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Document 52007AR0237

Parere del Comitato delle regioni Politica europea dei porti

OJ C 172, 5.7.2008, p. 29–33 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

5.7.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 172/29


Parere del Comitato delle regioni «Politica europea dei porti»

(2008/C 172/06)

IL COMITATO DELLE REGIONI

evidenzia il ruolo fondamentale dei porti per lo sviluppo economico e sociale, la competitività e la prosperità non solo delle regioni costiere, ma dell'Europa nel suo insieme,

constata che il paesaggio portuale europeo è contrassegnato da una grande diversità ed esprime la convinzione che l'esistenza di strutture differenti rafforzi la concorrenza intesa ad individuare vie di trasporto più efficienti,

ribadisce che il livello regionale e locale è il più adeguato a gestire i porti e si compiace del fatto che la Commissione non intenda armonizzare le diverse strutture amministrative portuali dell'UE attraverso interventi esterni,

sottolinea che non solo i singoli porti sono in concorrenza tra loro, ma anche le intere catene di trasporto ad essi afferenti,

ritiene che gli orientamenti relativi agli aiuti di Stato previsti per il 2008 siano uno strumento idoneo a precisare le disposizioni del Trattato UE sui porti, con l'obiettivo di continuare a garantire una concorrenza leale ed efficace nel settore portuale,

prende atto del fatto che in Europa non esiste ancora un autentico mercato interno per il trasporto marittimo e accoglie favorevolmente la semplificazione delle procedure amministrative, i progressi fatti per modernizzare le formalità doganali e l'iniziativa della Commissione riguardante la creazione di uno spazio europeo del trasporto marittimo senza frontiere prevista per il 2008,

chiede che si continuino a sviluppare e promuovere i progetti Clean-Ship e Clean-Port e ritiene che gli sforzi volti a diminuire le emissioni di gas a effetto serra delle navi (ad esempio favorendo l'accesso alla rete elettrica terrestre) debbano essere intensificati innanzitutto a livello internazionale, in modo tale che i porti europei non siano svantaggiati rispetto alla concorrenza mondiale.

Relatore

:

Rolf HARLINGHAUSEN (DE/PPE), membro della commissione Affari europei del Parlamento di Amburgo

Testo di riferimento

Comunicazione della Commissione — Comunicazione su una politica europea dei porti

COM(2007) 616 def.

I.   Raccomandazioni politiche

IL COMITATO DELLE REGIONI

Aspetti fondamentali

1.

Ringrazia la Commissione per la sua comunicazione sulla futura politica europea dei porti, risultato di un ampio processo di riflessione e di consultazione svoltosi tra il maggio 2006 e il giugno 2007 con la partecipazione di tutte le parti interessate che, in sei seminari tematici, hanno trattato i diversi aspetti della politica europea dei porti;

2.

considera la comunicazione della Commissione un documento che sviluppa la precedente comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio Migliorare la qualità dei servizi nei porti marittimi, passaggio essenziale per il sistema dei trasporti in EuropaProposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'accesso dei servizi portuali (COM(2001) 35 def.) e la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'accesso al mercato dei servizi portuali (COM(2004) 654 def.), su cui il Comitato delle regioni ha emesso un parere rispettivamente il 20 settembre 2001 (CdR 161/2001 fin) e il 13 aprile 2005 (CdR 485/2004 fin);

3.

ritiene che la comunicazione in oggetto sia strettamente collegata con altri temi pertinenti, in particolare con la politica marittima europea e la politica europea dei trasporti, e rimanda al proprio parere d'iniziativa del 12 ottobre 2005 sul tema La politica marittima dell'UE: una questione di sviluppo sostenibile per gli enti regionali e locali (CdR 84/2005 fin), al proprio parere del 13 febbraio 2007 sul tema Verso una politica marittima dell'Unione (CdR 258/2006 fin) e, infine, al proprio parere del 14 febbraio 2007 sul tema Il riesame intermedio del Libro bianco sui trasporti pubblicato nel 2001 dalla Commissione (CdR 119/2006 fin);

4.

sottolinea che la definizione e l'attuazione della politica europea dei porti dovranno fondarsi sui principi di sussidiarietà e di proporzionalità.

Considerazioni generali sulla comunicazione

5.

Evidenzia il ruolo fondamentale dei porti per lo sviluppo economico e sociale, la competitività e la prosperità non solo delle regioni costiere, ma dell'Europa nel suo insieme. I porti, il trasporto marittimo e la relativa logistica rappresentano uno dei comparti a più forte crescita in Europa. Il 90 % del commercio dell'Unione europea con i paesi terzi transita per i porti e all'interno dell'UE il 40 % del trasporto merci passa attraverso i porti. Nell'UE, inoltre, ogni anno più di 200 milioni di passeggeri utilizzano il trasporto via nave;

6.

