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Document 52012AE1602

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Le relazioni UE-Moldova: il ruolo della società civile organizzata»

OJ C 299, 4.10.2012, p. 34–38 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

4.10.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 299/34


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Le relazioni UE-Moldova: il ruolo della società civile organizzata»

2012/C 299/07

Relatrice: PICHENOT

Nel corso della sessione plenaria del 13 e 14 luglio 2011 il Comitato economico e sociale europeo ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del Regolamento interno, di elaborare un parere di iniziativa sul tema:

Le relazioni UE-Moldova: il ruolo della società civile organizzata.

La sezione specializzata Relazioni esterne, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 28 giugno 2012.

Alla sua 482a sessione plenaria, dei giorni 11 e 12 luglio 2012 (seduta dell'11 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 143 voti favorevoli e 9 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE), consapevole dell'interesse comune per un ravvicinamento tra l'Unione europea e la Repubblica moldova e a seguito della propria missione di marzo 2012, nel presente parere ha deciso di presentare le seguenti raccomandazioni con l'obiettivo di:

consolidare il ruolo della società civile, in particolare attraverso la creazione di un consiglio economico, sociale e ambientale moldovo (CESEM),

riuscire a concludere un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA),

ripristinare l'integrità territoriale della Moldova.

1.2

Nelle sue raccomandazioni alla Commissione e al Parlamento europeo, il CESE sollecita il raggiungimento di un accordo di libero scambio equilibrato che preveda il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile in tutte le fasi del processo. Per giungere alla conclusione di un DCFTA, sarà opportuno coordinare l'azione della Commissione con quella del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE). Il CESE raccomanda in particolare di:

verificare la corretta partecipazione degli organismi moldovi tramite un accesso alla consultazione pubblica  (1) in corso, nonché alle audizioni pubbliche e agli incontri con la società civile previsti nel quadro della valutazione d'impatto sulla sostenibilità;

organizzare un convegno sui risultati della valutazione d'impatto con il parlamento moldovo, il CESE e la società civile moldova, e garantire che la società civile sia regolarmente informata in merito al contenuto dei negoziati;

prestare attenzione alla rilevazione degli impatti sociali e ambientali, soprattutto sulla base delle osservazioni contenute nella relazione sui progressi nel raggiungimento degli obiettivi del millennio (2), allo scopo di perfezionare il capitolo "sviluppo sostenibile" di un futuro accordo;

realizzare uno studio sulle condizioni per il reinserimento dell'economia della Transdnestria nel processo di apertura commerciale;

intensificare l'azione di formazione sull'attuazione effettiva dell' acquis comunitario in ambito commerciale tra i responsabili socioprofessionali e i media;

tenere conto delle necessità di assistenza tecnica per l'adeguamento alle norme dell'acquis comunitario soprattutto nel settore agroalimentare;

prevedere opportune misure di accompagnamento, con procedure di riadeguamento, per consentire di trarre tutti i vantaggi possibili da un reale inserimento nell'economia europea, ed esercitare un'attenta vigilanza per garantire la sicurezza delle frontiere esterne, coinvolgendo i partner che beneficiano di questo tipo di accordo;

prevedere l'istituzione di un comitato congiunto di monitoraggio dell'accordo commerciale e favorire, con il sostegno del CESE, la partecipazione della società civile al monitoraggio di un futuro DCFTA, tramite il ricorso ai finanziamenti a favore della strutturazione della società civile moldova;

assicurare la partecipazione delle parti sociali moldove al forum del partenariato orientale e inserire nell'agenda del quinto gruppo di lavoro del partenariato orientale Dialogo sociale le condizioni sociali dell'accordo;

promuovere, con il sostegno dell'OSCE, i contatti con la società civile di Transdnestria per favorirne il coinvolgimento nelle politiche di avvicinamento all'UE.

