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Document 02013R0549-20150824

Consolidated text: Regolamento (UE) n . 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 maggio 2013 relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell'Unione europea (Testo rilevante ai fini del SEE)

ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2013/549/2015-08-24

Il testo consolidato potrebbe non includere le seguenti modifiche:

Atto modificativo Tipo di modifica Suddivisione interessata Data di entrata in vigore
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 1.118 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 15.35 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 18.26 FOOTNOTE 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 22.14 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 22.13 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 22.16 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.63 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.158 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 15.27 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 5.235 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 17.148 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato B paragrafo 10 testo 01/09/2025
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 10.27 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A capo 23 paragrafo 23.05 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 9.61 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 7.88 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 21.22 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 15.31 tabella 15.4 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 15.32 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 3.138 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato B 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 4.40 frase 3 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A capo 23 tabella 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.57 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.130 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.90 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.84 tabella 20.1 01/09/2024
32023R0734 modificato da articolo 6 paragrafo 1 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.65 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 3.132 lettera (c) 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.77 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 1.51 lettera (h) 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 10.56 FOOTNOTE 2 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 14.06 frase 2 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 3.98 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 4.82 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato B tabella 27 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 3.105 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 8.09 tabella 8.1 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 5.236 lettera (c) 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A capo 23 testo 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 4.93 lettera (a) 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 4.50 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 1.51 lettera (b) 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 17.165 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 3.181 frase 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 3.124 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 16.67 tabella 16.1 01/09/2024
32023R0734 modificato da articolo 6 paragrafo 3 01/09/2024
32023R0734 modificato da allegato A paragrafo 20.76 tabella 01/09/2024

2013R0549 — IT — 24.08.2015 — 001.001


Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni

►B

REGOLAMENTO (UE) N. 549/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 21 maggio 2013

relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell'Unione europea

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(GU L 174 dell'26.6.2013, pag. 1)

Modificato da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  n.

pag.

data

►M1

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2015/1342 DELLA COMMISSIONE del 22 aprile 2015

  L 207

35

4.8.2015




▼B

REGOLAMENTO (UE) N. 549/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 21 maggio 2013

relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell'Unione europea

(Testo rilevante ai fini del SEE)



IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 338, paragrafo 1,

vista la proposta della Commissione europea,

previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

visto il parere della Banca centrale europea ( 1 ),

deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 2 ),

considerando quanto segue:

(1)

La definizione delle politiche dell'Unione e il monitoraggio delle economie degli Stati membri e dell'unione economica e monetaria (UEM) richiedono informazioni comparabili, aggiornate e affidabili sulla struttura dell'economia e l'evoluzione della situazione economica di ogni Stato membro o regione.

(2)

La Commissione dovrebbe contribuire al monitoraggio delle economie degli Stati membri e dell'UEM e, in particolare, riferire regolarmente al Consiglio sui progressi compiuti dagli Stati membri nell'adempimento dei loro obblighi relativi all'UEM.

(3)

I cittadini dell'Unione hanno bisogno dei conti economici quale strumento fondamentale per analizzare la situazione economica di uno Stato membro o di una regione. Ai fini della comparabilità, tali conti dovrebbero essere elaborati sulla base di principi unici e non diversamente interpretabili. Le informazioni fornite dovrebbero essere quanto più possibile precise, complete e tempestive, al fine di garantire la massima trasparenza per tutti i settori.

(4)

La Commissione dovrebbe utilizzare aggregati dei conti nazionali e regionali per i fini amministrativi dell'Unione e, in particolare, per i calcoli di bilancio.

(5)

Nel 1970 è stato pubblicato un documento amministrativo intitolato «Sistema europeo di conti economici integrati (SEC)», riguardante il settore disciplinato dal presente regolamento. Tale documento era stato redatto dall'Istituto statistico delle Comunità europee sotto la sua esclusiva responsabilità e costituiva la conclusione di un lavoro svolto per vari anni da tale Istituto in collaborazione con gli istituti statistici nazionali degli Stati membri, inteso ad elaborare un sistema di conti nazionali che rispondesse alle esigenze della politica economica e sociale delle Comunità europee. Esso rappresentava la versione comunitaria del Sistema dei conti nazionali delle Nazioni Unite che era stato utilizzato fino a quel momento dalle Comunità. Al fine di aggiornare il testo iniziale, una seconda edizione di tale documento è stata pubblicata nel 1979 ( 3 ).

(6)

Il regolamento (CE) n. 2223/96 del Consiglio, del 25 giugno 1996, relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nella Comunità ( 4 ), ha istituito un sistema di conti nazionali rispondente alle esigenze della politica economica, sociale e regionale della Comunità. Tale sistema era in larga misura coerente con l'allora nuovo Sistema dei conti nazionali che era stato adottato dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite nel febbraio 1993 (SCN 1993) al fine di assicurare la comparabilità dei risultati a livello mondiale in tutti i paesi membri delle Nazioni Unite.

(7)

L'SCN 1993 è stato aggiornato sotto forma di un nuovo Sistema dei conti nazionali (SCN 2008) adottato dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite nel febbraio 2009, al fine di conformare i conti nazionali al nuovo contesto economico, ai progressi della ricerca metodologica e alle esigenze degli utilizzatori.

(8)

È necessario procedere a una revisione del Sistema europeo dei conti istituito dal regolamento (CE) n. 2223/96 (SEC 95) per tener conto degli sviluppi nell'SCN, in modo che il Sistema europeo dei conti rivisto istituito dal presente regolamento costituisca una versione dell'SCN 2008 adattata alle strutture delle economie degli Stati membri e in maniera tale da assicurare la comparabilità dei dati dell'Unione con quelli elaborati dai suoi principali partner internazionali.

(9)

Ai fini della creazione di conti economici ambientali quali i conti satellite del Sistema europeo dei conti riveduto, il regolamento (UE) n. 691/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2011, relativo ai conti economici ambientali europei ( 5 ), ha istituito un quadro comune per la raccolta, la compilazione, la trasmissione e la valutazione dei conti economici ambientali europei.

(10)

Nel caso dei conti ambientali e sociali si dovrebbe tenere pienamente conto anche della comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 20 agosto 2009 intitolata «Non solo PIL: misurare il progresso in un mondo in cambiamento». È necessario proseguire con decisione gli studi metodologici e le verifiche sui dati, in particolare sulle questioni relative a «Non solo PIL» e alla strategia Europa 2020, allo scopo di sviluppare un metodo di misurazione più esaustivo del benessere e del progresso, in modo da sostenere la promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In questo contesto si dovrebbero affrontare le questioni relative alle esternalità ambientali e alle disparità sociali. Si dovrebbe altresì tenere conto della questione relativa alle variazioni della produttività. Ciò dovrebbe consentire di rendere disponibili il prima possibile dati complementari agli aggregati del PIL. La Commissione dovrebbe presentare nel 2013 al Parlamento europeo e al Consiglio una comunicazione sul seguito del «Non solo PIL» e, se del caso, proposte legislative nel 2014. I dati relativi ai conti nazionali e regionali dovrebbero essere considerati come un mezzo per il conseguimento di tali obiettivi.

(11)

È opportuno esaminare la possibilità di fare ricorso a nuovi metodi automatizzati di raccolta in tempo reale.

(12)

Il Sistema europeo dei conti riveduto istituito dal presente regolamento (SEC 2010) comprende una metodologia e un programma di trasmissione che definisce i conti e le tavole che tutti gli Stati membri sono tenuti a trasmettere nel rispetto di scadenze determinate. La Commissione dovrebbe mettere tali conti e tavole a disposizione degli utilizzatori a date specifiche e, se del caso, secondo un calendario di pubblicazione annunciato precedentemente, in particolare con riguardo al monitoraggio della convergenza economica e al conseguimento di uno stretto coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri.

(13)

È opportuno adottare un approccio orientato alle esigenze degli utilizzatori per la pubblicazione dei dati, fornendo quindi informazioni accessibili e utili ai cittadini dell'Unione e alle altre parti interessate.

(14)

Il SEC 2010 deve sostituire gradualmente tutti gli altri sistemi, quale quadro di riferimento per le norme, le definizioni, le classificazioni e le regole contabili comuni ai fini dell'elaborazione dei conti degli Stati membri per le esigenze dell'Unione, permettendo in tal modo di ottenere risultati comparabili fra gli Stati membri.

(15)

Conformemente al regolamento (CE) n. 1059/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 maggio 2003, relativo all'istituzione di una classificazione comune delle unità territoriali per la statistica (NUTS) ( 6 ), tutte le statistiche degli Stati membri che sono trasmesse alla Commissione che devono essere disaggregate per unità territoriali dovrebbero utilizzare la classificazione NUTS. Di conseguenza, affinché le statistiche regionali siano comparabili, le unità territoriali dovrebbero essere definite conformemente alla classificazione NUTS.

(16)

La trasmissione dei dati da parte degli Stati membri, inclusa la trasmissione dei dati riservati, è disciplinata dalle norme fissate dal regolamento (CE) n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2009, relativo alle statistiche europee ( 7 ). Di conseguenza, le misure adottate in conformità del presente regolamento dovrebbero pertanto assicurare anche la protezione dei dati riservati e impedire una divulgazione illecita o un'utilizzazione per fini non statistici al momento della produzione e della diffusione delle statistiche europee.

(17)

È stato istituito un gruppo di lavoro per approfondire la questione del trattamento dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM) nei conti nazionali, incluso l'esame di un metodo adattato al rischio che escluda il rischio dai calcoli dei SIFIM al fine di riflettere il costo futuro previsto del rischio realizzato. Tenendo conto dei risultati di tale gruppo di lavoro, può rivelarsi necessario modificare la metodologia di calcolo e di attribuzione dei SIFIM, mediante un atto delegato, allo scopo di fornire risultati migliori.

(18)

Le spese per ricerca e sviluppo costituiscono un investimento e dovrebbero pertanto essere registrate come investimenti fissi lordi. È necessario tuttavia specificare, mediante un atto delegato, il formato dei dati sulle spese per ricerca e sviluppo da registrare come investimenti fissi lordi quando si sia raggiunto un sufficiente grado di affidabilità e comparabilità dei dati mediante un esercizio di prova basato sull'elaborazione di tavole supplementari.

(19)

La direttiva 2011/85/UE del Consiglio, dell'8 novembre 2011, relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri ( 8 ), prevede l'obbligo di pubblicare informazioni pertinenti sulle passività potenziali che possono avere effetti consistenti sui bilanci pubblici, comprese le garanzie pubbliche, i crediti deteriorati e le passività derivanti dalla gestione delle imprese pubbliche, indicandone l'entità. Tali requisiti richiedono una pubblicazione ulteriore rispetto a quella prevista dal presente regolamento.

(20)

Nel giugno 2012, la Commissione (Eurostat) ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di analizzare le implicazioni della direttiva 2011/85/UE per la raccolta e la diffusione dei dati di bilancio, che si è concentrato sull'attuazione delle prescrizioni relative alle passività potenziali e altre informazioni pertinenti in grado di indicare un impatto potenzialmente elevato sui bilanci pubblici, comprese le garanzie pubbliche, le passività delle imprese pubbliche, i partenariati pubblico-privato (PPP), i crediti deteriorati e la partecipazione dell'amministrazione pubblica al capitale di imprese. La piena attuazione dei lavori di tale gruppo di lavoro contribuirebbe a una corretta analisi delle relazioni economiche alla base dei contratti PPP, compresi, se del caso, i rischi inerenti alla costruzione, alla disponibilità e alla domanda e la rappresentazione dei debiti impliciti dei PPP fuori bilancio, favorendo in tal modo una maggiore trasparenza e statistiche affidabili sui debiti.

(21)

Il comitato di politica economica istituito dalla decisione 74/122/CEE del Consiglio ( 9 ) (CPE) si è occupato della sostenibilità delle pensioni e delle riforme pensionistiche. I lavori degli statistici, da un lato, e degli esperti in materia di invecchiamento della popolazione che operano sotto l'egida del CPE, dall'altro, dovrebbero essere strettamente coordinati, sia a livello nazionale che europeo, per quanto riguarda le ipotesi macroeconomiche e gli altri parametri attuariali al fine di assicurare la coerenza e la comparabilità dei risultati tra paesi, nonché un'efficace comunicazione agli utilizzatori e alle parti interessate dei dati e delle informazioni relative alle pensioni. Dovrebbe inoltre essere chiarito che i diritti a pensione accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale non costituiscono di per sé una misura della sostenibilità delle finanze pubbliche.

(22)

I dati e le informazioni sulle passività potenziali degli Stati membri sono forniti nel contesto dei lavori connessi alla procedura di sorveglianza multilaterale nel patto di stabilità e crescita. Entro luglio 2018, la Commissione dovrebbe pubblicare una relazione per valutare se tali dati debbano essere resi disponibili nel contesto del SEC 2010.

(23)

È importante rilevare il significato dei conti regionali degli Stati membri per le politiche di coesione regionale, economica e sociale dell'Unione nonché per l'analisi delle interdipendenze economiche. Si prende atto altresì della necessità di aumentare la trasparenza dei conti a livello regionale, inclusi i conti delle amministrazioni pubbliche. La Commissione (Eurostat) dovrebbe prestare particolare attenzione ai dati di bilancio delle regioni negli Stati membri che hanno regioni o governi autonomi.

(24)

Al fine di modificare l'allegato A del presente regolamento per assicurarne l'interpretazione armonizzata o la comparabilità internazionale, dovrebbe essere delegato alla Commissione il potere di adottare atti conformemente all'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). È di particolare importanza che durante i lavori preparatori la Commissione svolga adeguate consultazioni, anche con il comitato del sistema statistico europeo istituito dal regolamento (CE) n. 223/2009. Inoltre, a norma dell'articolo 127, paragrafo 4, e dell'articolo 282, paragrafo 5, TFUE, è importante che durante i lavori preparatori la Commissione svolga, se del caso, adeguate consultazioni con la Banca centrale europea nei settori di competenza di quest'ultima. Nella preparazione e nell'elaborazione degli atti delegati la Commissione dovrebbe provvedere alla contestuale, tempestiva e appropriata trasmissione dei documenti pertinenti al Parlamento europeo e al Consiglio.

(25)

La maggior parte degli aggregati statistici usati nel quadro della governance economica dell'Unione, in particolare nelle procedure per i disavanzi eccessivi e gli squilibri macroeconomici, sono definiti in riferimento al SEC. Nel trasmettere dati e relazioni nel quadro di tali procedure, la Commissione dovrebbe fornire informazioni adeguate in merito all'impatto sugli aggregati rilevanti delle modifiche metodologiche del SEC 2010 introdotte da atti delegati conformemente alle disposizioni del presente regolamento.

(26)

La Commissione valuterà se i dati relativi a ricerca e sviluppo abbiano conseguito un livello di qualità sufficiente in termini sia di prezzi correnti che di volume ai fini dei conti nazionali entro la fine di maggio 2013, in stretta cooperazione con gli Stati membri, onde garantire l'affidabilità e la comparabilità dei dati di ricerca e sviluppo del SEC.

(27)

Poiché l'attuazione del presente regolamento richiederà notevoli adeguamenti dei sistemi statistici nazionali, la Commissione concederà deroghe agli Stati membri. In particolare, il programma di trasmissione dei dati di contabilità nazionale dovrebbe tener conto delle fondamentali modifiche politiche e statistiche intervenute in taluni Stati membri durante i periodi di riferimento del programma. Le deroghe concesse dalla Commissione dovrebbero essere temporanee e soggette a riesame. La Commissione dovrebbe fornire un sostegno agli Stati membri interessati nei loro sforzi volti a garantire gli adeguamenti richiesti dei loro sistemi statistici, affinché si possa porre termine quanto prima a tali deroghe.

(28)

Una riduzione dei termini di trasmissione potrebbe aumentare sensibilmente gli oneri e i costi per i rispondenti e per gli istituti statistici nazionali nell'Unione, con il rischio della produzione di dati di qualità inferiore. Si dovrebbe pertanto considerare un equilibrio tra vantaggi e svantaggi al momento della fissazione dei termini di trasmissione dei dati.

(29)

Al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione del presente regolamento, dovrebbero essere attribuite alla Commissione competenze di esecuzione. Tali competenze dovrebbero essere esercitate conformemente al regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione ( 10 ).

(30)

Poiché l'obiettivo del presente regolamento, segnatamente l'istituzione di un Sistema europeo dei conti riveduto, non può essere conseguito in misura sufficiente dagli Stati membri e può dunque essere conseguito meglio a livello di Unione, quest'ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall'articolo 5 del trattato sull'Unione europea. Il presente regolamento si limita a quanto è necessario per conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo.

(31)

Il comitato del sistema statistico europeo è stato consultato.

(32)

Il comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti istituito con la decisione 2006/856/CE del Consiglio, del 13 novembre 2006, che istituisce un comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti ( 11 ), e il comitato del reddito nazionale lordo (comitato RNL) istituito con il regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003 del Consiglio, del 15 luglio 2003, relativo all'armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato («Regolamento RNL») ( 12 ), sono stati consultati,

HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:



Articolo 1

Oggetto

1.  Il presente regolamento istituisce il Sistema europeo dei conti 2010 («SEC 2010» o «SEC»).

2.  Il SEC 2010 prevede:

a) una metodologia (allegato A) relativa alle norme, alle definizioni, alle classificazioni e alle regole contabili comuni, che devono essere utilizzate per l'elaborazione di conti e tavole su basi comparabili per le esigenze dell'Unione, nonché dei risultati come previsto all'articolo 3;

b) un programma (allegato B) inteso a stabilire i termini entro i quali gli Stati membri trasmettono alla Commissione (Eurostat) i conti e le tavole da compilare conformemente alla metodologia di cui alla lettera a).

3.  Fatti salvi gli articoli 5 e 10, il presente regolamento si applica a tutti gli atti dell'Unione nei quali si fa riferimento al SEC o alle sue definizioni.

4.  Il presente regolamento non obbliga alcuno Stato membro ad utilizzare il SEC 2010 per elaborare i conti sulla base delle proprie esigenze.

Articolo 2

Metodologia

1.  La metodologia del SEC 2010 di cui all'articolo 1, paragrafo 2, lettera a), è stabilita all'allegato A.

2.  Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all'articolo 7 riguardo a modifiche della metodologia del SEC 2010 al fine di precisarne e migliorarne il contenuto allo scopo di garantire un'interpretazione armonizzata o di assicurare la comparabilità internazionale, a condizione che tali atti delegati non ne cambino i concetti base, che non richiedano risorse supplementari per la loro attuazione ai produttori all'interno del sistema statistico europeo e che non comportino una variazione delle risorse proprie.

3.  In caso di dubbio circa la corretta attuazione delle norme contabili del SEC 2010, lo Stato membro interessato chiede chiarimenti alla Commissione (Eurostat). La Commissione (Eurostat) agisce rapidamente sia esaminando la richiesta sia comunicando il suo parere sul chiarimento richiesto allo Stato membro in questione e a tutti gli altri Stati membri.

4.  Gli Stati membri procedono al calcolo e all'attribuzione dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM) nei conti nazionali, conformemente alla metodologia descritta nell'allegato A. Alla Commissione è conferito il potere di adottare, entro il 17 settembre 2013, atti delegati conformemente all'articolo 7 che istituisce una metodologia riveduta di calcolo e di attribuzione del SIFIM. Nell'esercizio del suo potere a norma del presente paragrafo, la Commissione assicura che tali atti delegati non impongano un considerevole onere amministrativo aggiuntivo agli Stati membri o alle unità rispondenti.

5.  Le spese per ricerca e sviluppo sono registrate dagli Stati membri come investimenti fissi lordi. Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all'articolo 7 per garantire l'affidabilità e la comparabilità dei dati SEC 2010 degli Stati membri relativi a ricerca e sviluppo. Nell'esercizio del suo potere a norma del presente paragrafo, la Commissione assicura che tali atti delegati non impongano un considerevole onere amministrativo aggiuntivo agli Stati membri o alle unità rispondenti.

Articolo 3

Trasmissione dei dati alla Commissione

1.  Gli Stati membri trasmettono alla Commissione (Eurostat) i conti e le tavole di cui all'allegato B entro i termini ivi specificati per ciascuna tavola.

2.  Gli Stati membri trasmettono alla Commissione i dati e i metadati richiesti dal presente regolamento conformemente a una norma di interscambio determinata e ad altre modalità pratiche.

I dati sono trasmessi o caricati mediante strumenti elettronici al punto unico di raccolta dati della Commissione. La norma di interscambio e le altre modalità pratiche per la trasmissione dei dati sono definite dalla Commissione mediante atti di esecuzione. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all'articolo 8, paragrafo 2.

Articolo 4

Valutazione della qualità

1.  Ai fini del presente regolamento, i criteri di qualità di cui all'articolo 12, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 223/2009 si applicano ai dati da trasmettere conformemente all'articolo 3 del presente regolamento.

2.  Gli Stati membri trasmettono alla Commissione (Eurostat) una relazione sulla qualità dei dati da trasmettere conformemente all'articolo 3.

3.  Con riguardo all'applicazione dei criteri di qualità di cui al paragrafo 1 ai dati contemplati dal presente regolamento, le modalità, la struttura, la periodicità e gli indicatori di valutazione delle relazioni sulla qualità sono definiti dalla Commissione mediante atti di esecuzione. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all'articolo 8, paragrafo 2.

4.  La Commissione (Eurostat) valuta la qualità dei dati trasmessi.

Articolo 5

Data di applicazione e di prima trasmissione dei dati

1.  Il SEC 2010 si applica per la prima volta ai dati elaborati conformemente all'allegato B, da trasmettere a decorrere dal 1o settembre 2014.

2.  I dati sono trasmessi alla Commissione (Eurostat) conformemente ai termini fissati nell'allegato B.

3.  Conformemente al paragrafo 1, fino alla prima trasmissione dei dati sulla base del SEC 2010 gli Stati membri continuano a comunicare alla Commissione (Eurostat) i conti e le tavole elaborati in applicazione del SEC 95.

4.  Fatto salvo l'articolo 19 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, del 22 maggio 2000, recante applicazione della decisione 2007/436/CE, Euratom relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità ( 13 ), la Commissione e lo Stato membro interessato verificano la corretta applicazione del presente regolamento e trasmettono i risultati di tali verifiche al comitato di cui all'articolo 8, paragrafo 1, del presente regolamento.

Articolo 6

Deroghe

1.  Nella misura in cui l'applicazione del presente regolamento richieda notevoli adeguamenti di un sistema statistico nazionale, la Commissione concede agli Stati membri deroghe temporanee mediante atti di esecuzione. Tali deroghe cessano di produrre effetti al più tardi il 1o gennaio 2020. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all'articolo 8, paragrafo 2.

2.  La Commissione concede una deroga a norma del paragrafo 1 solo per un periodo sufficiente a consentire allo Stato membro di adeguare il proprio sistema statistico. La quota del PIL dello Stato membro all'interno dell'Unione o dell'area dell'euro non costituisce di per sé una giustificazione per la concessione di una deroga. Se del caso, la Commissione fornisce sostegno agli Stati membri interessati nei loro sforzi volti a garantire gli adeguamenti richiesti al loro sistema statistico.

3.  Ai fini dei paragrafi 1 e 2, lo Stato membro interessato presenta alla Commissione una richiesta debitamente motivata entro il 17 ottobre 2013.

Previa consultazione del comitato del sistema statistico europeo, la Commissione riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio entro il 1o luglio 2018 sull'applicazione delle deroghe concesse, al fine di verificare se siano ancora giustificate.

Articolo 7

Esercizio della delega

1.  Il potere di adottare atti delegati è conferito alla Commissione alle condizioni stabilite nel presente articolo.

2.  Il potere di adottare atti delegati di cui all'articolo 2, paragrafi 2 e 5 è conferito alla Commissione per un periodo di cinque anni a decorrere dal 16 luglio 2013. Il potere di adottare atti delegati di cui all'articolo 2, paragrafo 4, è conferito alla Commissione per un periodo di due mesi a decorrere dal 16 luglio 2013. La Commissione elabora una relazione sulla delega di potere al più tardi nove mesi prima della scadenza del periodo di cinque anni. La delega di potere è tacitamente prorogata per periodi di identica durata, a meno che il Parlamento europeo o il Consiglio non si oppongano a tale proroga al più tardi tre mesi prima della scadenza di ciascun periodo.

3.  La delega di potere di cui all'articolo 2, paragrafi 2, 4 e 5, può essere revocata in qualsiasi momento dal Parlamento europeo o dal Consiglio.

La decisione di revoca pone fine alla delega di potere ivi specificata. Gli effetti della decisione decorrono dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea o da una data successiva ivi specificata. Essa non pregiudica la validità degli atti delegati già in vigore.

4.  Non appena adotta un atto delegato, la Commissione ne dà contestualmente notifica al Parlamento europeo e al Consiglio.

5.  Un atto delegato adottato ai sensi dell'articolo 2, paragrafi 2, 4 e 5, entra in vigore solo se né il Parlamento europeo né il Consiglio hanno sollevato obiezioni entro il termine di tre mesi dalla data in cui esso è stato loro notificato o se, prima della scadenza di tale termine, sia il Parlamento europeo che il Consiglio hanno informato la Commissione che non intendono sollevare obiezioni. Tale termine è prorogato di tre mesi su iniziativa del Parlamento europeo o del Consiglio.

Articolo 8

Comitato

1.  La Commissione è assistita dal comitato del sistema statistico europeo istituito dal regolamento (CE) n. 223/2009. Esso è un comitato ai sensi del regolamento (UE) n. 182/2011.

2.  Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applica l'articolo 5 del regolamento (UE) n. 182/2011.

Articolo 9

Cooperazione con altri comitati

1.  In merito a tutte le questioni di competenza del comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti istituito dalla decisione 2006/856/CE, la Commissione chiede il parere di tale comitato conformemente all'articolo 2 di tale decisione 2006/856/CE.

2.  La Commissione trasmette al comitato del reddito nazionale lordo («comitato RNL») istituito dal regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003 ogni informazione relativa all'attuazione del presente regolamento, necessaria per l'esecuzione del mandato del comitato RNL.

Articolo 10

Disposizioni transitorie

1.  Ai fini del bilancio e delle risorse proprie, il Sistema europeo dei conti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003 e degli atti giuridici che vi si riferiscono, in particolare il regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 e il regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio, del 29 maggio 1989, concernente il regime uniforme definitivo di riscossione delle risorse proprie provenienti dell'imposta sul valore aggiunto ( 14 ), continua ad essere il SEC 95 fintantoché sia in vigore la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee ( 15 ).

2.  Ai fini della determinazione della risorsa propria basata sull'IVA, in deroga al paragrafo 1, gli Stati membri possono utilizzare i dati basati sul SEC 2010, fintantoché sia in vigore la decisione 2007/436/CE, Euratom, nei casi in cui non siano disponibili i dati dettagliati SEC 95 richiesti.

Articolo 11

Relazioni su passività implicite

Entro il 2014 la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione contenente informazioni esistenti sui PPP e su altre passività implicite, comprese le passività potenziali, non riferibili al settore pubblico.

Entro il 2018 la Commissione presenta un'ulteriore relazione al Parlamento europeo e al Consiglio che valuti in che misura le informazioni sulle passività pubblicate dalla Commissione (Eurostat) riflettono la totalità delle passività implicite, comprese le passività potenziali, non riferibili al settore pubblico.

Articolo 12

Riesame

Entro il 1o luglio 2018 e successivamente ogni cinque anni, la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'applicazione del presente regolamento.

La relazione valuta, tra l'altro:

a) la qualità dei dati relativi ai conti nazionali e regionali;

b) l'efficacia del presente regolamento e il processo di monitoraggio applicato al SEC 2010; e

c) i progressi riguardo ai dati sulle passività potenziali e alla disponibilità dei dati SEC 2010.

Articolo 13

Entrata in vigore

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.




ALLEGATO A

CAPITOLO 1

CARATTERISTICHE GENERALI E PRINCIPI DI BASE

CARATTERISTICHE GENERALI

Globalizzazione

IMPIEGHI DEL SEC 2010

Quadro di riferimento per l’elaborazione di analisi e la formulazione di politiche

Caratteristiche dei concetti del SEC 2010

Classificazione per settore

Conti satelliti

Il SEC 2010 e l’SCN 2008

Il SEC 2010 e il SEC 95

PRINCIPI BASE DEL SEC 2010 COME SISTEMA

Le unità statistiche e i loro insiemi

Unità e settori istituzionali

UAE locali e branche di attività economica

Unità residenti e non residenti; totale dell’economia e resto del mondo

Flussi e consistenze

Flussi

Operazioni

Particolarità delle operazioni

Interazioni e operazioni interne alle unità

Operazioni monetarie e operazioni non monetarie

Operazioni con e senza contropartita

Operazioni modificate

Dirottamento

Frazionamento

Riconoscimento della parte principale in una operazione

Casi particolari

Altre variazioni delle attività e delle passività

Altre variazioni di volume delle attività e delle passività

Guadagni e perdite in conto capitale

Consistenze

Il sistema dei conti e gli aggregati

Norme contabili

Terminologia per le due sezioni dei conti

Partita doppia/quadrupla

Valutazione

Valutazioni speciali riguardanti i prodotti

Valutazione a prezzi costanti

Momento di registrazione

Consolidamento e presentazione di valori netti

Consolidamento

Presentazione di valori netti

Conti, saldi contabili e aggregati

Sequenza dei conti

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Saldi contabili

Aggregati

Un aggregato chiave: il PIL

Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici

Tavole delle risorse e degli impieghi

Tavole input-output simmetriche

CAPITOLO 2

UNITÀ E INSIEMI DI UNITÀ

DELIMITAZIONE DELL'ECONOMIA NAZIONALE

LE UNITÀ ISTITUZIONALI

Holding operative e società di partecipazione

Gruppi di società

Società veicolo

Istituzioni finanziarie captive

Consociate artificiali

Società veicolo delle amministrazioni pubbliche

I SETTORI ISTITUZIONALI

Società non finanziarie (S.11)

Sottosettore delle società non finanziarie pubbliche (S.11001)

Sottosettore delle società non finanziarie private nazionali (S.11002)

Sottosettore delle società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003)

Società finanziarie (S.12)

Intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Società finanziarie diverse dagli intermediari finanziari e dagli ausiliari finanziari

Unità istituzionali incluse nel settore delle società finanziarie

Sottosettori delle società finanziarie

Raggruppamento dei sottosettori delle società finanziarie

Suddivisione dei sottosettori delle società finanziarie in società finanziarie pubbliche, private nazionali e sotto controllo estero

Autorità bancarie centrali (S.121)

Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122)

Fondi comuni monetari (S.123)

Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (S.124)

Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125)

Società veicolo finanziarie preposte a operazioni di cartolarizzazione

Operatori su valori mobiliari e strumenti derivati, società finanziarie erogatrici di prestiti e società finanziarie specializzate

Ausiliari finanziari (S.126)

Prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive (S.127)

Imprese di assicurazione (S.128)

Fondi pensione (S.129)

Amministrazioni pubbliche (S.13)

Amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1311)

Amministrazioni di Stati federati (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1312)

Amministrazioni locali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1313)

Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314)

Famiglie (S.14)

Datori di lavoro e lavoratori indipendenti (S.141 e S.142)

Lavoratori dipendenti (S.143)

Percettori di redditi da capitale (S.1441)

Titolari di pensioni (S.1442)

Beneficiari di altri trasferimenti (S.1443)

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15)

Resto del mondo (S.2)

Classificazione settoriale delle unità di produzione secondo le principali forme giuridiche correnti di proprietà

UNITÀ DI ATTIVITÀ ECONOMICA A LIVELLO LOCALE E BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

L'unità di attività economica a livello locale

Branche di attività economica

Classificazione delle branche di attività economica

UNITÀ DI PRODUZIONE OMOGENEA E BRANCHE DI PRODUZIONE OMOGENEA

L'unità di produzione omogenea

La branca di produzione omogenea

CAPITOLO 3

OPERAZIONI SUI PRODOTTI E SULLE ATTIVITÀ NON PRODOTTE

OPERAZIONI SUI PRODOTTI IN GENERALE

ATTIVITÀ DI PRODUZIONE E PRODUZIONE

Attività principali, secondarie e ausiliarie

Produzione (P.1)

Unità istituzionali: distinzione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita

Momento di registrazione e valutazione della produzione

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (sezione A)

Prodotti trasformati e manufatti (sezione C) — Lavori di costruzione (sezione F)

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli (sezione G)

Servizi di trasporto e magazzinaggio (sezione H)

Servizi di alloggio e di ristorazione (sezione I)

Servizi finanziari e assicurativi (sezione K): produzione delle autorità bancarie centrali

Servizi finanziari e assicurativi (sezione K): servizi finanziari in generale

Servizi finanziari prestati contro pagamento diretto

Servizi finanziari remunerati mediante l'addebito d'interessi

Servizi finanziari di acquisizione e cessione di attività e passività finanziarie sui mercati finanziari

Servizi finanziari prestati nell'ambito di sistemi di assicurazione e pensionistici e finanziati attraverso i contributi assicurativi e i redditi da investimenti

Servizi immobiliari (sezione L)

Servizi professionali, scientifici e tecnici (sezione M); servizi amministrativi e di supporto (sezione N)

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria (sezione O)

Servizi di istruzione (sezione P); servizi sanitari e di assistenza sociale (sezione Q)

Servizi nel campo dell'arte, dello spettacolo e del tempo libero (sezione R); altri servizi (sezione S)

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze (sezione T)

CONSUMI INTERMEDI (P.2)

Momento di registrazione e valutazione dei consumi intermedi

CONSUMI FINALI (P.3, P.4)

Spesa per consumi finali (P.3)

Consumi finali effettivi (P.4)

Momento di registrazione e valutazione della spesa per consumi finali

Momento di registrazione e valutazione dei consumi finali effettivi

INVESTIMENTI LORDI (P.5)

Investimenti fissi lordi (P.51g)

Momento di registrazione e valutazione degli investimenti fissi lordi

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (P.51c)

Variazione delle scorte (P.52)

Momento di registrazione e valutazione della variazione delle scorte

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53)

ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI (P.6 e P.7)

Esportazioni e importazioni di beni (P.61 e P.71)

Esportazioni e importazioni di servizi (P.62 e P.72)

OPERAZIONI SU BENI USATI

ACQUISIZIONI MENO CESSIONI DI ATTIVITÀ NON PRODOTTE (NP)

CAPITOLO 4

OPERAZIONI DI DISTRIBUZIONE E DI REDISTRIBUZIONE

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE (D.1)

Retribuzioni lorde (D.11)

Retribuzioni in denaro

Retribuzioni in natura

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro (D.12)

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121)

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122)

IMPOSTE SULLA PRODUZIONE E SULLE IMPORTAZIONI (D.2)

Imposte sui prodotti (D.21)

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211)

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA (D.212)

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l’IVA (D.214)

Altre imposte sulla produzione (D.29)

Imposte sulla produzione e sulle importazioni versate alle istituzioni dell’Unione europea

Imposte sulla produzione e sulle importazioni: momento di registrazione e importi da registrare

CONTRIBUTI (D.3)

Contributi ai prodotti (D.31)

Contributi alle importazioni (D.311)

Altri contributi ai prodotti (D.319)

Altri contributi alla produzione (D.39)

REDDITI DA CAPITALE (D.4)

Interessi (D.41)

Interessi su depositi e prestiti

Interessi su titoli di credito

Interessi su effetti e su strumenti a breve termine simili

Interessi su obbligazioni

Swap di tassi di interesse e forward rate agreement (accordi per scambio futuro di tassi di interesse)

Interessi su operazioni di leasing finanziario

Altri interessi

Momento di registrazione

Utili distribuiti dalle società (D.42)

Dividendi (D.421)

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422)

Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero (D.43)

Altri redditi da investimenti (D.44)

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati (D.441)

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (D.442)

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (D.443)

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti (D.45)

Fitti di terreni

Diritti di sfruttamento di giacimenti

IMPOSTE CORRENTI SUL REDDITO, SUL PATRIMONIO ecc. (D.5)

Imposte sul reddito (D.51)

Altre imposte correnti (D.59)

CONTRIBUTI E PRESTAZIONI SOCIALI (D.6)

Contributi sociali netti (D.61)

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.611)

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.612)

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie (D.613)

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (D.614)

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62)

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro (D.621)

Altre prestazioni di assicurazione sociale (D.622)

Prestazioni di assistenza sociale in denaro (D.623)

Trasferimenti sociali in natura (D.63)

Trasferimenti sociali in natura (produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.631)

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.632)

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI (D.7)

Premi netti di assicurazione contro i danni (D.71)

Indennizzi di assicurazione contro i danni (D.72)

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73)

Aiuti internazionali correnti (D.74)

Trasferimenti correnti diversi (D.75)

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (D.751)

Trasferimenti correnti tra famiglie (D.752)

Altri trasferimenti correnti diversi (D.759)

Sanzioni pecuniarie e ammende

Concorsi a premi e scommesse

Risarcimenti

Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL (D.76)

RETTIFICA PER VARIAZIONE DEI DIRITTI PENSIONISTICI (D.8)

TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE (D.9)

Imposte in conto capitale (D.91)

Contributi agli investimenti (D.92)

Altri trasferimenti in conto capitale (D.99)

STOCK OPTION CONFERITE AI DIPENDENTI

CAPITOLO 5

OPERAZIONI FINANZIARIE

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE

Attività finanziarie, crediti finanziari e passività

Attività condizionate e passività condizionate

Categorie di attività e passività finanziarie

Conti patrimoniali, conto finanziario e altri flussi

Valutazione

Registrazioni su base netta e lorda

Consolidamento

Presentazione di valori netti

Norme contabili circa le operazioni finanziarie

Operazioni finanziarie aventi come contropartita un trasferimento corrente o un trasferimento in conto capitale

Operazioni finanziarie aventi come contropartita redditi da capitale

Momento di registrazione

Conto finanziario per debitore/creditore

CLASSIFICAZIONE DETTAGLIATA DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE PER RUBRICA

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (F.1)

Oro monetario (F.11)

DSP (F.12)

Biglietti, monete e depositi (F.2)

Biglietti e monete (F.21)

Depositi (F.22 e F.29)

Depositi trasferibili (F.22)

Altri depositi (F.29)

Titoli di credito (F.3)

Principali caratteristiche dei titoli di credito

Classificazione secondo la scadenza originaria e la valuta

Classificazione per tipo di tasso di interesse

Titoli di credito a tasso di interesse fisso

Titoli di credito a tasso di interesse variabile

Titoli di credito a tasso di interesse misto

Emissioni con collocamento privato

Cartolarizzazione

Obbligazioni garantite

Prestiti (F.4)

Principali caratteristiche dei prestiti

Classificazione dei prestiti secondo la scadenza originaria, la valuta e lo scopo

Distinzione tra operazioni inerenti a prestiti e operazioni inerenti a depositi

Distinzione tra operazioni inerenti a prestiti e operazioni inerenti a titoli di credito

Distinzione tra operazioni inerenti a prestiti, crediti commerciali e cambiali

Prestiti di titoli e pronti contro termine

Leasing finanziario

Altri tipi di prestiti

Attività finanziarie escluse dalla rubrica dei prestiti

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (F.5)

Azioni e altre partecipazioni (F.51)

Ricevute di deposito

Azioni quotate (F.511)

Azioni non quotate (F.512)

Offerta pubblica iniziale, ammissione alla quotazione, uscita dal listino e riacquisto di azioni proprie

Attività finanziarie escluse dai titoli rappresentativi di capitale

Altre partecipazioni (F.519)

Valutazione delle operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni

Quote e partecipazioni in fondi di investimento (F.52)

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari (F.521)

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (F.522)

Valutazione delle operazioni inerenti a quote e partecipazioni in fondi di investimento

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard (F.6)

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni (F.61)

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita (F.62)

Diritti pensionistici (F.63)

Diritti pensionistici condizionati

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (F.64)

Diritti a prestazioni non pensionistiche (F.65)

Riserve per escussioni di garanzie standard (F.66)

Garanzie standard e garanzie ordinarie

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (F.7)

Strumenti finanziari derivati (F.71)

Opzioni

Contratti a termine

Differenze tra opzioni e contratti a termine

Swap

Forward rate agreement

Derivati creditizi

Credit default swap

Strumenti finanziari non compresi negli strumenti finanziari derivati

Stock option conferite ai dipendenti (F.72)

Valutazione delle operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati e a stock option conferite ai dipendenti

Altri conti attivi e passivi (F.8)

Crediti commerciali e anticipazioni (F.81)

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (F.89)

ALLEGATO 5.1 —

CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la rubrica

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la negoziabilità

Titoli strutturati

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo il tipo di reddito

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo il tipo di tasso di interesse

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la scadenza

Scadenza a breve e a lungo termine

Scadenza originaria e vita residua

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la valuta

Aggregati monetari

CAPITOLO 6

ALTRI FLUSSI

INTRODUZIONE

ALTRE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ E DELLE PASSIVITÀ

Altre variazioni di volume delle attività e delle passività (da K.1 a K.6)

Comparsa economica di attività (K.1)

Scomparsa economica di attività non prodotte (K.2)

Distruzioni di beni dovute a catastrofi (K.3)

Confische senza indennizzo (K.4)

Altre variazioni di volume non classificate altrove (K.5)

Variazioni di classificazione (K.6)

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni nella struttura delle unità istituzionali (K.61)

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività (K.62)

Guadagni e perdite nominali in conto capitale (K.7)

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale (K.71)

Guadagni e perdite reali in conto capitale (K.72)

Guadagni e perdite in conto capitale per tipo di attività e di passività finanziarie

Oro monetario e DSP (AF.1)

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

Titoli di credito (AF.3)

Prestiti (AF.4)

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5)

Assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard (AF.6)

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (AF.7)

Altri conti attivi e passivi (AF.8)

Attività espresse in valuta estera

CAPITOLO 7

CONTI PATRIMONIALI

TIPI DI ATTIVITÀ E DI PASSIVITÀ

Definizione di un'attività

ESCLUSIONI DALLE ATTIVITÀ E DALLE PASSIVITÀ

CATEGORIE DI ATTIVITÀ E DI PASSIVITÀ

Attività non finanziarie prodotte (AN.1)

Attività non finanziarie non prodotte (AN.2)

Attività e passività finanziarie (AF)

VALUTAZIONE DELLE REGISTRAZIONI NEL CONTO PATRIMONIALE

Principi generali di valutazione

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE (AN)

Attività non finanziarie prodotte (AN.1)

Capitale fisso (AN.11)

Prodotti di proprietà intellettuale (AN.117)

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte (AN.116)

Scorte (AN.12)

Oggetti di valore (AN.13)

Attività non finanziarie non prodotte (AN.2)

Attività non finanziarie prodotte (AN.21)

Terreni (AN.211)

Riserve di minerali e di energia (AN.212)

Altri beni naturali (AN.213, AN.214 e AN.215)

Contratti, locazioni e licenze (AN.22)

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing (AN.23)

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE (AF)

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (AF.1)

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

Titoli di credito (AF.3)

Prestiti (AF.4)

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5)

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard (AF.6)

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (AF.7)

Altri conti attivi e passivi (AF.8)

CONTI PATRIMONIALI FINANZIARI

VOCI PER MEMORIA

Beni di consumo durevoli (AN.m)

Investimenti diretti all'estero (AF.m1)

Prestiti non produttivi (AF.m2)

Registrazione dei prestiti non produttivi

ALLEGATO 7.1

SINTESI DELLE SINGOLE ATTIVITÀ

ALLEGATO 7.2

SCHEMA DELLE REGISTRAZIONI TRA IL CONTO PATRIMONIALE DI APERTURA E IL CONTO PATRIMONIALE DI CHIUSURA

CAPITOLO 8

SEQUENZA DEI CONTI

INTRODUZIONE

Sequenza dei conti

SEQUENZA DEI CONTI

Conti delle operazioni correnti

Conto della produzione (I)

Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito (II)

Conti della distribuzione primaria del reddito (II.1)

Conto della generazione dei redditi primari (II.1.1)

Conto dell'attribuzione dei redditi primari (II.1.2)

Conto del reddito da impresa (II.1.2.1)

Conto dell'attribuzione degli altri redditi primari (II.1.2.2)

Conto della distribuzione secondaria del reddito (II.2)

Conto di redistribuzione del reddito in natura (II.3)

Conto di utilizzazione del reddito (II.4)

Conto di utilizzazione del reddito disponibile (II.4.1)

Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto (II.4.2)

Conti della accumulazione (III)

Conto del capitale (III.1)

Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (III.1.1)

Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie (III.1.2)

Conto finanziario (III.2)

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività (III.3)

Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (III.3.1)

Conto della rivalutazione delle attività e delle passività (III.3.2)

Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale (III.3.2.1)

Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale (III.3.2.2)

Conti patrimoniali (IV)

Conto patrimoniale di apertura (IV.1)

Conto delle variazioni patrimoniali (IV.2)

Conto patrimoniale di chiusura (IV.3)

CONTI DEL RESTO DEL MONDO (V)

Conti delle operazioni correnti

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi (V.I)

Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (V.II)

Conti dell'accumulazione del resto del mondo (V.III)

Conto del capitale (V.III.1)

Conto finanziario (V.III.2)

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività (V.III.3)

Conti patrimoniali (V.IV)

CONTO DEI BENI E SERVIZI (0)

CONTI ECONOMICI INTEGRATI

AGGREGATI

Prodotto interno lordo (PIL) ai prezzi di mercato

Risultato di gestione del totale dell'economia

Reddito misto del totale dell'economia

Reddito da impresa del totale dell'economia

Reddito nazionale (ai prezzi di mercato)

Reddito nazionale disponibile

Risparmio

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

Accreditamento (+) o indebitamento (-) del totale dell'economia

Patrimonio netto del totale dell'economia

Spese ed entrate delle amministrazioni pubbliche

CAPITOLO 9

TAVOLE DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI E QUADRO DELLE INTERDIPENDENZE TRA GLI OPERATORI ECONOMICI

INTRODUZIONE

DESCRIZIONE

STRUMENTO STATISTICO

STRUMENTO DI ANALISI

LE TAVOLE DELLE RISORSE DEGLI IMPIEGHI PIÙ IN DETTAGLIO

Classificazioni

Principi di valutazione

Margini commerciali e di trasporto

Imposte (al netto dei contributi) sulla produzione e sulle importazioni

Altri concetti fondamentali

Informazioni supplementari

FONTI DI DATI E BILANCIAMENTO

STRUMENTI PER ANALISI E APPROFONDIMENTI

CAPITOLO 10

MISURE DI PREZZO E DI VOLUME

AMBITO DI APPLICAZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO E DI VOLUME NEI CONTI NAZIONALI

Il sistema integrato di indici di prezzo e di volume

Altri indici di prezzo e di volume

PRINCIPI GENERALI DI MISURAZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO E DI VOLUME

Definizione dei prezzi e dei volumi dei prodotti destinabili alla vendita

Qualità, prezzo e prodotti omogenei

Prezzi e volume

Nuovi prodotti

Principi per i servizi non destinabili alla vendita

Principi per il valore aggiunto e il PIL

PROBLEMI SPECIFICI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI

Imposte e contributi su prodotti e importazioni

Altre imposte sulla produzione e altri contributi alla produzione

Ammortamenti

Redditi da lavoro dipendente

Consistenze di capitale fisso e scorte

MISURE DEL REDDITO REALE PER IL TOTALE DELL’ECONOMIA

INDICI DI PREZZO E DI VOLUME PER CONFRONTI NELLO SPAZIO

CAPITOLO 11

POPOLAZIONE E INPUT DI LAVORO

POPOLAZIONE TOTALE

POPOLAZIONE ECONOMICAMENTE ATTIVA

OCCUPATI

Lavoratori dipendenti

Lavoratori indipendenti

Occupati e residenza

DISOCCUPATI

POSIZIONI LAVORATIVE

Posizione lavorativa e residenza

L'ECONOMIA NON OSSERVATA

TOTALE DELLE ORE LAVORATE

Specificazione delle ore effettivamente lavorate

EQUIVALENZA A TEMPO PIENO

INPUT DI LAVORO DIPENDENTE A REMUNERAZIONE COSTANTE

MISURAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ

CAPITOLO 12

CONTI NAZIONALI TRIMESTRALI

INTRODUZIONE

CARATTERISTICHE PECULIARI DEI CONTI NAZIONALI TRIMESTRALI

Momento di registrazione

Prodotti in corso di lavorazione

Attività concentrate in periodi specifici nel corso di un anno

Pagamenti poco frequenti

Stime flash

Bilanciamento e benchmarking dei conti nazionali trimestrali

Bilanciamento

Coerenza tra i conti trimestrali e annuali —- benchmarking

Misure concatenate delle variazioni di prezzo e di volume

Destagionalizzazione e correzione degli effetti di calendario

Sequenza di compilazione delle misure di volume concatenate destagionalizzate

CAPITOLO 13

CONTI REGIONALI

INTRODUZIONE

TERRITORIO REGIONALE

UNITÀ E CONTI REGIONALI

Unità istituzionali

Unità di attività economica a livello locale e attività di produzione regionale per branca di attività economica

METODI DI REGIONALIZZAZIONE

AGGREGATI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ DI PRODUZIONE

Valore aggiunto lordo e prodotto interno lordo per regione

Attribuzione dei SIFIM alle branche utilizzatrici

Occupati

Redditi da lavoro dipendente

Transizione dal valore aggiunto lordo regionale al prodotto interno lordo regionale

Tassi di crescita del volume del valore aggiunto lordo regionale

CONTI REGIONALI DEL REDDITO DELLE FAMIGLIE

CAPITOLO 14

SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA INDIRETTAMENTE MISURATI (SIFIM)

CONCETTO DI SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA INDIRETTAMENTE MISURATI E IMPATTO SUI PRINCIPALI AGGREGATI DELLA LORO ATTRIBUZIONE AGLI UTILIZZATORI

CALCOLO DELLA PRODUZIONE DI SIFIM DEI SETTORI S.122 E S.125

Dati statistici necessari

Tassi di riferimento

Tasso di riferimento interno

Tassi di riferimento esterni

Ripartizione dettagliata dei SIFIM secondo il settore istituzionale

Ripartizione tra consumi finali e consumi intermedi dei SIFIM attribuiti alle famiglie

CALCOLO DELLE IMPORTAZIONI DI SIFIM

SIFIM IN TERMINI DI VOLUME

CALCOLO DEI SIFIM PER BRANCA DI ATTIVITÀ ECONOMICA

PRODUZIONE DELLE AUTORITÀ BANCARIE CENTRALI

CAPITOLO 15

CONTRATTI, CONTRATTI DI LEASING E LICENZE

INTRODUZIONE

DISTINZIONE TRA LEASING OPERATIVO, LEASING DI RISORSE E LEASING FINANZIARIO

Leasing operativo

Leasing finanziario

Leasing di risorse

Permessi di sfruttamento di risorse naturali

Permessi di esercizio di attività specifiche

Partenariati pubblico-privato

Contratti di concessione di servizi

Contratti di leasing operativo negoziabili (AN.221)

Diritti esclusivi su futuri beni e servizi (AN.224)

CAPITOLO 16

ASSICURAZIONI

INTRODUZIONE

Assicurazione diretta

Riassicurazione

Le unità interessate

LA PRODUZIONE DELL’ASSICURAZIONE DIRETTA

Premi di competenza dell'esercizio

Premi supplementari

Indennizzi dovuti rettificati e prestazioni dovute

Indennizzi dovuti rettificati nell’assicurazione contro i danni

Prestazioni dovute nell’assicurazione sulla vita

Riserve tecniche di assicurazione

Definizione della produzione dell’assicurazione

Assicurazioni contro i danni

Assicurazioni sulla vita

Riassicurazione

OPERAZIONI RELATIVE ALL’ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI

Attribuzione della produzione dell’assicurazione tra utilizzatori

Servizi assicurativi forniti al resto del mondo e servizi assicurativi ricevuti dal resto del mondo

Registrazioni contabili

OPERAZIONI RELATIVE ALL’ASSICURAZIONE SULLA VITA

OPERAZIONI RELATIVE ALLA RIASSICURAZIONE

OPERAZIONI LEGATE AGLI AUSILIARI DELLE ASSICURAZIONI

RENDITE

REGISTRAZIONE DEGLI INDENNIZZI DI ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI

Trattamento degli indennizzi rettificati

Trattamento delle distruzioni di beni dovute a catastrofi

CAPITOLO 17

ASSICURAZIONI SOCIALI INCLUSE LE PENSIONI

INTRODUZIONE

Sistemi di assicurazione sociale, assistenza sociale e polizze di assicurazione individuali

Prestazioni sociali

Prestazioni sociali fornite dalle amministrazioni pubbliche

Prestazioni sociali fornite da altre unità istituzionali

Pensioni e altre forme di prestazioni

PRESTAZIONI DI ASSICURAZIONE SOCIALE DIVERSE DALLE PENSIONI

Sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici

Altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione

Registrazione delle consistenze e dei flussi per tipo di sistema di assicurazione sociale non pensionistico

Sistemi di sicurezza sociale

Altri sistemi di assicurazione sociale non pensionistici connessi con l'occupazione

PENSIONI

Tipi di sistemi pensionistici

Sistemi pensionistici di sicurezza sociale

Altri sistemi pensionistici connessi con l'occupazione

Sistemi a contribuzione definita

Sistemi a prestazione definita

Sistemi figurativi a contribuzione definita e sistemi ibridi

Distinzione tra sistemi a prestazione definita e sistemi a contribuzione definita

Amministratore delle pensioni, gestore delle pensioni, fondo pensione e sistema pensionistico pluriaziendale

Registrazione delle consistenze e dei flussi per tipo di sistema pensionistico di assicurazione sociale

Operazioni relative ai sistemi pensionistici di sicurezza sociale

Operazioni relative ad altri sistemi pensionistici connessi con l'occupazione

Operazioni relative ai sistemi pensionistici a contribuzione definita

Altri flussi relativi ai sistemi pensionistici a contribuzione definita

Operazioni relative ai sistemi pensionistici a prestazione definita

TAVOLA AGGIUNTIVA PER I DIRITTI PENSIONISTICI ACCUMULATI A UNA CERTA DATA NELL'ASSICURAZIONE SOCIALE

Struttura della tavola aggiuntiva

Colonne della tavola

Righe della tavola

Conto patrimoniale di apertura e di chiusura

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di operazioni

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di altri flussi economici

Indicatori connessi

Ipotesi attuariali

Diritti accumulati a una certa data

Tasso di sconto

Aumenti retributivi

Ipotesi demografiche

CAPITOLO 18

CONTI DEL RESTO DEL MONDO

INTRODUZIONE

TERRITORIO ECONOMICO

Residenza

UNITÀ ISTITUZIONALI

LE FILIALI NEI CONTI INTERNAZIONALI DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

UNITÀ RESIDENTI FITTIZIE

IMPRESE MULTITERRITORIALI

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

CONTI INTERNAZIONALI DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

SALDI CONTABILI NEI CONTI CORRENTI DEI CONTI INTERNAZIONALI

CONTI DEL SETTORE DEL RESTO DEL MONDO E LORO RELAZIONE CON I CONTI INTERNAZIONALI DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

Valutazione

Beni in conto lavorazione

Merchanting

Beni oggetto di merchanting

Importazioni ed esportazioni di SIFIM

Il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei redditi secondari

Il conto dei redditi primari

Redditi da investimenti diretti

Il conto dei redditi secondari (trasferimenti correnti) del BPM6

Il conto capitale del resto del mondo

Il conto finanziario del resto del mondo e la posizione patrimoniale sull'estero (IIP)

CONTI PATRIMONIALI DEL SETTORE DEL RESTO DEL MONDO

CAPITOLO 19

CONTI EUROPEI

INTRODUZIONE

DAI CONTI NAZIONALI AI CONTI EUROPEI

Conversione di dati espressi in valute diverse

Istituzioni dell'Unione europea

Conti del resto del mondo

Bilanciamento delle operazioni

Misure di prezzo e di volume

Conti patrimoniali

Matrici secondo il principio «from whom to whom»

ALLEGATO 19.1 —

I CONTI DELL'UNIONE EUROPEA

Risorse

Impieghi

Consolidamento

CAPITOLO 20

I CONTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

INTRODUZIONE

DEFINIZIONE DEL SETTORE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

Identificazione delle unità delle amministrazioni pubbliche

Unità delle amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche

Altre unità delle amministrazioni pubbliche

Controllo pubblico

Distinzione tra «destinabile alla vendita» e «non destinabile alla vendita»

Concetto di prezzi economicamente significativi

Criteri relativi all'acquirente della produzione di un produttore pubblico

La produzione è venduta in primo luogo a imprese e famiglie

Produzione venduta esclusivamente ad amministrazioni pubbliche

Produzione venduta ad amministrazioni pubbliche e ad altri

Test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita

Intermediazione finanziaria e amministrazione pubblica

Casi particolari

Holding operative pubbliche

Fondi pensione

Quasi-società

Agenzie di ristrutturazione

Agenzie di privatizzazione

Strutture di dismissione («defeasances»)

Società a destinazione specifica

Joint venture

Organismi regolatori del mercato

Autorità sovranazionali

I sottosettori delle amministrazioni pubbliche

Amministrazioni centrali

Amministrazioni di Stati federati

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza sociale

LA PRESENTAZIONE DELLE STATISTICHE DI FINANZA PUBBLICA

Quadro generale

Entrate

Imposte e contributi sociali

Vendite

Altre entrate

Uscite

Redditi da lavoro dipendente e consumi intermedi

Spese per prestazioni sociali

Interessi passivi

Altre uscite correnti

Uscite in conto capitale

Collegamento con la spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche (P.3)

Uscite delle amministrazioni pubbliche secondo la classificazione per funzione (COFOG)

Saldi contabili

Accreditamento (+)/indebitamento (-) (B.9)

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (B.101)

Finanziamento

Operazioni inerenti ad attività

Operazioni inerenti a passività

Altri flussi economici

Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

Conti patrimoniali

Consolidamento

QUESTIONI CONTABILI RELATIVE ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

Gettito fiscale

Caratteristiche del gettito fiscale

Crediti d'imposta

Importi da registrare

Importi non riscuotibili

Momento di registrazione

Registrazione per competenza

Registrazione delle imposte per competenza

Interessi

Titoli a sconto e obbligazioni a tasso zero

Titoli indicizzati

Strumenti finanziari derivati

Sentenze di tribunali

Spese militari

Relazioni tra le amministrazioni pubbliche e le società pubbliche

Partecipazioni in società pubbliche e distribuzione dei relativi utili

Partecipazioni

Conferimenti di capitale

Contributi e conferimenti di capitale

Norme applicabili in circostanze particolari

Operazioni di bilancio

Distribuzioni delle società pubbliche

Dividendi e prelievi di capitale

Imposte e prelievi di capitale

Privatizzazione e nazionalizzazione

Privatizzazione

Privatizzazioni indirette

Nazionalizzazione

Operazioni con le autorità bancarie centrali

Ristrutturazioni, fusioni e riclassificazioni

Operazioni relative al debito

Assunzione, cancellazione e azzeramento di debiti

Assunzione e cancellazione di debiti

Assunzione di debiti che comporta un trasferimento di attività non finanziarie

Azzeramento o riduzione di debiti

Altre ristrutturazioni del debito

Acquisto di debiti sopra il valore di mercato

Dismissioni (defeasances) e salvataggi

Garanzie sui debiti

Garanzie assimilabili a derivati

Garanzie standardizzate

Garanzie una tantum

Cartolarizzazione

Definizione

Criteri per il riconoscimento della vendita

Registrazione di flussi

Altre questioni

Obblighi pensionistici

Pagamenti forfettari

Partenariati pubblico-privato

Portata dei PPP

Proprietà economica e allocazione dei beni

Questioni contabili

Operazioni con organizzazioni internazionali e sovranazionali

Assistenza allo sviluppo

IL SETTORE PUBBLICO

Controllo del settore pubblico

Autorità bancarie centrali

Quasi-società pubbliche

Società a destinazione specifica e non residenti

Joint venture

CAPITOLO 21

RELAZIONI TRA LA CONTABILITÀ AZIENDALE E I CONTI NAZIONALI E MISURAZIONE DELLE ATTIVITÀ DELLE IMPRESE

NORME E METODI SPECIFICI DELLA CONTABILITÀ AZIENDALE

Momento di registrazione

Registrazione in partita doppia e quadrupla

Valutazione

Conto economico e stato patrimoniale

CONTI NAZIONALI E CONTI DELLE IMPRESE: QUESTIONI PRATICHE

TRANSIZIONE DALLA CONTABILITÀ AZIENDALE AI CONTI NAZIONALI: L'ESEMPIO DELLE IMPRESE NON FINANZIARIE

Aggiustamenti concettuali

Aggiustamenti volti ad assicurare la coerenza con i conti degli altri settori

Esempi di aggiustamenti intesi ad assicurare l'esaustività dei dati

QUESTIONI SPECIFICHE

Guadagni e perdite in conto capitale

Globalizzazione

Fusioni e acquisizioni

CAPITOLO 22

CONTI SATELLITE

INTRODUZIONE

Classificazioni per funzione

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI CONTI SATELLITE

Conti satellite per funzione

Conti per settore specifico

Inclusione di dati non monetari

Dettagli aggiuntivi e concetti supplementari

Differenze nei concetti di base

Uso della modellizzazione e inclusione di risultati sperimentali

Elaborare e compilare i conti satellite

NOVE CONTI SATELLITE SPECIFICI

Conti dell'agricoltura

Conti ambientali

Conti della sanità

Conti della produzione familiare

Conti del lavoro e matrici di contabilità sociale

Conti relativi alla crescita e alla produttività

Conti di ricerca e sviluppo

Conti della protezione sociale

Conti satellite del turismo

CAPITOLO 23

CLASSIFICAZIONI

INTRODUZIONE

CLASSIFICAZIONE DEI SETTORI ISTITUZIONALI (S)

CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI E DEGLI ALTRI FLUSSI

Operazioni sui prodotti (P)

Operazioni inerenti ad attività non finanziarie non prodotte (codici NP)

Operazioni di distribuzione e di redistribuzione (D)

Trasferimenti correnti in denaro e in natura (D.5-D.8)

Operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie (F)

Altre variazioni delle attività e delle passività (K)

CLASSIFICAZIONE DEI SALDI CONTABILI E DEL PATRIMONIO NETTO (B)

CLASSIFICAZIONE DELLE REGISTRAZIONI NEI CONTI PATRIMONIALI (L)

CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ (A)

Attività non finanziarie (AN)

Attività finanziarie (AF)

CLASSIFICAZIONE DELLE VOCI SUPPLEMENTARI

Prestiti non produttivi

Servizi di capitale

Tavola delle pensioni

Beni di consumo durevoli

Investimenti diretti all'estero

Attività e passività contingenti

Biglietti, monete e depositi

Classificazione dei titoli di credito secondo la scadenza

Titoli di credito quotati e non quotati

Prestiti a lungo termine con scadenza inferiore a un anno e prestiti a lungo termine garantiti da ipoteca

Quote di fondi di investimento quotati e non quotati

Interessi e rimborsi arretrati

Rimesse personali e totali

RAGGRUPPAMENTO E CODIFICA DELLE BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (A) E DEI PRODOTTI (P)

CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (COFOG)

CLASSIFICAZIONE DEI CONSUMI INDIVIDUALI PER FUNZIONE (COICOP)

CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DELLE ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE (COPNI)

CLASSIFICAZIONE DELLE SPESE DEI PRODUTTORI PER FUNZIONE (COPP)

CAPITOLO 24

CONTI

Tavola 24.1

Conto 0: Conto di equilibrio dei beni e servizi

Tavola 24.2

Sequenza dei conti del totale dell'economia

Tavola 24.3

Sequenza dei conti delle società non finanziarie

Tavola 24.4

Sequenza dei conti delle società finanziarie

Tavola 24.5

Sequenza dei conti delle amministrazioni pubbliche

Tavola 24.6

Sequenza dei conti delle famiglie

Tavola 24.7

Sequenza dei conti delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie




CAPITOLO 1

CARATTERISTICHE GENERALI E PRINCIPI DI BASE

CARATTERISTICHE GENERALI

1.01 Il Sistema europeo dei conti («SEC 2010» o «SEC») è un sistema contabile, comparabile a livello internazionale, che descrive in maniera sistematica e dettagliata il complesso di una economia (ossia una regione, un paese o un gruppo di paesi), le sue componenti e le sue relazioni con altre economie.

1.02 Il SEC 2010 è stato preceduto dal Sistema europeo dei conti 1995 (SEC 95), pubblicato nel 1996 ( 16 ). La metodologia del SEC 2010, quale disciplinata nel presente allegato, presenta, per i primi 13 capitoli, la stessa struttura di quelli del SEC 95, mentre i successivi nuovi undici capitoli descrivono aspetti del sistema dei conti che rispecchiano gli sviluppi nella misurazione delle moderne economie o nell’utilizzo del SEC 95 nell’Unione europea (UE).

1.03 Il manuale è strutturato come segue. Il capitolo 1 illustra gli aspetti basilari del sistema con riguardo ai concetti, elenca i principi del SEC e descrive le unità statistiche fondamentali e i loro insiemi. Presenta inoltre una panoramica della sequenza dei conti e fornisce una breve descrizione dei principali aggregati, nonché del ruolo delle tavole delle risorse e degli impieghi e del quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici. Il capitolo 2 descrive le unità istituzionali utilizzate per misurare l’economia e delinea le modalità di classificazione, a fini di analisi, di tali unità in settori e in altri insiemi. Il capitolo 3 illustra tutte le operazioni del sistema dei conti, con riferimento ai prodotti (beni e servizi) e alle attività non prodotte. Il capitolo 4 delinea tutte le operazioni finalizzate alla distribuzione e alla redistribuzione del reddito e della ricchezza nell’economia. Il capitolo 5 illustra le operazioni finanziarie nell’economia. Il capitolo 6 descrive le variazioni che può subire il valore delle attività per effetto di eventi non economici o di variazioni dei prezzi. Il capitolo 7 illustra i conti patrimoniali e il sistema di classificazione delle attività e delle passività. Il capitolo 8 descrive la sequenza dei conti e il saldo contabile di ciascun conto. Il capitolo 9 presenta le tavole delle risorse e degli impieghi e ne illustra il ruolo ai fini della riconciliazione delle misurazioni del reddito, della produzione e della spesa nell’economia. Descrive inoltre le tavole input-output che possono essere ricavate dalle tavole delle risorse e degli impieghi. Il capitolo 10 illustra la base concettuale delle misure di prezzo e di volume associate ai valori nominali osservati nei conti. Il capitolo 11 descrive gli indicatori demografici e le misure del mercato del lavoro che possono essere utilizzati con gli aggregati dei conti nazionali a fini di analisi economica. Il capitolo 12 fornisce una breve descrizione dei conti nazionali trimestrali e delle differenze rispetto ai conti annuali.

1.04 Il capitolo 13 descrive gli scopi della compilazione di una serie di conti regionali, i concetti alla loro base e i problemi che tale compilazione comporta. Il capitolo 14, che approfondisce il tema della misurazione dei servizi finanziari prestati dagli intermediari finanziari e finanziati con gli interessi netti percepiti, è il frutto di anni di ricerca e sviluppo da parte degli Stati membri per ottenere una misurazione valida e armonizzata tra tutti gli Stati membri. Il capitolo 15 riguardante contratti, locazioni e licenze è necessario per descrivere un settore di crescente importanza in contabilità nazionale. I capitoli 16 e 17 relativi alle assicurazioni, all’assicurazione sociale e alle pensioni illustrano le modalità di trattamento di tali tematiche nei conti nazionali, in una epoca in cui, per effetto dell’invecchiamento della popolazione, i problemi legati alla redistribuzione acquistano sempre maggiore rilevanza. Il capitolo 18 riguarda i conti del resto del mondo, ossia gli equivalenti in contabilità nazionale dei conti del sistema di misurazione della bilancia dei pagamenti. Nuovo è anche il capitolo 19 sui conti europei, che approfondisce aspetti dei conti nazionali per i quali gli accordi istituzionali e commerciali europei sollevano problemi che richiedono un approccio armonizzato. Il capitolo 20 descrive i conti del settore delle amministrazioni pubbliche, un settore di grande attualità in un momento in cui le questioni relative alla prudenza nei conti pubblici degli Stati membri continuano a rivestire un ruolo cruciale per la gestione della politica economica nell’UE. Il capitolo 21 illustra le relazioni tra la contabilità aziendale e la contabilità nazionale che assumono sempre maggiore interesse vista la crescente quota del prodotto interno lordo (PIL) attribuibile alle società multinazionali in tutti i paesi. Il capitolo 22 mette in luce la relazione tra i conti satelliti e i principali conti nazionali. I capitoli 23 e 24 fungono da riferimento: il capitolo 23 contiene le classificazioni utilizzate per i settori, le attività e i prodotti nel SEC 2010 e il capitolo 24 presenta la sequenza completa dei conti per ogni settore.

1.05 La struttura del SEC 2010 si accorda con le linee guida mondiali in tema di contabilità nazionale presentate nel Sistema dei conti nazionali 2008 (SCN 2008), con alcune differenze legate alla presentazione e al più elevato grado di precisione di alcuni concetti del SEC 2010 che sono utilizzati per finalità specifiche dell’UE. Dette linee guida sono state elaborate congiuntamente dalle Nazioni Unite, dal Fondo monetario internazionale (FMI), dall’Istituto statistico dell’Unione europea (Eurostat), dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) e dalla Banca mondiale. Il SEC 2010 è focalizzato sulla realtà dell’Unione europea e sul fabbisogno di dati nell’UE. I concetti e le classificazioni del SEC 2010, come pure dell’SCN 2008, sono armonizzati con quelli utilizzati in molte altre statistiche sociali ed economiche (ad esempio le statistiche dell’occupazione, della produzione e del commercio estero). Il SEC 2010 funge pertanto da quadro centrale di riferimento per le statistiche sociali ed economiche dell’UE e dei suoi Stati membri.

1.06 Il SEC è costituito da due principali serie di tavole:

a) i conti per settore istituzionale;

b) il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici e i conti per branca di attività economica.

1.07 I conti per settore descrivono in maniera sistematica, per ciascun settore istituzionale, i diversi stadi del processo economico: produzione, generazione, distribuzione, redistribuzione e utilizzazione del reddito e accumulazione finanziaria e non finanziaria. I conti per settore comprendono anche i conti patrimoniali, finalizzati a descrivere le consistenze di attività e passività e il patrimonio netto all’inizio e alla fine del periodo contabile.

1.08 Attraverso le tavole delle risorse e degli impieghi, il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici descrive più in dettaglio il processo di produzione (struttura dei costi, reddito generato e occupazione) e i flussi di beni e servizi (produzione, importazioni, esportazioni, consumi finali, consumi intermedi e investimenti per gruppo di prodotti). Due importanti identità contabili sono riflesse in questo quadro: la somma dei redditi generati in una branca di attività economica è pari al valore aggiunto prodotto da tale branca e, per ogni prodotto o raggruppamento di prodotti, l’offerta è pari alla domanda.

1.09 Il SEC 2010 comprende concetti relativi alla popolazione e all’occupazione. Tali concetti sono utili per i conti per settore, per i conti per branca di attività economica e per le tavole delle risorse e degli impieghi.

1.10 Il SEC 2010 non si riferisce soltanto alla contabilità nazionale annuale, ma si applica anche ai conti trimestrali e ai conti relativi a periodi di tempo più lunghi o più brevi, nonché ai conti regionali.

1.11 Il SEC 2010 coesiste con l’SCN 2008 in considerazione dei fini cui sono destinati i dati di contabilità nazionale nell’UE. La compilazione e la presentazione dei rispettivi conti nazionali, ai fini della descrizione della situazione economica dei singoli paesi, incombe agli Stati membri. Questi ultimi compilano inoltre una serie di conti che sono trasmessi alla Commissione (Eurostat) nel quadro di un programma di trasmissione di dati che sono indispensabili per conseguire importanti obiettivi delle politiche dell’Unione nel settore sociale, economico e fiscale. Tra questi obiettivi figurano la determinazione dei contributi monetari degli Stati membri al bilancio dell’UE attraverso la «quarta risorsa», gli aiuti alle regioni dell’UE per il tramite dei Fondi strutturali e la sorveglianza della situazione economica negli Stati membri nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi e del patto di stabilità e di crescita.

1.12 Affinché i prelievi e gli aiuti siano distribuiti sulla base di dati compilati e presentati in maniera rigorosamente uniforme, è necessario che le statistiche economiche utilizzate a tal fine siano compilate applicando gli stessi concetti e norme identiche. Il SEC 2010 è un regolamento che stabilisce le norme, le convenzioni, le definizioni e le classificazioni da utilizzare nella compilazione dei conti nazionali degli Stati membri previsti nel programma di trasmissione di dati di cui all’allegato B di tale regolamento.

1.13 In considerazione dell’elevata entità degli importi dei contributi versati e degli aiuti erogati nell’UE, è indispensabile che il sistema di rilevazione sia applicato in modo uniforme in ciascuno Stato membro. A questo proposito è importante mostrare grande cautela nei confronti di stime che non possono essere osservate direttamente sul mercato, evitando l’utilizzo di procedure basate su modelli per la stima di dati nei conti nazionali.

1.14 Al fine di assicurare la massima omogeneità possibile tra i dati degli Stati membri derivati dai conti nazionali, i concetti del SEC 2010 sono in molti casi più specifici e precisi di quelli dell’SCN 2008. Tale fondamentale esigenza di stime valide e coerenti ha portato all’individuazione di un quadro centrale di conti nazionali nell’UE. Se il livello di coerenza dei dati tra gli Stati membri è insufficiente, le stime sono generalmente incluse in conti al di fuori del quadro centrale, comprendenti le tavole aggiuntive e i conti satelliti.

1.15 Un caso in cui si è ritenuto necessario procedere con cautela nella concezione del SEC 2010 è costituito ad esempio dal debito pensionistico: per quanto pressante sia l’esigenza di una valutazione ai fini delle analisi economiche, la regola adottata nell’UE di compilare conti coerenti nel tempo e nello spazio ha imposto l’adozione di un approccio prudente.

Globalizzazione

1.16 La sempre maggiore globalizzazione delle attività economiche ha incrementato gli scambi internazionali in tutte le loro forme e ha acuito per i paesi le difficoltà di rappresentazione delle loro economie nei conti nazionali. La globalizzazione è quel processo dinamico e pluridimensionale grazie al quale le risorse nazionali diventano più mobili a livello internazionale, mentre le economie nazionali diventano sempre più interdipendenti tra loro. L’aspetto della globalizzazione che comporta i maggiori problemi di misurazione per i conti nazionali è rappresentato dalla quota crescente di operazioni internazionali effettuate dalle società multinazionali, allorché le operazioni transfrontaliere si svolgono tra società madre, consociate e affiliate. Non mancano tuttavia altre aree di criticità, come dimostra l’elenco che segue:

1) determinazione del prezzo dei trasferimenti tra società affiliate (valutazione delle importazioni e delle esportazioni);

2) aumento dei flussi per lavorazione, ovvero dei movimenti di beni da un paese all’altro senza corrispondente trasferimento della proprietà (beni da sottoporre a lavorazione), e del merchanting;

3) scambi internazionali via internet, a livello sia di società che di famiglie;

4) scambi e utilizzo di prodotti di proprietà intellettuale in tutto il mondo;

5) lavoratori che lavorano all’estero e che trasferiscono somme rilevanti alle famiglie nel paese di origine (rimesse di lavoratori, come parte dei trasferimenti personali);

6) estensione dell’attività delle società multinazionali in paesi diversi allo scopo di ottimizzare l’efficienza della produzione e di ridurre al minimo l’onere fiscale globale; ciò può comportare la creazione di strutture societarie artificiali che non riflettono necessariamente la realtà economica;

7) ricorso a veicoli finanziari offshore (società veicolo, ecc.) per la gestione finanziaria di attività globali;

8) riesportazioni di merci e, nell’UE, trasporti di merci tra Stati membri dopo l’entrata nell’Unione (quasi transito);

9) aumento delle relazioni di investimenti diretti all’estero e necessità di individuare e di attribuire i flussi di investimenti diretti.

1.17 Tutti questi aspetti, sempre più comuni, della globalizzazione rendono la rilevazione e l’accurata misurazione dei flussi transfrontalieri una sfida crescente per gli statistici nazionali. Anche in presenza di un ampio e valido sistema di rilevazione e di misurazione per il settore del resto del mondo (e pertanto anche per i conti internazionali della bilancia dei pagamenti), la globalizzazione richiederà comunque ulteriori sforzi per salvaguardare la qualità dei conti nazionali per tutte le economie e per insiemi di economie.

IMPIEGHI DEL SEC 2010

Quadro di riferimento per l’elaborazione di analisi e la formulazione di politiche

1.18 Il SEC può essere utilizzato per analizzare e valutare:

a) la struttura di una economia nel suo complesso. Esempi di tipi di misure:

1) il valore aggiunto e l’occupazione per branca di attività economica;

2) il valore aggiunto e l’occupazione per regione;

3) il reddito distribuito per settore;

4) le importazioni e le esportazioni per gruppi di prodotti;

5) la spesa per consumi finali per funzione e per gruppi di prodotti;

6) gli investimenti fissi e lo stock di capitale fisso per branca di attività economica;

7) la composizione degli stock e dei flussi di attività finanziarie per tipo di attività e per settore;

b) talune parti o aspetti specifici di una economia, quali ad esempio:

1) le attività bancarie e finanziarie nell’economia nazionale;

2) il ruolo delle amministrazioni pubbliche e la situazione delle finanze pubbliche;

3) l’economia di una regione specifica (raffrontata a quella dell’intera nazione);

4) il livello di risparmio e di debito delle famiglie;

c) l’evoluzione di una economia nel tempo, ad esempio:

1) l’analisi dei tassi di crescita del PIL;

2) l’analisi dell’inflazione;

3) l’analisi degli aspetti stagionali della spesa delle famiglie sulla base di conti trimestrali;

4) l’analisi della mutevole importanza nel tempo di determinati tipi di strumenti finanziari, ad esempio il rilievo assunto dagli strumenti finanziari derivati;

5) la comparazione delle strutture industriali dell’economia nazionale sul lungo periodo;

d) un sistema economico nel suo complesso in confronto con altre economie, ad esempio:

1) la comparazione del ruolo e delle dimensioni delle amministrazioni pubbliche nei diversi Stati membri dell’UE;

2) l’analisi delle interdipendenze tra le economie dell’UE, tenendo conto degli Stati membri e delle loro regioni;

3) l’analisi della composizione e della destinazione delle esportazioni dell’UE;

4) la comparazione dei tassi di crescita del PIL o del reddito disponibile pro capite nell’UE e nelle altre economie sviluppate.

1.19 Per l’UE e i suoi Stati membri, i dati del SEC assolvono una importante funzione in sede di elaborazione e monitoraggio delle politiche sociali ed economiche.

I diversi impieghi del SEC sono illustrati dai seguenti esempi:

a) monitoraggio e orientamento della politica monetaria e macroeconomica nella zona dell’euro e definizione dei criteri di convergenza per l’unione economica e monetaria (UEM) in termini di dati di contabilità nazionale (ad esempio, tassi di crescita del PIL);

b) definizione dei criteri relativi alla procedura per i disavanzi eccessivi: misurazione del debito e del disavanzo pubblici;

c) erogazione di aiuti finanziari alle regioni dell’UE: l’attribuzione dei fondi alle regioni è basata su statistiche di contabilità regionale;

d) determinazione delle risorse proprie dell’UE. I dati di contabilità nazionale influiscono su tali risorse in tre modi:

1) le risorse complessive dell’UE sono determinate quale percentuale della somma dei redditi nazionali lordi (RNL) degli Stati membri;

2) la terza risorsa propria dell’UE è la risorsa propria basata sull’IVA: i contributi degli Stati membri per tale risorsa sono determinati in larga misura dai dati di contabilità nazionale, perché tali dati sono utilizzati per calcolare l’aliquota media dell’IVA;

3) l’entità relativa dei contributi degli Stati membri per la quarta risorsa propria dell’UE è basata sulle rispettive stime del reddito nazionale lordo: tali stime costituiscono la base per la maggior parte dei versamenti degli Stati membri.

Caratteristiche dei concetti del SEC 2010

1.20 Nell’intento di trovare un compromesso tra le esigenze di informazioni e le potenzialità dei dati, i concetti del SEC 2010 presentano diverse importanti caratteristiche. I conti sono:

a) comparabili a livello internazionale;

b) armonizzati con altri sistemi statistici sociali ed economici;

c) coerenti;

d) operativi in quanto possono essere misurati nella pratica;

e) differenti dalla maggior parte dei concetti amministrativi;

f) ben definiti e stabili su un lungo arco di tempo;

g) focalizzati sulla descrizione del processo economico in termini monetari e facilmente leggibili;

h) idonei a essere applicati in situazioni differenti e per diverse finalità.

1.21 I concetti del SEC 2010 sono comparabili a livello internazionale in quanto:

a) i concetti del SEC 2010 si accordano con quelli contenuti nelle linee guida mondiali in tema di contabilità nazionale, ossia nell’SCN 2008;

b) per gli Stati membri, il SEC 2010 costituisce lo standard per la trasmissione di dati di contabilità nazionale a tutte le organizzazioni internazionali;

c) la comparabilità internazionale dei concetti riveste una importanza cruciale in sede di comparazione delle statistiche di paesi diversi.

1.22 I concetti del SEC 2010 sono stati armonizzati con quelli di altre statistiche sociali ed economiche poiché il SEC 2010 utilizza concetti e classificazioni [ad esempio, la classificazione statistica delle attività economiche nell’Unione europea «NACE Rev. 2» ( 17 )] impiegati anche per altre statistiche economiche e sociali degli Stati membri: ad esempio, statistiche della produzione, del commercio estero e dell’occupazione. Inoltre, tali concetti e classificazioni del SEC 2010 sono armonizzati con quelli delle Nazioni Unite.

Tale armonizzazione con le statistiche sociali ed economiche contribuisce ad accrescere l’interrelazione tra i dati e la loro comparabilità, assicurando in tal modo l’elevata qualità dei dati di contabilità nazionale. Inoltre, le informazioni contenute in tali statistiche specifiche possono essere meglio correlate alle statistiche generali sull’economia nazionale.

1.23 I concetti condivisi utilizzati nel quadro della contabilità nazionale e negli altri sistemi delle statistiche economiche e sociali permettono di pervenire a misurazioni coerenti. Ad esempio, possono essere calcolati i seguenti rapporti:

a) indicatori della produttività come il valore aggiunto per ora lavorata (per calcolarlo occorre che siano coerenti i concetti di valore aggiunto e di ore lavorate);

b) il reddito nazionale disponibile pro capite (tale rapporto richiede che siano coerenti i concetti di reddito nazionale disponibile e i dati demografici);

c) gli investimenti fissi in percentuale delle consistenze di capitale fisso (tale rapporto richiede che siano coerenti le definizioni di tali flussi e consistenze);

d) il disavanzo e il debito pubblico in percentuale del prodotto interno lordo (tali dati richiedono che siano coerenti i concetti di disavanzo pubblico, debito pubblico e prodotto interno lordo).

La coerenza interna dei concetti permette di ricavare stime per differenza: ad esempio, il risparmio può essere stimato quale differenza tra il reddito disponibile e la spesa per consumi finali.

1.24 I concetti del SEC 2010 sono applicati tenendo presenti le esigenze di rilevazione e di misurazione dei dati. Il loro carattere operativo è evidenziato in vari modi nelle linee guida sulla compilazione dei conti.

a) Le attività o le voci sono descritte solo nel caso in cui le loro dimensioni siano significative. Un esempio è rappresentato dalla produzione per uso proprio di beni da parte delle famiglie: la tessitura di stoffe e la fabbricazione di ceramiche non sono registrate come produzione perché sono poco rilevanti per i paesi dell’UE.

b) Per taluni concetti sono fornite indicazioni sulle modalità da seguire per procedere alla loro stima. Ad esempio, per definire il consumo di capitale fisso viene fatto riferimento al metodo dell’ammortamento lineare. Per stimare le consistenze di capitale fisso, qualora manchino informazioni dirette, si deve applicare il metodo dell’inventario permanente. Un altro esempio è rappresentato dalla valutazione della produzione per uso proprio: in linea teorica essa è valutata ai prezzi base ma, se necessario, è possibile approssimare la valutazione ai prezzi base ricorrendo alla somma dei vari costi sostenuti.

c) Sono state adottate alcune convenzioni. Ad esempio, i servizi collettivi erogati dalle amministrazioni pubbliche sono tutti classificati come spesa per consumi finali.

1.25 Tuttavia, non è sempre facile rilevare direttamente i dati necessari alla compilazione dei conti nazionali in quanto solitamente i concetti di riferimento si discostano da quelli utilizzati dalle fonti di dati amministrativi. Esempi di tali fonti sono la contabilità aziendale, le contabilizzazioni di talune tipologie di imposte (IVA, imposta sul reddito delle persone fisiche, dazi all’importazione, ecc.), i dati della sicurezza sociale e i dati ottenuti dagli organi di sorveglianza delle attività bancarie e di assicurazione. Tali dati amministrativi sono utilizzati come input per la compilazione dei conti nazionali. In generale essi sono trasformati per ottemperare alle disposizioni del SEC.

Normalmente i concetti del SEC differiscono dai corrispondenti concetti amministrativi in quanto:

a) i concetti amministrativi sono diversi da paese a paese: di conseguenza, non è possibile assicurare la comparabilità internazionale dei dati utilizzando concetti amministrativi;

b) i concetti amministrativi cambiano nel tempo: non è pertanto possibile effettuare confronti nel tempo utilizzando i concetti amministrativi;

c) i concetti alla base dei dati amministrativi differenti solitamente non sono coerenti tra loro; il collegamento tra i dati e la loro comparazione, essenziali ai fini dell’elaborazione dei dati di contabilità nazionale, tuttavia, possono essere realizzati solo disponendo di una serie coerente di concetti;

d) i concetti amministrativi si rivelano normalmente poco idonei per l’analisi economica e la valutazione della politica economica.

1.26 Pur tuttavia, le fonti di dati amministrativi soddisfano appieno il fabbisogno di dati dei conti nazionali e delle altre statistiche perché:

a) i concetti e le classificazioni originariamente elaborati a fini statistici sono adottati anche a fini amministrativi, come ad esempio la classificazione della spesa pubblica secondo il tipo;

b) le fonti di dati amministrativi tengono esplicitamente conto delle (specifiche) esigenze di dati delle statistiche; è questo il caso ad esempio del sistema INTRASTAT per la rilevazione di informazioni sugli scambi di beni tra gli Stati membri.

1.27 I concetti principali del SEC sono ben definiti e stabili su un lungo arco di tempo perché:

a) sono accettati come standard internazionali da molti anni;

b) nelle linee guida internazionali in tema di contabilità nazionale che si succedono nel tempo, pochissimi sono i concetti basilari che subiscono modifiche.

Tale continuità concettuale riduce la necessità di ricalcolo delle serie temporali. Inoltre, rende i concetti meno vulnerabili alle pressioni politiche nazionali e internazionali. Per tali motivi, i dati di contabilità nazionale costituiscono una base di dati obiettiva per l’analisi e la politica economica.

1.28 I concetti del SEC 2010 sono focalizzati sulla descrizione del processo economico in termini monetari e rapidamente osservabili. Le consistenze e i flussi che non sono prontamente osservabili in termini monetari o che non presentano una chiara contropartita monetaria non sono registrati nel SEC.

Tale principio non è stato applicato rigorosamente, in quanto occorre tenere altresì conto del requisito della coerenza e delle esigenze degli utenti. Ad esempio, per motivi di coerenza, il valore dei servizi collettivi prodotti dalle amministrazioni pubbliche è registrato come produzione perché la corresponsione di redditi da lavoro dipendente e l’acquisto di beni e servizi di qualunque tipo da parte delle amministrazioni pubbliche sono prontamente osservabili in termini monetari. Inoltre, a fini di analisi e per gli scopi della politica economica, la descrizione dei servizi collettivi delle amministrazioni pubbliche con riferimento al resto dell’economia nazionale accresce l’utilità della contabilità nazionale nel suo insieme.

1.29 La portata dei concetti del SEC può essere illustrata esaminando alcuni importanti casi limite.

Le seguenti attività sono registrate come attività di produzione nel SEC (cfr. paragrafi 3.07-3.09):

a) la produzione di servizi individuali e collettivi da parte delle amministrazioni pubbliche;

b) la produzione per uso proprio di servizi di abitazione da parte di coloro che occupano l’abitazione di cui sono proprietari;

c) la produzione di beni per proprio uso finale, ad esempio, di prodotti agricoli;

d) le attività di costruzione per uso proprio, comprese quelle delle famiglie;

e) la produzione di servizi da parte di personale domestico retribuito;

f) l’allevamento di pesci negli stabilimenti di pescicoltura;

g) le attività di produzione vietate dalla legge nella misura in cui tutte le unità che intervengono nell’operazione vi partecipano volontariamente;

h) le attività di produzione i cui proventi non sono dichiarati per intero alle autorità tributarie, ad esempio, produzione clandestina di tessuti.

1.30 Non rientrano nella definizione di attività di produzione e non sono registrati nel SEC:

a) i servizi personali e domestici prodotti e consumati all’interno della stessa famiglia, ad esempio, pulizie, preparazione dei pasti o assistenza a malati o ad anziani;

b) le attività di volontariato che non comportano la produzione di beni, ad esempio, attività di cura e di pulizia non retribuite;

c) l’accrescimento naturale delle risorse ittiche in mare aperto.

1.31 Il SEC registra tutti i prodotti derivanti dall’attività di produzione così definita. I prodotti delle attività ausiliarie, tuttavia, non sono registrati. Tutti gli input consumati da una attività ausiliaria sono considerati input dell’attività che essa supporta. Se una unità che esercita solo attività ausiliarie è statisticamente osservabile, in quanto è prontamente disponibile una contabilità distinta per la produzione da essa svolta o se la sua ubicazione è geograficamente diversa da quella dell’unità a favore della quale presta la sua opera, essa deve essere registrata come una unità distinta e classificata, nei conti sia nazionali sia regionali, nella branca di attività corrispondente alla sua attività principale. In mancanza di dati di base appropriati, la produzione dell’attività ausiliaria può essere stimata sommando i costi.

1.32 Se le attività sono considerate come produzione e i relativi prodotti sono registrati, sono contabilizzati anche i connessi redditi, numero di occupati, consumi finali, ecc. Ad esempio, dato che la produzione per uso proprio di servizi di abitazione da parte di coloro che occupano l’abitazione di cui sono proprietari è registrata come produzione, sono contabilizzati anche il reddito e la spesa per consumi finali che essa produce per tali persone. Poiché non c’è per definizione input di lavoro nella produzione di servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari non è registrata occupazione. È assicurata inoltre la coerenza con il sistema delle statistiche del lavoro che non registra occupazione con riguardo alla proprietà di abitazioni. Le attività non registrate come produzione sono trattate in modo speculare: i servizi domestici prodotti e consumati all’interno della stessa famiglia non generano né reddito, né spesa per consumi finali e non comportano occupazione.

1.33 Il SEC adotta inoltre talune convenzioni, riguardanti ad esempio:

a) la valutazione della produzione delle amministrazioni pubbliche;

b) la valutazione della produzione dei servizi di assicurazione e dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati;

c) la registrazione di tutti i servizi collettivi erogati dalle amministrazioni pubbliche come spesa per consumi finali e non come consumo intermedio.

Classificazione per settore

1.34 I conti per settore sono creati attribuendo le unità ai settori, il che consente di presentare per settore le operazioni e i saldi contabili dei conti. Tale presentazione per settore mette in luce molte misurazioni importanti ai fini della politica economica e di bilancio. I principali settori sono quelli delle famiglie, delle amministrazioni pubbliche, delle società (finanziarie e non finanziarie), delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e del resto del mondo.

Una distinzione importante è quella tra beni e servizi destinabili alla vendita e beni e servizi non destinabili alla vendita. Una entità controllata dalle amministrazioni pubbliche, allorché si configuri come una società che produce per il mercato, è classificata nel settore delle società e non nel settore delle amministrazioni pubbliche. In tal caso il disavanzo e i debiti della società non rientrano nel disavanzo e nel debito delle amministrazioni pubbliche.

1.35 È importante definire chiari e solidi criteri per l’attribuzione delle entità ai settori.

Il settore pubblico comprende tutte le unità istituzionali residenti nell’economia che sono controllate dalle amministrazioni pubbliche. Il settore privato è costituito da tutte le altre unità residenti.

Nella tavola 1.1 sono delineati i criteri utilizzati per distinguere tra settore privato e settore pubblico, nonché, all’interno del settore pubblico, tra settore delle amministrazioni pubbliche e settore delle società pubbliche e, all’interno del settore privato, tra settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e settore delle società private.



Tavola 1.1

Criteri

Controllate dalle amministrazioni pubbliche

(settore pubblico)

Controllate da privati

(settore privato)

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

Amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Società pubbliche

Società private

1.36 Per controllo si intende la capacità di determinare la politica generale o il programma di una unità istituzionale. Per una definizione più dettagliata di controllo si rinvia ai paragrafi da 2.35 a 2.39.

1.37 La distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita e pertanto, per le entità del settore pubblico, la loro classificazione nel settore delle amministrazioni pubbliche o nel settore delle società sono determinate applicando la seguente regola:

Una attività è considerata attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita se i relativi beni e servizi sono scambiati alle seguenti condizioni:

1) i venditori agiscono per massimizzare i loro profitti sul lungo periodo e a tale scopo vendono beni e servizi liberamente sul mercato a chiunque sia disposto a pagare il prezzo richiesto;

2) gli acquirenti agiscono per raggiungere la massima utilità date le loro risorse limitate, acquistando i prodotti che meglio soddisfano le loro esigenze al prezzo offerto;

3) si ha un mercato effettivo allorché i venditori e i compratori hanno accesso al mercato e dispongono di informazioni su di esso. Un mercato effettivo può operare anche se tali condizioni non sono pienamente soddisfatte.

1.38 Il livello di dettaglio del quadro concettuale del SEC consente una certa flessibilità: alcuni concetti che non sono esplicitamente presenti nel SEC possono tuttavia essere facilmente ricavati da esso. Ne è un esempio la creazione di nuovi settori a seguito della riclassificazione dei sottosettori definiti nel SEC.

1.39 Una certa flessibilità è data anche dalla possibilità di introdurre criteri aggiuntivi che non contrastino con la logica del sistema. Ad esempio, tali criteri possono consentire di redigere conti dei sottosettori sulla base del numero di occupati per unità di produzione o del livello dei redditi delle famiglie. Per quanto concerne gli occupati, può essere introdotta una sottoclassificazione per livello d’istruzione, età e genere.

Conti satelliti

1.40 Per taluni fabbisogni specifici di dati dovrebbero essere compilati conti satelliti distinti.

Ad esempio per:

a) matrici di contabilità sociale (SAM);

b) il ruolo del turismo nell’economia nazionale;

c) l’analisi dei costi e del finanziamento della sanità;

d) la ricerca e lo sviluppo riconosciuti come investimenti di proprietà intellettuale;

e) il riconoscimento del capitale umano quale bene per l’economia nazionale;

f) l’analisi del reddito e delle spese delle famiglie sulla base di concetti di reddito e di spesa utilizzati per l’analisi microeconomica;

g) l’interazione tra l’ambiente e l’economia;

h) la produzione in seno alle famiglie;

i) l’analisi delle variazioni del benessere;

j) l’analisi delle differenze tra i dati di contabilità nazionale e i dati di contabilità aziendale e la loro influenza sui mercati finanziari e dei cambi;

k) la stima del gettito fiscale.

1.41 I conti satelliti soddisfano tali fabbisogni di dati:

a) presentando un maggiore dettaglio ove necessario e omettendo i particolari superflui;

b) ampliando l’ambito del sistema contabile mediante l’aggiunta di informazioni non monetarie, ad esempio sull’inquinamento e sui beni ambientali;

c) modificando alcuni concetti di base, ad esempio ampliando il concetto di investimenti tramite l’inclusione della spesa in materia di istruzione.

1.42 Una matrice di contabilità sociale (SAM) è una presentazione matriciale attraverso la quale sono definite le relazioni tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore. Una SAM fornisce informazioni aggiuntive sul livello e sulla composizione dell’occupazione, attraverso una ripartizione dei redditi da lavoro dipendente per tipo di persona occupata. Tale suddivisione si applica tanto all’impiego di lavoro per branca di attività economica, quale è evidenziato nella tavola degli impieghi, quanto all’offerta di lavoro per sottogruppo socioeconomico, come risulta dal conto della attribuzione dei redditi primari per i sottosettori del settore delle famiglie. In tal modo, sono presentati sistematicamente l’offerta e gli impieghi delle diverse categorie di lavoro.

1.43 Nei conti satelliti tutti i concetti di base e le classificazioni del sistema centrale del SEC 2010 restano inalterati. I concetti sono modificati soltanto se questo è lo scopo del conto satellite. In questi casi il conto satellite contiene una tavola che illustra la correlazione tra i principali aggregati del conto satellite e quelli del sistema centrale. In tal modo possono essere soddisfatte esigenze più specifiche senza che il sistema centrale perda il suo ruolo di sistema di riferimento.

1.44 In generale il sistema centrale del SEC non comprende misurazioni degli stock e dei flussi che non sono direttamente osservabili in termini monetari (o senza una chiara contropartita monetaria). Di norma l’analisi di tali consistenze e flussi è possibile, in considerazione della loro natura, anche mediante l’elaborazione di statistiche in termini non monetari, ad esempio:

a) la produzione in seno alle famiglie può essere descritta in termini di ore destinate a impieghi alternativi;

b) l’istruzione può essere descritta in termini di tipo di istruzione, numero di allievi, numero medio di anni di istruzione prima del conseguimento di un diploma, ecc.;

c) gli effetti dell’inquinamento possono essere descritti in termini di variazione del numero di specie viventi, di stato di salute degli alberi nei boschi, di volume di rifiuti, di valori di ossido di carbonio e di radiazioni, ecc.

1.45 I conti satelliti permettono di mettere in relazione tali statistiche in unità non monetarie con i conti nazionali nel sistema centrale. La relazione è possibile utilizzando le classificazioni impiegate nel sistema centrale per tali statistiche non monetarie quali, ad esempio, la classificazione per tipologia di famiglia o la classificazione per branca di attività economica. In tal modo viene elaborato un sistema coerente più ampio. Tale sistema può quindi fungere da base di dati per l’analisi e la valutazione delle interazioni tra le variabili del sistema centrale e quelle del sistema ampliato.

1.46 Il sistema centrale e i suoi principali aggregati non descrivono le variazioni del benessere. Si possono tuttavia redigere conti ampliati comprendenti anche valori monetari imputati, ad esempio per:

a) i servizi personali e domestici prodotti e consumati all’interno della stessa famiglia;

b) la maggiore o minore disponibilità di tempo libero;

c) i vantaggi e gli svantaggi della vita nei centri urbani;

d) le disparità nella distribuzione dei redditi tra le persone.

1.47 I conti ampliati possono anche riclassificare come consumi intermedi la spesa finale per necessità deprecabili (ad esempio, le spese per la difesa), che non contribuiscono cioè al benessere. Analogamente, i danni causati da inondazioni o da altre catastrofi naturali potrebbero essere classificati come consumi intermedi, ossia come una riduzione del benessere (in termini assoluti). In tal modo, si potrebbe tentare di elaborare un indicatore molto approssimativo e molto imperfetto delle variazioni del benessere. Il benessere presenta tuttavia molteplici aspetti, la maggior parte dei quali è meglio espressa in termini non monetari. Una soluzione migliore per misurare il benessere è pertanto quella di utilizzare per ciascun aspetto indicatori e unità di misura distinti. Gli indicatori potrebbero essere rappresentati, ad esempio, dalla mortalità infantile, dalla speranza di vita, dal livello di alfabetizzazione degli adulti e dal reddito nazionale pro capite. Tali indicatori potrebbero essere inseriti in un conto satellite.

1.48 Al fine di disporre di un sistema coerente e comparabile a livello internazionale, non si utilizzano nel SEC concetti amministrativi. Tuttavia, ottenere dati basati su concetti amministrativi può risultare molto utile per conseguire scopi nazionali di vario tipo. Ad esempio, per stimare il gettito fiscale sono necessarie statistiche del reddito imponibile, le quali possono essere ottenute apportando talune modifiche alle statistiche di contabilità nazionale.

1.49 Un approccio simile potrebbe essere adottato per concetti utilizzati nell’ambito della politica economica nazionale, ad esempio per:

a) il concetto di inflazione utilizzato per incrementare le pensioni, i sussidi di disoccupazione o i redditi da lavoro dipendente per i dipendenti pubblici;

b) i concetti di imposte, contributi sociali, amministrazioni pubbliche e settore collettivo utilizzati in sede di discussione delle dimensioni ottimali del settore collettivo;

c) il concetto di branche di attività economica/settori «strategici» utilizzato nell’ambito della politica economica nazionale o della politica economica dell’UE;

d) il concetto di «investimenti aziendali» utilizzato nell’ambito della politica economica nazionale;

e) una tavola che presenti registrazioni complete sulle pensioni.

Conti satelliti o tavole aggiuntive potrebbero soddisfare tali bisogni di dati.

Il SEC 2010 e l’SCN 2008

1.50 Il SEC 2010 si basa sui concetti dell’SCN 2008, il quale stabilisce le linee guida in tema di contabilità nazionale valide per tutti i paesi. Esistono tuttavia numerose differenze tra il SEC 2010 e l’SCN 2008:

a) differenze di presentazione:

1) nel SEC 2010 le operazioni sui prodotti, le operazioni di distribuzione e di redistribuzione e le operazioni finanziarie sono trattate in capitoli distinti; per contro, nell’SCN 2008 tali operazioni sono illustrate nei diversi capitoli ripartiti in base ai conti: ad esempio, nei capitoli sul conto della produzione, sul conto della distribuzione primaria del reddito, sul conto del capitale e sul conto del resto del mondo;

2) il SEC 2010 descrive un concetto fornendo una definizione e un elenco di ciò che è incluso in tale concetto e di ciò che è escluso; normalmente l’SCN 2008 descrive i concetti in termini più generali e spiega i motivi che hanno portato all’adozione delle convenzioni;

b) i concetti del SEC 2010 sono in molti casi più specifici e precisi di quelli dell’SCN 2008:

1) l’SCN 2008 non applica criteri specifici in merito alla distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita; il SEC fornisce pertanto indicazioni più dettagliate al fine di garantire un approccio uniforme;

2) il SEC 2010 presuppone che numerose tipologie di produzione di beni da parte delle famiglie, quali la tessitura di stoffe e la fabbricazione di mobili, non siano significative negli Stati membri e non si renda pertanto necessaria la loro registrazione;

3) il SEC 2010 fa riferimento a disposizioni istituzionali dell’UE, come il sistema INTRASTAT per la registrazione dei flussi di beni all’interno dell’UE e i contributi degli Stati membri all’UE;

4) il SEC 2010 comprende classificazioni proprie dell’UE, ad esempio, la classificazione dei prodotti associata alle attività (CPA) ( 18 ) per i prodotti e la NACE Rev. 2 per le branche di attività economica (entrambe armonizzate con le corrispondenti classificazioni delle Nazioni Unite);

5) il SEC 2010 comprende una classificazione aggiuntiva per tutte le operazioni con il resto del mondo: esse sono suddivise in operazioni tra residenti nell’UE e operazioni con non residenti nell’UE;

6) il SEC 2010 ha ridefinito i sottosettori previsti dall’SCN 2008 per il settore delle società finanziarie allo scopo di soddisfare le esigenze dell’unione monetaria europea. Il SEC 2010 può essere più specifico dell’SCN 2008, dato che esso si applica in primo luogo agli Stati membri, e dovrebbe anche necessariamente essere più specifico in considerazione del fabbisogno di dati dell’Unione.

Il SEC 2010 e il SEC 95

1.51 Il SEC 2010 si differenzia dal SEC 95 con riguardo sia all’ambito di applicazione, sia ai concetti. Tali differenze sono riconducibili per la maggior parte alle differenze tra l’SCN 1993 e l’SCN 2008. Sono descritte di seguito le principali modifiche.

a) La ricerca e lo sviluppo sono stati riconosciuti come investimento, con la conseguente creazione di prodotti di proprietà intellettuale. Tale variazione è registrata in un conto satellite ed inclusa nel quadro centrale dei conti solo quando le misurazioni tra gli Stati membri sono ritenute sufficientemente valide e armonizzate;

b) Le spese per armamenti che soddisfano la definizione generale di attività sono state classificate come investimenti fissi, anziché come spese per consumi intermedi;

c) Per la produzione dei beni e servizi destinabili alla vendita è stato introdotto il concetto analitico di servizi di capitale, in modo da poter produrre una tavola aggiuntiva per presentarli come una componente del valore aggiunto;

d) La definizione di attività finanziarie è stata estesa per permettere una copertura più ampia degli strumenti finanziari derivati;

e) Nuove norme sono state introdotte per la registrazione dei diritti pensionistici: è stata inserita nei conti una tavola aggiuntiva che consente di registrare stime per tutti i diritti nell’assicurazione sociale, con o senza costituzione di riserve. La serie completa delle informazioni necessarie per un’analisi esaustiva è contenuta in tale tavola che presenta i diritti e i flussi associati per tutti i sistemi pensionistici pubblici e privati, con o senza costituzione di riserve, compresi i sistemi pensionistici della sicurezza sociale;

f) È stata universalizzata l’applicazione delle norme sul trasferimento della proprietà dei beni, con conseguente modifica della registrazione del merchanting e dei beni trasferiti per essere sottoposti a lavorazione sia all’estero, sia nell’economia interna. I beni inviati all’estero per essere sottoposti una lavorazione sono ora registrati su base netta, anziché su base lorda come nell’ SCN 1993 e nel SEC 95, il che comporta importanti implicazioni per la registrazione di tali attività nelle tavole delle risorse e degli impieghi;

g) Sono state fornite maggiori indicazioni sulle società finanziarie, in generale, e sulle società veicolo, in particolare: il trattamento riservato alle società veicolo all’estero controllate dalle amministrazioni pubbliche è stato modificato al fine di garantire che le passività assunte da tali società figurino nei conti delle amministrazioni pubbliche;

h) È stato chiarito il trattamento da riservare ai superdividendi corrisposti dalle società pubbliche, ovvero che essi sono da considerarsi come pagamenti eccezionali e come prelievi di capitale;

i) Sono stati fissati i principi per il trattamento dei partenariati pubblico-privato ed è stato ampliato il trattamento delle agenzie di ristrutturazione;

j) Sono stati forniti chiarimenti sulle operazioni tra le società pubbliche e le amministrazioni pubbliche, nonché con i veicoli di cartolarizzazione, al fine di migliorare la registrazione di elementi suscettibili di influire significativamente sul debito pubblico;

k) È stato definito il trattamento da riservare alle garanzie di prestiti ed è stato introdotto un nuovo trattamento per le garanzie standard di prestiti, quali le garanzie di credito all’esportazione e le garanzie per prestiti agli studenti, consistente nel riconoscimento nei conti, in funzione della possibile escussione delle garanzie, di una attività e di una passività finanziaria.

1.52 Le differenze tra il SEC 2010 e il SEC 95 non sono imputabili soltanto alle modifiche concettuali apportate: è stato ampliato anche il campo di applicazione con l’introduzione di nuovi capitoli sui conti satelliti, sui conti delle amministrazioni pubbliche e sui conti del resto del mondo e sono stati notevolmente ampliati i capitoli relativi ai conti trimestrali e ai conti regionali.

PRINCIPI BASE DEL SEC 2010 COME SISTEMA

1.53 Le principali caratteristiche che contraddistinguono il sistema sono le seguenti:

a) le unità statistiche e i loro insiemi;

b) i flussi e le consistenze;

c) il sistema dei conti e gli aggregati;

d) il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici.

Le unità statistiche e i loro insiemi

1.54 Il SEC 2010 utilizza due diversi tipi di unità e due conseguenti modalità di suddivisione dell’economia molto differenti e finalizzati a scopi analitici distinti.

1.55 Ai fini della descrizione del reddito, della spesa e dei flussi finanziari, nonché dei conti patrimoniali, le unità istituzionali sono raggruppate in settori sulla base delle loro principali funzioni, nonché dei loro comportamenti e obiettivi.

1.56 Ai fini della descrizione dei processi di produzione e dell’analisi delle interdipendenze tra gli operatori economici, le unità di attività economica a livello locale (UAE locali) sono raggruppate in branche di attività economica, in base al tipo di attività esercitata. Una attività è caratterizzata da un input di prodotti, da un processo di produzione e dai prodotti ottenuti a seguito di tale attività di produzione.

Unità e settori istituzionali

1.57 Le unità istituzionali sono entità economiche che possono essere proprietarie di beni e attività, possono assumere passività, nonché esercitare attività economiche e intervenire in operazioni con altre unità per conto proprio. Ai fini del sistema SEC 2010 le unità istituzionali si raggruppano in cinque settori istituzionali nazionali che si escludono reciprocamente:

a) società non finanziarie;

b) società finanziarie;

c) amministrazioni pubbliche;

d) famiglie;

e) istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

I cinque settori costituiscono insieme il totale dell’economia nazionale. Ogni settore si suddivide inoltre in sottosettori. Il SEC 2010 prevede la compilazione di una serie completa di conti di flussi e di conti patrimoniali per ciascun settore e sottosettore, nonché per il totale dell’economia. Le unità non residenti possono interagire con questi cinque settori nazionali e sono indicate le interazioni tra questi settori e un sesto settore istituzionale: il settore del resto del mondo.

UAE locali e branche di attività economica

1.58 Allorché svolgono più di una attività, le unità istituzionali sono suddivise con riferimento alla tipologia di attività. Le UAE locali permettono una siffatta presentazione.

Una UAE locale raggruppa tutte le parti di una unità istituzionale nella sua funzione di produttore che si trovano in una unica sede o in siti vicini e che concorrono all’esercizio di una attività a livello di classe (4 cifre) della NACE Rev. 2.

1.59 Per ogni attività secondaria si registrano UAE locali. Tuttavia, nel caso in cui non siano disponibili i documenti contabili necessari per descrivere separatamente tali attività, una UAE locale comprende molteplici attività secondarie. L’insieme di tutte le UAE locali che esercitano la medesima attività o una attività di tipo simile costituisce una branca di attività economica.

Una unità istituzionale comprende una o più UAE locali; una UAE locale appartiene a una unità istituzionale e soltanto a quella.

1.60 Ai fini dell’analisi del processo produttivo si fa ricorso a una unità analitica di produzione. Tale unità è osservabile soltanto quando una UAE locale produce un unico tipo di prodotto, senza attività secondarie. Essa è designata come unità di produzione omogenea. Gli insiemi di tali unità costituiscono le branche di produzione omogenea.

Unità residenti e non residenti; totale dell’economia e resto del mondo

1.61 Il totale dell’economia è definito in termini di unità residenti. Una unità costituisce una unità residente di un paese allorquando essa ha il suo centro di interesse economico prevalente nel territorio economico di tale paese — ossia allorquando esercita per un lungo periodo (un anno o più) attività economiche su tale territorio. I settori istituzionali precedentemente citati al paragrafo 1.57 sono insiemi di unità istituzionali residenti.

1.62 Le unità residenti effettuano operazioni con unità non residenti (unità cioè che sono residenti in altre economie). Tali operazioni costituiscono le operazioni dell’economia con il resto del mondo e sono raggruppate nel conto del resto del mondo. Il resto del mondo assolve pertanto una funzione simile a quella di un settore istituzionale, sebbene le unità non residenti siano incluse soltanto nella misura in cui effettuano operazioni con unità istituzionali residenti.

1.63 Le unità residenti fittizie, trattate nel sistema SEC 2010 come unità istituzionali, sono definite come:

a) quelle parti di unità non residenti che hanno un centro di interesse economico prevalente (ossia che effettuano operazioni economiche per un anno o più) nel territorio economico del paese;

b) le unità non residenti proprietarie di terreni o fabbricati nel territorio economico del paese, per le sole operazioni connesse a tali terreni o fabbricati.

Flussi e consistenze

1.64 Sono registrate due tipologie di informazioni: i flussi e le consistenze.

I flussi si riferiscono ad azioni e ad effetti di eventi che si verificano entro un determinato periodo di tempo, mentre le consistenze si riferiscono a situazioni in un preciso momento.

Flussi

1.65 I flussi rispecchiano la creazione, la trasformazione, lo scambio, il trasferimento o la scomparsa di valore economico. Essi comportano variazioni di valore delle attività o delle passività di una unità istituzionale. I flussi economici sono di due tipi: operazioni e altre variazioni delle attività e delle passività.

Le operazioni figurano in tutti i conti e in tutte le tavole in cui vi sono dei flussi, tranne che nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività e nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività. Le altre variazioni delle attività e delle passività sono registrate soltanto in questi due conti.

Le operazioni elementari e gli altri flussi sono raggruppati in un numero relativamente ristretto di tipologie, in funzione della loro natura.

1.66 Una operazione è un flusso economico che rappresenta una interazione consensuale tra unità istituzionali, oppure una azione all’interno di una unità istituzionale che è opportuno considerare operazione perché l’unità sta operando in due funzioni differenti. Le operazioni sono suddivise in quattro gruppi principali:

a) operazioni sui prodotti: tali operazioni descrivono la provenienza (produzione interna o importazione) e l’impiego (consumi intermedi, consumi finali, investimenti — compresi gli ammortamenti degli investimenti fissi — o esportazioni) dei prodotti,

b) operazioni di distribuzione e di redistribuzione: esse descrivono le modalità di distribuzione del valore aggiunto ottenuto dalla produzione al fattore lavoro, al capitale e alle amministrazioni pubbliche, nonché la redistribuzione del reddito e della ricchezza (imposte sul reddito e sul patrimonio e altri trasferimenti);

c) operazioni finanziarie: esse descrivono, per ciascun tipo di strumento finanziario, l’acquisizione netta di attività finanziarie o l’incremento netto delle passività. Tali operazioni possono costituire la contropartita di operazioni non finanziarie o riguardare soltanto strumenti finanziari;

d) operazioni non incluse nei tre gruppi precedenti: si tratta delle acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte.

1.67 Sebbene la maggior parte delle operazioni sia costituita da interazioni tra due o più unità istituzionali, il sistema SEC 2010 registra come operazioni alcune azioni poste in essere all’interno delle unità istituzionali. Lo scopo della registrazione di queste ultime operazioni è quello di fornire una raffigurazione più utile sotto il profilo analitico della produzione, degli impieghi finali e dei costi.

1.68 L’ammortamento, registrato come un costo dal sistema SEC 2010, costituisce una operazione interna alle unità. Per la maggior parte, le altre operazioni interne alle unità sono operazioni sui prodotti che sono di norma registrate allorché le unità istituzionali operanti nella funzione sia di produttori sia di consumatori finali scelgono di consumare parte della produzione da esse prodotta. Tale situazione si verifica spesso nel caso delle famiglie e delle amministrazioni pubbliche.

1.69 Tutta la produzione propria destinata a impieghi finali all’interno della stessa unità istituzionale deve essere registrata. Al contrario, la produzione propria destinata a consumi intermedi all’interno della stessa unità istituzionale deve essere registrata soltanto allorché la produzione e i consumi intermedi sono realizzati in UAE locali differenti della stessa unità istituzionale. La produzione prodotta e utilizzata a titolo di consumi intermedi all’interno della stessa UAE locale non va registrata.

1.70 Le operazioni sono operazioni monetarie allorché le unità che intervengono effettuano o riscuotono pagamenti, assumono passività o ricevono attività espresse in unità di moneta.

Le operazioni che non comportano scambi di denaro o di attività o passività espresse in unità di moneta sono operazioni non monetarie. Le operazioni che si svolgono all’interno delle unità sono operazioni non monetarie. Le operazioni non monetarie in cui interviene più di una unità istituzionale riguardano operazioni sui prodotti (baratto di prodotti), operazioni di distribuzione e di redistribuzione (retribuzioni in natura, trasferimenti in natura, ecc.) e altre operazioni (baratto di attività non finanziarie non prodotte). Il sistema SEC 2010 registra tutte le operazioni in termini monetari. Il valore da registrare per le operazioni non monetarie deve pertanto essere misurato indirettamente o stimato in altro modo.

1.71 Le operazioni in cui intervengono più unità sono di due tipi: operazioni con contropartita (se qualcosa è scambiato contro qualcos’altro) o senza contropartita (se non si ottiene nulla in cambio). Le operazioni con contropartita sono scambi tra unità istituzionali: offerta di beni, servizi o attività in cambio di una contropartita, ad esempio denaro. Le operazioni senza contropartita sono pagamenti in denaro o in natura tra una unità istituzionale e un’altra senza ottenere nulla in cambio. Operazioni con contropartita si riscontrano in tutti e quattro i gruppi di operazioni, mentre le operazioni senza contropartita sono osservabili principalmente tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione: ad esempio, imposte, prestazioni di assistenza sociale o donazioni. Tali operazioni senza contropartita sono denominate trasferimenti.

1.72 Le operazioni sono registrate come appaiono alle unità istituzionali che le effettuano. Alcune operazioni sono tuttavia modificate al fine di evidenziare meglio le relazioni economiche cui si riferiscono. Le operazioni possono essere modificate in tre modi: dirottamento, frazionamento e riconoscimento della parte principale nell’operazione.

1.73 Una operazione che le unità in questione vedono verificarsi direttamente tra le unità A e C può essere registrata nei conti come se avvenisse indirettamente con l’intervento di una terza unità B. Pertanto, una operazione unica tra A e C è registrata come due operazioni: una tra A e B e una tra B e C. In tal caso l’operazione subisce un dirottamento.

1.74 Un esempio di dirottamento è costituito dalla modalità di registrazione nei conti dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro versati direttamente da questi ultimi agli enti di previdenza e di assistenza sociale. Il sistema dei conti registra tali versamenti come due operazioni distinte: i datori di lavoro corrispondono i contributi sociali a loro carico ai propri dipendenti e questi pagano gli stessi contributi agli enti di previdenza e di assistenza sociale. Come in tutti i casi di dirottamento, lo scopo di tale operazione è quello di mettere in evidenza la sostanza economica alla base dell’operazione che, nell’esempio in parola, consiste nel far figurare i contributi sociali a carico dei datori di lavoro come contributi versati a beneficio dei lavoratori dipendenti.

1.75 Un altro tipo di dirottamento è costituito dalle operazioni registrate come avvenute tra due o più unità istituzionali nonostante le parti in questione non ne siano consapevoli. Un esempio è costituito dai redditi da capitale percepiti su taluni fondi di assicurazione e incamerati dalle imprese di assicurazione. Il sistema dei conti registra tali redditi da capitale come se fossero attribuiti dalle imprese di assicurazione agli assicurati, i quali a loro volta riconoscono il medesimo importo alle imprese di assicurazione sotto forma di premi supplementari.

1.76 Si definisce operazione frazionata un’operazione che, pur apparendo alle parti in questione come un’operazione unica, è registrata come due o più operazioni, classificate in maniera differente. Il frazionamento di operazioni non implica la partecipazione di altre unità supplementari.

1.77 Un classico esempio di operazione frazionata è il pagamento dei premi di assicurazione contro i danni. Sebbene gli assicurati e gli enti assicuratori considerino tali pagamenti come un’unica operazione, il sistema SEC 2010 li scinde in due operazioni molto diverse: versamenti quale contropartita dei servizi di assicurazione contro i danni erogati e premi netti di assicurazione contro i danni. Un altro esempio di frazionamento è la registrazione della vendita di un prodotto come vendita del prodotto, da una parte, e vendita di un margine commerciale, dall’altra.

1.78 Allorché un’unità effettua un’operazione per conto di un’altra unità (il mandante) che ne sopporta il costo, l’operazione è registrata esclusivamente nei conti del mandante. Di norma, non si dovrebbe andare al di là di tale principio tentando, ad esempio, di attribuire imposte o contributi ai soggetti passivi o ai beneficiari finali sulla base di ipotesi.

Un esempio è costituito dalla riscossione di imposte da parte di una unità delle amministrazioni pubbliche per conto di un’altra. Una imposta è attribuita all’unità delle amministrazioni pubbliche che ha facoltà di imporre l’imposta (in qualità di soggetto attivo o per delega del soggetto attivo d’imposta) e possiede il potere discrezionale di stabilire e variare l’aliquota dell’imposta.

1.79 La definizione di operazione implica che un’interazione tra unità istituzionali deve avvenire per mutuo consenso. Una operazione effettuata di reciproco accordo implica la preventiva conoscenza e il preventivo consenso delle unità istituzionali in questione. Il pagamento di imposte, multe e penali è consensuale nel senso che il soggetto passivo è un cittadino assoggettato alla legge del paese. Le confische senza indennizzo non sono tuttavia considerate una operazione, anche se sono imposte dalla legge.

Le attività economiche illegali sono considerate operazioni quando tutte le unità partecipanti intervengono consensualmente. Di conseguenza, l’acquisto, la vendita o gli scambi di droghe illecite o di refurtiva si configurano come operazioni, al contrario del furto che non è considerato una operazione.

1.80 Le altre variazioni delle attività e delle passività registrano le modifiche che non sono determinate da operazioni. Sono costituite:

a) da altre variazioni di volume delle attività e delle passività; o

b) da guadagni e perdite in conto capitale.

1.81 Altre variazioni di volume delle attività e delle passività registrano le modifiche ripartite in tre categorie principali:

a) comparsa e scomparsa normali di attività non per effetto di operazioni;

b) variazioni di attività e passività a seguito di avvenimenti eccezionali e imprevisti di natura non economica;

c) variazioni di classificazione e di struttura.

1.82 Esempi di variazioni della rubrica di cui al paragrafo 1.81, lettera a), sono la scoperta o l’esaurimento di giacimenti e la crescita naturale di risorse biologiche non coltivate. Esempi di variazioni della rubrica di cui al paragrafo 1.81, lettera b), sono le distruzioni di beni dovuti a catastrofi, eventi bellici o gravi atti di criminalità. Le remissioni di debiti e le confische senza indennizzo rientrano anch’esse nella rubrica b). Un esempio di variazioni della rubrica di cui al paragrafo 1.81, lettera c), è costituito dalla riclassificazione di una unità istituzionale da un settore a un altro.

1.83 Quando i prezzi delle attività e delle passività subiscono variazioni, si producono guadagni e perdite in conto capitale. Essi possono riguardare sia attività finanziarie e non finanziarie di qualunque tipo, sia passività. I guadagni e le perdite in conto capitale sono conseguiti dai proprietari di attività e passività semplicemente come conseguenza del fatto di possedere nel tempo tali attività e passività, senza alcuna loro trasformazione.

1.84 I guadagni e le perdite in conto capitale misurati sulla base dei prezzi correnti di mercato sono denominati guadagni e perdite nominali in conto capitale. Essi possono essere ripartiti in guadagni e perdite neutrali in conto capitale, che riflettono le variazioni del livello generale dei prezzi, e guadagni e perdite reali in conto capitale, che rispecchiano variazioni dei prezzi delle attività oltre quelle del livello generale dei prezzi.

Consistenze

1.85 Le consistenze rappresentano lo stato di attività e passività in un determinato momento. Esse sono registrate all’inizio e alla fine di ciascun periodo contabile in conti che sono denominati conti patrimoniali.

1.86 Le consistenze sono anche registrate per la popolazione e per gli occupati. Tuttavia, tali consistenze sono registrate come valori medi nel corso del periodo contabile. Le consistenze sono registrate per tutte le attività che rientrano nella definizione data dal sistema dei conti: attività e passività finanziarie e attività non finanziarie, sia prodotte sia non prodotte. Tuttavia, sono prese in considerazione soltanto quelle attività che sono utilizzate nell’attività economica e sulle quali possono essere esercitati diritti di proprietà.

1.87 Non si registrano pertanto consistenze per attività quali il capitale umano e le risorse naturali, sulle quali non possono essere esercitati diritti di proprietà.

Nell’ambito delle definizioni date, il sistema SEC 2010 tratta esaustivamente sia i flussi sia le consistenze. Ciò implica che tutte le variazioni delle consistenze possono essere pienamente spiegate dai flussi registrati.

Il sistema dei conti e gli aggregati

Norme contabili

1.88 Un conto registra le variazioni di valore per una unità o un settore in funzione della natura dei flussi economici in esso contabilizzati. Il conto si presenta come una tavola con due colonne. I conti delle operazioni correnti presentano la produzione, nonché la generazione e l’attribuzione del reddito, la distribuzione e la redistribuzione del reddito e la sua utilizzazione. I conti della accumulazione sono costituiti dal conto del capitale e dal conto finanziario, nonché dal conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

1.89 Il sistema SEC 2010 presenta le «risorse» nella sezione destra dei conti delle operazioni correnti, in cui sono contabilizzate le operazioni che incrementano il valore economico di una unità o di un settore. La sezione sinistra dei conti elenca gli «impieghi», ossia le operazioni che riducono il valore economico. Nella sezione destra dei conti della accumulazione figurano le «variazioni delle passività e del patrimonio netto» e nella sezione sinistra le «variazioni delle attività». I conti patrimoniali elencano nella sezione destra le passività e il patrimonio netto (pari alla differenza tra attività e passività) e in quella sinistra le attività. Dalla comparazione di due conti patrimoniali successivi si ottengono le variazioni delle passività e del patrimonio netto e le variazioni delle attività.

1.90 Il SEC opera una distinzione tra proprietà giuridica e proprietà economica. Il trasferimento di beni da una unità all’altra è registrato solo nel caso in cui sia trasferita la proprietà economica tra le unità. Il proprietario giuridico è l’unità cui la legge riconosce i benefici derivanti dalla proprietà. Il proprietario giuridico può tuttavia pattuire con un’altra unità che quest’ultima accetti i rischi e i benefici derivanti dall’uso dei prodotti nell’attività di produzione in cambio del pagamento del corrispettivo convenuto. La natura dell’accordo è un leasing finanziario, in cui i flussi monetari rispecchiano soltanto la messa del bene a disposizione del mutuatario da parte del fornitore. Ad esempio, se il proprietario giuridico di un aereo è una banca che, per farlo volare, stipula un contratto di leasing finanziario con una compagnia aerea, è quest’ultima ad essere considerata la proprietaria dell’aereo ai fini della registrazione delle operazioni nei conti. A fronte della contabilizzazione dell’acquisto dell’aereo da parte della compagnia aerea, è contemporaneamente registrata la concessione di un prestito dalla banca alla compagnia per il valore degli importi da versare in futuro per l’uso dell’aereo.

1.91 Per una unità o un settore, la contabilità nazionale si basa sul principio della partita doppia. Ogni operazione è registrata due volte: una prima volta come risorsa (o variazione delle passività) e una seconda volta come impiego (o variazione delle attività). Il totale delle operazioni registrate come risorse o variazioni delle passività deve essere uguale al totale delle operazioni registrate come impieghi o variazioni delle attività, permettendo così di verificare la coerenza dei conti.

1.92 I conti nazionali — con tutte le unità e tutti i settori — sono basati sul principio della partita quadrupla, in quanto nella maggior parte delle operazioni intervengono due unità istituzionali. Ciascuna operazione deve essere registrata due volte dalle due parti che intervengono. Ad esempio, le prestazioni sociali in denaro erogate dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie sono registrate, nei conti delle amministrazioni pubbliche, come impiego alla voce trasferimenti e come acquisizione negativa di attività nella rubrica biglietti, monete e depositi e, nei conti del settore delle famiglie, come risorsa alla voce trasferimenti e come acquisizione di attività nella rubrica biglietti, monete e depositi.

1.93 Le operazioni che intervengono all’interno di una singola unità (come il consumo della produzione da parte della stessa unità che l’ha prodotta) richiedono soltanto due registrazioni, i cui valori devono essere stimati.

Valutazione

1.94 Fatta eccezione per alcune variabili riguardanti la popolazione e il lavoro, il sistema SEC 2010 presenta tutti i flussi e le consistenze in termini monetari. I flussi e le consistenze sono misurate con riferimento al valore di scambio, ossia al valore al quale esse sono — o potrebbero essere — scambiate contro denaro. Nel SEC i prezzi di mercato servono pertanto da riferimento ai fini della valutazione.

1.95 Nel caso delle operazioni monetarie e delle attività e passività in denaro, i valori richiesti sono direttamente disponibili. Nella maggior parte degli altri casi il metodo di valutazione migliore consiste nel prendere in considerazione i prezzi di mercato di beni, servizi o attività simili. Tale metodo è utilizzato ad esempio per il baratto e per i servizi di abitazione con riguardo agli alloggi occupati dai proprietari. Allorché non sono disponibili prezzi di mercato per prodotti analoghi, ad esempio nel caso dei servizi non destinabili alla vendita prodotti dalle amministrazioni pubbliche, la valutazione è operata sommando i costi di produzione. Se non esistono prezzi di mercato cui fare riferimento o non sono disponibili dati sui costi, i flussi e le consistenze potrebbero essere valutati al valore attuale scontato dei rendimenti futuri previsti. Il ricorso a quest’ultimo metodo è ammissibile solo come estrema risorsa.

1.96 Le consistenze sono valutate ai prezzi correnti del momento cui si riferisce il conto patrimoniale e non all’epoca della produzione o dell’acquisizione dei beni o delle attività che costituiscono tali consistenze. È necessario valutare le consistenze al costo netto di sostituzione stimato o ai costi di produzione.

1.97 Per effetto delle spese di trasporto, dei margini commerciali e delle imposte al netto dei contributi ai prodotti, il produttore e l’utilizzatore di un determinato prodotto gli attribuiscono generalmente un valore differente. Allo scopo di avvicinarsi il più possibile all’ottica delle parti che intervengono nell’operazione, il sistema SEC 2010 registra tutti gli impieghi ai prezzi di acquisto, comprensivi delle spese di trasporto, dei margini commerciali e delle imposte al netto dei contributi ai prodotti, e registra per contro la produzione ai prezzi base, da cui tali elementi sono esclusi.

1.98 Le importazioni e le esportazioni di prodotti sono da registrare ai valori alla frontiera. Il totale delle importazioni e il totale delle esportazioni sono valutati alla frontiera doganale dell’esportatore, ossia franco a bordo (FOB). I servizi di assicurazione e trasporto esteri tra la frontiera dell’esportatore e la frontiera dell’importatore non sono inclusi nel valore dei beni, ma sono registrati tra i servizi. Poiché potrebbe rivelarsi impossibile ottenere valori FOB per le ripartizioni merceologiche dettagliate, le tavole contenenti dati sul commercio estero presentano le importazioni valutate alla frontiera doganale dell’importatore (valore CIF). Tutti i servizi di assicurazione e trasporto sino alla frontiera dell’importatore sono inclusi nel valore dei beni importati. Nella misura in cui tali servizi riguardano servizi interni, viene effettuata una rettifica globale FOB/CIF.

1.99 La valutazione a prezzi costanti consiste nel valutare i flussi e le consistenze in un dato periodo contabile ai prezzi di un periodo precedente. Una siffatta valutazione è intesa a scindere le variazioni nel tempo del valore dei flussi e delle consistenze in variazioni di prezzo e variazioni di volume. I flussi e le consistenze a prezzi costanti sono considerati espressi in termini di volume.

1.100 Molti flussi e le consistenze, come ad esempio il reddito, non hanno prezzi o parametri quantitativi propri. Tuttavia, il potere di acquisto di tali variabili può essere ottenuto deflazionando i valori correnti con un opportuno indice dei prezzi quale, ad esempio, l’indice dei prezzi per impieghi finali nazionali, esclusa la variazione delle scorte. I flussi e le consistenze deflazionati sono altresì indicati come espressi in termini reali. Un esempio è costituito dal reddito disponibile reale.

Momento di registrazione

1.101 I flussi sono registrati applicando il principio della competenza, ossia al momento della creazione, della trasformazione o della scomparsa di un valore economico o nel momento in cui crediti e obbligazioni insorgono, sono trasformati o vengono estinti.

1.102 La produzione è registrata nel momento in cui è prodotta e non quando è pagata da un acquirente. La vendita di una attività è contabilizzata nel momento in cui l’attività è trasferita da un proprietario all’altro e non quando viene effettuato il relativo pagamento. Gli interessi sono registrati nel periodo contabile in cui maturano, a prescindere dal fatto che essi vengano corrisposti in tale periodo o meno. La registrazione in base al principio della competenza si applica a tutti i flussi, sia monetari sia non monetari, all’interno di una unità, come pure ai flussi tra unità.

1.103 Nel caso delle imposte e degli altri flussi concernenti le amministrazioni pubbliche potrebbe essere necessario rendere meno rigoroso tale approccio, perché la loro registrazione nei conti di tale settore è spesso effettuata applicando il principio di cassa. Una perfetta trasformazione di tali flussi dalla registrazione secondo il principio di cassa a quella secondo il principio della competenza potrebbe rivelarsi difficile da realizzare: è pertanto possibile adottare un metodo di approssimazione.

1.104 In deroga alle norme generali in tema di registrazione delle imposte e dei contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche, si può procedere a una loro registrazione al netto della parte la cui riscossione è improbabile, oppure alla compensazione nello stesso periodo contabile di tale parte, quando questa sia inclusa nel valore delle imposte e dei contributi sociali, con un trasferimento in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori pertinenti.

1.105 I flussi devono essere registrati nello stesso momento per tutte le unità istituzionali interessate e in tutti i conti. Le unità istituzionali non si attengono sempre alle medesime norme contabili. Persino quando ciò avviene, si possono verificare differenze nell’effettiva registrazione per motivi pratici come, ad esempio, per ritardi nella comunicazione. Di conseguenza, le operazioni possono essere registrate in momenti diversi dalle parti che vi intervengono. Tali discrepanze sono eliminate ricorrendo a rettifiche.

Consolidamento e presentazione di valori netti

1.106 Il consolidamento consiste nella soppressione, sia dagli impieghi che dalle risorse, delle operazioni che si svolgono tra unità allorché queste ultime sono raggruppate e nell’eliminazione di attività e passività finanziarie reciproche. Ciò avviene generalmente allorché i conti dei sottosettori delle amministrazioni pubbliche sono combinati.

1.107 In via di principio i flussi e le consistenze tra le unità che li costituiscono all’interno di sottosettori o settori non devono essere consolidati.

1.108 Conti consolidati possono essere tuttavia compilati a fini di analisi e per presentazioni integrative. Le informazioni sulle operazioni di tali (sotto) settori con altri settori e sulla corrispondente posizione finanziaria «esterna» possono risultare più significativi dei dati lordi globali.

1.109 Inoltre, i conti e le tavole che illustrano la relazione creditore/debitore forniscono una immagine dettagliata del finanziamento dell’economia e sono considerati molto utili ai fini della analisi dei canali attraverso i quali i surplus finanziari passano dai prestatori finali ai mutuatari finali.

1.110 Per le singole unità o per i settori, uno stesso tipo di operazione può presentarsi sia come impiego sia come risorsa (ad esempio, oltre a corrispondere interessi essi possono anche percepirne) e uno stesso tipo di strumento finanziario può costituire una attività o una passività. Il SEC prevede la registrazione di valori lordi, tranne in alcuni casi in cui i valori netti sono insiti nelle classificazioni stesse.

1.111 La presentazione di valori netti è implicita per diverse categorie di operazioni: l’esempio più noto è costituito dalla «variazione delle scorte», che mette in evidenza l’aspetto significativo sotto il profilo analitico dell’investimento globale anziché riportare le operazioni quotidiane di entrata nelle scorte e di uscita da queste. Analogamente, tranne poche eccezioni, il conto finanziario e i conti delle altre variazioni delle attività e delle passività registrano gli aumenti di attività e di passività su base netta, mettendo in evidenza i risultati finali di tali tipi di flussi alla fine del periodo contabile.

Conti, saldi contabili e aggregati

1.112 Vari conti registrano, per le unità o insiemi di unità, le operazioni connesse a un aspetto specifico della vita economica (ad esempio, la produzione). Nel conto della produzione il totale delle operazioni nella sezione degli impieghi non corrisponderebbe a quello delle operazioni nella sezione delle risorse senza l’introduzione di un saldo contabile. Analogamente una voce a saldo (patrimonio netto) deve essere inserita tra il totale delle attività e il totale delle passività di una unità o di un settore istituzionali. I saldi contabili, che già di per sé costituiscono parametri significativi della performance economica, allorché sono sommati per l’intera economia diventano aggregati particolarmente importanti.

Sequenza dei conti

1.113 Il sistema SEC 2010 poggia su una serie di conti collegati tra loro. La sequenza completa dei conti per le unità e i settori istituzionali è composta dai conti delle operazioni correnti, dai conti della accumulazione e dai conti patrimoniali.

1.114 I conti delle operazioni correnti riguardano la produzione, nonché la generazione, la distribuzione e la redistribuzione del reddito così come l’utilizzazione di tale reddito sotto forma di consumi finali. I conti della accumulazione prendono in considerazione tutte le variazioni delle attività e delle passività e le variazioni del patrimonio netto (la differenza per ogni unità istituzionale o insieme di unità tra le rispettive attività e passività). I conti patrimoniali presentano consistenze di attività e di passività e il patrimonio netto.

1.115 La sequenza dei conti per le UAE locali e per le branche di attività economica è limitata ai primi conti delle operazioni correnti, ossia al conto della produzione e al conto della generazione dei redditi primari, il cui saldo contabile è il risultato di gestione.

Conto di equilibrio dei beni e servizi

1.116 Il conto di equilibrio dei beni e servizi illustra, per l’economia nel suo complesso o per gruppi di prodotti, il totale delle risorse (produzione e importazioni) e degli impieghi di beni e servizi (consumi intermedi, consumi finali, variazione delle scorte, investimenti fissi lordi, acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore ed esportazioni). È diverso dagli altri conti, non presenta un saldo contabile da riportare nel conto successivo della sequenza, e costituisce la presentazione in forma tabulare di una identità contabile, secondo la quale l’offerta è pari alla domanda per tutti i prodotti e gruppi di prodotti nell’economia.

Conti del resto del mondo

1.117 Il conto del resto del mondo si riferisce alle operazioni tra unità istituzionali residenti e non residenti e alle connesse consistenze di attività e passività.

Poiché il resto del mondo assolve nella struttura contabile una funzione simile a quella di un settore istituzionale, il relativo conto è compilato nell’ottica del resto del mondo. Una risorsa per il resto del mondo rappresenta un impiego per il totale dell’economia e viceversa. Se un saldo contabile è positivo, esso indica una eccedenza per il resto del mondo e un disavanzo per il totale dell’economia; il contrario se il saldo è negativo.

Il conto del resto del mondo è diverso dai conti degli altri settori perché non presenta tutte le operazioni contabili effettuate nel resto del mondo, bensì soltanto quelle per le quali esiste una controparte nell’economia nazionale oggetto di misurazione.

Saldi contabili

1.118 Un saldo contabile è ottenuto come differenza tra il valore totale delle registrazioni in una sezione di un conto e il valore totale delle registrazioni nell’altra sezione dello stesso conto.

I saldi tengono conto di una grande quantità di informazioni e tra essi figurano alcune delle voci più importanti dei conti come dimostrano i seguenti esempi di saldi contabili: valore aggiunto, risultato di gestione, reddito disponibile, risparmio, accreditamento/indebitamento.

Nel grafico seguente è presentata la sequenza dei conti sotto forma di flussi; i saldi contabili sono in corsivo.

image

1.119 Il primo conto nella sequenza è il conto della produzione, che registra la produzione e gli input nel processo di produzione e ha come saldo contabile il valore aggiunto.

1.120 Il valore aggiunto è riportato nel conto successivo, il conto della generazione dei redditi primari. In questo conto sono registrati i redditi da lavoro dipendente relativi al processo di produzione e le imposte dovute alle amministrazioni pubbliche per effetto della produzione, in modo da ricavare quale saldo contabile per ciascun settore il risultato di gestione (o il reddito misto dei lavoratori indipendenti del settore delle famiglie). Tale passo è necessario per permettere la misurazione dell’ammontare di valore aggiunto trattenuto nel settore della produzione come risultato di gestione o reddito misto.

1.121 Il valore aggiunto, ripartito tra redditi da lavoro dipendente, imposte e risultato di gestione/reddito misto, è quindi riportato così disaggregato nel conto della attribuzione dei redditi primari. Tale ripartizione consente di attribuire il reddito di ciascun fattore al settore beneficiario, anziché al settore produttore. Ad esempio, tutti i redditi da lavoro dipendente sono attribuiti al settore delle famiglie o al settore del resto del mondo, mentre il risultato di gestione resta nel settore delle società dove è stato generato. In questo conto sono registrati inoltre i flussi relativi ai redditi da capitale che entrano nel settore e quelli che escono da esso, in modo tale che il saldo contabile rappresenti il saldo dei redditi primari che affluiscono al settore.

1.122 Il conto successivo, il conto della distribuzione secondaria del reddito, registra la redistribuzione di tali redditi attraverso i trasferimenti. I principali strumenti di redistribuzione sono costituiti dalle imposte versate dal settore delle famiglie alle amministrazioni pubbliche e le prestazioni sociali erogate a favore delle famiglie. Il saldo contabile è il reddito disponibile.

1.123 La sequenza del quadro centrale dei conti continua con il conto di utilizzazione del reddito disponibile, un conto importante per il settore delle famiglie in quanto è in tale conto che è registrata la loro spesa per consumi finali, lasciando come saldo il risparmio delle famiglie.

1.124 Contemporaneamente, un conto parallelo, il conto di redistribuzione del reddito in natura, è creato allo scopo precipuo di evidenziare i trasferimenti sociali in natura quale trasferimento figurativo dalle amministrazioni pubbliche al settore delle famiglie, in modo che il reddito di queste ultime possa essere aumentato in misura pari al valore dei servizi individuali erogati dalle amministrazioni pubbliche. Nel conto successivo (il conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto), l’utilizzo da parte delle famiglie del reddito disponibile è aumentato del medesimo importo come se il settore delle famiglie acquistasse i servizi individuali erogati dalle amministrazioni pubbliche. Queste due imputazioni si escludono a vicenda, in modo tale che il saldo del conto — il risparmio — coincida con il risparmio della sequenza del quadro centrale dei conti.

1.125 Il risparmio è riportato nel conto del capitale dove è utilizzato per finanziare gli investimenti, tenendo conto dei trasferimenti in conto capitale verso i settori e a partire da questi. La spesa insufficiente o eccessiva per l’acquisizione di attività reali è evidenziata nella voce a saldo «accreditamento o indebitamento». L’accreditamento evidenzia un surplus a disposizione e l’indebitamento corrisponde a un disavanzo da finanziare.

1.126 Si arriva quindi ai conti finanziari in cui sono dettagliati i prestiti attivi e passivi di ciascun settore, permettendo di determinare il saldo sotto forma di accreditamento o di indebitamento. Questo deve coincidere esattamente con l’accreditamento/indebitamento che costituisce il saldo del conto del capitale; ogni differenza corrisponde a una discrepanza di misurazione tra le registrazioni effettive e quelle finanziarie dell’attività economica.

1.127 Nella riga inferiore del grafico, a sinistra, figura il conto patrimoniale di apertura che evidenzia il livello di tutte le attività e passività, sia reali sia finanziarie, all’inizio di un determinato periodo. La ricchezza di una economia è espressa dal suo patrimonio netto (attività meno passività) che figura in fondo nel conto patrimoniale.

1.128 Da sinistra verso destra, a partire dal conto patrimoniale di apertura, sono registrate le diverse variazioni delle attività e delle passività che si verificano nel periodo contabile. Il conto del capitale e il conto finanziario evidenziano le variazioni dovute a operazioni inerenti rispettivamente ad attività reali e ad attività e passività finanziarie. In assenza di altri effetti ciò permetterebbe il calcolo immediato della situazione finale, aggiungendo alla situazione iniziale le variazioni intervenute.

1.129 Al di fuori del ciclo economico della produzione e del consumo possono tuttavia verificarsi variazioni che influenzano i valori delle attività e delle passività al momento della chiusura dei conti. Una di queste variazioni è la variazione di volume delle attività, ossia le variazioni effettive del capitale fisso provocate da eventi che non rientrano nell’economia. Ne costituirebbero un esempio le distruzioni di beni dovute a catastrofi, quali un grave terremoto, nel qual caso la distruzione non è la conseguenza di una operazione economica di scambio o di trasferimento. Tali distruzioni devono essere registrate nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività per tener conto della minore entità delle attività rispetto a quella prevista sulla base dell’analisi dei soli eventi economici. Un secondo modo in cui le attività (e le passività) possono subire variazioni di valore non in conseguenza di una operazione economica è attraverso la variazione del loro prezzo, che comporta guadagni e perdite in conto capitale sulle consistenze di attività detenute. Tale variazione è registrata nei conti della rivalutazione delle attività e delle passività. La considerazione di questi due altri effetti sui valori delle consistenze di attività e di passività consente di stimare i valori del conto patrimoniale di chiusura, rettificando i valori di apertura per tener conto delle variazioni dei conti di flussi di cui all’ultima riga del grafico.

Aggregati

1.130 Gli aggregati sono valori compositi che misurano il risultato dell’attività del complesso dell’economia: ad esempio, produzione, valore aggiunto, reddito disponibile, consumi finali, risparmio, investimenti, ecc. Sebbene il loro calcolo non rappresenti l’unico scopo del SEC, gli aggregati sono importanti come indicatori sintetici per analisi macroeconomiche e comparazioni nel tempo e nello spazio.

1.131 Si distinguono due tipi di aggregati:

a) aggregati che si riferiscono direttamente alle operazioni nel sistema SEC 2010: produzione di beni e servizi, consumi finali, investimenti fissi lordi, redditi da lavoro dipendente, ecc.;

b) aggregati che rappresentano saldi contabili: PIL ai prezzi di mercato, risultato di gestione del totale dell’economia, RNL, reddito nazionale disponibile, risparmio, saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e patrimonio netto del totale dell’economia (ricchezza nazionale).

1.132 Le misurazioni dei conti nazionali pro capite trovano importanti impieghi. Per ampi aggregati, quali il PIL o il reddito nazionale o i consumi finali delle famiglie, il denominatore comunemente utilizzato è costituito dalla popolazione totale (residente). Se i conti o una parte dei conti del settore delle famiglie sono suddivisi per sottosettori, si utilizzano dati sul numero di famiglie e sul numero di persone appartenenti a ciascun sottosettore.

1.133 Il PIL è uno degli aggregati fondamentali del SEC e misura il totale delle attività economiche esercitate su un territorio economico che comportano la produzione di prodotti atti a soddisfare la domanda finale dell’economia. Sono tre i modi in cui si può misurare il PIL a prezzi di mercato:

1) secondo il metodo della produzione, come la somma del valore aggiunto di tutte le attività che producono beni e servizi, più le imposte e meno i contributi ai prodotti;

2) secondo il metodo della spesa, come il totale delle spese finali sostenute per consumare la produzione finale dell’economia o per aumentare la ricchezza, più le esportazioni e meno le importazioni di beni e servizi;

3) secondo il metodo del reddito, come il totale di tutti i redditi percepiti nel processo di produzione di beni e servizi, più le imposte sulla produzione e sulle importazioni e meno i contributi.

1.134 Questi tre metodi di misurazione del PIL rispecchiano anche i diversi modi in cui il PIL può essere considerato in termini di componenti. Il valore aggiunto può essere ripartito per settori istituzionali e per tipologia di attività o di branca di attività: ad esempio, agricoltura, industria manifatturiera, costruzioni, servizi, ecc.

Le spese finali possono essere ripartite secondo il tipo: spesa delle famiglie, spesa finale delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, spesa finale delle amministrazioni pubbliche, variazione delle scorte, investimenti fissi ed esportazioni, meno i costi delle importazioni.

Il totale dei redditi percepiti può essere ripartito secondo il tipo di reddito: redditi da lavoro dipendente e risultato di gestione.

1.135 Per ottenere la migliore stima possibile del PIL, costituisce una buona pratica inserire gli elementi di questi tre metodi nel quadro delle risorse e degli impieghi. Ciò consente di far quadrare il valore aggiunto con le stime sul reddito per branca di attività economica e di bilanciare l’offerta e la domanda di prodotti. Tale approccio integrato garantisce la coerenza tra le componenti del PIL e una migliore stima del suo livello di quanto sarebbe possibile utilizzando uno solo di questi tre approcci. Detraendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il prodotto interno netto (PIN) ai prezzi di mercato.

Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici

1.136 Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici raggruppa le componenti del valore aggiunto lordo, gli input e la produzione delle branche di attività economica, l’offerta e la domanda di prodotti e la ripartizione delle risorse e degli impieghi tra i settori istituzionali dell’economia. Esso disaggrega l’economia allo scopo di evidenziare le operazioni su tutti i beni e i servizi tra le branche di attività economica e i consumatori finali in un determinato periodo (ad esempio, un trimestre o un anno). Le informazioni possono essere presentate in due modi:

a) tavole delle risorse e degli impieghi;

b) tavole input-output simmetriche.

Tavole delle risorse e degli impieghi

1.137 Le tavole delle risorse e degli impieghi presentano l’intera economia per branche di attività economica (ad esempio, industria automobilistica) e per prodotti (ad esempio, articoli sportivi), illustrando le relazioni tra le componenti del valore aggiunto lordo, gli input e la produzione delle branche di attività economica e l’offerta e la domanda di prodotti. Le tavole delle risorse e degli impieghi mettono in relazione differenti settori istituzionali dell’economia (ad esempio, società pubbliche) con dati dettagliati sulle importazioni ed esportazioni di beni e servizi, sulle spese delle amministrazioni pubbliche, sulle spese delle famiglie e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e sugli investimenti.

1.138 La compilazione delle tavole delle risorse e degli impieghi permette di analizzare la coerenza delle componenti dei conti nazionali all’interno di un unico quadro dettagliato e, attraverso l’incorporazione delle componenti dei tre metodi di misurazione del PIL (metodi della produzione, del reddito e della spesa), consente di ottenere una stima unica del PIL.

1.139 Se opportunamente bilanciate le tavole delle risorse e degli impieghi assicurano anche la coerenza nel collegamento tra le componenti dei tre conti seguenti:

1) conto di equilibrio dei beni e servizi;

2) conto della produzione (per branca di attività economica e per settore istituzionale); e

3) conto della generazione dei redditi primari (per branca di attività economica e per settore istituzionale).

Tavole input-output simmetriche

1.140 Le tavole input-output simmetriche sono compilate sulla base dei dati ricavati dalle tavole delle risorse e degli impieghi e da altre fonti aggiuntive allo scopo di costituire la base teorica per successive analisi.

1.141 Dette tavole comprendono tavole simmetriche (prodotto per prodotto e branca per branca), l’inversa della matrice di Leontief e altre analisi diagnostiche quali i moltiplicatori della produzione. Dette tavole presentano separatamente i consumi dei beni e dei servizi di produzione nazionale e importati, fornendo in tal modo un quadro teorico per ulteriori analisi strutturali dell’economia, segnatamente della composizione e degli effetti delle variazioni della domanda finale sull’economia.




CAPITOLO 2

UNITÀ E INSIEMI DI UNITÀ

2.01 L'economia di un paese è un sistema in cui istituzioni e persone interagiscono, attraverso scambi e trasferimenti di beni, di servizi e di mezzi di pagamento (ad esempio, di denaro) allo scopo di produrre e consumare beni e servizi.

Le unità che interagiscono nell'economia sono entità economiche che possono essere proprietarie di attività, possono assumere passività, nonché esercitare attività economiche e realizzare operazioni con altre entità. Esse sono denominate unità istituzionali.

Sono diversi i motivi per cui è necessario definire le unità utilizzate nei conti nazionali. In primo luogo, le unità costituiscono l'elemento di base per la definizione delle economie in termini geografici: ad esempio, nazioni, regioni, paesi e raggruppamenti di paesi come le unioni monetarie o politiche. In secondo luogo, esse sono l'elemento di base essenziale per il raggruppamento delle unità in settori istituzionali. In terzo luogo, esse assumono un'importanza fondamentale ai fini della definizione di quali flussi e consistenze registrare. In linea di principio le operazioni tra le diverse componenti della stessa unità istituzionale non sono registrate nei conti nazionali.

2.02 Le unità e gli insiemi di unità da prendere in considerazione nell'ambito della contabilità nazionale sono definiti in relazione al tipo di analisi economica a cui sono destinati e non in termini di unità abitualmente utilizzate per effettuare le rilevazioni statistiche. Queste ultime unità (ad esempio, imprese, società di partecipazione, unità di attività economica, unità locali, amministrazioni pubbliche, istituzioni senza scopo di lucro, famiglie, ecc.) possono non rispondere alle esigenze della contabilità nazionale, in quanto sono basate su criteri di natura giuridica, amministrativa o contabile.

Gli statistici tengono conto delle definizioni delle unità di analisi contenute nel SEC 2010, per garantire che nelle indagini in cui sono rilevati i dati siano gradualmente introdotti tutti gli elementi di informazione necessari alla compilazione di dati basati sulle unità di analisi utilizzate nel SEC 2010.

2.03 Il SEC 2010 è caratterizzato dal ricorso a tipi di unità che corrispondono a tre modi di scomposizione dell'economia:

1) per analizzare flussi e posizioni è necessario scegliere unità che permettano lo studio delle relazioni di comportamento dei soggetti economici;

2) per analizzare il processo di produzione è essenziale scegliere unità che mettano in evidenza le relazioni tecnico-economiche o che riflettano attività locali;

3) per realizzare analisi regionali sono necessarie unità che rispecchino attività economiche a livello locale.

Per soddisfare il primo di questi obiettivi sono definite le unità istituzionali. Per le relazioni di comportamento descritte al punto 1 è necessario disporre di unità che riflettano tutte le loro attività economiche istituzionali.

Per i processi di produzione, per le relazioni tecnico-economiche e per le analisi regionali di cui ai punti 2 e 3 è necessario ricorrere a unità quali le UAE locali. Tali unità sono descritte più avanti nel presente capitolo.

Prima di definire le unità utilizzate nel SEC 2010, è necessario delimitare l'economia nazionale.

DELIMITAZIONE DELL'ECONOMIA NAZIONALE

2.04 Le unità che costituiscono l'economia di un paese e i cui flussi e consistenze sono registrati nel SEC 2010 sono le unità residenti. Un'unità istituzionale è residente in un paese quando ha il suo centro di interesse economico prevalente nel territorio economico di detto paese. Tali unità sono definite unità residenti, a prescindere dalla loro cittadinanza, dalla loro forma giuridica o dalla loro presenza nel territorio economico nel momento in cui effettuano un'operazione.

2.05 Per territorio economico si intende:

a) la zona (territorio geografico) su cui si esercita la giurisdizione effettiva e il controllo economico di un'unica amministrazione pubblica;

b) le zone franche, compresi i magazzini e le fabbriche sotto controllo doganale;

c) lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali nonché la piattaforma continentale situata nelle acque internazionali sulla quale il paese esercita diritti esclusivi;

d) le zone franche territoriali, cioè i territori geografici situati nel resto del mondo e utilizzati, in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati, dalle amministrazioni pubbliche del paese (quali ambasciate, consolati, basi militari, centri di ricerche, ecc.);

e) i giacimenti di petrolio, gas naturale, ecc. situati nelle acque internazionali al di fuori della piattaforma continentale del paese, sfruttati da unità che risiedono nel territorio quale è definito nelle lettere da a) a d).

I pescherecci, le altre navi, le piattaforme galleggianti e gli aeromobili vengono considerati nel SEC come beni mobili di proprietà di unità residenti e/o da queste utilizzati, oppure di proprietà di non residenti e utilizzati da unità residenti. Le operazioni relative alla proprietà (investimenti fissi lordi) e alla gestione (noleggio, assicurazione, ecc.) dei beni mobili vengono attribuite all'economia del paese nel quale il proprietario e/o l'utilizzatore sono rispettivamente residenti. Nei casi di leasing finanziario è ipotizzato un trasferimento della proprietà.

Il territorio economico può comprendere una zona più grande o più piccola di quella sopra definita: una zona più grande è, ad esempio, un'unione monetaria come l'unione monetaria europea, una zona più piccola è, ad esempio, una parte di un paese, come una regione.

2.06 Dal territorio economico sono escluse le zone franche extraterritoriali.

Sono escluse altresì le parti del territorio geografico del paese utilizzate dalle seguenti organizzazioni:

a) amministrazioni pubbliche di altri paesi;

b) istituzioni e organi dell'Unione europea; e

c) organizzazioni internazionali in virtù di trattati internazionali fra Stati.

I territori utilizzati dalle istituzioni e dagli organi dell'Unione europea e da organizzazioni internazionali costituiscono territori economici distinti. La peculiarità di tali territori è che gli unici residenti sono le istituzioni.

2.07 Per centro di interesse economico prevalente si intende l'esistenza di un luogo, all'interno del territorio economico di un paese, in cui un'unità esercita attività economiche e svolge operazioni in misura significativa per un periodo di tempo indeterminato, o per un periodo di durata limitata ma relativamente lungo (un anno o più). La proprietà di terreni e fabbricati in un territorio economico è ragione sufficiente per considerare che il proprietario abbia in esso un centro di interesse economico prevalente.

Le imprese sono quasi sempre collegate a un'unica economia. Per ragioni fiscali e a causa di altri vincoli giuridici, si utilizza spesso un'entità giuridica distinta per le operazioni in ogni singola giurisdizione. Inoltre, un'unità istituzionale distinta è individuata a fini statistici allorché un'unica entità giuridica effettua consistenti operazioni in due o più territori (ad esempio nel caso di imprese multiterritoriali, di filiali e della proprietà di terreni). Il frazionamento di tali entità giuridiche rende chiara la residenza di ciascuna delle imprese successivamente individuate. L'esistenza di un centro di interesse economico prevalente non significa che le entità che effettuano consistenti operazioni in due o più territori non dovrebbero essere frazionate.

In assenza di una dimensione fisica di un'impresa, la sua residenza è determinata con riferimento al territorio economico in cui vige l'ordinamento giuridico in base al quale l'impresa è costituita in società o registrata.

2.08 Le unità da considerarsi residenti in un paese possono essere suddivise in:

a) unità la cui funzione consiste, per l'insieme delle loro operazioni, ad eccezione delle operazioni relative alla proprietà di terreni e di fabbricati, nel produrre, finanziare, assicurare o ridistribuire;

b) unità la cui funzione principale consiste, per l'insieme delle loro operazioni, ad eccezione delle operazioni relative alla proprietà di terreni e di fabbricati, nel consumare;

c) tutte le unità nella funzione di proprietari di terreni e di fabbricati, esclusi i proprietari di zone franche extraterritoriali che fanno parte del territorio economico di altri paesi o sono Stati indipendenti.

2.09 Per le unità diverse dalle famiglie, per l'insieme delle loro operazioni, ad eccezione delle operazioni relative alla proprietà di terreni e di fabbricati, si possono distinguere i due seguenti casi:

a) l'attività è esercitata esclusivamente nel territorio economico del paese: le unità che effettuano tali attività sono le unità residenti del paese;

b) l'attività è esercitata per un anno o più nel territorio economico di più paesi: soltanto la parte di unità che ha un centro di interesse economico prevalente nel territorio economico del paese è da considerarsi un'unità residente di quel paese.

Un'unità istituzionale residente può essere un'unità residente fittizia, nel caso dell'attività espletata nel paese per un anno o più da un'unità che è residente in un altro paese. Allorché è esercitata per meno di un anno, un'attività continua a far parte delle attività dell'unità istituzionale di produzione e non viene individuata alcuna unità istituzionale distinta. Se un'attività ha scarsa importanza, quantunque esercitata per più di un anno, e nel caso dell'installazione di impianti all'estero, non si individua un'unità distinta e le attività sono registrate come quelle dell'unità istituzionale di produzione.

2.10 Le famiglie, salvo in qualità di proprietari di terreni e di fabbricati, sono unità residenti del territorio economico in cui hanno un centro di interesse economico prevalente. Esse sono residenti a prescindere dai periodi inferiori a un anno trascorsi all'estero. Sono compresi, in particolare, i seguenti casi:

a) i lavoratori frontalieri, definiti come le persone che attraversano quotidianamente la frontiera del paese per esercitare un'attività lavorativa in un paese vicino;

b) i lavoratori stagionali, definiti come le persone che, in funzione della stagione, si trasferiscono in un altro paese per un periodo di alcuni mesi, ma inferiore ad un anno, per esercitarvi un'attività lavorativa;

c) i turisti, le persone che si recano all'estero per sottoporsi a cure, gli studenti, i funzionari in trasferta, gli uomini d'affari, i rappresentanti di commercio, gli artisti e i membri di equipaggi in viaggio all'estero;

d) il personale assunto in loco per lavorare nelle zone franche extraterritoriali di amministrazioni pubbliche straniere;

e) il personale delle istituzioni dell'Unione europea e di organizzazioni internazionali, civili o militari, con sede in zone franche extraterritoriali;

f) i rappresentanti ufficiali, civili o militari, delle amministrazioni pubbliche del paese (comprese le loro famiglie) stabiliti in zone franche territoriali.

Gli studenti sono sempre considerati come residenti, indipendentemente dalla durata dei loro studi all'estero.

2.11 Tutte le unità nella funzione di proprietari di terreni e/o di fabbricati situati nel territorio economico sono unità residenti o unità residenti fittizie del paese in cui i terreni o i fabbricati in questione sono ubicati.

LE UNITÀ ISTITUZIONALI

2.12  Definizione: un'unità istituzionale è un'entità economica caratterizzata da autonomia di decisione nell'esercizio della propria funzione principale. Un'unità residente costituisce un'unità istituzionale nel territorio economico in cui ha il suo centro di interesse economico prevalente se è dotata di autonomia decisionale e se dispone di una contabilità completa o è in grado di tenere una contabilità completa.

Per essere dotata di autonomia decisionale nell'esercizio della propria funzione principale un'entità deve:

a) avere il diritto di possedere a pieno titolo beni e attività e può trasferire la proprietà di beni e attività mediante operazioni effettuate con altre unità istituzionali;

b) poter prendere decisioni economiche ed esercitare attività economiche di cui ha la responsabilità giuridica;

c) poter assumere a proprio nome passività e altri obblighi o impegni e stipulare contratti; nonché

d) poter tenere una contabilità completa, comprensiva tanto di documenti contabili nei quali è registrata la totalità delle operazioni effettuate nel corso del periodo contabile, quanto di un bilancio delle attività e delle passività.

2.13 Per quanto riguarda le entità che non possiedono le caratteristiche dell'unità istituzionale, valgono i seguenti principi:

a) si considera che le famiglie siano dotate di autonomia decisionale nell'esercizio della loro funzione principale e siano quindi unità istituzionali, anche se non dispongono di una contabilità completa;

b) le entità che non dispongono di una contabilità completa e che non sono in grado di tenere una contabilità completa, quand'anche ciò fosse loro richiesto, non sono unità istituzionali;

c) le entità che pur disponendo di una contabilità completa non sono dotate di autonomia decisionale sono incluse nelle unità che le controllano;

d) per essere unità istituzionali, le entità non devono necessariamente rendere pubblica la loro contabilità;

e) le entità che fanno parte di un gruppo di unità che esercitano attività di produzione e dispongono di una contabilità completa sono considerate unità istituzionali anche se hanno ceduto parte della propria autonomia decisionale all'organismo centrale (holding operativa) preposto alla direzione generale del gruppo; la holding operativa stessa è considerata un'unità istituzionale distinta dalle unità che controlla;

f) le quasi-società sono entità che dispongono di una contabilità completa e non hanno personalità giuridica. Il loro comportamento economico e finanziario si differenzia da quello dei loro proprietari ed è analogo a quello delle società. Pertanto, si considera che siano dotate di autonomia decisionale e le si tratta come unità istituzionali distinte.

Holding operative e società di partecipazione

2.14 Le holding operative e le società di partecipazione (holding) sono unità istituzionali. Sono definite come segue.

a) La holding operativa è un'unità che esercita un controllo di gestione sulle sue consociate. Le holding operative sono classificate nel settore delle società non finanziarie prevalente delle loro consociate, salvo che queste non siano tutte o prevalentemente società finanziarie, nel qual caso sono considerate come ausiliari finanziari (S.126) nel settore delle società finanziarie.

In caso di consociate sia finanziarie sia non finanziarie, la classificazione settoriale è determinata dalla quota di valore aggiunto preponderante.

Le holding operative sono così descritte nella sezione M, classe 7010, della revisione della classificazione internazionale tipo, per industrie, di tutti i rami d'attività economica (CITI Rev. 4) (classe 70.10 della sezione M della NACE Rev. 2):

Tale classe include le funzioni di supervisione e gestione di altre unità della società o dell'impresa, di pianificazione strategica od organizzativa e di gestione dei processi decisionali della società o dell'impresa, nonché di controllo operativo e di gestione quotidiana delle unità ad esse collegate.

b) Una società di partecipazione che detiene le attività di consociate senza esercitare alcuna attività di gestione costituisce un'istituzione finanziaria captive (S.127) ed è classificata come società finanziaria.

Le società di partecipazione sono così descritte nella sezione K, classe 6420, della classificazione CITI Rev. 4 (classe 64.20 della sezione K della NACE Rev. 2).

Tale classe include le attività svolte da società di partecipazione, ossia da unità che detengono le attività di un gruppo di consociate (attraverso il possesso della quota di controllo del capitale sociale), la cui attività principale consiste nel detenere la proprietà del gruppo. Le società di partecipazione incluse in questa categoria non forniscono altri servizi alle imprese di cui detengono il capitale, ossia esse non amministrano o gestiscono altre unità.

Gruppi di società

2.15 Allorché una società madre controlla numerose consociate che a loro volta possono controllare proprie consociate e così via, si formano grandi gruppi di società. Ciascun componente del gruppo è considerato come un'unità istituzionale distinta se soddisfa la definizione di unità istituzionale.

2.16 È opportuno non trattare i gruppi di società come unità istituzionali uniche perché i gruppi non sono sempre stabili nel tempo, né sono facilmente individuabili nella pratica. Può risultare difficile rilevare dati su gruppi le cui attività non sono strettamente integrate. Molti gruppi sono troppo ampi ed eterogenei per essere considerati come singole unità e le loro dimensioni e la loro composizione possono variare nel tempo a seguito di fusioni e acquisizioni.

Società veicolo

2.17 Una società veicolo — nota anche con gli acronimi SPV (Special Purpose Vehicle) o SPE (Special Purpose Entity) — è solitamente una società a responsabilità limitata o una società in accomandita creata per conseguire obiettivi limitati, specifici o temporanei e per isolare un rischio finanziario, una specifica tassazione o un rischio normativo.

2.18 Non esiste una definizione comune delle società veicolo, ma esse presentano normalmente le seguenti caratteristiche:

a) non hanno dipendenti, né attività non finanziarie;

b) hanno una presenza fisica limitata anche solo alla «buca delle lettere» o un simbolo che ne conferma il luogo di registrazione;

c) sono sempre collegate a un'altra società, spesso come consociate;

d) sono residenti su un territorio diverso da quello di residenza delle società collegate; in assenza della presenza fisica di una siffatta impresa, la sua residenza è determinata con riferimento al territorio economico in cui vige l'ordinamento giuridico in base al quale l'impresa è costituita in società o registrata;

e) sono gestite da dipendenti di un'altra società che può essere o non essere collegata. La società veicolo paga un corrispettivo per i servizi che le sono prestati e a sua volta si fa riconoscere dalla società madre, o da un'altra società collegata, un importo a copertura di tali costi. Questa rappresenta l'unica produzione cui partecipa la società veicolo, benché spesso essa possa assumere passività per conto del suo proprietario e ricevere redditi da investimenti e guadagni in conto capitale sulle attività che essa detiene.

2.19 A prescindere che un'unità presenti tutte o nessuna di queste caratteristiche e che sia descritta come una società veicolo o abbia o non abbia una designazione simile, essa è trattata in maniera identica a qualsiasi altra unità istituzionale, venendo attribuita al settore e alla branca di attività economica in funzione della sua attività principale, salvo che essa sia priva di autonomia di iniziativa.

2.20 Le istituzioni finanziarie captive, le consociate artificiali e le società veicolo delle amministrazioni pubbliche prive di autonomia di iniziativa sono attribuite al settore dell'organismo che le controlla, salvo che siano non residenti, nel qual caso sono riconosciute separatamente dall'organismo che le controlla. Nel caso delle amministrazioni pubbliche, tuttavia, le attività della consociata sono registrate nei conti delle amministrazioni pubbliche.

Istituzioni finanziarie captive

2.21 Una società di partecipazione meramente proprietaria delle attività di consociate è un esempio di istituzione finanziaria captive. Altre unità ugualmente trattate come istituzioni finanziarie captive sono, ad esempio, le unità che presentano le caratteristiche sopra descritte per le società veicolo, compresi i fondi di investimento e i fondi pensione, nonché le unità preposte a detenere e a gestire il patrimonio di singole persone o famiglie, a emettere titoli di credito per conto di società collegate (una siffatta società può essere denominata «conduit») e a svolgere altre funzioni finanziarie.

2.22 Il grado di autonomia rispetto alla società madre può essere dimostrato dall'esercizio di un controllo sostanziale sulle attività e passività e dalla misura in cui sono assunti i rischi e ottenuti i benefici associati a tali attività e passività. Tali unità sono classificate nel settore delle società finanziarie.

2.23 Un organismo di questo tipo che non può agire in maniera autonoma rispetto alla società madre e che si configura come semplice detentore passivo di attività e passività non è considerato un'unità istituzionale distinta, salvo che non sia residente in un'economia diversa da quella della società madre. Se è residente nella stessa economia della società madre è considerato una «consociata artificiale» come descritto in appresso.

Consociate artificiali

2.24 Una consociata, di proprietà in toto di una società madre, può essere creata per prestare servizi a tale società, o ad altre società dello stesso gruppo, allo scopo di evitare imposizioni fiscali, di limitare al minimo le passività in caso di fallimento o di assicurarsi altri vantaggi tecnici nel quadro della legislazione fiscale o societaria in vigore in un determinato paese.

2.25 In generale gli organismi di questo tipo non soddisfano la definizione di unità istituzionale perché non possono agire autonomamente rispetto alla società madre e la loro capacità di detenere o negoziare attività iscritte nel loro bilancio può essere soggetta a restrizioni. Il livello della loro produzione e il corrispettivo che ne percepiscono sono determinati dalla società madre che costituisce (eventualmente con altre società dello stesso gruppo) il loro cliente unico. Tali organismi sono pertanto considerati non come unità istituzionali distinte, bensì come parte integrante della società madre, e i relativi conti sono consolidati con i conti di questa, salvo il caso in cui essi siano residenti in un territorio economico diverso da quello della società madre.

2.26 Occorre operare una distinzione tra le consociate artificiali appena descritte e le unità che esercitano soltanto attività ausiliarie. Il campo delle attività ausiliarie è limitato al tipo di funzioni di cui tutte le imprese hanno virtualmente bisogno in qualche misura, come la pulizia dei locali, la gestione della contabilità degli stipendi del personale o la fornitura di tecnologie dell'informazione all'impresa (cfr. capitolo 1, paragrafo 1.31).

Società veicolo delle amministrazioni pubbliche

2.27 Le amministrazioni pubbliche possono istituire anche società veicolo, con caratteristiche e funzioni simili a quelle delle istituzioni finanziarie captive e delle consociate artificiali. Tali unità non possono agire in maniera autonoma e possono svolgere solo operazioni limitate. Esse non assumono i rischi e non ottengono i benefici associati alle attività e passività detenute. Tali unità, se sono residenti, sono da considerarsi parte integrante delle amministrazioni pubbliche; se al contrario sono non residenti, sono da considerarsi unità distinte. Tutte le operazioni da esse condotte all'estero sono rispecchiate da corrispondenti operazioni con le amministrazioni pubbliche. Pertanto un'unità che assuma prestiti all'estero è considerata come se prestasse lo stesso importo a un'amministrazione pubblica, alle stesse condizioni del prestito originario.

2.28 In conclusione, i conti delle società veicolo che non dispongono di autonomia di iniziativa sono consolidati con quelli della società madre, tranne nel caso che le società siano residenti in un'economia diversa. Un'eccezione a tale regola generale si ha allorché una società veicolo non residente è costituita da un'amministrazione pubblica.

2.29 Per unità residenti fittizie si intendono:

a) quelle parti di unità non residenti che hanno un centro di interesse economico prevalente (si tratta nella maggior parte dei casi di unità che esercitano attività di produzione economica per un anno o più) nel territorio economico del paese;

b) le unità non residenti proprietarie di terreni e/o fabbricati nel territorio economico del paese, per le sole operazioni connesse a tali terreni o fabbricati.

Le unità residenti fittizie, a prescindere che dispongano solo di una contabilità parziale e che siano dotate o meno di autonomia decisionale, sono considerate unità istituzionali.

2.30 Sono considerate unità istituzionali:

a) le unità che sono dotate di autonomia decisionale e che dispongono di una contabilità completa, quali:

1. le società di capitali private e pubbliche;

2. le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti;

3. i produttori pubblici riconosciuti come entità giuridiche indipendenti in forza di una normativa specifica;

4. le istituzioni senza scopo di lucro riconosciute come entità giuridiche indipendenti;

5. gli organismi pubblici;

b) le unità che dispongono di una contabilità completa e che si ritiene siano dotate di autonomia decisionale pur non essendo costituite in società separatamente dalla società madre (parent): le quasi-società;

c) le unità che non dispongono necessariamente di contabilità completa, ma che si ritiene siano dotate di autonomia decisionale, ovvero:

le famiglie;

le unità residenti fittizie.

I SETTORI ISTITUZIONALI

2.31 L'analisi macroeconomica prende in considerazione non le azioni di ogni singola unità istituzionale separatamente, bensì le attività aggregate di istituzioni simili. Le unità sono pertanto raggruppate in insiemi, denominati settori istituzionali, alcuni dei quali sono suddivisi in sottosettori.



Tavola 2.1 —  Settori e sottosettori

Settori e sottosettori

 

Pubblici

Privati nazionali

Sotto controllo estero

Società non finanziarie

S.11

S.11001

S.11002

S.11003

Società finanziarie

S.12

 

 

 

Istituzioni finanziarie monetarie

Autorità bancarie centrali

S.121

 

 

 

Altre istituzioni finanziarie monetarie

Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali

S.122

S.12201

S.12202

S.12203

Fondi comuni monetari (FCM)

S.123

S.12301

S.12302

S.12303

Società finanziarie, escluse le istituzioni finanziarie monetarie, le imprese di assicurazione e i fondi pensione

Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

S.124

S.12401

S.12402

S.12403

Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione

S.125

S.12501

S.12502

S.12503

Ausiliari finanziari

S.126

S.12601

S.12602

S.12603

Prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive

S.127

S.12701

S.12702

S.12703

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Imprese di assicurazione

S.128

S.12801

S.12802

S.12803

Fondi pensione

S.129

S.12901

S.12902

S.12903

Amministrazioni pubbliche

S.13

 

 

 

Amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)

S.1311

 

 

 

Amministrazioni di Stati federati (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)

S.1312

 

 

 

Amministrazioni locali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)

S.1313

 

 

 

Enti di previdenza e assistenza sociale

S.1314

 

 

 

Famiglie

S.14

 

 

 

Datori di lavoro e lavoratori indipendenti

S.141+S.142

 

 

 

Lavoratori dipendenti

S.143

 

 

 

Percettori di redditi da capitale e beneficiari di trasferimenti

S.144

 

 

 

Percettori di redditi da capitale

S.1441

 

 

 

Titolari di pensioni

S.1442

 

 

 

Beneficiari di altri trasferimenti

S.1443

 

 

 

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.15

 

 

 

Resto del mondo

S.2

 

 

 

Stati membri, istituzioni e organi dell'Unione europea

S.21

 

 

 

Stati membri dell'Unione europea

S.211

 

 

 

Istituzioni e organi dell'Unione europea

S.212

 

 

 

Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea

S.22

 

 

 

2.32 Ciascuno dei settori e sottosettori raggruppa le unità istituzionali che hanno un comportamento economico simile.

Grafico 2.1 —    L'attribuzione delle unità ai settori image

2.33 Le unità istituzionali sono raggruppate in settori a seconda della tipologia di produttori cui appartengono e in base alla loro funzione e attività principale, considerate indicative del loro comportamento economico.

2.34 Il grafico 2.1 illustra come le unità sono attribuite ai principali settori. Per determinare, sulla base del grafico, il settore di appartenenza di un'unità residente diversa da una famiglia è necessario verificare se essa è controllata o no da un'amministrazione pubblica e se si tratta di un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita o di un produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita.

2.35 Per controllo di una società finanziaria o non finanziaria si intende la capacità di determinarne la strategia generale, ad esempio attraverso la scelta degli amministratori più idonei, se necessario.

2.36 Un'unità istituzionale — un'altra società, una famiglia, un'istituzione senza scopo di lucro o un'unità delle amministrazioni pubbliche — esercita il controllo su una società o una quasi-società quando detiene la proprietà di più della metà delle azioni con diritto di voto o controlla in altro modo più della metà dei voti degli azionisti.

2.37 Per controllare più della metà dei voti degli azionisti, un'unità istituzionale non deve necessariamente detenere la proprietà delle azioni con diritto di voto. Una data società, la società C, può essere una consociata di un'altra società B, la maggioranza delle cui azioni con diritto di voto è detenuta da una terza società A. La società C è considerata consociata della società B se la società B controlla più della metà dei voti degli azionisti della società C, o se la società B è azionista della società C con il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del suo consiglio d'amministrazione.

2.38 Un'amministrazione pubblica può esercitare il controllo su una società in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici che le danno il diritto di indirizzare la gestione della società. I seguenti indicatori sono i principali fattori da considerare per decidere se una società è controllata da un'amministrazione pubblica:

a) proprietà da parte dell'amministrazione pubblica della maggioranza dei voti;

b) controllo da parte dell'amministrazione pubblica degli amministratori o della dirigenza;

c) controllo da parte dell'amministrazione pubblica della nomina e della revoca del personale chiave;

d) controllo da parte dell'amministrazione pubblica dei comitati chiave dell'organismo;

e) possesso da parte dell'amministrazione pubblica di una golden share;

f) normative speciali;

g) condizione di cliente dominante dell'amministrazione pubblica;

h) concessione di prestiti da parte dell'amministrazione pubblica.

Un solo indicatore potrebbe essere talvolta sufficiente per determinare il controllo, ma in altri casi più indicatori distinti potrebbero collettivamente attestare il controllo.

2.39 Per le istituzioni senza scopo di lucro riconosciute come entità giuridiche indipendenti i cinque indicatori di controllo da considerare sono i seguenti:

a) nomina di funzionari;

b) messa a disposizione di strumenti che consentano l'operatività;

c) accordi contrattuali;

d) grado di finanziamento;

e) grado di esposizione al rischio dell'amministrazione pubblica.

Come nel caso delle società, un solo indicatore potrebbe essere talvolta sufficiente per stabilire il controllo, ma in altri casi più indicatori distinti possono collettivamente attestare il controllo.

2.40 La distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita e pertanto, per gli organismi del settore pubblico, la loro classificazione nel settore delle amministrazioni pubbliche o nel settore delle società dipendono dai criteri elencati al paragrafo 1.37.

2.41 I settori sono suddivisi in sottosettori secondo criteri specifici per ciascun settore. Ad esempio, le amministrazioni pubbliche possono essere distinte in amministrazioni centrali, amministrazioni di Stati federati, amministrazioni locali ed enti di previdenza e assistenza sociale. Questo permette una definizione più precisa del comportamento economico delle unità.

I conti dei settori e dei sottosettori registrano l'insieme delle attività, principali o secondarie, delle unità istituzionali classificate nel settore appropriato.

Un'unità istituzionale non può appartenere che a un unico settore o sottosettore.

2.42 Quando la funzione principale di un'unità istituzionale consiste nel produrre beni e servizi, è necessario — per poter stabilire in quale settore vada classificata tale unità — distinguere in primo luogo il tipo di produttore cui essa appartiene.

2.43 Nella tavola 2.2 sono riportati i tipi di produttori e le funzioni e le attività principali che caratterizzano ciascun settore.



Tavola 2.2 —  Tipi di produttori e funzioni e attività principali classificati per settore

Tipo di produttore

Funzione e attività principale

Settore

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Produzione di beni e di servizi non finanziari destinabili alla vendita

Società non finanziarie (S.11)

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

intermediazione finanziaria, compresa l'assicurazione

Attività finanziarie ausiliarie

Società finanziarie (S.12)

Produttori pubblici di beni e servizi non destinabili alla vendita

Produzione e offerta di prodotti non destinabili alla vendita per consumi collettivi e individuali ed effettuazione di operazioni di redistribuzione della ricchezza e del reddito nazionale

Amministrazioni pubbliche (S.13)

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o produttori privati di beni e servizi per proprio uso finale

Consumo

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e produzione di beni e di servizi per proprio uso finale

Famiglie (S.14)

nella funzione di consumatori

nella funzione di imprenditori

Produttori privati di beni e servizi non destinabili alla vendita

Produzione e offerta di prodotti non destinabili alla vendita per consumi individuali

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15)

2.44 Per il settore del resto del mondo (S.2) si registrano flussi e stock tra unità residenti e unità non residenti. Le unità non residenti non sono caratterizzate da comportamenti e obiettivi simili, ma sono riconosciute solo in funzione dei flussi e degli stock in relazione con le unità residenti.

Società non finanziarie (S.11)

2.45  Definizione: il settore delle società non finanziarie (S.11) comprende le unità istituzionali che sono entità giuridiche indipendenti e che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, la cui attività principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari. Il settore delle società non finanziarie comprende anche le quasi-società non finanziarie [cfr. paragrafo 2.13, lettera f)].

2.46 Le unità istituzionali comprese in questo settore sono le seguenti:

a) le società di capitali private e pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

b) le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti, che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

c) i produttori pubblici riconosciuti come entità giuridiche indipendenti, che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

d) le istituzioni e le associazioni senza scopo di lucro al servizio delle società non finanziarie, riconosciute come entità giuridiche indipendenti, che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

e) le holding operative controllanti un gruppo di società che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, nel caso in cui l'attività prevalente del gruppo di società nel suo complesso — misurata in base al valore aggiunto — consista nella produzione di beni e di servizi non finanziari;

f) le società veicolo la cui funzione principale consiste nel fornire beni o servizi non finanziari;

g) le quasi-società private e pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari.

2.47 Le quasi-società non finanziarie sono tutte le entità che producono beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari, che soddisfano le condizioni per essere considerati quasi-società [cfr. paragrafo 2.13, lettera f)].

Le quasi-società non finanziarie devono disporre di informazioni sufficienti a consentire la compilazione di una contabilità completa e sono gestite come se fossero società. La relazione de facto con i proprietari è quella esistente tra una società e i suoi azionisti.

Le quasi-società non finanziarie di proprietà di famiglie, amministrazioni pubbliche o istituzioni senza scopo di lucro sono raggruppate nel settore delle società non finanziarie e non nel settore del rispettivo proprietario.

2.48 La disponibilità di una contabilità completa, incluso il conto patrimoniale, non è una condizione sufficiente per poter considerare un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita come un'unità istituzionale quale ad esempio una quasi-società. Le società di persone e i produttori pubblici diversi da quelli considerati al paragrafo 2.46, lettere a), b), c) e f), e le imprese individuali — anche se dispongono di una contabilità completa — non costituiscono in generale unità istituzionali distinte, in quanto, di norma, non sono dotati di autonomia decisionale, essendo la loro gestione sotto il controllo delle famiglie, delle istituzioni senza scopo di lucro o delle amministrazioni pubbliche che ne sono proprietarie.

2.49 Le società non finanziarie comprendono le unità residenti fittizie che sono considerate quasi-società.

2.50 Il settore delle società non finanziarie è suddiviso in tre sottosettori:

a) società non finanziarie pubbliche (S.11001);

b) società non finanziarie private nazionali (S.11002);

c) società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003).

Sottosettore delle società non finanziarie pubbliche (S.11001)

2.51  Definizione: il sottosettore delle società non finanziarie pubbliche comprende tutte le società, quasi-società e istituzioni senza scopo di lucro non finanziarie riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e sono soggette al controllo di amministrazioni pubbliche.

2.52 Le quasi-società pubbliche sono quasi-società di proprietà diretta di amministrazioni pubbliche.

Sottosettore delle società non finanziarie private nazionali (S.11002)

2.53  Definizione: il sottosettore delle società non finanziarie private nazionali comprende tutte le società, quasi-società e istituzioni senza scopo di lucro non finanziarie riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e che non sono controllate da amministrazioni pubbliche o da unità istituzionali non residenti.

Questo sottosettore comprende le società e quasi-società di investimenti diretti all'estero non classificate nel sottosettore delle società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003).

Sottosettore delle società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003)

2.54  Definizione: il sottosettore delle società non finanziarie sotto controllo estero comprende tutte le società e quasi-società non finanziarie controllate da unità istituzionali non residenti.

Rientrano in questo sottosettore:

a) tutte le consociate di società non residenti;

b) tutte le società controllate da un'unità istituzionale non residente che non sia essa stessa una società (per esempio, una società controllata da un'amministrazione pubblica estera), ivi comprese le società controllate da un gruppo di unità non residenti operanti di concerto;

c) tutte le filiali o altri organismi non costituiti in società appartenenti a produttori non residenti, costituiti o meno in società, che siano unità residenti fittizie.

Società finanziarie (S.12)

2.55  Definizione: il settore delle società finanziarie (S.12) è costituito dalle unità istituzionali che sono entità giuridiche indipendenti e che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, la cui attività principale consiste nel produrre servizi finanziari. Tali unità istituzionali comprendono tutte le società e quasi-società la cui funzione principale consiste:

a) nel prestare servizi di intermediazione finanziaria (intermediari finanziari) e/o

b) nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie (ausiliari finanziari).

Sono comprese anche le unità istituzionali che prestano servizi finanziari allorché la maggior parte delle loro attività o delle loro passività non è negoziata in mercati aperti.

2.56 L'intermediazione finanziaria è l'attività con la quale un'unità istituzionale acquista attività finanziarie e assume passività per conto proprio effettuando operazioni finanziarie sul mercato. Nel corso del processo di intermediazione finanziaria le attività e le passività degli intermediari finanziari sono trasformate o modificate con riguardo, ad esempio, alla scadenza, al volume, al rischio, ecc.

Le attività finanziarie ausiliarie sono attività che, seppur connesse all'intermediazione finanziaria, non comportano esse stesse un'intermediazione finanziaria.

Intermediari finanziari

2.57 L'attività di intermediazione finanziaria convoglia mezzi finanziari dai soggetti che dispongono di liquidità in eccesso verso i soggetti che necessitano di fondi. Un intermediario finanziario non opera solo in rappresentanza di altre unità istituzionali, ma assume un rischio acquistando attività finanziarie e assumendo passività per conto proprio.

2.58 Il processo di intermediazione finanziaria può riguardare tutte le categorie di passività, ad eccezione di quelle comprese nella rubrica AF.8 (Altri conti passivi). Le attività interessate dal processo di intermediazione finanziaria possono essere classificate in una qualsiasi delle rubriche, ad eccezione di assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard (AF.6), ma compresa la rubrica degli altri conti attivi. Gli intermediari finanziari possono investire i loro fondi in attività non finanziarie, compresi i beni immobili. Una società, per essere considerata un intermediario finanziario, deve assumere passività sul mercato e trasformare fondi. Le società immobiliari non rientrano tra gli intermediari finanziari.

2.59 La funzione delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione consiste nel pooling dei rischi. Le passività di tali istituzioni sono costituite da diritti e riserve per assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard (AF.6). La contropartita delle passività è rappresentata dai fondi investiti dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione, che agiscono in qualità di intermediari finanziari.

2.60 I fondi di investimento (designati in appresso fondi comuni monetari e fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari) assumono passività principalmente tramite l'emissione di quote e partecipazioni in fondi di investimento (AF.52). Essi trasformano tali fondi acquistando attività finanziarie e/o beni immobili. I fondi di investimento sono classificati come intermediari finanziari. Ogni variazione del valore delle loro attività e passività diverse dalle loro proprie quote si riflette nei loro fondi propri (cfr. paragrafo 7.07). Poiché l'ammontare dei fondi propri è pari al valore delle quote o delle partecipazioni nel fondo di investimento, ogni modifica del valore delle attività e delle passività del fondo è rispecchiata dalla variazione del valore di mercato di tali quote o partecipazioni. I fondi di investimento che investono in beni immobili sono intermediari finanziari.

2.61 L'intermediazione finanziaria è limitata alle operazioni di acquisto di attività e di assunzione di passività con il pubblico o con gruppi specifici e relativamente consistenti della popolazione. Quando l'attività è limitata a piccoli gruppi di persone o famiglie, non si ha intermediazione finanziaria.

2.62 Alla regola generale che limita l'intermediazione finanziaria alle operazioni finanziarie che hanno luogo sul mercato possono fare eccezione, ad esempio, le banche comunali di credito e risparmio, che dipendono dalle amministrazioni comunali, o le società di leasing finanziario che dipendono, per l'acquisizione o l'investimento di fondi, da un gruppo di società che le controlla. Perché tali banche e società possano essere considerate intermediari finanziari è necessario che le loro attività di prestito o di accettazione di risparmio siano indipendenti, rispettivamente, dall'amministrazione comunale o dal gruppo cui fanno capo.

Ausiliari finanziari

2.63 Le attività finanziarie ausiliarie comprendono le attività ausiliarie volte a favorire operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie o la trasformazione o la riorganizzazione di fondi. Gli ausiliari finanziari non si espongono al rischio connesso all'acquisto di attività finanziarie o all'assunzione di passività. Il loro compito è quello di facilitare l'intermediazione finanziaria. Le holding operative le cui consociate sono costituite tutte o per la maggior parte da società finanziarie si configurano come ausiliari finanziari.

Società finanziarie diverse dagli intermediari finanziari e dagli ausiliari finanziari

2.64 Le altre società finanziarie diverse dagli intermediari finanziari e dagli ausiliari finanziari sono unità istituzionali che prestano servizi finanziari, le cui attività o le cui passività non sono per la maggior parte negoziate sui mercati aperti.

Unità istituzionali incluse nel settore delle società finanziarie

2.65 Le unità istituzionali incluse nel settore delle società finanziarie (S.12) sono le seguenti:

a) le società di capitali private o pubbliche la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

b) le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti, la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

c) i produttori pubblici riconosciuti come entità giuridiche, la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

d) le istituzioni senza scopo di lucro riconosciute come entità giuridiche, la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie, o che sono al servizio di società finanziarie;

e) le holding operative allorché la funzione principale di tutte o della maggior parte delle consociate consiste, come nel caso delle società finanziarie, nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie; tali holding operative sono classificate come ausiliari finanziari (S.126);

f) le società di partecipazione il cui ruolo principale consiste nel detenere le attività di un gruppo di consociate; il gruppo può essere costituito da società finanziarie o non finanziarie: ciò non influisce sulla classificazione della società di partecipazione come istituzione finanziaria captive (S.127);

g) le società veicolo la cui funzione principale consiste nel prestare servizi finanziari;

h) i fondi di investimento non costituiti in società comprendenti portafogli di investimenti di proprietà dell'insieme dei partecipanti e alla cui gestione attendono, in generale, altre società finanziarie. Tali fondi sono unità istituzionali distinte dalle società finanziarie che li gestiscono;

i) le unità non costituite in società la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e che sono soggette a regolamentazione e sorveglianza (nella maggior parte dei casi, classificate come istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali, imprese di assicurazione o fondi pensione) sono considerate come dotate di autonomia decisionale e di autonomia di gestione indipendente dai rispettivi proprietari. Il comportamento economico e finanziario di tali unità è simile a quello delle società finanziarie e in questo caso esse sono considerate come unità istituzionali distinte. Ne sono un esempio le filiali di società finanziarie non residenti.

Sottosettori delle società finanziarie

2.66 Il settore delle società finanziarie è suddiviso nei seguenti sottosettori:

a) autorità bancarie centrali (S.121);

b) istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122);

c) fondi comuni monetari (S.123);

d) fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (S.124);

e) altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125).

f) ausiliari finanziari (S.126);

g) prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive (S.127);

h) imprese di assicurazione (S.128);

i) fondi pensione (S.129).

Raggruppamento dei sottosettori delle società finanziarie

2.67 Le istituzioni finanziarie monetarie, quali sono definite dalla BCE, sono costituite da tutte le unità istituzionali incluse nei seguenti sottosettori: autorità bancarie centrali (S.121), istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122) e fondi comuni monetari (S.123).

2.68 Nelle altre istituzioni finanziarie monetarie rientrano gli intermediari finanziari attraverso i quali gli effetti della politica monetaria delle autorità bancarie centrali (S.121) sono trasmessi agli altri operatori dell'economia. Si tratta degli istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122) e dei fondi comuni monetari (S.123).

2.69 Gli intermediari finanziari che si occupano del pooling dei rischi sono le imprese di assicurazione e i fondi pensione. Essi sono costituiti dai sottosettori imprese di assicurazione (S.128) e fondi pensione (S.129).

2.70 Le società finanziarie escluse le istituzioni finanziarie monetarie, le imprese di assicurazione e i fondi pensione sono costituite dai seguenti sottosettori: fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (S.124), altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125), ausiliari finanziari (S.126) e prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive (S.127).

Suddivisione dei sottosettori delle società finanziarie in società finanziarie pubbliche, private nazionali e sotto controllo estero

2.71 Ciascun sottosettore, ad eccezione del sottosettore S.121, è ulteriormente suddiviso in:

a) società finanziarie pubbliche;

b) società finanziarie private nazionali;

c) società finanziarie sotto controllo estero.

I criteri di tale suddivisione sono identici a quelli applicati per le società non finanziarie (cfr. paragrafi 2.51-2.54).



Tavola 2.3 —  Settore delle società finanziarie e relativi sottosettori

Settori e sottosettori

Pubblici

Privati nazionali

Sotto controllo estero

Società finanziarie

S.12

 

 

 

Istituzioni finanziarie monetarie

Autorità bancarie centrali

S.121

 

 

 

Altre istituzioni finanziarie monetarie

Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali

S.122

S.12201

S.12202

S.12203

Fondi comuni monetari

S.123

S.12301

S.12302

S.12303

Società finanziarie, escluse le istituzioni finanziarie monetarie, le imprese di assicurazione e i fondi pensione

Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

S.124

S.12401

S.12402

S.12403

Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione

S.125

S.12501

S.12502

S.12503

Ausiliari finanziari

S.126

S.12601

S.12602

S.12603

Prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive

S.127

S.12701

S.12702

S.12703

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Imprese di assicurazione

S.128

S.12801

S.12802

S.12803

Fondi pensione

S.129

S.12901

S.12902

S.12903

Autorità bancarie centrali (S.121)

2.72  Definizione: il sottosettore delle autorità bancarie centrali (S.121) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie la cui funzione principale consiste nell'emettere moneta, nel garantirne il valore all'interno e all'esterno del paese e nel detenere, in tutto o in parte, le riserve internazionali del paese.

2.73 Sono classificati nel sottosettore S.121 i seguenti intermediari finanziari:

a) la banca centrale nazionale, anche nel caso in cui partecipi al Sistema europeo di banche centrali;

b) gli istituti monetari centrali di natura essenzialmente pubblica (ad esempio quelli di gestione dei cambi o di emissione della moneta) che dispongono di una contabilità completa e che sono dotati di autonomia decisionale nei confronti delle amministrazioni centrali. Se tali attività sono esercitate in seno alle amministrazioni centrali o alle autorità bancarie centrali, non esistono unità istituzionali distinte.

2.74 Il sottosettore S.121 non comprende gli enti, diversi dalle autorità bancarie centrali, che espletano funzioni di regolamentazione o di sorveglianza delle società finanziarie o dei mercati finanziari. Tali enti sono classificati nel sottosettore S.126.

Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122)

2.75  Definizione: il sottosettore degli istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali, (S.122) è costituito da tutte le società e quasi-società finanziarie che svolgono principalmente la funzione di intermediazione finanziaria, tranne quelle classificate nei sottosettori delle autorità bancarie centrali e dei fondi comuni monetari, la cui attività consiste nell'accettare depositi e/o prossimi sostituti dei depositi da unità istituzionali, quindi non solo dalle istituzioni finanziarie monetarie, e nel concedere crediti e/o effettuare investimenti mobiliari per proprio conto.

2.76 Gli istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali, non possono essere descritti semplicemente come «banche» perché potrebbero includere alcune società finanziarie che non sono denominate banche o altre società finanziarie cui ciò potrebbe essere precluso in taluni paesi, mentre è possibile che alcune società finanziarie che si autodefiniscono banche non siano in realtà istituti di deposito. Sono classificati nel sottosettore S.122 i seguenti intermediari finanziari:

a) le banche commerciali, le banche «universali», le banche «polivalenti»;

b) le casse di risparmio (comprese le casse di risparmio private e quelle che erogano mutui ipotecari);

c) gli organismi che gestiscono i conti correnti postali, le banche postali, i banchi pubblici di deposito, giro e credito;

d) le casse rurali e le banche di credito agrario;

e) le cooperative e mutue di credito;

f) le banche specializzate (banche d'affari, case d'emissione, banche private ecc.);

g) gli istituti di moneta elettronica che svolgono come attività principale la funzione di intermediazione finanziaria.

2.77 I seguenti intermediari finanziari sono classificati nel sottosettore S.122 allorché la loro attività consiste nel ricevere dal pubblico fondi rimborsabili, in forma di depositi o in altre forme come l'emissione continuata di titoli di credito a lungo termine:

a) società di credito ipotecario (incluse le società di credito edilizio e le istituzioni di credito ipotecario);

b) istituti di credito municipali.

In caso contrario, gli intermediari finanziari sono classificati nel sottosettore S.124.

2.78 Il sottosettore S.122 non comprende:

a) le holding operative che controllano e gestiscono altre unità di un gruppo costituito in prevalenza da istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali, ma che non sono istituti di deposito; tali holding operative sono classificate nel sottosettore S.126;

b) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio di istituti di deposito, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria; tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.126; e

c) gli istituti di moneta elettronica la cui funzione principale non consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria.

Fondi comuni monetari (S.123)

2.79  Definizione: il sottosettore dei fondi comuni monetari in quanto fondi comuni di investimento comprende tutte le società e quasi-società finanziarie che svolgono come attività principale la funzione di intermediazione finanziaria, tranne quelle classificate nei sottosettori delle autorità bancarie centrali e delle istituzioni di credito. La loro attività consiste nell'emettere quote o partecipazioni in fondi di investimento come prossimi sostituti dei depositi di unità istituzionali e nell'effettuare investimenti per proprio conto principalmente in quote o partecipazioni in fondi comuni monetari, titoli di credito a breve termine e/o depositi.

2.80 Sono classificati nel sottosettore S.123 i seguenti intermediari finanziari: i fondi di investimento, compresi i fondi comuni di investimento mobiliare, le società di investimento a capitale variabile e le altre società di investimento le cui quote o partecipazioni sono prossimi sostituti dei depositi.

2.81 Il sottosettore S.123 non comprende:

a) le holding operative che controllano e gestiscono un gruppo costituito in prevalenza da fondi comuni monetari, ma che non sono di per sé fondi comuni monetari; tali holding operative sono classificate nel sottosettore S.126;

b) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio dei fondi comuni monetari, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria; tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.126.

Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (S.124)

2.82  Definizione: il sottosettore dei fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (S.124) è costituito da tutti i fondi comuni di investimento che svolgono come attività principale la funzione di intermediazione finanziaria, tranne quelli classificati nel sottosettore dei fondi comuni monetari. La loro attività consiste nell'emettere quote o partecipazioni in fondi di investimento che non sono prossimi sostituti dei depositi e nell'effettuare investimenti per proprio conto principalmente in attività finanziarie diverse dalle attività finanziarie a breve termine e in attività non finanziarie (generalmente immobiliari).

2.83 I fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari comprendono i fondi comuni di investimento mobiliare, le società di investimento a capitale variabile e le altre società di investimento le cui quote o partecipazioni non sono considerate prossimi sostituti dei depositi.

2.84 Sono classificati nel sottosettore S.124 i seguenti intermediari finanziari:

a) fondi di investimento aperti le cui quote o partecipazioni sono, a richiesta dei detentori, riacquistate o rimborsate direttamente o indirettamente attingendo alle attività dell'impresa;

b) fondi di investimento chiusi il cui capitale ha un ammontare fisso: gli investitori che entrano o escono dal fondo devono rispettivamente acquistare o vendere le quote esistenti;

c) fondi di investimento immobiliari;

d) fondi di investimento che investono in altri fondi («fondi di fondi»);

e) fondi di copertura comprendenti una serie di fondi comuni di investimento, caratterizzati da investimenti minimi elevati, da normative blande e da varie strategie di investimento.

2.85 Il sottosettore S.124 non comprende:

a) i fondi pensione che rientrano nel sottosettore dei fondi pensione;

b) i veicoli di investimento delle amministrazioni pubbliche, denominati fondi sovrani. Un veicolo di investimento delle amministrazioni pubbliche speciale è classificato come istituzione finanziaria captive se è una società finanziaria. La classificazione di un «veicolo di investimento delle amministrazioni pubbliche» nel settore rispettivamente delle amministrazioni pubbliche o delle società finanziarie è operata in funzione dei criteri relativi alle società veicolo delle amministrazioni pubbliche specificati nel paragrafo 2.27;

c) le holding operative che controllano e gestiscono un gruppo costituito in prevalenza da fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari, ma che non sono di per sé fondi di investimento; tali holding operative sono classificate nel sottosettore S.126;

d) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio dei fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria; tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.126.

Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125)

2.86  Definizione: il sottosettore degli altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125), comprende tutte le società e quasi-società finanziarie che svolgono come attività principale la funzione di intermediazione finanziaria mediante l'assunzione da unità istituzionali di passività in forme diverse da moneta, depositi o quote in fondi di investimento o in relazione con assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard.

2.87 Il sottosettore S.125 comprende gli intermediari finanziari che esercitano principalmente attività di finanziamento a lungo termine. Nella maggior parte dei casi, il prevalere di questo tipo di scadenza differenzia tale sottosettore dai sottosettori delle altre istituzioni finanziarie monetarie (S.122 e S.123). L'inesistenza di passività sotto forma di quote in fondi di investimento non considerate come prossimi sostituti dei depositi o di diritti e riserve per assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard permette di differenziare questo sottosettore da quelli dei fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (S.124), delle imprese di assicurazione (S.128) e dei fondi pensione (S.129).

2.88 Il sottosettore degli altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125) è ulteriormente suddiviso in sottosettori costituiti da società veicolo finanziarie preposte a operazioni di cartolarizzazione, operatori su valori mobiliari e strumenti derivati, società finanziarie erogatrici di prestiti e società finanziarie specializzate (cfr. tavola 2.4).

Tavola 2.4 —    Sottosettore degli altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125) e sue suddivisioni

Società veicolo finanziarie preposte a operazioni di cartolarizzazione

Operatori su valori mobiliari e strumenti derivati

Società finanziarie erogatrici di prestiti

Società finanziarie specializzate

2.89 Il sottosettore S.125 non comprende le istituzioni senza scopo di lucro al servizio di altri intermediari finanziari, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria; tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.126.

2.90  Definizione: le società veicolo finanziarie preposte a operazioni di cartolarizzazione sono società che effettuano operazioni di cartolarizzazione. Se rispondono ai criteri per la classificazione come unità istituzionali sono classificate nel sottosettore S.125, altrimenti sono considerate parte integrante della società madre.

2.91 Gli operatori su valori mobiliari e strumenti derivati indipendenti sono intermediari finanziari indipendenti.

2.92 Le società finanziarie erogatrici di prestiti comprendono ad esempio gli intermediari finanziari che operano nei seguenti settori:

a) leasing finanziario;

b) attività di vendita rateale e di finanziamento personale o commerciale;

c) factoring.

2.93 Le società finanziarie specializzate sono intermediari finanziari quali, ad esempio:

a) le società che forniscono capitali di rischio e di sviluppo;

b) le società di finanziamento delle esportazioni e delle importazioni;

c) gli intermediari finanziari che acquisiscono depositi e/o sostituti assimilabili a depositi o assumono prestiti unicamente nei confronti di istituzioni finanziarie monetarie; rientrano tra tali intermediari finanziari anche le controparti centrali (CCP) che effettuano operazioni di pronti contro termine tra istituzioni finanziarie monetarie.

2.94 Le holding operative che controllano e gestiscono un gruppo di consociate la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie sono classificate nel sottosettore S.126.

Ausiliari finanziari (S.126)

2.95  Definizione: il sottosettore degli ausiliari finanziari (S.126) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie la cui funzione principale consiste nell'esercitare attività strettamente correlate all'intermediazione finanziaria, che non si configurano di per sé come intermediari finanziari.

2.96 Sono classificate nel sottosettore S.126 le seguenti società e quasi-società finanziarie:

a) i mediatori (broker) di assicurazione, le società di salvataggio e avaria, i consulenti in materia di assicurazioni e pensioni, ecc.;

b) i mediatori di credito, i mediatori di borsa, i consulenti in materia di investimenti, ecc.;

c) le società che gestiscono le emissioni di titoli;

d) le società la cui funzione principale consiste nel garantire mediante avallo cambiali ed effetti simili;

e) le società che trattano strumenti derivati e di copertura, quali swap, opzioni e future (senza emetterli);

f) le società che forniscono infrastrutture per i mercati finanziari;

g) le autorità centrali di sorveglianza degli intermediari finanziari e dei mercati finanziari, allorché costituiscono unità istituzionali distinte;

h) i gestori di fondi pensione, fondi comuni di investimento, ecc.;

i) le borse di valori mobiliari e di contratti di assicurazione;

j) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle società finanziarie, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria [cfr. paragrafo 2.46, lettera d)];

k) gli istituti di pagamento (che facilitano i pagamenti tra compratori e venditori).

2.97 Sono classificate nel sottosettore S.126 anche le holding operative le cui consociate sono tutte o per la maggior parte società finanziarie.

Prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive (S.127)

2.98  Definizione: il sottosettore dei prestatori di fondi e delle istituzioni finanziarie captive (S.127) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria né esercitano attività finanziarie ausiliarie e le cui attività o passività non sono per la maggior parte negoziate in mercati aperti.

2.99 In particolare, sono classificate nel sottosettore S.127 le seguenti società e quasi-società finanziarie:

a) le entità giuridiche quali trust, patrimoni immobiliari, agenzie o società di comodo;

b) le società di partecipazione che detengono quote di controllo del capitale sociale di un gruppo di consociate e la cui attività principale consiste nel detenere la proprietà del gruppo, senza fornire altri servizi alle imprese di cui detengono il capitale, ossia che non amministrano o gestiscono altre unità;

c) le società veicolo che rispondono ai criteri per la classificazione come unità istituzionali e che raccolgono fondi sui mercati aperti a beneficio della società madre;

d) le unità che prestano servizi finanziari esclusivamente con fondi propri, o con fondi forniti da uno sponsor, a numerosi clienti e assumono il rischio finanziario di insolvenza del debitore; ne sono un esempio i prestatori di fondi, le società che erogano prestiti agli studenti o per il commercio estero attingendo a fondi forniti da uno sponsor, come un'amministrazione pubblica o un'istituzione senza scopo di lucro, e i banchi dei pegni che erogano prevalentemente prestiti;

e) i veicoli di investimento delle amministrazioni pubbliche, spesso denominati fondi sovrani, se classificati come società finanziarie.

Imprese di assicurazione (S.128)

2.100  Definizione: il sottosettore delle imprese di assicurazione (S.128) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie che svolgono come attività principale la funzione di intermediazione finanziaria, principalmente nella forma di assicurazione diretta o di riassicurazione, in conseguenza del pooling dei rischi (cfr. paragrafo 2.59).

2.101 Le imprese di assicurazione prestano servizi di:

a) assicurazione sulla vita e contro i danni a favore di singole unità o insiemi di unità;

b) riassicurazione a favore di altre imprese di assicurazione.

2.102 I servizi delle imprese di assicurazione contro i danni possono essere prestati sotto forma di assicurazioni per:

a) incendio (ad esempio di immobili privati o commerciali);

b) responsabilità civile (incidenti);

c) auto (danni propri o responsabilità verso terzi);

d) natanti, aeromobili e mezzi di trasporto (compresi i rischi energetici);

e) infortunio e malattia;

f) assicurazione finanziaria (garanzie od obbligazioni di sicurezza).

Le società di assicurazione finanziaria o di assicurazione dei crediti, denominate anche banche di garanzia, prestano garanzie o emettono titoli di fideiusssione a sostegno di operazioni di cartolarizzazione e altri prodotti di credito.

2.103 Le imprese di assicurazione sono principalmente mutue assicuratrici o sono costituite in società. Gli organismi costituiti in società sono di proprietà degli azionisti e molti di loro sono quotati in borsa. Le mutue assicuratrici sono di proprietà degli assicurati e trasmettono, tramite dividendi o bonus, gli utili conseguiti agli assicurati «con utili» o «partecipanti». Gli assicuratori «captive» sono normalmente di proprietà di una società non finanziaria e assicurano in prevalenza i rischi dei propri azionisti.



Riquadro 2.1 —  Tipi di assicurazioni

Tipo di assicurazione

Settore/Sottosettore

Assicurazione diretta

Assicurazioni sulla vita

Gli assicurati effettuano versamenti regolari o una tantum all'assicuratore in cambio dell'impegno di quest'ultimo di versare a una certa data, o anteriormente a tale data, una determinata somma di denaro o una rendita.

Imprese di assicurazione

Assicurazioni contro i danni

Assicurazione a copertura di rischi di incidenti, malattia, incendio, crediti, ecc.

Imprese di assicurazione

Riassicurazione

Assicurazione stipulata da un assicuratore per tutelarsi in caso di richieste di indennizzo in numero inaspettatamente elevato o di importo eccezionalmente elevato.

Imprese di assicurazione

Assicurazione sociale

Sicurezza sociale

I partecipanti sono obbligati dalle amministrazioni pubbliche ad assicurarsi contro taluni rischi sociali.

Pensioni di sicurezza sociale

Enti di previdenza e assistenza sociale

Altre prestazioni di sicurezza sociale

Assicurazione sociale connessa con l'occupazione diversa dalla sicurezza sociale

I datori di lavoro possono fissare come condizione d’impiego l'assicurazione dei dipendenti contro taluni rischi sociali.

Pensioni connesse con l'occupazione

Settore dei datori di lavoro, delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Altre prestazioni di assicurazione sociale connessa con l'occupazione

2.104 Il sottosettore S.128 non comprende:

a) le unità istituzionali che rispondono a tutti e due i criteri indicati nel paragrafo 2.117. Tali unità sono classificate nel sottosettore S.1314;

b) le holding operative che controllano e gestiscono un gruppo costituito in prevalenza da imprese di assicurazione, ma che non sono di per sé imprese di assicurazione. Tali holding operative sono classificate nel sottosettore S.126;

c) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle imprese di assicurazione, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria. Tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.126.

Fondi pensione (S.129)

2.105  Definizione: il sottosettore dei fondi pensione (S.129) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie che svolgono come attività principale la funzione di intermediazione finanziaria in conseguenza del pooling dei rischi e dei bisogni degli assicurati (assicurazione sociale). I fondi pensione, come i sistemi di assicurazione sociale, forniscono reddito ai pensionati e spesso prestazioni in caso di morte o di invalidità.

2.106 Nel sottosettore S.129 rientrano soltanto i fondi pensione di assicurazione sociale che costituiscono unità istituzionali distinte dalle unità che li hanno creati. Siffatti fondi autonomi sono dotati di autonomia decisionale e dispongono di una contabilità completa. I fondi pensione non autonomi non costituiscono unità istituzionali e fanno parte dell'unità istituzionale che li ha creati.

2.107 Come esempi di partecipanti ai fondi pensione si possono citare i dipendenti di un'impresa o di un gruppo di imprese, i dipendenti di un comparto o di una branca e le persone che esercitano la medesima professione. Le prestazioni incluse nel contratto di assicurazione possono essere versate:

a) dopo il decesso dell'assicurato, al coniuge superstite e ai figli;

b) all'assicurato dopo il pensionamento; o

c) all'assicurato in caso di invalidità.

2.108 In alcuni paesi, tutti questi tipi di rischi possono essere assicurati tanto da imprese di assicurazione sulla vita, quanto da fondi pensione. In altri paesi, alcune di queste categorie di rischi sono assicurate solo da imprese di assicurazione sulla vita. I servizi dei fondi pensione, contrariamente a quelli delle imprese di assicurazione sulla vita, sono riservati per legge a determinati gruppi di lavoratori dipendenti e indipendenti.

2.109 I fondi pensione possono essere creati dai datori di lavoro o dalle amministrazioni pubbliche, come pure da imprese di assicurazione per conto dei loro dipendenti; unità istituzionali distinte possono essere istituite per detenere e gestire le attività da utilizzare a fronte dei diritti pensionistici o per l'erogazione di pensioni.

2.110 Il sottosettore S.129 non comprende:

a) le unità istituzionali che rispondono a tutti e due i criteri indicati nel paragrafo 2.117. Tali unità sono classificate nel sottosettore S.1314;

b) le holding operative che controllano e gestiscono un gruppo costituito in prevalenza da fondi pensione, ma che non sono esse stesse fondi pensione. Tali holding operative sono classificate nel sottosettore S.126;

c) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio fondi pensione, che sono riconosciute come entità giuridiche indipendenti ma che non svolgono una funzione di intermediazione finanziaria. Tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.126.

Amministrazioni pubbliche (S.13)

2.111  Definizione: il settore delle amministrazioni pubbliche (S.13) è costituito dalle unità istituzionali che agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, la cui produzione è destinata a consumi collettivi e individuali e sono finanziate da versamenti obbligatori effettuati da unità appartenenti ad altri settori, nonché dalle unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese.

2.112 Le unità istituzionali comprese nel settore S.13 sono ad esempio le seguenti:

a) le unità pubbliche che in forza di una legge esercitano un potere giuridico su altre unità nel territorio economico e gestiscono e finanziano un insieme di attività, principalmente consistenti nel fornire alla collettività beni e servizi non destinabili alla vendita;

b) una società o una quasi-società a condizione che la loro produzione consista prevalentemente in beni e servizi non destinabili alla vendita ed esse siano controllate da un'amministrazione pubblica;

c) le istituzioni senza scopo di lucro riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita e che sono controllate da amministrazioni pubbliche;

d) i fondi pensione autonomi se la contribuzione è obbligatoria e le amministrazioni pubbliche gestiscono i fondi per quanto concerne la fissazione e l'approvazione dei contributi e delle prestazioni.

2.113 Il settore delle amministrazioni pubbliche è suddiviso in quattro sottosettori:

a) amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1311)

b) amministrazioni di Stati federati (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1312)

c) amministrazioni locali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1313)

d) enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314).

Amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1311)

2.114  Definizione: il sottosettore delle amministrazioni centrali comprende tutti gli organi amministrativi dello Stato e gli altri enti centrali la cui competenza si estende normalmente alla totalità del territorio economico, esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale.

Il sottosettore S.1311 comprende anche le istituzioni senza scopo di lucro controllate dalle amministrazioni centrali, la cui competenza si estende alla totalità del territorio economico.

Gli organismi regolatori del mercato che a titolo esclusivo o principale sono distributori di contributi sono classificati nel sottosettore S.1311. Gli organismi la cui attività esclusiva o principale consiste nell'acquistare, immagazzinare e vendere prodotti agricoli o alimentari sono classificati nel settore S.11.

Amministrazioni di Stati federati (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1312)

2.115  Definizione: il sottosettore è costituito dalle amministrazioni di Stati federati che sono unità istituzionali distinte ed esercitano alcune funzioni amministrative a un livello inferiore a quello delle amministrazioni centrali e superiore a quello delle unità istituzionali amministrative esistenti a livello locale, esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale.

Il sottosettore S.1312 comprende le istituzioni senza scopo di lucro controllate da amministrazioni di Stati federati, la cui competenza è limitata al territorio economico di tali Stati.

Amministrazioni locali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1313)

2.116  Definizione: il sottosettore delle amministrazioni locali comprende gli enti pubblici territoriali la cui competenza si estende a una parte soltanto del territorio economico, escluse le rappresentanze locali degli enti di previdenza e assistenza sociale.

Il sottosettore S.1313 comprende le istituzioni senza scopo di lucro controllate da amministrazioni locali, la cui competenza è limitata al territorio economico di tali amministrazioni.

Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314)

2.117  Definizione: il sottosettore degli enti di previdenza e assistenza sociale comprende le unità istituzionali centrali, di Stati federati e locali, la cui attività principale consiste nell'erogare prestazioni sociali e che rispondono ai seguenti due criteri:

a) in forza di disposizioni legislative o regolamentari determinati gruppi della popolazione sono tenuti a partecipare al regime o a versare contributi;

b) le amministrazioni pubbliche sono responsabili della gestione dell'istituzione per quanto riguarda la fissazione o l'approvazione dei contributi e delle prestazioni, a prescindere dal loro ruolo di organismo di sorveglianza o di datore di lavoro.

Di norma, non esiste alcun legame diretto tra l'importo del contributo versato da un individuo e il rischio cui tale individuo è esposto.

Famiglie (S.14)

2.118  Definizione: il settore delle famiglie (S.14) è costituito da individui o da gruppi di individui, nella loro funzione di consumatori e di imprenditori, che producono beni e servizi finanziari e non finanziari destinabili alla vendita (produttori di beni e servizi destinabili alla vendita) purché la produzione di beni e servizi non sia operata da entità distinte trattate come quasi-società. Esso comprende anche individui o gruppi di individui che producono beni e servizi non finanziari esclusivamente per proprio uso finale.

Nella loro funzione di consumatori, le famiglie possono essere definite come piccoli gruppi di persone che condividono la stessa abitazione, che mettono in comune i loro redditi e il loro patrimonio e che consumano collettivamente taluni tipi di beni e di servizi, principalmente i servizi di abitazione e i pasti.

Le principali risorse di cui dispongono le famiglie sono le seguenti:

a) redditi da lavoro dipendente,

b) redditi da capitale,

c) trasferimenti effettuati da altri settori,

d) proventi della cessione di prodotti destinabili alla vendita e

e) proventi figurativi della produzione di prodotti destinati all'autoconsumo.

2.119 Il settore delle famiglie comprende:

a) gli individui o i gruppi di individui la cui funzione principale consiste nel consumare;

b) le persone che vivono stabilmente nelle convivenze e la cui autonomia di azione o di decisione in materia economica è limitata o inesistente (ad esempio, membri di ordini religiosi che vivono in monasteri, lungodegenti ricoverati in ospedali, detenuti che scontano pene di lunga durata, anziani che vivono in permanenza in case di riposo); tali persone sono considerate come un'unità istituzionale unica, ossia come un'unica famiglia;

c) gli individui o i gruppi di individui la cui funzione principale consiste nel consumare e che producono beni e servizi non finanziari esclusivamente per proprio uso finale; il sistema dei conti considera soltanto due categorie di servizi prodotti per l'autoconsumo: i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari e i servizi domestici prodotti da personale retribuito;

d) le imprese individuali e le società di persone non riconosciute come entità giuridiche — diverse da quelle considerate quasi-società — che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita; e

e) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie non riconosciute come entità giuridiche indipendenti, oppure riconosciute come tali ma di limitata importanza.

2.120 Nel SEC 2010 il settore delle famiglie è suddiviso nei seguenti sottosettori:

a) datori di lavoro (S.141) e lavoratori indipendenti (S.142);

b) lavoratori dipendenti (S.143);

c) percettori di redditi da capitale (S.1441);

d) titolari di pensioni (S.1442);

e) beneficiari di altri trasferimenti (S.1443).

2.121 Le famiglie sono classificate in sottosettori in funzione della categoria di reddito (da lavoro autonomo, da lavoro dipendente, ecc.) prevalente nella famiglia nel suo insieme. Quando in una stessa famiglia sono percepiti più redditi di una determinata categoria, la classificazione è basata sul reddito totale della famiglia in ciascuna categoria.

Datori di lavoro e lavoratori indipendenti (S.141 e S.142)

2.122  Definizione: il sottosettore dei datori di lavoro e dei lavoratori indipendenti è costituito dalle famiglie la cui principale fonte di reddito è il reddito (misto) (B.3) percepito dai proprietari di imprese familiari non costituite in società, impieganti o meno personale retribuito, e generato dalla loro attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, anche se tale attività non concorre per più della metà al reddito totale della famiglia.

Lavoratori dipendenti (S.143)

2.123  Definizione: il sottosettore dei lavoratori dipendenti è costituito dalle famiglie la cui principale fonte di reddito è rappresentata da redditi da lavoro dipendente (D.1).

Percettori di redditi da capitale (S.1441)

2.124  Definizione: il sottosettore dei percettori di redditi da capitale è costituito dalle famiglie la cui principale fonte di reddito è rappresentata da redditi da capitale (D.4).

Titolari di pensioni (S.1442)

2.125  Definizione: il sottosettore dei titolari di pensioni è costituito dalle famiglie la cui principale fonte di reddito è rappresentata da pensioni.

Le famiglie di pensionati sono le famiglie la cui fonte di reddito principale è costituita da pensioni, anche di anzianità, incluse le pensioni versate da ex datori di lavoro.

Beneficiari di altri trasferimenti (S.1443)

2.126  Definizione: il sottosettore dei beneficiari di altri trasferimenti è costituito dalle famiglie la cui principale fonte di reddito è rappresentata da altri trasferimenti correnti.

Gli altri trasferimenti correnti sono tutti i trasferimenti correnti diversi dai redditi da capitale, dalle pensioni e dai redditi delle persone che vivono stabilmente nelle convivenze.

2.127 In mancanza di informazioni sull'importanza relativa delle singole fonti di reddito della famiglia nel suo insieme, si utilizza, ai fini della classificazione per settori, il reddito della persona di riferimento, ossia del componente della famiglia che percepisce il reddito più elevato. Qualora anche questa informazione non fosse disponibile, si prende in considerazione il reddito del componente della famiglia che dichiara di essere la persona di riferimento.

2.128 Per la classificazione delle famiglie in sottosettori si possono utilizzare altri criteri quali, ad esempio, la ripartizione per attività delle famiglie che agiscono da imprenditori: famiglie agricole e famiglie non agricole.

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15)

2.129  Definizione: il settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15) è costituito dagli organismi senza scopo di lucro che sono entità giuridiche distinte al servizio delle famiglie e sono produttori privati di beni e servizi non destinabili alla vendita. Le loro risorse derivano principalmente da contributi volontari in denaro o in natura versati dalle famiglie nella loro funzione di consumatori, da pagamenti effettuati dalle amministrazioni pubbliche e da redditi da capitale.

2.130 Nel caso in cui tali istituzioni abbiano limitata importanza, esse non sono comprese nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, bensì in quello delle famiglie (S.14), perché le loro operazioni non sono distinguibili da quelle delle unità di tale settore (S.13).

Le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che producono beni e servizi non destinabili alla vendita e che sono controllate dalle amministrazioni pubbliche sono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche.

Il settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprende le seguenti istituzioni che forniscono alle famiglie beni e servizi non destinabili alla vendita:

a) sindacati, organizzazioni professionali o di categoria, associazioni di consumatori, partiti politici, chiese o società religiose (comprese quelle finanziate ma non controllate dalle amministrazioni pubbliche), circoli sociali, culturali, ricreativi e sportivi;

b) organismi di beneficenza, di assistenza e di aiuto finanziati mediante trasferimenti volontari in denaro o in natura effettuati da altre unità istituzionali.

Il settore S.15 comprende gli organismi di beneficenza, di assistenza o di aiuto al servizio di unità non residenti, ma esclude le entità l'appartenenza alle quali dà diritto a una serie predeterminata di beni e servizi.

Resto del mondo (S.2)

2.131  Definizione: il settore del resto del mondo (S.2) è un insieme di unità non caratterizzate da funzioni e da risorse peculiari; esso comprende le unità non residenti nella misura in cui effettuano operazioni con unità istituzionali residenti o intrattengono altre relazioni economiche con unità residenti. I conti di questo settore forniscono una panoramica generale delle relazioni economiche esistenti tra l'economia del paese e il resto del mondo. Sono incluse le istituzioni dell'Unione e le organizzazioni internazionali.

2.132 Il resto del mondo non è un settore per il quale occorre disporre di una contabilità completa, ma è opportuno considerare il resto del mondo come se fosse un settore. I settori sono ottenuti disaggregando il totale dell'economia per ottenere insiemi più omogenei di unità istituzionali residenti, aventi comportamenti economici, obiettivi e funzioni simili. Non è questo il caso del settore del resto del mondo, per il quale si registrano operazioni e altri flussi tra società finanziarie e non finanziarie, istituzioni senza scopo di lucro, famiglie e amministrazioni pubbliche, da una parte, e unità istituzionali non residenti, dall'altra, nonché altre relazioni economiche tra residenti e non residenti (ad esempio, i crediti di residenti nei confronti di non residenti).

2.133 I conti del resto del mondo includono le sole operazioni che intervengono tra unità istituzionali residenti e unità non residenti, salvo le seguenti eccezioni:

a) i servizi di trasporto (fino alla frontiera del paese esportatore) relativi a beni importati, prestati da unità residenti, figurano nei conti del resto del mondo con le importazioni FOB, anche se prodotti da unità residenti;

b) le operazioni inerenti ad attività estere effettuate tra unità residenti classificate in settori diversi nell'economia nazionale sono registrate nel conto finanziario dettagliato del resto del mondo; tali operazioni non modificano la posizione finanziaria del paese nei confronti del resto del mondo, ma hanno un'incidenza sulle relazioni finanziarie dei singoli settori con il resto del mondo;

c) le operazioni inerenti a passività del paese effettuate tra unità non residenti di zone geografiche diverse sono registrate nella ripartizione geografica dei conti del resto del mondo; anche se non modificano le passività complessive del paese nei confronti del resto del mondo, tali operazioni hanno un'incidenza sulle sue passività nei confronti delle varie zone geografiche.

2.134 Il settore resto del mondo (S.2) è suddiviso in:

a) Stati membri, istituzioni e organi dell'Unione europea (S.21)

1. Stati membri dell'Unione europea (S.211)

2. Istituzioni e organi dell'Unione europea (S.212)

b) Paesi non aderenti all'UE e organizzazioni internazionali non residenti nell'UE (S.22)

Classificazione settoriale delle unità di produzione secondo le principali forme giuridiche correnti di proprietà

2.135 La tavola in appresso e i paragrafi 2.31-2.44 ricapitolano i principi della classificazione settoriale delle unità di produzione, utilizzando le denominazioni correnti dei principali tipi di istituzioni.

2.136 Le società di capitali private e pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono così classificate:

a) nel settore S.11 (società non finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

b) nel settore S.12 (società finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie.

2.137 Le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono così classificate:

a) nel settore S.11 (società non finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

b) nel settore S.12 (società finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie.

2.138 I produttori pubblici riconosciuti, in forza di una normativa specifica, come entità giuridiche indipendenti e che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono così classificati:

a) nel settore S.11 (società non finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

b) nel settore S.12 (società finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie.

2.139 I produttori pubblici non riconosciuti come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono così classificati:

a) se sono quasi-società:

nel settore S.11 (società non finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

nel settore S.12 (società finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

b) se non sono quasi-società, nel settore S.13 (amministrazioni pubbliche) in quanto formano parte integrante delle unità che li controllano.

2.140 Le istituzioni senza scopo di lucro (associazioni e fondazioni) riconosciute come entità giuridiche indipendenti sono così classificate:

a) nel settore S.11 (società non finanziarie), se agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la loro funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

b) nel settore S.12 (società finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

c) se agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita:

1. nel settore S.13 (amministrazioni pubbliche), se si tratta di produttori pubblici controllati dalle amministrazioni pubbliche;

2. nel settore S.15 (istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie), se si tratta di produttori privati.

2.141 Le imprese individuali e le società di persone non riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono così classificate:

a) se sono quasi-società:

1. nel settore S.11 (società non finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

2. nel settore S.12 (società finanziarie), se la loro funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

b) se non sono quasi-società, nel settore S.14 (famiglie).

2.142 Le holding operative sono così classificate:

a) nel settore S.11 (società non finanziarie), se l'attività prevalente del gruppo di società che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, nel suo insieme, è costituita dalla produzione di beni e servizi non finanziari [cfr. paragrafo 2.46, lettera e)];

b) nel settore S.12 (società finanziarie), se l'attività prevalente del gruppo di società nel suo insieme è costituita dalla prestazione di servizi di intermediazione finanziaria [cfr. paragrafo 2.65, lettera e)].

Le società di partecipazione che detengono le attività di un gruppo di consociate sono sempre considerate società finanziarie. Le società di partecipazione detengono le attività di un gruppo di società, ma non esercitano alcuna attività di gestione con riguardo al gruppo.

2.143 La tavola 2.5 presenta in forma schematica i vari casi sopraelencati.



Tavola 2.5 —  Classificazione settoriale delle unità di produzione secondo le principali forme giuridiche correnti di proprietà

Tipo di produttore

Terminologia giuridica corrente

Produttori che producono per il mercato (beni e servizi non finanziari)

Produttori che producono per il mercato (intermediazione finanziaria)

Produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

Produttori pubblici

Produttori privati

Società di capitali private e pubbliche

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

 

 

Società cooperative e società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

 

 

Produttori pubblici riconosciuti come entità giuridiche indipendenti in forza di una normativa specifica

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

 

 

Produttori pubblici non riconosciuti come entità giuridiche indipendenti

Con caratteristiche di quasi-società

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

 

 

Altri

 

 

S.13 Amministrazioni pubbliche

 

Istituzioni senza scopo di lucro riconosciute come entità giuridiche indipendenti

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

S.13 Amministrazioni pubbliche

S.15 Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Società di persone non riconosciute come entità giuridiche indipendenti

Imprese individuali

Con caratteristiche di quasi-società

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

 

 

Altre

S.14 Famiglie

S.14 Famiglie

 

 

Holding operative controllanti un gruppo di società la cui attività prevalente è la produzione di:

beni e servizi non finanziari

S.11 Società non finanziarie

 

 

 

servizi finanziari

 

S.12 Società finanziarie

 

 

UNITÀ DI ATTIVITÀ ECONOMICA A LIVELLO LOCALE E BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

2.144 Nella maggior parte dei casi, le unità istituzionali che producono beni e servizi esercitano simultaneamente una pluralità di attività: possono esercitare un'attività principale, alcune attività secondarie e alcune attività ausiliarie.

2.145 Un'attività è esercitata allorché vengono combinate risorse, quali attrezzature, lavoro, tecniche di produzione, reti informative o prodotti, per creare determinati beni o servizi. Un'attività è caratterizzata da un input di prodotti, da un processo di produzione e dai prodotti ottenuti a seguito di tale attività di produzione.

Le attività possono essere determinate con riferimento a un livello specifico della NACE Rev. 2.

2.146 Se un'unità esercita più di un'attività, tutte le attività che non sono ausiliarie (cfr. capitolo 3, paragrafo 3.12) sono ordinate secondo il rispettivo valore aggiunto lordo. Sulla base del prevalente valore aggiunto lordo generato è possibile operare la distinzione tra attività principale e attività secondarie.

2.147 Per analizzare i flussi generati dal processo di produzione e dall'utilizzo dei beni e dei servizi è necessario scegliere unità che mettano in evidenza le relazioni di natura tecnico-economica. Tale requisito impone la suddivisione delle unità istituzionali in unità più piccole e più omogenee con riguardo al tipo di produzione. Le unità di attività economica a livello locale sono finalizzate a soddisfare tale requisito a livello operativo.

L'unità di attività economica a livello locale

2.148  Definizione: l'unità di attività economica a livello locale (UAE locale) è la parte di un'unità di attività economica (UAE) che corrisponde a un'unità locale. Nell'SCN 2008 e nella CITI Rev. 4 la UAE locale è denominata «establishment». Una UAE raggruppa tutte le parti di un'unità istituzionale nella sua funzione di produttore che concorrono all'esercizio di un'attività al livello di classe (quattro cifre) della NACE Rev. 2 e corrisponde a una o più suddivisioni operative dell'unità istituzionale. Il sistema informativo dell'unità istituzionale deve essere in grado di indicare o di calcolare per ciascuna UAE locale almeno il valore di produzione, consumi intermedi, redditi da lavoro dipendente, risultato di gestione, occupazione e investimenti fissi lordi.

L'unità locale è un'unità istituzionale, o parte di un'unità istituzionale, produttrice di beni e servizi situata in un luogo geograficamente identificato.

Una UAE locale può corrispondere a un'unità istituzionale che agisce da produttore, ma non può mai appartenere a due unità istituzionali differenti.

2.149 Allorché esercita, oltre a un'attività principale, anche una o più attività secondarie, un'unità istituzionale che produce beni o servizi è suddivisa in un egual numero di UAE e le attività secondarie sono classificate in voci diverse da quella dell'attività principale. Le attività ausiliarie non sono separate dalle attività principali o secondarie. Tuttavia, le UAE che rientrano in voci particolari del sistema di classificazione possono generare prodotti al di fuori del gruppo omogeneo a causa di attività secondarie ad esse connesse che non è possibile identificare separatamente dai documenti contabili disponibili. Una UAE può quindi esercitare una o più attività secondarie.

