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Document 32012D0109

2012/109/UE: Decisione della Commissione, del 20 aprile 2011 , riguardante l’aiuto di Stato C 19/09 (ex N 64/09) al quale la Danimarca intende dare esecuzione a favore della ristrutturazione di TV2 Danmark A/S [notificata con il numero C(2011) 2614] Testo rilevante ai fini del SEE

OJ L 50, 23.2.2012, p. 21–45 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2012/109(1)/oj

23.2.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 50/21


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 20 aprile 2011

riguardante l’aiuto di Stato C 19/09 (ex N 64/09) al quale la Danimarca intende dare esecuzione a favore della ristrutturazione di TV2 Danmark A/S

[notificata con il numero C(2011) 2614]

(Il testo in lingua danese è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2012/109/UE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) (1), in particolare l’articolo 108, paragrafo 2, primo comma,

visto l’accordo sullo spazio economico europeo, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

dopo aver invitato gli interessati a presentare le loro osservazioni conformemente a detti articoli (2), e viste le loro osservazioni,

considerando quanto segue:

I.   PROCEDIMENTO

(1)

Il 4 agosto 2008 la Commissione ha notificato alla Danimarca la propria decisione di non sollevare obiezioni in merito all’aiuto al salvataggio che la Danimarca intendeva concedere a TV2 Danmark A/S sotto forma di un credito agevolato per un importo totale di 1 000 milioni di DKK (di seguito «decisione relativa all’aiuto al salvataggio») (3). In tale decisione si constata che l’aiuto previsto era compatibile con l’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, ora l’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), e, in particolare, con le disposizioni degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (4) (di seguito «gli orientamenti»).

(2)

In base alla decisione relativa all’aiuto al salvataggio e agli orientamenti, la Commissione doveva ricevere un piano di ristrutturazione o un piano di liquidazione, o la prova che il prestito era stato interamente rimborsato entro sei mesi dall’autorizzazione della misura di aiuto al salvataggio, ossia entro il 4 febbraio 2009.

(3)

Il 4 febbraio 2009 la Danimarca ha notificato alla Commissione, ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE, ora l’articolo 108, paragrafo 3, del TFUE, un piano di ristrutturazione relativo a TV2 Danmark A/S.

(4)

Con lettera del 2 luglio 2009, la Commissione ha informato la Danimarca che aveva deciso di avviare il procedimento di cui all’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, ora l’articolo 108, paragrafo 2, del TFUE, in relazione all’aiuto.

(5)

La decisione della Commissione di avviare il procedimento è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea  (5). La Commissione ha invitato le persone interessate a presentare le loro osservazioni.

(6)

La Commissione ha ricevuto le seguenti osservazioni dalle parti interessate.

1.10.2009

TDC A/S e You see

1.10.2009

Canal Digital Danmark

1.10.2009

MTV Networks

2.10.2009

Niels Jorgen Langkilde

2.10.2009

Boxer TV

2.10.2009

Discovery Networks Nordic

2.10.2009

TV2 Danmark (beneficiario dell’aiuto)

2.10.2009

MTG Viasat (che ha presentato altri allegati con lettera del 15 ottobre 2009)

2.10.2009

Danish Cable Television Association

2.10.2009

SBS Broadcasting Networks Ltd e SBS TV A/S

7.10.2009

Telia Stofa A/S

(7)

Il 27 ottobre 2009 la Commissione ha trasmesso tali osservazioni alla Danimarca. Le osservazioni tardive di Telia Stofa sono state trasmesse alla Danimarca il 30 novembre 2009. Alla Danimarca è stata data l’opportunità di rispondere e le sue osservazioni sono state ricevute con due lettere riguardanti i vari aspetti delle osservazioni di terzi, di cui una del governo danese del 29 gennaio 2010, ricevuta tramite la rappresentanza permanente e protocollata il 23 febbraio 2010 e una del 29 marzo 2010 protocollata il 30 marzo 2010, mentre i relativi allegati sono stati protocollati il 14 aprile 2010. L’8 giugno 2010 il governo danese ha fornito ulteriori informazioni relative all’adozione di un nuovo accordo in materia di politica dei mezzi di comunicazione per il periodo 2011-2014.

(8)

Il 9 giugno 2010 TV2 Danmark A/S ha presentato un memorandum informativo sulla vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva di TV2.

