decisione sull'onda della crisi finanziaria ed economica gettando solide basi per una ripresa durevole. Adesso che l'economia è in crescita e crea occupazione, l'attenzione dell'Unione si concentra sempre più sulla realizzazione efficiente ed equa di ciò che conta veramente nella vita quotidiana dei cittadini. E questo per i cittadini di tutti gli Stati membri dell'Unione. L'invito del presidente Juncker a superare le divisioni e rendere l'Unione più unita, più forte e più democratica 2 dovrebbe pertanto trovare riscontro anche nell'elaborazione del nuovo bilancio.

Le scelte dei prossimi mesi daranno forma all'Unione dei prossimi decenni. La posta in gioco è alta. Il progresso tecnologico e l'evoluzione demografica stanno trasformando le nostre economie e la nostra società. I cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse ci impongono di esaminare attentamente cosa possiamo fare perché il nostro stile di vita rimanga sostenibile. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, rimane alta in molte parti d'Europa. Le nuove minacce alla sicurezza richiedono risposte nuove. La crisi dei rifugiati, provocata dalle guerre e dal terrore nel vicinato dell'Europa, ha evidenziato la necessità di rafforzare la nostra capacità di gestire le pressioni migratorie e di affrontarne le cause profonde. L'instabilità geopolitica va crescendo e i valori e i principi democratici su cui si fonda la nostra Unione sono messi a dura prova.

Le proposte presentate oggi dalla Commissione per il quadro finanziario pluriennale 2021‑2027 contribuiranno a rispondere a queste sfide e opportunità. Sono il risultato di un dibattito aperto e inclusivo: la Commissione ha definito una serie di alternative per il futuro bilancio dell'UE nella sua comunicazione del 14 febbraio 2018 3 ; ha ascoltato con attenzione il Parlamento europeo 4 , gli Stati membri, i parlamenti nazionali, i beneficiari dei finanziamenti dell'UE e gli altri portatori di interessi. Le consultazioni pubbliche aperte che si sono svolte all'inizio di quest'anno hanno suscitato più di 11 000 risposte.

La Commissione propone un bilancio a lungo termine nuovo, moderno e rigorosamente orientato alle priorità politiche dell'Unione a 27. Il bilancio proposto combina strumenti nuovi e programmi aggiornati per rispondere efficacemente alle priorità dell'Unione e raccogliere nuove sfide. Le proposte mostrano inoltre come semplificare e riformare il finanziamento del bilancio per creare un legame più forte con le priorità politiche. Le proposte sono concepite per generare un impatto unico sulla costruzione di un'Europa prospera, sicura e coesa. Per questo si concentrano sui settori in cui l'Unione è nella posizione migliore per dare risultati.

In ciascun settore la Commissione propone il livello di finanziamento di cui avremo bisogno per essere all'altezza delle nostre ambizioni collettive. Nelle prossime settimane seguiranno le proposte legislative per i singoli programmi finanziari futuri.

Le proposte offrono inoltre una risposta concreta ed equilibrata alle conseguenze del recesso del Regno Unito sul bilancio dell'UE. L'uscita di un contribuente importante avrà ripercussioni finanziarie di cui deve tenere conto il futuro quadro finanziario. Il mantenimento di un livello di sostegno che corrisponda alle nostre ambizioni in tutti i settori prioritari richiederà contributi aggiuntivi dagli Stati membri, da ripartirsi in modo equo ed equilibrato. In parallelo dobbiamo fare il massimo per rendere il bilancio dell'UE più efficiente. La Commissione propone risparmi in alcuni principali settori di spesa e riforme trasversali intese a semplificare il bilancio e trarre il massimo da ogni singolo euro.

L'Europa si trova nel pieno del più grande dibattito sul suo futuro dell'ultima generazione; iniziato con il Libro bianco della Commissione sul futuro dell'Europa pubblicato il 1º marzo 2017 5 , si concluderà in occasione del vertice informale dei leader che si terrà a Sibiu, in Romania, il 9 maggio 2019. A qualche settimana dalle elezioni europee, per i leader dei 27 Stati membri e il Parlamento europeo il vertice di Sibiu sarà il momento per difendere l'Europa che vogliono e dotare l'Unione dei mezzi d'azione necessari. I progressi decisivi sul futuro bilancio a lungo termine ottenuti di qui ad allora lanceranno il messaggio chiaro della volontà e della determinazione di andare avanti insieme.

Il 2019 sarà un nuovo inizio per la nostra Unione a 27: dobbiamo essere pronti. Resta poco tempo per istituire il nuovo quadro e fare in modo che i nuovi programmi siano pronti a dare risultati a vantaggio dei cittadini e delle imprese dell'UE sin dal primissimo giorno. Il nuovo bilancio dell'UE sarà più semplice, più flessibile e più mirato. Un bilancio improntato ai principi della prosperità, della sostenibilità 6 , della solidarietà e della sicurezza. Un bilancio per un'Europa che protegge, che dà forza, che difende. Un bilancio che unisce e che non divide. Un bilancio equo per tutti gli Stati membri. Un bilancio per il futuro dell'Europa. Per questo dobbiamo iniziare a lavorare ora.

2.MODERNIZZARE IL BILANCIO DELL'UE

Il bilancio dell'UE è da molto tempo una fonte vitale di investimenti favorevoli alla crescita per tutta l'Europa. Anche in tempi di crisi ha consentito all'Unione di sostenere la crescita e la creazione di posti di lavoro e di promuovere l'innovazione a lungo termine e le riforme economiche. La creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (il cosiddetto "Fondo Juncker") illustra bene come il bilancio dell'UE sia stato in grado di dare un impulso quanto mai necessario alla ripresa economica dell'Europa in un momento critico. Il bilancio dell'UE è stato anche parte determinante della risposta alle numerose e gravi sfide attuali, dai grandi flussi migratori alle minacce alla sicurezza, ai cambiamenti climatici.

L'esperienza recente ha messo a nudo le debolezze del quadro attuale. Nonostante i miglioramenti, il bilancio dell'UE è ancora troppo rigido. La mancanza di flessibilità ha impedito all'Europa di reagire in modo sufficientemente tempestivo ed efficace in un mondo in rapido cambiamento. Norme di finanziamento complesse e divergenti rendono più difficile l'accesso ai finanziamenti dell'UE e distolgono l'attenzione da ciò che conta davvero: ottenere risultati sul campo. I fondi sono distribuiti su un numero troppo elevato di programmi e strumenti, sia all'interno che al di fuori del bilancio. Si può fare di più per modernizzare e semplificare i due maggiori capitoli di spesa del bilancio, la politica agricola comune e la politica di coesione. Molte delle nuove priorità per un'Unione che protegge, che dà forza e che difende necessitano di nuovi strumenti su misura per fare delle ambizioni realtà.

Il principale messaggio delle ampie consultazioni della Commissione è giunto forte e chiaro: un'Europa più unita, più forte e più democratica ha bisogno di un bilancio nuovo e moderno. E ha bisogno di una nuova riflessione su come questo bilancio può rispondere alle esigenze della popolazione in tutta l'Unione. L'approfondita revisione della spesa 7 della Commissione ha permesso di individuare ciò che ha funzionato bene in passato e ciò che andrebbe mantenuto nel prossimo bilancio. Ma ha anche rivelato gli ambiti che occorre riformare per sfruttare appieno il potenziale del bilancio dell'UE. Sulla base di tale valutazione la Commissione propone un quadro moderno e una serie di programmi nuovi e riformati improntati ai principi che seguono.

