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Document 52019AE0116

Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo — Norme armonizzate — Migliorare la trasparenza e la certezza del diritto per un mercato unico pienamente funzionante»[COM(2018) 764 final]

EESC 2019/00116

OJ C 228, 5.7.2019, p. 78–82 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

5.7.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 228/78


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo — Norme armonizzate — Migliorare la trasparenza e la certezza del diritto per un mercato unico pienamente funzionante»

[COM(2018) 764 final]

(2019/C 228/11)

Relatore: Gerardo LARGHI

Consultazione

Commissione europea, 18.2.2019

Base giuridica

Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Adozione in sezione

7.3.2019

Adozione in sessione plenaria

20.3.2019

Sessione plenaria n.

542

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

125/0/2

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sostiene la comunicazione della Commissione sulle norme armonizzate, volta a migliorare la trasparenza e la certezza del diritto per un mercato unico, garantendone l’efficace funzionamento. In particolare, il Comitato rinnova il sostegno al principio di normazione armonizzata quale strumento cruciale per il completamento del mercato unico, in quanto offre opportunità di crescita per le imprese e i lavoratori, rafforza la fiducia dei consumatori sulla qualità e sicurezza e dei prodotti e consente una migliore tutela dell’ambiente.

1.2.

Il CESE ritiene che una strategia efficace per la normazione armonizzata deve basarsi su una maggiore velocità di elaborazione e pubblicazione degli standard in Gazzetta ufficiale dell’UE, ma anche sul rafforzamento della governance basata sulla trasparenza e inclusione degli stakeholder, nonché su una strategia di difesa su scala globale degli standard europei da cui dipende il nostro sistema di produzione, le opportunità di crescita e occupazione, ma anche la qualità e la sicurezza dei prodotti.

1.3.

Il CESE ritiene che sul fronte della produzione degli standard armonizzati in tempi più rapidi, le misure proposte dalla Commissione sembrano andare nella giusta direzione e sono complessivamente condivisibili. Invece, sul fronte della trasparenza e inclusione potrebbe essere fatto di più, dato che sono ad oggi ancora moltissimi gli stakeholder potenzialmente interessati e di fatto non partecipi al processo di normazione. Questo limite ha un effetto evidente nella difficoltà dell’UE di difendere in modo sistematico i propri standard a livello internazionale nell’ambito dei negoziati presso l’International Standardisation Organisation (ISO).

1.4.

Il Comitato, quindi, rinnova la richiesta di un maggior sostegno alla partecipazione degli stakeholder anche attraverso un rafforzamento ed una migliore comunicazione degli strumenti finanziari già disponibili (H2020). In tale ottica, detti finanziamenti dovrebbero essere mantenuti e possibilmente incrementati nel prossimo Quadro finanziario pluriennnale 2021-2027. La medesima raccomandazione vale per i finanziamenti per gli stakeholder citati nell’allegato III del regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1). Inoltre, al fine di rafforzare l’inclusività del processo di normazione, il CESE conferma la sua disponibilità ad ospitare un forum annuale multistakeholder per valutare i progressi compiuti al riguardo, favorendo altresì lo scambio di buone prassi tra i diversi settori produttivi.

1.5.

Il CESE ritiene che le iniziative messe già in atto dalla Commissione per recuperare il ritardo nella produzione di standard stiano dando segnali positivi. Tuttavia, si evidenza che alcuni settori strategici, come quello del digitale, mostrano ancora segnali di grave ritardo su materie sensibili come la blockchain che hanno un impatto trasversale sulla vita di tutti i cittadini, delle imprese e dei lavoratori. Per questo, il Comitato invita la Commissione a stilare dei programmi di lavoro sempre più concreti e con tempistiche chiare e definite. Inoltre, si attende con interesse l’esito della valutazione di impatto economico-sociale sulla normalizzazione, auspicando che tenga adeguatamente in conto anche aspetti indiretti come i livelli occupazionali e la sicurezza dei lavoratori.

2.   Introduzione

2.1.

Le norme armonizzate sono una categoria specifica delle norme europee elaborata da un’Organizzazione europea di Normazione (2) (OEN) su richiesta, detta «mandato», della Commissione europea nel quadro di un partenariato pubblico-privato. Circa il 20 % di tutte le norme europee è elaborato a seguito di una richiesta di normazione della Commissione europea. È possibile applicare le norme armonizzate per dimostrare che determinati prodotti o servizi immessi sul mercato sono conformi ai requisiti tecnici previsti dalla pertinente legislazione dell’UE.

2.2.

I requisiti tecnici indicati nella legislazione dell’UE sono obbligatori, mentre l’utilizzo di norme armonizzate avviene di solito su base volontaria. Tuttavia, per un’impresa, soprattutto per quelle di medie e piccole dimensioni, è talmente complesso certificare dei propri standard alternativi che, nei fatti, le norme armonizzate sono rispettate e riconosciute praticamente da tutte le aziende.