Branche di attività economica

2.150  Definizione: una branca di attività economica è costituita da un gruppo di UAE locali che esercitano un tipo di attività identico o simile. Al livello di classificazione più dettagliato, una branca di attività economica è costituita dall'insieme delle UAE locali che rientrano in una stessa classe (4 cifre) della NACE Rev. 2 e che esercitano quindi la stessa attività, quale definita nella NACE Rev. 2.

Le branche di attività economica comprendono sia le UAE locali che producono beni e servizi destinabili alla vendita, sia le UAE locali che producono beni e servizi non destinabili alla vendita. Per definizione, una branca di attività economica è costituita da un gruppo di UAE locali che esercitano uno stesso tipo di attività produttiva, indipendentemente dal fatto che le unità istituzionali a cui esse appartengono producano prodotti destinabili o non destinabili alla vendita.

2.151 Le branche di attività economica sono suddivise in tre categorie:

a) branche di attività economica che producono beni e servizi destinabili alla vendita e che producono beni e servizi per proprio uso finale (branche destinabili alla vendita); i servizi per proprio uso finale sono costituiti dai servizi di abitazione prodotti da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari e dai servizi domestici prodotti da personale retribuito;

b) branche di attività economica delle amministrazioni pubbliche che producono beni e servizi non destinabili alla vendita: branche non destinabili alla vendita delle istituzioni non profit al servizio delle famiglie;

c) branche di attività economica delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che producono beni e servizi non destinabili alla vendita: branche non destinabili alla vendita delle istituzioni non profit al servizio delle famiglie.

Classificazione delle branche di attività economica

2.152 La classificazione utilizzata per raggruppare le UAE locali in branche di attività economica è la NACE Rev. 2.

UNITÀ DI PRODUZIONE OMOGENEA E BRANCHE DI PRODUZIONE OMOGENEA

2.153 L'unità che meglio si presta alla realizzazione di analisi sul processo di produzione è l'unità di produzione omogenea. Tale unità è caratterizzata da un'attività unica, definita dai suoi input, da un processo di produzione e dai suoi prodotti (output).

L'unità di produzione omogenea

2.154  Definizione: l'unità di produzione omogenea esercita un'attività unica, identificata dai suoi input, da un processo di produzione e dai suoi prodotti (output). I prodotti che costituiscono gli input e gli output sono a loro volta individuati sulla base delle loro caratteristiche fisiche, del loro stadio di trasformazione e della tecnica di produzione utilizzata. Possono essere definiti servendosi della classificazione dei prodotti (Classificazione statistica dei prodotti associata alle attività — CPA). La CPA è una classificazione dei prodotti i cui elementi sono strutturati in base al criterio della branca d'origine, secondo la definizione che ne è data dalla NACE Rev. 2.

La branca di produzione omogenea

2.155  Definizione: la branca di produzione omogenea è un raggruppamento di unità di produzione omogenea. L'insieme delle attività che rientrano in una branca di produzione omogenea è individuata con riferimento a una classificazione di prodotti. La branca di produzione omogenea produce i beni o i servizi specificati nella classificazione e soltanto tali prodotti.

2.156 Le branche di produzione omogenea sono unità create per realizzare analisi economiche. Le unità di produzione omogenea abitualmente non possono essere osservate direttamente; per costituire le branche di produzione omogenea è quindi necessario rielaborare i dati raccolti presso le unità rilevate dalle indagini statistiche.




CAPITOLO 3

OPERAZIONI SUI PRODOTTI E SULLE ATTIVITÀ NON PRODOTTE

OPERAZIONI SUI PRODOTTI IN GENERALE

3.01  Definizione: i prodotti sono tutti i beni e i servizi che derivano da una attività di produzione quale è definita nel SEC (cfr. paragrafo 3.07).

3.02 Il SEC individua le seguenti principali categorie di operazioni sui prodotti:



Categorie di operazioni

Codice

Produzione

P.1

Consumi intermedi

P.2

Spesa per consumi finali

P.3

Consumi finali effettivi

P.4

Investimenti lordi

P.5

Esportazioni di beni e servizi

P.6

Importazioni di beni e servizi

P.7

3.03 Le operazioni sui prodotti sono così contabilizzate:

a) nel conto di equilibrio dei beni e servizi, la produzione e le importazioni sono registrate nella sezione delle risorse e le altre operazioni sui prodotti sono registrate nella sezione degli impieghi;

b) nel conto della produzione, la produzione è registrata nella sezione delle risorse e i consumi intermedi sono registrati nella sezione degli impieghi; il valore aggiunto lordo è il saldo contabile di queste due operazioni sui prodotti;

c) nel conto di utilizzazione del reddito disponibile, la spesa per consumi finali è registrata nella sezione degli impieghi;

d) nel conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto, i consumi finali effettivi sono registrati nella sezione degli impieghi;

e) nel conto del capitale, gli investimenti lordi sono registrati fra gli impieghi (come una variazione delle attività non finanziarie);

f) nel conto del resto del mondo dei beni e dei servizi, le importazioni di beni e servizi sono registrate nella sezione delle risorse, mentre le esportazioni di beni e servizi sono registrate nella sezione degli impieghi.

Molti saldi contabili importanti come il valore aggiunto, il prodotto interno lordo, il reddito nazionale e il reddito disponibile sono definiti in termini di operazioni sui prodotti. In sede di presentazione delle operazioni sui prodotti sono definiti tali saldi contabili.

3.04 Nella tavola delle risorse (cfr. paragrafo 1.136), la produzione e le importazioni sono registrate come risorse. Nella tavola degli impieghi, i consumi intermedi, gli investimenti lordi, la spesa per consumi finali e le esportazioni sono registrati come impieghi. Nella tavola simmetrica delle interdipendenze degli operatori, la produzione e le importazioni sono registrate come risorse e le altre operazioni sui prodotti come impieghi.

3.05 Le risorse sono valutate ai prezzi base (cfr. paragrafo 3.44). Gli impieghi sono valutati ai prezzi di acquisto (cfr. paragrafo 3.06). Per alcuni tipi di risorse e di impieghi, ad esempio per le importazioni e le esportazioni di beni, vengono utilizzati principi di valutazione più specifici.

3.06  Definizione:

il prezzo di acquisto è il prezzo pagato dall'acquirente per acquistare i prodotti. Il prezzo di acquisto comprende:

a) le imposte al netto dei contributi ai prodotti (ma escluse le imposte deducibili come l'IVA sui prodotti);

b) le spese di trasporto pagate separatamente dall'acquirente per ottenere la consegna nel luogo e nel momento stabiliti;

c) gli sconti, rispetto ai prezzi o agli oneri standard, per acquisti fuori stagione o di grandi quantitativi di prodotti.

Il prezzo di acquisto non comprende:

a) gli interessi o gli oneri addebitati nell'ambito di convenzioni creditizie;

b) gli oneri accessori sostenuti per ritardato pagamento, ossia in conseguenza del mancato pagamento entro il periodo fissato all'epoca dell'acquisto.

Se il momento dell'impiego non coincide con la data dell'acquisto, si procede a rettifiche onde tenere conto delle variazioni di prezzo intervenute nel lasso di tempo intercorrente tra i due momenti (simmetricamente alle variazioni dei prezzi delle scorte). Tali rettifiche si rendono necessarie soprattutto se i prezzi dei prodotti in questione variano in misura notevole nel corso di un anno.

ATTIVITÀ DI PRODUZIONE E PRODUZIONE

3.07  Definizione: l'attività di produzione è un'attività esercitata sotto il controllo, la responsabilità e la direzione di una unità istituzionale che impiega beni e servizi, lavoro e capitale quali input per generare output di beni e servizi.

L'attività di produzione non comprende i processi naturali che avvengono senza l'intervento dell'uomo, come l'accrescimento naturale delle risorse ittiche nelle acque internazionali. Al contrario, la piscicoltura costituisce un'attività di produzione.

3.08 L'attività di produzione comprende:

a) la produzione di tutti i beni o i servizi individuali o collettivi forniti a unità diverse da quelle che li hanno prodotti;

b) la produzione per uso proprio di tutti i beni destinati dai rispettivi produttori all'autoconsumo o a investimenti fissi lordi.

Un esempio di produzione per uso proprio di beni destinati a investimenti fissi lordi è rappresentata dalla produzione di capitale fisso (attività di costruzione, sviluppo di software e prospezioni minerarie) per investimenti fissi lordi propri. Il concetto di investimenti fissi lordi è definito ai paragrafi 3.124-3.138.

La produzione di beni per uso proprio da parte delle famiglie riguarda in generale:

1) la costruzione per uso proprio di abitazioni;

2) la produzione e l'immagazzinamento di prodotti agricoli;

3) la trasformazione di prodotti agricoli, come, ad esempio, le attività di macinazione per la produzione di farina, le attività di essiccamento e di inscatolamento a fini di conservazione della frutta, la produzione di prodotti lattiero-caseari come il burro e il formaggio e la produzione di birra, vino e bevande alcoliche;

4) la produzione di altri prodotti primari come l'estrazione di salgemma e di torba e l'adduzione di acqua;

5) altre attività di trasformazione quali le attività di tessitura, di fabbricazione di ceramiche e di mobili;

c) la produzione per uso proprio di servizi abitativi da parte di coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari;

d) i servizi personali e domestici prodotti da personale domestico retribuito;

e) le attività di volontariato che comportano la produzione di beni come, ad esempio, la costruzione di abitazioni, chiese o altri edifici. Sono escluse le attività a titolo di volontariato che non comportano produzione di beni, ad esempio le attività di cura e di pulizia non retribuite.

Le attività sopraelencate dalla lettera a) alla lettera e) sono incluse come attività di produzione a prescindere che siano illegali o non dichiarate alle autorità tributarie, agli enti della sicurezza sociale, alle autorità statistiche o ad altre istituzioni pubbliche.

La produzione di beni per uso proprio da parte delle famiglie è registrata se è significativa, ossia se tale tipo di produzione è quantitativamente rilevante sul totale dell'offerta di tali beni in un paese.

Le uniche attività di produzione di beni per uso proprio da parte delle famiglie incluse sono la costruzione di abitazioni e le attività di produzione, immagazzinamento e trasformazione di prodotti agricoli.

3.09 Dalla produzione è esclusa la produzione dei servizi personali e domestici prodotti e consumati all'interno della stessa famiglia. Esempi di servizi domestici prodotti dalle famiglie esclusi dalla produzione sono i seguenti:

a) pulizia, decorazione e manutenzione di abitazioni nella misura in cui tali attività sono consuete anche per i locatari;

b) pulizia, manutenzione e riparazione di beni durevoli per la casa;

c) preparazione di pasti;

d) cura e istruzione dei bambini;

e) assistenza a malati o anziani; e

f) trasporto di componenti della famiglia o di loro beni.

Sono inclusi nella produzione i servizi personali e domestici prodotti impiegando personale domestico retribuito e i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari.

Attività principali, secondarie e ausiliarie

3.10  Definizione: l'attività principale di un'unità di attività economica a livello locale (UAE locale) è l'attività il cui valore aggiunto supera quello di qualsiasi altra attività esercitata nella stessa unità. La classificazione dell'attività principale è determinata con riferimento alla NACE Rev. 2, dapprima al livello più elevato della classificazione e successivamente ai livelli più dettagliati.

3.11  Definizione: un'attività secondaria è un'attività esercitata all'interno di una unica UAE locale in aggiunta all'attività principale. Il prodotto dell'attività secondaria è un prodotto secondario.

3.12  Definizione: un'attività ausiliaria è un'attività il cui prodotto è destinato a essere impiegato all'interno dell'impresa.

Si tratta di un'attività di supporto esercitata all'interno di una impresa al fine di permettere l'esercizio delle attività principali o secondarie delle UAE locali. Tutti gli input consumati da un'attività ausiliaria — materiali, lavoro, ammortamenti ecc. — sono considerati input dell'attività principale o secondaria che essa supporta.

Sono esempi di attività ausiliarie:

a) le attività di acquisto;

b) le attività di vendita;

c) le attività di marketing;

d) le attività contabili;

e) le attività di elaborazione dati;

f) le attività di trasporto;

g) le attività di immagazzinamento;

h) le attività di manutenzione;

i) le attività di pulizia; e

j) le attività volte a garantire la sicurezza.

Le imprese possono scegliere di svolgere esse stesse le attività ausiliarie oppure di acquistare tali servizi sul mercato da imprese specializzate.

L'investimento per uso proprio non è un'attività ausiliaria.

3.13 Le attività ausiliarie non sono isolate in modo da formare entità distinte o separate rispetto alle attività principali o secondarie delle entità di cui sono al servizio. Di conseguenza, le attività ausiliarie devono essere integrate nella UAE locale di cui sono al servizio.

Le attività ausiliarie possono essere esercitate in luoghi separati, situati in una regione diversa da quella dell'UAE locale di cui sono al servizio. L'applicazione rigida della regola di cui al primo comma per l'attribuzione geografica delle attività ausiliarie porterebbe a sottostimare gli aggregati nelle regioni in cui sono concentrate attività ausiliarie. Pertanto, secondo il principio della residenza, le attività ausiliarie devono essere attribuite alla regione in cui sono esercitate e restano incluse nella stessa branca di attività economica dell'UAE locale di cui sono al servizio.

Produzione (P.1)

3.14  Definizione: la produzione è costituita dal totale dei prodotti risultanti dall'attività di produzione nel corso del periodo contabile.

Esempi di produzione:

a) i beni e i servizi che un'unità di attività economica (UAE) a livello locale fornisce a una diversa UAE locale appartenente alla stessa unità istituzionale;

b) i beni prodotti da una UAE locale che rimangono nelle scorte alla fine del periodo in cui sono stati prodotti a prescindere dal loro impiego successivo. I beni e i servizi prodotti e consumati nel corso del medesimo periodo contabile e all'interno della stessa UAE locale non sono individuati separatamente. Essi non sono registrati come parte della produzione o dei consumi intermedi di tale UAE locale.

3.15 Allorché un'unità istituzionale comprende più di un'unità di attività economica a livello locale, la produzione di tale unità istituzionale è pari alla somma delle produzioni delle UAE locali che la compongono, compresi i prodotti scambiati tra dette UAE locali.

3.16 Nel SEC 2010 si distinguono tre tipi di produzione:

a) produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11);

b) produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12);

c) produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13).

Tale distinzione si applica anche alle UAE locali e alle unità istituzionali:

a) produttori di beni e servizi destinabili alla vendita;

b) produttori di beni e servizi per proprio uso finale;

c) produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita.

La distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita è fondamentale perché ha un'incidenza:

a) sulla valutazione della produzione e sui concetti correlati, quali il valore aggiunto, il prodotto interno lordo e la spesa per consumi finali da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

b) sulla classificazione settoriale delle unità istituzionali: ad esempio, quali unità sono incluse nel settore delle amministrazioni pubbliche e quali no.

Tale distinzione determina i principi di valutazione da applicare alla produzione: la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e la produzione per proprio uso finale sono valutate ai prezzi base, mentre la produzione complessiva dei produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita (UAE locali) è valutata sommando i costi di produzione. La produzione di un'unità istituzionale è valutata come la somma delle produzioni delle proprie UAE locali e dipende quindi dalla distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita.

Inoltre, la distinzione è utilizzata per classificare le unità istituzionali secondo il settore. I produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita sono classificati nel settore delle amministrazioni pubbliche e nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

La distinzione è operata in maniera discendente: dapprima per le unità istituzionali, indi per le UAE locali e infine per la loro produzione.

A livello di prodotti la produzione è classificata come produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, in funzione delle caratteristiche dell'unità istituzionale e della UAE locale che li producono.

3.17  Definizione: la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è costituita dai prodotti venduti sul mercato o destinati a essere venduti sul mercato.

3.18 La produzione di beni e servizi destinabili alla vendita comprende:

a) i prodotti venduti a prezzi economicamente significativi;

b) i prodotti oggetto di baratto;

c) i prodotti utilizzati per pagamenti in natura (compresi i redditi da lavoro dipendente in natura e i redditi misti in natura);

d) i prodotti forniti da una UAE locale ad un'altra all'interno della stessa unità istituzionale per essere utilizzati quali input intermedi o per impieghi finali;

e) i prodotti che incrementano le scorte di prodotti finiti e di prodotti in corso di lavorazione destinati a uno o all'altro degli impieghi sopracitati (compresa la crescita naturale di prodotti animali e vegetali e le costruzioni non completate il cui acquirente è sconosciuto).

3.19  Definizione: i prezzi economicamente significativi sono i prezzi che producono un effetto considerevole sui quantitativi di prodotti che i produttori sono disposti a fornire e sui quantitativi di prodotti che gli acquirenti sono pronti ad acquistare. Si hanno tali prezzi se sono adempiute entrambe le seguenti condizioni:

a) il produttore è incentivato a adeguare l'offerta con lo scopo di realizzare un profitto a lungo termine o, come minimo, di coprire i costi di capitale e gli altri costi; e

b) i consumatori sono liberi di acquistare o di non acquistare e operano la loro scelta sulla base dei prezzi praticati.

I prezzi economicamente non significativi sono in genere praticati per ottenere introiti o per ridurre in qualche misura l'eccedenza di domanda che può verificarsi allorché i servizi sono prestati a titolo completamente gratuito.

Il prezzo economicamente significativo di un prodotto è definito con riferimento all'unità istituzionale e alla UAE locale che lo hanno prodotto. Ad esempio, tutti i beni e i servizi prodotti dalle imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie e venduti ad altre unità istituzionali sono ceduti a prezzi economicamente significativi: tale produzione deve essere quindi considerata produzione di beni e servizi destinabili alla vendita. Quanto alla produzione di altre unità istituzionali, la capacità di svolgere un'attività di produzione per il mercato a prezzi economicamente significativi va verificata sulla base di un criterio quantitativo (il criterio del 50 %) utilizzando il rapporto tra i ricavi delle vendite e i costi di produzione. Per configurarsi come un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita, l'unità deve coprire con le vendite almeno il 50 % dei suoi costi su un periodo di vari anni.

3.20  Definizione: la produzione di beni e servizi per proprio uso finale è costituita dai beni o dai servizi destinati all'autoconsumo o a investimenti della medesima unità istituzionale.

3.21 I prodotti destinati all'autoconsumo possono essere prodotti soltanto dal settore delle famiglie. Ne sono un esempio:

a) i prodotti agricoli trattenuti dagli agricoltori;

b) i servizi di abitazione prodotti da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari;

c) i servizi domestici prodotti impiegando personale retribuito.

3.22 I prodotti destinati a investimenti possono essere prodotti da qualsiasi settore. Ne sono un esempio:

a) le macchine utensili prodotte da imprese meccaniche;

b) le abitazioni costruite o ampliate dalle famiglie;

c) le costruzioni per uso proprio, comprese le costruzioni in comune, edificate da gruppi di famiglie;

d) il software per uso proprio;

e) la ricerca e sviluppo per uso proprio. La spesa per ricerca e sviluppo sarà registrata come investimenti fissi soltanto quando l'affidabilità e la comparabilità delle stime degli Stati membri avranno raggiunto un livello sufficientemente elevato.

3.23  Definizione: la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è rappresentata dalla produzione offerta gratuitamente, o a prezzi economicamente non significativi, ad altre unità.

La produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13) è ripartita in «Pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita» (P.131), comprendenti tariffe e oneri di varia natura, e «Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita» (P.132), relativa alla produzione fornita gratuitamente.

La produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è motivata dalle seguenti ragioni:

a) può risultare tecnicamente impossibile far pagare ai singoli individui la fruizione di servizi collettivi in quanto il consumo di tali servizi non può essere monitorato e controllato; la produzione di servizi collettivi è organizzata dalle unità delle amministrazioni pubbliche e finanziata con fondi diversi dagli introiti dalle vendite, segnatamente con imposte o altre entrate delle amministrazioni pubbliche;

b) le unità delle amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che potrebbero produrre beni o servizi e fornirli alle singole famiglie contro un corrispettivo scelgono di non farlo per ragioni sociali o economiche. Ne sono un esempio la fornitura gratuita o a prezzi economicamente non significativi di servizi di istruzione e sanitari.

3.24  Definizione: i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono le UAE locali o le unità istituzionali la cui produzione è costituita in prevalenza dalla produzione di beni e servizi destinabili alla vendita.

Se una UAE locale o un'unità istituzionale sono produttori che producono per il mercato, la loro produzione principale è per definizione produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, in quanto il concetto di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è definito dopo aver applicato la distinzione tra produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita, alla UAE locale o all'unità istituzionale che li hanno prodotti.

3.25  Definizione: i produttori di beni e servizi per proprio uso finale sono le UAE locali o le unità istituzionali la cui produzione è destinata in prevalenza al proprio uso finale all'interno della stessa unità istituzionale.

3.26  Definizione: i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita sono le UAE locali o le unità istituzionali la cui produzione è offerta in prevalenza gratuitamente o a prezzi economicamente non significativi.

Unità istituzionali: distinzione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita

3.27 Per le unità istituzionali che agiscono da produttori, la distinzione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita è illustrata nella tavola 3.1, unitamente alla classificazione per settori.



Tavola 3.1 —  Distinzione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, produttori di beni e servizi per proprio uso finale e produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita per le unità istituzionali

Tipo di unità istituzionale

Classificazione

Privata o pubblica?

 

Istituzione senza scopo di lucro o no?

Produttore di beni e servizi destinabili alla vendita?

Tipo di produttore

Settore o settori

1.  Produttori privati

1.1  Imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie (escluse le quasi-società di proprietà delle famiglie)

 

 

1.1 = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o per proprio uso finale

Famiglie

 

1.2  Altri produttori privati (incluse le quasi-società di proprietà delle famiglie)

1.2.1  Istituzioni senza scopo di lucro private

1.2.1.1  Sì

1.2.1.1 = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Società

 

 

 

1.2.1.2  No

1.2.1.2 = Produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

 

1.2.2  Altri produttori privati diversi dalle istituzioni senza scopo di lucro

 

1.2.2 = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Società

2.  Produttori pubblici

 

 

2.1  Sì

2.1 = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Società

 

 

 

2.2  No

2.2 = Produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

Amministrazioni pubbliche

3.28 Dalla tavola 3.1 si evince che, per determinare se un'unità istituzionale dovrebbe essere classificata tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, i produttori di beni e servizi per proprio uso finale o i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, è necessario operare numerose distinzioni successive. La prima distinzione è quella tra produttori privati e produttori pubblici. Questi ultimi sono i produttori controllati dalle amministrazioni pubbliche, in base alla definizione di controllo fornita al paragrafo 2.38.

3.29 Come risulta dalla tavola 3.1, i produttori privati sono presenti in tutti i settori tranne quello delle amministrazioni pubbliche. Per contro, i produttori pubblici sono presenti solo nei settori delle società non finanziarie, delle società finanziarie e delle amministrazioni pubbliche.

3.30 Una particolare categoria di produttori privati è rappresentata dalle imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie. Si tratta di produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o di produttori di beni e servizi per proprio uso finale. La produzione di questi ultimi è costituita dalla produzione dei servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari e dalla produzione di beni per uso proprio. Tutte le imprese non costituite in società, di proprietà delle famiglie, sono classificate nel settore delle famiglie, ad eccezione delle quasi-società di proprietà delle famiglie che si configurano come produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e sono classificate nei settori delle società finanziarie e delle società non finanziarie.

3.31 Per gli altri produttori privati, una distinzione è operata tra istituzioni senza scopo di lucro private e altri produttori privati.

Definizione: le istituzioni senza scopo di lucro sono entità giuridiche o sociali finalizzate alla produzione di beni e servizi, il cui status non consente loro di rappresentare una fonte di reddito, di utile o di altro provento finanziario per le unità che le hanno fondate o che le controllano o le finanziano. Se le loro attività produttive comportano la formazione di eccedenze, di queste non possono appropriarsi altre unità istituzionali.

Se rientra tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, l'istituzione senza scopo di lucro privata è classificata nei settori delle società finanziarie e delle società non finanziarie.

Un'istituzione senza scopo di lucro privata è classificata nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie se si configura come produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita e non è controllata dalle amministrazioni pubbliche. Allorché sono controllate dalle amministrazioni pubbliche, le istituzioni senza scopo di lucro private sono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche.

Tutti gli altri produttori privati diversi dalle istituzioni senza scopo di lucro sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita. Essi sono classificati nei settori delle società finanziarie e delle società non finanziarie.

3.32 Nel distinguere tra produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, nonché tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita devono essere utilizzati vari criteri. I criteri per la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita in questione (cfr. paragrafo 3.19 sulla definizione di prezzi economicamente significativi) tentano di valutare l'esistenza di condizioni di mercato e di un sufficiente comportamento di mercato da parte del produttore. Secondo il criterio quantitativo per la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita, per i prodotti venduti a prezzi economicamente significativi i ricavi delle vendite dovrebbero coprire almeno la maggior parte dei costi di produzione.

3.33 Nell'applicare tale criterio quantitativo per la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita, i ricavi delle vendite e i costi di produzione sono definiti come specificato di seguito:

a) per ricavi delle vendite si intendono i proventi delle vendite al netto delle imposte sui prodotti, ma al lordo di tutti i trasferimenti operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell'Unione e concessi a qualsiasi produttore in questo tipo di attività: sono compresi cioè tutti i contributi correlati al volume o al valore della produzione, mentre sono esclusi i trasferimenti a copertura di debiti o di un disavanzo globale.

Tale definizione di ricavi delle vendite corrisponde a quella di produzione ai prezzi base, salvo che:

1) la produzione ai prezzi base è definita solo dopo aver stabilito se la produzione riguarda beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita: i ricavi delle vendite sono utilizzati soltanto per valutare la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, mentre la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è valutata ai costi;

2) i trasferimenti operati dalle amministrazioni pubbliche a copertura di un disavanzo globale delle società e quasi-società pubbliche rientrano tra gli altri contributi ai prodotti come precisato al paragrafo 4.35, lettera c). Di conseguenza, la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita ai prezzi base comprende i trasferimenti delle amministrazioni pubbliche a copertura di un disavanzo globale;

b) dai ricavi delle vendite sono escluse altre fonti di reddito quali guadagni in conto capitale (sebbene possano costituire un elemento normale e previsto del reddito dell'impresa), contributi agli investimenti, altri trasferimenti in conto capitale (ad esempio, rimborso di debiti) e acquisti di partecipazioni;

c) ai fini dell'applicazione di tale criterio, i costi di produzione rappresentano la somma dei consumi intermedi, dei redditi da lavoro dipendente, degli ammortamenti, delle altre imposte sulla produzione e dei costi di capitale. Gli altri contributi alla produzione non sono detratti. Allo scopo di garantire la coerenza dei concetti di ricavi delle vendite e di costi di produzione in sede di applicazione del criterio quantitativo per la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita, dai costi di produzione sono esclusi tutti i costi sostenuti per investimenti per uso proprio. Per semplicità, i costi di capitale possono generalmente essere stimati sulla base degli interessi effettivi netti pagati. Per i produttori di servizi finanziari, tuttavia, vanno considerati gli oneri d'interesse, ossia va effettuata una rettifica per tener conto dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM).

Il criterio quantitativo per la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita va applicato in un'ottica pluriennale. Le fluttuazioni secondarie del volume delle vendite da un anno all'altro non richiedono una riclassificazione delle unità istituzionali (e delle loro UAE locali e produzioni).

3.34 Le vendite possono comprendere vari elementi. Ad esempio, nel caso dei servizi di assistenza sanitaria prestati da un ospedale, le vendite possono corrispondere:

a) ad acquisti dei datori di lavoro da registrare quale reddito in natura corrisposto ai loro dipendenti e spesa per consumi finali da parte di tali lavoratori dipendenti;

b) ad acquisti delle imprese di assicurazione private;

c) ad acquisti degli enti di previdenza e assistenza sociale e delle amministrazioni pubbliche da classificare come prestazioni sociali in natura;

d) ad acquisti delle famiglie senza rimborso (spesa per consumi finali).

Soltanto gli altri contributi alla produzione ricevuti e gli aiuti (provenienti, ad esempio, da enti caritativi) non sono considerati vendite.

Analogamente, a titolo di esempio, la vendita di servizi di trasporto da parte di un'impresa può configurarsi come consumi intermedi dei produttori, retribuzione in natura corrisposta dai datori di lavoro, prestazioni sociali in natura erogate dalle amministrazioni pubbliche e acquisti delle famiglie senza rimborso.

3.35 Un caso particolare è rappresentato dalle istituzioni senza scopo di lucro private al servizio delle imprese. Tali istituzioni sono normalmente finanziate mediante quote o contributi versati dalle imprese associate. Le quote di associazione non sono considerate come trasferimenti, bensì come corrispettivo di servizi resi, ossia ricavi delle vendite. Tali istituzioni senza scopo di lucro figurano pertanto tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e sono classificate nel settore delle società finanziarie o delle società non finanziarie.

3.36 Nell'applicare il criterio di comparazione dei ricavi delle vendite e dei costi di produzione delle istituzioni senza scopo di lucro pubbliche o private, l'inclusione nei ricavi di tutti i flussi monetari correlati al volume della produzione può risultare fuorviante in alcuni casi specifici. Questo è il caso, ad esempio, del finanziamento delle scuole private e pubbliche. I contributi delle amministrazioni pubbliche possono essere proporzionati al numero di alunni, ma anche costituire oggetto di negoziazione tra scuole e amministrazioni pubbliche. In tal caso, detti contributi non sono considerati ricavi delle vendite, sebbene possa esistere una relazione esplicita tra essi e un parametro del volume della produzione quale il numero di allievi. Ciò implica che una scuola la cui principale fonte di finanziamento è costituita da tali contributi è un produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.37 I produttori pubblici possono essere produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita. I produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificati nei settori delle società finanziarie e non finanziarie. Se si configura come produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita, l'unità istituzionale è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche.

3.38 Le UAE locali che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e da produttori di beni e servizi per proprio uso finale non possono fornire prodotti non destinabili alla vendita. La loro produzione può pertanto essere registrata soltanto come produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o per proprio uso finale e valutata di conseguenza (cfr. paragrafi da 3.42 a 3.53).

3.39 Le UAE locali che agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita possono fornire una produzione secondaria nella forma di beni e servizi destinabili alla vendita e di beni e servizi per proprio uso finale. La produzione di beni e servizi per proprio uso finale consta degli investimenti per uso proprio. In linea di principio, per determinare se la produzione è per il mercato si dovrebbero applicare ai singoli prodotti i criteri qualitativi e quantitativi per la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita. Una siffatta produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita da parte di produttori che non producono per il mercato si potrebbe avere, ad esempio, allorché le strutture ospedaliere delle amministrazioni pubbliche praticano prezzi economicamente significativi per alcuni servizi da esse prestati.

3.40 Altri esempi sono costituiti dalle vendite di riproduzioni da parte di musei statali o dalle vendite di previsioni meteorologiche da parte di istituti meteorologici.

3.41 I produttori che non producono per il mercato possono anche percepire introiti dalla vendita a prezzi economicamente non significativi della loro produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (ad esempio, i proventi della vendita di biglietti di ingresso nei musei). Tali proventi sono di pertinenza della produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. Tuttavia, se i due tipi di introiti (derivanti dalla vendita di biglietti di ingresso e dalla vendita di poster e cartoline) sono di difficile individuazione, essi possono essere trattati o come proventi della produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o come proventi della produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. La scelta tra le due registrazioni dipenderà dall'importanza relativa attribuita ai due tipi di entrate (proventi della vendita di biglietti di ingresso superiori a quelli della vendita di poster e cartoline o viceversa).

Momento di registrazione e valutazione della produzione

3.42 La produzione va registrata e valutata nel momento in cui essa è originata dal processo produttivo.

3.43 Tutta la produzione deve essere valutata ai prezzi base, ma si utilizzano specifiche convenzioni:

a) per la valutazione della produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita;

b) per la valutazione della produzione complessiva di un produttore (UAE locale) di beni e servizi non destinabili alla vendita;

c) per la valutazione della produzione complessiva di una unità istituzionale della quale una UAE locale è un produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.44  Definizione: il prezzo base è il prezzo che il produttore può ricevere dall'acquirente per un'unità di bene o di servizio prodotta, detratte le eventuali imposte (imposte sui prodotti) da pagare su quella unità in conseguenza della sua produzione o della sua vendita, ma compreso ogni eventuale contributo (contributi ai prodotti) da ricevere su quella unità in conseguenza della sua produzione o della sua vendita. Sono escluse le spese di trasporto fatturate separatamente dal produttore, come pure i guadagni e le perdite in conto capitale su attività finanziarie e non finanziarie.

3.45 La produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12) è valutata utilizzando i prezzi base di prodotti simili venduti sul mercato; ciò genera per tale produzione un risultato netto di gestione o un reddito misto. Un esempio è costituito dai servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari che generano un risultato netto di gestione. Se non sono disponibili i prezzi base per prodotti simili, la produzione per proprio uso finale dovrebbe essere valutata sulla base dei costi di produzione, più una maggiorazione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita) per il risultato netto di gestione o il reddito misto.

3.46 Gli accrescimenti dei prodotti in corso di lavorazione sono valutati al prezzo base corrente dei prodotti finiti.

3.47 Al fine di stimare in anticipo il valore della produzione considerata come prodotti in corso di lavorazione, si aggiunge ai costi effettivamente sostenuti una maggiorazione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita) per il risultato di gestione o il reddito misto stimati. Le stime provvisorie sono successivamente sostituite da quelle ottenute spalmando sul periodo di durata dei lavori il valore effettivo (una volta che è noto) dei prodotti finiti.

Il valore della produzione dei prodotti finiti è pari alla somma dei valori:

a) dei prodotti finiti oggetto di vendita o di baratto;

b) delle entrate nelle scorte di prodotti finiti meno le uscite;

c) dei prodotti finiti per proprio uso finale.

3.48 Per i fabbricati e le opere d'ingegneria civile acquistati quando non sono ancora completati, si stima un valore sulla base dei costi finora sostenuti, compresa una maggiorazione per tener conto del risultato di gestione o del reddito misto. Tale maggiorazione è determinata allorché il valore può essere stimato sulla base dei prezzi di fabbricati e opere simili. L'ammontare dei pagamenti rateali potrebbe essere utilizzato per stimare il valore degli investimenti fissi lordi effettuati dall'acquirente a ciascuno stadio, ipotizzando che non vi siano pagamenti anticipati né arretrati.

Se la costruzione per uso proprio di un'opera di ingegneria civile non è completata entro un unico periodo contabile, il valore della produzione è stimato applicando il seguente metodo. Si determina la quota dei costi sostenuti nel periodo corrente sul totale dei costi per l'intera durata dei lavori di costruzione, quindi si applica tale quota alla stima del totale della produzione ai prezzi base correnti. Qualora non sia possibile stimare il valore dell'opera finita ai prezzi base correnti, questa è valutata sulla scorta dei costi complessivi di produzione, più una maggiorazione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita) per il risultato netto di gestione o il reddito misto. Se la manodopera è prestata, in tutto o in parte, gratuitamente, come nel caso di famiglie che costruiscono in cooperativa, nei costi complessivi di produzione stimati è inclusa una stima del costo di tale manodopera se essa fosse stata retribuita, basandosi sulle tariffe salariali per attività simili.

3.49 La produzione complessiva di un produttore (una UAE locale) di beni e servizi non destinabili alla vendita è valutata ai costi complessivi di produzione, ossia alla somma:

a) dei consumi intermedi (P.2);

b) dei redditi da lavoro dipendente (D.1);

c) degli ammortamenti (P.51c);

d) delle altre imposte sulla produzione (D.29) al netto degli altri contributi alla produzione (D.39).

Gli interessi passivi (esclusi i servizi d'intermediazione finanziaria indirettamente misurati) non sono compresi nei costi considerati per valutare la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. Inoltre, tali costi non includono un'imputazione per un rendimento netto del capitale, né per il valore locativo dei fabbricati non residenziali posseduti e utilizzati nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.50 La produzione complessiva di un'unità istituzionale è pari alla somma delle produzioni complessive delle UAE locali che la compongono. Ciò vale anche per le unità istituzionali che sono produttrici di beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.51 In mancanza di una produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita dei produttori che non producono per il mercato, la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è valutata ai costi di produzione. Viceversa, se tali produttori presentano una produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita, la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è valutata come saldo residuo, ossia quale differenza tra i costi complessivi di produzione e i proventi della produzione di beni e servizi destinabili alla vendita.

3.52 La produzione di beni e servizi destinabili alla vendita dei produttori che non producono per il mercato è valutata a prezzi base. La produzione complessiva di una UAE locale che non produce per il mercato comprendente la sua produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, non destinabili alla vendita e per proprio uso finale è valutata sommando i costi di produzione. Il valore della sua produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è dato dai proventi della vendita di tali prodotti, mentre il valore della sua produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è ottenuto quale differenza tra il valore della sua produzione complessiva e la somma della sua produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e di beni e servizi per proprio uso finale. Il valore dei proventi della vendita a prezzi economicamente non significativi di beni e servizi non prodotti per il mercato non figura in tali calcoli, ma rientra nel valore della produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.53 In merito al momento di registrazione e alla valutazione della produzione valgono le precisazioni e le eccezioni qui di seguito riportate secondo l'ordine delle sezioni della CPA.

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (sezione A)

3.54 La produzione di prodotti agricoli è registrata come se avvenisse nel corso dell'intero periodo di produzione (e non solo quando si miete il raccolto o si macellano gli animali).

I prodotti agricoli in via di maturazione, gli alberi da legname e il patrimonio ittico o zootecnico destinato all'alimentazione umana sono considerati, durante tale processo di maturazione e sviluppo, scorte di prodotti in corso di lavorazione, per diventare, una volta completato il processo, scorte di prodotti finiti.

Dalla produzione è esclusa ogni variazione delle risorse biologiche non coltivate quali, ad esempio, la crescita di animali, uccelli, pesci in libertà o la crescita naturale di foreste.

Prodotti trasformati e manufatti (sezione C) — Lavori di costruzione (sezione F)

3.55 In caso di costruzione, nell'arco di diversi periodi contabili, di un fabbricato o di un'altra opera, la produzione di ciascun periodo è considerata come venduta all'acquirente alla fine del periodo, è registrata cioè come investimento fisso dell'acquirente, anziché come prodotto in corso di lavorazione del comparto delle costruzioni. La produzione è considerata come venduta all'acquirente per stadi successivi. Se il contratto prevede versamenti rateali, il valore della produzione può essere stimato sulla base del valore dei versamenti effettuati in ciascun periodo. In caso d'incertezza sull'acquirente finale, la produzione incompleta prodotta in ciascun periodo è registrata come prodotti in corso di lavorazione.

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli (sezione G)

3.56 La produzione dei servizi di commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio è misurata dai margini di commercio realizzati dalla vendita dei beni acquistati per essere rivenduti.

Definizione: i margini commerciali corrispondono alla differenza tra il prezzo di vendita effettivo, o presunto, su un bene acquistato per essere rivenduto e il prezzo che dovrebbe essere pagato dal commerciante per sostituire il bene nel momento in cui esso è venduto o altrimenti ceduto.

I margini commerciali realizzati su alcuni beni possono essere negativi in caso di diminuzione dei prezzi di vendita di tali beni. I margini commerciali sono negativi sui beni che non sono venduti perché avariati o rubati. I margini commerciali sui beni forniti ai dipendenti come retribuzione in natura o utilizzati dai proprietari per consumi finali sono pari a zero.

I guadagni e le perdite in conto capitale non sono inclusi nei margini commerciali.

La produzione di un commerciante all'ingrosso o al dettaglio deriva dalla seguente equazione:

valore della produzione =

valore delle vendite

più valore dei beni acquistati per la rivendita e destinati a consumi intermedi, redditi da lavoro dipendente in natura o redditi misti in natura,

meno valore dei beni acquistati per la rivendita,

più valore relativo all'aumento delle scorte di beni per la rivendita,

meno valore relativo alla diminuzione dalle scorte di beni per la rivendita,

meno valore di perdite ricorrenti a causa di normali tassi di deperimento, furto o danni accidentali.

Servizi di trasporto e magazzinaggio (sezione H)

3.57 La produzione dei servizi di trasporto è misurata sulla base dell'ammontare dei ricavi del trasporto di passeggeri o merci. Il trasporto per uso proprio nell'ambito della UAE locale è considerato attività ausiliaria e non è individuato e registrato separatamente.

3.58 La produzione dei servizi di magazzinaggio è misurata come il valore di un accrescimento dei prodotti in corso di lavorazione. Gli aumenti di prezzo dei beni compresi nelle scorte vanno considerati come guadagni in conto capitale e non come prodotti in corso di lavorazione e produzione. Se l'incremento di valore riflette un aumento del prezzo senza alcuna variazione della qualità, non si ha alcuna ulteriore produzione durante il periodo, in aggiunta ai costi di magazzinaggio o all'acquisto esplicito di servizi di magazzinaggio. In tre casi, tuttavia, l'incremento di valore va considerato come produzione:

a) la qualità di un bene può migliorare con l'andar del tempo, come ad esempio nel caso del vino; vanno considerati come produzione solo quei casi in cui l'aumento della qualità del bene rientra nel normale processo di produzione;

b) fattori stagionali influenzano l'offerta e la domanda di un determinato bene che comportano variazioni regolari e prevedibili del suo prezzo nel corso dell'anno, anche se le sue qualità fisiche potrebbero non essere cambiate;

c) il processo di produzione è sufficientemente lungo da richiedere l'applicazione di coefficienti di sconto al lavoro eseguito molto prima della consegna.

3.59 La maggior parte delle variazioni di prezzo dei beni compresi nelle scorte non è costituita da accrescimenti dei prodotti in corso di lavorazione. Al fine di stimare l'incremento di valore dei beni immagazzinati ben oltre i costi di magazzinaggio, si può far ricorso al previsto incremento di valore superiore al tasso generale di inflazione durante un periodo predeterminato. Qualsiasi guadagno ottenuto al di fuori del periodo predeterminato continua ad essere registrato come guadagno o perdita in conto capitale.

I servizi di magazzinaggio non includono le variazioni di prezzo per effetto del possesso di attività finanziarie, oggetti di valore o altre attività non finanziarie come terreni e fabbricati.

3.60 La produzione dei servizi delle agenzie di viaggio è misurata come il valore del compenso del servizio delle agenzie (onorari o commissioni) e non sulla base degli importi versati dai viaggiatori alle agenzie, comprendenti le spese del trasporto da parte di terzi.

3.61 La produzione dei servizi dei tour operator è misurata sulla base degli importi complessivi a questi versati dai turisti.

3.62 I servizi delle agenzie di viaggio si differenziano dai servizi prestati dai tour operator in quanto i primi consistono nella sola intermediazione per conto dei viaggiatori, mentre i secondi creano un nuovo prodotto, offrono cioè un pacchetto comprendente diversi elementi: viaggio, pernottamento e attività ricreative.

Servizi di alloggio e di ristorazione (sezione I)

3.63 Il valore della produzione dei servizi di alberghi, ristoranti e caffè comprende il valore degli alimenti, delle bevande ecc., consumati.

Servizi finanziari e assicurativi (sezione K): produzione delle autorità bancarie centrali

Le autorità bancarie centrali prestano i seguenti servizi:

a) servizi di politica monetaria;

b) servizi di intermediazione finanziaria;

c) servizi di vigilanza sulle società finanziarie.

La produzione delle autorità bancarie centrali è misurata come somma dei costi sostenuti.

Servizi finanziari e assicurativi (sezione K): servizi finanziari in generale

I servizi finanziari constano dei seguenti servizi:

a) intermediazione finanziaria (inclusi i servizi di assicurazione e pensionistici);

b) servizi degli ausiliari finanziari;

c) altri servizi finanziari.

3.64 L'intermediazione finanziaria consiste nella gestione dei rischi finanziari e nella trasformazione della liquidità. Le società che esercitano tali attività raccolgono fondi, ad esempio, tramite depositi e mediante l'emissione di obbligazioni e altri titoli. Esse utilizzano tali risorse finanziarie, in aggiunta ai fondi propri, per acquisire attività finanziarie attraverso la concessione a terzi di prestiti e l'acquisto di obbligazioni o altri titoli. L'intermediazione finanziaria comprende i servizi di assicurazione e pensionistici.

3.65 Le attività finanziarie ausiliarie facilitano la gestione dei rischi e la trasformazione della liquidità. Gli ausiliari finanziari agiscono per conto di altre unità e non si espongono al rischio connesso all'assunzione di passività finanziarie o all'acquisto di attività finanziarie nel quadro di un servizio di intermediazione.

3.66 Gli altri servizi finanziari comprendono servizi di monitoraggio, quali la sorveglianza del mercato azionario e delle obbligazioni, servizi di sicurezza, come la protezione di gioielli di valore e di documenti importanti, e servizi d'intermediazione, come il cambio di valute e la negoziazione di titoli.

3.67 In considerazione della rigorosa sorveglianza cui sono sottoposti, i servizi finanziari sono prodotti quasi esclusivamente da istituzioni finanziarie. Ad esempio, se un dettagliante intende concedere agevolazioni creditizie alla propria clientela, tali agevolazioni sono normalmente offerte da una società finanziaria consociata o da un'altra istituzione finanziaria specializzata.

3.68 I servizi finanziari possono essere pagati direttamente o indirettamente. Alcune operazioni inerenti ad attività finanziarie possono comportare oneri sia diretti sia indiretti. I servizi finanziari sono prestati e remunerati principalmente in quattro modi:

a) servizi finanziari prestati contro pagamento diretto;

b) servizi finanziari remunerati mediante un aggravio degli interessi;

c) servizi finanziari di acquisizione e cessione di attività e passività finanziarie sui mercati finanziari;

d) servizi finanziari prestati nell'ambito di sistemi di assicurazione e pensionistici e finanziati attraverso i contributi assicurativi e i redditi da investimenti.

3.69 Tali servizi finanziari, prestati a fronte del pagamento di oneri espliciti, comprendono una vasta gamma di servizi che possono essere erogati da istituzioni finanziarie di vario tipo. I seguenti esempi illustrano la natura dei servizi addebitati direttamente:

a) le banche ottengono un compenso dalle famiglie per i servizi di accensione di un mutuo ipotecario, di gestione di un portafoglio di investimenti e di amministrazione di patrimoni immobiliari;

b) le istituzioni specializzate ottengono un compenso dalle società non finanziarie per l'organizzazione di una acquisizione o della gestione di una ristrutturazione di un gruppo di società;

c) le società di carte di credito addebitano solitamente alle unità che accettano in pagamento le carte di credito una percentuale su ciascuna vendita;

d) al detentore di una carta è addebitato, normalmente ogni anno, un onere esplicito per il possesso della carta.

3.70 Nell'intermediazione finanziaria, ad esempio, un'istituzione finanziaria come una banca accetta in deposito fondi da unità che non ne devono fare un uso immediato e su cui percepiscono in tal modo interessi e li presta ad altre unità le cui disponibilità finanziarie sono insufficienti a soddisfare le loro esigenze. La banca predispone pertanto un meccanismo che consente alle prime unità di prestare alle seconde. Entrambe le parti pagano un compenso alla banca quale corrispettivo per il servizio prestato: l'unità che mette a disposizione i fondi paga tale compenso accettando un tasso d'interesse inferiore a quello di riferimento, mentre l'unità che riceve i fondi lo paga accettando un tasso di interesse superiore a quello di riferimento. La differenza tra il tasso d'interesse corrisposto alle banche dalle unità che hanno ottenuto un prestito e il tasso d'interesse effettivamente riconosciuto ai depositanti si configura pertanto come un onere per SIFIM.

3.71 È raro il caso che l'importo dei fondi prestati da un'istituzione finanziaria coincida esattamente con quello dei fondi depositati presso di essa. Alcuni fondi possono essere stati depositati, ma non essere stati ancora utilizzati per erogare prestiti. Alcuni prestiti possono essere stati finanziati con fondi propri della banca e non con fondi di terzi. A prescindere dalla fonte di finanziamento, un servizio è prestato per i prestiti e i depositi offerti. Per tutti i prestiti e i depositi sono imputati SIFIM. Tali oneri indiretti si applicano soltanto per i prestiti concessi dalle istituzioni finanziarie e per i depositi presso di queste.

3.72 Il tasso di riferimento è un valore intermedio tra i tassi degli interessi bancari sui depositi e di quelli sui prestiti. Non corrisponde a una media aritmetica dei tassi sui depositi o sui prestiti. Il tasso utilizzato per le operazioni interbancarie di concessione e di assunzione di prestiti costituisce una possibile opzione. Sono tuttavia necessari tassi di riferimento diversi per ciascuna valuta in cui sono espressi i prestiti e i depositi, in particolare nel caso in cui intervenga un'istituzione finanziaria non residente.

I SIFIM sono descritti dettagliatamente nel capitolo 14.

3.73 Un compenso per il servizio è addebitato allorché un'istituzione finanziaria mette in vendita un titolo (ad esempio, un buono o una obbligazione). Il prezzo d'acquisto (lettera) è pari al valore di mercato stimato del titolo, più un determinato margine. Un altro compenso è addebitato allorché un titolo è venduto, in quanto il prezzo offerto al venditore (denaro) è pari al valore di mercato meno un certo margine. Margini tra i prezzi d'acquisto e di vendita si applicano anche nelle compravendite di azioni, quote dei fondi di investimento e valute estere. Tali margini corrispondono alla prestazione di servizi finanziari.

3.74 Rientrano in tale sezione i servizi finanziari di seguito indicati, ciascuno dei quali si configura come redistribuzione di fondi.

a) Assicurazioni contro i danni. Nel quadro di una polizza di assicurazione contro i danni, una impresa di assicurazione riscuote un premio da un cliente finché non le viene richiesto il pagamento di un indennizzo o finché non scade il periodo di assicurazione. L'impresa di assicurazione investe il premio e il conseguente reddito da capitale costituisce una ulteriore fonte di raccolta di fondi. Il reddito da capitale rappresenta un reddito cui il cliente rinuncia ed è considerato un'integrazione implicita del premio effettivo. L'impresa di assicurazione stabilisce il livello dei premi effettivi in modo tale che la somma dei premi, più il reddito da capitale conseguito su di essi e meno gli indennizzi previsti, lasci un margine che l'impresa di assicurazione trattiene come produzione.

La produzione per l'assicurazione contro i danni è calcolata nel seguente modo:

totale dei premi di competenza dell'esercizio,

più premi supplementari impliciti (pari al reddito da capitale conseguito sulle riserve tecniche),

meno indennizzi dovuti rettificati.

L'impresa di assicurazione dispone di riserve costituite da premi effettivi di competenza dell'esercizio successivo e di riserve sinistri comprendenti i risarcimenti non ancora richiesti, i risarcimenti richiesti ma non ancora liquidati, oppure i risarcimenti richiesti e liquidati ma non ancora corrisposti. Tali riserve sono denominate riserve tecniche e sono utilizzate per generare redditi da investimenti. I guadagni e le perdite in conto capitale non costituiscono redditi derivanti dall'investimento delle riserve tecniche di assicurazione. Le riserve tecniche di assicurazione possono essere investite in attività secondarie dell'impresa di assicurazione come, ad esempio, la locazione di abitazioni o di uffici. Il risultato netto di gestione per tali attività secondarie corrisponde a redditi derivanti dall'investimento di riserve tecniche di assicurazione.

Il livello di indennizzi appropriato utilizzato ai fini del calcolo della produzione è denominato «indennizzi rettificati» e può essere determinato in due modi. Il metodo di previsione stima il livello degli indennizzi rettificati sulla base di un modello che prende in considerazione gli indennizzi pagati in passato dall'impresa. Il secondo metodo utilizza informazioni contabili: gli indennizzi rettificati sono ottenuti ex post aggiungendo agli indennizzi effettivi dovuti la variazione delle riserve di perequazione, ossia degli accantonamenti a fronte di indennizzi di entità inaspettatamente rilevante. Nel caso in cui le riserve di perequazione non siano sufficienti per riportare a un livello normale gli indennizzi rettificati, questi sono integrati da prelievi dai fondi propri. Una caratteristica importante di entrambi i metodi è che gli indennizzi inaspettatamente rilevanti non comportano una variabilità delle stime della produzione, né stime negative.

Le variazioni delle riserve tecniche e delle riserve di perequazione a seguito di emendamenti della regolamentazione finanziaria sono registrate come altre variazioni di volume delle attività: esse sono irrilevanti ai fini del calcolo della produzione. Nel caso in cui, per mancanza di informazioni, non possa essere utilizzato per la stima degli indennizzi rettificati nessuno dei due metodi, potrebbe rendersi necessario stimare la produzione sulla base della somma dei costi, con una maggiorazione per tener conto dell'utile normale.

Nel caso delle assicurazioni con utili, per determinare la produzione viene detratta la variazione delle riserve per tali assicurazioni.

b) Le polizze di assicurazione sulla vita sono una forma di piani di risparmio. L'assicurato versa per vari anni un premio all'impresa di assicurazione a fronte dell'impegno di quest'ultima di offrire determinate prestazioni in futuro. Tali prestazioni potrebbero essere espresse mediante una formula che prende in considerazione i premi corrisposti o potrebbero dipendere dal maggiore o minore successo con cui l'impresa di assicurazione ha investito i fondi. Il metodo di calcolo della produzione per le assicurazioni sulla vita adotta gli stessi principi generali applicati per le assicurazioni contro i danni. Tuttavia, in considerazione degli intervalli di tempo intercorrenti tra la riscossione dei premi e la corresponsione delle prestazioni, è necessario adottare specifiche disposizioni per le variazioni delle riserve tecniche. La produzione per le assicurazioni sulla vita è ottenuta nel seguente modo:

premi di competenza dell'esercizio,

più premi supplementari, meno prestazioni dovute,

meno aumenti (più decrementi) delle riserve tecniche di assicurazione sulla vita.

I premi sono definiti nello stesso identico modo per le assicurazioni sulla vita e per le assicurazioni contro i danni. L'entità dei premi supplementari è più rilevante nel caso delle assicurazioni sulla vita rispetto alle assicurazioni contro i danni. Le prestazioni sono registrate nel momento in cui sono erogate o versate. Per le assicurazioni sulla vita non si rende necessario ricavare una stima rettificata delle prestazioni perché gli esborsi monetari non sono così imprevedibili come nel caso delle polizze di assicurazione contro i danni. Le riserve tecniche di assicurazione sulla vita aumentano ogni anno per effetto dei nuovi premi versati e dei nuovi redditi da investimenti attribuiti agli assicurati (ma da questi non prelevati) e diminuiscono per effetto delle prestazioni corrisposte. È quindi possibile esprimere il livello di produzione delle assicurazioni sulla vita quale differenza tra il totale dei redditi da investimenti conseguiti sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita e la quota di tali redditi effettivamente attribuita agli assicurati e aggiunta alle riserve tecniche di assicurazione.

Allorché non sia possibile applicare tale metodo per mancanza di dati o esso non produca risultati significativi, la produzione per le assicurazioni sulla vita è calcolata come la somma dei costi di produzione, con una maggiorazione per tener conto dell'utile normale.

c) La produzione delle attività di riassicurazione deve essere determinata nello stesso modo illustrato per le assicurazioni contro i danni, a prescindere che esse riguardino assicurazioni sulla vita o contro i danni.

d) La produzione della gestione di un sistema di assicurazione sociale dipende dal modo in cui questo è organizzato. Sono elencati di seguito esempi di come sono organizzati tali sistemi:

1) i sistemi di sicurezza sociale sono sistemi di assicurazione sociale che riguardano l'intera collettività e sono imposti e controllati dalle amministrazioni pubbliche. Hanno lo scopo di assicurare prestazioni ai cittadini in caso di vecchiaia, invalidità, morte, malattia, infortunio sul lavoro, disoccupazione, assistenza familiare e sanitaria ecc. Se si individuano unità distinte, la loro produzione è determinata, come per tutta la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, sommando i costi. Se non si individuano unità distinte, la produzione della sicurezza sociale è inclusa nella produzione delle amministrazioni pubbliche al livello al quale essa opera;

2) allorché un datore di lavoro gestisce un proprio sistema di assicurazione sociale, il valore della produzione è determinato sulla base della somma dei costi integrata da una stima della remunerazione del capitale fisso utilizzato nella gestione del sistema. Il valore della produzione è misurato nello stesso modo nel caso in cui il datore di lavoro crei un fondo pensione distinto per gestire il sistema;

3) se un datore di lavoro si affida a una impresa di assicurazione perché gestisca il sistema per suo conto, il valore della produzione è pari alla commissione pagata all'impresa di assicurazione;

4) nel caso di un sistema a cui partecipano più aziende, il valore della produzione è misurato, come per le polizze di assicurazione sulla vita, quale differenza tra i redditi da investimenti percepiti dal sistema e gli accantonamenti aggiunti alle riserve.

e) La misurazione della produzione dei sistemi di garanzia standard di prestiti dipende dal tipo di produttore in questione. Se il sistema di garanzie standard agisce come un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita, il valore della produzione è calcolato come nel caso delle assicurazioni contro i danni. Se il sistema opera come un produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita, il valore della produzione è calcolato sommando i costi.

Servizi immobiliari (sezione L)

3.75 La produzione dei servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari è valutata al valore stimato del canone di affitto che un locatario dovrebbe pagare per lo stesso alloggio, tenendo conto di fattori quali l'ubicazione, i servizi cui è possibile avere accesso nelle vicinanze ecc., nonché delle dimensioni e della qualità dell'abitazione stessa. Per i garage separati dalle abitazioni, utilizzati dai proprietari a scopi di consumo finale in connessione con l'uso dell'alloggio, deve essere effettuata una stima simile. Il valore locativo delle abitazioni occupate dai rispettivi proprietari e ubicate all'estero — ad esempio, case di vacanze — non dovrebbe essere registrato come produzione interna, bensì come importazioni di servizi e il corrispondente risultato netto di gestione come reddito primario percepito dal resto del mondo. Analoghe registrazioni sono eseguite per le abitazioni occupate dai rispettivi proprietari nel caso di non residenti. Per gli appartamenti in multiproprietà è registrata una quota del compenso del servizio.

3.76 Per stimare il valore dei servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari si utilizza il metodo della stratificazione. Il parco abitativo è stratificato secondo la localizzazione dell'immobile, la natura dell'alloggio e altri fattori che incidono sul canone di affitto. Per ottenere una stima del valore locativo dell'intero parco abitativo si utilizzano informazioni sui canoni di affitto effettivi delle abitazioni locate. Il canone di affitto effettivo medio per strato è applicato a tutti gli alloggi di quel particolare strato. Se le informazioni sugli affitti sono ricavate da indagini a campione, il riporto all'universo degli affitti all'intero parco abitativo riguarda sia una parte delle abitazioni locate, sia tutti gli alloggi occupati dai proprietari. La procedura dettagliata per la determinazione del canone di affitto per strato viene effettuata per un anno base, procedendo a estrapolazioni per i periodi successivi.

3.77 Nel metodo di stratificazione, il canone di locazione da applicare agli alloggi occupati dai proprietari è definito come il canone di locazione praticato sul mercato privato per utilizzare un'abitazione non ammobiliata. Per determinare gli affitti figurativi si prendono in considerazione i canoni di affitto per alloggi non ammobiliati ricavati dal totale dei contratti stipulati sul mercato privato. Sono inclusi i canoni di affitto del mercato privato calmierati in forza di normative delle amministrazioni pubbliche. Nel caso in cui la fonte dell'informazione sia l'inquilino, il canone di affitto osservato è corretto sommandovi eventuali indennità di abitazione specifiche versate direttamente al proprietario. Se la dimensione del campione per le locazioni osservate come descritto in precedenza non è sufficientemente ampia, ai fini della determinazione dei fitti figurativi possono essere utilizzati i canoni di affitto rilevati per gli alloggi ammobiliati, ovviamente rettificando gli importi per tenere conto della differenza tra alloggi ammobiliati e non ammobiliati. Eccezionalmente possono essere utilizzati anche i canoni di affitto delle abitazioni di proprietà pubblica, debitamente incrementati. Non dovrebbero invece essere utilizzati le locazioni a prezzo ridotto degli alloggi locati a parenti o a lavoratori dipendenti.

3.78 Il metodo di stratificazione è utilizzato il riporto all'universo al totale delle abitazioni locate. Il canone di affitto medio figurativo di cui sopra potrebbe rivelarsi inadeguato per alcuni settori del mercato locativo. Ad esempio, i canoni calmierati per gli alloggi ammobiliati o i canoni pubblici rettificati non costituiscono un riferimento adeguato per le abitazioni effettivamente locate. In questo caso sono necessari strati distinti per le abitazioni ammobiliate o gli alloggi sociali effettivamente locati, in combinazione con appropriati canoni medi di affitto.

3.79 In mancanza di un mercato locativo sufficientemente ampio in cui le abitazioni locate siano caratteristiche degli alloggi occupati dai proprietari, per tali alloggi si applica il metodo dei costi di utilizzazione.

In base al metodo dei costi di utilizzazione, la produzione dei servizi di abitazione è pari alla somma dei consumi intermedi, degli ammortamenti, di altre imposte al netto dei contributi alla produzione e del risultato netto di gestione.

Il risultato netto di gestione è misurato applicando un coefficiente annuale reale costante di rendimento al valore netto del parco di alloggi occupati dai proprietari a prezzi correnti (costi di sostituzione).

3.80 La produzione dei servizi immobiliari per fabbricati non residenziali è misurata sulla base del valore dei canoni di locazione dovuti.

Servizi professionali, scientifici e tecnici (sezione M); servizi amministrativi e di supporto (sezione N)

3.81 La produzione dei servizi di leasing operativo, quali il noleggio di macchine o attrezzature, è misurata sulla base del valore del canone di locazione corrisposto. Il leasing operativo è differente dal leasing finanziario, il quale si configura come un finanziamento dell'acquisto di beni attraverso la concessione di un prestito dal locatore al locatario. Nel caso del leasing finanziario i canoni periodici sono costituiti da una quota di rimborso di capitale e da una quota di interessi, con un piccolo compenso per i servizi diretti prestati (cfr. il capitolo 15: «Contratti, locazioni e licenze»).

3.82 La ricerca e lo sviluppo (R&S) consistono in una attività creativa esercitata in via sistematica allo scopo di aumentare lo stock di conoscenze e di utilizzare tali conoscenze per creare o sviluppare nuovi prodotti, comprese versioni migliorate o nuove qualità di prodotti esistenti, o scoprire o sviluppare nuovi o più efficienti processi di produzione. La R&S di consistenza significativa in rapporto all'attività principale è registrata come attività secondaria della UAE locale. Una UAE locale separata è distinta per la R&S ove possibile.

3.83 La produzione dei servizi di R&S è così misurata:

a) la R&S di laboratori o istituti di ricerca commerciali specializzati è valutata sulla base dei proventi delle vendite, di contratti, commissioni, onorari ecc., applicando la procedura abituale;

b) la produzione della R&S destinata ad essere utilizzata all'interno della stessa impresa è valutata con riferimento ai prezzi base stimati che sarebbero pagati se la ricerca venisse effettuata all'esterno; in mancanza di un mercato di outsourcing della R&S di natura simile, la R&S è valutata come somma dei costi di produzione, più una maggiorazione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita) per il risultato netto di gestione o il reddito misto;

c) la R&S svolta da unità della pubblica amministrazione, università e istituti di ricerca senza scopo di lucro è valutata sulla base della somma dei costi di produzione. I proventi dalla vendita di R&S da parte dei produttori che non producono per il mercato devono essere registrati quali introiti dalla produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita.

La spesa per R&S va distinta da quella per l'istruzione e la formazione e non include i costi di sviluppo di software quale attività principale o secondaria.

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria (sezione O)

3.84 I servizi di pubblica amministrazione e difesa e i servizi di assicurazione sociale obbligatoria sono erogati quali servizi non destinabili alla vendita e sono valutati come tali.

Servizi di istruzione (sezione P); servizi sanitari e di assistenza sociale (sezione Q)

3.85 Per i servizi di istruzione e per i servizi sanitari è tracciata una precisa linea di demarcazione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, nonché tra le rispettive produzioni. Ad esempio, per alcuni tipi di istruzione e di assistenza medica i prezzi praticati dalle istituzioni pubbliche (o da altre istituzioni grazie a contributi specifici) possono essere irrisori, mentre per altri tipi di istruzione e per cure mediche particolari possono essere applicate tariffe commerciali. Un altro esempio è quello in cui il medesimo tipo di servizio (ad esempio, l'istruzione superiore) è erogato, da una parte, dalle amministrazioni pubbliche e, dall'altra, da istituti aventi scopo di lucro.

I servizi di istruzione e sanitari non comprendono le attività di R&S; inoltre i servizi sanitari non includono l'istruzione in campo sanitario impartita, ad esempio, presso cliniche universitarie.

Servizi nel campo dell'arte, dello spettacolo e del tempo libero (sezione R); altri servizi (sezione S)

3.86 La produzione di libri, supporti registrati, film, software, nastri, dischi ecc., avviene in due fasi, pertanto anche la sua misurazione è effettuata in due stadi.

1) La produzione dell'originale — un prodotto di proprietà intellettuale — è misurata con riferimento al prezzo pagato, se l'originale è venduto, o, nel caso in cui non sia venduto, sulla scorta dei prezzi base pagati per originali simili, dei loro costi di produzione (inclusa una maggiorazione per il risultato netto di gestione) o del valore scontato dei previsti proventi futuri dell'utilizzazione di tale originale in un processo di produzione.

2) Il proprietario di tale bene può utilizzarlo direttamente, oppure può produrre copie in periodi successivi. Se il proprietario ha autorizzato altri produttori a utilizzare l'originale in un processo di produzione, i proventi, le commissioni, le royalty ecc., percepiti in forza della licenza concessa costituiscono la produzione di servizi. Tuttavia, la vendita dell'originale costituisce un investimento fisso negativo.

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze (sezione T)

3.87 La produzione dei servizi domestici prodotti impiegando personale retribuito è valutata sulla base dei redditi da lavoro dipendente corrisposti. Questi ultimi comprendono qualsiasi retribuzione in natura, quali vitto o alloggio.

CONSUMI INTERMEDI (P.2)

3.88  Definizione: i consumi intermedi sono costituiti dai beni e dai servizi consumati quali input in un processo di produzione, escluso il capitale fisso il cui consumo è registrato come ammortamento. Nel corso del processo produttivo i beni e i servizi subiscono una trasformazione, oppure sono esauriti.

3.89 Sono esempi di consumi intermedi:

a) i beni e i servizi utilizzati quali input nelle attività ausiliarie: ad esempio, le attività di acquisto, di vendita, di marketing, di elaborazione dati, di trasporto, di immagazzinamento e di manutenzione, le attività contabili, in materia di sicurezza ecc.; tali beni e servizi non sono distinti da quelli consumati nel corso delle attività principali (o secondarie) di una UAE locale;

b) i beni e i servizi ricevuti da un'altra UAE locale della stessa unità istituzionale;

c) i canoni di locazione di beni: ad esempio, il leasing operativo di macchine, autoveicoli, software e originali di opere di intrattenimento;

d) i costi di utilizzo di contratti, locazioni e licenze a breve termine registrati come attività non prodotte; è escluso l'acquisto di tali attività non prodotte;

e) le quote di associazione, i contributi o i diritti versati ad associazioni professionali senza scopo di lucro (cfr. paragrafo 3.35);

f) i beni e i servizi non considerati investimenti lordi, quali:

1) utensili non costosi impiegati per operazioni comuni, quali seghe, badili, coltelli, asce, martelli, cacciaviti, chiavi inglesi e altri utensili, e piccoli apparecchi come le calcolatrici tascabili; tutte le spese relative a tali beni durevoli sono registrate come consumi intermedi;

2) la manutenzione ordinaria e le riparazioni di beni utilizzati nella produzione;

3) i servizi di formazione del personale, di ricerche di mercato e simili, acquistati da un'agenzia esterna o prestati da una UAE locale distinta della stessa unità istituzionale;

4) la spesa per R&S sarà considerata investimenti fissi soltanto quando l'affidabilità e la comparabilità delle stime degli Stati membri avranno raggiunto un livello sufficientemente elevato;

g) le spese sostenute dai lavoratori dipendenti, rimborsate dai loro datori di lavoro, per beni necessari alla produzione di questi ultimi, ad esempio allorché i lavoratori sono tenuti per contratto ad acquistare per conto proprio utensili o indumenti di sicurezza;

h) le spese sostenute dai datori di lavoro, a beneficio sia proprio, sia dei loro dipendenti, perché necessarie per la produzione, ad esempio:

1) rimborso ai dipendenti delle spese di viaggio, di trasferta, di trasloco e di rappresentanza da questi sostenute nell'esercizio delle loro funzioni;

2) spese finalizzate ad accrescere il confort sul luogo di lavoro.

Tali spese sono elencate nella sezione relativa ai redditi da lavoro dipendente (D.1) (cfr. paragrafo 4.07);

i) i costi del servizio di assicurazione contro i danni sostenuti dalle UAE locali (cfr. il capitolo 16 relativo alle assicurazioni); al fine di registrare come consumi intermedi soltanto il compenso del servizio, dall'ammontare dei premi di assicurazione versati occorre detrarre, ad esempio, l'importo degli indennizzi corrisposti e la variazione netta delle riserve matematiche; quest'ultima è attribuita alle UAE locali in misura proporzionale ai premi versati;

j) i SIFIM acquistati dai produttori residenti;

k) la produzione da parte delle autorità bancarie centrali di beni e servizi non destinabili alla vendita va interamente attribuita a consumi intermedi degli altri intermediari finanziari.

3.90 Dai consumi intermedi sono esclusi:

a) i beni considerati investimenti lordi, quali ad esempio:

1) oggetti di valore;

2) prospezioni minerarie;

3) miglioramenti di rilievo al di là di quelli necessari per conservare in buono stato i beni: ad esempio, rinnovi, ricostruzioni o ampliamenti;

4) software acquistato o prodotto per uso proprio;

5) armi da guerra e relative attrezzature;

b) le spese considerate come acquisti di attività non prodotte, quali ad esempio contratti, locazioni e licenze a lungo termine (cfr. capitolo 15);

c) le spese dei datori di lavoro considerate retribuzioni lorde in natura;

d) la fruizione di servizi collettivi erogati dalle amministrazioni pubbliche (considerati spesa per consumi collettivi delle amministrazioni pubbliche) da parte di unità produttrici di beni e servizi destinabili alla vendita o per proprio uso finale;

e) i beni e i servizi prodotti e consumati nel corso dello stesso periodo contabile e nell'ambito della stessa UAE locale (essi non sono registrati neppure come produzione);

f) i versamenti a favore delle amministrazioni pubbliche a titolo di tributi e per ottenere il rilascio di licenze che sono considerati come altre imposte sulla produzione;

g) gli esborsi per ottenere il permesso di sfruttare risorse naturali (ad esempio, terreni), considerati diritti di sfruttamento, ossia una corresponsione di redditi da capitale.

Momento di registrazione e valutazione dei consumi intermedi

3.91 I prodotti utilizzati per i consumi intermedi sono registrati e valutati nel momento in cui entrano nel processo di produzione. Essi sono valutati ai prezzi di acquisto, al momento dell'utilizzo, di prodotti o servizi simili.

3.92 Le unità produttrici non registrano direttamente l'impiego dei beni nella produzione, bensì gli acquisti di beni destinati ad essere utilizzati quali input, al netto dell'aumento delle quantità di tali beni compresi nelle scorte.

CONSUMI FINALI (P.3, P.4)

3.93 Sono utilizzati due concetti di consumi finali:

a) spesa per consumi finali (P.3);

b) consumi finali effettivi (P.4).

La spesa per consumi finali è la spesa per i beni e i servizi utilizzati dalle famiglie, dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e dalle amministrazioni pubbliche per il soddisfacimento di bisogni individuali e collettivi. Al contrario, i consumi finali effettivi si riferiscono alla loro acquisizione di beni e servizi per il consumo. La differenza tra questi concetti sta nel trattamento di taluni beni e servizi finanziati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, ma forniti alle famiglie a titolo di trasferimenti sociali in natura.

Spesa per consumi finali (P.3)

3.94  Definizione: la spesa per consumi finali è costituita dalla spesa sostenuta dalle unità istituzionali residenti per beni o servizi utilizzati per il diretto soddisfacimento di bisogni o desideri individuali o di bisogni collettivi dei membri della collettività.

3.95 Nella spesa per consumi finali delle famiglie figurano ad esempio:

a) i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari;

b) i redditi in natura, quali:

1) beni e servizi ricevuti a titolo di reddito in natura dai lavoratori dipendenti;

2) beni o servizi prodotti da imprese non costituite in società appartenenti alle famiglie, destinati a essere consumati dai componenti delle famiglie: ad esempio, prodotti alimentari e altri prodotti agricoli, servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari e servizi domestici prodotti impiegando personale retribuito (domestici, cuochi, giardinieri, autisti ecc.);

c) beni non considerati consumi intermedi, quali:

1) l'occorrente per le piccole riparazioni e la decorazione interna delle abitazioni effettuate sia dai locatari sia dai proprietari;

2) l'occorrente per la riparazione e la manutenzione di beni di consumo durevoli compresi i veicoli;

d) beni non considerati investimenti, in particolare i beni di consumo durevoli che continuano ad assolvere la loro funzione nel corso di numerosi periodi contabili; è incluso il trasferimento della proprietà di alcuni beni durevoli da una impresa a una famiglia;

e) i servizi finanziari addebitati direttamente e i servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati per la parte fruita dalle famiglie a titolo di consumi finali;

f) i servizi di assicurazione per l'ammontare del compenso del servizio implicito;

g) i servizi pensionistici per l'ammontare del compenso del servizio implicito;

h) gli esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere il rilascio di licenze, permessi ecc., considerati acquisti di servizi (cfr. paragrafi 4.79 e 4.80);

i) l'acquisto di prodotti a prezzi economicamente non significativi: ad esempio, biglietti di ingresso a un museo.

3.96 Dalla spesa per consumi finali delle famiglie sono esclusi:

a) i trasferimenti sociali in natura quali le spese inizialmente sostenute dalle famiglie, ma successivamente rimborsate dagli enti di sicurezza sociale, come ad esempio talune spese mediche;

b) beni e servizi considerati consumi intermedi o investimenti lordi:

1) le spese sostenute per ragioni di lavoro dalle famiglie proprietarie di imprese non costituite in società: ad esempio, per beni durevoli quali veicoli, mobili o apparecchiature elettriche (investimenti fissi lordi) o anche per beni non durevoli come i carburanti (consumi intermedi);

2) le spese sostenute da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari per opere di decorazione, manutenzione e riparazione diverse da quelle normalmente eseguite dai locatari (considerate consumi intermedi nella produzione di servizi di abitazione);

3) l'acquisto di un'abitazione (considerato investimento fisso lordo);

4) le spese per oggetti di valore (considerate investimenti lordi);

c) le acquisizioni di attività non prodotte, in particolare l'acquisto di terreni;

d) tutti gli esborsi sostenuti dalle famiglie da considerare come imposte (cfr. paragrafi 4.79 e 4.80);

e) le quote di associazione, i contributi e i diritti versati dalle famiglie alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, quali sindacati, enti professionali, associazioni dei consumatori e associazioni religiose, sociali, culturali, ricreative e sportive;

f) i trasferimenti volontari in denaro o in natura delle famiglie a favore di enti di beneficenza e di organizzazioni di aiuto e assistenza.

3.97 La spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprende due categorie distinte:

a) il valore dei beni e dei servizi prodotti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie diversi dagli investimenti per uso proprio e diversi dalla spesa delle famiglie e di altre unità;

b) il valore degli acquisti, da parte delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, di beni e servizi, prodotti da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, forniti a titolo di trasferimenti sociali in natura — senza alcuna trasformazione — alle famiglie per essere da queste consumati.

3.98 La spesa per consumi finali (P.3) delle amministrazioni pubbliche comprende due categorie di spesa, simili a quelle delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie:

a) il valore dei beni e dei servizi prodotti dalle amministrazioni pubbliche stesse (P.1) diversi dagli investimenti per uso proprio (corrispondenti a P.12), la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) e i flussi monetari inerenti alla produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131);

b) il valore degli acquisti da parte delle amministrazioni pubbliche di beni e servizi, prodotti da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, forniti — senza alcuna trasformazione — alle famiglie a titolo di trasferimenti sociali in natura (D.632). I beni e i servizi forniti dai venditori alle famiglie sono pagati dalle amministrazioni pubbliche.

3.99 Le società non sostengono una spesa per consumi finali. I beni o i servizi acquistati dalle società, identici a quelli utilizzati dalle famiglie per i loro consumi finali, sono utilizzati come consumi intermedi oppure sono forniti ai dipendenti a titolo di retribuzione in natura, ossia come spesa imputata per consumi finali delle famiglie.

Consumi finali effettivi (P.4)

3.100  Definizione: i consumi finali effettivi sono costituiti dai beni o dai servizi acquisiti dalle unità istituzionali residenti per il soddisfacimento diretto di bisogni umani, siano essi individuali o collettivi.

3.101  Definizione: i beni e i servizi per consumi individuali («beni e servizi individuali») sono i beni e i servizi acquisiti da una famiglia e utilizzati per il soddisfacimento dei desideri e dei bisogni dei componenti di tale famiglia. I beni e i servizi individuali presentano le seguenti caratteristiche:

a) è possibile osservare e registrare l'acquisizione dei beni o dei servizi da parte di una singola famiglia o di un suo componente e anche il momento in cui essa si è verificata;

b) la famiglia ha acconsentito alla fornitura dei beni o dei servizi e intraprende le azioni necessarie al consumo di tali beni e servizi, ad esempio frequentando una scuola o recandosi in ospedale;

c) i beni o i servizi hanno natura tale che la loro acquisizione da parte di una famiglia o di un individuo, o di un gruppo di persone, ne preclude l'acquisizione da parte di altre famiglie o persone.

3.102  Definizione: i servizi collettivi sono servizi per consumi collettivi che sono forniti simultaneamente a tutti i membri della collettività, oppure a tutti i membri di una particolare categoria della collettività come, ad esempio, a tutte le famiglie residenti in una determinata regione. I servizi collettivi presentano le seguenti caratteristiche:

a) possono essere erogati contemporaneamente a ogni membro della collettività o a particolari categorie della collettività, come i residenti in una particolare regione o località;

b) la fruizione di tali servizi è normalmente passiva e non richiede l'assenso o l'attiva partecipazione di tutti gli individui in questione;

c) l'erogazione di un servizio collettivo a favore di un unico individuo non riduce la quantità disponibile per gli altri membri della collettività o di una categoria specifica di persone.

3.103 La spesa per consumi finali delle famiglie comprende esclusivamente beni e servizi individuali. Tutti i beni e i servizi forniti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono considerati individuali.

3.104 Per i beni e i servizi forniti dalle amministrazioni pubbliche, la linea di demarcazione tra beni e servizi collettivi e beni e servizi individuali è tracciata sulla base della classificazione della spesa pubblica per funzione (COFOG).

Tutta la spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche in ciascuna delle seguenti categorie è considerata spesa per consumi individuali:

a)

 

7.1 Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

7.2 Servizi ambulatoriali

7.3 Servizi ospedalieri

7.4 Servizi di sanità pubblica

b)

 

8.1 Servizi ricreativi e sportivi

8.2 Servizi culturali

c)

 

9.1 Istruzione prescolastica ed elementare

9.2 Istruzione secondaria

9.3 Istruzione postsecondaria non universitaria

9.4 Istruzione universitaria

9.5 Istruzione non definibile per livello

9.6 Servizi sussidiari dell'istruzione

d)

 

10.1 Malattia e invalidità

10.2 Vecchiaia

10.3 Superstiti

10.4 Famiglia e figli

10.5 Disoccupazione

10.6 Abitazione

10.7 Emarginazione sociale non classificata altrove.

3.105 In alternativa, la spesa per consumi individuali delle amministrazioni pubbliche corrisponde alla divisione 14 della classificazione dei consumi individuali secondo la funzione (Coicop), in cui figurano i seguenti gruppi:

14.1 Abitazione (equivalente al gruppo 10.6 della COFOG)

14.2 Sanità (equivalente ai gruppi 7.1-7.4 della COFOG)

14.3 Attività ricreative e culturali (equivalente ai gruppi 8.1 e 8.2 della COFOG)

14.4 Istruzione (equivalente ai gruppi 9.1-9.6 della COFOG)

14.5 Protezione sociale (equivalente ai gruppi 10.1-10.5 e al gruppo 10.7 della COFOG).

3.106 La spesa per consumi collettivi corrisponde alla parte residua della spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche.

È rappresentata dai seguenti gruppi della COFOG:

a) Servizi generali delle amministrazioni pubbliche (divisione 1)

b) Difesa (divisione 2)

c) Ordine pubblico e sicurezza (divisione 3)

d) Affari economici (divisione 4)

e) Protezione dell'ambiente (divisione 5)

f) Abitazioni e assetto del territorio (divisione 6)

g) Amministrazione generale, regolamentazione, diffusione di informazioni generali e di statistiche (tutte le divisioni)

h) Ricerca e sviluppo (tutte le divisioni).

3.107 Le relazioni tra i vari concetti di consumi utilizzati sono evidenziati nella tavola 3.2.



Tavola 3.2. —  Settore che sostiene la spesa

 

Amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Totale delle acquisizioni

Consumi individuali

X (= Trasferimenti sociali in natura)

X (= Trasferimenti sociali in natura)

X

Consumi finali effettivi individuali delle famiglie

Consumi collettivi

X

0

0

Consumi finali effettivi collettivi delle amministrazioni pubbliche

Totale

Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche

Spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Spesa per consumi finali delle famiglie

Totale dei consumi finali effettivi = Totale della spesa per consumi finali

X: applicabile

0: non applicabile

3.108 La spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie è totalmente individuale. Il totale dei consumi finali effettivi è pari alla somma dei consumi finali effettivi delle famiglie e dei consumi finali effettivi delle amministrazioni pubbliche.

3.109 Non si hanno trasferimenti sociali in natura con il resto del mondo (anche se siffatti trasferimenti esistono in termini monetari). Il totale dei consumi finali effettivi è pari al totale della spesa per consumi finali.

Momento di registrazione e valutazione della spesa per consumi finali

3.110 La spesa per un bene è registrata nel momento in cui è trasferita la proprietà di tale bene, mentre la spesa per un servizio è registrata nel momento in cui è completata l'erogazione del servizio.

3.111 La spesa per beni acquistati nell'ambito di operazioni di vendita rateale o simili, nonché di leasing finanziario, è registrata nel momento in cui i beni sono consegnati anche se non coincide con il momento del trasferimento della proprietà.

3.112 Il consumo per uso proprio è registrato nel momento in cui i beni e i servizi destinati all'autoconsumo sono prodotti.

3.113 La spesa per consumi finali delle famiglie è registrata al prezzo di acquisto, ossia al prezzo che l'acquirente paga effettivamente al momento dell'acquisto dei prodotti. Una definizione più dettagliata è fornita al paragrafo 3.06.

3.114 I beni e i servizi forniti a titolo di retribuzioni in natura sono valutati ai prezzi base se sono prodotti dai datori di lavoro e ai prezzi di acquisto dei datori di lavoro se sono da questi acquistati.

3.115 I beni o i servizi destinati all'autoconsumo sono valutati ai prezzi base.

3.116 La spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, per prodotti di loro produzione, è registrata nel momento in cui essi sono prodotti, il quale coincide anche con il momento della prestazione di tali servizi da parte delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Quanto alla spesa per consumi finali per i beni e i servizi forniti tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, il momento di registrazione è il momento della consegna.

3.117 La spesa per consumi finali (P.3) delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie è pari alla somma della rispettiva produzione (P.1), più la spesa per prodotti forniti alle famiglie tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, compresa nei trasferimenti sociali in natura (D.632), meno i pagamenti da parte di altre unità, ossia la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) e i pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131), meno gli investimenti per uso proprio (P.12).

Momento di registrazione e valutazione dei consumi finali effettivi

3.118 I beni e i servizi sono acquisiti dalle unità istituzionali allorché esse diventano i nuovi proprietari dei beni e allorché è completata la consegna dei servizi a tali unità.

3.119 Le acquisizioni (consumi finali effettivi) sono valutate ai prezzi di acquisto per le unità che sostengono la spesa.

3.120 I trasferimenti in natura diversi dai trasferimenti sociali in natura delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono trattati come se fossero trasferimenti in denaro. Di conseguenza, il valore dei beni o dei servizi è registrato come spesa dalle unità istituzionali o dai settori che li acquistano.

3.121 I valori dei due aggregati della spesa per consumi finali e dei consumi finali effettivi sono identici. I beni e i servizi acquisiti dalle famiglie residenti attraverso trasferimenti sociali in natura sono valutati agli stessi prezzi a cui essi sono valutati negli aggregati di spesa.

INVESTIMENTI LORDI (P.5)

3.122 Gli investimenti lordi comprendono:

a) gli investimenti fissi lordi (P.51g):

1) ammortamenti (P.51c);

2) investimenti fissi netti (P.51n);

b) la variazione delle scorte (P.52);

c) le acquisizioni meno le cessioni di oggetti di valore (P.53).

3.123 Gli investimenti lordi sono misurati al lordo degli ammortamenti. Gli investimenti netti sono calcolati detraendo gli ammortamenti dagli investimenti lordi.

Investimenti fissi lordi (P.51g)

3.124  Definizione: gli investimenti fissi lordi (P.51) sono costituiti dalle acquisizioni, al netto delle cessioni, di capitale fisso effettuate dai produttori residenti durante un periodo di tempo determinato, più taluni incrementi di valore dei beni non prodotti realizzati mediante l'attività produttiva delle unità di produzione o istituzionali. Il capitale fisso è costituito dai beni prodotti che sono utilizzati nella produzione per più di un anno.

3.125 Gli investimenti fissi lordi comprendono valori sia positivi sia negativi:

a) valori positivi:

1) beni nuovi o usati acquistati;

2) beni prodotti e destinati dal produttore a uso proprio (compresa la produzione di capitale fisso per uso proprio non ancora completata o non pienamente matura);

3) beni nuovi o usati acquistati tramite operazioni di baratto;

4) beni nuovi o usati ricevuti nel quadro di trasferimenti in conto capitale in natura;

5) beni nuovi o usati acquistati dall'utilizzatore tramite operazioni di leasing finanziario;

6) miglioramenti di rilievo apportati a beni e a monumenti storici esistenti;

7) crescita naturale delle risorse biologiche coltivate che generano ripetutamente nuovi prodotti;

b) valori negativi (ossia cessioni di beni registrate come acquisizioni negative):

1) beni usati venduti;

2) beni usati ceduti tramite operazioni di baratto;

3) beni usati ceduti nel quadro di trasferimenti in conto capitale in natura.

3.126 Le cessioni di beni non comprendono:

a) gli ammortamenti (che includono i normali danni accidentali previsti);

b) le perdite eccezionali, come quelle dovute a siccità o ad altre calamità naturali, che sono registrate come altre variazioni di volume delle attività.

3.127 Si distinguono i seguenti tipi di investimenti fissi lordi:

1) abitazioni;

2) fabbricati non residenziali e altre opere; sono inclusi i miglioramenti di rilievo apportati ai terreni;

3) impianti e macchinari, come navi, automobili e computer;

4) armamenti;

5) risorse biologiche coltivate (ad esempio, alberi e bestiame);

6) costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte, quali terreni, contratti, locazioni e licenze;

7) R&S, la produzione di R&S liberamente disponibile; la spesa per R&S sarà considerata come investimento fisso soltanto quando le stime degli Stati membri avranno raggiunto un elevato livello di affidabilità e comparabilità;

8) prospezione e valutazione mineraria;

9) software e basi di dati;

10) originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento;

11) altri diritti di proprietà intellettuale.

3.128 Tra i miglioramenti di rilievo apportati ai terreni figurano:

a) la sottrazione di terreni al mare mediante la costruzione a questo scopo di dighe e argini;

b) il diboscamento di terreni, l'eliminazione di pietre ecc., onde poter utilizzare per la prima volta i terreni per la produzione;

c) la bonifica di paludi o l'irrigazione di terreni aridi mediante la costruzione di argini, fossati e canali d'irrigazione; la prevenzione di inondazioni o di fenomeni di erosione da parte del mare o di fiumi mediante la costruzione di frangiflutti, dighe marittime o di argini di piena.

Tali attività possono comportare la creazione di grandi opere nuove, come dighe marittime e argini di piena, che non sono tuttavia utilizzate per produrre altri beni e servizi, bensì per ottenere terreni migliori o più estesi. A essere utilizzati nella produzione sono i terreni, ossia un'attività non prodotta. Ad esempio, una diga costruita per produrre elettricità ha una funzione diversa da quella di una diga costruita per proteggere i terreni dal mare. Soltanto una diga di quest'ultimo tipo è classificata tra i miglioramenti apportati ai terreni.

3.129 Gli investimenti fissi lordi comprendono i seguenti casi limite:

a) le acquisizioni di case galleggianti, chiatte, case viaggianti e caravan utilizzati quali residenza delle famiglie e le acquisizioni di strutture ad essi connesse, come i garage;

b) le strutture e le attrezzature utilizzate dalle forze armate;

c) le armi leggere e i veicoli corazzati utilizzati da unità non militari;

d) le variazioni della consistenza del bestiame utilizzato per la produzione su più anni, quale il bestiame da riproduzione, il bestiame da latte, gli ovini allevati per la lana e gli animali da tiro;

e) le variazioni degli alberi coltivati per più anni, quali alberi da frutto, viti, alberi della gomma, palme ecc.;

f) i miglioramenti apportati ai beni usati che non si possono configurare come attività di riparazione e manutenzione ordinaria;

g) l'acquisto di beni mediante operazioni di leasing finanziario;

h) i costi terminali, ossia i considerevoli costi connessi allo smaltimento, come ad esempio i costi di dismissione di centrali nucleari o di bonifica di discariche.

3.130 Non sono da considerare come investimenti fissi lordi:

a) le operazioni incluse tra i consumi intermedi, come:

1) gli acquisti di piccoli utensili ai fini della produzione;

2) le riparazioni e la manutenzione ordinaria;

3) gli acquisti di beni da utilizzare nel quadro di un contratto di leasing operativo (cfr. anche il capitolo 15: «Contratti, locazioni e licenze»); per l'impresa che utilizza tali beni, i canoni rappresentano consumi intermedi, mentre, per il proprietario dei beni, il costo di acquisizione è registrato come un investimento fisso lordo;

b) le operazioni registrate come variazione delle scorte:

1) animali da macello, compreso il pollame;

2) alberi da legname (prodotti in corso di lavorazione);

c) gli impianti e i macchinari acquistati dalle famiglie a scopi di consumi finali;

d) i guadagni e le perdite in conto capitale su capitale fisso;

e) le perdite di capitale fisso dovute a catastrofi: ad esempio, distruzione di coltivazioni e moria di bestiame a seguito di epidemie non normalmente coperte da assicurazione o danni dovuti a inondazioni, tempeste di vento o incendi boschivi eccezionali;

f) accantonamenti o riserve costituiti senza alcun impegno circa l'effettivo acquisto o la costruzione di uno specifico bene di investimento, ad esempio fondi delle amministrazioni pubbliche per infrastrutture.

3.131 Gli investimenti fissi lordi nella forma di miglioramenti apportati a beni usati sono registrati come acquisizioni di nuovi beni dello stesso tipo.

3.132 I prodotti di proprietà intellettuale sono il risultato di attività di ricerca e sviluppo, di studi o innovazione che si traducono in conoscenze il cui utilizzo è soggetto a restrizioni dalla legge o da altri strumenti di protezione.

Ne sono un esempio:

a) i risultati della R&S;

b) i risultati delle prospezioni minerarie, misurati sulla base dei costi di trivellazioni di prova, di rilievi aerei o di altre indagini, dei costi di trasporto ecc.;

c) il software e le vaste basi di dati da utilizzare nella produzione per più di un anno;

d) gli originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento: manoscritti, modelli, film, registrazioni sonore ecc.

3.133 Sia per il capitale fisso sia per le attività non finanziarie non prodotte, i costi di trasferimento della proprietà sostenuti dai nuovi proprietari comprendono:

a) gli oneri sopportati per la consegna del bene (nuovo o usato) nel luogo e nel momento fissati: spese di trasporto, di installazione, di montaggio ecc.;

b) gli onorari o le commissioni versati, come gli onorari riconosciuti ad agrimensori, ingegneri, avvocati, periti ecc. e le commissioni pagate ad agenzie immobiliari, banditori ecc.;

c) le imposte che il nuovo proprietario deve pagare per il trasferimento della proprietà dei beni. Si tratta di imposte sui servizi prestati da intermediari e di imposte per il trasferimento della proprietà e non di imposte sui beni acquistati.

Tutti i suddetti costi devono essere registrati come investimenti fissi lordi dal nuovo proprietario.

Momento di registrazione e valutazione degli investimenti fissi lordi

3.134 Gli investimenti fissi lordi sono registrati nel momento in cui la proprietà dei beni è trasferita all'unità istituzionale che intende utilizzarli nella produzione.

Eccezioni a tale regola sono previste nel caso di:

a) leasing finanziario, in cui il trasferimento della proprietà dal locatore al locatario è imputato;

b) investimenti fissi lordi per uso proprio, che sono registrati nel momento in cui sono prodotti.

3.135 Gli investimenti fissi lordi sono valutati ai prezzi di acquisto, compresi gli oneri di installazione e gli altri costi connessi al trasferimento della proprietà. Se prodotti per uso proprio, sono valutati ai prezzi base di beni simili e, nel caso in cui tali prezzi non siano disponibili, sulla base dei costi di produzione più una maggiorazione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita) per il risultato netto di gestione o il reddito misto.

3.136 Le acquisizioni di prodotti di proprietà intellettuale sono valutate in vari modi:

a) per le prospezioni minerarie: ai costi delle perforazioni esplorative e delle trivellazioni di prova e ai costi sostenuti per rendere possibile l'esecuzione di test (come rilievi aerei o altre indagini);

b) per il software: al prezzo di acquisto, se è acquistato sul mercato, o al prezzo base stimato, oppure, se non sono disponibili prezzi base, ai costi di produzione più una maggiorazione per il risultato netto di gestione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita), se è sviluppato all'interno;

c) per gli originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento: al prezzo pagato dall'acquirente se essi sono venduti oppure, se non sono venduti, applicando uno dei seguenti metodi di stima:

i) prezzo base pagato per originali simili;

ii) somma dei loro costi di produzione, più una maggiorazione per il risultato netto di gestione (tranne che per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita); oppure

iii) valore scontato dei presunti proventi futuri.

3.137 Le cessioni, tramite vendita, di beni usati sono valutate ai prezzi base, al netto di ogni costo sostenuto dal venditore per il trasferimento della proprietà.

3.138 I costi di trasferimento della proprietà possono riguardare sia le attività prodotte, compreso il capitale fisso, sia le attività non prodotte, come i terreni.

Tali costi sono inclusi nei prezzi di acquisto nel caso delle attività prodotte. Nel caso dei terreni e delle altre attività non prodotte, sono distinti dagli acquisti e dalle vendite e registrati in una rubrica separata della classificazione degli investimenti fissi lordi.

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (P.51c)

3.139  Definizione: gli ammortamenti (consumo di capitale fisso) (P.51c) corrispondono alla perdita di valore subita dalle attività possedute, per effetto del normale logorio fisico e dell'obsolescenza. La stima della diminuzione di valore comprende un accantonamento per perdite di beni a seguito del verificarsi di eventi accidentali che sono assicurabili. Gli ammortamenti coprono i costi terminali previsti, come i costi di dismissione di centrali nucleari o di impianti di trivellazione del petrolio o i costi di bonifica di discariche. Tali costi sono registrati come ammortamenti alla fine della vita di servizio dei beni in questione, nel momento in cui i costi terminali sono registrati come investimenti fissi lordi.

3.140 Gli ammortamenti sono calcolati per tutti i beni che costituiscono il capitale fisso (esclusi gli animali), compresi i diritti di proprietà intellettuale, i miglioramenti di rilievo apportati ai terreni e i costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte.

3.141 Gli ammortamenti qui considerati differiscono da quelli consentiti a fini fiscali o registrati in contabilità aziendale. Essi sono stimati sulla base dello stock di capitale fisso e della durata economica media probabile delle diverse categorie di tali beni. Per il calcolo delle consistenze di capitale fisso, qualora manchino informazioni dirette su di esso, si applica il metodo dell'inventario permanente. Le consistenze di capitale fisso sono valutate ai prezzi di acquisto del periodo corrente.

3.142 Le perdite di beni a seguito di eventi accidentali che sono assicurabili sono prese in considerazione nel calcolo della vita media di servizio dei beni in questione. Se per l'economia nel suo complesso i danni accidentali subiti entro un determinato periodo contabile sono pari o prossimi alla media, per le singole unità o per singoli insiemi di unità, può esistere uno scarto tra danni accidentali effettivamente subiti e danni accidentali medi. Per i settori, qualsiasi differenza è registrata come altre variazioni di volume delle attività.

3.143 Gli ammortamenti vanno calcolati applicando il metodo dell'ammortamento lineare, ripartendo cioè in quote costanti il valore da ammortizzare per tutto il periodo di utilizzazione del bene.

3.144 In alcuni casi, se il profilo di perdita di efficienza lo richiede, è applicato il metodo dell'ammortamento geometrico.

3.145 Nel sistema dei conti gli ammortamenti sono registrati sotto ciascun saldo contabile, che è evidenziato sia lordo sia netto. Un saldo lordo è un saldo contabile da cui non sono stati detratti gli ammortamenti, mentre un saldo netto è un saldo contabile da cui sono già stati defalcati gli ammortamenti.

Variazione delle scorte (P.52)

3.146  Definizione: La variazione delle scorte è misurata come la differenza tra il valore delle entrate nelle scorte e il valore delle uscite dalle scorte e di ogni perdita ricorrente dei beni compresi nelle scorte.

3.147 Le perdite ricorrenti per deterioramento fisico, danno accidentale o furto possono riguardare tutti i tipi di scorte:

a) materie prime e prodotti intermedi;

b) prodotti in corso di lavorazione;

c) prodotti finiti;

d) beni per la rivendita (ad esempio, nel caso di taccheggio).

3.148 Le scorte comprendono le seguenti categorie:

a) materie prime e prodotti intermedi:

le materie prime e i prodotti intermedi sono costituiti da tutti i prodotti conservati nelle scorte per essere utilizzati quali input intermedi nella produzione, inclusi i prodotti di cui le amministrazioni pubbliche detengono scorte. Beni quali oro, diamanti ecc. sono inclusi se destinati ad impieghi industriali o ad altra produzione;

b) prodotti in corso di lavorazione:

i prodotti in corso di lavorazione sono costituiti dai prodotti non ancora finiti. Essi sono registrati nelle scorte dei rispettivi produttori e possono assumere forme diverse, ad esempio:

1) prodotti vegetali in via di maturazione;

2) alberi e bestiame in fase di crescita;

3) fabbricati e altre opere non ultimati (eccetto quelli prodotti nell'ambito di un contratto di vendita stipulato a priori o per uso proprio, considerati entrambi investimenti fissi);

4) altri beni non completati, ad esempio navi e impianti di trivellazione del petrolio;

5) ricerche avviate in campo giuridico o a fini di consulenza, ma completate solo in parte;

6) produzioni cinematografiche completate solo in parte;

7) programmi informatici completati solo in parte.

Prodotti in corso di lavorazione sono registrati per ogni processo produttivo che non risulta completato alla fine del periodo in esame. Ciò assume particolare rilevanza per i conti trimestrali, ad esempio per i prodotti agricoli la cui maturazione non si completa entro un trimestre.

Una riduzione dei prodotti in corso di lavorazione si registra allorché è ultimato il processo produttivo: a quel punto tutti i prodotti in corso di lavorazione si trasformano in prodotti finiti;

c) prodotti finiti:

i prodotti finiti che figurano nelle scorte sono quei prodotti che i rispettivi produttori non intendono trasformare ulteriormente prima di cederli ad altre unità istituzionali;

d) beni per la rivendita:

i beni per la rivendita sono i prodotti acquistati allo scopo di essere rivenduti nelle stesse condizioni in cui sono stati acquistati.

Momento di registrazione e valutazione della variazione delle scorte

3.149 Il momento di registrazione e la valutazione della variazione delle scorte sono armonizzati con quelli delle altre operazioni sui prodotti. Ciò vale in particolare per i consumi intermedi (ad esempio, per quanto concerne le materie prime e i prodotti intermedi), per la produzione (ad esempio, per i prodotti in corso di lavorazione e per la produzione che utilizza prodotti agricoli immagazzinati) e per gli investimenti fissi lordi (ad esempio, per i prodotti in corso di lavorazione). Se sono trasformati all'estero con trasferimento della proprietà economica, i beni devono essere inclusi nelle esportazioni (e successivamente nelle importazioni). L'esportazione è rispecchiata da una concomitante riduzione delle scorte e la conseguente successiva importazione è registrata quale incremento delle scorte, a condizione che i beni non siano immediatamente utilizzati o venduti.

3.150 Ai fini della determinazione della variazione delle scorte, i beni che entrano nelle scorte e i beni che ne escono sono valutati rispettivamente al momento dell'entrata nelle scorte e al momento dell'uscita dalle scorte.

3.151 I prezzi utilizzati per valutare i beni ai fini della determinazione della variazione delle scorte sono i seguenti:

a) la produzione di prodotti finiti che entrano nelle scorte dei produttori è valutata come se i prodotti fossero venduti in quel momento, ai prezzi base correnti;

b) gli accrescimenti dei prodotti in corso di lavorazione sono valutati in proporzione ai prezzi base correnti stimati dei prodotti finiti;

c) le diminuzioni dei prodotti in corso di lavorazione che escono dalle scorte quando la produzione è ultimata sono valutate ai prezzi base correnti dei prodotti non finiti;

d) i beni che escono dalle scorte per essere venduti sono valutati ai prezzi base;

e) i beni per la rivendita che entrano nelle scorte dei commercianti all'ingrosso e al dettaglio ecc., sono valutati ai prezzi di acquisto, stimati o effettivi, del commerciante;

f) i beni per la rivendita che escono dalle scorte sono valutati ai prezzi di acquisto a cui essi possono essere sostituiti al momento della loro uscita e non al prezzo del momento in cui sono stati acquistati.

3.152 Le perdite a causa di deterioramento fisico, danni accidentali assicurabili o furto sono registrate e valutate come segue:

a) per le materie prime e i prodotti intermedi: sono valutate come materie prime e prodotti intermedi effettivamente usciti per essere utilizzati nella produzione (consumi intermedi);

b) per i prodotti in corso di lavorazione: sono valutate quali diminuzioni degli accrescimenti della produzione effettuata nello stesso periodo;

c) per i prodotti finiti e i beni per la rivendita: come uscite dalle scorte ai prezzi correnti di beni non deteriorati.

3.153 Se le informazioni disponibili sono insufficienti, per la stima della variazione delle scorte si utilizzano i seguenti metodi di approssimazione:

a) se le variazioni di volume delle scorte sono regolari, un metodo accettabile di approssimazione consiste nel moltiplicare la variazione di volume delle scorte per i prezzi medi del periodo, utilizzando prezzi di acquisto per le scorte detenute dagli utilizzatori o dai commercianti all'ingrosso o al dettaglio e prezzi base per le scorte detenute dai rispettivi produttori;

b) se i prezzi dei beni in questione restano costanti, le fluttuazioni del volume delle scorte non inficiano la stima della variazione delle scorte ottenuta moltiplicando la variazione di volume per il prezzo medio;

c) se tanto il volume quanto i prezzi delle scorte variano sensibilmente nel corso del periodo contabile, si rendono necessari metodi di stima più sofisticati: ad esempio, valutazioni trimestrali della variazione delle scorte o ricorso a informazioni sulla distribuzione delle oscillazioni nel corso del periodo contabile (le fluttuazioni possono essere più ampie alla fine dell'anno civile, nel momento del raccolto ecc.);

d) se sono disponibili informazioni sui valori all'inizio e alla fine del periodo (ad esempio, nel caso del commercio all'ingrosso o al dettaglio in cui esistono spesso scorte di prodotti molto diversi tra loro), ma non informazioni distinte sui prezzi e sui volumi, sono stimate le variazioni di volume tra l'inizio e la fine del periodo: un metodo di stima delle variazioni di volume consiste nello stimare indici di rotazione costanti per tipo di prodotto.

Le variazioni di prezzo stagionali possono rispecchiare una modifica della qualità: ad esempio, i prezzi delle vendite di liquidazione o i prezzi della frutta e della verdura fuori stagione. Tali modifiche della qualità sono considerate variazioni di volume.

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53)

3.154  Definizione: gli oggetti di valore sono beni non finanziari, utilizzati solo secondariamente per la produzione o il consumo, che non sono soggetti, in condizioni normali, a deterioramento (fisico) nel tempo e che sono acquistati e detenuti soprattutto come riserve di valore.

3.155 Gli oggetti di valore comprendono i seguenti tipi di beni:

a) pietre e metalli preziosi, quali diamanti, oro non monetario, platino, argento ecc.;

b) oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte, quali dipinti, sculture ecc.;

c) altri oggetti di valore, quali gioielli in pietre e metalli preziosi e oggetti da collezione.

3.156 Tali tipi di beni sono registrati come acquisizioni o cessioni di oggetti di valore in caso di:

a) acquisizioni o cessioni di oro non monetario, argento ecc., da parte delle autorità bancarie centrali e di altri intermediari finanziari;

b) acquisizioni o cessioni di tali beni da parte di imprese la cui attività principale o secondaria non concerne la produzione o il commercio di detti beni: tali acquisizioni o cessioni non sono incluse nei consumi intermedi o negli investimenti fissi di tali imprese;

c) acquisizioni o cessioni di tali beni da parte delle famiglie: dette acquisizioni non rientrano nella spesa per consumi finali delle famiglie.

Nel SEC, per convenzione, anche i seguenti casi sono registrati come acquisizioni o cessioni di oggetti di valore:

a) acquisizioni o cessioni di tali beni da parte di gioiellieri e di commercianti d'arte (secondo la definizione generale di oggetti di valore, le acquisizioni di tali beni da parte di gioiellieri e di commercianti d'arte dovrebbero essere registrate come variazione delle scorte);

b) acquisizioni o cessioni di tali beni da parte di musei (secondo la definizione generale di oggetti di valore, le acquisizioni di tali beni da parte di musei dovrebbero essere registrate come investimenti fissi).

Tale convenzione evita frequenti riclassificazioni tra i tre principali tipi di investimenti, ossia tra acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore, investimenti fissi e variazione delle scorte (ad esempio, nel caso di operazioni su tali beni tra famiglie e commercianti d'arte).

3.157 La produzione di oggetti di valore è valutata ai prezzi base. Tutte le altre acquisizioni di oggetti di valore sono valutate al prezzo di acquisto pagato, compresi eventuali onorari o commissioni di intermediari. Se gli oggetti di valore sono acquistati presso commercianti, sono inclusi i margini commerciali. Le cessioni di oggetti di valore sono valutate ai prezzi percepiti dai venditori al netto di commissioni o onorari corrisposti ad agenti o altri intermediari. Le acquisizioni e le cessioni di oggetti di valore tra settori residenti si annullano reciprocamente, lasciando apparire soltanto i margini degli agenti o degli intermediari.

ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI (P.6 e P.7)

3.158  Definizione: le esportazioni di beni e servizi sono costituite dalle operazioni (vendite, baratto e donazioni) inerenti a beni e servizi ceduti da residenti a non residenti.

3.159  Definizione: le importazioni di beni e servizi sono costituite dalle operazioni (vendite, baratto e donazioni) inerenti a beni e servizi ceduti da non residenti a residenti.

3.160 Le esportazioni e le importazioni di beni e servizi non comprendono:

a) le operazioni commerciali delle filiali, ossia:

1) le consegne a non residenti effettuate da affiliate non residenti di imprese residenti: ad esempio, le vendite all'estero da parte di affiliate estere di una multinazionale di proprietà di residenti o da questi controllata;

2) le consegne a residenti effettuate da affiliate residenti di imprese non residenti: ad esempio, le vendite delle affiliate residenti di una multinazionale estera;

b) i flussi di reddito primario da e verso il resto del mondo, quali redditi da lavoro dipendente, interessi e redditi da investimenti diretti; i redditi da investimenti diretti possono comprendere una parte non individuabile per la prestazione di servizi diversi quali, ad esempio, la formazione di dipendenti, i servizi di gestione e l'utilizzo di brevetti e marchi commerciali;

c) gli acquisti o le vendite transfrontaliere di attività finanziarie o di attività non prodotte come i terreni.

3.161 Le importazioni e le esportazioni di beni e servizi sono ripartite in:

a) scambi intra-UE;

b) importazioni ed esportazioni da e verso paesi extra-UE.

Con i termini importazioni ed esportazioni ci si riferisce al complesso delle due ripartizioni.

Esportazioni e importazioni di beni (P.61 e P.71)

3.162 Si hanno esportazioni e importazioni di beni allorquando vi è un trasferimento della proprietà economica di beni tra residenti e non residenti, a prescindere dal verificarsi di un corrispondente movimento fisico di beni attraverso le frontiere.

3.163 Per le consegne tra aziende affiliate (filiali o società controllate o affiliate estere), un trasferimento della proprietà economica è imputato ogniqualvolta i beni sono oggetto di consegna tra imprese affiliate. Ciò vale solo quando la responsabilità della decisione sui livelli di offerta e sui prezzi ai quali la produzione è fornita al mercato grava sull'unità che riceve i beni.

3.164 Si ha esportazione di beni senza che questi varchino la frontiera di un paese nei seguenti casi:

a) beni prodotti da unità residenti operanti in acque internazionali, venduti direttamente a non residenti in paesi esteri (ad esempio, petrolio, gas naturale, prodotti della pesca, soccorsi marittimi ecc.);

b) mezzi di trasporto o altre attrezzature mobili non vincolate a una sede fissa;

c) beni perduti o distrutti dopo il trasferimento della proprietà, ma prima di aver varcato la frontiera del paese esportatore;

d) merchanting, ossia nel caso di acquisto di un bene da parte di un residente da un non residente con successiva sua rivendita a un altro non residente, senza che il bene entri nell'economia del residente.

Casi analoghi si registrano per le importazioni di beni.

3.165 Le esportazioni e le importazioni di beni comprendono le operazioni tra residenti e non residenti riguardanti:

a) oro non monetario;

b) argento, diamanti e altre pietre e metalli preziosi;

c) banconote e monete non in circolazione e titoli non emessi (valutati come beni e non al valore facciale);

d) energia elettrica, gas e acqua;

e) bestiame sospinto attraverso le frontiere;

f) pacchi postali;

g) esportazioni delle amministrazioni pubbliche, compresi i beni finanziati da sovvenzioni e prestiti;

h) beni la cui proprietà è acquisita o ceduta da organismi regolatori del mercato;

i) beni consegnati da un'impresa residente alle sue affiliate non residenti, tranne nel caso di beni da sottoporre a lavorazione;

j) beni ricevuti da un'impresa residente dalle sue affiliate non residenti, tranne nel caso di beni da sottoporre a lavorazione;

k) beni di contrabbando o prodotti non dichiarati ai fini dell'assoggettamento a imposte quali il dazio sull’importazione e l'IVA;

l) altre spedizioni non registrate, quali donazioni e spedizioni di importo inferiore al valore minimo stabilito.

3.166 Le esportazioni e le importazioni di beni non comprendono i seguenti beni che possono tuttavia varcare le frontiere nazionali:

a) beni in transito attraverso un paese;

b) beni in provenienza o diretti a: ambasciate, basi militari o altre enclave di un paese all'interno delle frontiere nazionali di un altro paese;

c) mezzi di trasporto e altre attrezzature mobili che lasciano temporaneamente un paese senza alcun trasferimento della proprietà economica (ad esempio, apparecchiature per l’edilizia trasferite all'estero per realizzare installazioni o nell'ambito di attività di costruzione);

d) apparecchiature ed altri beni inviati all'estero per trasformazione, manutenzione, assistenza o riparazione; lo stesso vale per i beni sottoposti a lavorazione all'estero allorché ciò implichi sostanziali modifiche fisiche dei beni;

e) altri beni che lasciano temporaneamente un paese per farvi ritorno generalmente entro meno di un anno nel loro stato originario e senza trasferimento della proprietà economica;

Ne sono un esempio i beni inviati all'estero per esposizioni o a scopo di intrattenimento, i beni oggetto di operazioni di leasing operativo, comprese le operazioni su diversi anni, e le merci rese in quanto non vendute a non residenti.

f) beni in corso di spedizione, perduti o distrutti dopo aver varcato la frontiera, ma prima del trasferimento della loro proprietà.

3.167 Le esportazioni e le importazioni di beni sono registrate nel momento in cui è trasferita la proprietà di tali beni. Si considera che il trasferimento della proprietà si verifichi nel momento in cui le parti che intervengono nell'operazione la registrano nei loro libri o conti. Ciò può non coincidere con i diversi stadi del processo contrattuale, quali:

a) il momento dell'assunzione dell'obbligazione (data del contratto);

b) il momento della fornitura dei beni o dei servizi e dell'acquisizione del diritto a ottenere il pagamento (data del trasferimento);

c) il momento dell'adempimento dell'obbligazione di pagare (data del pagamento).

3.168 Le esportazioni e le importazioni di beni devono essere valutate franco a bordo (FOB) alla frontiera del paese esportatore. Tale valore è dato:

a) dal valore dei beni ai prezzi base;

b) più i correlati servizi di distribuzione e di trasporto fino a quel punto della frontiera, comprese le spese di carico per l'ulteriore trasporto;

c) più tutte le imposte al netto dei contributi sui beni esportati; per gli scambi intra-UE sono incluse l'IVA e le altre imposte sui beni pagate nel paese esportatore.

Nelle tavole delle risorse e degli impieghi e nelle tavole input-output simmetriche, le importazioni di beni per singoli gruppi di prodotti sono valutate al prezzo CIF (costo, assicurazione e nolo) alla frontiera del paese importatore.

3.169  Definizione: il prezzo CIF è il prezzo di un bene consegnato alla frontiera del paese importatore, o il prezzo di un servizio prestato a un residente, al netto di ogni dazio o altra imposta sulle importazioni e di margini commerciali e di trasporto nel paese.

3.170 Può risultare talvolta necessario effettuare stime o misurazioni sostitutive per il valore FOB, come nei seguenti casi:

a) i beni oggetto di operazioni di baratto sono valutati ai prezzi base che si sarebbero spuntati in caso di cessione dei beni contro contanti;

b) operazioni tra aziende affiliate: di norma sono utilizzati i valori effettivi di trasferimento; tuttavia, se risultano notevolmente differenti dai prezzi di mercato, essi sono sostituiti da un prezzo di mercato stimato equivalente;

c) beni trasferiti nell'ambito di operazioni di leasing finanziario: i beni sono valutati sulla base dei prezzi di acquisto pagati dal locatore e non del valore cumulato dei canoni periodici;

d) importazioni di beni stimate sulla base di dati doganali (per il commercio extra-UE) o informazioni Intrastat (per il commercio intra-UE): nessuna delle due fonti di dati utilizza valori FOB, bensì valori CIF, rispettivamente, alla frontiera dell'UE e alla frontiera nazionale; poiché i valori FOB sono utilizzati soltanto al livello più aggregato e i valori CIF sono utilizzati a livello di gruppo di prodotti, tali rettifiche sono apportate al livello più aggregato e sono denominate rettifiche CIF/FOB;

e) importazioni ed esportazioni di beni stimate sulla base di informazioni provenienti da indagini o vari tipi di informazione ad hoc: in tali casi si ottiene il valore totale delle vendite articolato per prodotti. La stima si basa sui prezzi di acquisto e non sui valori FOB.

Esportazioni e importazioni di servizi (P.62 e P.72)

3.171  Definizione: le esportazioni di servizi sono costituite da tutti i servizi prestati da residenti a favore di non residenti.

3.172  Definizione: le importazioni di servizi sono costituite da tutti i servizi prestati da non residenti a favore di residenti.

3.173 Esempi di esportazioni di servizi:

a) trasporto di beni esportati, dopo che questi hanno lasciato la frontiera del paese esportatore, se tali servizi sono prestati da vettori residenti (caselle 2 e 3 della tavola 3.3);

b) trasporto da parte di vettori residenti di beni importati:

1) fino alla frontiera del paese esportatore se i beni sono valutati FOB per compensare il valore del trasporto incluso nel valore FOB (casella 3 della tavola 3.4);

2) fino alla frontiera del paese importatore se i beni sono valutati CIF per compensare il valore del trasporto incluso nel valore CIF (caselle 3 e 2 CIF della tavola 3.4);

c) trasporto di beni da parte di residenti per conto di non residenti, non implicante importazioni o esportazioni dei beni (ad esempio, il trasporto di beni che non lasciano il paese come esportazioni o il trasporto di beni al di fuori del territorio del paese);

d) trasporti di passeggeri per conto di non residenti da parte di vettori residenti;

e) attività di trasformazione e riparazione per conto di non residenti; tali attività devono essere registrate nette, ossia come un'esportazione di servizi escluso il valore dei beni oggetto di lavorazione o di riparazione;

f) installazione di impianti all'estero allorché un progetto ha per sua natura durata limitata;

g) servizi finanziari prestati da residenti a favore di non residenti, comprensivi del compenso del servizio esplicito e implicito come i SIFIM;

h) servizi di assicurazione prestati da residenti a favore di non residenti, per l'ammontare del compenso del servizio implicito;

i) spese di non residenti per turismo e viaggi d'affari; classificate come servizi, esse richiedono, ai fini delle tavole delle risorse e degli impieghi e delle tavole input-output simmetriche, un'articolazione per prodotti componenti;

j) spese di non residenti per servizi sanitari e di istruzione prestati da residenti; è inclusa l'erogazione di tali servizi tanto sul territorio nazionale quanto all'estero;

k) servizi di case per vacanze occupate dai proprietari non residenti (cfr. paragrafo 3.77);

l) royalty e diritti di licenza corrisposti da non residenti a favore di residenti, la cui riscossione è associata all'impiego autorizzato di diritti di proprietà intellettuale, quali brevetti, copyright, marchi di fabbrica, processi industriali, franchising ecc., e all'utilizzo, attraverso la concessione di licenze, di originali o prototipi prodotti, quali manoscritti, dipinti ecc.

3.174 Le importazioni di servizi sono speculari alle esportazioni di servizi elencate al paragrafo 3.173. Si rendono pertanto necessarie delucidazioni soltanto per le seguenti importazioni di servizi.

3.175 Esempi di importazioni di servizi di trasporto:

a) trasporto di beni esportati, fino alla frontiera del paese esportatore, se tali servizi sono prestati da vettori non residenti, onde compensare il valore del servizio di trasporto incluso nel valore FOB dei beni esportati (casella 4 della tavola 3.3);

b) trasporto da parte di vettori non residenti di beni importati:

1) dalla frontiera del paese esportatore quale servizio di trasporto separato se i beni importati sono valutati FOB (caselle 4 e 5 FOB della tavola 3.4);

2) dalla frontiera del paese importatore quale servizio di trasporto separato se i beni importati sono valutati CIF (in tal caso il valore del servizio di trasporto tra le frontiere del paese esportatore e del paese importatore è già incluso nel valore CIF delle merci) (casella 4 della tavola 3.4);

c) trasporto di beni da parte di non residenti per conto di residenti, non implicante importazioni o esportazioni di beni (ad esempio, il trasporto di merci in transito o i trasporti al di fuori del territorio nazionale);

d) trasporti internazionali o nazionali di passeggeri per conto di residenti da parte di vettori non residenti.

Le importazioni di servizi di trasporto non comprendono il trasporto dei beni esportati dopo che questi hanno lasciato la frontiera del paese esportatore se tali servizi sono prestati da vettori non residenti (caselle 5 e 6 della tavola 3.3). Le esportazioni di beni sono valutate FOB e tutti i servizi di trasporto devono pertanto essere considerati operazioni tra non residenti, ossia tra vettori non residenti e importatori non residenti. Ciò vale per i servizi di trasporto pagati dall'esportatore nell'ambito di contratti di esportazione CIF.

3.176 Le importazioni connesse ad acquisti diretti all'estero da parte di residenti riguardano tutti gli acquisti di beni e servizi effettuati da residenti mentre si trovano all'estero per affari o per motivi personali. Devono essere distinte due categorie di spesa in quanto ciascuna richiede un diverso trattamento:

a) tutte le spese sostenute dalle persone in viaggio d'affari in relazione con la loro attività costituiscono consumi intermedi;

b) tutte le altre spese, sostenute da persone in viaggio d'affari o altri viaggiatori, costituiscono spesa per consumi finali delle famiglie.

3.177 Le esportazioni e le importazioni di servizi sono registrate nel momento in cui i servizi sono prestati, il quale coincide con il momento in cui i servizi sono prodotti. Le esportazioni di servizi sono valutate ai prezzi base e le importazioni di servizi ai prezzi di acquisto.



Tavola 3.3 —  Trattamento del trasporto di beni esportati

Territorio interno

Territorio intermedio

Territorio del paese importatore

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Esportazioni di beni (FOB)

Esportazioni di servizi

Importazioni di beni (CIF/FOB)

Importazioni di servizi

1.

x

2.

x

3.

x

4.

x

x

5.

6.

3.178 Indicazioni per la lettura della tavola: nella prima parte sono individuate sei possibilità di trasporto di beni esportati, a seconda che il vettore sia o no residente e a seconda del luogo ove avviene il trasporto: da una località sul territorio nazionale alla frontiera nazionale, dalla frontiera nazionale alla frontiera del paese importatore o dalla frontiera del paese importatore a una località di tale paese. Nella seconda parte della tavola è precisato, per ciascuna di tali sei possibilità, se i costi di trasporto devono essere registrati come esportazioni di beni, esportazioni di servizi, importazioni di beni o importazioni di servizi.



Tavola 3.4 —  Trattamento del trasporto di beni importati

Territorio interno

Territorio intermedio

Territorio del paese esportatore

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Valutazione dei beni importati

Importazioni di beni

Importazioni di servizi

Esportazioni di beni (FOB)

Esportazioni di servizi

1.

CIF/FOB

2.

FOB

x

x

3.

CIF/FOB

x

x

4.

FOB

x

5.

CIF

x

x

6.

CIF/FOB-

x

3.179 Indicazioni per la lettura della tavola: nella prima parte sono individuate sei possibilità di trasporto di beni importati, a seconda che il vettore sia o no residente e a seconda del luogo ove avviene il trasporto: da una località del paese esportatore alla frontiera di tale paese, dalla frontiera del paese esportatore alla frontiera del paese importatore e dalla frontiera nazionale a una località del paese. Nella seconda parte della tavola è precisato, per ciascuna di tali sei possibilità, se i costi di trasporto devono essere registrati come importazioni di beni, importazioni di servizi, esportazioni di beni o esportazioni di servizi. In alcuni casi (caselle 2 e 5), tale registrazione dipende dal principio di valutazione applicato per i beni importati. Si noti che la transizione dalla valutazione CIF alla valutazione FOB dei beni importati consta di una:

a) rettifica CIF/FOB, ossia da 2 CIF a 2 FOB (riduce il totale delle importazioni e delle esportazioni);

b) riclassificazione CIF/FOB, ossia da 5 CIF a 5 FOB (lascia invariati i totali delle importazioni e delle esportazioni).

OPERAZIONI SU BENI USATI

3.180  Definizione: i beni usati sono i beni (fatta eccezione per le scorte) che hanno già avuto un utilizzatore.

3.181 Rientrano nella categoria dei beni usati:

a) i fabbricati e gli altri beni di investimento che sono stati venduti da unità di produzione ad altre unità:

1) per essere riutilizzati nelle condizioni in cui si trovano;

2) per essere demoliti o smantellati; i prodotti che ne derivano diventano materie prime (ad esempio, rottami di ferro) utilizzate per la produzione di beni nuovi (ad esempio, acciaio);

b) gli oggetti di valore venduti da un'unità all'altra;

c) i beni di consumo durevoli che sono stati venduti dalle famiglie ad altre unità:

1) per essere riutilizzati nelle condizioni in cui si trovano;

2) per essere demoliti e trasformati in materiali di demolizione;

d) i beni non durevoli (per esempio, carta straccia, vecchie bottiglie, stracci ecc.) che sono stati venduti da una qualsiasi unità per essere riutilizzati o per diventare materie prime per la fabbricazione di beni nuovi.

I trasferimenti di beni usati sono registrati come spesa (acquisizione) negativa per il venditore e come spesa (acquisizione) positiva per l'acquirente.

3.182 Tale definizione dei beni usati comporta le seguenti conseguenze:

a) allorché la vendita di oggetti di valore o di beni usati interviene tra due produttori residenti, i valori positivi e negativi registrati per investimenti fissi lordi si annullano per l'economia in generale, fatta eccezione per i costi di trasferimento della proprietà;

b) allorché un bene immobile usato (ad esempio un fabbricato) è venduto a un non residente, si considera che quest'ultimo acquisti un'attività finanziaria, ossia il capitale di un'unità residente fittizia e che tale unità acquisti successivamente il bene; la compravendita del bene avviene tra unità residenti;

c) allorché un bene mobile usato, come una nave o un aereo, viene esportato, nell'economia non viene registrato alcun investimento fisso lordo positivo per compensare l'investimento fisso lordo negativo del venditore;

d) i beni durevoli, come i veicoli, possono essere classificati come capitale fisso o come beni di consumo durevoli in funzione del proprietario e dell'uso a cui essi sono destinati; se la proprietà di un bene di questo tipo è trasferita da un'impresa a una famiglia e il bene è destinato a consumi finali, si registra un investimento fisso lordo negativo per l'impresa e una spesa per consumi positiva per la famiglia; nel caso in cui la proprietà di un bene di questo tipo venga trasferita da una famiglia a una impresa, si registra per la famiglia una spesa per consumi finali negativa e per l'impresa un investimento fisso lordo positivo;

e) le operazioni su oggetti di valore usati devono essere registrate come acquisto di oggetti di valore (investimento lordo positivo) per l'acquirente e come cessione di oggetti di valore (investimento lordo negativo) per il venditore; nel caso di operazioni con il resto del mondo, deve essere registrata l'importazione o l'esportazione di beni; la vendita di un oggetto di valore da parte di una famiglia non è registrata come spesa per consumi finali negativa;

f) le vendite all'estero da parte delle amministrazioni pubbliche di beni durevoli militari usati sono registrate come esportazioni di beni e come investimenti fissi negativi delle amministrazioni pubbliche.

3.183 Le operazioni su beni usati sono registrate nel momento in cui viene trasferita la proprietà. Si applicano i principi di valutazione appropriati per il tipo di operazioni sui prodotti in questione.

ACQUISIZIONI MENO CESSIONI DI ATTIVITÀ NON PRODOTTE (NP)

3.184  Definizione: le attività non prodotte sono costituite dalle attività non derivanti da processi di produzione che possono essere utilizzate nella produzione di beni e servizi.

3.185 Si distinguono tre categorie di acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte:

a) acquisizioni meno cessioni di risorse naturali (NP.1);

b) acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze (NP.2);

c) acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing (NP.3).

3.186 Le risorse naturali comprendono le seguenti rubriche:

a) terreni;

b) riserve di minerali e di energia;

c) risorse biologiche non coltivate;

d) risorse idriche;

e) spettri radio;

f) altre risorse naturali.

Dalle risorse naturali sono escluse le risorse biologiche coltivate, le quali rientrano nelle attività prodotte. Le compravendite di risorse biologiche coltivate non sono registrate come acquisizioni meno cessioni di risorse naturali, bensì come investimenti fissi. Anche i pagamenti a fronte dell'impiego temporaneo di risorse naturali non sono registrati come acquisizioni di risorse naturali, bensì come fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti, ossia come redditi da capitale (cfr. il capitolo 15 «Contratti, locazioni e licenze»).

3.187 Per terreno si intende il terreno propriamente detto, compresi la copertura del suolo le relative acque di superficie. Le relative acque di superficie comprendono le acque interne (bacini idrici, laghi, fiumi ecc.) sulle quali possono essere esercitati diritti di proprietà.

3.188 Nella rubrica relativa ai terreni non rientrano:

a) i fabbricati edificati sui terreni o le opere di ingegneria civile che li attraversano (ad esempio, strade, tunnel ecc.);

b) i vigneti, i frutteti o le altre piantagioni di alberi e coltivazioni ecc.;

c) i giacimenti;

d) le risorse biologiche non coltivate;

e) le risorse idriche sotterranee.

I beni di cui alle lettere a) e b) si configurano come attività prodotte, mentre i beni di cui alle lettere c), d) ed e) come altri tipi di attività non prodotte.

3.189 Le acquisizioni e le cessioni di terreni e di altre risorse naturali sono valutate ai prezzi correnti di mercato in vigore nel momento in cui sono effettuate. Le operazioni inerenti a risorse naturali sono registrate con lo stesso valore nei conti sia dell'acquirente sia del venditore. Da tale valore sono esclusi i costi connessi al trasferimento della proprietà delle risorse naturali: essi sono considerati investimenti fissi lordi.

3.190 I contratti, le locazioni e licenze in qualità di attività non prodotte comprendono le seguenti classi:

a) contratti di leasing operativo negoziabili;

b) permessi di sfruttamento di risorse naturali, come, ad esempio, le quote di pesca;

c) permessi di esercizio di attività specifiche, quali, ad esempio, permessi di emissione e licenze di esercizio per il servizio di taxi o per l'apertura di un numero limitato di case da gioco in una determinata area;

d) diritti esclusivi su futuri beni e servizi, ad esempio contratti di giocatori di calcio o il diritto esclusivo di un editore di pubblicare le nuove opere di un determinato autore.

3.191 La rubrica contratti, locazioni e licenze delle attività non prodotte non comprende il leasing operativo di tali attività; i flussi monetari connessi al leasing operativo sono registrati come consumi intermedi.

Il valore delle acquisizioni e delle cessioni di contratti, locazioni e licenze non comprende i connessi costi di trasferimento della proprietà. Tali costi costituiscono un elemento degli investimenti fissi lordi.

3.192  Definizione: Il valore dell'avviamento commerciale e delle risorse di marketing è pari alla differenza tra l'importo pagato per una impresa come azienda avviata e il saldo algebrico tra la somma delle sue attività e la somma delle sue passività. Per calcolare il valore totale delle attività al netto delle passività occorre procedere separatamente all'individuazione e alla valutazione di ciascuna di esse.

3.193 L'avviamento commerciale viene registrato solo se il suo valore è evidenziato da una operazione di mercato, ad esempio dalla vendita dell'intera impresa. Allorché specifiche risorse di marketing sono vendute singolarmente e separatamente rispetto all'intera azienda, la loro vendita è anch'essa registrata in questa rubrica.

3.194 Le acquisizioni meno le cessioni di attività non prodotte sono registrate nel conto del capitale dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.




CAPITOLO 4

OPERAZIONI DI DISTRIBUZIONE E DI REDISTRIBUZIONE

4.01  Definizione: le operazioni di distribuzione e di redistribuzione sono le operazioni mediante le quali il valore aggiunto generato dalla produzione è distribuito ai fattori lavoro e capitale, nonché alle amministrazioni pubbliche, e mediante le quali è operata la redistribuzione del reddito e della ricchezza.

Una distinzione è operata fra trasferimenti correnti e trasferimenti in conto capitale, con questi ultimi che redistribuiscono non già il reddito, bensì il risparmio o la ricchezza.

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE (D.1)

4.02  Definizione: i redditi da lavoro dipendente (D.1) sono definiti come il compenso complessivo, in denaro o in natura, riconosciuto da un datore di lavoro a un lavoratore dipendente quale corrispettivo per il lavoro svolto da quest’ultimo durante il periodo contabile.

I redditi da lavoro dipendente sono costituiti da:

a) retribuzioni lorde (D.11):

 retribuzioni in denaro;

 retribuzioni in natura;

b) contributi sociali a carico dei datori di lavoro (D.12):

 contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121):

 

 contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211);

 contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1212);

 contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122):

 

 contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1221);

 contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1222).

Retribuzioni lorde (D.11)

Retribuzioni in denaro

4.03 Le retribuzioni in denaro includono i contributi sociali, le imposte sul reddito e gli altri oneri a carico del lavoratore dipendente, compresi quelli trattenuti dal datore di lavoro e da questi versati direttamente ai sistemi di assicurazione sociale, all’amministrazione fiscale, ecc., per conto del lavoratore.

Le retribuzioni in denaro includono i seguenti tipi di retribuzioni:

a) retribuzioni base, corrisposte a intervalli regolari;

b) maggiorazioni quali i compensi per lavoro straordinario, notturno, festivo, in condizioni disagevoli o di pericolo;

c) indennità di contingenza, indennità di residenza e di trasferta all’estero;

d) gratifiche o altri compensi a carattere eccezionale connessi alla performance globale dell’impresa nel quadro di programmi di incentivazione; premi di produzione, partecipazioni agli utili, gratifiche natalizie e di fine anno, escluse le prestazioni sociali [cfr. paragrafo 4.07, lettera c)]; mensilità aggiuntive (tredicesima, quattordicesima, ecc.);

e) indennità di trasporto dal domicilio al posto di lavoro e viceversa, escluse le indennità o i rimborsi per trasferte, spese di viaggio, di trasloco e di rappresentanza sostenute dai dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni [cfr. paragrafo 4.07, lettera a)];

f) retribuzioni per ferie e festività;

g) commissioni, mance, gettoni di presenza, percentuali e compensi versati ai dipendenti;

h) importi versati dai datori di lavoro ai loro dipendenti nell’ambito di programmi di risparmio;

i) compensi a carattere eccezionale corrisposti ai lavoratori che lasciano l’impresa purché tali importi non siano connessi a un contratto collettivo di lavoro;

j) indennità di alloggio versate in denaro dai datori di lavoro ai loro dipendenti.

Retribuzioni in natura

4.04  Definizione: le retribuzioni in natura sono costituite dai beni e servizi, o altre prestazioni non in denaro, forniti gratuitamente o a prezzo ridotto dai datori di lavoro, che possono essere utilizzati dai lavoratori dipendenti a loro piacimento per il soddisfacimento dei propri bisogni o desideri o di quelli degli altri componenti delle loro famiglie.

4.05 Esempi di retribuzioni in natura:

a) cibi e bevande, compresi quelli consumati durante viaggi di lavoro, ma escluse le bevande o i pasti speciali necessari in conseguenza di condizioni di lavoro eccezionali; anche le riduzioni di prezzo di cui usufruiscono i lavoratori dipendenti nelle mense gratuite o sovvenzionate, o grazie a buoni mensa, sono incluse nelle retribuzioni in natura;

b) servizi di abitazione acquistati o prodotti per conto proprio con riguardo ad alloggi che possono essere utilizzati da tutti i componenti della famiglia cui appartiene il lavoratore dipendente;

c) uniformi o altri capi di abbigliamento speciale che il lavoratore sceglie di portare frequentemente, oltre che sul posto di lavoro, anche al di fuori di questo;

d) servizi di veicoli o di altri beni di consumo durevoli messi a disposizione dei lavoratori dipendenti per uso personale;

e) beni e servizi che rappresentano il prodotto dei processi di produzione propri del datore di lavoro: viaggi gratuiti per i dipendenti di enti ferroviari o di compagnie aeree, carbone gratuito per i minatori o prodotti alimentari gratuiti per gli addetti all’agricoltura;

f) strutture sportive, ricreative o di vacanza messe a disposizione dei lavoratori e delle loro famiglie;

g) trasporto dal domicilio al posto di lavoro e viceversa, purché non organizzato durante l’orario di lavoro; parcheggio di autovetture nel caso in cui il lavoratore sarebbe altrimenti tenuto a pagare il parcheggio;

h) strutture per i figli dei lavoratori dipendenti;

i) esborsi a beneficio dei dipendenti effettuati dai datori di lavoro nei confronti di consigli d’impresa o enti similari;

j) azioni gratuite distribuite ai dipendenti;

k) prestiti ai dipendenti a tassi di interesse agevolati; il valore di tale prestazione è stimato come la differenza tra l’importo che il lavoratore dovrebbe versare se dovesse pagare i tassi di interesse di mercato e l’importo degli interessi effettivamente corrisposto; la prestazione è registrata come retribuzione nel conto della generazione dei redditi primari e il versamento di un interesse figurativo dai lavoratori ai datori di lavoro è registrato nel conto della distribuzione primaria del reddito;

l) stock option, con le quali un datore di lavoro conferisce a un lavoratore dipendente il diritto di acquistare azioni a un prezzo prefissato in un determinato momento futuro (cfr. paragrafi 4.168-4.178);

m) redditi generati da attività non oggetto di rilevazione nei settori delle società e trasferiti ai lavoratori dipendenti che partecipano a tali attività per loro uso privato.

4.06 I beni e i servizi forniti ai dipendenti come retribuzioni in natura sono valutati ai prezzi base, se sono prodotti dai datori di lavoro, e ai prezzi di acquisto, se sono acquistati dai datori di lavoro. Allorché i beni e i servizi in questione sono forniti gratuitamente, il valore complessivo delle retribuzioni in natura è calcolato con riferimento ai prezzi base di tali beni o servizi (o ai loro prezzi di acquisto da parte dei datori di lavoro se sono da questi acquistati). Nel caso in cui i beni e i servizi siano forniti a prezzi ridotti anziché gratuitamente, da tale valore è detratto l’importo pagato dai lavoratori.

4.07 Le retribuzioni non comprendono:

a) le spese sostenute dai datori di lavoro, necessarie per il processo di produzione dei datori di lavoro, come ad esempio:

1) le indennità o i rimborsi per trasferte, spese di viaggio, di trasloco e di rappresentanza sostenute dai lavoratori dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni;

2) le spese sostenute per migliorare il comfort sul luogo di lavoro, per esami medici resi necessari dalla natura del lavoro e per la fornitura di indumenti di lavoro indossati sul posto di lavoro;

3) i servizi di alloggio sul posto di lavoro di natura tale da non poter essere utilizzati dalle famiglie dei lavoratori: ad esempio, baracche, dormitori, ostelli per lavoratori, ecc.;

4) le bevande o i pasti speciali resi necessari da condizioni di lavoro eccezionali;

5) le indennità versate ai dipendenti per l’acquisto di attrezzi, di materiali o di indumenti di lavoro necessari per la loro attività professionale o la parte della retribuzione che, per contratto, i dipendenti sono tenuti a destinare all’acquisto di tali beni; nella misura in cui i dipendenti tenuti per contratto ad acquistare attrezzi, materiali, indumenti di lavoro speciali, ecc. non sono pienamente rimborsati, la parte delle spese da loro sostenute e non rimborsate è detratta dagli importi da essi percepiti come retribuzione e aggiunta ai consumi intermedi dei datori di lavoro;

Tale spesa per i beni e i servizi che i datori di lavoro sono obbligati a fornire ai loro dipendenti, affinché siano in grado di esplicare la loro attività, rientra nei consumi intermedi dei datori di lavoro;

b) l’ammontare delle retribuzioni che i datori di lavoro corrispondono, temporaneamente, ai dipendenti in caso di malattia, maternità, invalidità, infortuni sul lavoro, ecc. Tali versamenti sono considerati altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale (D.6222) e figurano per il medesimo importo tra i contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1222);

c) le altre prestazioni di assicurazione sociale connesse con l’occupazione, sotto forma di assegni familiari, di indennità scolastiche, ecc., o di qualsiasi altra indennità riguardante le persone a carico, e sotto forma di servizi medici (diversi da quelli resi necessari dalla natura del lavoro) erogati gratuitamente a favore dei lavoratori e dei componenti delle loro famiglie;

d) le imposte versate dal datore di lavoro sulla massa salariale, ad esempio una imposta sui ruoli paga: tali imposte a carico dell’impresa sono calcolate sulla base di una percentuale delle retribuzioni pagate o di un importo fisso per ciascun dipendente e sono considerate altre imposte sulla produzione;

e) i pagamenti a cottimo dei lavoratori a domicilio. Se il reddito percepito dal lavoratore a domicilio è in funzione del valore della produzione di un qualche processo di produzione per il quale tale persona è responsabile, a prescindere dalla quantità di lavoro da esso richiesta, tale tipo di remunerazione implica che il lavoratore è un lavoratore indipendente.

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro (D.12)

4.08  Definizione: i contributi sociali a carico dei datori di lavoro sono i contributi sociali che i datori di lavoro versano ai sistemi di sicurezza sociale o agli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione al fine di garantire l’erogazione di prestazioni sociali ai propri dipendenti.

Un importo pari al valore dei contributi sociali versati dai datori di lavoro per garantire ai propri dipendenti di beneficiare delle prestazioni sociali è registrato a titolo di redditi da lavoro dipendente. I contributi sociali a carico dei datori di lavoro possono essere effettivi o figurativi.

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121)

4.09  Definizione: i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) sono costituiti dai versamenti che i datori di lavoro effettuano, a beneficio dei propri dipendenti, agli enti assicuratori (sistemi di sicurezza sociale e altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione). Tali versamenti comprendono i contributi obbligatori, contrattuali e volontari relativi all’assicurazione contro i rischi o i bisogni sociali.

I contributi a carico dei datori di lavoro, quantunque versati direttamente agli enti assicuratori, sono considerati un elemento dei redditi da lavoro dipendente. Successivamente essi sono registrati come se fossero corrisposti dai lavoratori dipendenti agli enti assicuratori.

I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro si suddividono in contributi connessi alle pensioni e contributi relativi ad altre prestazioni, che sono registrati separatamente nelle seguenti due rubriche:

a) contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211);

b) contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1212).

I contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro corrispondono ai contributi connessi a rischi o bisogni sociali dei loro dipendenti diversi dalla pensione, quali malattia, maternità, invalidità, infortuni sul lavoro, licenziamento, ecc.

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122)

4.10  Definizione: i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122) rappresentano la contropartita di altre prestazioni di assicurazione sociale (D.622) (al netto di eventuali contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti) erogate direttamente dai datori di lavoro ai loro dipendenti, ex dipendenti e altri aventi diritto senza ricorrere a imprese di assicurazione o a fondi pensione autonomi e senza costituzione di un fondo speciale o di una riserva distinta a tale fine.

I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro si suddividono in due categorie.

a) Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1221)

Per quanto riguarda le pensioni, i sistemi di assicurazione sociale sono classificati come sistemi a contribuzione definita o a prestazione definita.

Un sistema a contribuzione definita è un sistema nel quale le prestazioni sono determinate dai contributi versati al sistema e dal rendimento dell’investimento dei fondi. Al momento del pensionamento è sul lavoratore che gravano tutti i rischi in merito alle prestazioni da erogare. Nel caso dei sistemi di questo tipo non esistono contributi figurativi, salvo che il datore di lavoro non gestisca direttamente il sistema. In questo caso i costi di gestione del sistema sono considerati un contributo figurativo corrisposto al lavoratore come componente dei redditi da lavoro dipendente. Tale importo è registrato anche come spesa per consumi finali delle famiglie per servizi finanziari.

Un sistema a prestazione definita è un sistema nel quale le prestazioni da erogare ai beneficiari sono definite in funzione delle regole stabilite dal sistema, ossia sulla base di una formula per determinare l’ammontare o l’importo minimo da versare. In un sistema a prestazione definita normalmente versano contributi sia il datore di lavoro, sia il lavoratore dipendente. Il contributo di quest’ultimo è obbligatorio e proporzionato alla sua retribuzione. Sul datore di lavoro gravano i costi per la copertura delle prestazioni. È il datore di lavoro a sopportare i rischi connessi all’erogazione delle prestazioni.

Nel caso di un sistema a prestazione definita, si ha un contributo figurativo del datore di lavoro che è calcolato come segue.

Il contributo figurativo del datore di lavoro è pari:

all’aumento delle prestazioni dovuto all’occupazione nel periodo corrente

meno

la somma dei contributi effettivi a carico del datore di lavoro

meno

la somma di tutti i contributi del lavoratore dipendente

più

i costi di gestione del sistema.

Alcuni sistemi sono detti a contribuzione zero perché non prevedono il versamento di contributi effettivi né da parte del datore di lavoro, né da parte del lavoratore dipendente. Un contributo figurativo del datore di lavoro viene comunque calcolato e imputato come descritto in precedenza.

Se i diritti pensionistici dei sistemi previsti per il personale delle amministrazioni pubbliche non sono registrati nel quadro centrale dei conti, i contributi pensionistici figurativi a carico delle amministrazioni pubbliche nella funzione di datori di lavoro devono essere stimati sulla base di calcoli attuariali. Solo nel caso in cui i calcoli attuariali non garantiscano un sufficiente livello di attendibilità, possono essere utilizzati due altri metodi per stimare i contributi pensionistici figurativi a carico delle amministrazioni pubbliche in qualità di datori di lavoro:

1) sulla base di una aliquota ragionevole delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori in attività o

2) quale differenza tra le prestazioni attuali da erogare e i contributi effettivi versati (sia dai lavoratori dipendenti, sia dalle amministrazioni pubbliche in qualità di datori di lavoro);

b) Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1222)

Il fatto che talune prestazioni sociali siano erogate direttamente dai datori di lavoro e non per il tramite degli enti di previdenza e di assistenza sociale o di altri enti assicuratori non impedisce che esse siano registrate come prestazioni sociali. Poiché costituisce parte del costo del lavoro dei datori di lavoro, l’onere del finanziamento di tali prestazioni è incluso nei redditi da lavoro dipendente. Per tali lavoratori è pertanto imputata una retribuzione fino alla concorrenza del valore dei contributi sociali necessari per garantire il diritto alle prestazioni sociali in questione. Tale valore prende in considerazione qualsiasi contributo effettivo versato dal datore di lavoro o dal lavoratore dipendente e dipende non soltanto dai livelli delle prestazioni suscettibili di essere erogate attualmente, ma anche dalla probabile evoluzione futura degli oneri a carico dei datori di lavoro nell’ambito di tali sistemi per effetto di vari fattori, quali le previste variazioni della consistenza numerica, della distribuzione per età e della speranza di vita dei loro attuali ed ex dipendenti. I valori imputati per i contributi sono determinati sulla base di calcoli attuariali analoghi a quelli utilizzati per stabilire l’importo dei premi da versare alle imprese di assicurazione.

Nella pratica, tuttavia, può risultare difficile stabilire l’esatto ammontare di tali contributi figurativi. È possibile che il datore di lavoro stesso proceda all’effettuazione di stime, eventualmente sulla base dei contributi versati ad analoghi sistemi con costituzione di riserve, allo scopo di valutare le probabili future passività. Quando siffatte stime esistono, si può fare ricorso ad esse. Un altro metodo accettabile è quello di utilizzare una aliquota ragionevole delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori in attività. Altrimenti, l’unica alternativa possibile consiste nell’utilizzare le prestazioni non pensionistiche senza costituzione di riserve erogate dal datore di lavoro durante lo stesso periodo contabile quale stima della retribuzione figurativa che sarebbe necessaria per coprire i contributi figurativi. Le prestazioni effettivamente erogate nel periodo corrente forniscono una stima accettabile dei contributi e delle connesse retribuzioni figurative.

4.11 Nei conti dei settori i costi relativi alle prestazioni sociali dirette sono registrati, una prima volta, come elemento dei redditi da lavoro dipendente nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari e, una seconda volta, come prestazioni sociali, nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito. Per far quadrare quest’ultimo conto, si considera che le famiglie dei lavoratori dipendenti restituiscano ai settori dei datori di lavoro i contributi sociali figurativi destinati a finanziare, unitamente agli eventuali contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti, le prestazioni sociali dirette loro erogate dagli stessi datori di lavoro. Questo circuito fittizio è analogo a quello dei contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro che transitano nei conti delle famiglie, considerando che siano queste ultime a versarli agli enti assicuratori.

4.12 Momento di registrazione dei redditi da lavoro dipendente:

a) le retribuzioni lorde (D.11) sono registrate nel periodo durante il quale il lavoro è effettuato; tuttavia, le gratifiche e gli altri esborsi eccezionali, quali la tredicesima mensilità, sono registrati nel momento in cui devono essere pagati; il momento di registrazione delle stock option è spalmato sul periodo compreso tra la data di assegnazione e la data di maturazione dell’opzione; se ciò non fosse possibile, il valore dell’opzione è registrato alla data di maturazione;

b) i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) sono registrati nel periodo durante il quale il lavoro è effettuato;

c) i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122) sono registrati come segue:

1) nel periodo durante il quale è svolta l’attività, se essi rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette obbligatorie;

2) nel momento in cui le prestazioni sono erogate, se essi rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette volontarie.

4.13 I redditi da lavoro dipendente sono costituiti:

a) dai redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro residenti;

b) dai redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro non residenti;

c) dai redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti non residenti percepiscono da datori di lavoro residenti.

Gli elementi di cui alle lettere da a) a c) sono così registrati:

1) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti e non residenti percepiscono da datori di lavoro residenti — lettere a) e c) — sono registrati nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari dei settori istituzionali e delle branche di attività economica cui appartengono i datori di lavoro;

2) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro residenti e non residenti — lettere a) e b) — sono registrati nella sezione delle risorse del conto dell’attribuzione dei redditi primari delle famiglie;

3) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro non residenti di cui alla lettera b) sono registrati nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

4) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti non residenti percepiscono da datori di lavoro residenti di cui alla lettera c) sono registrati nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

IMPOSTE SULLA PRODUZIONE E SULLE IMPORTAZIONI (D.2)

4.14  Definizione: le imposte sulla produzione e sulle importazioni (D.2) sono i prelievi obbligatori unilaterali, in denaro o in natura, operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell’Unione europea sulla produzione e sulle importazioni di beni e servizi, sull’utilizzazione del lavoro, sulla proprietà o sull’utilizzo di terreni, fabbricati o altri beni impiegati nell’attività di produzione. Tali imposte sono dovute a prescindere dai profitti conseguiti.

4.15 Le imposte sulla produzione e sulle importazioni comprendono:

a) imposte sui prodotti (D.21):

1) imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211);

2) imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA (D.212):

 dazi sulle importazioni (D.2121);

 imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l’IVA (D.2122);

3) imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l’IVA (D.214);

b) altre imposte sulla produzione (D.29).

Imposte sui prodotti (D.21)

4.16  Definizione: le imposte sui prodotti (D.21) sono le imposte da pagare per singola unità di bene o di servizio prodotto o scambiato. Esse possono corrispondere a un importo monetario specifico per una unità di quantità di un bene o di un servizio, oppure possono essere calcolate quale percentuale del prezzo unitario o del valore del bene o del servizio prodotto o scambiato. Le imposte che gravano su un prodotto, a prescindere dall’unità istituzionale tenuta a pagarle, sono annoverate tra le imposte sui prodotti salvo che non siano esplicitamente incluse in un’altra rubrica.

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211)

4.17  Definizione: l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e le imposte similari sono le imposte sui beni o sui servizi percepite in varie fasi dalle imprese, che in definitiva gravano in toto sull’acquirente finale.

Tale rubrica include, oltre all’imposta sul valore aggiunto riscossa dalle amministrazioni pubbliche sui prodotti di produzione interna e importati, anche le altre imposte deducibili applicate secondo modalità analoghe a quelle previste per l’IVA. Tutti i tipi di imposta sul valore aggiunto sono denominate in prosieguo «IVA». La caratteristica comune dell’IVA è costituita dal fatto che i produttori sono tenuti a versare alle amministrazioni pubbliche soltanto la differenza tra l’IVA sulle loro vendite e l’IVA sui loro acquisti destinati a consumi intermedi o a investimenti fissi lordi.

L’IVA è registrata su base netta nel senso che:

a) la produzione di beni e servizi nonché le importazioni sono valutate al netto dell’IVA fatturata;

b) gli acquisti di beni e servizi sono registrati includendo l’IVA non deducibile. L’IVA è registrata a carico degli acquirenti e non dei venditori e, più precisamente, soltanto a carico di quegli acquirenti che non hanno la possibilità di detrarla. La parte più cospicua dell’IVA è registrata come gravante sui consumi finali, essenzialmente sui consumi delle famiglie.

A livello del totale dell’economia, l’IVA è pari alla differenza tra il totale dell’IVA fatturata e il totale dell’IVA deducibile (cfr. paragrafo 4.27).

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA (D.212)

4.18  Definizione: le imposte e i dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA (D.212), comprendono i prelievi obbligatori, esclusa l’IVA, operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell’Unione europea sui beni importati per immetterli in libera circolazione sul territorio economico e sui servizi prestati a favore delle unità residenti da unità non residenti.

Tali prelievi obbligatori comprendono:

a) dazi sulle importazioni (D.2121): si tratta dei dazi sulle importazioni e di qualsiasi altro prelievo all’importazione da corrispondere secondo le tariffe doganali su alcuni tipi di beni allorquando essi entrano nel territorio economico di un paese per esservi utilizzati;

b) imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l’IVA (D.2122).

Tale rubrica comprende:

1) i prelievi sui prodotti agricoli importati;

2) gli importi compensativi monetari prelevati all’importazione;

3) le accise e le particolari imposte su taluni prodotti importati allorché tali imposte su analoghi prodotti di origine interna vengono pagate dalla branca produttrice stessa;

4) le imposte generali sulle vendite che colpiscono i beni e i servizi importati;

5) le imposte su determinati servizi erogati da imprese non residenti a favore di unità residenti nel territorio economico;

6) gli utili, trasferiti allo Stato, realizzati dalle imprese pubbliche che importano in regime di monopolio taluni beni o servizi.

Il valore netto delle imposte e dei dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA, è calcolato detraendo dalle imposte e dai dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA (D.212), i contributi alle importazioni (D.311).

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l’IVA (D.214)

4.19  Definizione: le imposte sui prodotti, escluse l’IVA e le imposte sulle importazioni (D.214), sono le imposte sui beni e sui servizi da pagare a seguito della produzione, dell’esportazione, della vendita, del trasferimento, del leasing o della consegna di tali beni o servizi o in conseguenza della loro destinazione all’autoconsumo o agli investimenti in proprio.

4.20 Tale rubrica comprende, in particolare:

a) le accise e le imposte di consumo (diverse da quelle incluse tra le imposte e i dazi sulle importazioni);

b) le imposte di bollo corrisposte sulla vendita di prodotti specifici, quali alcolici o tabacco, e sui documenti giuridici o sugli assegni;

c) le imposte sulle operazioni finanziarie e di capitale da corrispondere in sede di acquisto o di vendita di attività finanziarie e non finanziarie, comprese le divise estere; tali imposte sono dovute allorché è trasferita la proprietà di terreni o di altri beni, tranne che a seguito di trasferimenti in conto capitale (principalmente successioni e donazioni). Esse sono trattate come imposte sui servizi degli intermediari;

d) le imposte sull’immatricolazione degli autoveicoli;

e) i diritti su spettacoli e trattenimenti;

f) le imposte su concorsi a premi e scommesse, escluse le imposte sulle vincite;

g) le imposte sui premi assicurativi;

h) altre imposte o tasse su servizi specifici: alberghi e ristoranti, abitazione, trasporti, comunicazioni, pubblicità;

i) le imposte generali sulle vendite o sugli affari (escluse le imposte simili all’IVA): sono comprese le imposte sulle vendite all’ingrosso e al dettaglio, le imposte sugli acquisti, le imposte sugli affari;

j) gli utili dei monopoli fiscali trasferiti allo Stato, fatta eccezione per i monopoli sulle importazioni di un determinato bene o servizio (inclusi nella rubrica D.2122). I monopoli fiscali sono imprese pubbliche a cui è stato concesso un monopolio legale sulla produzione o sulla distribuzione di un particolare tipo di beni o servizi al fine di conseguire introiti e non per tutelare interessi pubblici di ordine economico o sociale; se, nel quadro degli indirizzi generali di politica sociale o economica, ad una impresa pubblica sono concessi poteri di monopolio in considerazione della natura specifica dei beni o dei servizi o della tecnologia di produzione — ad esempio, i servizi di pubblica utilità, il servizio postale e delle telecomunicazioni, il servizio ferroviario, ecc. —, tale monopolio non è considerato un monopolio fiscale;

k) i diritti sulle esportazioni e gli importi compensativi monetari prelevati all’esportazione.

4.21 Le imposte nette sui prodotti sono ottenute detraendo dalle imposte sui prodotti (D.21) i contributi ai prodotti (D.31).

Altre imposte sulla produzione (D.29)

4.22 Definizione: le altre imposte sulla produzione (D.29) comprendono tutte le imposte prelevate sulle imprese a motivo dell’esercizio dell’attività di produzione, indipendentemente dalla quantità o dal valore dei beni o servizi prodotti o venduti.

Le altre imposte sulla produzione possono gravare sui terreni, sul capitale fisso o sul fattore lavoro impiegati nel processo di produzione o su talune attività od operazioni.

4.23 Le altre imposte sulla produzione (D.29) comprendono:

a) le imposte sulla proprietà o sull’utilizzo di terreni, fabbricati o altre opere impiegati dalle imprese nell’attività di produzione (comprese le abitazioni occupate dai rispettivi proprietari);

b) le imposte sull’utilizzo di capitale fisso (ad esempio, veicoli, impianti e macchinari) ai fini della produzione, a prescindere dal fatto che tali beni siano di proprietà o noleggiati;

c) le imposte sulla massa salariale totale e sui ruoli paga;

d) le imposte su operazioni internazionali (ad esempio, viaggi all’estero, rimesse dall’estero od operazioni simili con non residenti) ai fini della produzione;

e) le tasse versate dalle imprese per ottenere licenze professionali e per l’esercizio di attività se tali licenze sono concesse automaticamente previo pagamento degli importi dovuti. In tal caso, è probabile che esse costituiscano semplicemente un mezzo per ottenere entrate, nonostante le amministrazioni pubbliche possano rilasciare in cambio un certificato o una autorizzazione. Tuttavia, se le amministrazioni pubbliche sfruttano il rilascio di licenze per svolgere una funzione di regolamentazione, ad esempio nel caso in cui procedano a controlli sull’idoneità o sulla sicurezza dei locali destinati all’esercizio dell’attività, sull’affidabilità o la sicurezza delle attrezzature utilizzate, sulla competenza professionale del personale impiegato o sulla qualità o sullo standard dei beni o dei servizi prodotti quale presupposto per la concessione di tale licenza, i versamenti sono considerati spese per l’acquisto di servizi, a meno che gli importi addebitati per le licenze risultino totalmente sproporzionati rispetto al costo dei controlli eseguiti dalle amministrazioni pubbliche;

f) le imposte sull’inquinamento provocato dalle attività di produzione: si tratta delle imposte gravanti sulle emissioni o sullo scarico nell’ambiente di gas o liquidi nocivi o altri prodotti dannosi; non sono inclusi gli importi corrisposti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti o delle sostanze nocive da parte delle autorità pubbliche, i quali costituiscono consumi intermedi delle imprese;

g) la sottocompensazione dell’IVA risultante dall’applicazione del regime forfettario, frequente in campo agricolo.

4.24 Le altre imposte sulla produzione non comprendono le imposte sull’uso personale di veicoli, ecc., da parte delle famiglie, registrate tra le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

Imposte sulla produzione e sulle importazioni versate alle istituzioni dell’Unione europea

4.25 Le imposte sulla produzione e sulle importazioni versate alle istituzioni dell’Unione europea comprendono le seguenti imposte percepite dalle amministrazioni nazionali per conto delle istituzioni dell’Unione europea: introiti nel quadro della politica agricola comune (prelievi sui prodotti agricoli importati, importi compensativi monetari prelevati all’importazione e all’esportazione, contributi zucchero e isoglucosio, prelievi di corresponsabilità sul latte e sui cereali) e introiti provenienti dal commercio con paesi terzi [dazi doganali prelevati sulla base della tariffa doganale integrata delle Comunità europee (TARIC)].

Le imposte sulla produzione e sulle importazioni versate alle istituzioni dell’Unione europea non comprendono la terza risorsa propria basata sull’IVA, inclusa negli altri trasferimenti correnti nella rubrica D.76 (Risorse proprie dell’UE basate su IVA e RNL) (cfr. paragrafo 4.140).

Imposte sulla produzione e sulle importazioni: momento di registrazione e importi da registrare

4.26 Registrazione delle imposte sulla produzione e sulle importazioni: le imposte sulla produzione e sulle importazioni sono registrate nel momento in cui sono effettuate le attività o le operazioni o si verificano gli altri eventi che fanno insorgere l’obbligo di pagare le imposte.

4.27 Taluni eventi, operazioni o attività economiche che fanno insorgere l’obbligo di pagare le imposte sfuggono all’osservazione delle autorità fiscali. Tali eventi, operazioni o attività non danno origine ad attività finanziarie o a passività nella forma di importi da pagare o da ricevere. Gli importi da registrare sono soltanto quelli attestati da accertamenti, dichiarazioni o altri documenti che creano una passività nella forma di un obbligo per i contribuenti di pagare una imposta. Per le imposte non comprovate da accertamenti fiscali probanti non è effettuata alcuna imputazione.

Gli importi delle imposte registrati nei conti sono ricavati da due fonti: gli importi evidenziati attraverso gli accertamenti e le dichiarazioni o gli incassi.

a) Se come fonte si utilizzano gli accertamenti e le dichiarazioni, gli importi sono rettificati applicando un coefficiente che consente di tener conto degli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. Una soluzione alternativa consiste nel registrare un trasferimento in conto capitale [D.995, come descritto al paragrafo 4.165, lettera j)] a favore dei pertinenti settori, di importo equivalente a quello della rettifica. I coefficienti sono stimati sulla base dell’esperienza acquisita e delle attuali previsioni circa gli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. I coefficienti sono specifici per i vari tipi di imposta;

b) Se come fonte si utilizzano gli incassi, questi sono rettificati per tenere conto del fattore temporale, in modo tale che gli importi in questione siano attribuiti al periodo in cui si è svolta l’attività che ha determinato l’insorgenza del debito di imposta. Tale rettifica è basata sull’intervallo di tempo medio intercorrente tra l’attività in questione e la riscossione dell’imposta.

4.28 L’importo totale delle imposte registrate comprende gli interessi di mora e le pene pecuniarie applicati dalle autorità fiscali allorché l’importo di tali interessi e pene pecuniarie non è individuabile separatamente. L’importo totale delle imposte è comprensivo dell’ammontare degli oneri accessori alla riscossione o al recupero di imposte dovute. Dall’importo totale delle imposte è detratto l’ammontare di tutte le riduzioni di imposta decise dalle amministrazioni pubbliche nel quadro della loro politica economica e l’ammontare dei rimborsi di imposta a restituzione di imposte non dovute.

4.29 Nel sistema dei conti, le imposte sulla produzione e sulle importazioni (D.2) sono registrate:

a) per quanto concerne gli impieghi nella generazione dei redditi del totale dell’economia;

b) per quanto concerne le risorse nell’attribuzione dei redditi primari del settore delle amministrazioni pubbliche e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Le imposte sui prodotti sono registrate quali risorse del conto di equilibrio dei beni e servizi del totale dell’economia. Ciò permette di far quadrare le risorse di beni e servizi, valutate al netto delle imposte sui prodotti, con gli impieghi, valutati al lordo di tali imposte.

Le altre imposte sulla produzione (D.29) sono registrate quali impieghi nella generazione dei redditi delle branche di attività economica o dei settori che le versano.

CONTRIBUTI (D.3)

4.30  Definizione: i contributi (D.3) sono i trasferimenti correnti unilaterali operati a favore dei produttori residenti dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell’Unione europea.

La concessione di contributi è effettuata, ad esempio, allo scopo di:

a) influenzare i livelli di produzione;

b) influenzare i prezzi dei prodotti; o

c) influenzare la remunerazione dei fattori della produzione.

I produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita possono percepire altri contributi alla produzione soltanto allorché tali versamenti sono effettuati in forza di normative generali, la cui applicazione si estende tanto ai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita quanto ai produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita.

I contributi ai prodotti non sono registrati nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13).

4.31 I contributi erogati dalle istituzioni dell’Unione europea riguardano soltanto i trasferimenti correnti operati direttamente da queste a favore delle unità di produzione residenti.

4.32 I contributi sono così classificati:

a) contributi ai prodotti (D.31):

1) contributi alle importazioni (D.311);

2) altri contributi ai prodotti (D.319);

b) altri contributi alla produzione (D.39).

Contributi ai prodotti (D.31)

4.33  Definizione: i contributi ai prodotti (D.31) sono i contributi erogati per singola unità di bene o servizio prodotto o importato.

L’ammontare dei contributi ai prodotti può essere calcolato sulla base:

a) di un determinato importo di denaro per una unità di quantità di un bene o servizio;

b) di una determinata percentuale del prezzo per unità;

c) della differenza tra un dato prezzo di riferimento e il prezzo di mercato pagato da un acquirente.

I contributi ai prodotti, generalmente concessi allorché i beni sono prodotti, venduti o importati, possono essere erogati in altri casi: allorché i beni sono trasferiti, locati, consegnati o destinati all’autoconsumo o a investimenti.

I contributi ai prodotti riguardano esclusivamente la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) o la produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12).

Contributi alle importazioni (D.311)

4.34  Definizione: i contributi alle importazioni (D.311) sono i contributi su beni e servizi che divengono erogabili allorché i beni varcano la frontiera per essere utilizzati nel territorio economico o allorché i servizi sono prestati a favore di unità istituzionali residenti.

I contributi alle importazioni includono le perdite subite, per effetto dell’applicazione degli indirizzi di politica economica fissati dalle amministrazioni pubbliche, dagli organismi commerciali pubblici la cui funzione consiste nell’acquistare da non residenti prodotti da rivendere, a prezzi inferiori, a residenti.

Altri contributi ai prodotti (D.319)

4.35 Gli altri contributi ai prodotti (D.319) comprendono:

a) i contributi ai prodotti utilizzati all’interno del territorio economico: si tratta dei contributi accordati ai produttori residenti per la loro produzione utilizzata o consumata nel territorio economico;

b) le perdite degli organismi commerciali pubblici la cui attività consiste nell’acquistare i prodotti di produttori residenti per rivenderli a prezzi inferiori a residenti o non residenti, allorché esse sono subite a seguito dell’applicazione degli indirizzi di politica sociale o economica fissati dalle amministrazioni pubbliche;

c) i contributi concessi alle società e quasi-società pubbliche a copertura delle perdite non occasionali da esse subite nella loro attività produttiva dovendo praticare prezzi inferiori ai costi medi di produzione in ottemperanza agli indirizzi di politica sociale ed economica stabiliti in sede europea o dalle amministrazioni pubbliche;

d) i contributi diretti alle esportazioni accordati direttamente ai produttori residenti allorché i beni lasciano il territorio economico o i servizi sono prestati a favore di non residenti — fatta eccezione per i rimborsi alla frontiera doganale delle imposte sui prodotti precedentemente versate e la rinuncia all’esazione delle imposte che sarebbero dovute se i beni fossero venduti o utilizzati all’interno del territorio economico.

Altri contributi alla produzione (D.39)

4.36  Definizione: gli altri contributi alla produzione (D.39) sono i contributi, diversi dai contributi ai prodotti, che le unità di produzione residenti percepiscono a motivo dell’esercizio dell’attività di produzione.

Per la loro produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, i produttori che non producono per il mercato possono percepire altri contributi alla produzione soltanto allorché tali versamenti da parte delle amministrazioni pubbliche sono effettuati in forza di normative generali, la cui applicazione si estende tanto ai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita quanto ai produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita.

4.37 Gli altri contributi alla produzione (D.39) comprendono:

a) i contributi sui salari o sulla manodopera: si tratta dei contributi erogabili con riferimento alla massa salariale, alla forza di lavoro totale, all’occupazione di particolari categorie di lavoratori (quali i lavoratori disabili o i lavoratori rimasti disoccupati per lunghi periodi di tempo) o ai costi dei programmi di formazione professionale organizzati o finanziati dalle imprese;

b) i contributi per la riduzione dell’inquinamento: si tratta dei contributi correnti intesi a coprire, in tutto o in parte, i costi delle misure supplementari intraprese per ridurre o eliminare le emissioni di sostanze inquinanti;

c) i contributi in conto interessi accordati a unità di produzione residenti, anche se intesi a promuovere operazioni di investimento; se il contributo concorre, contemporaneamente, al finanziamento dell’ammortamento del debito e al pagamento degli interessi sul capitale e non è possibile scindere i due elementi, l’insieme del contributo è considerato come contributo agli investimenti; i contributi in conto interessi sono trasferimenti correnti destinati ad alleggerire gli oneri di gestione dei produttori: essi sono registrati nei conti come contributi accordati ai produttori beneficiari, anche se la differenza di interesse viene, di fatto, versata direttamente dalle amministrazioni pubbliche alle istituzioni di credito che hanno concesso i prestiti;

d) la sovracompensazione dell’IVA risultante dall’applicazione del regime forfettario, frequente ad esempio in campo agricolo.

4.38 Non sono considerati come contributi (D.3):

a) i trasferimenti correnti operati dalle amministrazioni pubbliche a favore delle famiglie nella loro funzione di consumatori: tali trasferimenti sono registrati come prestazioni sociali (D.62 o D.63) oppure come trasferimenti correnti diversi (D.75);

b) i trasferimenti correnti operati tra amministrazioni pubbliche nella loro funzione di produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, esclusi gli altri contributi alla produzione (D.39): tali trasferimenti sono registrati nella rubrica D.73 (Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche);

c) i contributi agli investimenti (D.92);

d) i versamenti straordinari ai fondi di assicurazione sociale nella misura in cui sono destinati a incrementare le riserve matematiche di detti fondi: tali versamenti sono registrati nella rubrica D.99 (Altri trasferimenti in conto capitale);

e) i trasferimenti operati dalle amministrazioni pubbliche a favore delle società e quasi-società non finanziarie a copertura delle perdite accumulate nel corso di diversi esercizi o delle perdite eccezionali dovute a cause esterne all’impresa, che sono classificati nella rubrica D.99 (Altri trasferimenti in conto capitale);

f) la cancellazione dei debiti contratti da unità di produzione nei confronti delle amministrazioni pubbliche (per esempio, anticipazioni accordate dalle amministrazioni pubbliche ad imprese non finanziarie per perdite di gestione accumulate nel corso di vari esercizi): tali operazioni sono contabilizzate nella rubrica D.99 (Altri trasferimenti in conto capitale);

g) gli indennizzi erogati dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo con riguardo a beni di investimento danneggiati o distrutti a seguito di eventi bellici, altri avvenimenti politici o calamità nazionali: tali flussi sono registrati nella rubrica D.99 (Altri trasferimenti in conto capitale);

h) le partecipazioni al capitale di società e le azioni di proprietà delle amministrazioni pubbliche: tali partecipazioni sono registrate nella rubrica AF.5 (Partecipazioni e quote di fondi di investimento);

i) i versamenti delle amministrazioni pubbliche che si accollano gli oneri di pensione anormali gravanti su una impresa pubblica: tali versamenti sono contabilizzati nella rubrica D.75 (Trasferimenti correnti diversi);

j) i versamenti delle amministrazioni pubbliche ai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita intesi a pagare, in tutto o in parte, i beni e i servizi che tali produttori forniscono direttamente e singolarmente alle famiglie nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali (cfr. paragrafo 4.84) e cui le famiglie hanno diritto. Tali versamenti sono inclusi nella spesa per consumi individuali (P.31) delle amministrazioni pubbliche e successivamente nei trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita) (D.632) delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e nei consumi effettivi individuali (P.41) delle famiglie.

4.39 Momento di registrazione: i contributi (D.3) sono registrati nel momento in cui si verifica l’operazione o l’evento (produzione, vendita, importazione, ecc.) che dà origine al contributo.

Casi particolari:

a) i contributi che corrispondono alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita praticato da un organismo commerciale pubblico sono registrati nel momento in cui i beni sono acquistati dall’organismo;

b) i contributi destinati alla copertura di una perdita subita da un produttore sono registrati nel momento in cui le amministrazioni pubbliche decidono di coprire tale perdita.

4.40 I contributi (D.3) sono registrati:

a) con segno negativo nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari del totale dell’economia;

b) con segno negativo nella sezione delle risorse del conto dell’attribuzione dei redditi primari del settore delle amministrazioni pubbliche e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

I contributi ai prodotti sono registrati, con segno negativo, nella sezione delle risorse del conto di equilibrio dei beni e servizi del totale dell’economia.

Gli altri contributi alla produzione (D.39) sono registrati nella sezione delle risorse dei conti della generazione dei redditi primari dei settori o delle branche di attività economica che li percepiscono.

L’applicazione di un sistema di tassi di cambio multipli sulle imposte sulla produzione e sulle importazioni, nonché sui contributi, comporta che in un siffatto sistema (non attualmente applicato tra gli Stati membri):

a) le imposte implicite sulle importazioni sono considerate imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l’IVA (D.2122);

b) le imposte implicite sulle esportazioni sono considerate imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l’IVA (D.214);

c) i contributi impliciti alle importazioni sono considerati contributi alle importazioni (D.311);

d) i contributi impliciti alle esportazioni sono considerati altri contributi ai prodotti (D.319).

REDDITI DA CAPITALE (D.4)

4.41  Definizione: si hanno redditi da capitale (D.4) allorché i proprietari di attività finanziarie e di risorse naturali mettono tali attività a disposizione di altre unità istituzionali. I redditi corrisposti per l’utilizzo di attività finanziarie sono denominati redditi da investimenti, mentre i redditi corrisposti per lo sfruttamento di risorse naturali sono denominati diritti di sfruttamento. I redditi da capitale rappresentano la somma dei redditi da investimenti e dei diritti di sfruttamento.

I redditi da capitale sono così classificati:

a) interessi (D.41);

b) utili distribuiti dalle società (D.42):

1) dividendi (D.421);

2) redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422);

c) utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero (D.43);

d) altri redditi da investimenti (D.44):

1) redditi da investimenti da attribuire agli assicurati (D.441);

2) redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (D.442);

3) redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (D.443);

e) fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti (D.45).

Interessi (D.41)

4.42  Definizione: gli interessi (D.41) sono i redditi da capitale percepiti dai proprietari di un’attività finanziaria quale contropartita per aver messo tale attività a disposizione di un’altra unità istituzionale. Essi comprendono le seguenti attività finanziarie:

a) depositi (AF.2);

b) titoli di credito (AF.3);

c) prestiti (AF.4);

d) altri conti attivi (AF.8).

I redditi derivanti dalla detenzione e dalle assegnazioni di diritti speciali di prelievo (DSP) così come i redditi derivanti da conti in oro finanziario sono considerati interessi. Le attività finanziarie che danno origine a interessi sono crediti dei creditori nei confronti dei debitori. I creditori prestano denaro ai debitori, il che porta alla creazione di uno degli strumenti finanziari sopra elencati.

Interessi su depositi e prestiti

4.43 Gli importi degli interessi da versare sui depositi e da riscuotere sui prestiti da parte delle istituzioni finanziarie comprendono una rettifica per un margine che rappresenta il compenso implicito dei servizi prestati dalle istituzioni finanziarie nel concedere i prestiti e nell’accettare i depositi. Gli interessi versati o riscossi sono suddivisi in una parte che rappresenta il compenso del servizio e in una parte corrispondente al concetto di interessi utilizzato in contabilità nazionale. Gli interessi effettivamente versati alle istituzioni finanziarie o effettivamente riscossi da queste, denominati interessi bancari, devono essere disaggregati in modo tale che il concetto di interessi utilizzato in contabilità nazionale e il compenso del servizio possano essere registrati separatamente. Gli importi degli interessi secondo il concetto di contabilità nazionale corrisposti dai mutuatari alle istituzioni finanziarie sono inferiori agli interessi bancari e la differenza corrisponde al valore stimato del compenso del servizio versato. Per contro, gli importi degli interessi secondo il concetto di contabilità nazionale riscossi dai depositanti sono superiori agli interessi bancari e la differenza è pari all’ammontare del compenso del servizio pagato. Gli importi del compenso del servizio sono registrati come vendite di servizi nel conto della produzione delle istituzioni finanziarie e nella sezione degli impieghi dei conti dei clienti di tali istituzioni.

Interessi su titoli di credito

4.44 Gli interessi su titoli di credito comprendono gli interessi su effetti e su strumenti a breve termine simili, nonché gli interessi su obbligazioni.

4.45 La differenza tra il valore facciale e il prezzo pagato al momento dell’emissione (ossia lo sconto) è un parametro degli interessi da corrispondere per la durata dell’effetto. L’incremento di valore di un effetto dovuto all’accumularsi di interessi maturati non costituisce un guadagno in conto capitale perché è riconducibile a un aumento del capitale da rimborsare e non a una variazione del prezzo dell’attività. Le altre variazioni del valore di un effetto sono considerate guadagni/perdite in conto capitale.

4.46 Le obbligazioni sono titoli a lungo termine che conferiscono al loro possessore il diritto incondizionato a un gettito monetario fisso o variabile nella misura determinata per contratto nella forma di pagamenti periodici, a un importo fissato in precedenza da corrispondere a una o più date determinate allorché il titolo è rimborsato, oppure alla combinazione di tali due formule.

a) Obbligazioni a tasso zero: non si ha pagamento di cedole. Gli interessi basati sulla differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione devono essere distribuiti negli anni fino alla scadenza dell’obbligazione. L’interesse maturato ogni anno è reinvestito nel titolo dal suo possessore; pertanto, nel conto finanziario sono effettuate le seguenti registrazioni di contropartita, di importo uguale al valore dell’interesse maturato: una acquisizione di ulteriori titoli da parte del possessore e una ulteriore emissione di obbligazioni da parte dell’emittente o debitore (ossia una crescita del «volume» del titolo originario);

b) Altri titoli compresi i titoli a sconto (deep-discounted bonds). Gli interessi si compongono di due elementi:

1) l’importo di denaro da riscuotere a ogni periodo contro presentazione di una cedola;

2) l’importo d’interesse maturato in ogni periodo, attribuibile allo scarto tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione, calcolato come nel caso delle obbligazioni a tasso zero;

c) Titoli indicizzati

1) Gli importi delle cedole da pagare e/o del capitale da rimborsare sono correlati all’evoluzione di un indice generale dei prezzi. La modifica di valore del capitale da rimborsare tra l’inizio e la fine di un particolare periodo contabile, dovuta alla variazione dell’indice di riferimento, è considerata come interesse maturato in tale periodo da aggiungere agli interessi da pagare per quel periodo;

2) Gli importi da pagare alla scadenza sono correlati a un indice ristretto che comprende un elemento di guadagno in conto capitale. Gli interessi maturati devono essere determinati fissando il tasso di accrescimento al momento dell’emissione. Gli interessi, di conseguenza, sono pari alla differenza tra il prezzo di emissione e le previsioni di mercato iniziali di tutti i pagamenti che il debitore dovrà effettuare. Tale importo è registrato come interessi maturati sulla vita dello strumento. Con questo metodo si registra come reddito il rendimento alla scadenza ipotizzato al momento dell’emissione, il quale ingloba i risultati dell’indicizzazione previsti al momento della creazione dello strumento. Qualsiasi scostamento dell’indice di riferimento rispetto all’andamento originariamente previsto determina guadagni o perdite in conto capitale che normalmente non si compensano nel corso della vita dello strumento.

Gli interessi maturati in conseguenza dell’indicizzazione sono reinvestiti nel titolo e devono essere registrati nei conti finanziari del possessore e dell’emittente.

Swap di tassi di interesse e forward rate agreement (accordi per scambio futuro di tassi di interesse)

4.47 I flussi monetari derivanti da operazioni di swap di qualunque tipo non sono considerati interessi da registrare come redditi da capitale, bensì sono registrati nel conto finanziario come operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati. Le operazioni nell’ambito di forward rate agreement non sono registrate come redditi da capitale, bensì sono registrate nel conto finanziario come operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati.

Interessi su operazioni di leasing finanziario

4.48 Il leasing finanziario è un metodo di finanziamento dell’acquisto, ad esempio, di impianti e macchinari. Il locatore acquista un determinato bene e il locatario si impegna a corrispondergli un certo numero di canoni periodici onde consentirgli di coprire, nel periodo del contratto, i suoi costi, compresi gli interessi sul capitale utilizzato per l’acquisto del bene.

Si considera che il locatore conceda al locatario un prestito di importo pari al valore del prezzo di acquisto pagato per i beni e che l’intero prestito venga rimborsato nel periodo di durata del contratto. Il canone corrisposto ad ogni scadenza dal locatario è pertanto considerato come costituito da due elementi: una quota di rimborso del capitale e una quota di interessi. Il tasso di interesse sul prestito figurativo è determinato sulla base del rapporto tra l’ammontare dei canoni periodici corrisposti per tutta la durata del contratto e il prezzo di acquisto del bene. La quota del canone relativa agli interessi diminuisce gradatamente man mano che il capitale viene rimborsato. Il prestito iniziale del locatario e i successivi rimborsi del capitale sono registrati nei conti finanziari del locatario e del locatore. Gli interessi corrisposti sono registrati nel conto della distribuzione primaria del reddito come interessi.

Altri interessi

4.49 Gli altri interessi comprendono:

a) le commissioni bancarie sullo scoperto;

b) i premi di fedeltà; e

c) i premi corrisposti per estrazione ai detentori di obbligazioni.

Momento di registrazione

4.50 Gli interessi sono registrati secondo il principio di competenza, ossia in via di continua accumulazione nel tempo a favore del creditore sull’importo del credito in essere. L’interesse maturato per ciascun periodo contabile deve essere registrato a prescindere che esso sia o non sia effettivamente pagato o aggiunto al capitale da rimborsare. Qualora gli interessi non vengano corrisposti, l’incremento del capitale è registrato nel conto finanziario quale acquisizione di una attività finanziaria da parte del creditore, con corrispondente acquisizione di una passività da parte del debitore.

4.51 Gli interessi sono registrati al lordo delle imposte su di essi applicate. Gli interessi versati e riscossi sono registrati al lordo dei contributi in conto interessi, a prescindere che questi siano direttamente erogati alle istituzioni finanziarie o ai beneficiari (cfr. paragrafo 4.37).

Poiché il valore dei servizi prestati dagli intermediari finanziari è attribuito ai loro diversi clienti, gli effettivi pagamenti di interessi agli intermediari finanziari, o le riscossioni di interessi dagli intermediari finanziari, sono rettificati per eliminare i margini che rappresentano il compenso implicito del servizio di tali intermediari. L’ammontare degli interessi versati dai mutuatari agli intermediari finanziari deve essere diminuito di un importo pari al valore stimato dei compensi da versare; l’ammontare degli interessi ricevuti dai depositanti deve essere invece maggiorato. I compensi sono considerati il corrispettivo della prestazione di servizi da parte degli intermediari finanziari ai loro clienti e non corresponsioni di interessi.

4.52 Nel sistema dei conti, gli interessi sono registrati:

a) quali risorse e impieghi del conto dell’attribuzione dei redditi primari dei settori;

b) quali risorse e impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Utili distribuiti dalle società (D.42)

Dividendi (D.421)

4.53  Definizione: i dividendi (D.421) costituiscono una forma di redditi da capitale che spettano ai proprietari di azioni (AF.5) quale corrispettivo, ad esempio, per aver messo a disposizione delle società le loro risorse finanziarie.

L’aumento del capitale proprio attraverso l’emissione di azioni costituisce una forma di raccolta di fondi. A differenza del capitale di prestito, il capitale proprio non fa insorgere una passività definita in termini monetari e non dà diritto ai possessori delle azioni di una società a un reddito fisso o predeterminato. Per dividendi si intendono tutti gli utili distribuiti dalle società ai loro azionisti o proprietari.

4.54 I dividendi comprendono altresì:

a) le azioni distribuite agli azionisti come pagamento del dividendo dell’esercizio. Sono escluse le azioni gratuite che rappresentano la capitalizzazione di fondi propri nella forma di riserve e di utili non distribuiti e che costituiscono nuove azioni distribuite agli azionisti in proporzione al numero di azioni da essi possedute;

b) il reddito versato alle amministrazioni pubbliche dalle imprese pubbliche riconosciute come entità giuridiche indipendenti non costituite in società;

c) i redditi generati da attività non oggetto di rilevazione e trasferiti ai proprietari di società che partecipano a tali attività per loro uso privato.

4.55 Nella rubrica D.421 (Dividendi) non rientrano i superdividendi.

I superdividendi sono i dividendi di importo elevato rispetto al livello recente dei dividendi e degli utili. Al fine di determinare se i dividendi sono ingenti si utilizza il concetto di reddito distribuibile. Il reddito distribuibile di una società è pari al reddito da impresa, più tutti i trasferimenti correnti da ricevere, meno tutti i trasferimenti correnti da effettuare, meno la rettifica per variazione dei diritti pensionistici. Il rapporto tra dividendi e reddito distribuibile negli ultimi anni è utilizzato per valutare la plausibilità del livello attuale dei dividendi. Se il livello dei dividendi dichiarati è notevolmente superiore, i dividendi in eccesso sono trattati come operazioni finanziarie e classificati come «superdividendi». Tali superdividendi sono considerati prelievi di capitale (F.5) dalla società. Ciò vale per tutte le società, sia che si tratti di imprese costituite in società o di quasi-società o di società sotto controllo estero o private nazionali.

4.56 Nel caso delle società pubbliche i superdividendi sono pagamenti irregolari e di importo elevato o pagamenti che superano il reddito da impresa del pertinente esercizio, finanziati a partire da riserve accantonate o da vendite di attività. I superdividendi delle società pubbliche devono essere registrati come prelievi di capitale (F.5) per la differenza tra i pagamenti e il reddito da impresa del pertinente esercizio (cfr. paragrafo 20.206).

Gli acconti sui dividendi sono descritti nel paragrafo 20.207.

4.57 Momento di registrazione: pur rappresentando una quota di reddito generato nel corso di un certo periodo di tempo, i dividendi non sono registrati applicando il principio di competenza. Per un breve periodo di tempo tra la delibera e l’effettivo pagamento dei dividendi, le azioni possono essere vendute «ex dividendo»: ciò significa che il diritto a percepire il dividendo spetta al proprietario delle azioni al momento della delibera del dividendo e non al loro proprietario alla data del pagamento. Una azione venduta «ex dividendo» ha pertanto un valore inferiore rispetto a una azione ceduta senza tale vincolo. Il momento di registrazione dei dividendi è il momento in cui l’azione inizia ad essere quotata a un prezzo ex dividendo e non a un prezzo comprensivo del dividendo.

I dividendi sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori nei quali sono classificate le società;

b) nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori nei quali sono classificati gli azionisti;

c) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422)

4.58  Definizione: i redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422) sono gli importi che questi prelevano per i propri bisogni dagli utili conseguiti dalle quasi-società di loro proprietà.

Tali prelievi sono registrati al lordo delle imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., che sono sempre considerate pagate dai proprietari delle imprese.

Allorché una quasi-società consegue utili, l’unità che ne è proprietaria può decidere di lasciarle una parte e la totalità degli utili, segnatamente a scopi di investimento. Tali redditi a disposizione delle quasi-società sono registrati come risparmio proprio di queste ultime e solo gli utili effettivamente prelevati dalle unità proprietarie sono registrati nei conti nella rubrica dei redditi prelevati dai membri delle quasi-società.

4.59 Allorché gli utili sono conseguiti nel resto del mondo da succursali, agenzie, uffici, ecc. di imprese residenti, se queste succursali, ecc. sono considerate unità non residenti, gli utili non distribuiti sono registrati come utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero (D.43). Solo gli utili realmente trasferiti all’impresa madre sono registrati nei conti come redditi prelevati dai membri delle quasi-società percepiti dal resto del mondo. I medesimi principi si applicano in sede di contabilizzazione delle relazioni tra le succursali, le agenzie, gli uffici, ecc. operanti nel territorio economico e le imprese madri non residenti a cui appartengono.

4.60 I redditi prelevati dai membri delle quasi-società comprendono il risultato netto di gestione riconosciuto ai residenti in quanto proprietari di terreni o fabbricati nel resto del mondo o ai non residenti per terreni o fabbricati ubicati sul territorio economico interessato. Con riguardo alle operazioni inerenti a terreni e fabbricati effettuate sul territorio economico di un paese da unità non residenti, vengono create unità fittizie residenti di proprietà delle unità non residenti.

Il valore locativo delle abitazioni ubicate all’estero e occupate dai rispettivi proprietari è registrato come importazioni di servizi e il corrispondente risultato netto di gestione come redditi primari percepiti dal resto del mondo; il valore delle abitazioni occupate dai rispettivi proprietari non residenti è registrato come esportazioni di servizi e il pertinente risultato netto di gestione come redditi primari corrisposti al resto del mondo.

I redditi prelevati dai membri delle quasi-società comprendono i redditi generati da attività non oggetto di rilevazione delle quasi-società, che sono trasferiti ai proprietari partecipanti a tali attività per loro uso privato.

4.61 I redditi prelevati dai membri delle quasi-società non comprendono gli introiti percepiti dai proprietari:

a) dalla vendita di beni di investimento usati;

b) dalla vendita di terreni e di altre attività non prodotte;

c) da prelievi di capitale.

Nel conto finanziario tali importi sono considerati prelievi di capitale in quanto equivalgono a una liquidazione parziale o totale di una partecipazione nella quasi-società. Se le quasi-società appartengono ad amministrazioni pubbliche e registrano permanentemente, dovendo applicare gli indirizzi di politica sociale ed economica stabiliti dalle amministrazioni pubbliche, un deficit di gestione, i trasferimenti regolari di fondi dalle amministrazioni pubbliche alle imprese a copertura delle loro perdite sono considerati contributi.

4.62 Momento di registrazione: i redditi prelevati dai membri delle quasi-società sono registrati nel momento in cui sono effettuati i prelievi.

4.63 Nel sistema dei conti, i redditi prelevati dai membri delle quasi-società figurano:

a) nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori nei quali le quasi-società sono classificate;

b) nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori proprietari;

c) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero (D.43)

4.64  Definizione: gli utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero (D.43) corrispondono al risultato di gestione dell’impresa di investimenti diretti all’estero

più

i redditi da capitale o i trasferimenti correnti da riceve

meno

i redditi da capitale o i trasferimenti correnti da effettuare compresi i trasferimenti effettivi agli investitori diretti stranieri e le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. dell’impresa di investimenti diretti all’estero.

4.65 Una impresa di investimenti diretti all’estero è una impresa costituita o meno in società della quale un investitore residente in un’altra economia possiede il 10 % o più delle azioni ordinarie o del diritto di voto, nel caso di una società, o una partecipazione equivalente, nel caso di una impresa non costituita in società. Le imprese di investimenti diretti all’estero comprendono le entità indicate come consociate, società collegate e filiali. Una consociata è una impresa di cui l’investitore possiede più del 50 %, una società collegata è una impresa di cui l’investitore possiede il 50 % o una quota inferiore e una filiale è una impresa non costituita in società posseduta interamente o congiuntamente. La relazione con l’impresa di investimenti diretti all’estero può essere diretta o indiretta in funzione della catena di proprietà. Il concetto di impresa di investimenti diretti all’estero è un concetto più ampio di quello di società sotto controllo estero.

4.66 Il reddito da impresa delle imprese di investimenti diretti all’estero può essere effettivamente distribuito sotto forma di dividendi o di redditi prelevati dai membri delle quasi-società. Inoltre, gli utili non distribuiti sono considerati come se fossero distribuiti e trasferiti agli investitori diretti stranieri proporzionalmente alla loro partecipazione al capitale dell’impresa e come se fossero da questi successivamente reinvestiti mediante apporti di capitale nel conto finanziario. Gli utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero possono essere positivi o negativi.

4.67 Momento di registrazione: gli utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero sono registrati nel momento in cui sono conseguiti.

Nel sistema dei conti, gli utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto dell’attribuzione dei redditi primari dei settori;

b) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Altri redditi da investimenti (D.44)

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati (D.441)

4.68  Definizione: i redditi da investimenti da attribuire agli assicurati corrispondono al totale dei redditi primari ricavati dall’investimento delle riserve tecniche di assicurazione. Le riserve sono quelle per le quali le imprese di assicurazione riconoscono una corrispondente passività nei confronti degli assicurati.

Le riserve tecniche di assicurazione sono investite dalle imprese di assicurazione in attività finanziarie o terreni (dai quali ricavano redditi netti da capitale, ossia al netto degli eventuali interessi corrisposti) o in fabbricati (che producono risultati netti di gestione).

I redditi da investimenti da attribuire agli assicurati sono registrati separatamente per le assicurazioni sulla vita e per le assicurazioni contro i danni.

Per le assicurazioni contro i danni, l’impresa di assicurazione assume una passività nei confronti degli assicurati per un ammontare pari all’importo dei premi depositati presso l’impresa ma non ancora di competenza dell’esercizio, al valore di qualunque indennizzo dovuto ma non ancora versato e a una riserva per richieste di risarcimento non ancora notificate, oppure notificate ma non ancora liquidate. Per far fronte a tale passività l’impresa di assicurazione costituisce riserve tecniche. Il reddito da investimenti su tali riserve è considerato reddito da attribuire agli assicurati e a questi distribuito nel conto dell’attribuzione dei redditi primari; tale reddito è successivamente riversato all’impresa di assicurazione a titolo di premi supplementari nel conto della distribuzione secondaria del reddito.

Anche nel caso di una unità istituzionale che gestisce — contro pagamento di una commissione — un sistema di garanzie standard di prestiti possono essere rilevati redditi da investimenti conseguiti sulle riserve del sistema e tali redditi devono pertanto figurare come distribuiti alle unità che pagano le commissioni (e che potrebbero non coincidere con le unità che beneficiano delle garanzie) e considerati come oneri supplementari nel conto della distribuzione secondaria del reddito.

Nel caso delle rendite e delle assicurazioni sulla vita, le imprese di assicurazione assumono passività nei confronti degli assicurati e dei beneficiari delle rendite per un importo pari al valore attuale dei diritti previsti. Per far fronte a tali passività le imprese di assicurazione detengono fondi appartenenti agli assicurati sotto forma di utili dichiarati per le assicurazioni con utili, nonché di accantonamenti sia per gli assicurati sia per i beneficiari di rendite in vista del pagamento di futuri utili e di altri diritti. Tali fondi sono investiti in varie attività finanziarie e non finanziarie.

Gli utili dichiarati agli assicurati sulla vita sono registrati come redditi da investimenti da riconoscere agli assicurati e sono considerati come premi supplementari versati dagli assicurati alle imprese di assicurazione.

I redditi da investimenti da attribuire agli assicurati sulla vita sono registrati come pagati dall’impresa di assicurazione e percepiti dalle famiglie nel conto della attribuzione dei redditi primari. Diversamente che nel caso delle assicurazioni contro i danni o delle pensioni, gli importi equivalgono a risparmio e sono pertanto registrati come una operazione finanziaria, segnatamente come aumento delle passività delle imprese di assicurazione sulla vita, in aggiunta ai nuovi premi, meno il compenso del servizio e meno le prestazioni da erogare.

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (D.442)

4.69 I diritti pensionistici derivano da due diversi tipi di sistemi pensionistici: a contribuzione definita o a prestazione definita.

Un sistema a contribuzione definita è un sistema nel quale i contributi sia dei datori di lavoro sia dei lavoratori dipendenti sono investiti per conto dei lavoratori dipendenti in qualità di futuri beneficiari di pensione. Le pensioni non sono finanziate con il ricorso ad alcuna altra fonte e i fondi non sono destinati ad alcun altro uso. I redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici nel caso dei sistemi a contribuzione definita sono pari ai redditi da investimenti sui fondi, più qualsiasi reddito derivante dalla locazione di terreni o fabbricati di proprietà del fondo.

La peculiarità di un sistema a prestazione definita è l’utilizzo di una formula per determinare il livello degli importi da corrispondere ai beneficiari di pensione. Tale caratteristica rende possibile determinare il livello dei diritti come il valore attuale di tutti i futuri pagamenti, calcolati sulla base di ipotesi attuariali sulla durata di vita e di ipotesi economiche sul tasso di interesse o sul tasso di sconto. Il valore attuale dei diritti in essere all’inizio dell’anno aumenta perché si è avvicinata di un anno la data in cui i diritti sono pagabili. Tale aumento è considerato reddito da investimenti da attribuire ai titolari di pensione nel caso dei sistemi a prestazione definita. Sull’importo dell’aumento non incide né il fatto che il sistema pensionistico disponga effettivamente o meno di fondi sufficienti a far fronte a tutte le obbligazioni, né il tipo di incremento dei fondi, che si tratti ad esempio di redditi da investimenti o di guadagni in conto capitale.

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (D.443)

4.70 I redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento sono composti dai seguenti elementi distinti:

 dividendi da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (D.4431),

 utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (D.4432).

La componente dividendo è registrata nello stesso identico modo dei dividendi delle singole società come descritto in precedenza. La componente utili non distribuiti è registrata applicando gli stessi principi descritti per le imprese di investimenti diretti all’estero, ma è calcolata escludendo tutti gli utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero. I restanti utili non distribuiti sono attribuiti ai sottoscrittori di quote di fondi di investimento (senza lasciare risparmio nei fondi) e sono da questi reinvestiti nei fondi con una operazione registrata nel conto finanziario.

I redditi da capitale percepiti dai fondi comuni di investimento sono registrati come redditi da capitale dei sottoscrittori di quote dei fondi anche se non sono distribuiti, bensì reinvestiti per conto dei sottoscrittori.

I partecipanti ai fondi pagano indirettamente attingendo alle loro quote le società preposte alla gestione dei loro investimenti. Tale compenso del servizio è una spesa a carico dei partecipanti ai fondi e non dei fondi stessi.

Momento di registrazione: gli altri redditi da investimenti sono registrati nel momento in cui maturano.

4.71 Nel sistema dei conti, gli altri redditi da investimenti sono registrati:

a) nella sezione delle risorse del conto dell’attribuzione dei redditi primari degli assicurati e dei sottoscrittori di quote di fondi;

b) nella sezione degli impieghi del conto dell’attribuzione dei redditi primari degli enti assicuratori, dei fondi pensione e dei fondi di investimento;

c) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti (D.45)

4.72  Definizione: si tratta dei redditi percepiti dal proprietario di una risorsa naturale quale corrispettivo per aver messo tale risorsa a disposizione di una altra unità istituzionale.

Esistono due differenti tipi di affitti di risorse naturali: fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti. Per i diritti di sfruttamento di altre risorse naturali quali gli spettri radio si procede in modo analogo.

Se i fitti o i diritti di sfruttamento costituiscono una forma di reddito da capitale, per contro i canoni di locazione sono considerati corrispettivi per servizi resi. I canoni di locazione corrispondono a pagamenti effettuati nel quadro di un contratto di leasing operativo per utilizzare un bene appartenente a un’altra unità. I diritti di sfruttamento corrispondono a un pagamento effettuato nel quadro di un leasing di risorse per avere accesso a una risorsa naturale.

Fitti di terreni

Il canone di affitto che un proprietario terriero riscuote da un affittuario rappresenta una forma di reddito da capitale. I fitti di terreni comprendono anche i canoni di affitto da corrispondere ai proprietari di corsi e specchi d’acqua interni per godere del diritto di sfruttare tali acque a scopi ricreativi o diversi, compresa la pesca.

Un proprietario versa imposte fondiarie o sostiene spese di manutenzione in quanto proprietario. Tali imposte e spese si considerano pagate dal soggetto che utilizza i terreni e da questi detratte dal canone di affitto che sarebbe tenuto a versare al proprietario. I canoni di affitto da cui sono detratte imposte o altre spese a carico del proprietario sono denominati «fitti al netto di imposte».

4.73 I fitti dei terreni non includono i canoni di affitto dei fabbricati e delle abitazioni su di essi costruiti; tali canoni sono considerati come pagamento di un servizio destinabile alla vendita erogato dal proprietario al locatario dell’immobile o dell’abitazione e sono registrati nei conti come consumi intermedi o finali dell’unità locataria. Se non si dispone di elementi oggettivi che permettano una ripartizione tra fitto dei terreni e canone di affitto dei sovrastanti edifici, l’intero importo è considerato fitto dei terreni, se il valore di questi ultimi è stimato essere superiore al valore degli edifici, e canone di affitto in caso contrario.

Diritti di sfruttamento di giacimenti

4.74 In tale rubrica sono compresi i diritti spettanti ai proprietari di giacimenti minerari o di combustibili fossili (carbone, petrolio o gas naturale), siano essi unità private o amministrazioni pubbliche, in cambio della concessione ad altre unità istituzionali di procedere a prospezioni o di sfruttare tali depositi per un periodo di tempo determinato.

4.75 Momento di registrazione dei fitti: i fitti sono registrati nel periodo in cui sono pagabili.

4.76 Nel sistema dei conti, i fitti sono così registrati:

a) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto dell’attribuzione dei redditi primari dei settori;

b) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

IMPOSTE CORRENTI SUL REDDITO, SUL PATRIMONIO, ECC. (D.5)

4.77  Definizione: le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. (D.5) comprendono tutti i pagamenti obbligatori unilaterali, in denaro o in natura, riscossi periodicamente dalle amministrazioni pubbliche e dal resto del mondo sul reddito e sul patrimonio delle unità istituzionali, nonché talune imposte periodiche che non sono basate né sul reddito né sul patrimonio.

Le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. si dividono in:

a) imposte sul reddito (D.51);

b) altre imposte correnti (D.59).

Imposte sul reddito (D.51)

4.78  Definizione: le imposte sul reddito (D.51) sono le imposte aventi per oggetto i redditi, gli utili e i guadagni in conto capitale. Esse sono determinate sulla base dei redditi effettivi o presunti delle persone fisiche, delle famiglie, delle società o delle istituzioni senza scopo di lucro e comprendono le imposte sui redditi da capitale, le imposte fondiarie e le imposte sul patrimonio immobiliare se tali proprietà servono da base per stimare il reddito dei loro proprietari.

Le imposte sul reddito includono:

a) le imposte sul reddito delle persone fisiche o delle famiglie come, ad esempio, i redditi da lavoro, da capitale e da impresa, le pensioni, ecc., comprese le imposte trattenute dai datori di lavoro come le ritenute alla fonte; sono incluse anche le imposte sul reddito dei proprietari di imprese non costituite in società;

b) le imposte sul reddito o sugli utili delle società;

c) le imposte sui guadagni in conto capitale;

d) le imposte sulle vincite conseguite in relazione a scommesse o alla partecipazione a concorsi a premi, corrisposte sugli importi riscossi dai vincitori, da distinguere dalle imposte sugli affari dei produttori che organizzano concorsi a premi o scommesse, considerate imposte sui prodotti.

Altre imposte correnti (D.59)

4.79 Le altre imposte correnti (D.59) comprendono:

a) le imposte correnti sul capitale, ossia le imposte sulla proprietà o sull’utilizzo dei terreni o dei fabbricati da parte dei proprietari, e le imposte correnti sul patrimonio netto e su altri beni come i gioielli, escluse le imposte di cui alla rubrica D.29 (pagate dalle imprese a motivo dell’esercizio dell’attività di produzione) e alla rubrica D.51 (Imposte sul reddito);

b) le imposte per-capita, percepite per adulto o per famiglia, indipendentemente dal reddito o dal patrimonio;

c) le imposte sulle spese, versate sul totale delle spese delle persone o delle famiglie;

d) gli esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere il diritto di possedere o di utilizzare, a fini non professionali, veicoli, natanti o aeromobili o per ottenere il rilascio di licenze di caccia o pesca sportiva, ecc. La distinzione tra imposte e acquisti di servizi dalle amministrazioni pubbliche è effettuata applicando gli stessi criteri utilizzati nel caso degli esborsi sostenuti dalle imprese: se il rilascio delle licenze non richiede alcun adempimento o solo minimi adempimenti da parte delle amministrazioni pubbliche e il rilascio è automatico previo pagamento dell’importo stabilito, è probabile che le licenze costituiscano semplicemente un mezzo per ottenere entrate, nonostante le amministrazioni pubbliche possano rilasciare in cambio un qualche certificato o una autorizzazione; in questi casi, l’esborso è considerato imposta. Tuttavia, se le amministrazioni pubbliche sfruttano il rilascio di licenze per svolgere una funzione di regolamentazione (ad esempio, per verificare la competenza o le qualifiche della persona che richiede la licenza), i versamenti corrisposti sono considerati non già imposte, bensì spese per l’acquisto di servizi dalle amministrazioni pubbliche, a meno che i versamenti siano chiaramente totalmente sproporzionati rispetto ai costi di erogazione dei servizi;

e) le imposte sulle operazioni internazionali, quali viaggi all’estero, rimesse dall’estero, investimenti esteri, ecc., escluse quelle pagate dai produttori ed esclusi i dazi all’importazione pagati dalle famiglie.

4.80 Sono esclusi dalle imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.:

a) le imposte sulle successioni o le imposte sulle donazioni tra vivi da prelevare sul capitale dei beneficiari: tali imposte figurano nella rubrica D.91 (Imposte in conto capitale);

b) le imposizioni straordinarie sul capitale o sul patrimonio (una tantum): tali imposte sono registrate nella rubrica D.91 (Imposte in conto capitale);

c) le imposte su terreni, fabbricati o altri beni posseduti o noleggiati dalle imprese e da queste utilizzati per l’attività di produzione: tali imposte sono registrate nella rubrica D.29 (Altre imposte sulla produzione);

d) gli esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere diritti diversi da quello di utilizzare veicoli, natanti o aeromobili o per ottenere il rilascio di licenze diverse da quelle di caccia o pesca sportiva: nella maggior parte dei casi il rilascio di patenti di guida, brevetti di pilota o porto d’armi, i diritti corrisposti alle amministrazioni pubbliche per l’accesso a musei o a biblioteche, le tasse per la raccolta dei rifiuti, i bolli per passaporti, le tasse aeroportuali, le tariffe giudiziarie, ecc. sono considerati acquisti di servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche se rispondono ai criteri di cui al paragrafo 4.79, lettera d), per essere registrati come servizi.

4.81 L’importo totale delle imposte comprende gli interessi di mora e le pene pecuniarie applicati dalle autorità fiscali allorché i dati sono insufficienti per stimare separatamente l’importo di tali interessi e pene pecuniarie. Esso comprende altresì gli eventuali oneri in relazione al recupero e all’accertamento delle imposte da pagare, al netto delle riduzioni d’imposta decise dalle amministrazioni pubbliche nel quadro della politica economica e di tutti i rimborsi di imposta per la restituzione di imposte non dovute.

L’erogazione di contributi o prestazioni sociali attraverso il sistema fiscale sotto forma di crediti di imposta è sempre più frequente, accrescendo il legame tra i sistemi di pagamento e i sistemi di esazione fiscale. I crediti di imposta rappresentano uno sgravio fiscale e riducono il debito di imposta per il beneficiario.

Se è previsto il pagamento al beneficiario dell’eccedenza dello sgravio fiscale rispetto al debito, si è in presenza di un sistema di pagamento di crediti di imposta. In tale sistema possono essere effettuati pagamenti a favore sia di non contribuenti sia di contribuenti. In tale sistema l’intero importo dei crediti di imposta è registrato come spesa delle amministrazioni pubbliche e non come riduzione delle entrate fiscali.

Per contro, alcuni sistemi di crediti di imposta non prevedono pagamenti e i crediti di imposta sono limitati all’entità del debito di imposta. In tali sistemi tutti i crediti di imposta sono inglobati nel sistema fiscale e sono portati in riduzione delle entrate fiscali delle amministrazioni pubbliche.

4.82 Le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. sono registrate nel momento in cui si svolgono le attività o le operazioni o si verificano gli altri eventi che fanno insorgere l’obbligo di pagare le imposte.

Tuttavia, taluni eventi, operazioni o attività economiche, che a norma della legislazione fiscale dovrebbero far insorgere per le unità in questione l’obbligo di pagare le imposte, sfuggono costantemente all’osservazione delle autorità fiscali. Non sarebbe realistico presupporre che tali eventi, operazioni o attività diano origine ad attività finanziarie o passività nella forma di importi da pagare o da ricevere. Gli importi da registrare sono quelli attestati da accertamenti, dichiarazioni o altri documenti che creano una passività nella forma di un obbligo per i contribuenti di pagare un’imposta. Per le imposte non comprovate da accertamenti fiscali probanti non è effettuata alcuna imputazione.

Gli importi delle imposte registrati nei conti sono ricavati da due fonti: gli importi evidenziati attraverso gli accertamenti e le dichiarazioni o attraverso gli incassi.

a) Se come fonte si utilizzano gli accertamenti e le dichiarazioni, gli importi sono rettificati applicando un coefficiente che consente di tener conto degli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. Una soluzione alternativa consiste nel registrare un trasferimento in conto capitale a favore dei pertinenti settori, di importo equivalente a quello della rettifica. I coefficienti sono stimati sulla base dell’esperienza acquisita e delle attuali previsioni circa gli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. I coefficienti sono specifici per i vari tipi di imposta;

b) Se come fonte si utilizzano gli incassi, questi sono rettificati per tenere conto del fattore temporale, in modo tale che gli importi in questione vengano attribuiti al periodo in cui si sono svolte le attività o le operazioni — o si sono verificati gli altri eventi — che hanno determinato l’insorgenza del debito di imposta (o al momento in cui è stato definito l’ammontare dovuto nel caso di talune imposte sul reddito). Tale rettifica è basata sull’intervallo di tempo medio intercorrente tra le attività, le operazioni o gli altri eventi in questione (o la determinazione dell’ammontare dell’imposta) e la riscossione dell’imposta.

Se ritenute alla fonte da un datore di lavoro, le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. sono incluse nelle retribuzioni indipendentemente dal fatto che il datore di lavoro le abbia versate alle amministrazioni pubbliche o meno. Il settore delle famiglie è considerato come il settore che versa l’intero importo alle amministrazioni pubbliche. Gli importi non effettivamente versati figurano nella rubrica D.995 come trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori dei datori di lavoro.

In alcuni casi l’obbligo di pagare una imposta sul reddito può essere determinato soltanto in un esercizio successivo a quello in cui il reddito è stato generato. È pertanto necessario dar prova di flessibilità nel determinare il momento di registrazione di tali imposte. Le imposte sul reddito ritenute alla fonte come pure il regolare pagamento anticipato di imposte sul reddito possono essere registrati nel periodo in cui sono effettuati i versamenti, mentre qualsiasi debito di imposta sul reddito a titolo definitivo può essere registrato nel periodo in cui tale debito è determinato.

Le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. sono registrate:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori in cui sono classificati i contribuenti;

b) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle amministrazioni pubbliche;

c) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

CONTRIBUTI E PRESTAZIONI SOCIALI (D.6)

4.83  Definizione: le prestazioni sociali sono i trasferimenti, in denaro o in natura, operati a favore delle famiglie e finalizzati a sgravare queste ultime dall’onere finanziario rappresentato da vari rischi o bisogni. I trasferimenti sono operati tramite sistemi organizzati collettivamente o, al di fuori di tali sistemi, dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Le prestazioni sociali includono i versamenti delle amministrazioni pubbliche ai produttori di cui beneficiano singolarmente le famiglie nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali.

4.84 I rischi e i bisogni che possono dar luogo a prestazioni sociali sono i seguenti:

a) malattia;

b) invalidità;

c) malattie professionali o infortuni sul lavoro;

d) vecchiaia;

e) superstiti;

f) maternità;

g) famiglia;

h) promozione dell’occupazione;

i) disoccupazione;

j) abitazioni;

k) istruzione;

l) indigenza.

Nel caso delle abitazioni, si considerano prestazioni sociali gli importi versati dalle amministrazioni pubbliche ai locatari allo scopo di rendere meno onerosi gli affitti da questi pagati, escluse le indennità speciali corrisposte dalle amministrazioni pubbliche nella funzione di datori di lavoro.

4.85 Le prestazioni sociali comprendono:

a) i trasferimenti correnti e forfettari da sistemi che percepiscono contributi, coprono l’intera collettività o ampie fasce della collettività e sono imposti e controllati da unità delle amministrazioni pubbliche (sistemi di sicurezza sociale);

b) i trasferimenti correnti e forfettari da sistemi organizzati dai datori di lavoro per conto dei loro dipendenti, ex dipendenti o persone a loro carico (altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione). I contributi possono essere versati dai lavoratori e/o dai datori di lavoro o anche da lavoratori indipendenti;

c) i trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche e da istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, non subordinati al preventivo pagamento di contributi e generalmente correlati a un accertamento del reddito disponibile. Tali trasferimenti sono generalmente indicati come prestazioni di assistenza sociale.

4.86 Le prestazioni sociali non comprendono:

a) gli indennizzi erogati sulla base di polizze stipulate unicamente su iniziativa dell’assicurato, indipendentemente dal suo datore di lavoro o dalle amministrazioni pubbliche;

b) le indennità assicurative relative a polizze stipulate al solo scopo di ottenere uno sconto anche qualora tali polizze discendano da un contratto collettivo.

4.87 Affinché una polizza individuale sia considerata come parte di un sistema di assicurazione sociale, le eventualità o le circostanze contro cui i partecipanti sono assicurati devono corrispondere ai rischi o ai bisogni elencati al paragrafo 4.84 e, inoltre, devono essere soddisfatte una o più delle seguenti condizioni:

a) la partecipazione al sistema è obbligatoria per legge o in virtù dei termini e delle condizioni del contratto di lavoro di un lavoratore dipendente o di un gruppo di lavoratori dipendenti;

b) il sistema è un sistema collettivo, gestito a favore di un gruppo determinato di lavoratori — siano essi lavoratori dipendenti, lavoratori indipendenti o persone non occupate —, cui possono partecipare esclusivamente i membri di quel gruppo;

c) un datore di lavoro versa un contributo (effettivo o figurativo) al sistema per conto del lavoratore, a prescindere che anche il lavoratore dipendente versi o meno un contributo.

4.88  Definizione: i sistemi di assicurazione sociale sono i sistemi presso i quali i partecipanti sono obbligati o incoraggiati dai loro datori di lavoro o dalle amministrazioni pubbliche ad assicurarsi contro taluni rischi o eventi che possono pregiudicare il loro benessere o quello delle persone a loro carico. Tali sistemi prevedono il versamento di contributi sociali da parte dei lavoratori dipendenti o di altri soggetti, o dei datori di lavoro per conto dei loro dipendenti, allo scopo di garantire — ai lavoratori o agli altri soggetti contribuenti, alle persone a loro carico o ai loro superstiti — il diritto a beneficiare, immediatamente o in un periodo successivo, delle prestazioni di assicurazione sociale.

I sistemi di assicurazione sociale sono organizzati per gruppi di lavoratori o sono per legge a disposizione di tutti i lavoratori o di determinate categorie di lavoratori, comprese le persone non occupate e i lavoratori dipendenti. Variano dai sistemi privati predisposti per determinati gruppi di lavoratori alle dipendenze di un unico datore di lavoro, ai regimi di sicurezza sociale cui è affiliata l’intera forza lavoro di un paese. La partecipazione a tali sistemi può essere volontaria per i lavoratori in questione, ma nella maggior parte dei casi è obbligatoria. Ad esempio, l’affiliazione a sistemi organizzati da singoli datori di lavoro può essere imposta in virtù dei termini e delle condizioni di lavoro collettivamente concordate tra i datori di lavoro e i loro dipendenti.

4.89 Si possono distinguere due tipologie di sistemi di assicurazione sociale:

a) Il primo è costituito dai sistemi di sicurezza sociale riguardanti l’intera collettività o ampie fasce della collettività, imposti, controllati e finanziati dalle amministrazioni pubbliche. Le pensioni erogate da tali sistemi possono o no essere correlate ai livelli retributivi del beneficiario o alla sua carriera professionale. Le prestazioni non pensionistiche sono meno frequentemente correlate ai livelli delle retribuzioni;

b) Il secondo tipo è costituito dagli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione. Tali sistemi si basano su una relazione datore di lavoro/lavoratore per l’erogazione di una pensione ed eventualmente di altre prestazioni previste dal contratto di lavoro. In tal caso la responsabilità per l’erogazione delle prestazioni non grava sulle amministrazioni pubbliche nell’ambito della sicurezza sociale.

4.90 I sistemi di assicurazione sociale organizzati dalle amministrazioni pubbliche esclusivamente per i propri dipendenti e non per i lavoratori in generale sono classificati come altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione e non come sistemi di sicurezza sociale.

Contributi sociali netti (D.61)

4.91  Definizione: i contributi sociali netti sono i contributi effettivi o figurativi versati dalle famiglie ai sistemi di assicurazione sociale al fine di assicurarsi il diritto all’erogazione di prestazioni sociali. I contributi sociali netti (D.61) sono costituiti dai:

contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.611)

più

i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.612)

più

i contributi sociali effettivi a carico delle famiglie (D.613)

più

i contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (D.614)

meno

il compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (D.61SC).

Il compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale corrisponde alle competenze da riconoscere alle unità che gestiscono i sistemi. Esso figura qui ai fini del calcolo dei contributi sociali netti (D.61) e non costituisce una operazione di redistribuzione, bensì è parte della produzione e della spesa per consumi.

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.611)

4.92 I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.611) corrispondono al flusso D.121.

I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro sono versati dai datori di lavoro ai sistemi di sicurezza sociale e agli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione al fine di garantire l’erogazione di prestazioni sociali ai propri dipendenti.

Poiché i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro sono da questi versati a beneficio dei lavoratori alle loro dipendenze, il valore dei contributi è registrato come uno degli elementi che compongono i redditi da lavoro dipendente, unitamente alle retribuzioni in denaro e in natura. I contributi sociali sono successivamente registrati come versati, a titolo di trasferimenti correnti, dai lavoratori dipendenti ai sistemi di sicurezza sociale e agli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione.

Tale rubrica è suddivisa in due sottorubriche:

a) contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6111), corrispondenti al flusso D.1211;

b) contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6112), corrispondenti al flusso D.1212.

4.93 I contributi sociali effettivi possono essere versati in virtù di disposizioni regolamentari, di un contratto collettivo di lavoro in vigore in una particolare branca di attività economica, di un accordo stipulato tra datore di lavoro e dipendenti in una impresa, di un contratto di lavoro o, in alcuni casi, volontariamente.

I contributi volontari si riferiscono a:

a) contributi sociali che persone non giuridicamente assoggettate all’obbligo di corrispondere contributi versano a un ente di previdenza e di assistenza sociale;

b) contributi sociali versati a imprese di assicurazione (o a fondi pensione classificati nel medesimo settore) nel quadro di un sistema di assicurazione complementare gestito dalle imprese a beneficio dei propri dipendenti e al quale questi ultimi aderiscono liberamente;

c) contributi versati alle casse mutue che raggruppano su base volontaria lavoratori dipendenti o indipendenti.

4.94 Momento di registrazione: i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.611) sono registrati nel momento in cui viene svolto il lavoro che fa insorgere l’obbligo di versare i contributi.

4.95 Gli importi dei contributi sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche, registrati nei conti, sono ricavati da due fonti: gli importi evidenziati attraverso gli accertamenti e le dichiarazioni o attraverso gli incassi.

a) Se come fonte si utilizzano gli accertamenti e le dichiarazioni, gli importi sono rettificati applicando un coefficiente che consente di tener conto degli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. Una soluzione alternativa consiste nel registrare un trasferimento in conto capitale a favore dei pertinenti settori, di importo equivalente a quello della rettifica. I coefficienti sono stimati sulla base dell’esperienza acquisita e delle attuali previsioni circa gli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. I coefficienti sono specifici per i vari tipi di contributi sociali;

b) Se come fonte si utilizzano gli incassi, questi sono rettificati per tenere conto del fattore temporale, in modo tale che gli importi in questione vengano attribuiti al periodo in cui si è svolta l’attività che ha generato l’obbligo del versamento del contributo sociale (o in cui tale obbligo è insorto). Tale rettifica può essere basata sull’intervallo di tempo medio intercorrente tra l’attività (o l’insorgenza dell’obbligo) in questione e gli incassi.

Se ritenuti alla fonte dal datore di lavoro, i contributi sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche sono inclusi nelle retribuzioni indipendentemente dal fatto che il datore di lavoro li abbia trasferiti alle amministrazioni pubbliche o meno. Il settore delle famiglie figura successivamente come il settore che versa l’intero importo alle amministrazioni pubbliche. Gli importi non effettivamente versati figurano nella rubrica D.995 come trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori dei datori di lavoro.

4.96 I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di famiglie non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei datori di lavoro o degli enti assicuratori residenti;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di datori di lavoro o di enti assicuratori non residenti).

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.612)

4.97  Definizione: i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.612) rappresentano la contropartita (al netto di eventuali contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti) delle prestazioni sociali erogate direttamente dai datori di lavoro (non legate cioè al versamento di contributi effettivi a carico dei datori di lavoro) ai loro dipendenti o ex dipendenti e altri aventi diritto.

Tali contributi corrispondono al flusso D.122 come specificato con riferimento ai redditi da lavoro dipendente. Il loro valore deve essere determinato sulla base di considerazioni attuariali, di una aliquota ragionevole delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori in attività, oppure delle prestazioni non pensionistiche senza costituzione di riserve erogate dall’impresa durante lo stesso periodo contabile.

I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.612) sono ripartiti in:

a) contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.6121), corrispondenti al flusso D.1221;

b) contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.6122), corrispondenti al flusso D.1222.

4.98 Momento di registrazione: i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro che rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette obbligatorie sono registrati nel periodo durante il quale è svolta l’attività. I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro che rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette volontarie sono registrati nel momento in cui le prestazioni sono erogate.

4.99 I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

b) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori cui appartengono i datori di lavoro o gli enti assicuratori residenti e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie (D.613)

4.100  Definizione: i contributi sociali effettivi a carico delle famiglie sono i contributi sociali versati per proprio conto ai sistemi di assicurazione sociale dai lavoratori dipendenti, dai lavoratori indipendenti o dalle persone non occupate.

I contributi sociali effettivi a carico delle famiglie (D.613) sono ripartiti in:

a) contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie (D.6131);

b) contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie (D.6132).

Momento di registrazione: i contributi sociali effettivi a carico delle famiglie sono registrati secondo il principio di competenza. Per i lavoratori in attività, si tratta del momento in cui viene svolta l’attività che fa insorgere l’obbligo di versare i contributi. Per le persone non occupate, si tratta del momento in cui i contributi devono essere versati.

Nel sistema dei conti, i contributi sociali effettivi a carico delle famiglie sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

b) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori cui appartengono i datori di lavoro e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (D.614)

4.101  Definizione: I contributi sociali supplementari a carico delle famiglie sono costituiti dai redditi da capitale conseguiti durante il periodo contabile sull’insieme dei diritti pensionistici e non pensionistici.

Tale rubrica è suddivisa in due sottorubriche:

a) contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie (D.6141);

b) contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie (D.6142). Questi ultimi corrispondono ai contributi supplementari a carico delle famiglie connessi a rischi o bisogni sociali diversi dalla pensione, quali malattia, maternità, invalidità, infortuni sul lavoro, licenziamento, ecc.

I contributi sociali supplementari a carico delle famiglie sono inclusi nei redditi da capitale che i gestori di fondi pensione versano alle famiglie nel conto dell’attribuzione dei redditi primari (rubrica D.442 — Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici).

Poiché nella pratica è trattenuto dai gestori di fondi pensione, tale reddito è considerato nel conto della distribuzione secondaria del reddito come restituito dalle famiglie ai fondi pensione sotto forma di contributi sociali supplementari a carico delle famiglie.

Momento di registrazione: i contributi sociali supplementari a carico delle famiglie sono registrati nel momento in cui maturano.

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62)

4.102 La rubrica D.62 comprende tre sottorubriche:

prestazioni di sicurezza sociale in denaro (D.621);

altre prestazioni di assicurazione sociale (D.622);

prestazioni di assistenza sociale in denaro (D.623).

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro (D.621)

4.103  Definizione: le prestazioni di sicurezza sociale in denaro sono le prestazioni di assicurazione sociale erogate in denaro alle famiglie dagli enti di previdenza e assistenza sociale. I rimborsi sono esclusi e trattati come trasferimenti sociali in natura (D.632).

Tali prestazioni sono erogate nel quadro di sistemi di sicurezza sociale.

Possono essere suddivise in:

 prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro (D.6211);

 prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro (D.6212).

Altre prestazioni di assicurazione sociale (D.622)

4.104  Definizione: le altre prestazioni di assicurazione sociale corrispondono alle prestazioni erogate dai datori di lavoro nel contesto di altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l’occupazione. Le altre prestazioni di assicurazione sociale connesse con l’occupazione sono le prestazioni sociali (in denaro o in natura) erogate dai sistemi di assicurazione sociale diversi dalla sicurezza sociale ai soggetti che versano contributi ai sistemi, alle persone a loro carico o ai loro superstiti.

Tali prestazioni comprendono:

a) le retribuzioni, di importo normale o ridotto, che continuano ad essere versate nei periodi di assenza dal lavoro per malattia, infortunio, maternità, ecc.;

b) gli assegni familiari, le indennità scolastiche o le altre indennità erogati per le persone a carico;

c) le pensioni di vecchiaia o ai superstiti corrisposte a ex dipendenti o ai loro superstiti e le indennità versate ai dipendenti o ai loro superstiti in caso di esuberi, di invalidità, di infortunio mortale, ecc. (se tali prestazioni sono collegate a contratti collettivi di lavoro);

d) le cure mediche per patologie non correlate al lavoro;

e) il ricovero in case di riposo e convalescenziari.

Le altre prestazioni di assicurazione sociale (D.622) possono essere ripartite in:

 altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale (D.6221);

 altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale (D.6222).

Prestazioni di assistenza sociale in denaro (D.623)

4.105  Definizione: le prestazioni di assistenza sociale in denaro sono i trasferimenti correnti operati a favore delle famiglie dalle amministrazioni pubbliche o da istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie per soddisfare i medesimi bisogni delle prestazioni sociali, ma senza rientrare in un sistema di assicurazione sociale per la cui partecipazione è normalmente richiesto il versamento di contributi sociali.

Sono pertanto escluse tutte le prestazioni erogate dagli enti di previdenza e assistenza sociale. Prestazioni di assistenza sociale possono essere erogate nei seguenti casi:

a) allorché non esiste alcun sistema di assicurazione sociale che tuteli contro gli eventi in questione;

b) allorché, sebbene possano esistere uno o più sistemi di assicurazione sociale, le famiglie in questione non vi partecipano e non possono beneficiare delle prestazioni di assicurazione sociale;

c) allorché le prestazioni di assicurazione sociale sono ritenute inadeguate per coprire i bisogni in questione e le prestazioni di assistenza sociale rappresentano una integrazione;

d) nel quadro della politica sociale generale.

Sono esclusi da tali prestazioni i trasferimenti correnti connessi a eventi o a circostanze contro i quali normalmente i sistemi di assicurazione sociale non forniscono protezione (ad esempio, i trasferimenti per calamità naturali, contabilizzati come altri trasferimenti correnti o altri trasferimenti in conto capitale).

4.106 Momento di registrazione delle prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62):

a) le prestazioni sociali in denaro sono registrate nel momento in cui è stabilito il diritto alle prestazioni;

b) le prestazioni sociali in natura sono registrate nel momento in cui i servizi sono prestati o nel momento in cui è trasferita la proprietà dei beni forniti direttamente alle famiglie dai produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita.

4.107 Le prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62) sono registrate:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori che erogano le prestazioni;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di prestazioni erogate dal resto del mondo);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di prestazioni erogate a favore di famiglie non residenti).

Trasferimenti sociali in natura (D.63)

4.108  Definizione: per trasferimenti sociali in natura (D.63) si intendono i beni e i servizi individuali forniti gratuitamente, o a prezzi economicamente non significativi, alle singole famiglie dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, a prescindere che queste li abbiano acquistati sul mercato o li abbiano prodotti quale produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. Essi sono finanziati con l’imposizione fiscale, altri redditi delle amministrazioni pubbliche o contributi di sicurezza sociale, oppure, nel caso delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, con elargizioni e redditi da capitale.

I servizi prestati gratuitamente, o a prezzi economicamente non significativi, alle famiglie sono descritti come servizi individuali onde distinguerli dai servizi collettivi, quali la difesa e l’illuminazione pubblica, erogati alla collettività nel suo insieme o ad ampie fasce della collettività. I servizi individuali sono costituiti principalmente dai servizi sanitari e di istruzione, benché siano frequentemente erogati anche altri tipi di servizi, quali i servizi culturali, ricreativi e di abitazione.

4.109 La rubrica D.63 (Trasferimenti sociali in natura) è ripartita in due sottorubriche.

Trasferimenti sociali in natura (produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.631)

Definizione: i trasferimenti sociali in natura (produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.631) sono beni o servizi individuali operati direttamente a favore dei beneficiari dai produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita. Qualunque pagamento effettuato dalle famiglie dovrebbe essere detratto.

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.632)

Definizione: i trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.632) sono beni o servizi individuali che:

a) assumono la forma di rimborsi, da parte degli enti di previdenza e di assistenza sociale, di determinate spese sostenute dalle famiglie per acquistare taluni beni e servizi specifici;

b) sono operati direttamente a favore dei beneficiari dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, dai quali le amministrazione pubbliche acquistano i corrispondenti beni e servizi.

Va detratto qualunque pagamento effettuato dalle famiglie.

Allorché una famiglia acquista un bene o un servizio ottenendo successivamente da un ente di previdenza e di assistenza sociale il rimborso, in tutto o in parte, dell’importo pagato, si può considerare che la famiglia agisca per conto dell’ente in questione. La famiglia concede infatti all’ente di previdenza e di assistenza sociale un credito a breve termine che si estingue allorché la famiglia è rimborsata.

L’importo rimborsato è contabilizzato come se la spesa fosse stata sostenuta direttamente dall’ente di previdenza e di assistenza sociale nel momento in cui la famiglia ha effettuato l’acquisto, mentre l’unica spesa registrata per la famiglia è costituita dalla (eventuale) differenza tra il prezzo di acquisto pagato e l’ammontare del rimborso. Pertanto i rimborsi di spese non sono considerati trasferimenti correnti in denaro tra gli enti di previdenza e di assistenza sociale e le famiglie.

4.110 I trasferimenti sociali in natura (D.63) riguardano, ad esempio, le cure mediche, dentistiche o chirurgiche, le degenze ospedaliere, gli occhiali o le lenti a contatto, gli strumenti e le apparecchiature mediche e i beni o servizi simili nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali.

Non sono coperti dai sistemi di assicurazione sociale, ad esempio, l’edilizia sociale, le indennità di alloggio, i nidi d’infanzia, la formazione professionale, gli sconti sulle tariffe dei mezzi di trasporto (purché sia perseguito uno scopo sociale) e simili beni o servizi nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali. In un contesto diverso dalla tutela contro i rischi e i bisogni sociali, allorché le amministrazioni pubbliche forniscono gratuitamente, o a prezzi economicamente non significativi, alle singole famiglie beni e servizi, ad esempio, ricreativi, culturali o sportivi, si considera che si tratti di trasferimenti sociali in natura (produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) (D.631).

4.111 Momento di registrazione: i trasferimenti sociali in natura (D.63) sono registrati nel momento in cui i servizi sono prestati o nel momento in cui è trasferita la proprietà dei beni forniti direttamente alle famiglie dai produttori.

I trasferimenti sociali in natura (D.63) sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto di redistribuzione del reddito in natura dei settori che erogano le prestazioni;

b) nella sezione delle risorse del conto di redistribuzione del reddito in natura delle famiglie.

Il consumo dei beni e dei servizi trasferiti è registrato nel conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto.

Non esistono trasferimenti sociali in natura con il resto del mondo (essi sono registrati nella rubrica D.62, prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura).

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI (D.7)

Premi netti di assicurazione contro i danni (D.71)

4.112  Definizione: i premi netti di assicurazione contro i danni (D.71) sono i premi da pagare in forza di polizze di assicurazione stipulate da unità istituzionali. Le polizze di assicurazione stipulate da singole famiglie sono quelle sottoscritte su loro iniziativa e a proprio beneficio, senza l’intervento dei datori di lavoro o delle amministrazioni pubbliche e al di fuori di qualsiasi sistema di assicurazione sociale. I premi netti di assicurazione contro i danni comprendono sia i premi effettivamente pagati dagli assicurati per garantirsi la copertura assicurativa durante il periodo contabile corrente (premi di competenza dell’esercizio), sia i premi supplementari costituiti dai redditi da capitale attribuiti agli assicurati al netto del compenso del servizio prestato dalle imprese di assicurazione.

I premi netti di assicurazione contro i danni sono gli importi pagati per garantirsi una copertura assicurativa contro diversi eventi o rischi suscettibili di danneggiare cose o proprietà o di arrecare danni a persone, dovuti a cause naturali o provocati dall’uomo, quali ad esempio incendi, inondazioni, incidenti, collisioni, furti, atti di violenza, malattie, ecc., oppure contro i rischi di perdite finanziarie a seguito di malattia, disoccupazione, infortunio, ecc.

I premi netti di assicurazione contro i danni sono ripartiti in:

a) premi netti di assicurazione diretta contro i danni (D.711);

b) premi netti di riassicurazione contro i danni (D.712).