·Maggiore attenzione al valore aggiunto europeo. Il bilancio dell'UE è modesto rispetto alle dimensioni dell'economia europea e dei bilanci nazionali. È pertanto essenziale che investa nei settori in cui l'Unione può offrire un reale "valore aggiunto europeo" alla spesa pubblica nazionale. Mettere in comune le risorse consente di ottenere risultati che gli Stati membri da soli non possono conseguire 8 . Si pensi ai progetti di ricerca d'avanguardia che riuniscono i migliori ricercatori di tutta Europa o a tutte le opportunità che hanno i giovani e le piccole imprese di trarre pieno vantaggio dal mercato unico e dall'economia digitale. O ai casi in cui la messa in comune delle risorse permette di fare di più, ad esempio catalizzando investimenti strategici fondamentali. Tali investimenti sono la chiave della prosperità futura dell'Europa e della sua leadership verso gli obiettivi mondiali di sviluppo sostenibile. Lo stesso vale quando si tratta di dotare l'Unione degli strumenti per difendere e proteggere i suoi cittadini in un mondo in rapida evoluzione, dove molti dei problemi più urgenti trascendono i confini nazionali.

·Un bilancio semplificato e trasparente. La Commissione propone un quadro più coerente, più mirato e più trasparente. La struttura del bilancio sarà più chiara e più strettamente allineata alle priorità. La Commissione propone di ridurre i programmi di oltre un terzo, ad esempio riunendo fonti di finanziamento frammentate in nuovi programmi integrati e razionalizzando al massimo l'uso degli strumenti finanziari. 

·Meno burocrazia per i beneficiari. La Commissione propone di rendere le norme più coerenti sulla base di un corpus unico 9 . Ciò ridurrà drasticamente gli oneri amministrativi per i beneficiari e le autorità di gestione, faciliterà la partecipazione ai programmi dell'UE e ne accelererà l'attuazione. Per i diversi programmi e strumenti sarà più facile operare congiuntamente per potenziare l'impatto del bilancio dell'UE. La Commissione proporrà inoltre di semplificare e razionalizzare le norme sugli aiuti di Stato per rendere più diretto il nesso tra gli strumenti del bilancio dell'UE e i finanziamenti nazionali.

·Un bilancio più agile e flessibile In un contesto geopolitico instabile l'Europa deve essere in grado di reagire rapidamente ed efficacemente agli imprevisti. La Commissione propone di prendere le mosse dai meccanismi esistenti per rendere il bilancio più agile. Ciò significa accrescere la flessibilità dei programmi al loro interno e tra di loro, rafforzare gli strumenti di gestione delle crisi e creare una nuova "riserva dell'Unione" per far fronte a eventi imprevisti e reagire alle emergenze in settori quali la sicurezza e la migrazione.

·Un bilancio che funziona. Il bilancio dell'UE può essere considerato un successo soltanto se dà risultati tangibili sul campo. La Commissione propone di porre maggiore enfasi sulla performance dei programmi, in particolare fissando obiettivi più chiari e concentrandosi su un numero più ridotto di indicatori di performance di qualità superiore. In tal modo sarà più agevole monitorare e misurare i risultati e apportare modifiche ove necessario.

La concezione dei programmi futuri è solo il primo passo. Il vero banco di prova sarà verificare che i programmi diano risultati sul campo. L'attuazione efficiente ed efficace della prossima generazione di programmi è pertanto una priorità assoluta. Si tratta di una responsabilità condivisa tra la Commissione, gli Stati membri, le autorità regionali e tutti i soggetti coinvolti nella gestione del bilancio dell'UE.

È inoltre essenziale rafforzare il legame tra i finanziamenti dell'UE e il rispetto dello stato di diritto. L'UE è una comunità basata sullo stato di diritto, il che significa anche che organi giurisdizionali indipendenti a livello nazionale e dell'UE hanno il compito di vigilare sul rispetto delle norme e dei regolamenti decisi di comune accordo e sulla loro applicazione in tutti gli Stati membri. Il rispetto dello stato di diritto è un requisito essenziale per una gestione finanziaria sana e per un uso efficace dei fondi dell'UE. La Commissione propone pertanto un nuovo meccanismo per proteggere il bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate riguardanti lo stato di diritto.

IL BILANCIO DELL'UE E LO STATO DI DIRITTO

In base alle norme vigenti tutti gli Stati membri e i beneficiari sono tenuti a dimostrare che il quadro normativo per la gestione finanziaria è solido, che la pertinente normativa dell'UE viene correttamente attuata e che sussistono le necessarie capacità amministrative e istituzionali. L'attuale quadro finanziario pluriennale contiene anche disposizioni volte a garantire che politiche economiche e di bilancio inadeguate non compromettano l'efficacia dei finanziamenti dell'UE.

La Commissione propone di rafforzare la protezione del bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate negli Stati membri riguardanti lo stato di diritto. Se tali carenze compromettono o minacciano di compromettere una sana gestione finanziaria o la tutela degli interessi finanziari dell'Unione, deve essere possibile trarre le debite conseguenze sul fronte dei finanziamenti dell'UE. Le eventuali misure che si prenderanno nell'ambito di questa nuova procedura dovranno essere proporzionate alla natura, alla gravità e alla portata delle carenze generalizzate riguardanti lo stato di diritto, senza pregiudicare gli obblighi degli Stati membri interessati nei confronti dei beneficiari.

La decisione che stabilisce se una carenza generalizzata riguardante lo stato di diritto rischia di ledere gli interessi finanziari dell'UE sarà proposta dalla Commissione e adottata dal Consiglio con voto a maggioranza qualificata inversa 10 . Essa terrà conto di informazioni pertinenti quali le decisioni della Corte di giustizia dell'Unione europea, le relazioni della Corte dei conti europea, nonché le conclusioni delle pertinenti organizzazioni internazionali. Lo Stato membro interessato avrà la possibilità di presentare le proprie considerazioni prima che venga adottata qualsiasi decisione.



3.UN BILANCIO PER LE PRIORITÀ DELL'EUROPA

Il futuro bilancio a lungo termine sarà un bilancio per le priorità dell'Unione. Le proposte della Commissione faranno in modo che la struttura e i programmi del bilancio dell'UE siano perfettamente in linea con il programma positivo dell'Unione per il periodo post 2020 convenuto a Bratislava e a Roma. La nuova architettura del futuro quadro finanziario pluriennale garantirà maggiore trasparenza riguardo a cosa serve il bilancio dell'UE e a come contribuiscono le sue diverse parti. E apporterà la flessibilità necessaria per rispondere all'evolvere delle esigenze.

I programmi saranno organizzati attorno alle principali priorità di spesa tematiche che corrispondono alle rubriche della struttura di bilancio formale. All'interno di ciascuna priorità i programmi saranno riuniti in cluster che si rifletteranno nei titoli del bilancio annuale. Ne conseguirà una maggiore chiarezza sul modo in cui i programmi contribuiranno al conseguimento degli obiettivi.

In pratica la struttura formale del bilancio rivela solo parte della realtà. Molte delle priorità dell'Unione sono complesse e sfaccettate: sarebbe impossibile affrontarne ogni aspetto con un unico programma. Secondo le proposte della Commissione, saranno combinati gli investimenti provenienti da più programmi per rispondere a priorità trasversali fondamentali quali l'economia digitale, la sostenibilità, la sicurezza, la migrazione, il capitale umano e le competenze, il sostegno alle piccole imprese e l'innovazione. La Commissione propone di semplificare queste interazioni nel futuro quadro, in modo da dare una risposta molto più coerente alle sfide dell'Europa. Nelle sezioni che seguono vengono esposti i programmi e le riforme principali per ciascuna priorità di spesa.

Informazioni più dettagliate in merito agli obiettivi, all'impostazione e al valore aggiunto europeo dei singoli programmi figurano nell'allegato della presente comunicazione.

Il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027:
un bilancio moderno per un'Unione che protegge, che dà forza, che difende.

