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Document 52008IE0268

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Promuovere ampie possibilità di accesso di ogni tipo di pubblico alla biblioteca digitale europea

OJ C 162, 25.6.2008, p. 46–52 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

25.6.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 162/46


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Promuovere ampie possibilità di accesso di ogni tipo di pubblico alla biblioteca digitale europea

(2008/C 162/11)

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 16 febbraio 2007, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere di iniziativa sul tema:

Promuovere ampie possibilità di accesso di ogni tipo di pubblico alla biblioteca digitale europea

La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 23 gennaio 2008, sulla base del progetto predisposto dalla relatrice PICHENOT.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 13 febbraio 2008, nel corso della 442a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 153 voti favorevoli, 4 voti contrari e 5 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Alla vigilia del lancio della «Biblioteca digitale europea» (BDE) (1) nel 2008, il presente parere del Comitato si propone di offrire un ampio sostegno a questo progetto che mira a rendere accessibile on line parte del patrimonio culturale, scientifico e tecnico, contribuendo così al lavoro delle istituzioni europee per la realizzazione di un portale, destinato a un ampio pubblico, che costituirà uno strumento di diffusione della conoscenza organizzata nell'era digitale.

1.2

Il Comitato riconosce gli sforzi unanimemente profusi dalla Commissione e dagli Stati membri e si compiace dell'attività di coordinamento delle istituzioni culturali avviata dalla CENL (Conference of European National Librarians — Conferenza delle biblioteche nazionali europee) allo scopo di creare una fondazione che riunisca tutte le istituzioni disposte a rendere accessibili i loro patrimoni digitalizzati. Esorta le organizzazioni della società civile — a livello europeo, nazionale e regionale — ad associarsi a questo progetto europeo di grande portata per garantire ai cittadini una corretta informazione sull'argomento.

1.3

Il coinvolgimento della società civile nello sviluppo del progetto BDE si rivelerà decisivo per quattro motivi principali — che giustificano l'impegno del Comitato — e cioè:

partecipare alla definizione dei pertinenti criteri di selezione dei contenuti da digitalizzare,

offrire il sostegno dell'opinione pubblica alle esigenze di finanziamento del progetto,

promuovere le iniziative in materia di partecipazione e innovazione di tutti gli attori interessati del settore editoriale e degli altri organismi culturali,

incoraggiare l'integrazione di tutti i cittadini nella società dell'informazione.

1.4

Il Comitato riconosce il lavoro già svolto dalla Commissione negli Stati membri — con la partecipazione delle parti interessate — durante le ultime presidenze e approva la recente relazione (2) del Parlamento europeo che illustra con efficace sintesi i progressi fin qui compiuti e le prossime iniziative. Nel presente parere il Comitato ha scelto di mettere in evidenza l'indispensabile contributo della società civile e di incoraggiare tutte le sue componenti a partecipare al lancio della BDE e ai futuri sviluppi del progetto; nel parere il Comitato propone inoltre di dare risalto alle aspettative e alle esigenze degli utenti per conseguire l'obiettivo dell'accesso per un vasto pubblico.

1.4.1

Il Comitato rivolge alle organizzazioni della società civile le seguenti raccomandazioni:

prendere parte fin dal 2008 alle iniziative di comunicazione destinate ai cittadini europei,

esaminare con attenzione le conclusioni raggiunte da gruppi di utenti che hanno sperimentato il livello di pertinenza dei contenuti del portale comune, la sua facilità d'uso e la sua e-accessibilità (3) per i disabili,

organizzare un dibattito di vasta portata sui contenuti in collaborazione con le biblioteche attive a livello locale,

stimolare una riflessione in seno alla società dell'informazione sull'adeguamento dell'attuale quadro normativo per renderlo compatibile con la digitalizzazione della produzione intellettuale, artistica e scientifica contemporanea.

1.4.2

Il Comitato rivolge agli Stati membri e alla Commissione le seguenti raccomandazioni:

istituire un comitato direttivo del progetto aperto al dialogo con la società civile,

garantire un contributo finanziario da parte degli Stati membri affinché entro il 2010 si possa pervenire a una digitalizzazione su vasta scala di materiali disparati e provenienti da fonti diverse,

concordare la messa a punto di programmi nazionali di digitalizzazione facendo riferimento a una carta comune per la gestione della documentazione e con il sostegno dei centri di competenza,

mantenere un programma comunitario a lungo termine per la ricerca di soluzioni ai problemi tecnici posti dal multilinguismo e dall'interoperabilità, nonché per la definizione di orientamenti comuni intesi a garantire la e-accessibilità per i disabili,

effettuare ricerche in collaborazione con il Comitato sulle aspettative, le esigenze e le pratiche degli utenti, in particolare delle persone con disabilità,

trarre delle conclusioni dalla disamina delle pratiche adottate dai singoli Stati membri in materia di eccezioni previste dalla direttiva 2001/29/CE (4) e approfondire la ricerca di soluzioni al problema del vuoto giuridico (opere orfane, edizioni fuori stampa, documenti originariamente concepiti per il formato digitale, ecc.).

