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Document 52014DC0387

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un nuovo corso per la difesa europea Tabella di marcia per l'attuazione della comunicazione COM (2013) 542 Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente

/* COM/2014/0387 final */

52014DC0387

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un nuovo corso per la difesa europea Tabella di marcia per l'attuazione della comunicazione COM (2013) 542 Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente /* COM/2014/0387 final */


1.           Introduzione

Nel luglio 2013 la Commissione ha presentato la comunicazione "Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente" (COM (2013) 542 final) come contributo al Consiglio europeo del dicembre 2013. Essa ha inoltre annunciato una dettagliata tabella di marcia con azioni concrete e calendario di attuazione per i settori definiti nella comunicazione. La presente relazione ottempera a tale impegno.

Il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni del dicembre 2013 che hanno inoltre approvato le conclusioni del Consiglio del 25 novembre 2013, ha accolto con favore la comunicazione e ha deciso di esaminare i progressi compiuti in tutti i settori pertinenti nel giugno 2015. La Commissione assume le conclusioni del Consiglio europeo come base per perseguire i seguenti obiettivi:

un mercato interno della difesa in cui le imprese europee possano operare liberamente e senza discriminazioni in tutti gli Stati membri; una condizione di sicurezza dell'approvvigionamento su tutto il territorio dell'UE in cui le forze armate possono avere la certezza di ricevere forniture sufficienti in ogni circostanza, a prescindere dallo Stato membro in cui ha sede il fornitore; un'azione preparatoria sulla ricerca connessa con la PSDC, per esplorare le potenzialità di un programma di ricerca europeo che in futuro possa riguardare sia la sicurezza che la difesa  oltre allo sfruttamento di tutte le possibili sinergie esistenti tra ricerca civile e ricerca relativa alla difesa; una politica industriale che favorisca la competitività delle industrie europee della sicurezza e contribuisca a fornire a prezzi accessibili tutte le capacità di cui l'Europa ha bisogno per garantire la propria sicurezza.

Per perseguire questi obiettivi, la presente relazione stabilisce una tabella di marcia per le attività stabilite nella comunicazione che comprende un'ampia varietà di azioni di politiche diverse ma spesso interconnesse: il miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento fra Stati membri, ad esempio, agevolerà l'accesso al mercato alle imprese che operano nel settore della difesa; una migliore normalizzazione faciliterà l'interoperabilità e l'apertura dei mercati; la certificazione comune ridurrà i costi e aumenterà la concorrenzialità dell'industria, e così via. Tutte queste azioni nel loro complesso contribuiranno a rendere più efficiente il settore europeo della difesa e della sicurezza, rafforzando così la politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dell'Unione[1].

Sia ai fini dello sviluppo e dell’attuazione di tali azioni la Commissione collaborerà strettamente con gli Stati membri, il servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e l'Agenzia europea per la difesa (AED) con riunioni periodiche a livello strategico per seguire l'attuazione della tabella di marcia nel suo insieme, e consultazioni a livello tecnico per le azioni specifiche. Parallelamente, la Commissione continuerà a informare regolarmente gli Stati membri tramite i pertinenti organi del Consiglio, i direttori per la politica di difesa e l'AED. Anche l'industria e il Parlamento europeo saranno consultati regolarmente.

Il Consiglio europeo ha riconosciuto la necessità di una maggiore cooperazione europea in materia di difesa, in piena complementarità con la NATO. Attraverso l'attuazione della comunicazione, la Commissione contribuirà a una solida base industriale per tale collaborazione.

2.           Tabella di marcia

2.1        Mercato interno

Controllo del mercato

Il controllo del mercato è essenziale sia per garantire la corretta applicazione della direttiva 2009/81/CE sugli appalti nel settore della difesa che per valutare gli effetti della direttiva, ed è altresì importante per misurare i progressi della politica industriale della Commissione in questo settore.

Metodi e obiettivi

La Commissione valuterà sistematicamente le procedure d'appalto pubblicate nel Tenders Electronic Daily (TED) dell'UE e le relazioni statistiche trasmesse dagli Stati membri. Questo include analisi sia quantitative che qualitative. Parallelamente, la Commissione controllerà gli appalti della difesa e della sicurezza non pubblicati nel TED, tra l'altro attraverso la stampa specialistica e le informazioni fornite dagli operatori del mercato.