I. MERCATO UNICO, INNOVAZIONE E AGENDA DIGITALE

1 Ricerca e innovazione

·Orizzonte Europa

·Programma Euratom di ricerca e formazione

·Reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER)

2 Investimenti strategici europei

·Fondo InvestEU

·Meccanismo per collegare l'Europa

·Programma Europa digitale (in particolare cibersicurezza)

3 Mercato unico

·Programma del mercato unico (in particolare competitività e piccole e medie imprese - COSME, sicurezza alimentare, statistiche, concorrenza e cooperazione amministrativa)

·Programma UE per la lotta antifrode

·Cooperazione nel settore fiscale (FISCALIS)

·Cooperazione nel settore doganale (CUSTOMS)

4 Spazio

·Programma spaziale europeo

II. COESIONE E VALORI

5 Sviluppo regionale e coesione

·Fondo europeo di sviluppo regionale

·Fondo di coesione

·Sostegno alla comunità turco-cipriota

6 Unione economica e monetaria

·Programma di sostegno alle riforme (in particolare strumento per la realizzazione delle riforme e strumento di convergenza)

·Protezione dell'euro contro la contraffazione

7 Investire nelle persone, nella coesione sociale e nei valori

·Fondo sociale europeo+ (in particolare integrazione dei migranti e sanità)

·Erasmus+

·Corpo europeo di solidarietà

·Giustizia, diritti e valori

·Europa creativa (in particolare MEDIA)

III. RISORSE NATURALI E AMBIENTE

8 Agricoltura e politica marittima

·Fondo europeo agricolo di garanzia

·Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

·Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

9 Ambiente e azione per il clima

·Programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE)

IV. MIGRAZIONE E GESTIONE DELLE FRONTIERE

10 Migrazione

·Fondo Asilo e migrazione

11 Gestione delle frontiere

·Fondo per la gestione integrata delle frontiere

V. SICUREZZA E DIFESA

12 Sicurezza

·Fondo sicurezza interna

·Disattivazione nucleare (Lituania)

·Sicurezza nucleare e disattivazione (in particolare per Bulgaria e Slovacchia)

13 Difesa

·Fondo europeo per la difesa

·Meccanismo per collegare l'Europa - mobilità militare

14 Risposta alle crisi

·Meccanismo di protezione civile dell'Unione (rescEU)

VI. VICINATO E
RESTO DEL MONDO

15 Azione esterna*

·Strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (in particolare aspetti esterni della migrazione)

·Aiuto umanitario

·Politica estera e di sicurezza comune

·Paesi e territori d'oltremare (in particolare Groenlandia)

16 Assistenza preadesione

·Assistenza preadesione

VII. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EUROPEA

17 Pubblica amministrazione europea

·Spese amministrative, pensioni e scuole europee

STRUMENTI AL DI FUORI DEI MASSIMALI DEL QFP

·Riserva per aiuti d'urgenza

·Fondo di solidarietà dell'UE

·Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

·Strumento di flessibilità

·Funzione europea di stabilizzazione degli investimenti

*Lo strumento europeo per la pace è un fondo fuori bilancio al di fuori del quadro finanziario.

I. MERCATO UNICO, INNOVAZIONE E AGENDA DIGITALE

Investimenti:

·ricerca e innovazione

·infrastrutture strategiche fondamentali

·rafforzamento del mercato unico

·progetti spaziali strategici

La prosperità futura dell'Europa dipende dalle decisioni di investimento che prendiamo oggi. Il bilancio dell'UE è da molto tempo una fonte vitale di investimenti in tutta Europa. Intensificare oggi gli investimenti in settori quali la ricerca, le infrastrutture strategiche, la trasformazione digitale e il mercato unico sarà cruciale per liberare il potenziale di crescita e affrontare sfide comuni come la decarbonizzazione e i cambiamenti demografici.

Il nuovo programma europeo di ricerca Orizzonte Europa aiuterà l'Europa a rimanere all'avanguardia nella ricerca e nell'innovazione a livello mondiale. Come sottolinea la relazione del gruppo ad alto livello presieduto da Pascal Lamy 11 , gli investimenti nella ricerca consentiranno all'Unione di competere con altre economie sviluppate ed emergenti, di garantire un futuro prospero per i suoi cittadini e di preservare il suo modello sociale unico. Sulla scia del successo di Orizzonte 2020, il nuovo programma continuerà a promuovere l'eccellenza della ricerca e a concentrare l'attenzione sull'innovazione, ad esempio attraverso lo sviluppo di prototipi, di beni immateriali e il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie. Un nuovo Consiglio europeo per l'innovazione fungerà da "sportello unico" per gli innovatori ad alto potenziale e di rottura, affinché l'Europa diventi pioniera dell'innovazione che crea nuovi mercati.

Sull'onda del successo del Fondo europeo per gli investimenti strategici che ha catalizzato investimenti privati in tutta Europa, la Commissione propone di istituire un nuovo fondo per gli investimenti pienamente integrato, InvestEU. In tal modo potrà essere utilizzato un importo relativamente limitato di risorse pubbliche per mobilitare importanti risorse private verso gli investimenti indispensabili. Con il gruppo Banca europea per gli investimenti come principale partner incaricato dell'attuazione e con il contributo di altri partner, quali le banche nazionali di promozione, InvestEU ancorerà tutti gli strumenti finanziari gestiti a livello centrale all'interno dell'UE ad una struttura unica semplificata. Questo nuovo approccio diminuirà le sovrapposizioni, semplificherà l'accesso ai finanziamenti e ridurrà gli oneri amministrativi. Con un contributo del bilancio dell'UE pari a 15,2 miliardi di EUR 12 , InvestEU dovrebbe mobilitare più di 650 miliardi di EUR di investimenti aggiuntivi in tutta Europa.

Le infrastrutture transfrontaliere rappresentano la spina dorsale del mercato unico, in quanto contribuiscono alla libera circolazione di merci, servizi, imprese e cittadini attraverso le frontiere. Con la riforma del meccanismo per collegare l'Europa, l'Unione continuerà a investire nelle reti transeuropee di trasporti e nelle reti digitali e dell'energia. Il futuro programma sfrutterà meglio le sinergie fra infrastrutture digitali, dei trasporti e dell'energia, ad esempio attraverso lo sviluppo di un'infrastruttura per i combustibili alternativi o di reti sostenibili e intelligenti su cui si impernieranno il mercato unico digitale e l'Unione dell'energia. Sulla scia dell'impostazione di successo dell'attuale periodo di programmazione, una parte della dotazione del Fondo di coesione (11,3 miliardi di EUR) sarà trasferita al meccanismo per collegare l'Europa per i progetti nel settore dei trasporti con un elevato valore aggiunto europeo.

Al fine di colmare l'attuale divario negli investimenti digitali, la Commissione propone di istituire un nuovo programma per l'Europa digitale per plasmare e sostenere la trasformazione digitale della società e dell'economia europea. I cambiamenti tecnologici e la digitalizzazione stanno trasformando l'industria, la società, i posti di lavoro e le carriere in Europa, così come i sistemi di istruzione e di previdenza sociale. Sostenendo progetti strategici in settori di punta, come ad esempio l'intelligenza artificiale, i supercomputer, la cibersicurezza o la digitalizzazione dell'industria, e investendo nelle competenze digitali, il nuovo programma contribuirà a completare il mercato unico digitale, una delle priorità fondamentali dell'Unione. Nel prossimo quadro finanziario la Commissione propone un aumento combinato degli investimenti in ricerca, innovazione e agenda digitale in gestione diretta pari al 64%. A questi investimenti andranno a integrarsi progetti nel settore della ricerca, dell'innovazione e del digitale sostenuti dai Fondi strutturali e di investimento europei.