è convinto che una politica europea dei porti debba tener conto di questi aspetti tanto quanto della crescente globalizzazione e del nuovo contesto dell'Unione allargata. In questo contesto, altri fattori che rivestono una grande importanza ai fini di una crescita sostenibile ed equilibrata e del successo delle regioni europee sono la protezione del clima e dell'ambiente nonché la salute dei cittadini;

7.

constata che il paesaggio portuale europeo è contrassegnato da una grande diversità ed esprime la convinzione che l'esistenza di strutture differenti rafforzi la concorrenza intesa ad individuare vie di trasporto più efficienti;

8.

valuta pertanto positivamente il fatto che, dopo la bocciatura da parte del Parlamento europeo delle due proposte di direttiva sull'accesso al mercato dei servizi portuali, rispetto alle quali anche il Comitato delle regioni aveva espresso delle riserve, la comunicazione e le future misure da essa annunciate non si configurino come nuove proposte legislative, ma prevedano prevalentemente disposizioni non vincolanti (soft law) che possono meglio tener conto delle diverse strutture esistenti;

9.

si compiace del fatto che la Commissione abbia colto l'occasione di porre la sua comunicazione in un contesto allargato che fa riferimento a numerosi aspetti, superando così l'approccio delle due precedenti proposte di direttiva che in sostanza si limitavano a trattare l'accesso al mercato dei servizi portuali;

10.

accoglie positivamente le misure proposte volte a precisare le norme comunitarie pertinenti. Tali misure devono concorrere a migliorare ulteriormente la concorrenza e il libero accesso al mercato e, a questo proposito, il Comitato delle regioni rileva che in molti territori dell'Unione esiste già una concorrenza vivace ed efficace sia tra i porti europei che all'interno degli stessi;

11.

sottolinea che non solo i singoli porti sono in concorrenza tra loro, ma anche le intere catene di trasporto ad essi afferenti, e ricorda che tutte le disposizioni riguardanti il settore portuale, in quanto hanno ripercussioni sulla catena logistica dell'entroterra nel suo complesso, dovrebbero tener conto di tale realtà;

12.

ritiene che le misure comunitarie che possono avere un effetto sui flussi di trasporto, quali ad esempio le reti transeuropee di trasporto o gli orientamenti relativi all'applicazione della legislazione comunitaria in materia di ambiente allo sviluppo del settore portuale, debbano fondarsi sulla necessità di preservare un clima stabile per gli investimenti ed un contesto sociale favorevole nei porti, nonché di garantire lo sviluppo sostenibile nei porti, l'applicazione uniforme delle disposizioni del Trattato e la concertazione con gli enti nazionali, regionali e locali.

Le prestazioni portuali e i collegamenti con l'entroterra

13.

Concorda sostanzialmente con l'analisi svolta dalla Commissione in merito al miglioramento delle prestazioni dei porti e approva la priorità data al miglioramento dell'efficienza rispetto all'ampliamento delle infrastrutture; chiede, tuttavia, che siano sviluppate strategie per incentivare l'intermodalità e la multimodalità che tengano conto delle diverse specificità regionali e sottolinea che una distribuzione più razionale dei flussi di traffico in Europa va realizzata attraverso il mercato ma nell'ambito di un quadro politico globale;

14.

desidera tuttavia segnalare che il concetto di «porto», vale a dire il collegamento tra il mare aperto e l'entroterra, dovrebbe comprendere anche l'accesso dal mare al porto stesso (ad esempio i servizi di rompighiaccio e dragaggio).

Aumentare la capacità nel rispetto dell'ambiente

15.

Ritiene che lo sviluppo dei porti debba rispettare l'ambiente come pure gli interessi e le esigenze di coloro che vivono nelle città portuali;

16.

sostiene pertanto l'intenzione della Commissione di pubblicare degli orientamenti relativi all'interpretazione e all'applicazione della normativa ambientale in materia di sviluppo dei porti; a tal fine è indispensabile una nuova, ampia, consultazione, non soltanto del settore portuale, ma anche degli enti regionali e locali il cui intervento è determinante per lo sviluppo portuale. Le misure di sviluppo portuale e quelle di tutela ambientale vanno coordinate ed equilibrate tra loro;

17.

accoglie favorevolmente le misure proposte per la gestione dei rifiuti e dei sedimenti e sostiene l'intenzione della Commissione di assicurare l'attuazione della normativa europea pertinente in tutti gli Stati membri;

18.

sostiene l'intenzione della Commissione di ridurre le emissioni nei porti, pur evidenziando il ruolo fondamentale che in questo campo spetta all'Organizzazione marittima internazionale (OMI), e invoca accordi internazionali e non misure adottate unilateralmente dall'Europa che indebolirebbero la competitività dell'UE a livello globale; ritiene tuttavia che l'UE debba agire di propria iniziativa se l'OMI non arriverà a risultati concreti in tempi accettabili.

