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Dokument 52011IP0065

    Attuazione della strategia UE per la regione del Danubio Risoluzione del Parlamento europeo del 17 febbraio 2011 sull'attuazione della strategia dell'UE per la regione del Danubio

    GU C 188E del 28.6.2012, s. 30–36 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    28.6.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 188/30


    Giovedì 17 febbraio 2011
    Attuazione della strategia UE per la regione del Danubio

    P7_TA(2011)0065

    Risoluzione del Parlamento europeo del 17 febbraio 2011 sull'attuazione della strategia dell'UE per la regione del Danubio

    2012/C 188 E/06

    Il Parlamento europeo,

    visto l'articolo 192, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

    viste le interrogazioni orali alla Commissione su una strategia europea per la regione del Danubio (O-00014/2011 – B7-0011/2011 e O-00029/2011 – B7-0013/2011),

    vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2010 su una strategia dell'UE per la regione danubiana (1),

    vista la comunicazione della Commissione dell'8 dicembre 2010 sulla strategia dell'Unione europea per la Regione Danubiana (COM(2010)0715) ed il suo piano d’azione (SEC(2010)1489),

    vista la strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico (COM(2009)0248),

    visto il Consiglio europeo del 18 e 19 giugno 2009, che ha invitato la Commissione a presentare, entro il 2010, una strategia dell'UE per la regione del Danubio,

    vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sul Libro verde sulla coesione territoriale e lo stato della discussione sulla futura riforma della politica di coesione (2),

    vista la sua risoluzione del 26 ottobre 2006 sulla promozione del trasporto sulle vie navigabili interne: NAIADES, programma di azione europeo integrato per il trasporto sulle vie navigabili interne (3),

    visto il parere del Comitato delle regioni, dell'ottobre 2009, intitolato «Una strategia UE per la regione del Danubio»,

    visto il parere del Comitato delle regioni intitolato «Libro bianco del Comitato delle regioni sulla governance a più livelli» (CdR 89/2009),

    visto il parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione intitolata «Cooperazione macroregionale – Estendere la strategia per il Mar Baltico ad altre macroregioni» (ECO/251),

    visto il programma di lavoro del Consiglio elaborato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese,

    viste le convenzioni di Espoo, Aarhus e Berna sulla protezione dell'ambiente,

    viste la direttiva quadro sulle acque e la Convenzione di Helsinki,

    vista la convenzione di Belgrado che disciplina la navigazione sul Danubio,

    visto l'articolo 115, paragrafo 5 e l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

    A.

    considerando che il trattato di Lisbona riconosce la coesione territoriale fra gli obiettivi dell'Unione europea (articolo 3 del TUE),

    B.

    considerando che le strategie macroregionali sono finalizzate a un migliore utilizzo delle risorse esistenti per affrontare i problemi di sviluppo territoriale e individuare risposte comuni a sfide comuni,

    C.

    considerando che per accrescere l'efficacia della politica regionale occorre appoggiare e sviluppare l'idea di un'impostazione integrata, compresa la creazione di strategie per le macroregioni che si configurino come strategie a livello dell'Unione europea,

    D.

    considerando che la strategia per il Mar Baltico fornisce già un modello per coordinare le politiche e i finanziamenti dell'UE in unità territoriali geopolitiche – le macroregioni – definite sulla base di criteri specifici,

    E.

    considerando che la regione danubiana, che comprende 14 paesi europei e 115 milioni di abitanti – Germania, Austria, Slovacchia, Repubblica ceca, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Moldova e Ucraina – fra i quali figurano Stati membri dell'Unione europea ma anche paesi terzi, è un'area in cui è possibile sviluppare sinergie rafforzate fra varie politiche dell'UE, segnatamente in materia di coesione, trasporti, economia, energia, ambiente, allargamento e politica di vicinato,

    F.