Investire nel futuro

in miliardi di EUR — a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dell'UE a 27 (stima)

Fonte: Commissione europea

Un programma spaziale pienamente integrato riunirà tutte le nostre attività in questo settore altamente strategico. Costituirà un quadro coerente per gli investimenti futuri, offrendo maggiore visibilità e maggiore flessibilità. Migliorando l'efficienza, contribuirà in ultima analisi a sviluppare nuovi servizi basati sulla ricerca spaziale di cui beneficeranno tutti i cittadini dell'UE. Il bilancio dell'UE continuerà inoltre a finanziare il contributo dell'Europa allo sviluppo del progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER) per creare una valida fonte di energia sicura e rispettosa dell'ambiente per il futuro.

La Commissione propone anche un nuovo programma ad hoc per sostenere il buon funzionamento del mercato unico, la migliore risorsa di cui dispone l'Europa per generare crescita nei mercati globalizzati e contribuire allo sviluppo di un'Unione dei mercati dei capitali. Sulla scia del successo dell'attuale programma per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME), la Commissione propone di rafforzare il sostegno alle piccole imprese, motore della nostra economia, affinché possano crescere ed espandersi a livello transfrontaliero. Il nuovo programma aiuterà le imprese e i consumatori a sfruttare meglio il potenziale del mercato unico predisponendo strumenti di informazione, elaborando standard tecnici e sostenendo la cooperazione tra amministrazioni.

La Commissione propone di rinnovare e rafforzare il programma Dogane in modo da sostenere l'ulteriore digitalizzazione e modernizzazione dell'Unione doganale, che quest'anno celebra il suo cinquantesimo anniversario. Parallelamente il programma Fiscalis sosterrà una cooperazione approfondita tra amministrazioni fiscali, segnatamente gli sforzi comuni nella lotta contro la frode e l'elusione fiscali.

II. COESIONE E VALORI

Investimenti:

·sviluppo regionale e coesione

·completamento dell'Unione economica e monetaria

·persone, coesione sociale, valori

Le condizioni economiche e sociali in Europa stanno migliorando e l'occupazione è forte in molte parti dell'Unione. Tuttavia gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire in alcune parti d'Europa. Alcune regioni hanno accumulato ulteriore ritardo, in parte a causa degli effetti della globalizzazione e della trasformazione digitale. Notevoli disparità persistono nell'Unione e le nostre società si trovano ad affrontare una serie di nuove sfide. Il bilancio dell'UE svolge un ruolo essenziale nel contribuire alla crescita sostenibile e alla coesione sociale, così come nel promuovere valori comuni e un senso di appartenenza all'UE.

La Commissione propone di ammodernare e rafforzare la politica di coesione 13 . Interagendo con altri programmi, i Fondi continueranno a offrire un sostegno essenziale agli Stati membri e alle regioni d'Europa. L'obiettivo è aumentare la convergenza, contribuire a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all'interno degli Stati membri e in tutta Europa, e sostenere il conseguimento delle priorità politiche concordate a Bratislava e a Roma.

La politica di coesione avrà un ruolo sempre più importante di sostegno al processo di riforma economica in corso negli Stati membri. La Commissione propone di rafforzare il nesso tra il bilancio dell'UE e il semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche, che tiene conto delle specificità regionali. In aggiunta alle raccomandazioni specifiche per paese, la Commissione proporrà orientamenti specifici per ciascun investimento, sia a monte del processo di programmazione che a medio termine, con lo scopo di fornire una tabella di marcia chiara per gli investimenti nelle riforme che sono indispensabili per un futuro prospero.

Le condizioni economiche e sociali variano in modo significativo tra le regioni. Benché la convergenza verso l'alto sia stata significativa in molti settori, negli ultimi anni si è osservata una divergenza di fatto di certe regioni, anche in paesi relativamente ricchi. Questa evoluzione dovrebbe trovare riscontro nella politica di coesione, in modo che nessuna regione venga lasciata indietro. Il prodotto interno lordo pro capite relativo resterà il principale criterio per l'assegnazione dei fondi, in quanto l'obiettivo principale della politica di coesione è e resterà quello di aiutare gli Stati membri e le regioni economicamente o strutturalmente indietro a mettersi in pari con il resto dell'UE, ma saranno presi in considerazione anche altri fattori come la disoccupazione (segnatamente la disoccupazione giovanile), i cambiamenti climatici e l'accoglienza/integrazione dei migranti. La Commissione propone inoltre di aumentare i tassi di cofinanziamento nazionale, per riflettere meglio le realtà economiche odierne. In tal modo si avrà il vantaggio di accrescere la titolarità a livello nazionale, di sostenere grandi volumi di investimento e di migliorarne la qualità. Si terranno in debita considerazione le specificità delle regioni ultraperiferiche e delle regioni scarsamente popolate.

Il nuovo quadro giuridico permetterà inoltre collegamenti più efficienti con altri programmi dell'UE. Ad esempio, gli Stati membri potranno trasferire parte dei fondi loro assegnati al Fondo InvestEU per accedere alla garanzia fornita dal bilancio dell'UE. Ma potranno anche finanziare progetti contrassegnati dal "marchio di eccellenza" del programma Orizzonte Europa, identificati cioè come progetti di eccellenza internazionale nelle rispettive regioni. Ciò contribuirà al buon coordinamento tra gli investimenti nelle infrastrutture e gli altri investimenti dell'UE in settori cruciali come la ricerca e l'innovazione, le reti digitali, la decarbonizzazione, le infrastrutture sociali e le competenze.

Come annunciato dalla Commissione nel dicembre 2017 14 , il futuro del bilancio dell'UE non può essere scisso dall'obiettivo di un'Unione economica e monetaria più stabile ed efficiente, a vantaggio dell'Unione nel suo complesso. In base ai trattati tutti gli Stati membri dell'UE fanno parte dell'Unione economica e monetaria, anche gli Stati membri che si avvalgono di una clausola di esenzione o di una deroga, e pertanto partecipano tutti al processo del semestre europeo. Sempre in base ai trattati l'euro è la moneta dell'UE e la convergenza economica e la stabilità sono obiettivi dell'Unione nel suo complesso. Questo è il motivo per cui gli strumenti per rafforzare l'Unione economica e monetaria non devono essere separati, devono invece costituire parte integrante dell'architettura finanziaria complessiva dell'Unione.

IL BILANCIO DELL'UE E
L'UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

Una zona euro stabile è una condizione indispensabile per la stabilità finanziaria e la prosperità di tutta l'Unione. Come annunciato nel pacchetto sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria dell'Europa del 6 dicembre 2017, la Commissione propone nuovi strumenti di bilancio per garantire la stabilità della zona euro e una convergenza verso la zona euro nel quadro dell'Unione. Questi nuovi strumenti saranno complementari ad altri fondi dell'UE, in particolare i Fondi strutturali e di investimento europei e il Fondo InvestEU, nel sostenere la convergenza economica, la stabilità finanziaria, la creazione di posti di lavoro e gli investimenti.

Un nuovo e poderoso programma di sostegno alle riforme offrirà sostegno tecnico e finanziario alle riforme a livello nazionale, con una dotazione complessiva di 25 miliardi di EUR. Questo nuovo programma sarà distinto dai futuri Fondi strutturali e d'investimento europei, ma complementare ad essi. Contemplerà uno strumento per la realizzazione delle riforme che offre incentivi finanziari in tutti gli Stati membri per le riforme fondamentali individuate nell'ambito del semestre europeo. Si concentrerà su quelle riforme che più di altre possono contribuire a rendere le economie nazionali più solide e che hanno effetti positivi di ricaduta sugli altri Stati membri: riforme dei mercati dei prodotti e del lavoro, riforme dell'istruzione, riforme fiscali, sviluppo dei mercati dei capitali, riforme volte a migliorare il contesto imprenditoriale, investimenti nel capitale umano e riforme della pubblica amministrazione. Il nuovo programma comprenderà anche uno specifico strumento di convergenza per sostenere gli sforzi degli Stati membri non appartenenti alla zona euro che intendono adottare la moneta unica durante il periodo del prossimo quadro finanziario pluriennale. Le dotazioni previste per lo strumento di convergenza saranno trasferite allo strumento per la realizzazione delle riforme se entro la fine del 2023 lo Stato membro ammissibile non avrà preso le misure necessarie per chiedere il contributo dello strumento di convergenza. La partecipazione a tutte e tre le componenti del programma di sostegno alle riforme avverrà su base volontaria e gli Stati membri manterranno la piena titolarità delle riforme effettuate.

