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Document 52002DC0591

Relazione della Commissione - Tredicesima relazione annuale sui Fondi strutturali (2001)

/* COM/2002/0591 def. */

52002DC0591

Relazione della Commissione - Tredicesima relazione annuale sui Fondi strutturali (2001) /* COM/2002/0591 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE - Tredicesima relazione annuale sui Fondi strutturali (2001)

INDICE

Allegato 1: Esecuzione finanziaria per obiettivo

Allegato 2: Esecuzione finanziaria delle Iniziative comunitarie

Allegato 3: Esecuzione finanziaria dell'assistenza tecnica

Allegato 4: Esecuzione del bilancio

SINTESI GENERALE

La presente relazione trova la sua ragion d'essere nel disposto dell'articolo 45, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1260/1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali. Il suo scopo consiste nel presentare un bilancio delle attività dei Fondi strutturali e delle attività di coordinamento tra i Fondi strutturali e gli altri strumenti finanziari nel 2001.

La relazione è incentrata su tre temi principali:

- gli eventi salienti dell'attività per ciascun Fondo e per gli altri strumenti finanziari;

- il coordinamento con gli altri strumenti e le altre politiche comunitarie;

- la valutazione dell'attuazione e dell'esecuzione dei periodi precedenti.

Eventi salienti del 2001

Il 2001 è stato caratterizzato principalmente dalla fine dei negoziati con gli Stati membri nel quadro dell'obiettivo 1, che rappresenta il 70% della dotazione finanziaria dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006. La Commissione ha esposto i risultati dei negoziati relativi ai programmi dell'obiettivo 1 in una comunicazione adottata il 5 luglio 2001. Il bilancio presentato è ampiamente positivo sebbene siano state riscontrate alcune difficoltà. Tra esse si possono citare il superamento del periodo di negoziazione di cinque mesi inizialmente previsto per la stesura dei documenti di programmazione. La causa di tale ritardo è da attribuire all'esigenza di ottenere una programmazione di qualità. Un periodo di cinque mesi è infatti troppo breve, considerata la complessità di un procedimento che, per concludersi con un programma efficace, deve necessariamente associare molti partner, tenere conto degli imperativi derivanti da politiche sia nazionali che comunitarie e porre in essere sistemi di gestione e di controllo sufficienti.

Sul piano dell'attuazione, l'adozione dell'insieme dei documenti unici di programmazione / programmi operativi ha consentito di impegnare tutti gli stanziamenti previsti e di effettuare il 70% dei pagamenti, per l'obiettivo 1 e per l'obiettivo 2. L'obiettivo 3 ha invece accusato alcuni ritardi.

Anche le Iniziative comunitarie hanno registrato un ritmo di attuazione sostenuto.

INTERREG III: 54 programmi approvati su un totale di 70.

URBAN II: i 70 programmi sono stati approvati; sono stati impegnati i relativi stanziamenti ed è stato versato l'anticipo.

EQUAL: gli Stati membri hanno pubblicato gli inviti a presentare progetti dopo aver adottato i rispettivi PIC; la Commissione ha istituito una banca dati comune per agevolare la ricerca di partner transnazionali, cui si può accedere attraverso il server Europa.

LEADER+: sono stati approvati 56 programmi su 73.

Nel complesso, le Iniziative comunitarie hanno registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari all'89%, in termini sia di impegni sia di pagamenti.

Nel settore delle azioni innovative, il FESR ha approvato 81 dei 103 progetti presentati. Il FSE ha approvato 37 dei 148 progetti proposti nell'ambito del tema "adattamento alla nuova economia", per un cofinanziamento medio pari al 72%. Per quanto riguarda il secondo tema, "strategia locale per l'occupazione", l'invito a presentare progetti è stato pubblicato il 31 ottobre 2001.

Nel corso del 2001 sono stati per lo più pagati i saldi finalizzati alla chiusura dei programmi anteriori al 1994. Gli importi ancora da versare sono quindi passati da 581 a 315 milioni di euro per l'obiettivo 1, da 144 a 88 milioni di euro per l'obiettivo 2 e da 146 a 62 milioni di euro per le Iniziative comunitarie. I pagamenti ancora dovuti riguardano casi in cui sono in corso controlli rafforzati giustificati da forti sospetti di irregolarità o procedimenti giudiziari ancora pendenti.

Coordinamento con gli altri strumenti e le altre politiche comunitarie

Il Fondo di coesione finanzia progetti di infrastrutture nel settore dei trasporti e progetti ambientali. La coerenza con le misure finanziate dai Fondi strutturali viene garantita con la creazione dei quadri di riferimento strategici.

Analogamente, l'accordo di cooperazione tra la BEI e la Commissione per il periodo 2000-2006 ha consentito di porre in essere un dispositivo di contatto tra le unità geografiche delle due istituzioni. Inoltre la BEI ha partecipato alla valutazione di 8 grandi progetti per i quali è stato chiesto il finanziamento dei Fondi strutturali.

Per quanto riguarda il coordinamento con le altre politiche comunitarie, gli interventi dei Fondi strutturali sono stati analizzati in modo approfondito, come in passato, per garantirne la compatibilità con il diritto comunitario in materia di concorrenza e in particolare sugli aiuti pubblici.

Anche il coordinamento degli interventi dei Fondi strutturali con la politica per l'occupazione è stato oggetto di particolare attenzione. Va tuttavia rilevato che in questo settore risulta talvolta difficile valutare l'incidenza del FSE, data la mancanza di standardizzazione dei piani d'azione nazionali per l'occupazione.

Infine, gli interventi dei Fondi strutturali sono stati oggetto di una valutazione ex ante per verificarne la compatibilità con la legislazione in materia di ambiente. Tuttavia, la mancanza di dati e di indicatori armonizzati nella maggior parte dei programmi ha reso difficile tale valutazione. Durante la fase dei negoziati relativi alla programmazione dei Fondi strutturali, la Commissione ha riservato particolare attenzione anche all'attuazione della direttiva Natura 2000.

Valutazione dell'attuazione e controllo dell'esecuzione

Nel 2001 il FESR ha effettuato 27 missioni di controllo dei sistemi di gestione degli Stati membri. Svolti in un'ottica di prevenzione, i controlli hanno consentito di individuare il grado di attenzione prestato dagli Stati membri alla qualità dei rispettivi sistemi, in particolare attraverso l'istituzione di organi di verifica interni. Si deve tuttavia rilevare che ancora troppo spesso le autorità competenti degli Stati membri effettuano i pagamenti senza esercitare un effettivo controllo della fondatezza delle spese. I controlli effettuati hanno evidenziato altresì una mancanza di autorità sugli organi intermedi e sugli organi di esecuzione che, d'altro canto, dovrebbero disporre di regole più precise e armonizzate in materia di procedure.

Il FSE, da parte sua, ha effettuato 41 missioni e controlli, mentre lo SFOP ne ha svolti 12.

I 18 controlli effettuati dal FEAOG hanno rivelato essenzialmente un'applicazione non adeguata del regolamento n. 2064/97, alcuni casi di finanziamento di spese non ammissibili e, ancora troppo spesso, difficoltà di far corrispondere le dichiarazioni di spesa trasmesse alla Commissione con le corrispondenti operazioni.

CAPITOLO 1: Eventi salienti del 2001

1.1 Il secondo rapporto sulla coesione economica e sociale e il Forum sulla coesione

Intitolato «Unità dell'Europa, solidarietà dei popoli, diversità dei territori», il secondo rapporto sulla coesione economica e sociale è stato adottato dalla Commissione nel gennaio 2001. Esso traccia un bilancio della politica di coesione attuata dal 1989 e pone i primi elementi del dibattito sul futuro di tale politica nella prospettiva di un'Unione allargata. Detto rapporto è stato presentato al Parlamento europeo il 31 gennaio 2001 dal Commissario competente per la politica regionale, Michel Barnier.

Dal rapporto emerge che la coesione nazionale e regionale ha registrato progressi significativi dalla fine degli anni '80. Le disparità si sono ridotte di un terzo tra gli Stati membri e di circa un quinto tra le regioni. Nei tre Stati membri meno prosperi (Grecia, Spagna, Portogallo), il reddito pro capite è passato dal 68% della media dell'Unione europea nel 1988 al 79% nel 1999. D'altro canto, la convergenza verso la media comunitaria ha consentito all'Irlanda di uscire dal gruppo dei paesi detti "della coesione". I paesi meno prosperi hanno anche potenziato le rispettive infrastrutture di comunicazione e telecomunicazione.

Tuttavia, in vari Stati membri non si rileva una tendenza a ridurre le differenze di sviluppo. In alcuni casi, anzi, le disuguaglianze si accentuano, benché nei paesi della coesione un aumento delle disparità interregionali può accompagnarsi ad una convergenza di tutte le regioni verso la media comunitaria in termini di PIL pro capite. Altri indicatori testimoniano il persistere di disparità regionali, ad esempio gravi sacche di disoccupazione in alcune regioni (in Spagna, in Italia e nei DOM francesi) e la persistenza o l'aumento delle disparità regionali sul versante della ricerca, dell'innovazione o dell'istruzione e della formazione.

L'analisi del rapporto si estende ai paesi candidati. La situazione si può sintetizzare con un'equazione: mentre la superficie e la popolazione dell'Unione aumenteranno di un terzo, il prodotto interno lordo del nuovo raggruppamento crescerà solo del 5%.

Il rapporto prevede una suddivisione dell'Unione allargata in tre gruppi di Stati con livelli di sviluppo equivalenti. Il primo comprenderebbe i dodici Stati membri più prosperi (il cui PIL è attualmente pari o superiore alla media comunitaria). Il secondo sarebbe costituito dai tre paesi detti della coesione (Grecia, Spagna e Portogallo) più alcuni paesi candidati (Cipro, Malta, Slovenia, Repubblica ceca), il cui PIL sarebbe circa l'80% della media comunitaria. Il terzo, infine, sarebbe composto dai rimanenti otto paesi candidati che rappresenterebbero quasi il 16% della popolazione dell'Unione allargata e il cui reddito sarebbe circa il 40% della media comunitaria.

Le sfide dell'allargamento, impongono l'elaborazione di nuovi spunti di riflessione e di azione. La questione cruciale è il criterio chiave di orientamento della politica regionale. Se si mantenesse il criterio del PIL pro capite, si assisterebbe ad una riduzione del PIL medio dell'Unione. Automaticamente, regioni oggi ammissibili all'obiettivo 1 sarebbero escluse dall'intervento comunitario.

Il secondo Forum sulla coesione, svoltosi a Bruxelles il 21 e 22 maggio 2001, ha offerto ai 1 800 presenti l'occasione per partecipare attivamente al dibattito sul futuro della politica regionale. Vari ministri nazionali degli Stati membri e dei paesi candidati, deputati europei e rappresentanti delle autorità regionali dell'Unione hanno pertanto potuto confrontare le proprie opinioni ed esprimere le loro aspettative, o i timori, per quanto riguarda l'attuazione degli aiuti regionali nell'ambito di un'Unione allargata.

Se lo scopo del forum era discutere non tanto del finanziamento della futura politica regionale europea, quanto della sua filosofia, nondimeno è stata spesso sollevata la questione delle risorse finanziarie. In vari interventi è stato infatti chiesto un innalzamento dei due massimali fissati per gli aiuti regionali:

- a livello di bilancio dell'Unione: l'equivalente dello 0,45% del PIL globale;

- a livello di volumi finanziari trasferiti: 4% del PIL nazionale per ciascun paese beneficiario.

Anche i temi territoriali trattati nel secondo rapporto sulla coesione, quali la questione urbana e la diversificazione rurale, le zone con svantaggi naturali e geografici, o i problemi di riconversione, sono stati oggetto di diversi interventi che hanno indotto il Commissario Barnier a proporne l'approfondimento nei due prossimi anni.

1.2. L'avvio delle azioni innovative

Nel gennaio 2001 la Commissione ha adottato gli orientamenti relativi alle azioni innovative del FESR nel periodo 2000-2006. Con la nuova impostazione, le regioni ammissibili sono invitate a richiedere un contributo FESR non superiore a 3 milioni di euro per un programma regionale di azioni innovative basato su una strategia regionale per incentivare l'innovazione che tenga conto delle caratteristiche specifiche della regione e comprenda un certo numero di azioni e di progetti pilota selezionati dal partenariato regionale responsabile.

L'obiettivo è aumentare e migliorare la qualità della spesa relativa all'innovazione dei programmi generali a titolo degli obiettivi 1 e 2, nonché influire sul contenuto di altri programmi di sviluppo regionale. Oltre ai programmi regionali, potrà essere approvato anche un numero limitato di programmi specifici di rete che riguardino almeno cinque regioni di cinque Stati membri.

Il bilancio annuo delle azioni innovative per il periodo 2000-2006 è pari allo 0,4% della dotazione annuale del FESR, ossia circa 400 milioni di euro per l'intero periodo.

1.3. La Comunicazione sui negoziati dei programmi relativi all'obiettivo 1

Il 5 luglio 2001 la Commissione ha adottato una Comunicazione [1] che illustra gli elementi principali degli interventi comunitari programmati a favore delle regioni ammissibili all'obiettivo 1 nel corso del nuovo periodo di programmazione (2000-2006), mettendo in risalto il bilancio dei negoziati con gli Stati membri e il valore aggiunto apportato dal contributo comunitario. Dopo un anno e mezzo di negoziati s'imponeva un bilancio, anche se non previsto dal regolamento di base.

[1] COM (2001) 378 def. del 5 luglio 2001, e SEC(2001) 1140/2 del 18 luglio 2001.

È opportuno ricordare che per il periodo 2000-2006 il Consiglio europeo di Berlino ha deciso di assegnare ai Fondi strutturali 195 miliardi di euro, di cui quasi il 70% (127,5 miliardi di euro) destinato ai programmi di sviluppo regionale a titolo dell'obiettivo 1. Tali risorse dovrebbero determinare entro il 2006 un aumento sensibile, in termini reali, del PIL degli Stati membri interessati (6% per la Grecia e il Portogallo, 2,4% per la Spagna e 4% per i Länder della Germania orientale). Inoltre, i nuovi programmi daranno un marcato impulso agli investimenti entro il 2006 (+ 20% in Grecia, + 14% in Portogallo, + 6% nei Länder della Germania orientale).

Benché il bilancio dei negoziati avviati con le autorità nazionali e regionali rimanga ampiamente positivo, talora sussistono difficoltà che la Commissione ha segnalato nella Comunicazione.

- Il periodo di cinque mesi previsto per la negoziazione dei documenti di programmazione è risultato troppo breve (tempi medi per l'adozione del programma: tra otto mesi e un anno), tenuto conto del carattere approfondito del dibattito tra la Commissione e gli Stati membri destinato a migliorare la qualità della programmazione. Si tratta di trovare un compromesso tra i tempi del negoziato e la qualità del risultato, in particolare per quanto riguarda aspetti quali l'istituzione di adeguati sistemi di gestione e di controllo, l'integrazione della valutazione ex ante della programmazione o la consultazione ampliata nell'ambito del partenariato, nonché la verifica della conformità alle politiche comunitarie, in particolare la normativa in materia di ambiente e di concorrenza. La Commissione vigilerà affinché vengano rispettati gli impegni assunti in questo ambito dagli Stati membri.

- Il complemento di programmazione è stato talvolta considerato una fase di programmazione a tutti gli effetti, mentre invece ha il compito di esplicitare il contenuto degli assi prioritari dei programmi mediante la descrizione particolareggiata delle misure e la quantificazione dei relativi obiettivi e indicatori, anche per quanto riguarda la riserva di efficacia ed efficienza. In qualche caso ciò ha determinato difficoltà di gestione, connesse al fatto che le autorità incaricate di preparare i complementi di programmazione erano distinte da quelle che avevano negoziato i piani e i programmi.

- In diversi Stati membri i nuovi sistemi di gestione, controllo e sorveglianza sono stati definiti per quanto riguarda gli orientamenti generali, ma occorre ancora precisare le modalità di attuazione di tali sistemi e renderli pienamente operativi.

La Commissione invita gli Stati membri a potenziare il loro impegno in questi settori fondamentali per garantire un'utilizzazione efficace dei Fondi strutturali, conformemente ai nuovi regolamenti di applicazione, in particolare per quanto riguarda i sistemi informatici di gestione (anche per evitare ritardi nei pagamenti intermedi). La Commissione intende effettuare un'analisi comparativa dei sistemi di gestione finanziaria e di controllo, che dovrebbe contribuire a individuare le prassi migliori e promuovere nuove soluzioni per i problemi che emergono in questo ambito.

- Nonostante i progressi compiuti in materia di partenariato nella fase di preparazione dei piani e dei programmi, non è sempre chiaro il modo in cui questo principio verrà applicato nella realizzazione degli interventi.

La Commissione si adopererà per garantire un corretto funzionamento del partenariato, che dovrà essere il più ampio possibile, nonché più proattivo e responsabile rispetto alla gestione degli interventi.

I summenzionati aspetti meno positivi non mettono in discussione la fondatezza dei principi fissati dai regolamenti sui Fondi strutturali. Il modello di gestione orientata ai risultati, che costituisce uno dei pilastri della riforma, si rivela esigente e di difficile attuazione, ma ha già contribuito ad aumentare la trasparenza e la qualità della programmazione del periodo 2000-2006. La valutazione intermedia dei programmi indicherà in che misura ciò ha inciso sull'attuazione. La Commissione ne trarrà insegnamenti, soprattutto rispetto alla conciliazione di semplicità, qualità, efficacia e trasparenza.

La Comunicazione è stata oggetto di dibattito tra i ministri competenti per la politica regionale durante una riunione ministeriale informale svoltasi a Namur il 13 luglio 2001. Il dibattito verteva sui primi risultati dell'attuazione dei documenti di programmazione dell'obiettivo 1. Ne sono emersi progressi di rilievo per quanto riguarda il contenuto strategico dei programmi regionali, grazie al ricorso sistematico alla valutazione, al rafforzamento del partenariato e alla presa in considerazione delle priorità comunitarie, quali la società dell'informazione o l'ambiente. I rappresentanti di alcuni Stati membri hanno manifestato la preoccupazione di non riuscire a conseguire l'obiettivo di una maggiore semplificazione legato al decentramento, a causa dell'applicazione delle regole di gestione finanziaria e di controllo da parte della Commissione. A seguito di ciò il commissario Barnier ha deciso di lanciare un'iniziativa, in stretta consultazione con gli Stati membri, sui modi di semplificare l'attuazione dei Fondi strutturali, nel pieno rispetto, pur sempre, dei principi di gestione sana ed efficiente.

L'esperienza dei negoziati relativi all'obiettivo 1 sarà particolarmente utile per preparare i documenti di programmazione dei paesi candidati, a metà del periodo 2000-2006.

La terza relazione sulla coesione economica e sociale, che sarà come di consueto presentata dalla Commissione alla fine del 2003, costituirà l'occasione per fare il punto sui miglioramenti normativi da apportare al funzionamento dei Fondi strutturali per il periodo successivo al 2006.

CAPITOLO 2: L'ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI

2.1. Panoramica generale

2.1.1. Adozione di nuovi programmi

Per quanto riguarda l'obiettivo 1, i DOCUP e i PO che non erano stati adottati nel 2000 sono stati adottati nel 2001. Si tratta in totale di 55 interventi, principalmente in Grecia (25 PO) e in Spagna (17 PO). Per gli altri Stati membri interessati dall'obiettivo 1 restano da adottare solo alcuni interventi isolati.

Nel 2001 sono stati adottati anche tutti gli interventi previsti per l'obiettivo 2, ossia 86 DOCUP. È opportuno rammentare che nel 2000 era stato possibile adottare solo i DOCUP di Danimarca, Finlandia e Svezia. Per contro, alla fine del 2000 la maggior parte dei programmi degli altri paesi era pronta per essere adottata, situazione, questa, che ha giustificato il riporto dei rispettivi stanziamenti. Alcuni programmi relativi all'Italia, al Belgio, ai Paesi Bassi, al Lussemburgo e, in parte, alla Germania non erano pronti per essere adottati alla fine del 2000 ed è stato necessario adeguarli a seguito della decisione di reiscrizione in bilancio degli stanziamenti annullati alla fine dello stesso anno.

Per quanto riguarda l'obiettivo 3, nel corso dell'anno sono stati approvati solo quattro PO spagnoli.

Per quanto riguarda gli interventi dello SFOP al di fuori dell'obiettivo 1, la Commissione ha impegnato gli stanziamenti della seconda quota per dieci degli undici programmi delle regioni al di fuori dell'obiettivo 1, corrispondenti a 159,4 milioni di euro. Anche la prima quota di 14 milioni di euro del programma italiano è stata impegnata su stanziamenti riportati dall'anno 2000. Il programma relativo ai Paesi Bassi era praticamente terminato alla fine dell'esercizio, ma tale conclusione non ha potuto tradursi in una decisione della Commissione prima del 31 dicembre 2001. La Commissione ha deciso di riportare i relativi stanziamenti, che sono stati impegnati entro il 31 marzo 2002.

A livello delle Iniziative comunitarie, nel 2001 sono stati adottati tutti i programmi non ancora adottati nel 2000.

Si tratta in particolare di 53 programmi INTERREG III (sezioni A e B), adottati nel 2001.

Per il resto, nel corso del 2001 è stata adottata la totalità dei 70 programmi di riqualificazione urbana (Iniziativa comunitaria URBAN II).

Per quanto riguarda l'IC LEADER+, nel 2001 sono stati adottati 56 programmi nazionali e regionali.

Nel mese di settembre 2000 gli Stati membri hanno presentato le rispettive proposte di programma d'Iniziativa comunitaria EQUAL per un contributo comunitario complessivo di 3,026 miliardi di euro. Al termine dei negoziati con gli Stati membri, nel periodo compreso tra l'8 marzo e il 22 maggio 2001 la Commissione ha adottato 17 PIC EQUAL, ossia un PIC per ciascuno Stato membro, ad eccezione del Belgio e del Regno Unito, per i quali ne sono stati adottati due [2].

[2] Per le zone francofona e germanofona e per la zona di lingua olandese; per la Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord.

Nel corso del 2001 sono stati adottati [341] interventi a titolo di vari obiettivi e diverse Iniziative comunitarie.

La programmazione del periodo 2000-2006, che si può ritenere quasi conclusa alla fine del 2001 (ad eccezione dei programmi a titolo di INTERREG III-sezione C), viene quindi attuata attraverso [452] interventi (DOCUP e PO). È opportuno ricordare che la programmazione del precedente periodo 1994-1999 prevedeva oltre 1130 interventi.

2.1.2. Attuazione degli obiettivi 1, 2 e 3

Obiettivo 1

Per quanto riguarda gli stanziamenti d'impegno, l'obiettivo 1 è stato rafforzato grazie a stanziamenti riportati dal 2000 per un importo di 5,375 miliardi di euro, il che ha comportato un aumento pari al 25,8% degli stanziamenti disponibili. Tale riporto è stato giustificato in vista dell'attuazione, nel 2001, degli impegni relativi alle quote annuali del 2000 per un certo numero di programmi la cui decisione era stata adottata o era pronta per esserlo alla fine del 2000.

Per quanto concerne gli stanziamenti di pagamento, la dotazione dell'obiettivo 1 è stata rafforzata con stanziamenti riportati dal 2000 per un importo di 1,02 miliardi di euro. Nell'ambito della procedura di storno globale annuale approvata dall'autorità di bilancio si è proceduto tuttavia a trasferire un importo complessivo di 209,7 milioni di euro ripartito nel modo seguente: 160 milioni di euro ad altri capitoli dei Fondi strutturali e 49,7 milioni di euro ad altre voci di bilancio. I trasferimenti in questione rappresentano l'1,1% degli stanziamenti di pagamento dell'obiettivo 1.

Nel corso dell'anno è stata utilizzata la totalità degli stanziamenti d'impegno disponibili, nonché il 70% degli stanziamenti di pagamento. Gli stanziamenti di pagamento non eseguiti sono stati annullati in conformità della disposizione generale stabilita dal regolamento finanziario.

Per quanto riguarda la chiusura dei programmi dei periodi di programmazione precedenti e il pagamento degli stanziamenti ancora da liquidare, nel 2001 sono stati registrati progressi di rilievo per l'obiettivo 1:

Evoluzione degli stanziamenti ancora da liquidare anteriormente al 1994 per i programmi dell'obiettivo 1:

>SPAZIO PER TABELLA>

Ai sensi dell'articolo 52, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 1260/1999, gli stanziamenti ancora da liquidare relativi ai programmi decisi dalla Commissione anteriormente al 1° gennaio 1994, e che non hanno formato oggetto di una domanda di pagamento definitivo presentata entro il 31 marzo 2001, dovevano essere disimpegnati d'ufficio entro il 30 settembre 2001.

La presenza degli stanziamenti ancora da liquidare relativi a programmi previsti dalla suddetta disposizione si spiega con il fatto che le domande di pagamento definitivo necessarie sono state presentate per i relativi programmi, ma

- a causa dell'esistenza di procedimenti giudiziari ancora pendenti

- o in attesa della verifica di presunte irregolarità

o per una combinazione delle due situazioni, gli importi in questione non hanno potuto essere liquidati definitivamente.

Obiettivo 2

Poiché i programmi a titolo dell'obiettivo 2 sono stati adottati in grande maggioranza nel 2001, si è proceduto a trasferire gli stanziamenti d'impegno dal 2000 al 2001 per un importo di 2,652 miliardi di euro, operazione, questa, che implica un aumento del 73,4% dei fondi disponibili. Nonostante tale aumento, nel 2001 sono stati utilizzati tutti gli stanziamenti d'impegno, ivi compresi i riporti.

Per quanto riguarda i pagamenti, i riporti degli stanziamenti del 2000 sono stati pari a 150 milioni di euro. Nel 2001 è stato eseguito circa il 70% degli stanziamenti di pagamento. Il saldo degli stanziamenti di pagamento non eseguiti è stato annullato, in conformità della disposizione generale di cui all'articolo 7, paragrafo 2, del regolamento finanziario. La Commissione ha infatti ritenuto, in base alle informazioni a disposizione, che gli stanziamenti di pagamento iscritti fossero sufficienti rispetto alle previsioni di esecuzione.

Per quanto riguarda la chiusura dei vecchi programmi e il pagamento degli stanziamenti ancora da liquidare, nel 2001 sono stati compiuti progressi importanti, al pari di quelli per l'obiettivo 1.

Evoluzione degli stanziamenti ancora da liquidare anteriormente al 1994 per i programmi dell'obiettivo 2:

>SPAZIO PER TABELLA>

Ai sensi dell'articolo 52, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 1260/1999, gli stanziamenti ancora da liquidare relativi ai programmi decisi dalla Commissione anteriormente al 1° gennaio 1994, e che non hanno formato oggetto di una domanda di pagamento definitivo presentata entro il 31 marzo 2001, dovevano essere disimpegnati d'ufficio entro il 30 settembre 2001.

La presenza degli stanziamenti ancora da liquidare relativi a programmi previsti dalla suddetta disposizione si spiega con il fatto che le domande di pagamento definitivo necessarie sono state presentate per i relativi programmi, ma

- a causa dell'esistenza di procedimenti giudiziari ancora pendenti

- o in attesa della verifica di presunte irregolarità

ovvero per una combinazione delle due situazioni, gli importi in questione non hanno potuto essere liquidati definitivamente.

Obiettivo 3

Alla fine del 2001 i pagamenti totali a titolo dell'obiettivo 3 erano pari a 2,8 miliardi di euro, ovvero circa il 40% degli stanziamenti complessivamente impegnati per il periodo 2000-2001. Ciò è in parte riconducibile al fatto che nel 2000 molti programmi sono iniziati con un certo ritardo, gradualmente recuperato in molti Stati membri nel 2001. Il livello dei pagamenti era superiore alla media in Austria, Germania, Francia e Spagna. Rispetto all'intero periodo di programmazione 2000-2006, i pagamenti totali alla fine del 2001 ammontavano all'11%. Questa percentuale riflette il fatto che solo in alcuni Stati membri il primo pagamento dell'anticipo del 7% è stato seguito da domande di pagamento supplementare prima della fine del 2001.

In alcuni Stati membri tali ritardi hanno suscitato preoccupazioni legate a un possibile rischio di disimpegno o di rimborso, benché negli incontri di revisione svoltisi nell'autunno del 2001 sia emerso che questi timori si stiano attenuando. È stata espressa preoccupazione anche riguardo alle ripercussioni sul programma di attuazione prodotte dal rallentamento dell'economia in tutto il 2001. In occasione degli incontri tenutisi in autunno, alcune autorità di gestione hanno prospettato la possibilità di un riesame preventivo dei programmi, soprattutto in considerazione delle difficoltà di applicazione di alcune misure di attivazione o prevenzione in un contesto socioeconomico sfavorevole.

2.1.3. Attuazione delle Iniziative comunitarie

Dopo l'adozione, in data 28 aprile 2000 [3], degli orientamenti relativi a INTERREG III per il periodo 2000-2006 (4,875 miliardi di euro ai prezzi del 1999), gli Stati membri sono stati invitati a presentare proposte particolareggiate di programmi di Iniziativa comunitaria entro sei mesi dalla data di pubblicazione della comunicazione definitiva nella Gazzetta ufficiale [4].

[3] GU C 143 del 23.5.2000, pag. 6.

[4] GU C 143 del 23.5.2000, pag. 6.

Sebbene una parte rilevante dei programmi (soprattutto transfrontalieri) sia già stata presentata nel 2000, alla Commissione sono ancora pervenuti 12 programmi transfrontalieri (sezione A), 9 programmi transnazionali (sezione B), i 4 programmi interregionali (sezione C) e un programma di reti conformemente al punto 53 degli orientamenti (ORATE, osservatorio in rete della gestione del territorio europeo).

Per i programmi in questione, come per quelli che erano già stati presentati nel 2000, i servizi della Commissione hanno avviato l'istruzione e i negoziati con le autorità nazionali e regionali interessate, allo scopo di approvare i vari programmi entro le scadenze più adeguate.

Nel corso del 2001 i servizi della Commissione hanno adottato 44 programmi transfrontalieri (su un totale di 53), 8 programmi transnazionali (su un totale di 13) e 2 programmi interregionali (su un totale di 4).

Ne consegue che l'attuazione concreta di gran parte dei programmi INTERREG III è effettivamente iniziata nel 2001. La Commissione ha anche partecipato a vari comitati di sorveglianza, secondo quanto previsto dal regolamento generale sui Fondi strutturali e ai comitati di gestione, laddove previsto dagli orientamenti dell'IC INTERREG III.

Per quanto riguarda URBAN II, tale Iniziativa comunitaria riguarda la rivitalizzazione socioeconomica dei centri urbani e delle periferie degradate al fine di promuovere uno sviluppo urbano sostenibile. URBAN II si estende sul periodo 2001-2006 e finanzia 70 città e quartieri in difficoltà, proposti dagli Stati membri. Il contributo totale del FESR è di 743,6 milioni di euro [5], cui dovranno aggiungersi finanziamenti equivalenti provenienti dal settore pubblico e privato. Tali finanziamenti sono destinati ad interventi quali il rinnovamento di edifici e di spazi pubblici, iniziative a favore dell'occupazione, il miglioramento dei sistemi d'istruzione e di formazione per i gruppi più svantaggiati, lo sviluppo di trasporti in comune rispettosi dell'ambiente, l'introduzione di sistemi di gestione più efficaci, l'utilizzo di energie rinnovabili, lo sviluppo del potenziale creato dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Nel 2002 verrà avviato anche un programma di scambio di informazioni e di condivisione di esperienze in materia di rivitalizzazione delle aree urbane.

[5] A prezzi correnti.

Benché molti dei 70 programmi siano stati presentati nel primo semestre del 2001, tutti i programmi sono strati istruiti, negoziati, approvati ed impegnati dalla Commissione nel secondo semestre dello stesso anno. È stato inoltre effettuato il pagamento dell'anticipo.

Le azioni sono state avviate in loco nel quadro di un ampio partenariato tra tutti i soggetti interessati (nazionali, regionali e locali).

>SPAZIO PER TABELLA>

Per quanto riguarda EQUAL, gli Stati membri ne hanno avviato l'attuazione, che si è tradotta principalmente nell'invito a presentare proposte, nonché nel selezionare i progetti EQUAL pervenuti sulla base degli orientamenti definiti nei rispettivi programmi. Tutti gli Stati membri si sono impegnati ad osservare un calendario comune al fine di facilitare la cooperazione transnazionale, principio cardine dell'iniziativa.

Il 15 novembre 2001 è quindi stata avviata l'azione 1 per circa 1 500 partenariati di sviluppo EQUAL (PS), dopo la selezione nei rispettivi paesi. Due Stati membri, la Germania e la Grecia, hanno accumulato ritardo nella fase di selezione, recuperato nel corso del mese di gennaio di quest'anno. Le informazioni particolareggiate su ciascun PS EQUAL sono raccolte nella banca dati comune EQUAL, elaborata dalla Commissione e aggiornata con regolarità dagli Stati membri a partire dal 15 novembre 2001. Tale banca dati costituisce uno strumento ad uso dei PS in cerca di partner transnazionali, ma anche la principale fonte d'informazione per tutta la durata del programma; è consultabile sul sito EQUAL di EUROPA.

Nell'ambito dell'azione 1, i PS hanno definito il loro programma di lavoro nazionale e avviato una cooperazione transnazionale con almeno un PS di un altro Stato membro. Oltre alla banca dati EQUAL, sono stati approntati altri strumenti a livello europeo, quali la "Guida EQUAL alla transnazionalità" o l'applicazione informatica "ETCIM", che consente di definire gli accordi di cooperazione transnazionale tra PS di paesi diversi.

L'azione 2 inizia il 15 maggio 2002 e costituisce l'avvio effettivo dei 1 500 partenariati di sviluppo EQUAL in tutta l'Unione europea.

Due paesi candidati all'adesione si sono impegnati nell'iniziativa EQUAL, ossia la Repubblica ceca e l'Ungheria, partecipando al programma come i loro colleghi degli Stati membri.

Per quanto riguarda LEADER+, nel 2001 sono stati approvati 56 programmi, di cui 11 a livello nazionale e 45 a livello regionale. I restanti 17 saranno approvati nel primo trimestre del 2002. Il contributo comunitario complessivo riservato a LEADER+ per il periodo 2000-2006 sarà pari a 2020 milioni di euro, finanziati dal FEAOG, sezione Orientamento.

Il 2001 è stato essenzialmente dedicato al processo di selezione dei gruppi di azione locale sulla base degli orientamenti definiti nei programmi e pertanto alla fine del 2001 non era ancora iniziata l'effettiva attuazione in loco di LEADER+.

Esecuzione di bilancio delle Iniziative comunitarie

La Commissione non ha effettuato alcun riporto degli stanziamenti d'impegno. In effetti, alla fine del 2000 le procedure decisionali di adozione dei programmi non erano sufficientemente avanzate per giustificarlo.

Per quanto riguarda gli stanziamenti di pagamento, tenuto conto del ritardo constatato nell'adozione dei programmi, non è stato effettuato alcun riporto, sebbene potesse emergere una certa carenza di fondi qualora tutti i programmi fossero stati approvati in tempo utile per il pagamento dell'anticipo iniziale. Nell'ambito della procedura di storno globale annuale, approvata dall'autorità di bilancio, si è proceduto a trasferire dall'obiettivo 1 a questo capitolo un importo complessivo di 160 milioni di euro. Per contro, tenuto conto del fatto che un certo numero di proposte di programmi INTERREG presentava carenze tali da renderne impossibile l'adozione prima della fine del 2001, è stato messo a disposizione di altri capitoli dei Fondi strutturali un importo di 75,75 milioni di euro (2,4 milioni dei quali a titolo di URBAN) in termini di stanziamenti d'impegno. Infine, la Commissione ha proposto all'autorità di bilancio di trasferire detti stanziamenti al fine di aumentare i fondi disponibili per l'adozione di programmi di azioni innovative del FESR, dal momento che tali fondi non erano sufficienti per poter adottare tutti i programmi approvati durante l'esame delle proposte.

A livello di esecuzione degli stanziamenti, si rileva un tasso di esecuzione degli stanziamenti d'impegno dell'89%, pari a quello degli stanziamenti di pagamento.

Gli stanziamenti ancora da impegnare alla fine dell'esercizio, ossia 161,8 milioni di euro, sono stati oggetto di una decisione di riporto al fine di concludere le procedure di adozione di alcuni programmi che, alla fine dell'anno, erano praticamente terminate. Di converso, l'importo non utilizzato degli stanziamenti d'impegno è stato annullato conformemente alla disposizione generale di cui all'articolo 7, paragrafo 2, del regolamento finanziario.

Per quanto riguarda la chiusura dei vecchi interventi e il pagamento degli stanziamenti ancora da liquidare, nel 2001 sono stati registrati progressi di rilievo.

Evoluzione degli stanziamenti ancora da liquidare anteriormente al 1994 a titolo di Iniziative comunitarie:

>SPAZIO PER TABELLA>

2.1.4. Le azioni innovative e l'assistenza tecnica

Per quanto riguarda il FESR, nel 2001 103 regioni hanno presentato un programma regionale. Ciascuna proposta è stata analizzata dalla DG "Politica regionale" e da altre DG competenti in conformità dei criteri di selezione stabiliti negli orientamenti. Dati i limiti della dotazione finanziaria disponibile, la Commissione ha dovuto selezionare le domande di cofinanziamento più qualificate, ma ha altresì dovuto escludere alcune domande nonostante fossero di qualità relativamente buona. In questi casi, le Regioni sono state informate del motivo per cui la rispettiva domanda non aveva ottenuto un punteggio sufficientemente elevato e sono state invitate a presentare una domanda più adeguata l'anno successivo.

