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Document 52009IP0193

    Stato delle relazioni transatlantiche all’indomani delle elezioni negli Stati Uniti Risoluzione del Parlamento europeo del 26 marzo 2009 sullo stato delle relazioni transatlantiche all’indomani delle elezioni negli Stati Uniti d’America (2008/2199(INI))

    GU C 117E del 6.5.2010, p. 198–206 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    6.5.2010   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 117/198


    Giovedì 26 marzo 2009
    Stato delle relazioni transatlantiche all’indomani delle elezioni negli Stati Uniti

    P6_TA(2009)0193

    Risoluzione del Parlamento europeo del 26 marzo 2009 sullo stato delle relazioni transatlantiche all’indomani delle elezioni negli Stati Uniti d’America (2008/2199(INI))

    2010/C 117 E/32

    Il Parlamento europeo,

    viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni transatlantiche, in particolare le due risoluzioni del 1o giugno 2006 sullo sviluppo delle relazioni fra l’Unione europea e gli Stati Uniti nel quadro di un accordo di partenariato transatlantico (1) e sulle relazioni economiche transatlantiche UE-USA (2), nonché la sua risoluzione del 25 aprile 2007 sulle relazioni transatlantiche (3) e la più recente risoluzione del 5 giugno 2008 sul vertice UE/Stati Uniti (4),

    vista la dichiarazione transatlantica sulle relazioni tra l’Unione europea e gli Stati Uniti del 1990 e la Nuova agenda transatlantica (NAT) del 1995,

    visto l’esito del vertice UE-USA tenutosi il 10 giugno 2008 a Brdo,

    viste le conclusioni della riunione informale del Consiglio «affari generali» dell’Unione europea, tenutasi l’8 gennaio 2009 durante la Presidenza ceca e avente per oggetto le aree prioritarie della cooperazione transatlantica (cooperazione finanziaria ed economica, sicurezza energetica, preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e sul dialogo rafforzato con il Medio Oriente, l’Afghanistan e l’Iran),

    viste le dichiarazioni congiunte del 64o Dialogo legislativo transatlantico (DLT), tenutosi a maggio 2008 a Lubiana, e del 65o DLT, tenutosi a dicembre 2008 a Miami,

    viste le conclusioni del Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre 2008,

    vista la dichiarazione del vertice del Consiglio Nord Atlantico (NAC) tenutosi il 3 aprile 2008 a Bucarest,

    viste le sue risoluzioni sull’approccio dell’Unione europea nei confronti, tra gli altri, di Medio Oriente, Afghanistan, Iran e Iraq, nonché le sue risoluzioni sulle Nazioni Unite e gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) e sulla sicurezza energetica,

    visto l’articolo 45 del suo regolamento,

    visti la relazione della commissione per gli affari esteri e i pareri della commissione per il commercio internazionale e della commissione per i problemi economici e monetari (A6-0114/2009),

    A.

    considerando che l’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti apre una nuova era nella storia del paese e che tale evento, ha generato enormi aspettative nel mondo e può dare un nuovo impulso al partenariato transatlantico,

    B.

    considerando che l’Unione europea è un attore sempre più influente sulla scena mondiale e che, con la futura entrata in vigore del trattato di Lisbona e dei relativi strumenti di politica estera, il ruolo internazionale dell’Unione europea acquisirà maggiore spessore e coerenza,

    C.

    considerando che, stando ai sondaggi, la maggioranza degli europei è favorevole ad un rafforzamento della presenza dell’Unione europea sulla scena internazionale e che la maggior parte dei cittadini europei e americani ritiene che l’Unione europea e gli Stati Uniti debbano rispondere alle minacce internazionali attraverso un’azione concertata,

    D.

    considerando che molti europei si attendono dalla nuova amministrazione statunitense un atteggiamento di collaborazione in ambito internazionale e un rafforzamento delle relazioni tra l’Unione europea e gli Stati Uniti basate sul rispetto reciproco e la reciproca comprensione dei vincoli e delle priorità della controparte,

    E.

    considerando che il partenariato transatlantico deve rimanere un pilastro dell’azione esterna dell’Unione,

    F.

    considerando che il partenariato transatlantico si fonda sulla condivisione di valori fondamentali quali la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto e il multilateralismo, nonché su obiettivi comuni come l’apertura e l’integrazione delle economie e lo sviluppo sostenibile; considerando la solidità di tale base comune, nonostante alcune divergenze degli ultimi anni,

    G.

    considerando che Stati Uniti e Unione europea svolgono un ruolo determinante a livello mondiale sia sul piano politico che economico e condividono le responsabilità in materia di promozione della pace, rispetto dei diritti umani e stabilità, oltre che nell’affrontare pericoli e sfide globali quali la grave crisi finanziaria, l’eliminazione della povertà e il conseguimento di altri OSM, il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, il terrorismo e la proliferazione nucleare,