Modernizzazione

19.

Prende atto del fatto che in Europa non esiste ancora un autentico mercato interno per il trasporto marittimo e accoglie favorevolmente la semplificazione delle procedure amministrative, i progressi fatti per modernizzare le formalità doganali e l'iniziativa della Commissione riguardante la creazione di uno spazio europeo del trasporto marittimo senza frontiere prevista per il 2008;

20.

attira tuttavia l'attenzione sui problemi pratici di attuazione del trasporto marittimo senza frontiere e raccomanda un'analisi accurata dello status quo prima di mettere in atto nuove misure.

Condizioni operative eque — chiarezza per gli investitori, gli operatori e gli utenti

21.

Ribadisce che il livello regionale e locale è il più adeguato a gestire i porti e si compiace del fatto che la Commissione non intenda armonizzare le diverse strutture amministrative portuali dell'UE attraverso interventi esterni;

22.

ritiene che gli orientamenti relativi agli aiuti di Stato nel settore portuale previsti per il 2008 siano uno strumento idoneo a precisare le disposizioni del Trattato UE sui porti, con l'obiettivo di continuare a garantire una concorrenza leale ed efficace;

23.

si compiace altresì in questo contesto dell'estensione a tutti i porti, indipendentemente dalle dimensioni e dal fatturato annuale, delle disposizioni sulla trasparenza contenute nella direttiva 2006/111/CE;

24.

prende atto del fatto che, secondo la Commissione, in materia di assegnazione di concessioni il diritto vigente è la giurisprudenza della Corte di giustizia e, in particolare, del fatto che alle concessioni non disciplinate dal diritto degli appalti va applicata una procedura di selezione trasparente; il Comitato delle regioni ritiene che su questo punto siano necessari ulteriori chiarimenti in merito al ruolo delle autorità portuali e alle competenze di cui dispongono per promuovere in modo adeguato gli interessi regionali e lo sviluppo dei porti;

25.

esprime la preoccupazione che una gestione poco flessibile delle misure proposte crei incertezza giuridica o riduca l'interesse a investire dei prestatori di servizi già presenti sul mercato, col rischio di indebolire la competitività dell'Europa;

26.

parte dal presupposto che i porti possano continuare a realizzare le misure di modernizzazione, di ampliamento e di adeguamento nel quadro di un efficace sviluppo portuale anche senza dover ricorrere a procedure di selezione;

27.

ritiene che si debbano definire meglio i diritti dei lavoratori in caso di cessione d'impresa, in particolare laddove non trova applicazione la direttiva 2001/23/CE menzionata nella comunicazione;

28.

prende atto del fatto che i servizi tecnici nautici (pilotaggio, rimorchio e ormeggio) sono considerati servizi di interesse economico generale e sono pertanto soggetti alle disposizioni degli articoli 86, 87 e 88 del Trattato che istituisce la Comunità europea. Conformemente a questi articoli e in linea con il principio di sussidiarietà, compete agli Stati membri designare i loro servizi di interesse economico generale conformemente alle condizioni precisate nella decisione del 28 novembre 2005. Se lo Stato membro decide che un'impresa è incaricata di un SIEG, essa può beneficiare di una compensazione di servizio pubblico nel caso in cui le entrate che riceve grazie all'uso del SIEG non siano sufficienti a coprire i costi. Questa compensazione non può superare i costi effettivamente sostenuti, ivi compreso un ragionevole profitto. Ricorda inoltre a questo proposito che il costo dei servizi tecnici nautici, indispensabili per garantire la sicurezza della navigazione nelle zone portuali, rappresenta una minima parte dei costi totali dei trasporti e quindi respinge l'idea di incoraggiare la diminuzione dei costi di questi servizi per rendere più attraente il trasporto marittimo;

29.

ritiene che per quanto riguarda il pilotaggio si debbano chiarire meglio le questioni attinenti la sicurezza che sono di responsabilità degli enti locali e regionali;

30.

