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Document 52009DC0533

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2009-2010 {SEC(2009) 1333} {SEC(2009) 1334} {SEC(2009) 1335} {SEC(2009) 1336} {SEC(2009) 1337} {SEC(2009) 1338} {SEC(2009) 1339} {SEC(2009) 1340}

    /* COM/2009/0533 def. */

    52009DC0533

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2009-2010 {SEC(2009) 1333} {SEC(2009) 1334} {SEC(2009) 1335} {SEC(2009) 1336} {SEC(2009) 1337} {SEC(2009) 1338} {SEC(2009) 1339} {SEC(2009) 1340} /* COM/2009/0533 def. */


    [pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

    Bruxelles, 14.10.2009

    COM(2009) 533 definitivo

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEOE AL CONSIGLIO

    Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2009-2010

    {SEC(2009) 1333} {SEC(2009) 1334} {SEC(2009) 1335} {SEC(2009) 1336} {SEC(2009) 1337} {SEC(2009) 1338} {SEC(2009) 1339} {SEC(2009) 1340}

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEOE AL CONSIGLIO

    Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2009-2010

    INTRODUZIONE

    Il quinto allargamento dell'UE ha contribuito a consolidare la democrazia e lo Stato di diritto in Europa, ha ampliato le opportunità economiche e ha rafforzato il peso dell'Unione di fronte a sfide globali come il cambiamento climatico, la competitività e la regolamentazione e la vigilanza dei mercati finanziari. Negli ultimi cinque anni, l'UE allargata ha dimostrato di poter agire all'unisono per affrontare le sfide importanti a cui si trova di fronte. Uno dei suoi strumenti più efficaci nel campo della politica estera è l'allargamento.

    L'attuale processo di allargamento dell'Unione europea si svolge in un contesto di profonda e diffusa recessione. La crisi ha colpito sia l'Unione che i paesi interessati dall'allargamento. Nello stesso periodo, l'UE ha ricevuto tre nuove richieste di adesione da parte del Montenegro (dicembre 2008), dell'Albania (aprile 2009) e dell'Islanda (luglio 2009), a ulteriore dimostrazione della sua forza di attrazione e del suo ruolo nella promozione della stabilità, della sicurezza e della prosperità.

    I progressi in materia di riforme nei paesi interessati dal processo di allargamento hanno consentito loro di passare a fasi successive del processo di adesione. I negoziati di adesione con la Croazia stanno entrando nella fase finale, mentre quelli con la Turchia sono entrati in una fase più impegnativa, che impone di imprimere nuovo slancio al processo di riforma. L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha registrato notevoli progressi nell'affrontare le problematiche principali. La Commissione sta preparando un parere sulla richiesta di adesione del Montenegro e uno sulla candidatura dell'Islanda. È inoltre pronta a preparare un parere sulla candidatura dell'Albania, quando il Consiglio glielo chiederà. Tutti i paesi dei Balcani occidentali interessati potrebbero ottenere, realizzando ulteriori progressi, lo status di paese candidato, non appena dimostrino di essere pronti.

    I paesi dei Balcani occidentali e la Turchia, in diversa misura, devono ancora impegnarsi in modo sostanziale per conformarsi ai criteri e alle condizioni stabiliti. Le riforme procedono spesso a rilento e sono ulteriormente ostacolate dalla crisi economica internazionale. In molti casi il processo di adesione è indebitamente influenzato da questioni bilaterali.

    Di fronte a queste sfide, la direzione da seguire continua a essere quella indicata dal consenso rinnovato sull'allargamento, raggiunto in occasione del Consiglio europeo del dicembre 2006. Questa politica si fonda sui principi del consolidamento degli impegni, dell'equa e rigorosa condizionalità e della miglior comunicazione con i cittadini, associati alla capacità dell'UE di integrare nuovi membri. L'UE ha migliorato la qualità del processo di allargamento, in particolare attribuendo maggiore importanza, fin dalle prime fasi, allo Stato di diritto e al buon governo.

    Il processo di adesione costituisce un forte incentivo alle riforme politiche ed economiche. È nell'interesse strategico dell'Unione che questo processo non perda mordente, nel rispetto dei principi e delle condizioni convenuti.

    La politica di allargamento dell'UE prevede un processo gestito attentamente, in cui i candidati effettivi e potenziali si avvicinano all'Unione in funzione del ritmo delle loro riforme politiche ed economiche e della loro capacità di assumere gli obblighi legati all'adesione secondo i criteri di Copenaghen. Nei Balcani occidentali la cooperazione regionale rimane cruciale e costituisce un elemento centrale del processo di stabilizzazione e di associazione.

    Il trattato di Lisbona riforma le istituzioni dell'Unione allargata, consentendole di adattare le sue politiche a un mondo in rapida trasformazione. Per quanto riguarda, in particolare, l'allargamento, il trattato fornirà un quadro istituzionale tale da agevolare l'adeguamento delle istituzioni dell'Unione al momento dell'adesione di nuovi Stati e modificherà la procedura di adesione in modo che le candidature vengano notificate al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali.

    L'istituzione di un regime di esenzione dall’obbligo di visto per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, per il Montenegro e per la Serbia all'inizio del 2010, sulla base della proposta della Commissione, dimostrerà che la riforma offre vantaggi tangibili ai cittadini. Entro la metà del 2010 la Commissione presenterà proposte analoghe per l'Albania e la Bosnia-Erzegovina, purché questi paesi rispettino le condizioni stabilite.

    Quanto alla questione cipriota, i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota stanno entrando in una fase decisiva dei negoziati intesi a trovare una soluzione globale, sotto l'egida dell'ONU. La Commissione sostiene il loro impegno e fornisce consulenza tecnica sulle questioni di competenza dell’UE.

    La presente comunicazione analizza i progressi compiuti dai paesi coinvolti nel processo di allargamento e le sfide principali per il futuro, illustrando la strategia adottata dalla Commissione per orientare e sostenere gli sforzi compiuti da tali paesi nei prossimi dodici mesi. Inoltre, in un documento di accompagnamento la Commissione delinea un percorso per il Kosovo[1], al fine di progredire verso la sua integrazione con l'UE in linea con la prospettiva europea della regione.

    SFIDE PRINCIPALI

    La seguente sezione illustra le questioni principali che attualmente influenzano il processo di allargamento. Tramite la sua politica di allargamento, l'UE può contribuire a far fronte a queste sfide, ma la responsabilità principale spetta ai paesi coinvolti.

    Crisi economica

    La recessione globale ha colpito, in misura diversa, le economie dei paesi dei Balcani occidentali e della Turchia. L'UE sta aiutando i paesi interessati dall'allargamento ad attenuare l'impatto della crisi e a preparare un corretto recupero, in coordinamento con le istituzioni finanziarie internazionali (IFI).

    A partire dal secondo semestre del 2008 i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia hanno assistito a una netta contrazione della loro attività economica, in seguito alla diminuzione della domanda di esportazioni, degli investimenti esteri diretti e del credito transfrontaliero. La situazione delle finanze pubbliche è peggiorata in tutte le economie. Il tasso di disoccupazione, già elevato in vari paesi, ha cominciato ad aumentare ulteriormente. La recessione economica che ha colpito nel 2009 i Balcani occidentali e la Turchia è della stessa entità della media europea, ma meno grave di quella registrata negli Stati membri dell'UE più colpiti. In tutti i paesi, comunque, la situazione macroeconomica resta fragile.

    Difficilmente i paesi dei Balcani occidentali possono opporre alla crisi una forte reazione macroeconomica a livello nazionale. Le misure monetarie e fiscali sono notevolmente ostacolate da precedenti orientamenti di bilancio prociclici, dai crediti e dalle ipoteche espressi in valuta straniera e dagli squilibri esterni. In tali circostanze, la risposta alla crisi è stata fondamentalmente adeguata nella maggior parte dei paesi della regione, sebbene in alcuni casi non sia stata immediatamente riconosciuta la gravità della situazione. La prospettiva dell'adesione all'UE ha contribuito a mantenere la fiducia nelle economie della regione dei Balcani occidentali e ha costituito un'ancora per le politiche economiche negli ultimi mesi, segnati da forti turbolenze. Allo stesso tempo, alcuni paesi interessati dall'allargamento sono stati in grado di sfruttare i vantaggi delle riforme strutturali introdotte negli ultimi anni, che hanno contribuito ad alleviare la crisi. Il miglioramento della regolamentazione del settore finanziario, ad esempio in Croazia e in Turchia, ha permesso di aumentare la stabilità e la capacità di adattamento del settore bancario. La Serbia e la Bosnia-Erzegovina hanno ottenuto il sostegno dell'FMI, poiché in entrambi i paesi si sono aggravati gli squilibri esterni e le finanze pubbliche sono state particolarmente colpite a causa delle precedenti politiche espansionistiche.

    La crisi continua a manifestarsi nei paesi interessati dal processo di allargamento, in particolare per quanto riguarda l'impatto sull'economia reale, ossia, fra l'altro, sull'occupazione e sulla situazione sociale. Il recupero richiederà tempo, dato che la ripresa dell'attività economica dei principali partner dovrebbe essere lenta. Gli afflussi di capitale per stimolare la domanda interna rimarranno probabilmente limitati. Sono state adottate misure a breve termine per attenuare l'impatto sociale della crisi sui settori più vulnerabili della società. A medio termine sarà fondamentale garantire una politica fiscale corretta, che si concentri in particolare su una spesa pubblica più efficiente ed efficace e sugli investimenti. Saranno necessarie politiche occupazionali e misure di protezione sociale per affrontare la disoccupazione strutturale e per proteggere i gruppi vulnerabili.

    La reazione alla crisi deve tenere conto dell'esigenza di uno sviluppo sostenibile e della sfida posta dal cambiamento climatico, privilegiando misure volte a creare un'economia a bassa emissione di CO2 sicura e sostenibile. Le riforme connesse all'UE contribuiscono ad aumentare la competitività e l'apertura e a istituire un quadro giuridico favorevole agli scambi e agli investimenti. Per migliorare il contesto commerciale sono fondamentali le misure destinate a consolidare lo Stato di diritto, in particolare contrastando la corruzione.

    Per quanto riguarda il sostegno da parte dell'UE, è stata programmata un'assistenza preadesione per sostenere il settore bancario, i progetti di infrastrutture, le PMI e la creazione di posti di lavoro, anche nelle zone rurali. A questo scopo sono state stanziate sovvenzioni per 200 milioni di euro a carico dello strumento di assistenza preadesione (IPA), che favoriranno investimenti pari ad almeno 1 miliardo di euro, cofinanziati da prestiti IFI. La Commissione ha proposto di ridurre l'obbligo di cofinanziamento a carico dei paesi beneficiari dell'assistenza dell'IPA. Per attenuare gli effetti della crisi finanziaria ed economica, la Commissione ha fornito un appoggio diretto al bilancio della Serbia tramite l'IPA. Ha inoltre proposto al Consiglio di approvare un'assistenza macrofinanziaria sotto forma di un prestito di 200 milioni di euro alla Serbia. Di queste opportunità potranno beneficiare all'occorrenza anche altri paesi. In entrambi i casi l'assistenza finanziaria è subordinata a un accordo con l'FMI in merito a politiche macroeconomiche sane. La Commissione collabora strettamente con le IFI, che si sono impegnate a portare i prestiti ai Balcani occidentali e alla Turchia a più di 5 miliardi di euro nel 2009.

    Stato di diritto

    I paesi dei Balcani occidentali e la Turchia continuano ad avere notevoli difficoltà per quanto riguarda lo Stato di diritto, in particolare nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Si tratta di questioni fondamentali per il funzionamento della democrazia e dell'economia, che condizionano fortemente il processo di adesione all'UE e influenzano, talvolta in modo sproporzionato, la percezione dell'allargamento da parte dei cittadini dell'UE. I paesi interessati dal processo di allargamento si stanno impegnando a fondo per risolvere questi problemi e la Commissione continuerà a sfruttare al massimo le opportunità offerte dal processo di allargamento per sostenere la loro opera e controllarne attentamente i risultati.

    La corruzione è diffusa in molte zone e incide sulla vita quotidiana dei cittadini e sul clima imprenditoriale. Un'attenzione particolare va rivolta a settori quali gli appalti pubblici e la privatizzazione, il sistema giudiziario, il finanziamento dei partiti politici e la trasparenza nell'ambito nella pubblica amministrazione e del governo. È essenziale poter contare su un potere giudiziario indipendente e imparziale e su pubblici ministeri specializzati nella lotta contro la corruzione e i reati a essa correlati, nonché su una polizia e un quadro amministrativo depoliticizzati e professionali. In settori come gli appalti pubblici, i diritti di proprietà intellettuale, il controllo finanziario, l'audit e la lotta contro la frode occorre una legislazione appropriata ed effettivamente applicata.

    Un impegno supplementare dev'essere dedicato alla lotta contro la criminalità organizzata, che resta un problema in tutta la regione. Le autorità preposte all'applicazione della legge dovranno divenire più efficaci e collaborare tra loro al fine di sconfiggere le organizzazioni criminali internazionali.

    In linea con il consenso rinnovato sull'allargamento, e tenendo conto dell'esperienza acquisita nel corso del quinto allargamento, lo Stato di diritto viene considerato una priorità, alla quale i paesi interessati devono confrontarsi fin dalle prime tappe del processo di adesione. Grazie all'assistenza dell'UE sono stati realizzati alcuni progressi, con l'introduzione di norme e strutture efficaci per combattere la corruzione e la criminalità organizzata, ma per ottenere risultati tangibili è necessario attuare e applicare le leggi in modo rigoroso. Circa 80 milioni di euro di assistenza dell'IPA nel 2009 sono stati destinati al potenziamento del sistema giudiziario e all'applicazione della legge. La Commissione ha condotto missioni di verifica inter pares con esperti degli Stati membri riguardanti il sistema giudiziario, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata nei paesi candidati, e conta di intensificare tali missioni. Le riforme sono state incentivate dal ricorso ai parametri nei negoziati di adesione e dal dialogo sulla liberalizzazione dei visti.

    La Commissione ha continuato a sostenere la cooperazione a livello regionale tra i sistemi giudiziari, tra le forze di polizia e tra i pubblici ministeri nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione. I paesi dei Balcani occidentali devono aumentare la cooperazione giudiziaria nell'ambito della regione per garantire un funzionamento efficace dei loro sistemi giudiziari. A questo proposito è particolarmente importante affrontare il problema dell'impunità per i crimini di guerra e altri reati gravi: i paesi dovrebbero rivedere le limitazioni vigenti nei rispettivi quadri legislativi per l'estradizione dei loro cittadini e il trasferimento dei procedimenti.

    La Commissione continuerà a sostenere i paesi partner nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, ma per ottenere risultati effettivi e sostenibili sono necessari una volontà politica e un autentico impegno da parte delle autorità dei paesi interessati. La Commissione controllerà attentamente i progressi conseguiti sul terreno, concentrandosi sui risultati.

    Nella maggior parte dei paesi interessati dal processo di allargamento, la situazione relativa alla libertà di espressione è critica. In generale, se esistono già i principali elementi del quadro giuridico per la protezione della libertà di espressione e dei mezzi di informazione, le pressioni politiche indebite sui media e il crescente numero di minacce e attacchi fisici contro i giornalisti, nonché alcuni ostacoli giuridici che ancora sussistono, suscitano serie preoccupazioni. Questi problemi devono essere affrontati urgentemente.

    Questioni bilaterali

    Le questioni bilaterali, tra cui quelle relative alle frontiere, incidono in misura crescente sul processo di allargamento. Tali questioni dovrebbero essere risolte dalle parti in causa e non dovrebbero ostacolare il processo di adesione.

    Nel periodo oggetto della relazione, la questione dei confini tra Slovenia e Croazia ha frenato i negoziati di adesione con la Croazia.

    Secondo i quadri negoziali con la Croazia e la Turchia, approvati da tutti gli Stati membri, i paesi candidati dovrebbero risolvere tutte le controversie sui confini secondo il principio della soluzione pacifica delle controversie in conformità della Carta delle Nazioni Unite, ricorrendo, ove necessario, alla competenza della Corte internazionale di giustizia. La ricerca di soluzioni accettabili da ambo le parti e la conclusione di accordi su questioni in sospeso con i paesi vicini fanno parte del processo di stabilizzazione e associazione.

    La Commissione si aspetta che tutte le parti interessate si impegnino al massimo per risolvere, secondo queste linee, le questioni bilaterali rimaste in sospeso con i loro vicini. Ove del caso, essa è disposta ad agevolare la ricerca di soluzioni, su richiesta delle parti interessate. L'accordo di massima tra Croazia e Montenegro per la delimitazione dei confini a Prevlaka, tramite la Corte internazionale di giustizia, costituisce un esempio incoraggiante.

    Tutte le parti coinvolte in tali vertenze bilaterali hanno la responsabilità di trovare soluzioni, in uno spirito di buon vicinato e tenendo conto degli interessi generali dell'UE. Ciò rafforzerà l'efficacia del consenso rinnovato sull'allargamento, a conferma del fatto che il ritmo dei progressi di un paese nel suo percorso verso l'UE è determinato dal ritmo delle sue riforme.

    Cooperazione regionale

    Negli ultimi anni la cooperazione regionale nell'Europa sudorientale ha registrato importanti progressi e la regione è diventata sempre più protagonista di tale processo. Tale cooperazione, tuttavia, non funziona bene come dovrebbe, poiché è ostacolata dalle questioni bilaterali e dai disaccordi riguardo al Kosovo. Anche le strutture e le iniziative regionali non sono abbastanza efficienti.

    I disaccordi riguardo alla partecipazione del Kosovo a riunioni, iniziative e accordi regionali stanno diventando un ostacolo alla cooperazione regionale. Se la situazione non cambia, potrebbe risultarne compromesso il normale funzionamento di strutture importanti come l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA), il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) o la scuola regionale dell’amministrazione pubblica (ReSPA). La Commissione incoraggia caldamente tutte le parti interessate a cercare soluzioni pratiche e pragmatiche per garantire un'ampia partecipazione alla cooperazione regionale, a prescindere dalle posizioni diverse sulla questione dello status. I risultati raggiunti nella cooperazione regionale sono valutati tra le condizioni previste per il processo di stabilizzazione e di associazione in tutte le fasi del processo di allargamento.

    Il CCR funziona da oltre un anno come successore a livello regionale del patto di stabilità, che opera nel contesto politico del processo di cooperazione nell'Europa sudorientale, e deve adesso intensificare gli sforzi per ottenere risultati concreti. A esso spetta un ruolo strategico nello sviluppare la cooperazione regionale e nell'identificare e affrontare le esigenze nell'ambito delle attività e delle strutture regionali. Deve inoltre contribuire alla programmazione dell'assistenza comunitaria connessa alla cooperazione regionale. La Commissione sostiene il lavoro del CCR e finanzia, per il periodo 2008-2010, un terzo del bilancio del segretariato, con il quale ha avviato un dialogo in merito alle priorità organizzative, al miglioramento del suo funzionamento e all'ulteriore sviluppo delle sue attività. La Commissione sta altresì riflettendo sulle modalità di una futura assistenza e sul modo per sfruttare al meglio tale assistenza onde aumentare l'efficienza del CCR.

    Il commercio regionale è particolarmente importante per lo sviluppo economico dei Balcani occidentali e per la riconciliazione. Può inoltre contribuire a ovviare agli effetti della crisi economica. È cruciale il ruolo della zona regionale di libero scambio creata dal CEFTA. Nell'ambito del CEFTA sono stati raggiunti ulteriori accordi importanti per la liberalizzazione degli scambi, in particolare nel settore agricolo, che peraltro non sono ancora entrati in vigore, mentre si sta operando per rimuovere le barriere tecniche agli scambi. Con l'applicazione di disposizioni in materia di cumulo diagonale tra l'UE e alcuni paesi dei Balcani occidentali, è stata agevolata l'integrazione commerciale a livello regionale. Il CEFTA rischia tuttavia di essere paralizzato dai disaccordi sullo status del Kosovo, che stanno già impedendo l'adozione del protocollo sulla liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli. Le crescenti pressioni protezionistiche dovute alla crisi internazionale inducono ad adottare misure che violano le obbligazioni contrattuali: occorre opporsi a questa tendenza ed eliminare tali violazioni.

    Nei settori dell'energia e dei trasporti la cooperazione regionale è progredita. La Comunità dell'energia sta promuovendo la riforma del settore energetico e rendendo più sicuro l'approvvigionamento nella regione, inserendo al tempo stesso la regione nel mercato comunitario dell'energia. I negoziati per istituire la Comunità dei trasporti tra l'UE e i Balcani occidentali stanno proseguendo e dovrebbero essere conclusi alla fine dell'anno. Lo Spazio aereo comune europeo (ECAA) contribuisce alla crescita del traffico aereo tra l'UE e i Balcani occidentali, integrando gradualmente questi ultimi nel mercato del trasporto aereo interno dell'UE. La cooperazione regionale nei settori dell'ambiente e della giustizia e degli affari interni si sta intensificando.

    La scuola regionale dell'amministrazione pubblica (ReSPA) ha aumentato le sue attività di formazione. Per renderla pienamente operativa è urgente ratificare l'accordo internazionale che ne stabilisce la personalità giuridica.

    Nel quadro del processo di Lubiana, la Commissione sostiene il ripristino del patrimonio culturale come importante mezzo di riconciliazione e contributo allo sviluppo dell'economia locale. In occasione della prossima conferenza ministeriale, che si svolgerà a Lubiana nel novembre 2009, la Commissione promuoverà ulteriori attività di ripristino.

    Entro la fine del 2010 la Commissione preparerà una strategia dell'UE per la regione del Danubio, seguendo le conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2009. In tale esercizio saranno coinvolti i paesi interessati dall'allargamento e le organizzazioni competenti. Per quanto riguarda la regione del Mar Nero, la Turchia si è impegnata a cooperare nella regione ed è inserita nel quadro della Sinergia del Mar Nero. La Commissione sostiene la partecipazione della Turchia al programma di cooperazione per il bacino del Mar Nero nell'ambito dello strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI).

    La Commissione continuerà a sostenere le attività e le strutture della cooperazione regionale nei Balcani occidentali, fra l'altro coinvolgendo maggiormente la regione nella pianificazione e nella programmazione del programma pluribeneficiari dell'IPA.

    STRUMENTI PREADESIONE: AFFRONTARE LE SFIDE PRINCIPALI

    Raggiungere l'esenzione dal visto

    Il processo di liberalizzazione del regime dei visti per i paesi dei Balcani occidentali, in linea con l'impegno ad attuare l'agenda di Salonicco, è entrato nella fase decisiva. A partire dal gennaio 2008 sono stati applicati accordi di facilitazione del visto con tutti i paesi interessati, parallelamente ad accordi di riammissione. Le road map adottate nel 2008 per ciascun paese nell'ambito del dialogo per la liberalizzazione dei visti si sono dimostrate strumenti efficaci per accelerare le riforme nelle zone interessate, in particolare per la sicurezza dei documenti, la gestione delle frontiere e della migrazione e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata.

    Tenuto conto dei progressi compiuti da ciascuno dei paesi per raggiungere i parametri fissati per la liberalizzazione dei visti, nel luglio 2009 la Commissione ha proposto di istituire un regime di esenzione dall'obbligo di visto per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il Montenegro e la Serbia. L'introduzione di tale regime entro l'inizio del 2010 rappresenterà un importante contributo ai contatti tra i popoli e dimostrerà ai cittadini dei paesi interessati che le riforme ispirate dalla prospettiva europea producono vantaggi tangibili. Entro la metà del 2010 la Commissione presenterà proposte per l'Albania e la Bosnia-Erzegovina, purché questi paesi rispettino le condizioni stabilite. Nello studio sul Kosovo che sarà adottato congiuntamente alla presente comunicazione si propone di continuare a promuovere la facilitazione del visto e di avviare un processo analogo per il Kosovo con l'obiettivo di una liberalizzazione del regime dei visti, quando saranno state intraprese le riforme necessarie e rispettate le condizioni stabilite.

    Garantire la qualità dei preparativi preadesione

    Nell'ambito del consenso rinnovato sull'allargamento si cerca continuamente di migliorare la qualità del processo. I rigorosi parametri fissati come condizioni per l'apertura e la chiusura dei capitoli di negoziato si sono rivelati uno strumento efficace per garantire il rispetto degli obblighi contrattuali esistenti e per orientare difficili riforme economiche, giuridiche e amministrative nei paesi impegnati nei negoziati, contribuendo ai loro preparativi in vista dell’adesione. È in corso di preparazione uno studio sull'incidenza finanziaria dell'adesione della Croazia all'UE. I prossimi pareri sulle candidature comprenderanno stime dell'impatto delle eventuali adesioni su settori politici fondamentali dell'UE. Per controllare i progressi compiuti dai paesi interessati si sta svolgendo un intenso dialogo politico con questi ultimi, nel quale i principali documenti di riferimento sono i partenariati per l'adesione. Il dialogo sulle questioni economiche è stato ulteriormente intensificato nel contesto della crisi.

    Dall’altra parte, i paesi interessati dal processo di allargamento devono garantire che la loro nuova legislazione sia preparata accuratamente, con la necessaria consultazione delle parti interessate, e applicata adeguatamente. Per agevolare l'effettiva attuazione dell' acquis è necessaria una funzione pubblica indipendente, meritocratica, trasparente e responsabile.

    Avvicinare i cittadini e le amministrazioni all'UE

    La partecipazione più intensa delle organizzazioni della società civile rafforza la qualità della democrazia e contribuisce alla riconciliazione. Il coinvolgimento di tali organizzazioni nelle riforme intraprese dai paesi interessati dall'allargamento contribuisce alla qualità del processo di adesione e aumenta il sostegno pubblico all'adesione. Applicando lo strumento per la società civile nell'ambito dell'IPA, la Commissione ha finanziato l'istituzione di uffici di sostegno tecnico in ciascuno dei paesi beneficiari e un numero crescente di brevi visite alle istituzioni dell'UE, nonché la partecipazione di circa 800 persone a gruppi di lavoro nei Balcani occidentali e in Turchia. Continuerà a sostenere i partenariati della società civile, dando priorità a settori quali la cultura, le minoranze e le associazioni imprenditoriali.

    La partecipazione a programmi e agenzie comunitari si è dimostrata utile nell'avvicinare all'UE istituzioni e cittadini dei paesi partner. La Commissione ha aumentato il sostegno alle agenzie comunitarie per preparare alla partecipazione i paesi interessati dall'allargamento. Con l'introduzione di maggiori possibilità di cofinanziamento comunitario, potenziali paesi candidati hanno aderito ai nuovi programmi. La Commissione continuerà a sostenere i paesi partner nella creazione delle capacità e delle risorse necessarie per garantire una buona partecipazione ai programmi e alle agenzie comunitari.

    Data l’importanza conferita alle questioni di base inerenti alla governance, la Commissione continuerà a verificare con la massima attenzione l'esistenza di una pubblica amministrazione professionale ed efficiente. Incoraggerà ulteriormente lo scambio delle migliori pratiche e la condivisione delle competenze tra i paesi nella riforma della pubblica amministrazione. A tal fine ricorrerà a tutti gli strumenti disponibili, tra cui i gemellaggi, TAIEX e SIGMA[2], e aumenterà i contatti con altre organizzazioni internazionali e nazionali e con istituti regionali ed europei di formazione per la pubblica amministrazione.

    Fornire assistenza finanziaria ai paesi interessati dal processo di allargamento

    Nel 2009 si è continuato a fornire assistenza ai Balcani occidentali e alla Turchia tramite lo strumento di assistenza preadesione: nel corso dell'anno sarà impegnato un importo complessivo di 1,5 miliardi di euro. Particolare attenzione sarà dedicata alla costruzione dello Stato, al buon governo, allo Stato di diritto e allo sviluppo della società civile. L'IPA ha continuato a promuovere la cooperazione transfrontaliera e lo sviluppo sostenibile nelle zone di confine, contribuendo alla riconciliazione e alle relazioni di buon vicinato, nonché ai preparativi per l'adesione all'UE. Il sostegno ai preparativi preadesione sulla base delle priorità definite nei partenariati resta al centro dell'assistenza fornita dalla Commissione.

    I paesi candidati hanno registrato progressi nella gestione decentrata dei fondi. Il processo di decentramento con la Croazia e la Turchia è a buon punto ed entrambi i paesi devono concentrare il loro impegno sul rispetto di tutte le condizioni a esso legate. Nell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il decentramento delle componenti dell’IPA relative allo sviluppo regionale e alle risorse umane è già stato ultimato, ma occorrono altri interventi prima di poter raggiungere ulteriori forme di decentramento. La Commissione continua a fornire ai paesi candidati il sostegno necessario per aiutarli a soddisfare i requisiti per la gestione decentrata dei fondi dell'UE, includendo anche i settori dello sviluppo regionale, delle risorse umane e dello sviluppo rurale.

    In altri paesi interessati dal processo di allargamento le delegazioni della Commissione, che funzionano ormai tutte a pieno regime in seguito alla chiusura dell'Agenzia europea per la ricostruzione, sono responsabili dell'applicazione dell'assistenza dell'UE e della collaborazione con i beneficiari al fine di garantire un impiego efficiente ed efficace di tale assistenza. L'assistenza decentrata rimane un obiettivo a medio termine, in particolare al fine di preparare i paesi alla futura gestione degli strumenti della politica di coesione.

    La Commissione sostiene lo sviluppo di strategie di settore da parte dei paesi beneficiari, sia per agevolare un'assistenza più strategica e basata sui programmi che per migliorare l’efficacia degli aiuti.

    Come previsto nel regolamento IPA, la Commissione ha potenziato il processo di coordinamento tra i donatori, che coinvolge Stati membri dell'UE, IFI e altri donatori. A questo scopo si procede alla definizione e al coordinamento delle priorità e al monitoraggio periodico dell'attuazione sul posto.

    La Commissione, le IFI partner e gli Stati membri stanno ultimando la definizione delle modalità per l'istituzione di un quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali (Western Balkans Investment Framework, WBIF). Si tratta di una tappa fondamentale, che faciliterà il sostegno agli investimenti nei settori delle infrastrutture, delle PMI e dell'efficienza energetica. L’obiettivo è riunire le risorse provenienti dalla Commissione, dalle IFI partner, dagli Stati membri e da altri donatori e collegare questi aiuti non rimborsabili con prestiti elargiti da istituzioni finanziarie internazionali, per finanziare progetti prioritari nei settori interessati. A questo fine la Commissione ha stanziato sovvenzioni per più di 100 milioni di euro, classificandosi in tal modo come il maggior contribuente. Complessivamente, il quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali dovrebbe consentire prestiti di oltre 1 miliardo di euro nei prossimi anni.

    Affrontare insieme il cambiamento climatico

    L'UE potenzierà i suoi dialoghi periodici sul cambiamento climatico con i paesi candidati effettivi e potenziali, in particolare nel quadro della futura Rete regionale ambientale per l'adesione (RENA). La Commissione si aspetta che tutti i paesi coinvolti nel processo di allargamento sostengano l'obiettivo dell'Unione di raggiungere un accordo ampio e ambizioso in occasione della conferenza di Copenaghen sul cambiamento climatico che si svolgerà alla fine del 2009. Negli ultimi anni la Commissione ha elargito sovvenzioni per 120 milioni di euro agli strumenti delle IFI, che permetteranno di investire circa 600 milioni di euro per progetti in materia di efficienza energetica, aiutando così i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. La Commissione continuerà a sostenere iniziative collegate al cambiamento climatico nei paesi coinvolti nel processo di allargamento.

    Comunicare in materia di allargamento

    Una migliore comunicazione con il pubblico è uno dei principi chiave del consenso rinnovato sull'allargamento. Per il buon esito del processo di allargamento è essenziale ascoltare i cittadini e rispondere alle loro preoccupazioni e alle loro domande. L'opinione pubblica dell’UE in merito ai futuri allargamenti è influenzata dalla percezione di quelli passati. In occasione del quinto anniversario del quinto allargamento dell’UE, la Commissione ha presentato uno studio sui successi e sui problemi economici di quest’ultimo, la cui conclusione è che l’allargamento ha contribuito alla crescita e ha potenziato il ruolo dell’Unione nell’economia mondiale. La Commissione sta promuovendo un dibattito pubblico informato sugli effetti del quinto allargamento e ha organizzato una serie di eventi per celebrarne l'anniversario, che coincide con il ventesimo anniversario della caduta della cortina di ferro. Ha aperto un sito web dedicato all'argomento e ha coprodotto materiale audiovisivo.

    Il sostegno dei cittadini rimane cruciale per la politica di allargamento dell'UE: a questo scopo la Commissione continuerà a condurre un’attiva politica di comunicazione. In particolare, sosterrà e completerà gli sforzi degli Stati membri, che hanno una responsabilità cruciale in proposito, e dei paesi partner e organizzerà attività comunicative destinate a creatori di opinione, soprattutto alle organizzazioni della società civile e ai giornalisti, e ai giovani. Una particolare attenzione sarà dedicata alla sensibilizzazione del pubblico dell'UE sulle culture e sui modi di vita dei paesi interessati dal processo di allargamento.

    PROGRESSI NEI PAESI INTERESSATI DAL PROCESSO DI ALLARGAMENTO E PROGRAMMA PER IL 2009-2010

    Guidare i paesi candidati effettivi e potenziali verso l'UE

    Nel corso dell’ultimo anno i paesi dei Balcani occidentali si sono avvicinati all'adesione grazie ai progressi conseguiti, sebbene non uniformemente, nell'attuazione delle riforme e nel rispetto dei criteri e delle condizioni stabiliti. Nel settore della liberalizzazione dei visti sono stati compiuti progressi sostanziali, che hanno indotto la Commissione, nel luglio 2009, a sopprimere l'obbligo del visto per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il Montenegro e la Serbia. La rete degli accordi di stabilizzazione e associazione si è ulteriormente estesa e due paesi della regione hanno chiesto di aderirvi.