Il cofinanziamento FESR con i fondi disponibili è stato concesso complessivamente a 81 delle 103 richieste pervenute. L'importo totale del contributo FESR ai programmi approvati è circa 206 milioni di euro, e il costo globale di tali programmi è di circa 393 milioni di euro.

Come per il FSE, il 12 gennaio 2001 la Commissione ha adottato la "Comunicazione sull'attuazione di azioni innovative nel quadro dell'articolo 6 del regolamento del Fondo sociale europeo per il periodo di programmazione 2000/2006" [6]. La Comunicazione illustra i principi generali sulla base dei quali la Commissione intende esercitare le facoltà concesse dall'articolo 6 del regolamento del FSE per elaborare nuovi approcci e individuare esempi di buona prassi a sostegno delle operazioni sovvenzionate dal FSE. L'esperienza maturata nel periodo di programmazione precedente aveva suggerito di concentrare le misure innovative su un numero limitato di temi definiti, incentrati su questioni particolari. La Comunicazione definisce i temi prioritari per le azioni nel quadro dell'articolo 6 per il 2001 e il 2002:

[6] COM (2000) 894 def.

- adattamento alla nuova economia nel quadro del dialogo sociale e

- strategie locali per l'occupazione e innovazione.

Adattamento alla nuova economia nel quadro del dialogo sociale

Nella Gazzetta ufficiale del 27 febbraio 2001 [7] è stato pubblicato un invito a presentare progetti in relazione a questo tema prioritario. La scadenza per la presentazione delle domande era 18 maggio 2001.

[7] GU C 62 del 27.2.2001, pag. 5.

I fondi a disposizione erano al massimo di 30 milioni di euro. La sovvenzione comunitaria richiesta doveva essere compresa tra un minimo di 300 000 euro e un massimo di 3 milioni di euro, per un periodo di due anni. I richiedenti dovevano fornire un contributo finanziario (in contanti) al progetto che coprisse almeno il 5% dei costi totali, mentre i contributi in natura erano limitati ad un massimo del 10% dei costi totali.

I progetti potevano iniziare tra il 1° settembre e il 1° dicembre 2001, per una durata massima di 24 mesi e dovevano concludersi entro il 30 novembre 2003.

In conformità della Comunicazione della Commissione, le domande potevano riguardare uno o più dei cinque temi, identificati sotto il titolo "Adattamento alla nuova economia nel quadro del dialogo sociale":

- approcci innovativi per far fronte al cambiamento economico e sociale;

- approcci innovativi all'uso degli strumenti della società dell'informazione nel quadro del dialogo sociale;

- nuovi approcci al senso di responsabilità sociale delle imprese;

- approcci innovativi alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro;

- approcci innovativi per promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

L'invito a presentare proposte era rivolto ad un'ampia gamma di candidati. In linea di massima, e a seconda della priorità tematica considerata, i candidati potevano essere organizzazioni delle parti sociali, imprese private, organizzazioni senza scopo di lucro o enti attivi nel campo dell'istruzione e della formazione con sede nell'Unione europea. Tuttavia, per fini di coerenza con il tema generale, nel corso della procedura di valutazione è stata attribuita priorità a progetti basati su un partenariato con organizzazioni delle parti sociali.

Entro la scadenza fissata sono state presentate nel complesso 148 proposte, di cui 35 sono state ammesse al cofinanziamento FSE. Il contributo medio del FSE ai singoli progetti è di 785 135 euro, pari al 72% del loro costo totale medio.

Strategie locali per l'occupazione e innovazione

Nella Gazzetta ufficiale del 31 ottobre 2001 [8] è stato pubblicato un invito a presentare proposte sul tema prioritario "Strategie locali per l'applicazione e innovazione". Per la presentazione di candidature erano previsti due termini: il 22 febbraio 2002 e il 31 gennaio 2003. Il fatto che l'invito comprenda due termini per la presentazione delle domande in due anni consecutivi testimonia l'importanza che la Commissione attribuisce a questi temi e garantisce la prosecuzione nel 2003 del sostegno ai progetti intesi allo sviluppo e all'attuazione di strategie per l'occupazione locale.

[8] GU C 306 del 31.10.2001.

L'obiettivo del bando di gara è sostenere le azioni innovative intese a sviluppare strategie locali per l'occupazione al fine di rafforzare l'applicazione della strategia europea per l'occupazione a livello locale. Le proposte devono essere volte all'attuazione delle priorità del piano d'azione nazionale (PAN) per l'occupazione nell'ambito di un determinato territorio, sotto forma di strategie locali per l'occupazione. L'invito a presentare proposte mira quindi a cofinanziare progetti innovativi che, tra le altre, possono comprendere le attività seguenti:

- analisi dell'attuale situazione dell'occupazione a livello locale;

- organizzazione di partenariati a livello locale che coinvolgano soggetti di diversi settori;

- studi e ricerche di preparazione delle strategie locali per l'occupazione;

- sviluppo e attuazione delle strategie locali in materia di occupazione;

- monitoraggi, analisi comparativa e valutazione;

- scambio, divulgazione e messa in rete d'informazioni.

Le organizzazioni ammesse a presentare proposte sono, in linea di principio, gli enti pubblici competenti e le amministrazioni pubbliche territoriali che operano a livello NUTS 2 o NUTS 3.

I fondi disponibili per questo invito è di un massimo di 40 milioni di euro nel 2002 e di un massimo di 40 milioni di euro nel 2003. La Commissione cofinanzierà azioni per un importo massimo pari al 75% dei costi totali ammissibili, per un importo minimo di 300 000 euro e un importo massimo di 3 milioni di euro, per un periodo di due anni. I candidati devono fornire un proprio contributo finanziario in contanti corrispondente al 25% del costo totale del progetto.

Si prevede che i contratti di sovvenzione relativi alle domande approvate nella prima tornata vengano firmati nell'ottobre 2002 e che i progetti inizino tra il 1° novembre 2002 e il 31 dicembre 2002. La durata massima dei progetti è di 24 mesi e devono terminare entro il 31 dicembre 2004.

Per quanto riguarda lo SFOP, nel 2001 il programma relativo all'assistenza tecnica è stato attuato come previsto. Complessivamente, è stato impegnato un importo totale di 1,127 milioni di euro. Per contro, per le azioni innovative nel 2001 non è stata impegnata alcuna azione e il programma di lavoro è stato riportato al 2002.

2.2. L'attuazione dei programmi negli Stati membri

2.2.1. BELGIO

Periodo 1994-1999

Il bilancio ancora provvisorio del DOCUP dell'obiettivo 1 per l'Hainaut indica un tasso d'impegno superiore al 98%. I principali beneficiari dei quattro Fondi strutturali sono state le misure di aiuto diretto alle imprese (aiuti agli investimenti e alla ricerca), le misure di sostegno indiretto allo sviluppo economico (sistemazione di zone industriali), la valorizzazione delle risorse umane. Sono proseguiti con successo lo sviluppo e l'allestimento di centri di ricerca e di poli di eccellenza. Si può notare un risultato positivo per quanto riguarda il numero di posti di lavoro creati. Secondo le valutazioni disponibili, il risultato finale sarà verosimilmente di 12 000 posti di lavoro.

Sono proseguite le azioni volte alla modernizzazione dell'insegnamento, affiancate da una formazione del personale insegnante nelle nuove tecnologie. Il settore delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC) non è stato privilegiato solo in ambito scolastico, ma anche nelle azioni a favore delle persone in cerca di lavoro e dei dipendenti più anziani delle PMI. Questa misura ha portato alla creazione di nuove strutture quali il CEMI (Centro di eccellenza in manutenzione industriale), il Centro di tecnologie avanzate e CEQUAL. A ciò deve aggiungersi la creazione di cinque centri di elevato livello di competenza per assicurare all'Hainaut la disponibilità di manodopera qualificata.

Le azioni previste a titolo del DOCUP dell'obiettivo 2 per la zona Mosa-Vesdre procedono e i progetti di infrastrutture (sistemazione degli accessi, infrastrutture di accoglienza, di R&S, progetti turistici, recupero di siti) sono per lo più terminati. Nel quadro del DOCUP di Aubange la costruzione del centro di servizi telematici e i progetti di sviluppo economico sono terminati.

Nelle Fiandre, tutti gli stanziamenti disponibili sono stati impegnati. Il ritmo dei pagamenti indica che i due programmi dell'obiettivo 2 (Limburgo e Turnhout) procedono come previsto. Per entrambe le zone, i programmi sono incentrati sulla promozione del settore dei servizi, in particolare servizi che dovrebbero consentire di creare ulteriori posti di lavoro per le donne.

Le azioni integrate del FSE/FESR riguardanti il potenziamento dei centri di ricerca sono state coronate da risultati soddisfacenti per quanto riguarda gli obiettivi 2 e 5b e, in materia di risorse umane, le misure di formazione specializzata per i lavoratori e le persone in cerca di lavoro e le misure di formazione nel settore delle nuove tecnologie hanno registrato un autentico successo. Le misure a favore dello sviluppo dell'economia sociale fanno presumere il conseguimento di un risultato positivo, anche se molto inferiore agli obiettivi sperati.

Per quanto riguarda l'obiettivo 3, sono state utilizzate tutte le risorse dei cinque programmi belgi, soprattutto per azioni a favore dei disoccupati di lunga durata, degli ex detenuti, degli immigrati, dei disabili e di coloro che abbandonano prematuramente gli studi. L'attuazione dei dispositivi del percorso d'inserimento procede a ritmi sostenuti. I "forum per la formazione" svolgono appieno il loro ruolo di strumenti d'informazione e di consulenza volti ad assicurare la trasparenza dell'offerta e la diffusione delle informazioni a favore delle persone e degli operatori locali.

Nell'ambito dell'obiettivo 4 sono stati compiuti sforzi importanti nel settore della formazione. In partenariato con i fondi settoriali, alcuni consulenti sono stati incaricati di svolgere un lavoro di promozione della formazione adeguata presso le imprese. L'Osservatorio vallone per l'occupazione, la cui creazione è stata avviata a titolo dell'obiettivo 4, nonché l'osservatorio per Bruxelles hanno realizzato studi nei settori dell'adeguamento/della riconversione e nei nuovi settori. Le misure a favore delle PMI hanno registrato un certo successo, ad esempio il progetto PLATO che combina un programma di perfezionamento dei dirigenti e del personale delle PMI con l'assistenza di quadri di grandi imprese e lo scambio di esperienze e di know-how. In caso di insuccesso, si può già prevedere che non saranno utilizzati tutti gli stanziamenti per i cinque programmi attuati nel quadro di questo obiettivo al momento del saldo finale del 30 giugno 2002.

Per quanto riguarda il programma relativo alla pesca (obiettivo 5a pesca), quasi tutti i fondi dello SFOP, per un importo di 25,4 milioni di euro, sono stati impegnati. Secondo informazioni preliminari, il programma è stato attuato quasi completamente entro la fine del 2001.

Periodo 2000-2006

Il complemento di programmazione (CP) del DOCUP dell'obiettivo 1 per l'Hainaut è stato approvato dal comitato di sorveglianza dopo essere stato modificato per ottenere un documento operativo e trasparente che contenesse le osservazioni formulate dalla Commissione in merito alla prima versione sottopostale alla fine del 2000.

Un anno dopo l'approvazione del DOCUP, sono stati approvati più di 150 progetti FESR, per un contributo totale dei Fondi strutturali di oltre 410 milioni di euro, ossia più di due terzi del bilancio disponibile per tale programma. Le principali misure che sono state oggetto di decisioni d'impegno di progetti sono le misure di aiuto agli investimenti nell'industria/nei servizi e l'ingegneria finanziaria, il sostegno ai poli d'eccellenza (centri di ricerca) e la valorizzazione del potenziale turistico/culturale. Il livello di spesa è ancora estremamente modesto, poiché ammonta a 30 milioni di euro, ossia il 5% dei fondi disponibili.

Sono stati approvati due programmi relativi all'obiettivo 2 per la Regione vallona: uno relativo al bacino Mosa-Vesdre (contributo del FESR e del FSE di 158,3 milioni di euro) e l'altro per la zona rurale di Dinant-Philippeville (contributo del FESR e del FSE di 58,4 milioni di euro).

L'obiettivo principale del piano 2000-2006 a titolo dell'obiettivo 2 per il bacino Mosa-Vesdre è rafforzare la prosperità economica e sociale della zona ammissibile mediante l'affermazione del suo status metropolitano. Il DOCUP dell'obiettivo 2 comprende cinque assi, cui si aggiunge un'assistenza tecnica. I cinque assi prioritari proposti sono rispettivamente: Asse 1: diversificazione della base economica, Asse 2: inserimento società delle conoscenze, Asse 3: rafforzamento dell'occupabilità e del know-how, Asse 4: consolidamento della funzione internazionale, Asse 5: promozione di uno sviluppo urbano sostenibile.

Per quanto riguarda il piano a titolo dell'obiettivo 2 per Dinant-Philippeville, l'obiettivo generale è stimolare e inquadrare lo sviluppo endogeno della zona. Tale piano comprende tre assi, cui si aggiunge un'assistenza tecnica: Asse 1: promuovere e sostenere lo sviluppo endogeno di attività economiche commerciali, Asse 2: strutturare lo spazio rurale, Asse 3: rafforzare l'occupabilità e il know-how.

Nel 2001 si sono conclusi i negoziati con le autorità regionali delle Fiandre in vista dell'adozione dei quattro programmi da esse presentati nel quadro dell'obiettivo 2 e del sostegno transitorio nell'ambito degli obiettivi 2 e 5b.

Nei mesi di maggio e giugno 2001 la Commissione ha approvato i quattro DOCUP, a settembre e a novembre ha approvato i quattro complementi di programmazione. Si sono svolte riunioni dei comitati di sorveglianza e pertanto i programmi hanno potuto iniziare dopo la conclusione dei negoziati con la Commissione.

Per l'attuale periodo di programmazione, le Fiandre disporranno di uno stanziamento comunitario totale di 186,4 milioni di euro, di cui 148,2 milioni di euro per tutte le zone ammissibili all'obiettivo 2 propriamente detto e 38,2 milioni di euro a titolo di sostegno transitorio.

L'azione strutturale riguarda zone in fase di riconversione, in particolare il vecchio bacino minerario delle Fiandre e la costa belga, zone urbane in difficoltà (Anversa, Gand) e zone rurali. Sono stati proposti quattro programmi (uno per provincia, ad esclusione del Brabante fiammingo), la cui istruzione è terminata nel febbraio/marzo del 2001. Le decisioni finali sono state adottate a maggio/giugno del 2001.

Ciascuno dei quattro programmi "provinciali" è suddiviso in un certo senso in due sottoprogrammi chiaramente distinti.

Limburgo: questo programma rappresenta un sostegno finanziario dell'Unione europea di 92,7 milioni di euro (82,1 milioni di euro del FESR e 10,6 milioni di euro del FSE). Ai fondi comunitari si aggiungeranno 119 milioni di euro sotto forma di investimenti da parte dei settori pubblici delle Fiandre e 28,7 milioni di euro da parte del settore privato, per una spesa totale di 240,4 milioni di euro. Il programma comprende le seguenti priorità: iniziative di e a favore dell'investimento privato e dell'occupazione; ottimizzazione delle condizioni generali per l'ambiente economico locale; sviluppo rurale integrato della Hesbaye rurale.

Kustgebied-Westhoek (Fiandre occidentali): questo programma rappresenta un contributo finanziario dell'Unione europea di 33 milioni di euro (30,5 milioni del FESR e 2,5 milioni del FSE). Esso riguarda, da un lato, la zona costiera che deve affrontare difficoltà specifiche dovute al declino del settore della pesca e che per tale motivo è ammissibile all'obiettivo 2 dei Fondi strutturali e, dall'altro, il Westhoek, ex zona dell'obiettivo 5b già ammessa al sostegno transitorio. Ai fondi comunitari si aggiungeranno 70,6 milioni di euro di investimenti pubblici fiamminghi e 13,7 milioni di euro provenienti dal settore privato, il che determinerà una spesa totale per il programma di 117,4 milioni di euro. Il programma è incentrato sulle seguenti priorità: sviluppo del turismo, rafforzamento del tessuto economico locale, sviluppo sostenibile tra settori e miglioramento della qualità della zona in quanto luogo di vita e di lavoro, formazione e mercato del lavoro.

Fiandre orientali: per questo programma il contributo finanziario dell'Unione europea è pari a 13,6 milioni di euro (solo FESR). Ai fondi comunitari si aggiungeranno 32 milioni di euro di investimenti pubblici fiamminghi e 13,5 milioni di euro di investimenti del settore privato, per un costo complessivo del programma pari a 59,1 milioni di euro. Il programma è incentrato sulle seguenti priorità: sviluppo dell'iniziativa economica e dell'occupazione, miglioramento della viabilità e della qualità della vita nei centri urbani e rurali, stimolo allo sviluppo del turismo nella zona rurale.

Provincia di Anversa: il programma rappresenta un sostegno finanziario dell'Unione europea di 47 milioni di euro (41,6 milioni di euro del FESR e 5,5 milioni di euro del FSE). A tali importi si aggiungeranno 81,5 milioni di euro di investimenti pubblici fiamminghi e 7,3 milioni di investimenti privati, per un costo totale del programma di 135,8 milioni di euro. Il programma è incentrato su due priorità definite su base geografica. Campine: sono previste misure intese a riqualificare siti industriali, potenziare la collaborazione tra le PMI locali, promuovere le NTIC e l'innovazione, soprattutto mediante lo scambio di conoscenze tra imprese e la messa in rete, sviluppare le infrastrutture di formazione e ricerca e promuovere un'offerta più integrata nel settore del turismo. Anversa nord-orientale: questa priorità comprende misure volte a promuovere la formazione e a migliorare la qualificazione della popolazione locale, a ricostruire e rendere più attraenti le aree pubbliche della città, a migliorare la qualità dei servizi pubblici locali e a promuovere le sinergie nei settori importanti a livello locale, quali l'industria alimentare o la moda e il design.

In Belgio la Commissione ha adottato 5 DOCUP a titolo dell'obiettivo 3 a favore della formazione professionale e dell'occupazione, per un totale di 765 milioni di euro, nonché un programma a titolo di sostegno transitorio a favore dell'Hainaut, con uno strumento FSE di 192 milioni di euro. I suddetti sei programmi concorrono all'attuazione della strategia europea a favore dell'occupazione in questo paese.

DOCUP Ministero federale dell'Occupazione e del Lavoro: 69,1 milioni di euro. Metà della dotazione è destinata a misure a favore del reinserimento nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati. Sono previste altre misure intese al consolidamento dell'occupazione nei servizi di prossimità e azioni a favore delle pari opportunità tra uomini e donne nel mercato del lavoro.

DOCUP Fiandre: 376,2 milioni di euro. La situazione del mercato del lavoro fiammingo è caratterizzata da una mancanza di manodopera qualificata, un modesto tasso d'occupazione dei lavoratori anziani e un elevato tasso di disoccupazione tra i giovani, le donne e gli immigrati: sono queste le priorità del DOCUP.

DOCUP Vallonia/Bruxelles (escluso l'Hainaut): 285,5 milioni di euro. La priorità continua ad essere la lotta contro la disoccupazione. Inoltre, l'esclusione sociale e professionale riguarda molte persone, sia uomini che donne. Nell'ambito di questo DOCUP è stato favorito e privilegiato l'approccio di tipo preventivo.

DOCUP Bruxelles Capitale: 23,7 milioni di euro. Pur essendo il principale bacino occupazionale del paese, la regione registra il più elevato tasso di disoccupazione del Belgio (16,5%). Le misure adottate sono intese all'inserimento socioprofessionale delle persone in cerca di un posto di lavoro.

DOCUP Comunità germanofona: 10,7 milioni di euro. L'aiuto è inteso a ridurre la disoccupazione di lunga durata, incoraggiare l'inserimento nel mercato del lavoro di gruppi svantaggiati, promuovere la formazione e l'istruzione, sviluppare l'adattabilità e l'imprenditorialità e, infine, promuovere le pari opportunità tra uomini e donne.

DOCUP Hainaut: 191,9 milioni di euro di contributo FSE. Queste risorse vengono stanziate soprattutto nel quadro di due assi prioritari: approccio di tipo preventivo al mercato del lavoro, nonché reinserimento professionale e integrazione sociale.

Tutti gli interventi del FSE in Belgio si svolgono in modo globalmente soddisfacente e conformemente agli obiettivi previsti. Nel 2001 è stato impegnato oltre il 90% dei contributi FSE programmati. Tra le molte azioni, si segnalano l'attuazione della cellula di riconversione delle migliaia di lavoratori vittime del fallimento della SABENA.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1: il programma adottato prevede una dotazione finanziaria di 35,3 milioni di euro destinata al settore della trasformazione del pesce e al rinnovo e all'ammodernamento della flotta di pesca. A ciò si aggiunge una misura a favore dell'acquacoltura nell'ambito del DOCUP Hainaut.

2.2.2. DANIMARCA

Obiettivo 2

Periodo 1994-1999

Nel 2001 sono stati portati a termine alcuni programmi relativi al periodo precedente e se ne attendono la relazione finale e la chiusura. I programmi in questione erano i programmi a titolo dell'obiettivo 2 per Lolland e Nordjylland del 1997-1999, il cui contributo comunitario totale era pari a 68,2 milioni di euro.

Gli obiettivi generali del programma per il Nordjylland (54,4 milioni di euro) consistevano nel rafforzare le condizioni favorevoli a una crescita dell'economia della regione e in tal modo mantenere e aumentare il numero di posti di lavoro. La strategia per conseguire l'obiettivo era la "globalizzazione": potenziare la capacità delle imprese di competere sul mercato internazionale mediante l'innovazione, la capacità di conversione e un aumento del livello di competenza, nonché rafforzando le condizioni atte a creare un contesto favorevole per l'istruzione e per altre infrastrutture.

Per quanto riguarda il programma per il Lolland (13,8 milioni di euro), gli obiettivi generali erano promuovere il potenziale di sviluppo della regione, ampliare la base per lo sviluppo delle imprese, mantenere e incrementare il numero di posti di lavoro nel breve e nel lungo periodo e aumentare il reddito globale della regione.

Entrambi i programmi hanno ottenuto buoni risultati nel periodo 1997-1999 in termini di attuazione finanziaria e fisica: la creazione di posti di lavoro, ad esempio, ha superato gli obiettivi fissati. Inoltre, la domanda relativa a questi programmi è stata molto elevata e, di conseguenza, alla fine del 1999 sono risultati impegnati tutti i fondi disponibili.

Periodo 2000-2006

Il 9 novembre 2000, la Commissione ha adottato la decisione finale in merito al programma a titolo dell'obiettivo 2 per la Danimarca per il periodo 2000-2006. La dotazione totale del programma è pari a 617 milioni di euro, di cui 189 milioni di euro sono costituiti da risorse dell'Unione europea, 206 milioni di euro provengono dal settore pubblico nazionale e 222 milioni di euro dal settore privato. Un importo di 27 milioni di euro è destinato alle regioni oggetto di soppressione progressiva degli aiuti.

Il programma è volto a creare le condizioni favorevoli ad una crescita indipendente nelle regioni della Danimarca con difficoltà strutturali. Il programma prevede una combinazione di azioni nel quadro del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo (FSE), rispettivamente con il 71% e il 29% delle risorse comunitarie.

Il complemento di programmazione, che specifica la strategia, è stato definito nell'autunno 2001. Esso è costituito da un "ombrello" che copre gli aspetti generali e da cinque sezioni, ciascuna delle quali copre una delle cinque sottoregioni: Bornholm (obiettivo 2) Lolland, Falster e Møn (obiettivo 2), zone delle contee di Viborg, Århus, Ringkøbing e Sønderjylland (obiettivo 2 e soppressione progressiva degli aiuti), Sydfyn e isole non facenti parte delle regioni citate in precedenza (obiettivo 2).

Il DOCUP illustra la strategia generale per l'intera regione cui si applica obiettivo 2, mentre le sezioni regionali tengono conto delle specifiche condizioni delle sottoregioni.

Ciascuna di tali sezioni regionali può essere classificata come un sottoprogramma che analizza esigenze, potenzialità, specifiche ecc. e concentra gli interventi previsti dal DOCUP nell'ambito delle singole regioni. Per strutturare questo modello si sono prese in considerazione in primo luogo e soprattutto le ridotte dimensioni della Danimarca e le zone ammissibili (in genere coerenti) in varie aree del paese, ciascuna delle quali con le proprie specifiche caratteristiche socioeconomiche.

Nel corso del 2001 sono state organizzate due riunioni del comitato di sorveglianza del programma. La prima, svoltasi il 6 marzo 2001, è stata dedicata principalmente a stabilire il funzionamento del partenariato e del comitato di sorveglianza del programma e alla scelta dei principi amministrativi e funzionali per l'attuazione del programma. La seconda riunione, tenutasi il 2 ottobre 2001, è stata incentrata soprattutto sull'adozione del complemento di programmazione e sul recupero del ritardo nell'utilizzo della dotazione finanziaria per il 2000 e per il 2001. In occasione di questo incontro si è inoltre discussa la possibilità di includere attività nel settore dell'industria cinematografica; si è deciso di consultare la Commissione. Non è stata ancora avanzata alcuna proposta concreta.

L'incontro annuale tra le autorità di gestione e la Commissione si è svolto il 22 ottobre 2001. In linea di massima è sembrato che il programma procedesse molto bene, sia per il FESR che per il FSE, in termini di attuazione finanziaria e fisica.

Alla fine del 2001 il «valore» FESR dei progetti adottati ha quasi assorbito i primi due anni di dotazione finanziaria, vale a dire che il programma ha quasi recuperato del tutto l'avvio piuttosto tardivo. Tuttavia, i pagamenti per i progetti costituivano circa 1/3 della dotazione finanziaria del primo anno; due terzi dovranno pertanto essere versati nel 2002 (insieme ad una parte preferibilmente rilevante della dotazione finanziaria del 2001), al fine di non perdere fondi per effetto della regola n+2. A tale proposito, comunque, non sembra che il programma incontri problemi di particolare entità.

Obiettivo 3

Il 24 ottobre 2000 la Commissione ha approvato un programma volto a sostenere l'istruzione, la formazione e l'occupazione in Danimarca per i prossimi sette anni per un importo di 379 milioni di euro. Il programma fissa cinque priorità che riflettono gli obiettivi del piano di azione nazionale per l'occupazione 1999 del paese: rafforzare le politiche attive a favore del mercato del lavoro allo scopo di prevenire la disoccupazione di lunga durata e migliorare le strutture del mercato del lavoro; promuovere le pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro; potenziare competenze e formazione; stimolare l'imprenditorialità e lo spirito d'innovazione.

Un ulteriore 3% della dotazione finanziaria (12 milioni di euro) è destinato all'assistenza tecnica necessaria per la gestione, l'attuazione e la valutazione dei risultati del programma.

Il coordinamento, la gestione e la sorveglianza quotidiani del programma spettano alla Direzione del mercato del lavoro del ministero del Lavoro. I comitati regionali del Fondo sociale delle contee sono responsabili dell'impiego dei fondi decentrati, pari a circa il 75% del totale dei fondi disponibili. La riunione costitutiva del comitato di sorveglianza si è svolta il 16 gennaio 2001. Il primo incontro annuale di revisione con l'autorità di gestione si è tenuto il 26 novembre 2001.

L'autorità di gestione ha promosso attivamente e con vigore il programma danese, motivo per cui è stato presentato un elevato numero di proposte di progetto. In generale, le proposte pervenute sono superiori al quintuplo della dotazione finanziaria disponibile. Sono stati effettuati gli stanziamenti d'impegno per il 2000 e per il 2001. Alla fine del 2001 i pagamenti totali erano pari al 7,12% dei fondi totali disponibili, compreso il pagamento dell'anticipo iniziale.

Programma relativo alla pesca al di fuori dell'obiettivo 1

Il programma strutturale per il periodo 2000-2006 è stato adottato dalla Commissione l'8 agosto 2000. Il contributo dello SFOP è di 205 milioni di euro e sono stati progettati investimenti per un totale di 1 miliardo di euro. I settori principali su cui il programma è incentrato sono la trasformazione, le infrastrutture portuali e la flotta, che deve essere ammodernata al fine di migliorare le condizioni di lavoro e la selettività degli attrezzi di pesca. Dopo la prima riunione del comitato di sorveglianza del 27 ottobre 2000 e l'approvazione finale dei regimi di aiuto da parte della Commissione all'inizio di gennaio 2001, l'attuazione del programma è iniziata secondo le previsioni. Tuttavia, alcuni dei regimi di assistenza sono stati adottati dalle autorità danesi verso la fine del 2001 e pertanto sono entrati in funzione solo in seguito, ad esempio per quanto riguarda il disarmo e l'ammodernamento della flotta.

2.2.3. GERMANIA

Periodo 1994-1999

Alla fine del 1999 erano stati impegnati il 99,95% della dotazione finanziaria complessiva dei programmi e il 99,91% della dotazione delle Iniziative comunitarie. In generale, i pagamenti ai beneficiari potevano essere effettuati entro il 31 dicembre 2001. Per un programma dell'obiettivo 3 (Baden-Württemberg) il pagamento finale era già stato erogato; i restanti 138 programmi del periodo in questione sono proseguiti ed entro la fine del 2001 dovevano essere utilizzati tutti i fondi. Per sei Iniziative comunitarie o programmi dell'obiettivo 2, la DG REGIO ritiene giustificate le richieste di proroga, a causa di errori della Commissione o di catastrofi naturali. Nella maggior parte degli altri casi è stato possibile elaborare soluzioni alternative insieme alle autorità di gestione.

Per un'Iniziativa comunitaria la procedura di chiusura è iniziata nel 2001 (KONVER II di Amburgo).

Per l'insieme dei programmi, comprese le Iniziative comunitarie, nel 2001 la Commissione ha pagato 347 milioni di euro. Per un programma dell'obiettivo 2 i pagamenti sono stati sospesi in attesa di un impegno da parte della regione ad attuare controlli più rigorosi.

Periodo 2000-2006

Obiettivo 1: il QCS tedesco è stato adottato a giugno 2000. Viene attuato attraverso nove programmi operativi (sei per i Länder e tre programmi orizzontali, di cui sono responsabili le autorità federali). Per i programmi regionali e per il programma orizzontale "Pesca", le decisioni della Commissione sono state adottate alla fine del 2000. I restanti due programmi operativi (trasporti e programma federale a titolo del FSE) per l'attuazione del QCS (per un contributo comunitario totale di 20,7 miliardi di euro, di cui 748 milioni per zone di Berlino oggetto di soppressione progressiva degli aiuti) sono stati approvati dalla Commissione nel febbraio del 2001. Gli stanziamenti d'impegno sono stati effettuati per tutti i fondi e per tutti i programmi. Dopo aver svolto le verifiche necessarie, la Commissione ha dichiarato conformi al regolamento n. 1260/1999 i complementi di programmazione per Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania occidentale, Sassonia-Anhalt, Sassonia e Turingia. È stato tuttavia necessario apportare modifiche sostanziali soprattutto ai capitoli relativi allo sviluppo delle risorse umane dei complementi di programmazione per Brandeburgo e Meclemburgo-Pomerania occidentale, onde allinearli con i corrispondenti capitoli del programma operativo.

I nove programmi operativi del QCS sono intesi alla creazione e al mantenimento di 370 000 nuovi posti di lavoro e di posti di lavoro temporanei per un totale di 265 000 unità equivalenti a tempo pieno. Circa l 350 000 persone beneficeranno delle misure di qualificazione o degli aiuti all'occupazione finanziati dal FSE.

Le tabelle finanziarie (cofinanziamento nazionale) per il QCS tedesco sono state modificate su richiesta delle autorità tedesche, senza cambiare gli obiettivi e la portata delle azioni. È stata presentata una richiesta di modifica per il programma relativo alla Sassonia.

Per tutti i programmi operativi si sono svolte le riunioni dei rispettivi comitati di sorveglianza, fino a 6 volte all'anno. Il comitato di sorveglianza del QCS si è riunito due volte. È aumentata la partecipazione delle parti sociali ed economiche. Nelle prossime riunioni esse saranno presenti a livello di QCS. Nei comitati di sorveglianza dei programmi operativi le parti sociali ed economiche sono state ufficialmente coinvolte fin dall'inizio. Per alcuni programmi è stato loro attribuito il diritto di voto. La Commissione ha assunto varie iniziative per incentivare la partecipazione delle autorità regionali ai processi della SEO (strategia europea per l'occupazione) e del PAN (piano d'azione nazionale) e per rafforzare il contributo al PAN tedesco della priorità relativa allo sviluppo delle risorse umane dei programmi regionali. Vi è anche stato un primo scambio di opinioni sulla legislazione attiva in materia di lavoro (la revisione della legislazione tedesca concernente la politica del mercato del lavoro) e della sua incidenza sugli altri programmi operativi. La discussione proseguirà nel 2002.

Alla fine dell'anno è stato presentato un grande progetto nel quadro del programma orizzontale "Trasporti".

I progetti relativi ai trasporti sono spesso incentrati sulla rete transeuropea (RTE). In particolare vengono finanziati i collegamenti con i paesi candidati all'adesione.

Dai complementi di programmazione emerge che l'ingegneria finanziaria è presente nella maggior parte dei programmi regionali e che la dotazione finanziaria di tali misure è quattro volte superiore a quella del periodo precedente.

I sistemi di controllo finanziario sono stati verificati dalla Commissione ad uno stadio iniziale. Si sta discutendo la revisione dell'accordo relativo al controllo finanziario in vigore dal 1997 tra la Germania e la Commissione.

La Commissione ha chiesto e ricevuto i piani di azione di ciascun programma. L'aspetto "Informazione e comunicazione" costituirà un elemento prioritario nella gestione dei programmi. Alcuni di essi, ad esempio, hanno avviato un'azione intesa a individuare un "progetto del mese", che viene promosso con particolare impegno.

Il FESR ha erogato un totale di 981 milioni di euro e il FSE un totale di 1 003 milioni di euro a titolo di anticipi o di pagamenti provvisori per i programmi dell'obiettivo 1.

Nel settore dell'agricoltura, tutte le misure a titolo del FEAOG adottate nel 2000 sono attualmente operative. Per quanto riguarda gli obiettivi 1 e 2, la spesa del FEAOG per l'intero periodo è pari a 188,7 milioni di euro.

Il programma relativo alla pesca nelle regioni dell'obiettivo 2 prevede un contributo SFOP pari a 105,2 milioni di euro ed è incentrato in particolare sulla trasformazione e sull'investimento in porti di pesca. L'attuazione del programma è iniziata nel secondo semestre del 2000 e nel 2001 procede come da calendario.

Obiettivo 2: fino al 2006 la Germania dispone di un importo di 3 096 milioni di euro per l'obiettivo 2 e di 530 milioni di euro per le regioni oggetto di soppressione progressiva degli aiuti.

La Germania ha presentato undici programmi dell'obiettivo 2. Si tratta di programmi multifondo che abbinano fondi FESR a fondi FSE, ad eccezione dei programmi relativi a Baden-Württemberg, Brema, Amburgo e Assia (solo FESR). Nel 2002 la Commissione ha approvato 11 programmi; i complementi di programmazione di 6 programmi sono stati dichiarati conformi al regolamento n. 1260/1999 (Baden-Württemberg, Brema, Bassa Sassonia, Renania settentrionale-Vestfalia, Renania-Palatinato e Saarland).

È stata riservata particolare attenzione ai negoziati volti a garantire la complementarità tra i programmi dell'obiettivo 2 e altri programmi comunitari. Ad esempio, nei programmi del Baden-Württemberg dell'obiettivo 2 è stata concordata una stretta collaborazione con i programmi dell'obiettivo 3 e con il programma URBAN di Mannheim-Ludwigshafen. Le misure relative ai tre programmi sono collegate tra loro in modo da evitare doppioni. I due progetti più importanti sono stati presentati dal Land Renania settentrionale-Vestfalia.

Per il periodo 2000-2006, la Commissione ha erogato anticipi ai programmi a titolo dell'obiettivo 2 per un totale di 229 milioni di euro. Sono pervenute le relazioni annuali per tutti i programmi, ad eccezione di Amburgo, Berlino e Baden-Württemberg.

Obiettivo 3: dopo l'approvazione del DOCUP dell'obiettivo 3 in data 10 ottobre 2000, il 30 gennaio 2001 il comitato di sorveglianza ha adottato una decisione di massima sul progetto di complemento di programmazione, la cui versione definitiva è stata trasmessa alla Commissione il 18 aprile e approvata il 23 maggio.