4.113 Momento di registrazione: i premi netti di assicurazione contro i danni sono registrati nel periodo cui competono.

I premi di assicurazione dai quali è detratto il compenso del servizio sono costituiti da quella parte del totale dei premi di assicurazione versati nel periodo corrente o in periodi anteriori che copre i rischi in essere nel periodo corrente.

I premi di competenza dell’esercizio in corso devono essere distinti dai premi da pagare durante il periodo corrente, in quanto questi ultimi coprono rischi non soltanto per il periodo corrente, ma anche per periodi futuri.

I premi netti di assicurazione contro i danni sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito degli assicurati residenti;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di assicurati non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle imprese di assicurazione residenti;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di imprese di assicurazione non residenti).

Indennizzi di assicurazione contro i danni (D.72)

4.114  Definizione: gli indennizzi di assicurazione contro i danni (D.72) sono i risarcimenti dovuti in forza di contratti di assicurazione contro i danni, ossia gli importi che le imprese di assicurazione sono tenute a versare a titolo di liquidazione dei danni subiti da persone o cose (compresi i beni di investimento).

Tale rubrica è suddivisa in due sottorubriche:

a) indennizzi di assicurazione diretta contro i danni (D.721);

b) indennizzi di riassicurazione contro i danni (D.722).

4.115 Gli indennizzi di assicurazione contro i danni non comprendono gli importi versati a titolo di prestazioni sociali.

La liquidazione di indennizzi di assicurazione contro i danni è considerata un trasferimento a favore del beneficiario. Tali flussi monetari sono considerati trasferimenti correnti anche nel caso in cui gli importi degli indennizzi conseguenti alla distruzione accidentale di un bene o al grave ferimento di una persona siano elevati.

Gli indennizzi di importo eccezionalmente elevato, ad esempio a seguito di un disastro, possono essere considerati, non già come trasferimenti correnti, bensì come trasferimenti in conto capitale [cfr. paragrafo 4.164, lettera k)].

Gli importi percepiti dagli indennizzati non sono generalmente destinati ad alcuno scopo particolare e i beni che sono stati danneggiati o distrutti non devono essere necessariamente riparati o sostituiti.

Indennizzi sono dovuti anche in conseguenza di danni arrecati dagli assicurati a terzi o a beni di proprietà di terzi. In tali casi gli indennizzi sono contabilizzati come versati direttamente dall’impresa di assicurazione ai terzi da indennizzare e non indirettamente per il tramite degli assicurati.

4.116 I premi netti e gli indennizzi di riassicurazione sono calcolati nello stesso identico modo dei premi e degli indennizzi di assicurazione contro i danni. Poiché le attività di riassicurazione sono concentrate solo in alcuni paesi, le polizze di riassicurazione sono stipulate per la maggior parte con unità non residenti.

Alcune unità, in particolare del settore delle amministrazioni pubbliche, possono concedere una garanzia a copertura del rischio di inadempienza di un debitore, in condizioni che presentano le stesse caratteristiche delle assicurazioni contro i danni. Ciò avviene allorché sono concesse molte garanzie di tipo simile ed è possibile effettuare una stima realistica del livello generale di inadempienza. In tali casi, alle competenze riconosciute (e al corrispondente reddito da capitale percepito) è applicato lo stesso trattamento adottato per i premi di assicurazione contro i danni, mentre alle escussioni di garanzie standard di prestiti è applicato un trattamento analogo a quello previsto per gli indennizzi di assicurazione contro i danni.

4.117 Momento di registrazione: gli indennizzi di assicurazione contro i danni sono registrati nel momento in cui si verifica l’evento o il rischio assicurato.

Essi sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle imprese di assicurazione residenti;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di imprese di assicurazione non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori beneficiari;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di beneficiari non residenti).

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73)

4.118  Definizione: i trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73) comprendono i trasferimenti tra i vari sottosettori delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, amministrazioni di Stati federati, amministrazioni locali ed enti di previdenza e di assistenza sociale) ad eccezione delle imposte, dei contributi, dei contributi agli investimenti e degli altri trasferimenti in conto capitale.

I trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73) non comprendono le operazioni per conto di altre unità, che sono da registrare nei conti una sola volta: nella sezione delle risorse dell’unità beneficiaria per conto della quale l’operazione è realizzata (cfr. paragrafo 1.78). Ciò si verifica in particolare allorché una amministrazione pubblica (ad esempio una amministrazione centrale) riscuote imposte che devono essere automaticamente trasferite, in tutto o in parte, a un’altra amministrazione pubblica (ad esempio, una amministrazione locale). In tali casi, la parte del gettito fiscale destinata all’altra amministrazione pubblica è contabilizzata come riscossa direttamente da tale amministrazione e non come un trasferimento corrente tra amministrazioni pubbliche. Questa soluzione si applica in particolare nel caso di imposte che assumono la forma di sovrimposte o addizionali alle imposte percepite da una amministrazione centrale e che sono destinate a un’altra amministrazione pubblica. I ritardi nel trasferimento delle imposte dalla prima alla seconda amministrazione danno origine a registrazioni nella rubrica «Altri conti attivi e passivi» del conto finanziario.

Nei trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono inclusi i trasferimenti di entrate fiscali che si configurano come operazioni di trasferimento indifferenziato di risorse dalle amministrazioni centrali alle altre amministrazioni pubbliche. Tali trasferimenti non si riferiscono a nessuna specifica categoria di imposte e non vengono operati automaticamente, bensì essenzialmente tramite alcuni fondi (per esempio, fondi delle province, dei comuni) e secondo criteri di ripartizione fissati dalle amministrazioni centrali.

4.119 Momento di registrazione: i trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono registrati nel momento in cui essi devono essere operati conformemente a quanto stabilito dalla normativa vigente.

4.120 I trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono registrati nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei sottosettori delle amministrazioni pubbliche. I trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono flussi interni al settore delle amministrazioni pubbliche e non figurano nel conto consolidato dell’insieme del settore.

Aiuti internazionali correnti (D.74)

4.121  Definizione: gli aiuti internazionali correnti (D.74) comprendono tutti i trasferimenti in denaro o in natura tra amministrazioni pubbliche nazionali e amministrazioni pubbliche del resto del mondo o organizzazioni internazionali, esclusi i contributi agli investimenti e gli altri trasferimenti in conto capitale.

4.122 La rubrica D.74 comprende:

a) i contributi delle amministrazioni pubbliche nazionali alle organizzazioni internazionali (escluse le imposte che gli Stati membri devono versare alle organizzazioni sovranazionali);

b) i trasferimenti correnti che le amministrazioni pubbliche ricevono dalle istituzioni o dalle organizzazioni menzionate alla lettera a). I trasferimenti correnti che le istituzioni dell’Unione europea effettuano direttamente a favore delle unità residenti produttrici di beni e servizi destinabili alla vendita sono registrati come contributi versati dal resto del mondo;

c) i trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche nazionali, operati mediante versamenti in denaro (per esempio, finalizzati al finanziamento del deficit di bilancio di Stati stranieri o di Territori d’oltremare) o mediante aiuti in natura (ad esempio, aiuti alimentari, materiale militare, aiuti d’urgenza in caso di calamità naturali sotto forma di generi alimentari, vestiario, medicinali, ecc.);

d) le retribuzioni versate da una amministrazione pubblica nazionale, da una istituzione dell’Unione europea o da una organizzazione internazionale a esperti o a personale tecnico messi a disposizione dei paesi in via di sviluppo.

Gli aiuti internazionali correnti comprendono i trasferimenti tra una amministrazione pubblica nazionale e le organizzazioni internazionali aventi sede in quel paese, in quanto le organizzazioni internazionali non sono considerate unità istituzionali residenti nei paesi in cui sono insediate.

4.123 Momento di registrazione: gli aiuti internazionali correnti sono registrati, nel caso dei trasferimenti obbligatori, nel momento in cui devono essere operati conformemente alle normative in vigore e, nel caso dei trasferimenti volontari, nel momento in cui i trasferimenti sono effettuati.

4.124 Gli aiuti internazionali correnti sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito del settore delle amministrazioni pubbliche;

b) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Trasferimenti correnti diversi (D.75)

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (D.751)

4.125  Definizione: i trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprendono tutti i contributi volontari (diversi dai lasciti), le quote di associazione e l’assistenza finanziaria che tali istituzioni ricevono dalle famiglie (comprese le famiglie non residenti) e, in misura inferiore, da altre unità.

4.126 I trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprendono:

a) le quote di associazione regolarmente versate dalle famiglie a sindacati e a organizzazioni politiche, sportive, culturali, religiose e simili, classificate nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

b) i contributi volontari (esclusi i lasciti) che le famiglie, le società e il resto del mondo versano alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, compresi i trasferimenti in natura, sotto forma di offerte di generi alimentari, di vestiario, di coperte, di medicinali, ecc. a enti caritativi per la distribuzione a famiglie residenti o non residenti. Tale trattamento è limitato ai beni di consumo in quanto le largizioni di entità elevata (oggetti di valore trattati come attività non finanziarie) devono essere registrate negli altri trasferimenti in conto capitale (D.99) [cfr. paragrafo 4.165, lettera e)];

Le offerte da parte delle famiglie di beni usati o dismessi non sono registrate nei conti come trasferimenti.

c) aiuti e contributi concessi dalle amministrazioni pubbliche, fatta eccezione per i trasferimenti aventi lo scopo specifico di finanziare le spese in conto capitale che figurano tra i contributi agli investimenti.

Sono escluse dai trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie le quote di associazione versate alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle imprese, quali camere di commercio o associazioni professionali. Tali quote sono considerate corrispettivi di servizi prestati.

4.127 Momento di registrazione: i trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono registrati nel momento in cui sono operati.

4.128 I trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori che erogano i trasferimenti;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito del settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Trasferimenti correnti tra famiglie (D.752)

4.129  Definizione: i trasferimenti correnti tra famiglie (D.752) consistono in tutti i trasferimenti correnti in denaro o in natura che le famiglie residenti operano a favore di altre famiglie residenti o non residenti o ricevono da queste. Si tratta in particolare delle rimesse degli emigrati o dei lavoratori che si sono stabiliti permanentemente all’estero (o che lavorano all’estero per un periodo pari o superiore a un anno) a favore dei componenti delle rispettive famiglie che risiedono nei paesi di origine o delle rimesse di denaro dei genitori ai figli residenti altrove.

4.130 Momento di registrazione: i trasferimenti correnti tra famiglie sono registrati nel momento in cui il trasferimento è operato.

4.131 I trasferimenti correnti tra famiglie sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie;

b) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Altri trasferimenti correnti diversi (D.759)

4.132  Definizione: le sanzioni pecuniarie e ammende inflitte alle unità istituzionali da organi giurisdizionali o simili sono considerate trasferimenti correnti obbligatori (D.759).

4.133 Gli altri trasferimenti correnti diversi (D.759) non comprendono:

a) le sanzioni pecuniarie inflitte dalle autorità tributarie per evasione fiscale o ritardato pagamento di imposte che non possono essere distinte dalle relative imposte e restano pertanto classificate come imposte;

b) gli esborsi sostenuti per ottenere il rilascio di licenze: tali pagamenti sono considerati imposte, oppure corrispettivi di servizi prestati dalle amministrazioni pubbliche.

4.134 Momento di registrazione: le sanzioni pecuniarie e le ammende sono registrate nel momento in cui insorge l’obbligo del loro pagamento.

4.135  Definizione: gli importi versati per partecipare a concorsi a premi o per scommesse comprendono due elementi: il compenso del servizio riconosciuto all’unità che organizza il concorso o accetta la scommessa e un trasferimento corrente residuo a favore dei vincitori.

Il compenso del servizio può essere di importo rilevante e coprire le imposte sulla produzione dei servizi in questione. Il sistema dei conti considera che i trasferimenti siano operati direttamente tra coloro che partecipano ai concorsi a premi o alle scommesse, ossia tra le famiglie. In caso di partecipazione ai concorsi a premi o alle scommesse di famiglie non residenti possono verificarsi consistenti trasferimenti netti tra il settore delle famiglie e il resto del mondo.

Momento di registrazione: i trasferimenti correnti residui sono registrati nel momento in cui sono operati.

4.136  Definizione: i risarcimenti sono i trasferimenti correnti, diversi dagli indennizzi di assicurazione contro i danni, con i quali le unità istituzionali rifondono ad altre unità istituzionali i danni subiti da persone o cose. I risarcimenti sono obbligatori se imposti in sede giudiziale, oppure volontari se concordati in sede extragiudiziale. Nella presente rubrica figurano gli importi volontariamente versati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie a risarcimento dei danni provocati da calamità naturali, diversi da quelli classificati come trasferimenti in conto capitale.

4.137 Momento di registrazione: i risarcimenti sono registrati nel momento in cui sono corrisposti (risarcimenti volontari), oppure nel momento in cui sono dovuti (risarcimenti obbligatori).

4.138 Altre tipologie di altri trasferimenti correnti diversi:

a) trasferimenti correnti, diversi dalle imposte, operati dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie a favore delle amministrazioni pubbliche;

b) trasferimenti a copertura di oneri anormali di pensione, operati dalle amministrazioni pubbliche a favore di imprese pubbliche classificate come società e quasi-società non finanziarie;

c) borse di studio e premi accordati alle famiglie residenti o non residenti dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

d) premi accordati periodicamente alle famiglie dalle amministrazioni pubbliche a titolo di ricompensa per aver risparmiato nel periodo in questione;

e) rimborsi, da parte delle famiglie, delle spese sostenute per loro conto dagli enti di assistenza sociale;

f) trasferimenti correnti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie al resto del mondo;

g) attività di sponsorizzazione delle società a condizione che tali pagamenti non possano essere considerati acquisti di pubblicità o di altri servizi (ad esempio, trasferimenti per motivi filantropici o borse di studio);

h) trasferimenti correnti, diversi da quelli registrati come prestazioni sociali, dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie nella funzione di consumatori;

i) trasferimenti di contropartita dalle autorità bancarie centrali alle istituzioni finanziarie monetarie (S.122 e S.125), a copertura dei consumi intermedi della quota non direttamente attribuita della produzione delle autorità bancarie centrali (cfr. capitolo 14 «Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati»).

4.139 Momento di registrazione: i trasferimenti di cui al paragrafo 4.138 sono registrati nel momento in cui vengono effettuati, fatta eccezione per quelli operati dalle amministrazioni pubbliche o a queste diretti, che sono registrati nel momento in cui sono dovuti.

I trasferimenti correnti diversi sono registrati:

a) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito di tutti i settori;

b) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Risorse proprie dell’UE basate su IVA e RNL (D.76)

4.140  Definizione: la terza e la quarta risorsa propria dell’UE basate rispettivamente sull’IVA e sull’RNL (D.76) costituiscono trasferimenti correnti operati dalle amministrazioni pubbliche di ciascuno Stato membro a favore delle istituzioni dell’Unione europea.

La terza risorsa propria dell’UE basata sull’IVA (D.761) e la quarta risorsa propria dell’UE basata sull’RNL (D.762) costituiscono contributi al bilancio delle istituzioni dell’Unione. L’importo dei contributi di ciascuno Stato membro è determinato dai rispettivi livelli della base IVA e dell’RNL.

La rubrica D.76 comprende anche vari contributi non fiscali versati dalle amministrazioni pubbliche alle istituzioni dell’Unione europea (D.763).

Momento di registrazione: la terza e la quarta risorsa propria dell’UE basate rispettivamente sull’IVA e sull’RNL sono registrate nel momento in cui sono dovute.

La terza e la quarta risorsa propria dell’UE basate rispettivamente sull’IVA e sull’RNL sono contabilizzate:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle amministrazioni pubbliche;

b) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

RETTIFICA PER VARIAZIONE DEI DIRITTI PENSIONISTICI (D.8)

4.141  Definizione: la rettifica per variazione dei diritti pensionistici (D.8) è la rettifica necessaria per far figurare nel risparmio delle famiglie la variazione dei diritti pensionistici vantati dalle famiglie. La variazione dei diritti pensionistici deriva dai contributi e dalle prestazioni registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito.

4.142 Poiché nei conti finanziari e patrimoniali del sistema dei conti le famiglie sono considerate proprietarie dei diritti pensionistici, si rende necessaria l’introduzione di una posta di rettifica onde evitare che una eventuale eccedenza dei contributi pensionistici rispetto alle prestazioni influisca sul risparmio delle famiglie.

Allo scopo di annullare tale effetto, una rettifica pari:

al valore totale dei contributi sociali effettivi e figurativi inerenti alle pensioni versati ai sistemi pensionistici vantati dalle famiglie su cui le famiglie hanno un diritto certo

più

il valore totale dei contributi supplementari corrispondenti ai redditi da capitale attribuiti ai beneficiari dei sistemi pensionistici

meno

il valore dell’associato compenso del servizio

meno

il valore totale delle pensioni versate quali prestazioni di assicurazione sociale dai sistemi pensionistici

è aggiunta al reddito disponibile (o al reddito disponibile corretto) delle famiglie nei conti di utilizzazione del reddito prima di determinare l’aggregato «risparmio».

In tal modo il risparmio delle famiglie resta identico a quello che si sarebbe ottenuto se i contributi pensionistici e le pensioni versate non fossero stati registrati come trasferimenti correnti nel conto della distribuzione secondaria del reddito. Tale posta di rettifica è necessaria per assicurare la concordanza tra il risparmio delle famiglie e la variazione dei loro diritti pensionistici registrata nel conto finanziario. Ovviamente si rendono necessarie rettifiche di segno opposto nei conti di utilizzazione del reddito delle unità preposte al pagamento di pensioni.

4.143 Momento di registrazione: la rettifica per variazione dei diritti pensionistici è registrata in funzione del calendario dei flussi che la compongono.

4.144 La rettifica per variazione dei diritti pensionistici è registrata:

a) nella sezione degli impieghi del conto di utilizzazione del reddito dei settori in cui sono classificate le unità preposte al pagamento di pensioni;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di istituzioni non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto di utilizzazione del reddito del settore delle famiglie;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di famiglie non residenti).

TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE (D.9)

4.145  Definizione: i trasferimenti in conto capitale comportano l’acquisto o la cessione di una o più attività da parte di almeno una delle parti che intervengono nell’operazione. A prescindere che siano in denaro o in natura, i trasferimenti determinano una corrispondente variazione delle attività finanziarie o non finanziarie iscritte nei conti patrimoniali di una o di entrambe le parti che intervengono nell’operazione.

4.146 I trasferimenti in conto capitale in natura consistono in trasferimenti della proprietà di un bene (diverso da scorte e denaro) o nella cancellazione di un debito da parte di un creditore, senza alcuna contropartita.

Un trasferimento in conto capitale in denaro consiste nel trasferimento del denaro che la prima parte ha ottenuto dalla cessione di uno o più beni (diversi da scorte) o che la seconda parte dovrebbe o è tenuta a utilizzare per l’acquisto di uno o più beni (diversi da scorte). La seconda parte — il beneficiario — è obbligata ad utilizzare il denaro per acquistare uno o più beni quale condizione per l’effettuazione del trasferimento.

Il valore del trasferimento di un’attività non finanziaria è valutato sulla base del prezzo stimato al quale l’attività, nuova o usata, potrebbe essere venduta sul mercato, più eventuali costi di trasporto, costi di installazione o altri costi di trasferimento della proprietà sostenuti dal donante, ma escluso ogni siffatto onere a carico del beneficiario. I trasferimenti di attività finanziarie sono valutati in modo identico alle altre acquisizioni o cessioni di attività finanziarie o passività.

4.147 I trasferimenti in conto capitale comprendono le imposte in conto capitale (D.91), i contributi agli investimenti (D.92) e gli altri trasferimenti in conto capitale (D.99).

Imposte in conto capitale (D.91)

4.148  Definizione: le imposte in conto capitale (D.91) sono le imposte percepite a intervalli irregolari, e solo saltuariamente, sul valore delle attività o del patrimonio netto posseduti dalle unità istituzionali o sul valore dei beni trasferiti tra unità istituzionali a seguito di successioni e donazioni tra vivi o altri trasferimenti.

4.149 Le imposte in conto capitale (D.91) comprendono:

a) imposte sui trasferimenti in conto capitale: imposte sulle successioni e sulle donazioni tra vivi, gravanti sul capitale dei beneficiari; sono escluse le imposte sulle vendite di beni;

b) imposte straordinarie sul patrimonio: imposte a carattere non ricorrente sulle attività o sul patrimonio netto appartenenti alle unità istituzionali. Sono inclusi i contributi di miglioria, ossia i tributi sull’incremento di valore dei terreni in seguito alla modifica della loro destinazione da terreni agricoli a terreni edificabili a fini commerciali o abitativi.

Le imposte sui guadagni in conto capitale non sono registrate come imposte in conto capitale, bensì nella rubrica «Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.».

4.150 Gli importi delle imposte registrati nei conti sono ricavati da due fonti: gli importi evidenziati attraverso gli accertamenti e le dichiarazioni o attraverso gli incassi.

a) Se come fonte si utilizzano gli accertamenti e le dichiarazioni, gli importi sono rettificati applicando un coefficiente che consente di tener conto degli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. Una soluzione alternativa consiste nel registrare un trasferimento in conto capitale a favore dei pertinenti settori, di importo equivalente a quello della rettifica. I coefficienti sono stimati sulla base dell’esperienza acquisita e delle attuali previsioni circa gli importi accertati e dichiarati, ma non riscossi. I coefficienti sono specifici per i vari tipi di imposta;

b) Se come fonte si utilizzano gli incassi, questi sono rettificati per tenere conto del fattore temporale, in modo tale che gli importi in questione vengano attribuiti al periodo in cui si è svolta l’attività che ha determinato l’insorgenza del debito di imposta o, se questo non è noto, al momento in cui è stato definito l’ammontare dell’imposta. Tale rettifica è basata sull’intervallo di tempo medio intercorrente tra l’attività (o la determinazione dell’ammontare dell’imposta) e la riscossione dell’imposta.

4.151 Le imposte in conto capitale sono registrate:

a) nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto (-) del conto del capitale dei settori in cui sono classificati i contribuenti;

b) nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto (+) del conto del capitale delle amministrazioni pubbliche;

c) nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto del conto del capitale del resto del mondo.

Contributi agli investimenti (D.92)

4.152  Definizione: i contributi agli investimenti (D.92) sono i trasferimenti in conto capitale, in denaro o in natura, effettuati dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo a favore di altre unità istituzionali residenti o non residenti allo scopo di finanziare in tutto o in parte le loro acquisizioni di capitale fisso.

I contributi agli investimenti versati dal resto del mondo comprendono quelli erogati direttamente dalle istituzioni dell’Unione europea [ad esempio, i trasferimenti operati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)].

4.153 Per contributi agli investimenti in natura si intendono i trasferimenti di mezzi di trasporto, impianti o altri macchinari operati dalle amministrazioni pubbliche a favore di altre unità residenti o non residenti, nonché la messa a disposizione di unità residenti o non residenti di fabbricati o di altre opere.

4.154 Il valore degli investimenti realizzati dalle amministrazioni pubbliche a vantaggio di altri settori dell’economia è registrato come contributi agli investimenti se il beneficiario può essere identificato e acquista la proprietà degli investimenti realizzati. In tal caso, gli investimenti sono registrati nella sezione delle variazioni delle attività del conto del capitale dei beneficiari e sono finanziati dal contributo agli investimenti che è registrato nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto del medesimo conto.

4.155 Sono inclusi nei contributi agli investimenti (D.92) sia i versamenti in una unica soluzione destinati a finanziare gli investimenti nello stesso periodo, sia i versamenti rateali relativi a investimenti realizzati nel corso di un periodo precedente. Sono considerati contributi agli investimenti i versamenti annuali delle amministrazioni pubbliche alle imprese per la parte che costituisce l’ammortamento di debiti contratti dalle imprese in vista della realizzazione di progetti di investimento delle amministrazioni pubbliche.

4.156 Sono esclusi dai contributi agli investimenti i contributi in conto interessi erogati dalle amministrazioni pubbliche. L’operazione con cui le amministrazioni pubbliche si accollano una parte degli interessi costituisce una operazione corrente di distribuzione e di redistribuzione. Tuttavia, se il contributo concorre contemporaneamente al finanziamento dell’ammortamento del debito contratto e al pagamento degli interessi sul capitale mutuato e non è possibile scindere le due quote, l’insieme del contributo è registrato nei conti come contributo agli investimenti.

4.157 I contributi agli investimenti alle società e quasi-società non finanziarie comprendono, oltre ai contributi concessi alle imprese private, gli apporti di capitale a favore delle imprese pubbliche riconosciute come unità istituzionali, a condizione che le amministrazioni pubbliche che operano i conferimenti non conservino un credito nei confronti delle imprese pubbliche.

4.158 I contributi agli investimenti al settore delle famiglie comprendono, oltre agli aiuti agli investimenti e all’ammodernamento erogati alle imprese diverse dalle società o quasi-società, i premi erogati alle famiglie per la costruzione, l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni.

4.159 I contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche comprendono i versamenti (esclusi i contributi in conto interessi) operati a favore dei sottosettori delle amministrazioni pubbliche allo scopo di finanziare operazioni di investimento. I contributi agli investimenti tra amministrazioni pubbliche sono flussi interni al settore delle amministrazioni pubbliche e non figurano nel conto consolidato per l’insieme del settore. Un esempio di contributi agli investimenti tra amministrazioni pubbliche è costituito dai trasferimenti erogati dalle amministrazioni centrali alle amministrazioni locali allo specifico scopo di finanziare gli investimenti fissi lordi di queste ultime. I trasferimenti destinati a fini molteplici o indeterminati sono registrati come trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche anche se utilizzati per coprire le spese di investimento.

4.160 La distinzione tra contributi agli investimenti concessi dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo alle istituzioni senza scopo di lucro e i trasferimenti correnti a tali istituzioni è operata sulla base dei criteri esposti al paragrafo 4.159.

4.161 I contributi agli investimenti concessi al resto del mondo sono limitati ai trasferimenti aventi per specifico obiettivo il finanziamento di operazioni di investimento da parte di unità non residenti. Essi comprendono, ad esempio, i versamenti a fondo perduto per la costruzione di ponti, strade, fabbriche, ospedali o scuole nei paesi in via di sviluppo o per la costruzione di fabbricati destinati alle organizzazioni internazionali. Possono comprendere versamenti sia rateali su un periodo di tempo, sia in una unica soluzione. È altresì ricompresa in questa rubrica la messa a disposizione, gratuitamente o a un prezzo ridotto, di beni di investimento.

4.162 Momento di registrazione: i contributi agli investimenti in denaro sono registrati nel momento in cui il pagamento deve essere effettuato; i contributi agli investimenti in natura sono contabilizzati nel momento in cui è trasferita la proprietà delle attività.

4.163 I contributi agli investimenti sono registrati:

a) nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto (-) del conto del capitale delle amministrazioni pubbliche;

b) nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto (+) del conto del capitale dei settori che percepiscono i contributi;

c) nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto del conto del capitale del resto del mondo.

Altri trasferimenti in conto capitale (D.99)

4.164  Definizione: gli altri trasferimenti in conto capitale (D.99) comprendono tutte le operazioni di trasferimento, ad eccezione dei contributi agli investimenti e dalle imposte in conto capitale, che operano una redistribuzione non già del reddito, bensì del risparmio o della ricchezza tra i diversi settori o sottosettori dell’economia o con il resto del mondo. Possono essere in denaro o in natura (assunzione o cancellazione di debiti) e corrispondono a trasferimenti volontari di ricchezza.

4.165 Gli altri trasferimenti in conto capitale (D.99) comprendono i trasferimenti di seguito elencati:

a) Indennizzi corrisposti dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo ai proprietari di beni strumentali distrutti o danneggiati a seguito di eventi bellici, altri avvenimenti politici o calamità naturali (inondazioni, ecc.);

b) Trasferimenti da parte dalle amministrazioni pubbliche a favore di società e quasi-società non finanziarie, destinati alla copertura di perdite accumulate nel corso di vari esercizi o di perdite eccezionali dovute a cause esterne all’impresa (anche nel caso di conferimenti di capitale);

c) Trasferimenti tra sottosettori delle amministrazioni pubbliche a copertura di spese eccezionali o di disavanzi accumulati. Tali trasferimenti tra sottosettori delle amministrazioni pubbliche sono flussi interni al settore delle amministrazioni pubbliche e non figurano nel conto consolidato per l’insieme del settore;

d) Premi di risparmio accordati una tantum alle famiglie dalle amministrazioni pubbliche a titolo di ricompensa per le operazioni di risparmio effettuate durante un certo numero di anni;

e) Lasciti, donazioni di importo considerevole tra vivi e donazioni tra unità appartenenti a settori differenti, compresi i lasciti e le donazioni alle istituzioni senza scopo di lucro. Sono un esempio di donazioni alle istituzioni senza scopo di lucro i lasciti a favore di università a copertura dei costi di costruzione di nuove residenze per studenti, biblioteche, laboratori, ecc.;

f) Operazioni di contropartita delle cancellazioni di debiti tra unità istituzionali appartenenti a settori o sottosettori differenti (per esempio, la cancellazione di un debito di un paese estero da parte di amministrazioni pubbliche; versamenti a titolo di garanzia che liberano il debitore insolvente dal suo obbligo), ad eccezione del caso particolare delle imposte e dei contributi sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche [cfr. lettera j)]. Tali cancellazioni consensuali di crediti sono considerate trasferimenti in conto capitale dal creditore al debitore per un valore uguale all’ammontare del debito in essere al momento della cancellazione. Analogamente, anche l’operazione di contropartita dell’assunzione di debiti e di altre operazioni simili (attivazione di garanzie nel caso di garanzie non standard o rinegoziazione del debito allorché una parte del debito è estinta o trasferita) costituisce un trasferimento in conto capitale. Per contro, sono escluse:

1) la cancellazione di crediti finanziari nei confronti di una quasi-società o l’assunzione di passività dalla quasi-società da parte del suo proprietario. Si considerano come operazioni inerenti a partecipazioni e quote di fondi di investimento (F.5);

2) la cancellazione o l’assunzione da parte di una amministrazione pubblica dei debiti di una società pubblica che scompare come unità istituzionale dal sistema dei conti. Sono registrate nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (K.5);

3) la cancellazione o l’assunzione da parte di una amministrazione pubblica dei debiti di una società pubblica nell’ambito di un processo di privatizzazione in corso, destinato a essere completato entro breve tempo. Si considerano come operazioni inerenti a partecipazioni e quote di fondi di investimento (F.5).

La cancellazione unilaterale di un credito non costituisce una operazione tra unità istituzionali e non è registrata pertanto né nel conto del capitale né nel conto finanziario: se il creditore decide di procedere a siffatta cancellazione, questa è registrata nei conti delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività del creditore e del debitore. I fondi svalutazione crediti sono considerati registrazioni contabili interne all’unità di produzione istituzionale e non sono registrati se non nel caso di perdite previste su prestiti in sofferenza, che figurano come voce per memoria nei conti patrimoniali. Anche il rifiuto di riconoscere un debito da parte del debitore non costituisce una operazione e non è oggetto di registrazioni;

g) La parte dei guadagni (o delle perdite) in conto capitale realizzati che viene ridistribuita a un altro settore, come ad esempio i guadagni in conto capitale ridistribuiti alle famiglie dalle imprese di assicurazione. Tuttavia le operazioni di contropartita dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche dei proventi di privatizzazioni effettuate indirettamente (ad esempio, per il tramite di una holding) sono registrate come operazioni inerenti a partecipazioni e quote di fondi di investimento (F.5) e non hanno pertanto alcuna incidenza sul livello di accreditamento/indebitamento delle amministrazioni pubbliche;

h) Indennizzi di importo elevato a fronte di danni o lesioni non assicurati mediante la sottoscrizione di polizze di assicurazione [fatta eccezione per gli indennizzi corrisposti da amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo di cui alla lettera a)]. Gli indennizzi sono imposti in sede giudiziale o concordati in sede extragiudiziale. Ne sono un esempio i risarcimenti per danni causati da esplosioni, fuoriuscite di petrolio, effetti collaterali di farmaci, ecc.;

i) Versamenti straordinari operati a favore dei fondi di assicurazione sociale dai datori di lavoro (comprese le amministrazioni pubbliche) o dalle amministrazioni pubbliche (nel quadro della loro funzione sociale), nella misura in cui tali flussi monetari sono destinati ad accrescere le riserve matematiche di tali fondi. Anche la connessa rettifica dai fondi di assicurazione sociale alle famiglie è registrata come altri trasferimenti in conto capitale (D.99);

j) Se l’ammontare delle imposte e dei contributi sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche è registrato sulla base di accertamenti e di dichiarazioni, la parte di tali importi la cui riscossione è improbabile è cancellata nello stesso periodo contabile. A ciò si provvede con la registrazione nella rubrica D.995 di «altri trasferimenti in conto capitale» (D.99) tra le amministrazioni pubbliche e i pertinenti settori. Il flusso D.995 è suddiviso secondo la codifica delle imposte e dei contributi sociali in questione;

k) Liquidazione di indennizzi a seguito di una catastrofe. Il valore complessivo degli indennizzi, determinato sulla base delle informazioni rilevate presso le compagnie di assicurazione, è registrato come trasferimenti in conto capitale dalle imprese di assicurazione agli assicurati. Se le imprese di assicurazione non sono in grado di fornire informazioni sull’ammontare dei risarcimenti in caso di disastri, i relativi indennizzi sono stimati quale differenza tra gli indennizzi correnti e gli indennizzi rettificati del periodo in cui si è verificata la catastrofe;

l) Attività realizzate collettivamente nel caso in cui la responsabilità per la loro manutenzione incomba in seguito alle amministrazioni pubbliche.

4.166 Il momento di registrazione è così determinato:

a) gli altri trasferimenti in conto capitale in denaro sono registrati nel momento in cui deve essere effettuato il pagamento;

b) gli altri trasferimenti in conto capitale in natura sono registrati nel momento in cui è trasferita la proprietà dell’attività o nel momento in cui il debito è annullato dal creditore.

4.167 Gli altri trasferimenti in conto capitale figurano nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto del conto del capitale dei settori e del resto del mondo.

STOCK OPTION CONFERITE AI DIPENDENTI

4.168 Una particolare forma di reddito in natura è costituita dalle stock option con le quali un datore di lavoro conferisce a un lavoratore dipendente il diritto di acquistare quote (azioni) a un prezzo prefissato in un determinato momento futuro. Le stock option sono simili a uno strumento finanziario derivato e il lavoratore dipendente può decidere di non esercitare il diritto di opzione o perché il prezzo dell’azione è inferiore al prezzo al quale egli può esercitare il suo diritto, o perché egli non lavora più alle dipendenze di tale datore di lavoro e ha perduto quindi il suo diritto.

4.169 Normalmente un datore di lavoro informa i propri dipendenti della decisione di offrire stock option a un prezzo prefissato (strike price o prezzo di esercizio) dopo una certa data a determinate condizioni (ad esempio, che il lavoratore sia ancora alle dipendenze dell’impresa o in funzione delle prestazioni dell’impresa). Il momento di registrazione nei conti nazionali delle stock option assegnate ai lavoratori dipendenti deve essere definito con precisione. La «data di assegnazione» (grant date) è il momento in cui l’opzione è assegnata al lavoratore dipendente, la «data di maturazione» (vesting date) è la prima data in cui l’opzione può essere esercitata e la «data di esercizio» (exercise date) è la data in cui l’opzione è effettivamente esercitata (o si estingue).

4.170 Secondo le raccomandazioni contabili dell’International Accounting Standards Board (IASB), l’impresa determina un fair value per le opzioni alla data di assegnazione moltiplicando il prezzo di esercizio delle azioni a quella data per il numero di opzioni di cui è previsto l’esercizio alla data di maturazione e dividendo il prodotto per il numero di anni di attività lavorativa necessari prima della data di maturazione.

4.171 Nel SEC, in caso di mancanza di un prezzo di mercato osservabile come pure di una stima operata dalla società secondo le sopraccitate raccomandazioni, la valutazione delle opzioni può essere stimata utilizzando un modello finalizzato a rilevare due effetti sul valore dell’opzione. Il primo effetto consiste in una proiezione dell’importo dell’eccedenza del prezzo di mercato delle azioni in questione sul prezzo di esercizio alla data di maturazione. Il secondo effetto tiene conto dell’aspettativa che il prezzo salga ulteriormente tra la data di maturazione e la data di esercizio.

4.172 Prima dell’esercizio dell’opzione, l’accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore si configura come uno strumento finanziario derivato e compare come tale nei conti finanziari di entrambe le parti.

4.173 Una stima del valore delle stock option deve essere effettuata alla data di assegnazione. Tale importo deve essere incluso nei redditi da lavoro dipendente e spalmato, se possibile, sul periodo compreso tra la data di assegnazione e la data di maturazione dell’opzione. Se ciò non è possibile, il valore dell’opzione deve essere registrato alla data di maturazione.

4.174 I costi di gestione delle stock option gravano sul datore di lavoro e sono considerati consumi intermedi come qualsiasi altra funzione amministrativa associata ai redditi da lavoro dipendente.

4.175 Sebbene il valore delle stock option sia considerato reddito, non si ha alcun reddito da investimenti associati a esse.

4.176 Nel conto finanziario l’acquisizione di stock option da parte delle famiglie fa corrispondere alla pertinente parte dei redditi da lavoro dipendente una passività del datore di lavoro.

4.177 In linea di principio, qualsiasi variazione di valore che intervenga tra la data di assegnazione e la data di maturazione deve essere trattata come parte dei redditi da lavoro dipendente, mentre ogni variazione di valore tra la data di maturazione e la data di esercizio dell’opzione è da considerarsi non già come redditi da lavoro dipendente, bensì come guadagno o perdita in conto capitale. Nella pratica è molto improbabile che le stime dei costi delle stock option per i datori di lavoro siano rivedute nel periodo compreso tra la data di assegnazione e la data di esercizio dell’opzione. Per ragioni pratiche, pertanto, l’intero aumento di valore tra la data di assegnazione e la data di esercizio dell’opzione è da considerarsi come guadagno o perdita in conto capitale. Un aumento di valore del prezzo dell’azione al di sopra del prezzo di esercizio si configura come un guadagno in conto capitale per il lavoratore e una perdita in conto capitale per il datore di lavoro e viceversa.

4.178 Allorché l’opzione è esercitata, la registrazione nel conto patrimoniale scompare ed è sostituita dal valore delle quote (azioni) acquistate. Tale variazione di classificazione avviene mediante operazioni nel conto finanziario e non per il tramite del conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.




CAPITOLO 5

OPERAZIONI FINANZIARIE

5.01  Definizione: le operazioni finanziarie (F) sono le operazioni inerenti ad attività finanziarie (AF) e a passività effettuate tra unità istituzionali residenti, nonché tra tali unità e le unità istituzionali non residenti.

5.02 Un'operazione finanziaria tra unità istituzionali si configura come una contemporanea creazione o liquidazione di un'attività finanziaria e della passività di contropartita, come un trasferimento della proprietà di un'attività finanziaria oppure come l'assunzione di una passività.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE

Attività finanziarie, crediti finanziari e passività

5.03  Definizione: le attività finanziarie sono costituite da tutti i crediti finanziari, dalle partecipazioni e dall'oro monetario sotto forma di oro fisico.

5.04 Le attività finanziarie costituiscono riserve di valore il cui possesso o il cui utilizzo per un certo periodo di tempo conferiscono a un proprietario economico uno o più benefici. Esse permettono di trasferire valore da un periodo contabile a un altro. I benefici sono liquidati mediante flussi monetari, normalmente nella forma di biglietti e monete (AF.21) e di depositi trasferibili (AF.22).

5.05  Definizione: un credito finanziario consiste nel diritto di un creditore di ricevere uno o più pagamenti da un debitore.

I crediti finanziari sono attività finanziarie con corrispondenti passività di contropartita. Le partecipazioni e le quote di fondi di investimento (AF.5) sono considerate un'attività finanziaria con passività di contropartita anche se l'importo del credito vantato nei confronti della società non è determinato.

5.06  Definizione: si ha una passività allorché un debitore è obbligato a corrispondere uno o più pagamenti a un creditore.

5.07 L'oro monetario sotto forma di oro fisico detenuto dalle autorità monetarie quale attività di riserva è considerato un'attività finanziaria anche se un detentore non vanta crediti nei confronti di altre unità. Per l'oro fisico non esiste una passività di contropartita.

Attività condizionate e passività condizionate

5.08  Definizione: le attività condizionate e le passività condizionate sono accordi in base ai quali una parte è obbligata a corrispondere uno o più pagamenti a un'altra unità soltanto all'adempiersi di determinate condizioni.

Poiché non fanno insorgere obblighi incondizionati, le attività e le passività condizionate non sono considerate attività e passività finanziarie.

5.09 Sono attività condizionate e passività condizionate:

a) le garanzie di pagamento concesse una tantum da terzi, in quanto il pagamento è dovuto soltanto in caso di inadempimento del debitore;

b) gli impegni all'erogazione di finanziamenti che costituiscono una garanzia sulla disponibilità di fondi, per i quali non esiste alcuna attività finanziaria fintanto che i fondi non sono effettivamente messi a disposizione;

c) le lettere di credito che costituiscono un impegno a effettuare un pagamento a condizione che siano presentati determinati documenti specificati da un contratto;

d) le linee di credito che rappresentano un impegno a concedere prestiti a un determinato cliente fino a un limite prefissato;

e) le note issuance facilities (NIF) le quali garantiscono che un potenziale debitore sarà in grado di vendere titoli di debito (note) a breve termine e che la banca che presta la facility assorbirà ogni titolo non collocato sul mercato o metterà a disposizione fondi equivalenti;

f) i diritti pensionistici nel quadro di sistemi pensionistici a prestazione definita senza costituzione di riserve delle amministrazioni pubbliche o dei sistemi pensionistici della sicurezza sociale. Siffatti diritti pensionistici sono registrati nella tavola aggiuntiva relativa ai diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale e non nei quadri centrali dei conti.

5.10 Le attività e le passività condizionate non includono:

a) le riserve per assicurazioni, pensioni e garanzie standard (AF.6);

b) gli strumenti finanziari derivati (AF.7) allorché i contratti hanno di per sé un valore di mercato in quanto negoziabili od oggetto di compensazione sul mercato.

5.11 Pur non essendo registrate nei conti, le attività e le passività condizionate sono importanti a fini di analisi e in sede di delineazione delle politiche. Occorre pertanto che le informazioni che le riguardano siano rilevate e presentate come dati aggiuntivi. Anche nel caso in cui le attività e le passività condizionate non comportino successive obbligazioni di pagamento, un loro livello elevato può risultare rivelatore di un alto grado di rischio delle unità che le offrono.

Riquadro 5.1 —    Trattamento delle garanzie nel sistema dei conti

B5.1.1.  Definizione: le garanzie sono contratti mediante i quali il garante si impegna nei confronti del soggetto che effettua un prestito a coprire la perdita che questo dovrebbe subire in caso di inadempimento da parte del debitore.

Spesso a fronte della prestazione della garanzia è previsto il pagamento di una commissione.

B5.1.2. Si distinguono tre diversi tipi di garanzia. Essi riguardano soltanto le garanzie prestate nel caso di attività finanziarie: per le garanzie sotto forma di garanzia del fabbricante o in altra forma non è proposto alcun particolare trattamento. I tre tipi di garanzia sono descritti di seguito.

a) Garanzie prestate mediante uno strumento finanziario derivato, come un credit default swap. Tali strumenti finanziari derivati sono basati sui rischi di inadempimento delle attività finanziarie di riferimento e non sono correlati a singoli prestiti o titoli di credito.

b) Le garanzie standard sono le garanzie emesse in numero elevato, solitamente per piccoli importi. Ne sono un esempio le garanzie di credito all'esportazione e le garanzie per prestiti a studenti. Nonostante sia aleatorio stabilire il grado di probabilità di escussione di una singola garanzia standard, il fatto che esistano molte garanzie simili consente di calcolare una stima affidabile del numero di escussioni. Si considera pertanto che le garanzie standard diano origine ad attività finanziarie e non ad attività condizionate.

c) Garanzie una tantum, allorché la mancanza di casi comparabili rende impossibile calcolare l'associato rischio con un minimo di precisione. La concessione di una garanzia una tantum è considerata un'attività o una passività condizionata e non è registrata come un'attività o una passività finanziaria.

Categorie di attività e passività finanziarie

5.12 Si distinguono otto categorie di attività finanziarie:

AF.1

oro monetario e diritti speciali di prelievo;

AF.2

biglietti, monete e depositi;

AF.3

titoli di credito;

AF.4

prestiti;

AF.5

partecipazioni e quote di fondi di investimento;

AF.6

assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard;

AF.7

strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti;

AF.8

altri conti attivi e passivi.

5.13 Per ogni attività finanziaria esiste una passività di contropartita, ad eccezione dell'oro monetario sotto forma di oro fisico detenuto dalle autorità monetarie quale attività di riserva, classificato nella rubrica oro monetario e diritti speciali di prelievo (F.1). Fatta salva questa eccezione, si distinguono otto categorie di passività speculari alle attività finanziarie di contropartita.

5.14 La classificazione delle operazioni finanziarie coincide con la classificazione delle attività e delle passività finanziarie. Si distinguono otto categorie di operazioni finanziarie relative a:

F.1

oro monetario e diritti speciali di prelievo;

F.2

biglietti, monete e depositi;

F.3

titoli di credito;

F.4

prestiti;

F.5

partecipazioni e quote di fondi di investimento;

F.6

assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard;

F.7

strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti;

F.8

altri conti attivi e passivi.

5.15 In considerazione della simmetria dei crediti finanziari e delle passività, viene utilizzato il termine «strumento» per fare riferimento a entrambi gli aspetti di attività e di passività delle operazioni finanziarie. Il suo uso non implica un'estensione della copertura delle attività e delle passività finanziarie attraverso l'inclusione di poste fuori bilancio che sono talvolta descritte come strumenti finanziari nelle statistiche monetarie e finanziarie.

Conti patrimoniali, conto finanziario e altri flussi

5.16 Le attività finanziarie detenute e le passività in essere in un particolare momento sono registrate nel conto patrimoniale. Le operazioni finanziarie determinano variazioni tra il conto patrimoniale di apertura e il conto patrimoniale di chiusura. Tuttavia, le variazioni tra il conto patrimoniale di apertura e il conto patrimoniale di chiusura sono dovute anche ad altri flussi, che non costituiscono interazioni consensuali tra unità istituzionali. Gli altri flussi relativi ad attività e passività finanziarie sono ripartiti in rivalutazioni delle attività e delle passività finanziarie e in variazioni di volume delle attività e delle passività finanziarie non dovute a operazioni finanziarie. Le rivalutazioni sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività e le variazioni di volume nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

5.17 L'ultimo conto della sequenza dei conti a registrare operazioni è il conto finanziario, il quale non presenta un saldo contabile da riportare in un altro conto. Il saldo contabile del conto finanziario, pari alla differenza tra l'acquisizione netta di attività finanziarie e l'incremento netto delle passività, è l'accreditamento (+) o l'indebitamento (–) (B.9F).

5.18 Il saldo contabile del conto finanziario coincide sotto il profilo concettuale con quello del conto del capitale. Nella pratica, tuttavia, tra i due saldi contabili si rileva spesso una discrepanza riconducibile al fatto che essi sono calcolati sulla base di dati statistici differenti.

Valutazione

5.19 Le operazioni finanziarie sono registrate al valore dell'operazione, ossia al valore in valuta nazionale al quale le attività e/o le passività finanziarie sono create, liquidate, scambiate o assunte tra unità istituzionali, sulla base di considerazioni commerciali.

5.20 Il valore dell'operazione registrato è identico per le operazioni finanziarie e per le operazioni finanziarie e non finanziarie di contropartita. Sono possibili tre alternative:

a) l'operazione finanziaria dà origine a un pagamento in valuta nazionale: il valore dell'operazione è pari agli importi scambiati;

b) l'operazione finanziaria è un'operazione in valuta estera e l'operazione di contropartita non è un'operazione in valuta nazionale: il valore dell'operazione è pari all'importo in divisa nazionale al tasso di mercato in vigore al momento in cui è effettuato il pagamento;

c) né l'operazione finanziaria né l'operazione di contropartita sono operazioni in denaro o mediante altri mezzi di pagamento: il valore dell'operazione è pari al valore corrente di mercato delle attività e/o delle passività finanziarie in questione.

5.21 Il valore dell'operazione si riferisce a un'operazione finanziaria specifica e alla sua operazione di contropartita. In teoria, il valore dell'operazione deve essere distinto da un valore basato su una quotazione di mercato, su un prezzo «equo» di mercato o su un qualsiasi prezzo indicativo del complesso dei prezzi per una classe di attività e/o passività finanziarie simili. Tuttavia, nei casi in cui l'operazione di contropartita di un'operazione finanziaria è costituita, ad esempio, da un trasferimento e l'operazione finanziaria potrebbe essere quindi motivata da considerazioni diverse da quelle puramente commerciali, il valore dell'operazione coincide con il valore corrente di mercato delle attività e/o delle passività in questione.

5.22 Il valore dell'operazione non include il compenso del servizio, onorari, commissioni o oneri simili per servizi prestati in sede di effettuazione delle operazioni: tali oneri devono essere registrati come corrispettivi di servizi. Anche le imposte sulle operazioni finanziarie sono escluse e sono trattate come imposte sui servizi nell'ambito delle imposte sui prodotti. Allorché un'operazione finanziaria comporta una nuova emissione di passività, il valore dell'operazione è pari all'importo della passività assunta, escluso ogni interesse pagato anticipatamente. Analogamente, allorché una passività è estinta, il valore dell'operazione deve corrispondere tanto per il creditore quanto per il debitore alla diminuzione della passività.

Registrazioni su base netta e lorda

5.23  Definizione: per registrazione su base netta delle operazioni finanziarie si intende la presentazione delle acquisizioni di attività finanziarie al netto delle cessioni di attività finanziarie e delle assunzioni di passività al netto dei rimborsi di passività.

Le operazioni finanziarie possono essere presentate su base netta per attività finanziarie con caratteristiche diverse e con debitori o creditori differenti, a condizione che le attività rientrino nella stessa rubrica o sottorubrica.

5.24  Definizione: per registrazione su base lorda delle operazioni finanziarie si intende la presentazione separata delle acquisizioni e delle cessioni di attività finanziarie, così come delle assunzioni e dei rimborsi di passività.

L'importo di accreditamento/indebitamento ottenuto dalla registrazione su base lorda delle operazioni finanziarie è identico a quello che si otterrebbe se le operazioni finanziarie fossero registrate su base netta.

Per analisi dettagliate dei mercati finanziari occorre che le operazioni finanziarie siano registrate su base lorda.

Consolidamento

5.25  Definizione: per consolidamento del conto finanziario si intende il processo di compensazione tra le operazioni inerenti ad attività finanziarie di un determinato insieme di unità istituzionali e le operazioni inerenti a passività di contropartita dello stesso insieme di unità istituzionali.

Il consolidamento può essere realizzato a livello di totale dell'economia, di settori istituzionali e di sottosettori. Il conto finanziario del resto del mondo è consolidato per definizione in quanto sono registrate soltanto le operazioni delle unità istituzionali non residenti con le unità istituzionali residenti.

5.26 Il livello di consolidamento varia in funzione dei diversi tipi di analisi. Ad esempio, il consolidamento del conto finanziario per il totale dell'economia mette in evidenza le operazioni finanziarie dell'economia con le unità istituzionali non residenti, in quanto, con il consolidamento, tutte le operazioni finanziarie tra unità istituzionali residenti sono presentate su base netta. Il consolidamento per settori permette di individuare le operazioni finanziarie complessive tra i settori creditori netti e i settori debitori netti. Il consolidamento a livello di sottosettore per le società finanziarie può fornire informazioni molto più dettagliate sull'intermediazione finanziaria e consentire, ad esempio, l'individuazione delle operazioni delle istituzioni finanziarie monetarie con le altre società finanziarie, nonché con gli altri settori residenti e le unità istituzionali non residenti. Il consolidamento può fornire informazioni utili a livello di sottosettore anche nell'ambito del settore delle amministrazioni pubbliche, in quanto non sono eliminate le operazioni tra i diversi sottosettori delle amministrazioni pubbliche.

5.27 Di norma, le registrazioni contabili nel SEC 2010 non sono consolidate, dato che un conto finanziario consolidato necessita di informazioni sul raggruppamento di unità istituzionali di contropartita. Ciò richiede dati sulle operazioni finanziarie sulla base del principio «from whom to whom». Ad esempio, per la compilazione delle passività delle amministrazioni pubbliche consolidate è necessario distinguere, tra i detentori delle passività, tra amministrazioni pubbliche e altre unità istituzionali.

Presentazione di valori netti

5.28  Definizione: la presentazione di valori netti è il consolidamento, operato a livello di singola unità istituzionale, con il quale le registrazioni contabili nelle due sezioni del conto per la stessa rubrica sono compensate tra loro. La presentazione di valori netti dovrebbe essere evitata salvo che non manchino dati.

5.29 Si possono distinguere vari gradi di presentazione di valori netti a seconda che la detrazione delle operazioni inerenti a passività dalle operazioni inerenti ad attività finanziarie sia operata a livello di rubrica o di sottorubrica di attività finanziaria.

5.30 Allorché una ripartizione di un'unità istituzionale acquista titoli emessi da un'altra ripartizione della stessa unità istituzionale, nel suo conto finanziario l'operazione non è registrata come acquisizione di un credito nei confronti di un'altra ripartizione. L'operazione è registrata come rimborso di passività, anziché come acquisizione di attività. Si considera che tali strumenti finanziari siano presentati su base netta. La presentazione di valori netti va evitata se è necessario evidenziare lo strumento finanziario nella sezione sia delle attività sia delle passività per ottemperare a disposizioni giuridiche in tema di presentazione.

5.31 La presentazione di valori netti potrebbe essere inevitabile per le operazioni di un'unità istituzionale con riguardo a strumenti finanziari derivati, dato che non sono normalmente disponibili dati distinti sulle operazioni inerenti ad attività e passività. È opportuno presentare tali operazioni su base netta perché il valore di una posizione con riguardo a strumenti finanziari derivati può cambiare di segno, ossia passare da un'attività a una passività, con il variare del valore dello strumento «sottostante» in rapporto al prezzo del contratto.

Norme contabili circa le operazioni finanziarie

5.32 La registrazione in partita quadrupla è una procedura contabile mediante la quale ogni operazione in cui intervengono due unità istituzionali è registrata due volte da ciascuna unità. Ad esempio gli scambi di merci contro pagamento in denaro tra imprese comporta registrazioni sia nel conto della produzione sia nel conto finanziario di ciascuna unità. La registrazione in partita quadrupla garantisce la simmetria della registrazione da parte delle unità istituzionali che intervengono nell'operazione e, di conseguenza, la coerenza dei conti.

5.33 A ogni operazione finanziaria corrisponde sempre un'operazione di contropartita. Questa può essere costituita da un'altra operazione finanziaria o da un'operazione non finanziaria.

5.34 Un'operazione e la sua operazione di contropartita, allorché sono entrambe operazioni finanziarie, modificano la composizione del portafoglio di attività e passività finanziarie. Esse possono variare i totali sia delle attività finanziarie sia delle passività delle unità istituzionali, ma non modificano l'accreditamento/indebitamento o il patrimonio netto.

5.35 L'operazione di contropartita di un'operazione finanziaria può essere costituita da un'operazione non finanziaria, come un'operazione sui prodotti, un'operazione di distribuzione e di redistribuzione o un'operazione inerente ad attività non finanziarie non prodotte. Nei casi in cui l'operazione di contropartita non è costituita da un'operazione finanziaria, risulta modificato l'accreditamento/indebitamento delle unità istituzionali.

Operazioni finanziarie aventi come contropartita un trasferimento corrente o un trasferimento in conto capitale

5.36 L'operazione di contropartita di un'operazione finanziaria può essere costituita da un trasferimento. In tal caso, l'operazione finanziaria implica il trasferimento della proprietà di un'attività finanziaria, l'assunzione di una passività in qualità di debitore (assunzione di debito), oppure la contemporanea liquidazione di un'attività finanziaria e della corrispondente passività (cancellazione o remissione di debiti). L'assunzione e la cancellazione di debiti sono trasferimenti in conto capitale (D.9) e sono registrate nel conto del capitale.

5.37 Se il proprietario di una quasi-società assume passività da questa o cancella crediti finanziari nei suoi confronti, l'operazione di contropartita dell'assunzione o della cancellazione di debiti costituisce un'operazione inerente ad azioni e altre partecipazioni (F.51). Tuttavia, se l'operazione è finalizzata alla copertura delle perdite accumulate o di una perdita eccezionalmente elevata o è effettuata nel contesto di perdite non occasionali, l'operazione è allora classificata come un'operazione non finanziaria: trasferimento in conto capitale o trasferimento corrente.

5.38 Se un'amministrazione pubblica cancella o assume i debiti di una società pubblica che scompare come unità istituzionale nel sistema dei conti, non si procede alla registrazione di alcuna operazione nel conto del capitale o nel conto finanziario, bensì alla registrazione di un flusso nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

5.39 Se un'amministrazione pubblica cancella o assume i debiti di una società pubblica nell'ambito di un processo di privatizzazione destinato a essere completato entro breve tempo, l'operazione di contropartita costituisce un'operazione inerente ad azioni e altre partecipazioni (F.51) fino alla concorrenza del totale dei proventi della privatizzazione. Si considera cioè che, cancellando o assumendo i debiti della società pubblica, l'amministrazione pubblica aumenti temporaneamente la sua partecipazione nella società. Per privatizzazione si intende la rinuncia al controllo esercitato su tale società pubblica mediante la cessione di azioni. L'assunzione o la cancellazione di debiti comporta un incremento dei fondi propri della società pubblica, anche in assenza di un'emissione di azioni.

5.40 La cancellazione, in tutto o in parte, di crediti inesigibili da parte dei creditori e la cancellazione unilaterale di una passività da parte di un debitore (rifiuto di riconoscere un debito) non sono operazioni in quanto non implicano interazioni consensuali tra unità istituzionali. La cancellazione, in tutto o in parte, di crediti inesigibili da parte dei creditori è registrata nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

Operazioni finanziarie aventi come contropartita redditi da capitale

5.41 L'operazione di contropartita di un'operazione finanziaria può essere costituita da redditi da capitale.

5.42 Gli interessi (D.41) sono versati ai creditori e sono corrisposti dai debitori di alcuni tipi di crediti finanziari classificati nelle rubriche AF.1 (Oro monetario e diritti speciali di prelievo), AF.2 (Biglietti, monete e depositi), AF.3 (Titoli di credito), AF.4 (Prestiti) e AF.8 (Altri conti attivi e passivi).

5.43 Gli interessi sono registrati in via di continua accumulazione nel tempo a favore del creditore sull'importo del credito in essere. L'operazione di contropartita di una registrazione nella rubrica D.41 (Interessi) è un'operazione finanziaria che crea un credito finanziario del creditore nei confronti del debitore. L'accumularsi degli interessi è registrato nel conto finanziario con lo strumento finanziario cui si riferisce. L'effetto di tale operazione finanziaria è che l'interesse è reinvestito. L'effettiva corresponsione di interessi non è registrata come interessi (D.41), bensì come una operazione nella rubrica F.2 (Biglietti, monete e depositi) combinata con un equivalente rimborso della pertinente attività che riduce il credito finanziario netto del creditore nei confronti del debitore.

5.44 Se non sono corrisposti alla scadenza prevista, gli interessi maturati danno luogo ad arretrati. Poiché sono gli interessi maturati ad essere registrati, gli arretrati non modificano il totale delle attività o delle passività finanziarie.

5.45 Il reddito delle società comprende i dividendi (D.421), i redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422), gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43) e gli utili non distribuiti delle imprese nazionali. L'effetto dell'operazione finanziaria di contropartita nel caso degli utili reinvestiti è che il reddito da capitale è reinvestito nell'impresa di investimenti diretti.

5.46 I dividendi sono registrati come redditi da investimenti nel momento in cui le azioni cominciano a essere quotate ex dividendo. Lo stesso vale per i redditi prelevati dai membri delle quasi-società. Una registrazione differente è effettuata per i dividendi straordinariamente elevati o per i prelievi non in linea con gli importi dei redditi recentemente a disposizione per la distribuzione ai proprietari della società. Il reddito distribuito oltre il valore normale è registrato come prelievi di capitale nel conto finanziario e non come redditi da investimenti.

5.47 Anche nel caso in cui non siano distribuiti, i redditi da capitale dei fondi di investimento attribuiti ai partecipanti, al netto di una parte dei costi di gestione, sono registrati nei redditi da capitale con una registrazione di contropartita nel conto finanziario nella rubrica «Partecipazioni e quote di fondi di investimento». La conseguenza è che i redditi attribuiti ai partecipanti ma non distribuiti sono considerati come reinvestiti nel fondo.

5.48 Redditi da investimenti sono attribuiti agli assicurati (D.44), ai titolari di diritti pensionistici e ai sottoscrittori di quote di fondi di investimento. A prescindere dagli importi effettivamente distribuiti da imprese di assicurazione, fondi pensione o fondi di investimento, l'intero ammontare dei redditi da investimenti percepiti dall'impresa di assicurazione o da un fondo va registrato come attribuito agli assicurati o ai sottoscrittori di quote, mentre gli importi non effettivamente distribuiti sono registrati nel conto finanziario come reinvestimento.

Momento di registrazione

5.49 Le operazioni finanziarie e le relative operazioni di contropartita sono registrate nello stesso momento.

5.50 Allorché l'operazione di contropartita di un'operazione finanziaria è un'operazione non finanziaria, entrambe sono registrate nel momento in cui è effettuata l'operazione non finanziaria. Ad esempio, in caso di vendita di beni e servizi con conseguente creazione di un credito commerciale, l'operazione finanziaria deve essere registrata nel momento in cui sono effettuate le registrazioni nel conto non finanziario, allorché è trasferita la proprietà dei beni o è erogato il servizio.

5.51 Allorché l'operazione di contropartita di un'operazione finanziaria è anch'essa un'operazione finanziaria, si possono considerare tre alternative:

a) entrambe le operazioni finanziarie sono operazioni in denaro o in altri mezzi di pagamento: esse sono allora registrate nel momento in cui viene effettuato il primo pagamento;

b) soltanto una delle due operazioni finanziarie è un'operazione in denaro o in altri mezzi di pagamento: le operazioni sono registrate nel momento in cui viene effettuato il pagamento;

c) nessuna delle due operazioni finanziarie è un'operazione in denaro o in altri mezzi di pagamento: le operazioni sono registrate nel momento in cui viene effettuata la prima operazione.

Conto finanziario per debitore/creditore

5.52 Il conto finanziario per debitore/creditore o secondo il principio «from whom to whom» costituisce un ampliamento del conto finanziario non consolidato. Si tratta di una presentazione tridimensionale delle operazioni finanziarie in cui appaiono entrambe le parti che intervengono in un'operazione e da cui emerge la natura dello strumento finanziario oggetto dell'operazione.

Tale presentazione fornisce informazioni sulle relazioni debitore/creditore ed è coerente con un conto patrimoniale finanziario basato sul principio «from whom to whom». Non sono fornite informazioni sulle unità istituzionali alle quali le attività finanziarie sono state vendute o dalle quali sono state acquistate. Lo stesso vale per le corrispondenti operazioni inerenti a passività. Il conto finanziario per debitore/creditore è noto anche come matrice dei flussi di fondi.

5.53 Sulla base del principio contabile della partita quadrupla, un conto finanziario per debitore/creditore presenta tre dimensioni: la rubrica dello strumento finanziario, il settore del debitore e il settore del creditore. Un conto finanziario per debitore/creditore necessita di tavole tridimensionali con disaggregazioni per strumento finanziario, debitore e creditore. Queste tavole presentano una classificazione incrociata delle operazioni finanziarie per settore del debitore e settore del creditore, come evidenziato nella tavola 5.1.

5.54 Dalla tavola compilata per la rubrica dei titoli di credito emerge che, per effetto delle operazioni effettuate durante il periodo di riferimento, i titoli di credito acquistati, al netto delle cessioni, dalle famiglie e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (275) rappresentano crediti nei confronti delle società non finanziarie (65), delle società finanziarie (43), delle amministrazioni pubbliche (124) e del resto del mondo (43). Dalla tavola si evince che, per effetto delle operazioni effettuate durante il periodo di riferimento, le società non finanziarie hanno assunto passività sotto forma di titoli di credito, al netto dei rimborsi, per un valore di 147: l'incremento delle loro passività in tale forma è stato pari a 30 nei confronti di altre società non finanziarie, a 23 nei confronti delle società finanziarie, a 5 nei confronti delle amministrazioni pubbliche, a 65 nei confronti delle famiglie e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e a 24 nei confronti del resto del mondo. Le famiglie e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie non hanno emesso titoli di credito. Per effetto della presentazione consolidata del resto del mondo, non sono indicate le operazioni tra unità istituzionali non residenti. Tavole analoghe possono essere compilate per qualunque altro tipo di strumenti finanziari.



Tavola 5.1 —  Conto finanziario per debitore/creditore per i titoli di credito

Settore debitoreSettore creditore

Assunzione netta di titoli di credito da parte di

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Economia nazionale

Resto del mondo

Totale

Acquisizione netta di titoli di credito da parte di

Società non finanziarie

30

11

67

 

108

34

142

Società finanziarie

23

22

25

 

70

12

82

Amministrazioni pubbliche

5

2

6

 

13

19

32

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

65

43

124

 

232

43

275

Economia nazionale

123

78

222

 

423

108

531

Resto del mondo

24

28

54

 

106

 

106

Totale

147

106

276

 

529

108

637

5.55 Il conto finanziario per debitore/creditore permette di individuare il finanziatore e il finanziato, l'importo del finanziamento e l'attività finanziaria utilizzata. Consente di rispondere a domande come le seguenti:

a) quali sono i settori di contropartita delle attività finanziarie acquistate nette o delle passività assunte nette da un settore istituzionale?

b) in quali società ha una partecipazione il settore delle amministrazioni pubbliche?

c) per quali importi i settori residenti e il resto del mondo acquistano (al netto delle cessioni) titoli di credito emessi (al netto dei rimborsi) da amministrazioni pubbliche, da società finanziarie o non finanziarie e dal resto del mondo?

CLASSIFICAZIONE DETTAGLIATA DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE PER RUBRICA

Sono definiti e descritti qui di seguito gli strumenti finanziari. Per registrare un'operazione si utilizza il codice F, per registrare il connesso livello di consistenze o la posizione di un'attività o di una passività si utilizza il codice AF.

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (F.1)

5.56 La rubrica F.1 [Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)] consta di due sottorubriche:

a) oro monetario (F.11);

b) diritti speciali di prelievo (DSP) (F.12).

Oro monetario (F.11)

5.57  Definizione: l'oro monetario è l'oro su cui vantano diritti le autorità monetarie e che è detenuto come attività di riserva.

Esso comprende l'oro fisico e i conti in oro finanziario presso non residenti che attribuiscono il diritto di ottenere la consegna di oro.

5.58 Il settore delle autorità monetarie comprende le autorità bancarie centrali e le istituzioni delle amministrazioni centrali che svolgono operazioni normalmente di pertinenza delle autorità bancarie centrali. In tali operazioni rientrano l'emissione di moneta, la gestione delle attività di riserva e la gestione dei fondi di stabilizzazione dei cambi.

5.59 L'assoggettamento al controllo effettivo delle autorità monetarie implica che:

a) le unità residenti possono negoziare tali diritti con non residenti solo alle condizioni specificate dalle autorità monetarie o previa loro esplicita autorizzazione;

b) su richiesta, le autorità monetarie hanno accesso a tali crediti nei confronti di non residenti per soddisfare le esigenze di finanziamento della bilancia dei pagamenti e ad altri scopi analoghi;

c) vige una norma o esiste un altro accordo vincolante che conferma le lettere a) e b).

5.60 Tutto l'oro monetario è incluso nelle attività di riserva o è detenuto da organizzazioni finanziarie internazionali. È composto da:

a) oro fisico (compreso l'oro monetario detenuto in conti in oro di proprietà);

b) conti in oro finanziario presso non residenti.

5.61 L'oro monetario sotto forma di oro fisico è l'unica attività finanziaria per la quale non esiste una passività di contropartita. Si presenta nella forma di monete, lingotti o barre con titolo di almeno 995/1 000 . L'oro fisico non detenuto come attività di riserva è un'attività non finanziaria ed è incluso nell'oro non monetario.

5.62 I conti in oro di proprietà attribuiscono la proprietà di uno specifico lingotto d'oro. L'organismo che deposita l'oro in custodia ne rimane proprietario. Tali conti offrono normalmente servizi di acquisto, deposito e vendita. Se l'oro è detenuto come attività di riserva, i conti in oro di proprietà sono classificati come oro monetario e pertanto come un'attività finanziaria. In caso contrario, essi rappresentano la proprietà di un bene, segnatamente di oro non monetario.

5.63 Diversamente dai conti in oro di proprietà, i conti in oro finanziario rappresentano un diritto nei confronti del gestore di ottenere la consegna di oro. Se l'oro è detenuto come attività di riserva, i conti in oro finanziario sono classificati come oro monetario e pertanto come un'attività finanziaria. In caso contrario, essi sono classificati come depositi.

5.64 Le operazioni inerenti a oro monetario sono costituite in prevalenza da operazioni di compravendita di oro monetario tra autorità monetarie o talune organizzazioni finanziarie internazionali. Non possono intervenire in tali operazioni unità istituzionali diverse da queste. Gli acquisti di oro monetario sono registrati nei conti finanziari delle autorità monetarie come incrementi delle attività finanziarie, mentre le vendite costituiscono diminuzioni delle attività finanziarie. Le registrazioni di contropartita sono costituite rispettivamente da una diminuzione o da un incremento delle attività finanziarie del resto del mondo.

5.65 Se le autorità monetarie incrementano le loro riserve di oro monetario aggiungendo oro non monetario (ad esempio, acquistando oro sul mercato), oppure diminuiscono tali riserve destinando l'oro monetario a scopi non monetari (ad esempio, vendendo oro sul mercato), si considera che esse abbiano rispettivamente monetizzato o demonetizzato oro. La monetizzazione o la demonetizzazione di oro non comportano registrazioni nel conto finanziario, bensì registrazioni nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività a titolo di variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, ossia come riclassificazione di oro da oggetto di valore (AN.13) a oro monetario (AF.11) (cfr. paragrafi 6.22-6.24). La demonetizzazione di oro consiste nella riclassificazione di oro monetario in oggetto di valore.

5.66 I depositi, i prestiti e i titoli espressi in oro sono considerati attività finanziarie diverse dall'oro monetario e sono classificati nella rubrica appropriata, unitamente ad attività finanziarie simili denominate in valuta estera. Gli swap su oro costituiscono una forma di pronti contro termine su titoli (repurchase agreement), relativi a oro monetario o non monetario. Essi implicano lo scambio di oro contro un deposito, con l'accordo che in una determinata data futura sarà effettuata l'operazione inversa a un prezzo dell'oro prefissato. Sulla base del principio generale di registrazione delle operazioni inverse, la parte che ottiene oro non lo registra nel suo conto patrimoniale, mentre il fornitore di oro non cancella l'oro dal suo conto patrimoniale. Gli swap su oro sono registrati da entrambe le parti come prestiti garantiti, in cui la garanzia è costituita dall'oro. Si effettuano swap su oro monetario tra le autorità monetarie o tra queste e altre parti, mentre gli swap su oro non monetario sono operazioni simili in cui non intervengono autorità monetarie.

5.67 I prestiti in oro consistono nella consegna di oro per un determinato periodo di tempo. Come nel caso di altre operazioni inverse, è trasferita la proprietà giuridica dell'oro, ma il prestatore assume i rischi e acquisisce i benefici delle oscillazioni del prezzo dell'oro. I soggetti che prendono a prestito oro spesso ricorrono a tali operazioni a fini di copertura delle vendite a terzi in periodi di carenza di oro. Un compenso, determinato sulla base del valore dell'attività sottostante e della durata dell'operazione inversa, è corrisposto al proprietario originario per l'uso dell'oro.

5.68 Poiché l'oro monetario è un'attività finanziaria, gli introiti ricavati dalla concessione di prestiti in oro rappresentano il compenso per aver messo un'attività finanziaria a disposizione di un'altra unità istituzionale. I compensi associati ai prestiti di oro monetario sono trattati come interessi. Per semplicità, lo stesso principio si applica ai compensi corrisposti nel caso di prestiti di oro non monetario.

DSP (F.12)

5.69  Definizione: i diritti speciali di prelievo (DSP) sono attività di riserva internazionali create dal Fondo monetario internazionale (FMI) e assegnate ai suoi membri a integrazione delle attività di riserva esistenti.

5.70 Il dipartimento dell'FMI responsabile dei DSP gestisce le attività di riserva mediante l'assegnazione dei DSP ai paesi membri dell'FMI e a talune agenzie internazionali (collettivamente denominati «i partecipanti»).

5.71 La creazione di DSP attraverso la loro assegnazione e la loro estinzione attraverso la loro cancellazione costituiscono operazioni. Le assegnazioni di DSP sono registrate su base lorda, quale acquisizione di attività nei conti finanziari delle autorità monetarie del singolo partecipante e come assunzione di passività da parte del resto del mondo.

5.72 I DSP sono detenuti esclusivamente da detentori ufficiali, che sono autorità bancarie centrali e talune agenzie internazionali, e sono trasferibili tra i partecipanti e gli altri detentori ufficiali. I DSP assegnati rappresentano il diritto incondizionato e garantito di ciascun detentore di ottenere altre attività di riserva, in particolare valute estere, dagli altri membri dell'FMI.

5.73 I DSP sono attività con corrispondenti passività, ma tali attività rappresentano crediti nei confronti dell'insieme dei partecipanti e non dell'FMI. Un partecipante può vendere a un altro partecipante alcuni o tutti i DSP che gli sono stati assegnati e ricevere in cambio altre attività di riserva, in particolare divise estere.

Biglietti, monete e depositi (F.2)

5.74  Definizione: per biglietti, monete e depositi si intendono i biglietti e le monete in circolazione, nonché i depositi sia in valuta nazionale, sia in valuta estera.

5.75 Si distinguono tre sottorubriche in relazione a biglietti, monete e depositi:

a) biglietti e monete (F.21);

b) depositi trasferibili (F.22); e

c) altri depositi (F.29).

Biglietti e monete (F.21)

5.76  Definizione: i biglietti e le monete sono le banconote e le monete emesse o autorizzate dalle autorità monetarie.

5.77 I biglietti e le monete comprendono:

a) le banconote e le monete emesse da autorità monetarie residenti quale moneta nazionale in circolazione e detenute da residenti e da non residenti;

b) le banconote e le monete emesse da autorità monetarie non residenti quale valuta estera in circolazione e detenute da residenti.

5.78 I biglietti e le monete non comprendono:

a) le banconote e le monete non in circolazione: ad esempio, le scorte di proprie banconote delle autorità bancarie centrali o le riserve di banconote in caso di emergenza;

b) le monete commemorative non normalmente utilizzate per effettuare pagamenti. Tali monete sono classificate come oggetti di valore.

Riquadro 5.2 —    Biglietti e monete emesse dall'Eurosistema

B5.2.1 Le banconote e le monete in euro emesse dall'Eurosistema costituiscono la valuta nazionale degli Stati membri nella zona euro. Sebbene l'euro sia trattato come una valuta nazionale, gli euro detenuti dai residenti di ciascuno Stato membro partecipante costituiscono passività della banca centrale nazionale residente solo in misura pari alla sua quota nominale del totale dell'emissione, sulla base della sua quota di capitale della BCE. Una delle conseguenze è che, nella zona euro, in un'ottica nazionale, una parte della valuta nazionale detenuta da residenti potrebbe costituire un credito finanziario nei confronti di non residenti.

B5.2.2. La valuta emessa dall'Eurosistema comprende le banconote e le monete. Le banconote sono emesse dall'Eurosistema, le monete sono emesse dalle amministrazioni centrali della zona euro, sebbene per convenzione esse siano considerate passività delle banche centrali nazionali, che come contropartita vantano un credito fittizio nei confronti delle amministrazioni pubbliche. Le banconote e le monete in euro possono essere detenute da residenti nella zona euro o da non residenti in tale zona.

Depositi (F.22 e F.29)

5.79  Definizione: i depositi sono contratti standard non negoziabili offerti al grande pubblico da istituti di deposito e in alcuni casi da amministrazioni centrali in qualità di debitori, che consentono il deposito e il successivo prelievo di importi di denaro da parte del creditore. Solitamente i depositi assicurano la restituzione dell'intero capitale all'investitore da parte del debitore.

Depositi trasferibili (F.22)

5.80  Definizione: i depositi trasferibili sono i depositi immediatamente convertibili in moneta, alla pari, a vista, che possono essere direttamente utilizzati per effettuare pagamenti mediante assegni, cambiali, ordini di bonifico, addebitamenti o accreditamenti diretti o simili, senza alcuna limitazione o senza il pagamento di una penale.

5.81 I depositi trasferibili rappresentano in prevalenza passività di istituti di deposito residenti, in alcuni casi di amministrazioni centrali, e di unità istituzionali non residenti. I depositi trasferibili comprendono uno dei seguenti:

a) le posizioni interbancarie tra istituzioni finanziarie monetarie;

b) i depositi costituiti presso le autorità bancarie centrali dagli istituti di deposito, oltre l'importo delle riserve obbligatorie, che possono essere utilizzati senza preavviso o senza limitazioni;

c) i depositi costituiti presso le autorità bancarie centrali da altre istituzioni finanziarie monetarie sotto forma di conti in oro finanziario non monetario e i corrispondenti depositi sotto forma di conti in metalli preziosi;

d) i depositi di valute estere nell'ambito di operazioni swap;

e) la posizione di riserva nei confronti dell'FMI che forma la «tranche di riserva», ossia i diritti speciali di prelievo o gli importi in valuta estera che un paese membro può ottenere dall'FMI con breve preavviso, e gli altri crediti nei confronti dell'FMI che possono essere messi rapidamente a disposizione del paese membro, comprese le linee di credito concesse dal paese dichiarante all'FMI nel quadro degli Accordi generali di prestito (General Agreement to Borrow — GAB) e dei nuovi accordi di prestito (New Arrangements to Borrow — NAB).

5.82 I depositi trasferibili possono prevedere lo scoperto di conto. Se un conto è scoperto, si considera che sia stato effettuato un prelievo dal deposito per la parte dei fondi ritirati fino all'azzeramento del conto e che sia stato concesso un prestito per la parte eccedente.

5.83 Depositi trasferibili possono essere detenuti da tutti i settori residenti e dal resto del mondo.

5.84 I depositi trasferibili possono essere suddivisi, secondo la valuta, in depositi trasferibili espressi in moneta nazionale e depositi trasferibili espressi in valuta estera.

Altri depositi (F.29)

5.85  Definizione: gli altri depositi sono i depositi diversi dai depositi trasferibili. Gli altri depositi non possono essere utilizzati per effettuare pagamenti, salvo alla scadenza o trascorso un determinato periodo di preavviso, e non sono convertibili in biglietti o monete o in depositi trasferibili senza una significativa limitazione o senza il pagamento di una penale.

5.86 Gli altri depositi comprendono:

a) i depositi a termine, ossia i depositi che non sono disponibili immediatamente ma a una scadenza convenuta. La loro disponibilità è vincolata fino a una certa data o sono rimborsabili su riserva di preavviso. Essi comprendono anche i depositi costituiti dagli istituti di deposito presso le autorità bancarie centrali a titolo di riserve obbligatorie, nella misura in cui i depositanti non possono effettuare prelievi senza preavviso o limitazioni;

b) i depositi a risparmio, i libretti di risparmio, i certificati di risparmio non negoziabili o i certificati di deposito non negoziabili;

c) i depositi inerenti a piani o contratti di risparmio: tali depositi prevedono spesso l'obbligo per il depositante di effettuare versamenti regolari per un certo periodo di tempo e l'indisponibilità del capitale versato e degli interessi maturati finché non è trascorso un periodo di tempo determinato; talvolta, essi sono combinati con l'emissione, alla fine del periodo di risparmio, di prestiti proporzionali agli importi accumulati, destinati a finanziare l'acquisto o la costruzione di una abitazione;

d) i certificati di deposito emessi da associazioni mutue di risparmi e prestiti, società di credito edilizio, cooperative di credito ecc., talvolta denominati quote, che sono riscattabili a vista o con preavvisi relativamente brevi, ma che non sono trasferibili;

e) i margini rimborsabili connessi a strumenti finanziari derivati che costituiscono passività di istituzioni finanziarie monetarie;

f) le operazioni di pronti contro termine (repurchase agreement) a breve termine che costituiscono passività di istituzioni finanziarie monetarie;

g) le passività nei confronti dell'FMI, che sono componenti di riserve internazionali e non sono rappresentate da prestiti; consistono nell'impiego dei crediti accordati dal Fondo nell'ambito del suo Conto delle risorse generali, il quale misura la quantità della moneta di un paese membro presso l'FMI che tale paese è obbligato a riacquistare.

5.87 Gli altri depositi non comprendono i certificati di deposito e di risparmio negoziabili, i quali sono classificati nella rubrica AF.3 (Titoli di credito).

5.88 Gli altri depositi possono essere suddivisi, secondo la valuta, in altri depositi espressi in moneta nazionale e altri depositi espressi in valuta estera.

Titoli di credito (F.3)

5.89  Definizione: i titoli di credito sono strumenti finanziari negoziabili che comprovano l'esistenza di un debito.

Principali caratteristiche dei titoli di credito

5.90 I titoli di credito presentano le seguenti caratteristiche:

a) data di emissione: la data in cui il titolo è stato emesso;

b) prezzo di emissione: il prezzo al quale gli investitori acquistano il titolo al momento dell'emissione;

c) data di rimborso o data di scadenza: la data in cui, secondo il contratto, sarà effettuato il rimborso definitivo del capitale;

d) prezzo di rimborso o valore facciale: l'importo che l'emittente pagherà al detentore del titolo alla scadenza di questo;

e) scadenza originaria: periodo che intercorre tra la data di emissione e la data del pagamento finale stabilita nel contratto;

f) vita residua: periodo che intercorre tra la data di riferimento e la data del rimborso definitivo stabilita nel contratto;

g) tasso cedolare: il tasso di interesse che l'emittente versa ai detentori dei titoli di credito; il tasso può essere fisso per tutta la durata del titolo o variare in funzione dell'inflazione, dei tassi di interessi o dei prezzi di talune attività; le cambiali e le obbligazioni a tasso zero non comportano il pagamento di interessi;

h) data della cedola: la data alla quale l'emittente versa gli interessi ai detentori dei titoli di credito;

i) denominazione: il prezzo di emissione, il prezzo di rimborso e il tasso cedolare possono essere espressi (o rimborsati) in moneta nazionale o in valuta estera;

j) rating dei titoli di credito: la valutazione dell'affidabilità creditizia delle singole emissioni di titoli. L'assegnazione nelle varie classi di rating è effettuata da agenzie riconosciute.

Con riguardo alla lettera c) del primo comma, la data di scadenza può coincidere con la data di conversione di un titolo di credito in azioni. In questo caso per convertibilità si intende la facoltà del detentore del titolo di scambiarlo contro azioni ordinarie dell'emittente. Per scambiabilità si intende la facoltà del detentore del titolo di scambiarlo contro azioni di un'altra società diversa dall'emittente. I titoli di debito perpetuo, che non hanno una scadenza prestabilita, sono classificati come titoli di credito.

5.91 I titoli di credito comprendono attività e passività finanziarie che possono essere classificate secondo diversi criteri: scadenza, settore e sottosettore detentore ed emittente, valuta e tipo di tasso di interesse.

Classificazione secondo la scadenza originaria e la valuta

5.92 Secondo la scadenza originaria le operazioni inerenti a titoli di credito sono suddivise in due sottorubriche:

a) titoli di credito a breve termine (F.31);

b) titoli di credito a lungo termine (F.32).

5.93 I titoli di credito possono essere espressi in moneta nazionale o in valuta estera. Può essere opportuno procedere a un'ulteriore ripartizione dei titoli di credito espressi in valute estere differenti, in funzione dell'importanza relativa delle singole divise per una economia.

5.94 I titoli di credito il cui capitale e i cui interessi sono correlati a una valuta estera sono classificati come espressi in tale valuta.

Classificazione per tipo di tasso di interesse

5.95 Secondo il tipo di tasso di interesse, i titoli di credito possono essere classificati in tre gruppi:

a) titoli di credito a tasso di interesse fisso;

b) titoli di credito a tasso di interesse variabile;

c) titoli di credito a tasso di interesse misto.

Titoli di credito a tasso di interesse fisso

5.96 I titoli di credito a tasso di interesse fisso comprendono:

a) titoli di credito emessi e rimborsati alla pari;

b) titoli di credito emessi a un prezzo sopra o sotto la pari, ad esempio, buoni del Tesoro, carta commerciale, pagherò cambiari, tratte, vaglia cambiari e certificati di deposito;

c) deep discount bond: titoli che corrispondono interessi minimi e sono emessi a un prezzo molto al di sotto della pari;

d) obbligazioni a tasso zero: si tratta di titoli che prevedono un solo pagamento senza corresponsione di interessi; l'obbligazione è venduta a un prezzo inferiore al valore alla pari e il capitale è rimborsato alla scadenza o talvolta in tranche; le obbligazioni a tasso zero possono essere create a partire da titoli di credito a tasso fisso, scindendoli in due parti, una parte cedolare e una parte capitale, e negoziandoli separatamente;

e) STRIPS (acronimo per «Separate Trading of Registered Interest and Principal Securities», negoziazione distinta della quota interessi e della quota capitale di un titolo): si tratta di titoli la cui parte cedolare è stata scorporata dalla parte capitale e le due parti sono negoziate separatamente;

f) titoli di debito perpetuo, titoli del debito redimibile, obbligazioni riscattabili e titoli che prevedono il rimborso progressivo del capitale;

g) obbligazioni convertibili, che possono essere convertite, a scelta del detentore, in azioni dell'emittente, venendo allora classificate come azioni;

h) titoli scambiabili che prevedono l'opzione di scambiare il titolo contro azioni di una società diversa dall'emittente, solitamente una consociata o una società in cui l'emittente detiene una partecipazione, a una data futura e a determinate condizioni.

5.97 I titoli a tasso fisso comprendono anche altri titoli come i titoli con warrant, le obbligazioni subordinate, le azioni privilegiate che danno diritto a un reddito fisso ma non prevedono la partecipazione alla distribuzione del valore residuo di una società in caso di liquidazione, ecc.

Titoli di credito a tasso di interesse variabile

5.98 Nel caso dei titoli di credito a tasso di interesse variabile il pagamento degli interessi e/o del capitale è correlato a:

a) un indice generale dei prezzi di beni e servizi (come l'indice dei prezzi al consumo);

b) un tasso di interesse; o

c) il prezzo di un'attività.

5.99 I titoli a tasso variabile sono solitamente classificati come titoli di credito a lungo termine, salvo che non abbiano una scadenza originaria pari o inferiore a un anno.

5.100 Tra i titoli correlati all'inflazione o al prezzo di un'attività figurano i titoli di credito emessi sotto forma di obbligazioni indicizzate all'inflazione o a merci. Le cedole e/o il valore di rimborso di un titolo indicizzato a merci variano in funzione del variare del prezzo di una merce. I titoli il cui interesse è correlato al rating di credito di un altro mutuatario sono classificati come titoli indicizzati, in quanto i rating non cambiano in maniera continua in risposta alle condizioni di mercato.

5.101 Per i titoli indicizzati a tassi di interesse, l'interesse nominale contrattuale e/o il valore di rimborso del capitale variano in funzione delle variazioni della moneta nazionale. Al momento dell'emissione, l'emittente non può conoscere il valore dell'interesse e il valore di rimborso del capitale.

Titoli di credito a tasso di interesse misto

5.102 I titoli di credito a tasso di interesse misto presentano nel corso della loro esistenza un tasso di interesse sia fisso sia variabile e sono classificati come titoli a tasso variabile. Comprendono i titoli dotati:

a) contemporaneamente di una cedola fissa e di una cedola variabile,

b) di una cedola fissa o variabile fino a un determinato momento e, rispettivamente, variabile o fissa da quel momento fino alla scadenza, o

c) di una cedola il cui importo è prefissato per tutta la durata del titolo ma non è costante nel tempo. Tali titoli sono denominati «titoli stepped».

Emissioni con collocamento privato

5.103 Tra i titoli di credito figurano anche le emissioni con collocamento privato, ossia la vendita diretta di titoli da parte dell'emittente a un ristretto numero di investitori. L'affidabilità creditizia degli emittenti di questi titoli non è normalmente valutata dalle agenzie di rating e i titoli non sono generalmente rivenduti o riquotati. Di conseguenza il loro mercato secondario è limitato. Tuttavia, la maggior parte delle emissioni con collocamento privato risponde al criterio di negoziabilità ed esse sono classificate come titoli di credito.

Cartolarizzazione

5.104  Definizione: per cartolarizzazione si intende l'emissione di titoli di credito il cui interesse o il cui rimborso del capitale sono garantiti da determinate attività o da futuri flussi di reddito. Oggetto di cartolarizzazione possono essere numerosi tipi di attività o di futuri flussi di reddito quali, tra gli altri, mutui ipotecari residenziali e commerciali, prestiti al consumo, prestiti di società, prestiti delle amministrazioni pubbliche, contratti di assicurazione, derivati creditizi e futuri introiti.

5.105 La cartolarizzazione di attività o di futuri flussi di reddito costituisce un'importante innovazione finanziaria che ha portato alla fondazione e all'utilizzo su larga scala di nuove società finanziarie preposte a facilitare la creazione, la commercializzazione e l'emissione di titoli. La cartolarizzazione presenta numerosi vantaggi per le società: permette di avere accesso a finanziamenti meno costosi di quelli bancari, di ridurre i vincoli in materia di capitale di vigilanza, di trasferire vari tipi di rischio, come il rischio di credito o il rischio di assicurazione, e di diversificare le fonti di finanziamento.

5.106 I programmi di cartolarizzazione variano da un mercato mobiliare all'altro e all'interno degli stessi. Si possono distinguere due grandi gruppi di tali programmi:

a) i programmi di cartolarizzazione in cui interviene una società finanziaria preposta alla cartolarizzazione di attività, caratterizzati dal trasferimento dal detentore originario delle attività che servono da garanzia (cartolarizzazione dei crediti classica);

b) programmi di cartolarizzazione in cui interviene una società finanziaria preposta alla cartolarizzazione di attività, caratterizzati dal trasferimento del solo rischio di credito ricorrendo a credit default swap: il proprietario originario conserva le attività, ma trasferisce il rischio di credito (cartolarizzazione sintetica).

5.107 Con riferimento ai programmi di cartolarizzazione di cui al paragrafo 5.106, lettera a), viene creata una società di cartolarizzazione con il compito di detenere le attività oggetto di cartolarizzazione o le altre attività cartolarizzate dal detentore originario e di emettere titoli garantiti da tali attività.

5.108 È importante stabilire, in particolare, se la società finanziaria preposta alla cartolarizzazione delle attività gestisce attivamente il suo portafoglio, mediante l'emissione di titoli, o se si limita ad agire semplicemente come un fondo che gestisce passivamente attività o detiene titoli. Se ha la proprietà giuridica di un portafoglio di attività, se emette titoli che presentano un interesse nel portafoglio, se dispone di una contabilità completa, la società finanziaria agisce in qualità di intermediario finanziario da classificare nella rubrica degli altri intermediari finanziari. Le società finanziarie preposte alla cartolarizzazione di attività si differenziano dagli organismi creati al solo scopo di detenere specifici portafogli di attività e passività finanziarie. Questi ultimi organismi, se residenti nello stesso paese della società madre, sono aggregati a questa, altrimenti, come organismi non residenti, sono considerati unità istituzionali distinte e sono classificati come istituzioni finanziarie captive.

5.109 Nel caso dei programmi di cartolarizzazione di cui al paragrafo 5.106, lettera b), il proprietario originario delle attività che intende acquistare protezione trasferisce, mediante credit default swap (CDS), il rischio di credito connesso a un insieme di attività di riferimento diversificate a una società di cartolarizzazione, senza cedere le attività. I proventi della emissione di titoli sono collocati in un deposito o in un altro investimento sicuro come, ad esempio, obbligazioni tripla A e gli interessi maturati sul deposito, unitamente al premio derivante dall'operazione di CDS, finanziano gli interessi sui titoli emessi. In caso di perdita, il capitale dovuto ai detentori di titoli garantiti dalle attività si riduce, colpendo dapprima le tranche junior con minor grado di prelazione. Il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale potrebbero anche essere reindirizzati dagli investitori in titoli al proprietario originario della garanzia al fine di coprire le perdite per inadempienza.

5.110 I titoli garantiti da attività (ABS) sono titoli di credito per i quali il pagamento del rimborso del capitale e/o degli interessi è finanziato solo a partire da flussi di cassa prodotti da uno specifico pool di attività finanziarie o non finanziarie.

Obbligazioni garantite

5.111  Definizione: le obbligazioni garantite (covered bond) sono titoli emessi da una società finanziaria o pienamente garantiti da una società finanziaria. In caso di insolvenza della società finanziaria emittente o di garanzia, i detentori dei titoli vantano una prelazione sul pool di copertura, in aggiunta ai loro diritti ordinari nei confronti della società finanziaria.

Prestiti (F.4)

5.112  Definizione: si ha un prestito allorché un mutuante presta fondi a un mutuatario.

Principali caratteristiche dei prestiti

5.113 I prestiti presentano le seguenti caratteristiche:

a) le condizioni di concessione del prestito sono fissate dalla società finanziaria che lo concede, oppure sono pattuite, direttamente o per il tramite di un intermediario, tra il mutuante e il mutuatario;

b) l'iniziativa dell'operazione è assunta normalmente dal mutuatario;

c) un prestito costituisce un debito incondizionato nei confronti del creditore, che deve essere rimborsato alla scadenza e che produce interessi.

5.114 I prestiti possono costituire attività o passività finanziarie di tutti i settori residenti e del resto del mondo. Gli istituti di deposito registrano normalmente le passività a breve termine come depositi e non come prestiti.

Classificazione dei prestiti secondo la scadenza originaria, la valuta e lo scopo

5.115 I prestiti possono essere ripartiti secondo la scadenza originaria in:

a) prestiti con scadenza originaria a breve termine (F.41), inclusi i prestiti rimborsabili a vista;

b) prestiti con scadenza originaria a lungo termine (F.42).

5.116 A fini analitici i prestiti possono essere ulteriormente così ripartiti:

a) prestiti espressi in valuta nazionale; e

b) prestiti espressi in valuta estera.

Una utile ripartizione dei prestiti alle famiglie è la seguente:

a) prestiti al consumo;

b) mutui immobiliari; e

c) altri prestiti.

Distinzione tra operazioni inerenti a prestiti e operazioni inerenti a depositi

5.117 La distinzione tra operazioni inerenti a prestiti (F.4) e operazioni inerenti a depositi (F.22) consiste nel fatto che un debitore offre un contratto standard non negoziabile nel caso di un prestito, ma non nel caso di un deposito.

5.118 I prestiti a breve termine concessi agli istituti di deposito sono classificati come depositi trasferibili o come altri depositi, mentre i prestiti a breve termine accettati dalle unità istituzionali diverse dagli istituti di deposito sono classificati come prestiti a breve termine.

5.119 I collocamenti di fondi tra istituti di deposito sono sempre registrati come depositi.

Distinzione tra operazioni inerenti a prestiti e operazioni inerenti a titoli di credito

5.120 La distinzione tra operazioni inerenti a prestiti (F.4) e operazioni inerenti a titoli di credito (F.3) consiste nel fatto che i prestiti sono strumenti finanziari non negoziabili, mentre i titoli di credito sono strumenti finanziari negoziabili.

5.121 I prestiti sono rappresentati nella maggior parte dei casi da un unico documento e le operazioni inerenti a prestiti sono condotte tra un solo creditore e un solo debitore. Per contro, le emissioni di titoli riguardano un grande numero di documenti identici, ciascuno di importo arrotondato, che insieme costituiscono l'ammontare totale del prestito.

5.122 Un mercato secondario dei prestiti esiste. Nel caso in cui diventino negoziabili su un mercato organizzato, i prestiti devono essere riclassificati come titoli di credito, a condizione che l'esistenza di contrattazioni sul mercato secondario e di quotazioni frequenti dell'attività finanziaria, nonché la presenza di market maker siano dimostrate, ad esempio, dalla differenza tra le quotazioni d'acquisto e di vendita. Ciò comporta normalmente una esplicita conversione del prestito originario.

5.123 I prestiti standard sono offerti nella maggior parte dei casi da società finanziarie e sono spesso concessi alle famiglie. Le società finanziarie stabiliscono le condizioni e alle famiglie è lasciata solo la scelta se accettare o rifiutare l'offerta. Per contro, le condizioni dei prestiti non standard rappresentano spesso il risultato di contrattazioni tra il creditore e il debitore. Si tratta di un importante criterio che facilita la distinzione tra prestiti non standard e titoli di credito. Nel caso di emissioni pubbliche di titoli, le condizioni di emissione sono stabilite dal mutuatario, eventualmente dopo aver consultato la banca capofila. Nel caso di emissioni con collocamento privato, tuttavia, il creditore e il debitore contrattano le condizioni di emissione.

Distinzione tra operazioni inerenti a prestiti, crediti commerciali e cambiali

5.124 Il credito commerciale è il credito concesso direttamente dai fornitori di beni e servizi ai propri clienti. Si ha un credito commerciale allorché il pagamento di beni e servizi è effettuato in un momento diverso da quello in cui avviene il trasferimento della proprietà di un bene o l'erogazione di un servizio.

5.125 Il credito commerciale si differenzia dai prestiti destinati a finanziare le attività commerciali, da classificare come prestiti. Le cambiali commerciali tratte su un cliente da un fornitore di beni e servizi, successivamente scontate da quest'ultimo presso una società finanziaria, diventano un credito di un terzo nei confronti del cliente.

Prestiti di titoli e pronti contro termine

5.126  Definizione: i prestiti di titoli sono operazioni mediante le quali una parte trasferisce temporaneamente titoli a una controparte. Quest'ultima può essere tenuta a fornire in cambio, a titolo di garanzia, attività sotto forma di contanti o di titoli. La proprietà giuridica è ceduta a entrambe le parti che intervengono nell'operazione, pertanto i titoli oggetto del prestito e le attività di garanzia possono essere vendute o prestate a terzi.

5.127  Definizione: un'operazione di pronti contro termine è un contratto in base al quale una parte cede a pronti titoli, come titoli di credito o azioni, in cambio di denaro o altri mezzi di pagamento, e contemporaneamente si impegna a riacquistare a termine gli stessi titoli o titoli simili a un prezzo prestabilito. L'impegno di riacquisto può riferirsi a una precisa data futura o a una data «aperta».

5.128 I prestiti di titoli con garanzia in contanti e i pronti contro termine (repo) sono termini differenti per operazioni finanziarie che producono gli stessi effetti economici, vale a dire quelli di un prestito garantito, in quanto comportano entrambi la presentazione di titoli a garanzia di un prestito o di un deposito, nel caso in cui un istituto di deposito venda i titoli in questione mediante tale tipo di operazione finanziaria. Le caratteristiche dei due tipi di operazioni sono illustrate nella tavola 5.2.



Tavola 5.2 —  Principali caratteristiche dei prestiti di titoli e dei pronti contro termine

Caratteristica

Prestiti di titoli

Pronti contro termine

Garanzia in contanti

Senza garanzia in contanti

Titoli specifici

Garanzia generale

Metodo di scambio formale

Prestito di titoli con l'impegno di restituirli

Vendita di titoli e impegno a riacquistarli alle condizioni dell'accordo quadro

Forma di scambio

Titoli contro contanti

Titoli contro altre (eventuali) garanzie

Titoli contro contanti

Contanti contro titoli

Compenso corrisposto al fornitore di

garanzia in contanti (la parte che prende a prestito i titoli)

titoli (non a garanzia)

(la parte che presta i titoli)

contanti

contanti

Corrispettivo pagabile come

commissione

commissione

repo rate

repo rate

5.129 Si considera che nel caso delle operazioni di prestiti di titoli e di pronti contro termine non si configuri un trasferimento della proprietà economica dei titoli, in quanto il prestatore continua a percepire i redditi derivanti dai titoli ed è assoggettato ai rischi o acquisisce i benefici connessi a eventuali oscillazioni del prezzo dei titoli.

5.130 Né l'erogazione e la riscossione di fondi nell'ambito di operazioni di pronti contro termine, né prestiti di titoli con garanzia in contanti comportano nuove emissioni di titoli di credito. Tali erogazioni di fondi a favore di unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie sono considerate prestiti, mentre per gli istituti di deposito sono considerate depositi.

5.131 Se un'operazione di prestiti di titoli non comporta l'erogazione di contanti, ossia se i titoli sono scambiati con altri titoli o se una delle parti fornisce un titolo senza garanzia, essa non si configura come operazione inerente a prestiti, depositi o titoli.

5.132 I marginal call in denaro in un'operazione di pronti contro termine sono classificati come prestiti.

5.133 Gli swap su oro sono simili a operazioni di pronti contro termine su titoli, salvo che il collaterale è costituito da oro. Essi comportano lo scambio di oro contro un deposito in valuta estera, con l'accordo che in una determinata data futura sarà effettuata l'operazione inversa a un prezzo dell'oro prefissato. L'operazione è registrata come un deposito o un prestito garantito.

Leasing finanziario

5.134  Definizione: un contratto di leasing finanziario è un contratto mediante il quale il locatore, in qualità di proprietario giuridico di un'attività, trasferisce al locatario i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà dell'attività. In un contratto di leasing finanziario si considera che il locatore conceda al locatario un prestito con il quale quest'ultimo acquisisce l'attività. Una volta eseguita l'operazione, il bene figura nel bilancio del locatario e non del locatore; il relativo prestito figura come un'attività del locatore e una passività del locatario.

5.135 I contratti di leasing finanziario si differenziano dagli altri contratti di leasing per il fatto che i rischi e i benefici della proprietà sono trasferiti dal proprietario giuridico del bene all'utilizzatore di tale bene. Altre forme di leasing sono i) il leasing operativo, ii) il leasing di risorse. I contratti, le locazioni e le licenze definiti nel capitolo 15 possono essere considerati come leasing.

Altri tipi di prestiti

5.136 Tra i prestiti rientrano:

a) gli scoperti di conto nel caso di depositi trasferibili, allorché l'importo dello sconfinamento non è considerato un deposito trasferibile negativo;

b) gli scoperti nel caso di altri conti correnti, ad esempio i saldi intragruppo tra le società non finanziarie e le loro consociate, ma esclusi i saldi che rappresentano passività di istituzioni finanziarie monetarie, classificate nelle sottorubriche relative ai depositi;

c) i crediti finanziari dei dipendenti per effetto della loro partecipazione agli utili della società;

d) i margini rimborsabili connessi a strumenti finanziari derivati che costituiscono passività di unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie;

e) i prestiti che rappresentano la contropartita di accettazioni bancarie;

f) i crediti ipotecari;

g) i crediti al consumo;

h) i crediti rotativi;

i) i prestiti rateali;

j) i prestiti a garanzia dell'adempimento di talune obbligazioni;

k) le garanzie di deposito quali crediti finanziari delle società di riassicurazione nei confronti delle società cedenti;

l) i crediti finanziari nei confronti dell'FMI rappresentati da prestiti nel Conto delle risorse generali, compresi i prestiti nell'ambito degli Accordi generali di prestito (GAB) e dei Nuovi accordi di prestito (NAB); e

m) le passività verso l'FMI rappresentate da crediti dell'FMI o da prestiti nell'ambito dello strumento della «Poverty Reduction and Growth Facility» (PRGF).

5.137 Il caso particolare dei prestiti non produttivi è esaminato al capitolo 7.

Attività finanziarie escluse dalla rubrica dei prestiti

5.138 La rubrica dei prestiti non comprende:

a) gli altri conti attivi e passivi (AF.8), compresi i crediti commerciali e le anticipazioni (AF.81);

b) le attività o le passività finanziarie derivanti dalla proprietà di beni immobili, quali terreni e fabbricati, da parte di non residenti. Esse sono classificate nella rubrica AF.519 (Altre partecipazioni).

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (F.5)

5.139  Definizione: le partecipazioni e le quote di fondi di investimento sono rappresentative del diritto residuale sulle attività delle unità istituzionali che hanno emesso tali strumenti finanziari di partecipazione e quote.

5.140 La rubrica relativa alle partecipazioni e alle quote di fondi di investimento è suddivisa in due sottorubriche:

a) azioni e altre partecipazioni (F.51);

b) quote e partecipazioni in fondi di investimento (F.52).

Azioni e altre partecipazioni (F.51)

5.141  Definizione: le azioni e le altre partecipazioni sono attività finanziarie rappresentative del diritto sul valore residuo di una società, dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri creditori.

5.142 La proprietà di partecipazioni in organismi giuridici è normalmente comprovata da azioni, quote, ricevute di deposito, partecipazioni o documenti simili. I termini «azioni» e «quote» hanno il medesimo significato.

Ricevute di deposito

5.143  Definizione: le ricevute di deposito rappresentano la proprietà di titoli quotati in altre economie; la proprietà delle ricevute di deposito è considerata come proprietà diretta dei titoli sottostanti. Un depositario emette ricevute quotate in una borsa che rappresentano la proprietà di titoli quotati in un'altra borsa. Le ricevute facilitano le operazioni su titoli in economie diverse da quella in cui questi sono quotati. I titoli sottostanti possono essere costituiti da azioni o obbligazioni.

5.144 Le azioni e altre partecipazioni sono suddivise in:

a) azioni quotate (F.511);

b) azioni non quotate (F.512);

c) altre partecipazioni (F.519).

5.145 Sia le azioni quotate sia le azioni non quotate sono negoziabili e possono essere descritte come titoli rappresentativi di capitale.

5.146  Definizione: le azioni quotate sono i titoli rappresentativi di capitale oggetto di quotazione in una borsa riconosciuta o in un qualunque altro tipo di mercato secondario. L'esistenza di quotazioni per le azioni incluse nel listino di borsa implica che sono in genere prontamente disponibili prezzi correnti di mercato.

5.147  Definizione: le azioni non quotate sono i titoli rappresentativi di capitale non oggetto di quotazione in una borsa valori.

5.148 I titoli rappresentativi di capitale comprendono le azioni emesse da società per azioni non quotate come segue:

a) le azioni di capitale che conferiscono ai detentori lo status di soci e contemporaneamente il diritto a una parte sia del complesso degli utili distribuiti, sia dell'attivo netto delle società in caso di liquidazione;

b) le azioni di godimento il cui capitale è stato rimborsato ma che continuano ad attribuire ai loro detentori, i quali mantengono lo status di soci, il diritto a una quota degli utili che rimangono da distribuire dopo che il capitale sociale è stato remunerato e dell'eventuale surplus di liquidazione, ossia dell'attivo netto diminuito dell'ammontare del capitale sociale;

c) le azioni di dividendo, denominate anche azioni di fondazione, certificati azionari di investimento, ecc., che non rappresentano quote di capitale sociale; tali azioni non conferiscono ai loro detentori lo status di socio (con conseguente diritto al rimborso della loro quota del capitale sociale, diritto alla remunerazione di tale capitale, diritto di voto in assemblea, ecc.), ma attribuiscono loro il diritto a una frazione degli utili che restano da distribuire dopo che il capitale sociale è stato remunerato e a una parte di ogni eventuale surplus restante in caso di liquidazione;

d) le azioni privilegiate che conferiscono ai loro detentori il diritto a partecipare alla distribuzione del valore residuo di una società in sede di liquidazione. I possessori di tali azioni hanno anche diritto a ricevere o a partecipare alla distribuzione di dividendi aggiuntivi oltre l'importo stabilito per le azioni ordinarie. I dividendi aggiuntivi sono normalmente erogati proporzionalmente ai dividendi ordinari dichiarati. In caso di liquidazione, gli azionisti privilegiati hanno diritto a una quota del surplus da distribuire ai soci ordinari e ottengono un importo pari all'ammontare da essi pagato per acquistare le azioni.

5.149 Un'offerta pubblica iniziale (Initial Public Offering — IPO) è l'offerta al pubblico per la prima volta dei titoli rappresentativi di capitale emessi da una società. Tali titoli sono spesso emessi da piccole società di recente costituzione per motivi finanziari, oppure da grandi imprese allo scopo di essere quotate in borsa. In un'offerta pubblica iniziale l'emittente può avvalersi della consulenza di un organismo di collocamento (underwriter) che lo assiste nel determinare il tipo di titoli da emettere, il miglior prezzo di offerta e il momento adatto alla presentazione sul mercato.

5.150 La quotazione si riferisce al fatto che le azioni di una società figurano nel listino delle azioni ufficialmente negoziate in una borsa valori. Normalmente è la società emittente a chiedere l'ammissione alla quotazione, ma in alcuni paesi la borsa può inserire nel listino una società, ad esempio, perché i suoi titoli sono già attivamente negoziati tramite canali informali. Tra i requisiti per ottenere la quotazione iniziale figurano normalmente la compilazione da diversi anni di conti finanziari, l'offerta al pubblico di una quantità di azioni sufficientemente rilevante, sia in termini assoluti sia in percentuale rispetto al totale del capitale in essere, la compilazione di un prospetto informativo comprendente spesso il parere di valutatori indipendenti. Le azioni di una società possono anche uscire dal listino di una borsa. Ciò avviene allorché una società cessa l'attività, fallisce, non possiede più i requisiti per l'ammissione alla quotazione in una borsa o si è trasformata in una quasi-società o un'impresa non costituita in società, spesso a seguito di operazioni di fusione o di acquisizione. La quotazione in borsa è registrata come un'emissione di azioni quotate associata al rimborso di azioni non quotate, mentre l'uscita dalla borsa è registrata come rimborso di azioni quotate con eventuale emissione di azioni non quotate.

5.151 Le società possono acquistare azioni proprie. Tale operazione è nota anche come buy-back. Il riacquisto di azioni proprie è registrato come un'operazione finanziaria mediante la quale gli azionisti ricevono contanti in cambio della cessione di una parte del capitale in essere della società. Si assiste cioè a uno scambio di contanti contro la riduzione del numero di azioni circolanti. La società ritira le azioni o le tiene come riserva per un'eventuale riemissione.

5.152 I titoli rappresentativi di capitale non comprendono:

a) le azioni offerte in vendita ma non sottoscritte in sede di emissione: tali azioni non sono registrate;

b) le obbligazioni e il capitale di prestito convertibili in azioni: essi sono classificati come titoli di credito (AF.3) fino al momento della loro conversione;

c) le quote sottoscritte dagli accomandatari nelle società in accomandita: esse sono classificate come altre partecipazioni;

d) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale di organizzazioni internazionali aventi la forma giuridica di società per azioni: esse sono classificate come altre partecipazioni (AF.519);

e) le emissioni di azioni gratuite, ossia l'attribuzione gratuita di nuove azioni agli azionisti proporzionalmente al numero di azioni possedute. Tali emissioni, che non modificano la passività della società nei confronti degli azionisti né la quota delle attività che ciascun azionista possiede nella società, non rappresentano un'operazione finanziaria. Allo stesso modo, le emissioni frazionate non sono registrate.

5.153  Definizione: le altre partecipazioni comprendono tutte le forme di partecipazione al capitale diverse da quelle classificate nelle sottorubriche AF.511 (Azioni quotate) e AF.512 (Azioni non quotate).

5.154 Le altre partecipazioni comprendono:

a) tutte le forme di partecipazione al capitale sociale di società, non rappresentate da azioni, incluse le seguenti:

1) quote nelle società in accomandita sottoscritte dagli accomandatari;

2) quote sociali nelle società a responsabilità limitata i cui proprietari sono soci e non azionisti;

3) partecipazioni al capitale delle società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti;

4) partecipazioni al capitale di cooperative riconosciute come entità giuridiche indipendenti;

b) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale — non suddiviso in azioni — delle società pubbliche riconosciute come entità giuridiche indipendenti in forza di una normativa specifica;

c) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale delle autorità bancarie centrali;

d) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale delle organizzazioni internazionali e sovranazionali, con l'eccezione dell'FMI, anche se queste presentano la forma giuridica di società per azioni (ad esempio, la Banca europea per gli investimenti);

e) le risorse finanziarie della BCE cui contribuiscono le autorità bancarie centrali nazionali;

f) i conferimenti nelle quasi-società finanziarie e non finanziarie: l'ammontare di tali conferimenti corrisponde ai nuovi apporti in denaro o in natura, al netto di eventuali prelievi di capitale;

g) i crediti finanziari delle unità non residenti nei confronti delle unità residenti fittizie e viceversa.

5.155 I nuovi titoli sono registrati al prezzo di emissione, corrispondente al valore nominale maggiorato dell'aggio di emissione.

5.156 Le operazioni inerenti ad azioni in circolazione sono registrate al valore dell'operazione, il quale, nel caso non sia noto, è stimato sulla base della quotazione in borsa o del prezzo di mercato per le azioni quotate e del valore equivalente a quello di mercato per le azioni non quotate.

5.157 Le azioni ricevute come corresponsione del dividendo sono valutate al valore del dividendo proposto dall'emittente.

5.158 Le emissioni di azioni gratuite non sono registrate. Tuttavia, nei casi in cui le emissioni di azioni gratuite comportano variazioni del valore totale di mercato delle azioni di una società, tali variazioni sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

5.159 Il valore delle operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni (F.51) è pari all'ammontare dei fondi trasferiti dai proprietari alle società o quasi-società. In taluni casi, possono essere trasferiti fondi mediante l'assunzione di passività delle società o quasi-società.

Quote e partecipazioni in fondi di investimento (F.52)

5.160  Definizione: le quote di fondi di investimento sono partecipazioni in fondi costituiti in forma di società o di trust. I fondi di investimento sono organismi d'investimento collettivo che raccolgono fondi dagli investitori e li investono in attività finanziarie e/o non finanziarie.

5.161 I fondi di investimento assumono varie denominazioni quali fondi comuni di investimento, fondi comuni di investimento mobiliare, società di investimento a capitale variabile o organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM). Possono assumere varie forme: fondi aperti, semiaperti o chiusi.

5.162 Le quote di fondi di investimento possono essere quotate o non quotate. Se non sono quotate, sono normalmente rimborsabili a vista, a un valore corrispondente alla loro parte dei fondi propri della società finanziaria. Tali fondi propri sono rivalutati regolarmente sulla base dei valori di mercato delle loro diverse componenti.

5.163 Le quote di fondi di investimento sono suddivise in:

quote e partecipazioni in fondi comuni monetari (F.521);

quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (F.522).

5.164  Definizione: le quote di fondi comuni monetari sono emesse da fondi comuni monetari, possono essere trasferibili e sono spesso considerate molto affini ai depositi.

5.165  Definizione: le altre quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari comprovano un diritto a una parte del valore di un fondo di investimento diverso da un fondo comune monetario. Queste quote e partecipazioni sono emesse da fondi di investimento.

5.166 Le altre quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari non quotate sono normalmente rimborsabili a vista, a un valore corrispondente alla loro parte dei fondi propri della società finanziaria. Tali fondi propri sono rivalutati regolarmente sulla base dei valori di mercato delle loro diverse componenti.

5.167 Le operazioni inerenti a quote e partecipazioni in fondi di investimento includono il valore dei contributi netti ai fondi.

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard (F.6)

5.168 La rubrica relativa alle assicurazioni, pensioni e garanzie standard è suddivisa in sei sottorubriche:

a) riserve tecniche di assicurazioni contro i danni (F.61);

b) diritti a rendite e assicurazioni sulla vita (F.62);

c) diritti pensionistici (F.63);

d) diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (F.64);

e) diritti a prestazioni non pensionistiche (F.65);

f) riserve per escussioni di garanzie standard (F.66).

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni (F.61)

5.169  Definizione: le riserve tecniche di assicurazioni contro i danni corrispondono ai diritti finanziari che i titolari di una polizza di assicurazione contro i danni vantano nei confronti delle imprese di assicurazione contro i danni con riguardo ai premi di competenza dell'esercizio successivo e agli indennizzi dovuti.

5.170 Le operazioni inerenti a riserve tecniche di assicurazioni contro i danni con riguardo ai premi di competenza dell'esercizio successivo e agli indennizzi dovuti si riferiscono a rischi quali incidenti, malattia o incendio, nonché alla riassicurazione.

5.171 I premi di competenza dell'esercizio successivo sono i premi corrisposti che non riguardano il periodo in corso. I premi sono normalmente versati all'inizio del periodo cui si riferisce la polizza di assicurazione. Poiché, sulla base del principio di competenza, i premi sono spalmati sull'intera durata dell'assicurazione, la corresponsione del premio comporta un pagamento anticipato.

5.172 Gli indennizzi da pagare sono gli indennizzi dovuti ma non ancora liquidati, compresi i casi in cui gli importi siano oggetto di controversia o in cui il sinistro che dà luogo all'indennizzo si sia verificato ma non sia stato ancora denunciato. Gli indennizzi dovuti ma non ancora liquidati corrispondono alle riserve sinistri, ossia agli accantonamenti costituiti dalle imprese di assicurazione in previsione degli esborsi che esse dovranno sostenere a fronte di sinistri già avvenuti, ma il cui indennizzo non è stato ancora liquidato.

5.173 Gli enti assicuratori possono costituire altre riserve tecniche, come le riserve di perequazione, ma queste sono riconosciute come passività, con corrispondenti attività di contropartita, solo nel momento in cui si verifica un evento che fa insorgere una passività. Altrimenti le riserve di perequazione costituiscono registrazioni contabili interne dell'ente assicuratore, che rappresentano accantonamenti a copertura di sinistri occasionali e non crediti degli assicurati.

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita (F.62)

5.174  Definizione: i diritti a rendite e assicurazioni sulla vita corrispondono ai diritti finanziari degli assicurati e dei beneficiari di rendite nei confronti delle imprese di assicurazione sulla vita.

5.175 I diritti a rendite e assicurazioni sulla vita sono utilizzati per erogare prestazioni agli assicurati alla scadenza della polizza o per indennizzare i beneficiari in caso di morte degli assicurati e sono pertanto tenuti distinti dai fondi degli azionisti. Le riserve sotto forma di rendite sono basate sul calcolo attuariale del valore attuale delle obbligazioni di pagamento di redditi futuri fino alla morte dei beneficiari.

5.176 Le operazioni inerenti a diritti a rendite e assicurazioni sulla vita sono costituite da incrementi al netto di diminuzioni.

5.177 Gli incrementi in termini di operazioni finanziarie sono costituiti da:

a) premi effettivi di competenza del periodo contabile corrente;

b) premi supplementari corrispondenti ai redditi derivanti dall'investimento dei diritti attribuiti agli assicurati, previa detrazione del compenso del servizio.

5.178 Le diminuzioni sono costituite da:

a) importi dovuti ai titolari di polizze di assicurazione per il caso di sopravvivenza e simili;

b) versamenti dovuti per polizze di assicurazione riscattate prima della scadenza.

5.179 Nel caso di assicurazioni collettive stipulate da una società per conto dei suoi dipendenti, i beneficiari sono questi ultimi — dato che essi sono considerati gli assicurati — e non il datore di lavoro.

Diritti pensionistici (F.63)

5.180  Definizione: i diritti pensionistici comprendono i diritti finanziari vantati dai lavoratori attuali e dagli ex lavoratori nei confronti:

a) dei loro datori di lavoro,

b) di un sistema creato dal datore di lavoro per erogare pensioni nel quadro di un accordo salariale raggiunto tra il datore di lavoro e i suoi dipendenti, o

c) di un ente assicuratore.

5.181 Le operazioni inerenti a diritti pensionistici sono costituite da incrementi al netto di diminuzioni che devono essere distinti dai guadagni o dalle perdite nominali in conto capitale sui fondi investiti dai fondi pensione.

5.182 Gli incrementi in termini di operazioni finanziarie sono costituiti da:

a) contributi effettivi ai sistemi pensionistici versati dai lavoratori dipendenti, dai datori di lavoro, dai lavoratori indipendenti o da altre unità istituzionali per conto di singoli o famiglie che vantano diritti sui sistemi, di competenza del periodo contabile in corso;

b) contributi supplementari corrispondenti ai redditi derivanti dall'investimento dei diritti pensionistici dei sistemi pensionistici che sono attribuiti alle famiglie partecipanti, previa detrazione del compenso del servizio per la gestione del sistema durante il periodo in corso.

5.183 Le diminuzioni sono costituite da:

a) prestazioni sociali pari agli importi da erogare ai pensionati o ai loro aventi diritto sotto forma di versamenti regolari o altre prestazioni;

b) prestazioni sociali costituite da indennità forfettarie versate al momento del collocamento a riposo del lavoratore.

5.184 La rubrica relativa ai diritti pensionistici non comprende i diritti pensionistici condizionati attribuiti da unità istituzionali classificate come sistemi pensionistici a prestazione definita senza costituzione di riserve delle amministrazioni pubbliche o come enti di previdenza e di assistenza sociale preposti all'erogazione di pensioni. Non tutte le loro operazioni sono registrate e gli altri flussi e consistenze ad essi relativi non figurano nei quadri centrali dei conti, bensì nella tavola aggiuntiva relativa ai diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale. I diritti pensionistici condizionati non costituiscono passività dei sottosettori delle amministrazioni centrali, delle amministrazioni di Stati federati, delle amministrazioni locali o degli enti di previdenza e assistenza sociale, né attività finanziarie dei futuri beneficiari.

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (F.64)

5.185 Un datore di lavoro può affidare a un terzo la gestione di un fondo pensione per i suoi dipendenti. Il datore di lavoro che continui a stabilire le condizioni del sistema pensionistico e mantenga la responsabilità di qualsiasi disavanzo finanziario, come pure il diritto a trattenere eventuali eccedenze, è descritto come il gestore del fondo e l'unità che opera sotto la sua direzione è designata come l'amministratore del fondo. Nel caso in cui l'accordo tra il datore di lavoro e il terzo preveda che il datore di lavoro trasferisca al terzo i rischi e le responsabilità per ogni disavanzo, in cambio del diritto di quest'ultimo di trattenere ogni eventuale eccedenza, il terzo assume la funzione sia di gestore, sia di amministratore del fondo.

5.186 Allorché il gestore e l'amministratore del fondo sono unità differenti e gli importi di competenza del fondo pensione sono inferiori all'incremento dei diritti, si registrano diritti del fondo pensione nei confronti del gestore del fondo. Nel caso in cui gli importi di competenza del fondo pensione sono superiori all'incremento dei diritti, la differenza è corrisposta dal fondo pensione al gestore del fondo.

Diritti a prestazioni non pensionistiche (F.65)

5.187 La differenza tra i contributi netti e le prestazioni rappresenta un incremento delle passività dei sistemi di assicurazione nei confronti dei beneficiari. Tale posta figura come rettifica nel conto di utilizzazione del reddito e, in quanto aumento di passività, anche nel conto finanziario. È raro il caso di un utilizzo di tale posta, pertanto per ragioni pratiche le variazioni dei diritti a prestazioni non pensionistiche possono essere incluse con quelle relative alle prestazioni pensionistiche.

Riserve per escussioni di garanzie standard (F.66)

5.188  Definizione: le riserve per escussioni di garanzie standard corrispondono ai diritti finanziari vantati dai titolari di garanzie standard nei confronti delle unità istituzionali che le emettono.

5.189 Sono costituite da pagamenti anticipati di commissioni nette e da accantonamenti a fronte di escussioni di garanzie standard. Come nel caso delle riserve premi, le riserve per escussioni di garanzie standard comprendono commissioni (premi) di competenza dell'esercizio successivo ed escussioni (indennizzi) non ancora liquidate.

5.190 Le garanzie standard sono le garanzie emesse in numero elevato, solitamente per piccoli importi, sulla base di condizioni identiche. Le parti di tali accordi sono il mutuatario, il prestatore e il garante. Il mutuatario oppure il prestatore possono concordare con il garante che questo rimborsi il prestatore in caso di inadempienza del mutuatario. Ne sono un esempio le garanzie di credito all'esportazione e le garanzie per prestiti a studenti.

5.191 Se la probabilità di inadempienza di un particolare mutuatario non può essere determinata, è possibile stimare invece il numero di inadempienti su un insieme di mutuatari simili. Come gli assicuratori contro i danni, anche i garanti che operano applicando criteri commerciali si aspettano che tutte le commissioni percepite, più i redditi da capitale conseguiti su di esse e le riserve, coprano le perdite da inadempienza e i connessi costi, lasciando un margine di utile. Un trattamento simile a quello previsto per le assicurazioni contro i danni è pertanto adottato per tali garanzie, descritte come garanzie standard.

5.192 Le garanzie standard comprendono le garanzie su diversi strumenti finanziari quali depositi, titoli di credito, prestiti e crediti commerciali. Sono comunemente emesse da una società finanziaria, comprese (ma non solo) le imprese di assicurazione, ma anche da amministrazioni pubbliche.

5.193 Un'unità istituzionale, quando offre garanzie standard, riscuote una commissione e assume passività a fronte dell'eventuale escussione della garanzia. Il valore della passività nei conti del garante è pari al valore attuale delle presunte escussioni di garanzie sul totale delle garanzie emesse, al netto degli importi che il garante preveda di recuperare dai debitori inadempienti. La passività è denominata riserve per escussioni di garanzie standard.

5.194 Una garanzia può coprire un periodo di diversi anni, mentre una commissione può essere corrisposta annualmente o una tantum. In linea di principio la commissione rappresenta l'onere di competenza di ciascun anno in cui la garanzia è in vigore, con la diminuzione della passività mano a mano che la scadenza si avvicina (ipotizzando un rimborso rateale). Pertanto la registrazione è simile a quella operata per le rendite, con la commissione pagata di pari passo con la diminuzione della futura passività.

5.195 Una garanzia standard implica l'esistenza di numerose garanzie dello stesso tipo, seppure non aventi tutte la medesima durata, né l'identica data di inizio e di fine.

5.196 Le commissioni nette sono calcolate sommando le commissioni da ricevere e le commissioni supplementari (pari al reddito da capitale attribuito all'unità che corrisponde la commissione per la garanzia) e sottraendo i costi amministrativi e di altra natura. Tali commissioni nette possono essere corrisposte da qualunque settore dell'economia e sono percepite dal settore nel quale è classificato il garante. In caso di escussione di garanzie standard il garante effettua un pagamento a favore del prestatore dello strumento finanziario oggetto di garanzia, a prescindere dal fatto che la commissione sia stata corrisposta dal prestatore o dal mutuatario. Le operazioni finanziarie si riferiscono alla differenza tra i flussi monetari delle commissioni relative a nuove garanzie e delle escussioni di garanzie in essere.

5.197 Le garanzie standard si differenziano dalle garanzie ordinarie per due loro peculiarità:

a) sono caratterizzate da operazioni di tipo simile ripetute più volte e dal pooling dei rischi;

b) i garanti sono in grado di stimare la perdita media sulla base delle statistiche disponibili.

Le garanzie ordinarie sono individuali e i garanti non sono in grado di elaborare stime attendibili del rischio di escussione. La concessione di una garanzia ordinaria rappresenta un rischio e non è registrata se non nel caso di talune garanzie concesse dalle amministrazioni pubbliche e descritte nel capitolo 20.

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (F.7)

5.198 La rubrica relativa agli strumenti finanziari derivati e alle stock option conferite ai dipendenti è suddivisa in due sottorubriche:

a) strumenti finanziari derivati (F.71);

b) stock option conferite ai dipendenti (F.72).

Strumenti finanziari derivati (F.71)

5.199  Definizione: gli strumenti finanziari derivati sono strumenti finanziari correlati a un altro strumento o indicatore finanziario o a una merce determinati, grazie ai quali specifici rischi finanziari possono essere negoziati in quanto tali sui mercati finanziari. Gli strumenti finanziari derivati soddisfano le seguenti condizioni:

a) sono correlati a un'attività finanziaria o non finanziaria, a un insieme di attività o a un indice;

b) sono negoziabili e possono essere oggetto di compensazione sul mercato;

c) non è anticipato un capitale da rimborsare.

5.200 Gli strumenti finanziari derivati servono a molteplici scopi, tra i quali la gestione dei rischi, la copertura, l'arbitrato tra i mercati, la speculazione e la retribuzione dei lavoratori dipendenti. Essi permettono di trasferire specifici rischi finanziari — quali i rischi valutari, i rischi connessi ai tassi d'interesse e ai prezzi delle materie prime, i rischi di capitale, i rischi di credito — ad altre entità disponibili ad assumere tali rischi, solitamente senza che avvenga uno scambio di attività primarie. Gli strumenti finanziari derivati sono pertanto designati come attività secondarie.

5.201 Il valore di uno strumento finanziario derivato dipende dal prezzo dell'attività sottostante: il prezzo di riferimento. Questo prezzo può essere correlato a un'attività finanziaria o non finanziaria, a un tasso di interesse, a un tasso di cambio, a un altro strumento derivato o a uno spread tra due prezzi. Lo strumento finanziario derivato può riferirsi anche a un indice, a un paniere di prezzi o ad altri elementi come i permessi di emissione o le condizioni atmosferiche.

5.202 Gli strumenti finanziari derivati possono essere classificati secondo lo strumento in opzioni, contratti a termine e derivati creditizi, oppure secondo il rischio di mercato in swap di valute, swap di interessi, ecc.

5.203  Definizione: le opzioni sono contratti che riconoscono al loro detentore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare dall'emittente dell'opzione o di vendere a questo un'attività a un prezzo prefissato entro un certo periodo di tempo oppure a una certa data.

Il diritto di acquistare è denominato call option e il diritto di vendere è designato come put option.

5.204 L'acquirente dell'opzione corrisponde un premio (il prezzo dell'opzione) a fronte dell'impegno dell'emittente dell'opzione di vendere o di acquistare l'importo stabilito dell'attività sottostante al prezzo pattuito. Il premio rappresenta un'attività finanziaria per il detentore dell'opzione e una passività per l'emittente dell'opzione. In teoria si può ritenere che il premio includa un compenso del servizio, da registrare separatamente. In mancanza di dati dettagliati, tuttavia, è opportuno evitare per quanto possibile, nell'individuazione di tale elemento il ricorso a ipotesi.

5.205 I warrant costituiscono una forma di opzione che conferisce ai detentori il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare dall'emittente del warrant un certo numero di azioni o di obbligazioni a particolari condizioni durante un periodo di tempo determinato. Esistono anche warrant in valuta il cui valore si basa sull'importo necessario in una valuta per acquistare un'altra valuta, warrant connessi a terze valute, nonché warrant aventi come sottostanti indici, merci o determinati panieri.

5.206 Il warrant può essere staccato e negoziato separatamente dal titolo di credito. Di conseguenza vanno registrati in teoria due strumenti finanziari distinti: il warrant come strumento finanziario derivato e l'obbligazione come titolo di credito. I warrant incorporanti strumenti finanziari derivati sono classificati in base alle loro caratteristiche principali.

5.207  Definizione: i contratti a termine sono contratti finanziari con i quali due parti si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una attività sottostante a un prezzo prefissato (prezzo di battuta), a una data stabilita.

5.208 I future sono contratti a termine negoziati in mercati organizzati. I future e gli altri contratti a termine sono normalmente, ma non sempre, liquidati con un pagamento in contanti o con la consegna di un'altra attività finanziaria anziché con la consegna dell'attività sottostante e sono pertanto valutati e negoziati separatamente da questa. Tra i contratti a termine più comuni figurano gli swap e i forward rate agreement.

5.209 Le opzioni si differenziano dai contratti a termine sotto i seguenti aspetti.

a) All'avvio dell'operazione, nel caso di un contratto a termine non si ha normalmente un pagamento anticipato e il contratto derivato ha all'inizio un valore pari a zero; nel caso di un'opzione, al momento della sottoscrizione del contratto è corrisposto un premio e all'avvio dell'operazione il contratto è valutato al valore del premio.

b) Poiché i prezzi di mercato, i tassi di interesse o i tassi di cambio subiscono oscillazioni nel corso della durata di un contratto a termine, il contratto può assumere un valore positivo (attività) per una parte e un corrispondente valore negativo (passività) per la controparte. Tali posizioni possono invertirsi in funzione delle oscillazioni della valutazione di mercato dell'attività sottostante rispetto al prezzo di battuta del contratto. Tale caratteristica rende complicato individuare le operazioni inerenti alle attività separatamente dalle operazioni inerenti alle passività. A differenza degli altri strumenti finanziari, pertanto, le operazioni relative ai contratti a termine sono normalmente registrate su base netta. Nel caso di un'opzione l'acquirente è sempre il creditore e l'emittente è sempre il debitore.

c) Alla scadenza, nel caso di un contratto a termine, l'operazione non è soggetta a condizioni, mentre nel caso di un'opzione l'esercizio dell'opzione è deciso dal suo acquirente. Alcune opzioni sono esercitate automaticamente se alla scadenza sono positive.

5.210  Definizione: gli swap sono accordi contrattuali tra due parti che si impegnano a scambiarsi, nel tempo e a condizioni predeterminate, flussi monetari con riferimento a importi nominali pattuiti. Le tipologie più comuni di swap sono gli swap su tassi di interesse, gli swap su cambi e gli swap su valute.

5.211 Gli swap su tassi di interesse comportano uno scambio di flussi di interessi di tipo diverso con riferimento a importi nominali che non vengono mai scambiati. Gli swap possono riguardare, ad esempio, i tassi di interesse fisso, i tassi di interesse variabile e i tassi in valuta. Alla liquidazione si procede spesso mediante pagamenti netti in contanti per un importo pari alla differenza tra i due tassi di interesse specificati nel contratto, applicati agli importi nominali pattuiti.

5.212 Gli swap su cambi sono operazioni in divise estere a un tasso di cambio stabilito nel contratto.

5.213 Gli swap su valute comportano uno scambio di flussi monetari connessi al pagamento di interessi e uno scambio di capitale a un determinato tasso di cambio alla scadenza del contratto.

5.214  Definizione: il forward rate agreement è un contratto con il quale due controparti, allo scopo di tutelarsi contro oscillazioni dei tassi di interesse, si impegnano a trasferirsi, a una certa data, flussi di interessi facenti riferimento a importi nominali che non vengono mai scambiati. La liquidazione dei forward rate agreement è effettuata mediante pagamenti netti in contanti in modo simile a quanto avviene nel caso degli swap su tassi di interesse. I flussi sono correlati alla differenza tra il tasso pattuito e il tasso di mercato al momento del regolamento.

5.215  Definizione: i derivati creditizi sono strumenti finanziari derivati il cui scopo principale è il trasferimento del rischio di credito.

I derivati creditizi sono finalizzati a trasferire il rischio di inadempienza con riguardo a prestiti e titoli. Possono assumere la forma di contratti simili alle opzioni o ai contratti a termine e, come altri strumenti finanziari derivati, sono frequentemente stipulati nell'ambito di accordi giuridici standard che facilitano la valutazione di mercato. Il rischio di credito è trasferito dal venditore del rischio, che acquista la copertura da tale rischio, all'acquirente del rischio, che vende la protezione, in cambio di un premio.

5.216 In caso di inadempienza, l'acquirente del rischio di credito versa un importo in contanti al venditore del rischio. Un derivato creditizio può essere anche liquidato tramite la consegna di titoli di credito attraverso l'unità inadempiente.

5.217 Tra le tipologie di derivati creditizi figurano le credit default option, i credit default swap (CDS) e i total return swap. Un indice CDS, in quanto indice dei derivati creditizi negoziati, riflette l'andamento dei premi dei CDS.

5.218  Definizione: i credit default swap (CDS) sono contratti di assicurazione dei crediti. Essi sono destinati a coprire le perdite del creditore (compratore del CDS) allorché:

a) si verifica un evento di credito con riguardo a un'unità di riferimento, anziché in relazione con un particolare titolo di credito o un prestito. Un evento di credito che interessa l'entità di riferimento in questione può consistere nell'insolvenza del debitore, ma anche nell'inadempimento da parte di questo del pagamento di una qualsiasi passività (appropriata) scaduta, come nel caso di una ristrutturazione di debiti, di rottura di un contratto, ecc.;

b) le obbligazioni derivanti da un determinato strumento di debito, normalmente un titolo di credito o un prestito, non sono adempiute. Come nel caso dei contratti di swap, il compratore del CDS, (considerato il venditore del rischio), effettua il pagamento di una serie di premi al venditore del CDS (considerato l'acquirente del rischio).

5.219 Se l'unità in questione non è insolvente o non si verifica l'inadempimento delle obbligazioni in relazione allo strumento di debito, il venditore del rischio continua a corrispondere premi fino alla scadenza del contratto. In caso contrario, l'acquirente del rischio indennizza il venditore del rischio per la perdita subita e quest'ultimo smette di versare i premi.

5.220 Gli strumenti finanziari derivati non comprendono:

a) lo strumento sottostante cui si riferisce lo strumento finanziario derivato;

b) i titoli strutturati che combinano un titolo di credito, o un paniere di titoli, con uno strumento finanziario derivato, o un paniere di strumenti finanziari derivati, allorché lo strumento finanziario derivato è inseparabile dal titolo di credito e il capitale inizialmente investito è rilevante in rapporto ai rendimenti possibili dello strumento finanziario derivato incorporato; per contro, gli strumenti finanziari che implicano l'investimento di capitali di importo modesto in rapporto ai rendimenti possibili e che sono a rischio sono classificati come strumenti finanziari derivati; gli strumenti finanziari la cui componente titolo di credito è separabile dalla componente strumento finanziario derivato sono classificati di conseguenza;

c) i margini rimborsabili connessi a strumenti finanziari derivati che sono classificati tra gli altri depositi o i prestiti, in funzione delle unità istituzionali che intervengono; tuttavia, i margini non rimborsabili che riducono o eliminano le posizioni di attività/passività che possono verificarsi nel corso dell'esistenza del contratto sono trattati come liquidazioni e classificati come operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati;

d) gli strumenti secondari non negoziabili e non oggetto di compensazione sul mercato;

e) gli swap su oro che presentano la stessa natura delle operazioni di pronti contro termine su titoli.

Stock option conferite ai dipendenti (F.72)

5.221  Definizione: le stock option conferite ai dipendenti sono accordi stipulati a una certa data che danno il diritto ai dipendenti di acquistare un determinato numero di azioni della società in cui lavorano, a un determinato prezzo d'esercizio, a una successiva data stabilita o durante un certo periodo di tempo immediatamente successivo alla data di maturazione del diritto.

È utilizzata la seguente terminologia:

la data del contratto è la «data di assegnazione»;

il prezzo di acquisto pattuito è il «prezzo di battuta»;

la prima data alla quale può essere effettuato l'acquisto è la «data di maturazione»;

il periodo di tempo successivo alla data di maturazione a partire dalla quale può essere effettuato l'acquisto è il «periodo di esercizio».

5.222 Le operazioni inerenti a stock option conferite ai dipendenti sono registrate nel conto finanziario come contropartita dell'elemento dei redditi da lavoro dipendente rappresentato dal valore delle stock option. Il valore delle stock option è spalmato sul periodo compreso tra la data di assegnazione e la data di maturazione, o, in mancanza di dati dettagliati, è registrato alla data di maturazione. Successivamente le operazioni sono registrate alla data di esercizio o, se le opzioni sono negoziabili e sono effettivamente negoziate, tra la data di maturazione e la scadenza del periodo di esercizio.

5.223 La negoziazione secondaria di opzioni e la loro liquidazione prima della scadenza comportano operazioni finanziarie. Un'opzione che giunge a scadenza può essere esercitata o meno. Nel primo caso, l'emittente dell'opzione versa al detentore di questa la differenza tra il prezzo corrente di mercato dell'attività sottostante e il prezzo base predefinito (prezzo di battuta) o, in alternativa, vi può essere l'acquisto o la vendita dell'attività finanziaria o non finanziaria sottostante al prezzo corrente di mercato, unitamente a un pagamento di contropartita tra detentore ed emittente dell'opzione pari al prezzo base. La differenza tra il prezzo corrente di mercato dell'attività sottostante e il prezzo base è in entrambi i casi pari al valore di liquidazione dell'opzione, ossia al prezzo dell'opzione alla scadenza. Nel caso in cui l'opzione non sia esercitata, non si hanno operazioni. Tuttavia, l'emittente dell'opzione consegue un guadagno in conto capitale e il detentore dell'opzione realizza una perdita in conto capitale (in entrambi i casi pari al premio pagato allorché il contratto è stato sottoscritto), da registrare nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

5.224 Le operazioni da registrare per gli strumenti finanziari derivati comprendono tutte le commissioni eventualmente previste nei contratti, nonché il valore netto dei pagamenti effettuati. Può anche risultare necessario registrare operazioni connesse alla stipula di contratti su strumenti finanziari derivati. Spesso, tuttavia, le parti concludono un contratto su strumenti finanziari derivati senza che si determini alcun flusso monetario tra di esse. In questi casi il valore dell'operazione di stipula del contratto è pari a zero e nel conto finanziario non si effettua alcuna registrazione.

5.225 Tutte le commissioni esplicite corrisposte ai broker o agli altri intermediari o da questi percepite per l'organizzazione di operazioni con riguardo a opzioni, future o swap e ad altri contratti derivati sono considerate come corrispettivi per la prestazione di servizi e registrate nei conti appropriati. Si considera che le parti che intervengono in un contratto di swap non si prestino a vicenda un servizio, mentre gli importi eventualmente corrisposti a terzi per organizzare l'operazione sono considerati invece come corrispettivi per l'erogazione di servizi. In un contratto di swap che prevede lo scambio di capitali, i corrispondenti flussi devono essere registrati come operazioni inerenti allo strumento sottostante e i flussi di altri pagamenti devono essere registrati nella rubrica F.7 (Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti). Se in teoria si può ritenere che il premio versato al venditore di un'opzione includa il compenso del servizio, nella pratica risulta spesso impossibile individuare tale elemento. Pertanto, il prezzo intero deve essere registrato come acquisizione di attività finanziarie da parte dell'acquirente e come incremento di passività da parte del venditore.

5.226 Allorché i contratti di swap non prevedono lo scambio di capitali, inizialmente non viene registrata alcuna operazione. Viene implicitamente creato in quel momento uno strumento finanziario derivato con valore iniziale pari a zero. Successivamente il valore dello swap sarà uguale:

a) per gli importi di capitale, al valore corrente di mercato della differenza tra i previsti valori futuri di mercato dei capitali da riscambiare e gli importi specificati nel contratto;

b) per gli altri flussi, al valore corrente di mercato dei futuri flussi specificati nel contratto.

5.227 Le variazioni di valore nel tempo dello strumento finanziario derivato sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

5.228 I successivi ritrasferimenti dei capitali avvengono alle condizioni stabilite nel contratto di swap e potrebbero comportare lo scambio di attività finanziarie a un prezzo diverso dal prezzo di mercato di tali attività in quel momento. Il pagamento di contropartita tra le parti contraenti è quello specificato nel contratto. La differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo stabilito nel contratto è pari al valore di liquidazione della attività/passività quale risulta alla scadenza ed è registrata come operazione inerente a strumenti finanziari derivati e a stock option conferite ai dipendenti (F.7). Tutte le operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati e a stock option conferite ai dipendenti devono coincidere con il guadagno o la perdita di rivalutazione totale per l'intera durata del contratto di swap. Tale trattamento è analogo a quello illustrato per le opzioni che giungono a scadenza.

5.229 Per un'unità istituzionale, un'operazione di swap o di forward rate agreement è registrata nella rubrica «Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti» nella sezione delle attività se presenta un valore attivo netto. Allorché presenta un valore passivo netto, l'operazione di swap va registrata comunque per convenzione nella sezione delle attività onde evitare continui passaggi da una sezione all'altra. I pagamenti negativi netti accrescono pertanto il valore netto.

Altri conti attivi e passivi (F.8)

5.230  Definizione: gli altri conti attivi e passivi sono attività e passività finanziarie create quale contropartita di operazioni allorché vi è uno scarto temporale tra tali operazioni e i relativi flussi monetari.

5.231 Gli altri conti attivi e passivi comprendono le operazioni inerenti ai crediti finanziari che derivano dal regolamento anticipato o posticipato di operazioni su beni e servizi, di operazioni di distribuzione e di redistribuzione o di operazioni finanziarie sul mercato secondario.

5.232 Le operazioni finanziarie inerenti ad altri conti attivi e passivi includono:

a) crediti commerciali e anticipazioni (F.81);

b) altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (F.89).

Crediti commerciali e anticipazioni (F.81)

5.233  Definizione: i crediti commerciali e le anticipazioni sono costituiti dai crediti finanziari derivanti dalla concessione diretta di credito da parte dei fornitori di beni e servizi ai propri clienti e dalle anticipazioni per prodotti in corso di lavorazione o lavori da effettuare, nella forma di pagamenti anticipati da parte dei clienti di beni e servizi non ancora forniti.

5.234 Si hanno crediti commerciali e anticipazioni allorché il momento del pagamento di beni e servizi non coincide con quello del trasferimento della proprietà di un bene o dell'erogazione di un servizio. Se il pagamento è anteriore al trasferimento della proprietà si ha un'anticipazione.

5.235 I servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati, di competenza dell'esercizio ma non ancora pagati, sono inglobati nel corrispondente strumento finanziario, solitamente interessi, e i premi di assicurazione versati anticipatamente sono inclusi nelle riserve tecniche di assicurazioni (F.61). In nessuno dei due casi si ha una registrazione come crediti commerciali e anticipazioni.

5.236 I crediti commerciali e le anticipazioni comprendono:

a) i crediti finanziari connessi alla consegna di beni o all'erogazione di servizi il cui pagamento non è ancora stato effettuato;

b) i crediti commerciali accettati da società di factoring salvo che non siano considerati prestiti;

c) i fitti di fabbricati che maturano nel tempo; e

d) gli arretrati riguardanti il pagamento di beni e servizi salvo che non siano rappresentati da un prestito.

5.237 I crediti commerciali devono essere distinti dai finanziamenti sotto forma di cambiali commerciali e dai crediti concessi da terzi per finanziare gli scambi commerciali.

5.238 I prestiti volti a finanziare i crediti commerciali non sono classificati come crediti commerciali e anticipazioni, bensì come prestiti.

5.239 I crediti commerciali e le anticipazioni possono essere ripartiti secondo la scadenza originaria in crediti commerciali e anticipazioni a breve termine e a lungo termine.

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (F.89)

5.240  Definizione: gli altri conti attivi e passivi sono crediti finanziari derivanti da scarti temporali tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione o le operazioni finanziarie sul mercato secondario e i relativi flussi monetari.

5.241 Gli altri conti attivi e passivi comprendono i crediti finanziari che traggono origine dallo scarto temporale tra le operazioni maturate e i corrispondenti flussi monetari riguardo, ad esempio, a:

a) retribuzioni;

b) imposte e contributi sociali;

c) dividendi;

d) fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti; e

e) compravendite di titoli.

5.242 Gli interessi maturati e gli arretrati di interessi sono registrati con l'attività o la passività finanziaria cui si riferiscono e non come altri conti attivi e passivi. Se non sono registrati come reinvestiti nell'attività finanziaria, gli interessi maturati sono classificati negli altri conti attivi e passivi.

5.243 Nel caso delle commissioni su prestiti di titoli e su prestiti di oro, considerate come interessi, le corrispondenti registrazioni sono incluse negli altri conti attivi e passivi, anziché con lo strumento cui si riferiscono.

5.244 Gli altri conti attivi e passivi non comprendono:

a) le discrepanze statistiche diverse dagli scarti temporali tra le operazioni su beni e servizi, le operazioni di distribuzione e di redistribuzione o le operazioni finanziarie e i relativi flussi monetari;

b) i pagamenti anticipati o posticipati nel caso della creazione di attività finanziarie o del rimborso di passività diverse da quelle classificate negli altri conti attivi e passivi: tali pagamenti anticipati o posticipati sono classificati nella pertinente rubrica;

c) la parte delle imposte e dei contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche la cui riscossione è improbabile e che rappresenta pertanto un credito delle amministrazioni pubbliche privo di valore reale.

ALLEGATO 5.1

CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE

5.A1.01 Le operazioni finanziarie possono essere classificate sulla base di vari criteri: secondo il tipo di strumento finanziario, la negoziabilità, il tipo di reddito, la scadenza, la valuta e il tipo di interessi.

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la rubrica

5.A1.02 Le operazioni finanziarie sono classificate in rubriche e sottorubriche come illustrato nella tavola 5.3. Tale classificazione delle operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie coincide con la classificazione delle attività e delle passività finanziarie.



Tavola 5.3 —  Classificazione delle operazioni finanziarie

Rubrica

Codice

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.1

 

 

Oro monetario

 

F.11

 

Diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.12

 

Biglietti, monete e depositi

F.2

 

 

Biglietti e monete

 

F.21

 

Depositi trasferibili

 

F.22

 

Altri depositi

 

F.29

 

Titoli di credito

F.3

 

 

A breve termine

 

F.31

 

A lungo termine

 

F.32

 

Prestiti

F.4

 

 

A breve termine

 

F.41

 

A lungo termine

 

F.42

 

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

F.5

 

 

Azioni e altre partecipazioni

 

F.51

 

Azioni quotate

 

 

F.511

Azioni non quotate

 

 

F.512

Altre partecipazioni

 

 

F.519

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

 

F.52

 

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

 

 

F.521

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

 

 

F.522

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

F.6

 

 

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

 

F.61

 

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

 

F.62

 

Diritti pensionistici

 

F.63

 

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

 

F.64

 

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

F.65

 

Riserve per escussioni di garanzie standard

 

F.66

 

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

F.7

 

 

Strumenti finanziari derivati diversi dalle stock option conferite ai dipendenti

 

F.71

 

Stock option conferite ai dipendenti

 

F.72

 

Altri conti attivi e passivi

F.8

 

 

Crediti commerciali e anticipazioni

 

F.81

 

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

 

F.89

 

5.A1.03 La classificazione delle operazioni finanziarie e delle attività e passività finanziarie è fondata principalmente sulla liquidità, sulla negoziabilità e sulle caratteristiche giuridiche degli strumenti finanziari. Le definizioni delle rubriche sono in generale indipendenti dalla classificazione delle unità istituzionali. Il livello di dettaglio della classificazione delle attività e delle passività finanziarie può essere ulteriormente accresciuto grazie a una classificazione incrociata per unità istituzionali. Ne è un esempio la classificazione incrociata dei depositi trasferibili tra istituti di deposito diversi dalle autorità bancarie centrali a titolo di posizioni interbancarie.

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la negoziabilità

5.A1.04 I crediti finanziari possono essere distinti in negoziabili o non negoziabili. Sono negoziabili se la loro proprietà è rapidamente trasferibile da un'unità all'altra tramite consegna o girata, oppure se possono essere oggetto di compensazione nel caso degli strumenti finanziari derivati. Se qualunque strumento finanziario è potenzialmente scambiabile, gli strumenti negoziabili sono destinati a essere scambiati in un mercato organizzato o fuori borsa, sebbene l'effettivo scambio non costituisca una condizione imprescindibile per la negoziabilità. I criteri di negoziabilità sono:

a) la trasferibilità o la possibilità di compensazione nel caso di strumenti finanziari derivati;

b) la standardizzazione spesso comprovata da fungibilità e dall'attribuzione di un codice ISIN; e

c) il non mantenimento, da parte del detentore di una attività, del diritto di regresso nei confronti dei detentori precedenti.

5.A1.05 I titoli, gli strumenti finanziari derivati e le stock option conferite ai dipendenti (AF.7) sono crediti finanziari negoziabili. Nei titoli sono compresi i titoli di credito (AF.3), le azioni quotate (AF.511), le azioni non quotate (AF.512) e le quote e partecipazioni in fondi di investimento (AF.52). Pur essendo negoziabili, gli strumenti finanziari derivati e le stock option conferite ai dipendenti non sono classificati come titoli. Essi sono correlati a specifiche attività finanziarie o non finanziarie o a indici e consentono la negoziazione sui mercati finanziari di rischi finanziari in quanto tali.

5.A1.06 L'oro monetario e i diritti speciali di prelievo (DSP) (AF.1), i biglietti, le monete e i depositi (AF.2), i prestiti (AF.4), le altre partecipazioni (AF.519), le assicurazioni, pensioni e garanzie standard (AF.6) e gli altri conti attivi e passivi (AF.8) non sono negoziabili.

Titoli strutturati

5.A1.07 I titoli strutturati combinano un titolo, o un paniere di titoli, con uno strumento finanziario derivato, o un paniere di strumenti finanziari derivati. Strumenti finanziari che non sono titoli strutturati sono, ad esempio, i depositi strutturati, che combinano le caratteristiche dei depositi e degli strumenti finanziari derivati. A differenza dei titoli di credito, gli strumenti finanziari derivati non comportano la corresponsione iniziale di un capitale da rimborsare in un periodo successivo.

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo il tipo di reddito

5.A1.08 Le operazioni finanziarie sono classificate in funzione del tipo di reddito da esse generato. La correlazione tra il reddito e le corrispondenti attività e passività finanziarie facilita il calcolo dei tassi di rendimento. La tavola 5.4 illustra la classificazione dettagliata secondo l'operazione e secondo il tipo di reddito. Se l'oro monetario e i DSP, i depositi, i titoli di credito, i prestiti e gli altri conti attivi e passivi producono interessi, le partecipazioni generano prevalentemente dividendi, utili reinvestiti o redditi prelevati dai membri delle quasi-società. Redditi da investimenti sono attribuiti ai detentori di quote di fondi di investimento e di riserve tecniche di assicurazione. La remunerazione connessa alla partecipazione a uno strumento finanziario derivato non è registrata come reddito perché manca il corrispondente capitale.



Tavola 5.4 —  Classificazione delle operazioni finanziarie secondo il tipo di reddito

Operazioni finanziarie

Codice

Tipo di reddito

Codice

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.1

Interessi

D.41

Biglietti e monete

F.21

Nessuno

 

Depositi trasferibili

F.22

Interessi

D.41

Altri depositi

F.29

Interessi

D.41

Titoli di credito

F.3

Interessi

D.41

Prestiti

F.4

Interessi

D.41

Azioni e altre partecipazioni

F.51

Utili distribuiti dalle società

D.42

Utili reinvestiti

D.43

Azioni quotate e non quotate

F.511

Dividendi

D.421

F.512

Utili reinvestiti

D.43

Altre partecipazioni

F.519

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

D.422

Utili reinvestiti

D.43

Dividendi

D.421

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

F.52

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

D.443

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

F.6

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

D.441

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

D.442

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

F.7

Nessuno

 

Altri conti attivi e passivi

F.8

Interessi

D.41

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo il tipo di tasso di interesse

5.A1.09 Le attività e le passività finanziarie fruttifere di interesse possono essere ripartite a seconda che il tasso di interesse sia fisso, variabile o misto.

5.A1.10 Nel caso degli strumenti finanziari a tasso fisso gli interessi nominali corrisposti in base al contratto sono fissi in termini di valuta nella quale sono denominati per l'intera durata dello strumento finanziario o per un certo numero di anni. All'avvio dell'operazione, il calendario dei pagamenti degli interessi e del rimborso del capitale e i relativi importi sono noti al debitore.

5.A1.11 Nel caso degli strumenti finanziari a tasso variabile, l'importo della quota interessi e della quota capitale è correlato a un tasso di interesse, all'indice generale dei prezzi dei beni e servizi o al prezzo di un'attività. Il valore di riferimento varia in funzione dell'andamento delle condizioni di mercato.

5.A1.12 Gli strumenti finanziari a tasso di interesse misto presentano nel corso della loro esistenza un tasso di interesse sia fisso sia variabile e sono classificati come strumenti finanziari a tasso variabile.

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la scadenza

5.A1.13 Ai fini dell'analisi dei tassi d'interesse, del rendimento di un'attività, della liquidità o della capacità di servizio del debito, può essere opportuna una ripartizione delle attività e passività finanziarie in base alla scadenza.

Scadenza a breve e a lungo termine

5.A1.14  Definizione: un'attività o una passività finanziaria a breve termine è rimborsabile a vista su richiesta del creditore o entro un periodo pari o inferiore a un anno. Un'attività o una passività finanziaria a lungo termine è rimborsabile a una certa data superiore a un anno, oppure non ha una scadenza definita.

Scadenza originaria e vita residua

5.A1.15  Definizione: la scadenza originaria di attività e passività finanziarie è definita come il periodo che intercorre tra la data di emissione e la data prevista per il pagamento finale. La vita residua di attività e passività finanziarie è definita come il periodo che intercorre tra la data di riferimento e la data prevista per il pagamento finale.

5.A1.16 Il concetto della scadenza originaria è utile ai fini dell'analisi dell'attività di emissione di debiti. Pertanto i titoli di credito e i prestiti sono suddivisi secondo la scadenza originaria in titoli di credito e prestiti a breve e a lungo termine.

5.A1.17 La vita residua costituisce un dato utile nelle analisi delle posizioni debitorie e della capacità di servizio del debito.

Classificazione delle operazioni finanziarie secondo la valuta

5.A1.18 Molte delle rubriche, sottorubriche e sottovoci delle attività e passività finanziarie possono essere ripartite in base alla valuta in cui queste ultime sono espresse.

5.A1.19 Tra le attività o le passività finanziarie in valuta estera figurano le attività o le passività finanziarie espresse in un paniere di valute, ad esempio i DSP, e le attività o le passività finanziarie espresse in oro. Una distinzione tra moneta nazionale e valuta estera è particolarmente utile con riguardo alle rubriche AF.2 (Biglietti, monete e depositi), AF.3 (Titoli di credito) e AF.4 (Prestiti).

5.A1.20 La valuta di pagamento può differire dalla valuta in cui è espresso uno strumento finanziario. La valuta di pagamento si riferisce alla valuta nella quale è convertito il valore delle posizioni e dei flussi di strumenti finanziari, quali i titoli, ogni qualvolta si verifica un pagamento.

Aggregati monetari

5.A1.21 Ai fini dell'analisi della politica monetaria può essere necessaria l'individuazione nel conto finanziario di aggregati monetari quali M1, M2 e M3. Nel SEC 2010 gli aggregati monetari non sono definiti.




CAPITOLO 6

ALTRI FLUSSI

INTRODUZIONE

6.01 Le variazioni di valore delle attività e delle passività che non derivano da operazioni sono designate come altri flussi. Tali flussi non costituiscono operazioni perché non presentano una o più delle caratteristiche delle operazioni; ad esempio, nel caso delle confische senza indennizzo le unità istituzionali non agiscono consensualmente, oppure la variazione può essere dovuta a eventi naturali, quali un terremoto, anziché a un fenomeno puramente economico. Il valore di un'attività espresso in valuta estera, inoltre, può cambiare in conseguenza della variazione di un tasso di cambio.

ALTRE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ E DELLE PASSIVITÀ

6.02  Definizione: le altre variazioni delle attività e delle passività sono flussi economici, diversi da quelli che si verificano mediante operazioni registrate nei conti finanziari e del capitale, che modificano il valore delle attività e delle passività.

Si distinguono due tipi di altre variazioni: variazioni di volume delle attività e delle passività e guadagni e perdite nominali in conto capitale.

Altre variazioni di volume delle attività e delle passività (da K.1 a K.6)

6.03 Nel conto del capitale, le attività prodotte e non prodotte possono entrare e uscire da un settore tramite acquisizioni e cessioni di attività, ammortamenti o entrate nelle scorte, uscite dalle scorte e perdite ricorrenti di beni presenti nelle scorte. Nel conto finanziario, le attività e le passività finanziarie entrano nel sistema dei conti nel momento in cui un debitore accetta un obbligo futuro di pagare un creditore ed escono dal sistema dei conti quando tale obbligo è assolto.

6.04 Le altre variazioni di volume delle attività e delle passività comprendono flussi che consentono alle attività e alle passività di entrare nei conti e di uscirne tramite modalità diverse dalle operazioni. Ne sono un esempio le entrate e le uscite di attività a seguito della scoperta, dell'esaurimento e del degrado di beni naturali.

Le altre variazioni di volume delle attività e delle passività comprendono inoltre l'effetto di avvenimenti eccezionali e imprevisti di natura non economica, nonché le modifiche risultanti da una riclassificazione o da una ristrutturazione di unità istituzionali o di attività e passività.

6.05 Le altre variazioni di volume delle attività e delle passività comprendono sei rubriche:

a) comparsa economica di attività (K.1);

b) scomparsa economica di attività non prodotte (K.2);

c) distruzioni di beni dovute a catastrofi (K.3);

d) confische senza indennizzo (K.4);

e) altre variazioni di volume non classificate altrove (K.5); e

f) variazioni di classificazione (K.6).

Comparsa economica di attività (K.1)

6.06 La comparsa economica di attività consiste nell'aumento di volume delle attività prodotte e non prodotte che non è riconducibile al processo di produzione. Rientrano in tale rubrica:

a) i monumenti storici, ossia le strutture o i siti di particolare rilevanza archeologica, storica o culturale, allorché il loro valore viene riconosciuto per la prima volta nel conto patrimoniale;

b) gli oggetti di valore, quali pietre preziose, oggetti di antiquariato e oggetti d'arte, allorché viene riconosciuto per la prima volta l'elevato valore o l'importanza artistica di un oggetto non registrato in precedenza nel conto patrimoniale;

c) le scoperte di risorse del sottosuolo sfruttabili, quali le riserve accertate di carbone, petrolio, gas naturale, minerali metalliferi o minerali non metalliferi; è compresa altresì la rivalutazione di valore delle riserve allorché ne diventa economico lo sfruttamento per effetto del progresso tecnologico o di variazioni dei prezzi relativi;

d) la crescita naturale di risorse biologiche non coltivate, quali le foreste naturali o il patrimonio ittico, allorché la crescita di tali attività economiche non è gestita o controllata direttamente da un'unità istituzionale e non è considerata pertanto come produzione;

e) i trasferimenti di altre risorse naturali all'attività economica, ossia risorse naturali il cui status si modifica in modo tale che rientrano tra i beni economici. Ne costituiscono un esempio foreste vergini che iniziano ad essere sfruttate, terreni incolti o improduttivi trasformati in terreni con utilità economica, terreni bonificati e risorse idriche la cui captazione inizia ad essere sottoposta a tariffazione; le risorse naturali possono acquisire valore anche grazie alla loro prossimità ad un'attività economica, ad esempio il valore dei terreni può aumentare a seguito di una lottizzazione nelle vicinanze o della creazione di una strada d'accesso; le spese sostenute per migliorare i terreni sono registrate come investimenti fissi lordi, ma qualsiasi eccedenza tra l'aumento di valore dei terreni e il valore dei miglioramenti dei terreni è registrato come comparsa economica;

f) le variazioni qualitative di attività naturali dovute a un mutamento della destinazione economica. Le variazioni di qualità sono registrate come variazioni di volume; le variazioni qui registrate rappresentano la contropartita di mutamenti della destinazione economica evidenziati come variazioni di classificazione (cfr. paragrafo 6.21). Ad esempio, la riclassificazione da terreni coltivati a terreni fabbricabili può comportare un aumento di valore, oltre alla variazione di classificazione. In tal caso l'attività è già presente nell'insieme delle attività ed è la variazione della sua qualità per effetto di un mutamento della destinazione economica ad essere considerata come comparsa di attività; un altro esempio è rappresentato dall'aumento di valore del bestiame da latte se è avviato alla macellazione prima di quanto previsto;

g) la comparsa iniziale di valore a seguito della concessione di contratti, locazioni, licenze o permessi; il valore di tali contratti, locazioni, licenze o permessi rappresenta un'attività allorché il valore del diritto che essi attribuiscono supera i costi da pagare e il detentore può monetizzarlo cedendoli ad altri;

h) le variazioni di valore dell'avviamento commerciale e delle risorse di marketing, che si concretizzano allorché le unità istituzionali sono cedute a un prezzo superiore al valore dei fondi propri (cfr. paragrafo 7.07): l'eccedenza tra il prezzo di acquisto e il valore dei fondi propri corrisponde all'avviamento commerciale e alle risorse di marketing acquistati. L'avviamento commerciale non evidenziato da un atto di compravendita non è considerato un'attività economica.

Scomparsa economica di attività non prodotte (K.2)

6.07 La scomparsa economica di attività non finanziarie non prodotte comprende:

a) l'esaurimento di risorse naturali, ovvero la diminuzione di valore delle riserve dei giacimenti e l'esaurimento di risorse biologiche non coltivate incluse tra le attività [cfr. paragrafo 6.06, lettera e)] a seguito della raccolta di prodotti, del diboscamento di terreni o dello sfruttamento oltre i livelli sostenibili di estrazione; molte delle possibili registrazioni in questa rubrica sono speculari a quelle descritte nel paragrafo 6.06, lettere da c) a f);

b) ogni altra scomparsa economica di attività non prodotte, ovvero:

i) la riduzione di valore dell'avviamento commerciale e di risorse di marketing acquistati; e

ii) la scadenza dei diritti attribuiti da contratti, locazioni, licenze e permessi trasferibili.

Distruzioni di beni dovute a catastrofi (K.3)

6.08 Le distruzioni di beni dovute a catastrofi, registrate come altre variazioni di volume, sono la conseguenza di eventi specifici e riconoscibili di ampia portata e che comportano la distruzione di attività economiche.

6.09 Tali eventi comprendono terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, trombe d'aria particolarmente distruttive, siccità e altri disastri naturali, atti di guerra, tumulti e altri avvenimenti politici, nonché incidenti tecnologici quali la fuoriuscita di prodotti tossici o il rilascio nell'atmosfera di particelle radioattive. Ne sono un esempio:

a) il depauperamento dei terreni provocato da inondazioni eccezionali o da tempeste di vento;

b) la distruzione di coltivazioni per effetto di siccità o malattie;

c) la distruzione di fabbricati, macchinari o oggetti di valore a seguito di incendi boschivi o di terremoti;

d) la distruzione accidentale di biglietti e monete o di titoli al portatore quale conseguenza di catastrofi naturali o di avvenimenti politici o la distruzione di titoli di proprietà.

Confische senza indennizzo (K.4)

6.10 Le confische senza indennizzo si verificano allorquando le amministrazioni pubbliche o altre unità istituzionali prendono possesso delle attività appartenenti ad altre unità istituzionali, comprese le unità non residenti, senza un pieno indennizzo, per motivi diversi dal pagamento di imposte, ammende o prelievi simili. Le confische di proprietà in relazione con attività criminali sono considerate ammende. La parte non indennizzata di tali confische unilaterali è registrata come altre variazioni di volume.

6.11 I pignoramenti e la ripresa di possesso di attività da parte dei creditori non sono registrati come confische senza indennizzo perché tale possibilità è prevista, esplicitamente o implicitamente, dall'accordo tra le parti.

Altre variazioni di volume non classificate altrove (K.5)

6.12 Le altre variazioni di volume non classificate altrove (K.5) corrispondono agli effetti di eventi imprevisti sul valore economico delle attività.

6.13 Esempi di altre variazioni di volume, non classificate altrove, di attività non finanziarie comprendono:

a) obsolescenza imprevista. Le ipotesi utilizzate per calcolare gli ammortamenti non coprono l'obsolescenza imprevista del capitale fisso. Gli importi accantonati per la sua normale obsolescenza possono risultare inferiori a quella effettivamente constatata. Devono pertanto essere eseguite delle registrazioni per tener conto della diminuzione di valore del capitale fisso a seguito, ad esempio, dell'introduzione di una tecnologia perfezionata;

b) differenze tra le perdite effettive e gli accantonamenti compresi negli ammortamenti per danni normali. Gli ammortamenti non comprendono i danni imprevisti e gli importi stimati per i danni ritenuti probabili possono risultare inferiori o superiori ai danni effettivi. Devono pertanto essere apportate rettifiche per tener conto dell'imprevista diminuzione o dell'imprevisto aumento di valore del capitale fisso a seguito di tali eventi. Le perdite oggetto di rettifica in questo contesto non sono sufficientemente rilevanti da essere considerate distruzioni di beni dovute a catastrofi;

c) deterioramento di capitale fisso non preso in considerazione negli ammortamenti. Si tratta della diminuzione di valore del capitale fisso a seguito, ad esempio, degli imprevisti effetti dell'acidità dell'aria e delle piogge sulle facciate degli edifici o sulle carrozzerie degli autoveicoli;

d) abbandono di strutture di produzione prima del completamento o prima del loro impiego economico;

e) perdite eccezionali di magazzino (ad esempio, per incendio, furto, attacchi di parassiti nei magazzini di cereali) non considerate come distruzioni di beni dovute a catastrofi.

6.14 Esempi di altre variazioni di volume, non classificate altrove, di attività e passività finanziarie comprendono:

a) perdite di biglietti e monete o di titoli al portatore a seguito di eventi (ad esempio, incendi o furti) diversi da distruzioni di beni dovute a catastrofi e ritiro dalla circolazione di biglietti e monete che hanno cessato di avere corso legale, esclusi gli importi connessi con la variazione di classificazione da biglietti e monete a oggetti di valore;

b) variazioni di crediti finanziari per effetto di cancellazioni. Sono escluse dal conto finanziario perché manca un accordo consensuale tra le parti. In particolare, un creditore può decidere che un credito finanziario non è più esigibile, ad esempio a seguito di fallimento del debitore o di liquidazione di una società, con conseguente cancellazione di tale attività dal suo conto patrimoniale. Il riconoscimento da parte del creditore dell'impossibilità di riscuotere il credito è registrato tra le altre variazioni di volume delle attività. La corrispondente passività deve essere anch'essa cancellata dal conto patrimoniale del debitore, al fine di far quadrare i conti del totale dell'economia. Un'eccezione a questo principio generale è prevista per le imposte e i contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche [cfr. paragrafo 6.15, lettera d)];

c) variazioni dei diritti pensionistici e dei diritti inerenti a rendite e ad assicurazioni sulla vita, a seguito di variazioni delle ipotesi demografiche;

d) riserve per escussioni di garanzie standard allorché le escussioni previste superano gli introiti e i recuperi previsti.

6.15 Le altre variazioni di volume non classificate altrove non comprendono:

a) le variazioni di crediti finanziari a seguito di cancellazioni parziali che rispecchiano valori reali di mercato di crediti finanziari negoziabili: tali variazioni sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività;

b) la cancellazione di debiti decisa consensualmente dal debitore e dal creditore (remissione di debiti): tale cancellazione è registrata come una operazione tra il creditore e il debitore [cfr. paragrafo 4.165, lettera f)];

c) il rifiuto di riconoscere un debito: la cancellazione unilaterale di una passività da parte di un debitore non è presa in considerazione;

d) le imposte e i contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche la cui riscossione è unilateralmente riconosciuta da queste come improbabile (cfr. paragrafi 1.57, 4.27 e 4.82).

Variazioni di classificazione (K.6)

6.16 Le variazioni di classificazione comprendono le variazioni nella classificazione dei settori, le variazioni nella struttura delle unità istituzionali e le variazioni nella classificazione delle attività e delle passività.

6.17 La riclassificazione di un'unità istituzionale da un settore ad un altro trasferisce il suo intero conto patrimoniale. Ad esempio, se un'unità istituzionale classificata nel settore delle famiglie diventa finanziariamente distinta dal suo proprietario, può essere equiparata ad una quasi-società e venire riclassificata nel settore delle società non finanziarie.

6.18 Le variazioni nella classificazione dei settori trasferiscono l'intero conto patrimoniale da un settore o da un sottosettore ad un altro. Il trasferimento può comportare un consolidamento o un deconsolidamento di attività e passività che rientrano anch'essi in questa rubrica.

6.19 Le variazioni della struttura delle unità istituzionali si riferiscono alla comparsa e alla scomparsa di talune attività e passività finanziarie a seguito di riorganizzazioni di società. Allorquando una società scompare come entità giuridica indipendente a seguito della sua incorporazione da parte di una o più società, tutte le attività e le passività finanziarie, comprese le azioni e le altre partecipazioni, in essere tra tale società e le società che compiono l'incorporazione scompaiono dal sistema dei conti. Tuttavia, l'acquisto di azioni e altre partecipazioni di una società nel quadro di una fusione deve essere registrato come un'operazione finanziaria tra la società acquirente e i precedenti proprietari della società. La sostituzione delle azioni esistenti con azioni della società acquirente o di una nuova società è registrata come rimborso di azioni con la contemporanea emissione di nuove azioni. Le attività e le passività finanziarie in essere tra la società incorporata e i terzi restano invariate e sono trasferite alla società o alle società incorporanti.

6.20 Analogamente, la comparsa di nuove attività e passività finanziarie a seguito dello scorporo di una società in due o più unità istituzionali è registrata come variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali.

6.21 Le variazioni nella classificazione delle attività e delle passività si verificano allorché le attività e le passività che figurano in una determinata rubrica nel bilancio patrimoniale di apertura compaiono in una rubrica differente nel conto patrimoniale di chiusura. Ne sono un esempio la variazione della destinazione di uso di terreni o la trasformazione di abitazioni in locali commerciali o viceversa. Nel caso dei terreni, sono effettuate due registrazioni per lo stesso valore: una registrazione negativa per la vecchia rubrica e una registrazione positiva per la nuova. Qualsiasi variazione di valore dei terreni derivante dalla modifica della destinazione di uso è considerata una variazione di volume e non una rivalutazione ed è pertanto registrata come comparsa economica di attività o scomparsa economica di attività non prodotte.

6.22 La comparsa o la scomparsa di oro monetario detenuto sotto forma di oro fisico non possono discendere da una operazione finanziaria: l'entrata nel sistema dei conti e l'uscita da questo avviene per il tramite di altre variazioni di volume delle attività.

6.23 L'oro fisico costituisce un caso particolare. L'oro fisico può costituire un'attività finanziaria, nota come oro monetario, o un oggetto di valore, noto come oro non monetario, in funzione del soggetto che lo detiene e dello scopo per il quale è detenuto. La monetizzazione consiste nella variazione della classificazione dell'oro fisico da oro non monetario a oro monetario. La demonetizzazione consiste nella variazione della classificazione dell'oro fisico da oro monetario a oro non monetario.

6.24 Le operazioni relative all'oro fisico sono contabilizzate come segue:

a) allorché un'autorità monetaria vende oro fisico che rappresenta un'attività di riserva a una unità istituzionale non residente diversa da un'autorità monetaria o a un'unità istituzionale residente, si registra un'operazione inerente a oro non monetario; la demonetizzazione di oro come variazione della classificazione dell'oro fisico da oro monetario a oro non monetario si verifica immediatamente prima dell'operazione ed è registrata come altre variazioni di volume delle attività dell'autorità monetaria;

b) allorché un'autorità monetaria acquista oro fisico da un'unità istituzionale residente o non residente per le sue attività di riserva e tale oro non costituisce già un'attività di riserva, si registra un'operazione inerente a oro non monetario; la monetizzazione di oro come variazione della classificazione dell'oro fisico da oro non monetario a oro monetario si verifica immediatamente dopo l'operazione ed è registrata come altre variazioni di volume delle attività dell'autorità monetaria;

c) allorché l'acquirente e il venditore sono autorità monetarie di economie diverse e entrambe detengono l'oro fisico come parte delle loro attività di riserva, si ha una operazione su oro fisico che è registrata nel conto finanziario;

d) negli altri casi l'oro fisico resta sempre oro non monetario e si registrano pertanto operazioni inerenti a oro non monetario.

Gli esempi sopra riportati per un'autorità monetaria valgono anche nel caso di un'organizzazione finanziaria internazionale.

6.25 Le variazioni nella classificazione delle attività e delle passività non comprendono la conversione di titoli di credito in azioni; tale conversione comporta la registrazione di due operazioni finanziarie.

Guadagni e perdite nominali in conto capitale (K.7)

6.26 Nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività sono registrati i guadagni e le perdite nominali in conto capitale conseguiti durante un periodo contabile dai proprietari di attività e passività, per effetto di variazioni del livello e della struttura dei loro prezzi. I guadagni e le perdite nominali in conto capitale (K.7) comprendono i guadagni e le perdite neutrali in conto capitale (K.71) e i guadagni e le perdite reali in conto capitale (K.72).

6.27  Definizione: i guadagni e le perdite nominali in conto capitale (K.7) su relativi ad un'attività corrispondono agli aumenti o alle diminuzioni di valore di tale attività conseguiti dal suo proprietario economico per effetto di aumenti o diminuzioni del suo prezzo. I guadagni e le perdite nominali in conto capitale relativi ad una passività finanziaria corrispondono alle diminuzioni o agli aumenti della quotazione di tale passività conseguenti a diminuzioni o ad aumenti del suo prezzo.

6.28 Un guadagno in conto capitale è il risultato di un aumento del valore di un'attività, oppure di una diminuzione del valore di una passività. Una perdita in conto capitale è il risultato di una diminuzione del valore di un'attività, oppure di un aumento del valore di una passività.

6.29 I guadagni e le perdite nominali in conto capitale registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività sono quelli conseguiti su attività o passività, a prescindere che siano realizzati o meno. Un guadagno in conto capitale è considerato realizzato allorché l'attività in questione è venduta, rimborsata, utilizzata o altrimenti ceduta o allorché la passività è rimborsata. Un guadagno non realizzato è un guadagno ottenuto su un'attività tuttora posseduta o su una passività ancora in essere alla fine del periodo contabile. Per guadagno realizzato si intende normalmente il guadagno conseguito nell'intero periodo nel quale l'attività è posseduta o la passività è in essere, a prescindere che tale periodo coincida o meno con il periodo contabile. Tuttavia, poiché i guadagni e le perdite in conto capitale sono registrati secondo il principio di competenza, la distinzione tra guadagni e perdite realizzati e non realizzati, benché utile per alcuni scopi, non figura nelle classificazioni e nei conti.

6.30 I guadagni e le perdite in conto capitale comprendono i guadagni e le perdite conseguiti su qualunque tipo di attività non finanziarie, di attività e passività finanziarie. Sono pertanto compresi anche i guadagni e le perdite in conto capitale su scorte di beni di qualsiasi tipo detenuti dai produttori, compresi i prodotti in corso di lavorazione.

6.31 I guadagni e le perdite nominali in conto capitale possono essere conseguiti su attività detenute o su passività assunte per un qualsiasi periodo di tempo durante il periodo contabile e non soltanto su attività o passività che appaiono nei conti patrimoniali di apertura e/o di chiusura. I guadagni e le perdite nominali in conto capitale conseguiti tra due momenti di tempo dal proprietario di una particolare attività o passività o di una quantità determinata di un certo tipo di attività o passività sono definiti come la differenza tra il valore corrente di tale attività o passività nel secondo dei due momenti e il valore corrente della stessa attività o passività nel primo dei due momenti, supponendo che l'attività o la passività stessa non cambino, qualitativamente o quantitativamente, durante tale periodo.

6.32 Il guadagno nominale in conto capitale (G) conseguito su una certa quantità q di un'attività tra i momenti o e t può essere espresso come segue: image ,

in cui po e pt sono i prezzi dell'attività rispettivamente nei momenti o e t. Per le attività e le passività finanziarie con valore corrente fisso in valuta nazionale, po e pt coincidono per definizione e i guadagni nominali in conto capitale sono sempre pari a 0.

6.33 Ai fini del calcolo dei guadagni e delle perdite nominali in conto capitale è necessario che le acquisizioni e le cessioni di attività siano valutate applicando gli stessi principi utilizzati per la loro registrazione nei conti finanziari e del capitale e che le consistenze di attività siano valutate applicando gli stessi criteri utilizzati per la loro registrazione nel conto patrimoniale. Nel caso del capitale fisso, il valore di un'acquisizione è pari all'ammontare pagato dall'acquirente al produttore, o al venditore, più i connessi costi di trasferimento della proprietà sostenuti dall'acquirente. Il valore di cessione di un bene usato è pari alla differenza tra l'ammontare percepito dal venditore dall'acquirente e i costi di trasferimento della proprietà sostenuti dal venditore.

6.34 Un'eccezione alla norma descritta al paragrafo 6.33 si ha nel caso in cui il prezzo pagato differisca dal valore di mercato dell'attività. Un trasferimento in conto capitale è allora imputato per la differenza tra il prezzo pagato e il valore di mercato e l'acquisizione è registrata al valore di mercato. È questo il caso, in particolare, delle operazioni che riguardano settori non destinabili alla vendita.

6.35 Si possono distinguere quattro differenti situazioni che danno origine a guadagni e perdite nominali in conto capitale:

a) un'attività è detenuta per tutto il periodo contabile: il guadagno nominale in conto capitale conseguito durante il periodo contabile è pari alla differenza tra il valore nel conto patrimoniale di chiusura e il valore nel conto patrimoniale di apertura, detratti eventuali ammortamenti nel periodo contabile. Tali valori sono i valori stimati delle attività se queste dovessero essere acquistate nel momento in cui sono redatti i conti patrimoniali. Il guadagno nominale non è realizzato;

b) un'attività è detenuta all'inizio del periodo ed è venduta durante il periodo: il guadagno nominale in conto capitale conseguito è pari alla differenza tra il valore di cessione e il valore nel conto patrimoniale di apertura, detratti gli ammortamenti nel periodo contabile anteriore alla vendita. Il guadagno nominale è realizzato;

c) un'attività è acquisita durante il periodo ed è ancora detenuta alla fine del periodo: il guadagno nominale in conto capitale conseguito è pari alla differenza tra il valore nel conto patrimoniale di chiusura e il valore di acquisto dell'attività, detratti gli ammortamenti nel periodo contabile. Il guadagno nominale non è realizzato;

d) un'attività è acquistata ed è ceduta durante il periodo contabile: il guadagno nominale in conto capitale conseguito è pari alla differenza tra il valore di cessione e il valore di acquisto, detratti gli ammortamenti nel periodo contabile tra l'acquisto e la cessione. Il guadagno nominale è realizzato.

6.36 I guadagni e le perdite nominali in conto capitale inclusi sono quelli conseguiti su attività e passività, a prescindere che siano realizzati o meno. Essi sono registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività dei settori interessati, del totale dell'economia e del resto del mondo.

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale (K.71)

6.37  Definizione: i guadagni e le perdite neutrali in conto capitale (K.71) su relativi a un'attività o ad una passività sono definiti come il valore dei guadagni o delle perdite in conto capitale conseguiti nel caso in cui la variazione nel tempo del prezzo di tale attività o passività coincida con quella del livello generale dei prezzi.

6.38 I guadagni e le perdite neutrali in conto capitale sono calcolati per facilitare la determinazione dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale, i quali ridistribuiscono il potere d'acquisto reale tra i settori.

6.39 Indicando con r l'indice generale dei prezzi, il guadagno neutrale in conto capitale (GN) su una data quantità q di un'attività tra i momenti o e t risulta dalla seguente espressione: image ,

in cui po × q è il valore corrente dell'attività nel momento o e rt/ro è il fattore di variazione dell'indice generale dei prezzi tra i momenti o e t. Lo stesso termine rt/ro è applicato a tutte le attività e passività.

6.40 L'indice generale dei prezzi da utilizzare per il calcolo dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale è un indice dei prezzi per la spesa finale.

6.41 I guadagni e le perdite neutrali in conto capitale sono registrati nel conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale, il quale costituisce un sottoconto del conto della rivalutazione delle attività e delle passività dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.

Guadagni e perdite reali in conto capitale (K.72)

6.42  Definizione: i guadagni e le perdite reali in conto capitale (K.72sono relativi ad un'attività o ad una passività e sono definiti come la differenza tra i guadagni e le perdite nominali in conto capitale e i guadagni e le perdite neutrali in conto capitale su quella attività.

6.43 Il guadagno reale in conto capitale (GR) su una data quantità q di un'attività tra i momenti o e t è dato da:

image

oppure

image

6.44 I valori dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale sulle attività e sulle passività dipendono pertanto dalle oscillazioni dei loro prezzi nel periodo in questione rispetto alle oscillazioni, in media, degli altri prezzi, quali sono misurate dall'indice generale dei prezzi.

6.45 I guadagni e le perdite reali in conto capitale sono registrati nel conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale, il quale costituisce un sottoconto del conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

Guadagni e perdite in conto capitale per tipo di attività e di passività finanziarie

Oro monetario e DSP (AF.1)

6.46 Poiché il prezzo dell'oro monetario è normalmente quotato in dollari USA, il valore dell'oro monetario è oggetto di guadagni e perdite nominali in conto capitale per effetto di variazioni del tasso di cambio, nonché dello stesso prezzo dell'oro.

6.47 Dato che i diritti speciali di prelievo rappresentano un paniere di valute, il loro valore in termini di valuta nazionale e, di conseguenza, il valore dei guadagni e delle perdite in conto capitale variano in funzione dell'evoluzione dei tassi di cambio delle valute contenute nel paniere rispetto alla valuta nazionale.

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

6.48 Il valore corrente dei biglietti, delle monete e dei depositi espressi in valuta nazionale resta costante nel tempo. Il «prezzo» di siffatte attività è sempre pari all'unità, mentre la quantità è data dal numero di unità della valuta in cui esse sono espresse. I guadagni e le perdite nominali in conto capitale su tali attività sono sempre pari a zero. Per tale motivo, la differenza tra i valori degli stock di apertura e di chiusura di tali attività è interamente rappresentata, fatta eccezione per le altre variazioni di volume, dai valori delle operazioni sulle attività. È questo uno dei rari casi in cui è normalmente possibile ricavare le operazioni a partire dalle variazioni dei dati dei conti patrimoniali.

6.49 Gli interessi maturati sui depositi sono registrati nel conto finanziario come simultaneamente reinvestiti quali depositi.

6.50 La valuta estera detenuta e i depositi espressi in altre divise comportano normalmente guadagni e perdite nominali in conto capitale per effetto di oscillazioni dei tassi di cambio.

6.51 Al fine di calcolare i guadagni e le perdite neutrali e reali in conto capitale sulle attività con valore corrente fisso, oltre ai valori nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura sono necessari dati sul momento e sul valore delle operazioni. Si supponga, ad esempio, che un deposito sia effettuato e prelevato entro il periodo contabile, in corrispondenza di un aumento del livello generale dei prezzi. Il guadagno neutrale sul deposito è positivo e il guadagno reale è negativo, per un ammontare che varia in funzione del periodo in cui il deposito è in essere e del tasso di inflazione. La registrazione di tali perdite reali è impossibile se non si dispone di dati sul valore delle operazioni durante il periodo contabile e sui momenti in cui sono effettuate.

6.52 In generale si può ritenere che, se il valore assoluto totale delle operazioni positive e negative è rilevante in relazione ai valori iscritti nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura, le stime approssimative dei guadagni e delle perdite neutrali e reali in conto capitale sulle attività e sulle passività finanziarie con valore corrente fisso, fondate unicamente sui dati dei conti patrimoniali, possono risultare poco soddisfacenti. Persino la registrazione dei valori delle operazioni finanziarie su base lorda, ossia registrando separatamente i depositi effettuati e prelevati anziché la differenza tra il valore totale dei depositi e dei prelievi, potrebbe non essere sufficiente in assenza di informazioni sui tempi dei depositi.

Titoli di credito (AF.3)

6.53 Allorché titoli di credito a lungo termine, quali le obbligazioni, sono emessi a un prezzo sopra o sotto la pari (comprese le obbligazioni a tasso zero e i deep discount bond), la differenza tra il prezzo di emissione e il valore facciale o di rimborso alla scadenza misura gli interessi che gli emittenti sono tenuti a pagare nel corso dell'esistenza dei titoli. Tali interessi sono registrati come redditi da capitale corrisposti dagli emittenti e percepiti dai possessori dei titoli di credito a lungo termine, in aggiunta agli eventuali interessi cedolari effettivamente corrisposti dagli emittenti a intervalli determinati nel periodo in cui i titoli sono in essere.

6.54 Gli interessi maturati sono registrati nel conto finanziario come se fossero simultaneamente reinvestiti nei titoli da parte dei possessori di questi. Gli interessi sono pertanto registrati nel conto finanziario come acquisizione di un'attività che va ad aggiungersi all'attività esistente. L'aumento graduale del prezzo di mercato di un titolo di credito a lungo termine, attribuibile all'accumularsi di interessi maturati reinvestiti, riflette un incremento del capitale in essere, ossia delle dimensioni dell'attività. Si tratta essenzialmente di un aumento di quantità o di volume e non di un aumento di prezzo. Esso non produce un guadagno in conto capitale per il possessore del titolo di credito a lungo termine, né una perdita in conto capitale per il suo emittente. I titoli cambiano qualitativamente nel tempo mano a mano che la loro scadenza si avvicina ed è essenziale riconoscere che gli aumenti del loro valore dovuti all'accumularsi degli interessi maturati non rappresentano variazioni di prezzo e non producono guadagni in conto capitale.

6.55 Tuttavia, anche i prezzi dei titoli di credito a lungo termine a reddito fisso sono soggetti a oscillazioni in caso di variazione dei tassi di interesse di mercato. Tali variazioni dei prezzi sono di segno opposto rispetto alle variazioni dei tassi di interesse. L'incidenza di una determinata variazione dei tassi di interesse sul prezzo di un singolo titolo di credito a lungo termine è tanto minore quanto più il titolo è prossimo alla scadenza. Le variazioni dei prezzi dei titoli di credito a lungo termine, attribuibili a variazioni dei tassi di interesse di mercato, rappresentano variazioni di prezzo e non variazioni quantitative. Esse producono pertanto guadagni e perdite nominali in conto capitale sia per gli emittenti che per i possessori dei titoli. Un aumento dei tassi di interesse comporta un guadagno nominale in conto capitale per l'emittente del titolo e una perdita nominale in conto capitale di pari entità per il possessore del titolo e viceversa nel caso di un calo dei tassi di interesse.

6.56 Nel caso dei titoli di credito a reddito variabile, l'importo del pagamento degli interessi o del rimborso del capitale è correlato a un indice generale dei prezzi dei beni e servizi, come l'indice dei prezzi al consumo, a un tasso di interesse Euribor, LIBOR o al rendimento di un titolo, oppure al prezzo di un bene.

Allorché gli importi degli interessi pagati e/o del capitale in essere sono correlati a un indice generale o esteso dei prezzi, la modifica di valore del capitale in essere tra l'inizio e la fine di un particolare periodo contabile, dovuta alla variazione dell'indice di riferimento, è considerata come interesse maturato in tale periodo e si aggiunge agli interessi da pagare per quel periodo.

Allorché l'indicizzazione degli importi da pagare alla scadenza comprende un elemento di guadagno in conto capitale, solitamente un'indicizzazione basata su un unico e ben definito elemento, qualsiasi scarto dell'indice dall'andamento originariamente previsto comporta guadagni o perdite in conto capitale che normalmente non si compensano nel corso dell'esistenza dello strumento.

6.57 Guadagni e perdite nominali in conto capitale possono essere conseguiti anche su titoli di credito a breve termine oltre che su titoli di credito a lungo termine. Tuttavia, poiché tali titoli hanno una scadenza molto più ravvicinata, i guadagni in conto capitale prodotti da variazioni dei tassi di interesse sono generalmente molto inferiori a quelli conseguiti sui titoli di credito a lungo termine con lo stesso valore facciale.

Prestiti (AF.4)

6.58 Quanto detto in precedenza per i biglietti, le monete e i depositi vale anche per i prestiti che non sono oggetto di negoziazione. Tuttavia, allorché un prestito in essere è ceduto ad un'altra unità istituzionale, la diminuzione di valore del prestito, ovvero la differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo dell'operazione, è registrata nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività del venditore e dell'acquirente nel momento dell'operazione.

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5)

6.59 Le azioni gratuite incrementano il numero delle azioni e il valore nominale delle azioni emesse, ma non modificano di per sé il valore di mercato della totalità delle azioni. Ciò vale anche per il pagamento del dividendo in azioni che costituisce una distribuzione proporzionale di altre azioni di una società ai detentori delle azioni ordinarie di tale società. Le azioni gratuite e le azioni di dividendo non sono registrate nei conti. Tuttavia, poiché tali emissioni sono destinate ad aumentare la liquidità delle azioni sul mercato con conseguente possibile aumento del valore totale di mercato delle azioni emesse, ogni variazione di tale tipo è registrata come guadagno nominale in conto capitale.

Assicurazioni, pensioni e schemi di garanzie standard (AF.6)

6.60 Allorché i diritti e le riserve per assicurazioni, pensioni e garanzie standard sono denominati in valuta nazionale non si hanno guadagni e perdite nominali in conto capitale, così come non se ne hanno per biglietti, monete e depositi né per i prestiti. Le attività utilizzate dalle istituzioni finanziarie per onorare i propri impegni sono soggette a guadagni e perdite in conto capitale.

6.61 Le passività nei confronti degli assicurati e dei beneficiari variano a seguito di operazioni, altre variazioni di volume e rivalutazioni. Le rivalutazioni sono dovute a variazioni delle ipotesi di base dei modelli utilizzati per i calcoli attuariali. Tali ipotesi riguardano il tasso di sconto, i livelli retributivi e il tasso di inflazione.

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (AF.7)

6.62 Il valore degli strumenti finanziari derivati può variare a seguito di variazioni del valore degli strumenti sottostanti, di variazioni della volatilità del prezzo di tali strumenti, oppure per effetto dell'approssimarsi della data di esecuzione o della scadenza. Siffatte variazioni di valore riguardanti gli strumenti finanziari derivati e le stock option conferite ai dipendenti sono tutte da considerare come variazioni di prezzo e sono registrate come rivalutazione.

Altri conti attivi e passivi (AF.8)

6.63 Quanto detto in precedenza per i biglietti, le monete, i depositi e i prestiti in valuta nazionale vale anche per gli altri conti attivi e passivi che non sono oggetto di negoziazione. Tuttavia, allorché un credito commerciale in essere è ceduto ad un'altra unità istituzionale, la differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo dell'operazione è registrata come rivalutazione al momento dell'operazione. Tuttavia, poiché un credito commerciale presenta generalmente una scadenza a breve, la cessione del credito potrebbe implicare la creazione di un nuovo strumento finanziario.

Attività espresse in valuta estera

6.64 Il valore delle attività e delle passività espresse in valuta estera è misurato sulla base del loro valore di mercato corrente in valuta estera convertito nella divisa nazionale al tasso di cambio corrente. Si possono pertanto conseguire guadagni e perdite nominali in conto capitale per effetto di variazioni non soltanto del prezzo delle attività, ma anche del tasso di cambio. Il valore complessivo dei guadagni e delle perdite nominali in conto capitale conseguiti nel periodo contabile è calcolato sottraendo il valore delle operazioni e delle altre variazioni di volume dalla differenza tra i valori nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura. A tale scopo, le operazioni inerenti ad attività e passività espresse in valuta estera sono convertite in valuta nazionale utilizzando i tassi di cambio in vigore nel momento in cui avvengono le operazioni, mentre i valori nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura sono convertiti utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data cui i conti patrimoniali si riferiscono. Ciò implica che il valore totale delle operazioni in quanto acquisizioni nette — acquisizioni meno cessioni — espresso in valuta estera è convertito, in pratica, sulla base di un tasso di cambio medio ponderato, con i pesi rappresentati dai valori delle operazioni effettuate in momenti diversi.




CAPITOLO 7

CONTI PATRIMONIALI

7.01  Definizione: un conto patrimoniale è un documento, redatto in un particolare momento, che evidenzia il valore delle attività di cui un'unità istituzionale o un insieme di unità hanno la proprietà economica e delle passività assunte da tale unità o insieme di unità.

7.02 Il saldo contabile di un conto patrimoniale è il patrimonio netto (B.90). Le consistenze delle attività e delle passività registrate nel conto patrimoniale sono valutate di norma ai prezzi di mercato correnti alla data cui il conto patrimoniale si riferisce o, per alcune categorie di attività e passività, ai valori nominali. Conti patrimoniali sono compilati per i settori e i sottosettori istituzionali residenti, per il totale dell'economia nazionale e per il resto del mondo.

7.03 Il conto patrimoniale completa la sequenza dei conti, presentando l'effetto finale sulle consistenze di ricchezza di un'economia delle registrazioni nei conti della produzione, della distribuzione e di utilizzazione del reddito, nonché dell'accumulazione.

7.04 Per i settori istituzionali il saldo contabile del conto patrimoniale è il patrimonio netto.

7.05 Per il totale dell'economia nazionale, il saldo contabile è spesso designato come ricchezza nazionale, ossia come il valore totale delle attività non finanziarie e delle attività finanziarie nette nei confronti del resto del mondo.

7.06 Il conto patrimoniale del resto del mondo è compilato in modo analogo ai conti patrimoniali dei settori e dei sottosettori istituzionali residenti. È interamente costituito dalle posizioni dei non residenti nei confronti dei residenti in merito alle attività e alle passività finanziarie. Nel manuale BPM6 il corrispondente conto patrimoniale compilato nell'ottica dei residenti nei confronti dei non residenti è denominato posizione patrimoniale sull'estero (IIP).

7.07 I fondi propri sono definiti come la somma del patrimonio netto (B.90) e del valore delle partecipazioni e delle quote di fondi di investimento (AF.5) che figurano come passività nel conto patrimoniale.

7.08 Per i settori e i sottosettori delle società non finanziarie e delle società finanziarie, l'entità dei fondi propri costituisce un indicatore significativo sotto il profilo analitico come il patrimonio netto.

7.09 Il patrimonio netto delle società differisce normalmente dal valore delle loro azioni e altre partecipazioni emesse. Il patrimonio netto delle quasi-società è pari a zero poiché si considera che il valore della partecipazione dei proprietari sia pari alla differenza tra le attività e le passività diverse dai fondi propri. Pertanto anche il patrimonio netto delle imprese di investimenti diretti residenti, che sono filiali di imprese non residenti e sono pertanto considerate quasi-società, è pari a zero.

7.10 Il saldo tra le attività e le passività finanziarie è denominato patrimonio finanziario netto (BF.90).

7.11 Un conto patrimoniale si riferisce al valore delle attività e delle passività in un determinato momento. I conti patrimoniali sono compilati all'inizio e alla fine di un periodo contabile; il conto patrimoniale di apertura all'inizio del periodo è identico al conto patrimoniale di chiusura compilato alla fine del periodo precedente.

7.12 Il valore delle consistenze di un determinato tipo di attività iscritto nel conto patrimoniale di apertura è correlato con quello figurante nel conto patrimoniale di chiusura dalla seguente uguaglianza contabile:



il valore delle consistenze di un determinato tipo di attività nel conto patrimoniale di apertura

più

operazioni

il valore totale di siffatta attività acquistata tramite operazioni durante il periodo contabile

meno

il valore totale di siffatta attività ceduta tramite operazioni durante il periodo contabile

meno

gli ammortamenti (se del caso)

più

altre variazioni di volume

le altre variazioni di segno positivo del volume di tale attività

meno

le altre variazioni di segno negativo del volume di tale attività

più

rivalutazioni

il valore dei guadagni nominali in conto capitale conseguiti durante il periodo per effetto di variazioni di prezzo dell'attività

meno

il valore delle perdite nominali in conto capitale conseguite durante il periodo per effetto di variazioni di prezzo dell'attività

è uguale al valore delle consistenze di tale attività nel conto patrimoniale di chiusura.

Può anche essere compilata una tavola per correlare il valore delle consistenze di un determinato tipo di passività nel conto patrimoniale di apertura con il suo valore nel conto patrimoniale di chiusura.

7.13 Le relazioni contabili tra i conti patrimoniali di apertura e di chiusura tramite operazioni, altre variazioni di volume delle attività e delle passività e guadagni e perdite in conto capitale sono presentate in forma schematica nell'allegato 7.2.

TIPI DI ATTIVITÀ E DI PASSIVITÀ

Definizione di un'attività

7.14 Le attività registrate nei conti patrimoniali sono attività economiche.

7.15  Definizione: un'attività economica costituisce una riserva di valore il cui possesso o il cui utilizzo per un certo periodo di tempo conferiscono al proprietario un beneficio economico. Essa permette di trasferire valore da un periodo contabile a un altro.

7.16 I benefici economici sono costituiti dai redditi primari, come il risultato di gestione, se il proprietario economico utilizza l'attività, o dai redditi da capitale, se il proprietario economico ne concede l'uso ad altri. Tali benefici derivano dall'utilizzo dell'attività e dai proventi, compresi i guadagni e le perdite in conto capitale, della cessione o della liquidazione dell'attività.

7.17 Il proprietario economico di un'attività non ne è necessariamente anche il proprietario giuridico. Il proprietario economico è l'unità istituzionale cui spettano i benefici associati all'utilizzo dell'attività, per effetto dell'accettazione dei rischi correlati.

7.18 Una sintesi della classificazione e della copertura delle attività economiche è contenuta nella tavola 7.1. La definizione dettagliata di ciascuna categoria di attività figura nell'allegato 7.1.

ESCLUSIONI DALLE ATTIVITÀ E DALLE PASSIVITÀ

7.19 Sono esclusi dalle attività e dalle passività:

a) il capitale umano,

b) i beni naturali che non sono considerati attività economiche (aria, acqua dei fiumi, ecc.);

c) i beni di consumo durevoli; e

d) le attività e le passività condizionate che non sono attività e passività finanziarie (cfr. paragrafo 7.31).

CATEGORIE DI ATTIVITÀ E DI PASSIVITÀ

7.20 Nei conti patrimoniali si distinguono due grandi categorie: le attività non finanziarie (contraddistinte con la sigla AN) e le attività e passività finanziarie (AF).

7.21 Le attività non finanziarie sono ripartite in attività non finanziarie prodotte (contrassegnate con la sigla AN.1) e attività non finanziarie non prodotte (AN.2).

Attività non finanziarie prodotte (AN.1)

7.22  Definizione: le attività non finanziarie prodotte (AN.1) rappresentano il risultato dei processi di produzione.

7.23 La classificazione delle attività prodotte enumera le attività non finanziarie (AN.1) in funzione del loro ruolo nel processo di produzione. Si distinguono: il capitale fisso, che è utilizzato ripetutamente o continuamente nell'attività di produzione per più di un anno, le scorte, che sono esaurite nell'attività di produzione come consumi intermedi, sono vendute o sono altrimenti cedute, e gli oggetti di valore. Questi ultimi non sono utilizzati essenzialmente a fini di produzione o di consumo, ma sono acquistati e detenuti principalmente come riserve di valore.

Attività non finanziarie non prodotte (AN.2)

7.24  Definizione: le attività non finanziarie non prodotte (AN.2) sono le attività economiche che non rappresentano il risultato dei processi di produzione, ma sono ottenute con altre modalità. Esse comprendono: risorse naturali, contratti, locazioni, licenze, permessi, avviamento commerciale e risorse di marketing.

7.25 La classificazione delle attività non prodotte distingue le attività sulla base delle modalità della loro creazione. Alcune di tali attività esistono naturalmente, mentre altre, note come opere dell'ingegno, sono create tramite azioni giuridiche o contabili.

7.26 La scelta delle risorse naturali da includere nel conto patrimoniale dipende, nel rispetto della definizione generale di attività economica, dal fatto che i beni siano o no oggetto di effettiva proprietà economica e siano o no in grado di apportare benefici economici ai loro proprietari, in considerazione della tecnologia, delle conoscenze scientifiche e delle opportunità economiche esistenti, delle risorse disponibili e dei prezzi relativi. Sono escluse le risorse naturali sulle quali non sono esercitati diritti di proprietà, quali l'aria o i mari.

7.27 I contratti, le locazioni, le licenze e i permessi sono considerati attività non finanziarie solo se un accordo giuridico conferisce benefici economici superiori ai corrispettivi da riconoscere e tali benefici possono essere realizzati sotto il profilo giuridico e nella pratica mediante il loro trasferimento a terzi.

Attività e passività finanziarie (AF)

7.28  Definizione: le attività finanziarie (AF) sono una categoria di attività economiche in cui sono compresi tutti i crediti finanziari, le partecipazioni e l'oro monetario sotto forma di oro fisico (cfr. paragrafo 5.03). Si ha una passività allorché il debitore è obbligato a corrispondere uno o più pagamenti al creditore (cfr. paragrafo 5.06).

7.29 Le attività finanziarie costituiscono riserve di valore il cui possesso o il cui utilizzo per un certo periodo di tempo conferiscono al loro proprietario economico uno o più benefici. Esse permettono di trasferire valore da un periodo contabile a un altro. I benefici sono scambiati per il tramite di mezzi di pagamento (cfr. paragrafo 5.04).

7.30 Per ogni attività finanziaria esiste una passività di contropartita, fatta eccezione per l'oro monetario sotto forma di oro fisico, classificato nella rubrica AF.1 (Oro monetario e diritti speciali di prelievo).

7.31 Le passività condizionate e le attività condizionate sono accordi in base ai quali una parte è obbligata a corrispondere uno o più pagamenti a un'altra unità soltanto all'adempiersi di determinate condizioni (cfr. paragrafo 5.08). Esse non costituiscono attività e passività finanziarie.

7.32 La classificazione delle attività e delle passività finanziarie coincide con la classificazione delle operazioni finanziarie (cfr. paragrafo 5.14). Le definizioni delle rubriche e delle sottorubriche delle attività e delle passività finanziarie e le relative note esplicative sono contenute nel capitolo 5 e non sono riportate nuovamente in questo capitolo. L'allegato 7.1 contiene tuttavia una sintesi di tutte le attività e le passività definite nel sistema dei conti.



Tavola 7.1. —  Classificazione delle attività

AN.

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE (AN.1 + AN.2)

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

AN.11

Capitale fisso (1)

AN.111

Abitazioni

AN.112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.1121

Fabbricati non residenziali

AN.1122

Altre opere

AN.1123

Miglioramenti dei terreni

AN.113

Impianti e macchinari

AN.1131

Mezzi di trasporto

AN.1132

Apparecchiature ICT

AN.1139

Altri impianti e macchinari

AN.114

Armamenti

AN.115

Risorse biologiche coltivate

AN.1151

Risorse animali che generano ripetutamente nuovi prodotti

AN.1152

Alberi, raccolti e risorse vegetali che generano ripetutamente nuovi prodotti

AN.117

Prodotti di proprietà intellettuale

AN.1171

Ricerca e sviluppo

AN.1172

Prospezione e valutazione mineraria

AN.1173

Software e basi di dati

AN.11731

Software

AN.11732

Basi di dati

AN.1174

Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento

AN.1179

Altri prodotti di proprietà intellettuale

AN.12

Scorte

AN.121

Materie prime e prodotti intermedi

AN.122

Prodotti in corso di lavorazione

AN.1221

Prodotti in corso di lavorazione relativi a risorse biologiche coltivate

AN.1222

Altri prodotti in corso di lavorazione

AN.123

Prodotti finiti

AN.124

Scorte militari

AN.125

Beni per la rivendita

AN.13

Oggetti di valore

AN.131

Pietre e metalli preziosi

AN.132

Oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte

AN.133

Altri oggetti di valore

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

AN.21

Risorse naturali

AN.211

Terreni

AN.2111

Terreni sottostanti a fabbricati e ad altre opere

AN.2112

Terreni coltivati

AN.2113

Parchi con relative acque di superficie

AN.2119

Altri terreni con relative acque di superficie

AN.212

Riserve di minerali e di energia

AN.213

Risorse biologiche non coltivate

AN.214

Risorse idriche

AN.215

Altre risorse naturali

AN.2151

Spettri radio

AN.2159

Altre

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

AN.221

Contratti di leasing operativo negoziabili

AN.222

Permessi di sfruttamento di risorse naturali

AN.223

Permessi di esercizio di attività specifiche

AN.224

Diritti esclusivi su futuri beni e servizi

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

(1)   Voce per memoria: AN.m — Beni di consumo durevoli.



AF

ATTIVITÀ FINANZIARIE (1) (AF.1 + AF.2 + AF.3 + AF.4 + AF.5 + AF.6 + AF.7 + AF.8)

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.11

Oro monetario

AF.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.2

Biglietti, monete e depositi

AF.21

Biglietti e monete

AF.22

Depositi trasferibili

AF.29

Altri depositi

AF.3

Titoli di credito

AF.31

A breve termine

AF.32

A lungo termine

AF.4

Prestiti

AF.41

A breve termine

AF.42

A lungo termine

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

AF.51

Azioni e altre partecipazioni

AF.511

Azioni quotate

AF.512

Azioni non quotate

AF.519

Altre partecipazioni

AF.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

AF.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

AF.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

AF.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

AF.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

AF.63

Diritti pensionistici

AF.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

AF.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

AF.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

AF.71

Strumenti finanziari derivati

AF.72

Stock option conferite ai dipendenti

AF.8

Altri conti attivi e passivi

AF.81

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

(1)   Voci per memoria: AF.m1 — Investimenti diretti all'estero; AF.m2 — Prestiti non produttivi.

VALUTAZIONE DELLE REGISTRAZIONI NEL CONTO PATRIMONIALE

Principi generali di valutazione

7.33 Ogni posta del conto patrimoniale è valutata come se fosse acquistata alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Le attività e le passività sono valutate ai prezzi di mercato della data cui il conto patrimoniale si riferisce.

7.34 I valori registrati dovrebbero rispecchiare i prezzi osservabili sul mercato alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Se non esistono prezzi osservabili sul mercato – ad esempio, nel caso in cui un mercato esista, ma non si siano rilevate nel recente passato vendite dei beni in questione – si devono stimare i prezzi che si dovrebbero pagare se le attività fossero acquistate sul mercato alla data cui si riferisce il conto patrimoniale.

7.35 Prezzi di mercato sono normalmente disponibili per molte attività e passività finanziarie, beni immobili esistenti (fabbricati e altre opere, più i sottostanti terreni), mezzi di trasporto usati, coltivazioni e allevamenti, come pure per il capitale fisso nuovo e le scorte.

7.36 Le attività non finanziarie prodotte per uso proprio dovrebbero essere valutate ai prezzi base o, se questi non sono disponibili, ai prezzi base di prodotti simili o, qualora ciò non fosse possibile, sommando i loro costi.

7.37 In aggiunta ai prezzi osservati sul mercato oppure stimati sulla base dei prezzi osservati o dei costi sostenuti, il valore delle attività non finanziarie può essere determinato:

a) mediante la rivalutazione e la cumulazione delle acquisizioni, al netto delle cessioni, durante l'esistenza delle attività, oppure

b) sulla base del valore attuale, ossia del valore scontato, di benefici economici futuri.

7.38 La valutazione di mercato costituisce il principio basilare per la valutazione di posizioni (e operazioni) inerenti a strumenti finanziari. Gli strumenti finanziari corrispondono ai crediti finanziari, ossia alle attività finanziarie per le quali esiste una corrispondente passività di contropartita. Il valore di mercato è il valore al quale una attività finanziaria è acquistata o ceduta tra due parti, volontariamente ed esclusivamente sulla base di considerazioni commerciali, esclusi onorari, commissioni e imposte. Nel determinare il valore di mercato le parti tengono conto anche degli interessi maturati.

7.39 Il valore nominale rispecchia la somma degli importi originariamente anticipati, più ogni successivo anticipo, meno i rimborsi, più gli interessi maturati. Il valore nominale non coincide con il valore facciale.

a) Il valore nominale in valuta nazionale di uno strumento finanziario denominato in una divisa estera comprende i guadagni e le perdite in conto capitale derivanti da variazioni dei tassi di cambio.

Il valore degli strumenti finanziari denominati in divisa estera dovrebbe essere convertito in valuta nazionale al tasso di cambio di mercato corrente alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Tale tasso dovrebbe essere intermedio tra i tassi a pronti di acquisto e di vendita per le operazioni in valuta.

b) Per gli strumenti finanziari come i titoli di credito correlati a un indice ristretto, il valore nominale può includere anche i guadagni o le perdite in conto capitale derivanti da oscillazioni dell'indice.

c) In un qualsiasi momento il valore di mercato di uno strumento finanziario può discostarsi dal valore nominale per effetto di rivalutazioni dovute a variazioni dei prezzi di mercato. Siffatte variazioni dei prezzi di mercato sono riconducibili a condizioni generali di mercato, quali variazioni del tasso di interesse di mercato, a situazioni particolari, quali una modifica della percezione dell'affidabilità creditizia dell'emittente di un titolo, e a variazioni della liquidità generale del mercato che è specifica a quella del titolo.

d) Si applica pertanto la seguente equazione:

valore di mercato = valore nominale + rivalutazioni dovute a variazioni del prezzo di mercato.

7.40 Per alcune attività non finanziarie, i prezzi di acquisto iniziali rivalutati si riducono a zero nell'arco di tempo in cui è previsto che le attività abbiano utilità. Il valore di una siffatta attività in un determinato momento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto corrente e il valore cumulato di tali diminuzioni di valore.

7.41 Di norma, il capitale fisso può essere registrato nei conti patrimoniali ai prezzi di acquisto correnti diminuiti del valore cumulato degli ammortamenti. Tale valore è noto come costo netto di sostituzione. La somma dei valori così diminuiti di tutto il capitale fisso ancora utilizzato è definita come consistenza del capitale netto; aggiungendovi il valore cumulato degli ammortamenti si ottiene consistenza del capitale lordo.

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE (AN)

Attività non finanziarie prodotte (AN.1)

Capitale fisso (AN.11)

7.42 Il capitale fisso è registrato ai prezzi di mercato (o ai prezzi base nel caso della produzione per uso proprio di nuovi beni) oppure, quando ciò non sia possibile, ai prezzi di acquisto al netto di una quota pari al valore cumulato degli ammortamenti. I costi di trasferimento della proprietà sostenuti dagli acquirenti sono inclusi nel valore registrato nel conto patrimoniale, previa detrazione del valore dell'ammortamento per il periodo durante il quale l'acquirente presume di detenere l'attività economica.

7.43 La prospezione e la valutazione mineraria (rubrica AN.1172) sono stimate sulla base del complesso degli importi versati ad altre unità istituzionali che effettuano la prospezione e la valutazione o, in alternativa, sulla base dei costi sostenuti per le prospezioni intraprese per conto proprio. La parte delle prospezioni realizzate in passato e non ancora completamente ammortizzate dovrebbe essere rivalutata ai prezzi e ai costi del periodo corrente.

7.44 Gli originali di prodotti di proprietà intellettuale, come software e originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento, dovrebbero essere valutati ai prezzi di acquisto se sono oggetto di commercializzazione sul mercato. Il loro valore iniziale è stimato sommando i costi di produzione, opportunamente rivalutati ai prezzi del periodo corrente. Se il loro valore non può essere determinato applicando questo metodo, è stimato il valore attuale dei futuri proventi che si prevede deriveranno dall'utilizzo dell'attività.

7.45 I costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte diverse dai terreni che nel conto del capitale sono presentati separatamente e sono trattati come investimenti fissi lordi; nei conti patrimoniali tali costi sono incorporati nel valore dell'attività cui si riferiscono pur trattandosi di attività non prodotte. Nei conti patrimoniali, pertanto, i costi di trasferimento della proprietà non sono presentati in maniera distinta. I costi di trasferimento della proprietà di attività finanziarie sono considerati consumi intermedi nel caso in cui le attività siano acquistate da società o amministrazioni pubbliche, consumi finali nel caso in cui le attività siano acquistate dalle famiglie ed esportazioni di servizi nel caso in cui le attività siano acquistate da non residenti.

Scorte (AN.12)

7.46 Le scorte dovrebbero essere valutate ai prezzi correnti alla data cui si riferisce il conto patrimoniale e non ai prezzi ai quali i prodotti sono stati valutati quando sono entrati nelle scorte.

7.47 Le scorte di materie prime e di prodotti intermedi sono valutate ai prezzi di acquisto, mentre le scorte dei prodotti finiti e dei prodotti in corso di lavorazione sono valutate ai prezzi base. Le scorte dei beni destinati a essere rivenduti senza ulteriore trasformazione da parte dei distributori sono valutate ai prezzi correnti alla data cui si riferisce il conto patrimoniale, escluse le spese di trasporto eventualmente sostenute dai commercianti all'ingrosso e al dettaglio. Quanto alle scorte di prodotti in corso di lavorazione, il valore nel conto patrimoniale di chiusura è stimato applicando la quota dei costi totali di produzione sostenuti entro la fine del periodo al prezzo base di un prodotto finito similare alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Nel caso in cui non siano noti i prezzi base dei prodotti finiti, questi sono stimati aggiungendo al valore dei costi di produzione una maggiorazione per il risultato netto di gestione atteso o il reddito misto netto stimato.

7.48 Le coltivazioni non permanenti (eccetto gli alberi) e il bestiame da macello possono essere valutati con riferimento ai prezzi di tali prodotti sui mercati. Gli alberi da taglio sono valutati scontando i futuri proventi dalla vendita del legname ai prezzi correnti e detraendo i costi connessi alla coltivazione, all'abbattimento, ecc. degli alberi.

Oggetti di valore (AN.13)

7.49 Gli oggetti di valore, quali opere d'arte, oggetti di antiquariato, gioielli, pietre preziose, oro non monetario e altri metalli, sono valutati ai prezzi correnti. Se esistono mercati organizzati per gli oggetti di valore, questi dovrebbero essere valutati ai prezzi effettivi o stimati che verrebbero pagati, esclusi eventuali commissioni o onorari di intermediari, se essi fossero venduti sul mercato alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Altrimenti, essi dovrebbero essere valutati ai prezzi di acquisto rivalutati ai prezzi correnti.

Attività non finanziarie non prodotte (AN.2)

Risorse naturali (AN.21)

7.50 Nel conto patrimoniale, i terreni sono valutati ai prezzi correnti di mercato. Le spese sostenute per migliorare i terreni sono registrate come investimenti fissi lordi e il valore aggiuntivo che esse apportano è escluso dal valore dei terreni iscritto nel conto patrimoniale, ma figura in una rubrica distinta per i miglioramenti dei terreni (AN.1123).

7.51 I terreni sono valutati al prezzo che si stima sarebbe realizzato in caso di vendita sul mercato, esclusi i costi di trasferimento della proprietà di una vendita futura. Se un trasferimento si verifica effettivamente, esso viene registrato per convenzione come investimenti fissi lordi e i costi sono esclusi dal valore dei terreni iscritto nel conto patrimoniale nella rubrica AN.211 e registrati come attività nella rubrica AN.1123. Il valore viene ridotto a zero attraverso gli ammortamenti nel corso del periodo durante il quale il nuovo proprietario ritiene di utilizzare i terreni.

7.52 Se il valore dei terreni non può essere distinto da quello dei sovrastanti fabbricati o delle altre opere costruite su di essi, le attività devono essere globalmente classificate nella rubrica dell'attività di maggior valore.

7.53 Le riserve minerarie, poste sulla superficie terrestre o al di sotto di essa, che sono economicamente sfruttabili alla luce della tecnologia esistente e dei prezzi relativi sono valutate sulla base del valore attuale dei ricavi netti che si prevede saranno ottenuti dallo sfruttamento commerciale di tali attività.

7.54 Poiché è probabile che non siano disponibili prezzi rilevati sul mercato per le risorse biologiche non coltivate (AN.213), le risorse idriche (AN.214)e le altre risorse naturali, (AN.215) queste devono essere valutate al valore attuale dei proventi futuri che si prevede di ricavare da esse.

Contratti, locazioni e licenze (AN.22)

7.55  Definizione: i contratti, le locazioni e le licenze sono registrati come attività se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

a) il prezzo di utilizzo di una attività o di erogazione di un servizio fissato nella licenza, nel contratto di leasing o in un altro contratto è differente dal prezzo corrente di mercato e

b) una delle parti contraenti può realizzare tale differenza di prezzo.

I contratti, i contratti di leasing, e le licenze possono essere valutati sulla base di informazioni di mercato sui trasferimenti degli strumenti che conferiscono i diritti oppure possono essere stimati come il valore attuale dei rendimenti futuri previsti alla data del conto patrimoniale rispetto alla situazione in essere al momento dell'inizio del contratto giuridico.

7.56 Le attività comprese in tale rubrica sono i contratti di leasing operativo negoziabili, le licenze di sfruttamento di risorse naturali, i permessi di esercizio di attività specifiche e i diritti esclusivi su futuri beni e servizi.

7.57 Il valore dell'attività è pari al valore netto attuale della differenza tra il prezzo corrente e il prezzo indicato nel contratto. Se le altre condizioni restano inalterate, tale valore diminuisce con l'avvicinarsi della scadenza del contratto. Le variazioni di valore dell'attività per effetto di variazioni del prezzo corrente sono registrate come guadagni e perdite nominali in conto capitale.

7.58 I contratti di leasing operativo negoziabili sono registrati soltanto se il locatario esercita il suo diritto di realizzare la differenza di prezzo.

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing (AN.23)

7.59 Il valore iscritto nel conto patrimoniale come avviamento commerciale e risorse di marketing corrisponde alla differenza tra il prezzo pagato al momento della vendita di una unità istituzionale e il valore registrato per i fondi propri di tale unità, rivalutata per tener conto di qualsiasi successiva riduzione dato che il valore iniziale è ammortizzato come scomparsa economica di attività non prodotte (rubrica K.2). Il tasso di ammortamento è in linea con le norme contabili commerciali.

7.60 Nelle risorse di marketing sono compresi marchi di fabbrica, nomi commerciali, logo e domini.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE (AF)

7.61 Le attività e le passività finanziarie che costituiscono strumenti finanziari negoziabili, quali i titoli di credito, i titoli mobiliari, le quote o le partecipazioni in fondi di investimento e gli strumenti finanziari derivati, sono valutate al valore di mercato. Gli strumenti finanziari non negoziabili sono valutati al valore nominale (cfr. paragrafi 7.38 e 7.39). Nel conto patrimoniale, le attività e le passività finanziarie di contropartita hanno lo stesso valore. In tale valore non dovrebbero essere compresi onorari, commissioni e imposte, i quali sono registrati come servizi prestati all'atto dell'effettuazione delle operazioni.

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (AF.1)

7.62 L'oro monetario (AF.11) deve essere valutato al prezzo fissato sui mercati organizzati dell'oro.

7.63 Il valore dei diritti speciali di prelievo (AF.12) è determinato quotidianamente dall'FMI e i tassi di cambio rispetto alle valute nazionali si possono ottenere dai mercati valutari.

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

7.64 Per i biglietti e le monete (AF.21), la valutazione è effettuata sulla base del loro valore nominale.

7.65 Per i depositi (AF.22, AF.29), gli importi da registrare nel conto patrimoniale corrispondono ai valori nominali.

7.66 I biglietti, le monete e i depositi in divisa estera sono convertiti in valuta nazionale al valore intermedio tra i tassi denaro e lettera sul mercato a pronti alla data della compilazione del conto patrimoniale.

Titoli di credito (AF.3)

7.67 I titoli di credito sono registrati al valore di mercato.

7.68 I titoli di credito a breve termine (AF.31) sono valutati al valore di mercato. Se non sono disponibili, i valori di mercato possono essere stimati, salvo nei periodi di forte inflazione o contrassegnati da tassi di interesse nominale elevati, sulla base del valore nominale per:

a) i titoli di credito a breve termine emessi alla pari;

b) i titoli di credito a breve termine emessi sotto la pari.

7.69 I titoli di credito a lungo termine (AF.32) sono valutati al valore di mercato a prescindere che si tratti di titoli su cui sono regolarmente pagati interessi o di deep discount bond o titoli a tasso zero sui quali non è pagato alcun interesse o è pagato un interesse minimo.

Prestiti (AF.4)

7.70 I valori da registrare nei conti patrimoniali sia dei creditori sia dei debitori corrispondono ai valori nominali a prescindere che i prestiti siano produttivi o non produttivi.

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5)

7.71 Le azioni quotate (AF.511) sono valutate al loro valore di mercato. Lo stesso valore è contabilizzato tanto nella sezione delle attività quanto nella sezione delle passività sebbene le azioni e le altre partecipazioni non rappresentino sotto il profilo giuridico una passività dell'emittente, bensì un diritto di proprietà su una quota del valore di liquidazione di una società, valore che non è noto a priori.

7.72 Le azioni quotate sono valutate a un prezzo medio rappresentativo, rilevato nelle borse valori o su altri mercati finanziari organizzati.

7.73 Il valore delle azioni non quotate (AF.512), che non sono oggetto di negoziazione sui mercati organizzati, dovrebbe essere stimato con riferimento:

a) al valore delle azioni quotate, se del caso,

b) al valore dei fondi propri, o

c) scontando gli utili previsti mediante l'applicazione agli utili recenti rettificati dell'unità istituzionale di un appropriato rapporto tra prezzo di mercato e utili.

Tuttavia, tali stime devono tener conto delle differenze esistenti fra azioni quotate e azioni non quotate, in particolare per quanto concerne la liquidità, del patrimonio netto accumulato dalla società e della sua branca di attività.

7.74 La scelta del metodo di stima dipende dalle statistiche di base disponibili. Potrebbero essere presi in considerazione, ad esempio, i dati sulle operazioni di fusione riguardanti azioni non quotate. Nel caso in cui il valore dei fondi propri delle società non quotate segua una tendenza, in media e in proporzione al loro capitale nominale, analoga a quella di società simili le cui azioni sono quotate, il valore da registrare nel conto patrimoniale può essere calcolato servendosi del rapporto tra il valore dei fondi propri di società non quotate e quello di società quotate:

valore di azioni non quotate = prezzo di mercato di azioni quotate simili × (fondi propri di società non quotate)/(fondi propri di società simili quotate).

7.75 Poiché il rapporto fra prezzo di un'azione e fondi propri può variare da una branca di attività all'altra, è preferibile calcolare il prezzo corrente delle azioni non quotate per singola branca. Inoltre possono esservi altre differenze tra società quotate e società non quotate suscettibili di influenzare il metodo di stima.

7.76 Le altre partecipazioni (AF.519) sono le partecipazioni non rappresentate da titoli. Possono includere le partecipazioni in quasi-società (quali filiali, trust, società in accomandita e altre società di persone), società di capitali pubbliche, fondi non costituiti in società e unità fittizie (comprese le unità fittizie residenti create per evidenziare la proprietà di immobili e di risorse naturali da parte di non residenti). La proprietà di organizzazioni internazionali non sotto forma di azioni è classificata come altre partecipazioni.

7.77 Le altre partecipazioni in quasi-società sono valutate con riferimento ai fondi propri di queste, dato che il loro patrimonio netto è per convenzione pari a zero. Per le altre unità va adottato il metodo di valutazione più appropriato tra quelli previsti per le azioni non quotate.

7.78 Le società che emettono azioni o quote possono inoltre avere altre partecipazioni.

7.79 Le quote e partecipazioni in fondi di investimento (AF.52) sono valutate al prezzo di mercato se sono quotate. Altrimenti il loro valore di mercato può essere stimato come descritto per le azioni non quotate. Se sono riscattabili dal fondo stesso sono valutate al valore di riscatto.

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard (AF.6)

7.80 Gli importi registrati per le riserve tecniche di assicurazioni contro i danni (AF.61) comprendono i premi versati ma non di competenza dell'esercizio, più gli accantonamenti a fronte di indennizzi da liquidare. Questi ultimi rappresentano il valore attuale degli importi che si prevede dovranno essere versati per liquidare richieste di risarcimento, comprese quelle oggetto di contestazione, più un accantonamento a fronte della liquidazione dei sinistri già verificatisi ma non ancora denunciati.

7.81 Gli importi registrati per diritti a rendite e assicurazioni sulla vita (AF.62) rappresentano le riserve necessarie per soddisfare tutte le future richieste di indennizzo.

7.82 Gli importi registrati per diritti pensionistici (AF.63) dipendono dal tipo di sistema di pensionamento.

7.83 In un sistema a prestazione definita il livello delle pensioni cui i lavoratori dipendenti assicurati avranno diritto è determinato da una formula stabilita in precedenza. La passività di un sistema di pensionamento di questo tipo coincide con il valore attuale delle prestazioni garantite.

7.84 In un sistema a contribuzione definita le prestazioni corrisposte dipendono dall'andamento delle attività acquisite dal sistema pensionistico. La passività di un sistema di pensionamento di questo tipo è pari al valore corrente di mercato delle attività del fondo. Il patrimonio netto del fondo è sempre zero.

7.85 Il valore registrato per le riserve per escussioni di garanzie standard (AF.66) è pari al livello previsto delle richieste, meno il valore di qualsiasi recupero previsto.

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (AF.7)

7.86 Gli strumenti finanziari derivati (AF.71) dovrebbero essere registrati nel conto patrimoniale al loro valore di mercato. Se non sono disponibili, come ad esempio nel caso delle opzioni fuori borsa, i prezzi di mercato dovrebbero essere valutati sulla base dell'importo necessario per l'acquisto o la compensazione del contratto o del valore del premio da pagare.

7.87 Per le opzioni si considera che l'emittente abbia assunto una passività di contropartita che rappresenta il costo di acquisto dei diritti del detentore dell'opzione.

7.88 Il valore di mercato delle opzioni e dei contratti a termine varia da positivo (attività) a negativo (passività) in funzione delle oscillazioni dei prezzi degli strumenti sottostanti: le opzioni e i contratti a termine possono rappresentare quindi una attività o una passività per gli emittenti e i detentori. Per alcune opzioni e contratti a termine sono previsti pagamenti di margini, con liquidazione giornaliera dei guadagni e delle perdite: in questi casi il valore nel conto patrimoniale è pari a zero.

7.89 Le stock option conferite ai dipendenti (AF.72) sono valutate con riferimento al fair value delle azioni in questione. Il fair value è misurato alla data di assegnazione delle opzioni utilizzando il valore di mercato di opzioni equivalenti negoziate o ricorrendo, se tale valore non è disponibile, a un modello di determinazione dei prezzi delle opzioni.

Altri conti attivi e passivi (AF.8)

7.90 I crediti commerciali e le anticipazioni (AF.81) e gli altri conti attivi e passivi esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (AF.89), che risultano da scarti temporali tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione, quali imposte, contributi sociali, dividendi, fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti, retribuzioni, e le operazioni finanziarie, sono valutati, tanto per i creditori quanto per i debitori, al valore nominale. Da tutti gli importi delle imposte e dei contributi sociali da versare inclusi nella rubrica AF.89 dovrebbero essere esclusi gli importi la cui riscossione è improbabile in quanto rappresentano un credito delle amministrazioni pubbliche privo di valore.

CONTI PATRIMONIALI FINANZIARI

7.91 Il conto patrimoniale finanziario presenta nella sezione sinistra le attività finanziarie e in quella destra le passività. Il saldo contabile del conto patrimoniale finanziario è il patrimonio finanziario netto (BF.90).

7.92 Il conto patrimoniale finanziario di un settore o di un sottosettore residente può essere consolidato o non consolidato. Il conto patrimoniale finanziario non consolidato presenta tutte le attività e le passività finanziarie delle unità istituzionali classificate nel settore o nel sottosettore, comprese quelle le cui attività o passività di contropartita sono detenute nello stesso settore o sottosettore. Per contro, dal conto patrimoniale finanziario consolidato sono eliminate le attività e le passività finanziarie la cui contropartita è classificata nel medesimo settore o sottosettore. Il conto patrimoniale finanziario del resto del mondo è consolidato per definizione. Di norma, le registrazioni contabili nel sistema dei conti non sono consolidate. Pertanto il conto patrimoniale finanziario di un settore o di un sottosettore residente deve essere compilato in forma non consolidata.

7.93 Il conto patrimoniale finanziario per debitore/creditore costituisce un ampliamento del conto patrimoniale finanziario in quanto presenta in più una ripartizione delle attività finanziarie per settore debitore e una ripartizione delle passività per settore creditore. Esso fornisce pertanto informazioni sulla relazione debitore/creditore ed è coerente con il conto finanziario per debitore/creditore.

VOCI PER MEMORIA

7.94 Nei conti patrimoniali sono incluse tre voci per memoria che presentano un interesse particolare per determinati settori sotto il profilo analitico:

a) beni di consumo durevoli (AN.m);

b) investimenti diretti all'estero (AF.m1);

c) prestiti non produttivi (AF.m2).

Beni di consumo durevoli (AN.m)

7.95  Definizione: i beni di consumo durevoli sono i beni durevoli utilizzati ripetutamente dalle famiglie a fini di consumi finali per periodi di tempo superiori a un anno. Essi sono inclusi nei conti patrimoniali come voci per memoria. Sono esclusi dal conto patrimoniale standard perché sono registrati come impieghi nel conto di utilizzazione del reddito del settore delle famiglie come interamente consumati nel periodo contabile e non gradualmente.

7.96 Le consistenze di beni di consumo durevoli detenuti dalle famiglie nella funzione di consumatori finali - mezzi di trasporto (AN.1131) e altri impianti e macchinari (AN.1139) - sono valutati ai prezzi di mercato nella voce per memoria, al netto del valore cumulato degli ammortamenti. Nel capitolo 23 è fornito un elenco completo dei sottogruppi e delle voci dei beni di consumo durevoli.

7.97 I beni durevoli, come i veicoli, sono classificati come capitale fisso o come beni di consumo durevoli in funzione della classificazione settoriale del proprietario e dell'uso a cui essi sono destinati: ad esempio, un veicolo può essere utilizzato in parte da una quasi-società a fini di produzione e in parte da una famiglia a titolo di consumi finali. I valori registrati nel conto patrimoniale per il settore delle società non finanziarie (S.11) dovrebbero rispecchiare la quota degli impieghi attribuibili alla quasi-società. Un esempio simile vale per il sottosettore dei datori di lavoro (compresi i lavoratori indipendenti) (S.141 + S.142). La quota attribuita al settore delle famiglie (S.14) nella funzione di consumatori finali va registrata nella voce per memoria, al netto del valore cumulato degli ammortamenti.