    H.

    considerando che, in un mondo sempre più globale, complesso e mutevole, è nell’interesse di entrambi i partner, Unione europea e Stati Uniti, definire congiuntamente il clima internazionale e affrontare all’unisono le minacce e le sfide comuni sulla base del diritto internazionale e delle istituzioni multilaterali, in particolare del sistema delle Nazioni Unite, e invita altri partner a cooperare a tal fine,

    I.

    considerando che occorre responsabilizzare anche gli operatori emergenti riguardo all’ordine mondiale, poiché, come affermato nel luglio 2008 a Berlino dall’allora candidato alla presidenza Barack Obama, nessuna nazione, per quanto grande e potente, può sconfiggere da sola le minacce globali,

    J.

    considerando che, alla luce dell’importanza dei rapporti tra i due partner, delle loro responsabilità per quanto concerne l’ordine internazionale e dei cambiamenti che stanno vivendo al pari del resto del mondo, è essenziale che il partenariato tra Unione europea e Stati Uniti sia fondato su una base solida e sempre attuale, quale un nuovo accordo di partenariato,

    K.

    considerando che il partenariato transatlantico e la NATO sono indispensabili ai fini della sicurezza collettiva,

    L.

    considerando che è necessario che il Consiglio economico transatlantico (CET) continui a perseguire l’obiettivo di un mercato autentico transatlantico e integrato e che occorre una leadership congiunta per riformare le istituzioni economiche internazionali nell’attuale contesto di crisi,

    M.

    considerando che il prodotto interno lordo (PIL) di Unione europea e Stati Uniti rappresenta oltre la metà del PIL mondiale; che i due partner sono legati dal più importante accordo bilaterale in materia di commercio e investimenti e che, secondo la Commissione, quasi 14 milioni di posti di lavoro nell’Unione europea e negli Stati Uniti dipendono dalle relazioni commerciali e dagli investimenti transatlantici,

    Questioni istituzionali bilaterali

    1.

    si congratula con Barack Obama per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America; rammenta il suo impegno per un partenariato transatlantico da lui enfaticamente sottolineato nel suo discorso di Berlino del luglio 2008, in cui dichiarava che gli Stati Uniti non hanno un partner migliore dell’Unione europea e sottolineava l’urgenza di un’azione congiunta per far fronte alle sfide del ventunesimo secolo; rinnova il proprio invito al Presidente Obama a rivolgersi al Parlamento europeo durante la sua prima visita ufficiale in Europa;

    2.

    invita il Consiglio, gli Stati membri e la Commissione ad accrescere il coordinamento e la coerenza della politica dell’Unione europea nei confronti della nuova amministrazione statunitense;

    3.

    è convinto che il rapporto UE-USA costituisca il partenariato strategico più importante per l’Unione; ritiene che un’azione coordinata tra Unione europea e Stati Uniti nell’affrontare le sfide globali, rispettando al tempo stesso il diritto internazionale e rafforzando il multilateralismo, rivesta un’importanza fondamentale per la comunità internazionale; invita la Presidenza ceca del Consiglio e la Commissione a definire con la nuova amministrazione statunitense un programma comune di obiettivi a breve e lungo termine sia in materia di questioni bilaterali che di problematiche globali, regionali e relative ai conflitti;

    4.

    accoglie con grande favore il vertice in programma a Praga il 5 aprile 2009 fra il presidente Obama e i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea, e auspica che questo incontro imprima un forte impulso al rafforzamento delle relazioni transatlantiche e alla fissazione di un’agenda comune;

    5.

    sottolinea quanto sia opportuno sfruttare l’attuale slancio anche per migliorare e rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche; insiste sulla necessità di sostituire l’attuale NAT, adottata nel 1995, con un nuovo accordo di partenariato transatlantico, al fine di conferire alle relazioni tra le due parti una base più solida e aggiornata;

    6.

    ritiene opportuno che i negoziati sul nuovo accordo abbiano inizio contestualmente all’entrata in vigore del trattato di Lisbona, affinché possano essere ultimati prima del 2012;

    7.

    è convinto che il CET, in qualità di organismo incaricato di potenziare l’integrazione economica e la cooperazione normativa, debba essere incluso nel nuovo accordo; saluta con favore il fatto che il CET benefici dei contributi di varie parti interessate, fra cui rappresentanti dell’imprenditoria, e chiede che un ruolo analogo sia riconosciuto ai rappresentanti sindacali di entrambe le sponde dell’Atlantico;

    8.

    raccomanda che i vertici UE-USA si tengano due volte l’anno, onde assicurare un orientamento e uno slancio strategico al partenariato, e che essi provvedano ad esercitare un’adeguata vigilanza sull’attuazione degli obiettivi precedentemente identificati;

    9.

