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Document 52006DC0786

Comunicazione della Commissione relativa a un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche

/* COM/2006/0786 def. */

52006DC0786

Comunicazione della Commissione relativa a un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche /* COM/2006/0786 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 12.12.2006

COM(2006) 786 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

relativa a un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

relativa a un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche (Testo rilevante ai fini del SEE)

1. ANTEFATTI

Il Consiglio europeo del giugno 2004 ha chiesto la preparazione di una strategia globale per la protezione delle infrastrutture critiche. La Commissione ha adottato, il 20 ottobre 2004, una comunicazione relativa alla protezione delle infrastrutture critiche nella lotta contro il terrorismo, che presenta una serie di proposte per incrementare la prevenzione, la preparazione e la risposta a livello europeo in caso di attentati terroristici che coinvolgono le infrastrutture critiche (IC).

Le conclusioni del Consiglio sulla prevenzione, la preparazione e la risposta in caso di attentati terroristici e il programma di solidarietà dell’Unione europea sulle conseguenze delle minacce e degli attentati terroristici adottato dal Consiglio nel dicembre 2004 hanno appoggiato l'intenzione della Commissione di proporre un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche ( European Programme for Critical Infrastructure Protection , EPCIP), ed espresso il proprio accordo sulla costituzione, ad opera della Commissione, di una rete informativa di allarme sulle infrastrutture critiche ( Critical Infrastructure Warning Information Network , CIWIN).

Nel novembre 2005, la Commissione ha adottato un libro verde relativo a un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche (EPCIP), che ha presentato varie alternative relative all'elaborazione dell' EPCIP e della CIWIN.

Nelle conclusioni relative alla protezione delle infrastrutture critiche, il Consiglio "Giustizia e affari interni" (GAI) del dicembre 2005 ha invitato la Commissione a presentare una proposta di programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche.

La presente comunicazione presenta i principi, le procedure e gli strumenti proposti per attuare l'EPCIP. Tale attuazione sarà completata, se del caso, da specifiche comunicazioni settoriali relative all'approccio della Commissione in particolari settori di infrastrutture critiche[1].

2. OBIETTIVO, PRINCIPI E CONTENUTO DELL'EPCIP

2.1. Obiettivo dell'EPCIP

L'obiettivo generale dell'EPCIP è il miglioramento della protezione delle infrastrutture critiche nell'UE. Tale obiettivo sarà realizzato con la creazione di un quadro UE per la protezione delle infrastrutture critiche, descritto nella presente comunicazione.

2.2. Tipi di minacce affrontate dall'EPCIP

Pur riconoscendo la minaccia terroristica come una priorità, la protezione delle infrastrutture critiche sarà basata su un approccio multirischio. Se il livello delle misure di protezione in un particolare settore di infrastrutture critiche è ritenuto adeguato, le parti interessate devono concentrarsi su altre minacce rispetto alle quali sono vulnerabili.

2.3. Principi

Guideranno l'attuazione dell'EPCIP i seguenti principi fondamentali:

- Sussidiarietà – Nel settore della protezione delle infrastrutture critiche (PIC), la Commissione concentrerà gli sforzi su quelle strutture che sono critiche su un piano europeo, e non tanto nazionale o regionale. Nonostante ciò, qualora richiesto e tenendo debito conto delle competenze comunitarie esistenti e delle risorse disponibili, la Commissione può fornire sostegno agli Stati membri per quanto riguarda le loro infrastrutture critiche nazionali (ICN).

- Complementarità – Qualora a livello UE, nazionale o regionale determinati sforzi già forniti si siano rivelati efficaci per proteggere le infrastrutture critiche, la Commissione eviterà di ripetere tali sforzi. L'EPCIP completerà quindi le misure settoriali esistenti e porterà avanti quanto già realizzato.

- Riservatezza - Sia a livello dell’UE che a livello degli Stati membri, le informazioni relative alla protezione delle infrastrutture critiche saranno dichiarate riservate e ne sarà dato l’accesso solo a chi ha bisogno di conoscerle. La condivisione delle informazioni sulle infrastrutture critiche dovrà avvenire in un clima di fiducia e di riservatezza.

