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Document E2012C0291

Versione pubblica della decisione dell'autorità di vigilanza EFTA n. 291/12/COL, dell' 11 luglio 2012 , sull'aiuto alla ristrutturazione a favore di Arion Bank (Islanda)

OJ L 144, 15.5.2014, p. 169–219 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
OJ L 144, 15.5.2014, p. 5–5 (HR)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2012/291(2)/oj

15.5.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 144/169


Versione pubblica della (1)

DECISIONE DELL'AUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA

N. 291/12/COL

dell'11 luglio 2012

sull'aiuto alla ristrutturazione a favore di Arion Bank (Islanda)

L'Autorità di vigilanza EFTA («l'Autorità»)

VISTO l'Accordo sullo Spazio economico europeo («l'Accordo SEE»), in particolare l'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), e il protocollo 26,

VISTO l'accordo tra gli Stati EFTA sull'istituzione di un'Autorità di vigilanza e di una Corte di giustizia («l'accordo sull'Autorità di vigilanza e sulla Corte»), in particolare l'articolo 24,

VISTO il protocollo 3 all'accordo sull'Autorità di vigilanza e sulla Corte («protocollo 3»), in particolare l'articolo 1, paragrafo 3, parte I, l'articolo 7, paragrafo 3, parte II, e l'articolo 13, parte II,

Considerando che:

I.   I FATTI

1.   PROCEDURA

(1)

In seguito a uno scambio di corrispondenza informale avvenuto nell'ottobre 2008, e all'approvazione — il 6 ottobre — da parte del parlamento islandese (l'Althingi) della legge n. 125/2008 sull'autorità per i pagamenti del Tesoro dovuti a circostanze inabituali sui mercati finanziari (nota come «legge d'emergenza»), che ha conferito allo Stato islandese ampi poteri d'intervento nel settore bancario, il 10 ottobre 2008 il presidente dell'Autorità ha scritto alle autorità islandesi per chiedere che le misure di aiuto di Stato adottate nell'ambito della legge d'emergenza venissero notificate all'Autorità. Si sono avuti in seguito altri contatti periodici e un ulteriore scambio di corrispondenza, tra cui in particolare una lettera inviata dall'Autorità il 18 giugno 2009 per ricordare alle autorità islandesi sia la necessità di notificare qualsiasi misura di aiuto di Stato, sia la clausola sospensiva di cui all'articolo 3, protocollo 3. Dopo altri scambi di corrispondenza e riunioni, l'aiuto di Stato connesso al ripristino di talune operazioni della ex Kaupthing Bank e all'istituzione e alla capitalizzazione della New Kaupthing Bank (a partire dal 21 novembre 2009 denominata Arion Bank), il 20 settembre 2010 è stato finalmente notificato a posteriori dalle autorità islandesi.

(2)

Con lettera del 15 dicembre 2010 (2) l'Autorità di vigilanza EFTA («l'Autorità») ha informato le autorità islandesi di aver deciso di avviare il procedimento di cui all'articolo 1, paragrafo 2, parte I, protocollo 3, in relazione alle misure adottate dallo Stato islandese per ripristinare talune operazioni della ex Kaupthing Bank hf e istituire e capitalizzare la New Kaupthing Bank hf, attualmente denominata Arion Bank (la decisione di avvio del procedimento) (3). L'autorità ha richiesto altresì la presentazione di un dettagliato piano di ristrutturazione per la Arion Bank entro sei mesi.

(3)

Con lettera del 24 marzo 2011 (4), l'Autorità ha ricevuto un commento dalle parti interessate, che è stato inviato alle autorità islandesi il 25 maggio 2011. Le autorità islandesi non hanno risposto.

(4)

Con lettera del 31 marzo 2011, le autorità islandesi hanno presentato un piano di ristrutturazione per la Arion Bank. Il 30 aprile 2012 è stato presentato, tramite posta elettronica, un piano di ristrutturazione aggiornato.

(5)

L'Autorità ha richiesto informazioni in merito al piano di ristrutturazione l'11 luglio 2011 e il 13 febbraio 2012 e le ha ottenute dalle autorità islandesi il 26 ottobre 2011, il 16 aprile 2012, il 30 aprile 2012, il 21 maggio 2012 e il 6 luglio 2012. Le versioni definitive degli impegni assunti dalle autorità islandesi e dalla Arion Bank sono state presentate il 3 luglio 2012 (5).

(6)

Inoltre il 7 giugno 2011 e il 27-28 febbraio 2012 i rappresentanti dell'Autorità hanno incontrato le autorità islandesi e i rappresentanti della Arion Bank.

2.   CONTESTO

(7)

In questa sezione l'Autorità descriverà eventi e fatti, nonché sviluppi economici, politici e normativi concernenti il crollo e la ricostruzione del sistema finanziario islandese, dall'ottobre 2008 a oggi, necessari a descrivere il contesto nel quale si svolge la valutazione delle misure d'aiuto. Prima di farlo, essa elencherà a sua volta la cronologia del fallimento della Kaupthing Bank.

2.1.   Il crollo della Kaupthing Bank

(8)

Nel settembre 2008 alcune delle maggiori istituzioni finanziarie mondiali hanno cominciato a registrare gravi difficoltà. Nel mezzo delle turbolenze che hanno investito i mercati finanziari globali, le tre maggiori banche commerciali islandesi, che negli anni precedenti avevano attraversato un periodo di crescita straordinaria, hanno incontrato difficoltà a rifinanziare il loro debito a breve termine e a far fronte alla corsa dei risparmiatori al recupero dei depositi. Lehman Brothers ha presentato istanza di tutela giudiziaria il 15 settembre e, lo stesso giorno, è stato annunciato che la Bank of America avrebbe acquistato Merrill Lynch. Intanto, una delle maggiori banche del Regno Unito, la HBOS, era stata rilevata da Lloyds TSB.

(9)

I problemi del settore finanziario islandese si sono manifestati più chiaramente il 29 settembre 2008, quando il governo islandese ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la Glitnir Bank in base al quale avrebbe iniettato 600 milioni di EUR di capitali propri nella banca in cambio del 75 % delle sue partecipazioni. Il piano di acquisizione della Glitnir Bank da parte del governo, però, non è riuscito a rassicurare i mercati ed è stato successivamente abbandonato. I prezzi delle azioni delle tre banche commerciali sono crollati e ciò ha provocato una revisione al ribasso dei relativi rating creditizi.

(10)

I prelievi di depositi dalle filiali non nazionali di Landsbanki e Kaupthing sono aumentati considerevolmente e anche le filiali nazionali hanno registrato massicci prelievi di contanti. Nel primo fine settimana di ottobre è risultato evidente che un'altra delle tre maggiori banche, la Landsbanki, si trovava in gravi difficoltà. La Glitnir Bank e la Landsbanki sono state acquisite dalla FME (Autorità islandese di vigilanza finanziaria) il 7 ottobre 2008. Per un certo periodo si è sperato che la Kaupthing Bank potesse sottrarsi allo stesso destino e il 6 ottobre 2008 la CBI (Banca centrale d'Islanda) ha concesso alla Kaupthing un prestito pari a 500 milioni di EUR dietro garanzia collaterale per la controllata danese della Kaupthing, FIH Erhvervsbanken. Gli accordi di prestito e i titoli di debito della Kaupthing Bank tuttavia contenevano di norma una clausola in cui si affermava che nel caso in cui una della maggiori controllate della banca fosse stata dichiarata insolvente, ciò sarebbe equivalso all'insolvenza della Kaupthing Bank e quindi i prestiti della banca sarebbero diventati esigibili. L'8 ottobre 2008, le autorità del Regno Unito hanno imposto alla controllata britannica della Kaupthing, Kaupthing Singer & Friedlander (KSF), la cessazione dei pagamenti. Il giorno successivo, la FME ha acquisito il controllo della banca grazie ai poteri che le erano stati conferiti dalla legge d'emergenza.

2.2.   La crisi finanziaria e le cause principali del fallimento delle banche islandesi

(11)

Nella loro notifica dell'aiuto concesso alla Arion Bank, le autorità islandesi spiegano che i motivi del collasso del settore bancario islandese e della necessità del loro intervento sono illustrati dettagliatamente in una relazione redatta da una commissione speciale d'inchiesta («SIC») istituita dal parlamento islandese (6), il cui compito era quello di indagare ed analizzare i processi che hanno portato al crollo delle tre maggiori banche. L'Autorità riassume qui di seguito le conclusioni della Commissione sulle cause principali che hanno portato al fallimento della Kaupthing Bank. Le informazioni sono tratte dai capitoli 2 (sintesi) e 21 (Cause del collasso delle banche islandesi — responsabilità, errori e negligenze) della relazione SIC.

(12)

La riduzione globale di liquidità che ha interessato i mercati finanziari a partire dal 2007 ha provocato alla fine il collasso delle tre principali banche islandesi, le cui operazioni commerciali erano venute a dipendere in misura sempre maggiore dalla raccolta di fondi attraverso i mercati internazionali. Il fallimento delle banche islandesi è stato però causato da ragioni complesse e numerose. La SIC ha analizzato i motivi che hanno portato al collasso delle banche più importanti; occorre notare che le conclusioni raggiunte valgono assai spesso per tutte e tre le banche e molte motivazioni sono interconnesse. Offriamo qui di seguito una breve sintesi delle cause del fallimento legate all'attività delle banche.

Espansione eccessiva e insostenibile

(13)

La SIC è giunta alla conclusione che, negli anni precedenti al collasso, le banche avevano ampliato bilanci e portafogli prestiti al di là delle proprie capacità operative e manageriali. Complessivamente, gli attivi delle tre banche avevano conosciuto un incremento esponenziale passando da 1 400 miliardi di ISK (7) nel 2003 a 14 400 miliardi di ISK alla fine del secondo trimestre del 2008. Particolare significativo, una cospicua percentuale della crescita delle tre banche aveva interessato i prestiti a soggetti stranieri, fortemente cresciuti nel corso del 2007 (8), in particolare dopo l'inizio della crisi internazionale di liquidità. La SIC ne deduce che tale incremento dei prestiti fosse dovuto soprattutto a prestiti erogati a imprese cui altri istituti si erano rifiutati di concedere credito. La relazione conclude altresì che le attività bancarie d'investimento intrinsecamente più rischiose erano diventate una caratteristica sempre più importante per le banche in esame, e la crescita aveva aggravato i problemi.

Riduzione dei finanziamenti reperibili sui mercati internazionali

(14)

La crescita delle banche è stata favorita soprattutto dall'accesso ai mercati finanziari internazionali, agevolato dai positivi rating creditizi, nonché dall'accesso ai mercati europei tramite l'accordo SEE. Nel 2005 le banche islandesi hanno ottenuto prestiti per 14 miliardi di EUR sui mercati dei titoli di debito stranieri a condizioni relativamente favorevoli. Quando è diventato più difficile accedere ai mercati dei titoli di debito europei, le banche hanno finanziato la propria attività sui mercati degli Stati Uniti, inserendo i titoli di debito islandesi in pacchetti di titoli obbligazionari garantiti. Nel periodo precedente al collasso, le banche ricorrevano sempre più spesso a prestiti a breve termine, esponendosi di conseguenza a gravi — e secondo la SIC prevedibili — rischi di rifinanziamento.

Indice di indebitamento dei proprietari delle banche

(15)

Per ciascuna delle più importanti banche islandesi, i principali proprietari figuravano anche tra i maggiori debitori (9). A parere della SIC, alcuni azionisti, nella loro qualità di proprietari, potevano contrarre prestiti presso le banche stesse a condizioni anormalmente facili. Il principale azionista della Kaupthing Bank era Exista hf., con poco più del 20 % di azioni della banca. Exista era anche uno dei maggiori debitori della banca. Nel periodo dal 2005 al 2008, i prestiti totali di Kaupthing a Exista e alle parti correlate (10) sono aumentati costantemente, da 400-500 milioni di EUR a 1 400-1 700 milioni di EUR e tra il 2007 e il 2008 questi prestiti erano quasi uguali alla base di capitale della banca. Tale aumento del prestito ai principali azionisti si è verificato benché la Kaupthing cominciasse ad avere problemi di liquidità e rifinanziamento. Spesso i prestiti alle parti correlate venivano concessi anche senza alcuna garanzia collaterale specifica (11). Il fondo di mercato monetario della Kaupthing era il fondo principale della società di gestione patrimoniale della Kaupthing Bank e nel 2007 il fondo ha investito considerevolmente nelle obbligazioni emesse da Exista. Alla fine dell'anno possedeva titoli per un valore pari a circa 14 miliardi di ISK, che allora rappresentavano approssimativamente il 20 % del patrimonio totale del fondo. Robert Tchenguiz deteneva azioni della Kaupthing Bank e di Exista e sedeva nel consiglio di amministrazione di Exista. Egli inoltre aveva ottenuto importanti agevolazioni di credito dalla Kaupthing Bank in Islanda, dalla Kaupthing Bank in Lussemburgo e dalla Kaupthing Singer & Friedlander (KSF). Complessivamente, al momento del collasso della banca, Robert Tchenguiz e le parti correlate avevano ricevuto dalla società madre della Kaupthing Bank agevolazioni di credito pari a circa 2 miliardi di EUR (12).

Concentrazione dei rischi

(16)

Per quanto riguarda la questione dell'esposizione anomala nei confronti dei principali azionisti, la SIC ha concluso che il portafoglio di attivi delle banche non fosse sufficientemente diversificato. La SIC ha osservato inoltre che le norme europee sull'esposizione al rischio erano state interpretate in maniera restrittiva, soprattutto nel caso degli azionisti, e che le banche avevano cercato di aggirarle.

Dotazione insufficiente di capitale proprio

(17)

Benché il coefficiente patrimoniale dichiarato della Kaupthing e dalle altre due principali banche islandesi fosse sempre leggermente più alto del minimo statutario, la SIC ha concluso che i coefficienti patrimoniali non riflettevano accuratamente la forza finanziaria delle banche. Ciò era dovuto all'esposizione al rischio delle azioni proprie delle banche attraverso garanzie primarie e contratti a termine sulle azioni. Il capitale sociale finanziato dalle stesse società, definito dalla SIC «dotazione insufficiente di capitale proprio» (13), rappresentava più del 25 % della base del capitale delle banche (o più del 50 % se valutato rispetto alla componente fondamentale del capitale, ossia il capitale proprio degli azionisti meno le immobilizzazioni immateriali). A questo si sono aggiunti i problemi provocati dai rischi cui le banche si erano esposte detenendo ciascuna le azioni dell'altra. A metà del 2008, il finanziamento diretto delle azioni proprie da parte delle banche, nonché i finanziamenti incrociati delle azioni delle altre due banche, ammontavano approssimativamente a 400 miliardi di ISK, il 70 % circa della componente fondamentale del capitale. Secondo la SIC, l'entità del finanziamento del capitale proprio degli azionisti, proveniente da prestiti ottenuti dal sistema stesso, era tale da minacciare la stabilità del sistema. Le banche detenevano una quantità cospicua delle azioni proprie come garanzia collaterale dei propri prestiti e quindi, quando il prezzo delle azioni è crollato, la qualità del loro portafoglio prestiti è peggiorata. Questo ha influito sulla prestazione delle banche, esercitando un'ulteriore pressione al ribasso sul prezzo delle loro azioni; di conseguenza (la SIC lo ha dedotto dalle informazioni in suo possesso), le banche hanno cercato di creare artificiosamente una domanda anormale per le azioni proprie.

La dimensione delle banche

(18)

Nel 2001 i bilanci delle tre maggiori banche ammontavano (complessivamente) a poco più di un anno del prodotto interno lordo (PIL) islandese. Alla fine del 2007 le banche avevano assunto dimensioni internazionali e detenevano attivi il cui valore era pari a nove volte il PIL islandese. Nella relazione SIC si osserva che, già nel 2006, gli osservatori commentavano che il sistema bancario aveva superato la capacità della CBI e dubitavano che questa potesse svolgere il ruolo di prestatore di ultima istanza. Alla fine del 2007 i debiti a breve termine dell'Islanda (contratti soprattutto a causa del finanziamento delle banche) erano 15 volte superiori alle riserve in valuta estera, e anche i depositi stranieri nelle tre banche erano 8 volte superiori alle riserve in valuta estera. Il Fondo di garanzia per depositanti e investitori disponeva di risorse minime rispetto ai depositi bancari che si proponeva di garantire. Questi fattori, conclude la SIC, hanno reso l'Islanda vulnerabile alla corsa dei risparmiatori al recupero dei depositi.

L'improvvisa crescita delle banche rispetto alle infrastrutture normative e finanziarie

(19)

La SIC ha concluso che in Islanda gli organismi di vigilanza competenti mancavano della credibilità necessaria in assenza di un prestatore di ultima istanza provvisto di risorse sufficienti. La relazione conclude che la FME e la CBI mancavano dell'esperienza per regolamentare le banche in momenti di difficile congiuntura economica, ma che avrebbero potuto adottare le azioni necessarie a ridurre il livello di rischio che le banche sostenevano. La FME, per esempio, non si è sviluppata in maniera direttamente proporzionale alle banche e le prassi di regolamentazione non hanno tenuto il passo con i rapidi sviluppi delle operazioni bancarie. La relazione critica inoltre il governo, e conclude che le autorità avrebbero dovuto agire per ridurre il potenziale impatto delle banche sull'economia riducendo le loro dimensioni o chiedendo a una o più banche di spostare la sede all'estero (14).

Squilibrio ed espansione eccessiva dell'intera economia islandese

(20)

La relazione SIC fa riferimento a eventi relativi all'intera economia che hanno prodotto effetti anche sulla rapida crescita delle banche, contribuendo allo squilibrio che caratterizza i rapporti, in termini di dimensioni e influenza, tra il settore dei servizi finanziari e il resto dell'economia. La relazione conclude affermando che le politiche governative (in particolare la politica fiscale) hanno contribuito molto probabilmente all'eccessiva espansione e allo squilibrio e che la politica monetaria della CBI non è stata sufficientemente restrittiva. La relazione inoltre giudica la liberalizzazione delle norme sui prestiti del Fondo islandese per il finanziamento degli alloggi uno dei «maggiori errori della gestione monetaria e fiscale del periodo che ha preceduto il collasso delle banche» (15). La relazione critica altresì la facilità con cui le banche hanno potuto ottenere prestiti dalla CBI: la consistenza dei prestiti su garanzia collaterale a breve termine della CBI è passata da 30 miliardi di ISK nell'autunno del 2005 a 500 miliardi di ISK all'inizio di ottobre del 2008.

La corona islandese, gli squilibri esterni e lo spread sui CDS

(21)

Nella relazione si osserva che nel 2006 il valore della corona islandese aveva raggiunto livelli eccessivamente alti, il disavanzo corrente islandese superava il 16 % del PIL, e i passivi in valuta estera meno gli attivi si avvicinavano al PIL annuale complessivo. C'erano tutti i prerequisiti di una crisi finanziaria. Alla fine del 2007 la corona islandese aveva cominciato a deprezzarsi e il differenziale sui credit default swap (CDS) per l'Islanda e le banche era aumentato a livello esponenziale.

2.3.   Le misure adottate per ricostruire il settore bancario

(22)

In seguito al collasso delle tre maggiori banche commerciali verificatosi nell'ottobre 2008 (che ha interessato anche la Kaupthing), le autorità islandesi hanno dovuto far fronte a un problema senza precedenti: garantire la prosecuzione delle operazioni bancarie in Islanda (16). La politica adottata dal governo islandese è contenuta essenzialmente nella legge d'emergenza (17) approvata dal parlamento islandese il 6 ottobre 2008. La legge conferisce poteri straordinari alla FME per acquisire il controllo delle imprese finanziarie e per liquidare attivi e passivi a seconda delle necessità. Il ministro delle Finanze è stato autorizzato, per conto del Tesoro, a erogare fondi per istituire nuove imprese finanziarie. Inoltre, nelle procedure di fallimento delle imprese finanziarie si darebbe la priorità ai depositi rispetto ad altri crediti. Il governo ha dichiarato che ai depositi nelle banche commerciali e nelle casse di risparmio nazionali, nonché nelle loro filiali in Islanda, sarebbe stata accordata piena tutela.

(23)

Inizialmente le priorità politiche miravano a garantire il funzionamento di base del sistema bancario, e dei sistemi di pagamento e di regolamento a livello nazionale. Nelle prime settimane successive al crollo, il governo islandese ha preparato anche un programma economico in collaborazione con il Fondo monetario internazionale (FMI), che il 20 novembre 2008 ha portato all'approvazione della richiesta islandese di un accordo biennale di stand-by con il Fondo, che prevedeva un prestito di 2,1 miliardi di USD da parte del FMI per rafforzare le riserve valutarie dell'Islanda. Altri paesi nordici e altri partner commerciali hanno garantito ulteriori prestiti fino a 3 miliardi di USD. Del prestito concesso dal FMI, 827 milioni di USD sono stati resi disponibili immediatamente, mentre l'importo rimanente è stato erogato in otto rate uguali, soggette a revisioni trimestrali del programma.

(24)

Il programma del FMI era un programma di stabilizzazione piuttosto ampio imperniato su tre obiettivi principali. In primo luogo la stabilizzazione della corona islandese e il ripristino della fiducia in questa valuta, per limitare l'impatto negativo della crisi sull'economia. Le misure comprendevano l'introduzione di controlli sui capitali per arginarne la fuga. In secondo luogo, il programma comprendeva un'ampia strategia di ristrutturazione bancaria, il cui fine ultimo era di ricostruire un sistema finanziario redditizio in Islanda e di salvaguardare le relazioni finanziarie internazionali del paese. Tra gli obiettivi secondari, c'era quello di garantire un'equa valutazione degli attivi delle banche, di ottimizzare il recupero beni e rafforzare le prassi di vigilanza. In terzo luogo, il programma intendeva garantire finanze pubbliche sostenibili, limitando la socializzazione delle perdite nelle banche fallite e attuando un programma di consolidamento fiscale di medio periodo.

(25)

Le autorità islandesi hanno rilevato che, per le circostanze eccezionali dovute alle grandi dimensioni del sistema bancario rispetto alla capacità finanziaria del Tesoro, le opzioni politiche a disposizione delle autorità erano limitate. Le soluzioni cui si è fatto ricorso erano quindi diverse per molti aspetti dalle misure adottate dai governi di altri paesi di fronte ai pericoli che minacciavano la stabilità finanziaria.

(26)

In conformità della legge d'emergenza, le tre maggiori banche commerciali, la Glitnir Bank, la Landsbanki Íslands e la Kaupthing Bank, sono state divise in banche «vecchie» e «nuove». Il ministro delle Finanze ha fondato tre società a responsabilità limitata per acquisire le operazioni interne delle vecchie banche e ne ha nominato i consigli di amministrazione. La FME ha assunto il controllo delle vecchie banche, ha assegnato essenzialmente tutti i loro attivi e passivi (depositi) interni alle nuove banche che hanno garantito la prosecuzione delle operazioni bancarie in Islanda, mentre le vecchie banche sono state poste sotto la vigilanza dei rispettivi comitati di risoluzione (18). Le attività e le passività estere sono state collocate soprattutto nelle vecchie banche, sottoposte successivamente a una procedura di liquidazione e infine alla chiusura di tutte le operazioni estere (19).

(27)

Nel bilancio di apertura provvisorio delle tre nuove banche, del 14 novembre 2008, si stimava che complessivamente gli attivi delle banche sarebbero stati pari a 2 886 miliardi di ISK, con un capitale proprio di 385 miliardi di ISK che sarebbe stato erogato dallo Stato. Secondo le stime, il totale delle obbligazioni che le nuove banche avrebbero dovuto emettere a favore delle vecchie banche, come pagamento per il valore degli attivi trasferiti che superavano i passivi, ammontava a 1 153 miliardi di ISK. La FME ha affidato a Deloitte LLP la valutazione degli attivi e passivi trasferiti. Da questo processo è emerso che la valutazione indipendente non avrebbe indicato valori precisi degli attivi netti trasferiti, bensì stime comprese entro fasce determinate; inoltre i creditori delle banche hanno contestato il processo di valutazione, giudicandolo non imparziale e hanno lamentato l'impossibilità di proteggere i propri interessi. Tali complicazioni hanno causato un mutamento della politica di liquidazione dei conti tra le vecchie e le nuove banche: anziché avvalersi di valutazioni effettuate da un esperto indipendente, le parti avrebbero cercato di negoziare accordi sul valore degli attivi netti trasferiti.

(28)

È risultato evidente che per le parti sarebbe stato difficile accordarsi sulle valutazioni, in quanto queste ultime si fondavano evidentemente su una serie di ipotesi sulle quali le parti si sarebbero probabilmente trovate in disaccordo. Lo Stato si proponeva di raggiungere accordi su valutazioni di base che offrissero un saldo sostegno per la capitalizzazione iniziale delle nuove banche. L'andamento dei prezzi degli attivi che superavano la valutazione di base poteva essere attribuito ai creditori sotto forma di obbligazioni ibride o di aumenti nel valore del capitale sociale delle banche, poiché era emerso nei negoziati che i comitati di risoluzione della Glitnir e della Kaupthing e una maggioranza dei loro creditori potevano essere interessati ad acquisire partecipazioni nelle nuove banche e che ciò avrebbe consentito loro di beneficiare dei potenziali aumenti di valore degli attivi trasferiti.

(29)

La capitalizzazione totale delle tre nuove banche e la base degli accordi con i creditori delle vecchie banche sono state annunciate il 20 luglio 2009. Il governo, quale unico proprietario delle tre nuove banche, ha raggiunto accordi preliminari con i comitati di risoluzione delle vecchie banche sul modo di ottenere e di pagare la compensazione per il trasferimento degli attivi netti nelle nuove banche. Per quanto riguarda due delle nuove banche, la Íslandsbanki e la Arion Bank, ciò prevedeva accordi condizionali che le vecchie banche dovevano sottoscrivere per avere partecipazioni di maggioranza nelle nuove banche.

(30)

Sulla base dei suddetti accordi di massima, i comitati di risoluzione delle vecchie banche hanno deciso nell'ottobre 2009 (Glitnir) e nel dicembre 2009 (Kaupthing Bank e Landsbanki Islands) di esercitare le opzioni negoziate e sottoscrivere la partecipazione azionaria nelle nuove banche. Il 18 dicembre 2009 il governo ha annunciato che la ristrutturazione delle banche si era conclusa ed erano stati raggiunti accordi tra le autorità islandesi e le nuove banche da un lato, e i comitati di risoluzione della Glitnir Bank, della Landsbanki Íslands e della Kaupthing Bank, per conto dei loro creditori, dall'altro, in merito a operazioni concernenti gli attivi trasferiti dalle vecchie banche alle nuove, e che le nuove banche erano quindi finanziate integralmente.

(31)

In effetti, il contributo del Tesoro al capitale proprio delle nuove banche si è ridotto sostanzialmente, passando dai 385 miliardi di ISK originariamente previsti a 135 miliardi di ISK sotto forma di capitale sociale e, nel caso di due delle tre banche, la Íslandsbanki e la Arion Bank, a circa 55 miliardi di ISK di capitale di classe II sotto forma di prestiti subordinati, ossia in totale 190 miliardi di ISK. Inoltre il Tesoro ha fornito alla Íslandsbanki e alla Arion Bank alcune linee di liquidità. Il capitale sociale fornito dalle vecchie banche alle nuove ammontava complessivamente a circa 156 miliardi di ISK. La capitalizzazione totale delle nuove banche quindi ammontava a circa 346 miliardi di ISK. Perciò, invece di mantenere la piena proprietà delle tre banche, gli accordi implicavano che le partecipazioni di Stato sarebbero state ridotte al 5 % circa nel caso della Íslandsbanki, al 13 % nel caso della Arion Bank e all'81 % nel caso della Landsbankinn.

(32)

Benché l'acquisizione di due delle tre banche da parte dei creditori delle vecchie banche avesse risolto i principali problemi della ricostruzione del settore finanziario, gettando basi più solide, in termini di capitale, per le nuove banche, restavano comunque da affrontare numerose carenze. A partire dall'autunno del 2009, le banche hanno concentrato i loro sforzi soprattutto sulle difficoltà interne, determinando la strategia complessiva delle proprie operazioni e in particolare ristrutturando il portafoglio prestiti che rappresenta il maggior fattore di rischio per le operazioni e la redditività di lungo periodo delle banche stesse. Il processo di ristrutturazione è stato complicato da vari fattori, tra cui le sentenze della Corte suprema che hanno stabilito che prestiti concessi in ISK ma indicizzati in valute estere erano illegali. Per quanto riguarda la Arion Bank, tali questioni — nella misura in cui incidono sulla sua ristrutturazione — vengono analizzate più avanti.