    è del parere che il nuovo accordo debba istituire un organismo per la consultazione e il coordinamento sistematici e ad alto livello della politica estera e di sicurezza; raccomanda che la presidenza di tale organismo sia affidata all’Alto Rappresentante/vice/presidente della Commissione, in rappresentanza dell’Unione europea, e al Segretario di Stato, in rappresentanza degli Stati Uniti, e che le sue riunioni avvengano con scadenza almeno trimestrale, ferma restando la possibilità di mantenere contatti informali tra le parti; propone di denominare tale organismo Consiglio politico transatlantico (CPT);

    10.

    ribadisce l’opportunità che il nuovo accordo aggiorni e trasformi l’attuale DLT in un’assemblea transatlantica, che serva da strumento di dialogo parlamentare, di definizione degli obiettivi e di controllo congiunto dell’attuazione di tale accordo nonché di coordinamento tra l’attività del Parlamento europeo e quella del Congresso statunitense su temi di comune interesse, compresa una stretta collaborazione tra commissioni e relatori di entrambe le parti; ritiene che tale assemblea dovrebbe riunirsi in seduta plenaria due volte l’anno ed essere composta su base paritaria sia da deputati al Parlamento europeo che da membri di entrambe la camere del Congresso statunitense; ritiene che l’assemblea possa istituire gruppi di lavoro volti a preparare le sedute plenarie; ribadisce che è opportuno dotare tale assemblea di un sistema legislativo di allerta precoce reciproco; ritiene che un comitato direttivo debba avere il compito di rafforzare la cooperazione tra le commissioni e i relatori del Parlamento europeo e del Congresso statunitense sulla legislazione pertinente, in riferimento ad una maggiore integrazione del mercato transatlantico e in particolare all’attività del CET;

    11.

    ritiene che l’assemblea transatlantica debba essere informata dal CET e dal CPT riguardo le loro attività, compreso il diritto di tenere audizioni con i rappresentanti di tali consigli e che debba essere in grado di presentare proposte a entrambi i consigli nonché ai vertici UE-USA; chiede che, oltre a rafforzare il ruolo dei parlamentari all’interno del CET, entrambi i copresidenti dell’assemblea siano invitati a partecipare alla seduta di apertura delle riunioni di entrambi i consigli e dei vertici UE-USA;

    12.

    invita il Congresso statunitense, in piena cooperazione con il Parlamento europeo, a riflettere sulla possibilità di istituire un ufficio di collegamento del Congresso americano a Bruxelles;

    13.

    invita il Segretario generale del Parlamento a dare urgentemente attuazione alla decisione dell’Ufficio di presidenza, dell’11 dicembre 2006, relativa al distacco di un funzionario a Washington in qualità di funzionario di collegamento;

    14.

    ribadisce i vantaggi di un programma comune di scambi di personale e invita il Segretario generale del Parlamento ad esaminare insieme ai funzionari della Camera dei rappresentanti e del Senato statunitense la fattibilità di un memorandum comune sugli scambi di personale, simile a quello firmato tra il Parlamento e il segretariato dell’ONU;

    15.

    sottolinea che il partenariato transatlantico deve essere sostenuto da una profonda conoscenza e da più stretti legami tra le società civili delle due parti; insiste sulla necessità di intensificare gli scambi di studenti, rappresentanti del mondo accademico e altri soggetti della società civile di entrambe le parti affinché sia le generazioni attuali che quelle future acquisiscano una comprensione reciproca e restino fedeli agli obiettivi del partenariato in oggetto; ritiene che il sostegno a tale iniziativa debba essere assicurato dal bilancio 2010 dell’Unione europea e dalle risorse delle competenti istituzioni statunitensi in modo che l’iniziativa stessa possa svilupparsi efficacemente;

    16.

    accoglie con favore la crescente presenza di organizzazioni americane a Bruxelles e in particolare il loro impegno verso l’Unione europea, le sue istituzioni e il rafforzamento del partenariato UE-USA; sottolinea la necessità che le organizzazioni europee si adoperino con pari impegno per essere presenti a Washington ed elevare così il profilo dell’Unione europea e quello della visione europea dei temi transatlantici e globali presso la comunità politica statunitense; è consapevole che spesso le istituzioni europee non possono competere con le controparti americane quanto alla disponibilità di risorse; propone pertanto che siano resi disponibili i fondi da assegnare prioritariamente a progetti elaborati da organismi europei, allo scopo di accrescere la conoscenza e la comprensione delle visioni e delle problematiche europee negli Stati Uniti;

    17.

    invita l’Unione europea e gli Stati Uniti a rafforzare la loro cooperazione nel campo della cultura e a continuare a promuovere e stimolare gli scambi culturali e a valorizzarne i mutui benefici;