1.3

Nelle sue raccomandazioni alle autorità pubbliche moldove, il CESE incoraggia il governo e il Parlamento a:

informare un ampio ventaglio di organizzazioni della società civile in merito agli sviluppi del processo di avvicinamento all'UE e favorire un dibattito pubblico su tale avvicinamento, coinvolgendo le parti sociali e le associazioni che rappresentano interessi diversi (agricoltori, consumatori, ambientalisti, donne, difensori dei diritti umani, ecc.);

continuare a condividere le informazioni con le categorie socioprofessionali interessate in seno al ministero degli Affari europei e mantenere il ruolo di osservatore del Consiglio nazionale di partecipazione (CNP) presso il governo;

istituire un consiglio economico, sociale e ambientale moldovo (CESEM) sulla base delle esperienze maturate in seno all'UE o nei paesi del vicinato;

coinvolgere le parti interessate nell'attuazione degli accordi con l'UE nei settori dell'energia e della ricerca;

consolidare il dialogo sociale e vigilare sull'applicazione della Carta sociale del Consiglio d'Europa, in particolare sciogliendo tutte le riserve e adottando il protocollo che prevede un sistema di reclami collettivi;

attribuire la massima priorità all'inserimento dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro;

contribuire all'efficacia dei meccanismi di lotta contro la corruzione.

1.4

Per quanto riguarda le raccomandazioni alle organizzazioni della società civile moldova, il CESE auspica di intensificare i propri contatti con la società civile moldova nel quadro del partenariato orientale. Presenta alla società civile le seguenti proposte che sarebbe disposto a illustrare in Moldova nell'ambito di un convegno, allo scopo di concretizzare la piattaforma del partenariato Contatti tra i popoli. Oltre alla creazione di un CESEM, il CESE raccomanda alle parti sociali e ai partner della società civile di:

operare un ravvicinamento con le grandi piattaforme europee settoriali, come quella sulla lotta contro la povertà o con le organizzazioni padronali di diversi Stati membri, nonché acquisendo lo statuto di osservatore in seno alla Confederazione europea dei sindacati;

rafforzare un'unità di controllo nell'ambito delle organizzazioni sindacali e padronali e della commissione superiore delle convenzioni collettive sulle questioni europee;

sviluppare il dialogo sociale nel rispetto delle convenzioni dell'OIL e della Carta sociale del Consiglio d'Europa;

dare impulso al dialogo civile in vista del monitoraggio del DCFTA;

sviluppare le competenze in materia di approcci ecologici, come la riduzione dei gas a effetto serra, l'analisi del ciclo di vita, l'impronta di carbonio o i servizi ecosistemici.

2.   La società civile moldova nel ravvicinamento europeo e il partenariato orientale

2.1

La società civile moldova partecipa già a una politica di avvicinamento all'UE attraverso una serie di meccanismi. Oltre al CNP, un organo consultivo di 30 membri, creato nel gennaio 2011 e che collabora con il governo, esiste anche un'altra istanza consultiva presso il Parlamento. La convenzione nazionale per l'integrazione europea, fondata nel novembre 2010, riunisce diverse organizzazioni incaricate di formulare proposte e diffondere informazioni sul processo di integrazione europea, per consentire un dialogo diretto e aperto con le parti interessate. Inoltre, sono state create diverse piattaforme tematiche di organizzazioni della società civile a livello nazionale.

2.2

Alcune organizzazioni moldove partecipano ai diversi gruppi del forum della società civile del PO: democrazia, diritti umani, buon governo e stabilità; raccomandazioni generali; ambiente, energia e cambiamento climatico; contatti tra i popoli. Il CESE desidera incoraggiare lo sviluppo del quinto gruppo di lavoro sul dialogo sociale, che si occupa anche, più in generale, delle questioni economiche e sociali (3).