Investimenti diretti all'estero (AF.m1)

7.98 Le attività e le passività finanziarie che costituiscono investimenti diretti sono registrate, secondo la natura dell'investimento, nelle rubriche AF.4 (Prestiti), AF.5 (Partecipazioni e quote di fondi di investimento) e AF.8 (Altri conti attivi e passivi). L'importo degli investimenti diretti inclusi in ciascuna di queste rubriche è registrato come una distinta voce per memoria.

Prestiti non produttivi (AF.m2)

7.99 I prestiti sono registrati nel conto patrimoniale al valore nominale.

7.100 Taluni prestiti per i quali da un certo periodo di tempo i debitori non versano più quanto dovuto sono inclusi come voce per memoria nel conto patrimoniale del creditore. Tali prestiti sono denominati prestiti non produttivi.

7.101  Definizione: un prestito è non produttivo quando a) il pagamento degli interessi o della quota di rimborso del capitale è scaduto da 90 giorni o più, b) gli interessi da pagare per 90 giorni o più sono stati capitalizzati, rifinanziati o il loro pagamento è stato consensualmente procrastinato o c) i pagamenti sono scaduti da meno di 90 giorni ma esistono validi motivi (ad esempio, richiesta di fallimento da parte del debitore) che fanno dubitare che gli importi dovuti saranno interamente versati.

7.102 Tale definizione di prestito non produttivo va interpretata tenendo conto delle convenzioni nazionali sul momento in cui un prestito va considerato non produttivo. Una volta classificato come tale, un prestito (o qualsiasi prestito sostitutivo) dovrebbe restare così classificato finché non viene effettuato il pagamento o non è cancellato il capitale di questo prestito o di eventuali prestiti che sostituiscono quello originario.

7.103 Per i prestiti non produttivi sono necessarie due voci per memoria:

a) il valore nominale di tali prestiti, come registrato nel conto patrimoniale standard, e

b) l'equivalente valore di mercato di tali prestiti.

7.104 Il valore che si avvicina di più all'equivalente valore di mercato è il «fair value», ossia un valore prossimo a quello che si rileverebbe in una eventuale operazione di mercato tra due parti. Il «fair value» può essere determinato sulla base di operazioni su strumenti simili o utilizzando il valore attuale scontato dei flussi di cassa che potrebbe essere ricavato dal conto patrimoniale del creditore. In mancanza di dati sul «fair value», per determinare la voce per memoria si dovrà ricorrere come alternativa all'evidenziazione del valore nominale al netto delle perdite previste.

Registrazione dei prestiti non produttivi

7.105 I prestiti non produttivi dei settori delle amministrazioni pubbliche e delle società finanziarie, come pure di altri settori che presentano importi significativi, devono essere registrati come voci per memoria. Anche i prestiti nei confronti del resto del mondo o detenuti da tale settore sono da registrare come voci per memoria se il loro importo è rilevante.

7.106 Nella tavola che segue sono descritti le posizioni e i flussi registrati per i prestiti non produttivi al fine di presentare un quadro più completo delle consistenze, delle operazioni, delle riclassificazioni e delle cancellazioni.

7.107 L'esempio prende in considerazione prestiti in essere al momento t-1 con un valore nominale di 1 000 , di cui 500 sono produttivi e 500 non produttivi. La quota principale dei prestiti non produttivi (400) è coperta da accantonamenti per perdite su prestiti, mentre la parte restante (100) non lo è. La seconda parte della tavola fornisce informazioni dettagliate supplementari sul valore di mercato equivalente dei prestiti non produttivi. È ricavata come differenza tra il valore nominale e gli accantonamenti per perdite su prestiti. Al momento t-1 si considera pari a 375. Nel periodo compreso tra t-1 e t, alcune parti dei prestiti sono riclassificate (da prestiti produttivi o non ancora coperti a non produttivi o viceversa) o cancellate. I flussi sono evidenziati nelle corrispondenti colonne della tavola. Per gli accantonamenti per perdite su prestiti sono presentati anche i valori nominali e i valori di mercato equivalenti.

7.108 Le valutazioni degli accantonamenti devono essere effettuate tenendo presenti lo status giuridico delle unità, nonché le norme contabili e fiscali a esse applicabili, il che potrebbe portare a risultati assai eterogenei in termini di importo e durata degli accantonamenti. Ciò rende difficile registrare i prestiti non produttivi nei conti standard e ne determina la registrazione come voce per memoria. È preferibile indicare i valori di mercato equivalenti come voce per memoria in aggiunta ai valori nominali dei prestiti, produttivi e non produttivi.



Registrazione dei prestiti non produttivi

Posizioni

Stock

Operazioni

Riclassificazioni

Cancellazioni

Stock

t-1

periodo tra t-1 e t

t

Valore nominale

Prestiti

1 000

200

0

– 90

1 110

Prestiti produttivi

500

200

– 50

 

650

Prestiti non produttivi

500

 

50

– 90

460

Coperti da accantonamenti per perdite su prestiti

400

 

70

– 90

380

Non ancora coperti da accantonamenti

100

 

– 20

 

80

Valore di mercato equivalente

Prestiti non produttivi

375

 

24

– 51

348

= Valore nominale

500

 

50

– 90

460

– accantonamenti per perdite

125

 

26

– 39

112

di cui non ancora coperti

100

 

– 20

 

80

ALLEGATO 7.1

SINTESI DELLE SINGOLE ATTIVITÀ



Classificazione delle attività

Sintesi

Attività non finanziarie (AN)

Attività non finanziarie sulle quali le unità istituzionali esercitano, individualmente o collettivamente, diritti di proprietà e il cui possesso, il cui utilizzo o la cui concessione a terzi perché siano usate per un certo periodo di tempo permettono ai rispettivi proprietari di conseguire benefici economici. Sono costituite da capitale fisso, scorte, oggetti di valore, opere dell'ingegno e prodotti di proprietà intellettuale.

Attività non finanziarie prodotte (AN.1)

Attività non finanziarie ottenute mediante processi di produzione. Le attività non finanziarie prodotte sono costituite da capitale fisso, scorte e oggetti di valore, come specificato in appresso.

Capitale fisso (AN.11)

Attività non finanziarie prodotte, utilizzate ripetutamente o continuamente nei processi di produzione per più di un anno. Il capitale fisso è composto da abitazioni, fabbricati non residenziali e altre opere; impianti e macchinari, armamenti, risorse biologiche coltivate e prodotti di proprietà intellettuale, come specificato in appresso.

Abitazioni (AN.111)

Fabbricati utilizzati interamente o principalmente come abitazioni, comprese le costruzioni annesse, come i garage, e tutti gli impianti permanenti usualmente installati nelle abitazioni. Sono inclusi altresì i caravan, le case galleggianti, le chiatte e le case viaggianti utilizzati quali residenze principali delle famiglie, come pure i monumenti pubblici (cfr. AN.1121) se destinati principalmente ad abitazioni. Sono inclusi anche i costi dei lavori di preparazione del sito e sgombero.

Esempi: edifici residenziali come i fabbricati a uno o due alloggi e gli altri edifici residenziali destinati a essere occupati stabilmente.

Le abitazioni non completate sono incluse nella misura in cui si considera che l'utilizzatore finale ne è divenuto proprietario, o perché la costruzione è per uso proprio o perché è stato stipulato un contratto di compravendita. Le abitazioni acquistate per il personale militare sono incluse in quanto sono utilizzate, così come le abitazioni acquistate dai civili, per la produzione di servizi di abitazione.

Il valore delle abitazioni è al netto del valore dei terreni sottostanti, da includere nella rubrica AN.211 (Terreni) se classificati separatamente.

Fabbricati non residenziali e altre opere (AN.112)

Sono costituiti da fabbricati non residenziali, altre opere e miglioramenti dei terreni, come specificato in appresso.

I fabbricati e le altre opere non ancora completati sono inclusi nella misura in cui si considera che l'utilizzatore finale ne è divenuto proprietario, o perché la costruzione è per uso proprio o perché è stato stipulato un contratto di compravendita. Sono inclusi i fabbricati e le altre opere acquistati a fini militari.

Il valore dei fabbricati non residenziali e delle altre opere è al netto del valore dei terreni sottostanti, da includere nella rubrica AN.211 (Terreni) se classificati separatamente.

Fabbricati non residenziali (AN.1121)

Fabbricati diversi dalle abitazioni, compresi gli impianti e le attrezzature che costituiscono parte integrante delle costruzioni associate e compresi i costi dei lavori di preparazione del sito e sgombero. Sono inclusi altresì i monumenti pubblici (cfr. AN.1122) destinati principalmente a uso non residenziale.

I monumenti pubblici sono designati come tali perché rivestono a livello nazionale, regionale o locale un particolare interesse storico, religioso o simbolico. Sono definiti pubblici perché accessibili al pubblico e non perché di proprietà delle amministrazioni pubbliche. Ai visitatori è spesso richiesto il pagamento di un biglietto di ingresso. Gli ammortamenti di nuovi monumenti o di miglioramenti di rilievo apportati ai monumenti esistenti dovrebbero essere calcolati ipotizzando una loro durata opportunamente lunga.

Altri esempi di fabbricati non residenziali: depositi e fabbricati industriali, fabbricati commerciali, sale di spettacoli, alberghi, ristoranti, edifici a indirizzo didattico-culturale, strutture sanitarie.

Altre opere (AN.1122)

Opere diverse dai fabbricati residenziali, compresi i costi di costruzione di strade, di posa di fognature e dei lavori di preparazione del sito e sgombero. Sono inclusi altresì i monumenti pubblici non classificati come abitazioni o fabbricati non residenziali, i pozzi, le gallerie e le altre opere connesse allo sfruttamento di riserve di minerali e di energia, nonché le dighe e le opere di difesa dalle inondazioni finalizzate a migliorare i terreni adiacenti ma che non ne costituiscono parte integrante.

Esempi: autostrade, vie, strade, ferrovie, piste di campi di aviazione, ponti, autostrade sopraelevate, gallerie e sottopassaggi, idrovie, porti, dighe e altre opere idrauliche, condotte per grandi distanze, linee di comunicazione ed elettriche, condotti e cavi urbani e relativi lavori, costruzioni per attività estrattive e manifatturiere, impianti sportivi e ricreativi.

Miglioramenti dei terreni (AN.1123)

Valore delle operazioni che comportano grandi miglioramenti della quantità, della qualità o della produttività dei terreni o ne impediscono il depauperamento.

Ne sono un esempio l'aumento di valore dell'attività per effetto di operazioni di diboscamento, di sistemazione dei terreni, di scavo di pozzi, ecc.

Sono inclusi anche i costi di trasferimento della proprietà dei terreni che non sono stati ancora ammortizzati.

Impianti e macchinari (AN.113)

Mezzi di trasporto, apparecchiature per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) e altri impianti e macchinari come specificato in appresso, diversi da quelli acquistati dalle famiglie per consumi finali.

Gli utensili relativamente poco costosi e acquistati a prezzi relativamente stabili, come gli attrezzi, possono essere esclusi. Sono esclusi altresì gli impianti e i macchinari che costituiscono parte integrante dei fabbricati, inclusi nelle rubriche relative alle abitazioni e ai fabbricati non residenziali.

A meno che non siano prodotti per uso proprio, gli impianti e i macchinari non completati sono esclusi, in quanto si suppone che l'utilizzatore finale ne divenga proprietario soltanto alla consegna. Sono inclusi gli impianti e i macchinari diversi dagli armamenti acquistati a scopi militari.

Gli impianti e macchinari quali veicoli, mobili, elettrodomestici, computer, apparecchi per telecomunicazioni, ecc. acquistati dalle famiglie per consumi finali non sono considerati una attività, bensì sono inclusi nella voce per memoria «Beni di consumo durevoli» del conto patrimoniale delle famiglie. Le case galleggianti, le chiatte, le case viaggianti e i caravan utilizzati dalle famiglie quali abitazioni principali sono inclusi tra le abitazioni.

Mezzi di trasporto (AN.1131)

Mezzi per il trasporto di persone e cose. Esempi: mezzi di trasporto, escluse le parti, di cui alla divisione 29 («Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi») e alla divisione 30 («Altri mezzi di trasporto») della Classificazione dei prodotti associata alle attività 2008 ( ►M1  CPA ◄ ).

Apparecchiature ICT (AN.1132)

Apparecchiature per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT): dispositivi di controllo elettronico e componenti elettronici per tali dispositivi. Ne sono un esempio i prodotti compresi nei gruppi 261 («Componenti e schede elettronici») e 262 («Elaboratori elettronici e unità periferiche») della ►M1  CPA ◄ .

Altri impianti e macchinari (AN.1139)

Impianti e macchinari non classificati altrove. Ne sono un esempio i prodotti, esclusi le parti e i servizi di installazione, riparazione e manutenzione, di cui alla divisione 26 («Prodotti informatici, elettronici ed ottici») (esclusi i gruppi 261 e 262), alla divisione 27 («Apparecchiature elettriche»), alla divisione 28 («Macchine ed apparecchi meccanici n.c.a.»), alla divisione 31 («Mobilio») e alla divisione 32 («Altri manufatti») della ►M1  CPA ◄ .

Armamenti (AN.114)

Veicoli e altri apparecchi quali navi da guerra, sottomarini, velivoli militari, carri armati, portamissili, lanciamissili, ecc. Le armi monouso da essi trasportate sono registrate per la maggior parte come scorte militari (cfr. la rubrica AN.124), mentre altre, quali i missili balistici ad alto potenziale distruttivo, che si considerano mezzi di deterrenza sono classificate come capitale fisso.

Risorse biologiche coltivate (AN.115)

Bestiame da riproduzione, da latte, da tiro, ecc., nonché vigneti, frutteti e altre piantagioni permanenti gestiti o controllati direttamente da unità istituzionali, come specificato in appresso.

Le coltivazioni non giunte a maturazione sono escluse, a meno che non siano prodotte per uso proprio.

Risorse animali che generano ripetutamente nuovi prodotti (AN.1151)

Animali la cui crescita naturale e la cui riproduzione sono gestite o controllate direttamente da unità istituzionali. Sono compresi il bestiame da riproduzione (inclusi pesci e pollame), bestiame da latte, animali da tiro, ovini o altri animali allevati per la produzione della lana, animali allevati per essere utilizzati nei trasporti o per gare di corsa e animali da compagnia.

Alberi, raccolti e risorse vegetali che generano ripetutamente nuovi prodotti (AN.1152)

Alberi (compresi arbusti e viti) coltivati per i prodotti che essi forniscono per più anni, compresi quelli coltivati per utilizzarne i frutti, la linfa, la resina, la corteccia o le foglie, la cui crescita naturale e la rigenerazione sono gestite o controllate direttamente da unità istituzionali.

Prodotti di proprietà intellettuale (AN.117)

Capitale fisso – costituito da risultati di ricerca e sviluppo, da prospezione e valutazione mineraria, da software e basi di dati, da originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento e da altri prodotti di proprietà intellettuale, come specificato in appresso – che si intende utilizzare per più di un anno.

Ricerca e sviluppo (AN.1171)

Valore delle spese per attività creative esercitate in via sistematica al fine di aumentare l'insieme di conoscenze, compresa la conoscenza dell'uomo, della cultura e della società, e di utilizzare tali conoscenze allo scopo di concepire nuove applicazioni.

Il valore è determinato in termini di benefici economici previsti in futuro. Salvo che non sia ragionevolmente stimabile, il valore è calcolato, per convenzione, come la somma dei costi, compresi quelli della ricerca e dello sviluppo che non ha prodotto risultati. La ricerca e lo sviluppo che non fornisce benefici al proprietario non è classificata come attività, ma è registrata come consumi intermedi.

Prospezione e valutazione mineraria (AN.1172)

Importo delle spese per la ricerca di petrolio, di gas naturale e di giacimenti non petroliferi e per la successiva valutazione dei risultati di tale ricerca. Tali spese comprendono i costi precedenti all'ottenimento delle autorizzazioni, i costi per il rilascio delle autorizzazioni e i costi di acquisizione, i costi di valutazione e i costi delle perforazioni esplorative e delle trivellazioni di prova, come pure i costi di rilievi aerei o altre indagini, i costi di trasporto, ecc., sostenuti per rendere possibile l'esecuzione delle prospezioni.

Software (AN.11731)

Programmi informatici, descrizioni del programma e supporti per software di sistema e per software applicativo. Sono inclusi anche lo sviluppo iniziale e le successive estensioni di software, nonché l'acquisizione di copie classificate come attività nella rubrica AN.11731.

Basi di dati (AN.11732)

File di dati organizzati in modo da permettere l'accesso a tali dati e il loro uso efficiente in termini di risorse. Per le basi di dati create esclusivamente per uso proprio la valutazione è stimata sulla base dei costi, escludendo i costi relativi al sistema di gestione della base e i costi di acquisizione dei dati.

Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento (AN.1174)

Pellicole, supporti di registrazione sonora, manoscritti, nastri, modelli, ecc., originali, su cui sono registrati o incisi spettacoli teatrali, programmi radiofonici e televisivi, interpretazioni musicali, eventi sportivi, opere letterarie e artistiche, ecc. Sono incluse le opere prodotte per uso proprio. In taluni casi, come ad esempio per i film, vi possono essere più originali.

Altri prodotti di proprietà intellettuale (AN.1179)

Nuove informazioni, conoscenze specializzate, ecc., non classificate altrove, il cui utilizzo nell'attività di produzione è limitato alle unità che possono far valere diritti di proprietà su di esse o alle altre unità che hanno ottenuto dai proprietari l'autorizzazione a utilizzarle.

Scorte (AN.12)

Attività prodotte costituite dai beni e servizi ottenuti nel periodo corrente o in un periodo precedente e detenuti per la vendita, per l'impiego nella produzione o per altri usi in un momento successivo. Consistono in materie prime e prodotti intermedi, prodotti in corso di lavorazione, prodotti finiti e beni per la rivendita, come specificato in appresso.

Sono incluse tutte le scorte detenute dalle amministrazioni pubbliche, comprese, ma non solo, le scorte di materiali strategici, di cereali e di altri prodotti di base di particolare importanza per un paese.

Materie prime e prodotti intermedi (AN.121)

Beni che i rispettivi proprietari intendono utilizzare quali input intermedi nei propri processi di produzione e non per la rivendita.

Prodotti in corso di lavorazione (AN.122)

Beni e servizi parzialmente completi ma che non sono normalmente messi a disposizione di altre unità senza una ulteriore trasformazione o che non sono maturi e il cui processo di produzione sarà continuato in un periodo successivo dallo stesso produttore. Sono escluse le costruzioni parzialmente completate considerate già di proprietà del proprietario finale, o perché la produzione è per uso proprio o perché è stato stipulato un contratto di compravendita.

I prodotti della rubrica AN.122 sono costituiti dai prodotti in corso di lavorazione relativi a risorse biologiche coltivate e dagli altri prodotti in corso di lavorazione, come specificato in appresso.

Prodotti in corso di lavorazione relativi a risorse biologiche coltivate (AN.1221)

Bestiame allevato per i prodotti ottenuti soltanto previa loro macellazione, come i polli e i pesci allevati a scopo commerciale; alberi e altri vegetali che forniscono prodotti soltanto una volta abbattuti e coltivazioni non ancora giunte a maturazione che forniscono ripetutamente prodotti.

Altri prodotti in corso di lavorazione (AN.1222)

Beni diversi dalle risorse biologiche coltivate e servizi la cui trasformazione, la cui fabbricazione o il cui assemblaggio sono stati parzialmente realizzati dal produttore, ma che non sono normalmente venduti, consegnati o ceduti ad altri senza una ulteriore trasformazione.

Prodotti finiti (AN.123)

Beni pronti per la vendita o la consegna da parte del produttore.

Scorte militari (AN.124)

Munizioni, missili, razzi, bombe e altre armi monouso lanciati da sistemi d'arma. Sono esclusi alcuni tipi di missili ad alto potenziale distruttivo (cfr. rubrica AN.114).

Beni per la rivendita (AN.125)

Beni acquistati da imprese – ad esempio, commercianti all'ingrosso e al dettaglio - allo scopo di essere rivenduti senza ulteriore trasformazione (tranne che per essere presentati in modo da risultare più attraenti per i clienti).

Oggetti di valore (AN.13)

Attività prodotte non utilizzate principalmente a scopo di produzione o di consumo, che si prevede aumenteranno o perlomeno non diminuiranno di valore in termini reali, che non si deteriorano nel tempo in condizioni normali e che sono acquistate e detenute principalmente come riserve di valore. Gli oggetti di valore sono costituiti da pietre e metalli preziosi, da oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte e da altri oggetti di valore, come specificato in appresso.

Pietre e metalli preziosi (AN.131)

Pietre e metalli preziosi non detenuti dalle imprese per essere impiegati quali input nei processi di produzione.

Oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte (AN.132)

Pitture, sculture, ecc., riconosciute come opere d'arte e oggetti di antiquariato.

Altri oggetti di valore (AN.133)

Oggetti di valore non classificati altrove, quali oggetti da collezione e gioielli di valore rilevante in pietre e metalli preziosi.

Attività non finanziarie non prodotte (AN.2)

Attività non finanziarie non ottenute mediante processi di produzione. Le attività non prodotte sono costituite da risorse naturali, contratti, locazioni e licenze e avviamento commerciale e risorse di marketing, come di seguito specificato.

Risorse naturali (AN.21)

Attività non prodotte presenti in natura sulle quali possono essere esercitati diritti di proprietà, incluso il trasferimento di questi. Sono esclusi i beni legati all'ambiente sui quali non sono o non possono essere esercitati diritti di proprietà, come i mari o l'aria. Le risorse naturali sono costituite da terreni, riserve di minerali e di energia, risorse biologiche non coltivate, risorse idriche e altre risorse naturali, come di seguito specificato.

Terreni (AN.211)

Terreni, compresa la copertura del suolo nonché le relative acque di superficie, su cui sono esercitati diritti di proprietà. Sono esclusi i fabbricati o le altre opere costruiti su di essi o che li attraversano, le coltivazioni, gli alberi e gli animali, i giacimenti, le risorse biologiche non coltivate e le risorse idriche non superficiali.

Riserve di minerali e di energia (AN.212)

Riserve comprovate di minerali, poste sulla superficie terrestre o al di sotto di essa, economicamente sfruttabili alla luce della tecnologia esistente e dei prezzi relativi. I diritti di proprietà sui giacimenti sono normalmente separabili da quelli sui terreni. Nella rubrica AN.212 sono comprese le riserve conosciute di carbone, di petrolio, di gas naturale o di altri combustibili, di minerali metalliferi e di minerali non metalliferi.

Risorse biologiche non coltivate (AN.213)

Animali, alberi e piante che forniscono prodotti utilizzabili una sola o più volte, sui quali sono esercitati diritti di proprietà, ma la cui crescita naturale e/o la cui rigenerazione non sono gestite o controllate direttamente da unità istituzionali. Esempi: foreste vergini e zone di pesca nel territorio del paese. Dovrebbero essere incluse soltanto le risorse che sono attualmente sfruttabili a scopo economico o che lo saranno entro breve tempo.

Risorse idriche (AN.214)

Falde acquifere e altre risorse di acque sotterranee nella misura in cui la loro scarsità induce a esercitare diritti di proprietà e/o di uso e comporta una valutazione di mercato e talune misure di controllo economico.

Altre risorse naturali (AN.215)

Sono compresi gli spettri radio (AN.2151) e le altre risorse naturali (AN.2159) non classificate altrove.

Spettri radio (AN.2151)

Spettri elettromagnetici. Il leasing o le licenze di utilizzo di spettri sono classificati altrove (AN.222) se essi soddisfano la definizione di attività.

Altre (AN.2159)

Altre risorse naturali non classificate altrove.

Contratti, locazioni e licenze (AN.22)

Accordi contrattuali per l'esercizio di attività che conferiscono benefici economici superiori ai corrispettivi da riconoscere, nel caso in cui tali benefici possano essere realizzati sotto il profilo giuridico e nella pratica.

L'attività registrata nella rubrica AN.22 rappresenta il potenziale guadagno in conto capitale realizzabile allorché il prezzo di mercato per l'uso di una attività o la prestazione di un servizio è superiore al prezzo del contratto o della licenza o al prezzo che si otterrebbe in mancanza di un contratto o di una licenza. I contratti, le locazioni e le licenze rappresentano attività che possono derivare da contratti di leasing negoziabili, permessi di sfruttamento di risorse naturali, permessi di esercizio di attività specifiche e diritti esclusivi su futuri beni e servizi.

Contratti di leasing operativo negoziabili (AN.221)

Diritti di proprietà di terzi connessi ad attività non finanziarie diverse dalle risorse naturali, allorché il contratto conferisce benefici economici superiori ai corrispettivi da riconoscere e tali benefici possono essere realizzati sotto il profilo giuridico e nella pratica, mediante il loro trasferimento a terzi.

L'attività registrata nella rubrica AN.221 è pari al valore rappresentato dal trasferimento dei diritti all'utilizzo dell'attività in questione, ossia alla differenza tra il prezzo realizzabile dal trasferimento e il corrispettivo da riconoscere.

Ne è un esempio anche il caso di un locatario che paga un canone fisso, mentre il valore di mercato del canone è superiore. Se il locatario è in grado di realizzare la differenza di prezzo subaffittando a terzi, il diritto di realizzare il valore rappresenta una attività sotto forma di leasing operativo negoziabile.

Permessi di sfruttamento di risorse naturali (AN.222)

Si tratta delle licenze, dei permessi e dei contratti che consentono di utilizzare risorse naturali per un periodo di tempo limitato senza che sia esaurito completamente il valore economico dell'attività, allorché il contratto conferisce benefici economici superiori ai corrispettivi da riconoscere e tali benefici possono essere realizzati sotto il profilo giuridico e nella pratica, ad esempio mediante il loro trasferimento a terzi.

La risorsa naturale in questione continua ad essere registrata nel conto patrimoniale del proprietario e una attività distinta, rappresentativa del valore che il trasferimento dei diritti a utilizzare la risorsa ha per il loro detentore, è riconosciuta come un permesso di sfruttamento di risorse naturali. L'attività registrata è pari al valore che il trasferimento dei diritti rappresenta per il soggetto che li detiene, ossia alla differenza tra il prezzo del trasferimento e il corrispettivo da riconoscere alla parte che rilascia il permesso.

Ne è un esempio anche il caso di un affittuario di un terreno che paga un canone fisso, mentre il valore di mercato del canone è superiore. Se l'affittuario è in grado di realizzare la differenza di prezzo subaffittando il terreno a terzi, il diritto di realizzare il valore rappresenta una attività.

Permessi di esercizio di attività specifiche (AN.223)

Permessi trasferibili, diversi da quelli che consentono di sfruttare risorse naturali o di utilizzare una attività appartenente alla parte che concede il permesso, che limitano il numero di unità cui è consentito l'esercizio di una attività e permettono ai titolari di conseguire utili in regime di quasi monopolio.

L'attività registrata è pari al valore che il trasferimento dei diritti rappresenta per il soggetto che li detiene, ossia alla differenza tra il prezzo del trasferimento e il corrispettivo da riconoscere alla parte che rilascia il permesso. Il titolare del permesso deve essere in grado, sotto il profilo giuridico e nella pratica, di trasferire i diritti a terzi.

Diritti esclusivi su futuri beni e servizi (AN.224)

Diritti contrattuali trasferibili che attribuiscono l'uso esclusivo di beni e servizi.

Una parte che ha stipulato un contratto di acquisto di beni o servizi a un prezzo fisso da una seconda parte è in grado, sotto il profilo giuridico e nella pratica, di trasferire a terzi l'obbligazione della seconda parte.

Ne sono un esempio il valore trasferibile di un giocatore di calcio legato da un contratto a una squadra e il valore trasferibile di diritti esclusivi alla pubblicazione di opere letterarie o all'esercizio di prestazioni musicali.

L'attività registrata nella rubrica AN.224 è pari al valore che il trasferimento dei diritti riveste per il loro detentore.

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing (AN.23)

Differenza tra l'importo pagato per una unità istituzionale come azienda avviata e la somma delle sue attività al netto della somma delle sue passività, previa individuazione e valutazione separata di ciascuna di esse. Il valore dell'avviamento commerciale comprende pertanto tutto ciò che porta un beneficio a lungo termine senza poter essere individuato separatamente come attività, nonché il valore derivante dal fatto che le attività sono utilizzate congiuntamente e non rappresentano un semplice insieme di attività distinte. Nella rubrica AN.23 sono incluse anche le risorse di marketing, quali marchi di fabbrica, logo e domini, se venduti separatamente dall'intera impresa.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE (AF)

Le attività finanziarie sono attività economiche comprendenti i crediti finanziari e l'oro monetario sotto forma di oro fisico. Le attività finanziarie sono riserve di valore il cui possesso per un certo periodo di tempo conferisce al loro proprietario economico un beneficio. Esse permettono di trasferire valore da un periodo contabile a un altro. I benefici o la serie di benefici conseguiti sono scambiati mediante mezzi di pagamento.

I mezzi di pagamento sono costituiti da oro monetario, diritti speciali di prelievo, biglietti, monete e depositi trasferibili.

I crediti finanziari, denominati anche strumenti finanziari, sono attività finanziarie con corrispondenti passività di contropartita.

Si ha una passività allorché i debitori sono obbligati a corrispondere uno o più pagamenti ai creditori.

Oro monetario e DSP (AF.1)

Nel sistema dei conti, per ogni attività finanziaria classificata in questa rubrica esiste una passività di contropartita, fatta eccezione per l'oro monetario sotto forma di oro fisico.

Oro monetario (AF.11)

Oro su cui vantano diritti le autorità monetarie, o altri organismi assoggettati al controllo effettivo delle autorità monetarie, detenuto come attività di riserva. Comprende l'oro fisico (incluso l'oro monetario detenuto in conti in oro in deposito allocato) e i conti in oro finanziario presso non residenti che attribuiscono il diritto di ottenere la consegna di oro.

Diritti speciali di prelievo (DSP) (AF.12)

Attività di riserva internazionali create dal Fondo monetario internazionale (FMI) e assegnate ai suoi membri a integrazione delle attività di riserva esistenti.

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

Cartamoneta in circolazione e depositi, in moneta nazionale e in valuta estera.

Biglietti e monete (AF.21)

I biglietti e le monete sono le banconote e le monete emesse o autorizzate dalle autorità monetarie.

Depositi trasferibili (AF.22)

Depositi immediatamente convertibili in biglietti e monete, alla pari, a vista, che possono essere direttamente utilizzati per effettuare pagamenti mediante assegni, cambiali, ordini di bonifico, addebitamenti o accreditamenti diretti o simili, senza alcuna limitazione o senza il pagamento di una penale.

Posizioni interbancarie (AF.221)

Depositi trasferibili tra banche.

Altri depositi trasferibili (AF.229)

Depositi trasferibili diversi dalle posizioni interbancarie.

Altri depositi (AF.29)

Gli altri depositi sono i depositi diversi dai depositi trasferibili. Gli altri depositi non possono essere utilizzati per effettuare pagamenti, salvo alla scadenza o trascorso un determinato periodo di preavviso, e non sono convertibili in biglietti o monete o in depositi trasferibili senza una significativa limitazione o senza il pagamento di una penale

Titoli di credito (AF.3)

Strumenti finanziari negoziabili che comprovano l'esistenza di un debito. La negoziabilità è riferita al rapido trasferimento della proprietà giuridica da un proprietario all'altro mediante consegna o girata del titolo. Per essere negoziabile un titolo di credito deve essere idoneo alla potenziale negoziazione su un mercato organizzato o fuori borsa, sebbene non sia necessario che la sua effettiva negoziabilità sia dimostrata.

Titoli di credito a breve termine (AF.31)

Titoli di credito la cui scadenza originaria sia pari o inferiore a un anno e titoli di credito a vista, rimborsabili su richiesta del creditore.

Titoli di credito a lungo termine (AF.32)

Titoli di credito la cui scadenza originaria sia superiore a un anno o a scadenza indeterminata.

Prestiti (AF.4)

Attività finanziarie che si creano allorché i creditori prestano fondi ai debitori, direttamente o indirettamente attraverso un mediatore, e che non sono attestate da un documento oppure sono attestate da un documento non negoziabile.

Prestiti a breve termine (AF.41)

Prestiti la cui scadenza originaria sia pari o inferiore a un anno e prestiti a vista, rimborsabili su richiesta del creditore.

Prestiti a lungo termine (AF.42)

Prestiti la cui scadenza originaria sia superiore a un anno o a scadenza indeterminata.

Partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5)

Attività finanziarie che rappresentano diritti di proprietà su società o quasi-società. Tali attività finanziarie conferiscono normalmente ai loro detentori il diritto a una quota degli utili delle società o quasi-società e a una quota dei fondi propri di queste in caso di loro liquidazione.

Azioni e altre partecipazioni (AF.51)

Attività finanziarie rappresentative del diritto sul valore residuo di una società o di una quasi-società, dopo che sono stati soddisfatti tutti i creditori.

Azioni quotate (AF.511)

Azioni oggetto di quotazione in una borsa riconosciuta o in un qualunque altro tipo di mercato secondario. L'esistenza di quotazioni per le azioni incluse nel listino di borsa implica che sono in genere prontamente disponibili prezzi correnti di mercato.

Azioni non quotate (AF.512)

Azioni non oggetto di quotazione in una borsa riconosciuta, né in un qualunque altro tipo di mercato secondario.

Altre partecipazioni (AF.519)

Tutte le forme di partecipazione al capitale diverse da quelle classificate nelle sottorubriche AF.511 e AF.512.

Quote e partecipazioni in fondi di investimento (AF.52)

Quote di partecipazione in fondi costituiti in forma di società o di trust. Sono emesse da fondi di investimento, ossia da organismi d'investimento collettivo che raccolgono fondi dagli investitori e li investono in attività finanziarie e/o non finanziarie.

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari (AF.521)

Quote emesse da fondi comuni monetari, ossia da fondi di investimento che investono soltanto o principalmente in titoli di credito a breve termine, quali buoni del Tesoro, certificati di deposito e carta commerciale, nonché in titoli di credito a lungo termine prossimi alla scadenza. Le quote e partecipazioni in fondi comuni monetari possono essere trasferibili e sono spesso considerate molto affini ai depositi.

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (AF.522)

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari comprovanti un diritto a una parte del valore di un fondo di investimento diverso da un fondo comune monetario. Sono emesse da fondi di investimento che investono in attività di vario tipo, quali titoli di credito, azioni, investimenti in merci, immobili, quote di altri fondi di investimento e attività strutturate.

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard (AF.6)

Attività finanziarie di assicurati o beneficiari e passività di imprese di assicurazione, fondi pensione o emittenti di garanzie standard.

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita (AF.61)

Attività finanziarie che rappresentano i diritti degli assicurati nei confronti delle imprese di assicurazione contro i danni, con riguardo ai premi di competenza dell'esercizio successivo e agli indennizzi dovuti.

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita (AF.62)

Attività finanziarie che rappresentano i diritti finanziari degli assicurati e dei beneficiari di rendite sulle riserve tecniche delle imprese di assicurazione sulla vita.

Diritti pensionistici (AF.63)

Attività finanziarie detenute da attuali e futuri pensionati nei confronti dei gestori dei fondi, ossia il loro datore o i loro datori di lavoro, di un sistema creato dal datore o dai datori di lavoro per erogare pensioni nel quadro di un accordo salariale raggiunto tra il datore di lavoro e i suoi dipendenti o di una impresa di assicurazione sulla vita (o contro i danni).

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (AF.64)

Attività finanziarie che rappresentano i diritti dei fondi pensione nei confronti dei rispettivi gestori in caso di eventuali disavanzi e che rappresentano i diritti dei gestori dei fondi nei confronti dei fondi pensione in caso di eccedenze, allorché i proventi degli investimenti superano l'incremento dei diritti e la differenza va corrisposta al gestore del fondo.

Diritti a prestazioni non pensionistiche (AF.65)

Differenza tra i contributi netti e le prestazioni, che rappresenta un incremento delle passività dei sistemi di assicurazione nei confronti dei beneficiari.

Riserve per escussioni di garanzie standard (AF.66)

Attività finanziarie detenute dai titolari di garanzie standard nei confronti delle società che emettono garanzie.

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti (AF.7)

Attività finanziarie correlate a un'altra attività finanziaria, a una attività non finanziaria o a un indice, grazie alle quali specifici rischi finanziari possono essere negoziati in quanto tali sui mercati finanziari.

Strumenti finanziari derivati (AF.71)

Attività finanziarie quali opzioni, contratti a termine e derivati creditizi.

Le opzioni (AF.711), sia negoziabili che fuori borsa (OTC), sono contratti che riconoscono al loro detentore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (nel caso di una call option) dall'emittente dell'opzione (writer) o di vendere a questo (nel caso di una put option) una attività finanziaria o non finanziaria (lo strumento di riferimento) a un prezzo predefinito (strike price o prezzo base) entro un certo periodo di tempo (opzione di tipo americano) oppure a una certa data (opzione di tipo europeo). A partire da tali strategie di base sono state sviluppate molte strategie combinate come le bear call/put spread, le bull call/put spread o le butterfly options spread. Da questi tipi di opzioni sono state derivate opzioni dalla struttura complessa, dette esotiche.

I contratti a termine (AF.712) sono contratti finanziari incondizionati con i quali due parti si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una attività sottostante (finanziaria o non finanziaria) a un prezzo prefissato (prezzo di battuta) a una data stabilita.

I derivati creditizi assumono la forma di contratti a termine o di opzioni il cui scopo principale è il trasferimento del rischio di credito. Sono finalizzati a trasferire il rischio di inadempienza con riguardo a prestiti e titoli. Come altri strumenti finanziari derivati, sono frequentemente stipulati nell'ambito di accordi giuridici standard e comportano garanzie e margini che facilitano la valutazione di mercato. Il rischio di credito è trasferito dal venditore del rischio, che acquista la copertura da tale rischio, all'acquirente del rischio, che vende la protezione, in cambio di un premio. In caso di inadempienza, l'acquirente del rischio di credito versa un importo in contanti al venditore del rischio.

Stock option conferite ai dipendenti (AF.72)

Attività finanziarie sotto forma di accordi stipulati a una certa data (la «data di assegnazione») che danno il diritto ai dipendenti di acquistare un determinato numero di azioni della società in cui lavorano a un determinato prezzo d'esercizio (detto «prezzo di battuta») a una data stabilita (la «data di maturazione») o durante un certo periodo di tempo (il «periodo di esercizio») immediatamente successivo alla data di maturazione del diritto.

Altri conti attivi e passivi (AF.8)

Attività finanziarie create quale contropartita di operazioni finanziarie o non finanziarie allorché vi è uno scarto temporale tra le operazioni e i relativi flussi monetari.

Crediti commerciali e anticipazioni (AF.81)

Attività finanziarie derivanti dalla concessione diretta di credito da parte dei fornitori di beni e servizi ai propri clienti e da anticipazioni per prodotti in corso di lavorazione o lavori da effettuare, nella forma di pagamenti anticipati da parte dei clienti di beni e servizi non ancora forniti.

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (AF.89)

Attività finanziarie derivanti da scarti temporali tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione o le operazioni finanziarie sul mercato secondario e i relativi flussi monetari.

Voci per memoria

Il sistema dei conti prevede tre voci per memoria che evidenziano attività non individuate separatamente nel sistema standard e che presentano un interesse analitico più specifico.

Beni di consumo durevoli (AN.m)

Beni durevoli acquistati dalle famiglie per consumi finali (diversi da quelli destinati dalle famiglie a riserve di valore o dalle imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie a scopi di produzione).

Investimenti diretti all'estero (AF.m1)

Gli investimenti diretti all'estero implicano una relazione a lungo termine che rispecchia un interesse duraturo di una unità istituzionale residente in una economia (investitore diretto) in una unità istituzionale residente in un'altra economia. Lo scopo di un investitore diretto è quello di esercitare una influenza significativa sulla gestione dell'unità in cui ha investito.

Prestiti non produttivi (AF.m2)

Un prestito è non produttivo quando il pagamento degli interessi o della quota di rimborso del capitale è scaduto da 90 giorni o più, gli interessi da pagare per 90 giorni o più sono stati capitalizzati, rifinanziati o il loro pagamento è stato procrastinato di comune accordo o i pagamenti sono scaduti da meno di 90 giorni ma esistono validi motivi (ad esempio, richiesta di fallimento da parte del debitore) che fanno dubitare che gli importi dovuti saranno interamente versati.

ALLEGATO 7.2

SCHEMA DELLE REGISTRAZIONI TRA IL CONTO PATRIMONIALE DI APERTURA E IL CONTO PATRIMONIALE DI CHIUSURA

L'allegato 7.2 contiene uno schema delle registrazioni tra il conto patrimoniale di apertura e il conto patrimoniale di chiusura che illustra in dettaglio per ciascuna categoria di attività le possibili variazioni del valore nel conto patrimoniale: per il tramite di operazioni, altre variazioni di volume delle attività e delle passività e guadagni e perdite in conto capitale.



Classificazione delle attività, delle passività e del patrimonio netto

IV.1

Conto patrimoniale di apertura

III.1 e III.2

Operazioni

III.3.1

Altre variazioni di volume

III.3.2

Guadagni e perdite in conto capitale

IV.3

Conto patrimoniale di chiusura

III.3.2.1

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale

III.3.2.2

Guadagni e perdite reali in conto capitale

Attività non finanziarie

AN.

P.5, NP

K.1, K.2, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62.

K.71

K.72

AN.

Attività non finanziarie prodotte

AN.1

P.5

K.1, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.1

Capitale fisso (1)

AN.11

P.51g, P.51c

K.1, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.11

Abitazioni

AN.111

P.51g, P.51c

K.1, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.111

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.112

P.51g, P.51c

K.1, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.112

Impianti e macchinari

AN.113

P.51g, P.51c

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.113

Armamenti

AN.114

P.51g, P.51c

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.114

Risorse biologiche coltivate

AN.115

P.51g, P.51c

K.1, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.115

Prodotti di proprietà intellettuale

AN.117

P.51g, P.51c

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.117

Scorte (per tipo)

AN.12

P.52

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.12

Oggetti di valore

AN.13

P.53

K.1, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.13

Attività non finanziarie non prodotte

AN.2

NP

K.1, K.21, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.2

Risorse naturali

AN.21

NP.1

K.1, K.21, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.21

Terreni

AN.211

NP.1

K.1, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.211

Riserve di minerali e di energia

AN.212

NP.1

K.1, K.21, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.212

Risorse biologiche non coltivate

AN.213

NP.1

K.1, K.21, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.213

Risorse idriche

AN.214

NP.1

K.1, K.21, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.214

Altre risorse naturali

AN.215

NP.1

K.1, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.215

Spettri radio

AN.2151

NP.1

K.1, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.2151

Altre

AN.2159

NP.1

K.1, K.21, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.2159

Contratti, locazioni e licenze

AN.22

NP.2

K.1, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.22

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e risorse di marketing

AN.23

NP.3

K.1, K.22, K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AN.23

Attività e passività finanziarie (2)

AF

F

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.

Oro monetario e DSP

AF.1

F.1

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.1

Biglietti, monete e depositi

AF.2

F.2

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.2

Titoli di credito

AF.3

F.3

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.3

Prestiti

AF.4

F.4

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.4

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

AF.5

F.5

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.5

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

AF.6

F.6

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.6

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

AF.7

F.7

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.7

Altri conti attivi e passivi

AF.8

F.8

K.3, K.4, K.5, K.61, K.62

K.71

K.72

AF.8

Patrimonio netto

B.90

B.101

B.102

B.1031

B.1032

B.90

(1)   Voce per memoria: AN.m — Beni di consumo durevoli.

(2)   Voci per memoria: AF.m1 — Investimenti diretti all'estero; AF.m2 — Prestiti non produttivi.



Saldi contabili

B.10

Variazioni del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

B.90

Patrimonio netto

Operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie

F.

Operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.2

Biglietti, monete e depositi

F.3

Titoli di credito

F.4

Prestiti

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

F.8

Altri conti attivi e passivi

Operazioni su beni e servizi

P.5

Investimenti lordi

P.51g

Investimenti fissi lordi

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (-)

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

P.5112

Acquisizioni di beni usati

P.5113

Cessioni di beni usati

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

P.52

Variazione delle scorte

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

Altre registrazioni nei conti dell'accumulazione

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

K.1

Comparsa economica di attività

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

K.21

Esaurimento di risorse naturali

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

K.4

Confische senza indennizzo

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

K.6

Variazioni di classificazione

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

K.7

Guadagni e perdite nominali in conto capitale

K.71

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale

K.72

Guadagni e perdite reali in conto capitale




CAPITOLO 8

SEQUENZA DEI CONTI

INTRODUZIONE

8.01 Il presente capitolo illustra in dettaglio i vari conti e i conti patrimoniali della sequenza dei conti nazionali. Analizza inoltre le interazioni tra l'economia nazionale e il resto del mondo nella stessa sequenza e descrive il conto di equilibrio dei beni e servizi che riflette l'identità contabile tra le risorse e gli impieghi di beni e servizi. Infine il capitolo presenta la serie integrata di conti economici in cui ciascun settore figura nello stesso conto con una forma aggregata di registrazioni contabili.

Sequenza dei conti

8.02 Il SEC registra i flussi e le consistenze in una serie ordinata di conti che descrivono il ciclo economico dalla produzione e dalla formazione del reddito, attraverso la sua distribuzione e redistribuzione, fino alla sua utilizzazione sotto forma di consumi finali. Infine il SEC registra l'impiego di ciò che rimane sotto forma di risparmio, al fine di determinare l'accumulazione di attività, sia finanziarie, sia non finanziarie.

8.03 Ogni conto presenta risorse e impieghi che sono bilanciati con l'introduzione, solitamente nella sezione degli impieghi del conto, di un saldo contabile. Il saldo è riportato nel conto successivo come prima posta nella sezione delle risorse.

La registrazione strutturata di operazioni sulla base di un'analisi coerente della vita economica consente di ottenere gli aggregati necessari per lo studio di un settore o di un sottosettore istituzionale o del totale dell'economia. I conti sono articolati in modo da evidenziare le informazioni economiche più significative e il saldo contabile di ciascun conto rappresenta un elemento fondamentale di tali informazioni.

8.04 I conti sono raggruppati in tre categorie:

a) i conti delle operazioni correnti prendono in considerazione la produzione e l'associata formazione, distribuzione e redistribuzione del reddito, nonché l'utilizzazione di questo sotto forma di consumi finali. Il reddito non direttamente impiegato per consumi finali figura nel saldo contabile «Risparmio» che è riportato nei conti dell'accumulazione come prima posta nella sezione delle risorse del conto del capitale;

b) i conti della accumulazione analizzano le variazioni delle attività e delle passività delle unità e permettono di registrare le variazioni del patrimonio netto (ossia il saldo fra attività e passività);

c) i conti patrimoniali presentano il totale delle attività e delle passività all'inizio e alla fine del periodo contabile, unitamente al patrimonio netto. I flussi registrati per ciascuna attività e passività nei conti della accumulazione figurano anche nel conto delle variazioni patrimoniali.

8.05 La sequenza dei conti si applica alle unità istituzionali, ai settori e sottosettori istituzionali e al totale dell'economia.

8.06 I saldi contabili sono sia lordi, sia netti. Sono lordi se non sono stati ancora detratti gli ammortamenti e netti se tale detrazione è già stata effettuata. I saldi contabili relativi al reddito sono più significativi se espressi in termini netti, in quanto gli ammortamenti rappresentano un impegno del reddito disponibile che occorre soddisfare per mantenere lo stock di capitale dell'economia.

8.07 I conti sono presentati in due modi:

a) sotto forma di conti economici integrati, riunendo in un'unica tavola i conti di tutti i settori istituzionali, del totale dell'economia e del resto del mondo;

b) sotto forma di serie di conti, fornendo informazioni più dettagliate. Le tavole che illustrano la presentazione di ciascun conto figurano nella parte del presente capitolo intitolata «Sequenza dei conti».

8.08 La tavola 8.1 contiene una presentazione sinottica dei conti, dei saldi contabili e dei principali aggregati. Il codice dei principali aggregati non figura nella tavola, ma corrisponde al codice dei saldi contabili con l'aggiunta di un asterisco dopo il numero. Ad esempio, il codice del saldo dei redditi primari è B.5g e il corrispondente codice del principale aggregato «Reddito nazionale lordo» è B.5*g.

8.09 Nella tavola, i saldi contabili sono presentati lordi e contraddistinti come tali dalla presenza della lettera «g» nel codice. Per ciascun codice esiste una forma netta, ottenuta previa detrazione della stima degli ammortamenti. Ad esempio, il valore aggiunto lordo è contrassegnato dal codice B.1g, mentre il suo equivalente netto, una volta detratti gli ammortamenti, è contrassegnato dal codice B.1n («Valore aggiunto netto»).



Tavola 8.1 —  Presentazione sinottica dei conti, dei saldi contabili e dei principali aggregati

Conti

Saldi contabili

Principali aggregati

Sequenza dei conti dei settori istituzionali

Conti delle operazioni correnti

I.

Conto della produzione

I.

Conto della produzione

 

 

 

 

B.1g

Valore aggiunto lordo

Prodotto interno lordo (PIL)

 

II.

Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1

Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1

Conto della generazione dei redditi primari

 

 

B.2g B.3g

Risultato lordo di gestione Reddito misto lordo

 

 

 

 

 

 

II.1.2

Conto dell'attribuzione dei redditi primari

II.1.2.1

Conto del reddito da impresa

B.4g

Reddito da impresa lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

II.1.2.2

Conto dell'attribuzione degli altri redditi primari

B.5g

Saldo dei redditi primari lordo

Reddito nazionale lordo (RNL)

 

 

 

II.2

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 

 

 

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

Reddito nazionale disponibile lordo

 

 

 

II.3

Conto di redistribuzione del reddito in natura

 

 

 

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

 

 

 

 

II.4

Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1

Conto di utilizzazione del reddito disponibile

 

 

B.8g

Risparmio lordo

Risparmio nazionale lordo

 

 

 

 

 

II.4.2

Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto

 

 

 

 

 

Conti dell'accumulazione

III.

Conti dell'accumulazione

III.1

Conto del capitale

III.1.1

Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

 

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

 

 

 

 

 

III.1.2

Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

 

 

B.9

Accreditamento/indebitamento

 

 

 

 

III.2

Conto finanziario

 

 

 

 

B.9

Accreditamento/indebitamento

 

 

 

 

III.3

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1

Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

 

 

 

 

 

III.3.2

Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

 

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

III.3.2.1

Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

III.3.2.2

Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

 

Conti patrimoniali

IV.

Conti patrimoniali

IV.1

Conto patrimoniale di apertura

 

 

 

B.90

Patrimonio netto

Patrimonio nazionale

 

 

 

IV.2

Conto delle variazioni patrimoniali

 

 

 

B.10

Totale delle variazioni del patrimonio netto

Variazioni del patrimonio nazionale

 

 

 

IV.3

Conto patrimoniale di chiusura

 

 

 

B.90

Patrimonio netto

Patrimonio nazionale



Tavola 8.1 —  Presentazione sinottica dei conti, dei saldi contabili e dei principali aggregati (continuazione)

Conti

Saldi contabili

Principali aggregati

Conti delle operazioni

 

0.

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo)

 

 

 

Conti delle operazioni correnti

V.

Conti del resto del mondo

V.I

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

 

 

 

 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

 

 

V.II

Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

Conti dell'accumulazione

 

 

V.III

Conti della accumulazione del resto del mondo

V.III.1

Conto del capitale

V.III.1.1

Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

V.III.1.2

Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

B.9

Accreditamento/indebitamento

 

 

 

 

 

 

V.III.2

Conto finanziario

 

 

B.9

Accreditamento/indebitamento

Accreditamento/indebitamento

 

 

 

 

 

V.III.3

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

V.III.3.1

Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

 

 

 

 

 

 

 

V.III.3.2

Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

 

Conti patrimoniali

 

 

V.IV

Conto delle attività e delle passività del resto del mondo

V.IV.1

Conto patrimoniale di apertura

 

 

B.90

Patrimonio netto

Posizione finanziaria netta del resto del mondo

 

 

 

 

 

V.IV.2

Conto delle variazioni patrimoniali

 

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

 

 

 

 

 

 

V.IV.3

Conto patrimoniale di chiusura

 

 

B.90

Patrimonio netto

Posizione finanziaria netta del resto del mondo

SEQUENZA DEI CONTI

Conti delle operazioni correnti

Conto della produzione (I)

8.10 Il conto della produzione (I) illustra le operazioni relative al processo di produzione. È redatto per i settori istituzionali e per le branche di attività economica e comprende, nella sezione delle risorse, la produzione e, nella sezione degli impieghi, i consumi intermedi.

8.11 Il conto della produzione evidenzia uno dei saldi contabili più importanti del sistema — il valore aggiunto, ossia il valore prodotto da ogni unità che esercita un'attività di produzione — e un aggregato fondamentale: il prodotto interno lordo. Il valore aggiunto è economicamente significativo tanto per i settori istituzionali quanto per le branche di attività economica.

8.12 Il valore aggiunto (la voce a saldo del conto della produzione) può essere calcolato prima o dopo aver tenuto conto degli ammortamenti: si parlerà quindi di valore aggiunto lordo e di valore aggiunto netto. Dato che la produzione è valutata ai prezzi base e che i consumi intermedi sono valutati ai prezzi di acquisto, il valore aggiunto non comprende le imposte (al netto dei contributi) sui prodotti.

8.13 A livello del totale dell'economia il conto della produzione comprende nella sezione delle risorse, oltre alla produzione di beni e servizi, le imposte (al netto dei contributi) sui prodotti. Esso permette quindi di ottenere quale voce a saldo il prodotto interno lordo (ai prezzi di mercato). Il codice di questo importante saldo aggregato, il valore aggiunto a livello di totale dell'economia rettificato per essere espresso a prezzi di mercato, è B.1*g, ossia il PIL ai prezzi di mercato. Il codice del prodotto interno netto (PIN) è B.1*n.

8.14 I servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM) sono attribuiti agli utilizzatori a titolo di costi. Ciò richiede la riclassificazione di una parte degli interessi corrisposti agli intermediari finanziari come remunerazione di servizi e la loro attribuzione come produzione dei produttori di servizi di intermediazione finanziaria. Un valore equivalente è individuato come consumi degli utilizzatori. Il valore del PIL è influenzato dall'importo dei SIFIM attribuiti ai consumi finali, alle esportazioni e alle importazioni.

Conto I: Conto della produzione



Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

3 604

3 604

 

 

 

 

 

 

 

P.1

Produzione

3 077

3 077

 

 

 

 

 

 

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

147

147

 

 

 

 

 

 

 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

380

380

 

 

 

 

 

 

 

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

1 883

 

 

1 883

17

115

222

52

1 477

P.2

Consumi intermedi

133

133

 

 

 

 

 

 

 

D.21-D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

1 854

 

 

1 854

15

155

126

94

1 331

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

222

 

 

222

3

23

27

12

157

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

1 632

 

 

1 632

12

132

99

82

1 174

B.1n/B.1*n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto



Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

P.1

Produzione

2 808

146

348

270

32

3 604

 

 

3 604

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

2 808

146

0

123

0

3 077

 

 

3 077

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

0

0

147

0

147

 

 

147

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 

 

348

 

32

380

 

 

380

P.2

Consumi intermedi

 

 

 

 

 

 

 

1 883

1 883

D.21-D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

 

 

 

 

 

133

 

 

133

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1n/B.1*n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito (II)

8.15 La distribuzione e l'utilizzazione del reddito sono analizzate in quattro fasi successive: distribuzione primaria, distribuzione secondaria, redistribuzione in natura e utilizzazione del reddito.

La prima fase riguarda la formazione dei redditi ottenuti direttamente dal processo di produzione e la loro distribuzione tra i fattori di produzione (lavoro, capitale) e le amministrazioni pubbliche (attraverso le imposte sulla produzione e sulle importazioni e i contributi). Essa consente di determinare il risultato di gestione (o il reddito misto nel caso delle famiglie) e i redditi primari.

Nella seconda fase è illustrata la redistribuzione del reddito attraverso trasferimenti diversi dai trasferimenti sociali in natura e dai trasferimenti in conto capitale, ottenendo come saldo il reddito disponibile.

Nella terza fase i servizi individuali prestati alla società dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono considerati parte dei consumi finali delle famiglie e un corrispondente reddito è imputato a queste ultime, con l'ausilio di due conti contenenti voci rettificate. Viene creato un nuovo conto, denominato conto di redistribuzione del reddito in natura, che presenta nella sezione delle risorse l'ulteriore reddito imputato alle famiglie e un corrispondente impiego per le amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie a titolo di trasferimento imputato in provenienza da tali settori. Si ottiene così un saldo contabile denominato «Reddito disponibile corretto», identico al reddito disponibile a livello del totale dell'economia, ma diverso per i settori delle famiglie, delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Nella quarta fase il reddito disponibile è riportato nel conto successivo, il conto di utilizzazione del reddito disponibile, che evidenzia in che modo il reddito è consumato, lasciando come saldo contabile il risparmio. Allorché i servizi individuali sono riconosciuti come consumi delle famiglie attraverso il conto di redistribuzione del reddito in natura, il conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto evidenzia in quale modo il reddito disponibile corretto è speso dalle famiglie utilizzando i trasferimenti sociali in natura ricevuti dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, aggiungendo il valore dei trasferimenti sociali in natura ai consumi finali delle famiglie per ottenere i consumi finali effettivi. I consumi delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono diminuiti dello stesso importo in modo tale che, allorché è calcolato il risparmio per i settori delle amministrazioni pubbliche, delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e delle famiglie, il trattamento corretto fornisca l'identico saldo del risparmio per ciascun settore come nel caso del trattamento normale.

Il conto della generazione dei redditi primari per settore istituzionale si presenta come illustrato nella tavola 8.3.

8.16 Il conto della generazione dei redditi primari è presentato anche per branca di attività economica, nelle colonne delle tavole delle risorse e degli impieghi.

8.17 Il conto della generazione dei redditi primari evidenzia le operazioni inerenti ai redditi primari nell'ottica dei settori che costituiscono non già i destinatari, bensì la fonte di tali redditi.

8.18 Il conto evidenzia la misura in cui il valore aggiunto copre i redditi da lavoro dipendente e le altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione. Il saldo contabile è il risultato di gestione, ossia l'eccedenza (o il disavanzo) risultante dalle attività di produzione, al lordo degli interessi, dei canoni di locazione o degli oneri che l'unità di produzione:

a) deve pagare per l'utilizzo delle attività finanziarie o delle risorse naturali che ha preso a prestito o in locazione;

b) deve riscuotere con riferimento alle attività finanziarie o alle risorse naturali di cui essa è proprietaria.

8.19 Nel caso delle imprese non costituite in società appartenenti al settore delle famiglie, la voce a saldo del conto della generazione dei redditi primari contiene implicitamente un elemento, corrispondente alla remunerazione dell'attività lavorativa esercitata dal proprietario o dai componenti della famiglia. Tale reddito da lavoro indipendente presenta caratteristiche di retribuzione e caratteristiche di utile per effetto delle attività esercitate nella funzione di imprenditore. Questo reddito, che a rigore di termini non costituisce né unicamente retribuzioni né esclusivamente utili, è designato come «reddito misto».

8.20 Nel caso della produzione per uso proprio dei servizi di abitazione da parte delle famiglie che occupano le abitazioni di cui sono proprietarie, la voce a saldo del conto della generazione dei redditi primari è il risultato di gestione (e non il reddito misto).



Tavola 8.3 —  Conto II.1.1: Conto della generazione dei redditi primari

Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1n/B.1*n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

1 150

 

 

1 150

11

11

98

44

986

D.1

Redditi da lavoro dipendente

950

 

 

950

6

11

63

29

841

D.11

Retribuzioni lorde

200

 

 

200

5

0

55

5

145

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

181

 

 

181

4

0

51

4

132

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

168

 

 

168

4

0

48

4

122

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

 

 

13

0

0

3

0

10

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

19

 

 

19

1

0

4

1

13

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

18

 

 

18

1

0

4

1

12

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

 

 

1

0

0

0

0

1

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

235

 

0

235

 

 

 

 

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

141

 

0

141

 

 

 

 

 

D.21

Imposte sui prodotti

121

 

0

121

 

 

 

 

 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

17

 

0

17

 

 

 

 

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

17

 

0

17

 

 

 

 

 

D.2121

Dazi sulle importazioni

0

 

0

0

 

 

 

 

 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

3

 

0

3

 

 

 

 

 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

94

 

0

94

1

0

1

4

88

D.29

Altre imposte sulla produzione

– 44

 

0

– 44

 

 

 

 

 

D.3

Contributi

– 8

 

0

– 8

 

 

 

 

 

D.31

Contributi ai prodotti

0

 

0

0

 

 

 

 

 

D.311

Contributi alle importazioni

– 8

 

0

– 8

 

 

 

 

 

D.319

Altri contributi ai prodotti

– 36

 

0

– 36

0

– 1

0

0

– 35

D.39

Altri contributi alla produzione

452

 

 

452

3

84

27

46

292

B.2g

Risultato lordo di gestione

61

 

 

61

 

61

 

 

 

B.3g

Reddito misto lordo

214

 

 

214

3

15

27

12

157

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

8

 

 

8

 

8

 

 

 

P.51c2

Ammortamenti inclusi nel reddito misto lordo

238

 

 

238

0

69

0

34

135

B.2n

Risultato netto di gestione

53

 

 

53

 

53

 

 

 

B.3n

Reddito misto netto



Tavola 8.3 —  Conto II.1.1: Conto della generazione dei redditi primari (continuazione)

Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

1 331

94

126

155

15

1 854

 

 

1 854

B.1n/B.1*n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

1 174

82

99

132

12

1 632

 

 

1 632

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.11

Retribuzioni lorde

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.21

Imposte sui prodotti

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.2121

Dazi sulle importazioni

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.29

Altre imposte sulla produzione

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.3

Contributi

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.31

Contributi ai prodotti

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.311

Contributi alle importazioni

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.319

Altri contributi ai prodotti

 

 

 

 

 

 

 

0

 

D.39

Altri contributi alla produzione

 

 

 

 

 

 

 

0

 

B.2g

Risultato lordo di gestione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.3g

Reddito misto lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.2n

Risultato netto di gestione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.3n

Reddito misto netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8.21 A differenza del conto della generazione dei redditi primari, il conto dell'attribuzione dei redditi primari si interessa alle unità e ai settori istituzionali residenti nella loro funzione non già di produttori, bensì di percettori di redditi primari.

8.22 Per redditi primari si intendono i redditi che le unità residenti percepiscono per effetto della loro partecipazione diretta al processo di produzione, nonché i redditi che i proprietari di attività finanziarie o di risorse naturali percepiscono quale corrispettivo per aver messo a disposizione di altre unità istituzionali mezzi finanziari o risorse naturali.

8.23 Per il settore delle famiglie, i redditi da lavoro dipendente (D.1) che figurano nella sezione delle risorse del conto dell'attribuzione dei redditi primari non coincidono con quelli registrati nella rubrica D.1 nella sezione degli impieghi nel conto della generazione dei redditi primari. Nel conto della generazione dei redditi primari delle famiglie la posta nella sezione degli impieghi evidenzia gli importi corrisposti al personale alle dipendenze delle famiglie. Nel conto dell'attribuzione dei redditi primari del settore delle famiglie la posta nella sezione delle risorse evidenzia invece tutti i redditi da lavoro dipendente percepiti dalle famiglie lavorando alle dipendenze di imprese, amministrazioni pubbliche ecc. Pertanto l'importo registrato nel conto dell'attribuzione dei redditi primari delle famiglie è molto più elevato di quello indicato nel conto della generazione dei redditi primari delle famiglie.

8.24 Il conto dell'attribuzione dei redditi primari (II.1.2) può essere compilato soltanto per i settori e i sottosettori istituzionali in quanto, nel caso delle branche di attività economica,risulta impossibile disaggregare taluni flussi connessi al finanziamento (prestiti e mutui) e alle attività.

8.25 Il conto dell'attribuzione dei redditi primari è suddiviso in un conto del reddito da impresa (II.1.2.1) e in un conto della attribuzione degli altri redditi primari (II.1.2.2).



Tavola 8.4 —  Conto II.1.2: Conto dell'attribuzione dei redditi primari

Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.2g

Risultato lordo di gestione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.3g

Reddito misto lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.2n

Risultato netto di gestione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.3n

Reddito misto netto

6

 

6

 

 

 

 

 

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

6

 

6

 

 

 

 

 

 

D.11

Retribuzioni lorde

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

 

0

 

 

 

 

 

 

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.21

Imposte sui prodotti

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2121

Dazi sulle importazioni

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.3

Contributi

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.31

Contributi ai prodotti

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.311

Contributi alle importazioni

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.319

Altri contributi ai prodotti

0

 

 

 

 

 

 

 

 

D.39

Altri contributi alla produzione

435

 

44

391

6

41

42

168

134

D.4

Redditi da capitale

230

 

13

217

6

14

35

106

56

D.41

Interessi

79

 

17

62

0

 

 

15

47

D.42

Utili distribuiti dalle società

67

 

13

54

 

 

 

15

39

D.421

Dividendi

12

 

4

8

 

 

 

0

8

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

14

 

14

0

 

 

 

0

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

47

 

0

47

 

 

 

47

 

D.44

Altri redditi da investimenti

25

 

0

25

 

 

 

25

 

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

8

 

0

8

 

 

 

8

 

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

14

 

0

14

 

 

 

14

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

6

 

0

6

 

 

 

6

 

D.4431

Dividendi da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

8

 

0

8

 

 

 

8

 

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

653

 

 

65

0

27

7

0

31

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

1 864

 

 

1 864

4

1 381

198

27

254

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

1 642

 

 

1 642

1

1 358

171

15

97

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto



Tavola 8.4 —  Conto II.1.2: Conto dell'attribuzione dei redditi primari (continuazione)

Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.2g

Risultato lordo di gestione

292

46

27

84

3

452

 

 

452

B.3g

Reddito misto lordo

 

 

 

61

 

61

 

 

61

B.2n

Risultato netto di gestione

135

34

0

69

0

238

 

 

238

B.3n

Reddito misto netto

 

 

 

53

 

53

 

 

53

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

1 154

 

1 154

2

 

1 156

D.11

Retribuzioni lorde

 

 

 

954

 

954

2

 

956

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 

 

 

200

 

200

0

 

200

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

181

 

181

0

 

181

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

168

 

168

0

 

168

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

13

 

13

0

 

13

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

19

 

19

0

 

19

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

18

 

18

0

 

18

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

1

 

1

0

 

1

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

 

235

 

 

235

 

 

235

D.21

Imposte sui prodotti

 

 

141

 

 

141

 

 

141

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 

 

121

 

 

121

 

 

121

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

 

 

17

 

 

17

 

 

17

D.2121

Dazi sulle importazioni

 

 

17

 

 

17

 

 

17

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

 

 

0

 

 

0

 

 

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

 

 

3

 

 

3

 

 

3

D.29

Altre imposte sulla produzione

 

 

94

 

 

94

 

 

94

D.3

Contributi

 

 

– 44

 

 

– 44

 

 

– 44

D.31

Contributi ai prodotti

 

 

– 8

 

 

– 8

 

 

– 8

D.311

Contributi alle importazioni

 

 

0

 

 

0

 

 

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

 

 

– 8

 

 

– 8

 

 

– 8

D.39

Altri contributi alla produzione

 

 

– 36

 

 

– 36

 

 

– 36

D.4

Redditi da capitale

96

149

22

123

7

397

38

 

435

D.41

Interessi

33

106

14

49

7

209

21

 

230

D.42

Utili distribuiti dalle società

10

25

7

20

0

62

17

 

79

D.421

Dividendi

10

25

5

13

0

53

14

 

67

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 

 

2

7

 

9

3

 

12

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

7

0

3

0

14

0

 

14

D.44

Altri redditi da investimenti

8

8

1

30

0

47

0

 

47

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

5

0

0

20

0

25

0

 

25

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

 

 

8

 

8

0

 

8

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

3

8

1

2

0

14

0

 

14

D.4431

Dividendi da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

1

3

0

2

0

6

0

 

6

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

2

5

1

0

0

8

0

 

8

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

3

0

21

0

65

 

 

65

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8.26 Lo scopo del conto del reddito da impresa è quello di determinare un saldo contabile equivalente al concetto di utili correnti prima della distribuzione e al lordo dell'imposta sul reddito, quale è normalmente utilizzato in contabilità aziendale.

8.27 Nel caso delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, tale conto riguarda soltanto le loro attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita.

8.28 Il reddito da impresa corrisponde al risultato di gestione o al reddito misto (nella sezione delle risorse del conto):

più

i redditi da capitale da percepire con riguardo alle attività finanziarie e alle altre attività appartenenti all'impresa (nella sezione delle risorse);

meno

gli interessi da versare sui debiti contratti dall'impresa, gli altri redditi da investimenti da corrispondere e i canoni da pagare per la locazione da parte dell'impresa di terreni e di altre risorse naturali (nella sezione degli impieghi).

I redditi da capitale da corrispondere sotto forma di dividendi, di redditi prelevati dai membri delle quasi-società o di utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero non sono detratti dal reddito da impresa.

8.29 Lo scopo del conto dell'attribuzione degli altri redditi primari è quello di tornare dal concetto di reddito da impresa al concetto di redditi primari. Esso contiene pertanto gli elementi dei redditi primari non inclusi nel conto del reddito da impresa:

a) nel caso delle società, i dividendi distribuiti, i redditi prelevati dai membri delle quasi-società e gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (nella sezione degli impieghi);

b) nel caso delle famiglie:

1) i redditi da capitale da corrispondere, fatta eccezione per i canoni di locazione e gli interessi da pagare nel quadro di attività imprenditoriali (nella sezione degli impieghi);

2) i redditi da lavoro dipendente (nella sezione delle risorse);

3) i redditi da capitale da percepire, fatta eccezione per quelli da ricevere nel quadro di attività imprenditoriali (nella sezione delle risorse);

c) nel caso delle amministrazioni pubbliche:

1) i redditi da capitale da corrispondere, fatta eccezione per quelli connessi alle attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (nella sezione degli impieghi);

2) le imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi (nella sezione delle risorse);

3) i redditi da capitale da percepire, fatta eccezione per quelli connessi alle attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (nella sezione delle risorse).



Tavola 8.5 —  Conto II.1.2.1: Conto del reddito da impresa

Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.2g

Risultato lordo di gestione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.3g

Reddito misto lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.2n

Risultato netto di gestione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.3n

Reddito misto netto

240

 

 

240

 

 

 

153

87

D.4

Redditi da capitale

162

 

 

162

 

 

 

106

56

D.41

Interessi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.42

Utili distribuiti dalle società

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.421

Dividendi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

47

 

 

47

 

 

 

47

 

D.44

Altri redditi da investimenti

25

 

 

25

 

 

 

25

 

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

8

 

 

8

 

 

 

8

 

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

14

 

 

14

 

 

 

14

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

31

 

 

31

 

 

 

0

31

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

343

 

 

343

 

 

 

42

301

B.4g

Reddito lordo da impresa

174

 

 

174

 

 

 

30

144

B.4n

Reddito netto da impresa



Tavola 8.5 —  Conto II.1.2.1: Conto del reddito da impresa (continuazione)

Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.2g

Risultato lordo di gestione

292

46

27

84

3

452

 

 

452

B.3g

Reddito misto lordo

 

 

 

61

 

61

 

 

61

B.2n

Risultato netto di gestione

135

34

0

69

0

238

 

 

238

B.3n

Reddito misto netto

 

 

 

53

 

53

 

 

53

D.4

Redditi da capitale

96

149

 

 

 

245

 

 

245

D.41

Interessi

33

106

 

 

 

139

 

 

139

D.42

Utili distribuiti dalle società

10

25

 

 

 

35

 

 

35

D.421

Dividendi

10

25

 

 

 

35

 

 

35

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 

 

 

 

 

0

 

 

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

7

 

 

 

11

 

 

11

D.44

Altri redditi da investimenti

8

8

 

 

 

16

 

 

16

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

5

 

 

 

 

5

 

 

5

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

 

 

 

 

0

 

 

0

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

3

8

 

 

 

11

 

 

11

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

3

 

 

 

44

 

 

44

B.4g

Reddito lordo da impresa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.4n

Reddito netto da impresa

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tavola 8.5 —  Conto II.1.2.2: Conto dell'attribuzione degli altri redditi primari

Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.4g

Reddito lordo da impresa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.4n

Reddito netto da impresa

6

 

6

 

 

 

 

 

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

6

 

6

 

 

 

 

 

 

D.11

Retribuzioni lorde

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.21

Imposte sui prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2121

Dazi sulle importazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.29

Altre imposte sulla produzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.3

Contributi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.31

Contributi ai prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.311

Contributi alle importazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.319

Altri contributi ai prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.39

Altri contributi alla produzione

214

 

63

151

6

41

42

15

47

D.4

Redditi da capitale

68

 

13

55

6

14

35

 

 

D.41

Interessi

98

 

36

62

 

 

 

15

47

D.42

Utili distribuiti dalle società

54

 

0

54

 

 

 

15

39

D.421

Dividendi

44

 

36

8

 

 

 

 

8

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

14

 

14

0

 

 

 

 

 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.44

Altri redditi da investimenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

34

 

 

34

0

27

7

 

 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

1 864

 

 

1 864

4

1 381

198

27

254

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

1 642

 

 

1 642

1

1 358

171

15

97

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto



Tavola 8.5 —  Conto II.1.2.2: Conto dell'attribuzione degli altri redditi primari (continuazione)

Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.4g

Reddito lordo da impresa

301

42

 

 

 

343

 

 

343

B.4n

Reddito netto da impresa

144

30

 

 

 

174

 

 

174

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

1 154

 

1 154

2

 

1 156

D.11

Retribuzioni lorde

 

 

 

954

 

954

2

 

956

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 

 

 

200

 

200

 

 

200

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

181

 

181

 

 

181

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

19

 

19

 

 

19

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

 

235

 

 

235

 

 

235

D.21

Imposte sui prodotti

 

 

141

 

 

141

 

 

141

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 

 

121

 

 

121

 

 

121

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

 

 

17

 

 

17

 

 

17

D.2121

Dazi sulle importazioni

 

 

17

 

 

17

 

 

17

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

 

 

0

 

 

0

 

 

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

 

 

3

 

 

3

 

 

3

D.29

Altre imposte sulla produzione

 

 

94

 

 

94

 

 

94

D.3

Contributi

 

 

– 44

 

 

– 44

 

 

– 44

D.31

Contributi ai prodotti

 

 

– 8

 

 

– 8

 

 

– 8

D.311

Contributi alle importazioni

 

 

0

 

 

0

 

 

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

 

 

– 8

 

 

– 8

 

 

– 8

D.39

Altri contributi alla produzione

 

 

– 36

 

 

– 36

 

 

– 36

D.4

Redditi da capitale

 

 

22

123

7

152

38

 

190

D.41

Interessi

 

 

14

49

7

70

21

 

91

D.42

Utili distribuiti dalle società

 

 

7

20

0

27

17

 

44

D.421

Dividendi

 

 

5

13

0

18

14

 

32

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 

 

2

7

0

9

3

 

12

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

 

 

0

3

0

3

0

 

3

D.44

Altri redditi da investimenti

 

 

1

30

0

31

0

 

31

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

 

 

0

20

0

20

0

 

20

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

 

0

8

0

8

0

 

8

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

 

1

2

0

3

0

 

3

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

 

 

0

21

0

21

 

 

21

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8.30 Il conto della distribuzione secondaria del reddito illustra il modo in cui il saldo dei redditi primari di un settore istituzionale è ridistribuito tra imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc., contributi e prestazioni sociali (esclusi i trasferimenti sociali in natura) e altri trasferimenti correnti.

8.31 La voce a saldo del conto è il reddito disponibile, il quale rispecchia le operazioni correnti e rappresenta l'importo a disposizione per consumi finali o risparmio.

8.32 I contributi sociali sono registrati nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori istituzionali responsabili della gestione delle assicurazioni sociali. Nel caso in cui tali contributi siano versati dai datori di lavoro per i propri dipendenti, essi sono dapprima inclusi, giacché formano parte del costo del lavoro, tra i redditi da lavoro dipendente nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari dei datori di lavoro; inoltre, sono registrati come redditi da lavoro dipendente nella sezione delle risorse del conto dell'attribuzione dei redditi primari delle famiglie in quanto corrispondono a prestazioni a beneficio delle famiglie.

I contributi sociali registrati nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie si intendono al netto del compenso del servizio dei fondi pensione e delle altre imprese di assicurazione, le cui risorse sono costituite, in tutto o in parte, da contributi sociali effettivi.

Nella tavola figura una posta di rettifica per il compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale. I contributi sociali netti (D.61) sono registrati al netto di tale compenso, ma, in considerazione della difficoltà di operare una loro ripartizione tra le componenti della rubrica D.61, nella tavola sono presentati al lordo del compenso. La rubrica D.61 rappresenta quindi la somma delle sue componenti, al netto di tale posta di rettifica.

8.33 Il conto di redistribuzione del reddito in natura offre un'immagine più ampia del reddito delle famiglie perché include i flussi relativi all'utilizzo dei beni e dei servizi individuali che tali famiglie ricevono gratuitamente dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, ossia i trasferimenti sociali in natura. Ne risultano facilitate le comparazioni nel tempo in caso di variazione delle condizioni sociali ed economiche o di condizioni differenti; inoltre ciò permette di integrare l'analisi del ruolo rivestito dalle amministrazioni pubbliche nella redistribuzione del reddito.

8.34 I trasferimenti sociali in natura sono registrati nella sezione delle risorse del conto di redistribuzione del reddito in natura per quanto concerne le famiglie e nella sezione degli impieghi per quanto concerne le amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

8.35 La voce a saldo del conto di redistribuzione del reddito in natura è costituita dal reddito disponibile corretto, che costituisce la prima posta nella sezione delle risorse del conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto (II.4.2).



Tavola 8.6 —  Conto II.2: Conto della distribuzione secondaria del reddito

Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

1 229

 

17

1 212

7

582

248

277

98

 

Trasferimenti correnti

213

 

1

212

0

178

0

10

24

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

204

 

1

203

0

176

0

7

20

D.51

Imposte sul reddito

9

 

 

9

0

2

0

3

4

D.59

Altre imposte correnti

333

 

0

333

 

333

 

 

 

D.61

Contributi sociali netti

181

 

0

181

 

181

 

 

 

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

168

 

0

168

 

168

 

 

 

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

 

0

13

 

13

 

 

 

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

19

 

0

19

 

19

 

 

 

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

18

 

0

18

 

18

 

 

 

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

 

0

1

 

1

 

 

 

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

129

 

0

129

 

129

 

 

 

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

115

 

0

115

 

115

 

 

 

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

14

 

0

14

 

14

 

 

 

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

10

 

0

10

 

10

 

 

 

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

8

 

0

8

 

8

 

 

 

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

2

 

0

2

 

2

 

 

 

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

– 6

 

0

– 6

 

– 6

 

 

 

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

384

 

0

384

5

0

112

205

62

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

53

 

0

53

 

 

53

 

 

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

45

 

0

45

 

 

45

 

 

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

8

 

0

8

 

 

8

 

 

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

279

 

0

279

5

0

7

205

62

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

250

 

0

250

3

0

5

193

49

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

29

 

0

29

2

0

2

12

13

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

52

 

 

52

 

 

52

 

 

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

299

 

16

283

2

71

136

62

12

D.7

Altri trasferimenti correnti

58

 

2

56

0

31

4

13

8

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

44

 

1

43

0

31

4

0

8

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

14

 

1

13

 

 

 

13

 

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

60

 

12

48

 

 

 

48

 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

45

 

0

45

 

 

 

45

 

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

15

 

12

3

 

 

 

3

 

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

96

 

0

96

 

 

96

 

 

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

23

 

1

22

 

 

22

 

 

D.74

Aiuti internazionali correnti

53

 

1

52

2

40

5

1

4

D.75

Trasferimenti correnti diversi

36

 

0

36

0

29

5

1

1

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

8

 

1

7

 

7

 

 

 

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

9

 

0

9

2

4

0

0

3

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

9

 

 

9

 

 

9

 

 

D.76

Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

1 826

 

 

1 826

37

1 219

317

25

228

B.6g

Reddito disponibile lordo

1 604

 

 

1 604

34

1 196

290

13

71

B.6n

Reddito disponibile netto



Tavola 8.6 —  Conto II.2: Conto della distribuzione secondaria del reddito (continuazione)

Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

254

27

198

1 381

4

1 864

 

 

1 864

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

97

15

171

1 358

1

1 642

 

 

1 642

 

Trasferimenti correnti

72

275

367

420

40

1 174

55

 

1 229

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

 

 

213

 

 

213

0

 

213

D.51

Imposte sul reddito

 

 

204

 

 

204

0

 

204

D.59

Altre imposte correnti

 

 

9

 

 

9

 

 

9

D.61

Contributi sociali netti

66

212

50

0

5

333

0

 

333

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

31

109

38

0

3

181

0

 

181

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

27

104

35

0

2

168

0

 

168

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

4

5

3

0

1

13

0

 

13

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

12

2

4

0

1

19

0

 

19

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

12

1

4

0

1

18

0

 

18

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

1

0

0

0

1

0

 

1

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

25

94

9

0

1

129

0

 

129

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

19

90

6

0

0

115

0

 

115

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

6

4

3

0

1

14

0

 

14

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

 

10

 

 

 

10

0

 

10

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

 

8

 

 

 

8

0

 

8

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

 

2

 

 

 

2

0

 

2

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

2

3

 

1

 

6

0

 

6

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

 

 

 

384

 

384

0

 

384

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

 

 

 

53

 

53

0

 

53

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

 

 

 

45

 

45

0

 

45

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

 

 

 

8

 

8

0

 

8

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

 

 

 

279

 

279

0

 

279

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

 

 

 

250

 

250

0

 

250

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

 

 

 

29

 

29

0

 

29

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

 

 

 

52

 

52

0

 

52

D.7

Altri trasferimenti correnti

6

62

104

36

36

244

55

 

299

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

 

47

 

 

 

47

11

 

58

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

 

44

 

 

 

44

 

 

44

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

 

3

 

 

 

3

11

 

14

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

6

15

1

35

0

57

3

 

60

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

6

 

1

35

 

42

3

 

45

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

 

15

 

 

 

15

0

 

15

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

 

 

96

 

 

96

0

 

96

D.74

Aiuti internazionali correnti

 

 

1

 

 

1

22

 

23

D.75

Trasferimenti correnti diversi

0

0

6

1

36

43

10

 

53

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

 

 

 

36

36

 

 

36

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

 

 

 

1

 

1

7

 

8

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

 

 

6

 

 

6

3

 

9

D.76

Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

 

 

 

 

 

 

9

 

9

B.6g

Reddito disponibile lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6n

Reddito disponibile netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conto II.3: Conto di redistribuzione del reddito in natura



Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6n

Reddito disponibile netto

215

 

 

215

31

 

184

 

 

D.63

Trasferimenti sociali in natura

211

 

 

211

31

 

180

 

 

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

4

 

 

4

 

 

4

 

 

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

1 826

 

 

1 826

6

1 434

133

25

228

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

1 604

 

 

1 604

3

1 411

106

13

71

B.7n

Reddito disponibile corretto netto



Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.6g

Reddito disponibile lordo

228

25

317

1 219

37

1 826

 

 

1 826

B.6n

Reddito disponibile netto

71

13

290

1 196

34

1 604

 

 

1 604

D.63

Trasferimenti sociali in natura

 

 

 

215

 

215

 

 

215

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

 

 

 

211

 

211

 

 

211

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

 

 

 

4

 

4

 

 

4

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8.36 Per i settori istituzionali che presentano consumi finali, il conto di utilizzazione del reddito illustra il modo in cui il reddito disponibile (o il reddito disponibile corretto) è ripartito tra la spesa per consumi finali (o i consumi finali effettivi) e il risparmio.

8.37 Nel sistema dei conti, soltanto le amministrazioni pubbliche, le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le famiglie presentano consumi finali. Inoltre, il conto di utilizzazione del reddito comprende, per le famiglie e per i fondi pensione, una posta di rettifica (D.8 — Rettifica per variazione dei diritti pensionistici) che si ricollega alle modalità di registrazione delle operazioni tra famiglie e fondi pensione. Le relative precisazioni sono fornite nel capitolo relativo alle operazioni di distribuzione e di redistribuzione (paragrafo 4.141).

8.38 Il conto di utilizzazione del reddito disponibile include la nozione di spesa per consumi finali finanziata dai diversi settori in questione: famiglie, amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

8.39 La voce a saldo del conto di utilizzazione del reddito disponibile è il risparmio.

8.40 Il conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto si ricollega al conto di redistribuzione del reddito in natura (II.3). Esso comprende la nozione di consumi finali effettivi, corrispondenti al valore dei beni e servizi effettivamente a disposizione delle famiglie per consumi finali anche nel caso in cui il loro acquisto sia finanziato dalle amministrazioni pubbliche o da organizzazioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Di conseguenza, i consumi finali effettivi delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie corrispondono soltanto a consumi finali collettivi.

8.41 A livello del totale dell'economia, le spese per consumi finali e i consumi finali effettivi coincidono: soltanto la distribuzione tra i settori istituzionali è differente. Lo stesso vale per il reddito disponibile e per il reddito disponibile corretto.

8.42 Il risparmio costituisce la voce a saldo di entrambe le versioni del conto di utilizzazione del reddito. Il suo importo è identico per tutti i settori a prescindere dal fatto che esso sia ottenuto detraendo la spesa per consumi finali dal reddito disponibile o sottraendo i consumi finali effettivi dal reddito disponibile corretto.

8.43 Il risparmio è l'importo (positivo o negativo) derivante dalle operazioni correnti, che stabilisce la relazione con l'accumulazione. Se il risparmio è positivo, il reddito non speso è utilizzato per acquistare attività o estinguere passività. Se il risparmio è negativo, talune attività sono liquidate o alcune passività aumentano.

Conto II.4.1: Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6n

Reddito disponibile netto

1 399

 

 

1 399

32

1 015

352

 

 

P.3

Spesa per consumi finali

1 230

 

 

1 230

31

1 015

184

 

 

P.31

Spesa per consumi individuali

169

 

 

169

1

 

168

 

 

P.32

Spesa per consumi collettivi

11

 

0

11

0

 

0

11

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

427

 

 

427

5

215

– 35

14

228

B.8g

Risparmio lordo

205

 

 

205

2

192

– 62

2

71

B.8n

Risparmio netto

– 13

 

– 13

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo



Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.6g

Reddito disponibile lordo

228

25

317

1 219

37

1 826

 

 

1 826

B.6n

Reddito disponibile netto

71

13

290

1 196

34

1 604

 

 

1 604

P.3

Spesa per consumi finali

 

 

 

 

 

 

 

1 399

1 399

P.31

Spesa per consumi individuali

 

 

 

 

 

 

 

1 230

1 230

P.32

Spesa per consumi collettivi

 

 

 

 

 

 

 

169

169

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

 

 

 

11

 

11

0

 

11

B.8g

Risparmio lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.8n

Risparmio netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conto II.4.2: Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto



Impieghi

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

1 399

 

 

1 399

1

1 230

168

 

 

P.4

Consumi finali effettivi

1 230

 

 

1 230

 

1 230

 

 

 

P.41

Consumi effettivi individuali

169

 

 

169

1

 

168

 

 

P.42

Consumi effettivi collettivi

11

 

0

11

0

 

0

11

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

427

 

 

427

5

215

– 35

14

228

B.8g

Risparmio lordo

205

 

 

205

2

192

– 62

2

71

B.8n

Risparmio netto

– 13

 

– 13

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo



Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

228

25

133

1 434

6

1 826

 

 

1 826

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

71

13

106

1 411

3

1 604

 

 

1 604

P.4

Consumi finali effettivi

 

 

 

 

 

 

 

1 399

1 399

P.41

Consumi effettivi individuali

 

 

 

 

 

 

 

1 230

1 230

P.42

Consumi effettivi collettivi

 

 

 

 

 

 

 

169

169

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

 

 

 

11

 

11

0

 

11

B.8g

Risparmio lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.8n

Risparmio netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conti della accumulazione (III)

8.44 I conti dell'accumulazione sono conti di flussi. Essi registrano le diverse cause delle variazioni delle attività e delle passività delle unità, nonché la variazione del loro patrimonio netto.

8.45 Le variazioni delle attività sono registrate nella sezione sinistra dei conti (con segno positivo o negativo), le variazioni delle passività e del patrimonio netto nella sezione destra (con segno positivo o negativo).

Conto del capitale (III.1)

8.46 Il conto del capitale registra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie da parte di unità residenti e misura le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio (saldo contabile finale dei conti delle operazioni correnti) e ai trasferimenti in conto capitale.

8.47 Il conto del capitale permette di determinare la misura in cui le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie sono state finanziate con il risparmio oppure con trasferimenti in conto capitale. Esso mette in evidenza un accreditamento, corrispondente all'importo di cui dispone una unità o un settore per finanziare, direttamente o indirettamente, altre unità o settori, oppure un indebitamento, corrispondente all'importo del prestito che una unità o un settore deve contrarre con altre unità o settori.

8.48 Tale conto permette di determinare le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale, corrispondenti al risparmio netto, più i trasferimenti in conto capitale da ricevere e meno i trasferimenti in conto capitale da effettuare.

8.49 Tale conto registra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie allo scopo di passare dal concetto di variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale alla nozione di accreditamento/indebitamento.

Conto finanziario (III.2)

8.50 Il conto finanziario registra, secondo il tipo di strumento finanziario, le variazioni delle attività e delle passività finanziarie che compongono la rubrica accreditamento/indebitamento. Poiché queste devono corrispondere all'eccedenza o al disavanzo a saldo del conto del capitale, riportati in questo conto come prima posta nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto, tale conto non presenta alcuna voce a saldo.

8.51 La classificazione delle attività e delle passività utilizzata nel conto finanziario è identica a quella impiegata per i conti patrimoniali.

Conto III.1.1: Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.8n

Risparmio netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.91r

Imposte in conto capitale da percepire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

192

 

– 29

221

20

236

– 81

– 16

62

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.8n

Risparmio netto

71

2

– 62

192

2

205

 

 

205

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

– 13

 

– 13

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

33

0

6

23

0

62

4

 

66

D.91r

Imposte in conto capitale da percepire

 

 

2

 

 

2

 

 

2

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

23

0

0

0

0

23

4

 

27

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

10

 

4

23

 

37

 

 

37

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 16

– 7

– 34

– 5

– 3

– 65

– 1

 

– 66

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

0

0

0

– 2

0

– 2

0

 

– 2

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

 

 

– 27

 

 

– 27

 

 

– 27

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 16

– 7

– 7

– 3

– 3

– 36

– 1

 

– 37

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

– 5

– 90

210

– 1

202

– 10

 

192



Tavola 8.11 —  Conto III.1.2: Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

414

 

 

414

5

55

38

8

308

P.5g

Investimenti lordi

192

 

 

192

2

32

11

– 4

151

P.5n

Investimenti netti

376

 

 

376

5

48

35

8

280

P.51g

Investimenti fissi lordi

359

 

 

359

5

48

35

8

263

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

358

 

 

358

5

45

38

8

262

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

9

 

 

9

1

3

0

0

5

P.5112

Acquisizioni di beni usati

– 8

 

 

– 8

– 1

0

– 3

 

– 4

P.5113

Cessioni di beni usati

17

 

 

17

 

 

 

 

17

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

– 222

 

 

– 222

– 3

– 23

– 27

– 12

– 157

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

28

 

 

28

0

2

0

0

26

P.52

Variazione delle scorte

10

 

 

10

0

5

3

0

2

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

0

 

 

0

1

4

2

0

– 7

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

0

 

 

0

1

3

2

0

– 6

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

0

 

0

0

0

1

0

0

– 1

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

0

 

0

0

 

 

 

0

0

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

 

– 10

10

– 4

174

– 103

– 1

– 56

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)



Tavola 8.11 —  Conto III.1.2: Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

– 5

– 90

210

– 1

202

– 10

 

192

P.5g

Investimenti lordi

 

 

 

 

 

 

 

414

414

P.5n

Investimenti netti

 

 

 

 

 

 

 

192

192

P.51g

Investimenti fissi lordi

 

 

 

 

 

 

 

376

376

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

359

359

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

 

 

 

 

 

 

 

358

358

P.5112

Acquisizioni di beni usati

 

 

 

 

 

 

 

9

9

P.5113

Cessioni di beni usati

 

 

 

 

 

 

 

– 8

– 8

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

17

17

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

 

 

 

 

 

 

 

– 222

– 222

P.52

Variazione delle scorte

 

 

 

 

 

 

 

28

28

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

10

10

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

0

0

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

0

0

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tavola 8.12 —  Conto III.2: Conto finanziario

Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (–)

483

 

47

436

2

189

– 10

172

83

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

0

 

1

– 1

 

 

 

– 1

 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

 

1

– 1

 

 

 

– 1

 

F.11

Oro monetario

0

 

0

0

 

 

 

0

 

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

100

 

11

89

2

64

– 26

10

39

F.2

Biglietti, monete e depositi

36

 

3

33

1

10

2

15

5

F.21

Biglietti e monete

28

 

2

26

1

27

– 27

– 5

30

F.22

Depositi trasferibili

– 5

 

 

– 5

 

 

 

– 5

 

F.221

Posizioni interbancarie

33

 

2

31

1

27

– 27

0

30

F.229

Altri depositi trasferibili

36

 

6

30

0

27

– 1

0

4

F.29

Altri depositi

95

 

9

86

– 1

10

4

66

7

F.3

Titoli di credito

29

 

2

27

0

3

1

13

10

F.31

A breve termine

66

 

7

59

– 1

7

3

53

– 3

F.32

A lungo termine

82

 

4

78

0

3

3

53

19

F.4

Prestiti

25

 

3

22

0

3

1

4

14

F.41

A breve termine

57

 

1

56

0

0

2

49

5

F.42

A lungo termine

119

 

12

107

0

66

3

28

10

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

103

 

12

91

0

53

3

25

10

F.51

Azioni e altre partecipazioni

87

 

10

77

0

48

1

23

5

F.511

Azioni quotate

9

 

2

7

0

2

1

1

3

F.512

Azioni non quotate

7

 

0

7

0

3

1

1

2

F.519

Altre partecipazioni

16

 

0

16

0

13

0

3

0

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

7

 

0

7

0

5

0

2

0

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

9

 

0

9

0

8

0

1

0

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

48

 

0

48

0

39

1

7

1

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

7

 

0

7

0

4

0

2

1

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

22

 

0

22

0

22

0

0

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

11

 

0

11

 

11

 

 

 

F.63

Diritti pensionistici

3

 

0

3

 

 

 

3

 

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

2

 

0

2

 

2

 

 

 

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

3

 

0

3

0

0

1

2

0

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

14

 

0

14

0

3

0

8

3

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

12

 

0

12

0

1

0

8

3

F.71

Strumenti finanziari derivati

5

 

0

5

0

1

0

3

1

F.711

Opzioni

7

 

0

7

0

0

0

5

2

F.712

Contratti a termine

2

 

 

2

 

2

 

 

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

25

 

10

15

1

4

5

1

4

F.8

Altri conti attivi e passivi

15

 

8

7

 

3

1

 

3

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

10

 

2

8

1

1

4

1

1

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni



Tavola 8.12 —  Conto III.2: Conto finanziario (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Operazioni e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

– 56

– 1

– 103

174

– 4

10

– 10

 

0

F

Incremento netto delle passività finanziarie

139

173

93

15

6

426

57

 

483

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

F.11

Oro monetario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

0

 

0

F.2

Biglietti, monete e depositi

 

65

37

 

 

102

– 2

 

100

F.21

Biglietti e monete

 

 

35

 

 

35

1

 

36

F.22

Depositi trasferibili

 

26

2

 

 

28

0

 

28

F.221

Posizioni interbancarie

 

– 5

 

 

 

– 5

 

 

– 5

F.229

Altri depositi trasferibili

 

31

2

 

 

33

 

 

33

F.29

Altri depositi

 

39

 

 

 

39

– 3

 

36

F.3

Titoli di credito

6

30

38

0

0

74

21

 

95

F.31

A breve termine

2

18

4

0

0

24

5

 

29

F.32

A lungo termine

4

12

34

0

0

50

16

 

66

F.4

Prestiti

21

0

9

11

6

47

35

 

82

F.41

A breve termine

4

0

3

2

2

11

14

 

25

F.42

A lungo termine

17

0

6

9

4

36

21

 

57

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

83

22

 

 

 

105

14

 

119

F.51

Azioni e altre partecipazioni

83

11

 

 

 

94

9

 

103

F.511

Azioni quotate

77

7

 

 

 

84

3

 

87

F.512

Azioni non quotate

3

4

 

 

 

7

2

 

9

F.519

Altre partecipazioni

3

 

 

 

 

3

4

 

7

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

 

11

 

 

 

11

5

 

16

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

 

5

 

 

 

5

2

 

7

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

 

6

 

 

 

6

3

 

9

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

48

0

 

 

48

0

 

48

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

 

7

 

 

 

7

0

 

7

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

 

22

 

 

 

22

0

 

22

F.63

Diritti pensionistici

 

11

 

 

 

11

0

 

11

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

 

3

 

 

 

3

0

 

3

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

2

 

 

 

2

0

 

2

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

 

3

0

 

 

3

0

 

3

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

8

0

0

0

11

3

 

14

F.71

Strumenti finanziari derivati

2

7

0

0

0

9

3

 

12

F.711

Opzioni

2

2

0

0

0

4

1

 

5

F.712

Contratti a termine

0

5

0

0

0

5

2

 

7

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

1

1

 

 

 

2

 

 

2

F.8

Altri conti attivi e passivi

26

 

9

4

 

39

– 14

 

25

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

6

0

6

4

0

16

– 1

 

15

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

20

0

3

0

0

23

– 13

 

10

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività (III.3)

8.52 Il conto delle altre variazioni delle attività e delle passività registra le variazioni delle attività e delle passività delle unità, diverse da quelle relative al risparmio e ai trasferimenti volontari di ricchezza che sono registrate nel conto finanziario e nel conto del capitale. È suddiviso nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (III.3.1) e il conto della rivalutazione delle attività e delle passività (III.3.2).

8.53 I movimenti registrati nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività hanno un'incidenza sul patrimonio netto dei conti patrimoniali delle unità, dei settori e dei sottosettori in questione. Tali variazioni, denominate «variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività», costituiscono il saldo del conto.

8.54 Il conto della rivalutazione delle attività e delle passività registra le variazioni di valore delle attività e delle passività dovute a variazioni dei loro prezzi.

Per una data attività o passività, tale variazione è misurata:

a) quale differenza tra il valore di tale attività o passività alla fine del periodo contabile e il suo valore all'inizio del periodo contabile o alla data in cui essa è stata registrata per la prima volta nel conto patrimoniale; o

b) quale differenza fra il suo valore nel momento in cui esce dal conto patrimoniale e il suo valore all'inizio del periodo contabile o alla data in cui è stata registrata per la prima volta nel conto patrimoniale.

Tale differenza è denominata «guadagno (o perdita) nominale in conto capitale».

Un guadagno nominale in conto capitale corrisponde alla rivalutazione positiva di un'attività o alla rivalutazione negativa di una passività (finanziaria).

Una perdita nominale in conto capitale corrisponde alla rivalutazione negativa di un'attività o alla rivalutazione positiva di una passività (finanziaria).

8.55 I flussi registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività modificano il patrimonio netto dei conti patrimoniali delle unità interessate. Tali variazioni, denominate «variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni o perdite nominali in conto capitale», costituiscono il saldo del conto. Esse sono registrate nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto.

8.56 Il conto della rivalutazione delle attività e delle passività è suddiviso in due sottoconti: il conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale (III.3.2.1) e il conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale (III.3.2.2).

8.57 Il conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale registra le variazioni di valore delle attività e delle passività rispetto alle variazioni del livello generale dei prezzi. Tali variazioni corrispondono alla rivalutazione necessaria per mantenere il potere d'acquisto generale delle attività e delle passività. L'indice generale dei prezzi da utilizzare per tale calcolo è l'indice dei prezzi degli impieghi finali nazionali, esclusa la variazione delle scorte.

8.58 I guadagni e le perdite reali in conto capitale misurano lo scarto tra i guadagni e le perdite nominali in conto capitale e i guadagni e le perdite neutrali in conto capitale.

8.59 Se, per una data attività, i guadagni nominali in conto capitale, al netto delle perdite nominali in conto capitale, risultano superiori ai guadagni neutrali in conto capitale, al netto delle perdite neutrali in conto capitale, l'unità che detiene tale attività consegue un guadagno reale in conto capitale. Tale guadagno rispecchia il fatto che il prezzo effettivo di tale attività è aumentato, in media, più rapidamente del livello generale dei prezzi. Viceversa, una diminuzione del prezzo relativo dell'attività comporta una perdita reale in conto capitale per l'unità che la detiene.

Simmetricamente, un aumento del prezzo relativo di una passività determina una perdita reale in conto capitale su passività, mentre una diminuzione del prezzo relativo di una passività comporta un guadagno reale in conto capitale su passività.



Tavola 8.13 —  Conto III.3.1: Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

Variazioni delle attività

Totale

S.1 Totale economia

S.15 Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14 Famiglie

S.13 Amministrazioni pubbliche

S.12 Società finanziarie

S.11 Società non finanziarie

 

Altri flussi

33

33

0

0

7

0

26

K.1

Comparsa economica di attività

3

3

 

 

3

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

30

30

0

0

4

0

26

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

26

26

 

 

4

 

22

AN.21

Risorse naturali

4

4

 

 

 

 

4

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

0

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

– 11

– 11

0

0

– 2

0

– 9

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

– 8

– 8

0

0

– 2

0

– 6

K.21

Esaurimento di risorse naturali

– 8

– 8

 

 

– 2

 

– 6

AN.21

Risorse naturali

– 3

– 3

0

0

0

0

– 3

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

0

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

– 1

– 1

 

 

 

 

– 1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

– 2

– 2

 

 

 

 

– 2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

– 11

– 11

0

0

– 6

0

– 5

K.3

Distruzioni di beni dovuti a catastrofi

– 9

– 9

 

 

– 4

 

– 5

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 2

– 2

 

 

– 2

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

0

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

0

0

0

5

0

– 5

K.4

Confische senza indennizzo

0

0

 

 

1

 

– 1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

0

 

 

4

 

– 4

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

0

 

 

 

 

AF

Attività finanziarie

2

2

0

0

0

1

1

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

1

1

 

 

 

 

1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

0

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1

1

 

 

 

1

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

0

0

0

– 4

– 2

6

K.6

Variazioni di classificazione

2

2

0

0

– 4

0

6

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

0

 

 

– 3

 

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

0

 

 

– 1

 

1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

2

2

 

 

 

 

2

AF

Attività e passività finanziarie

– 2

– 2

0

0

0

– 2

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

– 2

– 2

 

 

 

– 2

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

0

 

 

0

0

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

0

 

 

0

0

0

AF

Attività e passività finanziarie

13

13

0

0

0

– 1

14

 

Totale delle altre variazioni di volume

– 7

– 7

0

0

– 3

– 2

– 2

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 2

– 2

 

 

– 3

 

1

AN.11

Capitale fisso

– 3

– 3

 

 

 

 

– 3

AN.12

Scorte

– 2

– 2

 

 

 

– 2

 

AN.13

Oggetti di valore

17

17

0

0

3

0

14

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

9

9

0

0

1

– 2

10

AN.21

Risorse naturali

6

6

 

 

2

 

4

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

0

 

 

 

 

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

3

3

0

0

0

1

2

AF

Attività finanziarie

0

0

 

 

 

0

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

0

 

 

 

0

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

0

 

 

 

0

0

AF.3

Titoli di credito

 

 

 

 

 

0

0

AF.4

Prestiti

2

2

 

 

 

 

2

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

1

 

 

 

1

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

0

 

 

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

0

 

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Tavola 8.13 —  Conto III.3.1: Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

Altri flussi

S.11 Società non finanziarie

S.12 Società finanziarie

S.13 Amministrazioni pubbliche

S.14 Famiglie

S.15 Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1 Totale economia

Totale

K.1

Comparsa economica di attività

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

K.21

Esaurimento di risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

K.3

Distruzioni di beni dovuti a catastrofi

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

K.4

Confische senza indennizzo

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

0

0

1

0

1

1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

0

0

1

0

1

1

K.6

Variazioni di classificazione

0

0

2

0

0

2

2

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

2

0

2

0

0

2

2

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

0

2

0

0

2

2

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

0

0

0

0

0

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

0

0

0

0

0

0

 

Totale delle altre variazioni di volume

0

0

2

1

0

3

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività finanziarie

0

0

2

1

0

3

3

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

 

 

 

 

 

 

AF.3

Titoli di credito

 

 

 

 

 

 

 

AF.4

Prestiti

 

 

 

 

 

0

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

 

2

 

 

2

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

 

 

1

 

1

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

 

 

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

14

– 1

– 2

– 1

0

10

10



Tavola 8.14 —  Conto III.3.2: Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.7

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

280

 

 

280

8

80

44

4

144

AN

Attività non finanziarie

126

 

 

126

5

35

21

2

63

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

111

 

 

111

5

28

18

2

58

AN.11

Capitale fisso

7

 

 

7

 

2

1

 

4

AN.12

Scorte

8

 

 

8

 

5

2

 

1

AN.13

Oggetti di valore

154

 

 

154

3

45

23

2

81

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

152

 

 

152

3

45

23

1

80

AN.21

Risorse naturali

2

 

 

2

 

 

 

1

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

91

 

7

84

2

16

1

57

8

AF

Attività e passività finanziarie

12

 

 

12

 

 

1

11

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

 

 

0

 

 

 

 

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

44

 

4

40

1

6

 

30

3

AF.3

Titoli di credito

0

 

 

0

 

 

 

 

 

AF.4

Prestiti

35

 

3

32

1

10

 

16

5

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

 

 

0

 

 

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

 

 

0

 

 

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

 

0

 

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale



Tavola 8.14 —  Conto III.3.2: Conto della rivalutazione delle attività e delle passività (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri flussi

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

K.7

Guadagni e perdite nominali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, contratti di leasing e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

18

51

7

0

0

76

15

 

91

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

12

 

12

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF.3

Titoli di credito

1

34

7

 

 

42

2

 

44

AF.4

Prestiti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

17

17

 

 

 

34

1

 

35

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292



Tavola 8.14 —  Conto III.3.2.1 Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale

Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.71

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale

198

 

 

198

6

56

32

3

101

AN

Attività non finanziarie

121

 

 

121

5

34

20

2

60

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

111

 

 

111

5

28

18

2

58

AN.11

Capitale fisso

4

 

 

4

 

2

1

 

1

AN.12

Scorte

6

 

 

6

 

4

1

 

1

AN.13

Oggetti di valore

77

 

 

77

1

22

12

1

41

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

76

 

 

76

1

22

12

1

40

AN.21

Risorse naturali

1

 

 

1

 

 

 

 

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

148

 

12

136

3

36

8

71

18

AF

Attività e passività finanziarie

16

 

 

16

 

 

2

14

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

32

 

2

30

2

17

3

 

8

AF.2

Biglietti, monete e depositi

28

 

3

25

1

4

 

18

2

AF.3

Titoli di credito

29

 

1

28

 

 

3

24

1

AF.4

Prestiti

28

 

2

26

 

9

 

14

3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

8

 

1

7

 

5

 

1

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

 

 

0

 

 

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

7

 

3

4

 

1

 

 

3

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale



Tavola 8.14 —  Conto III.3.2.1: Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Codice

Altri flussi e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

K.71

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, contratti di leasing e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

37

68

13

5

3

126

22

 

148

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

16

 

16

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1

26

2

 

1

30

2

 

32

AF.3

Titoli di credito

1

21

4

 

 

26

2

 

28

AF.4

Prestiti

18

 

7

3

1

29

 

 

29

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

14

14

 

 

 

28

 

 

28

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

7

 

 

 

7

1

 

8

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

3

 

 

2

1

6

1

 

7

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

82

6

27

87

6

208

6

 

214



Tavola 8.14 —  Conto III.3.2.2: Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale

Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.72

Guadagni e perdite reali in conto capitale

82

 

 

82

2

24

12

1

43

AN

Attività non finanziarie

5

 

 

5

0

1

1

0

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

0

0

0

0

0

AN.11

Capitale fisso

3

 

 

3

0

0

0

0

3

AN.12

Scorte

2

 

 

2

0

1

1

0

0

AN.13

Oggetti di valore

77

 

 

77

2

23

11

1

40

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

76

 

 

76

2

23

11

0

40

AN.21

Risorse naturali

1

 

 

1

0

0

0

1

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

– 57

 

– 5

– 52

– 1

– 20

– 7

– 14

– 10

AF

Attività e passività finanziarie

– 4

 

0

– 4

0

0

– 1

– 3

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 32

 

– 2

– 30

– 2

– 17

– 3

0

– 8

AF.2

Biglietti, monete e depositi

16

 

1

15

0

2

0

12

1

AF.3

Titoli di credito

– 29

 

– 1

– 28

0

0

– 3

– 24

– 1

AF.4

Prestiti

7

 

1

6

1

1

0

2

2

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

– 8

 

– 1

– 7

0

– 5

0

– 1

– 1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

 

 

 

0

0

0

0

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

– 7

 

– 3

– 4

0

– 1

0

0

– 3

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale



Tavola 8.14 —  Conto III.3.2.2: Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri flussi e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

K.72

Guadagni e perdite reali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, contratti di leasing e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

– 19

– 17

– 6

– 5

– 3

– 50

– 7

 

– 57

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

0

0

0

0

0

– 4

 

– 4

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 1

– 26

– 2

0

– 1

– 30

– 2

 

– 32

AF.3

Titoli di credito

0

13

3

0

0

16

0

 

16

AF.4

Prestiti

– 18

0

– 7

– 3

– 1

– 29

0

 

– 29

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

3

0

0

0

6

1

 

7

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

– 7

 

 

 

– 7

– 1

 

– 8

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

0

0

0

0

0

0

 

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 3

0

0

– 2

– 1

– 6

– 1

 

– 7

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

52

4

11

9

4

80

– 2

 

78

Conti patrimoniali (IV)

8.60 I conti patrimoniali hanno lo scopo di tracciare un quadro delle attività, delle passività e del patrimonio netto delle unità all'inizio e alla fine del periodo contabile e di illustrare le variazioni che intervengono tra i conti patrimoniali. I conti sono i seguenti:

a) conto patrimoniale di apertura (IV.1);

b) conto delle variazioni patrimoniali (IV.2);

c) conto patrimoniale di chiusura (IV.3).

Conto patrimoniale di apertura (IV.1)

8.61 Il conto patrimoniale di apertura registra il valore delle attività e delle passività detenute dalle unità all'inizio del periodo contabile.

Tali elementi sono descritti con l'ausilio della classificazione delle attività e delle passività.

La loro valutazione è effettuata ai prezzi correnti all'inizio del periodo contabile. Il saldo tra attività e passività — ossia il saldo del conto — è il patrimonio netto all'inizio del periodo contabile.

Conto delle variazioni patrimoniali (IV.2)

8.62 Il conto delle variazioni patrimoniali registra le variazioni di valore delle attività e delle passività nel corso del periodo contabile ed aggrega gli importi registrati nei diversi conti dell'accumulazione, ossia le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale, le variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività e le variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale.

Conto patrimoniale di chiusura (IV.3)

8.63 Il conto patrimoniale di chiusura registra il valore delle attività e delle passività detenute dalle unità alla fine del periodo contabile. Tali elementi sono descritti impiegando la stessa classificazione utilizzata nel conto patrimoniale di apertura e sono valutati ai prezzi correnti alla fine del periodo.

Il saldo tra attività e passività costituisce il patrimonio netto alla fine del periodo contabile.

8.64 Il valore di un'attività o di una passività nel conto patrimoniale di chiusura è pari alla somma del suo valore nel conto patrimoniale di apertura e dell'importo registrato per tale attività o passività nel conto delle variazioni patrimoniali.



Tavola 8.15 —  Conto IV.1: Conti patrimoniali – Conto patrimoniale di apertura

Attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

4 621

 

 

4 621

159

1 429

789

93

2 151

AN

Attività non finanziarie

2 818

 

 

2 818

124

856

497

67

1 274

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

2 579

 

 

2 579

121

713

467

52

1 226

AN.11

Capitale fisso

114

 

 

114

1

48

22

 

43

AN.12

Scorte

125

 

 

125

2

95

8

15

5

AN.13

Oggetti di valore

1 803

 

 

1 803

35

573

292

26

877

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1 781

 

 

1 781

35

573

286

23

864

AN.21

Risorse naturali

22

 

 

22

 

 

6

3

13

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

 

 

0

 

 

 

 

3

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

9 036

 

805

8 231

172

3 260

396

3 421

982

AF

Attività e passività finanziarie

770

 

 

770

 

 

80

690

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1 587

 

105

1 482

110

840

150

 

382

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 388

 

125

1 263

25

198

 

950

90

AF.3

Titoli di credito

1 454

 

70

1 384

8

24

115

1 187

50

AF.4

Prestiti

2 959

 

345

2 614

22

1 749

12

551

280

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

496

 

26

470

4

391

20

30

25

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

21

 

0

21

0

3

0

13

5

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

361

 

134

227

3

55

19

 

150

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.90

Patrimonio netto



Tavola 8.15 —  Conto IV.1: Conti patrimoniali — Conto patrimoniale di apertura (continuazione)

Passività e patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stock e variazioni delle passività

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

3 221

3 544

687

189

121

7 762

1 274

 

9 036

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

0

770

 

770

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

1 281

102

10

38

1 471

116

 

1 587

AF.3

Titoli di credito

44

1 053

212

2

 

1 311

77

 

1 388

AF.4

Prestiti

897

 

328

169

43

1 437

17

 

1 454

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1 987

765

4

 

 

2 756

203

 

2 959

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

12

435

19

 

5

471

25

 

496

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

4

10

 

 

 

14

7

 

21

AF.8

Altri conti attivi e passivi

237

 

22

8

35

302

59

 

361

B.90

Patrimonio netto

– 88

– 30

498

4 500

210

5 090

– 469

 

4 621



Tavola 8.15 –  Conto IV.2 — Conti patrimoniali: Conto delle variazioni patrimoniali

Variazioni delle attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

482

 

 

482

11

115

57

– 4

301

AN

Attività non finanziarie

294

 

 

294

7

67

29

– 4

195

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

246

 

 

246

7

53

23

– 2

165

AN.11

Capitale fisso

32

 

 

32

0

4

1

0

27

AN.12

Scorte

16

 

 

16

0

10

5

– 2

3

AN.13

Oggetti di valore

186

 

 

186

4

48

28

0

106

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

178

 

 

178

4

48

26

– 1

101

AN.21

Risorse naturali

8

 

 

8

0

0

2

1

5

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

 

 

0

0

0

0

0

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

577

 

54

523

4

205

– 9

230

93

AF

Attività e passività finanziarie

12

 

1

11

0

0

1

10

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

100

 

11

89

2

64

– 26

10

39

AF.2

Biglietti, monete e depositi

139

 

13

126

0

16

4

96

10

AF.3

Titoli di credito

82

 

4

78

0

3

3

53

19

AF.4

Prestiti

156

 

15

141

1

76

3

44

17

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

49

 

0

49

0

39

1

8

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

14

 

0

14

0

3

0

8

3

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

25

 

10

15

1

4

5

1

4

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto dovute:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.101

al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.102

ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.103

a guadagni/ perdite nominali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1031

a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.1032

a guadagni/perdite reali in conto capitale



Tavola 8.15 —  Conto IV.2: Conti patrimoniali — Conto delle variazioni patrimoniali (continuazione)

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stock e variazioni delle passività

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

157

224

102

16

6

505

72

 

577

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

12

 

12

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

65

37

0

0

102

– 2

 

100

AF.3

Titoli di credito

7

64

45

0

0

116

23

 

139

AF.4

Prestiti

21

0

9

11

6

47

35

 

82

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

100

39

2

0

0

141

15

 

156

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

48

0

1

0

49

0

 

49

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

8

0

0

0

11

3

 

14

AF.8

Altri conti attivi e passivi

26

0

9

4

0

39

– 14

 

25

B.10

Variazioni del patrimonio netto dovute:

237

2

– 54

304

9

500

– 6

 

494

B.101

al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

– 5

90

210

– 1

202

– 10

 

192

B.102

ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

14

– 1

– 2

– 1

0

10

 

 

10

B.103

a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

B.1031

a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

82

6

27

87

6

208

6

 

214

B.1032

a guadagni/perdite reali in conto capitale

52

4

11

9

4

80

– 2

 

78



Tavola 8.15 —  Conto IV.3: Conti patrimoniali — Conto patrimoniale di chiusura

Attività

 

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e saldi contabili

5 101

 

 

5 101

170

1 544

846

89

2 452

AN

Attività non finanziarie

3 112

 

 

3 112

131

923

526

63

1 469

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

2 825

 

 

2 825

128

766

490

50

1 391

AN.11

Capitale fisso

146

 

 

146

1

52

23

0

70

AN.12

Scorte

141

 

 

141

2

105

13

13

8

AN.13

Oggetti di valore

1 989

 

 

1 989

39

621

320

26

983

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1 959

 

 

1 959

39

621

312

22

965

AN.21

Risorse naturali

30

 

 

30

0

0

8

4

18

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

3

 

 

0

0

0

0

0

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

9 613

 

859

8 754

176

3 465

387

3 651

1 075

AF

Attività e passività finanziarie

782

 

1

781

0

0

81

700

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1 687

 

116

1 571

112

904

124

10

421

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 527

 

138

1 389

25

214

4

1 046

100

AF.3

Titoli di credito

1 536

 

74

1 462

8

27

118

1 240

69

AF.4

Prestiti

3 115

 

360

2 755

23

1 825

15

595

297

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

545

 

26

519

4

430

21

38

26

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

35

 

 

35

0

6

0

21

8

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

386

 

144

242

4

59

24

1

154

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.90

Patrimonio netto



Tavola 8.15 —  Conto IV.3: Conti patrimoniali — Conto patrimoniale di chiusura (continuazione)

Passività e patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

Corrispondenti registrazioni nei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri flussi e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Totale

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.11

Capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.12

Scorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.13

Oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.21

Risorse naturali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

3 378

3 768

789

205

127

8 267

1 346

 

9 613

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

782

 

782

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

1 346

139

10

38

1 573

114

 

1 687

AF.3

Titoli di credito

51

1 117

257

2

0

1 427

100

 

1 527

AF.4

Prestiti

918

0

337

180

49

1 484

52

 

1 536

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2 087

804

6

0

0

2 897

218

 

3 115

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

12

483

19

1

5

520

25

 

545

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

7

18

0

0

0

25

10

 

35

AF.8

Altri conti attivi e passivi

263

0

31

12

35

341

45

 

386

B.90

Patrimonio netto

149

– 28

444

4 804

219

5 590

– 475

 

5 115

CONTI DEL RESTO DEL MONDO (V)

8.65 I conti del resto del mondo registrano le operazioni tra unità residenti e non residenti. Il resto del mondo non costituisce un settore istituzionale a sé stante, ma nell'ambito del sistema dei conti assolve una funzione simile a quella di un settore.

8.66 La sequenza dei conti del resto del mondo rispecchia quella dei conti dei settori istituzionali:

a) conti delle operazioni correnti;

b) conti dell'accumulazione;

c) conti patrimoniali.

8.67 I conti di cui al paragrafo 8.66, lettere da a) a c), sono compilati nell'ottica del resto del mondo. Pertanto, quella che per il resto del mondo è una risorsa, per il totale dell'economia costituisce un impiego e viceversa. Analogamente, un'attività finanziaria detenuta dal resto del mondo rappresenta una passività per il totale dell'economia e viceversa. Un'eccezione è rappresentata dall'oro fisico detenuto come attività di riserva che, pur non avendo una passività di contropartita, è registrato nel conto finanziario in considerazione dell'importanza del suo ruolo nei pagamenti internazionali.

Conti delle operazioni correnti

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi (V.I)

8.68 In tale conto, le importazioni di beni e servizi sono registrate nella sezione delle risorse e le esportazioni di beni e servizi nella sezione degli impieghi. La voce a saldo del conto, di importo pari al saldo tra risorse e impieghi, è denominata «saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo». Se il saldo è positivo si ha eccedenza per il resto del mondo e disavanzo per il totale dell'economia; il contrario se il saldo è negativo.

8.69 Sia le importazioni sia le esportazioni sono valutate alla frontiera doganale del paese esportatore. Ma mentre i valori delle esportazioni sono rilevati a prezzi «franco a bordo» (FOB), i valori delle importazioni sono rilevati a prezzi «costo, assicurazione e nolo» (CIF), ossia a prezzi comprensivi dei costi di trasporto e di assicurazione dal paese di origine fino al paese importatore. Al fine di ridurre il valore delle importazioni ad un prezzo franco a bordo che rifletta il valore alla frontiera del paese d'origine, l'elemento CIF deve essere detratto dal valore delle merci misurato al punto d'ingresso nel paese importatore. Tale elemento CIF è poi attribuito alle attività di servizi appropriate, come importazioni nel caso in cui i servizi siano prestati da unità non residenti o come produzione interna se resi da unità residenti.

Se sono prestati da unità residenti, i servizi di trasporto e di assicurazione inclusi nel prezzo FOB di importazione di beni (ossia tra la fabbrica e la frontiera del paese esportatore) devono essere inclusi dall'economia che importa i beni nel valore delle esportazioni di servizi. Al contrario, allorché sono prestati da unità non residenti, i servizi di trasporto e di assicurazione inclusi nel valore FOB di esportazione di beni devono essere inclusi dall'economia che esporta i beni nel valore delle importazioni di servizi.

Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (V.II)

8.70 Il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti ha lo scopo di determinare il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo, il quale, nel sistema dei conti, corrisponde al risparmio dei settori istituzionali. Tale conto compendia tutti i conti che per un settore istituzionale vanno dal conto dell'attribuzione dei redditi primari al conto di utilizzazione del reddito.

8.71 Il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti presenta, nella sezione delle risorse, il saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo. Esso registra inoltre, nella sezione delle risorse o nella sezione degli impieghi, tutte le operazioni di distribuzione e di redistribuzione che possono implicare il resto del mondo, fatta eccezione per i trasferimenti in conto capitale.

Conti dell'accumulazione del resto del mondo (V.III)

8.72 Il conto del capitale del resto del mondo registra le acquisizioni al netto delle cessioni, da parte di unità non residenti, di attività non prodotte e misura le variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale.

8.73 La voce a saldo del conto del capitale è costituita dall'accreditamento o dall'indebitamento del resto del mondo. Essa corrisponde, ma con segno opposto, alla somma degli accreditamenti, o degli indebitamenti, dei settori istituzionali residenti.

8.74 La struttura del conto finanziario del resto del mondo è identica a quella del conto finanziario dei settori istituzionali.

8.75 Come per i settori istituzionali, anche per il resto del mondo sono determinate successivamente variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività e dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale, con questi ultimi ripartiti in guadagni e perdite reali in conto capitale e guadagni e perdite neutrali in conto capitale.

8.76 La mancanza di attività prodotte nei conti della accumulazione e nei conti patrimoniali del resto del mondo discende dalla convenzione di creare un'unità istituzionale fittizia, supponendo che il resto del mondo acquisisca un'attività finanziaria. Il contrario vale per le attività detenute in altre economie da unità residenti.

Conti patrimoniali (V.IV)

8.77 I conti patrimoniali del resto del mondo comprendono attività e passività finanziarie. Essi registrano, nella sezione delle attività, anche il totale delle acquisizioni, al netto delle cessioni, tra unità non residenti e residenti di oro monetario e di diritti speciali di prelievo.



Tavola 8.16 —  Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo)

Impieghi

Risorse

P.6

Esportazioni di beni e servizi

540

P.7

Importazioni di beni e servizi

499

P.61

Esportazioni di beni

462

P.71

Importazioni di beni

392

P.62

Esportazioni di servizi

78

P.72

Importazioni di servizi

107

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

– 41

 

 

 



Tavola 8.16 —  Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo) (continuazione)

Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

6

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

– 41

D.11

Retribuzioni lorde

6

 

 

 

 

 

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

2

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

0

D.11

Retribuzioni lorde

2

D.21

Imposte sui prodotti

0

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

0

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

0

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

0

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.2121

Dazi sulle importazioni

0

 

 

 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

0

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

 

D.21

Imposte sui prodotti

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

0

 

 

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

0

D.3

Contributi

0

D.2121

Dazi sulle importazioni

0

D.31

Contributi ai prodotti

0

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

0

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

0

 

 

 

D.39

Altri contributi alla produzione

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

D.4

Redditi da capitale

44

D.3

Contributi

0

D.41

Interessi

13

D.31

Contributi ai prodotti

0

D.42

Utili distribuiti dalle società

17

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.421

Dividendi

13

D.319

Altri contributi ai prodotti

0

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

4

D.39

Altri contributi alla produzione

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

14

 

 

 

D.44

Altri redditi da investimenti

0

D.4

Redditi da capitale

38

 

 

 

D.41

Interessi

21

 

Trasferimenti correnti

17

D.42

Utili distribuiti dalle società

17

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

1

D.421

Dividendi

14

D.51

Imposte sul reddito

1

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

3

D.59

Altre imposte correnti

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.61

Contributi sociali netti

0

D.44

Altri redditi da investimenti

0

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 

 

 

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 

Trasferimenti correnti

55

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc.

0

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.51

Imposte sul reddito

0

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.59

Altre imposte correnti

 

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.61

Contributi sociali netti

0

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

0

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

0

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

0

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

0

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

0

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

0

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

0

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

0

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

0

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

0

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

0

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

0

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

0

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

0

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

0

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

0

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

0

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

0

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

 

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

16

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

0

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

2

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

0

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

1

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

0

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

1

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

0

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

12

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

0

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

0

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

0

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

12

D.7

Altri trasferimenti correnti

55

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

0

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

11

D.74

Aiuti internazionali correnti

1

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

0

D.75

Trasferimenti correnti diversi

1

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

11

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

0

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

3

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

1

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

3

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

0

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

0

 

 

 

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

D.74

Aiuti internazionali correnti

22

 

 

 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

10

 

 

 

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

0

 

 

 

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

7

 

 

 

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

3

 

 

 

D.76

Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

9

 

 

 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

– 13

 

 

 

Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo) (continuazione)



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

– 13

 

 

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

4

 

 

 

D.91r

Imposte in conto capitale da percepire

 

 

 

 

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

4

 

 

 

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

 

 

 

 

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 1

 

 

 

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

 

 

 

 

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

 

 

 

 

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 1

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

– 10

 

 

 



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

 

 

 

 

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

0

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

– 10

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

0

 

 

 

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

0

 

 

 

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

 

 

 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

– 10

 

 

 



Tavola 8.16 —  Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo) (continuazione)

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

47

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

57

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.11

Oro monetario

1

F.11

Oro monetario

 

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.2

Biglietti, monete e depositi

11

F.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

F.21

Biglietti e monete

3

F.21

Biglietti e monete

1

F.22

Depositi trasferibili

2

F.22

Depositi trasferibili

0

F.221

Posizioni interbancarie

 

F.221

Posizioni interbancarie

 

F.229

Altri depositi trasferibili

2

F.229

Altri depositi trasferibili

 

F.29

Altri depositi

6

F.29

Altri depositi

– 3

F.3

Titoli di credito

9

F.3

Titoli di credito

21

F.31

A breve termine

2

F.31

A breve termine

5

F.32

A lungo termine

7

F.32

A lungo termine

16

F.4

Prestiti

4

F.4

Prestiti

35

F.41

A breve termine

3

F.41

A breve termine

14

F.42

A lungo termine

1

F.42

A lungo termine

21

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

12

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

14

F.51

Azioni e altre partecipazioni

12

F.51

Azioni e altre partecipazioni

9

F.511

Azioni quotate

10

F.511

Azioni quotate

3

F.512

Azioni non quotate

2

F.512

Azioni non quotate

2

F.519

Altre partecipazioni

0

F.519

Altre partecipazioni

4

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

0

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

5

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

0

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

2

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

0

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

3

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

0

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

0

F.63

Diritti pensionistici

0

F.63

Diritti pensionistici

0

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

0

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

0

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

0

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

0

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

0

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

F.71

Strumenti finanziari derivati

0

F.71

Strumenti finanziari derivati

3

F.711

Opzioni

0

F.711

Opzioni

1

F.712

Contratti a termine

0

F.712

Contratti a termine

2

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

 

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

 

F.8

Altri conti attivi e passivi

10

F.8

Altri conti attivi e passivi

– 14

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

8

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

– 1

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

2

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

– 13



Tavola 8.16 —  Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo) (continuazione)

Altri flussi

K.1

Comparsa economica di attività

0

K.1

Comparsa economica di attività

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.21

Esaurimento di risorse naturali

0

K.21

Esaurimento di risorse naturali

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.21

Risorse naturali

0

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.4

Confische senza indennizzo

0

K.4

Confische senza indennizzo

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività finanziarie

0

AF

Attività finanziarie

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.6

Variazioni di classificazione

0

K.6

Variazioni di classificazione

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

 

Totale delle altre variazioni di volume

0

 

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

0

AN.11

Capitale fisso

0

AN.12

Scorte

0

AN.12

Scorte

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività finanziarie

0

AF

Attività finanziarie

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

0

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

 

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo) (continuazione)



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+)/perdite (–) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (+)/perdite (–) nominali in conto capitale

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AF

Attività e passività finanziarie

15

AN.21

Risorse naturali

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

12

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.3

Titoli di credito

2

AF

Attività finanziarie

7

AF.4

Prestiti

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.3

Titoli di credito

4

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.4

Prestiti

0

AF.8

Altri conti passivi

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi

0

 

 

 

 

 

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

4



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+)/perdite (–) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (+)/perdite (–) neutrali in conto capitale

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AF

Attività finanziarie

22

AN.21

Risorse naturali

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

16

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.3

Titoli di credito

2

AF

Attività finanziarie

12

AF.4

Prestiti

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.3

Titoli di credito

3

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.4

Prestiti

1

AF.8

Altri conti passivi

1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi

3

 

 

 

 

 

 

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

6



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+)/perdite (–) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (+)/perdite (–) reali in conto capitale

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AF

Attività finanziarie

– 7

AN.21

Risorse naturali

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 4

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.3

Titoli di credito

0

AF

Attività finanziarie

– 5

AF.4

Prestiti

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 1

AF.3

Titoli di credito

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.4

Prestiti

– 1

AF.8

Altri conti passivi

– 1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 1

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi

– 3

 

 

 

 

 

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

– 2

Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo) (continuazione)



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività finanziarie

1 274

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

770

AN.21

Risorse naturali

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

116

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.3

Titoli di credito

77

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.4

Prestiti

17

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

203

AF

Attività finanziarie

805

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

25

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

7

AF.2

Biglietti, monete e depositi

105

AF.8

Altri conti passivi

59

AF.3

Titoli di credito

125

 

 

 

AF.4

Prestiti

70

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

345

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

26

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi

134

 

 

 

 

 

 

B.90

Patrimonio netto

– 469



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

 

AF

Passività finanziarie

72

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

12

AN.21

Risorse naturali

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

AF.3

Titoli di credito

23

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.4

Prestiti

35

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

15

AF

Attività finanziarie

54

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

AF.2

Biglietti, monete e depositi

11

AF.8

Altri conti passivi

– 14

AF.3

Titoli di credito

13

 

 

 

AF.4

Prestiti

4

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

15

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi

10

 

 

 

 

 

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto dovute:

– 6

 

 

 

B.101

al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

– 10

 

 

 

B.102

ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

 

 

 

B.103

a guadagni/perdite nominali in conto capitale

4

 

 

 

B.1031

a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

6

 

 

 

B.1032

a guadagni/perdite reali in conto capitale

– 2



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

 

AF

Passività finanziarie

1 346

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

782

AN.21

Risorse naturali

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

114

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

AF.3

Titoli di credito

100

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.4

Prestiti

52

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

218

AF

Attività finanziarie

859

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

25

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

10

AF.2

Biglietti, monete e depositi

116

AF.8

Altri conti passivi

45

AF.3

Titoli di credito

138

 

 

 

AF.4

Prestiti

74

 

 

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

360

 

 

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

26

 

 

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

 

 

 

AF.8

Altri conti attivi

144

 

 

 

 

 

 

B.90

Patrimonio netto

– 475

CONTO DEI BENI E SERVIZI (0)

8.78 Il conto dei beni e servizi è inteso a illustrare, per gruppo di prodotti e per il totale dell'economia, le risorse e gli impieghi di prodotti. Il conto, che non rientra nella sequenza generale dei conti, illustra l'identità tra risorse e impieghi di prodotti nell'economia. A livello aggregato, evidenzia la corrispondenza tra risorse e impieghi di prodotti nelle righe delle tavole delle risorse e degli impieghi.

8.79 Esso presenta pertanto, per gruppo di prodotti e per il totale dell'economia, le risorse (produzione e importazioni) e gli impieghi di beni e servizi (consumi intermedi, consumi finali, investimenti fissi lordi, variazione delle scorte, acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore ed esportazioni).

8.80 Poiché la produzione è valutata ai prezzi base e gli impieghi ai prezzi di acquisto, è necessario includere nella sezione delle risorse le imposte sui prodotti (al netto dei contributi ai prodotti).

8.81 Gli impieghi sono registrati nella sezione destra del conto di equilibrio dei beni e servizi e le risorse nella sezione sinistra, ossia nella sezione opposta a quella nei conti delle operazioni correnti per i settori istituzionali, dato che i flussi di prodotti costituiscono la contropartita dei flussi monetari.

8.82 Il conto dei beni e servizi è in equilibrio per definizione e non presenta pertanto alcuna voce a saldo.



Tavola 8.17 —  Conto 0: Conto dei beni e servizi

Risorse

Impieghi

P.1

Produzione

3 604

P.2

Consumi intermedi

1 883

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

3 077

P.3

Spesa per consumi finali

1 399

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

147

P.31

Spesa per consumi individuali

1 230

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

380

P.32

Spesa per consumi collettivi

169

D.21

Imposte sui prodotti

141

P.5g

Investimenti lordi

414

D.31

Contributi ai prodotti

– 8

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

359

P.7

Importazioni di beni e servizi

499

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

358

P.71

Importazioni di beni

392

P.5112

Acquisizioni di beni usati

9

P.72

Importazioni di servizi

107

P.5113

Cessioni di beni usati

– 8

 

 

 

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

17

 

 

 

P.52

Variazione delle scorte

28

 

 

 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

10

 

 

 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

540

 

 

 

P.61

Esportazioni di beni

462

 

 

 

P.62

Esportazioni di servizi

78

CONTI ECONOMICI INTEGRATI

8.83 I conti economici integrati forniscono una visione sintetica dei conti di un'economia, segnatamente i conti delle operazioni correnti, i conti dell'accumulazione e i conti patrimoniali.

Essi riuniscono in un'unica tavola i conti di tutti i settori istituzionali, del totale dell'economia e del resto del mondo e bilanciano tutti i flussi e tutte le attività e passività. Essi consentono inoltre di rilevare direttamente gli aggregati.

8.84 Nella tavola dei conti economici integrati, gli impieghi, le attività e le variazioni delle attività sono registrate nella sezione sinistra mentre le risorse, le passività e le variazioni delle passività e del patrimonio netto sono registrate nella sezione destra.

8.85 Nell'intento di rappresentare l'intero processo economico senza appesantire eccessivamente la tavola, i livelli di aggregazione utilizzati sono i più elevati compatibilmente con la necessità di consentire la comprensione della struttura del sistema.

8.86 Nelle colonne della tavola figurano i settori istituzionali: società non finanziarie, società finanziarie, amministrazioni pubbliche, istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e famiglie. Sono previste inoltre altre colonne: una per il totale dell'economia, una per il resto del mondo e una per assicurare l'equilibrio tra gli impieghi e le risorse dei beni e dei servizi.

8.87 Le righe della tavola rappresentano le diverse rubriche di operazioni, attività e passività, saldi contabili e taluni aggregati.

Conti economici integrati



Impieghi

 

 

 

 

 

 

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

Resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministr. pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e altri flussi, consistenze e saldi contabili

1.  Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

499

499

 

 

 

 

 

 

 

P.7

Importazioni di beni e servizi

540

 

540

 

 

 

 

 

 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

3 604

3 604

 

 

 

 

 

 

 

P.1

Produzione

1 883

 

 

1 883

17

115

222

52

1 477

P.2

Consumi intermedi

133

133

 

 

 

 

 

 

 

D.21-D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

1 854

 

 

1 854

15

155

126

94

1 331

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

222

 

 

222

3

23

27

12

157

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

1 632

 

 

1 632

12

132

99

82

1 174

B.1n/B.1*n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

– 41

 

– 41

 

 

 

 

 

 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

II.1.1  Conto della generazione dei redditi primari

1 150

 

 

1 150

11

11

98

44

986

D.1

Redditi da lavoro dipendente

191

 

0

191

 

 

 

 

 

D.2-D.3

Imposte (al netto dei contributi) sulla produzione e sulle importazioni

133

 

0

133

 

 

 

 

 

D.21-D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

58

 

0

58

1

– 1

1

4

53

D.29-D.39

Altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione

452

 

 

452

3

84

27

46

292

B.2g

Risultato lordo di gestione

61

 

 

61

 

61

 

 

 

B.3g

Reddito misto lordo

238

 

 

238

0

69

0

34

135

B.2n

Risultato netto di gestione

53

 

 

53

 

53

 

 

 

B.3n

Reddito misto netto

II.1.2  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

435

 

44

391

6

41

42

168

134

D.4

Redditi da capitale

1 864

 

 

1 864

4

1 381

198

27

254

B.5g/B.5*g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

1 642

 

 

1 642

1

1 358

171

15

97

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

II.2  Conto della distribuzione secondaria del reddito

213

 

1

212

0

178

0

10

24

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

333

 

0

333

 

333

 

 

 

D.61

Contributi sociali netti

384

 

0

384

5

0

112

205

62

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

299

 

16

283

2

71

136

62

12

D.7

Altri trasferimenti correnti

1 826

 

 

1 826

37

1 219

317

25

228

B.6g

Reddito disponibile lordo

1 604

 

 

1 604

34

1 196

290

13

71

B.6n

Reddito disponibile netto

II.3  Conto di redistribuzione del reddito in natura

215

 

 

215

31

 

184

 

 

D.63

Trasferimenti sociali in natura

1 826

 

 

1 826

6

1 434

133

25

228

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

1 604

 

 

1 604

3

1 411

106

13

71

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

II.4  Conto di utilizzazione del reddito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.6n

Reddito disponibile netto

1 399

 

 

1 399

1

1 230

168

 

 

P.4

Consumi finali effettivi

1 399

 

 

1 399

32

1 015

352

 

 

P.3

Spesa per consumi finali

11

 

0

11

0

 

0

11

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

427

 

 

427

5

215

– 35

14

228

B.8g

Risparmio lordo

205

 

 

205

2

192

– 62

2

71

B.8n

Risparmio netto

– 13

 

– 13

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo



Risorse

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

 

 

 

 

 

Operazioni e altri flussi, consistenze e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

P.7

Importazioni di beni e servizi

 

 

 

 

 

 

499

 

499

I.  Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 

 

 

 

 

 

 

540

540

P.1

Produzione

2 808

146

348

270

32

3 604

 

 

3 604

P.2

Consumi intermedi

 

 

 

 

 

 

 

1 883

1 883

D.21-D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

 

 

 

 

 

133

 

 

133

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

1 331

94

126

155

15

1 854

 

 

1 854

II.1.1.  Conto della generazione dei redditi primari

II.1.2  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

157

12

27

23

3

222

 

 

222

B.1n/B.1*n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

1 174

82

99

132

12

1 632

 

 

1 632

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

– 41

 

– 41

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

1 154

 

1 154

2

 

1 156

D.2-D.3

Imposte (al netto dei contributi) sulla produzione e sulle importazioni

 

 

191

 

 

191

0

 

191

D.21-D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

 

 

133

 

 

133

0

 

133

D.29-D.39

Altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione

 

 

58

 

 

58

0

 

58

B.2g

Risultato lordo di gestione

292

46

27

84

3

452

 

 

452

B.3g

Reddito misto lordo

 

 

 

61

 

61

 

 

61

B.2n

Risultato netto di gestione

135

34

0

69

0

238

 

 

238

B.3n

Reddito misto netto

 

 

 

53

 

53

 

 

53

D.4

Redditi da capitale

96

149

22

123

7

397

38

 

435

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

254

27

198

1 381

4

1 864

 

 

1 864

II.2  Conto della distribuzione secondaria del reddito

B.5n/B.5*n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

97

15

171

1 358

1

1 642

 

 

1 642

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

 

 

213

 

 

213

0

 

213

D.61

Contributi sociali netti

66

213

50

0

4

333

0

 

333

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

 

 

 

384

 

384

0

 

384

D.7

Altri trasferimenti correnti

6

62

104

36

36

244

55

 

299

B.6g

Reddito disponibile lordo

228

25

317

1 219

37

1 826

 

 

1 826

II.3  Conto di redistribuzione del reddito in natura

B.6n

Reddito disponibile netto

71

13

290

1 196

34

1 604

 

 

1 604

D.63

Trasferimenti sociali in natura

 

 

 

215

 

215

 

 

215

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

228

25

133

1 434

6

1 826

 

 

1 826

II.4  Conto di utilizzazione del reddito

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

71

13

106

1 411

3

1 604

 

 

1 604

B.6g

Reddito disponibile lordo

228

25

317

1 219

37

1 826

 

 

1 826

B.6n

Reddito disponibile netto

71

13

290

1 196

34

1 604

 

 

1 604

P.4

Consumi finali effettivi

 

 

 

 

 

 

 

1 399

1 399

P.3

Spesa per consumi finali

 

 

 

 

 

 

 

1 399

1 399

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

 

 

 

11

 

11

0

 

11

B.8g

Risparmio lordo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.8n

Risparmio netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conti economici integrati



Variazioni delle attività

 

 

 

 

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

Resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministr. pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e altri flussi, consistenze e saldi contabili

III.1.1  Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.8n

Risparmio netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare (–)

192

 

– 29

221

20

236

– 81

– 16

62

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

III.1.2  Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

414

 

 

414

5

55

38

8

308

P.5g

Investimenti lordi

– 222

 

 

– 222

– 3

– 23

– 27

– 12

– 157

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (–)

28

 

 

28

0

2

0

0

26

P.52

Variazione delle scorte

10

 

 

10

0

5

3

0

2

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

0

 

0

0

1

4

2

0

– 7

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

0

 

– 10

10

– 4

174

– 103

– 1

– 56

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

III.2  Conto finanziario

483

 

47

436

2

189

– 10

172

83

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

0

 

1

– 1

 

 

0

– 1

 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

100

 

11

89

2

64

– 26

10

39

F.2

Biglietti, monete e depositi

95

 

9

86

– 1

10

4

66

7

F.3

Titoli di credito

82

 

4

78

0

3

3

53

19

F.4

Prestiti

119

 

12

107

0

66

3

28

10

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

48

 

0

48

0

39

1

7

1

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

14

 

0

14

0

3

0

8

3

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

25

 

10

15

1

4

5

1

4

F.8

Altri conti attivi e passivi

III.3.1  Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

33

 

 

33

0

0

7

0

26

K.1

Comparsa economica di attività

– 11

 

 

– 11

0

0

– 2

 

– 9

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

– 11

 

 

– 11

0

0

– 6

0

– 5

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

0

 

 

0

0

0

5

0

– 5

K.4

Confische senza indennizzo

2

 

 

2

0

2

0

1

1

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

 

 

0

0

0

– 4

– 2

6

K.6

Variazioni di classificazione

13

 

 

13

0

0

0

– 1

14

 

Totale delle altre variazioni di volume

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di cui:

– 7

 

 

– 7

0

0

– 3

– 2

– 2

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

17

 

 

17

0

0

3

0

14

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

3

 

 

3

0

0

0

1

2

AF

Attività e passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

III.3.2  Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.7

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

280

 

 

280

8

80

44

4

144

AN

Attività non finanziarie

126

 

 

126

5

35

21

2

63

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

154

 

0

154

3

45

23

2

81

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

91

 

7

84

2

16

1

57

8

AF

Attività e passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni (+)/perdite (–) nominali in conto capitale



Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

 

 

 

 

 

Operazioni e altri flussi, stock e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

B.8n

Risparmio netto

71

2

– 62

192

2

205

 

 

205

II.1.1  Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

 

 

 

 

 

– 13

 

– 13

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

33

0

6

23

0

62

4

 

66

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare (–)

– 16

– 7

– 34

– 5

– 3

– 65

– 1

 

– 66

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

– 5

– 90

210

– 1

202

– 10

 

192

II.1.2  Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

P.5g

Investimenti lordi

 

 

 

 

 

 

 

414

414

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (–)

 

 

 

 

 

 

 

– 222

 

P.52

Variazione delle scorte

 

 

 

 

 

 

 

28

28

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 

 

 

 

 

 

 

10

10

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

0

 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

– 56

– 1

– 103

174

– 4

10

– 10

 

0

III.2  Conto finanziario

F

Incremento netto delle passività

139

173

93

15

6

426

57

 

483

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

F.2

Biglietti, monete e depositi

 

65

37

 

 

102

– 2

 

100

F.3

Titoli di credito

6

30

38

0

0

74

21

 

95

F.4

Prestiti

21

0

9

11

6

47

35

 

82

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

83

22

 

 

 

105

14

 

119

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

48

0

 

 

48

0

 

48

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

8

0

0

0

11

3

 

14

F.8

Altri conti attivi e passivi

26

 

9

4

 

39

– 14

 

25

K.1

Comparsa economica di attività

 

 

 

 

 

 

 

 

 

II.3.1  Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.4

Confische senza indennizzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

0

0

1

0

1

 

 

1

K.6

Variazioni di classificazione

0

0

2

0

0

2

 

 

2

 

Totale delle altre variazioni di volume

0

0

2

1

0

3

 

 

3

 

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

0

2

1

0

3

 

 

3

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

14

– 1

– 2

– 1

0

10

 

 

10

K.7

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

II.3.2  Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

18

51

7

0

0

76

15

 

91

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni (+)/perdite (–) nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

Conti economici integrati



 

 

 

 

S.1

S.15

S.14

S.13

S.12

S.11

 

 

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

Resto del mondo

Totale economia

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Amministr. pubbliche

Società finanziarie

Società non finanziarie

 

Operazioni e altri flussi, stock e saldi contabili

IV.1  Conto patrimoniale di apertura

4 621

 

 

4 621

159

1 429

789

93

2 151

AN

Attività non finanziarie

2 818

 

 

2 818

124

856

497

67

1 274

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1 803

 

 

1 803

35

573

292

26

877

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

9 036

 

805

8 231

172

3 260

396

3 421

982

AF

Attività e passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.90

Patrimonio netto

IV.2  Conto delle variazioni patrimoniali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale delle variazioni delle attività

480

 

 

480

11

115

57

– 4

301

AN

Attività non finanziarie

294

 

 

294

7

67

29

– 4

195

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

186

 

 

186

4

48

28

0

106

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

577

 

54

523

4

205

– 9

230

93

AF

Attività e passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.10

Totale delle variazioni del patrimonio netto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.101

Risparmio e trasferimenti in conto capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.102

Altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.103

Guadagni (+)/perdite (–) nominali in conto capitale

IV.3  Conto patrimoniale di chiusura

5 101

 

 

5 101

170

1 544

846

89

2 452

AN

Attività non finanziarie

3 112

 

 

3 112

131

923

526

63

1 469

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1 989

 

 

1 989

39

621

320

26

983

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

9 613

 

859

8 754

176

3 465

387

3 651

1 075

AF

Attività e passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B.90

Patrimonio netto



 

 

S.11

S.12

S.13

S.14

S.15

S.1

 

 

 

 

 

Operazioni e altri flussi, stock e saldi contabili

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministr. pubbliche

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Totale economia

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IV.1  Conto patrimoniale di apertura

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

3 221

3 544

687

189

121

7 762

1 274

 

9 036

B.90

Patrimonio netto

– 88

– 30

498

4 500

210

5 090

– 469

 

4 621

 

Totale delle variazioni delle attività

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IV.2  Conto delle variazioni patrimoniali

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

157

224

102

16

6

505

72

 

577

B.10

Totale delle variazioni del patrimonio netto

237

4

– 54

304

9

500

– 6

 

494

B.101

Risparmio e trasferimenti in conto capitale

88

– 5

– 90

210

– 1

202

– 10

 

192

B.102

Altre variazioni di volume delle attività e delle passività

14

– 1

– 2

– 1

0

10

 

 

10

B.103

Guadagni (+)/perdite (–) nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

AN

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IV.3  Conto patrimoniale di chiusura

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF

Attività e passività finanziarie

3 378

3 768

789

205

127

8 267

1 346

 

9 613

B.90

Patrimonio netto

149

– 26

444

4 804

219

5 590

– 475

 

5 115

AGGREGATI

8.88 Gli aggregati sono indicatori sintetici del risultato dell'attività del totale dell'economia e grandezze di riferimento fondamentali per l'analisi macroeconomica e per le comparazioni nel tempo e nello spazio.

Prodotto interno lordo (PIL) ai prezzi di mercato

8.89 Il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato rappresenta il risultato finale dell'attività di produzione delle unità produttrici residenti. Può essere definito in tre modi:

a) metodo della produzione: il PIL è pari alla somma del valore aggiunto lordo dei diversi settori istituzionali o delle diverse branche di attività economica, più le imposte sui prodotti e meno i contributi ai prodotti (che non sono attribuiti a settori o a branche di attività economica). Esso rappresenta anche la voce a saldo del conto della produzione del totale dell'economia;

b) metodo della spesa: il PIL è pari alla somma degli impieghi finali di beni e servizi (consumi finali e investimenti lordi) da parte delle unità istituzionali residenti, più le esportazioni e meno le importazioni di beni e servizi;

c) metodo del reddito: il PIL è pari alla somma degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari del totale dell'economia (redditi da lavoro dipendente, imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi, risultato lordo di gestione e reddito misto del totale dell'economia).

8.90 Detraendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il prodotto interno netto (PIN) ai prezzi di mercato.

Risultato di gestione del totale dell'economia

8.91 Il risultato lordo (o netto) di gestione del totale dell'economia corrisponde alla somma dei risultati lordi (o netti) di gestione delle diverse branche di attività economica o dei diversi settori istituzionali.

Reddito misto del totale dell'economia

8.92 Il reddito misto lordo (o netto) del totale dell'economia coincide con il reddito misto lordo (o netto) del settore delle famiglie.

Reddito da impresa del totale dell'economia

8.93 Il reddito lordo (o netto) da impresa del totale dell'economia corrisponde alla somma dei redditi lordi (o netti) da impresa dei diversi settori.

Reddito nazionale (ai prezzi di mercato)

8.94 Il reddito nazionale lordo (o netto) (ai prezzi di mercato) rappresenta il totale dei redditi primari percepibili dalle unità istituzionali residenti: redditi da lavoro dipendente, imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi, redditi da capitale (da percepire meno quelli da corrispondere), risultato (lordo o netto) di gestione e reddito misto (lordo o netto).

Il reddito nazionale lordo (ai prezzi di mercato) equivale al PIL al netto dei redditi primari che le unità istituzionali residenti corrispondono a unità non residenti e più i redditi primari che le unità residenti percepiscono dal resto del mondo.

Il reddito nazionale non è un concetto di produzione, bensì un concetto di reddito, che è più significativo se espresso in termini netti, ossia al netto degli ammortamenti.

Reddito nazionale disponibile

8.95 Il reddito nazionale disponibile lordo (o netto) è pari alla somma dei redditi disponibili lordi (o netti) dei settori istituzionali. Il reddito nazionale disponibile lordo (o netto) corrisponde al reddito nazionale lordo (o netto) (ai prezzi di mercato) meno i trasferimenti correnti (imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc., contributi sociali, prestazioni sociali e altri trasferimenti correnti) da corrispondere a unità non residenti, più i trasferimenti correnti che le unità residenti ricevono dal resto del mondo.

Risparmio

8.96 Tale aggregato misura la parte di reddito nazionale disponibile che non è utilizzata per la spesa per consumi finali. Il risparmio nazionale lordo (o netto) è pari alla somma dei risparmi lordi (o netti) dei diversi settori istituzionali.

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

8.97 La voce a saldo del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti rappresenta l'eccedenza (se è negativa) o il disavanzo (se è positiva) per il totale dell'economia delle sue operazioni correnti (scambi di beni e servizi, redditi primari, trasferimenti correnti) con il resto del mondo.

Accreditamento (+) o indebitamento (–) del totale dell'economia

8.98 L'accreditamento (+) o l'indebitamento (–) del totale dell'economia è pari alla somma degli accreditamenti o degli indebitamenti dei settori istituzionali. Esso rappresenta le risorse nette che il totale dell'economia mette a disposizione del resto del mondo (se di segno positivo) o riceve dal resto del mondo (se di segno negativo). L'accreditamento (+) o l'indebitamento (–) del totale dell'economia coincidono — ma con segno opposto — con l'indebitamento (–) o l'accreditamento (+) del resto del mondo.

Patrimonio netto del totale dell'economia

8.99 Il patrimonio netto del totale dell'economia corrisponde alla somma dei patrimoni netti dei settori istituzionali. Esso rappresenta il valore delle attività non finanziarie del totale dell'economia, al netto del saldo delle attività e passività finanziarie del resto del mondo.

Spese ed entrate delle amministrazioni pubbliche

Le spese e le entrate delle amministrazioni pubbliche sono definite con riferimento a un elenco delle rubriche del SEC.

8.100 Le spese delle amministrazioni pubbliche comprendono le seguenti rubriche del SEC, registrate nella sezione degli impieghi dei conti delle amministrazioni pubbliche, ad eccezione di D.3, che è registrata nella sezione delle risorse dei conti delle amministrazioni pubbliche:

P.2

Consumi intermedi

P.5

Investimenti lordi

D.1

Redditi da lavoro dipendente

D.29

Altre imposte sulla produzione, da versare

D.3

Contributi, da erogare

D.4

Redditi da capitale, da corrispondere

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc.

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

D.7

Altri trasferimenti correnti

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

Le entrate delle amministrazioni pubbliche comprendono le seguenti rubriche del SEC, registrate nella sezione delle risorse dei conti delle amministrazioni pubbliche, ad eccezione di D.39, che è registrata nella sezione degli impieghi dei conti delle amministrazioni pubbliche:

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

P.131

Pagamenti per produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni, da percepire

D.39

Altri contributi alla produzione, da percepire

D.4

Redditi da capitale da percepire

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc.

D.61

Contributi sociali netti

D.7

Altri trasferimenti correnti

D.9r

Trasferimenti in conto capitale, da ricevere

Per definizione, la differenza fra le entrate e le spese delle amministrazioni pubbliche equivale all'accreditamento (+)/indebitamento (–) del settore delle amministrazioni pubbliche.

Le operazioni inerenti a D.41 (interessi), D.73 (trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche), D.92 (contributi agli investimenti) e D.99 (altri trasferimenti in conto capitale) sono consolidate. Le altre operazioni non sono consolidate.




CAPITOLO 9

TAVOLE DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI E QUADRO DELLE INTERDIPENDENZE TRA GLI OPERATORI ECONOMICI

INTRODUZIONE

9.01 Scopo del presente capitolo è fornire una panoramica delle tavole delle risorse e degli impieghi e del quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici.

9.02 Al centro del quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici si collocano le tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti e a prezzi dell’anno precedente. Il quadro è completato dalle tavole input-output simmetriche che sono ricavate dalle tavole delle risorse e degli impieghi sulla base di ipotesi o di dati aggiuntivi.

Le tavole delle risorse e degli impieghi e le tavole input-output simmetriche possono essere ampliate e modificate per fini specifici, come la compilazione di conti della produttività, di conti del lavoro, di conti trimestrali, di conti regionali e di conti ambientali in termini fisici o monetari.

9.03 Le tavole delle risorse e degli impieghi sono matrici che descrivono i valori delle operazioni sui prodotti dell’economia nazionale, disaggregate per tipologia di prodotti e per branca di attività economica. Tali tavole presentano:

a) la struttura dei costi di produzione e il reddito generato dai processi di produzione;

b) i flussi di beni e servizi prodotti nell’ambito dell’economia nazionale;

c) i flussi di beni e servizi tra l’economia interna e il resto del mondo. A fini di analisi nel contesto europeo è necessario operare una distinzione tra flussi intra-UE e flussi con paesi extra-UE.

9.04 Una tavola delle risorse presenta le risorse di beni e servizi per prodotto e per branca produttrice e distingue tra risorse delle branche interne e importazioni. La tavola 9.1 fornisce una presentazione schematica di una tavola delle risorse.



Tavola 9.1 —  Presentazione schematica di una tavola delle risorse

Risorse

Branche di attività economica produttrici

Resto del mondo

Totale

Prodotti

Valore della produzione

Valore delle importazioni

Totale delle risorse per prodotto

Totale

Totale della produzione per branca

Totale delle importazioni

Totale delle risorse

9.05 Una tavola degli impieghi presenta gli impieghi dei beni e servizi ripartiti per prodotto e per tipo di impiego. Gli impieghi presentati nelle colonne sono i seguenti:

a) consumi intermedi per branca di attività economica;

b) spesa per consumi finali di famiglie, amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

c) investimenti lordi; e

d) esportazioni.

Nelle colonne, tra i consumi intermedi per branca di attività economica, la tavola presenta le seguenti componenti del valore aggiunto lordo:

a) redditi da lavoro dipendente;

b) altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione;

c) reddito misto netto, risultato netto di gestione e ammortamenti.

La tavola 9.2 fornisce una presentazione schematica di una tavola degli impieghi.



Tavola 9.2 —  Presentazione schematica di una tavola degli impieghi

Impieghi

Branche di attività economica

Consumi finali

Investimenti lordi

Resto del mondo

Totale

Prodotti

 

 

 

 

 

Totale

Consumi intermedi

Consumi finali

Investimenti lordi

Esportazioni

Totale degli impieghi

Componenti del valore aggiunto

Redditi da lavoro dipendente

Altre imposte al netto dei contributi

Risultato netto di gestione

Ammortamenti

 

9.06 Nelle tavole delle risorse e degli impieghi valgono le identità di seguito indicate:

a) per ogni branca di attività economica la produzione è pari alla somma dei consumi intermedi e del valore aggiunto lordo;

b) per ogni prodotto le risorse sono pari alla somma di tutti gli impieghi presentati in righe bilanciate delle tavole delle risorse e degli impieghi.

Tale identità vale soltanto nel caso in cui le risorse e gli impieghi siano valutati sulla stessa base: ossia entrambi ai prezzi di acquisto o entrambi ai prezzi base (cfr. paragrafi 9.30-9.33).

Di conseguenza, per ciascun prodotto:

risorse ai prezzi di acquisto =

produzione per prodotto ai prezzi base

più

importazioni ai prezzi base

più

margini commerciali e di trasporto

più

imposte al netto dei contributi sui prodotti

= impieghi del prodotto ai prezzi di acquisto, che sono uguali a:

domanda intermedia del prodotto

più

spesa per consumi finali

più

investimenti lordi

più

esportazioni

A livello di totale economia, la domanda intermedia totale è pari al totale dei consumi intermedi. I margini commerciali e di trasporto sono pari a zero per l’intera economia in quanto sono compensati dalla produzione delle branche che realizzano tali margini e quindi questa identità può essere espressa come:

produzione + importazioni + imposte sui prodotti al netto dei contributi = consumi intermedi + consumi finali + investimenti lordi + esportazioni

pertanto

produzione – consumi intermedi + imposte sui prodotti al netto dei contributi

= consumi finali + investimenti lordi + esportazioni al netto delle importazioni

che dimostra l’equivalenza della misurazione del PIL con il metodo della produzione e con il metodo della spesa.

c)  Il valore aggiunto lordo rappresenta la differenza tra la produzione e i consumi intermedi per branca di attività economica. Esso coincide con la somma dei redditi generati. Il valore aggiunto lordo è pari alla somma di: redditi da lavoro dipendente, ammortamenti, risultato netto di gestione/reddito misto netto e altre imposte al netto dei contributi sulla produzione. Ciò consente di controllare la coerenza tra i due metodi di misurazione del PIL: il metodo del reddito e il metodo della produzione.

9.07 Le tavole delle risorse e degli impieghi costituiscono il quadro centrale di riferimento per le analisi per branca di attività economica, quali le analisi della produzione, del valore aggiunto, dei redditi da lavoro dipendente, dell’occupazione, del risultato di gestione/reddito misto, delle imposte al netto dei contributi sulla produzione, degli investimenti fissi lordi, degli ammortamenti e delle consistenze di capitale.

9.08 Nelle tavole delle risorse e degli impieghi figurano i flussi registrati nei seguenti conti:

a) il conto di equilibrio dei beni e servizi;

b) il conto della produzione;

c) il conto della generazione dei redditi primari.

Tali conti presentano la generazione dei redditi e le risorse e gli impieghi di beni e servizi per settore istituzionale. Le tavole delle risorse e degli impieghi possono integrare tali informazioni presentando una disaggregazione per branca di attività economica ed evidenziando variazioni di prezzo e di volume. Le informazioni per settore istituzionale nei conti per settore e le informazioni per branca di attività economica nelle tavole delle risorse e degli impieghi possono essere collegate mediante una tavola di classificazione incrociata quale quella mostrata nella tavola 9.3.



Tavola 9.3 —  Tavola di collegamento tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore

 

Branche di attività economica (NACE)

Totale

Settore

 

 

S.11  Società non finanziarie

 

 

Consumi intermedi

 

 

Valore aggiunto lordo

 

 

Redditi da lavoro dipendente

 

 

Altre imposte al netto dei contributi sulla produzione

 

 

Ammortamenti

 

 

Risultato netto di gestione/reddito misto netto

 

 

Produzione

 

 

Investimenti fissi lordi

 

 

Consistenze di capitale fisso

 

 

Occupati

 

 

S.12  Società finanziarie

 

 

Consumi intermedi

 

 

 

 

Occupati

 

 

S.13  Amministrazioni pubbliche

 

 

S.14  Famiglie

 

 

S.142  Lavoratori indipendenti

 

 

Servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

 

 

S.15  Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

 

432Totale dei settori

 

 

Consumi intermedi

 

 

….

 

 

Occupati

 

 

9.09 Una tavola input-output simmetrica è presentata nella tavola 9.4. Si tratta di una matrice che evidenzia la corrispondenza tra risorse e impieghi attraverso la suddivisione della produzione prodotto per prodotto o branca per branca e che presenta dettagliatamente le operazioni per consumi intermedi e impieghi finali. Vi è una importante differenza concettuale fra una tavola input-output simmetrica e una tavola degli impieghi: in quest’ultima tavola, le registrazioni descrivono il modo in cui i prodotti sono utilizzati dalle branche di attività economica come consumi intermedi, mentre, nella tavola input-output simmetrica, sono possibili due presentazioni alternative:

a) le registrazioni mettono in evidenza il modo in cui i prodotti sono utilizzati come consumi intermedi per la produzione di prodotto; o

b) le registrazioni descrivono il modo in cui la produzione di una branca di attività economica è utilizzata come consumo intermedio delle altre branche per creare la produzione delle branche.

Di conseguenza, in una tavola input-output simmetrica è utilizzata, tanto per le righe quanto per le colonne, o una classificazione per prodotto o una classificazione per branca di attività economica.



Tavola 9.4 —  Presentazione schematica di una tavola input-output simmetrica per i prodotti

 

Prodotti risultanti dalla produzione

Consumi finali

Investimenti lordi

Resto del mondo

Totale

Prodotti impiegati

Consumi intermedi

Consumi finali delle famiglie, delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi

Esportazioni

 

Totale

 

 

 

 

 

Componenti del valore aggiunto lordo

 

 

 

 

 

Resto del mondo

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

9.10 La maggior parte delle informazioni statistiche che possono essere ottenute dalle unità di produzione illustra quali tipi di prodotti esse hanno prodotto e venduto e, normalmente in misura meno dettagliata, quali tipi di prodotti esse hanno acquistato e impiegato. Il formato delle tavole delle risorse e degli impieghi è concepito in modo da accogliere questo tipo di informazioni statistiche (ossia prodotti impiegati per branca di attività economica).

9.11 Per contro, solo raramente sono disponibili informazioni del tipo «prodotto per prodotto» oppure «branca per branca», quali sono richieste dalla tavola input-output simmetrica. Ad esempio, le indagini sulle branche di attività economica solitamente forniscono informazioni sul tipo di prodotti impiegati nella produzione e sui beni e servizi prodotti e venduti, mentre non sono disponibili di norma informazioni sugli input utilizzati per produrre uno specifico prodotto.

9.12 Le informazioni organizzate sotto forma di tavole delle risorse e degli impieghi costituiscono il punto di partenza per la costruzione di tavole input-output simmetriche più analitiche. Le informazioni «branca per prodotto» delle tavole delle risorse e degli impieghi possono essere convertite in tavole simmetriche mediante l’aggiunta di ulteriori informazioni sulla struttura degli input o ipotizzando strutture di input o quote di mercato identiche per prodotto o per branca.

9.13 Le tavole delle risorse e degli impieghi e il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici assolvono tre diverse funzioni:

 descrizione,

 strumento statistico,

 strumento di analisi.

DESCRIZIONE

9.14 Le tavole delle risorse e degli impieghi forniscono una descrizione sistematica della generazione dei redditi, delle risorse per prodotto e degli impieghi per branca. L’evoluzione degli input e degli output dei processi di produzione delle singole branche di attività economica è presentata nel contesto dell’economia nazionale, ossia in relazione con i processi di produzione di altre branche interne e del resto del mondo e la spesa per consumi finali.

Un ruolo importante delle tavole delle risorse e degli impieghi è quello di evidenziare le variazioni che intervengono nella struttura dell’economia, ad esempio la diversa importanza che assumono le varie branche, le modifiche degli input utilizzati e dei prodotti ottenuti e le modifiche della composizione della spesa per consumi finali, degli investimenti lordi, delle importazioni e delle esportazioni. Tali variazioni possono derivare da fenomeni quali la globalizzazione, l’outsourcing, l’innovazione e da variazioni del costo del lavoro, delle imposte, dei prezzi del petrolio e dei tassi di cambio.

Le tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi dell’anno precedente sono utilizzate per compilare statistiche della crescita del PIL in volume e per descrivere le variazioni della struttura economica in termini nominali o di volume. Esse costituiscono anche un quadro nel quale inscrivere le variazioni dei prezzi nazionali e del costo del lavoro.

STRUMENTO STATISTICO

9.15 Mediante l’utilizzo di informazioni sulla produzione, la spesa e il reddito per la costruzione delle tavole delle risorse e degli impieghi e la riconciliazione di stime incoerenti è possibile compilare una serie attendibile e bilanciata di conti nazionali, inclusa la stima di aggregati fondamentali quali il PIL a prezzi correnti e a prezzi dell’anno precedente.

9.16 Per misurare il PIL ai prezzi di mercato, si possono utilizzare tre metodi: il metodo della produzione, il metodo della spesa e il metodo del reddito. Questi tre diversi metodi sono applicati in sede di compilazione delle tavole delle risorse e degli impieghi come segue:

a) Secondo il metodo della produzione, il PIL ai prezzi di mercato corrisponde alla produzione ai prezzi base meno i consumi intermedi ai prezzi di acquisto, più le imposte (al netto dei contributi) sui prodotti;

b) Secondo il metodo della spesa, il PIL ai prezzi di mercato corrisponde alla somma degli impieghi finali meno le importazioni: spesa per consumi finali + investimenti lordi + esportazioni – importazioni;

c) Secondo il metodo del reddito, il PIL ai prezzi di mercato corrisponde alla somma dei redditi da lavoro dipendente, degli ammortamenti, delle altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione e del risultato netto di gestione/reddito misto netto, più le imposte (al netto dei contributi) sui prodotti.

Una volta che le tavole delle risorse e degli impieghi vengono bilanciate si ottiene una stima unica del PIL ai prezzi di mercato.

9.17 Le tavole delle risorse e degli impieghi sono utili in particolare per stimare il PIL ai prezzi di mercato in base al metodo della produzione e della spesa. Le principali fonti di dati all’uopo disponibili sono le indagini sulle imprese e dati amministrativi quali le dichiarazioni IVA e le informazioni sulle accise. Le tavole delle risorse e degli impieghi sono utilizzate per combinare informazioni ricavate applicando i metodi della produzione e della spesa mediante il calcolo e il bilanciamento delle risorse e degli impieghi a livello di prodotto. Seguendo tale approccio, le risorse di uno specifico prodotto sono calcolate e attribuite a diversi impieghi come la spesa per consumi finali delle famiglie, i consumi intermedi e le esportazioni. Il metodo del reddito non consente un esercizio di bilanciamento altrettanto valido in quanto il risultato di gestione e il reddito misto sono normalmente stimati a saldo sulla base delle informazioni ottenute applicando gli altri due metodi. Tuttavia, il metodo del reddito migliora il bilanciamento delle tavole delle risorse e degli impieghi quando è possibile stimare la struttura delle componenti del reddito dei fattori di produzione. La coerenza delle tavole delle risorse e degli impieghi con i conti per settore può essere verificata grazie a tavole di collegamento come la tavola 9.3. Tale confronto può essere di aiuto nella stima del PIL ai prezzi di mercato, grazie alla comparazione delle informazioni ottenute dai conti profitti e perdite delle imprese con le equivalenti stime di branca.

9.18 Le tavole delle risorse e degli impieghi possono essere utilizzate per numerosi scopi statistici:

a) l’individuazione di lacune e incongruenze nelle fonti dei dati;

b) l’elaborazione di stime a saldo, ad esempio la stima dei consumi finali di specifici prodotti come residuo dopo aver attribuito gli altri impieghi dei prodotti;

c) l’elaborazione di stime mediante estrapolazioni di dati tra un periodo di base e periodi successivi per i quali sono disponibili informazioni meno attendibili; ad esempio, è possibile stimare dati annuali sulla base di dati dettagliati sulle risorse e sugli impieghi di un anno di riferimento e, successivamente, dati trimestrali per estrapolazione dal periodo di riferimento;

d) la verifica e il miglioramento della coerenza, della plausibilità e della completezza dei dati delle tavole delle risorse e degli impieghi e dei dati da esse ricavati come quelli dei conti della produzione; a tal fine, il processo di bilanciamento dei conti non è limitato alle tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti:

1) con l’ausilio di tavole come la tavola 9.3 che mostrano le relazioni con i conti per settore, è possibile effettuare una comparazione diretta tra le stime di produzione, spesa e reddito ottenute nel quadro del sistema delle risorse e degli impieghi e quelle provenienti da fonti indipendenti utilizzate nei conti per settore; la riconciliazione a questo stadio garantisce che, una volta esaurito il processo di bilanciamento tra risorse e impieghi, sia assicurata la coerenza tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore;

2) l’elaborazione di tavole input-output simmetriche a partire da quelle delle risorse e degli impieghi può consentire di individuare eventuali incongruenze e punti deboli in queste ultime tavole;

3) mediante l’elaborazione di tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti e in termini di volume per due o più anni, è possibile bilanciare simultaneamente le stime delle variazioni di volume, valore e prezzo: rispetto alla compilazione e al bilanciamento delle tavole delle risorse e degli impieghi per un unico anno considerato isolatamente e solo a prezzi correnti, ciò rappresenta un notevole incremento dell’efficacia del quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici;

e) la ponderazione e il calcolo di numeri indice e di misure di prezzo e volume, ad esempio, del PIL tramite deflazione degli impieghi finali per prodotto o applicando il metodo della doppia deflazione per branca di attività economica. La deflazione è realizzata al livello più dettagliato possibile di aggregazione delle operazioni, coerente con stime attendibili dei movimenti di prezzo, per i seguenti motivi:

1) in generale, gli indicatori di prezzo e di volume sono più rappresentativi a un basso livello di aggregazione;

2) le variazioni di qualità possono essere misurate meglio a un livello più basso di aggregazione, ad esempio è possibile tener conto di variazioni della composizione delle risorse o degli impieghi di un gruppo di prodotti;

3) gli indici dei prezzi disponibili a partire dalle statistiche dei prezzi sono spesso di tipo Laspeyres. Le conseguenze della loro applicazione in sostituzione degli indici di tipo Paasche teoricamente più appropriati sono meno gravi se essi sono impiegati a un basso livello di aggregazione.

Il bilanciamento delle risorse e degli impieghi di un prodotto è più facile quando il numero dei prodotti è più elevato e i dati di base sono disponibili a questo livello di dettaglio. La qualità dei risultati bilanciati sarà maggiore, in particolare allorché i dati sono lacunosi.

STRUMENTO DI ANALISI

9.19 Sul piano analitico un importante punto di forza delle tavole input-output è costituito dal fatto che esse consentono di misurare non solo gli effetti primari allorché si verificano, ad esempio, variazioni dei prezzi dell’energia o del costo del lavoro, ma anche gli effetti secondari o più indiretti. Ad esempio, un aumento significativo dei prezzi dell’energia colpisce non soltanto le branche di attività economica che impiegano in modo intensivo i prodotti energetici, ma anche quelle che impiegano i prodotti di tali branche. Tali effetti indiretti possono essere molto importanti perché talvolta sono più significativi degli effetti diretti.

LE TAVOLE DELLE RISORSE DEGLI IMPIEGHI PIÙ IN DETTAGLIO

Classificazioni

9.20 La classificazione utilizzata per le branche di attività economica nelle tavole delle risorse, degli impieghi e input-output è la NACE, mentre per i prodotti è utilizzata la CPA. Queste classificazioni sono integralmente coerenti tra loro: a ciascun livello di aggregazione, la CPA presenta i principali prodotti delle branche di attività economica secondo la NACE.

9.21 Nelle tavole delle risorse e degli impieghi, la classificazione dei prodotti è almeno altrettanto particolareggiata di quella delle branche di attività economica: ad esempio, il livello a tre cifre della CPA e il livello a due cifre della NACE.

9.22 La classificazione delle branche e dei prodotti può essere operata sulla base di tre diversi tipi di criteri: il criterio dell’offerta, il criterio della domanda e le dimensioni. Se è la produttività ad essere oggetto di analisi, i prodotti e i rispettivi produttori sono classificati in linea di principio secondo le tipologie di processi di produzione. Per l’analisi della domanda, i prodotti sono classificati per analogia di funzione, raggruppando ad esempio i beni di lusso, o in funzione dei canali di commercializzazione, come il tipo di punto di vendita. Ai fini delle analisi input-output si utilizza la stessa classificazione dei prodotti o delle branche di attività economica per l’offerta e per la domanda. La classificazione è definita in modo tale che le dimensioni di ciascuna classe non rappresentino una parte troppo piccola, né troppo ampia dell’economia nazionale. Ai fini delle classificazioni internazionali ciò implica che l’importanza quantitativa della maggior parte delle classi è rilevante in numerosi paesi.

9.23 Le classificazioni delle branche di attività economica e dei prodotti nei conti nazionali sono necessariamente basate su una combinazione di tali criteri, ma sono anche il frutto di retaggi storici. Perlopiù esse sono definite nell’ottica dei produttori e sono quindi poco appropriate ad analisi dell’offerta e della domanda. I compilatori e gli utilizzatori dei dati di contabilità nazionale relativi alle branche di attività economica e ai prodotti devono avere ben presente ciò che ciascuno dei gruppi effettivamente include o esclude e quali ne sono le implicazioni. Ad esempio, la branca delle attività immobiliari include i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari, mentre dalla branca delle assicurazioni sono esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale.

9.24 Le UAE locali di una stessa branca possono presentare processi di produzione differenti. Ciò può rispecchiare differenze sostanziali nell’integrazione verticale, con l’outsourcing di attività ausiliarie (quali i servizi di pulizia, le attività amministrative e di trasporto e i servizi mensa), la locazione di macchinari e il ricorso a personale fornito da agenzie di lavoro temporaneo, e in termini di marketing. Può riflettere anche differenze tra produttori legali e illegali o tra produttori di regioni diverse.

9.25 In considerazione dei cambiamenti dell’importanza economica delle differenti branche e dei diversi prodotti, dell’evoluzione dei processi di produzione e della comparsa di nuovi prodotti, le classificazioni delle branche e dei prodotti sono regolarmente aggiornate. Occorre tuttavia trovare un compromesso tra l’esigenza di procedere ad aggiornamenti al fine di mantenere il passo con l’evoluzione dell’economia e la necessità di comparabilità dei dati nel tempo, tenuto conto dei costi che tali rilevanti modifiche comportano per i produttori e per gli utilizzatori dei dati.

9.26 La classificazione dei prodotti nelle tavole delle risorse e degli impieghi è generalmente più dettagliata della classificazione delle branche. I motivi principali sono quattro:

a) i dati disponibili sui prodotti sono spesso molto più dettagliati di quelli sulle branche;

b) la produzione caratteristica di una branca può essere soggetta a prezzi e a regimi fiscali molto differenti, ad esempio in caso di differenziazione dei prezzi; le attività di compilazione e di analisi dei dati traggono beneficio dalla distinzione tra prodotti differenti;

c) al fine di consentire una deflazione di elevata qualità e la stima di misure in termini di volume, i gruppi di prodotti sono omogenei e ben collegati ai deflatori dei prezzi disponibili;

d) per garantire un processo di compilazione trasparente, sono necessari prodotti distinti allo scopo di evidenziare specifiche convenzioni di contabilità nazionale come nel caso dei servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari, dell’assicurazione e della produzione da parte delle amministrazioni pubbliche di beni e servizi destinabili e non destinabili alla vendita.

9.27 La distinzione fra produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita deve essere utilizzata soltanto per il totale della produzione per branca di attività economica; tale distinzione non è necessaria per ciascun gruppo di prodotto.

9.28 La distinzione fra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, produttori per proprio uso finale e produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita è utilizzata per branca di attività economica allorché tali tipi di produttori sono presenti. In generale, tale distinzione è pertanto operata soltanto per la sottoclassificazione di un numero molto limitato di branche quali, ad esempio, i servizi sanitari e l’istruzione.

9.29 Per analizzare l’economia degli Stati membri in una prospettiva europea o per ricavare tavole delle risorse e degli impieghi per l’intera UE, le importazioni e le esportazioni sono suddivise come segue:

a) flussi intra-UE, distinguendo tra flussi all’interno dell’Unione monetaria europea e con gli altri Stati membri;

b) importazioni ed esportazioni con paesi extra-UE.

Principi di valutazione

9.30 Nella tavola delle risorse, i flussi di beni e servizi sono valutati ai prezzi base. Nella tavola degli impieghi, i flussi di beni e servizi sono valutati ai prezzi di acquisto. Nella tavola 9.5 è illustrato il passaggio dalle risorse ai prezzi base alle risorse ai prezzi di acquisto, che consente di ottenere una valutazione coerente per le tavole delle risorse e degli impieghi. Poiché le risorse sono pari agli impieghi per prodotto, si rilevano due identità:

a) le risorse ai prezzi di acquisto sono uguali agli impieghi ai prezzi di acquisto;

b) le risorse ai prezzi base sono uguali agli impieghi ai prezzi base.

9.31 Il valore aggiunto lordo è registrato ai prezzi base. Esso rappresenta la differenza tra la produzione valutata ai prezzi base e i consumi intermedi valutati ai prezzi di acquisto.

9.32 Il valore aggiunto lordo al costo dei fattori non è un concetto utilizzato nel SEC. Esso può essere calcolato sottraendo dal valore aggiunto ai prezzi base le altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione.

9.33 Per passare dalla valutazione delle risorse ai prezzi base alla valutazione ai prezzi di acquisto occorre:

a) ridistribuire i margini commerciali;

b) ridistribuire i margini di trasporto;

c) aggiungere le imposte sui prodotti (esclusa l’IVA deducibile);

d) detrarre i contributi ai prodotti.

Un passaggio simile si applica per trasformare gli impieghi ai prezzi di acquisto in impieghi ai prezzi base, detraendo in questo caso le imposte sui prodotti e aggiungendo i contributi ai prodotti. Le tavole 9.8 e 9.9 illustrano più in dettaglio tale passaggio. Queste tavole sono utilizzate anche a scopi analitici, ad esempio per l’analisi dei prezzi e l’analisi degli effetti delle variazioni delle aliquote delle imposte sui prodotti.

9.34 Pertanto, dal processo di bilanciamento si ottengono le seguenti tavole:

a) le tavole delle risorse e degli impieghi 9.5 e 9.6, le quali mostrano i risultati finali dei totali bilanciati delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto;

b) le tavole dei margini commerciali e di trasporto (tavola 9.7) e delle imposte (al netto dei contributi) sui prodotti (tavola 9.8).



Tavola 9.5 —  Tavola delle risorse ai prezzi base e trasformazione in prezzi di acquisto

Risorse

Branche di attività economica (NACE)

1 — 2 — 3 — 4 — …

Resto del mondo

Totale delle risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte al netto dei contributi sui prodotti

Totale delle risorse ai prezzi di acquisto

Prodotti (CPA)

1

2

3

4

Produzione per prodotto e per branca

Importazioni per prodotto

(CIF)

Totale delle risorse per prodotto

 

 

 

Totale

Totale della produzione per branca di attività economica

 

 

0

 

 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 

 

 

0

 

 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 

0

 

0

 

 

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 

0

 

0

 

 



Tavola 9.6 —  Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto

Impieghi

Branche di attività economica (NACE)

1 — 2 — 3 — 4 — …

Consumi finali

Investimenti lordi

Resto del mondo

Totale

Prodotti (CPA)

1

2

3

4

Consumi intermedi di prodotti per branca di attività economica

Spesa per consumi finali per prodotto e per:

a)  famiglie

b)  istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi per prodotto e per:

a)  investimenti fissi lordi

b)  variazione degli oggetti di valore

c)  variazione delle scorte

Esportazioni per prodotto (FOB)

Totale degli impieghi per prodotto

Totale

Totale dei consumi intermedi per branca di attività economica

Totale dei consumi finali

Totale degli investimenti lordi

Totale delle esportazioni

Totale degli impieghi di prodotti

Redditi da lavoro dipendente

Altre imposte al netto dei contributi sulla produzione

Ammortamenti

Risultato netto di gestione

Reddito misto

Componenti del valore aggiunto lordo per branca

 

Totale

Totale degli input per branca

Informazioni supplementari

Investimenti fissi lordi

Consistenze di capitale fisso

Occupati

 

Margini commerciali e di trasporto



Tavola 9.7 —  Margini commerciali e di trasporto — Risorse

 

Margini commerciali e di trasporto sulle risorse di prodotti

 

 

Commercio all’ingrosso

Commercio al dettaglio

Trasporti

Margini commerciali e di trasporto

Prodotti (CPA)

1

2

3

4

 

 

 

Margini commerciali e di trasporto sul totale delle risorse per prodotto

Totale

Totale del commercio all’ingrosso

Totale del commercio al dettaglio

Totale dei trasporti

Totale dei margini sulle risorse per prodotto



Tavola 9.7 —  Margini commerciali e di trasporto — Impieghi (continuazione)

 

Margini commerciali e di trasporto sugli impieghi di prodotti

 

 

Branche di attività economica (NACE)

1 — 2 — 3 — 4 — …

Consumi finali

Investimenti lordi

Esportazioni

Margini commerciali e di trasporto

Prodotti (CPA)

1

2

3

4

 

Margini commerciali e di trasporto sui consumi intermedi per prodotto e per branca

Margini commerciali e di trasporto sulla spesa per consumi finali per prodotto e per:

a)  famiglie

b)  istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  amministrazioni pubbliche

Margini commerciali e di trasporto sugli investimenti lordi per prodotto e per:

a)  investimenti fissi lordi

b)  variazione degli oggetti di valore

c)  variazione delle scorte

Margini commerciali e di trasporto sulle esportazioni

Margini commerciali e di trasporto sul totale degli impieghi per prodotto

Totale

 

Margini commerciali e di trasporto sui consumi intermedi, totale per branca

Totale dei margini commerciali e di trasporto sui consumi finali

Totale dei margini commerciali e di trasporto sugli investimenti lordi

Totale dei margini commerciali e di trasporto sulle esportazioni

Totale dei margini sugli impieghi per prodotto

9.35 Parte del passaggio delle tavole delle risorse dalla valutazione ai prezzi base alla valutazione ai prezzi di acquisto e del passaggio delle tavole degli impieghi dalla valutazione ai prezzi di acquisto alla valutazione ai prezzi base è costituita dalla redistribuzione dei margini commerciali. La valutazione ai prezzi base implica la registrazione dei margini commerciali come parte del prodotto commercio, mentre la valutazione ai prezzi di acquisto comporta l’attribuzione dei margini commerciali ai prodotti cui si riferiscono. Lo stesso vale per i margini di trasporto.

9.36 Il totale dei margini commerciali per prodotto è pari alla somma del totale dei margini commerciali delle branche del commercio e dei margini commerciali delle altre branche. La stessa identità vale nel caso dei margini di trasporto.

9.37 I margini di trasporto comprendono le spese di trasporto pagate separatamente dall’acquirente e incluse negli impieghi dei prodotti ai prezzi di acquisto, ma non nei prezzi base della produzione di un produttore o nei margini commerciali dei commercianti all’ingrosso o al dettaglio. Sono incluse in particolare le spese per:

a) il trasporto di beni dal luogo di fabbricazione al luogo di consegna all’acquirente, nel caso in cui il produttore paghi il trasporto a un terzo e a condizione che tale importo sia fatturato separatamente all’acquirente;

b) il trasporto di beni predisposto dal produttore o dal commerciante all’ingrosso o al dettaglio secondo modalità tali che l’acquirente deve pagare separatamente le spese di trasporto, anche nel caso in cui il trasporto sia effettuato dallo stesso produttore o dal commerciante all’ingrosso o al dettaglio.

9.38 Tutte le altre spese sostenute per il trasporto di beni non sono registrate come margini di trasporto, ad esempio:

a) se il produttore trasporta lui stesso i beni, tali costi di trasporto sono inclusi nei prezzi base della sua produzione: il trasporto rappresenta una attività ausiliaria e i singoli costi non sono individuabili come spese di trasporto;

b) se il produttore fa trasportare le merci senza che venga emessa una fattura separata per i servizi di trasporto, tali costi di trasporto sono inclusi nei prezzi base della sua produzione: questi costi sono individuabili come tali e sono registrati tra i consumi intermedi del produttore;

c) se i commercianti all’ingrosso e al dettaglio provvedono a far trasportare i beni dal luogo in cui essi ne hanno ottenuto la consegna al luogo di consegna ad un altro acquirente, i costi di questi trasporti sono inclusi nei margini commerciali a condizione che non vengano fatturati separatamente all’acquirente: come nel caso dei produttori, tali costi possono riferirsi a una attività ausiliaria dei commercianti all’ingrosso e al dettaglio, oppure all’acquisto di un servizio di intermediazione, rientrando così tra i margini commerciali ma non tra i margini di trasporto;

d) se una famiglia acquista beni per consumi finali e ne affida il trasporto a un terzo, i costi di trasporto sono registrati come spesa per consumi finali su servizi di trasporto e non sono inclusi nei margini commerciali o di trasporto.

9.39 La tavola 9.7 presenta una versione semplificata di una matrice dei margini commerciali e di trasporto per i motivi indicati in appresso.

a) In sede di trasformazione degli impieghi occorre operare una distinzione tra commercio all’ingrosso e commercio al dettaglio, in modo da tener conto delle differenze di prezzo. Nel compilare le tavole si dovrebbe tener presente che i commercianti all’ingrosso vendono direttamente tanto alle famiglie quanto a branche di attività economica, ad esempio, mobili, e che i commercianti al dettaglio vendono tanto a branche di attività economica, ad esempio, caffè e ristoranti, quanto alle famiglie.

b) Nel calcolare e analizzare i margini commerciali sui prodotti relativi alla spesa per consumi finali delle famiglie, per ciascun gruppo merceologico possono anche essere individuati i canali distributivi più importanti al fine di tener conto delle differenze di prezzo: la distinzione tra commercio all’ingrosso e commercio al dettaglio non è infatti sufficientemente dettagliata. Ad esempio, i beni e i servizi possono essere acquistati dalle famiglie in un supermercato, in un negozio al dettaglio, in un grande magazzino, all’estero, oppure possono essere ottenuti come reddito in natura. Per alcuni prodotti le vendite secondarie sono importanti: è il caso, ad esempio, della vendita di sigarette presso caffè, ristoranti e stazioni di servizio. Le vendite da parte dei commercianti al dettaglio sono rettificate per ottenere il valore delle vendite alle famiglie, ad esempio detraendo le vendite alle imprese, alle amministrazioni pubbliche e ai turisti. Ovviamente, tali distinzioni possono essere operate soltanto se le fonti di dati disponibili forniscono informazioni sufficienti per stimare la rilevanza di ciascun canale di distribuzione. Anche per lo stesso commerciante o vettore, a prodotti differenti corrispondono margini differenti. I dati più appropriati e più utilizzati, allorché sono disponibili, sono quelli sui margini per tipo di prodotto.

c) Per il calcolo dei margini di trasporto risulta utile una distinzione secondo il modo di trasporto (ad esempio, trasporto su rotaia, su gomma, per via aerea o per via d’acqua).

Imposte (al netto dei contributi) sulla produzione e sulle importazioni

9.40 Le imposte sulla produzione e sulle importazioni comprendono:

a) imposte sui prodotti (D.21):

1) imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211);

2) imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA (D.212):

3) imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l’IVA (D.214);

b) altre imposte sulla produzione (D.29).

I contributi sono articolati in modo analogo.

9.41 Le risorse ai prezzi base comprendono altre imposte al netto dei contributi alla produzione. Per passare dai prezzi base ai prezzi di acquisto, si aggiungono le varie imposte sui prodotti e si detraggono i contributi ai prodotti.



Tavola 9.8 —  Imposte al netto dei contributi sui prodotti

Imposte al netto dei contributi sulle risorse

 

Imposte al netto dei contributi sulle risorse di prodotti

Totale delle imposte al netto dei contributi sui prodotti

 

IVA

Imposte sulle importazioni

 

Altre imposte sui occasioni. Tuttavia, in considerazione della sempre maggioreprodotti

Contributi alle importazioni

 

Altri contributi ai prodotti

Prodotti (CPA)

1

2

3

4

 

 

 

 

 

 

 

Imposte al netto dei contributi sul totale delle risorse per prodotto e per impiego

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 



Tavola 9.8 —  Imposte al netto dei contributi sui prodotti (continuazione)

Imposte al netto dei contributi sugli impieghi

 

Totale delle imposte al netto dei contributi sui prodotti

Imposte al netto dei contributi sugli impieghi di prodotti

Branche di attività economica (NACE)

1 — 2 — 3 — 4 — ….

Prodotti (CPA)

1

2

3

4

Imposte al netto dei contributi sui prodotti per impieghi finali:

Consumi finali:

a)  famiglie

b)  istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi

e)  variazione degli oggetti di valore

f)  variazione delle scorte

Esportazioni

Imposte al netto dei contributi sui consumi intermedi di prodotti per branca

9.42 La tavola 9.8, relativa alle imposte al netto dei contributi sui prodotti, costituisce una versione semplificata in quanto:

a) per gli impieghi di prodotti non è operata alcuna distinzione tra i diversi tipi di imposte sui prodotti e i contributi non sono presentati separatamente; per le risorse di prodotti si distinguono solo tre tipi di imposte sui prodotti e due tipi di contributi; in generale è utile presentare separatamente ciascun tipo di imposta sui prodotti o di contributo ai prodotti e attribuire successivamente il totale ai diversi gruppi di prodotti;

b) le aliquote fiscali e i contributi possono variare in funzione dei diversi canali di distribuzione; anche questi ultimi dovrebbero pertanto essere distinti allorché ciò è pertinente ed esistono informazioni sufficienti.

9.43 Le imposte e i contributi sui prodotti corrispondono soltanto agli importi da pagare in forza di accertamenti tributari, dichiarazioni fiscali, ecc. o agli importi effettivamente versati. In sede di compilazione delle tavole delle risorse e degli impieghi, le imposte sui prodotti e i contributi ai prodotti sono normalmente stimati per prodotto, applicando ai diversi flussi della domanda l’aliquota ufficiale di imposta o di contributo. Successivamente è opportuno pertanto valutare le differenze rispetto agli importi iscritti a ruolo o agli importi effettivamente versati.

a) Alcune di tali differenze indicano che la stima iniziale delle imposte sui prodotti nelle tavole delle risorse e degli impieghi non corrisponde alle definizioni del SEC. Occorre pertanto diminuire la stima iniziale:

1) in caso di esenzione;

2) in caso di attività dell’economia sommersa o di evasione dal pagamento di imposte sui prodotti (ad esempio, quando il pagamento delle imposte è obbligatorio, ma non vi è accertamento tributario).

b) In alcuni casi, le differenze possono rivelare errori nell’elaborazione della stima iniziale per le imposte e i contributi sui prodotti, ad esempio perché è stata sottostimata la produzione di qualche prodotto. Possono quindi essere operate modifiche delle stime dei flussi di beni e servizi.

9.44 L’IVA può essere deducibile, non deducibile o non applicabile:

a) l’IVA deducibile è applicata alla maggior parte dei consumi intermedi e degli investimenti fissi lordi e a una parte della variazione delle scorte;

b) l’IVA non deducibile si applica spesso alla spesa per consumi finali delle famiglie, a una parte degli investimenti fissi lordi come i nuovi alloggi occupati dai rispettivi proprietari, a una parte della variazione delle scorte e a una parte dei consumi intermedi, ad esempio i consumi intermedi delle amministrazioni pubbliche e delle società finanziarie;

c) l’IVA è generalmente non applicabile:

1) alle esportazioni verso i paesi extra-UE;

2) alle vendite dei beni o dei servizi cui è applicata una aliquota IVA pari a zero, indipendentemente dal loro impiego; una aliquota IVA pari a zero implica tuttavia che l’IVA pagata sugli acquisti può ancora essere recuperata; i consumi intermedi e gli investimenti lordi di tali produttori sono pertanto corretti in misura pari all’ammontare dell’IVA recuperata;

3) ai produttori esonerati dalla presentazione della dichiarazione IVA, quali piccole imprese, organizzazioni religiose, ecc. In questo caso il diritto al recupero dell’IVA sugli acquisti è generalmente limitato.

9.45 L’IVA è registrata su base netta: tutte le risorse sono valutate ai prezzi base, ossia escludendo l’IVA fatturata, mentre gli impieghi intermedi e finali sono registrati ai prezzi di acquisto, ossia escludendo l’IVA deducibile.

Altri concetti fondamentali

9.46 Nelle tavole delle risorse e degli impieghi si utilizzano due rettifiche per conciliare la valutazione delle importazioni in tali tavole con la valutazione nei conti dei settori istituzionali.

Nella tavola delle risorse, per ottenere una valutazione comparabile con la produzione interna nello stesso gruppo di prodotti, le importazioni di beni sono valutate a valori CIF. Il valore CIF comprende i servizi di trasporto e di assicurazione prestati da residenti, ad esempio, trasporto per conto proprio o trasporto da parte di vettori specializzati residenti. Al fine di assicurare una valutazione coerente tra le importazioni e le esportazioni, è opportuno che le esportazioni di servizi includano tale valore.

Nei conti dei settori istituzionali le importazioni di beni sono valutate a valori FOB, ossia conformemente alla valutazione delle esportazioni di beni. Tuttavia, nel caso della valutazione FOB, il valore dei servizi di trasporto e di assicurazione prestati da residenti, incluso nelle esportazioni di servizi, è di minore entità perché copre soltanto i servizi prestati all’interno del paese esportatore. La conseguenza dell’utilizzazione di metodi di valutazione differenti è quindi che le importazioni totali nette sono identiche, mentre sia il totale delle importazioni sia il totale delle esportazioni sono più elevati a causa della valutazione CIF.

Nelle tavole delle risorse e degli impieghi è possibile riconciliare le differenze tra i due metodi di valutazione mediante l’introduzione di rettifiche tanto per le importazioni quanto per le esportazioni. L’importo di tali poste dovrebbe essere pari al valore dei servizi di trasporto e di assicurazione prestati da residenti, incorporato nel valore CIF, ma non nel valore FOB, ossia relativo al trasporto e all’assicurazione dalla frontiera del paese esportatore alla frontiera del paese importatore. Tali rettifiche, una volta introdotte nelle tavole delle risorse e degli impieghi, non richiedono alcun trattamento particolare nei calcoli input-output.

9.47 I trasferimenti di beni usati sono registrati nella tavola degli impieghi come spesa di segno negativo per il venditore e come spesa di segno positivo per l’acquirente. Per il gruppo merceologico in questione, i trasferimenti di beni usati equivalgono a una riclassificazione tra gli impieghi. I costi dell’operazione tuttavia non sono considerati come riclassificazioni, ma sono registrati come un impiego di servizi, ad esempio di servizi alle imprese o professionali. A fini descrittivi e analitici, per taluni gruppi merceologici può essere utile indicare separatamente l’importanza relativa dei trasferimenti di beni usati: ad esempio, l’incidenza delle auto di seconda mano sul mercato delle auto nuove e usate o della carta riciclata sull’offerta di prodotti cartacei.

9.48 Ai fini di una corretta comprensione delle tavole delle risorse e degli impieghi, è utile ricordare alcune delle convenzioni contabili adottate dal SEC.

a) Le branche di attività economica sono costituite da un insieme di unità di attività economica (UAE) che esercitano una attività economica identica o simile. Una importante caratteristica delle tavole delle risorse e degli impieghi è costituita dal fatto che esse registrano separatamente le attività secondarie. Ciò implica che le attività di produzione delle UAE non devono essere necessariamente omogenee. Il concetto di UAE è illustrato più in dettaglio nel capitolo 2. Una unità di produzione completamente omogenea è utilizzata in una tavola input-output simmetrica prodotto per prodotto;

b) Se una unità che esercita esclusivamente attività ausiliarie è statisticamente osservabile, in quanto è prontamente disponibile una contabilità distinta per la produzione da essa svolta o la sua ubicazione geografica è diversa da quella dell’unità a favore della quale presta la sua opera, essa è registrata come una unità distinta e classificata, nei conti sia nazionali sia regionali, nella branca di attività corrispondente alla sua attività principale. In mancanza di dati di base appropriati, la produzione dell’attività ausiliaria può essere stimata sommando i costi.

Se nessuna di tali condizioni è soddisfatta, tutti gli input consumati da una attività ausiliaria, quali materiali, lavoro e ammortamenti, sono considerati input dell’attività principale o secondaria che essi supportano;

c) I beni e i servizi prodotti e consumati nel corso del medesimo periodo contabile e all’interno della stessa UAE locale non sono individuati separatamente. Pertanto essi non sono registrati come parte della produzione o dei consumi intermedi di tale UAE locale;

d) Le attività secondarie di trasformazione, manutenzione o riparazione per conto di altre UAE locali devono essere registrate su base netta, ossia escludendo il valore dei beni utilizzati;

e) Si hanno importazioni ed esportazioni allorquando vi è un trasferimento della proprietà tra residenti e non residenti. Un movimento fisico di beni attraverso le frontiere nazionali non comporta di per sé una importazione o una esportazione di tali beni. I beni inviati all’estero per subire una lavorazione non sono registrati come esportazioni e importazioni. Per contro, la rivendita a non residenti di beni acquistati da non residenti senza che i beni entrino nell’economia dichiarante è registrata come esportazione ed importazione nei conti del produttore e dell’acquirente finale e come esportazione netta di beni nel quadro di una operazione di merchanting nei conti dell’economia di residenza dell’unità che effettua il merchanting;

f) I beni durevoli possono essere oggetto di locazione o di operazioni di leasing operativo. In tali casi, essi sono registrati come investimenti fissi e consistenze di capitale fisso della branca dei loro proprietari, mentre nella branca dei loro utilizzatori si registrano consumi intermedi per l’ammontare del canone di locazione pagato;

g) Le persone che lavorano per il tramite di agenzie di lavoro temporaneo sono considerate occupate nella branca di tali agenzie e non nelle branche in cui lavorano effettivamente. Di conseguenza, in queste ultime branche, i corrispettivi riconosciuti alle agenzie per la fornitura di lavoro sono registrati come consumi intermedi e non come redditi da lavoro dipendente. Il subappalto di manodopera è considerato prestazione di servizi;

h) L’occupazione e i redditi da lavoro dipendente sono concetti assai vasti:

1) L’occupazione creata per scopi sociali è anch’essa considerata occupazione; ciò vale, ad esempio, per i progetti di avvio al lavoro di persone disabili, di persone disoccupate da lungo tempo e di giovani in cerca di occupazione. Pertanto, le persone in questione sono lavoratori dipendenti che percepiscono redditi da lavoro dipendente e non trasferimenti sociali, benché la loro produttività possa essere inferiore a quella degli altri lavoratori dipendenti;

2) L’occupazione comprende casi di persone che non lavorano affatto: ad esempio, le persone licenziate che continuano a percepire emolumenti dai loro ex datori di lavoro per un dato periodo di tempo dopo il licenziamento. Tuttavia l’occupazione in termini di ore lavorate non subisce distorsioni per effetto di tale convenzione, in quanto non si hanno ore effettivamente lavorate.

Informazioni supplementari

9.49 La tavola degli impieghi 9.6 contiene informazioni supplementari: investimenti fissi lordi, consistenze di capitale fisso e occupati per branca di attività economica. La ripartizione tra lavoratori dipendenti e lavoratori indipendenti fornisce utili informazioni aggiuntive. Le informazioni sugli investimenti fissi lordi e sulle consistenze di capitale fisso per branca di attività economica sono necessarie per ricavare gli ammortamenti per branca di attività economica e ai fini della registrazione dell’IVA non deducibile sugli investimenti fissi lordi. Le informazioni sull’occupazione per branca di attività economica sono importanti per molteplici motivi:

 i dati sull’occupazione sono spesso utilizzati per estrapolare i valori della produzione, i redditi da lavoro dipendente, i consumi intermedi e il reddito misto,

 rapporti importanti come produzione, redditi da lavoro dipendente e reddito misto per unità di lavoro come le ore lavorate possono essere comparati nel tempo e per branca di attività economica allo scopo di verificare la plausibilità delle stime,

 tali informazioni contribuiscono ad assicurare la coerenza tra i valori per branca e i dati sull’occupazione per branca di attività economica. Ad esempio, senza una esplicita relazione con i dati sull’occupazione, il processo di bilanciamento può comportare variazioni dei valori per branca di attività economica senza corrispondenti variazioni dei dati sull’occupazione.

L’aggiunta di informazioni sull’occupazione per branca di attività economica è utile anche ai fini dell’analisi dell’occupazione e della produttività.

FONTI DI DATI E BILANCIAMENTO

9.50 Le principali fonti di dati per la stima della produzione per branca di attività economica e per prodotto sono normalmente rappresentate da indagini economiche sulle imprese, indagini sulla produzione e relazioni annuali o conti delle principali imprese. Le indagini sono generalmente esaustive per le grandi imprese, mentre per le imprese di piccole dimensioni si ricorre a indagini per campione. Per alcune attività specifiche possono essere utilizzate fonti di dati differenti: ad esempio, per gli organismi di sorveglianza, i conti delle amministrazioni pubbliche locali e centrali o degli enti di previdenza e di assistenza sociale.

9.51 Tali dati sono utilizzati per preparare una prima serie incompleta di tavole delle risorse e degli impieghi che sono poi sottoposte a bilanciamento in varie fasi successive. Il bilanciamento manuale dei conti a un basso livello di aggregazione permette di individuare errori nelle fonti di dati ed errori sistematici e, contemporaneamente, di apportare modifiche ai dati di base al fine di correggere discordanze concettuali e di tener conto di unità mancanti. Se la riconciliazione è effettuata a un livello più elevato di aggregazione, servendosi di un processo automatico o di un processo di bilanciamento rigorosamente su base sequenziale, la maggior parte di tali controlli viene a mancare perché gli errori si annullano e le loro cause non possono essere individuate.

STRUMENTI PER ANALISI E APPROFONDIMENTI

9.52 A fini di analisi si possono utilizzare tre tipi di tavole:

 tavole delle risorse e degli impieghi,

 tavole input-output simmetriche, branca per branca,

 tavole input-output simmetriche, prodotto per prodotto.

Le tavole input-output simmetriche possono essere ricavate dalle tavole delle risorse e degli impieghi, a prezzi correnti e anche a prezzi dell’anno precedente.

9.53 La tavola degli impieghi 9.6 non specifica in quale misura i beni e i servizi impiegati sono di produzione interna oppure di importazione. Questa informazione è tuttavia necessaria per quelle analisi in cui assume rilievo il rapporto tra risorse e impieghi di beni e servizi nell’ambito dell’economia nazionale. Un esempio è costituito dall’analisi dell’impatto delle variazioni delle esportazioni o della spesa per consumi finali sulle importazioni, sulla produzione interna e su variabili correlate quali l’occupazione. Per il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici sarebbe utile disporre di tavole degli impieghi distinte per i prodotti importati e per i beni e i servizi di produzione interna.

9.54 La tavola degli impieghi dei prodotti importati è compilata sfruttando tutte le informazioni disponibili sugli impieghi delle importazioni. Ad esempio, per alcuni prodotti potrebbero essere note le principali imprese importatrici e per alcuni produttori potrebbero essere disponibili informazioni sull’ammontare delle importazioni. In generale, tuttavia, le informazioni statistiche dirette sugli impieghi delle importazioni sono scarse e devono essere pertanto integrate da ipotesi sull’attribuzione dei gruppi merceologici agli impieghi.

9.55 La tavola degli impieghi dei beni e dei servizi di produzione interna può essere quindi ottenuta sottraendo dalla tavola degli impieghi dell’intera economia la tavola degli impieghi dei prodotti importati.

9.56 In teoria esistono quattro modelli di base per la trasformazione di una tavola delle risorse e degli impieghi in una tavola input-output simmetrica. Tali modelli sono basati sull’ipotesi di una tecnologia unica o di una struttura fissa di vendita. La più utilizzata è l’ipotesi di una tecnologia unica per prodotto: ogni prodotto è fabbricato secondo un metodo specifico ad esso proprio, indipendentemente dalla branca che lo produce. A tale ipotesi si fa spesso ricorso per ricavare una tavola input-output prodotto per prodotto. Un secondo modello si basa sull’ipotesi di una struttura fissa di vendita dei prodotti (ipotesi delle quote di mercato): ogni prodotto ha una propria struttura di vendita specifica, a prescindere dalla branca che lo produce. Tale approccio è spesso utilizzato per ricavare una tavola input-output branca per branca. Sono possibili modelli ibridi che utilizzano più ipotesi. I modelli basati sulle ipotesi di una tecnologia unica per branca di attività o di strutture fisse di vendita per le branche presentano minore rilevanza pratica, in considerazione della minore probabilità che si riscontrino nella realtà. Una discussione sui modelli alternativi e sui processi di trasformazione è contenuta nel capitolo 11 del manuale «Eurostat Manual of Supply, Use and Input-Output Tables», (edizione del 2008) ( 19 ).

9.57 La scelta della migliore ipotesi da utilizzare in ciascun caso non è facile. Essa dipende dalla struttura delle branche di un paese, ad esempio, dal loro grado di specializzazione, dall’omogeneità delle tecnologie nazionali utilizzate per la produzione dei prodotti nell’ambito di uno stesso gruppo merceologico e, non da ultimo, dal livello di dettaglio dei dati di base.

La semplice applicazione dell’ipotesi di una tecnologia unica per prodotto dà risultati inaccettabili, nella misura in cui i coefficienti input-output ottenuti appaiono spesso improbabili, quando non addirittura impossibili come nel caso di coefficienti negativi. Tali coefficienti poco plausibili possono essere riconducibili a errori di misurazione o a una eterogeneità della composizione dei prodotti della branca di cui il prodotto trasferito costituisce il prodotto principale. A ciò si può rimediare operando delle rettifiche fondate su informazioni supplementari o su valutazioni basate sull’esperienza. Un’altra soluzione consiste nell’applicare l’ipotesi alternativa di una struttura fissa di vendita dei prodotti. Nella pratica si è verificato che un utile approccio all’elaborazione di tavole input-output simmetriche è costituito dall’utilizzo di ipotesi di tecnologia mista in combinazione con informazioni supplementari.

9.58 La tavola input-output simmetrica può essere disaggregata in due tavole:

a) una matrice degli impieghi delle importazioni; il formato di questa tavola è identico a quello della tavola delle importazioni che accompagna le tavole delle risorse e degli impieghi, salvo che è utilizzata una struttura simmetrica con la stessa classificazione su entrambi i lati;

b) una tavola input-output simmetrica per la produzione interna.

Quest’ultima tavola dovrebbe essere utilizzata per il calcolo dei coefficienti cumulati, ossia l’inversa della matrice di Leontief, corrispondente all’inversa della matrice ottenuta sottraendo dalla matrice unità I la matrice dei coefficienti tecnici ottenuta dalla matrice della produzione interna utilizzata come consumi intermedi. L’inversa della matrice di Leontief può anche essere ricavata per le importazioni. Si dovrebbe quindi ipotizzare che le importazioni siano state prodotte in modo identico ai concorrenti prodotti di produzione interna.

9.59 Le tavole delle risorse e degli impieghi e le tavole input-output simmetriche possono essere utilizzate quali strumenti di analisi economica. A tal fine, ambedue i tipi di tavole presentano pregi specifici. Le tavole input-output simmetriche sono prontamente disponibili per calcolare gli effetti non solo diretti, ma anche indiretti e cumulativi. Possono anche essere di buona qualità se si è fatto ricorso alla competenza di esperti e a vari tipi di informazioni statistiche per ricavarle a partire dalle tavole delle risorse e degli impieghi.

9.60 Le tavole branca per branca sono adatte per effettuare analisi sulle branche di attività economica, come ad esempio con riguardo a riforme fiscali, analisi d’impatto, decisioni di politica di bilancio e politica monetaria. Sono anche più vicine alle varie fonti di dati statistici. Le tavole prodotto per prodotto sono adatte per analisi sulle unità di produzione omogenea, come ad esempio in tema di produttività, confronto delle strutture dei costi, effetti sull’occupazione, politica energetica e politica ambientale.

9.61 Le proprietà analitiche delle tavole prodotto per prodotto e branca per branca non divergono tuttavia in maniera rilevante. Le differenze tra i due tipi di tavole sono riconducibili all’esistenza di quantità generalmente limitate di produzione secondaria. Nella pratica gli impieghi analitici delle tavole input-output presuppongono implicitamente una tecnologia unica per branca, a prescindere dal modo in cui le tavole sono state originariamente compilate. Inoltre, nella pratica, ogni tavola prodotto per prodotto rappresenta una tavola branca per branca modificata in quanto contiene ancora tutte le caratteristiche delle UAE istituzionali e delle imprese delle tavole delle risorse e degli impieghi.

9.62 In generale, le tavole delle risorse e degli impieghi e le tavole input-output simmetriche possono servire per molti specifici tipi di analisi quali, ad esempio:

a) analisi della produzione, della struttura dei costi e della produttività;

b) analisi dei prezzi;

c) analisi dell’occupazione;

d) analisi della struttura degli investimenti, dei consumi finali, delle esportazioni, ecc.;

e) disaggregazione della crescita economica mediante l’utilizzo delle quote cumulate di costi al fine di attribuire le importazioni ai vari usi finali;

f) analisi del contributo alla crescita economica e all’occupazione delle esportazioni verso altri (gruppi di) paesi;

g) analisi delle importazioni di energia;

h) analisi dell’impatto di nuove tecnologie;

i) analisi degli effetti delle variazioni delle aliquote fiscali (ad esempio, dell’IVA) o dell’introduzione di un salario minimo nazionale;

j) analisi delle relazioni fra produzione interna e ambiente, ad esempio focalizzando l’attenzione sull’impiego di prodotti specifici quali combustibili, carta e vetro o le emissioni di inquinanti.

Un modello macroeconomico può includere anche solo le quote cumulate di costi calcolate a partire dalle tavole input-output. In tal modo le informazioni ricavate dalla tavola input-output sugli effetti diretti e indiretti, ad esempio sull’importanza del costo del lavoro o delle importazioni di energia per i consumi privati o le esportazioni, sono incorporate nel modello macroeconomico e possono essere utilizzate a fini di analisi e di previsione.

9.63 Per essere utilizzate a fini più specifici, le tavole delle risorse e degli impieghi e le tavole input-output simmetriche possono essere modificate mediante l’introduzione di classificazioni alternative e supplementari. Ad esempio:

a) classificazioni di prodotti e di branche più dettagliate, basate su classificazioni nazionali o finalizzate a perseguire scopi specifici come, ad esempio, l’analisi del ruolo della ricerca e dello sviluppo nell’economia nazionale;

b) ripartizioni geografiche più dettagliate delle importazioni e delle esportazioni, ad esempio ripartizione del commercio intra-UE per paese e ripartizione del commercio extra-UE per aree economiche e con riferimento ad alcuni paesi specifici come la Cina, l’India, il Giappone e gli Stati Uniti;

c) classificazione delle importazioni in:

1) importazioni di prodotti che sono fabbricati anche nel paese (importazioni competitive);

2) importazioni di prodotti che non sono fabbricati nel paese (importazioni complementari).

Entrambi i tipi di importazioni possono presentare una relazione diversa con l’economia nazionale e assumere per questa una importanza differente. Potendo sostituirsi alla produzione interna, le importazioni competitive possono essere oggetto di analisi specifiche, anche ai fini delle decisioni di politica economica. Pertanto, esse potrebbero essere inserite come una categoria distinta degli impieghi finali potenziali nelle tavole degli impieghi. Per le importazioni complementari, ad esempio nel caso di un improvviso aumento dei prezzi dell’energia, le analisi saranno per lo più incentrate sull’impatto delle variazioni del loro prezzo sull’economia nazionale;

d) classificazione dei redditi da lavoro dipendente sulla base di criteri quali il livello di istruzione, il lavoro a tempo pieno e a tempo parziale, l’età e il genere. La medesima classificazione potrebbe anche essere applicata a informazioni supplementari sull’occupazione: le tavole delle risorse e degli impieghi potrebbero pertanto essere utilizzate anche per analisi del mercato del lavoro;

e) ripartizione dei redditi da lavoro dipendente in:

1) retribuzioni lorde, inclusi i contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti;

2) contributi sociali a carico dei datori di lavoro.

Questa articolazione consente di analizzare l’incidenza dei contributi sociali sul costo del lavoro e l’incidenza di tale onere sul risultato lordo di gestione;

f) classificazione dei consumi finali per funzione (Coicop per le famiglie, COPNI per le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e COFOG per le amministrazioni pubbliche). La classificazione di queste spese secondo la funzione consente di valutare l’impatto di ciascuna funzione sul resto dell’economia come, ad esempio, l’incidenza della spesa pubblica e privata sulla sanità, sui trasporti e sull’istruzione.




CAPITOLO 10

MISURE DI PREZZO E DI VOLUME

10.01 In un sistema di conti economici tutti i flussi e le consistenze sono espressi in unità monetarie. L’unità monetaria è il solo denominatore comune che può essere utilizzato per valutare le operazioni estremamente diverse registrate nei conti e per ricavare saldi contabili significativi.

Il problema insito nell’utilizzazione di un’unità monetaria come unità di misura consiste nel fatto che tale unità non è uno standard né stabile, né internazionale. Una delle preoccupazioni maggiori dell’analisi economica è misurare la crescita economica in termini di volume tra differenti periodi. È quindi necessario distinguere, nelle variazioni di valore di taluni aggregati economici, le variazioni derivanti unicamente da variazioni di prezzo dalle altre che sono denominate variazioni di «volume».

L’analisi economica consiste anche nell’effettuare confronti nello spazio, ad esempio tra economie nazionali diverse. Benché l’accento sia messo sui confronti internazionali dei livelli di produzione e di reddito in termini di volume, anche il livello dei prezzi presenta un interesse. È quindi necessario scomporre le differenze di valore degli aggregati economici tra coppie o gruppi di paesi in modo da far apparire le due componenti, che riflettono le differenze di volume e le differenze di prezzo.

10.02 Nel caso di confronti temporali di flussi e di consistenze, va attribuita pari importanza all’accurata misurazione delle variazioni di prezzo e di volume. Nel breve periodo l’osservazione delle variazioni di prezzo non è meno interessante della misurazione del volume dell’offerta e della domanda. A più lungo termine lo studio della crescita economica deve tener conto dei movimenti dei prezzi relativi dei vari tipi di beni e servizi.

Lo scopo primario non è semplicemente quello di fornire misure complete delle variazioni dei prezzi e dei volumi dei principali aggregati del sistema, bensì quello di raccogliere un insieme di misurazioni interdipendenti che consentano di effettuare analisi sistematiche e dettagliate dell’inflazione, della crescita e delle fluttuazioni economiche.

10.03 Come regola generale, per i confronti nello spazio occorre effettuare misurazioni accurate sia per la componente volume che per la componente prezzo degli aggregati economici. Poiché il divario tra la formula di Laspeyres e quella di Paasche è spesso rilevante nei confronti spaziali, la formula dell’indice di Fisher è la sola accettabile a tal fine.

10.04 I conti economici presentano il vantaggio di fornire un quadro adeguato per costruire un sistema di indici di volume e di prezzo e per assicurare la coerenza dei dati statistici. I vantaggi di un approccio contabile possono essere così riassunti:

a) a livello concettuale l’uso di un quadro contabile che copra l’intero sistema economico richiede che i prezzi e le unità fisiche per i diversi prodotti e flussi del sistema siano specificati in modo coerente. In un ambito di questo tipo, i concetti di prezzo e di volume per un determinato gruppo di prodotti vengono definiti in modo identico nelle risorse e negli impieghi;

b) a livello statistico l’uso del sistema di conti economici impone vincoli contabili che devono essere rispettati sia a prezzi correnti che in termini di volume; di norma sarà necessario effettuare alcune correzioni per assicurare la coerenza dei dati di prezzo e di volume;

c) inoltre, la creazione di un sistema integrato di indici di prezzo e di volume nel contesto di un sistema di conti economici permette ai contabili nazionali di effettuare controlli supplementari; supponendo che esista un sistema bilanciato di tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti, la costruzione di tali tavole bilanciate in termini di volume significa che ne può essere automaticamente derivato un sistema di indici dei prezzi impliciti. L’esame della plausibilità di tali indici derivati può portare alla revisione e correzione dei dati in termini di volume e in alcuni casi addirittura a quella dei valori a prezzi correnti;

d) l’approccio contabile permette di misurare le variazioni di prezzo e di volume per alcuni saldi contabili, essendo questi ultimi derivati per definizione dagli altri elementi dei conti.

10.05 Malgrado i vantaggi di un sistema integrato, basato sull’equilibrio, sia complessivo che per branca di attività economica, delle operazioni su beni e servizi, occorre riconoscere che gli indici di prezzo e di volume così ottenuti non soddisfano tutte le necessità né rispondono a tutte le possibili domande riguardo alle variazioni di prezzo o di volume. I vincoli contabili e la scelta delle formule per gli indici di prezzo e di volume, sebbene essenziali per la costruzione di un sistema coerente, possono a volte costituire un ostacolo. Si avverte inoltre la necessità di disporre di informazioni per periodi più brevi, ad esempio mensili o trimestrali. In tali casi possono dimostrarsi utili altre forme di indici di prezzo e di volume.

AMBITO DI APPLICAZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO E DI VOLUME NEI CONTI NAZIONALI

10.06 Tra i flussi che appaiono nei conti economici a prezzi correnti ve ne sono alcuni, principalmente riguardanti i prodotti, per i quali la distinzione tra variazioni di prezzo e di volume è analoga a quella effettuata a livello microeconomico. Per molti altri flussi del sistema la distinzione è molto meno evidente.

Quando i flussi nei conti riguardano un gruppo di operazioni elementari su beni e servizi, il cui valore è equivalente al prodotto di numerose unità fisiche per i rispettivi prezzi unitari, è sufficiente conoscere la scomposizione del flusso nelle sue componenti per determinare le variazioni di prezzo e di volume nel tempo.

Quando un flusso comprende una serie di operazioni relative alla distribuzione e alla intermediazione finanziaria nonché a saldi contabili come il valore aggiunto, è difficile, se non addirittura impossibile, suddividere direttamente i valori correnti in una componente prezzo e in una componente volume; sarà quindi necessario adottare soluzioni ad hoc.

Esiste anche la necessità di misurare il potere d’acquisto reale di una serie di aggregati, come i redditi da lavoro dipendente, il reddito disponibile delle famiglie o il reddito nazionale. Ciò può essere fatto, ad esempio, deflazionandoli mediante un indice dei prezzi dei beni e dei servizi che possono essere acquistati con essi.

10.07 L’obiettivo e la procedura di misurazione del potere d’acquisto reale delle stime di reddito sono diversi da quelli utilizzati per la deflazione dei beni e dei servizi e dei saldi contabili. Per i flussi di beni e servizi può essere elaborato un sistema integrato di indici di prezzo e di volume, che fornisce un quadro coerente per misurare la crescita economica. La valutazione in termini reali dei flussi di reddito utilizza indici di prezzo che non sono strettamente legati al flusso di reddito. Pertanto, la scelta del prezzo per la crescita del reddito può differire a seconda degli obiettivi dell’analisi: non vi è un prezzo unico individuato nel sistema integrato di indici di prezzo e di volume.

Il sistema integrato di indici di prezzo e di volume

10.08 La suddivisione sistematica delle variazioni dei valori correnti nelle componenti «variazioni di prezzo» e «variazioni di volume» è ristretta ai flussi che rappresentano le operazioni, registrati nei conti di equilibrio dei beni e servizi e nel conto della produzione. Essa viene effettuata sia per i dati riguardanti le singole branche di attività economica e i singoli prodotti che per quelli relativi al totale dell’economia. I flussi che rappresentano i saldi contabili, ad esempio il valore aggiunto, non possono essere direttamente suddivisi in una componente prezzo e in una componente volume; ciò può essere ottenuto solo indirettamente, utilizzando i relativi flussi di operazioni.

L’uso di un quadro contabile impone un duplice vincolo per il calcolo dei dati:

a) il saldo del conto di equilibrio dei beni e servizi deve essere ottenuto per ogni periodo di due anni consecutivi sia a prezzi correnti che in termini di volume;

b) ogni flusso a livello del totale dell’economia deve essere uguale alla somma dei corrispondenti flussi per le varie branche di attività economica.

Un terzo vincolo, non dovuto all’uso di un quadro contabile ma derivante da una scelta deliberata, è costituito dal fatto che ogni variazione del valore delle operazioni deve essere attribuita a una variazione di prezzo o a una variazione di volume, oppure a una combinazione delle due.

Qualora tali tre requisiti vengano soddisfatti, la valutazione dei conti di equilibrio dei beni e servizi e dei conti della produzione in termini di volume comporta che si possa ottenere un sistema integrato di indici di prezzo e di volume.

10.09 Gli elementi da prendere in considerazione per costruire un siffatto sistema integrato sono i seguenti:



Operazioni sui prodotti

Produzione

P.1

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

P.11

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

P.12

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

P.13

Consumi intermedi

P.2

Spesa per consumi finali

P.3

Spesa per consumi finali individuali

P.31

Spesa per consumi finali collettivi

P.32

Consumi finali effettivi

P.4

Consumi finali effettivi individuali

P.41

Consumi finali effettivi collettivi

P.42

Investimenti lordi

P.5

Investimenti fissi lordi

P.51

Variazione delle scorte

P.52

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

P.53

Esportazioni di beni e servizi

P.6

Esportazioni di beni

P.61

Esportazioni di servizi

P.62

Importazioni di beni e servizi

P.7

Importazioni di beni

P.71

Importazioni di servizi

P.72

Imposte e contributi sui prodotti

Imposte sui prodotti, esclusa l'IVA

D.212 e D.214

Contributi ai prodotti

D.31

IVA sui prodotti

D.211

Saldi contabili

Valore aggiunto

B.1

Prodotto interno lordo

B.1*g

Altri indici di prezzo e di volume

10.10 Oltre alle misure di prezzo e di volume sopra considerate, anche gli aggregati indicati di seguito possono essere suddivisi in una componente prezzo e in una componente volume. Gli obiettivi che si prefiggono tali misurazioni possono variare.

È possibile che le scorte all’inizio e alla fine di ogni periodo debbano essere calcolate in termini di volume per ottenere gli aggregati dei conti patrimoniali. La consistenza di capitale fisso prodotta deve essere calcolato in termini di volume, onde stimare i rapporti tra prodotto e capitale, nonché per ottenere una base per valutare gli ammortamenti in termini di volume. I redditi da lavoro dipendente possono essere calcolati in termini di volume, al fine di misurare la produttività e in alcuni casi anche allorché la produzione è stata stimata utilizzando dati in termini di volume sugli input. Nel calcolo dei costi in termini di volume vanno stimati anche gli ammortamenti, le altre imposte sulla produzione e gli altri contributi alla produzione in termini di volume.

10.11 I redditi da lavoro dipendente sono un elemento del reddito. Ai fini della misurazione del potere d’acquisto, la valutazione può essere effettuata in termini reali operando una deflazione con un indice che riflette i prezzi dei prodotti acquistati dai lavoratori dipendenti. Anche altri elementi del reddito, come il reddito disponibile delle famiglie e il reddito nazionale, possono essere misurati in termini reali nello stesso modo.

PRINCIPI GENERALI DI MISURAZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO E DI VOLUME

Definizione dei prezzi e dei volumi dei prodotti destinabili alla vendita

10.12 Gli indici di prezzo e di volume possono essere ricavati solo per variabili che presentano elementi di prezzo e di quantità. I concetti di prezzo e di quantità sono strettamente legati a quello di prodotti omogenei, ovvero i prodotti per cui è possibile definire unità che sono tutte considerate equivalenti e che possono essere scambiate per il medesimo valore monetario. È così possibile definire il prezzo di un prodotto omogeneo come l’importo monetario per cui ciascuna unità di prodotto può essere scambiata.

Per ogni flusso di prodotto omogeneo, ad esempio la produzione, è pertanto possibile definire un prezzo (p), una quantità (q) corrispondente al numero di unità e un valore (v) definito dall’equazione:

image

Qualità, prezzo e prodotti omogenei

10.13 Un altro modo per definire un prodotto omogeneo è affermare che è costituito da unità aventi la medesima qualità.

I prodotti omogenei hanno un ruolo fondamentale nei conti nazionali. La produzione è infatti valutata al prezzo di base determinato dal mercato al momento in cui si verifica, ovvero spesso prima della vendita. Le unità prodotte devono pertanto essere valutate non al prezzo a cui verranno effettivamente vendute ma al prezzo a cui sono vendute unità equivalenti al momento della produzione delle unità in questione. Ciò è possibile in modo rigoroso solo per i prodotti omogenei.

10.14 Nella pratica, tuttavia, due unità di un prodotto con caratteristiche fisiche identiche possono essere vendute a prezzi diversi per due ragioni:

a) due unità con caratteristiche fisiche identiche possono essere considerate non equivalenti se sono vendute in luoghi, in momenti o a condizioni differenti. In questo caso, le unità devono essere considerate corrispondenti a prodotti omogenei differenti;

b) due unità con caratteristiche fisiche identiche possono essere vendute a prezzi differenti per mancanza di informazioni o a causa di limitazioni alla libertà di acquisto o in ragione dell’esistenza di mercati paralleli. In questo caso, le unità devono essere considerate appartenenti al medesimo prodotto omogeneo.

Un prodotto omogeneo può pertanto anche essere definito come un prodotto le cui unità verrebbero tutte vendute al medesimo prezzo in una situazione di concorrenza perfetta. In assenza di concorrenza perfetta, il prezzo del prodotto omogeneo è definito dal prezzo medio delle sue unità. Di conseguenza, nei conti nazionali, per ogni prodotto omogeneo vi è un solo e unico prezzo, il che consente di applicare le regole generali di valutazione dei prodotti.

10.15 La mancanza di informazioni implica che gli acquirenti possono non essere sempre adeguatamente informati circa le differenze di prezzo esistenti e possono quindi inavvertitamente comprare a prezzi più alti. Ciò, o il contrario, può verificarsi anche in situazioni in cui singoli acquirenti e venditori negoziano o contrattano il prezzo. D’altro canto la differenza tra il prezzo medio di un bene acquistato in un mercato o in un bazar, dove spesso si hanno tali contrattazioni, e il prezzo dello stesso bene venduto in un diverso tipo di punto di vendita al dettaglio, come un grande magazzino, dovrebbe essere normalmente trattata come il riflesso di differenze di qualità dovute a diverse condizioni di vendita.

10.16 La differenziazione dei prezzi implica che i venditori possono essere in grado di far pagare prezzi differenti a categorie diverse di acquirenti per beni e servizi identici venduti esattamente nelle stesse circostanze. In tali casi, l’acquirente che appartiene a una particolare categoria ha una libertà di scelta nulla o limitata. Il principio adottato è che le variazioni di prezzo devono essere viste come differenziazione allorquando, per unità identiche vendute esattamente nelle stesse circostanze in un mercato chiaramente separabile vengono praticati prezzi diversi, ovvero quando per il medesimo prodotto omogeneo vengono praticati prezzi diversi. Le variazioni di prezzo dovute a tale differenziazione non costituiscono differenze di volume.

La possibilità di scambiare nuovamente le merci in un determinato mercato implica che la differenziazione dei prezzi per questi tipi di prodotti può essere ritenuta trascurabile nella maggior parte dei casi. Le differenze di prezzo eventualmente riscontrate sui beni possono normalmente essere interpretate come dovute a mancanza di informazioni o all’esistenza di mercati paralleli.

Nel settore dei servizi, ad esempio nei trasporti, i produttori possono applicare tariffe inferiori per gruppi di persone a basso reddito, come i pensionati o gli studenti. Se tali persone sono libere di viaggiare senza limitazioni temporali, il caso va trattato come differenziazione dei prezzi. Tuttavia, se gli importi che essi devono pagare sono più bassi soltanto a condizione che i viaggi vengano effettuati esclusivamente in determinate fasce orarie, normalmente diverse da quelle di punta, il servizio di trasporto che viene loro offerto è di qualità inferiore, dato che il trasporto soggetto a limitazioni e il trasporto senza alcuna limitazione possono essere considerati prodotti omogenei diversi.

10.17 I mercati paralleli esistono per varie ragioni. Gli acquirenti potrebbero non essere in grado di acquistare le quantità desiderate a un prezzo più basso poiché l’offerta disponibile a tale prezzo è insufficiente e può così esistere un mercato parallelo, secondario, con prezzi più alti. Un mercato parallelo può esistere anche allorché i venditori possono praticare prezzi più bassi in quanto eludono determinate imposte.

10.18 Di conseguenza, se la qualità viene definita da tutte le caratteristiche comuni a tutte le unità di un prodotto omogeneo, le differenze di qualità sono rispecchiate dai seguenti fattori:

a) caratteristiche fisiche;

b) consegne in luoghi diversi;

c) consegne in ore diverse del giorno o in periodi diversi dell’anno;

d) differenze riguardo alle condizioni di vendita, alle circostanze o alle condizioni ambientali in cui i beni o servizi vengono forniti.

Prezzi e volume

10.19 L’introduzione del concetto di volume nei conti nazionali è dettata dalla volontà di eliminare l’effetto della variazione dei prezzi nella struttura dei valori espressi in unità monetarie e rappresenta pertanto un’estensione del concetto di quantità per gruppi di prodotti. Per un dato prodotto omogeneo, infatti, l’equazione image consente di scomporre la variazione di un valore nel tempo in una variazione di prezzo e in una variazione di quantità. Nella pratica, tuttavia, vi sono troppi prodotti omogenei da trattare individualmente, con il risultato che i contabili nazionali devono lavorare a un livello più aggregato. A tale livello aggregato, tuttavia, l’equazione image non è più utilizzabile perché, mentre è possibile aggregare valori, non ha senso aggregare quantità per ricavare prezzi.

10.20 Vi è tuttavia un modo semplice per scomporre la variazione del valore di un insieme di prodotti omogenei tra due periodi, uno dei quali viene considerato il periodo base e l’altro il periodo corrente. È possibile annullare l’effetto delle variazioni del prezzo calcolando quale sarebbe stato il valore dell’insieme dei prodotti se non ci fossero state variazioni di prezzo, ovvero applicando i prezzi del periodo base alle quantità del periodo corrente. Tale valore ai prezzi del periodo base definisce il concetto di volume.

In tal modo, il valore di un insieme di prodotti nel periodo corrente può essere reso come segue:

image

dove l’esponente 1 si riferisce al periodo corrente e l’indice i al prodotto omogeneo specifico. Il volume dell’insieme di prodotti per il periodo corrente è pertanto definito in relazione al periodo base mediante la formula:

image

dove l’esponente 0 si riferisce al periodo base. Raffrontando il volume dell’insieme di prodotti per il periodo corrente e il loro valore complessivo per il periodo base, è possibile misurare una variazione che non è influenzata da variazioni di prezzo. Un indice di volume può così essere calcolato mediante la formula:

image

L’indice di volume così definito è un indice di quantità di Laspeyres che si può ottenere dalla media aritmetica ponderata degli indici di quantità dei singoli prodotti, con pesi di ponderazione dati dalla quota del valore di ciascun prodotto nel periodo base.