2.4.   L'ambiente macroeconomico

(33)

Il collasso del sistema bancario nell'ottobre 2008 è stato seguito da gravi turbolenze economiche. Alle difficoltà in cui si dibatteva il sistema finanziario islandese si è aggiunto il crollo della fiducia nella valuta nazionale. La corona si è bruscamente deprezzata nel primo trimestre del 2008, e poi nuovamente nell'autunno, cioè prima e dopo il fallimento delle tre banche commerciali. Nonostante i controlli sui capitali imposti nell'autunno del 2008, per tutto il 2009 si è registrata una notevole volatilità della valuta (20). Queste turbolenze hanno provocato una grave recessione dell'economia islandese, caratterizzata da una contrazione del PIL pari al 6,8 % nel 2009 e al 4 % nel 2010.

(34)

La crisi economica ha innescato tra l'altro un repentino incremento della disoccupazione — passata dall'1,6 % del 2008 all'8 % del 2009 — e dell'inflazione, insieme a un calo dei salari reali. Si è assistito inoltre a un brusco aumento dell'indebitamento delle aziende e delle famiglie, nonché della quota di prestiti in sofferenza nel portafoglio prestiti delle banche unitamente ad acquisizioni su vasta scala, da parte delle nuove banche, di imprese in difficoltà finanziarie. Contemporaneamente l'elevato costo fiscale della ristrutturazione del sistema bancario ha provocato un brusco incremento del deficit fiscale, dilatando a dismisura il debito del settore pubblico.

(35)

Dopo questa profonda recessione, i dati provvisori pubblicati da Hagstofa Íslands (l'istituto di statistica islandese) segnalano una svolta nella seconda metà del 2011 e, per tutto l'anno, un aumento del PIL pari al 3,1 % rispetto all'anno precedente.

(36)

La crescita economica del 2011 è stata dovuta essenzialmente all'incremento della domanda interna, e in particolare a un aumento del 4 % dei consumi privati delle famiglie. Questa tendenza è stata stimolata da aumenti dei salari e delle prestazioni previdenziali, nonché da alcune iniziative politiche intraprese per alleviare l'onere dei pagamenti per i debiti delle famiglie: per esempio sovvenzioni temporanee sui tassi d'interesse, il congelamento del pagamento delle rate dei prestiti e il rimborso anticipato dei risparmi privati versati a fini pensionistici. I dati provvisori del 2011 indicano altresì una lenta ripresa degli investimenti, a partire comunque da un livello estremamente basso (21). Negli ultimi tre anni i consumi pubblici si sono mantenuti a un livello alquanto modesto.

(37)

Sotto i dati macroeconomici generali si celano sensibili differenze settoriali. Oltre al collasso del settore finanziario si è registrata una grave contrazione dell'edilizia e di numerose altre attività interne di produzione e servizi. Alcuni settori dell'esportazione invece hanno conosciuto una fase di crescita. A causa del basso tasso di cambio della corona islandese e dei prezzi relativamente stabili in valuta estera dei prodotti della pesca e dell'alluminio, i proventi delle esportazioni sono aumentati dopo l'inizio della crisi economica, anche rispetto al turismo e altre esportazioni di servizi. Nel contempo, le importazioni sono crollate drasticamente, così che nel 2010 la bilancia commerciale (22) ha fatto segnare un'eccedenza temporanea pari a circa il 10 % del PIL. Nel 2011 tuttavia la ripresa della domanda interna ha nuovamente stimolato la crescita delle importazioni, riducendo complessivamente l'eccedenza della bilancia commerciale all'8,2 % del PIL.

(38)

Le previsioni di Hagstofa Íslands per il 2012-2017 indicano la continuazione di una graduale ripresa economica, con una crescita del 2,6 % nel 2012. Ci si attende un tasso di crescita analogo per tutto il periodo di previsione, che è soggetto però a numerose incertezze. Gli investimenti industriali su larga scala che sono stati pianificati potrebbero essere nuovamente rinviati. Le condizioni commerciali islandesi sarebbero influenzate negativamente da una recessione prolungata nei paesi che sono i principali partner commerciali, e ciò comporterebbe per l'Islanda un tasso di crescita inferiore. La lentezza dei progressi in relazione all'indebitamento delle aziende e delle famiglie limiterebbe ulteriormente la domanda interna e le prospettive di crescita dell'economia. Anche la costante instabilità dei prezzi, legata alla volatilità della valuta nel contesto della rimozione dei controlli sui capitali, potrebbe mettere a repentaglio la crescita.

2.5.   Vigilanza finanziaria e miglioramenti del quadro normativo

(39)

In seguito al lavoro iniziale della FME legato all'istituzione delle nuove banche e alla valutazione dei nuovi attivi trasferiti dalle vecchie banche, nella primavera del 2009 la FME ha effettuato un audit delle nuove banche e dei loro piani d'impresa, della loro forza finanziaria e dei loro requisiti patrimoniali nel cosiddetto progetto di ratifica. Ciò è avvenuto con l'assistenza dell'azienda di consulenza gestionale internazionale Oliver Wyman.

(40)

Dopo aver concluso il suddetto processo, la FME ha concesso alle banche licenze d'esercizio soggette a varie condizioni. In considerazione della qualità dei portafogli di attivi e delle previste incertezze economiche, si è ritenuto necessario imporre maggiori requisiti patrimoniali alle tre banche rispetto al minimo statutario. La FME quindi ha fissato il coefficiente minimo di adeguatezza patrimoniale (CAD) per le tre banche al 16 %, di cui un minimo del 12 % per il coefficiente patrimoniale di classe I. I requisiti erano applicabili per almeno 3 anni a meno che non fossero soggetti alla revisione della FME. Si specificavano anche le condizioni della liquidità, chiedendo che i fondi liquidi disponibili in qualsiasi momento dovessero ammontare almeno al 20 % dei depositi e che le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti dovessero ammontare almeno al 5 % dei depositi. Inoltre, sono stati imposti requisiti in merito a questioni diverse come la ristrutturazione dei portafogli prestiti, la valutazione dei rischi, il governo societario e la proprietà. Requisiti patrimoniali comparabili sono stati introdotti dalla FME per altre imprese finanziarie.

(41)

Il programma di stabilizzazione economica fissato in consultazione con il FMI prevedeva la revisione dell'intero quadro normativo dei servizi finanziari e della vigilanza per rafforzare le difese in vista di eventuali crisi finanziarie. Il governo ha invitato l'ex direttore generale dell'autorità di vigilanza finanziaria finlandese Kaarlo Jännäri a effettuare una valutazione del vigente quadro normativo e delle prassi di vigilanza. Tra i miglioramenti proposti da Jännäri figuravà la creazione di un Registro nazionale del credito presso la FME per ridurre i rischi di credito nel sistema. La sua relazione proponeva anche di fissare norme più severe e una prassi più rigorosa in materia di esposizioni ingenti e connesse operazioni di prestito, nonché di effettuare più frequenti ispezioni in situ per verificare i rapporti e la vigilanza esterna, soprattutto per quanto riguarda il rischio di credito, il rischio di liquidità e il rischio di cambio. Si è raccomandato altresì di rivedere e migliorare il meccanismo di garanzia dei depositi, seguendo da vicino gli sviluppi all'interno' dell'Unione europea.

(42)

Successivamente il governo ha presentato all'Althingi un disegno di legge, basato tra l'altro sulle proposte effettuate da Jännäri e sugli emendamenti apportati al diritto SEE in materia di attività finanziarie a partire dal 2009; il disegno di legge è stato adottato ed è entrato in vigore il 1o luglio 2010, come legge n. 75/2010. Con questa nuova legge, sono stati introdotti importanti emendamenti alla legge sulle imprese finanziarie. Successivamente sono stati apportati altri emendamenti alla legge sulle imprese finanziarie, nonché alla regolamentazione e alla vigilanza dei servizi finanziari. Questi emendamenti normativi vengono trattati dettagliatamente nell'allegato.

2.6.   Le principali sfide da affrontare (23)

(43)

Nonostante gli importanti risultati ottenuti nella ricostruzione del settore finanziario, l'Islanda continua a subire le ripercussioni della crisi finanziaria e valutaria che l'ha colpita nell'autunno del 2008. La crisi finanziaria ha messo in luce carenze e difetti del sistema finanziario che dovranno essere affrontati per ripristinare la fiducia dell'opinione pubblica. È ormai evidente che l'Islanda, come molti altri paesi duramente colpiti dalla crisi finanziaria, deve far fronte a numerose sfide per adeguare l'ambiente giuridico e operativo dei servizi finanziari al fine di sostenere un sistema finanziario redditizio ed efficiente in futuro e ridurre, per quanto possibile, il rischio che si ripetano shock sistemici.

(44)

Le sfide più immediate che attualmente le imprese finanziarie islandesi devono affrontare sono legate al fatto che le banche operano in un ambiente protetto, provvisto di controlli sui capitali e di una garanzia generalizzata dei depositi. Le banche adesso devono prepararsi a operare in un ambiente più esposto, allorché verranno rimossi i controlli sui capitali e per le garanzie dei depositi si tornerà a quanto previsto dalle pertinenti direttive UE/SEE (24). Le autorità islandesi hanno sottolineato la necessità di usare estrema cautela al momento di introdurre nuove norme in materia.

(45)

Un'altra sfida importante riguarda l'esigenza di adeguare il quadro giuridico e normativo per sostenere un sistema finanziario solido ed efficiente che sia anche coerente con gli sviluppi del diritto internazionale e del SEE (25).

2.7.   Il grado di concorrenza del settore finanziario islandese

(46)

Secondo informazioni recentemente fornite dalle autorità islandesi (26), la concorrenza nel mercato finanziario è mutata radicalmente dopo il crollo del sistema bancario. Il numero di imprese finanziarie è diminuito, poiché numerosi prestatori specializzati, casse di risparmio e banche commerciali sono in liquidazione o si sono fusi con altre imprese (27). Il numero delle imprese finanziarie è ancora in calo; più di recente, nel marzo 2011 Landsbankinn si è fusa con SpKef, nel dicembre 2011 Íslandsbanki si è fusa con Byr, mentre la fusione di Landsbankinn e Svarfdaelir Savings Bank è stata approvata dall'Autorità il 20 giugno 2012. In seguito alla riduzione del numero di imprese finanziarie e all'acquisizione dei depositi delle banche che avevano cessato l'attività da parte delle banche più grandi, è aumentata la concentrazione nel mercato nazionale. La presenza complessiva delle nuove banche sui mercati finanziari del SEE, d'altro canto, è assai più ridotta di quella dei loro predecessori, giacché le operazioni bancarie internazionali sono cessate.

(47)

Inoltre, il mercato nazionale si è ridotto considerevolmente poiché alcuni sottomercati sono spariti o soggetti a gravi limitazioni. La quasi scomparsa del mercato azionario e l'introduzione dei controlli sui capitali hanno ridotto le operazioni nei mercati delle valute e delle azioni, limitando così le opzioni di investimento. Se da un lato gli investimenti nell'economia hanno raggiunto il minimo storico e famiglie e aziende sono generalmente contraddistinte da un alto livello di indebitamento, dall'altro la domanda di credito è bassa. Dopo il collasso, le banche hanno concentrato i propri sforzi sulle questioni interne e sulla ristrutturazione del proprio portafoglio prestiti, nonché sulla ristrutturazione di alcune delle maggiori società clienti.

(48)

Prima della crisi finanziaria, i depositi delle casse di risparmio corrispondevano complessivamente a una quota di mercato pari al 20 — 25 %; questa cifra adesso è crollata al 2 — 4 % circa. Le quote di mercato perse dalle casse di risparmio e dalle banche commerciali che hanno lasciato il mercato sono state acquisite dalle tre maggiori banche commerciali, la Arion Bank, la Íslandsbanki e la Landsbanki. Insieme, queste tre grandi banche rappresentano ora il 90-95 % circa del mercato rispetto al precedente 60-75 %, dove la quota di mercato della Landsbankinn è marginalmente la più alta. Oltre alle 10 casse di risparmio regionali, che attualmente rappresentano circa il 2-4 % del mercato, l'unico altro attore del mercato è la ristrutturata MP Bank (28), che dispone di una quota di mercato pari approssimativamente all'1-5 %.

(49)

Il mercato finanziario islandese dunque è evidentemente di natura oligopolistica e le tre maggiori aziende potrebbero conquistare insieme una posizione di mercato dominante. Secondo l'Autorità islandese di concorrenza (ICA), che l'Autorità aveva interpellato sul grado di concorrenza in Islanda e sulle potenziali misure correttive, esistono notevoli ostacoli che si frappongono all'accesso al mercato bancario islandese, con conseguenze negative per la concorrenza. Sussistono anche difficoltà per i consumatori che desiderano cambiare banche. Le autorità islandesi inoltre hanno riconosciuto che i rischi di cambio associati alla valuta islandese, piccola e non soggetta a scambi, la corona, ha ulteriormente limitato la concorrenza e scoraggiato l'accesso al mercato islandese da parte di banche e aziende straniere.

(50)

Recentemente l'ICA si è concentrata su un tema specifico — le infrastrutture TI per le operazioni bancarie e la loro cooperazione in questo campo. Ciò concerne il fornitore di servizi TI Reiknistofa bankanna (il centro dati delle banche islandesi, RB) di proprietà comune delle istituzioni finanziarie. Questo tema rileva per la valutazione del caso in questione ed era tra gli argomenti discussi dall'Autorità con le banche e le autorità islandesi.

(51)

RB è di proprietà comune delle tre maggiori banche islandesi, di due casse di risparmio, dell'associazione islandese delle casse di risparmio e dei tre principali enti preposti al trattamento delle carte di pagamento in Islanda. La Landsbankinn possiede il 36,84 % delle azioni di RB, la Íslandsbanki detiene il 29,48 % e la Arion Bank il 18,7 %. Le tre banche commerciali insieme quindi detengono l'85,02 % delle azioni di RB. I clienti di RB sono i proprietari, la Banca centrale d'Islanda e altre istituzioni finanziarie, nonché altri enti pubblici. In questo settore vi è un'ampia cooperazione tra le banche, poiché RB ha sviluppato il sistema di compensazione e regolamento in Islanda. RB fornisce anche una serie di soluzioni bancarie essenziali multi-titolare, che vengono utilizzate da gran parte delle banche islandesi, e gestisce il sistema di fatturazione e pagamento elettronico per aziende e consumatori.

(52)

Secondo l'ICA, il crollo del 2008 ha reso particolarmente vulnerabili le casse di risparmio e le banche più piccole. Per le imprese finanziarie di dimensioni minori, i servizi TI richiesti erano di fondamentale importanza, giacché possono essere considerati uno degli ostacoli che impediscono l'accesso al mercato dei nuovi partecipanti. La piattaforma per i servizi TI è stata realizzata in misura significativa da RB per quanto riguarda le imprese finanziarie maggiori e, per quanto riguarda le casse di risparmio e gli attori economici minori, da Teris. In seguito alla chiusura di molte imprese finanziarie minori verificatasi negli ultimi anni, Teris ha perso una quota considerevole del proprio reddito, tanto che nel gennaio 2012 ha dovuto vendere parte delle proprie soluzioni TI a RB. Secondo RB e Teris, con questa transazione si voleva garantire tra l'altro la prosecuzione dei servizi TI alle imprese finanziarie minori.

(53)

L'ICA sta indagando su due casi concernenti RB. In primo luogo intende accertare se la proprietà comune e la cooperazione delle banche e delle altre imprese finanziarie al forum RB debbano essere considerate una violazione del divieto delle prassi restrittive ai sensi dell'articolo 10 della legge islandese sulla concorrenza. In secondo luogo, si valuta la compatibilità dell'acquisto, da parte di RB, dei principali attivi di Teris, ai sensi delle disposizioni relative alla fusione contenute nella stessa legge. Nel maggio 2012 tuttavia questi due casi si sono conclusi con un accordo tra RB e i suoi proprietari, da un lato, e l'ICA dall'altro (29).

(54)

Al di là di queste preoccupazioni che riguardano direttamente il mercato finanziario islandese, l'ICA ha messo in luce soprattutto la necessità di vendere e ristrutturare senza indugio le società operative (30). Molte società operative sono state acquisite dalle banche (che erano creditrici di queste società) a causa dell'eccessivo indebitamento seguito al collasso economico del 2008. Secondo l'ICA, se le banche offrono servizi finanziari ad aziende di cui sono proprietarie potrebbe venire a crearsi un conflitto d'interessi. L'ICA ritiene che la proprietà diretta e indiretta delle banche (31) rappresenti il problema più diffuso e pericoloso seguito alla crisi finanziaria, in termini di concorrenza, che ha effetti su quasi tutte le aziende e industrie islandesi. A parere dell'ICA, una più rapida ristrutturazione delle aziende favorirebbe la concorrenza nel mercato finanziario. Quando la partecipazione delle banche alla ristrutturazione delle società clienti è stata soggetta ai requisiti di notifica nell'ambito del controllo nazionale sulle fusioni, l'ICA ha spesso fissato condizioni sulla proprietà delle banche. Sembra tuttavia difficile trovare una soluzione globale al problema, che riguarda essenzialmente l'alto livello di indebitamento del settore commerciale islandese.

(55)

Nelle dichiarazioni rese all'Autorità, le tre banche commerciali, la Arion Bank, la Íslandsbanki e la Landsbankinn, hanno affermato che, a loro avviso, le condizioni della concorrenza nel mercato finanziario islandese dall'autunno 2008 non hanno registrato alcun cambiamento preoccupante. Nel mercato si è affermata una concorrenza efficace, senza alcun segnale di comportamento collusivo da parte dei tre attori principali. Al momento di esaminare le condizioni di concorrenza nel mercato, l'ICA ha trascurato alcuni fattori chiave. Le banche straniere, pur non essendo presenti in Islanda, competono attivamente e da molto tempo con le banche islandesi per offrire prestiti societari e altri servizi finanziari ai maggiori clienti, come le imprese attive nell'esportazione (settore della pesca o industria ad alta intensità energetica, eccetera), nonché gli enti statali e municipali.

(56)

Quest'opinione tuttavia è contraria sia a quella espressa nella dichiarazione delle autorità islandesi, come risulta nella relazione cui si fa riferimento in precedenza, redatta dal ministro dell'Economia e presentata all'Althingi, che alle opinioni dell'ICA. Inoltre, come risulterà in seguito, la Arion Bank, nonostante alcune riserve sull'analisi delle condizioni di concorrenza, ha deciso di assumersi alcuni impegni per limitare la distorsione della concorrenza in relazione alle misure di aiuto in questione. Tali impegni sono riportati nell'allegato.

3.   DESCRIZIONE DELLE MISURE

3.1.   Il beneficiario

(57)

Come si è detto in precedenza, il collasso della Kaupthing Bank e delle altre due maggiori banche commerciali islandesi si è verificato nel 2008. Quindi, per garantire la continuità operativa del settore bancario nazionale, le autorità islandesi hanno introdotto misure per ripristinare talune operazioni della (ex) Kaupthing Bank hf e istituire e capitalizzare la New Kaupthing Bank hf (attualmente denominata Arion Bank).

3.1.1.   Kaupthing Bank

(58)

Prima della crisi finanziaria del 2008, la Kaupthing Bank era la maggiore banca in Islanda. Alla fine del 2007 il suo bilancio ammontava a 5 347 miliardi di ISK (58,3 miliardi di EUR). La Kaupthing era essenzialmente una banca dell'Europa settentrionale che operava in tredici paesi. La Kaupthing offriva servizi finanziari integrati ad aziende, investitori istituzionali e individui, suddivisi in cinque segmenti economici: servizi bancari a imprese e a privati, mercati dei capitali, tesoreria, banche d'investimento e infine gestione patrimoniale e attività bancaria privata. Inoltre la banca gestiva una rete di sportelli al dettaglio in Islanda, dove aveva la propria sede, e in misura minore in Norvegia e in Svezia. La Kaupthing possedeva licenze per esercitare l'attività bancaria attraverso consociate in Danimarca, Svezia, Lussemburgo e Regno Unito e filiali in Finlandia, Norvegia e isola di Man. Le principali consociate della Kaupthing erano Kaupthing Singer & Friedlander (Regno Unito) e FIH Erhvervsbank (Danimarca), ma la banca gestiva altre sedici consociate e filiali in vari paesi in Europa, America del Nord, Asia e Medio Oriente. Alla fine del 2007 la banca contava 3 334 dipendenti. Le azioni della banca erano quotate all'OMX Nordic Exchange di Reykjavik e a Stoccolma.

3.1.2.   Arion Bank

(59)

Il successore della Kaupthing, la Arion Bank, è una banca islandese che offre servizi finanziari universali ad aziende, investitori istituzionali e individui. La banca si propone di essere una banca di riferimento e concentra la propria azione sulle grandi società e sugli individui che cercano un'ampia gamma di soluzioni finanziarie.

(60)

Il gruppo della Arion Bank è composto dalla società madre e da otto consociate, operanti nell'attività principale dell'istituto e parte integrante delle operazioni della banca (32).

(61)

In relazione alla recente ristrutturazione, ancora in corso, del suo portafoglio di prestiti, la banca ha acquisito attivi che sono classificati come posseduti per la vendita oppure se l'attività di recupero non è terminata, come operazioni temporanee. Secondo la banca, si cercherà comunque di vendere questi attivi senza indebiti ritardi (33).

(62)

Altre importanti partecipazioni azionarie si registrano in Auðkenni (una holding che gestisce i codici di sicurezza per l'attività bancaria online; 20 %) e Reiknistofa bankanna (il centro dati della Icelandic Banks, RB; 18,05 %). La Arion Bank ha chiuso o sta per chiudere un totale di 15 aziende, in cui la banca detiene interessenze. Queste aziende sono in liquidazione oppure non dispongono di attivi né di operazioni.

(63)

I principali prodotti bancari rientrano in quattro categorie: gestione patrimoniale, banche d'investimento, servizi bancari alle imprese e servizi bancari ai privati, come descritto di seguito.

Gestione patrimoniale

(64)

Questa divisione consiste in vendite e servizi, attività bancaria privata e gestione patrimoniale istituzionale. La consociata della banca, la società di gestione patrimoniale Stefnir, è responsabile della gestione del fondo e Arion Bank Asset Management è il principale distributore del fondo. Asset Management svolge un ruolo fondamentale nel mercato islandese con attivi in gestione presso la Arion Bank e consociate che alla fine del 2011 superavano i 659 miliardi di ISK.

(65)

Asset Management è responsabile della gestione patrimoniale per conto dei clienti, tra cui gli investitori istituzionali, le società, clienti ad alto patrimonio netto e investitori al dettaglio. Serve clienti con diversi obiettivi d'investimento, offrendo un'ampia gamma di servizi. Oltre a una grande varietà di fondi comuni di investimento, regimi pensionistici e strumenti di investimento alternativi, la divisione offre strategie di allocazione patrimoniale personalizzate e conti amministrati. La divisione offre altresì i fondi di altre importanti società di gestione di fondi a livello globale.

Banche d'investimento

(66)

La divisione banche d'investimento offre diversi servizi alle società clienti attraverso i quattro principali settori di prodotto:

Consulenza M&A (fusioni e acquisizioni)

Operazioni sui mercati dei capitali

Finanziamenti per acquisizioni

Investimenti principali

(67)

La divisione si propone di associare le capacità di consulenza della banca a quelle di finanziamento, creando una soluzione integrata per i clienti, in stretta collaborazione con altre divisioni della banca, in particolare quelle dei mercati dei capitali e dei servizi bancari alle imprese.

Servizi bancari alle imprese

(68)

I servizi bancari alle imprese sono articolati in sette dipartimenti: prestiti societari; prestiti specializzati; documentazione e servizi legali; gestione del portafoglio; servizi societari; recupero; factoring. Tra i servizi bancari alle imprese si annovera un'ampia gamma di servizi e prodotti finanziari per le società clienti, dalle medie imprese alle grandi società. Il primo obiettivo della divisione è di mantenere rapporti di lungo periodo con i clienti e di fornire soluzioni e servizi personalizzati.

(69)

La Arion Bank ritiene di essere in una posizione sufficientemente avanzata per risolvere la questione del debito societario, e di aver realizzato progressi considerevoli per la ristrutturazione delle società. L'unità responsabile per il recupero nell'ambito dei servizi bancari alle imprese è l'organismo competente per il recupero dei crediti della banca, ossia per la ristrutturazione delle società che devono far fronte a difficoltà di pagamento. Il lavoro procede bene e sta per essere portato a termine.

Servizi bancari ai privati

(70)

I servizi bancari ai privati in Islanda detengono una quota di mercato pari al 30 %. In tutta l'Islanda si contano 24 filiali e oltre 100 000 clienti. Le filiali offrono un'ampia gamma di servizi, tra cui consulenza su depositi e finanziamenti, carte di pagamento, risparmi versati a fini pensionistici, assicurazioni, fondi e titoli.

(71)

La rete di filiali è divisa in sette raggruppamenti, ognuno dei quali dispone di un responsabile. All'interno di ogni raggruppamento, le filiali più piccole godono del sostegno delle più grandi. Maggiore responsabilità e autorità esecutiva vengono trasferite alle filiali, riducendo quindi la distanza con i clienti. Secondo la banca, questo consente di coordinare le procedure e ottimizzare l'esperienza delle filiali. Quattro di questi responsabili lavorano nella regione della capitale (Reykjavík) e tre nelle maggiori aree urbane. Questa struttura ha lo scopo di rafforzare i legami tra le filiali ubicate nella stessa parte del paese.

Indicazioni relative alle quote di mercato

(72)

Secondo i calcoli della Arion Bank, la sua quota di mercato in depositi, sulla base dei rapporti annuali delle banche e delle casse di risparmio islandesi, è [> 30] % oppure marginalmente inferiore alle azioni della Landsbankinn ([> 30 %]) e della Íslandsbanki ([> 30 %]). Altri attori del mercato di scarsa rilevanza sono la MP Bank ([< 5 %]) e le casse di risparmio (collettivamente [< 5 %]).

(73)

La quota della Arion Bank di prestiti ai clienti è pari all'incirca al [15-25] % o simile a quella della Íslandsbanki e leggermente inferiore a quella della Landsbankinn. Il Fondo per il finanziamento degli alloggi dispone della quota maggiore in questo mercato, [> 25] %. Se calcolati nel loro complesso, i fondi pensionistici hanno anche una quota significativa in questo mercato, ossia il [5-10] %, mentre le quote degli altri attori del mercato sono insignificanti.

(74)

La quota di mercato della Arion Bank nelle contrattazioni alla Borsa islandese, misurate in base al fatturato delle prime 14 settimane del 2012, era pari al [10-20] %, ma le azioni di ciascuna delle altre banche commerciali, la Íslandsbanki, la Landsbankinn e la MP Bank, erano pari al [20-25] %.

3.2.   Un confronto tra la vecchia e la nuova banca

(75)

Un confronto significativo dei principali dati finanziari dei bilanci della vecchia banca e di quella nuova presentati nella tabella 1 rivela un'ampia differenza per dimensione e portata delle due attività (34). Gli attivi totali della Arion Bank alla fine del 2009 erano pari soltanto all'11,5 % di quelli della Kaupthing Bank a metà del 2008. Il portafoglio prestiti è la maggiore singola categoria dell'attivo. Il valore contabile del portafoglio prestiti della Kaupthing Bank alla fine del giugno 2008 era pari a 4 169 miliardi di ISK rispetto al portafoglio prestiti della Arion Bank di 358 miliardi di ISK alla fine del 2009, l'8,6 % di quello della Kaupthing. Emerge anche un mutamento significativo nella partecipazione in titoli della Arion Bank rispetto a quella della Kaupthing Bank. Le azioni e i derivati si sono ridotti del 96 — 100 %. La riduzione è minore per quanto riguarda le obbligazioni, giacché le obbligazioni detenute dalla Arion Bank ammontavano al 25,7 % delle partecipazioni della Kaupthing Bank.

Tabella 1:

Confronto dei bilanci della Arion Bank e della Kaupthing Bank, importi in miliardi di ISK.