Durante la riunione del comitato di sorveglianza del 4 e 5 luglio 2001, in cui è stato posto in evidenza il contributo del DOCUP ai piani di azione nazionale per l'occupazione e l'integrazione sociale, sono stati illustrati i risultati principali degli interventi del 2000. Nel 2000 è stato utilizzato il 61,5% delle risorse complessive previste per tale anno, ossia il 37,1% degli stanziamenti a titolo del FSE. Gli impegni assunti nel 2000 hanno raggiunto l'87% delle risorse del FSE per quell'anno. In generale e considerate tutte le priorità, i risultati degli interventi a titolo del FSE, tenuto conto del ritardo con cui è stato adottato il DOCUP, non hanno disatteso le previsioni. Hanno beneficiato delle misure circa 170 000 persone (il 42% delle quali costituito da donne), ossia il 96% del livello complessivo previsto, di cui due terzi hanno fruito di misure adottate dall'Ufficio federale per l'occupazione. Nell'ambito delle singole priorità e misure, le azioni non erano ancora iniziate in tutti i Länder con lo stesso ritmo e uguale portata. A parte alcuni intralci finanziari, ciò è stato per lo più attribuito al fatto che soprattutto le azioni della priorità 4 (adattabilità e imprenditorialità) hanno richiesto una preparazione più complessa rispetto ad altre misure, ad esempio quelle relative alla priorità 1 (politica del mercato del lavoro attiva e preventiva).

Alla fine del 2001 erano stati pagati in totale 830 milioni di euro (332 milioni di euro di anticipo e 498 milioni di euro in rimborsi) per il programma dell'obiettivo 3, ossia il 17,5% del DOCUP complessivo.

Il programma relativo alla pesca al di fuori dell'obiettivo 1 è stato adottato dalla Commissione il 28 settembre 2000. Esso prevede uno stanziamento complessivo dello SFOP di 111,1 milioni di euro per l'intero periodo ed è incentrato soprattutto sulla trasformazione e commercializzazione del pesce e sul rinnovo e ammodernamento della flotta di pesca. L'attuazione è iniziata nel 2001.

2.2.4. GRECIA

Periodo 2000-2006

Dopo l'approvazione del QCS nel novembre 2000, quasi tutti i programmi operativi sono stati approvati nel periodo compreso tra febbraio e aprile 2001, ad eccezione del PO "Ambiente", approvato a luglio, e del programma relativo all'assistenza tecnica, presentato dalle autorità greche ad ottobre e approvato dalla Commissione a dicembre 2001. Nel dicembre 2001 la Commissione ha anche approvato uno stanziamento aggiuntivo di 165 milioni di euro per il PO "Ambiente".

Dei 26 PO attuali, 13 sono PO regionali e 13 PO nazionali. Il FSE ha una partecipazione maggioritaria nei 3 programmi nazionali "Promozione dell'occupazione e formazione professionale", "Istruzione e formazione professionale iniziale" e "Salute e prevenzione", che sono stati approvati nei mesi di marzo e aprile 2001. Il contributo comunitario complessivo per l'insieme dei programmi è di 21 320,6 milioni di euro con il contributo del FSE che è pari a 4 241 milioni di euro, importo, questo, che costituisce il 19,8% del totale dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006.

I 3 programmi relativi alle risorse umane sono intesi all'ammodernamento dei servizi pubblici per l'occupazione, al fine di favorire un approccio personalizzato e conformarsi agli orientamenti della politica europea in materia di occupazione, collegare la formazione iniziale alla formazione continua, promuovere maggiormente la formazione lungo tutto l'arco della vita e proseguire l'ammodernamento dell'istruzione, riformare il settore della sanità per ottenere una migliore gestione di bilancio e servizi di qualità e contrastare l'esclusione sociale. Il PO "Società dell'informazione" è stato elaborato per promuovere il carattere orizzontale di questo tipo di azione, favorendo anche un approccio integrato per inserire gli aspetti relativi alle risorse umane in tutte le azioni previste. L'attuazione delle azioni avverrà in linea di massima in modo decentrato ed è prevista la consultazione sistematica di tutti i soggetti coinvolti. Nei 13 PO regionali sono previste azioni a favore delle iniziative locali per lo sviluppo e l'occupazione. È stato compiuto uno sforzo particolare affinché le pari opportunità rientrassero sia nelle azioni a titolo del QCS che nell'ambito delle azioni specifiche.

L'obiettivo 1 del QCS prevede che il FEAOG, sezione Orientamento, cofinanzi l'asse "Agricoltura e Sviluppo rurale" con un importo totale di 2 260,3 milioni di euro per l'intero periodo di programmazione 2000-2006.

Il FEAOG-Orientamento interviene da solo alla realizzazione del programma operativo "Sviluppo rurale" per un importo di 1 233,4 milioni di euro.

Esso contribuisce anche, insieme agli altri Fondi, all'attuazione dell'asse "Sviluppo regionale", con un'assegnazione di 1 026,9 milioni di euro.

Le finalità delle misure principali sono le seguenti:

- miglioramento in termini di competitività dell'agricoltura tramite interventi integrati a livello dell'azienda agricola, della trasformazione, standardizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli, nonché interventi mirati ai prodotti agricoli;

- sviluppo sostenibile e integrato delle zone rurali e ripristino dell'equilibrio sociale, miglioramento dei meccanismi di sostegno all'informazione e sensibilizzazione della popolazione rurale e dei piani integrati di sviluppo delle zone rurali;

- mantenimento dell'ambiente e della coesione sociale attraverso lo sviluppo e la tutela delle risorse naturali e ambientali.

Nel 2001 gli stanziamenti FEAOG-Orientamento impegnati erano pari a 341,2 milioni di euro e i pagamenti a 261,1 milioni di euro.

Per quanto riguarda la pesca (contributo SFOP di 211,1 milioni di euro), il programma è stato adottato il 28 marzo 2001. Gli orientamenti di questo programma sono simili a quelli precedenti (38% per le misure relative alla flotta, 17% per l'acquacoltura e 18% per la trasformazione e la commercializzazione), ma è stata riservata maggiore attenzione al miglioramento della qualità dei prodotti dell'acquacoltura e delle condizioni di lavoro, nonché alla lotta contro l'inquinamento ambientale. Gli stanziamenti per l'anno 2000 sono stati riportati agli anni successivi.

Dopo l'approvazione del QCS e della stragrande maggioranza dei programmi operativi, il 23 e 24 aprile si è svolta la prima riunione del comitato di sorveglianza del QCS, cui sono seguite, nei mesi successivi e prima della pausa estiva, le riunioni di tutti i comitati di sorveglianza dei programmi operativi approvati. In occasione di questi incontri sono stati approvati i complementi di programmazione e le relazioni annuali sull'attuazione per l'anno 2000, successivamente presentate alla Commissione.

Tutte le relazioni annuali del 2000 sono pervenute alla Commissione entro il termine del 30 giugno 2001. Dato il ritardo generale nell'approvazione dei PO greci, le relazioni annuali per il 2000 di tutti i PO hanno carattere formale, descrittivo e per lo più riguardano la preparazione dei programmi e le modalità di gestione e di attuazione, ma praticamente non trattano dell'esecuzione finanziaria.

I primi incontri annuali di revisione relativi ai programmi del QCS per il periodo 2000-2006 si sono svolti il 23 e il 24 novembre 2001. L'argomento di discussione è stato il QCS in generale; i principali elementi presi in considerazione sono stati l'attuazione delle priorità orizzontali, il funzionamento delle autorità di gestione, il sistema di monitoraggio e controllo e la sorveglianza degli impegni assunti nell'ambito del QCS.

Il 6 e 7 dicembre 2001 la Commissione ha organizzato una manifestazione che ha riscosso ampia partecipazione ed è stata molto apprezzata. Essa è stata strutturata in due seminari per le autorità di gestione del QCS e di tutti i programmi operativi, gli organismi intermedi, i beneficiari finali e le parti sociali, e aventi per oggetto i meccanismi di attuazione dei progetti di sviluppo regionali e locali (comprese le iniziative concernenti l'occupazione locale, l'innovazione e la società dell'informazione nelle regioni, e le azioni integrate per le regioni urbane e montane), nonché le azioni di informazione e pubblicità nel corso dell'attuazione del QCS.

Infine, la Commissione ha avviato un'indagine ai sensi dell'articolo 24 del regolamento n. 2082/93 sul finanziamento di un progetto volto alla creazione di un catasto in Grecia nel quadro del QCS 1994-1999. A seguito dell'indagine in questione, nel dicembre 2001 la Commissione ha deciso di apportare una rettifica finanziaria di 57,9 milioni di euro, da rimborsare in due rate.

Per il 2001 è stato impegnato un totale di 623,3 milioni di euro per l'insieme dei PO ed è stato versato l'anticipo del 7%.

2.2.5. SPAGNA

Obiettivo 1

Periodo 1994-1999

Per quanto riguarda i programmi del periodo 1994-1999, tutte le risorse sono state impegnate e pertanto a livello dei pagamenti non rimangono che i saldi di chiusura dei programmi. Tre PO, quello a titolo del FEAOG-O per Castiglia-La Mancha, il PO FESR dell'Estremadura e il PO FESR delle Asturie sono stati oggetto di una domanda di proroga del termine fissato per il pagamento. La Commissione ha accolto solo le prime due domande.

Periodo 2000-2006

Nel 2001 la Commissione ha approvato 18 PO, che si sono aggiunti agli altri 5 già decisi nel 2000, e hanno pertanto completato l'insieme dei 23 programmi che costituiscono il QCS spagnolo per il periodo 2000-2006. Dodici sono programmi regionali integrati (PRI) che riguardano ciascuna delle regioni dell'obiettivo 1, mentre i restanti programmi hanno carattere pluriregionale; i programmi regionali costituiscono circa il 66% dei contributi comunitari previsti nell'ambito del QCS. Le isole Canarie, come le altre regioni ultraperiferiche dell'Unione 2 secondo l'articolo 299 del trattato 2 beneficiano della decisione del Consiglio del 28 giugno 2001 che prevede tassi di cofinanziamento più elevati in vari settori.

Oltre alla netta diminuzione del numero delle forme d'intervento rispetto al periodo precedente (23 rispetto a 73), è opportuno sottolineare le innovazioni introdotte nei programmi regionali e in particolare quanto di seguito riportato.

- L'integrazione dei vari Fondi e il loro conseguente coordinamento effettivo in loco. L'autorità di gestione è tenuta ad informare regolarmente il comitato di sorveglianza in merito alle attività di coordinamento svolte in tale settore.

- La garanzia di una migliore integrazione delle priorità orizzontali in materia di ambiente e di pari opportunità tra uomini e donne. Ciò è dovuto alla presenza, in seno al comitato di sorveglianza, di rappresentanti della rete nazionale delle autorità responsabile dell'ambiente e degli organi competenti in materia di pari opportunità.

- Il rafforzamento del principio del partenariato mediante la partecipazione attiva delle parti economiche e sociali ai comitati di sorveglianza dei programmi, con le importanti eccezioni delle comunità autonome di Castiglia-León e di Valencia e della città di Melilla, che hanno optato per un partenariato meno partecipativo.

- Infine, una cooperazione maggiore e più equilibrata tra le amministrazioni centrali e regionali grazie alla nozione di corresponsabilità cui è stata ispirata la designazione delle autorità di gestione.

Ad eccezione del programma "Società dell'informazione", che era stato inviato dalle autorità spagnole più tardi rispetto agli altri ed approvato dalla Commissione nel dicembre del 2001, le prime riunioni dei comitati di sorveglianza per l'approvazione dei complementi di programmazione si sono svolte nel primo semestre. I complementi di programmazione sono stati trasmessi per informazione dall'autorità di gestione alla Commissione, che ne ha verificato la conformità alla normativa in vigore.

Inoltre, al fine di dotarsi di uno strumento efficace di aiuto per le decisioni ed attuare senza ritardo il dispositivo di valutazione intermedia richiesto dalla normativa, nell'ottobre del 2001 i comitati di sorveglianza, sia del QCS che di ciascuno dei 23 programmi operativi, hanno istituito i "gruppi tecnici di valutazione" (GTV) già previsti dai documenti di programmazione. L'obiettivo fondamentale di tali gruppi è far sì che la valutazione intermedia e il suo successivo aggiornamento siano effettuati in buone condizioni di trasparenza e di indipendenza, con il livello di qualità necessario per la credibilità dei risultati ed entro i termini stabiliti dalla normativa. Inoltre i GTV, i cui membri hanno responsabilità dirette in materia di valutazione, fungeranno da piattaforma comune per lo scambio di idee e di esperienze in materia di valutazione.

Gli incontri annuali tra la Commissione e le autorità di gestione si sono svolti nel gennaio 2002, sulla base dei complementi di programmazione, delle relazioni annuali di esecuzione per il 2000 e di altre informazioni disponibili. Gli incontri in questione hanno offerto l'occasione ai servizi della Commissione e all'amministrazione spagnola di avviare un dialogo proficuo sulla conferma degli aspetti strategici della programmazione, sul rispetto delle priorità comunitarie, sulla qualità dell'attuazione degli interventi e sull'analisi dei primi risultati conseguiti, al fine di migliorare l'attuazione fisica e finanziaria, la gestione, la sorveglianza e il controllo delle azioni cofinanziate.

Nel settore dell'agricoltura, lo stato di avanzamento delle misure FEAOG-Orientamento è estremamente diverso da una regione all'altra. I livelli di esecuzione dei programmi sono infatti i seguenti: 100% per il PO orizzontale "Miglioramento delle strutture"; 57,4% per Cantabria e Castiglia-León; 28,7% per la Galizia; 22,9% per l'Andalusia; 9% per l'Estremadura; 9,3% per Murcia; 4,8% per Valencia; 0,1% per le Canarie e 0% per Asturie, Castiglia-La Mancha e l'assistenza tecnica.

Nel settore della pesca, gli investimenti totali previsti erano pari a 3 122 milioni di euro, di cui 1 504 milioni di euro finanziati dallo SFOP. Gli investimenti prioritari previsti riguardano la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca, nonché la ristrutturazione e il rinnovo della flotta.

Obiettivo 2

Periodo 1994-1996

Tutti i PO sono stati chiusi. Per quanto riguarda il FESR, i sette interventi hanno completamente assorbito gli stanziamenti comunitari.

Periodo 1997-1999

Nel 2001 sono state firmate le due ultime decisioni di riprogrammazione (PO di Catalogna e Madrid).

La maggior parte dei pagamenti a favore di questi PO è stata effettuata nel 2001. Alla fine dell'anno restavano da istruire solo i saldi finali; per quanto riguarda il FESR, il livello medio dei pagamenti del QCS era pari all'87% della dotazione totale di tale Fondo.

Periodo 2000-2006

La Commissione ha espresso il suo accordo di massima per sei DOCUP il 29 dicembre 2000 e per quello di Madrid il 17 gennaio 2001. Le decisioni sono state siglate il 15 febbraio per i DOCUP di Aragona, Baleari, Catalogna e Navarra e il 7 marzo per quelli di Madrid, La Rioja e Paesi baschi.

Ciascuno dei sette DOCUP comprende zone in regime "non transitorio" e zone in regime "transitorio". Il contributo comunitario per le zone in regime non transitorio è di 2 649 milioni di euro, a prezzi correnti e al di fuori della riserva di efficacia ed efficienza (pari a 115 milioni di euro), dotazione che costituisce il 12,9% dell'aiuto totale concesso dall'Unione alle zone in regime non transitorio cui si applica l'obiettivo 2.

L'importo è ripartito tra i sette PO in misura proporzionale alla percentuale di popolazione di ciascuna regione, rispetto al totale della Spagna.

Il contributo comunitario per le zone in regime transitorio è pari a 99 milioni di euro, a prezzi correnti e al di fuori della riserva di efficacia ed efficienza (pari a 4 milioni di euro per gli anni 2004-2005), dotazione transitoria che costituisce il 3,6% dell'aiuto totale dell'Unione per le zone transitorie.

I sette DOCUP si articolano intorno a cinque assi d'intervento prioritari e ad un sesto asse relativo alle azioni di assistenza tecnica:

1. miglioramento della competitività e dell'occupazione, nonché sviluppo del tessuto produttivo;

2. ambiente, contesto naturale e risorse idriche;

3. società della conoscenza (innovazione, R&S, società dell'informazione);

4. sviluppo delle reti di comunicazione e di energia;

5. sviluppo locale e urbano;

6. assistenza tecnica.

Le amministrazioni regionali e locali intervengono praticamente in tutti gli assi prioritari e le loro competenze sono comprese tra il 65 e il 75% della dotazione FESR totale di ciascun DOCUP. L'amministrazione centrale interviene invece solo in tre priorità: l'asse 3 (mediante lo sviluppo delle infrastrutture e il sostegno dei progetti nel sistema scienza-tecnologia-innovazione) e, in misura estremamente limitata, gli assi 1 (a favore della promozione dell'internazionalizzazione delle imprese) e 6 (assistenza tecnica).

Le azioni da cofinanziare a titolo del FSE nei sei DOCUP riguardano solo il 5% (cinque interventi) o il 7% (DOCUP di Madrid) della dotazione totale non transitoria; queste percentuali corrispondono a competenze dell'amministrazione centrale e sono concentrate sull'asse 3. Per contro, tale percentuale supera il 21% nel caso del DOCUP della Catalogna, le cui azioni si sviluppano negli assi 1, 3 e 5 attraverso l'amministrazione pubblica centrale, regionale e locale.

Mentre il 2000 è stato l'anno della preparazione e della stesura dei DOCUP, il 2001 è stato il primo anno in cui sono stati sviluppati tutti gli altri elementi previsti dal regolamento ai fini del controllo degli interventi (complementi di programmazione, comitati di sorveglianza, relazioni annuali, incontri annuali).

Le prime riunioni dei comitati di sorveglianza si sono svolte a livello regionale tra il 27 aprile e il 5 luglio e vi hanno partecipato le amministrazioni pubbliche nazionali interessate, i servizi amministrativi della Commissione e del partenariato allargato (parti economiche e sociali, collettività locali, rappresentanti regionali responsabili della tutela e del miglioramento dell'ambiente, nonché dell'applicazione del principio delle pari opportunità). Tali riunioni hanno consentito di approvare i regolamenti interni dei comitati e di analizzare i complementi di programmazione.

Questi complementi sono stati ufficialmente trasmessi alla Commissione tra il 6 agosto ed il 25 ottobre. La Commissione ne ha successivamente constatato la conformità alle disposizioni del regolamento.

Le relazioni di esecuzione per il 2000 sono state esaminate e approvate dai comitati di sorveglianza nel mese di ottobre. L'autorità di gestione le ha trasmesse alla Commissione a metà novembre; quest'ultima le ha ritenute soddisfacenti.

I primi incontri annuali relativi a questi interventi si sono svolti il 19 e 20 dicembre sulla base delle relazioni annuali e di altri documenti inerenti ai DOCUP e hanno compreso una prima seduta plenaria (sugli aspetti comuni ai sette DOCUP) e di sette sedute specifiche.

L'autorità di gestione e la Commissione, con la partecipazione delle amministrazioni regionali interessate, hanno esaminato i principali risultati del primo anno di attuazione. L'analisi svolta ha consentito di trarre varie conclusioni in merito al miglioramento dell'attuazione, della sorveglianza e del controllo degli interventi, trasmesse all'autorità di gestione all'inizio del 2002.

La struttura di coordinamento nazionale, organo appositamente istituito dall'autorità di gestione per coordinare certi aspetti dell'informazione, della sorveglianza e della valutazione dei DOCUP, si è riunita a Madrid il 20 dicembre. La prima riunione è stata incentrata sui primi elementi della preparazione della valutazione intermedia e ha fornito informazioni finanziarie sui DOCUP e sugli altri interventi dei Fondi strutturali nelle regioni cui si applica l'obiettivo 2.

Obiettivo 3

Il QCS relativo all'obiettivo 3 è attuato attraverso 12 programmi operativi (7 regionali e 5 a carattere pluriregionale e tematico). I negoziati si sono conclusi alla fine del 2000 e pertanto quattro PO pluriregionali sono stati approvati nel gennaio 2001. L'importo totale del contributo comunitario per questi programmi è di 1 338 milioni di euro, che costituiscono il 60,2% del contributo totale del FSE per l'obiettivo 3 per il periodo 2000-2006.

I programmi in questione sono intesi al sostegno allo sviluppo e al miglioramento dei sistemi di formazione professionale, alla promozione dell'inserimento e del reinserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro attribuendo priorità ad un approccio di tipo preventivo, all'attuazione delle iniziative locali per l'occupazione mediante percorsi d'inserimento e di sostegno, al rafforzamento della partecipazione delle donne sul mercato del lavoro, alla lotta contro la discriminazione di sesso, alla promozione dell'inserimento nel mondo del lavoro di gruppi svantaggiati e all'incoraggiamento dell'imprenditorialità e della formazione lungo tutto l'arco della vita per i lavoratori.

Nei mesi di gennaio e febbraio 2001 si sono riuniti i comitati di sorveglianza dei PO regionali. Per quanto riguarda i 4 programmi pluriregionali, è stato istituito un comitato di sorveglianza congiunto che si è riunito il 4 maggio 2001. I complementi di programmazione sono stati approvati nel corso di queste prime riunioni dei comitati.

Poiché i PO spagnoli del periodo 2000-2006 sono stati approvati alla fine del 2000 e all'inizio del 2001, le relazioni annuali di esecuzione per il 2000 sono state presentate alla Commissione con un certo ritardo, oltre il termine del 30 giugno. Le relazioni annuali per il 2000 sono state approvate dai comitati di sorveglianza e trasmessi alla Commissione nel secondo semestre del 2001. Per quanto riguarda il PO "Iniciativa Empresarial y Formación continua" (obiettivi 1 e 3), le relazioni annuali per il 2000 sono state approvate dal comitato di sorveglianza alla fine del 2001 e sono state trasmesse nel mese di gennaio 2002.

I primi incontri annuali dei PO del periodo di programmazione 2000-2006 si sono svolti alla fine del 2001. Il 17 e 18 dicembre 2001 è stato organizzato l'incontro annuale dei PO dell'obiettivo 3 (ad eccezione di "Fomento del Empleo" e "Iniciativa Empresarial", il cui incontro annuale è stato organizzato il 7 febbraio 2001) e dei PO dell'obiettivo 1 "Sistema de Formación Profesional y Lucha contra la discriminación". I principali temi discussi in occasione di questi incontri sono stati l'attuazione delle priorità orizzontali, l'integrazione nei PO della strategia europea per l'occupazione, la revisione e il miglioramento dei criteri di selezione, l'istituzione di gruppi tecnici di valutazione dei PO e il miglioramento, in generale, delle informazioni contenute nelle relazioni annuali.

Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2001 è stato impegnato un totale di 318 065 euro per l'obiettivo 3. Nei mesi di ottobre e novembre 2000 sono pervenute 18 richieste di pagamento intermedio relative ai PO degli obiettivi 1 e 3. Di queste richieste, 8 sono state saldate prima della fine dell'anno per un totale di 118 509 527 euro, importo che costituisce il 9% delle previsioni di pagamento effettuate dallo Stato membro e trasmesse alla Commissione nell'aprile 2001.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Gli investimenti totali previsti sono pari a 824,5 milioni di euro, di cui 207,5 milioni di euro cofinanziati dallo SFOP. Nel 2001 per il DOCUP pesca è stato impegnato il 17% e pagato il 7,8% del contributo totale programmato. Gli investimenti riguardano le stesse priorità previste per l'obiettivo 1.

2.2.6. FRANCIA

Obiettivo 1

Oltre alle due regioni appartenenti alla categoria "soppressione graduale", la Corsica e il Nord-Pas-de-Calais (Hainaut francese), rientrano nell'obiettivo 1, in Francia, quattro dipartimenti d'oltremare ("DOM"). Per questi ultimi, come per le altre regioni ultraperiferiche dell'Unione, ai sensi dell'articolo 299 del trattato, la decisione del Consiglio del 28 giugno 2001 prevede tassi di cofinanziamento più elevati per quanto riguarda investimenti in infrastrutture, in piccole e medie imprese, per il miglioramento di aziende agricole e per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli. Con queste disposizione si intende tener conto degli svantaggi specifici delle regioni ultraperiferiche.

L'importo totale per il FESR nelle sei regioni francesi dell'obiettivo 1 è di 2 215 milioni di euro per il periodo 2002-2006, di cui 1 908 milioni (86%) per i quattro dipartimenti d'oltremare. Le somme pagate dal FESR nel 2001 in queste regioni ammontano a 68 481 milioni di euro. Tale cifra comprende 64 466 milioni di euro, che rappresentano l'anticipo del 7% per la Martinica, la Guyana e il Nord-Pas-de-Calais nonché un pagamento intermedio di 4 015 milioni di euro.

Nel 2001 non è stata presentata alla Commissione alcuna domanda di modificazione di DOCUP per i dipartimenti d'oltremare, per quanto riguarda la decisione del Consiglio del 28 giugno 2001.

Per quanto riguarda lo strumento FSE, nel 2001 è iniziata l'attuazione dei programmi dell'obiettivo 1. Alla fine del 2001 l'importo erogato a titolo del FSE è di 124,36 milioni di euro (ivi compreso l'anticipo previsto dal regolamento), ossia il 13% della dotazione complessiva del periodo. Le priorità stabilite sono, in particolare, la formazione dei lavoratori, la lotta contro l'esclusione (comprese le azioni contro l'analfabetismo), l'apprendimento e i dispositivi di formazione a favore dei giovani (compreso il servizio militare adattato) e l'incoraggiamento della mobilità professionale dei disoccupati e dei giovani. Particolare attenzione è stata riservata alle NTIC e al rispetto del principio della parità tra uomini e donne.

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, il contributo del FEAOG-Orientamento a favore dei quattro dipartimenti d'oltremare, della Corsica e dell'Hainaut francese è stato di 680 milioni di euro. Nel 2001 sono stati istruiti e approvati i complementi di programmazione. Solo la Martinica è ancora in attesa dell'approvazione formale del rispettivo complemento di programmazione. Le richieste di pagamento intermedio sono state trasmesse per cinque regioni: Guadalupa (2 richieste), Riunione, Corsica e Hainaut francese nel 2001, e Martinica nel febbraio 2002. Nel 2001 è stato tuttavia possibile effettuare solo pagamenti intermedi per Guadalupa e Riunione.

Le deroghe alla normativa comunitaria (tassi di aiuto pubblico alle aziende agricole e alle imprese agroalimentari, ammissibilità della foresta demaniale) concesse dal Consiglio il 28 giugno 2001 hanno richiesto la modifica dei complementi di programmazione per i quattro dipartimenti d'oltremare, nonché la modifica dei DOCUP. Quest'ultima dovrebbe essere attuata nel primo semestre del 2002.

Nel settore della pesca, i quattro DOM e la Corsica beneficiano di misure specifiche, per un cofinanziamento SFOP complessivo di 40,7 milioni di euro. Le priorità riguardano soprattutto il mantenimento dei posti di lavoro, il miglioramento delle strutture portuali e lo sviluppo dell'acquacoltura.

Obiettivi 1 e 2

Periodo 1994-1999

Nel 2001 sono pervenute alla Commissione 33 richieste di proroga della scadenza di pagamento (fissato inizialmente al 31 dicembre 2001). Nella maggioranza dei casi (20), la Commissione ha concesso un termine supplementare di alcuni mesi (9 al massimo) laddove i motivi addotti erano cause di forza maggiore o simili. Sei domande sono invece state respinte. Le altre domande erano ancora in fase di istruzione al 31 dicembre 2001.

Periodo 2000-2006

La Commissione ha adottato formalmente nel mese di marzo tutte le decisioni relative ai 21 DOCUP regionali dell'obiettivo 2 per il periodo 2000-2006, nonché le 2 decisioni relative al PNI (programma nazionale di informatizzazione) per le regioni degli obiettivi 1 e 2 per lo stesso periodo di programmazione.

La Commissione ha altresì approvato la proposta delle autorità francesi relativa al PNAT (programma nazionale di assistenza tecnica) per le regioni degli obiettivi 1 e 2.

La Commissione ha anche proceduto ad impegnare gli stanziamenti per gli anni 2000 e 2001 a favore di tali programmi e ha versato gli importi dei Fondi strutturali previsti fino al 7% del totale di ciascun programma.

La Commissione ha ricevuto tutti i 26 complementi di programmazione dei DOCUP regionali e del PNI (programma nazionale d'informatizzazione). Essa ha ritenuto che 18 di tali complementi fossero conformi alle disposizioni dell'articolo 18, paragrafo 3, del regolamento n. 1260/1999. Gli altri complementi di programmazione sono in fase di esame.

Nel 2001 la Commissione ha ricevuto anche 25 relazioni annuali per il 2000 dei 27 programmi, 21 delle quali sono state ritenute soddisfacenti conformemente all'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento n. 1260/1999. Le altre relazioni sono in fase di esame da parte dei servizi della Commissione.

Ai fini della corretta attuazione dei programmi della nuova generazione, i servizi della Commissione, in stretta collaborazione con le autorità francesi (nazionali e regionali) hanno organizzato tre seminari di scambio di opinioni: due per le regioni dell'obiettivo 1 (nelle regioni Guadalupa e Corsica) e uno per le regioni dell'obiettivo 2 (nella regione Rhône-Alpes).

Questi seminari avevano per oggetto i seguenti temi: attuazione dei meccanismi di valutazione e sorveglianza e riserva di efficacia ed efficienza, attuazione del sistema informatico unico per la gestione dei DOCUP, sistemi di gestione e controllo, procedura di attuazione delle correzioni finanziarie, contenuto delle relazioni annuali, procedura di decisione dei grandi progetti, attuazione delle sovvenzioni globali, attuazione delle sezioni territoriali dei DOCUP, elaborazione e attuazione dei piani di comunicazione.

Obiettivo 2

Con l'approvazione degli ultimi programmi e della proposta delle autorità francesi di rafforzare i DOCUP di Bretagna e Piccardia, a causa delle inondazioni che hanno colpito queste due regioni in autunno, gli stanziamenti disponibili per la Francia per il periodo 2000-2006 sono stati interamente assegnati.

Nel corso dell'anno sono stati costituiti tutti i comitati di sorveglianza dei programmi.

Nel 2001 la Commissione ha altresì deciso di dare il proprio assenso alla partecipazione del FESR al finanziamento di due grandi progetti, quali definiti all'articolo 26 del regolamento n. 1260/1999.

Il primo progetto riguarda PORT 2000 - LE HAVRE, previsto nel DOCUP della regione Alta Normandia, per il quale il contributo del FESR è stato fissato a 38 099 846 euro, che costituisce il 25% del costo totale ammissibile di 152 399 384 euro. L'attuazione di tale progetto inciderà in misura rilevante su tutta la regione e in particolare sull'occupazione (creazione di 3 500 posti di lavoro diretti).

Il secondo grande progetto riguarda la strada statale n. 106: si prevede di portare a quattro corsie il tratto Boucarain-La Calmette (10,7 km) della strada tra Alès e Nîmes nel dipartimento del Gard, segnalato nel DOCUP della regione Languedoc-Roussillon. Questa strada costituisce l'asse principale del collegamento con il bacino industriale di Alès e renderà possibile un raccordo efficace con le autostrade A54 e A9 e con l'aeroporto di Nîmes. Su un costo totale ammissibile di 64,29 milioni di euro, il FESR interverrà con un contributo di 16,07 milioni di euro (25%).

Per quanto riguarda le risorse umane, nel 2001 cinque programmi hanno presentato una prima dichiarazione di spesa a titolo del FSE, il che ha reso possibile il rimborso di 4,45 milioni di euro di stanziamenti del FSE.

Obiettivo 3

Il FSE contribuisce al finanziamento dell'obiettivo 3 con un importo di 4 713 milioni di euro. Il programma è strutturato in sei assi prioritari, le cui dotazioni rispetto allo stanziamento totale sono le seguenti: Politiche attive a favore del mercato del lavoro 20,5%; Pari opportunità, integrazione sociale 26%; Istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita 23%; Adattabilità dei lavoratori, spirito imprenditoriale, ricerca, innovazione, tecnologia 22,5%; Miglioramento dell'accesso e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro 4%; Azioni trasversali 4%.

Alla fine del 2001 l'importo dei pagamenti del FSE era pari a 585 milioni di euro (compreso l'anticipo previsto dal regolamento), ossia il 12% della dotazione totale per il periodo. Poiché il DOCUP dell'obiettivo 3 ha attribuito priorità all'approccio preventivo, gli assi 1 e 3 registrano i tassi più elevati di assorbimento degli stanziamenti. Ciò vale in particolare per gli interventi dell'asse 1, che mirano ad offrire un nuovo impiego alle persone in cerca di lavoro al fine di prevenire la disoccupazione di lunga durata. Va segnalata la grande mobilitazione del servizio pubblico per l'occupazione, che offre un servizio personalizzato alle persone in cerca di lavoro durante i primi mesi di disoccupazione. Tale servizio si occupa dell'orientamento, del controllo durante la formazione e della guida all'occupazione. Il comitato di sorveglianza del giugno 2001 ha deciso di estendere il trattamento personalizzato a tutti i disoccupati e di potenziare l'offerta dei servizi a loro favore. Nel quadro dell'asse 3, gli interventi si sono concentrati sui programmi di apprendimento, elaborati dai consigli regionali, e sulle classi di sostegno a favore degli studenti a rischio di emarginazione scolastica.

A completamento delle riunioni del comitato nazionale di sorveglianza, in tutte le regioni hanno avuto luogo riunioni dei comitati direttivi regionali al fine di seguire in modo più adeguato la gestione decentrata del DOCUP.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Il DOCUP relativo alle regioni francesi al di fuori dell'obiettivo 1 per il periodo 2000-2006 prevede un contributo SFOP pari a 233,7 milioni di euro (è stato versato un anticipo di 16,4 milioni di euro). Le priorità strategiche sono incentrate sulla gestione a lungo termine delle risorse alieutiche, sull'assistenza all'ammodernamento delle aziende affinché possano aumentare il loro valore aggiunto e sul rafforzamento del contesto socioeconomico delle zone che dipendono dalla pesca. Al 31 dicembre 2001 erano stati impegnati 18 milioni di euro, in particolare per misure relative alla flotta.

Per il periodo 1994-1999, lo stanziamento SFOP era 197 milioni di euro. Alla fine del 2000 era stato impegnato l'87% degli stanziamenti previsti per il programma. Il risultato modesto è imputabile al fatto che il programma è iniziato in ritardo, ha richiesto l'adozione di nuove procedure e inizialmente non gli è stata attribuita sufficiente priorità. Al 31 ottobre 2001 era stato erogato il 67% del contributo, soprattutto per il rinnovo e l'ammodernamento della flotta.

2.2.7. IRLANDA

Periodo 1994-1999

La maggior parte dei programmi operativi e delle iniziative attuati nel periodo di programmazione 1994-1999 dovevano utilizzare tutti i fondi disponibili entro il 31 dicembre 2001. Per alcuni programmi la Commissione, dietro richiesta delle autorità irlandesi, ha concesso brevi proroghe dei termini per l'utilizzo degli stanziamenti e per la presentazione delle relazioni finali.

Periodo 2000-2006

Sei programmi irlandesi dell'obiettivo 1 approvati nel 2000 sono stati attuati nel 2001. Essi riguardano le infrastrutture economiche e sociali, l'occupazione e lo sviluppo delle risorse umane, il settore produttivo, l'assistenza tecnica, la regione frontaliera, le Midlands, la regione occidentale e la regione meridionale e orientale. Il contributo comunitario assegnato ai sei programmi è pari a 3 066 milioni di euro, di cui 1 205 milioni di euro sono stati impegnati e 449 milioni di euro pagati entro la fine del 2001.

Nel marzo 2001 la Commissione ha adottato il programma PEACE II per il periodo 2000-2004 a favore dell'Irlanda del Nord e della regione frontaliera (NUTS III) dell'Irlanda. Il contributo comunitario per la regione frontaliera a titolo di questo programma è di 106 milioni di euro.

Per quanto riguarda le operazioni relative alle infrastrutture e al settore produttivo, in generale si prevedono progressi in merito a viabilità, trasporti pubblici e ambiente. Si sono verificati alcuni ritardi nello sviluppo del turismo, delle fonti di energia rinnovabili e delle reti a banda larga (commercio elettronico). Nel settore della ricerca e sviluppo, il forte rallentamento nel campo dell'alta tecnologia ha notevolmente ridotto la disponibilità di cofinanziamenti da parte del settore privato per i tipi di progetti previsti nel PO "Settore produttivo". Pertanto, a seguito di una proposta delle autorità irlandesi, la Commissione ha autorizzato il trasferimento di stanziamenti d'impegno relativi al 2001 e 2002 per un importo di circa 51 milioni di euro dalla priorità "ricerca e sviluppo" del PO "Settore produttivo" alla priorità "trasporti pubblici" del PO "Infrastrutture economiche e sociali".

Per quanto riguarda lo sviluppo delle risorse umane, il rallentamento dell'economia ha inciso anche sull'Irlanda e ha determinato il ricorso alla cassa integrazione e la chiusura di imprese del settore dell'elettronica. Inoltre l'Irlanda ha subito l'impatto della crisi dell'afta epizootica, in particolare sull'agricoltura e sul turismo. In termini di mercato del lavoro questa situazione significa rallentamento della crescita dell'occupazione e persino diminuzione della stessa in alcuni settori, aumento della cassa integrazione e dei licenziamenti, riduzione del numero di assunzioni, flessione della domanda di manodopera generica e qualificata, aumento della disoccupazione, maggiori difficoltà a trovare lavoro (soprattutto tra i gruppi più problematici), nonché un calo dell'immigrazione netta.