    18.

    sottolinea l’importanza di una più stretta cooperazione in materia di programmi spaziali, soprattutto fra l’ESA (Agenzia spaziale europea) e la NASA;

    Sfide globali

    19.

    esorta entrambi i partner a impegnarsi in un multilateralismo efficace, che coinvolga gli operatori emergenti in uno spirito di responsabilità condivisa in materia di ordine mondiale, rispetto del diritto internazionale e problemi comuni; insiste affinché l’Unione europea e gli Stati Uniti accrescano gli sforzi volti al raggiungimento degli obiettivi fissati dal programma di riforma dell’ONU, compresa la riforma del Consiglio di sicurezza e di altre sedi multilaterali nell’ambito dell’architettura globale;

    20.

    invita entrambi i partner a promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo in quanto componente essenziale delle rispettive politiche; sottolinea la necessità di intensificare il coordinamento delle iniziative diplomatiche a livello di prevenzione e gestione delle crisi e di risposta coordinata ed efficiente a pandemie ed emergenze umanitarie; sollecita la nuova amministrazione statunitense a ratificare e ad aderire allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale; ribadisce il proprio appello per l’abolizione della pena di morte;

    21.

    esorta entrambi i partner a contribuire in modo decisivo al raggiungimento degli OSM, soprattutto in Africa, la cui realizzazione non deve essere messa a rischio dalla crisi economica, e li invita ad esaminare un’eventuale azione coordinata in tale ambito; sollecita i due partner ad onorare l’impegno di versare lo 0,7 % del loro PIL per la cooperazione allo sviluppo;

    22.

    invita entrambi i partner a guidare congiuntamente gli sforzi multilaterali, avviati in occasione della conferenza di Washington del 15 novembre 2008, per risolvere l’attuale crisi finanziaria ed economica e riformare il sistema finanziario internazionale, la Banca mondiale e il FMI, con la partecipazione delle potenze emergenti, evitando il ricorso a politiche protezionistiche e favorendo l’esito positivo dei negoziati OMC di Doha;

    23.

    si compiace per il profondo impegno manifestato dal nuovo Presidente americano nell’affrontare il cambiamento climatico; esorta l’Unione europea e gli Stati Uniti a prendere l’iniziativa per raggiungere un ambizioso accordo post-2012 in occasione della conferenza di Copenaghen prevista per il 2009 e a coinvolgere tutti i paesi produttori di gas serra, ottenendo da loro l’impegno a raggiungere obiettivi vincolanti a medio e lungo termine;

    24.

    chiede all’Unione europea e agli Stati Uniti di dar vita a una maggiore collaborazione in materia di energia; insiste affinché le due parti considerino prioritario il coordinamento efficiente della loro azione nei confronti dei paesi produttori e l’accresciuta differenziazione di offerta, risorse e modalità di trasporto; propugna una cooperazione scientifica e tecnologica più efficace sui temi dell’energia e dell’efficienza energetica;

    25.

    ricorda la relazione del National Intelligence Council (NIC) intitolata «Global Trends 2025: A Transformed World» e, alla luce della necessità di adottare una visione strategica a lungo termine sulle questioni politiche in seno alle istituzioni dell’Unione europea, esorta le Presidenze ceca (da gennaio a giugno 2009) e svedese (da luglio a dicembre 2009) ad adoperarsi per istituire un sistema di analisi paragonabile a quello utilizzato dal NIC, allo scopo di identificare le tendenze a lungo termine da una prospettiva europea e a cooperare strettamente a tal fine con l’Istituto dell’Unione europea per gli studi sulla sicurezza; è persuaso che tale misura semplificherà il dialogo sulle principali questioni strategiche che il partenariato transatlantico deve affrontare nel lungo periodo;

    Questioni regionali

    26.

    sottolinea che è indispensabile pervenire ad una risoluzione pacifica ed equa del conflitto nel medio/oriente e apprezza il fatto che tale obiettivo rappresenterà una delle priorità più urgenti della nuova amministrazione statunitense; chiede all’amministrazione statunitense di coordinarsi strettamente con l’Unione europea e di perseguire il suo impegno in seno al Quartetto; valuta positivamente la pronta nomina di un inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente nella persona dell’ex senatore George Mitchell; sottolinea che entrambi i partner dovrebbero adoperarsi per intensificare i negoziati sulla base della «road map» e dei risultati della conferenza di Annapolis, allo scopo di approdare a una soluzione che preveda l’esistenza di due Stati; sollecita entrambi i partner a cooperare strettamente per rendere saldo e durevole l’attuale fragile cessate il fuoco a Gaza, coinvolgendo al tempo stesso gli attori regionali e contribuendo al conseguimento degli obiettivi della risoluzione 1860 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, dell’8 gennaio 2009 (S/RES/1860(2009)), come gli immediati soccorsi umanitari per la popolazione di Gaza e la garanzia che venga impedito il traffico clandestino di armi e munizioni e venga revocato il blocco di Gaza; invita i partner transatlantici a sostenere gli sforzi a favore della riconciliazione inter-palestinese; sottolinea quanto sia importante migliorare le condizioni di vita dei palestinesi, residenti sia in Cisgiordania che a Gaza, anche per quanto concerne la ricostruzione di quest’ultima;