    Ulteriori progressi potrebbero consentire a tutti i paesi interessati della regione dei Balcani occidentali di ottenere lo status di paese candidato, non appena dimostrino di essere pronti. Nel percorso verso l'adesione è fondamentale che i singoli paesi mostrino un bilancio soddisfacente per quanto riguarda l'adempimento degli obblighi previsti dagli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA), disposizioni commerciali comprese.

    La sezione seguente riassume i progressi conseguiti e presenta il programma per il 2009-2010 per i paesi interessati dal processo di allargamento .

    Croazia

    La Croazia ha continuato a progredire nella realizzazione di riforme politiche cruciali. Il paese continua a dimostrarsi conforme ai criteri politici e ha compiuto progressi nella maggior parte dei settori, in particolare impegnandosi intensamente nel campo dello Stato di diritto. Le priorità del partenariato di adesione sono state ampiamente realizzate.

    Nella comunicazione dal titolo "Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2008-2009"[3], la Commissione ha presentato una road map per arrivare alla fase finale dei negoziati di adesione. Tale road map ha galvanizzato gli sforzi compiuti in Croazia per raggiungere i parametri fissati per l'apertura e la chiusura dei capitoli secondo il calendario indicativo previsto. Anche se certi capitoli non sono progrediti secondo la road map, a causa dei ritardi registrati in Croazia, in generale i preparativi sono avanzati in modo sostanziale, cosicché i negoziati tecnici si stanno adesso avvicinando alla fase finale.

    La Croazia è stata duramente colpita dalla crisi economica, il cui impatto è stato tuttavia attenuato dalla flessibilità del settore bancario e dalla consistenza delle riserve in valuta estera. Per migliorare la competitività del paese sarebbe essenziale intensificare le riforme strutturali e adottare una strategia di bilancio credibile a medio termine.

    La questione dei confini tra Slovenia e Croazia ha bloccato i negoziati di adesione, cosicché vari capitoli, sebbene ultimati dal punto di vista tecnico, non hanno potuto essere aperti né chiusi fino all'ottobre 2009. Per risolvere tale questione, che dovrebbe rimanere di carattere bilaterale, la Commissione ha offerto i suoi servizi di mediazione. Nell'ultimo semestre la Commissione si è attivamente impegnata, con il sostegno delle tre presidenze, preparando il terreno per l'accordo politico raggiunto dalle due parti nel settembre 2009. La Commissione si rallegra dei recenti progressi che hanno permesso di aprire, o di chiudere provvisoriamente, un gran numero di capitoli in occasione della conferenza sull'adesione dello scorso ottobre. I negoziati di adesione non dovrebbero essere bloccati da questioni bilaterali.

    La Croazia dovrà impegnarsi maggiormente per riformare il settore giudiziario e quello dei diritti fondamentali, in particolare per quanto riguarda l'indipendenza e l'efficienza del sistema giudiziario, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, i diritti delle minoranze, ivi compreso il rientro dei profughi, e i processi per crimini di guerra. La riforma della pubblica amministrazione richiede un'attenzione specifica. La Croazia deve inoltre assicurare che il suo governo prenda tutte le iniziative necessarie per risolvere la questione dell'accesso del Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia a documenti importanti. La Commissione sta preparando un pacchetto finanziario per l'adesione della Croazia. Il paese deve aumentare i suoi sforzi per creare gli strumenti richiesti per la gestione e il controllo degli strumenti finanziari della Comunità. La Commissione raccomanda al Consiglio di istituire un gruppo di lavoro tecnico ad hoc per la stesura del trattato di adesione, sulla base dei testi elaborati dalla Commissione stessa. Se la Croazia soddisfa in tempo tutti i parametri restanti, i negoziati di adesione, compresi gli eventuali accordi transitori, potrebbero essere conclusi l'anno prossimo.

    Ex Repubblica iugoslava di Macedonia

    Dall'adozione del parere della Commissione[4] l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, che ha acquisito nel 2005 lo status di paese candidato, ha consolidato il funzionamento della sua democrazia e ha assicurato la stabilità delle istituzioni che garantiscono lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali. Questo impegno deve continuare.

    Il paese ha ampiamente realizzato le priorità fondamentali del partenariato di adesione[5]. Le elezioni presidenziali e locali svoltesi nel marzo e nell'aprile del 2009 hanno rispettato la maggior parte degli standard internazionali. Il funzionamento del parlamento è migliorato, in particolare grazie all'introduzione del regolamento interno parlamentare e di una nuova legge sul parlamento. La legge sulla polizia è stata applicata, soprattutto tramite la nomina di comandanti regionali e locali, e la riforma della polizia è stata approfondita con l'adozione della legge sugli affari interni. La parte legislativa della strategia di riforma del sistema giudiziario è stata completata, i nuovi tribunali e i nuovi organismi giurisdizionali sono operativi e l'efficienza è complessivamente aumentata. Si sono registrati notevoli progressi nella lotta contro la corruzione grazie alle azioni penali nei casi di alto profilo e il quadro giuridico è stato rafforzato, soprattutto con l'adozione della modifica della legge sul finanziamento dei partiti politici e il potenziamento della capacità delle istituzioni impegnate nella lotta contro la corruzione. La legge sulla funzione pubblica è stata modificata al fine di potenziare l'autorità dell'agenzia per la funzione pubblica: questo rappresenta un ulteriore passo verso un sistema di promozioni fondate sul merito. Sul fronte dell'occupazione, sono state introdotte misure efficaci nel mercato del lavoro ed è stato migliorato il clima imprenditoriale, anche grazie al rafforzamento delle agenzie di regolamentazione.

    Il paese soddisfa i requisiti previsti dall'accordo di stabilizzazione e di associazione. Pertanto, in ottobre la Commissione ha presentato una proposta sul passaggio alla seconda fase dell'associazione, in conformità dell'articolo 5 dell'ASA.

    Il paese è stato colpito dalla crisi economica, ma il rallentamento della crescita è stato attenuato da un settore bancario stabile e da un consumo privato sostenuto. Una sana politica di bilancio e una strategia che affronti la disoccupazione strutturale renderebbero l'economia più competitiva.

    La controversia con la Grecia riguardo al nome rimane irrisolta: per risolverla il paese è impegnato in colloqui sotto l'egida dell'ONU. È necessario evitare azioni e dichiarazioni che possano influire negativamente sulle relazioni di buon vicinato. È di fondamentale importanza che si mantengano relazioni di buon vicinato, raggiungendo fra l’altro, sotto l’egida dell’ONU, una soluzione alla questione del nome che possa essere accettata da entrambi i paesi.

    Montenegro

    In Montenegro sono proseguite le riforme politiche e le elezioni parlamentari del marzo 2009 hanno rispettato quasi tutti gli standard internazionali, ma rimangono da affrontare alcune carenze. Si è conseguito qualche progresso riguardo alla riforma del settore giudiziario. L'attuazione dell'accordo interinale sta proseguendo generalmente senza intoppi.

    L'impatto della crisi economica è stato attenuato da una stagione turistica propizia e dalle misure anticrisi. Per migliorare ulteriormente la competitività è fondamentale proseguire le riforme strutturali.

    Il Montenegro ha chiesto di aderire all'UE nel dicembre 2008 e nell'aprile 2009 il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare il suo parere, che attualmente è in preparazione. Il paese dovrà dimostrare di aver raggiunto risultati concreti nel consolidamento dello Stato di diritto, soprattutto per quanto riguarda la riforma giudiziaria e la lotta contro la corruzione. Dovrà inoltre potenziare ulteriormente la capacità amministrativa ed esecutiva.

    Albania

    L'Albania ha conseguito progressi su riforme politiche cruciali. Le elezioni parlamentari del giugno 2009 si sono svolte nel rispetto della maggior parte degli standard internazionali, ma sono necessari ulteriori sforzi per risolvere le difficoltà individuate. Nel complesso l'applicazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione, entrato in vigore quest'anno, procede senza intoppi.

    Finora l'Albania è stata colpita solo in misura limitata dalla crisi economica. Il proseguimento delle riforme strutturali e il potenziamento delle infrastrutture sono fondamentali per la competitività del paese.

    L'Albania ha chiesto di aderire all'UE nell'aprile 2009. Nel luglio 2009 il Consiglio ha dichiarato che avrebbe preso nuovamente in considerazione la domanda di adesione non appena fosse stata completata la procedura elettorale albanese. La Commissione è pronta a preparare il suo parere, quando il Consiglio glielo chiederà. L'Albania deve progredire soprattutto per quanto concerne lo Stato di diritto e la lotta contro la corruzione, ma anche riguardo al corretto funzionamento delle istituzioni statali, specialmente all'indipendenza del sistema giudiziario. Deve inoltre potenziare ulteriormente la capacità amministrativa ed esecutiva.

    Bosnia-Erzegovina

    In Bosnia-Erzegovina l'accordo interinale è stato applicato in modo complessivamente soddisfacente. I progressi del paese nel realizzare le riforme fondamentali restano tuttavia molto limitati. Il clima politico interno si è deteriorato ed è tuttora caratterizzato da una retorica incendiaria e da minacce al buon funzionamento delle istituzioni. Le condizioni fissate per una corretta transizione dall'ufficio dell'Alto rappresentante (OHR) a una maggiore presenza dell'UE nel paese non sono state completamente soddisfatte. In tale contesto, l'UE ha approvato disposizioni per potenziare l'ufficio e il mandato del rappresentante speciale dell'UE e sta valutando l'opportunità di combinare le funzioni di rappresentante speciale e di capo della delegazione della Commissione, conformemente ai trattati e nel rispetto dell'equilibrio istituzionale.

    La Bosnia-Erzegovina deve accelerare urgentemente le riforme fondamentali. Per conseguire progressi è necessario che i dirigenti adottino una strategia condivisa sulla direzione complessiva del paese e manifestino la volontà politica di rispettare i requisiti per l'integrazione europea. La Bosnia-Erzegovina deve inoltre conformarsi alle condizioni fissate per la chiusura dell'ufficio dell'Alto rappresentante: l'Unione europea non potrà prendere in considerazione un'eventuale candidatura del paese finché tale ufficio non sarà stato chiuso.

    Prima che la Commissione possa raccomandare di concederle lo status di paese candidato, la Bosnia-Erzegovina deve riformare il suo quadro istituzionale per consentire il buon funzionamento delle istituzioni. In particolare, il paese dovrà essere in grado di adottare, attuare e applicare le leggi e le norme dell'UE. La Commissione invita la Bosnia-Erzegovina a procedere senza indugio ai necessari emendamenti costituzionali e si dichiara disposta a sostenere l'impegno del paese per far evolvere la costituzione e attuare altre riforme sostanziali, che permetterebbero di far progredire il processo di adesione.

    La Bosnia-Erzegovina è stata duramente colpita dalla crisi economica e ha chiesto assistenza finanziaria all'FMI. Il paese deve riprendere le riforme strutturali nel settore economico e garantire finanze pubbliche sane.

    Serbia

    La Serbia ha dimostrato il suo impegno ad avvicinarsi all'UE costituendo un track record per l'applicazione delle disposizioni dell'accordo interinale con l'UE e intraprendendo riforme politiche cruciali in linea con gli standard europei. Si è inoltre sforzata di attuare un programma ambizioso per l'integrazione con l'Europa. La Serbia ha la capacità amministrativa di compiere progressi notevoli in direzione dell'UE e deve avvalersi di questa capacità per portare avanti il programma di riforme, conseguendo risultati tangibili in settori prioritari come il potenziamento dello Stato di diritto.

    La Serbia è stata duramente colpita dalla crisi economica e ha chiesto assistenza finanziaria all'FMI e all'UE. Il paese deve accelerare le riforme economiche e assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.

    La collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY) è migliorata, ma i ricercati Ratko Mladić e Goran Hadžić sono ancora latitanti. Data la costante cooperazione con l'ICTY e il rinnovato impegno della Serbia per il processo di integrazione con l'Europa, la Commissione ritiene che l'accordo interinale debba ora essere applicato dall'UE. La Serbia deve dimostrare un atteggiamento più costruttivo riguardo alla partecipazione del Kosovo al commercio e alla cooperazione regionali. La cooperazione con la missione EULEX per lo Stato di diritto è cominciata, ma occorre impegnarsi maggiormente su questo fronte, specialmente per quanto riguarda l'intervento di EULEX nella zona settentrionale del Kosovo.

    Kosovo

    In Kosovo la stabilità si è mantenuta, ma rimane fragile. In seguito alla ridefinizione della presenza internazionale, la missione UE per lo Stato di diritto EULEX è stata estesa a tutto il paese ed è pienamente operativa. Le autorità hanno agevolato lo svolgimento della missione. Suscitano preoccupazione i recenti incidenti che hanno danneggiato proprietà di EULEX. Il Kosovo deve assicurare un sostegno costante al lavoro della missione. Il paese ha aderito all'FMI e alla Banca mondiale e ha adottato alcune leggi fondamentali. Sussistono tuttavia serie difficoltà, fra l'altro per quanto riguarda lo Stato di diritto, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, il rafforzamento della capacità amministrativa, la protezione dei serbi e delle altre minoranze, il dialogo e la riconciliazione tra le comunità. L'UE incoraggia i serbi kosovari a partecipare alle istituzioni del paese e alle elezioni comunali che si svolgeranno in novembre. Il Kosovo deve assumere un atteggiamento costruttivo nei confronti della cooperazione regionale, anche con la partecipazione al commercio regionale.

    In seguito alla conferenza dei donatori del 2008, l'assistenza finanziaria di cui beneficia il Kosovo è notevolmente aumentata. Tramite l'IPA, sono stati destinati al paese quasi 500 milioni di euro per gli anni 2007-2011. Il Kosovo è stato colpito moderatamente dalla crisi economica. È fondamentale che le autorità kosovare tengano fede agli impegni finalizzati alla disciplina di bilancio, alla gestione della spesa pubblica e alla riforma della politica economica e sociale.

    L'UE sostiene lo sviluppo economico e politico del Kosovo tramite una chiara prospettiva europea, coerente con la prospettiva europea della regione. Il miglioramento delle condizioni di vita è cruciale non solo per il benessere della popolazione kosovara, ma anche per la stabilità dell'intera regione. In tale contesto, e in linea con la strategia di allargamento del 2008 e con le conclusioni del Consiglio del dicembre 2008, la Commissione, parallelamente al presente documento di strategia, ha approvato una comunicazione dal titolo "Realizzare la prospettiva europea del Kosovo*". Tale studio identifica gli strumenti comunitari che l'UE può mobilitare per promuovere lo sviluppo politico e socioeconomico del Kosovo. In particolare, propone un approccio strutturale per avvicinare all'UE i cittadini kosovari, anche tramite un dialogo sui visti nella prospettiva di un'eventuale liberalizzazione del regime dei visti. La Commissione propone altresì di estendere le misure commerciali autonome e, quando il Kosovo si sarà conformato alle condizioni previste, proporrà a tempo debito direttive di negoziato per un accordo commerciale.

    Turchia

    La Turchia ha continuato a manifestare il suo impegno nei confronti del processo di adesione all'UE. Si sono svolte elezioni locali regolari e trasparenti. Sono stati compiuti passi rilevanti per quanto riguarda il settore giudiziario, con l'adozione di una strategia di riforma e di un piano d'azione, i rapporti tra civili e militari e i diritti culturali. In particolare, il parlamento ha emendato la legislazione per consentire ai tribunali civili di processare personale militare in tempi di pace. Il governo ha avviato un ampio dibattito pubblico allo scopo di affrontare la questione curda e la televisione pubblica ha aperto un canale che trasmette interamente in lingua curda.

    Nell'ambito dei negoziati di adesione sono stati aperti capitoli supplementari. La Turchia ha definito un programma nazionale per l'adozione dell' acquis . La nomina di un negoziatore capo a tempo pieno dovrebbe contribuire a razionalizzare le iniziative del governo nel contesto delle riforme connesse all'UE. Questo aspetto è particolarmente importante dato che i negoziati di adesione stanno entrando in una fase più impegnativa, nella quale la Turchia deve sforzarsi di soddisfare i parametri che le consentirebbero di progredire ulteriormente nell'apertura dei capitoli.

    Il forte impatto della crisi economica sulla Turchia è stato attenuato da un settore bancario flessibile e dall'adozione di misure anticrisi. Il proseguimento delle riforme strutturali, combinato a una politica fiscale prudente, è essenziale per un ulteriore aumento della competitività.

    Le indagini sulla presunta rete criminale Ergenekon hanno portato a gravi incriminazioni di ufficiali militari e di circoli nazionalisti. Questo caso offre alla Turchia la possibilità di rafforzare la fiducia nel buon funzionamento delle sue istituzioni democratiche e dello Stato di diritto. È importante che in tale contesto siano rispettate pienamente le procedure previste dalla legge, in particolare i diritti dei convenuti.

    È giunto il momento di accelerare in modo significativo il ritmo delle riforme. Sussistono preoccupazioni in una serie di settori, tra cui la libertà di espressione, di stampa e di culto, i diritti dei sindacati, il controllo civile sui militari, i diritti delle donne e la parità tra i sessi. Occorre inoltre fare molto di più per quanto riguarda l'impunità di coloro che hanno commesso torture e maltrattamenti. L'iniziativa del governo sulla questione curda dovrebbe portare a misure concrete che garantiscano pieni diritti e libertà ai cittadini turchi, di qualsiasi origine, e che migliorino nettamente la situazione nella parte sudorientale del paese. Un dialogo più costruttivo tra i partiti politici gioverebbe al processo di riforma, in particolare al lavoro per la riforma costituzionale.

    La Turchia ha espresso pubblicamente il suo sostegno ai negoziati in corso sotto l'egida dell'ONU tra i dirigenti delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota, per raggiungere una soluzione globale del problema di Cipro. Malgrado ciò, non si segnala alcun progresso verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Cipro. La Turchia non ha attuato pienamente il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione e non ha eliminato tutti gli ostacoli alla libera circolazione delle merci, comprese le limitazioni delle linee di collegamento diretto con Cipro. È urgente che il paese rispetti il suo obbligo di attuare pienamente, in maniera non discriminatoria, il protocollo aggiuntivo e progredisca verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Cipro. L'UE continuerà a valutare i progressi compiuti in merito alle questioni contemplate dalla dichiarazione del 21 settembre 2005, in linea con le conclusioni del Consiglio dell'11 dicembre 2006.

    La Grecia ha presentato un gran numero di denunce formali circa continue violazioni del suo spazio aereo da parte della Turchia, che riguardano fra l'altro voli su isole greche.

    Le relazioni di buon vicinato restano fondamentali.

    La Turchia svolge un ruolo chiave per la sicurezza della regione e la promozione del dialogo tra civiltà. Ha adottato iniziative per contribuire alla stabilizzazione del Caucaso meridionale, del Medio Oriente e di altre regioni, e partecipa a una serie di missioni dell'UE per il mantenimento della pace. I notevoli sforzi compiuti a livello diplomatico hanno portato nell'ottobre del 2009 alla firma storica di protocolli volti a normalizzare le relazioni con l'Armenia. È importante che tali protocolli siano prontamente ratificati da entrambi i paesi.

    Nel luglio 2009 la Turchia ha firmato l'accordo intergovernativo sul gasdotto Nabucco. Questo progetto costituisce un'importante tappa strategica verso una maggiore cooperazione in campo energetico tra l'UE, la Turchia e altri Stati della regione, nonché verso la diversificazione delle fonti di energia. Il completamento nei tempi previsti del corridoio meridionale di trasporto del gas, in particolare mediante una rapida applicazione dell'accordo intergovernativo sul gasdotto Nabucco, figura fra le principali priorità dell'UE in materia di sicurezza energetica.

    L'adesione all'UE costituisce per la Turchia un forte incentivo a proseguire le riforme, a rafforzare la democrazia e i diritti umani e a modernizzarsi ulteriormente. Il ritmo delle riforme nel paese continua a essere l'elemento chiave da considerare per il proseguimento del processo.

    Islanda

    L'Islanda ha chiesto di aderire all'UE il 16 luglio 2009 e il 27 luglio il Consiglio ha invitato la Commissione a preparare il suo parere. La candidatura dell'Islanda sarà valutata secondo i principi stabiliti dal trattato, i criteri definiti dal Consiglio europeo di Copenaghen del 1993 e le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2006 sul consenso rinnovato in materia di allargamento, che prevedono un'equa e rigorosa condizionalità basata sul principio secondo il quale ogni paese sarà valutato in base ai suoi meriti.

    L'Islanda è una democrazia solida. È stata gravemente colpita dalla crisi economica e finanziaria globale. È ampiamente integrata nel mercato interno grazie alla partecipazione allo Spazio economico europeo ed è membro dello spazio Schengen. L'Islanda è un partner importante dell'UE nell'ambito della dimensione settentrionale e in vista dello sviluppo della politica artica. Nel suo parere la Commissione terrà conto di questi elementi. I risultati dell'Islanda nell'adempimento degli obblighi previsti dall'accordo SEE costituiranno un elemento essenziale per la valutazione. La Commissione sta preparando una modifica del regolamento IPA per includere l'Islanda tra i paesi beneficiari.

    Conclusioni e raccomandazioni

    Sulla base dell'analisi di cui sopra, la Commissione propone le seguenti conclusioni e raccomandazioni :

    1. Il processo di adesione costituisce un forte incentivo alle riforme politiche ed economiche nei paesi interessati dall'adesione e consolida la pace e la stabilità in Europa. È nell'interesse dell'Unione che il processo di allargamento non perda mordente, nel rispetto dei principi e delle condizioni convenuti e sulla base del consenso rinnovato in materia di allargamento.

    2. I paesi interessati dall'allargamento non sono sfuggiti agli effetti della recessione economica mondiale. L'UE li sta aiutando ad alleviare l'impatto della crisi e a preparare un corretto recupero. L'attuazione delle riforme connesse all'UE contribuisce a questi obiettivi.

    3. La promozione dello Stato di diritto, in particolare la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, senza dimenticare il rafforzamento delle capacità amministrative, rimane una sfida importante per i paesi interessati dall'allargamento. La Commissione continuerà ad avvalersi di tutti gli strumenti del processo di allargamento per sostenere la loro azione in questo ambito. I problemi connessi alla libertà di espressione e ai media vanno affrontati con la massima urgenza.

    4. Le questioni bilaterali non devono ostacolare il processo di adesione. Le vertenze bilaterali devono essere risolte dalle parti in causa, cui spetta la responsabilità di trovare soluzioni, in uno spirito di buon vicinato e tenendo conto degli interessi generali dell'UE.

    5. La cooperazione regionale nell'Europa sudorientale è stata ulteriormente sviluppata, con un crescente coinvolgimento dei paesi della regione nel processo. Occorre però migliorare l'efficienza delle strutture e delle iniziative regionali. I disaccordi in merito al Kosovo[6] non devono ostacolare la cooperazione regionale.

    6. L'istituzione di un regime di esenzione dall’obbligo di visto per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, per il Montenegro e per la Serbia all'inizio del 2010, sulla base della proposta della Commissione, dimostrerà che la riforma offre vantaggi tangibili ai cittadini. Entro la metà del 2010 la Commissione presenterà proposte per l'Albania e per la Bosnia-Erzegovina, purché questi paesi rispettino le condizioni stabilite nelle road map. La libera circolazione delle persone e gli scambi, in particolare di giovani e studenti, sono di fondamentale importanza per aiutare il Kosovo a dotarsi di strutture economiche sostenibili. In tale contesto, occorre continuare a promuovere la facilitazione del visto e avviare un processo analogo per il Kosovo in vista di una liberalizzazione del regime dei visti, quando saranno state intraprese le riforme necessarie e saranno state rispettate le condizioni stabilite.

    7. La Croazia ha registrato buoni progressi in termini di conformità con i parametri stabiliti durante i negoziati di adesione, progressi che sono stati constatati in occasione della conferenza sull'adesione dell'ottobre 2009, dopo l'accordo politico raggiunto nel settembre 2009 tra Slovenia e Croazia sulla questione dei confini. Questa svolta significativa ha impresso nuovo slancio ai negoziati di adesione. La Croazia deve portare avanti il programma di riforme, in particolare per quanto riguarda il riordino del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, i diritti delle minoranze, compreso il rientro dei profughi, e i processi per crimini di guerra. La Croazia deve risolvere il problema dell'accesso ai documenti da parte dell'ICTY. Se la Croazia soddisferà tutte le condizioni rimanenti, i negoziati di adesione potrebbero concludersi l'anno prossimo.

    8. L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha ampiamente realizzato le priorità fondamentali del partenariato di adesione. Su queste basi, e considerati i progressi globali delle riforme, la Commissione ritiene che il paese soddisfi in misura sufficiente i criteri politici stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993 e nell'ambito del processo di stabilizzazione e di associazione. Il paese ha compiuto passi avanti verso la creazione di un'economia di mercato funzionante e ha registrato progressi in diversi settori legati alla sua capacità di assumere gli obblighi che comporta l'adesione.In considerazione di quanto precede e delle conclusioni dei Consigli europei del dicembre 2005 e del dicembre 2006, la Commissione raccomanda l'apertura di negoziati di adesione con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.Il mantenimento di relazioni di buon vicinato, compresa una soluzione alla questione del nome negoziata sotto l'egida dell'ONU e accettata da entrambi i paesi, rimane di fondamentale importanza.

    9. Il Montenegro ha chiesto di aderire all'UE nel dicembre 2008 e nell'aprile 2009 il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare il suo parere. Le elezioni politiche hanno rispettato quasi tutti gli standard internazionali, ma sussistono alcune carenze a cui occorre ovviare. Il rafforzamento della capacità amministrativa e il consolidamento dello Stato di diritto rimangono obiettivi prioritari per il Montenegro.

    10. L'Albania ha chiesto di aderire all'UE nell'aprile 2009 e la Commissione è pronta a elaborare il suo parere non appena il Consiglio glielo chiederà. Le elezioni politiche hanno rispettato la maggior parte degli standard internazionali, ma sussistono carenze a cui si dovrà ovviare nelle elezioni future. Il consolidamento dello Stato di diritto e il buon funzionamento delle istituzioni statali rimangono obiettivi prioritari.

    11. La Bosnia-Erzegovina deve accelerare urgentemente le riforme fondamentali. Per conseguire progressi è necessario che i dirigenti adottino una strategia condivisa sulla direzione globale del paese e manifestino la volontà politica di rispettare i requisiti per l'integrazione europea. La Bosnia-Erzegovina deve inoltre conformarsi alle condizioni fissate per la chiusura dell'ufficio dell'Alto rappresentante: l'Unione europea potrà prendere in considerazione un'eventuale domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina solo quando l'OHR sarà stato chiuso. Prima che la Commissione possa raccomandare di concederle lo status di paese candidato, la Bosnia-Erzegovina deve riformare il suo quadro istituzionale per consentire il buon funzionamento delle istituzioni. In particolare, il paese dovrà essere in grado di adottare, attuare e applicare le leggi e le norme dell'UE.

    12. La Serbia ha dimostrato il suo impegno nei confronti dell'integrazione nell'UE costituendo un track record per l'applicazione delle disposizioni dell'accordo interinale con l'Unione e intraprendendo riforme politiche cruciali in linea con gli standard europei. Vista la costante cooperazione della Serbia con l'ICTY e il suo rinnovato impegno nei confronti del processo di integrazione con l'Europa, la Commissione ritiene che l'accordo interinale debba ora essere applicato dall'UE. Il potenziamento dello Stato di diritto e l'accelerazione delle riforme economiche rimangono obiettivi importanti. La Serbia deve dimostrare un atteggiamento più costruttivo riguardo alla partecipazione del Kosovo al commercio e alla cooperazione regionali. La cooperazione con la missione EULEX per lo Stato di diritto è cominciata, ma occorre impegnarsi maggiormente su questo fronte, specialmente per quanto riguarda l'intervento di EULEX nella zona settentrionale del Kosovo.

    13. In Kosovo la stabilità si è mantenuta, ma rimane fragile. La missione UE per lo Stato di diritto EULEX è stata estesa a tutto il paese ed è pienamente operativa. Il Kosovo deve affrontare serie difficoltà, fra l'altro per quanto riguarda lo Stato di diritto, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, il rafforzamento della capacità amministrativa, la protezione dei serbi e delle altre minoranze, il dialogo e la riconciliazione tra le comunità. Il Kosovo deve assumere un atteggiamento costruttivo nei confronti della cooperazione regionale e continuare a sostenere il lavoro di EULEX. La Commissione propone vari modi di mobilitare gli strumenti comunitari per promuovere lo sviluppo politico e socioeconomico del Kosovo, specie per quanto riguarda i visti e il commercio, e per aiutarlo a progredire, in linea con la prospettiva europea della regione, verso l'integrazione con l'UE nell'ambito del processo di stabilizzazione e di associazione. In materia di scambi commerciali, la Commissione propone di estendere le misure commerciali autonome e, quando il Kosovo si sarà conformato alle condizioni previste, proporrà a tempo debito direttive di negoziato per un accordo commerciale.

    14. La Turchia deve far leva sul rinnovato impegno politico di cui ha iniziato a dar prova. I negoziati di adesione sono entrati in una fase più impegnativa, nella quale la Turchia deve intensificare gli sforzi per soddisfare le condizioni pertinenti. Il processo di adesione all'UE costituisce per la Turchia un forte incentivo a rafforzare la democrazia e i diritti umani, a modernizzarsi ulteriormente e ad avvicinarsi maggiormente all'UE. La Turchia svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza della regione, l'approvvigionamento energetico e la promozione del dialogo tra civiltà. I notevoli sforzi compiuti a livello diplomatico hanno portato nell'ottobre del 2009 alla firma storica di protocolli volti a normalizzare le relazioni con l'Armenia. La Turchia deve garantire l'attuazione totale e non discriminatoria del protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione e deve progredire verso la normalizzazione delle relazioni con la Repubblica di Cipro. L'UE continuerà a valutare i progressi compiuti in merito alle questioni contemplate dalla dichiarazione del 21 settembre 2005, in linea con le conclusioni del Consiglio dell'11 dicembre 2006. Le relazioni di buon vicinato restano fondamentali.

    15. Quanto alla questione cipriota, i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota stanno entrando in una fase decisiva dei negoziati intesi a trovare una soluzione globale, sotto l'egida dell'ONU. La Commissione sostiene il loro impegno e fornisce consulenza tecnica sulle questioni di competenza dell’UE. La Commissione esorta entrambi i leader a moltiplicare gli sforzi perché i colloqui si concludano prima possibile, e con successo, e chiede alla Turchia un contributo concreto a questa soluzione globale della questione cipriota.

    16. L'Islanda ha chiesto di aderire all'UE e la Commissione sta elaborando il parere chiesto dal Consiglio. La candidatura dell'Islanda sarà valutata secondo i principi stabiliti dal trattato e i criteri definiti nel 1993 dal Consiglio europeo di Copenaghen, nonché in funzione delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2006 sul consenso rinnovato in materia di allargamento. In quanto membro dello Spazio economico europeo e di Schengen, l'Islanda è ampiamente integrata con l'UE in numerosi settori.

    17. Il sostegno pubblico all'allargamento è vitale. È importante che le autorità degli Stati membri, i paesi partner le istituzioni dell'UE incentivino presso la pubblica opinione la comprensione della politica di allargamento dell'Unione.

    ALLEGATO

    Conclusioni relative ad Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia, Kosovo[7] e Turchia

    Albania

    Nel complesso l'applicazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA), entrato in vigore in aprile, procede regolarmente. L'Albania ha compiuto ulteriori progressi verso la conformità con i criteri politici in linea con il partenariato europeo. Le elezioni politiche di giugno sono state valutate dall'OSCE/ODIHR che le ha giudicate conformi alla maggior parte degli standard internazionali, ma occorreranno ulteriori sforzi per mettere in pratica le raccomandazioni in occasione delle elezioni future. A fronte di progressi tangibili per quanto riguarda la registrazione degli elettori e il quadro giuridico, si rilevano carenze nelle procedure di conteggio dei voti. La riforma elettorale è stata ultimata ed è stato adottato un nuovo codice elettorale in tempo per le elezioni. La nuova anagrafe ha permesso di compilare liste elettorali più attendibili, che risultano sostanzialmente conformi a questa priorità fondamentale del partenariato europeo. La distribuzione delle carte d'identità, che consente il voto anche ai cittadini privi di passaporto, è praticamente terminata. La cultura del dialogo tra i principali partiti politici si è però deteriorata durante il periodo elettorale. Devono essere ripristinate condizioni favorevoli al dialogo politico, una priorità fondamentale del partenariato europeo.

    Si osserva qualche progresso per quanto riguarda il rafforzamento della democrazia e dello Stato di diritto . Le principali raccomandazioni formulate dall'OSCE/ODIHR in merito a precedenti elezioni sono state largamente tenute in considerazione nell'ambito della riforma elettorale globale. Il parlamento ha adottato una serie di leggi importanti ai fini dell'avvicinamento con l' acquis UE. La cultura del dialogo è stata però relegata in second'ordine nei programmi politici dei partiti e l'attuazione delle riforme principali ha subito rinvii. Sebbene l'Albania abbia fatto qualche progresso nel consolidare le proprie strutture di governo onde coordinare l'integrazione europea, occorre rafforzare ulteriormente la capacità e la pianificazione strategica. Nel settore della pubblica amministrazione si è proceduto ad altre nomine in violazione della legge sulla funzione pubblica, principalmente sulla base di contratti temporanei. Occorre quindi ovviare alla mancanza di trasparenza e di responsabilità nelle nomine, priorità fondamentali del partenariato europeo. Il paese deve adoperarsi con notevole impegno per dotarsi di una funzione pubblica indipendente, efficiente e meritocratica, libera da qualsiasi ingerenza politica. Perché la situazione migliori occorre applicare integralmente la legge sulla funzione pubblica, potenziare la capacità istituzionale del dipartimento della pubblica amministrazione e attuare la strategia di riforma della pubblica amministrazione.