 

Kaupthing

30.6.2008

Arion

31.12.2009

Arion come% dellaKaupthing

Attivi totali

6 603

757

11,5

Finanziamenti e crediti alla clientela

4 169

358

8,6

Obbligazioni e strumenti di debito

676

173

25,7

Azioni e strumenti di capitale

172

7

4,1

Passivi totali

6 166

667

10,8

Depositi

1 848

495

26,8

Capitale proprio totale

438

90

20,6

(76)

Il conto economico delle due entità mostra una differenza simile per dimensione e portata. Confrontando i dati della Arion Bank del 2009 e quelli della Kaupthing Bank del 2007, risulta che i proventi netti da interessi della Arion Bank sono pari al 15,2 % di quelli della Kaupthing mentre le entrate da commissioni e dividendi della Arion sono il 10,7 % di quelle della Kaupthing. Alla fine del 2009 la Arion Bank contava 1 057 dipendenti (inclusi i dipendenti delle consociate) rispetto ai 3 334 della Kaupthing Bank alla fine del 2007. Il numero totale dei dipendenti della Arion era perciò il 32 % del totale corrispondente per la Kaupthing (35). Mettendo a confronto le operazioni islandesi di entrambe le banche, alla fine del giugno 2008 la Kaupthing contava 1 133 dipendenti per le operazioni islandesi (esclusi i dipendenti delle consociate), mentre alla fine del 2009 alla Arion Bank, (escludendo le consociate) vi erano 952 dipendenti.

Tabella 2:

Confronto dei conti economici della Arion Bank e della Kaupthing Bank, importi in miliardi di ISK.

 

Kaupthing

2007

Arion

2009

Arion come% della Kaupthing

Proventi netti da interessi

80

12

15,2

Entrate da commissioni e dividendi

55

6

10,7

Proventi di gestione

166

50

29,9

Risultato al lordo delle imposte

81

15

19,0

3.3.   Base giuridica nazionale

(77)

La base giuridica nazionale per le misure di aiuto è la seguente:

Legge n. 125/2008 sull'autorità per i pagamenti del Tesoro dovuti a circostanze inabituali sui mercati finanziari, nota come «legge d'emergenza»

La legge d'emergenza ha conferito alla FME l'autorità di intervenire «in casi estremi» e assumere i poteri dei consigli di amministrazione e dell'assemblea degli azionisti delle istituzioni finanziarie, e decidere in merito alla liquidazione dei loro attivi e passivi. Alla FME è stato concesso il potere di nominare, per le imprese finanziarie che aveva acquisito, comitati di risoluzione aventi il potere di assemblea degli azionisti. Al momento di liquidare le istituzioni, la legge conferisce priorità ai crediti dei titolari di depositi e ai sistemi di garanzia dei depositi. La legge inoltre ha autorizzato il ministero islandese delle Finanze a istituire nuove banche. La legge d'emergenza comprende emendamenti alla legge sulle imprese finanziarie n. 161/2002, alla legge sulla vigilanza ufficiale delle attività finanziarie n. 87/1998, alla legge sulle garanzie dei depositi e sui sistemi di indennizzo degli investitori n. 98/1999 e alla legge sull'edilizia n. 44/1998.

Legge finanziaria suppletiva per il 2008 (articolo 4)

Legge finanziaria per il 2009 (articolo 6)

3.4.   Le misure di aiuto

(78)

L'intervento delle autorità islandesi seguito al fallimento della Kaupthing Bank è stato descritto in precedenza, e con maggiori dettagli nella decisione di avvio del procedimento. Essenzialmente gli interventi possono essere così sintetizzati: la FME ha assunto il controllo della Kaupthing il 9 ottobre del 2008, e i passivi interni e gran parte degli attivi interni sono stati trasferiti alla New Kaupthing. Il trasferimento del patrimonio della vecchia banca doveva essere compensato ricevendo la differenza tra attivi e passivi. Poiché la determinazione di questa differenza si è rivelata difficile e impegnativa in termini di tempo, lo Stato ha fornito un certo capitale iniziale e l'impegno a fornire altro capitale in caso di necessità. Ha quindi capitalizzato la banca prima dell'accordo tra lo Stato e la vecchia banca che, il 1o dicembre 2009, ha ridotto la partecipazione dello Stato nella banca dal 100 % al 13 % (36). L'Autorità ritiene che questa data — 1o dicembre 2009 — segni l'inizio del periodo di ristrutturazione quinquennale, che durerà quindi fino al 1o dicembre 2014.

(79)

La sezione successiva si limita a descrivere gli aspetti dell'intervento statale che rappresentano misure suscettibili di valutazione ai sensi dell'articolo 61 dell'accordo SEE.

3.4.1.   Capitale di classe I

(80)

Lo Stato ha fornito capitale di classe I due volte: una volta quando è stata istituita la New Kaupthing, e poi di nuovo quando ha capitalizzato interamente (e retroattivamente) la banca; a questo è seguito un accordo con la vecchia banca per conto dei suoi creditori in base al quale lo Stato ha mantenuto una partecipazione del 13 % nella banca.

3.4.1.1.   Capitale iniziale

(81)

Dopo l'istituzione della New Kaupthing Bank nell'ottobre 2008, lo Stato ha erogato 775 milioni di ISK (37) (5 milioni di EUR) in contanti a titolo di capitale iniziale alla nuova banca e si è impegnato a versare complessivamente fino a 75 miliardi di ISK a titolo di capitale di rischio di classe I alla nuova banca in cambio del suo intero capitale proprio. La prima cifra corrisponde al capitale minimo previsto dalla legge islandese per la fondazione di una banca. La seconda cifra è stata calcolata come il 10 % di una valutazione iniziale della probabile entità degli attivi ponderati totali in base al rischio della banca. Lo stanziamento per questo importo è stato formalmente incluso nel bilancio statale per l'anno 2009 come attribuzione di fondi del governo per far fronte alle circostanze straordinarie che si erano venute a creare nei mercati finanziari. Con questa allocazione di capitale ci si proponeva di garantire l'operabilità della banca finché non fossero state risolte le questioni relative alla sua definitiva ricapitalizzazione, come l'entità dei suoi saldi di apertura e una valutazione della compensazione erogabile alla vecchia banca per gli attivi trasferiti.

3.4.1.2.   Apporto di capitale e mantenimento di una partecipazione del 13 % come parte di un accordo con i creditori della vecchia banca.

(82)

Il 20 luglio 2009 il governo islandese ha annunciato di aver raggiunto accordi, noti come heads of agreements, con i comitati di risoluzione della Kaupthing in merito alla capitalizzazione iniziale della New Kaupthing Bank (denominata Arion Bank a partire dal 21 novembre 2009) e alla base di compensazione da pagare tra le due parti. Il governo ha condizionalmente concordato con il comitato di risoluzione della Kaupthing che ai creditori, tramite il comitato stesso, si concedesse la possibilità di acquistare la partecipazione di maggioranza nella Arion Bank per favorire lo sviluppo autonomo della banca. Questo in effetti avrebbe consentito alla vecchia banca di fornire la maggioranza del capitale della Arion Bank, come parte dell'accordo di compensazione. Qualora la Kaupthing Bank non avesse portato a termine la sottoscrizione di azioni della Arion Bank, il governo ne avrebbe mantenuto la piena proprietà.

(83)

Il 14 agosto 2009 il governo ha annunciato di essersi impegnato a capitalizzare la Arion Bank destinandole 72 miliardi di ISK di capitale di classe I sotto forma di titoli di Stato, assegnando alla banca un requisito minimo del 12 % circa. La capitalizzazione governativa della Arion Bank ha avuto luogo il 9 ottobre 2009, con un apporto di 71 225 milioni di ISK alla banca, retrodatati al 22 ottobre 2008, oltre agli iniziali 775 milioni di ISK in contanti. Il capitale sociale complessivo del governo era quindi pari a 72 miliardi di ISK. Inoltre, gli interessi maturati sui titoli di Stato sono stati pari a 9,2 miliardi di ISK.

(84)

Il 4 settembre 2009 il governo ha annunciato di aver raggiunto accordi definitivi sulla capitalizzazione della Arion Bank e sulla base di compensazione. Conformemente agli heads of agreement del 20 luglio 2009, l'accordo conteneva essenzialmente disposizioni su due accordi alternativi: la capitalizzazione nell'ambito della proprietà della vecchia banca (creditore) (accordo di capitalizzazione congiunta) o capitalizzazione nell'ambito della proprietà del governo (accordo di capitalizzazione alternativa) (38). In base al primo accordo, i creditori della Kaupthing avevano l'occasione di acquisire (attraverso il comitato di risoluzione) il controllo della Arion Bank sottoscrivendo nuovo capitale sociale. Poiché il valore dei passivi trasferiti alla Arion Bank superava il valore degli attivi trasferiti, la Kaupthing ha dovuto pagare per il nuovo capitale sociale con gli attivi della vecchia banca. L'importo di tale compensazione è stato calcolato a 38 miliardi di ISK, ma avrebbe dovuto essere rivalutato periodicamente, sulla base del futuro rendimento di un determinato portafoglio prestiti. Il governo avrebbe detenuto capitale in azioni ordinarie di minoranza, pari al 13 % della Arion Bank. In conformità al requisito di vigilanza fissato dalla FME nell'ambito del suo progetto di ratifica per un ulteriore 4 % di capitale di classe II, il governo avrebbe anche contribuito al capitale della Arion Bank sotto forma di prestiti subordinati per 24 miliardi di ISK.

(85)

Il 1o dicembre 2009 è stato raggiunto un accordo tra il governo e la Arion Bank, da un lato, e il comitato di risoluzione della Kaupthing, dall'altro, sulle transazioni concernenti gli attivi e i passivi trasferiti dalla Kaupthing alla nuova banca. Lo stesso giorno il comitato di risoluzione della Kaupthing ha deciso di esercitare l'opzione prevista dall'accordo di capitalizzazione congiunta per acquisire l'87 % del capitale sociale della Arion Bank. Il governo avrebbe trattenuto il restante 13 % del capitale di classe I.

(86)

La Kaupthing ha pagato per l'acquisizione trasferendo gli attivi dal proprio patrimonio valutato 66 miliardi di ISK alla Arion Bank. A questo scopo la Kaupthing ha utilizzato una combinazione di contanti, prestiti societari correlati all'Islanda e un portafoglio di ipoteche e prestiti a entità correlate al governo islandese. La capitalizzazione del governo dal 9 ottobre 2009 è stata successivamente annullata e la Arion Bank ha restituito 32,6 miliardi di ISK in titoli di Stato al governo e ha emesso un'obbligazione subordinata a favore del governo per 29,5 miliardi di ISK.

(87)

Sono sorte alcune difficoltà in merito al requisito di adeguatezza per il 12 % del capitale di classe I e per il 4 % del capitale di classe II poiché il trasferimento di attivi non privi di rischio alla Arion Bank implicava un' aumento della base degli attivi della banca ponderati in base al rischio. Poiché la Arion Bank è stata ricapitalizzata con una transazione che ha comportato un sensibile aumento degli attivi ponderati in base al rischio, si è reso necessario maggiore capitale nell'ambito dell'accordo di capitalizzazione congiunta di quanto sarebbe stato necessario nell'ambito della capitalizzazione governativa, che era stata finanziata esclusivamente con titoli di Stato. Una quota maggiore dei fondi restituiti al governo ha dovuto assumere la forma di un'obbligazione di classe II diversamente da quanto sarebbe avvenuto altrimenti. Per lo stesso motivo, la Kaupthing ha pagato 66 miliardi di ISK per l'87 % delle azioni invece dei 62,6 miliardi di ISK originariamente previsti (ossia l'87 % di 72 miliardi di ISK). Il governo ha pagato 12,2 miliardi di ISK per la sua partecipazione nella Arion, pari al 13 %.

3.4.2.   Conferimento di capitale di classe II

(88)

Lo Stato ha fornito inoltre alla nuova banca due prestiti subordinati per rafforzarne la dotazione di capitale proprio e la posizione di liquidità. In quel momento lo strumento A, denominato in valuta estera, corrispondeva a un importo di 29,5 miliardi di ISK. Il prestito è stato erogato sotto forma di strumento di capitale per consentire alla Arion Bank di emettere titoli subordinati non garantiti. Lo strumento B era pari a 6,5 miliardi di ISK, ed è stato utilizzato dalla Arion Bank per pagare allo Stato gli utili non distribuiti (dividendi) finché è rimasto in vigore l'accordo di capitalizzazione congiunta. Gli strumenti di classe II forniti dal governo rispondevano alla necessità di garantire una solida struttura di capitale e soddisfacevano i requisiti della FME.

(89)

La scadenza dello strumento A è di dieci anni a partire dal 30 dicembre 2009. Esso prevede incentivi di uscita quali la rivalorizzazione del tasso d'interesse in cinque anni. Il tasso d'interesse annuale per i primi cinque anni è superiore all'EURIBOR di 400 punti base, ma nei secondi cinque anni è superiore all'EURIBOR di 500 punti base. Le scadenze dello strumento B sono le stesse, salvo che per i primi tre anni il tasso d'interesse è superiore all'EURIBOR di 300 punti base.

3.4.3.   Garanzia dei depositi

(90)

Per conformarsi alla direttiva 97/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 marzo 1997 relativa ai sistemi di indennizzo degli investitori (39) e alla direttiva 94/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 1994 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (40), l'Islanda ha adottato la legge n. 98/1999 sulle garanzie dei depositi e sui sistemi di indennizzo degli investitori e ha quindi istituito il cosiddetto Fondo di garanzia per depositanti e investitori («TIF»), finanziato da contributi annuali delle banche, calcolati in relazione ai depositi totali di ciascuna banca.

(91)

Secondo le autorità islandesi, allo scopo di fornire ulteriori garanzie e assicurazioni all'opinione pubblica sulla sicurezza dei depositi quando la crisi ha colpito la nazione, le misure con le quali il governo islandese, nell'autunno 2008, si proponeva di soccorrere le banche, comportavano anche un ulteriore sostegno statale ai depositi delle casse di risparmio e delle banche commerciali nazionali, al di là dell'ambito di applicazione della legge n. 98/1999 che attua la direttiva 94/19/CE relativa ai sistemi di garanzia dei depositi e la direttiva 97/9/CE relativa ai sistemi di indennizzo degli investitori.

(92)

Il 6 ottobre 2008 l'ufficio del Primo ministro ha annunciato che il «governo islandese assicura la totale copertura dei depositi presso le casse di risparmio e le banche commerciali nazionali e le relative filiali in Islanda». Questo annuncio è stato ripetuto dall'ufficio dell'attuale Primo ministro nel febbraio e nel dicembre 2009. Inoltre vi si fa riferimento in una lettera d'intenti inviata dal governo islandese al Fondo monetario internazionale (pubblicata sui siti del ministero dell'Economia e del FMI) il 7 aprile 2010, e ribadita in un'altra lettera d'intenti del 13 settembre 2010. Nella lettera (firmata dal Primo ministro islandese, dal ministro delle Finanze, dal ministro dell'Economia e dal governatore della CBI) si legge «Attualmente rimaniamo fermi nell'impegno di garantire la totale copertura dei depositi, ma una volta raggiunta la stabilità finanziaria prevediamo di rimuovere gradualmente questa garanzia generalizzata dei depositi». Inoltre, nella sezione del progetto di legge finanziaria 2011 concernente le garanzie di Stato, si fa riferimento in una nota a piè di pagina alla dichiarazione del governo islandese per cui i depositi delle banche islandesi sono tutelati da una garanzia statale (41).

(93)

Una dichiarazione, resa recentemente dall'attuale ministro dell'Economia ed ex ministro delle Finanze (2009-2011) Steingrímur Sigfússon nel corso di un dibattito al parlamento islandese sul costo che il governo deve sostenere per l'acquisizione della cassa di risparmio SpKef da parte della Landsbankinn, illustra in maniera più approfondita questo punto. Secondo il ministro, è necessario ricordare in proposito la dichiarazione dello Stato dell'autunno 2008 per cui tutti i depositi delle casse di risparmio e delle banche commerciali sarebbero stati sicuri e protetti. «In ogni situazione il nostro lavoro si è basato su tutto ciò (ossia la dichiarazione) ed è purtroppo vero che questo (il denaro dovuto alla SpKef) sarà uno dei costi più alti che lo Stato dovrà pagare direttamente per garantire i depositi di tutti gli abitanti di Suðurnes … e di tutti i clienti della SpKef nei fiordi occidentali e nella regione occidentale e nordoccidentale … Nessuno, credo, avrà pensato che i titolari di depositi di quelle zone sarebbero stati trattati diversamente dagli altri abitanti, quindi lo Stato non ha avuto molta scelta a riguardo» (42).

(94)

Secondo il governo islandese, l'ulteriore garanzia dei depositi sarà eliminata prima che i controlli sui capitali vengano aboliti del tutto; questo, a giudizio delle autorità islandesi, dovrebbe aver luogo entro la fine del 2013.

3.4.4.   Linea speciale di liquidità

(95)

Il finanziamento della Arion Bank da parte del governo è stato effettuato con l'iniezione di 72 miliardi di ISK in titoli di Stato pronti contro termine in cambio dell'intero capitale proprio della banca. La decisione della Kaupthing Bank di esercitare l'opzione di acquistare l'87 % delle azioni della banca tuttavia ha fatto sì che la maggioranza di questi titoli sia stata restituita al governo. La Kaupthing Bank ha trasferito gli attivi dal proprio patrimonio alla Arion Bank in cambio del capitale proprio, riducendo sensibilmente la quantità di attivi pronti contro termine detenuti dalla banca e mettendo a rischio la sua capacità di rispettare i requisiti di vigilanza in materia di riserve di liquidità. Alla luce di tutto ciò e poiché la Kaupthing aveva esercitato l'opzione a cui abbiamo fatto riferimento, il governo ha accettato di fornire un'ulteriore linea di liquidità per la Arion Bank. La linea di liquidità è stata formulata come estensione all'accordo swap della SPRON descritto di seguito.

3.4.5.   L'accordo swap della SPRON

(96)

Il 21 marzo 2009, ricorrendo ai poteri di cui godeva nell'ambito della legge d'emergenza, la FME ha acquisito il controllo della Reykjavík Savings Bank (SPRON) e ha trasferito gran parte dei suoi depositi alla Arion Bank. È stata istituita una società a responsabilità limitata, che avrebbe dovuto essere di proprietà della SPRON, per acquisire gli attivi della SPRON nonché tutti i diritti di garanzia, comprese tutte le ipoteche, le garanzie e altri diritti simili connessi ai crediti della SPRON. La consociata, denominata Drómi hf, ha assunto gli obblighi della SPRON nei confronti della Arion Bank per i depositi trasferiti e ha emesso un'obbligazione alla Arion Bank il 22 giugno 2009 per un importo di 96,7 miliardi di ISK. Tutti gli attivi della SPRON sono stati impegnati come garanzie collaterali per l'obbligazione, anche le sue azioni di Drómi. Le parti tuttavia non sono riuscite, fino a questo momento, a raggiungere un accordo sull'interesse da versare sull'obbligazione (43).

(97)

Nelle condizioni generali firmate il 17 luglio 2009 il governo ha acconsentito a esonerare la Arion Bank da eventuali responsabilità in relazione al valore dell'obbligazione SPRON. Le parti inoltre hanno accettato di collaborare affinché l'obbligazione SPRON fosse ammessa come garanzia collaterale per il finanziamento da parte della CBI.

(98)

In una lettera alla Arion Bank del 3 settembre 2009, il governo ha esteso i termini dell'accordo swap della SPRON affinché coprissero non soltanto il potenziale deflusso dei depositi della SPRON, indennizzando la banca per l'acquisizione dei depositi, ma anche la liquidità richiesta per conformarsi alle condizioni della FME. Nella lettera il governo si impegnava a fornire fino a 75 miliardi di ISK in titoli di Stato se la Kaupthing avesse deciso di esercitare l'opzione di diventare il titolare della quota di maggioranza della Arion Bank. La linea modificata prevede che altri attivi diversi dall'obbligazione SPRON possano servire da garanzia collaterale a condizioni meno favorevoli. Tale impegno da parte del governo è stato successivamente formalizzato in un accordo datato 21 settembre 2010 sul prestito di titoli di Stato alla Arion Bank da utilizzare come garanzia collaterale (44). Questa linea scade il 31 dicembre 2014, in coincidenza con la maturità dell'obbligazione SPRON. L'importo di ciascun prelievo dalla linea sarà come minimo un miliardo di ISK. I titoli di Stato verranno utilizzati soltanto per ottenere prestiti sulla base di garanzie collaterali da parte della CBI al fine di acquisire liquidità per la Arion Bank (45).

3.5.   Il piano di ristrutturazione

(99)

Le autorità islandesi hanno presentato un piano di ristrutturazione per la Arion Bank il 31 marzo 2011 e una modifica dello stesso piano il 26 ottobre 2011. Il 30 aprile 2012 è stato presentato un piano di ristrutturazione aggiornato insieme a un piano d'impresa quinquennale e a un rapporto sul processo di valutazione dell'adeguatezza del capitale interno (ICAAP) dell'aprile 2012. Il rapporto ICAAP è stato presentato alla FME nell'aprile 2012.

(100)

Il piano di ristrutturazione tratta le questioni fondamentali della redditività, della divisione degli oneri e della limitazione delle distorsioni della concorrenza. Secondo il piano di ristrutturazione, la Arion Bank opera esclusivamente in Islanda e intende concentrarsi sui servizi bancari universali tradizionali.

3.5.1.   Descrizione del piano di ristrutturazione

(101)

Le autorità islandesi e la banca ritengono che in seguito alla sua ristrutturazione, la Arion Bank tornerà a essere una banca solida e adeguatamente finanziata, dotata di validi coefficienti patrimoniali e in grado di mantenere il ruolo di fornitore di credito all'economia reale. Sulla base delle informazioni contenute nel piano di ristrutturazione e delle risposte alle domande formulate dall'Autorità, ciò avverrà secondo le seguenti fasi:

i)

definizione della direzione strategica di lungo periodo, riduzione delle operazioni e limitazione dell'esposizione al rischio;

ii)

conquista e mantenimento di una forte posizione patrimoniale e di una redditività soddisfacente;

iii)

mantenimento di una solida liquidità e miglioramento della struttura di finanziamento;

iv)

ristrutturazione dei portafogli prestiti di aziende e famiglie;

v)

limitazione degli squilibri dei cambi;

vi)

razionalizzazione della rete di filiali per garantire efficienza in termini di costi.

(102)

Prima di descrivere il piano di ristrutturazione più dettagliatamente, è opportuno esporre in breve l'opinione della banca sul modo in cui il piano di ristrutturazione per la Arion Bank affronta le carenze che hanno contribuito al fallimento della Kaupthing. A questo proposito, è stato evidenziato che la Arion Bank, pur basando le sue operazioni sulle operazioni e gli attivi interni della Kaupthing Bank, è tuttavia una nuova banca, con proprietà, obiettivi commerciali, consiglio di amministrazione e personale dirigente diversi da quelli della Kaupthing. L'attuale personale dirigente della Arion Bank ha dichiarato di non essere in grado di esprimersi sulle specifiche carenze né sul crollo della Kaupthing. Peraltro, la Arion Bank fa riferimento in primo luogo alla relazione SIC, menzionata in precedenza, sulle cause del crollo della Kaupthing Bank. In secondo luogo, si mette in evidenza il fatto che in seguito al collasso della Kaupthing, sono state adottate alcune misure per rafforzare le infrastrutture dopo che la FME ha effettuato una valutazione della gestione dei rischi e della governance.

(103)

Secondo la Arion Bank, due progetti sono particolarmente rilevanti per le azioni adottate in seno alla banca in risposta alla suddetta valutazione. In primo luogo, per quanto riguarda le esposizioni ingenti e connesse. È stato affermato che la Kaupthing aveva un'opinione «legalistica» del trattamento delle esposizioni connesse, che le ha consentito di impegnarsi in prestiti a parti collegate o correlate superiori al limite legale del 25 % del capitale di rischio. Nel corso di questo progetto la Arion Bank ha ampliato le proprie definizioni di parti collegate e applica a riguardo processi più rigorosi, in cui la divisione gestione dei rischi della Arion Bank esercita l'autorità definitiva in caso di controversia. Le esposizioni ingenti sono soggette a rigoroso monitoraggio e segnalazione e, nell'ambito del processo di erogazione del credito, si redige una relazione speciale quando la concessione del credito darebbe luogo a una esposizione ingente. Le modifiche apportate alla legislazione islandese, in materia di istituzioni finanziarie, in seguito alla crisi, hanno sensibilmente ridotto la possibilità per le banche di effettuare prestiti alle parti correlate. I prestiti ai proprietari o ai dipendenti chiave non possono più superare l'1 % del capitale di rischio e possono essere effettuati soltanto sulla base di garanzie collaterali di qualità.

(104)

In secondo luogo, si esercita maggiore controllo sulla proprietà incrociata e le esposizioni indirette. Si presume che la Kaupthing Bank si sia impegnata in prestiti erogati utilizzando le proprie azioni, pratica certamente rischiosa che forse violava i limiti imposti dalla legge islandese sulle società. Gli emendamenti apportati adesso alla legislazione islandese impediscono di impegnarsi in prestiti che utilizzino le proprie azioni o di impegnarsi in contratti nei quali le proprie azioni rappresentino il rischio sottostante.

Ipotesi del piano di ristrutturazione

(105)

Il piano di ristrutturazione viene preparato per la società madre nell'ambito del processo ICAAP, e tiene conto anche degli effetti delle consociate. Si basa su una serie di ipotesi generali ed economiche, che rappresentano il fondamento economico degli scenari di base e di crisi esposti di seguito.

(106)

Le ipotesi comprendono i seguenti elementi.

Le incertezze economiche, giuridiche, politiche e normative sono ancora considerevoli nel contesto operativo della banca e influiscono sulle sue previsioni di lungo periodo. Per questi motivi, non si prevedono cambiamenti significativi nelle attività operative della banca.

Le ipotesi macroeconomiche si basano su una previsione preparata dalla divisione ricerca della Arion Bank, che comprende le seguenti variabili fondamentali:

Tabella 3:

Basata sulle previsioni economiche elaborate dalla divisione ricerca della Arion Bank

Variazione percentuale rispetto all'anno precedente

2012

2013

2014

Aumento del PIL

3,0

3,9

3,5

Disoccupazione

6,2

5,3

4,9

Inflazione

5,5

6,1

5,9

Reibor (46)

4,9

5,8

5,6

Libor

0,5

0,5

0,5

Euribor

1,0

1,0

1,0

Salari

9,2

9,7

8,4

Indice del tasso di cambio ISK (TWI (47))

4,9

5,0

5,0

La banca inoltre elabora ipotesi, per esempio in relazione alla propria posizione di mercato, alle opportunità e alle minacce che deve affrontare, ai dati interni e allo sviluppo del mercato, compresi i cosiddetti principi fondamentali (48).

Si prevede una continua crescita, alimentata soprattutto dai consumi (49).

I consumi continueranno a essere sostenuti da misure speciali (ritiro delle pensioni e ricalcolo dei prestiti in valuta estera, eccetera). Inoltre, l'aumento dei prezzi degli immobili contribuirà ad aumentare la ricchezza delle famiglie. Anche la riduzione della disoccupazione alimenterà i consumi.

Nel corso della crisi finanziaria che ci ha investiti a partire dal 2008, gli investimenti come percentuale del PIL sono stati al di sotto del minimo degli ultimi 50 anni, ma si prevede che risalgano gradualmente per il restante periodo di ristrutturazione.

In linea con il previsto aumento dell'attività di investimento, la banca si attende un incremento della domanda di nuovi prestiti e la crescita del proprio portafoglio di prestiti nel periodo di ristrutturazione.

Le importazioni aumenteranno più delle esportazioni ma raggiungeranno una situazione di equilibrio alla fine del periodo di previsione.

L'inflazione e i tassi d'interesse svolgono un ruolo chiave nel piano d'impresa e di ristrutturazione della banca (50). Si presume che l'inflazione rimarrà alta per tutto il periodo di previsione.

Si prevede un indebolimento del 5 % della corona islandese, in media, per tutto il periodo di previsione.

La Arion Bank nutre alcuni dubbi sulla strategia connessa alla rimozione dei controlli sui capitali, e ritiene che questi rimarranno in vigore per tutto il periodo di previsione (51).

i)   Definizione della direzione strategica di lungo periodo, riduzione delle operazioni e limitazione dell'esposizione al rischio

(107)

Rapidamente trasformatasi da banca del Nord Europa operante in tredici paesi a banca attiva esclusivamente in Islanda, la Arion Bank si è trovata ad affrontare molteplici sfide, sia all'interno che all'esterno, tra cui la rivalutazione degli attivi trasferiti dalla Kaupthing alla Arion Bank. Inoltre, è stato necessario ridurre l'infrastruttura della banca, che ha dovuto adattarsi alla nuova realtà economica in cui molte aziende, individui e famiglie hanno avuto gravi difficoltà a effettuare il servizio del proprio debito.

