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Document 52022XG0421(01)

Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento della mobilità, in particolare della mobilità europea, di docenti e formatori nel corso della loro istruzione e formazione iniziale e continua 2022/C 167/02

ST/7923/2022/INIT

OJ C 167, 21.4.2022, p. 2–8 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

21.4.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 167/2


Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento della mobilità, in particolare della mobilità europea, di docenti e formatori nel corso della loro istruzione e formazione iniziale e continua

(2022/C 167/02)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

CONSIDERATO IL CONTESTO SEGUENTE:

1.   

le conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (1), che invitano gli Stati membri a motivare gli istituti d’istruzione e di formazione a integrare la mobilità dei docenti e dei formatori (2) nelle loro strategie di apprendimento, sviluppo e internazionalizzazione;

2.   

la risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030), che stabilisce quale sua seconda priorità strategica «fare in modo che l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la mobilità divengano una realtà per tutti», compreso per i docenti e i formatori dei docenti, e quale sua terza priorità strategica «rafforzare le competenze e la motivazione nelle professioni nel settore dell’istruzione»;

3.   

l’Impegno sociale di Porto del 7 maggio 2021, che si basa sul pilastro europeo dei diritti sociali proclamato al vertice sociale di Göteborg del 2017 e chiede investimenti in materia di competenze, apprendimento e formazione permanenti rispondenti alle esigenze dell’economia e della società al fine di raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo che almeno il 60 % degli europei partecipi ogni anno a una formazione;

4.   

le conclusioni del Consiglio su equità e inclusione nell’istruzione e nella formazione al fine di promuovere il successo scolastico per tutti, che invitano gli Stati membri a rispondere alla carenza di docenti, in particolare nell’istruzione per persone con bisogni specifici e nei contesti multiculturali e multilingue. La mobilità può avere un impatto positivo sulla carenza di docenti grazie al fatto di rendere la professione più attraente,

RICORDANDO il contesto politico illustrato nell’allegato;

TENUTO CONTO DI QUANTO SEGUE:

5.   

il rapporto Eurydice del 2021 «Insegnanti in Europa - Carriera, sviluppo professionale e benessere», in particolare i principali risultati seguenti:

a)

La mobilità transnazionale permette agli insegnanti di sviluppare una vasta gamma di competenze. «Tuttavia, solo una minoranza di insegnanti in Europa è stata all’estero per motivi professionali. Nel 2018, il 40,9 % degli insegnanti nell’UE ha sperimentato la mobilità transnazionale almeno una volta come studente, come insegnante o in entrambi i casi» (3). Esistono differenze sostanziali tra i paesi europei per quanto riguarda il tasso di partecipazione, e anche per quanto riguarda le materie insegnate, in quanto la mobilità resta troppo spesso la prerogativa dei docenti di lingue. Le tendenze relative alla mobilità dei docenti nell’ambito del programma Erasmus+ indicano inoltre che la maggior parte dei docenti partecipa a corsi all’estero, mentre l’affiancamento lavorativo in una scuola e gli incarichi di insegnamento sono meno utilizzati nonostante il loro maggiore impatto (4).

b)

La mobilità transnazionale come parte della formazione iniziale dei docenti è importante. Oltre al beneficio per il futuro docente, tale mobilità aumenta anche la partecipazione alla mobilità nelle fasi successive della carriera. Tuttavia, la mobilità dei futuri docenti durante gli studi non è diffusa. Nel 2018, solo circa un quinto dei docenti della scuola secondaria di primo grado (20,9 %) dell’UE ha dichiarato di essersi recato all’estero durante gli studi. La mobilità di docenti e formatori è promossa e sponsorizzata a livello dell’UE e può essere sostenuta anche da meccanismi di finanziamento a livello nazionale;

6.   

i principali ostacoli alla mobilità di docenti e formatori, che comprendono aspetti finanziari e di riconoscimento.

a)