Una nuova funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà complementare agli strumenti esistenti a livello nazionale ed europeo, per assorbire gravi shock macroeconomici asimmetrici nella zona euro. Come ha dimostrato la recente crisi, gli stabilizzatori automatici nazionali potrebbero non essere sufficienti a far fronte a gravi shock asimmetrici e ai tagli agli investimenti che spesso ne conseguono. In aggiunta ai meccanismi esistenti si propone che il bilancio dell'Unione garantisca prestiti "back-to-back" fino a 30 miliardi di EUR. Tali prestiti saranno offerti agli Stati membri che soddisfano rigorosi criteri di ammissibilità con riguardo alla solidità delle politiche economiche e di bilancio. La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti fornirà anche un contributo in conto interessi al fine di fornire ai bilanci nazionali i finanziamenti di cui necessitano per mantenere i livelli di investimento. Questo contributo sarà finanziato dagli Stati membri della zona euro in percentuale del reddito monetario (signoraggio). La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti potrebbe essere integrata nel corso del tempo da fonti aggiuntive di finanziamento al di fuori del bilancio dell'UE, quali un meccanismo di assicurazione finanziato con i contributi volontari degli Stati membri e l'eventuale ruolo del meccanismo europeo di stabilità e del futuro Fondo monetario europeo. La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà aperta agli Stati membri non appartenenti alla zona euro se contribuiscono al suo finanziamento secondo lo schema per la sottoscrizione del capitale della Banca centrale europea. 

Nuovi strumenti di bilancio per una zona euro stabile all'interno dell'Unione

Fonte: Commissione europea. Aggiornamento del COM(2017) 822 final.

Il bilancio dell'UE ha anche un ruolo fondamentale da svolgere rispetto agli impegni assunti dai leader al vertice sociale di Göteborg del novembre 2017. In tal senso può rafforzare la dimensione sociale dell'Unione, anche mediante la piena attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Nell'ambito della politica di coesione, un Fondo sociale europeo rafforzato e ristrutturato, che ammonterà a circa 100 miliardi di EUR per il periodo, pari ad una percentuale del 27% circa della spesa per la coesione, fornirà sostegno mirato all'occupazione giovanile, alla riqualificazione e alla riconversione dei lavoratori, all'inclusione sociale e alla riduzione della povertà. Al fine di massimizzare l'impatto dei finanziamenti in questo settore, la Commissione propone di riunire in un unico strumento le risorse del Fondo sociale europeo, dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, del Fondo di aiuti europei agli indigenti, del programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale e del programma Salute.

La Commissione propone un rafforzamento della componente "giovani" nel prossimo quadro finanziario, che sarà conseguito raddoppiando l'entità del programma Erasmus+ e istituendo il corpo europeo di solidarietà. Il programma Erasmus+, uno dei successi più visibili dell'Unione, continuerà a creare opportunità per l'istruzione e la mobilità dei giovani. L'attenzione sarà incentrata sull'inclusione e su un numero più elevato di giovani provenienti da contesti svantaggiati. Ciò permetterà a più giovani di spostarsi in un altro paese per studiare o lavorare. Un programma Erasmus+ potenziato avrà una dotazione di 30 miliardi di EUR per il periodo e comprenderà anche un importo di 700 milioni destinato ai biglietti Interrail per i giovani. La Commissione propone inoltre di istituire un corpo europeo di solidarietà unico che integri l'attuale programma Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario e offra ai cittadini europei l'occasione unica di impegnarsi in attività umanitarie a favore di persone in difficoltà all'interno e al di fuori dell'Europa.

La Commissione propone un nuovo Fondo Giustizia, diritti e valori, che comprende il programma Diritti e valori e il programma Giustizia. In un momento in cui le società europee sono alle prese con l'estremismo, la radicalizzazione e le divisioni, è più che mai importante promuovere, rafforzare e difendere la giustizia, i diritti e i valori dell'UE, che hanno implicazioni dirette e profonde nella vita politica, sociale, culturale ed economica in Europa: rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e diritti umani. Creare opportunità per l'impegno e la partecipazione democratica nella politica e nella società civile è un compito essenziale del futuro bilancio dell'UE. Parte del nuovo Fondo, il programma Giustizia continuerà a sostenere lo sviluppo di uno spazio europeo di giustizia integrato e la cooperazione transfrontaliera.

La cultura è e deve rimanere al centro del progetto europeo. La diversità culturale e linguistica così come il nostro patrimonio culturale sono caratteristiche distintive del nostro continente e della nostra identità europea. Con il programma Europa creativa la Commissione intende porre un forte accento, nel prossimo bilancio, sul sostegno a favore della cultura e del settore audiovisivo, anche mediante una grossa componente MEDIA con finanziamenti potenziati a sostegno del settore audiovisivo e creativo europeo.

Gli strumenti dell'UE per la gestione delle crisi hanno dimostrato il loro valore in questi ultimi anni. Al di fuori del bilancio dell'UE, la Commissione propone di mantenere e rafforzare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, che aiuta gli Stati membri nella ricostruzione a seguito di gravi catastrofi naturali, e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che offre assistenza una tantum ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a seguito di un numero significativo di licenziamenti imprevisti provocati dalle ripercussioni negative degli sviluppi nel commercio mondiale e da perturbazioni dell'economia.

III. RISORSE NATURALI E AMBIENTE 

Investimenti:

·settori agricolo e marittimo sostenibili e risorse alimentari sicure e di alta qualità

·azione per il clima e protezione dell'ambiente

La sostenibilità è un filo conduttore dell'azione dell'Unione in molti settori diversi, sia per necessità che per scelta. Modernizzando le politiche agricole e marittime, garantendo finanziamenti specifici all'azione per il clima e alla protezione dell'ambiente, inserendo le questioni climatiche in tutto il bilancio e integrando maggiormente gli obiettivi ambientali, il bilancio dell'UE è un motore di sostenibilità.

La Commissione propone una politica agricola comune moderna e riformata, che consentirà il mantenimento nell'UE di un mercato unico dei prodotti agricoli pienamente integrato. Inoltre garantirà l'accesso ad alimenti sicuri, di alta qualità, nutrienti, diversificati e a prezzi accessibili. La politica riformata porrà maggiore enfasi sull'ambiente e sul clima e sosterrà la transizione verso un settore agricolo pienamente sostenibile e lo sviluppo di aree rurali dinamiche.

Con una dotazione di 365 miliardi di EUR 15 , la politica riformata continuerà ad articolarsi attorno a due pilastri: i pagamenti diretti agli agricoltori e il finanziamento dello sviluppo rurale. Per quest'ultimo la Commissione propone di aumentare i tassi di cofinanziamento nazionali. La gestione sarà concorrente tra l'UE e gli Stati membri. La Commissione propone di introdurre un nuovo modello di attuazione, che passa dall'attuale politica basata sulla conformità a una politica orientata al risultato per conseguire gli obiettivi comuni fissati a livello dell'UE, ma attuati in modo più flessibile a livello nazionale.

I pagamenti diretti agli agricoltori rimangono parte essenziale della politica, ma saranno semplificati e più mirati. Sarà promossa una distribuzione più equilibrata e a livello di azienda agricola sarà introdotto un massimale obbligatorio sugli importi ricevuti o un sistema di pagamenti decrescenti. Ciò significa che il sostegno è ridistribuito a vantaggio delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni ed eventualmente dello sviluppo rurale. Il livello di pagamenti diretti per ettaro degli Stati membri continuerà a convergere verso la media europea.