Queste attività contribuiranno a garantire la corretta applicazione della direttiva 2009/81/CE e prepareranno la base per la relazione sulla sua attuazione che la Commissione deve trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio entro agosto 2016[2]. In tale relazione la Commissione valuterà in particolare se e in quale misura "gli obiettivi della presente direttiva siano stati raggiunti per quanto riguarda il funzionamento del mercato interno e lo sviluppo di un mercato europeo dei materiali per la difesa e di una base industriale e tecnologica di difesa europea, compresa la situazione delle piccole e medie imprese".

Chiarimento di talune esclusioni

Un uso corretto delle esclusioni dall'ambito di applicazione della direttiva 2009/81/CE è fondamentale per l'efficacia della stessa. In tale contesto, gli appalti aggiudicati da un governo a un altro governo (articolo 13, lettera f) e gli acquisti nell'ambito di accordi internazionali (articolo 12, lettera a) e attraverso organizzazioni internazionali (articolo 12, lettera c) sono particolarmente pertinenti poiché riguardano parti importanti del mercato.

Metodi e obiettivi

Appalti da un governo a un altro governo: Nel dicembre 2013 la Commissione ha avviato un'indagine sulle vendite da governo a governo in Europa. Come passo successivo, nell'autunno del 2014 la Commissione organizzerà due seminari con gli Stati membri. Su tale base, la Commissione definirà una nota d'orientamento sull'applicazione dell'esclusione. La scadenza per portare a termine tale nota è l'inizio del 2015.

Accordi e organizzazioni: internazionali I lavori in merito a questo chiarimento avranno inizio nel 2015 e seguiranno le stesse impostazioni. Essi saranno integrati da colloqui diretti con la NSPA (NATO Support Agency, Agenzia di supporto della NATO) e l'OCCAR (Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti). La scadenza per portare a termine tale nota di orientamento è la fine del 2015.

Compensazioni economiche

Gli obblighi di compensazione, in qualsiasi modo vengano chiamati, sono in contrasto sia con i principi del trattato UE che con le metodologie efficaci in tema di appalti pubblici La Commissione si sta adoperando per la rapida eliminazione di questa pratica, nonché per la promozione di misure diverse e non discriminatorie per agevolare l'accesso al mercato per le PMI.

Metodi e obiettivi

La Commissione collabora da vari anni con gli Stati membri sulla revisione delle norme in materia di compensazioni. Tali lavori sono stati realizzati parallelamente al recepimento della direttiva sugli appalti della difesa, e continua con gli Stati membri che ancora non hanno rivisto la loro legislazione in materia di compensazioni. Parallelamente, la Commissione sorveglierà attentamente le pratiche degli Stati membri in materia di appalti e interverrà ove necessario per impedire obblighi discriminatori ingiustificati.

La Commissione promuoverà alternative alle compensazioni per facilitare l'accesso delle PMI al mercato transfrontaliero. Per conseguire tale obiettivo, nel febbraio 2014 la Commissione ha organizzato un seminario con le parti interessate. Tale dialogo continuerà. In questo contesto, la Commissione prevede di creare un gruppo consultivo ad hoc con gli Stati membri e l'industria (integratori di sistemi e PMI) al fine di individuare opzioni per promuovere le catene di approvvigionamento transfrontaliere. La Commissione inoltre seguirà in modo specifico l'applicazione delle disposizioni della direttiva 2009/81/CE in materia di subappalti. A giugno 2015 potrebbero essere presentate al Consiglio iniziative su come migliorare l'accesso al mercato per le PMI.

Sicurezza dell'approvvigionamento

La sicurezza dell'approvvigionamento è un elemento essenziale per l'efficacia delle forze armate e il corretto funzionamento del mercato interno. Si tratta di un concetto ampio che può comprendere un'ampia gamma di aspetti industriali, tecnologici, giuridici e politici.

Metodi e obiettivi

Tabella di marcia per un regime globale di sicurezza dell'approvvigionamento a livello di UE: In linea con la comunicazione e la richiesta del Consiglio europeo "di elaborare, insieme agli Stati membri e in cooperazione con l'alto rappresentante e l'Agenzia europea per la difesa, una tabella di marcia per un regime globale di sicurezza dell'approvvigionamento a livello di UE", la Commissione provvederà a:

a) fare un bilancio delle attività che dovrebbero essere incluse in tale regime e degli attuali strumenti di sicurezza dell'approvvigionamento;

b) effettuare ampie consultazioni con gli Stati membri;

c) individuare possibili azioni nei seguenti settori: 1) approvvigionamento tra Stati membri; 2) approvvigionamento di Stati membri da parte dei paesi terzi, e 3) controllo delle risorse tecnologiche e industriali nell'UE, tutti fattori fondamentali per un regime globale di sicurezza dell'approvvigionamento. 

