EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Strategia-quadro comunitaria per la parità tra donne e uomini (2001-2005)

1) OBIETTIVO

Definire un quadro d'azione che consenta l'integrazione della questione della parità di opportunità in tutte le attività comunitarie in maniera che queste possano contribuire a raggiungere l'obiettivo della soppressione delle disuguaglianze promuovendo la parità tra donne e uomini

2) ATTO

Comunicazione della Commissione, del 7 giugno 2000, "Verso una Strategia-quadro comunitaria per la parità tra donne e uomini (2001-2005)" [COM(2000) 335 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

3) SINTESI

La presente comunicazione ha lo scopo di contribuire alla lotta contro le disuguaglianze tra donne e uomini nella vita economica, politica, civile e sociale. La strategia-quadro proposta è basata su un duplice approccio. Essa si prefigge, da una parte, di integrare la dimensione del genere in tutte le politiche comunitarie aventi un impatto diretto o indiretto sull'obiettivo della parità tra donne e uomini (principio del mainstreaming, intervento attivo: integrazione della dimensione del genere). Parallelamente a questo approccio globale, la strategia-quadro propone inoltre la realizzazione di azioni specifiche in favore delle donne, indispensabili per eliminare le disuguaglianze persistenti. Tale approccio integrato caratterizza un cambiamento importante rispetto alla precedente azione comunitaria in questo campo, la quale era basata in gran parte su attività e programmi compartimentali.

In vista di sviluppare le azioni orizzontali e di coordinamento, la Commissione propone peraltro di dotare la strategia-quadro di un programma di sostegno per favorire l'organizzazione di campagne di sensibilizzazione, il miglioramento della raccolta dei dati e l'attuazione di progetti transnazionali.

La strategia-quadro proposta si articola su cinque settori d'intervento interdipendenti comprendenti ciascuno diversi obiettivi operativi: la vita economica, la parità di partecipazione e di rappresentanza, i diritti sociali, la vita civile, nonché i ruoli e gli stereotipi maschili e femminili.

Promuovere la parità tra uomini e donne nella vita economica

Il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 ha invitato la Commissione e gli Stati membri a promuovere tutti gli aspetti della parità di opportunità nelle politiche dell'occupazione riducendo l'isolamento professionale e permettendo di conciliare in maniera più agevole la vita professionale e la vita familiare. In tale quadro, la strategia della Commissione propone tre obiettivi operativi:

  • potenziare la dimensione della parità tra donne e uomini nella strategia europea per l'occupazione. Si tratterà in particolare di favorire la formazione delle donne durante l'intero arco della vita e di promuovere l'impiegabilità delle donne ed il loro accesso ai posti di lavoro nei settori delle tecnologie e dell'informazione;
  • migliorare l'utilizzazione dei fondi strutturali per la promozione della parità tra donne e uomini, segnatamente attraverso i fondi EQUAL, INTERREG, URBAN, LEADER;
  • elaborare strategie per favorire l'integrazione della dimensione del genere in tutte le politiche aventi un impatto sul posto che occupano le donne nell'economia. In tale quadro, sarà necessario sviluppare il dialogo con i dirigenti delle imprese attive in Europa sul loro contributo in favore della parità tra donne e uomini nella vita economica. Viene del pari suggerito di istituire un "label" europeo (premio o certificazione) da assegnare ogni anno alle imprese che hanno elaborato buone procedure in materia di promozione della parità tra donne e uomini.

Promuovere la parità di partecipazione e di rappresentanza

La persistente minore rappresentanza delle donne nei vari settori decisionali caratterizza una carenza democratica che rende necessarie varie azioni volte a perseguire i seguenti obiettivi:

  • migliorare l'equilibrio nella partecipazione delle donne e degli uomini per quanto riguarda le decisioni politiche. Le azioni si orienteranno, tra l'altro, verso una valutazione dell'incidenza dei sistemi elettorali, delle normative, delle quote e di altre misure relative alla partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini negli organi politici eletti. Tali azioni verteranno del pari sull'attuazione di azioni di sensibilizzazione dei cittadini europei sulla necessità di una rappresentanza equilibrata tanto a livello degli organi pubblici eletti, quanto all'interno delle strutture dei partiti politici;
  • migliorare l'equilibrio nella partecipazione delle donne e degli uomini a livello delle decisioni economiche e sociali. Per far ciò la Commissione raccomanda di seguire e di valutare la transizione dall'istruzione e dalla formazione alla vita professionale, nonché i sistemi di assunzione e di carriera dei quadri superiori femminili potenziali. Essa propone del pari di definire e di elaborare un insieme completo di statistiche periodicamente aggiornate sulla presenza delle donne a livello dei posti con funzioni decisionali;
  • migliorare l'equilibrio nella partecipazione delle donne e degli uomini all'interno della Commissione europea.

Promuovere la parità di accesso e il pieno godimento dei diritti sociali per le donne e gli uomini

La parità di accesso delle donne e il pieno godimento dei diritti sociali fanno parte degli elementi fondamentali di ogni società democratica. Nonostante tutto, numerose donne non fruiscono di una reale parità d'accesso ai diritti sociali poiché alcuni di questi diritti restano basati sul modello maschile del sostegno familiare e non tengono conto del fatto che le donne si assumono una parte preponderante dell'onere rappresentato dalla conciliazione tra vita familiare e vita professionale.