La nuova politica esigerà una maggiore ambizione sugli aspetti ambientali e climatici, rafforzando la condizionalità per i pagamenti diretti che devono essere coerenti con le politiche ambientali, destinando una parte significativa dei finanziamenti per lo sviluppo rurale a favore di azioni benefiche per il clima e l'ambiente e introducendo regimi ecologici volontari nella dotazione per i pagamenti diretti, nell'ambito di un quadro strategico e basato sui risultati.

Al fine di affrontare le crisi derivanti da sviluppi imprevedibili dei mercati internazionali o da uno shock del settore agricolo dovuto ad azioni di paesi terzi, sarà istituita una nuova riserva per le crisi. 

Attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca il bilancio dell'UE continuerà a finanziare la sostenibilità del settore della pesca dell'UE e le comunità costiere che da quello dipendono. La promozione dell'economia blu nei settori della pesca e dell'acquacoltura, del turismo, dell'energia oceanica pulita o della biotecnologia blu fornisce un reale valore aggiunto europeo incoraggiando i governi, l'industria e i soggetti interessati ad elaborare approcci comuni per stimolare la crescita, salvaguardando nel contempo l'ambiente marino.

La Commissione propone di proseguire e rafforzare il consolidato programma per l'ambiente e l'azione per il clima LIFE, che sosterrà anche misure volte a promuovere l'efficienza energetica e l'energia pulita. Al fine di integrare gli sforzi mirati in materia di conservazione della natura, la Commissione sta inoltre rafforzando le sinergie con la politica di coesione e la politica agricola comune per finanziare gli investimenti nella natura e nella biodiversità.

Più in generale, in linea con l'accordo di Parigi e l'impegno per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, la Commissione propone di fissare un obiettivo più ambizioso di integrazione degli aspetti climatici in tutti i programmi dell'UE, che porta al 25% la quota di spesa dell'UE per il raggiungimento degli obiettivi in materia di clima.



IV. MIGRAZIONE E GESTIONE DELLE FRONTIERE

Investimenti:

·approccio globale alla gestione della migrazione

·rafforzamento della gestione delle frontiere esterne

Le sfide connesse alla gestione dei flussi di rifugiati e migratori confermano l'esigenza di un'azione a livello europeo. Il bilancio dell'UE ha svolto un ruolo essenziale finanziando una risposta comune alle varie dimensioni della crisi migratoria. La Commissione propone di aumentare il sostegno per rafforzare le frontiere esterne, migliorare il sistema di asilo all'interno dell'Unione e rafforzare la gestione dei migranti e la loro integrazione a lungo termine.

L'efficace protezione delle nostre frontiere esterne è un requisito essenziale per garantire uno spazio sicuro per la libera circolazione delle persone e delle merci all'interno dell'Unione. A tal fine sono necessarie una corretta gestione dei flussi di persone e di merci e la tutela dell'integrità dell'unione doganale. Un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere fornirà agli Stati membri un sostegno rafforzato vitale per l'esercizio della responsabilità condivisa di garantire la sicurezza delle frontiere esterne comuni dell'Unione. Il Fondo coprirà le attrezzature per la gestione delle frontiere, i visti e i controlli doganali e contribuirà a garantire uniformità nell'esecuzione dei controlli doganali alle frontiere esterne. A tal fine occorrerà correggere gli attuali squilibri tra Stati membri dovuti a differenze in termini geografici, di capacità e risorse. Ciò permetterà non solo di rafforzare i controlli doganali, ma anche di agevolare il commercio legittimo, concorrendo a un'Unione doganale efficiente e sicura.

In un mondo sempre più interconnesso e date la dinamica demografica e l'instabilità del vicinato europeo, la migrazione continuerà a essere una sfida a lungo termine per l'Unione. È chiaro che questo fenomeno può essere meglio gestito dagli Stati membri con il sostegno finanziario e tecnico dell'UE. Il ruolo del bilancio dell'Unione è pertanto centrale per sostenere la gestione dei richiedenti asilo e dei migranti, sviluppare le capacità di ricerca e salvataggio di coloro che cercano di raggiungere l'Europa, gestire rimpatri effettivi e per altri interventi che richiedono una risposta coordinata al di là delle capacità dei singoli Stati membri.

La Commissione propone di rafforzare il Fondo Asilo e migrazione a sostegno del lavoro delle autorità nazionali diretto a dare accoglienza ai richiedenti asilo e ai migranti nel periodo immediatamente successivo all'arrivo sul territorio dell'UE, come pure per sviluppare una politica comune in materia di asilo e migrazione e garantire il rimpatrio effettivo. La politica di coesione interverrà a sostegno dell'integrazione a lungo termine dopo la fase iniziale di accoglienza. Gli strumenti della politica esterna contrasteranno le cause profonde della migrazione e sosterranno la cooperazione con i paesi terzi in materia di gestione della migrazione e di sicurezza, contribuendo così all'attuazione del quadro di partenariato in materia di migrazione.

Tutti questi sforzi devono trovare completamento nelle attività di una guardia di frontiera e costiera europea (Frontex) forte e del tutto operativa, al centro di un sistema pienamente integrato di gestione delle frontiere dell'UE. La Commissione propone un corpo permanente di guardie di frontiera di circa 10 000 elementi da istituirsi entro la fine del periodo finanziario e un sostegno finanziario e formazioni per aumentare la componente relativa alla guardia di frontiera nazionale negli Stati membri. Ciò consentirà inoltre di potenziare la capacità operativa, rafforzare gli strumenti esistenti e sviluppare sistemi di informazione a livello dell'UE in materia di frontiere, gestione della migrazione e sicurezza.

Nel complesso il bilancio dell'UE per la gestione delle frontiere esterne, la migrazione e i flussi di rifugiati sarà notevolmente rafforzato, per un importo complessivo di quasi 33 miliardi di EUR, rispetto ai 12,4 miliardi per il periodo 2014-2020.

Forte accento sulla migrazione e sulla protezione delle nostre frontiere esterne

in miliardi di EUR — a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dell'UE a 27 (stima)

Fonte: Commissione europea



V. SICUREZZA E DIFESA

Investire per:

·garantire la sicurezza dei cittadini europei

·migliorare le capacità di difesa dell'Europa

·rispondere alle crisi

Negli ultimi anni le minacce alla sicurezza si sono intensificate e diversificate in Europa sotto forma di attentati terroristici, nuove forme di criminalità organizzata e criminalità informatica. La sicurezza ha una dimensione intrinsecamente transfrontaliera e richiede pertanto la risposta forte e coordinata dell'UE. Oltre ai problemi di sicurezza interna, l'Europa deve far fronte a minacce esterne complesse che nessuno Stato membro può gestire da solo. Per essere pronta a difendere i suoi cittadini, l'Europa deve inoltre fare un salto di qualità rafforzando la propria autonomia strategica e istituendo strumenti di difesa razionali e ben concepiti.

La Commissione propone di potenziare il Fondo sicurezza interna onde sviluppare reti e sistemi comuni per una cooperazione efficiente tra le autorità nazionali e migliorare la capacità dell'Unione di affrontare queste minacce per la sicurezza. Al tempo stesso ci si sforzerà di aumentare la sicurezza informatica in tutti i programmi incentrati sulle tecnologie, infrastrutture e reti digitali, sulla ricerca e l'innovazione e di promuovere una difesa mirata contro la criminalità informatica, in particolare attraverso il programma Europa digitale e Orizzonte Europa.

La Commissione propone inoltre di potenziare l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol), affinché sia maggiormente in grado di sostenere il lavoro delle autorità nazionali e di dare una risposta europea alle minacce per la sicurezza.