La tabella di marcia sarà ultimata per il Consiglio europeo del giugno 2015, parallelamente alle seguenti azioni:

Trasferimenti per la difesa: la direttiva 2009/43 ha introdotto un sistema di licenze che agevola la circolazione di prodotti per la difesa nel mercato interno. Nel gennaio 2014 la Commissione ha avviato uno studio su come promuovere la diffusione degli strumenti principali della direttiva (licenze generali e certificazione delle imprese che operano nel settore della difesa) tra le autorità nazionali e l'industria. Come primo passo, la Commissione ha esteso la portata del database Certider[3] per permettere agli Stati membri di meglio informare le parti interessate sulle imprese certificate e sulle licenze generali rilasciate. La Commissione proporrà ulteriori misure per rafforzare l'attuazione della direttiva sulla base dei risultati di uno studio, attesi nel luglio 2014.

Una valutazione più completa della direttiva verrà avviata all'inizio del 2015. Tale valutazione costituirà la base per la relazione sull'attuazione della direttiva che la Commissione è tenuta a trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio entro il giugno 2016.

Controllo delle risorse: nel settore della difesa e della sicurezza, il controllo delle risorse industriali e tecnologiche può essere essenziale per la sicurezza dell'approvvigionamento delle capacità cruciali. Alcuni Stati membri hanno meccanismi per controllare gli investimenti in questo settore. Un approccio meramente nazionale, tuttavia, può ostacolare la cooperazione transfrontaliera dell'industria e l'apertura dei mercati della difesa degli Stati membri alla concorrenza europea. Un approccio europeo può quindi essere necessario per potenziare il mercato interno, nonché per garantire un livello adeguato di autonomia europea nel settore della difesa e della sicurezza.

In questo contesto la Commissione pubblicherà un Libro verde sulle possibili lacune dell'attuale sistema per il controllo delle attività, ed esaminerà le opzioni per un'azione a livello dell'UE, compresi i meccanismi di comunicazione e consultazione tra gli Stati membri. La data fissata per l'adozione del Libro verde è la fine di quest'anno.

La Commissione intende coinvolgere le parti interessate fin dall'inizio e consultarle ampiamente già per la preparazione del Libro verde.

2.2        Favorire una maggiore concorrenzialità dell'industria della difesa

Normalizzazione e certificazione

La Commissione sostiene l'AED nello sviluppo di un approccio comune in materia di normalizzazione e certificazione. Ciò deve essere fatto in accordo con gli Stati membri, tenendo pienamente conto della sovranità nazionale ed evitando duplicazioni con la NATO.

Metodi e obiettivi

Normalizzazione: l'AED, in consultazione con la Commissione, sta preparando un nuovo processo per sviluppare norme ibride e di difesa in Europa che colleghino i meccanismi di normalizzazione nazionali, europei e internazionali esistenti (per es. la NATO) in modo strutturato e non burocratico. Tale metodologia si basa su un approccio proattivo con l'impiego di esperti nazionali che seguono gli sviluppi nel settore europeo della normalizzazione della difesa e formulano raccomandazioni per affrontare questioni specifiche man mano che si pongono. La Commissione sta contribuendo a tale processo tramite la propria competenza in materia di normalizzazione civile.

Essa individuerà altresì norme comuni che possono sostenere progetti europei in settori specifici. Ad esempio, nell'ambiente comune per la condivisione delle informazioni (CISE) per il settore marittimo dell'UE (trattato nella sezione 2.4), le norme comuni stabiliranno un modello comune di dati necessario per garantire una comunicazione efficace tra i diversi sistemi nazionali di informazioni relative alla sorveglianza marittima.

Certificazione: la Commissione, in collaborazione con l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), continuerà a sostenere l'AED e gli Stati membri nell'armonizzazione dei requisiti di aeronavigabilità militare al fine di raggiungere, per quanto possibile, la convergenza del sistema di certificazione militare con le pertinenti prescrizioni in ambito civile. La Commissione, in cooperazione con l'EASA, continuerà a incoraggiare l'uso dell'esperienza e delle norme civili dell'EASA nel processo di certificazione di prodotti militari, in cooperazione con l'AED e gli Stati membri.

Al fine di ridurre i costi e di evitare la duplicazione, e per facilitare l'operazione congiunta di aerei civili e militari nello spazio aereo non segregato, l'EASA potrebbe essere incaricata della certificazione civile europea comune di taluni prodotti militari qualora i fabbricanti e gli Stati membri lo desiderino, mentre gli Stati membri continueranno a essere responsabili della certificazione dei sistemi militari a bordo.