    considerando che la strategia dell'UE per la regione danubiana dovrebbe pertanto combinare fra loro elementi economici, ambientali, sociali e culturali,

    G.

    considerando che tale strategia dovrebbe contribuire in misura significativa a migliorare una governance a più livelli e il coinvolgimento di partner e della società civile che operano nella regione danubiana e garantire prosperità, sviluppo sostenibile, creazione di posti di lavoro e sicurezza,

    H.

    considerando che la regione danubiana è un'importante porta di passaggio tra l'Occidente e l'Oriente dell'Europa,

    I.

    considerando che il Danubio è quasi diventato una via di navigazione interna dell'Unione europea a seguito dei successivi allargamenti e che la regione del Danubio può apportare un contributo essenziale per rispecchiare i cambiamenti sopravvenuti fin da tali allargamenti,

    J.

    considerando che la regione danubiana costituisce una macroregione interconnessa con capacità economiche eterogenee,

    K.

    considerando che lo sviluppo economico della regione danubiana accrescerà in misura significativa il benessere economico di questa macroregione e stimolerà l'occupazione,

    L.

    considerando che la regione danubiana è un'unica macroregione che contribuirebbe a superare le differenze regionali a livello di risultati economici e a promuovere uno sviluppo integrato,

    M.

    considerando che il delta del Danubio e Budapest, comprese le sponde del Danubio, figurano dal 1991 nell'elenco del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO e che nella regione del Danubio esistono varie zone di protezione speciale e zone speciali di conservazione della rete Natura 2000; che il Danubio e il suo delta hanno un ecosistema unico e fragile, che ospita specie vegetali rare, la cui sopravvivenza è minacciata dall'inquinamento,

    1.

    si compiace dell'approvazione da parte della Commissione della strategia per la regione del Danubio e sostiene l'annesso piano d'azione che si articola in quattro pilastri (creare collegamenti con la regione del Danubio, proteggere l'ambiente della regione del Danubio, sviluppare la prosperità e rafforzare la regione danubiana) e risponde alla necessità di migliorare la mobilità, la sicurezza energetica, la protezione dell'ambiente, lo sviluppo sociale ed economico, gli scambi culturali, la sicurezza e la protezione civile nella regione del Danubio;

    2.

    ricorda che il Parlamento europeo chiede questa strategia dal 2008 e invita la Presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione europea e il Consiglio europeo ad approvare la Strategia dell'UE per la regione del Danubio entro il Consiglio europeo di giugno e ad avviarne l'attuazione quanto prima possibile;

    3.

    si compiace, in particolare, che la strategia sia il risultato di un'ampia consultazione delle parti interessate, tra cui autorità nazionali, regionali e locali, ma anche il mondo accademico e imprenditoriale nonché le ONG, e sottolinea che ciò costituisce un fattore importante ai fini della sua riuscita; chiede, a tale proposito, l'istituzione nella regione di un forum della società civile che raggruppi attori del settore pubblico e privato consentendo loro di partecipare allo sviluppo delle strategie macroregionali;

    4.

    ritiene che la dimensione territoriale della strategia porterà allo sviluppo concreto dell'idea della coesione territoriale, che il trattato di Lisbona pone allo stesso livello della coesione economica e sociale e, alla luce di ciò, chiede alla Commissione di impegnarsi in un dialogo attivo sul ruolo e l'impatto delle politiche macroregionali dell'UE dopo il 2013;

    5.

    sottolinea che il valore aggiunto più importante delle strategie macroregionali dell'UE si riscontra nella cooperazione a più livelli, nel coordinamento e nei migliori investimenti strategici utilizzando i finanziamenti disponibili e non nell'assegnazione di risorse aggiuntive; sottolinea le conclusioni della Presidenza svedese: nessuna nuova istituzione, nessuna nuova legislazione, nessun nuovo bilancio;

    6.