    Si rilevano pochi progressi per quanto riguarda la riforma del sistema giudiziario. È stata istituita la figura dell'ufficiale giudiziario privato, ma deve ancora essere adottata una strategia globale per la riforma del sistema giudiziario. La legge sulla lustrazione è stata adottata dal parlamento con voto a maggioranza semplice, senza una consultazione e un consenso di ampia portata. L'attuazione della legge è stata sospesa dalla Corte costituzionale. Il quadro giuridico per la riforma giudiziaria non è stato completato. Devono ancora essere adottati atti legislativi di notevole importanza sul funzionamento dell'Alta corte di giustizia e dei tribunali amministrativi. Sussiste il problema dell'arretrato giudiziario e dell'inadeguatezza dell'infrastruttura dei tribunali. I tentativi dell'esecutivo di limitare l'indipendenza del potere giudiziario destano tuttora serie preoccupazioni. Il rinvio per motivi procedurali di casi di alto profilo, come il processo Gërdec, ha sollevato questioni sull'imparzialità del settore giudiziario. Nel complesso, il funzionamento della giustizia è tuttora carente e c'è ancora molto da fare per realizzare questa priorità fondamentale del partenariato europeo garantendone l'indipendenza, la trasparenza e l'efficienza.

    Il governo ha proseguito i suoi sforzi per prevenire e combattere la corruzione . È iniziata l'attuazione della strategia e del piano d'azione anticorruzione, che è una priorità fondamentale del partenariato europeo. È stata introdotta una legislazione che impone l'uso di procedure elettroniche per gli appalti pubblici. Si è cercato di migliorare la trasparenza in determinati settori, come l'istruzione. Nonostante questi sviluppi positivi, tuttavia, la corruzione regna ancora in molti settori e costituisce un problema particolarmente serio. Occorre una volontà politica più forte, anche nei casi di alto profilo, per sradicare la cultura dell'impunità, che rimane predominante. Le disposizioni istituzionali e il coordinamento fra i diversi organismi incaricati di combattere la corruzione devono essere globalmente rafforzati. C'è ancora molto da fare per risolvere le diverse problematiche connesse alla questione, tra cui la responsabilità giudiziaria e la trasparenza del finanziamento dei partiti politici.

    Si è continuato a registrare qualche progresso nel settore dei diritti umani e della tutela delle minoranze , dove il quadro giuridico è stato in buona parte approntato. Occorre tuttavia un ulteriore impegno per migliorare l'applicazione della legislazione esistente in numerosi ambiti.

    Per quanto riguarda i diritti civili e politici , si sono prese misure relative ai casi di maltrattamenti durante la custodia cautelare. Sono stati costruiti nuove carceri e nuovi centri di custodia cautelare per i giovani e le persone con problemi di salute mentale. Il sistema di libertà condizionata è operativo. Continuano però a destare notevoli preoccupazioni le cattive condizioni di detenzione, ulteriormente aggravate dal sovraffollamento, specialmente nelle carceri più vecchie. Occorrono ulteriori sforzi per tutelare i diritti umani e attuare le raccomandazioni dell'avvocato popolare. Per quanto riguarda l'accesso alla giustizia, le difficoltà incontrate dai gruppi vulnerabili e da alcune minoranze per beneficiare del gratuito patrocinio continuano a destare preoccupazioni.

    È stato approntato il quadro giuridico necessario per tutelare la libertà di espressione . Alcuni operatori dei media hanno però subito pressioni e, in certi casi, sono stati espulsi da locali di proprietà del governo. Occorre completare il quadro legislativo sulla politica dei media e applicare la legislazione vigente. Il paese deve adoperarsi con notevole impegno per completare il quadro legislativo, migliorare la trasparenza della proprietà dei media e rafforzare l'indipendenza dell'ente regolatore dell'emittenza pubblica. Il rispetto della libertà di riunione e di culto rimane soddisfacente. Il governo ha intensificato gli sforzi per fornire sostegno alla società civile , cercando di coinvolgerla nell'elaborazione della legislazione fondamentale. Occorre però rafforzare ulteriormente la partecipazione delle organizzazioni della società civile alla definizione delle politiche.

    Si sono registrati progressi limitati in materia di diritti economici e sociali , tra cui qualche passo avanti in termini di promozione dei diritti delle donne . Il codice elettorale prevede una quota di genere del 30%, che la maggior parte dei partiti politici ha applicato nelle elezioni di giugno. È stato istituito un consiglio nazionale per la parità tra i sessi, ma la legislazione vigente volta a proteggere le donne contro tutte le forme di violenza non è pienamente applicata. Le violenze domestiche rimangono un fenomeno estremamente preoccupante. Si rilevano progressi costanti per quel che riguarda i diritti dei minori . È aumentata l'applicazione di pene alternative per i minori, ma occorre un maggiore impegno per affrontare il problema del lavoro infantile e dei tassi di abbandono scolastico, specialmente tra i bambini Rom. I meccanismi di sostegno alle persone socialmente vulnerabili e ai disabili sono tuttora limitati. Occorrono un miglior coordinamento degli enti governativi e ulteriori sforzi per rafforzare i diritti dei lavoratori e dei sindacati . La ritardata modifica del diritto del lavoro continua a frenare lo sviluppo del dialogo sociale. La legge antidiscriminazioni, inoltre, deve ancora essere adottata.

    Si sono registrati scarsi progressi per quanto riguarda il consolidamento dei diritti di proprietà , una priorità fondamentale del partenariato europeo. Le mappe catastali dei terreni, necessarie per risarcire gli ex proprietari, sono state completate per tutto il paese. Occorre però molto più impegno per affrontare tutti gli aspetti della questione. I problemi irrisolti relativi alla proprietà continuano a ostacolare lo sviluppo di un mercato fondiario efficiente, a limitare gli investimenti esteri al di sotto del potenziale e a offrire possibilità di corruzione. L'adozione di una strategia globale, che contempli le questioni giuridiche e istituzionali, è di fondamentale importanza in questo settore.

    Si registrano ulteriori progressi in materia di tutela delle minoranze . Si è cercato di assumere persone appartenenti a minoranze tra le forze di polizia. Occorre però rafforzare l'applicazione della convenzione quadro del Consiglio d'Europa. Mancano tuttora dati precisi sulle minoranze. Il prossimo censimento sarà di fondamentale importanza per risolvere questo problema, fermo restando il rispetto degli standard internazionali sulla protezione dei dati. Il quadro legislativo sulla tutela delle minoranze deve essere ulteriormente sviluppato e chiarito affinché tutte le minoranze godano pienamente dei loro diritti culturali. È stata presa qualche misura per migliorare la situazione dei Rom , ma l'attuazione della strategia che li riguarda procede a rilento. La minoranza rom si trova ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili.

    Riguardo alle questioni regionali e agli obblighi internazionali , l'Albania ha continuato a svolgere un ruolo costruttivo in termini di mantenimento della stabilità regionale e promozione di buoni rapporti con gli altri paesi dei Balcani occidentali e con i paesi limitrofi dell'UE. Il paese ha partecipato attivamente alla cooperazione regionale, ivi compresi il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale (SEECP), il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). Le relazioni bilaterali con gli altri paesi interessati dall'allargamento e con gli Stati membri dell'UE vicini sono rimaste positive. Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è conforme alle posizioni comuni e ai principi guida dell'UE in materia. L'Albania si deve allineare con la posizione dell'UE.

    L' economia albanese ha mantenuto la stabilità macroeconomica in un contesto di crisi finanziaria ed economica mondiale. Dopo un'accelerazione costante nel 2008, la crescita economica è rallentata nel 2009 a causa di un calo delle esportazioni, delle rimesse e dell'espansione del credito. La politica monetaria è rimasta sana e la stabilità dei prezzi è stata mantenuta. È stata però attuata una politica di bilancio espansionistica che, pur prevedendo indispensabili lavori pubblici lungo la rete stradale, ha portato il disavanzo di bilancio a un livello elevato. Lo sviluppo economico e il clima imprenditoriale risentono tuttora di carenze nello Stato di diritto, dell'inadeguatezza delle infrastrutture e dell'economia informale.

    Per quanto riguarda i criteri economici , l'Albania ha compiuto buoni progressi verso un'economia di mercato funzionante. Per far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, l'Albania deve riformare e potenziare il suo sistema giuridico e ovviare alle carenze in termini di infrastrutture e di capitale umano.

    Il governo ha reagito alla crisi internazionale utilizzando tutti gli strumenti monetari e di bilancio disponibili, unitamente a misure normative. I massicci afflussi di capitale, dovuti in parte all'accelerazione del processo di privatizzazione, sono ampiamente bastati a finanziare il disavanzo delle partite correnti. Il proseguimento della riforma dell'amministrazione fiscale ha ampliato la base imponibile, migliorato la conformità fiscale generale e contribuito a ridurre il settore informale. La riscossione più efficiente delle imposte ha contribuito a un'eccedenza del saldo primario e ha migliorato il mix delle politiche nel 2008. Il controllo statale sull'economia è stato ulteriormente ridotto, specialmente nei settori dell'energia e delle telecomunicazioni. L'ingresso nel mercato è stato ulteriormente agevolato e gli operatori di mercato hanno tratto vantaggio dal miglioramento dei registri delle proprietà e dei crediti. Il settore bancario è rimasto liquido e ben capitalizzato in un contesto internazionale difficile. La rete stradale è stata migliorata grazie a lavori pubblici di notevole entità.

    Nel 2008, tuttavia, il disavanzo di bilancio ha raggiunto un livello elevato a causa di una politica di bilancio espansionistica, e secondo le previsioni dovrebbe rimanere alto anche nel 2009. Occorrono ulteriori sforzi per consolidare le finanze pubbliche. Le procedure fallimentari non vengono utilizzate. La carente capacità amministrativa sminuisce l'autorità e l'accettazione del sistema giuridico. I metodi informali di applicazione dei contratti, che bypassano il sistema giuridico, sono ancora molto diffusi. Le questioni irrisolte relative alle proprietà continuano a frenare lo sviluppo di un mercato fondiario funzionale e mantengono gli investimenti a un livello inferiore alle potenzialità. Il settore informale costituisce ancora un problema serio. Il tasso di disoccupazione è tuttora elevato. Il settore dell'istruzione ha bisogno di una riforma approfondita. Le infrastrutture di trasporto rimangono inadeguate e l'approvvigionamento elettrico non è ancora del tutto sicuro a causa della mancata diversificazione della produzione e della scarsa capacità di interconnessione.

    L'Albania ha proseguito l'allineamento della legislazione, delle politiche e della capacità agli standard europei . Si sono registrati progressi nella maggior parte dei settori, anche se in misura diversa. I progressi sono proseguiti in ambiti come la libera circolazione delle merci, l'energia e la politica per le PMI. Si rilevano invece progressi limitati in settori come i diritti di proprietà intellettuale, la politica audiovisiva, l'agricoltura e il controllo veterinario/fitosanitario. Nel complesso, occorrono ulteriori sforzi per migliorare la capacità amministrativa e promuovere un'applicazione efficace delle leggi.

    Sono stati registrati progressi in alcuni settori del mercato interno . Per quanto riguarda la libera circolazione delle merci , si sono compiuti altri buoni progressi in termini di adozione degli standard europei di accreditamento e di metrologia. La capacità di applicazione deve però essere rafforzata. Il quadro legislativo sulla circolazione dei capitali è migliorato con la revisione della normativa sull'attività di cambio. Il quadro normativo sulla tutela dei consumatori è migliorato con la creazione di organi consultivi e decisionali.

    Si sono registrati ulteriori progressi in termini di informatizzazione e infrastrutture doganali , ma occorre migliorare l'avvicinamento agli standard europei e rafforzare la capacità amministrativa. I funzionari doganali non appartengono alla funzione pubblica. Si registrano ulteriori progressi nel settore della fiscalità . L'efficienza dell'amministrazione fiscale è migliorata e l'informatizzazione degli uffici tributari è quasi terminata, ma il tasso di riscossione rimane globalmente basso. La tassazione delle importazioni di auto di seconda mano e di materiale stampato non è in linea con gli impegni assunti nell'ambito dell'accordo di stabilizzazione e di associazione.

    Si sono registrati ulteriori progressi nel settore della concorrenza in materia di antitrust e di aiuti di Stato . Il quadro legislativo è globalmente in linea con l' acquis , ma la sua attuazione deve essere migliorata.

    Si osserva qualche progresso nel settore degli appalti pubblici . Le procedure elettroniche sono state estese alla maggior parte dei contratti pubblici. Occorre tuttavia un ulteriore avvicinamento legislativo per quanto riguarda le concessioni, i servizi pubblici e le procedure di riesame. Pur essendo migliorata, la capacità dell'Agenzia per gli appalti pubblici deve essere ulteriormente rafforzata. Si è registrato qualche progresso per quanto riguarda i diritti di proprietà intellettuale e industriale . Il numero di processi per violazione è aumentato. Occorrono tuttavia altri notevoli sforzi. L'applicazione è tuttora insufficiente e restano scarse le capacità degli uffici per i brevetti e i diritti d'autore, così come l'esperienza e le qualifiche del settore giudiziario.

    Si osservano pochi progressi per quel che riguarda le politiche sociali e l'occupazione . Il bilancio per la protezione sociale è aumentato ed è stata approvata la strategia per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, ma gli standard per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro rimangono inadeguati, così come la capacità dell'ispettorato del lavoro. L'allineamento legislativo con gli standard dell'UE è proseguito in alcuni settori della pubblica sanità , ma la capacità amministrativa rimane inadeguata. Si rileva qualche progresso nell'allineamento agli standard europei relativi all' istruzione e alla politica di ricerca .

    Si segnalano progressi per quanto riguarda alcune politiche settoriali . I buoni progressi registrati nel settore dell'industria e delle PMI riguardano l'applicazione della Carta europea per le piccole imprese. Si osserva qualche progresso nel settore dell' agricoltura , per quanto riguarda il quadro legislativo e istituzionale, ma sussistono carenze strutturali. Riguardo alla politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare , le capacità di laboratorio sono migliorate, ma la conformità con gli standard dell'UE rimane scarsa e frena la capacità di esportazione dell'Albania. Si registrano ulteriori progressi in materia di pesca per quanto riguarda la legislazione orizzontale, le ispezioni e la cooperazione internazionale, ma i controlli delle catture e degli sbarchi rimangono insufficienti.

    In materia di ambiente , si osserva qualche miglioramento per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la protezione della natura, ma occorre rafforzare ulteriormente le capacità di definizione delle politiche e l'applicazione delle leggi. Nel campo dei trasporti , il quadro legislativo per i trasporti aerei e marittimi è stato migliorato. Occorrono tuttavia progressi sostanziali nell'intero settore.

    Sono stati registrati progressi nel settore dell' energia . Il ramo distribuzione dell'ente per l'energia elettrica è stato privatizzato. Si stanno attuando misure volte a migliorare le capacità di interconnessione e di produzione di elettricità. Il settore dell'energia rimane tuttavia carente. La sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità non è ancora garantita e si devono proseguire gli sforzi per ridurre le perdite e migliorare la riscossione delle bollette.

    I progressi sono limitati per quanto riguarda la società dell'informazione e i media . La liberalizzazione del mercato è proseguita nel campo delle comunicazioni elettroniche, ma risente tuttora della mancanza di strumenti di tutela della concorrenza. La capacità amministrativa rimane inadeguata, specie per quanto riguarda il consiglio dell'ente di regolamentazione. Si registrano progressi limitati per quanto riguarda la politica audiovisiva . Occorrono ulteriori sforzi per attuare il piano d'azione sulla riforma dei media. Si osservano lievi progressi in termini di controllo finanziario , ma occorre rafforzare ulteriormente il quadro giuridico e la capacità di attuazione. Sono stati compiuti ulteriori progressi nel settore delle statistiche .

    Si sono registrati progressi, anche se in misura diversa, nella maggior parte dei settori connessi a giustizia, libertà e sicurezza . Nell'ambito del dialogo sulla liberalizzazione dei visti, sono state adottate misure per rispettare i parametri definiti nella relativa road map e attuate riforme fondamentali in materia di giustizia, libertà e sicurezza. È entrata in vigore la legge sugli stranieri ed è stata adottata la legislazione applicativa. Nel paese sono attualmente operativi un'anagrafe e un sistema di indirizzi affidabili e sono state distribuite le carte d'identità. Si è accelerato il rilascio dei passaporti biometrici. Occorre però un ulteriore impegno per allinearsi agli standard europei. È proseguita l'applicazione dell'accordo di riammissione tra la Comunità europea e l'Albania.

    Vi è stato qualche progresso in materia di gestione delle frontiere . È proseguita l'attuazione della strategia integrata per la gestione delle frontiere, ma occorrono ulteriori sforzi per assicurare un coordinamento efficace tra i diversi organismi e mettere a disposizione la formazione, le risorse umane e le attrezzature necessarie ai valichi di frontiera. La legge sul controllo dei confini statali deve ancora essere applicata. Occorre inoltre intensificare la cooperazione transfrontaliera. Si segnalano buoni progressi in materia di asilo. La legge sull'asilo è stata riveduta, ma devono ancora essere adottate diverse misure di attuazione per completare il quadro giuridico. Il paese ha registrato ulteriori progressi in materia di migrazione. È in corso l'attuazione della strategia nazionale sulla migrazione, ma occorrono ulteriori sforzi per combattere la migrazione illegale.

    I progressi sono lievi per quanto riguarda la lotta contro il riciclaggio del denaro . Il quadro giuridico e la capacità amministrativa sono migliorati, ma occorre potenziare le risorse investigative e la capacità esecutiva per la confisca dei beni. La cooperazione tra polizia e settore giudiziario rimane scarsa. Riguardo alla lotta contro la droga si sono registrati progressi limitati. I risultati rimangono insufficienti e la cooperazione fra gli organismi competenti deve essere rafforzata. Il traffico di droga rimane un problema serio.

    Si registra qualche progresso in materia di polizia con l'attuazione della nuova legge pertinente, a cui si aggiungono alcuni miglioramenti a livello di organico. Occorre tuttavia aumentare la capacità investigativa, intensificare la cooperazione con la procura e migliorare la gestione delle risorse umane, così come potenziare ulteriormente la gestione, il personale, la formazione e le strutture di controllo interno della polizia e impegnarsi maggiormente per elaborare statistiche affidabili sulla criminalità.

    Si sono registrati altri limitati progressi nella lotta alla criminalità organizzata , che continua a destare serie preoccupazioni. Nonostante le misure adottate per migliorarla, la protezione dei testimoni rimane insufficiente. Una cooperazione più intensa con Interpol ha permesso di eseguire una serie di mandati d'arresto internazionali. Le misure volte a combattere la criminalità organizzata, tuttavia, sono in parte vanificate dalla corruzione, dalla protezione inadeguata dei testimoni e dal ricorso insufficiente all'intelligence in materia di criminalità. L'efficacia delle indagini risente tuttora dei problemi di cooperazione tra polizia e procure.

    Si osserva qualche progresso per quanto riguarda la lotta contro la tratta di esseri umani . La banca dati on-line sulle vittime è diventata operativa. La capacità amministrativa del coordinatore antitratta e del meccanismo di riferimento nazionale è migliorata. L'attuazione di questa strategia, e in particolare dei suoi aspetti relativi alla protezione delle vittime, richiede però risorse supplementari e un migliore coordinamento tra gli organismi competenti. L'Albania rimane un paese di origine per la tratta degli esseri umani. La tratta di donne e bambini all'interno del paese è in aumento.

    Si registrano ulteriori progressi in materia di protezione dei dati personali . Il quadro giuridico è stato approntato ed è stata nominata un'autorità indipendente per il controllo dei dati. Per poter funzionare bene, tuttavia, l'ufficio del commissario per la protezione dei dati ha bisogno di risorse adeguate, compresa la formazione. Occorrono ulteriori sforzi per garantire la corretta applicazione della legislazione vigente e rafforzare la capacità amministrativa.

    Bosnia-Erzegovina

    La Bosnia-Erzegovina ha compiuto progressi molto limitati per quanto riguarda la conformità con i criteri politici . Il clima politico interno si è deteriorato ed è tuttora caratterizzato da una retorica incendiaria e da minacce al buon funzionamento delle istituzioni. L'attuazione delle riforme è stata rallentata dalla mancanza di consenso e di volontà politica. e dalla complessità del quadro istituzionale. Perché la Bosnia-Erzegovina progredisca ulteriormente verso l'Unione europea occorre che i dirigenti politici raggiungano un'intesa in merito alla direzione del paese e alle principali riforme connesse all'UE. Il paese deve assolutamente raggiungere gli obiettivi e soddisfare le condizioni fissati per la chiusura dell'ufficio dell'Alto rappresentante (OHR)[8]. L'Unione europea potrà prendere in considerazione un'eventuale domanda di adesione all'UE soltanto quando l'OHR sarà stato chiuso. Prima che la Commissione possa raccomandare di concederle lo status di paese candidato, la Bosnia-Erzegovina deve riformare il suo quadro istituzionale per consentire il buon funzionamento delle istituzioni. I leader politici del paese partecipano a tal fine a un'iniziativa congiunta, avviata l'8/9 ottobre a Sarajevo sotto la guida dell'UE e degli Stati Uniti, da cui dovranno scaturire risultati concreti, che sblocchino i progressi della Bosnia-Erzegovina verso l'UE mediante cambiamenti costituzionali e un consenso rinnovato a livello nazionale.

    In materia di democrazia e Stato di diritto si registrano pochi progressi per quanto riguarda la creazione di strutture statali più funzionali ed efficienti e la riforma costituzionale , che è una priorità fondamentale del partenariato europeo. La costituzione della Bosnia-Erzegovina è stata modificata per la prima volta per regolamentare lo status del distretto di Brčko. Questo ha rappresentato uno sviluppo importante e un notevole passo avanti. Ultimamente, tuttavia, l'Alto rappresentante ha dovuto usare i propri poteri esecutivi perché si progredisse verso la cessazione della supervisione internazionale del distretto.

    Il sistema di governance della Bosnia-Erzegovina prevede ancora una presenza internazionale. Il paese ha fatto qualche progresso verso la conformità con le condizioni per la chiusura dell'OHR e il passaggio a una presenza rafforzata dell'UE, ma il processo è stato ostacolato dall'insufficiente impegno politico. Occorre agire con urgenza per conseguire gli obiettivi rimanenti, cioè la ripartizione della proprietà fra lo Stato e gli altri livelli di governo, il problema della proprietà della difesa e la creazione di un contesto politico stabile e costruttivo.

    Il funzionamento degli organi esecutivi e legislativi a livello statale è stato carente. Il parlamento della Bosnia-Erzegovina risente tuttora della mancanza di risorse tecniche e umane adeguate, a cui si aggiunge una cooperazione insufficiente con il Consiglio dei ministri e con i parlamenti delle entità. Il parlamento ha adottato poche leggi inerenti all'integrazione europea. Il funzionamento delle istituzioni governative , a tutti i livelli, ha continuato a essere ostacolato dalle tensioni politiche interne nonché dalla frammentazione e dal mancato coordinamento nella definizione delle politiche. Spesso le autorità non sono state in grado di nominare rapidamente funzionari ad alto livello. Il lavoro della direzione per l'integrazione europea è stato ostacolato dal clima politico generale e dalla mancanza di un direttore per quasi tutto il periodo oggetto della relazione. Si è proceduto ai preparativi del censimento previsto nel 2011, ma non è ancora stata adottata una legge sul censimento a livello statale, fondamentale per lo svolgimento del processo.

    È stato realizzato qualche progresso nel settore della pubblica amministrazione , ma occorrono sforzi costanti. Procede, anche se a rilento, l'attuazione della strategia di riforma della pubblica amministrazione, che è una priorità fondamentale del partenariato europeo. Il fondo istituito per sostenere la riforma della pubblica amministrazione è operativo ed è in corso l'attuazione di una serie di progetti. Si deve però migliorare ulteriormente il coordinamento tra le varie amministrazioni del paese. Occorre inoltre un deciso impegno per prevenire le ingerenze politiche, limitare il peso dell'identità etnica e dell'appartenenza politica nelle nomine e creare una funzione pubblica professionale, imparziale, responsabile, trasparente ed efficiente, basata sul merito e sulla competenza. Si è proceduto alla nomina degli ombudsman al livello statale, che però non sono ancora del tutto operativi per la riluttanza delle entità a smantellare gli uffici esistenti al loro livello.

    La Bosnia-Erzegovina ha registrato progressi limitati per quanto riguarda il potenziamento del sistema giudiziario . Sono state adottate nuove leggi e prese alcune misure per ridurre l'arretrato giudiziario. È inoltre proseguita la fornitura di tecnologie informatiche adeguate ai tribunali, ma occorre accelerare e migliorare l'attuazione della strategia nazionale per lo sviluppo del settore della giustizia e della strategia per i crimini di guerra. La complessità del quadro giuridico, la frammentazione del sistema giudiziario e la mancanza di un bilancio unico costituiscono tuttora un ostacolo considerevole alla riforma del settore. Le ingerenze politiche sono ancora frequenti. La mancanza di una Corte suprema competente a livello nazionale è un problema serio. Sussistono difficoltà per quanto riguarda le azioni penali contro la criminalità organizzata. Le autorità politiche della Bosnia-Erzegovina non hanno accolto la richiesta delle autorità giudiziarie di prolungare il mandato dei giudici e dei procuratori internazionali. Nel complesso la gestione delle azioni penali contro i crimini di guerra da parte del tribunale di Stato è rimasta soddisfacente, ma deve essere migliorata nelle entità e nei cantoni. Occorre rafforzare ulteriormente l'indipendenza, la responsabilità e l'efficienza del sistema giudiziario. Le autorità della Republika Srpska hanno contestato sempre più spesso la legittimità e la competenza della polizia e delle autorità giudiziarie statali a operare liberamente sul territorio della Republika, e questo desta notevoli preoccupazioni.

    La Bosnia-Erzegovina ha compiuto modesti progressi nella lotta alla corruzione , che regna tuttora in molti settori e costituisce un problema serio. È stata adottata una nuova strategia, con il relativo piano d'azione, per il periodo 2009-2014, ma l'attuazione del quadro strategico 2006-2009 è risultata insoddisfacente. Si sono fatti pochi progressi nell'applicare le raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO). Le azioni penali rimangono insufficienti, con un numero di condanne molto limitato. La Bosnia-Erzegovina deve dar prova di maggiore impegno e determinazione per combattere la corruzione.

    Si sono compiuti progressi limitati per quanto attiene ai diritti umani e alla tutela delle minoranze . La Bosnia-Erzegovina ha ratificato le principali convenzioni internazionali in materia di diritti umani, ma deve dar prova di un impegno costante per migliorarne l'applicazione. Occorre migliorare l'applicazione delle sentenze nazionali, comprese quelle della Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina, ed eliminare urgentemente le incompatibilità tra il quadro costituzionale della Bosnia-Erzegovina e la Convenzione europea dei diritti umani, prima delle elezioni del 2010 e dell'entrata in vigore dell'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA).

    Nel complesso i diritti civili e politici vengono rispettati. Si è fatto qualche progresso per uniformare le prassi seguite per le sanzioni penali tra Stato ed entità. È stata adottata una legge statale sul gratuito patrocinio nei procedimenti penali. Occorre però migliorare l'accesso alla giustizia nei processi civili e penali e garantire l'uguaglianza di fronte alla legge. I maltrattamenti subiti dai detenuti continuano a destare preoccupazioni. La prevista costruzione del carcere di Stato sta subendo forti ritardi.

    Le costituzioni dello Stato e delle entità sanciscono la libertà di espressione e dei media, la libertà di riunione e di associazione e la libertà di culto . L'applicazione della normativa esistente deve tuttavia essere migliorata. Aumentano le denunce di vessazioni a danno dei giornalisti. I media sono sempre più caratterizzati da un orientamento etnico. La riforma dell'emittenza pubblica, che è una priorità fondamentale del partenariato europeo, è ritardata dall'armonizzazione insufficiente e dalla lenta attuazione del quadro giuridico, specialmente nella Federazione. L'esecutivo deve adoperarsi con maggiore impegno per intensificare il dialogo con la società civile e favorirne lo sviluppo. Le autorità devono garantire che l'assegnazione dei finanziamenti alle organizzazioni non governative avvenga in modo obiettivo e trasparente.

    Si rilevano progressi limitati in materia di diritti economici e sociali . Sebbene nel quadro legislativo della Bosnia-Erzegovina figurino disposizioni a tutela dei diritti economici e sociali, l'attuazione rimane globalmente carente. È stata adottata una legge statale generale antidiscriminazioni, ma il suo campo di applicazione è piuttosto limitato. Occorre tuttora un impegno costante per tutelare le donne da tutte le forme di violenza. Per quanto riguarda i minori , sussistono problemi in termini di salute, protezione sociale, istruzione e violenza domestica. Le carenze dei sistemi di assistenza sociale si ripercuotono negativamente sulle condizioni dei gruppi vulnerabili , comprese le persone con disturbi mentali. La ratifica della Carta sociale europea riveduta è un segnale positivo, ma la sua applicazione deve essere migliorata. Il dialogo sociale continua a essere ostacolato in tutto il paese dalla complessità del sistema di governo e dalla frammentazione della legislazione.

    Si è registrato qualche limitato progresso per quanto riguarda i diritti culturali e i diritti delle minoranze . La rete dei consigli nazionali per le minoranze è stata completata con la creazione del Consiglio della Federazione, ma non è ancora del tutto operativa. L'attuazione della strategia e dei piani d'azione a sostegno della minoranza Rom procede lentamente. Occorre però prendere ulteriori provvedimenti per migliorare l'applicazione della legge sulle minoranze nazionali e modificare la costituzione a livello dello Stato per consentire alle minoranze di accedere a tutte le cariche politiche. La separazione dei bambini nelle scuole in funzione di criteri etnici resta un problema irrisolto. Malgrado l'aumento delle risorse finanziarie destinate all'attuazione della strategia per i Rom, questa minoranza si trova ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili. La mancata iscrizione all'anagrafe ne ostacola tuttora l'accesso ai diritti sociali ed economici di base.

    La sicurezza dei profughi e degli sfollati interni è rimasta stabile, ma si riscontrano pochi progressi per quanto riguarda l'integrazione socioeconomica dei rimpatriati. Deve ancora essere adottata una strategia per l'intero paese volta a sostenere il processo di rientro e a garantire la corretta applicazione dell'allegato VII dell'accordo di pace di Dayton-Parigi.

    Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , è proseguita l'attuazione dell'accordo di pace di Dayton-Parigi. La collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY) è rimasta soddisfacente. Destano però notevoli preoccupazioni le dichiarazioni in cui i leader politici della Republika Srpska contestano la veridicità dei massacri perpetrati durante la guerra a danno della popolazione civile.

    La Bosnia-Erzegovina deve affrontare insieme ai paesi vicini il problema delle disparità regionali in materia di impunità, prendendo anche misure finalizzate ad accordi di estradizione per i casi che riguardano crimini di guerra.

    Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è conforme alle posizioni comuni e ai principi guida dell'UE. Il paese si deve allineare con la posizione dell'UE.

    La Bosnia-Erzegovina ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative della cooperazione regionale, ivi compresi il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale (SEECP), il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA).

    Le relazioni della Bosnia-Erzegovina con i suoi vicini sono rimaste stabili, ma si è fatto poco per promuovere la riconciliazione e risolvere le questioni in sospeso, due priorità fondamentali del partenariato europeo. Rimangono irrisolte, in particolare, le questioni con i paesi limitrofi relative agli scambi e alle frontiere.

    L' economia della Bosnia-Erzegovina ha subito un forte rallentamento nel quarto trimestre del 2008, quando l'impatto della crisi mondiale ha cominciato a farsi sentire a livello dell'economia reale. Questa tendenza si è mantenuta nel 2009, precipitando il paese nella recessione. I tassi di disoccupazione sono rimasti elevatissimi. La qualità delle finanze pubbliche ha subito un ulteriore deterioramento, il cui aspetto principale è stato il fortissimo aumento delle spese correnti. Il paese ha chiesto il varo di un programma dell'FMI ed è stato negoziato un accordo triennale di stand-by. Malgrado qualche progresso nel coordinamento della politica economica a livello statale, l'impegno nei confronti delle riforme strutturali ha continuato a non essere uniforme in tutto il paese.

    Per quanto riguarda il rispetto dei criteri economici , la Bosnia-Erzegovina ha compiuto altri piccoli progressi verso la creazione di un'economia di mercato funzionante. Occorre realizzare con decisione ulteriori e significative riforme per permettere al paese di far fronte a lungo termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

    La stabilità finanziaria e monetaria è stata mantenuta grazie alla corretta reazione della banca centrale di fronte alle ripercussioni della crisi finanziaria internazionale. Il regime del comitato monetario ha conservato un grado elevato di credibilità. I tassi d'inflazione hanno registrato una forte diminuzione, in linea con l'andamento internazionale dei prezzi. Gli squilibri esterni si sono ridotti, grazie soprattutto a una bilancia commerciale in rapido adeguamento. A fronte di un rallentamento dell'espansione dell'intermediazione finanziaria, finora il settore bancario ha resistito bene agli effetti della crisi mondiale. Si osserva qualche miglioramento limitato del clima imprenditoriale, specie per quanto riguarda le licenze edilizie, il trasferimento di beni, la registrazione delle imprese e l'uscita dal mercato .

