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Document 32014D0382

    Decisione di esecuzione 2014/382/PESC del Consiglio, del 23 giugno 2014 , che attua la decisione 2013/798/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica centrafricana

    GU L 183 del 24.6.2014, p. 57–59 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2014/382/oj

    24.6.2014   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 183/57


    DECISIONE DI ESECUZIONE 2014/382/PESC DEL CONSIGLIO

    del 23 giugno 2014

    che attua la decisione 2013/798/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica centrafricana

    IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 31, paragrafo 2,

    vista la decisione 2013/798/PESC del Consiglio, del 23 dicembre 2013, concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica centrafricana (1), in particolare l'articolo 2 quater,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il 23 dicembre 2013 il Consiglio ha adottato la decisione 2013/798/PESC.

    (2)

    Il 9 maggio 2014, il Comitato delle sanzioni istituito in virtù della risoluzione 2127 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha inserito tre persone nell'elenco delle persone e delle entità soggette alle misure stabilite dai paragrafi 30 e 32 della risoluzione 2134 (2014) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

    (3)

    È pertanto opportuno modificare di conseguenza l'allegato della decisione 2013/798/PESC,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    Le persone elencate nell'allegato della presente decisione sono inserite nell'elenco riportato nell'allegato della decisione 2013/798/PESC.

    Articolo 2

    La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    Fatto a Lussemburgo, il 23 giugno 2014

    Per il Consiglio

    Il presidente

    C. ASHTON


    (1)  GU L 352 del 24.12.2013, pag. 51.


    ALLEGATO

    Persone di cui all'articolo 1

    1.   FRANÇOIS YANGOUVONDA BOZIZÉ

    COGNOME: BOZIZÉ

    NOME: François Yangouvonda

    PSEUDONIMO: Bozize Yangouvonda

    DATA DI NASCITA/LUOGO DI NASCITA: 14 ottobre 1946/Mouila, Gabon

    PASSAPORTO/INFORMAZIONI IDENTIFICATIVE: Figlio di Martine Kofio

    DESIGNAZIONE/GIUSTIFICAZIONE: Coinvolgimento in atti che minano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana o sostegno a tali atti: In seguito al colpo di Stato del 24 marzo 2013, Bozizé ha fornito assistenza finanziaria e materiale ai miliziani che operano per destabilizzare la transizione in corso e per riportarlo al potere. François Bozizé, unitamente ai suoi sostenitori, ha incoraggiato l'attacco del 5 dicembre 2013 a Bangui. La situazione nella Repubblica centrafricana si è rapidamente deteriorata dopo tale attacco perpetrato dalle forze anti-balaka, che ha provocato oltre 700 morti. Da allora, Bozizé ha continuato a cercare di avviare operazioni di destabilizzazione e di confederare le milizie anti-balaka al fine di mantenere le tensioni nella capitale della Repubblica centrafricana. Bozizé ha provato a riorganizzare molti elementi delle forze armate centrafricane dispersi nelle campagne in seguito al colpo di Stato. Le forze fedeli a Bozizé sono state coinvolte in rappresaglie contro la popolazione musulmana della Repubblica centrafricana. Bozizé ha chiesto alle sue milizie di perpetrare atrocità contro il regime attuale e gli islamici.

    2.   NOURREDINE ADAM

    COGNOME: ADAM

    NOME: Nourredine

    PSEUDONIMO: Nourredine Adam; Nureldine Adam; Nourreldine Adam; Nourreddine Adam

    DATA DI NASCITA/LUOGO DI NASCITA: 1970/Ndele, Repubblica centrafricana

    Altre date di nascita: 1969, 1971

    PASSAPORTO/INFORMAZIONI IDENTIFICATIVE:

     

    DESIGNAZIONE/GIUSTIFICAZIONE: Coinvolgimento in atti che minano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana o sostegno a tali atti: Nourreddine è uno dei leader iniziali della coalizione Séléka. È stato identificato sia come generale sia come presidente di uno dei gruppi di ribelli armati della Séléka, il Central PJCC, un gruppo formalmente conosciuto come la Convenzione dei patrioti per la giustizia e la pace e il cui acronimo è anche noto come CPJP. In qualità di ex capo del gruppo scissionista «fondamentale» della Convenzione dei patrioti per la giustizia e la pace (CPJP/F), è stato il coordinatore militare dell'ex-Séléka nel corso delle offensive della precedente ribellione nella Repubblica centrafricana, svoltasi tra inizio dicembre 2012 e marzo 2013. Senza il coinvolgimento di Noureddine, la Séléka non sarebbe probabilmente riuscita a togliere il potere all'ex presidente del paese François Bozizé. In seguito alla nomina di Catherine Samba-Panza a presidente ad interim il 20 gennaio 2014, è stato uno dei principali artefici del ritiro tattico dell'ex-Séléka a Sibut, avente lo scopo di attuare il suo piano per la creazione di una roccaforte musulmana nel nord del paese. Ha chiaramente esortato le sue forze a resistere agli ordini del governo transitorio e dei leader militari della missione internazionale di sostegno alla Repubblica centrafricana sotto guida africana (MISCA). Nourredine dirige attivamente l'ex-Séléka, le forze dell'ex-Séléka dissolte da Djotodia nel settembre 2013, guida le operazioni contro le zone cristiane e continua sostenere e dirigere in misura significativa l'ex-Séléka attiva nella Repubblica centrafricana.