Una volta definito il concetto di volume, è possibile definire, per analogia con l’equazione

image

, non un prezzo ma un indice di prezzo. L’indice di prezzo è pertanto definito dal rapporto tra il valore nel periodo corrente e il volume, ovvero mediante la formula:

image

Tale indice è un indice di prezzo di Paasche che si può ottenere dalla media armonica ponderata degli indici di prezzo dei singoli prodotti, con pesi di ponderazione dati dalle quote del valore di ciascun prodotto nel periodo corrente.

Gli indici di volume e di prezzo definiti in tal modo dimostrano l’equazione:

Indice di valore = indice di prezzo × indice di volume

Tale equazione costituisce una versione più generale dell’equazione

image

e consente di scomporre qualsiasi variazione del valore di un insieme di prodotti in una variazione di volume e in una variazione di prezzo.

Nel calcolo del volume, le quantità sono ponderate per i prezzi del periodo base, di modo che il risultato dipende dalla struttura dei prezzi. È probabile che le variazioni della struttura dei prezzi siano meno significative nei periodi brevi che nei periodi lunghi. Di conseguenza, il calcolo del volume viene effettuato solo per due anni consecutivi, ovvero il volume viene calcolato ai prezzi dell’anno precedente.

Per raffronti su periodi di tempo più lunghi, vengono prima calcolati gli indici di volume di Laspeyres e gli indici di prezzo di Paasche in relazione all’anno precedente e successivamente vengono determinati gli indici a catena.

10.21 I principali vantaggi dell’uso degli indici di prezzo di Paasche e degli indici di volume di Laspeyres sono la semplicità di interpretazione e di calcolo e la proprietà di additività dei saldi delle risorse e degli impieghi.

10.22 Gli indici a catena presentano lo svantaggio di portare a volumi privi di additività che non possono essere utilizzati nelle procedure di bilanciamento dei prodotti sulla base delle tavole delle risorse e degli impieghi.

10.23 I dati di volume non additivi calcolati con gli indici a catena devono essere pubblicati senza rettifiche. Questo metodo è trasparente e mostra agli utenti la dimensione del problema. Ciò non preclude la possibilità che vi siano situazioni nelle quali i responsabili della compilazione possano ritenere preferibile eliminare le discrepanze, al fine di migliorare la coerenza globale dei dati. Quando i valori dell’anno di riferimento sono estrapolati mediante indici di volume a catena, occorrerà spiegare agli utenti i motivi dell'assenza di additività nelle tavole.

10.24 Nella pratica, essendo impossibile misurare prezzi e quantità di tutti i prodotti omogenei di un’economia, gli indici di volume o di prezzo sono calcolati utilizzando campioni di prodotti omogenei rappresentativi, partendo dal presupposto che i volumi o i prezzi dei prodotti non inclusi nel campione varino allo stesso modo della media del campione. È pertanto necessario utilizzare la classificazione dei prodotti più dettagliata possibile, in modo che ogni prodotto identificato abbia la massima omogeneità, indipendentemente dal livello di dettaglio utilizzato per la presentazione dei risultati.

10.25 Data l’equazione che collega gli indici di valore, di prezzo e di volume, è necessario calcolare solo due indici. L’indice di valore si ottiene generalmente in modo diretto raffrontando semplicemente i valori complessivi per i periodi base e correnti. Si tratta poi di scegliere se calcolare l’indice di prezzo o l’indice di volume. Nella maggior parte dei casi l’ipotesi del parallelismo delle variazioni alla base del metodo è dimostrata più dai prezzi che dai volumi perché i prezzi di prodotti diversi sono spesso influenzati sensibilmente da alcuni fattori comuni, quali il costo delle materie prime e le retribuzioni. In tal caso, l’indice di prezzo deve essere calcolato utilizzando un campione di prodotti di qualità costante nel tempo, la cui qualità è determinata non solo dalle caratteristiche fisiche del prodotto ma anche dalle condizioni di vendita, come precedentemente spiegato. In tal modo tutte le variazioni del valore complessivo causate da variazioni strutturali tra i vari prodotti appariranno come variazioni di volume e non come variazioni di prezzo.

In alcuni casi, tuttavia, sarà più facile calcolare un indice di volume e utilizzarlo per ricavarne un indice di prezzo. A volte può essere persino preferibile calcolare l’indice di valore sulla base di un indice di prezzo e un indice di volume.

Nuovi prodotti

10.26 Il metodo di calcolo degli indici di volume e di prezzo descritto precedentemente presuppone l’esistenza del prodotto in entrambi gli anni consecutivi. In realtà, tuttavia, molti prodotti appaiono e scompaiono da un anno all’altro e gli indici di volume e di prezzo devono tenerne conto. Laddove il volume è definito sulla base dei prezzi dell’anno precedente, non vi sono particolari difficoltà per i prodotti che esistevano l’anno precedente ma che non esistono più nell’anno corrente, dato che sono semplicemente associati a una quantità zero per l’anno corrente. Il problema si fa più complesso nel caso di nuovi prodotti, dato che per l’anno precedente non è possibile misurare il prezzo di un prodotto che non esisteva.

Vi sono due tipi di approcci in questo caso per stimare il prezzo all’anno precedente: il primo presuppone che il prezzo del nuovo prodotto vari in modo analogo al prezzo di prodotti simili, mentre il secondo tenta di calcolare direttamente quale sarebbe stato il prezzo del nuovo prodotto se fosse esistito nel periodo base. Il primo approccio consiste semplicemente nell’utilizzare un indice di prezzo calcolato sulla base di un campione di prodotti omogenei che esistono in entrambi gli anni consecutivi. Nella pratica questo è il metodo utilizzato per la maggior parte dei nuovi prodotti, dato che questi sono generalmente troppo numerosi per essere esplicitamente specificati, in particolare quando la definizione di prodotto omogeneo viene applicata in modo rigoroso. Con l’altro approccio, i metodi che sono più comunemente utilizzati sono il metodo edonistico, che consiste nella determinazione del prezzo di un prodotto sulla base delle sue caratteristiche principali e il metodo dell’input, che usa il costo di un prodotto per calcolare il suo prezzo.

La questione dei nuovi prodotti riveste particolare importanza in alcuni settori. Molti beni di investimento sono prodotti in un unico esemplare e figurano pertanto come prodotti nuovi. È altresì il caso di molti servizi che non sono mai forniti esattamente allo stesso modo, ad esempio i servizi di ricerca e sviluppo.

10.27 Per le operazioni su servizi è spesso più difficile specificare le caratteristiche che determinano le unità fisiche e possono così sorgere differenze di opinione sui criteri da utilizzare. Tale difficoltà può riguardare importanti branche di attività economica come i servizi di intermediazione finanziaria, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, i servizi alle imprese, l’istruzione, la ricerca e sviluppo, la sanità o le attività ricreative. La scelta delle unità fisiche per tali attività viene presentata nell’Handbook on price and volume measures in national accounts (Manuale sulle misure di prezzo e di volume nei conti nazionali) ( 20 ).

Principi per i servizi non destinabili alla vendita

10.28 L’elaborazione di un sistema completo di indici di prezzo e di volume che copra tutte le risorse e gli impieghi di beni e servizi incontra una particolare difficoltà allorché si tratta di misurare la produzione dei servizi non destinabili alla vendita. Tali servizi differiscono da quelli destinabili alla vendita in quanto non sono venduti al prezzo di mercato e il loro valore a prezzi correnti è calcolato come la somma dei costi sostenuti. Tali costi sono i consumi intermedi, i redditi da lavoro dipendente, le altre imposte al netto dei contributi alla produzione e gli ammortamenti.

10.29 In mancanza di un prezzo di mercato unitario, il costo unitario di un servizio non destinabile alla vendita può essere considerato come l’equivalente del prezzo. Infatti, il prezzo di un prodotto destinabile alla vendita corrisponde alla spesa che l’acquirente deve sostenere per entrarne in possesso, mentre il costo unitario di un servizio non destinabile alla vendita corrisponde alla spesa che la società deve sostenere per utilizzarlo. Di conseguenza, laddove è possibile definire unità di quantità per i servizi non destinabili alla vendita, è altresì possibile applicare i principi generali per il calcolo degli indici di volume e di prezzo precedentemente descritti.

È generalmente possibile definire unità di quantità per i servizi non destinabili alla vendita consumati su base individuale, come i servizi sanitari o di istruzione, il che significa che, in tal caso, i principi generali devono essere applicati in modo regolare.

Il metodo che consiste nel calcolare il volume applicando i costi unitari dell’anno precedente alle quantità dell’anno corrente viene definito il metodo dell’output.

10.30 È tuttavia difficile definire unità di quantità per i servizi collettivi non destinabili alla vendita, come i servizi connessi alle amministrazioni pubbliche, alla giustizia o alla difesa. In questo caso è pertanto necessario utilizzare altri metodi in analogia con il metodo generale. Tale metodo definisce il volume sulla base dei prezzi dell'anno precedente, ovvero definisce il volume come la spesa che gli acquirenti avrebbero sostenuto se i prezzi non fossero variati. Quest’ultima definizione può essere utilizzata quando non è possibile definire un’unità di quantità, a condizione che venga applicata alla spesa nel suo complesso e non a un’unità di prodotto. Dato che il valore di un servizio non destinabile alla vendita viene determinato sulla base dei relativi costi, è possibile calcolare il volume sulla base del valore dei costi ai prezzi del periodo base, ovvero sulla base del valore ai prezzi del periodo base dei consumi intermedi, dei redditi da lavoro dipendente, delle altre imposte al netto dei contributi alla produzione e degli ammortamenti. Tale metodo è conosciuto come il metodo dell’input. Il calcolo in termini di volume dei redditi da lavoro dipendente, degli ammortamenti, delle imposte e dei contributi sulla produzione verrà trattato nei paragrafi seguenti.

Anche nel caso più favorevole di servizi non destinabili alla vendita, consumati su base individuale, come i servizi sanitari o di istruzione, non è sempre facile distinguere prodotti omogenei. Le caratteristiche di tali servizi, infatti, sono raramente definite in modo talmente preciso da permettere di determinare con certezza l’equivalenza di due unità di servizio diverse, ovvero la loro corrispondenza con un medesimo prodotto omogeneo o con due prodotti distinti. I contabili nazionali possono utilizzare due criteri di equivalenza:

a) il criterio del costo unitario: due unità di servizi non destinabili alla vendita sono considerate equivalenti se hanno il medesimo costo unitario. Tale criterio si basa sull’idea che, collettivamente, coloro che beneficiano dei servizi pubblici sono anche coloro che li decidono e li pagano. Ad esempio, i cittadini decidono in merito ai servizi pubblici mediante i loro rappresentanti e li pagano tramite le imposte. A tali condizioni, non si può pretendere che i cittadini paghino un prezzo diverso per unità di servizio che considerano equivalenti. Di conseguenza, secondo tale criterio, due unità di servizio di costo diverso devono essere considerate corrispondenti a prodotti diversi e un prodotto omogeneo non destinabile alla vendita è caratterizzato dall’unicità del suo costo unitario;

b) il criterio del risultato: due unità di servizi non destinabili alla vendita sono considerate equivalenti se producono il medesimo risultato. Tale criterio si basa sull’idea che due unità di servizio considerate equivalenti dai cittadini possono tuttavia essere prodotte a costi diversi perché i cittadini non controllano completamente il processo di produzione di tali servizi. Il criterio del costo unitario non è allora più pertinente e deve essere sostituito da un criterio corrispondente all’utilità per la società dei servizi non destinabili alla vendita.

Dato che il criterio del risultato sembra spesso più pertinente, sono stati effettuati un gran numero di lavori al fine di elaborare metodi basati su tale criterio e sono in corso ricerche volte a migliorarli. Nella pratica, tali metodi portano spesso all’introduzione nel calcolo del volume di coefficienti di correzione applicati alle quantità; vengono pertanto denominati metodi con correzione esplicita per la qualità.

La principale difficoltà dell’attuazione di tali metodi è legata alla definizione e alla misurazione del risultato. La misurazione del risultato presuppone infatti la definizione degli obiettivi, cosa non molto semplice nel settore dei servizi non destinabili alla vendita. Ad esempio, qual è l'obiettivo dei servizi sanitari: migliorare lo stato della sanità pubblica o allungare la durata della vita? Certamente entrambi; ma allora come vengono ponderati i diversi obiettivi quando non sono equivalenti? Ad esempio, qual è la cura migliore: quella che rende possibile vivere un anno in più in buona salute o quella che rende possibile vivere due anni in più in cattiva salute? Inoltre, le stime del risultato sono spesso dubbie: in numerosi paesi sono ricorrenti le controversie sul miglioramento o il peggioramento delle prestazioni scolastiche degli alunni.

Nell’Unione europea, date le difficoltà concettuali e l’assenza di consenso sui metodi dell’output aggiustati per la qualità (sulla base dei risultati), tali metodi sono esclusi dal quadro centrale al fine di preservare la comparabilità dei risultati. Tali metodi sono riservati a titolo facoltativo alle tavole supplementari, mentre continuano i lavori di ricerca. Di conseguenza, nel settore dei servizi sanitari e dell’istruzione non destinabili alla vendita le stime di produzione e di consumo in termini di volume devono essere calcolate sulla base di misure di produzione diretta — non aggiustate per la qualità — ponderando le quantità prodotte per i costi unitari dell’anno procedente di tali servizi, senza applicare a essi alcuna correzione per tenere conto della qualità. Tali metodi devono essere applicati in modo sufficientemente dettagliato. Il livello minimo è definito da Eurostat nell’Handbook on price and volume measures in national accounts.

Sebbene l’uso di metodi basati sull’input debba generalmente essere evitato, è possibile, nel settore sanitario, applicare il metodo dell’input quando la varietà dei servizi è tale che risulta praticamente impossibile determinare prodotti omogenei. Inoltre, le stime dei conti nazionali devono essere accompagnate da note esplicative che richiamino l’attenzione degli utenti sui metodi di misurazione.

Principi per il valore aggiunto e il PIL

10.31 Il valore aggiunto, la voce a saldo del conto della produzione, è l’unico saldo contabile a far parte del sistema integrato di indici di prezzo e di volume. Le caratteristiche decisamente particolari di questa voce devono tuttavia essere sottolineate, così come il significato degli indici di volume e di prezzo a essa collegati.

Il valore aggiunto, diversamente dai vari flussi di beni e servizi, non rappresenta un’unica categoria di operazioni. Esso non può quindi essere direttamente suddiviso in una componente prezzo e in una componente volume.

10.32  Definizione: il valore aggiunto in termini di volume è definito come la differenza tra la produzione in termini di volume e i consumi intermedi in termini di volume.

image

dove P e Q corrispondono ai prezzi e alle quantità della produzione e p e q ai prezzi e alle quantità dei consumi intermedi. Il metodo teoricamente corretto per calcolare il valore aggiunto in termini di volume è quello della doppia deflazione, deflazionando cioè separatamente i due flussi del conto della produzione (produzione e consumi intermedi) e calcolando il saldo di tali due flussi rivalutati.

10.33 In alcuni casi, in cui i dati statistici restano incompleti o non sono sufficientemente attendibili, può essere necessario far ricorso a un unico indicatore. Se vi sono dati validi sul valore aggiunto a prezzi correnti, un'alternativa alla doppia deflazione è quella di deflazionare il valore aggiunto corrente direttamente mediante un indice dei prezzi per la produzione. Ciò presuppone che la variazione dei prezzi dei consumi intermedi segua quella dei prezzi della produzione. Un’altra procedura possibile è quella di estrapolare il valore aggiunto nell’anno base mediante un indice di volume per la produzione. Questo indice di volume può essere calcolato o direttamente dai dati di quantità o deflazionando il valore corrente della produzione mediante un appropriato indice dei prezzi. Questo metodo presuppone in realtà che le variazioni di volume siano le stesse per la produzione e per i consumi intermedi.

Per alcune branche produttrici di servizi destinabili e non destinabili alla vendita, quali attività finanziarie, servizi commerciali o difesa, potrebbe non essere possibile ottenere stime soddisfacenti delle variazioni di prezzo o di volume per la produzione. In questi casi i movimenti di valore aggiunto in termini di volume possono essere stimati mediante le variazioni dei redditi da lavoro dipendente ai tassi di retribuzione dell'anno precedente e degli ammortamenti in termini di volume. Coloro che raccolgono i dati possono essere costretti a far ricorso a tali espedienti, anche quando non vi sono motivi validi per ritenere che la produttività del lavoro resti immutata nel breve o nel lungo periodo.

10.34 Per loro natura gli indici di volume e di prezzo per il valore aggiunto sono quindi diversi dai corrispondenti indici per i flussi di beni e servizi.

Parimenti dicasi per gli indici di prezzo e di volume dei saldi contabili aggregati come il prodotto interno lordo. Il valore di quest’ultimo è pari alla somma del valore aggiunto di ogni branca di attività economica, ovvero a un'addizione di saldi contabili più le imposte al netto dei contributi ai prodotti, mentre da un altro punto di vista può essere considerato come rappresentativo del saldo contabile tra il totale degli impieghi finali e le importazioni.

PROBLEMI SPECIFICI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI

10.35 Sebbene sia essenzialmente limitato alle operazioni riguardanti beni e servizi, il sistema integrato degli indici di prezzo e di volume non esclude la possibilità di misurare le variazioni di prezzo e di volume per alcune altre operazioni.

Imposte e contributi su prodotti e importazioni

10.36 La possibilità sopra esposta esiste in particolare nel caso delle imposte e dei contributi direttamente collegati alla quantità o al valore dei beni e servizi che costituiscono oggetto di talune operazioni. I valori di tali imposte e contributi figurano esplicitamente nelle tavole delle risorse e degli impieghi. Applicando le regole descritte di seguito è possibile ottenere misure di prezzo e di volume per le categorie di imposte e di contributi che sono registrate nei conti di equilibrio di beni e servizi, in particolare:

a) imposte sui prodotti, esclusa l’IVA (D.212 e D.214);

b) contributi ai prodotti (D.31);

c) IVA sui prodotti (D.211).

10.37 Il caso più semplice è quello delle imposte che rappresentano un importo fisso per unità di quantità del prodotto che costituisce oggetto dell’operazione. Il valore del gettito di tali imposte dipende:

a) dalla quantità dei prodotti oggetto dell’operazione;

b) dall’ammontare riscosso per unità, cioè il prezzo dell’imposizione.

La suddivisione della variazione di valore nelle sue due componenti non presenta virtualmente alcuna difficoltà. La variazione di volume è determinata dalla variazione delle quantità dei prodotti oggetto di imposizione; la variazione di prezzo corrisponde alla variazione dell’ammontare riscosso per unità, cioè alla variazione del prezzo dell’imposizione.

10.38 Un caso più frequente è quello nel quale l’imposta rappresenta una certa percentuale del valore dell’operazione. Il valore del gettito di tali imposte dipende pertanto:

a) dalla quantità dei prodotti oggetto dell’operazione;

b) dal prezzo dei prodotti oggetto dell’operazione;

c) dall’aliquota dell’imposta (in percentuale).

Il prezzo dell’imposizione è quindi ottenuto applicando l’aliquota al prezzo del prodotto. La variazione di valore del gettito di un’imposta di questo tipo può anche essere ripartita in una variazione di volume, determinata dalla variazione delle quantità dei prodotti oggetto di imposizione, e in una variazione di prezzo, corrispondente alla variazione del prezzo dell’imposizione (b × c).

10.39 L’ammontare delle imposte sui prodotti, esclusa l’IVA (D.212 e D.214), è misurato in termini di volume, applicando alle quantità dei prodotti, di produzione interna o di importazione, i prezzi dell’imposizione dell’anno base o applicando al valore di produzione o di importazione, rivalutato ai prezzi dell’anno base, le aliquote di imposta dell’anno base. Occorre tener presente che i prezzi dell’imposizione possono essere diversi a seconda degli impieghi. Di ciò si tiene conto nelle tavole delle risorse e degli impieghi.

10.40 Analogamente, l’ammontare dei contributi ai prodotti (D.31) viene misurato in termini di volume, applicando alle quantità dei prodotti, di produzione interna o di importazione, i prezzi dei contributi dell’anno base o applicando al valore di produzione o di importazione, rivalutato ai prezzi dell’anno base, le aliquote dei contributi dell’anno base, tenendo conto dei diversi prezzi dei contributi per impieghi diversi.

10.41 L’IVA sui prodotti (D.211) è calcolata, sia per l’economia nel suo complesso sia per le singole branche di attività economica e per gli altri utenti, su base netta e si riferisce solamente all’IVA non deducibile. Quest’ultima è definita come la differenza tra l’IVA fatturata sui prodotti e l’IVA deducibile dagli utilizzatori di tali prodotti. In alternativa è anche possibile definire l’IVA sui prodotti come la somma di tutti gli importi non deducibili che devono essere versati dagli utenti.

L’IVA non deducibile in termini di volume può essere calcolata applicando le aliquote IVA in vigore nell’anno precedente ai flussi espressi nei prezzi dell’anno precedente. Qualsiasi variazione dell’aliquota IVA per l’anno corrente si rifletterà quindi nell’indice di prezzo e non nell’indice di volume dell’IVA non deducibile.

La quota di IVA deducibile nell’IVA fatturata, e di conseguenza di IVA non deducibile, può subire dei cambiamenti:

a) a causa di mutamenti riguardo al diritto di detrarre l’IVA, derivanti da modifiche della legislazione o della normativa in materia fiscale, aventi effetto immediato o meno;

b) a causa di cambiamenti nella struttura degli impieghi del prodotto (ad esempio: aumento della quota degli impieghi per i quali l’IVA può essere detratta).

Una variazione dell’ammontare dell’IVA deducibile derivante da modifiche concernenti il diritto di detrarre l’IVA sarà trattato, in base al metodo descritto, come una variazione della componente prezzo dell’imposizione, così come lo sarà un cambiamento dell’aliquota dell’IVA fatturata.

D’altro canto una variazione dell’ammontare dell’IVA deducibile derivante da cambiamenti nella struttura degli impieghi del prodotto costituisce una variazione di volume dell’IVA deducibile, riflessa nell’indice di volume dell’IVA sui prodotti.

Altre imposte sulla produzione e altri contributi alla produzione

10.42 Il trattamento di altre imposte sulla produzione (D.29) e altri contributi alla produzione (D.39) pone specifiche difficoltà nella misura in cui, per definizione, non è possibile attribuirli direttamente a unità prodotte. Nel caso dei servizi non destinabili alla vendita, tale difficoltà è aggravata dal fatto che essi sono utilizzati solo quando non è possibile definire unità di quantità. In generale è tuttavia possibile aggirare tale difficoltà definendo altre imposte sulla produzione e altri contributi alla produzione in termini di volume sulla base dell’importo a cui sarebbero ammontati se non vi fossero state modifiche della normativa fiscale nel suo complesso e dei prezzi in relazione all'anno precedente. Ad esempio, le imposte sulla proprietà o sull’uso di un bene possono essere valutate in termini di volume applicando al periodo corrente la normativa e il prezzo dei beni dell'anno precedente.

Ammortamenti

10.43 Il calcolo delle misure di volume degli ammortamenti non pone grandi problemi allorquando siano disponibili dati validi sulla composizione delle consistenze di beni di investimento. Il metodo dell’inventario permanente, utilizzato dalla maggior parte dei paesi, già implica, per la stima degli ammortamenti a prezzi correnti, la necessità in primo luogo di effettuare un calcolo delle consistenze di beni di investimento in termini di volume. Per passare da una valutazione al costo storico ad una valutazione al costo di sostituzione è anzitutto necessario valutare su base omogenea i beni di investimento acquistati nell’arco di vari periodi, ad esempio ai prezzi dell’anno base. Gli indici di prezzo e di volume ottenuti nel corso del procedimento possono quindi essere utilizzati per calcolare il valore degli ammortamenti in termini di volume e l’indice dei prezzi associato.

Ove non vi sia un inventario permanente delle consistenze di beni di investimento, la variazione negli ammortamenti in termini di volume può essere ottenuta deflazionando i dati a prezzi correnti mediante indici dei prezzi tratti dai dati sugli investimenti fissi lordi per prodotto. Si deve allora tener conto della struttura di età dei beni di investimento acquistati.

Redditi da lavoro dipendente

10.44 Per misurare il volume dell’input da lavoro dipendente, si può considerare come unità di quantità per i redditi da lavoro dipendente un’ora di lavoro di un dato tipo e livello di qualifica. Così come per i beni e servizi, anche in questo caso si devono riconoscere diverse qualità di lavoro e calcolare quantità relative per ogni distinto tipo di lavoro. Il prezzo associato a ogni tipo di lavoro è la retribuzione oraria, la quale può naturalmente variare a seconda dei tipi di lavoro. La misurazione del volume del lavoro eseguito può essere effettuata ricavando la media ponderata delle quantità relative per diversi generi di lavoro, utilizzando come coefficienti di ponderazione i valori dei redditi da lavoro dipendente dell’anno precedente o dell’anno base fissato. Come alternativa può essere calcolato un indice di livello retributivo, calcolando la media ponderata delle variazioni della retribuzione oraria per diversi tipi di lavoro, utilizzando anche in questo caso i redditi da lavoro dipendente come coefficienti di ponderazione. Se un indice di volume di tipo Laspeyres viene calcolato indirettamente, deflazionando le variazioni dei redditi da lavoro dipendente a valori correnti mediante un indice della variazione media della retribuzione oraria, quest’ultimo dovrebbe essere un indice di tipo Paasche.

Consistenze di capitale fisso e scorte

10.45 I volumi ai prezzi dell’anno precedente sono necessari sia per gli stock di capitale fisso che per le scorte. Per i primi, i dati necessari per calcolare i rapporti tra prodotto e capitale sono disponibili qualora si utilizzi il metodo dell’inventario permanente. In altri casi, informazioni sul valore delle consistenze di capitale fisso possono essere ottenute dai produttori e la deflazione può essere effettuata mediante gli indici dei prezzi utilizzati per gli investimenti fissi, tenendo conto della struttura di età delle consistenze.

La variazione delle scorte è misurata come il valore delle entrate nelle scorte al netto del valore delle uscite dalle scorte e del valore di qualsiasi perdita ricorrente di beni presenti nelle scorte nell’arco di un determinato periodo. I volumi ai prezzi dell’anno precedente possono essere ottenuti dalla deflazione di queste componenti. Nella pratica, tuttavia, è raro che si conoscano realmente le entrate e le uscite delle consistenze e spesso l’unica informazione disponibile è il valore delle consistenze all’inizio e alla fine del periodo. In tali casi, sarà spesso necessario ipotizzare entrate e uscite regolari durante il periodo corrente, di modo che il prezzo medio per il periodo possa essere considerato pertinente sia per le entrate che per le uscite. In tali circostanze, il calcolo della variazione degli stock tramite la differenza tra i valori delle entrate e delle uscite equivale al calcolo della differenza tra i valori degli stock iniziali e finali. La variazione delle consistenze in termini di volume può quindi essere calcolata deflazionando le consistenze iniziali e finali per allinearli al prezzo medio del periodo base. Quando le variazioni delle consistenze sono note in termini quantitativi, è possibile, sempre ipotizzando entrate e uscite regolari, calcolare il volume della variazione delle consistenze applicando il prezzo medio del periodo base alla variazione delle consistenze in termini quantitativi.

MISURE DEL REDDITO REALE PER IL TOTALE DELL’ECONOMIA

10.46 Non è generalmente possibile suddividere i flussi di reddito in una componente prezzo e in una componente quantità. Per tale motivo, le misure dei prezzi e dei volumi non possono essere definite come per i flussi e le consistenze di prodotti. I flussi di reddito possono essere misurati in termini reali solamente se si scelgono alcuni panieri selezionati di beni e servizi al cui acquisto è normalmente destinato il reddito e se si usa l’indice dei prezzi per tale paniere come deflatore dei redditi correnti. La scelta è sempre arbitraria, nel senso che raramente il reddito è speso specificatamente per acquisti nel corso del periodo in questione. Una parte di esso può essere risparmiata per effettuare acquisti in periodi successivi oppure gli acquisti del periodo possono essere parzialmente finanziati con risparmi effettuati in precedenza.

10.47 Il prodotto interno lordo ai prezzi dell’anno precedente misura la produzione totale (al netto dei consumi intermedi) in termini di volume per il totale dell’economia. Il reddito reale totale dei residenti è influenzato non solo dal volume della produzione, ma anche dall’andamento del prezzo delle esportazioni rispetto a quello delle importazioni dal resto del mondo. Se le ragioni di scambio migliorano sono necessarie meno esportazioni per pagare un determinato volume di importazioni, cosicché una certa parte dei beni e servizi di produzione interna prima destinata alle esportazioni può essere attribuita al consumo o agli investimenti.

Il reddito interno lordo reale può essere ottenuto addizionando il guadagno di potere d’acquisto conseguente al variare della ragione di scambio internazionale ai dati di volume sul prodotto interno lordo. Il guadagno — o eventualmente la perdita — di potere d’acquisto è definito come:

image

ossia il saldo corrente delle esportazioni meno le importazioni, deflazionato mediante un indice dei prezzi P, meno la differenza tra il valore deflazionato delle esportazioni e il valore deflazionato delle importazioni. La scelta di un appropriato deflatore P per le bilance commerciali correnti dovrebbe essere lasciata alle autorità statistiche di un paese, tenendo conto della particolare situazione dello stesso. Nei casi in cui vi sia incertezza circa la scelta del deflatore, un deflatore adeguato può essere costituito dalla media degli indici dei prezzi delle importazioni e delle esportazioni.

Vari aggregati di reddito reale sono identificati e definiti nel modo indicato di seguito:

prodotto interno lordo in termini di volume

più

guadagno o perdita di potere d’acquisto conseguente al variare della ragione di scambio internazionale

uguale

reddito interno lordo reale

più

redditi primari reali da percepire dall’estero

meno

redditi primari reali da corrispondere all’estero

uguale

reddito nazionale lordo reale

più

trasferimenti correnti reali da ricevere dall’estero

meno

trasferimenti correnti reali da effettuare verso l’estero

uguale

reddito nazionale disponibile lordo in termini reali

meno

ammortamenti in termini di volume

uguale

reddito nazionale disponibile netto in termini reali.

Per poter esprimere i vari aggregati del reddito nazionale in termini reali, si raccomanda di deflazionare con l’indice dei prezzi della domanda finale nazionale i redditi primari e i trasferimenti verso e dall’estero. Il reddito nazionale disponibile in termini reali deve essere espresso su base netta, deducendo dal suo valore lordo gli ammortamenti in termini di volume.

INDICI DI PREZZO E DI VOLUME PER CONFRONTI NELLO SPAZIO

10.48 Il fatto che i paesi abbiano livelli di prezzo e valute differenti non facilita i confronti nello spazio dei prezzi e dei volumi. In questo tipo di confronti i tassi di cambio nominali non costituiscono fattori di conversione idonei poiché non rispecchiano adeguatamente le differenze nei livelli di prezzo e non sono sufficientemente stabili nel tempo.

10.49 Si applicano invece le parità di potere d’acquisto (PPA). La PPA è definita come il numero di unità della valuta del paese B necessario per acquistare nel paese B la stessa quantità di beni e servizi che un’unità della valuta del paese A permetterebbe di acquistare nel paese A. Le PPA possono pertanto essere interpretate come il tasso di cambio di una valuta fittizia comunemente designata standard di potere d’acquisto (SPA). Se le spese dei paesi A e B espresse in valute nazionali vengono convertite in SPA, le cifre che ne risultano sono espresse al medesimo livello di prezzo e nella medesima valuta, il che consente un confronto significativo dei volumi.

10.50 Le PPA per beni e servizi destinabili alla vendita si basano su indagini internazionali sui prezzi. Tali indagini sui prezzi sono effettuate simultaneamente in tutti i paesi partecipanti sulla base di un campione comune di prodotti. I campioni sono descritti in modo chiaro per quanto riguarda le loro caratteristiche tecniche, nonché altre variabili che si presuppone influenzino il prezzo, come i costi di impianto e le condizioni di vendita. Anche se viene data priorità alla comparabilità degli elementi del campione, questa deve tuttavia essere controbilanciata dalla loro rappresentatività sui mercati nazionali. Il campione di prodotti dovrebbe idealmente essere ugualmente rappresentativo in tutti i paesi partecipanti.

10.51 Per i servizi non destinabili alla vendita, i confronti nello spazio presentano il medesimo problema dei confronti nel tempo, dato che in nessuna delle due dimensioni esistono prezzi di mercato. Tradizionalmente è stato utilizzato un metodo dell’input (o un metodo del costo degli input), ipotizzando che la produzione sia pari alla somma degli input. Tale metodo, che implica confronti diretti e indiretti del volume degli input, non tiene conto delle differenze di produttività. Per tale ragione, come nel caso dei confronti intertemporali, si preferiscono metodi che s’incentrano sulla misurazione diretta della produzione o sui prezzi di produzione, che vengono successivamente utilizzati per deflazionare la spesa, almeno per i servizi individuali come l’istruzione e la sanità.

10.52 Per il calcolo delle PPA vengono applicate le stesse formule di numeri indice utilizzate per il calcolo degli indici temporali. In un contesto bilaterale che interessa due paesi, A e B, entrambi i paesi possono essere usati per fornire ponderazioni. Dal punto di vista del paese A, si potrà calcolare un indice di tipo Laspeyres con ponderazioni del paese A così come un indice di tipo Paasche con ponderazioni del paese B. Tuttavia, se le due economie presentano differenze strutturali, lo scarto tra i due indici potrebbe essere notevole e il risultato finale pesantemente influenzato dalla scelta dell’indice. Nei confronti binari è pertanto preferibile applicare la media dei due indici, ovvero l’indice di Fisher.

10.53 Le ponderazioni numeriche esplicite non sono normalmente disponibili a livello dei singoli elementi del campione. Di conseguenza si applica una forma di ponderazione implicita a seconda che i paesi riconoscano o no una determinata voce come rappresentativa dei modelli di consumo nazionali. Il livello più basso di aggregazione per cui sono disponibili le ponderazioni numeriche è definito come il livello delle posizioni di base.

10.54 La transitività implica che la PPA diretta tra il paese A e il paese C è uguale alla PPA indiretta ottenuta moltiplicando la PPA diretta tra il paese A e il paese B (o un altro paese terzo) e la PPA diretta tra il paese B e il paese C. Le PPA di Fisher a livello delle posizioni di base non sono transitive, ma è possibile ottenere da queste una serie di PPA transitive che somiglino agli indici di Fisher originali, utilizzando a tal fine il criterio dei minimi quadrati. L’applicazione della cosiddetta formula di Éltetö-Köves-Szulc (EKS) minimizza le deviazioni tra gli indici di Fisher originali e produce una serie completa di PPA transitive a livello delle posizioni di base.

10.55 La risultante serie di PPA transitive per tutti i paesi e tutte le posizioni di base viene aggregata fino al livello del PIL totale utilizzando le spese dei conti nazionali come ponderazioni. Le PPA aggregate a livello del PIL o qualsiasi altra categoria possono essere applicate, ad esempio, nel calcolo delle spese reali e degli indici di volume spaziali. Una PPA divisa per il tasso di cambio nominale tra due paesi produce un indice del livello dei prezzi che può essere utilizzato nelle analisi dei livelli comparativi dei prezzi dei paesi.

10.56 La Commissione europea (Eurostat) è responsabile del calcolo delle PPA per gli Stati membri in conformità del regolamento (CE) n. 1445/2007 ( 21 ). Nella pratica, i calcoli delle PPA si iscrivono in un programma più ampio in materia di PPA coordinato congiuntamente dall’Eurostat e dall’OCSE. I metodi utilizzati nel programma sono descritti in dettaglio nell’Eurostat-OECD Methodological manual on purchasing power parities ( 22 ).




CAPITOLO 11

POPOLAZIONE E INPUT DI LAVORO

11.01 Per alcuni scopi, le comparazioni tra paesi, tra branche di attività economica o tra settori di una stessa economia risultano più utili se gli aggregati di contabilità nazionale (ad esempio, prodotto interno lordo, consumi finali delle famiglie, valore aggiunto di una branca di attività economica, redditi da lavoro dipendente) sono rapportati al numero di abitanti e alle variabili riguardanti gli input di lavoro. In tali casi le definizioni di popolazione e di input di lavoro devono essere coerenti con i concetti utilizzati in contabilità nazionale e rientrare nella definizione di produzione dei conti nazionali.

11.02 Scopo del presente capitolo è descrivere il quadro concettuale e le misure delle statistiche demografiche e dell'occupazione e fornire indicazioni sul grado di corrispondenza tra tali statistiche e il sistema dei conti nazionali.

11.03 Gli input di lavoro sono classificati sulla base delle medesime unità statistiche utilizzate per l'analisi della produzione, ossia le unità di attività economica a livello locale e le unità istituzionali.

11.04 Gli aggregati rapportati ai dati sulla popolazione e sugli input di lavoro sono spesso totali annuali. In tali casi devono essere utilizzati gli input di lavoro medi e la popolazione media durante l'anno. Se le indagini sono condotte più volte nel corso dell'anno, il dato da considerare è rappresentato dalla media dei risultati ottenuti nelle diverse rilevazioni. Se un'indagine prende in considerazione un periodo inferiore a un anno, il periodo utilizzato deve essere rappresentativo: le ultime informazioni disponibili sulle variazioni nel corso dell'anno devono essere utilizzate per stimare i dati per l'intero anno. Ad esempio, nello stimare il numero medio degli occupati si deve tener conto di coloro che non lavorano tutto l'anno come, ad esempio, i lavoratori occasionali e stagionali.

POPOLAZIONE TOTALE

11.05  Definizione: a una certa data, la popolazione totale di un paese comprende tutte le persone — cittadini di quel paese o stranieri — stabilite in permanenza nel territorio economico del paese, anche se temporaneamente assenti. Una media annua del numero di persone costituisce una base appropriata per stimare le variabili di contabilità nazionale o per essere impiegata quale denominatore nelle comparazioni.

11.06 La popolazione totale è definita ai fini dei conti nazionali secondo il concetto di residenza di cui al capitolo 2. Per persona stabilita in permanenza si intende ogni persona che si trovi o abbia l'intenzione di fermarsi nel territorio economico del paese per un periodo pari o superiore a un anno. Per persona temporaneamente assente si intende ogni persona stabilita nel paese che si trovi o abbia l'intenzione di fermarsi, nel resto del mondo per un periodo inferiore a un anno. Tutti i componenti di una stessa famiglia sono residenti laddove la famiglia ha il suo centro di interesse economico prevalente: questo è definito come il luogo ove la famiglia dispone di un alloggio, o di una serie di alloggi, che i suoi componenti considerano, e utilizzano, quale loro residenza principale. Un componente di una famiglia residente che effettui frequenti viaggi al di fuori del territorio economico resta residente poiché il suo centro di interesse economico prevalente continua a rimanere nell'economia in cui la famiglia è residente.

11.07 La popolazione totale di un paese comprende:

a) i cittadini stabiliti nel paese;

b) i cittadini, ad esclusione dei militari, che si trovano all'estero per un periodo inferiore a un anno come, ad esempio, i lavoratori frontalieri e stagionali e i turisti;

c) gli stranieri, ad esclusione dei militari, stabiliti nel paese per un periodo pari o superiore a un anno, compreso il personale, con i componenti delle rispettive famiglie, delle istituzioni dell'Unione europea e delle organizzazioni internazionali civili aventi sede nel territorio geografico del paese;

d) il personale militare straniero delle organizzazioni internazionali militari aventi sede nel territorio geografico del paese;

e) gli stranieri appartenenti al personale di assistenza tecnica, con incarico di lungo periodo, che lavora nel paese per più di un anno ed è destinato a essere impiegato dall'amministrazione pubblica dello Stato ospitante per conto dell'amministrazione pubblica, o dell'organizzazione internazionale, che finanzia il suo lavoro.

La popolazione totale comprende anche, a prescindere dalla durata del soggiorno al di fuori del paese:

a) gli studenti all'estero indipendentemente dalla durata dei loro studi all'estero;

b) i membri delle forze armate nazionali stanziati nel resto del mondo;

c) i cittadini appartenenti al personale di basi scientifiche nazionali situate fuori del territorio geografico del paese;

d) i cittadini appartenenti al personale di missioni diplomatiche all'estero;

e) i cittadini membri di equipaggi di navi da pesca, altre navi, aeromobili e piattaforme galleggianti che operano al di fuori del territorio economico del paese;

f) i pazienti che si trovano all'estero per cure mediche.

11.08 Viceversa, la popolazione totale di un paese non comprende:

a) gli stranieri, ad esclusione dei militari, che si trovano nel territorio per un periodo inferiore a un anno, quali i lavoratori frontalieri e stagionali, i turisti e gli stranieri presenti per cure mediche;

b) i cittadini, ad esclusione dei militari, che si trovano all'estero per un periodo pari o superiore a un anno;

c) il personale militare nazionale in forza presso organizzazioni internazionali aventi sede nel resto del mondo;

d) i cittadini appartenenti al personale di assistenza tecnica con incarico di lungo periodo all'estero, destinato ad essere impiegato dall'amministrazione pubblica ospitante per conto dell'amministrazione pubblica o dell'organizzazione internazionale che finanzia il suo lavoro;

e) gli studenti stranieri indipendentemente dalla durata dei loro studi nel paese;

f) i membri delle forze armate di un paese straniero stanziati nel paese;

g) il personale straniero di basi scientifiche straniere presenti sul territorio geografico del paese;

h) gli stranieri appartenenti al personale di missioni diplomatiche straniere in servizio nel paese.

11.09 Il concetto di popolazione sopra definito non corrisponde a quello di popolazione presente o de facto, che comprende le persone effettivamente presenti sul territorio geografico di un paese a una certa data. Non coincide neppure con quello di popolazione iscritta in anagrafe.

POPOLAZIONE ECONOMICAMENTE ATTIVA

11.10  Definizione: la popolazione economicamente attiva comprende tutte le persone che prestano o sono disponibili a prestare lavoro per le attività di produzione quali sono definite nei conti nazionali. Sono comprese tutte le persone che soddisfano le condizioni per l'inclusione tra gli occupati o i disoccupati quali sono definiti di seguito.

Le norme rilevanti sulle statistiche delle forze di lavoro sono stabilite dall'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Le norme OIL sono contenute in «risoluzioni» adottate dalla Conferenza internazionale degli statistici del lavoro. La più rilevante ai fini della rilevazione e della compilazione di dati sulle forze di lavoro è la risoluzione sulle statistiche della popolazione economicamente attiva, dell'occupazione, della disoccupazione e della sottoccupazione ( 23 ). Tale risoluzione è stata adottata dalla tredicesima Conferenza internazionale degli statistici del lavoro nell'ottobre del 1982 e modificata con la risoluzione della diciottesima Conferenza del dicembre 2008. In detta risoluzione sono definite le forze di lavoro in termini di persone che esercitano un'attività di produzione che rientra nei confini della produzione definiti nei conti nazionali.

OCCUPATI

11.11  Definizione: per occupati si intendono tutte le persone che esercitano un'attività di produzione quale è definita nei conti nazionali.

Gli occupati sono lavoratori dipendenti o indipendenti. Le persone che esercitano più di un'attività lavorativa sono classificate come lavoratori dipendenti o indipendenti a seconda della posizione lavorativa principale.

Lavoratori dipendenti

11.12  Definizione: i lavoratori dipendenti sono le persone che, per contratto, lavorano per un'unità istituzionale residente, percependo una remunerazione registrata come reddito da lavoro dipendente.

La definizione di «lavoratori dipendenti» corrisponde a quella di «occupati retribuiti» dell'OIL. Si instaura una relazione tra datore di lavoro e lavoratore dipendente allorquando tra una impresa e una persona è stato stipulato — volontariamente da entrambe le parti — un contratto, che può essere formale o informale, in base al quale la persona lavora per l'impresa percependo quale corrispettivo una retribuzione in denaro o in natura.

I lavoratori che esercitano un'attività lavorativa sia dipendente sia indipendente sono classificati come lavoratori dipendenti se la posizione lavorativa dipendente costituisce la loro attività principale in base al reddito percepito. Se non sono disponibili dati sul reddito, si fa riferimento alle ore lavorate.

11.13 Sono comprese le seguenti categorie di lavoratori dipendenti:

a) le persone assunte da un datore di lavoro sulla base di un contratto di lavoro, quali, ad esempio, i lavoratori che svolgono mansioni di tipo manuale e non manuale, il personale direttivo, il personale domestico e le persone che esercitano attività di produzione retribuite nell'ambito di programmi per l'occupazione;

b) i dipendenti dell'amministrazione pubblica a questa legati da un rapporto di lavoro disciplinato dal diritto pubblico;

c) le forze armate, comprendenti i militari volontari sia in ferma breve sia a lunga ferma e i militari di leva (compresi coloro i quali prestano servizio civile);

d) i ministri del culto, se retribuiti direttamente da un'amministrazione pubblica o da un'istituzione senza scopo di lucro;

e) i proprietari di società o di quasi-società se lavorano in tali imprese;

f) gli studenti che, in base ad un accordo formale, forniscono una parte del loro lavoro quale input nel processo di produzione di un'impresa in cambio di una retribuzione in denaro o in natura, nel quadro di una formazione;

g) i lavoratori a domicilio se esiste un accordo esplicito secondo cui il lavoratore è remunerato sulla base del lavoro svolto, ossia della quantità di lavoro che è fornita quale input nel processo di produzione; i lavoratori a domicilio sono lavoratori dipendenti se il loro contratto con il datore di lavoro prevede essenzialmente una prestazione lavorativa;

h) le persone assunte da agenzie di lavoro temporaneo che devono essere incluse nella branca di attività economica dell'agenzia che le ha assunte e non nella branca dell'impresa per la quale lavorano.

11.14 Si considerano lavoratori dipendenti anche le persone temporaneamente non al lavoro, purché mantengano un legame formale con la loro posizione lavorativa. Tale legame va determinato secondo uno o più dei seguenti criteri:

a) la riscossione in via continuativa di un salario o di uno stipendio;

b) la garanzia di riprendere il lavoro al termine del periodo di inattività o l'esistenza di un accordo circa la data della ripresa del lavoro.

Si considerano lavoratori dipendenti le persone temporaneamente non al lavoro per motivi di malattia o infortunio, ferie o vacanze, sciopero o serrata, assenza per ragioni di studio o di formazione, maternità o congedo parentale, riduzione dell'attività produttiva, sospensione temporanea del lavoro per motivi vari quali maltempo, guasti tecnici o elettrici, mancanza di materie prime o di carburante, o altra assenza temporanea, con o senza permesso.

Lavoratori indipendenti

11.15  Definizione: i lavoratori indipendenti sono le persone che sono uniche proprietarie, o comproprietarie, delle imprese non costituite in società in cui lavorano, escluse le imprese classificate come quasi-società. I lavoratori che esercitano una attività lavorativa sia dipendente sia indipendente sono classificati come lavoratori indipendenti se la posizione lavorativa indipendente costituisce la loro attività principale in base al reddito percepito.

Se non sono disponibili dati sul reddito, si può fare riferimento alle ore lavorate come proxy.

I lavoratori indipendenti possono essere temporaneamente non al lavoro durante il periodo di riferimento. La remunerazione percepita dai lavoratori indipendenti si configura come reddito misto.

11.16 I lavoratori indipendenti comprendono le seguenti categorie:

a) i coadiuvanti familiari non retribuiti, compresi coloro che lavorano in imprese non costituite in società la cui attività consiste nella produzione di beni e servizi destinabili alla vendita;

b) i lavoratori a domicilio il cui reddito dipende dal valore dei prodotti realizzati attraverso alcuni processi di produzione di cui essi sono responsabili. Il contratto di tali lavoratori prevede la fornitura al committente di beni e servizi;

c) i lavoratori che esercitano attività di produzione intraprese, individualmente o collettivamente, esclusivamente per proprio uso finale o per investimento proprio. Per essere registrata, tale produzione deve costituire una parte rilevante dei loro impieghi finali.

I lavoratori volontari che prestano gratuitamente la loro opera sono compresi tra i lavoratori indipendenti soltanto se attraverso le loro attività volontarie realizzano prodotti, ad esempio, la costruzione di abitazioni, chiese o altri edifici. Se le attività volontarie consistono nella prestazione di servizi, ad esempio, attività di cura e di pulizia non retribuite, i lavoratori non rientrano tra gli occupati perché tali servizi sono esclusi dalla produzione.

Sebbene i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari rientrino nella definizione di attività di produzione dei conti nazionali, non vi è alcun input di lavoro nella produzione di tali servizi e i proprietari che occupano i rispettivi alloggi non sono considerati lavoratori indipendenti.

Occupati e residenza

11.17 I risultati delle attività delle unità di produzione sono coerenti in termini di copertura con i dati sugli occupati soltanto se questi ultimi comprendono sia i residenti sia i non residenti che lavorano per unità di produzione residenti.

Sono pertanto inclusi tra gli occupati anche i lavoratori delle seguenti categorie:

a) i lavoratori frontalieri non residenti, ossia le persone che varcano ogni giorno il confine per lavorare nel territorio economico;

b) i lavoratori stagionali non residenti, ossia le persone che entrano nel territorio economico e vi soggiornano per meno di un anno allo scopo di lavorare in branche di attività economica che richiedono periodicamente manodopera supplementare;

c) i membri delle forze armate nazionali stanziati nel resto del mondo;

d) i cittadini appartenenti al personale di basi scientifiche nazionali situate fuori del territorio geografico del paese;

e) i cittadini appartenenti al personale di missioni diplomatiche all'estero;

f) i membri degli equipaggi di navi da pesca, altre navi, aeromobili e piattaforme galleggianti, gestite da unità residenti;

g) il personale assunto in loco da unità di amministrazioni pubbliche insediate fuori del territorio economico.

11.18 Non sono inclusi tra gli occupati i lavoratori delle seguenti categorie:

a) i residenti che lavorano come frontalieri o stagionali, ossia che esercitano la loro attività in un altro territorio economico;

b) i residenti che sono membri di equipaggi di navi da pesca, altre navi, aeromobili e piattaforme galleggianti, gestite da unità non residenti;

c) il personale assunto in loco da unità di amministrazioni pubbliche straniere insediate nel territorio geografico del paese;

d) il personale delle istituzioni dell'Unione europea e delle organizzazioni internazionali civili aventi sede nel territorio geografico del paese (compreso il personale locale assunto direttamente);

e) i membri delle forze armate stanziati presso organizzazioni internazionali militari aventi sede nel territorio geografico del paese;

f) cittadini appartenenti al personale di basi scientifiche straniere presenti nel territorio economico.

11.19 Allo scopo di permettere il passaggio ai concetti normalmente utilizzati nelle statistiche sulle forze di lavoro (occupati su base nazionale), il SEC prevede in particolare di registrare separatamente:

a) i militari di leva (non considerati nelle statistiche sulle forze di lavoro, ma inclusi nel SEC nei servizi delle amministrazioni pubbliche);

b) i residenti che lavorano per unità di produzione non residenti (considerati nelle statistiche sulle forze di lavoro, ma non compresi tra gli occupati quali sono definiti nel SEC);

c) i non residenti che lavorano presso unità di produzione residenti (non considerati nelle statistiche sulle forze di lavoro, ma compresi tra gli occupati quali sono definiti nel SEC);

d) i lavoratori residenti che vivono permanentemente in convivenze;

e) i lavoratori residenti di età inferiore a quella presa in considerazione nelle statistiche sulle forze di lavoro.

DISOCCUPATI

11.20  Definizione: conformemente alle disposizioni adottate dall'Organizzazione internazionale del lavoro (tredicesima Conferenza internazionale degli statistici del lavoro), ulteriormente specificate nel contesto dell'Unione europea dal regolamento (CE) n. 1897/2000 della Commissione ( 24 ), si intendono per disoccupati tutte le persone che hanno superato una certa soglia di età e che durante il periodo di riferimento erano:

a) «senza lavoro», ossia non lavoravano come lavoratori retribuiti o lavoratori indipendenti;

b) «disponibili a lavorare», ossia disponibili a iniziare un'attività come lavoratore retribuito o lavoratore indipendente durante il periodo di riferimento;

c) «alla ricerca di un lavoro», vale a dire che avevano assunto iniziative specifiche, in un determinato periodo di tempo recente, per trovare un lavoro come lavoratore retribuito o lavoratore indipendente.

11.21 Le iniziative specifiche possono comprendere: l'iscrizione presso un ufficio di collocamento pubblico o un'agenzia privata; l'invio di domande di assunzione; la ricerca di lavoro mediante richieste in cantieri, fattorie, fabbriche, mercati o altri luoghi di riunione; la pubblicazione di annunci sui giornali o la risposta ad annunci apparsi sulla stampa; la richiesta di aiuto ad amici o parenti; la ricerca di terreni, fabbricati, macchine o impianti per la creazione di una propria impresa; la richiesta del rilascio di permessi e licenze o di erogazione di risorse finanziarie ecc.

POSIZIONI LAVORATIVE

11.22  Definizione: per posizione lavorativa si intende l'attività esercitata in forza di un contratto implicito o esplicito, stipulato tra una persona fisica e un'unità istituzionale residente, finalizzato allo svolgimento, per un periodo determinato o indeterminato, di una prestazione lavorativa contro il corrispettivo di un compenso.

La presente definizione contempla i seguenti termini:

a) il contratto implicito o esplicito si riferisce all'apporto di input di lavoro, non alla fornitura di un bene o di un servizio;

b) per prestazione lavorativa si intende qualsiasi attività che contribuisca alla produzione di beni e servizi quale è definita nei conti nazionali; la liceità della prestazione e l'età del lavoratore sono irrilevanti;

c) il termine compenso deve essere interpretato qui in senso ampio, includendo il reddito misto dei lavoratori indipendenti.

In tale definizione di posizione lavorativa rientrano posizioni lavorative sia dipendenti sia indipendenti: si tratta di posizione lavorativa dipendente se la persona appartiene a una unità istituzionale diversa dal datore di lavoro e di posizione lavorativa indipendente se la persona appartiene alla stessa unità istituzionale del datore di lavoro.

11.23 Il concetto di posizione lavorativa differisce dal concetto di occupati definito in precedenza:

a) esso include le posizioni lavorative di secondo, terzo ecc. lavoro di una stessa persona; tali posizioni lavorative possono essere rese una dopo l'altra entro il periodo di riferimento (normalmente una settimana), oppure, come nel caso di persone che svolgono un lavoro serale oltre a esercitare un'altra attività durante la giornata, essere svolte in parallelo;

b) d'altro canto, il concetto di posizione lavorativa esclude le persone temporaneamente non al lavoro che mantengono tuttavia un legame formale con la loro posizione lavorativa nella forma, ad esempio, di una garanzia di riprendere il lavoro o di un accordo circa la data della sua ripresa. Una tale intesa tra un datore di lavoro e una persona temporaneamente sospesa dal lavoro o assente per motivi di formazione non è considerata come posizione lavorativa nel sistema dei conti.

Posizione lavorativa e residenza

11.24 Per posizione lavorativa nel territorio economico del paese si intende l'attività esercitata in forza di un contratto implicito o esplicito, stipulato tra una persona fisica (che può essere residente in un altro territorio economico) e una unità istituzionale residente nel paese.

Ai fini della misurazione dell'input di lavoro impiegato nell'attività economica interna assume rilevanza soltanto la residenza dell'unità istituzionale produttrice, in quanto soltanto i produttori residenti contribuiscono al prodotto interno lordo.

11.25 Inoltre:

a) sono incluse nel computo delle posizioni lavorative nel territorio economico quelle dei dipendenti di un'unità istituzionale produttrice residente che lavorino temporaneamente in un altro territorio economico, purché la natura e la durata dell'attività non giustifichino il trattamento dell'unità quale unità residente fittizia dell'altro territorio;

b) sono escluse dal computo delle posizioni lavorative nel territorio economico quelle relative ad attività lavorative svolte per conto di unità istituzionali non residenti, ossia di unità il cui centro d'interesse si trova in un altro paese e che non intendono essere attive nel territorio del paese per un periodo pari o superiore a un anno;

c) le posizioni lavorative del personale delle organizzazioni internazionali e del personale assunto in loco dalle ambasciate straniere sono escluse dal computo in quanto le unità datrici di lavoro non sono residenti.

L'ECONOMIA NON OSSERVATA

11.26 Il valore delle attività di produzione che non sono osservate direttamente è incluso in linea di principio nei confini della produzione definiti nei conti nazionali. Sono pertanto compresi i seguenti tre esempi di tali attività:

a) attività illegali in cui le parti danno luogo volontariamente ad un'operazione economica;

b) attività sommerse in cui le operazioni in sé non sono illegali, ma non sono dichiarate per evitare controlli da parte delle autorità;

c) attività descritte come informali, per le quali di norma non è tenuta alcuna contabilità.

In linea di principio la remunerazione di tali lavoratori è inclusa nei redditi da lavoro dipendente o nel reddito misto. Di tale rettifica va tenuto conto nei dati sull'occupazione dipendente e indipendente, allorché si calcolano rapporti o altre statistiche.

Le attività illegali in cui una delle parti non opera volontariamente (ad esempio, il furto) non danno luogo a operazioni economiche e non rientrano nei confini della produzione.

TOTALE DELLE ORE LAVORATE

11.27  Definizione: il totale delle ore lavorate rappresenta la somma delle ore effettivamente lavorate in qualità di lavoratore dipendente o indipendente durante il periodo contabile se la loro produzione rientra nei confini della produzione.

Considerata l'ampiezza della definizione di lavoratori dipendenti, che comprende le persone temporaneamente non al lavoro ma che mantengono un legame formale con la loro posizione lavorativa e i lavoratori a tempo parziale, è opportuno calcolare la produttività sulla base non già del numero di occupati, bensì del totale delle ore lavorate.

Il totale delle ore lavorate costituisce la misura più appropriata dell'input di lavoro per i conti nazionali.

Specificazione delle ore effettivamente lavorate

11.28 Il totale delle ore effettivamente lavorate corrisponde alle ore di lavoro che hanno contribuito alla produzione e può essere definito con riferimento ai confini della produzione definiti nei conti nazionali. La norma dell'OIL contenuta nella risoluzione sulla misurazione dell'orario di lavoro, adottata dalla diciottesima Conferenza internazionale degli statistici del lavoro nel dicembre 2008 ( 25 ), definisce le ore effettivamente lavorate come il tempo dedicato da una persona all'esercizio di attività che contribuiscono alla produzione di beni e servizi durante un determinato periodo di riferimento. La risoluzione specifica le ore lavorate come segue:

1) le ore effettivamente lavorate riguardano tutte le posizioni lavorative relative ad attività regolate da accordi di vario tipo sul lavoro da svolgere e sulla remunerazione (ore retribuite o non retribuite) e che possono essere svolte in qualsiasi luogo;

2) le ore effettivamente lavorate non sono correlate a concetti giuridici o amministrativi e riguardano pertanto tutte le persone che lavorano; possono essere prestate durante l'orario normale di lavoro o stabilito per contratto o come ore di lavoro straordinario;

3) le statistiche delle ore effettivamente lavorate comprendono:

a) le ore di lavoro effettivo durante i periodi normali di lavoro, che contribuiscono direttamente alla produzione;

b) le ore retribuite dedicate alla formazione;

c) le ore lavorate in aggiunta a quelle dell'orario normale (lavoro straordinario); le ore di lavoro straordinario vanno incluse anche se non sono retribuite;

d) il tempo dedicato a compiti quali la preparazione del posto di lavoro, le operazioni di riparazione e manutenzione, la preparazione e pulizia degli utensili, la compilazione di ricevute, di schede per la registrazione della durata delle operazioni e di relazioni;

e) i tempi di attesa o pausa sul posto di lavoro a causa, per esempio, di mancanza di lavoro, di guasti degli impianti o di incidenti, o il tempo trascorso sul posto di lavoro senza esercitare alcuna attività, pur percependo una retribuzione in forza di un contratto di occupazione garantita;

f) il tempo corrispondente a brevi periodi di riposo durante la giornata lavorativa, comprese le pause per ristoro;

g) i contratti di lavoro a chiamata. Se un lavoratore resta a disposizione di un datore di lavoro, in attesa della chiamata, lontano dal luogo di lavoro, ad esempio al domicilio, il tempo è incluso nelle ore effettivamente lavorate in funzione del grado di limitazione delle attività non lavorative e della libertà di movimento della persona;

h) le ore lavorate dal personale delle forze armate, compresi i militari di leva, sono incluse anche se non rientrano nel campo di applicazione dell'indagine sulle forze di lavoro di un paese;

4) le statistiche delle ore effettivamente lavorate non comprendono:

a) le ore retribuite ma non lavorate, ad esempio per ferie, festività, assenze per malattia, congedi parentali, scioperi, brevi assenze per visite mediche, chiusura per maltempo ecc.;

b) le pause per i pasti;

c) il tempo impiegato per gli spostamenti tra il domicilio e il luogo di lavoro, includendo però il lavoro eventualmente svolto durante tali spostamenti;

d) l'istruzione diversa dalla formazione professionale.

Per definizioni più esaustive di tali criteri si rinvia alla risoluzione della Conferenza internazionale degli statistici del lavoro sulla misurazione dell'orario di lavoro, del dicembre 2008 ( 26 ).

11.29 Il totale delle ore lavorate corrisponde alla somma delle ore effettivamente lavorate durante il periodo contabile in posizioni lavorative dipendenti o indipendenti nel territorio economico,

a) incluse le prestazioni lavorative svolte al di fuori del territorio economico per conto di unità istituzionali residenti che non hanno il loro centro di interesse economico all'estero;

b) escluse le prestazioni lavorative svolte per conto di unità istituzionali straniere che non hanno il loro centro di interesse economico prevalente nel territorio economico.

11.30 Numerose indagini sulle imprese registrano le ore retribuite e non le ore lavorate. In tal caso, le ore lavorate devono essere stimate per ciascun gruppo di posizioni lavorative, utilizzando ogni informazione disponibile sulle assenze retribuite ecc.

11.31 A fini di analisi del ciclo economico può essere utile adeguare il totale delle ore lavorate mediante l'adozione di un numero standard di giorni di lavoro all'anno.

EQUIVALENZA A TEMPO PIENO

11.32  Definizione: l'occupazione equivalente a tempo pieno, che è pari al numero di posizioni lavorative equivalenti a tempo pieno, è definita come il quoziente tra il totale delle ore lavorate e la media annuale del numero di ore lavorate per posizione lavorativa a tempo pieno nel territorio economico.

11.33 Tale definizione non descrive necessariamente le modalità di stima del concetto: poiché la durata di una posizione lavorativa a tempo pieno è cambiata nel tempo e varia da una branca di attività economica all'altra, si fa ricorso a metodi che, per ciascun gruppo di posizioni lavorative, determinano l'incidenza media e le ore medie di lavoro delle posizioni lavorative non a tempo pieno. In primo luogo, è opportuno stimare una settimana a tempo pieno normale per ciascun gruppo di posizioni lavorative. Un gruppo di posizioni lavorative può essere definito, all'interno di una branca di attività economica, secondo il sesso dei lavoratori e il tipo di mansioni. Per le posizioni lavorative dipendenti, lo strumento appropriato per la determinazione di tali dati è rappresentato dal numero di ore stabilite contrattualmente. L'equivalenza a tempo pieno è calcolata separatamente per ciascun gruppo di posizioni lavorative ed è poi sommata.

11.34 Il totale delle ore lavorate costituisce il miglior parametro per la misurazione dell'input di lavoro. In mancanza di tale dato, si può ricorrere in alternativa all'equivalenza a tempo pieno, la quale è più semplice da calcolare e permette comparazioni internazionali con i paesi che possono stimare soltanto l'occupazione equivalente a tempo pieno.

INPUT DI LAVORO DIPENDENTE A REMUNERAZIONE COSTANTE

11.35  Definizione: per gli input di lavoro di tipo o qualifiche simili nel periodo base, l'input di lavoro dipendente a remunerazione costante misura gli input di lavoro correnti valutati ai livelli di remunerazione delle posizioni lavorative dipendenti in vigore durante un periodo base specificato.

11.36 Il quoziente tra i redditi da lavoro dipendente a prezzi correnti e gli input di lavoro dipendente a remunerazione costante fornisce un indice implicito delle remunerazioni, comparabile con l'indice implicito dei prezzi degli impieghi finali.

11.37 Lo scopo del concetto di input di lavoro dipendente a remunerazione costante è quello di mettere in luce le variazioni nella composizione delle forze di lavoro: ad esempio, da lavoratori a basso salario a lavoratori meglio retribuiti. Per avere utilità, l'analisi deve essere effettuata a livello di branca di attività economica.

MISURAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ

11.38  Definizione: la produttività esprime il rapporto tra la quantità di produzione ottenuta da un processo produttivo e la quantità di input utilizzato per la sua produzione. Ad esempio, la produttività del lavoro è normalmente misurata come produzione per ora lavorata. È quindi essenziale che le misure del lavoro utilizzate negli studi in cui la produzione è basata su dati di contabilità nazionale siano coerenti in termini di concetti e di copertura con i conti nazionali.




CAPITOLO 12

CONTI NAZIONALI TRIMESTRALI

INTRODUZIONE

12.01 Nel presente capitolo sono illustrati i principi e le caratteristiche fondamentali dei conti nazionali trimestrali.

12.02 I conti nazionali trimestrali sono i conti nazionali che hanno come periodo di riferimento il trimestre. Essi costituiscono un sistema di indicatori trimestrali integrati e offrono un quadro contabile globale, attraverso il quale i dati economici sono compilati e pubblicati in un formato adatto all'analisi economica, all'attività decisionale e alla definizione di politiche su base trimestrale.

12.03 Per i conti nazionali trimestrali valgono gli stessi principi, si applicano le medesime definizioni e si utilizza la stessa struttura dei conti nazionali annuali. Salvo indicazione contraria nel presente capitolo, i conti nazionali trimestrali si basano sugli stessi concetti dei conti nazionali annuali.

12.04 I conti nazionali trimestrali comprendono l'intera sequenza dei conti economici e patrimoniali. Nella pratica, la limitata disponibilità dei dati, l'esigenza di tempestività e la scarsità di risorse determinano una minore completezza dei conti nazionali trimestrali rispetto ai conti annuali.

Rispetto ai conti nazionali annuali, i conti nazionali trimestrali hanno una portata limitata, sono focalizzati sulla misurazione del PIL, sulla misurazione delle risorse e degli impieghi di beni e servizi e sulla generazione del reddito, mentre è meno approfondito il livello di dettaglio delle branche di attività economica e alcune transazioni specifiche. Ciò rispecchia la necessità di trovare un compromesso tra tempestività e portata, nonché tra livello di dettaglio e affidabilità.

12.05 Rispetto ai conti nazionali annuali, i conti trimestrali sono compilati e diffusi con maggiore frequenza. Essi forniscono un primo quadro di sintesi della situazione economica e possono essere utilizzati per stime rapide dei conti nazionali annuali.

12.06 Le serie storiche degli aggregati dei conti trimestrali, per effetto della loro frequenza trimestrale, presentano una componente stagionale e sono influenzate da effetti di calendario. Tali effetti sono eliminati mediante il ricorso a procedure di destagionalizzazione e di correzione.

12.07 Per i conti nazionali trimestrali sono generalmente disponibili fonti di dati più limitate rispetto ai conti nazionali annuali e per la loro compilazione generalmente è necessario fare un ricorso più intensivo a tecniche statistiche ed econometriche. Per la compilazione dei conti trimestrali si possono seguire due metodi: il metodo diretto o il metodo indiretto.

12.08 Il ricorso al metodo diretto dipende dalla disponibilità a livello trimestrale di fonti di dati analoghe a quelle utilizzate per la compilazione dei conti annuali. Secondo l’approccio diretto la produzione dei conti trimestrali avviene con procedure analoghe a quelle utilizzate per i conti annuali. Il metodo indiretto è basato su tecniche di stima statistica ed econometrica che utilizzano le informazioni ricavate dai conti annuali e indicatori a breve termine per interpolare ed estrapolare la dinamica infrannuale a partire dalle stime annuali. La scelta tra i due metodi dipende dalla rapidità con cui le informazioni utilizzate nella produzione dei conti annuali sono disponibili nella stessa forma a livello trimestrale.

12.09 Gli scopi che sottendono la compilazione dei conti nazionali trimestrali sono diversi da quelli perseguiti dai conti nazionali annuali. I conti nazionali trimestrali sono focalizzati sui movimenti a breve termine dell'economia e realizzano una misurazione coerente di tali movimenti nel quadro della contabilità nazionale. L'accento è posto sui tassi di crescita e sulle loro caratteristiche nel tempo, quali l'accelerazione, il rallentamento o la variazione di segno. I conti nazionali annuali prendono in considerazione i livelli e la struttura dell'economia, nonché i tassi di crescita.

I conti nazionali trimestrali appaiono più appropriati dei conti annuali per effettuare analisi del ciclo economico, perché i dati annuali nascondono gli sviluppi economici di breve periodo.

12.10 I conti nazionali trimestrali possono essere utilizzati in sede di compilazione dei conti nazionali annuali. Essi accrescono l'affidabilità e la tempestività di questi ultimi e, in alcuni paesi, i conti annuali sono ricavati direttamente tramite aggregazione, nel corso dell'anno, dei conti trimestrali. Tale diversità nel ruolo svolto riflette le differenze nella disponibilità dei dati e nei processi di compilazione.

12.11 Per la compilazione dei conti nazionali trimestrali si fa ricorso a una vasta serie di dati, quali le statistiche congiunturali sulla produzione, sui prezzi, sull'occupazione e sul commercio estero, gli indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori e dati amministrativi come il gettito dell'IVA. Rispetto a tali indicatori i conti nazionali trimestrali assicurano:

a) un più vasto campo di applicazione;

b) l'esaustività;

c) un contesto coerente di contabilità nazionale;

d) la coerenza con i concetti e i dati dei conti nazionali;

e) la comparabilità internazionale sulla base di un quadro metodologico internazionale, l'SCN 2008.

12.12 La copertura dei conti nazionali trimestrali coincide con quella dei conti annuali, comprendendo l'intera sequenza dei conti e i corrispondenti aggregati, nonché il quadro delle risorse e degli impieghi. Tuttavia, la ridotta disponibilità di informazioni e la cadenza della compilazione dei conti trimestrali ne limitano generalmente la copertura e la portata.

I conti trimestrali comprendono:

a) i principali aggregati, anche con riferimento all'occupazione e alla popolazione;

b) i conti finanziari e non finanziari per settore istituzionale;

c) le disaggregazioni con un livello di dettaglio limitato di aggregati fondamentali quali il valore aggiunto lordo, la spesa per consumi finali, gli investimenti fissi lordi, le importazioni e le esportazioni di beni e servizi e gli occupati;

d) una sequenza dei conti semplificata.

Tali elementi sono utilmente integrati, a fini della compilazione, da un quadro semplificato delle risorse e degli impieghi.

CARATTERISTICHE PECULIARI DEI CONTI NAZIONALI TRIMESTRALI

12.13 Costituiscono aspetti del processo di compilazione che rivestono particolare importanza per i conti nazionali trimestrali:

a) il momento di registrazione;

b) le stime flash;

c) il bilanciamento e benchmarking;

d) le misure di volume espresse in valori concatenati;

e) la destagionalizzazione e correzione degli effetti di calendario.

Momento di registrazione

12.14 Le norme in merito al momento di registrazione nei conti trimestrali sono identiche a quelle applicate per i conti annuali nazionali. Tuttavia il più breve di periodo registrazione fa insorgere specifici problemi di misurazione riguardanti il momento di registrazione. Tali problemi riguardano in particolare:

a) i prodotti in corso di lavorazione;

b) le attività concentrate in periodi specifici nel corso di un anno;

c) i pagamenti poco frequenti.

12.15 Per i conti nazionali trimestrali, la registrazione delle attività e dei flussi concentrati in periodi specifici dell'anno assume particolare importanza. Nei vari trimestri l'entità di tali attività, quali la produzione dell'agricoltura, delle costruzioni e del turismo, dipende da fattori esterni come le condizioni meteorologiche e il numero di giorni festivi. La corresponsione delle retribuzioni, delle imposte, delle prestazioni sociali e dei dividendi può essere soggetta a effetti trimestrali temporanei come, ad esempio, il pagamento in un unico mese di gratifiche annuali. Eventuali errori di misurazione dell'entità di tali eventi e del momento cui si riferiscono determinano errori di misurazione della crescita trimestrale.

Prodotti in corso di lavorazione

12.16 I prodotti in corso di lavorazione sono i prodotti non completati, che non sono ancora pronti per essere consegnati. Si hanno allorché la produzione si estende oltre la durata del periodo considerato. Lunghi cicli di produzione si riscontrano in settori come l'agricoltura, le costruzioni e la fabbricazione di macchinari, di autoveicoli e di navi, nonché in alcuni servizi quali lo sviluppo di software, i servizi di architettura, la produzione di film o l'organizzazione di grandi manifestazioni sportive. Questi lunghi processi di produzione sono spesso accompagnati da pagamenti frazionati, come in particolare nel caso della cantieristica, delle costruzioni aeree, della produzione vinicola e dei contratti pubblicitari.

La misurazione di tale produzione impone la ripartizione di un unico processo in periodi distinti, il che risulta più difficile nel caso dei conti nazionali trimestrali che non nel caso dei conti annuali. Tuttavia, per la misurazione dei prodotti in corso di lavorazione valgono gli stessi principi sia per la registrazione su base trimestrale che per la registrazione su base annuale.

Attività concentrate in periodi specifici nel corso di un anno

12.17 L'attribuzione della produzione sulla base dei costi sostenuti nel tempo costituisce il metodo standard di assegnazione della produzione finale ai diversi periodi in base al principio di competenza, ma non sempre è possibile realizzarla completamente. Nessuna produzione dovrebbe essere attribuita ai periodi in cui non è in corso un processo di produzione, anche se vengono sostenuti costi. Ciò vale per i costi di utilizzo del capitale, ad esempio per i canoni di locazione per l'utilizzo di apparecchiature o macchinari. Tale situazione può verificarsi nel caso dell'agricoltura, dove non vi è produzione in alcuni periodi, un altro settore caratterizzato da periodi senza produzione è quello dell'industria conserviera che lavora in funzione dei prodotti raccolti.

Pagamenti poco frequenti

12.18 Per le attività svolte nell'arco di un anno, i pagamenti poco frequenti sono i pagamenti eseguiti una volta l'anno o mediante rate con cadenza irregolare. Ne sono un esempio i dividendi, gli interessi, le imposte, i contributi e le gratifiche, come la gratifica natalizia, la gratifica ferie, ecc. Tutte queste operazioni di distribuzione e di redistribuzione sono registrate sulla base del principio di competenza, nel momento in cui insorge il diritto al pagamento anziché nel momento dell'effettivo pagamento. La questione del momento di registrazione si pone anche per i conti nazionali annuali nella misura in cui alcuni pagamenti possono riferirsi in parte a un altro esercizio contabile.

12.19 Per trattare il problema del momento di registrazione si distinguono due diversi tipi di pagamenti.

a) I pagamenti esclusivamente una tantum sono registrati nel periodo in cui sono effettivamente eseguiti. I dividendi, ad esempio, sono normalmente determinati soltanto dopo la chiusura dei conti alla fine dell'esercizio e potrebbero non riferirsi agli utili conseguiti dalla società in quell'anno.

b) I pagamenti che presentano una relazione fissa con un determinato periodo (maturati ad esempio in un periodo precedente o nell'arco di numerosi periodi contabili) devono essere attribuiti ai periodi in cui sono maturati. Ne sono un esempio le imposte sul reddito e sui prodotti che possono essere riscosse in un periodo successivo.

12.20 L'applicazione del principio di competenza ai dati trimestrali in questi casi può risultare estremamente difficile e si rende pertanto necessario adottare metodi alternativi, come un principio di cassa rettificato o l'attribuzione dei pagamenti ai periodi in modo tale da ridurre al minimo la distorsione delle caratteristiche delle serie storiche.

Stime flash

12.21 I conti nazionali trimestrali mostrano un quadro della situazione dell'economia con un breve periodo di ritardo rispetto alla fine del trimestre di riferimento. La tempestiva disponibilità di tali informazioni permette di individuare e di interpretare le tendenze economiche. Per tale motivo sempre più frequentemente le autorità statistiche compilano stime flash dei principali aggregati macroeconomici, compresi gli indicatori della crescita del PIL e di conti nazionali trimestrali.

12.22 Una stima flash è una stima rapida di una variabile economica per il periodo di riferimento più recente. La stima flash è normalmente prodotta sulla base di dati incompleti, ma utilizzando lo stesso modello statistico o econometrico delle stime complete. Nella compilazione di stime flash è utilizzato il maggior numero di dati possibile. Tra le stime flash e le stime tradizionali si osservano le seguenti differenze:

a) tempestività: le stime flash sono disponibili prima delle stime tradizionali;

b) accuratezza: esiste un compromesso (trade-off) tra tempestività e accuratezza delle stime. Le stime flash sono generalmente maggiormente soggette a revisioni rispetto alle stime tradizionali;

c) copertura: il numero di variabili oggetto di stime flash è più limitato rispetto alle stime tradizionali;

d) informazioni: le stime flash sono basate su un insieme limitato di informazioni. Spesso i dati per le stime tradizionali non sono pienamente disponibili;

e) metodo di stima: a causa della mancanza di dati, le stime flash fanno spesso affidamento su metodi econometrici e su ipotesi ad hoc.

Bilanciamento e benchmarking dei conti nazionali trimestrali

12.23 I conti nazionali trimestrali costituiscono un insieme coerente di conti, compilati su base trimestrale. Formano parte integrante del quadro dei conti nazionali e sono coerenti con i conti annuali.

12.24 La coerenza interna dei conti trimestrali è assicurata attraverso la riconciliazione tra le stime delle risorse e degli impieghi per i conti compilati su base trimestrale. La coerenza con i conti annuali è ottenuta effettuando un benchmarking tra i conti trimestrali e i conti annuali o ricavando i secondi dai primi.

Bilanciamento

12.25 Il processo di bilanciamento o di riconciliazione costituisce parte integrante dell'esercizio di compilazione dei conti nazionali e sfrutta al meglio le diverse fonti di informazioni alla base delle varie misurazioni nei conti. In termini generali tale processo mira a inserire in un quadro delle risorse e degli impieghi i dati statistici alla base dei diversi metodi di compilazione del PIL e gli altri elementi dei conti, in modo tale da utilizzare in maniera efficace tutte le informazioni disponibili.

12.26 I principi e le procedure di bilanciamento utilizzati per i conti annuali si applicano anche nel caso dei conti trimestrali, con il ricorso a procedure integrative per rispecchiare la cadenza trimestrale della compilazione di questi conti. Tali procedure aggiuntive rispettano le seguenti caratteristiche dei conti trimestrali:

a) mantenimento della coerenza tra i dati destagionalizzati e i dati grezzi;

b) assicurazione della coerenza tra i prezzi correnti e le misure di volume;

c) riconciliazione dei dati ottenuti dai diversi metodi di calcolo del PIL.

Un quadro trimestrale semplificato delle risorse e degli impieghi può contribuire al bilanciamento dei conti nazionali trimestrali. In caso di regolare compilazione di tavole annuali delle risorse e degli impieghi, le informazioni contenute nelle corrispondenti tavole trimestrali possono essere esplicitamente collegate alle tavole annuali nel quadro del processo di bilanciamento e benchmarking.

Coerenza tra i conti trimestrali e annuali — benchmarking

12.27 Il processo di allineamento dei conti trimestrali a quelli annuali può essere realizzato in due modi:

a) allineando i conti trimestrali ai conti annuali (benchmarking);

b) compilando i conti annuali a partire dai conti trimestrali.

12.28 Le discrepanze tra i conti trimestrali e i conti annuali sono dovute soprattutto a differenze tra le fonti e alla diversa disponibilità delle informazioni provenienti da fonti comuni.

12.29 Molti metodi differenti possono essere utilizzati per riconciliare gli aggregati trimestrali con i corrispondenti aggregati annuali.

Il metodo ideale consiste nell'individuare le cause delle discrepanze e nell'ottenere nuovi aggregati trimestrali e annuali riconciliati, utilizzando tutte le informazioni disponibili.

Le tecniche di benchmarking assicurano la coerenza tra le due serie di aggregati, stabilendo una di esse come modello e adattando l'altra in modo da armonizzarla con la prima, mediante metodi che variano da semplici rettifiche matematiche a complesse procedure statistiche ed econometriche. Le tecniche di benchmarking mirano a garantire la coerenza contabile delle due serie di aggregati in termini di mantenimento dei movimenti o di altri criteri ben definiti.

Il benchmarking costituisce parte integrante del processo di compilazione dei conti e, in linea di principio, dovrebbe essere realizzato al livello più dettagliato. In pratica ciò può comportare il benchmarking di serie differenti in fasi successive, con l'utilizzo dei dati di alcune serie, già oggetto di benchmarking, per stimare altre serie, cui fa seguito una seconda o una terza fase di benchmarking.

12.30 Nel caso in cui siano gli aggregati trimestrali a essere utilizzati come riferimento, gli aggregati annuali sono ricavati aggregando gli appropriati dati trimestrali. In tal modo la coerenza è garantita.

12.31 Molto spesso la riconciliazione tra aggregati trimestrali e annuali è il risultato di una combinazione di vari metodi di benchmarking: ad esempio, le stime annuali preliminari possono essere ricavate mediante aggregazione dei dati trimestrali e successivamente, allorché sono disponibili informazioni annuali e l'aggregato annuale è stato rivisto, i corrispondenti dati trimestrali sono sottoposti a revisione affinché siano coerenti con il nuovo benchmark annuale.

Misure concatenate delle variazioni di prezzo e di volume

12.32 Nel caso dei conti nazionali annuali, per misurare le variazioni di prezzo e di volume si utilizza in linea di principio un indice a catena annuale. Per coerenza, le misurazioni trimestrali delle variazioni di prezzo e di volume sono armonizzate con le misurazioni annuali concatenate.

12.33 Al fine di assicurare la coerenza tra le misure di prezzo e di volume nei conti trimestrali e annuali, è necessario che le misure annuali siano ricavate da quelle trimestrali o che i dati trimestrali siano armonizzati con quelli annuali adottando tecniche di benchmarking. Ciò vale anche nel caso in cui sia soddisfatto il principio che le misurazioni trimestrali e annuali utilizzino gli stessi metodi di compilazione e di presentazione (ad esempio, stessa formula e identici anno base e periodo di riferimento per l'elaborazione dell'indice). Una piena coerenza non è possibile perché normalmente gli indici trimestrali non rispecchiano esattamente la stessa crescita dei corrispondenti indici annuali a causa della forma matematica degli indici.

12.34 Sebbene le misure di volume concatenate trimestrali possano essere basate su un concatenamento a frequenza trimestrale, in linea di principio il concatenamento deve essere effettuato a frequenza annuale. Le misure di volume trimestrali sono concatenate annualmente.

12.35 Le serie in volumi concatenati dei conti nazionali trimestrali sono variazioni trimestrali in volume che rispecchiano le medie annuali dei prezzi dell'anno precedente. Per ottenere gli indici di volume trimestrali concatenati annualmente si possono applicare tre metodi:

a) annual overlap;

b) one-quarter overlap;

c) over-the-year.

La creazione di serie temporali mediante l'applicazione di una delle tre tecniche di concatenamento produce normalmente salti di serie nei risultanti dati concatenati, il cui impatto è determinato dalla tecnica di concatenamento prescelta e dalla variazione della struttura dei prezzi nel tempo.

12.36 La tecnica «annual overlap» fa riferimento ai valori medi annuali dell'anno precedente ai prezzi di quell'anno. Si ottengono così gli aggregati annuali delle misure in volume trimestrali identici alle serie dei conti nazionali annuali concatenate ottenute in maniera indipendente. Inoltre i tassi di variazione congiunturali nell'ambito dello stesso anno civile dal primo al quarto trimestre non sono affetti da salti. Tuttavia, le serie in volume sono influenzate da salti di serie tra il quarto trimestre di un anno e il primo trimestre dell'anno successivo, con effetti anche sul rispettivo tasso di variazione congiunturale.

12.37 Per contro, la tecnica «one-quarter overlap» comporta generalmente tassi di variazione da un trimestre all'altro senza distorsioni per tutti i trimestri dell'anno, perché il concatenamento si basa sulle quantità del quarto trimestre dell'anno precedente valutate ai prezzi medi di quell'anno. A differenza della tecnica «annual overlap», tuttavia, la tecnica «one-quarter overlap» determina serie concatenate trimestrali che non sono coerenti con le relative serie di conti nazionali annuali concatenate, ricavate in maniera indipendente.

12.38 La tecnica di concatenamento «over-the-year» produce tassi di crescita tendenziali senza distorsioni per tutti i trimestri, perché il concatenamento si basa sui volumi dello stesso trimestre dell'anno precedente valutati ai prezzi medi di quell'anno. I risultati di questa tecnica sono tuttavia influenzati da salti di serie in ogni trimestre, di conseguenza ciascun tasso di variazione congiunturale è affetto da salti. La tecnica «over-the-year» è pertanto quella che presenta il maggiore impatto sul profilo infrannuale di una serie.

12.39 A condizione che gli effetti di sostituzione (variazioni di volume dovute a mutamenti della struttura dei prezzi) nel corso di un anno siano limitati, le tre tecniche di concatenamento trimestrale dei volumi portano a risultati molto simili.

Sulla base di considerazioni pratiche, quali la coerenza della crescita trimestrale con la crescita concatenata annuale, nonché la semplicità e la trasparenza dei calcoli, è raccomandato l'utilizzo della tecnica «annual overlap».

Destagionalizzazione e correzione degli effetti di calendario

12.40 Per stagionalità si intende qualsiasi caratteristica che si ripeta in maniera regolare nello stesso periodo di ciascun anno.

Un esempio di stagionalità è la vendita di gelati in estate. Mediante la destagionalizzazione gli eventi che si ripetono regolarmente anno dopo anno sono distribuiti sull'anno, lasciando inalterato l'impatto di eventi occasionali. La destagionalizzazione tiene anche conto della diversa durata dei mesi e dei trimestri. I dati destagionalizzati presentano eventi «normali» che si ripetono nel corso di tutto l'anno in cui si verificano. Le serie destagionalizzate mostrano più chiaramente di quelle non destagionalizzate, ad esempio, le seguenti caratteristiche:

a) le variazioni delle tendenze di lungo periodo; e

b) i punti di svolta del ciclo economico.

12.41 L'effetto di calendario è l'impatto su una serie storica:

a) del numero e della composizione dei giorni lavorativi e di attività commerciale;

b) delle festività fisse e mobili;

c) degli anni bisestili e di altri fenomeni legati al calendario (ad esempio, i ponti).

12.42 La presenza di effetti stagionali e di calendario nelle serie storiche dei conti nazionali trimestrali nasconde l'evoluzione della crescita degli aggregati di tali conti. La destagionalizzazione e la correzione per gli effetti di calendario permettono pertanto di ottenere indicazioni sulle tendenze a partire dai conti nazionali trimestrali. Inoltre la destagionalizzazione evidenzia l'impatto di effetti o eventi occasionali, contribuendo alla comprensione degli sviluppi economici attraverso gli aggregati dei conti nazionali trimestrali.

12.43 Le variazioni stagionali sono normalmente ascrivibili a variazioni della domanda di energia, all'attività turistica, a condizioni atmosferiche avverse che influenzano le attività esercitate all'aperto (ad esempio, le costruzioni), alle gratifiche, agli effetti delle feste fisse, nonché a qualunque tipo di prassi amministrative o istituzionali. Le variazioni stagionali nei conti nazionali trimestrali dipendono anche dalle fonti dei dati e dai metodi di compilazione utilizzati.

12.44 Per ottenere una stima affidabile dei fattori stagionali può essere necessario pretrattare la serie temporali. Ciò permette di evitare che valori anomali (di tipo additivo, temporaneo o permanente), effetti di calendario e giorni festivi influenzino la qualità delle stime stagionali. I valori anomali devono restare tuttavia visibili nei dati destagionalizzati (salvo che non siano il risultato di errori), perché possono rispecchiare eventi specifici quali scioperi, catastrofi naturali, ecc. I valori anomali vanno pertanto reinseriti nelle serie temporali dopo che è stata stimata la componente stagionale.

Sequenza di compilazione delle misure di volume concatenate destagionalizzate

12.45 Il calcolo degli aggregati dei conti nazionali trimestrali espressi in volumi, concatenati, destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario, è il risultato di una serie di operazioni comprendenti destagionalizzazione, correzione per gli effetti di calendario, concatenamento, benchmarking e bilanciamento, applicate alle informazioni disponibili, di base o aggregate.

12.46 L'ordine delle diverse fasi del processo di calcolo degli aggregati espressi in volumi concatenati e destagionalizzati dei conti nazionali trimestrali dipende dalle peculiarità del processo di produzione e dal livello di aggregazione al quale è applicato.

Il procedimento migliore per ottenere serie in volume concatenate e destagionalizzate consiste nel destagionalizzare le serie concatenate e sottoporle poi a un procedimento di benchmarking.

12.47 Esistono sistemi di compilazione dei conti nazionali trimestrali nei quali i dati destagionalizzati sono prodotti a un livello molto dettagliato e persino più dettagliato di quello al quale è effettuato il concatenamento: ad esempio, in sede di produzione dei conti nazionali trimestrali a partire da tavole delle risorse e degli impieghi trimestrali. L'ordine da seguire in questo caso è il seguente: destagionalizzazione, bilanciamento, concatenamento e benchmarking. A un livello disaggregato le stime della componente stagionale potrebbero non essere altrettanto affidabili di quelle ottenute a un livello di aggregazione maggiore. Ciò richiede una particolare attenzione alle revisioni della componente stagionale attenzione. Inoltre il bilanciamento e il concatenamento dei dati destagionalizzati non devono avere l'effetto di introdurre una stagionalità nelle serie.

12.48 Le serie in volume dei conti nazionali trimestrali a prezzi medi dell'anno precedente possono essere concatenate applicando le tecniche «one-quarter overlap», «annual overlap» o «over-the-year». Con riguardo alla destagionalizzazione degli aggregati in volume dei conti nazionali trimestrali è preferibile ricorrere alle tecniche «one-quarter overlap» e «annual overlap». La tecnica «over-the-year» è sconsigliata in quanto tende a creare salti di serie nelle variazioni congiunturali della serie.

12.49 Le misure in volume trimestrali concatenate e destagionalizzate sono rese coerenti con i corrispondenti dati annuali concatenati e non destagionalizzati utilizzando procedure di benchmarking o altre tecniche che sono in grado di ridurre al minimo l'impatto sulle variazioni congiunturali delle serie. Il benchmarking è necessario per ragioni meramente pratiche, ossia ai fini della coerenza dei tassi di crescita medi annuali. Il benchmarking non deve avere l'effetto di introdurre una stagionalità nelle serie. Le serie annuali concatenate grezze ricavate in maniera indipendente costituiscono il riferimento per i conti nazionali trimestrali destagionalizzati e non corretti per gli effetti di calendario. Sono ammesse eccezioni all'auspicata coerenza nel tempo nel caso in cui la componente stagionale sia particolarmente instabile.

12.50 L'effetto di calendario può essere ripartito in una componente stagionale e una componente non stagionale. La prima corrisponde alla situazione di calendario media che si ripete ogni anno nello stesso periodo, mentre la seconda interessa lo scostamento delle variabili di calendario (quali il numero di giorni lavorativi e di attività commerciale, le festività mobili e i giorni in più degli anni bisestili) rispetto alla specifica media mensile o trimestrale.

12.51 La correzione degli effetti di calendario elimina dalle serie le componenti di calendario non stagionali per le quali emerge un’evidenza empirica statisticamente significativa ed è possibile fornire una spiegazione economica. Gli effetti di calendario per i quali una serie è corretta devono essere individuabili e sufficientemente stabili nel tempo o, in alternativa, deve essere possibile modellizzare opportunamente la variazione del loro impatto nel tempo.




CAPITOLO 13

CONTI REGIONALI

INTRODUZIONE

13.01 Il presente capitolo intende descrivere i conti regionali in generale e a delineare gli scopi, i principi concettuali e i problemi di compilazione specifici dei conti regionali.

13.02  Definizione: i conti regionali rappresentano una versione a livello regionale dei corrispondenti conti dell'economia nazionale. I conti regionali forniscono una articolazione regionale dei principali aggregati, quali il valore aggiunto lordo per branca di attività economica e i redditi delle famiglie.

13.03 Salvo diversa indicazione nel presente capitolo, per i conti regionali si utilizzano i concetti di contabilità nazionale.

I totali nazionali mascherano le differenze esistenti tra le regioni in termini di condizioni economiche e di performance. La popolazione e le attività economiche sono generalmente distribuite in maniera non uniforme tra le regioni. Le regioni urbanizzate sono generalmente specializzate nei servizi, mentre le attività agricole, estrattive e manifatturiere sono localizzate perlopiù nelle regioni non urbanizzate. Importanti problematiche quali la globalizzazione, l'innovazione, l'invecchiamento della popolazione, la fiscalità, la povertà, la disoccupazione e la tutela dell'ambiente presentano spesso una dimensione economica regionale. I conti regionali costituiscono pertanto un'importante integrazione dei conti nazionali.

13.04 I conti regionali comprendono la stessa serie di conti dei conti nazionali e mettono in evidenza le strutture economiche, gli sviluppi e le particolarità delle regioni. A causa di problemi concettuali e di misurazione, i conti regionali hanno una portata e un livello di dettaglio più limitati rispetto ai conti nazionali.

Le tavole sulle attività di produzione regionale per branca di attività economica evidenziano:

a) il volume e la dinamica della produzione e dell'occupazione per regione;

b) il contributo delle regioni agli aggregati nazionali;

c) la specializzazione di ciascuna regione;

d) il ruolo delle diverse regioni per ciascuna branca di attività.

I conti regionali del reddito delle famiglie evidenziano i redditi primari e il reddito disponibile delle famiglie per regione, nonché le fonti e la distribuzione del reddito tra regioni.

13.05 In numerosi Stati membri, le regioni godono, a vari livelli, di una sostanziale autonomia decisionale. I conti regionali relativi a tali regioni assumono pertanto una particolare importanza ai fini della politica regionale e nazionale.

13.06 I conti regionali sono utili anche per conseguire importanti scopi amministrativi specifici, quali ad esempio:

a) assegnare alle amministrazioni regionali il gettito di una specifica imposta nazionale;

b) attribuire fondi nel quadro della politica di coesione europea.

13.07 I conti regionali possono essere utilizzati in modo flessibile a livelli di aggregazione differenti: non soltanto a livello di regioni geografiche, ma anche di raggruppamenti di regioni in base alla struttura economica, alla posizione geografica e alle relazioni economiche con le altre regioni (limitrofe). Ciò risulta particolarmente utile ai fini dell'analisi delle strutture economiche nazionali ed europee e della loro evoluzione.

13.08 I conti regionali sono compilati sulla base di dati regionali rilevati direttamente e di dati nazionali disaggregati a livello regionale con l'ausilio di ipotesi. Quanto maggiore è l'esaustività dei dati rilevati direttamente, tanto minore è il ricorso a ipotesi. La mancanza di informazioni regionali sufficientemente attendibili, tempestive e complete comporta infatti l'utilizzo di ipotesi in sede di compilazione dei conti regionali. Ciò implica che alcune differenze tra le regioni non trovano necessariamente riscontro nei conti regionali.

TERRITORIO REGIONALE

13.09 Una economia regionale di un paese fa parte del totale dell'economia di quel paese. Il totale dell'economia è definito in termini di settori e di unità istituzionali e comprende tutte le unità istituzionali che hanno un centro di interesse economico prevalente nel territorio economico del paese (cfr. paragrafo 2.04). Il territorio economico non coincide esattamente con il territorio geografico (cfr. paragrafo 2.05). Il territorio economico di un paese è suddiviso in più territori regionali e un territorio extraregionale.

13.10 Il territorio regionale comprende quella parte del territorio economico di un paese che è direttamente attribuita a una regione, comprese eventuali zone franche, nonché i magazzini e le fabbriche sotto controllo doganale.

13.11 Il territorio extraregionale è costituito dalle parti del territorio economico di un paese che non possono essere attribuite a una singola regione. Si distinguono:

a) lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali e la piattaforma continentale situata nelle acque internazionali sulla quale il paese esercita diritti esclusivi;

b) le zone franche extraterritoriali, cioè i territori geografici situati nel resto del mondo e utilizzati in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati dalle amministrazioni pubbliche del paese (ambasciate, consolati, basi militari, basi scientifiche, ecc.);

c) i giacimenti di petrolio, gas naturale, ecc. situati nelle acque internazionali al di fuori della piattaforma continentale del paese, sfruttati da unità residenti.

13.12 Il territorio economico dell'Unione europea è uniformemente suddiviso sulla base della classificazione NUTS. Per ottemperare a esigenze nazionali, i conti regionali possono essere anche compilati a un livello regionale più dettagliato.

UNITÀ E CONTI REGIONALI

13.13 Si distinguono due tipi di unità per l'economia nazionale. In primo luogo, l'unità istituzionale le cui registrazioni rispecchiano i flussi che interessano il reddito, il capitale, le operazioni finanziarie, altri flussi e i conti patrimoniali. In secondo luogo, l'unità di attività economica a livello locale (UAE locale) le cui registrazioni evidenziano i flussi attinenti al processo di produzione e all'impiego di beni e servizi.

Unità istituzionali

13.14 Per i conti regionali, in funzione del livello regionale, si distinguono due tipi di unità istituzionali:

a) le unità monoregionali, le quali hanno il loro centro d'interesse economico prevalente in una sola regione. Tra le unità monoregionali figurano le famiglie, le società le cui UAE locali sono situate tutte nella stessa regione, la maggior parte delle amministrazioni locali e regionali, una parte degli enti di previdenza e assistenza sociale e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

b) le unità multiregionali, le quali hanno il loro centro d'interesse economico prevalente in più di una regione. Le società e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono esempi di unità che si estendono su più regioni. Altri esempi sono costituiti dalle unità istituzionali le cui attività riguardano l'intero paese, come le amministrazioni centrali e un piccolo numero di società operanti in regime di monopolio o di quasi monopolio.

13.15 Tutte le operazioni delle unità istituzionali monoregionali sono attribuite alla regione in cui queste hanno il loro centro d'interesse economico prevalente. Per le famiglie, il centro d'interesse economico prevalente si trova nella regione in cui esse sono residenti, non nella regione in cui prestano la loro attività lavorativa. Le altre unità monoregionali hanno il loro centro d'interesse economico prevalente nella regione in cui sono situate.

13.16 Alcune delle operazioni delle unità multiregionali non possono essere attribuite alle regioni. È il caso della maggior parte delle operazioni di distribuzione e di redistribuzione e delle operazioni finanziarie. Di conseguenza, i saldi contabili delle unità multiregionali, come il risparmio e l'accreditamento, non sono registrati a livello regionale per le unità multiregionali.

Unità di attività economica a livello locale e attività di produzione regionale per branca di attività economica

13.17 Le imprese possono esercitare attività di produzione in più di una sede e, ai fini della compilazione dei conti regionali, è necessario attribuire le attività secondo la sede. Se le imprese sono ripartite in base all'ubicazione geografica, le parti suddivise sono denominate unità locali.

13.18 Le unità istituzionali possono essere classificate sulla base delle attività economiche per descrivere le attività di produzione dell'economia per branca di attività economica. Ciò comporta la creazione di branche eterogenee, in quanto molte imprese esercitano consistenti attività secondarie che differiscono dalla loro attività principale. Ne consegue inoltre che alcune branche hanno come prodotto principale una quota ridotta della produzione totale. Al fine di costituire gruppi di produttori le cui attività siano più omogenee in termini di produzione, struttura dei costi e tecnologia di produzione, le imprese sono ripartite in unità più piccole e più omogenee, denominate «unità di attività economica».

13.19 L'unità di attività economica a livello locale (UAE locale) è la parte di un'unità di attività economica (UAE) che corrisponde a un'unità locale. Allorché una UAE esercita attività di produzione in più regioni, le informazioni sulla UAE sono disaggregate per ottenere conti regionali. Per operare tale disaggregazione è necessario disporre di informazioni sui redditi da lavoro dipendente, o sugli occupati se tale dato non è disponibile, e sugli investimenti fissi lordi. Nel caso delle imprese aventi una sola sede e la cui attività principale rappresenta la maggior parte del valore aggiunto, la UAE locale coincide con l'impresa.

13.20 Una branca di attività economica per una regione è costituita da un insieme di UAE locali che esercitano un'attività economica identica o simile.

13.21 Nel definire una UAE locale si possono distinguere tre diversi casi:

a) un'attività di produzione che richiede un input di lavoro significativo è esercitata in un luogo determinato. Un input di lavoro significativo, in questo contesto, corrisponde almeno all'equivalente annuo di una persona che lavora regolarmente a metà tempo;

b) un'attività di produzione che non richiede un input di lavoro significativo è esercitata in un luogo determinato. Tale attività non va generalmente considerata come una UAE locale distinta e la produzione dovrebbe essere attribuita all'unità locale responsabile della sua gestione. Esistono tuttavia eccezioni a tale regola, come ad esempio i mulini a vento, l'estrazione di petrolio e di gas, gli hub di internet e i distributori di benzina totalmente automatici: tali attività di produzione possono essere ubicate in una regione pur essendo interamente gestite a partire da un'altra regione. La produzione di tali attività non è tutta registrata nella regione dalla quale è gestita perché si svolge nell'altra regione. Gli investimenti fissi lordi dovrebbero essere registrati nella stessa regione della produzione e del valore aggiunto corrispondenti;

c) un'attività di produzione non avviene in un luogo determinato. In tal caso si applica il concetto di residenza (cfr. paragrafo 2.04) utilizzato a livello nazionale. Ad esempio, i grandi progetti di costruzione realizzati sotto la responsabilità di soggetti di altre regioni sono registrati come una UAE locale distinta. Ne sono un esempio la costruzione di ponti, dighe e centrali elettriche, il cui completamento richiede un anno o più di lavoro e alla cui gestione provvede un ufficio locale sul cantiere. Quanto ai progetti di costruzione di durata inferiore a un anno, ai fini dell'attribuzione della produzione secondo la regione si fa riferimento alla residenza dell'impresa madre di costruzione.

13.22 Se le operazioni relative alla produzione tra UAE locali appartenenti alla stessa unità istituzionale e ubicate in regioni diverse sono registrate, non sono invece contabilizzate le consegne di prodotti delle attività ausiliarie tra UAE locali, salvo che non siano osservabili (cfr. paragrafo 1.31). Ne consegue che sono registrate soltanto le consegne tra UAE locali di prodotti della produzione principale o secondaria, nella misura in cui tale contabilizzazione è operata nei conti nazionali.

13.23 Se un'unità che esercita esclusivamente attività ausiliarie è statisticamente osservabile, in quanto sono prontamente disponibili conti distinti per la produzione da essa realizzata o essa presenta un'ubicazione geograficamente diversa da quella dell'unità a favore della quale presta la sua opera, tale unità è registrata come un'unità distinta e classificata, nei conti sia nazionali sia regionali, nella branca di attività corrispondente alla sua attività principale. In mancanza di opportuni dati di base, la produzione dell'attività ausiliaria è stimata sommando i costi.

METODI DI REGIONALIZZAZIONE

13.24 I conti regionali sono basati sulle operazioni delle unità che sono residenti in un territorio regionale. In generale i conti regionali sono compilati utilizzando:

a) metodi ascendenti,

b) metodi discendenti o

c) metodi misti.

13.25 Un metodo ascendente di stima di un aggregato regionale consiste nel rilevare direttamente i dati dalle unità residenti, per compilare quindi stime regionali mediante aggregazione.

Il ricorso a un metodo pseudoascendente è accettabile qualora non siano disponibili dati per le UAE locali. I dati per le UAE locali possono essere stimati sulla base dei dati delle imprese, delle UAE o delle unità locali servendosi di modelli di distribuzione. Le stime sono successivamente aggregate per ottenere totali regionali come con il metodo ascendente.

Nella seconda fase del processo di compilazione, le stime ascendenti sono riconciliate con i totali dei conti nazionali.

13.26 Allorché sono disponibili informazioni soltanto a livello di unità comprendenti numerose UAE locali che esercitano attività differenti in più regioni, ai fini della compilazione di disaggregazioni regionali per branca di attività economica si fa ricorso a indicatori quali i redditi da lavoro dipendente e gli occupati per regione.

13.27 Il metodo discendente consiste nel ripartire un totale nazionale tra le regioni, senza tentare di distinguere le unità residenti per regione. Il dato nazionale è ripartito servendosi di un indicatore distribuito tra le regioni in modo identico alla variabile da stimare.

Il concetto di unità residente per regione è necessario per assicurare la copertura regionale dell'indicatore utilizzato per ottenere l'attribuzione regionale della variabile in questione.

13.28 I metodi ascendenti sono raramente utilizzabili in quanto tali. Possono perciò essere presi in considerazione metodi misti. Per esempio, è possibile che le stime regionali di una variabile o di un aggregato di variabili si ottengano con l'ausilio del metodo ascendente soltanto a livello macroregionale. Per le stime a un livello regionale più dettagliato si ricorre pertanto a un metodo discendente.

13.29 La misurazione diretta di valori regionali è da preferire alle misurazioni indirette. Se a livello delle UAE locali sono disponibili microdati esaustivi e attendibili, i valori regionali che sotto il profilo concettuale corrispondono ai valori nazionali sono stimati applicando il metodo ascendente. Per assicurare la concordanza con i totali dei conti nazionali, tali stime dei conti regionali devono essere poi rese coerenti con gli aggregati di contabilità nazionale.

13.30 La misurazione indiretta sulla base di aggregati nazionali e di un indicatore correlato alla variabile da misurare è soggetta a errori di misurazione. Ad esempio, i dati nazionali sul valore aggiunto lordo per branca di attività economica possono essere attribuiti alle regioni sulla base di statistiche regionali dell'occupazione, ipotizzando che per ciascuna branca il valore aggiunto lordo per addetto sia identico per tutte le regioni. La compilazione a un livello dettagliato di disaggregazione delle branche di attività economica migliora i calcoli secondo il metodo discendente.

13.31 Gli aggregati relativi alle attività di produzione sono attribuiti alla regione in cui è residente l'unità che esegue le pertinenti operazioni. La residenza dell'UAE locale è un criterio essenziale per l'attribuzione di tali aggregati a una particolare regione. Il concetto di residenza è da preferire all'approccio territoriale con il quale le attività di produzione sono attribuite sulla base del loro luogo di esercizio.

13.32 Per branche specifiche, come i settori delle costruzioni, della produzione e della distribuzione di energia, delle reti di comunicazione, dei trasporti e dell'intermediazione finanziaria, e per alcune operazioni nei conti delle famiglie come i redditi da capitale, l'attribuzione alle regioni pone problemi specifici. Per garantire la comparabilità internazionale dei conti regionali si applicano gli stessi metodi di compilazione o metodi che producono risultati simili.

13.33 Gli investimenti fissi lordi sono attribuiti alle regioni in funzione della proprietà. Il capitale fisso di proprietà di un'unità multiregionale è attribuito alle UAE locali in cui è utilizzato. Il capitale fisso utilizzato nel quadro di un contratto di leasing operativo è registrato nella regione del suo proprietario e quello utilizzato nel quadro di un contratto di leasing finanziario è registrato nella regione del suo utilizzatore.

AGGREGATI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ DI PRODUZIONE

Valore aggiunto lordo e prodotto interno lordo per regione

13.34 Per stimare il prodotto interno lordo regionale si possono applicare tre metodi: il metodo della produzione, del reddito e della spesa.

13.35 Il metodo della produzione misura il prodotto interno lordo regionale ai prezzi di mercato, addizionando al valore aggiunto lordo ai prezzi base le imposte (al netto dei contributi) sui prodotti. Il valore aggiunto lordo ai prezzi base è pari alla differenza tra la produzione ai prezzi base e i consumi intermedi ai prezzi di acquisto.

13.36 Il metodo del reddito misura il prodotto interno lordo regionale ai prezzi di mercato procedendo al calcolo e all'aggregazione dei diversi impieghi nella parte regionale del conto della generazione dei redditi primari del totale dell'economia: redditi da lavoro dipendente, risultato lordo di gestione e imposte (al netto dei contributi) sulla produzione. Le informazioni per branca di attività economica sui redditi da lavoro dipendente e sugli occupati sono spesso disponibili a livello regionale. Tali informazioni sono utilizzate per stimare il valore aggiunto lordo per branca di attività economica, o direttamente, o applicando il metodo della produzione. Per la misurazione del prodotto interno lordo regionale il metodo del reddito coincide con il metodo della produzione.

13.37 Le informazioni sul risultato lordo di gestione non sono generalmente disponibili per branca di attività economica e per regione. Le informazioni sul risultato lordo di gestione dei produttori di beni e servizi destinabili alla vendita possono essere ricavate dalla contabilità aziendale delle imprese. Spesso non è disponibile una ripartizione per settore istituzionale e per regione, il che costituisce un ostacolo all'utilizzo del metodo del reddito per stimare il prodotto interno lordo regionale.

13.38 Le imposte (al netto dei contributi) sulla produzione sono costituite dalle imposte (al netto dei contributi) sui prodotti e dalle altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione. L'attribuzione delle imposte (al netto dei contributi) sui prodotti è trattata al paragrafo 13.43. Per le altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione, informazioni per branca di attività economica possono essere ricavate, ad esempio, da indagini sulle imprese o sulla base della specifica tipologia di imposta o di contributo della branca in questione. Questi elementi possono servire quindi da indicatore per l'attribuzione del valore aggiunto lordo per regione.

13.39 Per la misurazione del prodotto interno lordo regionale, il metodo della spesa non è utilizzato per mancanza di informazioni. Mancano, ad esempio, informazioni dirette sulle compravendite interregionali e dati circa la disaggregazione tra regioni delle importazioni e delle esportazioni.

Attribuzione dei SIFIM alle branche utilizzatrici

13.40 Il trattamento nei conti regionali dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM) è analogo a quello a essi riservato nei conti nazionali. L'attribuzione alle regioni dei consumi intermedi di SIFIM per branche utilizzatrici pone un problema perché le stime delle consistenze di prestiti e di depositi non sono normalmente disponibili per regione. In tal caso i SIFIM sono attribuiti alle branche utilizzatrici servendosi di un metodo alternativo, utilizzando come indicatore per distribuire la produzione lorda regionale o il valore aggiunto lordo per branca di attività economica.

Occupati

13.41 Le misurazioni della produzione regionale sono coerenti con le stime degli occupati in una regione quando questi comprendono sia i residenti sia i non residenti che lavorano per unità di produzione regionali. Gli occupati a livello regionale sono definiti coerentemente con i principi relativi agli occupati e alla residenza applicati per l'economia nazionale (cfr. paragrafo 11.17).

Redditi da lavoro dipendente

13.42 Per i produttori, i redditi da lavoro dipendente sono attribuiti alle UAE locali in cui le persone sono occupate. Se tali dati non sono disponibili, i redditi da lavoro dipendente sono attribuiti sulla base delle ore lavorate. Qualora non siano disponibili né i redditi da lavoro dipendente né le ore lavorate, si utilizza il numero di addetti per UAE locale. Nei conti delle famiglie i redditi da lavoro dipendente sono attribuiti alle regioni in base alla residenza.

Transizione dal valore aggiunto lordo regionale al prodotto interno lordo regionale

13.43 Per poter calcolare il PIL ai prezzi di mercato per regione, occorre attribuire alle regioni le imposte sui prodotti e i contributi ai prodotti. Per convenzione, tali imposte e contributi sovraregionali sono attribuiti sulla base del volume relativo del valore aggiunto lordo di tutte le branche di attività economica della regione, valutato ai prezzi base. Metodi alternativi di attribuzione possono essere applicati caso per caso per i territori dotati di sistemi fiscali specifici, con la conseguenza di produrre aliquote delle imposte sui prodotti e dei contributi ai prodotti notevolmente diverse all'interno di un paese.

13.44 Dati pro capite possono essere calcolati per il PIL di tutte le regioni, ma non a livello di territorio extraregionale.

13.45 Il prodotto interno lordo regionale pro capite può risultare notevolmente influenzato dai flussi di pendolari tra regioni. Gli afflussi netti di pendolari nelle regioni aumentano la produzione oltre il livello che potrebbe essere raggiunto dalla popolazione attiva residente. Il PIL pro capite risulta relativamente elevato nelle regioni caratterizzate da afflussi netti di pendolari e relativamente basso nelle regioni che presentano deflussi netti di pendolari.

Tassi di crescita del volume del valore aggiunto lordo regionale

13.46 I principi applicati sul piano dell'economia nazionale per misurare le variazioni di prezzo e di volume valgono anche per le regioni. A livello di dati regionali insorgono tuttavia problemi che rendono difficile l'applicazione di tali principi alle regioni. Ad esempio:

a) spesso non sono disponibili informazioni sulle variazioni dei prezzi a livello regionale;

b) se il valore aggiunto regionale a prezzi correnti è stimato direttamente e non per detrazione dei consumi intermedi dalla produzione, la doppia deflazione del valore aggiunto regionale non è possibile;

c) in assenza di tavole regionali delle risorse e degli impieghi, le variazioni di prezzo e di volume non possono essere misurate e valutate in tale ambito.

13.47 Un metodo comunemente utilizzato consiste pertanto nel deflazionare il valore aggiunto regionale per branca di attività economica sulla base delle variazioni dei prezzi nazionali per branca. Ciò è effettuato al livello più dettagliato al quale sono disponibili dati sul valore aggiunto lordo a prezzi correnti, tenendo conto delle differenze tra le variazioni dei prezzi nazionali e regionali riconducibili a disparità della struttura economica per branca di attività economica. Tale soluzione non elimina tuttavia le grandi differenze che possono sussistere tra le variazioni dei prezzi nazionali e regionali, quali ad esempio:

a) le differenze a livello di struttura dei costi e di composizione dei prodotti all'interno di una stessa branca di attività economica tra produttori di regioni diverse: per la stessa branca i divari delle variazioni dei prezzi fra regioni possono essere elevati;

b) le differenze regionali in relazione alle variazioni dei prezzi dei principali input, ad esempio le variazioni di prezzo del fattore lavoro, dei terreni e della locazione di spazi per uffici. In caso di contratti salariali nazionali senza differenziazioni regionali, le disparità regionali tra le tariffe salariali sono minime.

13.48 Il valore aggiunto regionale è deflazionato ricorrendo:

a) a deflatori regionali, allorché questi sono disponibili e sono di qualità soddisfacente, utilizzando le variazioni di prezzo dei prodotti anziché degli input; in alcuni casi i deflatori regionali possono essere ottenuti indirettamente, combinando le informazioni sulle variazioni di valore e di volume; quando si utilizzano prezzi regionali (eventualmente in combinazione con i deflatori nazionali per branca di attività), i tassi di crescita regionali sono calcolati per assicurare la coerenza con i tassi di crescita nazionali;

b) se possibile, a una doppia deflazione, in particolare allorché la variazione dei prezzi dei consumi intermedi si discosta da quella della produzione e allorché i consumi intermedi sono rilevanti.

CONTI REGIONALI DEL REDDITO DELLE FAMIGLIE

13.49 La distribuzione e redistribuzione del reddito dà luogo a saldi contabili, segnatamente il reddito primario e il reddito disponibile. Nei conti regionali tali misurazioni del reddito sono limitate alle famiglie.

13.50 I conti regionali delle famiglie rappresentano la specificazione regionale dei corrispondenti conti a livello nazionale. Per motivi di misurazione i conti sono limitati:

a) al conto della attribuzione dei redditi primari;

b) al conto della distribuzione secondaria del reddito.

Tali conti registrano il reddito primario e il reddito disponibile delle famiglie che sono residenti in una regione (cfr. tavola 13.1).



Tavola 13.1 —  Conti regionali del reddito delle famiglie

 

 

Regione

Rettifica per i flussi regionali senza contropartita nazionale

Totale nazionale

 

 

a

b

 

Territorio extra-regionale

Conto dell'attribuzione dei redditi primari

Risorse

B.2/B.3  Risultato netto di gestione / reddito misto netto

 

 

 

 

 

 

 

D.1  Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

 

 

 

 

D.4  Redditi da capitale da percepire

 

 

 

 

Meno redditi da capitale intraregionali connessi a B.2/B.3

 

Impieghi

D.4  Redditi da capitale da corrispondere

 

 

 

 

Meno redditi da capitale intraregionali connessi a B.2/B.3

 

 

B.5  Redditi primari (saldo contabile)

 

 

 

 

 

 

Conto della distribuzione secondaria del reddito per le famiglie

Risorse

B.5  Redditi primari

 

 

 

 

 

 

 

D.62  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

 

 

 

 

 

 

 

D.7  Altri trasferimenti correnti, da ricevere

 

 

 

 

 

 

Impieghi

D.5  Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

 

 

 

 

 

 

 

D.61  Contributi sociali

 

 

 

 

 

 

 

D.7  Altri trasferimenti correnti, da effettuare

 

 

 

 

 

 

 

B.6  Reddito disponibile (saldo contabile)

 

 

 

 

 

 

 

Informazioni supplementari

 

 

 

 

 

 

 

Popolazione (numero di abitanti)

 

 

 

 

 

 

 

Redditi primari pro capite

 

 

 

 

 

 

 

Reddito disponibile pro capite

 

 

 

 

 

 

13.51 I conti regionali delle famiglie sono basati sulle famiglie residenti nel territorio regionale. La somma del numero dei componenti delle famiglie residenti corrisponde al totale della popolazione residente della regione.

13.52 Le regole applicate per la determinazione della residenza delle famiglie a livello nazionale valgono anche nel caso dei conti regionali delle famiglie. Un'eccezione è prevista per gli studenti e gli ammalati lungodegenti allorché la regione ospitante e la regione di residenza si trovino nello stesso paese: in tal caso essi sono trattati come residenti della regione ospitante se vi soggiornano per più di un anno.

13.53 I conti delle famiglie possono essere estesi al conto di utilizzazione del reddito. Questo richiede la ripartizione per regione delle statistiche dei conti nazionali sulla spesa per consumi finali delle famiglie e la rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione. La voce a saldo è costituita dal risparmio regionale delle famiglie.

13.54 La ripartizione per regione della spesa per consumi finali delle famiglie presuppone l'esistenza di informazioni regionali attendibili, provenienti ad esempio da una indagine sui bilanci di una famiglia con una elevata copertura campionaria. Tale ripartizione regionale tuttavia spesso manca e, nei conti nazionali, la spesa per consumi finali delle famiglie è sovente stimata servendosi di altre informazioni. In questi casi la realizzazione di disaggregazioni regionali risulta più difficile.

13.55 Le amministrazioni pubbliche possono svolgere un ruolo importante, erogando alle famiglie servizi di istruzione, di assistenza sanitaria e servizi sociali mediante trasferimenti sociali in natura. La rilevanza di tali trasferimenti sociali in natura varia notevolmente tra i diversi paesi e può presentare forti oscillazioni nel tempo. L'attribuzione alle regioni di tali trasferimenti sociali in natura permette di ottenere i consumi finali effettivi regionali delle famiglie e il reddito disponibile corretto delle famiglie. In considerazione dell'importante ruolo sociale che i trasferimenti in natura svolgono in alcuni Stati membri, il confronto tra i consumi finali effettivi e il reddito disponibile effettivo delle famiglie nei vari Stati membri può delineare un quadro diverso da quello risultante da una comparazione tra la spesa per consumi finali e il reddito disponibile delle famiglie.




CAPITOLO 14

SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA INDIRETTAMENTE MISURATI (SIFIM)

CONCETTO DI SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA INDIRETTAMENTE MISURATI E IMPATTO SUI PRINCIPALI AGGREGATI DELLA LORO ATTRIBUZIONE AGLI UTILIZZATORI

14.01 Tradizionalmente i servizi finanziari sono prestati attraverso l'attività di intermediazione finanziaria, ossia di un processo mediante il quale un'istituzione finanziaria come una banca accetta depositi da unità che intendono percepire interessi sui loro fondi e presta tali fondi a unità le cui risorse finanziarie sono insufficienti a soddisfare le proprie esigenze. La banca predispone pertanto un meccanismo che consente alle prime unità di prestare fondi alle seconde. L'unità che presta fondi accetta un tasso di interesse inferiore a quello pagato dal mutuatario. Il tasso di interesse «di riferimento» è il tasso al quale entrambe le parti, il prestatore e il mutuatario, sono disposti a partecipare all'operazione. La differenza tra il tasso di riferimento e il tasso effettivamente riconosciuto ai depositanti e addebitato ai mutuatari costituisce il compenso del servizio di intermediazione finanziaria indirettamente misurato (SIFIM). Il totale dei SIFIM corrisponde alla somma dei due oneri impliciti a carico del prestatore e del mutuatario.

14.02 È raro tuttavia il caso che l'importo dei fondi prestati da un'istituzione finanziaria corrisponda esattamente all'importo dei fondi depositati presso di essa. Alcuni fondi possono essere stati depositati, ma non essere stati ancora utilizzati per erogare prestiti. Alcuni prestiti possono essere stati finanziati con fondi propri della banca e non con fondi di terzi. Il depositante riceve tuttavia lo stesso importo di interessi e beneficia dello stesso servizio di intermediazione finanziaria a prescindere che i suoi fondi siano prestati o meno; analogamente, il mutuatario versa lo stesso tasso di interesse e fruisce dello stesso servizio di intermediazione sia che i mezzi finanziari provengano da fondi depositati, sia che provengano da fondi propri della banca. Per tale motivo, i servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati sono stimati per tutti i prestiti e i depositi di un'istituzione finanziaria, indipendentemente dall'origine dei fondi. Gli importi degli interessi registrati sono calcolati come il prodotto del tasso di riferimento per il livello dei prestiti o dei depositi in questione. La differenza tra tali valori e gli importi effettivamente corrisposti all'istituzione finanziaria è registrata come il compenso indiretto del servizio riconosciuto dal mutuatario o dal depositante all'istituzione finanziaria. Gli importi registrati nel sistema dei conti come interessi sono designati come «interessi SEC», mentre gli importi complessivi effettivamente versati all'istituzione finanziaria o da questa erogati sono indicati come «interessi bancari». Il totale del compenso implicito del servizio corrisponde alla somma degli interessi bancari sui prestiti, meno gli interessi SEC sugli stessi prestiti, più gli interessi SEC sui depositi, meno gli interessi bancari sui medesimi depositi.

14.03 I servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati si applicano unicamente ai prestiti erogati dalle istituzioni finanziarie e ai depositi presso di queste. Le istituzioni finanziarie in questione non devono necessariamente essere residenti e nemmeno i loro clienti. Si hanno allora importazioni ed esportazioni di SIFIM. Le istituzioni finanziarie non devono necessariamente erogare contemporaneamente servizi di deposito e di prestito. Le consociate finanziarie di venditori al dettaglio sono un esempio di istituzioni finanziarie che effettuano prestiti senza accettare depositi. Il prestatore di fondi che dispone di una contabilità sufficientemente dettagliata da essere considerato una società o una quasi-società può ricevere SIFIM.

14.04 Per valutare l'impatto dell'attribuzione dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati sul PIL e sul reddito nazionale rispetto alla situazione di non attribuzione di tali servizi agli utilizzatori, è necessario prendere in considerazione le cinque seguenti possibilità:

a) i prestiti sono concessi e i depositi sono raccolti da intermediari finanziari residenti a fini di consumi intermedi di produttori di beni e servizi destinabili alla vendita (comprese le famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società e di abitazioni).

I SIFIM prodotti dagli intermediari finanziari sono controbilanciati dai consumi intermedi dei produttori di beni e servizi destinabili alla vendita. L'impatto sul PIL e sul reddito nazionale è nullo;

b) i prestiti sono concessi e i depositi sono raccolti da intermediari finanziari residenti a fini di consumi intermedi di produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita e di consumi finali delle famiglie.

Quando i SIFIM sono consumati da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita nella forma di consumi intermedi, la produzione di tali produttori aumenta nella stessa misura, in quanto i consumi intermedi sono parte della somma dei loro costi e il flusso di contropartita rappresenta un incremento della spesa per consumi finali. Pertanto, il PIL e il reddito nazionale aumentano per un importo pari ai SIFIM attribuiti.

Inoltre, quando i SIFIM sono consumati dalle famiglie nella funzione di consumatori finali, il PIL e il reddito nazionale aumentano per un importo pari ai SIFIM attribuiti;

c) i prestiti sono concessi e i depositi sono raccolti da intermediari finanziari residenti nei confronti di clienti non residenti diversi dagli intermediari finanziari (esportazioni di SIFIM).

Si registrano esportazioni di SIFIM, con conseguente incremento del PIL. Nella transizione dal PIL al reddito nazionale, tuttavia, tale incremento è controbilanciato da una diminuzione degli interessi da percepire, al netto degli interessi da corrispondere, nei confronti del resto del mondo (in quanto i SIFIM sono detratti dagli interessi da percepire sui prestiti e sono aggiunti agli interessi da corrispondere sui depositi). Le esportazioni di SIFIM non hanno pertanto alcun impatto sul reddito nazionale;

d) i prestiti sono concessi e i depositi sono raccolti da intermediari finanziari non residenti a fini di consumi intermedi di produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, comprese le famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società e di abitazioni (importazioni di SIFIM).

Il PIL diminuisce per un ammontare pari a tali importazioni di SIFIM in quanto la loro contropartita è rappresentata da consumi intermedi. Nella transizione dal PIL al reddito nazionale, tuttavia, tale diminuzione è controbilanciata da un aumento degli interessi da percepire, al netto degli interessi da corrispondere, nei confronti del resto del mondo (in quanto i SIFIM sono aggiunti agli interessi da percepire sui depositi e sono detratti dagli interessi da corrispondere sui prestiti). Tale categoria di importazioni non ha pertanto alcun impatto sul reddito nazionale;

e) i prestiti sono concessi e i depositi sono raccolti da intermediari finanziari non residenti a fini di consumi intermedi di produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita e di consumi finali delle famiglie (importazioni di SIFIM).

Le importazioni di SIFIM da parte di produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita corrispondono a consumi intermedi. La produzione di tali produttori aumenta nella stessa misura, in quanto i consumi intermedi costituiscono parte della somma dei loro costi e il flusso di contropartita rappresenta un incremento della spesa per consumi finali. In caso di misurazione del PIL secondo il metodo della produzione, l'incremento dei consumi intermedi è controbilanciato dall'aumento della produzione, lasciando invariato il valore aggiunto. In caso di misurazione del PIL secondo il metodo della spesa, l'aumento della spesa per consumi finali è neutralizzato dall'incremento delle importazioni di servizi. Nella transizione dal PIL al reddito nazionale, tuttavia, si ha un aumento degli interessi da percepire, al netto degli interessi da corrispondere, nei confronti del resto del mondo (in quanto i SIFIM sono aggiunti agli interessi da percepire sui depositi e sono detratti dagli interessi da corrispondere sui prestiti). Il reddito nazionale aumenta pertanto in misura pari all'ammontare delle importazioni di SIFIM.

Quando i SIFIM sono importati dalle famiglie nella funzione di consumatori finali l'impatto sul PIL è nullo, mentre il reddito nazionale aumenta in quanto si ha un incremento degli interessi da percepire, al netto degli interessi da corrispondere, nei confronti del resto del mondo.

Per convenzione, i SIFIM non sono calcolati per i prestiti e i depositi interbancari tra intermediari finanziari residenti, né tra intermediari finanziari residenti e intermediari finanziari non residenti. Per contro i depositi e i prestiti interbancari sono utilizzati per calcolare i tassi di riferimento.

14.05 Sulla base delle cinque possibilità illustrate nel paragrafo 14.04, l'impatto dell'attribuzione dei SIFIM sul PIL e sul reddito nazionale può essere sintetizzata come di seguito indicato:

a) il PIL aumenta in misura pari all'ammontare dei SIFIM prodotti da intermediari finanziari residenti e attribuiti ai settori delle amministrazioni pubbliche (S.13), delle famiglie nella funzione di consumatori finali (S.14), delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15) e del resto del mondo (S.2);

b) il PIL diminuisce in misura pari all'ammontare dei SIFIM importati attribuiti al settore delle società non finanziarie (S.11), al settore delle società finanziarie (S.12) diverse dalle autorità bancarie centrali (S.121), dagli istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122), e dagli altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125), e al settore delle famiglie nella funzione di proprietari di abitazioni e di imprese non costituite in società (S.14);

c) il reddito nazionale aumenta in misura pari all'ammontare dei SIFIM (prodotti da intermediari finanziari residenti o importati) attribuiti ai settori delle amministrazioni pubbliche (S.13), delle famiglie nella funzione di consumatori finali (S.14) e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15).

CALCOLO DELLA PRODUZIONE DI SIFIM DEI SETTORI S.122 E S.125

14.06 I SIFIM sono prodotti dagli intermediari finanziari: autorità bancarie centrali (S.121); istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (S.122); altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.125).

I calcoli dei SIFIM riguardano i sottosettori S.122 e S.125; per convenzione, non sono calcolati SIFIM per le autorità bancarie centrali (cfr. parte VI).

Dati statistici necessari

14.07 Per ciascuno dei sottosettori S.122 e S.125 sono necessarie tavole delle consistenze medie dei prestiti e dei depositi ripartiti secondo il settore utilizzatore, calcolate come media di quattro trimestri, e i corrispondenti interessi maturati. Gli interessi sono calcolati previa riassegnazione ai beneficiari dei contributi in conto interesse.

Tassi di riferimento

14.08 Nei conti patrimoniali degli intermediari finanziari inclusi nei sottosettori S.122 e S.125, i prestiti e i depositi presso unità residenti devono essere disaggregati al fine di distinguere tra prestiti e depositi:

 interbancari (ossia interni alle unità istituzionali che producono SIFIM, incluse nei sottosettori S.122 e S.125);

 con settori istituzionali utilizzatori (S.11 — altri sottosettori del settore S.12 — S.13 — S.14 — S.15) (escluse le autorità bancarie centrali).

Inoltre, i prestiti e i depositi con il resto del mondo (S.2) sono ripartiti tra prestiti e depositi preso intermediari finanziari non residenti e prestiti e depositi presso altri non residenti.

Tasso di riferimento interno

14.09 Per ottenere la produzione di SIFIM degli intermediari finanziari residenti secondo il settore istituzionale utilizzatore residente, il tasso di riferimento interno è calcolato come rapporto tra gli interessi da percepire sui prestiti in seno e tra i sottosettori S.122 e S.125 e la consistenza di prestiti in seno e tra i sottosettori S.122 e S.125, come segue:

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In teoria, il tasso di riferimento interno è identico se, anziché dati sui prestiti, vengono utilizzati dati sui depositi. A causa di incongruenze nei dati la stima sulla base dei dati relativi ai depositi differirà da quella effettuata a partire da dati sui prestiti.

Se i dati sui depositi sono più attendibili, il tasso di riferimento interno dovrebbe essere calcolato sui depositi interbancari come il rapporto tra:

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Se i dati sui depositi e sui prestiti presentano lo stesso grado di attendibilità, il tasso di riferimento interno dovrebbe essere calcolato sulla base dei depositi e dei prestiti interbancari come il rapporto tra la somma degli interessi da percepire sui prestiti e degli interessi da corrispondere sui depositi tra gli intermediari finanziari e la somma delle consistenze dei prestiti e dei depositi detenuti dagli intermediari finanziari per conto di altri intermediari finanziari.

Nei casi in cui intermediari finanziari residenti, per conto dei loro clienti residenti, concedono prestiti e ricevono depositi denominati in valuta estera, vanno calcolati vari tassi di riferimento «interni» secondo la valuta o gruppi di valute nella misura in cui ciò migliora significativamente le stime. Questo richiederebbe la ripartizione per valuta o per gruppi di valute sia del calcolo dei tassi di riferimento «interni», sia dei prestiti e dei depositi degli intermediari finanziari residenti nei confronti di ciascun settore utilizzatore residente.

Tassi di riferimento esterni

14.10 Per determinare le importazioni e le esportazioni di SIFIM si utilizza come tasso di riferimento il tasso interbancario medio, ponderato sulla base dei livelli delle consistenze nelle rubriche «prestiti tra intermediari finanziari residenti, da una parte, e intermediari finanziari non residenti, dall'altra» e «depositi tra intermediari finanziari residenti, da una parte, e intermediari finanziari non residenti, dall'altra», incluse nel conto patrimoniale degli intermediari finanziari. Il tasso di riferimento esterno è calcolato pertanto come il rapporto tra la somma degli interessi sui prestiti e sui depositi tra intermediari finanziari residenti e intermediari finanziari non residenti e la somma delle consistenze di prestiti e di depositi tra intermediari finanziari residenti e intermediari finanziari non residenti.

Vanno calcolati molteplici tassi di riferimento esterni per le differenti valute o per gruppi di valute, nel caso in cui siano disponibili dati per ciascuna valuta o gruppo di valute per le seguenti categorie e nella misura in cui ciò comporti un significativo miglioramento delle stime:

a) prestiti e depositi degli intermediari finanziari non residenti nei confronti di ciascun settore utilizzatore;

b) prestiti e depositi degli intermediari finanziari residenti nei confronti di utilizzatori non residenti.

Ripartizione dettagliata dei SIFIM secondo il settore istituzionale

14.11 Per convenzione non si calcolano SIFIM interbancari tra intermediari finanziari residenti, né tra intermediari finanziari residenti e intermediari finanziari non residenti. I SIFIM sono calcolati soltanto nei confronti dei settori istituzionali utilizzatori non bancari.

Per ciascun settore istituzionale diverso dagli intermediari finanziari è necessario disporre di dati sui depositi e prestiti presso intermediari finanziari residenti, secondo la seguente tavola:



 

Consistenze

Interessi da percepire da parte di intermediari finanziari residenti

 

Consistenze

Interessi da corrispondere da parte di intermediari finanziari residenti

Prestiti concessi da intermediari finanziari residenti (S.122 e S.125)

 

 

Depositi presso intermediari finanziari residenti (S.122 e S.125)

 

 

Il totale dei SIFIM per settore istituzionale è ottenuto come somma dei SIFIM sui prestiti concessi al settore istituzionale e dei SIFIM sui depositi del settore istituzionale.

I SIFIM sui prestiti concessi al settore istituzionale sono stimati come segue: interessi da percepire sui prestiti al netto di (consistenze di prestiti × tasso di riferimento interno).

I SIFIM sui depositi del settore istituzionale sono stimati come segue: (consistenze di depositi × tasso di riferimento interno) al netto di interessi da corrispondere sui depositi.

Una parte della produzione è esportata; sulla base del conto patrimoniale degli intermediari finanziari si osserva quanto segue:



 

Consistenze

Interessi da percepire da parte di intermediari finanziari residenti

 

Consistenze

Interessi da corrispondere da parte di intermediari finanziari residenti

Prestiti a clienti non residenti diversi dalle banche

 

 

Depositi di clienti non residenti diversi dalle banche

 

 

Le esportazioni di SIFIM sono stimate utilizzando il tasso di riferimento interbancario esterno, per i prestiti concessi a non residenti (esclusi gli intermediari finanziari), come segue: interessi da percepire al netto di (consistenze di prestiti moltiplicati per il tasso di riferimento esterno).

Le esportazioni di SIFIM sui depositi di non residenti (esclusi gli intermediari finanziari) sono stimate come segue: (consistenze di depositi moltiplicati per il tasso di riferimento esterno) al netto di interessi da corrispondere.

Allorché numerosi tassi di riferimento sono utilizzati per valute o gruppi di valute differenti, i prestiti e i depositi sono ripartiti sia secondo i settori istituzionali utilizzatori, sia secondo le valute (o gruppi di valute) in cui sono denominati.

Ripartizione tra consumi finali e consumi intermedi dei SIFIM attribuiti alle famiglie

14.12 I servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati attribuibili alle famiglie sono ripartiti nelle seguenti categorie:

a) consumi intermedi delle famiglie nella funzione di proprietari di abitazioni;

b) consumi intermedi delle famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società;

c) consumi finali delle famiglie.

Il metodo di stima richiede una ripartizione dei prestiti alle famiglie (consistenze e interessi) nelle seguenti categorie:

i) prestiti per l'acquisto o la costruzione di abitazioni;

ii) prestiti alle famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società;

iii) altri prestiti alle famiglie.

I prestiti concessi alle famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società e i prestiti per l'acquisto o la costruzione di abitazioni sono generalmente indicati separatamente nelle diverse disaggregazioni dei prestiti nelle statistiche finanziarie e monetarie. Gli altri prestiti alle famiglie si ottengono come residuo sottraendo le due categorie di prestiti sopra menzionate al totale. I SIFIM per i prestiti alle famiglie dovrebbero essere distribuiti tra le tre categorie sulla base delle informazioni sulle consistenze e sugli interessi per ciascuno dei tre gruppi. I prestiti per l'acquisto o la costruzione di abitazioni sono diversi dai prestiti ipotecari perché questi ultimi possono essere utilizzati per altri scopi.

I depositi delle famiglie sono ripartiti come segue:

1) depositi delle famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società;

2) depositi delle famiglie nella funzione di consumatori finali.

In mancanza di statistiche sui depositi delle famiglie in qualità di proprietari di imprese non costituite in società, le consistenze di depositi sono calcolate applicando uno dei seguenti metodi.

Metodo 1

Le consistenze di depositi sono calcolate ipotizzando che il rapporto tra le consistenze di depositi e il valore aggiunto osservato per le società di più piccole dimensioni si applichi anche alle imprese non costituite in società.

Metodo 2

Le consistenze di depositi sono calcolate ipotizzando che il rapporto tra le consistenze di depositi e il fatturato osservato per le società di più piccole dimensioni si applichi anche alle imprese non costituite in società.

I SIFIM sui depositi delle famiglie devono essere ripartiti tra SIFIM sui depositi delle famiglie nella funzione di proprietari di imprese non costituite in società e SIFIM sui depositi delle famiglie nella funzione di consumatori sulla base delle consistenze medie di queste due categorie per le quali, in mancanza di ulteriori informazioni, può essere utilizzato lo stesso tasso di interesse.

In alternativa, in mancanza di informazioni dettagliate sui prestiti e sui depositi delle famiglie, i SIFIM attribuiti alle famiglie sono ripartiti tra consumi intermedi e consumi finali ipotizzando che tutti i prestiti siano attribuibili alle famiglie nella funzione di produttori o di proprietari di abitazioni e che tutti i depositi siano attribuibili alle famiglie nella funzione di consumatori.

CALCOLO DELLE IMPORTAZIONI DI SIFIM

14.13 Gli intermediari finanziari non residenti concedono prestiti a residenti e raccolgono depositi da residenti. Per ciascun settore istituzionale sono necessari dati secondo la seguente tavola.



 

Consistenze

Interessi da percepire da parte di intermediari finanziari non residenti e da corrispondere da parte di utilizzatori residenti

 

Consistenze

Interessi da corrispondere da parte di intermediari finanziari non residenti e da percepire da parte di utilizzatori residenti

Prestiti concessi da intermediari finanziari non residenti

 

 

Depositi presso intermediari finanziari non residenti

 

 

Le importazioni di SIFIM per ciascun settore istituzionale sono calcolate come di seguito indicato.

Le importazioni di SIFIM per i prestiti sono stimate come segue: interessi da percepire da parte di intermediari finanziari non residenti al netto di (consistenze di prestiti moltiplicati per il tasso di riferimento esterno).

Le importazioni di SIFIM per i depositi sono stimate come segue: (consistenze di depositi moltiplicati per il tasso di riferimento esterno) al netto di interessi da corrispondere da parte di intermediari finanziari non residenti.

Si raccomanda l'utilizzo di numerosi tassi di riferimento esterni per valuta o per gruppo di valute (cfr. paragrafo 14.10).

SIFIM IN TERMINI DI VOLUME

14.14 Le stime dei SIFIM in termini di volume sono calcolate sulla base delle consistenze di prestiti e di depositi deflazionate a prezzi del periodo base utilizzando un indice generale dei prezzi come il deflatore implicito dei prezzi per la domanda finale interna.

Il prezzo dei SIFIM è costituito da due componenti: la prima è la differenza tra il tasso di interesse bancario e il tasso di riferimento (o l'inverso nel caso dei depositi) che rappresenta il margine di guadagno dell'intermediario finanziario e la seconda è l'indice dei prezzi utilizzato per deflazionare le consistenze di prestiti e depositi a prezzi del periodo base.

I SIFIM in termini di volume sono così calcolati:

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Il margine del periodo base sui prestiti è ottenuto detraendo, dal tasso di interesse effettivo sui prestiti, il tasso di riferimento.

Il margine del periodo base sui depositi è ottenuto detraendo, dal tasso di riferimento, il tasso di interesse effettivo sui depositi.

In termini nominali, il margine effettivo è uguale al quoziente tra SIFIM e consistenze, cosicché sostituendo nelle due formule precedenti il margine effettivo con tale rapporto si ottiene:

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CALCOLO DEI SIFIM PER BRANCA DI ATTIVITÀ ECONOMICA

14.15 La ripartizione dei SIFIM tra le branche di attività economica utilizzatrici si basa sulle consistenze di prestiti e di depositi di ciascuna branca e, se tale informazione non è attendibile, sulla produzione di ciascuna branca.

PRODUZIONE DELLE AUTORITÀ BANCARIE CENTRALI

14.16 Per convenzione, la produzione delle autorità bancarie centrali va misurata come somma dei costi, ossia dei consumi intermedi, dei redditi da lavoro dipendente, degli ammortamenti e delle altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione. Per le autorità bancarie centrali non si calcolano SIFIM.

Gli onorari e le commissioni per servizi direttamente misurati, fatturati dalle autorità bancarie centrali alle unità residenti e non residenti, dovrebbero essere attribuiti a tali unità.

Solo la parte della produzione totale delle autorità bancarie centrali (somma dei costi meno onorari e commissioni) che non è venduta deve, per convenzione, essere attribuita a consumi intermedi di altri intermediari finanziari, ossia ai sottosettori S.122 (Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali) e S.125 (Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione), in proporzione al valore aggiunto di ciascuno di questi sottosettori.

Per equilibrare i conti dei sottosettori S.122 e S.125, l'importo dei rispettivi consumi intermedi del servizio prestato dalle autorità bancarie centrali deve essere controbilanciato per lo stesso importo da un trasferimento corrente, classificato nella voce D.759 (Altri trasferimenti correnti diversi), ricevuti dalle autorità bancarie centrali.




CAPITOLO 15

CONTRATTI, CONTRATTI DI LEASING E LICENZE

INTRODUZIONE

15.01 I contratti sono accordi sulle condizioni alle quali beni, servizi e attività sono messi a disposizione dei clienti. I contratti che rappresentano vendite dirette di beni, servizi o attività stabiliscono il valore e il momento di registrazione che, nel caso dei beni, coincide con il trasferimento della proprietà. La differenza tra il momento del pagamento e il momento della registrazione si riflette nelle voci registrate nella rubrica «Altri conti attivi e passivi» del conto finanziario.

15.02 I contratti di leasing, le licenze e i permessi sono contratti che determinano la classificazione dei pagamenti e la proprietà economica delle attività; alcuni contratti rappresentano una tipologia di attività non finanziaria separata rispetto all’attività che ne è oggetto.

15.03 Nel presente capitolo la registrazione dei diversi gruppi di contratti complessi e dei corrispondenti flussi e consistenze è illustrata in sette sezioni:

a) distinzione tra leasing operativo, leasing di risorse e leasing finanziario;

b) permessi di sfruttamento di risorse naturali;

c) permessi di esercizio di attività specifiche;

d) partenariati pubblico-privato;

e) contratti di concessione di servizi;

f) contratti di leasing operativo negoziabili;

g) diritti esclusivi su futuri beni e servizi.

DISTINZIONE TRA LEASING OPERATIVO, LEASING DI RISORSE E LEASING FINANZIARIO

15.04 Si distinguono tre tipi di leasing di attività non finanziarie (cfr. tavola 15.1):

a) leasing operativo;

b) leasing di risorse;

c) leasing finanziario.

Ciascuno di questi contratti di leasing si riferisce all'uso di un'attività non finanziaria:

 nel caso del leasing operativo e del leasing di risorse non vi è alcun trasferimento della proprietà economica e il proprietario giuridico continua a essere il proprietario economico; si ricorre al leasing di risorse per le risorse naturali quali terreni e spettri radio; al leasing operativo si fa ricorso per tutte le altre attività non finanziarie,

 nel caso del leasing finanziario si ha un trasferimento della proprietà economica e il proprietario giuridico dell'attività non ne è considerato il proprietario economico; il leasing finanziario può riguardare tutte le attività non finanziarie, comprese, in alcuni casi, le risorse naturali.

15.05 Ogni entità, come per esempio i beni e i servizi, le risorse naturali, le attività e le passività finanziarie, ha un proprietario giuridico e un proprietario economico. In molti casi le due figure di proprietari coincidono. In caso contrario, il proprietario giuridico cede al proprietario economico la responsabilità per il rischio connesso all'utilizzo delle entità stesse nel quadro di un'attività economica, unitamente ai corrispondenti benefici. In contropartita, il proprietario giuridico riceve dal proprietario economico pagamenti per un diverso insieme di rischi e di benefici.



Tavola 15.1 —  Registrazione dei tre diversi tipi di leasing

Tipo di leasing

Metodo di registrazione per l'utilizzatore

Leasing operativo (escluse le risorse naturali)

L'utilizzatore non è il proprietario economico dell'attività non finanziaria.

I canoni di locazione sono registrati come pagamento di un servizio, consumi intermedi o spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche, delle famiglie e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Leasing di risorse (esclusivamente risorse naturali)

L'utilizzatore non è il proprietario economico delle risorse naturali. I pagamenti sono diritti di sfruttamento (redditi da capitale).

Leasing finanziario

L'utilizzatore è il proprietario economico di un'attività non finanziaria, finanziata con un prestito concesso dal locatore. I pagamenti sono costituiti per la maggior parte da quote di rimborso del capitale e da interessi sul prestito.

Una parte degli interessi di pagamento potrebbe essere registrata come servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati se il locatore è un intermediario finanziario. Tali pagamenti sono classificati come consumi intermedi o spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche, delle famiglie e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.



Tavola 15.2 —  Registrazione dei tre diversi tipi di leasing per tipo di operazione

Tipo di operazione

Tipo di uso e tipo di attività in questione

Consumi intermedi

Leasing operativo di attività prodotte, ad esempio macchinari e diritti di proprietà intellettuale

Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati relativi al leasing finanziario

Ammortamenti

Esclusivamente per le attività prodotte e per il proprietario economico

Spesa per consumi finali

Leasing operativo di beni di consumo durevoli

Acquisto di beni di consumo durevoli (anche quando finanziato con un leasing finanziario o un acquisto rateale)

Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati relativi al leasing finanziario dei consumatori finali

Acquisto di attività non finanziarie

 

Investimenti fissi

Acquisto di attività prodotte (anche quando finanziato con un leasing finanziario)

Acquisizione di risorse naturali

Acquisto di risorse naturali (compreso il diritto di utilizzo fino a esaurimento)

Acquisizione di altre attività non prodotte

Acquisto del diritto di utilizzare una risorsa naturale per un lungo periodo: ad esempio, quote di pesca

Corresponsione di redditi da capitale

 

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento

Leasing di risorse, ossia pagamenti a fronte dell'uso di risorse naturali

Interessi

Leasing finanziario, ossia acquisto di un'attività non finanziaria finanziato mediante la contestuale sottoscrizione di un prestito

Operazione finanziaria: prestito

Leasing finanziario, ossia acquisto di un'attività non finanziaria finanziato mediante la contestuale sottoscrizione di un prestito

15.06  Definizione: il proprietario economico di entità quali beni, servizi, risorse naturali, attività o passività finanziarie, è l'unità istituzionale cui spettano i benefici associati al loro utilizzo nel quadro di un'attività economica, a seguito dell'accettazione dei rischi correlati.

15.07  Definizione: il proprietario giuridico di entità quali beni, servizi, risorse naturali, attività o passività finanziarie, è l'unità istituzionale cui spettano per legge i benefici a questi associati e che può far valere giuridicamente i propri diritti.

Leasing operativo

15.08  Definizione: in un contratto di leasing operativo il proprietario giuridico è anche il proprietario economico, accetta i rischi operativi e acquisisce i benefici economici del bene consentendone, contro pagamento, il suo uso ad altri nell'ambito di un'attività produttiva.

15.09 Un carattere distintivo del leasing operativo è che la responsabilità per le riparazioni e la manutenzione del bene è a carico del proprietario giuridico.

15.10 In un contratto di leasing operativo il bene resta iscritto nel bilancio del locatore.

15.11 I pagamenti nel quadro di un contratto di leasing operativo per attività prodotte sono denominati canoni di locazione e sono registrati come pagamento di un servizio (cfr. tavola 15.2). Un contratto di leasing operativo può essere meglio descritto con riferimento ad attrezzature, poiché i contratti di leasing operativo sono spesso stipulati per autoveicoli, gru, trivelle ecc. Il servizio prestato dal locatore va al di là della semplice fornitura del bene: comprende altri elementi, quali la comodità e la sicurezza. Nel caso delle attrezzature, il locatore, proprietario di queste, normalmente mantiene in perfetta efficienza scorte di tali beni onde poterli noleggiare appena richiesti o entro breve tempo. Solitamente il locatore ha un'ottima conoscenza del funzionamento delle apparecchiature. Ciò è importante nel caso di apparecchiature molto sofisticate, quali i computer, in cui il locatario può non disporre delle necessarie competenze tecniche o degli strumenti atti ad assicurare l'adeguata manutenzione delle attrezzature. Il locatore può anche provvedere a sostituire le attrezzature in caso di guasto grave o prolungato. Nel caso dei fabbricati, il locatore è responsabile dell'integrità strutturale dell'edificio: è suo compito intervenire, ad esempio, in caso di danni dovuti a una catastrofe naturale, nonché, solitamente, per mantenere in perfetta efficienza gli ascensori e gli impianti di riscaldamento e di ventilazione.

15.12 Il leasing operativo si è originariamente sviluppato per venire incontro alle esigenze degli utilizzatori che richiedono alcuni tipi di attrezzature solo a intervalli regolari. Molti contratti di leasing operativo sono di breve durata, sebbene il locatario possa rinnovare il contratto alla scadenza e lo stesso utilizzatore possa utilizzare la stessa attrezzatura in più occasioni. Tuttavia, in considerazione della sempre maggiore complessità delle apparecchiature, in particolare nel settore dell'elettronica, i servizi di manutenzione e di assistenza tecnica prestati dal locatore costituiscono aspetti importanti che possono influenzare la scelta di un utilizzatore di noleggiare un'apparecchiatura anziché di acquistarla. Altri fattori che possono far prevalere la scelta di noleggiare un bene su lunghi periodi anziché di acquistarlo sono gli effetti sul bilancio, sui flussi di cassa e sugli oneri fiscali dell'impresa,.

Leasing finanziario

15.13  Definizione: in un contratto di leasing finanziario il locatore è il proprietario giuridico di un bene mentre il locatario ne è il proprietario economico, in quanto è quest'ultimo che si assume i rischi operativi e acquisisce i benefici economici derivanti dall'utilizzo del bene nel quadro di un'attività produttiva. In contropartita, il locatore accetta un altro insieme di rischi e di benefici dal locatario, sotto forma di rimborsi associati a un prestito. È frequente il caso in cui il bene non sia consegnato fisicamente al locatore, pur essendo questi il proprietario giuridico del bene, ma direttamente al locatario. Un carattere distintivo del leasing finanziario è che la responsabilità per le riparazioni e la manutenzione del bene è a carico del proprietario economico.

15.14 In un contratto di leasing finanziario si considera che il proprietario giuridico conceda al locatario un prestito, che quest'ultimo utilizza per acquistare il bene. Una volta eseguita l'operazione, il bene figura nel bilancio del locatario e non del locatore; il relativo prestito figura come un'attività del locatore e una passività del locatario. I pagamenti relativi a un contratto di leasing finanziario non sono considerati come canoni di locazione, bensì come interessi e quote di rimborso del capitale del prestito figurativo. Se il locatore è un intermediario finanziario, una parte dei flussi è considerata compenso per un servizio (servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati).

15.15 Spesso la natura del bene oggetto di leasing finanziario può essere molto diversa da quella dei beni utilizzati dal locatore nella sua attività produttiva: è il caso, ad esempio, di un velivolo commerciale di proprietà di una banca che lo noleggia a una compagnia aerea. Sotto il profilo economico non ha senso far figurare il velivolo o il suo ammortamento nei conti della banca o non iscriverlo nei conti della compagnia aerea. Lo strumento del leasing finanziario evita tale registrazione inappropriata della proprietà del velivolo e della diminuzione del suo valore, allo stesso tempo mantenendo corretto il patrimonio netto di entrambe le parti per tutta la durata del contratto.

15.16 In un contratto di leasing finanziario solitamente il periodo contrattuale copre l'intera vita economica del bene. In tal caso il valore del prestito figurativo corrisponde al valore attuale dei pagamenti da corrispondere nel quadro del contratto di leasing. Tale valore copre il costo del bene e comprende solitamente anche il compenso da riconoscere al locatore che deve essere distribuito sull'intero periodo del contratto. I pagamenti fatti regolarmente al locatore possono essere registrati come interessi, quote di rimborso del capitale del prestito figurativo, compenso del locatore e, se il locatore è un intermediario finanziario, servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati. Se le condizioni del contratto non specificano come individuare i primi tre elementi, le quote di rimborso del capitale devono corrispondere al deprezzamento del bene (ammortamento), gli interessi dovuti devono corrispondere al rendimento del capitale e il compenso del servizio deve corrispondere alla differenza tra l'importo complessivo da versare e gli altri due elementi.

15.17 Si può avere un leasing finanziario anche quando il periodo contrattuale ha durata inferiore alla vita economica del bene. Anche in questo caso il valore del prestito figurativo copre il costo del bene e il compenso da riconoscere al locatore, più il valore del compenso del servizio da corrispondere in virtù del contratto di leasing. I pagamenti corrisposti regolarmente al locatore sono registrati come interessi, quote di rimborso del capitale del prestito figurativo, compenso del locatore e, se il locatore è un intermediario finanziario, servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati. Tali importi potrebbero comprendere anche gli anticipi a finanziamento del riacquisto del bene alla fine del periodo di leasing. In funzione degli accordi contrattuali, alla fine del periodo di leasing il bene potrebbe essere trasferito nel bilancio del locatario. Il valore degli importi residui non pagati sul prestito sarà pari al valore di mercato del bene previsto alla fine del periodo di leasing, come determinato all'inizio del contratto. Alla fine del contratto il bene potrebbe essere restituito al locatore, il locatario può far valere un'opzione di acquisto del bene oppure potrebbe essere stipulato un nuovo contratto di leasing.

In un contratto di leasing finanziario il locatario deve assumersi i rischi connessi all'utilizzo del bene e ne acquisisce i relativi benefici. Pertanto gli eventuali guadagni o perdite in conto capitale rispetto al valore previsto del bene alla fine del periodo contrattuale spettano al locatario. In tal caso, se il bene è giuridicamente acquistato dal locatario alla fine del periodo contrattuale, gli importi versati sono registrati come rimborso del prestito in quanto il bene figura già nel bilancio del locatario.

Se il bene è restituito al locatore, si registra un'operazione di acquisto del bene al suo valore corrente di mercato. I proventi sono utilizzati per rimborsare l'importo restante del prestito e qualsiasi differenza tra tali importi è registrata come trasferimento in conto capitale. Poiché gli importi corrisposti nel corso del periodo contrattuale comprendono spesso il pagamento di anticipi per l'acquisto del bene, l'operazione non comporta movimenti di cassa in quanto il prestito è pienamente rimborsato a quella data.

Se viene negoziato un ulteriore periodo di leasing, occorre analizzare il nuovo contratto allo scopo di verificare se si tratti di un prolungamento di un leasing finanziario o di un leasing operativo.

15.18 Sebbene un contratto di leasing finanziario abbia normalmente una durata pluriennale, la durata del leasing non costituisce un elemento sufficiente per distinguere se si tratti di leasing operativo o di leasing finanziario. In alcuni casi il bene può essere noleggiato per un breve periodo, anche solo per un anno, ma il contratto può prevedere, ad esempio, che sul locatario gravino tutte le responsabilità per il bene anche riguardo alla sua manutenzione e a eventuali danni eccezionali. Benché il periodo contrattuale sia breve e anche nel caso in cui il locatore non sia un'istituzione finanziaria, se il locatario accetta la maggior parte dei rischi connessi all'uso del bene nell'attività di produzione e acquisisce i relativi benefici, il contratto di leasing è considerato come finanziario e non come operativo. Nella pratica è tuttavia difficile discostarsi dalla registrazione effettuata in contabilità aziendale che segue le norme internazionali in materia, secondo le quali il leasing finanziario è limitato ai contratti di leasing che coprono la maggior parte della vita economica di un bene.

15.19 Ogni società specializzata in leasing finanziario, anche se si tratta di una società immobiliare o di una società di leasing di aeromobili, va classificata come intermediario finanziario che concede prestiti alle unità cui cede in leasing un bene. Se il locatore non è un intermediario finanziario i flussi monetari associati al prestito figurativo sono ripartiti soltanto in quote di rimborso del capitale e quote di interessi; nel caso in cui il locatore sia una società finanziaria, va incluso un ulteriore elemento che rappresenta il compenso del servizio (SIFIM indirettamente misurati).

15.20 Le vendite rateali costituiscono una forma di leasing finanziario.

Definizione: si ha una vendita rateale quando un bene durevole è venduto a un acquirente a fronte di una serie prestabilita di pagamenti futuri. L'acquirente entra immediatamente in possesso del bene, sebbene questo rimanga giuridicamente di proprietà del locatore a titolo di garanzia, finché il locatario non abbia versato tutte le rate concordate.

15.21 Le vendite rateali sono solitamente limitate ai beni di consumo durevoli e gli acquirenti rientrano in prevalenza nel settore delle famiglie. I finanziatori che intervengono nelle vendite rateali sono generalmente unità istituzionali distinte che operano in stretta collaborazione con i venditori di beni durevoli.

15.22 Nel caso delle vendite rateali il bene durevole è registrato come se fosse acquistato dall'acquirente il giorno in cui questi ne entra in possesso, al prezzo di mercato che l'acquirente avrebbe pagato in un'operazione di compravendita equivalente. All'acquirente è concesso un prestito figurativo di valore equivalente. Le rate versate dall'acquirente al finanziatore sono registrate come quote di rimborso del capitale del prestito e interessi, in analogia a quanto visto in precedenza per il leasing finanziario. L'attività di produzione esercitata dai finanziatori di vendite rateali consiste in un'attività di intermediazione finanziaria. Poiché solitamente essi non addebitano un importo esplicito per i loro servizi, la loro intera produzione consiste in servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati ed è calcolata come differenza tra i redditi da capitale da percepire e gli interessi da pagare. Come nel caso del leasing finanziario convenzionale, l'importo degli interessi da pagare può risultare difficile da rilevare e deve pertanto essere stimato.

Leasing di risorse

15.23  Definizione: in un contratto di leasing di risorse il proprietario di una risorsa naturale mette tale risorsa a disposizione di un locatario contro un corrispettivo registrato come diritti di sfruttamento.

15.24 Nel caso di un leasing di risorse la risorsa resta iscritta nel bilancio del locatore anche se è utilizzata dal locatario. Qualsiasi deprezzamento della risorsa naturale è registrato come scomparsa economica di attività non prodotte (in K.21, «Esaurimento di risorse naturali») e non come un'operazione simile a un consumo di capitale fisso, in quanto non vi è alcun capitale fisso da consumare. I flussi monetari nel quadro di un leasing di risorse, e solo questi, sono registrati come diritti di sfruttamento.

15.25 Un esempio classico di attività oggetto di leasing di risorse è costituito dai terreni, ma è registrato in modo analogo anche l'uso di altre risorse naturali quali, ad esempio, legname, spettri radio e risorse ittiche, idriche e minerarie.

Permessi di sfruttamento di risorse naturali

15.26 I permessi di sfruttamento di risorse naturali possono essere rilasciati dalle amministrazioni pubbliche, ma anche da proprietari privati, quali un agricoltore o un'impresa.

15.27 Nel caso del rilascio di un permesso di sfruttamento di risorse naturali si possono distinguere tre opzioni di registrazione (cfr. tavola 15.3):

a) il proprietario può prorogare o revocare il permesso di utilizzare un bene tra un periodo contrattuale e il successivo;

b) il proprietario può autorizzare l'utilizzo della risorsa per un lungo periodo, in modo tale che l'utilizzatore ne controlli lo sfruttamento durante questo periodo senza nessun intervento, se non minimo, da parte del proprietario;

c) il proprietario autorizza lo sfruttamento della risorsa fino all'esaurimento di questa.

La prima opzione si configura come un leasing di risorse, questo dovrebbe essere registrato come diritti di sfruttamento.

La seconda opzione potrebbe comportare non soltanto la registrazione di diritti di sfruttamento, ma anche la creazione di un'attività per l'utilizzatore, distinta dalla risorsa stessa, con una correlazione tra il valore della risorsa e l'attività che ne consente lo sfruttamento.

Tale attività (rubrica AN.222) è riconosciuta soltanto se il suo valore, ovvero la differenza tra i benefici conferiti e i corrispettivi da riconoscere, può essere realizzato mediante il trasferimento dell'attività a terzi. Dapprima tali permessi sono considerati comparsa economica di attività (rubrica K.1) [cfr. paragrafo 6.06, lettera g)]. Se il valore dell'attività non è realizzato, esso tende a zero con l'avvicinarsi della fine del periodo contrattuale.

La terza opzione si configura come una vendita (o eventualmente un'espropriazione) di risorse naturali.



Tavola 15.3 —  Registrazione dei tre diversi tipi di permessi di sfruttamento di risorse naturali

Tipo di uso

Metodo di registrazione

Permesso di utilizzo temporaneo, eventualmente per un lungo periodo

Leasing di risorse: diritti di sfruttamento (redditi da capitale)

Controllo da parte dell'utilizzatore per un lungo periodo; rischi e benefici spettanti all'utilizzatore; trasferibilità del permesso a un valore realizzabile

Diritti di sfruttamento e creazione di una nuova attività per il diritto di utilizzare la risorsa naturale

Sfruttamento fino a esaurimento; uso permanente (tutti i rischi e i benefici spettano all'utilizzatore)

Vendita di risorse naturali

15.28 Il criterio principale di distinzione tra diritti di sfruttamento, creazione di una nuova attività e vendita della risorsa naturale è costituito dal trasferimento dei rischi e dei benefici. La risorsa naturale si considera venduta se tutti i rischi e i benefici sono trasferiti. Una nuova attività è creata allorché il trasferimento dei rischi e dei benefici fa insorgere un permesso trasferibile e distinto, che presenta un valore realizzabile. Il ricorso ad altri criteri, fondati su preaccordi di pagamento, pagamenti anticipati, durata del permesso o trattamento in contabilità aziendale, può portare a conclusioni errate in quanto tali criteri non rispecchiano necessariamente il trasferimento di rischi e benefici.

15.29 Le risorse naturali, come i terreni e le risorse minerarie, possono essere acquistate da non residenti; tuttavia la vendita di risorse naturali non va registrata come vendita a un'unità non residente. In questi casi viene creata un'unità residente fittizia che detiene la proprietà della risorsa naturale e della quale è proprietaria l'unità non residente. A una registrazione simile si ricorre nel caso dell'acquisto da parte di residenti di risorse naturali nel resto del mondo.

15.30 I proventi che le amministrazioni pubbliche ricavano da risorse naturali di tipo particolare (quali, ad esempio, petrolio e gas naturale) possono essere di natura molto differente. Ne sono esempi:

a) i diritti di sfruttamento nel caso di leasing di risorse;

b) le cessioni di attività non prodotte, quali ad esempio vendite di risorse naturali o vendite di licenze di sfruttamento per un lungo periodo di tempo;

c) i dividendi di una società pubblica che sfrutta risorse naturali;

d) le imposte sul reddito di società che sfruttano risorse naturali.

Permessi di esercizio di attività specifiche

15.31 Oltre alle licenze e ai contratti di leasing che autorizzano l'utilizzo di un'attività, può essere rilasciato il permesso di esercitare una particolare attività a prescindere dai beni utilizzati nel suo esercizio. Il rilascio di tali permessi non dipende dal possesso o meno di determinati requisiti (ad esempio, possesso della patente di guida a seguito del superamento con successo di un esame) ma è finalizzato a limitare il numero di singole unità autorizzate allo svolgimento dell'attività. Tali permessi possono essere rilasciati da amministrazioni pubbliche o da unità istituzionali private: i trattamenti che si applicano nei due casi sono differenti.



Tavola 15.4 —  Registrazione dell'uso e dell'acquisto di attività non finanziarie secondo il tipo di operazione e di flusso

Tipo di operazione

Tipo di uso/acquisto, tipo di attività e tipo di pagamento

Consumi intermedi

Leasing operativo di attività prodotte, ad esempio macchine e diritti di proprietà intellettuale

Pagamenti regolari di forniture idriche da parte di società

Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati in relazione alla concessione di un leasing finanziario

Ammortamenti

Esclusivamente per le attività prodotte e per il proprietario economico

Spesa per consumi finali

Leasing operativo di beni di consumo durevoli

Acquisto di beni di consumo durevoli (anche quando finanziato con un leasing finanziario o un acquisto rateale)

Acquisto di attività non finanziarie

 

Investimenti fissi

Acquisto di attività prodotte (anche quando finanziato con un leasing finanziario)

Acquisizione di risorse naturali

Acquisto di risorse naturali, compreso il diritto di utilizzo fino a esaurimento

Acquisto del diritto di utilizzare una risorsa naturale per un lungo periodo: ad esempio, quote di pesca

Acquisizione di altre attività non prodotte

Quote di multiproprietà trasferibili

Acquisto di un contratto trasferibile a un terzo

Contratti per futura produzione, ad esempio contratti con calciatori e scrittori

Corresponsione di redditi da capitale

Leasing di risorse, ossia pagamenti a fronte dell'uso di risorse naturali per brevi periodi

Diritti di sfruttamento

Pagamenti regolari a fronte del diritto di estrarre acqua

Leasing finanziario, ossia acquisto di un'attività non finanziaria finanziato mediante la contestuale sottoscrizione di un prestito

Trasferimento di reddito

Permessi rilasciati dalle amministrazioni pubbliche di esercitare una particolare attività non sulla base del possesso dei requisiti previsti o a un costo sproporzionato rispetto ai costi di gestione del sistema di rilascio dei permessi

Permessi di emissione rilasciati dalle amministrazioni pubbliche per controllare il totale delle emissioni

Altre imposte sulla produzione

 

Operazione finanziaria: prestito

Leasing finanziario, ossia acquisto di un'attività non finanziaria finanziato mediante la contestuale sottoscrizione di un prestito

Altre variazioni di volume delle attività

Esaurimento di risorse naturali da parte del proprietario

Diboscamento, pesca e caccia illegali (confische senza indennizzo di risorse coltivate o di risorse naturali)

Variazioni di prezzo delle attività

Scadenza di contratti, licenze e permessi registrati come attività

15.32 Quando le amministrazioni pubbliche, mediante il rilascio di licenze, limitano, ad esempio, il numero delle auto autorizzate a svolgere il servizio taxi o il numero di case da gioco, in pratica esse creano utili in regime di monopolio per gli operatori autorizzati a svolgere tali attività e recuperano una parte di tali utili attraverso l'imposizione del pagamento di una tariffa per il rilascio del permesso. Tali tariffe sono registrate come altre imposte. Questo principio si applica in tutti quei casi in cui le amministrazioni pubbliche rilasciano licenze per limitare il numero di unità che operano in un particolare settore, allorché il limite è fissato arbitrariamente e il rilascio delle licenze non dipende soltanto dal possesso di determinati requisiti.

15.33 In linea di principio, se la validità della licenza si estende su parecchi anni, l'importo riscosso deve essere registrato secondo il principio di competenza, iscrivendo nella rubrica «Altri conti attivi o passivi» la parte dell'importo relativa agli anni futuri.

15.34 L'incentivo a ottenere una siffatta licenza è che il suo titolare ritiene che acquisirà in tal modo il diritto a beneficiare in futuro di utili in regime di monopolio, superiori agli importi corrisposti per acquisire tale diritto. La differenza tra i benefici acquisiti dal titolare della licenza e il corrispettivo riconosciuto all'organismo che l'ha rilasciata è considerata un'attività se il suo titolare può realizzarla, trasferendola a terzi. Questo tipo di attività è descritto come un permesso di esercizio di attività specifiche (AN.223).

15.35 I permessi di esercizio di attività specifiche in quanto attività appaiono dapprima nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività. Le variazioni di valore, sia positive sia negative, sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

15.36 Il valore del permesso in quanto attività è determinato dal valore al quale può essere venduto, o qualora tale dato non fosse disponibile, è stimato come il valore attuale dei futuri flussi di utili in regime di monopolio. In caso di vendita del permesso il nuovo proprietario acquisisce il diritto di beneficiare degli utili in regime di monopolio, nonché il diritto di ricevere un rimborso da parte dell'amministrazione pubblica qualora il permesso fosse annullato.

15.37 Il permesso di esercitare una determinata attività, rilasciato da un'amministrazione pubblica, è considerato un'attività soltanto allorché sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

a) per l'attività in questione non è utilizzato un bene di proprietà dell'amministrazione pubblica; in caso contrario, il permesso di utilizzare il bene è considerato un leasing operativo, un leasing finanziario, un leasing di risorse o eventualmente un'acquisizione di un'attività che costituisce il permesso di utilizzare il bene a discrezione del titolare di licenza su un lungo arco di tempo;

b) il rilascio del permesso non è subordinato al possesso di determinati requisiti: siffatti permessi sono trattati alla stregua di imposte o compensi per servizi;

c) il numero di permessi è limitato, il che consente al titolare di beneficiare di utili in regime di monopolio allorché esercita l'attività in questione;

d) il titolare del permesso deve essere in grado di vendere il permesso a terzi.

Se una qualunque di tali condizioni non è soddisfatta, i flussi monetari sono considerati imposte o compenso per servizi.

15.38 Le unità diverse dalle amministrazioni pubbliche difficilmente sono in grado di limitare l'esercizio di una determinata attività. Ciò avviene, ad esempio, qualora è obbligatoria o auspicabile l'appartenenza a un'associazione professionale e il numero di partecipanti è rigorosamente limitato. È il caso altresì di un proprietario che limiti il numero di unità operanti sulla sua proprietà, come un albergo che conceda a una sola società di taxi il servizio di trasporto dei propri clienti. In casi come questi i permessi sono considerati compenso per servizi. In linea di principio, i pagamenti dovrebbero essere distribuiti in base al principio di competenza sull'intero periodo di validità del permesso. Nulla vieta che tali permessi possano essere trattati come attività se sono negoziabili, per quanto ciò non avvenga frequentemente.

15.39 Il permesso di esercitare una determinata attività, riconosciuto da un'unità diversa da un'amministrazione pubblica, è considerato un'attività soltanto allorché sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

a) per l'attività in questione non è utilizzato un bene di proprietà dell'unità che concede l'autorizzazione; in caso contrario, il permesso di utilizzare il bene è considerato un leasing operativo, un leasing finanziario o un leasing di risorse;

b) il numero di permessi è limitato, il che consente al titolare di beneficiare di utili in regime di monopolio allorché esercita l'attività in questione;

c) il titolare del permesso deve essere in grado, sotto il profilo giuridico e nella pratica, di vendere il permesso a terzi.

Se una qualunque di tali condizioni non è soddisfatta, i flussi monetari sono considerati remunerazione di servizi.

15.40 Le amministrazioni pubbliche rilasciano permessi di emissione al fine di controllare le emissioni totali. Tali permessi non comportano lo sfruttamento di beni naturali in quanto l'atmosfera non ha alcun valore e non può essere quindi considerata un'attività economica e i costi per ottenere il permesso sono pertanto classificati come imposte. I permessi sono negoziabili e sono attivamente scambiati. I permessi costituiscono pertanto attività e devono essere valutati al prezzo di mercato al quale possono essere venduti.

Partenariati pubblico-privato

15.41 I partenariati pubblico-privato (PPP) sono contratti a lungo termine stipulati tra due unità, sulla base dei quali un'unità acquisisce o costruisce una o più attività, le gestisce per un determinato periodo e quindi le cede a una seconda unità. Tali accordi sono normalmente stipulati tra un'impresa privata e un'amministrazione pubblica, ma non sono escluse altre combinazioni: ad esempio, una società pubblica da una parte e un'istituzione senza scopo di lucro privata dall'altra.

Le amministrazioni pubbliche possono stipulare un PPP per molteplici motivi, ad esempio nella speranza che la gestione privata comporti una produzione più efficiente, per accedere a un ventaglio più ampio di fonti di finanziamento o al fine di ridurre l'indebitamento pubblico.

Durante il periodo contrattuale il contraente di un PPP è il proprietario giuridico. Quando il contratto giunge a termine, l'amministrazione pubblica diventa proprietaria dell'attività sotto il profilo sia giuridico, sia economico.

Per maggiori informazioni sul trattamento da riservare ai PPP si rinvia al capitolo 20 (I conti delle amministrazioni pubbliche).

Contratti di concessione di servizi

15.42 I contratti di concessione di servizi attribuiscono a un'impresa il diritto esclusivo di prestare determinati servizi. Ad esempio, nel caso di una concessione di servizi pubblici, un'impresa privata stipula un accordo con un'amministrazione pubblica per ottenere per un determinato numero di anni il diritto esclusivo di gestire un servizio di pubblica utilità (quale un acquedotto o un'autostrada a pedaggio), di provvedere alla sua manutenzione e di effettuare i relativi investimenti. I contratti di concessione di servizi non devono essere registrati come attività nella misura in cui non sono trasferibili o il loro trasferimento non permette di realizzare alcun valore.

Contratti di leasing operativo negoziabili (AN.221)

15.43 I contratti di leasing operativo negoziabili sono diritti di proprietà di terzi connessi ad attività non finanziarie diverse dalle risorse naturali. Il contratto dovrebbe conferire al detentore benefici economici superiori ai corrispettivi dovuti e il detentore dovrebbe poter realizzare tali benefici mediante il loro trasferimento a terzi. Il valore del contratto è pari alla differenza tra i benefici da esso derivanti e i corrispettivi da riconoscere. I contratti di leasing operativo negoziabili possono includere qualunque tipo di contratto di affitto e di leasing operativo. Un esempio è il subaffitto di un appartamento a terzi da parte di un locatario.

Diritti esclusivi su futuri beni e servizi (AN.224)

15.44 I contratti di futura produzione di beni e servizi possono anche dare origine a diritti di proprietà di terzi. Il valore di siffatti contratti è pari alla differenza tra i benefici e i corrispettivi da riconoscere. Ne sono un esempio:

a) i diritti esclusivi in merito alle prestazioni di determinate persone (ad esempio, giocatori di calcio), alla pubblicazione di opere letterarie o all'esercizio di prestazioni musicali; il valore di tali diritti corrisponde alla differenza tra l'utile che può essere ricavato dal loro trasferimento e i costi di cancellazione del contratto in essere;

b) multiproprietà; soltanto una parte dei contratti di multiproprietà deve essere considerata come acquisizione di un'attività:

1) se il proprietario è titolare di un diritto perpetuo a disporre di un determinato spazio, può diventare membro del comitato di amministrazione oppure può vendere liberamente o lasciare in eredità la sua quota, è molto probabile che la multiproprietà costituisca un'attività di tipo analogo a un'abitazione;

2) se il proprietario ha stipulato un contratto per disporre di un alloggio in un certo momento per un periodo di tempo determinato, è probabile che ciò rappresenti un affitto con pagamento anticipato, ossia una spesa per consumi finali con pagamento anticipato da parte delle famiglie;

3) tale contratto di affitto con pagamento anticipato potrebbe essere ceduto occasionalmente o venduto per la parte restante della durata del contratto come un leasing operativo trasferibile;

4) un partecipante a un sistema a punti potrebbe disporre di un conto che è attivo soltanto sulla base di un'attività.




CAPITOLO 16

ASSICURAZIONI

INTRODUZIONE

16.01 L’assicurazione è un’attività mediante la quale le unità istituzionali o i gruppi di unità istituzionali si tutelano contro le conseguenze finanziarie negative derivanti da determinati eventi incerti. Si possono distinguere due tipi di assicurazione: l’assicurazione sociale e le altre assicurazioni.

16.02 L’assicurazione sociale è un sistema che copre i rischi e i bisogni sociali. È spesso organizzata in modo collettivo per un gruppo; la partecipazione al sistema è generalmente obbligatoria o incoraggiata da terzi. L’assicurazione sociale comprende: sistemi di sicurezza sociale imposti, controllati e finanziati dalle amministrazioni pubbliche e sistemi connessi con l’occupazione forniti o gestiti dai datori di lavoro per conto dei loro dipendenti. L’assicurazione sociale è descritta al capitolo 17.

16.03 L’assicurazione diversa dall’assicurazione sociale copre contro eventi quali morte, sopravvivenza, incendio, disastri naturali, inondazioni, incidenti automobilistici, ecc. L’assicurazione in caso di morte e di sopravvivenza è denominata assicurazione sulla vita mentre l’assicurazione contro tutti gli altri eventi è denominata assicurazione contro i danni.

16.04 Il presente capitolo tratta dell’assicurazione sulla vita e dell’assicurazione contro i danni. Esso descrive le modalità di registrazione nei conti delle attività di assicurazione.

16.05 I diritti e gli obblighi connessi all’assicurazione sono definiti dalla polizza di assicurazione. La polizza è un accordo tra un assicuratore e un’altra unità istituzionale denominata contraente. Sulla base dell’accordo, il contraente effettua un pagamento, chiamato premio, all’assicuratore e quando si verifica un evento specifico l’assicuratore effettua un pagamento, chiamato indennizzo, al contraente o a una persona designata. In tal modo, il contraente si tutela contro alcune forme di rischi, mentre l’assicuratore, mettendo in comune i rischi, mira a ottenere un importo dei premi incassati superiore all’importo dell’indennizzo da pagare.

16.06 La polizza di assicurazione definisce i ruoli delle parti interessate, che sono i seguenti:

a) l’assicuratore, che fornisce la copertura;

b) il contraente, responsabile del versamento dei premi;

c) il beneficiario, che riceve il risarcimento;

d) l’assicurato o l’oggetto del rischio.

Nella pratica, il contraente, il beneficiario e l’assicurato possono essere la stessa persona. La polizza elenca tali ruoli e specifica la persona corrispondente a ciascun ruolo.

16.07 La forma di assicurazione più comune è denominata assicurazione diretta. Con essa le unità istituzionali si assicurano presso un assicuratore contro le conseguenze finanziarie di rischi specifici. Gli assicuratori diretti possono tuttavia assicurarsi a loro volta, assicurando presso altri assicuratori parte dei rischi assicurati direttamente. Si tratta della riassicurazione e i fornitori sono chiamati riassicuratori.

Assicurazione diretta

16.08 Vi sono due tipi di assicurazione diretta: l’assicurazione sulla vita e l’assicurazione contro i danni.

16.09  Definizione: l’assicurazione sulla vita è un’attività nel quadro della quale un contraente effettua pagamenti regolari a un assicuratore il quale in cambio garantisce di corrispondere al beneficiario una somma concordata o una rendita a una determinata data o anche prima se l’assicurato muore prima del tempo. Una polizza vita può dar luogo a prestazioni derivanti da una serie di rischi. Per esempio, un’assicurazione sulla vita di tipo previdenziale può corrispondere una prestazione all’assicurato quando questi compie 65 anni e, dopo la sua morte, al coniuge superstite fino alla morte.

16.10 L’assicurazione sulla vita copre anche l’assicurazione complementare contro i danni corporali, compresa la perdita della capacità lavorativa, le assicurazioni in caso di morte a seguito di infortunio e le assicurazioni per invalidità a seguito di infortunio o di malattia.

16.11 Alcune classi di assicurazione sulla vita forniscono un risarcimento quando si verifichi l’evento assicurato: è il caso, ad esempio, di un’assicurazione legata a un prestito ipotecario, che si limita a corrispondere una prestazione per estinguere l’ipoteca in caso di decesso del percettore del reddito prima della scadenza del prestito corrispondente. Gran parte delle classi includono una componente significativa di risparmio combinata con una componente di copertura del rischio. A causa della notevole componente di risparmio, l’assicurazione sulla vita è considerata una forma di risparmio e le relative operazioni sono registrate nel conto finanziario.

16.12  Definizione: l’assicurazione contro i danni è un’attività mediante la quale un contraente effettua pagamenti regolari a un assicuratore il quale in cambio garantisce di fornire al beneficiario una somma concordata al verificarsi di un evento diverso dalla morte di una persona. Esempi di tali eventi sono: infortunio, malattia, incendio, ecc. L’assicurazione sugli infortuni che copre i rischi sulla vita è classificata come assicurazione contro i danni in gran parte dei paesi europei.

16.13 Una polizza vita che corrisponde una prestazione in caso di morte entro un periodo di tempo determinato ma non in altre circostanze, generalmente denominata assicurazione a termine, è considerata nei conti nazionali come assicurazione contro i danni poiché è possibile pagare l’indennizzo solo ed esclusivamente se si verifica un evento specifico. Nella pratica, a causa del modo in cui le unità di assicurazione tengono i loro conti, può non essere sempre possibile distinguere tra assicurazione a termine e assicurazione sulla vita. In tali circostanze, l’assicurazione a termine può essere trattata come assicurazione sulla vita.

16.14 Sia l’assicurazione sulla vita che l’assicurazione contro i danni comportano una ripartizione del rischio. Di norma gli assicuratori ricevono piccoli versamenti regolari dei premi dai contraenti e versano importi più importanti agli aventi diritto quando si verificano gli eventi coperti dalla polizza. Per l’assicurazione contro i danni, i rischi sono ripartiti su tutta la popolazione che sottoscrive le polizze di assicurazione. L’assicuratore determina i premi dovuti per un servizio di assicurazione in un determinato anno sulla base dell’importo degli indennizzi che prevede di pagare nello stesso anno. Il numero di aventi diritto è generalmente molto inferiore al numero di contraenti. Per il singolo contraente di una polizza contro i danni non vi è alcun rapporto tra i premi versati e l’indennizzo ricevuto, anche nel lungo periodo, ma l’assicuratore stabilisce tale rapporto per ogni classe di assicurazione contro i danni su base annua. Per quanto riguarda l’assicurazione sulla vita, il rapporto nel tempo tra i premi versati e l’indennizzo è importante sia per il contraente che per l’assicuratore. Chi sottoscrive una polizza vita si aspetta che le prestazioni ricevute siano almeno pari ai premi versati fino al momento in cui la prestazione è dovuta e costituisce quindi una forma di risparmio. Nel determinare il rapporto tra il livello dei premi e le prestazioni, l’assicuratore deve combinare tale aspetto della polizza con i calcoli attuariali sulla popolazione assicurata per quanto riguarda la speranza di vita, compreso il rischio di infortuni mortali. Inoltre, nell’intervallo tra il ricevimento dei premi e il pagamento delle prestazioni, l’assicuratore beneficia di redditi derivanti dall’investimento di una parte dei premi ricevuti. Anche tale reddito influisce sul livello dei premi e delle prestazioni fissato dall’assicuratore.

16.15 Vi sono differenze significative tra l’assicurazione sulla vita e l’assicurazione contro i danni che comportano diversi tipi di registrazioni nei conti. L’assicurazione contro i danni si configura come una ridistribuzione nel periodo corrente tra tutti i contraenti e pochi aventi diritto. L’assicurazione sulla vita ridistribuisce principalmente i premi versati in un determinato periodo come prestazioni corrisposte successivamente allo stesso contraente.

Riassicurazione

16.16  Definizione: un assicuratore può tutelarsi contro un numero inaspettatamente elevato di indennizzi, o contro indennizzi eccezionalmente elevati, sottoscrivendo una polizza di riassicurazione con un riassicuratore. Le imprese di riassicurazione sono concentrate in un numero limitato di centri finanziari e pertanto molti dei flussi di riassicurazione costituiscono operazioni con il resto del mondo. È comune che i riassicuratori sottoscrivano polizze di riassicurazione con altri riassicuratori per ripartire ulteriormente il rischio. Questa estensione della riassicurazione viene denominata retrocessione.

16.17 La riduzione dei rischi può altresì essere raggiunta quando un gruppo di assicuratori, chiamati sottoscrittori, accettano congiuntamente i rischi associati a una singola polizza. Ogni singolo assicuratore è responsabile solo della propria quota della polizza, riceve la quota corrispondente del premio e partecipa proporzionalmente al pagamento degli indennizzi o delle prestazioni. La polizza viene gestita dal lead-manager o dal mediatore di assicurazione. I Lloyds di Londra sono un esempio di un mercato assicurativo in cui i rischi diretti e indiretti sono ripartiti tra un gran numero di sottoscrittori.

16.18 L’assicuratore diretto dispone di diverse opzioni per organizzare la copertura indiretta dei rischi accettati. Si possono distinguere le seguenti classi di riassicurazione:

a) la riassicurazione proporzionale, in cui il contraente cede al riassicuratore una percentuale concordata di tutti i rischi, o di tutti i rischi di un determinato portafoglio di polizze assicurative dirette. Ciò significa che l’assicuratore diretto trasferisce la corrispondente percentuale dei premi al riassicuratore, che poi copre la medesima quota degli eventuali indennizzi. In questi casi, tutte le commissioni di riassicurazione versate dal riassicuratore al contraente vengono trattate come una riduzione dei premi di riassicurazione sottoscritti;

b) la riassicurazione non proporzionale, conosciuta come riassicurazione per eccesso di danno, in cui il riassicuratore è esposto a rischi solo se l’importo dell’indennizzo diretto supera una soglia stabilita. Se l’importo dell’indennizzo diretto superiore alla soglia è esiguo o nullo, il riassicuratore può passare una quota dei suoi profitti all’assicuratore diretto. La ripartizione dei profitti è trattata nei conti come un trasferimento corrente dal riassicuratore all’assicuratore diretto, analogamente a quanto avviene per il pagamento degli indennizzi.

Le unità interessate

16.19 Le unità istituzionali che intervengono nelle operazioni di assicurazione diretta e di riassicurazione sono principalmente gli assicuratori. È possibile che altri tipi di imprese svolgano attività di assicurazione non come attività principale, ma generalmente la normativa in materia di attività assicurativa prevede che debbano essere tenuti conti separati per tutti gli aspetti dell’attività assicurativa e pertanto è individuabile un’unità istituzionale distinta, classificata nei sottosettori imprese di assicurazione (S.128) e fondi pensione (S.129). Le amministrazioni pubbliche possono effettuare altre attività assicurative, ma anche in questo caso è probabile che possa essere individuata un’unità distinta. Precisato che possono quindi essere coinvolti altri settori, nei paragrafi che seguono si presuppone che gli assicuratori, residenti e non, effettuino tutte le attività di assicurazione.

16.20 Le unità che esercitano principalmente attività strettamente legate all’assicurazione, senza assumere rischi, sono gli ausiliari delle assicurazioni. Tali unità sono classificate nel sottosettore degli ausiliari finanziari (S.126) e comprendono per esempio:

a) i mediatori di assicurazione;

b) le istituzioni private senza scopo di lucro al servizio delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione;

c) le unità la cui attività principale è quella di autorità di vigilanza delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione e dei mercati assicurativi.

LA PRODUZIONE DELL’ASSICURAZIONE DIRETTA

16.21 L’impresa di assicurazione accetta un premio da un cliente e lo trattiene fino a quando non viene pagato un indennizzo o scade il periodo di assicurazione. Nel frattempo, l’impresa di assicurazione investe il premio e i proventi degli investimenti costituiscono una fonte aggiuntiva di fondi con cui pagare eventuali indennizzi dovuti. L’impresa di assicurazione fissa il livello dei premi in modo tale che la loro somma, più i proventi dal loro investimento, meno l’indennizzo dovuto, facciano guadagnare un margine all’impresa di assicurazione; tale margine rappresenta la produzione dell’impresa di assicurazione. La produzione del settore assicurativo viene misurata sulla base delle politiche di fissazione dei premi degli assicuratori. A tal fine, è necessario definire quattro elementi distinti, che sono:

a) i premi di competenza dell'esercizio;

b) i premi supplementari;

c) gli indennizzi dovuti o le prestazioni dovute;

d) le riserve tecniche di assicurazione.

Ognuno di questi elementi viene analizzato prima di illustrare la misurazione della produzione, rispettivamente, dell’assicurazione diretta contro i danni, dell’assicurazione diretta sulla vita e della riassicurazione.

Premi di competenza dell'esercizio

16.22  Definizione: i premi di competenza dell'esercizio sono la quota di premi contabilizzati che si riferisce al periodo contabile considerato. I premi contabilizzati coprono il periodo stipulato nella polizza di assicurazione. La differenza tra i premi contabilizzati e i premi di competenza dell'esercizio costituisce accantonamenti inclusi nelle riserve premi. Tali importi sono trattati come attività dei contraenti. Il concetto di premio di competenza dell'esercizio nella contabilità delle assicurazioni è coerente con il principio contabile della competenza dei conti nazionali.

16.23 Il premio di assicurazione è un premio versato regolarmente, mensilmente o annualmente, o un premio versato in un’unica soluzione, di norma all’inizio del periodo assicurato. I premi versati in un’unica soluzione sono tipici dell’assicurazione dei rischi associati a grandi eventi, come la costruzione di grandi edifici o attrezzature e per il trasporto di merci stradale, ferroviario, marittimo e aereo.

16.24 I premi di competenza dell'esercizio nell’anno in questione assumono la seguente forma:

premi contabilizzati

più

le riserve premi all’inizio dell’esercizio contabile

meno

le riserve premi alla fine dell’esercizio contabile.

O, con altra presentazione, assumono la seguente forma:

premi contabilizzati

meno

la variazione (meno l’incremento o più il decremento) delle riserve premi.

16.25 Le riserve premi e altre riserve sono incluse nelle riserve tecniche di assicurazione contro i danni (AF.61) e nelle riserve tecniche di assicurazione sulla vita (AF.62). La descrizione delle riserve tecniche di assicurazione viene fornita ai paragrafi da 16.43 a 16.45.

16.26 Spesso i contraenti devono pagare un’imposta specifica sul versamento dei premi di assicurazione. In molti paesi i premi di assicurazione sulla vita sono esenti da tale imposta. Dato che gli assicuratori devono trasferire tale imposta alle amministrazioni pubbliche, i relativi importi non sono registrati nei conti annuali degli assicuratori. Solo una piccola quota, ossia l’importo residuo dell’anno che deve ancora essere trasferito alle amministrazioni pubbliche, potrebbe essere inserita nello stato patrimoniale degli assicuratori alla voce «crediti commerciali». I versamenti delle imposte non sono registrati come tali nei conti degli assicuratori. Tale imposta viene trattata come imposta sui prodotti nei conti nazionali. I contraenti dovrebbero versare tali importi direttamente nei conti delle autorità fiscali.

Premi supplementari

16.27  Definizione: i premi supplementari costituiscono i redditi derivanti dell’investimento delle riserve tecniche di assicurazione degli assicuratori, che rappresentano passività nei confronti dei contraenti.

16.28 Per l’assicurazione sulla vita in particolare, ma anche in misura minore per l’assicurazione contro i danni, l’importo totale delle prestazioni o degli indennizzi dovuti in un determinato periodo supera spesso i premi di competenza dell'esercizio. I premi sono generalmente versati con regolarità, spesso all’inizio del periodo di assicurazione, mentre gli indennizzi vengono corrisposti più avanti, e nel caso delle prestazioni dell’assicurazione sulla vita, anche molti anni dopo. Nel tempo che intercorre tra il versamento del premio e il pagamento dell’indennizzo, gli importi in questione restano a disposizione dell’assicuratore, che può investirli ricavandone un reddito. Tali importi sono denominati riserve tecniche di assicurazione. I redditi sulle riserve consentono agli assicuratori di fissare premi più bassi di quanto sarebbero stati altrimenti. La misura del servizio fornito tiene conto dell’entità di tali redditi nonché dell’entità relativa dei premi e degli indennizzi.

16.29 Per l’assicurazione contro i danni, anche se il pagamento del premio può essere dovuto all’inizio del periodo di copertura, si hanno premi di competenza dell'esercizio solo su base continuativa col passare del tempo. In qualsiasi momento prima della fine del periodo di copertura, l’assicuratore detiene un importo dovuto al contraente relativo ai servizi e agli eventuali indennizzi da corrispondere in futuro. Si tratta di una forma di credito concesso dal contraente all’assicuratore denominata premi di competenza degli esercizi successivi. Allo stesso modo, anche se il pagamento degli indennizzi da parte dell'assicuratore diventa dovuto quando si verifica l’evento specificato nella polizza, il relativo importo può essere corrisposto solo più tardi, spesso a causa delle negoziazioni sugli importi dovuti. Anche questa è una forma di credito, denominata riserve per indennizzi da pagare.

16.30 Anche per l’assicurazione sulla vita esistono riserve simili, ma in più vi sono due altri tipi di riserve di assicurazione: le riserve attuariali per l’assicurazione sulla vita e le riserve per le assicurazioni con partecipazione agli utili. Esse rappresentano gli importi accantonati per i pagamenti delle prestazioni future. Le riserve vengono generalmente investite in attività finanziarie e i redditi rappresentano redditi da investimenti. Possono essere utilizzate per finanziare attività economiche come quelle immobiliari, per generare un avanzo netto di gestione in uno stabilimento distinto o come attività secondaria.

16.31 Tutti i redditi da investimenti attribuiti ai contraenti figurano come pagabili ai contraenti nel conto della distribuzione primaria del reddito. Per l’assicurazione contro i danni, lo stesso importo viene poi rimborsato all’assicuratore come premio supplementare nel conto della distribuzione secondaria del reddito. Per l’assicurazione sulla vita, i premi e i premi supplementari figurano nel conto finanziario.

Indennizzi dovuti rettificati e prestazioni dovute

16.32  Definizione: gli indennizzi dovuti e le prestazioni dovute costituiscono le obbligazioni finanziarie degli assicuratori nei confronti dei beneficiari per quanto riguarda i rischi che l’evento si verifichi nel periodo in questione come definito dalla polizza.

16.33 I concetti di indennizzi dovuti nell’assicurazione contro i danni e di prestazioni dovute nell’assicurazione sulla vita sono coerenti con il principio contabile della competenza nei conti nazionali.

Indennizzi dovuti rettificati nell’assicurazione contro i danni

16.34 Gli indennizzi possono essere suddivisi in indennizzi pagati e indennizzi dovuti. Gli indennizzi dovuti si riferiscono agli importi dovuti a seguito del verificarsi nel corso dell’anno dei rischi assicurati, a prescindere dal fatto che il contraente abbia dichiarato o no il relativo evento. Parte degli indennizzi sarà pagata nell’anno successivo e anche più tardi. Gli indennizzi conseguenti a eventi verificatisi nell’anno precedente vengono invece pagati nell’anno in corso. La quota non pagata degli indennizzi dovuti va a incrementare la riserva per indennizzi da pagare.

16.35 Gli indennizzi dell’assicurazione contro i danni dovuti nell’anno civile assumono la seguente forma:

indennizzi pagati

meno

la riserva per indennizzi da pagare all’inizio dell’esercizio contabile

più

la riserva per indennizzi da pagare alla fine dell’esercizio contabile.

O, con altra presentazione, assumono la seguente forma:

indennizzi pagati

più

la variazione (più l’incremento o meno il decremento) delle riserve per indennizzi da pagare.

16.36 I costi esterni o interni legati agli indennizzi e sostenuti dall’assicuratore non sono inclusi negli indennizzi dovuti. Tali costi possono comprendere: i costi di acquisizione, di gestione delle polizze, di gestione degli investimenti e di disbrigo degli indennizzi. Alcuni costi potrebbero non essere individuabili separatamente nei dati contabili di base. I costi esterni comprendono le spese per attività che l’assicuratore ha commissionato a un’altra unità e che pertanto sono registrate nei conti come consumi intermedi. I costi interni comprendono le spese per attività effettuate dai dipendenti dell’assicuratore e che pertanto vengono registrate nei conti come costo del lavoro.

16.37 Le distruzioni dei beni dovute a catastrofi non dovrebbero influire sul valore degli indennizzi. Tale tipo di danni sono registrati come trasferimento in conto capitale dall’assicuratore al contraente. Il vantaggio di tale registrazione è che il reddito disponibile del contraente non aumenta, in modo contrario alle aspettative, come avverrebbe nel caso in cui gli indennizzi fossero registrati in modo diverso (cfr. paragrafi 16.92 e 16.93).

16.38 La produzione di servizi assicurativi è un processo continuo, che non avviene solo quando il rischio si concretizza. Tuttavia il livello degli indennizzi dovuti ai contraenti di polizze di assicurazione contro i danni varia di anno in anno e vi potrebbero essere eventi che portano a un livello particolarmente elevato di indennizzi. La volatilità degli indennizzi non influenza direttamente né il volume né il prezzo dei servizi di assicurazione. Gli assicuratori fissano il livello dei premi sulla base delle loro stime della probabilità di indennizzi dovuti. Per tale ragione, la formula per il calcolo della produzione utilizza gli indennizzi dovuti rettificati, ovvero una stima corretta per la volatilità degli indennizzi.

16.39 La stima degli indennizzi dovuti rettificati può essere ottenuta statisticamente mediante l’approccio delle aspettative basato sulle precedenti esperienze del livello degli indennizzi. Nell’analisi della storia degli indennizzi da pagare, tuttavia, si deve tenere conto della quota degli indennizzi che viene pagata usufruendo della polizza di riassicurazione dell’assicuratore diretto. Ad esempio, se ha stipulato una riassicurazione per eccesso di danno, denominata anche riassicurazione non proporzionale, l’assicuratore diretto fissa come livello dei premi a copertura delle perdite la somma della perdita massima coperta dalla polizza di riassicurazione più il premio di riassicurazione che deve pagare. Se ha sottoscritto una polizza di riassicurazione proporzionale, fissa i suoi premi in modo da coprire la quota di indennizzi che deve pagare più il premio di riassicurazione.

16.40 Un metodo alternativo di rettifica degli indennizzi dovuti per tener conto della loro volatilità consiste nell’uso di dati contabili sulle variazioni dei fondi propri e delle riserve di perequazione. Le riserve di perequazione costituiscono accantonamenti effettuati dagli assicuratori conformemente alle disposizioni legislative o amministrative per coprire consistenti indennizzi irregolari o imprevedibili in futuro. Tali importi sono inclusi nelle riserve tecniche di assicurazioni contro i danni (AF.61).

Prestazioni dovute nell’assicurazione sulla vita

16.41 Le prestazioni dovute nell’assicurazione sulla vita sono gli importi da pagare in base alla polizza nel periodo contabile in questione. Nel caso dell’assicurazione sulla vita non sono necessarie rettifiche per volatilità inattesa.

16.42 Eventuali costi legati alle prestazioni non sono inclusi nelle prestazioni dovute ma vengono registrati come consumi intermedi o costo del lavoro.

Riserve tecniche di assicurazione

16.43  Definizione: le riserve tecniche di assicurazione sono costituite dagli accantonamenti operati dagli assicuratori. Le riserve costituiscono attività dei contraenti e passività degli assicuratori. Le riserve tecniche possono essere distinte in assicurazioni sulla vita, assicurazione contro i danni e rendite.

16.44 In conformità della direttiva 91/674/CEE del Consiglio ( 27 ) si distinguono sette tipi di riserve tecniche. In ciascun caso nello stato patrimoniale figurano l’importo al lordo della riassicurazione, l’importo ceduto ai riassicuratori e l’importo netto. Le sette categorie sono le seguenti:

a) riserva per premi non acquisiti: corrisponde alla differenza tra i premi contabilizzati e i premi di competenza dell'esercizio. Questa riserva può, a seconda della legislazione nazionale, includere un elemento distinto legato ai rischi in corso;

b) riserva del ramo vita: tale riserva rispecchia il valore attuale delle prestazioni future attese (incluse tra l’altro le partecipazioni agli utili distribuiti) meno il valore attuale dei premi futuri. Le autorità di vigilanza possono fissare un massimale per il tasso di sconto utilizzato nel calcolo del valore attuale;

c) riserva per indennizzi da pagare: corrisponde alla differenza tra gli indennizzi dovuti e gli indennizzi pagati, ossia il costo totale stimato, per l’impresa di assicurazione, per la liquidazione di tutti gli indennizzi derivanti da eventi verificatisi entro la fine dell’esercizio finanziario, denunciati o no, al netto delle somme già pagate per tali indennizzi;

d) riserva per partecipazioni agli utili e ristorni (se non già inclusa nella categoria di cui alla lettera b): comprende gli importi da attribuire ai contraenti o ai beneficiari dei contratti, a titolo di partecipazioni agli utili e di ristorni, purché tali importi non siano già stati attribuiti ai contraenti o ai beneficiari dei contratti;

e) riserva di perequazione: comprende tutte le somme accantonate conformemente alle disposizioni legislative o amministrative che permettono di perequare le fluttuazioni del tasso dei sinistri negli anni futuri o di coprire rischi particolari. Le autorità nazionali potrebbero non consentire questa riserva;

f) altre riserve tecniche: comprendono, tra l’altro, la riserva per i rischi in corso [se non inclusa nella categoria di cui alla lettera a)]. Questa voce può altresì includere le riserve di senescenza, che tengono conto degli effetti dell’aumento dell’età sull’importo degli indennizzi, per esempio per l’assicurazione malattia;

g) riserve tecniche per le polizze di assicurazione sulla vita allorché il rischio dell’investimento è assunto dai contraenti. Questa voce comprende le riserve tecniche costituite per coprire le passività nei confronti dei contraenti nell’ambito delle polizze di assicurazione sulla vita, il cui valore del rendimento è determinato in funzione di investimenti per i quali il contraente sopporta il rischio, o in riferimento a un indice, come le assicurazioni sulla vita indicizzate. La voce comprende inoltre le riserve tecniche relative alle tontine.

16.45 Quando si calcolano le variazioni delle riserve tecniche di assicurazione (F.61 e F.62) utilizzate nel calcolo della produzione, non si includono i guadagni e le perdite in conto capitale realizzati e non realizzati.

Definizione della produzione dell’assicurazione

16.46 Gli assicuratori forniscono ai loro clienti un servizio di assicurazione, senza chiedere esplicitamente un corrispettivo per il loro servizio.

16.47 L’assicuratore raccoglie i premi e paga gli indennizzi o le prestazioni al verificarsi dell’evento assicurato. Gli indennizzi o le prestazioni risarciscono il beneficiario delle conseguenze finanziarie dell’evento assicurato.

16.48 Le riserve tecniche di assicurazione sono fondi che gli assicuratori usano per investire e ricavare un reddito. Tali fondi e i relativi redditi da investimenti (premi supplementari) costituiscono passività nei confronti dei beneficiari.

16.49 Nella presente sezione sono descritte le informazioni necessarie per calcolare la produzione dell’assicurazione diretta e della riassicurazione.

Assicurazioni contro i danni

16.50 La produzione dell’assicuratore è il servizio fornito ai beneficiari.

16.51 Se viene utilizzato un approccio delle aspettative, la formula per calcolare la produzione è la seguente:

premi di competenza dell'esercizio

più

i premi supplementari

meno

gli indennizzi dovuti rettificati;

ove gli indennizzi dovuti sono rettificati per la volatilità degli indennizzi utilizzando i dati storici o contabili sulle variazioni delle riserve di perequazione e dei fondi propri. I premi supplementari sono meno volatili degli indennizzi e non richiedono pertanto alcuna rettifica. Ai fini della stima degli indennizzi rettificati le informazioni sono disaggregate per prodotto, ad esempio l’assicurazione auto, l’assicurazione fabbricati, ecc.

Se i dati contabili necessari non sono disponibili e i dati statistici storici non sono sufficienti per consentire di formulare stime medie ragionevoli della produzione, la produzione dell’assicurazione contro i danni può essere stimata come la somma dei costi (compresi i costi intermedi, il costo del lavoro e il costo del capitale) più un importo corrispondente agli «utili normali».

Assicurazioni sulla vita

16.52 La produzione dell’assicurazione sulla vita diretta è calcolata separatamente come segue:

premi di competenza dell'esercizio;

più

i premi supplementari;

meno

le prestazioni dovute;

meno

gli incrementi (più i decrementi) delle riserve tecniche e delle assicurazioni con partecipazione agli utili.

16.53 Se non sono disponibili dati adeguati per il calcolo dell’assicurazione sulla vita secondo questa formula, è necessario utilizzare un approccio basato sulla somma dei costi, come specificato per l’assicurazione contro i danni. Come per l’assicurazione contro i danni si tiene conto degli utili normali.

16.54 Nel calcolo della produzione non devono essere inclusi i guadagni e le perdite in conto capitale.

Riassicurazione

16.55 La formula per calcolare la produzione della riassicurazione è analoga a quella per l’assicurazione diretta. Tuttavia, dato che lo scopo principale della riassicurazione è limitare l’esposizione al rischio dell’assicuratore diretto, il riassicuratore deve normalmente far fronte a indennizzi eccezionalmente elevati. Per tale ragione e per il fatto che il mercato della riassicurazione è concentrato nelle mani di un numero relativamente ristretto di grandi imprese a livello mondiale, è meno probabile che il riassicuratore faccia fronte a una perdita inaspettatamente elevata rispetto all’assicuratore diretto, in particolare nel caso della riassicurazione per eccesso di danno.

16.56 La produzione della riassicurazione viene calcolata come la produzione dell’assicurazione diretta contro i danni. Tuttavia vi sono alcuni pagamenti che sono tipici della riassicurazione. Si tratta delle commissioni da pagare all’assicuratore diretto nell’ambito della riassicurazione proporzionale e della partecipazione agli utili nella riassicurazione per eccesso di danno. Tenendo conto di tali commissioni, la produzione della riassicurazione si calcola come segue:

premi di competenza dell'esercizio meno le commissioni da pagare;

più

i premi supplementari;

meno

gli indennizzi dovuti rettificati e la partecipazione agli utili.

OPERAZIONI RELATIVE ALL’ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI

16.57 La presente sezione descrive l’insieme delle registrazioni delle implicazioni di una polizza di assicurazione contro i danni. Le polizze possono essere sottoscritte dalle imprese, dalle famiglie a titolo privato e da unità nel resto del mondo. Tuttavia, quando una polizza sottoscritta da un membro di una famiglia si configura come assicurazione sociale, le registrazioni necessarie sono quelle descritte nel capitolo 17.

Attribuzione della produzione dell’assicurazione tra utilizzatori

16.58 La produzione degli assicuratori contro i danni è descritta al paragrafo 16.51. Il valore della produzione degli assicuratori è registrato negli impieghi come segue:

a) i consumi intermedi delle imprese, compresi i seguenti settori: società non finanziarie (S.11), società finanziarie (S.12), amministrazioni pubbliche (S.13), famiglie come datori di lavoro (S.141) e lavoratori indipendenti (S.142) o istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15);

b) spesa per consumi finali delle famiglie a titolo privato (S.143 e S.144); o

c) esportazioni a favore di contraenti non residenti (S.2).

16.59 Il valore della produzione è attribuito agli utilizzatori in funzione del tipo di assicurazione.

16.60 In alternativa, il valore della produzione è attribuito ai contraenti come impieghi in proporzione ai premi effettivi da essi pagati.

16.61 L’attribuzione della produzione ai consumi intermedi è ripartita per branca di attività economica.

Servizi assicurativi forniti al resto del mondo e servizi assicurativi ricevuti dal resto del mondo

16.62 Gli assicuratori residenti possono fornire una copertura assicurativa alle famiglie e alle imprese del resto del mondo e le famiglie e le imprese residenti possono acquistare la copertura da assicuratori del resto del mondo. I redditi da investimenti attribuiti dagli assicuratori residenti ai contraenti comprendono una parte attribuita ai contraenti nel resto del mondo. I contraenti non residenti versano anche i premi supplementari all’assicuratore residente.

16.63 Considerazioni simili si applicano anche al trattamento delle imprese e delle famiglie residenti che sottoscrivono polizze con assicuratori non residenti. I contraenti residenti ricevono redditi da investimenti figurativi dall’estero e versano all’estero i premi e i premi supplementari. È difficile stimare l’entità di tali flussi, in particolare in mancanza di assicuratori residenti che consentano di operare confronti. È possibile utilizzare i dati di contropartita per effettuare delle stime per l’economia nazionale. È necessario conoscere il livello delle operazioni dei residenti ed è possibile utilizzare il rapporto tra i premi supplementari e i premi effettivi nell’economia che fornisce i servizi per stimare i redditi da investimenti da percepire e i premi supplementari da pagare.

Registrazioni contabili

16.64 Per quanto riguarda l’assicurazione contro i danni che non fa parte dell’assicurazione sociale, vengono registrate in tutto sei coppie di operazioni; due coppie relative alla misurazione della produzione e dei consumi del servizio assicurativo, tre coppie connesse alla distribuzione e una nel conto finanziario. In circostanze eccezionali, nel conto capitale può essere registrata una settima operazione relativa alla distribuzione. Il valore della produzione dell’attività, i redditi da investimenti da attribuire ai contraenti e il valore del compenso del servizio vengono calcolati specificamente per l’assicurazione contro i danni come descritto di seguito.

16.65 Le operazioni inerenti alla produzione e ai consumi sono le seguenti:

a) dato che tutta l’attività da parte delle unità istituzionali residenti è effettuata dagli assicuratori, la produzione (P.1) viene registrata nel conto della produzione degli assicuratori;

b) il servizio può essere consumato da qualsiasi settore dell’economia o dal resto del mondo; il valore del servizio è da pagare agli assicuratori. I pagamenti delle imprese costituiscono consumi intermedi (P.2) e vengono registrati nel loro conto della produzione. I pagamenti per servizi assicurativi da parte delle famiglie a titolo privato costituiscono spesa per consumi finali (P.3) e vengono registrati nel conto di utilizzazione del reddito. I pagamenti effettuati dal resto del mondo sono registrati come esportazioni di servizi (P.62) nel conto del resto del mondo dei beni e dei servizi.

16.66 Le operazioni di distribuzione e di redistribuzione sono redditi da investimenti attribuiti ai contraenti in relazione all’assicurazione contro i danni, ai premi netti di assicurazione contro i danni e agli indennizzi assicurativi:

a) i redditi da investimenti derivanti dall’investimento delle riserve tecniche dell’assicurazione contro i danni sono attribuiti ai contraenti (D.441). Sono pertanto registrati come corrisposti dagli assicuratori e come percepiti da tutti i settori e dal resto del mondo. I redditi da investimenti sono attribuiti ai contraenti in proporzione alle loro riserve tecniche di assicurazione contro i danni o in alternativa in proporzione al premio effettivo contabilizzato (da pagare). Sia i flussi da pagare che quelli da percepire sono registrati nel conto dell’attribuzione dei redditi primari;

b) i premi netti dell’assicurazione diretta contro i danni (D.711) sono gli importi dei premi e dei redditi da investimenti usati per finanziare le spese degli assicuratori. Tali premi sono calcolati come i premi di competenza dell'esercizio più i premi supplementari meno il valore della produzione degli assicuratori. Questi premi netti sono registrati come pagati da tutti i settori dell’economia o dal resto del mondo e come percepiti dagli assicuratori. L’attribuzione dei premi netti tra i settori viene effettuata conformemente all’attribuzione della produzione;

c) gli indennizzi di assicurazione diretta contro i danni (D.721) sono importi del cui pagamento gli assicuratori diventano responsabili nei confronti del contraente quando si verifica un evento. Gli indennizzi assicurativi sono registrati come percepiti da tutti i settori dell’economia e dal resto del mondo e come pagati dagli assicuratori. Sia i premi netti che gli indennizzi sono registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito. Alcuni indennizzi sono dovuti a seguito di danni arrecati dal contraente a beni di proprietà di terzi o di lesioni provocate a terzi. In tali casi gli indennizzi sono registrati come pagati direttamente dall’assicuratore alle parti lese e non indirettamente mediante i contraenti;

d) gli indennizzi derivanti dalla distruzione di beni dovuta a catastrofi costituiscono altri trasferimenti in conto capitale (D.99) piuttosto che trasferimenti correnti e sono registrati nel conto del capitale come pagati ai contraenti dagli assicuratori;

e) le riserve tecniche di assicurazione contro i danni (AF.61) sono registrate nel conto patrimoniale finanziario. Tali riserve sono registrate come passività degli assicuratori e come attività di tutti i settori e del resto del mondo. Le riserve comprendono le riserve premi e i pagamenti degli indennizzi. Non è richiesta una ripartizione di tale categoria, anche se nel calcolo dei premi di competenza dell'esercizio e degli indennizzi dovuti sono necessarie entrambe le componenti.

16.67 Nella tavola 16.1 viene riportato un esempio di registrazione contabile di tali flussi.

Tavola 16.1    Assicurazione contro i danni image

OPERAZIONI RELATIVE ALL’ASSICURAZIONE SULLA VITA

16.68 La presente sezione descrive le differenze tra le registrazioni contabili dell’assicurazione sulla vita e quelle dell’assicurazione contro i danni. Per una polizza di assicurazione sulla vita, le prestazioni previste dalla polizza sono trattate come variazioni patrimoniali e sono registrate nel conto finanziario. Per una polizza di assicurazione sociale, le prestazioni in forma di pensioni sono registrate come reddito nel conto della distribuzione secondaria del reddito. La ragione del diverso trattamento è che una polizza che non sia di assicurazione sociale viene sottoscritta interamente su iniziativa del contraente. Le polizze di assicurazione sociale necessitano dell’intervento di un terzo, di norma le amministrazioni pubbliche o il datore di lavoro, al fine di incoraggiare od obbligare il contraente a costituire una riserva per disporre di un reddito alla pensione. L’assicurazione sociale è descritta al capitolo 17.

16.69 Il contraente di una polizza di assicurazione sulla vita è un individuo classificato nel settore delle famiglie (S.143 o S.144). Se un’impresa sottoscrive una polizza di assicurazione sulla vita di un dipendente, questa si definisce assicurazione a termine e non assicurazione sulla vita. Le operazioni relative all’assicurazione sulla vita avvengono pertanto solo tra gli assicuratori (classificati nel sottosettore delle imprese di assicurazione — S.128) e le famiglie residenti a titolo privato (S.143 e S.144), a meno che tali operazioni non avvengano con famiglie non residenti (classificate nel settore «resto del mondo» — S.2). Il valore della produzione dell’assicurazione sulla vita corrisponde al valore della spesa per consumi finali delle famiglie e alle esportazioni di servizi, sulla base del medesimo approccio adottato per l’assicurazione contro i danni. I redditi da investimenti attribuiti ai contraenti vengono trattati come premi supplementari. Tuttavia, nel caso dell’assicurazione sulla vita, i premi e gli indennizzi non figurano separatamente e non sono trattati come trasferimenti correnti. Costituiscono piuttosto componenti di un’operazione netta registrata nel conto finanziario, dato che le attività finanziarie interessate rappresentano diritti a rendite e assicurazioni sulla vita.

16.70 Nei conti vengono registrate quattro coppie di operazioni; due coppie sono relative alla produzione e ai consumi di servizi assicurativi, una coppia indica l’attribuzione dei redditi da investimenti ai contraenti e una indica la variazione dei diritti a rendite e assicurazioni sulla vita:

a) la produzione (P.1) dell’assicurazione sulla vita viene registrata nel conto della produzione degli assicuratori;

b) il valore dei servizi consumati è registrato come spesa per consumi finali (P.3) da parte delle famiglie nel conto di utilizzazione del reddito disponibile o come pagato dal resto del mondo e viene trattato come esportazioni di servizi (P.62) alle famiglie non residenti. I versamenti delle famiglie agli assicuratori non residenti costituiscono importazioni di servizi (P.72);

c) i redditi da investimenti derivanti dall’investimento delle riserve tecniche dell’assicurazione sulla vita attribuite ai contraenti (D.441) sono registrati nel conto dell’attribuzione dei redditi primari. Le partecipazioni agli utili dichiarate in relazione alle polizze vita sono considerate come distribuite ai contraenti anche se superano i redditi da investimenti percepiti dall’istituzione che dichiara la partecipazione agli utili. I redditi da investimenti sono registrati come pagati dagli assicuratori e come percepiti dalle famiglie residenti o dalle famiglie non residenti del resto del mondo. I redditi da investimenti sono distribuiti tra i contraenti in proporzione alle loro riserve tecniche vita o, qualora tale dato non fosse disponibile, in proporzione ai premi contabilizzati;

d) le riserve tecniche di assicurazione sulla vita e i diritti a rendite (AF.62) sono registrati nel conto patrimoniale finanziario. Tali riserve sono contabilizzate come passività degli assicuratori e come attività delle famiglie e del resto del mondo. Tali importi rispecchiano il carattere di risparmio delle polizze di assicurazione sulla vita e comprendono le riserve premi e i pagamenti delle prestazioni. Non è richiesta una ripartizione di tale categoria, anche se nel calcolo dei premi di competenza dell'esercizio e delle prestazioni dovute sono necessarie entrambe le componenti.

16.71 Le riserve tecniche di assicurazione sulla vita e i diritti a rendite rispecchiano le polizze che rendono un determinato importo pagato in un’unica soluzione a una determinata data. L’importo pagato in un’unica soluzione può essere utilizzato per acquistare una rendita che a sua volta converte l’importo pagato in un’unica soluzione in un flusso di pagamenti. I diritti condizionati dei singoli contraenti, ovvero l’importo ricevuto alla scadenza o successivamente come pagamento di un importo in un’unica soluzione o come rendita, non sono aggregati con il valore delle obbligazioni dell’assicuratore. La differenza è dovuta alla condizionalità e al calcolo del valore attuale. L’importo da registrare nella rubrica diritti a rendite e assicurazioni sulla vita è definito conformemente ai principi contabili degli assicuratori.

16.72 Nella tavola 16.2 viene riportato un esempio di tali flussi.

Tavola 16.2    Assicurazione sulla vita image

OPERAZIONI RELATIVE ALLA RIASSICURAZIONE

16.73 I conti dei riassicuratori sono in larga misura identici ai conti degli assicuratori diretti. L’unica differenza sta nel fatto che le operazioni di assicurazione diretta con contraenti che a loro volta non forniscono assicurazioni sono sostituite da operazioni assicurative tra i riassicuratori e gli assicuratori diretti.

16.74 Le operazioni assicurative sono registrate al lordo della riassicurazione. I premi sono versati all’assicuratore diretto che successivamente può versare una parte del premio al riassicuratore (cessione), che può a sua volta versare una parte ancora più piccola a un altro riassicuratore, e così via (retrocessione). La stessa cosa avviene con gli indennizzi e con le prestazioni. Il trattamento lordo è in linea con il punto di vista iniziale del contraente. Il contraente non è generalmente a conoscenza degli importi ceduti dall’assicuratore diretto al riassicuratore e, qualora il riassicuratore fallisca, l’assicuratore diretto rimane responsabile del pagamento dell’intero importo degli indennizzi sui rischi ceduti.

16.75 La produzione dell’assicurazione diretta è calcolata al lordo della riassicurazione. Il calcolo alternativo al netto della riassicurazione consisterebbe nel registrare i premi pagati dai contraenti diretti come versati in parte all’assicuratore diretto e in parte al riassicuratore. Tale metodo di registrazione, denominato «registrazione netta», non è consentito.

Il successivo diagramma 1 illustra tale processo.

Diagramma 1 —    flussi tra contraenti, assicuratori diretti e riassicuratori image

16.76 Il diagramma 1 riassume i seguenti flussi:

1) il contraente effettua il pagamento del premio al lordo della riassicurazione all’assicuratore diretto (1a) e la quota del premio lordo relativa alla riassicurazione viene ceduta al riassicuratore (1b);

2) allo stesso modo viene registrato il pagamento dell’indennizzo, ma in direzione opposta. L’indennizzo viene pagato dal riassicuratore all’assicuratore diretto (2b). L’assicuratore diretto aggiunge a tale importo il proprio indennizzo pagandolo al contraente (2a);

3) l’assicuratore diretto e il riassicuratore hanno percepito un reddito da capitale grazie all’investimento delle riserve tecniche. I redditi da capitale vengono trasferiti dal riassicuratore all’assicuratore diretto (3b) che poi aggiunge a tale importo i propri redditi da capitale percepiti e ridistribuisce il tutto al contraente (3a).

16.77 Tutti i flussi lordi tra il contraente e l’assicuratore diretto comprendono i corrispondenti importi dei flussi tra l’assicuratore diretto e il riassicuratore e per tale ragione nel diagramma le relative frecce appaiono più spesse.

16.78 Come per l’assicurazione diretta, ad esempio a seguito di catastrofi, una parte degli indennizzi di riassicurazione è registrata come trasferimenti in conto capitale anziché come trasferimenti correnti.

16.79 Tutta la produzione del riassicuratore costituisce un consumo intermedio dell’assicuratore diretto che ha sottoscritto la polizza di riassicurazione. Come detto in precedenza, molte polizze di riassicurazione sono sottoscritte tra assicuratori residenti in economie diverse. Pertanto, in questi casi il valore della produzione rappresenta un’importazione per l’assicuratore che sottoscrive la polizza di riassicurazione e un’esportazione per il riassicuratore.

16.80 La registrazione dei flussi legati alla riassicurazione è simile a quella dell’assicurazione contro i danni, salvo per il fatto che il contraente di una polizza di riassicurazione è sempre un altro assicuratore.

16.81 Le operazioni inerenti alla produzione e ai consumi sono le seguenti:

a) la produzione (P.1) viene registrata nel conto della produzione dei riassicuratori. I servizi di riassicurazione sono spesso forniti da riassicuratori non residenti e in tali casi sono registrati come importazioni di servizi (P.72);

b) il servizio del riassicuratore può essere consumato solo da un assicuratore diretto o da un altro riassicuratore. Se il contraente è residente, l’uso del servizio di riassicurazione è registrato come consumo intermedio (P.2) dell’unità contraente. Se il contraente non è residente, tale uso è registrato come esportazione di servizi (P.62).

16.82 Le operazioni di distribuzione e di redistribuzione riguardano i redditi da investimenti attribuiti ai contraenti in relazione alla riassicurazione, ai premi netti di riassicurazione e agli indennizzi di riassicurazione:

a) i redditi da investimenti (D.441) percepiti dai riassicuratori grazie all’investimento delle riserve tecniche di riassicurazione sono da pagare ai contraenti, che possono essere assicuratori diretti o riassicuratori. I riassicuratori e gli assicuratori diretti possono essere residenti o non residenti;

b) i premi netti di riassicurazione contro i danni (D.712) sono pagati dai contraenti e percepiti dai riassicuratori. Ciascuna delle unità che effettuano o percepiscono il pagamento può essere non residente;

c) gli indennizzi di riassicurazione contro i danni (D.722) sono pagati dai riassicuratori e percepiti dai contraenti, residenti e non residenti. Sia i premi netti che gli indennizzi sono registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito;

d) le registrazioni del conto patrimoniale riflettono le riserve tecniche di riassicurazione (in AF.61, «Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni»). Tali riserve sono registrate come passività per i riassicuratori e attività per i contraenti, che possono essere assicuratori diretti o riassicuratori.

16.83 Le commissioni pagabili dai riassicuratori all’assicuratore in qualità di contraente della riassicurazione sono portate a riduzione dei premi versati ai riassicuratori. Le partecipazioni agli utili versate dal riassicuratore all’assicuratore diretto sono registrate come trasferimenti correnti. Sebbene vengano registrate in modo diverso, le commissioni pagabili e le partecipazioni agli utili riducono entrambe la produzione del riassicuratore.

16.84 Se gli indennizzi di assicurazione diretta sono considerati trasferimenti in conto capitale e non trasferimenti correnti, anche gli indennizzi di riassicurazione per il medesimo evento sono considerati altri trasferimenti in conto capitale (D.99).

OPERAZIONI LEGATE AGLI AUSILIARI DELLE ASSICURAZIONI

16.85 La produzione dei servizi di assicurazione ausiliari viene valutata sulla base degli onorari o delle commissioni addebitate. Nel caso delle istituzioni senza scopo di lucro che operano come associazioni di imprese di assicurazione e di fondi pensione, la produzione viene valutata sulla base dell’ammontare delle quote versate dai membri delle associazioni. Tale produzione è utilizzata come consumo intermedio dai membri delle associazioni.

RENDITE

16.86 Il caso più semplice di polizza di assicurazione sulla vita prevede un flusso di pagamenti nel tempo da parte del contraente a favore dell’assicuratore in cambio di un pagamento in un’unica soluzione ricevuto a titolo di indennizzo a una qualche data futura. Nel caso più semplice della rendita, la figura equivalente al contraente, denominato vitaliziato, versa in un’unica soluzione una somma all’assicuratore e in cambio riceve un flusso di pagamenti per un determinato periodo, per il resto della vita del vitaliziato o per il resto della vita del vitaliziato e di un’altra persona nominata.

16.87 Le rendite sono organizzate dagli assicuratori e costituiscono uno strumento di gestione del rischio. Il vitaliziato si tutela dai rischi accettando un determinato flusso di pagamenti, di importo definito o in funzione di una formula (come nel caso di una rendita indicizzata) in cambio del pagamento di una somma in un’unica soluzione. L’assicuratore si assume il rischio di ottenere dall’investimento dell’importo pagato in un’unica soluzione più di quanto verserà al vitaliziato come flusso di pagamenti. Nella determinazione dei flussi di pagamenti si tiene altresì conto della speranza di vita.

16.88 Con la sottoscrizione di una rendita vi è un trasferimento di fondi dalle famiglie alle imprese di assicurazione. In molti casi, tuttavia, può trattarsi di una trasformazione immediata in una rendita di un importo pagato in un’unica soluzione dallo stesso assicuratore o da un altro alla scadenza di una normale polizza di assicurazione sulla vita («rollover»). In tal caso non è necessario registrare il pagamento dell’importo pagato in un’unica soluzione e l’acquisizione della rendita; è sufficiente una conversione delle riserve di assicurazione sulla vita in riserve per rendite nel sottosettore delle imprese di assicurazione e dei fondi pensioni. Se una rendita è acquistata indipendentemente dalla scadenza di una polizza di assicurazione sulla vita, questa è registrata come una coppia di operazioni finanziarie tra le famiglie e le imprese di assicurazione. Le famiglie effettuano un pagamento a favore delle imprese di assicurazione e ricevono in cambio un’attività in forza delle condizioni della rendita. Le imprese di assicurazione ricevono dalle famiglie un’attività finanziaria e assumono nei loro riguardi una passività.

16.89 Le rendite terminano con il decesso del vitaliziato; a quel punto le riserve rimanenti relative al vitaliziato sono trasferite all’assicuratore. Tuttavia, ipotizzando che l’assicuratore abbia effettuato una previsione corretta della speranza di vita per il gruppo dei vitaliziati nel suo complesso, i fondi medi rimanenti al momento del decesso saranno pari a zero. Se si registra una variazione della speranza di vita, è necessario effettuare la revisione delle riserve. Per le rendite in corso, l’allungamento della speranza di vita riduce l’importo a disposizione dell’assicuratore quale compenso del servizio, che può anche diventare negativo. In questo caso, l’assicuratore dovrà attingere ai propri fondi e sperare di ricostituirli in futuro esigendo per le nuove rendite compensi più elevati per il servizio.

REGISTRAZIONE DEGLI INDENNIZZI DI ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI

Trattamento degli indennizzi rettificati

16.90 La registrazione degli indennizzi dovuti avviene generalmente quando si verifica il relativo evento. Tale principio viene applicato anche nel caso di indennizzi oggetto di contestazione, la cui liquidazione può avvenire anche a distanza di anni dal verificarsi dell’evento. È prevista un’eccezione nei casi in cui la possibilità di chiedere l’indennizzo viene riconosciuta solo molto tempo dopo il verificarsi dell’evento. Ad esempio, un’importante serie di indennizzi è stata riconosciuta solo dopo che è stato accertato che l’esposizione all’amianto era la causa di gravi malattie e pertanto dava diritto a un indennizzo nell’ambito di una polizza assicurativa valida al momento dell’esposizione. In questi casi l’indennizzo viene registrato quando l’impresa di assicurazione accetta la passività. Tale momento non corrisponde necessariamente a quello in cui viene concordato l’ammontare dell’indennizzo o in cui l’indennizzo viene versato.

16.91 Poiché la formula per il calcolo della produzione utilizza gli indennizzi rettificati e non gli indennizzi effettivi, i premi e gli indennizzi netti coincidono in un periodo determinato solo quando gli indennizzi effettivi sono pari a quelli previsti. Tuttavia tali valori dovrebbero sempre più o meno coincidere negli anni, salvo in un anno in cui si registra una catastrofe.

Trattamento delle distruzioni di beni dovute a catastrofi

16.92 Gli indennizzi sono registrati come trasferimenti correnti versati dall’assicuratore al contraente. In un unico caso gli indennizzi sono registrati come altri trasferimenti in conto capitale (D.99) anziché come trasferimenti correnti: nel caso di una catastrofe. I criteri per stabilire quando le conseguenze di una catastrofe debbano essere trattate in tal modo devono essere determinati in funzione delle circostanze nazionali, ma possono tuttavia tener conto dei contraenti interessati e dell’entità dei danni subiti. Il motivo per cui in questo caso gli indennizzi vengono registrati come trasferimenti in conto capitale si basa sul fatto che molti indennizzi sono riferiti alla distruzione o a danni gravi a beni quali abitazioni, edifici e strutture.

16.93 A seguito di una catastrofe, il valore complessivo degli indennizzi superiore ai premi viene registrato come trasferimento in conto capitale dall’assicuratore al contraente. I dati sul livello degli indennizzi da pagare nel quadro delle polizze di assicurazione sono forniti dalle imprese di assicurazione. Se le imprese di assicurazione non sono in grado di fornire tali dati, un metodo per stimare il livello degli indennizzi legati a catastrofi è quello di considerare la differenza tra gli indennizzi rettificati e gli indennizzi effettivi nel periodo dell’evento in questione.




CAPITOLO 17

ASSICURAZIONI SOCIALI INCLUSE LE PENSIONI

INTRODUZIONE

17.01  Definizione: i sistemi di assicurazione sociale sono quei sistemi nei quali i partecipanti sono obbligati, o incoraggiati, da terzi ad assicurarsi contro taluni rischi sociali o circostanze che potrebbero influenzare negativamente il loro benessere o quello delle persone a loro carico. In questi sistemi, i contributi sociali sono versati dai lavoratori dipendenti, o da altre tipologie di lavoratori, o dai datori di lavoro per conto dei loro dipendenti, al fine di garantire ai dipendenti o alle altre tipologie di contribuenti, alle persone a loro carico o ai superstiti il diritto alle prestazioni di assicurazione sociale, nel periodo in corso o in periodi successivi. I contributi ai sistemi di assicurazione sociale possono essere versati anche dai lavoratori indipendenti o da persone non occupate, direttamente o per loro conto.

17.02 Vi sono due tipi di sistemi di assicurazione sociale:

a) il primo è costituito dai sistemi di sicurezza sociale riguardanti l'intera collettività o ampie fasce della collettività, imposti, controllati e finanziati dalle amministrazioni pubbliche. Le pensioni erogate da tali sistemi possono essere o non essere correlate ai livelli retributivi del beneficiario o alla sua carriera professionale. Le prestazioni non pensionistiche sono meno frequentemente correlate ai livelli delle retribuzioni;

b) il secondo tipo è costituito dagli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione. Tali sistemi si basano su una relazione datore di lavoro/lavoratore per l'erogazione di una pensione ed eventualmente di altre prestazioni previste dal contratto di lavoro. In tal caso la responsabilità per l'erogazione delle prestazioni non grava sulle amministrazioni pubbliche nell'ambito delle erogazioni della sicurezza sociale.

17.03 Il campo di applicazione dei sistemi di assicurazione sociale varia da paese a paese e da sistema a sistema all’interno dello stesso paese. Di seguito si riportano alcuni esempi di questi sistemi:

a) le amministrazioni pubbliche obbligano tutti i lavoratori dipendenti a partecipare a un sistema di sicurezza sociale;

b) i datori di lavoro fissano come condizione d’impiego la partecipazione dei dipendenti a un sistema di assicurazione specificato dal datore di lavoro;

c) il datore di lavoro incoraggia i dipendenti a partecipare a un sistema versando i contributi per conto del dipendente;

d) il sindacato offre una copertura assicurativa vantaggiosa riservata solo agli iscritti al sindacato; o

e) i sistemi diversi dalla sicurezza sociale possono essere realizzati con un’impresa di assicurazione mediante la sottoscrizione di una polizza collettiva o di una serie di polizze o possono essere gestiti da un’impresa di assicurazione dietro corresponsione di un compenso. In alternativa, i sistemi possono essere gestiti direttamente dal datore di lavoro per conto proprio o per conto dei dipendenti e delle persone a loro carico o da altri per conto di un gruppo specifico.



Tavola 17.1 —  Sistemi di assicurazione sociale

Tipo di assicurazione

Caratteristiche

Forma di organizzazione

Settore/Sottosettore

Sicurezza sociale

I partecipanti sono obbligati dalle amministrazioni pubbliche ad assicurarsi contro taluni rischi sociali.