- Cooperazione delle parti interessate – Nella misura del possibile tutte le parti interessate – proprietari/operatori di infrastrutture critiche designate come infrastrutture critiche europee (ICE) così come autorità pubbliche o altri organismi competenti - saranno coinvolte nell'elaborazione e nell'attuazione dell'EPCIP.

- Proporzionalità – Saranno proposte misure solo se ne è stata riscontrata la necessità in seguito a un'analisi delle carenze esistenti in materia di sicurezza. Le misure saranno proporzionate al livello di rischio e al tipo di minacce individuati.

- Approccio settoriale – Poiché vari settori dispongono di un'esperienza, di una competenza e di requisiti particolari in materia di protezione delle infrastrutture critiche, l'EPCIP sarà concepito su base settoriale e sarà attuato secondo un elenco stabilito di settori PIC.

2.4. Quadro EPCIP

Esso comprenderà:

- una procedura per l'individuazione e la designazione delle infrastrutture critiche europee e un approccio comune per valutare la necessità di migliorarne la protezione, che saranno attuati attraverso una direttiva;

- misure dirette a facilitare l'attuazione dell'EPCIP, fra cui un piano d'azione EPCIP, la rete informativa di allarme sulle infrastrutture critiche (CIWIN), il ricorso a gruppi di esperti in materia di protezione delle infrastrutture critiche a livello UE, procedure di scambio di informazioni sulla protezione di tali infrastrutture, e l'individuazione e l'analisi delle interdipendenze;

- misure di sostegno per le infrastrutture critiche nazionali, che potrebbero eventualmente essere usate dagli Stati membri. Un approccio generale alla protezione delle ICN è descritto nella presente comunicazione;

- piani d'emergenza;

- una dimensione esterna;

- misure finanziarie di accompagnamento, in particolare il proposto programma UE riguardante la prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze del terrorismo e di altri rischi relativi alla sicurezza per il periodo 2007-2013, che offrirà opportunità di finanziamento per le misure riguardanti la protezione delle infrastrutture critiche che hanno un potenziale di trasferibilità a livello UE.

Ciascuna di queste misure è esaminata in appresso.

2.5. Gruppo di contatto PIC

È necessaria la creazione di un meccanismo a livello europeo che serva da piattaforma di coordinamento e cooperazione per portare avanti i lavori riguardanti gli aspetti generali dell'EPCIP e le specifiche azioni settoriali. Sarà di conseguenza istituito un gruppo di contatto PIC.

Il gruppo di contatto PIC riunirà i punti di contatto PIC dei singoli Stati membri e sarà presieduto dalla Commissione. Ogni Stato membro deve designare un punto di contatto PIC che coordini le questioni legate alla protezione delle infrastrutture critiche, sia internamente che con gli altri Stati membri, il Consiglio e la Commissione. La designazione del punto di contatto PIC non impedisce che altre autorità dello Stato membro possano intervenire nelle questioni di protezione delle infrastrutture critiche.

3. INFRASTRUTTURE CRITICHE EUROPEE

Le infrastrutture critiche europee sono le infrastrutture critiche designate come di massima importanza per la Comunità, la cui perturbazione o distruzione avrebbe un impatto su due o più Stati membri, o su uno Stato membro diverso da quelle in cui sono ubicate. Ciò include gli effetti transfrontalieri derivanti da interdipendenze fra infrastrutture interconnesse di vari settori. La procedura di individuazione e designazione delle infrastrutture critiche europee e l'approccio comune per la valutazione della necessità di migliorarne la protezione saranno stabiliti per mezzo di una direttiva.

4. MISURE DESTINATE A FACILITARE L'ELABORAZIONE E L'ATTUAZIONE DELL'EPCIP

La Commissione si avvarrà di una serie di misure per facilitare l'attuazione dell'EPCIP e per portare avanti i lavori a livello UE in ambito PIC.

4.1. Piano d'azione EPCIP

Il programma EPCIP implicherà un processo continuo e una revisione regolare nella forma di un piano d'azione (allegato), che indicherà le azioni da realizzare e il relativo calendario, e che sarà regolarmente aggiornato in base ai progressi compiuti.