La Commissione, in cooperazione con l'EASA, definirà sulla base delle richieste dell'industria alcuni casi emblematici di coinvolgimento dell'EASA nella certificazione civile di prodotti a duplice uso, col risultato di una metodologia più semplice e più efficiente in termini di costi, come alcuni sistemi aerei pilotati a distanza (RPAS), che rappresentano una componente sempre più importante dei futuri prodotti del settore[4].  Il percorso verso tale metodologia si baserà su un'analisi di fattibilità per esaminare le implicazioni in termini di risorse per l'EASA nonché gli aspetti giuridici e di sicurezza derivanti dalla ripartizione delle responsabilità tra autorità civili/dell'UE e militari/nazionali.

Materie prime

L'accesso alle materie prime rappresenta un problema sempre più importante per l'economia europea, attualmente affrontato nella strategia dell'UE per le materie prime che include l'elenco recentemente rivisto delle materie prime essenziali[5].

Metodi e obiettivi

Molti di queste materie, come le terre rare e il germanio, sono anche fattori di produzione essenziali per le applicazioni nel settore della difesa (per esempio il puntamento a raggi laser). La Commissione pertanto esaminerà le materie prime indispensabili per il settore della difesa. Tale analisi sarà effettuata dal Centro comune di ricerca della Commissione, in stretta cooperazione con l'Agenzia europea per la difesa e con l'industria; dovrebbe essere completata entro la metà del 2015 e in futuro potrebbe aprire la strada a possibili azioni strategiche in questo settore.

PMI, cluster e regioni

Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di sostenere le reti regionali di PMI e i cluster strategici. La Commissione metterà in atto misure volte a sostenere la realizzazione di questi obiettivi.

Metodi e obiettivi

Le attività in questo settore saranno eseguite in stretto coordinamento con le attività legate alle PMI annunciate nell'ambito del capitolo della presente relazione relativo al mercato interno.  La Commissione utilizzerà la rete Enterprise Europe e i partenariati europei per i cluster strategici finanziati nell'ambito del suo programma COSME[6] a sostegno di eventi di matchmaking, di creazioni di reti, di ricerca di nuovi partner commerciali all'interno e all'esterno dell'UE.

La Commissione si è impegnata a chiarire le condizioni alle quali i fondi strutturali e d’investimento europei (ESIF) possano essere impiegati per sostenere progetti a duplice uso, sia in termini di investimenti (Fondo europeo di sviluppo regionale —bilancio di 140 miliardi di euro) e competenze (Fondo sociale europeo — bilancio di 74 miliardi di euro).

Inoltre, la Commissione promuoverà le candidature di reti e cluster transfrontalieri per il programma di cooperazione territoriale europea con un bilancio totale di 8,7 miliardi di EUR (2014-2020).

Spetta alle imprese, ai cluster, e le regioni cogliere tali opportunità. Tuttavia la Commissione, in stretta cooperazione con l'AED e l'Associazione delle agenzie di sviluppo regionale (EURADA), intende:

· accrescere la consapevolezza di queste opportunità mediante eventi mirati. La prima riunione ha avuto luogo il 12 maggio a Bruxelles, mentre la seconda si terrà a novembre 2014.

· pubblicare nel luglio 2014 una guida a uso delle autorità regionali e delle PMI per chiarire la possibilità di utilizzare i Fondi ESI per sostenere progetti a duplice uso..

· sostenere la creazione di una rete regionale per la difesa, basandosi sul lavoro svolto finora con le autorità regionali e i cluster con l'obiettivo di istituire un meccanismo per lo scambio delle pratiche ottimali in materia di accesso ai Fondi ESI e di integrazione della difesa nelle strategie di specializzazione intelligente.

Lo scopo ultimo di queste azioni è di aumentare il tasso di successo delle domande di finanziamenti dell'UE per progetti a duplice uso da parte delle PMI e di cluster operanti nel settore della difesa, in particolare nell'ambito del programma COSME e dei Fondi ESI. Ciò dovrebbe a sua volta aiutare le PMI a integrarsi meglio nei cluster a livello dell'UE e nelle industrie correlate, aumentando quindi la diversificazione della catena dell'approvvigionamento.

Competenze

Il successo del settore della difesa europeo dipende dal riuscire a conservare il personale dotato di competenze fondamentali e assumere nuovo personale che abbia quelle competenze che diventeranno necessarie in futuro.  Aumentare la mobilità della forza lavoro dell'UE può inoltre fornire al settore un vantaggio competitivo. Alcuni settori hanno già problemi di carenza di competenze, poiché i membri del personale vanno in pensione ed è difficile attirare nuovi professionisti qualificati.

