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Sistema delle preferenze dal 2006 al 2015 - Principi generali

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Sistema delle preferenze dal 2006 al 2015 - Principi generali

Lo scopo del sistema delle preferenze generalizzate (SPG) è quello di aiutare i paesi in via di sviluppo a ridurre la povertà utilizzando le preferenze tariffarie, per aiutarli a conseguire redditi dal commercio internazionale. Nella comunicazione, la Commissione stabilisce i principi su cui dovranno fondarsi i diversi regolamenti del periodo tra il 2006 e il 2015 per raggiungere quest'obiettivo.

ATTO

Comunicazione del 7 luglio 2004, della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo e al Comitato economico e sociale europeo - Paesi in via di sviluppo, commercio internazionale e sviluppo sostenibile: Il ruolo del Sistema delle preferenze generalizzate (SPG) della Comunità per il decennio 2006/20015 [COM(2004) 461 def. - Gazzetta ufficiale C 242 del 29.9.2004]

SINTESI

Nella presente comunicazione la Commissione europea espone i principi generali del sistema delle preferenze generalizzate per il periodo 2006-2015, sulla base dell'esperienza dei sistemi precedenti. Essa propone di:

Mantenere un’offerta tariffaria generosa

Ci sono molti modi per mantenere e persino migliorare le preferenze tariffarie. Tra l'altro, la Commissione propone di estendere l'SPG ad alcuni prodotti non rientranti nell'attuale sistema, secondo il quale quasi un decimo dei prodotti soggetti all’imposta nella tariffa doganale non è contemplato.

Taluni prodotti classificati come sensibili potrebbero anche essere trasferiti alla categoria dei prodotti non sensibili.

I margini preferenziali (attualmente, il 3,5% per i prodotti sensibili e il 100% per i prodotti non sensibili) saranno mantenuti e, ove possibile, aumentati.

L'allargamento dell'Unione europea (UE) a dieci nuovi Stati membri nel 2004 - e i successivi allargamenti alla Bulgaria, alla Romania e alla Croazia - hanno contribuito a migliorare l’offerta della Comunità, ampliando il mercato dell'UE fino ad includere altri 100 milioni di potenziali consumatori.

Concentrare l'SPG sui paesi che ne hanno maggiore necessità

Secondo la Commissione, l'SPG dovrebbe concentrarsi sui paesi che ne hanno maggiore necessità, come i paesi meno sviluppati e i più vulnerabili tra quelli in via di sviluppo (piccole economie, paesi isolati, paesi a basso reddito) per aiutarli a svolgere un ruolo maggiore nel commercio internazionale.

L'SPG dovrebbe disporre anche di un meccanismo di ritiro graduale di un paese dall’SPG speciale, il regime everything but arms (tutti i prodotti, escluse le armi), che conferisce l'accesso a tutti i prodotti a dazio zero e senza contingenti (ad eccezione delle armi e delle munizioni) dei cinquanta paesi più poveri.

Un SPG più semplice ed accessibile

Dovrebbe essere potenziato il processo di semplificazione, già avviato nell’ambito dell’SPG vigente. La Commissione ha proposto di sostituire i cinque regimi SPG esistenti con tre regimi: il regime generale, il regime speciale per i paesi meno sviluppati e un nuovo regime speciale (SPG+) per incoraggiare lo sviluppo sostenibile e il buon governo.

Rendere la graduazione più trasparente, concentrandola sui principali beneficiari

La Commissione propone di rendere la graduazione (ritiro dall’SPG) più trasparente ritirando i più gruppi di prodotti più competitivi di alcuni paesi beneficiari dell'SPG stesso.

Ciò significa che i beneficiari non hanno più bisogno dell’SPG per aumentare le esportazioni di tali prodotti verso l'UE. I beneficiari più piccoli non saranno graduati e potranno quindi godere di una quota maggiore dei benefici dell’SPG.

I criteri attuali per la graduazione (quota nelle importazioni preferenziali, indice di sviluppo, indice di specializzazione nelle esportazioni) saranno sostituiti con un unico criterio chiaro e lineare: la quota del mercato comunitario, espressa come quota delle importazioni preferenziali.

Definire un nuovo regime di incentivazione per lo sviluppo sostenibile e il governo

Come già accennato, la Commissione propone di introdurre un nuovo incentivo allo sviluppo sostenibile e la buona gestione della cosa pubblica, sostituendo i regimi speciali droga, sociale e ambiente con un'unica nuova categoria: SPG+.

L’SPG+ offrirà incentivi speciali ai paesi che hanno sottoscritto le principali convenzioni internazionali in materia di diritti sociali, tutela dell'ambiente, governo e lotta alla produzione e al traffico di droghe vietate.

La Commissione terrà conto delle valutazioni delle organizzazioni internazionali competenti per ciascuna convenzione internazionale in questione prima di decidere quale dei paesi candidati sarà selezionate per i benefici dell’SPG+. Tale regime prevede una clausola di sospensione credibile che può essere rapidamente attivata qualora un paese non rispetti gli impegni assunti nell'ambito delle convenzioni.

Migliorare le norme di origine

La Commissione propone di migliorare le norme di origine modificandone la forma (semplificandole), la sostanza (adeguando i criteri di origine e le norme di cumulo) e le procedure (formalità e controlli).