    La qualità e la sostenibilità delle finanze pubbliche hanno però subito un ulteriore deterioramento. Nel 2008 si è registrata un'impennata delle spese correnti, in particolare di quelle connesse a retribuzioni e prestazioni sociali, e la quota della pubblica amministrazione rispetto al PIL è rimasta elevata. Il processo di ristrutturazione delle imprese pubbliche, liberalizzazione delle industrie di rete e privatizzazione si è arenato. La scarsa capacità produttiva e le rigidità strutturali (contributi sociali elevati, meccanismi distorti di fissazione dei salari, trasferimenti sociali ingenti e non mirati, mobilità insufficiente della manodopera) frenano tuttora la creazione di posti di lavoro e ostacolano il funzionamento del mercato occupazionale. I tassi di disoccupazione sono tuttora elevatissimi e il settore informale rimane un fenomeno preoccupante. Il clima imprenditoriale risente ancora di notevoli inefficienze amministrative. Il calo degli IED e degli investimenti pubblici ha frenato il potenziamento delle infrastrutture.

    La Bosnia-Erzegovina ha registrato progressi limitati per quanto riguarda l'allineamento della sua legislazione e delle sue politiche agli standard europei . Si osserva qualche progresso in settori come i trasporti, le dogane, la fiscalità, l'istruzione e la cultura nonché per diverse questioni inerenti alla giustizia, alla libertà e alla sicurezza. Il paese dovrà impegnarsi in modo particolare per quanto riguarda la circolazione delle merci, delle persone e dei servizi, le politiche sociali e occupazionali, gli aiuti di Stato, l'energia e l'ambiente.

    Nel complesso l'accordo interinale (AI) è stato applicato in modo soddisfacente. Occorre però accelerare i preparativi per conformarsi ai requisiti definiti nell'AI e nell'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA), una priorità fondamentale del partenariato europeo. La Bosnia-Erzegovina deve rafforzare ulteriormente la propria capacità amministrativa per ottenere validi risultati in termini di applicazione dell'ASA. Il paese deve inoltre compiere ulteriori sforzi per creare nel suo territorio uno spazio economico unico perfettamente funzionante, come richiesto dal partenariato europeo.

    La Bosnia-Erzegovina ha compiuto qualche progresso in relazione alle priorità del partenariato europeo nel settore del mercato interno . Per quanto attiene alla libera circolazione delle merci , si osservano progressi limitati in materia di standardizzazione, accreditamento, metrologia e vigilanza del mercato. Si dovrà continuare a dar prova di impegno per avvicinare il quadro legislativo alla normativa UE pertinente e sviluppare la capacità amministrativa necessaria.

    I progressi sono stati limitati in materia di servizi , diritto di stabilimento e diritto societario . La legislazione delle entità sul leasing è stata armonizzata, ma deve ancora essere creato un organismo statale unico per la vigilanza nel settore bancario. Il coordinamento fra le iniziative legislative delle entità in questo campo rimane insufficiente.

    Si osserva qualche sviluppo per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali . Nella Republika Srpska è stata adottata la legislazione sulle operazioni in valuta estera. È stato fatto qualche progresso nel settore delle dogane , anche se occorre migliorare l'allineamento legislativo e la capacità amministrativa. Devono ancora essere definite le strategie doganali, specie per quanto riguarda la gestione delle risorse umane, la formazione e la tecnologia dell'informazione. In materia di fiscalità , è stata adottata una nuova legge sulle accise per migliorare la sostenibilità fiscale.

    Per quanto attiene alla concorrenza , la Bosnia-Erzegovina ha fatto lievi progressi in materia di controllo antitrust. Non si osservano progressi tangibili nel settore degli aiuti di Stato. Il paese deve ancora adottare una legislazione adeguata sugli aiuti di Stato e creare un'autorità per gli aiuti di Stato che sia indipendente dal punto di vista operativo. Occorrono ulteriori sforzi per garantire in tutto il paese la corretta attuazione delle procedure nel campo degli appalti pubblici . I progressi sono limitati per quanto riguarda l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale , sebbene il paese abbia ratificato altre convenzioni internazionali in questo campo. Occorre completare il quadro legislativo pertinente e migliorare ulteriormente la capacità di applicazione.

    Si osservano pochi progressi per quanto riguarda le politiche in materia sociale e occupazionale e la politica della pubblica sanità. Le politiche e le leggi sociali e occupazionali rimangono estremamente frammentate, così come la legislazione sulla pubblica sanità. La mancanza di collaborazione fra i diversi livelli di governo costituisce tuttora un serio ostacolo allo sviluppo delle necessarie impostazioni coordinate.

    Si rileva qualche progresso nell'allineamento agli standard europei in materia di istruzione e cultura . In particolare, nel 2005 la Bosnia-Erzegovina ha ratificato la convenzione dell'UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. La conferenza dei ministri dell'istruzione ha contribuito a garantire un coordinamento di base tra i quattordici ministeri competenti del paese. Tuttavia, l'armonizzazione legislativa a livello di entità e di cantoni non è ancora completa e l'applicazione delle leggi nel paese non è stata omogenea. Occorre rafforzare la capacità amministrativa dei diversi organi competenti in materia di istruzione. Per quanto riguarda la ricerca, la Bosnia-Erzegovina è attualmente associata al settimo programma quadro dell'UE per la ricerca e lo sviluppo, ma deve migliorare ulteriormente la capacità di ricerca a livello nazionale.

    Sono proseguiti i negoziati per l'adesione all' OMC , ma il processo non si è ancora concluso.

    La Bosnia-Erzegovina ha registrato qualche limitato progresso verso la conformità con gli standard europei per una serie di politiche settoriali .

    Sono stati registrati pochi progressi nel settore dell' industria . Deve ancora essere definita una politica industriale generale. Per quanto riguarda le piccole e medie imprese (PMI) , è stato adottato un quadro strategico per tutto il paese che ora deve essere attuato.

    Si è fatto qualche progresso nei settori dell' agricoltura e della pesca . È stato adottato un quadro strategico per l'armonizzazione dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, ma l'attuazione della legge statale sull'agricoltura, sui prodotti alimentari e sullo sviluppo rurale procede a rilento. Non si registra alcun progresso verso la creazione del ministero dell'agricoltura a livello statale; le competenze in questo settore rimangono al livello delle entità. I progressi sono stati limitati per quanto riguarda la sicurezza alimentare e le politiche veterinaria e fitosanitaria. Sussistono problemi legati alle scarse risorse umane e finanziarie e al coordinamento insufficiente tra i servizi dello Stato e delle entità.

    I preparativi della Bosnia-Erzegovina nel settore dell' ambiente sono ancora agli inizi. Durante il periodo oggetto della relazione non si sono fatti progressi significativi. Non è stata ancora adottata a livello dello Stato una normativa ambientale, che definisca il quadro necessario a una tutela uniforme dell'ambiente su tutto il territorio del paese, né è stata istituita l'Agenzia di Stato per l'ambiente.

    La Bosnia-Erzegovina ha fatto qualche progresso nel settore dei trasporti . Si rilevano alcuni sviluppi per quanto riguarda le reti di trasporto transeuropee e il traffico di transito, ma i progressi sono stati piuttosto limitati nei settori stradale, ferroviario e della navigazione interna. La Bosnia-Erzegovina è diventata membro a tutti gli effetti delle Autorità aeronautiche comuni (JAA). Si dovrà continuare a dar prova di impegno per applicare in modo coerente l'accordo sullo Spazio aereo comune europeo (ECAA). Occorre prendere altre misure per completare la riorganizzazione della struttura istituzionale e garantire le condizioni necessarie all'apertura del mercato per tutti i modi di trasporto.

    Non si rileva alcun progresso nel settore dell' energia . In quanto parte del trattato che istituisce la Comunità dell'energia, la Bosnia-Erzegovina deve applicare la pertinente legislazione UE in materia di energia, ma accusa un notevole ritardo in diversi settori connessi, in particolare per quanto riguarda le riforme nel settore del gas. Lo sviluppo del settore dell'energia elettrica è tuttora frenato da diversi fattori. Il funzionamento della società nazionale di trasmissione (TRANSCO) è stato seriamente compromesso dalle ingerenze politiche e dalla gestione inadeguata. Non è stata definita una strategia globale per l'energia. Le riserve energetiche disponibili in caso di emergenza sono limitatissime.

    Si sono registrati pochi progressi per quanto riguarda la società dell ’ informazione e i media . L'armonizzazione del quadro giuridico per l'emittenza pubblica in Bosnia-Erzegovina non è stata completata e la riforma dell'emittenza pubblica ha subito ritardi. L'indipendenza dell'ente regolatore per le comunicazioni (CRA) è tuttora fortemente sminuita dalla mancanza di un direttore generale e di un consiglio debitamente nominati. L'indipendenza del CRA continua a essere minacciata.

    Si rilevano progressi limitati nel settore del controllo finanziario . Sono stati elaborati documenti politici a livello dello Stato e delle entità, che però devono ancora essere adottati. Occorre adoperarsi con maggiore impegno per migliorare il controllo finanziario interno pubblico e il follow-up delle relazioni di audit.

    Si rileva qualche progresso tecnico nel settore delle statistiche , ma la cooperazione tra istituti statistici dello Stato e delle entità rimane insufficiente. Occorre migliorare la produzione e la qualità delle statistiche, con particolare attenzione ai conti nazionali e alle statistiche in settori chiave come il commercio, le imprese e l'agricoltura. Il censimento del 2011 rimane di fondamentale importanza.

    Si osservano ulteriori progressi in materia di giustizia, libertà e sicurezza . Nell'ambito del dialogo sulla liberalizzazione del visto, sono state prese misure per conformarsi a tutti i parametri stabiliti nella relativa road map e sono state avviate riforme fondamentali in materia di giustizia, libertà e sicurezza. Si sono fatti ulteriori passi avanti per quanto riguarda la politica dei visti. Sono state adottate ordinanze in cui vengono specificate le procedure per il rilascio dei visti conformemente all' acquis di Schengen. È iniziata la fase di prova per il rilascio dei nuovi passaporti biometrici. È stata creata una nuova agenzia specializzata per garantire una gestione sicura ed efficace del sistema di documenti d'identificazione personali. Occorre però un ulteriore impegno per allinearsi agli standard europei. L'applicazione dell'accordo di riammissione con la CE è proseguita regolarmente.

    È stata presa qualche misura concreta anche in materia di gestione delle frontiere, asilo e migrazione . È stata adottata una strategia nazionale in materia di asilo e migrazione ed è stato definito il profilo migratorio della Bosnia-Erzegovina. Si sta elaborando una nuova strategia integrata per la gestione delle frontiere e sono state adottate iniziative per quanto riguarda la cooperazione con i paesi limitrofi. Occorrono però disposizioni più chiare circa la ripartizione delle competenze ai valichi di frontiera e la gestione dei valichi stessi.

    Si registra qualche ulteriore progresso nella lotta contro il riciclaggio del denaro . È stata adottata una nuova legge contro il riciclaggio del denaro ed è proseguita la cooperazione a livello internazionale. È stata adottata una strategia nazionale, con un relativo piano d'azione, per combattere e prevenire il riciclaggio del denaro. Occorre però armonizzare la legislazione nazionale, sia a livello interno che con le convenzioni internazionali. La legislazione sulla confisca dei beni non è in linea con gli standard internazionali e non è armonizzata a livello nazionale.

    Si è presa qualche misura positiva in materia di lotta contro la droga . È stata adottata la strategia nazionale sulle droghe illecite, con il relativo piano d'azione, e la commissione "narcotici" ha iniziato la sua attività. Il traffico di droga resta però un grave problema la cui soluzione richiede un impegno costante.

    Si osservano pochi progressi per quanto riguarda il funzionamento della polizia e l'attuazione della sua riforma, che è una priorità fondamentale del partenariato europeo. L'applicazione delle leggi adottate nel 2008 è andata avanti a rilento e non tutte le agenzie statali previste da queste leggi sono operative. La frammentazione delle forze di polizia della Bosnia-Erzegovina nuoce tuttora all'efficienza e ai risultati.

    Con l'aiuto della missione di polizia dell'UE (EUPM), la Bosnia-Erzegovina ha preso qualche iniziativa in materia di lotta alla criminalità organizzata , che rimane tuttavia un fenomeno estremamente preoccupante con ripercussioni sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. È stato adottato un nuovo quadro strategico e giuridico onde combattere la criminalità organizzata, ma occorre migliorare l'efficacia delle azioni penali contro le organizzazioni criminali. La Bosnia-Erzegovina sta attuando il piano d'azione nazionale 2008-2012 contro la tratta di esseri umani , ma deve conseguire migliori risultati in termini di azioni penali e sentenze. L'adozione e l'applicazione di una legge adeguata sulla protezione dei testimoni sono di fondamentale importanza in tale contesto. Per quanto concerne la protezione dei dati , l'agenzia di Stato per la protezione dei dati è diventata operativa, ma non dispone di personale sufficiente e il suo funzionamento deve essere migliorato.

    Croazia

    La Croazia continua a soddisfare i criteri politici . Si registrano progressi nella maggior parte dei settori e si sono intensificati gli sforzi per quanto attiene allo Stato di diritto. Occorre tuttavia un costante impegno nel campo delle riforme, soprattutto in settori quali la riforma giudiziaria e amministrativa, la lotta contro la corruzione, i diritti delle minoranze e il rientro dei profughi. Le priorità del partenariato di adesione sono state realizzate in larga misura.

    La democrazia e lo Stato di diritto sono stati ulteriormente rafforzati. Il governo e il parlamento hanno funzionato generalmente bene, ma risultano indispensabili miglioramenti significativi per quanto riguarda il settore giudiziario, la pubblica amministrazione e la lotta contro la corruzione, anche per creare una solida base per la piena attuazione dell’ acquis . Bisogna proseguire la riforma della polizia, anche depoliticizzando i posti chiave e migliorando la professionalità.

    Si registra qualche progresso nella riforma della pubblica amministrazione . È stata adottata una nuova legge sulle procedure amministrative generali (LGAP) ed è stata istituita la nuova funzione di ministro dell’amministrazione. La capacità del nuovo ministero dell’amministrazione (l’ex Ufficio centrale dello Stato per l’amministrazione) è stata ulteriormente migliorata e sono proseguite le misure di formazione. Sussistono tuttavia notevoli carenze nelle procedure amministrative e non è ancora iniziata l’attuazione della nuova LGAP. La funzione pubblica continua a risentire di numerose lacune, quali politicizzazione, livelli salariali bassi e una gestione inefficace delle risorse umane. Inoltre, gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati ridotti per attenuare le conseguenze della crisi finanziaria e le assunzioni sono state congelate. Bisogna ancora integrare nella pubblica amministrazione le misure anticorruzione e i principi etici e migliorare la cooperazione tra le diverse parti interessate del settore pubblico. Resta da costituire una pubblica amministrazione professionale, meritocratica, responsabile e trasparente.

    È proseguita l’attuazione della strategia di riforma del settore giudiziario e sono state adottate numerose nuove leggi. La direzione del ministero della giustizia competente in materia di sviluppo strategico è stata potenziata. È stata introdotta una nuova procedura di selezione per i tirocinanti del settore. L’arretrato giudiziario è stato ulteriormente ridotto. Sono state adottate misure volte a razionalizzare la rete dei tribunali e si è continuato a sviluppare i programmi di formazione professionale. Si stanno riducendo le discriminazioni etniche nei casi riguardanti i crimini di guerra. È stato affrontato in parte il problema delle sentenze in contumacia dagli anni ‘90.

    La procedura di selezione di giudici e pubblici ministeri resta tuttavia carente. L’arretrato giudiziario si conferma complessivamente elevato e la lunghezza dei procedimenti giudiziari è eccessiva. L’esecuzione delle sentenze continua a registrare difficoltà. La razionalizzazione dei tribunali è ancora nelle primissime fasi. Il controllo delle misure di riforma non è ancora adeguato. Occorre altresì migliorare ulteriormente la gestione dei casi, nonché la responsabilità, l’indipendenza, la professionalità e la competenza della magistratura. L’impunità per i crimini di guerra resta un problema, soprattutto nei casi in cui le vittime erano di etnia serba. Molti crimini rimangono impuniti. Non risulta finora un bilancio dell’attuazione delle nuove disposizioni di riesame per i procedimenti in contumacia. Nel complesso, le riforme del settore giudiziario proseguono ma i risultati concreti si manifestano con lentezza.

    Si sono registrati alcuni progressi nella lotta contro la corruzione con l’ulteriore miglioramento del relativo quadro legislativo, anche per quanto riguarda la confisca dei beni. È divenuto operativo un ufficio nazionale di polizia per la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Sono state istituite speciali sezioni anticorruzione presso quattro dei principali tribunali. L’ufficio per la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata prosegue la sua attività; esso ha proceduto a rinvii a giudizio ed emanato sentenze in alcuni casi importanti – segnatamente quello del Fondo croato per la privatizzazione (Maestro). Ha avviato altresì le indagini su un possibile caso di corruzione ad alto livello che coinvolge un ex ministro del governo. La corruzione resta però invalsa in numerosi settori. Le strutture giuridiche e amministrative recentemente ammodernate devono ancora essere collaudate in pratica. Benché sia aumentato il numero complessivo di casi di corruzione indagati, il numero effettivo di procedimenti giudiziari e di condanne rimane basso. Le indagini sulla corruzione ad alto livello restano scarse. Manca una cultura della responsabilità politica. Occorre migliorare ulteriormente la capacità amministrativa degli organismi statali di combattere la corruzione. Non si è fatto molto per evitare i conflitti di interesse.

    Si è osservato qualche progresso in materia di diritti umani e tutela delle minoranze . Nel complesso, i diritti umani sono tutelati, ma sussistono notevoli problemi in termini di attuazione della normativa. Occorre un deciso impegno per quanto riguarda i diritti delle minoranze e il rientro dei profughi.

    È iniziata l’attuazione della legge sul gratuito patrocinio. L’ accesso alla giustizia risente però di numerose difficoltà di attuazione, compresa la complessità della procedura di applicazione stessa. Sono stati adottati ulteriori provvedimenti per migliorare le condizioni carcerarie , ma negli istituti di pena sussiste una carenza di personale e di spazi. Quanto ai maltrattamenti , l’ombudsman ha continuato a ricevere denunce riguardanti l’impiego eccessivo della forza da parte della polizia.

    La libertà di espressione , compresi la libertà e il pluralismo dei media, è prevista dalla legislazione croata e viene globalmente rispettata. Si sono intensificate tuttavia le minacce nei confronti dei giornalisti che si occupano di corruzione e di criminalità organizzata. I giornalisti e i direttori di giornale continuano a subire pressioni politiche indebite.

    Per quanto attiene ai diritti delle donne e dei minori , è migliorata la gestione dei casi di violenza in ambito familiare. Gli ombudsman hanno continuato a svolgere un ruolo importante. Si è confermata però difficile la situazione delle donne sul mercato del lavoro; poiché continuano a non essere disponibili dati ripartiti in base al sesso, risulta complicato controllare la normativa sulla parità uomo-donna. Occorre accelerare l’attuazione di misure volte a tutelare i diritti dei minori.

    Il nuovo ufficio dell’ombudsman per i disabili è riuscito a ritagliarsi un ruolo visibile. Gli organismi pubblici e le imprese private si sono dimostrati sensibili alle sue raccomandazioni. Occorre però un impegno costante per quanto riguarda le persone socialmente vulnerabili e i disabili . Bisogna compiere ulteriori progressi nel campo della deistituzionalizzazione, anche nel caso delle persone con problemi di salute mentale e dei bambini disabili.

    L’attuazione della nuova legge antidiscriminazione è agli inizi. L’ombudsman ha iniziato a esercitare le responsabilità conferitegli, ma la corretta attuazione della nuova legge è compromessa da recenti tagli al bilancio. La discriminazione nei confronti delle minoranze resta un particolare problema (vedi oltre). Il livello di protezione effettiva contro le discriminazioni e le relative azioni giudiziarie non sono ancora conformi agli standard dell’UE.

    Si è fatto qualche progresso in materia di minoranze . Sono state ribadite le dichiarazioni pubbliche di impegno ad alto livello nei confronti dei diritti delle minoranze. Si sono prese altre misure a favore della minoranza rom, migliorando in particolare l’istruzione prescolare. Tuttavia, la situazione delle minoranze resta problematica. Le minoranze incontrano tuttora particolari difficoltà a livello di occupazione, in quanto sono sottorappresentate nell’amministrazione statale, nel settore giudiziario, nella polizia e nel settore pubblico in senso lato. Occorre attuare con maggior determinazione i programmi e le disposizioni di legge e garantire un monitoraggio adeguato. La Croazia deve incentivare uno spirito di tolleranza nei confronti della minoranza serba e adottare misure adeguate per tutelare coloro che potrebbero ancora essere oggetto di minacce o di atti discriminatori, ostili o violenti. La minoranza rom continua ad affrontare condizioni di vita difficili e notevoli problemi in molti settori.

    Sono stati compiuti alcuni passi avanti per quel che riguarda il rientro dei profughi . Si registrano progressi verso il conseguimento degli obiettivi del governo relativi alla fornitura di alloggi agli ex titolari di diritti di occupazione e di affitto: sono stati infatti messi a disposizione numerosi appartamenti. Sebbene non sia ancora stato pienamente raggiunto il traguardo fissato per il 2008, che prevedeva la consegna di 1 400 unità abitative, sono stati compiuti buoni progressi in tal senso. Le attività volte a conseguire l’obiettivo fissato per il 2009 sono però ancora agli inizi. Diverse migliaia di unità abitative devono ancora essere messe a disposizione dei profughi rientrati in patria. Restano inoltre in sospeso circa 8 000 richieste di ricostruzione di alloggi. La decisone sulla convalida dei diritti alla pensione non viene attuata in modo uniforme. Occorre accelerare la creazione di condizioni economiche e sociali per un rientro sostenibile dei profughi. La Croazia dovrebbe garantire che i tagli di bilancio resi necessari dalla crisi economica non incidano negativamente sulle questioni relative al rientro dei profughi.

    Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , è proseguita la cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY). Non si è ancora rimediato, tuttavia, ai problemi di accesso dell’ICTY a importanti documenti in Croazia. Il paese deve garantire che siano adottati tutti i provvedimenti opportuni per risolvere la questione.

    La Croazia ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative regionali, ivi compresi il processo di cooperazione nell’Europa sudorientale (SEECP), il Consiglio di cooperazione regionale (RCC) e l’accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). Si registrano progressi per quanto concerne la risoluzione della questione bilaterale sulla frontiera tra Croazia e Montenegro. Entrambi i paesi collaborano per preparare il dossier da presentare alla Corte internazionale di giustizia in merito alla delimitazione del confine della penisola di Prevlaka. Bisogna tuttavia continuare ad avanzare verso la soluzione definitiva delle diverse questioni bilaterali ancora pendenti, in particolare quelle frontaliere. Occorre intensificare gli sforzi per rafforzare la cooperazione e le relazioni di buon vicinato con i paesi limitrofi. La Croazia, unitamente ai paesi vicini, dovrebbe colmare il divario esistente a livello regionale in materia di impunità, anche attraverso provvedimenti a favore di accordi di estradizione che includano i crimini di guerra. Le relazioni con la Slovenia hanno risentito della vertenza frontaliera tuttora in sospeso. Tale vertenza tra i due paesi ha ritardato i negoziati di adesione, cosicché un numero elevato di capitoli non ha potuto essere aperto o chiuso fino a ottobre 2009, pur risultando già ultimato sotto il profilo tecnico. La Commissione ha fornito i suoi servizi di mediazione per comporre tale vertenza. Gli intensi sforzi compiuti dalla Commissione nell’arco di sei mesi, sostenuti dalle tre presidenze, hanno spianato la strada a un accordo politico tra le due parti, raggiunto nel settembre 2009. La Commissione accoglie con favore i recenti progressi che hanno permesso che alla conferenza di ottobre sull’adesione un numero elevato di capitoli fosse aperto o provvisoriamente chiuso.

    L’ economia croata ha risentito sempre più duramente della crisi internazionale. Il paese è entrato in recessione nella prima metà del 2009 e la disoccupazione è cresciuta. La stabilità macroeconomica è stata mantenuta grazie a una prudente politica monetaria. Si è cercato di riequilibrare il bilancio, ma il disavanzo finanziario è notevolmente aumentato. Il settore bancario si è confermato sano e capace di resistere alla crisi. Un elevato livello di indebitamento estero e ingenti obbligazioni di rimborso a breve termine sono i punti più vulnerabili dell’economia. Il processo di ristrutturazione economica e privatizzazione ha continuato ad avanzare lentamente e il contesto imprenditoriale ha registrato pochi miglioramenti.

    Per quanto concerne i criteri economici, la Croazia ha un’economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all’interno dell’Unione, sempre che prosegua con determinazione il programma globale di riforme volto a ridurre le carenze strutturali.

    Nell’insieme, la politica macroeconomica ha reagito in modo adeguato alle ripercussioni della crisi. In particolare, la politica monetaria ha contribuito con successo a mantenere la stabilità finanziaria, essenzialmente allentando le restrizioni alla liquidità in valuta estera mediante modifiche normative. Per reagire alle crescenti pressioni sul bilancio, nel quadro di successive rettifiche di bilancio sono stati adottati alcuni adeguamenti a livello di spesa, nonché misure volte a compensare il calo delle entrate. È stata migliorata la base giuridica per la pianificazione strategica e pluriennale del bilancio e la presentazione di relazioni. È stata adottata una riforma sanitaria volta a migliorare la situazione finanziaria del settore. Si sono ridotti gli squilibri esterni, è stata mantenuta la stabilità dei tassi di cambio e si sono allentate le pressioni inflazionistiche. Il settore bancario ha continuato a resistere agli shock e la crescita del credito è diminuita. L’economia croata è ben integrata in quella dell’UE.

    In certi casi, tuttavia, la politica economica del governo non ha seguito un chiaro orientamento a medio termine. Il coordinamento politico all’interno del governo e tra quest’ultimo e la banca centrale risulta talvolta scarso. Le riforme strutturali sono procedute, in generale, a rilento, soprattutto per quanto attiene alla ristrutturazione delle imprese in perdita. Il mercato del lavoro risente di un basso tasso di occupazione e partecipazione, peggiorato con la crisi. Le riforme intese a far fronte alle rigidità del mercato del lavoro hanno registrato soltanto progressi limitati. Nell’ambito della crisi, si è materializzato il rischio significativo di un aumento delle spese e di un ulteriore calo delle entrate. È notevolmente cresciuto il disavanzo di bilancio. La reazione politica tardiva ha rivelato lacune nel processo di pianificazione del bilancio. Inoltre, non si è fatto molto per migliorare l’efficacia della spesa pubblica. I trasferimenti sociali sono rimasti elevati e non adeguatamente mirati e un numero considerevole di imprese pubbliche e di proprietà dello Stato ha continuato a ricevere aiuti statali mediante sovvenzioni e garanzie. Una delle principali sfide resta pertanto la concezione di una strategia finanziaria credibile volta a ridurre le rigidità di bilancio e a migliorare l’efficienza della spesa pubblica. Sebbene le procedure di registrazione delle imprese siano state ulteriormente semplificate, il clima degli investimenti ha continuato a risentire di pesanti oneri normativi e di numerose tasse parafiscali.

    La Croazia ha migliorato la propria capacità di assumere gli obblighi che comporta l’adesione . Il paese ha continuato a compiere passi avanti per conformarsi ai criteri dell’UE e ha conseguito un buon livello di allineamento con le norme europee in gran parte dei settori. Nella maggior parte dei settori si sono registrati buoni progressi, prevalentemente in termini di allineamento legislativo, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo della capacità amministrativa. Resta però ancora molto da fare, soprattutto per quanto concerne l’ulteriore consolidamento delle strutture e delle capacità amministrative indispensabili per applicare correttamente l’ acquis . Occorrerà altresì vigilare per garantire che i tagli di bilancio necessari nell’ambito della recessione economica non incidano sproporzionatamente sui preparativi per l’adesione all’UE.

    Si segnalano buoni progressi nel settore della libera circolazione delle merci . L’allineamento è in fase avanzata, ma alcuni elementi non sono ancora completi, specialmente per quel che riguarda la valutazione della conformità, la metrologia e la vigilanza del mercato. Occorre un impegno costante per completare l’allineamento con l’ acquis e sviluppare la necessaria capacità di attuazione. Sono stati compiuti buoni progressi per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori, relativamente alla quale è stato raggiunto un livello soddisfacente di allineamento legislativo. Occorre però un impegno costante per sviluppare la capacità amministrativa necessaria, soprattutto per il coordinamento dei regimi previdenziali.

    Si sono registrati alcuni progressi per quanto concerne il diritto di stabilimento e la libera prestazione dei servizi . Nel complesso, si rileva un livello ragionevole di allineamento con l’ acquis , ma occorrono ulteriori sforzi al riguardo. Si deve rafforzare altresì la capacità amministrativa.

    Si osserva qualche progresso in termini di libera circolazione dei capitali, soprattutto per quanto riguarda la liberalizzazione del mercato immobiliare e le modifiche legislative nel settore della lotta contro il riciclaggio del denaro. Nell’insieme, è stato conseguito un livello ragionevole di allineamento, ma occorre ulteriore impegno, specialmente in sede di attuazione e applicazione della normativa antiriciclaggio, nonché per quanto attiene alla completa liberalizzazione della circolazione dei capitali e al completo allineamento con l’ acquis in materia di servizi di pagamento.

    Si sono conseguiti buoni risultati nel settore degli appalti pubblici , soprattutto per quanto riguarda il completamento del necessario assetto istituzionale. Nel complesso, i preparativi sono in fase avanzata. Si deve ancora ultimare, tuttavia, l’allineamento legislativo e migliorare ulteriormente la capacità amministrativa a tutti i livelli del sistema degli appalti, specialmente per lottare efficacemente contro la corruzione e contrastare le irregolarità e le potenziali ingerenze politiche.

    Si rileva qualche progresso nel settore del diritto societario . L’allineamento con l’ acquis è a buon punto, ma c’è ancora da fare nel settore della revisione contabile per quanto riguarda l’attuazione di nuove disposizioni di legge e il potenziamento della capacità amministrativa. Si segnalano progressi per quanto concerne la legge sulla proprietà intellettuale, in termini tanto di allineamento legislativo quanto di attuazione. L’allineamento con l’ acquis ha raggiunto un livello elevatissimo. Occorre sensibilizzare maggiormente la società ai diritti di proprietà intellettuale e prestare attenzione al crescente coinvolgimento di gruppi della criminalità organizzata in reati collegati con i diritti di proprietà intellettuale.

    Si rilevano progressi significativi nel settore della politica di concorrenza , in particolare per quanto riguarda l’adozione della legge sulla concorrenza e la pubblicazione di gare d’appalto per i cantieri navali in difficoltà ai fini della loro ristrutturazione attraverso la privatizzazione. Nell’insieme, è stato conseguito un livello ragionevole di allineamento, ma occorre un notevole impegno per portare a termine la ristrutturazione dei cantieri navali. Resta ancora da fare per migliorare l’effettiva applicazione della normativa contro i cartelli da parte dell’Agenzia per la concorrenza e allineare la legge croata sull’emittenza radiotelevisiva, nonché nel settore siderurgico.

    Si segnalano progressi significativi per quanto riguarda i servizi finanziari . L’allineamento legislativo è molto avanzato, ma occorre un maggiore impegno nei confronti dell’attuazione. Bisogna adoperarsi per rafforzare ulteriormente la capacità delle autorità di vigilanza di svolgere la propria funzione di controllo e migliorare l’interazione consultiva con il settore finanziario.

    Si registrano buoni progressi nel settore della società dell’informazione e dei media . Si è raggiunto un buon livello di allineamento. Si deve continuare a potenziare la capacità degli organismi nazionali di regolamentazione di attuare correttamente il quadro giuridico, nonché a sostenere la liberalizzazione del mercato delle comunicazioni elettroniche.

    Si segnalano progressi in materia di agricoltura e sviluppo rurale , soprattutto per quanto riguarda la raccolta e l’elaborazione di dati sull’agricoltura. I preparativi registrano nel complesso qualche passo avanti, ma ci si deve impegnare a fondo per istituire l’organismo pagatore, il sistema integrato di amministrazione e controllo e il sistema di identificazione delle parcelle agricole. È essenziale procedere a un ulteriore allineamento dei sistemi di sostegno con la politica agricola comune (PAC) per preparare un agevole passaggio alla PAC. In materia di sviluppo rurale, occorre migliorare la capacità di assorbire i fondi di preadesione dell’UE.

    Si sono registrati buoni progressi per quanto attiene alla politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare , in particolare grazie all’attuazione di nuove leggi. Nel complesso, i preparativi sono a buon punto. Occorre un impegno costante per completare il recepimento e l’attuazione dell’ acquis, specialmente in merito all’attuazione del programma nazionale che prevede l’adeguamento degli stabilimenti per i prodotti di origine animale e le misure volte a garantire l’indispensabile capacità amministrativa e di controllo.

    La Croazia ha compiuto buoni progressi nel settore della pesca . Nell’insieme, i preparativi sono a buon punto. Il paese dovrà intensificare gli sforzi per colmare le lacune ancora esistenti in materia di gestione, ispezione e controllo della flotta, azioni strutturali e aiuti di Stato.