Metodi e obiettivi

Molte delle competenze richieste nel settore della difesa sono analoghe a quelle richieste in altri settori industriali.

In particolare la Commissione incoraggerà l'impiego dei programmi "Alleanze di competenze settoriali" e "Alleanze della conoscenza" da parte delle imprese e degli enti educativi correlati al settore della difesa, per mezzo di:

una campagna di comunicazione sui finanziamenti dell'UE alle iniziative relative alle competenze. Questi lavori saranno attuati in cooperazione con l'AED e gli organi competenti, compresa l'Associazione europea delle industrie aerospaziali e della difesa (ASD) e l'European Trade Union IndustriAll. la promozione dell'uso dei fondi ESI per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, trattando in particolare le esigenze in materia di competenze e anticipando le riconversioni. Ciò sarà evidenziato nella guida del suddetto manuale in corso di redazione per le autorità regionali e le PMI; e l'avvio, nel 2015, di uno studio sulle competenze e la domanda e l'offerta di competenze nel settore della difesa come base per le nostre future attività in questo campo.

L'obiettivo principale è di sviluppare una comprensione globale dei fabbisogni di competenze attuali e futuri del settore europeo della difesa, in modo che le politiche europee, nazionali e regionali possano essere più mirate.

2.3        Sfruttare le potenzialità del duplice uso della ricerca e rafforzare l'innovazione

La comunicazione e le conclusioni del Consiglio europeo hanno individuato nella mancanza di investimenti a favore della ricerca e dell'innovazione una minaccia per la concorrenzialità a lungo termine dell'industria europea della difesa e delle capacità europee in questo campo.

Metodi e obiettivi

La Commissione ha individuato una serie di modi per sostenere la ricerca connessa con la PSDC, che sono illustrati di seguito.  Inoltre la Commissione elaborerà regimi di appalto pre-commerciali che possono essere utilizzati, se del caso, come strumento per colmare il divario fra la ricerca e il mercato.

Ricerca nel campo dei prodotti e delle tecnologie a duplice uso:         la Commissione ottimizzerà le sinergie tra la ricerca in campo civile di Orizzonte 2020 e la ricerca relativa alla difesa coordinate dall'AED nell'ambito consentito dalle norme di entrambe. A tal fine essa esaminerà inoltre le possibilità di espandere l'ambito e il carattere del vigente accordo quadro europeo vigente accordo sul quadro europeo di cooperazione con l'AED.     

A seguito delle conclusioni del Consiglio europeo, la Commissione ha cominciato a individuare una serie di campi di innovazione e di applicazioni a cui contribuiscono le tecnologie abilitanti fondamentali (KET) trasversali, ivi compresa una serie di settori di grande interesse per le industrie della difesa e della sicurezza. Ciò indica che la difesa ha chiaramente le potenzialità per impegnarsi in un più ampio contesto di innovazione e tecnologia. In particolare, la Commissione sta consultando il gruppo ad alto livello sulle tecnologie abilitanti fondamentali[7], che ha recentemente istituito un sottogruppo sul potenziale a duplice uso delle KET che dovrà riferire entro la fine del 2014.

Azione preparatoria (AP):         una AP ha lo scopo di illustrare il valore aggiunto di un contributo dell'UE in nuove aree di ricerca integrando la ricerca civile connessa alla PSDC attualmente in corso nell'ambito del programma Orizzonte 2020. L'AP avrà una durata massima di tre anni. L'importo totale del finanziamento dipenderà dalle risorse di bilancio disponibili al momento dell'adozione e dovrà rispettare i limiti massimi stabiliti dal regolamento finanziario dell'UE 1081/2010 per l'AP. In caso di successo, tale AP preparerà il terreno per un eventuale tema di ricerca connesso alla PSDC, che potrebbe essere finanziato nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale. Sebbene non possa sostituirsi agli investimenti nazionali in R&S nel settore della difesa, dovrebbe promuovere le sinergie con le iniziative di ricerca nazionali e incoraggiare la cooperazione industriale.

L'ambito dell'AP sarà definito di concerto con gli Stati membri, il Parlamento europeo, l'AED, il SEAE e l'industria. Perché l'AP riesca, dovrà riconoscere le specificità della ricerca nel campo della difesa: settori e modelli di ricerca, diritti di proprietà intellettuale, riservatezza dei risultati, cofinanziamento e norme di partecipazione, ruolo degli Stati membri, e nel contempo garantire l'attrattiva per la partecipazione dell'industria. Quella della governance sarà una questione fondamentale.