(9)

L’8 giugno 2010 la Commissione ha avuto una riunione con il beneficiario dell’aiuto TV2 Danmark A/S. Facendo seguito alla riunione, il 30 giugno 2010 la Commissione ha inviato alla Danimarca alcune domande, alle quali la Danimarca ha risposto il 9 luglio 2010.

(10)

Con e-mail del 26 maggio 2010 e con lettere protocollate e ricevute il 1o giugno 2010 e il 6 luglio 2010, Viasat ha presentato ulteriori informazioni.

(11)

In seguito alle domande supplementari rivolte dalla Commissione il 23 e il 28 luglio 2010, la Danimarca ha trasmesso le sue risposte il 17 agosto 2010. Il 14 settembre 2010 la Commissione ha avuto una riunione con la Danimarca, che successivamente ha fornito ulteriori osservazioni in una lettera trasmessa il 15 ottobre 2010.

(12)

Il 22 dicembre 2010 Viasat ha presentato ulteriori informazioni alla Commissione e il 7 febbraio 2011 SBS ha fatto altrettanto.

(13)

Il 14 gennaio 2011 la Commissione ha inviato alla Danimarca una richiesta di informazioni, alla quale la Danimarca ha risposto con lettera del 3 febbraio 2011. Con lettera del 28 gennaio 2011, la Danimarca ha richiesto che si svolgesse un’altra riunione. Tale riunione ha avuto luogo il 7 febbraio 2011. Il 24 febbraio 2011 sono state fornite ulteriori informazioni.

(14)

Su richiesta delle autorità danesi, il 4 marzo 2011 si è tenuta un’altra riunione. La Danimarca ha quindi trasmesso ulteriori informazioni con lettere ricevute e protocollate l’11, il 17 e il 18 marzo 2011 e il 6 e il 14 aprile 2011. Nella sua lettera dell’11 marzo 2011, la Danimarca ha informato la Commissione che non sarebbero state attuate alcune parti del piano di ristrutturazione (la «scheda TV2 Alene», riguardo alla quale di seguito si forniscono spiegazioni). Il 17 e il 18 marzo e il 6 e il 14 aprile 2011 la Danimarca ha fornito dati finanziari modificati tenendo conto di tale variazione.

(15)

Va inoltre sottolineato che il 24 marzo 2009 Viasat Broadcasting UK Ltd ha presentato una richiesta di annullamento della decisione relativa all’aiuto al salvataggio al Tribunale di primo grado delle Comunità europee (ora il Tribunale) (6). Inoltre, il 15 maggio 2009 Viasat Broadcasting UK Ltd aveva richiesto che la Commissione avviasse un procedimento ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 2, del TFUE allo scopo di revocare la decisione relativa all’aiuto al salvataggio (7). Tali richieste riguardano una decisione diversa e non impediscono alla Commissione di esprimere un parere sul piano di ristrutturazione. Tuttavia, con ordinanza del 17 maggio 2010, il procedimento nel caso esposto in tribunale è stato sospeso fino all’adozione di una decisione finale da parte della Commissione nel caso della ristrutturazione (8).

(16)

Il 14 dicembre 2009 MTG/Viasat ha presentato una denuncia sostenendo che con l’introduzione di un sistema di pagamento per TV2 la Danimarca violava, tra gli altri, gli articoli 106 e 102 del TFUE.

II.   IL BENEFICIARIO: TV2 DANMARK A/S

(17)

TV2 Danmark A/S è stata costituita nel 2003 come società privata a responsabilità limitata interamente appartenente allo Stato danese. La società ha rilevato le attività dell’istituzione pubblica autonoma TV2, creata nel 1986. Danmark A/S possiede quote parti in molte società diverse, fra cui controllate detenute al 100 %, collegate, imprese comuni e partecipazioni minoritarie. TV2 Danmark A/S (di seguito «TV2») è la società capogruppo del gruppo TV2 e gestisce il canale televisivo di servizio pubblico TV2 (di seguito definito anche il «canale principale»).

(18)

Modello aziendale attuale: storicamente, il canale principale di TV2 era finanziato mediante risorse derivanti da canoni di licenza e proventi pubblicitari. Tuttavia, sebbene i canali regionali siano ancora in parte finanziati in questo modo, il finanziamento mediante canone televisivo per il canale principale è cessato nel luglio 2004 ed è rimasto soltanto il finanziamento mediante proventi pubblicitari. I proventi pubblicitari sono attualmente l’unica fonte di entrate per il canale principale, a parte i profitti derivanti dai canali commerciali. Attualmente TV2 non può richiedere il pagamento di un abbonamento per il suo canale principale.