1.4.3

Il Comitato esorta gli operatori economici e le istituzioni culturali a:

promuovere un ampio accesso ai contenuti digitalizzati — di epoca recente o contemporanei — consultabili sul portale della BDE,

elaborare modelli per l'accessibilità on line a pagamento di opere protette dal diritto d'autore a prezzi ragionevoli,

partecipare mediante partenariati pubblico-privato alla digitalizzazione dei loro patrimoni,

prendere in considerazione iniziative di sponsorizzazione a sostegno della digitalizzazione,

promuovere la funzione delle biblioteche pubbliche — con la possibilità di accesso in loco o tramite circuiti chiusi (intranet) — nel settore dell'offerta di contenuti in formato elettronico.

2.   Una comunicazione migliore con i cittadini sulla futura biblioteca digitale europea (BDE) e un maggiore coinvolgimento della società civile nello sviluppo del progetto

2.1   Una comunicazione migliore con i cittadini sul progetto della biblioteca digitale europea

2.1.1

Nel corso del 2010 un ricco patrimonio culturale europeo proveniente da biblioteche, archivi e musei sarà accessibile on line, permettendo così non solo ai cittadini del continente, ma all'intera popolazione mondiale, di avere accesso a sei milioni di documenti digitalizzati da utilizzare a fini ricreativi, educativi, professionali o scientifici. La realizzazione di questo obiettivo di ordine quantitativo costituirà soltanto la prima fase di un progetto di digitalizzazione su vasta scala.

2.1.2

Questo progetto, denominato provvisoriamente European Digital Library (EDL), solo per comodità viene definito «biblioteca», benché fin dalla pubblicazione della sua comunicazione (5) la Commissione avesse delimitato un campo di applicazione assai più vasto per l'opera di digitalizzazione, invitando tutte le istituzioni a prendervi parte. EDL riguarda infatti tutte le conoscenze di tipo culturale, scientifico e tecnico nonché tutti i tipi di documenti manoscritti, libri, spartiti, mappe, registrazioni audio e audiovisive, riviste, fotografie, ecc.

2.1.3

Sia il Comitato che gli Stati membri — come risulta dalle conclusioni del Consiglio del novembre 2006, adottate all'unanimità — considerano la BDE un progetto trainante, in grado di promuovere la più ampia partecipazione alla società dell'informazione e di contribuire a una migliore comprensione dell'identità europea da parte dei cittadini.

2.1.4

Il secondo e non meno ambizioso obiettivo dichiarato del progetto consiste nel fare della futura BDE, grazie a un portale comune, un punto di accesso multilingue e destinato a ogni tipo di pubblico, perché la biblioteca digitale non si limiti a presentare un interesse per la sola comunità scientifica o artistica. In questa prospettiva, il Comitato invita la Commissione a migliorare la comunicazione rivolta ai cittadini per incoraggiarne la partecipazione al lancio del progetto BDE, in particolare mettendo a loro disposizione una documentazione multilingue. È previsto l'avvio di una campagna di comunicazione nel novembre del 2008 che dovrebbe riguardare tutte le istituzioni europee e i 27 Stati membri.

2.1.5

Questa colossale opera di digitalizzazione, che rappresenterà un momento irripetibile nella storia dell'umanità, implica la necessità di discutere anche i criteri di selezione e di organizzazione dei contenuti e delle conoscenze a livello europeo. Il Comitato ritiene che un dibattito di ampia portata sulle condizioni in cui deve svolgersi il lavoro di digitalizzazione dovrebbe altresì affrontare tutta una serie di questioni — di ordine finanziario, tecnico e giuridico — necessarie per procedere lungo il cammino della società della conoscenza per tutti, e cioè:

le risorse finanziarie necessarie per digitalizzare il patrimonio di pubblico dominio, il che presuppone la ricerca di un equilibrio tra la digitalizzazione di documenti rari o fragili e la digitalizzazione «di massa» auspicata dal grande pubblico,

il sostegno finanziario agli editori che accettino di rendere accessibili on line i loro fondi documentali contemporanei dopo averne completato la digitalizzazione,

la partecipazione di sponsor e finanziatori del settore privato al lavoro di digitalizzazione e alla diffusione,

il mantenimento indiscriminato della scadenza dei diritti di proprietà intellettuale a 70 anni dalla morte dell'autore,

l'introduzione di criteri di trasparenza e collegialità nel selezionare, tra i materiali culturali di vario genere divenuti di pubblico dominio (testi, materiale audiovisivo, oggetti del patrimonio museale, archivi, ecc.) i documenti che è possibile digitalizzare,