2.3

Alle parti sociali spetta un ruolo essenziale nel ravvicinamento tra UE e Moldova. L'indipendenza delle organizzazioni sindacali, riconosciuta dalla Costituzione, è sancita da una legge del luglio 2000 che garantisce la libertà sindacale, la contrattazione collettiva e la protezione dei beni dei sindacati. Lo scenario sindacale si è notevolmente trasformato in questi ultimi anni: i due sindacati esistenti, la CSRM e Solidaritate, si sono fusi in un unico organo sindacale, la Confederazione nazionale dei sindacati di Moldova (CNSM). Quest'ultima, dopo aver aderito alla Confederazione sindacale internazionale, inizia a partecipare alle attività e alle riunioni internazionali e potrebbe anche chiedere che le venga concesso lo statuto di osservatore presso la Confederazione europea dei sindacati.

2.3.1

L'organizzazione imprenditoriale più rappresentativa è la confederazione nazionale dai datori di lavoro di Moldova, istituita nel 1996 e composta da 32 membri, che si definisce come non politica e indipendente. L'agenzia nazionale per l'occupazione della forza lavoro gestisce il progetto Mobility Partnership tra l'UE e la Moldova, il cui obiettivo è garantire che l'integrazione del mercato del lavoro moldovo avvenga in maniera fluida. Le organizzazioni padronali partecipano a questa integrazione attuando le decisioni del progetto a livello locale e regionale.

2.3.2

Sarebbe quindi utile rafforzare la presenza, in seno alle parti sociali, di cellule di informazione sulle questioni relative al DCFTA che operino in collaborazione con i loro omologhi professionali europei o degli Stati membri.

2.4

La situazione di alcune categorie di popolazione resta fragile, specie nelle zone rurali. Il deterioramento della situazione sociale si ripercuote soprattutto sulle donne: tasso di disoccupazione elevato, dequalificazione, diminuzione dei salari, lavori stagionali o prestazioni sociali limitate. Le donne hanno diritti simili agli uomini ma sono più vulnerabili sul mercato del lavoro. Inoltre, solo il 14 % degli imprenditori moldovi sono donne. La popolazione rurale resta rappresentata in misura più che proporzionale tra le persone che vivono al di sotto della soglia della povertà (4), e nel 2009 l'incidenza dei poveri rurali è aumentata. Preoccupa la situazione dei minori, che in Moldova sono esposti a diverse condizioni di degrado: mancanza di fissa dimora, lavoro minorile, traffici e prostituzione. Continua ad essere diffuso il fenomeno degli «orfani sociali», ovvero dei minori che le famiglie affidano agli orfanotrofi perché non sono in grado di provvedere al loro sostentamento.

2.5

Il funzionamento dei media ha iniziato a migliorare già da diversi anni. Il consiglio di coordinamento del settore audiovisivo ha adottato un nuovo metodo di sorveglianza della copertura mediatica politica alla fine dell'ottobre 2010, con l'aiuto dell'UE e del Consiglio d'Europa. Inoltre, nel 2010 sono nate due nuove emittenti televisive (Jurnal TV e Publika TV) e quattro nuove stazioni radiofoniche (Radio Sport, Aquarelle FM, Publika FM, Prime FM). La formazione dei giornalisti sulle tematiche europee dovrebbe rappresentare una priorità. I progressi nel campo della libertà di espressione permetteranno di informare meglio i cittadini e gli ambienti economici circa le sfide connesse con il ravvicinamento all'Europa, specialmente per quanto riguarda gli agricoltori.

2.6

Malgrado gli innegabili progressi compiuti, la società civile sta ancora sperimentando serie difficoltà organizzative. Le disuguaglianze territoriali persistono: il settore non governativo, attivo nei grandi centri - Chisinau, Balti, Cahul e Ungheni - risulta invece scarsamente presente in ampie zone del paese. Viceversa, i sindacati possono contare su una migliore copertura a livello territoriale. A causa della persistente scissione dalla Transdnestria, la cooperazione tra le due sponde del Dniestr resta ancora limitata. Inoltre, la forte dipendenza delle ONG da alcuni donatori esterni può compromettere l'indipendenza e la continuità della loro azione. Infine, le reti di esperti, malgrado la loro elevata qualità, dipendono da un nucleo troppo ristretto di specialisti, poiché l'elenco delle grandi ONG attive in loco non si è praticamente ampliato in questi ultimi anni.