La Commissione ritiene che tali principi e aspetti particolari connessi all'AP potrebbe essere esaminati da un organo consultivo indipendente costituito da esperti e responsabili politici di alto livello. Tale "gruppo di personalità" sarebbe composto di circa 20 rappresentanti di alto livello di Stati membri, Parlamento europeo, industria e mondo accademico.

2.4        Sviluppo di capacità

Nella comunicazione la Commissione ha sottolineato l'esigenza di affrontare l'intera gamma delle necessità riguardanti le capacità per far fronte alle tante sfide che l'Europa si trova ad affrontare. Pur essendo responsabilità primaria per gli Stati membri e dell'AED, la Commissione può dare un contributo importante, in linea con le proprie competenze nel settore della sicurezza non militare (ad esempio la lotta al terrorismo, la protezione delle frontiere esterne, la sorveglianza marittima e la protezione civile).

Metodi e obiettivi

Valutazione congiunta delle necessità di capacità:      la Commissione, insieme all'Alto rappresentante e all'AED, effettuerà una valutazione congiunta delle necessità riguardanti le capacità a duplice uso delle politiche dell'UE in tema di sicurezza e di difesa. L'obiettivo è quello di evidenziare i settori in cui le necessità riguardanti le capacità militari e non militari sono simili e individuare le possibili sinergie, che terranno conto anche di quei settori di capacità sottolineati dal Consiglio europeo, compresi i sistemi RPAS, SatCom e sicurezza informatica.

Ambiente comune per la condivisione delle informazioni (CISE) per il settore marittimo dell'UE: una comunicazione, la cui adozione è prevista nel luglio 2014, nell'ambito della strategia per la sicurezza marittima dell'Unione europea[8], conterrà una tabella di marcia di attuazione del CISE. Inoltre, un progetto a cura degli Stati membri svilupperà, applicherà e testerà il CISE su scala più ampia prima della sua attuazione nel 2020.

Cooperazione civile-militare:   al fine di migliorare, in termini pratici, la cooperazione civile-militare sulla base delle attuali reti dell'UE, la Commissione sta istituendo un gruppo di coordinamento informale con l'AED per intensificare ulteriormente le sinergie e individuare ambiti di ulteriore cooperazione. Una riflessione iniziale mostra che le tecnologie chimiche, biologiche, radiologiche, nucleari ed esplosive (CBRN-E) e di rilevazione sono settori promettenti per lo sviluppo di sinergie tra le politiche della Commissione in materia di sicurezza interna e il lavoro dell'Agenzia. Il 5 maggio la Commissione ha adottato la comunicazione su un nuovo approccio dell'UE per il rilevamento e l'attenuazione dei rischi chimici, biologici, radiologici, nucleari ed esplosivi (CBRN-E) (COM(2014) 247 final) che sottolinea anche la necessità di una maggiore cooperazione civile-militare in questi settori.  Saranno portate avanti delle discussioni con gli Stati membri tramite il gruppo consultivo CBRN-E della Commissione.

2.5        Spazio e difesa

Lo sviluppo di capacità europee e nazionali nel settore spaziale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nell'affrontare i nostri problemi in materia di sicurezza. Sebbene alcune capacità spaziali debbano rimanere sotto il controllo esclusivo nazionale/militare, la Commissione ritiene che vi siano notevoli vantaggi potenziali, in termini di riduzione dei costi e di maggiore efficienza, nell'aumentare le sinergie tra le capacità spaziali nazionali ed europee.

Metodi e obiettivi

La Commissione continuerà i propri sforzi volti a proteggere le infrastrutture spaziali e sostenere lo sviluppo della prossima generazione di comunicazioni satellitari (SATCOM).

Sorveglianza dello spazio e localizzazione (SST): il 2 aprile 2014 è stata adottata una proposta della Commissione relativa a un quadro di sostegno SST per proteggere le infrastrutture spaziali. Tale proposta sosterrà gli sforzi nazionali per formare un consorzio SST e fornire servizi SST a livello europeo. Una volta istituito il consorzio, la Commissione incoraggerà, attraverso Orizzonte 2020, lo sviluppo e il rinnovo delle risorse SST.

Comunicazione satellitare (SATCOM): in questo campo, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo, è stato istituito un gruppo di utilizzatori di cui fanno parte i servizi della Commissione, il SEAE, l'AED e l'Agenzia spaziale europea. Questo gruppo di utilizzatori sta affrontando il problema della frammentazione della domanda di SATCOM nel settore della sicurezza e contribuirà a sostenere gli Stati membri nella preparazione della prossima generazione di SATCOM governative.