    27.

    sollecita l’Unione europea e gli Stati Uniti a cooperare per il rinnovo delle strategie tese a promuovere gli sforzi mirati a rafforzare il rispetto dei diritti umani e della democrazia nel Medio Oriente, sulla base del potere economico e del «soft power» di cui dispongono nella regione;

    28.

    sottolinea che in Afghanistan sono in gioco i valori, la sicurezza e la credibilità della comunità transatlantica; invita l’Unione europea, gli Stati Uniti, la NATO e l’ONU a elaborare una nuova visione strategica comune, fondata sulla piena integrazione di tutte le componenti dell’impegno internazionale, al fine di accrescere la sicurezza in tutte le regioni interessate, rafforzare le istituzioni statali e locali afgane e consolidare lo Stato e la sua prosperità in stretta cooperazione con gli Stati vicini; ritiene che debba essere perseguito, quale obiettivo finale, il trasferimento graduale delle competenze in materia di sicurezza e stabilità alle autorità afghane; rammenta la risoluzione 1833 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 22 settembre 2008 (S/RES/1833(2008)), che incoraggia tutti i partiti e i gruppi afgani a intessere un dialogo politico costruttivo e a evitare il ricorso alla violenza;

    29.

    invita l’Unione europea e gli Stati Uniti a sviluppare una strategia comune sul Pakistan intesa a consolidare le istituzioni democratiche e lo stato di diritto in tale paese, nonché la sua capacità di combattere il terrorismo e a incoraggiare al tempo stesso il coinvolgimento attivo del Pakistan nel garantire la stabilità della regione, come pure la sicurezza della frontiera afghana e il pieno controllo da parte del governo pakistano delle province di frontiera e delle aree tribali; apprezza la nomina di Richard Holbrooke ad inviato speciale nella regione afghano-pakistana;

    30.

    sottolinea che il programma nucleare iraniano rappresenta una minaccia per il sistema di non proliferazione e per la stabilità della regione e del mondo; accoglie con favore l’annuncio del presidente Obama sulla possibilità di dare maggiore importanza ai contatti diretti con l’Iran e appoggia l’obiettivo, promosso in modo unitario da entrambi i partner, di accordarsi su una soluzione negoziata con l’Iran, adottando la duplice strategia del dialogo e delle sanzioni e coordinando gli interventi in tal senso con altri membri del Consiglio di sicurezza e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica; ritiene che qualsiasi iniziativa relativa all’Iran, proposta da uno dei partner, debba essere coordinata in stretto rapporto con l’altro partner, in uno spirito di fiducia e trasparenza; invita i partner transatlantici a definire al più presto un approccio comune nel confronti dell’Iran, senza attendere di dover affrontare il problema in via d’urgenza;

    31.

    si compiace per la ratifica dell’accordo tra Stati Uniti e Iraq inerente alla presenza in Iraq delle forze militari statunitensi; sottolinea la disponibilità dell’Unione europea a rinnovare il proprio contributo alla ricostruzione dell’Iraq, con particolare riguardo alla tutela dello stato di diritto, al rispetto dei diritti umani, al consolidamento delle istituzioni statali e al sostegno dello sviluppo economico dell’Iraq e al suo reinserimento nell’economia mondiale; chiede ai partner di proseguire, attraverso interventi coordinati, la collaborazione con il governo iracheno e con le Nazioni Unite, intesa a migliorare la stabilità e la riconciliazione nazionale e a contribuire all’unità e all’indipendenza dell’Iraq;

    32.

    invita entrambe le parti a coordinare da vicino le rispettive politiche nei confronti della Russia; consapevole dell’importanza della Russia quale Stato limitrofo, della sua interdipendenza con l’Unione europea e del suo ruolo di importante attore a livello regionale e globale, sottolinea l’opportunità di impostare una cooperazione costruttiva con tale paese relativamente alle sfide, minacce e opportunità di reciproco interesse, tra cui le questioni legate alla sicurezza, il disarmo e la non proliferazione, senza compromettere l’osservanza dei principi democratici, dei diritti umani e del diritto internazionale; sottolinea a tale riguardo la necessità di rafforzare la fiducia reciproca tra i partner transatlantici e la Russia e di intensificare la cooperazione all’interno del Consiglio NATO-Russia; chiede a entrambi i partner transatlantici di coordinare strettamente le loro posizioni riguardo a qualsiasi riforma dell’architettura europea di sicurezza, nel rispetto dei principi dell’OSCE e preservando la coerenza della NATO; ritiene che l’evoluzione di tale architettura, che contempla anche accordi internazionali come il trattato sulle forze convenzionali in Europa, debba essere oggetto di dialogo con la Russia e altri paesi dell’OSCE non facenti parte dell’Unione europea;