concorda con la valutazione che la Commissione fa dei cosiddetti «uffici di collocamento portuali» e ne sottolinea l'importanza per l'assunzione e la formazione dei lavoratori portuali nel rispetto della normativa comunitaria vigente, in particolare di quella relativa alla libertà di stabilimento e alla libera prestazione di servizi;

31.

si compiace della definizione del concetto di «diritti portuali» e del fatto che essi siano limitati all'infrastruttura generale, e chiede in questo contesto che gli orientamenti precisino nello specifico tali diritti in modo da prevenire la pratica anticoncorrenziale delle sovvenzioni incrociate;

32.

fa osservare che esiste già una grande trasparenza nell'applicazione dei diritti portuali e ritiene pertanto superflue ulteriori disposizioni in questo campo;

33.

apprezza l'intenzione della Commissione di prestare maggiore attenzione alla questione della concorrenza fra porti comunitari e porti dei paesi terzi aiutando i porti interessati, dato che molti di essi sono svantaggiati non solo per la loro posizione geografica periferica, ma anche a causa della concorrenza sempre più agguerrita dei paesi terzi;

34.

esprime preoccupazione poiché la richiesta formulata nel quadro dello US-Safe-Port-Act (2006) e della House Resolution N. 1 (2007) di effettuare uno screening sul 100 % dei container marittimi diretti negli Stati Uniti è quasi impossibile da attuare per i porti europei e, inoltre, comporta costi considerevoli; invita pertanto la Commissione a negoziare con l'amministrazione americana al fine di trovare soluzioni praticabili.

Stabilire un dialogo strutturato tra i porti e le città

35.

Sostiene l'intenzione della Commissione di promuovere l'immagine dei porti e la loro integrazione nelle città. In molte regioni i porti rivestono un'importanza che va ben oltre il mero aspetto economico ed occupazionale, forgiando spesso l'immagine stessa delle città e contribuendo in larga misura allo sviluppo urbano e regionale;

36.

chiede pertanto che venga elaborato un approccio innovativo che tenga conto del potenziale culturale, turistico e ricreativo delle città portuali e propone di premiare i progetti di ricerca e di cooperazione territoriale che individuano al meglio tali sviluppi futuri;

37.

approva le misure di sensibilizzazione dell'opinione pubblica previste dalla Commissione, ma a questo proposito teme che possano insorgere delle difficoltà per quanto riguarda le norme vigenti relative alla sicurezza e alla protezione contro il terrorismo e la criminalità;

38.

ritiene necessario chiarire la questione della prevista carta di accesso multiuso e della sua funzione.

Il lavoro nei porti

39.

È dell'avviso che una politica europea dei porti debba tener conto anche della dimensione occupazionale al fine di creare e tutelare posti di lavoro qualificati;

40.

accoglie quindi con favore l'intenzione della Commissione di promuovere il dialogo sociale a livello europeo. Questo dovrebbe avvenire in stretta collaborazione con le parti sociali. Condizioni di lavoro buone e sicure e un miglioramento costante della formazione iniziale e continua dei lavoratori portuali, ad esempio mediante l'uso sistematico di simulatori, sono fattori determinanti per lo sviluppo positivo e sostenibile dei porti e delle loro regioni;

41.

sottolinea che l'Europa potrà sostenere la concorrenza globale solo se riuscirà ad essere straordinariamente innovativa e a fornire un livello qualitativo più alto rispetto ad altre regioni e ribadisce l'importanza fondamentale che a tal fine rivestono la formazione universitaria e quella professionale;

42.

esprime preoccupazione per il numero tuttora elevato di infortuni sul lavoro che si verificano sulle navi e nei porti. Il Comitato delle regioni ricorda che gli enti locali e regionali svolgono un ruolo importante per garantire nei porti l'osservanza e l'applicazione della normativa vigente in materia di salute e di sicurezza sul lavoro.

II.   Conclusioni e raccomandazioni

IL COMITATO DELLE REGIONI

43.