(108)

Molte delle numerose sfide cui la banca ha dovuto far fronte erano perciò direttamente correlate alle circostanze che ne avevano caratterizzato l'istituzione. Il trasferimento di attivi e passivi interni dal patrimonio della Kaupthing a quello della Arion Bank ha dato luogo ad alcune sfavorevoli esposizioni al rischio per la banca. Nell'ambito degli ampi sforzi compiuti per allineare le operazioni della banca a una nuova realtà economica, è stato comunque ottenuto un considerevole successo nel ridurre a un livello controllabile l'esposizione della banca al rischio. L'azione si è concentrata su:

recupero crediti nel caso di prestiti in sofferenza (52);

riduzione dello squilibrio valutario (53);

riduzione della concentrazione del credito verso clienti di grandi dimensioni e clienti collegati (54);

aumento del livello di capitale (55);

aumento dei depositi a termine e reperimento di fonti di finanziamento alternative (56);

riduzione del rischio d'inflazione dovuto allo squilibrio dell'indice dei prezzi al consumo (IPC) (57);

(109)

Nel 2010 è stata fissata la direzione strategica di lungo periodo della banca. Secondo la Arion Bank, il suo portafoglio clienti si sta già avvicinando all'obiettivo di diventare una banca di riferimento e si ritiene che questo modello di attività bancaria sia del tutto realizzabile.

(110)

La struttura organizzativa della banca è stata semplificata dal momento della sua fondazione (58) e sono stati introdotti standard di governo societario che garantiscono pubblicità, trasparenza e maggiore responsabilità. Il ruolo e le funzioni delle divisioni di supporto, in particolare la divisione gestione dei rischi, sono stati rafforzati. La divisione è autonoma e centralizzata e riferisce direttamente all'amministratore delegato. L'amministratore delegato e il consiglio di amministrazione sono responsabili della definizione e dell'articolazione della propensione al rischio per le operazioni della banca. La propensione al rischio si traduce in obiettivi e limiti di esposizione monitorati dalla divisione gestione dei rischi, che riferisce periodicamente all'amministratore delegato e al consiglio di amministrazione.

(111)

La FME ha scelto la Arion Bank per acquisire tutti gli obblighi di deposito della Reykjavík Savings Bank (SPRON). Nell'aprile 2009 la banca ha acquisito la cassa di risparmio regionale Mýrasýsla Savings Bank (SPM), compresi tutti i suoi attivi e alcuni passivi come per esempio i depositi (59). Tali iniziative hanno portato alla banca 22 000 nuovi clienti senza che essa abbia dovuto ampliare la sua rete di filiali.

(112)

Il 22 dicembre 2011 la Arion Bank ha acquisito l'ex Kaupthing Mortgages Institutional Investor Fund, KMIIF (attualmente denominato Arion Bank Mortgages Institutional Investor Fund, AMIIF) (60).

(113)

Nel 2012 la banca depositaria di titoli Verdis, una consociata interamente controllata della banca, si fonderà con la banca. […].

ii)   Conquista e mantenimento di una forte posizione patrimoniale e di una redditività soddisfacente

(114)

Come risulta dalla tabella 4, la Arion Bank è stata redditizia fin dalla sua istituzione, con un rendimento del capitale proprio (ROE) oscillante tra il 10,5 e il 16,7 %.

Tabella 4:

Prospetto finanziario 2009-2011 e previsioni per il periodo 2012-2014.

I dati riguardano la società madre. Gli effetti delle consociate vengono calcolati attraverso altri redditi. Importi in milioni di ISK.

 

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Proventi netti da interessi

14 258

24 440

25 480

[…]

[…]

[…]

Variazioni di valore dei prestiti

9 642

29 722

20 037

[…]

[…]

[…]

Entrate da commissioni

3 914

3 379

4 454

[…]

[…]

[…]

Rendita finanziaria netta

13 460

– 5 681

1 223

[…]

[…]

[…]

Altri redditi

1 713

1 047

4 364

[…]

[…]

[…]

Redditi totali

42 988

52 908

55 559

[…]

[…]

[…]

Spese operative

– 13 133

– 14 226

– 15 791

[…]

[…]

[…]

Svalutazione

– 14 470

– 23 067

– 26 582

[…]

[…]

[…]

Risultato al lordo delle imposte

15 384

15 614

13 186

[…]

[…]

[…]

Tasse e imposte a carico delle banche

– 2 414

– 2 897

– 2 692

[…]

[…]

[…]

Reddito netto

12 971

12 717

10 494

[…]

[…]

[…]

Rendimento del capitale proprio

16,7 %

13,4 %

10,5 %

[10-20] %

[5-15] %

[5-15] %

Margine d'interesse netto

3,6 %

[…] %

[…] %

[…] %

Rapporto tra costi e ricavi

44,8 %

[…] %

[…] %

[…] %

(115)

Nel periodo 2009-2011 alcune voci irregolari hanno esercitato un impatto significativo sul conto profitti e perdite, soprattutto per quanto riguarda le variazioni di valore dei prestiti. Le autorità islandesi hanno fornito informazioni sui prestiti e sugli sconti totali ottenuti dalla vecchia banca (61). Il valore nominale complessivo dei prestiti trasferiti era pari a 1 230 miliardi di ISK e il valore contabile a 459 miliardi di ISK. Lo sconto totale quindi era pari a circa 771 miliardi di ISK. Quando le condizioni lo hanno consentito, i prestiti sono stati rivalutati, con una conseguente variazione del valore dei prestiti, come risulta dalla tabella 4 (62). Per la parte rimanente del periodo di ristrutturazione, tuttavia, non si prevedono significative variazioni del valore dei prestiti. La redditività della banca quindi non dipenderà più da questa voce irregolare.

(116)

I requisiti patrimoniali fissati dalla FME come condizione per concedere una licenza d'esercizio alla Arion Bank erano il 12 % per il capitale di classe 1 e il 16 % del capitale totale (coefficiente di adeguatezza patrimoniale). La politica della banca in materia di capitali è quella di mantenere una forte base di capitale per sostenere lo sviluppo aziendale e soddisfare i requisiti normativi in campo patrimoniale, anche in periodi di crisi. Attualmente la banca basa la pianificazione di lungo termine del capitale su un parametro minimo del […] % per il capitale di classe 1 e su un coefficiente di adeguatezza patrimoniale del […] %. La posizione patrimoniale della banca si è gradualmente rafforzata nel periodo 2009-2011, superando sia i requisiti patrimoniali della FME che gli obiettivi interni della banca. Alla fine del 2011 il coefficiente di adeguatezza patrimoniale della banca era del 20,5 %, con un coefficiente di classe 1 del 15,7 %.

Tabella 5:

Coefficienti patrimoniali a fine anno 2009-2011 e previsioni per il periodo 2012-2014.

I dati riguardano la società madre. Gli effetti delle consociate vengono calcolati attraverso altri redditi. Importi in milioni di ISK.

 

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Capitale di classe 1

88 302

98 715

106 459

[…]

[…]

[…]

Capitale di classe 2

29 543

26 257

32 105

[…]

[…]

[…]

Capitale totale

117 845

124 972

138 564

[…]

[…]

[…]

Attivi ponderati in base al rischio

685 702

678 563

675 998

[…]

[…]

[…]

Coefficiente di classe 1

12,9 %

14,5 %

15,7 %

[15-20] %

[15-20] %

[15-20] %

Coefficiente di adeguatezza patrimoniale

17,2 %

18,4 %

20,5 %

[20-25] %

[20-25] %

[20-25] %

(117)

La valutazione della banca, secondo la relazione ICAAP dell'aprile 2012, prevede la necessità, per coprire l'esposizione al rischio, di un capitale di […] miliardi di ISK. La banca dispone di una base di capitale di […] miliardi di ISK e quindi detiene una riserva patrimoniale cuscinetto di […] miliardi di ISK. Sulla base dell'importo ponderato per il rischio questo si traduce in un coefficiente patrimoniale del […] %.

(118)

La politica della Arion Bank è stata quella di astenersi dal pagare dividendi fino al 2013. Questa politica verrà modificata solo d'intesa con la FME e soltanto qualora la Arion Bank e la FME giungano di comune accordo alla conclusione che l'economia islandese abbia fatto registrare una svolta sostenibile.

iii)   Mantenimento di una solida liquidità e miglioramento della struttura di finanziamento

(119)

Per quanto riguarda la liquidità, la FME richiede che la banca detenga riserve di liquidità garantite pari ad almeno il 20 % dei depositi e riserve di cassa pari ad almeno il 5 % dei depositi a vista. Inoltre, la Banca centrale d'Islanda ha fissato, per la liquidità degli istituti di credito (63), norme in base alle quali gli attivi e i passivi liquidi degli istituti di credito vengono classificati per tipo e scadenza, con l'attribuzione di una ponderazione in base al rischio. Gli istituti di credito devono ottenere attivi liquidi superiori ai passivi entro un mese e dopo un mese e fino a tre mesi. Le norme inoltre prevedono una determinata prova di stress in base alla quale si applica uno sconto alle varie voci del capitale proprio, assumendo peraltro, da un lato, che tutti gli obblighi debbano essere onorati alla scadenza, e dall'altro che una parte degli altri obblighi, come i depositi, debbano essere pagati con breve preavviso o addirittura senza preavviso.

(120)

Il grafico seguente illustra i coefficienti di liquidità della banca nel periodo 2011-2012. È evidente che la banca ha mantenuto una solida liquidità, superando i requisiti della FME sia per quanto riguarda il rapporto di cassa, sia in relazione al più ampio requisito della liquidità garantita. Secondo i piani della banca per il periodo 2012-2014, essa manterrà un rapporto di cassa oscillante tra il […] e il […] % e un coefficiente di liquidità del […] — […] %. La banca inoltre ha rispettato le norme di liquidità della CBI giacché i suoi coefficienti di liquidità (più di 1 e fino a 3 mesi) a fine anno 2009-2011 oscillavano tra l'1,5 e il 2,1.

Grafico 1:

Coefficienti di liquidità della Arion Bank 2011-2012

[ Grafico sui coefficienti di liquidità della Arion Bank secondo le norme della FME

[I valori non vengono rivelati per motivi di segretezza professionale]

(121)

Benché i requisiti di liquidità previsti da Basilea III non siano ancora obbligatori, la Arion Bank ha avviato un monitoraggio volontario del coefficiente di copertura della liquidità (LCR) (64) sulla base di tali norme; alla fine del 2011 il suo LCR era del […] %.

(122)

La Arion Bank si finanzia in larga misura grazie ai depositi, ma ha avviato una diversificazione dei finanziamenti con l'emissione di obbligazioni garantite. Nel novembre 2011 la Arion Bank ha ottenuto dalla FME la licenza per emettere obbligazioni statutarie garantite. Nel febbraio 2012 è stato portato a termine un programma di obbligazioni garantite del valore di 1 miliardo di EUR; i fondi saranno utilizzati per finanziare i mutui ipotecari concessi dalla Arion Bank. Si ricorda che alla fine del 2011 la Arion Bank ha acquisito il fondo ipotecario KMIIF, assumendo l'importo in essere di 127 miliardi di ISK in obbligazioni garantite e ha continuato come emittente di tali obbligazioni. La banca ritiene che l'emissione di obbligazioni garantite nei mercati interni soddisferà le esigenze di rifinanziamento della banca nonché il finanziamento di nuovi prestiti nel periodo 2012-2016.

iv)   Ristrutturazione dei portafogli prestiti di aziende e famiglie

(123)

Per il settore finanziario islandese, uno dei compiti più importanti era rappresentato dalla ristrutturazione del debito di famiglie e aziende: si tratta di un problema complesso e delicato dalle molteplici sfaccettature finanziarie, economiche ed etiche.

(124)

Secondo la documentazione presentata dalla Arion Bank, la ristrutturazione del portafoglio di prestiti ha rappresentato un'importante priorità; a giudizio della banca, essa ha costituito un elemento di punta per la soluzione dei problemi debitori di famiglie e aziende, e ha consentito il raggiungimento di buoni successi in questo campo. Nel 2009 la banca ha costituito un'unità di recupero aziendale e sono state istituite società di gestione patrimoniale per l'amministrazione delle attività espropriate. La banca ha introdotto una serie di soluzioni personalizzate per aiutare famiglie e singoli debitori a far fronte ai propri debiti.

(125)

Le società clienti che non sono riuscite a onorare i propri obblighi sono entrate nel processo di recupero debiti della banca. L'obiettivo è quello di trasformare le società insolventi in società solventi dal bilancio sano, capaci di avviare in futuro un'attività imprenditoriale e contribuire così allo sviluppo dell'economia. Alla fine del 2011, 986 imprese si erano inserite nei programmi di recupero aziendale della banca e in 871 casi è stata raggiunta una soluzione. A parere della banca la ristrutturazione del debito societario dovrebbe essere portata a termine in larga misura entro la fine del 2012.

(126)

Per quanto riguarda la ristrutturazione del debito delle famiglie, più di 14 000 clienti personali hanno beneficiato dei pacchetti che offrono diverse soluzioni al problema del debito, tra cui il programma speciale di alleggerimento del debito. Alla fine del 2010 la banca ha anche istituito un servizio dedicato di consulenza per i clienti personali. A giudizio della banca, questo tipo di organizzazione è stato importante, visto il gran numero di casi difficili in materia di recupero debiti. La banca si propone di portare a termine la ristrutturazione del debito delle famiglie nel 2012.

(127)

L'obiettivo dei programmi di recupero debiti è quello di migliorare la qualità degli attivi. La quota dei prestiti in sofferenza è diminuita, passando dal 37 % della fine del 2010 al 13 % alla fine del 2011. Alla fine del 2011, il 56 % dei prestiti nel portafoglio di prestiti è stato classificato come prestiti dalle prestazioni positive, il 18 % era «sotto controllo», il 13 % aveva prestazioni inferiori a quelle previste, e il 13 % era in sofferenza.

v)   Misure volte a limitare gli squilibri dei cambi

(128)

I prestiti in valuta estera (FX) del portafoglio prestiti si dividono in prestiti FX/FX e prestiti FX/ISK. I prestiti FX/FX sono prestiti per i quali i clienti generano reddito in valuta estera, mentre i prestiti FX/ISK sono prestiti in valuta estera per i quali i clienti generano reddito in corone islandesi. Lo squilibrio della banca in relazione ai cambi è dovuto essenzialmente alla parte FX/ISK. Nel 2010 e nel 2011 la banca è riuscita a ridurre lo squilibrio dei cambi. Tale squilibrio continuerà a ridursi nel corso del 2012 con la ridenominazione dei prestiti a individui in valuta estera in ISK e con iniziative intese a incoraggiare le aziende che dispongono di limitate entrate valutarie a ridenominare i propri prestiti in ISK. Vi è ancora incertezza giuridica sui prestiti FX, ma la banca si propone di ridurre lo squilibrio FX/ISK affinché entro la fine del 2012 tale squilibrio soddisfi i requisiti fissati dalla CBI.

vi)   Razionalizzazione della rete di filiali per garantire efficienza in termini di costi

(129)

La Arion Bank ritiene che, rispetto ad altre economie comparabili, il mercato islandese sia caratterizzato da un «eccesso di banche», che saranno quindi costrette a ridurre i costi per rimanere competitive. La Arion Bank ha concentrato la propria azione sul controllo del livello dei costi e ritiene di aver segnato importanti passi in avanti nella razionalizzazione del settore finanziario.

(130)

La Arion Bank ha aumentato la flessibilità del settore riducendo il numero dei dipendenti e razionalizzando la rete delle filiali, processo che è stato portato a termine nel marzo 2011 quando tre filiali della regione di Reykjavík sono state fuse in una sola. Sono state chiuse complessivamente 15 filiali e l'attuale rete composta da 24 filiali, secondo la banca, garantisce efficienza in termini di costi e un alto livello di attenzione alle esigenze della clientela. Per quanto riguarda i mutamenti summenzionati, la banca ha ridotto la propria forza lavoro del 10 % circa nel corso del 2011. I costi sono stati oggetto di rigidi controlli e il rapporto tra costi e ricavi era già sceso al 45 % al livello della società madre nel 2011 e migliorerà ulteriormente nel periodo 2012-2014, fino a raggiungere il […] %.

3.5.2.   Capacità di ottenere la redditività in uno scenario di base e in uno scenario di crisi

(131)

Nel piano di ristrutturazione, con riferimento alla relazione ICAAP, è stato presentato uno scenario di crisi per la Arion Bank in cui si esamina la capacità della banca di ottenere una redditività di lungo periodo con esposizioni al rischio e scenari diversi.

3.5.2.1.   Lo scenario di base

(132)

Il piano di ristrutturazione descritto in precedenza, comprensivo delle ipotesi su cui è fondato, rappresenta il caso base.

3.5.2.2.   Lo scenario di crisi

(133)

Il piano di ristrutturazione comprende uno scenario di crisi in cui il caso base viene utilizzato nelle ipotesi di «recessione profonda e prolungata» (PDR), che si basano su orientamenti della FME. L'obiettivo della prova di stress è di esaminare in che modo utili, perdite creditizie, requisiti patrimoniali, capitale disponibile/riserve patrimoniali cuscinetto e posizioni di liquidità della banca evolverebbero in condizioni economiche di crisi. La differenza sta nel fatto che le ipotesi considerate nello scenario PDR per il 2009 sono adesso ipotesi per il 2012 e così via. Le ipotesi vengono sintetizzate nella seguente tabella 6.

Tabella 6:

Ipotesi principali nello scenario di recessione profonda e prolungata (65)

%

 

2012

2013

2014

Aumento del PIL

– 16,0

– 3,9

– 2,8

Tasso di disoccupazione

10,6

16,6

16,9

Inflazione

9,7

0,1

0,3

REIBOR

10,0

7,0

8,0

(134)

Lo scenario di crisi è stato articolato sullo sfondo di cambiamenti improbabili ma potenzialmente plausibili dell'ambiente economico nel quale la banca opera. La redditività della banca è certamente colpita dalle gravi condizioni indotte dallo scenario di recessione profonda e prolungata, giacché il rendimento del capitale proprio si ridurrà sensibilmente (66). Essa tuttavia riuscirà a realizzare modesti utili e mentre il portafoglio di prestiti e gli attivi ponderati in base al rischio si ridurranno, la posizione patrimoniale non verrà intaccata (67). Anche la posizione di liquidità della banca rimarrebbe ben al di sopra dei requisiti minimi.

(135)

La relazione ICAAP si basa sulle cifre finanziarie del 31 dicembre 2011. Il suo risultato principale è che la banca ritiene necessario un capitale di […] miliardi di ISK per coprire l'esposizione al rischio della banca, basata sul pilastro I e II. Il 16 % degli attivi ponderati in base al rischio è pari a […] miliardi di ISK. La banca dispone di una base di capitale di […] miliardi di ISK e quindi detiene una riserva patrimoniale cuscinetto di […] miliardi di ISK. La valutazione del capitale prende in considerazione i fattori legati alla crisi, tra cui l'impatto sul portafoglio di prestiti della banca. Secondo la relazione ICAAP, la divisione gestione dei rischi della banca concentra la propria azione sull'individuazione, la valutazione e la misurazione di tutti i rischi materiali cui la banca deve far fronte, per cui i rischi sono raggruppati in quattro categorie: rischio di credito (tra cui 'il rischio di concentrazione), rischio di mercato, rischio operativo e altri rischi (tra cui rischio di liquidità, rischio imprenditoriale e rischio politico e giuridico). La tabella 7 mostra i vari fattori di rischio presi in considerazione nella valutazione del capitale.

Tabella 7:

Risultati ICAAP in merito alla valutazione del capitale, importi in miliardi di ISK

 

ICAAP

31.12.2011

Requisito patrimoniale (Pilastro I)

[…]

Concentrazione su un unico soggetto

[…]

Concentrazione settoriale

[…]

Rischio del tasso di interesse nel portafoglio bancario

[…]

Rischio di cambio classi C,D,E

[…]

Autorità fiscali

[…]

Rischio di valutazione — titoli azionari non quotati

[…]

Rischio di valutazione — portafoglio di prestiti

[…]

Valutazione del capitale — Pilastro II

[…]

Valutazione dell'adeguatezza del capitale totale (pilastro I+II)

[…]

16 % degli attivi ponderati in base al rischio

[…]

Base di capitale totale

[…]

Riserva patrimoniale cuscinetto

[…]

(136)

Nella relazione ICAAP si legge che nonostante i considerevoli progressi compiuti per ridurre gli ampi squilibri tra i prestiti denominati in valuta estera ai clienti e i depositi denominati in valuta islandese, restà ancora molto da fare per eliminare il restante squilibrio nel 2012. Alla fine del 2011 gli squilibri superavano ancora il limite legale e si è resa quindi necessaria un'autorizzazione della CBI. La strategia della banca per ridurre il suo squilibro valutario prevede da un lato la ridenominazione sistemica in ISK dei prestiti in valuta a clienti che abbiano redditi in ISK e, dall'altro, la copertura di squilibri valutari mediante accordi con la CBI e swap in valuta con clienti islandesi.

(137)

Il rischio di liquidità rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la banca. Ciò deriva dal fatto che la scadenza dei prestiti supera la scadenza dei depositi. La strategia della banca prevede un attento monitoraggio della sua posizione di liquidità e l'estensione della scadenza sul lato dei passivi, attraverso un'accurata analisi della viscosità dei depositi (68) e della diversificazione dei suoi finanziamenti. Secondo i requisiti interni della banca, il coefficiente di liquidità garantito non dovrebbe scendere al di sotto del […] % dei depositi e il rapporto di cassa minimo dovrebbe essere del […] % o leggermente superiore ai requisiti della FME, che sono del 20 % per il coefficiente di liquidità garantito e del 5 % per il rapporto di cassa. Come si può vedere dal precedente grafico 1, la banca è rimasta ben al di sopra dei parametri della FME e di quelli interni. Mediante l'analisi della sua base di depositi, in cui i depositi vengono classificati in sette gruppi a seconda della loro viscosità, la banca ha effettuato una prova di stress sulla propria liquidità. Ipotizzando l'immediata rimozione dei controlli sui capitali, il coefficiente di liquidità garantito della banca sarebbe […]. Il rapporto di cassa sarebbe […]. La banca tuttavia ha elaborato alcuni piani di emergenza per far fronte a una potenziale crisi di finanziamenti per cui tra l'altro […].

3.5.3.   Strategia d'uscita/rimborso dello Stato

(138)

Come si è già detto in precedenza, il conferimento di capitale di classe II ha una durata di 10 anni a partire dal 30 dicembre 2009. Quanto alla remunerazione, è prevista una clausola di step-up dopo 5 anni (ossia nel 2014), da 400 punti base a 500 punti base sopra l'EURIBOR. Secondo le autorità islandesi, questa clausola dovrebbe essere un incentivo per la banca affinché ripaghi il capitale fin dall'inizio.

(139)

Per quanto riguarda il 13 % della partecipazione azionaria mantenuta dallo Stato nella Arion Bank, la quota del governo nelle imprese finanziarie viene gestita dalla Icelandic State Financial Investments (ISFI) (69). Sulla base del bilancio statale per il 2012, il governo è stato autorizzato a vendere le partecipazioni che attualmente detiene in casse di risparmio, ma non è stata ancora presa alcuna decisione in merito alla vendita delle partecipazioni statali nelle tre maggiori banche commerciali. I ministri responsabili comunque hanno costituito un gruppo di lavoro per esaminare le varie possibilità di liquidare le partecipazioni nelle banche commerciali. Benché il governo abbia dichiarato di non aver intenzione di ridurre la propria partecipazione nella Landsbankinn al di sotto dei due terzi del capitale sociale della banca, le quote della Arion Bank e della Íslandsbanki potrebbero presto essere messe in vendita o vendute interamente insieme alle banche se i titolari della quota di maggioranza decideranno di vendere, a condizione di soddisfare alcuni requisiti.

(140)

La linea speciale di liquidità sarà disponibile soltanto fino al 31 dicembre 2014, data che coincide con la scadenza dell'obbligazione SPRON.

4.   MOTIVI PER AVVIARE IL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE

(141)

Nella decisione di avvio del procedimento l'Autorità ha concluso in via preliminare che le misure adottate dallo Stato islandese per capitalizzare la Arion Bank, nonché la linea di liquidità, comportano un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61 dell'accordo SEE. Inoltre non si può escludere che l'aiuto di Stato fosse presente nella garanzia dei depositi. L'Autorità adotterà un parere finale su queste misure, che continuano a influire sulla valutazione in questione, nella presente decisione.

(142)

Per quanto riguarda la compatibilità delle misure valutate nella decisione di avvio del procedimento, l'Autorità riteneva di poter adottare un parere definitivo soltanto sulla base di un piano di ristrutturazione, che non era stato presentato quando l'Autorità aveva avviato il procedimento di indagine formale il 15 dicembre 2010. Soprattutto a causa della mancanza di un piano di ristrutturazione più di un anno dopo l'istituzione della Arion Bank, l'Autorità ha espresso dubbi sulla compatibilità dell'aiuto.

4.1.   Commenti delle parti interessate

(143)

L'Autorità ha ricevuto una dichiarazione a nome dei creditori della vecchia banca, nella quale essi sottolineavano di voler essere considerati parti interessate, e comunicavano la possibilità di presentare ulteriori commenti in una fase successiva.

4.2.   Commenti delle autorità islandesi

(144)

Le autorità islandesi ammettono che le misure intraprese nell'istituire la New Kaupthing Bank, attuale Arion Bank, rappresentano un aiuto di Stato. Secondo il parere delle autorità islandesi, le misure sono comunque compatibili con il funzionamento dell'accordo SEE sulla base dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), giacché sono necessarie, proporzionate e adeguate a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia islandese. Secondo le autorità islandesi, le misure adottate, sotto tutti i punti di vista, sono conformi ai principi fissati negli orientamenti dell'Autorità sugli aiuti di Stato. Esse ritengono inoltre che tale aiuto sia necessario e limitato all'importo minimo necessario.

(145)

Le autorità islandesi inoltre sottolineano che i precedenti azionisti della Kaupthing Bank hanno perso tutte le proprie azioni senza ricevere alcuna compensazione da parte dello Stato, che l'aiuto è ben articolato per ridurre al minimo l'effetto di ricaduta negativo sui concorrenti e che le condizioni dei prestiti (capitale di classe II) sono comparabili ai tassi del mercato.

(146)

Le autorità islandesi ritengono che la garanzia dei depositi non comporti alcun aiuto di Stato.

4.3.   Impegni da parte delle autorità islandesi

(147)

Le autorità islandesi hanno presentato alcuni impegni, gran parte dei quali riguardano le distorsioni della concorrenza provocate dall'aiuto soggetto a valutazione. Gli impegni sono esposti nell'allegato.

II.   VALUTAZIONE

1.   PRESENZA DI AIUTI DI STATO

(148)

L'articolo 61, paragrafo 1, dell'Accordo SEE recita:

«Salvo deroghe contemplate dal presente accordo, sono incompatibili con il funzionamento del medesimo, nella misura in cui incidano sugli scambi fra parti contraenti, gli aiuti concessi da Stati membri della Comunità, da Stati AELS (EFTA) o mediante risorse statali sotto qualsiasi forma, che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza».

(149)

L'Autorità valuterà qui di seguito le seguenti misure (70):

il capitale operativo iniziale fornito dallo Stato islandese alla nuova banca;

la (temporanea) totale capitalizzazione statale della nuova banca;

il mantenimento, da parte dello Stato, del rimanente 13 % del capitale sociale dopo che l'87 % del capitale sociale della nuova banca era stato trasferito ai creditori della Kaupthing; e

l'erogazione, da parte dello Stato, di capitale di classe II alla nuova banca, tramite debito subordinato.

Qui di seguito, le misure precedenti vengono collettivamente definite «le misure di capitalizzazione». L'Autorità valuterà inoltre:

l'accordo sulla linea speciale di liquidità;

l'accordo swap della SPRON;

la dichiarazione con cui il governo islandese si è impegnato a garantire totalmente i depositi interni di tutte le banche islandesi.

1.1.   Presenza di risorse statali

(150)

Come l'Autorità aveva già concluso, in via preliminare, nella decisione di avvio del procedimento, è chiaro che le misure di capitalizzazione sono state finanziate tramite risorse statali fornite dal Tesoro islandese. È evidente altresì la presenza di risorse statali nella linea di liquidità messa a disposizione della Arion Bank. Quanto poi all'accordo swap della SPRON, lo Stato si è assunto il rischio che gli attivi della SPRON/Drómi fossero insufficienti a coprire i passivi trasferiti (depositi) della SPRON. In sostanza lo Stato garantiva di sopperire alle carenze, cosa che costituisce un (potenziale) trasferimento di risorse statali.