3.   La società civile e un nuovo accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA)

3.1

La preparazione di un DCFTA tra UE e Moldova riguarda beni, servizi e investimenti, ma il suo carattere completo e approfondito comporta la trasposizione e l'attuazione effettiva dell'acquis comunitario in ambito commerciale. Questo tipo di accordo presuppone un adeguato accompagnamento e consistenti riforme. L'economia moldova risente infatti di una carenza di competitività dovuta a diversi fattori: debolezza delle infrastrutture di trasporto (soprattutto stradali), dimensione ridotta del mercato interno, ambiente scarsamente innovativo, instabilità cronica delle politiche, difficoltà di accesso ai finanziamenti e corruzione. Le esportazioni non sono più esclusivamente destinate ai mercati postsovietici, e il riorientamento del commercio esterno verso l'Europa è un dato di fatto: quasi la metà delle esportazioni sono dirette verso quest'area. Ciò è il risultato di un aumento della quota del settore tessile nelle esportazioni (dal 10 % nel 1999 al 22,7 % nel 2008) (5) dovuto al costo ridotto della manodopera qualificata.

3.2

Una valutazione d'impatto sulla sostenibilità è attualmente in corso, in concomitanza con l'inizio dei negoziati, e dovrebbe fornire entro settembre 2012 alcune informazioni sugli effetti positivi e negativi di tale apertura commerciale (6). In base al capitolato d'oneri del consulente (7), il CESE dovrà essere consultato sulle problematiche di questo negoziato e sui contributi alla consultazione pubblica. Inoltre presterà un'attenzione particolare al "documento di posizione" che la Commissione elaborerà al termine di questa valutazione d'impatto e vigilerà sulle misure di accompagnamento.

3.3

Per l'UE, i rischi collegati all'accordo sono confinati ad ambiti specifici: riguardano essenzialmente le norme sanitarie e fitosanitarie e la garanzia degli investimenti. Il miglioramento del contesto imprenditoriale, necessario per attrarre investimenti dall'Europa, presuppone un'intensificazione della lotta contro la corruzione. L'indice di percezione della corruzione del 2011 vede la Moldova al 112esimo posto, con un punteggio di 2,9/10 (8). Le istituzioni interessate sono il Centro di lotta contro i reati economici e la corruzione nonché l'unità del procuratore speciale anticorruzione. La legislazione in vigore è adeguata, ma l'attuazione della politica anticorruzione resta carente. Vanno deplorati la mancanza di finanziamento della vita politica, un atteggiamento piuttosto fatalista dei cittadini e l'insufficiente coinvolgimento della società civile in queste tematiche. La lotta contro la corruzione figura tra le principali priorità dei donatori internazionali (Consiglio d'Europa, UE, SIDA, Banca mondiale, PSNU, USAID, ecc.). Diverse coalizioni di ONG hanno altresì investito in questo settore (centro per l'analisi e la prevenzione della corruzione, Transparency International Moldova, alleanza anticorruzione, Centro di giornalismo investigativo). L'alternanza politica non ha ancora fornito risultati concreti in questo settore.

3.4

Il DCFTA avrà numerose ripercussioni in ambito sociale. A questo proposito il CESE sottolinea l'importanza del dialogo sociale per lo sviluppo del paese. Raccomanda l'adozione del protocollo di reclamo collettivo della Carta sociale del Consiglio d'Europa, il miglioramento dell'ispettorato del lavoro e la creazione di tribunali del lavoro. Le autorità moldove collaborano con l'OIL sulla questione del lavoro nero, con l'obiettivo di avvicinarsi agli standard europei, e partecipano all'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale 2012. È altresì opportuno migliorare l'accoglienza dei migranti che tornano in Moldova e promuovere i diritti dei moldovi all'estero. Anche la formazione e la riqualificazione della manodopera rientrano tra gli ambiti di intervento prioritari.