L'Unione continuerà a erogare un sostegno finanziario rigorosamente mirato per lo smantellamento e la sicurezza delle attività nucleari in alcuni Stati membri (Lituania, Bulgaria e Slovacchia) e dei propri impianti nucleari. Il bilancio dell'UE fornirà inoltre un sostegno duraturo per la salute dei lavoratori e dei cittadini in generale, prevenendo il degrado ambientale e contribuendo alla sicurezza e alla security nel settore nucleare.

Nel campo della difesa l'Unione dovrà assumere maggiori responsabilità per la tutela degli interessi, dei valori e dello stile di vita europei, completando l'operato dell'
Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Pur non potendosi sostituire agli sforzi profusi dagli Stati membri nel settore della difesa, l'Europa può incentivare e sfruttare la loro collaborazione al fine di sviluppare le capacità di difesa necessarie per affrontare le minacce comuni alla sicurezza. La Commissione propone un Fondo europeo per la difesa potenziato che mirerà a sostenere la competitività e la capacità di innovazione dell'industria della difesa in tutta l'Unione sostenendo azioni collaborative in tutte le fasi del ciclo industriale, ad iniziare dalla ricerca. Questo eviterà le duplicazioni, consentirà economie di scala e si tradurrà, in ultima analisi, in un uso più efficiente del denaro dei contribuenti. La Commissione propone inoltre che l'Unione potenzi, attraverso il meccanismo per collegare l'Europa, le sue infrastrutture strategiche di trasporto per adeguarle alla mobilità militare.

Gli sviluppi degli ultimi anni dimostrano che l'Unione deve poter mobilitare rapidamente un'assistenza operativa per far fronte a situazioni impreviste, comprese le catastrofi naturali e quelle di origine umana. Questo è il motivo per cui la Commissione propone di aumentare le risorse disponibili per la risposta alle crisi. A tal fine si intende rafforzare il meccanismo di protezione civile (rescEU) e ampliare la riserva per gli aiuti d'urgenza, in modo da poter disporre di mezzi finanziari superiori ai massimali fissati nel quadro finanziario in caso di emergenze all'interno e al di fuori dell'Unione. La Commissione propone inoltre di mantenere le riserve non assegnate nell'ambito di determinati programmi, come il Fondo Asilo e migrazione e il Fondo sicurezza interna, per poterle utilizzare in caso di crisi e situazioni di emergenza.

Un salto di qualità in materia di sicurezza e difesa

In miliardi di EUR, a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 a livello dell'UE-27 (stima)

Fonte: Commissione europea



VI. VICINATO E RESTO DEL MONDO

Investire per:

·l'azione esterna dell'Unione nel vicinato, nei paesi in via di sviluppo e nel resto del mondo

·l'assistenza ai paesi che si preparano ad aderire all'Unione

Le sfide poste all'azione esterna dell'UE, comprese quelle definite nella strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'UE, nella politica europea di vicinato riveduta e nel nuovo consenso europeo in materia di sviluppo, impongono una notevole modernizzazione della dimensione esterna del bilancio per aumentarne efficacia e visibilità. Occorre inoltre rafforzare il coordinamento tra politiche esterne e interne per attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, l'accordo di Parigi sul clima e il quadro di partenariato con i paesi terzi sulla migrazione.

La Commissione propone pertanto una ristrutturazione approfondita degli strumenti di azione esterna dell'Unione per aumentare la coerenza fra di essi, sfruttare le economie di scala e le sinergie fra i diversi programmi e semplificare le procedure. Questo farà sì che l'Unione sia maggiormente in grado di perseguire i propri obiettivi e di proiettare a livello mondiale i suoi interessi, le sue politiche e i suoi valori.

La nuova struttura proposta per gli strumenti di azione esterna dell'Unione rispecchia la necessità di concentrarsi sulle priorità strategiche sia da un punto di vista geografico (vicinato europeo, Africa, Balcani occidentali, paesi fragili e estremamente bisognosi) che da un punto di vista tematico (sicurezza, migrazione, cambiamenti climatici e diritti umani).

La Commissione propone di riunire la maggior parte degli strumenti esistenti in un ampio strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale che abbia una copertura mondiale. L'architettura finanziaria sarà ulteriormente semplificata con l'integrazione del Fondo europeo di sviluppo, ad oggi il principale strumento di cui dispone l'UE per fornire assistenza ai paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e ai paesi e territori d'oltremare 16 .

Questo ampio strumento beneficerà di stanziamenti di bilancio specifici per le singole regioni geografiche, compresi il vicinato e l'Africa, ma offrirà al tempo stesso una maggiore flessibilità di reazione e una gamma più ampia di opzioni di intervento per perseguire in modo più efficace le priorità dell'Unione. Sarà parte dello strumento un "cuscinetto per le sfide e le priorità emergenti" inteso a dare una risposta flessibile alle priorità urgenti esistenti o nuove, specialmente nel campo della stabilità e della migrazione.

Una nuova architettura per gli investimenti esterni, basata sul piano europeo per gli investimenti esterni e sul suo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, consentirà di mobilitare risorse supplementari di altri donatori e del settore privato. Questo contribuirà ad affrontare le sfide in materia di sviluppo, integrando le sovvenzioni con garanzie di bilancio, altri strumenti basati sul mercato, assistenza tecnica, finanziamenti misti (blending) e l'eventuale partecipazione al capitale delle istituzioni finanziarie per lo sviluppo, in modo da promuovere ulteriormente gli obiettivi e le politiche dell'Unione. L'assistenza macrofinanziaria contribuirà inoltre ad affrontare le crisi economiche.

Lo strumento di assistenza preadesione sosterrà i paesi candidati effettivi e potenziali nel loro percorso verso la conformità con i criteri di adesione, contribuendo anche al conseguimento dei più ampi obiettivi europei di garanzia della stabilità, della sicurezza e della prosperità nel vicinato immediato dell'Unione. Lo strumento rientrerà nella strategia per i Balcani occidentali e rispecchierà l'andamento delle relazioni con la Turchia.

L'Unione continuerà a svolgere un ruolo di rilievo nel campo dell'assistenza umanitaria insieme ai suoi partner internazionali e agli Stati membri. La Commissione propone di potenziare lo strumento per gli aiuti umanitari nell'intento di fornire l'assistenza dell'UE in base alle necessità, in modo da salvare e proteggere vite umane, evitare e alleviare le sofferenze delle singole persone e salvaguardare l'integrità e la dignità delle popolazioni colpite da catastrofi naturali o da crisi provocate dall'uomo.

L'Europa come attore mondiale di primo piano

In miliardi di EUR, a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 a livello dell'UE-27, compreso il Fondo europeo di sviluppo (stima)

Fonte: Commissione europea

L'Unione deve anche contribuire alla prevenzione delle crisi, al ripristino della pace, all'ordine pubblico e alla stabilizzazione di tutti i paesi o regioni del mondo teatro di conflitti o di disordini. A causa dei limiti posti dai trattati, il bilancio dell'UE non è tuttavia in grado di coprire tutti gli ambiti d'azione dell'UE in materia di sicurezza esterna e di difesa. Questo ha inciso negativamente sull'impatto, sull'efficacia e sulla sostenibilità dell'azione globale dell'Unione. Per ovviare a tale problema, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza proporrà, con il sostegno della Commissione, un meccanismo di finanziamento separato fuori bilancio, lo strumento europeo per la pace, il cui obiettivo è colmare le attuali lacune nella capacità dell'UE di condurre missioni nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune e di fornire un'assistenza nel campo militare e della difesa ai paesi terzi e alle organizzazioni internazionali e regionali pertinenti. Lo strumento permetterà all'Unione di fare di più e di agire con maggiore tempestività per prevenire i conflitti, promuovere la sicurezza umana, affrontare le cause dell'instabilità e contribuire a un mondo più sicuro.