la necessità di redigere una «carta europea per la gestione della documentazione» che serva da repertorio dei principali campi del sapere oggetto della digitalizzazione; la stesura di questa carta presuppone che si disponga di un quadro complessivo a livello europeo dell'accessibilità on line del materiale già digitalizzato,

la possibilità per gli autori di opere fuori stampa non riedite di scegliere di diffonderle in formato digitale tutelandole con una «licenza flessibile» (6),

l'utilità di creare un file interattivo che consenta una ricerca efficiente dei titolari dei diritti di opere cosiddette «orfane» (7),

il trattamento dell'informazione scientifica (8),

i problemi dell'accessibilità delle persone con disabilità ai portali Internet e al materiale digitalizzato, soprattutto nel caso di disabili visivi.

2.2   La partecipazione della società civile all'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione

2.2.1

Fino ad oggi il dibattito sul progetto è rimasto confinato tra gli specialisti, a riprova della forte mobilitazione delle parti interessate (istituzioni culturali, autori, editori, librai, ecc.) e della loro effettiva partecipazione ai lavori del gruppo ad alto livello istituito dalla Commissione. Alla consultazione on line lanciata dalla Commissione nel 2005 per accompagnare la comunicazione i2010Le biblioteche digitali  (9) la percentuale di risposte dei singoli cittadini non ha superato il 7 %, mentre quella del mondo accademico si è attestata al 14 %. Il modesto tasso di partecipazione del grande pubblico non deve sorprendere se si tiene conto, da un lato, che il dibattito sulla BDE ha assunto inaspettatamente rilievo alla fine del 2004, dopo l'annuncio da parte di Google di una massiccia opera di digitalizzazione e, dall'altro, che il questionario della Commissione era rivolto ai gruppi di interesse economico su cui tale digitalizzazione ha effettivamente un impatto.

2.2.2

La diffusione sempre più ampia dell'accesso gratuito all'informazione su Internet — che nasconde tuttavia ingenti investimenti pubblicitari — contribuisce a ingenerare confusione nell'opinione pubblica circa l'offerta di qualsiasi tipo di biblioteca digitale. Spetta quindi soprattutto alla società civile partecipare a campagne informative ed educative — destinate in particolare ai giovani — sul valore della creazione intellettuale e artistica e sulla necessità di tutelarla.

2.2.3

Il Comitato invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare tutte le iniziative utili per garantire un maggiore coinvolgimento della società civile nelle prossime fasi dell'opera di digitalizzazione del patrimonio culturale. La partecipazione delle organizzazioni della società civile sarà determinante per le seguenti quattro attività fondamentali: definire criteri comuni di selezione dei contenuti; offrire un sostegno alle esigenze di finanziamento; incoraggiare tutte le parti interessate all'innovazione; infine, promuovere l'integrazione di tutti i cittadini nella società dell'informazione.

2.2.4

Il Comitato raccomanda a tal fine l'apertura già dal marzo del 2008 — al momento del lancio del prototipo — di uno spazio pubblico destinato a offrire opportunità di intervento alle strutture associative, educative, culturali, familiari e socioprofessionali rappresentative dei futuri utenti. Questi interventi della società civile si riveleranno utili nel corso dei diversi stadi del progetto, a partire dal vero e proprio avvio nel novembre del 2008 e nelle successive fasi di sviluppo.

2.2.5

Il dibattito dovrebbe servire a completare il calendario indicativo (per il periodo 2007-2010) accluso all'allegato delle conclusioni del Consiglio e anche a prorogare tale agenda, in modo da garantire l'ulteriore sviluppo della digitalizzazione e un arricchimento degli usi. Il Comitato accoglie con interesse l'invito ad instaurare relazioni con la Piattaforma della società civile per il dialogo interculturale, un movimento di partecipazione civica costituito intorno alla tematica delle biblioteche digitali.

2.2.6

Dopo il 2008 — Anno europeo del dialogo interculturale — il dibattito potrebbe quindi proseguire e dar luogo a una nuova consultazione, da organizzare nel corso del 2009, che dovrebbe consentire alla società civile di prendere parte alle decisioni sulle successive fasi — più a lungo termine — del progetto, tenendo conto dell'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione (10).

2.3   Agevolare lo sviluppo della futura biblioteca

2.3.1

Il Comitato appoggia la proposta contenuta nella relazione del Parlamento europeo (11) di istituire un comitato di direzione della BDE, composto delle istituzioni culturali impegnate nel progetto EDL e incaricato di garantire il buon proseguimento del progetto stesso e di coordinare i programmi nazionali di digitalizzazione. Un dialogo proficuo dovrebbe essere avviato tra questo comitato di direzione, le organizzazioni di rappresentanza degli utenti e, in particolare, il Comitato.