Per quanto riguarda i futuri docenti e formatori, va notato che il valore dei programmi di mobilità è talvolta diminuito da una serie di ostacoli al loro riconoscimento accademico. I piani di studio per la formazione dei docenti non sempre prevedono la possibilità di periodi di mobilità all’estero. Inoltre, i formatori non sono sempre coinvolti in periodi di mobilità durante il loro percorso formativo. Gli assistentati per docenti e formatori effettuati in altri paesi europei, laddove possibili, possono non essere riconosciuti come parte integrante della formazione iniziale dei docenti e dei formatori, in particolare possono non essere riconosciuti come equivalenti alla formazione scolastica in un istituto nazionale di istruzione e formazione.

b)

Per i docenti e i formatori in servizio esistono anche ostacoli legati alle responsabilità familiari e alla difficoltà di organizzare le supplenze.

c)

Inoltre, la mancanza di competenze linguistiche è una questione trasversale.

d)

A questo si aggiungono un livello elevato di regolamentazione a livello nazionale per i docenti e differenze tra gli Stati membri nella strutturazione degli anni scolastici. Ciò, se da un lato è un segno della diversità e della ricchezza dei sistemi nazionali di istruzione e formazione nell’UE, dall’altro può anche ostacolare l’organizzazione della formazione interna, come l’affiancamento lavorativo, l’assistentato all’insegnamento o gli incarichi di insegnamento;

7.   

gli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19, che ha mostrato la necessità di includere l’acquisizione e l’utilizzo di abilità e competenze digitali in materia di insegnamento e apprendimento nell’ambito dell’istruzione e della formazione iniziale e continua di docenti e formatori. Forme miste di attività che combinano mobilità fisica e apprendimento virtuale o scambi online promuovono le condizioni per tale sviluppo e consentono lo scambio di buone pratiche;

RICONOSCE QUANTO SEGUE:

8.   

I docenti e i formatori sono la pietra angolare dello spazio europeo dell’istruzione e svolgono un ruolo cruciale nella nostra società. I docenti e i formatori incarnano l’ideale di facilitare l’acquisizione di conoscenze e valori e di promuovere la cittadinanza attiva per tutti i discenti. Al fine di promuovere l’inclusione, l’equità, l’istruzione e la formazione di alta qualità, l’innovazione pedagogica e il miglioramento dei risultati dei discenti, i docenti e i formatori devono essere professionisti altamente qualificati e motivati e devono essere sostenuti dai dirigenti scolastici.

9.   

Gli scambi di opinioni ed esperienze tra pari e la stretta cooperazione tra docenti e formatori, nonché le esperienze di studio e/o di lavoro all’estero contribuiscono in modo significativo allo sviluppo professionale dei docenti e dei formatori a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione.

10.   

La mobilità rappresenta uno degli elementi essenziali per i docenti e i formatori sia in servizio sia futuri. Contribuisce ad affrontare le sfide comuni con cui devono misurarsi gli Stati membri per quanto riguarda la professione di docente. In particolare, la mobilità di docenti e formatori futuri o in servizio dovrebbe:

a)

contribuire allo sviluppo personale e accademico dei docenti e dei formatori, promuovendo al tempo stesso la loro fiducia in sé stessi;

b)

migliorare la pratica professionale dei docenti e dei formatori, nonché le loro conoscenze, abilità e competenze pedagogiche, la loro adattabilità e occupabilità e lo sviluppo della loro carriera;

c)

aiutare i docenti e i formatori a sviluppare la capacità di influenzare e migliorare le pratiche nei propri istituti d’istruzione e di formazione, nonché nel sistema d’istruzione e di formazione in senso lato;

d)

contribuire all’attrattività della professione di docente.

11.   

