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Document 51996AR0021(01)

    Parere del Comitato delle regioni in merito alla comunicazione della Commissione riguardante la promozione dell' efficienza energetica nella Comunità (programma SAVE II)

    CdR 21/96

    GU C 129 del 2.5.1996, p. 36–39 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    51996AR0021(01)

    Parere del Comitato delle regioni in merito alla comunicazione della Commissione riguardante la promozione dell' efficienza energetica nella Comunità (programma SAVE II) CdR 21/96

    Gazzetta ufficiale n. C 129 del 02/05/1996 pag. 0036


    Parere del Comitato delle regioni in merito:

    - «alla comunicazione della Commissione riguardante la promozione dell'efficienza energetica nella Comunità (programma SAVE II)», e - «alla proposta di decisione del Consiglio concernente un programma pluriennale per promuovere l'efficienza energetica nella Comunità - SAVE II»

    (96/C 129/08)

    Il 18 luglio 1995 il Comitato delle regioni, conformemente all'articolo 198 C del Trattato che istituisce la Comunità europea, ha deciso di elaborare un parere in merito alla comunicazione e alla proposta di cui sopra.

    La Commissione 5 «Assetto del territorio, ambiente, energia» del Comitato delle regioni è stata incaricata di predisporre i lavori del Comitato in materia ed ha designato il signor Palomba come relatore.

    Il Comitato delle regioni ha adottato il 18 gennaio 1996, nel corso dell'11a sessione plenaria (svoltasi il 17 e 18 gennaio 1996), il seguente parere.

    IL COMITATO DELLE REGIONI,

    considerato che il programma SAVE è stato istituto con decisione 91/565/CEE del Consiglio ed è stato ufficialmente avviato il 29 ottobre 1991;

    considerato che il programma SAVE terminerà il 31 dicembre 1995;

    considerato che una valutazione di tale programma è stata effettuata da un gruppo di esperti indipendenti il quale ha anche presentato una serie di raccomandazioni che possono migliorare il contenuto e il funzionamento del programma;

    considerato la necessità di rafforzare la coesione economica e sociale e la possibilità di incrementare i redditi grazie ai risparmi di energia;

    considerato che l'obiettivo dell'efficacia energetica fissato dalla Commissione nel 1986 è stato realizzato solo parzialmente;

    considerato l'importanza dell'efficacia energetica nella strategia comunitaria per la riduzione delle emissioni di CO2,

    si compiace che la Commissione europea abbia deciso d'adottare un programma SAVE II che ingloba l'iniziativa comunitaria per il miglioramento della gestione energetica a livello regionale e locale, ed ha adottato il seguente parere.

    1. Introduzione

    1.1. La comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, presentata il 31 maggio 1995, propone che SAVE II:

    - continui e sviluppi il precedente programma;

    - copra il quinquennio 1996-2000;

    - incorpori gli interventi dei programmi PACE (azione comunitaria per migliorare l'utilizzazione razionale dell'energia) e PERU (gestione energetica regionale ed urbana).

    1.2. La Commissione propone, inoltre, che il nuovo programma si basi sull'articolo 130 S, paragrafo 1, del Trattato e abbia una dotazione finanziaria di 150 milioni di ECU.

    1.3. Gli interventi finanziabili comprendono:

    a) studi e altre azioni necessarie per completare la legislazione comunitaria in materia;

    b) azioni pilota settoriali realizzate essenzialmente attraverso le reti comunitarie;

    c) azioni pilota settoriali mirate;

    d) informazione e scambi d'esperienze per migliorare il coordinamento tra le attività comunitarie, internazionali nazionali e regionali (d1 = iniziative della Commissione, d2 = iniziative di terzi);

    e) controllo dei progressi d'efficienza energetica nell'Unione e nei singoli Stati;

    f) creazione d'infrastrutture d'efficienza energetica negli Stati membri per favorire una maggiore coesione negli Stati membri e nelle Regioni;

    g) azioni specifiche a favore della gestione dell'energia a livello regionale e urbano;

    h) studi e altre azioni per inserire il criterio dell'efficienza energetica nei programmi dell'UE;

    i) valutazioni e controllo delle azioni.