    33.

    plaude alle recenti dichiarazioni rese dal Vice presidente americano Joe Biden alla conferenza sulla sicurezza europea tenutasi a Monaco, secondo le quali gli Stati Uniti proseguiranno le consultazioni con gli alleati NATO e con la Russia sul sistema di difesa missilistica statunitense e la nuova amministrazione valuterà i costi e l’efficienza del sistema; prende atto di quanto segnalato dalla Russia riguardo alla sospensione dei progetti volti ad appostare missili a corto raggio Iskander a Kaliningrad;

    34.

    invita l’Unione europea e gli Stati Uniti a sviluppare una strategia comune per i sei paesi dell’Europa orientale (Moldova, Ucraina, Georgia, Armenia, Azerbaigian e Bielorussia) che rientrano nell’ambito della politica europea di vicinato, onde conseguire risultati decisivi e duraturi nell’attuazione del nuovo partenariato orientale e della sinergia del Mar Nero;

    35.

    esorta entrambi i partner a prestare particolare attenzione all’America latina, e in particolare alle sue organizzazioni regionali, e a coordinare i rispettivi sforzi per consolidare la democrazia, il rispetto dei diritti umani, il buon governo, la lotta alla povertà, il rafforzamento della coesione sociale, delle economie di mercato e dello stato di diritto (ivi compresa la lotta alla criminalità organizzata e al traffico di droga), e per sostenere l’integrazione a livello regionale e la cooperazione in materia di cambiamento climatico;

    36.

    raccomanda, inoltre, la promozione di una posizione comune rispetto agli altri principali attori geopolitici, quali Cina, India e Giappone, nonché riguardo alle crisi e ai problemi molteplici dell’Africa subsahariana;

    Difesa, controllo degli armamenti e sicurezza

    37.

    sottolinea l’importanza della NATO in quanto pietra angolare della sicurezza transatlantica; accoglie con favore la decisione del Consiglio europeo del dicembre 2008 di rafforzare il partenariato strategico tra Unione europea e NATO e chiede a entrambi i partner di accelerare la costituzione di un gruppo ad alto livello Unione europea e NATO per migliorare la cooperazione tra le due organizzazioni; propone che si tengano colloqui sull’utilità di una Strategia di sicurezza euro-atlantica che definisca problemi ed interessi comuni in materia di sicurezza;

    38.

    sottolinea l’importanza crescente della politica europea di sicurezza e di difesa e la necessità di perseverare nell’intento di migliorare le capacità civili e militari dell’Unione; si compiace che il vertice NATO, svoltosi ad aprile 2008 a Bucarest, abbia riconosciuto l’importanza di potenziare la capacità di difesa dell’Unione europea per rafforzare la sicurezza transatlantica;

    39.

    invita l’Unione europea e gli Stati Uniti ad adottare una strategia comune in tutte le sedi internazionali, e in particolare in seno all’ONU, per il disarmo relativo alle armi di distruzione di massa e agli armamenti convenzionali; esorta la nuova amministrazione statunitense a riprendere l’impegno con la Russia in materia di controllo degli armamenti e disarmo, al fine di ampliare gli accordi bilaterali esistenti tra i due paesi; sottolinea la necessità di intensificare la cooperazione, per compiere passi avanti in vista della conferenza di revisione del TNP nel 2010 e si compiace dell’impegno assunto dal nuovo Presidente degli Stati Uniti per la ratifica del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari;

    40.

    sottolinea quanto sia importante rafforzare la cooperazione transatlantica nella lotta al terrorismo, sulla base del pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, nonché sostenere il ruolo dell’ONU nel combattere tale minaccia; evidenzia la necessità di una stretta cooperazione quando sono in gioco le vite di ostaggi;

    41.

    valuta positivamente la decisione del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama di chiudere il centro di detenzione nella baia di Guantánamo, come anche altri ordini esecutivi correlati riguardanti interrogatori leciti e strutture di detenzione della CIA, e incoraggia l’amministrazione americana a chiudere qualsiasi centro di detenzione situato all’esterno degli Stati Uniti e non conforme al diritto internazionale e a porre esplicitamente fine alla politica delle consegne straordinarie; invita gli Stati membri, qualora l’amministrazione statunitense lo richieda, a collaborare per trovare soluzioni caso per caso al problema dell’accettazione di alcuni detenuti di Guantánamo nell’Unione europea, pur adempiendo al dovere di cooperare lealmente, consultandosi reciprocamente in merito alle possibili conseguenze per la sicurezza pubblica in tutta l’Unione europea;