2.3.2

Il Comitato riconosce il fondamentale ruolo trainante della CENL, che deriva dallo standard normativo internazionale di codificazione (scheda bibliografica) utilizzato da questo organismo e dal vantaggio acquisito grazie al lavoro di digitalizzazione del materiale scritto. Esorta pertanto le altre istituzioni culturali degli Stati membri, a livello regionale o nazionale o a livello comunitario, a confluire nel coordinamento di EDL per i fondi documentali degli archivi, dei musei nazionali e delle mediateche, in particolare nel quadro della fondazione creata nel novembre del 2007.

2.3.3

Per quanto riguarda questo aspetto fondamentale del progetto, il Comitato appoggia l'effettiva applicazione della direttiva 2001/29/CE che garantisce la protezione del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione, segnatamente in materia di riproduzione e distribuzione delle opere. Tuttavia oggi, in piena era digitale, la direttiva rivela una serie di carenze per quanto riguarda il trattamento delle opere orfane, le modalità della conservazione digitale, lo status delle opere originariamente concepite per Internet (cosiddette digital born), e non apporta soluzioni nel caso delle opere fuori stampa non riedite.

2.3.4

La direttiva prevede delle eccezioni — facoltative e, quindi, attuate in modo diverso a seconda degli Stati membri — per gli atti di riproduzione specifici effettuati da biblioteche accessibili al pubblico, istituti di istruzione, musei o archivi, nonché quando si tratti di un utilizzo a beneficio delle persone con disabilità.

2.3.5

Oltre a questo aspetto giuridico, il Comitato riconosce che alla complessità del progetto contribuiscono anche altre difficoltà sotto il profilo tecnico. Accoglie quindi con particolare favore il lavoro che la Commissione svolge già da alcuni anni per risolvere tali problemi e appoggia le iniziative adottate nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo e del programma eContentplus, soprattutto nel campo delle ricerche sull'interoperabilità e i centri di competenza per la digitalizzazione. L'interoperabilità e il multilinguismo — ossia i meccanismi grazie ai quali i contenuti di musei, biblioteche e archivi diventeranno accessibili su un sito comune — sono tra i principali fattori di successo del progetto BDE.

2.3.6

Le organizzazioni della società civile a livello nazionale e regionale, in particolare i consigli economici e sociali nazionali, sono invitati a dare il loro sostegno nei rispettivi Stati membri alla realizzazione degli investimenti necessari per la digitalizzazione, al fine di ottenere una massa critica di contenuti e garantirne la diversità. Il Comitato raccomanda altresì agli Stati membri il ricorso ai finanziamenti erogati dai fondi strutturali: il caso della Lituania rappresenta un esempio conclusivo in tal senso.

3.   Incoraggiare un largo accesso alla BDE offrendo un patrimonio contemporaneo di contenuti organizzati

3.1   Tenere conto delle aspettative e delle esigenze degli utenti (12)

3.1.1

Il Comitato ritiene importante che lo straordinario lavoro di digitalizzazione diventi anche un potente fattore di coesione sociale e territoriale (13) e raccomanda in particolare di tener conto delle aspettative di tutte le fasce di età nell'offerta di contenuti digitalizzati e nelle sue modalità d'accesso, allo scopo di agevolare i contatti e la trasmissione delle informazioni. È raro che, superata l'adolescenza, i non lettori si trasformino in lettori: la possibilità per un vasto pubblico di accedere alla biblioteca digitale costituisce un vantaggio proprio per i non lettori e i lettori occasionali, oltre che una sfida per la società della conoscenza.

3.1.2

Per quel che riguarda il concetto di apprendimento permanente (14), la digitalizzazione delle opere culturali — con particolare riguardo all'informazione scientifica (15) — presenta un notevole potenziale nel campo dell'accesso alla conoscenza. Un simile obiettivo comporta, tra l'altro, un adeguamento della formazione iniziale e permanente dei docenti (16) a questa nuova realtà per poter far fronte alle mutate condizioni della trasmissione del sapere.

3.1.3

Le ricadute previste di questo dispositivo rendono necessarie delle ricerche sulle aspettative e le pratiche degli utenti. Nella fase attuale vengono considerati prioritari i contenuti scritti (manoscritti, libri, riviste e manuali), per i quali sono state individuate tre modalità di utilizzo principali: ricerca full-text, consultazione on line e lettura off-line (biblioteca virtuale personale). Si dovrebbero sperimentare nuovi usi, ad esempio gli strumenti collaborativi, le piattaforme per annotazioni e l'inserimento di link ipertestuali di contenuto, senza escludere contributi multimediali (audiovisivi, animazione): si tratta di nuove funzionalità che rappresentano strumenti utili non solo alla diffusione di idee, ma prima di tutto allo sviluppo di una riflessione.