Oltre ai suoi effetti positivi sulla loro motivazione, sulle loro conoscenze, abilità e competenze nonché sui loro percorsi professionali, la mobilità dei docenti e dei formatori, in particolare la mobilità europea, è utile anche per i sistemi nazionali d’istruzione e di formazione e potrebbe migliorarli in quanto:

a)

rafforza la capacità dei docenti e dei formatori di innovare e riflettere sulle pratiche al fine di soddisfare meglio le esigenze dei discenti;

b)

contribuisce a sviluppare nei docenti e nei formatori il senso di appartenenza a una comunità europea dell’insegnamento e dell’apprendimento attraverso i legami intessuti durante e dopo le esperienze di mobilità, incoraggia la mobilità dei discenti e, più in generale, contribuisce allo sviluppo di una dimensione europea nelle attività e nei progetti dei loro istituti d’istruzione e di formazione nonché nelle strategie internazionali, e ha quindi un impatto sull’intero sistema d’istruzione e di formazione;

c)

la mobilità è un’esperienza di apprendimento significativa, potenzialmente molto incisiva per i docenti e i formatori, sia futuri sia in servizio. Questi dovrebbero essere consapevoli delle opportunità di mobilità disponibili ed essere incoraggiati a partecipare alla mobilità durante l’istruzione e la formazione iniziale e continua;

d)

sostiene lo sviluppo di reti di docenti e formatori in tutta l’Europa.

12.   

La mobilità di docenti e formatori in Europa è un elemento essenziale per creare fiducia, rafforzare la cooperazione e promuovere la comprensione reciproca tra gli Stati membri in relazione ai rispettivi sistemi d’istruzione e di formazione. È inoltre fondamentale per promuovere i valori comuni europei, nonché il multilinguismo e il multiculturalismo.

CONVIENE QUANTO SEGUE:

13.   

Uno spazio europeo dell’istruzione ambizioso dovrebbe basarsi su docenti e formatori altamente competenti e motivati. La mobilità europea dovrebbe essere considerata utile per l’istruzione e la formazione di docenti e formatori al fine di ampliare l’accesso alla diversità degli approcci didattici di qualità e soddisfare le esigenze dei discenti. La dimensione europea può apportare un valore aggiunto alla formazione professionale e/o alla pratica dei rispettivi docenti o formatori nel quadro dei sistemi d’istruzione nazionali.

14.   

È opportuno prestare particolare attenzione ai futuri docenti e formatori e al loro accesso alla mobilità, in particolare alla mobilità europea, nell’ambito della loro istruzione e formazione iniziale conformemente ai sistemi nazionali di istruzione e formazione. Ciò apre anche la strada alla mobilità nelle fasi successive della loro carriera.

15.   

Per fare dello spazio europeo dell’istruzione una realtà entro il 2025 e mettere a disposizione di tutti i docenti e i formatori opportunità di mobilità, è necessario rimuovere gli ostacoli esistenti, se del caso e conformemente ai sistemi e alle politiche nazionali in materia di istruzione.

16.   

La mobilità di docenti e formatori beneficerà in particolare del sostegno:

a)

dei programmi di finanziamento europei come Erasmus+;

b)

della futura piattaforma europea per l’istruzione scolastica, che comprenderà eTwinning e School Education Gateway, EPALE, nonché qualsiasi iniziativa che promuova partenariati tra istituti d’istruzione e di formazione nell’UE;

c)

le accademie dei docenti Erasmus+, da valutare alla luce di ulteriori sviluppi dopo il 2025;

d)

l’iniziativa delle università europee, se del caso.

17.   

La mobilità dei docenti e dei formatori dovrebbe continuare a essere promossa e ampliata al fine di diventare una pratica comune. La portata della mobilità dei docenti e dei formatori nell’istruzione e nella formazione iniziale e continua potrebbe essere monitorata a livello degli Stati membri e dell’UE. Il gruppo permanente sugli indicatori e i parametri di riferimento dovrebbe essere incaricato di esaminare forme appropriate di raccolta dei dati per misurare la mobilità dei docenti e dei formatori. Le loro conclusioni dovrebbero essere prese in considerazione nell’ambito del previsto riesame del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (5).

INVITA GLI STATI MEMBRI, IN FUNZIONE DELLE CIRCOSTANZE NAZIONALI E DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:

18.