    Si sono registrati alcuni progressi nel settore dei trasporti . Nel complesso, il livello di allineamento è ragionevole. Bisogna migliorare ulteriormente la capacità amministrativa nel settore dei trasporti marittimi e all’interno dell’agenzia dell’aviazione civile – tenuto conto in particolare della sicurezza aerea – e dell’autorità di regolamentazione delle ferrovie. Occorre un ulteriore allineamento legislativo soprattutto nei settori dell’aviazione e del cabotaggio marittimo. Si sono registrati buoni progressi nel campo dell’ energia . L’allineamento con l’ acquis è a buon punto, ma bisogna continuare a impegnarsi per potenziare la capacità amministrativa, migliorare il funzionamento dei mercati dell’elettricità e del gas e conseguire gli obiettivi in materia di energia rinnovabile.

    Si sono compiuti buoni progressi nel settore della fiscalità , segnatamente nel campo dell’allineamento legislativo. Le accise discriminatorie sulle sigarette sono state abolite e la normativa in materia di imposizione diretta, accise e IVA è stata ulteriormente allineata con l’ acquis dell’UE. Bisognerà però impegnarsi a favore di un ulteriore allineamento della legislazione croata, in particolare nel settore dell’IVA. Occorre proseguire gli sforzi per rafforzare la capacità amministrativa, compresa l’interconnettività dei sistemi informatici.

    Si sono osservati progressi significativi nel settore della politica economica e monetaria . L’allineamento globale con l’ acquis in questo settore è molto avanzato. Si devono completare i lavori volti ad ancorare saldamente l’indipendenza della banca centrale nella legislazione croata. Occorrono ulteriori sforzi in materia di coordinamento delle politiche.

    I progressi compiuti nel settore delle statistiche sono sostanziali. Si è raggiunto un buon livello di allineamento legislativo. Occorre però un impegno costante per allineare ulteriormente le statistiche croate con i requisiti dell’UE.

    Si segnalano buoni progressi per quanto riguarda la politica sociale e l’occupazione . Si è raggiunto un buon livello di allineamento legislativo, anche se sussistono alcune carenze, specialmente in materia di diritto del lavoro. Occorre un ulteriore impegno per rafforzare la capacità amministrativa in tempo utile prima dell’adesione onde garantire una corretta applicazione e attuazione.

    Si registrano alcuni progressi nel settore della politica imprenditoriale e industriale. Nell’insieme, l’allineamento con l’ acquis in questo capitolo è molto avanzato, ma occorre un ulteriore impegno per attuare la valutazione dell’impatto normativo della nuova legislazione e migliorare il contesto in cui operano le PMI.

    Il paese ha compiuto buoni progressi per quanto riguarda lo sviluppo delle reti di trasporto e dell’energia in sintonia con la concezione e gli obiettivi delle RTE – rete di trasporto e rete dell’energia. Nel complesso, l’allineamento con l’ acquis è a buon punto.

    Vanno segnalati alcuni progressi nel settore della politica regionale , soprattutto per quanto attiene ai preparativi per l’attuazione delle componenti dell’IPA preparatorie ai Fondi strutturali. Nell’insieme, la Croazia è parzialmente allineata con l’ acquis , ma occorre un ulteriore impegno per soddisfare i requisiti normativi e operativi della politica comunitaria di coesione. Oltre a potenziare la capacità amministrativa e a elaborare una riserva di progetti, il paese deve sviluppare ulteriormente la propria capacità di gestione e controllo finanziari.

    La Croazia ha compiuto alcuni progressi per quanto riguarda il sistema giudiziario e i diritti fondamentali . Sono continuate le riforme nel settore giudiziario, ma restano da risolvere notevoli problemi, specialmente per quanto riguarda l’indipendenza e l’efficienza dell’apparato giudiziario. Benché le iniziative per combattere la corruzione abbiano iniziato a dare risultati, il fenomeno resta assai diffuso in molti settori, e gli strumenti per combatterlo non vengono utilizzati con sufficiente determinazione, soprattutto nel caso della corruzione politica. Le disposizioni normative in materia di diritti fondamentali sono generalmente adeguate, ma benché si sia registrato qualche progresso, sussistono ancora seri problemi a livello di applicazione, soprattutto per le minoranze. Occorre essere particolarmente vigilanti per quanto riguarda la libertà di espressione e le minacce rivolte ai giornalisti.

    La Croazia ha fatto qualche progresso in materia di giustizia, libertà e sicurezza , specie per quanto riguarda le misure volte a contrastare il traffico di droga e la tratta di esseri umani, nonché la gestione delle frontiere esterne. Il paese deve però intensificare gli sforzi per garantire che i requisiti dell’UE siano soddisfatti al momento dell’adesione, in particolare sviluppando la capacità amministrativa, contrastando la criminalità organizzata e predisponendo le infrastrutture, le attrezzature e le risorse necessarie per gestire efficacemente la frontiera esterna.

    Si rilevano buoni progressi per quanto riguarda scienza e ricerca, e i preparativi sono a buon punto. Si conferma però la necessità di un ulteriore impegno per garantire l’associazione e la partecipazione a pieno titolo della Croazia allo Spazio europeo della ricerca.

    Nel settore istruzione e cultura sono stati compiuti progressi apprezzabili e il livello di allineamento legislativo raggiunto è buono. La Croazia deve proseguire gli sforzi per prepararsi a gestire il programma di apprendimento permanente e il programma “Gioventù in azione”. Va inoltre prestata la dovuta attenzione all’istruzione degli adulti.

    Si segnalano buoni progressi nel settore dell’ ambiente , specie per quanto concerne la qualità dell’aria, la lotta contro l’inquinamento industriale, la gestione dei rischi e i cambiamenti climatici. Nel complesso, i preparativi della Croazia procedono bene, ma occorre un impegno considerevole per conseguire l’allineamento con l’ acquis nel settore idrico e in materia di protezione della natura. Bisogna migliorare l’attuazione dell’ acquis orizzontale, anche per quanto riguarda la valutazione ambientale strategica e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa a livello nazionale e locale.

    Si registrano buoni progressi in termini di tutela dei consumatori e della salute . Si è raggiunto un buon livello di allineamento legislativo, ma occorre un impegno costante per rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa.

    La Croazia ha compiuto progressi apprezzabili in materia di unione doganale , un settore in cui la sua normativa è ben allineata con l’ acquis . Il paese ha migliorato la propria capacità amministrativa e l’interconnettività dei sistemi informatici e ha iniziato ad attuare una politica anticorruzione coerente all’interno delle dogane. Bisogna continuare a impegnarsi nei restanti settori dell’allineamento legislativo, nell’attuazione della strategia anticorruzione e per quanto riguarda l’interconnettività dei sistemi informatici.

    La Croazia ha registrato alcuni progressi nel settore delle relazioni esterne . I preparativi per la politica commerciale comune dell’UE sono a buon punto, ma il paese deve rispettare gli obblighi assunti a livello internazionale nei casi di ricorso a misure di difesa commerciale. Occorre un ulteriore impegno nei confronti della politica di sviluppo e dell’aiuto umanitario.

    La Croazia ha compiuto buoni progressi per quanto riguarda la politica estera, di sicurezza e di difesa , raggiungendo nel complesso un buon livello di allineamento. Il paese continua a partecipare a diverse missioni PESD dell’UE. Esso deve ora rafforzare l’attuazione e l’applicazione del controllo delle armi, garantendo anche la trasparenza delle informazioni in questo campo, e migliorare ulteriormente la capacità per la completa attuazione della PESC-PESD.

    Si registrano progressi in materia di controllo finanziario, ma occorre un impegno costante per garantire lo sviluppo sostenibile del sistema globale di controllo finanziario interno pubblico (PIFC) a livello di governo centrale e autorità locali. Bisogna ancorare saldamente nella costituzione l’indipendenza funzionale e finanziaria dell’Ufficio statale di audit.

    Si osservano buoni progressi relativamente alle disposizioni finanziarie e di bilancio , con il miglioramento della capacità istituzionale. Nel complesso, la Croazia ha raggiunto un buon livello di allineamento, tranne per quanto riguarda i prelievi sullo zucchero. Occorre proseguire i preparativi per l’applicazione delle norme in materia di risorse proprie.

    Ex Repubblica iugoslava di Macedonia

    Le elezioni presidenziali e locali del 2009 sono risultate conformi alla maggior parte degli standard internazionali ed è stata attuata la maggior parte delle raccomandazioni formulate dall’OSCE/ODIHR in occasione di precedenti elezioni. È migliorato il dialogo politico: la coalizione di governo è stabile, il clima politico è maggiormente improntato alla cooperazione e il parlamento è più efficiente. Le priorità fondamentali del partenariato di adesione per quanto riguarda la riforma della polizia, il sistema giudiziario, la pubblica amministrazione e la corruzione sono state ampiamente conseguite. Su queste basi, e in considerazione dei progressi generali in materia di riforme, la Commissione ritiene che il paese soddisfi in misura sufficiente i criteri politici .

    L’attuazione dell’accordo quadro di Ohrid resta un elemento essenziale della democrazia e dello Stato di diritto nel paese. Si segnalano progressi in materia di attuazione della legge sulle lingue, decentramento ed equa rappresentanza. Su tale base, occorre impegnarsi ulteriormente e con spirito costruttivo per conseguire gli obiettivi dell’accordo.

    Le elezioni presidenziali e locali del 2009 si sono svolte nel rispetto della maggior parte degli standard internazionali. Le giornate di voto sono state pacifiche, il clima politico disteso e lo svolgimento delle votazioni ha registrato un notevole miglioramento rispetto alle elezioni parlamentari del 2008. Bisogna colmare le lacune individuate dall’OSCE/ODIHR. Il dialogo politico, che costituisce una delle priorità fondamentali del partenariato di adesione, è migliorato. Il governo di coalizione è stabile. Il consiglio nazionale per l’integrazione europea è presieduto dal principale partito dell’opposizione. È stato potenziato il funzionamento del parlamento , segnatamente con l’introduzione di un regolamento interno, ed è stata adottata una legge sul parlamento. Occorre un impegno costante, soprattutto per rafforzare il ruolo del parlamento.

    Si registrano alcuni progressi per quanto attiene alla riforma della pubblica amministrazione , compresa la riforma della funzione pubblica, che costituisce una delle priorità fondamentali del partenariato di adesione. Le modifiche della legge sulla funzione pubblica adottate a settembre hanno consolidato le disposizioni volte a garantire l’assunzione e la promozione dei funzionari pubblici in base al merito. Occorrono ulteriori sforzi per garantire la trasparenza, la professionalità e l’indipendenza della pubblica amministrazione. Bisogna assicurare in concreto il rispetto delle disposizioni e dello spirito della legge. La riforma della polizia, una delle priorità fondamentali del partenariato di adesione, ha registrato ulteriori progressi. Il nuovo sistema di comandanti a livello locale e regionale è pienamente operativo, la gestione è migliorata e la legge in materia di affari interni ha introdotto un sistema di carriere nella polizia. È stato vietato agli agenti di polizia di rivestire cariche in un partito politico.

    Si sono registrati ulteriori progressi in materia di riforma giudiziaria , che costituisce una delle priorità fondamentali del partenariato di adesione . Sono stati assunti i primi laureati dell’accademia per giudici e pubblici ministeri, i nuovi tribunali e i nuovi organi giudiziari vengono provvisti di personale e iniziano le proprie attività e la dotazione finanziaria è stata notevolmente aumentata. Occorre un impegno costante per garantire l’indipendenza e l’imparzialità della magistratura, soprattutto mediante l’attuazione delle disposizioni in materia di assunzioni e promozioni.

    Si registrano buoni progressi per quanto riguarda il rafforzamento e l’attuazione del quadro anticorruzione, che costituisce una delle priorità fondamentali del partenariato di adesione. Il codice elettorale e la legge sul finanziamento dei partiti politici sono stati modificati per garantire una maggiore trasparenza, è aumentato il numero di rinvii a giudizio e condanne nei casi di corruzione ad alto livello ed è migliorata la cooperazione tra le autorità incaricate di far applicare la legge. La corruzione resta però largamente diffusa e continua a rappresentare un grave problema in numerosi settori. Occorre un impegno costante, specialmente per quanto riguarda l’attuazione del quadro legislativo.

    Il quadro legislativo e istituzionale per i diritti umani e la tutela delle minoranze è stato in buona parte approntato, ma occorrono ulteriori sforzi per migliorarne l’applicazione in diversi settori.

    Le accuse di maltrattamenti ad opera della polizia sono notevolmente diminuite in seguito allo scioglimento delle unità speciali di polizia, alla conduzione di indagini approfondite e all’adozione di misure disciplinari. Non è ancora stato istituito, tuttavia, un meccanismo esterno indipendente per sorvegliare i casi di sopruso delle forze di polizia, conformemente alla giurisprudenza della CEDU. È stato adottato un piano d’azione per la riorganizzazione dell’infrastruttura carceraria , ma non sono ancora state prese importanti misure a breve termine per far fronte alle condizioni disumane e degradanti. Resta da instaurare una gestione professionale delle carceri.

    La situazione in materia di libertà di espressione è globalmente soddisfacente, ma l’ingerenza politica nei media continua a destare preoccupazione.

    Per quanto riguarda i diritti delle donne , è iniziata l’attuazione della strategia contro le violenze domestiche, ma occorrono ulteriori sforzi per sviluppare la capacità amministrativa in materia di parità uomo-donna. Quanto ai diritti dei minori , è aumentata la frequenza scolastica e quasi tutti gli alunni delle elementari proseguono gli studi a livello secondario. La legge sulla giustizia minorile è entrata in vigore in giugno.

    Per quanto riguarda i diritti culturali e i diritti delle minoranze , si registra qualche ulteriore progresso nell’attuazione della strategia sull’equa rappresentanza, in linea con l’accordo quadro di Ohrid: a settembre 2009, il numero di funzionari pubblici provenienti dalle comunità etniche non appartenenti alla maggioranza era aumentato fino al 26 % a livello centrale. La legge sulle lingue, che prevede un maggiore uso della lingua albanese, ha iniziato ad essere applicata in parlamento. È stata istituita un’agenzia specializzata per la tutela dei diritti delle comunità minori, che però non è ancora operativa.

    Le scuole superiori del comune di Struga hanno ripristinato in parte l’insegnamento multietnico all’inizio dell’anno scolastico 2009-2010. Le autorità, tuttavia, devono prendere ulteriori provvedimenti per favorire l’integrazione delle comunità etniche del paese, specialmente nel settore dell’istruzione. Continua a non venire prestata sufficiente attenzione alle preoccupazioni delle minoranze etniche più piccole.

    Si segnalano pochi progressi per quanto riguarda i rom . L’attuazione dei quattro piani d’azione adottati nel quadro del “Decennio di integrazione dei rom (2005-2015)” ha continuato a procedere a rilento, malgrado i fondi stanziati dallo Stato a tal fine. Occorre potenziare in maniera significativa la capacità amministrativa dell’ufficio del ministro rom senza portafoglio e dell’unità preposta all’attuazione della strategia per i rom. I rom continuano ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili.

    Riguardo alle questioni regionali e agli obblighi internazionali , l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha continuato a collaborare pienamente con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY). L’ordinamento giudiziario del paese si sta occupando dei quattro casi che l’ICTY ha rinviato alle autorità nazionali.

    Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l’accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è conforme alle posizioni comuni e ai principi direttivi dell’UE. Il paese deve allinearsi con la posizione dell’UE.

    Il paese ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative di cooperazione regionale, compresi il processo di cooperazione nell’Europa sudorientale (SEECP), il Consiglio di cooperazione regionale (RCC) e l’accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA).

    L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia mantiene nel complesso buoni rapporti con i paesi della regione. Le relazioni con la Grecia, tuttavia, hanno continuato a risentire della questione irrisolta del nome. Il paese ha avviato colloqui sotto l’egida dell’ONU per trovare una soluzione. Occorre evitare azioni e dichiarazioni che potrebbero incidere negativamente sulle relazioni di buon vicinato. Il mantenimento di relazioni di buon vicinato, compresa una soluzione alla questione del nome negoziata sotto l’egida dell’ONU e accettabile per entrambi i paesi, rimane di fondamentale importanza.

    L’ economia dell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha subito un rallentamento e una lieve contrazione nel 2009, con il peggioramento del contesto internazionale. L’inflazione è nettamente calata, essenzialmente a causa della diminuzione dei prezzi mondiali dell’energia e delle materie prime. Si registrano alcuni progressi per quanto riguarda le iniziative volte a fronteggiare la disoccupazione strutturale e ridurre gli ostacoli all’occupazione, ma il tasso di disoccupazione, tuttora molto elevato specie tra i giovani e le persone poco istruite, continua a destare serie preoccupazioni. Carenze amministrative e lacune nello Stato di diritto continuano a ripercuotersi negativamente sul clima imprenditoriale.

    L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha compiuto notevoli progressi verso la conformità con i criteri economici , continuando ad avvicinarsi ad un’economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all’interno dell’Unione, sempre che venga attuato risolutamente il programma di riforme volto a ridurre le notevoli carenze strutturali.

    Il paese ha mantenuto un ampio consenso sugli orientamenti di base delle politiche economiche. La privatizzazione è praticamente terminata. I prezzi e gli scambi commerciali sono stati in gran parte liberalizzati. Sono stati ulteriormente migliorati l’ingresso e la registrazione sul mercato ed è stato ancora semplificato il quadro normativo. Le procedure fallimentari sono state ulteriormente abbreviate e la registrazione delle proprietà è a buon punto. Le autorità hanno intensificato gli sforzi per affrontare il problema della disoccupazione strutturale e sono state adottate misure volte a ridurre la pressione fiscale sul lavoro. Si è rafforzata l’indipendenza finanziaria delle agenzie di vigilanza e di regolamentazione. L’intermediazione finanziaria ha subito una leggera flessione ma finora, nell’insieme, il settore ha resistito bene alla crisi finanziaria internazionale. Sono state adottate ulteriori misure per migliorare la qualità del capitale umano.

    Nel complesso, tuttavia, il mix delle politiche ha risentito negativamente del contesto elettorale e della crisi economica mondiale. La qualità delle finanze pubbliche è diminuita, con un forte aumento della spesa pubblica – segnatamente in trasferimenti di reddito, aiuti al reddito e pensioni –, salita ben oltre il livello dell’inflazione. Ne è conseguito un forte aumento degli squilibri esterni, mentre il fabbisogno finanziario del settore pubblico ha sottratto fondi agli investimenti privati. Pur essendo aumentato, il debito del settore pubblico resta relativamente basso. L’afflusso di IED ha subito un forte rallentamento, a causa soprattutto del peggioramento del contesto internazionale. I fondi necessari per risolvere il problema della disoccupazione strutturale sono rimasti limitati, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto elevatissimo. Bisogna risolvere le carenze istituzionali e migliorare lo Stato di diritto per consentire il corretto funzionamento dell’economia di mercato. Occorre un ulteriore impegno per rafforzare la pubblica amministrazione e il sistema giudiziario, onde migliorare la certezza del diritto e il contesto imprenditoriale. Non sempre gli enti preposti alla regolamentazione e alla vigilanza dispongono di indipendenza e risorse sufficienti per svolgere correttamente le loro funzioni. Nonostante i tentativi fatti per ridurre l’economia sommersa, la questione continua a rappresentare un’importante sfida.

    L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha compiuto buoni progressi per migliorare la sua capacità di assumere gli obblighi che comporta l’adesione , specie in materia di trasporti, dogane e fiscalità, nonché di giustizia, libertà e sicurezza. Minori progressi si registrano in alcuni altri settori quali energia, ambiente e occupazione e politica sociale. Nel complesso, si segnalano ulteriori progressi quanto al conseguimento delle priorità stabilite dal partenariato di adesione. Occorre tuttavia un impegno costante per consolidare la capacità amministrativa ai fini dell’attuazione e dell’applicazione della normativa. In conformità della priorità fondamentale pertinente del partenariato di adesione, sono stati onorati gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo di stabilizzazione e associazione.

    Si segnalano alcuni progressi nel settore della libera circolazione delle merci . Una notevole parte dell’ acquis orizzontale e settoriale dev’essere ancora recepita. Sono stati compiuti alcuni progressi in materia di libera circolazione dei lavoratori , un settore in cui l’allineamento con l’ acquis si trova ancora nella fase iniziale. Si registrano progressi eterogenei per quanto riguarda il diritto di stabilimento e la libera prestazione dei servizi . I vari organismi competenti in materia di autorizzazione dei servizi transfrontalieri non sono coordinati tra loro. I progressi nel campo della libera circolazione dei capitali si limitano essenzialmente alla lotta contro il riciclaggio di denaro. Gli obblighi derivanti dalla prima fase dell’ASA sono stati adempiuti nel 2008.

    Si registrano buoni progressi nel settore degli appalti pubblici , dove sono stati compiuti notevoli passi avanti verso l’allineamento della legislazione con l’ acquis . Si deve fare di più per migliorare la capacità amministrativa a tutti i livelli. Sono stati compiuti buoni progressi anche nel settore del diritto societario , sebbene l’allineamento del quadro legislativo in materia di contabilità e revisione contabile accusi ritardi. Si rilevano alcuni progressi per quanto concerne il rafforzamento del quadro legislativo e il miglioramento della capacità amministrativa e della cooperazione istituzionale in materia di legge sulla proprietà intellettuale . Nonostante i miglioramenti riscontrati, l’applicazione non è ancora soddisfacente.

    Si sono compiuti alcuni progressi nel settore della concorrenza . Si è ottenuta un’adeguata applicazione delle norme, soprattutto nel campo delle concentrazioni, ma occorre intensificare la lotta contro i cartelli. È aumentato il numero di decisioni ex ante in materia di aiuti di Stato. L’autorità garante della concorrenza continua a disporre di risorse umane e finanziarie inadeguate.

    Si rilevano alcuni progressi nel settore dei servizi finanziari , essenzialmente per quanto riguarda gli sviluppi legislativi nel settore bancario e in materia di mercati dei titoli, servizi di investimento e pensioni. Tuttavia, il mercato assicurativo non è ancora adeguatamente regolamentato e controllato.

    Sono stati compiuti progressi nel settore dei servizi di comunicazioni elettroniche e della società dell’informazione. La concorrenza sui mercati delle comunicazioni elettroniche è aumentata in seguito al processo di liberalizzazione, a vantaggio dei consumatori. Nel campo della politica audiovisiva, il consiglio per l’emittenza radiotelevisiva e l’emittente radiotelevisiva pubblica continuano a subire ingerenze politiche. Nel complesso, i preparativi nel settore della società dell’informazione e dei media sono in una fase avanzata.

    Si segnalano progressi nel settore dell’ agricoltura e dello sviluppo rurale . La capacità amministrativa dell’organismo pagatore e le strutture operative responsabili dei fondi di preadesione dell’UE sono state rafforzate, ma in altri settori la capacità amministrativa resta modesta. L’allineamento con l’ acquis richiede un ulteriore costante impegno, soprattutto per quanto attiene alla completa attuazione della normativa adottata. Sono stati compiuti alcuni progressi nel settore della politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare , essenzialmente in materia di preparazione legislativa. La capacità amministrativa, in termini tanto di organico quanto di competenze del personale, non basta ancora però a garantire la corretta applicazione dell’ acquis .

    Sono stati compiuti buoni progressi per quanto riguarda la politica dei trasporti , specie in materia di trasporto stradale, compresi i pedaggi. In generale, l’allineamento legislativo procede in tutti i settori, ma la capacità amministrativa risulta insufficiente in tutti i campi, in termini tanto di organico quanto di qualifiche. Vanno ancora istituiti enti normativi e autorità preposte alla sicurezza indipendenti per il trasporto aereo e ferroviario.

    Si rilevano alcuni progressi nel settore dell’ energia , ma bisogna modificare la legge sull’energia e attuare correttamente la normativa per adempiere gli obblighi imposti dal trattato che istituisce la Comunità dell’energia. Si deve ancora creare un mercato dell’elettricità sostanzialmente funzionante. Bisogna migliorare ulteriormente il grado di indipendenza dell’ente normativo per l’energia e dell’ente per la radioprotezione.

    Si sono compiuti buoni progressi nel settore della fiscalità. Il livello di allineamento legislativo in materia di imposizione indiretta è a buon punto, ma occorrono ulteriori sforzi nel campo dell’imposizione diretta. È stata potenziata la capacità operativa dell’Ufficio delle entrate pubbliche ed è migliorata la riscossione delle imposte.

    Si rilevano alcuni progressi in termini di allineamento legislativo e di capacità amministrativa nel settore della politica economica e monetaria . Nell’insieme, i preparativi in questo campo sono ben avviati. Si registrano buoni progressi in termini di miglioramento delle statistiche settoriali e di allineamento delle classificazioni con l’ acquis . Benché siano state rafforzate le infrastrutture statistiche, la situazione resta carente sotto il profilo delle risorse.

    Si osservano progressi limitati nel settore della politica sociale e dell’occupazione . Continua a mancare un dialogo sociale concreto e rappresentativo. Pur essendo stata lentamente rafforzata, la capacità amministrativa non basta ancora a garantire una corretta attuazione della normativa e delle politiche adottate. I progressi compiuti in materia di politica industriale e delle imprese sono buoni ma eterogenei. Gli organismi pubblici dispongono di risorse finanziarie e di capacità amministrative modeste per attuare i dispositivi della politica industriale e delle imprese. L’allineamento con l’ acquis in questo capitolo è moderatamente avanzato.

    Si segnalano progressi in materia di reti transeuropee . I preparativi nel settore sono avanzati. Si rilevano alcuni progressi in termini di politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali , che consistono in particolare nell’intensificazione degli sforzi e dei preparativi per attuare le componenti dell’IPA preparatorie ai Fondi strutturali. Nel complesso, l’allineamento con l’ acquis nel settore è ben avviato.

    Per quanto riguarda il sistema giudiziario e i diritti fondamentali , si registrano buoni progressi nella lotta contro la corruzione e alcuni passi avanti nel campo della riforma giudiziaria e della tutela dei diritti fondamentali. Grazie alle nuove istituzioni e all’aumento delle risorse finanziarie, è migliorata nell’insieme l’efficienza della giustizia, ma occorre un impegno costante per garantirne l’indipendenza. Quanto alla lotta contro la corruzione, si segnalano ulteriori progressi in materia di procedimenti penali contro casi di corruzione ad alto livello, consolidamento del quadro istituzionale e cooperazione tra le autorità incaricate di far applicare la legge. Il codice elettorale e la legge sul finanziamento dei partiti politici sono stati modificati per garantire una maggiore trasparenza. La corruzione resta però largamente diffusa e continua a rappresentare un grave problema in numerosi settori. Bisogna impegnarsi ulteriormente al riguardo. Benché sia stata adottata la maggior parte dei provvedimenti legislativi e strategici in materia di diritti fondamentali, l’attuazione è irregolare e occorrono ulteriori sforzi.

    Il paese ha continuato ad affrontare le principali sfide in materia di giustizia, libertà e sicurezza . Per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti, esso ha compiuto importanti progressi nei settori contemplati dalla road map, soddisfacendo i parametri di riferimento. Sulla base dei progressi registrati, nel luglio 2009 la Commissione ha proposto la soppressione dell’obbligo del visto per i cittadini dell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia[9]. Si registrano buoni progressi in materia di asilo e di lotta contro la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti, nonché per quanto riguarda le frontiere esterne e Schengen. Pur essendo migliorata, la capacità amministrativa di attuare la riforma della polizia rimane ostacolata da una gestione delle risorse umane ancora incompleta. Quanto alla lotta contro la criminalità organizzata, è migliorato il ricorso a tecniche investigative speciali, programmi di protezione dei testimoni e interventi di polizia basati sull’intelligence. Occorre un ulteriore impegno, soprattutto per istituire un sistema integrato di intelligence. Il paese ha conseguito un livello più elevato di allineamento con l’ acquis in termini di capacità legislativa e amministrativa. Nel complesso, i preparativi nel settore sono ben avviati.

    Si segnalano alcuni progressi in materia di scienza e ricerca . La capacità amministrativa di sostenere la partecipazione ai programmi quadro non è sufficientemente sviluppata. Nell’insieme, i preparativi nel settore sono ben avviati. Qualche progresso è stato compiuto nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e della cultura, specie per quanto attiene alla partecipazione ai programmi comunitari. Gli stanziamenti destinati all’istruzione restano però insufficienti per attuare la strategia di riforma nazionale. Nel complesso, i preparativi nel settore dell’istruzione e della cultura sono in fase avanzata.

    Si registrano progressi per quanto riguarda l’ulteriore recepimento dell’ acquis UE nel settore dell’ ambiente, specie nei casi della legislazione orizzontale e della gestione dei rifiuti. L’attuazione della normativa si conferma una sfida considerevole. La capacità amministrativa è debole tanto a livello nazionale quanto a livello locale. Occorre intensificare notevolmente gli sforzi per consentire l’ulteriore allineamento con l’ acquis UE nel settore, nonché per garantire gli investimenti necessari. Nell’insieme, i preparativi in campo ambientale risultano moderatamente avanzati.

    Si è osservato qualche progresso in materia di tutela dei consumatori e della salute . Per quanto riguarda la politica dei consumatori, non esiste ancora un sistema efficace e trasparente di vigilanza del mercato. Nel settore della sanità pubblica, le risorse umane e finanziarie disponibili restano insufficienti per garantire una corretta attuazione della legislazione, delle strategie e dei piani d’azione.

    I progressi sono notevoli per quanto riguarda l’ unione doganale , soprattutto in termini di capacità amministrativa e operativa. La legislazione doganale è sufficientemente allineata con l’ acquis , tranne in materia di transito. Continua a migliorare la capacità amministrativa delle dogane di attuare la normativa e contrastare la criminalità transfrontaliera. I preparativi nel settore sono ben avviati.

    Si segnala qualche progresso per quanto riguarda l’allineamento con la politica dell’UE in materia di relazioni esterne . Nel complesso, i preparativi nel settore procedono bene. Alcuni progressi sono stati compiuti anche nel settore della politica estera, di sicurezza e di difesa , specialmente in termini di rafforzamento della capacità amministrativa. Il paese si è allineato con la maggior parte delle dichiarazioni e delle posizioni comuni dell’UE e ha dimostrato un costante impegno nei confronti della partecipazione alle operazioni della PESD.

    Si sono compiuti alcuni progressi in termini di allineamento e di attuazione della normativa sul controllo finanziario . È stata ulteriormente rafforzata la capacità amministrativa delle autorità competenti. Riguardo alle disposizioni finanziarie e di bilancio, si è osservato qualche progresso . È stata migliorata la capacità operativa delle autorità doganali e dell’Ufficio delle entrate pubbliche, specie nella lotta contro le frodi a livello di dogane e di IVA.

    Montenegro

    Il Montenegro ha registrato ulteriori progressi verso la conformità con i criteri politici . In linea con il partenariato europeo, ha portato avanti il completamento del suo quadro giuridico rafforzando nel contempo la propria capacità amministrativa e istituzionale. Nel complesso la costituzione è stata applicata correttamente. La riforma giudiziaria è proseguita, iniziando a dare risultati. Il sistema giudiziario e la procura, tuttavia, subiscono ancora pressioni politiche. Occorre portare avanti con determinazione la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Il rafforzamento della capacità amministrativa rimane un obiettivo fondamentale. Il consenso politico sulle questioni connesse all'UE è ancora forte. Occorre migliorare la capacità del parlamento di esaminare la legislazione e di sorvegliare l'attuazione delle riforme.

    La democrazia e lo Stato di diritto sono stati ulteriormente potenziati. Nel complesso, l'applicazione della costituzione è andata avanti regolarmente, ma alcune leggi fondamentali devono ancora essere allineate con le sue disposizioni. Il funzionamento delle istituzioni statali è migliorato, specialmente nei settori connessi all'integrazione europea. Occorre tuttora una maggiore volontà politica per combattere la corruzione, in particolare quella ad alto livello.

    Si è registrato qualche progresso per quanto riguarda il funzionamento del parlamento , dove l'attività legislativa è rimasta intensa e la cui capacità amministrativa è stata rafforzata. Il parlamento, tuttavia, deve migliorare notevolmente la sua efficienza come organo legislativo e le sue capacità di controllo. Le elezioni politiche del marzo 2009 hanno rispettato quasi tutti gli impegni assunti in sede di OSCE e Consiglio d'Europa. L'OSCE-ODIHR ha però individuato un certo numero di problemi e di carenze che occorre affrontare. La legislazione elettorale deve essere allineata con la costituzione.

    Dopo l'indipendenza del paese, il governo ha continuato a creare nuove strutture amministrative. Il quadro per il coordinamento dell'integrazione europea è migliorato e ha continuato a funzionare bene. Si è fatto qualche progresso nella riforma della pubblica amministrazione con l'adozione delle leggi fondamentali, il rafforzamento delle capacità amministrative e il miglioramento della gestione delle risorse umane. Tuttavia, la mancanza di risorse umane e finanziarie, le carenze strutturali e la corruzione compromettono tuttora l'efficienza generale della pubblica amministrazione. La capacità amministrativa rimane limitata. Il paese deve adoperarsi con notevole impegno per dotarsi di una funzione pubblica professionale, responsabile e meritocratica, libera da qualsiasi ingerenza politica. La maggior parte dei pareri e delle raccomandazioni formulati dall'ufficio dell'ombudsman è stata seguita. Occorre però allineare integralmente la legge sull'ombudsman con la costituzione e rafforzare ulteriormente le capacità dell'ufficio.