(19)

Obblighi di servizio pubblico: la sezione 38 bis, paragrafo 1, della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive stabilisce un obbligo di servizio pubblico per TV2 e prevede che le attività di programmazione del servizio pubblico siano fornite al pubblico in generale nel rispetto dei principi di cui alla sezione 10. Gli obblighi generali sono integrati da descrizioni più particolareggiate nella licenza di servizio pubblico e nei relativi documenti aggiuntivi.

(20)

La Commissione ha riconosciuto (9), e su questo aspetto ha ricevuto il sostegno del Tribunale (10), che il canale principale di TV2 assicura il rispetto dell’obbligo di servizio pubblico. L’attività di servizio pubblico di TV2 rappresenta più del […] (11) dei suoi costi (12).

(21)

Il canale principale di TV2 ha inoltre l’obbligo di servizio pubblico di trasmettere programmi regionali in base al punto 2.5 della licenza di servizio pubblico di TV2 (13). I contenuti regionali sono prodotti dalle emittenti regionali di TV2. Le otto emittenti regionali sono indipendenti da TV2. Sono disciplinate dalla sezione 31 e seguenti della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive (14). Ognuna delle otto emittenti regionali di TV2 ha un organo collegiale, la cui composizione tiene conto di un’ampia serie di aspetti della cultura e della comunità regionali. TV2 non può far parte di tali organi collegiali. Alle emittenti regionali sono affidate attività di servizio pubblico in base alla sezione 31 e seguenti della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive. La programmazione di tali emittenti deve porne in evidenza il carattere regionale e le loro attività sono finanziate principalmente mediante i canoni di licenza (15). TV2 ha l’obbligo di trasmettere i programmi regionali in «finestre» inserite nella normale programmazione di TV2 (16). TV2 non ha alcuna influenza sul formato televisivo scelto, per esempio per garantire la coerenza con la programmazione televisiva generale sul canale principale. Tra i programmi nazionali e regionali, TV2 trasmette annunci pubblicitari rivolti al mercato regionale e trattiene i proventi pubblicitari.

(22)

Obbligo di diffusione: attualmente, il canale principale è soggetto a un obbligo di diffusione ai sensi della sezione 6 della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive, in base al quale i distributori di SMATV (compresi i distributori delle televisioni commerciali via cavo) devono concedere l’accesso ai canali menzionati nella disposizione (ossia TV2 e DR) in tutti i loro pacchetti (17).

I distributori televisivi che utilizzavano il satellite come piattaforma di distribuzione non avevano l’obbligo di includere il canale principale di TV2 nei pacchetti di programmi, tuttavia avevano deciso di farlo, data la grande popolarità del canale (18).

(23)

Distribuzione di programmi televisivi in Danimarca: i programmi televisivi in Danimarca sono distribuiti in cinque modi diversi, sulla base di mezzi alternativi di ricezione del segnale televisivo. Si tratta di distribuzione via cavo (distributori YouSee e Stofa), SMATV (distribuzione via cavo locale), distribuzione mediante parabola satellitare (Viasat e Canal Digital), distribuzione mediante banda larga (IPTV) e distribuzione terrestre. Il 1o novembre 2009 il segnale analogico terrestre è stato spento e i segnali televisivi terrestri danesi sono stati digitalizzati. La società Boxer ha vinto l’appalto per l’affidamento dell’incarico di controllore commerciale ed è responsabile della trasmissione di canali basati sul pagamento di un abbonamento attraverso la rete terrestre. Attualmente, il canale principale di TV2 viene trasmesso in chiaro senza che sia necessario pagare un abbonamento per vederlo (19).

(24)

Attività di TV2: TV2 è attiva principalmente nel settore delle trasmissioni radiotelevisive e della vendita di pubblicità televisiva. Inoltre, acquista e vende diritti audiovisivi sui mercati internazionali (come nel caso, per esempio, di EUR 2008 o dei giochi olimpici) che può utilizzare essa stessa per trasmettere i relativi programmi o rivendere. TV2 opera quasi esclusivamente sul mercato delle trasmissioni televisive e su altri mercati legati ai mezzi di comunicazione in Danimarca. Il canale principale di TV2, insieme a Danmarks Radio (un’impresa pubblica finanziata esclusivamente mediante un canone di licenza che gestisce due canali di servizio pubblico), è il maggiore canale televisivo.