3.1.4

Per quanto riguarda i contenuti non scritti, dal 2007 il portale Michael (repertorio multilingue del patrimonio culturale europeo) consente l'accesso al portale di diverse collezioni digitalizzate — provenienti da musei, biblioteche e archivi di tutta Europa — messe a disposizione, complete di descrizione, da una serie di istituzioni culturali locali, regionali e nazionali. L'iniziativa, che in origine interessava il Regno Unito, la Francia e l'Italia, sarà estesa ad altri 15 Stati membri, offrendo così nuovi servizi nel settore del turismo culturale. Il portale, denominato Michael Culture, è gestito dalla fondazione che dal novembre 2007 riunisce e coordina l'attività delle istituzioni culturali partecipanti al progetto.

3.1.5

Il Comitato raccomanda la creazione di un «osservatorio degli usi» per studiare l'intera gamma di possibilità e di pratiche: l'interesse della BDE, infatti, risiede tanto nella ricchezza di contenuti offerti quanto nella diffusione di nuove pratiche di scambio intellettuale e nell'apertura a tematiche di ricerca. Il Comitato desidera partecipare all'attività del gruppo di lavoro «Utenti» di EDL.

3.2   Promuovere l'integrazione di tutti i cittadini nella società digitale, offrendo soluzioni specifiche per le persone con disabilità (17)

3.2.1

Conformemente alla dichiarazione ministeriale di Riga del giugno 2006 sulle nuove tecnologie in una società inclusiva, è opportuno che il progetto BDE non contribuisca ad aumentare il divario tra la pratica corrente di Internet e l'uso di questo strumento da parte di anziani, persone con disabilità e altri gruppi vulnerabili: in due recenti pareri esplorativi il Comitato ha definito le iniziative in grado di garantire a tali gruppi l'e-accessibilità, tra l'altro mediante il ricorso al Fondo sociale europeo.

3.2.2

La digitalizzazione e l'accessibilità on line di documenti provenienti da biblioteche, archivi e musei di tutta Europa costituiscono strumenti di inclusione insostituibili per le persone con disabilità, il cui accesso può tuttavia essere reso difficoltoso da una progettazione del sito troppo complicata, da un formato non adatto o da inadeguate misure di protezione.

3.2.3

La direttiva 2001/29/CE prevede espressamente la possibilità di eccezioni al principio della protezione del diritto d'autore quando si tratti di un utilizzo a beneficio delle persone con disabilità (disabili visivi e ipovedenti, disabili motori, disabili mentali).

3.2.4

È di fondamentale importanza che il portale Internet della BDE e i portali nazionali associati al progetto siano concepiti fin dall'inizio in modo da risultare accessibili — mediante tecnologie specifiche — alle persone con disabilità e da permettere loro di fruire del patrimonio culturale contenutovi.

3.2.5

Sebbene i dispositivi di protezione tecnologica contro la pirateria si rivelino spesso inefficaci di fronte a utenti esperti, è altrettanto vero che costituiscono dei limiti per l'utente medio. Il Comitato raccomanda perciò che nel concepire le misure di protezione tecnologica si tenga conto in partenza dei problemi di accessibilità e interoperabilità, affinché i dispositivi di lettura utilizzati dalle persone con disabilità (ad esempio, i sintetizzatori vocali) siano in grado di leggere i testi in formato digitale.

3.3   Ampliare l'offerta di contenuti disponibili con l'aggiunta di documenti contemporanei o di epoca recente

3.3.1

Il portale sarà disponibile a partire dall'autunno del 2008 e conterrà due milioni di opere, fotografie e mappe, non soggette al diritto d'autore e, quindi, accessibili e scaricabili gratuitamente, il che rappresenta un contributo insostituibile soprattutto nel caso di documenti rari, preziosi o altrimenti irreperibili. Tuttavia, il sito non potrà limitarsi, a termine, ad offrire l'accesso al solo patrimonio di questi documenti non di attualità.

3.3.2

Il portale BDE è infatti destinato, fin dall'avvio del progetto, a proporre agli utenti — oltre ai documenti non soggetti al diritto d'autore o appartenenti al patrimonio culturale — anche documenti contemporanei o di epoca recente ancora protetti dal diritto d'autore.

3.3.3

La Commissione ha costituito un gruppo di esperti ad alto livello (composto di rappresentanti degli editori, delle biblioteche nazionali, di professionisti del settore audiovisivo e degli archivi) incaricato della ricerca di soluzioni al problema dell'accesso alle opere più recenti. Nell'aprile del 2007 questo comitato di esperti — al quale era affidato il compito di rimediare al «buco nero dei secoli XX e XXI» (18) rappresentato dalle opere tutelate dal diritto d'autore — ha formulato delle proposte per agevolare l'accesso alle opere orfane e fuori stampa e per promuovere la conservazione digitale.