    invita gli Stati membri e le regioni a utilizzare i Fondi strutturali disponibili per il 2007-2013 per garantire il massimo sostegno alla strategia, in particolare per promuovere la creazione di posti di lavoro e la crescita economica nei territori maggiormente colpiti dalla crisi economica e raccomanda, nel contempo, di provvedere a modificare i programmi operativi nel corso dell'attuale fase di programmazione, laddove sia giustificato; rileva che la valorizzazione delle caratteristiche specifiche delle regioni potrebbe tradursi in un impiego molto più efficace dei Fondi strutturali e nella creazione di valore aggiunto a livello regionale; sottolinea che le risorse finanziarie non utilizzate potrebbero costituire anch'esse una fonte di finanziamento per progetti macroregionali;

    7.

    ritiene che l'allargamento dell'Unione europea, nonché le grandi sfide transnazionali come la crisi economica, le minacce ambientali, i trasporti sostenibili, la connettività dell'energia, la sostenibilità delle risorse e l'utilizzo ecologico delle risorse idriche dimostrano che l'interdipendenza dei singoli Stati è in aumento, il pensiero settoriale non è più adeguato e in questo contesto la creazione di macroregioni schiude nuove e più efficienti prospettive per la cooperazione a più livelli, con l'adozione di un approccio integrato e coordinato allo sviluppo sostenibile a un livello regionale più ampio e con un uso più efficiente delle immense potenzialità della regione danubiana per lo sviluppo e la prevenzione delle catastrofi naturali;

    8.

    sottolinea pertanto che tale strategia dovrebbe essere vista nell'ambito degli obiettivi della politica di coesione (Obiettivo 3), in particolare la cooperazione territoriale, e basarsi su un approccio integrato, transettoriale e territoriale, finalizzato a un migliore coordinamento delle politiche tra i diversi livelli di governo su un determinato territorio, ponendo l'accento sulle questioni pertinenti;

    9.

    sottolinea che la strategia per il Danubio è conforme agli obiettivi di UE 2020, il che garantisce che sia in sintonia con le tendenze europee di sviluppo e l'impegno dell'UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;

    10.

    evidenzia il carattere integrativo e unificante della strategia ed esprime la convinzione che la strategia del Danubio, se sostenuta da un forte impegno politico degli Stati membri e delle autorità regionali e locali, può costituire un contributo importante al superamento delle vecchie divisioni dell'Europa, alla realizzazione del sogno dell'integrazione dell'UE e al successo globale e all'efficienza della strategia europea per la ripresa dopo i recenti anni di crisi economica e finanziaria, dando nuovo impulso alla crescita sostenibile a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, non solo entro i limiti dell'Europa centrale e Sud-orientale, ma anche in un contesto geografico molto più ampio;

    11.

    ricorda il profondo impatto che la crisi finanziaria ed economica globale ha avuto su tutti i paesi della regione, in particolare i paesi rivieraschi del Danubio; invita tutti i soggetti interessati a non indebolire il loro impegno a favore della strategia dell'UE per la regione del Danubio a causa della crisi;

    12.

    sottolinea che la regione danubiana è la porta dell'Europa verso i Balcani occidentali e che quindi la strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio non solo consente di migliorare le relazioni di vicinato nell'Europa centrale e sudorientale, ma offre anche un importante valore aggiunto alla politica dell'UE per le relazioni con i paesi orientali, il che rappresenta un'eccellente opportunità per tutta l'Unione di rafforzare la cooperazione politica ed economica con i Balcani e, di conseguenza, di contribuire all'espansione e al consolidamento del processo di integrazione europea nella regione;

    13.

    sottolinea che la strategia del Danubio, assieme alle varie forme di cooperazione transfrontaliera che comporta, può facilmente tramutarsi in un contributo allo sviluppo economico, sociale e territoriale, generando benessere, migliorando la qualità della vita, catalizzando gli sforzi regionali e locali, anche in relazione alle esigenze di sviluppo, e contribuendo alla creazione di forti interrelazioni transfrontaliere, compresi progetti di piccole dimensioni (programmi interpersonali) in diversi settori quali la cultura, l'istruzione, l'occupazione, la tutela dell'ambiente, le filiere industriali, i progetti di cooperazione comunale e le iniziative di modernizzazione dei trasporti transnazionali;