2.3.

Quindi, sebbene in teoria l’uso di norme armonizzate sia facoltativo, queste nei fatti rappresentano uno strumento cruciale per il funzionamento e lo sviluppo del mercato unico in quanto forniscono una presunzione di conformità, che garantisce certezza giuridica e la possibilità di immettere nel mercato nuovi prodotti senza costi aggiuntivi. Lo sviluppo di un corretto sistema di norme armonizzate, quindi, dovrebbe portare vantaggi a tutti, fornendo opportunità di crescita per aziende e lavoratori, garantendo la salute e la sicurezza dei consumatori e contribuendo a tutelare l’ambiente nell’ottica di un’economia circolare.

2.4.

Nel marzo 2018 il Consiglio europeo ha richiesto alla Commissione di valutare lo stato di avanzamento del mercato unico, nonché gli ostacoli rimanenti al suo completamento. Questa richiesta ha trovato risposta nella comunicazione COM(2018) 772 (3). In tale valutazione è stato dato grande risalto alla normazione, come fattore chiave per la rimozione degli ostacoli tecnici agli scambi commerciali, garantendo l’interoperabilità di prodotti e servizi complementari, agevolando l’introduzione sul mercato di prodotti innovativi e rafforzando la fiducia dei consumatori.

2.5.

Tuttavia, la rapida evoluzione tecnologica, la digitalizzazione e lo sviluppo dell’economia collaborativa pongono la necessità di rendere il sistema di normazione sempre più rapido, moderno, efficiente e flessibile. In questo contesto, le norme armonizzate costituiscono un fattore chiave. Inoltre, una recente sentenza della Corte di giustizia dell’UE (4) ha precisato che le norme armonizzate, anche se elaborate da organismi privati indipendenti e sebbene il loro uso rimanga facoltativo, rientrano a pieno titolo nella legislazione UE; da cui ne discende l’obbligo della Commissione di monitorarne il processo e garantirne una rapida elaborazione ed un’efficace implementazione.

2.6.

Per questa ragione la Commissione ha pubblicato la comunicazione oggetto di esame al fine di fare il punto sulle azioni già poste in essere sul fronte della normazione armonizzata e su quanto resti ancora da fare per dare piena attuazione al regolamento (UE) n. 1025/2012 sulla normazione.

3.   Sintesi della proposta della Commissione

3.1.

La proposta della Commissione si basa su quattro azioni da avviare immediatamente al fine di realizzare ulteriori progressi sui temi dell’inclusività, della certezza del diritto, della prevedibilità ed il rapido conseguimento di vantaggi per il mercato unico derivanti dalla disponibilità di norme armonizzate.

3.2.   Azione 1. Eliminare l’arretrato restante nel più breve tempo possibile.

3.2.1.

Nel 2017 la piattaforma REFIT ha evidenziato un chiaro ritardo (backlog) nel processo di normazione, in linea con quanto già sostenuto da diversi stakeholder (5). Questi ritardi riguardano soprattutto quei settori soggetti alla trasformazione digitale dell’economia. Per questo, in accordo con le organizzazioni europee di normazione, è stata stilata una strategia per recuperare gli arretrati.

3.3.   Azione 2. Snellire le procedure per la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dei riferimenti delle norme armonizzate.

3.3.1.

L’azione si fonda su un riesame complessivo del funzionamento della Commissione. Questo ha portato ad istituire un pool di consulenti chiamati ad individuare precocemente eventuali criticità nel processo di elaborazione. Inoltre è stato posto in essere un dialogo strutturato nel quadro del partenariato pubblico-privato, nonché un dialogo interistituzionale al quale hanno partecipato le principali istituzioni europee (tra cui il CESE) così come gli stakeholder che ha portato a stabilire, a partire dal 1o dicembre 2018, che le decisioni relative alle norme armonizzate siano adottate dalla Commissione mediante procedura scritta accelerata.

3.4.

Azione 3. Elaborare un documento di orientamento sugli aspetti pratici di attuazione del regolamento sulla normazione.

3.4.1.

Il documento di orientamento servirà a chiarire il ruolo e le responsabilità dei vari attori in tutte le fasi dell’elaborazione delle norme armonizzate. In particolare, saranno specificati gli aspetti sostanziali e procedurali del nuovo formato della richiesta di normazione che la Commissione sta elaborando per garantire maggiore trasparenza e prevedibilità nell’elaborazione delle norme. Consentiranno inoltre di chiarire il ruolo della Commissione e dei suoi consulenti specializzati. Infine, forniranno ulteriori indicazioni per migliorare la coerenza e la rapidità della procedura di valutazione delle norme armonizzate in tutti i settori pertinenti.