Inoltre la Commissione, in stretta collaborazione con il gruppo, lancerà uno studio per mappare la domanda di SATCOM sia da parte degli utilizzatori della sicurezza civile sia per le grandi infrastrutture dell'UE. I risultati sono attesi nel 2015.

Infine, nei limiti delle sue competenze, la Commissione esaminerà la possibilità di contribuire a migliorare l'accesso dell'UE alle immagini satellitari ad alta risoluzione, a sostegno delle missioni e delle operazioni della PESC e della PSDC.

2.6       Applicazione delle politiche energetiche dell'UE e degli strumenti di supporto nel settore della difesa

Le forze armate hanno un forte interesse a ridurre la loro impronta energetica e potrebbero quindi apportare un importante contributo al conseguimento degli obiettivi dell'Unione in materia di energia.

Metodi e obiettivi

Nel 2013 la Commissione ha avviato un dibattito con gli Stati membri e l'AED sull'istituzione di un forum consultivo per l'energia nel settore della difesa e della sicurezza. La missione di questo forum consultivo sarà integrare le competenze nell'elaborazione delle politiche e altre iniziative in materia di energia con le esigenze e il contesto specifici delle forze armate.

Il forum consultivo dovrebbe diventare operativo entro la fine del 2014. In autunno presso i ministeri della difesa e/o istituzioni associate dovrebbero essere istituiti singoli punti di contatto nazionali sulle questioni energetiche. I finanziamenti UE per il forum consultivo sono temporaneamente riservati per il periodo 2014-2015, con una possibile proroga se l'iniziativa si rivela utile per gli Stati membri.

Le discussioni con gli esperti nazionali hanno evidenziato la necessità di disporre di informazioni sul modo in cui le politiche e la legislazione dell'UE in materia di energia possano essere attuate nel settore della difesa al fine di rafforzare le capacità delle forze armate e contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'UE e nazionali in materia di 1) efficienza energetica, 2) impiego di fonti di energia rinnovabili, e 3) tutela delle infrastrutture energetiche essenziali.

Pertanto entro la fine del 2015 il forum consultivo svilupperà una serie di elementi, tra cui:

· documenti di orientamento relativi a) all'attuazione della pertinente legislazione dell'UE in materia di energia, e b) finanziamento di investimenti in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili nel settore della difesa;

· concetti e raccomandazioni per azioni congiunte fra Stati membri al fine di migliorare la protezione delle infrastrutture energetiche essenziali.

2.7       Rafforzamento della dimensione internazionale

Data la contrazione in Europa dei bilanci per la difesa degli ultimi anni, le esportazioni verso i paesi terzi hanno acquisito un'importanza sempre maggiore per le aziende europee per compensare la riduzione della domanda nei mercati nazionali.

Metodi e obiettivi

Concorrenzialità sui mercati dei paesi terzi: la Commissione istituirà un dialogo con le parti interessate sulle modalità di sostegno all'industria europea della difesa sui mercati terzi. Le questioni da affrontare comprendono: l'impatto degli obblighi di compensazioni nei paesi terzi sul settore europeo della difesa; gli ostacoli che l'industria europea si trova a dover affrontare quando compete per aggiudicarsi contratti in paesi terzi e il contributo degli accordi commerciali e di investimento dell'UE; il sostegno ricevuto dai concorrenti dei paesi terzi e la misura in cui alle imprese dell'Unione europea potrebbe essere fornito un sostegno simile.

Al fine di discutere tali questioni, la Commissione istituirà nel quarto trimestre del 2014 un forum che riunirà rappresentanti delle amministrazioni pubbliche e dell'industria. Sulla base dei risultati di questo dialogo, la Commissione valuterà la necessità di ulteriori iniziative. La Commissione continuerà inoltre a coinvolgere le parti interessate su base regolare, in particolare nel quadro dei negoziati in materia di accordi commerciali e di investimento con i paesi terzi.

Controlli sulle esportazioni di prodotti a duplice uso: a seguito di una relazione al parlamento europeo e al Consiglio relativa all'attuazione del regolamento n. 428/2009[9], il 24 aprile 2014 la Commissione ha adottato una comunicazione sulla revisione della politica di controllo delle esportazioni[10]. L'obiettivo della comunicazione consiste nel delineare la direzione per i controlli delle esportazioni strategiche dell'UE e individua le opzioni politiche concrete per il loro ammodernamento.