    14.

    ritiene che lo sviluppo di strategie su vasta scala, quali le strategie macroregionali, debbano contribuire a rafforzare il ruolo del livello locale e regionale nell'attuazione più in generale delle politiche dell'UE;

    15.

    sottolinea che il nuovo quadro di cooperazione «macroregionale» deve garantire che gli svantaggi naturali delle regioni periferiche vengano trasformati in vantaggi e opportunità e che venga stimolato lo sviluppo di tali regioni;

    16.

    sottolinea la necessità di coinvolgere i pertinenti attori regionali e locali, quali il Consiglio delle città e delle regioni danubiane, e la società civile della regione danubiana a tutti i livelli del processo decisionale (preparazione, applicazione, monitoraggio, valutazione) per trovare soluzioni ai problemi comuni, selezionare e attuare in modo efficace progetti concreti e garantire un valido meccanismo di governance; sollecita i governi a sostenere e facilitare le misure atte a consentire una partecipazione proattiva delle ONG, delle associazioni di categoria e della società civile, tenendo altresì debitamente conto della rete delle donne e delle minoranze;

    17.

    raccomanda, in tale contesto, di accrescere la partecipazione delle comunità locali istituendo strumenti di comunicazione e di consultazione più ampi e più mirati, anche attraverso i mezzi d'informazione locali (televisioni, radio, stampa e giornali online locali); propone di creare uno speciale portale web dedicato alla strategia dell'UE per la regione del Danubio che funga da forum per lo scambio di esperienze riguardanti i progetti attuali e futuri intrapresi dai governi centrali e dagli enti locali, dalle ONG e dalle altre entità operanti nella regione del Danubio;

    18.

    ricorda i risultati dell'istruttiva esperienza della strategia per il Mar Baltico per la trasparenza del processo decisionale, compresa l'assegnazione di finanziamenti dell'UE;

    19.

    incoraggia l'impegno politico al fine di accrescere la fiducia dei cittadini e dei soggetti interessati nelle autorità politiche e in quelle locali;

    20.

    ritiene che il successo della strategia dell'UE per la regione del Danubio dipenda dal grado di competenza, capacità e preparazione degli attori municipali nell'intervenire sui mercati del lavoro regionali con iniziative progettuali che stimolino la domanda locale di forza lavoro, gettando le basi per una crescita intelligente e rispettosa dell'ambiente e migliorando la cooperazione tra regioni frontaliere di Stati membri diversi; richiama l'attenzione sulle sproporzioni a livello di sviluppo economico e innovazione che si registrano nella regione danubiana nonché sulla necessità di accrescere le potenzialità di tutte le zone, comprese quelle altamente sviluppate, in quanto possono contribuire a trainare le regioni meno avvantaggiate; rileva la necessità di promuovere nuove zone dotate di potenzialità in termini di sviluppo e innovazione e di cogliere l'opportunità di sfruttare il valore aggiunto offerto dalla strategia per il Mar Baltico e dalla strategia dell'UE per la regione del Danubio;

    21.

    chiede lo sviluppo delle infrastrutture e dell'efficienza energetiche nonché delle energie rinnovabili per creare un mercato dell'energia integrato e ben funzionante;

    22.

    prende atto delle previsioni a medio e lungo termine, le quali indicano che le regioni europee meridionali, compresi gli Stati membri situati nella zona sudorientale dell'Europa, saranno particolarmente colpite dalle conseguenze del cambiamento climatico; è convinto che la strategia per la regione del Danubio possa svolgere un ruolo importante a questo proposito e debba essere concepita con l'obiettivo di ridurre al minimo le conseguenze negative del cambiamento climatico nella regione del Danubio, tenendo conto del ruolo e della natura complessi della rete di fiumi (approvvigionamento idrico, aspetti ecologici, infrastrutture di trasporto, irrigazione e dimensione agricola, specie protette della flora e della fauna, ecc.);