    Il paese deve adoperarsi con maggiore impegno per creare enti di regolamentazione e di controllo indipendenti, efficienti e dotati dei poteri necessari.

    Il Montenegro ha registrato lievi progressi nella riforma giudiziaria . Il quadro giuridico è stato ulteriormente potenziato con l'adozione di un nuovo codice di procedura penale. Occorrono però ulteriori sforzi per garantire l'indipendenza del settore giudiziario e l'autonomia della procura. La capacità della procura di svolgere i nuovi compiti che le assegna il codice di procedura penale deve essere rafforzata. Occorre inoltre migliorare la responsabilità, l'integrità e l'efficienza all'interno del sistema giudiziario.

    Si osservano buoni progressi nella creazione del quadro giuridico e amministrativo per la lotta contro la corruzione , nonché un ulteriore potenziamento degli organismi di prevenzione e di indagine in questo settore. Tuttavia, la corruzione regna ancora in molti settori e rimane un problema particolarmente serio. Si nutrono preoccupazioni circa la portata globale e l'effettiva applicazione della legislazione in questo campo. A fronte di una tendenza positiva, le capacità investigative inadeguate e lo scarso coordinamento tra gli organi preposti all'applicazione della legge spiegano il basso numero di condanne. La vigilanza è insufficiente per quanto riguarda il finanziamento dei partiti politici e i conflitti di interessi.

    La situazione è ulteriormente migliorata nel settore dei diritti umani e della tutela delle minoranz e , dove il Montenegro è globalmente in linea con gli standard europei.

    Si rilevano globalmente alcuni progressi in termini di diritti civili e politici , Occorrono però ulteriori sforzi per migliorare l'applicazione delle leggi in materia di tortura, maltrattamenti, sistema carcerario e accesso alla giustizia .

    La libertà di espressione continua a destare preoccupazioni. Nonostante i progressi registrati nelle indagini sulle violenze a danno dei giornalisti, sono stati segnalati nuovi spiacevoli episodi di questo tipo. Le dichiarazioni intimidatorie rilasciate da funzionari statali circa il ruolo dei media e le ONG sono fonte di preoccupazioni. Il governo deve dialogare in modo costruttivo con gli esponenti della società civile. Il rispetto della libertà di riunione e di culto rimane globalmente soddisfacente. Va però affrontato il problema della restituzione dei beni ecclesiastici. Gli organi statali devono rimanere imparziali nelle controversie tra le chiese ortodosse serbe e montenegrine in Montenegro.

    Occorre un impegno costante a favore dei diritti delle donne , in particolare per migliorare la protezione insufficiente delle donne contro tutte le forme di violenza, visto che le violenze domestiche sono tuttora estremamente diffuse. Devono ancora essere adottate leggi fondamentali come quella sulla protezione contro le violenze in famiglia e la legge antidiscriminazioni. Occorre attuare con determinazione le leggi e le strategie volte a migliorare i diritti dei minori e la situazione dei gruppi socialmente vulnerabili. Il numero di ricorsi relativi ai diritti di proprietà è diminuito nel 2008, ma sussistono preoccupazioni circa l'applicazione della legislazione sulle restituzioni.

    Il Montenegro ha compiuto qualche progresso nell'applicazione del quadro sulla tutela delle minoranze . I consigli per le minoranze sono diventati operativi e hanno ricevuto finanziamenti. Si è presa qualche misura per migliorare la situazione delle comunità Rom , ashkali e egiziane (RAE). Le relazioni interetniche rimangono armoniose, ma la situazione socioeconomica degli sfollati e delle popolazioni RAE desta ancora serie preoccupazioni. Queste persone, infatti, si trovano ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili. Occorre proseguire con maggior determinazione l'attuazione delle leggi e delle strategie pertinenti, nonché stanziare risorse finanziarie più ingenti. La legge sui diritti e sulle libertà delle minoranze non è ancora stata armonizzata con la costituzione per quanto riguarda la rappresentanza delle minoranze.

    È stato approntato un quadro giuridico per definire lo status degli sfollati della Bosnia-Erzegovina e della Croazia, che però non viene ancora applicato correttamente. Il Montenegro deve risolvere il problema dello status degli sfollati provenienti dal Kosovo e adoperarsi per migliorare l'accesso ai diritti economici e sociali, a tutt'oggi limitato. La loro situazione continua a destare preoccupazioni.

    Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , la cooperazione del Montenegro con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY) è soddisfacente. Sono progredite le indagini e le azioni penali relative al numero limitato di casi di crimini di guerra nazionali in Montenegro. La cooperazione in questo campo con i paesi limitrofi è migliorata. Il caso dei superstiti e delle famiglie dei civili bosniaci deportati nel 1992 è stato risolto in sede extragiudiziale.

    Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è conforme alle posizioni comuni e ai principi guida dell'UE in materia. Il paese si deve allineare con la posizione dell'UE.

    Il Montenegro ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative della cooperazione regionale, ivi compresi il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale (SEECP), il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). Il Montenegro presiede il CEFTA per tutto il 2009. La scuola regionale della pubblica amministrazione (ReSPA), che ha sede a Danilovgrad nei pressi di Podgorica, è diventata operativa.

    Le relazioni con gli altri paesi interessati dal processo di allargamento e con gli Stati membri limitrofi sono ulteriormente migliorate e la cooperazione bilaterale si è intensificata in settori specifici. Si rilevano progressi, in particolare, per quanto riguarda la soluzione delle questioni frontaliere bilaterali tra il Montenegro e la Croazia, che hanno collaborato per preparare il dossier da presentare alla Corte internazionale di giustizia sulla questione frontaliera di Prevlaka.

    Nel 2009 l' economia del Montenegro ha registrato un forte rallentamento che ha messo a dura prova le finanze pubbliche e ha provocato un ulteriore aumento del debito pubblico. È stata tuttavia scongiurata una profonda recessione economica e i rischi inerenti ai finanziamenti esterni si sono materializzati solo in parte. Nonostante la crisi economica, il governo ha portato avanti una serie di riforme strutturali. Il potenziamento dello Stato di diritto e delle infrastrutture rimane un obiettivo fondamentale per favorire lo sviluppo economico.

    Per quanto riguarda i criteri economici , il paese ha compiuto ulteriori progressi verso un'economia di mercato funzionante. Per far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione occorre portare avanti le riforme globali volte a ridurre le carenze strutturali.

    Il rallentamento dell'attività economica ha ridotto gli squilibri esterni e l'inflazione. Gli indicatori del mercato del lavoro sono ulteriormente migliorati malgrado la decelerazione della crescita. Le banche madri straniere hanno mantenuto i finanziamenti a favore delle consociate locali, sostenendo in tal modo la stabilità del sistema finanziario in mancanza di un prestatore di ultima istanza. Il disavanzo di bilancio è stato ridotto mediante tagli alla spesa e introiti consistenti provenienti dalla privatizzazione delle aziende di servizi pubblici. Pur essendo cresciuto, il debito pubblico è rimasto a livelli contenuti. Sono state adottate le leggi necessarie per garantire la certezza dei diritti di proprietà. La semplificazione legislativa è proseguita con l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli e l'arretrato giudiziario per i casi di fallimento è stato ridotto. L'insorgere della crisi ha indotto lo Stato a svolgere un maggior ruolo nell'economia, limitandosi tuttavia all'erogazione di prestiti e alla fornitura di garanzie sui prestiti ai settori chiave dell'economia.

    Ciò nonostante, il settore manifatturiero del Montenegro ha visto la sua situazione peggiorare considerevolmente a causa della minore domanda di esportazioni e dei crollo dei prezzi internazionali dell'acciaio e dell'alluminio. La ristrutturazione degli stabilimenti che producono alluminio e acciaio rimane un obiettivo difficile da raggiungere. Il sistema finanziario ha avuto grossi problemi di liquidità tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 a causa dei forti prelievi effettuati sui depositi. I tassi di interesse sono rimasti elevati nonostante i conferimenti di liquidità nel sistema bancario. L'accumulo di garanzie statali sui prestiti ha messo a dura prova le finanze pubbliche. I mercati dei capitali hanno subito gravi ripercussioni, registrando perdite sostanziali. Sussiste una scarsa corrispondenza tra offerta e domanda di manodopera, che costringe i datori di lavoro a ricorrere a lavoratori stranieri nonostante i tassi di disoccupazione elevati. Il settore informale costituisce ancora un problema serio.

    Il Montenegro ha proseguito l'allineamento con gli standard europei . L'applicazione dell'accordo interinale è andata avanti regolarmente e il paese sta costituendo il proprio track record di adempimento degli obblighi previsti dall'ASA. Si osservano buoni progressi per quanto riguarda la tutela dei consumatori, la ricerca, alcuni settori del mercato interno e determinati aspetti del settore giustizia, libertà e sicurezza. È stato compiuto qualche progresso in materia di libera circolazione dei capitali, dogane e fiscalità, occupazione, agricoltura e sviluppo rurale, energia e statistiche così come per gli altri aspetti del settore giustizia, libertà e sicurezza. Occorre però mantenere un impegno costante in questi ambiti. Il paese deve adoperarsi in modo particolare per migliorare la capacità di attuazione. Si sono registrati progressi disomogenei per quanto riguarda l'ambiente, i trasporti, la società dell’informazione e i media. I progressi sono limitati in materia di accreditamento e valutazione della conformità, metrologia, vigilanza del mercato e politica industriale.

    Il Montenegro ha compiuto qualche progresso verso la realizzazione delle priorità del partenariato europeo relative al mercato interno . Sono proseguiti i preparativi inerenti alla libera circolazione delle merci . Si osservano buoni progressi per quanto riguarda l'applicazione delle disposizioni sulla tutela dei consumatori. Occorre potenziare la vigilanza del mercato nonché migliorare le capacità istituzionali e amministrative, la cooperazione interistituzionale e il recepimento dell' acquis specifico sui prodotti.

    Il Montenegro ha parzialmente realizzato le priorità in termini di allineamento per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, i servizi e il diritto di stabilimento . È stata adottata la legge sull'occupazione e sul lavoro degli stranieri, che prevede permessi di lavoro e contingenti per la forza lavoro e i servizi transfrontalieri. Il mercato dei servizi è stato ulteriormente liberalizzato. Si è continuato a migliorare il quadro istituzionale per la vigilanza del settore finanziario bancario e non bancario, che va però ulteriormente rafforzato. È stata adottata una strategia per i servizi postali. La trasparenza e l'efficacia degli audit sono migliorate grazie alle nuove norme sugli obblighi delle imprese in materia di resoconti e di vigilanza. I progressi in questi settori vanno però consolidati.

    Si sono conseguiti progressi nel campo della libera circolazione dei capitali grazie all'adozione della legge sui rapporti patrimoniali e della legge sulla proprietà di Stato. Gli stranieri non beneficiano ancora di un pari trattamento ai fini dell'acquisto di terreni agricoli, per i quali la nuova legge prevede la possibilità di un affitto a lungo termine.

    L'allineamento della legislazione doganale e fiscale con l' acquis è ben avviato, ma deve essere migliorato per quanto riguarda l'origine, il regime di transito, le procedure semplificate, il valore in dogana e i diritti doganali. La lotta contro la corruzione e il problema dell'economia informale rimangono obiettivi prioritari.

    È proseguito l'allineamento con l' acquis in materia di concorrenza . Il paese deve rafforzare ulteriormente il quadro per la concorrenza e migliorare le capacità amministrative, specie per quanto riguarda il controllo degli aiuti di Stato.

    Il Montenegro ha continuato ad allineare la sua legislazione con l' acquis nel settore degli appalti pubblici . Sono state svolte attività di formazione e sensibilizzazione. Occorre però allineare ulteriormente la legislazione e rafforzare la capacità amministrativa.

    Va segnalato qualche progresso per quanto riguarda i diritti di proprietà intellettuale . La nuova legge sui brevetti ha rafforzato il quadro legislativo. Si è migliorata la procedura di riconoscimento dei diritti a livello nazionale, ma i preparativi sono in fase iniziale e occorre sviluppare ulteriormente la capacità istituzionale e attuativa nonché sensibilizzare maggiormente la popolazione.

    Il Montenegro ha registrato ulteriori progressi per quanto riguarda le politiche sociali e l'occupazione ma deve continuare ad allineare la legislazione con gli standard europei e rafforzare la capacità amministrativa in questi settori, in particolare per poter applicare correttamente le nuove leggi. Occorre inoltre un maggiore impegno per rafforzare la capacità amministrativa e istituzionale per quanto attiene alla politica della pubblica sanità .

    I progressi sono stati limitati nei settori dell' istruzione e della cultura . Si segnalano buoni progressi nel settore della ricerca , specie per quanto riguarda il rafforzamento del quadro istituzionale e tramite la partecipazione al settimo programma quadro dell'UE per la ricerca e lo sviluppo.

    Il Montenegro ha adottato la legislazione necessaria per poter aderire all'Organizzazione mondiale del commercio.

    Per quanto riguarda la politica industriale , che fa parte delle politiche settoriali , il Montenegro ha iniziato a realizzare le priorità di allineamento, che ha conseguito in parte per quanto concerne la politica delle PMI . Occorrono ulteriori sforzi per eliminare gli ostacoli all'attività imprenditoriale, accelerare il rilascio di licenze e permessi e attuare integralmente misure riguardanti, ad esempio, le garanzie sul credito alle PMI, gli incubatori e i cluster.

    Si rilevano alcuni progressi in materia di agricoltura, sviluppo rurale e pesca , che riguardano la riforma della legislazione e l'adozione di programmi e strategie nazionali. Occorrono però ulteriori miglioramenti a livello di attuazione. Per quanto concerne la politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare si è fatto qualche progresso, principalmente in termini di rafforzamento del quadro legislativo, ma deve ancora essere predisposto un sistema integrato di sicurezza alimentare. La capacità amministrativa del ministero dell'agricoltura, delle foreste e della gestione delle risorse idriche è stata migliorata solo in misura limitata e deve essere ulteriormente potenziata anche in preparazione all'IPARD.

    I progressi in materia di ambiente sono tuttora disomogenei. È proseguita l'adozione della legislazione orizzontale, ma occorre migliorare ulteriormente l'applicazione della normativa. All'Agenzia per la tutela dell'ambiente devono essere fornite le risorse necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti. La tutela ambientale insufficiente, specialmente nelle zone costiere e nei parchi nazionali, rimane fonte di preoccupazione.

    Per quanto riguarda la politica dei trasporti , i preparativi sono relativamente a buon punto nei settori stradale e ferroviario, ma si trovano ancora in fase iniziale per i trasporti aerei e marittimi. In materia di sicurezza si osservano progressi limitati per tutti i modi di trasporto. Il Montenegro deve definire una strategia coerente per sviluppare il suo settore dei trasporti e prodigare sforzi considerevoli per garantire una capacità amministrativa adeguata.

    Si osserva qualche progresso in alcuni settori connessi all' energia . Sono state prese misure per soddisfare i requisiti del trattato che istituisce la Comunità dell'energia, ma occorre adoperarsi con maggiore impegno. La promozione dell'efficienza energetica e delle risorse energetiche rinnovabili dev'essere considerata prioritaria.

    Il paese ha fatto qualche progresso nel settore della società dell'informazione e dei media , rendendo operativa l'agenzia per le comunicazioni elettroniche e i servizi postali. Sussistono però preoccupazioni circa l'indipendenza dell'agenzia per le comunicazioni elettroniche e i ritardi nell'applicare la legge sulle comunicazioni elettroniche. Le autorità montenegrine competenti devono affrontare e risolvere urgentemente il problema delle competenze e delle procedure per l'assegnazione delle frequenze di radiodiffusione. Le leggi e le prassi vanno allineate con gli standard europei in materia.

    I preparativi del Montenegro in materia di controllo finanziario interno pubblico (PIFC) e di audit esterno sono in fase iniziale. È stata adottata la legislazione di base sul PIFC. Aumenta il numero di audit e di revisori statali qualificati e la Corte dei conti sta sviluppando le proprie capacità amministrative.

    La strategia governativa 2009-2012 per le statistiche affida all'ufficio statistico del Montenegro un ruolo di coordinamento per lo sviluppo del sistema statistico conformemente al Codice delle statistiche europee. Si riscontrano miglioramenti a livello di statistiche settoriali e macroeconomiche, mentre i progressi sono limitati per le classificazioni e i registri. Occorre migliorare ulteriormente il quadro legislativo e la capacità amministrativa.

    Il Montenegro ha continuato ad adoperarsi per affrontare le sfide principali in materia di giustizia, libertà e sicurezza , ma dovrà dar prova di notevole impegno per portare a termine le riforme. Per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti, il Montenegro ha fatto progressi significativi in tutti i settori contemplati dalla road map. Sulla base dei progressi registrati, nel luglio 2009 la Commissione ha proposto di abolire l'obbligo di visto per i cittadini montenegrini purché il Montenegro soddisfi i parametri rimanenti della road map prima che sia adottata la decisione del Consiglio.

    Si segnala qualche progresso per quanto riguarda la politica dei visti . È proseguita l'applicazione degli accordi di facilitazione del visto e di riammissione. Sono entrati in vigore una nuova legge sugli stranieri e un nuovo regolamento sui visti basato sulle norme Schengen. Il Montenegro deve tuttavia adoperarsi con maggiore impegno per migliorare il suo regime dei visti e allinearlo con gli standard europei, nonché rafforzare considerevolmente le sue capacità amministrative e tecniche per il rilascio dei visti.

    Per quanto riguarda la gestione delle frontiere , il Montenegro ha compiuto buoni progressi in materia di controllo dei confini e ha continuato ad attuare la strategia integrata per la gestione delle frontiere. Si osserva qualche miglioramento delle attrezzature ai valichi di frontiera, ma la nuova legislazione sul controllo delle frontiere statali, che riguarda anche la sorveglianza dei confini, deve ancora essere adottata. Occorre collegare in via prioritaria tutti i valichi di frontiera nell'ambito di una rete online con accesso alle banche dati nazionale e di Interpol.

    Si rileva qualche progresso in materia di asilo e migrazione . Il quadro legislativo e istituzionale sull' asilo è praticamente completo, ma occorre garantire la corretta applicazione delle leggi. Sono state adottate le leggi fondamentali sulla migrazione , ma non è ancora stato costruito il centro di trattenimento per i migranti irregolari. Occorrono ulteriori sforzi per applicare la legislazione vigente. La capacità amministrativa e la cooperazione istituzionale vanno rafforzate. Occorre affrontare il problema dello status degli sfollati.

    Il Montenegro ha registrato qualche ulteriore progresso in materia di lotta al riciclaggio del denaro , ma la riduzione del numero di indagini e di segnalazioni delle transazioni sospette è preoccupante. Occorre agire con determinazione per rafforzare le competenze e le capacità investigative delle autorità, in particolare dell'unità di informazione finanziaria. Il riciclaggio del denaro è tuttora fonte di gravi preoccupazioni e occorre un maggiore impegno per prevenirlo e combatterlo.

    Il Montenegro ha fatto qualche progresso per quanto riguarda la politica antidroga . La strategia nazionale contro gli stupefacenti e il piano d'azione associato sono in fase di attuazione. Il quadro istituzionale per la lotta contro i crimini legati alla droga è stato potenziato e l'entità delle confische è aumentata. Il traffico di droga ad opera dei gruppi della criminalità organizzata resta però motivo di grave preoccupazione. Il Montenegro deve intensificare gli sforzi per quanto riguarda la politica antidroga.

    Si rileva qualche progresso in materia di polizia, con il proseguimento della riforma nel settore e la costituzione di un track record sul controllo interno. Occorre tuttavia migliorare ulteriormente capacità professionali, attrezzature e infrastrutture.

    Si è rafforzata la capacità istituzionale, giuridica e amministrativa per la lotta alla criminalità organizzata. Questo fenomeno, tuttavia, continua a destare serie preoccupazioni e ha ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. Le capacità investigative e le azioni penali, tuttora insufficienti, spiegano il bassissimo numero di condanne definitive nei casi di criminalità organizzata. Le risorse umane e la cooperazione tra gli organismi competenti devono essere rafforzate in via prioritaria. Si osservano buoni progressi per quanto riguarda la lotta contro la tratta di esseri umani. Il Montenegro rimane principalmente un paese di transito. Le indagini svolte sui casi relativi alla tratta di esseri umani hanno dato luogo a condanne. Occorre prendere altri provvedimenti per migliorare la capacità delle autorità competenti di individuare le vittime potenziali.

    Si osserva qualche progresso per quanto riguarda la protezione dei dati personali con l'adozione del relativo quadro giuridico. La legge, tuttavia, non è del tutto in linea con l' acquis e non è ancora stata creata l'autorità di vigilanza.

    Serbia

    La Serbia ha fatto progressi in termini di conformità con i criteri politici e di realizzazione delle priorità fondamentali del partenariato europeo. Il governo ha dimostrato il proprio impegno per un ulteriore avvicinamento del paese all'Unione europea adottando una serie di iniziative, tra cui l'applicazione delle disposizioni dell'accordo interinale. La collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY) è ulteriormente migliorata, ma i ricercati Ratko Mladić e Goran Hadžić sono ancora latitanti.

    Sono state adottate diverse iniziative per consolidare la democrazia e lo Stato di diritto . Occorrono però altre riforme per garantire che l'applicazione del nuovo quadro costituzionale sia in linea con gli standard europei, specialmente nel settore giudiziario.

    La revisione del regolamento interno del parlamento ha migliorato il suo lavoro e il processo legislativo. È stata inoltre adottata una nuova legge sui partiti politici che stabilisce regole più chiare e rigorose per la registrazione dei partiti. Occorre però rivedere la legislazione elettorale per renderla totalmente conforme agli standard europei. Il parlamento non si è avvalso in misura sufficiente dei suoi poteri di controllo dell'esecutivo e la capacità delle commissioni parlamentari rimane inadeguata.

    Il governo ha dimostrato un notevole impegno nei confronti dell'integrazione europea e si è dedicato attivamente alla preparazione di leggi in un gran numero di settori e all'attuazione del programma sull'integrazione europea. Al tempo stesso, però, è stata rivolta scarsa attenzione all'effettiva applicazione delle leggi vigenti e alla valutazione dell'impatto. Occorre migliorare la programmazione dell'attività governativa e il coordinamento tra i ministeri.

    La capacità della pubblica amministrazione è globalmente buona. L'ufficio serbo per l'integrazione europea ha funzionato bene, ma occorre rafforzare la capacità amministrativa dei ministeri competenti. Nel complesso la riforma è andata avanti a rilento. Occorre migliorare trasparenza, imparzialità, professionalità e responsabilità nonché adoperarsi in via prioritaria per combattere la corruzione e sostenere il lavoro degli organismi indipendenti. Gli enti regolatori indipendenti funzionano relativamente bene, considerate le risorse limitate di cui dispongono.

    Si rileva qualche progresso in termini di controllo civile sulle forze di sicurezza , con una maggior partecipazione della commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa. La riforma legislativa, tuttavia, non è ancora stata completata.

    Per quanto riguarda il sistema giudiziario , è stato adottato un pacchetto legislativo che introduce una vasta riforma del settore e una riorganizzazione dei tribunali. Il Consiglio superiore della magistratura e il Consiglio statale delle procure sono stati creati, ma si nutrono ancora preoccupazioni circa le modalità di riconferma dei giudici e il rischio che la mancanza di trasparenza provochi, a lungo termine, una politicizzazione del sistema giudiziario. L'arretrato giudiziario non è stato ridotto. Il paese deve ancora razionalizzare le procedure giudiziarie e introdurre un sistema efficiente per la gestione dei tribunali.

    La Serbia ha compiuto progressi nella lotta alla corruzione . Gli organi preposti all'applicazione della legge hanno dimostrato maggiore impegno in questo campo, con il conseguente arresto di numerosi sospetti e l'apertura di processi per diversi casi di corruzione di alto profilo. Il parlamento ha eletto il comitato esecutivo della nuova agenzia anticorruzione, che sarà operativo nel 2010. Tuttavia, la corruzione regna ancora in molti settori e rimane un problema serio. Gli appalti pubblici e le privatizzazioni sono settori particolarmente vulnerabili. Le condanne definitive nei casi di corruzione sono rare Si rilevano lacune nella legge sull'agenzia anticorruzione e un controllo insufficiente per quanto riguarda il finanziamento dei partiti politici e i possibili conflitti di interessi.

    È stato approntato il quadro giuridico e istituzionale per i diritti umani e la tutela delle minoranze e nel complesso i diritti civili e politici vengono rispettati. Le garanzie costituzionali e giuridiche esistenti devono tuttavia essere applicate integralmente.

    Si osserva qualche miglioramento nella prevenzione della tortura e dei maltrattamenti . L'ombudsman statale ha segnalato una diminuzione dei casi di maltrattamento, ma non sono state svolte indagini approfondite riguardo a determinate denunce contro la polizia. Per quanto concerne l' accesso alla giustizia , non vi è stato alcun progresso in termini di adozione delle leggi e di creazione di un sistema globale di gratuito patrocinio. Relativamente alla riforma del sistema carcerario , sono state prese le prime misure per introdurre un sistema di sanzioni alternative, i cui effetti concreti sono stati però limitati. Il sovraffollamento, la violenza e l'abuso di stupefacenti continuano a destare preoccupazioni.

    La costituzione tutela in generale la libertà di espressione e vieta l'incitamento all'odio. In pratica, però; si sono verificati episodi di intolleranza con incitamenti all'odio, minacce e aggressioni fisiche a danno di giornalisti, difensori dei diritti umani e persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, i cui autori non sono stati perseguiti penalmente. Nel settore dei media , la legge sull'informazione pubblica è stata modificata con l'introduzione di una normativa supplementare sui media. Le associazioni professionali e le organizzazioni internazionali, tuttavia, si sono dette preoccupate per la scarsa trasparenza e la mancanza di una consultazione pubblica prima dell'adozione degli emendamenti. Si teme inoltre che alcune delle nuove disposizioni, come la severità delle sanzioni in caso di violazione delle norme professionali, possano minacciare la libertà dei media. Il diritto alla libertà di riunione e di associazione , sancito dalla costituzione, è stato ulteriormente potenziato dalla nuova legge sulle associazioni. Sebbene queste libertà siano generalmente tutelate, si è dovuta annullare all'ultimo momento la Pride Parade prevista a Belgrado nel settembre 2009 a causa delle minacce di violenza proferite da gruppi estremisti contro organizzatori e partecipanti.

    La società civile continua a partecipare attivamente alla vita sociale, economica e politica della Serbia. La nuova legge sulle associazioni ha chiarito lo status giuridico delle ONG. Si è notato un certo impegno da parte dell'amministrazione serba per migliorare la cooperazione con la società civile, ma occorre che questa cooperazione sia ulteriormente sviluppata.

    La costituzione garantisce la libertà di culto e vieta le discriminazioni per motivi religiosi, ma l'applicazione della legge del 2006 sulle chiese e sulle comunità religiose ha avuto effetti discriminatori per quanto riguarda la registrazione delle cosiddette "comunità non tradizionali".

    È stata adottata gran parte delle disposizioni legislative necessarie per tutelare i diritti economici e sociali . Ora si deve garantire un'applicazione più efficace delle leggi. È stata adottata una strategia nazionale per migliorare la posizione delle donne e promuovere la parità fra i sessi. Le discriminazioni basate sul sesso sono vietate. Occorre tuttavia adottare una legge specifica sulla parità fra i sessi e rafforzare notevolmente la protezione delle donne contro le violenze. Per quanto riguarda i diritti dei minori , è stata adottata una strategia nazionale per la protezione dei bambini dalle violenze. Occorre un'azione più concertata per garantire una maggiore sensibilizzazione nei confronti dei gruppi socialmente vulnerabili e dei disabili e tutelarne i diritti. È stata adottata una legge che vieta le discriminazioni ampliando il quadro giuridico per la tutela contro le discriminazioni. In pratica, tuttavia, le discriminazioni continuano, specialmente nei confronti di gruppi vulnerabili come i Rom, i disabili e le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.

    Per quanto riguarda i diritti di proprietà , la mancanza di una chiara base giuridica per la restituzione dei beni impedisce tuttora di avviare correttamente il processo.

    È stato approntato il quadro giuridico sui diritti delle minoranze e sui diritti culturali ed è stata adottata la nuova legge sui consigli nazionali per le minoranze. Il ministero dei diritti umani e delle minoranze, così come gli ombudsman dello Stato e delle province, hanno dato un notevole contributo alla promozione dei diritti delle minoranze e alla relativa sensibilizzazione. In aggiunta alla costituzione, la nuova normativa antidiscriminazioni vieta esplicitamente le discriminazioni a danno delle minoranze etniche.

    Non si è ancora raggiunto un accordo a livello nazionale sul nuovo status della Vojvodina, mentre si è raggiunto un accordo sulla ristrutturazione dell'organo di coordinamento governativo per la Serbia meridionale , dove la situazione si è però deteriorata nel luglio 2009 a causa dei numerosi attacchi contro la gendarmeria nazionale. La situazione è tuttora instabile nel Sandžak , dove sussistono divisioni all'interno della comunità musulmana e si sono registrati diversi episodi di violenza.

    La Serbia conta tuttora un numero elevato di profughi e sfollati interni , che continuano a vivere in condizioni estremamente difficili e devono sormontare molti ostacoli per potere godere dei diritti sociali.

    Durante la presidenza serba del Decennio Rom , la Serbia ha adottato una strategia nazionale per migliorare lo status dei Rom, che però non viene ancora attuata integralmente. La popolazione Rom si trova ancora ad affrontare frequenti discriminazioni e condizioni di vita molto difficili.

    Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , la Serbia ha compiuto ulteriori progressi in termini di collaborazione con l'ICTY. Rivolgendosi al Consiglio di sicurezza dell'ONU nel giugno 2009, il procuratore capo dell'ICTY ha dichiarato che le autorità serbe avevano dato una risposta adeguata e tempestiva alle richieste specifiche di assistenza, aggiungendo che la cooperazione deve continuare e produrre risultati concreti e positivi. Nonostante le ricerche effettuate, i ricercati dell'ICTY Ratko Mladić e Goran Hadžić sono ancora latitanti. La piena collaborazione con l'ICTY rimane un obbligo internazionale e una priorità fondamentale del partenariato europeo.

    La Serbia deve affrontare insieme ai paesi vicini il problema delle disparità regionali in materia di impunità, adottando anche misure finalizzate ad accordi di estradizione per i casi di crimini di guerra.

    La Serbia ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative regionali, ivi compresi il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale (SEECP), il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). Le relazioni bilaterali con gli altri paesi interessati dall'allargamento e con gli Stati membri dell'UE vicini sono migliorate. Occorre però adoperarsi ulteriormente per trovare soluzioni definitive alle varie questioni bilaterali pendenti, specialmente per quanto riguarda i confini. La posizione della Serbia in merito alla partecipazione del Kosovo ai consessi regionali, tuttavia, ha avuto un'incidenza negativa sulla cooperazione regionale.

    La Serbia contesta la dichiarazione d'indipendenza del Kosovo[10] e ha preso misure giuridiche e istituzionali a tal fine, anche tramite la Corte internazionale di giustizia. Il governo serbo non ha contatti ufficiali con le autorità del Kosovo, e insiste per trattare esclusivamente con UNMIK e EULEX. Il governo ha mantenuto strutture parallele in Kosovo e organizzato elezioni suppletive locali, cercando al tempo stesso di dissuadere i serbi kosovari dal partecipare alle elezioni comunali organizzate dalle autorità del Kosovo. Nel campo commerciale, il governo serbo non riconosce i timbri doganali del Kosovo, che sono stati notificati alla Commissione europea e, secondo l'UNMIK, sono conformi alle disposizioni dell'UNSCR 1244. Questo rifiuto della Serbia desta serie preoccupazioni. La Serbia e il Kosovo devono trovare soluzioni pragmatiche che consentano ai principali consessi regionali di contribuire alla cooperazione e allo sviluppo regionale.

    Il governo serbo ha cominciato a prendere provvedimenti per collaborare con la missione dell'UE per lo Stato di diritto (EULEX), ma deve intensificare gli sforzi in tal senso. Nel settembre 2009 EULEX e la Serbia hanno firmato un protocollo sulla cooperazione tra le forze di polizia.

    L' economia della Serbia è stata duramente colpita dall'attuale crisi economica mondiale. Il rallentamento della crescita verificatosi alla fine del 2008 è stato seguito da una recessione economica nel 2009, con un conseguente deterioramento della stabilità macroeconomica. La situazione di bilancio, inoltre, è notevolmente peggiorata a causa delle precedenti politiche espansionistiche e della mancanza di disciplina.

    Per quanto riguarda i criteri economici , la Serbia ha compiuto solo progressi limitati verso un'economia di mercato funzionante e dovrà intensificare gli sforzi per far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione. Occorre accelerare le riforme strutturali.

    La liquidità del sistema bancario serbo è stata mantenuta; le banche serbe sono ben capitalizzate e globalmente redditizie. Sul fronte esterno, inoltre, è in atto un processo di rapido adeguamento dell'economia serba che si traduce in una notevole riduzione del disavanzo delle partite correnti. Le riserve valutarie sono rimaste stabili. Si è mantenuto un consenso sui principi di base dell'economia di mercato, ma il governo non ha definito una strategia a medio termine per la riforma strutturale.