Organizzato dalle amministrazioni pubbliche tramite gli enti di previdenza e assistenza sociale

Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314)

Sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione diversi dalla sicurezza sociale

I datori di lavoro possono fissare come condizione d’impiego che i dipendenti si assicurino contro taluni rischi sociali

Organizzato dai datori di lavoro per conto dei loro dipendenti e delle persone a loro carico o da altri per conto di un gruppo specifico

Settore o sottosettore dei datori di lavoro, imprese di assicurazione, e fondi pensione o istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Sistemi di assicurazione sociale, assistenza sociale e polizze di assicurazione individuali

17.04 L’assistenza sociale non fa parte dell’assicurazione sociale. Le prestazioni di assistenza sociale sono erogate indipendentemente dalla partecipazione a un sistema di assicurazione sociale, ovvero senza che siano versati contributi specifici a un sistema di assicurazione sociale.

17.05 L’assistenza sociale è diversa dalla sicurezza sociale, poiché si possono ricevere prestazioni di assistenza sociale dalle amministrazioni pubbliche solo se si è idonei, e non dipende dalla scelta di partecipare dimostrata dal versamento di contributi. Generalmente tutti i membri di famiglie residenti hanno il diritto di presentare domanda di assistenza sociale ma le condizioni a cui viene concessa sono spesso restrittive. Viene spesso effettuata una valutazione del reddito disponibile comprese le prestazioni di assicurazione sociale, in relazione ai bisogni percepiti di una famiglia. Solo le famiglie al di sotto di una determinata soglia hanno diritto a questo tipo di assistenza sociale.

17.06 Le polizze di assicurazione individuali vengono assimilate ai sistemi di assicurazione sociale se coprono i rischi e i bisogni sociali quali la malattia e la vecchiaia. Affinché una polizza individuale sia considerata come parte di un sistema di assicurazione sociale, le eventualità o le circostanze contro cui i partecipanti sono assicurati devono corrispondere ai rischi o ai bisogni elencati al paragrafo 4.84; inoltre, devono essere soddisfatte una o più delle seguenti condizioni:

a) la partecipazione al sistema è obbligatoria in virtù della legge o in virtù delle condizioni previste dal contratto di lavoro di un lavoratore dipendente o di un gruppo di lavoratori dipendenti;

b) il sistema è un sistema collettivo gestito a beneficio di un gruppo determinato di lavoratori - lavoratori dipendenti, lavoratori indipendenti o persone non occupate - e possono parteciparvi esclusivamente i membri di quel gruppo;

c) un datore di lavoro versa un contributo (effettivo o figurativo) al sistema per conto del lavoratore dipendente, a prescindere dal fatto che anche il lavoratore dipendente versi o no un contributo.

17.07 Gli indennizzi assicurativi su polizze stipulate al solo scopo di ottenere uno sconto, anche qualora tali polizze discendano da un contratto collettivo, non sono compresi nell’assicurazione sociale. Tali polizze di assicurazione individuali sono registrate come assicurazioni sulla vita e assicurazioni contro i danni. Sono altresì esclusi dall’assicurazione sociale gli indennizzi basati su polizze stipulate unicamente su iniziativa propria dell’assicurato, indipendentemente dal suo datore di lavoro o dalle amministrazioni pubbliche.

Prestazioni sociali

17.08 Le prestazioni sociali vengono erogate quando si verifica un determinato evento o quando vi sono determinate condizioni che possono influire negativamente sul benessere delle famiglie interessate imponendo pressioni aggiuntive sulle loro risorse o riducendo i loro redditi. Le prestazioni sociali sono fornite in denaro o in natura. Vi sono diverse circostanze in cui le prestazioni sociali possono essere erogate:

a) i beneficiari o le persone a loro carico necessitano di cure mediche, dentistiche o di altro tipo o di ricoveri ospedalieri, di cure di convalescenza o di assistenza di lunga durata a seguito di malattia, infortunio, maternità, invalidità permanente, vecchiaia, ecc. Le prestazioni sociali possono essere fornite in natura sotto forma di assistenza o di cure fornite gratuitamente o a prezzi economicamente non significativi, o tramite il rimborso delle spese sostenute dalle famiglie. Ai beneficiari che necessitano di assistenza sanitaria possono anche essere erogate prestazioni sociali in denaro;

b) i beneficiari hanno varie persone a carico: coniuge, figli, familiari anziani, persone invalide, ecc. Le prestazioni sociali sono solitamente versate in denaro sotto forma di normali assegni familiari o per persone a carico;

c) i beneficiari subiscono una riduzione del reddito perché non sono in grado di lavorare o di lavorare a tempo pieno. Di norma le prestazioni sociali sono versate in modo regolare, in denaro e per tutta la durata di tale condizione. In alcuni casi, in aggiunta al pagamento regolare o in sostituzione di esso, può essere versata una somma forfettaria. Di seguito vengono elencate alcune ragioni per cui una persona potrebbe non lavorare:

1) pensionamento volontario o obbligatorio;

2) disoccupazione involontaria, compresa la disoccupazione temporanea o parziale;

3) malattia, infortunio, nascita di un figlio, ecc. che impedisce a una persona di lavorare o di lavorare a tempo pieno;

d) i beneficiari percepiscono pagamenti per compensare la riduzione del reddito a seguito del decesso del principale percettore di reddito;

e) ai beneficiari viene fornito un alloggio a titolo gratuito o a prezzi economicamente non significativi o vengono loro rimborsate le relative spese sostenute. Si tratta di prestazioni sociali in natura;

f) i beneficiari percepiscono assegni per coprire le spese di istruzione sostenute per conto proprio e delle persone a loro carico. I servizi di istruzione possono essere forniti anche come prestazioni sociali in natura.

Prestazioni sociali fornite dalle amministrazioni pubbliche

17.09 Le amministrazioni pubbliche forniscono le prestazioni sociali tramite pagamenti nel quadro della sicurezza sociale o dell’assistenza sociale o mediante trasferimenti sociali in natura.

17.10 La sicurezza sociale si riferisce ai sistemi di assicurazione sociale gestiti dalle amministrazioni pubbliche.

17.11 La definizione di prestazioni sociali comprende la fornitura di servizi sanitari e di istruzione. Di norma le amministrazioni pubbliche rendono disponibili tali servizi a tutti i membri della collettività senza richiedere la partecipazione a un sistema o il possesso di determinati requisiti. I servizi sono trattati come trasferimenti sociali in natura e non fanno parte né della sicurezza sociale né dell'assistenza sociale. Oltre ai servizi sanitari e di istruzione forniti dalle amministrazioni pubbliche, tali servizi possono essere forniti anche da istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Anche tali servizi sono trattati come trasferimenti sociali in natura e non come parte dei sistemi di assicurazione sociale.

Prestazioni sociali fornite da altre unità istituzionali

17.12 Le prestazioni sociali possono essere fornite dai datori di lavoro ai dipendenti e alle persone a loro carico o possono essere fornite da altre unità quali i sindacati. Tutte le prestazioni sociali fornite da unità diverse dalle amministrazioni pubbliche rientrano in un sistema di assicurazione sociale.

Pensioni e altre forme di prestazioni

17.13 Le prestazioni di assicurazione sociale e i corrispondenti contributi sono suddivisi tra quelli relativi alle pensioni e quelli riguardanti tutti gli altri tipi di prestazioni. La prestazione pensionistica più importante coperta dai sistemi di assicurazione sociale è rappresentata dal reddito durante la pensione, ma vi sono altri esempi. Ad esempio, le pensioni possono essere versate al coniuge superstite o ai lavoratori che hanno subito un infortunio sul lavoro e non sono più abili al lavoro. In questi casi il principale percettore di reddito non è più in grado, perché deceduto o invalido, di fornire un reddito e pertanto i pagamenti sono versati e registrati come pensioni.

17.14 Tutte le altre prestazioni sono classificate come prestazioni non pensionistiche. La distinzione tra prestazioni pensionistiche e prestazioni non pensionistiche è importante perché per le pensioni vengono registrate passività a prescindere dal fatto che vi siano effettivamente attività accantonate per la corresponsione dei diritti, mentre per le prestazioni non pensionistiche vengono registrate riserve solo quando le riserve esistono realmente.

PRESTAZIONI DI ASSICURAZIONE SOCIALE DIVERSE DALLE PENSIONI

17.15  Definizione: le altre prestazioni di assicurazione sociale, o prestazioni non pensionistiche, sono prestazioni che i beneficiari ricevono, direttamente o indirettamente, in funzione di eventi specifici e di norma conformemente a condizioni giuridiche e contrattuali prestabilite.

Ad esclusione del reddito durante la pensione, possono essere coperti molto altri rischi quali l’assicurazione sanitaria, l’assicurazione di disoccupazione e le prestazioni di assicurazione per assistenza di lunga durata.

17.16 Le altre prestazioni di assicurazione sociale sono fornite ai beneficiari nel quadro della sicurezza sociale e dei sistemi connessi con l'occupazione diversi dalla sicurezza sociale.

Sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici

17.17  Definizione: i sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici sono sistemi assicurativi contrattuali in cui i beneficiari, in quanto partecipanti a un sistema di assicurazione sociale, sono obbligati dalle amministrazioni pubbliche ad assicurarsi contro rischi diversi da quelli legati alla vecchiaia e gli altri rischi collegati all’età. Le prestazioni di sicurezza sociale diverse dalle prestazioni pensionistiche, denominate prestazioni non pensionistiche, sono fornite ai beneficiari dalle amministrazioni pubbliche.

17.18 Di norma i beneficiari versano contributi obbligatori a un sistema di sicurezza sociale, diverso dal sistema pensionistico di sicurezza sociale, spesso finanziato col sistema a ripartizione (pay-as-you-go). Secondo questo sistema, i contributi versati in un periodo sono utilizzati per finanziare le prestazioni erogate nel medesimo periodo. Non vi è alcuna componente di risparmio né per le amministrazioni pubbliche né per il datore di lavoro che gestisce il sistema né per i beneficiari che vi partecipano. Pertanto non vi è di norma alcuna eccedenza e, in caso di insufficienza di risorse, le amministrazioni pubbliche possono decidere di modificare gli impegni legati non solo al rapporto di lavoro futuro ma anche a quello passato. Tuttavia, in alcuni paesi, i sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici possono accumulare riserve, denominate «fondi di riserva».

17.19 I diritti di sicurezza sociale diversi dai diritti pensionistici, in quanto importi da pagare in un sistema di sicurezza sociale, non sono riconosciuti nei conti nazionali standard del SEC. Le stime degli importi dei diritti da pagare nel quadro dei sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici, nonché di qualsiasi altro sistema non pensionistico connesso con l'occupazione fornito dalle amministrazioni pubbliche, non sono incluse nei conti standard e non sono registrate nella tavola 17.5.

Altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione

17.20  Definizione: gli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione sono sistemi assicurativi contrattuali, obbligatori per legge o incoraggiati da terzi. Negli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione i datori di lavoro possono fissare come condizione d’impiego la partecipazione dei dipendenti, ovvero dei beneficiari, a un sistema di assicurazione sociale specificato dal datore di lavoro al fine di assicurarsi contro rischi diversi da quelli legati alla vecchiaia e all’età. Tali sistemi connessi con l'occupazione sono forniti ai beneficiari dal datore di lavoro o da altre unità per conto del datore di lavoro.

17.21 Gli altri sistemi di assicurazione sociale connessi con l'occupazione sono considerati, come i correlati sistemi pensionistici, parte del trattamento retributivo e le contrattazioni tra i dipendenti e i datori di lavoro possono concentrarsi sulle condizioni di servizio attuali e sugli scaglioni retributivi. Le prestazioni di assicurazione sociale diverse dalle pensioni sono spesso fornite dai datori di lavoro privati tramite sistemi che i datori di lavoro controllano o affidano a terzi, ad esempio un’impresa di assicurazione che fornisce prestazioni sociali quali la copertura medica privata.

Registrazione delle consistenze e dei flussi per tipo di sistema di assicurazione sociale non pensionistico

Sistemi di sicurezza sociale

17.22 Dato che la sicurezza sociale viene normalmente finanziata con il sistema a ripartizione, i diritti maturati nel quadro della sicurezza sociale, come le prestazioni sociali comprese le pensioni, non figurano nei conti nazionali standard.

17.23 I diritti pensionistici derivanti dai sistemi di sicurezza sociale sono inclusi nella tavola aggiuntiva per i diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale, mentre questo non avviene per i diritti derivanti dai sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici.

17.24 La registrazione dei flussi per i sistemi di sicurezza sociale diversi dai sistemi pensionistici riguarda i contributi versati dal datore di lavoro e dai lavoratori dipendenti e le prestazioni di sicurezza sociale.

17.25 Tutti i contributi versati dal datore di lavoro sono considerati parte dei redditi da lavoro dipendente. Vengono registrati come operazioni di distribuzione e di redistribuzione, con un importo versato dal datore di lavoro e percepito dal lavoratore dipendente. Il lavoratore dipendente versa successivamente un importo pari a quanto riceve dal datore di lavoro, insieme agli eventuali contributi propri, all’ente di previdenza e di assistenza sociale. Tale importo viene registrato come impiego per le famiglie e come risorsa per le amministrazioni pubbliche.

17.26 Anche tutti i contributi versati dai lavoratori indipendenti e dalle persone non occupate sono inclusi nei contributi delle famiglie alle amministrazioni pubbliche.

17.27 Le prestazioni di sicurezza sociale sono registrate come operazioni di distribuzione e di redistribuzione dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie.

17.28 La tavola 17.2 illustra le operazioni relative al sistema pensionistico di sicurezza sociale. Queste sono identiche alle operazioni relative ai sistemi di sicurezza sociale diversi da quelli pensionistici.

Altri sistemi di assicurazione sociale non pensionistici connessi con l'occupazione

17.29 Per gli altri sistemi di assicurazione sociale non pensionistici connessi con l'occupazione, i diritti dei partecipanti sono generalmente registrati man mano che vengono accumulati. I redditi da investimenti sui diritti esistenti sono registrati come distribuiti ai beneficiari e da questi reinvestiti nel sistema.

17.30 I contributi sociali versati da un datore di lavoro a un sistema di assicurazione per conto dei dipendenti sono considerati come parte dei redditi da lavoro dipendente.

17.31 I redditi da investimenti sui diritti accumulati sono registrati come distribuiti alle famiglie dal sistema. I redditi da investimenti comprendono gli interessi e i dividendi più, se l’unità istituzionale detiene partecipazioni in tali organismi, i redditi distribuiti degli organismi d’investimento collettivo. È possibile che il sistema detenga proprietà e pertanto generi un risultato netto di gestione che viene incluso nei redditi da investimenti distribuiti ai beneficiari. In tal caso, l'espressione «redditi da investimenti» è da intendersi come comprendente tale fonte di reddito. I guadagni e le perdite in conto capitale generati dall’investimento dei diritti accumulati non sono inclusi nei redditi da investimenti ma vengono registrati come altre variazioni dovute alle rivalutazioni.

17.32 Una parte dei redditi distribuiti alle famiglie è utilizzata per coprire i costi di gestione del sistema. Tale costo figura come produzione del sistema e come spesa per consumi finali delle famiglie. La parte restante dei redditi distribuiti è trattata come contributi supplementari rimborsati dalle famiglie al sistema.

17.33 I contributi sociali figurano come versati dalle famiglie al sistema. L’importo totale dei contributi sociali è composto dai contributi effettivi dei datori di lavoro come parte dei redditi da lavoro dipendente, dai contributi effettivi dei lavoratori dipendenti e dei soggetti che partecipavano in precedenza al sistema, lavoratori indipendenti e persone non occupate nonché pensionati, e dai contributi supplementari di cui al paragrafo 17.32.

17.34 Coloro che contribuiscono al sistema di assicurazione sociale e che non sono dipendenti possono essere lavoratori indipendenti o persone non occupate che partecipano in virtù della loro professione o del loro stato occupazionale precedente.

17.35 Le prestazioni sociali versate alle famiglie dall'amministratore del sistema sono registrate come operazioni di distribuzione e di redistribuzione nella voce altre prestazioni di assicurazione sociale.

17.36 Il pagamento del servizio fornito dall'amministratore del sistema, pari al valore della produzione del sistema, viene registrato come spesa per consumi finali delle famiglie.

17.37 L’aumento dei diritti causato da un eccesso di contributi rispetto alle prestazioni è considerato come versato dal sistema di assicurazione sociale alle famiglie. Questo perché, dato che tale aumento di diritti influisce direttamente sul patrimonio netto delle famiglie, esso dovrebbe essere incluso nei risparmi del settore delle famiglie.

17.38 La rettifica per la variazione dei diritti versati dal sistema alle famiglie viene registrata come un diritto delle famiglie sul sistema.

17.39 La tavola 17.3 illustra le operazioni relative ai sistemi pensionistici connessi con l'occupazione. Queste sono identiche alle operazioni relative ai sistemi di assicurazione sociale diversi dai sistemi pensionistici.

PENSIONI

17.40  Definizione: le pensioni di assicurazione sociale sono prestazioni che i beneficiari ricevono al pensionamento, normalmente a condizioni contrattuali e giuridiche prestabilite, solitamente sotto forma di rendita garantita.

La principale prestazione pensionistica dei sistemi di assicurazione sociale è il reddito durante la pensione, ma vi possono essere diversi altri casi. Per esempio, le pensioni possono essere versate al coniuge superstite o ai lavoratori che hanno subito un infortunio sul lavoro e non sono più abili al lavoro. Tutti i pagamenti dovuti a eventi, quali il decesso o l'invalidità, a seguito dei quali il percettore del reddito non è più in grado di procurare reddito a se stesso e alle persone a suo carico sono considerati pensioni.

Tipi di sistemi pensionistici

17.41 Le pensioni fornite ai beneficiari possono assumere le seguenti forme:

a) sistemi pensionistici di assicurazione sociale;

b) assistenza sociale;

c) polizze assicurative individuali connesse alle pensioni.

Sono di norma fornite da enti di previdenza e di assistenza sociale, da altre unità delle amministrazioni pubbliche, da imprese di assicurazione e da fondi pensione o da unità istituzionali come i datori di lavoro. In funzione delle situazioni nazionali possono tuttavia intervenire altre istituzioni. L’utilizzazione dell'espressione «enti di previdenza e di assistenza sociale» non significa obbligatoriamente che sia stato realmente creato un fondo di attività nel quadro del sistema. Le espressioni «enti di previdenza e di assistenza sociale» e «sistemi di sicurezza sociale» sono sinonimi.

17.42 Le pensioni di assicurazione sociale sono fornite ai beneficiari che partecipano ai sistemi di assicurazione sociale. Le pensioni fornite dalle amministrazioni pubbliche, compresi gli enti di previdenza e di assistenza sociale, sono denominate pensioni di sicurezza sociale, mentre le pensioni fornite da altre unità sono designate come altre pensioni connesse con l'occupazione. La distinzione tra pensioni fornite dalla sicurezza sociale e pensioni fornite da altri sistemi connessi con l'occupazione varia considerevolmente da paese a paese con la conseguenza che la copertura e pertanto la percezione nazionale del termine «sicurezza sociale» variano in modo considerevole.

Sistemi pensionistici di sicurezza sociale

17.43  Definizione: i sistemi pensionistici di sicurezza sociale sono sistemi assicurativi contrattuali in cui i beneficiari, in quanto partecipanti a un sistema di assicurazione sociale, sono obbligati dalle amministrazioni pubbliche ad assicurarsi contro la vecchiaia e gli altri rischi collegati all’età, quali invalidità, malattia, ecc. Le pensioni di sicurezza sociale sono fornite ai beneficiari dalle amministrazioni pubbliche.

17.44 Quando le amministrazioni pubbliche si assumono la responsabilità di fornire le pensioni ad ampi settori della collettività, la sicurezza sociale ha in realtà la funzione di un sistema pluriaziendale.

17.45 Di norma i beneficiari versano contributi obbligatori a un sistema pensionistico di sicurezza sociale, spesso finanziato col sistema a ripartizione (pay-as-you-go). I contributi versati in un periodo sono utilizzati per finanziare le prestazioni erogate nel medesimo periodo. Non vi è alcuna componente di risparmio né per le amministrazioni pubbliche né per il datore di lavoro che gestisce il sistema né per i beneficiari che vi partecipano. Pertanto il sistema non presenta alcuna eccedenza e, in caso di insufficienza di risorse, le amministrazioni pubbliche possono decidere di modificare gli impegni legati non solo al rapporto di lavoro futuro ma anche a quello passato. Tuttavia, in alcuni paesi, i sistemi pensionistici di sicurezza sociale possono accumulare riserve, denominate «fondi di riserva».

17.46 La forma più semplice di pensione di sicurezza sociale è molto elementare. Il livello può essere fissato indipendentemente dall’importo dei contributi ma i contributi devono essere versati per un determinato periodo di tempo o sulla base di altri condizioni specifiche. Il diritto di un lavoratore dipendente alla pensione nel quadro del sistema di sicurezza sociale è spesso trasferibile da un datore di lavoro a un altro.

17.47 Per contro, in alcuni paesi, gran parte o tutte le prestazioni pensionistiche possono essere fornite tramite il sistema di sicurezza sociale. In tal caso, le amministrazioni pubbliche fungono da intermediario per i datori di lavoro di modo che una volta percepiti i contributi versati dai datori di lavoro e dalle famiglie le amministrazioni pubbliche si assumono il rischio di effettuare il pagamento finale. Le amministrazioni pubbliche si assumono il rischio incorso dai datori di lavoro che il costo delle pensioni possa essere eccessivo per la singola impresa e garantiscono alla popolazione il pagamento delle pensioni, pur riservandosi la facoltà di modificarne l’importo anche con effetto retroattivo.

17.48 I diritti pensionistici, in quanto importi da pagare in un sistema pensionistico di sicurezza sociale, non sono riconosciuti nei conti nazionali standard del SEC. Le stime degli importi dei diritti da pagare nel quadro dei sistemi pensionistici di sicurezza sociale, nonché di qualsiasi altro sistema pensionistico a prestazione definita connesso con l'occupazione fornito dalle amministrazioni pubbliche, non sono incluse nei conti nazionali standard ma sono registrate nella tavola aggiuntiva per i diritti pensionistici accumulati a una certa data illustrata nella tavola 17.5.

Altri sistemi pensionistici connessi con l'occupazione

17.49  Definizione: gli altri sistemi pensionistici connessi con l'occupazione sono sistemi assicurativi contrattuali, obbligatori per legge o incoraggiati dalle amministrazioni pubbliche, o in cui i datori di lavoro fissano come condizione d’impiego la partecipazione dei dipendenti (i beneficiari) a un sistema di assicurazione sociale specificato dal datore di lavoro al fine di assicurarsi contro la vecchiaia e gli altri rischi collegati all’età. Queste pensioni connesse con l'occupazione sono fornite ai beneficiari dal datore di lavoro o da altre unità per conto del datore di lavoro.

17.50 Salvo nel caso in cui i datori di lavoro e i beneficiari convengano di modificare gli importi da versare, i sistemi pensionistici gestiti dai datori di lavoro privati non sono generalmente soggetti a rettifiche con effetto retroattivo. Vi è tuttavia il rischio che il datore di lavoro non sia in grado di pagare a seguito del suo fallimento. La tutela dei diritti pensionistici dei singoli individui sta diventando più comune. La pensione maturata presso un datore di lavoro può non essere trasferibile a un nuovo datore di lavoro. Sempre più spesso i sistemi a carico dei datori di lavoro prevedono l'accantonamento di riserve. Anche in mancanza di riserve, le convenzioni contabili possono imporre di riconoscere nei conti i diritti pensionistici degli ex dipendenti e dei dipendenti attuali.

17.51 Le altre pensioni connesse con l'occupazione sono considerate parte del trattamento retributivo e la contrattazione tra i dipendenti e i datori di lavoro può concentrarsi sulle condizioni di servizio attuali, sugli scaglioni retributivi e sui diritti pensionistici. Spesso i datori di lavoro privati forniscono le pensioni tramite sistemi che essi controllano o affidano a terzi, ad esempio un’impresa di assicurazione. È anche possibile a volte che un’unità specializzata si assuma la responsabilità di fornire le pensioni per conto di diversi datori di lavoro in cambio dell’assunzione del rischio di garantire la disponibilità di finanziamenti adeguati per versare le pensioni promesse. Si tratta di sistemi pensionistici pluriaziendali.

17.52 Sia i dipendenti attuali che gli ex dipendenti, che sono i beneficiari, possono versare contributi al sistema, e si considera che percepiscano da esso redditi da capitale. Tali redditi da capitale sono a loro volta considerati come contributi supplementari da essi versati.

17.53 I sistemi pensionistici sono suddivisi secondo la loro natura in sistemi a contribuzione definita e sistemi a prestazione definita.

Sistemi a contribuzione definita

17.54  Definizione: un sistema a contribuzione definita è un sistema pensionistico in cui le prestazioni sono definite esclusivamente sulla base del livello dei fondi costituiti grazie ai contributi versati durante la vita lavorativa del lavoratore dipendente e gli incrementi di valore risultanti dall’investimento dei fondi da parte del gestore del sistema pensionistico.

17.55 Nel sistema a contribuzione definita tutto il rischio relativo alla fornitura di un reddito adeguato durante la pensione viene assunto dal lavoratore dipendente.

17.56 È relativamente semplice fornire informazioni dettagliate sui sistemi a contribuzione definita dato che deve essere disponibile una contabilità completa e non sono necessarie stime attuariali. La maggior parte di tali sistemi si ritrova nel settore delle società (colonna A della tavola 17.5) ma in alcuni casi è possibile che le amministrazioni pubbliche fungano da gestore del sistema. I diritti pensionistici di tutti i sistemi pensionistici a contribuzione definita sono inclusi nei conti nazionali standard.

Sistemi a prestazione definita

17.57  Definizione: un sistema a prestazione definita è un sistema pensionistico in cui le prestazioni versate al lavoratore dipendente al momento della pensione sono determinate tramite una formula, utilizzata da sola o in combinazione con il pagamento di un importo minimo garantito.

17.58 Nel sistema a prestazione definita il rischio relativo alla fornitura di un reddito adeguato durante la pensione viene assunto dal datore di lavoro o da un’unità che agisce per suo conto.

Sistemi figurativi a contribuzione definita e sistemi ibridi

17.59 I sistemi figurativi a contribuzione definita e i sistemi ibridi sono classificati come sistemi a prestazione definita.

17.60  Definizione: un sistema figurativo a contribuzione definita è simile a un sistema a contribuzione definita ma prevede il pagamento di un importo minimo garantito.

17.61 In un sistema figurativo a contribuzione definita i contributi (dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro) sono accreditati e accumulati su conti individuali. Tali conti individuali sono figurativi, nel senso che i contributi ai sistemi sono utilizzati per pagare le prestazioni pensionistiche agli attuali pensionati. Alla pensione, il saldo accumulato viene convertito in una rendita mediante una formula basata, tra l'altro, su una misura della speranza di vita, e viene rivisto annualmente per adeguarlo alla misura del tenore di vita.

17.62 I sistemi ibridi sono quei sistemi che presentano sia una componente di prestazione definita sia una componente di contribuzione definita. Un sistema viene classificato come «ibrido» perché sono presenti entrambe le componenti o perché comprende un sistema figurativo a contribuzione definita e allo stesso tempo un sistema a contribuzione definita o a prestazione definita. I sistemi possono essere combinati per un unico beneficiario o differenziati secondo i gruppi di beneficiari per tipo di contratto, pensione erogata, ecc.

17.63 Nel sistema figurativo a contribuzione definita e nel sistema ibrido, il rischio relativo alla fornitura di un reddito adeguato durante la pensione viene ripartito tra il datore di lavoro e il lavoratore dipendente.

17.64 In alcuni casi, il rischio del datore di lavoro può essere assunto da un sistema pluriaziendale che gestisce il sistema pensionistico a prestazione definita per conto del datore di lavoro.

Distinzione tra sistemi a prestazione definita e sistemi a contribuzione definita

17.65 La differenza fondamentale in termini di registrazioni contabili tra un sistema pensionistico a prestazione definita e un sistema pensionistico a contribuzione definita sta nel fatto che, nel sistema pensionistico a prestazione definita, la prestazione fornita al lavoratore dipendente nel periodo corrente è determinata sulla base degli impegni assunti dal datore di lavoro in relazione al livello della pensione, mentre nel sistema pensionistico a contribuzione definita la prestazione a favore del lavoratore dipendente nel periodo corrente è determinata dai contributi versati al sistema, dai redditi da investimenti e dai guadagni e dalle perdite in conto capitale su tali contributi attuali e precedenti. Di conseguenza, mentre in linea di principio sono disponibili informazioni complete sulle prestazioni a favore dei partecipanti a un sistema pensionistico a contribuzione definita, le prestazioni a favore dei partecipanti a un sistema pensionistico a prestazione definita sono stimate in modo attuariale.

17.66 In un sistema pensionistico a prestazione definita quattro sono le cause delle variazioni dei diritti pensionistici. La prima è l’aumento del servizio corrente, ossia l’aumento dei diritti associati agli stipendi e ai salari percepiti nel periodo corrente. La seconda è l’aumento del servizio passato, ossia l’aumento del valore dei diritti dovuto al fatto che per tutti i partecipanti al sistema il pensionamento (e la morte) si avvicinano di un anno. La terza causa della variazione del livello dei diritti è la diminuzione dovuta al versamento delle prestazioni ai pensionati del sistema. La quarta variazione è dovuta ad altri fattori, che si rispecchiano nel conto delle altre variazioni delle attività e delle passività.

17.67 Come nel sistema a contribuzione definita, il datore di lavoro e/o il dipendente possono versare contributi effettivi al sistema nel periodo corrente. Tuttavia tali versamenti possono non essere sufficienti a coprire l’aumento delle prestazioni dovute sulla base dell'occupazione dell’anno corrente. Dovranno pertanto essere imputati contributi aggiuntivi del datore di lavoro per ripristinare l'equilibrio tra i contributi (effettivi e figurativi) e l’aumento dei diritti del servizio corrente. Tali contributi figurativi sono generalmente positivi ma è possibile che siano negativi se la somma dei contributi percepiti supera l’aumento dei diritti del servizio corrente.

17.68 Alla fine del periodo contabile, il livello dei diritti pensionistici dovuti agli ex dipendenti e ai dipendenti in attività può essere calcolato stimando il valore attuale degli importi da pagare durante la pensione mediante calcoli attuariali. Una delle ragioni dell’aumento di tale importo anno per anno è il fatto che il valore attuale dei diritti esistenti all’inizio dell’anno e ancora dovuti alla fine dell’anno aumenta perché il futuro si è avvicinato di un anno e pertanto è necessario utilizzare un fattore di attualizzazione inferiore per il calcolo del valore attuale. È questa evoluzione dell’attualizzazione che determina l’aumento dei diritti corrispondenti al servizio passato.

17.69 Un’altra differenza fondamentale tra il sistema pensionistico a prestazione definita e il sistema pensionistico a contribuzione definita riguarda il pagamento dei costi di gestione del sistema pensionistico. In un sistema pensionistico a contribuzione definita, i rischi sono assunti interamente dai beneficiari. Il sistema pensionistico viene gestito per loro conto ed essi ne sostengono i costi. Dato che il sistema può essere gestito da un’unità diversa dal datore di lavoro, è opportuno considerare i costi operativi come parte dei redditi da investimenti che sono trattenuti dal sistema per coprire i costi e generare utili. Come avviene nella contabilità delle assicurazioni, i redditi da investimenti sono considerati come attribuiti completamente ai beneficiari e destinati per una parte a coprire i costi e per la parte rimanente ad essere reinvestiti nel sistema.

17.70 Nel sistema pensionistico a prestazione definita la situazione è diversa. Il rischio che i fondi siano insufficienti a coprire i diritti pensionistici è assunto in tutto o in parte dal datore di lavoro o da un’unità che agisce per suo conto e non solo dai beneficiari. Il sistema può essere controllato direttamente dal datore di lavoro e far parte della medesima unità istituzionale o può essere puramente figurativo. Anche in questo caso la gestione del sistema comporta dei costi. Sebbene tali costi siano inizialmente sostenuti dal datore di lavoro, è opportuno considerarli una forma di reddito in natura di cui usufruiscono i dipendenti e per praticità è possibile includerli nei contributi a carico dei datori di lavoro. Ciò presuppone che i costi siano interamente sostenuti dai lavoratori dipendenti attualmente in attività e non dai pensionati. Presuppone anche che l’attribuzione che deve essere effettuata nel caso dei sistemi figurativi possa essere applicata in altre circostanze.

17.71 È improbabile che i lavoratori indipendenti e le persone non occupate contribuiscano ad un sistema a prestazione definita, anche se ciò è possibile qualora abbiano avuto un precedente impiego che dava loro diritto a una pensione a prestazione definita e abbiano il diritto di continuare a partecipare al sistema. Coloro che avevano un precedente impiego, che ricevano o no una pensione attualmente, hanno un reddito da capitale e pagano contributi supplementari.

Amministratore delle pensioni, gestore delle pensioni, fondo pensione e sistema pensionistico pluriaziendale

17.72 I sistemi di assicurazione sociale possono essere organizzati dai datori di lavoro, dalle amministrazioni pubbliche o dalle imprese di assicurazione per conto dei lavoratori dipendenti o possono essere create unità istituzionali separate per detenere e gestire le attività da utilizzare per il pagamento delle pensioni e per la loro distribuzione. Il sottosettore dei fondi pensione comprende solo quei fondi pensione di assicurazione sociale che costituiscono unità istituzionali distinte dalle unità che le hanno create.

17.73 Un datore di lavoro può incaricare un’altra unità di gestire il sistema pensionistico ed effettuare i versamenti ai beneficiari. Ciò può avvenire in diversi modi.

17.74 In primo luogo, l'operatore del sistema pensionistico, ovvero l'amministratore delle pensioni, agisce semplicemente come agente del datore di lavoro, amministrando quotidianamente il sistema pensionistico; il datore di lavoro rimane responsabile di eventuali carenze del sistema o gode dei vantaggi di eventuali eccedenze.

17.75 In secondo luogo, il gestore delle pensioni è responsabile altresì della fissazione delle condizioni di un altro sistema pensionistico connesso con l'occupazione, assumendosi la responsabilità finale dei diritti pensionistici. Il gestore delle pensioni ha altresì un notevole livello di responsabilità per quanto riguarda la politica di investimento a lungo termine delle attività, compresa la selezione delle opzioni di investimento e la struttura dei fornitori amministrativi. Anche se spesso è la medesima unità che espleta entrambe le funzioni di gestore delle pensioni e di amministratore delle pensioni, in alcuni casi tali funzioni vengono assolte da diverse unità.

17.76 In terzo luogo, non è raro il caso di un'unica unità che gestisce i sistemi pensionistici di diversi datori di lavoro nella forma di un sistema pensionistico pluriaziendale. Il sistema pensionistico pluriaziendale si assume la responsabilità di coprire eventuali indisponibilità dei fondi necessari a far fronte ai diritti in cambio del diritto di trattenere tutti i fondi in eccedenza. Unendo i rischi di diversi datori di lavoro, il sistema pluriaziendale mira a bilanciare la carenza e l'eccesso di finanziamento in modo da generare un’eccedenza per l'insieme dei sistemi così come un’impresa di assicurazione unisce i rischi di molti clienti. In tal caso, il sistema pensionistico pluriaziendale è il gestore delle pensioni.

17.77 Quando le amministrazioni pubbliche si assumono la responsabilità di fornire le prestazioni ad ampi settori della collettività, la sicurezza sociale ha la funzione di un sistema pluriaziendale. Come le imprese di assicurazione, le amministrazioni pubbliche si assumono la responsabilità di coprire eventuali indisponibilità dei fondi necessari per far fronte alle passività pensionistiche o possono avere il diritto di trattenere eventuali eccedenze. Tuttavia, la sicurezza sociale viene spesso finanziata con il sistema a ripartizione e pertanto non si crea alcuna eccedenza e, in caso di carenze di risorse, le amministrazioni pubbliche possono decidere di modificare i diritti legati non solo al rapporto di lavoro futuro ma anche a quello passato.

17.78 La responsabilità del gestore delle pensioni per eventuali carenze di finanziamento o il beneficio in caso di eccesso di finanziamento di un sistema pensionistico vengono registrati come una relazione di passività/attività con l'amministratore delle pensioni. Le variazioni delle passività tra il gestore e l'amministratore delle pensioni vengono registrate periodo per periodo. Sono registrati come passività del gestore delle pensioni non i diritti pensionistici del sistema ma piuttosto la differenza tra i diritti pensionistici e le attività detenute dal sistema. Quando le attività detenute dal sistema sono superiori ai diritti pensionistici, una situazione definita eccesso di finanziamento, viene registrata una relazione di passività/attività con il gestore delle pensioni allorché è certo che in caso di liquidazione del sistema l'eventuale eccesso di finanziamento diventerebbe proprietà del gestore delle pensioni.

17.79 Eventuali guadagni e perdite in conto capitale sulle attività gestite dall'amministratore delle pensioni vengono attribuite al gestore delle pensioni di modo che il patrimonio netto del fondo pensione sia sempre pari a zero.

Registrazione delle consistenze e dei flussi per tipo di sistema pensionistico di assicurazione sociale

Operazioni relative ai sistemi pensionistici di sicurezza sociale

17.80 Dato che la sicurezza sociale viene normalmente finanziata con il sistema a ripartizione, i diritti pensionistici costituiti nel quadro della sicurezza sociale non figurano nei conti nazionali standard. Se tutti i paesi avessero prestazioni simili fornite nel quadro della sicurezza sociale e dei sistemi di assicurazione sociale, sarebbe semplice operare dei confronti internazionali. Tuttavia non è così, e la percezione nazionale di che cosa si intenda per sicurezza sociale varia in modo considerevole.

17.81 I diritti pensionistici dei sistemi di sicurezza sociale non sono inclusi nei conti nazionali standard. La diversità di tali sistemi e dei sistemi dei datori di lavoro varia nei diversi Stati membri. I diritti pensionistici dei sistemi di sicurezza sociale sono inclusi nella tavola aggiuntiva per i diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale (tavola 17.5) in modo da permettere il confronto dei dati dei vari paesi.

17.82 La registrazione dei flussi per i sistemi pensionistici di sicurezza sociale è relativa ai contributi versati dal datore di lavoro e dai lavoratori dipendenti e alle prestazioni di sicurezza sociale.

17.83 Tutti i contributi versati dal datore di lavoro sono considerati parte dei redditi da lavoro dipendente. Vengono registrati come operazioni di distribuzione e di redistribuzione dal datore di lavoro al lavoratore dipendente. Il lavoratore dipendente riversa successivamente all’ente di previdenza e di assistenza sociale quanto riceve dal datore di lavoro insieme agli eventuali contributi a suo carico. Tale importo viene registrato come versato dalle famiglie alle amministrazioni pubbliche.

17.84 Anche i contributi versati dai lavoratori indipendenti e dalle persone non occupate sono inclusi nei contributi versati dalle famiglie alle amministrazioni pubbliche.

17.85 Le prestazioni di sicurezza sociale sono registrate come operazioni di distribuzione e di redistribuzione dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie.

17.86 La tavola 17.2 illustra le operazioni di un sistema pensionistico di sicurezza sociale.



Tavola 17.2 —  Conti dei contributi sociali e delle prestazioni pensionistiche in un sistema di sicurezza sociale

Impieghi

Tipo di conto e di operazione

Risorse

Datori di lavoro

Enti di previdenza e di assistenza sociale

Famiglie

Altri settori

Totale economia

Datori di lavoro

Enti di previdenza e di assistenza sociale

Famiglie

Altri settori

Totale economia

Conto della generazione dei redditi primari

139,0

 

 

 

139,0

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211)

 

 

 

 

 

Conto della attribuzione dei redditi primari

 

 

 

 

 

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211)

 

 

139,0

 

139,0

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 

 

226,0

 

226,0

Contributi di sicurezza sociale (pensioni)

 

226,0

 

 

226,0

 

 

139,0

 

139,0

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6111)

 

139,0

 

 

139,0

 

 

87,0

 

87,0

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie (D.6131)

 

87,0

 

 

87,0

 

210,0

 

 

210,0

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro (D.6211)

 

 

210,0

 

210,0

Operazioni relative ad altri sistemi pensionistici connessi con l'occupazione

17.87 Per gli altri sistemi connessi con l'occupazione, i diritti pensionistici dei partecipanti sono generalmente registrati man mano che vengono accumulati. I redditi da investimenti sui diritti pensionistici esistenti sono registrati come distribuiti ai beneficiari e da questi reinvestiti nel sistema pensionistico.

17.88 La registrazione delle operazioni relative a un sistema a contribuzione definita è meno complicata rispetto alla registrazione di operazioni relative a un sistema a prestazione definita.

17.89 Per entrambi i tipi di sistemi si presuppone l’esistenza di un fondo pensione. Per un sistema pensionistico a contribuzione definita deve esistere un fondo reale. Per un sistema pensionistico a prestazione definita il fondo può esistere realmente o può essere figurativo. Se esiste, può far parte della medesima unità istituzionale del datore di lavoro, può essere un’unità istituzionale distinta con un sistema pensionistico autonomo o può far parte di un'altra istituzione finanziaria, sia essa un’impresa di assicurazione o un sistema pensionistico pluriaziendale.

Operazioni relative ai sistemi pensionistici a contribuzione definita

17.90 I contributi versati dal datore di lavoro a un sistema pensionistico a contribuzione definita per conto del lavoratore dipendente vengono considerati come reddito da lavoro dipendente.

17.91 Anche i redditi da investimenti sui diritti pensionistici accumulati sono registrati come distribuiti alle famiglie dal fondo pensione. I redditi da investimenti comprendono gli interessi e i dividendi più i redditi distribuiti degli organismi d’investimento collettivo se il fondo pensione detiene partecipazioni in tali organismi. È possibile che il fondo pensione detenga delle proprietà e pertanto generi un risultato netto di gestione che viene incluso nei redditi da investimenti come distribuito ai beneficiari delle pensioni. In tal caso, i redditi da investimenti comprendono questa fonte di reddito, se esiste. I guadagni e le perdite in conto capitale generati dall’investimento dei diritti pensionistici accumulati non sono inclusi nei redditi da investimenti ma vengono registrati come altre variazioni dovute alle rivalutazioni.

17.92 Parte dei redditi distribuiti alle famiglie è utilizzata per coprire i costi di gestione del fondo pensione. Tali costi sono registrati come produzione del fondo pensione e come spesa per consumi finali delle famiglie. La parte restante dei redditi distribuiti è trattata come contributi pensionistici supplementari rimborsati dalle famiglie al fondo pensione.

17.93 I contributi sociali sono registrati come versati dalle famiglie al fondo pensione. L’importo totale dei contributi sociali è composto dai contributi effettivi a carico dei datori di lavoro come parte dei redditi da lavoro dipendente, dai contributi effettivi a carico dei lavoratori dipendenti ed eventualmente di altri soggetti, come i soggetti che partecipavano in precedenza al sistema, i lavoratori indipendenti e le persone non occupate e i pensionati, e dai contributi supplementari di cui al paragrafo 17.92. Per chiarezza e al fine di migliorare il confronto con i sistemi a prestazione definita, i contributi supplementari figurano al loro valore intero. I contributi totali versati dalle famiglie al fondo pensione sono netti così come i premi assicurativi, ovvero rappresentano il totale di tutti i contributi versati meno il compenso del servizio.

17.94 I contribuenti diversi dai lavoratori dipendenti che versano contributi a un sistema pensionistico a contribuzione definita possono essere lavoratori indipendenti o persone non occupate che partecipano a un sistema pensionistico a contribuzione definita in ragione della professione da essi esercitata o della loro precedente situazione di lavoratori occupati.

17.95 Le prestazioni pensionistiche versate alle famiglie dal fondo pensione sono registrate come operazioni di distribuzione e di redistribuzione nella rubrica altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale (D.6221).

17.96 Anche per il servizio fornito dal fondo pensione (pari al valore della produzione del fondo) viene registrata un'operazione come spesa per consumi finali delle famiglie.

17.97 L’aumento dei diritti pensionistici causato da un eccesso di contributi rispetto alle prestazioni è registrato come versamento dal fondo pensione alle famiglie. Analogamente, la diminuzione dei diritti pensionistici causata da un’insufficienza di contributi rispetto alle prestazioni è registrata come versamento delle famiglie al fondo pensione. Le variazioni dei diritti pensionistici influiscono direttamente sul patrimonio netto delle famiglie e di conseguenza sul risparmio del settore delle famiglie. Poiché gran parte dell’aumento dei diritti pensionistici dei partecipanti a un sistema pensionistico a contribuzione definita, e quindi in ultima analisi il finanziamento delle prestazioni, deriva dai guadagni in conto capitale non compresi nei contributi supplementari dei partecipanti ai sistemi pensionistici a contribuzione definita, la rettifica per variazione dei diritti pensionistici per tali soggetti è spesso negativa.

17.98 La rettifica per variazione dei diritti pensionistici versati dal fondo pensione alle famiglie è registrata come diritto delle famiglie nei confronti del fondo pensione.

17.99 La tavola 17.3 illustra le registrazioni necessarie per la contabilizzazione delle operazioni relative a un sistema a contribuzione definita. È più semplice rispetto alla corrispondente tavola relativa al sistema a prestazione definita in ragione dell’assenza di operazioni figurative.



Tavola 17.3 —  Conti delle prestazioni pensionistiche versate nel quadro di un sistema a contribuzione definita

Impieghi

Tipo di conto e di operazione

Risorse

Datori di lavoro

Fondi pensione

Famiglie

Altri settori

Totale economia

Datori di lavoro

Fondi pensione

Famiglie

Altri settori

Totale economia

Conto della produzione

 

 

 

 

 

Produzione (P.1)

 

1,4

 

 

1,4

Conto della generazione dei redditi primari

11,0

 

 

 

11,0

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211)

 

 

 

 

 

Conto dell'attribuzione dei redditi primari

 

 

 

 

 

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211)

 

 

11,0

 

11,0

 

 

 

3,0

3,0

Redditi da capitale (D.4)

 

3,0

 

 

3,0

 

16,2

 

 

16,2

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (D.442)

 

 

16,2

 

16,2

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 

 

37,3

 

37,3

Totale dei contributi pensionistici a carico delle famiglie

 

37,3

 

 

37,3

 

 

11,0

 

11,0

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6111)

 

11,0

 

 

11,0

 

 

11,5

 

11,5

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie (D.6131)

 

11,5

 

 

11,5

 

 

16,2

 

16,2

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie (D.6141)

 

16,2

 

 

16,2

 

 

– 1,4

 

– 1,4

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (D.61SC)

 

– 1,4

 

 

– 1,4

 

26,0

 

 

26,0

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale (D.6221)

 

 

26,0

 

26,0

Conto di utilizzazione del reddito

 

 

1,4

 

1,4

Spesa per consumi finali (P.3)

 

 

 

 

 

 

11,3

 

 

11,3

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici (D.8)

 

 

11,3

 

11,3

– 11,0

– 11,8

25,8

– 3,0

0

Risparmio

 

 

 

 

 

Variazioni delle attività

Conto finanziario

Variazione delle passività

 

 

 

 

 

Accreditamento / indebitamento (B.9)

– 11,0

– 11,8

25,8

– 3,0

0,0

 

 

11,3

 

11,3

Diritti pensionistici (F.63)

 

11,3

 

 

11,3

– 11,0

– 0,5

14,5

– 3,0

0,0

Altre attività finanziarie

 

 

 

 

 

Altri flussi relativi ai sistemi pensionistici a contribuzione definita

17.100 Gli altri fattori che influiscono sulla variazione della registrazione nel conto patrimoniale per la variazione dei diritti pensionistici figurano nel conto delle altre variazioni delle attività e delle passività. In particolare, i diritti dei beneficiari del sistema mostrano i guadagni e le perdite in conto capitale nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività corrispondenti esattamente a quelli sulle attività detenute dal fondo pensione per adempiere a tali obbligazioni.

17.101 L’investimento dei diritti dei sistemi pensionistici a contribuzione definita genera guadagni o perdite in conto capitale. Tali guadagni o perdite derivano dalle variazioni di valore delle attività detenute dal fondo pensione e un importo esattamente pari ai guadagni e alle perdite in conto capitale viene attribuito come aumento dei diritti pensionistici dei beneficiari. Questo viene registrato nel conto di rivalutazione delle attività e delle passività.

Operazioni relative ai sistemi pensionistici a prestazione definita

17.102 Nei sistemi pensionistici a prestazione definita, il datore di lavoro conserva la responsabilità di effettuare i versamenti delle pensioni. Le alternative che comportano il ricorso a un sistema pluriaziendale o in cui le amministrazioni pubbliche si assumono la responsabilità per conto del datore di lavoro seguono le definizioni di cui ai paragrafi 17.76 e 17.77.

17.103 Il totale dei contributi versati da un datore di lavoro a un sistema pensionistico a prestazione definita per conto del lavoratore dipendente deve essere, insieme a eventuali contributi effettivi del lavoratore dipendente ed escludendo il costo di gestione del sistema, almeno tale da corrispondere all’aumento del servizio corrente dei diritti pensionistici del dipendente. I contributi a carico del datore di lavoro si dividono in una parte effettiva e una parte figurativa e quest’ultima viene calcolata in modo da corrispondere esattamente a tutti i contributi al fondo insieme ai diritti del lavoratore dipendente e ai costi del servizio corrente di tali diritti.

17.104 I contributi a carico del datore di lavoro sono calcolati in relazione ai diritti pensionistici acquisiti nel periodo a prescindere da eventuali redditi da investimenti percepiti dal sistema nel medesimo periodo o da un eventuale eccesso di finanziamento del sistema. I diritti del periodo corrente fanno parte dei redditi da lavoro dipendente e la mancata inclusione del valore intero dei contributi a carico del datore di lavoro porterà a una sottovalutazione dei redditi da lavoro dipendente e a una sopravvalutazione del risultato di gestione del datore di lavoro. È importante che i contributi continuino a essere registrati anche nel caso di sospensione temporanea del loro versamento, ovvero quando il datore di lavoro non versa i contributi effettivi, e il beneficio per il datore di lavoro è considerato una variazione delle passività tra il fondo pensione e il datore di lavoro. Il patrimonio netto di entrambi rimane invariato rispetto al caso in cui i contributi non vengono registrati nel quadro di una sospensione temporanea del loro versamento, senza ridurre artificialmente i redditi da lavoro dipendente.

17.105 Alcuni sistemi a prestazione definita prevedono un periodo minimo prima che il lavoratore dipendente acquisisca il diritto a ricevere la pensione. Nonostante tale periodo minimo, i contributi e i diritti devono essere registrati dall’inizio del rapporto di lavoro, rettificati per un fattore che rispecchia la probabilità che il lavoratore dipendente rispetti effettivamente tale periodo minimo.

17.106 La somma dei contributi pensionistici effettivi e figurativi a carico del datore di lavoro è considerata reddito da lavoro dipendente. Viene registrata come impiego del datore di lavoro nel conto della generazione dei redditi primari e come risorsa del lavoratore dipendente nel conto dell'attribuzione dei redditi primari.

17.107 L’aumento del valore attuale dei diritti dei lavoratori dipendenti in attività e di coloro che non versano più i contributi ma conservano il diritto alla pensione in futuro rappresenta i redditi da investimenti distribuiti ai lavoratori dipendenti. Non viene effettuata alcuna detrazione per eventuali importi finanziati con i guadagni in conto capitale o che non sono coperti effettivamente dai fondi esistenti. Essi rappresentano gli importi inequivocabilmente dovuti al lavoratore dipendente nel quadro degli accordi vigenti; i mezzi con cui il datore di lavoro può in ultima analisi far fronte a tale obbligazione non sono importanti ai fini della registrazione come reddito da investimenti, così come i mezzi con cui gli interessi o i dividendi vengono effettivamente finanziati non influiscono sulla loro registrazione come redditi da investimenti. I redditi da investimenti sono registrati come impiego per il fondo pensione e come risorsa per le famiglie. Essi sono immediatamente reinvestiti dalle famiglie nel fondo e inclusi nei contributi pensionistici supplementari.

17.108 Nel conto della distribuzione secondaria del reddito, i contributi sociali figurano come impiego delle famiglie e come risorsa del fondo pensione. L’importo totale dei contributi sociali da pagare è composto dai contributi effettivi e figurativi a carico dei datori di lavoro come parte dei redditi da lavoro dipendente, escluso l’importo dei costi di gestione del sistema pensionistico, più i contributi effettivi a carico dei lavoratori dipendenti e i contributi supplementari di cui al paragrafo 17.107. Come spiegato ai paragrafi da 17.54 a 17.56 in relazione ai sistemi a contribuzione definita, i conti riportano il valore intero dei contributi e dei contributi supplementari con una voce compensativa che rappresenta il compenso del servizio da pagare. L’importo effettivamente pagato corrisponde all'importo netto dei contributi.

17.109 Le prestazioni pensionistiche alle famiglie da parte del sistema pensionistico sono registrate nel conto della distribuzione secondaria dei redditi. Se le prestazioni sono versate in forma di rendita, vengono riportati gli importi della rendita e non gli importi complessivi pagabili in un'unica soluzione al momento della pensione.

17.110 Nel conto di utilizzazione del reddito viene effettuata la registrazione del pagamento del servizio fornito dal fondo pensione pari al valore della produzione del fondo pensione più la produzione delle imprese che gestiscono le rendite acquistate con i diritti pensionistici. Si tratta di un impiego per le famiglie e di una risorsa per il fondo pensione.

17.111 Sempre nel conto di utilizzazione del reddito vi è, da una parte, una registrazione che indica l’aumento dei diritti pensionistici derivante dalla concessione di ulteriori diritti pensionistici da parte del datore di lavoro meno, dall'altra parte, la diminuzione delle prestazioni da ricevere. Tale importo viene registrato come risorsa per le famiglie e come impiego per il fondo pensione. La ragione sta nel fatto che, influendo direttamente sul patrimonio netto delle famiglie, tale variazione dei diritti pensionistici dovrebbe essere inclusa nei risparmi del settore delle famiglie.

17.112 L’importo evidenziato nel conto di utilizzazione del reddito come versato dal fondo pensione alle famiglie figura nel conto finanziario come variazione delle attività delle famiglie nei confronti del fondo pensione.

17.113 Altre organizzazioni, come i sindacati, possono gestire un sistema pensionistico a prestazione definita per i loro iscritti, in tutto e per tutto simile ad un sistema pensionistico a prestazione definita del datore di lavoro. Anche le registrazioni sono identiche, salvo per il fatto che i riferimenti al datore di lavoro vanno intesi come riferimenti al gestore delle pensioni e i riferimenti ai lavoratori dipendenti vanno intesi come riferiti ai partecipanti al sistema.

17.114 Al fine di illustrare la registrazione delle operazioni relative al sistema pensionistico a prestazione definita, la tavola 17.4 riporta un esempio numerico. Gli importi figurativi sono riportati in grassetto mentre gli importi risultanti da operazioni di dirottamento sono riportati in corsivo.



Tavola 17.4 —  Conti delle prestazioni pensionistiche versate nel quadro di un sistema a prestazione definita

Impieghi

Tipo di conto e di operazione

Risorse

Datori di lavoro

Fondi pensione

Famiglie

Altri settori

Totale economia

Datori di lavoro

Fondi pensione

Famiglie

Altri settori

Totale economia

Conto della produzione

 

 

 

 

 

Produzione (P.1)

 

0,6

 

 

0,6

Conto della generazione dei redditi primari

10,0

 

 

 

10,0

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211)

 

 

 

 

 

4,1

 

 

 

4,1

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1221)

 

 

 

 

 

Conto dell'attribuzione dei redditi primari

 

 

 

 

 

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.1211)

 

 

10,0

 

10,0

 

 

 

 

 

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.1221)

 

 

4,1

 

4,1

 

 

 

2,2

2,2

Redditi da capitale (D.4)

 

2,2

 

 

2,2

 

4,0

 

 

4,0

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (D.442)

 

 

4,0

 

4,0

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 

 

19,0

 

19,0

Totale dei contributi pensionistici a carico delle famiglie

 

19,0

 

 

19,0

 

 

10,0

 

10,0

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6111)

 

10,0

 

 

10,0

 

 

4,1

 

4,1

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (D.6121)

 

4,1

 

 

4,1

 

 

1,5

 

1,5

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie (D.6131)

 

1,5

 

 

1,5

 

 

4,0

 

4,0

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie (D.6141)

 

4,0

 

 

4,0

 

 

– 0,6

 

– 0,6

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (D.61SC)

 

– 0,6

 

 

– 0,6

 

16,0

 

 

16,0

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale (D.6221)

 

 

16,0

 

16,0

Conto di utilizzazione del reddito

 

 

0,6

 

0,6

Spesa per consumi finali (P.3)

 

 

 

 

 

 

3

 

 

3

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici (D.8)

 

 

3

 

3

– 14,1

– 1,2

17,5

– 2,2

0

Risparmio

 

 

 

 

 

Variazioni delle attività

Conto finanziario

Variazione delle passività

 

 

 

 

 

Accreditamento/indebitamento (B.9)

– 14,1

– 1,2

17,5

– 2,2

0

 

 

3

 

3

Diritti pensionistici (F.63)

 

3

 

 

3

 

4,1

 

 

4,1

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (F.64)

4,1

 

 

 

4,1

– 10,0

– 2,3

14,5

– 2,2

0

Altre attività finanziarie

 

 

 

 

 

17.115 I calcoli attuariali indicano che l’aumento dei diritti pensionistici derivante dal servizio corrente, ovvero l’importo netto degli ulteriori diritti pensionistici «acquisiti» nell’anno in questione, è pari a 15. Le famiglie (i contraenti/lavoratori dipendenti) contribuiscono per 1,5. Il datore di lavoro è pertanto obbligato a fornire 13,5. Inoltre, i costi di gestione del sistema sono stimati a 0,6. In totale il datore di lavoro deve quindi fornire 14,1. In realtà contribuisce per 10 e il restante 4,1 risulta come contributo figurativo. La produzione di 0,6 viene riportata nel conto della produzione; il consumo di tale servizio viene registrato nel conto di utilizzazione del reddito. I contributi del datore di lavoro figurano come impiego per il datore di lavoro nel conto della generazione dei redditi primari e come risorsa per le famiglie nel conto dell’attribuzione dei redditi primari.

17.116 Nel conto dell’attribuzione dei redditi primari vengono riportati i redditi da capitale. L’aumento dei diritti pensionistici derivante dal servizio passato, per effetto della riduzione del fattore di attualizzazione per l'avvicinarsi di un anno del momento del pensionamento, è pari a 4. Questo valore è riportato come flusso figurativo di reddito da capitale dal fondo pensione alle famiglie. Allo stesso tempo, il fondo pensione percepisce 2,2 come redditi da investimenti dei fondi gestiti. A questo punto si registra un’insufficienza di risorse del fondo pensione pari a 1,8 ma tale valore non figura nei conti correnti.

17.117 Nei conti della distribuzione secondaria del reddito vengono riportati i versamenti delle famiglie al fondo pensione. Questi possono essere considerati in uno dei due modi seguenti: la somma dei contributi versati dalle famiglie dovrebbe essere pari all’aumento dei diritti derivanti dal servizio corrente (15) più quello derivante dai redditi su diritti precedenti (4) ossia 19 in totale; gli importi effettivamente versati sono 10 come contributi effettivi e 4,1 come contributi figurativi a carico del datore di lavoro, 1,5 come contributi propri delle famiglie, 4 come contributi supplementari, meno 0,6 per il compenso del servizio, per un totale pari ancora a 19.

17.118 Nel conto di utilizzazione del reddito, assieme all’acquisto del compenso del servizio come parte della spesa per consumi finali delle famiglie, la variazione dei diritti pensionistici figura come impiego per il fondo pensione e come risorsa per le famiglie. In questo esempio, l’importo dei contributi delle famiglie è pari a 19 a fronte di prestazioni pensionistiche pari a 16. Si ha pertanto un aumento dei diritti pensionistici pari a 3 imputabile alle famiglie.

17.119 Le famiglie detengono risparmi per 17,5, di cui 3 rappresenta l’aumento dei loro diritti pensionistici. Ciò significa che hanno acquisito altre attività finanziarie (o ridotto le passività) per 14,5. Tale valore rappresenta la differenza tra le prestazioni ricevute dalle famiglie (16) e i contributi effettivi a loro carico (1,5).

17.120 Nel conto finanziario del fondo pensione, il valore 4,1, che rappresenta i contributi figurativi, è mostrato come diritto dell'amministratore delle pensioni nei confronti del datore di lavoro. Vi è un diritto delle famiglie nei confronti del fondo pensione per variazione dei diritti pensionistici pari a 3. Inoltre, il fondo pensione registra una diminuzione delle attività o un aumento delle passività pari a 2,3, il dato corrispondente al reddito disponibile esclusa la componente di contribuzione figurativa a carico del datore di lavoro.

TAVOLA AGGIUNTIVA PER I DIRITTI PENSIONISTICI ACCUMULATI A UNA CERTA DATA NELL'ASSICURAZIONE SOCIALE

Struttura della tavola aggiuntiva

17.121 La tavola aggiuntiva (tavola 17.5) per i diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale fornisce un quadro per la compilazione e la presentazione di dati comparabili sui conti patrimoniali e delle operazioni e di altri flussi relativi a tutti i tipi di diritti pensionistici dal punto di vista del debitore (gestore delle pensioni) e del creditore (famiglie). La tavola riporta altresì i dati sulle consistenze e sui flussi che non sono totalmente registrati nei conti nazionali standard per sistemi pensionistici specifici come i sistemi a prestazione definita senza costituzione di riserve delle amministrazioni, il cui gestore sono le amministrazioni pubbliche, e i sistemi pensionistici di sicurezza sociale.

17.122 La tavola aggiuntiva riguarda la parte pensionistica dell’assicurazione sociale relativa esclusivamente alle pensioni di vecchiaia, incluse le pensioni versate prima della normale età pensionabile. L'assistenza sociale, l’assicurazione sanitaria e per l'assistenza di lunga durata, l'assicurazione distinta per il congedo malattia e per l’invalidità non sono incluse nella presente tavola, né lo sono le polizze di assicurazione individuale. Nella pratica, tuttavia, potrebbe non essere possibile, o sufficientemente importante, separare perfettamente gli elementi di assicurazione sociale non pensionistica. Gli elementi di assistenza sociale all’interno di sistemi pensionistici generalmente organizzati come assicurazione sociale potrebbero non essere separabili e pertanto comparire nella tavola aggiuntiva.

17.123 I diritti dei superstiti (per esempio i coniugi a carico, i figli e gli orfani) nonché le prestazioni d'invalidità sono inclusi nella tavola aggiuntiva se costituiscono parte integrante del sistema pensionistico.

17.124 Tutti gli elementi della tavola aggiuntiva sono registrati senza detrazioni d’imposta o di ulteriori contributi sociali o del compenso del servizio associato al sistema pensionistico.



Tavola 17.5 —  Tavola aggiuntiva per i diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale

Relazioni

Riga n.

Registrazione

Conti nazionali standard

Non nei conti nazionali standard

Totale dei sistemi pensionistici

Contro-partite: diritti pensio-nistici di famiglie non residenti (4)

Gestore delle pensioni

Diverso dalle amministrazioni pubbliche

Amministrazioni pubbliche

 

Sistemi a contribuzione definita

Sistemi a prestazione definita e altri (1) sistemi a contribuzione non definita

Totale

Sistemi a contribuzione definita

Sistemi a prestazione definita per dipendenti delle amministrazioni pubbliche (2)

Sistemi pensionistici di sicurez-za sociale

Classificati nelle società finanziarie

Classificati nelle amministra-zioni pubbliche (3)

Classificati nelle amministra-zioni pubbliche

Numero colonna

A

B

C

D

E

F

G

H

I

J

 

 

Conto patrimoniale di apertura

 

1

Diritti pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di operazioni

Σ 2.1 a 2.4 – 2.5

2

Aumento dei diritti pensionistici per effetto dei contributi sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.1

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.2

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.3

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.4

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.5

Meno: compenso del servizio dei sistemi pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3

Altre variazioni (attuariali) di diritti pensionistici nei sistemi pensionistici di sicurezza sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4

Riduzione dei diritti pensionistici per effetto dell'erogazione di prestazioni pensionistiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 + 3 – 4

5

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto dei contributi sociali e delle prestazioni pensionistiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6

Trasferimenti di diritti pensionistici tra sistemi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7

Variazioni dei diritti per effetto di variazioni negoziate della struttura dei sistemi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di altri flussi

 

8

Variazioni dei diritti per effetto di rivalutazioni (6)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9

Variazioni dei diritti per effetto di altre variazioni di volume (6)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conto patrimoniale di chiusura

1+ Σ 5 a 9

10

Diritti pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indicatori connessi

 

11

Produzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1)    Questi altri sistemi a contribuzione non definita, spesso definiti sistemi ibridi, presentano sia elementi di prestazione definita sia elementi di contribuzione definita.

(2)    Sistemi organizzati dalle amministrazioni pubbliche per i suoi ex dipendenti e per i dipendenti in attività.

(3)    Si tratta di sistemi a prestazione definita non autonomi i cui diritti pensionistici sono registrati nei conti nazionali standard.

(4)    I dati di contropartita per le famiglie non residenti sono presentati separatamente solo quando i rapporti pensionistici con il resto del mondo sono significativi.

(5)    Tali contributi supplementari rappresentano il rendimento dei diritti dei membri nei confronti dei sistemi pensionistici conseguito sia mediante i redditi da investimenti sulle attività dei sistemi a contribuzione definita sia, nel caso dei sistemi a prestazione definita, per effetto della riduzione del fattore di attualizzazione applicato.

(6)    Una ripartizione più dettagliata di tali poste deve essere fornita per le colonne G e H sulla base di modellizzazioni effettuate per tali sistemi. Le celle contrassegnate con █ non sono applicabili; le celle contrassegnate con ▒ contengono dati diversi dai conti nazionali standard.

Colonne della tavola

17.125 Le colonne della tavola si riferiscono a tre raggruppamenti di sistemi pensionistici, ovvero:

1) per tipo di registrazione: sistemi pensionistici totalmente registrati nei conti nazionali standard (colonne da A a F) e sistemi i cui diritti sono registrati solo nella tavola supplementare (colonne G e H);

2) per tipo di gestore delle pensioni: sistemi pensionistici con gestore diverso dalle amministrazioni pubbliche (colonne da A a C) e sistemi pensionistici delle amministrazioni pubbliche (colonne da D ad H); i sistemi pensionistici inclusa la sicurezza sociale classificati nel settore delle amministrazioni pubbliche figurano nelle colonne D, F, G e H;

3) per tipo di sistema pensionistico: sistemi a contribuzione definita (colonne A e D) e sistemi a prestazione definita (colonne B e da E aG).

17.126 Nella maggior parte dei casi i beneficiari dei sistemi pensionistici sono famiglie residenti. In alcuni paesi il numero di famiglie non residenti che ricevono le prestazioni pensionistiche può essere significativo. In tal caso viene aggiunta la colonna J per indicare il totale per le famiglie non residenti.

17.127 La decisione di registrare nei conti nazionali standard o solo nella tavola aggiuntiva i diritti pensionistici di un sistema pensionistico a prestazione definita connesso con l'occupazione senza costituzione di riserve il cui gestore sono le amministrazioni pubbliche dipende dalle caratteristiche del sistema a prestazione definita. Il principio guida per l’inclusione nei conti nazionali è la vicinanza del sistema al sistema pensionistico nazionale di sicurezza sociale.

17.128 Vi è un’ampia diversità di sistemi nell’UE e includere tutti i sistemi porterebbe a incoerenze nella registrazione. Pertanto i diritti relativi ai sistemi a prestazione definita connessi con l'occupazione senza costituzione di riserve il cui gestore sono le amministrazioni pubbliche vengono registrati solo nella tavola aggiuntiva. Ciò influisce sul metodo di calcolo nei conti nazionali standard dei contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro in tali sistemi.

17.129 I sistemi pensionistici sono inoltre classificati a seconda che il gestore delle pensioni sia un'amministrazione pubblica o meno. La definizione di gestore delle pensioni viene fornita al paragrafo 17.75.

17.130 Alcuni sistemi pensionistici dei datori di lavoro presentano una partecipazione mista, ad esempio includono sia dipendenti delle amministrazioni pubbliche sia dipendenti di società pubbliche e molti sistemi pensionistici congelano la partecipazione dei lavoratori passati alle dipendenze di altri datori di lavoro. Un sistema che presenta una quota ridotta di partecipanti non dipendenti di amministrazioni pubbliche continuerà ad essere descritto come gestito da un gestore delle amministrazioni pubbliche.

17.131 I sistemi delle amministrazioni pubbliche a prestazione definita con costituzione di riserve per i loro propri dipendenti figurano nelle colonne E e F. La colonna E riporta i sistemi gestiti da un fondo pensione o da un’impresa di assicurazione e la colonna F riporta i sistemi gestiti dalle stesse amministrazioni pubbliche. I sistemi delle amministrazioni pubbliche riservati ai loro dipendenti i cui i diritti pensionistici non figurano nei conti nazionali standard sono riportati nella colonna G. La somma delle colonne E, F e G indica pertanto il complesso delle responsabilità delle amministrazioni pubbliche per quanto riguarda i diritti pensionistici dei loro propri dipendenti.

17.132 In funzione del tipo di sistema i sistemi pensionistici sono suddivisi in sistemi pensionistici a contribuzione definita (colonne A e D) e sistemi pensionistici a prestazione definita (colonne B, E, F e G). La colonna H si riferisce ai sistemi pensionistici di sicurezza sociale.

Righe della tavola

17.133 Le righe della tavola si riferiscono a voci del conto patrimoniale, alle operazioni e ad altri flussi associati ai diritti pensionistici dei sistemi inclusi nella tavola aggiuntiva e sono riportati separatamente nella tavola 17.6. Vi è una riconciliazione tra le consistenze di apertura dei diritti pensionistici di tali sistemi all’inizio del periodo e le consistenze di chiusura dei diritti pensionistici alla fine del periodo che tiene conto di tutte le operazioni e degli altri flussi durante il periodo. Per i sistemi registrati nelle colonne G e H, le consistenze dei diritti pensionistici non sono registrati nei conti nazionali standard, anche se molte delle operazioni lo sono.



Tavola 17.6 —  Righe della tavola aggiuntiva per i diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale

Riga n.

 

Conto patrimoniale di apertura

1

Diritti pensionistici

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di operazioni

2

Aumento dei diritti pensionistici per effetto dei contributi sociali

2.1

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

2.2

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

2.3

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

2.4

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (1)

2.5

Meno: compenso del servizio dei sistemi pensionistici

3

Altri aumenti (attuariali) dei diritti pensionistici nei sistemi pensionistici di sicurezza sociale

4

Riduzione dei diritti pensionistici per effetto dell'erogazione di prestazioni pensionistiche

5

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto dei contributi sociali e delle prestazioni pensionistiche

6

Trasferimenti di diritti pensionistici tra sistemi

7

Variazioni dei diritti per effetto di variazioni negoziate della struttura dei sistemi

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di altri flussi economici

8

Variazioni dei diritti per effetto di rivalutazioni (2)

9

Variazioni dei diritti per effetto di altre variazioni di volume (2)

Conto patrimoniale di chiusura

10

Diritti pensionistici

Indicatori connessi

11

Produzione

(1)    Tali contributi supplementari rappresentano il rendimento dei diritti dei partecipanti nei confronti dei sistemi pensionistici conseguito sia mediante i redditi da investimenti sulle attività dei sistemi a contribuzione definita sia, nel caso dei sistemi a prestazione definita, per effetto della riduzione del fattore di attualizzazione applicato.

(2)    È necessario fornire una ripartizione più dettagliata di tali voci per le colonne G e H sulla base di modellizzazioni effettuate per tali sistemi (cfr. paragrafi 17.158 — 17.160).

17.134 La riga 1 indica le consistenze di apertura dei diritti pensionistici, esattamente equivalenti agli stock di chiusura del precedente periodo contabile. La riga 10 indica le corrispondenti consistenze di chiusura dei diritti pensionistici alla fine del periodo contabile.

17.135 I contributi sociali effettivi a carico del datore di lavoro e del lavoratore dipendente sono registrati alle righe 2.1 e 2.3, come nei conti nazionali standard. Nel caso di alcuni sistemi pensionistici, in particolare i sistemi pensionistici di sicurezza sociale, è necessario distinguere tra i contributi sociali effettivi relativi alle pensioni dai contributi sociali relativi ad altri rischi sociali quali la disoccupazione.

17.136 Nei sistemi pensionistici a prestazione definita i contributi sociali figurativi a carico del datore di lavoro sono generalmente misurati come saldo contabile: eventuali variazioni dei diritti durante l’anno non incluse in altre righe della tavola figurano alla riga 2.2. In tale riga sono indicati gli «effetti dell’esperienza» allorché i risultati osservati delle ipotesi della modellizzazione delle pensioni (tasso di crescita delle retribuzioni, tasso d’inflazione, tasso di sconto) differiscono dai livelli previsti. Per i sistemi a contribuzione definita tale riga è pari a zero.

17.137 La riga 2.4 indica i redditi da capitale percepiti o figurativi nei sistemi, che passano attraverso il settore delle famiglie o il settore del resto del mondo. È opportuno osservare che per tutti i sistemi a prestazione definita compresa la sicurezza sociale, con o senza costituzione di riserve, tali redditi da capitale sono equivalenti alla riduzione del tasso di sconto. In altre parole, il valore è pari al tasso di sconto moltiplicato per i diritti pensionistici all’inizio del periodo contabile.

17.138 Alcune voci delle righe delle colonne G e H, in particolare i contributi effettivi versati dai datori di lavoro e dai lavoratori dipendenti, figurano nei conti nazionali standard, anche se i diritti e le variazioni dei diritti non sono riportati. Altre voci delle colonne G e H che compaiono solo nella tavola aggiuntiva sono riportate in grigio e spiegate più avanti.

17.139 I contributi figurativi a carico dei datori di lavoro per i sistemi delle amministrazioni pubbliche i cui diritti figurano nella colonna G ma non nei conti nazionali standard richiedono un’attenzione particolare. Nei conti nazionali standard i contributi figurativi devono essere stimati sulla base di calcoli attuariali. Solo nel caso in cui i calcoli attuariali non garantiscano un sufficiente livello di attendibilità, possono essere utilizzati due altri metodi per stimare i contributi pensionistici figurativi a carico delle amministrazioni pubbliche:

1) sulla base di una aliquota ragionevole delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori in attività; o

2) quale differenza tra le prestazioni attuali da erogare e i contributi effettivi da versare (sia dai lavoratori dipendenti, sia dalle amministrazioni pubbliche in qualità di datori di lavoro).

Le voci per i contributi sociali supplementari delle famiglie e le altre variazioni dei diritti sono riportate in modo analogo a quelle dei sistemi privati.

17.140 La riga 3 riporta una voce calcolata sulla stessa base attuariale della sicurezza sociale come «altra accumulazione (attuariale) di diritti pensionistici negli enti di previdenza e di assistenza sociale». Tale voce è pertanto distinta dai contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro.

17.141 Dato che la tavola aggiuntiva fornisce uno sviluppo completo delle variazioni dei diritti pensionistici nel periodo contabile, è necessario introdurre una riga specifica per tenere conto del caso in cui i contributi sociali effettivi al sistema pensionistico di sicurezza sociale non siano calcolati su base attuariale e pertanto vi siano contributi figurativi che non siano di responsabilità del datore di lavoro. Tali operazioni figurative dei sistemi pensionistici di sicurezza sociale sono riportate alla riga 3 come altri aumenti attuariali dei diritti pensionistici nei sistemi pensionistici di sicurezza sociale. Le registrazioni di questa riga possono essere positive o negative; sono negative quando in un sistema pensionistico di sicurezza sociale il tasso di sconto è superiore al tasso di rendimento interno del sistema. Il tasso di rendimento interno di un sistema pensionistico è il tasso di sconto che equilibra il valore attuale dei contributi effettivi versati e il valore attualizzato dei diritti pensionistici acquisiti mediante tali contributi. Si hanno registrazioni negative quando, ad esempio, i contributi vengono aumentati oltre il livello attuariale richiesto per finanziare una carenza di risorse finanziarie a breve termine.

17.142 La riga 3 non rappresenta trasferimenti in denaro dal gettito fiscale e viene registrata nei conti standard come trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche se non influisce sui diritti pensionistici. In alcuni Stati membri le amministrazioni pubbliche effettuano trasferimenti ai sistemi pensionistici che aumentano i diritti pensionistici (ad esempio quando vengono effettuati i trasferimenti per gruppi sociali specifici che non sono in grado di contribuire direttamente), il che indica che gli importi dovrebbero essere implicitamente inclusi nel dato della riga calcolato per differenza.

17.143 Le operazioni (contributi sociali figurativi a carico del datore di lavoro) devono rispecchiare le differenze nel periodo contabile tra gli aumenti retributivi presunti ed effettivi (ovvero la parte di aumento delle retribuzioni dovuta agli «effetti dell’esperienza» o «effetti attuariali» in sede di modellizzazione), insieme a tutti gli altri effetti dell’esperienza.

17.144 La riga 3 riporta gli eventuali «effetti dell’esperienza» osservati nei sistemi pensionistici di sicurezza sociale, allorché i risultati osservati delle ipotesi della modellizzazione delle pensioni (tasso di crescita delle retribuzioni, tasso d’inflazione, tasso di sconto) in un qualsiasi anno differiscono dai livelli previsti.

17.145 La riga 4 riporta le prestazioni pensionistiche erogate durante il periodo contabile. Il pagamento delle prestazioni pensionistiche ha l’effetto di «liquidare» alcuni diritti pensionistici inclusi nelle consistenze di apertura della riga 1.

17.146 La riga 5 presenta le variazioni dei diritti pensionistici per effetto dei contributi e delle prestazioni. È uguale alla somma della riga 2 e della riga 3 meno la riga 4. Questo saldo contabile misurato a partire dai conti non finanziari è equivalente a quello misurato a partire dai conti finanziari.

17.147 Una caratteristica del panorama mutevole delle pensioni è la crescente possibilità di avere «pensioni trasferibili», per cui una persona che cambia lavoro può trasferire i diritti pensionistici dal vecchio al nuovo datore di lavoro. In tal caso, i diritti pensionistici della famiglia interessata restano intatti ma si ha un’operazione tra i due sistemi pensionistici in quanto il nuovo sistema assume le passività del precedente. Vi sarà, inoltre, un’operazione di contropartita in alcune attività per coprire tali passività.

17.148 Se le amministrazioni pubbliche si assumono la responsabilità delle prestazioni pensionistiche per i lavoratori dipendenti di un’unità non facente parte delle amministrazioni pubbliche mediante un’operazione esplicita, eventuali pagamenti effettuati da tale unità devono essere registrati come contributi sociali prepagati (F.89). Questo tipo di sistema è analizzato più in dettaglio nei paragrafi da 20.272 a 20.275.

17.149 Quando un’unità accetta la responsabilità dei diritti pensionistici di un’altra unità, alla riga 6 vengono registrate due operazioni. Innanzitutto si ha un trasferimento di diritti pensionistici dal sistema pensionistico iniziale al nuovo sistema. In secondo luogo, può esserci un trasferimento in denaro o di altre attività finanziarie come compensazione del nuovo sistema pensionistico. È possibile che il valore del trasferimento di attività finanziarie non sia esattamente uguale al valore dei diritti pensionistici trasferiti. In tal caso è necessaria una terza registrazione nelle operazioni di trasferimento in conto capitale in modo da rispecchiare correttamente le variazioni del patrimonio netto delle due unità interessate.

17.150 In risposta a fattori demografici e di altra natura, i datori di lavoro stanno riformando sempre più i sistemi pensionistici che gestiscono. Le riforme possono consistere nella modifica della formula di calcolo delle prestazioni o dell’età pensionabile o di altre disposizioni del sistema.

17.151 Solo le riforme delle pensioni attuate determinano registrazioni nei conti nazionali, nelle stime dei diritti pensionistici nell’anno in cui le riforme entrano in vigore e successivamente nei flussi osservati. L’annuncio da parte di un datore di lavoro della sua intenzione di avviare una riforma delle pensioni non costituisce una base sufficiente per introdurre gli effetti della riforma nei dati di contabilità nazionale.

17.152 In alcuni casi di riforma, il datore di lavoro sceglie di lasciare intatti i diritti acquisiti dai membri attuali e applica le disposizioni della riforma unicamente alle future acquisizioni di ulteriori diritti. Non vi è alcun impatto immediato sulle prestazioni pensionistiche correnti. L’impatto si vedrà sulle misure future delle prestazioni pensionistiche, in linea con il metodo dell'accumulazione a una certa data («accrued-to-date»).

17.153 Tuttavia in alcuni casi il datore di lavoro decide di attuare riforme che hanno un impatto sui diritti accumulati fino a quel momento dai membri attuali, ad esempio un aumento generale dell’età pensionabile per tutti i membri. Riforme di questo tipo modificano le consistenze dei diritti pensionistici nell’anno in cui entrano in vigore. Tale impatto deve essere contabilizzato come flusso e può essere molto significativo dato che ha un impatto sui diritti pensionistici attuali e futuri.

17.154 Le variazioni dei diritti pensionistici sono registrate come operazioni nel modo seguente:

a) se i diritti del sistema pensionistico sono inclusi nei conti nazionali standard e il datore di lavoro concorda la modifica delle condizioni dei diritti pensionistici mediante una negoziazione con il lavoratore dipendente interessato, tale modifica viene registrata come operazione nei conti nazionali standard (nella voce contributi sociali figurativi a carico del datore di lavoro);

b) se i diritti del sistema pensionistico non sono registrati nei conti nazionali standard e il datore di lavoro concorda la modifica delle condizioni dei diritti pensionistici mediante una negoziazione con il lavoratore dipendente interessato, tale modifica viene registrata come operazione nella tavola aggiuntiva;

c) nel caso della sicurezza sociale, se le variazioni dei diritti pensionistici vengono concordate dalle autorità parlamentari, esse vengono registrate nella tavola aggiuntiva come se fossero il risultato di una negoziazione.

17.155 Le variazioni dei diritti pensionistici imposte senza preventiva negoziazione sono registrate come altre variazioni di volume delle attività.

17.156 Le variazioni dei diritti accumulati a una certa data derivanti dal servizio precedente sono registrate come trasferimenti in conto capitale.

17.157 La riga 7 riporta l’impatto delle riforme delle strutture del sistema pensionistico sui diritti relativi al servizio precedente.

17.158 Le righe 8 e 9 riportano gli altri flussi quali le rivalutazioni e altre variazioni di volume associate ai sistemi pensionistici di assicurazione sociale. La tavola 17.7 presenta gli altri flussi, suddivisi in rivalutazioni e altre variazioni di volume.

17.159 Le rivalutazioni sono dovute a variazioni delle ipotesi di base dei modelli utilizzati per i calcoli attuariali. Tali ipotesi riguardano il tasso di sconto, il tasso di crescita delle retribuzioni e il tasso di inflazione. Gli effetti dell’esperienza non sono inclusi a meno che non sia possibile individuarli separatamente. È più probabile che le altre variazioni delle stime attuariali vengano registrate come altre variazioni del volume delle attività. Gli effetti delle variazioni di prezzo dovute all’investimento dei diritti vengono registrati come rivalutazioni nel conto di rivalutazione delle attività e delle passività.

17.160 Quando le ipotesi demografiche utilizzate nei calcoli attuariali vengono modificate, sono registrate come altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

Tavola 17.7 —    Altri flussi quali le rivalutazioni e altre variazioni di volume delle attività

Variazioni del tasso di sconto ipotizzato

Variazioni dell’andamento retributivo ipotizzato

Variazioni dell’andamento dei prezzi ipotizzato

Variazioni delle ipotesi demografiche

Altre variazioni

17.161 I servizi finanziari prodotti da tutti i sistemi pensionistici vengono registrati come pagati dai membri del sistema e pertanto i costi dei sistemi pensionistici non vengono registrati come consumi intermedi del datore di lavoro che gestisce il sistema. Di conseguenza, lo schema 17.1 presenta i servizi finanziari separatamente rispetto ai contributi sociali. Tale presentazione dei servizi finanziari significa che gli importi riportati come contributi ricevuti dai lavoratori dipendenti da parte dei loro datori di lavoro sono esattamente equivalenti alla parte di contributi versati dai dipendenti al sistema pensionistico. Inoltre, non è necessario riportare quali componenti dei contributi sociali coprono il compenso del servizio: in un sistema a contribuzione definita saranno i contributi supplementari delle famiglie e in un sistema a prestazione definita saranno i contributi a carico del datore di lavoro o delle famiglie.

Dato che la produzione, consumata dai membri del sistema, viene registrata per tutti i sistemi pensionistici dei datori di lavoro, la riga 11 presenta la produzione per tipo di sistema.

Schema 17.1 —    Diritti pensionistici e loro variazioni image

Lo schema ha carattere puramente illustrativo e le dimensioni dei diversi riquadri non hanno alcun significato.

Ipotesi attuariali

Diritti accumulati a una certa data

17.162 I diritti pensionistici sono misurati nei conti nazionali su base lorda. Per la compilazione dei diritti netti di qualsiasi tipo non si tiene conto delle attività o dei contributi sociali accumulati. Vengono considerati solo i diritti pensionistici dovuti per prestazioni pensionistiche effettive o future.

17.163 Il concetto di passività accumulate a una certa data è pertinente ai fini dei conti nazionali. Esso comprende il valore attuale dei diritti pensionistici derivante da diritti pensionistici già accumulati. Ad esempio copre i diritti pensionistici accumulati dai lavoratori dipendenti in attività, compresi i diritti pensionistici differiti, e i diritti pensionistici residui degli attuali pensionati.

17.164 Come tutti i dati dei conti nazionali, anche questi dati sono misurati a posteriori poiché comprendono solo i valori attuali dei diritti derivanti dai diritti pensionistici accumulati alla data del conto patrimoniale. Il metodo si basa su operazioni ed eventi passati osservabili, quali la partecipazione al sistema pensionistico e i contributi versati. Tuttavia tali misure a posteriori si basano altresì su una serie di ipotesi formulate nel processo di modellizzazione. Vengono effettuate stime della probabilità di morte o di invalidità degli attuali contribuenti prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Le misure rispecchiano inoltre le variazioni future del flusso di pagamenti per effetto di eventuali norme entrate in vigore prima dell’anno per il quale vengono calcolati i diritti pensionistici. Infine, il metodo richiede alcune importanti ipotesi sugli sviluppi futuri, in particolare in relazione al tasso di attualizzazione per i futuri versamenti pensionistici.

Tasso di sconto

17.165 Il tasso di sconto utilizzato per stimare le prestazioni pensionistiche future nel caso di diritti accumulati a una certa data è una delle più importanti ipotesi da formulare nella modellizzazione dei sistemi pensionistici, dato che l’impatto cumulativo su molti decenni può essere notevole. Il tasso di sconto di un determinato metodo può variare nel tempo, il che può portare a rivalutazioni dei conti.

17.166 Il tasso di sconto può essere considerato equivalente al tasso di rendimento a rischio zero sulle attività detenute da un sistema pensionistico. Nel caso di diritti pensionistici da versare in futuro, il tasso di sconto può anche essere visto come il costo del capitale, nel senso che i pagamenti futuri devono essere finanziati dalle amministrazioni pubbliche mediante le fonti abituali:

a) acquisizione netta di passività, quali prestiti e titoli di debito;

b) vendite nette di attività;

c) entrate delle amministrazioni pubbliche.

Il tasso di sconto può essere ricavato da tale costo del finanziamento.

17.167 Il tasso di sconto dovrebbe essere un tasso a rischio zero. Di seguito vengono forniti alcuni criteri per determinare tassi adeguati. Il tasso di sconto sui titoli di Stato e sulle obbligazioni societarie di elevata qualità, ad esempio con rating «AAA», rappresenta un riferimento adeguato. I rendimenti delle obbligazioni societarie di elevata qualità sono utilizzati solo quando i mercati sono ampi. Le obbligazioni devono avere una durata residua equivalente a quella dei diritti pensionistici. Si raccomanda l’uso di un tasso di sconto basato su una scadenza a lungo termine, dove per lungo termine si intende una scadenza di 10 anni o più. La media di diversi anni del tasso di sconto, legata alla lunghezza del ciclo economico, può essere applicata per regolarizzare le serie temporali del tasso di sconto. Le ipotesi sul tasso di sconto devono essere coerenti con quelle sull’andamento futuro delle retribuzioni. Gli Stati membri devono fornire elementi che dimostrino la validità del tasso di sconto utilizzato per i diritti pensionistici alla luce dei vari criteri precedentemente descritti.

17.168 È necessario utilizzare il medesimo tasso di sconto per tutti i sistemi pensionistici gestiti dalle amministrazioni pubbliche (compresi i sistemi pensionistici di sicurezza sociale) a qualsiasi livello di amministrazione, dato che i risultati attesi devono avvicinarsi a rendimenti a rischio zero.

Aumenti retributivi

17.169 Al fine di determinare il livello della pensione, i sistemi pensionistici a prestazione definita applicano spesso una formula alla retribuzione dei membri, che può essere l'ultima retribuzione, una media su un certo periodo di anni o la retribuzione percepita nel corso di tutta la vita lavorativa. Le pensioni finali pagate sono influenzate dall'aumento medio delle retribuzioni dei membri, in particolare mediante promozioni e avanzamenti di carriera.

17.170 È pertanto opportuno valutare quali ipotesi vengono formulate sull'andamento futuro delle retribuzioni. L’andamento ipotizzato delle retribuzioni a lungo termine dovrebbe corrispondere al tasso di sconto osservato. Entrambe le variabili sono, nel lungo termine, interdipendenti.

17.171 Per misurare l’impatto degli aumenti retributivi, i contabili utilizzano due metodi attuariali. Il metodo dell'obbligazione a titolo delle prestazioni accumulate (accrued benefit obligation — ABO) registra solo le prestazioni effettivamente accumulate a una certa data. Rappresenta l’importo che il dipendente potrebbe ricevere se lasciasse l’azienda il giorno dopo e può costituire, ad esempio, la base di valutazione del patrimonio netto di una persona in caso di divorzio.

17.172 Il metodo dell'obbligazione a titolo delle prestazioni previste (projected benefit obligation — PBO) rappresenta una misurazione più prudente del probabile livello finale dei diritti. Per una singola persona, il metodo PBO ipotizza quante promozioni future la persona possa ricevere e calcola di conseguenza la sua ultima retribuzione. Successivamente, se la persona ha di fatto lavorato solo 20 anni dei 40 previsti, l'ultima retribuzione viene dimezzata e i diritti pensionistici della persona vengono calcolati come se tale importo fosse la retribuzione attuale. Mentre nel caso dell'ABO gli incrementi si verificano a ogni promozione, nel caso della PBO gli aumenti sono continui nel tempo. Per la singola persona il valore della PBO è sempre più elevato rispetto a quello dell'ABO fino al momento della pensione, quando quest'ultimo raggiunge il valore della PBO.

17.173 L’impatto degli aumenti delle retribuzioni deve essere rispecchiato nelle operazioni, poiché la concessione di un aumento della retribuzione rappresenta una decisione economica consapevole presa dal datore di lavoro. Inoltre, in linea di principio, i metodi ABO e PBO portano a lungo termine alla registrazione delle medesime operazioni, anche se il calendario di tali operazioni differisce a seconda dell’andamento demografico del sistema.

17.174 Le modifiche delle ipotesi sulle future variazioni delle retribuzioni, effettuate generalmente a distanza di pochi anni in risposta a una revisione generale delle ipotesi si cui si basa la modellizzazione delle pensioni o per effetto di un’importante ristrutturazione del personale, vengono registrate come altri flussi (rivalutazioni).

17.175 Nella pratica si osservano diverse possibili varianti nell’applicazione dei metodi ABO e PBO, a seconda di come vengono trattati gli effetti dei prezzi e delle retribuzioni.

17.176 Un fattore importante è il trattamento delle modalità di indicizzazione delle pensioni nel caso in cui le pensioni da versare aumentino in linea con l'aumento nominale delle retribuzioni dopo il pensionamento.

17.177 Data l’importanza degli effetti delle retribuzioni, si raccomanda di basare la scelta tra il metodo ABO e il metodo PBO sulla formula utilizzata per il calcolo delle prestazioni nel sistema pensionistico. Se la formula comprende implicitamente o esplicitamente un fattore di aumento delle retribuzioni (prima o dopo il pensionamento), va adottato il metodo PBO. In assenza di tale fattore, si adotterà il metodo ABO.

Ipotesi demografiche

17.178 I pagamenti delle pensioni future sono soggetti a effetti demografici, in termini di equilibrio età/sesso dei membri e della loro longevità. Esistono tavole demografiche ormai consolidate per la modellizzazione dei sistemi pensionistici e di assicurazione sulla vita.

17.179 Nel caso dei sistemi pensionistici connessi con l'occupazione, la partecipazione al sistema è ben definita e pertanto i dati dovrebbero essere disponibili. Nel caso dei sistemi di sicurezza sociale, si fa ricorso a dati sulla popolazione in generale nel caso in cui non siano disponibili dati specifici sulla partecipazione alla sicurezza sociale.

17.180 Per quanto riguarda le tavole di longevità, dette anche tavole di mortalità, si preferisce l'uso delle tavole specifiche per sesso e gruppi di lavoratori dipendenti. Se possibile il gruppo di membri che riceve una pensione di invalidità dovrebbe essere oggetto di una modellizzazione che utilizzi ipotesi diverse sulla longevità.

17.181 Le ipotesi sulla longevità dovrebbero includere l’aumento della longevità nel tempo.

17.182 La modellizzazione dei sistemi pensionistici può comportare il ricorso a ipotesi demografiche diverse dalla longevità, per esempio i futuri tassi di fertilità, di partecipazione al lavoro o di immigrazione, nel caso in cui le prestazioni pensionistiche o la formula di indicizzazione siano basate su un «rapporto di dipendenza» o un tipo di approccio simile.

17.183 Quando nell'ambito di un sistema il prepensionamento è neutrale sotto il profilo attuariale, la modellizzazione non ne risente. I prepensionamenti non neutrali sotto il profilo attuariale hanno invece conseguenze e ciò succede frequentemente visto che generalmente vengono applicati tassi d’interesse diversi in caso di prepensionamento. Pertanto, è importante l’adeguata modellizzazione dei comportamenti di prepensionamento, in particolare quando una riforma innalza la futura età pensionabile.




CAPITOLO 18

CONTI DEL RESTO DEL MONDO

INTRODUZIONE

18.01 I conti dei settori istituzionali residenti registrano l'attività economica: produzione, generazione, distribuzione e redistribuzione del reddito, consumi e accumulazione di attività e passività. Tali conti evidenziano le operazioni tra unità residenti, nonché le operazioni tra unità residenti e unità non residenti che costituiscono il resto del mondo.

18.02 Il SEC è un sistema chiuso nel senso che ogni operazione è registrata nei conti contemporaneamente tra gli impieghi e tra le risorse. Ciò consente di compilare una serie coerente e articolata di conti per le unità residenti e di inserire tutte le attività economiche di ciascuna unità istituzionale nella sequenza dei conti. Lo stesso non avviene per le unità non residenti, che possono essere osservate soltanto in caso di loro interazione con le unità residenti dell'economia oggetto di misurazione. Pertanto sono registrate soltanto le loro operazioni con unità residenti. Ciò avviene tramite la creazione di un settore denominato «Resto del mondo» e mediante la compilazione di una speciale serie di conti, le cui registrazioni sono limitate alle operazioni delle unità non residenti con le unità residenti.

18.03 La sequenza dei conti per il settore del resto del mondo è la seguente:

a) conto del resto del mondo dei beni e dei servizi (V.I), relativo alle importazioni e alle esportazioni di beni e di servizi;

b) conto del resto del mondo dei redditi primari e dei redditi secondari (V.II), comprendente i redditi da lavoro dipendente, i redditi da capitale e da investimenti e i trasferimenti correnti quali i trasferimenti personali (comprese le rimesse dei lavoratori) e gli aiuti internazionali;

c) conti dell'accumulazione del resto del mondo (V.III), comprendenti:

1) il conto del capitale (V.III.1), che evidenzia i trasferimenti in conto capitale e le acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte;

2) il conto finanziario (V.III.2), che evidenzia le operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie;

3) il conto delle variazioni di volume delle attività e delle passività (V.III.3.1), che evidenzia le confische senza indennizzo ecc.;

4) il conto della rivalutazione delle attività e delle passività (V.III.3.2), che evidenzia i guadagni e le perdite nominali in conto capitale;

d) conto delle attività e delle passività del resto del mondo (V.IV), che presenta i conti patrimoniali di apertura e di chiusura e le variazioni di valore di tali attività e passività tra il conto patrimoniale di apertura e il conto patrimoniale di chiusura.

La sequenza completa dei conti è presentata nel capitolo 8 e la numerazione indicata qui sopra tra parentesi si riferisce alla numerazione dei conti contenuta in tale capitolo.

18.04 Poiché i conti sono compilati nell'ottica del settore del resto del mondo, nel conto del resto del mondo dei beni e dei servizi le importazioni nell'economia nazionale figurano tra le risorse e le esportazioni dall'economia nazionale tra gli impieghi. Un'analoga inversione è operata in tutti i conti del resto del mondo. Un saldo positivo indica un'eccedenza per il resto del mondo e un disavanzo per il totale dell'economia nazionale. Analogamente, un saldo negativo evidenzia un disavanzo per il resto del mondo e un'eccedenza per l'economia nazionale. Un'attività finanziaria detenuta dal resto del mondo rappresenta una passività per l'economia nazionale e una passività del resto del mondo costituisce un'attività per l'economia nazionale.

18.05 Il quadro standard di riferimento per le statistiche relative alle operazioni e alle posizioni tra una economia e il resto del mondo è illustrato nel manuale Balance of Payments and International Investment Position Manual 2008 (sesta edizione) (BPM6) ( 28 ). Tale manuale è armonizzato con il Sistema dei conti nazionali 2008, ma registra le interazioni tra l'economia nazionale e il resto del mondo in una serie di conti e di conti patrimoniali che presentano le informazioni in maniera differente. Nel presente capitolo sono illustrati i conti del settore del resto del mondo del SEC 2010, nonché le relazioni tra tali conti e i conti internazionali secondo il BPM6.

TERRITORIO ECONOMICO

18.06 Il concetto di territorio economico più comunemente utilizzato è quello della zona sotto l'effettivo controllo economico di una unica amministrazione pubblica. Ai fini dell'analisi e della politica macroeconomica possono rivestire interesse altre entità, quali le unioni economiche o monetarie, le regioni o il mondo nel suo insieme. La definizione completa è fornita nel capitolo 2 (paragrafi 2.04-2.06).

18.07 Per determinare se un'entità sia residente in un dato territorio economico si deve stabilire:

1) se l'entità risponde ai criteri per essere considerata un'unità istituzionale e, in caso affermativo;

2) se l'entità soddisfa anche i criteri stabiliti nel capitolo 2 relativi alla definizione di «residenza».

Residenza

18.08 Il luogo di residenza di ciascuna unità istituzionale è il territorio economico al quale essa è più strettamente legata, indicato come il suo centro di interesse economico prevalente. I concetti coincidono nel SEC, nell'SCN 2008 e nel BPM6. L'introduzione dell'espressione «centro di interesse economico prevalente» non significa che le entità che effettuano operazioni considerevoli in due o più territori non necessitino più di essere frazionate (cfr. paragrafo 18.12) o che le unità istituzionali senza alcuna presenza fisica significativa possano essere ignorate (cfr. paragrafi 18.10 e 18.15). Il concetto di residenza è descritto dettagliatamente nel capitolo 2, sia in termini generali, sia più in particolare nel caso delle famiglie, delle imprese e di altre entità.

UNITÀ ISTITUZIONALI

18.09 Il concetto di «unità istituzionale» è identico nel SEC, nell'SCN 2008 e nel BPM6. La definizione generale è contenuta nel capitolo 2, ai paragrafi 2.12-2.16. Poiché l'attenzione è rivolta all'economia nazionale, trattamenti specifici sono previsti per le unità le cui attività travalicano i confini nazionali. In alcuni casi le entità giuridiche sono fuse in un'unica unità istituzionale se sono residenti nella stessa economia, mentre ciò non avviene se sono residenti in economie differenti. Analogamente, un'unica entità giuridica può essere frazionata se effettua importanti operazioni in due o più economie. A seguito di tali trattamenti, la residenza delle unità così ottenute risulta meglio definita e il concetto di territorio economico ne esce rafforzato.

18.10 Le società e le amministrazioni pubbliche fanno ricorso alle società veicolo (SPE) per raccogliere fondi. Allorché la società veicolo è residente nella stessa economia della società madre, il suo trattamento è semplice: la società veicolo non presenta normalmente nessuna delle caratteristiche per poter essere considerata un'entità distinta rispetto alla società madre e le attività da essa detenute e le passività da essa assunte figurano nei conti della società madre. Nel caso in cui la società veicolo non sia residente, i criteri di residenza previsti per il settore del resto del mondo impongono la creazione di un'entità distinta. In questo caso le attività detenute e le passività assunte dalla società veicolo figurano nel settore del resto del mondo e non nel settore dell'economia nazionale. Il trattamento da riservare alle società veicolo non residenti appartenenti alle amministrazioni pubbliche è definito nel paragrafo 2.14.

18.11 I componenti di una famiglia devono essere tutti residenti nella stessa economia. Se una persona risiede in un'economia diversa da quella degli altri componenti della sua famiglia, non è più considerata componente di quella famiglia, anche se può detenere attività in comune con essa o condividere redditi e spese.

LE FILIALI NEI CONTI INTERNAZIONALI DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

18.12 Una filiale è un'impresa non costituita in società appartenente a una unità non residente, denominata società madre. La filiale è considerata residente e trattata come una quasi-società nel territorio in cui è ubicata. Affinché le filiali siano riconosciute come unità istituzionali distinte è necessario disporre di indicazioni su operazioni consistenti che possono essere disgiunte dal resto dell'entità. Una filiale è individuata nei seguenti casi:

a) se dispone di una serie completa di conti, compreso un bilancio; o

b) se è possibile e significativo, sotto il profilo sia economico sia giuridico, procedere, se necessario, alla compilazione di tali conti. La tenuta di registrazioni distinte è indice dell'esistenza di un'unità effettiva e facilita l'elaborazione di statistiche.

Inoltre, sono normalmente presenti uno o più dei seguenti elementi:

a) la filiale esercita o intende esercitare attività di produzione su una scala significativa in un territorio diverso da quello della sua holding operativa, per un anno o più:

i) se il processo di produzione richiede una presenza fisica, le operazioni dovrebbero essere fisicamente ubicate in tale territorio;

ii) se la produzione non richiede una presenza fisica, come accade talvolta nel caso dei servizi bancari, dei servizi di assicurazione, di altri servizi finanziari, della proprietà di brevetti, marchi o copyright, del merchanting e della «fabbricazione virtuale», le attività dovrebbero essere riconosciute come esercitate sul territorio in virtù della registrazione o del domicilio giuridico di queste operazioni in tale territorio;

b) anche nel caso in cui le sia accordata l'esenzione da imposta, la filiale è riconosciuta come assoggettata all'eventuale regime di tassazione del reddito dell'economia in cui è ubicata.

18.13 L'individuazione delle filiali presenta implicazioni per la rilevazione statistica sia della società madre sia della filiale. Le operazioni della filiale sono escluse da quelle dell'unità istituzionale della sua holding operativa e la distinzione tra società madre e filiale deve essere operata in modo coerente in entrambe le economie in questione. È possibile individuare una filiale nel caso dei progetti di costruzione o di operazioni mobili come i trasporti, la pesca o la consulenza. Tuttavia, se non sono sufficientemente rilevanti da permettere l'individuazione di una filiale, le operazioni sono considerate esportazioni di beni o di servizi della holding operativa.

18.14 In alcuni casi, le operazioni preliminari connesse a un futuro progetto di investimento diretto prima della costituzione di una società sono una prova sufficiente della residenza e consentono l'individuazione di una quasi-società. Ad esempio, le spese giuridiche e per licenze in relazione a un progetto sono registrate come sostenute da una quasi-società e rientrano nei flussi di investimenti diretti in tale unità, anziché rispettivamente come esportazione di servizi alla holding operativa o cessione di licenze a non residenti.

UNITÀ RESIDENTI FITTIZIE

18.15 Nel caso in cui i terreni ubicati in un territorio siano di proprietà di una entità non residente, si considera a fini statistici che il proprietario dei terreni sia un'unità fittizia che viene trattata come residente. Il trattamento che equipara un'unità fittizia ad una residente si applica anche ai connessi edifici e alle connesse strutture e agli altri miglioramenti di tali terreni, all'affitto dei terreni per lunghi periodi e alla proprietà di risorse naturali diverse dai terreni. In conseguenza di tale trattamento, il non residente è proprietario dell'unità residente fittizia, anziché direttamente dei terreni. In tal modo i terreni e le altre risorse naturali restano sempre attività dell'economia in cui sono ubicati, mentre viene creata una passività sotto forma di una partecipazione di non residenti. L'unità residente fittizia normalmente eroga servizi al suo proprietario, ad esempio servizi di alloggio nel caso delle case di vacanza.

18.16 In generale un'unità non residente stipula un contratto di locazione a lungo termine di un bene immobile, come un edificio, se intende avviare una produzione nell'economia in cui l'immobile è ubicato. Se, per qualunque motivo, alla locazione non è associata alcuna attività di produzione, anche in questo caso viene creata un'unità residente fittizia per tale locazione. Pertanto l'unità non residente è considerata come proprietaria dell'unità residente fittizia e non dell'edificio, che resta di proprietà dell'economia in cui è ubicato.

IMPRESE MULTITERRITORIALI

18.17 Alcune imprese esercitano una attività senza soluzione di continuità in più territori economici. Normalmente si tratta di attività transfrontaliere, come la gestione di linee aeree o di navigazione, di impianti idroelettrici sui fiumi di confine, di condotte, ponti, tunnel e cavi sottomarini. Occorre quindi individuare filiali distinte, salvo che l'entità non sia gestita come singola unità, senza conti separati o senza autonomia decisionale per ogni territorio in cui opera. In questo caso, poiché nei conti nazionali l'attenzione è focalizzata sui dati di ciascuna economia nazionale, è necessario ripartire le operazioni tra le economie sulla base di un appropriato indicatore specifico dell'impresa, in proporzione alle operazioni svolte in ciascun territorio. Una siffatta ripartizione può essere adottata anche nel caso delle imprese operanti in zone soggette all'amministrazione congiunta di due o più amministrazioni pubbliche.

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

18.18 Ai fini della compilazione dei conti dell'Unione europea, il settore resto del mondo (S.2) è suddiviso come segue:

a) Stati membri, istituzioni e organi dell'Unione europea (S.21):

1) Stati membri dell'Unione europea (S.211):

i) Stati membri della zona euro (S.2111);

ii) Stati membri non aderenti all'euro (S.2112);

2) istituzioni e organi dell'Unione europea (S.212):

i) Banca centrale europea (BCE) (S.2121);

ii) istituzioni e organi dell'Unione europea, esclusa la BCE (S.2122);

b) paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea (S.22).

18.19 Ai fini della compilazione dei conti della zona euro, i sottosettori di cui sopra possono essere raggruppati come segue:

Stati membri della zona euro e Banca centrale europea

(S.2I = S.2111 + S.2121)

Paesi e organizzazioni internazionali non residenti nella zona euro

(S.2X = S.2112 + S.2122 + S.22)

Per una descrizione dei conti europei si rinvia al capitolo 19.

CONTI INTERNAZIONALI DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

18.20 I conti nazionali differiscono dai conti internazionali descritti nel BPM6. I conti internazionali presentano le operazioni tra un'economia interna e le economie straniere nell'ottica dell'economia interna. Le importazioni figurano pertanto tra gli impieghi (come debito) e le esportazioni tra le risorse (come credito).

Un'esemplificazione sintetica dei conti internazionali quali sono presentati nel BPM6 è fornita nella tavola 18.1.

18.21 Una seconda importante differenza tra i conti internazionali della bilancia dei pagamenti e i conti del settore del resto del mondo nel SEC è costituita dal ricorso nei conti internazionali a rubriche funzionali, anziché a strumenti come nelle classificazioni delle operazioni finanziarie nel SEC. La questione è ulteriormente discussa nei paragrafi 18.57 e 18.58.

SALDI CONTABILI NEI CONTI CORRENTI DEI CONTI INTERNAZIONALI

18.22 La struttura dei saldi contabili della bilancia dei pagamenti è leggermente diversa da quella dei conti nazionali dato che ciascun conto dei conti internazionali presenta, oltre a un proprio saldo, anche un saldo da riportare nel conto successivo. Ad esempio, il conto dei redditi primari ha una sua voce a saldo (saldo dei redditi primari) e un saldo cumulativo (saldo dei beni, dei servizi e dei redditi primari). Il saldo del resto del mondo dei redditi primari corrisponde al saldo dei redditi primari ed è la voce che va ad alimentare l'RNL. Il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo corrisponde al risparmio del resto del mondo nei confronti dell'economia interna. I saldi contabili della struttura dei conti del BPM6 sono presentati nella tavola 18.1.



Tavola 18.1 —  Conti dei flussi internazionali della bilancia dei pagamenti

Bilancia dei pagamenti

Conti delle operazioni correnti

Crediti

Debiti

Saldo

Conto dei beni e dei servizi

Beni

462

392

70

Servizi

78

107

– 29

Beni e servizi

540

499

41

Conto dei redditi primari

Redditi da lavoro dipendente

6

2

 

Interessi

13

21

 

Utili distribuiti dalle società

36

17

 

Utili reinvestiti

14

0

 

Redditi primari

69

40

29

Beni, servizi e redditi primari

609

539

70

Conto dei redditi secondari

Crediti

Debiti

Saldo

Imposte sul reddito e sul patrimonio

1

0

 

Premi netti di assicurazione contro i danni

2

11

 

Indennizzi di assicurazione contro i danni

12

3

 

Trasferimenti internazionali correnti

1

31

 

Trasferimenti correnti diversi

1

10

 

Redditi secondari

17

55

– 38

Saldo delle operazioni correnti

 

 

32

Conto del capitale

Acquisizioni/cessioni di attività non prodotte

0

 

 

Trasferimenti in conto capitale

1

– 4

 

Saldo del conto capitale

 

 

– 3

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

 

 

29

Conto finanziario (per rubrica funzionale)

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività

Saldo

Investimenti diretti

– 4

8

 

Investimenti di portafoglio

17

7

 

Strumenti finanziari derivati, ecc.

3

0

 

Altri investimenti

42

22

 

Riserve

8

 

Totale delle variazioni delle attività/passività

66

37

 

Accreditamento (+)/indebitamento (–) (conto finanziario)

 

 

29

Errori ed omissioni netti

 

 

0

CONTI DEL SETTORE DEL RESTO DEL MONDO E LORO RELAZIONE CON I CONTI INTERNAZIONALI DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

18.23 Il conto dei beni e dei servizi comprende soltanto le importazioni e le esportazioni di beni e di servizi in quanto queste sono le uniche operazioni su beni e servizi con una dimensione transnazionale. La registrazione di beni e di servizi è effettuata soltanto allorché vi è un trasferimento di proprietà economica da un'unità situata in un'economia a una unità in un'altra economia. Sebbene a un trasferimento di proprietà si accompagni normalmente un movimento fisico di beni, non sempre è così. Nel caso del merchanting, infatti, il trasferimento di proprietà delle merci può avvenire senza alcun loro movimento fino alla loro rivendita a un terzo.

Le tavole 18.2 e 18.3 mostrano come una registrazione di redditi primari e di redditi secondari è registrata nel SEC e nel BPM6.



Tavola 18.2 —  Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi (SEC V.1)

Impieghi

Risorse

P.6

Esportazioni di beni e servizi

540

P.7

Importazioni di beni e servizi

499

P.61

Esportazioni di beni

462

P.71

Importazioni di beni

392

P.62

Esportazioni di servizi

78

P.72

Importazioni di servizi

107

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

– 41

 

 

 



Tavola 18.3 —  Conto dei beni e dei servizi del BPM6

Conto delle operazioni correnti

Crediti

Debiti

Saldo

Conto dei beni e dei servizi

Beni

462

392

70

Servizi

78

107

– 29

Beni e servizi

540

499

41

18.24 I movimenti fisici di merci da un'economia a un'altra senza trasferimento di proprietà economica non rientrano tra le importazioni e le esportazioni. Pertanto i beni che escono dal paese per essere sottoposti a lavorazione o che vi rientrano dopo la lavorazione non figurano come esportazioni e importazioni di beni: solo il compenso concordato per la lavorazione figura come servizio.

18.25 La bilancia dei pagamenti mette in rilievo la distinzione tra beni e servizi. Tale distinzione rispecchia non solo interessi divergenti delle politiche perseguite, in quanto vigono trattati internazionali differenti per le merci e per i servizi, ma anche la problematica della diversa disponibilità dei dati, in quanto i dati sui beni sono normalmente ottenuti da fonti doganali, mentre i dati sui servizi provengono normalmente da indagini o registrazioni dei pagamenti.

18.26 La principale fonte di dati per le merci è costituita dalle statistiche sul commercio internazionale di beni (International Merchandise Trade Statistics — IMTS). Le norme internazionali sono contenute nella pubblicazione «International Merchandise Trade Statistics: Concepts and Definitions» ( 29 ) (Rev. 2) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Il BPM6 individua alcune possibili cause delle differenze tra i valori delle merci registrati nelle statistiche del commercio estero e nella bilancia dei pagamenti e raccomanda la compilazione di una tavola standard di concordanza per aiutare gli utilizzatori a comprendere tali differenze. Una delle principali cause delle discordanze è costituita dal fatto che per le IMTS si utilizza una valutazione di tipo CIF (costo, assicurazione e nolo) per le importazioni, mentre per la bilancia dei pagamenti si utilizza una valutazione uniforme FOB (franco a bordo, ossia il valore alla frontiera doganale dell'economia esportatrice) sia per le importazioni che per le esportazioni. È necessario pertanto sottrarre i costi di assicurazione e nolo sostenuti tra la frontiera doganale dell'esportatore e la frontiera doganale dell'importatore. A causa delle discordanze tra la valutazione di tipo FOB e gli effettivi accordi contrattuali, è necessario riattribuire alcune spese di assicurazione e nolo.

I principi di valutazione sono identici nel SEC e nella bilancia dei pagamenti. La valutazione FOB va pertanto utilizzata per la registrazione delle esportazioni e delle importazioni di beni (cfr. paragrafo 18.32).

18.27 Il principio del trasferimento di proprietà utilizzato per la bilancia dei pagamenti implica che il momento di registrazione delle merci è coerente con i corrispondenti flussi finanziari. Nel BPM6 non sono più previste eccezioni al principio del trasferimento di proprietà. Per contro le IMTS seguono la tempistica delle attività doganali. Se tale cronologia costituisce spesso un'approssimazione accettabile, in alcuni casi possono rendersi necessarie rettifiche, come per i beni consegnati in conto deposito. Nel caso dei beni inviati all'estero per subire una lavorazione senza trasferimento di proprietà, i valori dei movimenti dei beni sono inclusi nelle IMTS ma, poiché il trasferimento di proprietà costituisce il criterio principale per la bilancia dei pagamenti, quest'ultima presenta soltanto gli oneri connessi ai «servizi di fabbricazione utilizzando input fisici di proprietà di terzi»; è raccomandata tuttavia l'indicazione dei valori dei movimenti delle merci come voce supplementare, allo scopo di aiutare a comprendere la natura di tali contratti di lavorazione. Per ulteriori indicazioni sulla contabilizzazione dei contratti di lavorazione si rinvia a una successiva sezione del presente capitolo. Possono essere necessarie ulteriori rettifiche delle IMTS per conformare le stime al principio del trasferimento di proprietà economica dei beni, in generale o in conseguenza della particolare copertura di ciascun paese. Ne sono un esempio il merchanting, l'oro non monetario, i beni che entrano nel territorio o lo lasciano illegalmente e le provviste di bordo.

18.28 Le riesportazioni sono costituite da beni di provenienza estera (beni prodotti in altre economie e precedentemente importati con trasferimento di proprietà economica) che sono esportati senza una sostanziale trasformazione rispetto allo stato in cui si trovavano al momento dell'importazione. Poiché non sono prodotti nell'economia in questione, i beni riesportati presentano un legame meno intenso con l'economia rispetto ad altre esportazioni. Le economie che costituiscono importanti snodi di smistamento di merci e in cui sono insediati commercianti all'ingrosso presentano spesso alti valori di riesportazioni. Queste ultime gonfiano i dati sia delle importazioni sia delle esportazioni e, quando le attività di riesportazione sono rilevanti, aumentano anche le quote delle importazioni e delle esportazioni in rapporto agli aggregati economici. Risulta pertanto utile presentare separatamente le riesportazioni. I beni importati e in attesa di essere riesportati sono registrati nelle scorte del proprietario economico residente.

Si ha commercio di transito allorché i beni, nel loro viaggio verso la destinazione finale, attraversano un paese. Tali beni sono generalmente esclusi dalle statistiche del commercio estero, dalle statistiche della bilancia dei pagamenti e dai conti nazionali del paese attraversato.

Nel commercio di quasi transito i beni sono importati in un paese, sdoganati per la libera circolazione nell'UE e successivamente trasferiti verso un paese terzo all'interno dell'UE. L'entità che interviene nello sdoganamento normalmente non costituisce una unità istituzionale quale è definita nel capitolo 2 e pertanto non acquista la proprietà dei beni. In questo caso le importazioni figurano nei conti nazionali come importazioni dirette verso la destinazione finale, come nel caso del commercio di semplice transito. Il valore appropriato è quello registrato allorché i beni entrano nel paese di destinazione finale.

18.29 I beni sono presentati a un livello aggregato nella bilancia dei pagamenti. Articolazioni più dettagliate del prodotto possono essere ottenute a partire dai dati delle IMTS.

18.30 Nella bilancia dei pagamenti sono forniti dati dettagliati per le seguenti dodici componenti standard dei servizi:

a) servizi di fabbricazione prestati utilizzando input fisici di proprietà di terzi;

b) servizi di manutenzione e di riparazione n.c.a.;

c) trasporti;

d) viaggi;

e) costruzioni;

f) servizi di assicurazione e di pensione;

g) servizi finanziari;

h) oneri per l'utilizzo della proprietà intellettuale n.c.a.;

i) servizi di telecomunicazioni, informatici e di informazione;

j) altri servizi alle imprese;

k) servizi personali, culturali e ricreativi;

l) beni e servizi delle amministrazioni pubbliche n.c.a.

18.31 Tre delle componenti standard della bilancia dei pagamenti sopra indicate sono basate sugli operatori, ossia si riferiscono all'acquirente o al fornitore anziché al prodotto stesso. Tali componenti rientrano nelle categorie dei viaggi, delle costruzioni e dei beni e dei servizi delle amministrazioni pubbliche n.c.a.:

a) nei viaggi rientrano tutti i beni e i servizi acquistati nel corso di visite da non residenti per loro uso personale o per altri. Nei viaggi rientrano i beni, i servizi di trasporto locale, l'alloggio, i pasti e altri servizi;

b) nelle costruzioni figura il valore totale dei prodotti consegnati dal costruttore, compresi tutti i materiali di provenienza locale e pertanto non registrati nelle importazioni e nelle esportazioni di beni;

c) i beni e i servizi delle amministrazioni pubbliche n.c.a. comprendono una vasta serie di articoli che non possono essere attribuiti a rubriche più specifiche.

Accanto a queste tre componenti riferite agli operatori, le altre componenti sono basate sui prodotti e sono determinate a partire da classi più dettagliate della ►M1  CPA ◄ . Ulteriori norme sugli scambi di servizi figurano nel manuale delle statistiche sugli scambi internazionali di servizi ( 30 ) (MSITS), armonizzate con i conti internazionali.

Valutazione

18.32 Il SEC e i conti internazionali utilizzano gli stessi principi di valutazione. In entrambi i casi si fa ricorso ai valori di mercato, salvo utilizzare i valori nominali per alcune voci in situazioni in cui i prezzi di mercato non sono osservabili. Nei conti internazionali la valutazione delle esportazioni e delle importazioni di beni costituisce un caso speciale in cui si utilizza un criterio di valutazione uniforme, segnatamente il valore alla frontiera doganale dell'economia esportatrice, ossia la valutazione di tipo FOB (franco a bordo). Tale trattamento permette una valutazione coerente tra l'importatore e l'esportatore e costituisce una base uniforme di misurazione in quei casi in cui le parti possono scegliere un ampio ventaglio di condizioni contrattuali differenti, dalla clausola «franco fabbrica» (in cui tutte le spese di trasporto e di assicurazione sono a carico dell'importatore) fino alla clausola «reso sdoganato» (in cui tutte le spese di trasporto, di assicurazione e i dazi di importazione sono a carico dell'esportatore).

Beni in conto lavorazione

18.33 Il SEC 2010 presenta una fondamentale differenza rispetto al SEC 95 per quanto riguarda il trattamento dei beni inviati all'estero per subire una lavorazione senza trasferimento di proprietà. Nel SEC 95 tali beni erano registrati come esportazioni al momento della spedizione all'estero e quindi come importazioni al loro rientro, a un valore più elevato in conseguenza della lavorazione subita. Tale metodo, designato come registrazione lorda, imputava effettivamente un trasferimento di proprietà, cosicché i dati del commercio internazionale rappresentavano una stima del valore dei beni oggetto di scambio. L'SCN 2008, il BPM6 e il SEC 2010 non imputano un trasferimento di proprietà, bensì ricorrono a una sola registrazione: una importazione del servizio di lavorazione effettuato, ovvero una esportazione del servizio per il paese in cui avviene la lavorazione. Una siffatta contabilizzazione, più coerente con i dati istituzionali e con le connesse operazioni finanziarie, fa insorgere tuttavia un'incongruenza con le statistiche del commercio internazionale di beni (IMTS). Le IMTS presentano il valore lordo delle esportazioni delle merci che escono dal paese per essere sottoposte a lavorazione e delle importazioni delle merci che ritornano nel paese dopo avere subito la lavorazione.

18.34 Per evitare tale incoerenza nei conti nazionali, si può registrare il valore dei beni esportati, accanto a quello dei beni importati, in voci supplementari i cui valori sono quelli contabilizzati nelle IMTS. Ciò permette di ricavare il servizio di lavorazione netto quale differenza tra il valore dei beni esportati dopo aver subito la lavorazione e il valore dei beni importati per essere sottoposti a lavorazione. È questo servizio che è registrato nei conti nazionali. Pertanto, per il paese che invia beni all'estero a scopo di lavorazione, le esportazioni sono registrate accanto ai beni sottoposti a lavorazione importati, nella forma di voci supplementari nel conto del resto del mondo dei beni e dei servizi. Questo permette di riconciliare le registrazioni nelle IMTS con il valore dei servizi netti importati che riflettono i costi di lavorazione.

18.35 Un esempio in merito al trattamento nelle tavole delle risorse e degli impieghi dei beni inviati all'estero per subire una lavorazione può chiarire meglio la modifica introdotta. Si ipotizzi il caso di una società conserviera che provvede alla raccolta e alla trasformazione di ortaggi, ma che esternalizza l'operazione del loro effettivo inscatolamento a una filiale estera di cui è proprietaria al 100 % e che, dopo aver ricevuto il prodotto inscatolato, lo vende sul mercato.

18.36 Nella tavola 18.4, concernente il trattamento secondo il SEC 95 dei beni in conto lavorazione all'estero, le importazioni e le esportazioni coincidono con le registrazioni nelle statistiche del commercio internazionale di beni (IMTS). Le esportazioni di merci alla filiale estera che provvede all'inscatolamento ammontano a 50 e i prodotti inscatolati rientrano come importazioni per un valore di 90.



Tavola 18.4 —  Trattamento secondo il SEC 95 dei beni in conto lavorazione all'estero

 

Acquisti

Domanda finale

Totale

Vendite

Fabbricazione di prodotti alimentari

Spese delle famiglie

Esportazioni

 

Prodotti alimentari

 

90

50

140

 

 

 

 

 

Importazioni di prodotti alimentari inscatolati

90

 

 

90

Valore aggiunto

50

 

PIL(E) =

50

Totale della produzione

140

 

 

 



Tavola 18.5 —  Trattamento secondo il SEC 2010 dei beni in conto lavorazione all'estero

 

Acquisti

Domanda finale

Totale

Vendite

Fabbricazione di prodotti alimentari

Spese delle famiglie

Esportazioni

 

Prodotti alimentari

 

90

0

90

 

 

 

 

 

Importazioni di servizi di inscatolamento

40

 

 

40

Valore aggiunto

50

 

PIL(E) =

50

Totale della produzione

90

 

 

 

18.37 La tavola 18.5 presenta il trattamento su base netta riservato dal SEC 2010 ai beni in conto lavorazione: in essa figurano soltanto gli scambi di servizi che non coincidono pertanto con i movimenti di beni registrati nelle IMTS. La posizione netta, pari alla differenza tra esportazioni e importazioni, figura nei conti internazionali della bilancia dei pagamenti e nei corrispondenti conti del settore del resto del mondo. Il BPM6 raccomanda, allorché è noto che le importazioni e le esportazioni nelle statistiche IMTS riflettono una situazione in cui non si ha trasferimento di proprietà, di registrarle una accanto all'altra nei dati della bilancia dei pagamenti, in modo da permettere il calcolo immediato dell'elemento «servizi». Pertanto, nel caso dell'industria conserviera, gli ortaggi spediti all'estero per essere inscatolati figurerebbero come un'esportazione di 50 e i prodotti inscatolati reimportati apparirebbero come un'importazione di valore 90. Tali dati possono essere posti uno accanto all'altro nelle statistiche dei conti internazionali come voci supplementari, registrando le esportazioni come importazioni negative e permettendo pertanto di ricavare le importazioni nette di servizi di inscatolamento per un valore di 40.

La registrazione di questo esempio secondo il BPM6 è presentata nella tavola 18.6.



Tavola 18.6 —  Registrazione della lavorazione secondo il BPM6

Conto delle operazioni correnti

Crediti

Debiti

Saldo

Conto dei beni e dei servizi

 

 

– 40

Servizi (componenti standard)

 

 

 

«Servizi di fabbricazione utilizzando input fisici di proprietà di terzi»

 

40

– 40

 

 

 

 

Voci supplementari

 

 

 

Beni in conto lavorazione all'estero

50

90

– 40

Merchanting

18.38 Il merchanting è definito come l'acquisto da parte di un residente (dell'economia dichiarante) da un non residente di beni che sono successivamente rivenduti a un altro non residente, senza che tali beni siano presenti fisicamente nell'economia dichiarante. Il merchanting riguarda in particolare le operazioni relative a beni il cui possesso fisico da parte del proprietario non è necessario ai fini della realizzazione dell'operazione. Questi e altri chiarimenti relativi al merchanting ricalcano le indicazioni contenute nei paragrafi del BPM6 ad esso relativi (paragrafi da 10.41 a10.48).

18.39 Le disposizioni in tema di merchanting valgono per il commercio all'ingrosso e al dettaglio. Possono valere anche nel caso di mediazione di merci e per la gestione e il finanziamento dell'intero processo produttivo. Ad esempio, un'impresa può appaltare l'assemblaggio di un prodotto a una o più imprese in modo tale che i beni siano acquistati dall'impresa e rivenduti senza entrare nel territorio del proprietario. Se la forma fisica dei beni subisce una modifica nel periodo in cui essi sono posseduti per effetto dei servizi di fabbricazione prestati da altre entità, le operazioni sui beni rientrano nelle operazioni inerenti alle merci in generale anziché essere registrate come merchanting. Nei casi in cui la forma dei beni non subisce modifiche, i beni sono inclusi nel merchanting e il loro prezzo di vendita riflette i ridotti costi di trasformazione nonché i margini del commercio all'ingrosso. In quei casi in cui il merchanting comprende anche l'organizzazione dell'intero processo di fabbricazione, il prezzo di vendita può comprendere elementi quali la remunerazione di attività di progettazione, di gestione, di messa a disposizione di brevetti e di altro know how, di marketing e di finanziamento. In particolare nel caso dei prodotti ad alto contenuto tecnologico, l'entità di tali elementi non fisici può risultare elevata rispetto al valore dei materiali e dell'assemblaggio.

18.40 I beni oggetto di merchanting sono registrati nei conti del proprietario nello stesso modo di tutti gli altri beni di sua proprietà. Essi sono tuttavia contabilizzati in dettaglio nelle statistiche dei conti internazionali della sua economia perché rivestono un particolare interesse e non sono coperti dal sistema doganale di quell'economia.

Trattamento del merchanting:

a) l'acquisizione di beni figura come esportazione negativa di tali beni dell'economia dell'operatore di merchanting;

b) la vendita di beni figura tra i beni venduti nel quadro di operazioni di merchanting come esportazione positiva dell'economia dell'operatore di merchanting;

c) la differenza tra vendite e acquisti dei beni figura alla voce «esportazioni nette di beni oggetto di merchanting»; in tale voce sono compresi i margini dell'operatore, i guadagni e le perdite in conto capitale e le variazioni delle scorte dei beni; per effetto delle perdite o degli incrementi delle scorte, in alcuni casi le esportazioni nette di beni oggetto di merchanting possono essere negative;

d) le registrazioni delle operazioni di merchanting sono valutate ai prezzi delle operazioni concordati dalle parti e non su base FOB.

18.41 I beni oggetto di merchanting appaiono soltanto come esportazioni nei conti dell'economia degli operatori di merchanting. Nelle economie importatrici e esportatrici delle controparti, le vendite a titolo di esportazioni verso gli operatori di merchanting e gli acquisti a titolo di importazioni dagli stessi operatori sono inclusi tra le merci in generale.

18.42 Le attività di commercio al dettaglio, di commercio all'ingrosso, di mediazione di merci e di gestione del processo produttivo possono essere esercitate anche con riferimento a merci presenti nell'economia del proprietario, nel qual caso esse sono registrate come merci in generale anziché come beni oggetto di merchanting. In quei casi in cui i beni non entrano ed escono attraverso l'economia del proprietario, ma la loro forma fisica è modificata perché sono trasformati in un'altra economia, le operazioni internazionali sono registrate tra le merci in generale anziché come merchanting (i costi di lavorazione sono contabilizzati come un servizio di fabbricazione gravante sul proprietario).

18.43 Allorché i beni sono venduti a un residente nella stessa economia dell'operatore di merchanting, l'operazione non si configura come merchanting. Di conseguenza l'acquisto di beni è registrato come importazione di merci in generale nell'economia. Se il soggetto che ha acquistato beni da un operatore di merchanting nella stessa economia successivamente li rivende a un residente in un'altra economia, a prescindere che i beni entrino nell'economia dell'operatore di merchanting, le vendite di beni sono registrate come esportazione di merci in generale dall'economia dell'operatore. Sebbene questa situazione sia molto simile a un caso di merchanting, la definizione di merchanting fornita al paragrafo 18.38 non risulta soddisfatta; inoltre è poco pratico per il primo operatore registrare gli acquisti come merchanting perché può non sapere se il secondo operatore porterà o meno i beni nell'economia.

Importazioni ed esportazioni di SIFIM

18.44 Gli interessi effettivi su prestiti concessi e ottenuti comprendono un elemento di reddito e un compenso del servizio. Gli istituti di credito offrono ai loro depositanti tassi di interesse che sono inferiori a quelli pagati dai soggetti che contraggono prestiti presso di loro. I conseguenti margini di interesse sono utilizzati dalle società finanziarie per coprire i propri costi e realizzare un utile di gestione. I margini di interesse rappresentano un'alternativa all'addebito esplicito ai clienti di competenze per l'erogazione di servizi finanziari. Il SEC dispone l'imputazione di un compenso del servizio per tali «servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati» (SIFIM). Il concetto di SIFIM e le disposizioni per la stima del valore dei SIFIM sono illustrati nel capitolo 14.

18.45 Le istituzioni finanziarie che addebitano implicitamente SIFIM non sono necessariamente residenti, né devono essere residenti i clienti di tali istituzioni. Sono pertanto possibili importazioni ed esportazioni di servizi finanziari di questo tipo. Indicazioni per la compilazione delle importazioni ed esportazioni di tali servizi sono contenute nel paragrafo 14.10.

Il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei redditi secondari

Le tavole 18.7 e 18.8 riportano un esempio di registrazione di redditi primari e secondari secondo il SEC e il BPM6.



Tavola 18.7 —  Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei redditi secondari (SEC V.II)

Impieghi

Risorse

 

 

 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

– 41

D.1

Redditi da lavoro dipendente

6

D.1

Redditi da lavoro dipendente

2

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

0

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

0

D.3

Contributi

0

D.3

Contributi

0

D.4

Redditi da capitale

63

D.4

Redditi da capitale

38

D.5

Imposte correnti sul reddito e sul patrimonio

1

D.5

Imposte correnti sul reddito e sul patrimonio

0

D.6

Contributi e prestazioni sociali

0

D.6

Contributi e prestazioni sociali

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

16

D.7

Altri trasferimenti correnti

55

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

– 32

 

 

 



Tavola 18.8 —  Il conto dei redditi primari e il conto dei redditi secondari secondo il BPM6

 

Codice SEC

Crediti

Debiti

Saldo

Da beni e servizi

 

 

 

41

Conto dei redditi primari

Redditi da lavoro dipendente

D.1

6

2

 

Interessi

D.4

13

21

 

Utili distribuiti dalle società

36

17

 

Utili reinvestiti

14

0

 

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

D.2

0

0

 

Contributi

D.3

0

0

 

Redditi primari

 

69

40

29

Beni, servizi e redditi primari

 

609

539

70

Conto dei redditi secondari

Imposte sul reddito e sul patrimonio

D.5

1

0

 

Premi netti di assicurazione contro i danni

D.6, D.7, D.8

2

11

 

Indennizzi di assicurazione contro i danni

12

3

 

Trasferimenti internazionali correnti

1

31

 

Trasferimenti correnti diversi

1

10

 

Redditi secondari

 

17

55

– 38

Saldo del conto corrente

 

 

 

32

Il conto dei redditi primari

18.46 Nella bilancia dei pagamenti le registrazioni nel conto dei redditi primari comprendono i redditi da lavoro dipendente e i redditi da capitale, esattamente come nel conto dell'attribuzione dei redditi primari del SEC. Gli importi delle imposte sulla produzione versate da residenti e dei contributi percepiti da residenti dalle amministrazioni pubbliche nazionali sono registrati nel conto della generazione dei redditi primari, un conto che non fa parte della bilancia dei pagamenti. Gli importi delle imposte sulla produzione versate da residenti a favore di un'altra amministrazione pubblica nonché dei contributi percepiti da residenti da un'altra amministrazione pubblica sono registrati nel conto dei redditi primari della bilancia dei pagamenti. Le corrispondenti registrazioni figurano, per l'amministrazione pubblica nazionale, nel conto dell'attribuzione dei redditi primari e, per le amministrazioni pubbliche estere, nella colonna del resto del mondo di tale conto e nel conto dei redditi primari della bilancia dei pagamenti.

18.47 In alcune situazioni transnazionali possono configurarsi casi di fitti, ma solo raramente perché tutti i terreni sono considerati di proprietà di residenti, se necessario creando un'unità residente fittizia. Se tali unità residenti fittizie sono di proprietà di non residenti, ogni reddito da esse percepito è classificato come reddito da investimenti diretti e non come fitti. Un esempio di registrazione di diritti di sfruttamento nei conti internazionali è rappresentato dai diritti di pesca nelle acque territoriali concessi per brevi periodi a flotte di pesca straniere. È comune nei conti internazionali utilizzare l'espressione «redditi da investimenti» per intendere i redditi da capitale esclusi i fitti di terreni e i diritti di sfruttamento di giacimenti. I redditi da investimenti rispecchiano i redditi derivanti dalla proprietà di attività finanziarie e la disaggregazione dei redditi da investimenti coincide con quella delle attività e delle passività finanziarie, rendendo possibile il calcolo di tassi di rendimento.

Redditi da investimenti diretti

18.48 Il ruolo degli investimenti diretti è particolarmente importante ed è rispecchiato tanto nei flussi quanto nelle posizioni dei conti internazionali. Nel caso degli investimenti diretti si presuppone che una parte degli utili non distribuiti dell'impresa sia riconosciuta all'investitore diretto sotto forma di redditi da investimenti. La parte di utili corrisponde alla quota detenuta dall'investitore diretto nell'impresa.

18.49 Gli utili non distribuiti sono pari al risultato netto di gestione dell'impresa, più il totale dei redditi da capitale percepiti, meno il totale dei redditi da capitale da corrispondere (prima di calcolare gli utili reinvestiti), più i trasferimenti correnti da ricevere, meno i trasferimenti correnti da operare e meno la rettifica della variazione dei diritti pensionistici. Gli utili reinvestiti provenienti da consociate sono inclusi nei redditi da capitale da percepire da parte dell'impresa di investimenti diretti.

18.50 Gli utili reinvestiti possono essere negativi, ad esempio allorché l'impresa subisce una perdita o i dividendi sono distribuiti a partire da guadagni in conto capitale, oppure in un trimestre in cui è corrisposto un dividendo annuo. Così come gli utili reinvestiti positivi sono considerati un apporto di capitali nell'impresa di investimenti diretti da parte dell'investitore diretto, gli utili reinvestiti negativi sono considerati come prelievi di capitale.

Per un'impresa di investimenti diretti di cui è proprietario al 100 % un non residente, gli utili reinvestiti sono pari agli utili non distribuiti e il saldo dei redditi primari dell'impresa è pari a zero.

Il conto dei redditi secondari (trasferimenti correnti) del BPM6

18.51 Nel conto dei redditi secondari sono registrati i trasferimenti correnti tra residenti e non residenti. La serie di registrazioni di trasferimenti correnti corrisponde esattamente a quella del conto della distribuzione secondaria del reddito. Molte di queste registrazioni sono particolarmente importanti nei conti internazionali, in particolare gli aiuti internazionali correnti e le rimesse degli immigrati verso i loro paesi d'origine.

18.52 I trasferimenti personali transnazionali sono costituiti da trasferimenti tra famiglie e rivestono un particolare interesse perché costituiscono un'importante fonte di finanziamento internazionale per alcuni paesi caratterizzati da forte emigrazione di lavoratori per lunghi periodi. I trasferimenti personali comprendono le rimesse di lavoratori a lungo termine, ossia di lavoratori che trasferiscono la residenza in un'altra economia.

18.53 Altri lavoratori, come i lavoratori stagionali e frontalieri, mantengono la residenza nella loro economia di origine. Le operazioni internazionali di tali lavoratori non comprendono trasferimenti, bensì redditi da lavoro dipendente, imposte e costi di viaggio. Nella bilancia dei pagamenti una presentazione aggiuntiva delle rimesse personali riunisce i trasferimenti personali con tali poste correlate. Le rimesse personali comprendono i trasferimenti personali, i redditi da lavoro dipendente al netto delle imposte e dei costi di viaggio e i trasferimenti in conto capitale tra famiglie.

18.54 I flussi di assicurazione, in particolare i flussi connessi alla riassicurazione, possono essere rilevanti a livello internazionale. Le operazioni tra l'assicuratore diretto e il riassicuratore sono registrate come una serie di operazioni completamente separate, senza che vi sia alcun consolidamento tra le operazioni dell'assicuratore diretto in qualità di emittente di polizze nei confronti dei suoi clienti, da un parte, e di titolare di una polizza con il riassicuratore, dall'altra.

Il conto capitale del resto del mondo

18.55 Gli elementi del conto capitale oggetto di operazioni internazionali sono più limitati di quelli considerati per i settori nazionali. Le registrazioni nel conto capitale riguardano soltanto le acquisizioni e le cessioni di attività non finanziarie non prodotte e i trasferimenti in conto capitale. Non si registrano operazioni come investimenti di attività prodotte perché la destinazione finale delle esportazioni e delle importazioni di beni non è nota al momento della registrazione. Non sono incluse né le acquisizioni né le cessioni di terreni.

18.56 L'accreditamento o l'indebitamento è il saldo contabile della somma del conto corrente e del conto capitale e del conto finanziario. Comprende tutti gli strumenti utilizzati per fornire o acquisire fondi e non solo per concedere e assumere prestiti. Sotto il profilo concettuale l'accreditamento o l'indebitamento del BPM6 presentano lo stesso valore della corrispondente voce dei conti nazionali per il totale dell'economia e dei conti nazionali per il resto del mondo, ma con segno invertito. Nelle tavole 18.9, 18.10 e 18.11 sono indicati gli elementi dei conti delle operazioni correnti e del conto del capitale e il relativo saldo, sia nel SEC sia nel BPM6.



Tavola 18.9 —  Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale (SEC V.III.1.1) (1)

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

– 32

 

 

 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

4

 

 

 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 1

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

– 29

 

 

 

(1)    Per il resto del mondo, tali variazioni si riferiscono alle variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale.



Tavola 18.10 —  Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie (SEC V.III.1.2)

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

 

 

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

– 29

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

0

 

 

 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

– 29

 

 

 



Tavola 18.11 —  Conto capitale secondo il BPM6

 

Crediti

Debiti

Saldo

Saldo del conto corrente

 

 

32

Conto del capitale

Acquisizioni/cessioni di attività non prodotte

0

 

 

Trasferimenti in conto capitale

1

4

 

Saldo del conto capitale

 

 

– 3

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

 

 

29

Il conto finanziario del resto del mondo e la posizione patrimoniale sull'estero (IIP)

18.57 Il conto finanziario della bilancia dei pagamenti e la IIP rivestono un'importanza particolare perché permettono di valutare meglio i finanziamenti internazionali, nonché la liquidità e la vulnerabilità internazionali. A differenza di quella utilizzata nel SEC, la classificazione degli strumenti finanziari della bilancia dei pagamenti si basa su rubriche funzionali (cfr. paragrafo 18.21), con dati aggiuntivi sugli strumenti e sui settori istituzionali. Le tavole 18.12 e 18.13 presentano rispettivamente il conto finanziario secondo il SEC e secondo il BPM6.



Tavola 18.12 —  Conto finanziario (SEC V.III.2)

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

37

F

Incremento netto delle passività

66

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.2

Biglietti, monete e depositi

11

F.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

F.3

Titoli di credito

9

F.3

Titoli di credito

20

F.4

Prestiti

4

F.4

Prestiti

45

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

14

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

F.8

Altri conti attivi e passivi

10

F.8

Altri conti attivi e passivi

– 14

 

 

 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

– 29



Tavola 18.13 —  Conto finanziario secondo il BPM6

Accreditamento(+)/indebitamento(–) (conti corrente e capitale)

 

 

29

Conto finanziario (per rubrica funzionale)

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività

Saldo

Investimenti diretti

– 4

8

 

Investimenti di portafoglio

17

7

 

Strumenti finanziari derivati ecc.

3

0

 

Altri investimenti

42

22

 

Riserve

8

 

Totale delle variazioni delle attività/passività

66

37

 

Accreditamento (+)/indebitamento (–) (conto finanziario)

 

 

29

Errori ed omissioni nette

 

 

0

18.58 Le rubriche funzionali del BPM6 forniscono informazioni sulla motivazione e sulle relazioni tra le parti, il che riveste un'importanza particolare per le analisi economiche internazionali. I dati per rubrica funzionale sono ulteriormente disaggregati secondo lo strumento e il settore istituzionale, rendendo possibile la loro correlazione con le corrispondenti voci del SEC e delle statistiche finanziarie e monetarie. La classificazione dei settori istituzionali del BPM6 è identica a quella del SEC, pur risultando normalmente abbreviata (ridotta a cinque settori nelle componenti standard). Viene inoltre utilizzato un sottosettore supplementare per le autorità monetarie, che costituisce un sottosettore funzionale in relazione con le riserve. In esso rientrano le autorità bancarie centrali e qualsiasi unità delle amministrazioni pubbliche o delle società finanziarie diverse dalle autorità bancarie centrali che detiene riserve, assumendo in tal modo rilevanza per i paesi in cui una parte o tutte le riserve non sono detenute dalle autorità bancarie centrali.

18.59 Le principali relazioni tra le rubriche di strumenti finanziari dei conti nazionali e le rubriche funzionali dei conti internazionali sono presentate nella tavola 18.14. Le rubriche funzionali sono utilizzate sia nella sezione delle attività sia in quella delle passività del conto finanziario del BPM6. Le relazioni relativamente poco comuni non sono indicate.



Tavola 18.14 —  Relazioni tra le rubriche funzionali del BPM6 e le rubriche di strumenti finanziari del SEC

 

Rubriche funzionali dei conti internazionali

Strumenti del SEC

Investimenti diretti

Investimenti di portafoglio

Strumenti finanziari derivati

Altri investimenti

Riserve

Oro monetario

 

 

 

 

X

Diritti speciali di prelievo (DSP)

 

 

 

X

X

Biglietti, monete e depositi

Biglietti, monete e depositi

 

 

 

X

X

Biglietti e monete

 

 

 

X

X

Posizioni interbancarie

 

 

 

X

X

Altri depositi trasferibili

X

 

 

X

X

Altri depositi

X

 

 

X

X

Titoli di credito

X

X

 

 

X

Prestiti

X

 

 

X

X

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

Azioni e altre partecipazioni:

Azioni quotate

X

X

 

 

X

Azioni non quotate

X

X

 

 

X

Altre partecipazioni

X

 

 

X

 

Quote e partecipazioni in fondi di investimento:

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

X

X

 

 

X

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

X

X

 

X

X

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

X

 

 

X

 

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

X

 

 

X

 

Diritti pensionistici

 

 

 

X

 

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

X

 

 

X

 

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

 

 

X

 

Riserve per escussioni di garanzie standard

X

 

 

X

 

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

Strumenti finanziari derivati

 

 

X

 

X

Stock option conferite ai dipendenti

 

 

X

 

 

Altri conti attivi e passivi

Crediti commerciali e anticipazioni

X

 

 

X

 

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

X

 

 

X

 

CONTI PATRIMONIALI DEL SETTORE DEL RESTO DEL MONDO

18.60 La IIP è parte dei conti patrimoniali considerata nei conti internazionali. La denominazione inglese mette in evidenza le specifiche componenti del conto patrimoniale nazionale che sono incluse. La IIP riguarda soltanto le attività e le passività finanziarie. Nel caso di un immobile di proprietà di un'unità non residente, si considera che proprietaria sia in realtà un'unità residente fittizia a sua volta di proprietà dell'unità non residente sotto forma di attività finanziaria (cfr. anche il paragrafo 18.16). Nel caso dei crediti finanziari, l'elemento transnazionale si ha allorché una delle parti è residente e la controparte non è residente. Inoltre, pur essendo un'attività senza passività di contropartita, l'oro fisico è incluso nella IIP quando è detenuto come attività di riserva in considerazione del suo ruolo nei pagamenti internazionali. Le attività non finanziarie sono tuttavia escluse in quanto non presentano una passività di contropartita o un carattere internazionale.

18.61 Il saldo della IIP è la IIP netta. La somma della IIP netta e delle attività non finanziarie del conto patrimoniale nazionale corrisponde al patrimonio netto nazionale, perché i crediti finanziari tra residenti sono pari a zero nel conto patrimoniale nazionale. La tavola 18.15 presenta un esempio di conto patrimoniale per il settore del resto del mondo e la tavola 18.16 fornisce un esempio di IIP.

18.62 Le stesse ampie rubriche sono utilizzate per i redditi da investimenti e per la IIP. Di conseguenza è possibile calcolare tassi di rendimento medi. I tassi di rendimento possono essere confrontati nel tempo e per strumenti e scadenze differenti. Ad esempio, è possibile analizzare le tendenze del rendimento degli investimenti diretti o confrontare tale rendimento con quello di altri strumenti.



Tavola 18.15 —  Conti patrimoniali del settore del resto del mondo (SEC)

 

 

Conto patrimoniale di apertura

Variazioni dovute a operazioni

Altre variazioni di volume

Rivalutazione

Conto patrimoniale di chiusura

Attività

Attività non finanziarie

 

 

 

 

 

Attività finanziarie

805

37

0

7

849

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

1

0

0

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

105

11

0

0

116

AF.3

Titoli di credito

125

9

0

4

138

AF.4

Prestiti

70

4

0

0

74

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

345

2

0

3

350

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

26

0

0

0

26

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

0

0

0

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

134

10

0

0

144

Passività

1 074

66

0

3

1 143

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

770

0

0

0

770

AF.2

Biglietti, monete e depositi

116

– 2

0

0

114

AF.3

Titoli di credito

77

20

0

2

99

AF.4

Prestiti

17

45

0

0

62

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

14

0

1

18

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

25

0

0

0

25

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

7

3

0

0

10

AF.8

Altri conti attivi e passivi

59

– 14

0

0

45

 

Patrimonio netto

269

 

 

 

265



Tavola 18.16 —  Prospetto integrato della IIP del BPM6

Posizione patrimoniale sull'estero (IIP)

Posizione di apertura

Operazioni

Altre variazioni di volume

Rivalutazione

Posizione di chiusura

Attività

Investimenti diretti

42

– 4

0

1

39

Investimenti di portafoglio

40

17

0

2

59

Strumenti finanziari derivati

0

3

0

0

3

Altri investimenti

152

42

0

0

194

Riserve

63

8

0

0

71

Totale attività

297

66

0

3

366

Passività

Investimenti diretti

132

8

0

2

142

Investimenti di portafoglio

180

7

0

5

192

Strumenti finanziari derivati

0

0

0

0

0

Altri investimenti

261

22

0

0

283

Totale passività

573

37

0

7

617

Posizione patrimoniale netta sull'estero (IIP netta)

– 276

29

0

– 4

– 251




CAPITOLO 19

CONTI EUROPEI

INTRODUZIONE

19.01 Il processo di integrazione europea ha reso necessaria la compilazione di una serie completa di conti in grado di rispecchiare l'economia europea nel suo complesso e di migliorare l'analisi e l'elaborazione delle politiche a livello europeo. I conti europei comprendono la stessa serie dei conti nazionali degli Stati membri e impiegano i medesimi concetti.

19.02 Il presente capitolo descrive le caratteristiche peculiari dei conti europei, ossia dei conti dell'Unione europea e della zona euro. Per i conti europei è necessario prestare particolare attenzione alla definizione di unità residenti, ai conti del resto del mondo e alla presentazione di valori netti per le operazioni economiche (flussi) intraeuropee e dei conti patrimoniali finanziari (consistenze).

19.03 Il territorio economico dell'Unione europea è costituito:

a) dai territori economici degli Stati membri dell'Unione europea; e

b) dai territori economici delle istituzioni dell'Unione europea.

19.04 Il territorio economico della zona euro è costituito:

a) dai territori economici degli Stati membri della zona euro; e

b) dal territorio economico della Banca centrale europea.

DAI CONTI NAZIONALI AI CONTI EUROPEI

19.05 Sotto il profilo concettuale i conti europei non sono pari alla somma dei conti nazionali degli Stati membri, previa conversione in una valuta comune: occorre infatti aggiungere i conti delle istituzioni residenti dell'Unione europea. La portata del concetto di residenza varia nel passaggio dai conti nazionali degli Stati membri ai conti europei. Un esempio calzante al riguardo è costituito dal trattamento degli utili reinvestiti delle imprese di investimenti diretti all'estero o delle società veicolo. Nei conti nazionali degli Stati membri, gli investitori in un'impresa di investimenti diretti all'estero possono essere residenti di un altro Stato membro dell'Unione europea o della zona euro. I relativi utili reinvestiti non sono registrati come tali nei conti europei. Inoltre può essere necessario riclassificare le società veicolo nello stesso settore istituzionale della loro società madre allorché questa è residente in un altro Stato membro. Infine, occorre riclassificare i flussi economici transnazionali e le consistenze finanziarie tra paesi europei. Tali differenze sono presentate nei grafici 19.1 e 19.2 ipotizzando, per semplicità, una zona europea composta di soli due Stati membri: A e B. I flussi e le consistenze relative a residenti e non residenti sono presentati schematicamente mediante l'uso di frecce.

Grafico 19.1 —    Aggregazione dei conti nazionali degli Stati membri Allorché i conti nazionali dei paesi A e B sono aggregati, i conti aggregati del resto del mondo registrano i flussi interni tra i paesi A e B, nonché con gli altri paesi e con le istituzioni dell'Unione europea. image

Grafico 19.2 —    Conti europei L'Unione europea e la zona euro sono considerate come un'unica entità: i conti delle istituzioni dell'Unione europea o della Banca centrale europea sono inclusi e nei conti del resto del mondo sono registrate soltanto le operazioni tra le unità residenti e i paesi terzi. image

Conversione di dati espressi in valute diverse

19.06 Nei conti europei i flussi economici e le consistenze di attività e passività devono essere espressi in un'unica unità monetaria. A tale scopo, i dati registrati nelle diverse valute nazionali sono convertiti in euro:

a) utilizzando i tassi di cambio di mercato (o una media di questi) in vigore nel periodo per il quale sono compilati i conti;

o

b) ricorrendo a tassi di cambio fissi per l'intero periodo di tempo; può trattarsi del tasso fisso in vigore alla fine del periodo o all'inizio di questo, oppure di una media dei tassi di cambio dell'intero periodo; il tasso di cambio utilizzato influenza il coefficiente di ponderazione (fisso) di un determinato Stato membro negli aggregati europei;

o

c) calcolando un indice tra periodi consecutivi come media ponderata degli indici di crescita dei dati di ciascuno Stato membro espressi in valuta nazionale. I coefficienti di ponderazione sono determinati come la quota di ciascuno Stato membro, convertita al tasso di cambio, nel primo periodo di comparazione. Dopo aver scelto un periodo di riferimento, l'indice a catena può essere applicato a tale periodo per ottenere livelli per altri periodi di osservazione.

Con il metodo a) i coefficienti di ponderazione degli Stati membri negli aggregati europei sono aggiornati conformemente alle parità delle rispettive valute. I livelli degli aggregati europei sono pertanto aggiornati in qualsiasi momento, ma i rispettivi movimenti possono essere esposti a oscillazioni dei tassi di cambio. Nel caso di frazioni, l'incidenza delle oscillazioni dei tassi di cambio sul numeratore e sul denominatore potrebbe in larga misura compensarsi.

Con il metodo b) i coefficienti di ponderazione degli Stati membri non sono aggiornati, salvaguardando in tal modo i movimenti degli aggregati europei dalle oscillazioni dei tassi di cambio. I livelli degli aggregati europei possono tuttavia risentire della scelta dei tassi di cambio (fissi) che riflettono le parità delle valute degli Stati membri in un determinato momento.

Il metodo c) protegge i movimenti degli aggregati europei dalle oscillazioni dei tassi di cambio, mentre i livelli degli aggregati europei rispecchiano in generale le parità in vigore per ciascun periodo. Ciò va a scapito dell'additività e di altri vincoli contabili. Se questi sono necessari, devono essere ripristinati in una fase successiva.

19.07 I conti europei possono anche essere calcolati convertendo i dati registrati nelle diverse valute nazionali in standard di potere d'acquisto (SPA). I metodi a), b) o c) di cui al paragrafo 19.06 possono essere utilizzati a questo scopo, sostituendo i tassi di cambio con le corrispondenti parità di potere d'acquisto (PPA).

Istituzioni dell'Unione europea

19.08 Nel SEC, le istituzioni dell'Unione europea comprendono le seguenti entità:

a) istituzioni non finanziarie dell'UE: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia dell'Unione europea e Corte dei conti europea;

b) organi non finanziari dell'UE, compresi gli organismi finanziati dal bilancio generale dell'Unione europea (ad esempio, il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, le agenzie europee, ecc.) e il Fondo europeo di sviluppo; e

c) istituzioni e organi finanziari dell'UE comprendenti segnatamente la Banca centrale europea, la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti.

È opportuno notare come nel gruppo b) le agenzie europee non comprendano le agenzie di regolamentazione dei mercati agricoli la cui attività principale consiste nell'acquistare e nel vendere prodotti agricoli allo scopo di stabilizzare i prezzi. Tali agenzie sono considerate residenti nello Stato membro in cui svolgono la propria attività.

19.09 Le istituzioni e gli organi non finanziari dell'UE finanziati dal bilancio generale dell'Unione europea costituiscono un'unità istituzionale che presta principalmente servizi amministrativi non destinabili alla vendita a beneficio dell'Unione europea. Tale unità è pertanto classificata nel sottosettore «Istituzioni e organi dell'Unione europea» (S. 1315) ( 31 ) del settore «Amministrazioni pubbliche» (S.13).

19.10 Fintanto che il suo bilancio non è adottato nel quadro del bilancio generale dell'Unione europea, il Fondo europeo di sviluppo costituisce una unità istituzionale distinta, classificata nel sottosettore «Istituzioni e organi dell'Unione europea» (S. 1315) del settore «Amministrazioni pubbliche» (S.13).

19.11 La Banca centrale europea è un'unità istituzionale classificata nel sottosettore «Autorità bancarie centrali» (S.121) del settore «Società finanziarie» (S.12).

19.12 La Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti sono unità istituzionali distinte, classificate nel sottosettore «Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione» (S.125) del settore «Società finanziarie» (S.12).

19.13 Il territorio economico delle istituzioni dell'Unione europea comprende le zone franche territoriali situate negli Stati membri dell'UE o in paesi extra-UE, quali rappresentanze, delegazioni, uffici, ecc.

19.14 Le principali operazioni delle istituzioni dell'Unione europea sono registrate tra le risorse e gli impieghi come descritto nell'allegato del presente capitolo.

Conti del resto del mondo

19.15 Nei conti europei, i conti del resto del mondo registrano i flussi economici e le consistenze finanziarie di attività e passività tra le unità residenti nell'Unione europea o nella zona euro e le unità non residenti. Pertanto, dai conti europei del resto del mondo sono escluse le operazioni che si svolgono all'interno dell'Unione europea o della zona euro. I flussi osservati all'interno dell'UE o della zona euro sono denominati «flussi interni» e le posizioni finanziarie tra residenti dell'UE o della zona euro sono denominati «consistenze interne».

19.16 Le importazioni e le esportazioni di beni comprendono gli scambi di «quasi transito», ossia:

a) i beni importati da paesi terzi in uno Stato membro dell'Unione europea o della zona euro da un'entità che non è considerata come un'unità istituzionale e successivamente trasferiti in un altro Stato membro dell'Unione europea o della zona euro; e

b) i beni provenienti da uno Stato membro dell'Unione europea o della zona euro che sono successivamente esportati in paesi terzi da una entità che non è considerata come un'unità istituzionale.

Le esportazioni di beni sono valutate FOB alla frontiera dell'Unione europea o della zona euro.

Per i beni in quasi transito destinati all'esportazione, i costi di trasporto e di distribuzione all'interno dell'Unione europea o della zona euro sono considerati produzione di servizi di trasporto se il vettore è residente nell'Unione europea o nella zona euro e importazioni di servizi di trasporto in caso contrario.

19.17 Nei conti europei, il merchanting include soltanto l'acquisto da parte di un residente dell'Unione europea o della zona euro da un non residente di beni che sono successivamente rivenduti a un altro non residente, senza che i beni siano presenti fisicamente nell'Unione europea o nella zona euro. Il merchanting è registrato dapprima come esportazione negativa di beni e successivamente come esportazione positiva di beni, con la registrazione di qualsiasi differenza temporale tra l'acquisto e la vendita come variazione delle scorte (cfr. paragrafi 18.41 e 18.60).

Quando un operatore di merchanting, residente nell'Unione europea o nella zona euro, acquista beni da un non residente e li rivende a un residente in un altro Stato membro, l'acquisto è registrato come esportazione negativa nei conti nazionali dello Stato membro di tale operatore, ma come importazione nei conti europei.

19.18 Un'impresa di investimenti diretti all'estero è un'unità residente nell'Unione europea o nella zona euro della quale un investitore non residente possiede una quota pari o superiore al 10 % delle azioni ordinarie o dei diritti di voto (nel caso di una società) o una partecipazione equivalente (nel caso di un'impresa non costituita in società).

Nei conti nazionali degli Stati membri, gli investitori in una impresa di investimenti diretti all'estero possono essere residenti in un altro Stato membro dell'Unione europea o della zona euro. I relativi utili reinvestiti non sono registrati come tali nei conti europei.

Bilanciamento delle operazioni

19.19 Uno dei metodi per compilare i conti europei del resto del mondo consiste nel cancellare i flussi intraeuropei nei conti del resto del mondo degli Stati membri, sia nella sezione delle risorse sia nella sezione degli impieghi. Sebbene in teoria tali flussi speculari si compensino, nella pratica non è sempre così a causa della registrazione asimmetrica della stessa operazione nei conti nazionali delle controparti.

19.20 Nei conti europei le asimmetrie creano discrepanze tra i conti del totale dell'economia e i conti del resto del mondo. Per poter compilare i conti europei è pertanto necessario provvedere a un riallineamento di tali conti. A questo scopo si applicano metodi di riconciliazione come quello dei minimi quadrati o della ripartizione proporzionale. Nel caso dei beni, si possono utilizzare le statistiche sugli scambi interni all'Unione per attribuire le asimmetrie secondo la categoria di spesa.

19.21 L'eliminazione delle asimmetrie e il successivo bilanciamento dei conti determinano ulteriori differenze tra gli aggregati europei e la somma dei conti nazionali degli Stati membri.

Misure di prezzo e di volume

19.22 Per le operazioni su beni e servizi possono essere compilati conti europei non finanziari ai prezzi dell'anno precedente, applicando una metodologia simile a quella utilizzata per i conti europei a prezzi correnti. In primo luogo sono aggregati i conti degli Stati membri e delle istituzioni dell'Unione europea o della Banca centrale europea e compilati ai prezzi dell'anno precedente. In secondo luogo, le operazioni transnazionali tra Stati membri, valutate ai prezzi dell'anno precedente, sono defalcate dai conti del resto del mondo. In terzo luogo, le discrepanze risultanti tra le risorse e gli impieghi sono eliminate applicando il metodo scelto per bilanciare le operazioni europee a prezzi correnti.

19.23 I conti europei ai prezzi dell'anno precedente consentono di calcolare indici di volume tra il periodo attuale e l'anno precedente. Dopo aver scelto un periodo di riferimento, gli indici di volume possono essere concatenati e successivamente applicati ai conti europei ai prezzi correnti dell'anno di riferimento. Ciò determina la creazione di conti europei in volume per qualsiasi periodo di osservazione. Le serie così ottenute non sono additive. Se per le misurazioni in termini di volume a fini specifici è necessario rispettare l'additività e altri vincoli contabili, questi devono essere ripristinati nella fase finale del calcolo per ottenere serie corrette additive.

Conti patrimoniali

19.24 Nei conti europei è possibile compilare conti patrimoniali finanziari applicando una metodologia simile a quella utilizzata per le operazioni:

a) i conti patrimoniali finanziari degli Stati membri sono integrati da consistenze di attività detenute e di passività assunte dalle istituzioni europee residenti nell'Unione europea o nella zona euro;

b) le consistenze di attività finanziarie di un residente nell'Unione europea o nella zona euro detenuti da un altro residente (consistenze interne) sono depennati dai conti del resto del mondo nazionali; e

c) gli squilibri provocati dalle discrepanze tra le consistenze interne di attività finanziarie e le corrispondenti passività sono attribuiti ai diversi settori mediante operazioni di bilanciamento.

19.25 Nei conti europei è possibile compilare conti patrimoniali non finanziari sommando i conti patrimoniali non finanziari degli Stati membri dell'Unione europea o della zona euro.

Matrici secondo il principio «from whom to whom»

19.26 Le matrici secondo il principio «from whom to whom» mostrano in dettaglio le operazioni economiche tra i settori istituzionali o le attività finanziarie da essi detenute. Nei conti nazionali degli Stati membri, tali matrici illustrano in dettaglio le operazioni tra settori di origine e settori di destinazione o le attività finanziarie tra creditori e debitori, nonché tra i settori nazionali e il resto del mondo.

19.27 Nei conti europei è possibile compilare matrici secondo il principio «from whom to whom» aggregando le matrici nazionali e riclassificando come flussi e consistenze residenti i flussi e le consistenze intraeuropei. A tale scopo, occorre successivamente operare una distinzione in tali matrici nazionali tra operazioni (e attività finanziarie detenute) nei confronti delle unità residenti nell'Unione europea o nella zona euro e dei non residenti nel conto del resto del mondo. Inoltre, i flussi e le consistenze nei confronti delle unità residenti nell'Unione europea o nella zona euro devono essere ulteriormente differenziati secondo i settori di contropartita.

ALLEGATO 19.1

I CONTI DELL'UNIONE EUROPEA

Risorse

19.28 Le risorse delle istituzioni e degli organi non finanziari dell'Unione sono costituite principalmente da:

a) dazi doganali e diritti agricoli;

b) tasse sulla produzione di zucchero, isoglucosio e sciroppo di inulina;

c) proventi dell'imposta sul valore aggiunto; e

d) risorsa basata sul reddito nazionale lordo (RNL).

19.29 Nei conti delle istituzioni dell'Unione, tali flussi sono registrati come risorse del sottosettore «Istituzioni e organi dell'Unione europea» (S.1315) e come impieghi del resto del mondo (S.211).

19.30 I dazi doganali e i diritti agricoli sono prelevati alle frontiere esterne dell'Unione europea in virtù della tariffa doganale comune. Essi sono classificati come «Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA» (D.212) e comprendono i costi di riscossione.

19.31 È riscossa una tassa sulla produzione delle quote di zucchero, isoglucosio e sciroppo di inulina detenute dai produttori. Tali contributi sono classificati come «Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA» (D.214) e comprendono i costi di riscossione.

19.32 Una quota fissa degli importi riscossi con riferimento alle lettere a) e b) del paragrafo 19.A1.01. è trattenuta dagli Stati membri a copertura dei costi di riscossione. Tale quota era del 25 % nel 2009. Nei conti delle istituzioni dell'UE tali costi di riscossione sono registrati, nella sezione degli impieghi, come «Consumi intermedi» (P.2) del sottosettore «Istituzioni e organi dell'Unione europea» (S.1315). Nella sezione delle risorse dei conti del resto del mondo (S.211) essi sono registrati come «Importazioni di servizi» (P.72).

19.33 La risorsa costituita dall'imposta sul valore aggiunto è calcolata applicando un'aliquota fissa, denominata aliquota di prelievo delle risorse IVA, alla base imponibile armonizzata dell'IVA di ciascuno Stato membro. La base IVA è livellata con riferimento al reddito nazionale lordo. Per livellamento della base IVA si intende che, nel caso in cui la base IVA di uno Stato membro superi una determinata percentuale della base imponibile RNL di tale Stato membro, l'aliquota di prelievo della risorsa IVA non è applicata alla base IVA bensì a tale percentuale della base imponibile RNL. La risorsa imposta sul valore aggiunto comprende i pagamenti per l'anno in corso, nonché i saldi degli anni precedenti, corrispondenti a revisioni delle basi IVA precedenti, allorché devono essere pagati. La risorsa relativa all'imposta sul valore aggiunto è classificata tra le «Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL» (D.76).

19.34 La risorsa basata sul reddito nazionale lordo è un ulteriore contributo al bilancio delle istituzioni dell'UE determinato sulla base del livello del reddito nazionale lordo di ciascuno Stato membro. Essa è classificata come «Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL» (D.76) e comprende i rimborsi, come pure i versamenti a saldo per gli anni precedenti. Anche la correzione degli squilibri di bilancio accordata dagli altri Stati membri a favore di determinati paesi è registrata nella rubrica D.76, come risorse e impieghi del resto del mondo (S.211).

19.35 I contributi degli Stati membri al Fondo europeo di sviluppo sono classificati come «Aiuti internazionali correnti» (D.74).

19.36 Le partecipazioni degli Stati membri al capitale versato della Banca europea per gli Investimenti, del Fondo europeo per gli Investimenti e della Banca centrale europea sono registrate nei conti finanziari come «Altre partecipazioni» (F.519). Sono registrate come variazioni delle attività del resto del mondo (S.211) e variazioni delle passività dei sottosettori «Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione» (S.125) o «Autorità bancarie centrali» (S.121).

19.37 Gli interessi da pagare sui prestiti concessi dalla Banca europea per gli Investimenti, previa detrazione dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM), sono classificati come «Interessi» (D.41). Nei conti delle istituzioni dell'Unione europea, essi sono registrati come impieghi del resto del mondo (S.2) e risorse degli «Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione» (S.125).

19.38 Gli interessi da pagare su prestiti concessi dalla Banca centrale europea sono classificati come «Interessi» (D.41). Nei conti delle istituzioni dell'Unione europea, essi sono registrati come impieghi del resto del mondo (S.2111) e come risorse del sottosettore «Autorità bancarie centrali» (S.121).

Impieghi

19.39 I pagamenti effettuati dalle istituzioni e dagli organi non finanziari dell'UE si riferiscono a:

a) operazioni connesse alle attività da essi esercitate nella funzione di produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, principalmente: «Consumi intermedi» (P.2), «Investimenti fissi lordi» (P.51) e «Redditi da lavoro dipendente» (D.1);

b) operazioni di distribuzione e di redistribuzione connesse ai trasferimenti dalle istituzioni dell'UE agli Stati membri, principalmente nella forma di «Contributi ai prodotti» (D.31), «Altri contributi alla produzione» (D.39), «Aiuti internazionali correnti» (D.74), «Altri trasferimenti correnti diversi» (D.759), «Contributi agli investimenti» (D.92) e «Altri trasferimenti in conto capitale» (D.99); e

c) fondi erogati dal Fondo europeo di Sviluppo a favore di paesi terzi, classificati come «Aiuti internazionali correnti» (D.74).

19.40 Nei conti delle istituzioni dell'UE, i pagamenti corrisposti da istituzioni e organi non finanziari dell'UE sono registrati come impieghi del sottosettore «Istituzioni e organi dell'Unione europea» (S.1315) e come risorse del resto del mondo (S.211 o S.22).

19.41 I pagamenti effettuati dalle istituzioni e dagli organi non finanziari dell'UE sono generalmente registrati sulla base delle dichiarazioni di spesa degli Stati membri. Gli anticipi e i pagamenti ex post sono registrati nei conti finanziari delle istituzioni dell'UE come «Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni» (F.89).

19.42 I pagamenti effettuati dalle istituzioni e dagli organi finanziari dell'UE si riferiscono a:

a) operazioni relative alle attività da essi esercitate nella funzione di produttori di servizi finanziari destinabili alla vendita, principalmente: «Consumi intermedi» (P.2), «Investimenti fissi lordi» (P.51) e «Redditi da lavoro dipendente» (D.1);

b) interessi (D.41).

Poiché le quote di partecipazione degli Stati membri al capitale della Banca europea per gli Investimenti non sono considerate investimenti diretti all'estero, nei conti di questa non sono registrati flussi imputati di utili reinvestiti (D.43).

19.43 I conti delle istituzioni dell'Unione europea registrano i pagamenti effettuati dalle istituzioni e dagli organi finanziari dell'UE come impieghi del sottosettore «Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione» (S.125) e come risorse del resto del mondo (S.211 o S.22).

Consolidamento

19.44 Nei conti europei, i flussi tra gli Stati membri e le istituzioni dell'UE non sono normalmente consolidati, tra le risorse e gli impieghi, in seno al settore «Amministrazioni pubbliche» (S.13). Tuttavia, nel caso degli «Aiuti internazionali correnti» (D.74), i trasferimenti dagli Stati membri alle istituzioni dell'UE per finanziare, ad esempio, il Fondo europeo di Sviluppo sono consolidati e registrati, nei conti europei, come impieghi delle «Amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)» nazionali (S.1311) e come risorse del resto del mondo (S.22).




CAPITOLO 20

I CONTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

INTRODUZIONE

20.01 Le attività delle amministrazioni pubbliche sono presentate separatamente da quelle del resto dell'economia perché i poteri, le finalità e le funzioni delle amministrazioni pubbliche differiscono da quelli di altri settori. Il presente capitolo illustra i conti del settore delle amministrazioni pubbliche, seguiti da una presentazione delle statistiche di finanza pubblica (SFP) che offre un quadro integrato delle attività economiche delle amministrazioni pubbliche: entrate, spese, disavanzo/avanzo, finanziamenti, altri flussi economici e conto patrimoniale.

20.02 Le amministrazioni pubbliche hanno il potere di riscuotere imposte e altri prelievi obbligatori e di approvare leggi che influiscono sul comportamento delle unità economiche. Le principali funzioni economiche delle amministrazioni pubbliche sono le seguenti:

a) fornire beni e servizi alla comunità sia per consumi collettivi quali amministrazione pubblica, difesa, ordine pubblico e sicurezza, sia per consumi individuali quali istruzione, sanità, servizi ricreativi e culturali, e finanziarne l'erogazione con il gettito fiscale o altre fonti di reddito;

b) ridistribuire il reddito e la ricchezza mediante trasferimenti quali imposte e prestazioni sociali;

c) svolgere altre attività di produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita.

20.03 Le SFP sulle attività economiche delle amministrazioni pubbliche presentano la normale sequenza dei conti in un modo più adeguato alle esigenze degli analisti di finanza pubblica e dei responsabili delle politiche. La presentazione delle SFP si serve di aggregati e saldi contabili definiti in termini di concetti, definizioni, classificazioni e regole contabili del SEC, in modo tale che possano essere misurati coerentemente con altre variabili macroeconomiche e con gli stessi aggregati degli altri paesi. Voci quali il risparmio e l'accreditamento netto o l'indebitamento netto sono già disponibili nella sequenza dei conti. Altre voci, quali le entrate totali e le uscite totali, la pressione fiscale e il debito totale non sono mostrate esplicitamente.

20.04 La sezione «Questioni contabili relative alle amministrazioni pubbliche» contiene regole aggiuntive su alcune questioni più complesse in materia di classificazione e di misurazione relativamente al settore delle amministrazioni pubbliche.

DEFINIZIONE DEL SETTORE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

20.05 Il settore delle amministrazioni pubbliche (S.13) comprende tutte le unità delle amministrazioni pubbliche e tutte le istituzioni senza scopo di lucro che producono beni e servizi non destinabili alla vendita e sono controllate da unità delle amministrazioni pubbliche. Comprende inoltre altri produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, come definiti nei paragrafi da 20.18 a 20.39.

20.06 Le unità delle amministrazioni pubbliche sono persone giuridiche istituite mediante un processo politico, che esercitano un'autorità legislativa, giudiziaria o esecutiva su altre unità istituzionali all'interno di una data area. La loro funzione principale consiste nel fornire alla collettività e alle famiglie beni e servizi non destinabili alla vendita e nel ridistribuire reddito e ricchezza.

20.07 Di norma, un'unità delle amministrazioni pubbliche ha il potere di raccogliere fondi attraverso trasferimenti obbligatori provenienti da altre unità istituzionali. Al fine di soddisfare i requisiti di base di un'unità istituzionale, un'unità delle amministrazioni pubbliche deve disporre di fondi propri, raccolti come entrate da altre unità o ricevuti sotto forma di trasferimenti da altre unità delle amministrazioni pubbliche, e deve avere il potere di spendere tali fondi nel perseguimento dei propri obiettivi politici. Essa deve essere, inoltre, in grado di contrarre prestiti per conto proprio.

Identificazione delle unità delle amministrazioni pubbliche

Unità delle amministrazioni pubbliche

20.08 In tutti i paesi esiste un'entità fondamentale, in particolare all'interno dell'amministrazione centrale, che esercita i poteri esecutivi, legislativi e giudiziari a livello nazionale. Le sue entrate e le sue uscite sono regolamentate e controllate direttamente da un ministero delle Finanze o un suo equivalente mediante un bilancio generale approvato dall'assemblea legislativa. Malgrado le sue dimensioni e la sua complessità, normalmente questa entità è una singola unità istituzionale. Ministeri, agenzie, consigli, commissioni, autorità giudiziarie e organi legislativi fanno parte di questa unità fondamentale delle amministrazioni centrali. I singoli ministeri al suo interno non sono riconosciuti come unità istituzionali separate, poiché non hanno l'autorità di possedere beni, contrarre debiti o effettuare operazioni per conto proprio.

20.09 I sottosettori delle amministrazioni pubbliche, quali le amministrazioni degli Stati federati e le amministrazioni locali, possono comprendere le unità fondamentali primarie delle amministrazioni pubbliche descritte al paragrafo 20.08, ciascuna relativa ad un dato livello amministrativo e ad una determinata area geografica.

20.10 Oltre a questa unità primaria, esistono unità delle amministrazioni pubbliche con personalità giuridica distinta e che godono di una sostanziale autonomia, che comprende la discrezionalità in merito al volume e alla composizione della spesa e una fonte diretta di entrate, come le imposte con vincolo di destinazione. Tali entità vengono spesso costituite per svolgere funzioni specifiche, come ad esempio la costruzione di strade o l'erogazione di servizi non destinabili alla vendita nel campo della sanità, dell'istruzione o della ricerca. Queste entità si considerano come unità separate quando dispongono di una contabilità completa, possiedono beni o attività a pieno titolo, svolgono attività di produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita di cui hanno diretta responsabilità giuridica e hanno la capacità di contrarre debiti e stipulare contratti. Tali entità (assieme alle istituzioni senza scopo di lucro controllate dal governo) sono denominate «unità fuori bilancio», perché dispongono di bilanci separati, ricevono trasferimenti sostanziali dal bilancio principale e le loro fonti di finanziamento primarie sono integrate da fonti proprie di reddito al di fuori del bilancio principale. Queste unità fuori bilancio sono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche a meno che non operino prevalentemente come produttori di beni e servizi destinabili alla vendita controllati da un'altra unità delle amministrazioni pubbliche.

20.11 Il bilancio generale di qualsiasi livello amministrativo può includere imprese non costituite in società produttrici di beni e servizi destinabili alla vendita e le quasi-società. Se esse si qualificano come unità istituzionali, tali imprese si considerano come facenti parte delle amministrazioni pubbliche, ma sono classificate nel settore delle società non finanziarie o delle società finanziarie.

20.12 Gli enti di previdenza e assistenza sociale sono unità delle amministrazioni pubbliche preposte alla gestione dei sistemi di sicurezza sociale. I sistemi di sicurezza sociale sono sistemi di assicurazione sociale riguardanti l'intera collettività o ampie fasce della stessa, i quali sono imposti e controllati dalle amministrazioni pubbliche. Un ente di previdenza e assistenza sociale è considerato un'unità istituzionale se è organizzato separatamente dalle altre attività delle unità delle amministrazioni pubbliche, detiene separatamente le proprie attività e passività ed effettua operazioni finanziarie per conto proprio.

Istituzioni senza scopo di lucro classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche

20.13 Le istituzioni senza scopo di lucro produttrici di beni e servizi non destinabili alla vendita e controllate da unità delle amministrazioni pubbliche costituiscono unità del settore delle amministrazioni pubbliche.

20.14 Le amministrazioni pubbliche possono scegliere di utilizzare istituzioni senza scopo di lucro invece che di enti amministrativi pubblici per mettere in atto politiche governative, poiché queste istituzioni sono considerate più imparziali e obiettive e meno soggette a pressioni politiche. Ad esempio, le istituzioni senza scopo di lucro possono essere più efficaci degli enti amministrativi pubblici in aree quali ricerca e sviluppo e definizione e aggiornamento periodico degli standard nei settori della sanità, della sicurezza, dell'ambiente e dell'istruzione.

20.15 Il controllo di un'istituzione senza scopo di lucro è definito come la capacità di determinarne la politica generale o il programma. L'intervento pubblico in forma di regolamentazione generale applicabile a tutte le unità che svolgono la stessa attività non è rilevante per decidere se una singola unità sia controllata dall'amministrazione pubblica. Per stabilire se un'istituzione senza scopo di lucro sia controllata dall'amministrazione pubblica occorre considerare i cinque indicatori di controllo che seguono:

a) nomina dei funzionari;

b) altre disposizioni come gli obblighi contenuti nello statuto dell'istituzione senza scopo di lucro;

c) accordi contrattuali;

d) grado di finanziamento;

e) esposizione al rischio.

Un unico indicatore può essere sufficiente per stabilire il controllo. Tuttavia, se un'istituzione senza scopo di lucro finanziata principalmente dall'amministrazione pubblica conserva in misura significativa la capacità di determinare la sua politica o il suo programma lungo le linee definite dagli altri indicatori, non viene considerata controllata dall'amministrazione pubblica. Nella maggior parte dei casi l'esistenza del controllo sarà evidenziata da una serie di indicatori. Una decisione basata su questi indicatori implica, per sua natura, un giudizio soggettivo.

20.16 La caratteristica di produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita di un'istituzione senza scopo di lucro è determinata come per le altre unità delle amministrazioni pubbliche.

Altre unità delle amministrazioni pubbliche

20.17 Può essere difficile decidere sulla classificazione dei produttori di beni e servizi che operano sotto l'influenza delle unità delle amministrazioni pubbliche. Le alternative sono di classificarli come amministrazioni pubbliche o, se soddisfino i criteri applicabili alle unità istituzionali, come società pubbliche. In questi casi, è utilizzato il seguente albero delle decisioni.

Grafico 20.1 —    Albero delle decisioni image

Controllo pubblico

20.18 Il controllo su un'entità è la capacità di determinarne la politica generale o i programmi. Al fine di stabilire l'esistenza di un controllo da parte delle amministrazioni pubbliche, si applicano i criteri utilizzati per le società che potrebbero essere società pubbliche, come indicato nel paragrafo 2.32.

Distinzione tra «destinabile alla vendita» e «non destinabile alla vendita»

Concetto di prezzi economicamente significativi

20.19 I produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita offrono tutta la loro produzione o la maggior parte di essa gratuitamente o a prezzi economicamente non significativi. Per prezzi economicamente significativi s'intendono i prezzi che esercitano un'influenza sostanziale sulla quantità di prodotto che i produttori sono disposti a fornire e sulla quantità di prodotto che gli acquirenti desiderano acquistare. Si tratta del criterio utilizzato per classificare la produzione come destinabile o non destinabile alla vendita e i produttori come produttori di beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita, e stabilire pertanto se un'unità istituzionale in cui un'amministrazione pubblica detiene una partecipazione di controllo debba essere definita come un produttore di beni o servizi non destinabili alla vendita e pertanto classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche, oppure come un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita e pertanto classificata come società pubblica.

20.20 Mentre la valutazione di un prezzo come economicamente significativo viene effettuata al livello di ciascuna singola produzione, il criterio per determinare la natura di produttore di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita di un'unità si applica al livello di singola unità.

20.21 Quando i produttori sono società private, si può presumere che i prezzi siano economicamente significativi. Al contrario, in presenza di un controllo pubblico i prezzi dell'unità possono essere stabiliti o modificati per fini di politica pubblica, il che può creare difficoltà nello stabilire se i prezzi siano economicamente significativi. Spesso le società pubbliche sono costituite dalle amministrazioni pubbliche per fornire beni e servizi che il mercato non produrrebbe in quantità o a prezzi rispondenti alle politiche governative. Nel caso di tali unità che godono del sostegno delle amministrazioni pubbliche, le vendite possono coprire una quota consistente dei costi, ma la loro risposta alle forze di mercato sarà diversa rispetto alle società private.

20.22 Per analizzare la differenza tra un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita e un produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita in relazione all'evoluzione delle condizioni del mercato, è utile specificare quali unità sono i consumatori dei beni e dei servizi in questione e se il produttore compete effettivamente sul mercato o se opera in regime di monopolio.

Criteri relativi all'acquirente della produzione di un produttore pubblico

La produzione è venduta in primo luogo a imprese e famiglie

20.23 Di norma, si hanno prezzi economicamente significativi quando sono soddisfatte le due seguenti condizioni principali:

1) il produttore è incentivato ad adeguare l'offerta con l'obiettivo di realizzare un profitto nel lungo termine o almeno di coprire con le vendite il costo del capitale e gli altri costi di produzione, ivi compresi gli ammortamenti, e

2) i consumatori sono liberi di scegliere sulla base dei prezzi applicati.

Produzione venduta esclusivamente ad amministrazioni pubbliche

20.24 Alcuni servizi sono tipicamente richiesti come servizi ausiliari. Tra essi rientrano attività quali trasporto, finanziamento e investimento, acquisto, vendita, marketing, servizi informatici, comunicazioni, pulizia e manutenzione. Un'unità che offre questo tipo di servizi esclusivamente all'unità madre o ad altre unità all'interno dello stesso gruppo è un'unità ausiliaria. Non si tratta di un'unità istituzionale separata ed è classificata con la propria unità madre. Le unità ausiliarie forniscono tutta la produzione ai rispettivi proprietari per l'utilizzo come consumi intermedi o investimenti fissi lordi.

20.25 Se un produttore pubblico vende esclusivamente alle amministrazioni pubbliche ed è l'unico fornitore dei propri servizi è considerato un produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita, eccetto il caso in cui sia in concorrenza con un produttore privato. Un caso tipico è la presentazione di un'offerta per un contratto con un'amministrazione pubblica a condizioni di mercato, per cui i pagamenti dell'amministrazione pubblica riguardano esclusivamente i servizi forniti.

20.26 Se un produttore pubblico non è l'unico fornitore dell'amministrazione pubblica esso è considerato un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita se compete con altri produttori sul mercato e se i suoi prezzi soddisfano i criteri generali per essere economicamente significativi, come definito nei paragrafi da 20.19 a 20.22.

Produzione venduta ad amministrazioni pubbliche e ad altri

20.27 Se un produttore pubblico è l'unico fornitore dei propri servizi, è considerato un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita se le sue vendite a unità non appartenenti alle amministrazioni pubbliche superano la metà della produzione totale o se le sue vendite alle amministrazioni pubbliche soddisfano la condizione dell'offerta di cui al paragrafo 20.25.

20.28 In presenza di numerosi fornitori, un produttore pubblico è un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita se compete con gli altri produttori presentando un'offerta per un contratto con l'amministrazione pubblica.

Test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita

20.29 È chiara la classificazione settoriale delle unità fondamentali dell'amministrazione pubblica operanti nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita e/o nella redistribuzione di reddito e di ricchezza.

Per gli altri produttori che operano sotto il controllo dell'amministrazione pubblica è necessaria una valutazione della loro attività e delle loro risorse. Per decidere se sono unità che producono beni e servizi destinabili alla vendita a prezzi economicamente significativi, occorre verificare i criteri di cui ai paragrafi da 20.19 a 20.28. In sintesi le condizioni sono le seguenti:

a) il produttore è un'unità istituzionale (condizione necessaria; cfr. anche l'albero delle decisioni di cui al paragrafo 20.17);

b) il produttore non si dedica alla produzione di servizi ausiliari;

c) il produttore non è l'unico fornitore di beni e servizi dell'amministrazione pubblica o, se lo è, ha concorrenti; e

d) il produttore è incentivato ad adeguare l'offerta per realizzare un'attività redditizia, ad essere in grado di operare alle condizioni di mercato e a rispettare le sue obbligazioni finanziarie.

La capacità di effettuare un'attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita viene verificata in particolare mediante il normale criterio quantitativo (il criterio del 50 %), basato sul rapporto tra vendite e costi di produzione (secondo la definizione di cui ai paragrafi 20.30 e 20.31). Per essere un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita, l'unità pubblica deve coprire almeno il 50 % dei suoi costi con le sue vendite per un periodo pluriennale continuativo.

20.30 Ai fini del test per la distinzione tra produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita, le vendite di beni e servizi corrispondono agli introiti ottenuti dalle vendite, cioè al valore della produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) aumentata da eventuali pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131). In questo contesto, il valore della produzione per uso proprio non è considerato vendita. Sono esclusi dalle vendite anche tutti i pagamenti ricevuti dalle amministrazioni pubbliche, a meno che non siano concessi anche ad altri produttori che svolgono la stessa attività.

20.31 I costi di produzione corrispondono alla somma di consumi intermedi, redditi da lavoro dipendente, ammortamenti e altre imposte sulla produzione. Ai fini del test per distinguere tra produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita, i costi di produzione sono aumentati degli interessi netti e diminuiti del valore dell'eventuale produzione figurativa, in particolare della produzione per uso proprio. Non vengono dedotti i contributi alla produzione.

Intermediazione finanziaria e amministrazione pubblica

20.32 Il caso delle unità che svolgono attività finanziarie merita una speciale considerazione. L'intermediazione finanziaria è l'attività con la quale un'unità acquista attività finanziarie e nello stesso tempo assume passività per conto proprio effettuando operazioni finanziarie.

20.33 Un intermediario finanziario si espone al rischio assumendo passività per conto proprio. Ad esempio, se un'unità finanziaria pubblica gestisce delle attività, ma non si espone al rischio assumendo le passività per conto proprio non è un intermediario finanziario e l'unità è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche piuttosto che nel settore delle società finanziarie.

20.34 L'applicazione del criterio quantitativo del test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita alle società pubbliche operanti nell'intermediazione finanziaria o nella gestione di attività in generale non è pertinente, poiché i loro utili derivano sia da redditi da capitale che da guadagni in conto capitale.

Casi particolari

Holding operative pubbliche

20.35 Le holding operative pubbliche sono entità la cui funzione principale consiste nel controllare e dirigere un gruppo di società controllate da un'unità delle amministrazioni pubbliche. Si distinguono due casi:

a) nella misura in cui la holding operativa pubblica è un'unità istituzionale che gestisce produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, viene classificata in base alla principale attività del gruppo, nel settore S.11 se la principale attività è la produzione di beni e servizi non finanziari, o nel settore S.12 se produce prevalentemente servizi finanziari (cfr. anche i paragrafi 2.23 e 2.59);

b) se la holding operativa pubblica non è un'unità istituzionale (ed è pertanto talvolta assimilabile a un «guscio vuoto»), o agisce in qualità di agente dell'amministrazione pubblica per scopi di politica pubblica, come veicolare fondi tra società controllate e organizzare interventi di privatizzazione o di dismissione, è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche.

20.36 Il termine «holding operativa pubblica» qui utilizzato include unità che sono note anche con la definizione di «società holding pubbliche».

20.37 Le società controllate appartenenti al gruppo che esercitano un'attività di produzione e dispongono di una contabilità completa sono considerate unità istituzionali anche se hanno ceduto parte della propria autonomia di decisione all'organismo centrale (cfr. il paragrafo 2.13). Il test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita si applica alle singole unità. Può pertanto accadere che una società controllata, diversamente da altre, venga riconosciuta come produttore di beni e servizi non destinabili alla vendita e classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche.

Fondi pensione

20.38 I regimi pensionistici dei datori di lavoro sono meccanismi istituiti per fornire prestazioni pensionistiche agli aderenti, sulla base di un rapporto contrattuale tra datore di lavoro e dipendente. Tali regimi comprendono sistemi con costituzione di riserve, senza costituzione di riserve e con parziale costituzione di riserve.

20.39 Un sistema con costituzione di riserve a contribuzione definita, istituito da un'unità delle amministrazioni pubbliche, non è assimilato a un sistema di sicurezza sociale, se è privo di garanzia da parte dell'amministrazione pubblica sul livello delle pensioni dovute, e il livello delle pensioni è incerto poiché dipende dal rendimento delle attività. Di conseguenza, l'unità individuata come gestore del sistema, come pure lo stesso fondo se si tratta di un'unità istituzionale separata, è considerata una società finanziaria, classificata nel sottosettore delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione.

Quasi-società

20.40 Le quasi-società sono imprese prive di personalità giuridica che operano come se fossero società. Le quasi-società sono assimilate a società, nel senso che sono considerate unità istituzionali distinte dalle unità a cui appartengono, in virtù del loro comportamento economico e finanziario distinto. Quindi, i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita controllati da unità delle amministrazioni pubbliche e riconosciuti come quasi-società pubbliche sono raggruppati con le società nei settori delle società non finanziarie o finanziarie.

20.41 Un'istituzione delle amministrazioni pubbliche o un gruppo di istituzioni che svolgono lo stesso tipo di attività sotto una gestione comune sono considerate quasi-società pubbliche nei seguenti casi:

a) quando applicano prezzi economicamente significativi;

b) quando si ritiene abbiano autonomia di decisione, e

c) quando dispongono di una contabilità completa che consente di individuare e calcolare separatamente i saldi operativi, i risparmi, le attività e le passività, oppure sono in grado di compilare una contabilità completa.

20.42 L'ammontare del reddito prelevato da una quasi-società nell'arco di un determinato periodo contabile è stabilito dal proprietario. Tale prelievo equivale al pagamento del dividendo agli azionisti di una società. Dato l'ammontare del prelievo, è stabilito l'importo di utili non distribuiti dalla quasi-società. Il proprietario può investire un importo maggiore di capitali nell'impresa o ritirare capitali dalla stessa cedendo alcune delle sue attività, e tali flussi di capitale devono essere identificabili nei bilanci ogniqualvolta si verifichino. I flussi di reddito relativi agli investimenti e al a capitale nelle quasi-società sono registrati con le stesse modalità dei flussi analoghi delle società. In particolare, i contributi agli investimenti sono registrati come trasferimenti in conto capitale.

20.43 Le entità che non sono assimilate alle quasi-società restano integrate nelle unità delle amministrazioni pubbliche che le possiedono. Le unità delle amministrazioni pubbliche sono costituite prevalentemente da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, ma possono comprendere anche produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, le cui vendite si aggiungono alle vendite accessorie, ossia la vendita a prezzi economicamente significativi della produzione secondaria dei produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita. Di conseguenza, per un'unità delle amministrazioni pubbliche è possibile un avanzo netto di gestione diverso da zero che corrisponde all'avanzo netto di gestione generato dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita.

Agenzie di ristrutturazione

20.44 Alcune unità pubbliche sono coinvolte nella ristrutturazione di società, che possono essere controllate o meno da amministrazioni pubbliche. Queste agenzie di ristrutturazione possono essere unità delle amministrazioni pubbliche già esistenti da tempo o agenzie create per questo scopo. Le amministrazioni pubbliche finanziano la ristrutturazione in diversi modi, sia direttamente attraverso conferimenti di capitale, come trasferimenti in conto capitale, prestiti o acquisizioni di partecipazioni, sia indirettamente, mediante la concessione di garanzie. I criteri principali per determinare la classificazione settoriale delle agenzie di ristrutturazione tengono conto del fatto che si tratti di intermediari finanziari, del carattere di mercato dell'attività principale e del grado di rischio assunto dall'agenzia. In molti casi, il grado di rischio assunto dall'agenzia di ristrutturazione è basso, poiché agisce con il sostegno finanziario dell'amministrazione pubblica e per conto della stessa. Le agenzie di ristrutturazione possono gestire operazioni di privatizzazione o di dismissione.

Agenzie di privatizzazione

20.45 Il primo tipo di agenzia di ristrutturazione gestisce la privatizzazione di unità delle amministrazioni pubbliche. Esistono due casi:

a) l'unità di ristrutturazione, a prescindere dal suo status giuridico, agisce in qualità di agente diretto dell'amministrazione pubblica, o ha una durata limitata. La sua funzione principale consiste nel ridistribuire il reddito e la ricchezza nazionali trasferendo fondi da un'unità all'altra. L'unità di ristrutturazione è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche;

b) l'unità di ristrutturazione è una società holding che controlla e gestisce un gruppo di controllate, e solo una parte minore della sua attività è dedicata a operazioni di privatizzazione e al trasferimento di fondi da una controllata all'altra per conto delle amministrazioni pubbliche e per scopi di politica pubblica. L'unità è classificata come una società e le operazioni effettuate per conto dell'amministrazione pubblica dovrebbero essere dirottate attraverso l'amministrazione pubblica.

Strutture di dismissione («defeasances»)

20.46 Il secondo tipo di agenzia di ristrutturazione gestisce attività deteriorate e può essere istituita in presenza di una crisi bancaria o finanziaria. Dette agenzie sono denominate strutture di dismissione o «bad banks». Un'agenzia di ristrutturazione è classificata in base al grado di rischio che si assume, in considerazione del grado di sostegno finanziario fornito dall'amministrazione pubblica.

Nel caso più comune, l'agenzia di ristrutturazione acquista beni ad un prezzo superiore a quello di mercato con il sostegno diretto o indiretto dell'amministrazione pubblica e la sua attività risulta nella redistribuzione di reddito e ricchezza nazionali. Se la struttura di dismissione non si espone a rischi, è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche.

Società a destinazione specifica

20.47 Le società a destinazione specifica (SDS), denominate anche società veicolo, possono essere costituite per convenienza finanziaria da amministrazioni pubbliche o da entità private. Le SDS possono essere coinvolte in operazioni fiscali, ivi compresa la cartolarizzazione di attività, l'assunzione di prestiti per conto di amministrazioni pubbliche, ecc. e sono classificate in base all'attività principale del proprietario; le SDS che eseguono operazioni fiscali sono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche.

20.48 Le SDS non residenti sono riconosciute come unità istituzionali distinte. Tutti i flussi e le posizioni di consistenze tra amministrazioni pubbliche e SDS non residenti sono registrati nei conti delle amministrazioni pubbliche e dell'SDS. Inoltre, quando le SDS non residenti assumono prestiti o sostengono spese all'estero per conto di amministrazioni pubbliche, anche quando non vengono registrati flussi tra amministrazioni pubbliche e SDS relativamente a tali attività fiscali, le operazioni sono imputate ai conti delle amministrazioni pubbliche e dell'entità non residente, per rispecchiare le attività fiscali delle amministrazioni pubbliche. Se una SDS non residente intraprende un'operazione di cartolarizzazione senza vendita di attività, l'operazione è considerata come un'assunzione di debito delle amministrazioni pubbliche. La sostanza economica dell'operazione è contabilizzata imputando il debito delle amministrazioni pubbliche nei confronti della SDS non residente per lo stesso valore e nello stesso momento in cui la SDS diventa debitrice nei confronti del creditore estero.

Joint venture

20.49 Molte unità delle amministrazioni pubbliche stipulano accordi con entità private o altre unità pubbliche per svolgere congiuntamente svariate attività, che possono sfociare nella produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o non destinabili alla vendita. Queste operazioni congiunte in generale si possono strutturare secondo tre diverse tipologie: unità a controllo congiunto, in seguito denominate joint venture; operazioni a controllo congiunto; e attività a controllo congiunto.

20.50 Una joint venture richiede la costituzione di una società, di un partenariato o di un'altra unità istituzionale nella quale ciascuna parte detiene il controllo congiunto delle attività. In quanto unità istituzionale, la joint venture può stipulare contratti per conto proprio e reperire finanziamenti per i propri scopi. Una joint venture dispone di propri documenti contabili.

20.51 Di norma, la percentuale di partecipazione è sufficiente per determinare il controllo. Se ciascun proprietario possiede la stessa percentuale della joint venture, occorre prendere in considerazione gli altri indicatori di controllo.

20.52 Le unità delle pubbliche amministrazioni possono inoltre stipulare accordi operativi congiunti che non sono gestiti da unità istituzionali distinte. In questo caso, non esistono unità da classificare, ma occorre fare attenzione a garantire che la proprietà delle attività venga registrata correttamente e che gli accordi di condivisione di entrate e spese vengano stipulati conformemente alle disposizioni del contratto principale. Ad esempio, due unità possono concordare di assumere la responsabilità di fasi diverse di un processo di produzione congiunto, oppure un'unità può detenere un'attività o un insieme di attività correlate, ma entrambe le unità concordano di condividere entrate e spese.

Organismi regolatori del mercato

20.53 Gli enti pubblici operanti nel settore dell'agricoltura svolgono due tipi di attività:

a) acquistare, immagazzinare e vendere prodotti agricoli e altri prodotti alimentari sul mercato, o

b) distribuire, a titolo di attività esclusiva o principale, contributi o altri trasferimenti ai produttori.

Nel primo caso, poiché agisce in qualità di produttore di beni e servizi destinabili alla vendita, l'unità istituzionale è classificata nel settore delle società non finanziarie (S.11). Nel secondo caso, l'unità istituzionale è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13)

20.54 Quando svolge entrambe le attività descritte al paragrafo 20.53, l'organismo regolatore del mercato è suddiviso in due unità istituzionali in base all'attività principale, di cui una viene classificata nel settore delle società non finanziarie (S.11) e l'altra nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13). Ove una simile suddivisione si rivelasse difficoltosa, per convenzione si adatta il normale test per la classificazione settoriale applicando il criterio della «attività principale» sulla base dei costi. Se i costi dell'unità sono legati in misura molto significativa all'attività di gestione del mercato, l'unità è classificata nel settore delle società non finanziarie. Si raccomanda una soglia dell'80 % nel rapporto tra costi e vendite. Se il rapporto tra costi e vendite legato all'attività di regolamentazione è inferiore alla soglia raccomandata, l'unità viene classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13).

Autorità sovranazionali

20.55 Alcuni paesi sono firmatari di un accordo istituzionale ai sensi del quale aderiscono ad un'autorità sovranazionale. Di norma, simili accordi implicano trasferimenti monetari dai paesi membri all'autorità sovranazionale e viceversa. L'autorità sovranazionale svolge inoltre attività di produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. Nei conti nazionali dei paesi membri, le autorità sovranazionali figurano come unità istituzionali non residenti, classificate in uno specifico sottosettore del «Resto del mondo».

I sottosettori delle amministrazioni pubbliche

20.56 A seconda dell'assetto amministrativo e giuridico, in un paese l'amministrazione pubblica presenta di norma più di un livello. Nel capitolo 2 vengono specificati tre livelli di amministrazione: centrale, di Stato federato (o regionale) e locale, con un sottosettore per ciascun livello. Inoltre, l'esistenza e le dimensioni del sistema di sicurezza sociale, nonché il suo ruolo nella politica di bilancio, impongono la compilazione di dati statistici per tutti gli enti di previdenza e assistenza sociale come quarto sottosettore distinto delle amministrazioni pubbliche. Non tutti i paesi presentano tutti i livelli; in alcuni casi esiste solo un'amministrazione centrale, talvolta con l'aggiunta di un livello inferiore. Nei paesi che presentano più di tre livelli, le varie unità dovrebbero essere tutte classificate in uno dei livelli sopra citati.

Amministrazioni centrali

20.57 Il sottosettore delle amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1311) comprende tutte le unità delle amministrazioni pubbliche con una sfera di competenza nazionale, con l'eccezione degli enti di previdenza e assistenza sociale. L'autorità politica dell'amministrazione centrale di un paese si estende alla totalità del suo territorio. L'amministrazione centrale può imporre tasse a tutte le unità istituzionali residenti e alle unità non residenti che svolgono attività economiche all'interno del paese. Di norma, l'amministrazione centrale è competente per l'erogazione di servizi collettivi a vantaggio della comunità nel suo complesso, quali difesa nazionale, relazioni con altri paesi, ordine pubblico e sicurezza, e per regolamentare il sistema sociale ed economico del paese. Inoltre, può sostenere spese per l'erogazione di servizi, quali istruzione o sanità, in primo luogo a vantaggio dei singoli nuclei familiari, e può effettuare trasferimenti a favore di altre unità istituzionali, ivi compresi altri livelli dell'amministrazione pubblica.

20.58 La compilazione delle statistiche relative alle amministrazioni centrali è importante in virtù del ruolo particolare che svolgono nell'analisi della politica economica. È soprattutto attraverso le amministrazioni centrali che la politica di bilancio incide sulle pressioni inflazionistiche o deflazionistiche all'interno dell'economia. In generale, è al livello delle amministrazioni centrali che un organismo decisionale formula e attua politiche dirette alla realizzazione di obiettivi economici a livello nazionale.

20.59 Il sottosettore delle amministrazioni centrali è vasto e complesso nella maggior parte dei paesi. Generalmente è composto da un gruppo centrale di dipartimenti o ministeri che costituiscono una singola unità istituzionale, alla quale si aggiungono vari organismi operanti sotto il controllo delle amministrazioni centrali ma con personalità giuridica distinta e autonomia sufficiente per formare unità aggiuntive delle amministrazioni centrali.

20.60 Il gruppo centrale principale o l'amministrazione centrale primaria talvolta è denominata amministrazione centrale di bilancio per sottolineare il fatto che il «bilancio» è una componente essenziale dei suoi principali documenti finanziari. Ciò significa che il bilancio fornisce una delimitazione implicita di questa unità istituzionale delle amministrazioni centrali, che talvolta è chiamata «Stato», da non confondere con la nozione di amministrazioni di Stati federati, quali province, Länder, cantoni, repubbliche, prefetture o regioni amministrative in un sistema di governo federale. Nello stilare la sequenza completa dei conti per l'amministrazione centrale di bilancio, spesso è opportuno comprendere le attività dei fondi fuori bilancio, quando non si tratta di unità istituzionali, e in generale di tutte le operazioni del Tesoro non riportate nel bilancio.

20.61 L'altra componente delle amministrazioni centrali sono gli altri organi delle amministrazioni centrali, denominati anche unità fuori bilancio, che comprendono organismi o entità fuori bilancio che si qualificano come unità istituzionali, imprese pubbliche per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita con personalità giuridica e istituzioni senza scopo di lucro controllate dalle amministrazioni pubbliche che producono beni e servizi non destinabili alla vendita.

20.62 Le amministrazioni centrali si possono suddividere in due componenti: lo Stato e altri organi delle amministrazioni centrali. Questa suddivisione implica un giudizio soggettivo, che può essere influenzato da considerazioni pratiche. Un criterio importante è la copertura istituzionale del «bilancio». Tuttavia, la composizione esatta dovrebbe essere nota con precisione e concordata tra i compilatori a livello nazionale per rafforzare la coerenza dei dati di partenza. La capacità di stilare una sequenza completa di conti per questi due «sottosettori» delle amministrazioni centrali è importante per valutare la qualità dei dati.

Amministrazioni di Stati federati

20.63 Il sottosettore delle amministrazioni di Stati federati (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1312) comprende tutte le unità delle amministrazioni pubbliche di un sistema di governo federale con una sfera di competenza statale o regionale, con la possibile eccezione degli enti di previdenza e di assistenza sociale. Uno Stato federato è la più ampia area geografica in cui è suddiviso un paese nella sua totalità per motivi politici e amministrativi. Tali aree sono denominate province, Länder, cantoni, repubbliche o regioni amministrative e tutte godono di un livello di potere adeguato per un sistema di governo federale. L'autorità legislativa, giudiziaria ed esecutiva delle amministrazioni di uno Stato federato si estende sull'intero territorio di un singolo Stato, che normalmente comprende numerose località, ma non si estende ad altri Stati. In molti paesi, le amministrazioni di Stati federati non esistono. Nei paesi con un governo federale, alle amministrazioni di Stati federati possono essere attribuiti poteri e responsabilità notevoli, e in tal caso è opportuna la compilazione di un sottosettore «amministrazioni di Stati federati».

20.64 In genere, le amministrazioni di Stati federati possiedono l'autorità fiscale di imporre tasse alle unità istituzionali che risiedono nella loro area di competenza, o che vi svolgono un'attività economica. Per essere riconosciute come unità amministrative, tali entità devono essere in grado di possedere beni, raccogliere fondi e assumere passività per conto proprio, e inoltre devono avere il diritto di spendere o allocare almeno una parte delle imposte o degli altri redditi che percepiscono in base alle proprie politiche. Tuttavia, le entità possono ricevere trasferimenti dalle amministrazioni centrali destinati a scopi specifici. Le amministrazioni di uno Stato federato possono nominare funzionari indipendentemente dal controllo amministrativo esterno. Se un'entità amministrativa operante in uno Stato federato dipende completamente dai fondi dell'amministrazione centrale, e se quest'ultima detta anche le modalità con cui tali fondi devono essere spesi, allora l'entità è un organismo dell'amministrazione centrale.

Amministrazioni locali

20.65 Il sottosettore delle amministrazioni locali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale) (S.1313) è costituito da unità amministrative con un ambito di competenza locale (con la possibile eccezione degli enti di previdenza e assistenza sociale). Le amministrazioni locali tipicamente forniscono un'ampia gamma di servizi ai residenti locali, in alcuni casi finanziati da contributi erogati dai livelli amministrativi superiori. Le statistiche relative alle amministrazioni locali coprono un'ampia varietà di unità amministrative, quali contee, comuni, città, circoscrizioni, distretti amministrativi, distretti scolastici e distretti idrici o sanitari. Spesso le stesse aree geografiche sono soggette all'autorità di varie unità amministrative locali con diverse responsabilità funzionali. Ad esempio, la stessa area è soggetta all'autorità di unità amministrative distinte che rappresentano una città, una contea e un distretto scolastico. Inoltre, due o più amministrazioni locali contigue possono organizzare un'unità delle amministrazioni pubbliche con poteri regionali che risponde alle amministrazioni locali. Tali unità sono classificate nel sottosettore delle amministrazioni locali.

20.66 Il potere legislativo, giudiziario ed esecutivo delle unità amministrative locali è limitato alle più piccole aree geografiche individuate per scopi amministrativi e politici. La portata del potere delle amministrazioni locali generalmente è molto inferiore a quella delle amministrazioni centrali o degli Stati federati, e può anche non prevedere la facoltà di prelevare imposte da unità istituzionali o attività economiche presenti nelle rispettive aree. Queste amministrazioni spesso dipendono da contributi erogati dai livelli amministrativi superiori e in qualche misura fungono da agenti delle amministrazioni centrali o degli Stati federati. Tuttavia, per essere assimilate a unità istituzionali devono avere il diritto di possedere beni propri, raccogliere fondi e assumere passività contraendo prestiti per conto proprio. Inoltre, devono avere discrezionalità in merito al modo in cui vengono spesi tali fondi e dovrebbero essere in grado di nominare i propri funzionari indipendentemente dal controllo amministrativo esterno.

Enti di previdenza e assistenza sociale

20.67 Il sottosettore degli enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) comprende tutte le unità che erogano prestazioni sociali, a prescindere dal livello amministrativo che regola o gestisce i sistemi. Se un sistema di sicurezza sociale non soddisfa i requisiti di un'unità istituzionale, è classificato con l'unità madre in uno degli altri sottosettori del settore delle amministrazioni pubbliche. Gli ospedali pubblici, se forniscono un servizio non destinabile alla vendita alla comunità nel suo complesso e se sono controllati da sistemi di sicurezza sociale, sono classificati nel sottosettore degli enti di previdenza e assistenza sociale.

LA PRESENTAZIONE DELLE STATISTICHE DI FINANZA PUBBLICA

Quadro generale

20.68 L'esperienza ha dimostrato che, per le amministrazioni pubbliche, una presentazione alternativa alla sequenza dei conti come definita nel quadro centrale del SEC risponde meglio a determinati requisiti di analisi. Tale alternativa, nota come presentazione delle statistiche di finanza pubblica (SFP), fornisce un quadro diverso, ma comunque integrato, dei conti delle amministrazioni pubbliche in base ai seguenti parametri di misurazione dell'attività economica delle amministrazioni pubbliche: entrate, uscite, disavanzo/avanzo, finanziamenti, altri flussi economici e conti patrimoniali.

20.69 La presentazione basata sul SEC delle SFP consiste in operazioni registrate nei vari conti, quelli delle operazioni correnti, del conto del capitale e del conto finanziario del SEC, riorganizzate per le operazioni non finanziarie in un conto unico per una presentazione più idonea all'analisi finanziaria.

20.70 Nel sistema delle statistiche di finanza pubblica, le entrate sono definite come l'aggregato di tutte le operazioni registrate come risorse positive nel quadro centrale del SEC, compresi i contributi in entrata nei conti delle operazioni correnti e i trasferimenti di capitale in entrata registrati nel conto del capitale. Le spese sono l'aggregato di tutte le operazioni registrate come impieghi positivi, compresi i contributi in uscita nei conti delle operazioni correnti e le spese in conto capitale – investimenti lordi più trasferimenti in conto capitale in uscita – registrati nel conto del capitale. Questi parametri di misurazione delle entrate e delle spese sono specifici della presentazione delle SFP, ma le operazioni di riferimento sono quelle del SEC.

20.71 La differenza tra entrate e uscite, equivalente all'avanzo/disavanzo, è l'accreditamento /indebitamento (B.9). Il finanziamento dell'avanzo/disavanzo è evidenziato nel conto finanziario, dove sono registrati le acquisizioni nette di attività finanziarie e l'incremento netto delle passività. Per le voci di spesa e di entrata è prevista una registrazione di contropartita nel conto finanziario. Le operazioni finanziarie possono anche comportare due registrazioni nel conto finanziario, secondo il principio della partita doppia, per cui ogni operazione ha un'operazione corrispondente nel conto finanziario. In linea di principio, l'accreditamento/indebitamento si può derivare anche dalle operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie.

20.72 Segue la presentazione delle statistiche di finanza pubblica:



Presentazione delle statistiche di finanza pubblica

 

Entrate

Imposte

Contributi sociali

Vendita di beni e servizi

Altre entrate correnti

Trasferimenti in conto capitale

meno

Uscite

Consumi intermedi

Redditi da lavoro dipendente

Interessi

Contributi

Prestazioni sociali

Altre spese correnti

Spese in conto capitale

Spese per investimenti

uguale

Accreditamento/indebitamento

uguale

Operazioni finanziarie nette

20.73 Gli altri conti nel sistema SFP si riferiscono ad altri flussi economici e ai conti patrimoniali, in linea con la sequenza dei conti del SEC. Tali conti consentono una completa riconciliazione delle variazioni nel conto patrimoniale e dei flussi durante il periodo contabile. Per ciascuna attività o passività, vale la seguente uguaglianza:



 

Conto patrimoniale di apertura

più

operazioni

più

rivalutazioni

più

altre variazioni di volume

uguale

Conto patrimoniale di chiusura

20.74 Il conto patrimoniale presenta il totale delle attività — non finanziarie e finanziarie — e le consistenze delle passività, consentendo di ricavare quanto segue: patrimonio netto come totale delle attività meno totale delle passività e patrimonio netto finanziario come totale delle attività finanziarie meno totale delle passività.

20.75 Le statistiche di finanza pubblica presentano i risultati finanziari delle amministrazioni pubbliche e dei relativi sottosettori, o di qualsiasi insieme di delle amministrazioni pubbliche, nonché di singole unità istituzionali quale lo Stato.

Entrate

20.76 Un'entrata aumenta il patrimonio netto e influisce positivamente sull'accreditamento (+)/indebitamento (-). Le entrate delle amministrazioni pubbliche sono principalmente composte dai prelievi obbligatori sotto forma di imposte e contributi sociali. Per alcuni livelli dell'amministrazione pubblica, i trasferimenti da altre unità delle amministrazioni pubbliche e i contributi da organizzazioni internazionali rappresentano un'importante fonte di reddito. Altre categorie generali di entrate comprendono i redditi da capitale, le vendite di beni e servizi e trasferimenti vari diversi dai contributi. Le entrate complessive delle amministrazioni pubbliche in un dato periodo contabile vengono calcolate sommando le operazioni in entrata, come segue:



Totale delle entrate

=

 

totale imposte

D.2 + D.5 + D.91

 

 

+

totale contributi sociali

D.61

 

 

+

totale vendite di beni e servizi

P.11 + P.12 + P.131

 

 

+

altre entrate correnti

D.39 + D.4 + D.7

 

 

+

altre entrate in conto capitale

D.92 + D.99

Imposte e contributi sociali

20.77 Il totale delle imposte comprende le imposte sulla produzione e sulle importazioni (D.2), le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. (D.5) e le imposte in conto capitale (D.91). Il totale dei contributi sociali comprende i contributi sociali effettivi (D.611) e i contributi sociali figurativi (D.612).

20.78 La stima delle imposte e dei contributi sociali può essere difficile. I relativi problemi e le soluzioni raccomandate sono descritti nella sezione «Questioni contabili relative alle amministrazioni pubbliche» del presente capitolo. Le imposte sono registrate in numerosi conti del quadro centrale del SEC, mentre nella presentazione delle statistiche di finanza pubblica tutte le imposte sono presentate come un'unica categoria di entrata, con sottoclassificazioni a seconda della base imponibile. Nella presentazione delle statistiche di finanza pubblica le imposte in conto capitale sono presentate nel totale delle imposte.

20.79 I dati sulle entrate derivanti dalle imposte e dai contributi sociali ( 32 ) sono utilizzati per calcolare il totale del gettito fiscale o la pressione fiscale ovvero il rapporto tra l'imposizione totale e il PIL, utilizzato nelle comparazioni internazionali. In tale contesto, i contributi sociali obbligatori vengono presentati unitamente alle statistiche sul gettito fiscale e sono inclusi nelle misurazioni della pressione fiscale o dei prelievi obbligatori.

Vendite

20.80 Le vendite complessive di beni e servizi comprendono la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) e i pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131); comprendono inoltre — salvo ai fini dell'applicazione del test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita (cfr. il paragrafo 20.30) — la produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12). La maggior parte della produzione delle amministrazioni pubbliche è costituita da beni e servizi non destinabili alla vendita, o venduti a prezzi non economicamente significativi. La distribuzione della produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita non concorda con il concetto di entrata. Per quanto riguarda beni e servizi, solo le vendite effettive e alcuni casi specifici di vendite figurative sono comprese nelle entrate.

20.81 La produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) delle amministrazioni pubbliche comprende quanto segue:

a) la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita di stabilimenti produttori di beni e servizi destinabili alla vendita inclusi nelle amministrazioni pubbliche, quali fabbriche di armi che sono parte del ministero della Difesa, o mense, istituite da unità delle amministrazioni pubbliche per i propri dipendenti, che applicano prezzi economicamente significativi;

b) le vendite di prodotti secondari destinabili alla vendita da parte di produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, talvolta denominate «vendite accessorie», come quelle derivanti da contratti di ricerca e sviluppo tra università pubbliche e società, o pubblicazioni vendute da unità delle amministrazioni pubbliche a prezzi economicamente significativi.

20.82 Le sopra citate «vendite accessorie» sono distinte dai biglietti d'ingresso ai musei pagati dai visitatori, che generalmente sono pagamenti parziali per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131). Altri significativi pagamenti parziali comprendono i pagamenti a favore di ospedali o scuole, quando sono produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita.

20.83 Nelle statistiche di finanza pubblica basate sul SEC il valore dell'investimento per uso proprio è considerato un'entrata, e inserito tra le vendite. Le vendite comprendono anche il valore di beni e servizi prodotti e forniti a titolo di compenso in natura ai dipendenti o di altri pagamenti in natura.

20.84 Nelle statistiche di finanza pubblica basate sul SEC, i ricavi derivanti dalle vendite sono considerati nell'ottica della produzione, per cui equivalgono al valore della produzione, mentre le vendite effettive a clienti differiscono dalla produzione per la variazione delle scorte. Tuttavia, tali variazioni di scorte saranno con tutta probabilità di entità trascurabile per le unità delle amministrazioni pubbliche e per gli altri produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, per lo più impegnati nella produzione di servizi piuttosto che nella produzione di beni. Le vendite sono valutate a prezzi base.

Dal quadro centrale SEC alle operazioni e agli aggregati delle SFP



Risorse SEC

Entrate SEC SFP

P.1

Produzione, di cui

 

 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11)

Vendita di beni e servizi

 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12)

Vendita di beni e servizi

 

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13), di cui:

 

 

—  Pagamenti per produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131)

Vendita di beni e servizi

 

—  Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, altro (P.132)

Non calcolato nelle entrate totali

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni (in entrata)

Imposte totali

D.3

Contributi (in entrata)

Altre entrate correnti

D.4

Redditi da capitale

Altre entrate correnti

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

Imposte totali

D.61

Contributi sociali

Totale contributi sociali

D.7

Altri trasferimenti correnti

Altre entrate correnti

D.91r

Imposte in conto capitale (in entrata)

Imposte totali

D.92r

Contributi agli investimenti (in entrata)

Altre entrate in conto capitale

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale (in entrata)

Altre entrate in conto capitale



Impieghi e operazioni in conto capitale SEC

Uscite SEC SFP

P.2

Consumi intermedi

Consumi intermedi

D.1

Redditi da lavoro dipendente

Redditi da lavoro dipendente

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni (in uscita)

Altre uscite correnti

D.3

Contributi (in uscita)

Contributi

D.41

Interessi passivi

Interessi

D.4

Redditi da capitale (escluso D.41)

Altre uscite correnti

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

Altre uscite correnti

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

Trasferimenti sociali in natura (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

D.7

Altri trasferimenti correnti

Altre uscite correnti

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

Altre uscite correnti

P.31

Spesa per consumi individuali (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

Trasferimenti sociali in natura (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita)

P.31

Spesa per consumi individuali (produzione non destinabile alla vendita)

Non calcolato nelle uscite totali

P.32

Spesa per consumi collettivi

Non calcolato nelle uscite totali

P.5

Investimenti lordi

Uscite in conto capitale

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

Uscite in conto capitale

D.92p

Contributi agli investimenti (in uscita)

Uscite in conto capitale

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale (in uscita)

Uscite in conto capitale

Nel quadro centrale del SEC, la voce accreditamento (+)/ indebitamento (-) (B.9) rappresenta il saldo contabile del conto del capitale. Il saldo contabile delle amministrazioni pubbliche nella presentazione delle SFP nel SEC è identico all'accreditamento (+)/ indebitamento (-) (B.9). Il motivo è spiegato nel riquadro che segue.

Il primo conto è il conto della produzione, per cui secondo il SEC la prima risorsa di un settore istituzionale è la sua produzione. Poiché la maggioranza dei servizi forniti dalle amministrazioni pubbliche non viene venduta a prezzi economicamente significativi e non è quindi destinabile alla vendita, il valore della produzione delle amministrazioni pubbliche viene calcolata per convenzione come la somma dei costi di produzione.

Analogamente, la spesa finale per i consumi collettivi, corrispondenti ai servizi forniti alla comunità dalle amministrazioni pubbliche, quali servizi generali, difesa, sicurezza e ordine pubblico, è calcolata come la somma dei costi di produzione. Sempre per convenzione, la spesa per consumi collettivi (P.32) equivale ai consumi finali effettivi (P.4) delle amministrazioni pubbliche.

Anche la spesa finale per i consumi individuali delle famiglie di beni e servizi non destinabili alla vendita forniti direttamente dalle amministrazioni pubbliche è calcolata in base ai costi di produzione.

Di conseguenza, nei conti SEC delle amministrazioni pubbliche sono «imputati» due tipi di flussi:

1) nella sezione delle risorse, la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, altro (P.132) registrata nel conto della produzione;

2) nella sezione degli impieghi, i consumi finali effettivi (P.4) e i trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita) (D.631), registrati rispettivamente nel conto di redistribuzione del reddito in natura e nel conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto.

Ciascun flusso imputato è pari alla somma dei flussi effettivi: i costi di produzione. Questi due tipi di flussi imputati, nella sezione risorse e nella sezione impieghi, si equilibrano nella sequenza dei conti del SEC.

Nella presentazione delle SFP nel SEC vengono utilizzate le stesse categorie di operazioni fondamentali, ma principalmente sulla base dei flussi monetari effettivi, per ottenere il totale delle entrate e il totale delle spese delle amministrazioni pubbliche. Si tiene conto solo di una selezione di flussi imputati: contributi sociali figurativi e trasferimenti in conto capitale in natura.

Eliminando dalla sezione risorse la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.132) per ottenere il totale delle entrate ed eliminando dalla sezione impieghi i consumi finali effettivi (P.4 = P.32) e i trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita) (D.631) per ottenere il totale delle spese, si perviene allo stesso saldo contabile: accreditamento (+)/ indebitamento (-) (B.9).

Gli unici trasferimenti sociali in natura considerati nella spesa totale aggregata delle amministrazioni pubbliche delle SFP sono i trasferimenti sociali in natura alle famiglie (acquistati dai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita) (D.632), poiché costituiscono una spesa effettiva delle unità delle amministrazioni pubbliche. Tali operazioni devono inoltre essere aggiunte alla somma dei costi di produzione (corrispondenti alla produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, altro P.132) per ottenere la spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche.

P.3 = P.132 + D.632

Altre entrate

20.85 Le altre entrate correnti sono costituite da redditi da capitale (D.4), altri contributi alla produzione (D.39) e altri trasferimenti correnti (D.7).

20.86 I redditi da capitale comprendono interessi (D.41), utili distribuiti dalle società (dividendi e redditi prelevati dai membri delle quasi-società) (D.42) e, più marginalmente, utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43), altri redditi da investimenti (D.44) e fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti (D.45).

20.87 Gli altri trasferimenti correnti (D.7) comprendono principalmente i trasferimenti tra amministrazioni pubbliche, che saranno consolidati nel definire i conti del settore nel suo complesso.

20.88 Le altre entrate in conto capitale comprendono i contributi agli investimenti (D.92) e gli altri trasferimenti in conto capitale (D.99) ricevuti da altre unità, prevalentemente da altre unità delle amministrazioni pubbliche (benché le operazioni di consolidamento effettuate per la presentazione delle statistiche possano ridurne apparentemente l'ammontare) e dalle istituzioni dell'UE, ma anche da varie altre unità, che riguardano operazioni quali il rimborso da parte di un debitore a seguito dell'attivazione di una garanzia.

20.89 I contributi, che in altri sistemi statistici sono talvolta definiti come trasferimenti diversi da contributi erogati da un'unità delle amministrazioni pubbliche o da un'organizzazione internazionale ad un'altra unità delle amministrazioni pubbliche, non sono una categoria SEC. Il loro importo dovrebbe equivalere alla somma dei trasferimenti in entrata: D.73 + D.74 + D.92, in alcuni casi insieme a D.75 + D.99.

20.90 I contributi ricevuti da unità delle amministrazioni pubbliche sono costituiti solo da altri contributi alla produzione. Quando sono ricevuti da entità produttive appartenenti alle amministrazioni pubbliche, i contributi ai prodotti sono compresi nella valutazione della produzione e delle vendite a prezzi base.

Uscite

20.91 Un'operazione di spesa influisce negativamente su accreditamento (+)/indebitamento (-). Il totale delle uscite comprende le uscite correnti e le uscite in conto capitale. Le uscite correnti comprendono le uscite relative alla produzione (redditi da lavoro dipendente e consumi intermedi), redditi da capitale passivi (principalmente interessi passivi), e trasferimenti (quali prestazioni sociali, contributi correnti ad altre amministrazioni pubbliche e altri trasferimenti correnti diversi).

20.92 Le uscite totali delle amministrazioni pubbliche in un periodo contabile sono calcolate secondo l'equazione che segue, sommando le operazioni passive:



Totale delle spese

=

 

Consumi intermedi

P.2

 

 

+

Redditi da lavoro dipendente

D.1

 

 

+

Interessi

D.41

 

 

+

Prestazioni sociali diverse da trasferimenti sociali in natura

D.62

 

 

+

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

D.632

 

 

+

Contributi

D.3

 

 

+

Altre uscite correnti

D.29 + (D.4 - D.41) + D.5 + D.7 + D.8

 

 

+

Uscite in conto capitale

P.5 + NP + D.92 + D.99

Redditi da lavoro dipendente e consumi intermedi

20.93 I redditi da lavoro dipendente e i consumi intermedi sono costi di produzione delle unità delle amministrazioni pubbliche.

20.94 I redditi da lavoro dipendente (D.1) comprendono le retribuzioni lorde (D.11) e i contributi sociali a carico dei datori di lavoro (D.12), ivi compresi i contributi sociali figurativi, che nel SEC sono considerati impieghi per le famiglie e risorse per le amministrazioni pubbliche e pertanto non vengono consolidati. I redditi da lavoro dipendente sono registrati in base al principio della competenza, nel momento in cui il lavoro è svolto e non nel momento in cui la retribuzione è dovuta o pagata. Le retribuzioni comprendono i premi e le altre somme forfettarie (arretrati o rinnovi contrattuali) e può risultare difficile determinare il corretto momento di registrazione: quando sono riferiti a lunghi periodi di lavoro, spesso la competenza è attribuita al momento della determinazione del premio piuttosto che al periodo di tempo nominalmente coperto dal premio.

20.95 I consumi intermedi (P.2) comprendono i beni e servizi consumati durante il periodo contabile nel processo di produzione. Concettualmente differiscono dagli acquisti e da altre possibili tipologie di acquisizioni: tutti gli acquisti sono contabilizzati nelle scorte prima di essere impiegati per il consumo. I beni e i servizi possono essere acquistati anche da istituzioni delle amministrazioni pubbliche produttrici di beni e servizi destinabili alla vendita e non destinabili alla vendita.

20.96 Concettualmente, il momento di registrazione dei consumi intermedi è chiaro: quando il prodotto viene utilizzato nel processo di produzione. Il momento di registrazione degli acquisti e altre acquisizioni è quello della consegna, benché in alcuni casi possa risultare difficile da accertare.

Spese per prestazioni sociali

20.97 Le spese per prestazioni sociali comprendono le prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62), costituite prevalentemente da pagamenti in denaro, e i trasferimenti sociali in natura alle famiglie acquistati da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita (D.632). I trasferimenti sociali in natura acquistati da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono spese delle amministrazioni pubbliche volte a finanziare beni e servizi forniti alle famiglie da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita. Esempi tipici sono i servizi sanitari e beni e servizi forniti da medici e farmacisti, finanziati da unità delle amministrazioni pubbliche attraverso regimi previdenziali o programmi di assistenza sociale.

20.98 Le spese per prestazioni sociali escludono i trasferimenti sociali in natura forniti alle famiglie da unità delle amministrazioni pubbliche che producono beni e servizi non destinabili alla vendita. Spesso le amministrazioni pubbliche producono beni o servizi e li erogano gratuitamente o a prezzi economicamente non significativi. Per evitare duplicazioni, nella presentazione delle statistiche di finanza pubblica i costi di produzione di tali beni e servizi vengono registrati solo una volta come spese – consumi intermedi, redditi da lavoro dipendente, altre imposte sulla produzione – e come entrate – altri contributi alla produzione. Nella sequenza dei conti del SEC, questi costi sono bilanciati attraverso la registrazione tra le risorse nella voce produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita e registrati nuovamente come impieghi alla voce spesa per consumi finali (P.3) da distribuire come trasferimenti sociali in natura. A fini analitici, può essere opportuno calcolare un aggregato più ampio di trasferimenti sociali al fine di includere questi ultimi: prestazioni sociali in denaro (D.62) più trasferimenti sociali in natura (D.63).

20.99 Nel SEC, anche quando sono considerate come liquidazione di una passività dell'amministrazione pubblica (cfr. la sezione «Questioni contabili relative alle amministrazioni pubbliche») le prestazioni pensionistiche pagate ai dipendenti pubblici sono registrate anche come pagamento di una spesa corrente, e i relativi contributi sono contabilizzati in entrata. Tuttavia, quando il regime è con costituzione in riserva, poiché tali contributi e prestazioni sono considerati finanziamenti, alla spesa viene aggiunta una rettifica per la variazione dei diritti pensionistici (D.8), pari ai contributi sociali percepiti a titolo di pensione o altre prestazioni pensionistiche meno le prestazioni sociali pagate per pensioni o altre prestazioni pensionistiche per i sistemi i cui obblighi sono riconosciuti come passività.

Interessi passivi

20.100 La spesa per interessi comprende quanto dovuto per il costo dell'assunzione di passività, in particolare su prestiti e titoli obbligazionari, ma anche su depositi o altri strumenti che rappresentano passività delle amministrazioni pubbliche. Gli interessi sono registrati secondo il principio di competenza (cfr. la sezione «Questioni contabili relative alle amministrazioni pubbliche»).

20.101 Nelle statistiche di finanza pubblica basate sul SEC, la spesa per interessi è rettificata per tenere conto dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (FISIM). Gli interessi pagati a istituzioni finanziarie su prestiti e depositi sono ripartiti in una componente dei servizi, registrata come consumi intermedi, e una componente di redditi da capitale, registrata come interessi passivi. La stessa rettifica si applica agli interessi attivi sui depositi o prestiti pagati all'amministrazione pubblica dalle istituzioni finanziarie.

Altre uscite correnti

20.102 Le altre uscite correnti comprendono le altre imposte sulla produzione (D.29), i redditi da capitale diversi dagli interessi (D.4 — D.41), le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. (D.5), gli altri trasferimenti correnti (D.7) e la rettifica per la variazione dei diritti pensionistici (D.8).

20.103 Mentre altre imposte sulla produzione pagate da unità delle amministrazioni pubbliche sono registrate come uscite, le imposte sui prodotti non sono evidenziate separatamente come uscite delle amministrazioni pubbliche. Questo perché, da un lato, non essendo una risorsa per la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita delle amministrazioni pubbliche, che è valutata ai prezzi base, tali imposte non compaiono tra le relative voci di uscita e, dall'altro, le imposte sui prodotti rientranti nei consumi intermedi delle amministrazioni pubbliche sono comprese nella valutazione ai prezzi di acquisto.

Uscite in conto capitale

20.104 Le uscite in conto capitale comprendono i trasferimenti in conto capitale sotto forma di contributi agli investimenti (D.92) e altri trasferimenti in conto capitale (D.99), nonché le spese per investimenti: investimenti lordi (P.5, costituiti da investimenti fissi lordi — P.51g, variazioni delle scorte — P.52, e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore — P.53) e acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte (NP). Le cessioni di attività non finanziarie, quali la vendita degli immobili, non sono registrate come entrate, bensì come uscita in conto capitale negativa, migliorando l'accreditamento (+)/indebitamento (-) (B.9).

Collegamento con la spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche (P.3)

20.105 Il collegamento tra la spesa pubblica totale e le sue componenti di spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche (P.3) è importante per gli utilizzatori delle statistiche finanziarie e altre statistiche macroeconomiche.

20.106 La spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche equivale al totale della produzione (P.1) più la spesa per i prodotti forniti alle famiglie attraverso produttori di beni e servizi destinabili alla vendita (ossia trasferimenti sociali in natura - D.632), meno le vendite di beni e servizi (P.11 + P.12 + P.131).