3.3.4

Conseguire l'obiettivo di una digitalizzazione di massa accessibile al grande pubblico implica la concezione di un nuovo modello economico che garantisca una ripartizione equa dei profitti tra autori, editori e fornitori di servizi. Gli utenti di Internet possono legittimamente sperare di avere accesso a un'offerta di servizi a pagamento a tariffe ragionevoli. Il Comitato invita gli operatori economici del circuito editoriale a cercare di pervenire concretamente a soluzioni condivise (19). Spetta a editori, autori e librai, nel rispetto delle posizioni di tutte le parti in causa, proporre ai consumatori un'offerta interessante, allo scopo di incentivare questo nuovo mercato e di evitare i rischi di pirateria e contraffazione.

3.3.5

Secondo le proposte formulate da tali categorie, nel caso di opere tutelate dal diritto d'autore — e a condizione che vi sia l'accordo dei titolari dei diritti — all'utente dovrebbe essere offerta la possibilità di accedere a brevi stralci dell'opera sul portale, oppure di sfogliarla virtualmente grazie a siti web specializzati. Per quanti desiderino accedere all'intero documento protetto da copyright, il portale rimanderebbe gli utenti a siti di operatori privati — compresa la rete delle librerie tradizionali — dove potrebbe scegliere tra diverse opzioni, a un prezzo ragionevole e nel rispetto del compenso che spetta ai titolari dei diritti d'autore. Il comitato degli esperti ad alto livello invita i titolari dei diritti ad aderire a queste nuove formule.

3.3.6

Per incentivare questa offerta a pagamento a prezzi ragionevoli, è importante che gli Stati membri estendano la facoltà di applicare un'aliquota ridotta dell'IVA sui libri e altre pubblicazioni anche alle pubblicazioni in formato elettronico.

3.3.7

Nell'intento di promuovere licenze più «permissive» che permettano di incrementare i contenuti contemporanei disponibili, un recente parere del Comitato (20) raccomanda di accordare una protezione adeguata, a livello comunitario, agli autori/creativi che scelgono di tutelarsi con una di queste licenze flessibili. Questi ultimi, infatti, pur permettendo l'accesso gratuito alle loro opere, devono comunque poter beneficiare di garanzie circa i loro diritti morali ed essere tutelati contro eventuali abusi commerciali.

3.3.8

Il Comitato raccomanda alla Commissione di prendere l'iniziativa di concepire nuovi tipi di licenze che consentano di tutelare con modalità distinte i diritti d'autore per la diffusione di un'opera in formato digitale da quelli percepiti per la pubblicazione su supporto cartaceo.

3.3.9

Nel 2007 la Commissione ha commissionato uno studio comparativo approfondito (21) sul recepimento nei diritti interni degli Stati membri della direttiva sui diritti d'autore e i diritti connessi (22). Il Comitato valuterà con la massima attenzione le conclusioni cui è giunto lo studio con l'obiettivo di conseguire una maggiore armonizzazione delle disposizioni a livello comunitario.

3.4   Rispondere all'esigenza di una conoscenza organizzata

3.4.1

In questo inizio del XXI secolo, di fronte alla valanga di informazioni — prive di riferimenti espliciti e difficilmente verificabili — disponibili su Internet, il punto di forza del progetto europeo risiede nella selezione dei contenuti al fine di garantirne l'obiettività e la pluralità, come pure nell'organizzazione e classificazione delle conoscenze e nella standardizzazione dei formati quali strumenti per conservare la leggibilità di tali informazioni. La capacità di garantire risposte pertinenti, calibrate e di qualità alle questioni e alle ricerche degli utenti dipende dall'evoluzione dei motori di ricerca e, in interazione con questo fattore, da un migliore coordinamento delle conoscenze digitalizzate su scala europea.

3.4.2

In materia di accesso a raccolte organizzate il Comitato sottolinea l'interesse della sperimentazione del prototipo lanciato nel marzo del 2007 che nasce dalla collaborazione tra le biblioteche nazionali di Francia, Ungheria e Portogallo. Questa biblioteca europea on line, i cui contenuti sono convalidati da esperti, rappresenta la base di un corpus europeo digitalizzato e un contributo alla prossima fase della BDE. Occorre aggiungere che si tratta di un sistema aperto a tutti i motori di ricerca. Il prototipo dovrebbe facilitare le ricerche grazie a questionari standard per la formulazione di domande mirate da parte degli utenti di Internet.

