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Document 52011IP0272

Ucraina: i casi di Julija Tymošenko e di altri membri del precedente governo Risoluzione del Parlamento europeo del 9 giugno 2011 sull'Ucraina: i casi di Julija Tymošenko e di altri membri del precedente governo

OJ C 380E, 11.12.2012, p. 135–137 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

11.12.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 380/135


Giovedì 9 giugno 2011
Ucraina: i casi di Julija Tymošenko e di altri membri del precedente governo

P7_TA(2011)0272

Risoluzione del Parlamento europeo del 9 giugno 2011 sull'Ucraina: i casi di Julija Tymošenko e di altri membri del precedente governo

2012/C 380 E/19

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina, in particolare quella del 25 novembre 2010 (1),

visti l'accordo di partenariato e cooperazione (APC) tra l'Unione europea e l'Ucraina, entrato in vigore il 1o marzo 1998, e i negoziati in corso sull'accordo di associazione destinato a sostituire l'APC,

vista l'agenda di associazione UE-Ucraina, che sostituisce il piano d'azione, approvata dal Consiglio di cooperazione UE-Ucraina nel giugno 2009,

viste la comunicazione della Commissione, del 12 maggio 2010, intitolata "Bilancio della politica europea di vicinato" (COM(2010)0207) e la relazione, del 25 maggio 2011, sullo stato di avanzamento dell'attuazione della politica europea di vicinato,

vista la dichiarazione sulla detenzione di Julija Tymošenko resa il 24 maggio 2011 dal suo Presidente,

vista la dichiarazione sul caso di Julija Tymošenko resa il 26 maggio 2011 dal portavoce dell'alto rappresentante dell'UE Catherine Ashton,

vista la dichiarazione resa il 24 marzo 2011 dal commissario Štefan Füle a seguito del suo incontro con Julija Tymošenko,

visto il disegno di legge sulla prevenzione e il contrasto della corruzione, adottato dal parlamento ucraino (Verchovna Rada) il 7 aprile 2011, che entrerà in vigore il 1o luglio 2011,

visto l'articolo 122, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.

considerando che l'Unione europea sostiene un'Ucraina stabile e democratica, che rispetti i principi di un'economia sociale di mercato, lo Stato di diritto, i diritti dell'uomo e la tutela delle minoranze e che garantisca i diritti fondamentali; considerando che la stabilità politica nazionale e l'impegno ad attuare riforme interne nonché a rispettare lo Stato di diritto, anche per quanto concerne l'equità, l'imparzialità e l'indipendenza dei processi, rappresentano requisiti fondamentali per l'ulteriore sviluppo delle relazioni tra l'Unione europea e l'Ucraina; considerando altresì che il partenariato orientale contempla tutti i principi citati,

B.

considerando che l'Ucraina non ha ancora attuato una riforma globale della giustizia né misure atte a garantire il rispetto dello Stato di diritto nell'ambito delle indagini e dei procedimenti penali, anche per quanto concerne il principio di equità, imparzialità e indipendenza dei procedimenti giudiziari,

C.

considerando che la corruzione e gli abusi di potere rimangono fenomeni diffusi in Ucraina che richiedono una ferma risposta da parte delle autorità attraverso l'accusa formale dei responsabili dinanzi alla giustizia; considerando che i procedimenti penali e le indagini devono essere imparziali e indipendenti e che non devono essere utilizzati per finalità politiche,

D.

considerando che il 24 maggio 2011 la Procura generale dell'Ucraina ha portato a termine la fase delle indagini nel procedimento a carico dell'ex primo ministro ucraino Julija Tymošenko formulando un'accusa per abuso di potere nell'ambito della conclusione di contratti in materia di gas con la Federazione russa nel 2009,

E.

considerando che, il 21 febbraio 2011, due procedimenti penali a carico di Julija Tymošenko sono stati riuniti in un'unica causa per appropriazione indebita dei fondi derivanti dalla vendita di quote di emissione di gas a effetto serra nel quadro del Protocollo di Kyoto e per sottrazione di fondi pari a 67 milioni di UAH destinati dal bilancio nazionale ucraino, dietro garanzia governativa al governo austriaco, all'acquisto e all'importazione di 1 000 automobili (Opel Combo) che avrebbero dovuto essere utilizzate per la prestazione di servizi medici nelle aree rurali durante il mandato di primo ministro della stessa Julija Tymošenko,

F.

considerando che dal 15 dicembre 2010, data di apertura dell'inchiesta, Julija Tymošenko è stata interrogata 44 volte, che per circa sei mesi le è stato imposto un divieto di viaggio, valido sia per l'Ucraina sia per l'estero, che le autorità ucraine le hanno impedito in quattro occasioni di spostarsi all'interno del paese nonché di recarsi a Bruxelles nei mesi di febbraio e di giugno, e che il 25 maggio 2011 è stata convocata e sottoposta a interrogatorio per diverse ore prima di essere rilasciata,

G.