Nonostante queste mutate condizioni, l'attuazione del PO relativo alle risorse umane procede in modo soddisfacente. Sono stati compiuti progressi per quanto riguarda le priorità "occupabilità" e "adattabilità", mentre sono state rilevate alcune difficoltà in relazione a "imprenditorialità" e "parità". I problemi del settore societario sono stati discussi con gli interessati il 13 novembre 2001 nell'ambito del comitato di coordinamento "occupazione e risorse umane", e un trasferimento temporaneo di fondi ha alleggerito il problema nell'attesa di trovare una soluzione duratura. Nell'ambito del pilastro "parità", il comitato di sorveglianza ha approvato un trasferimento di fondi dal "Department of Education and Science" (dipartimento di istruzione e scienza) al "Department of Justice, Equality and Law Reform" (dipartimento di giustizia, parità e riforma legislativa).

Tra i cambiamenti politici di rilievo vanno segnalati sviluppi innovativi della misura relativa al servizio nazionale per l'occupazione, con estensione dei programmi Callnet e Jobconnect e del servizio Callnet FAS alle offerte di lavoro provenienti dall'Irlanda del Nord. L'apprendimento e la formazione continuano ad estendersi e l'istituzione di un servizio di formazione nel settore della custodia dei bambini dovrebbe aumentare il livello di partecipazione delle donne al programma di formazione. Infine, un'iniziativa innovativa e importante nel quadro della misura volta all'alfabetizzazione degli adulti è costituita dalla serie televisiva e radiofonica "Read Write Now", che ha registrato un enorme successo e di cui nel settembre del 2001 è cominciata una nuova serie televisiva.

Dopo la presentazione da parte delle autorità irlandesi del complemento di programmazione e del piano di azioni di comunicazione, la Commissione ha effettuato un primo pagamento intermedio di circa 76 milioni di euro.

L'autorità di gestione ha inviato la prima relazione annuale di attuazione per il 2000, che è stata approvata dai servizi della Commissione. Infine, a dicembre 2001 si è svolto il primo incontro annuale di revisione relativo all'attuazione nell'anno 2000.

Negli ultimi anni si sono registrati progressi rilevanti per quanto riguarda l'integrazione della dimensione delle pari opportunità tra uomini e donne. Attualmente essa rappresenta un requisito di tutte le politiche e di tutti i programmi del piano nazionale irlandese di sviluppo 2000-2006. Oltre all'integrazione della dimensione delle pari opportunità tra uomini e donne in quasi tutte le misure (tranne 6) del piano nazionale di sviluppo, sono stati assunti impegni per aumentare la quota di spesa relativa alle pari opportunità nell'ambito del PNS.

Un esempio pratico dei progressi dell'integrazione della «dimensione di genere» è stato la preparazione di una serie di corsi di formazione per responsabili politici e servizi operativi, in cui vengono illustrati i requisiti e la pratica dell'integrazione della «dimensione di genere» in settori quali turismo, trasporti e sviluppo locale.

Nel settore dell'agricoltura, procedono i pagamenti per quanto riguarda le misure forestali, mentre altre misure relative all'agricoltura e allo sviluppo rurale sono state differite a causa di restrizioni legate all'afta epizootica.

Le relazioni annuali per il 2000 sono state presentate e l'attuazione delle misure di sviluppo rurale previste dai programmi operativi è stata ostacolata dalle restrizioni per l'afta epizootica e dai trasferimenti di personale all'inizio del 2001. Tutte le misure cofinanziate sono attualmente operative e le autorità irlandesi hanno selezionato i gruppi di azione locale nel quadro nella misura per lo sviluppo basato sul coinvolgimento della realtà locale.

Per quanto riguarda la pesca, il contributo SFOP complessivo per i tre programmi è di 67,6 milioni di euro (42 milioni di euro per il PO settore produttivo, 16 milioni di euro per la regione frontaliera, le Midlands e la regione occidentale, 9,6 milioni per la regione meridionale e orientale).

2.2.8. ITALIA

Periodo 1994-1999 e periodi precedenti

All'inizio del 2001 risultavano ancora da chiudere 51 interventi relativi al periodo antecedente al 1989 e al periodo 1989-1993, 31 dei quali sono stati effettivamente chiusi nel corso dell'anno. Per le altre forme d'intervento la chiusura è prevista per il 2002.

Per quanto riguarda l'esecuzione finanziaria relativa al periodo di programmazione 1994-1999, secondo i dati trasmessi dal sistema di sorveglianza finanziaria del governo italiano, al 30 settembre 2001 la percentuale dei pagamenti in loco era pari all'87,7% per l'obiettivo 1, al 76% per l'obiettivo 2 (periodo 1997-1999), al 77,6% per l'obiettivo 5b e al 54,1% per le Iniziative comunitarie.

Il terremoto del 1997 ha colpito una parte estesa del territorio delle regioni Umbria e Marche e l'attuazione della programmazione nell'ambito dell'obiettivo 5b ha incontrato gravi difficoltà. Su richiesta delle autorità italiane, la Commissione ha adottato (il 5 settembre 2001 per l'Umbria e il 9 ottobre 2001 per la regione Marche) due decisioni che prorogano al 31 settembre 2002 il termine per erogare i pagamenti ai beneficiari finali, al fine di non interrompere il processo di ricostruzione in atto nelle zone rurali. È stata altresì concessa una proroga fino al 30 settembre 2001 per effettuare le spese a favore del DOCUP 5b e del PO 5a della regione Piemonte, in considerazione dei ritardi causati dalle inondazioni che hanno colpito tale regione nell'ottobre 2000.

Periodo 2000-2006

Obiettivo 1

L'adozione degli ultimi due programmi operativi ("Assistenza tecnica" e "Trasporti"), rispettivamente a marzo e a settembre 2001, ha concluso l'iter di approvazione dei 14 programmi a titolo dell'obiettivo 1 per l'Italia e rappresenta, rispetto al periodo 1994-1999, una notevole accelerazione dei tempi di approvazione.

Le seconde riunioni dei comitati di sorveglianza del QCS e dei programmi approvati si sono svolte per la maggior parte nel primo semestre del 2001 e le terze riunioni si sono tenute quasi tutte nel mese di dicembre.

I comitati di sorveglianza hanno approvato versioni rivedute e corrette dei complementi di programmazione, in base alle osservazioni formulate dalla Commissione durante l'esame delle prime versioni approvate nel 2000. Tali osservazioni riguardavano principalmente la coerenza tra i complementi e i corrispondenti programmi, l'indicazione dei criteri di selezione dei progetti e le imprecisioni sul piano finanziario.

In alcuni casi i comitati hanno approvato una terza versione del complemento. Per contro, per quanto riguarda i programmi "Trasporti" e "Assistenza tecnica e azioni di sistema", non sono ancora state notificate le prime versioni dei complementi di programmazione.

I primi incontri annuali si sono svolti dal 5 all'8 novembre scorsi e hanno consentito alla Commissione di discutere in modo approfondito con le autorità di gestione i punti critici dell'attuazione, e in particolare l'adeguamento delle strutture amministrative e operative delle autorità di gestione e di pagamento, l'attuazione entro i termini previsti dal QCS delle strategie regionali in vari settori, quali i trasporti, la società dell'informazione, la ricerca e l'innovazione, l'ambiente, nonché il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza e di controllo.

Il sistema nazionale di sorveglianza è pienamente operativo a livello finanziario. Quanto al sistema di sorveglianza fisica, la sua attuazione è stata completata prima della fine dell'anno e il suo funzionamento verrà esaminato nei primi mesi del 2002.

È terminata l'individuazione e la quantificazione degli indicatori di risultato e d'impatto nei complementi di programmazione, un'operazione cui la Commissione attribuisce molta importanza.

Per quanto riguarda la valutazione intermedia, la selezione dei valutatori (ad eccezione di quelli per tre programmi) è terminata prima della fine dell'anno. Ciò rappresenta un notevole progresso rispetto al periodo 1994-1999.

Per quanto attiene alle modalità esecutive del controllo, la situazione presenta gravi carenze.

Le informazioni in merito all'organizzazione delle autorità di gestione e di pagamento previste all'articolo 5 del regolamento (CE) n. 438/2001 sono state generalmente trasmesse in ritardo rispetto al termine di 3 mesi fissato dallo stesso regolamento.

L'attuazione dei sistemi di controllo di "secondo livello" (e, in linea di massima, delle disposizioni del regolamento n. 438/2001) registra un grave ritardo, che dev'essere recuperato entro le scadenze più ragionevoli.

Al 31 dicembre 2001 gli impegni e i pagamenti costituivano rispettivamente il 29% e il 7% del costo totale del QCS. Nel corso del 2001 sono pervenute alla Commissione tre dichiarazioni di spesa a titolo del FESR.

Gli interventi del FSE nelle regioni italiane cui si applica l'obiettivo 1 hanno tentato di dare applicazione concreta a tutti i principi della strategia per l'occupazione trasposti nei programmi operativi.

Questo sforzo è stato particolarmente intenso nelle regioni in cui le raccomandazioni formulate dal Consiglio all'Italia in merito alla politica in materia di occupazione hanno segnato un cambiamento netto rispetto alle precedenti modalità di utilizzo delle risorse comunitarie. In questa fase, l'attenzione è stata rivolta soprattutto ai disoccupati, pur tenendo conto dell'approccio preventivo. Un'attenzione particolare è stata riservata al miglioramento del sistema di formazione professionale e alla formazione all'interno delle imprese.

Occorre inoltre rammentare il sostengo alla riforma dei servizi pubblici per l'occupazione, nel cui ambito, malgrado gli sforzi compiuti, le regioni dell'obiettivo 1 sono in ritardo, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in risorse umane e strutturali. Tale situazione è negativa rispetto alle altre regioni italiane e sembra dipendere dal contesto di partenza.

Tra le iniziative innovative vanno ricordati i progetti interregionali e soprattutto i progetti relativi alla mobilità sud-nord, intesi al miglioramento dell'occupabilità dei lavoratori.

Per quanto riguarda l'attuazione di un sistema di riconoscimento dei centri di formazione, tutte le regioni perfezionano i sistemi con una serie di iniziative previste dal regolamento. A tale proposito, occorre sottolineare che l'attuazione di tale sistema è complementare rispetto al rinnovamento del sistema di accesso alle risorse del FSE, poiché si chiede a tutte le regioni di selezionare i progetti in materia di formazione professionale mediante gare d'appalto aperte.

Si deve rilevare un certo ritardo per quanto riguarda l'applicazione della strategia per la promozione delle pari opportunità e della regolarizzazione del lavoro nero: vi sono difficoltà di passare all'attuazione concreta della strategia, sebbene durante i negoziati di tutti i programmi sia stato accettato di integrarne gli elementi.

In materia di agricoltura, il 18 dicembre 2001 la Commissione ha approvato la modifica del PO della Calabria che comporta l'adeguamento di varie misure, compresa quella relativa agli aiuti alle aziende, in particolare gli aiuti a favore delle aziende di piccole dimensioni e in difficoltà strutturali.

Le 7 regioni dell'obiettivo 1 hanno ricevuto il primo anticipo del 7%, corrispondente ad un importo di 208,8 milioni di euro. Le relazioni annuali per l'anno 2000, inviate dalle Regioni italiane, indicano spese molto modeste per le misure cofinanziate dal FEAOG-Orientamento.

Nel settore della pesca, il programma operativo dispone di una dotazione SFOP di 122 milioni di euro destinata a finanziare misure relative alla flotta. Le priorità strategiche comprendono l'adeguamento dello sforzo di pesca in funzione delle risorse alieutiche disponibili, il rinnovo e l'ammodernamento della flotta e l'assistenza tecnica. Altre misure nel settore della pesca per le regioni cui si applica l'obiettivo 1 sono contenute in programmi distinti per ciascuna regione interessata. Si tratta di sei regioni (Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), per le quali il cofinanziamento SFOP è pari a 164 milioni di euro.

Obiettivo 2

I quattordici programmi del Centro-Nord d'Italia, rallentati dalla lunga fase di approvazione delle zone ammissibili all'obiettivo 2, sono stati trasmessi dalle autorità italiane a fine novembre 2000. In seguito ai negoziati di partenariato avviati alla fine di febbraio 2001, i programmi in questione sono stati oggetto di decisioni di massima a giugno e a luglio dello stesso anno e sono stati infine adottati dalla Commissione tra i mesi di settembre e novembre 2001 sotto forma di DOCUP comprendente un solo Fondo, il FESR. È opportuno rammentare che il cofinanziamento del FESR per le zone dell'obiettivo 2 per il periodo 2000-2006 è di circa 2,6 miliardi di euro, di cui circa 400 milioni di euro a titolo di sostegno provvisorio. Il costo totale indicativo per l'insieme di questi DOCUP è di circa 10 miliardi di euro.

Le prime riunioni dei comitati di sorveglianza si sono svolte a novembre e a dicembre 2001, in occasione delle quali sono stati approvati i complementi di programmazione.

Obiettivo 3

Gli interventi del FSE hanno avuto per oggetto l'applicazione dei principi della strategia per l'occupazione trasposti nei programmi operativi. L'attuazione delle politiche in materia di occupazione, che spetta alle Regioni, ha consentito di applicare a livello locale la strategia europea in questo settore.

In particolare, i quindici programmi riguardanti attualmente le regioni dell'obiettivo 3 sono diventati pienamente operativi nel 2001: sotto il profilo dell'attuazione finanziaria, il tasso d'impegno globale è pari al 18,73% dell'intera programmazione che corrisponde al 66,07% della programmazione per gli anni 2000-2001.

Per quanto riguarda i temi cruciali previsti dalla strategia, l'esclusione sociale e le misure incentrate sul tema della promozione delle pari opportunità sono state oggetto di grande attenzione da parte della maggioranza delle autorità di gestione.

L'"approccio preventivo" nella lotta alla disoccupazione, a favore della quale nel QCS è stata prevista una dotazione finanziaria rilevante, ha registrato un livello d'impegno soddisfacente, aspetto, questo, che vale anche per l'"approccio curativo", che rimane un elemento strategico dei programmi regionali.

Per contro, la riorganizzazione dei servizi per l'occupazione accusa nell'insieme un certo ritardo, dovuto probabilmente, tra l'altro, agli oneri amministrativi e burocratici relativi alla sua attuazione.

Le azioni in materia di formazione di livello superiore hanno prodotto risultati migliori rispetto agli altri due assi, soprattutto per quanto riguarda le azioni volte all'adeguamento del sistema di formazione professionale e scolastico, nonché alla lotta contro l'abbandono prematuro degli studi. Le difficoltà in questo settore sono in parte dovute ai processi di riforma attualmente in corso in Italia e alla nuova ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, che è oggetto di una riforma costituzionale.

Infine, per quanto riguarda il miglioramento della formazione presso le imprese, in particolare quelle piccole e medie, i risultati sono accettabili e perseguono in una certa misura l'obiettivo 4 della vecchia programmazione; tuttavia, per quanto concerne la formazione relativa alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico, nonché il sostegno all'imprenditorialità, si devono registrare difficoltà d'intervento che suscitano preoccupazione, dovute probabilmente al carattere di novità di tali misure nell'ambito della programmazione del FSE e ad un'attuazione delle azioni progettate che si rivela problematica.

Nel complesso, il duplice obiettivo fissato dal QCS - aumento del contenuto occupazionale della crescita economica e miglioramento dell'integrazione occupazionale dei gruppi svantaggiati - è stato oggetto di un contributo che dovrebbe assumere un ruolo importante nella promozione dell'occupazione.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Il DOCUP dispone di una dotazione a titolo dello SFOP di 99,6 milioni di euro, di cui 46 milioni destinati a misure relative alla flotta (è stato versato un anticipo di 7 milioni di euro).

2.2.9. LUSSEMBURGO

Periodo 1994-1999

Obiettivi 2 e 5b: le azioni di sostegno alla crescita e allo sviluppo endogeno attraverso lo sviluppo delle risorse umane hanno suscitato molto interesse. Secondo la versione provvisoria della relazione finale, la dotazione finanziaria disponibile è stata utilizzata quasi completamente. Il conteggio finale e la certificazione delle spese sono attesi entro i termini prescritti.

Obiettivi 3 e 4: secondo un conteggio provvisorio, tutti i progetti relativi a tale periodo di programmazione sono stati chiusi e i 23 milioni di euro di contributo del FSE sono stati interamente assorbiti. Il conteggio finale e la certificazione delle spese sono attesi entro i termini prescritti.

Periodo 2000-2006

Obiettivo 2

Con decisione del 25 febbraio 2000, la Commissione ha approvato l'elenco delle tre zone ammissibili. Il DOCUP relativo alle azioni da intraprendere nelle tre zone indicate e nella zona che fruisce di un sostegno transitorio è stato approvato dalla Commissione il 27 dicembre 2001. Si tratta di un intervento monofondo (FESR).

Obiettivo 3

Nella logica del piano nazionale di azione a favore dell'occupazione, il programma adottato è incentrato su azioni di formazione professionale, di modernizzazione dei servizi per l'occupazione e di sostegno alla qualificazione dei lavoratori, con un contributo europeo di 39 milioni di euro. Infatti, nonostante tassi di crescita dell'occupazione superiori alla media dell'Unione dei Quindici, sul mercato lussemburghese del lavoro persistono vari problemi, tra cui il modesto tasso di occupazione dei lavoratori anziani e il fatto che un elevato numero di persone in età lavorativa abbandona prematuramente il mercato del lavoro per fruire di prestazioni di invalidità o di prepensionamento.

Il programma del Lussemburgo è incentrato su quattro grandi priorità: (1) prevenzione della disoccupazione e riduzione del numero di persone che dipendono da regimi "passivi", quali il prepensionamento e l'invalidità; (2) promozione dell'integrazione sociale, per cui sono previste misure che comprendono la formazione, se possibile nel settore dell'informatica, e l'aiuto all'inserimento nell'economia sociale e sul mercato aperto del lavoro; (3) promozione dell'insegnamento e della formazione lungo tutto l'arco della vita, e dell'imprenditorialità; (4) rafforzamento delle pari opportunità tra uomini e donne sul mercato del lavoro.

Durante la prima riunione annuale svoltasi nel mese di dicembre 2001, le autorità lussemburghesi hanno segnalato che, dopo una fase di avvio relativamente complessa, l'80% delle risorse finanziarie per il periodo 2000-2003 era comunque già stato impegnato dopo i primi inviti pubblici a presentare progetti. Il conteggio provvisorio delle spese relativo alla quota di bilancio per il 2000 rappresenta solo il 25% degli stanziamenti disponibili del FSE. Per la quota relativa al 2000 non è quindi da escludere un disimpegno automatico alla fine del periodo n+2, sebbene i partner nel loro insieme siano determinati ad utilizzare tutte le risorse e tale volontà sia ulteriormente rafforzata dal fatto che il Lussemburgo ha registrato un certo aumento della disoccupazione nel secondo semestre del 2001.

2.2.10. PAESI BASSI

Periodo 1994-1999

Obiettivo 1

Alla fine del 2000 il livello dei pagamenti effettuati a titolo di questo programma aveva raggiunto il 75%, un sensibile aumento rispetto all'anno precedente. Tuttavia, il bilancio finale quasi certamente evidenzierà un utilizzo non completo dei fondi comunitari disponibili per il programma. L'impatto globale del programma risulta positivo. Il PIL pro capite nella provincia è attualmente vicino all'obiettivo dell'85% della media comunitaria. Gli investimenti privati e l'occupazione aumentano a ritmo regolare e al di sopra della media olandese. Il numero di nuove imprese e la superficie dei nuovi siti industriali hanno ampiamente superato gli obiettivi originali. Di converso, lo sviluppo del settore del turismo è in ritardo rispetto agli obiettivi prefissati.

Obiettivo 2

Il periodo 1994-1999 comprendeva cinque programmi olandesi a titolo dell'obiettivo 2 (Limburgo meridionale, Brabante sudorientale, Arnhem-Nimega, Twente e Groninga-Drenthe). Per il programma Arnhem-Nimega dell'obiettivo 2 è stata chiesta una proroga del termine di pagamento. Per tutti gli altri programmi, le relazioni finali e la richiesta del pagamento finale devono essere presentate entro il mese di giugno 2002. I livelli registrati di esecuzione della spesa e di conseguimento degli obiettivi fisici del programma sono molto più elevati rispetto a quelli dell'anno precedente, ma in molti casi ancora chiaramente al di sotto dei livelli indicati all'inizio del programma.

Obiettivo 3

Le irregolarità riscontrate in alcuni progetti del FSE continuano a causare problemi. Su richiesta della Commissione, le autorità olandesi hanno svolto indagini su un campione di progetti relativi agli anni 1994-1996 che non erano stati controllati in precedenza. Prendendo le mosse da questo studio, la Commissione ha deciso di fissare il tasso di irregolarità al 31,3% e di utilizzarlo nella decisione ai sensi dell'articolo 24 per chiedere un rimborso di rilevante entità. Per gli anni 1997-1999 i Paesi Bassi non hanno inviato le richieste di pagamento finale. È verosimile che le autorità olandesi chiedano alla Commissione di potersi avvalere della proroga prevista dal regolamento, al fine di chiudere il periodo 1994-1999 entro e non oltre la fine di marzo 2003.

Periodo 2000-2006

Obiettivo 1

Il programma di soppressione progressiva degli aiuti per il Flevoland per il periodo 2000-2006 è stato adottato nel luglio 2000 ed è stato caratterizzato un avvio lento, a causa, tra l'altro, di una revisione sostanziale dei regimi locali degli aiuti di Stato. Nel corso del 2001 è stato approvato il complemento di programmazione ed è stata presentata la prima relazione annuale. È stato dedicato molto tempo allo sviluppo e all'applicazione della strategia di comunicazione e informazione, che è servita quale esempio di buona prassi per altre regioni dell'obiettivo 1.

A maggio e a novembre si sono svolte due riunioni dei comitati di sorveglianza, per discutere lo stato di attuazione del programma. In occasione della seconda riunione sono stati conclusi, tra l'altro, i necessari accordi per la costituzione a livello locale di fondi in capitale di rischio, che dovrebbero svolgere una funzione importante nel quadro del programma.

Nel DOCUP è stato destinato un importo di 6 milioni di euro a misure nell'ambito dello SFOP. L'attuazione fino alla fine del 2001 è stata marginale. Gli investimenti previsti riguardano principalmente l'adeguamento dello sforzo di pesca e la trasformazione e commercializzazione del pesce.

Obiettivo 2

Per quanto riguarda i quattro documenti unici di programmazione per le regioni dell'obiettivo 2 "Noord", "Steden", "Zuid" e "Oost", il primo è stato adottato a luglio 2001, il secondo a marzo 2001 e gli altri due sono stati approvati dalla Commissione nell'agosto 2001. "Noord" comprende aree ammissibili delle province di Friesland, Groninga e Drenthe. "Steden" associa aree urbane in difficoltà di nove città di grandi e medie dimensioni. "Zuid" riguarda Brabante, Limburgo e una piccola zona dello Zeeland, mentre "Oost" copre Gelderland, Overijsel e una piccola zona della provincia di Utrecht. Per gli ultimi due DOCUP, che riguardano in gran parte zone rurali, i negoziati si sono protratti a causa della necessità di operare una netta distinzione tra le attività cofinanziate a titolo di questi programmi e quelle finanziate nell'ambito del piano di sviluppo rurale. Tutti i programmi olandesi dell'obiettivo 2 sono finanziati esclusivamente dal FESR.

Nel 2001 tutti i programmi hanno presentato le loro prime relazioni annuali. Data la flessibilità concessa per questa prima serie di relazioni e tenendo conto del fatto che la maggior parte dei programmi è stata avviata in ritardo, le informazioni relative al 2000 sono risultate piuttosto generiche. I dati sull'attuazione finanziaria e fisica sono limitati. Alla fine dell'anno i comitati di sorveglianza hanno adottato i quattro complementi di programmazione. È stato compiuto un grosso sforzo per dare attuazione agli accordi organizzativi sui programmi, in particolare per quanto riguarda i sistemi di gestione dei programmi in questione.

Nel gennaio 2002 si è svolto il primo incontro annuale tra la Commissione e le autorità olandesi, inteso ad esaminare l'attuazione dei programmi nel 2001. Ne è emerso anzitutto che il livello di attuazione era ampiamente soddisfacente, ma con alcune differenze tra i programmi. In particolare procede molto bene il progetto più grande, "Noord", che ha anche fruito di cospicui finanziamenti, attraverso un programma nazionale specifico per questa regione.

Obiettivo 3

Il nuovo programma è iniziato solo nel mese di luglio 2001, dopo la pubblicazione nella gazzetta ufficiale nazionale della nuova normativa nazionale in materia di sovvenzioni del FSE. Fino ad ora il livello di assorbimento è stato estremamente modesto. A causa delle molte irregolarità del vecchio programma rimaste irrisolte i promotori sono stati restii a impegnarsi per nuovi progetti a titolo del nuovo programma. Al fine di migliorare il livello di assorbimento, a tutti i 536 comuni è stato concesso accedere al programma dell'obiettivo 3. Fino ad ora sono pervenute 63 domande per un importo di 150 milioni di euro. Nel 2001 sono state adottate solo 8 decisioni retroattive per il 2000.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Il 29 dicembre 2000 alla Commissione è stato presentato il programma strutturale relativo alla pesca per le regioni al di fuori dell'obiettivo 1, che prevede un contributo dello SFOP di 32,1 milioni di euro. Il programma è stato approvato solo il 17 gennaio 2002.

2.2.11. AUSTRIA

Periodo 1995-1999

Obiettivo 1

Per l'unico programma austriaco dell'obiettivo 1 del periodo di programmazione 1995-1999, quello relativo al "Burgenland", il 2001 dev'essere considerato come un anno operativo in cui sono stati controllati e conclusi i progetti adottati negli anni precedenti, poiché il termine di pagamento scadeva il 31 dicembre 2001.

Della totalità di impegni relativi all'importo complessivo dei Fondi strutturali, il 93% è stato pagato entro la fine del 2001.

Sulla base di una missione di controllo in merito all'esecuzione del FSE nel Burgenland, si è deciso di sospendere i pagamenti e di svolgere una verifica generale tramite il ministero dell'Economia e del Lavoro.

Obiettivo 2

Per quanto riguarda i quattro programmi austriaci dell'obiettivo 2 relativi ad Austria superiore, Austria inferiore, Stiria e Vorarlberg, il 2001 è anche stato l'ultimo anno di attuazione e pertanto sono stati effettuati solo pagamenti. Sono stati controllati e portati a termine i progetti approvati negli anni precedenti.

Per i programmi dell'obiettivo 2, di più ampia portata, come quelli relativi alla Stiria e all'Austria inferiore, gli indicatori obiettivo sono stati chiaramente raggiunti e, nella maggior parte dei casi, superati. Il risultato del programma per la Stiria ha superato di tre volte la cifra prevista, con la creazione di 3 200 nuovi posti di lavoro anziché i 1 000 originariamente indicati.

Della totalità di impegni relativi all'importo complessivo dei Fondi strutturali per tutti e quattro i programmi dell'obiettivo 2, l'83% è stato pagato entro la fine del 2001.

Per quanto riguarda il programma a titolo dell'obiettivo 3, il servizio per il mercato del lavoro ("Arbeitsmarktservice") ha operato come beneficiario finale, mentre il ministero del Lavoro, della Sanità e degli Affari sociali ha assunto il ruolo di coordinatore. Nelle questioni relative ai disabili sono stati coinvolti gli uffici federali competenti per gli affari sociali e le persone disabili, nonché il servizio per il mercato del lavoro. Quest'ultimo ha utilizzato l'88% dei fondi, mentre l'11% è stato impiegato dai suddetti uffici federali. Il programma è riuscito a raggiungere i gruppi obiettivo come previsto. Circa il 50% dei beneficiari era costituito da donne.

Nell'ambito del programma a titolo dell'obiettivo 4, a causa dell'antinomia tra gli obiettivi, la maggior parte delle imprese ha dovuto decidere chi tra i membri del proprio personale potesse partecipare a misure di adeguamento delle capacità professionali (adattabilità dei lavoratori ai cambiamenti dell'industria e dei sistemi produttivi). Hanno quindi prevalso gli interessi delle imprese.

Gruppi svantaggiati, come quelli minacciati dalla disoccupazione, hanno tratto benefici in misura inferiore. Quale effetto positivo, si può sottolineare il notevole sostegno aggiuntivo per quanto riguarda l'adattabilità delle capacità professionali, soprattutto dei lavoratori delle PMI. L'effetto negativo che si può segnalare è la quota eccessivamente elevata di finanziamento alle grandi imprese.

Periodo 2000-2006

Obiettivo 1

Nel 2001 sono già state apportate due modifiche al DOCUP del programma dell'obiettivo 1. Le decisioni sono state adottate a maggio e a dicembre 2001 e hanno riguardato soprattutto modifiche delle tabelle finanziarie e degli aiuti di Stato. Per quanto riguarda le modifiche finanziarie, il contributo nazionale relativo al FSE è stato ridotto per esigenze di bilancio ed è stato necessario ritoccare una leggera eccedenza dell'importo dei Fondi strutturali per l'assistenza tecnica. L'elenco dei regimi di aiuto di Stato è stato modificato includendo tutti gli attuali regimi necessari per l'attuazione.

Nel giugno del 2001 il secondo comitato di sorveglianza ha approvato il complemento di programmazione che il 20 luglio 2001 la Commissione ha dichiarato conforme al regolamento n. 1260/1999, quale strumento principale di attuazione del DOCUP.

La prima relazione annuale del nuovo periodo per il 2000 è stata presentata alla Commissione nel mese di luglio 2001 e approvata ad agosto. Dai dati finanziari forniti è emerso che il programma è iniziato in modo piuttosto positivo, soprattutto nei settori delle risorse umane, delle infrastrutture, della ricerca e sviluppo e della promozione del turismo.

Considerata la sorveglianza del programma posta in atto, si prevede che i cambiamenti positivi o negativi nell'avanzamento del programma vengano rilevati ad una fase precoce e l'autorità di gestione del programma possa reagire tempestivamente. Nell'ambito del sistema vengono registrati tutti i progetti approvati e proposti, nonché i progetti in fase di studio.

Nell'ambito del DOCUP, 41,3 milioni di euro sono stati destinati per le misure di sviluppo agricolo e rurale, cofinanziate dal FEAOG. Alla fine del 2001 la Commissione aveva effettuato un primo pagamento di 2,8 milioni di euro e un primo rimborso di 1,8 milioni di euro.

Nel DOCUP è stato destinato un importo di 800 000 euro per misure nell'ambito dello SFOP, che riguardano principalmente l'acquacoltura. Le prime azioni sono state avviate nel 2001.

Obiettivo 2

I documenti unici di programmazione per le regioni dell'obiettivo 2, ossia Carinzia, Austria inferiore, Austria superiore, Salisburgo, Stiria, Vorarlberg e Tirolo sono stati approvati dalla Commissione nel marzo 2001, mentre il programma per Vienna è passato a luglio 2001. L'ammissibilità delle spese è iniziata il 1° gennaio 2000 per i primi sette programmi, mentre per Vienna è iniziata il 4 luglio 2000, poiché tale programma è stato presentato più tardi alla Commissione.

Ad eccezione di Vienna, nel mese di maggio 2001 si sono svolte a S.Pölten e a Salisburgo le prime riunioni dei comitati di sorveglianza, in cui sono stati approvati i complementi di programmazione per tutti e 7 i suddetti programmi. La riunione del comitato di sorveglianza per il programma di Vienna si è tenuta nel settembre 2001. La Commissione ha approvato i complementi di programmazione nel luglio 2001, quello relativo a Vienna nel mese di dicembre 2001.

Le prime relazioni annuali per tutti i suddetti programmi, ad eccezione di quello di Vienna, sono pervenute alla Commissione in luglio e approvate nell'agosto 2001. Per quanto riguarda il programma dell'obiettivo 2 per Vienna, la prima relazione è attesa entro il 30 giugno 2002, in quanto la data d'inizio dell'ammissibilità della spesa a titolo di questo DOCUP è successiva al 1° gennaio 2000.

Data la flessibilità concessa per la prima serie di relazioni, le informazioni relative al 2000 sono molto generiche e per lo più contengono la descrizione del processo di pianificazione e delle modalità di attuazione dei programmi.

L'esecuzione finanziaria è iniziata solo per alcune misure, ma le differenze tra i vari programmi sono piuttosto marcate. Secondo le prime relazioni annuali sul programma dell'obiettivo 2 per il Tirolo, sono state dichiarate le spese ammissibili solo per 2 delle 20 misure, mentre per la Carinzia 5 misure su 11, o per l'Austria inferiore 12 su 22 misure contengono dati finanziari (soprattutto nei settori RST, sviluppo regionale e aiuti "soft").

Tre programmi prevedono un contributo del FSE (Carinzia, Stiria e Vienna). Fino ad ora solo la Carinzia ha presentato una dichiarazione delle spese ammissibili.

Le prime domande di pagamento intermedio per i sette programmi a titolo dell'obiettivo 2 sono pervenute nell'autunno 2001 e i relativi versamenti sono stati effettuati tra la fine del 2001 e l'inizio dell'anno corrente.

Il 22 novembre 2001 si è svolto il primo incontro annuale con le autorità di gestione degli obiettivi 1 e 2 austriaci. La prima parte è stata dedicata allo sviluppo della politica regionale dell'Unione europea in merito all'allargamento prendendo in considerazione le regioni frontaliere. La seconda parte dell'incontro è stata riservata ad aspetti di carattere amministrativo, e sono state discusse con le autorità di gestione degli obiettivi 1 e 2 e con gli organi responsabili a livello nazionale tutte le questioni attinenti a relazioni annuali, gestione del programma/prime esperienze, scambio di dati e relazione di controllo.

Obiettivo 3

Il programma dell'obiettivo 3 è stato approvato dalla Commissione l'8 agosto 2000. Nel primo incontro annuale tra la Commissione europea e le autorità di gestione austriache, svoltosi a Vienna il 21 novembre 2001, sono stati sottolineati gli sviluppi più recenti dell'attuazione del programma.

Per quanto riguarda i quattro beneficiari finali (servizio per il mercato del lavoro, ministero federale degli Affari economici e del Lavoro, ministero federale dell'Istruzione, della Scienza e della Cultura e ministero della Sicurezza sociale e delle questioni generazionali), al servizio per il mercato del lavoro è stata assegnata la maggior parte delle risorse del FSE (circa il 60%). Circa il 17% dei fondi disponibili del FSE è destinato rispettivamente al ministero della Sicurezza sociale e delle Generazioni (a favore dei disabili) e al ministero dell'Istruzione, della Scienza e della Cultura (promozione dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita).

I Länder in quanto tali vi partecipano nell'ambito di patti territoriali per l'occupazione e ricevono una percentuale modesta degli stanziamenti, pari al 2-3%. Il ministero federale degli Affari economici e del Lavoro è impegnato soprattutto nell'integrazione della «dimensione di genere».

Per quanto riguarda il tasso di assorbimento, nel 2001 il servizio per il mercato del lavoro doveva assorbire la totalità dei fondi. Nel 2001 il ministero della Sicurezza sociale e delle questioni generazionali doveva assorbire fino al 60%, in quanto tale ministero gestisce anche programmi speciali, il programma EQUAL e il cosiddetto "miliardo per i disabili" (Behindertenmilliarde). Fino ad ora il ministero dell'Istruzione, della Scienza e della Cultura, responsabile dell'istruzione a tutti i livelli, ha assorbito una quota minore, in quanto i programmi scolastici vengono stabiliti anno per anno e i progetti sono per lo più legati agli anni scolastici.

In passato è stata istituita una serie di organi di sostegno collegati al ministero federale degli Affari economici e del Lavoro. Si tratta di organi competenti per i patti territoriali per l'occupazione, per l'integrazione della dimensione delle pari opportunità tra uomini e donne, per le pubbliche relazioni, di un organismo per la valutazione su base permanente (valutazione continua) del FSE e di un ufficio per le pari opportunità. Essi sono stati istituiti come organismi di diritto privato e in seguito ad una gara d'appalto estesa sul territorio comunitario. La valutazione continua proposta differisce dalla valutazione prevista dal regolamento (CE) n. 1260/1999 ed è intesa a fornire una relazione d'informazione diretta sull'attuazione del programma.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Il programma strutturale per la pesca per l'Austria 2 è stato adottato dalla Commissione il 30 ottobre 2000. Esso prevede un contributo dello SFOP per il suddetto periodo in questione pari a 4,2 milioni di euro. Dopo l'adozione del programma, la Commissione ha anche approvato il regime nazionale di aiuti presentato dallo Stato membro. L'attuazione del programma negli anni 2000 e 2001 è in linea con il calendario previsto.

2.2.12. PORTOGALLO

Periodi di programmazione precedenti

Nel 2001 sono stati chiusi un intervento antecedente al 1989 e uno del periodo 1989-1993. Tutti i restanti interventi devono essere chiusi nel corso del 2002.

L'esecuzione finanziaria del periodo 1994-1999 ha registrato un tasso di circa il 99% di quanto era stato programmato per l'intero periodo.