    23.

    sottolinea che, da un punto di vista ecologico, le zone centrali e sudorientali d'Europa sono tra le regioni più ricche ma nel contempo più vulnerabili del continente, caratterizzate da un ecosistema di elevata complessità ecologica e grande valore che richiede quindi un livello di protezione particolare; plaude all'obiettivo della strategia europea per la regione del Danubio di creare una regione vivibile, sostenibile e, nel contempo, sviluppata e prospera mediante la gestione dei rischi ambientali, quali inondazioni e inquinamento industriale, il mantenimento della qualità e del volume delle riserve idriche, garantendone l'uso sostenibile, la tutela della biodiversità, dei paesaggi e della qualità dell'aria e del suolo; sottolinea l'importanza della protezione dell'ambiente nel bacino del Danubio, che dovrebbe influire sullo sviluppo agricolo e rurale responsabile della regione; invita a migliorare lo stato ecologico del Danubio e ad adottare misure intese a ridurre l'inquinamento e a prevenire ulteriori fuoriuscite di petrolio e di altre sostanze tossiche e nocive; sottolinea che il buono stato ecologico del Danubio è il presupposto per tutte le attività umane lungo il corso del fiume e raccomanda di prestare particolare attenzione agli obiettivi ambientali;

    24.

    è convinto che sia estremamente opportuno prendere misure volte a conservare la capacità di ritenzione naturale del bacino del Danubio e a prevenire il ripetersi di alluvioni per provvedere alla straordinaria sensibilità e vulnerabilità della regione del Danubio; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i fondi dell'UE siano destinati a progetti che siano coerenti con l'attuazione della normativa dell'UE in materia di ambiente;

    25.

    sottolinea l'interdipendenza economica degli Stati della regione danubiana e l'importanza di investire nelle TIC, nello sviluppo delle piccole e medie imprese e dei loro dipartimenti di ricerca nonché di promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità e la crescita di un'economia della conoscenza, al fine di garantire uno sviluppo sostenibile ed efficace;

    26.

    sottolinea che lo sviluppo e gli investimenti economici intelligenti sono elementi molto promettenti per la crescita economica e che le tecnologie verdi e la modernizzazione ecologica nonché la maggiore efficienza energetica, le energie rinnovabili e una migliore gestione dei rifiuti possono contribuire allo sviluppo sostenibile della regione e alla riduzione degli effetti negativi per l'ambiente derivanti dall'attività economica;

    27.

    riconosce l'importante ruolo della strategia per il Danubio nella promozione dell'economia verde, dell'innovazione ecologica e, in senso più ampio, della ricerca e dell'innovazione volte allo sviluppo di un'economia nuova, competitiva e a basse emissioni di carbonio nonché di approcci rispettosi dell'ambiente nello sviluppo di progetti di cooperazione industriale transfrontaliera; esorta i paesi rivieraschi ad accordare la massima priorità alla creazione di impianti idrologici e di analisi della qualità dell'acqua comuni, senza i quali numerose attività commerciali non possono andare a buon fine;

    28.

    sottolinea l'importanza di promuovere il turismo sostenibile nella regione, rilevando le potenzialità economiche della pista ciclabile che costeggia quasi interamente il corso del Danubio, di fare della regione danubiana una destinazione turistica europea e di sviluppare un marchio europeo per la regione del Danubio;

    29.

    sostiene la creazione di reti di sviluppo imprenditoriale e di organismi non governativi di promozione commerciale che possano coordinare e promuovere future opportunità di sviluppo e cooperazione tra le imprese, in particolare le PMI, i centri di ricerca, le università e gli enti pubblici, al fine di promuovere le potenzialità dei poli di innovazione regionali basati sulla conoscenza e la competitività della regione;