  • Numerosi sistemi di protezione sociale denunciano la persistenza di tale modello superato e ciò spiega anche in parte la preoccupante partecipazione delle donne al fenomeno della povertà nella Comunità europea. Le azioni comunitarie dovranno pertanto mirare a:
  • migliorare l'applicazione della normativa europea, segnatamente in materia di protezione sociale, di congedo parentale, di maternità e di orario di lavoro. Per far ciò sarà necessario garantire il controllo e la valutazione dell'attuazione di tale normativa nei diversi Stati membri, nonché sensibilizzare le organizzazioni non governative (ONG), le parti sociali, gli ispettorati del lavoro ed i giuristi sulla normativa e sulla giurisprudenza dell'Unione europea (UE) nel settore sociale. Inoltre, la Commissione ha intenzione di proporre una direttiva basata sull'art. 13 del trattato per garantire la parità di trattamento tra donne e uomini in altri settori diversi da quello del lavoro;
  • sostenere le attività d'informazione e di diffusione relative alla normativa sociale dell'UE presso i cittadini europei;
  • aver cura di integrare una prospettiva di questo genere nella concezione, nell'attuazione e nella valutazione delle politiche comunitarie che incidono sulla vita quotidiana delle donne e degli uomini, come i trasporti, la sanità pubblica, le relazioni esterne, ivi comprese le politiche dei diritti dell'uomo e il programma comunitario di lotta contro la discriminazione, basato sull'art. 13 del trattato CE.

Promuovere la parità tra donne e uomini nella vita civile

Questa tematica mira a potenziare e a sviluppare i meccanismi d'applicazione della normativa riguardante la parità di trattamento, garantendo nel contempo una maggiore sensibilizzazione ed una formazione adeguata per quanto riguarda i diritti alla parità e i diritti delle donne. Le azioni si orienteranno verso una formazione dei giuristi sulla legislazione riguardante la parità, nonché sull'informazione delle ONG su tale normativa. Un'attenzione particolare dovrà essere rivolta alle donne vittime di multiple discriminazioni (donne migranti, donne disabili, ad esempio) ovvero alla violenza o allo sfruttamento sessuale. Una politica comunitaria destinata a lottare contro la violenza nei confronti delle donne e contro la tratta delle donne è stata realizzata a livello dell'UE, segnatamente tramite il programma STOP (es de en fr), l' iniziativa DAPHNE e il nuovo programma DAPHNE (2002-2003). Resta peraltro necessario portare avanti tale azione in questo settore. Si tratterà in particolare di:

  • seguire la legislazione e la giurisprudenza comunitarie in materia di parità di trattamento tra donne e uomini e, ove necessario, proporre nuove normative. E' previsto in particolare che venga analizzata la direttiva 75/117 sulla parità di retribuzione, per esaminarne le possibilità di miglioramento. La Commissione propone del pari di potenziare il ruolo e le competenze degli organismi di ispettorato del lavoro per quanto attiene alla normativa su tale soggetto. Alcune azioni verranno peraltro svolte per sostenere un'informazione e una formazione specifiche dei giuristi, degli ispettori del lavoro e delle parti sociali sulla normativa in materia di parità e sui diritti delle donne;
  • promuovere i diritti delle donne sostenendo azioni e campagne di sensibilizzazione all'interno dell'UE e dei paesi candidati. E' del pari necessario sostenere il lavoro in rete per riunire dati comparativi sulle violazioni dei diritti umani legate all'appartenenza ad un sesso, nonché sui casi di discriminazione basata sul sesso. L'obiettivo è anche quello di controllare che tali esigenze specifiche o situazioni particolari delle donne vengano prese in debita considerazione se del caso, nelle iniziative in materia di diritto di asilo e di soggiorno di cittadini di paesi terzi sul territorio degli Stati membri;
  • lottare contro la violenza connessa al genere e contro la tratta degli esseri umani per fini di sfruttamento sessuale. A tal fine è stato in particolare previsto di promuovere la formazione e la sensibilizzazione delle polizie e dei poteri giudiziari, nonché di favorire la loro cooperazione frontaliera e lo scambio di informazioni e di buone procedure nell'UE, segnatamente fra l'UE e i paesi candidati.

Promuovere il cambiamento dei ruoli e degli stereotipi maschili e femminili

Questo settore d'intervento deve consentire di rispondere alla necessità di modificare i comportamenti, gli atteggiamenti, le norme e i valori che definiscono e influenzano i ruoli maschili e femminili nella società attraverso l'istruzione, i media, la cultura e la scienza in particolare. Il superamento dei pregiudizi e degli stereotipi esistenti è fondamentale per la realizzazione della parità tra donne e uomini. Pertanto la Commissione propone di avviare azioni volte a:

  • sensibilizzare la società in materia di parità tra donne e uomini. Viene segnatamente proposto di compiere maggiori sforzi per sopprimere le discriminazioni basate su stereotipi collegati ai sessi nell'istruzione (nei manuali scolastici, ad esempio) e per elaborare buone procedure da seguire in questo settore;
  • eliminare gli stereotipi collegati ai sessi nei vari settori tramite politiche adeguate. Si raccomanda in particolare di prevedere, in collaborazione con i comitati di etica nazionali, l'integrazione nei loro mandati della dimensione della parità tra donne e uomini, nonché il sostegno di reti di comitati di etica nazionali. Si tratterà inoltre di promuovere lo scambio di punti di vista e di buone procedure a livello dei media e di creare un gruppo di rappresentanti dei media per aiutare la Commissione ad avviare i dibattiti su tale obiettivo.

4) disposizioni d'applicazione

5) altri lavori

Relazione [COM(2003) 98 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione, del 3 marzo 2003, Relazione annuale sulla parità di opportunità tra donne e uomini nell'Unione europea nel 2002.

Un bilancio annuale della strategia viene presentato nel quadro delle relazioni annuali della Commissione sulla parità di opportunità tra donne e uomini nell'UE, ivi compresa la relazione 2002 (es de en fr) suindicata.

Ultima modifica: 08.05.2003

Top