    L'inasprirsi della crisi economica ha indotto la Serbia a chiedere il sostegno dell'FMI e dell'UE, accettando al tempo stesso di adottare diverse misure di bilancio per ridurre la spesa globale. Il programma dell'FMI è stato però riveduto a mano a mano che si aggravava la crisi. Mancano misure volte a migliorare la sostenibilità a medio termine delle finanze pubbliche. Il quadro di politica monetaria volto a ridurre l'inflazione è risultato di difficile attuazione e rischia di compromettere la credibilità della banca centrale. L'inflazione è rimasta relativamente elevata. Si è registrato qualche progresso per quanto riguarda la privatizzazione delle imprese collettive mentre il processo si è arenato per le imprese di Stato, con ripercussioni negative sul dinamismo del settore privato. I tassi di disoccupazione sono sempre rimasti a livelli elevati. L'eccessiva complessità delle formalità amministrative ha continuato a ostacolare l'entrata e l'uscita dal mercato. Occorre migliorare la prevedibilità giuridica, specie per quanto riguarda l'effettiva applicazione dei diritti di proprietà. Il settore informale costituisce ancora un problema serio.

    La Serbia ha proseguito l'allineamento della legislazione e delle politiche agli standard europei e ha iniziato ad applicare l'accordo interinale secondo le disposizioni e i calendari ivi contenuti. I dazi doganali sono stati ridotti con effetto dal 30 gennaio 2009 e sono state adottate misure pertinenti in materia di concorrenza, aiuti di Stato e traffico di transito. La Serbia ha inoltre adottato leggi importanti in settori come l'agricoltura, l'ambiente, l'occupazione, la concorrenza, gli appalti pubblici e la giustizia, la libertà e la sicurezza. Si è migliorata la capacità amministrativa in settori fondamentali per l'applicazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione. La Serbia deve tuttavia adoperarsi con ulteriore impegno per applicare correttamente la legislazione attinente all'UE.

    Per quanto riguarda il mercato interno , la Serbia ha compiuto qualche progresso in termini di allineamento della legislazione e di rafforzamento delle capacità istituzionali. Si osservano buoni progressi per quanto riguarda la libera circolazione dei beni ; l'adozione della nuova normativa sulla standardizzazione e sulla valutazione della conformità ha posto le basi per un ulteriore allineamento con l' acquis . Le capacità istituzionali dell'istituto di standardizzazione e dell'organismo di accreditamento sono state migliorate; la Serbia ha inoltre aumentato il numero degli standard europei adottati. Si è registrato qualche progresso in termini di tutela dei consumatori con l'adozione della legislazione sulla sicurezza dei prodotti e sul commercio elettronico, ma la capacità amministrativa deve essere ulteriormente rafforzata. La legislazione sull'accreditamento e sulla metrologia non è ancora stata adottata. La Serbia deve intensificare gli sforzi per instaurare un sistema di vigilanza del mercato e adottare la nuova legislazione sulla tutela dei consumatori.

    La situazione della Serbia è lievemente progredita per quanto riguarda la circolazione delle persone, i servizi e il diritto di stabilimento . Si è fatto qualche progresso in termini di allineamento legislativo nel settore dei servizi postali. Nel campo dei servizi finanziari, è stata elaborata una road map per l'applicazione delle nuove regolamentazioni bancarie. Manca però un certo numero di leggi e altre non sono conformi agli standard europei, specialmente per quanto riguarda la regolamentazione del settore bancario. A livello della libera circolazione dei capitali, la Serbia deve continuare ad adoperarsi per liberalizzare completamente le operazioni correnti e abolire le restrizioni applicate al credito a breve termine e agli investimenti di portafoglio.

    La Serbia ha registrato buoni progressi in materia di dogane , rafforzando la capacità dell'amministrazione doganale e adottando una serie di atti legislativi per applicare l'accordo interinale. Occorre tuttavia proseguire l'allineamento con il codice doganale dell'UE, specie per quanto riguarda il transito e l'analisi dei rischi. La Serbia ha preso misure volte a sviluppare ulteriormente il suo quadro legislativo sulla fiscalità . Le procedure di riscossione delle imposte sono state migliorate, così come le capacità di attuazione dell'amministrazione fiscale. La Serbia deve migliorare ulteriormente la riscossione dei debiti registrati e proseguire l'allineamento per le accise e l'IVA.

    La Serbia ha compiuto buoni progressi in materia di concorrenza e aiuti di Stato adottando nuove leggi in materia. Occorre rafforzare la capacità di analisi economica della commissione per la tutela della concorrenza e creare un'autorità indipendente per gli aiuti di Stato.

    La Serbia ha compiuto buoni progressi in materia di appalti pubblici con l'adozione di nuove leggi in materia. I membri della nuova commissione per la tutela dei diritti degli offerenti, tuttavia, non sono ancora stati nominati. La Serbia ha continuato a fare progressi per l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale . La capacità amministrativa dell'ufficio per la proprietà intellettuale è migliorata, ma occorre risolvere la questione dell'indipendenza finanziaria e ovviare alla mancanza di giudici competenti per garantire l'effettiva applicazione dei diritti di proprietà intellettuale.

    Sono stati registrati buoni progressi a livello di politica occupazionale con l'adozione di molte leggi importanti e della strategia nazionale 2009 per l'occupazione. L'attuazione delle misure e delle politiche per l'occupazione è migliorata, ma occorre rafforzare il coordinamento con le altre politiche. Si osserva qualche progresso anche nel settore delle politiche sociali , dove però occorre sviluppare ulteriormente il quadro legislativo e applicare correttamente la legislazione vigente, e per quanto riguarda la politica della pubblica sanità , soprattutto in termini di riforma della sanità di base e di prevenzione delle malattie. Il paese deve compiere ulteriori sforzi in termini di allineamento agli standard europei.

    Si osservano progressi nei settori dell' istruzione e della cultura . Per quanto riguarda la scienza , la ricerca e l'innovazione, la Serbia ha fatto notevoli sforzi per promuovere la cooperazione nel settore della ricerca e partecipare a progetti nell'ambito del settimo programma quadro dell'UE per la ricerca e lo sviluppo. Il paese dovrà tuttavia adoperarsi con il massimo impegno per rafforzare la capacità di ricerca nazionale e integrarsi maggiormente nello spazio europeo della ricerca.

    I preparativi per l'adesione della Serbia all' OMC sono a buon punto e sono state adottate diverse leggi compatibili con l'OMC.

    Per quanto riguarda le politiche settoriali , il quadro istituzionale per l' industria e le PMI è migliorato e la Serbia ha iniziato a realizzare gli obiettivi della sua strategia per le PMI. Tuttavia, non è ancora stata adottata una strategia moderna per la politica industriale in linea con l'impostazione dell'UE.

    Nei settori dell' agricoltura e dello sviluppo rurale , l'allineamento con l' acquis è proseguito con l'adozione di importanti leggi quadro. Ciò vale anche per la sicurezza alimentare, anche se i progressi sono stati scarsi in termini di potenziamento degli stabilimenti alimentari e degli stabilimenti collegati. Si osservano alcuni progressi a livello veterinario e fitosanitario , che sono però limitati per quanto riguarda il potenziamento dei laboratori per il controllo della sicurezza della catena alimentare.

    La Serbia ha compiuto buoni progressi in materia di ambiente , segnatamente con l'adozione di un grosso pacchetto legislativo e la ratifica di convenzioni internazionali. La capacità istituzionale e le risorse tecniche e umane rimangono tuttavia inadeguate, specialmente a livello locale. Il paese deve adoperarsi ulteriormente per l'adozione della normativa sull'acqua e lo sviluppo della capacità ambientale globale.

    Nel settore dei trasporti è stata adottata una nuova legge sulla sicurezza stradale e sono stati armonizzati i pedaggi autostradali per i veicoli nazionali e stranieri. Il paese ha ratificato l'accordo sullo Spazio aereo comune europeo (ECAA), la convenzione di Montreal e l'accordo orizzontale su determinati aspetti dei servizi aerei. Tuttavia, sono sorti problemi relativamente alla conformità della Serbia con gli obblighi di accesso al mercato previsti dall'ECAA. Su un piano più generale, occorrono ulteriori sforzi per attuare la prima fase transitoria dell'ECAA e migliorare il coordinamento tra il ministero delle infrastrutture e la direzione per l'aviazione civile. S'impone una ristrutturazione radicale del trasporto ferroviario.

    La Serbia ha registrato qualche progresso nel settore dell' energia , ma deve adoperarsi ulteriormente per rispettare le condizioni fissate dal trattato che istituisce la Comunità dell'energia e affrontare le questioni in sospeso relative ad aspetti ambientali nei settori dell'energia e della sicurezza nucleare. Si è fatto qualche progresso per la sicurezza dell'approvvigionamento aumentando le riserve di gas, ma le interconnessioni per il gas naturale tra la Serbia e gli altri paesi della regione rimangono limitate.

    A livello di società dell'informazione e di media , va segnalata l'adozione di numerosi atti legislativi. La Serbia ha inoltre ratificato la convenzione europea sulla televisione transfrontaliera. La capacità istituzionale e normativa è ancora limitata e i progressi rimangono vincolati all'attuazione della legislazione.

    Si rilevano progressi nel settore del controllo finanziario . Il governo ha adottato un documento politico generale sul controllo finanziario interno pubblico (PIFC). È entrata in vigore la legge sul sistema di bilancio, che contiene anche la base giuridica per il PIFC. Tuttavia, i preparativi per l'introduzione di un sistema di controllo finanziario pubblico moderno ed efficace sono ancora in fase iniziale. La Corte dei conti, di recente creazione, non è ancora del tutto operativa.

    È stata adottata una nuova strategia di sviluppo nel settore delle statistiche . Si segnalano progressi anche per quanto riguarda le statistiche settoriali, con la preparazione e lo svolgimento di indagini e censimenti. La Serbia deve però adoperarsi ulteriormente per creare un registro delle imprese pienamente operativo e rafforzare la capacità amministrativa.

    Si rilevano progressi in materia di giustizia, libertà e sicurezza . È proseguita l'applicazione degli accordi di facilitazione del visto e di riammissione tra la Serbia e la Comunità europea. La Serbia ha fatto notevoli sforzi in tutti i settori contemplati dalla road map per la liberalizzazione dei visti, specie per quanto riguarda l'introduzione dei nuovi passaporti biometrici. Sulla base dei progressi registrati dalla Serbia, nel luglio 2009 la Commissione ha proposto di abolire l'obbligo di visto per i cittadini serbi purché la Serbia soddisfi i criteri rimanenti prima che sia adottata la decisione del Consiglio[11].

    Si è iniziata ad applicare la nuova legge sul controllo delle frontiere , ma occorrono ulteriori sforzi per migliorare gli standard tecnici e le attrezzature di determinati valichi di frontiera e rafforzare il controllo della linea di confine con il Kosovo.

    La Serbia ha fatto pochi progressi in materia di asilo . A parte qualche carenza, le procedure di asilo sono globalmente soddisfacenti. Manca però una programmazione adeguata per poter gestire il potenziale aumento del numero di richieste e non esiste un organo di coordinamento per l'integrazione dei richiedenti asilo. Si osservano buoni progressi in materia di migrazione , con l'adozione della strategia per la gestione della migrazione e l'applicazione della legge sugli stranieri. Occorrono però ulteriori sforzi per attuare le strategie di recente adozione e migliorare il monitoraggio dei flussi migratori.

    Il riciclaggio del denaro rimane fonte di preoccupazioni. È stata adottata la legge sulla prevenzione e la lotta al riciclaggio e sul finanziamento del terrorismo, ma le segnalazioni di transazioni sospette si limitano per lo più al settore bancario e il numero di indagini e di condanne nei casi di riciclaggio del denaro rimane basso.

    La Serbia è uno dei principali paesi di transito per l'introduzione della droga in Europa. È stata adottata una strategia per la lotta contro la droga, con il relativo piano d'azione. Le autorità di contrasto hanno confiscato una grossa quantità di droga. Il traffico di droga in tutta la Serbia continua però a destare serie preoccupazioni.

    Si è fatto qualche progresso in termini di riforma della polizia , accompagnato da un rafforzamento delle capacità, della formazione e della cooperazione internazionale e regionale. Occorre però migliorare la pianificazione strategica e il controllo interno. È stata adottata una strategia nazionale per la lotta alla criminalità organizzata e sono state prese le prime misure volte a migliorare il quadro istituzionale e giuridico per le indagini finanziarie e la confisca dei beni. L'adozione e l'entrata in vigore del codice riveduto di procedura penale, tuttavia, sono state ulteriormente ritardate. Le capacità investigative inadeguate limitano fortemente il numero di condanne definitive in questo settore. Occorre un impegno costante nella lotta contro la criminalità organizzata, che resta oggetto di grave preoccupazione.

    La Serbia ha registrato qualche progresso nella lotta contro la tratta di esseri umani, con la ratifica della convenzione del Consiglio d'Europa contro la tratta di esseri umani e l'adozione di un piano d'azione. La cooperazione in questo campo tra le varie parti interessate, comprese le ONG, è migliorata, ma il numero di condanne definitive rimane basso, mentre la percentuale di vittime minorenni continua ad aumentare.

    Si è fatto qualche progresso nella creazione del quadro giuridico e istituzionale per la protezione dei dati personali, ma occorrono ulteriori sforzi per allineare integralmente la legislazione vigente con gli standard europei e garantire la corretta applicazione delle disposizioni pertinenti.

    Kosovo

    Il Kosovo ha compiuto qualche progresso in materia di attuazione delle priorità fondamentali del partenariato europeo, in particolare mediante il rafforzamento del suo quadro giuridico relativamente ai criteri politici . La priorità è adesso passare alla fase di attuazione. Nel secondo anno dopo la dichiarazione di indipendenza, il Kosovo si è dotato di istituzioni che svolgono il loro compito in collaborazione con le pertinenti organizzazioni internazionali. Tuttavia, vi è un'effettiva necessità di rafforzare la capacità della pubblica amministrazione e dell'assemblea. Occorrono consistenti sforzi per attuare la riforma del settore giudiziario e per incrementare la lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e al riciclaggio di denaro. Su un piano pratico, la collaborazione con la missione dell'UE per lo Stato di diritto (EULEX) non è ai livelli degli impegni politici assunti e deve essere migliorata in molti settori che rientrano nel suo mandato.

    La situazione della sicurezza in Kosovo è stabile, ma fragile. Si sono verificati numerosi episodi di violenza, tra cui il danneggiamento mirato della proprietà di EULEX. Globalmente l'ordine pubblico è stato mantenuto. Le autorità del Kosovo non esercitano un controllo totale sull'intero territorio del paese, in particolare nella parte settentrionale. Continuano ad operare strutture parallele e recentemente si sono anche tenute elezioni suppletive comunali parallele. È necessario che il governo del Kosovo integri meglio tutte le comunità, in particolare i Serbi del Kosovo, e consolidi lo Stato di diritto giovandosi del sostegno di EULEX. Occorre che la comunità serba del Kosovo stabilisca un rapporto più costruttivo con le istituzioni kosovare, così da ottimizzare i vantaggi derivanti dal sostegno dell'UE e dalla prospettiva europea. Nell'attuale situazione, avranno un importante ruolo le imminenti elezioni comunali e un più ampio decentramento. Si spera che Belgrado fornisca un aiuto in questa direzione. Un maggiore impegno per la riconciliazione contribuirebbe a rafforzare la stabilità nella regione e a sostenere lo sviluppo socioeconomico.

    Benché in materia di democrazia e di Stato di diritto le autorità kosovare, nel corso delle proprie attività, abbiano ampiamente rispettato le opportune disposizioni costituzionali, i progressi registrati nel consolidamento dello Stato di diritto in Kosovo sono stati limitati.

    Il piano di lavoro annuale dell' assemblea per il 2009 è stato adottato ed è in linea con la strategia legislativa del governo; tuttavia, resta carente la capacità dell'assemblea di esaminare i progetti legislativi e di operare un controllo sull'applicazione delle leggi dopo la loro adozione. Il controllo parlamentare sull'esecutivo è limitato. In particolare, occorre che sia potenziata la capacità del comitato per l'integrazione europea di sorvegliare l'adozione di norme compatibili con gli standard dell'UE.

    Le principali strutture del governo sono state create e la stabilità politica del Kosovo è stata mantenuta. Qualche progresso si può notare nel settore della riforma amministrativa dei governi locali. In agosto è stato adottato un piano d'azione del partenariato europeo rivisto e migliorato. Il Kosovo deve adesso concentrarsi per attribuire a questo piano d'azione una maggiore priorità e per attuarlo. Resta debole il coordinamento interministeriale in materia di programma di riforma europea del Kosovo. Strutture amministrative efficienti in questo settore sono essenziali per la realizzazione della prospettiva europea del Kosovo. L'agenzia per il coordinamento dello sviluppo e dell'integrazione europea ha rafforzato la propria capacità di coordinamento, ma non beneficia di un sostegno politico ad alto livello per portare avanti un effettivo processo di integrazione europea.

    Vi è stato qualche progresso nella riforma della pubblica amministrazione . L'esame dei compiti e delle responsabilità all'interno della pubblica amministrazione è stato completato ed è stata attuata la maggior parte delle raccomandazioni che ne sono scaturite. Tuttavia, alcuni atti giuridici fondamentali devono ancora essere adottati. Resta motivo di preoccupazione l'interferenza della politica nella funzione pubblica e nelle nomine pubbliche. Occorre un notevole impegno per rafforzare la capacità della pubblica amministrazione sull'intero territorio del Kosovo e per definire il quadro per una funzione pubblica professionale, responsabile, indipendente e meritocratica, capace di attuare efficacemente le politiche del governo. È necessario che l'ufficio dell'ombudsman sia ulteriormente rafforzato. La pubblica amministrazione del Kosovo resta ancora debole.

    Si sono osservati limitati progressi nel sistema giudiziario . Il processo di riforma è ancora in fase iniziale. È stata istituita la Corte costituzionale e ne sono già stati nominati i membri. Il nuovo sistema informatico ad uso dei tribunali è operativo nella maggior parte delle sedi. Con il sostegno di EULEX, il tribunale di Mitrovica è stato riaperto per le cause penali. Il Consiglio giudiziario del Kosovo è stato nominato. Vi sono stati alcuni progressi nelle sentenze emesse per crimini di guerra.

    Occorre tuttavia un impegno molto intenso per migliorare l'indipendenza e la professionalità del sistema giudiziario del Kosovo. Vi è un notevole arretrato giudiziario, tanto in campo civile quanto in campo penale. Non esiste un meccanismo efficace di procedimenti disciplinari nei confronti dei giudici. Sono necessari sforzi costruttivi da parte del governo e della comunità dei Serbi del Kosovo per garantire che questa comunità sia integrata nel sistema giudiziario. Il settore giudiziario del Kosovo resta debole e inefficiente. Lo Stato di diritto non è ancora una realtà in tutto il Kosovo, soprattutto nella parte settentrionale.

    L'agenzia anticorruzione è operativa, ma, pur avendo rafforzato la propria capacità, possiede poteri limitati. Nonostante l'adozione di alcuni provvedimenti, la corruzione resta diffusa in molte aree del paese e costituisce un serio motivo di preoccupazione. Il quadro legislativo in questo settore resta incompleto. Non vi sono leggi sul finanziamento dei partiti politici. La strategia e il piano d'azione anticorruzione devono ancora essere adottati. È necessario che venga notevolmente rafforzata la cooperazione tra i vari organi responsabili della lotta alla corruzione e che sia garantita l'indipendenza dell'agenzia anticorruzione. Occorre che il Kosovo sviluppi una casistica comprovata di inchieste, rinvii a giudizio, azioni penali e condanne nei casi di corruzione.

    La costituzione garantisce i diritti umani e la protezione delle minoranze ed elenca i principali accordi e strumenti internazionali direttamente applicabili in Kosovo. Tuttavia, per garantire che nella pratica tali diritti siano tutelati, occorrono ulteriori sforzi che prevedano anche risolute iniziative volte ad integrare tutte le comunità del Kosovo.

    La riluttanza della comunità serba del Kosovo, in particolare nella parte settentrionale del territorio, a svolgere un ruolo nelle istituzioni kosovare costituisce un notevole ostacolo. Per sanare questa situazione sono necessari sforzi di rilievo tanto da parte del governo quanto da parte della comunità serba del Kosovo ed è anche necessario un atteggiamento più costruttivo da parte della Serbia.

    Per quel che riguarda i diritti civili e politici , sono stati compiuti progressi limitati. Per quanto attiene all' accesso alla giustizia , il sistema di gratuito patrocinio è stato attivato, ma è necessario che sia ulteriormente rafforzato. Riguardo alle carceri e alle altre strutture correzionali, è stato compiuto qualche progresso. Restano però numerosi problemi da risolvere, in particolare riguardo alle condizioni di detenzione dei delinquenti affetti da malattie mentali o minorenni e alla loro reintegrazione a fine pena. I progressi sono stati limitati riguardo alla prevenzione della tortura e dei maltrattamenti e alla lotta all'impunità.

    La libertà di espressione non è pienamente garantita nella pratica. Si sono registrati casi di interferenze politiche nelle attività degli organi di informazione e comunicazione. Il quadro giuridico relativo alla libertà di associazione e di riunione è stato sviluppato maggiormente.

    È necessario che la società civile sia più coinvolta nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche. Si sono osservati alcuni progressi a riguardo della libertà di culto , in particolare in termini di ricostruzione dei siti religiosi. È però ancora necessario un maggiore impegno per promuovere la riconciliazione tra le diverse comunità religiose. Non esiste una legge sulle persone scomparse . È necessario che si risolva la questione della compensazione alle famiglie delle persone scomparse.

    I diritti economici e sociali non sono pienamente garantiti. La protezione delle donne contro ogni forma di violenza deve essere notevolmente rafforzata. La tratta dei minori e il lavoro minorile restano motivi di preoccupazione. Sono necessari ulteriori sforzi per garantire l'applicazione dei diritti dei minori . Il governo ha adottato un piano d'azione a favore dei disabili. Tuttavia, l'integrazione e la protezione dei gruppi socialmente vulnerabili e dei disabili non sono pienamente garantite. La discriminazione è un argomento che desta ancora preoccupazioni e che richiede maggiori campagne di sensibilizzazione da parte del governo. Leggi e strategie esistono, ma la loro attuazione è scarsa. È stato rafforzato il quadro istituzionale e giuridico nel settore dei diritti di proprietà . L'incapacità delle autorità ad attuare le proprie decisioni sull'intero territorio del Kosovo resta un ostacolo principale per la tutela dei diritti di proprietà. La sicurezza della proprietà religiosa è generalmente garantita.

    In relazione ai diritti delle minoranze, ai diritti culturali e alla tutela delle minoranze , si nota che la normativa in vigore prevede un elevato livello di protezione dei diritti delle minoranze e culturali. Nella pratica, tuttavia, questi diritti non sono adeguatamente garantiti. Riguardo alla riconciliazione tra comunità, i progressi sono stati scarsi. Per le autorità questo rappresenta un'importante sfida. Il numero di ritorni volontari di profughi e sfollati resta basso. Le controversie sui terreni contesi tra alcuni comuni e la Chiesa serba ortodossa non sono ancora state risolte.

    Le comunità rom, ashkali ed egiziana continuano a dover far fronte a frequenti discriminazioni e a condizioni di vita molto difficili. Sono necessari provvedimenti urgenti per trovare nuove sistemazioni per le famiglie rom che vivono in condizioni pericolose e inaccettabili in aree contaminate dal piombo nella zona settentrionale del Kosovo. È necessario che le autorità compiano maggiori sforzi per entrare in contatto con tutte le minoranze e assicurarne la protezione e l'integrazione.

    Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , nel periodo oggetto della relazione il Kosovo ha mantenuto la collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY). L'UE continua a sottolineare che la cooperazione regionale deve essere inclusiva per poter dare risultati positivi e si rammarica del fatto che, a causa di disaccordi sulle modalità di partecipazione del Kosovo ai consessi regionali, il paese resti assente dai principali eventi regionali. Il Kosovo ha adottato nuovi timbri doganali, che sono stati notificati dal rappresentante speciale del Segretario generale dell'ONU alla Commissione europea e ai partner del CEFTA come conformi alla risoluzione UNSCR 1244/99. La Serbia non ha riconosciuto la validità di questi timbri, mettendone in dubbio la conformità all'UNSCR 1244/99. Il Kosovo e la Serbia devono trovare soluzioni pragmatiche che consentano ai principali consessi regionali di continuare a svolgere la propria azione di promozione dello sviluppo e della cooperazione regionali.

    Finora l' economia del Kosovo ha risentito solo in misura modesta degli effetti della crisi. Il PIL ha continuato a crescere, pur partendo da una base molto bassa, ma la disoccupazione è rimasta molto elevata. L'elevata inflazione si è trasformata in deflazione, a seguito del crollo dei prezzi all'importazione. Lo sviluppo economico continua ad essere seriamente ostacolato da uno Stato di diritto debole, da una capacità produttiva molto limitata e scarsamente diversificata e da un'infrastruttura dei trasporti e dell'energia carente. Le politiche di bilancio si basano su esigenze specifiche e non sono collegate sistematicamente con il quadro politico a medio termine. Vi è stato un miglioramento della stabilità della fornitura energetica, ottenuto grazie all'incremento dei contributi dal bilancio.

    Per quanto riguarda i criteri economici , il Kosovo ha compiuto pochissimi progressi verso un'economia di mercato funzionante. Occorre realizzare notevoli riforme ed investimenti per permettere al paese di far fronte a lungo termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

    Sulle politiche di libero mercato è stato mantenuto un ampio consenso. L'uso dell'euro, l'assenza di un debito estero consistente e i livelli di esportazione estremamente bassi hanno protetto l'economia dagli effetti negativi della recessione globale. Il settore bancario è rimasto solido, redditizio e ben capitalizzato. La crescita economica è stata trainata dalla continua espansione del credito e da una maggiore assistenza estera. Dopo la notevole eccedenza dell'anno precedente, nel 2008 il bilancio ha mostrato un piccolo deficit. Le entrate tributarie sono leggermente aumentate. In giugno, il Kosovo è entrato a far parte del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale.

    Tuttavia, il disavanzo commerciale, già consistente, ha continuato ad acuirsi, soprattutto a causa delle massicce importazioni di macchinari e di attrezzature per il trasporto destinati ad un importante programma di costruzione stradale. La sostenibilità dei conti pubblici e dei conti con l'estero si è ridotta ulteriormente, soprattutto a causa di carenze nella programmazione e nell'attuazione delle politiche. Le esportazioni, già ad un livello molto basso, hanno avuto un'ulteriore drastica flessione nel 2009 a causa della crisi economica. Le statistiche economiche restano inadeguate. Il costo dei finanziamenti è rimasto alto, poiché le banche hanno continuato ad applicare premi di rischio elevati ai prestiti alle imprese. I contributi e i trasferimenti di bilancio sono aumentati. La debolezza dello Stato di diritto, la corruzione, imperante in molte aree, e l'incertezza in materia di diritti di proprietà costituiscono ancora gravi ostacoli allo sviluppo economico. Il tasso di disoccupazione è tuttora molto elevato. I progressi per un maggiore inserimento della popolazione giovane del Kosovo nel mercato del lavoro sono stati scarsi. Il settore informale costituisce ancora un problema serio.

    I progressi compiuti per l'allineamento della legislazione e delle politiche del Kosovo agli standard europei sono stati disomogenei. Il quadro giuridico è stato sviluppato maggiormente nei settori delle dogane, della fiscalità, dell'istruzione e della polizia. Il ravvicinamento agli standard europei è in fase iniziale in materia di ambiente, concorrenza, proprietà intellettuale, energia e libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali. L'attuazione degli standard europei resta limitata nei settori del controllo finanziario e delle statistiche, della protezione dei dati e della lotta contro il riciclaggio del denaro e la criminalità organizzata.

    Per quanto attiene al mercato interno dell'UE, vi sono stati alcuni progressi in materia di libera circolazione delle merci . Tuttavia, il recepimento e l'attuazione delle pratiche e della legislazione europee è ad uno stadio iniziale. La capacità amministrativa rimane debole. L'allineamento è insufficiente nei settori della libera circolazione delle persone e dei servizi e del diritto di stabilimento . Affinché si compiano progressi a riguardo della libera circolazione dei capitali , sono necessari consistenti sforzi, volti soprattutto a rafforzare la regolamentazione del settore finanziario.

    Le entrate doganali sono aumentate grazie alla migliorata efficienza dell'amministrazione doganale. Il codice delle dogane e delle accise è stato adottato. Le disposizioni giuridiche in materia di dogane sono compatibili con gli standard europei. Tuttavia, occorre che nel settore doganale si rafforzi notevolmente la capacità amministrativa e si intensifichi la lotta alla corruzione. Non si effettua ancora la riscossione dei dazi doganali nella parte settentrionale del Kosovo. Il controllo esercitato dai funzionari doganali di EULEX sui due valichi settentrionali ha ridotto le attività di contrabbando nella zona. Il quadro giuridico relativo alla fiscalità è stato sviluppato ulteriormente e sono entrate in vigore aliquote fiscali più basse. Occorrono ulteriori sforzi per incrementare la capacità amministrativa in questo settore e per ridurre la portata dell'economia informale.

    L'applicazione della legislazione sugli appalti pubblici è stata ampiamente completata ed è stato istituito l'organismo di controllo degli appalti pubblici. Tuttavia, nella pratica, l'attuazione della normativa pone seri problemi. Occorre che le autorità conducano efficaci indagini sui casi di presunta corruzione. È necessario che il controllo sull'attuazione di contratti di appalto sia notevolmente rafforzato. I funzionari responsabili degli appalti in Kosovo sono ancora soggetti ad interferenze ed intimidazioni.

    Non esiste ancora una strategia in materia di diritti di proprietà intellettuale . I meccanismi di attuazione dei diritti industriali, dei diritti d'autore e dei diritti a questi connessi sono deboli. È stata istituita una commissione garante della concorrenza , che ha condotto indagini su casi di presunte violazioni delle norme sulla materia. La legislazione del Kosovo in materia di concorrenza non è pienamente allineata agli standard europei.

    È necessario che le autorità razionalizzino le varie strategie relative all' occupazione e ne garantiscano l'applicazione. La legislazione nel settore della salute e della sicurezza sul posto di lavoro e nel settore dei servizi sociali e dei centri statali di assistenza residenziale deve essere migliorata. Nel settore della salute pubblica , occorre rafforzare la capacità amministrativa e istituzionale per migliorare la qualità dei servizi sanitari. Si rilevano pochi progressi nel settore del dialogo sociale . L'allineamento agli standard europei nel settore dell' istruzione prosegue. Tuttavia, la riforma istituzionale in questo campo deve ancora essere completata ed è necessario che le raccomandazioni di ordine politico siano tradotte meglio nella pratica. Nell'area della ricerca , le autorità hanno intrapreso iniziative volte a facilitare la cooperazione con l'UE, come ad esempio nominare un coordinatore del Kosovo per il settimo programma quadro.

    Per quanto attiene alle politiche settoriali , il quadro istituzionale e giuridico nel settore dell'industria e delle PMI resta incompleto. In agricoltura sono stati compiuti sforzi e si è osservato qualche progresso in materia di ricomposizione fondiaria e di diversificazione delle aziende agricole. Tuttavia, la capacità di attuare le politiche è insufficiente. Sono state adottate numerose leggi quadro nel settore ambientale . Occorrono notevoli sforzi per attuarle e per rispondere agli standard dell'UE relativi all'ambiente.

    In materia di trasporti , il Kosovo si è lanciato in un imponente programma di costruzioni stradali, che contrasta con i troppo scarsi investimenti ferroviari. Il Kosovo continua a partecipare attivamente alla rete principale di trasporto regionale e all'osservatorio sui trasporti dell'Europa sudorientale. Tuttavia, nel campo dell'aviazione è stata adottata una legislazione incompatibile con gli standard europei. Non è ancora stato nominato il consiglio direttivo dell'organismo per la regolamentazione del settore ferroviario. Il consiglio direttivo dell'organismo per la regolamentazione del settore dell'aviazione è stato nominato, ma non è ancora operativo.

    Devono ancora essere adottate diverse importanti leggi nel settore dell'energia, che continua ad essere confrontato a seri problemi. I black out sono ancora frequenti. Nonostante qualche miglioramento, le costanti perdite e il basso tasso di riscossione delle bollette limitano la sostenibilità finanziaria del settore. Il governo ha deciso di costruire una nuova centrale elettrica alimentata a lignite, che dovrà rispettare gli standard europei. In Kosovo, l'operatore del sistema per la trasmissione dell'energia continua ad incontrare difficoltà per partecipare quale partner a pieno titolo ai meccanismi commerciali della regione.

    Nel settore della società dell'informazione e dei media , occorrono maggiori sforzi per attuare la legislazione e le strategie esistenti. La capacità amministrativa e l'indipendenza finanziaria e politica degli enti regolatori, quali l'agenzia di regolazione delle telecomunicazioni e la commissione indipendente per i mezzi di comunicazione, devono essere ulteriormente rafforzate. È necessario che venga nominato il consiglio direttivo dell'emittente radiotelevisiva pubblica.

    Si osservano progressi limitati relativamente al controllo finanziario e alle statistiche . Occorrono sforzi costanti per migliorare le capacità di audit interno ed esterno. L'infrastruttura statistica resta debole.

    I progressi in materia di giustizia, libertà e sicurezza sono stati limitati . Benché siano stati creati meccanismi di coordinamento tra gli enti responsabili della gestione delle frontiere , le frontiere restano ancora permeabili ed è necessario che siano rafforzate le risorse di polizia e le capacità nella gestione delle frontiere e della linea di confine. La capacità del Kosovo di trattare le domande di asilo resta limitata. Anche la reintegrazione delle persone rimpatriate è ancora limitata. È necessario sviluppare un adeguato quadro di riammissione.