Attualmente il canale principale di TV2 compete sul mercato della pubblicità televisiva, per esempio, con i canali TV3 e TV3 + di Viasat. Viasat appartiene al gruppo svedese Modern Times Group A/S (MTG), che svolge anche un’attività di distribuzione nel segmento satellitare. Per quanto riguarda i proventi pubblicitari, TV2 compete anche con SBS A/S, che appartiene a German ProSiebenSat. I canali televisivi a pagamento di TV2, come TV2 Zulu e TV2 Charlie, competono con altri canali commerciali sul mercato all’ingrosso della distribuzione di pacchetti televisivi a pagamento.

(25)

Attività commerciali: TV2 gestisce alcuni canali commerciali non aventi carattere di servizio pubblico, fra cui TV2 Zulu, TV2 Charlie, TV2 Film e TV2 News. Detiene inoltre il 50 % di TV2 Sports. TV2 Zulu, TV2 Charlie e TV2 News sono finanziati mediante abbonamenti e pubblicità, mentre TV2 Film è finanziato esclusivamente mediante abbonamenti.

(26)

Come riconosciuto dalla Danimarca (20), da TV2 Danmark A/S e dal suo concorrente Viasat (21), il funzionamento del canale principale riveste fondamentale importanza per conseguire le entrate realizzate dalle reti commerciali.

(27)

Dal 2001 TV2 ha l’obbligo di tenere separati i conti delle attività commerciali e delle attività di servizio pubblico [cfr. ordinanza n. 740 (22)]. I conti sono controllati da revisori esterni.

(28)

Altre attività: inoltre, TV2 Danmark A/S possiede varie controllate o fa parte di alcune imprese comuni legate al settore televisivo per quanto riguarda contenuti e trasmissioni radiofoniche, e in precedenza aveva anche una rete di trasmissione radiotelevisiva [Broadcast Service Denmark (BDS), DTT/Digi-TV, 4M e Fordelingsnet] con DR. In base alle informazioni fornite dalla Danimarca, Broadcast Service Denmark è il principale fornitore delle emittenti danesi in relazione alla programmazione, alla costruzione, al funzionamento e alla manutenzione delle reti di trasmissione. La rete di trasmissione apparteneva in parte a Danske Radio e in parte a TV2 direttamente o tramite partenariati in comproprietà (Fordelingsnet, 4M, Digi-TV). TV2, tuttavia, ha venduto le sue quote della rete nell’ambito della sua ristrutturazione.

(29)

Casi nazionali di violazione delle norme antitrust relativi a TV2: la Commissione sottolinea che il comportamento di TV2 nel mercato pubblicitario è oggetto di indagine da parte delle autorità danesi garanti della concorrenza. Il 21 dicembre 2005 il Consiglio danese preposto alla concorrenza ha deciso che TV2 aveva violato l’articolo 102 del TFUE, e le corrispondenti disposizioni legislative nazionali, utilizzando sconti per rafforzare la fedeltà sul mercato pubblicitario. Il 1o novembre 2006 tale decisione è stata annullata dal Competition Appeal Tribunal, ma il 22 giugno 2009 è stata confermata in appello dall’Alta corte della Danimarca orientale. Contro la sentenza dell’Alta corte è stato presentato ricorso alla Corte suprema, che il 18 marzo 2011 l’ha confermata. Il caso faceva seguito a un caso precedente del 29 novembre 2000 in cui il Consiglio danese preposto alla concorrenza aveva ritenuto che gli sconti applicati da TV2 nel 2000 erano un abuso di posizione dominante.

III.   ALTRE CAUSE LEGALI PENDENTI IN CUI È COINVOLTA TV2

(30)

Il sostegno a favore delle attività di TV2 mediante fondi pubblici prima della sua costituzione e della sua successiva ricapitalizzazione è stato oggetto rispettivamente delle decisioni della Commissione del 19 maggio 2004 e del 2 febbraio 2005 (23). Nella prima decisione, la Commissione ha ordinato il recupero dell’aiuto incompatibile a TV2 per un importo di 628,1 milioni di DKK. La Danimarca ha ordinato il recupero dal beneficiario dell’aiuto con gli interessi e ha recuperato un importo di 1 050 milioni di DKK da TV2. La seconda decisione non sollevava obiezioni alla ricapitalizzazione, che consisteva in un apporto di capitale di 440 milioni di DKK e in un’ulteriore conversione del debito in titoli di 394 milioni di DKK, in termini di compatibilità con il mercato comune.