3.5

In Moldova il settore agricolo e agroalimentare svolge un ruolo chiave per i negoziati relativi all'accordo. Per poter esportare verso i mercati europei e garantire la propria sicurezza alimentare, l'agricoltura moldova deve ancora compiere dei progressi in materia di certificazione di origine, controllo di conformità con le norme sanitarie e fitosanitarie e rispetto delle regole della concorrenza. Anche se nel frattempo le norme sono state adottate, la loro effettiva attuazione richiede un processo lungo e costoso, soprattutto per le produzioni animali (nel 2008 l'unico prodotto di origine animale esportabile dalla Moldova era il miele). L'allineamento sulle norme europee comporta costi elevati per i piccoli produttori, e pertanto le autorità devono varare una politica di riforme istituzionali e di sostegno al settore agroalimentare e viticolo. I progetti finanziati tramite il dispositivo di "Aiuto al commercio" della Commissione europea risulteranno particolarmente utili per l'adeguamento alle norme.

3.6

Le industrie, dopo un lungo declino, sembrano poter approfittare di una competitività dei prezzi vantaggiosa in prossimità dei mercati europei, come dimostra il rapido sviluppo del settore tessile. Questa industria leggera può insediarsi su tutto il territorio, in particolare nelle regioni svantaggiate del Sud. L'industria automobilistica si è recentemente aperta un varco nel Nord del paese, grazie a investitori tedeschi. La partecipazione della Moldova alla strategia per la regione del Danubio e la modernizzazione dei grandi impianti industriali (in particolare quelli situati sulla riva destra del Dniestr) contribuirebbero notevolmente allo sviluppo del paese.

3.7

Per poter essere considerato approfondito e completo, un accordo di libero scambio con l'UE dovrà basarsi sulla capacità della Moldova di recepire l'acquis comunitario. Questa esigenza comporterà un'adeguata assistenza finanziaria. L'esperienza degli allargamenti del mercato interno ha ampiamente dimostrato il ruolo determinante dei fondi strutturali per assicurare la coesione sociale e territoriale. Il Comitato raccomanda pertanto di adottare una serie di misure di accompagnamento di valore equivalente per ridurre il rischio di un aumento delle disuguaglianze sociali o degli squilibri territoriali. A tal fine, il comitato di monitoraggio dell'accordo seguirà con particolare attenzione l'attuazione del programma per l'agricoltura e lo sviluppo rurale ENPARD.

3.8

Il bilancio ecologico della Moldova desta concrete preoccupazioni per il futuro (suolo, acqua, energia), di cui occorrerà tenere conto in sede di negoziati dell'accordo. Il retaggio sovietico in materia è particolarmente pesante, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei residui tossici. Gli episodi di siccità, particolarmente frequenti negli ultimi anni, mostrano che l'economia moldova è esposta al degrado ambientale e climatico. Inoltre, più della metà delle falde freatiche sono inquinate, mentre le acque sotterranee soddisfano i due terzi del fabbisogno di acqua potabile della popolazione. La politica ambientale è caratterizzata dalla scarsità delle risorse allocate, malgrado gli impegni internazionali come quelli della BEI. Esiste poi un forte bisogno di sensibilizzare l'insieme degli attori economici, ancora poco consapevoli delle sfide presenti nel settore dei trasporti o in quello dell'edilizia. La Moldova, che ha aderito alla Comunità europea dell'energia, è anche fortemente dipendente dalle importazioni di energie fossili, mentre l'efficienza energetica continua ad essere scarsa. Il CESE raccomanda di fornire sostegno alle organizzazioni ambientali in materia di risparmio energetico, utilizzazione razionale delle risorse e gestione dei rifiuti.