    1.4. Le azioni di cui alle lettere a), d1), e), h), i), sono a totale carico dell'Unione, quelle di cui alle lettere b), c), d2), f) e g) sono finanziabili in misura non superiore al 50 %. La differenza potrà essere coperta da fondi pubblici o privati.

    1.5. La responsabilità dell'esecuzione finanziaria e dell'attuazione del programma è affidata alla Commissione sulla base della seguente procedura:

    - gli Stati membri notificano periodicamente alla Commissione i programmi d'efficienza energetica nazionali;

    - la Commissione elabora ogni anno un elenco di priorità che tiene conto della complementarità tra SAVE II e i programmi nazionali, privilegiando la complementarità;

    - le condizioni e gli orientamenti per l'attuazione sono definiti ogni anno;

    - sul progetto di misure da adottare presentato dalla Commissione un comitato consultivo esprime il suo parere entro termini che possono essere fissati;

    - dopo il terzo anno la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'attuazione del programma e sui risultati conseguiti. Al termine del programma la Commissione presenta al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni una relazione sui risultati complessivamente ottenuti e sulla coerenza delle azioni nazionali e comunitarie.

    2. Parere del Comitato

    2.1. Il Comitato condivide l'esigenza di dare continuità, ed anzi di rafforzare, gli interventi comunitari nel campo della efficienza energetica.

    2.2. Insiste nel sottolineare che della politica di risparmio e d'efficienza nel campo dell'energia vanno evidenziati non solo gli obiettivi di carattere strettamente economico e relativi alla sicurezza dell'approvvigionamento, ma anche quelli di più rilevante significato sociale concernenti la tutela dell'ambiente (soprattutto la riduzione delle emissioni di CO2), la lotta alla disoccupazione, la coesione economica e sociale.

    2.3. Esprime un apprezzamento positivo sulla indicazione dell'articolo 130 S del Trattato quale base giuridica e sul riferimento all'articolo 130 A, contenuti nella proposta di decisione del Consiglio.

    2.4. Ritiene che alla piena attuazione e al completamento della legislazione comunitaria sull'efficienza energetica occorra dedicare una particolare attenzione, considerandole come questioni prioritarie; considera altresì necessaria un'azione volta a stimolare l'impegno delle regioni e degli enti locali nell'attuazione della normativa comunitaria e nella predisposizione, nell'ambito delle loro rispettive competenze, di strumenti atti a dare maggiore efficacia alle politiche regionali e locali di risparmio energetico. Spesso i costi possono essere ridotti comprimendo la domanda di energia invece di aumentare l'offerta. La Comunità dovrebbe incoraggiare una programmazione energetica mirata ai costi più bassi, onde consentire un raffronto dei costi risultanti fra, da un lato, riduzioni della domanda e, dall'altro, provvedimenti intesi ad accrescere l'offerta, incoraggiando così investimenti a favore dell'efficienza energetica.

    2.5. L'ampliamento delle categorie di azioni consente di rafforzare e sviluppare i contenuti del precedente programma. Occorre, tuttavia, evitare il rischio della dispersione degli interventi, anche al fine di utilizzare efficacemente le risorse finanziarie disponibili concentrandole sulle azioni importanti. Alla luce di questa considerazione suscita perplessità la distinzione tra azioni realizzate attraverso le reti comunitarie e azioni pilota mirate. È, piuttosto, preferibile che i criteri di attuazione del programma rispondano a quelle che debbono essere, a parere del Comitato, le priorità: la tutela ambientale, la creazione di posti di lavoro, la coesione economica e sociale.