    La capacità delle autorità giudiziarie e di polizia di far fronte al riciclaggio del denaro è ancora inadeguata. Il riciclaggio del denaro non è definito reato nella legislazione pertinente. Il quadro normativo esistente, già inadeguato, non viene attuato pienamente. Non esistono strutture permanenti di coordinamento della lotta al riciclaggio di denaro. I dati trasmessi al centro di informazione finanziaria sono limitati e la cooperazione tra questo centro e l'autorità fiscale è ancora insufficiente.

    Durante il periodo in esame, vi è stato un incremento delle quantità di sostanze stupefacenti sequestrate, del numero di indagini avviate e del numero di persone arrestate e sottoposte a giudizio. Il Kosovo ha adottato una strategia e un piano d'azione per combattere il traffico di droga . Tuttavia, in questo campo, la cooperazione tra le autorità preposte all'applicazione della legge è ancora scarsa. Non è ancora del tutto garantito uno stoccaggio sicuro della droga sequestrata. In generale, il traffico di droga rimane un problema serio.

    Il quadro legislativo di base in materia di polizia è stato completato. Le funzioni di ordine pubblico sono state ampiamente assicurate. La maggior parte dei funzionari di polizia della comunità serba del Kosovo a sud del fiume Ibar, che dopo la dichiarazione di indipendenza avevano lasciato il servizio, sono tornati al lavoro. Tuttavia, si sono verificati numerosi episodi di violenza, compreso il danneggiamento mirato della proprietà di EULEX. La mancanza di un'unità di polizia multietnica che si occupi dell'ordine pubblico nella regione di Mitrovica riduce la capacità della polizia di affrontare i disordini nella zona settentrionale. La definizione del profilo professionale per gli alti funzionari di polizia, uno dei quali è un Serbo del Kosovo, è stata rimandata. Vi sono gravi carenze nelle capacità di indagine e nelle attività di polizia basate sull'intelligence. Non esiste una strategia per il ritiro delle armi in possesso della popolazione civile. Non è pienamente garantita la sicurezza delle prove raccolte dalla polizia. Occorre che si compiano ulteriori progressi per quanto attiene all'accesso di EULEX alle principali banche dati, così da consentire a EULEX di condurre efficacemente le indagini previste dal suo mandato.

    La criminalità organizzata continua a destare serie preoccupazioni e ha ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. Sono stati adottati una strategia e un piano d'azione per lottare contro la criminalità organizzata, ma il quadro legislativo rimane incompleto. La mancanza di una normativa sulla protezione dei testimoni e la limitata capacità di fornire una simile protezione ostacolano gli sforzi della polizia in questo settore. Il Kosovo resta il luogo di origine e di transito di attività della criminalità organizzata e continua ad essere una zona di origine, di transito e di destinazione della tratta di esseri umani. Per le autorità kosovare preposte all'applicazione della legge, l'identificazione delle vittime e la conduzione di indagini riguardo alla tratta di esseri umani presentano ancora difficoltà. La criminalità organizzata costituisce un problema notevole in tutto il Kosovo, soprattutto nella zona settentrionale. Riguardo al terrorismo , il Kosovo ha adottato una strategia e un piano d'azione, ma il quadro legislativo non è ancora pronto.

    Il Kosovo non dispone ancora di una legislazione in materia di protezione dei dati e non esiste un'autorità di vigilanza indipendente per la protezione dei dati.

    Turchia

    La Turchia continua a soddisfare in misura sufficiente i criteri politici . In tutto il paese si sono svolte elezioni comunali libere e democratiche. Si è registrato qualche progresso per quanto riguarda la riforma del settore giudiziario, i rapporti tra civili e militari e i diritti culturali. Il governo ha avviato una vasta consultazione con i partiti politici e con la società civile nell'intento di risolvere la questione curda. Il paese dovrà tuttavia dar prova di notevole impegno nella maggior parte dei settori connessi ai criteri politici, con particolare attenzione ai diritti fondamentali, e nell'attuazione delle riforme costituzionali.

    Per quanto riguarda la democrazia e lo Stato di diritto , le indagini sulla presunta rete criminale Ergenekon hanno portato ad arresti e a gravi incriminazioni, anche di ufficiali militari. Questo caso dà alla Turchia la possibilità di rafforzare la fiducia nel buon funzionamento delle sue istituzioni democratiche e dello Stato di diritto. È importante però che in tale contesto siano rispettate pienamente le procedure previste dalla legge, in particolare i diritti dei convenuti. Il governo ha ribadito il proprio impegno ad attuare le riforme connesse all'UE, ha nominato un negoziatore capo a tempo pieno e ha approvato il programma nazionale per l'adozione dell' acquis . L'attuazione delle riforme, tuttavia, è ostacolata dalla mancanza di un dialogo e di uno spirito di compromesso fra i partiti politici. La Turchia deve ancora allineare la sua legislazione sui partiti politici con gli standard europei.

    La riforma della pubblica amministrazione richiederà ulteriori considerevoli sforzi, in particolare per la modernizzazione della funzione pubblica. La riduzione delle formalità burocratiche, la semplificazione amministrativa e lo sviluppo di una funzione pubblica professionale, indipendente, responsabile, trasparente e meritocratica rimangono obiettivi prioritari.

    Si è fatto qualche progresso per quanto riguarda il controllo civile sulle forze di sicurezza , limitando in particolare la competenza dei tribunali militari. I gradi più alti delle forze armate hanno tuttavia continuato a rilasciare dichiarazioni su questioni che esulano dalle loro competenze e non è ancora garantito un controllo parlamentare totale sulle spese per la difesa. La presunta partecipazione di personale militare ad attività antigovernative, messa in luce dalle indagini su Ergenekon, desta serie preoccupazioni.

    L'adozione da parte del governo della strategia per la riforma del settore giudiziario al termine di consultazioni con tutte le parti interessate è uno sviluppo positivo, così come le misure volte ad aumentare l'organico e i finanziamenti. Occorre però che questo impegno sia mantenuto. Sussistono inoltre preoccupazioni circa l'indipendenza, l'imparzialità e l'efficienza del sistema giudiziario, la composizione del consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri e l'istituzione di corti d'appello regionali.

    Il quadro legislativo per la lotta alla corruzione è stato migliorato, ma la corruzione regna ancora in molti settori. La Turchia deve completare la strategia anticorruzione e costituire un track record di indagini, rinvii a giudizio, azioni penali e condanne.

    Si è compiuto qualche progresso in materia di diritti umani e tutela delle minoranze , ma c'è ancora molto da fare. Si è registrato qualche progresso per quanto riguarda l' osservanza della legislazione internazionale sui diritti umani, ma il paese deve ancora ratificare il protocollo opzionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (OPCAT) e applicare alcune sentenze della CEDU che richiedono modifiche legislative. È necessario che venga potenziato il quadro istituzionale per la promozione e l'applicazione dei diritti umani. La figura dell'ombudsman deve ancora essere istituita.

    Sebbene il quadro giuridico turco comprenda una serie di salvaguardie globali contro la tortura e i maltrattamenti, si è fatto poco per applicarlo e per attuare la politica governativa di tolleranza zero. Le denunce per tortura e maltrattamenti e l'impunità dei responsabili sono tuttora fonte di serie preoccupazioni. Per consentire una valutazione accurata dei progressi in questo settore, le autorità turche dovrebbero autorizzare rapidamente la pubblicazione della relazione della commissione del Consiglio d'Europa per la prevenzione della tortura.

    Nel settore carcerario si osserva qualche progresso per quanto riguarda il potenziamento delle infrastrutture, il miglioramento della formazione e l'assunzione di personale supplementare. Occorre però affrontare il problema del sovraffollamento e dell'elevata proporzione di detenuti in custodia cautelare.

    Anche se l'articolo 301 del codice penale turco non viene più invocato sistematicamente per limitare la libertà di espressione , si utilizzano altri articoli del codice penale per motivare le azioni penali e le condanne. La Turchia non garantisce la libertà di espressione in misura conforme alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Le pressioni politiche sui media e le incertezze giuridiche compromettono in pratica l'esercizio della libertà di stampa.

    Il quadro giuridico sulla libertà di associazione è globalmente in linea con gli standard europei, ma la sua applicazione deve essere notevolmente migliorata. Il controllo eccessivo esercitato sulle attività delle associazioni ha dato luogo in alcuni casi a procedimenti giudiziari.

    Per quanto riguarda la libertà di culto , la legge sulle fondazioni è stata applicata senza particolari difficoltà. Il governo ha avviato un dialogo con gli Alevi e le comunità religiose non musulmane, i cui problemi specifici, tuttavia, devono ancora essere affrontati. La legge sulle fondazioni non affronta il problema delle proprietà confiscate e vendute a terzi, né quello delle proprietà di fondazioni che sono state fuse prima dell'adozione della nuova normativa. Continuano le aggressioni contro le minoranze religiose. Non è ancora stato istituito un quadro normativo conforme ai requisiti della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che consenta alle comunità religiose non musulmane e agli Alevi di svolgere le loro attività senza indebite restrizioni, anche per quanto riguarda la formazione del clero. Il paese deve impegnarsi maggiormente per creare una situazione in cui la libertà di culto possa essere pienamente rispettata nella pratica.

    Il quadro giuridico generale a garanzia dei diritti delle donne e della parità fra i sessi è stato in buona parte approntato, ma c'è ancora molto da fare per tradurlo in realtà e per ridurre il divario tra uomini e donne in termini di partecipazione e opportunità economiche, potere politico e accesso all'istruzione. Le violenze domestiche, i delitti d'onore e i matrimoni precoci e forzati costituiscono tuttora un serio problema in alcune zone del paese. Occorre formare e sensibilizzare maggiormente uomini e donne ai diritti delle donne e alla parità fra i sessi.

    È necessario intensificare gli sforzi in tutte le aree inerenti ai diritti dei minori , anche in relazione alla capacità amministrativa, alla salute, all'istruzione, al sistema giudiziario per i minori e al lavoro minorile. Il fatto che dei minori siano stati processati come adulti a norma della legge antiterrorismo e rischino pene eccessive desta serie preoccupazioni.

    Non vi è ancora una legislazione che garantisca, in linea con gli standard dell'UE e con le pertinenti convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), il pieno rispetto dei diritti sindacali, soprattutto per ciò che attiene al diritto di organizzarsi, di scioperare e di contrattare collettivamente.

    Riguardo ai diritti delle minoranze , la situazione resta invariata. Si è fatto qualche progresso in materia di diritti culturali , in particolare con l'avvio di un canale televisivo nazionale che trasmette in curdo. Sussistono però restrizioni, in particolare in relazione all'uso di lingue diverse dal turco per le trasmissioni radiotelevisive private, nella vita politica, nell'istruzione e nei contatti con i servizi pubblici Il quadro giuridico sull'uso delle lingue diverse dal turco consente interpretazioni restrittive e viene applicato in modo poco coerente. Non vi è stato alcun progresso relativamente alla situazione dei Rom , i quali sono spesso oggetto di trattamenti discriminatori. Prosegue la demolizione degli insediamenti Rom senza che vengano forniti alloggi alternativi.

    Per quanto concerne le zone orientali e sudorientali , il governo ha lanciato un vasto dibattito pubblico sugli aspetti culturali, politici ed economici della questione curda. Da questo dibattito devono assolutamente scaturire misure concrete. Un altro sviluppo positivo è l'adozione della legge sullo sminamento della frontiera siriana. L'ampia interpretazione della legislazione antiterrorismo, tuttavia, ha limitato indebitamente l'esercizio dei diritti fondamentali. Resta ancora da eliminare gradualmente il sistema dei "guardiani di villaggio".

    Gli attentati terroristici del PKK, che figura nell'elenco delle organizzazioni terroristiche stilato dall'UE, sono proseguiti e hanno mietuto molte vittime.

    Proseguono i risarcimenti agli sfollati interni , ma il governo non ha definito una strategia nazionale globale in merito a queste persone e deve intensificare gli sforzi per soddisfare le loro esigenze.

    Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , la Turchia ha espresso il proprio pubblico sostegno alla piena ripresa dei negoziati sotto l'egida delle Nazioni Unite volti a trovare una soluzione globale al problema di Cipro . Malgrado ciò, non è possibile segnalare alcun progresso verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Cipro. La Turchia non ha attuato pienamente il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione e non ha eliminato tutti gli ostacoli alla libera circolazione delle merci, comprese le limitazioni delle linee di collegamento diretto con Cipro.

    Per quanto riguarda le relazioni con la Grecia , nonostante il proseguimento dei colloqui esplorativi non si è trovato un accordo circa le vertenze sui confini. Sono state adottate nuove iniziative volte a stabilire un rapporto di fiducia. La Grecia ha presentato un gran numero di reclami formali per le continue violazioni del suo spazio aereo da parte della Turchia, fra l'altro per i voli sulle isole greche. Le relazioni con la Bulgaria restano positive. Le relazioni di buon vicinato restano fondamentali.

    La Turchia continua a svolgere un ruolo positivo nei Balcani occidentali .

    Nel giugno 2009 la Turchia ha assunto la presidenza a rotazione del processo di cooperazione nell'Europa sudorientale (SEECP).

    L' economia turca ha subito una contrazione in seguito al crollo della domanda esterna e interna, soprattutto a livello di investimenti. L'incidenza della crisi, tuttavia, è stata circoscritta in gran parte al settore reale dell'economia, anche per effetto delle precedenti riforme strutturali e delle misure controcicliche. Nel complesso la stabilità macroeconomica è stata mantenuta. L'inflazione è nettamente diminuita, soprattutto per l'allentamento delle pressioni derivanti dagli input energetici e dal precedente dinamismo dell'attività economica. La disoccupazione è aumentata in misura considerevole. Il difficile contesto economico ha lievemente rallentato il processo di riforma strutturale, soprattutto nella prima metà del 2009. La mancanza di programmi di bilancio credibili e di "ancore" ha reso ancora più incerto il clima per gli investimenti.

    Per quanto concerne i criteri economici , la Turchia ha un'economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte a medio termine alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, sempre che porti avanti il suo programma globale di riforme in modo da ovviare alle carenze strutturali.

    Il consenso sui principi di base della politica economica è stato mantenuto nonostante il difficile contesto attuale. La Turchia ha attuato le politiche espansionistiche auspicate a seguito della forte contrazione economica integrandole in una più ampia strategia di sviluppo volta a promuovere investimenti pubblici più ingenti, la creazione di posti di lavoro e le riforme settoriali. Si è fatto qualche progresso per potenziare il capitale umano e fisico del paese, anche se la crisi economica rischia di ostacolare questo processo. L'accesso ai finanziamenti esterni è rimasto aperto e le riserve ufficiali, che avevano raggiunto un livello elevato, hanno registrato solo una diminuzione contenuta. Gli equilibri esterni sono stati notevolmente ridotti e le pressioni inflazionistiche si sono attenuate. Il processo di privatizzazione è proseguito con qualche operazione di notevole entità, specialmente nel settore dell'energia. Nonostante diversi momenti di instabilità finanziaria globale, il settore finanziario turco ha mostrato una notevole capacità di ripresa. La Turchia ha diversificato le sue attività commerciali rivolgendosi a nuovi mercati, il che ha attenuato in parte l'incidenza della crisi.

    Le misure finanziarie anticrisi, che pure hanno ovviato in parte al rallentamento dell'economia, rischiano però, se non saranno ritirate in tempo, di compromettere anni di consolidamento di bilancio e le politiche sostenibili a medio termine. Le misure volte a migliorare la trasparenza di bilancio sono state sospese e, in alcuni casi, la tendenza è stata addirittura invertita. Le condizioni sul mercato del lavoro sono diventate sempre più difficili e la disoccupazione ha registrato un forte aumento. La creazione di occupazione è stata ancora ostacolata dalla scarsa corrispondenza tra la domanda e l'offerta di competenze, dagli elevati contributi previdenziali e dalla rigidità nei rapporti occupazionali. Nonostante diverse nuove iniziative del governo turco, la crisi economica rende più difficile l'accesso delle PMI ai finanziamenti e rallenta la trasformazione settoriale dell'economia turca. L'assegnazione degli aiuti di Stato è rimasta poco trasparente. L'adozione delle nuove leggi ha agevolato l'ingresso nel mercato, ma sussistono ostacoli all'uscita dal mercato. Il quadro giuridico, e in particolare le procedure giudiziarie, pone problemi pratici e non favorisce il miglioramento del clima imprenditoriale. La Turchia ha adottato un piano d'azione globale per la riduzione dell'economia informale, che rimane un obiettivo importante.

    La Turchia ha continuato a migliorare la sua capacità di assumere gli obblighi connessi all'adesione registrando progressi, talvolta disomogenei, nella maggior parte dei settori. L'allineamento è a buon punto in alcuni campi, come la libera circolazione delle merci, i diritti di proprietà intellettuale, la politica antitrust, l'energia, la politica industriale e delle imprese, la protezione dei consumatori, le statistiche, le reti transeuropee e la scienza e ricerca. Il processo deve proseguire in settori quali l'ambiente, gli aiuti di Stato, la politica sociale e occupazionale, il diritto societario, gli appalti pubblici, la sicurezza alimentare, le politiche veterinarie e fitosanitarie e la libera circolazione dei servizi. Occorre completare l'allineamento per quanto riguarda l'unione doganale e le relazioni esterne, con particolare attenzione al coordinamento delle posizioni in sede di OMC. Nuovi contrasti commerciali si sono aggiunti a quelli di lunga data. È di fondamentale importanza che la Turchia rispetti pienamente gli impegni assunti nell'ambito dell'unione doganale. Nella maggior parte dei settori, la Turchia deve assolutamente migliorare la sua capacità amministrativa di adeguarsi all' acquis .

    L'allineamento legislativo è a buon punto per quanto riguarda la libera circolazione delle merci , ma nel periodo oggetto della relazione i progressi sono stati limitati. Sono aumentati gli ostacoli tecnici al commercio connessi alla valutazione della conformità e alla standardizzazione. L'allineamento relativo al diritto di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi è nella fase iniziale. Non si registra alcun progresso per quanto riguarda i servizi postali e il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali. La Turchia ha compiuto qualche progresso relativamente alla libera circolazione dei capitali , segnatamente per quanto riguarda i piani d'azione su movimenti di capitale e pagamenti e la lotta al riciclaggio del denaro. È progredita la liberalizzazione della legislazione turca sulle assicurazioni, ma l'allineamento con l' acquis su movimenti di capitale e pagamenti rimane limitato. Si sono registrati pochi progressi per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori . L'allineamento in questo settore è in fase iniziale.

    Va segnalato qualche progresso nel settore degli appalti pubblici , specie per quanto concerne la capacità amministrativa; alcuni enti aggiudicatori seguono buone prassi in materia, ma non è ancora stata definita una strategia per le riforme finalizzate all'allineamento legislativo e allo sviluppo della capacità istituzionale. L'aumento delle deroghe alle disposizioni generali e delle preferenze nazionali nuoce alla concorrenza e all'efficienza nelle gare d'appalto pubbliche. Nel periodo oggetto della relazione non è stato compiuto alcun progresso significativo in materia di diritto societario . Il nuovo codice commerciale non è stato adottato. L'allineamento sulla proprietà intellettuale è relativamente a buon punto. Il coordinamento e la collaborazione tra i vari organismi pubblici che si occupano di diritti di proprietà intellettuale sono migliorati, così come il loro grado di specializzazione, ma l'applicazione delle norme rimane carente. È di fondamentale importanza che vengano adottate leggi allineate e aggiornate per regolamentare i diritti di proprietà intellettuale e industriale, comprese le sanzioni penali.

    La Turchia ha raggiunto un elevato livello di allineamento in materia di antitrust , comprese le norme sul controllo delle concentrazioni. Non si osserva però alcun progresso in termini di allineamento legislativo sugli aiuti di Stato e si attende da tempo l'adozione della legge pertinente.

    Si rileva qualche progresso nel settore dei servizi finanziari . La legislazione turca è stata parzialmente allineata con l' acquis nei tre sottosettori dei servizi finanziari. Per quanto riguarda la società dell'informazione e i media , va segnalato qualche progresso a livello di comunicazioni elettroniche. È tuttavia indispensabile che sia adottata la legislazione applicativa affinché il diritto primario abbia un'incidenza effettiva sul mercato. Sono stati registrati pochi progressi nel settore della politica audiovisiva.

    Nel settore dell' agricoltura e dello sviluppo rurale , l'allineamento con l' acquis è ancora limitato. Le attuali politiche di sostegno all'agricoltura e la definizione delle politiche sono sempre più dissociate dalla PAC e lo slittamento del calendario di accreditamento delle strutture IPARD dimostra le difficoltà incontrate per approntare strutture amministrative e organizzative funzionanti e definire procedure per la gestione dei fondi di sviluppo rurale in linea con gli standard dell'UE. Va risolta con urgenza la questione degli ostacoli tecnici al commercio di prodotti di origine bovina, che violano gli impegni assunti a livello bilaterale. I progressi in questo settore sono stati globalmente limitati, così come i progressi della Turchia per quanto riguarda la politica veterinaria, fitosanitaria e di sicurezza alimentare . Nonostante gli sforzi prodigati, il recepimento e l'applicazione dell' acquis in questo campo sono ancora in fase iniziale. Si è fatto qualche progresso nel settore della pesca per quanto riguarda la gestione delle risorse e della flotta e l'applicazione degli accordi internazionali, ma l'allineamento legislativo per questo capitolo non è minimamente progredito.

    I progressi della Turchia sono limitati per quanto riguarda l'allineamento nel settore dei trasporti . La capacità di attuazione rimane insufficiente nel settore stradale e non si segnalano progressi nel settore ferroviario. Si osservano progressi limitati nel settore dei trasporti aerei. L'assenza di comunicazione tra i centri di controllo del traffico aereo della Turchia e della Repubblica di Cipro costituisce tuttora un grave rischio per la sicurezza aerea. La Turchia non partecipa agli sforzi in atto per l'integrazione dello spazio aereo europeo. I progressi nel settore marittimo sono stati limitati. Il fatto che la Turchia sia stata spostata alla lista bianca del Memorandum d'intesa di Parigi conferma le sue buone prestazioni come Stato di bandiera.

    Il paese ha registrato qualche progresso, anche se disomogeneo, nel settore dell' energia , con sviluppi incoraggianti per quanto riguarda le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e il mercato dell'elettricità. La Turchia deve però applicare le sue leggi e strategie in materia di gas naturale, energia nucleare, sicurezza nucleare e radioprotezione.

    Si è fatto qualche progresso verso l'allineamento legislativo in materia di fiscalità , in particolare per quanto riguarda la riduzione della tassazione discriminatoria sulle bevande alcoliche. Occorre tuttavia eliminare diverse discrepanze per poter arrivare ad un allineamento totale.

    La Turchia ha fatto qualche progresso in termini di politica economica e monetaria . L'allineamento con l' acquis sulla politica monetaria non è stato completato. Il quadro giuridico presenta ancora diverse carenze, ad esempio per quanto riguarda la piena indipendenza della banca centrale o il divieto relativo al finanziamento monetario del settore pubblico e all'accesso privilegiato del settore pubblico ai mercati finanziari.

    La Turchia ha compiuto progressi limitati in termini di politica sociale e occupazione . Fra gli sviluppi positivi va segnalata l'istituzione della commissione parlamentare sulle pari opportunità per uomini e donne. I preparativi per la partecipazione al Fondo sociale europeo sono stati accelerati, ma il diritto del lavoro, la legislazione in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro e la normativa antidiscriminazioni non sono in linea con gli standard dell'UE. Non si è fatto alcun progresso per garantire il pieno rispetto dei diritti sindacali in conformità degli standard dell'UE e delle convenzioni dell'OIL. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è bassissima. Occorre intensificare gli sforzi per lottare contro il lavoro nero e l'esclusione sociale.

    La Turchia ha fatto ulteriori progressi per quanto riguarda la politica industriale e delle imprese , elaborando in particolare una nuova strategia industriale e nuove strategie settoriali che ora devono essere completate e pubblicate. Si riscontrano inoltre una maggiore disponibilità di strumenti per la politica industriale e delle imprese e alcuni miglioramenti del clima imprenditoriale. La Turchia ha raggiunto un livello soddisfacente di allineamento con l' acquis relativamente alla politica industriale e delle imprese.

    La Turchia ha registrato alcuni progressi a livello di reti transeuropee . Nel luglio 2009, il paese ha firmato l'accordo intergovernativo sul gasdotto Nabucco. Questo progetto è un importante passo avanti strategico verso una maggiore cooperazione in materia di energia tra l'UE, la Turchia e gli altri Stati della regione, così come per la diversificazione delle fonti energetiche. Il completamento nei tempi previsti del corridoio meridionale di trasporto del gas, in particolare mediante una rapida applicazione dell'accordo intergovernativo sul gasdotto Nabucco, rimane una delle principali priorità dell'UE in materia di sicurezza energetica.

    Si osserva qualche progresso nel settore della politica regionale e del coordinamento degli strumenti strutturali . Il quadro legislativo e istituzionale per l'attuazione delle componenti III e IV dell'IPA è stato completato, le parti interessate locali e regionali sono state associate alla preparazione e dei progetti e sono state create altre agenzie per lo sviluppo. Occorre rafforzare la capacità amministrativa generale. Nel complesso, l'allineamento della Turchia con l' acquis in questo capitolo rimane limitato.

    L'adozione da parte del governo della strategia per la riforma del settore giudiziario è uno sviluppo positivo così come le misure prese per aumentare l'organico e le risorse, la cui attuazione deve proseguire. Sussistono però preoccupazioni circa l'indipendenza, l'imparzialità e l'efficienza dell'apparato giudiziario. Per quanto riguarda la lotta alla corruzione , si è fatto qualche progresso grazie al rafforzamento della legislazione e della struttura istituzionale pertinenti, ma la corruzione regna ancora in molti settori. È di fondamentale importanza che la strategia nazionale anticorruzione venga adottata e applicata correttamente.

    Si registrano alcuni disomogenei progressi in materia di giustizia, libertà e sicurezza . La Turchia ha compiuto progressi limitati per quanto riguarda le frontiere esterne e Schengen, la migrazione e l'asilo. Il forte aumento dei richiedenti asilo impone di continuare a riorganizzare il sistema. Recentemente la Turchia ha accettato di riprendere i negoziati formali sull'accordo di riammissione con la CE.

    In materia di ricerca , la Turchia ha fatto notevoli sforzi per aumentare la propria partecipazione al settimo programma quadro dell'UE per la ricerca e lo sviluppo e per migliorare la capacità di ricerca a livello nazionale, ma deve adoperarsi con ulteriore impegno per integrarsi nello spazio europeo della ricerca.

    Nel settore ambientale , la Turchia ha registrato progressi relativamente ai prodotti chimici e alla legislazione orizzontale con la firma del protocollo di Kyoto. Va segnalato qualche progresso in materia di rifiuti, qualità dell'aria, inquinamento industriale, gestione dei rischi e prodotti chimici, ma il livello generale di allineamento rimane insufficiente. La Turchia non ha fatto alcun progresso per quanto concerne la qualità dell'acqua, la protezione della natura e gli OGM.

    Si osserva qualche progresso per quanto riguarda la tutela dei consumatori e della salute . Occorre tuttavia un ulteriore impegno relativamente alla tutela dei consumatori, affrontando in particolare le questioni che non sono connesse alla sicurezza e garantendo in generale una debita applicazione delle norme pertinenti. Si osserva qualche progresso nel settore della pubblica sanità, specie per quanto riguarda la lotta al tabagismo e il rafforzamento della capacità amministrativa per le malattie trasmissibili.

    L'unione doganale con l'UE ha permesso alla Turchia di raggiungere un elevato livello di allineamento della normativa doganale . Occorre tuttavia portare avanti l'allineamento con l' acquis dell'UE in settori come le zone di libero scambio e le esenzioni dai dazi doganali. La Turchia ha raggiunto un elevato livello di allineamento in materia di relazioni esterne ma deve completare il processo, soprattutto per quanto riguarda il coordinamento delle posizioni in sede di OMC. Rimangono irrisolti numerosi contrasti commerciali di lunga data che continuano ad ostacolare il buon funzionamento dell'unione doganale.

    È proseguito l'allineamento della Turchia con la politica estera e di sicurezza comune dell'UE. La Turchia ha ulteriormente aumentato il suo contributo alla stabilizzazione di regioni come il Caucaso meridionale e il Medio Oriente. Il paese ha rafforzato le relazioni diplomatiche con l'Iraq, compresi i contatti con il governo regionale curdo, e ha compiuto sforzi significativi a livello diplomatico per normalizzare le relazioni con l'Armenia.

    La Turchia contribuisce in modo sostanziale alla PESD e punta a una maggiore partecipazione alle sue attività. Il paese si oppone tuttavia alla cooperazione UE/NATO che coinvolgerebbe tutti gli Stati membri dell'Unione. La Turchia non si è allineata con la posizione dell'UE sull'adesione all'intesa di Wassenaar.

    Si segnalano progressi limitati nel settore del controllo finanziario , dove l'allineamento è a buon punto. È stata adottata la legislazione applicativa della legge sulla gestione e il controllo delle finanze pubbliche, ma manca un certo numero di emendamenti relativi al controllo interno e non si è ancora completata la revisione del documento politico e del piano d'azione sul PIFC. Il paese deve ancora adottare la legge sull'audit esterno, che garantirebbe l'allineamento con gli standard internazionali pertinenti. La struttura di cooperazione antifrode deve ancora essere sviluppata. La Turchia ha coniato nuovamente le sue monete per eliminare le somiglianze con le monete dell'euro. L'allineamento della Turchia con i principi e le istituzioni basilari dell' acquis per quanto riguarda le disposizioni finanziarie e di bilancio è a buon punto.

    [1] Ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

    [2] L'assistenza a medio termine nei settori connessi all' acquis viene fornita mediante progetti di gemellaggio che definiscono un quadro per la cooperazione tra le amministrazioni dei paesi beneficiari e le loro controparti negli Stati membri. L'assistenza su richiesta è fornita tramite TAIEX (Assistenza tecnica e scambio di informazioni), le cui attività vengono svolte da funzionari dagli Stati membri. L'assistenza a breve termine per le questioni orizzontali inerenti alla governance e la riforma della pubblica amministrazione viene fornita tramite SIGMA (Sostegno per il miglioramento della governance e della gestione), un programma dell'OCSE sostenuto dalla Commissione nell'ambito dell'allargamento.

    [3] COM(2008) 674.

    [4] Nel suo parere sulla domanda di adesione del paese, adottato nel novembre 2005 (COM(2005) 562), la Commissione ha concluso quanto segue: " L ’ ex Repubblica iugoslava di Macedonia è una democrazia funzionante, dove lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali sono generalmente garantiti da istituzioni stabili . Il paese ha firmato un accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) nel 2001 e da allora ha generalmente adempiuto in maniera soddisfacente i relativi obblighi. L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha attuato con successo il programma legislativo previsto dall’accordo quadro di Ohrid, che ha contribuito a migliorare sensibilmente la situazione del paese a livello politico e in termini di sicurezza. Tale legislazione va ora applicata completamente. Il paese contribuisce alla cooperazione regionale. L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia deve impegnarsi ulteriormente soprattutto per quanto riguarda il processo elettorale, la riforma della polizia, la riforma del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione. Visti i progressi globali delle riforme, la Commissione ritiene che il paese sia decisamente sulla buona strada per soddisfare i criteri politici stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993 e il processo di stabilizzazione e di associazione".

    [5] Le priorità fondamentali previste dal partenariato di adesione con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ("parametri") sono:- garantire la corretta attuazione degli impegni sottoscritti nel quadro dell'accordo di stabilizzazione e di associazione.- Promuovere un dialogo costruttivo e globale, specialmente nei settori che richiedono un consenso tra tutti i partiti politici, nell'ambito delle istituzioni democratiche.- Garantire l'effettiva applicazione della legge sulla polizia.- Garantire un'attuazione ininterrotta delle riforme giudiziarie; rafforzare l'indipendenza e la capacità generale dell'apparato giudiziario. Attuare la riforma della procura e rendere definitiva la nomina del consiglio giudiziario.- Garantire un'attuazione ininterrotta della legislazione anticorruzione.- Tutelare dalle ingerenze politiche le procedure di assunzione e di promozione dei funzionari statali, sviluppare ulteriormente un sistema di promozione fondato sul merito e dare piena attuazione alla legge sul pubblico impiego.- Ridurre gli ostacoli alla creazione di posti di lavoro e affrontare in particolare il problema della disoccupazione giovanile e di lunga durata.- Migliorare il contesto generale in cui operano le imprese promuovendo ulteriormente lo Stato di diritto, rafforzando l'indipendenza degli enti normativi e di vigilanza, accelerando le procedure giuridiche e proseguendo la registrazione dei diritti di proprietà.

    * Ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

    [6] Ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

    [7] Ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

    [8] Si tratta di cinque obiettivi: 1) soluzione accettabile e duratura del problema della ripartizione della proprietà fra lo Stato e gli altri livelli di governo; 2) soluzione accettabile e duratura del problema della proprietà della difesa; 3) completamento del processo di definizione dello status di Brčko; 4) sostenibilità di bilancio (promossa da un accordo su una metodologia permanente per la fissazione dei coefficienti ad uso dell'autorità per le imposte indirette e sull'istituzione di un consiglio di bilancio nazionale); 5) consolidamento dello Stato di diritto (dimostrato dall'adozione di una strategia nazionale per i crimini di guerra, di una legge sugli stranieri e sull'asilo e di una strategia nazionale per la riforma del settore giudiziario) e di due condizioni specifiche: 1) firma dell'ASA e 2) situazione politica stabile.

    [9] COM(2009) 366.

    [10] Ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

    [11] COM(2009) 366.

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