20.107 La produzione delle amministrazioni pubbliche — produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, investimenti fissi per uso proprio e produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita — è pari alla somma dei costi di produzione (redditi da lavoro dipendente, consumi intermedi, ammortamenti e imposte sulla produzione versate al netto di contributi alla produzione ricevuti), più il risultato netto di gestione (B.2n) ottenuto dalle istituzioni delle amministrazioni pubbliche che producono per il mercato.

20.108 Di conseguenza, dal seguente calcolo si ottiene la spesa per consumi finali, utilizzando una serie di voci di entrata e di uscita delle amministrazioni pubbliche, nonché il risultato netto di gestione (B.2n):



 

Redditi da lavoro dipendente (D.1)

più

Consumi intermedi (P.2)

più

Ammortamenti (P.51c1)

più

Altre imposte sulla produzione, in uscita (D.29 U)

meno

Altri contributi alla produzione, in entrata (D.39 R)

più

Risultato netto di gestione (B.2n)

uguale

Produzione (P.1)

e:



 

Produzione

meno

Vendita di beni e servizi (P.11+P.12+P.131)

più

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita) (D.632)

uguale

Spesa per consumi finali (P.3)

Uscite delle amministrazioni pubbliche secondo la classificazione per funzione (COFOG)

20.109 La classificazione delle operazioni di spesa in base alla classificazione della spesa pubblica per funzione (COFOG) è parte integrante della presentazione delle statistiche di finanza pubblica: si tratta di un importante strumento di analisi della spesa pubblica, particolarmente utile per i confronti internazionali. Questa classificazione mostra gli scopi per cui sono effettuate le operazioni di spesa. Tali scopi si discostano dall'organizzazione delle amministrazioni pubbliche; ad esempio, un'unità delle amministrazioni pubbliche competente per i servizi sanitari può intraprendere attività per fini educativi, come la formazione di medici professionisti. Occorre quindi una presentazione incrociata delle operazioni delle amministrazioni pubbliche per natura economica (la normale classificazione SEC) e in base alle funzioni.

20.110 La classificazione COFOG descrive la spesa delle amministrazioni pubbliche in base alle dieci principali funzioni elencate in seguito e secondo i due livelli aggiuntivi di ripartizione più dettagliata non presentati in questa sede. A titolo di esempio, il secondo livello è necessario per fornire informazioni sulla spesa per attività di ricerca e sviluppo, nonché per fornire informazioni sulla spesa delle amministrazioni pubbliche destinata ai rischi e ai bisogni sociali di protezione sociale.

20.111 La classificazione COFOG è coerente con la distinzione tra servizi collettivi e individuali non destinabili alla vendita forniti dalle amministrazioni pubbliche: le prime sei funzioni corrispondono a servizi collettivi, così come parte delle altre. In questo modo, è possibile calcolare la spesa per consumi finali collettivi delle amministrazioni pubbliche. L'aggregato della spesa totale e le operazioni di spesa ripartite per funzioni sono coerenti con i dati delle statistiche di finanza pubblica secondo il SEC e pertanto non sono inclusi i trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita) (D.631), già considerati nei costi di produzione delle amministrazioni pubbliche.



Tavola 20.1 —  COFOG, le dieci funzioni delle amministrazioni pubbliche

Codice

Funzione

Tipo di servizio

01

Servizi generali delle amministrazioni pubbliche

Collettivo

02

Difesa

Collettivo

03

Ordine pubblico e sicurezza

Collettivo

04

Affari economici

Collettivo

05

Protezione dell'ambiente

Collettivo

06

Abitazioni e assetto territoriale

Collettivo

07

Sanità

Prevalentemente individuale

08

Attività ricreative, culturali e di culto

Prevalentemente collettivo

09

Istruzione

Prevalentemente individuale

10

Protezione sociale

Prevalentemente individuale

Saldi contabili

Accreditamento (+)/indebitamento (-) (B.9)

20.112 L'accreditamento (+)/indebitamento (-) (B.9) delle amministrazioni pubbliche è la differenza tra le entrate totali e le uscite totali, ed equivale al saldo contabile del conto del capitale (B.9N) nei conti secondo il SEC. Rappresenta l'importo che le amministrazioni pubbliche possono concedere in prestito o devono assumere in prestito per finanziare le proprie operazioni non finanziarie.

20.113 L'accreditamento (+)/indebitamento (-) è anche il saldo contabile del conto finanziario (B.9F nel quadro centrale). In teoria equivale al saldo contabile del conto del capitale, benché in pratica si possa verificare una discrepanza statistica.

20.114 Il termine «accreditamento/indebitamento» rappresenta una definizione sintetica. Quando la variabile è positiva (nel senso che evidenza una capacità di finanziamento), dovrebbe essere denominata «accreditamento (+)»; quando è negativa (nel senso che evidenzia la necessità di ricorrere ad un prestito), dovrebbe essere denominata «indebitamento (-)».

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (B.101)

20.115 La differenza tra tutte le operazioni che incidono sul patrimonio netto durante il periodo contabile dà il saldo contabile: variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (B.101).

20.116 Le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale forniscono un'utile misurazione dei conti e delle politiche delle amministrazioni pubbliche, in quanto rappresentano le risorse acquisite o consumate nelle operazioni correnti delle amministrazioni pubbliche.

20.117 Le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale equivalgono all'accreditamento/indebitamento più le acquisizioni nette di attività non finanziarie (P.5 + NP) meno gli ammortamenti (P.51c1).



 

Risparmi netti più trasferimenti in conto capitale (B.101)

meno

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie (P.5 + NP)

più

Ammortamenti (P.51c1)

uguale

Accreditamento/indebitamento (B.9)

uguale

Operazioni inerenti ad attività finanziarie meno passività (finanziamento)

Finanziamento

20.118 Nelle statistiche di finanza pubblica il conto finanziario delle amministrazioni pubbliche registra le attività e le passività finanziarie come descritto nel capitolo 5.

Operazioni inerenti ad attività

20.119  Biglietti, monete e depositi (F.2) comprendono prevalentemente i movimenti dei depositi bancari delle amministrazioni pubbliche, in particolare i depositi presso le autorità bancarie centrali. Essi possono fluttuare in misura sostanziale da un periodo all'altro, soprattutto a causa delle operazioni effettuate dal Tesoro. Anche altre unità delle amministrazioni pubbliche quali gli enti locali e gli enti di previdenza e assistenza sociale possono detenere depositi sotto forma di conti correnti bancari.

20.120  Titoli di credito (F.3) corrispondono prevalentemente ad acquisti netti di titoli obbligazionari emessi da banche, società non finanziarie o soggetti non residenti comprese le amministrazioni pubbliche straniere, effettuati per lo più da enti di previdenza e assistenza sociale con attività ingenti o con altri fondi di riserva. Gli acquisti di obbligazioni emesse da altre unità delle amministrazioni pubbliche residenti sono riportati in questa rubrica nel caso di una presentazione non consolidata, mentre sono esclusi dalla stessa rubrica nel caso di una presentazione consolidata, dove sono riportati come rimborso del debito.

20.121  Prestiti (F.4) comprendono, oltre ai prestiti ad altre unità delle amministrazioni pubbliche, i prestiti ad amministrazioni pubbliche estere, società pubbliche e studenti. Sono comprese anche le cancellazioni di prestiti, con una registrazione di contropartita alla voce spese per trasferimenti in conto capitale. I prestiti concessi dalle amministrazioni pubbliche che presumibilmente non saranno rimborsati sono registrati nel SEC come trasferimenti in conto capitale e non sono riportati qui.

20.122  Partecipazioni e quote di fondi di investimento (F.5) comprendono acquisizioni meno cessioni di partecipazioni in società effettuate da unità delle amministrazioni pubbliche. Possono corrispondere a conferimenti di capitale in società pubbliche o investimenti di portafoglio, a proventi da privatizzazioni o super-dividendi e sono costituite prevalentemente da quanto segue:

a) conferimenti di capitale (generalmente in contanti) a specifiche società pubbliche nelle quali l'amministrazione pubblica agisce in qualità di investitore con l'aspettativa di un ritorno sui fondi investiti. Questi conferimenti non sono considerati spese delle amministrazioni pubbliche nei conti nazionali;

b) investimenti di portafoglio, nella forma di acquisti di azioni quotate sul mercato da parte di unità delle amministrazioni pubbliche, quali enti di previdenza e assistenza sociale con attività ingenti, o altre operazioni di investimenti di portafoglio;

c) investimenti netti in fondi comuni, che sono veicoli di investimento alternativi. In particolare, gli investimenti in fondi comuni di investimento monetari vengono riportati qui piuttosto che alla voce biglietti, monete e depositi, nonostante si tratti di sostituti strettamente assimilabili ai depositi bancari;

d) privatizzazioni condotte da speciali agenzie di privatizzazione, dato che queste entità sono classificate nelle amministrazioni pubbliche;

e) distribuzioni effettuate da società pubbliche a favore dei proprietari in aggiunta agli utili operativi ad esclusione di guadagni/perdite in conto capitale, registrate come operazioni finanziarie come prelievi di capitale simili a una parziale liquidazione dell'impresa, piuttosto che come reddito delle amministrazioni pubbliche.

20.123 Le operazioni in altri conti attivi (F.8) registrano l'impatto del principio di competenza applicabile nel SEC, per cui le operazioni vengono registrate quando insorge l'obbligo del pagamento e non al momento della sua effettiva esecuzione, anche se nella maggior parte dei paesi i conti pubblici o le registrazioni di bilancio da tempo si basano sul principio di cassa. Gli effetti sul fabbisogno di finanziamento delle amministrazioni pubbliche non derivano direttamente dal disavanzo, in quanto le entrate delle amministrazioni pubbliche possono essere riscosse, o le spese possono essere pagate, in periodi contabili diversi da quelli dell'operazione economica. Gli altri conti attivi comprendono i crediti di imposte e i contributi sociali nonché gli importi concernenti operazioni dell'UE (pagati dalle amministrazioni pubbliche per conto dell'UE ma non ancora rimborsati da quest'ultima), i crediti commerciali o le anticipazioni di spesa, ad esempio per le attrezzature militari o rari casi di retribuzioni o di indennità pagati con un mese di anticipo, ecc. Mentre in teoria queste attività sono di carattere temporaneo e si estinguono necessariamente dopo un certo periodo di tempo, il flusso riportato per un settore, come le amministrazioni pubbliche, di norma si attesta in media sopra lo zero anche nell'arco di un periodo di tempo, perché le consistenze di conti attivi tende a crescere con il resto dell'economia.

20.124 Nella maggior parte dei paesi, l'oro monetario e i diritti speciali di prelievo sono gestiti dalle autorità bancarie centrali. Ove siano gestiti dalle amministrazioni pubbliche, sono registrati nel conto finanziario.

20.125 Le operazioni finanziarie sono registrate al valore dell'operazione, ossia al valore in valuta nazionale al quale le attività e/o le passività finanziarie sono create, liquidate, scambiate o assunte tra unità istituzionali, esclusivamente sulla base di considerazioni di carattere commerciale.

20.126 Il valore dell'operazione si riferisce a una operazione finanziaria specifica e alla sua operazione di contropartita. In teoria, il valore dell'operazione deve essere distinto da un valore basato su una quotazione di mercato, su un prezzo equo di mercato o su un qualsiasi prezzo indicativo del complesso dei prezzi di una classe di attività e/o passività finanziarie simili o addirittura identiche. Il valore da riportare nei conti finanziari per un prestito venduto sul mercato secondario coincide con il valore al quale viene venduto il prestito e non al valore nominale e la riconciliazione con il bilancio è inserita nel conto delle altre variazioni delle attività e delle passività.

20.127 Tuttavia, nei casi in cui l'operazione di contropartita di una operazione finanziaria è, ad esempio, un trasferimento e l'operazione finanziaria è effettuata quindi in base a considerazioni diverse da quelle puramente commerciali, il valore dell'operazione coincide con il valore corrente di mercato delle attività e/o delle passività finanziarie in questione. Quindi un prestito acquistato da un'amministrazione pubblica al suo valore nominale, invece che al suo valore equo o contabile, viene frazionato in due registrazioni, come prestito nei conti finanziari al valore equo e come trasferimento in conto capitale, riconoscendo un trasferimento di ricchezza da parte delle amministrazioni pubbliche.

20.128 Il valore dell'operazione non include il compenso del servizio, onorari, commissioni o oneri simili per servizi prestati in sede di effettuazione delle operazioni; tali oneri devono essere registrati come corrispettivi di servizi. Sono escluse anche le imposte sulle operazioni finanziarie, che sono trattate come imposte sui servizi nell'ambito delle imposte sui prodotti. Allorché un'operazione finanziaria comporta una nuova emissione di passività, il valore dell'operazione è pari all'importo della passività assunta escluso ogni interesse pagato anticipatamente. Analogamente, allorché una passività è estinta, il valore dell'operazione deve corrispondere tanto per il creditore quanto per il debitore alla diminuzione della passività.

Operazioni inerenti a passività

20.129 Le operazioni inerenti a passività vengono registrate al valore di emissione o rimborso di tali passività, che non può essere il valore nominale. Un'operazione inerente a passività comprende gli interessi maturati.

20.130 Il riacquisto di una passività da parte di un'unità viene registrato come rimborso di passività e non come acquisto di attività. Allo stesso modo, a livello di sottosettore o settore, l'acquisto da parte di un'unità delle amministrazioni pubbliche di una passività emessa da un'altra unità del sottosettore in questione sarà riportato nella presentazione consolidata come rimborso di passività di tale sottosettore.

20.131 Il leasing finanziario e i contratti di partenariato pubblico-privato (PPP) registrati come attività nel conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche implicano il riconoscimento di un debito del locatario o cedente. I pagamenti inerenti al leasing o ai contratti di partenariato non sono considerati spese per l'intero importo, bensì sono servizio del debito: rimborso di un prestito e spesa per interessi.

20.132 I finanziamenti presentati come crediti commerciali a lungo termine o conti attivi/passivi sono da classificare come prestiti, perché implicano l'erogazione di un finanziamento a lungo termine a vantaggio della parte che contrae il debito che si distingue dallo strumento di liquidità normalmente offerto dai venditori agli acquirenti con crediti commerciali a breve. Con la consistente proroga della scadenza dell'obbligo di pagamento, il contraente assume un ruolo finanziario distinto dalla sua attività di produttore.

20.133 Le somme forfettarie scambiate all'inizio su swap fuori mercato sono classificate come prestiti (AF.4) quando sono ricevute dalle amministrazioni pubbliche. Gli swap fuori mercato sono ripartiti nel conto patrimoniale in una componente di prestito e una normale componente di swap «at-the-money».

20.134 Come per i conti attivi, le operazioni inerenti ad altri conti passivi rispecchiano l'impatto temporale del principio di competenza, ma nella sezione delle passività, nel caso di una spesa assunta ma non ancora pagata, o di pagamenti effettuati in anticipo rispetto alla registrazione dell'entrata. Oltre ai crediti commerciali a breve termine, i conti passivi comprendono somme erogate dall'UE ma non ancora pagate dalle amministrazioni pubbliche al beneficiario finale, i versamenti anticipati o i rimborsi di imposte non ancora versati.

Altri flussi economici

20.135 Il conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività e il conto della rivalutazione delle attività e delle passività delle statistiche di finanza pubblica del SEC sono identici ai conti descritti nel capitolo 6. Tutte le variazioni nelle attività e passività derivanti da eventi diversi da operazioni economiche sono registrate in uno di questi conti.

Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

20.136 Le rivalutazioni sono le stesse descritte nel capitolo 6. Ulteriori informazioni pertinenti in forma di voci per memoria, ad esempio le rivalutazioni delle quote di società pubbliche detenute da unità delle amministrazioni pubbliche possono essere particolarmente importanti e, nel contempo, difficili da misurare poiché è improbabile che vi siano prezzi di mercato.

20.137 Nel SEC, le registrazioni nel conto patrimoniale sono idealmente al valore di mercato, a parte uno o due strumenti specifici, e le oscillazioni dei tassi di interesse rispecchiate negli indici del mercato azionario determinano variazioni notevoli nel valore delle azioni, nonché nel patrimonio netto delle unità istituzionali. Tali variazioni non sono registrate come reddito nel SEC, né come entrate né come uscite delle amministrazioni pubbliche, e pertanto non incidono su disavanzo/avanzo delle amministrazioni pubbliche. Le variazioni sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività, con conseguenti variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale (B.103). Le variazioni nel patrimonio finanziario netto delle amministrazioni pubbliche in un periodo contabile sono sostanzialmente influenzate dalle rivalutazioni. Le principali fonti di rivalutazioni che incidono sul patrimonio finanziario netto, a parte l'impatto di attività e passività espresse in valuta estera, sono le seguenti:

a) beni immobili delle amministrazioni pubbliche;

b) partecipazioni delle amministrazioni pubbliche;

c) titoli di debito.

20.138 Allorché un conferimento di capitale effettuato da un'amministrazione pubblica in una società pubblica è considerato un trasferimento in conto capitale, generalmente la valutazione della partecipazione dell'amministrazione pubblica nel beneficiario aumenterà, con registrazioni nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività e non nel conto finanziario.

20.139 Quando un prestito o un credito commerciale in essere sono venduti a un'altra unità istituzionale, la differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo dell'operazione viene registrata nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività del venditore e dell'acquirente nel momento dell'operazione.

Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

20.140 Il conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività comprende flussi che non sono operazioni economiche, né rivalutazioni. Ad esempio, registra l'impatto di una variazione nella classificazione settoriale delle unità.

20.141 Quando non rispecchiano la cancellazione di un debito con un accordo bilaterale esplicito o implicito gli azzeramenti di un prestito non sono operazioni e vengono pertanto registrato nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività, senza produrre effetti diretti sull'accreditamento/indebitamento.

Conti patrimoniali

20.142 Nei conti delle amministrazioni pubbliche delle statistiche di finanza pubblica e nel capitolo 7 viene utilizzata la stessa definizione di attività. La classificazione e il valore di attività e passività sono identici nel SEC e nelle statistiche di finanza pubblica basate sul SEC.

20.143 La somma delle passività si può considerare come delle consistenze di debito. Tuttavia, la definizione di debito delle amministrazioni pubbliche nel contesto della sorveglianza di bilancio si discosta dalle consistenze totali di passività del SEC e delle SFP, in termini di portata delle passività considerate e in termini di valutazione.

20.144 Alcune attività sono più specifiche per le amministrazioni pubbliche: il patrimonio culturale, come i monumenti storici; le infrastrutture, come strade e strutture di comunicazione; e le partecipazioni in società pubbliche prive di un equivalente privato.

20.145 Nella sezione delle passività, le partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5) di norma non vengono registrate per le unità delle amministrazioni pubbliche. Tuttavia, ad un livello più aggregato di sottosettori delle amministrazioni pubbliche, la voce può comparire se all'interno del settore delle amministrazioni pubbliche sono state classificate delle entità a seguito del test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita/non destinabili alla vendita.

20.146 Il patrimonio netto è il saldo contabile (B.90) del conto patrimoniale:



Patrimonio netto

=

 

Totale attività

 

 

meno

Totale passività

20.147 I fondi propri sono la somma di patrimonio netto (B.90) e partecipazioni e quote di fondi di investimento (AF.5) emesse. Di conseguenza, nel SEC, i fondi propri delle unità sono definiti come attività meno passività, escluse partecipazioni e quote di fondi di investimento, mentre il patrimonio netto è definito come attività meno passività, comprese partecipazioni e quote di fondi di investimento. Il patrimonio netto nel SEC non equivale al capitale o al patrimonio netto della contabilità aziendale, più vicino al concetto di fondi propri del SEC.

20.148 Laddove non sia possibile calcolare il patrimonio netto (B.90) del settore delle amministrazioni pubbliche - a causa della mancanza di informazioni per misurare le consistenze di attività non finanziarie - viene presentato il patrimonio finanziario netto (BF.90) che evidenzia la differenza tra attività finanziarie totali e passività totali.

20.149 Il SEC valuta il conto patrimoniale al valore di mercato, salvo per tre strumenti specifici: biglietti, monete e depositi (AF.2), prestiti (AF.4) e altri conti attivi e passivi (AF.8). Per questi tre strumenti, i valori registrati nei conti patrimoniali di creditori e debitori corrispondono agli importi che i debitori sono contrattualmente obbligati a rimborsare ai creditori anche nel caso in cui il prestito sia stato negoziato a un valore superiore o inferiore, ivi compresi gli interessi maturati.

20.150 I titoli di debito sono valutati al valore di mercato. Benché le obbligazioni dei debitori riguardino esclusivamente il valore del capitale, il valore di mercato è significativo poiché il debitore è tenuto a pagare un importo di futuri flussi di cassa, il cui valore attuale varia a seconda del rendimento del mercato, e il valore di mercato rispecchia il prezzo che le amministrazioni pubbliche dovrebbero pagare se riscattassero il titolo riacquistandolo sul mercato.

20.151 Nella redazione del conto patrimoniale, le azioni quotate vengono valutate al prezzo di quotazione più recente. Le azioni non quotate si possono valutare confrontando rapporti quale quello tra i fondi propri al valore contabile rapportati al valore di mercato del titolo, in categorie analoghe di società quotate. Per la valutazione delle azioni non quotate sono possibili altri approcci, quali l'utilizzo dei fondi propri della società, azzerando il patrimonio netto. Questo approccio si può utilizzare per le società pubbliche con un tipo particolare di attività, come quando le amministrazioni pubbliche possiedono partecipazioni nelle autorità bancarie centrali. Tuttavia, non è consigliabile utilizzare fondi propri al valore contabile senza rettifiche e neppure utilizzare il valore nominale dei titoli emessi.

Consolidamento

20.152 Il consolidamento è un metodo per presentare i bilanci di una serie di unità come se costituissero un'unica entità (unità, settore o sottosettore) e comporta la soppressione di operazioni, posizioni reciproche di consistenze e altri flussi economici associati tra le unità oggetto del consolidamento.

20.153 Il consolidamento è importante per il settore delle amministrazioni pubbliche e i relativi sottosettori. Ad esempio, la valutazione dell'impatto complessivo delle operazioni delle amministrazioni pubbliche sull'intera economia nonché della sostenibilità delle stesse è maggiormente efficace quando le operazioni delle amministrazioni pubbliche vengono misurate in base a una serie di statistiche consolidate. Per mettere in relazione gli aggregati delle amministrazioni pubbliche con l'economia nel suo complesso come nei rapporti entrate/PIL o spese/PIL, è meglio eliminare la movimentazione interna di fondi e includere solo le operazioni con altri settori istituzionali residenti e con il settore del resto del mondo. Questo assume una particolare rilevanza per le seguenti operazioni:

a) redditi da capitale come gli interessi;

b) trasferimenti correnti e in conto capitale;

c) operazioni in attività e passività finanziarie.

20.154 Il consolidamento non incide sui saldi contabili perché le voci consolidate compaiono simmetricamente in ciascun conto. Ad esempio, il consolidamento di un contributo dall'amministrazione centrale a un'unità dell'amministrazione locale avviene eliminando la spesa dall'amministrazione centrale e l'entrata dall'unità dell'amministrazione locale, lasciando così invariato il saldo accreditamento/indebitamento dell'amministrazione pubblica.

20.155 Il concetto di consolidamento per sua natura comporta l'eliminazione di tutti i flussi tra le unità consolidate, ma occorre tenere presente l'aspetto pratico. In teoria, le operazioni nel conto della produzione, quali vendite e acquisti di beni e servizi, non possono essere consolidate. La decisione in merito al livello di dettaglio da utilizzare nel consolidamento si dovrebbe basare sull'utilità politica dei dati consolidati e sull'importanza relativa dei vari tipi di operazioni o di consistenze.

20.156 Nella preparazione dei conti consolidati delle amministrazioni pubbliche, il SEC prescrive il consolidamento delle seguenti operazioni principali (in ordine di importanza):

a) trasferimenti correnti e in conto capitale, quali contributi delle amministrazioni centrali a livelli amministrativi inferiori;

b) interessi derivanti da attività e passività finanziarie tra amministrazioni pubbliche;

c) operazioni, altri flussi economici e consistenze di attività e passività finanziarie, quali prestiti ad altre amministrazioni pubbliche o acquisti di titoli delle amministrazioni pubbliche da parte di unità degli enti di previdenza e assistenza sociale.

20.157 Gli acquisti/vendite di beni e servizi tra unità delle amministrazioni pubbliche non sono consolidati nel SEC, poiché i conti registrano le vendite sulla base della produzione e non della cessione, per cui è difficile stabilire chi sia la controparte nell'operazione concernente tale produzione. Inoltre, i consumi intermedi e la produzione seguono due diversi principi di valutazione, secondo i prezzi base e i prezzi d'acquisto, che creano ulteriori difficoltà.

20.158 Le imposte o i contributi versati da un'unità o entità delle amministrazioni pubbliche ad un'altra non devono essere consolidati. In ogni caso, le imposte o i contributi su prodotti non possono essere consolidati nel sistema, perché nel SEC per simili operazioni non esiste un settore di contropartita: i relativi importi non vengono registrati separatamente come spesa e come entrata (rispettivamente) e sono invece inclusi o esclusi dal valore dei consumi intermedi o delle vendite.

20.159 Le acquisizioni/cessioni di attività non finanziarie, ivi comprese le operazioni sui terreni, sui fabbricati e sulle attrezzature tra amministrazioni pubbliche non vengono consolidate, poiché compaiono già nel conto su base netta: acquisizioni meno cessioni. I conti non consolidati e consolidati evidenziano sempre importi uguali per queste voci.

20.160 Alcuni tipi di operazioni che hanno luogo tra due unità delle amministrazioni pubbliche non vengono mai consolidati perché sono dirottati ad altre unità all'interno del sistema. Ad esempio, i contributi sociali a carico del datore di lavoro, siano essi pagati agli enti di previdenza e assistenza sociale o ai fondi pensione delle amministrazioni pubbliche, sono considerati versati al dipendente come parte della retribuzione e successivamente versati al fondo dal dipendente. Le imposte prelevate dalle unità delle amministrazioni pubbliche sulla retribuzione dei loro dipendenti, quali le ritenute alla fonte, e versate ad altri sottosettori delle amministrazioni pubbliche s'intendono pagate direttamente dai dipendenti. In tal caso, l'amministrazione pubblica datore di lavoro funge semplicemente da esattore per l'altra unità delle amministrazioni pubbliche.

20.161 Il consolidamento presenta difficoltà pratiche. Ad esempio, quando nei conti di un'unità viene individuata un'operazione da consolidare, ci si aspetta di trovare l'operazione corrispondente nei conti della controparte; ma può anche non essere così, poiché la registrazione può essere avvenuta in un periodo diverso e con un valore diverso, o può essere classificata come un'operazione di tipo diverso a causa di prassi contabili differenti. Queste difficoltà sono implicite nel sistema di partita quadrupla utilizzato nel SEC, ma possono essere più evidenti nel caso delle operazioni tra le amministrazioni pubbliche.

QUESTIONI CONTABILI RELATIVE ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

20.162 I principi contabili nazionali si applicano al settore delle amministrazioni pubbliche come ad altri settori dell'economia. Tuttavia, data la natura economica delle attività delle unità delle amministrazioni pubbliche e in virtù di considerazioni pratiche, in questa sezione vengono presentate alcune regole aggiuntive.

20.163 Parimenti, i principi contabili nazionali si applicano nello stesso modo alla misurazione delle entrate e delle uscite delle amministrazioni pubbliche. Tuttavia, questi principi, ivi compreso in particolare il principio della competenza, si applicano tenendo presente che il merito creditizio e i vincoli di liquidità delle amministrazioni pubbliche sono sostanzialmente diversi dalle altre misurazioni. Se le spese sono registrate nei conti delle amministrazioni pubbliche quando sono assunte da ciascuna unità, a prescindere dai lunghi ritardi nei pagamenti, le entrate dovrebbero essere registrate nei conti solo quando esiste un'aspettativa elevata e una sufficiente certezza che i rispettivi flussi di cassa si verificheranno concretamente.

20.164 Nel classificare un'operazione, i contabili nazionali non sono vincolati dalla sua registrazione nei conti pubblici delle amministrazioni pubbliche o nella contabilità di una società. A titolo di esempio, un pagamento consistente a favore di un'amministrazione pubblica effettuato con le riserve di una società o derivante dalla vendita di attività e denominato «dividendo» nei conti pubblici viene classificato nei conti nazionali come superdividendo e registrato come un'operazione finanziaria – si tratta di un prelievo di capitale. La presentazione della realtà economica quando si discosta dalla forma giuridica è un principio contabile fondamentale per garantire la coerenza e assicurarsi che operazioni di tipo analogo producano effetti analoghi sui conti macroeconomici, a prescindere dalla forma giuridica. Questo principio assume una particolare rilevanza per le operazioni che coinvolgono l'amministrazione pubblica.

Gettito fiscale

Caratteristiche del gettito fiscale

20.165 Le imposte sono pagamenti obbligatori unilaterali, in denaro o in natura, effettuati dalle unità istituzionali a favore di amministrazioni pubbliche o di organismi sovranazionali che esercitano la loro sovranità o altri poteri. Di norma, costituiscono la quota più consistente delle entrate delle amministrazioni pubbliche. Nell'ambito del sistema dei conti, le imposte sono considerate operazioni, poiché sono intese come interazioni consensuali tra le unità. Le imposte sono descritte come pagamenti unilaterali perché le amministrazioni pubbliche non forniscono in cambio una prestazione corrispondente alla singola unità che effettua il pagamento.

20.166 Tuttavia, in alcuni casi le amministrazioni pubbliche forniscono qualcosa alla singola unità a fronte del pagamento, sotto forma di concessione diretta di un permesso o di un'autorizzazione. In tal caso, il pagamento rientra in una procedura obbligatoria che garantisce un adeguato riconoscimento della proprietà e lo svolgimento di attività ai sensi di legge. La classificazione di tali pagamenti come imposte o come la vendita di un servizio, ovvero la vendita di un bene da parte delle amministrazioni pubbliche, richiede norme aggiuntive. Dette norme sono stabilite nel capitolo 4.

Crediti d'imposta

20.167 Gli sgravi fiscali possono assumere la forma di agevolazioni fiscali, esenzioni o deduzioni — sottratte dalla base imponibile — o di crediti d'imposta — sottratti direttamente dal debito d'imposta altrimenti dovuto dalla famiglia o dalla società beneficiaria. I crediti d'imposta possono essere pagabili, nel senso che l'eventuale ammontare del credito che superi il debito d'imposta viene pagato al beneficiario. Per contro, alcuni crediti d'imposta non sono pagabili e sono descritti come «non recuperabili». Sono limitati all'ammontare del debito d'imposta.

20.168 Nei conti nazionali, uno sgravio previsto dal sistema fiscale viene registrato come una riduzione del debito d'imposta e pertanto come una riduzione del gettito fiscale delle amministrazioni pubbliche. Questo è il caso delle agevolazioni fiscali, delle esenzioni e delle deduzioni, in quanto rientrano direttamente nel calcolo del debito d'imposta. Questo è anche il caso dei crediti d'imposta non pagabili, poiché il loro valore per il contribuente è limitato all'ammontare del debito d'imposta. Per contro, questo non vale per i crediti d'imposta pagabili, che per definizione possono riguardare sia i contribuenti che i non contribuenti. Essendo pagabili, tali crediti d'imposta sono classificati come spesa e registrati come tali per il loro importo totale. Il gettito fiscale dell'amministrazione pubblica è pertanto quello dovuto, senza riduzioni relative ai crediti d'imposta concessi, e la spesa delle amministrazioni pubbliche comprenderà tutti i crediti d'imposta pagabili concessi. Questo non incide sull'accreditamento/indebitamento dell'amministrazione pubblica, ma influisce sia sulla pressione fiscale che sulla spesa delle amministrazioni pubbliche, nonché sui corrispondenti rapporti rispetto al PIL. La presentazione delle statistiche deve consentire di determinare i crediti d'imposta su base netta.

Importi da registrare

20.169 Un'adeguata registrazione del gettito fiscale è essenziale per la misurazione delle attività e delle prestazioni delle amministrazioni pubbliche. Gli importi da registrare dovrebbero corrispondere agli importi che le amministrazioni pubbliche prevedono effettivamente di riscuotere, per cui gli eventuali importi dichiarati ma ritenuti non riscuotibili non dovrebbero essere registrati come entrata.

Importi non riscuotibili

20.170 In tutti i casi, si dovrebbero registrare solo gli importi che le amministrazioni pubbliche prevedono realisticamente di riscuotere. Le imposte non riscuotibili non dovrebbero essere considerate nel calcolo dell'accreditamento/indebitamento delle amministrazioni pubbliche, né in generale nel totale delle entrate. Di conseguenza, l'impatto sull'accreditamento/ indebitamento delle amministrazioni pubbliche delle imposte e dei contributi sociali registrati nel sistema dei conti secondo il principio della competenza sarà equivalente, nell'arco di un periodo di tempo ragionevole, agli importi corrispondenti effettivamente percepiti. Le norme per la registrazione delle imposte e dei contributi sociali sono spiegate nel capitolo 4.

Momento di registrazione

Registrazione per competenza

20.171 Nella contabilità per competenza i flussi vengono registrati nel momento in cui il valore economico viene creato, trasformato, scambiato, trasferito o si estingue. Si differenzia dalla contabilità per cassa e in linea di principio dalla registrazione alla scadenza, ossia alla data limite alla quale possono essere effettuati i pagamenti senza maggiorazioni o penalità. Si tiene conto dell'eventuale intervallo di tempo che intercorre tra il momento in cui un pagamento è dovuto e il momento in cui viene effettuato registrando un importo da ricevere e un importo da pagare. Nel SEC le registrazioni avvengono in base al principio di competenza e per alcune operazioni, quali il pagamento di dividendi o dei trasferimenti specifici, al momento in cui il pagamento è dovuto.

Registrazione delle imposte per competenza

20.172 Per le amministrazioni pubbliche, la registrazione delle entrate e dei crediti al momento dell'evento a cui si riferiscono è particolarmente difficile, poiché spesso le registrazioni, ad esempio delle imposte, avvengono per cassa. Quando le imposte maturate sono calcolate dagli accertamenti delle imposte dovute, si crea il rischio di eccessi nella registrazione del gettito fiscale, un aggregato fondamentale per la finanza pubblica.

20.173 L'intervallo di tempo tra il momento della registrazione di un'operazione per competenza nei conti non finanziari e il momento dell'effettivo pagamento viene colmato registrando un conto attivo nel conto finanziario di una parte e un conto passivo nei conti dell'altra parte. Qualora l'amministrazione pubblica riceva un acconto che copre due o più periodi contabili, nel suo conto finanziario viene registrato un conto passivo, che è una forma di prestito, per gli importi dovuti in periodi futuri. Questa passività si estingue nei periodi futuri al momento della registrazione degli importi dovuti relativi all'operazione. Tuttavia, la passività viene registrata solo quando l'amministrazione pubblica sia tenuta, per legge o ai sensi di un obbligo implicito, a rimborsare gli importi versati in acconto ove non si verifichi l'evento imponibile.

20.174 Conformemente alla registrazione per competenza, le imposte dovrebbero essere registrate quando si verificano le attività, le operazioni o altri eventi che pongono in essere il debito d'imposta, in altre parole quando si verificano gli eventi imponibili, e non quando i pagamenti sono dovuti o vengono effettuati. Di solito, si tratta del momento in cui si percepisce un reddito o si effettua un'operazione (come l'acquisto di beni e servizi) che genera il debito d'imposta, nella misura in cui quest'ultimo si possa calcolare in modo affidabile. Le diverse disposizioni normative in materia di tassazione (esistenza o meno degli accertamenti, come i ruoli delle imposte) nella pratica possono indurre ad utilizzare metodi di registrazione diversi a seconda delle caratteristiche dell'imposta. Di conseguenza, in particolare quando non sono disponibili accertamenti affidabili o non è possibile stimare con certezza gli importi la cui riscossione è improbabile, il metodo della cassa rettificata tenendo conto del fattore temporale è ritenuto un'alternativa accettabile al principio della competenza.

20.175 In pratica, quando le imposte si basano su accertamenti è consentita una certa flessibilità in merito al momento della registrazione quando non è possibile una misurazione affidabile prima del momento dell'accertamento. In particolare, per le imposte sul reddito, i regimi fiscali possono richiedere l'elaborazione dei ruoli delle imposte o di un'altra forma di accertamento fiscale prima che si definiscano con certezza gli importi delle imposte dovute, tenendo conto delle variazioni delle aliquote fiscali e dei saldi finali. Questo momento, che potrebbe essere quello che produce effetti sul comportamento economico delle famiglie, è accettabile per la registrazione e non corrisponde necessariamente al periodo contabile nel quale si riceve il pagamento.

Interessi

20.176 Gli interessi sono una spesa sostenuta da un debitore per l'utilizzo di fondi di un'altra unità. Sulla base di quanto previsto dallo strumento finanziario concordato tra le parti, gli interessi (D.41) rappresentano l'importo che il debitore è tenuto a corrispondere al creditore nel corso di un dato periodo di tempo senza ridurre l'ammontare del capitale da rimborsare.

20.177 Gli interessi sono classificati nei redditi da capitale (D.4). A differenza dei dividendi (D.421), gli interessi (D.41) danno diritto al possessore/prestatore ad un reddito fisso e predeterminato (o basato su un riferimento concordato nel caso di un tasso di interesse variabile). Di norma gli interessi sono un'importante voce di spesa per le amministrazioni pubbliche, che spesso sono debitori strutturali sul mercato.

20.178 Nel sistema dei conti, gli interessi sono registrati secondo il principio della competenza, ossia in via di continua accumulazione nel tempo a favore del creditore sull'importo del credito in essere.

20.179 Il valore di un titolo emesso sotto la pari può essere determinato in due modi nel corso della sua vita, quando il tasso di interesse corrente è diverso dal tasso vigente all'emissione del titolo. L'approccio del debitore è dalla prospettiva dell'unità che emette il titolo, mentre l'approccio del creditore è dalla prospettiva dell'unità che lo detiene. Secondo l'approccio del debitore, il tasso di interesse concordato all'inizio si applica per tutta la durata della vita del titolo, mentre secondo l'approccio del creditore si usa il tasso di interesse corrente per calcolare gli interessi tra due momenti qualunque della vita del titolo.

20.180 Gli interessi maturati vengono registrati secondo l'approccio del debitore, vale a dire sulla base del tasso o del rendimento vigente al momento della creazione dello strumento finanziario. Quindi, gli interessi passivi da registrare sui titoli di debito a tasso fisso non variano nel corso del tempo seguendo le oscillazioni del mercato, nonostante il fatto che il valore di mercato dei titoli oscilli e che, di conseguenza, varino i costi di opportunità del debito. In tal modo, la spesa per interessi è esente dalla volatilità implicita nell'approccio del creditore. Il riacquisto di titoli sul mercato, sopra o sotto la pari rispetto al capitale da rimborsare, non dà luogo a registrazioni nelle entrate o nelle spese al momento dell'acquisto o successivamente. Per contro, l'eventuale prezzo di riacquisto sopra o sotto la pari rispecchia il saldo, registrato nei conti finanziari, di un guadagno o di una perdita in conto capitale maturati in passato e registrati all'epoca nei conti della rivalutazione delle attività e delle passività.

20.181 La registrazione degli interessi in continua accumulazione ha come conseguenza, ad esempio per un titolo, che l'interesse passivo maturato sarà registrato a partire dal momento dell'emissione del titolo, senza attendere il pagamento della prima cedola (spesso nell'anno successivo, nel classico caso di un titolo con una cedola annuale). Significa inoltre che gli interessi maturati sui titoli compaiono come passività non appena l'interesse emesso è reinvestito nell'attività finanziaria che lo produce. Di conseguenza, le consistenze di interessi maturati vanno sempre aggiunte al valore del capitale dello strumento di riferimento e, successivamente, gli interessi pagati riducono la passività del debitore. Questo principio di base vale per tutti gli strumenti finanziari fruttiferi di interessi.

20.182 In molti paesi, le obbligazioni delle amministrazioni pubbliche sono emesse in tranche fungibili nell'arco di diversi anni alle stesse condizioni per quanto concerne il tasso di interesse nominale. Poiché il rendimento di mercato al momento di una successiva vendita varia, ciascuna tranche viene in realtà venduta sopra o sotto la pari. Di conseguenza, il tasso di interesse concordato all'emissione dell'obbligazione viene utilizzato per calcolare l'interesse, che varierà per ciascuna tranche, rispecchiando diversi ammortamenti dei prezzi sopra o sotto la pari, in maniera analoga all'ammortamento del prezzo sotto la pari delle obbligazioni a cedola nulla.

20.183 Il prezzo di emissione delle obbligazioni emesse in tranche fungibili e provviste di cedole comprende un importo relativo alle cedole già maturate, che in effetti vengono «vendute» all'atto dell'emissione. Dette cedole vendute non sono assimilate a entrate delle amministrazioni pubbliche all'atto della vendita né a un premio, bensì sono considerate anticipazioni finanziarie.

20.184 Le obbligazioni a cedola nulla sono strumenti per i quali il debitore non è tenuto a effettuare pagamenti al creditore fino al rimborso del titolo. L'ammontare del capitale preso in prestito è inferiore al valore dell'obbligazione che verrà rimborsata dal debitore. In effetti, il debito viene assolto con un unico pagamento alla scadenza, che copre l'importo del capitale e degli interessi maturati durante la vita dello strumento. La differenza tra l'importo restituito alla scadenza del contratto e l'importo preso in prestito inizialmente corrisponde agli interessi, ripartiti sui periodi contabili tra l'inizio e la fine del contratto. Gli interessi maturati in ciascun periodo sono considerati pagati dal debitore e in seguito reinvestiti come importo aggiuntivo della stessa passività. La spesa per interessi e gli incrementi della passività sono registrati simultaneamente in ciascun periodo.

20.185 L'aumento graduale del prezzo di mercato di un'obbligazione attribuibile all'accumularsi di interessi maturati reinvestiti rispecchia una crescita del capitale in essere, ossia delle dimensioni dell'attività.

20.186 Lo stesso principio si applica a titoli a sconto o alle obbligazioni emesse sopra la pari. In questo caso, la spesa per interessi da registrare equivale all'importo delle cedole maturate come specificato nel contratto, più l'ammontare maturato in ciascun periodo attribuibile alla differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione.

20.187 I titoli indicizzati sono strumenti finanziari, in genere obbligazioni a lungo termine, per i quali gli importi dei pagamenti periodici e/o del capitale sono legati all'evoluzione di un indice dei prezzi o un altro indice. Eventuali pagamenti aggiuntivi ai creditori dovuti a variazioni nell'indice sono considerati come interessi, ivi compreso l'incremento del capitale, da registrare in via di continua accumulazione. Quando il valore del capitale è indicizzato, la differenza tra il prezzo finale di rimborso e il prezzo di emissione è considerata come interesse maturato durante la vita del titolo e si aggiunge agli interessi dovuti per quel periodo.

20.188 Nel SEC, i saldi relativi a operazioni di swap non sono considerati redditi da capitale. I saldi relativi a strumenti finanziari derivati sono operazioni finanziarie, da registrare al momento dell'effettivo scambio di strumenti finanziari.

Sentenze di tribunali

20.189 Quando un tribunale stabilisce che deve essere pagato un risarcimento o che un'operazione deve essere annullata, a causa di eventi passati o in relazione agli stessi, il momento di registrazione della spesa o dell'entrata corrisponde al momento in cui i ricorrenti acquistano un diritto automatico e incontrovertibile ad un dato importo che può essere determinato individualmente, e quando è improbabile che rinuncino a pretendere quanto è loro dovuto. Quando un tribunale si limita a stabilire il principio del risarcimento o i crediti devono essere verificati dai servizi amministrativi ai fini dell'ammissibilità e della determinazione dell'importo, la spesa o l'entrata viene registrata non appena il valore dell'obbligazione viene stabilito con certezza.

Spese militari

20.190 Le armi da guerra, ivi compresi veicoli e altre attrezzature come navi da guerra, sottomarini, aerei militari, carri armati, lanciamissili ecc. sono costantemente utilizzate nella produzione dei servizi della difesa. Si tratta di capitale fisso, come i beni utilizzati costantemente per più di un anno nella produzione civile. Il loro acquisto è registrato alla voce investimenti fissi lordi, vale a dire come spesa in conto capitale. Gli articoli monouso, come munizioni, missili, razzi e bombe sono considerati scorte militari. Tuttavia, poiché si ritiene che forniscano un servizio costante come deterrenti, alcuni tipi di missili balistici rispondono ai requisiti generali per la classificazione come capitale fisso.

20.191 Il momento di registrazione dell'acquisizione corrisponde al momento del trasferimento della proprietà del bene. Nel caso di contratti a lungo termine riguardanti sistemi complessi, il momento di registrazione del trasferimento dovrebbe corrispondere al momento dell'effettiva consegna del bene, e non al momento del pagamento. Ove un contratto a lungo termine copra anche la fornitura di servizi, la spesa dell'amministrazione pubblica dovrebbe essere registrata al momento dell'erogazione di tali servizi, separatamente dalla fornitura dei beni.

20.192 In caso di leasing di attrezzature militari, l'operazione è invariabilmente registrata come leasing finanziario e non operativo. Questo implica che alla registrazione dell'acquisizione di un bene militare corrisponde l'assunzione di un prestito figurativo da parte dell'amministrazione locataria. Di conseguenza, i pagamenti effettuati dall'amministrazione pubblica sono registrati come servizio del debito, in parte come rimborso del prestito e in parte come interessi.

Relazioni tra le amministrazioni pubbliche e le società pubbliche

Partecipazioni in società pubbliche e distribuzione dei relativi utili

20.193 Le unità delle amministrazioni pubbliche hanno una stretta relazione con le società pubbliche e le quasi-società di loro proprietà. Ciononostante, i flussi tra tali unità e le società o quasi-società da esse controllate relativi alle loro partecipazioni sono trattati allo stesso modo dei flussi tra una qualsiasi società e i suoi proprietari: partecipazioni dell'investitore nell'unità oggetto dell'investimento e distribuzioni di utili all'investitore da parte dell'unità oggetto dell'investimento.

Partecipazioni

20.194 Si parla di partecipazione quando un operatore economico mette dei fondi a disposizione di società in cambio di una promessa di dividendi futuri o altri tipi di rendimento. L'importo investito, ossia il capitale azionario, rientra nei fondi propri della società, che gode di ampia discrezionalità nel modo di utilizzarli. In cambio, i proprietari ricevono quote o altra forma di titolo di partecipazione, che rappresentano diritti di proprietà sulle società e quasi-società e conferiscono ai possessori il diritto a:

a) una quota di eventuali dividendi (o redditi prelevati da quasi-società) pagati a discrezione della società, ma non ad un reddito fisso e predeterminato; e

b) una quota delle attività nette della società in caso di liquidazione

e, in quanto tali, le quote sono attività finanziarie.

20.195 È importante distinguere tra i prelievi di capitale a favore del proprietario di una società e il rendimento di una partecipazione, in particolare il reddito guadagnato sotto forma di dividendi. Solo le regolari distribuzioni dal reddito dell'impresa sono registrate come dividendi di società o redditi prelevati da quasi-società; i pagamenti di notevole entità effettuati irregolarmente a favore del proprietario sono registrati come prelievi di capitale.

20.196 Occorre stabilire quando i pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche a favore di società pubbliche sono da considerarsi spese o acquisizioni di attività, e pertanto operazioni finanziarie, e viceversa quando le distribuzioni operate da società pubbliche a favore di amministrazioni pubbliche sono da considerarsi entrate o operazioni finanziarie.

Conferimenti di capitale

20.197 I contributi sono trasferimenti correnti, in genere effettuati su base regolare, dalle amministrazioni pubbliche o occasionalmente dal resto del mondo, a favore di produttori nell'intento di influire sul loro livello di produzione, sui prezzi ai quali vengono venduti i loro prodotti o sulla remunerazione dei fattori di produzione.

20.198 I pagamenti di notevole entità effettuati irregolarmente a favore di società pubbliche, spesso denominati «conferimenti di capitale», non sono contributi. Si tratta di eventi intesi a capitalizzare o ricapitalizzare la società beneficiaria, che dispone dei fondi in una prospettiva a lungo termine. Secondo il «test sui conferimenti di capitale» questi ultimi si configurano come trasferimenti in conto capitale o come assunzioni di partecipazioni, o una combinazione di entrambi. I due casi sono i seguenti:

a) un pagamento per coprire perdite accumulate, eccezionali o attese, o fornito per scopi di politica pubblica, è registrato come trasferimento in conto capitale. Per perdite eccezionali si intendono perdite consistenti registrate in un determinato periodo contabile nei conti di una società, di solito derivanti da svalutazioni di attività del conto patrimoniale, tali che la società è a rischio di crisi finanziaria (fondi propri negativi, insolvenza …);

b) un pagamento effettuato quando l'amministrazione pubblica agisce come azionista, in quanto ha la legittima aspettativa di ottenere un tasso di rendimento sufficiente, sotto forma di dividendi o guadagni, è un'assunzione di partecipazione. La società deve godere di un'ampia discrezionalità nel modo di impiegare i fondi ricevuti. La partecipazione di investitori privati al conferimento di capitale e condizioni simili per gli investitori privati e pubblici indicano che con molta probabilità si tratta di un'assunzione di partecipazione.

20.199 In molti casi, i pagamenti effettuati dalle unità delle amministrazioni pubbliche a favore di società pubbliche sono intesi a compensare perdite passate o attese. I pagamenti delle amministrazioni pubbliche sono assimilati alle assunzioni di partecipazioni solo se esiste una prova sufficiente della redditività futura della società e della sua capacità di distribuire dividendi.

20.200 Dato che i conferimenti di capitale vanno a incrementare i fondi propri dell'unità oggetto dell'investimento, è probabile che determinino anche un incremento della quota di capitale dell'investitore nella stessa unità. È automatico nel caso delle società pubbliche al 100 %, il cui capitale corrisponde al valore dei fondi propri. L'incremento del capitale non è utilizzato come criterio per giudicare la natura del conferimento di capitale; al contrario, dà luogo a una registrazione nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività quando il conferimento viene registrato come trasferimento in conto capitale e a una registrazione nei conti finanziari quando il conferimento è registrato come un aumento di capitale.

20.201 I conferimenti di capitale effettuati nel contesto di una privatizzazione prevista entro meno di un anno vengono registrati come operazioni di assunzione di partecipazioni per l'importo che non eccede i proventi della privatizzazione, mentre la parte residuale è soggetta al «test sui conferimenti di capitale». Si ritiene che i proventi della privatizzazione rimborsino il conferimento di capitale.

20.202 I conferimenti di capitale si possono effettuare mediante cancellazione o assunzione di debiti. Ai sensi delle norme contabili applicabili a tali eventi, il pagamento è registrato come trasferimento in conto capitale, tranne per le privatizzazioni, dove si tratta di un'assunzione di partecipazione, a concorrenza dell'importo dei proventi della privatizzazione.

20.203 I conferimenti di capitale in natura, mediante la fornitura di attività non finanziarie, non incidono sull'accreditamento/indebitamento netto. Quando si prevede che il conferimento possa garantire un tasso di rendimento sufficiente, è assimilato a una variazione della struttura (K.61) e l'attività fornita viene registrata nel conto patrimoniale della società attraverso i conti delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività. Quando si prevede che il conferimento non possa garantire un tasso di rendimento sufficiente, viene registrato un trasferimento in conto capitale (contributi agli investimenti, D.92) unitamente a una registrazione corrispondente nelle cessioni di attività non finanziarie (P.5 o NP).

20.204 Le operazioni di bilancio sono effettuate dalle amministrazioni pubbliche e finanziate dal bilancio secondo le normali procedure di bilancio. Tuttavia, alcune operazioni di unità delle amministrazioni pubbliche possono comportare l'intervento di entità non disciplinate dal quadro giuridico delle amministrazioni pubbliche, ivi comprese le società pubbliche. Benché non vengano riportate nel bilancio e possano sfuggire alle normali procedure di controllo, è opportuno registrarle come spese e entrate delle amministrazioni pubbliche, poiché il SEC riconosce quando l'amministrazione pubblica è la parte principale di un'operazione e la società pubblica opera come agente.

Distribuzioni delle società pubbliche

20.205 Gli utili derivanti da partecipazioni in società pubbliche si possono registrare come operazioni di distribuzione e di redistribuzione, di norma in forma di dividendi, o come operazioni finanziarie. I dividendi sono redditi da capitale e vengono distribuiti dal reddito d'impresa della società. Di conseguenza, le risorse da cui vengono distribuiti i dividendi non comprendono né i proventi della vendita di attività né la distribuzione di guadagni di rivalutazione. I dividendi finanziati o derivanti da tali fonti sono registrati come prelievi di capitale. Gli stessi principi di base si applicano ai redditi prelevati sui redditi delle quasi-società.

20.206 I pagamenti di notevole entità effettuati irregolarmente o i pagamenti che superano il reddito d'impresa dell'esercizio sono definiti superdividendi e sono finanziati da riserve accumulate o dalla vendita di attività e registrati come prelievi di capitale, pari alla differenza tra il pagamento e il reddito d'impresa nel periodo contabile pertinente. In assenza di una misura del reddito d'impresa, si utilizza in alternativa l'utile operativo nei conti aziendali.

20.207 Gli acconti sui dividendi sono registrati come redditi da capitale (D.4) nella misura in cui si possono riferire al reddito maturato della società. In pratica, devono essere soddisfatte due condizioni:

a) la società che effettua il pagamento rende pubblici i conti infrannuali e il pagamento si basa almeno su due trimestri;

b) l'acconto dovrebbe essere proporzionale ai dividendi pagati negli anni precedenti e in linea con il normale tasso di rendimento per gli azionisti e con la tendenza di crescita della società.

Ove tali condizioni non siano soddisfatte, l'acconto viene registrato come anticipazione finanziaria, classificata alla voce altri conti attivi e passivi (F.8), finché non viene determinato il risultato annuale, data la necessità di effettuare il test del superdividendo confrontando gli acconti sui dividendi con il reddito d'impresa dell'esercizio.

20.208 Le imposte hanno una base giuridica e sono disciplinate da una procedura legislativa. Si tratta di operazioni consensuali che costituiscono l'entrata principale delle amministrazioni pubbliche.

20.209 Tuttavia, può accadere occasionalmente che un'operazione descritta come un'imposta nei documenti legali non venga registrata come tale nel SEC. Un esempio è il caso di una privatizzazione indiretta. Se una società holding pubblica vende la sua partecipazione in un'altra società pubblica e trasferisce parte dei proventi alle amministrazioni pubbliche alla rubrica imposte, ovvero alla rubrica imposte sui guadagni in conto capitale se è soggetta a un'imposta derivante dall'operazione di privatizzazione e dai guadagni realizzati di conseguenza, il pagamento è registrato come operazione finanziaria.

Privatizzazione e nazionalizzazione

20.210 La privatizzazione generalmente comporta la vendita di azioni o altre partecipazioni in una società pubblica da parte delle amministrazioni pubbliche. I proventi della privatizzazione non sono entrate delle amministrazioni pubbliche, bensì un'operazione finanziaria registrata nel conto finanziario, che non incide sul disavanzo/avanzo delle amministrazioni pubbliche, poiché si tratta di un evento neutrale per il patrimonio netto e di una riclassificazione di attività (AF.5 invece di AF.2) nel conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche. La vendita diretta di attività non finanziarie, quali fabbricati e terreni piuttosto che un'intera società, viene registrata nel conto del capitale come cessione di capitale fisso o attività non finanziarie non prodotte, salvo quando effettuata nell'ambito di una ristrutturazione societaria.

20.211 Tuttavia, ogni acquisto di servizi per lo svolgimento della procedura dovrebbe essere registrato come consumo intermedio delle amministrazioni pubbliche e non dovrebbe essere detratto dai proventi della privatizzazione, che pertanto devono essere registrati al lordo nei conti finanziari.

20.212 La privatizzazione può avvenire ai sensi di accordi istituzionali più complicati. Ad esempio, le attività di una società pubblica possono essere vendute da una società holding pubblica, o da un'altra società pubblica, controllata dalle amministrazioni pubbliche, trasferendo alla stessa i relativi proventi, in tutto o in parte. In tutti i casi, il trasferimento alle amministrazioni pubbliche dei proventi derivanti dalla vendita delle attività deve essere registrato come operazione finanziaria, a prescindere dal modo in cui viene presentato nei libri contabili delle amministrazioni pubbliche o della loro controllata, con una contemporanea riduzione delle azioni e altre partecipazioni corrispondente alla parziale liquidazione delle attività della società holding. Eventuali proventi della privatizzazione trattenuti dalla holding sono assimilati a introiti derivanti alle amministrazioni pubbliche dalla privatizzazione e reinvestiti mediante un conferimento di capitale, in seguito soggetto al test sui conferimenti di capitale per determinare la natura del pagamento.

20.213 Può anche capitare che la società holding pubblica, o un'altra società pubblica, agisca in qualità di «agenzia di ristrutturazione». In un simile contesto, può darsi che i proventi della vendita non vengano versati alle amministrazioni pubbliche, ma trattenuti dall'agenzia di ristrutturazione per conferimenti di capitale a favore di altre imprese. Quando l'unità di ristrutturazione, a prescindere dal suo status giuridico, funge da agente diretto delle amministrazioni pubbliche, la sua principale funzione consiste nel ristrutturare e riorganizzare l'assetto proprietario di società pubbliche convogliando i fondi da un'unità all'altra. Di norma, l'unità viene classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche. Tuttavia, ove l'unità di ristrutturazione sia una società holding che controlla un gruppo di società, e solo una parte trascurabile della sua attività sia dedicata al trasferimento di fondi come descritto sopra, per conto delle amministrazioni pubbliche e per scopi di politica pubblica, la società holding pubblica è classificata in uno dei settori delle società in base alla sua attività principale e le operazioni effettuate per conto delle amministrazioni pubbliche sono da dirottare attraverso le medesime.

20.214 In un'operazione di nazionalizzazione, le amministrazioni pubbliche assumono il controllo di attività specifiche o di un'intera società, di solito acquistando la partecipazione di maggioranza o la totalità della società.

20.215 In genere, la nazionalizzazione prende la forma di un acquisto di quote: le amministrazioni pubbliche acquistano le quote della società, in tutto o in parte, al prezzo di mercato, ovvero a un prezzo sufficientemente vicino, considerando le normali prassi di mercato per quanto concerne la valutazione di società nello stesso ramo di attività. L'operazione è consensuale, anche se il precedente proprietario ha poche possibilità di rifiutare l'offerta o di negoziare il prezzo. L'acquisto di quote è un'operazione finanziaria da registrare nel conto finanziario.

20.216 In casi eccezionali, le amministrazioni pubbliche possono acquisire la proprietà di una società attraverso un'operazione di appropriazione o confisca: in tal caso il cambio di proprietà delle attività non è il risultato di un'operazione consensuale; non si effettuano pagamenti a favore dei proprietari, o se vengono effettuati non rispecchiano il valore equo delle attività. La differenza tra il valore di mercato delle attività acquisite e l'eventuale corrispettivo fornito è registrata come confisca senza indennizzo nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

20.217 Nella pratica, si osservano due tipi di pagamenti effettuati dalle autorità bancarie centrali a favore delle amministrazioni pubbliche:

a) pagamenti periodici, in genere sotto forma di dividendi, basati sull'attività corrente delle autorità bancarie centrali (come la gestione di riserve di valuta estera). Questi pagamenti sono registrati come dividendi fintanto che non superano un importo di reddito operativo netto costituito dai redditi netti da capitale, al netto dei costi e di eventuali trasferimenti. Gli importi che eccedono tale somma devono essere registrati come riduzione del capitale;

b) pagamenti straordinari a seguito della vendita o della rivalutazione di attività di riserva. Questi pagamenti sono registrati come prelievi di capitale. Il motivo è che il valore di dette attività influisce sul valore delle passività delle autorità bancarie centrali e delle attività delle amministrazioni pubbliche. Quindi, i guadagni in conto capitale sulle attività di riserva delle autorità bancarie centrali presentano una contropartita nelle attività delle amministrazioni pubbliche tramite le passività delle autorità bancarie centrali.

I pagamenti effettuati dalle amministrazioni centrali alle autorità bancarie centrali devono essere registrati in modo analogo a quanto avviene per altre le società pubbliche. In particolare, i pagamenti di notevole entità sono soggetti al «test sui conferimenti di capitale» per determinarne la natura.

20.218 La ristrutturazione di una società pubblica può determinare la comparsa o la scomparsa di attività e passività finanziarie che rispecchiano i nuovi rapporti finanziari. Queste variazioni vengono registrate come variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività. Un esempio di una ristrutturazione di questo tipo è la suddivisione di una società in due o più unità istituzionali, con la creazione di nuove attività e passività finanziarie.

20.219 D'altra parte, l'acquisto di azioni e altre partecipazioni di una società nel quadro di una fusione deve essere registrato come una operazione finanziaria tra la società acquirente e il precedente proprietario.

20.220 Le variazioni nella classificazione delle attività e delle passività che non riguardano operazioni di ristrutturazione o variazioni nella classificazione settoriale (quali la monetizzazione o la demonetizzazione dell'oro) sono registrate come variazione nella classificazione delle attività o delle passività nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

Operazioni relative al debito

20.221 Le operazioni relative al debito possono essere particolarmente importanti per il settore delle amministrazioni pubbliche, poiché spesso sono un mezzo per fornire aiuti economici ad altre unità. La registrazione di queste operazioni è trattata nel capitolo 5. Il principio generale in caso di cancellazioni o assunzioni consensuali dei debiti di un'unità da parte di un'altra unità consiste nel riconoscere l'esistenza di un trasferimento volontario di ricchezza tra le due unità. Di conseguenza, l'operazione di contropartita dell'assunzione della passività o della cancellazione del credito è un trasferimento in conto capitale. Poiché in genere non si osservano flussi di denaro, tali operazioni si possono caratterizzare come trasferimenti in conto capitale in natura.

Assunzione, cancellazione e azzeramento di debiti

20.222 Si verifica l'assunzione di un debito quando un'unità si assume la responsabilità del debito di un'altra unità nei confronti di un creditore. Questo accade frequentemente quando l'amministrazione pubblica garantisce un debito di un'altra unità e tale garanzia viene invocata o attivata.

20.223 Nel caso dell'assunzione di un debito da parte di un'amministrazione pubblica, l'operazione di contropartita della nuova passività è un trasferimento in conto capitale a favore del debitore inadempiente. Occorre esaminare attentamente il caso in cui viene registrata come contropartita un'attività finanziaria. Si configurano due contesti diversi:

a) acquisto di un'effettiva attività finanziaria preesistente nei confronti di un terzo, come nel caso dell'assicurazione sulle esportazioni garantita. L'amministrazione pubblica registra come operazione di contropartita della nuova passività l'acquisto di un'attività finanziaria equivalente al valore attuale dell'importo da ricevere. Se tale importo è pari alla passività assunta non sono necessarie altre registrazioni. Se l'importo che si prevede di recuperare è inferiore alla passività assunta, l'amministrazione pubblica registra un trasferimento in conto capitale per la differenza tra la passività assunta e il valore dell'attività acquisita;

b) l'amministrazione pubblica registra semplicemente un credito nei confronti della società beneficiaria, che nella maggior parte dei casi è una società pubblica in difficoltà. In generale, in considerazione del valore altamente ipotetico del credito, non si effettuano registrazioni. Possibili rimborsi futuri da parte del beneficiario saranno registrati come entrate dell'amministrazione pubblica.

20.224 I pagamenti di debiti per conto di altri sono analoghi alle assunzioni di debiti, ma l'unità che li effettua non assume a proprio carico l'intero importo del debito. Le operazioni registrate sono simili.

20.225 La cancellazione di debiti (o remissione di debiti) è l'estinzione o la riduzione di un credito ai sensi di un accordo tra creditore e debitore. Il creditore registra un trasferimento in conto capitale da pagare per l'importo cancellato e l'altra unità registra un trasferimento in conto capitale da ricevere. Spesso si presume l'accordo reciproco, benché non sia definito formalmente, nei casi di rinuncia al credito da parte dell'amministrazione pubblica, come per i prestiti a studenti e agricoltori.

20.226 Le assunzioni e cancellazioni di debiti a vantaggio di entità controllate risultano in un aumento del valore della partecipazione nell'unità oggetto dell'investimento, rispecchiato nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività. Ove il debito di un'amministrazione pubblica venga assunto da un'altra amministrazione pubblica, si registra un trasferimento in conto capitale da ricevere, un nuovo debito a carico dell'amministrazione pubblica che lo assume, o entrambi.

20.227 Le assunzioni e cancellazioni di debiti nel contesto di un'operazione di privatizzazione sono registrate come operazioni inerenti a partecipazioni per l'ammontare che non eccede i proventi della privatizzazione, mentre la parte restante è registrata come trasferimento in conto capitale, al fine di garantire la neutralità contabile dello svolgimento della privatizzazione, la quale deve concludersi entro un anno.

20.228 Ove le amministrazioni pubbliche debitrici offrano il rimborso anticipato del debito ad un valore inferiore al valore del capitale comprensivo degli interessi arretrati, si richiede una registrazione nel conto del capitale con un effetto sull'accreditamento/indebitamento dell'amministrazione pubblica, in quanto si presume un contributo da parte del creditore. Ove il rimborso anticipato implichi il pagamento di una penalità o di un onere al creditore secondo quanto disposto nel contratto, tale importo sarà registrato come reddito del creditore. Nel caso di titoli, un riacquisto sul mercato dà luogo a una registrazione nei conti della rivalutazione delle attività e delle passività, salvo che al possessore dei titoli sia imposto il rimborso anticipato.

20.229 La differenza di valore in caso di vendita a un terzo di crediti di un'amministrazione pubblica nei confronti di altre comporta la registrazione di un trasferimento in conto capitale, che incide sul disavanzo dell'amministrazione pubblica, poiché la natura del credito implica l'intenzione originale di far apparire un beneficio e la vendita è un modo per effettuare la ristrutturazione del debito.

20.230 Di conseguenza, il trasferimento di spesa in conto capitale dell'amministrazione pubblica costituisce un'entrata per il debitore, in considerazione del fatto che si tratta dell'effettivo beneficiario dell'operazione, con una registrazione nel conto del resto del mondo corrispondente alla spesa dell'amministrazione pubblica creditrice. Per il venditore, il valore dell'operazione di cessione del credito è il valore del capitale. Il valore del credito è registrato sia nei conti del nuovo creditore e che in quelli del debitore, ossia rispettivamente il conto patrimoniale della banca e il conto del resto del mondo, alla voce investimenti internazionali, al suo valore ridotto.

20.231 In casi più rari, quando lo sconto negoziato con la terza parte o con un debitore che si offre di riacquistare il proprio debito rispecchia esclusivamente variazioni nei tassi di interesse di mercato e non un cambiamento nella solvibilità, si può presumere che l'amministrazione pubblica creditrice agisca come un normale investitore. La differenza, al netto di eventuali penalità o oneri, è registrata nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività. Un test è verificare se l'importo rimborsato possa aver superato il valore del capitale.

20.232 Se le amministrazioni pubbliche intendono alleviare l'onere del debito di una società pubblica possono, in aggiunta all'assunzione del debito da parte di un'unità delle amministrazioni pubbliche, rilevare anche attività non finanziarie come le infrastrutture di trasporto pubblico. Questa operazione, che comporta un trasferimento di attività non finanziarie all'unità delle amministrazioni, s'intende consensuale e ha esattamente lo stesso impatto di un'assunzione di debiti sull'accreditamento/indebitamento: l'importo del trasferimento in conto capitale da registrare a favore della società è pari all'importo del debito assunto. Un'acquisizione di attività non finanziarie ha un effetto negativo sull'accreditamento (+)/indebitamento (-).

Azzeramento o riduzione di debiti

20.233 Per azzeramento di debiti s'intende la riduzione da parte del creditore dell'importo che gli è dovuto nel suo conto patrimoniale, di solito quando il creditore arriva alla conclusione che il debito abbia scarso valore o addirittura nessuno, in quanto non verrà rimborsato poiché il debitore è fallito, è scomparso o non può realisticamente essere perseguito per ottenere un rimborso che giustifichi i costi sostenuti. Le riduzioni di debiti si riferiscono alla riduzione da parte di un creditore del valore contabile di un'attività nel suo conto patrimoniale.

20.234 Riduzioni e azzeramenti sono operazioni contabili interne effettuate dal creditore, che spesso non sono riconosciute come operazioni poiché non sono consensuali. Tuttavia, può succedere che le riduzioni e gli azzeramenti non comportino l'annullamento del credito nei confronti del debitore e di conseguenza sono possibili scritture di storno delle riduzioni e, meno frequentemente, degli azzeramenti.

20.235 Le riduzioni di debiti in quanto tali non comportano registrazioni nel conto patrimoniale del creditore perché il valore contabile del debito rispecchia già il valore di mercato dello strumento o è al valore nominale nel caso di prestiti, a meno che il valore di mercato non sia sostituito dal valore contabile ridotto, qualora la riduzione sia registrata nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività. Per contro, gli azzeramenti di debiti comportano l'eliminazione dell'attività dal conto patrimoniale del creditore mediante un'altra variazione di volume per l'importo in uscita – il valore del capitale per un prestito, il valore di mercato per i titoli – salvo quando l'azzeramento rispecchi un'operazione di cancellazione del debito. Quindi, diversamente dall'assunzione o cancellazione di debiti, gli azzeramenti e le riduzioni di debiti non incidono sull'accreditamento/indebitamento delle amministrazioni pubbliche.

Altre ristrutturazioni del debito

20.236 La ristrutturazione del debito è un accordo inteso a modificare le condizioni del servizio di un debito in essere, di solito in senso più favorevole per il debitore. Lo strumento di debito oggetto della ristrutturazione si considera estinto e sostituito da un nuovo strumento di debito alle nuove condizioni. Nel caso di una differenza di valore tra lo strumento di debito estinto e il nuovo strumento, si configura una cancellazione del debito ed occorre un trasferimento in conto capitale per tenere conto della differenza.

20.237 Uno swap tra debito e partecipazione si verifica quando un creditore accetta di sostituire un debito che gli è dovuto con un titolo di partecipazione al capitale. Ad esempio, un'amministrazione pubblica può accordarsi con un'impresa pubblica di sua proprietà di accettare un aumento della sua partecipazione nell'impresa in sostituzione di un prestito in essere. In tal caso, l'evento dovrebbe essere soggetto al «test sui conferimenti di capitale». Un'eventuale differenza di valore tra lo strumento di debito estinto e la partecipazione riconosciuta è registrata come trasferimento in conto capitale nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

20.238 I debiti arretrati si configurano quando un debitore non adempie al pagamento di una quota di interessi o di capitale. Lo strumento di debito in genere non cambia, ma la conoscenza dell'ammontare dei debiti arretrati può fornire importanti informazioni.

Acquisto di debiti sopra il valore di mercato

20.239 L'acquisizione di debiti per un valore superiore al valore di mercato è denominato all'inizio prestito agevolato e in seguito dismissione del debito. In entrambi i casi si intende trasferire un beneficio, per cui è richiesta la registrazione di una spesa, ad esempio un trasferimento in conto capitale.

20.240 La dismissione del debito si configura quando un debitore copre gli strumenti di debito con attività finanziarie che generano flussi di servizio del debito di entità analoga o superiore. Anche quando gli strumenti dismessi sono stati trasferiti a una entità separata, la posizione lorda dovrebbe essere comunque registrata, trattando la nuova entità come un'unità ausiliaria e consolidandola con l'unità che ha effettuato la dismissione. Se l'unità ausiliaria non è residente, viene assimilata a una società a destinazione specifica e le operazioni dell'amministrazione pubblica con tale unità dovrebbero essere trattate come descritto nella sezione «La presentazione delle statistiche di finanza pubblica».

20.241 Debiti emessi a condizioni agevolate. Non esiste una definizione precisa di prestiti agevolati, ma in generale si ritiene che si configurino quando unità delle amministrazioni pubbliche concedono prestiti ad altre unità secondo modalità tali per cui il tasso di interesse contrattuale sia fissato intenzionalmente al di sotto del tasso di interesse di mercato che si applicherebbe altrimenti. Il grado di agevolazione può essere potenziato con periodi di tolleranza, le frequenze dei pagamenti e una scadenza favorevole al debitore. Poiché i termini di un prestito agevolato sono più favorevoli per il debitore di quanto consentirebbero altrimenti le condizioni di mercato, i prestiti agevolati comportano di fatto un trasferimento dal creditore al debitore.

20.242 I prestiti agevolati sono registrati al loro valore nominale come gli altri prestiti, ma all'atto del prestito viene registrato un trasferimento in conto capitale come voce per memoria, pari alla differenza tra il valore contrattuale del debito e il suo valore attuale, utilizzando un tasso di sconto di mercato adeguato. Non esiste un unico tasso di interesse di mercato da utilizzare per calcolare il trasferimento in conto capitale. Il tasso di interesse commerciale di riferimento (tasso CIRR) pubblicato dall'OCSE si può applicare quando il prestito viene emesso da uno dei suoi paesi membri.

Dismissioni (defeasances) e salvataggi

20.243 Con il termine salvataggio (bailout) s'intende un recupero da una situazione di difficoltà finanziaria. Spesso si utilizza quando un'unità di un'amministrazione pubblica fornisce assistenza finanziaria a breve termine a una società per aiutarla a superare un periodo di difficoltà finanziarie, ovvero un conferimento di risorse finanziarie di carattere più permanente ai fini della ricapitalizzazione della società. I salvataggi di istituti finanziari vengono spesso definiti interventi di dismissione finanziaria (financial defeasance). I salvataggi in genere implicano operazioni una tantum fortemente pubblicizzate di consistente valore e pertanto di facile identificazione.

20.244 L'intervento dell'amministrazione pubblica può assumere varie forme. Seguono alcuni esempi:

a) un'amministrazione pubblica può garantire determinate passività dell'impresa da assistere;

b) un'amministrazione pubblica può fornire finanziamenti di capitale a condizioni straordinariamente favorevoli;

c) un'amministrazione pubblica può acquistare attività dell'impresa da assistere a prezzi superiori rispetto all'effettivo valore di mercato;

d) un'amministrazione pubblica può creare una società a destinazione specifica o un altro tipo di organismo pubblico per finanziare e/o gestire la vendita di attività o passività dell'impresa da assistere.

20.245 Le garanzie fornite dall'amministrazione pubblica nel corso di un intervento di salvataggio sono considerate garanzie una tantum a entità in difficoltà finanziaria. Un esempio è il caso in cui l'entità ha sostanziali difficoltà ad adempiere ai propri obblighi, o non è in grado di farlo, poiché la sua capacità di generare flussi di cassa è scarsa, o la negoziabilità delle sue attività è fortemente limitata a causa di eventi eccezionali. Questa situazione in genere comporta la registrazione di un trasferimento in conto capitale all'inizio, come se la garanzia fosse escussa, per l'intero ammontare della garanzia concessa o, qualora sia disponibile una stima affidabile, per l'ammontare della prevista escussione della garanzia equivalente alla perdita prevista dell'amministrazione pubblica. Cfr. anche il paragrafo 20.256.

20.246 Laddove l'amministrazione pubblica acquisti attività dell'impresa da assistere, l'importo pagato di norma sarà superiore all'effettivo prezzo di mercato. L'acquisto viene registrato all'effettivo prezzo di mercato, con un trasferimento in conto capitale per la differenza tra il prezzo di mercato e l'importo totale pagato.

20.247 Nel corso di un intervento di salvataggio, spesso le amministrazioni pubbliche acquistano prestiti da istituti finanziari al valore nominale, invece che al valore di mercato. Anche se i prestiti sono registrati al valore nominale, l'operazione viene frazionata, effettuando un trasferimento in conto capitale e una registrazione nei conti della rivalutazione delle attività e delle passività. Qualora si sappia con certezza che alcuni prestiti sono irrecuperabili, per l'intero importo o quasi, o in assenza di informazioni affidabili in merito alla perdita prevista, tali prestiti sono considerati a valore zero, registrando un trasferimento in conto capitale per il loro precedente valore nominale.

20.248 Un'unità istituzionale pubblica creata dalle amministrazioni pubbliche e incaricata esclusivamente di assumere la gestione del salvataggio dovrebbe essere classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche. Qualora la nuova unità sia intesa come un'impresa già esistente incaricata temporaneamente dell'intervento di salvataggio, la sua classificazione come unità delle amministrazioni pubbliche o società pubblica viene effettuata in base alle norme generali descritte nella sezione sulle agenzie di ristrutturazione. Le unità che acquistano attività finanziarie da società finanziarie in difficoltà con l'obiettivo di venderle secondo un piano ordinato non si possono considerare intermediari finanziari perché non si espongono a rischi e vengono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche.

Garanzie sui debiti

20.249 Una garanzia sui debiti è un accordo con il quale un garante conviene di rimborsare un creditore in caso di inadempimento del debitore. Per le amministrazioni pubbliche, fornire una garanzia è un modo per sostenere delle attività economiche senza la necessità di un esborso di cassa immediato. Le garanzie incidono in modo significativo sul comportamento degli agenti economici in quanto modificano le condizioni di prestito sui mercati finanziari.

20.250 Per ciascuna garanzia, le parti coinvolte sono tre: mutuante, mutuatario e garante. Dapprima, consistenze e flussi del rapporto di credito sono registrati tra mutuante e mutuatario, mentre dopo l'escussione consistenze e flussi relativi al rapporto di garanzia sono registrati tra mutuante e garante. Di conseguenza, l'attivazione di garanzie comporta la registrazione di flussi e variazioni nel conto patrimoniale di debitore, creditore e garante.

20.251 Esistono tre tipologie principali di garanzia:

i) garanzie rispondenti alla definizione di strumenti finanziari derivati;

ii) garanzie standardizzate; e

iii) garanzie una tantum.

Garanzie assimilabili a derivati

20.252 Le garanzie che rispondono alla definizione di strumenti finanziari derivati sono scambiate attivamente sui mercati finanziari, come i credit default swap (CDS). Il derivato si basa sul rischio di inadempimento di uno strumento di riferimento e in generale non è realmente collegato a un singolo prestito o una singola obbligazione.

20.253 Quando viene attivata una garanzia di questo tipo, l'acquirente effettua un pagamento all'istituzione finanziaria che crea il derivato, registrato come un'operazione inerente a strumenti finanziari derivati. Le variazioni nel valore del derivato sono registrate come rivalutazioni. In caso di inadempimento dello strumento di riferimento, il garante paga all'acquirente la perdita teorica sull'obbligazione di riferimento. Anche in questo caso si registra un'operazione inerente a strumenti finanziari derivati.

Garanzie standardizzate

20.254 Le garanzie standardizzate coprono rischi di credito simili per un gran numero di casi. Non è possibile stimare con precisione il rischio che un prestito risulti inadempiente, ma è possibile stimare su un gran numero di prestiti quanti risulteranno inadempienti. Il trattamento delle garanzie standardizzate è descritto nel capitolo 5.

Garanzie una tantum

20.255 Le garanzie una tantum si configurano quando le condizioni del prestito o del titolo sono talmente particolari da rendere impossibile calcolare con un certo grado di precisione il livello di rischio associato al prestito. In generale, la concessione di una garanzia una tantum è considerata una passiva posta condizionata e non è registrata come attività/passività finanziaria nel conto patrimoniale del garante.

20.256 In casi eccezionali, le garanzie una tantum concesse da amministrazioni pubbliche a società in determinate situazioni di difficoltà finanziaria ben definite (ad esempio quando i fondi propri della società sono negativi), con una probabilità di escussione molto elevata, sono trattate come se fossero escusse all'inizio (cfr. anche il paragrafo 20.245).

20.257 L'attivazione di una garanzia una tantum è trattata allo stesso modo dell'assunzione di un debito. Il debito originario s'intende liquidato mentre viene creato un nuovo debito tra il garante e il creditore. L'assunzione di un debito implica la registrazione di un trasferimento in conto capitale a favore del debitore inadempiente, a sua volta compensato da un'operazione finanziaria che trasferisce la passività finanziaria dalla società all'amministrazione pubblica.

20.258 L'attivazione di una garanzia può anche non richiedere il rimborso immediato del debito. Ove il momento di registrazione si basi sul principio della competenza, l'importo totale del debito assunto dovrebbe essere registrato al momento dell'attivazione della garanzia e dell'assunzione del debito. Il garante è il nuovo debitore e i rimborsi del capitale da parte del garante, nonché gli interessi maturati sul debito assunto dovrebbero essere registrati nel momento in cui si movimentano i flussi. Quindi, quando la chiamata di garanzia comporta esclusivamente il pagamento del servizio del debito dovuto durante il periodo contabile, come in caso di cash calls, si registra un trasferimento in conto capitale per gli importi liquidati. Tuttavia, in presenza di un modello di escussioni parziali, ad esempio tre volte consecutive, che si presume prosegua, è registrata l'assunzione di un debito.

20.259 Ove il debitore originario effettui un rimborso a favore del garante, mentre è stata registrata una spesa per precedenti escussioni della garanzia, il garante registra un'entrata. Tuttavia, ove il debitore sia controllato dal garante, l'entrata dovrebbe essere sottoposta al test del superdividendo ed eventuali rimborsi superiori al reddito dell'impresa sono registrati come prelievi di capitale.

Cartolarizzazione

20.260 La cartolarizzazione consiste nell'emissione di titoli sulla base dei flussi di cassa che dovrebbero essere generati dalle attività, o altre fonti di reddito. I titoli che dipendono dai flussi di cassa sono definiti «titoli garantiti da attività».

20.261 Nella cartolarizzazione, l'iniziatore trasferisce diritti di proprietà su attività, o il diritto di ricevere specifici flussi futuri, ad un'unità di cartolarizzazione, che in cambio versa all'iniziatore un importo finanziandosi autonomamente. Spesso l'unità di cartolarizzazione è nota come società a destinazione specifica e ottiene i propri finanziamenti tramite l'emissione di titoli utilizzando come garanzia le attività o i diritti sui flussi futuri trasferiti dall'iniziatore. La questione principale nella registrazione del pagamento dall'unità di cartolarizzazione a favore dell'iniziatore è se il trasferimento dell'attività configuri la vendita di un'attività esistente all'unità di cartolarizzazione o una modalità di indebitamento che si avvale dei flussi futuri di entrate come garanzia reale.

20.262 Affinché l'operazione di cartolarizzazione sia trattata come una vendita, nel conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche deve figurare un'attività negoziabile, la cui proprietà deve essere trasferita a pieno titolo all'unità di cartolarizzazione, come evidenziato dal trasferimento di rischi e benefici associati all'attività.

20.263 Quindi la cartolarizzazione di flussi di entrate futuri non riconosciuti come ritorno su attività economiche, quali future royalties petrolifere, è un assunzione di prestito dell'iniziatore.

20.264 Quando un'operazione di cartolarizzazione coinvolge flussi associati a un'attività finanziaria o non finanziaria, i rischi e i benefici connessi alla proprietà dell'attività devono essere trasferiti perché venga registrata una vendita.

20.265 Se l'amministrazione pubblica detiene un interesse beneficiario nella cartolarizzazione, mediante un prezzo d'acquisto differito, ossia il diritto a flussi superiori al valore originario della cartolarizzazione, o il diritto di proprietà sull'ultima tranche emessa dall'unità di cartolarizzazione, o con altre modalità, non si ha vendita e l'evento è considerato un'assunzione di prestito dell'iniziatore.

20.266 Se l'amministrazione pubblica, in qualità di iniziatore, garantisce il rimborso di debiti contratti dall'unità di cartolarizzazione relativamente all'attività, i rischi ad essa associati non s'intendono trasferiti. Non vi è stata vendita e l'evento è considerato un'assunzione di prestito dell'iniziatore. Le garanzie possono assumere varie forme, quali contratti di assicurazione, strumenti derivati o clausole di sostituzione di attività.

20.267 Laddove si stabilisca che il contratto di cartolarizzazione implica l'effettiva vendita di un'attività negoziabile, occorre esaminare la classificazione settoriale dell'unità di cartolarizzazione. Nella sezione «Definizione del settore delle amministrazioni pubbliche» vengono presentati i criteri per stabilire se l'unità di cartolarizzazione è un'unità istituzionale e se esercita una funzione di intermediazione finanziaria. Se l'unità di cartolarizzazione è classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche, l'operazione di cartolarizzazione è un'assunzione di prestito da parte delle amministrazioni pubbliche. Se l'unità di cartolarizzazione è classificata come altri intermediari finanziari (S.125), l'operazione di cartolarizzazione sarà registrata come vendita di attività, priva di effetti diretti sul debito delle amministrazioni pubbliche e con un impatto sul disavanzo delle stesse se i flussi vengono cartolarizzati su un'attività non finanziaria.

20.268 Se l'amministrazione pubblica fornisce un corrispettivo, sotto forma di contante successivamente all'evento, o con altri mezzi quali garanzie, eliminando quindi il trasferimento di rischi, un'operazione di cartolarizzazione originariamente considerata una vendita da quel momento viene classificata come assunzione di prestito, effettuando le seguenti operazioni: incremento di passività e acquisizione di attività con un trasferimento di spesa in conto capitale qualora il valore della passività superi quello dell'attività.

20.269 Quando un'operazione di cartolarizzazione viene registrata come assunzione di prestito, i flussi di cassa trasmessi all'unità di cartolarizzazione sono dapprima registrati nei conti delle amministrazioni pubbliche e nello stesso tempo come rimborso del debito per l'ammontare degli interessi e del capitale.

20.270 Quando i flussi di cassa si estinguono prima dell'ammortamento del debito contratto, la passività residua viene eliminata dal conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche mediante un'altra variazione di volume.

20.271 Successivamente alla completa estinzione del debito contratto, eventuali flussi di cassa residui trasmessi all'unità di cartolarizzazione ai sensi del contratto di cartolarizzazione sono registrati come spesa dell'iniziatore.

Altre questioni

Obblighi pensionistici

20.272 Il trattamento dei sistemi pensionistici è descritto nel capitolo 17, che comprende una tavola integrativa dei principali conti nazionali del SEC che deve tener conto di tutti gli obblighi dei regimi pensionistici, ivi compresi gli obblighi pensionistici derivanti da sistemi di sicurezza sociale. I diritti pensionistici di sistemi a prestazione definita connessi con l'occupazione senza costituzione di riserve promossi dalle amministrazioni pubbliche devono essere registrati solo in questi conti integrativi.

Pagamenti forfettari

20.273 Occasionalmente, le unità possono pagare una somma forfettaria alle amministrazioni pubbliche in cambio dell'assunzione di alcuni dei loro obblighi pensionistici. Simili operazioni una tantum di grande entità si verificano tra un'amministrazione pubblica e un'altra entità, in genere una società pubblica, spesso in collegamento con il cambio di status della società o con la sua privatizzazione. L'amministrazione pubblica assume gli obblighi in questione in cambio di un pagamento in contanti che copre il disavanzo atteso derivante dal trasferimento.

20.274 In teoria, essendo uno scambio equo tra pagamento in contanti e l'assunzione di un obbligo che rappresenta una passività, l'operazione non dovrebbe incidere sulle misure del patrimonio netto e del patrimonio netto finanziario, né dovrebbe alterare l'accreditamento/indebitamento dell'amministrazione pubblica. In ogni caso, gli obblighi pensionistici possono non comparire come passività sul conto patrimoniale delle unità che li trasferiscono e li assumono. Ad esempio, quando sono trasferiti all'amministrazione pubblica, gli obblighi pensionistici si possono fondere con un sistema di sicurezza sociale per il quale non vengono riconosciute passività.

20.275 In tale contesto, questi pagamenti forfettari andrebbero considerati come pagamenti anticipati di contributi sociali. In considerazione dei vari sistemi osservati nella pratica e al fine di evitare distorsioni nel calcolo di alcuni aggregati quali costo del lavoro e prelievi obbligatori, la somma forfettaria è registrata come un'anticipazione finanziaria (F.8), un pagamento anticipato di trasferimenti correnti diversi (D.75) che sarà registrato in futuro in proporzione ai relativi pagamenti delle pensioni. Di conseguenza, il pagamento forfettario non incide sull'accreditamento/indebitamento delle amministrazioni pubbliche nell'esercizio del trasferimento degli obblighi.

Partenariati pubblico-privato

Portata dei PPP

20.276 I partenariati pubblico-privato (PPP) sono contratti a lungo termine complessi stipulati tra due unità, di cui una in genere è una società (o un gruppo di società pubbliche o private), denominata operatore o partner, e l'altra un'unità delle amministrazioni pubbliche, denominata concedente. I PPP comportano una notevole spesa in conto capitale per realizzare o rinnovare le attività fisse da parte della società, che poi provvede a farle funzionare e a gestirle per produrre e fornire servizi all'unità delle amministrazioni pubbliche o al pubblico in generale per conto dell'unità pubblica.

20.277 Alla scadenza del contratto il concedente acquisisce di norma la proprietà giuridica del capitale fisso. Nella maggior parte dei casi il capitale fisso è caratteristico di taluni servizi generali fondamentali delle amministrazioni pubbliche, quali scuole o università, ospedali e carceri. Può anche trattarsi di infrastrutture, poiché molti dei grandi progetti intrapresi mediante PPP comportano la fornitura di servizi di trasporto e comunicazioni, servizi pubblici o altri servizi, tipicamente definiti servizi di infrastrutture.

20.278 Una descrizione generale che comprende le questioni contabili più comuni è la seguente: una società si accorda per acquistare un insieme di attività fisse e in seguito di utilizzarle con altri beni di produzione per erogare servizi. Tali servizi possono essere forniti alle amministrazioni pubbliche per l'utilizzo in attività di produzione proprie, come i servizi di manutenzione di autoveicoli, o per la distribuzione gratuita al pubblico, ad esempio i servizi di istruzione, nel qual caso le amministrazioni pubbliche effettueranno pagamenti periodici per tutta la durata del contratto, dai quali la società prevede di recuperare i costi e ottenere un rendimento adeguato sui suoi investimenti.

20.279 Ai sensi di questa definizione, i contratti di PPP prevedono che il concedente paghi all'operatore un «canone di disponibilità» o un «canone di domanda» e costituiscono pertanto un contratto di fornitura. Diversamente da altri contratti di servizi a lungo termine, si realizza un bene specifico. Quindi, un contratto di PPP implica che le amministrazioni pubbliche acquistino un servizio prodotto da un partner attraverso la creazione di un bene. I contratti di PPP possono presentare molte varianti per quanto concerne la cessione dei beni alla scadenza del contratto, i necessari interventi di gestione e manutenzione nel corso del contratto, nonché prezzo, qualità e volume dei servizi prodotti, e così via.

20.280 Quando la società vende i servizi direttamente al pubblico, ad esempio una strada a pedaggio, il contratto è considerato una concessione, piuttosto che un PPP. Il prezzo è generalmente regolamentato dalle amministrazioni pubbliche e fissato ad un livello che secondo la società le permetterà di recuperare i costi e ottenere un rendimento adeguato sull'investimento. Alla scadenza del periodo contrattuale, le amministrazioni pubbliche possono acquisire la proprietà giuridica e il controllo operativo del bene, eventualmente a titolo gratuito.

20.281 Con il contratto di PPP la società acquista il capitale fisso in alcuni casi con il sostegno delle amministrazioni pubbliche ed è proprietaria giuridica dei beni per la durata del contratto. Spesso il contratto richiede che i beni rispettino i requisiti di progettazione, qualità e capacità specificati dalle amministrazioni pubbliche, siano utilizzati nel modo indicato dalle stesse per produrre i servizi richiesti dal contratto e siano mantenuti conformemente agli standard definiti dalle amministrazioni pubbliche.

20.282 Inoltre, di solito i beni hanno una vita utile molto più lunga della durata del contratto, cosicché le amministrazioni pubbliche possono controllarli, sopportando i relativi rischi e percependo i relativi benefici per una parte consistente della loro vita utile. Quindi, spesso è difficile determinare se siano le società o le amministrazioni pubbliche a sopportare la maggior parte dei rischi e a conseguire la maggior parte dei benefici.

Proprietà economica e allocazione dei beni

20.283 Come nelle operazioni di leasing, il proprietario economico del bene in un PPP si determina valutando quale unità sopporta la maggior parte dei rischi e quale unità dovrebbe ricevere la maggior parte dei benefici derivanti dai beni. I beni sono allocati a questa unità e di conseguenza anche gli investimenti fissi lordi. I principali elementi di rischio e di beneficio da valutare sono i seguenti:

a) rischio di costruzione, che comprende il superamento dei costi, la possibilità di costi aggiuntivi derivanti da ritardi nella consegna, il mancato rispetto delle specifiche o dei requisiti di costruzione, nonché rischi ambientali e di altro tipo che richiedono pagamenti a favore di terzi;

b) rischio di disponibilità, che comprende la possibilità di costi aggiuntivi, ad esempio di manutenzione e finanziamento, e il pagamento di penali perché il volume o la qualità dei servizi non rispettano gli standard specificati nel contratto;

c) rischio di domanda, che comprende la possibilità che la domanda dei servizi sia superiore o inferiore al previsto;

d) rischio di valore residuo e di obsolescenza, che comprendono il rischio che il valore del bene sia inferiore a quello atteso alla fine del contratto e in quale misura le amministrazioni pubbliche hanno l'opzione di acquisire il bene;

e) l'esistenza di finanziamenti o di garanzie da parte del concedente, o di clausole di risoluzione vantaggiose, in particolare in caso di eventi di risoluzione su iniziativa dell'operatore.

20.284 I rischi e i benefici spettano all'operatore se il rischio di costruzione e i rischi di domanda o di disponibilità sono stati effettivamente trasferiti. Un finanziamento maggioritario, garanzie che coprono una maggioranza del finanziamento, o clausole di risoluzione che prevedono un rimborso della maggior parte della quota del fornitore del finanziamento in caso di risoluzione su iniziativa dell'operatore indicano l'assenza dell'effettivo trasferimento di detti rischi.

20.285 Inoltre, a causa della specificità dei contratti di PPP, che riguardano beni complessi, e quando la valutazione dei rischi e dei benefici non è conclusiva, una questione rilevante riguarda quale unità esercita un'influenza decisiva sulla natura del bene e come vengono stabilite le condizioni dei servizi prodotti con il bene, in particolare:

a) in che misura le amministrazioni pubbliche stabiliscono progetto, qualità, dimensioni e manutenzione dei beni;

b) in che misura le amministrazioni pubbliche sono in grado di determinare i servizi prodotti, a quali unità sono forniti i servizi e i relativi prezzi.

20.286 Per stabilire quale unità è il proprietario economico occorre valutare le disposizioni di ciascun contratto di PPP. Data la complessità e la varietà dei PPP, occorre considerare tutti i fatti e le circostanze di ciascun contratto per poi scegliere il trattamento contabile che rispecchi al meglio i rapporti economici sottostanti.

Questioni contabili

20.287 Qualora si valuti che la società è il proprietario economico e qualora, come di solito avviene, l'amministrazione pubblica ottenga la proprietà giuridica ed economica alla scadenza del contratto senza un esplicito pagamento, si effettua una registrazione per l'acquisizione dei beni da parte dell'amministrazione pubblica. Secondo l'approccio generale, l'amministrazione pubblica accumula gradualmente un credito finanziario e la società matura gradualmente una passività corrispondente, cosicché al termine del periodo contrattuale i due valori siano pari al valore residuo atteso del bene. L'attuazione di questo approccio richiede la modifica delle operazioni monetarie in essere o la definizione di nuove, basandosi su ipotesi relative ai valori attesi e ai tassi di interesse. Questo implica il frazionamento dei pagamenti del PPP, quando il bene del PPP non figura nel conto patrimoniale dell'amministrazione pubblica, in una componente che rappresenta l'acquisizione di un'attività finanziaria.

20.288 Un approccio alternativo consiste nel registrare il cambio di proprietà giuridica ed economica alla fine, come trasferimento in conto capitale in natura. Anche questo approccio non rispecchia la sottostante realtà economica, ma i dati limitati, l'incertezza in merito al valore residuo atteso dei beni e le disposizioni contrattuali che consentono a ciascuna delle parti l'esercizio di varie opzioni fanno dell'approccio del trasferimento in conto capitale quello più prudente.

20.289 Un altro problema significativo si presenta quando l'amministrazione pubblica è considerata il proprietario economico dei beni senza che effettui pagamenti espliciti all'inizio del contratto, per cui occorre registrare una operazione corrispondente all'acquisizione. Il suggerimento più comune è che si effettui l'acquisizione mediante un leasing finanziario figurativo, in virtù della somiglianza con i leasing finanziari effettivi. Tuttavia, l'attuazione di questa scelta dipende dalle specifiche disposizioni del contratto, dalla loro interpretazione e da eventuali altri fattori. Ad esempio, si potrebbe imputare un prestito ed eventuali pagamenti dell'amministrazione pubblica a favore della società, se esistono, potrebbero essere modificati in modo tale che una quota di ciascun pagamento rappresenti un rimborso del prestito. In assenza di pagamenti effettivi dell'amministrazione pubblica, si potrebbero registrare operazioni non monetarie per i rimborsi del prestito. Altri mezzi di pagamento del bene da parte dell'amministrazione pubblica potrebbero essere il pagamento anticipato di un eventuale leasing operativo se questo viene imputato, o un'attività immateriale per il diritto della società di accedere ai beni per la produzione di servizi.

20.290 Un altro problema rilevante riguarda la misurazione della produzione. Qualsiasi decisione venga presa per quanto concerne la determinazione dell'unità che è il proprietario economico dei beni durante il periodo contrattuale e il modo in cui l'amministrazione pubblica li acquisisce alla fine, occorre prestare attenzione alla corretta misurazione della produzione. Anche in questo caso esistono diverse opzioni, la cui opportunità varia a seconda dell'esatta situazione e della disponibilità di dati. Le difficoltà sorgono quando l'amministrazione pubblica viene valutata come proprietario economico di beni che tuttavia vengono utilizzati dalla società per produrre servizi. È auspicabile evidenziare il valore del costo del capitale come un costo di produzione della società, ma questo può richiedere l'imputazione di un leasing operativo, che a sua volta può richiedere la modifica di operazioni effettive o la costruzione di operazioni non monetarie per identificare i pagamenti del leasing. Un'alternativa consiste nell'evidenziare il costo del capitale nel conto della produzione del settore delle amministrazioni pubbliche, classificando però la produzione dell'amministrazione pubblica allo stesso modo della produzione della società, cosicché la produzione totale nell'economia sia classificata correttamente.

Operazioni con organizzazioni internazionali e sovranazionali

20.291 Le operazioni che le unità residenti effettuano con organizzazioni internazionali o sovranazionali sono classificate nel settore del resto del mondo.

20.292 Esempi di operazioni di questo tipo sono tra residenti che non sono amministrazioni pubbliche e istituzioni dell'Unione europea, che sono considerate le parti principali nell'operazione anche se le unità delle amministrazioni pubbliche svolgono un ruolo da intermediari nel trasferimento dei fondi. La registrazione delle principali operazioni avviene direttamente tra le due parti e non influisce sul settore delle amministrazioni pubbliche, il cui ruolo è registrato come operazione finanziaria (F.89).

20.293 Le registrazioni di operazioni specifiche tra residenti nazionali e istituzioni dell'Unione europea sono descritte in appresso per diverse categorie:

a) imposte: alcune imposte sui prodotti, quali dazi sulle importazioni e accise, sono dovute alle istituzioni dell'Unione europea o altre organizzazioni sovranazionali e si suddividono in tre categorie:

1) quelle pagabili direttamente, come in passato il prelievo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio sulle imprese carbosiderurgiche, che sono registrate direttamente;

2) quelle riscosse dalle amministrazioni nazionali per conto delle istituzioni dell'Unione europea o di altre organizzazioni sovranazionali, dove l'imposta è considerata dovuta direttamente dai produttori residenti. Alcuni esempi sono i prelievi sui prodotti agricoli importati, gli importi compensativi monetari prelevati all'importazione e all'esportazione, i contributi zucchero e isoglucosio, i prelievi di corresponsabilità sul latte e sui cereali e i dazi doganali prelevati sulla base della tariffa doganale integrata delle Comunità europee. Tali elementi sono registrati direttamente dai produttori all'organizzazione sovranazionale, mentre il ruolo di intermediario dell'amministrazione pubblica è registrato come operazione finanziaria;

3) introiti provenienti dal gettito IVA di ciascun Stato membro, registrati dalle amministrazioni nazionali come importi da ricevere, mentre gli importi forniti all'Unione europea dagli Stati membri sono registrati come trasferimenti correnti (D.76). Il trasferimento dalle amministrazioni pubbliche è registrato nel momento in cui è dovuto;

b) contributi: i contributi pagabili direttamente da organizzazioni sovranazionali a produttori residenti sono registrati come dovuti direttamente dall'organizzazione sovranazionale e non da un'unità residente delle amministrazioni pubbliche. Allo stesso modo, i contributi dovuti a produttori residenti e convogliati attraverso unità delle amministrazioni pubbliche in qualità di intermediari sono registrati direttamente tra le parti principali, ma creano anche registrazioni in altri conti attivi/passivi (F.89) nei conti finanziari delle amministrazioni pubbliche;

c) trasferimenti correnti diversi: contributi al bilancio dell'Unione europea dagli Stati membri per la terza e quarta risorsa per costituire le risorse proprie dell'Unione europea. La terza risorsa è calcolata applicando un'aliquota forfettaria alla base dell'imposta sul valore aggiunto di ciascuno Stato membro. La quarta risorsa si basa sul reddito nazionale lordo di ciascuno Stato membro. Tali pagamenti sono considerati trasferimenti obbligatori dalle amministrazioni pubbliche all'Unione europea e sono classificati come trasferimenti correnti diversi e registrati nel momento in cui sono dovuti;

d) aiuti internazionali correnti: la maggior parte degli altri trasferimenti correnti, in denaro o in natura, tra amministrazioni pubbliche e unità non residenti, ivi comprese le organizzazioni internazionali, sono classificati come aiuti internazionali correnti e comprendono aiuti correnti a paesi in via di sviluppo, retribuzioni dovute a insegnanti, consulenti e altri funzionari pubblici operanti all'estero, ecc. Gli aiuti internazionali correnti hanno la caratteristica di essere costituiti da trasferimenti effettuati su base volontaria;

e) trasferimenti in conto capitale: i contributi agli investimenti, in denaro o in natura, e altri trasferimenti in conto capitale, in particolare in quanto operazioni di contropartita di cancellazioni o assunzioni di debiti, possono essere da pagare a o da ricevere da un'organizzazione internazionale o sovranazionale;

f) operazioni finanziarie: alcune operazioni finanziarie, in genere prestiti, possono essere registrate quando sono effettuate da organizzazioni internazionali come la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale. Gli investimenti delle amministrazioni pubbliche nel capitale di organizzazioni internazionali e sovranazionali tranne il Fondo monetario internazionale sono classificati come altre partecipazioni (F.519), salvo dove non sia possibile il rimborso, nel qual caso sono classificati come aiuti internazionali correnti.

20.294 Le istituzioni dell'Unione europea effettuano consistenti trasferimenti correnti e in conto capitale attraverso fondi strutturali come il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione. I beneficiari finali di questi trasferimenti possono essere unità delle amministrazioni pubbliche o altre unità.

20.295 I contributi versati dai fondi strutturali spesso comportano il cofinanziamento, dove l'Unione europea finanzia congiuntamente un investimento delle amministrazioni pubbliche. Può esservi una combinazione di pagamenti anticipati, pagamenti intermedi e pagamenti finali, che possono essere convogliati attraverso almeno un'unità delle amministrazioni pubbliche. Le unità delle amministrazioni pubbliche residenti possono anche effettuare pagamenti anticipati sugli introiti attesi dall'Unione europea.

20.296 Quando i beneficiari non sono unità delle amministrazioni pubbliche, i pagamenti effettuati dalle amministrazioni pubbliche in anticipo sulle entrate di cassa dall'Unione europea sono registrati come operazioni finanziarie in altri conti attivi e passivi. La controparte dell'operazione finanziaria è l'Unione europea se si è raggiunta la data di competenza dell'operazione non finanziaria, altrimenti è il beneficiario. Le posizioni di conti attivi/passivi si chiudono al momento del pagamento in contanti.

20.297 Il momento di registrazione dei trasferimenti cofinanziati delle amministrazioni pubbliche coincide con la concessione dell'autorizzazione dell'Unione europea.

20.298 In alcune circostanze, gli anticipi delle amministrazioni pubbliche possono superare l'importo ammissibile determinato nella procedura di autorizzazione. Se il beneficiario è in grado di restituire la quota in eccesso si chiude la sua posizione altri conti passivi nei confronti delle amministrazioni pubbliche. In caso contrario, si registra un trasferimento in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche, eliminando la voce altri conti passivi.

20.299 Quando i beneficiari sono unità delle amministrazioni pubbliche, l'entrata viene spostata in avanti per farla coincidere con il momento della spesa, discostandosi dalle norme generali sul momento di registrazione per simili trasferimenti. Nel caso di un intervallo di tempo considerevole tra l'effettuazione della spesa e la riscossione del pagamento, l'entrata può essere registrata nel momento della presentazione del titolo di credito nei confronti dell'Unione europea; questo è possibile solo quando non sono disponibili informazioni affidabili sul momento della spesa o quando gli importi sono consistenti, o ancora quando l'intervallo di tempo tra la spesa e la presentazione del titolo di credito è breve.

20.300 Tutti i pagamenti anticipati dall'Unione europea alle unità delle amministrazioni pubbliche in qualità di beneficiari finali all'inizio di programmi pluriennali sono registrati come anticipazioni finanziarie.

Assistenza allo sviluppo

20.301 Le amministrazioni pubbliche forniscono assistenza ad altri paesi prestando fondi a un tasso di interesse intenzionalmente inferiore al tasso di interesse di mercato su prestiti che presentano rischi comparabili (prestiti agevolati, descritti nella sezione «Questioni contabili relative alle amministrazioni pubbliche», «Operazioni relative al debito») o contributi in denaro e in natura.

20.302 La registrazione dell'assistenza internazionale fornita con contributi in natura, come la fornitura di generi alimentari, spesso crea difficoltà. Nel paese ricevente i prezzi di beni o servizi forniti in natura, come i generi alimentari, possono essere molto diversi dai prezzi nel paese donatore. In linea di principio, il valore della donazione a favore del ricevente dovrebbe essere considerato uguale al costo della fornitura dell'assistenza al ricevente. Ne consegue che i prezzi del paese donatore dovrebbero essere utilizzati come base per il calcolo del valore della donazione. Oltre ai beni o servizi in sé, si dovrebbero includere tutti i costi aggiuntivi connessi alla loro consegna, quali il trasporto nel paese straniero, le operazioni di consegna, la retribuzione dei funzionari pubblici del paese donatore incaricati di preparare le spedizioni o supervisionarne la consegna, assicurazioni, e così via.

IL SETTORE PUBBLICO

20.303 Il settore pubblico comprende le amministrazioni pubbliche e le società pubbliche. Gli elementi che compongono il settore pubblico figurano già nella struttura settoriale principale del sistema e si possono riorganizzare per la compilazione dei conti del settore pubblico, riunendo i sottosettori del settore delle amministrazioni pubbliche e i sottosettori pubblici delle società non finanziarie e finanziarie.



Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Pubblico

Pubblico

Pubblico

Privato

Privato

Privato

Privato

 

20.304 Le società finanziarie pubbliche si possono ulteriormente suddividere in autorità bancarie centrali e altre società finanziarie pubbliche, che a loro volta possono essere ulteriormente suddivise in sottosettori di società finanziarie, se del caso.



Tavola 20.2 —  Il settore pubblico e relativi sottosettori

Amministrazioni pubbliche

Società pubbliche

Amministra-zioni centrali

Amministra-zioni di Stati federati

Amministra-zioni locali

Enti di previdenza e assistenza sociale

Società non finanziarie pubbliche

Società finanziarie pubbliche

Autorità bancarie centrali

Altre società finanziarie pubbliche

20.305 I conti del settore pubblico si possono costruire secondo il quadro e la sequenza di conti del SEC e in linea di principio sono utili dal punto di vista analitico sia la versione consolidata sia quella non consolidata. Sono utili anche presentazioni alternative, come gli equivalenti consolidati e non consolidati delle statistiche di finanza pubblica descritte in precedenza nel presente capitolo.

20.306 Tutte le unità istituzionali comprese nel settore pubblico sono unità residenti controllate dalle amministrazioni pubbliche, o direttamente o indirettamente attraverso unità appartenenti al settore pubblico. Il controllo su un'entità è definito come la capacità di determinarne la politica generale. Questo aspetto viene illustrato più dettagliatamente nel seguito.

20.307 La distinzione tra un'unità del settore pubblico appartenente all'amministrazione pubblica o a una società pubblica è stabilita in base al test per la distinzione tra produttore di beni e servizi destinabili alla vendita e produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, come descritto sopra e nel capitolo 3. Le unità del settore pubblico che producono beni e servizi non destinabili alla vendita sono classificate nelle amministrazioni pubbliche, mentre le unità che producono beni e servizi destinabili alla vendita sono classificate come società pubbliche. L'unica eccezione a questa regola generale riguarda taluni istituti finanziari che controllano o servono il settore finanziario, classificate come società finanziarie pubbliche a prescindere dal fatto che producano o meno beni o servizi destinabili alla vendita.

20.308 La classificazione settoriale di un organismo non si basa sulla sua forma giuridica. Ad esempio, alcune società del settore pubblico legalmente costituite possono essere unità produttrici di beni o servizi non destinabili alla vendita e pertanto classificate nelle amministrazioni pubbliche invece che come società pubbliche.

Controllo del settore pubblico

20.309 Il controllo di un'unità residente del settore pubblico è definito come la capacità di determinarne la politica generale, tramite i diritti esercitati direttamente da una singola unità del settore pubblico o i diritti esercitati collettivamente da molte unità. Occorre considerare i seguenti indicatori di controllo:

a) diritto di nomina, veto o revoca della maggioranza dei funzionari, membri del consiglio di amministrazione, ecc. Il diritto di nominare, revocare, approvare o di porre il veto sulla maggioranza dei membri dell'organo direttivo di un'entità è sufficiente a determinarne il controllo. Questi diritti possono essere detenuti direttamente da un'unità del settore pubblico, o indirettamente da varie unità del settore pubblico congiuntamente. Se la prima serie di nomine è controllata dal settore pubblico, ma le successive sostituzioni non sono soggette a tale controllo, l'entità resta nel settore pubblico fino al momento in cui le nomine della maggioranza degli amministratori non sono più controllate;

b) diritto di nomina, veto o revoca di personale chiave. Se il controllo della politica generale è di fatto determinato da membri influenti del consiglio di amministrazione, quali l'amministratore delegato, il presidente e il direttore finanziario, acquistano maggiore rilevanza i poteri di nomina, veto o revoca di queste figure;

c) diritto di nomina, veto o revoca della maggioranza dei membri di comitati chiave dell'entità. Se fattori fondamentali della politica generale, quali la retribuzione del personale dirigente e la strategia aziendale, sono delegati a sottocomitati, il diritto di nomina, revoca o veto dei dirigenti di tali sottocomitati è determinante per il controllo;

d) proprietà della maggioranza delle partecipazioni con diritto di voto. Di norma, questo determina il controllo quando le decisioni sono prese in base al principio «un'azione, un voto». Le quote azionarie possono essere detenute direttamente o indirettamente, aggregando le quote azionarie detenute da tutte le unità del settore pubblico. Se le decisioni non vengono prese in base al principio «un'azione, un voto», occorre analizzare la situazione per verificare se il settore pubblico possiede la maggioranza dei voti;

e) diritti derivanti da quote azionarie e opzioni di diritto speciali. Queste cosiddette «golden shares» erano comuni un tempo nelle società privatizzate e sono presenti anche in alcune società a destinazione specifica. In alcuni casi conferiscono alle entità del settore pubblico alcuni diritti residui a tutela dei propri interessi; tali diritti possono essere permanenti o limitati nel tempo. L'esistenza di queste azioni di per se stessa non è un indicatore di controllo, ma deve essere analizzata con attenzione, in particolare le circostanze nelle quali si possono invocare poteri che, se influenzano la politica generale corrente dell'entità, sono rilevanti per le decisioni di classificazione. In altri casi si tratta di poteri speciali che possono conferire il diritto di controllare la politica generale in momenti di emergenza ecc., ma che sono giudicati irrilevanti se non influenzano la politica esistente, anche se, qualora vengano utilizzati, di norma determinano l'immediata riclassificazione. L'esistenza di un'opzione di acquisto di azioni da parte di entità del settore pubblico in talune circostanze configura una situazione analoga ed è necessario valutare se il potere di esercitare l'opzione influenzi la politica generale dell'entità;

f) diritti di controllo in virtù di accordi contrattuali. Se tutte le vendite di un'entità sono destinate a un'unica entità del settore pubblico, o a un gruppo di entità del settore pubblico, si può configurare un'influenza dominante che si può considerare controllo. La presenza di altri clienti, o la possibilità di avere altri clienti, indica che l'entità non è controllata da unità del settore pubblico. L'impossibilità di trattare con clienti del settore non pubblico a causa dell'influenza del settore pubblico è un indicatore del controllo del settore pubblico;

g) diritti di controllo in virtù di accordi/autorizzazioni ad assumere prestiti. Spesso i prestatori impongono controlli come condizioni per la concessione di prestiti. Se nella concessione di prestiti, o per tutelarsi dall'esposizione al rischio derivante da una garanzia, il settore pubblico impone controlli più rigorosi di quanto proposto in genere da una banca a un'entità del settore privato, si configura un controllo. Il fatto che un'entità necessiti dell'autorizzazione del settore pubblico per assumere un prestito è un indicatore di controllo;

h) controllo attraverso un'eccessiva regolamentazione. Quando la regolamentazione è talmente rigida da dettare di fatto la politica generale dell'impresa, si configura una forma di controllo. In alcuni casi può sussistere un forte coinvolgimento normativo delle autorità pubbliche, in particolare in settori quali i monopoli e i servizi pubblici privatizzati, dove è presente un elemento di servizio pubblico. È possibile un coinvolgimento normativo in aree importanti, come la determinazione dei prezzi, senza che un'entità ceda il controllo della politica generale. Allo stesso modo, la scelta di entrare o di operare in un ambiente fortemente regolamentato è un indicatore del fatto che l'entità non è soggetta a controllo;

i) altro. Il controllo può derivare anche da poteri ai sensi di legge o da diritti contenuti nell'atto costitutivo di un'entità, come limitare le attività, gli obiettivi e gli aspetti operativi, approvare bilanci o impedire che l'entità modifichi l'atto costitutivo, si sciolga, approvi dividendi o ponga fine al rapporto con il settore pubblico. Un'entità finanziata completamente o quasi dal settore pubblico si considera controllata se i controlli sul flusso di finanziamenti sono abbastanza restrittivi da dettare la politica generale in tale campo.

20.310 Ciascuna classificazione deve essere giudicata a sé e alcuni degli indicatori citati possono non essere pertinenti nel singolo caso. Alcuni di essi, come quelli illustrati alle lettere a), c) e d) del paragrafo 20.309, sono sufficienti di per sé per stabilire il controllo. In altri casi, una serie di indicatori distinti possono indicare collettivamente una situazione di controllo.

Autorità bancarie centrali

20.311 In generale, si presume che le autorità bancarie centrali siano società finanziarie pubbliche, anche nel caso in cui il proprietario legale unico o di maggioranza non sia un'amministrazione pubblica. Sono considerate società pubbliche per il fatto che le amministrazioni pubbliche vi detengono la proprietà economica o esercitano il controllo con altri mezzi.

20.312 Le autorità bancarie centrali sono intermediari finanziari, la cui attività è soggetta a specifiche disposizioni giuridiche e posta sotto il controllo generale delle amministrazioni pubbliche che rappresentano l'interesse nazionale, anche se le autorità bancarie centrali godono di un elevato grado di autonomia o indipendenza nell'esercizio della loro attività principale (in particolare la politica monetaria). La questione fondamentale in questo caso è il riconoscimento della funzione e dell'attività principale delle autorità bancarie centrali, ossia la gestione delle riserve nazionali, l'emissione della valuta nazionale e la gestione della politica monetaria, piuttosto che lo status giuridico. Spesso le amministrazioni pubbliche detengono un diritto formale ai proventi della liquidazione.

20.313 A causa dell'esistenza di un simile interesse beneficiario o a causa del ruolo delle amministrazioni pubbliche, la proprietà delle stesse sul capitale delle autorità bancarie centrali, o almeno sulle riserve da esse gestite, è riconosciuta nei conti nazionali come una proprietà economica, anche quando non sussiste una proprietà legale.

Quasi-società pubbliche

20.314 Le quasi-società pubbliche non possiedono le caratteristiche giuridiche delle società indipendenti, ma il loro comportamento si differenzia in misura sufficiente da quello dei loro proprietari, ed è più simile a quello di entità dei settori delle società non finanziarie o finanziarie, per essere riconosciute come unità istituzionali.

20.315 Le quasi-società devono svolgere attività ben delimitate, con informazioni sufficienti per consentire la compilazione di una contabilità completa [cfr. lettera f) del paragrafo 2.13] ed essere unità che producono beni e servizi destinabili alla vendita.

Società a destinazione specifica e non residenti

20.316 Le entità del settore pubblico possono istituire o utilizzare società a destinazione specifica (SDS) o società veicolo (SPV). Si tratta di unità che spesso non hanno né dipendenti né attività non finanziarie e una presenza fisica scarsa al di là di una «targa d'ottone» che ne conferma la sede di registrazione. Possono essere residenti in un territorio diverso.

20.317 Le SDS istituite dal settore pubblico devono essere esaminate per verificare se hanno il potere di agire autonomamente, svolgono attività limitate e assumono i rischi e i benefici derivanti dalle attività e passività che detengono. Se non rispettano tali criteri, non sono riconosciute come unità istituzionali distinte e, se residenti, s'intendono consolidate nell'unità del settore pubblico che le ha create. Se non sono residenti, sono riconosciute come parte del settore resto del mondo e le operazioni che intraprendono vengono dirottate attraverso l'unità del settore pubblico che le ha create.

20.318 Le joint venture internazionali non residenti tra amministrazioni pubbliche, dove nessuna delle parti ha il controllo dell'entità, sono imputate alle amministrazioni pubbliche come unità residenti fittizie.

Joint venture

20.319 Le unità del settore pubblico e privato possono costituire una joint venture, con la quale istituiscono un'unità istituzionale che può stipulare contratti per conto proprio e reperire finanziamenti per i propri scopi. L'unità è attribuita al settore pubblico o al settore privato a seconda di quale parte la controlla.

20.320 In pratica, la maggior parte delle joint venture è soggetta a controllo congiunto. Se l'unità è classificata come produttrice di beni o servizi non destinabili alla vendita, per convenzione viene classificata nelle amministrazioni pubbliche, poiché si comporta come un'unità delle amministrazioni pubbliche. Se è classificata come produttrice di beni o servizi destinabili alla vendita e il controllo è suddiviso equamente, l'unità viene divisa in due metà, una attribuita al settore pubblico e l'altra al settore privato.




CAPITOLO 21

RELAZIONI TRA LA CONTABILITÀ AZIENDALE E I CONTI NAZIONALI E MISURAZIONE DELLE ATTIVITÀ DELLE IMPRESE

21.01 La contabilità aziendale costituisce, unitamente alle indagini sui conti delle imprese, una importante fonte di informazioni sulle attività delle imprese ai fini della compilazione dei conti nazionali. In molti casi la contabilità nazionale presenta le stesse caratteristiche della contabilità aziendale, in particolare per quanto riguarda:

a) la registrazione delle operazioni nei conti, ossia l'adozione del metodo in prospetti a due colonne;

b) la valutazione monetaria;

c) l'uso di saldi contabili;

d) la registrazione delle operazioni nel momento in cui hanno luogo;

e) la coerenza interna del sistema dei conti.

Non mancano tuttavia le differenze, perché la contabilità nazionale ha un obiettivo diverso: essa mira a descrivere in un quadro coerente tutte le attività di un paese e non soltanto quelle di un'impresa o di un gruppo di imprese. L'obiettivo di un quadro coerente in cui inscrivere tutte le entità di un'economia e le loro relazioni con il resto del mondo comporta dei vincoli ai quali non è invece assoggettata la contabilità aziendale.

21.02 Nel compilare i conti nazionali ci si attiene alle norme internazionali applicate in tutti i paesi del mondo. Lo sviluppo e l'applicazione della contabilità aziendale variano da un paese all'altro, sebbene anche per i conti delle imprese ci si stia orientando verso l'applicazione di norme internazionali comuni. L'armonizzazione a livello mondiale è iniziata il 29 giugno 1973 con la creazione del comitato IASC (International Accounting Standards Committee), incaricato di sviluppare principi contabili, denominati dapprima IAS (International Accounting Standards) e successivamente IFRS (International Financial Reporting Standards), da applicare a livello mondiale. Nell'Unione europea, dal 2005 i conti consolidati delle società quotate dell'Unione sono compilati secondo i principi IFRS.

21.03 Per informazioni dettagliate sul contenuto dei conti delle imprese e sulle loro relazioni con i conti nazionali si rinvia a manuali specializzati. Il presente capitolo risponde alle domande più comuni in sede di compilazione dei conti nazionali sulla base dei conti delle imprese e analizza questioni specifiche in merito alla misurazione delle attività delle imprese.

NORME E METODI SPECIFICI DELLA CONTABILITÀ AZIENDALE

21.04 Per poter ricavare informazioni dalla contabilità aziendale, chi compila i conti nazionali deve conoscere i principi contabili internazionali adottati dalle società private e dalle amministrazioni pubbliche. I principi sono redatti e aggiornati, per quanto riguarda le società private, dall'International Accounting Standards Board (IASB) e, per quanto concerne le amministrazioni pubbliche, dall'International Public Sector Accounting Standards Board (IPSASB). Nei paragrafi che seguono sono illustrati alcuni principi generali della contabilità aziendale.

Momento di registrazione

21.05 I conti delle imprese registrano le operazioni nel momento in cui esse sono effettuate, determinando l'insorgenza di diritti e di obbligazioni, indipendentemente dal pagamento. Si tratta di una registrazione in base al principio di competenza e non sulla base del principio di cassa. Anche i conti nazionali sono compilati applicando tale principio.

Registrazione in partita doppia e quadrupla

21.06 Nella contabilità aziendale ogni operazione dell'impresa è registrata per il medesimo importo in almeno due conti differenti, una volta nella sezione dell'attivo e una volta nella sezione del passivo. Tale sistema di registrazione a partita doppia permette di verificare la coerenza dei conti.

Nei conti nazionali per gran parte delle operazioni può essere utilizzato anche un sistema di partita quadrupla. Una operazione è registrata due volte da ciascuna delle unità istituzionali che intervengono: ad esempio, una volta come operazione non finanziaria nei conti della produzione, del reddito e del capitale e un'altra volta come operazione finanziaria associata alla variazione delle attività e delle passività finanziarie.

Valutazione

21.07 Nei conti sia aziendali sia nazionali, le operazioni sono registrate al prezzo concordato tra le parti.

Le attività e le passività sono generalmente valutate al costo originario o storico nei conti finanziari delle imprese, eventualmente in combinazione con altri prezzi, ad esempio i prezzi di mercato per le scorte. Gli strumenti finanziari vanno valutati a un prezzo congruo («fair value») che rispecchi i prezzi osservati sul mercato, servendosi, se necessario, di specifiche tecniche di valutazione.

Nei conti nazionali le attività e le passività sono registrate ai valori correnti del momento cui si riferisce il conto patrimoniale e non al valore originario.

Conto economico e stato patrimoniale

21.08 La contabilità aziendale prevede la redazione di due prospetti finanziari: il conto economico e lo stato patrimoniale. Il primo raggruppa le operazioni relative ai costi e ai ricavi e il secondo registra le consistenze delle attività e delle passività. Tali prospetti mostrano i saldi dei conti e le operazioni a un livello aggregato. Essi sono presentati sottoforma di conti, ciascuno dei quali è strettamente legato all'altro. Il saldo del conto economico è l'utile o la perdita di esercizio. L'utile o la perdita figurano anche nello stato patrimoniale.

21.09 I conti delle operazioni il cui saldo figura nel conto economico sono conti di flusso. Il loro obiettivo è quello di presentare i totali dei costi e dei ricavi di competenza dell'esercizio.

21.10 Lo stato patrimoniale è un conto che registra le consistenze. Esso evidenzia il valore delle attività e delle passività alla fine dell'esercizio.

CONTI NAZIONALI E CONTI DELLE IMPRESE: QUESTIONI PRATICHE

21.11 Affinché i compilatori dei conti nazionali possano utilizzare i conti delle imprese su vasta scala e non soltanto in casi isolati, è necessario che siano soddisfatte alcune condizioni.

La prima condizione è l'accesso alla contabilità aziendale. Di norma, la pubblicazione dei conti è obbligatoria per le grandi imprese. Esistono basi di dati di tali conti, realizzate da organizzazioni private o pubbliche, ed è importante che i contabili nazionali vi abbiano accesso. Per quanto riguarda le grandi imprese, è generalmente possibile ottenere direttamente da esse i relativi conti.

La seconda condizione è costituita da un livello minimo di standardizzazione dei documenti contabili pubblicati dalle imprese, in quanto questo rappresenta il presupposto indispensabile per il trattamento informatico dei dati. Un elevato livello di standardizzazione spesso si accompagna con l'esistenza di un'organizzazione che raccoglie i conti presso le imprese in forma standardizzata. La rilevazione può essere organizzata su base volontaria, come nel caso di un'organizzazione incaricata di effettuare analisi dei bilanci per conto dei propri affiliati, o può essere obbligatoria per legge, come nel caso in cui l'organizzazione che raccoglie i dati di bilancio opera per conto dell'autorità tributaria. In entrambi i casi, i contabili nazionali devono richiedere l'accesso alle basi dei dati e rispettare le prescrizioni in materia di riservatezza.

21.12 Allorché i conti non sono compilati applicando principi standard, si possono utilizzare i dati contabili delle imprese. In molti paesi alcuni settori dell'economia sono dominati da un numero ristretto di grandi imprese e i conti di tali imprese possono essere utilizzati ai fini della compilazione dei conti nazionali. Informazioni utili possono essere ricavate anche dalle note integrative, in particolare maggiori dettagli o indicazioni sul modo in cui interpretare le voci nei conti.

21.13 Le indagini sui conti delle imprese costituiscono l'altra importante fonte di dati per i conti nazionali sulle attività delle imprese. Tali indagini forniscono risultati soddisfacenti nel caso in cui le domande poste siano compatibili con le variabili e i concetti di contabilità aziendale. Un'impresa fornisce infatti informazioni attendibili solo se sono basate sul suo sistema informativo interno. Le indagini sulle imprese sono generalmente necessarie anche in quei casi in cui i contabili nazionali hanno accesso alle basi di dati di bilancio, perché le informazioni ivi contenute difficilmente sono dettagliate in misura tale da soddisfare tutte le loro esigenze.

21.14 La globalizzazione complica la possibilità di utilizzare la contabilità aziendale per la compilazione dei conti nazionali. Per essere utile, la contabilità aziendale deve essere redatta su base nazionale ma così potrebbe non essere allorché una impresa ha consociate estere. Se l'attività di un'impresa si estende al di fuori dei confini nazionali, sono necessarie alcune correzioni per creare un quadro nazionale basato sui conti delle imprese. Le imprese devono alimentare la base di dati dei bilanci con conti compilati su base nazionale, oppure le rettifiche per permettere la redazione dei conti delle imprese su base nazionale. Nel caso in cui i dati contabili siano rilevati presso le imprese dall'autorità tributaria, questa richiede generalmente che i dati siano forniti su base nazionale in modo da consentirle di calcolare l'imposta sugli utili. È questo il caso più favorevole per l'uso della contabilità aziendale nei conti nazionali.

21.15 Un'altra condizione pratica è che l'esercizio corrisponda al periodo di riferimento dei conti nazionali. Per i conti annuali si tratta generalmente dell'anno civile. È auspicabile quindi che, ai fini di un miglior utilizzo della contabilità aziendale, l'esercizio della maggior parte delle imprese inizi il 1o gennaio. Le imprese sono libere di scegliere altre date di inizio dell'esercizio. Se per le operazioni corrispondenti ai flussi nei conti nazionali è spesso accettabile ricreare i conti sulla base dell'anno civile, combinando parti di due successivi esercizi, per i conti patrimoniali tale metodo fornisce risultati meno soddisfacenti, in particolare per le poste soggette a rapide oscillazioni nel corso dell'anno. Le grandi imprese compilano spesso conti trimestrali, ma solo raramente questi sono rilevati su base sistematica.

TRANSIZIONE DALLA CONTABILITÀ AZIENDALE AI CONTI NAZIONALI: L'ESEMPIO DELLE IMPRESE NON FINANZIARIE

21.16 L'utilizzo dei dati contabili delle imprese non finanziarie ai fini della compilazione dei conti nazionali richiede numerosi aggiustamenti. Tali aggiustamenti possono essere suddivisi in tre categorie: aggiustamenti concettuali, aggiustamenti volti ad assicurare la coerenza con i conti degli altri settori e aggiustamenti intesi ad assicurare l'esaustività dei dati.

Aggiustamenti concettuali

21.17 Aggiustamenti concettuali si rendono necessari perché i conti delle imprese non sono basati esattamente sugli stessi concetti adottati nei conti nazionali e, anche nei casi in cui tali concetti sono simili, possono essere differenti i criteri di valutazione. Vengono forniti di seguito alcuni esempi di aggiustamenti concettuali in sede di calcolo della produzione.

a) Aggiustamento per la transizione ai prezzi base — Il fatturato delle imprese è generalmente al netto dell'IVA, ma include spesso le imposte sui prodotti. Per contro, solo raramente i contributi ai prodotti sono inclusi nel fatturato. È pertanto necessario correggere i dati di contabilità aziendale, detraendo le imposte sui prodotti e aggiungendo i contributi ai prodotti, al fine di ottenere una stima della produzione a prezzi base.

b) Premi di assicurazione — I premi di assicurazione pagati dalle imprese rientrano fra i loro costi intermedi, ma i conti nazionali ne richiedono la loro distinzione in tre componenti: i premi netti, il servizio di assicurazione e i premi supplementari. Poiché solo la parte corrispondente al servizio si configura come consumo intermedio, si opera una rettifica detraendo i premi netti e i premi supplementari dall'importo lordo dei premi.

Aggiustamenti volti ad assicurare la coerenza con i conti degli altri settori

21.18 Ai fini della compilazione dei conti nazionali è necessario che i conti delle imprese siano coerenti con quelli di altre imprese e delle unità di altri settori istituzionali. Le imposte e i contributi valutati sulla base dei conti delle imprese devono essere pertanto coerenti con quelli percepiti o erogati dalle amministrazioni pubbliche. Nella pratica ciò non avviene ed è pertanto necessario fissare una regola per assicurare la coerenza. Normalmente le informazioni fornite dalle amministrazioni pubbliche sono più attendibili di quelle provenienti dalle imprese e i dati di contabilità aziendale sono di conseguenza rettificati.

Esempi di aggiustamenti intesi ad assicurare l'esaustività dei dati

21.19 Si procede ad aggiustamenti dei dati di contabilità aziendale al fine di garantirne l'esaustività, ad esempio, nei casi di mancanza di fonti statistiche, di evasione e di esenzione dalla dichiarazione dei contributi sociali e fiscale.

Seguono alcuni esempi di aggiustamenti particolari.

a) Evasione in merito alla produzione venduta e alle vendite dei beni acquistati per la rivendita — Le imprese possono sottostimare il valore delle vendite allo scopo di evadere le imposte: si procede pertanto a una rettifica delle dichiarazioni sulla base delle informazioni fornite dagli uffici delle imposte.

b) Redditi in natura — I redditi in natura rappresentano una retribuzione dei lavoratori dipendenti nella forma di beni e servizi forniti gratuitamente. Se la produzione e i redditi in questione non sono registrati nei conti delle imprese, si procede a una rettifica dei dati contabilizzati prima di utilizzarli nella compilazione dei conti nazionali. Nel caso di lavoratori alloggiati gratuitamente, si include nella produzione e nei redditi da lavoro dipendente una stima dei corrispondenti canoni di affitto se questi non sono già inclusi nei conti delle imprese.

c) Mance — Se i lavoratori dipendenti ricevono mance dai clienti dell'impresa, queste devono essere considerate parte del fatturato e quindi della produzione. Le mance non registrate come produzione e come redditi da lavoro dipendente nei conti delle imprese sono stimate e la produzione e i redditi sono rettificati per la compilazione dei conti nazionali.

QUESTIONI SPECIFICHE

Guadagni e perdite in conto capitale

21.20 I guadagni e le perdite in conto capitale costituiscono una delle principali difficoltà da affrontare nel passaggio dai conti delle imprese ai conti nazionali, essenzialmente a causa della natura delle informazioni disponibili attraverso la contabilità aziendale. Ad esempio, i consumi intermedi di materie prime possono derivare non da un acquisto diretto, bensì da un prelievo dalle consistenze. Nei conti nazionali i prelievi dalle consistenze sono valutati ai prezzi correnti di mercato, mentre nei conti delle imprese sono valutati al costo storico, ossia al prezzo dei beni al momento del loro acquisto. In contabilità nazionale, la differenza tra i due prezzi costituisce un guadagno o una perdita in conto capitale.

21.21 Eliminare i guadagni o le perdite in conto capitale sulle consistenze non è facile perché è necessario disporre di numerose informazioni contabili supplementari e formulare molte ipotesi. Le informazioni rilevate devono riferirsi sia alla natura dei prodotti nelle consistenze, sia alla variazione dei prezzi nel corso dell'anno. Dato che le informazioni disponibili sulla natura dei prodotti si riferiscono più spesso alle vendite e agli acquisti che alle consistenze stesse, è necessario basare le stime su modelli la cui pertinenza è difficile da verificare. Pur con tutte le sue imprecisioni, tuttavia, questo esercizio rappresenta il prezzo da pagare per poter utilizzare i dati di contabilità aziendale.

21.22 Le valutazioni delle attività al «fair value» forniscono un quadro migliore dello stato patrimoniale rispetto alle valutazioni al costo storico, ma richiedono anche una maggiore mole di dati sui guadagni o sulle perdite in conto capitale.

Globalizzazione

21.23 La globalizzazione rende più difficile l'utilizzo della contabilità aziendale quando le imprese hanno filiali all'estero. Le attività esercitate al di fuori del territorio nazionale devono essere escluse dai conti delle imprese, affinché questi possano essere utilizzati ai fini della compilazione dei conti nazionali. Tale esclusione è difficile da operare, salvo nel caso in cui la normativa fiscale imponga alle imprese la pubblicazione di conti limitati esclusivamente alle loro attività sul territorio nazionale. L'esistenza di gruppi multinazionali comporta problemi di valutazione, dato che gli scambi tra le consociate possono essere effettuati sulla base di prezzi non osservati sul mercato bensì fissati in modo da ridurre al minimo gli oneri fiscali complessivi. I contabili nazionali effettuano degli aggiustamenti per allineare ai prezzi di mercato i prezzi delle operazioni intragruppo. Nella pratica ciò è reso estremamente difficile dalla mancanza di informazioni e dalla mancanza di valori di mercato comparabili per alcuni prodotti altamente specializzati. Gli aggiustamenti possono essere effettuati soltanto in casi eccezionali, sulla base di analisi condivise dagli esperti del settore in questione.

21.24 La globalizzazione ha contribuito alla reintroduzione della registrazione delle importazioni e delle esportazioni sulla base del trasferimento di proprietà delle merci, anziché del loro movimento fisico. Ciò accresce l'idoneità della contabilità aziendale a essere utilizzata ai fini della compilazione dei conti nazionali, in quanto i conti sia delle imprese sia nazionali sono entrambi basati sul principio del trasferimento di proprietà delle merci anziché del loro movimento fisico. Se una impresa incarica della lavorazione dei suoi prodotti una impresa stabilita al di fuori del territorio economico nazionale, i conti delle imprese costituiscono una base appropriata per servire da fonte di dati per i conti nazionali. Se questo può essere utile, restano tuttavia numerose aree di criticità nella stima delle imprese multinazionali ai fini della compilazione dei conti nazionali.

Fusioni e acquisizioni

21.25 La ristrutturazione delle imprese provoca la comparsa e la scomparsa di attività e passività finanziarie. Se una società scompare in quanto entità giuridica indipendente perché è stata assorbita da una o più società, tutte le attività e le passività finanziarie, comprese le azioni e le altre partecipazioni esistenti tra tale società e quella o quelle che l'hanno assorbita, scompaiono dal sistema dei conti nazionali. Tale scomparsa è registrata nella rubrica «Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali» nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

21.26 Per contro, l'acquisto di azioni e di altre partecipazioni di una società nel quadro di una fusione è registrato come una operazione finanziaria tra la società acquirente e il precedente proprietario. La sostituzione delle azioni esistenti con azioni della società incorporante o della nuova società deve essere registrata come rimborso di azioni, accompagnato dall'emissione di nuove azioni. Le attività/passività finanziarie in essere tra la società incorporata e i terzi restano invariate e sono trasferite alla o alle società incorporanti.

21.27 In caso di scorporo di una società in due o più unità istituzionali, le nuove attività e passività finanziarie (comparsa di attività finanziarie) sono registrate nella rubrica «Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali».




CAPITOLO 22

CONTI SATELLITE

INTRODUZIONE

22.01 Il presente capitolo fornisce un'introduzione generale ai conti satellite. Esso descrive e illustra il modo in cui il quadro centrale può essere utilizzato come sistema modulare in modo da soddisfare molte esigenze importanti e specifiche in materia di dati.

22.02 I conti satellite permettono di elaborare o modificare le tavole e i conti del quadro centrale per soddisfare specifiche esigenze in materia di dati.

22.03 Il quadro centrale contiene:

a) i conti economici integrati (conti dei settori istituzionali), che offrono una panoramica di tutti i flussi economici e delle consistenze;

b) il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici, che offre una panoramica delle risorse e degli impieghi di beni e servizi a prezzi correnti e in termini di volume;

c) le tavole che collegano le informazioni sulle varie branche di attività economica nel quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici con i conti dei settori istituzionali;

d) le tavole sulla spesa per funzione di pubblica amministrazione, famiglie e società;

e) le tavole su popolazione e occupazione.

I conti e le tavole possono essere redatti su base annuale o trimestrale, a livello nazionale o regionale.

22.04 I conti satellite possono soddisfare specifiche esigenze in materia di dati offrendo maggiori dettagli, riorganizzando alcuni concetti del quadro centrale oppure fornendo informazioni supplementari, per esempio i flussi e le consistenze non monetari. Essi possono discostarsi dai concetti del quadro centrale. Modificando i concetti, è possibile migliorare il collegamento con concetti della teoria economica come il benessere o i costi delle operazioni, concetti amministrativi come il reddito imponibile o gli utili nella contabilità aziendale, e concetti politici come le industrie strategiche, l'economia della conoscenza e gli investimenti delle imprese utilizzati nella politica economica nazionale o europea. In tali casi, il sistema dei conti satellite conterrà una tavola indicante il collegamento tra i suoi principali aggregati e quelli del quadro centrale.

22.05 I conti satellite possono variare da semplici tavole a un insieme esteso di conti. I conti satellite possono essere elaborati e pubblicati su base annuale o trimestrale. Per alcuni conti satellite, si raccomanda un'elaborazione a intervalli di tempo più lunghi, per esempio una volta ogni cinque anni.

22.06 I conti satellite possono avere caratteristiche diverse:

a) collegamenti con le funzioni, come nei conti satellite per funzione;

b) collegamenti con le branche di attività economica o i prodotti, ossia un tipo di conto per settore specifico;

c) collegamenti con i settori istituzionali, ossia un altro tipo di conto per settore specifico;

d) ampliamento con dati fisici o altri dati non monetari;

e) dettagli aggiuntivi;

f) impiego di concetti supplementari;

g) modifica di alcuni concetti fondamentali;

h) uso della modellizzazione o inclusione di risultati sperimentali.

A uno specifico conto satellite si possono applicare una o più caratteristiche tra quelle di cui alle lettere da a) a h), come risulta dalla tavola 22.1.



Tavola 22.1 —  Panoramica sui conti satellite e sulle loro principali caratteristiche

 

Otto caratteristiche dei conti satellite

 

 

Conti per settore specifico

 

 

Conti funzionali

Collegamenti con le branche di attività economica o i prodotti

Collegamenti con i settori industriali

Inclusione di dati non monetari

Dettagli aggiuntivi

Concetti supplementari

Concetti fondamentali diversi

Risultati sperimentali e uso più ampio della modellizzazione

Parte del programma di trasmissione dell'Unione europea

1.  Conti satellite descritti nel presente capitolo

Agricoltura

 

X

 

 

X

X

 

 

X

Ambiente

X

X

 

X

X

X

X

X

X

Sanità

X

X

 

X

X

 

X

 

X

Produzione familiare

 

 

X

X

X

 

X

X

 

Lavoro e SAM

 

X

X

X

X

 

 

 

 

Produttività e crescita

 

X

 

X

X

X

X

X

X

R & S

X

X

 

X

X

 

X

X

 

Protezione sociale

X

 

 

X

X

 

 

 

X

Turismo

X

X

 

X

X

X

 

 

 

2.  Conti satellite descritti in altri capitoli

Bilancia dei pagamenti

 

 

X

 

X

 

 

 

X

Finanza pubblica

 

 

X

 

X

X

 

 

X

Statistiche monetarie e finanziarie e flusso di fondi

 

 

X

 

X

X

 

 

X

Tavola delle pensioni complementari

 

 

X

 

X

X

X

X

X

3.  Esempi di altri conti satellite con orientamenti internazionali o nel programma di trasmissione dei dati dell'Unione europea

Attività delle aziende

 

 

X

 

X

 

 

 

 

Settore informale

 

 

 

 

X

 

 

X

 

Istituzioni senza scopo di lucro

 

 

X

 

X

 

 

X

 

Settore pubblico

 

 

X

 

X

 

 

 

 

Tavole relative al gettito fiscale

 

 

X

 

X

 

 

 

X

22.07 Il presente capitolo tratta delle caratteristiche dei conti satellite e descrive brevemente i nove conti satellite seguenti:

a) conti dell'agricoltura;

b) conti ambientali;

c) conti della sanità;

d) conti della produzione familiare;

e) conti del lavoro e matrici di contabilità sociale;

f) conti relativi alla crescita e alla produttività;

g) conti della R&S;

h) conti della protezione sociale;

i) conti del turismo.

Altri capitoli descrivono altri conti satellite, come bilancia dei pagamenti, statistiche di finanza pubblica, statistiche monetarie e finanziarie e tavola delle pensioni complementari.

L'SCN 2008 descrive dettagliatamente vari conti satellite che sono trattati solo limitatamente nel SEC 2010. Si riportano alcuni esempi:

a) SCN 2008, capitolo 21, conti relativi all'attività delle aziende;

b) SCN 2008, capitolo 22, conti del settore pubblico;

c) SCN 2008, capitolo 23, conti delle istituzioni senza scopo di lucro; e

d) SCN 2008, capitolo 25, conti del settore informale.

Per consentire un'analisi comparativa internazionale del livello e della composizione delle imposte, le statistiche nazionali sul gettito fiscale vengono fornite all'OCSE, all'FMI e a Eurostat. Concetti e dati sono strettamente collegati a quelli dei conti nazionali. Le statistiche sul gettito fiscale offrono un esempio di conto satellite dei conti nazionali.

Questi esempi rappresentano conti satellite ben consolidati, giacché sono soggetti a linee guida internazionali o fanno già parte di un programma di trasmissione internazionale. I conti satellite elaborati in vari paesi dimostrano l'importanza e l'utilità dei conti satellite, come risulta dai seguenti esempi:

a) conti dei settori culturali e creativi, a dimostrazione dell'importanza economica della cultura e dei settori creativi;

b) conti dell'istruzione, a dimostrazione dell'importanza economica delle risorse, degli impieghi e del finanziamento dell'istruzione;

c) conti dell'energia, a dimostrazione dell'importanza economica dei vari tipi di energia e del collegamento tra questi ultimi e le importazioni, le esportazioni, le imposte e i contributi statali;

d) conti della pesca e della silvicoltura, a dimostrazione della loro importanza economica per la nazione e le regioni;

e) conti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), a dimostrazione delle risorse e degli impieghi dei principali prodotti TIC e dei relativi produttori;

f) conti di ridistribuzione mediante la spesa pubblica, in cui si evidenzia quali classi di reddito beneficiano della spesa pubblica per istruzione, sanità, cultura e abitazioni;

g) conti relativi ai fabbricati residenziali, a dimostrazione dell'importanza economica dei fabbricati residenziali per la nazione e le regioni;

h) conti della sicurezza, in cui si evidenzia la spesa pubblica e privata per la sicurezza;

i) conti dello sport, a dimostrazione dell'importanza economica dello sport;

j) conti delle acque, in cui si evidenzia l'interazione tra il sistema fisico dell'acqua e l'economia a livello nazionale e di bacino fluviale.

22.08 In un gruppo consistente di conti satellite si osserva un approccio funzionale. Nel presente capitolo si descrivono le varie classificazioni per funzione.

22.09 L'ampia varietà dei conti satellite dimostra che i conti nazionali servono da quadro di riferimento per diverse statistiche, mettendo in evidenza i pregi e i limiti del quadro centrale. Applicando concetti, classificazioni e rappresentazioni come le tavole delle risorse e degli impieghi del quadro centrale a un'ampia serie di temi, si dimostra la flessibilità e la rilevanza dell'approccio dei conti satellite per tali temi. Al contempo, ogni aggiunta, riorganizzazione e modifica concettuale mostra i limiti del quadro centrale per lo studio di questi temi. Per esempio, i conti ambientali ampliano il quadro centrale per tener conto delle esternalità ambientali e i conti della produzione familiare ampliano i limiti della produzione per includere i servizi non retribuiti delle famiglie. In questo modo, essi dimostrano che i concetti del quadro centrale — prodotto, reddito e consumo — non sono misure esaustive del benessere.

22.10 Tra i principali vantaggi dei conti satellite ricordiamo i seguenti:

a) sono basati su una serie di definizioni chiare;

b) si applica un approccio contabile sistematico. Come esempi ricordiamo la disaggregazione di un totale nelle diverse dimensioni, come le risorse e gli impieghi di beni e servizi ripartiti per prodotto e per branca di attività economica; chi produce, chi paga e chi usufruisce di un servizio; la contabilità sistematica di consistenze e flussi e la coerenza contabile in termini monetari e non monetari. Un approccio contabile sistematico è caratterizzato da coerenza e consistenza. Esso consente analisi contabili basate sulla decomposizione, in cui la variazione del totale si spiega in relazione ai cambiamenti delle parti, il cambiamento del valore si spiega con i cambiamenti del volume e del prezzo, e i cambiamenti delle consistenze si spiegano con i flussi corrispondenti e i rapporti costanti utilizzati nell'analisi input-output. Tali analisi contabili possono essere integrate da una modellizzazione in cui si prenda in considerazione il comportamento economico;

c) c'è un collegamento con i concetti fondamentali di contabilità nazionale. Si ricordino per esempio i concetti di consistenze e flussi specifici, come la produzione, redditi da lavoro dipendente, imposte, prestazioni sociali e investimenti, i concetti adottati nelle classificazioni per branca di attività economica e per settore istituzionale, come l'agricoltura e l'attività manifatturiera oppure il settore delle amministrazioni pubbliche, e i principali saldi contabili come il valore aggiunto, il prodotto interno, il reddito disponibile e il patrimonio netto. Detti concetti base della contabilità nazionale sono ormai consolidati in tutto il mondo, stabili nel tempo e la loro misurazione è relativamente immune da pressioni politiche;

d) c'è un collegamento con le statistiche di contabilità nazionale; queste sono facilmente reperibili, confrontabili nel tempo, redatte secondo norme internazionali comuni, e pongono le misure dei conti satellite nel contesto dell'economia nazionale e delle sue principali componenti, come il rapporto con la crescita economica e la finanza pubblica.

Classificazioni per funzione

22.11 Le classificazioni per funzione classificano la spesa per settore e sulla base della finalità della spesa. Esse illustrano il comportamento di consumatori, pubblica amministrazione, istituzioni senza scopo di lucro e produttori.

22.12 Le quattro diverse classificazioni per funzione che fanno parte del SEC sono le seguenti:

a) classificazione dei consumi individuali per funzione (Coicop);

b) classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG);

c) classificazione delle funzioni delle istituzioni senza scopo di lucro (COPNI);

d) classificazione delle spese dei produttori per funzione (COPP).

22.13 Nell'ambito della Coicop si distinguono 14 categorie principali:

a) prodotti alimentari e bevande analcoliche;

b) bevande alcoliche, tabacco e droghe;

c) articoli di abbigliamento e calzature;

d) alloggio, acqua, elettricità, gas e altri combustibili;

e) arredamenti, apparecchi per uso domestico e manutenzione corrente dell'abitazione;

f) sanità;

g) trasporti;

h) comunicazioni;

i) ricreazione e cultura;

j) istruzione;

k) ristoranti e alberghi;

l) beni e servizi vari;

m) spese per i consumi individuali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie; e

n) spese per i consumi individuali delle amministrazioni pubbliche.

Le prime 12 categorie rappresentano le spese complessive per i consumi individuali delle famiglie. Le ultime due identificano le spese per i consumi individuali dei settori «istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie» e «amministrazioni pubbliche», ossia i loro trasferimenti sociali in natura. Nell'insieme, tutte le 14 voci rappresentano i consumi finali effettivi delle famiglie.

22.14 Le spese per i consumi individuali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e delle amministrazioni pubbliche vengono ripartite in cinque sottocategorie comuni che riflettono le principali questioni politiche: alloggio, sanità, ricreazione e cultura, istruzione e protezione sociale. Queste sono anche funzioni Coicop per le spese per i consumi individuali delle famiglie; la protezione sociale è una sottocategoria del punto 12, Beni e servizi vari. Di conseguenza, la Coicop mostra anche, per ognuna di queste cinque sottocategorie comuni, il ruolo di famiglie e convivenze, amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Per esempio, può descrivere il ruolo delle amministrazioni pubbliche nell'erogazione di servizi nei settori dell'abitazione, della sanità e dell'istruzione.

22.15 La Coicop assolve anche altre funzioni di rilievo: per esempio utilizza le sottocategorie per mostrare le spese delle famiglie per beni di consumo durevoli. Le indagini sui bilanci di famiglia utilizzano spesso uno schema di classificazione basato sulla Coicop per raccogliere informazioni sulle spese delle famiglie. Queste si possono quindi associare ai prodotti per una tavola delle risorse e degli impieghi.

22.16 La classificazione della spesa pubblica per funzione (COFOG) rappresenta uno strumento importante per descrivere e analizzare la finanza pubblica. Si distinguono 10 categorie principali:

a) servizi generali delle amministrazioni pubbliche;

b) difesa;

c) ordine pubblico e sicurezza;

d) affari economici;

e) protezione dell'ambiente;

f) abitazioni e assetto del territorio;

g) sanità;

h) attività ricreative, culturali e di culto;

i) istruzione; e

j) protezione sociale.

La classificazione può essere utilizzata per classificare le spese delle amministrazioni pubbliche per consumi individuali e collettivi. Essa serve anche, tuttavia, per illustrare il ruolo di altri tipi di spese, come contributi, contributi agli investimenti e assistenza sociale in denaro, a fini di politica generale.

22.17 Per descrivere e analizzare le spese delle istituzioni private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie si usa la COPNI. Si distinguono 9 categorie principali:

a) abitazione;

b) sanità;

c) attività ricreative e culturali;

d) istruzione;

e) protezione sociale;

f) attività di culto;

g) partiti politici, organizzazioni di lavoratori e professionali;

h) protezione dell'ambiente;

i) servizi n.c.a.

22.18 Per descrivere e analizzare il comportamento dei produttori, si può utilizzare la COPP. Si distinguono 6 categorie principali:

a) spese per infrastrutture;

b) spese per ricerca e sviluppo;

c) spese per la protezione dell'ambiente;

d) spese per la commercializzazione;

e) spese per lo sviluppo di risorse umane;

f) spese per programmi di produzione correnti, amministrazione e gestione.

Oltre alle informazioni connesse alle operazioni, la COPP può offrire informazioni sulla «esternalizzazione» dei servizi aziendali, ossia la sostituzione delle attività ausiliarie con acquisti da altri produttori di servizi corrispondenti, come servizi di pulizia, ristorazione, trasporti e ricerca.

22.19 La COFOG e la COPP mostrano le spese di amministrazioni pubbliche e produttori nel campo della protezione dell'ambiente. Queste informazioni vengono usate per descrivere e analizzare l'interazione tra crescita economica e ambiente.

22.20 Alcune spese, come la spesa per consumi finali e consumi intermedi, possono essere classificate per funzione e per gruppo di prodotti. La classificazione dei prodotti mostra quali prodotti sono interessati e fornisce una descrizione dei vari processi produttivi e dei relativi collegamenti alle risorse e agli impieghi dei prodotti. Ciò contrasta con le classificazioni per funzione nel modo di seguito descritto:

a) la spesa per prodotti diversi può assolvere una sola funzione;

b) la spesa per un prodotto può assolvere varie funzioni;

c) alcune spese non sono operazioni sui prodotti, ma possono essere molto importanti per una classificazione secondo la funzione, per esempio contributi e prestazioni di sicurezza sociale in denaro per la classificazione della spesa delle amministrazioni pubbliche.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI CONTI SATELLITE

Conti satellite per funzione

22.21 I conti satellite per funzione descrivono e analizzano l'economia in relazione ad una funzione, come l'ambiente, la sanità e le attività di ricerca e sviluppo. Per ogni funzione, essi forniscono un quadro sistematico di contabilità. Non offrono una panoramica dell'economia nazionale, ma mettono in evidenza gli elementi rilevanti della funzione. A tal fine, mostrano dettagli non visibili nel quadro centrale aggregato, riorganizzano le informazioni, aggiungono informazioni sui flussi non monetari e sulle consistenze, ignorano gli elementi irrilevanti per la funzione scelta e definiscono gli aggregati funzionali come concetti fondamentali.

22.22 Il quadro centrale è per sua natura essenzialmente istituzionale. Un conto satellite per funzione può associare un approccio funzionale ad un'analisi di attività e di prodotti. Un simile approccio combinato è utile in molti campi, come la cultura, lo sport, l'istruzione, la sanità, la protezione sociale, il turismo, la protezione dell'ambiente, le attività di ricerca e sviluppo (R&S), gli aiuti allo sviluppo, i trasporti, la sicurezza e l'abitazione. Gran parte di questi campi riguardano i servizi; solitamente si estendono su varie attività e corrispondono in molti casi a questioni associate alla crescita economica o a temi di rilevanza sociale.

22.23 Un concetto fondamentale nei conti satellite per funzione è la spesa nazionale per funzione che compare nella tavola 22.2. Questo concetto chiave è utile anche per definire il dominio di analisi del conto satellite per funzione.

22.24 Analizzare gli impieghi di una funzione comporta porre domande quali «Quante risorse vengono impegnate a favore dell'istruzione, dei trasporti, del turismo, della protezione dell'ambiente e dell'elaborazione dei dati?». Per rispondere a queste domande, si devono adottare decisioni con riguardo a:

a) quali prodotti sono rilevanti il campo interessato. La spesa nazionale comprende tutti gli impieghi correnti e gli investimenti in detti prodotti;

b) per quali attività sarà registrato il capitale;

c) quali trasferimenti sono rilevanti per questo campo.



Tavola 22.2 —  Spesa nazionale per funzione o prodotto

 

Serie di dati annuali

Consumo finale effettivo dei prodotti selezionati

 

Prodotti destinabili alla vendita

 

Prodotti non destinabili alla vendita

 

Individuale

 

Collettivo

 

Consumo intermedio

 

Effettivo

 

Interno

 

Investimenti lordi

 

nei prodotti selezionati

 

altro

 

Trasferimenti correnti selezionati

 

Trasferimenti in conto capitale selezionati

 

Impieghi delle unità residenti finanziati dal resto del mondo

 

Spesa nazionale

 



Tavola 22.3 —  Prodotti caratteristici e connessi: risorse

 

Produzione per branca di attività economica

 

Totale

Importazioni

Totale risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte sui prodotti

Contributi ai prodotti

Risorse totali ai prezzi di acquisto

Produttori caratteristici

Altri produttori

Prod. principale

Prod. secondario

Ausiliario

Totale

Principale

Secondario

Ausiliario

Prodotti caratteristici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prodotti connessi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tavola 22.4 —  Prodotti caratteristici e connessi: impieghi

 

Costi di produzione per branca di attività economica

 

Totale

Esportazioni

Consumi finali

Totale

Investimenti lordi

Impieghi totali ai prezzi d'acquisto

Produttori caratteristici

Altri produttori

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Prod. principale

Prod. secondario

Ausiliario

Totale

Principale

Secondario

Ausiliario

Collettivo Individuale

Prodotti caratteristici

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

 

 

 

 

 

 

 

 

2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prodotti connessi

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

 

 

 

 

 

 

 

 

2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

Altre imposte nette sulla produzione

 

 

Consumo di capitale fisso

 

 

Prodotti specifici (caratteristici o connessi)

 

 

Altro

 

 

Risultato netto di gestione

 

 

Totale

 

 

Informazioni supplementari

 

 

Input di lavoro

 

 

Investimenti fissi lordi

 

 

Prodotti specifici

 

 

Altro

 

 

Consistenze di capitale fisso, netto

 

 

prodotti specifici

 

 

altro

 

 

22.25 A seconda del campo di osservazione, un conto satellite metterà in evidenza quanto segue:

a) le analisi dettagliate della produzione e degli impieghi di beni e servizi specifici, come R&S, TIC o trasporti;

b) l'analisi dettagliata dei trasferimenti, come nel caso della protezione sociale;

c) la produzione, gli impieghi e i trasferimenti in egual misura, come per l'istruzione e la sanità;

d) impieghi in quanto tali, in settori come il turismo e la protezione dell'ambiente;

e) il finanziamento di protezione sociale e sanità da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro.

22.26 Si possono distinguere due tipi di prodotti: prodotti caratteristici e prodotti connessi. La prima categoria comprende prodotti tipici del campo in esame. Per tali prodotti, il conto satellite può mostrare come si producono questi prodotti, il tipo di produttori coinvolti, il tipo di lavoro e capitale fisso utilizzati e l'efficienza del processo di produzione. Per esempio, per la sanità, prodotti caratteristici sono i servizi sanitari, i servizi della pubblica amministrazione, i servizi di R&S e istruzione in campo sanitario.

22.27 I prodotti connessi, pur senza essere tipici, sono rilevanti per una funzione, o per loro natura o perché sono classificati in categorie di prodotti più ampie. Per esempio, per la sanità, il trasporto di pazienti è un servizio connesso. Altri esempi di prodotti connessi sono i prodotti farmaceutici e altro materiale sanitario, come gli occhiali. Per tali prodotti, il conto satellite non mostra le caratteristiche della produzione. La distinzione precisa tra prodotti caratteristici e prodotti connessi dipende dall'organizzazione economica di un paese e dalla finalità di un conto satellite.

22.28 Alcuni servizi possono comparire in due o più conti satellite. Per esempio, la ricerca nei servizi sanitari svolta nell'ambito di istituti d'istruzione superiore è un prodotto rilevante per i conti satellite su ricerca e sviluppo, nonché per istruzione e sanità. Questo implica anche che la spesa nazionale su varie funzioni può in parte sovrapporsi; la semplice aggregazione di tali spese per raggiungere un totale quale percentuale del PIL può comportare un doppio conteggio.

22.29 I concetti del conto satellite possono discostarsi da quelli del quadro centrale. Per esempio, il volontariato può essere incluso nei conti satellite su istruzione e sanità. Per un conto satellite sui trasporti, i servizi ausiliari di trasporto possono essere mostrati separatamente. Per un conto satellite sugli aiuti allo sviluppo, si tiene conto dei prestiti erogati a condizioni preferenziali. I benefici o i costi derivanti da tassi di interesse inferiori a quelli di mercato vengono registrati come trasferimenti impliciti.

22.30 Per i conti satellite su protezione sociale e aiuti allo sviluppo, i trasferimenti specifici rappresentano le componenti più importanti della spesa nazionale. In altri campi, come l'istruzione e la sanità, la maggior parte dei trasferimenti, molti dei quali sono in natura, sono un mezzo per finanziare l'acquisizione da parte degli utilizzatori. Di conseguenza, essi sono già inclusi nella spesa per consumi finali, consumi intermedi e investimenti, e non devono essere registrati due volte. Questo tuttavia non vale per tutti i trasferimenti, per esempio le borse di studio possono servire per finanziare varie spese oltre alle tasse scolastiche o ai libri di testo; questa parte residua quindi dovrebbe essere registrata come trasferimento nel conto satellite.

22.31 I conti satellite per funzione possono offrire una panoramica sugli utenti o sui beneficiari. La classificazione di utenti e beneficiari può basarsi sulla classificazione dei settori istituzionali e dei tipi di produttori, per esempio produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, amministrazioni pubbliche quali consumatori collettivi, famiglie quali consumatori e resto del mondo. Si possono distinguere varie sottocategorie, per esempio per branca di attività economica e per sottosettore istituzionale.

22.32 In molti conti satellite, le famiglie o gli individui rappresentano il tipo più importante di utente e beneficiario. Perché i conti possano essere utili all'analisi e alla politica sociale, è necessario effettuare un'ulteriore disaggregazione delle famiglie. A seconda delle varie finalità si possono utilizzare diversi criteri, come reddito, età, genere, ubicazione ecc. A fini politici e analitici, è necessario conoscere il numero delle persone interessate in ogni categoria per calcolare il consumo medio o il trasferimento, o ancora il numero delle persone che non ne beneficiano.

Conti per settore specifico

22.33 I conti per settore specifico offrono una panoramica su una branca di attività economica o un prodotto, un raggruppamento di varie branche di attività economica o prodotti, un sottosettore o un raggruppamento di vari sottosettori. Si possono distinguere tre tipi di conti per settore specifico:

a) quelli collegati a branche di attività economica o a prodotti;

b) quelli collegati a settori istituzionali;

c) quelli che associano entrambi gli approcci.

Esempi di conti per settore specifico collegati a branche di attività economica o prodotti sono i conti dell'agricoltura, i conti della pesca e della silvicoltura, i conti del turismo, i conti TIC, i conti dell'energia, i conti dei trasporti, i conti relativi ai fabbricati residenziali e i conti del settore creativo.

Esempi di conti per settore specifico collegati a settori istituzionali sono le statistiche di finanza pubblica, le statistiche monetarie e finanziarie, la bilancia dei pagamenti, i conti del settore pubblico, i conti delle istituzioni senza scopo di lucro, i conti delle famiglie e i conti relativi all'attività delle imprese. Le statistiche sul gettito fiscale possono essere considerate tavole supplementari delle statistiche di finanza pubblica.

22.34 I conti per settore specifico possono anche essere incentrati su un'analisi integrata delle attività economiche nell'ambito di uno o più settori istituzionali. Per esempio, i conti per i sottosettori delle società non finanziarie possono essere elaborati mediante raggruppamenti, sulla base della loro principale attività economica. L'analisi può coprire l'intero processo economico, dalla produzione all'accumulazione. Ciò può realizzarsi sistematicamente a un livello piuttosto alto di aggregazione della classificazione standard per branca di attività economica. Può anche realizzarsi per alcune branche selezionate di attività economica che risultino di particolare interesse per un paese. Analisi simili si possono effettuare per le attività di produzione all'interno delle famiglie, almeno fino al punto in cui si calcola il reddito da impresa. Potrebbe anche essere utile mettere in evidenza le attività che svolgono un ruolo dominante nelle operazioni esterne dell'economia. Queste attività principali possono comprendere il settore petrolifero e quello bancario, le attività estrattive, le attività collegate a colture specifiche, prodotti alimentari e bevande come il caffè, fiori, vino e whisky e il turismo. Esse possono svolgere un ruolo fondamentale nell'economia nazionale, rappresentando una parte importante delle esportazioni, dell'occupazione, delle attività in valuta estera e delle risorse delle amministrazioni pubbliche. I settori principali possono anche includere settori che meritano particolare attenzione dal punto di vista della politica socioeconomica. Come esempi ricordiamo le attività agricole che ricevono contributi e altri trasferimenti dalle amministrazioni centrali, locali o europee, o che sono protette da dazi consistenti sulle importazioni.

22.35 La prima fase nell'elaborazione di conti per settore specifico è la definizione delle principali attività e dei relativi prodotti. A tale scopo, potrebbe essere necessario raggruppare voci della classificazione internazionale tipo per industria (CITI) o della corrispondente classificazione nazionale. L'ampiezza del settore principale dipende dalle circostanze economiche e dai requisiti politici e analitici.

22.36 Un conto di equilibrio dei beni e servizi per i prodotti principali viene realizzato mostrando le risorse e gli impieghi di tali beni. Si elaborano quindi un conto della produzione e un conto della generazione dei redditi primari per le principali branche di attività economica. Per comprendere appieno il processo economico e il modo in cui si determinano i valori economici pertinenti in questo campo, per i principali prodotti e le principali branche di attività economica si utilizzano classificazioni dettagliate. Generalmente è presente una combinazione di prezzi di mercato e prezzi amministrati, nonché un complesso sistema di imposte e contributi.

22.37 È possibile analizzare i principali prodotti e le principali branche di attività economica nell'ambito di una tavola delle risorse e degli impieghi, come risulta dalle tavole 22.5 e 22.6. Le principali branche di attività economica vengono illustrate dettagliatamente nelle colonne, ed è possibile aggregare altre branche di attività economica. Nelle righe, vengono illustrati altrettanto dettagliatamente i prodotti principali e si aggregano altri prodotti. In fondo alla tavola degli impieghi, nelle righe si mostrano gli input di lavoro, gli investimenti fissi lordi e le consistenze di capitale fisso. Quando l'attività principale è svolta da tipi assai eterogenei di produttori, come piccoli agricoltori e grandi piantagioni possedute e gestite da società, si distinguono i due gruppi di produttori, giacché essi presentano sia strutture dei costi che comportamenti diversi.

22.38 Un insieme di conti viene redatto per il settore principale. A tal fine, è necessario delimitare il settore principale. Nel caso di attività del settore estrattivo e petrolifero, il settore principale è generalmente formato da un numero limitato di grandi società. Tutte le relative operazioni sono considerate, anche quando tali società svolgono attività secondarie. Anche la distinzione tra società pubbliche, società sotto controllo estero e società private può essere di fondamentale importanza quando ci si occupa di un settore principale. Per svolgere un'analisi integrata, è necessario studiare attentamente la contabilità aziendale di ogni grande società interessata. L'attività estrattiva può essere svolta in parte da piccole società o da imprese non costituite in società. Tali unità devono essere incluse nel settore principale, benché sia necessario basarsi su informazioni parziali derivanti da indagini statistiche o dati amministrativi.

22.39 In molti casi, le amministrazioni pubbliche svolgono un ruolo importante in relazione alle attività principali, mediante le imposte e gli introiti relativi a redditi da capitale, oppure mediante l'attività normativa e i contributi. Di conseguenza, lo studio dettagliato delle operazioni tra il settore principale e le amministrazioni pubbliche è importante. La classificazione delle operazioni può essere ampliata per individuare i flussi connessi alla principale attività, fino a comprendere le pertinenti imposte sui prodotti. Tali flussi, oltre al bilancio generale, sono ricevuti da varie amministrazioni pubbliche, come i ministeri a fini speciali, le università, fondi e conti speciali. A fini analitici, può essere molto utile indicare gli impieghi che le amministrazioni pubbliche fanno di tali fondi. Ciò richiede un'analisi mirata di questa parte della spesa delle amministrazioni pubbliche.



Tavola 22.5 —  Tavola delle risorse per i prodotti e le branche di attività economica principali

 

Produzione per branca di attività economica

Altri produttori

Totale

Importazioni

Totale risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte sui prodotti

Contributi ai prodotti (–)

Risorse totali ai prezzi d'acquisto

Branche di attività economica principali

1

2 ….

Totale

Prodotti principali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tavola 22.6 —  Tavola degli impieghi per i prodotti e le branche di attività economica principali

 

Costi di produzione per branca di attività economica

Altri produttori

Totale

Famiglie

Consumi finali

Totale

Investimenti lordi

Impieghi totali ai prezzi d'acquisto

Branche di attività economica principali

Famiglie

Amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

1

2

….

Totale

Collettivo Individuale

Prodotti caratteristici

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

 

 

 

 

 

 

 

 

2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

Altre imposte nette sulla produzione

 

 

Consumo di capitale fisso

 

 

Risultato netto di gestione

 

 

Totale

 

 

Informazioni supplementari

 

 

Input di lavoro

 

 

Investimenti fissi lordi

 

 

Consistemze di capitale fisso, netto

 

 

22.40 Quando le principali attività si basano su risorse naturali non rinnovabili, come le risorse del sottosuolo, i conti del settore principale registrano i cambiamenti di queste risorse verificatisi in seguito a nuove scoperte o esaurimento delle risorse stesse nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività, nonché i guadagni e le perdite in conto capitale relativi alle risorse stesse nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività. Tali dati sono cruciali per valutare la prestazione del sistema economico. In linea più generale, i conti del settore principale possono essere estesi alla contabilità ambientale.

22.41 I conti del settore principale possono essere presentati nel quadro di conti economici integrati. Si introduce una colonna o un gruppo di colonne per i settori principali e altre colonne vengono rinominate, se del caso, come «altre società non finanziarie» o «altre famiglie». È così possibile vedere le quote relative del settore principale e di altri settori nelle operazioni e nei saldi contabili. Il formato preciso di tale tavola dipende dagli obiettivi perseguiti. Un'altra fase potrebbe essere quella di mostrare, in tavole supplementari, la relazione «da chi a chi» tra il settore principale e gli altri settori, resto del mondo incluso.

Inclusione di dati non monetari

22.42 Una caratteristica importante di molti conti satellite è l'inclusione di dati non monetari, come i dati sulle emissioni di CO2 per branca di attività economica nei conti ambientali, o il numero di terapie suddivise per tipo di assistenza sanitaria nei conti relativi al settore sanitario. Il collegamento di tali dati non monetari con i dati monetari può fornire rapporti chiave, come le emissioni di CO2 per miliardo di euro di valore aggiunto oppure i costi per singola terapia. La Tavola 22.7 offre un'ampia gamma di esempi.

Dettagli aggiuntivi e concetti supplementari

22.43 Altre due caratteristiche principali dei conti satellite sono i dettagli aggiuntivi e i concetti supplementari. Le tabelle 22.8 e 22.9 forniscono un'ampia gamma di esempi.



Tavola 22.7 —  Esempi di dati non monetari in conti satellite

Conto satellite

Esempio di dati non monetari

Rapporti di dati monetari e non monetari?

Conti dell'istruzione

Numero di allievi e di studenti

Costi e rette per allievo/studente

Numero di insegnanti

Reddito da lavoro dipendente per insegnante

Conti ambientali

Tonnellate di petrolio

Prezzo del petrolio a barile

Emissioni di CO2 per branca di attività economica

Emissioni di CO2 per branca di attività economica per miliardo di euro

Finanza pubblica

Occupazione nella pubblica amministrazione

Reddito da lavoro dipendente per dipendente

Numero di prestazioni sociali

Prestazioni sociali medie

Conti relativi al settore sanitario

Numero di terapie/pazienti per tipo di assistenza sanitaria

Costi per terapia/paziente

Conti relativi alla produzione delle famiglie

Impiego del tempo nella produzione delle famiglie

Costo opportunità dell'impiego del tempo

Conti relativi al lavoro

Occupazione (ore lavorative/equiv. a tempo pieno) per branca di attività economica

Reddito da lavoro dipendente per ora lavorata

Numero di posti di lavoro

 

Conti relativi. alla crescita e alla produttività

Input di lavoro per branca di attività economica

Produttività del lavoro per branca di attività economica

Conti R&S

Numero di brevetti concessi

 

Occupazione nel settore R&S

Reddito da lavoro dipendente per dipendente

Conti della sicurezza

Numero di detenuti

Costi per detenuto

Conti della protezione sociale

Numero delle prestazioni sociali, per esempio beneficiari delle pensioni

Prestazioni sociali medie per (tipo di) regime

Conti del turismo

Numero di turisti

Spesa per turista



Tavola 22.8 —  Esempi di dettagli aggiuntivi nei vari conti satellite

Conto satellite

Dettagli aggiuntivi

Conti dell'agricoltura

Maggiori dettagli sulla produzione di vari prodotti agricoli

Conti ambientali

Un numero assai maggiore di dettagli sui valori delle consistenze e sui flussi di risorse naturali

Maggiori dettagli sulla spesa per la tutela ambientale

Conti relativi al settore sanitario

Disaggregazione dettagliata dei servizi sanitari

Conti relativi alla produzione delle famiglie

La produzione delle famiglie viene disaggregata per funzione principale (ad es., abitazione, nutrizione, assistenza)

Conti relativi alla ricchezza e al reddito personale

Informazioni sulla distribuzione della ricchezza e del reddito personale

Conti relativi al lavoro e SAM

Reddito da lavoro dipendente e occupazione per età, genere e livello di istruzione

Conti della protezione sociale

Reddito e spesa per ogni singolo regime di protezione sociale e raggruppamenti di regimi

Tavola del gettito fiscale

Il gettito fiscale viene disaggregato in una classificazione assai più dettagliata



Tavola 22.9 —  Esempi di concetti supplementari nei vari conti satellite

Conto satellite

Concetti supplementari

Conti dell'agricoltura

Tre indicatori del reddito agricolo

Conti ambientali

Imposte ambientali

Finanza pubblica

Entrate e uscite delle pubbliche amministrazioni

Conti del settore informale

Settore informale

Conti relativi alla crescita e alla produttività

Produttività totale dei fattori

Conti della protezione sociale

Spesa complessiva per prestazioni di vecchiaia

Tavola del gettito fiscale

Gettito fiscale complessivo secondo varie definizioni alternative

Differenze nei concetti di base

22.44 L'impiego di concetti di base diversi non è comune nei conti satellite. Una variazione di importanza relativamente secondaria sta nel fatto che per vari conti satellite alcuni servizi non vengono trattati come ausiliari; per esempio, per un conto satellite dei trasporti, il servizio dei trasporti non viene considerato ausiliario. Per alcuni conti satellite, tuttavia, potrebbe essere necessario apportare alcune importanti modifiche ai concetti fondamentali, per esempio nei conti ambientali il prodotto nazionale potrebbe essere corretto per tenere conto dell'esaurimento delle risorse naturali. Fare riferimento alla tavola 22.10 per alcuni esempi.

Uso della modellizzazione e inclusione di risultati sperimentali

22.45 Alcuni conti satellite possono essere caratterizzati dall'inclusione dei risultati sperimentali o dall'uso della modellizzazione; le cifre contenute nel conto satellite sono meno attendibili di quelle del quadro centrale dei conti. Tuttavia, anche la redazione del quadro centrale dei conti comporta l'impiego di modelli matematici ed econometrici e l'inclusione di risultati sperimentali. Questa non è quindi una differenza fondamentale tra il quadro centrale dei conti e i conti satellite. Per maggiori chiarimenti su tali questioni, fare riferimento agli esempi di cui alla tavola 22.11.



Tavola 22.10 —  Esempi di concetti fondamentali diversi nei conti satellite

Conto satellite

Concetti fondamentali diversi

Conti ambientali

Correzione del prodotto interno in seguito all'esaurimento delle risorse, alla spesa di protezione delle pubbliche amministrazioni e alla spesa per degrado

Conti relativi al settore sanitario

La medicina del lavoro non è un servizio ausiliario

Conti relativi alla produzione delle famiglie

I servizi non retribuiti prestati all'interno della famiglia e i servizi di volontariato rientrano nell'ambito della produzione

Conti ampliati

I conti che comprendono concetti molto più ampi di produzione e investimenti (ad es., capitale umano e beni di consumo durevoli)

Tavola delle pensioni complementari

Le prestazioni pensionistiche definite senza costituzione di riserve vengono trattate come attività e passività

Conti dei trasporti

I servizi di trasporto non sono servizi ausiliari



Tavola 22.11 —  Esempi dell'impiego di modelli econometrici o matematici nella compilazione del quadro centrale e dei conti satellite

Quadro centrale

Stima del valore di attività finanziarie o non prodotte come il valore netto attuale delle future entrate e uscite previste

Correzione delle indagini sulle famiglie nel caso di non risposta utilizzando l'analisi della regressione

Stima delle consistenze di capitale fisso netto e consumo di capitale fisso utilizzando il metodo dell'inventario perpetuo, i tempi di vita economica prevista e le funzioni matematiche dell'ammortamento

Stima del valore dei servizi di alloggi occupati dai rispettivi proprietari utilizzando dati sullo stock abitativo, gli affitti praticati sul mercato e l'analisi di regressione

Stima delle correzioni stagionali utilizzando un modello matematico

Stima delle modifiche del prezzo edonico utilizzando un modello matematico

Conti satellite

Conti ambientali

Stima del valore di esaurimento e di degrado

Conti relativi alla produzione delle famiglie

Stima del valore di servizi non retribuiti delle famiglie

Conti del settore informale

Stime sperimentali del valore di ogni tipo di attività informali

Conti relativi alla crescita e alla produttività

Stima del volume dell'aumento di capitale utilizzando le funzioni età-efficienza per ogni tipo di attività

Tavola delle pensioni complementari

Stima dei diritti a pensioni utilizzando ogni tipo di ipotesi attuariali su demografia, tasso di sconto e crescita salariale

Tavola con i risultati sperimentali sul trattamento della spesa R&S come investimento

Elaborare e compilare i conti satellite

22.46 L'elaborazione e la compilazione di un conto satellite avviene in quattro fasi:

a) definizione della finalità, degli utilizzi e dei requisiti;

b) selezione degli elementi pertinenti dalla contabilità nazionale;

c) selezione delle informazioni supplementari pertinenti, per esempio da varie statistiche specifiche o fonti amministrative di dati;

d) associazione in un unico gruppo di tavole e conti di concetti e cifre.

22.47 L'elaborazione e la compilazione di conti satellite per la prima volta genera spesso risultati imprevisti nel corso delle quattro fasi. Di conseguenza, la redazione di conti satellite è una sorta di «operazione in fieri». Soltanto dopo aver acquisito una certa esperienza nella compilazione e nell'utilizzo del conto satellite e nell'apportare le necessarie modifiche un insieme sperimentale di tavole può essere trasformato in un prodotto statistico maturo.

22.48 Nella selezione degli elementi pertinenti dalla contabilità nazionale, si possono distinguere tre aspetti: i concetti internazionali di contabilità nazionale, i concetti operativi utilizzati nelle statistiche di contabilità nazionale di un paese e l'attendibilità delle statistiche di contabilità nazionale.

22.49 Nell'elaborazione e nella compilazione di un conto satellite, l'applicazione dei concetti del quadro centrale per una finalità specifica fa emergere spesso aspetti peculiari. Dal punto di vista dello scopo, queste possono dimostrarsi utili ma anche imprevedibilmente limitanti. Per esempio, all'atto di elaborare e compilare per la prima volta un conto della ricerca e sviluppo (R&S), possono emergere problemi come la sovrapposizione con la R&S in materia di software e assistenza sanitaria, o il ruolo delle multinazionali nell'importazione e nell'esportazione di R&S.

22.50 Un processo simile si applica ai concetti operativi utilizzati per compilare statistiche di contabilità nazionale. Potrebbero mancare dettagli essenziali a causa di un livello eccessivamente aggregato di compilazione o pubblicazione, o per il fatto che i concetti universali potrebbero non essere stati applicati in maniera rigorosa. Per esempio, le attività di R&S di alcune importanti multinazionali potrebbero essere incluse nella branca delle loro principali attività economiche e non nella branca dei servizi di R&S.

22.51 L'attendibilità di parti delle statistiche di contabilità nazionale potrebbe essere un problema. Le statistiche di contabilità nazionale sono state compilate e pubblicate senza tenere conto delle necessità connesse all'elaborazione del conto satellite. Limitarsi a selezionare le cifre pertinenti dalle statistiche ufficiali di contabilità nazionale metterà in rilievo spesso che l'ampiezza, la composizione o lo sviluppo nel tempo non sono adatti allo scopo. Di conseguenza, è necessario controllare le fonti di dati correnti e i metodi di compilazione e rafforzarli con fonti di dati supplementari o metodi di compilazione perfezionati allo scopo.

22.52 La selezione di informazioni pertinenti da fonti diverse dalla contabilità nazionale, come altre statistiche ufficiali o fonti amministrative di dati, darà luogo a problemi simili in materia di concetti e cifre: i concetti utilizzati ufficialmente potrebbero rivelare lacune impreviste in relazione allo scopo specifico del conto satellite, i concetti effettivi utilizzati potrebbero differire dai concetti ufficiali e l'attendibilità, l'accuratezza, la tempistica e la frequenza potrebbero creare problemi. È necessario affrontare tutti questi problemi producendo stime supplementari per superare la differenza tra i concetti, classificando i flussi in termini non monetari per branca di attività economica o settore, oppure adeguando i concetti utilizzati nel conto satellite.

22.53 Per associare le informazioni tratte dalla contabilità nazionale e le altre informazioni in un'unica serie di tavole o conti è necessario un ulteriore lavoro: si devono risolvere problemi quali omissioni, sovrapposizioni e incoerenze numeriche valutando altresì la plausibilità dei risultati. Auspicabilmente il risultato sarà una serie di tavole in perfetto equilibrio, ma potrebbe risultare necessario mostrare le discrepanze tra le fonti dei dati e gli approcci alternativi.

22.54 La trasformazione di un conto satellite coerente in un prodotto destinato a utenti che ne utilizzano i dati può comportare fasi supplementari. È possibile introdurre una tavola riassuntiva con gli indicatori chiave per alcuni anni, che potrebbero descrivere l'ampiezza, le componenti e gli sviluppi dello specifico tema in questione, o potrebbero mostrare i collegamenti con l'economia nazionale e le sue principali componenti. È ugualmente possibile integrare dettagli aggiuntivi o classificazioni rilevanti a fini politici e analitici, trascurando dettagli di scarso valore aggiunto o compilati a costi relativamente alti. Sarebbe inoltre opportuno ridurre la complessità delle tavole, aumentare la semplicità e la trasparenza per gli utenti dei dati e includere decomposizioni contabili standard in una tavola separata.

NOVE CONTI SATELLITE SPECIFICI

22.55 Nella parte rimanente del presente capitolo, verranno brevemente presi in considerazione i seguenti conti satellite:

a) conti dell'agricoltura;

b) conti ambientali;

c) conti della sanità;

d) conti della produzione familiare;

e) conti del lavoro e matrici di contabilità sociale;

f) conti relativi alla crescita e alla produttività;

g) conti di R&S;

h) conti della protezione sociale;

i) conti satellite del turismo.

Conti dell'agricoltura

22.56 Come esempio di conto dell'agricoltura ricordiamo i conti economici dell'agricoltura (CEA) ( 33 ). Il loro obiettivo è quello di descrivere la produzione agricola e l'evoluzione del reddito agricolo. Tali informazioni vengono utilizzate per analizzare la situazione economica dell'agricoltura di uno Stato membro e per monitorare e valutare la politica agricola comune nell'Unione.

22.57 I CEA sono composti da un conto della produzione, un conto della generazione dei redditi primari, un conto del reddito da impresa e un conto del capitale per la produzione agricola. Il conto della produzione contiene un'elaborata ripartizione che mostra la produzione di una serie di prodotti agricoli, nonché attività secondarie non agricole; un dettaglio sostanziale è riportato inoltre per il consumo intermedio e gli investimenti. I dati per il conto della produzione e gli investimenti fissi lordi sono indicati sia a prezzi correnti sia in termini di volume. Inoltre, tre indicatori di reddito della branca di attività agricola sono così presentati:

a) indice del reddito reale dei fattori dell'agricoltura per unità di lavoro annuo considerata come l'equivalente a tempo pieno;

b) indice del reddito netto reale da impresa agricola per unità di lavoro annuo non salariata, considerata come l'equivalente a tempo pieno;

c) reddito netto da impresa agricola.

Gli indici e le variazioni di valore in termini reali degli indicatori di reddito sono ottenuti deflazionando i corrispondenti dati nominali mediante l'indice dei prezzi implicito del PIL.

22.58 La branca di attività agricola nei CEA è molto simile alla branca di attività agricola del quadro centrale. Ci sono tuttavia alcune differenze. Per esempio, le unità impegnate nella produzione di sementi per la ricerca o la certificazione, o le unità che esercitano l'attività agricola a fini esclusivamente ricreativi, sono escluse. Ma gran parte delle attività agricole di quelle unità la cui attività principale non è l'agricoltura sono comprese nella branca di attività agricola.

22.59 I CEA riguardano in modo particolare il processo di produzione e il reddito che questo genera. In linea di principio, tuttavia, un conto satellite dell'agricoltura non deve corrispondere esattamente ai CEA. I conti dell'agricoltura potrebbero anche comprendere una tavola delle risorse e degli impieghi che offra una panoramica sistematica sulle risorse e sugli impieghi dei prodotti agricoli. In tal modo si potrebbero fornire informazioni sul ruolo delle importazioni, compresi il ruolo dei dazi sulle importazioni e l'evoluzione della domanda di prodotti agricoli come le esportazioni e il consumo finale delle famiglie, nonché sul ruolo dei relativi contributi e delle relative imposte. Si potrebbero anche ampliare i conti dell'agricoltura per comprendere le attività secondarie non agricole, come quelle svolte a fini ricreativi. Ciò potrebbe rivelare importanti tendenze e meccanismi di sostituzione. Si può inoltre rendere esplicita l'interazione con le amministrazioni pubbliche aggiungendo una tavola che mostri tutti i redditi e i trasferimenti di capitale da parte delle amministrazioni locali, centrali o europee alla branca di attività agricola, che potrebbero comprendere anche trattamenti speciali all'interno del sistema fiscale. I conti dell'agricoltura potrebbero anche essere elaborati come un conto per settore specifico e comprendere un'intera sequenza di conti che includa i conti patrimoniali e i conti finanziari, per gli agricoltori e le società attivi nell'agricoltura.

Conti ambientali

22.60 Nelle linee guida internazionali sui conti ambientali (Sistema integrato di contabilità ambientale ed economica, SEEA, 2003) ( 34 ), viene presentato un elaborato quadro di contabilità per descrivere e analizzare l'ambiente e le sue interazioni con l'economia. I conti ambientali sono un conto satellite della contabilità nazionale. Ciò implica che vengono utilizzati gli stessi concetti e le stesse classificazioni; si apportano modifiche soltanto laddove sia necessario per i conti ambientali.

22.61 L'insieme integrato di conti per le informazioni economiche e ambientali consente di analizzare il contributo dell'ambiente all'economia e l'impatto dell'economia sull'ambiente. Essa soddisfa così le esigenze informative dei responsabili politici, offrendo indicatori e statistiche descrittive per monitorare l'interazione tra l'ambiente e l'economia. Essa inoltre può servire quale strumento per la pianificazione strategica e l'analisi politica, al fine di individuare percorsi di sviluppo più sostenibili. Per esempio i responsabili politici che determinano lo sviluppo delle attività economiche che attuano un intenso sfruttamento delle risorse ambientali, utilizzandole come input o come recettori dei residui della produzione, devono essere consapevoli degli effetti ambientali di lungo periodo. I responsabili politici che definiscono gli standard ambientali, inoltre, devono essere consapevoli delle probabili conseguenze per l'economia, per esempio, per quali branche di attività economica saranno più probabili effetti negativi e quali sono le conseguenze per l'occupazione e il potere d'acquisto. È possibile confrontare strategie ambientali alternative prendendo in considerazione le conseguenze economiche.

22.62 Nel quadro centrale si è tenuto conto di diversi aspetti della contabilità ambientale. In particolare, molte voci della contabilità delle risorse naturali relative ai costi e ad aspetti patrimoniali vengono identificate separatamente nelle classificazioni e nei conti concernenti le consistenze e altre variazioni di volume delle attività. Per esempio, la classificazione di attività non prodotte mostra voci distinte per giacimenti come riserve petrolifere, riserve di minerali, risorse biologiche non coltivate e risorse idriche. Tali caratteristiche favoriscono l'utilizzo del quadro centrale quale punto di partenza per la contabilità ambientale. Vari elementi del quadro centrale, tuttavia, soprattutto quelli inclusi nel conto delle altre variazioni di volume, vengono ripartiti ulteriormente e riclassificati nel conto satellite, aggiungendo altri elementi.

22.63 Dal punto di vista ambientale, si osservano due difetti essenziali nel quadro centrale e nei suoi aggregati principali come il PIL, gli investimenti e i risparmi. In primo luogo, nel quadro centrale non si dà pianamente conto dell'esaurimento e della scarsità delle risorse naturali e ciò può mettere a rischio la possibilità di mantenere nel tempo la produttività dell'economia. In secondo luogo, il quadro centrale non copre il degrado della qualità ambientale e le conseguenze per la salute umana e il benessere.

22.64 Nel quadro centrale, il calcolo del valore aggiunto netto tiene conto soltanto delle attività prodotte. Il costo del loro impiego si riflette nel consumo intermedio e nel consumo di capitale fisso. Attività naturali non prodotte, come i terreni, le riserve di minerali e le foreste, sono incluse nell'ambito delle attività nella misura in cui sono soggette al controllo effettivo delle unità istituzionali. Il loro impiego tuttavia non viene contabilizzato nei costi di produzione. Di conseguenza, o il prezzo dei prodotti non riflette tali costi oppure, nel caso dei costi connessi all'esaurimento, tali costi sono inclusi insieme ad altri elementi non identificati nel calcolo, per differenza, del risultato di gestione. I conti ambientali consentono di riconoscere esplicitamente e stimare tali costi.

22.65 Lo schema quadro dei conti ambientali fornito dal SEEA2003 comprende cinque categorie:

a) conti dei flussi in termini fisici e i conti ibridi;

b) conti economici delle operazioni relative all’ambiente;

c) conti patrimoniali ambientali in termini fisici e monetari;

d) conti delle spese difensive e dell'esaurimento delle risorse;

e) modifica degli aggregati dal quadro centrale per tenere conto del degrado.

22.66 I conti dei flussi in termini fisici e i conti ibridi registrano quattro diversi tipi di flussi:

a) risorse naturali: risorse minerarie, energetiche, del suolo e biologiche. Nel momento in cui tali risorse sono vendute sui mercati, entrano nella sfera economica e possono essere caratterizzate come prodotti;

b) input dell'ecosistema: ossigeno necessario per la combustione e acqua generata dalla pioggia o presente nei corsi d'acqua naturali e altri input naturali come sostanze nutritive e biossido di carbonio necessari alle piante per crescere; sono esclusi l'acqua, le sostanze nutrienti o l'ossigeno forniti come prodotti dall'economia;

c) prodotti: beni e servizi prodotti nell'ambito della sfera economica e impiegati al suo interno, tra cui flussi di beni e servizi tra l'economia nazionale e il resto del mondo. Sono comprese le risorse biologiche coltivate, le risorse naturali vendute o acquistate come il petrolio, il legname e l'acqua e il materiale di scarto con valore economico;

d) residui: prodotti accidentali e indesiderati dell'economia che hanno un valore pari a zero o negativo per chi li genera. I residui comprendono rifiuti solidi, liquidi e gassosi. Possono essere riciclati o riutilizzati, oppure rilasciati nell'ambiente. I residui possono avere un valore positivo per un'unità diversa da quella generatrice. Per esempio, i rifiuti delle famiglie raccolte per essere riciclati non hanno alcun valore per la famiglia ma possono averne per il titolare dell'attività di riciclaggio. Il materiale di scarto che ha un valore realizzabile da chi lo genera, come le apparecchiature scartate, viene trattato come prodotto e non come residuo.

22.67 I flussi fisici vengono misurati in quantità, utilizzando unità che riflettono le caratteristiche fisiche del materiale, dell'energia o dei residui in questione. Un flusso fisico può essere misurato in unità alternative, a seconda della caratteristica fisica di cui si tiene conto. L'adeguatezza di una particolare unità dipende dallo scopo e dall'uso voluto del conto di flusso. Per la contabilità dei flussi fisici, il peso e il volume sono le caratteristiche fisiche più frequentemente usate. Nel caso di flussi di energia, le unità più frequentemente usate sono i joules o le tonnellate di petrolio equivalenti. Le quantità dei conti dei flussi in termini fisici differiscono dai volumi utilizzati nel quadro centrale. Per esempio, nel quadro centrale il volume di un computer non è il suo peso, ma una combinazione ponderata delle caratteristiche desiderate dall'utente, come la velocità di calcolo.

22.68 I conti di flusso fisici possono essere presentati come tavole delle risorse e degli impieghi, come risulta dalle tavole 22.12 e 22.13.

22.69 I conti di flusso ibridi sono costituiti da una rappresentazione matriciale unica che contiene sia conti nazionali espressi in termini monetari, sia conti dei flussi fisici. Un tipo importante di conti ibridi sono le tavole ibride delle risorse e degli impieghi, che associano le informazioni derivanti dalle tavole delle risorse e degli impieghi in unità fisiche con quelle delle tavole delle risorse e degli impieghi in termini monetari.

22.70 Le informazioni nei conti dei flussi ibridi possono essere collegate ai temi ambientali che trattano particolari problematiche ambientali come l'effetto serra, la riduzione dello strato di ozono e l'acidificazione. A tal fine sono necessari fattori di conversione per tradurre le cifre relative a sostanze specifiche in indicatori aggregati per i temi ambientali. Ciò può poi dare luogo a una tavola riassuntiva che mostra il contributo del consumo e della produzione di varie branche di attività economica ai vari temi ambientali e al PIL, come risulta dalla tavola 22.14.



Tavola 22.12 —  Tavola delle risorse e degli impieghi in termini fisici

Milioni di tonnellate

 

Branche di attività economica

Consumo

Capitale

Resto del mondo (r.d.m.)

Ambiente nazionale

Totale risorse materiali

Agricoltura, pesca e attività estrattiva

Attività manifatturiere, elettricità, edilizia

Servizi

Totale branche di attività economica

Trasporti in conto proprio

Altro consumo

Consumo, totale

Investimenti, variazione delle scorte, stoccaggio dei rifiuti

Importazioni di prodotti

Risorse naturali e input degli ecosistemi forniti sul territorio nazionale da non residenti

Residui prodotti nel r.d.m.da non residenti

Flussi transfrontalieri provenienti dal r.d.m. attraverso media ambientali

 

I1

I2

I3

I

C1

C2

C

CF

M2

M1

M1

M3

E

Prodotti

P1

Prodotti animali e vegetali

66,000

49,000

1,000

116,000

 

 

 

 

16,000

 

 

 

 

132,000

P2

Pietra, ghiaia e materiale edile

112,000

163,000

 

275,000

 

 

 

 

13,000

 

 

 

 

288,000

P3

Energia

65,000

59,000

 

124,000

 

 

 

 

95,000

 

 

 

 

219,000

P4

Metalli, macchinari ecc.

 

10,000

 

10,000

 

 

 

 

10,000

 

 

 

 

20,000

P5

Plastica e prodotti in plastica

 

2,000

 

2,000

 

 

 

 

2,000

 

 

 

 

4,000

P6

Legno, carta ecc.

7,000

7,000

 

14,000

 

 

 

 

1,000

 

 

 

 

15,000

P7

Altri prodotti

 

9,000

1,000

10,000

 

 

 

 

13,000

 

 

 

 

23,000

 

Tutti i prodotti

250,000

299,000

2,000

551,000

 

 

 

 

150,000

 

 

 

 

701,000

Residui

Verso il territorio nazionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R1

CO2

19,020

111,398

29,930

160,348

16,908

25,080

41,988

0,990

 

 

4,172

 

 

207,498

R2

N2O

0,007

0,042

0,012

0,061

0,003

0,004

0,007

 

 

 

0,001

 

 

0,069

R3

CH4

0,073

0,452

0,125

0,650

0,004

0,020

0,024

0,477

 

 

0,001

 

 

1,152

R4

NOX

0,061

0,275

0,151

0,487

0,084

0,026

0,110

 

 

 

0,025

0,117

 

0,739

R5

SO2

0,023

0,139

0,030

0,192

0,003

0,001

0,004

 

 

 

0,001

0,087

 

0,284

R6

NH3

0,020

0,123

0,038

0,181

 

0,007

0,007

 

 

 

 

0,019

 

0,207

R7

Altro in aria

0,010

0,061

0,015

0,086

 

0,012

0,012

 

 

 

 

0,002

 

0,100

R8

P

0,070

0,020

0,004

0,094

 

0,011

0,011

0,003

 

 

0,001

0,014

 

0,123

R9

N

0,590

0,210

0,098

0,898

 

0,117

0,117

0,024

 

 

0,006

0,323

 

1,368

R10

Altro in acqua

0,030

0,021

0,006

0,057

 

0,021

0,021

0,001

 

 

0,001

0,003

 

0,083

R11

Rifiuti minerari

7,233

2,320

 

9,553

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9,553

R12

Altri rifiuti solidi

8,103

71,619

22,929

102,651

0,100

5,060

5,160

71,100

 

 

1,548

7,656

 

188,115

 

Totale verso il territorio nazionale

35,240

186,680

53,338

275,258

17,102

30,359

47,461

72,595

 

 

5,756

8,221

 

409,291

Verso il r.d.m.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In aria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R1

CO2

 

 

4,569

4,569

0,739

 

0,739

 

 

 

 

 

 

5,308

R4

NOX

 

 

0,010

0,010

0,004

 

0,004

 

 

 

 

 

 

0,014

R5

SO2

 

 

0,008

0,008

0,002

 

0,002

 

 

 

 

 

 

0,010

Totale verso il r.d.m.

 

 

4,587

4,587

0,745

 

0,745

 

 

 

 

 

 

5,332

Totale residui

35,240

186,680

57,925

279,845

17,847

30,359

48,206

72,595

 

 

5,756

8,221

 

414,623

Totale risorse materiali

285,240

485,680

59,925

830,845

17,847

30,359

48,206

72,595

150,000

 

5,756

8,221

 

1 115,623

 

 

Incremento netto derivante dal consumo (beni di consumo durevoli)

Aumento di capitale netto

Esportazioni nette di prodotti

Estrazione netta dei non residenti

Residui netti dei residenti generati nel r.d.m.

Flussi transfrontalieri di residui destinati al r.d.m. attraverso media ambientali

Accumulo netto di residui nell'ambiente nazionale

Saldo netto

Accumulo netto di tutti i materiali (impieghi meno risorse)

 

1,153

15,641

16,794

72,215

– 49,000

3,000

– 0,424

– 4,302

372,717

411,000

Fonte:  serie di dati SEEAland.



Tavola 22.13 —  Tavola delle risorse e degli impieghi in termini fisici (continua)

Milioni di tonnellate

 

Branche di attività economica

Consumo

Capitale

Resto del mondo (r.d.m.)

Ambiente nazionale

Totale impiego materiali

Agricoltura, pesca e attività estrattiva

Attività manifatturiere, elettricità, edilizia

Servizi

Totale branche di attività economica

Trasporti in conto proprio

Altro consumo

Consumo, totale

Investimenti, variazione delle scorte, stoccaggio dei rifiuti

Esportazioni

Risorse e input degli ecosistemi impiegati sul territorio nazionale da non residenti

Residui prodotti nel r.d.m. da residenti

Flussi transfrontalieri destinati al r.d.m. attraverso media ambientali

 

I1

I2

I3

I

C1

C2

C

CF

X2

X1

X1

X3

E

Prodotti

P1

Prodotti animali e vegetali

23,000

60,000

4,000

87,000

 

16,000

16,000

3,000

26,000

 

 

 

 

132,000

P2

Pietra, ghiaia e materiale edile

12,000

148,000

2,000

162,000

 

2,000

2,000

114,000

10,000

 

 

 

 

288,000

P3

Energia

34,000

101,000

20,000

155,000

7,000

10,000

17,000

 

47,000

 

 

 

 

219,000

P4

Metalli, macchinari, ecc.

 

11,000

 

11,000

1,000

 

1,000

1,000

7,000

 

 

 

 

20,000

P5

Plastica e prodotti in plastica

 

2,000

 

2,000

 

 

 

 

2,000

 

 

 

 

4,000

P6

Legno, carta ecc.

 

7,000

4,000

11,000

 

1,000

1,000

 

3,000

 

 

 

 

15,000

P7

Altri prodotti

5,000

8,000

1,000

14,000

 

2,000

2,000

1,000

6,000

 

 

 

 

23,000

Tutti i prodotti

74,000

337,000

31,000

442,000

8,000

31,000

39,000

119,000

101,000

 

 

 

 

701,000

Risorse naturali

Risorse naturali nazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N1

Petrolio

38,000

 

 

38,000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

38,000

N2

Gas

27,000

 

 

27,000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

27,000

N3

Altre

118,000

55,000

 

173,000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

173,000

N4

Legno

7,000

1,000

 

8,000

 

1,000

1,000

 

 

 

 

 

 

9,000

N5

Pesce

1,000

 

 

1,000

 

 

 

 

 

1,000

 

 

 

2,000

N6

Altre

 

2,000

 

2,000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2,000

N7

Acqua

1,000

6,000

 

7,000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7,000

Totale risorse naturali nazionali

192,000

64,000

 

256,000

 

1,000

1,000

 

 

1,000

 

 

 

258,000

Risorse naturali resto del mondo (r.d.m.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N5

Pesce

4,000

 

 

4,000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4,000

N7

Acqua

 

1,000

 

1,000

 

1,000

1,000

 

 

 

 

 

 

2,000

Totale risorse naturali r.d.m.

4,000

1,000

 

5,000

 

1,000

1,000

 

 

 

 

 

 

6,000

Totale risorse naturali

196,000

65,000

 

261,000

 

2,000

2,000

 

 

1,000

 

 

 

264,000

Input degli ecosistemi

Input degli ecosistemi nazionali

15,000

81,000

22,000

118,000

10,000

13,000

23,000

 

 

2,000

 

 

 

143,000

Input degli ecosistemi r.d.m.

 

 

3,000

3,000

1,000

 

1,000

 

 

 

 

 

 

4,000

Totale input ecosistemi

15,000

81,000

25,000

121,000

11,000

13,000

24,000

 

 

2,000

 

 

 

147,000

Residui

Dal territorio nazionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R1

CO2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

207,498

207,498

R2

N2O

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,069

0,069

R3

CH4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1,152

1,152

R4

NOX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,669

0,070

0,739

R5

SO2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,196

0,088

0,284

R6

NH3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,099

0,108

0,207

R7

Altro dall'aria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,002

0,098

0,100

R8

P

 

 

0,020

0,020

 

 

 

 

 

 

 

0,010

0,093

0,123

R9

N

 

 

0,115

0,115

 

 

 

 

 

 

 

0,543

0,710

1,368

R10

Altro dall'acqua

 

 

0,010

0,010

 

 

 

 

 

 

 

0,002

0,071

0,083

R11

Rifiuti minerari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9,553

9,553

R12

Altri rifiuti solidi

0,240

2,680

3,780

6,700

 

 

 

25,810

 

 

 

2,398

153,207

188,115

 

Totale dal territorio nazionale

0,240

2,680

3,925

6,845

 

 

 

25,810

 

 

 

3,919

372,717

409,291

Dal r.d.m.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R1

CO2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5,308

 

 

5,308

R4

NOX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,014

 

 

0,014

R5

SO2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,010

 

 

0,010

Totale dal r.d.m.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5,332

 

 

5,332

Totale

0,240

2,680

3,925

6,845

 

 

 

25,810

 

 

5,332

3,919

372,717

414,623

Totale impiego materiali

285,240

485,680

59,925

830,845

19,000

46,000

65,000

144,810

101,000

3,000

5,332

3,919

372,717

1 526,623



Tavola 22.14 —  Contributo netto del consumo e della produzione al PIL e a sei temi ambientali nei Paesi Bassi, 1993

 

Economia

Ambiente

Effetto serra

Riduzione dello strato di ozono

Acidificazione

Eutrofizzazione

Rifiuti solidi

Totale

 

100

100

100

100

100

Consumo

 

19

2

15

9

31

Branca di attività economica

 

79

97

85

91

66

Capitale e altre fonti

 

2

1

3

Consumo

100

100

100

100

100

100

Trasporti propri

8

38

88

21

1

Altro consumo

92

62

100

12

79

99

Produzione

100

100

100

100

100

100

Agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca

3

15

2

47

91

7

Attività estrattiva

3

2

1

1

Attività manifatturiera

Industria petrolifera

1

7

11

 

Industria chimica

2

14

27

6

2

16

Industria metalmeccanica

3

2

9

1

2

Altro, industria manifatturiera

12

12

20

7

6

25

Servizi pubblici

2

26

9

1

2

Trasporto e magazzinaggio

6

8

6

12

1

5

Altri servizi

68

14

36

6

– 1

42

Fonte:  de Haan (1997).

Nota:  Il trattino (—) indica che l'importo è pari a zero.

22.71 I conti economici delle operazioni relative all’ambiente consistono in conti per la protezione dell'ambiente e conti per altre operazioni correlate all'ambiente, come imposte, contributi, contributi agli investimenti, redditi da capitale e acquisizione di diritti di emissione e di proprietà.

22.72 Per descrivere la protezione dell'ambiente, è molto utile un approccio funzionale associato a una sorta di analisi per attività e per prodotto. La protezione dell'ambiente abbraccia un'ampia gamma di prodotti e attività economiche; basti pensare agli investimenti nelle tecnologie pulite, al ripristino ambientale in seguito a inquinamento, al riciclaggio, alla produzione di beni e servizi ambientali, alla conservazione e alla gestione delle risorse e del patrimonio naturali. Si può ritenere che un aggregato nazionale della spesa per la protezione dell'ambiente includa attività ausiliarie e prodotti connessi.

22.73 Nei conti patrimoniali ambientali si distinguono tre categorie diverse: risorse naturali; terreni e acque di superficie; ecosistemi. Diversi di questi elementi del patrimonio ambientale non vengono registrati nel quadro centrale. Questo vale per quella parte di patrimonio ambientale sulla quale non è possibile stabilire diritti di proprietà e che include elementi dell'ambiente come l'aria, grandi corpi d'acqua ed ecosistemi talmente estesi o incontrollabili da non consentire di far valere alcun diritto di proprietà. Allo stesso modo, risorse la cui esistenza non sia stata chiaramente accertata da esplorazione e sviluppo come giacimenti di petrolio presunti o che siano attualmente inaccessibili, come le foreste ubicate in località remote, non vengono considerate attività nel quadro centrale. Lo stesso vale per quelle risorse la cui esistenza sia stata accertata a livello geologico o che siano facilmente accessibili ma che attualmente non producono benefici economici perché non possono ancora essere sfruttate in modo redditizio.

22.74 I conti patrimoniali ambientali in termini fisici e monetari descrivono le consistenze delle varie categorie di beni ambientali e le relative variazioni. Tale conto può essere espresso in termini monetari per una parte del patrimonio, mentre per altre parti sono possibili soltanto conti fisici. Per gli ecosistemi, è improbabile che siano disponibili informazioni sufficienti a contabilizzare consistenze o variazioni nel corso di un anno nello stesso modo che vale per le altre categorie del patrimonio ambientale. Per queste categorie, è più utile concentrarsi sulla misurazione delle variazioni qualitative, gran parte delle quali riguarderanno il degrado, per esempio l'acidificazione del terreno e delle acque e la defogliazione degli alberi.

22.75 Gli aggregati nel quadro centrale possono essere modificati per meglio tener conto delle questioni ambientali. Si raccomandano generalmente tre tipi di correzioni: nel caso di esaurimento, nel caso di spese di protezione da parte della pubblica amministrazione e nel caso di degrado.

22.76 Dal punto di vista ambientale, la correzione nel caso di esaurimento è necessaria perché il PIL e il relativo tasso di crescita non tengono conto dell'esaurimento delle varie categorie di beni ambientali, come petrolio, risorse ittiche non di allevamento e foreste. Non è semplice tenere conto dell'esaurimento delle risorse e per farlo esistono diverse opzioni. Un'opzione estrema è quella di considerare l'intero impiego delle risorse naturali non prodotte di questo patrimonio come esaurimento invece che come reddito derivante dalla produzione. L'altra opzione estrema è quella di considerare tutti gli introiti derivanti dalla vendita di tali beni ambientali come reddito che contribuisce al reddito nazionale. Tutte le altre opzioni suddividono l'impiego di questi beni in una componente relativa all'esaurimento delle risorse e una componente relativa al reddito. I diversi principi e le diverse ipotesi sui tempi di vita e i tassi di sconto danno luogo a cifre diverse di correzione per tenere conto dell'esaurimento delle risorse.

22.77 Le spese difensive ambientali non riguardano esclusivamente la spesa per la protezione ambientale. Può anche trattarsi di spese amministrative per fissare e monitorare quote per la pesca o la spesa sanitaria correlata all'inquinamento atmosferico o a un disastro nucleare. Si raccomanda una correzione per tenere conto delle spese difensive delle pubbliche amministrazioni per evitare che queste aumentino il PIL: il loro scopo è quello di ridurre o neutralizzare le esternalità ambientali negative della produzione o del consumo che non vengono in alcun modo registrate nel PIL. In termini di prodotto interno netto, una soluzione potrebbe essere quella di registrare tutte le spese difensive delle pubbliche amministrazioni come investimenti e allo stesso tempo come consumo di capitale fisso. Tuttavia, in relazione al più comunemente usato PIL, ciò non fa alcuna differenza.

22.78 Il prodotto interno, i risparmi e altri aggregati fondamentali possono essere corretti per tener conto del degrado ambientale, come l'impatto dell'inquinamento dell'aria e dell'acqua. È però più complesso incorporare gli effetti del degrado, oltre che meno sicuro e più controverso che non apportare i necessari adeguamenti ai conti per tener conto dell'esaurimento delle risorse o delle spese difensive. Per esempio, com'è possibile tener conto dei danni alla salute umana o del fatto che piante e animali crescono più lentamente, si riproducono meno e muoiono prima a causa dell'inquinamento ambientale? Le calamità devono essere registrate come risultato dell'attività economica umana e quindi dedotte dal PIL?

Conti della sanità

22.79 I conti della sanità [cfr. OCSE, 2000, «A System of Health Accounts» (Un sistema di contabilità sanitaria)] offrono un quadro internazionale per i dati sanitari teso a soddisfare le esigenze analitiche e politiche a livello nazionale, europeo e internazionale. Il quadro è stato concepito per paesi che dispongono di un'ampia gamma di modelli diversi per organizzare i propri sistemi sanitari nazionali. Il quadro rappresenta uno strumento importante per monitorare sistemi di assistenza sanitaria in rapida evoluzione e sempre più complessi. Esso misura e presenta variazioni strutturali, come il passaggio dall'assistenza a pazienti ospedalizzati a quella a pazienti ambulatoriali e la nascita di servizi multifunzionali.

22.80 I conti della sanità offrono una risposta a tre domande fondamentali:

a) che tipo di beni e servizi vengono acquistati a fini sanitari?;

b) chi è responsabile della fornitura di tali beni e servizi?;

c) quali sono le fonti di finanziamento?.

22.81 Beni e servizi sanitari sono suddivisi per funzione. Si distinguono tre categorie: beni e servizi di assistenza sanitaria individuale; servizi di assistenza sanitaria collettiva; e funzioni correlate alla sanità.

22.82 I principali beni e servizi di assistenza sanitaria individuale sono i seguenti: servizi di cura; servizi di riabilitazione; assistenza infermieristica di lungo periodo; servizi ausiliari all'assistenza sanitaria; e materiale sanitario distribuito ai pazienti ambulatoriali. Per questi servizi di assistenza individuale è molto utile una suddivisione secondo il metodo di produzione: assistenza ospedaliera, assistenza a ciclo diurno, assistenza ambulatoriale e assistenza a domicilio. Molti altri aspetti sono altrettanto importanti per la classificazione dell'assistenza sanitaria individuale, quali l'età, il genere e il livello di reddito, per le principali categorie di assistenza sanitaria o per gruppi di patologie principali, e si rivelano utili per condurre studi sui costi delle malattie.

22.83 Rispetto al quadro centrale, l'ambito della produzione viene ampliato da due punti di vista:

a) i servizi di medicina del lavoro, come i controlli medici dei dipendenti o i servizi sanitari d'emergenza nel luogo di lavoro o fuori, non vengono registrati come servizi ausiliari;

b) i trasferimenti in denaro alle famiglie per l'assistenza a domicilio di malati e disabili vengono trattati come produzione di assistenza sanitaria sostentuta dalle famiglie; tuttavia, questo tipo di assistenza, se privo di collegamenti con i trasferimenti in denaro, continua a essere escluso.

22.84 Si distinguono due tipi di assistenza sanitaria collettiva:

a) prevenzione e servizi di sanità pubblica;

b) amministrazione sanitaria e assicurazione malattia.

22.85 Si distinguono sette tipi di funzioni correlate alla sanità:

a) investimenti delle istituzioni sanitarie;

b) istruzione e formazione del personale sanitario;

c) ricerca e sviluppo nella sanità;

d) controlli sull'acqua potabile, gli alimenti e l'igiene;

e) salute ambientale;

f) amministrazione ed erogazione di servizi sociali in natura per assistere malati e disabili; e

g) amministrazione ed erogazione di prestazioni in denaro correlate alla sanità.

22.86 Per i fornitori di prestazioni sanitarie, è stata elaborata una classificazione dettagliata per branca di attività economica; a tale scopo, la classificazione delle attività economiche (ISIC a livello internazionale) è stata perfezionata e modificata.

22.87 Essenzialmente, è possibile registrare i finanziamenti dell'assistenza sanitaria da due prospettive diverse. La prima offre una disaggregazione della spesa sanitaria nella complessa gamma di accordi di pagamento di terzi oltre ai pagamenti diretti da parte delle famiglie o di altri finanziatori diretti come l'assistenza sanitaria erogata dalle pubbliche amministrazioni. La seconda mira a individuare l'onere primario del finanziamento sostenuto per fonte di finanziamento. Questo comporta il risalire alle origini delle fonti di finanziamento delle fonti intermedie di finanziamento. Ulteriori trasferimenti come i trasferimenti intergovernativi, le detrazioni fiscali, i contributi ai fornitori e il finanziamento da parte del resto del mondo vengono inclusi per completare il quadro.

22.88 Dai conti sanitari è possibile ottenere semplici tavole riassuntive in cui si mostra l'importanza della sanità nell'economia nazionale; cfr. tavola 22.15.



Tavola 22.15 —  Statistiche principali sulla sanità

 

% PIL

% Variazione del valore

% Variazione del volume

% Variazione del prezzo

anno t

anno t + 1

anno t + 2

anno t

anno t+1

anno t+2

anno t

anno t + 1

anno t + 2

anno t

anno t + 1

anno t + 2

Spesa per i servizi sanitari

Spesa per l'assistenza sanitaria individuale

 

 

 

 

servizi di cura

 

 

 

 

servizi di riabilitazione

 

 

 

 

assistenza infermieristica di lungo periodo

 

 

 

 

servizi ausiliari all'assistenza sanitaria materiale sanitario

 

 

 

 

Spesa per l'assistenza sanitaria collettiva

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

crescita demografica

 

 

 

 

spesa pro capite

 

 

 

 

Fonti di finanziamento

Pubblica amministrazione e sicurezza sociale

 

 

 

 

Assicurazione privata malattia

 

 

 

 

Altro

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

PIL

100

100

100

 

 

 

crescita demografica

 

 

 

 

PIL pro capite

 

 

 

 

 

% del totale nazionale

 

% variazione del volume

% variazione del salario

Occupazione nell'ambito dell'assistenza sanitaria

 

 

 

 

Conti della produzione familiare

22.89 Nel sistema centrale sono registrate come attività di produzione familiare i servizi di coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari, la produzione di prodotti agricoli destinati all'auto-consumo e la costruzione per uso proprio di abitazioni. Tuttavia, non sono registrati come produzione due importanti tipi di attività delle famiglie: i servizi domestici non retribuiti prestati dai membri della famiglia e consumati all'interno della stessa famiglia e i servizi di volontariato. Anche nel contesto di un conto satellite, le questioni relative ai servizi non retribuiti prestati all'interno della famiglia e nel volontariato sollevano complessi problemi concettuali e di misurazione; in quest'area la ricerca è in corso. Lo scopo di un conto satellite della produzione familiare ( 35 ) è di fornire un quadro completo di tale produzione, mostrare il reddito, il consumo e i risparmi di diversi tipi di famiglie, nonché le interazioni con il resto dell'economia.

Le principali domande sollevate sono le seguenti:

a) quali servizi sono forniti?;

b) chi fornisce tali servizi?;

c) qual è il valore di questi servizi?;

d) quali sono gli input di capitale e che cosa avviene in termini di produttività?;

e) quali sono le implicazioni in termini di dimensione e distribuzione del reddito, del consumo e del risparmio per i vari tipi di famiglie e del ciclo di vita?;

f) ci sono spostamenti tra i servizi retribuiti e i servizi non retribuiti prestati all'interno della famiglia dovuti all'evoluzione strutturale economica e sociale, agli effetti del ciclo economico o alla politica governativa, per esempio per quanto riguarda le questioni fiscali o i contributi per l'assistenza all'infanzia?.

22.90 I conti della produzione familiare possono essere particolarmente interessanti per l'analisi degli sviluppi economici di lungo periodo e per il confronto internazionale dei livelli di produzione, reddito e consumo. Le principali fonti di dati impiegate per compilare i conti della produzione familiare sono le indagini sui bilanci di famiglia e le indagini sull'uso del tempo; gli aggregati annuali di tali fonti sono distorti da errori di campionamento, che impediscono di calcolare con precisione i tassi di crescita annuali. I conti della produzione familiare vengono quindi compilati regolarmente ma non su base annuale, per esempio a intervalli quinquennali, e collegati a un'ampia indagine sull'uso del tempo.

22.91 La produzione familiare comprende soltanto i servizi che possono essere delegati a soggetti diversi da coloro che ne beneficiano, e questo è noto come il principio del terzo operatore. Di conseguenza, sono esclusi la cura della persona, lo studio, il sonno e le attività del tempo libero.

22.92 Per la produzione familiare si possono distinguere diverse funzioni principali: abitazione, nutrizione, abbigliamento, cura dei figli, degli adulti e degli animali da compagnia e lavoro volontario, il quale è utilizzato, per definizione, all'interno di un'altra famiglia. Per ognuna di queste funzioni principali è possibile definire le attività o principali caratteristiche. Ciò consente di attribuire una spesa o l'uso del tempo per queste attività alle funzioni principali. Alcune attività, tuttavia, come gli acquisti, i trasporti e la gestione familiare fanno riferimento a varie funzioni. Di conseguenza, la spesa o l'impiego del tempo per queste attività vengono ripartiti tra queste funzioni.

22.93 Nel sistema centrale, la spesa per i beni di consumo durevoli fa parte della spesa per i consumi finali. Tuttavia, nei conti della produzione familiare, spese per veicoli, frigoriferi e attrezzature da costruzione e le riparazioni sono registrate come investimenti. I servizi di capitale di tali attività rappresentano input della produzione familiare.

22.94 L'output e il valore aggiunto della produzione familiare possono essere valutati utilizzando un metodo «input» o un metodo «output». Secondo il metodo «output» la produzione familiare viene valutata ai prezzi di mercato, ossia ai prezzi osservati per servizi simili venduti sul mercato. Secondo il metodo «input», che valuta l'output come la somma dei costi, è cruciale la scelta del metodo di valutazione per gli input di lavoro. Fra le possibilità ci sono quella di valutare i salari includendo o escludendo i contributi previdenziali e varie opzioni per il gruppo di riferimento — i salari medi di tutti i lavoratori, i salari dei lavoratori specializzati o i salari dei lavoratori domestici.

22.95 Una questione importante per i conti della produzione familiare è costituita dalla dimensione e dalla composizione di tale produzione, nonché dai collegamenti con il quadro centrale, come risulta nella tavola degli impieghi 22.16.



Tavola 22.16 —  Tavola degli impieghi per la produzione familiare

 

Consumi intermedi

Altri produttori

Totale

Esportazioni

Consumi finali

Totale

Investimenti lordi

Totali impieghi ai prezzi d'acquisto

Produzione familiare per funzione

Famiglie

Pubb. amm.

Abita-zione

Nutri-zione

Abbiglia-mento

Cura, figli

Cura, adulti

Cura, altro

Volonta-riato

Totale

coll.

indiv.

Prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

SCN

 

 

 

 

 

 

 

 

Differenze concettuali

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

SCN

 

 

Differenze concettuali

 

 

Altre imposte nette sulla produzione

 

 

Consumo di capitale fisso

 

 

SCN

 

 

Differenze concettuali

 

 

Risultato netto di gestione

 

 

Totale

 

 

SCN

 

 

Differenze concettuali

 

 

Informazioni supplementari

 

 

Input di lavoro

 

 

SCN

 

 

Differenze concettuali

 

 

Investimenti fissi lordi

 

 

SCN

 

 

Differenze concettuali

 

 

Consistenze di capitale fisso, netto

 

 

SCN

 

 

Differenze concettuali

 

 

Conti del lavoro e matrici di contabilità sociale

22.96 In molti paesi viene raccolto un ampio spettro di dati sul mercato del lavoro. I censimenti della popolazione e delle aziende, le indagini sulle famiglie e sulle imprese in relazione alla forza lavoro, all'orario di lavoro, alle retribuzioni e al costo del lavoro, nonché i registri di popolazione, delle imposte e della sicurezza sociale forniscono dati per monitorare e analizzare periodicamente l'evoluzione del mercato del lavoro. Nonostante la disponibilità di molte informazioni statistiche di questo tipo, esse non forniscono un quadro completo e attendibile del mercato del lavoro. I principali problemi di misurazione sono:

a) risultati contraddittori tra diverse fonti di dati;

b) molti concetti diversi senza un chiaro collegamento;

c) copertura parziale;

d) limiti nella descrizione della dinamica del mercato del lavoro;

e) mancanza di collegamenti tra statistiche del mercato del lavoro e contabilità nazionale, dati demografici e altri tipi di statistiche sociali ed economiche come quelle relative all'istruzione e alla sicurezza sociale.

Un sistema di conti del lavoro può risolvere questi problemi associando tutte le informazioni sul mercato del lavoro e mostrando i collegamenti con i principali concetti e classificazioni del mercato del lavoro nella contabilità nazionale, come i concetti di reddito da lavoro dipendente e di classificazione per branca di attività economica. Un forte collegamento con la contabilità nazionale migliora la redazione sia della contabilità nazionale sia dei conti del lavoro e contribuisce a definire il rapporto tra il mercato del lavoro e il resto dell'economia.

22.97 La tavola 22.17 mostra un semplice sistema di conti del lavoro, che utilizza le identità contabili tra redditi da lavoro dipendente, ore lavorate, numero di posti di lavoro, persone occupate e forza lavoro attiva e potenziale. È un sistema semplice poiché mostra una limitata disaggregazione in base a caratteristiche socioeconomiche come il genere, ma non l'età né il livello di istruzione, e una semplice disaggregazione per solo tre branche di attività economica, senza tener conto dei lavoratori transfrontalieri.

22.98 Una matrice di contabilità sociale (SAM) è una rappresentazione matriciale che illustra i collegamenti tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti dei settori istituzionali. Una SAM solitamente fornisce informazioni supplementari sul livello e la composizione dell'occupazione, suddividendo il reddito da lavoro dipendente e il reddito misto per tipo di persona occupata. Tale suddivisione si applica tanto all'impiego di lavoro per branca di attività economica, come evidenziato nella tavola degli impieghi, quanto alle risorse di lavoro per sottogruppo socioeconomico, come evidenziato dal conto della attribuzione dei redditi primari per i sottosettori del settore delle famiglie. In tal modo, le risorse e l'impiego di lavoro retribuito vengono mostrati sistematicamente. Una SAM può essere concepita come un sistema ampliato dei conti del lavoro inserito in un formato a matrice. Come per i conti del lavoro e per la contabilità nazionale, una SAM mostra aggregati e consente di svolgere un'analisi soltanto in termini di aggregati e medie. Quindi, per molte analisi socioeconomiche, sono preferiti modelli che utilizzano amplie fonti di microdati con informazioni sulle caratteristiche socioeconomiche degli individui e delle famiglie.



Tavola 22.17 —  Un semplice sistema di conti relativi al lavoro

 

Ore lavorate per branca di attività economica

 

Posti di lavoro, persone occupate e forza lavoro

Agricoltura

Attività manifatturiere

Servizi

Totale ore lavorate

Ore per posto di lavoro

Numero di posti di lavoro

Numero di secondi lavori

Persone occupate

Persone non occupate

Forza lavoro attiva

Forza lavoro non attiva

Forza lavoro potenziale

(1)

(2)

(3)

image

(5)

image

(7)

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(9)

image

(11)

image

Dipendenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

maschi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

femmine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autonomi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

maschi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

femmine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Reddito da lavoro dipendente/reddito misto

 

Dipendenti

 

 

 

 

maschi

 

 

 

 

femmine

 

 

 

 

Autonomi

 

 

 

 

maschi

 

 

 

 

femmine

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

Retribuzione per ora lavorata

Dipendenti

 

 

 

 

maschi

 

 

 

 

femmine

 

 

 

 

Autonomi

 

 

 

 

maschi

 

 

 

 

femmine

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

Conti relativi alla crescita e alla produttività

22.99 Un impiego importante della contabilità nazionale è quello di descrivere, monitorare e analizzare la crescita della produttività [per una più ampia panoramica sull'analisi della produttività, cfr. OCSE, OECD Manual Measuring Productivity: Measurement of Aggregate and Industry-level Productivity Growth, 2001 (Manuale OCSE per la misurazione della produttività; misurazione della crescita della produttività aggregata e a livello di branca)]. La misurazione e l'analisi della crescita della produttività vengono usate per comprendere i principali cambiamenti che hanno interessato la struttura industriale e il miglioramento del tenore di vita verificatisi nel secolo scorso in molti paesi. La misurazione e l'analisi della crescita della produttività vengono usate anche per elaborare politiche che stimolino la crescita della produttività e aumentino la prosperità, tenendo conto anche di altre considerazioni politiche come l'equità e le questioni ambientali.

22.100 La crescita economica in termini di contabilità nazionale è la crescita del volume del PIL, che può essere scomposta in varie componenti che includono le variazioni della produttività del lavoro, ossia la produttività per unità di lavoro e le variazioni del volume di lavoro. La stessa disaggregazione si può effettuare per la variazione in volume del valore aggiunto per branca di attività economica. Questo semplice approccio offre un quadro di monitoraggio e analisi della crescita economica per branca di attività economica. Dati più omogenei sugli input di lavoro ottenuti utilizzando non soltanto il numero degli occupati, ma gli equivalenti a tempo pieno o le ore lavorate e distinguendo tra le varie qualità del lavoro, produrranno dati più dettagliati sulla produttività del lavoro.

22.101 Questo semplice approccio omette di considerare il ruolo di altri input, come i servizi del capitale e i prodotti intermedi, il che può essere molto fuorviante. Per esempio, la produttività del lavoro apparentemente può aumentare in modo considerevole a causa di un'intensità di capitale assai maggiore ma anche in seguito agli aumenti di efficienza a parità di quantità di capitale. Tenendo anche conto di altri input, si misura la produttività multifattoriale ed è possibile comprendere meglio le fonti della crescita di produttività. La misurazione della produttività multifattoriale equivale a scomporre le variazioni del volume dell'output nelle variazioni dei vari volumi di tutti gli input più un residuo: la crescita della produttività multifattoriale. Quest'ultima riflette tutto ciò che non si spiega con i vari input, ossia il ruolo di altri input, ma può anche riflettere errori di misurazione degli output o degli input.

22.102 Il volume dell'input di capitale che deriva dalle consistenze di capitale fisso può essere misurato in diversi modi. Si impongono tre scelte cruciali:

a) la forma della funzione età/efficienza o età/prezzo per ogni tipo di attività; le opzioni più comuni sono quella lineare, quella geometrica o quella iperbolica;

b) la natura delle ponderazioni utilizzate per aggregare diversi tipi di attività: ponderazioni in termini di costo d'uso o prezzi di mercato;

c) la formula del numero indice in base alla quale ha luogo questa aggregazione. Le opzioni sono un numero indice a ponderazione fissa, come il numero indice di Laspeyres, o un numero indice ponderato misto come il numero indice di Fisher e Törnqvist.

22.103 La misurazione della produttività multifattoriale contribuisce a individuare i contributi diretti alla crescita provenienti da lavoro, capitale, input intermedi e variazioni della produttività multifattoriale. Viene usata per esaminare i modelli di crescita del passato e per valutare il potenziale della crescita economica futura. Ai fini di analisi e di politica, tuttavia, al momento di interpretare le misure della produttività multifattoriale è necessario considerare gli elementi elencati di seguito:

a) non tutti i cambiamenti tecnici si traducono nella crescita della produttività multifattoriale. I cambiamenti tecnologici incorporati possono essere contabilizzati tramite i volumi di capitale e gli input intermedi. I cambiamenti tecnologici incorporati rappresentano miglioramenti nel design e nella qualità delle nuove generazioni di capitale e degli input intermedi e i loro effetti sono attribuiti ai rispettivi fattori purché il fattore sia remunerato di conseguenza. Al contrario, i cambiamenti tecnici scorporati sono ritenuti «privi di costi», per esempio sotto forma di conoscenze generali, modelli, effetti di rete o ripercussioni di altri fattori della produzione tra cui miglioramenti della gestione e modifiche organizzative. Tali cambiamenti tecnici finiscono per definizione nel residuo, ossia nella crescita della produttività multifattoriale;

b) la crescita della produttività multifattoriale non è necessariamente il risultato di cambiamenti tecnologici: il residuo infatti integrerà anche altri fattori non tecnologici, quali costi di adeguamento, effetti di scala, effetti del ciclo economico, variazioni pure dell'efficienza ed errori di misurazione;

c) la crescita della produttività multifattoriale è una misura statica che non riesce a misurare esplicitamente gli effetti di ritorno tra le variazioni della produttività e il capitale, per esempio l'output addizionale per individuo può generare risparmi e investimenti supplementari e aumentare il rapporto capitale/lavoro. Di conseguenza essa tende a sottovalutare l'importanza potenziale delle variazioni della produttività nella stimolazione della crescita della produzione;

d) la misurazione della produttività multifattoriale contribuisce a individuare l'importanza relativa di diverse fonti della crescita di produttività, ma deve essere integrata da studi svolti a livello storico e istituzionale nonché da studi di casi per esaminare le cause sottese alla crescita, all'innovazione e alle variazioni della produttività.

22.104 Per migliorare la misurazione, l'analisi e il monitoraggio della crescita e della produttività, in tutto il mondo sono stati elaborati conti KLEMS relativi alla crescita e alla produttività. Uno degli obiettivi principali è quello di spostarsi al di sotto del livello aggregato dell'economia ed esaminare la prestazione delle singole branche di attività economica in termini di produttività e il loro contributo alla crescita economica. Per far emergere l'enorme eterogeneità nell'output e nella crescita di produttività delle varie branche di attività economica si distinguono molte branche diverse e, specificatamente nell'Unione, EU-KLEMS ne distingue settantadue. I conti comprendono quantità e prezzi dell'output, nonché gli input di capitale (K), lavoro (L), energia (E), materiali (M) e servizi (S) a livello di branca di attività economica. Le misure dell'output e della produttività vengono fornite in termini di tassi di crescita e livelli relativi. Sono in corso di elaborazione misure supplementari sulla creazione di conoscenze come R&S, brevetti, cambiamenti tecnologici incorporati, altre attività di innovazione e cooperazione. Tali misure vengono elaborate per i singoli Stati membri e collegate con le basi di dati KLEMS nel resto del mondo.

22.105 I conti consistono di tre moduli interdipendenti: un modulo analitico e due moduli statistici.

22.106 Il modulo analitico offre una base di dati di ricerca per uso da parte del mondo accademico e dei responsabili politici. Esso utilizza le «migliori pratiche» nell'ambito della contabilità relativa alla crescita, mette l'accento sulla comparabilità internazionale e mira a garantire una piena copertura in termini di numero di paesi, branche di attività economica e variabili. Può anche adottare ipotesi alternative o pionieristiche in rapporto alle convenzioni statistiche, ad esempio per il trattamento dei beni TIC e dei servizi non destinabili alla vendita e per la misurazione dei servizi del capitale.

22.107 I moduli statistici della base di dati vengono elaborati parallelamente al modulo analitico. Essi comprendono dati che sono generalmente coerenti con quelli pubblicati dagli istituti nazionali di statistica. I metodi utilizzati corrispondono a quelli del quadro centrale della contabilità nazionale; per esempio, le tavole delle risorse e degli impieghi vengono utilizzate come quadro di coordinamento per l'analisi della produttività e si applicano indici a catena. Il modulo statistico comprende non soltanto dati della contabilità nazionale, ma anche informazioni supplementari, come le statistiche occupazionali sulla quantità (persone e ore di lavoro) e sulla qualità (distribuzione delle quantità per età, genere e livello di istruzione) degli input di lavoro per branca di attività economica.