Il piano d'azione EPCIP organizza le attività in ambito PIC intorno a tre assi di intervento:

- Asse d'intervento 1, che verte sugli aspetti strategici dell'EPCIP e sull'elaborazione di misure applicabili orizzontalmente a tutti i lavori in ambito PIC;

- Asse d'intervento 2, che riguarda le infrastrutture critiche europee e la cui attuazione avverrà a livello settoriale;

- Asse d'intervento 3, che riguarda il sostegno apportato agli Stati membri per le loro attività riguardanti le infrastrutture critiche nazionali.

Il piano d'azione EPCIP sarà attuato tenendo conto delle specificità settoriali e con la partecipazione, se del caso, di altre parti interessate.

4.2. Rete informativa di allarme sulle infrastrutture critiche (CIWIN)

La rete informativa di allarme sulle infrastrutture critiche sarà istituita con una proposta distinta della Commissione, facendo grande attenzione ad evitare i doppioni, e costituirà una piattaforma per uno scambio sicuro di migliori prassi. La CIWIN sarà complementare alle reti esistenti e potrebbe anche servire eventualmente come piattaforma per lo scambio di allarmi rapidi in collegamento col sistema ARGUS della Commissione. Il necessario accreditamento di sicurezza sarà realizzato in linea con le procedure applicabili.

4.3. Gruppi di esperti

Il dialogo con le parti interessate è fondamentale per il miglioramento della protezione delle infrastrutture critiche nell'UE. Qualora sia necessaria una competenza specifica la Commissione può quindi costituire dei gruppi di esperti a livello UE per affrontare questioni chiaramente definite e per facilitare il dialogo fra il settore privato e quello pubblico in materia PIC. I gruppi di esperti saranno d'appoggio all'EPCIP facilitando gli scambi di vedute a carattere consultivo sulle questioni di protezione delle infrastrutture critiche. Tali gruppi di esperti costituiscono un meccanismo volontario in cui risorse pubbliche e private sono mescolate per realizzare un obiettivo o un insieme di obiettivi ritenuti di interesse sia dei cittadini che del settore privato.

I gruppi di esperti PIC non sostituiranno altri gruppi già esistenti o che potrebbero essere adattati per rispondere alle esigenze dell'EPCIP, né interferiranno negli scambi diretti di informazioni fra le imprese, le autorità degli Stati membri e la Commissione.

I gruppi di esperti PIC a livello UE avranno un obiettivo chiaramente delimitato e un calendario per la sua realizzazione. La composizione di ciascun gruppo sarà chiaramente definita, ed essi verranno sciolti una volta realizzati gli obiettivi.

I compiti specifici dei gruppi di esperti PIC possono variare in funzione dei settori di infrastrutture critiche, a seconda delle caratteristiche peculiari di ciascuno di essi. Tali compiti possono essere ad esempio:

- aiutare ad individuare i punti vulnerabili, le interdipendenze e le migliori prassi settoriali;

- aiutare a elaborare misure per ridurre e/o eliminare importanti punti vulnerabili e a elaborare indicatori di performance;

- promuovere lo scambio di informazioni relative alla protezione delle infrastrutture critiche, la formazione e l'instaurazione di un clima di fiducia;

- elaborare e promuovere degli studi di casi per dimostrare agli omologhi del settore il valore della partecipazione a piani e iniziative in materia di protezione delle infrastrutture;

- fornire competenza e consulenza di natura settoriale in ambiti quali la ricerca e sviluppo.

4.4. Procedura di scambio di informazioni relative alla protezione delle infrastrutture critiche

La procedura di scambio di informazioni PIC fra le parti interessate richiede un rapporto di fiducia sul fatto che le informazioni esclusive, sensibili o di carattere personale volontariamente scambiate non saranno rese pubbliche e che tali dati sensibili saranno adeguatamente protetti. Va prestata attenzione al rispetto dei diritti di tutela della privacy.

Le parti interessate prenderanno le misure adeguate per proteggere le informazioni riguardanti questioni come la sicurezza delle infrastrutture critiche e dei sistemi protetti, gli studi sulle interdipendenze, e i punti vulnerabili, le minacce e i rischi in ambito PIC. Tali informazioni non saranno utilizzate per scopi diversi da quelli della protezione delle infrastrutture critiche. Il personale addetto al trattamento di informazioni riservate sarà soggetto a un'appropriata verifica di sicurezza da parte dello Stato membro di cui è cittadino.