Promuovere opportunità di mobilità europea di docenti e formatori, ad esempio rimuovendo gli ostacoli esistenti se del caso, offrendo sostegno organizzativo e finanziario ove possibile, condividendo soluzioni per quanto riguarda l’organizzazione delle supplenze e promuovendo programmi di mobilità.

19.

Promuovere opportunità di mobilità dei dirigenti scolastici e incoraggiarne la mobilità a motivo non solo dei benefici che ne deriveranno per le loro carriere e i loro istituti d’istruzione e di formazione, ma anche come mezzo per sostenere e promuovere la mobilità dei docenti e dei formatori.

20.

Integrare la mobilità nei sistemi d’istruzione e di formazione dei docenti e dei formatori, se del caso, per l’istruzione e la formazione iniziale e continua. Promuovere la partecipazione alle attività di Erasmus+, ad esempio le accademie dei docenti Erasmus + e le università europee. Le esperienze di cooperazione bilaterale possono essere un punto di partenza e costituire una fonte di ispirazione per sviluppi futuri.

21.

Facilitare, se del caso, il riconoscimento formale dei risultati dei periodi di mobilità, in particolare dei periodi di insegnamento e formazione all’estero, nell’ambito della formazione iniziale di docenti e formatori, dello sviluppo professionale o della progressione di carriera.

22.

Esplorare modalità atte a promuovere l’apprendimento di qualità delle lingue straniere nei sistemi d’istruzione e di formazione iniziale e continua dei docenti e dei formatori, se del caso, al fine di accrescerne la partecipazione ai programmi di mobilità in vista dello sviluppo delle competenze necessarie per lavorare con risorse e materiali stranieri.

23.

Al fine di permettere a docenti e formatori che lo desiderino di usufruire della mobilità, individuare e promuovere - se del caso e tenendo debitamente conto dell’autonomia degli istituti - finestre di mobilità per docenti e formatori in servizio e futuri, ossia periodi raccomandati che, negli anni scolastici e/o nei piani di studio per la formazione iniziale di docenti e formatori, siano concepiti per consentire la partecipazione alla mobilità. Ciò può comprendere l’individuazione di periodi adeguati in cui gli istituti d’istruzione e di formazione possano ospitare attività di formazione in ambito scolastico per i docenti in servizio e futuri e attività di percorso formativo per i formatori.

24.

Promuovere, se del caso, l’uso di moduli di formazione pertinenti e incentrati sull’Europa, nell’ambito dell’istruzione e della formazione iniziale e continua dei docenti e dei formatori, che potrebbero includere programmi quali le azioni Jean Monnet anche in relazione all’istruzione primaria e secondaria.

25.

Favorire, se del caso, lo sviluppo di capacità promuovendo diverse forme di cooperazione locale e regionale, come i consorzi Erasmus+, guidati da autorità scolastiche regionali che garantiscano che i progetti di mobilità abbiano un impatto più ampio e sostengano la partecipazione fisica o online di docenti e formatori provenienti da istituti d’istruzione e di formazione più piccoli o remoti alle opportunità di sviluppo professionale all’estero.

26.

Sostenere, se del caso, gli istituti di istruzione e formazione nel migliorare la loro capacità di ospitare e beneficiare delle attività di mobilità dei docenti e dei formatori in servizio e futuri.

27.

Promuovere l’uso di strumenti e piattaforme digitali, compresi eTwinning ed EPALE, per integrare e preparare la mobilità fisica, migliorare le abilità e le competenze digitali e favorire un’ulteriore cooperazione transnazionale.

28.

Incoraggiare le opportunità di perfezionamento professionale continuo informato dai dati di evidenza per docenti e formatori, che potrebbero trarre vantaggio dalle attività di mobilità, e promuovere studi relativi agli sforzi compiuti dagli Stati membri dell’UE in relazione alla mobilità dei docenti, ricercando nel contempo altri aspetti di sinergia con la ricerca.