Il contributo dello SFOP per il 1994-1999 è stato ridotto dagli iniziali 182 milioni di euro a 164 milioni di euro e la quota relativa al 1999 è pari al 44% del contributo totale dello SFOP.

Periodo 2000-2006

L'attività del 2001 è stata in gran parte dedicata alla definizione della programmazione e alla realizzazione delle strutture di gestione, di sorveglianza e di controllo. Per Madera e le Azzorre, come per le altre regioni ultraperiferiche dell'Unione, ai sensi dell'articolo 299 del trattato, la decisione del Consiglio del 28 giugno 2001 autorizza tassi di cofinanziamento più elevati in alcuni settori.

Nel 2000 erano stati adottati 18 PO. Il programma di assistenza tecnica, adottato il 20 marzo 2001, prevede un contributo comunitario di 81,31 milioni di euro, di cui 36,4 milioni di euro del FESR e 44,9 milioni di euro del FSE. Il programma è inteso a sostenere l'attuazione del QCS e la gestione dei Fondi; esso comprende altresì azioni volte ad aumentare la qualità tecnica e pedagogica della formazione professionale e prevede il sostegno ai gruppi di lavoro tematici, al fine di migliorare l'azione nei settori considerati prioritari.

Nel 2001 si sono svolte per ciascun PO due riunioni dei comitati di sorveglianza. Nelle riunioni del primo semestre sono state approvate le versioni definitive dei complementi di programmazione, le cui prime versioni erano state presentate durante le riunioni dei comitati di sorveglianza del secondo semestre del 2000.

Grazie al lavoro svolto in cooperazione con i servizi della Commissione, le autorità di gestione hanno migliorato i complementi di programmazione, soprattutto per quanto riguarda i seguenti aspetti: criteri di selezione dei progetti per certe misure; definizione di una serie di indicatori dei risultati e di attribuzione della riserva di efficacia ed efficienza; coerenza tra i complementi di programmazione e i corrispondenti programmi.

Uno degli aspetti sviluppati nel corso del 2001 è stata la creazione del sistema di informazione sui progetti cofinanziati dai Fondi strutturali. Questa banca dati consentirà non solo di svolgere un controllo finanziario sugli interventi, ma anche di verificare l'attuazione fisica dei progetti e sui risultati delle varie misure. Il sistema, pienamente operativo dal 2002, costituisce un elemento essenziale per il coordinamento globale del QCS e sarà uno strumento fondamentale ai fini della valutazione intermedia, nonché per applicare la riserva di efficacia ed efficienza, all'inizio del 2004.

I primi incontri annuali con le autorità di gestione si sono svolti nell'ottobre del 2001 e hanno consentito alla Commissione, sulla base delle relazioni di esecuzione per il 2000 e degli elementi disponibili, soprattutto dopo le riunioni dei comitati di sorveglianza, di discutere aspetti più pertinenti all'attuazione: l'applicazione di griglie di criteri di selezione dei progetti adeguate alle priorità stabilite a livello delle misure, il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza e di controllo, il dispositivo previsto per garantire il rispetto dei piani finanziari adottati e la sorveglianza sui regimi di aiuto.

Per quanto riguarda la valutazione intermedia, sono stati istituiti gruppi tecnici di valutazione per ciascun programma. Il lavoro svolto da questi gruppi, cui partecipa una rappresentanza della Commissione, ha consentito di stabilire un calendario preciso per l'avvio della valutazione intermedia. È stato inoltre definito un gruppo di elementi comuni a tutte le valutazioni, al fine di rendere disponibili gli elementi necessari per la valutazione del QCS e assicurare un approccio coerente.

Allo scopo di aumentare la visibilità dell'azione dei Fondi strutturali a favore del Portogallo, nel novembre 2001 la Commissione ha organizzato, in cooperazione con le autorità portoghesi, un seminario inteso a sensibilizzare i gestori e i responsabili dei piani di comunicazione del QCS e dei PO in merito all'applicazione del regolamento (CE) n. 1159/2000 e a presentare le buone prassi di altri Stati membri in materia di informazione/pubblicità.

L'attuazione dei sistemi di controllo registra un ritardo che dovrà essere recuperato dalle autorità portoghesi entro le scadenze più adeguate. Per quanto riguarda le modalità di applicazione del controllo, la situazione è carente soprattutto a livello di risorse umane e di formazione. Dovranno essere adottate misure in tali settori nel primo semestre del 2002.

A livello di esecuzione finanziaria, la maggior parte dei PO ha registrato progressi notevoli. Nel corso del 2001 sono pervenute alla Commissione 61 dichiarazioni di spesa relative al FESR. Tutti i programmi, salvo l'assistenza tecnica, sono stati oggetto di richieste di pagamento.

In totale, i pagamenti intermedi effettuati nel 2001 ammontano a circa 988 milioni di euro di stanziamenti del FESR.

Le autorità di gestione dei PO hanno deciso di cofinanziare grandi progetti nell'ambito dei programmi, in conformità del regolamento n. 1260/1999. Nel 2001 la Commissione ha esaminato e approvato sette grandi progetti. Essi riguardano lo stoccaggio di gas naturale (2 progetti) e le infrastrutture dei trasporti (5 progetti).

Nel settore delle risorse umane, gli incontri annuali dei programmi "Occupazione" e "Istruzione" hanno consentito di analizzare il contributo del FSE alle strategie europee per l'occupazione e l'integrazione sociale.

Le autorità nazionali, in cooperazione con la Commissione, hanno elaborato un documento che contiene raccomandazioni specifiche in merito alla valutazione delle misure finanziate dal FSE nel quadro dei vari programmi.

Nel settore agricolo, sono state presentate, e ritenute soddisfacenti, tutte le relazioni annuali degli otto programmi in cui interviene il FEAOG-O. A livello di esecuzione, per i PO "Agricoltura e sviluppo rurale" sono stati effettuati tre pagamenti: un primo nel 2000 per un importo di 76,8 milioni di euro (anticipo del 7%) e altri due nel 2001 per un importo complessivo di 47 milioni di euro, vale a dire l'11,3% della dotazione FEAOG-O prevista per questo programma.

Nel settore della pesca, lo SFOP interviene al programma operativo relativo alla pesca con un contributo di 163 milioni di euro (è stato erogato un anticipo di 11,4 milioni di euro), di cui 64 milioni di euro per le misure relative alla flotta e 56 milioni di euro per la protezione e lo sviluppo delle risorse alieutiche, l'attrezzatura portuale, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti del mare.

Oltre a questo specifico programma, vi sono altri 6 programmi che prevedono misure relative alla pesca: Azzorre, Madeira, Alentejo, Algarve, Centro e Norte, per un totale di 54,5 milioni di euro. Le priorità riguardano soprattutto lo sviluppo dell'acquacoltura e il miglioramento della qualità dei prodotti.

2.2.13. FINLANDIA

Periodo 1995-1999

Il 2001 è stato l'anno conclusivo per l'attuazione degli ultimi progetti dei programmi di sviluppo regionale del periodo 1995-1999. Il termine di pagamento ai progetti scadeva il 31 dicembre 2001.

Le relazioni annuali per il 2000 dei programmi a titolo degli obiettivi 6 e 2 (1997-1999) sono state approvate dai comitati di sorveglianza e sono pervenute alla Commissione nell'ottobre del 2001. Ne è emerso che un'elevata percentuale del contributo dell'Unione europea era stata oggetto di pagamento definitivo ai progetti entro la fine del 2000, in particolare nel caso dell'obiettivo 6 (quasi il 90%).

Nel 2001 la Commissione ha indetto le gare d'appalto per le valutazioni ex post degli obiettivi 2 e 6. I lavori di valutazione dell'obiettivo 2 sono iniziati alla fine del 2001 e la valutazione dell'obiettivo 6 dovrebbe essere avviata all'inizio del 2002.

Periodo 2000-2006

Obiettivi 1 e 2

In Finlandia sono stati approvati due programmi a titolo dell'obiettivo 1 (Finlandia orientale e Finlandia settentrionale), due a titolo dell'obiettivo 2 (Finlandia meridionale e Finlandia occidentale) e uno a titolo dell'obiettivo 2 nelle isole Åland di lingua svedese.

Tra maggio e giugno 2001 si sono svolte le prime riunioni dei comitati di sorveglianza dei programmi della Finlandia. Uno dei punti principali all'ordine del giorno è stata l'approvazione delle prime relazioni annuali di attuazione per il periodo 2000-2006, ossia le relazioni annuali per il 2000. Inoltre, nel corso delle riunioni la Commissione ha presentato il secondo rapporto sulla coesione, che è stato argomento di discussione. Il primo comitato di sorveglianza dell'obiettivo 2 relativo alle isole Åland è stato istituito nel febbraio 2001 per avviare l'attuazione del programma, compresa la definizione del complemento di programmazione.

Le seconde riunioni dei comitati di sorveglianza dei programmi finlandesi si sono svolte a dicembre. Nelle riunioni del comitato per l'obiettivo 1 sono state discusse le principali esigenze in termini di modifica del programma. I comitati hanno approvato i termini di riferimento e la gara d'appalto per la valutazione intermedia preparata dal gruppo direttivo nazionale di valutazione. Quest'ultimo - cui partecipano rappresentanti delle regioni, dei ministeri e dalla Commissione - è stato istituito dai comitati di sorveglianza nel 2000 allo scopo di preparare la valutazione intermedia dei programmi degli obiettivi 1 e 2. Nel 2001 si è riunito tre volte.

La maggior parte delle riunioni dei comitati di sorveglianza comprendeva visite ai progetti o presentazioni di progetti, e nel loro ambito sono state organizzate varie conferenze stampa. Inoltre, nel contesto delle riunioni di giugno del comitato di sorveglianza dell'obiettivo 1 è stato organizzato un seminario internazionale a Joensuu, nella Finlandia orientale, incentrato sullo scambio di esperienze e sulle future politiche di coesione, cui hanno partecipato circa 100 rappresentanti di altre regioni europee cui si applica l'obiettivo 1 e di paesi candidati. A dicembre, nell'ambito delle riunioni dei comitati di sorveglianza dell'obiettivo 2, è stato organizzato a Helsinki un seminario di un giorno sulle questioni urbane.

La fase di programmazione si è conclusa a giugno 2001 allorché sono pervenuti alla Commissione i complementi di programmazione definitivi. Dopo la correzione di alcuni errori tecnici, la Commissione ha confermato che i complementi erano conformi alle disposizioni del regolamento n. 1260/1999 del Consiglio.

Le relazioni annuali sui programmi degli obiettivi 1 e 2 sono pervenute alla Commissione alla fine di giugno 2001. Dopo aver esaminato i documenti e tenuto conto delle circostanze specifiche del primo anno di attuazione, la Commissione ha ritenuto esauriente quanto era stato presentato. Secondo le relazioni, l'attuazione dei programmi degli obiettivi 1 e 2 era stata pienamente avviata nel 2000. Dai dati di sorveglianza relativi al 2001 è emerso che sia gli impegni (decisioni sui progetti) che i pagamenti relativi ai progetti proseguivano in modo soddisfacente sia per le zone degli obiettivi 1 e 2 che per le zone oggetto di soppressione progressiva degli aiuti.

Il primo incontro annuale di revisione tra la Commissione e l'autorità finlandese di gestione degli obiettivi 1 e 2 per la Finlandia si è svolto a Bruxelles il 23 novembre 2001. La revisione riguardava le fasi principali di programmazione, le relazioni annuali per il 2000, i fatti salienti e i risultati del 2000, il seguito riservato, la sorveglianza, gli sviluppi dell'ambiente operativo e della situazione socioeconomica e i loro possibili effetti sull'attuazione, nonché l'evoluzione della futura politica di coesione. È stato concordato, tra l'altro, di elaborare un sistema di relazioni annuali e di promuovere discussioni tematiche e politiche nell'ambito dei comitati di sorveglianza. È stato inoltre sottolineato che, conformemente al secondo rapporto sulla coesione del 2001, alla DG REGIO sono stati presentati due documenti che illustrano le posizioni assunte dalle regioni finlandesi e dall'associazione delle autorità locali e regionali.

L'incontro annuale di revisione con l'autorità di gestione del programma relativo alle isole Åland si è svolto il 27 novembre 2001. Poiché l'attuazione è cominciata a inizio primavera del 2001, nel contesto di questa prima riunione la discussione è stata incentrata sulla fase di avvio dell'attuazione.

Le prime richieste di pagamento provvisorio da parte delle autorità di gestione sono pervenute alla Commissione a fine settembre 2001 per i programmi dell'obiettivo 1 e a fine ottobre per i programmi dell'obiettivo 2; tutte sono state presentate entro il termine di 18 mesi fissato dal regolamento per l'approvazione dei programmi. I primi pagamenti provvisori del FESR sono stati effettuati a dicembre 2001 per i programmi dell'obiettivo 1.

Nel settore delle risorse umane, il primo incontro annuale di revisione si è svolto a Bruxelles il 23 novembre. Si è trattato di una riunione congiunta per gli obiettivi 1 e 2. Sono stati discussi i collegamenti tra il FSE e la strategia europea per l'occupazione e la complementarità tra il FSE per l'obiettivo 2 e per l'obiettivo 3.

Nel settore dell'agricoltura, nella Finlandia orientale sono stati decisi complessivamente 1 390 progetti, e 971 nella Finlandia settentrionale. L'assorbimento più rapido è stato registrato riguardo alla misura "Investimenti agricoli". Inoltre, la Finlandia ha parzialmente integrato l'approccio di tipo "LEADER" nei DOCUP relativi all'obiettivo 1.

Nel settore della pesca, lo SFOP interviene nella Finlandia settentrionale con un contributo di 2,65 milioni di euro (è stato versato un anticipo di 190 000 euro), principalmente per la trasformazione, i porti di pesca e l'acquacoltura. Per l'altra regione cui si applica l'obiettivo 1 (Finlandia orientale) il contributo dello SFOP è di 4,2 milioni di euro (è stato versato un anticipo di 300 000 euro). Gli stanziamenti sono destinati soprattutto alla trasformazione e ai porti di pesca.

Obiettivo 3

Gli stanziamenti del FSE per il DOCUP relativo all'obiettivo 3 (escluse le isole Åland) sono pari a 416 milioni di euro. Il DOCUP prevede quattro priorità politiche in conformità del quadro politico di riferimento del FSE: 1. sfruttare la domanda di manodopera e migliorare l'occupabilità (29% della dotazione del FSE); 2. promuovere l'uguaglianza e le pari opportunità nella vita lavorativa (19% della dotazione del FSE); 3. migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione, promuovendo la mobilità occupazionale e rafforzando l'integrazione tra istruzione e vita lavorativa (19% della dotazione FSE); 4. sviluppare il capitale umano allo scopo di sostenere l'imprenditorialità e la qualità della vita lavorativa e sfruttare la ricerca e la tecnologia (29% della dotazione del FSE). Inoltre, è prevista una priorità per l'assistenza tecnica (4% della dotazione del FSE).

I principali problemi del mercato del lavoro che i programmi dell'obiettivo 3 si propongono di affrontare sono l'elevato tasso di disoccupazione, la minaccia di esclusione di taluni gruppi (ad esempio, i disoccupati di lunga durata, i giovani disoccupati, le persone anziane e i disabili) dal mercato del lavoro e le crescenti strozzature di tale mercato.

Il primo incontro annuale di revisione si è svolto ad ottobre a Helsinki. Sono state discusse le seguenti questioni: coerenza con la strategia proposta, collegamenti con il SEE, attuazione delle misure orizzontali, questioni finanziarie, sistemi di controllo gestionale e finanziario, sorveglianza, valutazione e conformità alla politiche comunitarie. È stato concordato che l'autorità di gestione compia i passi necessari per migliorare l'attuazione del programma.

Il programma dell'obiettivo 3 per le isole Åland autonome, che era stato presentato separatamente e a cui è stato assegnato uno stanziamento del FSE di 2,6 milioni di euro, ha registrato la seguente situazione (al 31 dicembre 2001): impegni del FSE: 20%; pagamenti: 8%; numero di progetti: 28, con la partecipazione di 750 persone. La revisione annuale è stata organizzata sotto forma di scambio di lettere sull'attuazione dell'assistenza.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Per il periodo 2000-2006, il contributo SFOP è di 32 milioni di euro (è stato versato un anticipo di 2,25 milioni di euro), il 55% del quale è destinato alla tutela e allo sviluppo delle risorse acquatiche, all'acquacoltura, alle infrastrutture dei porti di pesca, alla trasformazione e commercializzazione e alla pesca nelle acque interne, mentre l'11% è assegnato alle isole Åland, per le quali è previsto un programma distinto.

2.2.14. SVEZIA

Periodo 1995-1999

Le relazioni annuali per il 2000 sono pervenute alla Commissione tra luglio e ottobre 2001. Secondo la relazione annuale del programma dell'obiettivo 6, alla fine del 2000 era stato erogato ai progetti il 78% della dotazione finanziaria dell'UE. Per quanto riguarda i cinque programmi dell'obiettivo 2, per i relativi progetti è stato pagato tra il 68% e l'83% degli stanziamenti comunitari. Fino ad ora i risultati indicano che i programmi supereranno ampiamente gli obiettivi per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro e di nuove imprese.

Nel 2001 la Commissione ha indetto le gare d'appalto per le valutazioni ex post dei programmi relativi agli obiettivi 2 e 6. I risultati della valutazione dell'obiettivo 6 sono attesi per l'inizio del 2002. Le autorità svedesi hanno inoltre deciso di effettuare valutazioni ex post a livello nazionale per gli obiettivi 2 e 6. Una parte del lavoro di preparazione è stata svolta nel 2001 e le procedure di aggiudicazione dei contratti verranno condotte a termine nel primo semestre del 2002.

Periodo 2000-2006

Obiettivi 1 e 2

In Svezia sono previsti due programmi a titolo dell'obiettivo 1 (Norra Norrland e Södra Skogslänsregionen) e quattro programmi a titolo dell'obiettivo 2 (Norra, Södra, Västra e Öarna).

Nel 2001 si sono tenute due riunioni dei comitati di sorveglianza per ogni programma. Le prime riunioni del comitato di sorveglianza dell'obiettivo 1 si sono svolte a marzo ed entrambe hanno compreso visite ai progetti. Il secondo ciclo di riunioni si è svolto nel mese di ottobre. Le prime riunioni del comitato di sorveglianza dell'obiettivo 2 si sono svolte ad aprile e le seconde a settembre/ottobre. La maggior parte delle prime riunioni ha incluso visite ai progetti o ha riguardato i complementi di programmazione. Le seconde riunioni sono state invece incentrate sulle valutazioni ex post e intermedie, oltre che sulle relazioni obbligatorie sulla definizione dei complementi di programmazione. Nell'ambito di tali riunioni dei comitati di sorveglianza, che comprendevano visite ai progetti, sono state organizzate conferenze stampa.

Nel corso dell'anno è stato istituito un gruppo di lavoro per i programmi dell'obiettivo 1 e uno per quelli dell'obiettivo 2, i cui membri sono stati nominati dai rispettivi comitati di sorveglianza e in ciascuno dei quali è presente un rappresentante della Commissione. La funzione principale di questi gruppi di lavoro sarà seguire le valutazioni ex post e intermedie. Alla fine del 2001 ciascun gruppo di lavoro si è riunito per definire l'aspetto principale delle valutazioni intermedie. Il relativo documento verrà sottoposto per approvazione ai comitati di sorveglianza all'inizio del 2002. Inoltre, per ciascun programma è stato istituito uno specifico gruppo di lavoro, la cui attività sarà concentrata sulle questioni particolari definite da ciascun comitato.

Le prime relazioni annuali per il 2000 sono state approvate dai comitati di sorveglianza e quindi inviate alla Commissione alla fine di giugno. Dopo aver riesaminato le relazioni alla luce del regolamento generale sui Fondi strutturali, e aver tenuto conto delle circostanze particolari del primo anno di attuazione, la Commissione ha ritenuto tali relazioni soddisfacenti.

Le relazioni annuali per il 2000 in merito all'obiettivo 1 riguardavano un periodo di attuazione di pochi mesi. Inizialmente le autorità di gestione avevano dovuto esaminare un elevato numero di domande in quanto molti candidati hanno atteso l'apertura della fase di esame delle domande. Le prime decisioni sui progetti sono state adottate nell'autunno del 2000. Per questo motivo, in tale anno non è stato effettuato alcun pagamento.

Poiché i programmi dell'obiettivo 2 sono stati approvati rispettivamente il 15 e il 20 dicembre 2000, il programma di attuazione vero e proprio è iniziato solo nel 2001.

La fase di programmazione è stata portata a termine a settembre/ottobre 2001, quando la Commissione ha confermato che i complementi di programmazione per gli obiettivi 1 e 2 erano conformi alle disposizioni del regolamento. Le prime versioni pervenute alla Commissione non contenevano tutti gli elementi necessari, e gran parte del 2001 è stata pertanto dedicata all'elaborazione di complementi di programmazione definitivi e completi, soprattutto per quanto riguarda i piani finanziari e gli indicatori.

Le prime richieste di pagamento intermedio relative ai programmi dell'obiettivo 1 sono pervenute nell'ottobre 2001, quindi entro il termine di 18 mesi previsto dal regolamento.

Il primo incontro annuale di revisione tra la Commissione e le autorità di gestione degli obiettivi 1 e 2 si è tenuto il 3 dicembre 2001 a Bruxelles. La prima parte dell'incontro era comune a tutti i programmi. Nel pomeriggio si sono svolte sessioni distinte per l'obiettivo 1 e per l'obiettivo 2. I punti principali all'ordine del giorno sono stati le procedure di gestione e di pagamento, i controlli, i sistemi e la trasmissione di dati (comprese le relazioni annuali per il 2000, una valutazione qualitativa dell'attuazione e dei risultati ottenuti, i partenariati, il coinvolgimento del settore privato, le richieste di pagamento ecc.). Nel corso delle riunioni non sono emersi problemi particolari per quanto riguarda l'attuazione dei programmi, ad eccezione del fatto che alcuni di essi non avevano ancora iniziato i controlli del 5%. La Commissione ha pertanto sottolineato l'importanza di avviare questi controlli il più presto possibile, onde conformarsi all'articolo 10 del regolamento n. 438/2001.

Nel mese di giugno 2001 si è svolta a Lycksele (Svezia settentrionale) una conferenza sul tema "Spopolamento regionale come sfida per le politiche strutturali" nell'ambito della Presidenza svedese in cooperazione con la Commissione. Nell'ambito di tale conferenza ha avuto luogo uno scambio di esperienze e sono state rese note le prassi migliori; tale conferenza costituirà il punto di partenza di discussioni a livello politico sull'efficacia delle misure e sulle implicazioni per le politiche strutturali dopo il 2006 a livello sia nazionale che comunitario.

Nel settore dell'agricoltura, il livello di assorbimento delle misure finanziate dal FEAOG è stato ritenuto accettabile nel 2001. In generale gli investimenti in aziende agricole e il sostegno ai giovani agricoltori hanno registrato un andamento positivo, mentre per i regimi di sostegno alla trasformazione e alla commercializzazione è pervenuto un numero di domande relativamente modesto.

Nel settore della pesca sono stati adottati due programmi. Lo SFOP interviene nel programma per Norra Norrland con un contributo di 5,8 milioni di euro e sono previsti investimenti complessivi per 13 milioni di euro. La strategia di sviluppo del settore della pesca comporta un'ampia gamma di misure dello SFOP, ma gli investimenti nell'acquacoltura e nella trasformazione, nella tutela e nello sviluppo delle risorse acquatiche dovrebbero rappresentare circa il 50% dei fondi dello SFOP. Södra Skogslänsregionen beneficerà di un contributo dello SFOP pari a 5,7 milioni di euro, che dovrebbe portare il totale degli investimenti a 13 milioni di euro. Conformemente alla nuova strategia per la pesca, tre quarti dei fondi SFOP verranno utilizzati per sviluppare l'acquacoltura e le industrie di trasformazione. Fino ad ora il tasso di esecuzione di tali programmi è stato inferiore alle aspettative, ma, secondo informazioni provvisorie della fine del 2001, il ritmo è in aumento.

Obiettivo 3

Il DOCUP dell'obiettivo 3, quale è risultato dopo 7 mesi di negoziati tra le autorità svedesi e la Commissione, è stato approvato dalla Commissione il 27 settembre 2000. Fatta eccezione per le regioni cui si applica l'obiettivo 1, la Svezia è ammissibile per 747 milioni di euro di fondi FSE con una dotazione complessiva di 2 780 milioni di euro, dei quali 729 milioni di cofinanziamento pubblico e 1 303 milioni di cofinanziamento privato nazionale. Le cinque priorità sono: "sviluppo delle competenze dei lavoratori dipendenti", "aumento dell'occupabilità e dello spirito imprenditoriale", "integrazione, molteplicità e pari opportunità", "sviluppo locale" e "assistenza tecnica".

Nel 2001 il programma ha proceduto bene e alla fine dell'anno aveva recuperato rispetto all'avvio tardivo del 2000. Ha raggiunto il 98% del piano finanziario a livello degli impegni e il 48% a livello dei pagamenti. Ciò equivale complessivamente a 423 000 partecipanti (con una presenza di donne leggermente superiore rispetto agli uomini). Nel primo anno operativo, le misure relative all'analisi dello sviluppo delle competenze e all'aumento di occupabilità avevano ampiamente superato gli obiettivi fissati, mentre soprattutto quelle relative alla rotazione delle mansioni hanno registrato un avvio difficile.

Il primo incontro annuale di revisione si è svolto il 7 novembre 2001. Nel corso di tale incontro la Commissione ha messo in evidenza la lentezza con cui i progetti elaborano le relazioni finanziarie, sottolineando l'esigenza di trovare incentivi per velocizzare tale procedura. Inoltre, date le difficoltà iniziali, la misura relativa alla rotazione delle mansioni dev'essere valutata in modo approfondito prima di adottare ulteriori misure. Per quanto riguarda il programma nel suo complesso, lo sviluppo bilanciato del programma richiede una stretta sorveglianza. Il coinvolgimento di parti sociali dovrebbe essere garantito sviluppando ulteriormente i metodi di lavoro. La valutazione intermedia è iniziata prima della fine dell'anno con la selezione del valutatore.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Il programma strutturale della Svezia per il periodo 2000-2006 era stato adottato dalla Commissione il 15 dicembre 2000. A questo programma è stato assegnato un contributo SFOP di 62 milioni di euro e in totale sono previsti investimenti per 360 milioni di euro, principalmente nell'ambito della ristrutturazione dell'industria della trasformazione e della modernizzazione della flotta. Quest'ultima è necessaria per migliorare le condizioni igieniche e di lavoro e la selettività degli attrezzi di pesca, nonché per ridurre l'impatto della pesca sull'ambiente. La prima riunione del comitato di sorveglianza si è svolta il 9 febbraio 2001; nel corso di tale riunione sono stati fissati i meccanismi più dettagliati del programma.

2.2.15. REGNO UNITO

Periodo 1994-1999

Obiettivo 1

Erano in corso di attuazione tre programmi di cui era stato fissato il completamento al 31 dicembre 2001; la relazione finale e la richiesta di pagamento del saldo devono essere presentate invece entro il 30 giugno 2002. La Commissione ha accolto la richiesta avanzata dalle autorità del Regno Unito di prorogare fino al 30 giugno 2002 il periodo di attuazione del programma del Merseyside. È stato effettuato il 91,9% dei pagamenti totali.

Obiettivo 2

Tutti i programmi, tranne uno, sono stati portati a termine entro il 31 dicembre 2001 e la relazione finale e la richiesta di pagamento del saldo devono essere presentate entro il 30 giugno 2002. La Commissione ha accolto la richiesta di prorogare fino al 30 giugno 2002 il periodo di attuazione del programma dell'Inghilterra nordorientale.

Periodo 2000-2006

A seguito della positiva conclusione dei negoziati svoltisi negli anni 1999-2000, sono stati approvati e hanno iniziato ad essere attuati 6 programmi dell'obiettivo 1 e 14 programmi dell'obiettivo 2.

Obiettivo 1

Nel 2001 erano in fase di attuazione cinque programmi approvati nel 2000, che riguardano le regioni inglesi della Cornovaglia e delle isole Scilly, del Merseyside e del South Yorkshire, il Galles (Galles occidentale e Valleys) e la Scozia (programma di soppressione progressiva degli aiuti per le Highlands & Islands). Ciascun programma comprende da quattro a sei settori di azione prioritaria, raggruppati in base a cinque temi o questioni principali: sostegno alle piccole e medie imprese, sostegno all'ammodernamento delle imprese, rinnovamento dell'economia locale, sviluppo delle risorse umane e sviluppo di infrastrutture strategiche.

Sono stati valutati favorevolmente tre grandi progetti volti all'istituzione di fondi per capitale di rischio. I tre progetti e gli importi di cofinanziamento del FESR approvati sono stati: "South Yorkshire Investment Fund" (37 milioni di euro), "Merseyside Special Investment Fund" (60 milioni di euro), e "Finance Wales" (32,6 milioni di euro).

Nel 2001 è stato approvato per l'Irlanda del Nord un programma a titolo del sostegno transitorio dell'obiettivo 1. Si tratta del programma operativo "favorire la prosperità sostenibile" previsto nel quadro del QCS dell'Irlanda del Nord. Tenuto conto che la regione interessata è in fase di transizione dalla condizione di ammissibilità all'obiettivo 1, che sta uscendo da un conflitto e si sta sforzando di ristabilire la pace, questo programma operativo si propone di favorire il passaggio dell'Irlanda del Nord verso una situazione di prosperità sostenibile in un'economia competitiva, concentrandosi su una ristrutturazione finalizzata alla modernizzazione delle imprese e sullo sviluppo delle competenze, per consentire in futuro un maggiore sviluppo tecnologico. I principali obiettivi, e pertanto le massime priorità del programma, sono la crescita e la competitività economiche e l'occupazione.

Nel marzo 2001 la Commissione ha adottato il secondo programma dell'Unione europea per la pace e la riconciliazione, denominato PEACE II, per il periodo 2000-2004, di cui l'80% riguarda l'Irlanda del Nord e il 20% le contee limitrofe dell'Irlanda. Il nuovo programma si basa sull'esperienza acquisita con lo speciale processo di sostegno che ha fatto seguito all'accordo di Belfast, affronta il problema dell'eredità economica e sociale lasciata dal conflitto, favorisce i progetti che colgono le opportunità derivanti dal ripristino della pace e intende preparare il terreno per la riconciliazione tra protestanti e cattolici finanziando progetti che coinvolgono entrambe le collettività.

Nel settore della pesca, lo SFOP ha stanziato per la Cornovaglia e le isole Scilly un importo totale di 16,99 milioni di euro, che rappresenta il 3% del contributo comunitario complessivo a favore del programma della regione interessata. Nell'aprile 2001 hanno iniziato a pervenire le domande dei settori della pesca e dell'acquacoltura ed entro la fine di dicembre 2001 ne sono state accolte 34 con un contributo dello SFOP di 2,8 milioni di euro. Cinque offerte presentate dalla Cornovaglia hanno avuto esito positivo nell'ambito del programma inglese di disarmo dei pescherecci. È stato istituito un gruppo per la gestione delle priorità delle attività di pesca che si è riunito regolarmente per valutare lo stato di avanzamento del programma e accogliere le domande. I progressi compiuti nel 2001 sono stati estremamente soddisfacenti.

Nel Merseyside il contributo totale dello SFOP per la pesca è modesto, 400 000 euro per il periodo 2000-2006. In questa regione cui si applica l'obiettivo 1 si praticano attività quali la pesca d'altura, con pescherecci per traino che sbarcano le rispettive catture nei porti canadesi, la pesca costiera, con navi che impiegano circa 25 pescatori, la pesca dei cuori eduli e delle mazzancolle. Esistono inoltre un mercato dei prodotti della pesca (Stanley) e alcune imprese di trasformazione.

Nelle Highlands & Islands (sostegno transitorio dell'obiettivo 1), il finanziamento totale dello SFOP per la pesca per il periodo 2000-2006 è pari a 27,76 milioni di euro, che rappresenta il 9% del contributo comunitario complessivo a favore del programma della regione interessata. È stato istituito il gruppo di gestione delle attività di pesca delle Highlands & Islands che si è riunito regolarmente per valutare lo stato di avanzamento del programma. È stato manifestato un notevole interesse in particolare nel settore dell'acquacoltura, per il quale il numero di domande è risultato troppo elevato rispetto ai fondi disponibili. Hanno avuto luogo due procedure di aggiudicazione in seguito alle quali è stata annunciata l'assegnazione di risorse per un importo totale di 8 milioni di euro dello SFOP per 54 progetti. Lo SFOP ha inoltre stanziato un importo di 800 000 euro a favore del piano di disarmo dei pescherecci "scozzese". La maggior parte del contributo è stata destinata a progetti che riguardano zone remote la cui economia dipende in larga misura dall'acquacoltura e dalla pesca. Sono stati infatti istituiti sei regimi di sovvenzioni per finanziare l'ammodernamento dei pescherecci, l'acquacoltura, le infrastrutture portuali, le attività degli operatori del settore, le misure innovative e la trasformazione e commercializzazione. La suddivisione del contributo dello SFOP tra questi settori sarà sottoposta a revisione nel 2002.

Nell'Irlanda del Nord (sostegno transitorio dell'obiettivo 1), l'importo totale dello SFOP (27,76 milioni di euro), pur essendo modesto rispetto alla dotazione dello SFOP disponibile per il programma a titolo del sostegno transitorio dell'obiettivo 1, inciderà in misura rilevante sul settore della pesca. Il programma multifondo è stato approvato solo agli inizi del 2001 e restano ancora da risolvere alcuni problemi della pesca, come nel caso della Scozia, dove si è svolto un ampio dibattito politico sul modo migliore per favorire il ripristino degli stock ittici. Per i pescherecci è stato elaborato un programma di riduzione dell'attività anziché un programma di disarmo e nel corso dell'anno sono pervenute le relative domande. Il programma è stato cofinanziato dallo SFOP e l'importo totale disponibile è stato di circa 8 milioni di euro. Il programma non è risultato adeguato a fronte del numero eccessivo di domande e comporterà verosimilmente una riduzione di circa 30 navi della flotta di pescherecci.

Nel Galles l'importo stanziato dallo SFOP per il periodo 2000-2006 è di 15,2 milioni di euro ed è considerevolmente superiore a quelli destinati in passato al settore della pesca gallese. Dopo l'approvazione del programma da parte della Commissione i progressi compiuti sono stati lenti soprattutto per il fatto che attualmente la pesca è amministrata dall'ufficio gallese di recente istituzione che si occupa dei finanziamenti europei (Welsh European Funding Office), nell'ambito del quale è stato necessario un certo periodo di tempo per approntare la documentazione, le procedure e i regimi indispensabili per l'attuazione dello SFOP. È probabile che l'assorbimento dei Fondi continui ad essere lento, ma nell'intento di imprimere una maggiore accelerazione è stato deciso di far ricorso all'ausilio di consulenti che hanno formulato alcune raccomandazioni. È necessario un approccio più proattivo.

Obiettivo 2

Nel 2001 sono stati approvati e hanno iniziato ad essere attuati quattordici programmi, di cui dieci riguardano regioni inglesi e Gibilterra, tre la Scozia e uno il Galles. Ciascun programma comprende in media tre settori di azione prioritaria, raggruppati in base a tre temi o questioni principali: sviluppo di un contesto di operatività delle imprese che sia differenziato, dinamico e competitivo; sviluppo strategico degli spazi; rivitalizzazione locale e crescita socioeconomica.

Obiettivi 1 e 2

Come previsto dal regolamento, la Commissione e le autorità di gestione del Regno Unito hanno esaminato i principali risultati conseguiti nell'attuazione dei programmi nel 2000 nel corso di cinque riunioni di valutazione tenutesi a Bruxelles tra il 27 novembre e il 14 dicembre 2001. Le valutazioni si sono basate sulle relazioni di attuazione annuali, nonché su altre informazioni disponibili attraverso scambi regolari tra la Commissione e le autorità del Regno Unito, e sulle attività dei comitati di sorveglianza dei programmi. Nel complesso le valutazioni hanno confermato la coerenza delle strategie dei programmi con le politiche e i quadri economici esistenti durante il periodo di attuazione, nonché la coerenza globale delle misure previste dai programmi con le politiche comunitarie. Le valutazioni hanno inoltre concluso che in generale i progressi compiuti nella fase di attuazione erano coerenti con gli obiettivi di conseguimento dei risultati dei programmi e con quelli di esborso.

La Commissione e le autorità del Regno Unito hanno raggiunto un accordo su una strategia e un programma di lavoro per effettuare le valutazioni intermedie, che dovrebbero consentire di avviare il lavoro in loco agli inizi del secondo semestre del 2002 e di completare, approvare e rendere disponibili per la loro gestione i risultati della valutazione nel corso del secondo semestre del 2003.

Obiettivo 3

Il programma dell'obiettivo 3 del Regno Unito per il periodo 2000-2006 sarà attuato attraverso un QCS per il Regno Unito e programmi operativi distinti per Inghilterra, Scozia e Galles. Tenuto conto della tendenza generale alla diminuzione del numero di disoccupati nel Regno Unito, nei nuovi programmi è stato attribuito maggior peso rispetto ai programmi del periodo 1994-1999 (dal 31,6% al 40,0%) all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, all'adattabilità e all'imprenditorialità. Allo stesso tempo, continua a essere riservato un importo rilevante (53%) per affrontare il problema della disoccupazione e per incoraggiare l'integrazione sociale. La quota destinata ad azioni specifiche volte a promuovere le pari opportunità tra uomini e donne è quasi raddoppiata (dal 3,6% al 7,0%).