    2.6. Il Comitato condivide altresì l'orientamento volto a realizzare un più efficace coordinamento tra SAVE II e gli altri strumenti di intervento in campo energetico adottati sia dalla Comunità che dagli Stati membri, nel quadro degli indirizzi prospettati nel libro verde. Appare evidente che l'obiettivo dell'efficienza energetica può essere efficacemente perseguito a condizione che si realizzi un coordinamento e una integrazione, ai vari livelli, tra i diversi programmi e tra questi e le politiche che hanno un'incidenza in campo energetico (Ricerca e sviluppo tecnologico, istruzione e formazione, assetto del territorio, Fondi strutturali, industria, PMI, trasporti). La proposta d'incorporare i programmi PACE o PERU va in questa direzione. Meritano grande attenzione le proposte della Commissione circa l'inserimento del criterio dell'efficienza energetica nei programmi strategici dell'UE. Esse vanno però rafforzate con l'individuazione di una adeguata procedura tesa a verificare e a garantire l'inserimento di tale criterio.

    Le esperienze di PERU sono state fino ad ora molto positive. Il CdR tiene a sottolineare in particolare che PERU realizza sia gli obiettivi del programma (gestione oculata dell'energia e introduzione di fonti di energia alternative) sia «la dimensione europea». Questa è la ragione che rende la parte PERU di SAVE così importante, soprattutto per i nuovi Stati membri.

    Dalle esperienze di alcuni Stati membri risulta che le risorse di SAVE sono state destinate esclusivamente a opere pubbliche e ad altri enti nazionali. Ora che il programma regionale PERU verrà integrato in SAVE II si dovrà quindi garantire che le risorse attualmente disponibili per i progetti gestiti dagli enti locali e regionali non verranno ridotte.

    2.7. Il Comitato constata che la proposta di decisione del Consiglio prevede la presa in considerazione del parere del CdR e considera questo fatto come un riconoscimento dell'importanza della dimensione regionale e locale del problema dell'efficienza energetica. In effetti il raggiungimento, in questo campo, di obiettivi adeguati alle esigenze ed alle aspettative dipende, soprattutto in campo ambientale, dal grado di convergenza e di stretta connessione che si realizzerà tra l'azione a livello comunitario e quella a livello regionale e locale. Per quanto riguarda il livello comunitario è stata già sottolineata l'importanza dell'attuazione e del completamento della legislazione in materia nonché dell'applicazione non dispersiva, ma concentrata sulle priorità del SAVE II, e del coordinamento. Circa la dimensione regionale e locale, non si può negare che la sua importanza emerga con grande evidenza dall'applicazione in quegli aspetti nei quali, nel rispetto del principio di sussidiarietà, regioni e collettività locali possono più efficacemente operare: la cogenerazione, le energie rinnovabili e pulite, i servizi nell'ambito energetico, le tipologie edilizie, i trasporti urbani, l'informazione ai consumatori, l'azione sulle PMI. D'altra parte, la programmazione integrata delle risorse trova proprio nella dimensione regionale e locale le condizioni ottimali, e la relazione tra efficienza energetica e rispetto dell'ambiente è maggiormente avvertita dalle popolazioni quando è evidenziata da concrete azioni locali. Per queste ragioni il CdR ritiene che la proposta di decisione del Consiglio debba dare maggiore rilievo, sia nelle considerazioni che nel dispositivo, al ruolo delle autorità regionali e locali, al coinvolgimento del cittadini e all'istituzione delle agenzie dell'energia; ritiene, inoltre, che debba essere verificata l'adeguatezza dello stanziamento di 50 milioni di ECU (peraltro concentrato negli ultimi due anni, 1999-2000) per le azioni specifiche a favore della gestione dell'energia a livello regionale ed urbano.