3.5.   Azione 4. Rafforzare il sistema di consulenti per ottenere rapide e solide valutazioni delle norme armonizzate consentendo la loro tempestiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

3.5.1.

Al fine di garantire un migliore coordinamento a monte nel processo di valutazione delle norme armonizzate, al cui sviluppo stanno attendendo le OEN, la Commissione continuerà a fare affidamento sul contributo scientifico del Centro comune di ricerca e, al tempo stesso, rafforzerà la sua collaborazione con i comitati tecnici responsabili dell’elaborazione di norme tramite il sistema recentemente introdotto di consulenti specializzati. L’obiettivo è ottimizzare la rapidità, la qualità e l’accuratezza delle valutazioni al fine di migliorare l’efficienza dell’intero processo e di garantire che i riferimenti alle norme armonizzate siano pubblicate nella Gazzetta ufficiale il prima possibile.

4.   Osservazioni generali

4.1.

Il CESE sostiene la comunicazione della Commissione sulle norme armonizzate, volta a migliorare la trasparenza e la certezza del diritto per un mercato unico, garantendone l’efficace funzionamento. L’analisi di questa proposta è stata sviluppata in parallelo con il parere CESE INT/878 (6) relativo al Programma annuale per la normazione europea 2019 (7) per evidenti ragioni di contiguità di contenuto, al fine di fornire una risposta organica, coordinata e coerente.

4.2.

Il CESE rinnova il pieno sostegno al principio di normazione armonizzata quale strumento cruciale per il completamento del mercato unico, in quanto offre opportunità di crescita per le imprese e i lavoratori, rafforza la fiducia dei consumatori sulla qualità e sicurezza dei prodotti e consente una migliore tutela dell’ambiente (8). Il CESE, inoltre, ritiene che una strategia sulla normazione armonizzata non possa essere slegata dai processi in atto su scala globale, dove dovrebbe trovare adeguata corrispondenza in termini di difesa degli standard stabiliti a livello europeo. Infatti, eventuali ritardi nel processo di normazione europeo o una mancata difesa degli standard europei nei negoziati condotti presso l’ISO, possono comportare che i nostri standard vengano scavalcati o siano non compatibili con quelli approvati a livello internazionale, generando un danno evidente per imprese e consumatori.

4.3.

Il CESE esprime apprezzamento per l’iniziativa della Commissione che ha consentito di recuperare parte del ritardo accumulato negli anni (9) sul fronte della normazione armonizzata. Tuttavia, per alcuni settori strategici del digitale come la blockchain, si segnala che solo in questi giorni sta partendo un gruppo di lavoro ad hoc sul tema, evidenziando un ritardo sensibile. Poiché è estremamente difficile normare tempestivamente l’innovazione, sarebbe opportuno stilare un programma di lavoro maggiormente chiaro e concreto, che preveda tempi e modi certi di realizzazione.

4.4.

Il CESE ritiene che lo snellimento delle procedure interne alla Commissione per abbreviare i processi decisionali e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sia sicuramente opportuno, in quanto rappresenta una delle cause di ritardo accumulato negli anni sul fronte della normazione armonizzata. In particolare è fondamentale che il sistema di normazione armonizzata sia all’altezza delle nuove sfide del mercato, al fine di prevenire fughe in avanti dei singoli Stati membri che potrebbero generare conflittualità tra le varie normative nazionali.

4.5.

Nel più ampio processo di semplificazione ipotizzato dalla Commissione, è fondamentale che sia garantita la trasparenza ed, in particolare, l’inclusività nei processi di governance. Questo significa che il Comitato economico e sociale europeo, come già avvenuto per il dialogo interistituzionale avviato nel giugno 2018, deve continuare ad essere un soggetto pienamente coinvolto, così come gli altri stakeholder interessati, sia su scala europea che nazionale (10).

4.6.

Il CESE evidenzia che la partecipazione attiva degli stakeholder interessati su scala nazionale, europea e internazionale rappresenta un fattore di rafforzamento e qualificante degli standard e dovrebbe essere incentivata e sostenuta. Gli stakeholder, infatti, incontrano ancora oggi numerose difficoltà di accesso ai processi di definizione degli standard armonizzati. Si evidenziano, in particolare, problemi di informazione e consapevolezza sull’importanza di detto strumento e sulle modalità di accesso, criteri restrittivi di partecipazione e costi eccessivamente elevati per piccole organizzazioni o imprese.

4.7.

A tal proposito, il Comitato nota che i fondi messi a disposizione attraverso il programma H2020 per finanziare la partecipazione degli stakeholder ai processi di normazione sono scarsamente noti e dovrebbero essere più facilmente accessibili e meglio comunicati (11). È altresì importante che tutti i finanziamenti oggi previsti siano mantenuti e possibilmente incrementati nel prossimo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. La medesima raccomandazione vale per i finanziamenti per gli stakeholder citati nell’allegato III del regolamento (UE) n. 1025/2012.