Il PO inglese è strutturato in base all'approccio dei cinque settori di intervento previsti dal regolamento del FSE e ha seguito rigorosamente l'impostazione definita nel QCS del Regno Unito. Il programma operativo è gestito dal ministero del Lavoro e della Previdenza sociale (Sheffield), mentre la selezione dei progetti e i pagamenti saranno effettuati principalmente a livello di nove uffici regionali e comitati di sorveglianza. Il «valore» totale del programma è di 4 111 milioni di euro, ossia l'87% della dotazione complessiva per l'obiettivo 3 nel Regno Unito. A seguito della richiesta presentata dalle autorità inglesi, la Commissione ha effettuato un primo pagamento provvisorio pari a circa 94,9 milioni di euro. Nel 2001 le autorità inglesi hanno proseguito l'elaborazione del sistema di cofinanziamento. Nell'ambito delle disposizioni proposte, gli uffici regionali avrebbero dovuto avviare le trattative per i contratti con un numero limitato di importanti operatori pubblici nel campo della formazione (organizzazioni di cofinanziamento quali i Consigli per l'apprendimento e le qualifiche professionali e l'Ufficio di collocamento). Gli incontri in questione svolgerebbero un ruolo fondamentale in quanto consentirebbero alla potenziale organizzazione di cofinanziamento di dimostrare il proprio impegno per le priorità regionali, locali e nazionali. Dopo aver ottenuto il finanziamento da parte degli uffici regionali, le organizzazioni di cofinanziamento dovrebbero stipulare contratti con gli operatori nel campo della formazione. I contratti dovrebbero definire chiari criteri di qualità, specificare i risultati richiesti e stabilire le modalità di certificazione di tali risultati, e dovrebbero essere basati su un finanziamento specifico calcolato utilizzando le percentuali concordate a livello nazionale ("finanziamento basato su una formula").

Il PO scozzese ha un valore di 498 milioni di euro e pone un accento particolare sui problemi di integrazione sociale incontrati in talune zone urbane, segnatamente Glasgow. La ripartizione per settore di intervento del regolamento del FSE è la seguente: aumento dell'occupabilità (23%), integrazione sociale (37%), apprendimento lungo tutto l'arco della vita (10%), un'economia competitiva (22%), diseguaglianze di genere (7%) e assistenza tecnica (1%). Le autorità scozzesi hanno chiesto il primo pagamento provvisorio di 19,5 milioni di euro. La Commissione effettuerà il pagamento dopo l'approvazione del complemento di programmazione dell'obiettivo 3 scozzese.

Il valore totale del PO gallese è di 132 milioni di euro e rispetto agli altri PO viene riservata maggiore attenzione ai settori dell'imprenditorialità e dell'adattabilità. La ripartizione fra i settori di intervento è la seguente: politiche attive a favore del mercato del lavoro, 25%; promozione dell'integrazione sociale, 21%; apprendimento lungo tutto l'arco della vita, 22%; adattabilità e imprenditorialità, 23%; miglioramento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, 7%; assistenza tecnica, 2%. A seguito della richiesta presentata dalle autorità gallesi la Commissione ha effettuato il primo pagamento provvisorio di circa 4,3 milioni di euro.

Ciascuna delle autorità di gestione dei PO per l'Inghilterra, la Scozia e il Galles ha presentato la prima relazione annuale di attuazione per il 2000.

Infine, nel novembre 2001 hanno avuto luogo le riunioni di valutazione annuale relative all'attuazione di questi tre PO nel 2000. La conclusione generale di queste riunioni è stata che l'attuazione dei tre programmi era iniziata in modo soddisfacente e che continuava a essere coerente con la strategia presentata in ciascuno dei programmi operativi.

SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Per il periodo 2000-2006 il programma per il settore della pesca del Regno Unito al di fuori dell'obiettivo 1 comprende tutte le regioni del Regno Unito che non rientrano nell'obiettivo 1 e riguarda la maggior parte dell'Inghilterra, tutta la Scozia, escluse le Highlands & Islands e una parte molto limitata del Galles. La dotazione totale dello SFOP per il periodo 2000-2006 è di 125,5 milioni di euro, di cui quasi il 50% a favore della Scozia.

Tenuto conto che il programma è stato approvato solo nel dicembre 2000, le amministrazioni hanno dovuto avviare le varie procedure ed elaborare la documentazione prevista nel quadro dei regolamenti relativi alla pesca. È stato istituito e si è riunito due volte un comitato di sorveglianza di cui facevano parte rappresentanti di tutti i settori dell'industria della pesca oltre a membri con un interesse specifico per l'ambiente. Sono stati definiti i regimi di sovvenzioni dello SFOP unitamente ai complementi di programmazione, i moduli di domanda, le note orientative, gli aiuti di Stato approvati. Per l'Inghilterra, la Scozia e il Galles sono stati elaborati piani distinti.

Nella prima parte dell'anno si sono svolti intensi dibattiti e discussioni, in particolare al parlamento scozzese, sui problemi del settore della pesca e sulla costante riduzione degli stock ittici. È stato espresso un parere nettamente favorevole a un programma di riduzione dell'attività dei pescherecci volto al fermo delle navi in modo da contribuire alla conservazione degli stock ittici. Nel mese di marzo il ministero scozzese ha tuttavia annunciato un importante programma di disarmo, che riguarda tutta la Scozia e il cui costo è di 40 milioni di euro (cofinanziato dallo SFOP), per contribuire ad assicurare la vitalità economica a lungo termine della pesca del pesce bianco e del settore della pesca marittima scozzese. Successivamente il DEFRA (ministero per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari rurali ha annunciato il proprio programma di disarmo dei pescherecci per l'Inghilterra mettendo a disposizione fino a 10 milioni di euro (cofinanziati dallo SFOP) e un programma per il ritiro permanente della capacità di pesca. I programmi vengono gestiti sulla base di una gara d'appalto, accordando la priorità ai proprietari di pescherecci disposti a ricevere un importo inferiore per il disarmo delle loro navi. Nel corso dell'anno sono state elaborate la normativa e la documentazione necessarie e sono stati selezionati i pescherecci per il disarmo. La risposta del settore è stata positiva e l'importo globale delle domande ha superato i fondi disponibili. Si è trattato di programmi aventi carattere straordinario.

Anche se la maggior parte dell'attenzione si è concentrata sui programmi di disarmo, nel corso dell'anno sono pervenute domande per altri regimi di sovvenzioni riguardanti l'ammodernamento della flotta, l'acquacoltura, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca, le infrastrutture portuali, le attività degli operatori del settore e le misure innovative. L'assorbimento dello SFOP risulta più avanzato in Scozia.

2.3. Coordinamento con gli altri strumenti finanziari

2.3.1. Il Fondo di coesione

I contributi concessi a titolo del Fondo di coesione consentono di finanziare progetti d'infrastrutture nel settore dei trasporti che contribuiscono all'attuazione delle reti transeuropee, nonché progetti nel settore dell'ambiente che consentono ai paesi interessati di avanzare verso gli obiettivi previsti dalla politica comunitaria in materia di ambiente. Il Fondo di coesione consente ai quattro Stati membri beneficiari di continuare ad impegnarsi in misura rilevante sotto il profilo degli investimenti pubblici in questi due settori d'interesse comune, pur rispettando gli obiettivi di riduzione dei disavanzi di bilancio previsti dai programmi di convergenza economica stabiliti nel quadro dell'Unione economica e monetaria.

Il quadro di riferimento strategico è il principale strumento di coordinamento tra gli interventi del Fondo di coesione e dei Fondi strutturali. Il fatto che gli Stati membri debbano presentare alla Commissione un quadro di riferimento strategico rappresenta il logico completamento del nuovo dispositivo giuridico che disciplina le attività del Fondo di coesione. Il regolamento (CE) n. 1265/99 stabilisce infatti che "gli Stati membri forniscono inoltre i risultati della procedura di valutazione dell'impatto ambientale in conformità della normativa comunitaria e la relativa coerenza con una strategia generale di livello territoriale o settoriale riguardante l'ambiente o i trasporti".

Inoltre, le disposizioni del "Vademecum per il Fondo di coesione 2000-2006", distribuito alle amministrazioni nazionali dei quattro Stati membri beneficiari prevedono in particolare che "la strategia da seguire dovrà essere definita e inserita in un documento di orientamenti che costituirà il "quadro di riferimento" degli interventi del Fondo di coesione. Detto quadro di riferimento, da definirsi al livello più opportuno, dovrà contemplare i seguenti elementi: definizione degli obiettivi a lungo termine; indicazione dei progetti individuali; determinazione degli obiettivi intermedi da conseguire nel 2006; individuazione dei progetti da realizzare per raggiungere tali obiettivi; riguardo ad ogni singolo progetto, una prima indicazione dei costi di investimento e una pianificazione indicativa in merito alle fonti di finanziamento".

I quattro Stati membri che beneficiano del Fondo di coesione hanno presentato i rispettivi quadri di riferimento strategici relativi ai settori dell'ambiente e dei trasporti in occasione di una riunione d'informazione destinata agli Stati membri e organizzata dalla Commissione il 18 dicembre 2000. In alcuni casi questi quadri di riferimento strategici sono parte integrante dei programmi operativi approvati a titolo della programmazione dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006, aspetto, questo, che rafforza il coordinamento tra gli interventi del Fondo di coesione e quelli dei Fondi strutturali.

2.3.2. La Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

In conformità dei termini dell'accordo di cooperazione concluso tra la Commissione e la BEI a titolo dell'azione strutturale comunitaria per il periodo 2000-2006, è stato istituito un dispositivo di contatti tra i servizi della Commissione e la BEI. Il dispositivo in questione ha funzionato in modo soddisfacente ed è stato accompagnato da contatti specifici di coordinamento nel settore dei grandi progetti relativi ai trasporti (Spagna e Grecia) e dell'iniziativa «innovazione 2000» (Portogallo).

Inoltre, e a seguito delle conclusioni della riunione ad alto livello svoltasi il 4 dicembre 2000, è stata attuata una cooperazione tra le due istituzioni nei settori della cooperazione transfrontaliera (Unione europea e paesi candidati) e degli affari urbani (URBAN).

In applicazione del contratto quadro concluso tra la Commissione (DG "Politica regionale") e la BEI per il periodo 2000-2006, riguardante la valutazione che la Banca deve effettuare in merito ad alcuni grandi progetti presentati dagli Stati beneficiari per ottenere il finanziamento dei Fondi strutturali, sono stati realizzati otto lavori di valutazione rapida.

Per quanto riguarda le priorità di cooperazione, è stata rivolta una particolare attenzione ai grandi progetti nel settore dei trasporti, all'iniziativa i2i e ai prodotti finanziari innovativi, vale a dire il capitale di rischio e i prestiti globali nel quadro della prima priorità, ossia il sostegno efficace allo sviluppo regionale.

In merito all'attività della Banca nel 2001, essa ha stanziato 31,2 miliardi di euro, contro i 30,6 miliardi di euro nel 2000, a favore di progetti nell'ambito dell'Unione europea. Nei paesi candidati all'adesione, la Banca ha finanziato, con 2,7 miliardi di euro, alcuni investimenti in vista dell'allargamento. Il sostegno della Banca alle regioni più svantaggiate è di 14,5 miliardi di euro sotto forma di prestiti individuali, e di 5 miliardi di euro sotto forma di prestiti globali.

I principali Stati che beneficiano dei prestiti della BEI sono la Germania, l'Italia, la Spagna, il Regno Unito e la Francia.

>SPAZIO PER TABELLA>

Nell'ambito del gruppo BEI, il FEI tratta ora esclusivamente tutte le garanzie di portafoglio per le PMI e il capitale di rischio (risorse della Comunità europea e risorse BEI/FEI).

Nell'ambito dei due settori d'intervento menzionati, il FEI ha partecipato nel 2001 a circa 100 operazioni, di cui 57 di capitale di rischio, per un contributo complessivo di 800 milioni di euro. L'importo totale degli interventi effettuati nel 2001 è pari a 1,75 miliardi di euro.

Gli interventi hanno riguardato i settori dello sviluppo regionale e della ricerca, e in particolare della biotecnologia. Gli interventi interessano anche i paesi candidati all'adesione.

Nel 2001 è stato siglato il programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità per il periodo 2001-2005. Questo programma, gestito dal FEI, sarà attuato nei paesi dell'Unione europea e nei paesi candidati all'adesione ed è volto a rafforzare il finanziamento di incubatori di imprese e di fondi per il capitale di avviamento.

La Commissione vigila a che nell'insieme degli interventi vengano inclusi quelli a favore dello sviluppo regionale.

Infine, nel secondo semestre dell'anno è stato deciso di intraprendere un'iniziativa volta a rafforzare la cooperazione tra la Commissione e il FEI per quanto riguarda le regioni beneficiarie. Questa iniziativa è in corso di attuazione.

2.3.3. Il contributo finanziario per le reti transeuropee (RTE)

Il coordinamento tra il bilancio delle reti transeuropee nei settori dei trasporti e dell'energia (RTE) e i Fondi strutturali, in particolare le risorse del FESR, è importante nelle zone degli obiettivi 1 e 2 e negli Stati membri beneficiari del Fondo di coesione (Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda), giacché questi strumenti finanziari comunitari tengono conto della necessità di collegare con le regioni centrali della Comunità quelle che presentano svantaggi strutturali derivanti dall'insularità, dalla mancanza di vie di accesso e dalla perifericità.

Mentre i progetti di interesse comune nel settore delle RTE per l'energia e per i trasporti sono finanziati sulla linea di bilancio relativa alle RTE, il Fondo di coesione finanzia in modo specifico le infrastrutture dei trasporti e il FESR sia quelle dei trasporti che quelle dell'energia. L'articolo 2 del regolamento (CE) n. 1783/1999 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale dispone che, nel perseguire l'obiettivo 1, il Fondo partecipa al finanziamento di investimenti nel settore delle infrastrutture che contribuiscono alla creazione e allo sviluppo delle reti transeuropee. A questo proposito, la Comunità incoraggia inoltre i partenariati tra i settori pubblico e privato attraverso, inter alia, un maggior tasso di intervento laddove il suo contributo non consiste in sovvenzioni.

Sebbene il regolamento RTE non autorizzi, in linea di principio, il finanziamento cumulato della stessa fase di un progetto a titolo del bilancio RTE e di altri fonti comunitarie, in alcuni casi il finanziamento di studi di fattibilità sul bilancio RTE può essere seguito da un sostegno dei Fondi strutturali e della BEI nel (co)finanziamento di opere di costruzione dell'investimento reale. Nel settore dei trasporti spesso il FESR finanzia lavori destinati a dare accesso alla rete transeuropea di trasporto, le cui componenti sono a loro volta finanziate dalla linea di bilancio relativa alle RTE e/o dal Fondo di coesione.

Il regolamento (CE) n. 2236/95, che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee, è stato modificato dal regolamento (CE) n. 1655/1999 allo scopo di favorire una programmazione a medio termine attraverso programmi di investimento pluriennali e di incoraggiare i partenariati tra settore pubblico e settore privato, nonché l'utilizzo di una piccola parte della linea di bilancio (1-2%) a sostegno di progetti che comportano capitale di rischio.

La proposta di programma indicativo pluriennale (PIP) per il periodo 2001-2006, adottata dalla Commissione nel settembre 2001, prevede un importo totale di circa 2,8 miliardi di euro a favore di 11 progetti prioritari (progetti di Essen), del progetto di sistema globale di navigazione via satellite ("Galileo") e di quattro gruppi di progetti di interesse comune.

Nel 2001 è stato assegnato un importo totale di 563 milioni di euro in stanziamenti di impegno a progetti relativi alle RTE di trasporto nell'ambito del PIP, al progetto Galileo e a progetti di interesse comune al di fuori del PIP.

Per quanto riguarda la ripartizione del sostegno per il 2001 per modo di trasporto, la maggior parte della spesa dell'Unione europea per i trasporti nell'ambito del bilancio RTE-T è destinata a progetti ferroviari (circa il 55%), seguiti, al secondo e al terzo posto, da Galileo (20,6%) e dal settore stradale (12%).

Il 12 settembre 2001 la Commissione ha adottato il Libro bianco sulla politica dei trasporti [9] da cui risulta che la riduzione della congestione, dei problemi ambientali e degli incidenti costituiscono gli obiettivi principali della politica dei trasporti, la cui realizzazione passerà attraverso il riequilibrio tra modi di trasporto e si baserà in particolare sulle azioni illustrate di seguito:

[9] Libro bianco - La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte. COM(2001)370 def. del 12.9.2001.

- il rilancio del settore ferroviario attraverso un'apertura controllata dei mercati e la promozione dei modi di trasporto marittimo e fluviale, nonché dell'intermodalità;

- la realizzazione di nuove infrastrutture, in particolare ferroviarie, per eliminare punti di strozzatura;

- la tariffazione dell'uso delle infrastrutture affinché la struttura dei prezzi di queste ultime rispecchi in modo più adeguato i costi a carico della collettività e possa pertanto contribuire al finanziamento delle infrastrutture.

Per realizzare questi obiettivi ambiziosi la Commissione si avvarrà, tra l'altro, dei finanziamenti disponibili attraverso il bilancio RTE-T, il Fondo di coesione e il FESR, nonché di ISPA (strumento strutturale di preadesione) nei paesi candidati. Il Libro bianco sottolinea in particolare che «nel contesto del nuovo sviluppo sostenibile, i cofinanziamenti comunitari dovranno essere riveduti e corretti per dare la priorità alla ferrovia e al trasporto marittimo e fluviale [10]», riferendosi in particolare ai finanziamenti del FESR destinati alle regioni della parte centrale dell'Unione europea dove la congestione raggiunge livelli estremamente elevati. Nel quadro del finanziamento di infrastrutture delle RTE, il Libro bianco pone altresì l'accento sulla necessità di «subordinare in modo più rigoroso i finanziamenti comunitari all'attuazione di misure che garantiscano l'interconnessione delle infrastrutture interessate, la loro interoperabilità, il loro contributo al decollo dell'intermodalità, una maggior sicurezza e di prevedere il recupero delle sovvenzioni in caso di inosservanza di questo principio [11]».

[10] Pagina 12.

[11] Pagina 61.

Includendo queste proposte nel Libro bianco, la Commissione risponde alle aspettative formulate nelle conclusioni del Consiglio europeo di Göteborg riguardo all'esigenza "di dare priorità, se del caso, agli investimenti in infrastrutture per i trasporti pubblici e le ferrovie, le acque interne, la navigazione a corto raggio, le operazioni intermodali e l'efficace interconnessione".

Nel settore delle telecomunicazioni, come già indicato nella relazione del 2000, nel 1997 la DG "Società dell'informazione" e la DG "Politica regionale" hanno avviato un'iniziativa congiunta volta a migliorare la qualità dell'informazione locale in materia di turismo e di PMI attraverso una quantità di informazioni interconnesse e attendibili. Nel quadro di questa iniziativa sono stati cofinanziati dal programma TEN-Telecom 15 progetti. Dopo aver condotto una valutazione tecnica di questi progetti, nel 2001 è stata effettuata la valutazione finanziaria di 12 progetti, mentre quella degli ultimi tre progetti (Intourism, Tommy e Toursax) sarà portata a termine nel corso del 2002. L'iniziativa ha favorito l'istituzione di gruppi di lavoro, l'elaborazione di progetti pilota sperimentali e l'avvio di azioni di carattere tecnico. Questi risultati sono stati valutati dai comitati nazionali del turismo, che ne incoraggiano l'impiego da parte della loro federazione europea e, in particolare, attraverso le ricerche del Media Group, il gruppo di interesse economico europeo della federazione, che si occupa dell'utilizzo dei nuovi mezzi d'informazione nel settore del turismo.

2.4. Coerenza con altre politiche comunitarie

2.4.1. Fondi strutturali e politica in materia di occupazione

In conformità di quanto disposto dal trattato di Amsterdam, al Consiglio europeo straordinario di Lussemburgo svoltosi nel novembre 1997 i Capi di Stato e di governo sono pervenuti ad un accordo su un quadro d'azione basato sull'impegno assunto dagli Stati membri di fissare una serie di obiettivi comuni per la politica in materia di occupazione rispetto a quattro pilastri: occupabilità, imprenditorialità, adattabilità e pari opportunità. Il cosiddetto processo di Lussemburgo si basa su diverse componenti: gli orientamenti in materia di occupazione per le politiche occupazionali degli Stati membri, i piani di azione nazionale degli Stati membri, la relazione comune sull'occupazione e le raccomandazioni ai singoli paesi. In questo modo, il processo di Lussemburgo procede come un programma continuativo di pianificazione annuale, sorveglianza, valutazione ed adeguamento. I PAN costituiscono un'occasione importante per descrivere i rapporti tra attività dei Fondi strutturali e strategia per l'occupazione.

Mentre i PAN per il 2000 hanno fornito informazioni sul quadro più generale dei piani per il periodo di programmazione 2000-2006, la maggior parte dei PAN per il 2001 ha fornito informazioni aggiornate che illustrano la spesa complessiva effettuata nell'ambito del FSE e degli strumenti strettamente connessi, organizzando la presentazione con coerenza rispetto alle strutture dei programmi del FSE. Ciò riflette il fatto che il FSE è stato istituito quale componente principale per l'attuazione dei PAN e che è pertanto diventato un elemento importante delle politiche occupazionali degli Stati membri, come previsto dal nuovo regolamento del FSE.

Non è stata tuttavia seguita una struttura comune per l'elaborazione delle relazioni e non è stato pertanto facile specificare l'effettivo contributo di attivazione o innovativo del FSE. Si potrebbe conseguire una maggiore comparabilità in futuro attraverso un processo di elaborazione delle relazioni più standardizzato al fine di presentare le informazioni in modo più omogeneo.

Questo problema è stato discusso dal Comitato del FSE, che ha chiesto alla Commissione di fornire maggiori orientamenti agli Stati membri per quanto riguarda l'elaborazione delle relazioni relative al nesso tra SSSE e FSE; inoltre, le relazioni sul FSE non dovrebbero includere solo dati quantitativi sul numero dei progetti e la dotazione finanziaria, ma anche informazioni in termini di qualità. La raccomandazione è stata presa in considerazione dalla Commissione e recepita nel suo documento contenente le linee generali per i PAN per il 2002, che è stato trasmesso a tutti gli Stati membri.

È importante sottolineare che è in fase di attuazione un'ampia valutazione dell'impatto della strategia europea per l'occupazione, i cui risultati influiranno sulla futura definizione degli obiettivi del SSSE, con probabili ripercussioni sul contributo dei Fondi strutturali a favore del SSSE.

2.4.2. Fondi strutturali, politica di sviluppo rurale e politica della pesca

La politica strutturale della pesca, una delle componenti della politica comune in questo campo, ha lo scopo prioritario di ricercare un equilibrio sostenibile tra le risorse alieutiche ed il loro sfruttamento. Essa deve contribuire altresì al mantenimento ed alla crescita razionale, anche dal punto di vista ecologico, delle imprese del settore, migliorare l'approvvigionamento e la valorizzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura e, infine, contribuire alla rivitalizzazione delle zone che dipendono dalla pesca.

Gli aiuti alla flotta di pescherecci, comunitari o nazionali, non devono in alcun caso contribuire ad aumentare lo sforzo di pesca. Oltre agli aiuti al ritiro definitivo di capacità, che restano disponibili, gli aiuti pubblici a favore della costruzione di nuove navi sono autorizzati solo in caso di ritiro definitivo (senza aiuti pubblici) di capacità di pesca almeno equivalenti, se non addirittura, in certi casi, notevolmente superiori.

Gli interventi cofinanziati dallo SFOP devono inoltre aiutare tutte le componenti del settore (flotta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, acquacoltura, infrastrutture portuali) ad affrontare diverse sfide: mondializzazione delle economie, maggiori esigenze dei consumatori in termini di qualità dei prodotti, norme sanitarie più severe, miglioramento delle condizioni di lavoro a bordo delle navi.

La politica di sviluppo rurale si inserisce parzialmente nella politica dei Fondi strutturali nelle regioni degli obiettivi 1 e 2, facendo parte della programmazione di questi obiettivi.

La sezione «garanzia» del FEAOG finanzia una parte della politica di sviluppo rurale, in particolare le misure di accompagnamento della PAC: la cessazione anticipata dell'attività agricola, le misure agroambientali, il rimboschimento delle zone agricole e le indennità compensative intese a garantire la continuità dell'attività agricola nelle zone svantaggiate e nelle zone soggette a vincoli ambientali.

Nelle regioni dell'obiettivo 2 queste misure si integrano con le altre misure di sviluppo rurale (investimenti nelle aziende agricole, insediamento di giovani agricoltori, formazione, miglioramento della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, silvicoltura, adeguamento e sviluppo delle zone rurali) o, in tutti gli Stati membri tranne la Francia, esse fanno parte degli stessi piani di sviluppo rurale ai sensi del regolamento (CE) n. 1257/1999 assicurando pertanto una certa coerenza.

Nelle regioni dell'obiettivo 1 i servizi della Commissione vigilano affinché la parte dello sviluppo rurale integrata nella programmazione dei Fondi strutturali e finanziata dalla sezione «orientamento» del FEAOG sia coerente con la parte finanziata dalla sezione «garanzia».

2.4.3. Fondi strutturali e politica in materia d'ambiente

La relazione annuale relativa al 2000 ha illustrato il quadro e gli orientamenti per l'integrazione dell'ambiente nei Fondi strutturali.

Nel 2001 è stata effettuata una prima valutazione dell'efficacia del processo di integrazione, come di seguito illustrato.

Valutazione ex ante della situazione ambientale: questa valutazione deve essere effettuata per tutti i programmi. È stato sottolineato che in alcuni casi la valutazione ex ante della situazione ambientale è stata effettuata in modo particolarmente approfondito. Per contro, è emersa una carenza comune che consiste nella mancanza di dati e di indicatori ambientali di base armonizzati in quasi tutti i programmi.

Investimenti diretti nel settore dell'ambiente: si prevede che dei 195 miliardi di euro stanziati per i Fondi strutturali per il periodo 2000-2006, circa 20 miliardi di euro (oltre il 10%) saranno costituiti da investimenti diretti nel settore dell'ambiente (risorse idriche, acque reflue, rifiuti, suolo e protezione della natura), soprattutto nei paesi meridionali. A questo importo si devono aggiungere 9 miliardi di euro della dotazione del Fondo di coesione (50% del totale); l'importo totale destinato alle infrastrutture ambientali è pertanto pari a 29 miliardi di euro, che costituisce una cifra doppia in termini assoluti rispetto al periodo di programmazione precedente (1994-1999).

Miglioramento dell'attuazione della normativa in materia d'ambiente: la Commissione ha perseguito l'obiettivo di una migliore attuazione della normativa in materia d'ambiente non solo attraverso i finanziamenti diretti cui si è fatto riferimento in precedenza, ma anche stabilendo, quale presupposto per la sovvenzionabilità di alcune misure, la corretta applicazione di certe direttive comunitarie in materia d'ambiente. Si tratta delle direttive tematiche con una forte dimensione territoriale (come quelle relative alla natura, alla gestione dei rifiuti e alle acque reflue), nonché della direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale (VIA).

L'elaborazione degli elenchi comunitari delle aree della rete Natura 2000 resta una priorità per la Commissione. L'iniziativa intrapresa dalla Commissione di subordinare i negoziati dei programmi dei Fondi strutturali all'inoltro di detti elenchi (obbligatori dal 1995), ne ha accelerato in misura rilevante i tempi di presentazione. Nei casi in cui permangono ancora notevoli carenze, sono state adottate le misure necessarie.

Nel corso dell'anno la Commissione ha valutato le misure legate alla rete Natura 2000 previste nei vari programmi e nei complementi di programmazione, soprattutto per quanto riguarda il cofinanziamento di azioni positive intese alla conservazione e alla gestione delle aree. La Commissione ha altresì valutato la conformità delle richieste di cofinanziamento all'articolo 6 della direttiva "Habitat", istituendo inoltre un gruppo di esperti per definire, sulla base dell'articolo 8 della stessa direttiva, le esigenze di finanziamento per la rete Natura 2000 e il possibile uso a tale scopo dei fondi comunitari.

Un discorso analogo vale per i piani di gestione dei rifiuti [12], nel cui caso nel 1997 è stata avviata un'azione legale contro quasi tutti gli Stati membri per mancanza di questo tipo di piani. Senza un piano di gestione dei rifiuti concordato il finanziamento è problematico. Attualmente le azioni legali sono ancora in corso per un numero limitato di Stati membri.

[12] Direttiva 75/442/CEE modificata dalla direttiva 91/156/CEE.

Per quanto attiene al settore delle acque reflue, devono essere rispettate sia la direttiva sulle acque reflue urbane [13] sia quella sui nitrati [14]. È previsto che i progetti di trattamento delle acque reflue urbane possano essere finanziati solo al livello adeguato (primario, secondario o terziario, a seconda della designazione delle aree sensibili) in conformità della direttiva sulle acque reflue urbane. D'altro canto, il negoziato sui piani di sviluppo rurale ha accelerato in misura rilevante la designazione delle aree sensibili nell'ambito della direttiva sui nitrati.

[13] Direttiva 91/271/CEE.

[14] Direttiva 91/676/CEE.

I negoziati dei programmi dei Fondi strutturali hanno contribuito ad attuare il principio secondo il quale "chi inquina paga" attraverso la diversificazione dei tassi di assistenza [15]. L'applicazione di questo principio potrà essere ulteriormente rafforzata con la corretta attuazione della direttiva quadro in materia di acque [16].

[15] Documento tecnico 1 della DG "Politica regionale": Applicazione del principio "chi inquina paga".

[16] Direttiva 2000/60/CE.

Integrazione: l'integrazione delle tematiche ambientali nelle politiche settoriali relative all'industria, all'energia, ai trasporti, al turismo, all'agricoltura, alle risorse umane e allo sviluppo urbano costituisce una precisa caratteristica dei nuovi programmi. Ora è possibile cominciare a parlare di sviluppo regionale sostenibile anziché di sviluppo puramente economico.

Tenuto conto della natura decentrata della gestione dei Fondi strutturali, spetta alle autorità competenti in materia d'ambiente, spesso in collaborazione con le organizzazioni non governative attive nel settore dell'ambiente attraverso i comitati di gestione e di sorveglianza, assicurare il corretto svolgimento del processo di integrazione. In alcuni paesi quali Spagna, Portogallo e Italia, sono state istituite reti di autorità competenti in materia d'ambiente, regionali e nazionali, utilizzando le risorse finanziare destinate all'assistenza tecnica per favorire la sorveglianza e l'integrazione. Sono stati compiuti sforzi per creare reti simili in altri Stati membri.

Normativa e politica in materia d'ambiente nel 2001 e Fondi strutturali

Nel gennaio 2001 la Commissione ha pubblicato la sua proposta per il Sesto programma di azione per l'ambiente della Comunità europea "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta" - Sesto programma di azione per l'ambiente - [17], che è stato approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo nel giugno 2002 [18]. Questo programma propone un approccio strategico per conseguire gli obiettivi ambientali che comporta l'applicazione della legislazione ambientale esistente, l'integrazione delle tematiche ambientali nelle altre politiche, la collaborazione con il mercato, l'incoraggiamento dell'azione di singoli cittadini e le decisioni in materia di assetto e gestione territoriale. Il programma è altresì incentrato su quattro settori di azione prioritaria: cambiamento climatico, natura e biodiversità, ambiente e salute e uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti. Tutti gli approcci e le priorità menzionati sono legati ai Fondi strutturali.

[17] Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni sul Sesto programma di azione per l'ambiente della Comunità europea, proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma comunitario di azione in materia di ambiente 2001-2010, COM(2001)31 def., 24.1.2001.

[18] Riferimento alla Gazzetta ufficiale da aggiungere.

Un'ulteriore caratteristica del Sesto programma di azione per l'ambiente è la necessità di presentare strategie tematiche nei seguenti settori: protezione e conservazione dell'ambiente marino, inquinamento, protezione del suolo, inquinamento atmosferico, uso sostenibile dei pesticidi, ambiente urbano, uso e gestione sostenibili delle risorse e riciclaggio dei rifiuti. Queste strategie tematiche contribuiranno a sviluppare un approccio olistico.

Nel 2001 è stata approvata la direttiva sulla valutazione ambientale strategica (VAS) [19], che si applicherà a piani e programmi ed integrerà pertanto la direttiva esistente sulla valutazione dell'impatto ambientale (VIA) che si applica ai progetti [20]. La direttiva VAS si applicherà ai Fondi strutturali e ai piani di sviluppo rurale solo nel periodo successivo al 2006.

[19] Direttiva 2001/42/CE.

[20] Direttiva 97/11/CE del 3 marzo 1997 recante modifica della direttiva 85/337/CEE.

2.4.4. Fondi strutturali e politica di concorrenza

La Comunità elabora una politica di coesione economica che mira in particolare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni svantaggiate. Tenuto conto che una parte di rilevante entità dei Fondi strutturali è destinata direttamente alle imprese, è importante far sì che la politica regionale comunitaria sia condotta nel pieno rispetto delle regole di concorrenza. Nel 2001 la Commissione ha pertanto portato a termine l'esame della compatibilità con il trattato delle misure previste nei documenti unici di programmazione relativi agli interventi dei Fondi nelle regioni dell'obiettivo 2 per il periodo 2000-2006.

La complementarità e la sinergia delle due politiche si manifestano inoltre quando si tratta di esaminare la compatibilità degli aiuti a finalità regionale con il mercato unico. In questo contesto, la Commissione riserva una particolare attenzione agli effetti potenzialmente positivi degli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni maggiormente svantaggiate, qualora non alterino le condizioni di concorrenza e non compromettano gli scambi tra gli Stati membri in misura contraria all'interesse comune. Questi principi si applicano non solo quando si esaminano regimi specifici, ma anche nel quadro delle disposizioni a carattere orizzontale. La nuova disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente [21] e la comunicazione sugli aiuti di Stato e il capitale di rischio [22] prevedono condizioni meno vincolanti nei casi in cui tali aiuti siano concessi nelle regioni assistite.

[21] GU C 37 del 3.2.2001.

[22] GU C 235 del 21.8.2001.

Infine, in forza del regolamento (CE) n. 994/98 del Consiglio [23], relativo all'applicazione degli articoli 87 (ex articolo 92) e 88 (ex articolo 93) del trattato a determinate categorie di aiuti di Stato orizzontali, la Commissione ha proseguito la sua attività in materia di riforma delle norme procedurali applicabili nel quadro degli aiuti che presentano minori possibilità di creare distorsioni di concorrenza. Nel 2001 sono stati quindi adottati regolamenti di esenzione relativi agli aiuti de minimis [24], agli aiuti alla formazione [25] e agli aiuti a favore delle piccole e medie imprese [26], che si dovrebbero tradurre in una semplificazione delle procedure di cofinanziamento comunitario di determinati regimi di aiuto nel corso dell'intero periodo di programmazione 2000-2006 dei Fondi strutturali.

[23] GU L 142 del 14.5.1998.

[24] GU L 10 del 13.1.2001.

[25] GU L 10 del 13.1.2000.

[26] GU L 10 del 13.1.2001.

2.4.5. Fondi strutturali e politica in materia di appalti pubblici

Ai sensi dell'articolo 12 del regolamento (CE) n. 1260/1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali le operazioni oggetto di un finanziamento comunitario "devono essere conformi alle disposizioni del trattato e degli atti emanati in virtù dello stesso, nonché alle politiche comunitarie, ivi comprese [...] le norme concernenti l'aggiudicazione di appalti pubblici". La gestione dei Fondi strutturali è stata maggiormente decentrata, accrescendo le competenze degli Stati membri e, in particolare, delle autorità di gestione per quanto riguarda l'aggiudicazione degli appalti finanziati dai Fondi comunitari. Per garantire che queste procedure siano conformi alle norme comunitarie, la Commissione, fatti salvi i suoi poteri di intervento in caso di violazione del diritto comunitario, incoraggia l'adozione di misure preventive da parte delle autorità nazionali, quali l'adeguata formazione del personale preposto all'aggiudicazione degli appalti, e la redazione di guide e vademecum in materia.

La Commissione vigila a che le procedure di aggiudicazione degli appalti siano conformi al diritto comunitario verificando il recepimento delle direttive comunitarie pertinenti e ricorrendo al proprio potere di intervento in caso di violazione.