    2.8. L'apertura ai PECO appare giustificata, ma va rilevato che non è indicato il relativo meccanismo finanziario. Il Comitato ritiene che tale apertura debba comportare finanziamenti aggiuntivi a quelli previsti dal programma. Esprime, inoltre, sorpresa perché tale apertura non viene proposta nei confronti dei paesi del Mediterraneo, Malta e Cipro, candidati ad entrare nell'Unione. Ritiene che in prospettiva debba essere pressa in considerazione l'apertura del programma anche ai paesi terzi del Mediterraneo.

    2.9. Il Comitato è consapevole che nel proporre la composizione e il ruolo del comitato consultivo la Commissione ha dovuto tener conto di norme ed intese concernenti la cosiddetta «comitatologia». Perciò ha riproposto quasi testualmente l'articolo 5 della decisione del Consiglio del 29 ottobre 1991 che istituisce il programma SAVE (il comitato, che era composto di rappresentati degli Stati membri, dovrebbe essere ora composto dai rappresentati degli Stati membri). Il Comitato ritiene che debba essere colta l'occasione del parere sul SAVE II per sollecitare una riflessione sulla materia che tenga conto delle novità intervenute, compresa l'istituzione del Comitato delle regioni. Il Comitato ritiene che, in attesa che la riflessione sollecitata porti a conclusioni positive, il comitato consultivo di cui all'articolo 6 debba essere integrato, nelle forme possibili, da rappresentanti del CdR e del CES, per le ragioni sopra esposte, ed anche perché nel programma SAVE II è stato incluso il programma PERU.

    2.10. Il Comitato ritiene che la congruità del finanziamento e la distribuzione dello stesso nell'arco del quinquennio vadano verificati tenendo conto dell'ampliamento del campo d'azione del programma, dell'inserimento dei programmi PACE e PERU, dell'allargamento dell'Unione a 15 Stati.

    3. Conclusioni

    Il Comitato condivide le finalità della proposta di adottare il programma SAVE II illustrate nella comunicazione della Commissione e l'indicazione della base giuridica. Esprime altresì un giudizio complessivamente positivo sul merito e sull'articolazione del programma, con queste osservazioni e riserve:

    3.1. Ad evitare che l'ampliamento delle categorie di azioni induca ad una dispersione degli interventi è indispensabile fissare le priorità che debbono guidare l'attuazione del programma: tutela ambientale, occupazione, coesione economica e sociale, promozione dell'iniziativa regionale e locale.

    3.2. L'introduzione del vincolo dell'efficienza energetica nei programmi e nelle politiche dell'Unione deve essere garantita dall'adozione di una adeguata procedura.

    3.3. SAVE II deve essere aperto non solo ai PECO ma anche a Malta e Cipro. A tal fine occorre adottare misure di carattere finanziario che incrementino gli stanziamenti previsti. Deve essere esaminata la possibilità di estendere, in prospettiva, SAVE II anche ai paesi terzi del Mediterraneo.

    3.4. In attesa che vengano modificati i criteri per le formazione del comitati consultivi, chiede che comitato di cui all'articolo 6 della proposta di decisione del Consiglio venga integrato provvisoriamente da rappresentanti del Comitato economico e sociale e del Comitato delle Regioni.

    3.5. Occorre verificare la congruità e la ripartizione nel quinquennio del finanziamento alla luce dell'ampliamento del campo d'azione del programma, dell'inserimento degli interventi sino ad ora compresi nei programmi PACE e PERU, dell'allargamento dell'Unione europea a 15 Stati.

    3.6. Per i futuri lavori nel quadro del Regional and Urban Energy Management (precedente PERU) il Comitato delle regioni auspica che le domande vengono trasmesse direttamente alla Commissione senza coordinamento nazionale. Dall'esperienza risulta che «la dimensione europea» perde d'importanza quando il livello locale e regionale non ha contatto diretto con l'UE. Il Comitato pertanto è a favore della procedura di presentazione delle domande in vigore fino al 1995.

    Bruxelles, 18 gennaio 1996.

    Il Presidente del Comitato delle regioni

    Jacques BLANC

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