    42.

    sottolinea l’importanza di provvedere rapidamente all’entrata in vigore degli accordi UE-USA in materia di estradizione e assistenza giudiziaria e invita gli Stati membri che non li hanno ancora ratificati a farlo al più presto; sottolinea che l’attuazione efficace di questi accordi richiede un grado elevato di fiducia reciproca basata sul pieno rispetto, da parte di tutte le parti contraenti, degli obblighi in materia di diritti umani, di diritto alla difesa e a un processo equo e di norme del diritto nazionale e internazionale;

    43.

    sottolinea che la condivisione di dati e informazioni è uno strumento efficace nella lotta internazionale al terrorismo e alla criminalità transnazionale, ma specifica anche che tale strumento deve essere regolato da un quadro normativo adeguato, che garantisca una valida protezione delle libertà civili, tra cui il diritto alla tutela dei dati personali, e che, come convenuto in occasione del vertice UE-USA del 2008, sia basato su un accordo internazionale vincolante;

    44.

    accoglie con favore la recente estensione del programma di esenzione dal visto ad altri sette Stati membri dell’Unione europea; sollecita al contempo gli Stati Uniti ad abolire l’obbligo di visto per i restanti cinque Stati Membri e a trattare allo stesso modo tutti i cittadini dell’Unione europea, sulla base della piena reciprocità; chiede alla Commissione di accordare a tale questione un ruolo prioritario nei rapporti con la nuova amministrazione statunitense;

    45.

    è del parere che occorra una stretta cooperazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti in materia di giustizia e affari interni anche per sviluppare gradualmente uno spazio transatlantico di libertà, sicurezza e giustizia;

    Questioni economiche e commerciali

    46.

    esorta i partner a utilizzare l’intero potenziale del CET per superare gli ostacoli esistenti all’integrazione economica e per realizzare entro il 2015 un mercato transatlantico unificato; chiede alla Commissione, sulla base dello studio autorizzato dal Parlamento europeo e finanziato dal suo bilancio 2007, di redigere una tabella di marcia dettagliata per la rimozione degli ostacoli che ancora si frappongono al rispetto di tale data;

    47.

    sottolinea quanto sia importante ricorrere al CET anche come quadro di cooperazione macroeconomica fra entrambi i partner e incoraggia le istituzioni monetarie competenti a rafforzare tale coordinamento;

    48.

    si compiace dei progressi compiuti negli ultimi mesi nel promuovere l’integrazione economica transatlantica; sostiene, in particolare, che il miglioramento della cooperazione in ambiti quali gli investimenti, i principi contabili, gli aspetti normativi, la sicurezza dei prodotti importati e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, abbia già comportato progressi significativi e debba pertanto continuare;

    49.

    reputa al contempo necessario rendere più responsabile, trasparente e prevedibile la cooperazione economica transatlantica; è del parere che i calendari delle riunioni, gli ordini del giorno, le tabelle di marcia e le relazioni di avanzamento vadano tempestivamente concordati tra i principali interessati e, successivamente, pubblicati su un sito Internet;

    50.

    ritiene che vi sia un elevato potenziale per posizioni e iniziative comuni di Stati Uniti e Unione europea nelle sedi internazionali, dati i molteplici interessi comuni in politica commerciale, per esempio un accesso non discriminatorio alle materie prime sul mercato mondiale, l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale e un’armonizzazione globale del diritto dei brevetti; fa presente che è nell’interesse di entrambe le parti sfruttare al meglio tale potenziale;

    51.

    ricorda di aver manifestato preoccupazione per la nuova legge degli Stati Uniti sugli aiuti che avrebbe ostacolato gli scambi; sostiene, tuttavia, che essa è stata successivamente modificata al fine di rispettare le norme dell’OMC e ribadisce che è assolutamente necessario fornire una risposta comune alla crisi presente piuttosto che adottare misure che isolino sia l’Unione europea che gli Stati Uniti;

    52.

    sostiene una progressiva integrazione dei mercati finanziari mediante il riconoscimento reciproco abbinato ad un certo livello di convergenza negli attuali quadri regolamentari e attraverso l’istituzione di esenzioni puntuali sempreché sia possibile; ricorda che il libero accesso ai mercati, l’adeguamento delle norme agli standard mondiali, la loro applicazione uniforme e un dialogo costante con gli attori del mercato sono principi basilari per il successo dell’integrazione; esorta le autorità degli Stati Uniti e dell’Unione europea a evitare di imporre barriere agli investimenti esteri e di adottare una legislazione di impatto extraterritoriale senza previa consultazione e accordo;

    53.