(31)

Il 22 ottobre 2008 il Tribunale ha annullato la decisione di recupero della Commissione (24). Il 24 settembre 2009 (25) il Tribunale ha emanato un provvedimento riguardo alla decisione di ricapitalizzazione, dichiarando che non era necessario pronunciarsi, in quanto la decisione sulla ricapitalizzazione, che era basata sulla decisione di recupero, era fondata su presupposti che non esistevano più e che quindi erano svuotati di contenuto e di significato. Il Tribunale ha ritenuto che le due decisioni costituissero due aspetti della stessa questione giuridica.

(32)

L’indagine della Commissione per quanto riguarda il caso menzionato in precedenza è stata svolta parallelamente al presente procedimento, e la decisione della Commissione in tale caso sarà adottata contemporaneamente alla presente decisione.

IV.   IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE

1.   Contesto del piano di ristrutturazione originario

(33)

Come indicato nella decisione della Commissione che autorizzava l’aiuto al salvataggio di 1 000 milioni di DKK nel 2008, TV2 Danmark si trovava a dover affrontare seri problemi di liquidità in seguito a considerevoli investimenti, in particolare in un’emittente radiofonica, proventi pubblicitari inferiori al previsto e oneri per interessi più elevati. Il fabbisogno di liquidità non poteva essere soddisfatto mediante prestiti ottenuti da creditori privati (banche). In seguito alla decisione relativa all’aiuto al salvataggio, la Danimarca ha notificato un piano di ristrutturazione entro il limite di sei mesi prescritto dagli orientamenti.

(34)

Il piano di ristrutturazione presentato alla Commissione il 4 febbraio 2009 faceva seguito a un accordo raggiunto tra una larga maggioranza di partiti politici danesi riguardo a una parte aggiuntiva dell’accordo in materia di politica dei mezzi di comunicazione per il periodo 2007-2010, che era stato reso pubblico il 9 gennaio 2009.

(35)

Nella sua notifica del 4 febbraio 2009, la Danimarca ha comunicato varie misure di aiuto alla ristrutturazione, in quanto, secondo la Danimarca, esistevano ancora i problemi di indebitamento e di liquidità a breve termine individuati nella decisione della Commissione relativa all’aiuto al salvataggio. Tali problemi hanno fatto sì che TV2 Danmark A/S venisse considerata un’impresa in difficoltà ai sensi degli orientamenti (26), ai quali la Commissione, nella decisione di avvio del procedimento, non aveva alcun motivo di derogare e che, secondo la Danimarca, restano validi anche dopo che TV2 ha ricevuto l’aiuto al salvataggio. Ciò può essere dimostrato dai dati menzionati nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale della Commissione (27).

(36)

In una fase successiva del procedimento, e in particolare in risposta alle osservazioni di terzi, la Danimarca ha fornito un altro studio di PWC aggiornato sulla situazione finanziaria di TV2. I dati aggiornati sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata (28).

Sviluppo di TV2 Danmark A/S

Cifre chiave

(in milioni di DKK)

 

2006

2007

2008

2009

Risultato al netto d’imposte

142

– 213

18

–28

Fatturato

1 980

2 251

2 206

2 029

Flusso di cassa netto

79

– 550

–73

–60

Finanziamenti a titolo oneroso netti (capitale di debito)

232

564

622

659

Interessi netti

10

19

41

31

Valore netto di inventario

815

598

616

601

Secondo la Danimarca, i problemi di TV2 derivano, tra gli altri, da un canale di servizio pubblico sempre meno redditizio (29) senza un modello aziendale sostenibile e da alcune perdite dovute a investimenti non fruttiferi.

(37)

Perdite: in seguito a proventi pubblicitari inferiori a quelli previsti in bilancio, uniti a una serie di investimenti sbagliati (in particolare TV2 Radio), nel 2007 TV2 Danmark A/S ha subito una perdita considerevole (214 milioni di DKK, rendimento del capitale netto – 36 %). Inoltre, alla fine di marzo 2008, la previsione del risultato finanziario per il 2008 ha posto in evidenza un’altra perdita al lordo delle imposte di […] milioni di DKK, malgrado il fatto che la previsione fosse ritenuta altamente sensibile agli sviluppi del mercato pubblicitario. La società ha registrato perdite anche nel 2009.