3.9

Nella valutazione d'impatto va rivolta un'attenzione particolare alla situazione della Transdnestria, per esaminare, alla luce del DCFTA, i possibili effetti dell'accordo sulla sicurezza delle frontiere e le sue ripercussioni economiche e sociali. Tale accordo potrebbe contribuire ad appianare le controversie interne e assicurare l'integrità territoriale.

4.   Proposta di creazione di un consiglio economico, sociale e ambientale moldovo

4.1

Per promuovere il progresso della società civile verso un rafforzamento del dialogo e delle consultazioni, il CESE raccomanda l'istituzione di un consiglio economico, sociale e ambientale moldovo (CESEM), sull'esempio di quanto è avvenuto in altri paesi della regione. Uno studio delle diverse esperienze europee permetterà di tracciare un percorso adatto alla Moldova.

4.2

Il progetto di CESEM risponderà ad un bisogno di strutturazione della società civile e ne rafforzerà l'influenza e la rilevanza. L'attuale moltiplicazione di strutture ad hoc offre un quadro flessibile e sperimentale, ma la loro durata è incerta e il loro funzionamento fragile. La giustapposizione delle posizioni delle parti sociali e di quelle dei movimenti associativi o delle ONG riduce la visibilità di queste ultime nel dibattito pubblico.

4.3

Il CESEM fornirebbe un contributo interessante per cercare di raggiungere un consenso sulle scelte che riguardano la società, poiché permetterebbe di tenere conto dei diversi interessi nel modello di sviluppo. Occorre avviare un lavoro comune basato sulla concertazione attorno ai tre pilastri dello sviluppo sostenibile. Si tratta di un passo importante anche nella direzione di una strategia praticabile di reintegrazione della Transdnestria.

4.4

L'esistenza di un CESEM permette di garantire l'indipendenza delle analisi, ponendole al riparo dagli scontri di parte e separandole dall'origine delle fonti, senza tuttavia impedire il confronto tra i punti di vista. Nell'ambito di quest'organo dovranno essere affrontate anche le questioni relative alla lotta contro le discriminazioni fondate sul sesso, sull'origine etnica o sulla religione.

4.5

Il CESEM consentirebbe di rispondere a un bisogno di valutazione delle politiche pubbliche che vada di pari passo con il recepimento dell'acquis comunitario. Inoltre potrebbe ospitare il comitato di monitoraggio dell'accordo commerciale congiuntamente al Comitato economico e sociale europeo.

Bruxelles, 11 luglio 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  DG Commercio, Consultation on Deep and Comprehensive Free Trade Areas/EU – Moldova 2012.

(2)  Nazioni Unite, Relazione sugli obiettivi di sviluppo del Millennio, Repubblica moldova, 2010.

(3)  Parere del CESE sul tema Il contributo della società civile al partenariato orientale, GU C 248 del 25.08.2011; parere del CESE sul tema Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento, GU C 43 del 15.02.2012.

(4)  Statistiche relative alla Moldova, contenute nel sito Rural Poverty Portal: http://www.ruralpovertyportal.org/web/guest/country/statistics/tags/moldova.

(5)  Parmentier, Florent, La Moldavie, un succès européen majeur pour le Partenariat oriental? Fondation Robert Schuman, 22 novembre 2010 (http://www.robert-schuman.eu/doc/questions_europe/qe-186-fr.pdf).

(6)  Parere del CESE sul tema Valutazioni d'impatto sulla sostenibilità (VIS) e politica commerciale UE, GU C 218 del 23.07.2011.

(7)  Trade Sustainability Impact Assessment in support of negotations of DCFTAs between the EU and respectively Georgia and the Republic of Moldova ("Valutazione dell'impatto del commercio sullo sviluppo sostenibile a sostegno dei negoziati per la creazione di zone di libero scambio globali e approfondite tra l'UE e, rispettivamente, la Georgia e la Repubblica di Moldova"), Ecorys, 6 febbraio 2012.

(8)  Commissione europea, ENP Country Progress Report 2011 – Republic of Moldova, Memo, Bruxelles, 15 maggio 2012.


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