(151)

Per quanto riguarda la garanzia dei depositi, l'Autorità sottolinea in via preliminare che la sua valutazione riguarda unicamente la garanzia supplementare dei depositi descritta in precedenza, consistente in sostanza nelle dichiarazioni con cui il governo islandese assicurava che avrebbe coperto totalmente i depositi presenti presso le banche commerciali e le casse di risparmio nazionali e le loro filiali in Islanda.

(152)

La presente valutazione non pregiudica in alcun modo il parere dell'Autorità sulla compatibilità della legge n. 98/1999 e delle iniziative adottate, durante la crisi finanziaria, dal governo islandese e dal TIF con il diritto del SEE e in particolare con la direttiva 94/19/CE. Per quanto riguarda l'attuazione delle direttive 97/9/CE e 94/19/CE, l'Autorità ritiene che — nella misura in cui tali provvedimenti costituiscono un aiuto di Stato — l'uso di risorse statali per adempiere gli obblighi previsti dal diritto del SEE non dia generalmente adito a obiezioni ai sensi dell'articolo 61 dell'accordo SEE. La presente decisione non si occupa quindi di tali provvedimenti.

(153)

Nella decisione di avvio del procedimento, l'Autorità ha espresso l'intenzione di esaminare più approfonditamente le dichiarazioni dello Stato islandese, per verificare se esse fossero sufficientemente precise, ferme, incondizionate e giuridicamente vincolanti da comportare l'impegno di risorse statali (71). Nel valutare la corrispondenza a tali criteri, l'Autorità osserva che le dichiarazioni comportavano un impegno irrevocabile di risorse pubbliche, come dimostra il fatto che lo Stato islandese ha compiuto ogni sforzo per tutelare i depositanti: non solo ha modificato la priorità dei detentori di depositi in patrimoni insolventi (cosa che non comporterebbe l'uso di risorse statali), ma ha pure dichiarato in maniera inequivocabile che non avrebbe permesso che i depositanti subissero alcuna perdita. Inoltre, la garanzia generalizzata concessa dal governo a tutti i depositi delle banche commerciali e delle casse di risparmio nazionali si distingue da qualsiasi piano di garanzia per i depositi basato su provvedimenti legislativi del SEE, in quanto la tutela viene concessa senza limiti di importo, né contributi finanziari da parte delle banche che fruiscono della misura.

(154)

Il significato attribuito dal governo islandese alla propria dichiarazione è illustrato dagli interventi statali nel settore finanziario, compiuti a partire dall'ottobre 2008 e giustificati con l'intenzione di onorare la dichiarazione stessa. Fra tali interventi figuravano misure volte a coprire i depositi delle imprese finanziarie, come la fondazione delle tre banche commerciali, il trasferimento dei depositi SPRON alla Arion Bank, il trasferimento dei depositi Straumur alla Íslandsbanki, l'acquisizione da parte della CBI dei depositi di cinque casse di risparmio in Sparisjódabanki Íslands, il trasferimento dei depositi di Byr Savings Bank a Byr hf, il trasferimento dei depositi da Keflavík Savings Bank a SpKef e la responsabilità dello Stato per i depositi di SpKef dopo la fusione obbligata con la Landsbankinn.

(155)

In merito a parecchi casi di aiuti di Stato attualmente all'esame dell'Autorità (alcuni dei quali sono stati menzionati in precedenza), le autorità islandesi hanno affermato che le misure adottate in tali occasioni rappresentavano per lo Stato islandese il modo finanziariamente meno oneroso di rispettare l'impegno di proteggere totalmente i depositanti.

(156)

Alla luce delle considerazioni appena esposte, l'Autorità ritiene che la misura vigente sia giuridicamente vincolante, precisa, incondizionata e ferma. Su tale base, quindi, l'Autorità conclude che le dichiarazioni con cui lo Stato islandese ha concesso una garanzia totale ai depositi comportino un impegno di risorse statali ai sensi dell'articolo 61 dell'accordo SEE.

1.2.   Trattamento di favore per talune imprese o per talune produzioni

1.2.1.   Vantaggio

(157)

In primo luogo, le misure di aiuto devono conferire alla nuova banca vantaggi che la esentino da oneri normalmente a carico del suo bilancio. Conformemente alla conclusione preliminare formulata nella decisione di avvio del procedimento, l'Autorità rimane del parere che ciascuna delle misure di capitalizzazione conferisca un vantaggio alla nuova banca, poiché quest'ultima non avrebbe potuto disporre del capitale erogato in assenza di intervento statale.

(158)

Per verificare se un investimento effettuato in un'impresa, per mezzo ad esempio di un aumento di capitale, comporti un vantaggio, l'Autorità applica il principio dell'investitore operante in un'economia di mercato, e valuta se un investitore privato di dimensioni comparabili a quelle dell'organismo pubblico, operante in normali condizioni di mercato, avrebbe effettuato tale investimento (72). Per quanto riguarda le misure di capitalizzazione a beneficio delle banche in difficoltà, dopo l'insorgere della crisi finanziaria, sia la Commissione europea (in numerosi casi dall'inizio della crisi finanziaria (73)], sia l'Autorità (74), hanno adottato un approccio per cui, in generale, la ricapitalizzazione statale delle banche equivale a un aiuto di Stato, a causa delle turbolenze e dell'incertezza che hanno caratterizzato i mercati finanziari dall'autunno 2008 in poi. Questa considerazione di carattere generale si applica in particolare ai mercati finanziari islandesi nel 2008 e 2009, allorché l'intero sistema crollò. L'Autorità ritiene quindi che le misure di capitalizzazione conferiscano un vantaggio alla Arion Bank nonostante il trasferimento finale dell'87 % del capitale della nuova banca ai creditori (in gran parte esponenti del settore privato). Il coinvolgimento del settore privato nella capitalizzazione della Arion Bank consisteva unicamente di creditori della vecchia banca che cercavano di ridurre al minimo le perdite (75).

(159)

Una considerazione analoga vale per la linea speciale di liquidità, negoziata nel quadro di un pacchetto di misure di assistenza statale miranti a ripristinare l'attività di una banca fallita nell'ambito di una banca nuova e a incoraggiare la partecipazione dei creditori della banca fallita al capitale proprio della nuova banca. Chiaramente, lo Stato è intervenuto perché non era affatto certo che la Arion Bank potesse ottenere liquidità sufficiente sul mercato. Quindi, anziché agire come un investitore privato, lo Stato si è sostituito ai soggetti privati del mercato che si rifiutavano di prestare denaro alle imprese finanziarie. L'Autorità conferma dunque la conclusione preliminare formulata nella decisione di avvio del procedimento e giudica che la linea speciale di liquidità conferisca un vantaggio alla Arion Bank.

(160)

Per quanto riguarda il trasferimento di depositi dalla SPRON e il pagamento per mezzo delle obbligazioni emesse da Drómi — l'accordo swap della SPRON — l'Autorità giudica positivamente il fatto che, nel suo complesso, la transazione intenda offrire alla Arion Bank una compensazione equivalente soltanto all'ammontare dei passivi trasferiti. Tuttavia, l'intero rischio delle obbligazioni Drómi era di valore inferiore a quello dei depositi trasferiti e l'obbligo di sopperire a eventuali carenze è attribuito allo Stato. Sembra quindi che la Arion Bank, oltre a ottenere entrate grazie al pagamento degli interessi sulle obbligazioni, riesca ad acquisire reputazione e ulteriori quote di mercato senza correre alcun rischio. L'Autorità ne conclude che ciò costituisce un vantaggio (76).

(161)

Infine, l'Autorità deve valutare anche l'eventualità che la garanzia supplementare dei depositi comporti un vantaggio per la Arion Bank e le banche islandesi in generale. A tal proposito l'Autorità osserva che, quando le autorità islandesi annunciarono per la prima volta che avrebbero garantito i depositi, il funzionamento pratico di tale garanzia non era del tutto chiaro, in particolare in merito all'effetto di questo intervento su una banca non più in grado di rispettare i propri obblighi finanziari nei confronti dei depositanti. In seguito, è emerso che il fallimento di tale banca sarebbe stato consentito, ma lo Stato islandese avrebbe garantito il completo pagamento dei depositi, per esempio trasferendo i depositi a un'altra banca e compensando le carenze degli attivi, in modo che i depositanti potessero sempre accedere all'intero ammontare dei propri depositi.

(162)

L'Autorità giudica di secondaria importanza il metodo esatto impiegato dallo Stato per offrire la garanzia illimitata sui depositi interni. L'elemento decisivo è il fatto che lo Stato si sia assunto l'obbligo di intervenire, in misura illimitata, qualora una banca non sia in grado di rimborsare i depositi.

(163)

A parere dell'Autorità tale garanzia illimitata ha favorito la Arion Bank: in primo luogo essa costituisce un prezioso vantaggio competitivo — una garanzia statale illimitata, e quindi una robusta rete di sicurezza — rispetto a fornitori e opzioni di investimento alternativi. Tale aspetto emerge per esempio da una relazione recentemente pubblicata dal ministro dell'Economia, in cui si legge: «attualmente le imprese finanziarie islandesi operano in un ambiente protetto, in cui vigono controlli sui capitali e una garanzia generalizzata dei depositi. In tali condizioni, i depositi bancari costituiscono in pratica l'unica opzione sicura per i risparmiatori islandesi» (77).

(164)

In secondo luogo, appare chiaro che in assenza della garanzia, la Arion Bank sarebbe stata maggiormente esposta al rischio di una fuga dei depositi, come l'istituto suo predecessore (78). La banca, quindi, sarebbe stata probabilmente costretta a pagare tassi d'interesse più elevati (a compensazione del rischio) per attirare o semplicemente conservare la medesima quantità di depositi, senza l'illimitata garanzia supplementare sui depositi che lo Stato islandese si è accollato. Di conseguenza, l'Autorità conclude che la garanzia sui depositi comporta un vantaggio per la banca.

1.2.2.   Selettività

(165)

In secondo luogo, la misura di aiuto deve essere selettiva, ossia favorire «talune imprese o la produzione di alcuni beni». Le misure di capitalizzazione, la linea di liquidità e l'accordo swap della SPRON sono selettivi in quanto avvantaggiano solamente la Arion Bank.

(166)

Inoltre, dal momento che il sostegno statale può risultare selettivo anche in situazioni in cui uno o più settori dell'economia (ma non altri) siano avvantaggiati, l'Autorità ritiene che anche la garanzia statale sui depositi di cui fruisce l'intero settore bancario islandese costituisca una misura selettiva. Tale conclusione deriva anche dalle considerazioni esposte in precedenza, da cui emerge che le banche sono favorite rispetto ad altre imprese che offrono opportunità di risparmio e investimento.

1.3.   Distorsione della concorrenza ed effetti sugli scambi tra le parti contraenti

(167)

Le misure rafforzano la posizione della Arion Bank rispetto ai concorrenti (reali o potenziali) in Islanda e negli altri Stati del SEE. Come si è rilevato in precedenza, la Arion Bank è un'impresa attiva sui mercati finanziari, che sono aperti alla concorrenza internazionale nel SEE. Se attualmente i mercati finanziari islandesi sono piuttosto isolati, soprattutto a causa dei controlli sui capitali, d'altra parte sussistono ancora scambi transfrontalieri, con il relativo potenziale di sviluppo; gli scambi probabilmente si intensificheranno non appena verranno aboliti i controlli sui capitali. Si deve dunque concludere che tutte le misure in esame falsano la concorrenza e incidono sugli scambi tra le parti contraenti dell'accordo SEE (79).

1.4.   Conclusione

(168)

L'Autorità giunge perciò alla conclusione che le misure adottate dallo Stato islandese per capitalizzare la nuova banca, così come la linea di liquidità, la garanzia sui depositi e l'accordo swap della SPRON, comportano un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'Accordo SEE.

2.   REQUISITI PROCEDURALI

(169)

Ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, parte I, del Protocollo 3, «all'Autorità di vigilanza sono comunicati, in tempo utile perché presenti le sue osservazioni, i progetti diretti a istituire o modificare aiuti […]. Lo Stato interessato non può dare esecuzione alle misure progettate prima che tale procedura abbia condotto a una decisione finale».

(170)

Le autorità islandesi non hanno notificato all'Autorità le misure di aiuto interessate dalla decisione di avvio del procedimento prima di dar loro esecuzione. L'Autorità giunge perciò alla conclusione che le autorità islandesi non hanno rispettato gli obblighi loro incombenti ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, parte I, del Protocollo 3. La concessione di tali misure di aiuto è stata perciò illegittima. Per quanto riguarda invece l'acquisizione della SPM savings Bank da parte della Arion Bank, che a giudizio dell'Autorità non ha comportato un aiuto di Stato, occorre comunque notare che ai sensi del paragrafo 41 degli orientamenti dell'Autorità per la ristrutturazione, oltre che per evitare un uso anticoncorrenziale degli aiuti di Stato, una banca può acquisire imprese concorrenti solo in circostanze eccezionali e dandone notifica all'Autorità.

3.   COMPATIBILITÀ DELL'AIUTO

(171)

In via preliminare l'Autorità osserva che la Arion Bank, se da un lato è una nuova entità giuridica fondata nel 2008, dall'altro — per quanto riguarda le operazioni interne — è evidentemente il successore economico della Kaupthing Bank, nel senso che fra le due entità esiste una continuità economica. Dal momento che le operazioni economiche effettuate dalla Arion Bank dall'autunno del 2008 in poi non avrebbero potuto continuare in assenza dell'aiuto, l'Autorità considera la banca un'impresa in difficoltà.

(172)

Quelle in esame, inoltre, sono allo stesso tempo misure di salvataggio e di ristrutturazione. Come si è osservato nella decisione di avvio del procedimento, l'Autorità avrebbe probabilmente approvato le misure in via provvisoria, in quanto aiuto di salvataggio compatibile, se fossero state notificate prima dell'applicazione, per esprimere poi un parere definitivo sulla base di un piano di ristrutturazione. In assenza di una notifica formale, però, l'Autorità ha avviato la procedura di indagine formale e ha chiesto la presentazione di un piano di ristrutturazione. Come si è ricordato in precedenza, la compatibilità definitiva delle misure dipende dal fatto che il piano di ristrutturazione rispetti i criteri degli orientamenti pertinenti emanati dall'Autorità sugli aiuti di Stato per le imprese in difficoltà.

3.1.   Base giuridica per la valutazione della compatibilità: articolo 61, paragrafo 3, dell'accordo SEE e orientamenti dell'Autorità per le ristrutturazioni

(173)

Mentre gli aiuti di Stato alle imprese in difficoltà vengono normalmente valutati ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera c), dell'accordo SEE, l'Autorità può, ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera b) dell'accordo, consentire un aiuto di Stato «per porre rimedio ad un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro della Comunità o di uno Stato AELS (EFTA)». Come si legge nel paragrafo 8 degli orientamenti in materia bancaria (80), l'Autorità ribadisce, in linea con la giurisprudenza e la prassi decisionale della Commissione europea, che l'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), dell'accordo SEE impone un'interpretazione restrittiva di quel che si possa considerare un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro dell'EFTA.

(174)

Come descritto dettagliatamente in precedenza, le autorità islandesi hanno illustrato la crisi sistemica in cui era caduto il sistema finanziario del loro paese nell'ottobre 2008, e che nel giro di pochi giorni aveva provocato il collasso delle più importanti banche e delle maggiori casse di risparmio d'Islanda. In quasi tutti i segmenti del mercato finanziario islandese la quota di mercato totale delle istituzioni finanziarie collassate superava il 90 %; a queste difficoltà si è aggiunto il crollo della fiducia nella valuta nazionale, mentre anche l'economia reale islandese è stata duramente colpita dalla crisi finanziaria. Anche se dall'inizio della crisi sono trascorsi ormai più di tre anni, il sistema finanziario islandese rimane vulnerabile. Benché dal 2008 a oggi la situazione sia notevolmente migliorata, è evidente che, nel momento in cui sono state adottate, le misure miravano a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia islandese.

(175)

Si ritiene di conseguenza che in questo caso si applichi l'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), dell'accordo SEE.

L'applicazione degli orientamenti per la ristrutturazione

(176)

Gli orientamenti dell'Autorità sugli aiuti di Stato per il ripristino della redditività e la valutazione delle misure di ristrutturazione del settore finanziario nel contesto dell'attuale crisi in conformità alle norme sugli aiuti di Stato (81) («gli orientamenti per la ristrutturazione») indicano le norme sugli aiuti di Stato applicabili alla ristrutturazione delle istituzioni finanziarie nella crisi attuale. Ai sensi degli orientamenti per la ristrutturazione, per essere compatibile con l'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), dell'accordo SEE, la ristrutturazione di un'istituzione finanziaria nel contesto dell'attuale crisi finanziaria deve:

i)

condurre al ripristino della redditività della banca;

ii)

prevedere un adeguato contributo proprio del beneficiario (condivisione degli oneri);

iii)

contenere misure adeguate per limitare la distorsione della concorrenza.

(177)

L'Autorità valuterà così, sulla base del piano di ristrutturazione presentato dalla Arion Bank, se tali criteri siano stati rispettati e se quindi le misure descritte in precedenza costituiscano un aiuto per la ristrutturazione compatibile.

3.2.   Ripristino della redditività

(178)

Il ripristino della redditività a lungo termine del beneficiario di un aiuto per la ristrutturazione costituisce il principale obiettivo di tale aiuto, e per determinare la compatibilità dell'aiuto stesso è quindi importante valutare se l'aiuto per la ristrutturazione sia in grado di raggiungere quest'obiettivo.

(179)

Come detto in precedenza, le turbolenze che hanno colpito l'economia islandese sulla scia dell'autunno 2008, la presenza di misure straordinarie come i controlli sui capitali, un ambiente normativo in evoluzione e una prospettiva macroeconomica che, nonostante una certa stabilizzazione recente, rimane ancora in qualche misura incerta, soprattutto a causa delle perduranti difficoltà economiche dell'area dell'euro: tutti questi fattori rendono assai arduo per una banca operare in maniera remunerativa e mantenere la redditività a lungo termine. L'Autorità sottolinea fin d'ora la necessità di tener presente tale fattore nella valutazione seguente.

(180)

La sezione 2 degli orientamenti per la ristrutturazione stabilisce che lo Stato SEE deve presentare un piano di ristrutturazione esauriente e dettagliato che fornisca informazioni complete sul modello aziendale e tale da ripristinare la redditività a lungo termine della banca. Il paragrafo 10 degli orientamenti esige che il piano di ristrutturazione individui le cause delle difficoltà e delle debolezze specifiche della banca, illustrando il modo in cui le misure di ristrutturazione proposte pongono rimedio ai problemi sottesi della banca.

(181)

Come descritto in precedenza, le cause delle difficoltà della Arion Bank sono illustrate sia nel piano di ristrutturazione, sia nella relazione SIC, in connessione con le circostanze della fondazione della banca e le difficoltà dell'istituto predecessore. Il secondo di questi due documenti ricorda, tra le cause principali a livello di istituto predecessore, l'espansione eccessiva e insostenibile, l'indice di indebitamento dei proprietari, la concentrazione del rischio, la debolezza del capitale proprio e le dimensioni delle banche rispetto all'economia islandese. La Kaupthing Bank aveva diverse ingenti esposizioni e si era assunta gravi rischi concedendo prestiti ai suoi proprietari; inoltre, ricorreva prevalentemente a finanziamenti all'ingrosso a breve termine.

Misure normative di redditività

(182)

Se da un lato il piano di ristrutturazione della Arion Bank affronta molte delle debolezze della banca indicate in precedenza, dall'altro l'Autorità ritiene che il fallimento della Kaupthing e il collasso del settore finanziario islandese siano stati provocati anche da una serie di fattori specifici dell'Islanda, connessi alle piccole dimensioni del paese e alle carenze normative e di vigilanza messe in rilievo dalla Commissione speciale d'inchiesta. La redditività a lungo termine della Arion Bank, come di qualsiasi altra banca islandese, non dipende perciò soltanto dalle misure adottate a livello di istituto bancario, ma anche dal fatto che a tali carenze normative e di vigilanza sia stato posto rimedio o meno.

(183)

A tale proposito l'Autorità esprime apprezzamento per le modifiche apportate dalle autorità islandesi al quadro normativo e di vigilanza, come illustrate nell'allegato.

(184)

In primo luogo sono stati ampliati poteri e competenze della FME, attribuendole tra l'altro nuove responsabilità in materia di esposizioni ingenti e rischi connessi; tale iniziativa, a parere dell'Autorità, affronta appunto uno dei fattori che hanno cagionato il collasso finanziario.

(185)

In secondo luogo, i requisiti temporaneamente elevati richiesti in materia di coefficiente di adeguatezza patrimoniale, insieme a una serie di provvedimenti relativi alla collateralizzazione, e in particolare il divieto di estendere il credito su impegni di azioni proprie, mirano a impedire che le banche islandesi possano costituire ancora una volta una debole posizione di capitale. L'Autorità ritiene che queste misure contribuiranno alla resilienza delle banche islandesi.

(186)

In terzo luogo, è stata introdotta una serie di misure concernenti l'ammissibilità di direttori e membri del consiglio di amministrazione, nonché la loro remunerazione. Inoltre, i prestiti a parti correlate (come i proprietari) sono stati sottoposti a norme più rigide e la FME può ora vietare a una banca di svolgere attività specifiche, se giudica che ve ne sia motivo. Sono state modificate pure le norme di contabilità interna ed esterna: per esempio, è stato abbreviato il periodo di tempo per cui un contabile esterno può lavorare per la stessa banca. L'Autorità apprezza tali misure, che giudica dirette a prevenire il ripetersi di eventi riguardanti proprietari e alta dirigenza, nonché a intensificare il monitoraggio dei rischi esterni: in entrambi i casi si riduce la minaccia alla redditività della banca.

(187)

In quarto luogo, secondo le autorità islandesi la possibilità, già ricordata, per la FME di limitare le attività di una banca è stata introdotta anche per ovviare alla raccolta di depositi su vasta scala da parte delle banche commerciali islandesi prima della crisi che, a quanto sembra, ne ha per lo meno affrettato il fallimento. Inoltre, a parere dell'Autorità, anche le nuove norme in materia di liquidità e sul saldo di valuta estera (82) sembrano limitare in qualche misura la possibilità, per le banche, di attirare quantità sproporzionatamente elevate di depositi esteri, qualora ciò dovesse rendere l'attività delle banche stesse più fragile e vulnerabile ai rischi di cambio delle valute estere e di liquidità. L'Autorità apprezza il fatto che le autorità islandesi abbiano affrontato quest'aspetto delle carenze normative.

Il piano di ristrutturazione della Arion Bank

(188)

Per quanto riguarda il piano di ristrutturazione e le misure adottate a livello di banca, la Arion Bank ha fatto essenzialmente ritorno a un modello di banca più tradizionale, presentandosi come banca di riferimento per il mercato islandese. La banca si finanzierà prevalentemente tramite i depositi dei risparmiatori e il capitale proprio, con un graduale incremento dei prestiti ottenuti tramite obbligazioni garantite.

(189)

Inoltre, come indicato in precedenza, sin dal momento della sua istituzione la Arion Bank era assai meno indebitata rispetto alla Kaupthing; e dal momento che la maggior parte del debito all'ingrosso è rimasto di pertinenza della Kaupthing, in base al piano di ristrutturazione la Arion Bank dovrà ricorrere solo in misura assai limitata al rifinanziamento sui mercati internazionali per i debiti non garantiti. Per lo stesso motivo, il problema dell'eliminazione della leva del debito dal bilancio della banca era stato sostanzialmente risolto già nell'ottobre 2008. L'Autorità concorda tuttavia con la Arion Bank e le autorità islandesi, che giudicano necessarie le varie misure delineate nel piano di ristrutturazione per ridimensionare l'attività della banca, adeguandola a una nuova realtà economica, e limitare l'esposizione ai rischi. I problemi che queste misure cercano di risolvere (come la concentrazione di esposizioni ingenti e connesse, i gravi squilibri di bilancio, eccetera) sono stati in gran parte ereditati dalla vecchia banca. Per la redditività futura della Arion Bank è essenziale che il piano di ristrutturazione offra a questi problemi una soluzione adeguata.

(190)

Il ricorso ai mercati all'ingrosso per il rifinanziamento si è rivelato una delle principali cause del fallimento della Kaupthing. Sinora il finanziamento della Arion Bank ha largamente attinto a depositi e capitale proprio, ma il piano di ristrutturazione prevede una lieve riduzione del peso dei depositi, dal 68 % al 61 % dei passivi totali, fondandosi, tra l'altro, sull'analisi della propria base di depositi effettuata dalla banca stessa. La Arion Bank intende riequilibrare questa riduzione emettendo obbligazioni garantite sul mercato interno. Ricordiamo che la Arion Bank ha ottenuto la licenza per emettere obbligazioni garantite e ha successivamente portato a termine un programma di obbligazioni garantite per un miliardo di EUR. Nel febbraio 2012 la Arion Bank ha completato la prima offerta di obbligazioni garantite, emettendo obbligazioni per un valore di 2,5 miliardi di ISK e nel maggio 2012 ha completato la prima offerta di obbligazioni garantite non indicizzate a tasso fisso, per un valore di 1,2 miliardi di ISK (83). Per il rimanente periodo di ristrutturazione, la banca intende emettere obbligazioni in vari formati, tra cui obbligazioni garantite e obbligazioni privilegiate non garantite.

(191)

A giudizio dell'Autorità, in base ai fatti presentati dalle autorità islandesi, la situazione di finanziamento della banca è da ritenersi solida fino alla fine del periodo di ristrutturazione. Date le incertezze riguardanti la garanzia dei depositi e i controlli sui capitali, nonché i dubbi sviluppi futuri dei mercati del debito (sovrano), non si può dire con certezza se la strategia di finanziamento della Arion Bank si concretizzerà in futuro secondo le previsioni. In ogni caso, dato il massiccio ricorso a depositi e obbligazioni garantite durante il periodo di ristrutturazione, nonché la cospicua quota di questo tipo di debito nel bilancio, l'Autorità ammette che lievi variazioni della strategia di finanziamento, che si rendessero necessarie in futuro, non metterebbero a repentaglio la redditività della banca.

(192)

Per quanto riguarda gli attivi a bilancio, gli attivi internazionali restano di competenza della Kaupthing; di conseguenza il bilancio si è ridotto dell'88 %. In tal modo si è posto rimedio a uno dei principali punti di debolezza del modello aziendale della Kaupthing (il ricorso ad attivi internazionali rischiosi in assenza di un'adeguata valutazione dei rischi). L'Autorità apprezza il fatto che, in seguito al piano di ristrutturazione, la banca non intenda più impegnarsi in simili iniziative in futuro, per concentrarsi invece sulla sua tradizionale attività principale.

(193)

Per quanto riguarda il portafoglio degli attivi della banca, la ristrutturazione dei prestiti trasferiti dalla Kaupthing continua a rappresentare un nodo di ardua soluzione. A tal proposito l'Autorità si rallegra che il presente processo di ristrutturazione costituisca per la banca una costante e cruciale priorità, come testimoniano le numerose proposte, di carattere generale e personalizzato, formulate dalla banca ai propri clienti gravati da onerosi debiti. Il processo di ristrutturazione non è ovviamente ancora compiuto, ma le informazioni fornite dalla banca sembrano confermare la realizzazione di importanti progressi, in particolare a partire dal 2011, come dimostra il fatto che, sulle 986 imprese che avevano presentato programmi di recupero alla banca, alla fine del 2011 era stata raggiunta una conclusione in 871 casi, mentre alla fine del primo trimestre le imprese per cui era stata raggiunta una conclusione erano appena 416. Di recente, sono stati registrati confortanti progressi anche nella ristrutturazione del debito delle famiglie e la banca intende completare i progetti di recupero dei debiti aziendali e individuali entro la fine del 2012.

(194)

L'Autorità è del parere che le circostanze appena esposte costituiscano un indicatore della validità dei metodi di ristrutturazione della Arion Bank. Inoltre, sulla base dei dati presentati dalla Arion Bank, sembra realistico prevedere che la banca riesca a raggiungere l'obiettivo di completare la ristrutturazione dei portafogli di crediti aziendali e familiari entro la fine del 2012. Nel complesso, secondo l'Autorità, a meno di sviluppi inattesi dell'ambiente macroeconomico in Islanda o all'estero, ciò dovrebbe permettere ad Arion Bank di raggiungere — al più tardi alla fine del periodo di ristrutturazione — un bilancio relativamente sano e portafogli prestiti dalle prestazioni positive.