Le nuove norme di origine dovrebbero altresì essere flessibili, al fine di favorire lo sviluppo. Uno degli obiettivi deve essere quello di agevolare l'acquisizione dell'origine per ottimizzare i benefici delle preferenze.

Il sistema potrebbe essere migliorato, ad esempio, mediante il cumulo regionale, promuovendo la cooperazione regionale tra i paesi beneficiari. La Commissione attribuisce particolare importanza all'integrazione regionale in quanto presupposto di un maggior inserimento dei paesi del sud nel commercio internazionale.

Ripristinare gli strumenti di revoca temporanea, le misure di salvaguardia e di lotta antifrode

La Commissione propone di ridefinire le modalità di revoca temporanea dell’SPG e la clausola di salvaguardia per tener conto della nuova graduazione, concentrata sui paesi beneficiari più competitivi.

La credibilità di tali sistemi (che continueranno nondimeno ad essere utilizzati soltanto in casi eccezionali) deve essere potenziata grazie alla semplificazione e al loro utilizzo più flessibile, in particolare in caso di pratiche commerciali sleali. È anche essenziale che la Commissione e gli Stati membri responsabili dell'applicazione dell’SPG applichino fermamente tali norme nel momento in cui si rileva una frode.

Poiché anche i paesi beneficiari hanno la responsabilità della gestione dell’SPG, la Commissione li invita a creare strutture amministrative efficaci e appropriate per garantire la validità dei certificati o provenienza.

Contesto

Il sistema delle preferenze generalizzate permette l’accesso di manufatti e di alcuni prodotti agricoli esportati dai paesi in via di sviluppo al mercato comunitario, in esenzione totale o parziale dai dazi doganali.

Si tratta quindi di uno strumento della politica sia commerciale che di sviluppo della Comunità europea. Poiché si tratta di uno strumento di cooperazione, è un meccanismo provvisorio, i cui benefici devono essere ritirati per i paesi che non ne hanno più bisogno.

L'UE assorbe un quinto delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo. Il 40 % delle importazioni dell'UE proviene dai paesi in via di sviluppo. L'UE è anche il principale importatore mondiale di prodotti agricoli provenienti dai paesi in via di sviluppo, giacché importa più degli Stati Uniti, del Canada e del Giappone messi insieme.

ATTI COLLEGATI

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo e al Comitato economico e sociale europeo - Le norme di origine nei regimi commerciali preferenziali - Orientamenti per il futuro [ COM(2005) 100 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Questa comunicazione fa seguito alla consultazione avviata dal Libro verde della Commissione sul futuro delle norme di origine nei regimi commerciali preferenziali. Esso dimostra l'obbligo di rivedere le norme di origine preferenziali. La revisione è importante anche in vista dell'obiettivo dell’integrazione dei paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. La revisione dovrebbe inoltre essere accompagnata da un adeguamento delle procedure per la gestione ed controllo degli stessi.

La Commissione propone azioni in tre settori:

  • una revisione delle condizioni che permettono di considerare un prodotto è originario di un dato paese;
  • una modifica delle procedure doganali necessarie per la corretta attuazione e il controllo dell'uso delle preferenze da parte degli operatori economici;
  • l'elaborazione di strumenti che assicurino che i paesi beneficiari ottemperino ai loro obblighi.

Regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio, relativo all’applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate per il periodo dal 1o gennaio 2009 al 31 dicembre 2011 e che modifica i regolamenti (CE) n. 552/97 e (CE) n. 1933/2006 e i regolamenti della Commissione (CE) n. 1100/2006 e (CE) n. 964/2007 [Gazzetta ufficiale L 211 del 6.8.2008]

Tale regolamento stabilisce il regime comunitario di preferenze tariffarie generalizzate applicabile dal 1o gennaio 2009 al 31 dicembre 2011.

L'SPG per il periodo 2009-2011 si concentra principalmente sulla promozione dello sviluppo sostenibile e del buon governo nei paesi che ne hanno maggiore necessità. Questo aggiornamento si situa nel quadro degli orientamenti adottati dalla Commissione nel 2004, che hanno stabilito i principi fondamentali dell’SPG dal 2006 al 2015.

Regolamento (UE) n. 512/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio relativo all’applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate per il periodo dal 1o gennaio 2009 al 31 dicembre 2011 [Gazzetta ufficiale L 145 del 31.5.2011]

Il presente regolamento modifica taluni aspetti del regolamento (CE) n. 732/2008, necessari alla proroga del periodo di applicazione fino al 31 dicembre 2013.

Regolamento (UE) n. 978/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012 , relativo all’applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate e che abroga il regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio [Gazzetta ufficiale L 303 del 31.10.2012]

Nel 2012, l'UE ha approvato nuove norme per riorientare il suo SPG, a seguito di una revisione intermedia dello strumento. Ciò serve a garantire che il sistema si concentri sui paesi più bisognosi, soprattutto in considerazione dei mutati schemi del commercio mondiale negli ultimi dieci anni. L’SPG riformato è anche più trasparente e prevedibile per i paesi beneficiari e gli operatori economici. Il regolamento è in vigore fino al 31 dicembre 2023.

Ultima modifica: 19.06.2014

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