INVITA LA COMMISSIONE, IN LINEA CON I TRATTATI E NEL PIENO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:

29.

Promuovere opportunità di mobilità di docenti e formatori attraverso il programma Erasmus +, anche offrendo il sostegno necessario all’azione delle accademie dei docenti Erasmus +, da valutare alla luce di ulteriori sviluppi dopo il 2025.

30.

Mappare gli strumenti esistenti per incoraggiare la mobilità di docenti e formatori e promuovere tali strumenti utilizzando, ad esempio, piattaforme quali la futura piattaforma europea per l’istruzione scolastica (che comprenderà eTwinning e l’attuale School Education Gateway) e EPALE.

31.

In cooperazione con gli Stati membri, valutare la possibilità di sviluppare un quadro strategico a livello europeo per incrementare il numero e la qualità delle opportunità di mobilità a fini di apprendimento per i docenti e i formatori futuri e in servizio in Europa, sulla base delle loro effettive esigenze di mobilità. Un quadro di questo tipo potrebbe ad esempio, contribuire ad affrontare gli ostacoli alla mobilità, fornire agli Stati membri sostegno per promuovere la mobilità e una dimensione europea dell’insegnamento nel quadro dell’istruzione e della formazione iniziale e continua dei docenti, sviluppare ulteriormente le opportunità di mobilità a fini di apprendimento e fornire informazioni sulle opportunità di finanziamento e di mobilità.

32.

Affrontare la questione della mobilità nell’ambito dei lavori volti a studiare la possibilità di elaborare, su base volontaria, orientamenti europei per lo sviluppo di quadri di carriera nazionali e la fornitura di orientamento permanente, sostenendo in tal modo la progressione di carriera dei docenti e dei formatori.

33.

Continuare a promuovere il riconoscimento reciproco automatico dei titoli di studio, in particolare dei periodi di mobilità all’estero nell’istruzione e nella formazione dei docenti e dei formatori (6).

34.

Collaborare con gli Stati membri per analizzare la fattibilità e il valore aggiunto delle finestre di mobilità nei programmi di studio per i futuri docenti e formatori.

35.

Riferire al comitato dell’istruzione in vista di nuove decisioni in merito ai risultati dei lavori del gruppo permanente sugli indicatori e i parametri di riferimento riguardanti il monitoraggio della mobilità dei docenti e dei formatori, al fine di promuovere e ampliare il potenziale di mobilità.

(1)  In linea con la definizione contenuta nelle conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (GU C 193 del 9.6.2020, pag. 11), ai fini delle presenti conclusioni per docente si intende una persona che possiede la qualifica riconosciuta di docente (o una qualifica equivalente) conformemente alla legislazione e alla prassi nazionali, mentre per formatore si intende chiunque svolga una o più attività connesse alla funzione di formazione (teorica o pratica), in un istituto d’istruzione o formazione o sul luogo di lavoro. Si tratta di docenti dell’istruzione generale e dell’istruzione superiore, di docenti e formatori dell’IFP iniziale e continua, nonché di professionisti dell’educazione e cura della prima infanzia e di formatori degli adulti.

Il percorso formativo e le strutture di carriera dei docenti e dei formatori variano notevolmente a seconda dei diversi ambiti dell’istruzione e della formazione. Pertanto, la pertinenza di alcuni elementi delle presenti conclusioni dipende dalla struttura dei sistemi nazionali e dei singoli settori dell’istruzione e della formazione.

(2)  Ai fini delle presenti conclusioni, la «mobilità» corrisponde al concetto di «mobilità ai fini dell’apprendimento» definito dal regolamento (UE) 2021/817 dal Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce Erasmus+: il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013, ossia corrisponde allo spostamento fisico in un paese diverso dal paese di residenza per motivi di studio, formazione, o apprendimento non formale o informale. Può essere combinata con l’«apprendimento virtuale», ossia con l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze tramite l’uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione che permettono ai partecipanti un’esperienza significativa di apprendimento transnazionale o internazionale.