Inoltre, nell'ambito dello scambio di informazioni relative alla protezione delle infrastrutture critiche, occorrerà tenere conto del fatto che certe informazioni PIC, benché non riservate, possono comunque essere sensibili e devono quindi essere trattate con cautela.

Lo scambio di informazioni sulla protezione delle infrastrutture critiche faciliterà:

- l'ottenimento di una migliore e più accurata informazione e comprensione per quanto riguarda le interdipendenze, le minacce, i punti vulnerabili, gli incidenti legati alla sicurezza, le contromisure e le migliori prassi per la protezione delle infrastrutture critiche;

- una maggiore consapevolezza sulle questioni legate alle infrastrutture critiche;

- il dialogo fra le parti interessate;

- attività di formazione, ricerca e sviluppo più mirate.

4.5. Individuazione delle interdipendenze

L'individuazione e l'analisi delle interdipendenze, sia a livello geografico che settoriale, sarà un elemento importante per il miglioramento della protezione delle infrastrutture critiche nell'UE. Questo processo continuativo sarà utilizzato per la valutazione dei punti vulnerabili, dei rischi e delle minacce relativi alle infrastrutture critiche nell'UE.

5. INFRASTRUTTURE CRITICHE NAZIONALI

Ferme restando le competenze comunitarie esistenti, la responsabilità della protezione delle infrastrutture critiche nazionali è dei loro proprietari/operatori e degli Stati membri. Se richiesto, la Commissione sosterrà gli Stati membri a tale riguardo.

Allo scopo di migliorare la protezione delle infrastrutture critiche nazionali, ogni Stato membro è incoraggiato a stabilire un programma nazionale PIC. Tali programmi dovrebbero servire a presentare l'approccio di ogni Stato membro alla protezione delle infrastrutture critiche nazionali situate sul suo territorio, e dovrebbero comprendere almeno i seguenti elementi:

- Individuazione e designazione, da parte dello Stato membro, delle infrastrutture critiche nazionali secondo criteri nazionali predefiniti. Tali criteri verrebbero elaborati da ciascuno Stato membro tenendo conto come minimo dei seguenti effetti qualitativi e quantitativi della perturbazione o distruzione di una particolare infrastruttura:

- portata – la perturbazione o distruzione di una particolare infrastruttura critica sarà misurata in base all'ampiezza dell'area geografica che potrebbe essere danneggiata dalla sua perdita o indisponibilità;

- gravità – le conseguenze della perturbazione o distruzione di una particolare infrastruttura saranno valutate in base ai seguenti elementi:

- conseguenze per i cittadini (numero di persone colpite);

- conseguenze economiche (entità delle perdite economiche e/o del deterioramento di prodotti o servizi);

- conseguenze ambientali;

- conseguenze politiche;

- conseguenze psicologiche

- conseguenze a livello di salute pubblica

Qualora tali criteri non esistano in uno Stato membro la Commissione, se lo Stato lo richiede, lo assisterà nella loro elaborazione fornendogli le metodologie pertinenti.

- Instaurazione di un dialogo con i proprietari/operatori di infrastrutture critiche.

- Individuazione di interdipendenze geografiche e settoriali.

- Elaborazione di piani d'emergenza per le ICN se considerato rilevante.

- Ogni Stato membro è invitato a basare il proprio programma nazionale PIC sull'elenco comune di settori di infrastrutture critiche stabilito per le ICE.

L'introduzione di approcci simili alla protezione delle ICN negli Stati membri contribuirebbe a garantire che le parti interessate in tutta Europa non siano soggette a quadri divergenti che causano costi supplementari ed eviterebbe le distorsioni nel mercato interno.

6. PIANI D'EMERGENZA

I piani d'emergenza sono un elemento fondamentale per la protezione delle infrastrutture critiche, e sono diretti a ridurre al minimo le possibili conseguenze di una perturbazione o distruzione. Lo sviluppo di un approccio coerente all'elaborazione dei piani d'emergenza – che regoli aspetti quali la partecipazione dei proprietari/operatori dell'infrastruttura critica, la cooperazione con le autorità nazionali e lo scambio di informazioni fra paesi vicini – dovrebbe costituire un elemento importante dell'attuazione del programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche.