considerando che dodici ex esponenti di spicco del governo Tymošenko sono attualmente sottoposti a carcerazione preventiva e che tra questi figurano l'ex ministro dell'Interno Jurij Lucenko, uno dei leader del partito "Autodifesa del popolo" accusato di abuso d'ufficio e distrazione di fondi e arrestato il 26 dicembre 2010 per una presunta non collaborazione con la giustizia, e l'ex primo viceministro della Giustizia Jevhen Kornijčuk, arrestato il 22 dicembre 2010 con l'accusa di aver violato le norme sugli appalti pubblici nell'ambito di procedure relative a servizi giuridici,

H.

considerando che il provvedimento di carcerazione preventiva nei confronti di Jurij Lucenko non è stato revocato in occasione dell'apertura del processo a carico di quest'ultimo, avvenuta il 23 maggio 2011, nonostante la detenzione per una presunta non collaborazione con gli inquirenti costituisca una misura assolutamente sproporzionata,

I.

considerando che, secondo una relazione preliminare del Comitato di Helsinki per i diritti umani della Danimarca sui processi a Lucenko e Kornijčuk, questi ultimi sarebbero inficiati da gravi violazioni della convenzione europea dei diritti dell'uomo,

J.

considerando che è stata aperta un'inchiesta a carico dell'ex ministro dell'Economia Bohdan Danylyšyn il quale, fuggito dall'Ucraina, ha trovato asilo politico nella Repubblica ceca; che anche l'ex ministro dell'Ambiente, Heorhij Filipčuk, e l'ex ministro della Difesa ad interim Valerij Ivaščenko sono perseguiti penalmente,

K.

considerando che l'ex presidente del parlamento della Crimea, Anatolij Grycenko (Partito delle regioni), è stato arrestato il 24 gennaio 2011 con l'accusa di abuso di potere per la cessione illegale di 4 800 ettari di terreno; che successivamente è stata aperta un'ulteriore inchiesta per frodi su terreni destinati allo sfruttamento turistico a Jalta,

L.

considerando che la Procura generale ha aperto un'inchiesta per abuso di potere anche contro l'ex presidente ucraino Leonid Kučma,

M.

considerando che la Costituzione dell'Ucraina prevede la responsabilità collegiale in relazione alle decisioni adottate dal governo del paese,

N.

considerando che l'Unione europea continua a insistere sulla necessità di mostrare rispetto per lo Stato di diritto, anche per quanto concerne l'equità, l'imparzialità e l'indipendenza dei processi, evitando altresì il rischio di dare adito a sospetti circa l'utilizzo selettivo dei provvedimenti giudiziari; considerando inoltre che l'UE attribuisce una particolare importanza ai principi in questione alla luce del fatto che l'Ucraina aspira a instaurare relazioni contrattuali più profonde con l'Unione sulla base di un'associazione politica,

1.

sottolinea l'importanza di garantire la massima trasparenza nell'ambito delle indagini nonché dei procedimenti e dei processi penali, e condanna qualunque utilizzo del diritto penale come strumento per conseguire finalità politiche;

2.

esprime preoccupazione per la sempre più frequente apertura selettiva di inchieste a carico di esponenti dell'opposizione politica ucraina nonché per il carattere sproporzionato dei provvedimenti adottati, soprattutto nei casi di Julija Tymošenko e dell'ex ministro dell'Interno Jurij Lucenko; osserva che quest'ultimo si trova in carcere dal 26 dicembre 2010; esprime il suo sostegno nei confronti del commissario per i diritti umani ucraino Nina Karpačova e della sua richiesta al Procuratore generale dell'Ucraina di valutare la possibilità di adottare misure di prevenzione non detentive;

3.

ricorda alle autorità ucraine che, in virtù del principio della responsabilità collegiale per le decisioni del governo, è vietato perseguire penalmente singoli membri del governo per le decisioni adottate dall'intero collegio;

4.

sottolinea che le indagini in corso a carico di importanti leader politici ucraini non dovrebbero impedire a questi ultimi di partecipare attivamente alla vita politica del paese, di incontrare gli elettori e di recarsi alle riunioni internazionali; invita pertanto le autorità ucraine a revocare il divieto di viaggio, sia sul piano nazionale che su quello internazionale, imposto a Julija Tymošenko e ad altri esponenti politici di spicco;

5.

pone l'accento sul fatto che il rafforzamento dello Stato di diritto e una lotta credibile alla corruzione sono elementi essenziali non solo in vista della conclusione dell'accordo di associazione e, in generale, dell'intensificazione delle relazioni con l'Unione europea, ma anche ai fini del consolidamento della democrazia in Ucraina;

6.

invita la Commissione non soltanto ad assistere l'Ucraina nel processo di riforma della giustizia, attraverso un miglior utilizzo del programma di sviluppo delle capacità dell'Unione europea, ma anche a valutare l'opportunità di istituire un gruppo consultivo ad alto livello dell'UE in Ucraina che sostenga gli sforzi del paese in vista del ravvicinamento alla legislazione dell'Unione, anche in materia di giustizia;

7.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al SEAE, agli Stati membri, al Presidente, al governo e al parlamento dell'Ucraina nonché alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e dell'OSCE.


(1)  Testi approvati, P7_TA(2010)0444.


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