VII. LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EUROPEA

Investire per:

·una pubblica amministrazione efficiente e moderna al servizio di tutti gli europei

Pur avendo dimensioni modeste rispetto alle amministrazioni nazionali e addirittura a molte amministrazioni regionali e locali, la pubblica amministrazione europea svolge un ruolo fondamentale nella realizzazione delle priorità dell'Unione e nell'attuazione di politiche e programmi nell'interesse europeo comune.

Negli ultimi anni l'amministrazione europea è stata riformata in profondità. La riforma dello statuto operata nel dicembre 2013 nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale ha introdotto misure significative per promuovere l'efficienza 17 . Le istituzioni si sono inoltre impegnate a ridurre l'organico del 5%. La Commissione ha rispettato integralmente questo impegno e tale riduzione è in corso anche presso le altre istituzioni, organismi e agenzie, con una conseguente diminuzione della quota relativa del personale della Commissione in tutti gli organismi europei. La Corte dei conti ha concluso di recente che tutte le istituzioni e tutti gli organismi hanno complessivamente provveduto ad attuare questa riduzione.

Va osservato che queste riforme sono state attuate in un momento in cui il personale dell'Unione doveva intensificare il ritmo di lavoro, assumere nuove mansioni in nuovi settori prioritari e far fronte a sfide impreviste come le crisi della migrazione e dei rifugiati.

La pubblica amministrazione europea dovrebbe cercare di funzionare nel modo più efficiente possibile. La Commissione si adopera costantemente per sfruttare al meglio sinergie ed efficienze. L'amministrazione deve tuttavia disporre di risorse sufficienti per poter svolgere le sue funzioni essenziali. La necessità di investire nelle tecnologie dell'informazione e nella modernizzazione degli edifici non verrà meno in futuro. Il ritiro del Regno Unito determinerà un riorientamento limitato di determinate funzioni all'interno dell'amministrazione, ma la portata delle attività non cambierà, e sarà addirittura intensificata in alcuni nuovi ambiti prioritari. Anche i servizi di traduzione e interpretazione in inglese continueranno a funzionare come prima.

Il massimale fissato per le spese amministrative dell'Unione nel 2020, che rappresenta il 6,7% del quadro finanziario pluriennale globale, copre le spese amministrative di tutte le istituzioni dell'UE, le pensioni e i costi delle scuole europee. Visti i notevoli sforzi già compiuti, in particolare dalla Commissione, nel periodo in corso, un'ulteriore riduzione metterebbe a repentaglio il funzionamento delle istituzioni dell'UE come pure la definizione e l'attuazione efficienti delle politiche. Un'Unione europea forte, a cui gli Stati membri hanno affidato molti compiti supplementari, ha bisogno di una funzione pubblica agile ed efficiente, in grado di attrarre persone di talento provenienti da tutti gli Stati membri per lavorare a vantaggio di tutti gli europei. La Commissione propone pertanto di mantenere la spesa amministrativa al livello attuale 18 .

4.CONCILIARE LE PRIORITÀ CON LE RISORSE

Per convertire le priorità politiche concordate a livello di UE in risultati concreti occorre elaborare adeguatamente i programmi e dotarli di risorse sufficienti per cambiare realmente le cose. Come spiegato nel contributo della Commissione alla riunione informale dei leader tenutasi a febbraio 19 , le decisioni relative ai livelli di finanziamento per il futuro bilancio a lungo termine non possono essere dissociate dalle ambizioni dell'Unione in ciascuno dei settori prioritari.

Le proposte della Commissione si basano sia su una valutazione rigorosa delle risorse necessarie per realizzare efficientemente gli obiettivi dell'Unione, sia sull'efficienza e sul valore aggiunto della spesa in ciascun settore. Grazie a programmi ben strutturati, a un'attuazione efficiente e a un'oculata combinazione con altre fonti di finanziamento, anche un bilancio modesto dell'UE può avere un impatto considerevole. Vi è però un limite ai risultati che è possibile ottenere e, se l'Europa vuole portare avanti collettivamente il suo programma positivo, deve dotarsi di un bilancio commisurato alle sue ambizioni.

La sfida principale per il futuro bilancio dell'UE sarà fornire un sostegno adeguato per la realizzazione delle priorità esistenti e di quelle nuove, compensando al tempo stesso la diminuzione dei contributi nazionali conseguente al ritiro del Regno Unito. La Commissione propone un approccio equilibrato. Le nuove priorità dovrebbero essere finanziate per la maggior parte con risorse nuove. Il disavanzo causato dall'uscita del Regno Unito dovrebbe essere compensato in parte con nuove risorse e in parte con risparmi e riassegnazioni da programmi esistenti.

Per consentire al bilancio dell'UE di dare un contributo significativo in molti dei nuovi settori prioritari, in particolare quando vengono creati nuovi strumenti, occorre aumentare i livelli di finanziamento attuali. Investire ora in settori quali la ricerca e l'innovazione, i giovani e l'economia digitale assicurerà sostanziosi dividendi alle generazioni future. Per questo motivo la Commissione propone grossi aumenti nei settori prioritari.



Priorità nuove e rafforzate per l'Unione a 27

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 a livello dell'UE-27, compreso il Fondo europeo di sviluppo (stima)

Fonte: Commissione europea

Nel contempo la Commissione ha valutato criticamente dove fosse possibile realizzare risparmi senza ridurre il valore aggiunto dei programmi dell'UE. Sull'onda di questo sforzo la Commissione propone che i finanziamenti a favore della politica agricola comune e dei fondi strutturali e di investimento europei subiscano una modesta riduzione per tener conto delle nuove realtà e liberare risorse per altre attività. La modernizzazione di queste politiche permetterà loro di continuare a realizzare gli obiettivi fondamentali e di contribuire anche alle nuove priorità. Ad esempio la politica di coesione avrà un ruolo sempre più importante a sostegno delle riforme strutturali e dell'integrazione dei migranti.

Questi cambiamenti determineranno un riequilibrio del bilancio e una maggiore attenzione ai settori con il maggior valore aggiunto europeo.



Evoluzione dei principali settori nel bilancio dell'UE

Fonte: Commissione europea

 

Attraverso una combinazione di contributi e risparmi supplementari, la Commissione propone un quadro finanziario pluriennale globale di 1,279 miliardi di EUR sotto forma di impegni per il periodo 2021-2027, pari all'1,114% del reddito nazionale lordo dell'UE-27. Questo importo è di entità paragonabile a quella dell'attuale quadro finanziario in termini reali, compreso il Fondo europeo di sviluppo 20 .



Entità del bilancio UE in percentuale del reddito nazionale lordo (RNL) 

Questo livello di impegni si traduce in 1,246 miliardi di EUR di pagamenti, che corrispondono all'1,08% del reddito nazionale lordo dell'UE-27, per l'attuazione dei programmi di spesa attuali e futuri fino al 2027. Per garantire la conformità con il massimale delle risorse proprie attualmente in vigore, specialmente nei primi due anni del prossimo quadro finanziario pluriennale, la Commissione propone di ridurre il tasso di prefinanziamento per i programmi nel campo della politica di coesione e dello sviluppo rurale.

Il quadro finanziario proposto rimarrà in vigore per sette anni, dal 2021 al 2027, con una revisione intermedia nel 2023. La Commissione riconosce l'opportunità di sincronizzare gradualmente la durata del quadro finanziario con il ciclo politico quinquennale delle istituzioni europee. Tuttavia passare a un ciclo quinquennale nel 2021 non offrirebbe un allineamento ottimale 21 . Il ciclo settennale proposto darà alla Commissione che si insedierà dopo le elezioni europee del 2024 la possibilità di presentare, se lo riterrà opportuno, un nuovo quadro di durata quinquennale, che avrà inizio nel 2028.