2.4.6. Fondi strutturali e politica in materia di pari opportunità tra uomini e donne

La promozione della parità tra uomini e donne risulta più saldamente radicata nel nuovo regolamento dei Fondi strutturali, che propone una strategia integrata in materia di parità. Oltre all'integrazione orizzontale delle pari opportunità (gender mainstreaming), sono necessarie misure specifiche di promozione delle donne allo scopo di ridurre le disparità persistenti tra uomini e donne. Questo nuovo quadro giuridico riveste un'enorme importanza quale base giuridica e quale incentivo per attuare la politica di integrazione trasversale della parità nei Fondi strutturali. La Commissione ha redatto al riguardo un documento tecnico che delinea alcuni orientamenti in termini di disposizioni pratiche per l'integrazione della parità tra uomini e donne nelle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali [27]. La dimensione delle pari opportunità è stata altresì integrata nei documenti di lavoro metodologici redatti dai servizi della Commissione in materia di programmazione, valutazione ex ante, sorveglianza e valutazione. [28]

[27] Documento tecnico 3 "Mainstreaming equal opportunities for women and men in Structural Fund programmes and projects". Cfr. (http://europa.eu.int/comm/regional_policy).

[28] L'allegato 4 del documento di lavoro 2 "Valutazione ex ante degli interventi dei Fondi strutturali" tratta il tema delle pari opportunità tra uomo e donna. Scheda I del documento di lavoro 3 "Indicatori per la sorveglianza e la valutazione: una metodologia orientativa". Cfr. (http://europa.eu.int/comm/regional_policy). Orientamenti per i sistemi di sorveglianza e valutazione dell'assistenza del FSE nel periodo 2000-2006.

Nei negoziati condotti con gli Stati membri in merito al contenuto dei nuovi programmi, la Commissione ha sottolineato la necessità di un'azione più efficace in materia di parità. Un approccio più completo che tiene conto dell'integrazione della parità e misure specifiche sono state introdotte nei nuovi quadri comunitari di sostegno (QCS) e documenti unici di programmazione (DOCUP).

In conformità della strategia europea per l'occupazione, i programmi del FSE contengono, quale duplice strategia, misure specifiche a sostegno della parità tra uomini e donne parallelamente ad un impegno più generale a favore dell'integrazione trasversale della «dimensione di genere» in tutte le azioni e priorità dei programmi. Rispetto al precedente periodo di programmazione, questo approccio consente di aumentare la visibilità e l'impatto delle questioni di genere in ogni fase dei programmi, dall'elaborazione all'attuazione e alla valutazione.

La Commissione e gli Stati membri si sono assunti l'impegno di garantire che questi obiettivi vengano effettivamente realizzati anziché rimanere semplici dichiarazioni di massima. Dopo l'avvio della fase di attuazione, le relazioni annuali di esecuzione relative ai programmi dei Fondi strutturali e le riunioni annuali tra la Commissione e le autorità di gestione forniscono informazioni sui progressi compiuti e sugli ostacoli incontrati nel conseguire l'obiettivo della parità tra i sessi.

Al fine di garantire un controllo efficace dell'attuazione dell'integrazione della dimensione di parità tra uomini e donne negli interventi dei Fondi strutturali, la Commissione ha rafforzato i suoi meccanismi di cooperazione e di coordinamento e ha istituito, nell'ambito del gruppo interservizi della Commissione, un gruppo di lavoro sulla parità tra uomini e donne. Tale gruppo di lavoro sta preparando due importanti eventi che avranno luogo nel 2002: la terza conferenza sull'integrazione delle tematiche di genere nei Fondi strutturali che si terrà nel giugno 2002, e la Comunicazione della Commissione sull'inserimento dell'aspetto delle pari opportunità nei documenti di programmazione dei Fondi strutturali. Si prevede che entrambe forniscano un quadro dei progressi compiuti in merito all'integrazione trasversale della «dimensione di genere» nel nuovo periodo di programmazione, ma che individuino altresì settori in cui i progressi sono lenti. Esse presenteranno i progetti riusciti e gli strumenti per l'integrazione delle pari opportunità negli interventi dei Fondi strutturali e forniranno un importante contributo per la valutazione intermedia dei Fondi strutturali nel 2003.

Al fine di ottenere un quadro più preciso dei documenti di programmazione che prevedono un impegno a conseguire la parità tra uomini e donne, la DG "Occupazione" e la DG "Politica regionale" hanno avviato studi approfonditi in materia, i cui risultati dovrebbero essere disponibili per il primo semestre del 2002 e serviranno da base per la Comunicazione.

Uno strumento importante per lo scambio di esperienze e delle migliori pratiche per quanto riguarda l'integrazione trasversale della «dimensione di genere» negli interventi dei Fondi strutturali in tutta l'Unione europea sarà costituito dalla rete di persone che negli Stati membri siano competenti in materia di integrazione delle problematiche inerenti alle pari opportunità nei Fondi strutturali che sarà creata nel 2002.

2.4.7 Fondi strutturali e società dell'informazione

Lo sviluppo della società dell'informazione costituisce parte integrante della politica dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006. Il Consiglio europeo di Lisbona ha definito una strategia ambiziosa (e-Europe) che dovrebbe consentire all'Unione europea di diventare entro il 2010 "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale".

I Fondi strutturali per il periodo 2000-2006 prevedono un importo di circa 6 miliardi di euro a favore dello sviluppo della società dell'informazione. La percentuale dei fondi del FESR e del FSE destinata alla società dell'informazione nelle regioni dell'obiettivo 1 per il periodo di programmazione 2000-2006 varia dal 10,5% in Italia al 7,8% in Grecia, mentre in Spagna e in Portogallo le quote sono pari rispettivamente al 9,4% e all'8,5% (anche se queste ultime due comprendono il sostegno all'innovazione e la ricerca e sviluppo).

Anche i progetti di iniziative orizzontali, quali il programma di azioni innovative, e altri programmi dei Fondi strutturali, ad esempio URBAN II e INTERREG III, hanno incluso come priorità la società dell'informazione.

Nel 2001 si è assistito pertanto allo sviluppo delle strategie per la società dell'informazione nazionali e regionali praticamente in tutte le regioni dell'obiettivo 1 (e spesso dell'obiettivo 2). Dai programmi operativi regionali e nazionali presentati nel 2001 risulta che l'impegno finanziario per le azioni a favore della società dell'informazione costituisce una parte rilevante della dotazione complessiva dei Fondi strutturali. I servizi della Commissione contribuiscono attivamente a questo sforzo partecipando ai gruppi di lavoro sulla società dell'informazione istituiti in seno ai comitati di sorveglianza, e assicurando che queste iniziative siano coordinate a livello nazionale, regionale e locale e siano coerenti con gli obiettivi dell'e-Europe.

È stata altresì avviata un'iniziativa specifica per le regioni ultraperiferiche. Nel 2001 è stato realizzato uno studio sulla società dell'informazione e le regioni ultraperiferiche, le cui conclusioni serviranno a favorire lo sviluppo della società dell'informazione in dette regioni.

Infine, viene promosso l'utilizzo degli indicatori di valutazione (benchmarking) dell'e-Europe, approvati dal Consiglio europeo nel novembre 2000, quale strumento di valutazione dell'impatto dell'intervento dei Fondi strutturali a favore della società dell'informazione negli Stati membri.

CAPITOLO 3: VALUTAZIONE E CONTROLLO FINANZIARIO

3.1. Valutazioni effettuate nel 2001

FESR

Nel 2001 la DG "Politica regionale" ha avviato sette studi riguardo a una serie di questioni attinenti alla politica regionale e ai Fondi strutturali. Tutti questi studi saranno completati nel corso del 2002 e consistono in quanto illustrato di seguito.

- Una valutazione ex post dell'obiettivo 1, dal 1994 al 1999, che mira ad accertare l'efficacia, l'efficienza e l'impatto dei Fondi strutturali nelle regioni dell'obiettivo 1, ad individuare il valore aggiunto comunitario, nonché a trarre insegnamenti per il periodo di programmazione 2000-2006 e quello successivo al 2006.

- Una valutazione ex post dell'obiettivo 2, periodo 1994-1999, le cui finalità sono simili a quelle della valutazione relativa all'obiettivo 1, ma in relazione all'obiettivo 2.

- Una valutazione ex post dell'obiettivo 6, periodo 1994-1999, anch'essa con finalità simili a quelle delle valutazioni degli obiettivi 1 e 2.

- Uno studio "input-output" inteso a quantificare gli effetti economici di tutti gli interventi dell'obiettivo 1 per tutti gli Stati membri per il periodo 2000-2006 con l'ausilio di un modello dinamico di input-output.

- Uno studio sulla società dell'informazione e la coesione economica e sociale volto a fornire una valutazione del contributo dei Fondi strutturali, in termini finanziari e strategici, allo sviluppo della società dell'informazione (SI) in Europa. Lo studio analizzerà le disparità esistenti tra regioni e tra gruppi sociali nel settore della società dell'informazione, i principali obiettivi e le strategie perseguiti nel settore nel contesto dei Fondi strutturali e il contributo effettivo e potenziale dei Fondi strutturali allo sviluppo della società dell'informazione.

- Una valutazione tematica dei patti territoriali per l'occupazione che analizzerà l'importanza, la funzione catalizzatrice, il rapporto costi-benefici, il valore aggiunto e gli insegnamenti della metodologia dei patti territoriali per l'occupazione applicata in 89 zone tra il 1997 e il 2001.

- Una valutazione tematica del contributo dei Fondi strutturali allo sviluppo sostenibile volta a definire metodi, indicatori e impostazioni per la valutazione dello sviluppo regionale sostenibile, ad individuare i modi in cui i Fondi strutturali possono favorire progetti più adeguati per promuovere lo sviluppo sostenibile, nonché a rilevare le scelte di compromesso effettuate in modo esplicito o implicito nelle politiche di sviluppo regionale.

FSE

Per quanto attiene al FSE, la maggior parte delle relazioni di valutazione finale relative agli obiettivi 1, 3 e 4, nonché ad OCCUPAZIONE e ADAPT è pervenuta nel 2000 e le ultime sono state approvate dai comitati di sorveglianza nel 2001. Sulla base di queste relazioni è stata completata la sintesi dei risultati; gli elementi principali figuravano già nella relazione dei Fondi strutturali del 2000. I risultati sono ora disponibili: "Conclusions des évaluations finales du FSE", Commissione europea, Direzione generale dell'Occupazione e degli affari sociali, ottobre 2001, ISBN 92-894-1793-5.

I servizi della Commissione hanno definito le competenze e i criteri necessari per la valutazione ex post da parte di valutatori esterni. Gli Stati membri sono stati consultati nel quadro della riunione di partenariato per la valutazione del FSE. La valutazione ex post ha lo scopo di verificare i risultati e l'impatto degli interventi del Fondo sociale europeo (FSE) attuati nell'ambito degli obiettivi 3 e 4, nonché delle Iniziative comunitarie OCCUPAZIONE e ADAPT nel periodo 1994-1999 in relazione ai rispettivi obiettivi e di analizzare il contributo e l'efficacia del progetto comunitario in merito a specifici problemi strutturali. Saranno condotte altresì alcune analisi sulle misure del FSE adottate nel quadro del sostegno dell'obiettivo 1, una parte delle quali sarà sottoposta ad un'altra valutazione ex post per esaminare l'incidenza dei Fondi strutturali nel quadro dell'obiettivo 1.

Questa valutazione ex post è intesa a verificare gli effetti degli interventi sulle persone (beneficiari finali delle azioni), nonché sui sistemi (compresi i beneficiari indiretti) nei vari Stati membri, e per quanto possibile ad individuare il valore aggiunto comunitario di tali interventi. La priorità orizzontale delle pari opportunità tra uomini e donne non sarà oggetto di una singola azione, ma dovrebbe essere presa in considerazione in modo specifico in ciascuno degli aspetti analitici illustrati in appresso.

Pur riguardando il periodo di programmazione 1994-1999, i risultati e gli insegnamenti di questa valutazione potranno contribuire a quanto segue:

- preparazione della prossima relazione sui progressi compiuti verso la realizzazione della coesione economica e sociale;

- attuazione del FSE 2000-2006 (valutazione intermedia nel 2003 e relativo aggiornamento nel 2005);

- formulazione di ipotesi riguardo a come potrebbe essere il FSE dopo il 2006;

- negoziato dei programmi del FSE con i nuovi Stati membri dopo l'allargamento;

- analisi del contributo del FSE alla strategia europea per l'occupazione e al processo di integrazione sociale (inclusione di piani d'azione nazionali).

A seguito della valutazione dei progetti pilota del 1998 relativi al capitale sociale locale, alla fine del 2001 è stata redatta la seconda relazione intermedia e la presentazione della relazione finale è prevista per la fine del 2002.

La gestione di azioni innovative comprende di per sé un sistema di capitalizzazione e di diffusione dei risultati e degli insegnamenti tratti. L'innovazione dimostratasi efficace deve essere capitalizzata onde assicurarne il massimo impatto sulle politiche e, se del caso, deve essere integrata nei programmi dei Fondi strutturali relativi agli obiettivi 1, 2 e 3 e nei piani d'azione nazionali per l'occupazione. La valutazione mira a verificare l'impatto, il grado di innovazione, l'efficacia e la trasferibilità dei risultati ottenuti.

Sarà effettuata inoltre una valutazione delle azioni intraprese sul versante del dialogo sociale nella «nuova economia».

Valutazione dei programmi 2000-2006 cofinanziati dal FSE

Le disposizioni regolamentari relative alla sorveglianza e alla valutazione sono state rafforzate per il periodo 2000-2006. Per quanto riguarda gli obiettivi 1 e 3, la DG "Occupazione e affari sociali" ha collaborato con gli Stati membri all'attuazione degli orientamenti che erano stati elaborati e negoziati con gli stessi Stati membri nel 1999 [29].

[29] "Orientamenti relativi ai dispositivi di sorveglianza e valutazione del FSE per il periodo 2000-2006", luglio 1999.

Il 2001 è stato caratterizzato soprattutto dall'istituzione dei dispositivi di valutazione e in particolare dei gruppi tecnici incaricati di dirigere l'attività, che hanno definito i mandati per la realizzazione delle valutazioni intermedie, i cui risultati dovranno essere disponibili nel secondo semestre del 2003. Oltre la metà dei valutatori esterni dei programmi del FSE è stata assunta tramite gara d'appalto.

Valutazione dei programmi di Iniziativa comunitaria EQUAL

L'avvio delle valutazioni dell'iniziativa EQUAL ha consentito di procedere a un approfondimento degli orientamenti comunitari per la valutazione dei programmi EQUAL [30], che si articolerà su tre livelli:

[30] "Key issues for the mid-term evaluation of EQUAL CIP in the Member States", CE Direzione generale dell'Occupazione e degli affari sociali" - Unità EMPL/G.5, luglio 2001.

- un'autovalutazione di ciascun progetto effettuata direttamente dal partenariato per lo sviluppo responsabile della sua gestione;

- una valutazione nazionale di ciascun programma realizzata da valutatori indipendenti;

- una valutazione a livello europeo per tutti i programmi, anch'essa realizzata da un valutatore indipendente, che si concentrerà in particolare sugli aspetti della cooperazione transnazionale, sull'efficacia della messa in rete a livello europeo e sull'impatto sul processo politico.

Analogamente a quanto avvenuto per gli obiettivi 1 e 3, il 2001 è stato dedicato all'istituzione dei dispositivi di attuazione. I servizi della Commissione hanno elaborato le condizioni per una gara d'appalto riguardante la valutazione a livello europeo.

Assistenza ai paesi candidati all'adesione per la valutazione dei programmi

La maggior parte dei paesi candidati all'adesione ha iniziato ad elaborare piani di sviluppo per beneficiare del sostegno dei Fondi strutturali. Vi sono stati contatti bilaterali con i servizi della Commissione al fine di elaborare i documenti di programmazione. In questo contesto, la valutazione ex ante costituisce uno strumento prezioso per migliorare la qualità dell'aiuto strutturale. Alcuni seminari hanno consentito di mettere a disposizione delle amministrazioni dei paesi candidati l'esperienza acquisita.

FEAOG-Orientamento

Valutazioni ex post per il periodo 1994-1999 relative all'obiettivo 5a, all'obiettivo 5b e all'iniziativa LEADER II: gli Stati membri e le regioni hanno presentato un gran numero di studi di valutazione relativi alle misure sostenute dai Fondi strutturali nel periodo 1994-1999 riguardanti l'insediamento di giovani agricoltori, le zone svantaggiate, gli investimenti nelle aziende agricole, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, i programmi dell'obiettivo 5b e l'Iniziativa comunitaria LEADER II. Gli studi sono stati effettuati a livello nazionale in conformità degli orientamenti definiti dalla Commissione, che nel frattempo ha iniziato il processo di sintesi dei dati finalizzato all'elaborazione di conclusioni a livello comunitario.

Misure di sviluppo rurale e LEADER+ nel periodo 2000-2006: è proseguita l'attività di definizione e di diffusione di un approccio coordinato per la valutazione dei programmi sostenuti con il contributo del FEAOG nel periodo 2000-2006. In questo contesto, sono stati definiti gli orientamenti per la valutazione dell'Iniziativa comunitaria per lo sviluppo delle zone rurali LEADER+, per la quale sono anche pervenute le valutazioni ex ante nell'ambito delle proposte di programmi.

In attesa della valutazione ex post dei programmi del periodo 1994-1999 che avrà luogo nel 2002-2003, nel 2001 è stato avviato uno studio di valutazione dell'incidenza degli aiuti dello SFOP sull'industria di trasformazione.

3.2. Controlli effettuati

FESR nel periodo 2000-2006

Nel 2001 la DG "Politica regionale" ha intrapreso 27 verifiche dei sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri per il periodo 2000-2006. Tali verifiche avevano principalmente carattere preventivo e sono consistite nell'accertare la conformità dei sistemi istituiti alle disposizioni dei nuovi regolamenti (CE) n. 1260/1999, n. 438/2001 e n. 448/2001 e nell'aiutare gli Stati membri a risolvere i problemi pratici incontrati nell'attuazione del nuovo quadro giuridico.

A tale scopo è stato scelto un campione rappresentativo dei programmi di tutti i 15 Stati membri, la maggior parte dei quali riguardava l'obiettivo 1 ed alcuni l'obiettivo 2. Le missioni sono durate, in genere, una settimana e sono state suddivise tra i vari paesi nel modo seguente:

- una in Danimarca, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Lussemburgo e Austria;

- due in Belgio, Finlandia, Francia, Spagna, Svezia e Regno Unito;

- tre in Grecia, Italia e Portogallo.

La DG "Politica regionale" ha effettuato inoltre alcune missioni di controllo di durata più breve per quanto riguarda i progetti di cui agli articoli 7 e 10 (cfr. infra).

Per rispettare i requisiti relativi a separazione tra autorità di gestione e autorità di pagamento, certificazione delle dichiarazioni intermedie di spesa e attestato di controllo indipendente nella fase di chiusura dei programmi si devono prevedere sistemi amministrativi nazionali nettamente diversi. Le modifiche necessarie hanno richiesto tempo e non sono ancora state apportate ovunque. Le principali difficoltà hanno riguardato la separazione delle funzioni di certificazione delle spese e di controllo indipendente da quella di gestione, in quanto per la sua attuazione è necessaria una nuova organizzazione del lavoro, spesso in un contesto di riduzione del personale.

Di seguito sono riportati alcuni dei problemi rilevati in relazione alla gestione dei programmi.

- Mancanza di autorità su organismi intermedi e altri enti che svolgono funzioni importanti di cui è responsabile, in ultima analisi, l'autorità di gestione. Spesso si tratta di altri ministeri, che possono occupare all'interno dell'amministrazione una posizione gerarchica più elevata rispetto all'autorità di gestione. Un altro caso è quello del lavoro dell'autorità di gestione svolto da un'unità di una direzione o di un dipartimento, nel cui ambito altre unità allo stesso livello espletano altre funzioni come quelle di autorità di pagamento, di organismi intermedi per determinate misure o di controllo interno, e in cui queste altre unità non dipendono, per consuetudine, dall'unità dell'autorità di gestione, ma dal capo del dipartimento.

- In molti casi le autorità di gestione non hanno ancora fornito agli organismi intermedi sufficienti orientamenti e istruzioni in merito alle normative dell'Unione europea, alle dichiarazioni di spesa, alle procedure e alle liste di controllo necessarie. La situazione sta gradualmente migliorando, ma attualmente negli organismi intermedi non esiste una standardizzazione dei requisiti e delle procedure e pertanto il livello di qualità della gestione dei fondi dell'Unione europea non è omogeneo.

- Alcuni organismi intermedi devono ancora compiere ulteriori sforzi per quanto riguarda l'organizzazione delle procedure. Spesso è stata constatata l'assenza di liste di controllo e di manuali di istruzione. Lo stesso vale per la descrizione delle funzioni e la formazione del personale. In questi settori si stanno tuttavia compiendo progressi.

- Negli Stati membri sono state rilevate iniziative volte ad istituire unità di controllo interno incaricate di verificare il funzionamento dei sistemi. Tali unità possono offrire notevoli garanzie alle autorità di gestione e di pagamento, soprattutto se si prevede anche la possibilità che gli organismi che si trovano a un certo livello della catena accedano ai sistemi degli organismi di livello immediatamente inferiore.

Per quanto riguarda le autorità di pagamento, di seguito sono riportate alcune delle caratteristiche rilevate.

- L'importanza della funzione di certificazione dell'autorità di pagamento e la responsabilità che questo comporta non sono sempre pienamente comprese. Se l'autorità di pagamento dipende interamente dagli organismi intermedi per le dichiarazioni di spesa, essa non espleta la funzione attribuitale.

- I manuali di istruzione, le liste di controllo e la formazione all'interno dell'autorità di pagamento non sono adeguati, al pari dell'organizzazione in quanto tale. Le autorità si sono tuttavia dimostrate consapevoli dell'importanza della standardizzazione delle procedure e della necessità di una sorveglianza adeguata per quanto riguarda le risorse finanziarie, in conformità del principio "quattro occhi vedono meglio di due".

Sono stati rilevati problemi anche per quanto riguarda i sistemi d'informazione, sebbene quelli nuovi rappresentino un notevole miglioramento: ad esempio, è possibile che le dichiarazioni trasmesse alla Commissione non siano collegate alle corrispondenti basi di dati, che i moduli siano incompleti e che il personale non sia sufficiente.

Alla fine del 2001 restavano ancora da svolgere alcuni controlli previsti per i sistemi istituiti per il periodo 2000-2006. Saranno effettuati nel primo semestre del 2002.

Verifiche a tavolino delle descrizioni dei sistemi (articolo 5 del regolamento (CE) n. 438/2001)

Il regolamento (CE) n. 438/2001 prevede che gli Stati membri informino la Commissione, entro tre mesi dalla data di approvazione del programma, o dalla data di entrata in vigore del regolamento, se successiva, in merito ai sistemi di gestione e di controllo istituiti per i nuovi programmi. La maggior parte degli Stati membri è stata puntuale nell'inviare le descrizioni richieste, di cui oltre 100 sono pervenute entro la fine del 2001, tenendo conto di paesi con un'amministrazione centralizzata che tendono a optare per una presentazione generale comune di molti o di tutti i programmi.

Nella seconda metà dell'anno la DG "Politica regionale" ha analizzato circa un terzo delle descrizioni e ha fornito i risultati della sua valutazione agli Stati membri interessati, chiedendo in molti casi ulteriori informazioni e chiarimenti. L'obiettivo è completare l'operazione di analisi delle descrizioni e fornire i risultati entro la metà del 2002. La DG "Politica regionale" considera le descrizioni parte della verifica preventiva dei sistemi che può servire a segnalare agli Stati membri i problemi più evidenti nel caso in cui la Commissione non sia in grado di condurre una verifica in loco nell'immediato futuro.

Indagine di controllo relativa agli articoli 7 e 10 del regolamento (CE) n. 2083/93 (spesa diretta)

Ambito e obiettivi

Oltre alle missioni di controllo e al lavoro preparatorio effettuato dalla DG "Politica regionale" nel 2000, nel 2001 il gruppo incaricato di svolgere i controlli in merito agli articoli 7 e 10 ha organizzato tre serie di verifiche finanziarie e di conformità in loco per quanto riguarda i progetti pilota e l'assistenza tecnica ai sensi degli articoli 7 e 10. Le verifiche sono state eseguite in larga misura da controllori esterni, sotto la supervisione del personale della Commissione. L'importo totale sottoposto a verifica nel corso dell'indagine supera i 90 milioni di euro, rispetto a un impegno del bilancio comunitario di circa 145 milioni di euro. Tutti i controlli dei progetti ai sensi degli articoli 7 e 10 avevano lo scopo di verificare la conformità delle spese alle norme comunitarie e nazionali, nonché di confermare che le condizioni delle lettere di concessione del contributo erano state rispettate.

Esecuzione

La prima serie ha compreso 39 controlli in Danimarca, Germania, Grecia, Francia, Irlanda, Spagna, Finlandia e Regno Unito. L'attività di controllo è stata effettuata nella primavera 2001 e le relazioni finali sono state approvate nei mesi di luglio e di agosto dopo aver proceduto a una verifica della qualità.

La seconda serie è stata effettuata successivamente alla conclusione, in data 31 luglio 2001, di un contratto quadro tra la DG "Politica regionale" e una società di revisione. I progetti interessati sono stati 36 e hanno comportato 37 controlli in Austria, Belgio, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. L'attività di controllo in loco è stata portata a termine entro la fine di novembre 2001, tuttavia, tenuto conto dei continui ritardi dovuti al contraente, le relazioni finali nella lingua ufficiale dei beneficiari sono ancora parzialmente in sospeso. Le lettere ai beneficiari non sono state inviate come previsto nello scadenzario e, al momento della stesura della presente relazione, l'indagine di controllo in merito a questi progetti non può essere considerata completata.

La terza serie è consistita in un'azione congiunta del personale della DG "Politica regionale" e di controllori esterni intesa a verificare sette contratti di assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 7. L'attività di controllo si è conclusa nel gennaio 2002. Le versioni finali delle relazioni sono previste per la fine di marzo 2002.

Risultati

I principali risultati dell'indagine relativa agli articoli 7 e 10 sono ancora provvisori. L'elemento più comune posto in evidenza dai controlli effettuati è stata la mancanza o l'incompletezza della documentazione contabile, constatata in quasi la metà dei casi sottoposti a verifica. Le norme in materia di contabilità e di controllo dei costi del personale e degli esperti non sono state applicate in modo adeguato in circa un terzo dei progetti controllati. In un numero rilevante di progetti i controllori hanno altresì rilevato altri errori quali un'errata classificazione della spesa e un'irregolare registrazione contabile degli investimenti. Non è possibile calcolare con esattezza gli importi delle rettifiche finanziarie scaturite dall'indagine di controllo finché la corrispondenza con i beneficiari in merito ai risultati dell'indagine non sarà stata completata. Un caso è stato trasmesso all'OLAF per essere sottoposto a indagine.

Attività normativa

Il 2 marzo 2001 la Commissione ha approvato i regolamenti (CE) n. 438/2001 e n. 448/2001 riguardanti i sistemi di gestione e di controllo previsti per i programmi del periodo 2000-2006 e le procedure relative alle rettifiche finanziarie. I regolamenti sono stati elaborati nel corso del 2000 nell'ambito di intense discussioni svoltesi con le autorità nazionali rappresentate nei comitati dei Fondi strutturali. Al contempo, la Commissione ha approvato orientamenti interni per le rettifiche finanziarie che essa stessa potrebbe avere occasione di applicare, soprattutto sulla base di un'estrapolazione o di percentuali forfettarie.

Controlli relativi al FSE

Nel 2001 sono state effettuate complessivamente 41 missioni di controllo in tutti gli Stati membri. Queste missioni si possono suddividere nei seguenti sottogruppi:

Verifiche dei sistemi: 21

Controlli speciali: 3

Verifica dell'applicazione del regolamento (CE) n. 2064/97: 11

Verifiche preventive: 1

Controlli dei progetti ai sensi dell'articolo 6: 5

In linea di massima, a partire dal 2001 dovrebbe essere eseguita una visita di controllo all'anno in ogni Stato membro. È stata riservata una particolare attenzione alle missioni intese a controllare l'applicazione del regolamento (CE) n. 2064/97. Queste missioni sono state effettuate in regioni in cui questo punto non era stato preso in considerazione in precedenti verifiche dei sistemi, e hanno evidenziato notevoli differenze per quanto riguarda la qualità dell'attività di controllo svolta dalle autorità competenti degli Stati membri.

Il numero delle verifiche preventive previsto in seguito a una prima valutazione delle descrizioni dei sistemi di gestione e di controllo (articolo 5 del regolamento (CE) n. 438/2001) ha dovuto essere ridotto a causa del costo eccessivo che il carico di lavoro comportava o della mancanza di descrizioni. Esse costituiranno un parte rilevante dei controlli nel 2002.

Nel 2001 è stata istituita l'unità "Verifiche dei sistemi e controllo ex post" nell'intento di aumentare e rafforzare i contatti con le autorità di controllo degli Stati membri. Le riunioni di coordinamento con 5 Stati membri sono state integrate da riunioni bilaterali. È stato deciso di effettuare, come minimo, un secondo contatto all'anno e nel 2001 vi sono stati contatti con tre autorità di controllo.

Controlli relativi al FEAOG

L'attività di controllo complessiva svolta nel 2001 può essere sintetizzata nel modo illustrato di seguito.

Fino al 1° maggio 2001 erano state effettuate 4 missioni di controllo (3 in Italia e 1 in Spagna), concentrando l'attenzione sulla verifica dell'ammissibilità delle spese dichiarate, spesso a seguito di denunce pervenute alla DG "Agricoltura".

Nel secondo semestre del 2001 sono state condotte altre 14 missioni di controllo (3 in Germania, 3 in Italia, 2 in Spagna e 1 in Belgio, Francia, Grecia, Portogallo, Irlanda e Regno Unito) in merito ai programmi del periodo 1994-1999. I controlli si sono concentrati principalmente sulla valutazione dei sistemi di gestione e di controllo applicati negli Stati membri. È stata riservata una particolare attenzione alla verifica della conformità con le disposizioni in materia di controlli previste dal regolamento (CE) n. 2064/97, nonché della sufficienza della pista di controllo e delle procedure applicate in pratica dagli Stati membri per assicurare la presentazione alla Commissione di una dichiarazione delle spese corretta e attendibile.

I problemi rilevati con maggiore frequenza riguardano

- l'applicazione tardiva o insoddisfacente del regolamento (CE) n. 2064/97;

- le difficoltà di far corrispondere le spese dichiarate alla Commissione con le operazioni corrispondenti;

- casi di progetti o voci di spesa non ammissibili.

I controlli relativi ai programmi del periodo 1994-1999 proseguiranno nel 2002, in prospettiva soprattutto della loro chiusura.

Per quanto riguarda i programmi dello SFOP, tra le competenze della DG "Pesca" rientrano i seguenti compiti:

- revisione dei sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri per quanto attiene ai sistemi elaborati ed attuati specificamente nel settore della pesca;

- programmazione, esecuzione e verifica dei controlli ex post in loco negli Stati membri;

- organizzazione di una riunione di coordinamento del controllo finanziario per uno Stato membro, nonché partecipazione alle riunioni di coordinamento per gli altri Stati membri.

La revisione dei sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri è in genere effettuata sulla base delle descrizioni quale verifica a tavolino. Questa attività costituisce anche una parte rilevante dei preparativi dei controlli in loco.

È altresì necessario pertanto modificare il programma di un controllo in loco, che ora contiene molti elementi per la revisione e la valutazione dei sistemi.

Nel 2001 la DG "Pesca" ha effettuato 12 controlli in loco (Austria, Danimarca, Francia, Grecia, Portogallo, Svezia), che hanno riguardato in particolare progetti nei settori dell'acquacoltura, della trasformazione e della modernizzazione dei pescherecci. Si è altresì proceduto a verificare se i controlli nazionali dei programmi fossero stati effettuati in conformità dei regolamenti comunitari relativi al controllo finanziario.

In un caso (Austria) il controllo in loco comprende la revisione e la valutazione dei sistemi di gestione e di controllo per quanto riguarda i programmi del periodo 2000-2006.

L'attività di controllo, con particolare riguardo per la chiusura dei programmi del periodo 1994-1999 e la verifica dei nuovi sistemi di gestione e di controllo, proseguirà nel 2002.

Controlli effettuati dall'OLAF

Nel 2001 l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha avviato 65 nuove indagini su casi di frode o di sospetta frode (26 per il FESR, 29 per il FSE, 5 per il FEAOG-Orientamento, 5 per lo SFOP) e ha effettuato 23 missioni di controllo inerenti alle azioni strutturali, solo e per un numero limitato in collaborazione con i servizi interessati. La metà delle missioni riguarda indagini avviate negli anni precedenti e l'altra metà nuovi casi. Per la quasi totalità di queste missioni l'OLAF ha applicato come base giuridica il regolamento (CE) n. 2185/96 relativo ai controlli e alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità.

Oltre la metà delle missioni riguarda in modo particolare il settore del FSE, e di queste due terzi si riferiscono a nuovi casi aperti nel 2001. Infine, una missione nel settore dello SFOP riguarda un caso aperto nel 2001 e due missioni si riferiscono a indagini avviate nel 1997 nel settore del FEAOG-Orientamento.

Le ispezioni hanno rilevato numerosi problemi quali la mancanza di beneficiari in grado di provvedere ai finanziamenti parziali, la non conformità alle norme sugli appalti pubblici, spese non ammissibili e dichiarazioni di spesa con data precedente all'esecuzione effettiva della spesa. Si sono riscontrati anche casi di domande di pagamento in cui non si è potuto riscontrare un rapporto con i progetti attuati.

Inoltre, per il 2001 gli Stati membri hanno comunicato alla Commissione, ai sensi del regolamento (CE) n. 1681/94, circa 1 190 casi di irregolarità o di frode per un importo totale di 199,120 milioni di euro.

Ne consegue che il numero di casi di irregolarità comunicato si è stabilizzato rispetto al 2000 per un importo più elevato in confronto all'anno precedente. Va altresì sottolineato che i casi di irregolarità comunicati non riguardano necessariamente casi di frode per i quali deve essere dimostrato il carattere intenzionale. Inoltre, nonostante i progressi rilevanti registrati negli ultimi anni per quanto attiene all'applicazione dell'articolo 5 del regolamento menzionato in precedenza che impone agli Stati membri di informare la Commissione, caso per caso, circa il seguito riservato all'irregolarità rilevata, resta un gran numero di casi comunicati cui non è stato dato alcun seguito, nonostante siano decorsi i termini di chiusura di alcuni programmi.

In fase di chiusura dei programmi del periodo 1994-1999, peraltro, di norma tutti i casi che sono stati oggetto di una comunicazione ai sensi dell'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1681/94 devono essere definiti tranne i casi di azioni sospese per motivi giudiziari.

Per questi ultimi si applica il punto 10 della decisione della Commissione relativa agli orientamenti in materia di chiusura finanziaria degli interventi operativi (1994-1999) dei Fondi strutturali.

Il nuovo regolamento (CE) n. 448/2001 subordina ormai l'applicazione delle rettifiche finanziarie alle relazioni trasmesse nel quadro del regolamento (CE) n. 1681/94 e obbliga gli Stati membri a trasmettere alla Commissione, una volta all'anno, un bilancio dei recuperi in attesa, facilitando in questo modo in futuro il controllo finanziario e l'imputazione allo Stato membro degli importi persi a causa di una negligenza da parte dello stesso. La corretta applicazione di detto regolamento diventa pertanto una priorità per gli Stati membri.

CAPITOLO 4: DIALOGO/INFORMAZIONE

4.1. Parlamento europeo

Il dialogo con il Parlamento europeo avviene essenzialmente nel quadro delle commissioni parlamentari, segnatamente attraverso la commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo, che ha elaborato due risoluzioni e due relazioni d'iniziativa approvate in sessione plenaria e più precisamente:

- il 14 giugno 2001, la risoluzione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1260/1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali (relazione Markov);

- il 20 settembre 2001,

- la risoluzione sulla proposta di regolamento del Consiglio recante modificazione del regolamento (CE) n. 1267/1999 del Consiglio che istituisce uno strumento per le politiche strutturali di preadesione (relazione Folias);

- la relazione sull'undicesima relazione annuale sui Fondi strutturali 1999 (relazione Nogueira Román);

- la relazione sulla relazione annuale del Fondo di coesione 1999 (relazione Marques).

Michel Barnier, Commissario competente per la politica regionale, ha tenuto ad informare con regolarità e di persona il Parlamento europeo in merito all'andamento dei vari fascicoli.

Il giorno stesso dell'adozione della seconda relazione sulla coesione economica e sociale, il 30 gennaio 2001, egli ha presentato una sintesi di questo documento nella seduta plenaria del Parlamento e ha avviato il dibattito sul futuro della politica di coesione in un'Unione allargata. Il Commissario Barnier ha fatto inoltre una dichiarazione sul futuro della politica di coesione nella seduta plenaria del 19 settembre 2001.

Nel quadro delle attività della commissione parlamentare per la politica regionale, i trasporti e il turismo, il 25 gennaio e il 9 ottobre 2001 il Commissario Barnier ha presentato il proprio programma di lavoro, illustrando il bilancio del primo anno del periodo di programmazione 2000-2006, lo stato di avanzamento della programmazione degli obiettivi 1 e 2 e l'esecuzione del bilancio. Il 25 marzo 2001 egli ha inoltre presentato ai membri di detta commissione parlamentare la seconda relazione sulla coesione economica e sociale.