(195)

Come detto in precedenza, la debole capitalizzazione della Kaupthing è stato uno dei fattori che ne hanno provocato il crollo. Il piano di ristrutturazione della Arion Bank prevede che la banca rimanga notevolmente al di sopra del coefficiente minimo di adeguatezza patrimoniale del 16 %, richiesto dalla FME per tutto il periodo di ristrutturazione; si tratta di un coefficiente ben superiore al futuro minimo di Basilea III, ossia il 10,5 %. Anche secondo lo scenario di crisi (eventualità presentata dalla Arion Bank) il coefficiente di adeguatezza patrimoniale si manterrà su un livello alquanto superiore a tale elevato parametro, a [> 20] %. Quanto poi alla valutazione dei capitali contenuta nella relazione ICAAP di quest'anno, che la Arion Bank ha presentato insieme al piano di ristrutturazione, l'Autorità giudica prudente e confortante che — tenendo conto dei vari fattori di rischio — la banca abbia formato una riserva patrimoniale cuscinetto di […] miliardi di ISK, la quale offre alla Arion Bank un prezioso strumento per far fronte alle difficoltà inattese.

(196)

Per quanto riguarda la posizione di liquidità della banca, l'Autorità rileva che la situazione attuale, in seguito al piano di ristrutturazione, si presenta sufficientemente salda e non si scorgono sintomi di un possibile deterioramento sostanziale durante il periodo di ristrutturazione. Inoltre, a giudizio dell'Autorità, la prova di stress effettuata sul coefficiente di liquidità della banca nel quadro della relazione ICAAP indica che, sebbene la banca sia esposta a rischi di liquidità che potrebbero concretizzarsi in caso di repentina eliminazione dei controlli sui capitali, la situazione di liquidità della banca stessa viene monitorata attentamente, sono in corso di preparazione misure di limitazione del rischio e infine sono stati varati piani di emergenza per mantenere preparata la banca in caso di eventi avversi imprevisti. Si tratta di una circostanza particolarmente significativa, dato che nel 2010 lo Stato fu costretto a dotare la banca di una linea speciale di liquidità per consentirle di soddisfare i requisiti di liquidità fissati dalla FME e che tale linea di liquidità uscirà di scena alla fine del 2014.

(197)

L'Autorità esprime apprezzamento pure per le modifiche alla struttura organizzativa e di gestione dei rischi della Arion Bank descritte in precedenza, che pongono rimedio a un punto debole dell'attività economica della Kaupthing e contribuiranno a una valutazione dei rischi più obiettiva e professionale nelle operazioni della banca.

(198)

Sul piano della redditività, gli orientamenti per la ristrutturazione richiedono poi che il piano di ristrutturazione indichi in che modo la banca ripristinerà la propria redditività a lungo termine senza aiuti di Stato nel più breve tempo possibile. La banca dovrebbe essere in grado, soprattutto, di generare un adeguato rendimento del capitale proprio, coprendo contemporaneamente tutti i costi della normale attività e rispettando i pertinenti requisiti normativi. In particolare, il punto 13 degli orientamenti per la ristrutturazione indica che la redditività a lungo termine si considera raggiunta allorché la banca è in grado di coprire tutti i suoi costi, compresi l'ammortamento e gli oneri finanziari e di fornire un adeguato rendimento del capitale proprio, tenendo conto del profilo di rischio della banca.

(199)

A questo punto l'Autorità ribadisce un'osservazione formulata in precedenza: l'ambiente economico in cui Arion Bank si trova a operare costituirebbe un'ardua sfida per qualsiasi banca. Alla luce di tale considerazione, l'Autorità reputa soddisfacente la redditività prevista dal piano di ristrutturazione che, nonostante l'elevato coefficiente patrimoniale, si manterrà adeguata per gran parte del periodo di ristrutturazione e anche in seguito. Il rendimento del capitale proprio, particolarmente elevato nel 2009-2010, oscillerà tra [> 10] % e [< 15] %. Si prevede un'attenuazione delle irregolarità del conto profitti e perdite, in particolare delle cospicue rivalutazioni dei portafogli prestiti trasferiti dalla Kaupthing e delle svalutazioni provocate dalla recente sentenza della Corte suprema sui prestiti FX, che negli ultimi tre anni hanno esercitato un forte impatto sui risultati finanziari della banca. Secondo il piano di ristrutturazione, questi eventi irregolari dovrebbero produrre un impatto limitato nel 2012-2013 e non verificarsi più dopo il 2013.

(200)

Secondo il piano di ristrutturazione, un importante motore della redditività futura sarà rappresentato dalle maggiori entrate da commissioni che, secondo le previsioni, dovrebbero collocarsi a […] lungo il periodo della pianificazione. Le attività che garantiscono commissioni — come le transazioni relative al mercato azionario e lo scambio di valute estere — si sono praticamente bloccate dopo il collasso e in conseguenza dei controlli sui capitali. Tuttavia, quando la ristrutturazione del settore societario sarà pressoché completata e i controlli sui capitali verranno aboliti, è realistico presumere un sostanziale incremento dell'attività borsistica e degli scambi valutari. L'Autorità non mette quindi in dubbio l'attendibilità di questi dati.

(201)

Come si è ricordato in precedenza, la banca ha adottato una serie di iniziative per garantire l'efficienza dei costi, e tra l'altro per razionalizzare la propria rete di filiali, chiudendone in totale 15. Secondo gli impegni assunti dalla banca, […]. Nel 2011 il personale è stato ridotto del 10 % circa. L'Autorità apprezza questi sforzi, da cui emerge che la banca è riuscita già nel 2011 a contenere i costi e a mantenere il rapporto costi-ricavi al 45 %. In base al piano di ristrutturazione, la banca intende operare un'ulteriore, lieve riduzione di tale rapporto, giungendo al […] % per il resto del periodo di ristrutturazione.

(202)

È evidente che il piano di ristrutturazione si basa, oltre che sugli elementi appena esposti, su un folto numero di altri presupposti. L'Autorità ha cercato di esaminare quelli che sembravano più pertinenti e più suscettibili di incidere profondamente sulla futura redditività della Arion Bank. I presupposti macroeconomici appaiono in linea di massima allineati con le previsioni di Hagstofa Íslands e della CBI, anche se la banca si attende una crescita lievemente più vivace e un'inflazione più elevata. Nel complesso i presupposti su cui si basa il piano di ristrutturazione sembrano abbastanza prudenti da consentire di concludere (anche alla luce delle considerazioni precedentemente svolte dall'Autorità) che le misure di ristrutturazione adottate dalla banca sono sufficienti a garantirne la redditività a lungo termine, a meno di eventi avversi di dimensioni e conseguenze impreviste e imprevedibili.

(203)

Tenuto conto di tutti i fattori appena esposti, l'Autorità ritiene che il piano di ristrutturazione comprenda un numero sufficiente di elementi che contribuiscono al ripristino della redditività a lungo termine della banca, per consentire all'Autorità stessa di concludere che le disposizioni della sezione 2 degli orientamenti per la ristrutturazione sono state rispettate.

3.3.   Contributo proprio/condivisione degli oneri

(204)

Il paragrafo 22 degli orientamenti per la ristrutturazione recita: «Onde limitare le distorsioni della concorrenza ed ovviare al cosiddetto rischio morale, gli aiuti dovrebbero essere limitati al minimo necessario ed il beneficiario degli aiuti dovrebbe fornire un adeguato contributo proprio ai costi di ristrutturazione. La banca ed i detentori del suo capitale dovrebbero contribuire alla ristrutturazione il più possibile mediante le proprie risorse. Questo è necessario per garantire che le banche oggetto di salvataggio abbiano una responsabilità adeguata rispetto alle conseguenze del comportamento adottato in passato e per creare incentivi appropriati per il loro comportamento futuro».

(205)

L'Autorità sottolinea a questo proposito un aspetto decisivo del caso in questione. Quando la Arion Bank è stata fondata sulla base delle operazioni interne della Kaupthing, gli investimenti degli azionisti nella Kaupthing Bank sono stati completamente cancellati e quindi hanno contribuito nella massima misura possibile alla ristrutturazione della Arion Bank. Inoltre, i creditori della Kaupthing hanno dovuto sopportare notevoli perdite (84), o quanto meno hanno dovuto accettare che il rischio inerente al loro investimento dipendesse dalla redditività della Arion Bank. Di conseguenza, per quanto riguarda proprietari e creditori della Kaupthing, il criterio della condivisione degli oneri è stato rispettato in maniera ottimale e il problema del rischio morale è stato affrontato.

(206)

Oltre agli aspetti appena descritti, l'Autorità deve valutare se gli aiuti di Stato ricevuti dalla Arion Bank siano stati limitati al minimo necessario.

(207)

Per quanto concerne le misure di capitalizzazione, la capitalizzazione iniziale della Arion Bank, fino a quando l'accordo con i creditori della Kaupthing non ha ridotto la quota dello Stato al 13 %, era appena sufficiente a soddisfare i requisiti in materia di capitali fissati dalla FME. Nel 2009, dopo l'accordo per l'acquisizione della Kaupthing da parte della Arion Bank e l'erogazione di capitale di classe II alla Arion Bank, il coefficiente di adeguatezza patrimoniale ha raggiunto all'incirca il 18 %, 2 punti percentuali al di sopra del coefficiente minimo indicato dalla FME. In tale contesto, l'Autorità osserva che il coefficiente patrimoniale dipende in gran parte dall'accuratezza della valutazione degli attivi trasferiti dalla Kaupthing alla Arion Bank. Occorre inoltre ricordare che, in quel momento', le prospettive economiche dell'Islanda erano avvolte nell'incertezza. Alla luce di tutto questo, l'Autorità ritiene che l'ammontare del capitale erogato dallo Stato islandese alla Arion Bank sia stato limitato al minimo necessario, in quanto equivaleva al minimo previsto dalle norme più una ragionevole riserva patrimoniale cuscinetto.

(208)

Questa conclusione non è inficiata dal fatto che, in seguito, il coefficiente di adeguatezza patrimoniale della Arion Bank abbia registrato un certo incremento, passando al 19 % nel 2010 e al 21 % nel 2011. La crescita del coefficiente di adeguatezza patrimoniale è dovuta in larga misura all'iscrizione del valore nominale degli attivi trasferiti dalla Kaupthing alla Arion Bank. Una tale eventualità non si sarebbe potuta prevedere con alcuna sicurezza, e la successiva evoluzione favorevole del coefficiente di adeguatezza patrimoniale non costituisce, a giudizio dell'Autorità, un motivo valido per concludere che all'inizio la Arion Bank abbia ricevuto dallo Stato una capitalizzazione eccessiva (85).

(209)

Stando al paragrafo 26 degli orientamenti per la ristrutturazione, le banche che beneficiano di aiuti per la ristrutturazione «dovrebbero poter remunerare il capitale, anche sotto forma di dividendi e di cedole sul debito subordinato in essere, mediante gli utili generati dai loro settori di operatività».

(210)

In questo contesto è opportuno ricordare che, nel momento in cui sono stati stipulati gli accordi per l'acquisizione, da parte di Kaupskil, dell'87 % delle azioni della Arion Bank, è stato concordato che il governo avrebbe ricevuto un'equa percentuale dei rendimenti della banca, nell'arco del periodo, fino all'entrata in vigore del nuovo accordo di proprietà. L'importo concordato era di 6,5 miliardi di ISK (86), corrispondente a un rendimento annuale per lo Stato di quasi il 9 % sul capitale, che è stato rimborsato già nell'autunno del 2009. Chiaramente, tale importo è inferiore di 2,3 miliardi di ISK all'interesse maturato dai titoli di Stato per questo periodo, ed è anche notevolmente più basso dell'interesse parametro della BCE, pari per questo periodo al 15,3 % sulla base di quanto stabilito dagli orientamenti dell'Autorità per la ricapitalizzazione (87). Tuttavia, per quanto riguarda la quota del 13 % che lo Stato ha mantenuto nella Arion Bank, vi sono promettenti prospettive di un rendimento soddisfacente, data la buona prestazione complessiva della Arion Bank dalla sua fondazione in poi.

(211)

Bisogna però sottolineare che la remunerazione del capitale di classe II non corrisponde agli orientamenti dell'Autorità per la ricapitalizzazione. Come hanno correttamente argomentato le autorità islandesi, la remunerazione richiesta, ai sensi degli orientamenti per la ricapitalizzazione, è composta dal costo del finanziamento governativo dell'8 %, dal differenziale sul CDS pre-crisi della Kaupthing e da una commissione supplementare del 2 %. In considerazione degli elevati differenziali sui CDS pre-crisi della Kaupthing, la remunerazione pagata dalla Arion Bank, EURIBOR più un 4 % supplementare, sembra notevolmente inferiore a questo parametro.

(212)

Secondo il paragrafo 25 degli orientamenti per la ristrutturazione, qualsiasi deroga da un'adeguata condivisione degli oneri ex ante (ossia da un'equa remunerazione) può essere giustificata, tra l'altro, da una ristrutturazione più profonda, ivi comprese misure per limitare le distorsioni della concorrenza. Come si spiegherà in seguito, l'Autorità ritiene che la ristrutturazione della Arion Bank sia sufficientemente approfondita per soddisfare questa condizione.

(213)

Benché l'accordo swap della SPRON, descritto in precedenza, comporti elementi di aiuto di Stato, l'Autorità ritiene che esso sia strutturato in modo da limitare, se non escludere, un vantaggio finanziario diretto per la Arion Bank. L'accordo costituisce essenzialmente una compensazione negoziata per la Arion Bank, in cambio dell'acquisizione dei depositi di SPRON, ed è probabile che la Arion Bank ottenga attivi corrispondenti ai passivi trasferiti. L'Autorità non ritiene tale aiuto significativo ai fini della valutazione della condivisione degli oneri.

(214)

Per quanto riguarda infine la garanzia sui depositi, l'Autorità ha già rilevato nella decisione di avvio del procedimento che essa — alla luce delle eccezionali circostanze di quel periodo — poteva rappresentare uno strumento proporzionato per salvaguardare la stabilità finanziaria dell'Islanda. È chiaro però che un aiuto siffatto non può essere approvato per un periodo indefinito.

215)

L'Autorità ritiene quindi che quest'aiuto di Stato, per essere considerato limitato al minimo necessario, debba cessare al più presto possibile. L'Autorità apprezza di conseguenza l'intenzione delle autorità islandesi di introdurre un sistema differente di garanzia sui depositi, che attualmente si prevede di adottare prima dell'abolizione dei controlli sui capitali, cioè non più tardi della fine del 2013.

(216)

In aggiunta, l'Autorità ritiene che una banca efficiente dovrebbe essere in grado di competere sul mercato senza la protezione di una siffatta garanzia generalizzata sui depositi, e di conseguenza autorizzerà la garanzia sui depositi solo fino a tutto il 2014 (88). Dopo quella data, la protezione dei depositi dovrebbe essere governata soltanto dall'applicabile legislazione SEE in materia di garanzie sui depositi.

(217)

Sulla base degli elementi esposti, l'Autorità conclude che il piano di ristrutturazione della Arion Bank garantisce la limitazione dell'aiuto al minimo necessario, nonché una significativa partecipazione del beneficiario, degli azionisti e dei creditori dell'istituto bancario predecessore alla condivisione degli oneri. L'aiuto alla ristrutturazione soddisfa quindi la sezione 3 degli orientamenti per la ristrutturazione.

3.4.   Limitare le distorsioni della concorrenza

(218)

Gli orientamenti per la ristrutturazione stabiliscono i seguenti principi (sezione 4, paragrafi 29-32):

«La stabilità finanziaria rimane l'obiettivo primario degli aiuti al settore finanziario in una crisi sistemica, ma la salvaguardia della stabilità sistemica a breve termine non dovrebbe determinare danni a più lunga scadenza per la parità di condizioni e la competitività dei mercati. In questo contesto, le misure volte a limitare le distorsioni della concorrenza causate da aiuti di Stato svolgono un ruolo importante. […] Le misure volte a limitare la distorsione della concorrenza dovrebbero essere formulate ad hoc per affrontare le distorsioni individuate sui mercati in cui opera la banca beneficiaria dopo il ripristino della redditività a seguito della ristrutturazione, conformandosi, nel contempo, ad una politica e a principi comuni. Per valutare la necessità di misure di questo tipo, l'Autorità prende come punto di partenza le dimensioni, l'entità e la portata dei settori di operatività che avrebbe la banca in questione con l'esecuzione di un piano di ristrutturazione credibile come previsto nella sezione 2 del presente capitolo. […] La natura e la forma di tali misure dipenderanno da due criteri: in primo luogo, l'importo degli aiuti e le condizioni e circostanze in cui sono stati concessi e, in secondo luogo, dalle caratteristiche del mercato o dei mercati sui quali opererà la banca beneficiaria.

Per quanto riguarda il primo criterio, le misure che limitano le distorsioni varieranno significativamente a seconda dell'importo di aiuto nonché del grado di condivisione degli oneri e del livello dei prezzi. In linea generale, maggiore è la condivisione degli oneri ed elevato il contributo proprio, minori sono le conseguenze negative derivanti dal rischio morale.

Per quanto riguarda il secondo criterio, l'Autorità analizzerà gli effetti probabili degli aiuti sui mercati in cui opera la banca beneficiaria dopo la ristrutturazione. In primo luogo, saranno valutate le dimensioni e l'importanza relativa della banca sul suo mercato o sui suoi mercati, una volta raggiunta la redditività. Le misure saranno adeguate alle caratteristiche di mercato per garantire il mantenimento di una concorrenza effettiva. […] Le misure che limitano le distorsioni della concorrenza non dovrebbero compromettere le prospettive di ripristino della redditività della banca».

(219)

Da tali considerazioni si evince che le dimensioni dell'aiuto, in particolare in termini relativi, e le caratteristiche del mercato rappresentano gli elementi decisivi su cui l'Autorità fonda la propria valutazione dell'adeguatezza delle misure che limitano le distorsioni della concorrenza. Nel contempo è evidente che tali misure non devono mettere a repentaglio la redditività del beneficiario dell'aiuto di ristrutturazione e che le preoccupazioni in materia di concorrenza devono essere affrontate senza perdere di vista l'obiettivo più generale della stabilità finanziaria nella crisi attuale.

(220)

Nel contesto del quadro giuridico appena descritto, l'Autorità esporrà ora le considerazioni che giudica essenziali per la valutazione delle misure che limitano le distorsioni della concorrenza.

(221)

In primo luogo, l'Autorità giudica necessaria un'attenta valutazione delle condizioni di mercato e di concorrenza, data la particolare situazione dei mercati finanziari islandesi e le condizioni economiche ricostruite nei capitoli precedenti. Le misure che limitano la distorsione della concorrenza devono rispecchiare la difficile situazione attuale, limitando contemporaneamente al minimo le distorsioni della concorrenza sia a breve che a lungo termine.

222)

In secondo luogo, come rilevato in precedenza nella sezione dedicata alla condivisione degli oneri, il problema del maggior contributo possibile da parte dei precedenti proprietari della Kaupthing e, in qualche misura, dei creditori della Kaupthing è stato affrontato. Di conseguenza, è stato limitato il bisogno di misure aggiuntive in materia di concorrenza.

(223)

In terzo luogo, per quanto riguarda le caratteristiche del mercato pertinente e come illustrato in precedenza, il collasso del sistema finanziario islandese, seguito dagli interventi delle autorità nazionali (tra cui la fondazione della Arion Bank sulla base delle operazioni interne della Kaupthing), ha rafforzato la concentrazione del mercato islandese dei servizi finanziari e ha notevolmente incrementato la quota di mercato delle tre maggiori banche — Landsbankinn, Íslandsbanki e Arion Bank. Oltre a queste rimangono attivi sul mercato solo pochi altri di piccole dimensioni, e l'ipotesi di un nuovo ingresso nell'immediato futuro è assai remota, a causa non solo delle barriere all'accesso già ricordate e delle ridotte dimensioni del mercato, ma anche e soprattutto dei vigenti controlli sui capitali. In questo mercato così concentrato la Arion Bank occupa una posizione importantissima, con una quota di mercato pari o superiore al 30 % nei segmenti più importanti e di maggior peso economico.

(224)

In quarto luogo, la crisi ha provocato una serie di problemi assai specifici, come l'elevatissimo grado di proprietà diretta e indiretta delle grandi banche nell'economia reale. In fatto di concorrenza, un ulteriore motivo di preoccupazione è dato dall'esistenza di un monopolio di fatto nei servizi TI bancari (RB), posseduto in maggioranza dalle tre maggiori banche.

(225)

In quinto luogo, la dimensione relativa dell'aiuto ricevuto dalla Arion Bank è significativa. A questo proposito, l'Autorità rileva che all'inizio l'intero capitale della banca è stato fornito dallo Stato. La banca inoltre ha beneficiato di una serie di misure di aiuto: la linea speciale di liquidità, l'accordo swap della SPRON e la garanzia generalizzata sui depositi. Allo stesso tempo, la Arion Bank rimane una piccola banca, almeno secondo gli standard internazionali.

(226)

In tale contesto, l'Autorità prende atto dell'adozione — già avvenuta o prevista — di una serie di misure che limitano le distorsioni della concorrenza derivanti dall'aiuto di Stato concesso alla Arion Bank.

i)   Misure e sviluppi normativi che le autorità islandesi hanno adottato o cui si sono impegnate

(227)

Il governo islandese ha preso due impegni specifici (cfr. allegato) che, a giudizio dell'Autorità, possono contribuire alla formazione di un contesto normativo che favorisca la concorrenza nei mercati finanziari.

(228)

In primo luogo, con la nomina di un gruppo di lavoro incaricato di rivedere la legge n. 36/1978 sull'imposta di bollo e, in particolare, di esaminare l'opportunità di abolire l'imposta di bollo sulle obbligazioni emesse da singoli e trasferite tra creditori (per esempio quando singoli trasferiscono i propri prestiti da un istituto di credito a un altro). A giudizio dell'Autorità, la legge vigente — che tra l'altro obbliga i clienti a pagare un'imposta di bollo sull'ammontare delle rispettive obbligazioni (89) al passaggio da un finanziatore a un altro — può costituire un intralcio alla concorrenza in quanto può vincolare i clienti ai contratti già stipulati per prestiti a lungo termine. L'Autorità accoglie quindi con favore l'impegno a rivedere questa legge.

(229)

In secondo luogo, l'Autorità prende atto che, conformemente alla risoluzione approvata dal parlamento islandese il 21 marzo 2012, il governo si accinge a nominare una commissione che avrà il mandato di riesaminare la protezione dei consumatori nel mercato finanziario. In tale mandato generale sarà compreso un mandato specifico per l'agevolazione e la riduzione dei costi di passaggio da un finanziatore a un altro, nonché per la collaborazione in questa materia tra la commissione e l'Autorità islandese di concorrenza (ICA). La commissione presenterà la propria relazione entro il 15 gennaio 2013. L'Autorità ritiene che una valutazione più attenta e ravvicinata potrebbe giovare alla concorrenza nel lungo periodo; nel frattempo l'impegno specifico, adottato dalla Arion Bank a livello di istituto bancario, dovrebbe contribuire ad agevolare i passaggi, intensificando quindi la concorrenza.

(230)

Per quanto riguarda poi le preoccupazioni in materia di concorrenza manifestate dall'Autorità per RB, l'Autorità stessa apprezza l'accordo raggiunto in merito tra l'ICA e i proprietari di RB, comprese le tre maggiori banche. Tale accordo cerca di garantire l'accesso alle essenziali infrastrutture TI su base non discriminatoria e a prezzi contenuti per i concorrenti di piccole dimensioni e i nuovi attori che potrebbero entrare nel mercato. L'Autorità ritiene che tale accordo offra una risposta soddisfacente alle preoccupazioni che essa aveva manifestato, e quindi non giudica necessario soffermarsi ulteriormente su questo problema nella presente decisione.

(231)

Infine l'Autorità prende nota delle modifiche normative introdotte dal 2008 in poi e analizzate nell'allegato. Per quanto riguarda le preoccupazioni in materia di concorrenza, riveste particolare importanza l'inserimento dell'articolo 22 nella legge sulle imprese finanziarie n. 161/2002. Questa legge prevede disposizioni che limitano la partecipazione delle imprese finanziarie ad attività non comprese nell'ambito delle loro licenze d'esercizio. Secondo questa nuova norma, tali attività possono essere svolte solo su base temporanea e allo scopo di concludere transazioni o riorganizzare le attività dei clienti. È necessario inviare una notifica argomentata a tale scopo alla FME, e sono stati introdotti anche limiti di tempo, entro i quali le imprese finanziarie devono completare la riorganizzazione dei clienti e alienare gli attivi accantonati.

(232)

A giudizio dell'Autorità questa modifica costituisce una risposta normativa adeguata al problema del peso eccessivo delle proprietà degli istituti finanziari nell'economia reale. Il provvedimento in esame, a quanto sembra, riesce quanto meno a mitigare tale situazione — che è una diretta conseguenza della capitalizzazione dei debiti (e di transazioni analoghe) che interessano imprese eccessivamente indebitate in conseguenza della crisi — impedendo che divenga permanente. Trattandosi di una misura che affronta uno dei più urgenti problemi in materia di concorrenza, legati agli aiuti di Stato concessi alle tre banche, l'Autorità ne tiene debitamente conto nella propria valutazione.

ii)   Misure specifiche concernenti la Arion Bank

(233)

L'Autorità sottolinea che dimensioni e presenza sul mercato della Arion Bank equivalgono unicamente a una frazione di quelle della Kaupthing, dal momento che, come si è illustrato in precedenza, il totale degli attivi è stato ridotto dell'88 %. A differenza della Kaupthing, la Arion Bank opera solo sul mercato islandese. Mentre è ovvio che tale riduzione dipende in gran parte dalla liquidazione delle operazioni internazionali della Kaupthing, l'Autorità ritiene comunque che questo processo sia di particolare importanza dal punto di vista della distorsione della concorrenza, poiché è stata soprattutto l'azzardata strategia estera della Kaupthing a provocarne il collasso e a cagionare in passato distorsioni nei mercati finanziari del SEE (90).

(234)

L'Autorità prende atto degli impegni sottoscritti dalla Arion Bank e citati nell'allegato, in base ai quali la Arion Bank non acquisirà istituzioni finanziarie fino al 1o dicembre 2014, salvo 'approvazione preventiva dell'Autorità. Ciò consente di impedire un'ulteriore concentrazione del mercato finanziario islandese tramite acquisizioni da parte della Arion Bank, a meno che altre fusioni non siano imposte da considerazioni di stabilità finanziaria. Quest'impegno garantisce altresì che l'aiuto concesso alla Arion Bank venga usato per ripristinarne la redditività anziché per consolidare ed espanderne ulteriormente la presenza di mercato in Islanda. L'impegno della Arion Bank per […] merita a sua volta apprezzamento in quanto […] e sostiene la politica volta a realizzare le necessarie riduzioni di costo. Le stesse considerazioni valgono per l'impegno della Arion Bank, valido fino al 1o dicembre 2014, a non applicare clausole, in contratti per mutui ipotecari su immobili stipulati con singole persone (91) e a non introdurre nuove clausole contrattuali che facciano dipendere l'applicazione di condizioni speciali per i tassi di interesse dal mantenimento di un livello minimo di rapporti d'affari con la banca.

(235)

Come descritto in precedenza, attualmente il mercato finanziario islandese rappresenta un ambiente operativo arduo per qualsiasi banca; questa situazione si rispecchia anche nella quasi completa mancanza d'interesse, da parte di imprese estere, a entrare oggi in questo mercato. L'Autorità si rallegra quindi per gli impegni assunti dalla Arion Bank per agevolare i passaggi tra le banche e offrire servizi di base per l'elaborazione dei pagamenti. L'Autorità ritiene che tali misure, unite all'accordo fra le tre maggiori banche e l'ICA su RB, ricordato poc'anzi, garantiscano agli attori più piccoli presenti sul mercato la possibilità di accedere alle infrastrutture e ai servizi più essenziali a prezzi contenuti senza che gli attori di maggiori dimensioni possano bloccare tale accesso. L'Autorità è convinta altresì che in tal modo sarà possibile ridurre le barriere che ostacolano l'ingresso di futuri (potenziali) partecipanti nel mercato, consentendo ai soggetti di dimensioni minori già attivi di ampliare le proprie quote di mercato se saranno in grado di offrire servizi migliori rispetto ai concorrenti di dimensioni maggiori. E ancora, tutte le misure volte ad agevolare il passaggio contribuiranno a intensificare la concorrenza tra i soggetti maggiori, e potrebbero anche contribuire a prevenire o smantellare situazioni di potenziale predominio collettivo.