    Coinvolgimento nella pianificazione, direzione o perpetrazione di atti che violano il diritto internazionale dei diritti umani o il diritto internazionale umanitario applicabili: Dopo che la Séléka ha assunto il controllo di Bangui il 24 marzo 2013, Nourredine Adam è stato nominato ministro della sicurezza e successivamente direttore generale del Comitato straordinario per la difesa dei risultati democratici (Comité extraordinaire de défense des acquis démocratiques — CEDAD, un servizio di intelligence centrafricano ora scomparso). Nourredine Adam ha impiegato il CEDAD come forza di polizia politica personale incaricata di eseguire numerosi arresti arbitrari, atti di tortura ed esecuzioni sommarie. Inoltre, è stato una delle principali figure dietro la sanguinosa operazione di Boy Rabe. Nell'agosto 2013, le forze Séléka hanno attaccato Boy Rabe, una zona della Repubblica centrafricana considerata un bastione dei sostenitori di François Bozizé e del suo gruppo etnico. Con il pretesto di cercare depositi clandestini di armi, le truppe Séléka avrebbero ucciso numerosi civili e quindi saccheggiato con violenza la zona. Quando tali attacchi si sono estesi ad altri quartieri, migliaia di residenti hanno invaso l'aeroporto internazionale, ritenuto un luogo sicuro data la presenza di truppe francesi, occupandone la pista.

    Sostegno a gruppi armati o reti criminali tramite lo sfruttamento illegale di risorse naturali: A inizio 2013, Nourredine Adam ha svolto un importante ruolo nell'ambito delle reti di finanziamento dell'ex-Séléka. Si è recato in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati arabi uniti per raccogliere fondi per tale ribellione. Ha inoltre svolto la funzione di mediatore per il cartello ciadiano di traffico di diamanti attivo tra la Repubblica centrafricana e il Ciad.

    3.   LEVY YAKETE

    COGNOME: YAKETE

    NOME: Levy

    PSEUDONIMO: Levi Yakite; Levy Yakite

    DATA DI NASCITA/LUOGO DI NASCITA: 14 agosto 1964/Bangui, Repubblica centrafricana

    Altra data di nascita: 1965

    PASSAPORTO/INFORMAZIONI IDENTIFICATIVE: Figlio di Pierre Yakété e Joséphine Yamazon

    DESIGNAZIONE/GIUSTIFICAZIONE: Coinvolgimento in atti che minano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana o sostegno a tali atti: Il 17 dicembre 2013, Yakete ha assunto l'incarico di coordinatore politico del nuovo gruppo di ribelli anti-balaka denominato «Movimento di resistenza popolare per la riforma della Repubblica centrafricana». Ha partecipato direttamente alle decisioni di un gruppo di ribelli coinvolto in atti che hanno minato la pace, la stabilità e la sicurezza del paese, in particolare il 5 dicembre 2013 e in seguito. Questo gruppo è stato inoltre esplicitamente menzionato nelle risoluzioni 2127, 2134 e 2149 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per tali atti. Yakete è stato accusato di aver ordinato l'arresto di persone collegate alla Séléka, di aver chiesto l'aggressione di oppositori del presidente Bozizé e di aver reclutato giovani miliziani per attaccare chi è ostile al regime con il machete. Rimasto nell'entourage di François Bozizé dopo il marzo 2013, si è unito al fronte per il ripristino dell'ordine costituzionale nella Repubblica centrafricana (Front pour le Retour à l'Ordre Constitutionnel en CentrAfrique — FROCCA), che mira a riportare al potere il presidente destituito con qualsiasi mezzo. A fine estate 2013 si è recato in Camerun e Benin dove ha cercato di reclutare combattenti contro la Séléka. Nel settembre 2013 ha provato a recuperare il controllo delle operazioni condotte dai combattenti pro-Bozizé nelle città e nei villaggi vicino Bossangoa. Yakete è anche sospettato di aver promosso la distribuzione di machete a giovani disoccupati cristiani per facilitarne i loro attacchi contro i musulmani.


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