    è favorevole all’eliminazione delle barriere che ostacolano gli investimenti e la prestazione di servizi finanziari transatlantici nonché ad una migliore integrazione dei mercati dell’Unione europea e degli Stati Uniti che consenta loro di competere meglio con i mercati emergenti, purché sia stabilito un quadro soddisfacente di norme prudenziali in modo da evitare che una crisi da un lato dell’Atlantico coinvolga anche l’altro;

    54.

    sottolinea che l’integrazione dei mercati dei servizi finanziari, senza una parallela revisione del quadro regolamentare e delle norme di vigilanza, ridurrebbe le possibilità di una vigilanza effettiva da parte delle autorità; chiede pertanto l’adozione di regolamenti che garantiscano la concorrenza, assicurino maggiore trasparenza e un’effettiva vigilanza su prodotti, istituzioni finanziarie e mercati e creino modelli di gestione dei rischi comuni, in linea con gli accordi raggiunti nel vertice del G20 del novembre 2008;

    55.

    riconosce che le autorità di vigilanza degli Stati Uniti hanno compiuto progressi nell’introduzione degli accordi di Basilea II per quanto riguarda le grandi banche, ma critica il persistere di discrepanze che è necessario correggere, dal momento che impongono oneri supplementari alle filiali americane delle banche europee, riducendone così la competitività, e rileva che sussistono ancora alcuni aspetti (relativi a holding finanziarie e piccole banche) che occorre chiarire quanto prima; incoraggia quindi il Congresso statunitense a considerare la possibilità di creare una struttura di vigilanza più coerente nei settori bancario e assicurativo, onde agevolare il coordinamento tra l’Unione europea e gli Stati Uniti;

    56.

    chiede una maggiore cooperazione tra le autorità di vigilanza nel controllo delle attività dei gruppi transfrontalieri e nell’impedire determinate operazioni da parte di istituzioni finanziarie domiciliate in giurisdizioni che sono poco trasparenti e non cooperative e chiede l’abolizione dei paradisi fiscali;

    57.

    esorta le autorità dell’Unione europea e degli Stati Uniti a regolamentare le agenzie di rating creditizio conformemente a principi e metodi comuni così da ripristinare la fiducia nelle loro valutazioni e garantirne la solidità; ricorda, tuttavia, che l’Unione europea deve sviluppare un proprio quadro regolamentare, dal momento che non sarebbe accettabile l’applicazione extraterritoriale delle norme approvate dall’autorità statunitense di regolamentazione dei titoli e della borsa (Securities and Exchange Commission) alle agenzie americane che operano sul mercato europeo;

    58.

    concorda con la Commissione che è necessario obbligare le istituzioni emittenti a trattenere una frazione del credito emesso per costringerle ad assumere una parte dei rischi ceduti; auspica che tale questione sia affrontata nell’ambito del dialogo transatlantico al fine di preservare la parità di condizioni a livello internazionale e limitare i rischi sistemici sui mercati finanziari mondiali; ritiene auspicabile concordare un codice di condotta per i fondi sovrani;

    59.

    invita il nuovo Congresso a modificare la normativa statunitense che sottopone a scansione tutti i container diretti negli Stati Uniti e lo esorta a lavorare in stretta collaborazione con l’Unione europea, onde garantire un approccio pluriarticolato, basato sul rischio effettivo; osserva che la sicurezza degli scambi è un aspetto particolarmente importante in un’economia globale sempre più integrata, ma ritiene che questa rigida misura rappresenti una nuova potenziale barriera commerciale, che impone cospicui costi agli operatori economici e non porterà alcun beneficio in termini di sicurezza della catena logistica;

    60.

    ritiene che il CET potrebbe organizzare utili seminari a Bruxelles e a Washington sulla questione della scansione di tutti i container, per favorire una migliore comprensione tra i legislatori dell’Unione europea e degli Stati Uniti e promuovere una rapida soluzione al problema, che sia reciprocamente accettabile;

    61.

    raccomanda che, nella sua prossima riunione, il CET valuti se sia utile integrare nel suo ambito di competenza un maggior numero di argomenti tecnici e se una maggiore cooperazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti sia fondamentale al fine di ottenere un sistema funzionante di limitazione e scambio delle emissioni; raccomanda che gli attuali parametri di riferimento comuni a livello internazionale per le industrie ad alta intensità energetica siano sviluppati o integrati nelle attività del CET;

    *

    * *

    62.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al Presidente e al Congresso degli Stati Uniti d’America.


    (1)  GU C 298 E dell’8.12.2006, pag. 226.

    (2)  GU C 298 E dell’8.12.2006, pag. 235.

    (3)  GU C 74 E del 20.3.2008, pag. 670.

    (4)  Testi approvati, P6_TA(2008)0256.


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