    30.

    sottolinea che tutte le modalità di trasporto dovrebbero essere adeguate alle norme dell'UE e che le modalità di trasporto rispettose dell'ambiente, quali il trasporto ferroviario o per vie navigabili, dovrebbero essere prioritarie nella pianificazione del sistema di trasporti della regione, nel pieno rispetto di tutti gli elementi rilevanti dell'acquis dell'UE;

    31.

    invita la Commissione e gli Stati membri a migliorare le infrastrutture e i risultati economici della regione danubiana e a completare in modo rapido ed ecologicamente sostenibile l'attuazione dei progetti prioritari nel quadro delle reti transeuropee dei trasporti (TEN-T) riguardanti la regione del Danubio; invita la Commissione e gli Stati membri a tenere presente la necessità di sviluppare sistemi di trasporto nella regione del Danubio, tenendo conto del riesame degli orientamenti del settore TEN-T;

    32.

    richiama l'attenzione su tre importanti livelli dello sviluppo infrastrutturale in cui l'approccio coordinato della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio potrebbe agevolare le sinergie: i) il corridoio multimodale lungo il Danubio (progetto prioritario TEN-T n. 18), ii) le interconnessioni tra il corridoio multimodale lungo il Danubio e gli Stati membri confinanti (progetti prioritari TEN-T riguardanti la regione del Danubio), iii) le strozzature transfrontaliere sulle reti TEN-T, nazionali e regionali;

    33.

    sottolinea che la «dichiarazione comune sullo sviluppo della navigazione interna e la protezione ambientale nel bacino del fiume Danubio» è stata elaborata dalla commissione internazionale per la protezione del Danubio, dalla commissione per il Danubio e dalla commissione internazionale per il bacino del fiume Sava e presenta gli orientamenti generali relativi ai progetti di navigazione interna, rivolgendosi sia ai progettisti tecnici che ad altre parti interessate che desiderano partecipare al processo di pianificazione per lo sviluppo delle vie navigabili; rileva altresì che tali orientamenti prevedono un gruppo di pianificazione integrato che valuti le esigenze e preveda il maggior numero possibile di misure vincenti per migliorare la navigazione e lo stato ecologico; raccomanda alla Commissione di rispettare gli impegni assunti nella dichiarazione comune;

    34.

    ritiene che, in linea con il principio di co-modalità e innovazione efficienti, la combinazione tra porti interni potenziati e logistica, navigazione interna e trasporti ferroviari offrano considerevoli potenzialità di sviluppo economico, anche per i paesi che confinano con l'UE nella regione del Danubio, e potrebbe favorire l'eliminazione dei nodi di congestione nei trasporti;

    35.

    sottolinea la necessità di promuovere lo sviluppo di navi ecologiche ed efficienti nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo, con una particolare attenzione alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nonché alla progettazione, all'ecoefficienza e all'armamento delle navi;

    36.

    sottolinea che, grazie al canale Meno-Danubio, undici paesi situati tra il Mare del Nord e il Mar Nero sono collegati direttamente dal Reno e dal Danubio per circa 3 500 km e ribadisce la necessità di estendere la strategia dell'Unione europea per la regione danubiana alla regione del Mar Nero; rileva che lo sviluppo sostenibile della regione del Danubio rafforzerà ulteriormente l'importanza geostrategica della regione del Mar Nero;

    37.

    promuove la valorizzazione del contesto culturale del Danubio mediante la promozione del dialogo culturale, il sostegno ai programmi di scambio universitari e ai progetti destinati ai giovani che si basano sulla cooperazione transnazionale, sulla promozione del turismo sostenibile e sulla tutela del patrimonio storico e architettonico;

    38.