3.5   Tutelare la diversità culturale e linguistica

3.5.1

Il Comitato sottolinea il metodo senza precedenti che consiste nel creare su Internet una biblioteca multilingue (23) quale strumento fondamentale per preservare e valorizzare la diversità culturale. L'Europa — con il suo straordinario patrimonio culturale e la sua notevole produzione di contenuti — deve avere un ruolo determinante nel progetto di digitalizzazione delle conoscenze su scala mondiale, nel rispetto della convenzione dell'Unesco sulla protezione e la promozione della diversità culturale. Grazie alla diffusione a livello mondiale delle lingue europee, l'accessibilità sarà utile tanto ai cittadini europei quanto a quelli di altri paesi che intendano attingere al patrimonio culturale universale e ritrovare le radici europee della propria cultura.

3.5.2

Il Comitato raccomanda che, nella fase di sviluppo del progetto BDE successiva al 2010, ciascuno Stato membro metta a disposizione una «antologia» plurilingue delle opere maggiori della sua letteratura, allo scopo di partecipare alla diffusione di un'identità culturale europea e di soddisfare le esigenze di diversità culturale.

4.   Promuovere e aggiornare il ruolo delle biblioteche pubbliche nell'ambito di un sistema di accessibilità on line

4.1

Il Comitato raccomanda di rafforzare il ruolo delle biblioteche pubbliche in quanto istituzioni che garantiscono un accesso locale in un sistema globalizzato. La circolazione dei beni culturali ha ormai assunto una dimensione mondiale e multimodale, utile se il pubblico dispone degli strumenti materiali per avere accesso a un'offerta così vasta, e istituzioni culturali a livello locale come le biblioteche pubbliche continuano a garantire pari opportunità di accesso a tutti i cittadini. È quindi necessario, in una prospettiva di inclusione sociale, preservare la funzione delle biblioteche pubbliche nel settore dell'offerta di contenuti in formato elettronico.

4.2

Nel circuito che dall'autore arriva al lettore per il tramite del libraio, le biblioteche di prestito e le mediateche hanno dimostrato la loro utilità nel trasmettere le conoscenze organizzate e nel promuovere l'accesso del grande pubblico alla produzione culturale: nella loro qualità di istituzioni culturali locali, esse devono continuare a svolgere tale compito anche per quanto riguarda i contenuti in formato elettronico. È quindi opportuno incoraggiare la stipula di contratti o la concessione di licenze di tipo specifico al fine di favorire in modo equilibrato tali istituzioni e la realizzazione dei loro obiettivi di divulgazione (24).

4.3

È essenziale che la digitalizzazione delle opere di pubblico dominio delle istituzioni culturali nazionali avvenga in consultazione con le biblioteche attive a livello locale e i centri di archivio. Gli utenti delle biblioteche di prestito formano un vasto pubblico di non specialisti, le cui aspettative vanno prese in considerazione nel selezionare i contenuti non protetti dal diritto d'autore, tenendo quindi conto di tutti i tipi di pubblico.

4.4   Elaborare modelli economici per l'acquisto e l'offerta al pubblico di opere contemporanee digitalizzate

4.4.1

Le biblioteche di prestito acquistano supporti materiali di vario tipo (libri, CD, spartiti, manuali per l'apprendimento delle lingue ecc.) e li mettono a disposizione degli utenti per un tempo limitato, gratis o in cambio di una modica somma, permettendo loro l'accesso a questi prodotti senza che essi debbano tenere sistematicamente conto di considerazioni di ordine economico. È necessario elaborare un nuovo modello economico per i contenuti in formato elettronico che sia in grado di soddisfare le esigenze degli utenti di biblioteche e mediateche e di adattarsi in funzione delle loro pratiche. Poiché le biblioteche di prestito sono, del resto, tra i principali acquirenti di contenuti contemporanei e si mantengono continuamente aggiornate sul mondo dell'informazione e delle produzioni culturali e tecnologiche, è indispensabile che vengano coinvolte nella definizione di questo nuovo modello economico.

4.4.2

La crescente diffusione dei contenuti in formato elettronico, in particolare di quelli digitalizzati, non deve impedire alle biblioteche di prestito di mantenere la loro funzione educativa. Occorre quindi che i modelli economici e tecnici di circolazione dei contenuti digitalizzati tengano presente il ruolo e i compiti di questo tipo di istituzioni culturali, consentendo loro di continuare a svolgerli sia per il tramite di circuiti chiusi (intranet) che nell'ambito del servizio prestiti riservato agli utenti regolarmente iscritti.

4.5   Garantire l'accesso in loco agli utenti delle biblioteche pubbliche

4.5.1

Grazie ai circuiti chiusi (intranet), le biblioteche di prestito dovrebbero essere in grado di offrire agli utenti condizioni di accesso in loco ai contenuti in formato elettronico paragonabili a quelle esistenti per i contenuti su supporto materiale: computer, stampanti, software, connessione ad alta velocità, informazione e assistenza. È ormai indispensabile tener conto dei contenuti in formato elettronico tanto nel decidere le azioni di formazione — iniziale e permanente — del personale delle biblioteche quanto nell'organizzarne il lavoro.