(3)  Eurydice, «Insegnanti in Europa - Carriera, sviluppo professionale e benessere», 2021, pag. 21.

(4)  L’allegato statistico alla relazione annuale Erasmus + per il 2019 mostra che nell’ambito dei progetti KA 101 (mobilità del personale nel settore dell’istruzione scolastica) appaltati nel 2019, i corsi e gli eventi di formazione contavano circa 40 600 partecipanti previsti (ossia circa il 75 % delle attività di mobilità), mentre l’affiancamento lavorativo riguardava 13 209 partecipanti (ossia circa il 24 % delle attività di mobilità) e gli incarichi di insegnamento 389 partecipanti (meno dell’1% delle attività di mobilità).

(5)  Come rilevato nella risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030), nel 2025 la Commissione pubblicherà una relazione completa sullo spazio europeo dell’istruzione. «Sulla base di tale valutazione, il Consiglio riesaminerà il quadro strategico - compresi i traguardi a livello dell’UE, la struttura di governance e i metodi di lavoro » (GU C 66 del 26.2.2021, pag. 10).

(6)  In linea con la raccomandazione del Consiglio, del 26 novembre 2018, sulla promozione del riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero (GU C 444 del 10.12.2018, pag. 1).


ALLEGATO

Contesto politico

Consiglio europeo

Conclusioni della presidenza — Lisbona, 23 e 24 marzo 2000

Consiglio dell’Unione europea

Conclusioni del Consiglio, del 26 novembre 2009, sullo sviluppo professionale degli insegnanti e dei capi istituto (GU C 302 del 12.12.2009, pag. 6)

Conclusioni del Consiglio sull’educazione e la cura della prima infanzia: consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori (GU C 175 del 15.6.2011, pag. 8)

Conclusioni del Consiglio, del 20 maggio 2014, su un’efficace formazione degli insegnanti (GU C 183 del 14.6.2014, pag. 22)

Conclusioni del Consiglio relative allo sviluppo della scuola e all’eccellenza nell’insegnamento (GU C 421 dell’8.12.2017, pag. 2)

Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento (GU C 195 del 7.6.2018, pag. 1)

Conclusioni del Consiglio «Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione» (GU C 195 del 7.6.2018, pag. 7)

Raccomandazione del Consiglio, del 26 novembre 2018, sulla promozione del riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero (GU C 444 del 10.12.2018, pag. 1)

Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2019, relativa ai sistemi di educazione e cura di alta qualità della prima infanzia (GU C 189 del 5.6.2019, pag. 4)

Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2019, su un approccio globale all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue (GU C 189 del 5.6.2019, pag. 15)

Risoluzione del Consiglio sull’ulteriore sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione a sostegno di sistemi di istruzione e formazione orientati al futuro (GU C 389 del 18.11.2019, pag. 1)

Conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (GU C 193 del 9.6.2020, pag. 11)

Raccomandazione del Consiglio, del 24 novembre 2020, relativa all’istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza (GU C 417 del 2.12.2020, pag. 1)

Risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) (GU C 66 del 26.2.2021, pag. 1)

Conclusioni del Consiglio su equità e inclusione nell’istruzione e nella formazione al fine di promuovere il successo scolastico per tutti (GU C 221 del 10.6.2021, pag. 3)

Conclusioni del Consiglio sull’iniziativa delle università europee - Colmare la distanza tra istruzione superiore, ricerca, innovazione e società: aprire la strada a una nuova dimensione dell’istruzione superiore europea (GU C 221 del 10.6.2021, pag. 14)

Risoluzione del Consiglio su una nuova agenda europea per l’apprendimento degli adulti 2021-2030 (GU C 504 del 14.12.2021, pag. 9)

Commissione europea

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 (COM(2020) 625 final)

Education and training monitor 2021: education and well-being (Relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2021: Istruzione e benessere), Ufficio delle pubblicazioni, 2021


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