7. DIMENSIONE ESTERNA

Il terrorismo e le altre attività criminali, le catastrofi naturali e le altre cause di incidenti non sono fermati dalle frontiere internazionali. Le minacce non possono essere affrontate in un contesto puramente nazionale. Nell'attuazione dell'EPCIP, la dimensione esterna della protezione delle infrastrutture critiche deve quindi essere presa pienamente in considerazione. Dato il grado di interconnessione e di interdipendenza nell'economia e nella società attuali, anche una perturbazione al d fuori delle frontiere dell'UE potrebbe avere serie ripercussioni sulla Comunità e sui suoi Stati membri. Viceversa, la perturbazione o distruzione di un'infrastruttura critica all'interno dell'UE potrebbe avere conseguenze pregiudizievoli sui suoi partner. Infine, gli sforzi per aumentare la protezione delle infrastrutture critiche dell'UE ridurranno al minimo i rischi di perturbazione dell'economia europea e contribuiranno quindi alla sua competitività economica mondiale.

Il rafforzamento della cooperazione in materia di protezione delle infrastrutture critiche oltre le frontiere dell'UE per mezzo di misure come protocolli d'intesa settoriali (ad. es. sviluppo di norme comuni, studi comuni sulla protezione delle infrastrutture critiche, individuazione di tipi comuni di minacce e scambio di migliori prassi sulle misure di protezione), e l'incoraggiamento di norme più severe in ambito PIC al di fuori dell'UE dovrebbero quindi essere componenti importanti dell'EPCIP. La cooperazione esterna in ambito PIC si concentrerà in primo luogo sui paesi vicini dell'UE. Data tuttavia l'interconnessione mondiale di certi settori, fra cui le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e i mercati finanziari, un approccio più globale sarebbe giustificato. Il dialogo e lo scambio di migliori prassi dovrebbe comunque coinvolgere tutti i partner rilevanti dell'UE e le organizzazioni internazionali. La Commissione continuerà inoltre a promuovere il miglioramento della protezione delle infrastrutture critiche nei paesi non UE lavorando con il G8, Euromed e con i paesi partner della politica europea di vicinato nel quadro di strutture e politiche esistenti, incluso lo "strumento per la stabilità".

8. MISURE FINANZIARIE DI ACCOMPAGNAMENTO

Il programma comunitario riguardante la prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze del terrorismo e di altri rischi relativi alla sicurezza per il periodo 2007-2013 contribuirà all'attuazione dell'EPCIP.

Nel quadro degli obiettivi generali, e in mancanza di una copertura per mezzo di altri strumenti finanziari, il programma incoraggerà, promuoverà e svilupperà misure di prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze, dirette a prevenire o a ridurre tutti i rischi di sicurezza e in particolare quelli terroristici, se del caso in base a valutazioni globali delle minacce e dei rischi.

Il finanziamento nell'ambito del programma, sotto forma di sovvenzioni e di azioni lanciate dalla Commissione, sarà usato in particolare per l'elaborazione di strumenti, strategie, metodologie, studi, valutazioni e attività/misure nel settore della protezione efficace delle infrastrutture critiche (sia a livello UE che degli Stati membri).

ALLEGATO

Piano d'azione EPCIP

Asse d'intervento 1 - Insieme di strategie EPCIP

L'asse di intervento 1 servirà come piattaforma strategica per il coordinamento e la cooperazione generale nell'ambito dell'EPCIP attraverso il gruppo di contatto PIC dell'UE.

Fase 1

Azione | Attore | Calendario |

Individuazione di settori prioritari d'azione (I settori dei trasporti e dell'energia saranno fra le prime priorità) | Commissione | Al più presto e successivamente ogni anno |

Elaborazione di definizioni e di una terminologia di lavoro comuni per settore d'infrastrutture critiche | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | Entro un anno dall'entrata in vigore della direttiva ICE |

Elaborazione di criteri generali da utilizzare nell'individuazione delle ICE | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | Entro un anno dall'entrata in vigore della direttiva ICE |

Creazione di un inventario dei programmi esistenti - nazionali, bilaterali e dell'UE - di protezione delle infrastrutture critiche | Commissione, Stati membri | In corso |

Elaborazione e adozione di linee direttrici sulla raccolta e l'uso dei dati sensibili fra le parti interessate | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | In corso |