Nel corso dell'anno il Parlamento europeo ha più volte discusso con procedure d'urgenza i vari casi di catastrofi naturali che hanno colpito alcuni paesi dell'Unione europea, e più precisamente il 15 febbraio e il 17 maggio 2001, per quanto riguarda rispettivamente le alluvioni in Portogallo e in Francia.

A determinare le relazioni tra la Commissione e il Parlamento europeo, e in particolare con la commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo, è essenzialmente il codice di condotta sull'attuazione delle politiche strutturali, firmato il 6 maggio 1999 dal Presidente della Commissione europea Santer e dal Presidente del Parlamento europeo Gil Robles. Nel 2001 la Commissione ha continuato a inviare i vari documenti relativi alla programmazione degli obiettivi 1 e 2 (QCS, PO e DOCUP) per tutti gli Stati membri, trasmettendo inoltre le decisioni adottate nel quadro del Comitato per lo sviluppo e la riconversione delle regioni e del Comitato di gestione dello strumento per le politiche strutturali di preadesione.

La commissione parlamentare per l'agricoltura e lo sviluppo rurale segue con estrema attenzione tutte le Iniziative comunitarie nel settore dello sviluppo rurale. In risoluzioni e pareri essa si è spesso espressa, in termini generali, a favore di un rafforzamento del secondo pilastro (sviluppo rurale) della politica agricola comune. Nel 2001 il Parlamento ha adottato due relazioni d'iniziativa nel settore dello sviluppo rurale: in una, che riguardava l'agricoltura nelle regioni montane, il Parlamento ha chiesto di rivolgere una particolare attenzione a questa parte dell'agricoltura europea, l'altra era dedicata alla situazione dei giovani agricoltori nella Comunità. Tenuto conto che il quadro giuridico per il periodo 2000-2006 era già stato istituito, per quanto attiene allo sviluppo rurale nel 2001 il Parlamento ha trattato solo una proposta legislativa che ha riguardato un aumento del massimale degli aiuti pubblici per alcune misure strutturali a favore dei dipartimenti francesi d'oltremare, le Azzorre, Madera e le isole Canarie.

4.2. Comitati dei Fondi

Nel 2001 il Comitato per lo sviluppo e la riconversione delle regioni (CSRR), che esercita le competenze di comitato di gestione e di comitato consultivo secondo quanto disposto dall'articolo 48 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999, si è riunito undici volte. Esso ha modificato il proprio regolamento interno per renderlo conforme al regolamento interno tipo adottato dalla Commissione.

Nell'esercizio delle competenze di comitato di gestione, il CSRR si è pronunciato a favore della cooperazione interregionale INTERREG III Sezione C, di modifiche degli orientamenti inerenti a INTERREG e degli orientamenti relativi alle azioni innovative del FESR per il periodo 2000-2006.

Nell'esercizio della funzione consultiva, il CSRR si è espresso in merito alla revisione dell'elenco delle zone ammissibili all'obiettivo 2, ai tipi di misure di assistenza tecnica previste all'articolo 23 del regolamento, ai DOCUP e ai QCS.

Il CSRR ha altresì espresso un parere favorevole sui regolamenti recanti disposizioni di attuazione del regolamento (CE) n. 1164/94 per quanto riguarda le modalità di gestione e di controllo e le rettifiche finanziarie dei contributi concessi nell'ambito del Fondo di coesione.

Il Comitato ha accolto con favore la seconda relazione sulla coesione economica e sociale e la creazione del programma INTERACT volto ad istituire una rete di scambi e di cooperazione nel quadro dell'iniziativa INTERREG.

Il CSRR ha svolto numerose discussioni sull'applicazione dei vari regolamenti, in particolare su

- la procedura per la chiusura finanziaria degli interventi operativi per i programmi del periodo 1994-1999 (norme generali, proroga del termine ultimo per i pagamenti, disposizioni relative alle procedure giuridiche di cui all'articolo 52, paragrafo 5, articolo 8 del regolamento (CE) n. 2064/97, e così via);

- la programmazione dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006 (risultati della programmazione dell'obiettivo 1, presentazione delle relazioni annuali di esecuzione, elaborazione e controllo dei complementi di programmazione, riserva di efficacia ed efficienza, previsioni delle richieste di pagamento, descrizione e verifiche dei sistemi di gestione e di controllo, pagamenti da parte dei beneficiari finali, norme per il calcolo dei rimborsi, cofinanziamento di prestiti agevolati oltre la fine del periodo di programmazione, applicazione dell'allegato IV del regolamento (CE) n. 438/2001).

Infine, il CSRR ha istituito al proprio interno il gruppo di lavoro «Sviluppo territoriale e urbano», che si è riunito cinque volte. In conformità del suo regolamento interno, il gruppo di lavoro ha riferito in merito alle sue attività al CSRR, unico organo autorizzato a prendere decisioni. Esso ha svolto discussioni sullo sviluppo territoriale e urbano (impatti territoriali delle politiche comunitarie e costo del loro mancato coordinamento; risultato dell'audit urbano e questioni urbane, dimensioni territoriale e urbana nei programmi degli obiettivi 1 e 2 per il periodo di programmazione 2000-2006, Libro bianco sui trasporti, conclusioni e seguito del Consiglio politico delle grandi città del 9 ottobre 2001, rete di scambi di esperienze (URBAN), spazio europeo di ricerca e Sesto programma quadro).

Nel 2001 il Comitato del FSE si è riunito 4 volte. Facendo seguito alle presentazioni già effettuate nel 2000, i membri hanno assistito alla presentazione della nuova programmazione 2000-2006 del FSE (considerazione delle priorità del Fondo sociale europeo, della strategia per l'occupazione, nonché dei nessi con i piani d'azione nazionali) negli Stati membri non interessati nell'anno 2000. Sono stati presentati per essere discussi altri aspetti del Fondo sociale europeo quali la comunicazione sulle misure innovative e lo sviluppo locale, lo stato della programmazione e le buone pratiche di EQUAL e il ruolo del FSE nell'attuazione dei piani d'azione nazionali per l'occupazione.

Nel corso dell'intero anno i membri del Comitato sono stati informati in merito all'andamento generale della strategia per l'occupazione per quanto attiene a ogni aspetto e implicazione per il Fondo sociale europeo, nonché allo svolgimento delle attività relative all'allargamento e in particolare sui vari aspetti trattati nell'ambito del gruppo ad alto livello.

La Commissione ha presentato ai membri la situazione relativa alla valutazione e la relazione sulle azioni ai sensi dell'articolo 6 del regolamento del FSE.

Il Comitato del FSE ha altresì discusso la relazione sulla coesione economica e sociale, la comunicazione riguardante il sostegno del FSE alla strategia europea per l'occupazione e la relazione relativa alla cosiddetta "e-inclusion" (integrazione elettronica), nonché le attività della fondazione di Dublino in materia di cambiamenti industriali.

Sotto il profilo tematico, ha avuto luogo uno scambio di opinioni su temi quali le qualifiche e le mobilità, l'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita e il Libro verde sulla responsabilità sociale delle imprese.

Nel 2001 il Comitato per le strutture agrarie e lo sviluppo rurale (comitato STAR) si è riunito 12 volte e ha esercitato la competenza d comitato di gestione conformemente alla procedura prevista all'articolo 47, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1260/99 riguardo alle questioni illustrate di seguito.

- Regolamento (CE) n. 1750/99 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG). Il Comitato ha espresso parere favorevole su due modifiche e una deroga.

- Regolamento (CE) n. 2603/1999 recante norme transitorie per il sistema di sostegno allo sviluppo rurale istituito dal regolamento (CE) n. 1257/99. Il Comitato ha espresso parere favorevole su una modifica.

- Regolamento (CE) n. 1268/99 relativo al sostegno comunitario per misure di preadesione a favore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale da attuare nei paesi candidati dell'Europea centrale e orientale nel periodo precedente all'adesione. Il Comitato ha espresso parere favorevole su una modifica.

- Regolamento (CE) n. 2759/99 recante modalità d'applicazione del regolamento (CE) n. 1268/1999 relativo al sostegno comunitario per misure di preadesione a favore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale da attuare nei paesi candidati dell'Europa centrale e orientale nel periodo precedente all'adesione. Il Comitato ha espresso parere favorevole su una modifica.

- Il Comitato ha espresso parere favorevole su 38 piani di sviluppo rurale ai sensi dell'articolo 44, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1257/99, su una modifica a un piano di sviluppo rurale ai sensi dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1268/99 per la Lettonia e su 2 modifiche di programmi di aiuto in materia di tutela dell'ambiente ai sensi dell'articolo 7 del regolamento (CEE) n. 2078/92.

Nel 2001 il Comitato per le strutture del settore della pesca e dell'acquacoltura si è riunito quattro volte e ha trattato le questioni illustrate di seguito.

- Discussione e parere con votazione (procedura di cui all'articolo 47, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1260/1999) sul progetto di regolamento della Commissione relativo alle modalità d'esecuzione delle azioni definite dal regolamento (CE) n. 2792/1999. Il Comitato ha espresso parere favorevole a maggioranza qualificata.

- Discussione e parere con votazione (procedura di cui all'articolo 18 del regolamento (CE) n. 3760/1992) sui progetti di decisioni della Commissione relative all'approvazione di regimi permanenti di controllo del rinnovamento e dell'ammodernamento delle flotte di pescherecci.

- Discussione e parere con votazione su due decisioni della Commissione che riducono il contributo concesso per due progetti relativi alla costituzione di società miste nel settore della pesca (uno danese e l'altro spagnolo). Il Comitato ha espresso parere favorevole a maggioranza qualificata per entrambe le decisioni.

- Discussione e parere con votazione su due decisioni della Commissione che riducono il contributo concesso per due progetti relativi alla costituzione di società miste nel settore della pesca (uno portoghese e l'altro spagnolo). Il Comitato ha espresso parere favorevole a maggioranza qualificata per entrambe le decisioni.

4.3. Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni

Nel corso del 2001 il dialogo con il CES è stato caratterizzato dalla firma, in data 24 settembre, di un protocollo di cooperazione tra il Presidente della Commissione europea Prodi e il Presidente del Comitato economico e sociale Frerichs, che definisce ora le relazioni tra le due istituzioni.

La Commissione ha continuato a seguire attentamente i lavori del CES. Nel settore della politica regionale, il CES ha adottato diversi pareri, fra cui quelli relativi ai temi «modifiche delle disposizioni generali sui Fondi strutturali» (relazione Mengozzi), «la gestione integrata delle zone costiere» (relazione Bento Gonçalves) e «la politica europea per la cooperazione transfrontaliera e l'esperienza del programma INTERREG» (relazione Barros Vale). Il CES ha adottato due pareri d'iniziativa (relazioni Christie) in merito alla seconda relazione sulla coesione economica e sociale, nonché alla comunicazione della Commissione sui risultati della programmazione dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006 (obiettivo 1). Il CES ha inoltre esaminato le relazioni annuali 1999 sui Fondi strutturali (relazione Burani) e sul Fondo di coesione (relazione Pezzini).

In occasione della riunione plenaria del CES del 31 maggio 2001, il Commissario Barnier è intervenuto sul tema del futuro dell'Unione.

Nel corso del 2001 il Comitato ha elaborato 13 pareri nel settore dell'agricoltura. La DG "Agricoltura" ha continuato a seguire con attenzione le decisioni del Comitato e ha partecipato attivamente ai lavori di gruppi di studio specifici e della Sezione "Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente".

Nel suo parere sul tema «Il finanziamento della PAC», il CES ha accolto con favore la proposta di convertire le «spese negative» in «entrate assegnate», in quanto gli importi convertiti potrebbero essere effettivamente utilizzati per finanziare le spese della sezione Garanzia del FEAOG senza comportare alcun onere aggiuntivo per il bilancio generale.

Nel parere «Nuova economia, società della conoscenza e sviluppo rurale: le prospettive per i giovani agricoltori» si rileva che, in un'Europa in rapida evoluzione di fronte alle sfide della globalizzazione e della «new economy», la società ha ricominciato a interrogarsi sul futuro dell'agricoltura e delle aree rurali, e a cercare prospettive di sviluppo che possano soddisfare le aspettative delle nuove generazioni. Il CES chiede alla Commissione e agli Stati membri di incoraggiare, nell'ambito dei normali canali di finanziamento comunitario, e in particolare i Fondi strutturali, il sostegno a progetti transnazionali di cooperazione e scambio tra imprese, scuole, enti di formazione, università e centri di ricerca del mondo agricolo e rurale. Il Comitato chiede inoltre di sostenere piani d'azione decentrati a livello regionale o locale e di creare nuove agenzie locali per lo sviluppo dell'agricoltura e delle comunità rurali. A tale scopo, è stata proposta una serie di iniziative concrete.

In occasione della sua 382a riunione plenaria del 30 e 31 maggio 2001, il Comitato economico e sociale ha adottato all'unanimità un parere sulla "Undicesima relazione sui Fondi strutturali (1999)" (COM(2000) 698 definitivo - Volumi I e II). Il Comitato constata che in materia di agricoltura sono stati registrati miglioramenti per quanto riguarda l'obiettivo 5a (adeguamento delle strutture agricole), che si sono concretizzati in impegni pari al 96% e pagamenti pari al 70%. L'obiettivo 5b (sviluppo delle zone rurali) ha avuto nel 1999 una notevole accelerazione, tenuto conto che è stato impegnato il 99% degli stanziamenti e ne è stato pagato il 68%.

In materia di sviluppo rurale il dialogo con le parti sociali si svolge nell'ambito del Comitato consultivo dello sviluppo rurale istituito dalla Commissione nel quadro della decisione 98/235/CE. Nel 2001 il Comitato consultivo si è riunito due volte, il 13 maggio e il 15 novembre. In entrambe le occasioni i servizi della Commissione e i rappresentanti delle organizzazioni socioprofessionali dell'Unione europea hanno proceduto a uno scambio di informazioni e di opinioni sul primo anno di attuazione dei programmi di sviluppo rurale (FEAOG-Garanzia), nonché su LEADER+.

Il 31 maggio ha avuto luogo un dibattito sul tema delle buone pratiche agricole, cui ha fatto seguito uno scambio di opinioni sul progetto di conclusioni sull'integrazione delle problematiche ambientali e lo sviluppo sostenibile nella PAC. I servizi della Commissione hanno inoltre informato il Comitato in merito all'aggiornamento delle attività relative allo sviluppo rurale, nonché alle disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1259/1999 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune.

Altre questioni sollevate il 15 novembre includevano, inter alia, la situazione per quanto riguarda l'Osservatorio europeo LEADER+.

Il 6 febbraio e il 29 novembre 2001 si è altresì riunito il gruppo permanente delle donne in ambiente rurale del Comitato consultivo dello sviluppo rurale per affrontare temi quali la qualità e la promozione dei prodotti agricoli e le pari opportunità nell'ambito dei Fondi strutturali e in LEADER+.

Il 15 marzo e il 3 ottobre si sono inoltre riuniti due gruppi di lavoro ad hoc del Comitato consultivo dello sviluppo rurale di cui fanno parte 12 esperti per riflettere sulla natura dei progetti LEADER+ e avviare un dibattito sul futuro Osservatorio dei territori rurali, nonché sulla cooperazione interterritoriale. Il 3 ottobre la riflessione ha riguardato l'attuazione del regolamento «orizzontale» (CE) n. 1259/1999, in particolare le sue disposizioni relative alla protezione ambientale (articolo 3) e la sua impostazione in materia di modulazione (articolo 4).

Al pari di quanto avvenuto nel caso del CES, il 20 settembre 2001 è stato firmato tra il Presidente della Commissione europea Prodi e il Presidente del Comitato delle regioni Chabert un protocollo di cooperazione, che definisce le relazioni tra le due istituzioni in questione.

Il Comitato delle regioni ha iniziato ed emesso oltre una decina di pareri della sua Commissione 1 nel settore di competenza della DG "Politica regionale". Sono stati elaborati un documento di lavoro (relazione Zaplana Hernandez-Soro), nonché un parere sulla seconda relazione sulla coesione economica e sociale (relazione Zaplana Hernandez-Soro e Tindemans). Il CdR ha altresì proseguito i suoi lavori sulla cooperazione transfrontaliera con una nota informativa discussa il 9 aprile e un'iniziativa del signor Rombouts.

Il Comitato ha inoltre espresso un parere sulle relazioni 1999 relative ai Fondi strutturali (relazione Tillich) e al Fondo di coesione (relazione Bree).

Inoltre, nel 2001 la DG "Politica regionale" ha dato seguito a 17 pareri del CdR in merito alla politica regionale tra cui quelli relativi ai temi «l'audit urbano», «Struttura ed obiettivi della politica regionale europea nel quadro dell'ampliamento e della globalizzazione», nonché alla «seconda relazione sulla coesione economica e sociale».

Michel Barnier, Commissario competente per la politica regionale, è intervenuto nella riunione plenaria del CdR svoltasi il 14 febbraio 2001, e in particolare ha fatto il punto sullo stato della programmazione e presentato la seconda relazione sulla coesione economica e sociale.

In materia di politica agricola, nel 2001 il Comitato delle regioni ha espresso sei pareri. Gli esperti della DG "Agricoltura" hanno partecipato ai lavori di elaborazione per presentare la posizione della Commissione, fornire informazioni e rispondere alle interrogazioni dei membri.

Nel suo parere sul tema «Impatto regionale della politica agricola e rurale europea», il Comitato ha effettuato una valutazione politica della situazione e si è interessato agli elementi di base di una politica integrata di sviluppo delle zone rurali e all'applicazione dei programmi di sviluppo rurale.

Nel parere sul tema «Progetto giovani per l'agricoltura europea» si ritiene preoccupante e gravida di pericolose conseguenze la situazione di invecchiamento degli imprenditori agricoli, che in molte aree mette in gioco la possibilità di adeguato sviluppo rurale, di assetto del territorio, di tutela dell'ambiente e del paesaggio. Il CdR aggiunge che risulta compromessa, specie in territori montani o svantaggiati, la possibilità di effettiva attuazione della nuova politica di sviluppo rurale. Per questo motivo il Comitato stima indispensabile disporre di strumenti che consentano di analizzare i vari elementi, di individuare le ragioni e di contribuire a fornire le soluzioni.

4.4. Parti sociali

In materia di sviluppo regionale, è proseguito il dialogo con le parti sociali ed economiche e il 14 marzo 2001 si è svolto l'incontro annuale previsto ai sensi dell'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1260/99. Nel corso dell'anno si sono tenute altre due riunioni che hanno consentito di approfondire un gran numero di questioni, in particolare,

- la Commissione ha presentato un bilancio della presa in considerazione del partenariato nella fase di programmazione; il bilancio ha posto in evidenza una certa eterogeneità nelle pratiche dei vari Stati membri, ma nondimeno, si riconosce che, nonostante una tendenza generale ad attenersi ai requisiti minime stabilite dai regolamenti, sono stati compiuti progressi rispetto al periodo precedente;

- la presentazione della seconda relazione sulla coesione economica e sociale è stata oggetto di una riunione ad hoc ed è stata discussa in modo approfondito; le parti sono state inoltre invitate a partecipare al Forum sulla coesione svoltosi a Bruxelles nel mese di maggio;

- le parti sono sempre più interessate alle conseguenze dell'allargamento: questo punto è stato sollevato nel corso della riunione principale, ma è stato anche oggetto di una riunione specifica nella quale i servizi della Commissione hanno presentato ISPA e SAPARD e hanno discusso in modo approfondito con le parti.

Queste ultime hanno apprezzato il fatto che le occasioni di confronto con la Commissione siano più frequenti. Questa impostazione sarà mantenuta, ad esempio concentrandosi su determinati argomenti: ISPA, SSSE, obiettivo 2, e così via. È stato concordato che gli incontri potrebbero intensificarsi a partire dal 2002, dopo l'adozione dei programmi del nuovo periodo di programmazione.

Grazie alle riunioni periodiche del Comitato del FSE, le parti sociali continuano ad essere informate in merito alle Iniziative comunitarie nel settore delle risorse umane e ad essere coinvolte nell'attuazione degli interventi del FSE, partecipando attivamente agli sforzi compiuti dal FSE a sostegno della strategia europea per l'occupazione. È stata inoltre intrapresa un'iniziativa volta a rafforzare il contributo delle parti sociali nei prossimi programmi di sostegno del FSE nei paesi candidati.

Nel quadro dell'articolo 6 del regolamento del FSE (cfr. punto 1.2. della presente relazione), sotto il titolo "Adattamento alla nuova economia nel quadro del dialogo sociale", sono stati selezionati 35 progetti innovativi per il periodo 2001-2002, includendo sempre le parti interessate dei vari Stati membri. I progetti sono incentrati su questioni quali i nuovi approcci in materia di responsabilità sociale delle imprese, la promozione dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e lo sviluppo delle competenze, la modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, la previsione dei cambiamenti economici e sociali, l'uso degli strumenti della tecnologia dell'informazione nello sviluppo del dialogo sociale.

4.5. Informazione/pubblicità

Tenuto conto che il 2001 è il primo anno effettivamente operativo del nuovo periodo di programmazione del FSE, è stata rivolta una particolare attenzione all'informazione e alla pubblicità per quanto riguarda l'avvio dei nuovi programmi per fini di trasparenza e di immagine coerente del FSE in tutti gli Stati membri. Ciò è avvenuto fornendo un'ampia serie di informazioni attraverso il sito web relativo al FSE e quello relativo a EQUAL. Comunicati stampa sull'adozione dei programmi del FSE e di EQUAL, nonché schede sul FSE negli Stati membri e su EQUAL in generale sono stati distribuiti agli organi di stampa accreditati a Bruxelles e, tramite gli uffici della Commissione, agli organi di stampa negli Stati membri. I mezzi d'informazione hanno riservato un'attenzione particolare ai nuovi programmi, cui è stato dato risalto nella stampa nazionale, regionale e locale, anche se in misura diversa a seconda dello Stato membro.

In conformità del regolamento (CE) n. 1159/2000, nel giugno 2001 la Commissione ha organizzato a Bruxelles l'ottava riunione della rete informale dei funzionari dell'informazione del FSE per sostenerli negli sforzi compiuti per pubblicizzare il FSE. Nel corso di questa riunione, la Commissione ha presentato uno studio condotto all'inizio del 2001 per fornire agli Stati membri orientamenti in merito allo svolgimento e alla valutazione delle loro attività nel settore dell'informazione e della pubblicità. All'inizio del 2002 sarà resa disponibile in tutte le 11 lingue ufficiali dell'Unione europea una versione sintetica e di facile consultazione di questo studio, in modo da favorirne un ampio uso da parte dei funzionari dell'informazione del FSE e dei promotori dei progetti negli Stati membri. La Commissione ha inoltre creato, a seguito dell'ottava riunione, un sito Extranet per la rete informale dei funzionari dell'informazione del FSE per ottenere un più adeguato scambio di esperienze e di migliori pratiche e per migliorare la comunicazione tra una riunione e l'altra.

Inoltre, il processo di allargamento è stato sostenuto attraverso contatti regolari con una rete informale di funzionari dell'informazione del FSE nei 10 paesi PHARE, che sarà aggiornata sui principali eventi del FSE nell'Unione europea.

I programmi di sviluppo regionale sono stati valorizzati attraverso il considerevole aumento dei supporti d'informazione: 500 esperienze riuscite sul sito web INFOREGIO, fascicoli tematici relativi alle isole e ai trasporti, fascicoli suddivisi per paese (dieci nuovi paesi), carta delle zone ammissibili, CD-Rom e videocassette sul nuovo periodo di programmazione. In collaborazione con la DG "Stampa e comunicazione" è stato realizzato l'opuscolo «Al servizio delle regioni» che presenta la politica regionale al grande pubblico ed è stato pubblicato nell'ambito della serie «L'Europa in movimento» in 800 000 copie.

Sono stati altresì realizzati altri documenti legati ad aspetti specifici della politica regionale quali la guida al partenariato per i programmi INTERREG/TACIS, la rivista RECITE riguardante la cooperazione interregionale nell'Unione europea, le valutazioni dei programmi. Inoltre, schede informative che presentano l'attività della Direzione generale e le sue pubblicazioni sono state oggetto di opuscoli cui è stata data ampia diffusione.

È proseguita la pubblicazione del bollettino d'informazione INFOREGIO NEWS nelle undici lingue dell'Unione europea, nonché quella della rivista trimestrale Panorama, pubblicata in 5 lingue e disponibile su Internet in 11 lingue.

Sono state realizzate schede informative INFOREGIO, fra cui una che riporta una sintesi degli orientamenti per le azioni innovative dello sviluppo regionale per il periodo 2000-2006 e un'altra, intitolata «La gestione efficace dei Fondi strutturali, elemento essenziale dello sviluppo dell'Unione», che riguarda la gestione dei Fondi strutturali.

Il sito web INFOREGIO ha superato il numero di 100 000 visite al mese. Questo aumento è legato in particolare a una piattaforma di discussione interattiva dedicata al dibattito sul tema La politica regionale e la coesione nell'Europa allargata. Oltre allo spazio dedicato al forum di discussione in linea, questa piattaforma raggruppa una serie di documenti fra i quali la Seconda relazione sulla coesione economica e sociale, una decina di studi commissionati dalla Commissione nel quadro dell'elaborazione di detta relazione, presentazioni sintetiche delle questioni future della politica di coesione, la trascrizione di una discussione in diretta (chat Internet) su questo stesso tema tra il Commissario Barnier e il pubblico collegato in linea, nonché tutti i documenti legati al Forum sulla coesione (programma, discorsi, atti, e così via).

In linea generale, il sito web INFOREGIO e le pagine del sito EUROPA dedicate alla politica regionale sono stati oggetto di una particolare attenzione e di un aggiornamento regolare. È stato aggiunto e strutturato un numero rilevante di collegamenti verso i siti nazionali e regionali delle autorità di gestione. Tutti i regolamenti d'applicazione dei Fondi strutturali adottati nel corso dell'anno sono stati progressivamente messi in linea. Sul sito relativo alla normativa in materia di azioni d'informazione e di pubblicità che gli Stati membri devono condurre sono stati pubblicati quaderni d'informazione.

La Commissione ha inoltre messo a disposizione i suoi documenti di lavoro nell'intento di aiutare gli Stati membri e le Regioni a preparare in modo più adeguato la rispettiva programmazione. La Commissione ha pubblicato lo stato di avanzamento intermedio del piano di gestione della Direzione generale per il 2001.

Per quanto riguarda la diffusione delle informazioni, nel 2001 è stato creato il centro di documentazione «Inforegio service», che raggruppa il vecchio centro di risorse e la biblioteca. Inforegio service comprende attualmente otto postazioni Internet per il pubblico e una sala conferenze per accogliere i gruppi di visitatori.

Per quanto riguarda i mezzi d'informazione, nel 2001 in occasione del Forum sulla coesione è stata creata una rete di giornalisti regionali. È stata istituita una base di dati di 500 giornalisti e in Francia, Spagna e Grecia sono stati ufficializzati i contatti con le associazioni dei giornali regionali. Attraverso la DG "Stampa e comunicazione" è stata altresì intrapresa un'iniziativa di ampia portata con tutti i rappresentanti della Commissione negli Stati membri al fine di definire modalità di cooperazione con gli organi di stampa regionali. Nel 2002 è prevista la creazione di una rete maggiormente interattiva.

Tra gli avvenimenti salienti che hanno avuto luogo nel corso dell'anno si possono citare:

- la conferenza sulla «corresponsabilità» nella gestione finanziaria dell'obiettivo 2 (Bruxelles, 29 gennaio 2001) cui hanno partecipato oltre 450 gestori degli Stati membri interessati;

- la giornata dell'informazione dedicata alle azioni innovative 2000-2006 del FESR, (Bruxelles, 19 febbraio 2001);

- il Forum europeo sulla coesione (Bruxelles, 21 e 22 maggio 2001), cui hanno partecipato circa 1800 persone di alto livello politico provenienti dagli Stati membri e dai paesi candidati, che ha aperto il dibattito sulla politica di coesione in un'Unione allargata: alimentato a vari livelli nel corso di tutto il 2001, questo dibattito è stato sintetizzato nella prima relazione intermedia sulla coesione economica e sociale adottata dalla Commissione il 30 gennaio 2002; il Forum ha offerto altresì l'opportunità di aprire la DG al pubblico nell'ambito di una giornata «a porte aperte»;

- quattro riunioni a livello nazionale organizzate in Svezia, Italia, Portogallo e Grecia e dedicate all'applicazione del regolamento (CE) n. 1159/2000, che hanno consentito un primo scambio d'idee tra i responsabili dell'informazione all'interno delle autorità di gestione;

- la conferenza della Presidenza svedese (Lycksele, 12 e 13 giugno 2001) dedicata al tema La sfida della politica regionale di fronte allo spopolamento delle regioni.

Nel settore dell'agricoltura, nel 2001 il Comitato consultivo dello sviluppo rurale si è riunito due volte, il 31 maggio e il 15 novembre. Nel corso di queste due riunioni, i servizi della Commissione e i rappresentanti delle organizzazioni socioprofessionali dell'Unione europea hanno proceduto a uno scambio di informazioni e di opinioni sul primo anno di attuazione dei programmi di sviluppo rurale (FEAOG-Garanzia) e su LEADER+. Il 31 maggio ha avuto luogo un dibattito sul tema delle buone pratiche agricole, cui ha fatto seguito uno scambio di opinioni sul progetto di conclusioni del Consiglio sull'integrazione delle problematiche ambientali e lo sviluppo sostenibile nella PAC. I servizi della Commissione hanno inoltre informato il Comitato in merito all'aggiornamento delle attività di sviluppo rurale e alle disposizioni d'applicazione del regolamento (CE) n. 1259/1999 del Consiglio.

Le questioni sollevate il 15 novembre includevano, inter alia, la situazione dell'Osservatorio europeo LEADER+.

Il 6 febbraio e il 29 novembre 2001 si sono riuniti due gruppi permanenti delle donne in ambiente rurale per affrontare temi quali la qualità e la promozione dei prodotti agricoli e le pari opportunità nei Fondi strutturali e in LEADER+.

Il 15 marzo e il 3 ottobre si sono riuniti due gruppi di lavoro ad hoc del Comitato consultivo dello sviluppo rurale (di cui fanno parte 12 esperti) per affrontare la questione della natura dei progetti LEADER+ e avviare un dibattito sul futuro Osservatorio dei territori rurali e sulla cooperazione interterritoriale. Il 3 ottobre l'incontro ha riguardato l'attuazione del regolamento «orizzontale» (CE) n. 1259/1999, in particolare le sue disposizioni relative alla protezione ambientale (articolo 3) e la sua impostazione in materia di modulazione (articolo 4).

Nel settore della pesca e dell'acquacoltura, l'azione d'informazione sugli aiuti strutturali si è inserita nel quadro dell'ampio dibattito avviato dalla Commissione a seguito della presentazione del Libro verde sul futuro della politica comune della pesca (PCP) avvenuta nel mese di marzo.

Dal 5 al 7 giugno 2001 è stata organizzata a Bruxelles un'audizione pubblica cui hanno partecipato circa 400 rappresentanti di tutto il settore e di altri ambienti interessati da tale politica.

Dal dibattito sono scaturiti oltre 300 contributi scritti che propongono idee e suggerimenti in merito alle modifiche che sarebbe opportuno apportare alla politica comune della pesca per renderla più efficace e consentirle di rispondere in modo più adeguato alle sfide con le quali il settore della pesca si deve confrontare, sfide che riguardano in particolare l'esaurimento di vari stock ittici importanti, la sovraccapacità della flotta di pescherecci rispetto alle risorse disponibili, la perdita di redditività economica del settore e le sue conseguenze sull'occupazione, l'insufficienza dei controlli, l'aumento della concorrenza a livello mondiale e la perdita di possibilità di pesca nelle acque dei paesi terzi.

Sono proseguite inoltre le azioni mirate, quali la partecipazione alla fiera internazionale «European Seafood» (Bruxelles, 24-26 aprile 2001), dedicata alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, o la diffusione di informazioni attraverso la rivista periodica «La pesca europea» e il sito Internet dedicato alla politica comune della pesca, sul quale è stata creata una rubrica specifica intesa a facilitare l'accesso alle informazioni riguardanti gli aiuti strutturali comunitari nel settore della pesca e dell'acquacoltura. Questa rubrica rende accessibili al pubblico i dati relativi alle spese programmate e alle spese effettuate per il periodo di programmazione 1994-1999, suddivise per settore di intervento, per paese e per regione.

ALLEGATI FINANZIARI

Allegato 1: Esecuzione finanziaria per obiettivo

Allegato 2: Esecuzione finanziaria delle Iniziative comunitarie

Allegato 3: Esecuzione finanziaria dell'assistenza tecnica

Allegato 4: Esecuzione del bilancio

ALLEGATO 1

>SPAZIO PER TABELLA>

ALLEGATO 3

Impegni effettuati a titolo dell'assistenza tecnica del FESR per il 2001 (Articolo 23 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio)

TIPI DI MISURE // Importi impegnati (in euro)

A. Studi, compresi quelli di carattere generale, relativi all'azione dei Fondi

1. Relazione di coesione economica e sociale // 13 000,00

2. Sostegno a Eurostat // 2 297 051,00

3. Studi su problemi particolari: mercato del lavoro a livello nazionale, locale o settoriale // 610 700,00

4. Altri studi // 92 950,00

TOTALE // 3 013 701,00

B. Azioni d'assistenza tecnica e di scambi di esperienze e informazioni destinate agli organismi partner, ai beneficiari finali degli interventi dei Fondi e alla popolazione in generale

1. Contratti quadro per le attività d'informazione e di comunicazione // 3 900 000,00

2. Pubblicazioni dell'Ufficio delle pubblicazioni (OPOCE) e di altro genere // 1 600 000,00

3. Seminari, conferenze, incontri e stand // 1 013 170,48

4. Sovvenzioni: partecipazione al finanziamento di studi, manifestazioni, reti, azioni di formazione congiunte con gli Stati membri sulle modalità d'intervento, ecc. // 76 900,00

5. Contratti con uffici di assistenza tecnica (UAT), segnatamente per la gestione delle azioni innovative // 29 684,00

6. Altra assistenza tecnica e amministrativa (ATA): contratti quadro e altri contratti di consulenza legati alle azioni del Fondo // 1 469 088,00

7. Cartografia // 130 300,00

TOTALE // 8 219 142,48

C. Installazione, funzionamento e collegamento dei sistemi informatizzati per la gestione, la sorveglianza e la valutazione

1. Approntamento e manutenzione dei programmi informatici // 698 401,50

2. Installazione e costi di manutenzione delle attrezzature (hardware e software) necessarie per le attività // 532 698,12

3. Assistenza tecnica per il normale funzionamento dei sistemi, la formazione e l'assistenza agli utenti // 903 981,64

4. Altra assistenza tecnica e attrezzature // 170 599,00

TOTALE // 2 305 680,26

D. Miglioramento dei metodi di valutazione e scambio di informazioni sulle prassi in questo settore

1. Valutazioni tematiche // 1 049 900,00

2. Valutazioni ex ante e lavori metodologici // 83 600,00

3. Valutazione ex post: relazioni // 1 798 400,00

TOTALE // 2 931 900,00

TOTALE // 16 470 423,74

PAESE // Importi impegnati (in euro)

Austria // 126 630,00

Belgio // 3 546 595,71

Finlandia // 238 150,00

Grecia // 29 684,00

Italia // 312 005,00

Lussemburgo // 1 360 208,00

Svezia // 76 900,00

UE senza distinzione // 10 780 251,03

TOTALE // 16 470 423,74

ALLEGATO 3

Impegni effettuati a titolo dell'assistenza tecnica del FEAOG per il 2001 (Articolo 23 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio)

TIPI DI MISURE // Importi impegnati (in euro)

A. Studi, compresi quelli di carattere generale, relativi all'azione dei Fondi

1. //

2. //

3. //

... //

TOTALE //

B. Azioni d'assistenza tecnica e di scambi di esperienze e informazioni destinate agli organismi partner, ai beneficiari finali degli interventi dei Fondi e alla popolazione in generale

1. //

2. //

3. //

... //

TOTALE //

C. Installazione, funzionamento e collegamento dei sistemi informatizzati per la gestione, la sorveglianza e la valutazione

1. //

2. //

3. //

... //

TOTALE //

D. Miglioramento dei metodi di valutazione e scambio di informazioni sulle prassi in questo settore

1. //

2. //

3. //

... //

TOTALE //

TOTALE //

ALLEGATO 3

Impegni effettuati a titolo dell'assistenza tecnica del FSE per il 2001 (Articolo 23 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio)

TIPI DI MISURE // Importi impegnati (in euro)

A. Studi, compresi quelli di carattere generale, relativi all'azione dei Fondi

B. Azioni d'assistenza tecnica e di scambi di esperienze e informazioni destinate agli organismi partner, ai beneficiari finali degli interventi dei Fondi e alla popolazione in generale

C. Personale esterno

a) Esperti nazionali distaccati

b) Personale interinale

c) Ausiliari

TOTALE

D. Altre spese

a) Missioni

b) Riunioni

c) Valutazione

c) Spese varie

TOTALE

E. Infrastrutture dirette (spese di funzionamento nel settore informatico)

F. Informazione e pubblicazioni

TOTALE // euro

ALLEGATO 3

Impegni effettuati a titolo dell'assistenza tecnica dello SFOP per il 2001 (Articolo 23 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio)

>SPAZIO PER TABELLA>

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