Conti di ricerca e sviluppo

22.108 Nel quadro centrale, la spesa per ricerca e sviluppo (R&S) viene considerata un consumo intermedio, ossia la spesa corrente a favore della produzione soltanto per il periodo in corso, in contrasto con la natura di R&S, il cui obiettivo è di migliorare la produzione per il futuro. Al fine di risolvere le questioni pratiche e concettuali legate alla registrazione di R&S come investimenti, gli Stati membri redigeranno tavole satellite di R&S riconoscendo il ruolo di R&S come investimenti. In tal modo gli Stati membri potranno elaborare stime e metodi validi e comparabili. In una seconda fase, quando sia stato raggiunto un livello sufficientemente alto di attendibilità e comparabilità, R&S saranno capitalizzati nel quadro centrale dei conti degli Stati membri.

22.109 Oltre a questa tavola supplementare sperimentale, è possibile redigere una serie di conti di R&S. Lo scopo di tali conti di R&S è di mostrare il ruolo della R&S nell'economia nazionale. Tra le domande a cui è stata data una risposta, ricordiamo:

a) chi produce R&S?

b) chi finanzia R&S?

c) chi utilizza R&S?

d) qual è il valore delle attività di R&S rispetto alle altre attività?

e) quali sono le conseguenze per la produttività e la crescita economica?

Una tavola delle risorse e degli impieghi offre una rappresentazione dei soggetti che producono e utilizzano R&S, come risulta dalle tabelle 22.18 e 22.19.



Tavola 22.18 —  Le risorse di R&S

 

Fabbrica-zione di prodotti chimici

Fabbrica-zione di hardware TIC

Branca di attività R&S

Istruzione universitaria

Ammini-strazione pubblica

Altre branche di attività economica

Totale

Importa-zioni

Totale risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte sui prodotti

Contributi ai prodotti (–)

Risorse totali ai prezzi d'acquisto

R&S del mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R&S indipendente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R&S non destinabile alla vendita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tavola 22.19 —  L'impiego di R&S

 

Costi di produzione per branca di attività economica

Esportazioni

Investimenti

Impieghi totali ai prezzi d'acquisto

Fabbricazione di prodotti chimici

Fabbricazione di hardware TIC

Branca di attività R&S

Istruzione universitaria

Amministrazione pubblica

Altre branche di attività economica

Totale

R&S del mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R&S indipendente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R&S non destinabile alla vendita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redditi da lavoro dipendente

 

 

 

 

 

 

 

 

Altre imposte nette sulla produzione

 

 

 

 

 

 

 

Consumo di capitale fisso

 

 

 

 

 

 

 

R&S

 

 

 

 

 

 

 

Altro

 

 

 

 

 

 

 

Risultato netto di gestione

 

 

 

 

 

 

 

Totale

 

 

 

 

 

 

 

Informazioni supplementari

 

 

 

 

 

 

 

Input di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

Investimenti (fissi) lordi

 

 

 

 

 

 

 

R&S

 

 

 

 

 

 

 

Altro

 

 

 

 

 

 

 

Stock di capitale (fisso), netto

 

 

 

 

 

 

 

R&S

 

 

 

 

 

 

 

Altro

 

 

 

 

 

 

 

Conti della protezione sociale

22.110 La protezione sociale e le relative interazioni con tematiche come l'invecchiamento, l'assistenza sanitaria e l'esclusione sociale rappresentano una criticità delle politiche economiche e sociali sia a livello europeo che nazionale. Per monitorare, analizzare, prevedere e discutere le questioni di protezione sociale occorrono informazioni dettagliate, comparabili e aggiornate sull'organizzazione, la situazione e gli sviluppi della protezione sociale negli Stati membri e altrove.

22.111 Le prestazioni di protezione sociale sono trasferimenti alle famiglie o agli individui, in denaro o in natura, finalizzati a tutelarli dall'insorgenza di specifici rischi, eventi o bisogni. I rischi e i bisogni coperti dalla protezione sociale si riferiscono alle seguenti funzioni: invalidità, malattia/assistenza sanitaria, vecchiaia, superstiti, famiglia/figli, disoccupazione, abitazione ed esclusione sociale non altrove classificate. In linea di principio, l'istruzione non viene considerata un rischio né un'esigenza, a meno che non costituisca una forma di sostegno per famiglie indigenti con figli.

22.112 Le prestazioni di protezione sociale si effettuano mediante regimi di protezione sociale che vengono amministrati e organizzati da istituzioni pubbliche o private, come enti di previdenza e assistenza sociale, enti pubblici, compagnie di assicurazione, datori di lavoro pubblici o privati e istituzioni private di assistenza sociale. I regimi non fanno necessariamente riferimento a leggi, norme o istituzioni specifiche, benché in realtà ciò si verifichi frequentemente. Tutti i regimi basati esclusivamente su accordi individuali, o nel cui ambito vigano accordi reciproci simultanei, non vengono considerati come forme di protezione sociale.

22.113 Laddove l'accordo reciproco da parte del dipendente non sia simultaneo, la spesa viene classificata come protezione sociale. Ciò vale per le pensioni di collocamento a riposo e per superstiti, erogate da un datore di lavoro, e per l'abitazione gratuita offerta a dipendenti collocati a riposo. Il pagamento continuato delle retribuzioni nel periodo in cui un dipendente non è in grado di lavorare per malattia, maternità, invalidità, licenziamento eccetera viene considerato come una prestazione di protezione sociale erogata dal datore di lavoro.

22.114 I regimi a controllo pubblico sono quelli in cui le amministrazioni pubbliche prendono tutte le principali decisioni riguardanti il livello di prestazioni, le condizioni a cui queste vengono erogate e le modalità di finanziamento del regime. La protezione sociale a controllo pubblico è normalmente stabilita mediante leggi o regolamenti; essa comprende tutti i regimi che forniscono protezione ai dipendenti pubblici nello stesso modo in cui viene fornita alla popolazione in generale dai regimi a controllo pubblico. Tuttavia, rimangono esclusi i regimi che le amministrazioni pubbliche possono istituire nel loro ruolo di datori di lavoro e che non hanno controparti a controllo pubblico nel settore privato.

22.115 Tra gli esempi di regimi a controllo pubblico figurano:

a) i regimi non contributivi istituiti dalla pubblica amministrazione per adempiere la propria responsabilità sociale generale, come per esempio regimi di sostegno al reddito per indigenti o regimi di prestazioni per l'affitto;

b) i regimi gestiti da enti di previdenza e assistenza sociale;

c) i regimi originariamente istituiti nel settore privato, di cui la pubblica amministrazione si sia successivamente assunta la responsabilità.

22.116 Tra gli esempi di regimi non a controllo pubblico figurano:

a) i regimi gestiti da istituzioni senza scopo di lucro, come le casse mutua, le società di mutuo soccorso e le istituzioni amministrate congiuntamente dalle parti sociali;

b) i regimi amministrati dalle compagnie di assicurazione commerciali;

c) i regimi non autonomi gestiti dai datori di lavoro; questo gruppo comprende sia i regimi con costituzione di riserve in cui esistono riserve distinte nel bilancio per far fronte alla responsabilità di erogare prestazioni in futuro, sia regimi senza costituzione di riserve che non dispongono di simili riserve distinte.

22.117 Grazie all'impiego di informazioni su specifici regimi individuali, i conti della protezione sociale offrono un'immagine multidimensionale della protezione sociale, come risulta dal sistema europeo di statistiche integrate della protezione sociale (ESSPROS), (Eurostat, 2008). I conti descrivono dimensioni e composizione delle prestazioni di protezione sociale, il modo in cui vengono finanziate e i relativi costi amministrativi. Le prestazioni di protezione sociale sono classificate per funzione, ad esempio malattia e vecchiaia, per tipo, ad esempio in denaro e in natura, e in base al fatto che siano o meno soggette a particolari condizioni di reddito. I relativi regimi vengono classificati in base al fatto che siano o meno regimi a controllo pubblico, o in base al fatto che si tratti di regimi di base o integrativi.

22.118 Per ogni singolo regime di protezione sociale, vengono fornite informazioni su entrate e spese, oltre a un'ampia gamma di informazioni qualitative, quali finalità, finanziamento, storia e principali modifiche avvenute nel corso del tempo.

22.119 Le informazioni standard sui vari regimi individuali di protezione sociale sono note come sistema centrale di protezione sociale e sono integrate da vari moduli. Tra i moduli possibili figurano:

a) un modulo riguardante il numero di beneficiari della pensione;

b) un modulo sulle prestazioni di protezione sociale nette, riguardante l'influenza delle imposte e dei contributi sociali versati dai beneficiari sulle prestazioni stesse, nonché la misura in cui le prestazioni sociali vengono erogate sotto forma di rimborsi o sgravi fiscali.

22.120 I concetti e le classificazioni dei conti della protezione sociale sono strettamente legati a quelli del quadro centrale. La principale differenza tra prestazioni di protezione sociale e prestazioni sociali del quadro centrale sta nel fatto che le seconde riguardano anche le spese per l'istruzione; un'altra differenza è che le prestazioni di protezione sociale possono comprendere trasferimenti di capitale a scopo sociale. Una semplice tavola riassuntiva come la tavola 22.20 indica tali collegamenti e offre contemporaneamente un'immagine delle dimensioni e della composizione delle prestazioni di protezione sociale in un determinato paese.



Tavola 22.20 —  Prestazioni di protezione sociale esaminate per rischi/esigenze e operazioni

 

Malattia

Invalidità

Vecchiaia

Superstiti

Figli/famiglia

Occupazione/disoccupazione

Abitazione

Esclusione sociale n.c.a.

Istruzione

Totale prestazioni sociali contabilità nazionale

 

Regimi a controllo pubblico

Prestazioni di sicurezza sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in denaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in natura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prestazioni di assistenza sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in denaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in natura tramite produttori di beni o servizi destinabili alla vendita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in natura come produzione di altri beni o servizi non destinabili alla vendita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altre prestazioni di protezione sociale (ad es., trasferimenti di capitale da parte dell'amministrazione pubblica)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale prestazioni di protezione sociale a controllo pubblico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Regimi non a controllo pubblico

Prestazioni non pensionistiche (con costituzione di riserve)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altre prestazioni di assicurazione sociale private

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prestazioni sociali per i dipendenti senza costituzione di riserve (incluse quelle della pubblica amministrazione)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prestazioni di assistenza sociale in natura delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altre prestazioni di protezione sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vuoto per definizione

Totale altre prestazioni di protezione sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale prestazioni di protezione sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

22.121 Lo stretto nesso tra le statistiche standard di contabilità nazionale e quelle della protezione sociale offre alcune opportunità a entrambi i tipi di statistiche. Le statistiche della protezione sociale si possono mettere in relazione alle statistiche ufficiali dell'economia nazionale come a quelle sulla crescita economica e le finanze pubbliche. Le statistiche di contabilità nazionale disaggregate per regime di protezione sociale possono anche fungere da strumento di controllo sulla completezza e l'attendibilità delle statistiche della protezione sociale. È inoltre possibile collegare i processi di elaborazione di entrambe le statistiche; ciò permette di risparmiare sui costi di elaborazione, migliorare l'attendibilità e offrire nuove opportunità (ad esempio, le statistiche della protezione sociale possono essere elaborate con la stessa tempestività delle statistiche di contabilità nazionale) ( 36 ). Vantaggi analoghi valgono per la contabilità nazionale. È relativamente facile ricavare i conti della protezione sociale dai conti per settore e dalla tavola sulla spesa pubblica per funzione COFOG; tali conti vengono utilizzati per elaborare la politica economica e sociale. Inoltre, servono come strumento di controllo sulla completezza e l'attendibilità dei dati standard di contabilità nazionale, come i contributi e le prestazioni sociali.

22.122 L'OCSE pubblica anche dati sulla spesa sociale suddivisi per singolo regime nella Social Expenditure Database, SOCX. SOCX raccoglie i dati per i paesi che non fanno parte dell'Unione europea, mentre Eurostat fornisce all'OCSE i dati sulla spesa per la protezione sociale degli Stati membri. Una caratteristica particolare del lavoro dell'OCSE sulla spesa sociale è l'attenzione dedicata alla comparazione internazionale della spesa sociale netta; ciò comprende una rettifica che tiene conto dell'impatto esercitato sui consumi delle famiglie dalle differenti imposte sulla produzione e le importazioni.

Conti satellite del turismo

22.123 Il conto satellite del turismo ( 37 ) descrive le risorse e gli impieghi di beni e servizi dei vari tipi di turismo e la loro importanza per l'occupazione nazionale, la bilancia dei pagamenti, la finanza pubblica e il reddito personale e da impresa.

22.124 Il «turismo» comprende le attività di persone che si recano e soggiornano in località diverse dal proprio ambiente abituale per meno di un anno, per uno scopo diverso dall'attività lavorativa effettuata alle dipendenze di un'entità residente nella località di soggiorno. Tali attività comprendono tutte le azioni compiute dai visitatori durante il viaggio e in preparazione ad esso. Il «turismo» non si limita alle tipiche attività turistiche come visite di località, bagni di sole ed escursioni. Nel turismo possono rientrare anche i viaggi compiuti per affari, istruzione e formazione.

22.125 La domanda generata dal turismo comprende un ampio ventaglio di beni e servizi, tra cui spiccano in particolar modo i servizi di trasporto, alloggio e ristorazione. Per garantire la comparabilità a livello internazionale, i prodotti caratteristici del turismo sono definiti come prodotti che, in assenza di visitatori, nella maggioranza dei paesi probabilmente non esisterebbero in quantità significative, oppure per i quali il livello di consumo sarebbe sensibilmente ridotto e per i quali inoltre sembra possibile ottenere informazioni statistiche. I prodotti connessi al turismo sono una categoria residuale che comprende i prodotti individuati come caratteristici del turismo in un determinato paese per i quali tuttavia tale definizione non è stata riconosciuta su base mondiale.

22.126 Alcuni servizi erogati a scopi turistici, come l'alloggio in seconde case o il trasporto in veicoli singoli, possono essere prodotti in quantità significative per conto proprio. Nel quadro centrale tuttavia, a differenza dei servizi di abitazione per conto proprio, i servizi di trasporto prodotti all'interno delle famiglie a loro vantaggio non vengono considerati produzione. Si raccomanda di seguire tale convenzione nel conto satellite del turismo, ma per i paesi nei quali i servizi di trasporto per conto proprio sono significativi è possibile mostrarli separatamente nel conto satellite del turismo.

22.127 La principale misura per descrivere la domanda di turismo è il consumo dei visitatori suddiviso per famiglie, amministrazioni pubbliche, istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e imprese. Comprende i seguenti elementi:

a) spesa in denaro per i consumi finali dei visitatori;

b) spesa in natura per i consumi finali dei visitatori, come per esempio i servizi di abitazione per conto proprio;

c) trasferimenti sociali turistici in natura, come servizi individuali non destinabili alla vendita assorbiti dai visitatori, tra cui i servizi sanitari di una località termale e i servizi di un museo non destinabili alla vendita;

d) spese turistiche aziendali. Queste comprendono le spese turistiche classificate come consumi intermedi e non includono altre spese corrispondenti a lavoratori dipendenti in viaggio d'affari pagati dalle aziende, come il pagamento dei pasti considerato una forma di retribuzione in natura. Di conseguenza, le spese turistiche aziendali non rappresentano i consumi totali dei visitatori in viaggio d'affari;

e) inoltre, si suggerisce una misurazione specifica del valore aggregato del consumo turistico collettivo per mettere in luce l'importanza economica delle azioni intraprese dalle autorità pubbliche allo scopo di creare un ambiente favorevole allo sviluppo del turismo. Si fa qui riferimento ad attività quali la promozione del turismo da parte di unità delle amministrazioni pubbliche, il mantenimento dell'ordine e della sicurezza e la manutenzione degli spazi pubblici.

22.128 Le risorse e gli impieghi di beni e servizi a scopi turistici, nonché il valore aggiunto e l'occupazione generati dal turismo, si possono raffigurare in una tavola delle risorse e degli impieghi che distingua prodotti caratteristici e branche di attività economica nonché prodotti collegati al turismo.

22.129 Nel loro conto satellite del turismo, i paesi possono disaggregare e caratterizzare ulteriormente i propri mercati sulla base della durata del soggiorno, dello scopo della visita e delle caratteristiche dei visitatori (per esempio, provenienza internazionale o interna).




CAPITOLO 23

CLASSIFICAZIONI

INTRODUZIONE

23.01 Le classificazioni del SEC 2010 sono pienamente coerenti con le nuove codifiche dell'SCN 2008 e delle classificazioni NACE Rev. 2, ►M1  CPA ◄ (ai livelli di aggregazione utilizzati nel programma di trasmissione), COFOG, Coicop, COPNI e COPP. Codici aggiuntivi sono stati introdotti, ma soltanto in numero molto limitato.

23.02 I conti si fondano su un nucleo ristretto di elementi concettuali: in particolare, settori, operazioni e nomenclature degli elementi oggetto di operazioni e altri flussi, segnatamente attività e passività. Per ciascuno di questi elementi è prevista una classificazione gerarchica. I conti possono essere compilati con un maggiore o minore grado di dettaglio a seconda che si utilizzi un livello più o meno elevato di tali gerarchie.

23.03 Le registrazioni nei conti sono suddivise per tipologie contrassegnate da una o due lettere come segue:

a) codici S relativi ai settori;

b) codici P relativi alle operazioni sui prodotti;

c) codici NP relativi alle operazioni inerenti ad attività non finanziarie non prodotte;

d) codici D relativi alle operazioni di distribuzione e di redistribuzione;

e) codici F relativi alle operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie;

f) codici K relativi ad altre variazioni delle attività e delle passività;

g) codici B relativi ai saldi contabili e al patrimonio netto;

h) codici L relativi alle registrazioni nei conti patrimoniali;

i) codici AN relativi alle attività non finanziarie (prodotte e non prodotte);

j) codici AF relativi alle consistenze di attività e passività finanziarie.

23.04 Nel contesto del calcolo del PIL applicando il metodo della produzione, delle tavole per branca di attività economica e del quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici, si utilizzano anche due classificazioni europee: la classificazione delle attività economiche NACE Rev. 2 e la classificazione dei prodotti associata alle attività ►M1  CPA ◄ . La NACE Rev. 2 costituisce la versione europea della CITI Rev. 4. Per il calcolo del PIL applicando il metodo della spesa si utilizzano, oltre alla ►M1  CPA ◄ , la COFOG (classificazione delle spese per funzione: classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche) e la Coicop (classificazione dei consumi individuali per funzione). Queste due classificazioni sono definite dalle Nazioni Unite.

23.05 Oltre alla COFOG e alla Coicop, le classificazioni per funzione comprendono anche la COPNI (classificazione delle funzioni delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) e la COPP (classificazione delle spese dei produttori secondo la funzione). Tali classificazioni sono utilizzate per l'analisi delle spese di società, amministrazioni pubbliche, famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie secondo la funzione e per i conti satellite per funzione.

CLASSIFICAZIONE DEI SETTORI ISTITUZIONALI (S)



S.1

Totale economia (1)

S.11

Società non finanziarie

S.11001

Società non finanziarie pubbliche

S.11002

Società non finanziarie private nazionali

S.11003

Società non finanziarie sotto controllo estero

S.12

Società finanziarie

S.121

Autorità bancarie centrali (2) (pubbliche)

S.122

Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali (2)

S.12201

Pubblici

S.12202

Privati nazionali

S.12203

Sotto controllo estero

S.123

Fondi comuni monetari

S.12301

Pubblici

S.12302

Privati nazionali

S.12303

Sotto controllo estero

S.124

Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

S.12401

Pubblici

S.12402

Privati nazionali

S.12403

Sotto controllo estero

S.125

Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione

S.12501

Pubblici

S.12502

Privati nazionali

S.12503

Sotto controllo estero

S.126

Ausiliari finanziari

S.12601

Pubblici

S.12602

Privati nazionali

S.12603

Sotto controllo estero

S.127

Prestatori di fondi e istituzioni finanziarie captive

S.12701

Pubblici

S.12702

Privati nazionali

S.12703

Sotto controllo estero

S.128

Imprese di assicurazione (3)

S.12801

Pubblici

S.12802

Privati nazionali

S.12803

Sotto controllo estero

S.129

Fondi pensione (3)

S.12901

Pubblici

S.12902

Privati nazionali

S.12903

Sotto controllo estero

S.121 + S.122 + S.123

Istituzioni finanziarie monetarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.1311

Amministrazioni centrali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)

S.1312

Amministrazioni di Stati federati (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)

S.1313

Amministrazioni locali (esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale)

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

S.14

Famiglie

S.141

Datori di lavoro

S.142

Lavoratori indipendenti

S.143

Lavoratori dipendenti

S.144

Percettori di redditi da capitale e beneficiari di trasferimenti

S.1441

Percettori di redditi da capitale

S.1442

Titolari di pensioni

S.1443

Beneficiari di altri trasferimenti

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.15002

Privati nazionali

S.15003

Sotto controllo estero

S.2

Resto del mondo

S.21

Stati membri, istituzioni e organi dell'Unione europea

S.211

Stati membri dell'Unione europea

S.2111

Stati membri della zona euro

S.2112

Stati membri non aderenti all'euro

S.212

Istituzioni e organi dell'Unione europea

S.2121

Banca centrale europea (BCE)

S.2122

Istituzioni e organi dell'Unione europea, esclusa la BCE

S.22

Paesi non aderenti all'Unione Europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione Europea

(1)   Per tutti i codici dei settori S.11 e S.12, la quinta cifra 1/2/3 si riferisce rispettivamente a pubblico/privato nazionale/sotto controllo estero.

(2)   L'insieme dei settori «Autorità bancarie centrali» (S.121) e «Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali» (S.122) è contrassegnato dal codice S.12B.

(3)   L'insieme dei settori «Autorità bancarie centrali» (S.121) e «Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali» (S.122) è contrassegnato dal codice S.12B.

CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI E DEGLI ALTRI FLUSSI

Operazioni sui prodotti (P)



P.1

Produzione

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

P.119

Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM)

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

P.2

Consumi intermedi

P.3

Spesa per consumi finali

P.31

Spesa per consumi individuali

P.32

Spesa per consumi collettivi

P.4

Consumi finali effettivi

P.41

Consumi effettivi individuali

P.42

Consumi effettivi collettivi

P.5

Investimenti lordi/P.5n Investimenti netti

P.51g

Investimenti fissi lordi

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

P.5112

Acquisizioni di beni usati

P.5113

Cessioni di beni usati

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (–)

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione (–)

P.51c2

Ammortamenti inclusi nel reddito misto lordo (–)

P.51n

Investimenti fissi netti

P.52

Variazione delle scorte

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

P.6

Esportazioni di beni e servizi

P.61

Esportazioni di beni

P.62

Esportazioni di servizi

P.7

Importazioni di beni e servizi

P.71

Importazioni di beni

P.72

Importazioni di servizi

Operazioni inerenti ad attività non finanziarie non prodotte (codici NP)

Se del caso, i codici utilizzati per le operazioni inerenti ad attività non finanziarie non prodotte possono essere ulteriormente disaggregati avvalendosi della classificazione delle attività non finanziarie non prodotte (AN.2).



NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

Operazioni di distribuzione e di redistribuzione (D)



D.1

Redditi da lavoro dipendente

D.11

Retribuzioni lorde

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

D.21

Imposte sui prodotti

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

D.2121

Dazi sulle importazioni

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

D.29

Altre imposte sulla produzione

D.3

Contributi

D.31

Contributi ai prodotti

D.311

Contributi alle importazioni

D.319

Altri contributi ai prodotti

D.39

Altri contributi alla produzione

D.4

Redditi da capitale

D.41

Interessi

D.42

Utili distribuiti dalle società

D.421

Dividendi

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

D.44

Altri redditi da investimenti

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

D.4431

Dividendi da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

Trasferimenti correnti in denaro e in natura (D.5-D.8)



D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc.

D.51

Imposte sul reddito

D.59

Altre imposte correnti

D.6

Contributi e prestazioni sociali

D.61

Contributi sociali netti

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (–) (1)

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

D.63

Trasferimenti sociali in natura

D.631

Trasferimenti sociali in natura — beni e servizi non destinabili alla vendita

D.632

Trasferimenti sociali in natura — acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita

D.7

Altri trasferimenti correnti

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

D.74

Aiuti internazionali correnti

D.75

Trasferimenti correnti diversi

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

D.76

Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

D.9

Trasferimenti in conto capitale

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

D.91r

Imposte in conto capitale da percepire

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

(1)   I contributi a carico dei datori di lavoro figurano, sia nel conto della generazione dei redditi primari, sia nel conto dell'attribuzione dei redditi primari, come redditi versati dai datori di lavoro e percepiti dai lavoratori dipendenti. Nel conto della distribuzione secondaria del reddito tali importi sono registrati come versati dalle famiglie e ricevuti dalle unità che gestiscono i sistemi di assicurazione sociale. Allo scopo di indicare esattamente lo stesso identico valore in tutti i casi, nel conto della distribuzione secondaria del reddito figura anche, come posta a sé stante, la detrazione delle competenze che costituiscono parte della produzione dei sistemi e dei consumi finali delle famiglie beneficiarie. La rubrica «Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale» (D.61SC) rappresenta pertanto solo una posta di rettifica e non un'operazione di distribuzione e di redistribuzione.

Operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie (F)

(Acquisizione netta di attività finanziarie/Incremento netto delle passività)



F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.11

Oro monetario

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

F.2

Biglietti, monete e depositi

F.21

Biglietti e monete

F.22

Depositi trasferibili

F.221

Posizioni interbancarie

F.229

Altri depositi trasferibili

F.29

Altri depositi

F.3

Titoli di credito

F.31

A breve termine

F.32

A lungo termine

F.4

Prestiti (1)

F.41

A breve termine

F.42

A lungo termine

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

F.51

Azioni e altre partecipazioni

F.511

Azioni quotate

F.512

Azioni non quotate

F.519

Altre partecipazioni

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

F.63

Diritti pensionistici

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

F.71

Strumenti finanziari derivati

F.711

Opzioni

F.712

Contratti a termine

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

F.8

Altri conti attivi e passivi

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

(1)   Voce per memoria: investimenti diretti all'estero (codice FDI).

Altre variazioni delle attività e delle passività (K)



K.1-5

Totale delle variazioni di volume

K.1

Comparsa economica di attività

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

K.21

Esaurimento di risorse naturali

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

K.4

Confische senza indennizzo

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

K.6

Variazioni di classificazione

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

K.7

Guadagni e perdite nominali in conto capitale

K.71

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale

K.72

Guadagni e perdite reali in conto capitale



CLASSIFICAZIONE DEI SALDI CONTABILI E DEL PATRIMONIO NETTO (B) (1)

B.1g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

B.2g

Risultato lordo di gestione

B.3g

Reddito misto lordo

B.4g

Reddito lordo da impresa

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

B.6g

Reddito disponibile lordo

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

B.8g

Risparmio lordo

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (–)

B.9N

Accreditamento (+)/indebitamento (–) dei conti non finanziari

B.9F

Accreditamento (+)/indebitamento (–) dei conti finanziari

B.10

Variazioni del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (2) (3)

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

B.90

Patrimonio netto

BF. 90

Patrimonio finanziario netto

(1)   Tutti i saldi contabili possono essere calcolati al lordo o al netto degli ammortamenti. Il codice dei saldi contabili è costituito dal codice della voce accompagnato dalla lettera «g» se il saldo è lordo e dalla lettera «n» se il saldo è netto.

(2)   Tale rubrica non rappresenta un saldo contabile nel sistema dei conti, bensì il totale della sezione destra del conto del capitale. Essa viene elencata con gli altri elementi delle variazioni del patrimonio netto perché costituisce una componente significativa di tali variazioni.

(3)   Per il resto del mondo, tali variazioni si riferiscono alle variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale.

CLASSIFICAZIONE DELLE REGISTRAZIONI NEI CONTI PATRIMONIALI (L)

Per un determinato conto patrimoniale, come per il conto finanziario, gli unici codici necessari sono quelli che forniscono i dettagli delle attività per tipo, utilizzando codici AN e AF. È possibile tuttavia compilare un conto per presentare i livelli delle consistenze all'inizio (LS) e alla fine (LE) di un periodo, nonché il totale delle variazioni tra questi due momenti (LX). Tutti e tre i codici devono essere dettagliati per tipo di attività. Le registrazioni LX corrispondono alla somma delle registrazioni dei codici P.5, NP, F e K per le attività in questione nel periodo considerato.

A partire dalle registrazioni nel conto patrimoniale di apertura può essere calcolato il valore del patrimonio netto (B.90). La differenza tra questo e il valore di B.90 nel conto patrimoniale di chiusura deve coincidere con il saldo di tutti i codici LX, il quale deve coincidere a sua volta con il valore di B.10.



LS

Conto patrimoniale di apertura

LX

Conto delle variazioni patrimoniali

LE

Conto patrimoniale di chiusura

CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ (A)

Attività non finanziarie (AN)



AN.1

Attività non finanziarie prodotte

AN.11

Capitale fisso per tipo di attività

AN.111

Abitazioni

AN.112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.1121

Fabbricati non residenziali

AN.1122

Altre opere

AN.1123

Miglioramenti dei terreni

AN.113

Impianti e macchinari

AN.1131

Mezzi di trasporto

AN.1132

Apparecchiature ICT

AN.1139

Altri impianti e macchinari

AN.114

Armamenti

AN.115

Risorse biologiche coltivate

AN.1151

Risorse animali che generano ripetutamente nuovi prodotti

AN.1152

Alberi, raccolti e risorse vegetali che generano ripetutamente nuovi prodotti

(AN.116)

(Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte) (1)

AN.117

Prodotti di proprietà intellettuale

AN.1171

Ricerca e sviluppo

AN.1172

Prospezione e valutazione mineraria

AN.1173

Software e basi di dati

AN.11731

Software

AN.11732

Basi di dati

AN.1174

Originali di opere artistiche, letterarie o d'intrattenimento

AN.1179

Altri prodotti di proprietà intellettuale

AN.12

Scorte per tipo di scorte

AN.121

Materie prime e prodotti intermedi

AN.122

Prodotti in corso di lavorazione

AN.1221

Prodotti in corso di lavorazione relativi a risorse biologiche coltivate

AN.1222

Altri prodotti in corso di lavorazione

AN.123

Prodotti finiti

AN.124

Scorte militari

AN.125

Beni per la rivendita

AN.13

Oggetti di valore

AN.131

Pietre e metalli preziosi

AN.132

Oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte

AN.133

Altri oggetti di valore

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

AN.21

Risorse naturali

AN.211

Terreni

AN. 2111

Terreni sottostanti a fabbricati e ad altre opere

AN. 2112

Terreni coltivati

AN. 2113

Parchi con relative acque di superficie

AN. 2119

Altri terreni con relative acque di superficie

AN.212

Riserve di minerali e di energia

AN.213

Risorse biologiche non coltivate

AN.214

Risorse idriche

AN.215

Altre risorse naturali

AN.2151

Spettri radio

AN.2159

Altre

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

AN.221

Contratti di leasing operativo negoziabili

AN.222

Permessi di sfruttamento di risorse naturali

AN.223

Permessi di esercizio di attività specifiche

AN.224

Diritti esclusivi su futuri beni e servizi

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

(1)   I costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte (AN.116) sono fatti rientrare tra gli investimenti fissi, ossia come acquisizioni di capitale fisso. Tuttavia, quando i livelli delle consistenze sono dettagliati per tipologia di attività, il valore dei costi di trasferimento della proprietà è incluso nelle attività non prodotte cui essi si riferiscono. Detti costi non sono pertanto indicati separatamente come parte di AN.11. In caso di trasferimento di terreni, i costi di trasferimento della proprietà di tutti i terreni vanno inclusi nei miglioramenti dei terreni (AN.1123). La voce AN.116 è inclusa nell'elenco soltanto per informazione.

Attività finanziarie (AF)

Esiste una corrispondenza univoca tra i codici delle operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie (codici F) e quelli dei livelli delle consistenze (codici AF) per le stesse attività e passività. Nella pratica, tuttavia, i dati dei conti patrimoniali possono risultare meno dettagliati o anche non esistere oltre la disaggregazione di primo livello sotto riportata. Se del caso, i codici AF possono essere disaggregati secondo il livello di dettaglio stabilito per i codici F come segue:



AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.11

Oro monetario

AF.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.2

Biglietti, monete e depositi

AF.21

Biglietti e monete

AF.22

Depositi trasferibili

AF.221

Posizioni interbancarie

AF.229

Altri depositi trasferibili

AF.29

Altri depositi

AF.3

Titoli di credito

AF.31

A breve termine

AF.32

A lungo termine

AF.4

Prestiti (1)

AF.41

A breve termine

AF.42

A lungo termine

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

AF.51

Azioni e altre partecipazioni

AF.511

Azioni quotate

AF.512

Azioni non quotate

AF.519

Altre partecipazioni

AF.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

AF.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

AF.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

AF.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

AF.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

AF.63

Diritti pensionistici

AF.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

AF.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

AF.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

AF.71

Strumenti finanziari derivati

F.711

Opzioni

F.712

Contratti a termine

AF.72

Stock option conferite ai dipendenti

AF.8

Altri conti attivi e passivi

AF.81

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

(1)   Voce per memoria: investimenti diretti all'estero (codice FDI).

CLASSIFICAZIONE DELLE VOCI SUPPLEMENTARI

Per convenzione un codice supplementare inizia per X ed è costruito sulla base del codice della voce standard cui fa riferimento.

Prestiti non produttivi

Ai flussi e alle consistenze di prestiti non produttivi si applicano i codici di seguito indicati. Poiché i prestiti sono contraddistinti dai codici AF.4 e F.4, i codici supplementari iniziano con XAF4 per le consistenze e con XF4 per i flussi.

I codici per le consistenze sono:



XAF4_NNP

Prestiti: valore nominale, non produttivi

XAF4_MNP

Prestiti: valore di mercato, non produttivi

e per i flussi associati:



XF4_NNP

Prestiti: valore nominale, non produttivi

XF4_MNP

Prestiti: valore di mercato, non produttivi

In entrambe le serie di codici il trattino basso sta al posto dei codici dettagliati per i prestiti laddove ciò sia necessario, ad esempio nel conto patrimoniale:



XAF41NNP

Prestiti a breve termine: valore nominale, non produttivi

XAF42MNP

Prestiti a lungo termine: valore di mercato, non produttivi

Servizi di capitale

Ai servizi di capitale si applicano i seguenti codici:



XCS

Servizi di capitale

XCSC

Servizi di capitale — Società

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

XRC

Rendimento del capitale — Società

XOC

Altri costi di capitale — Società

XCSU

Servizi di capitale — Imprese non costituite in società

P.51c2

Ammortamenti inclusi nel reddito misto lordo

XRU

Rendimento del capitale — Imprese non costituite in società

XOU

Altri costi di capitale — Imprese non costituite in società

Tavola delle pensioni

Alla tavola aggiuntiva descritta nel capitolo sulle pensioni si applicano i codici di cui in appresso. Sono proposti codici diversi per le colonne e le righe della tavola.

Colonne

Nella descrizione della colonna la lettera «W» corrisponde a un settore diverso dalle amministrazioni pubbliche e i numeri in tali codici si riferiscono ai corrispondenti settori istituzionali.

a)   Passività registrate nella sequenza principale dei conti



Sistemi concepiti e realizzati da soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche

XPC1W

Sistemi a contribuzione definita

XPB1W

Sistemi a prestazione definita

XPCB1W

Totale



Sistemi concepiti e realizzati dalle amministrazioni pubbliche

XPCG

Sistemi a contribuzione definita



Sistemi a prestazione definita per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche

XPBG12

Nel settore delle società finanziarie

XPBG13

Nel settore delle amministrazioni pubbliche;

b)   Passività non registrate nella sequenza principale dei conti



XPBOUT13

Nel settore delle amministrazioni pubbliche

XP1314

Sistemi pensionistici di sicurezza sociale

XPTOT

Totale dei sistemi pensionistici

XPTOTNRH

di cui: famiglie non residenti.

Righe



a)  Conto patrimoniale di apertura

XAF63LS

Diritti pensionistici



b)  Operazioni

XD61p

Contributi speciali connessi a sistemi pensionistici

XD6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

XD6121

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

XD6131

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

XD6141

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

XD619

Altra accumulazione (attuariale) di diritti pensionistici negli enti di previdenza e di assistenza sociale

XD62p

Prestazioni pensionistiche

XD8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

XD81

Variazione dei diritti pensionistici per effetto di trasferimenti di diritti

XD82

Variazioni dei diritti per effetto di variazioni negoziate della struttura dei sistemi



c)  Altri flussi economici

XK7

Rivalutazioni

XK5

Altre variazioni di volume



d)  Conto patrimoniale di chiusura

XAF63LE

Diritti pensionistici



e)  Indicatori correlati

XP1

Produzione

XAFN

Attività detenute dai sistemi pensionistici alla fine dell'anno

Beni di consumo durevoli

I beni di consumo durevoli sono codificati con il prefisso X, cui fanno seguito il codice DHHCE («durable household consumption expenditure» = spese per consumi delle famiglie per beni durevoli), nonché un suffisso a una cifra per i sottogruppi e a due cifre per le voci. Sono forniti anche i corrispondenti codici Coicop.



Coicop

Codici SCN

 

 

XDHHCE1

Mobili ed elettrodomestici

05.1.1

XDHHCE11

Mobili e arredamenti

05.1.2

XDHHCE12

Tappeti e altri rivestimenti per pavimenti

05.3.1

XDHHCE13

Elettrodomestici e casalinghi principali

05.5.1

XDHHCE14

Principali utensili e attrezzature per la casa e il giardino

 

XDHHCE2

Mezzi personali di trasporto

07.1.1

XDHHCE21

Autoveicoli

07.1.2

XDHHCE22

Motocicli

07.1.3

XDHHCE23

Biciclette

07.1.4

XDHHCE24

Veicoli a trazione animale

 

XDHHCE3

Beni durevoli per la ricreazione e lo svago

08.2.0

XDHHCE31

Attrezzature telefoniche e di telefax

09.1.1

XDHHCE32

Apparecchiature per la ricezione, la registrazione e la riproduzione di suono e immagini

09.1.2

XDHHCE33

Apparecchiature fotografiche e cinematografiche, strumenti ottici

09.1.3

XDHHCE34

Apparecchiature per l'elaborazione delle informazioni

09.2.1

XDHHCE35

Beni durevoli principali per attività ricreative all'aperto

09.2.2

XDHHCE36

Strumenti musicali e beni durevoli principali per attività ricreative al coperto

 

XDHHCE4

Altri beni durevoli

12.3.1

XDHHCE41

Gioielli e orologi

06.1.3

XDHHCE42

Attrezzature ed apparecchi terapeutici

Investimenti diretti all'estero

Le voci supplementari per gli investimenti diretti all'estero possono essere codificate con il prefisso X, cui fanno seguito il codice F o AF, nonché il suffisso FDI («foreign direct investment» = investimenti diretti all'estero). Ad esempio:



XF42FDI

Operazioni inerenti a prestiti a lungo termine per investimenti diretti all'estero

Attività e passività contingenti

I codici supplementari per le attività e le passività contingenti sono costruiti con il prefisso X, cui fanno seguito il codice AF nonché il suffisso CP («contingent positions» = attività e passività contingenti). Ad esempio:



XAF11CP

quando il pegno di oro monetizzato può influenzarne l'utilizzo come attività di riserva

Biglietti, monete e depositi

Le voci supplementari per la classificazione di biglietti, monete e depositi denominati in valuta nazionale ed estera sono codificate con il prefisso X, cui fanno seguito il codice F o AF, nonché il suffisso NC per indicare biglietti, monete e depositi denominati in valuta nazionale o il suffisso FC per indicare biglietti, monete e depositi denominati in valuta estera. Ad esempio:



per le operazioni

XF21NC

Biglietti e monete in valuta locale

XF22FC

Depositi in valuta estera



per le consistenze

XAF21NC

Biglietti e monete in valuta locale

XAF22FC

Depositi in valuta estera

Classificazione dei titoli di credito secondo la scadenza

Si propone di classificare i titoli di credito secondo la scadenza utilizzando, ad esempio, un prefisso X cui fanno seguito il codice AF nonché un suffisso indicante la data di scadenza. Ad esempio:



XAF32Y20

Titoli di credito che scadono nel 2020

Titoli di credito quotati e non quotati

Le voci supplementari per i titoli di credito sono codificate con il prefisso X, cui fanno seguito il codice F o AF, nonché il suffisso 1 per i titoli quotati o 2 per i titoli non quotati. Ad esempio:



per le operazioni

XF321

Operazioni inerenti a titoli di credito a lungo termine quotati

XF322

Operazioni inerenti a titoli di credito a lungo termine non quotati



per le consistenze

XAF321

Consistenze di titoli di credito a lungo termine quotati

XAF322

Consistenze di titoli di credito a lungo termine non quotati

Prestiti a lungo termine con scadenza inferiore a un anno e prestiti a lungo termine garantiti da ipoteca

I prestiti a lungo termine con scadenza inferiore a un anno e i prestiti a lungo termine garantiti da ipoteca sono codificati con il prefisso X, cui fanno seguito il codice F o AF, nonché il suffisso L1 per indicare una scadenza inferiore a un anno o il suffisso LM per indicare un prestito garantito da ipoteca. Ad esempio:



per le operazioni

XF42L1

Prestiti a lungo termine con scadenza inferiore a un anno

XF42LM

Prestiti a lungo termine garantiti da ipoteca



per le consistenze

XAF42L1

Prestiti a lungo termine con scadenza inferiore a un anno

XAF42LM

Prestiti a lungo termine garantiti da ipoteca

Quote di fondi di investimento quotati e non quotati

Le quote di fondi di investimento quotati e non quotati sono codificate con il prefisso X, cui fanno seguito il codice F o AF, nonché il suffisso 1 per i fondi quotati o il suffisso 2 per i fondi non quotati. Ad esempio:



per le operazioni

XF5221

Operazioni inerenti a quote di fondi di investimento quotati diversi dai fondi comuni monetari

XF5222

Operazioni inerenti a quote di fondi di investimento non quotati diversi dai fondi comuni monetari



per le consistenze

XAF5221

Consistenze di quote di fondi di investimento quotati diversi dai fondi comuni monetari

XAF5222

Consistenze di quote di fondi di investimento non quotati diversi dai fondi comuni monetari

Interessi e rimborsi arretrati

Gli interessi e i rimborsi arretrati sono codificati con il prefisso X, cui fanno seguito il codice AF, nonché il suffisso IA per gli arretrati di interesse o il suffisso PA per i rimborsi arretrati. Ad esempio:



XAF42IA

Interessi arretrati su prestiti a lungo termine

XAF42PA

Rimborsi arretrati su prestiti a lungo termine

Rimesse personali e totali

Le rimesse personali e totali tra famiglie residenti e non residenti sono codificate con il prefisso X, cui fanno seguito il codice dei trasferimenti correnti, nonché il suffisso PR per le rimesse personali o il suffisso TR per le rimesse totali, come segue:



XD5452PR

Rimesse personali tra famiglie residenti e non residenti

XD5452TR

Rimesse totali tra famiglie residenti e non residenti

RAGGRUPPAMENTO E CODIFICA DELLE BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (A) E DEI PRODOTTI (P)

Le classificazioni delle attività e dei prodotti da utilizzare sono la NACE Rev. 2 e la ►M1  CPA ◄ . I corrispondenti aggregati per il programma di trasmissione del SEC sono: A*3, A*10, A*21, A*38 e A*64 per le attività economiche e P*3, P*10, P*21, P*38 e P*64 per i prodotti. Nel presente capitolo sono riportati anche i livelli A*88 (NACE Rev. 2) e P*88 (CPA) benché questi non siano utilizzati nel programma di trasmissione del SEC.

Sono elencati di seguito i nuovi aggregati.



A*3

N. seq.

Sezioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

A

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D, E e F

Attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento; costruzioni

3

G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T e U

Servizi



A*10

N. seq.

Sezioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

A

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D e E

Attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

2a

C

Di cui: attività manifatturiere

3

F

Costruzioni

4

G, H e I

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione

5

J

Servizi d'informazione e comunicazione

6

K

Attività finanziarie e assicurative

7

L

Attività immobiliari

8

M e N

Attività professionali, scientifiche e tecniche; attività amministrative e di servizi di supporto

9

O, P e Q

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale

10

R, S, T e U

Attività artistiche, d'intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi; attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze; attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



A*21

N. seq.

Sezioni della NACE Rev. 2

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

A

01-03

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B

05-09

Attività estrattiva

3

C

10-33

Attività manifatturiere

4

D

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

5

E

36-39

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

6

F

41-43

Costruzioni

7

G

45-47

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

8

H

49-53

Trasporto e magazzinaggio

9

I

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

10

J

58-63

Servizi d'informazione e comunicazione

11

K

64-66

Attività finanziarie e assicurative

12

L

68

Attività immobiliari

13

M

69-75

Attività professionali, scientifiche e tecniche

14

N

77-82

Attività amministrative e di servizi di supporto

15

O

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

16

P

85

Istruzione

17

Q

86-88

Sanità e assistenza sociale

18

R

90-93

Attività artistiche, d'intrattenimento e divertimento

19

S

94-96

Altre attività di servizi

20

T

97-98

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

21

U

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



A*38

N. seq.

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

01-03

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

05-09

Attività estrattiva

3

10-12

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

4

13-15

Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili

5

16-18

Industria del legno; fabbricazione di carta e di prodotti di carta; stampa

6

19

Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

7

20

Fabbricazione di prodotti chimici

8

21

Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici

9

22-23

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

10

24-25

Attività metallurgiche; fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature

11

26

Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica

12

27

Fabbricazione di apparecchiature elettriche

13

28

Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a.

14

29-30

Fabbricazione di mezzi di trasporto

15

31-33

Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere; riparazione e installazione di macchine e apparecchiature

16

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

17

36-39

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

18

41-43

Costruzioni

19

45-47

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

20

49-53

Trasporto e magazzinaggio

21

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

22

58-60

Attività editoriali; audiovisivi; attività di trasmissione

23

61

Telecomunicazioni

24

62-63

Programmazione, consulenza informatica e attività connesse; attività dei servizi d'informazione

25

64-66

Attività finanziarie e assicurative

26

68

Attività immobiliari

26a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

27

69-71

Attività legali e contabilità; attività di holding operative; consulenza gestionale; attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi e analisi tecniche

28

72

Ricerca scientifica e sviluppo

29

73-75

Pubblicità e ricerche di mercato; altre attività professionali, scientifiche e tecniche; servizi veterinari

30

77-82

Attività amministrative e di servizi di supporto

31

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

32

85

Istruzione

33

86

Attività dei servizi sanitari

34

87-88

Assistenza sociale

35

90-93

Attività artistiche, d'intrattenimento e divertimento

36

94-96

Altre attività di servizi

37

97-98

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e di servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

38

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



A*64

N. seq.

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

01

Produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi

2

02

Silvicoltura e utilizzo di aree forestali

3

03

Pesca e acquicoltura

4

05-09

Attività estrattiva

5

10-12

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

6

13-15

Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili

7

16

Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio

8

17

Fabbricazione di carta e di prodotti di carta

9

18

Stampa e riproduzione su supporti registrati

10

19

Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

11

20

Fabbricazione di prodotti chimici

12

21

Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici

13

22

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche

14

23

Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

15

24

Attività metallurgiche

16

25

Fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature

17

26

Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica

18

27

Fabbricazione di apparecchiature elettriche

19

28

Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a.

20

29

Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

21

30

Fabbricazione di altri mezzi di trasporto

22

31-32

Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere

23

33

Riparazione e installazione di macchine e apparecchiature

24

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

25

36

Raccolta, trattamento e fornitura di acqua

26

37-39

Gestione delle reti fognarie; attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali; attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti

27

41-43

Costruzioni

28

45

Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli

29

46

Commercio all'ingrosso, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

30

47

Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

31

49

Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte

32

50

Trasporti marittimi e per vie d'acqua

33

51

Trasporto aereo

34

52

Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti

35

53

Servizi postali e attività di corriere

36

55-56

Servizi di alloggio; attività di servizi di ristorazione

37

58

Attività editoriali

38

59-60

Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore; attività di programmazione e trasmissione

39

61

Telecomunicazioni

40

62-63

Programmazione, consulenza informatica e attività connesse; attività dei servizi d'informazione

41

64

Prestazione di servizi finanziari (ad esclusione di assicurazioni e fondi pensione)

42

65

Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

43

66

Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative

44

68

Attività immobiliari

44a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

45

69-70

Attività legali e contabilità; attività di sedi centrali; consulenza gestionale

46

71

Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi e analisi tecniche

47

72

Ricerca scientifica e sviluppo

48

73

Pubblicità e ricerche di mercato

49

74-75

Altre attività professionali, scientifiche e tecniche; servizi veterinari

50

77

Attività di noleggio e leasing

51

78

Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale

52

79

Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività correlate

53

80-82

Servizi di investigazione e vigilanza; attività di servizi per edifici e per paesaggio; attività amministrative e di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese

54

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

55

85

Istruzione

56

86

Attività dei servizi sanitari

57

87-88

Assistenza sociale

58

90-92

Attività creative, artistiche e d'intrattenimento; attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali; attività riguardanti scommesse e case da gioco

59

93

Attività sportive, d'intrattenimento e di divertimento

60

94

Attività di organizzazioni associative

61

95

Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa

62

96

Altre attività di servizi personali

63

97-98

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e di servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

64

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



A*88

N. seq.

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

01

Produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi

2

02

Silvicoltura e utilizzo di aree forestali

3

03

Pesca e acquicoltura

4

05

Estrazione di carbone e lignite

5

06

Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale

6

07

Estrazione di minerali metalliferi

7

08

Altre attività estrattive

8

09

Attività dei servizi di supporto all'estrazione

9

10

Industrie alimentari

10

11

Produzione di bevande

11

12

Industria del tabacco

12

13

Industrie tessili

13

14

Confezione di articoli di abbigliamento

14

15

Confezione di articoli in pelle e simili

15

16

Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio

16

17

Fabbricazione di carta e di prodotti di carta

17

18

Stampa e riproduzione su supporti registrati

18

19

Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

19

20

Fabbricazione di prodotti chimici

20

21

Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici

21

22

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche

22

23

Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

23

24

Attività metallurgiche

24

25

Fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature

25

26

Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica

26

27

Fabbricazione di apparecchiature elettriche

27

28

Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a.

28

29

Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

29

30

Fabbricazione di altri mezzi di trasporto

30

31

Fabbricazione di mobili

31

32

Altre industrie manifatturiere

32

33

Riparazione e installazione di macchine e apparecchiature

33

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

34

36

Raccolta, trattamento e fornitura di acqua

35

37

Gestione delle reti fognarie

36

38

Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali

37

39

Attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti

38

41

Costruzione di edifici

39

42

Ingegneria civile

40

43

Lavori di costruzione specializzati

41

45

Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli

42

46

Commercio all'ingrosso, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

43

47

Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

44

49

Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte

45

50

Trasporti marittimi e per vie d'acqua

46

51

Trasporto aereo

47

52

Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti

48

53

Servizi postali e attività di corriere

49

55

Servizi di alloggio

50

56

Attività di servizi di ristorazione

51

58

Attività editoriali

52

59

Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore

53

60

Attività di programmazione e trasmissione

54

61

Telecomunicazioni

55

62

Programmazione, consulenza informatica e attività connesse

56

63

Attività dei servizi d'informazione

57

64

Prestazione di servizi finanziari (ad esclusione di assicurazioni e fondi pensione)

58

65

Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

59

66

Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative

60

68

Attività immobiliari

60a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

61

69

Attività legali e contabilità

62

70

Attività di sedi centrali; consulenza gestionale

63

71

Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi e analisi tecniche

64

72

Ricerca scientifica e sviluppo

65

73

Pubblicità e ricerche di mercato

66

74

Altre attività professionali, scientifiche e tecniche

67

75

Servizi veterinari

68

77

Attività di noleggio e leasing

69

78

Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale

70

79

Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività correlate

71

80

Servizi di investigazione e vigilanza

72

81

Attività di servizi per edifici e per paesaggio

73

82

Attività amministrative e di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese

74

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

75

85

Istruzione

76

86

Attività dei servizi sanitari

77

87

Servizi di assistenza residenziale

78

88

Assistenza sociale non residenziale

79

90

Attività creative, artistiche e d'intrattenimento

80

91

Attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali

81

92

Attività riguardanti scommesse e case da gioco

82

93

Attività sportive, d'intrattenimento e di divertimento

83

94

Attività di organizzazioni associative

84

95

Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa

85

96

Altre attività di servizi personali

86

97

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico

87

98

Produzione di beni e di servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

88

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



P*3

N. seq.

Sezioni della ►M1  CPA ◄

Descrizione

1

A

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D, E e F

►M1  Prodotti delle miniere e delle cave; prodotti trasformati e manufatti; energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; produzione e distribuzione d'acqua, reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione; lavori di costruzione ed opere di edilizia civile ◄

3

G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T e U

Servizi



P*10

N. seq.

Sezioni della ►M1  CPA ◄

Descrizione

1

A

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D e E

►M1  Prodotti delle miniere e delle cave; prodotti trasformati e manufatti; energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; produzione e distribuzione d'acqua, reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione ◄

2a

C

di cui: prodotti trasformati e manufatti

3

F

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

4

G, H e I

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli; servizi di trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione

5

J

Servizi d'informazione e comunicazione

6

K

Servizi finanziari e assicurativi

7

L

Servizi immobiliari

8

M e N

Servizi professionali, scientifici e tecnici; servizi amministrativi e di supporto

9

O, P e Q

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria; servizi di istruzione; servizi sanitari e di assistenza sociale

10

R, S, T e U

►M1  Servizi nel campo dell'arte, dello spettacolo e del tempo libero; altri servizi; servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze; servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali ◄



P*21

N. seq.

Sezioni della ►M1  CPA ◄

Divisioni della ►M1  CPA ◄

Descrizione

1

A

01-03

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B

05-09

Prodotti delle miniere e delle cave

3

C

10-33

Prodotti trasformati e manufatti

4

D

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

5

E

36-39

Produzione e distribuzione d'acqua; reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione

6

F

41-43

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

7

G

45-47

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli

8

H

49-53

Servizi di trasporto e magazzinaggio

9

I

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

10

J

58-63

Servizi d'informazione e comunicazione

11

K

64-66

Servizi finanziari e assicurativi

12

L

68

Servizi immobiliari

13

M

69-75

Servizi professionali, scientifici e tecnici

14

N

77-82

Servizi amministrativi e di supporto

15

O

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

16

P

85

Servizi d'istruzione

17

Q

86-88

Servizi sanitari e di assistenza sociale

18

R

90-93

Servizi nel campo dell'arte, dello spettacolo e del tempo libero

19

S

94-96

Altri servizi

20

T

97-98

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

21

U

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali



P*38

N. seq.

Divisioni della ►M1  CPA ◄

Descrizione

1

01-03

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca

2

05-09

Prodotti delle miniere e delle cave

3

10-12

Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco

4

13-15

Prodotti tessili; articoli di abbigliamento; cuoio e relativi prodotti

5

16-18

►M1  Legno; prodotti di carta; servizi di stampa e di registrazione ◄

6

19

Coke e prodotti petroliferi raffinati

7

20

Prodotti chimici

8

21

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

9

22-23

►M1  Articoli in gomma e materie plastiche ◄ ; altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

10

24-25

Metalli; prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

11

26

Prodotti informatici, elettronici ed ottici

12

27

Apparecchiature elettriche

13

28

Macchine ed apparecchi meccanici n.c.a.

14

29-30

Mezzi di trasporto

15

31-33

Mobilio; altri manufatti; servizi di riparazione e installazione di macchinari e apparecchi

16

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

17

36-39

Produzione e distribuzione d'acqua; reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione

18

41-43

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

19

45-47

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli

20

49-53

Servizi di trasporto e magazzinaggio

21

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

22

58-60

Servizi di editoria, servizi audiovisivi e servizi di emissione radiofonica e televisiva

23

61

Servizi di telecomunicazione

24

62-63

Programmazione informatica, consulenze e servizi connessi; servizi d'informazione

25

64-66

Servizi finanziari e assicurativi

26

68

Servizi immobiliari

26a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

27

69-71

Servizi legali e contabilità; servizi di sedi sociali; servizi di consulenza in materia amministrativo-gestionale; servizi in materia di architettura e di ingegneria; servizi di sperimentazione e di analisi tecnica

28

72

Servizi di ricerca e sviluppo scientifici

29

73-75

Servizi di pubblicità e studi di mercato; altri servizi professionali, scientifici e tecnici; servizi veterinari

30

77-82

Servizi amministrativi e di supporto

31

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

32

85

Servizi di istruzione

33

86

Servizi sanitari

34

87-88

Servizi di assistenza sociale

35

90-93

Servizi nel campo dell'arte, dello spettacolo e del tempo libero

36

94-96

Altri servizi

37

97-98

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

38

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali



P*64

N. seq.

Divisioni della ►M1  CPA ◄

Descrizione

1

01

Prodotti dell'agricoltura e della caccia e relativi servizi

2

02

Prodotti della silvicoltura, delle operazioni di taglio e trasporto dei tronchi e servizi connessi

3

03

Pesci ed altri prodotti della pesca; prodotti dell'acquacoltura; servizi di supporto per la pesca

4

05-09

Prodotti delle miniere e delle cave

5

10-12

Prodotti alimentari; bevande; prodotti a base di tabacco

6

13-15

Prodotti tessili; articoli di abbigliamento; cuoio e relativi prodotti

7

16

Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); articoli di paglia e materiali da intreccio

8

17

Carta e prodotti di carta

9

18

Servizi di stampa e di registrazione

10

19

Coke e prodotti petroliferi raffinati

11

20

Prodotti chimici

12

21

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

13

22

Articoli in gomma e in materie plastiche

14

23

Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

15

24

Metalli

16

25

Prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

17

26

Prodotti informatici, elettronici ed ottici

18

27

Apparecchiature elettriche

19

28

Macchine ed apparecchi meccanici n.c.a.

20

29

Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

21

30

Altri mezzi di trasporto

22

31-32

Mobilio; altri manufatti

23

33

Servizi di riparazione e installazione di macchinari e apparecchi

24

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

25

36

Acqua naturale; servizi di trattamento delle acque e di produzione e distribuzione d'acqua

26

37-39

Servizi di smaltimento delle acque di scarico; fanghi di depurazione; servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; ►M1  servizi di recupero dei materiali ◄ ; servizi di decontaminazione ed altri servizi di trattamento dei rifiuti

27

41-43

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

28

45

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio e di riparazione di autoveicoli e motocicli

29

46

Servizi di vendita all'ingrosso, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

30

47

Servizi di vendita al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

31

49

Servizi di trasporto terrestre e di trasporto mediante condotte

32

50

Servizi di trasporto marittimo e per vie d'acqua

33

51

Servizi di trasporto aereo

34

52

Servizi di magazzinaggio e di supporto per i trasporti

35

53

Servizi postali e di corriere

36

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

37

58

Servizi di editoria

38

59-60

Servizi di produzione di pellicole cinematografiche, di video e di programmi televisivi; edizione di registrazioni sonore e edizioni musicali; servizi di programmazione e di emissione radiofonica e televisiva

39

61

Servizi di telecomunicazione

40

62-63

Programmazione informatica, consulenze e servizi connessi; servizi d'informazione

41

64

Servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione)

42

65

Servizi connessi alle assicurazioni, alle riassicurazioni e ai fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

43

66

Servizi ausiliari dei servizi finanziari e dei servizi assicurativi

44

68

Servizi immobiliari

44a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

45

69-70

Servizi legali e contabilità; servizi di sedi sociali; servizi di consulenza in materia amministrativo-gestionale

46

71

Servizi in materia di architettura e di ingegneria; servizi di sperimentazione e di analisi tecnica

47

72

Servizi di ricerca e sviluppo scientifici

48

73

Servizi di pubblicità e studi di mercato

49

74-75

Altri servizi professionali, scientifici e tecnici; servizi veterinari

50

77

Servizi di locazione e leasing

51

78

Servizi del lavoro

52

79

Servizi delle agenzie di viaggio, degli operatori turistici ed altri servizi di prenotazione e servizi connessi

53

80-82

Servizi investigativi e di vigilanza; servizi di manutenzione degli edifici e del paesaggio; servizi amministrativi e di sostegno per le funzioni d'ufficio ed altri servizi di sostegno alle imprese

54

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

55

85

Servizi d'istruzione

56

86

Servizi sanitari

57

87-88

Servizi di assistenza residenziale; servizi di assistenza sociale non residenziale

58

90-92

Servizi creativi, artistici e d'intrattenimento; servizi di biblioteche, archivi, musei ed altri servizi culturali; servizi riguardanti il gioco d'azzardo

59

93

Servizi sportivi e d'intrattenimento e divertimento

60

94

Servizi forniti da organizzazioni associative

61

95

Servizi di riparazione di elaboratori elettronici e di beni per uso personale e domestico

62

96

Altri servizi personali

63

97-98

Servizi di datore di lavoro per personale domestico svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

64

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali



P*88

N. seq.

Divisioni della ►M1  CPA ◄

Descrizione

1

01

Prodotti dell'agricoltura e della caccia e relativi servizi

2

02

Prodotti della silvicoltura, delle operazioni di taglio e trasporto dei tronchi e servizi connessi

3

03

Pesci ed altri prodotti della pesca; prodotti dell'acquacoltura; servizi di supporto per la pesca

4

05

Carboni fossili e ligniti

5

06

Petrolio greggio e gas naturale

6

07

Minerali metalliferi

7

08

Altri prodotti delle miniere e delle cave

8

09

Servizi di supporto per le attività d'estrazione

9

10

Prodotti alimentari

10

11

Bevande

11

12

Prodotti a base di tabacco

12

13

Prodotti tessili

13

14

Articoli di abbigliamento

14

15

Cuoio e relativi prodotti

15

16

Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); articoli di paglia e materiali da intreccio

16

17

Carta e prodotti di carta

17

18

Servizi di stampa e di registrazione

18

19

Coke e prodotti petroliferi raffinati

19

20

Prodotti chimici

20

21

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

21

22

►M1  Articoli in gomma e materie plastiche ◄

22

23

Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

23

24

Metalli

24

25

Prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

25

26

Prodotti informatici, elettronici ed ottici

26

27

Apparecchiature elettriche

27

28

Macchine ed apparecchi meccanici n.c.a.

28

29

Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

29

30

Altri mezzi di trasporto

30

31

Mobilio

31

32

Altri manufatti

32

33

Servizi di riparazione e installazione di macchinari e apparecchi

33

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

34

36

Acqua naturale; servizi di trattamento delle acque e di produzione e distribuzione d'acqua

35

37

Servizi di smaltimento delle acque di scarico; fanghi di depurazione

36

38

Servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; servizi di recupero dei materiali

37

39

Servizi di decontaminazione ed altri servizi di trattamento dei rifiuti

38

41

Edifici ed opere di edilizia civile

39

42

Lavori di costruzione ed opere di genio civile

40

43

Opere specializzate

41

45

Servizi di vendita all'ingrosso e al dettaglio e di riparazione di autoveicoli e motocicli

42

46

Servizi di vendita all'ingrosso, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

43

47

Servizi di vendita al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

44

49

Servizi di trasporto terrestre e di trasporto mediante condotte

45

50

Servizi di trasporto marittimo e per vie d'acqua

46

51

Servizi di trasporto aereo

47

52

Servizi di magazzinaggio e di supporto per i trasporti

48

53

Servizi postali e di corriere

49

55

Servizi di alloggio

50

56

Servizi di ristorazione e di vendita di bevande

51

58

Servizi di editoria

52

59

Servizi di produzione di pellicole cinematografiche, di video e di programmi televisivi; edizione di registrazioni sonore e edizioni musicali

53

60

Servizi di programmazione e di emissione radiofonica e televisiva

54

61

Servizi di telecomunicazione

55

62

Programmazione informatica, consulenze e servizi connessi

56

63

Servizi d'informazione

57

64

Servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione)

58

65

Servizi connessi alle assicurazioni, alle riassicurazioni e ai fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

59

66

Servizi ausiliari dei servizi finanziari e dei servizi assicurativi

60

68

Servizi immobiliari

60a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

61

69

Servizi legali e contabilità

62

70

Servizi di sedi sociali; servizi di consulenza in materia amministrativo-gestionale

63

71

Servizi in materia di architettura e di ingegneria; servizi di sperimentazione e di analisi tecnica

64

72

Servizi di ricerca e sviluppo scientifici

65

73

Servizi di pubblicità e studi di mercato

66

74

Altri servizi professionali, scientifici e tecnici

67

75

Servizi veterinari

68

77

Servizi di locazione e leasing

69

78

Servizi del lavoro

70

79

Servizi delle agenzie di viaggio, degli operatori turistici ed altri servizi di prenotazione e servizi connessi

71

80

Servizi investigativi e di vigilanza

72

81

Servizi di manutenzione degli edifici e del paesaggio

73

82

Servizi amministrativi e di sostegno per le funzioni d'ufficio ed altri servizi di sostegno alle imprese

74

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

75

85

Servizi di istruzione

76

86

Servizi sanitari

77

87

Servizi di assistenza residenziale

78

88

Servizi di assistenza sociale non residenziale

79

90

Servizi creativi, artistici e d'intrattenimento

80

91

Servizi di biblioteche, archivi, musei ed altri servizi culturali

81

92

Servizi riguardanti il gioco d'azzardo

82

93

Servizi sportivi e d'intrattenimento e divertimento

83

94

Servizi forniti da organizzazioni associative

84

95

Servizi di riparazione di elaboratori elettronici e di beni per uso personale e domestico

85

96

Altri servizi personali

86

97

Servizi di datore di lavoro per personale domestico svolti da famiglie e convivenze

87

98

Produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

88

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali

CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (COFOG)



01

Servizi generali delle amministrazioni pubbliche

01.1

Organi esecutivi e legislativi, amministrazione finanziaria e fiscale, affari esteri

01.2

Aiuti economici a paesi stranieri

01.3

Servizi generali

01.4

Ricerca di base

01.5

R&S in materia di servizi generali delle amministrazioni pubbliche

01.6

Servizi generali delle amministrazioni pubbliche n.c.a.

01.7

Operazioni in materia di debito pubblico

01.8

Trasferimenti di carattere generale tra vari livelli delle amministrazioni pubbliche

02

Difesa

02.1

Forze armate di difesa

02.2

Forze civili di difesa

02.3

Aiuti militari all'estero

02.4

R&S in materia di difesa nazionale

02.5

Difesa nazionale n.c.a.

03

Ordine pubblico e sicurezza

03.1

Servizi di polizia

03.2

Servizi di lotta contro gli incendi

03.3

Tribunali

03.4

Stabilimenti carcerari

03.5

R&S in materia di pubblica sicurezza e ordine pubblico

03.6

Ordine pubblico e sicurezza n.c.a.

04

Affari economici

04.1

Affari economici, commerciali e di lavoro di carattere generale

04.2

Agricoltura, silvicoltura, pesca e caccia

04.3

Combustibili ed energia

04.4

Attività estrattive, manifatturiere e di costruzione

04.5

Trasporti

04.6

Comunicazioni

04.7

Altri settori di attività

04.8

R&S in materia di questioni economiche

04.9

Affari economici n.c.a.

05

Protezione dell'ambiente

05.1

Gestione dei rifiuti

05.2

Gestione delle acque di scarico

05.3

Riduzione dell'inquinamento

05.4

Protezione della biodiversità e del paesaggio

05.5

R&S in materia di tutela ambientale

05.6

Protezione dell'ambiente n.c.a.

06

Abitazioni e assetto del territorio

06.1

Abitazioni

06.2

Assetto del territorio

06.3

Distribuzione d'acqua

06.4

Illuminazione stradale

06.5

R&S in materia di abitazioni e di assetto del territorio

06.6

Abitazioni e assetto del territorio n.c.a.

07

Sanità

07.1

Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

07.2

Servizi ambulatoriali

07.3

Servizi ospedalieri

07.4

Servizi di sanità pubblica

07.5

R&S in materia di sanità

07.6

Sanità n.c.a.

08

Attività ricreative, culturali e di culto

08.1

Servizi ricreativi e sportivi

08.2

Servizi culturali

08.3

Servizi di radiodiffusione e di edizione

08.4

Servizi religiosi ed altri servizi collettivi

08.5

R&S in materia di ricreazione, cultura e religione

08.6

Attività ricreative, culturali e di culto n.c.a.

09

Istruzione

09.1

Istruzione prescolastica ed elementare

09.2

Istruzione secondaria

09.3

Istruzione postsecondaria non universitaria

09.4

Istruzione universitaria

09.5

Istruzione non definibile per livello

09.6

Servizi sussidiari dell'istruzione

09.7

R&S in materia d'istruzione

09.8

Istruzione n.c.a.

10

Protezione sociale

10.1

Malattia e invalidità

10.2

Vecchiaia

10.3

Superstiti

10.4

Famiglia e figli

10.5

Disoccupazione

10.6

Abitazione

10.7

Emarginazione sociale n.c.a.

10.8

R&S in materia di protezione sociale

10.9

Protezione sociale n.c.a.

CLASSIFICAZIONE DEI CONSUMI INDIVIDUALI PER FUNZIONE (COICOP)



01-12  Spese per i consumi individuali delle famiglie

01

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

01.1

Prodotti alimentari

01.2

Bevande analcoliche

02

Bevande alcoliche, tabacco e droghe

02.1

Bevande alcoliche

02.2

Tabacco

02.3

Droghe

03

Abbigliamento e calzature

03.1

Abbigliamento

03.2

Calzature

04

Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili

04.1

Canoni reali di affitto dell'abitazione

04.2

Canoni figurativi di affitto dell'abitazione

04.3

Manutenzione e riparazioni dell'abitazione

04.4

Distribuzione d'acqua e servizi vari connessi con l'abitazione

04.5

Elettricità, gas e altri combustibili

05

Arredamenti, apparecchi per uso domestico e manutenzione corrente dell'abitazione

05.1

Mobili e arredamenti, tappeti e altri rivestimenti per pavimenti

05.2

Tessili per la casa

05.3

Elettrodomestici

05.4

Oggetti di vetro, stoviglie e utensili domestici

05.5

Utensili e attrezzature per la casa e il giardino

05.6

Beni e servizi per la manutenzione corrente dell'abitazione

06

Sanità

06.1

Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

06.2

Servizi ambulatoriali

06.3

Servizi ospedalieri

07

Trasporti

07.1

Acquisto di veicoli

07.2

Utilizzazione di mezzi personali di trasporto

07.3

Servizi di trasporto

08

Comunicazioni

08.1

Servizi postali

08.2

Attrezzature telefoniche e di telefax

08.3

Servizi telefonici e di telefax

09

Ricreazione e cultura

09.1

Attrezzature audiovisive, fotografiche e di elaborazione delle informazioni

09.2

Altri beni durevoli principali per la ricreazione e la cultura

09.3

Altri articoli e attrezzature per attività ricreative, giardinaggio e animali da compagnia

09.4

Servizi ricreativi e culturali

09.5

Giornali, libri e articoli di cartoleria

09.6

Viaggi «tutto compreso»

10

Istruzione

10.1

Istruzione prescolastica ed elementare

10.2

Istruzione secondaria

10.3

Istruzione postsecondaria non universitaria

10.4

Istruzione universitaria

10.5

Istruzione non definibile per livello

11

Ristoranti e alberghi

11.1

Servizi di ristorazione

11.2

Servizi di alloggio

12

Beni e servizi vari

12.1

Igiene personale

12.2

Prostituzione

12.3

Effetti personali n.c.a.

12.4

Protezione sociale

12.5

Assicurazione

12.6

Servizi finanziari n.c.a.

12.7

Altri servizi n.c.a.

13

Spese per i consumi individuali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

13.1

Abitazione

13.2

Sanità

13.3

Ricreazione e cultura

13.4

Istruzione

13.5

Protezione sociale

13.6

Altri servizi

14

Spese per i consumi individuali delle amministrazioni pubbliche

14.1

Abitazione

14.2

Sanità

14.3

Ricreazione e cultura

14.4

Istruzione

14.5

Protezione sociale

CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DELLE ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE (COPNI)



01

Abitazione

02.

Sanità

02.1

Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

02.2

Servizi ambulatoriali

02.3

Servizi ospedalieri

02.4

Servizi di sanità pubblica

02.5

R&S in materia di sanità

02.6

Altri servizi sanitari

03

Ricreazione e cultura

03.1

Servizi ricreativi e sportivi

03.2

Servizi culturali

04

Istruzione

04.1

Istruzione prescolastica ed elementare

04.2

Istruzione secondaria

04.3

Istruzione postsecondaria non universitaria

04.4

Istruzione universitaria

04.5

Istruzione non definibile per livello

04.6

R&S in materia d'istruzione

04.7

Altri servizi d'istruzione

05

Protezione sociale

05.1

Servizi di protezione sociale

05.2

R&S in materia di protezione sociale

06

Religione

07

Partiti politici, organizzazioni di lavoratori e professionali

07.1

Servizi dei partiti politici

07.2

Servizi di organizzazioni di lavoratori

07.3

Servizi di associazioni professionali

08

Tutela ambientale

08.1

Servizi di tutela ambientale

08.2

R&S in materia di tutela ambientale

09

Servizi n.c.a.

09.1

Servizi n.c.a. (esclusa R&S)

09.2

R&S in materia di servizi n.c.a.

CLASSIFICAZIONE DELLE SPESE DEI PRODUTTORI PER FUNZIONE (COPP)



01

Spese per infrastrutture

01.1

Spese per opere di costruzione e di miglioramento di strade e terreni

01.2

Spese per opere di ingegneria e opere tecnologiche annesse

01.3

Spese per la gestione delle informazioni

02

Spese per ricerca e sviluppo

02.1

Spese per ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria

02.2

Spese per ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche

03

Spese per la tutela ambientale

03.1

Spese per la protezione dell'aria e del clima

03.2

Spese per la gestione delle acque di scarico

03.3

Spese per la gestione dei rifiuti

03.4

Spese per la protezione del suolo e delle acque sotterranee

03.5

Spese per la riduzione dei rumori e delle vibrazioni

03.6

Spese per la protezione della biodiversità e del paesaggio

03.7

Spese per la tutela ambientale n.c.a.

04

Spese per la commercializzazione

04.1

Spese per attività di vendita diretta

04.2

Spese per la pubblicità

04.3

Spese per la commercializzazione n.c.a.

05

Spese per lo sviluppo di risorse umane

05.1

Spese per l'istruzione e la formazione

05.2

Spese per la sanità

05.3

Spese per servizi sociali

06

Spese per programmi di produzione correnti, amministrazione e gestione

06.1

Spese per programmi di produzione correnti

06.2

Spese per trasporti esterni

06.3

Spese per la sicurezza

06.4

Spese per gestione e amministrazione




CAPITOLO 24

CONTI



Tavola 24.1  Conto 0: Conto di equilibrio dei beni e servizi

Risorse

Impieghi

P.1

Produzione

3 604

P.2

Consumi intermedi

1 883

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

3 077

P.3

Spesa per consumi finali

1 399

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

147

P.31

Spesa per consumi individuali

1 230

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

380

P.32

Spesa per consumi collettivi

169

D.21

Imposte sui prodotti

141

P.5g

Investimenti lordi

414

 

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

359

D.31

Contributi ai prodotti

– 8

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

358

 

P.5112

Acquisizioni di beni usati

9

P.7

Importazioni di beni e servizi

499

P.5113

Cessioni di beni usati

– 8

P.71

Importazioni di beni

392

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

17

P.72

Importazioni di servizi

107

 

 

P.52

Variazione delle scorte

28

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

10

P.6

Esportazioni di beni e servizi

540

P.61

Esportazioni di beni

462

P.62

Esportazioni di servizi

78

Sequenza dei conti del totale dell'economia



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

1 883

P.1

Produzione

3 604

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

3 077

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

147

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

380

D.21 – D.31

Imposte sui prodotti al netto dei contributi ai prodotti

133

B.1*g

Prodotto interno lordo

1 854

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

222

B.1*n

Prodotto interno netto

1 632



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

1 150

B.1*g

Prodotto interno lordo

1 854

D.11

Retribuzioni lorde

950

B.1*n

Prodotto interno netto

1 632

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

200

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

168

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

18

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

D.21

Imposte sui prodotti

141

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

17

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

3

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

D.3

Contributi

– 44

D.31

Contributi ai prodotti

– 8

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

– 8

D.39

Altri contributi alla produzione

– 36

B.2g

Risultato lordo di gestione

452

B.3g

Reddito misto lordo

61

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

214

P.51c2

Ammortamenti inclusi nel reddito misto lordo

8

B.2n

Risultato netto di gestione

238

B.3n

Reddito misto netto

53



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

391

B.2g

Risultato lordo di gestione

452

D.41

Interessi

217

B.3g

Reddito misto lordo

61

D.42

Utili distribuiti dalle società

62

B.2n

Risultato netto di gestione

238

D.421

Dividendi

54

B.3n

Reddito misto netto

53

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

8

 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.1

Redditi da lavoro dipendente

1 154

D.44

Altri redditi da investimenti

47

D.11

Retribuzioni lorde

954

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

200

 

 

25

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

168

 

 

8

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 

 

14

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

18

D.4431

Dividendi da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

 

 

6

 

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

 

 

8

D.21

Imposte sui prodotti

141

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

65

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

17

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

3

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

D.3

Contributi

– 44

D.31

Contributi ai prodotti

– 8

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

– 8

D.39

Altri contributi alla produzione

– 36

D.4

Redditi da capitale

397

D.41

Interessi

209

D.42

Utili distribuiti dalle società

62

D.421

Dividendi

53

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

9

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

14

D.44

Altri redditi da investimenti

47

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

25

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

8

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

14

D.4431

Dividenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

6

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

8

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

65

B.5*g

Reddito nazionale lordo

1 864

 

B.5*n

Reddito nazionale netto

1 642



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

240

B.2g

Risultato lordo di gestione

452

D.41

Interessi

162

B.3g

Reddito misto lordo

61

D.44

Altri redditi da investimenti

47

B.2n

Risultato netto di gestione

238

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

25

B.3n

Reddito misto netto

53

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

 

 

 

8

D.4

Redditi da capitale

245

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

D.41

Interessi

139

 

 

14

D.42

Utili distribuiti dalle società

35

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

31

D.421

Dividendi

35

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

11

D.44

Altri redditi da investimenti

16

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

5

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

0

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

11

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

44

B.4g

Reddito lordo da impresa

343

 

B.4n

Reddito netto da impresa

174



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

151

B.4g

Reddito lordo da impresa

343

D.41

Interessi

55

B.4n

Reddito netto da impresa

174

D.42

Utili distribuiti dalle società

62

 

D.421

Dividendi

54

D.1

Redditi da lavoro dipendente

1 154

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

8

D.11

Retribuzioni lorde

954

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

200

D.44

Altri redditi da investimenti

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 

 

 

 

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

 

 

 

D.21

Imposte sui prodotti

141

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

 

 

 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

17

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

34

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

3

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

D.3

Contributi

– 44

D.31

Contributi ai prodotti

– 8

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

– 8

D.39

Altri contributi alla produzione

– 36

D.4

Redditi da capitale

152

D.41

Interessi

70

D.42

Utili distribuiti dalle società

27

D.421

Dividendi

18

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

9

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

3

D.44

Altri redditi da investimenti

31

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

20

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

8

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

3

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

21

B.5*g

Reddito nazionale lordo

1 864

 

B.5*n

Reddito nazionale netto

1 642



Impieghi

Risorse

 

Trasferimenti correnti

1 212

B.5*g

Reddito nazionale lordo

1 864

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

212

B.5*n

Reddito nazionale netto

1 642

D.51

Imposte sul reddito

203

 

D.59

Altre imposte correnti

9

Trasferimenti correnti

1 174

D.61

Contributi sociali netti

333

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

213

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.51

Imposte sul reddito

204

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

168

D.59

Altre imposte correnti

9

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

D.61

Contributi sociali netti

333

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

18

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

168

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

129

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

115

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

18

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

14

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

10

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

129

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

8

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

115

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

2

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

14

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

– 6

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

10

 

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

8

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

384

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

2

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

53

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

6

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

45

 

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

8

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

384

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

279

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

53

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

250

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

45

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

29

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

8

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

279

 

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

250

D.7

Altri trasferimenti correnti

283

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

29

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

56

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

43

 

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

13

D.7

Altri trasferimenti correnti

244

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

48

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

47

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

45

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

44

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

3

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

3

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

57

D.74

Aiuti internazionali correnti

22

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

42

D.75

Trasferimenti correnti diversi

52

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

15

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

36

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

7

D.74

Aiuti internazionali correnti

1

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

9

D.75

Trasferimenti correnti diversi

43

D.76

Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

9

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

36

 

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

1

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

6

B.6*g

Reddito nazionale disponibile lordo

1 826

 

B.6*n

Reddito nazionale disponibile netto

1 604



Impieghi

Risorse

D.63

Trasferimenti sociali in natura

215

B.6*g

Reddito nazionale disponibile lordo

1 826

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

211

B.6*n

Reddito nazionale disponibile netto

1 604

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

4

 

 

D.63

Trasferimenti sociali in natura

215

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

211

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

4

B.7*g

Reddito nazionale disponibile corretto lordo

1 826

 

B.7*n

Reddito nazionale disponibile corretto netto

1 604



Impieghi

Risorse

 

B.6*g

Reddito nazionale disponibile lordo

1 826

P.3

Spesa per consumi finali

1 399

B.6*n

Reddito nazionale disponibile netto

1 604

P.31

Spesa per consumi individuali

1 230

 

P.32

Spesa per consumi collettivi

169

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

 

B.8*g

Risparmio nazionale lordo

427

B.8/n

Risparmio nazionale netto

205



Impieghi

Risorse

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

1 826

P.4

Consumi finali effettivi

1 399

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

1 604

P.41

Consumi effettivi individuali

1 230

 

P.42

Consumi effettivi collettivi

169

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

 

B.8*g

Risparmio nazionale lordo

427

B.8*n

Risparmio nazionale netto

205



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

202

B.8*n

Risparmio nazionale netto

205

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

62

D.91r

Imposte in conto capitale da percepire

2

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

23

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

37

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 65

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

– 2

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

– 27

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 36



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.5g

Investimenti lordi

414

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

202

P.5n

Investimenti netti

192

 

P.51g

Investimenti fissi lordi

376

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

359

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

358

P.5112

Acquisizioni di beni usati

9

P.5113

Cessioni di beni usati

– 8

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

17

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

– 222

P.52

Variazione delle scorte

28

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

10

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

0

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

0

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

0

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

10



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

10

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

436

F

Incremento netto delle passività

426

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 1

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.11

Oro monetario

– 1

F.11

Oro monetario

 

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.2

Biglietti, monete e depositi

89

F.2

Biglietti, monete e depositi

102

F.21

Biglietti e monete

33

F.21

Biglietti e monete

35

F.22

Depositi trasferibili

26

F.22

Depositi trasferibili

28

F.221

Posizioni interbancarie

– 5

F.221

Posizioni interbancarie

– 5

F.229

Altri depositi trasferibili

31

F.229

Altri depositi trasferibili

33

F.29

Altri depositi

30

F.29

Altri depositi

39

F.3

Titoli di credito

86

F.3

Titoli di credito

74

F.31

A breve termine

27

F.31

A breve termine

24

F.32

A lungo termine

59

F.32

A lungo termine

50

F.4

Prestiti

78

F.4

Prestiti

47

F.41

A breve termine

22

F.41

A breve termine

11

F.42

A lungo termine

56

F.42

A lungo termine

36

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

107

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

105

F.51

Azioni e altre partecipazioni

91

F.51

Azioni e altre partecipazioni

94

F.511

Azioni quotate

77

F.511

Azioni quotate

84

F.512

Azioni non quotate

7

F.512

Azioni non quotate

7

F.519

Altre partecipazioni

7

F.519

Altre partecipazioni

3

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

16

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

11

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

7

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

5

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

9

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

6

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

48

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

48

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

7

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

7

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

22

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

22

F.63

Diritti pensionistici

11

F.63

Diritti pensionistici

11

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

3

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

3

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

2

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

2

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

3

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

3

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

14

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

11

F.71

Strumenti finanziari derivati

12

F.71

Strumenti finanziari derivati

9

F.711

Opzioni

5

F.711

Opzioni

4

F.712

Contratti a termine

7

F.712

Contratti a termine

5

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

2

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

2

F.8

Altri conti attivi e passivi

15

F.8

Altri conti attivi e passivi

39

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

7

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

16

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

8

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

23



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.1

Comparsa economica di attività

33

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

30

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.21

Risorse naturali

26

AF

Attività e passività finanziarie

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

4

K.6

Variazioni di classificazione

2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

2

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

– 11

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

K.21

Esaurimento di risorse naturali

– 8

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.21

Risorse naturali

– 8

AF

Attività e passività finanziarie

2

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

– 3

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

– 1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

– 2

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

– 11

Totale delle altre variazioni di volume

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 9

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

– 2

AN.11

Capitale fisso

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.12

Scorte

 

K.4

Confische senza indennizzo

0

AN.13

Oggetti di valore

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

 

AF

Attività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1

AF

Attività finanziarie

3

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF

Attività e passività finanziarie

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

K.6

Variazioni di classificazione

0

AF.3

Titoli di credito

 

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

2

AF.4

Prestiti

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF

Attività e passività finanziarie

2

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

– 2

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 2

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

Totale delle altre variazioni di volume

13

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 7

AN.11

Capitale fisso

– 2

AN.12

Scorte

– 3

AN.13

Oggetti di valore

– 2

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

17

AN.21

Risorse naturali

9

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

6

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività finanziarie

3

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

10



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+) e perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (-) e perdite (+) nominali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

280

AF

Passività

76

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

126

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

111

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

7

AF.3

Titoli di credito

42

AN.13

Oggetti di valore

8

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

154

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

34

AN.21

Risorse naturali

152

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

2

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

84

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

12

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

40

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

32

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

288



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+) e perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (-) e perdite (+) neutrali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

198

AF

Passività

126

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

121

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

111

AF.2

Biglietti, monete e depositi

30

AN.12

Scorte

4

AF.3

Titoli di credito

26

AN.13

Oggetti di valore

6

AF.4

Prestiti

29

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

77

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

28

AN.21

Risorse naturali

76

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

7

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

6

AF

Attività finanziarie

136

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

16

AF.2

Biglietti, monete e depositi

30

AF.3

Titoli di credito

25

AF.4

Prestiti

28

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

26

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

7

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

4

 

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

208



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+) e perdite (-) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (-) e perdite (+) reali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

82

AF

Passività

– 50

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

5

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 30

AN.12

Scorte

3

AF.3

Titoli di credito

16

AN.13

Oggetti di valore

2

AF.4

Prestiti

– 29

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

77

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

6

AN.21

Risorse naturali

76

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 7

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 6

AF

Attività finanziarie

– 52

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 4

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 30

AF.3

Titoli di credito

15

AF.4

Prestiti

– 28

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

6

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 7

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 4

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

80



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

4 621

AF

Passività

7 762

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

2 818

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

2 579

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 471

AN.12

Scorte

114

AF.3

Titoli di credito

1 311

AN.13

Oggetti di valore

125

AF.4

Prestiti

1 437

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1 803

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2 756

AN.21

Risorse naturali

1 781

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

471

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

22

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

14

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

302

AF

Attività finanziarie

8 231

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

770

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 482

AF.3

Titoli di credito

1 263

AF.4

Prestiti

1 384

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2 614

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

470

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

21

AF.8

Altri conti attivi e passivi

227

 

B.90

Patrimonio netto

5 090



Attività

Passività e patrimonio netto

Totale delle variazioni delle attività

Totale delle variazioni delle passività

AN

Attività non finanziarie

482

AF

Passività

505

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

294

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

246

AF.2

Biglietti, monete e depositi

102

AN.12

Scorte

32

AF.3

Titoli di credito

116

AN.13

Oggetti di valore

16

AF.4

Prestiti

47

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

186

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

141

AN.21

Risorse naturali

178

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

49

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

8

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

11

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

39

AF

Attività finanziarie

523

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

11

AF.2

Biglietti, monete e depositi

89

AF.3

Titoli di credito

126

AF.4

Prestiti

78

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

141

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

49

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

14

AF.8

Altri conti attivi e passivi

15

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

500

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

202

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

10

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

288

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

208

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

80



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

5 101

AF

Passività

8 267

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

3 112

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

2 825

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 573

AN.12

Scorte

146

AF.3

Titoli di credito

1 427

AN.13

Oggetti di valore

141

AF.4

Prestiti

1 484

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1 989

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2 897

AN.21

Risorse naturali

1 959

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

520

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

30

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

25

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

341

AF

Attività finanziarie

8 754

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

781

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 571

AF.3

Titoli di credito

1 389

AF.4

Prestiti

1 462

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2 755

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

519

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

35

AF.8

Altri conti attivi e passivi

242

 

B.90

Patrimonio netto

5 590

Sequenza dei conti delle società non finanziarie



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

1 477

P.1

Produzione

2 808

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

2 808

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

B.1g

Valore aggiunto lordo

1 331

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

157

B.1n

Valore aggiunto netto

1 174



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

986

B.1g

Valore aggiunto lordo

1 331

D.11

Retribuzioni lorde

841

B.1n

Valore aggiunto netto

1 174

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

145

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

132

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

122

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

10

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

13

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

12

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.29

Altre imposte sulla produzione

88

D.39

Altri contributi alla produzione

– 35

B.2g

Risultato lordo di gestione

292

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

157

B.2n

Risultato netto di gestione

135



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

134

B.2g

Risultato lordo di gestione

292

D.41

Interessi

56

B.2n

Risultato netto di gestione

135

D.42

Utili distribuiti dalle società

47

 

D.421

Dividendi

39

D.4

Redditi da capitale

96

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

8

D.41

Interessi

33

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.42

Utili distribuiti dalle società

10

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

31

D.421

Dividendi

10

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

D.44

Altri redditi da investimenti

8

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

5

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

3

D.4431

Dividendi da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

1

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

2

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

254

 

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

97



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

87

B.2g

Risultato lordo di gestione

292

D.41

Interessi

56

B.2n

Risultato netto di gestione

135

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

31

 

 

D.4

Redditi da capitale

96

D.41

Interessi

33

D.42

Utili distribuiti dalle società

10

D.421

Dividendi

10

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

D.44

Altri redditi da investimenti

8

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

5

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

3

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

B.4g

Reddito lordo da impresa

301

 

B.4n

Reddito netto da impresa

144



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

47

B.4g

Reddito lordo da impresa

301

D.42

Utili distribuiti dalle società

47

B.4n

Reddito netto da impresa

144

D.421

Dividendi

39

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

8

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

254

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

97



Impieghi

Risorse

Trasferimenti correnti

98

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

254

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

24

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

97

D.51

Imposte sul reddito

20

 

D.59

Altre imposte correnti

4

Trasferimenti correnti

72

 

D.61

Contributi sociali netti

66

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

62

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

31

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

62

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

27

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

49

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

4

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

13

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

12

 

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

12

D.7

Altri trasferimenti correnti

12

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

8

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

25

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

8

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

19

D.75

Trasferimenti correnti diversi

4

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

6

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

1

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

2

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

3

 

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

6

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

6

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

6

D.75

Trasferimenti correnti diversi

0

B.6g

Reddito disponibile lordo

228

 

B.6n

Reddito disponibile netto

71



Impieghi

Risorse

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

228

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.6n

Reddito disponibile netto

71

B.8g

Risparmio lordo

228

 

B.8n

Risparmio netto

71



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

B.8n

Risparmio netto

71

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

33

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

23

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

10

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 16

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

0

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 16



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.5g

Investimenti lordi

308

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

P.5n

Investimenti netti

151

 

P.51g

Investimenti fissi lordi

280

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

263

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

262

P.5112

Acquisizioni di beni usati

5

P.5113

Cessioni di beni usati

– 4

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

17

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

– 157

P.52

Variazione delle scorte

26

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

2

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

– 7

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

– 6

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

– 1

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

– 56



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 56

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

83

F

Incremento netto delle passività

139

F.2

Biglietti, monete e depositi

39

F.2

Biglietti, monete e depositi

 

F.21

Biglietti e monete

5

F.21

Biglietti e monete

 

F.22

Depositi trasferibili

30

F.22

Depositi trasferibili

 

F.229

Altri depositi trasferibili

30

F.229

Altri depositi trasferibili

 

F.29

Altri depositi

4

F.29

Altri depositi

 

F.3

Titoli di credito

7

F.3

Titoli di credito

6

F.31

A breve termine

10

F.31

A breve termine

2

F.32

A lungo termine

– 3

F.32

A lungo termine

4

F.4

Prestiti

19

F.4

Prestiti

21

F.41

A breve termine

14

F.41

A breve termine

4

F.42

A lungo termine

5

F.42

A lungo termine

17

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

10

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

83

F.51

Azioni e altre partecipazioni

10

F.51

Azioni e altre partecipazioni

83

F.511

Azioni quotate

5

F.511

Azioni quotate

77

F.512

Azioni non quotate

3

F.512

Azioni non quotate

3

F.519

Altre partecipazioni

2

F.519

Altre partecipazioni

3

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

0

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

 

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

0

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

 

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

0

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

 

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

1

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

 

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

 

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

0

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

 

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

F.71

Strumenti finanziari derivati

3

F.71

Strumenti finanziari derivati

2

F.711

Opzioni

1

F.711

Opzioni

2

F.712

Contratti a termine

2

F.712

Contratti a termine

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

1

F.8

Altri conti attivi e passivi

4

F.8

Altri conti attivi e passivi

26

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

3

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

6

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

1

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

20



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.1

Comparsa economica di attività

26

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

26

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.21

Risorse naturali

22

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

4

K.6

Variazioni di classificazione

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

– 9

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

K.21

Esaurimento di risorse naturali

– 6

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.21

Risorse naturali

– 6

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

– 3

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

– 1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

– 2

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

– 5

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 5

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.12

Scorte

 

K.4

Confische senza indennizzo

– 5

AN.13

Oggetti di valore

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

– 4

AN.21

Risorse naturali

 

AF

Attività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

1

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1

AF

Attività finanziarie

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

K.6

Variazioni di classificazione

6

AF.3

Titoli di credito

 

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

6

AF.4

Prestiti

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF

Attività e passività finanziarie

2

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

Totale delle altre variazioni di volume

14

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 2

AN.11

Capitale fisso

1

AN.12

Scorte

– 3

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

14

AN.21

Risorse naturali

10

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

4

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività finanziarie

2

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

14



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+) e perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (-) e perdite (+) nominali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

144

AF

Passività

18

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

63

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

58

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AN.12

Scorte

4

AF.3

Titoli di credito

1

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.4

Prestiti

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

81

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

17

AN.21

Risorse naturali

80

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

8

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

3

AF.4

Prestiti

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

5

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

134



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+) e perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (-) e perdite (+) neutrali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

101

AF

Passività

37

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

60

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

58

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1

AN.12

Scorte

1

AF.3

Titoli di credito

1

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.4

Prestiti

18

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

41

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

14

AN.21

Risorse naturali

40

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

3

AF

Attività finanziarie

18

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

8

AF.3

Titoli di credito

2

AF.4

Prestiti

1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

3

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

82



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+) e perdite (-) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (-) e perdite (+) reali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

43

AF

Passività

– 19

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

3

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 1

AN.12

Scorte

3

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

– 18

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

40

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

AN.21

Risorse naturali

40

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 3

AF

Attività finanziarie

– 10

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 8

AF.3

Titoli di credito

1

AF.4

Prestiti

– 1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 3

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

52



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

2 151

AF

Passività

3 221

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1 274

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

1 226

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

AN.12

Scorte

43

AF.3

Titoli di credito

44

AN.13

Oggetti di valore

5

AF.4

Prestiti

897

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

877

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1 987

AN.21

Risorse naturali

864

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

12

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

13

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

4

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

237

AF

Attività finanziarie

982

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

382

AF.3

Titoli di credito

90

AF.4

Prestiti

50

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

280

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

25

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

5

AF.8

Altri conti attivi e passivi

150

 

B.90

Patrimonio netto

– 88



Attività

Passività e patrimonio netto

Totale delle variazioni delle attività

Totale delle variazioni delle passività

AN

Attività non finanziarie

301

AF

Passività

157

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

195

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

165

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

27

AF.3

Titoli di credito

7

AN.13

Oggetti di valore

3

AF.4

Prestiti

21

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

106

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

100

AN.21

Risorse naturali

101

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

5

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

26

AF

Attività finanziarie

93

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

39

AF.3

Titoli di credito

10

AF.4

Prestiti

19

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

17

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

AF.8

Altri conti attivi e passivi

4

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

237

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

88

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

14

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

134

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

82

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

52



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

2 452

AF

Passività

3 378

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1 469

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

1 391

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

AN.12

Scorte

70

AF.3

Titoli di credito

51

AN.13

Oggetti di valore

8

AF.4

Prestiti

918

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

983

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2 087

AN.21

Risorse naturali

965

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

12

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

18

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

7

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

263

AF

Attività finanziarie

1 075

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

421

AF.3

Titoli di credito

100

AF.4

Prestiti

69

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

297

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

26

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

8

AF.8

Altri conti attivi e passivi

154

 

B.90

Patrimonio netto

149

Sequenza dei conti delle società finanziarie



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

52

P.1

Produzione

146

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

146

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

B.1g

Valore aggiunto lordo

94

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

12

B.1n

Valore aggiunto netto

82



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

44

B.1g

Valore aggiunto lordo

94

D.11

Retribuzioni lorde

29

B.1n

Valore aggiunto netto

82

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

5

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

4

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

4

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

4

D.39

Altri contributi alla produzione

0

B.2g

Risultato lordo di gestione

46

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

12

B.2n

Risultato netto di gestione

34



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

168

B.2g

Risultato lordo di gestione

46

D.41

Interessi

106

B.2n

Risultato netto di gestione

34

D.42

Utili distribuiti dalle società

15

 

D.421

Dividendi

15

D.4

Redditi da capitale

149

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.41

Interessi

106

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.42

Utili distribuiti dalle società

25

D.44

Altri redditi da investimenti

47

D.421

Dividendi

25

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 

 

25

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

7

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.44

Altri redditi da investimenti

8

 

 

8

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

0

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

 

 

 

 

 

14

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

8

D.4431

Dividenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

 

 

 

 

 

6

D.4431

Dividenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

3

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

 

 

 

 

 

 

8

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

5

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

 

 

 

 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

3

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

27

 

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

15



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

153

B.2g

Risultato lordo di gestione

46

D.41

Interessi

106

B.2n

Risultato netto di gestione

34

D.44

Altri redditi da investimenti

47

 

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

25

D.4

Redditi da capitale

149

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.41

Interessi

106

 

 

8

D.42

Utili distribuiti dalle società

25

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

14

D.421

Dividendi

25

 

 

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

7

 

D.44

Altri redditi da investimenti

8

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

0

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

8

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

3

B.4g

Reddito lordo da impresa

42

 

B.4n

Reddito netto da impresa

30



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

15

B.4g

Reddito lordo da impresa

42

D.42

Utili distribuiti dalle società

15

B.4n

Reddito netto da impresa

30

D.421

Dividendi

15

 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

27

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

15



Impieghi

Risorse

Trasferimenti correnti

277

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

27

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

10

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

15

D.51

Imposte sul reddito

7

 

D.59

Altre imposte correnti

3

Trasferimenti correnti

275

 

D.61

Contributi sociali netti

212

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

205

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

109

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

205

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

104

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

193

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

5

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

12

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

2

 

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.7

Altri trasferimenti correnti

62

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

13

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

94

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

0

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

90

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

13

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

4

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

48

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

10

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

45

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

8

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

3

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

2

D.75

Trasferimenti correnti diversi

1

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

3

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

1

 

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

62

 

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

47

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

44

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

3

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

15

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

15

D.75

Trasferimenti correnti diversi

0

B.6g

Reddito disponibile lordo

25

 

B.6n

Reddito disponibile netto

13



Impieghi

Risorse

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

25

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

B.6n

Reddito disponibile netto

13

B.8g

Risparmio lordo

14

 

B.8n

Risparmio netto

2



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 5

B.8n

Risparmio netto

2

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

0

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

0

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

 

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 7

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

0

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 7



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.5g

Investimenti lordi

8

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 5

P.5n

Investimenti netti

– 4

 

P.51g

Investimenti fissi lordi

8

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

8

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

8

P.5112

Acquisizioni di beni usati

0

P.5113

Cessioni di beni usati

0

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

0

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

– 12

P.52

Variazione delle scorte

0

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

0

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

0

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

0

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

0

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 1



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 1

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

172

 

Incremento netto delle passività

173

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 1

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.11

Oro monetario

– 1

F.11

Oro monetario

0

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

0

F.2

Biglietti, monete e depositi

10

F.2

Biglietti, monete e depositi

65

F.21

Biglietti e monete

15

F.21

Biglietti e monete

 

F.22

Depositi trasferibili

– 5

F.22

Depositi trasferibili

26

F.221

Posizioni interbancarie

– 5

F.221

Posizioni interbancarie

– 5

F.229

Altri depositi trasferibili

0

F.229

Altri depositi trasferibili

31

F.29

Altri depositi

0

F.29

Altri depositi

39

F.3

Titoli di credito

66

F.3

Titoli di credito

30

F.31

A breve termine

13

F.31

A breve termine

18

F.32

A lungo termine

53

F.32

A lungo termine

12

F.4

Prestiti

53

F.4

Prestiti

0

F.41

A breve termine

4

F.41

A breve termine

0

F.42

A lungo termine

49

F.42

A lungo termine

0

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

28

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

22

F.51

Azioni e altre partecipazioni

25

F.51

Azioni e altre partecipazioni

11

F.511

Azioni quotate

23

F.511

Azioni quotate

7

F.512

Azioni non quotate

1

F.512

Azioni non quotate

4

F.519

Altre partecipazioni

1

F.519

Altre partecipazioni

0

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

3

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

11

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

2

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

5

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

1

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

6

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

7

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

48

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

2

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

7

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

22

F.63

Diritti pensionistici

 

F.63

Diritti pensionistici

11

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

3

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

3

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

2

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

2

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

3

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

8

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

8

F.71

Strumenti finanziari derivati

8

F.71

Strumenti finanziari derivati

7

F.711

Opzioni

3

F.711

Opzioni

2

F.712

Contratti a termine

5

F.712

Contratti a termine

5

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

1

F.8

Altri conti attivi e passivi

1

F.8

Altri conti attivi e passivi

0

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

 

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

0

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

1

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

0



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.1

Comparsa economica di attività

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

K.6

Variazioni di classificazione

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

K.21

Esaurimento di risorse naturali

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

0

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.12

Scorte

 

K.4

Confische senza indennizzo

0

AN.13

Oggetti di valore

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

 

AF

Attività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

1

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF

Attività finanziarie

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF

Attività e passività finanziarie

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

K.6

Variazioni di classificazione

– 2

AF.3

Titoli di credito

 

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

AF.4

Prestiti

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

– 2

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 2

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

Totale delle altre variazioni di volume

– 1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 2

AN.11

Capitale fisso

0

AN.12

Scorte

0

AN.13

Oggetti di valore

– 2

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

– 2

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività finanziarie

1

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 1



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+) e perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (-) e perdite (+) nominali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

4

AF

Passività

51

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

2

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

2

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

34

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

2

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

17

AN.21

Risorse naturali

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

57

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

11

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

30

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

16

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

10



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+) e perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (-) e perdite (+) neutrali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

3

AF

Passività

68

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

2

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

2

AF.2

Biglietti, monete e depositi

26

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

21

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

14

AN.21

Risorse naturali

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

7

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

71

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

14

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

18

AF.4

Prestiti

24

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

14

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

6



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+) e perdite (-) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (-) e perdite (+) reali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

1

AF

Passività

– 17

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 26

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

13

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

AN.21

Risorse naturali

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 7

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

– 14

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 3

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

12

AF.4

Prestiti

– 24

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

4






Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

93

AF

Passività

3 544

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

67

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

52

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 281

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

1 053

AN.13

Oggetti di valore

15

AF.4

Prestiti

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

26

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

765

AN.21

Risorse naturali

23

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

435

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

3

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

10

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

3 421

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

690

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

950

AF.4

Prestiti

1 187

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

551

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

30

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

13

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.90

Patrimonio netto

– 30



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 

Totale delle variazioni delle passività

AN

Attività non finanziarie

– 4

AF

Passività

224

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 4

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

– 2

AF.2

Biglietti, monete e depositi

65

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

64

AN.13

Oggetti di valore

– 2

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

39

AN.21

Risorse naturali

– 1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

48

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

8

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

230

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

10

AF.2

Biglietti, monete e depositi

10

AF.3

Titoli di credito

96

AF.4

Prestiti

53

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

44

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

8

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

8

AF.8

Altri conti attivi e passivi

1

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

2

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 5

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 1

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

10

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

6

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

4



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

89

AF

Passività

3 768

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

63

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

50

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 346

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

1 117

AN.13

Oggetti di valore

13

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

26

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

804

AN.21

Risorse naturali

22

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

483

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

4

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

18

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

3 651

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

700

AF.2

Biglietti, monete e depositi

10

AF.3

Titoli di credito

1 046

AF.4

Prestiti

1 240

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

595

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

38

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

21

AF.8

Altri conti attivi e passivi

1

 

B.90

Patrimonio netto

– 28

Sequenza dei conti delle amministrazioni pubbliche



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

222

P.1

Produzione

348

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

0

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

348

B.1g

Valore aggiunto lordo

126

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

27

B.1n

Valore aggiunto netto

99



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

98

B.1g

Valore aggiunto lordo

126

D.11

Retribuzioni lorde

63

B.1n

Valore aggiunto netto

99

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

55

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

51

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

48

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

3

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

4

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

4

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

1

D.39

Altri contributi alla produzione

0

B.2g

Risultato lordo di gestione

27

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

27

B.2n

Risultato netto di gestione

0



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

42

B.2g

Risultato lordo di gestione

27

D.41

Interessi

35

B.2n

Risultato netto di gestione

0

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

7

 

 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

D.21

Imposte sui prodotti

141

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l’IVA

17

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l’IVA

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l’IVA

3

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

D.3

Contributi

– 44

D.31

Contributi ai prodotti

– 8

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

– 8

D.39

Altri contributi alla produzione

– 36

D.4

Redditi da capitale

22

D.41

Interessi

14

D.42

Utili distribuiti dalle società

7

D.421

Dividendi

5

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

2

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero

0

D.44

Altri redditi da investimenti

1

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

0

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

1

D.4431

Dividenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

0

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

1

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

198

 

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

171



Impieghi

Risorse

Trasferimenti correnti

248

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

198

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

0

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

171

D.51

Imposte sul reddito

0

 

D.59

Altre imposte correnti

0

Trasferimenti correnti

367

 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

213

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

112

D.51

Imposte sul reddito

204

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

53

D.59

Altre imposte correnti

9

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

45

 

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

8

D.61

Contributi sociali netti

50

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

7

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

38

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

5

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

35

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

2

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

3

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

4

 

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

4

D.7

Altri trasferimenti correnti

136

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

4

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

9

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

4

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

6

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

 

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

3

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

 

 

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

104

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

 

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

 

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

 

D.74

Aiuti internazionali correnti

22

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

5

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

1

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

5

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

1

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

 

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

 

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

0

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.76

Risorse proprie dell’UE basate su IVA e RNL

9

D.74

Aiuti internazionali correnti

1

 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

6

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

 

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

6

B.6g

Reddito disponibile lordo

317

 

B.6n

Reddito disponibile netto

290



Impieghi

Risorse

D.63

Trasferimenti sociali in natura

184

B.6g

Reddito disponibile lordo

317

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

180

B.6n

Reddito disponibile netto

290

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

4

 

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

133

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

106



Impieghi

Risorse

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

317

P.3

Spesa per consumi finali

352

B.6n

Reddito disponibile netto

290

P.31

Spesa per consumi individuali

184

 

P.32

Spesa per consumi collettivi

168

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.8g

Risparmio lordo

– 35

B.8n

Risparmio netto

– 62



Impieghi

Risorse

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

133

P.4

Consumi finali effettivi

168

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

106

P.41

Consumi effettivi individuali

 

 

P.42

Consumi effettivi collettivi

168

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.8g

Risparmio lordo

– 35

B.8n

Risparmio netto

– 62



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 90

B.8n

Risparmio netto

– 62

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

6

D.91r

Imposte in conto capitale da percepire

2

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

0

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

4

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 34

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

0

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

– 27

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 7



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.5g

Investimenti lordi

38

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 90

P.5n

Investimenti netti

11

 

P.51g

Investimenti fissi lordi

35

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

35

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

38

P.5112

Acquisizioni di beni usati

0

P.5113

Cessioni di beni usati

– 3

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

– 27

P.52

Variazione delle scorte

0

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

3

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

2

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

2

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

0

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 103



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 103

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

– 10

F

Incremento netto delle passività

93

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.11

Oro monetario

 

F.11

Oro monetario

 

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.2

Biglietti, monete e depositi

– 26

F.2

Biglietti, monete e depositi

37

F.21

Biglietti e monete

2

F.21

Biglietti e monete

35

F.22

Depositi trasferibili

– 27

F.22

Depositi trasferibili

2

F.221

Posizioni interbancarie

 

F.221

Posizioni interbancarie

 

F.229

Altri depositi trasferibili

– 27

F.229

Altri depositi trasferibili

2

F.29

Altri depositi

– 1

F.29

Altri depositi

0

F.3

Titoli di credito

4

F.3

Titoli di credito

38

F.31

A breve termine

1

F.31

A breve termine

4

F.32

A lungo termine

3

F.32

A lungo termine

34

F.4

Prestiti

3

F.4

Prestiti

9

F.41

A breve termine

1

F.41

A breve termine

3

F.42

A lungo termine

2

F.42

A lungo termine

6

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

F.51

Azioni e altre partecipazioni

3

F.51

Azioni e altre partecipazioni

 

F.511

Azioni quotate

1

F.511

Azioni quotate

 

F.512

Azioni non quotate

1

F.512

Azioni non quotate

 

F.519

Altre partecipazioni

1

F.519

Altre partecipazioni

 

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

0

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

 

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

0

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

 

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

0

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

 

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

0

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

 

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

 

F.63

Diritti pensionistici

 

F.63

Diritti pensionistici

 

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

 

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

 

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

1

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

F.71

Strumenti finanziari derivati

0

F.71

Strumenti finanziari derivati

0

F.711

Opzioni

0

F.711

Opzioni

0

F.712

Contratti a termine

0

F.712

Contratti a termine

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.8

Altri conti attivi e passivi

5

F.8

Altri conti attivi e passivi

9

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

1

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

6

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

4

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

3



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.1

Comparsa economica di attività

7

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

4

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.21

Risorse naturali

4

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

K.6

Variazioni di classificazione

2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

2

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

– 2

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

K.21

Esaurimento di risorse naturali

– 2

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

– 2

AF

Attività e passività finanziarie

2

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

– 6

Totale delle altre variazioni di volume

2

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 4

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

– 2

AN.11

Capitale fisso

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.12

Scorte

 

K.4

Confische senza indennizzo

5

AN.13

Oggetti di valore

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

4

AN.21

Risorse naturali

 

AF

Attività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

 

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF

Attività finanziarie

2

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

K.6

Variazioni di classificazione

– 4

AF.3

Titoli di credito

 

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

– 4

AF.4

Prestiti

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

– 1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

 

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

 

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

– 3

AN.11

Capitale fisso

– 3

AN.12

Scorte

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

3

AN.21

Risorse naturali

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

2

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF

Attività finanziarie

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

 

AF.4

Prestiti

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 2



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+) e perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (-) e perdite (+) nominali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

44

AF

Passività

7

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

21

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

18

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

1

AF.3

Titoli di credito

7

AN.13

Oggetti di valore

2

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

23

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

23

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

1

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

38



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+) e perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (-) e perdite (+) neutrali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

32

AF

Passività

13

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

20

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

18

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AN.12

Scorte

1

AF.3

Titoli di credito

4

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.4

Prestiti

7

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

12

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

12

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

8

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

2

AF.2

Biglietti, monete e depositi

3

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

27



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+) e perdite (-) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (-) e perdite (+) reali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

12

AF

Passività

– 6

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

3

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.4

Prestiti

– 7

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

11

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

11

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

– 7

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

– 1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 3

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

– 3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

11



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

789

AF

Passività

687

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

497

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

467

AF.2

Biglietti, monete e depositi

102

AN.12

Scorte

22

AF.3

Titoli di credito

212

AN.13

Oggetti di valore

8

AF.4

Prestiti

328

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

292

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

4

AN.21

Risorse naturali

286

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

19

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

6

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

22

AF

Attività finanziarie

396

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

80

AF.2

Biglietti, monete e depositi

150

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

115

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

12

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

20

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

19

 

B.90

Patrimonio netto

498



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 

Totale delle variazioni delle passività

AN

Attività non finanziarie

57

AF

Passività

102

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

29

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

23

AF.2

Biglietti, monete e depositi

37

AN.12

Scorte

1

AF.3

Titoli di credito

45

AN.13

Oggetti di valore

5

AF.4

Prestiti

9

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

28

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

2

AN.21

Risorse naturali

26

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

2

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

AF.8

Altri conti attivi e passivi

9

AF

Attività finanziarie

– 9

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 26

AF.3

Titoli di credito

4

AF.4

Prestiti

3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

3

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

5

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

– 54

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

90

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 2

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

38

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

27

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

11



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

846

AF

Passività

789

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

526

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AN.11

Capitale fisso

490

AF.2

Biglietti, monete e depositi

139

AN.12

Scorte

23

AF.3

Titoli di credito

257

AN.13

Oggetti di valore

13

AF.4

Prestiti

337

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

320

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

6

AN.21

Risorse naturali

312

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

19

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

8

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

31

AF

Attività finanziarie

387

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

81

AF.2

Biglietti, monete e depositi

124

AF.3

Titoli di credito

4

AF.4

Prestiti

118

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

15

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

21

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

24

 

B.90

Patrimonio netto

444

Sequenza dei conti delle famiglie



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

115

P.1

Produzione

270

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

123

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

147

B.1g

Valore aggiunto lordo

155

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

23

B.1n

Valore aggiunto netto

132



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

11

B.1g

Valore aggiunto lordo

155

D.11

Retribuzioni lorde

11

B.1n

Valore aggiunto netto

132

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

0

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

D.39

Altri contributi alla produzione

– 1

B.2g

Risultato lordo di gestione

84

B.3g

Reddito misto lordo

61

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

15

P.51c2

Ammortamenti inclusi nel reddito misto lordo

8

B.2n

Risultato netto di gestione

69

B.3n

Reddito misto netto

53



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

41

B.2g

Risultato lordo di gestione

84

D.41

Interessi

14

B.3g

Reddito misto lordo

61

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

27

B.2n

Risultato netto di gestione

69

 

B.3n

Reddito misto netto

53

D.1

Redditi da lavoro dipendente

1 154

D.11

Retribuzioni lorde

954

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

200

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

168

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

18

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.4

Redditi da capitale

123

D.41

Interessi

49

D.42

Utili distribuiti dalle società

20

D.421

Dividendi

13

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

7

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero

3

D.44

Altri redditi da investimenti

30

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

20

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

8

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

2

D.4431

Dividenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

2

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

0

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

21

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

1 381

 

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

1 358



Impieghi

Risorse

Trasferimenti correnti

582

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

1 381

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

178

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

1 358

D.51

Imposte sul reddito

176

 

D.59

Altre imposte correnti

2

Trasferimenti correnti

420

D.61

Contributi sociali netti

333

D.61

Contributi sociali netti

0

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

181

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

168

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

13

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

18

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

129

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

0

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

115

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

14

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

10

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie

0

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

8

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie

0

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

2

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie

0

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

– 6

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale

1

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

0

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

384

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

0

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

53

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

0

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

45

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

0

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

8

 

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

279

D.7

Altri trasferimenti correnti

71

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

250

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

31

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

29

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

31

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.75

Trasferimenti correnti diversi

40

D.7

Altri trasferimenti correnti

36

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

29

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

35

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

7

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

35

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

4

D.75

Trasferimenti correnti diversi

1

 

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

0

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

1

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

0

B.6g

Reddito disponibile lordo

1 219

 

B.6n

Reddito disponibile netto

1 196



Impieghi

Risorse

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

1 219

B.6n

Reddito disponibile netto

1 196

D.63

Trasferimenti sociali in natura

215

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

211

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

4

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

1 434

 

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

1 411



Impieghi

Risorse

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

1 219

P.3

Spesa per consumi finali

1 015

B.6n

Reddito disponibile netto

1 196

P.31

Spesa per consumi individuali

1 015

 

 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

B.8g

Risparmio lordo

215

 

B.8n

Risparmio netto

192



Impieghi

Risorse

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

1 434

P.4

Consumi finali effettivi

1 230

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

1 411

P.41

Consumi effettivi individuali

1 230

 

 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

11

B.8g

Risparmio lordo

215

 

B.8n

Risparmio netto

192



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

210

B.8n

Risparmio netto

192

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

23

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

0

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

23

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 5

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

– 2

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

 

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 3



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.5g

Investimenti lordi

55

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

210

P.5n

Investimenti netti

32

 

P.51g

Investimenti fissi lordi

48

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

48

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

45

P.5112

Acquisizioni di beni usati

3

P.5113

Cessioni di beni usati

0

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

0

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

– 23

P.52

Variazione delle scorte

2

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

5

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

4

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

3

NP.2

Acquisizioni meno cessioni di contratti, locazioni e licenze

1

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

174



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

174

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

189

F

Incremento netto delle passività

15

F.2

Biglietti, monete e depositi

64

F.3

Titoli di credito

0

F.21

Biglietti e monete

10

F.31

A breve termine

0

F.22

Depositi trasferibili

27

F.32

A lungo termine

0

F.229

Altri depositi trasferibili

27

 

F.29

Altri depositi

27

F.4

Prestiti

11

 

F.41

A breve termine

2

F.3

Titoli di credito

10

F.42

A lungo termine

9

F.31

A breve termine

3

 

F.32

A lungo termine

7

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

F.71

Strumenti finanziari derivati

0

F.4

Prestiti

3

F.711

Opzioni

0

F.41

A breve termine

3

F.712

Contratti a termine

0

F.42

A lungo termine

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

66

F.8

Altri conti attivi e passivi

4

F.51

Azioni e altre partecipazioni

53

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

4

F.511

Azioni quotate

48

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

0

F.512

Azioni non quotate

2

 

F.519

Altre partecipazioni

3

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

13

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

5

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

8

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

39

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

4

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

22

F.63

Diritti pensionistici

11

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

 

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

2

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

F.71

Strumenti finanziari derivati

1

F.711

Opzioni

1

F.712

Contratti a termine

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

2

F.8

Altri conti attivi e passivi

4

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

3

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

1



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.1

Comparsa economica di attività

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività e passività finanziarie

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

K.6

Variazioni di classificazione

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

K.21

Esaurimento di risorse naturali

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

0

Totale delle altre variazioni di volume

1

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.12

Scorte

0

K.4

Confische senza indennizzo

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF

Attività finanziarie

1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

K.6

Variazioni di classificazione

0

AF.3

Titoli di credito

 

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

AF.4

Prestiti

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

0

AN.12

Scorte

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività finanziarie

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

 

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 1



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+) e perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (-) e perdite (+) nominali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

80

AF

Passività

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

35

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

28

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

2

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

5

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

45

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

45

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

16

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

6

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

10

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

96



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+) e perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (-) e perdite (+) neutrali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

56

AF

Passività

5

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

34

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

28

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

2

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

4

AF.4

Prestiti

3

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

22

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

22

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

2

AF

Attività finanziarie

36

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

17

AF.3

Titoli di credito

4

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

9

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

5

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

1

 

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

87



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+) e perdite (-) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (-) e perdite (+) reali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

24

AF

Passività

– 5

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

1

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.4

Prestiti

– 3

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

23

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

23

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 2

AF

Attività finanziarie

– 20

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 17

AF.3

Titoli di credito

2

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

– 5

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 1

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

9



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

1 429

AF

Passività

189

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

856

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

713

AF.2

Biglietti, monete e depositi

10

AN.12

Scorte

48

AF.3

Titoli di credito

2

AN.13

Oggetti di valore

95

AF.4

Prestiti

169

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

573

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AN.21

Risorse naturali

573

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

8

AF

Attività finanziarie

3 260

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

840

AF.3

Titoli di credito

198

AF.4

Prestiti

24

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1 749

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

391

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

AF.8

Altri conti attivi e passivi

55

 

B.90

Patrimonio netto

4 500



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 

Totale delle variazioni delle passività

AN

Attività non finanziarie

115

AF

Passività

16

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

67

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

53

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

4

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

10

AF.4

Prestiti

11

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

48

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

48

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

4

AF

Attività finanziarie

205

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

64

AF.3

Titoli di credito

16

AF.4

Prestiti

3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

76

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

39

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

3

AF.8

Altri conti attivi e passivi

4

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

304

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

210

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 1

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

96

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

87

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

9



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

1 544

AF

Passività

205

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

923

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

766

AF.2

Biglietti, monete e depositi

10

AN.12

Scorte

52

AF.3

Titoli di credito

2

AN.13

Oggetti di valore

105

AF.4

Prestiti

180

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

621

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

621

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

1

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

12

AF

Attività finanziarie

3 465

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

904

AF.3

Titoli di credito

214

AF.4

Prestiti

27

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1 825

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

430

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

6

AF.8

Altri conti attivi e passivi

59

 

B.90

Patrimonio netto

4 804

Sequenza dei conti delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

17

P.1

Produzione

32

 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

0

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

P.13

Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

32

B.1g

Valore aggiunto lordo

15

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

3

B.1n

Valore aggiunto netto

12



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

11

B.1g

Valore aggiunto lordo

15

D.11

Retribuzioni lorde

6

B.1n

Valore aggiunto netto

12

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

5

 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

4

D.1211

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

4

D.1212

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.1221

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.1222

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

1

D.39

Altri contributi alla produzione

0

B.2g

Risultato lordo di gestione

3

P.51c1

Ammortamenti inclusi nel risultato lordo di gestione

3

B.2n

Risultato netto di gestione

0



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

6

B.2g

Risultato lordo di gestione

3

D.41

Interessi

6

B.3g

Reddito misto lordo

 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.2n

Risultato netto di gestione

0

 

B.3n

Reddito misto netto

 

D.4

Redditi da capitale

7

D.41

Interessi

7

D.42

Utili distribuiti dalle società

0

D.421

Dividendi

0

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero

0

D.44

Altri redditi da investimenti

0

D.441

Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati

0

D.442

Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici

 

D.443

Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

0

D.4431

Dividenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

0

D.4432

Utili non distribuiti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento

0

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

4

 

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

1



Impieghi

Risorse

Trasferimenti correnti

7

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo

4

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

0

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

1

D.51

Imposte sul reddito

0

 

D.59

Altre imposte correnti

0

Trasferimenti correnti

40

 

D.61

Contributi sociali netti

5

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

5

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

3

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

 

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

2

D.6211

Prestazioni pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

 

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro

1

D.6212

Prestazioni non pensionistiche di sicurezza sociale in denaro

 

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.622

Altre prestazioni di assicurazione sociale

5

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

1

D.6221

Altre prestazioni pensionistiche di assicurazione sociale

3

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.6222

Altre prestazioni non pensionistiche di assicurazione sociale

2

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

1

D.623

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

 

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie

0

 

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie

1

D.7

Altri trasferimenti correnti

2

 

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

36

D.711

Premi netti di assicurazione diretta contro i danni

0

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

0

D.712

Premi netti di riassicurazione contro i danni

 

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

0

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

 

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

 

D.721

Indennizzi di assicurazione diretta contro i danni

 

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

 

D.722

Indennizzi di riassicurazione contro i danni

 

D.74

Aiuti internazionali correnti

 

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

36

D.74

Aiuti internazionali correnti

 

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

36

D.75

Trasferimenti correnti diversi

2

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

 

D.751

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

0

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

0

D.752

Trasferimenti correnti tra famiglie

 

 

D.759

Altri trasferimenti correnti diversi

2

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

37

 

B.6n

Reddito disponibile netto

34



Impieghi

Risorse

D.63

Trasferimenti sociali in natura

31

B.6g

Reddito disponibile lordo

37

D.631

Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

31

B.6n

Reddito disponibile netto

34

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

0

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

6

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

3



Impieghi

Risorse

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

37

P.3

Spesa per consumi finali

32

B.6n

Reddito disponibile netto

34

P.31

Spesa per consumi individuali

31

 

P.32

Spesa per consumi collettivi

1

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.8g

Risparmio lordo

5

B.8n

Risparmio netto

2



Impieghi

Risorse

 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

6

P.4

Consumi finali effettivi

1

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

3

P.41

Consumi effettivi individuali

 

 

P.42

Consumi effettivi collettivi

1

D.8

Rettifica per variazione dei diritti pensionistici

0

B.8g

Risparmio lordo

5

B.8n

Risparmio netto

2



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 1

B.8n

Risparmio netto

2

 

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

0

D.92r

Contributi agli investimenti da ricevere

0

D.99r

Altri trasferimenti in conto capitale da ricevere

0

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 3

D.91p

Imposte in conto capitale da pagare

0

D.92p

Contributi agli investimenti da erogare

 

D.99p

Altri trasferimenti in conto capitale da effettuare

– 3



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.5g

Investimenti lordi

5

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 1

P.5n

Investimenti netti

2

 

P.51g

Investimenti fissi lordi

5

P.511

Acquisizioni meno cessioni di capitale fisso

5

P.5111

Acquisizioni di beni nuovi

5

P.5112

Acquisizioni di beni usati

1

P.5113

Cessioni di beni usati

– 1

P.512

Costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte

0

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

– 3

P.52

Variazione delle scorte

0

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

0

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

1

NP.1

Acquisizioni meno cessioni di risorse naturali

1

NP.2

Acquisizioni meno contratti, locazioni e licenze

0

NP.3

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 4



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.9

Accreditamento (+) / indebitamento (-)

– 4

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

2

F

Incremento netto delle passività

6

F.2

Biglietti, monete e depositi

2

F.3

Titoli di credito

0

F.21

Biglietti e monete

1

F.31

A breve termine

0

F.22

Depositi trasferibili

1

F.32

A lungo termine

0

F.229

Altri depositi trasferibili

1

 

F.29

Altri depositi

0

F.4

Prestiti

6

 

F.41

A breve termine

2

F.3

Titoli di credito

– 1

F.42

A lungo termine

4

F.31

A breve termine

0

 

F.32

A lungo termine

– 1

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

 

F.71

Strumenti finanziari derivati

0

F.4

Prestiti

0

F.711

Opzioni

0

F.41

A breve termine

0

F.712

Contratti a termine

0

F.42

A lungo termine

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

F.8

Altri conti attivi e passivi

0

F.51

Azioni e altre partecipazioni

0

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

0

F.511

Azioni quotate

0

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

0

F.512

Azioni non quotate

0

 

F.519

Altre partecipazioni

0

F.52

Quote e partecipazioni in fondi di investimento

0

F.521

Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari

0

F.522

Quote e partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari

0

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni diverse da quelle sulla vita

0

F.62

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

0

F.63

Diritti pensionistici

 

F.64

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi

 

F.65

Diritti a prestazioni non pensionistiche

 

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

0

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

F.71

Strumenti finanziari derivati

0

F.711

Opzioni

0

F.712

Contratti a termine

0

F.72

Stock option conferite ai dipendenti

0

F.8

Altri conti attivi e passivi

1

F.81

Crediti commerciali e anticipazioni

 

F.89

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

1



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.1

Comparsa economica di attività

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

K.6

Variazioni di classificazione

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.2

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

K.21

Esaurimento di risorse naturali

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.22

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

K.3

Distruzioni di beni dovute a catastrofi

0

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AN.12

Scorte

0

K.4

Confische senza indennizzo

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AF

Attività finanziarie

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

K.5

Altre variazioni di volume n.c.a.

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF

Attività finanziarie

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

K.6

Variazioni di classificazione

0

AF.3

Titoli di credito

 

K.61

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

AF.4

Prestiti

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

K.62

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

 

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AF

Attività e passività finanziarie

0

Totale delle altre variazioni di volume

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AN.11

Capitale fisso

0

AN.12

Scorte

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

0

AN.21

Risorse naturali

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF

Attività finanziarie

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

 

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

– 1



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.7

Guadagni (+) e perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.7

Guadagni (-) e perdite (+) nominali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

8

AF

Passività

0

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

5

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

5

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

0

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

3

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

3

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

2

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

AF.3

Titoli di credito

1

AF.4

Prestiti

 

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

10



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.71

Guadagni (+) e perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.71

Guadagni (-) e perdite (+) neutrali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

6

AF

Passività

3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

5

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

5

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

1

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

1

AF

Attività finanziarie

3

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AF.3

Titoli di credito

1

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

6



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.72

Guadagni (+) e perdite (-) reali in conto capitale

 

K.72

Guadagni (-) e perdite (+) reali in conto capitale

 

AN

Attività non finanziarie

2

AF

Passività

– 3

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 1

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

– 1

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

2

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

2

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

 

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

– 1

AF

Attività finanziarie

– 1

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

– 2

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

 

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

4



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

159

AF

Passività

121

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

124

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

121

AF.2

Biglietti, monete e depositi

38

AN.12

Scorte

1

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

2

AF.4

Prestiti

43

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

35

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

 

AN.21

Risorse naturali

35

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

5

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

35

AF

Attività finanziarie

172

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

110

AF.3

Titoli di credito

25

AF.4

Prestiti

8

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

22

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

4

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

3

 

B.90

Patrimonio netto

210



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 

Totale delle variazioni delle passività

AN

Attività non finanziarie

11

AF

Passività

6

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

7

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

7

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.12

Scorte

0

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.4

Prestiti

6

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

4

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

4

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

0

AF

Attività finanziarie

4

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AF.3

Titoli di credito

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

1

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

1

 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

9

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

– 1

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

B.103

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale

10

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite neutrali in conto capitale

6

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite reali in conto capitale

4



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

170

AF

Passività

127

AN.1

Attività non finanziarie prodotte

131

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AN.11

Capitale fisso

128

AF.2

Biglietti, monete e depositi

38

AN.12

Scorte

1

AF.3

Titoli di credito

0

AN.13

Oggetti di valore

2

AF.4

Prestiti

49

AN.2

Attività non finanziarie non prodotte

39

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

0

AN.21

Risorse naturali

39

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

5

AN.22

Contratti, locazioni e licenze

0

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AN.23

Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

35

AF

Attività finanziarie

176

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

112

AF.3

Titoli di credito

25

AF.4

Prestiti

8

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

23

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

4

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

0

AF.8

Altri conti attivi e passivi

4

 

B.90

Patrimonio netto

219




ALLEGATO B



Riepilogo delle tavole

Numero della tavola

Contenuto delle tavole

Termine di trasmissione t + mesi (o giorni se così specificato) (1)

Periodo considerato (2)

1

Principali aggregati (tavola trimestrale)

2

Dal 1995 (Q1)

1

Principali aggregati (tavola annuale)

2 /9

Dal 1995

2

Principali aggregati delle amministrazioni pubbliche (tavola annuale)

3/9

Dal 1995

3

Tavole per branca di attività economica (tavola annuale)

9/21

Dal 1995

5

Spesa per consumi finali delle famiglie secondo la funzione (tavola annuale)

9

Dal 1995

6

Conti finanziari per settore (operazioni) (tavola annuale)

9

Dal 1995

7

Conti patrimoniali per attività e passività finanziarie (tavola annuale)

9

Dal 1995

8

Conti non finanziari per settore (tavola annuale)

9

Dal 1995

801

Conti non finanziari per settore (tavola trimestrale)

85 giorni (4) (5) (6)

Dal 1999 (Q1)

9

Gettito delle imposte e dei contributi sociali dettagliato per tipo di imposta e di contributo sociale e per sottosettore percettore, compreso l'elenco delle imposte e dei contributi sociali secondo la classificazione nazionale (tavola annuale)

9

Dal 1995

10

Tavole per branca di attività economica e per area geografica NUTS livello 2 - (tavola annuale)

12 (3)/24

Dal 2000

11

Spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione (tavola annuale)

12

Dal 1995

12

Tavole per branca di attività economica e per area geografica NUTS livello 3 - (tavola annuale)

24

Dal 2000

13

Conti delle famiglie per area geografica NUTS livello 2 - (tavola annuale)

24

Dal 2000

15

Tavola delle risorse ai prezzi base, compresa la trasformazione in prezzi di acquisto (tavola annuale)

36

Dal 2010

16

Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto (tavola annuale)

36

Dal 2010

17

Tavola input-output simmetrica ai prezzi base (tavola quinquennale)

36

Dal 2010

20

Classificazione incrociata del capitale fisso per branca di attività economica e per attività (tavola annuale)

24

Dal 2000

22

Classificazione incrociata degli investimenti fissi lordi per branca di attività economica e per attività (tavola annuale)

24

Dal 1995

26

Conti patrimoniali per attività non finanziarie (tavola annuale)

24

Dal 1995

27

Conti finanziari delle amministrazioni pubbliche (tavola trimestrale)

85 giorni (4) (5)

Dal 1999 (Q1)

28

Debito (debito di Maastricht) delle amministrazioni pubbliche (tavola trimestrale)

3

Dal 2000 (Q1)

29

Diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale – tavola triennale

24

Dal 2012

(1)   In tutti i casi le variabili sono trasmesse alla Commissione (Eurostat) al più tardi il giorno della loro pubblicazione da parte delle autorità nazionali. Quando i dati che sono già stati trasmessi alla Commissione (Eurostat) sono riveduti, tali dati riveduti sono trasmessi alla Commissione (Eurostat) al più tardi il giorno della loro pubblicazione da parte dell'autorità nazionale.

(2)   Applicabile all'intera tavola ad eccezione delle rubriche selezionate (cfr. particolarità della tavola).

(3)   Applicabile alle rubriche selezionate (cfr. particolarità della tavola).

(4)   Il termine di 85 giorni è applicabile agli Stati membri la cui moneta è l'euro. Per quanto riguarda gli Stati membri la cui moneta non è l'euro il termine di trasmissione dei dati è di tre mesi.

(5)   Se uno Stato membro trasmette l'intera serie di dati entro 85 giorni, non è necessario trasmettere i dati entro i tre mesi.

(6)   Per gli Stati membri il cui prodotto interno lordo ai prezzi correnti rappresenta meno dell'1 % del corrispondente PNL totale dell'Unione sono obbligatori solo i dati per le rubriche selezionate (cfr. particolarità della tavola 801).

t = periodo di riferimento (anno o trimestre).



Tavola 1 —  Principali aggregati - Esercizio trimestrale (1) e annuale

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione (2)

Prezzi correnti

Prezzi dell'anno precedente e volumi concatenati (11)

Valore aggiunto lordo e prodotto interno lordo

B.1g

1.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base

A*10

x

x

D.21

2. a)  Imposte sui prodotti (3)

 

x

x

D.31

b)  Contributi ai prodotti (3)

 

x

x

B.1*g

3.  Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

 

x

x

Prodotto interno lordo (ottica della spesa)

P.3

4.  Totale della spesa per consumi finali

 

x

x

P.3

5. a)  Spesa per consumi finali delle famiglie (concetto interno)

Durata (4)

x

x

P.3

b)  Spesa per consumi finali delle famiglie (concetto nazionale)

 

x

x

P.3

6.  Spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

x

x

P.3

7.  Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche

 

x

x

P.31

a)  Spesa per consumi individuali

 

x

x

P.32

b)  Spesa per consumi collettivi

 

x

x

P.4

8.  Consumi finali effettivi

 

x

x

P.41

a)  Consumi effettivi individuali

 

x

x

P.5

9.  Investimenti lordi

 

x

x

P.51g

a)  Investimenti fissi lordi

AN_F6 (5)

x

x

P.52

b)  Variazione delle scorte

 

x

(7)

P.53

c)  Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 

x

(7)

P.6

10.  Esportazioni di beni (fob) e servizi

 

x

x

P.61

a)  Beni

 

x

x

P.62

b)  Servizi

 

x

x

 

Esportazioni di beni (fob) e servizi verso il settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro) (8)

 

x

x

 

S.xx (S.21 - S.2I) Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea (eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) (8)

 

x

x

 

Esportazioni di beni (fob) e servizi verso il settore S.22 (Paesi non aderenti all'UE e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea) (8)

 

x

x

P.7

11.  Importazioni di beni (fob) e servizi

 

x

x

P.71

a)  Beni

 

x

x

P.72

b)  Servizi

 

x

x

 

Importazioni di beni (fob) e servizi dal settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro) (8)

 

x

x

 

Importazioni di beni (fob) e servizi dal settore S.xx (S.21 - S.2I) (Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea (eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) (8)

 

x

x

 

Importazioni di beni (fob) e servizi dal settore S.22 (Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea) (8)

 

x

x

B.11

12.  Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

x

(7)

Risultato lordo di gestione e reddito misto lordo, imposte sulla produzione e sulle importazioni, contributi

B.2g+B.3g

13.  Risultato lordo di gestione e reddito misto lordo

 

x

 

D.2

14.  Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

x

 

D.3

15.  Contributi

 

x

 

Popolazione, occupati, redditi da lavoro dipendente

 

16.  Dati sulla popolazione e sull'occupazione

 

 

 

POP

a)  Popolazione totale (in migliaia di persone)

 

 

 

EMP

b)  Occupati presso unità di produzione residenti [in migliaia di occupati, in migliaia di ore lavorate e in migliaia di posizioni lavorative (9)] e occupati residenti (in migliaia di persone)

A*10 (10)

 

 

ESE

c)  Lavoratori indipendenti

A*10 (10)

 

 

EEM

d)  Lavoratori dipendenti

A*10 (10)

 

 

D.1

17.  Redditi da lavoro dipendente dei lavoratori dipendenti da unità di produzione residenti e redditi dei lavoratori dipendenti residenti

A*10

x

 

D.11

a)  Retribuzioni lorde

A*10

x

 

D.12

b)  Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

A*10

x

 

(1)   I dati trimestrali devono essere forniti grezzi nonché destagionalizzati (compresa, ove pertinente, una correzione degli effetti di calendario). Non devono essere forniti i dati trimestrali destagionalizzati ai prezzi dell'anno precedente. La trasmissione di dati trimestrali che includono la sola correzione degli effetti di calendario è facoltativa.

(2)   Se non è indicata alcuna disaggregazione si intende il totale dell'economia.

(3)   Disaggregazione tra imposte e contributi per i conti trimestrali su base volontaria.

(4)   Disaggregazione secondo la durata dei beni per i conti annuali: beni durevoli; beni semidurevoli; beni non durevoli; servizi.

(5)   AN_F6: Disaggregazione del capitale fisso: AN.111 Abitazioni AN.112 Fabbricati non residenziali e altre opere AN.113 + AN.114 Impianti e macchinari + armamenti — AN.1131 Mezzi di trasporto — AN.1132 Apparecchiature ICT (6) — AN.1139 + AN.114 Altri impianti e macchinari + armamenti (6) AN.115 Risorse biologiche coltivate AN.117 Prodotti di proprietà intellettuale

(6)   Su base volontaria

(7)   Esclusivamente a prezzi dell'anno precedente.

(8)   Le importazioni e le esportazioni sono ripartite in: a)  S.2I Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro; b)  S.xx (S.21 - S.2I) Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea (eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro); c)  (S.22) Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea, tenendo conto che: — le ripartizioni dell'UEM e dell'UE dovrebbero rappresentare la reale composizione alla fine di ciascun periodo di riferimento («composizione in evoluzione»); — i dati per i periodi di riferimento a partire dal 2012 dovrebbero essere forniti obbligatoriamente in prezzi correnti, prezzi dell'anno precedente e volumi concatenati; — i dati per i periodi di riferimento 2008-2011 dovrebbero essere forniti obbligatoriamente in prezzi correnti, e su base volontaria in prezzi dell'anno precedente e volumi concatenati; — i dati per i periodi di riferimento 1999-2007 dovrebbero essere forniti su base volontaria in prezzi correnti.

(9)   Su base volontaria.

(10)   A*10 unicamente per il totale degli occupati, i lavoratori indipendenti e i lavoratori dipendenti di unità di produzione residenti.

(11)   I dati annuali e trimestrali ai prezzi dell'anno precedente non sono forniti per l'anno di riferimento 1995.



Tavola 2 —  Principali aggregati delle amministrazioni pubbliche

Codice

Operazione

Settori e sottosettori (1) (2) (3)

P.1

Produzione

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.11+P.12

—  Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e per proprio uso finale

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.13

—  Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.131

Pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.132

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.11+P.12+P.131

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.2

Consumi intermedi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.1g

Valore aggiunto lordo

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.51c

Ammortamenti

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.1n

Valore aggiunto netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.1p

Redditi da lavoro dipendente da corrispondere

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.29p

Altre imposte sulla produzione da versare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.39r

Altri contributi alla produzione da ricevere

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.2n

Risultato netto di gestione

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.2r

Imposte sulla produzione e sulle importazioni da percepire

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.21r

Imposte sui prodotti da percepire

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.211r

IVA da percepire

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.29r

Altre imposte sulla produzione da percepire

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4r

Redditi da capitale da percepire (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.41r

Interessi da percepire (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.42r+D.43r+D.44r+D.45r

Altri redditi da capitale da percepire (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.3p

Contributi da erogare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.31p

Contributi ai prodotti da erogare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.39p

Altri contributi alla produzione da erogare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4p

Redditi da capitale da corrispondere (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4p_S.1311

di cui: da corrispondere al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (5)

S.1312, S.1313, S.1314

D.4p_S.1312

di cui: da corrispondere al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (5)

S.1311, S.1313, S.1314

D.4p_S.1313

di cui: da corrispondere al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (5)

S.1311, S.1312, S.1314

D.4p_S.1314

di cui: da corrispondere al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (5)

S.1311, S.1312, S.1313

D. 41 p

—  Interessi da corrispondere (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.42p+D.43p+D.44p+D.45p

—  Altri redditi da capitale da corrispondere (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.5n

Saldo dei redditi primari, netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.5r

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. da percepire

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.61r

Contributi sociali netti da ricevere

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.611r

—  di cui: contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.613r

—  di cui: contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7r

Altri trasferimenti correnti da ricevere (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.5p

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. da versare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.62p

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura da effettuare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.632p

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.62p+D.632p

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura e trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita) da erogare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7p

Altri trasferimenti correnti da effettuare (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7p_S.1311

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (5)

S.1312, S.1313, S.1314

D.7p_S.1312

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (5)

S.1311, S.1313, S.1314

D.7p_S.1313

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313 (2) (5)

S.1311, S.1312, S.1314

D.7p_S.1314

di cui: da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (5)

S.1311, S.1312, S.1313

B.6n

Reddito disponibile netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.3

Spesa per consumi finali

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.31

—  Spesa per consumi individuali

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.32

—  Spesa per consumi collettivi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.8

Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.8g

Risparmio, lordo

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.8n

Risparmio netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.9r

Trasferimenti in conto capitale da ricevere (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.91r

—  Imposte in conto capitale da ricevere (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.92r+D.99r

—  Contributi agli investimenti e altri trasferimenti in conto capitale da ricevere (2) (3)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.9p

Trasferimenti in conto capitale da effettuare (2) (3)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.9p_S.1311

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311 (2) (3) (5)

S.1312, S.1313, S.1314

D.9p_S.1312

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312 (2) (3) (5)

S.1311, S.1313, S.1314

D.9p_S.1313

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (3) (5)

S.1311, S.1312, S.1314

D.9p_S.1314

di cui: da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (3) (5)

S.1311, S.1312, S.1313

D.92p

—  Contributi agli investimenti da erogare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.5

Investimenti lordi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.51g

—  Investimenti fissi lordi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.52+P.53

—  Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

OP5ANP

Investimenti lordi e acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.9

Accreditamento (+)/ indebitamento (–)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

TE

Totale delle spese

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

TR

Totale delle entrate

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.995

Trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai pertinenti settori, corrispondenti alle imposte e ai contributi sociali accertati, ma di improbabile riscossione (2) (3) (4)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

PTC

Totale dei crediti di imposta da pagare (6) (7) (8)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

TC

—  di cui: importo dei crediti di imposta da pagare, superiore al debito di imposta (6) (7) (8)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

(1)   Settore e sottosettori: — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale

(2)   I dati dei sottosettori sono consolidati all'interno di ciascun sottosettore, ma non tra sottosettori. I dati per il settore S.13 corrispondono alla somma dei dati dei sottosettori, fatta eccezione per le rubriche D.4, D.7 e D.9 (e relative sottorubriche), che dovrebbero essere consolidate tra sottosettori (con informazioni di contropartita).

(3)   La rubrica D.995 va detratta dalla rubrica D.99r. Nella rubrica D.9p non va incluso alcun importo per D.995.

(4)   La disaggregazione per sottosettore percettore è volontaria.

(5)   Ogni qualvolta si riscontrano considerevoli flussi monetari tra i sottosettori per rubriche diverse da D.4, D.7 o D.9 e per sottorubriche, tali flussi vanno specificati nell'apposita nota in sede di trasmissione dei dati.

(6)   Un credito di imposta è uno sgravio fiscale che è direttamente detratto dal debito di imposta altrimenti dovuto dalla famiglia o dalla società beneficiaria. Un credito di imposta da pagare è un credito di imposta per il quale qualsiasi importo superiore all'importo del debito di imposta (altrimenti dovuto) è versato al beneficiario. L'intero importo del credito di imposta da pagare dovrebbe essere registrato come spesa delle amministrazioni pubbliche («Totale dei crediti di imposta da pagare» - PTC), specificando l'importo della «componente trasferimento» (TC) pari al credito di imposta che eccede il debito di imposta ed è pagato al contribuente.

(7)   Dati da trasmettere su base volontaria per i sottosettori.

(8)   I dati per gli anni di riferimento precedenti al 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione è obbligatoria per gli anni di riferimento a partire dal 2012.



Tavola 3 —  Tavole per branca di attività economica

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione (3) (5)

Prezzi correnti

Prezzi dell'anno precedente e volumi concatenati (4)

Produzione

P.1

1.  Produzione ai prezzi base per branca di attività economica

A*21/A*64

x

 

P.2

2.  Consumi intermedi ai prezzi di acquisto per branca di attività economica

A*21/A*64

x

 

B.1g

3.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base per branca di attività economica

A*21/A*64

x

x

P.51c

4.  Ammortamenti per branca di attività economica

A*21/ A*64

x

x

B.2n+B.3n

5.  Risultato netto di gestione e reddito misto netto

A*21/ A*64

x

 

D.29-D.39

6.  Altre imposte sulla produzione al netto degli altri contributi alla produzione

A*21/ A*64

x

 

Investimenti

P.5

7.  Investimenti lordi

 

x

x

P.51g

a)  Investimenti fissi lordi per branca di attività economica

A*10 [A*21 (7)]/A*10 [A*64 (7)]

x

x

 

Disaggregazione del capitale fisso AN_F6

A*10 [A*21 (7)]/ A*10 [A*64 (7)]

x

x

P.52

b)  Variazione delle scorte per branca di attività economica

A*10 [A*21 (7)]/ A*10 [A*64 (7)]

x

(8)

P.53

c)  Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 

x

(8)

Occupati e redditi da lavoro dipendente

EMP

8.  Occupati per branca di attività economica [in migliaia di persone, migliaia di ore lavorate (6) e migliaia di posizioni lavorative (7)]

A*21/ A*64

 

 

ESE

a)  lavoratori indipendenti per branca di attività economica [in migliaia di persone, migliaia di ore lavorate (6) e migliaia di posizioni lavorative (7)]

A*21/ A*64

 

 

EEM

b)  lavoratori dipendenti per branca di attività economica [in migliaia di persone, migliaia di ore lavorate (6) e migliaia di posizioni lavorative (7)]

A*21/ A*64

 

 

D.1

9.  Redditi da lavoro dipendente per branca di attività economica

A*21/ A*64

x

 

D.11

a)  Retribuzioni lorde per branca di attività economica

A*21/ A*64

x

 

(1)   Su base volontaria

(2)   Esclusivamente totale dell'economia

(3)   Disaggregazione per branca di attività economica sulla base della classificazione NACE. Il primo livello di disaggregazione indicato si riferisce alla trasmissione a t+9 mesi. Il secondo livello di disaggregazione indicato si riferisce alla trasmissione a t+21 mesi. Se non è indicata alcuna disaggregazione si intende il totale dell'economia.

(4)   I dati in prezzi dell'anno precedente non sono forniti per l'anno di riferimento 1995.

(5)   Per il livello di disaggregazione A*64 la trasmissione dei dati per la sottorubrica "di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari" (rubrica 44 "Attività immobiliari") è obbligatoria solo per le variabili P.1, P.2, B.1g.

(6)   La fornitura dei dati per le ore lavorate al livello A*64 della NACE è volontaria.

(7)   Su base volontaria.

(8)   Esclusivamente a prezzi dell'anno precedente.

AN_F6: Disaggregazione del capitale fisso:

AN.111 Abitazioni

AN.112 Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.113+AN.114 Impianti e macchinari + armamenti

— AN.1131 Mezzi di trasporto

— AN.1132 Apparecchiature ICT (1)(2)

— AN.1139+AN.114 Altri impianti e macchinari + armamenti (1)(2)

AN.115 Risorse biologiche coltivate

AN.117 Prodotti di proprietà intellettuale (2)



Tavola 5 —  Spesa per consumi finali delle famiglie

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione

Prezzi correnti

Prezzi dell'anno precedente e volumi concatenati (2)

P.3

1.  Spesa per consumi finali secondo la funzione (famiglie)

Gruppi COICOP (1)

x

x

P.3

2.  Spesa per consumi finali sul territorio economico delle famiglie residenti e non residenti

 

x

x

P.33

3.  Spesa per consumi finali nel resto del mondo delle famiglie residenti

 

x

x

P.34

4.  Spesa per consumi finali sul territorio economico delle famiglie non residenti

 

x

x

P.3

5.  Spesa per consumi finali sul territorio economico e all'estero delle famiglie residenti

 

x

x

(1)   I gruppi COICOP C12.2 «Prostituzione» e 12.7 «Altri servizi, non classificati altrove» devono essere forniti come somma.

(2)   I dati in prezzi dell'anno precedente non devono essere forniti per l'anno di riferimento 1995.



Tavola 6 —  Conti finanziari per settore

[Operazioni, conti delle altre variazioni di volume e della rivalutazione delle attività e delle passività — consolidati e non consolidati — e informazioni di contropartita (1) ]

 

Totale economia

Società non finanziarie compresi i sottosettori (3)

Società finanziarie compresi i sottosettori (4)

Amministrazioni pubbliche compresi i sottosettori (5)

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (6)

Resto del mondo compresi i sottosettori (7)

Operazioni/altre variazioni di volume (2) /rivalutazione degli strumenti finanziari (2)

SEC

S.1

S.11

S.12

S.13

S.14+S.15

S.2

Attività finanziarie

F.A

x

x

x

x

x

x

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.1

x

x

x

x

x

x

Oro monetario

F.11

x

x

x

x

x

x

Diritti speciali di prelievo (DSP)

F.12

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

F.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

F.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

F.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

F.29

x

x

x

x

x

x

Titoli di credito

F.3

x

x

x

x

x

x

A breve termine

F.31

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

F.32

x

x

x

x

x

x

Prestiti

F.4

x

x

x

x

x

x

A breve termine

F.41

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

F.42

x

x

x

x

x

x

Partecipazioni / quote di fondi di investimento

F.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

F.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

F.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

F.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

F.519

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento

F.52

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi comuni monetari (8)

F.521

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (8)

F.522

x

x

x

x

x

x

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

F.6

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

F.61

x

x

x

x

x

x

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

F.62

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici, diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi, diritti a prestazioni non pensionistiche

F.63+ F.64+ F.65

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici (8)

F.63

x

x

x

x

x

x

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (8)

F.64

x

x

x

x

x

x

Diritti a prestazioni non pensionistiche (8)

F.65

x

x

x

x

x

x

Riserve per escussioni di garanzie standard

F.66

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

F.7

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati (8)

F.71

x

x

x

x

x

x

Stock option conferite ai dipendenti (8)

F.72

x

x

x

x

x

x

Altri conti attivi

F.8

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

F.81

x

x

x

x

x

x

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

F.89

x

x

x

x

x

x

Passività

F.L

x

x

x

x

x

x

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.1

x

x

x

x

x

x

Oro monetario

F.11

x

x

x

x

x

x

Diritti speciali di prelievo (DSP)

F.12

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

F.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

F.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

F.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

F.29

x

x

x

x

x

x

Titoli di credito

F.3

x

x

x

x

x

x

A breve termine

F.31

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

F.32

x

x

x

x

x

x

Prestiti

F.4

x

x

x

x

x

x

A breve termine

F.41

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

F.42

x

x

x

x

x

x

Partecipazioni / quote di fondi di investimento

F.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

F.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

F.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

F.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

F.519

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento

F.52

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi comuni monetari (8)

F.521

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (8)

F.522

x

x

x

x

x

x

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

F.6

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

F.61

x

x

x

x

x

x

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

F.62

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici, diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi, diritti a prestazioni non pensionistiche

F.63+ F.64+ F.65

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici (8)

F.63

x

x

x

x

x

x

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (8)

F.64

x

x

x

x

x

x

Diritti a prestazioni non pensionistiche (8)

F.65

x

x

x

x

x

x

Riserve per escussioni di garanzie standard

F.66

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

F.7

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati (8)

F.71

x

x

x

x

x

x

Stock option conferite ai dipendenti (8)

F.72

x

x

x

x

x

x

Altri conti passivi

F.8

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

F.81

x

x

x

x

x

x

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

F.89

x

x

x

x

x

x

Acquisizione netta di attività finanziarie (9)

F.A

x

x

x

x

x

x

Incremento netto delle passività (9)

F.L

x

x

x

x

x

x

Operazioni finanziarie nette (9)

 

x

x

x

x

x

x

(1)   Le informazioni di contropartita non consolidate sono da trasmettere su base volontaria e limitatamente ai seguenti settori di contropartita: — S.11 Società non finanziarie — S.12 Società finanziarie — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.14 + S.15 Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie — S.2 Resto del mondo

(2)   I conti non consolidati delle altre variazioni di volume e della rivalutazione delle attività e delle passività devono essere fornite obbligatoriamente per gli anni di riferimento a partire dal 2012 e limitatamente ai seguenti settori e strumenti: — S.11 Società non finanziarie — S.12 Società finanziarie — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.14 + S.15 Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie — S.2 Resto del mondo — F.1 Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP) — F.2 Biglietti, monete e depositi — F.3 Titoli di credito — F.4 Prestiti — F.5 Partecipazioni / quote di fondi di investimento — F.6 Assicurazioni, pensioni e garanzie standard — F.7 Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti — F.8 Altri conti attivi e passivi

(3)   Società non finanziarie: — S.11 Società non finanziarie - Totale — S.11001 Tutte le società pubbliche non finanziarie (da fornire su base volontaria).

(4)   Società finanziarie: — S.12 Società finanziarie — Totale — S.121+S.122+S.123 Istituzioni finanziarie e monetarie — S.121 Autorità bancarie centrali — S.122+S.123 Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali, e fondi comuni monetari (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.124 Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari — S.125+S.126+S.127 Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione, gli ausiliari finanziari, i prestatori di fondi e le istituzioni finanziarie captive (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.128+S.129 Imprese di assicurazione e fondi pensione (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.12001 Tutte le società finanziarie pubbliche (da fornire su base volontaria).

(5)   Disaggregazione per sottosettore delle amministrazioni pubbliche: — S.13 Amministrazioni pubbliche - totale — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale

(6)   Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (disaggregazione da fornire su base volontaria per gli anni di riferimento precedenti al 2012): — S.14+S.15 Famiglie + Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie - Totale — S.14 Famiglie — S.15 Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

(7)   Resto del mondo: S.2 Resto del mondo – Totale (disaggregazione da fornire su base volontaria) S.21 Stati membri, istituzioni e organi dell'Unione europea S.2I Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro S.22 Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea, tenendo conto che: — le ripartizioni dell'UEM e dell'Unione europea dovrebbero rappresentare la reale composizione alla fine di ciascun periodo di riferimento («composizione in evoluzione»); — i dati volontari non dovrebbero essere forniti per i periodi di riferimento precedenti al 1999.

(8)   Da fornire su base volontaria.

(9)   Esclusivamente per le «operazioni su strumenti finanziari»; non pertinente per «variazioni di volume», «rivalutazione degli strumenti finanziari» e informazioni sul settore di contropartita.



Tavola 7 —  Conti patrimoniali per attività e passività finanziarie [stock di strumenti finanziari — consolidati e non consolidati — e informazioni di contropartita (1) ]

 

Totale economia

Società non finanziarie compresi i sottosettori (2)

Società finanziarie compresi i sottosettori (3)

Amministrazioni pubbliche compresi i sottosettori (4)

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (5)

Resto del mondo compresi i sottosettori (6)

Stock di attività e passività finanziarie

SEC

S.1

S.11

S.12

S.13

S.14+S.15

S.2

Attività finanziarie

AF.A

x

x

x

x

x

x

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.1

x

x

x

x

x

x

Oro monetario

AF.11

x

x

x

x

x

x

Diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.12

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

AF.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

AF.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

AF.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

AF.29

x

x

x

x

x

x

Titoli di credito

AF.3

x

x

x

x

x

x

A breve termine

AF.31

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

AF.32

x

x

x

x

x

x

Prestiti

AF.4

x

x

x

x

x

x

A breve termine

AF.41

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

AF.42

x

x

x

x

x

x

Partecipazioni / quote di fondi di investimento

AF.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

AF.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

AF.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

AF.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

AF.519

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento

AF.52

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi comuni monetari (7)

AF.521

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (7)

AF.522

x

x

x

x

x

x

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

AF.6

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

AF.61

x

x

x

x

x

x

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

AF.62

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici, diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi, diritti a prestazioni non pensionistiche

AF.63+ AF.64+ AF.65

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici (7)

AF.63

x

x

x

x

x

x

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (7)

AF.64

x

x

x

x

x

x

Diritti a prestazioni non pensionistiche (7)

AF.65

x

x

x

x

x

x

Riserve per escussioni di garanzie standard

AF.66

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

AF.7

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati (7)

AF.71

x

x

x

x

x

x

Stock option conferite ai dipendenti (7)

AF.72

x

x

x

x

x

x

Altri conti attivi

AF.8

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.81

x

x

x

x

x

x

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

AF.89

x

x

x

x

x

x

Passività

AF.L

x

x

x

x

x

x

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.1

x

x

x

x

x

x

Oro monetario

AF.11

x

x

x

x

x

x

Diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.12

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

AF.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

AF.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

AF.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

AF.29

x

x

x

x

x

x

Titoli di credito

AF.3

x

x

x

x

x

x

A breve termine

AF.31

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

AF.32

x

x

x

x

x

x

Prestiti

AF.4

x

x

x

x

x

x

A breve termine

AF.41

x

x

x

x

x

x

A lungo termine

AF.42

x

x

x

x

x

x

Partecipazioni / quote di fondi di investimento

AF.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

AF.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

AF.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

AF.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

AF.519

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento

AF.52

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi comuni monetari (7)

AF.521

x

x

x

x

x

x

Quote / partecipazioni in fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari (7)

AF.522

x

x

x

x

x

x

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

AF.6

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

AF.61

x

x

x

x

x

x

Diritti a rendite e assicurazioni sulla vita

AF.62

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici, diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi, diritti a prestazioni non pensionistiche

AF.63 + AF.64 + AF.65

x

x

x

x

x

x

Diritti pensionistici (7)

AF.63

x

x

x

x

x

x

Diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi (7)

AF.64

x

x

x

x

x

x

Diritti a prestazioni non pensionistiche (7)

AF.65

x

x

x

x

x

x

Riserve per escussioni di garanzie standard

AF.66

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

AF.7

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati (7)

AF.71

x

x

x

x

x

x

Stock option conferite ai dipendenti (7)

AF.72

x

x

x

x

x

x

Altri conti passivi

AF.8

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.81

x

x

x

x

x

x

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

AF.89

x

x

x

x

x

x

Attività finanziarie (8)

AF.A

x

x

x

x

x

x

Passività (8)

AF.L

x

x

x

x

x

x

Patrimonio finanziario netto (8)

BF.90

x

x

x

x

x

x

(1)   Le informazioni di contropartita non consolidate sono da trasmettere su base volontaria e limitatamente ai seguenti settori di contropartita: — S.11 Società non finanziarie — S.12 Società finanziarie — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.14 + S.15 Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie — S.2 Resto del mondo

(2)   Società non finanziarie: — S.11 Società non finanziarie - Totale — S.11001 Tutte le società non finanziarie pubbliche (da fornire su base volontaria).

(3)   Società finanziarie: — S.12 Società finanziarie — Totale — S.121+S.122+S.123 Istituzioni finanziarie e monetarie — S.121 Autorità bancarie centrali — S.122+S.123 Istituti di deposito, escluse le autorità bancarie centrali, e fondi comuni monetari (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.124 Fondi di investimento diversi dai fondi comuni monetari — S.125 + S.126+S.127 Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione, gli ausiliari finanziari, i prestatori di fondi e le istituzioni finanziarie captive (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.128+S.129 Imprese di assicurazione e fondi pensione (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.12001 Tutte le società finanziarie pubbliche (da fornire su base volontaria).

(4)   Disaggregazione per sottosettori delle amministrazioni pubbliche: — S.13 Amministrazioni pubbliche - totale — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale

(5)   Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (disaggregazione da fornire su base volontaria per gli anni di riferimento anteriori al 2012): — S.14+S.15 Famiglie + istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie - Totale — S.14 Famiglie — S.15 Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

(6)   Resto del mondo: — S.2 Resto del mondo – Totale (disaggregazione da fornire su base volontaria) — S.21 Stati membri, istituzioni e organi dell'Unione europea — S.2I Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro — S.22 Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea, tenendo conto che: —  — le ripartizioni dell'UEM e dell'Unione europea dovrebbero rappresentare la reale composizione alla fine di ciascun periodo di riferimento («composizione in evoluzione»); — i dati volontari non dovrebbero essere forniti per i periodi antecedenti all'anno di riferimento 1999.

(7)   Da fornire su base volontaria.

(8)   Informazioni sul settore di contropartita non pertinenti per questa rubrica.



Tavola 8 —  Conti non finanziari per settore (tavola annuale)

 

Operazioni e saldi contabili

Settori

 

S.1

S.11

S.11001

 

S.12

S.12001

 

S.13

S.14+S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

I  Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

Risorse

Totale economia

Società non finanziarie

Società non finanziarie pubbliche

 

Società finanziarie

Società finanziarie pubbliche

 

Amministrazioni pubbliche

Famiglie + istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Importi non ripartiti

Resto del mondo

P.1

Produzione

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

(P.11+P.12 +P.131)

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 

x

 

P.11

—  Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

P.12

—  Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

x

x

o

x

o

x

x

x

x

P.13

—  Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

x

 

x

x

 

x

P.7

Importazioni di beni e servizi

 

x

P.71

—  Importazioni di beni

 

x

P.72

—  Importazioni di servizi

 

x

P.72F

—  Importazioni di SIFIM

 

o

(D.21 – D.31)

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

x

 

x

 

Impieghi

2

P.2

Consumi intermedi

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

P.6

—  Esportazioni di beni e servizi

 

x

P.61

—  Esportazioni di beni

 

x

P.62

—  Esportazioni di servizi

 

x

P.62F

— —  Esportazioni di SIFIM

 

o

B.1g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

x

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.1n

Valore aggiunto, netto / Prodotto interno netto

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

 

 

II.1.1  Conto della generazione dei redditi primari

Risorse

Settori

 

 

S.1

S.11

S.11001

 

S.12

S.12001

 

S.13

S.14+S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

B.1g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

 

D.3

Contributi

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

 

D.31

—  Contributi ai prodotti

x

 

x

 

D.39

—  Altri contributi alla produzione

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

Impieghi

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.11

—  Retribuzioni lorde

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

D.12

—  Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

x

 

D.21

—  Imposte sui prodotti

x

 

x

 

D.29

—  Altre imposte sulla produzione

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

(B.2g+ B.3g)

Risultato di gestione, lordo + reddito misto, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.2g

—  Risultato di gestione, lordo

x

 

x

x

 

B.3g

—  Reddito misto lordo

x

 

x

x

 

 

II.1.2  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

Settori

Risorse

S.1

S.11

S.11001

 

S.12

S.12001

 

S.13

S.14 +S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

(B.2g+B.3g)

Risultato di gestione, lordo + reddito misto, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.2g

—  Risultato di gestione, lordo

x

 

x

x

 

B.3g

—  Reddito misto lordo

x

 

x

x

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

x

 

x

x

 

x

D.11

—  Retribuzioni lorde

x

 

x

x

 

x

D.12

—  Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

x

 

x

x

 

x

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

x

 

x

 

x

D.21

—  Imposte sui prodotti

x

 

x

 

x

D.211

— —  Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

x

 

x

 

x

D.212

— —  Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

x

 

x

 

x

D.214

— —  Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

x

 

x

 

x

D.29

—  Altre imposte sulla produzione

x

 

x

 

x

D.4

Redditi da capitale

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.41

—  Interessi (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.42

—  Utili distribuiti dalle società

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.421

— —  Dividendi

o

o

o

 

o

o

 

o

o

o

o

 

o

D.422

— —  Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

o

o

o

 

o

o

 

o

o

o

o

 

o

D.43

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.43S2I

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero all'interno della zona euro (3) (4)

 

x

o

 

x

o

 

D.43S2X

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori della zona euro (3) (4)

 

x

o

 

x

o

 

D.43S21

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero all'interno dell'UE (3)

 

x

o

 

x

o

 

D.43S22

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori dell'UE (3)

 

x

o

 

x

o

 

D.44

—  Altri redditi da investimenti

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.441

— —  Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.442

— —  Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.443

— —  Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.45

—  Diritti di sfruttamento

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.4g

Reddito da impresa, lordo

o

x

o

 

x

o

 

o

o

o

o

 

 

 

D.41g

Totale degli interessi prima dell'attribuzione dei SIFIM (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

Impieghi

 

D.3

Contributi

x

 

x

 

x

D.31

—  Contributi ai prodotti

x

 

x

 

x

D.39

—  Altri contributi alla produzione

x

 

x

 

x

D.4

Redditi da capitale

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.41

—  Interessi (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.42

—  Utili distribuiti dalle società

x

x

o

 

x

o

 

x

D.421

— —  Dividendi

o

o

o

 

o

o

 

o

D.422

— —  Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

o

o

o

 

o

o

 

o

D.43

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

x

x

o

 

x

o

 

 

x

x

x

 

x

D.43S2I

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero all'interno della zona euro (3) (4)

 

x

o

 

x

o

 

D.43S2X

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori della zona euro (3) (4)

 

x

o

 

x

o

 

D.43S21

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero all'interno dell'UE (3)

 

x

o

 

x

o

 

D.43S22

— —  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori dell'UE (3)

 

x

o

 

x

o

 

D.44

—  Altri redditi da investimenti

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.441

— —  Redditi da investimenti da attribuire agli assicurati (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.442

— —  Redditi da investimenti da corrispondere per diritti pensionistici (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.443

— —  Redditi da investimenti da attribuire ai sottoscrittori di quote di fondi comuni di investimento (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.45

—  Diritti di sfruttamento

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo / Reddito nazionale, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

 

 

D.41g

Totale degli interessi prima dell'attribuzione dei SIFIM (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

 

II.2  Conto della distribuzione secondaria del reddito

Settori

S.1

S.11

S.11001

 

S.12

S.12001

 

S.13

S.14 +S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

 

Risorse

 

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo / Reddito nazionale, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

x

 

x

 

x

D.51

—  Imposte sul reddito

x

 

x

 

x

D.59

—  Altre imposte correnti

x

 

x

 

x

D.6

Contributi e prestazioni sociali

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.61

—  Contributi sociali netti

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.611

— —  Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.612

— —  Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.613

— —  Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.614

— —  Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.61SC

— —  Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (3)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.62

—  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

x

D.63

—  Trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

D.631

—  Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

o

 

 

 

 

 

 

 

o

o

 

 

 

D.632

—  Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

o

 

 

 

 

 

 

 

o

o

 

 

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.71

—  Premi netti di assicurazione contro i danni

x

 

x

o

 

x

 

x

D.72

—  Indennizzi di assicurazione contro i danni

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.74

—  Aiuti internazionali correnti

x

 

x

 

x

D. 74A

— —  di cui: da corrispondere / da percepire dalle istituzioni europee (ad esempio, FES) x

 

x

D.75

—  Trasferimenti correnti diversi (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.76

—  Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

 

x

Impieghi

 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.51

—  Imposte sul reddito

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

 

x

D.59

—  Altre imposte correnti

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.6

Contributi e prestazioni sociali

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.61

—  Contributi sociali netti

x

 

x

x

 

x

D.611

— —  Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (3)

x

 

x

x

 

x

D.612

— —  Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (3)

x

 

x

x

 

x

D.613

— —  Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie (3)

x

 

x

x

 

x

D.614

— —  Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (3)

x

 

x

x

 

x

D.61SC

— —  Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (3)

x

 

x

x

 

x

D.62

—  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.63

—  Trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

x

 

D.631

—  Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

o

 

x

o

 

o

 

D.632

—  Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

o

 

x

o

 

o

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.71

—  Premi netti di assicurazione contro i danni

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.72

—  Indennizzi di assicurazione contro i danni

x

 

x

o

 

x

 

x

D.74

—  Aiuti internazionali correnti

x

 

x

 

x

D.74A

— —  di cui: da corrispondere / da percepire dalle istituzioni europee (ad esempio, FES) x

x

 

x

 

D.75

—  Trasferimenti correnti diversi (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.76

—  Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

x

 

x

 

B.7g

Reddito disponibile corretto, lordo

x

 

x

x

x

x

 

 

 

B.6g

Reddito disponibile, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

 

II.4.1  Conto di utilizzazione del reddito disponibile

Settori

Risorse

S.1

S.11

S.11001

 

S.12

S.12001

 

S.13

S.14 +S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

B.6g

Reddito disponibile, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

D.8

Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

x

 

x

x

 

x

Impieghi

 

P.3

Spesa per consumi finali

x

 

x

x

x

x

 

P.31

—  Spesa per consumi individuali

x

 

x

x

x

x

 

P.32

—  Spesa per consumi collettivi

x

 

x

 

D.8

Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

B.8g

Risparmio, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

x

 

III.1.1  Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.8g

Risparmio, lordo

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

x

D.9r

Trasferimenti in conto capitale, da percepire

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.91r

—  Imposte in conto capitale, da percepire

x

 

x

 

x

D.92r

—  Contributi agli investimenti, da percepire (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.99r

—  Altri trasferimenti in conto capitale, da percepire (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

 

 

Variazioni delle attività

 

D.9p

Trasferimenti in conto capitale, da effettuare

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

D.91p

—  Imposte in conto capitale, da versare

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

 

x

D.92p

—  Contributi agli investimenti, da corrispondere (2)

x

 

x

 

x

D.99p

—  Altri trasferimenti in conto capitale, da corrispondere (2)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

 

III.1.2  Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

Settori

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

S.1

S.11

S.11001

 

S.12

S.12001

 

S.13

S.14 +S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

Variazioni delle attività

 

P.5g

Investimenti lordi

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

P.51g

—  Investimenti fissi lordi

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

P.52

—  Variazione delle scorte

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

P.53

—  Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

B.9

Accreditamento (+)/ indebitamento (–)

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

 

 

DB.9

Discrepanza con l'accreditamento/indebitamento dei conti finanziari

x

x

o

 

x

o

 

x

x

x

x

 

x

Informazioni supplementari

 

EMP

Occupazione (numero di persone e numero di ore lavorate)

o

o

o

 

o

o

 

x

o

o

o

 

OTE

Totale della spesa delle amministrazioni pubbliche

 

x

 

OTR

Totale delle entrate delle amministrazioni pubbliche

 

x

 

(1)   I dati relativi ai settori S.14 e S.15 per gli anni di riferimento precedenti al 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione è obbligatoria per gli anni di riferimento a partire dal 2012.

(2)   In generale, i dati relativi alle amministrazioni pubbliche dovrebbero essere consolidati all'interno di ciascun sottosettore, ma non tra sottosettori. Tuttavia, per tale operazione il consolidamento dovrebbe essere effettuato anche tra sottosettori delle amministrazioni pubbliche (S.13): amministrazioni centrali, amministrazioni di Stati federati, amministrazioni locali, enti di previdenza e assistenza sociale.

(3)   I dati per gli anni di riferimento precedenti al 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione è obbligatoria a partire dal 2012.

(4)   Da trasmettere unicamente dagli Stati membri la cui moneta è l'euro.



 

= caselle non pertinenti

x

= dato richiesto

o

= dato facoltativo



Tavola 801 —  Conti non finanziari per settore (tavola trimestrale)

Codice

Operazioni e saldi contabili

Settori

 

S.1

S.11 (1)

S.12 (1)

S.13

S.14 + S.15 (1)

S.1N (1)

S.2

I  Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

Risorse

Totale economia

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie + istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Importi non ripartiti

Resto del mondo

P.1

Produzione

o

o

o

o

o

 

(P.11+P12+P131)

Di cui: Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e pagamenti per la produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 

x

 

P.7

Importazioni di beni e servizi

 

x

P.71

—  Importazioni di beni

 

x

P.72

—  Importazioni di servizi

 

x

P.72F

—  Importazioni di SIFIM

 

o

D.21 – D.31

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

x

 

x

 

Impieghi

 

P.2

Consumi intermedi

o

o

o

o

o

 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 

x

P.61

—  Esportazioni di beni

 

x

P.62

—  Esportazioni di servizi

 

x

P.62F

—  Esportazioni di SIFIM

 

o

B.1g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

x

x

x

x

x

x

 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

x

P51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

x

x

x

 

B.1n

Valore aggiunto, netto / Prodotto interno netto

x

x

x

x

x

 

 

II.1.1  Conto della generazione dei redditi primari

Risorse

Settori

S.1

S.11 (1)

S.12 (1)

S.13

S.14 + S.15 (1)

S.1N (1)

S.2

B.1g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

x

x

x

x

x

x

 

D.3

Contributi

x

x

x

x

x

x

 

D.31

—  Contributi ai prodotti

x

 

x

 

D.39

—  Altri contributi alla produzione

x

x

x

x

x

 

Impieghi

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

x

x

x

x

x

 

x

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

x

x

x

x

x

x

 

D.21

—  Imposte sui prodotti

x

 

x

D.29

—  Altre imposte sulla produzione

x

x

x

x

x

 

B.2g+B.3g

Risultato di gestione, lordo + reddito misto, lordo

x

x

x

x

x

x

 

B.3g

—  Reddito misto lordo

x

 

x

 

 

II.1.2  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

Settori

Risorse

S.1

S.11 (1)

S.12 (1)

S.13

S.14 + S.15 (1)

S.1N (1)

S.2

B.2g+B.3g

Risultato di gestione, lordo + reddito misto, lordo

x

x

x

x

x

x

 

B.3g

—  Reddito misto lordo

x

 

x

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

x

 

x

 

x

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

x

 

x

 

x

D.21

—  Imposte sui prodotti

x

 

x

 

x

D.211

—  Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 

x

 

D.29

—  Altre imposte sulla produzione

x

 

x

 

x

D.4

Redditi da capitale

(1)

x

x

x

x

 

x

D.41

—  Interessi (2)

(1)

x

x

x

x

 

x

(D.42+D.43+D.44+D.45)

—  Altri redditi da capitale non indicati altrove

(1)

x

x

x

x

 

x

D.42

—  Utili distribuiti dalle società

(1)

x

x

x

x

 

x

D.43

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

(1)

x

x

x

x

 

x

D.43S2I

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'interno della zona euro

 

o

o

 

D.43S2X

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori della zona euro

 

o

o

 

D.43S21

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'interno dell'UE

 

o

o

 

D.43S22

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori dell'UE

 

o

o

 

D.44

—  Altri redditi da investimenti

(1)

x

x

x

x

 

x

D.45

—  Diritti di sfruttamento

(1)

x

x

x

x

 

B.4g

Reddito da impresa, lordo

o

x

x

o

o

 

D.41g

Totale degli interessi prima dell'attribuzione dei SIFIM (2)

(1)

x

x

x

x

 

x

Impieghi

 

D.3

Contributi

x

 

x

 

x

x

D.31

—  Contributi ai prodotti

x

 

x

 

x

x

D.39

—  Altri contributi alla produzione

x

 

x

 

x

D.4

Redditi da capitale

(1)

x

x

x

x

 

x

D.41

—  Interessi (2)

(1)

x

x

x

x

 

x

(D.42+D.43+D.44+D.45)

—  Altri redditi da capitale non indicati altrove

(1)

x

x

x

x

 

x

D.42

—  Utili distribuiti dalle società

(1)

x

x

 

x

D.43

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

(1)

x

x

 

x

D.43S2I

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'interno della zona euro

 

o

o

 

D.43S2X

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori della zona euro

 

o

o

 

D.43S21

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'interno dell'UE

 

o

o

 

D.43S22

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero fuori dell'UE

 

o

o

 

D.44

—  Altri redditi da investimenti

(1)

x

x

x

 

x

D.45

—  Diritti di sfruttamento

(1)

x

x

x

x

 

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo / Reddito nazionale, lordo

x

x

x

x

x

 

D.41g

Totale degli interessi prima dell'attribuzione dei SIFIM (2)

(1)

x

x

x

x

 

x

 

II.2  Conto della distribuzione secondaria del reddito

Settori

Risorse

S.1

S.11 (1)

S.12 (1)

S.13

S.14 + S.15 (1)

S.1N (1)

S.2

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo / Reddito nazionale, lordo

x

x

x

x

x

 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

x

 

x

 

x

D.6

Contributi e prestazioni sociali

(1)

x

x

x

x

 

x

D.61

—  Contributi sociali netti

(1)

x

x

x

x

 

x

D.62

—  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

(1)

 

x

 

x

D.63

—  Trasferimenti sociali in natura

(1)

 

x

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

(1)

x

x

x

x

 

x

D.71

—  Premi netti di assicurazione contro i danni

(1)

 

x

x

 

x

D.72

—  Indennizzi di assicurazione contro i danni

(1)

x

x

x

x

 

x

(D.74+D.75+D.76)

—  Altri trasferimenti correnti non indicati altrove

(1)

x

x

x

x

 

x

D.74

—  Aiuti internazionali correnti

o

 

o

 

o

D.74A

—  Di cui: da corrispondere / da percepire dalle istituzioni europee (ad esempio, FES)

 

x

D.75

—  Trasferimenti correnti diversi (2)

o

o

o

o

o

 

o

D.76

—  Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

 

o

Impieghi

 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

(1)

x

x

x

x

 

x

D.6

Contributi e prestazioni sociali

(1)

x

x

x

x

 

x

D.61

—  Contributi sociali netti

(1)

 

x

 

x

D.62

—  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

(1)

x

x

x

x

 

x

D.63

—  Trasferimenti sociali in natura

(1)

 

x

x

 

D.631

—  Trasferimenti sociali in natura (beni e servizi non destinabili alla vendita)

x

 

x

 

D.632

—  Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

x

 

x

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

(1)

x

x

x

x

 

x

D.71

—  Premi netti di assicurazione contro i danni

(1)

x

x

x

x

 

x

D.72

—  Indennizzi di assicurazione contro i danni

(1)

 

x

x

 

x

(D.74+D.75+D.76)

—  Altri trasferimenti correnti non indicati altrove

(1)

x

x

x

x

 

x

D.74

—  Aiuti internazionali correnti

o

 

o

 

o

D.74A

—  Di cui: da corrispondere / da percepire dalle istituzioni europee (ad esempio, FES)

x

 

x

 

D.75

—  Trasferimenti correnti diversi (2)

o

o

o

o

o

 

o

D.76

—  Risorse proprie dell'UE basate su IVA e RNL

o

 

o

 

B.7g

Reddito disponibile corretto, lordo

 

x

x

 

B.6g

Reddito disponibile, lordo

x

x

x

x

x

 

 

II.4.1  Conto di utilizzazione del reddito disponibile

Settori

Risorse

S.1

S.11 (1)

S.12 (1)

S.13

S.14 + S.15 (1)

S.1N (1)

S.2

B.6g

Reddito disponibile, lordo

x

x

x

x

x

 

D.8

Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

x

 

x

 

x

Impieghi

 

P.3

Spesa per consumi finali

x

 

x

x

 

P.31

—  Spesa per consumi individuali

x

 

x

x

 

P.32

—  Spesa per consumi collettivi

x

 

x

 

D.8

Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

x

x

x

x

x

 

x

B.8g

Risparmio, lordo

x

x

x

x

x

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

x

 

III.1.1  Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

 

B.8g

Risparmio lordo

x

x

x

x

x

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

x

D.9r

Trasferimenti in conto capitale, da percepire

(1)

x

x

x

x

 

x

D.91r

—  Imposte in conto capitale, da percepire

x

 

x

 

x

D.92r+D.99r

—  Contributi agli investimenti e altri trasferimenti in conto capitale (2)

(1)

x

x

x

x

 

x

D.92r

—  Contributi agli investimenti, da percepire (2)

o

o

o

o

o

 

o

D.99r

—  Altri trasferimenti in conto capitale, da percepire (2)

o

o

o

o

o

 

o

Variazioni delle attività

 

D.9p

Trasferimenti in conto capitale, da effettuare

(1)

x

x

x

x

 

x

D.91p

—  Imposte in conto capitale, da versare

(1)

x

x

 

x

 

x

D.92p+D.99p

—  Contributi agli investimenti e altri trasferimenti in conto capitale (2)

(1)

x

x

x

x

 

x

D.92p

—  Contributi agli investimenti, da corrispondere (2)

o

 

o

 

o

D.99p

—  Altri trasferimenti in conto capitale, da corrispondere (2)

o

o

o

o

o

 

o

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

x

x

x

 

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

x

x

x

x

x

 

x

 

III.1.2  Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

Settori

 

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

S.1

S.11 (1)

S.12 (1)

S.13

S.14 + S.15 (1)

S.1N (1)

S.2

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

x

x

x

x

x

 

x

 

Variazioni delle attività

 

P.5g

Investimenti lordi

x

x

x

x

x

 

P.51g

—  Investimenti fissi lordi

x

x

x

x

x

 

P.51c

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

x

x

x

 

P.52+P.53

—  Variazione delle scorte e acquisizioni nette di oggetti di valore

x

x

x

x

x

 

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non prodotte

x

x

x

x

x

 

x

B.9

Accreditamento (+)/ indebitamento (-)

x

x

x

x

x

 

x

DB.9

Discrepanza con l'accreditamento/indebitamento dei conti finanziari

o

o

o

o

o

 

o

 

Informazioni supplementari

 

EMP

Occupazione (numero di persone e numero di ore lavorate)

o

o

o

o

o

 

o

OTE

Totale della spesa delle amministrazioni pubbliche

 

x

 

OTR

Totale delle entrate delle amministrazioni pubbliche

 

x

 

AN.111

Abitazioni

 

o

 

AN.211

Terreni

 

o

 

(1)   Facoltativo per i paesi il cui PIL a prezzi correnti rappresenta meno dell'1 % del corrispondente totale dell'Unione. La soglia dell'1 % è calcolata come media mobile fondata sugli ultimi tre anni disponibili.

(2)   In generale, i dati relativi alle amministrazioni pubbliche dovrebbero essere consolidati all'interno di ciascun sottosettore, ma non tra sottosettori. Tuttavia, per tale operazione il consolidamento dovrebbe essere effettuato anche tra sottosettori delle amministrazioni pubbliche (S.13): amministrazioni centrali, amministrazioni di Stati federati, amministrazioni locali, enti di previdenza e assistenza sociale.



 

= caselle non pertinenti

x

= dato richiesto

o

= dato facoltativo

CORREZIONE PER LA STAGIONALITÀ

 La correzione per la stagionalità (compresa, ove pertinente, una correzione degli effetti di calendario) a decorrere dall'anno di riferimento 2014 è obbligatorio per:

 

Impieghi: S.2/P.6, S.2/D.1+D.2+D.3+D.4, S.2/D.5+D.6+D.7, S.2/D.8, S.2/D.9

Risorse: S.2/P.7, S.2/D.1+D.2+D.3+D.4, S.2/D.5+D.6+D.7, S.2/D.8, S.2/D.9

Saldi contabili: S.1/B.1g, S.1/B.2g+B.3g, S.1/B.5g, S.1/B.6g, S.1/B.8g, S.1/B.9

Termine per la trasmissione: tre giorni lavorativi a decorrere dal termine per i dati non destagionalizzati.

 La correzione per la stagionalità (compresa, ove pertinente, una correzione degli effetti di calendario) a decorrere dall'anno di riferimento 2017 è obbligatorio per:

 

Impieghi: S.11/D.1 ( 38 ), S.11/P.51g (38) , S.13/P.3, S.13/P.51g, S.13/OTE, S.14+S.15/D.4 (38) , S.14+S.15/D.5 (38) , S.14+S.15/D.61 (38) , S.14+S.15/D.7 (38) , S.14+S.15/D.8 (38) , S.14+S.15/P.31, S.14+S.15/P.51g (38) 

Risorse: S.13/OTR, S.14+S.15/D.1 (38) , S.14+S.15/D.4 (38) , S.14+S.15/D.62 (38) , S.14+S.15/D.7 (38) , S.14+S.15/D.8 (38) 

Saldi contabili: S.11/B.1g (38) , S.11/B.2g+B.3g (38) , S.13/B.9, S.14+S.15/B.2g+B.3g (38) , S.14+S.15/B.6g (38) , S.14+S.15/B.8g (38) 

Termine per la trasmissione: tre giorni lavorativi a decorrere dal termine per i dati non destagionalizzati.

 La correzione per la stagionalità (compresa, ove pertinente, una correzione degli effetti di calendario) è facoltativo per:

 

Impieghi: S.11/(P.52+P.53), S.11/D.5, S.14+S.15/D.62, S.14+S.15/D.63, S.2/P.61, S.2/P.62

Risorse: S.14+S.15/D.61, S.14+S.15/D.63, S.2/P.71, S.2/P.72

Saldi contabili: S.11/B.4g, S.11/B.9, S.14+S.15/B.3g, S.14+S.15/B.9

Termine per la trasmissione: tre giorni lavorativi a decorrere dal termine per i dati non destagionalizzati.

DATI DI VOLUME

I dati in volumi concatenati, previa correzione per la stagionalità (compresa, ove pertinente, una correzione degli effetti di calendario) sono facoltativi per:

S.11/B1g, S.11/P.51g, S.14+S.15/P.31, S.14+S.15/P.51g.

Termine per la trasmissione: tre giorni lavorativi a decorrere dal termine per i dati non destagionalizzati.

FONTI E METODI

Gli Stati membri informano la Commissione delle principali modifiche metodologiche o di altra natura suscettibili di influenzare i dati trasmessi entro tre mesi dall'entrata in vigore della modifica in questione.



Tavola 9 —  Gettito delle imposte e dei contributi sociali dettagliato per tipo di imposta e di contributo sociale e per sottosettore percettore, compreso l'elenco delle imposte e dei contributi sociali secondo la classificazione nazionale (1)

Codice (2)

Operazione

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

D.21

Imposte sui prodotti

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa l'IVA

D.2121

Dazi sulle importazioni

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi e l'IVA

D.2122a

Prelievi sui prodotti agricoli importati

D.2122b

Importi compensativi monetari prelevati all'importazione

D.2122c

Accise

D.2122d

Imposte generali sulle vendite

D.2122e

Imposte su servizi specifici

D.2122f

Utili realizzati dai monopoli di importazione

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e l'IVA

D.214a

Accise e imposte di consumo

D.214b

Imposte di bollo

D.214c

Imposte sulle operazioni finanziarie e di capitale

D.214d

Imposte sull'immatricolazione degli autoveicoli

D.214e

Diritti su spettacoli e intrattenimenti

D.214f

Imposte su concorsi a premi e scommesse

D.214g

Imposte sui premi assicurativi

D.214h

Altre imposte o tasse su servizi specifici

D.214i

Imposte generali sulle vendite o sugli affari

D.214j

Utili dei monopoli fiscali

D.214k

Diritti sulle esportazioni e importi compensativi monetari prelevati all'esportazione

D.214l

Altre imposte sui prodotti n.c.a.

D.29

Altre imposte sulla produzione

D.29a

Imposte su terreni, fabbricati o altre opere

D.29b

Imposte sull'utilizzo di capitale fisso

D.29c

Imposte sulla massa salariale totale e sui ruoli paga

D.29d

Imposte su operazioni internazionali

D.29e

Licenze professionali e per l'esercizio di attività

D.29f

Imposte sull'inquinamento

D.29g

Sottocompensazione dell'IVA (regime forfettario)

D.29h

Altre imposte sulla produzione n.c.a.

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

D.51

Imposte sul reddito

D.51a+D.51c1

Imposte sul reddito delle persone fisiche o delle famiglie, incluse le imposte sui guadagni in conto capitale

D.51a

Imposte sul reddito delle persone fisiche o delle famiglie, escluse le imposte sui guadagni in conto capitale (3)

D.51c1

Imposte sui guadagni in conto capitale delle persone fisiche o delle famiglie (3)

D.51b+D51c2

Imposte sul reddito o sugli utili delle società, incluse le imposte sui guadagni in conto capitale

D.51b

Imposte sul reddito o sugli utili delle società, escluse le imposte sui guadagni in conto capitale (3)

D.51c2

Imposte sui guadagni in conto capitale delle società (3)

D.51c3

Altre imposte sui guadagni in conto capitale (3)

D.51c

Imposte sui guadagni in conto capitale

D.51d

Imposte su vincite derivanti da concorsi a premi o da scommesse

D.51e

Altre imposte sul reddito n.c.a.

D.59

Altre imposte correnti

D.59a

Imposte correnti sul capitale

D.59b

Imposte per-capita

D.59c

Imposte sulle spese

D.59d

Esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere il rilascio di licenze

D.59e

Imposte su operazioni internazionali

D.59f

Altre imposte correnti n.c.a.

D.91

Imposte in conto capitale

D.91a

Imposte sui trasferimenti in conto capitale

D.91b

Imposte straordinarie sul patrimonio

D.91c

Altre imposte in conto capitale n.c.a.

ODA

Totale del gettito fiscale

D.61

Contributi sociali netti

D.611

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

D.611C

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

D.611V

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

D.61SC

Compenso del servizio dei sistemi di assicurazione sociale (5)

D.6111

Contributi pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (3)

D.6112

Contributi non pensionistici effettivi a carico dei datori di lavoro (3)

D.6121

Contributi pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (3)

D.6122

Contributi non pensionistici figurativi a carico dei datori di lavoro (3)

D.6131

Contributi pensionistici effettivi a carico delle famiglie (3)

D.6132

Contributi non pensionistici effettivi a carico delle famiglie (3)

D.6141

Contributi pensionistici supplementari a carico delle famiglie (3)

D.6142

Contributi non pensionistici supplementari a carico delle famiglie (3)

D.612

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

D.613

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

D.613c

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico delle famiglie

D.613ce

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

D.613cs

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti (3)

D.613cn

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico delle persone non occupate (3)

D.613v

Contributi sociali effettivi volontari a carico delle famiglie

D.614

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (5)

D.995

Trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai pertinenti settori, corrispondenti alle imposte e ai contributi sociali accertati, ma di improbabile riscossione (4)

D.995a

Imposte sui prodotti accertate, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995b

Altre imposte sulla produzione accertate, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995c

Imposte sul reddito accertate, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995d

Altre imposte correnti accertate, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995e

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro accertati, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995f

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie accertati, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995fe

Contributi sociali effettivi a carico dei lavoratori accertati, ma la cui riscossione è improbabile (4)

D.995fs

Contributi sociali effettivi a carico dei lavoratori indipendenti accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.995fn

Contributi sociali effettivi a carico delle persone non occupate accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.995g

Imposte in conto capitale accertate, ma la cui riscossione è improbabile (4)

ODB

Totale del gettito fiscale e del gettito dei contributi sociali al netto degli importi accertati, ma di improbabile riscossione

ODC

Totale del gettito fiscale e del gettito dei contributi sociali netti (inclusi i contributi sociali figurativi) al netto degli importi accertati, ma di improbabile riscossione

ODD

Onere fiscale = totale del gettito fiscale e del gettito dei contributi sociali obbligatori al netto degli importi accertati, ma di improbabile riscossione

(1)   Settore e sottosettori: S.13 Amministrazioni pubbliche. Disaggregazione per sottosettori: — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale S.212 Istituzioni e organi dell'Unione europea

(2)   Nella tavola 9 va inoltre fornito l'elenco dettagliato della classificazione nazionale delle imposte e dei contributi sociali con i corrispondenti importi per ciascun pertinente codice SEC. La classificazione nazionale delle imposte e dei contributi sociali va trasmessa obbligatoriamente per le amministrazioni pubbliche più le istituzioni e gli organi dell'Unione europea.

(3)   Su base volontaria.

(4)   Disaggregazione per sottosettore percettore da fornire su base volontaria.

(5)   I dati per gli anni di riferimento precedenti al 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione è obbligatoria per gli anni di riferimento a partire dal 2012.



Tavola 10 —  Tavole per branca di attività economica e per area geografica (NUTS livello 2)

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione

B.1g

1.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base (tasso di crescita in volume in base ai prezzi dell'anno precedente) (1)

 

B.1g

2.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base (prezzi correnti) (2)

A*10

D.1

3.  Redditi da lavoro dipendente (prezzi correnti)

A*10

P.51g

4.  Investimenti fissi lordi (prezzi correnti)

A*10

 

5.  Occupati (2) (3) (in migliaia di persone e in migliaia di ore lavorate)

 

ETO

—  Totale (2) (3)

A*10

EEM

—  Lavoratori dipendenti (3)

A*10

POP

6.  Popolazione (in migliaia di persone) (4)

 

(1)   Trasmissione su base volontaria fino al 2016. A partire dal 2017: trasmissione a t+24 mesi su base obbligatoria e trasmissione a t+12 mesi su base volontaria.

(2)   Totale del valore aggiunto lordo e del totale degli occupati (in migliaia di persone): trasmissione a t +12 mesi.

(3)   Occupati e lavoratori dipendenti: residenti e non residenti che lavorano alle dipendenze di unità di produzione residenti (concetto interno – DC).

(4)   La trasmissione t+12 mesi è su base obbligatoria.



Tavola 11 —  Spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione

Codice

Elenco delle variabili

Funzione

Disaggregazione per sottosettori (1)

OP5ANP

Investimenti lordi + Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.5

Investimenti lordi

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.51g

di cui: investimenti fissi lordi

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.13

NP

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.1

Redditi da lavoro dipendente

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.3

Contributi

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4

Redditi da capitale (2)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4p_S.1311

da corrispondere al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1312, S.1313, S.1314

D.4p_S.1312

da corrispondere al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1313, S.1314

D.4p_S.1313

da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1312, S.1314

D.4p_S.1314

da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1312, S.1313

D.62+D.632

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura e trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (8)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.632

Trasferimenti sociali in natura (acquisti di beni e servizi destinabili alla vendita) (8)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.2+D.29+D.5+D.8

Consumi intermedi + Altre imposte sulla produzione + Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. + Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.2

Consumi intermedi

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.29+D.5+D.8

Altre imposte sulla produzione + Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. + Rettifica per la variazione dei diritti pensionistici

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7

Altri trasferimenti correnti (2)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7p_S.1311

da corrispondere al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1312, S.1313, S.1314

D.7p_S.1312

da corrispondere al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1313, S.1314

D.7p_S.1313

da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1312, S.1314

D.7p_S.1314

da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1312, S.1313

D.9

Trasferimenti in conto capitale (2) (5)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.92p

di cui: contributi agli investimenti (2) (3)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.13

D.9p_S.1311

da corrispondere al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1312, S.1313, S.1314

D.9p_S.1312

da corrispondere al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1313, S.1314

D.9p_S.1313

da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1312, S.1314

D.9p_S.1314

da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (6)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.1311, S.1312, S.1313

TE

Totale delle spese

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.3

Spesa per consumi finali

divisioni COFOG

gruppi COFOG (3) (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.31

Spesa per consumi individuali (4)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.32

Spesa per consumi collettivi (4)

divisioni COFOG

gruppi COFOG (7)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

(1)   Disaggregazione per sottosettori delle amministrazioni pubbliche: — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale

(2)   I dati dei sottosettori dovrebbero essere consolidati all'interno di ciascun sottosettore, ma non tra sottosettori. I dati per il settore S.13 corrispondono alla somma dei dati dei sottosettori, fatta eccezione per le rubriche D.4, D.7 e D.9 (e relative sottorubriche), che dovrebbero essere consolidate tra sottosettori (con informazioni di contropartita).

(3)   Su base volontaria per i sottosettori.

(4)   Obbligatoriamente per il totale dei gruppi COFOG.

(5)   Nella rubrica D.9p non va incluso alcun importo per D.995. La rubrica D.995 va detratta dalla rubrica D.99r.

(6)   Su base volontaria.

(7)   Da fornire dall'anno di riferimento 2001 in poi.

(8)   I dati per gli anni di riferimento precedenti al 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione è obbligatoria per gli anni di riferimento a partire dal 2012.



Tavola 12 —  Tavole per branca di attività economica e per area geografica (NUTS livello 3)

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione (1)

B1.g

1.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base (prezzi correnti)

A*10

 

2.  Occupati (2) (in migliaia di persone)

 

ETO

—  Totale

A*10

EEM

—  Lavoratori dipendenti

A*10

POP

3.  Popolazione (in migliaia di persone)

 

(1)   Possono essere utilizzate le seguenti aggregazioni della A*10 della NACE Rev. 2: — (G, H, I e J) anziché (G, H e I) e (J); — (K, L, M e N) anziché (K), (L) e (M e N); — (O, P, Q, R, S, T e U) anziché (O, P e Q) e (R, S, T e U).

(2)   Occupati e lavoratori dipendenti: residenti e non residenti che lavorano alle dipendenze di unità di produzione residenti (concetto interno – DC).



Tavola 13 —  Conti delle famiglie per area geografica (NUTS livello 2)

Conto della attribuzione dei redditi primari delle famiglie (S.14)

Codice

Impieghi

Codice

Risorse

D.4

1.  Redditi da capitale

B.2n/B.3n

3.  Risultato di gestione, netto / reddito misto, netto

B.5n

2.  Saldo dei redditi primari, netto

D.1

4.  Redditi da lavoro dipendente

 

 

D.4

5.  Redditi da capitale

Conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie (S.14)

Codice

Impieghi

Codice

Risorse

D.5

6.  Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

B.5

10.  Saldo dei redditi primari, netto

D.61

7.  Contributi sociali netti

D.62

11.  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.7

8.  Altri trasferimenti correnti

D.7

12.  Altri trasferimenti correnti

B.6n

9.  Reddito disponibile netto

 

 

Spesa per consumi finali delle famiglie (S.14)

P.3

13.  Spesa per consumi finali delle famiglie (1)

(1)   Su base volontaria.



Tavola 15 —  Tavola delle risorse ai prezzi base, compresa la trasformazione in prezzi di acquisto [prezzi correnti e prezzi dell'anno precedente (1) ]

 

Branche di attività economica (NACE A*64)

1 2 3 4 …… n

Σ (1)

Importazioni cif (3)

Totale delle risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

Totale delle risorse ai prezzi di acquisto

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

1

2

3

4

.

.

.

Prodotti (CPA)

.

.

.

m

(1)

Produzione per prodotto e per branca di attività economica ai prezzi base

 

a)  Intra-UE cif (2)

a1)  dal settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro) (cif) (2)

a2)  dal settore S.xx (S.21 - S.2I) (Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea - eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) (cif (2)

b)  Extra-UE cif (2)

c)  Totale

 

 

 

 

Σ (1)

 

Totale della produzione per branca di attività economica

 

 

 

 

 

 

Poste di rettifica:

(2)

 

 

 

 

 

 

 

—  rettifiche cif/fob sulle importazioni

—  acquisti diretti effettuali all'estero da residenti

(1) + (2)

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale, di cui:

(3)

 

 

 

 

 

 

 

—  Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 

 

 

 

—  Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

—  Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

(1)   Trasmissione dei dati ai prezzi dell'anno precedente per gli anni di riferimento 2010-2014 su base volontaria. Trasmissione obbligatoria per gli anni di riferimento dal 2015 in poi.

(2)   Le importazioni dovrebbero essere ripartite in: a)  settore S.21 (Stati membri e istituzioni e organi dell'Unione europea), a1)  settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro, a2)  settore S.xx (S.21 - S.2I) Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea - eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) e b)  settore S.22 (Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea), tenendo presente che: — le ripartizioni dell'UEM e dell'UE dovrebbero rappresentare la reale composizione alla fine di ciascun periodo di riferimento («composizione in evoluzione»); — gli Stati membri la cui moneta è l'euro devono fornire tutte le ripartizioni menzionate alle lettere a), a1), a2) e b); gli Stati membri la cui moneta non è l'euro dovrebbero fornire le disaggregazioni menzionate alle lettere a) e b), mentre la presentazione delle disaggregazioni di cui alle lettere a1) e a2) è facoltativa; — i dati dovrebbero essere forniti in prezzi correnti e prezzi dell'anno precedente.

(3)   Il concetto da applicarsi ai dati per prodotto nelle tavole delle risorse e degli impieghi e nelle tavole input-output è il concetto interno. Le rettifiche per passare al concetto nazionale (acquisti diretti effettuati all'estero da residenti) sono incluse nei totali per riga nella parte (2) della tavola. Le importazioni (cif) per prodotto non includono gli acquisti diretti effettuati all'estero da residenti.



Tavola 16 —  Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto [prezzi correnti e prezzi dell'anno precedente (2) ]

 

Branche di attività economica (NACE A*64)

1 2 3 …… n

Σ (1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l)

Σ (3)

Σ (1) + Σ (3)

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

1

2

3

.

.

.

Prodotti

(CPA)

.

m

(1)

Consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto e per branca di attività economica

 

Impieghi finali ai prezzi di acquisto: (6)

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

d)  totale

Investimenti lordi:

e)  investimenti fissi lordi

f)  variazione delle scorte; (3)

g)  variazione degli oggetti di valore (3)

h)  variazione delle scorte e degli oggetti di valore

i)  totale

Esportazioni fob: (4)

j)  intra-UE

j1) —  verso il settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro) (4)

j2) —  verso il settore S.xx (S.21 - S.2I) Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea (eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) (4)

k)  extra UE (4)

l)  totale

 

 

Σ (1)

(2)

Totale dei consumi intermedi per branca di attività economica

 

Totale degli impieghi finali per tipo

 

Totale degli impieghi

Poste di rettifica:

(3)

 

 

 

 

 

—  rettifiche cif/fob sulle esportazioni

esclusivamente esportazioni

esclusivamente esportazioni

—  acquisti diretti effettuali all'estero da residenti

esclusivamente spesa per consumi finali delle famiglie

esclusivamente spesa per consumi finali delle famiglie

—  acquisti sul territorio nazionale da parte di non residenti

esclusivamente spesa per consumi finali delle famiglie ed esportazioni

esclusivamente spesa per consumi finali delle famiglie ed esportazioni

Σ (2) + Σ (3)

(4)

 

 

 

 

 

—  Redditi da lavoro dipendente (5)

Retribuzioni lorde (5)

(5)

 

 

—  Altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione (5)

—  Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (5)

—  Risultato di gestione, netto (5)

—  Risultato di gestione, lordo (5)

—  Reddito misto, lordo (3)

Valore aggiunto lordo ai prezzi base

(6)

 

 

Totale della produzione ai prezzi base

(7)

 

 

Informazioni supplementari facoltative:

(8)(2)

 

 

 

 

 

—  Investimenti fissi lordi

—  Stock di capitale fisso lordo:

—  Ore lavorate (in migliaia)

(1)   Le cinque tavole supplementari elencate in appresso sono richieste su base quinquennale (per gli anni di riferimento che terminano con la cifra 0 o 5). La trasmissione di tali cinque tavole supplementari ai prezzi correnti è obbligatoria e facoltativa ai prezzi dell'anno precedente. — tavola degli impieghi a prezzi base [costituita dalle righe (1)-(7)]; — tavola degli impieghi di produzione interna a prezzi base [costituita dalle righe (1) e (2)]; — tavola degli impieghi di importazione a prezzi base [costituita dalle righe (1) e (2)]; — tavola dei margini commerciali e di trasporto [costituita dalle righe (1) e (2)]; — tavola delle imposte al netto dei contributi sui prodotti [costituita dalle righe (1) e (2)].

(2)   Trasmissione dei dati ai prezzi dell'anno precedente per gli anni di riferimento 2010-2014 su base volontaria. Trasmissione obbligatoria per gli anni di riferimento dal 2015 in poi.

(3)   Su base volontaria.

(4)   Le esportazioni dovrebbero essere ripartite in: j)  settore S.21 (Stati membri e istituzioni e organi dell'Unione europea), j1)  settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro), j2)  settore S.xx (S.21 - S.2I), Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea - eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) e k)  settore S.22 (Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea), tenendo presente che: — le ripartizioni dell'UEM e dell'UE dovrebbero rappresentare la reale composizione alla fine di ciascun periodo di riferimento («composizione in evoluzione»); — gli Stati membri la cui moneta è l'euro devono fornire tutte le disaggregazioni menzionate alle lettere j), j1), j2) e k); gli Stati membri la cui moneta non è l'euro dovrebbero fornire le disaggregazioni menzionate alle lettere j) e k), mentre la presentazione delle disaggregazioni di cui alle lettere j1) e j2) è facoltativa; — i dati dovrebbero essere forniti in prezzi correnti e prezzi dell'anno precedente.

(5)   Dati in prezzi correnti su base obbligatoria, dati in prezzi dell'anno precedente su base facoltativa.

(6)   Il concetto da applicarsi ai dati per prodotto nelle tavole delle risorse e degli impieghi e nelle tavole input-output è un concetto interno. Le rettifiche al concetto nazionale (acquisti diretti effettuati all'estero da residenti e acquisti sul territorio nazionale da parte di non residenti) sono inserite nei totali per riga nella parte (3) della tavola. La spesa per i consumi finali delle famiglie per prodotto non include gli acquisti diretti effettuati all'estero da residenti. La spesa per i consumi finali delle famiglie per prodotto include gli acquisti effettuati sul territorio nazionale da non residenti. Le esportazioni (fob) per prodotto non includono gli acquisti effettuati sul territorio nazionale da non residenti.



Tavola 17 —  Tavola input-output simmetrica ai prezzi base (2) [prodotto per prodotto (1) ]

[prezzi correnti (7)]

 

Prodotti

1 2 3 ……n

Σ (1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l)

Σ (3)

Σ (1) + Σ (3)

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

1

2

3

.

.

.

n

(1)

Consumi intermedi ai prezzi base (prodotto per prodotto)

 

Impieghi finali ai prezzi di base: (6)

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

d)  totale

Investimenti lordi:

e)  investimenti fissi lordi

f)  variazione delle scorte1); (4)

g)  variazione degli oggetti di valore1) (4)

h)  variazione delle scorte e degli oggetti di valore

i)  totale

Esportazioni (5)

j)  intra-UE

j1) -  verso il settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro) (5)

j2) -  verso il settore S.xx (S.21 - S.2I) (Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea - eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro)

k)  extra UE (5)

l)  totale

 

 

Σ (1)

(2)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi base per prodotto

 

Impieghi finali per tipo ai prezzi base

 

Totale degli impieghi ai prezzi base

Impieghi dei prodotti importati (3)

 

Totale dei consumi intermedi di prodotti importati per prodotto, cif

 

Impieghi finali di prodotti importati, cif

 

Totale delle importazioni

Imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

(3)

Imposte al netto dei contributi sui prodotti per prodotto

 

Imposte al netto dei contributi sui prodotti per tipo di impiego finale

 

Totale delle imposte (al netto dei contributi) sui prodotti

Σ (1) + (3)

(4)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto

 

Totale degli impieghi finali per tipo ai prezzi di acquisto

 

Totale degli impieghi ai prezzi di acquisto

-  Redditi da lavoro dipendente

Retribuzioni lorde

(5)

 

 

 

 

 

—  Altre imposte (al netto dei contributi) sulla produzione

—  Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

—  Risultato di gestione, netto

—  Risultato di gestione, lordo

—  Reddito misto, lordo (4)

Valore aggiunto lordo ai prezzi base

(6)

 

 

Totale della produzione ai prezzi base

(7)

 

 

Importazioni intra-UE cif (5)

(8)

 

 

 

 

 

—  importazioni dal settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro) (cif) (5)

—  importazioni dal settore S.xx (S.21 - S.2I) (Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea - eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) (cif) (5)

Importazioni extra-UE cif (5)

Σ (8)

(9)

Importazioni cif per prodotto

 

 

 

 

Totale delle risorse ai prezzi base

(10)

Risorse ai prezzi base per prodotto

 

 

 

 

(1)   Branca di attività economica per branca di attività economica a condizione che tale matrice costituisca una buona approssimazione di quella prodotto per prodotto.

(2)   La trasmissione delle due tavole aggiuntive citate sotto è obbligatoria a prezzi correnti: — tavola input-output simmetrica di produzione interna ai prezzi di base [costituita dalla riga (1), dalla riga (2), dalla riga «impiego dei prodotti importati», dalle righe (3) e (4)]. — tavola input-output simmetrica di importazione ai prezzi base [costituita dalle righe (1) e (2)]

(3)   Esclusivamente per la sottotavola per la produzione interna.

(4)   Su base volontaria.

(5)   Le importazioni e le esportazioni dovrebbero essere disaggregate in: j)  settore S.21 (Stati membri e istituzioni e organi dell'Unione europea), j1)  settore S.2I (Stati membri la cui moneta è l'euro, Banca centrale europea e altri organi e istituzioni della zona euro), j2)  settore S.xx (S.21 - S.2I) (Stati membri la cui moneta non è l'euro e istituzioni e organi dell'Unione europea — eccetto la Banca centrale europea ed altri organi e istituzioni della zona euro) e k)  settore S.22 (Paesi non aderenti all'Unione europea e organizzazioni internazionali non residenti nell'Unione europea), — le ripartizioni dell'UEM e dell'Unione europea dovrebbero rappresentare la reale composizione alla fine di ciascun periodo di riferimento («composizione in evoluzione»); — gli Stati membri la cui moneta è l'euro devono fornire tutte le disaggregazioni menzionate alle lettere j), j1), j2) e k); gli Stati membri la cui moneta non è l'euro dovrebbero fornire le disaggregazioni menzionate alle lettere j) e k), mentre la presentazione delle disaggregazioni di cui alle lettere j1) e j2) è facoltativa; — i dati dovrebbero essere forniti in prezzi correnti.

(6)   Il concetto da applicarsi ai dati per prodotto nelle tavole delle risorse e degli impieghi e nelle tavole input-output è un concetto interno. Le rettifiche al concetto nazionale (acquisti diretti effettuati all'estero da residenti e acquisti effettuati sul territorio nazionale da non residenti) sono inserite nei totali per riga. La spesa per i consumi finali delle famiglie per prodotto non include gli acquisti diretti effettuati all'estero da residenti. La spesa per i consumi finali delle famiglie per prodotto include gli acquisti effettuati sul territorio nazionale da non residenti. Le esportazioni (fob) per prodotto non includono gli acquisti effettuati sul territorio nazionale da non residenti.

(7)   La trasmissione di tutte le tavole input-output simmetriche in prezzi dell'anno precedente è facoltativa.



Tavola 20 —  Classificazione incrociata del capitale fisso per branca di attività economica e per attività (stock)

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione Branche di attività economica (1)

Costi di sostituzione correnti

Costi di sostituzione dell'anno precedente

AN.11g

1.  Capitale fisso, lordo

 

x

x

AN.111g

2.  Abitazioni, lordo

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.112g

3.  Altri fabbricati e opere, lordo

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.113g+AN.114g

4.  Impianti e macchinari, lordo + armamenti, lordo

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.1131g

5.  Mezzi di trasporto, lordo

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.1132g

6.  Apparecchiature ICT, lordo

 

x

x

AN.11321g

7.  Hardware, lordo

 

x

x

AN.11322g

8.  Impianti di telecomunicazione, lordo

 

x

x

AN.1139g+AN.114g

9.  Altri impianti e macchinari, lordo + armamenti, lordo

 

x

x

AN.115g

10.  Risorse biologiche coltivate, lordo

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.117g

11.  Prodotti di proprietà intellettuale, lordo

 

x

x

AN.1173g

12.  Software e basi di dati, lordo

 

x

x

AN.11n

13.  Capitale fisso, netto

 

x

x

AN.111n

14.  Abitazioni, netto

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.112n

15.  Altri fabbricati e opere, netto

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.113n+AN.114n

16.  Impianti e macchinari, netto + armamenti, netto

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.1131n

17.  Mezzi di trasporto, netto

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.1132n

18.  Apparecchiature ICT, netto

 

x

x

AN.11321n

19.  Hardware, netto

 

x

x

AN.11322n

20.  Impianti di telecomunicazione, netto

 

x

x

AN.1139n+AN.114n

21.  Altri impianti e macchinari, netto + armamenti, netto

 

x

x

AN.115n

22.  Risorse biologiche coltivate, netto

A*21/A*38/A*64

x

x

AN.117n

23.  Prodotti di proprietà intellettuale, netto

 

x

x

AN.1173n

24.  Software e basi di dati, netto

 

x

x

(1)   A*21 obbligatorio



Tavola 22 —  Classificazione incrociata degli investimenti fissi lordi (GFCF) per branca di attività economica e per attività (operazioni)

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione Branche di attività economica (1)

Prezzi correnti

Prezzi dell'anno precedente e volumi concatenati (3)

P.51g_AN.11

1.  Investimenti fissi lordi in capitale fisso

 

x

x

P.51g_AN.111

2.  Investimenti fissi lordi in abitazioni

A*21/A*38/A*64

x

x

P.51g_AN.112

3.  Investimenti fissi lordi in altri fabbricati e opere

A*21/A*38/A*64

x

x

P.51g_AN.113+AN.114

4.  Investimenti fissi lordi in impianti e macchinari + armamenti

A*21/A*38/A*64

x

x

P.51g_AN.1131

5.  Investimenti fissi lordi in mezzi di trasporto

A*21/A*38/A*64

x

x

P.51g_AN.1132

6.  Investimenti fissi lordi in apparecchiature ICT (2)

 

x

x

P.51g_AN.11321

7.  Investimenti fissi lordi in hardware (2)

 

x

x

P.51g_AN.11322

8.  Investimenti fissi lordi in impianti di telecomunicazione (2)

 

x

x

P.51g_AN.1139+AN.114

9.  Investimenti fissi lordi in altri impianti e macchinari + armamenti (2)

 

x

x

P.51g_AN.115

10.  Investimenti fissi lordi in risorse biologiche coltivate

A*21/A*38/A*64

x

x

P.51g_AN.117

11.  Investimenti fissi lordi in prodotti di proprietà intellettuale

 

x

x

P.51g_AN.1173

12.  Investimenti fissi lordi in software e basi di dati (2)

 

x

x

(1)   A*21 obbligatorio

(2)   Su base volontaria per gli anni di riferimento prima del 2000. Per gli anni di riferimento dal 2000 in poi su base obbligatoria.

(3)   I dati in prezzi dell'anno precedente non devono essere forniti per l'anno di riferimento 1995.



Tavola 26 —  Conti patrimoniali per attività non finanziarie

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione

Settori

AN.1

1.  Attività non finanziarie prodotte (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.11+AN.12

2.  Capitale fisso + scorte (1)

S.1, S.11 (4), S.12 (4), S.13 (4), S.14 + S.15 (4)

AN.11

3.  Capitale fisso (2)

S.1, S.11 (4), S.12 (4), S.13 (4), S.14 + S.15 (4)

AN.111

4.  Abitazioni

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.112

5.  Altri fabbricati e opere (2)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1121

6.  Fabbricati non residenziali (1)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1122

7.  Altre opere (1)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.113+AN.114

8.  Impianti e macchinari + armamenti (2)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.115

9.  Risorse biologiche coltivate (2)

S.1, S.11 (4), S.12 (4), S.13 (4), S.14 + S.15 (4)

AN.117

10.  Prodotti di proprietà intellettuale (2)

S.1, S.11 (4), S.12 (4), S.13 (4), S.14 + S.15 (4)

AN.1171

11.  Ricerca e sviluppo (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1172

12.  Prospezione e valutazione mineraria (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1173

13.  Software e basi di dati (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1174

14.  Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1179

15.  Altri prodotti di proprietà intellettuale (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.12

16.  Scorte (1)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.13

17.  Oggetti di valore (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.2

18.  Attività non finanziarie non prodotte (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.21

19.  Risorse naturali (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.211

20.  Terreni

S.1 (3), S.11 (3), S.12 (3), S.13 (3),S.14 + S.15 (4)

AN.212

21.  Riserve di minerali e di energia (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.213 + AN.214

22.  Risorse biologiche non coltivate e risorse idriche (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.215

23.  Altre risorse naturali (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.22

24.  Contratti, contratti di leasing e licenze (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.23

25.  Acquisti meno vendite di avviamento commerciale e di risorse di marketing (3)

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

(1)   I dati per gli anni di riferimento precedenti al 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione è obbligatoria per gli anni di riferimento a partire dal 2012.

(2)   I dati per gli anni di riferimento precedenti al 2000 devono essere trasmessi su base volontaria. Dati per gli anni di riferimento 2000-2011 su base obbligatoria solo per il totale dell'economia. La trasmissione è obbligatoria per il totale dell'economia e per i settori istituzionali per gli anni di riferimento a partire dal 2012.

(3)   Su base volontaria.

(4)   Prima trasmissione nel 2017.

Unità: prezzi correnti



Tavola 27 (1)   Conti finanziari trimestrali delle amministrazioni pubbliche

Codice

Operazione / Saldo

Attività / passività

Settori e sottosettori (2) (3)

F

Operazioni finanziarie

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.2

Biglietti, monete e depositi

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.21

Biglietti e monete

Passività

S.1311

F.3

Titoli di credito

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.31

Titoli di credito a breve termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.32

Titoli di credito a lungo termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.4

Prestiti

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.41

Prestiti a breve termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.42

Prestiti a lungo termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.51

Azioni e altre partecipazioni

Attività

S.13

F.52

Quote / partecipazioni in fondi di investimento

Attività

S.13

F.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.63+F.64+F.65

Diritti pensionistici, diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi, diritti a prestazioni non pensionistiche

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

F.8

Altri conti attivi e passivi

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

LE

Saldo

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.2

Biglietti, monete e depositi

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.21

Biglietti e monete

Passività

S.1311

AF.3

Titoli di credito

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.31

Titoli di credito a breve termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.32

Titoli di credito a lungo termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.4

Prestiti

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.41

Prestiti a breve termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.42

Prestiti a lungo termine

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.51

Azioni e altre partecipazioni

Attività

S.13

AF.52

Quote / partecipazioni in fondi di investimento

Attività

S.13

AF.6

Assicurazioni, pensioni e garanzie standard

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.61

Riserve tecniche di assicurazioni contro i danni

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.63+AF.64+AF.65

Diritti pensionistici, diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi, diritti a prestazioni non pensionistiche

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.66

Riserve per escussioni di garanzie standard

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.7

Strumenti finanziari derivati e stock option conferite ai dipendenti

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.8

Altri conti attivi e passivi

Attività / passività

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

Informazioni di contropartita (4) / Operazioni

F.31

Titoli di credito a breve termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12, S.128+S.129, S.2

F.32

Titoli di credito a lungo termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12, S.128+S.129, S.2

F.41

Prestiti a breve termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12 (5), S.128+S.129, S.14+S.15, S.2 (5)

F.41

Prestiti a breve termine

Passività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11 (5), S.12 (5), S.128+S.129, S.2 (5)

F.42

Prestiti a lungo termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12 (4), S.128+S.129, S.14+S.15, S.2 (4)

F.42

Prestiti a lungo termine

Passività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11 (5), S.12 (5), S.128+S.129, S.2 (5)

F.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12, S.128+S.129, S.2

Informazioni di contropartita (4) / Saldo

AF.31

Titoli di credito a breve termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12, S.128+S.129, S.2

AF.32

Titoli di credito a lungo termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12, S.128+S.129, S.2

AF.41

Prestiti a breve termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12 (5), S.128 +S.129, S.14+S.15, S.2 (5)

AF.41

Prestiti a breve termine

Passività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11 (5), S.12 (5), S.128 +S.129, S.2 (5)

AF.42

Prestiti a lungo termine

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12 (5), S.128 +S.129, S.14+S.15, S.2 (5)

AF.42

Prestiti a lungo termine

Passività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11 (5), S.12 (5), S.128 +S.129, S.2 (5)

AF.5

Partecipazioni e quote di fondi di investimento

Attività

S.1311 e S.1314 a confronto con:

S.11, S.12, S.128+S.129, S.2

(1)   Quando iniziano a trasmettere la tavola 27, gli Stati membri forniscono alla Commissione (Eurostat) una descrizione delle fonti e dei metodi utilizzati per l'elaborazione dei dati. Quando trasmettono i dati riveduti, gli Stati membri comunicano alla Commissione (Eurostat) le eventuali modifiche apportate alla descrizione iniziale.

(2)   Disaggregazione per sottosettore delle amministrazioni pubbliche: — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale

(3)   Consolidamento: — S.13 Consolidati e non consolidati — altri sottosettori: consolidati

(4)   Informazioni di contropartita – Settori e sottosettori di contropartita — S.11 Società non finanziarie — S.12 Società finanziarie — S.128+S.129 Imprese di assicurazione e fondi pensione — S.14+S.15 Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie — S.2 Resto del mondo

(5)   Su base volontaria.



Tavola 28 —  Debito delle amministrazioni pubbliche (debito di Maastricht) – Tavola trimestrale

Codice

Passività (1)

Settori e sottosettori (2) (3)

GD

Totale

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.2

Biglietti, monete e depositi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.21

Biglietti e monete

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.22 +AF.29

Depositi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.3

Titoli di credito

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.31

A breve termine

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.32

A lungo termine

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.4

Prestiti

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.41

A breve termine

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

AF.42

A lungo termine

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

(1)   Livello al valore facciale in essere alla fine del trimestre.

(2)   Disaggregazione per sottosettore delle amministrazioni pubbliche: — S.13 Amministrazioni pubbliche — S.1311 Amministrazioni centrali — S.1312 Amministrazioni di Stati federati — S.1313 Amministrazioni locali — S.1314 Enti di previdenza e assistenza sociale

(3)   I dati dei sottosettori dovrebbero essere consolidati all'interno di ciascun sottosettore, ma non tra sottosettori.



Tavola 29 —  Diritti pensionistici accumulati a una certa data nell'assicurazione sociale (7) (8)

Relazioni

Codice

Riga n.

Registrazione

Conti nazionali standard

Non nei conti nazionali standard

Totale dei sistemi pensionistici

 

Contropartite: diritti pensionistici di famiglie non residenti (4)

Gestore delle pensioni

Diverso dalle amministrazioni pubbliche

Amministrazioni pubbliche

 

Sistemi a contribuzione definita

Sistemi a prestazione definita e altri (1) sistemi a contribuzione non definita

Totale

Sistemi a contribuzione definita

Sistemi a prestazione definita per dipendenti delle amministrazioni pubbliche (2)

 

Classificati nelle società finanziarie

Classificati nelle amministrazioni pubbliche (3)

Classificati nelle amministrazioni pubbliche

Sistemi pensionistici di sicurezza sociale

Codice

XPC1W

XPB1W

XPCB1W

XPCG

XPBG12

XPBG13

XPBOUT13

XP1314

XPTOT

 

XPTOTNRH

Numero colonna

A

B

C

D

E

F

G

H

I

 

J

Conto patrimoniale di apertura

 

XAF63LS

1

Diritti pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di operazioni

Σ 2.1 a 2.4 – 2.5

XD61p

2

Aumento dei diritti pensionistici per effetto dei contributi sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD6111

2.1

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD6121

2.2

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD6131

2.3

Contributi sociali effettivi a carico delle famiglie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD6141

2.4

Contributi sociali supplementari a carico delle famiglie (5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD61SC

2.5

Meno: compenso del servizio dei sistemi pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD619

3

Altre variazioni (attuariali) di diritti pensionistici nei sistemi pensionistici di sicurezza sociale

 

 

 

 

 

 

XD62p

4

Riduzione dei diritti pensionistici per effetto dell'erogazione di prestazioni pensionistiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 + 3 – 4

XD8

5

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto dei contributi sociali e delle prestazioni pensionistiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD81

6

Trasferimenti di diritti pensionistici tra sistemi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XD82

7

Variazioni dei diritti per effetto di variazioni negoziate della struttura dei sistemi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Variazioni dei diritti pensionistici per effetto di altri flussi

 

XK7

8

Variazioni dei diritti per effetto di rivalutazioni (6)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XK5

9

Variazioni dei diritti per effetto di altre variazioni di volume (6)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conto patrimoniale di chiusura

1+ Σ 5 to 9

XAF63LE

10

Diritti pensionistici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indicatori correlati

 

XP1

11

Produzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1)   Questi altri sistemi a contribuzione non definita, spesso definiti sistemi ibridi, presentano sia elementi di prestazione definita sia elementi di contribuzione definita.

(2)   Sistemi organizzati dalle amministrazioni pubbliche per i loro ex dipendenti e dipendenti in attività.

(3)   Si tratta di sistemi a prestazione definita non autonomi i cui diritti pensionistici sono registrati nei conti nazionali standard.

(4)   I dati di contropartita per le famiglie non residenti sono presentati separatamente solo quando i rapporti pensionistici con il resto del mondo sono significativi.

(5)   Tali contributi supplementari rappresentano il rendimento dei diritti degli iscritti nei confronti dei sistemi pensionistici conseguito sia mediante i redditi da investimenti sulle attività dei sistemi a contribuzione definita sia, nel caso dei sistemi a prestazione definita, per effetto della riduzione del fattore di attualizzazione applicato.

(6)   È necessario fornire una ripartizione più dettagliata di tali voci per le colonne G e H sulla base di modellizzazioni effettuate per tali sistemi. Le celle contrassegnate con █ non sono applicabili; le celle contrassegnate ▒ con contengono dati che non sono nel sistema centrale dei conti.

(7)   I dati per le colonne G e H dovrebbero comprendere tre insiemi di dati basati sui calcoli attuariali effettuati per tali sistemi pensionistici. Gli insiemi di dati dovrebbero rispecchiare i risultati di un'analisi di sensitività riguardo ai più importanti parametri dei calcoli, come convenuto dagli statistici, da un lato, e degli esperti in materia di invecchiamento della popolazione che operano sotto l'egida del Comitato di politica economica, dall'altro. I parametri da utilizzare sono precisati conformemente all'articolo 2, paragrafo 3, del presente regolamento.

(8)   I dati per l'anno di riferimento 2012 devono essere trasmessi su base volontaria. La trasmissione dei dati per gli anni di riferimento a partire dal 2015 è obbligatoria.



( 1 ) GU C 203 del 9.7.2011, pag. 3.

( 2 ) Posizione del Parlamento europeo del 13 marzo 2013 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 22 aprile 2013.

( 3 ) Commissione (Eurostat): «Sistema europeo di conti economici integrati (SEC)», seconda edizione, Istituto statistico delle Comunità europee, Lussemburgo, 1979.

( 4 ) GU L 310 del 30.11.1996, pag. 1.

( 5 ) GU L 192 del 22.7.2011, pag. 1.

( 6 ) GU L 154 del 21.6.2003, pag. 1.

( 7 ) GU L 87 del 31.3.2009, pag. 164.

( 8 ) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 41.

( 9 ) Decisione 74/122/CEE del Consiglio, del 18 febbraio 1974, che istituisce un comitato di politica economica (GU L 63 del 5.3.1974, pag. 21).

( 10 ) GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13.

( 11 ) GU L 332 del 30.11.2006, pag. 21.

( 12 ) GU L 181 del 19.7.2003, pag. 1.

( 13 ) GU L 130 del 31.5.2000, pag. 1.

( 14 ) GU L 155 del 7.6.1989, pag. 9.

( 15 ) GU L 163 del 23.6.2007, pag. 17.

( 16 ) Regolamento (CE) n. 2223/96 del Consiglio, del 25 giugno 1996, relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nella Comunità (GU L 30 del 30.11.1996, pag. 1).

( 17 ) Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che definisce la classificazione statistica delle attività economiche NACE Revisione 2 (GU L 393 del 30.12.2006, pag. 1).

( 18 ) Regolamento (CE) n. 451/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, che definisce una nuova classificazione statistica dei prodotti associata alle attività (CPA) (GU L 145 del 4.6.2008, pag. 65).

( 19 ) Eurostat, Eurostat Manual of Supply, Use and Input-Output Tables (2008 edition), 2008 (disponibile all'indirizzo: http://epp.eurostat.ec.europa.eu).

( 20 ) Eurostat, Handbook on price and volume measures in national accounts, 2001 (disponibile all'indirizzo: http://epp.eurostat.ec.europa.eu).

( 21 ) Regolamento (CE) n. 1445/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2007, che fissa norme comuni per la fornitura delle informazioni di base sulle parità di potere d’acquisto, nonché per il loro calcolo e la loro diffusione (GU L 336 del 20.12.2007, pag. 1).

( 22 ) Eurostat — OCSE, Eurostat-OECD Methodological Manual on Purchasing Power Parities, 2006 (disponibile online all'indirizzo: http://epp.eurostat.ec.europa.eu).

( 23 ) http://www.ilo.org/global/statistics-and-databases/standards-and-guidelines/resolutions-adopted-by-international-conferences-of-labour-statisticians/WCMS_087481/lang–en/index.htm

( 24 ) Regolamento (CE) n. 1897/2000 della Commissione, del 7 settembre 2000, recante disposizioni d'attuazione del regolamento (CE) n. 577/98 del Consiglio relativo all'organizzazione di un'indagine per campione sulle forze di lavoro nella Comunità per quanto riguarda la definizione operativa di disoccupazione (GU L 228, dell'8.9.2000, pag. 18).

( 25 ) http://www.ilo.org/global/statistics-and-databases/standards-and-guidelines/resolutions-adopted-by-international-conferences-of-labour-statisticians/WCMS_112455/lang–en/index.htm

( 26 ) http://www.ilo.org/global/statistics-and-databases/standards-and-guidelines/resolutions-adopted-by-international-conferences-of-labour-statisticians/WCMS_112455/lang–en/index.htm

( 27 ) Direttiva 91/674/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1991, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione (GU L 374 del 31.12.1991, pag. 7).

( 28 ) Fondo monetario internazionale, Balance of Payments and International Investment Position Manual, sesta edizione (BPM6), 2009, ISBN 978-1-58906-812-4 (disponibile online all'indirizzo http://www.imf.org).

( 29 ) Organizzazione delle Nazioni Unite, International Merchandise Trade Statistics: Concepts and definitions, 1998, ISBN 92-1-161410-4 (disponibile online all'indirizzo: http://unstats.un.org).

( 30 ) Organizzazione delle Nazioni Unite, Eurostat, OCSE, FMI, OMC ecc., Manual on Statistics of International Trade in Services, 2011 (disponibile online all'indirizzo: http://unstats.un.org)

( 31 ) Il codice S.1315 è un codice specifico per i conti europei. Non è citato nel capitolo 23 «Classificazioni» perché in tale capitolo sono elencati i codici da utilizzare nei conti nazionali degli Stati membri dove le istituzioni europee sono registrate nel settore del resto del mondo.

( 32 ) La misurazione delle entrate complessive generate da imposte e contributi sociali basata sul SEC è coerente con quella delle statistiche OCSE sul reddito, salvo per la registrazione di crediti d'imposta dovuti e di contributi sociali figurativi. La registrazione SEC di imposte e contributi sociali è inoltre armonizzata con la presentazione delle statistiche di finanza pubblica dell'FMI, con qualche differenza nelle ripartizioni.

( 33 ) Regolamento (CE) n. 138/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 dicembre 2003, relativo ai conti economici dell'agricoltura nella Comunità (GU L 33 del 5.2.2004, pag. 1).

( 34 ) Il manuale è pubblicato congiuntamente dalle Nazioni Unite, dalla Commissione europea, dal FMI, dall'OCSE e dalla Banca mondiale.

( 35 ) Cfr. per esempio Eurostat, 2003, «Household production and consumption; proposal for a methodology of household satellite accounts»; J. Varjonen e K. Aalto, 2006, «Household production and consumption in Finland, household satellite account», Statistics Finland & National consumer research centre; S.Holloway, S. Short, S. Tamplin, 2002, «Household Satellite account», ONS London; S.J. Landefeld e S.H. McCulla, 2000, «Accounting for nonmarket household production within a national accounts framework», Review of Income and Wealth.

( 36 ) Il calendario per la diffusione di Esspros è fissato dal regolamento (CE) n. 458/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 aprile 2007, sul sistema europeo di statistiche integrate della protezione sociale (Esspros) (GU L 113 del 30.4.2007, pag. 3).

( 37 ) Cfr. Tourism satellite account: recommended methodological framework (Conto satellite del turismo: quadro metodologico raccomandato), 2008, pubblicato congiuntamente da Commissione europea-Eurostat, OCSE, Organizzazione mondiale del turismo e Divisione statistica delle Nazioni Unite.

( 38 ) Facoltativo per i paesi il cui PIL a prezzi correnti rappresenta meno dell'1 % del corrispondente totale dell'Unione. La soglia dell'1 % è calcolata come media mobile fondata sugli ultimi tre anni disponibili.

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