Raccolta di migliori prassi, strumenti e metodologie di valutazione dei rischi in ambito PIC | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | In corso |

Ordinazione di studi sulle interdipendenze | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | In corso |

Fase 2

Azione | Attore | Calendario |

Individuazione di carenze per le quali iniziative comunitarie avrebbero valore aggiunto | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | In corso |

Se del caso, costituzione di gruppi di esperti settoriali PIC a livello UE | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | In corso |

Individuazione di proposte d'azione di protezione delle infrastrutture critiche che potrebbero essere finanziate a livello UE | Commissione, Stati membri | In corso |

Inizio dei finanziamenti UE per azioni di protezione delle infrastrutture critiche | Commissione | In corso |

Fase 3

Azione | Attore | Calendario |

Inizio della cooperazione con paesi terzi e organizzazioni internazionali | Commissione, Stati membri | In corso |

Asse d'intervento 2 – Protezione delle infrastrutture critiche europee

L'asse d'intervento 2 si concentrerà sulla riduzione della vulnerabilità delle ICE.

Fase 1

Azione | Attore | Calendario |

Elaborazione di criteri settoriali specifici da utilizzare nell'individuazione delle ICE | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | Entro un anno dall'entrata in vigore della direttiva ICE |

Fase 2

Azione | Attore | Calendario |

Individuazione e verifica settore per settore delle infrastrutture critiche che possono essere designate come ICE | Commissione, Stati membri | Entro un anno dall'adozione dei criteri applicabili e successivamente ogni anno |

Designazione delle ICE | Commissione, Stati membri | In corso |

Individuazione dei punti vulnerabili, delle minacce e dei rischi relativi a determinate ICE, ed elaborazione dei piani di sicurezza per gli operatori | Commissione, Stati membri, proprietari/operatori delle ICE (rapporto generale alla Commissione) | Entro un anno a decorrere dalla designazione come ECI |

Valutazione della necessità di misure di protezione e di misure a livello UE | Commissione, Stati membri e altre parti interessate se del caso | Entro 18 mesi a decorrere dalla designazione come ICE |

Valutazione dell'approccio adottato da ciascuno Stato membro per quanto riguarda i livelli di allarme per le infrastrutture designate come ICE. Lancio di uno studio di fattibilità relativo alla calibrazione o all'armonizzazione di tali allarmi. | Commissione, Stati membri | In corso |

Fase 3

Azione | Attore | Calendario |

Elaborazione e adozione di proposte relative a misure minime di protezione per le ICE | Commissione, Stati membri, proprietari/operatori delle ICE | Dopo la valutazione delle necessità di adottare misure di protezione e misure a livello UE |

Attuazione delle misure minime di protezione | Stati membri, proprietari/operatori delle ICE | In corso |

Asse d'intervento 3 - Sostegno relativo alle infrastrutture critiche nazionali

L'asse d'intervento 3 si inserisce in un contesto nazionale ed è diretto ad aiutare gli Stati membri nella protezione delle ICN.

Fase 1

Azione | Attore | Calendario |

Scambio di informazioni sui criteri utilizzati per individuare le ICN | Stati membri (la Commissione può fornire sostegno su richiesta) | In corso |

Fase 2

Azione | Attore | Calendario |

Individuazione e verifica settore per settore delle infrastrutture critiche che possono essere designate come ICN | Stati membri e altre parti interessate se del caso | In corso |

Designazione di determinate infrastrutture come ICN | Stati membri | In corso |

Analisi su base settoriale delle carenze di sicurezza delle ICN | Stati membri e altre parti interessate se del caso (la Commissione può fornire sostegno su richiesta) | In corso |

Fase 3

Azione | Attore | Calendario |

Elaborazione e sviluppo dei programmi nazionali PIC | Stati membri (la Commissione può fornire sostegno su richiesta) | In corso |

Sviluppo di specifiche misure di protezione per le ICN | Stati membri, ICN (la Commissione può fornire sostegno su richiesta) | In corso |

Controllo dell'adozione, da parte dei proprietari/operatori, delle necessarie misure d'attuazione | Stati membri | In corso |

[1] La Commissione intende presentare una comunicazione sulla protezione delle infrastrutture critiche europee nel settore dell'energia e dei trasporti.

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