Deplora i ritardi verificatisi nel completamento delle infrastrutture della rete transeuropea (TEN) e invita la Commissione a informare meglio gli Stati membri, le regioni e le città circa le possibilità di finanziamento previste al fine di potenziare le capacità e le infrastrutture che consentono l'accesso ai porti dalla terra ferma (collegamenti con l'entroterra) e l'accesso dal mare (collegamenti tra il porto e le rotte marittime) e per sviluppare le reti logistiche di distribuzione;

44.

ritiene indispensabile che in futuro, nelle normative sulla concessione di aiuti finanziari per le autostrade del mare, si preveda formalmente la partecipazione delle regioni e auspica l'introduzione di una procedura complessivamente semplificata, che risponda meglio agli interessi delle imprese, contribuendo così a una più ampia diffusione e a una maggiore accettazione del trasporto marittimo rispettoso dell'ambiente;

45.

propone di fare maggiore ricorso, nella futura pianificazione degli accessi marittimi e terrestri, agli strumenti per l'assetto dello spazio e per la gestione integrata delle zone costiere;

46.

chiede che gli orientamenti in materia di aiuti siano tempestivamente pubblicati, previa consultazione con gli Stati membri, le regioni e le parti interessate;

47.

chiede l'introduzione di incentivi economici per garantire infrastrutture portuali appropriate e trasporti marittimi di livello adeguato nelle regioni insulari e costiere ultraperiferiche allo scopo di dare un impulso allo sviluppo sostenibile di tali regioni e ridurre i fattori che ostacolano l'attività imprenditoriale e la possibilità di un accesso equo ai grandi mercati europei;

48.

sottolinea che è indispensabile contrastare l'inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico coinvolgendo anche il settore portuale e il traffico marittimo, ad esempio passando in tempi brevi all'impiego di carburanti puliti per uso marittimo e mediante la rapida attuazione della normativa OMI per il trattamento delle acque di zavorra delle navi;

49.

chiede che si continuino a sviluppare e promuovere i progetti Clean-Ship e Clean-Port e ritiene che gli sforzi volti a diminuire le emissioni di gas a effetto serra delle navi (ad esempio favorendo l'accesso alla rete elettrica terrestre) debbano essere intensificati innanzitutto a livello internazionale, in modo tale che i porti europei non siano svantaggiati rispetto alla concorrenza mondiale, e sussidiariamente a livello europeo, in modo che la qualità della vita della popolazione delle zone portuali sia immediatamente migliorata;

50.

reputa necessario, con un'attività di comunicazione più efficace rispetto a quanto fatto finora, far conoscere al grande pubblico il ruolo fondamentale che i porti e il trasporto marittimo rivestono per la crescita dell'economia nel suo complesso e per la creazione di nuovi posti di lavoro in Europa; questo compito andrebbe lasciato in larga misura agli Stati membri, alle regioni e agli stessi porti;

51.

attende con vivo interesse le misure per la messa a punto di una politica marittima integrata che la Commissione presenterà nel 2008 e le relative modalità di coinvolgimento dei porti;

52.

nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, riconosce la necessità di una serie di misure al livello dell'UE per affrontare adeguatamente tutti gli aspetti della politica dei porti. Il Comitato delle regioni teme tuttavia che non tutte le misure possano essere attuate nei tempi previsti e deplora pertanto che la comunicazione non ne definisca chiaramente il grado di priorità;

53.

propone che, al momento dell'adozione delle misure previste, la Commissione tenga conto anche dei piccoli porti di livello locale e regionale, le cui attività non hanno carattere prevalentemente commerciale ma rivestono un'importanza fondamentale per le comunità circostanti. Tali porti dispongono di risorse economiche e umane molto limitate per applicare le direttive e le disposizioni emanate dalle istituzioni europee. Propone inoltre che, in certi casi, i nuovi strumenti normativi comunitari siano valutati in funzione delle capacità e del volume di questi porti, per non pregiudicarne la redditività;

54.

chiede quindi la revisione della serie di misure proposta e il suo riordino secondo i seguenti criteri: il grado di priorità dei singoli obiettivi che si intendono raggiungere con le diverse misure, l'autorità competente in base al principio di sussidiarietà, i tempi di attuazione;

55.

offre la propria collaborazione e il proprio sostegno all'elaborazione di proposte per definire il grado di priorità delle misure summenzionate e per la futura politica europea dei porti e dichiara che vorrebbe essere informato periodicamente sugli sviluppi relativi a questo settore;

56.

raccomanda la creazione di una struttura che permetta di effettuare consultazioni periodiche di tutte le parti interessate al fine di integrarne i risultati nello sviluppo della politica europea dei porti, prevenire i conflitti e scambiare le pratiche consolidate; in questo contesto fa riferimento anche alla possibilità di sostenere e promuovere gli organismi locali e regionali al fine di garantire un alto grado di accettazione delle misure proposte;

57.

chiede alla Commissione di presentare entro il 31 dicembre 2009 una relazione intermedia sulla politica europea dei porti in cui vengano proposte delle misure volte ad eliminare le strozzature tra i porti e l'entroterra.

Bruxelles, 9 aprile 2008.

Il Presidente

del Comitato delle regioni

Luc VAN DEN BRANDE


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