Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 91998E000940

    INTERROGAZIONE SCRITTA n. 940/98 dell'on. Antonios TRAKATELLIS alla Commissione. Centrale nucleare di Kozlodouy: riduzione della dipendenza energetica della Bulgaria dal nucleare e misure di sicurezza e di tutela

    GU C 386 del 11.12.1998, p. 59 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    91998E0940

    INTERROGAZIONE SCRITTA n. 940/98 dell'on. Antonios TRAKATELLIS alla Commissione. Centrale nucleare di Kozlodouy: riduzione della dipendenza energetica della Bulgaria dal nucleare e misure di sicurezza e di tutela

    Gazzetta ufficiale n. C 386 del 11/12/1998 pag. 0059


    INTERROGAZIONE SCRITTA E-0940/98

    di Antonios Trakatellis (PPE) alla Commissione

    (30 marzo 1998)

    Oggetto: Centrale nucleare di Kozlodouy: riduzione della dipendenza energetica della Bulgaria dal nucleare e misure di sicurezza e di tutela

    Considerando che in Bulgaria nel 1997 la produzione energetica totale è stata coperta per il 46 % dal nucleare, e che l'accordo UE-Bulgaria che prevede l'erogazione di 24 miliardi di ecu per il miglioramento della sicurezza nelle unità 3 e 4 della centrale nucleare di Kozlodouy prevede l'impegno del governo bulgaro a interrompere il funzionamento delle unità 1-4 di tale centrale una volta che siano state soddisfatte alcune condizioni dell'accordo concernenti la garanzia di un adeguato approvvigionamento da altre fonti.

    Si chiede alla Commissione:

    1. Quando è prevista l'arresto delle unità 1-4 della centrale di Kozlodouy che, essendo le più antiquate, mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini europei e, in particolare, di quelli greci che vivono ad appena 225 km dal luogo di un eventuale incidente nucleare?

    2. Qual è lo stato di avanzamento dei lavori di ammodernamento delle unità 5 e 6, nonché degli altri programmi relativi all'approvvigionamento energetico da altre fonti, e quali finanziamenti sono stati concessi dall'UE a tal fine?

    3. Quale può essere la vita operativa delle unità 5 e 6 dopo il loro ammodernamento, dal momento che i reattori di questo tipo risalgono ad una tecnologia sovietica antiquata?

    4. In qual modo viene assicurata la sicurezza del trasporto dei residui radioattivi della centrale, quali misure concrete sono state adottate o devono essere adottate in ordine alla sicurezza dello smaltimento di residui liquidi nell'ambiente, visto che i reattori di questo tipo sono raffreddati ad acqua e che vi è quindi un concreto pericolo di inquinamento delle acque sia superficiali che di falda, e in quale misura infine la legislazione bulgara si approssima a quella comunitaria in materia di protezione ambientale?

    5. Quali orientamenti e misure concrete ha adottato o intende adottare la Commissione, in collaborazione con le autorità bulgare, in ordine alla riduzione della dipendenza dal nucleare di quel paese, dipendenza che è in continuo aumento a causa dello sviluppo economico della Bulgaria?

    Risposta data dal sig. Van den Broek in nome della Commissione

    (14 maggio 1998)

    L'accordo relativo a una sovvenzione di 24 MECU per l'aumento della sicurezza delle unità 3 e 4 della centrale di Kozloduj è stato firmato tra il governo bulgaro e per la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), il conto sicurezza nucleare del al quale partecipa effettivamente la Comunità in qualità di donatore.

    1. L'accordo prevede che le unità 1 e 2 saranno chiuse non appena funzionerà la centrale di pompaggio di Chaira e sarà modernizzata una delle unità 5 o 6 della centrale di Kozloduj. Le unità 3 e 4 saranno chiuse quando lo consentirà la situazione energetica o, in ogni caso, non appena saranno modernizzate le unità 5 e 6 di Kozloduj e saranno trasformate in centrali di cogenerazione le centrali di riscaldamento urbano di Sofia, Kostov e Republika.

    2. Il governo bulgaro ha firmato un contratto per la fase preparatoria del progetto di modernizzazione delle unità 5 e 6. I lavori sono in corso di elaborazione e pianificazione e il loro inizio è previsto durante la chiusura dell'unità 5, nell'estate 1998. Il governo bulgaro ha chiesto un prestito Euratom dell'importo di circa 100 MECU. La Commissione sta preparando la documentazione necessaria per istruire il fascicolo.

    3. I reattori 5 e 6 di Kozloduj sono di tipo VVER 1000, che è considerato il più avanzato dei reattori di concezione sovietica. A detta di tutti gli esperti, questi reattori possono essere portati a un livello di sicurezza equivalente a quello dei reattori occidentali. La durata prevista di questo tipo di reattore è di 30 anni.

    4. Nell'esame da parte della Commissione della richiesta di un prestito Euratom presentata dalla Bulgaria, gli aspetti radiologici e ambientali sono stati specificamente inclusi fra tutte le considerazioni di cui occorre tenere conto.

    5. Conformemente alla politica energetica comunitaria, la Commissione ritiene che il contributo dato dall'energia nucleare al bilancio energetico globale della Bulgaria sia di sola competenza nazionale, a condizione che il paese rispetti le norme e gli obblighi internazionali in materia ambientale e di sicurezza. Queste politiche e priorità sono contenute nel partenariato per l'adesione della Bulgaria, adottato dalla Commissione il 25 marzo, che a breve termine dà la priorità alla messa a punto di una strategia energetica globale a lungo termine, al rispetto delle norme di sicurezza nucleare e ad impegni realistici riguardo alla chiusura di alcune unità, come prevede l'accordo sul conto sicurezza nucleare. Tra gli obiettivi specifici in questo ambito vi sono la riorganizzazione delle funzioni e delle strutture governative e statali per separare più chiaramente le funzioni politiche e normative dalle attività commerciali riguardanti il trasporto, la generazione e la fornitura di energia; l'introduzione di una concorrenza effettiva; la determinazione di prezzi del riscaldamento e dell'energia che recuperino pienamente i costi; l'eliminazione della sovvenzione incrociata fra settori e il recupero dei mancati pagamenti dei conti; la promozione dell'efficienza energetica; il rispetto delle norme ambientali e dei requisiti di sicurezza comunitari; il miglioramento dei collegamenti fra la Bulgaria e le reti regionali per il trasporto di energia per quanto riguarda l'elettricità, il gas e il petrolio.

    Tra il 1991 e il 1996 la Comunità ha fornito oltre 70 MECU di assistenza per il raggiungimento di obiettivi pertinenti e a favore delle misure d'emergenza a breve termine nel settore delle fonti di energia tradizionali. Inoltre, sono stati forniti quasi 50 MECU per aumentare la sicurezza nucleare. In futuro, in associazione con altri grandi donatori, potrebbero essere concessi una nuova e cospicua assistenza tecnica comunitaria e apporti di capitale, a condizione che sia concordata a livello nazionale ed effettivamente messa in pratica una politica energetica globale riguardante gli aspetti di cui sopra e che siano rispettati gli obiettivi dell'accordo NSA.

    Top