4.8.

Per rendere più efficaci le azioni di supporto alla standardizzazione si raccomanda che i progetti finanziati dal programma Orizzonte Europa prevedano anche il coinvolgimento dei soggetti in attività di standardizzazione delle innovazioni realizzate nell’ambito delle attività di disseminazione.

4.9.

In linea con i suoi precedenti pareri (12), il CESE chiede che venga effettuato un monitoraggio approfondito degli sforzi condotti dagli attori principali della normazione, al fine di rafforzare la dimensione dell’inclusività del Sistema europeo di normazione (SEN). Il CESE potrebbe, a tal proposito, creare un forum ad hoc sull’inclusività del SEN. Tale organismo sarebbe incaricato di organizzare un’audizione pubblica annuale per valutare i progressi compiuti al riguardo, favorendo altresì lo scambio di buone prassi tra i diversi settori produttivi.

5.   Osservazioni specifiche

5.1.

Il Comitato riscontra che gli sforzi proposti dalla Commissione per snellire le procedure interne e aumentare il numero di consulenti potrebbero riguardare più livelli operativi, incidendo sia sul personale sia sul funzionamento dell’organizzazione interna. Tali sforzi migliorativi sono necessari ma dovrebbero essere adeguatamente finanziati. Il CESE, quindi, invita la Commissione a chiarire meglio questo aspetto, evidenziando la necessità di stanziare fondi commisurati alle sfide del settore ed in linea con gli obiettivi del regolamento (UE) n. 1025/2012 (13).

5.2.

Il CESE rinnova la necessità di rafforzare una cultura europea della standardizzazione attraverso specifiche campagne di sensibilizzazione, che coinvolgano i singoli cittadini fin dall’età scolare fino ai decisori politici, trovando altresì un riscontro nel quadro degli accordi internazionali (14). Inoltre, sarebbe opportuno sviluppare campagne di sensibilizzazione specifiche rivolte alle PMI e alle start-up.

5.3.

Il CESE auspica che la valutazione di impatto socio-economico del sistema di normazione, contenuta nel programma di lavoro per la normazione europea del 2019, preveda uno spazio ad hoc dedicato alle norme armonizzate e una considerazione realistica degli eventuali svantaggi ed opportunità non solo nel quadro del mercato interno ma anche su scala globale. Questo comporta che la suddetta valutazione dovrebbe considerare anche gli effetti indiretti della normazione, come i livelli occupazionali e la sicurezza dei lavoratori (15).

Bruxelles, 20 marzo 2019

Il Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Luca JAHIER


(1)  GU L 316 del 14.11.2012, pag. 12.

(2)  Il Comitato europeo di normazione (CEN), il Comitato europeo di normazione elettrotecnica (Cenelec), l’Istituto europeo di norme di telecomunicazione (ETSI).

(3)  COM(2018) 772 final: Un mercato unico in un mondo che cambia. Una risorsa straordinaria che richiede un rinnovato impegno politico.

(4)  Sentenza nella causa C-613/14 «James Elliot Construction/Irish Asphalt Limited».

(5)  Piattaforma REFIT, parere XXII.2.b.

(6)  INT/878, Normazione europea per il 2019 (Cfr. pag. 74 della presente Gazzetta ufficiale).

(7)  COM(2018) 686 final.

(8)  GU C 75 del 10.3.2017, pag. 40.

(9)  Dato Commissione europea.

(10)  GU C 34 del 2.2.2017, pag. 86; GU C 75 del 10.3.2017, pag. 40.

(11)  Con il programma di lavoro LEIT (Leadership in Enabling and Industrial Technologies) di H2020 sono finanziati progetti volti a sostenere la partecipazione degli stakeholder al processo di standardizzazione. Uno di questi è il progetto Standict.eu (www.standict.eu) di durata biennale per standardizzare le innovazioni nel settore ICT, con un budget di 2 milioni di EUR e una platea di potenziali beneficiari di circa 300 soggetti selezionati attraverso call pubblicate periodicamente. Nel programma di lavoro LEIT 2019-2020 è previsto un bando simile, «ICT-45-2020: Reinforcing European presence in international ICT standardisation: Standardisation Observatory and Support Facility», ma con una dotazione finanziaria raddoppiata, da 2 a 4 milioni di EUR e con una durata da 2 a 3 anni.

(12)  GU C 303 del 19.8.2016, pag. 81; GU C 197 dell’8.6.2018, pag. 17.

(13)  GU C 197 dell’8.6.2018, pag. 17.

(14)  Cfr. nota 10.

(15)  Cfr. nota 8.


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