(236)

Infine, la Arion Bank si impegna a vendere, nel più breve tempo possibile, le quote azionarie di imprese operative acquisite a causa delle ristrutturazione, conformemente all'articolo 22 della legge sulle imprese finanziarie n. 161/2002, si impegna a rispettare la procedura e le scadenze temporali fissate in questa disposizione secondo l'interpretazione indicata dalla FME, e manterrà sul proprio sito web o su quello di una consociata informazioni aggiornate sulle consociate e le quote azionarie in vendita. L'Autorità apprezza l'impegno della Arion Bank ad alienare al più presto tutte le imprese e le quote azionarie non connesse alla propria attività principale, non da ultimo per ragioni di redditività. Se da un lato l'Autorità giudica ovvio che la banca debba rispettare gli obblighi giuridici interni come l'articolo 22 della legge sulle imprese finanziarie, dall'altro essa prende atto di tale impegno e richiama l'attenzione delle autorità islandesi e dei beneficiari sul fatto che da questo punto di vista una violazione delle leggi nazionali potrebbe comportare anche un uso illecito dell'aiuto. L'Autorità rileva inoltre che l'obbligo di inserire nel sito web informazioni sulle vendite e cessioni previste introduce una maggior trasparenza nell'attuale situazione della proprietà nell'economia islandese. Ciò fornisce una risposta, almeno parziale, a questo particolare problema di concorrenza che attualmente caratterizza i mercati islandesi.

(237)

Sulla scorta di tutte le considerazioni esposte in precedenza, tenuto conto in particolare della specifica situazione islandese e del fatto che l'Autorità ritiene che le misure descritte facciano fronte ai principali problemi della concorrenza individuati dall'Autorità stessa in collaborazione con l'ICA, e considerando infine l'obiettivo generale della stabilità finanziaria, l'Autorità conclude che gli impegni presi limitino le distorsioni della concorrenza in misura soddisfacente. L'aiuto alla ristrutturazione è quindi conforme alla sezione 4 degli orientamenti per la ristrutturazione.

III.   CONCLUSIONE

(238)

Sulla base della valutazione precedente e alla luce del piano di ristrutturazione presentato dalle autorità islandesi per la Arion Bank, i dubbi espressi dall'Autorità nella decisione di avvio del procedimento in merito alla natura e alla compatibilità delle misure di aiuto per la Arion Bank non hanno più ragione di esistere. L'Autorità approva quindi le misure di aiuto, considerandole aiuti di ristrutturazione compatibili con il funzionamento dell'accordo SEE ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), dell'accordo SEE, a condizione che l'Islanda e la Arion Bank rispettino gli impegni descritti nell'allegato.

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Il capitale operativo iniziale, la (temporanea) completa capitalizzazione statale, il mantenimento da parte dello Stato del 13 % del capitale sociale e il capitale di classe II concesso alla Arion Bank, nonché la linea speciale di liquidità, l'accordo swap della SPRON e la garanzia illimitata sui depositi costituiscono aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

Articolo 2

Le misure elencate all'articolo 1 costituiscono un aiuto di Stato illecito dalla data della rispettiva applicazione fino alla data della presente decisione in quanto le autorità islandesi non hanno rispettato l'obbligo di notificare l'aiuto all'Autorità prima dell'applicazione, ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, della parte I del protocollo 3.

Articolo 3

Le misure elencate all'articolo 1 sono compatibili con il funzionamento dell'accordo SEE ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), dell'accordo SEE, a condizione che siano rispettati gli impegni descritti nell'allegato. L'autorizzazione per la garanzia illimitata sui depositi scade alla fine del 2014.

Articolo 4

La Repubblica d'Islanda è destinataria della presente decisione.

Articolo 5

Il testo in lingua inglese è il solo facente fede.

Fatta a Bruxelles, l'11 luglio 2012

Per l'Autorità di vigilanza EFTA

Oda Helen SLETNES

Presidente

Sverrir Haukur GUNNLAUGSSON

Membro del collegio


(1)  Il presente documento è reso disponibile esclusivamente a titolo informativo. In questa versione pubblica sono stati omessi alcuni dati per non divulgare le informazioni riservate. Ciò è indicato dal segno […] oppure da ordini di grandezza che danno un'approssimazione non riservata della cifra corrispondente.

(2)  La decisione dell'Autorità n. 492/10/COL, con cui si avvia il procedimento di indagine formale sull'aiuto di Stato concesso per il ripristino di talune operazioni della ex Kaupthing Bank hf e l'istituzione e la capitalizzazione della New Kaupthing Bank hf (attualmente denominata Arion Bank hf), GU C 41 del 10.2.2011, pag. 7, supplemento SEE della Gazzetta ufficiale' n. 7 del 10.2.2011, pag. 1.

(3)  Per ulteriori informazioni sul procedimento che ha portato alla decisione dell'Autorità n. 492/10/COL, consultare la parte della decisione contenuta nel procedimento.

(4)  Corretta dalle parti interessate il 25 maggio 2012.

(5)  Per quanto riguarda la situazione del settore bancario islandese in materia di concorrenza ed eventuali misure correttive in relazione alla concorrenza, l'Autorità ha collaborato con l'Autorità islandese di concorrenza (ICA).

(6)  Membri della SIC erano il giudice della Corte suprema, Páll Hreinsson; il difensore civico del parlamento islandese Tryggvi Gunnarsson; e la signora Sigríður Benediktsdóttir, docente e professore associato all'università di Yale, negli Stati Uniti d'America. La relazione integrale è reperibile in islandese all'indirizzo: http://rna.althingi.is/; alcune parti tradotte in inglese (tra cui la sintesi e il capitolo sulle cause del collasso delle banche) sono reperibili all'indirizzo: http://sic.althingi.is/.

(7)  Corona islandese.

(8)  I prestiti a soggetti stranieri sono aumentati di 11,4 miliardi di EUR, passando da 9,3 miliardi di EUR a 20,7 miliardi di EUR in sei mesi.

(9)  Capitolo 21.2.1.2 della relazione.

(10)  Exista, Exista Trading, Bakkavör Group, Bakkavor Finance Ltd, Bakkabraedur Holding B.V., Lýsing, Síminn, Skipti e altre società correlate.

(11)  Più della metà di questi prestiti, erogati dall'inizio del 2007 fino al momento del crollo della banca, sono stati concessi senza garanzie collaterali.

(12)  Nel verbale del comitato prestiti del consiglio di amministrazione della Kaupthing Bank si legge, tra l'altro, che la banca prestava spesso denaro a Tchenguiz, per consentirgli di soddisfare le richieste di margini di altre banche, mentre le stesse società di Tchenguiz si rifiutavano.

(13)  Capitolo 21.2.1.4 della relazione.

(14)  In realtà la politica del governo di coalizione di quel periodo tendeva a incoraggiare la crescita e a favorire il mantenimento della sede delle banche in Islanda.

(15)  Capitolo 2, pagina 5 della relazione.

(16)  Per ulteriori dettagli generali sulle misure adottate dalle autorità islandesi, cfr. la relazione del ministro delle Finanze al parlamento sulla rinascita delle banche commerciali del maggio 2011 (Skýrsla fjármálaráðherra um endurreisn viðskiptabankanna), reperibile all'indirizzo http://www.althingi.is/altext/139/s/pdf/1213.pdf.

(17)  Legge n. 125/2008 sull'autorità per i pagamenti del Tesoro dovuti a circostanze inabituali sui mercati finanziari eccetera.

(18)  Cfr. anche la relazione annuale 2009 della FME (luglio 2008 — giugno 2009), reperibile all'indirizzo http://en.fme.is/media/utgefid-efni/FME-Annual-Report-2009.pdf.

(19)  Sarebbero seguite altre acquisizioni di imprese finanziarie. Nel marzo 2009, la FME ha assunto il controllo delle operazioni di tre imprese finanziarie; Straumur-Burdaras, Reykjavik Savings Bank (SPRON) e Sparisjodabanki Íslands (Icebank), e ha deciso di liquidare gli attivi e i passivi di queste imprese. Successivamente è stato approvato un concordato con i creditori di Straumur, mentre SPRON e Sparisjodabanki sono state sottoposte a una procedura di liquidazione. Anche altre imprese finanziarie sono state gravemente colpite dal crollo delle tre maggiori banche commerciali e dalle diffuse incertezze dei mercati finanziari, e altre ancora sono state sottoposte ad amministrazione pubblica nel 2010. Nel marzo 2010, quindi, la FME ha nominato un consiglio di amministrazione temporaneo per la VBS Investment Bank. Nell'aprile 2010 la FME ha acquisito il controllo della Keflavík Savings Bank e della Byr Savings Bank; le loro operazioni quindi sarebbero state acquisite dalle nuove imprese finanziarie, rispettivamente la SpKef Savings Bank e la Byr hf. Poiché le condizioni finanziarie di queste nuove imprese si sono dimostrate peggiori di quanto previsto inizialmente, la SpKef successivamente si è fusa con la Landsbankinn, per decisione della FME, e la Byr hf. si è fusa con la Ilandsbanki, in seguito alla gara per la partecipazione azionaria nella Byr. Nel 2009 inoltre è stato chiesto alle autorità islandesi di affrontare le difficoltà finanziarie della Saga Capital Investment Bank, e nel 2011 del Fondo per il finanziamento degli alloggi.

(20)  Per esemplificare l'ordine di grandezza di questo brusco deprezzamento, ricordiamo che il tasso di cambio mensile medio tra euro e corona islandese è salito da 90,71 ISK nel dicembre 2007 a 184,64 ISK nel novembre 2009.

(21)  Negli anni 2009-2011 la quota degli investimenti nel PIL è stata pari soltanto al 13-14 %.

(22)  La bilancia commerciale fa riferimento alla differenza dei proventi dalle esportazioni e dalle importazioni di beni e servizi. Non comprende il saldo dei redditi primari dall'estero che è stato negativo in passato, soprattutto dal 2008. Ciò significa che nonostante l'eccedenza della bilancia commerciale, complessivamente la bilancia corrente dell'Islanda è stata negativa negli ultimi anni benché in rapido calo a partire dal 2009.

(23)  A questo proposito cfr. per esempio la relazione presentata dal ministro dell'Economia all'Althingi nel marzo 2012, La struttura futura del sistema finanziario islandese. Secondo il ministero, tale relazione potrà essere il catalizzatore di una discussione informata su questo tema così importante, giacché non presenta proposte interamente elaborate, ma definisce le tematiche principali e le prospettive in relazione agli sviluppi internazionali. La relazione è reperibile all'indirizzo http://eng.efnahagsraduneyti.is/media/Acrobat/Future-Structure.pdf.

(24)  Riportare le garanzie dei depositi in condizioni di normalità non comporta soltanto l'abolizione del sostegno statale per tali garanzie, ma anche la revisione delle disposizioni contenute nella legge d'emergenza secondo la quale i depositi provvisti di garanzie per legge hanno la priorità nella liquidazione di un'impresa finanziaria. Ciò comporta un notevole vantaggio per i risparmiatori, nella cui mente è ancora vivo il ricordo del crollo bancario del 2008. D'altro canto questa disposizione rappresenterà probabilmente un ostacolo per le banche, che avranno maggiori difficoltà a diversificare la propria organizzazione di finanziamenti.

(25)  Cfr. capitolo 9 della relazione del ministro dell'Economia, citata nella nota 23. Oltre a presentare la relazione, il ministro ha nominato un gruppo di esperti bancari, cui hanno partecipato alcuni esperti stranieri, per elaborare proposte su un ampio quadro giuridico e normativo per l'intero mercato finanziario islandese. Secondo la stessa relazione, anche le autorità islandesi prevedono di studiare altre opzioni future, tra cui la possibilità di separare le attività bancarie di investimento da quelle commerciali, l'approvazione di una legislazione sulla stabilità finanziaria e l'eventuale modifica della divisione della responsabilità degli organismi normativi dei servizi finanziari. Dalle dichiarazioni delle autorità islandesi risulta anche evidente che una revisione del contesto della politica monetaria è ancora all'ordine del giorno, indipendentemente dal fatto che l'Islanda entri a far parte dell'Unione europea, come lo sono altri possibili strumenti tesi a migliorare la gestione economica e a garantire che gli organismi di regolamentazione «abbiano uno sguardo d'insieme» e applichino efficacemente gli strumenti macroprudenziali più opportuni.

(26)  Cfr. il capitolo 6 della relazione presentata dal ministro dell'Economia all'Althingi, La struttura futura del sistema finanziario islandese, reperibile all'indirizzo http://eng.efnahagsraduneyti.is/publications/news/nr/3559.

(27)  Dall'autunno 2008, numerose imprese finanziarie sono scomparse dal mercato (oltre alle grandi «vecchie» banche commerciali Glitnir, Kaupthing e Landsbanki): Sparisjóðabanki Íslands (ex Icebank), Reykjavik Savings Bank (SPRON), Sparisjóður Mýrarsýslu (Myrarsysla Savings Bank, SPM), VBS Investment Bank e Askar Capital Investment Bank. Anche le operazioni della Straumur-Burdaras Investment Bank e della Saga Capital Investment Bank sono sensibilmente diminuite.

(28)  L'11 aprile 2011, nel corso dell'assemblea degli azionisti della banca, quando più di 40 nuovi azionisti hanno investito 5,5 miliardi di ISK in nuove azioni della banca, è stato approvato il contratto per la vendita delle operazioni della (vecchia) banca MP in Islanda e Lituania. Altre operazioni della vecchia banca sono rimaste ai precedenti proprietari e sono state trasferite a una nuova entità giuridica, la EA fjárfestingarfélag hf. Per ulteriori dettagli, cfr. i comunicati stampa della banca MP dell'11 aprile 2011 reperibili agli indirizzi https://www.mp.is/um-mp-banka/utgefid-efni/frettir/nr/1511 e https://www.mp.is/um-mp-banka/utgefid-efni/frettir/nr/1510.

(29)  Secondo l'accordo, RB e i suoi proprietari hanno acconsentito ad assumere alcuni impegni tesi a scongiurare le distorsioni della concorrenza, derivanti dalle operazioni di RB e dalle cooperazioni dei suoi proprietari. Gli impegni prevedono tra l'altro che RB operi secondo condizioni commerciali generali autonomamente dai proprietari e che la maggioranza del consiglio di amministrazione di RB sia composta da specialisti indipendenti dai proprietari, l'accesso ai sistemi e ai servizi forniti da RB sia garantito su base non discriminatoria e le condizioni del servizio erogato da RB siano le stesse indipendentemente dal fatto che il cliente sia o meno un azionista di RB. Gli attuali proprietari di RB si sono impegnati a mettere in vendita periodicamente parte delle partecipazioni detenute in RB, per favorire l'acquisizione della proprietà di RB da parte di imprese non finanziarie. Questi inviti saranno effettuati almeno ogni secondo anno, finché almeno un terzo dell'intera partecipazione azionaria in RB non sia stata venduta a soggetti diversi dagli attuali azionisti o messa in vendita con un'offerta di azioni.

(30)  L'ICA usa l'espressione «società operative» per le partecipazioni detenute da banche in imprese normalmente non finanziarie che le banche stesse hanno acquisito in relazione alla ristrutturazione del proprio portafoglio prestiti mediante la capitalizzazione del debito o altrimenti. Analogamente, l'Autorità utilizza l'espressione «società operativa» per un'impresa dell'economia reale che non appartenga all'attività principale della banca nei mercati finanziari.

(31)  In questo contesto, l'Autorità ritiene che la proprietà indiretta si riferisca all'influenza e al controllo potenziali delle banche sulle società a causa del loro alto indebitamento nei confronti della banca.

(32)  Le consociate operanti nell'attività principale dell'istituto sono (attività principale e partecipazione della banca sono indicate tra parentesi): AFL-sparisjóður (cassa di risparmio; 94,45 %), Verdis hf. (banca depositaria di titoli; 100 %), KB ráðgjöf ehf. (vende prodotti assicurativi e pensionistici; 100 %), Gen hf. (partecipazione nei fondi dell'impresa internazionale; 100 %), Okkar Líftryggingar hf. (compagnia di assicurazione vita e individuale; 100 %), Sparisjóður Ólafsfjarðar (cassa di risparmio; 99,99 %), Stefnir hf. (società di gestione per OICVM; 100 %) e Valitor Holding hf. (società di servizi di pagamento; 52,94 %).

(33)  Da questo punto di vista, la banca distingue fra tre tipi di attivi. In primo luogo, la società di gestione patrimoniale della banca Eignabjarg ehf., che gestisce azioni in società operative redditizie acquisite dalla banca. Ciò comprende le partecipazioni nelle seguenti aziende (operazione principale e partecipazione della banca sono indicate tra parentesi): Hagar hf. (società commerciale che opera in Islanda; 5,98 %), Penninn á Íslandi ehf. (società di vendita al dettaglio specializzata in cartoleria e articoli per ufficio; 100 %), Reitir fasteignafélag hf. (società collegata di Eignabjarg hf. specializzata in proprietà immobiliari; 42,65 %) e From Foods ehf. (industria alimentare; 100 %). In secondo luogo, altri attivi posseduti per la vendita, tra cui la partecipazione azionaria nelle seguenti aziende: Langalína 2 ehf. (holding; 100 %), Umtak fasteignafélag ehf. (proprietà immobiliari; 100 %), EAB 2 ehf. (industria alimentare; 100 %), Farice ehf. (messa in opera di cavi dati sottomarini in paesi vicini; 43,47 %), Sementsverksmiðjan ehf. (produzione e importazione di cemento; 33 %), HB Grandi hf. (azienda ittica; 33 %) e GO fjárfestingar ehf. (produzione di funghi; 30 %). In terzo luogo, gli attivi vengono detenuti come operazioni temporanee in qualità di partecipazione azionaria nelle seguenti aziende: Landey (holding che si occupa di proprietà che non generano reddito; 100 %), Landfestar (società operativa nell'ambito della proprietà immobiliare acquisita dalla Arion Bank da clienti in difficoltà finanziarie; 100 %), Rekstrarfélagið Braut ehf. (allevamento di suini; 100 %), NS 1 ehf. (possiede terreni e affitta alcuni lotti per case di vacanza; 100 %), Módelhús ehf. (beni e proprietà immobiliari; 100 %), EAB 1 ehf. (terreni e proprietà; 100 %), Andvaka ehf. (servizi di consulenza amministrativo-gestionale; 50,11 %), Klakki ehf. (ex Exista — holding; 44,9 %), Ölgerðin Egill Skallagrímsson ehf. (produzione, distribuzione e vendita di bevande analcoliche e altre bevande; 20 %) e SMI ehf. (beni e proprietà immobiliari; 39,1 %).

(34)  Mutamenti significativi hanno interessato i principali indici finanziari della Arion Bank dalla sua istituzione, ma è tuttavia opportuno confrontare le due banche in relazione ai dati vicini nel tempo. Si ricorda che la Kaupthing era una banca internazionale che operava in vari paesi, ma la Arion Bank era stata istituita per acquisire alcune operazioni nazionali e attivi della Kaupthing Bank.

(35)  Le variazioni differiscono nei diversi settori di attività e in alcuni la riduzione raggiunge il 90 %. Undrastico taglio è stato effettuato nell'ufficio dell'amministratore delegato, nel quale era occupato il 6 % del personale della Kaupthing in Islanda, mentre nel caso della Arion Bank la cifra corrispondente è dell'1 %.

(36)  Gli accordi tuttavia sono stati formalizzati soltanto l'8 gennaio 2010, quando la Kaupthing, per conto dei suoi creditori, attraverso la propria consociata Kaupskil ehf. ha assunto ha proprietà della Arion Bank, dopo aver avuto l'approvazione della FME e dell'Autorità islandese di concorrenza. La Kaupskil detiene l'87 % del capitale di base e la Icelandic State Financial Investments (ISFI) il 13 %. La Kaupskil inoltre ha un'opzione d'acquisto per comprare la partecipazione del governo in una fase successiva.

(37)  I valori monetari indicati in questa sezione sono espressi dapprima nella valuta in cui è stato fornito il capitale, seguiti da un riferimento tra parentesi all'importo corrispondente in corone islandesi o in euro (a seconda dei casi) se fornito dalle autorità islandesi.

(38)  Secondo l'accordo di proprietà del governo — che non si è materializzato — il governo avrebbe continuato a detenere la piena proprietà della banca, qualora il comitato di risoluzione della Kaupthing avesse deciso di non acquisire il controllo della Arion Bank. In questo caso anche la compensazione sarebbe stata fornita dalla Kaupthing alla Arion Bank nella stessa forma dell'accordo di capitalizzazione congiunta, ossia quale strumento di compensazione pari a 38 miliardi di ISK. Alla Kaupthing sarebbe anche stata concessa l'opzione di acquisire la partecipazione del governo, da esercitare tra il 2011 e il 2015, a un prezzo che assicurava al governo un livello opportuno di redditività dei suoi investimenti.

(39)  GU L 84, del 26.3.1997, pag. 22.

(40)  GU L 135, del 31.5.1994, pag. 5.

(41)  Cfr. la relativa sezione sul: «Bill for the budget Act 2011» disponibile al seguente indirizzo: http://hamar.stjr.is/Fjarlagavefurhluti-II/GreinargerdirogRaedur/Fjarlagafrumvarp/2011/Seinni_hluti/Kafli_8.htm

(42)  Traduzione non ufficiale da parte dell'Autorità di una dichiarazione riferita nel Morgunblaðið (www.mbl.is) del 10 giugno 2012.

(43)  Il disaccordo tra le parti in merito al tasso d'interesse sull'obbligazione è stato inizialmente deferito alla FME. Il 5 giugno 2009 la FME ha deciso che, date le circostanze, un tasso REIBOR + 1,75 % fosse un tasso adeguato. Nella sua decisione, la FME ha dichiarato che avrebbe riesaminato la propria decisione ogni sei mesi su richiesta delle parti. La controversia tuttavia, per la quale successivamente è stato adito il tribunale, non è ancora stata risolta alla data della presente. Secondo la relazione annuale 2011 della Arion Bank, la Drómi avrebbe richiesto, in una lettera del 2 dicembre 2009, che la FME rivedesse la precedente decisione sul tasso d'interesse. Il 4 febbraio 2011 la FME ha deciso che il tasso d'interesse annuale del debito dovesse essere quello originario più l'agevolazione d'interessi originaria concessa a partire dalla data di acquisizione fino al 30 giugno 2010, ma senza un'agevolazione d'interessi da quel momento finché il debito non sia interamente pagato. La Arion Bank ha avviato azione legale contro la FME e la Drómi nel tentativo di annullare la decisione della FME del 4 febbraio 2011. Il 4 maggio 2011 Drómi ha avviato azione legale contro la FME e la Arion Bank, chiedendo in primo luogo l'annullamento di tutte le decisioni della FME sui tassi di interesse e, in secondo luogo, un diverso tasso d'interesse fin dall'inizio.

(44)  Il ministero delle Finanze ha accettato di prestare alla Arion Bank titoli di Stato ammessi a linee di liquidità mediante transazioni a pronti contro termine con la CBI, in conformità delle vigenti norme della CBI. Il valore di mercato dei titoli di Stato è un massimo di 75 miliardi di ISK.

(45)  Alla Arion Bank non è concesso vendere le obbligazioni né utilizzarle per fini diversi da quelli indicati nell'accordo. Se la Arion Bank utilizza l'obbligazione SPRON quale garanzia contro-collaterale per ottenere il prestito di titoli di Stato, la Arion non paga per prelievi fino a 25 miliardi di ISK, ma per la parte restante della linea dovrà pagare un corrispettivo pari all'1,75 % per l'autorizzazione a impegnare i titoli di Stato. La Arion tuttavia non deve pagare alcun corrispettivo se può dimostrare in tutta evidenza che più di 25 miliardi di ISK del prestito riguardano i prelievi dei depositi della SPRON. Se la Arion utilizza attivi diversi dall'obbligazione SPRON quale garanzia contro-collaterale per ottenere il prestito, il corrispettivo sale al 3 % dell'importo del prestito erogato esclusivamente in relazione a quella garanzia collaterale. In questi casi, la Arion deve pagare anche un importo speciale pari allo 0,5 % del prestito ogni volta che vengono utilizzati i titoli di Stato.

(46)  REIBOR (tasso interbancario offerto a Reykjavik) è il tasso interbancario utilizzato dalle banche commerciali e dalle casse di risparmio in Islanda e viene applicato ai prestiti di breve periodo.

(47)  Indice del tasso di cambio effettivo (ponderato per il volume degli scambi) della corona islandese.

(48)  Tra i principi fondamentali della banca vi è quello […].

(49)  Benché numerose questioni complesse rimangano irrisolte, l'economia islandese, secondo la Arion Bank, ha mostrato evidenti segni di ripresa nel corso dell'ultimo anno: l'economia infatti ha cominciato a crescere per la prima volta dall'inizio della crisi finanziaria e il tasso di disoccupazione è in calo.

(50)  La banca osserva che nel 2011 la svalutazione della corona islandese, gli alti prezzi globali dei prodotti di base nella prima metà dell'anno e gli aumenti dei salari contrattuali hanno contribuito a un tasso annuale dell'inflazione del 5,3 % alla fine dell'anno. Le prospettive d'inflazione per i prossimi anni non sono promettenti e l'inflazione probabilmente supererà l'obiettivo della CBI del 2,5 %. In risposta alla crescente attività economica e al peggioramento delle prospettive d'inflazione, la CBI ha aumentato i tassi d'interesse due volte durante il 2011 per un totale di 50 punti base e per un totale di 75 punti base nella prima metà del 2012. Nel piano d'impresa si presume che questo sviluppo continuerà nel 2012 — 2014.

(51)  A questo proposito, la Arion Bank ha dichiarato che benché l'economia islandese mostri i segni della ripresa, ci sono ancora alcuni problemi da risolvere; uno di questi è la rimozione dei controlli sui capitali. La rimozione dei controlli sui capitali è progredita lentamente benché la CBI abbia annunciato un piano di liberalizzazione nel marzo 2011, elencando una serie di misure volte a rimuovere i controlli nei prossimi quattro anni. Tuttavia, nel corso dell'anno, il parlamento islandese ha deciso semplicemente di estendere le leggi relative alla valuta estera (e quindi ai controlli sui capitali) fino al 2013. Alla CBI quindi il parlamento ha dato uno spazio di manovra assai esiguo per rimuovere i controlli nei prossimi due anni. In realtà, i controlli sui capitali sono stati inaspriti nel marzo 2012, apportando emendamenti alla legge sulla valuta estera. La strategia concernente la rimozione del controllo sui capitali non è chiara e quindi si presume che i controlli rimarranno in vigore per tutto il periodo di previsione.

(52)  Gli sforzi per la ristrutturazione del portafoglio di prestiti hanno ridotto l'indice di sofferenza dal 37 % alla fine del 2010 al 13 % alla fine del 2011. I progressi compiuti per risolvere il problema dei debitori in difficoltà riducono sostanzialmente l'incertezza legata alla valutazione del valore contabile del portafoglio di prestiti.

(53)  Lo squilibrio valutario si è ridotto dal 300 % della base di capitale della banca alla fine del 2008, al 30 % della base di capitale alla fine del 2011.

(54)  Alla fine del 2009 la banca aveva […] gruppi che superavano il 10 % della base di capitale. Questi gruppi complessivamente ammontavano al 175 % della base di capitale. Alla fine del 2011 la banca aveva […] gruppi che superavano il 10 % della base di capitale e ammontavano all'87 % della base di capitale stessa.

(55)  La base di capitale totale è aumentata di 20,7 miliardi di ISK dal 2009 al 2011.

(56)  Dalla fine del 2009 alla fine del 2011 i depositi a termine hanno registrato un incremento, passando dal 10 % al 23 %.

(57)  L'equilibrio IPC è stato invertito, da meno 17 % della base di capitale della banca alla fine del 2009, a più 9 % della base di capitale alla fine del 2011.

(58)  Dopo l'intervento della FME nell'ottobre 2008, sono stati realizzati alcuni cambiamenti strutturali. L'audit interno e la conformità sono stati rafforzati e l'attività bancaria privata è stata fusa con la gestione patrimoniale, e la tesoreria con i mercati dei capitali. In seguito alla nuova direzione strategica e all'ingresso nella banca del nuovo personale dirigente, nell'autunno del 2011, sono state apportate sostanziali modifiche alla struttura organizzativa per far sì che questa riflettesse e sostenesse la nuova strategia della banca, ne semplificasse le operazioni e aumentasse le sinergie tra le varie divisioni.