4.6   Organizzare manifestazioni e formazioni per il grande pubblico sull'accesso alle collezioni digitalizzate e ai contenuti in formato elettronico

4.6.1

In assenza di informazioni e di formazione, troppo spesso il grande pubblico tende a considerare il PC — sempre più diffuso nelle famiglie — come un semplice strumento multimediale per il tempo libero, ignorando quindi le enormi risorse di tipo culturale, educativo, pedagogico e informativo disponibili su Internet. Le biblioteche di prestito devono assumersi il compito di organizzare manifestazioni e di offrire un'assistenza attiva per familiarizzare il pubblico con i contenuti in formato elettronico, proprio come già fanno con iniziative per tutte le fasce di età destinate ad avvicinare al libro e alla lettura.

Bruxelles, 13 febbraio 2008

Il Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Dimitris DIMITRIADIS


(1)  Biblioteca digitale europea (BDE) è la denominazione provvisoria del progetto europeo che prevede la digitalizzazione di documenti provenienti da musei, archivi, mediateche, biblioteche, ecc.

(2)  Relazione su i2010: Biblioteche digitali (2006/2040(INI)), relatrice Marie-Hélène DESCAMPS, membro del Parlamento europeo (luglio 2007).

(3)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema La futura legislazione in materia di e-accessibilità (relatore: HERNÁNDEZ BATALLER), GU C 175 del 27.7.2007. Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Pari opportunità per i disabili (relatore: JOOST), GU C 93 del 27.4.2007, pag. 8.

(4)  Direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione.

(5)  Comunicazione della Commissione del 30 settembre 2005i2010Le biblioteche digitali (COM(2005) 465 def.).

(6)  Un esempio di licenza flessibile è la Creative Commons (www.creativecommons.org).

(7)  Relazione del gruppo di esperti ad alto livello (sottogruppo sui diritti d'autore) Conservazione digitale, opere orfane e edizioni fuori stampaAspetti concreti legati all'attuazione (18 aprile 2007).

(8)  Comunicazione della Commissione, del 14 febbraio 2007, sull'informazione scientifica nell'era digitale: accesso, diffusione e conservazione (COM(2007) 56 def.).

(9)  Comunicazione della Commissione del 30 settembre 2005i2010Le biblioteche digitali (COM(2005) 465 def.).

(10)  Comunicazione della Commissione, del 10 maggio 2007, su un'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione (COM(2007) 242 def.).

(11)  Relazione su i2010: Biblioteche digitali (2006/2040(INI)), relatrice Marie-Hélène DESCAMPS, membro del Parlamento europeo (luglio 2007).

(12)  L'utente non ha un semplice ruolo di cliente passivo, ma va considerato un utilizzatore coinvolto sia nella definizione che nella valutazione del servizio destinatogli.

(13)  Parere del CESE sul tema La futura legislazione in materia di e-accessibilità (GU C 175 del 27.7.2007, pag. 91).

(14)  Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente, relatrice: HERCZOG (GU C 195 del 18.8.2006).

(15)  Conclusioni del Consiglio europeo sull'informazione scientifica.

(16)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Migliorare la qualità della formazione degli insegnanti (relatore: SOARES) adottato il 16 gennaio 2008 (CESE 75/2008).

(17)  Proposta presentata dalla Commissione al Consiglio in merito a una campagna di sensibilizzazione nel corso del 2008 sul tema dell'inclusione nella società dell'informazione, intitolata e-Inclusion, be part of it! (e-inclusione, partecipa anche tu!).

(18)  Espressione usata dalla commissaria Viviane REDING nel suo intervento al CESE del 12 dicembre 2007.

(19)  Cfr. lo studio di Denis ZWIRN, numilog.com (aprile 2007), Etude en vue de l'élaboration d'un modèle économique de participation des éditeurs à la Bibliothèque numérique européenne (Europeana).

(20)  Parere del CESE in merito alla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto d'autore in materia di proprietà intellettuale (versione codificata) (GU C 324 del 30.12.2006, pagg. 7-8).

(21)  Study on the implementation and effect in Member States' laws of Directive 2001/29/EC on the harmonisation of certain aspects of copyright and related rights in the information society (ETD/2005/IM/D1/91).

(22)  La durata della protezione dei diritti d'autore è stata portata a 70 anni dalla morte dell'autore e quella della protezione dei diritti connessi a 50 anni dalla morte.

(23)  Parere del CESE in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Un nuovo quadro strategico per il multilinguismo (GU C 324 del 30.12.2006, pag. 68).

(24)  Cfr. il punto 40 della direttiva 2001/29/CE sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione.


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