    sottolinea l'assoluta necessità della cooperazione in materia di progetti culturali al fine di promuovere il dialogo interculturale e la comprensione tra i paesi della regione danubiana; pone l'accento, a tale riguardo, sulla partecipazione attiva dei giovani attraverso strumenti culturali e didattici al fine di creare reti multinazionali;

    39.

    promuove lo stanziamento di maggiori risorse a favore di progetti e reti di progetti destinati ai gruppi vulnerabili, segnatamente i Rom;

    40.

    sottolinea la necessità di un approccio coordinato per un uso più efficiente di tutti i fondi dell'UE disponibili nei paesi della regione danubiana, affinché gli obiettivi della strategia possano essere conseguiti al meglio; sottolinea inoltre la necessità di una flessibilità sufficiente per consentire lo sviluppo di progetti relativi alla strategia Danubio nel contesto degli attuali programmi operativi;

    41.

    incoraggia l'elaborazione di disposizioni specifiche nel quadro del prossimo regolamento generale sui Fondi strutturali, sulla base di disposizioni in materia di cooperazione territoriale, che siano chiare e tengano conto delle differenze nelle culture amministrative senza imporre ulteriori oneri burocratici ai beneficiari, al fine di consolidare la cooperazione tra gli Stati e le regioni nonché l'elaborazione di ulteriori strategie d'azione comuni, che potrebbero migliorare l'interesse della regione a livello europeo e internazionale e successivamente costituire un modello di cooperazione transfrontaliera e transnazionale;

    42.

    richiama l'attenzione sull'azione preparatoria in corso, intitolata «Definizione del modello di governance per la regione UE del Danubio - coordinamento migliore ed efficace» e invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare adeguatamente i propri stanziamenti per finanziare attività relative alla definizione del modello di governance necessario allo sviluppo e all'attuazione della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio; sottolinea l'importanza dell'assistenza tecnica necessaria per l'attuazione di azioni e progetti realizzati nel quadro della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio; ritiene che i costi dell'assistenza tecnica debbano essere maggiormente riconosciuti ed esaminati nella pianificazione del quadro finanziario per la strategia e che l'importo destinato all'assistenza debba essere messo a disposizione dei partner, se è utilizzato per gli scopi e le azioni coordinate a livello macroregionale;

    43.

    esprime apprezzamento per la comunicazione dei coordinatori delle aree prioritarie per la strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio effettuata dalla Commissione il 3 febbraio 2011; ritiene che d'ora innanzi i paesi e le regioni che svolgono un ruolo guida nei settori prioritari di lavoro debbano trainare l'attuazione della strategia, concordando un programma di lavoro, individuando le fonti di finanziamento, rafforzando la cooperazione tra paesi e regioni nel settore specifico e lanciando azioni più immediate per consentire alla regione del Danubio di sfruttare appieno le sue potenzialità economiche e, in particolare, per rispettare il termine massimo per l'attuazione dei progetti faro in questo settore specifico;

    44.

    invita la Commissione a predisporre strumenti concreti e criteri di valutazione dei progetti che siano basati su indicatori comparabili, nell'ambito della necessità di effettuare un'analisi intermedia dell'attuazione della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio;

    45.

    invita la Commissione ad analizzare i primi risultati e le prime esperienze emersi in relazione all'attuazione della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio che, unitamente alla strategia per il Mar Baltico, contribuiranno a individuare possibili fonti e metodologie di finanziamento delle strategie macroregionali nell'ambito del quadro esistente;

    46.

    invita la Commissione a informare e consultare regolarmente il Parlamento europeo sullo stato dell'attuazione e dell'aggiornamento della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio nonché sui progetti finanziati dall'UE riguardanti la regione del Danubio;

    47.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo nonché alle altre istituzioni competenti.


    (1)  GU C 305 E dell'11.11.2010, pag. 14.

    (2)  GU C 117 E del 6.5.2010, pag. 65.

    (3)  GU C 313 E del 20.12.2006, pag. 443.


    Op