(59)  La SPM si trovava in difficoltà finanziarie ormai da mesi, alla ricerca di un concordato con i creditori nell'ambito del diritto fallimentare, poiché il suo coefficiente di adeguatezza patrimoniale era inferiore ai requisiti giuridici. Questi sforzi tuttavia sono falliti e il 3 aprile 2009 è stato concluso un accordo tra la SPM e la New Kaupthing, in base al quale la New Kaupthing ha acquistato tutti gli attivi della SPM, tra cui la filiale di Borgarnes, in Islanda, nonché le consociate della SPM, comprese due casse di risparmio dell'Islanda settentrionale, la Afl Savings Bank e la Ólafsfjörður Savings Bank (SPÓL). Allo stesso tempo la New Kaupthing ha acquisito alcuni passivi della SPM, tra cui depositi e prestiti, come previsto dall'accordo. Lo stesso giorno la FME ha deciso di liquidare gli attivi e i passivi della SPM. La decisione della FME non indica alcun intervento del governo sotto forma di apporto di capitale, impegno o dichiarazione. Inoltre la banca e le autorità islandesi hanno confermato all'Autorità che lo Stato non aveva assunto alcun impegno finanziario in questo contesto. Cfr. la decisione della FME del 3 aprile 2009, reperibile all'indirizzo http://www.fme.is/media/akvardanir/3.-april-2009.pdf.

(60)  Fa da sfondo a questa transazione il fatto che nel 2006-2008 la Kaupthing ha emesso quattro serie di obbligazioni garantite dalla KMIIF, consociata della Kaupthing. Attraverso la KMIIF, la Kaupthing possedeva un portafoglio di mutui ipotecari residenziali islandesi superiore a 120 miliardi di ISK. Le obbligazioni garantite servivano a finanziare gran parte del portafoglio ipotecario della Kaupthing. In base all'accordo del 22 dicembre 2011, la Arion Bank ha acquisito questo portafoglio ipotecario. L'operazione è stata finanziata soprattutto con l'acquisizione delle obbligazioni garantite per un importo di 117,7 miliardi di ISK, dal momento che la Arion Bank ha assunto i passivi della Kaupthing nell'ambito del programma delle obbligazioni garantite. Secondo la Arion Bank, l'acquisizione della AMIIIF non può essere classificata come una «normale» acquisizione né come un'acquisizione connessa all'opera di ristrutturazione. L'acquisizione era connessa all'istituzione della banca dal momento che la AMIIF non è stata trasferita alla Arion Bank quando quest'ultima è stata istituita. Prima del trasferimento la Arion Bank forniva servizi ai debitori senza esercitare controlli sui prestiti. Inoltre, i debitori con ipoteche nel fondo ritenevano di essere clienti della Arion Bank. Dopo il trasferimento i prestiti sono di proprietà della Arion Bank. Come si è detto, l'accordo sulla suddetta transazione è stato concluso tra la Kaupthing e la Arion Bank senza alcuna partecipazione o impegno da parte dello Stato islandese.

(61)  Questi prestiti sono raggruppati in mutui ipotecari e altri prestiti a individui e prestiti ad aziende. Gli sconti differivano a seconda dei tipi di prestiti e del tipo di denominazione (in corone islandesi o in valuta estera).

(62)  Nel periodo 2009-2011 tuttavia l'incremento del valore dei prestiti è stato maggiore di quanto indicato nella tabella 4, poiché in parte è stato assegnato allo strumento di compensazione, un totale di 38 miliardi di ISK. Lo strumento di compensazione è stato chiuso nel primo trimestre del 2011, poiché la differenza di valore tra attivi e passivi trasferiti dalla Kaupthing alla Arion Bank è stata interamente pagata.

(63)  Cfr. le norme della CBI sui coefficienti di liquidità n. 317 del 25 aprile 2006, reperibili all'indirizzo http://www.sedlabanki.is/lisalib/getfile.aspx?itemid=4713.

(64)  Il coefficiente di copertura della liquidità impone alle banche di mantenere uno stock di attivi liquidi di alta qualità sufficiente a coprire il flusso di cassa netto per un periodo di 30 giorni in uno scenario di crisi. Il parametro relativo all'LCR è quindi pari al 100 %.

(65)  Questo scenario si basa anche su altre ipotesi avverse. Si presume che il prezzo degli immobili si ridurrà del 10 % nel 2012, del 18 % nel 2013 e del 16 % nel 2014. Si ipotizza un deflusso dei depositi dei piccoli risparmiatori pari al 30 % nel corso del 2012, del 20 % dei depositi societari e dell'80 % dei depositi dagli istituti di credito. Le entrate da commissioni dovrebbero ridursi del 50 % rispetto allo scenario di base nel periodo 2012-2014. Il tasso di svalutazione dei prestiti dovrebbe ridursi dell'1 — 3 % e il margine sui prestiti dello 0,5 — 1 %, ma lo spread dei depositi aumenterà dello 0,5 — 1 %. Le spese operative dovrebbero essere più alte del 10 % rispetto allo scenario di base. Il tasso di cambio della corona islandese dovrebbe deprezzarsi, con un aumento dell'indice ponderato per il volume degli scambi (TWI) del 4 % nel 2013 e dell'11 % nel 2014.

(66)  Il rendimento del capitale proprio scenderebbe allo [0-5] % nel 2012, allo [0-5] % nel 2013 e al [5-10] % nel 2014.

(67)  Il coefficiente di adeguatezza patrimoniale della banca sarà del [20-25] % nel 2012, del [20-25] % nel 2013 e del [25-30] % nel 2014.

(68)  L'espressione «viscosità dei depositi» si riferisce alla passata stabilità dei depositi e al comportamento previsto nel corso del tempo.

(69)  L'ISFI è un organismo statale con un consiglio di amministrazione indipendente, che riferisce al ministro delle Finanze, istituito con legge n. 88/2009. L'ISFI esaurirà i propri compiti entro 5 anni dalla sua fondazione. L'ISFI gestisce la partecipazione statale alle imprese finanziarie in conformità della legge, della buona governance e delle pratiche imprenditoriali, nonché della politica di proprietà statale. Essa si propone di ripristinare e ricostruire un mercato finanziario interno dinamico, e al contempo di promuovere una concorrenza efficace nel mercato, nonché di garantire la trasparenza in tutte le decisioni concernenti la partecipazione dello Stato alle attività finanziarie.

(70)  Descritte dettagliatamente nel capitolo 3 della presente decisione.

(71)  Cfr. a riguardo la sentenza del Tribunale nelle cause riunite T-425/04, T-444/04, T-450/04 e T-456/04, Francia e a/c. Commissione, sentenza del 21 maggio 2010 (Raccolta 2010, pag. II-02099, punto 283) (su ricorso), nonché il parere reso dall'AG Mengozzi nel ricorso, causa C-399/10, Bouygues, punto 47, che ritiene queste condizioni troppo restrittive delle nozioni di aiuto di Stato.

(72)  Cfr. ad esempio T-228/99, Westdeutsche Landesbank Girozentrale e Land Nordrhein-Westffalen contro Commissione (Raccolta 2003, pag. II-435).

(73)  Cfr. per esempio la decisione della Commissione del 10 ottobre 2008 nel caso NN 51/2008, Regime di garanzia per le banche in Danimarca, al punto 32, e la decisione della Commissione del 21 ottobre 2008 nel caso C 10/2008 IKB al punto 74.

(74)  Cfr. la decisione dell'Autorità dell'8 maggio 2009 su un regime di ricapitalizzazione temporaneo per banche essenzialmente sane in modo da favorire la stabilità finanziaria e il credito nell'economia reale in Norvegia (205/09/COL) reperibile all'indirizzo: http://www.eftasurv.int/?1=1&showLinkID=16694&1=1.

(75)  Cfr. in questo contesto un ragionamento analogo adottato dalla Commissione europea in relazione agli investimenti effettuati da fornitori di un'impresa in difficoltà nella decisione della Commissione C 4/10 (ex NN 64/09), riguardante il presunto aiuto a favore dell'impresa Trèves (Francia).

(76)  Su questa conclusione non hanno avuto alcun effetto né il disaccordo né la controversia tra le parti sul tasso d'interesse delle obbligazioni Drómi.

(77)  Relazione del ministro dell'Economia all'Althingi (marzo 2012), «La struttura futura del sistema finanziario islandese», cap. 9.6, reperibile all'indirizzo: http://eng.atvinnuvegaraduneyti.is/media/Acrobat/Future-Structure.pdf.

(78)  A riguardo l'Autorità nota i commenti del governatore della CBI, che nella sua introduzione alla relazione sulla stabilità finanziaria della banca per la seconda metà del 2010 osserva che la «capitalizzazione delle istituzioni finanziarie attualmente è protetta dai controlli sui capitali e dalla dichiarazione del governo sulla garanzia dei depositi». Cfr. http://www.sedlabanki.is/lisalib/getfile.aspx?itemid=8260, pag. 5. Cfr. anche le decisioni della Commissione NN48/2008 Regime di garanzia per le banche in Irlanda, punti 46 e 47: http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/comp-2008/nn048-08.pdf; e NN51/2008 Regime di garanzia per le banche in Danimarca: http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/comp-2008/nn051-08.pdf.

(79)  Cfr. al riguardo la causa 730/79 Phillip Morris contro Commissione, (Raccolta 1980, pag. 2 671).

(80)  Cfr. la parte VIII degli orientamenti dell'Autorità sugli aiuti di Stato. Norme temporanee sulla crisi finanziaria. L'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato alle misure adottate in relazione alle istituzioni finanziarie nel contesto dell'attuale crisi finanziaria globale, reperibile all'indirizzo http://www.eftasurv.int/?1=1&showLinkID=16604&1=1.

(81)  Ripristino della redditività e valutazione delle misure di ristrutturazione del settore finanziario nel contesto dell'attuale crisi in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, adottate dall'Autorità il 25.11. 2009, in particolare il capitolo VII: Norme temporanee sulla crisi finanziaria, ampliate dagli orientamenti sulla crisi finanziaria del 2012. Reperibile sul sito dell'Autorità all'indirizzo: http://www.eftasurv.int/media/state-aid-guidelines/Part-VIII---Return-to-viability-and-the-assessment-of-restructuring-measures-in-the-financial-sector.pdf.

(82)  Le nuove norme sul saldo di valuta estera adottate dalla CBI sono entrate in vigore il 1o gennaio 2011. Esse mirano a limitare il rischio connesso alle valute estere, vietando che il saldo di valuta estera superi determinati limiti. Una delle modifiche più importanti, rispetto alle precedenti versioni delle norme, è la riduzione delle posizioni aperte consentite per ogni singola valuta dal 20 % al 15 % del capitale proprio, mentre il saldo totale consentito di valuta estera è stato ridotto dal 30 % al 15 %. Anche la rendicontazione del saldo di valuta estera è ora più dettagliata che in passato, in quanto attivi e passivi denominati in valuta estera vengono classificati per tipo: prestiti, obbligazioni, titoli di capitale, quote di fondi mutualistici, depositi, accordi fruttiferi, debiti verso la Banca centrale e così via. Qualora il saldo di valuta estera dovesse discostarsi dai limiti fissati nelle norme, l'impresa finanziaria interessata deve agire per eliminare la differenza entro il termine massimo di tre giorni lavorativi; se le misure adottate dall'impresa finanziaria non raggiungono lo scopo, la CBI può calcolare sanzioni periodiche. La CBI ha adottato anche altri provvedimenti per limitare gli squilibri dei cambi di valute, per esempio stipulando uno swap di valuta con una delle banche commerciali, oltre che acquistando valuta estera. Secondo la CBI, tali misure promuovono la stabilità finanziaria e irrobustiscono le riserve di valuta estera, non derivanti da prestiti, della CBI stessa.

(83)  Alla fine del 2011, nel contesto dell'acquisizione, da parte della banca, dell'ex Kaupthing Mortgage Institutional Investor Fund, la banca si è assunta anche la responsabilità di obbligazioni garantite per un ammontare di 117,7 miliardi di ISK.

(84)  Dal momento che la Kaupthing si trova tuttora in procedura di liquidazione, le perdite precise non sono ancora note. Secondo le informazioni presentate all'assemblea dei creditori della Kaupthing il 31 maggio 2012, alla fine del 2011 gli attivi totali della Kaupthing ammontavano a 874 miliardi di ISK (5,2 miliardi di EUR) e i crediti correnti accettati ai sensi dell'articolo 113 della legge islandese sui fallimenti (richieste non prioritarie) ammontavano a 2 873 miliardi di ISK (17 miliardi di EUR). Per ulteriori informazioni cfr. http://www.kaupthing.com/lisalib/getfile.aspx?itemid=21204.

(85)  In effetti la capitalizzazione statale della Arion Bank si è basata direttamente sulla differenza tra la valutazione iniziale degli attivi e passivi trasferiti e i requisiti patrimoniali richiesti dalla FME.

(86)  Le autorità islandesi hanno spiegato che, in questo contesto, come remunerazione per lo Stato era stata concordata una somma fissa di 6,5 miliardi di ISK, in quanto nel periodo dei negoziati le informazioni finanziarie erano estremamente mutevoli ed era difficile determinare la reale redditività della banca.

(87)  Ripristino della redditività e valutazione delle misure di ristrutturazione del settore finanziario nel contesto dell'attuale crisi in conformità delle norme sugli aiuti di Stato, adottate dall'Autorità il 25 novembre 2009, in particolare il capitolo VII: Norme temporanee sulla crisi finanziaria, ampliate dagli orientamenti sulla crisi finanziaria del 2012. Reperibile sul sito dell'Autorità all'indirizzo: http://www.eftasurv.int/media/state-aid-guidelines/Part-VIII---Return-to-viability-and-the-assessment-of-restructuring-measures-in-the-financial-sector.pdf.

(88)  Alla fine del 2014 i periodi di ristrutturazione di tutte le banche islandesi per cui è stata avviata un'indagine formale saranno giunti a termine.

(89)  L'imposta di bollo varia a seconda del tipo di documento legale, ma normalmente ammonta a 15 ISK per ogni migliaio o frazione di migliaio di ISK (ossia circa l'1,5 %) sull'importo di obbligazioni fruttifere garantite da un'ipoteca o da altri titoli.

(90)  Cfr. per esempio la decisione della Commissione nel caso SA.28264, relativo ad aiuti alla ristrutturazione a favore di Hypo Real Estate, nel quale la Commissione ha accettato la separazione di gran parte dell'attività economica all'estero della Hypo Real Estate come misura per limitare le distorsioni della concorrenza per il successore della banca PBB.

(91)  La banca ha confermato di non essere a conoscenza di alcuna clausola in alcun tipo di contratto di prestito che autorizzi la banca ad aumentare il tasso d'interesse se il cliente non mantiene un livello minimo di rapporti d'affari con la banca. Se tali clausole venissero alla luce nell'ambito della banca, questa si impegna a non applicarle fino al dicembre 2014.


ALLEGATO

IMPEGNI E MODIFICHE RILEVANTI AL QUADRO GIURIDICO DEGLI ISTITUTI BANCARI

1.   IMPEGNI ASSUNTI DALLE AUTORITÀ ISLANDESI

Le autorità islandesi hanno assunto due impegni elencati di seguito.

Modifica dell'imposta di bollo per impedire gli aiuti di Stato e ridurre i costi di passaggio

Il ministero delle Finanze nominerà un gruppo di lavoro incaricato di rivedere la legge n. 36/1978 sull'imposta di bollo. Detto gruppo dovrà presentare una relazione al ministro delle Finanze entro l'ottobre del 2012, unitamente a un progetto di legge. Il gruppo avrà in particolare il compito di esaminare l'opportunità di abolire l'imposta di bollo sulle obbligazioni emesse da singoli e trasferite tra creditori (per esempio quando singoli trasferiscono i propri prestiti da un istituto di credito a un altro). Il gruppo esaminerà inoltre eventuali possibili modifiche all'imposta di bollo, tali da semplificare le procedure e promuovere la concorrenza.

Misure volte ad agevolare il passaggio e a ridurre i costi di passaggio

Conformemente alla risoluzione approvata dal parlamento islandese il 21 marzo 2012, il governo nominerà una commissione incaricata di rivedere la protezione dei consumatori nel mercato finanziario e di presentare proposte sui possibili metodi per rafforzare la posizione dei singoli e delle famiglie nei confronti degli istituti di credito. La nomina della commissione prevederà un mandato specifico per la revisione dell'agevolazione e della riduzione dei costi del passaggio, nonché per la collaborazione in questa materia tra la commissione e l'ICA. La commissione presenterà la propria relazione entro il 15 gennaio 2013.

Inoltre le autorità islandesi hanno approvato i seguenti impegni presi dalla Arion Bank.

Limitazione delle acquisizioni

La Arion Bank si impegna a non acquisire istituti finanziari fino al 1o dicembre 2014. Nonostante tale impegno, la Arion Bank può acquisire imprese di questo tipo, previa approvazione dell'Autorità, in particolare se ciò risulta necessario per salvaguardare la stabilità finanziaria.

[…]

La Arion Bank si impegna a […].

Cessione di azioni di imprese in corso di ristrutturazione

La Arion Bank si impegna a vendere al più presto possibile le quote azionarie di imprese operative acquisite a causa di ristrutturazioni, conformemente all'articolo 22 della legge sulle imprese finanziarie n. 161/2002. La banca si impegna poi a rispettare le procedure e le scadenze temporali fissate in questa disposizione giuridica secondo l'interpretazione indicata dalla FME. Infine la banca manterrà sul proprio sito web (o sul sito di una consociata pertinente) informazioni aggiornate sulle quote azionarie in vendita.

Misure a vantaggio di concorrenti nuovi e di piccole dimensioni

La Arion Bank si impegna ad applicare le seguenti misure a vantaggio di nuovi concorrenti di piccole dimensioni, fino al 1o dicembre 2014.

a.

La Arion Bank non applicherà clausole contrattuali, né introdurrà nuove clausole relative ai tassi d'interesse in contratti per mutui ipotecari con singole persone, che facciano dipendere l'applicazione di condizioni speciali per i tassi d'interesse dal mantenimento di un livello minimo di rapporti d'affari con la banca.

b.

La Arion Bank metterà a disposizione sul sito web della banca informazioni facilmente accessibili sul processo di passaggio dei servizi bancari a un altro istituto finanziario. Inoltre, il sito web metterà a disposizione in modo facilmente accessibile i documenti necessari per il passaggio da un istituto finanziario all'altro. Le medesime informazioni e gli stessi moduli per il trasferimento delle attività economiche saranno disponibili presso le filiali della banca.

c.

La Arion Bank eseguirà rapidamente tutte le richieste di trasferimento di servizi bancari.

d.

La Arion Bank non farà appello, nell'attività di marketing, alla partecipazione dello Stato come fonte di vantaggio competitivo.

e.

Qualora non siano reperibili offerte competitive di servizi, la Arion Bank è disponibile a offrire i servizi seguenti a un prezzo basato sul costo più un margine ragionevole, deciso dalla banca di volta in volta:

i.

servizi di elaborazione dei pagamenti per ISK;

ii.

servizi di elaborazione dei pagamenti per FX.

2.   MODIFICHE E ADEGUAMENTI RILEVANTI DEL QUADRO NORMATIVO E DI VIGILANZA PER I MERCATI FINANZIARI ISLANDESI, ADOTTATI DOPO LA CRISI

Le autorità islandesi hanno presentato la seguente panoramica delle modifiche apportate alla legislazione vigente nell'autunno del 2008.

La FME (Autorità di vigilanza finanziaria islandese) ha visto ampliare le proprie facoltà di intervento (può esercitare i poteri delle assemblee degli azionisti e disporre degli attivi, conformemente alla legislazione di emergenza); sono state incrementate anche le facoltà di vigilanza della FME; sono state adottate disposizioni supplementari che autorizzano la FME a valutare le operazioni o il comportamento di singole parti sottoposte a vigilanza. Rientrano in questo quadro sia facoltà decisionali, concernenti ad esempio la chiusura di impianti o la cessazione di attività specifiche senza effettiva revoca delle licenze d'esercizio, sia una definizione più dettagliata di concetti la cui interpretazione è stata contestata dalla FME e dalle entità soggette a vigilanza o dagli organismi d'appello.

Le norme relative alle singole esposizioni ingenti sono state precisate e rese più specifiche; funzione e responsabilità della gestione del rischio sono state ampliate, e la FME è stata autorizzata ad attribuire alla gestione del rischio un'importanza maggiore nella gestione delle imprese finanziarie; le disposizioni per lo svolgimento delle prove di stress sono state rese più rigorose.

Sono state inserite nella legislazione disposizioni relative a un registro speciale dei grandi mutuatari, in modo da offrire un quadro complessivo più preciso delle singole esposizioni ingenti nei confronti di due o più imprese finanziarie. Il registro è uno strumento importante per collegare le esposizioni tra loro, e valutarne l'impatto sistemico qualora dovessero insorgere problemi nell'attività dei mutuatari. Le entità non soggette alla vigilanza della FME ma elencate nei registri delle imprese finanziarie devono informare la FME di tutti i propri obblighi. La FME può vietare la fornitura di servizi a queste parti, se esse dovessero rifiutarsi di comunicare le informazioni richieste.

Le disposizioni in materia di sane pratiche finanziarie sono state rafforzate e l'esistenza della commissione per i reclami sulle transazioni con le imprese finanziarie sancita per legge; è obbligatorio comunicare informazioni dettagliate su tutti i grandi proprietari di imprese finanziarie.

Le scadenze temporali che consentono alle imprese finanziarie di alienare gli attivi accantonati sono state abbreviate.

Le disposizioni relative alla partecipazione di imprese finanziarie in azioni proprie sono state precisate in maniera più dettagliata e rese più rigorose. Le partecipazioni delle consociate vengono ora considerate azioni proprie, al pari dei contratti fuori bilancio concernenti azioni proprie.

Alle imprese finanziarie è stato fatto divieto di estendere il credito su impegni di azioni proprie o certificati di garanzia sul capitale.

La FME ha ora il compito di fissare le norme per il calcolo nella base di rischio e nella base di capitale dei prestiti garantiti da un'ipoteca sulle azioni di altre imprese finanziarie.

Sono stati incrementati sia la responsabilità che il ruolo della sezione di audit interno. Norme dettagliate definiscono l'equilibrio tra le dimensioni e la diversificazione delle attività dell'impresa finanziaria interessata, nonché il raggio d'azione della sezione di audit interno.

Il periodo per cui una società di auditing può effettuare gli audit per la stessa impresa finanziaria è stato limitato a cinque anni; la possibilità, per un'impresa finanziaria di respingere un revisore contabile «difficile» è stata ridotta.

Sono state rivedute tutte le disposizioni relative al calcolo del capitale proprio e a vari altri aspetti tecnici.

Sono state rivedute le norme per l'esercizio delle partecipazioni qualificate, cioè quelle che detengono il 10 % o più dei diritti di voto. La FME ha la facoltà di rovesciare l'onere della prova nella valutazione delle parti intenzionate ad acquisire o incrementare partecipazioni qualificate, per esempio nei casi in cui non vi è certezza sull'identità del titolare effettivo (o titolari effettivi) di una holding con partecipazione qualificata.

Sono state introdotte condizioni supplementari per l'ammissibilità dei membri del consiglio di amministrazione, la cui responsabilità nel campo operativo o della vigilanza è stata ampliata, mentre è vietato il doppio incarico di amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione; alla FME sono stati attribuiti maggiori poteri di vigilanza nei confronti dei consigli di amministrazione; per l'alta dirigenza vi è l'obbligo di comunicare informazioni identificabili sulle remunerazioni delle singole persone.

Sono state fissate norme concernenti le transazioni di credito di imprese finanziarie nei confronti di membri del consiglio di amministrazione, amministratori delegati, dipendenti chiave e titolari di partecipazioni qualificate nell'impresa finanziaria in questione. Norme analoghe si applicano alle parti strettamente legate all'impresa suddetta. La FME ha adottato norme che fissano le condizioni considerate soddisfacenti per le garanzie collaterali di tali transazioni.

Sono state adottate norme concernenti gli accordi su incentivi e bonus concessi a dirigenti e dipendenti, nonché gli accordi di risoluzione.

Sono state rese più rigorose le disposizioni riguardanti la riorganizzazione e la liquidazione di imprese finanziarie.

È stata effettuata una revisione complessiva delle norme speciali sulle casse di risparmio. Sono stati precisati status e diritti dei titolari del capitale di garanzia delle casse di risparmio, introdotte restrizioni sui dividendi, adottate norme precise sulle transazioni concernenti il capitale di garanzia; inoltre, sono state fissate norme per la svalutazione del capitale di garanzia e sono state precisate le norme per le casse di risparmio in materia di autorizzazioni per la cooperazione formale. Alle casse di risparmio è proibito modificare la propria forma giuridica.

Secondo le autorità islandesi, per alcuni aspetti le norme islandesi oltrepassano il quadro paneuropeo. Le principali deviazioni dalle norme adottate dall'Unione europea, recepite nell'accordo SEE, sono le seguenti.

La FME è autorizzata a limitare le attività di singoli stabilimenti di imprese finanziarie, se lo reputa opportuno. È inoltre autorizzata a fissare requisiti speciali per la continuazione dell'attività di singoli stabilimenti di imprese finanziarie. La FME può anche limitare, in via provvisoria, le attività consentite a un'impresa finanziaria, del tutto o in parte, soggette o non soggette a licenza, qualora l'Autorità lo reputi opportuno. La causa è naturalmente da ricercarsi, non da ultimo, nelle attività delle filiali e nei depositi creati da queste in altri Stati europei fino al 2008 (Icesave, Edge e Save-and-Save).

Per quanto riguarda il ruolo dell'audit interno, la legge islandese fissa disposizioni notevolmente più dettagliate di quelle previste dalle direttive dell'Unione europea.

Per quanto riguarda i metodi di svolgimento delle prove di stress, sono state fissate disposizioni notevolmente più dettagliate di quelle previste dalle direttive dell'Unione europea.

Le imprese finanziarie devono compilare un registro speciale (un registro dei crediti) di tutte le parti cui concedono prestiti e presentare un elenco aggiornato alla FME alla fine di ogni mese. Dev'essere presentato anche un elenco analogo relativo alle parti in stretto rapporto con le imprese finanziarie, i loro consigli di amministrazione, i dirigenti e i gruppi di clienti collegati, allorché tali parti non figurano nell'elenco citato. Tale elenco permetterà di monitorare in maniera più efficace le interconnessioni tra le imprese finanziarie e i rispettivi dirigenti e membri del consiglio di amministrazione.

Se la FME ritiene che il credito concesso a una singola parte presente sul registro dei crediti, non soggetta alla vigilanza ufficiale delle attività finanziarie, possa avere un impatto sistemico, può chiedere informazioni alla parte interessata in merito agli obblighi di quest'ultima.

Qualora una parte non soggetta a vigilanza ufficiale, inserita nel registro dei crediti, rifiuti di comunicare informazioni alla FME, l'Autorità può ordinare alle entità soggette a sorveglianza di non fornire ulteriori servizi alla parte in questione. La medesima disposizione si applica qualora le informazioni comunicate dalla parte siano insoddisfacenti. Le disposizioni relative al registro dei crediti e alle ampie facoltà concesse ai responsabili della vigilanza nei confronti delle parti non soggette a vigilanza ufficiale non figurano tra le norme UE/SEE.

Le disposizioni riguardanti garanzie collaterali e prestiti a parti correlate sono notevolmente più dettagliate e restrittive di quelle contenute nelle norme UE/SEE.

La FME deve rifiutare al titolare di una partecipazione qualificata il diritto di esercitare la partecipazione qualora vi siano dubbi sull'identità presente e futura del titolare effettivo.

Il periodo di tempo massimo per cui revisori esterni possono lavorare per la stessa impresa finanziaria è più breve di quello previsto dalle norme UE/SEE.

Le disposizioni sull'ammissibilità dei membri del consiglio di amministrazione delle imprese finanziarie sono notevolmente più dettagliate di quelle contenute nelle direttive dell'Unione europea.

Sono state adottate disposizioni relative agli accordi per i bonus e agli accordi di risoluzione.

Recentemente nelle direttive dell'Unione europea sono state inserite norme formali per le politiche di remunerazione, ma in tale sede non sono ancora state adottate norme per gli accordi di risoluzione.

Il 23 marzo 2012 il ministro dell'Economia ha presentato una relazione sulla struttura futura del sistema finanziario islandese. Il ministro ha poi nominato un gruppo di esperti, incaricandolo di elaborare un quadro legislativo per tutte le attività finanziarie islandesi.


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