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Gestione del rumore negli aeroporti europei

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Gestione del rumore negli aeroporti europei

Ridurre l'inquinamento acustico degli aerei e migliorare il clima acustico nei pressi degli aeroporti sono obbiettivi primari della politica di trasporto aereo dell'Unione europea (UE). Lo scopo della presente direttiva è prevenire un aumento generalizzato dei livelli di rumore nei pressi degli aeroporti.

ATTO

Direttiva 2002/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 marzo 2002, che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità [Cfr. atti modificativi].

SINTESI

La presente direttiva mira a promuovere lo sviluppo sostenibile del trasporto aereo attraverso la riduzione dell'inquinamento acustico degli aeromobili negli aeroporti. L'impiego di aeromobili caratterizzati da migliori prestazioni ambientali può contribuire ad utilizzare in modo più efficiente le capacità aeroportuali disponibili e a facilitare lo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali in sintonia con le esigenze del mercato.

La direttiva stabilisce norme comuni per il divieto dei velivoli più rumorosi dagli aeroporti europei e abroga il regolamento (CE) n. 925/1999, il "Regolamento Hush-kit", che mirava a vietare l'immatricolazione in Europa di aeromobili dotati di dispositivi di insonorizzazione.

La direttiva permette agli aeroporti con problemi di inquinamento acustico di introdurre una serie di restrizioni operative, compreso il graduale ritiro degli aerei più rumorosi. Il "Regolamento Hush-kit" aveva mantenuto lo status quo e non stabiliva il ritiro di aeromobili dotati di dispositivi di insonorizzazione già operativi in Europa.

Le autorità competenti dei paesi dell'UE possono vietare o limitare l'uso di aeromobili il cui rispetto delle norme dell' Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) (EN) (FR) in materia di rumore è solo "marginale", cioè degli aeromobili che soddisfano le norme in vigore con un margine di non più di 5 decibel.

Le autorità aeroportuali devono stabilire l'esistenza dell'emissione acustica effettuando una valutazione di impatto e dimostrando di aver adottato tutte le altre misure disponibili per ridurre il rumore nell'aeroporto in questione.

Obiettivi e contenuti

Il "Regolamento Hush-kit" è stato la risposta all'incapacità di raggiungere un accordo in seno all'ICAO sulle misure di contenimento del rumore prodotto da aeromobili. Gli Hush-kit (silenziatori) sono dispositivi montati su motori di aeromobili di vecchia concezione, per ridurre il livello di rumore.

La direttiva prevede un approccio equilibrato alla gestione del rumore. Si tratta di un approccio che implica la soluzione dei problemi di inquinamento acustico in base a una logica specifica per ogni aeroporto e richiede un'attenta valutazione di quattro elementi chiave:

  • la riduzione alla fonte del rumore prodotto dagli aerei;
  • la pianificazione e la gestione del territorio;
  • le procedure operative per l'abbattimento del rumore;
  • le restrizioni operative locali relative ai problemi di inquinamento acustico.

Gli obiettivi della direttiva sono:

  • stabilire norme comunitarie intese ad agevolare l'adozione di restrizioni operative coerenti a livello degli aeroporti, allo scopo di limitare o ridurre il numero delle persone colpite significativamente dagli effetti nocivi del rumore;
  • istituire un quadro che salvaguardi le esigenze del mercato interno;
  • promuovere uno sviluppo delle capacità aeroportuali che rispetti l'ambiente;
  • favorire il raggiungimento di obiettivi definiti di riduzione dell'inquinamento acustico a livello dei singoli aeroporti;
  • conseguire il massimo beneficio ambientale al minor costo.

La direttiva prevede norme acustiche più rigorose. Tuttavia, a differenza del "Regolamento Hush-kit", prevede che tali restrizioni siano imposte solo agli aeroporti più interessati dall'inquinamento acustico (quelli con più di 50 000 movimenti all'anno e gli aeroporti metropolitani).

Quattro aeroporti (Berlino-Tempelhof, Stoccolma Bromma, London City e Belfast City) potranno applicare norme più rigorose. I velivoli immatricolati nei paesi in via di sviluppo, e già in uso prima del dicembre 2001 presso gli aeroporti europei interessati, possono essere esentati per un periodo di dieci anni.

La direttiva stabilisce regole identiche per tutti gli aeroporti, inoltre, assicura il rispetto delle regole del mercato interno, impedendo la concorrenza sleale tra gli aeroporti.

La direttiva consente un approccio comune per la valutazione dell'ambiente acustico attuale e prevedibile. Se necessario, gli aeroporti possono esigere che siano ritirati velivoli "marginalmente conformi", ossia i vecchi aerei dotati di sistemi che riducono solo di poco il rumore.

Riferimenti

Atto

Entrata in vigore

Termine ultimo di recepimento negli Stati membri

Gazzetta ufficiale

Direttiva 2002/30/CE

28.3.2002

28.9.2003

GU L 85, 28.3.2002

Atto/i modificatore/i

Entrata in vigore

Termine ultimo di recepimento negli Stati membri

Gazzetta ufficiale

Regolamento (CE) n. 1137/2008

11.12.2008

-

GU L 311, 21.11.2008

Le modifiche e correzioni successive alla direttiva 2002/30/CE sono state integrate al testo di base. La presente versione consolidata ha unicamente un valore documentale.

ATTI COLLEGATI

Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 15 febbraio 2008 - Restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari - (Relazione sull’applicazione della direttiva 2002/30/CE) [COM(2008) 66 def. – Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]. La relazione verifica se l'obiettivo della direttiva 2002/30/CE è stato raggiunto e in quale misura la direttiva stessa ha contribuito a questo. Essa include una valutazione sull'efficacia della direttiva e conclude che quest’ultima:

  • ha creato una struttura armonizzata per un approccio equilibrato e ha contribuito ad assicurare che tutti gli interessi siano presi in considerazione quando è prevista l’applicazione di restrizioni;
  • è stata utilizzata solo in un numero limitato di aeroporti e non è sufficientemente chiara;
  • ha avuto un impatto limitato sui velivoli.

Inoltre, la relazione constata che, in generale, il numero di persone esposte al rumore è aumentato per effetto dell’aumento generale dei movimenti.

La Commissione prevede che il numero delle persone esposte al rumore continuerà a crescere e pertanto intende verificare se sia possibile chiarire sia le disposizioni che l'ambito della direttiva.

Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2002, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale [Gazzetta ufficiale L 189 del 18 luglio 2002].

Ultima modifica: 18.07.2011

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