Come passo ulteriore nella revisione della politica, la Commissione si accinge a effettuare una valutazione d'impatto delle varie opzioni di revisione individuate nella comunicazione. Tale attività sarà sostenuta da uno studio esterno e includerà una consultazione pubblica mirata, nonché un "forum dell'industria" per le principali parti interessate. La Commissione intende completare la valutazione d'impatto nella prima metà del 2015, preparando il terreno per eventuali azioni future.

3.           Conclusioni

La presente relazione fa seguito alla comunicazione della Commissione adottata nel luglio 2013 e contribuisce all'attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2013, garantendo al contempo la continuità delle attività della Commissione nel settore della difesa e della sicurezza e costruendo un ponte verso il contributo della Commissione al Consiglio europeo del giugno 2015.

In particolare attraverso le sue politiche in materia di mercato interno, industria, ricerca e innovazione, la Commissione può dare un contributo importante al rafforzamento del settore europeo della difesa e della sicurezza. Ciò è vero in particolare in quanto la relazione tra il mondo civile e quello della difesa si intensifica e le linee di divisione si fanno sempre più sfumate. Ciò è particolarmente evidente nelle missioni PSDC, che sono perlopiù civili e richiedono una stretta cooperazione civile/militare per essere efficaci, facendo aumentare la domanda di maggiori sinergie civili/militari in settori quali le comunicazioni, i trasporti strategici, la sorveglianza, i sistemi RPAS ecc. L'UE, e in particolare la Commissione, l'alto rappresentante e l'AED, sono nella posizione migliore per rispondere a questa sfida.

Allo stesso tempo gli investimenti R&S nel campo della difesa continuano a ridursi drasticamente. Nel 2012 la spesa in R&S per la difesa è diminuita del 38% rispetto al 2011. In parte in conseguenza di ciò, il divario tra R&S di difesa e civile sta aumentando. La dipendenza del settore della difesa dalle tecnologie di origine civile è quindi in aumento, come anche la tendenza alla diversificazione in attività civili. Nel frattempo le imprese civili acquistano tecnologie, come la robotica, che presentano interesse anche per imprese che operano nel settore della difesa. Pertanto, tecnologie essenziali come quelle relative ai big data, alla biologia sintetica, alla stampa 3D ecc., diventeranno un'importante fonte di innovazione sia per le industrie della difesa che per quelle civili.

Benché sia ancora difficile prevedere come si evolverà il settore europeo della difesa e della sicurezza nei prossimi 20-30 anni, è chiaro che il paesaggio industriale sta cambiando. Le attività di difesa continueranno ad avere le proprie specificità, ma gli elementi civili diventeranno sempre più importanti per il settore. Questa tendenza rende molte delle politiche della Commissione ancor più importanti per la difesa, e offre possibilità di nuove sinergie e di maggiore efficienza che l'Europa non deve perdere.

[1] Le azioni previste nella tabella di marcia non hanno alcuna incidenza sul bilancio dell'UE al di là degli stanziamenti già previsti nella programmazione finanziaria ufficiale della Commissione e sono compatibili con i pertinenti programmi europei inclusi nell'ambito del QFP 2014 – 2020.  Ogni azione prevista nella tabella di marcia è coerente e compatibile con i pertinenti strumenti finanziari istituiti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale.

[2] Articolo 73 della direttiva 2009/81/CE.

[3] Registro delle imprese della difesa certificate (Certider).  Maggiori informazioni disponibili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/defence/certider/

[4] Ciò rientra nel più ampio contesto del lavoro della Commissione in questo campo per istituire un quadro di riferimento per il funzionamento dei sistemi RPAS civili, come indicato nella sua comunicazione dell'8 aprile (COM (2014) 207 final).  A tal fine la Commissione favorirà il pieno utilizzo degli strumenti dell'UE per garantire un approccio globale e massimizzare le sinergie, fra cui l'integrazione in condizioni di sicurezza nello spazio aereo non segregato.

[5] COM(2014) 297 final.

[6] Programma per la competitività delle imprese e delle piccole e le medie imprese COSME, con un bilancio di 2.3 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020.

[7]  Il gruppo è stato istituito nel febbraio 2013 con il compito di fornire consulenza alla Commissione sulle modalità di promozione dell'uso delle tecnologie abilitanti fondamentali in Europa.

[8] Comunicazione del 6 marzo 2014 (JOIN (2014) 9).

9 COM(2013)710 del 16.10.2013.

[10] COM(2014) 244 del 24.4.2014.

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