(38)

Fatturato/quota di mercato: la quota di mercato del canale principale di TV2 è diminuita per anni prima dell’aiuto al salvataggio e continua a ridursi. Da novembre 2009 si è avuta una distribuzione più equa delle opportunità con l’eliminazione del vantaggio commerciale storico di TV2 dovuta all’abbandono definitivo della televisione analogica terrestre e all’introduzione della televisione digitale terrestre. L’abolizione dell’obbligo di diffusione (cfr. considerando 52) dovrebbe comportare ulteriori perdite di quote di mercato. Dal 2003 al 2009, la quota del mercato «commerciale» (costituito da persone di età compresa tra 21 e 50 anni che rappresentano il gruppo di telespettatori più interessante dal punto di vista commerciale) del canale principale di TV2 era già diminuita del 19 % passando dal 56,2 % al 45,6 % (30). Si prevede che la quota del mercato commerciale di TV2 sarà pari a […] % nel 2013 (31).

(39)

Aumento dell’indebitamento/flusso di cassa/oneri per interessi: come si può constatare dalla tabella, i finanziamenti a titolo oneroso netti (capitale di debito) di TV2 Danmark A/S sono aumentati costantemente, passando da 232 milioni di DKK nel 2006 a 622 milioni di DKK nel 2008 (prima della vendita della rete e del rimborso della maggior parte del debito, i finanziamenti a titolo oneroso netti preventivati erano pari a […] milioni di DKK nel 2010). La tabella dimostra inoltre che nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2006 e il 31 dicembre 2009 TV2 Danmark A/S si trovava di fronte a flussi di cassa negativi, un aumento dei debiti e degli oneri per interessi e una riduzione del valore netto di inventario.

(40)

Analisi dello scenario più favorevole/più sfavorevole: il piano di ristrutturazione originale contiene uno scenario di base, uno scenario più sfavorevole e uno scenario più favorevole con i calcoli di sensibilità del rischio. Si basa su previsioni di mercato esogene alla società (compilate da PriceWaterhouseCoopers). Gli scenari prevedono la crescita del PIL reale, e da ciò si desume la crescita (o la riduzione) stimata del mercato pubblicitario televisivo che, unitamente alle previsioni relative alle quote di mercato, consente di ottenere una proiezione dei proventi pubblicitari di TV2. Nello scenario di base, si prevede un aumento modesto del PIL ([…] % per il 2009 e il 2010, […] % per il 2011 e […] % per il 2012). Il mercato pubblicitario televisivo avrebbe dovuto […] tra il 2009 e il 2012 da […] milioni di DKK a […] milioni di DKK in tale periodo ([…] %). Nello scenario più sfavorevole la crescita del PIL reale era meno positiva (zero nel 2009 e nel 2010 e un aumento […] % e […] % rispettivamente nel 2011 e nel 2012), e […] della spesa pubblicitaria da […] milioni di DKK nel 2009 a […] milioni di DKK nel 2012 ([…] %). Lo scenario più favorevole prevedeva una crescita del PIL leggermente più elevata rispetto allo scenario di base e quindi un lieve aumento del mercato pubblicitario televisivo da […] milioni di DKK nel 2009 a […] milioni di DKK nel 2012 ([…] %). Unitamente alla previsione di una perdita di quote di mercato, i proventi pubblicitari di TV2 avrebbero dovuto […] del […] %, […] % e […] % per lo scenario di base, lo scenario più sfavorevole e lo scenario più favorevole nel periodo 2009-2012, che equivale a […] del […] %, […] % e […] %.

(41)

I proventi pubblicitari di TV2 sono aumentati a un tasso medio (geometrico) dell’1,9 % nel periodo 1999-2009 con una deviazione standard del 12 % (32). Pertanto, tenuto conto della sensibilità al ciclo aziendale dei proventi pubblicitari di TV2 e delle prospettive economiche generali esistenti al momento della valutazione, le previsioni di PWC per il periodo 2009-2012 non possono essere respinte come irragionevoli.

(42)

La relazione di PWC è stata aggiornata nel settembre 2009 per tenere conto di aspettative più recenti riguardo ai proventi pubblicitari e prevedeva una situazione più sfavorevole di quella ipotizzata nello scenario di base (33). Il mercato pubblicitario televisivo ha subito una contrazione del 18,7 % nel 2009 rispetto al 2008 (34). I proventi pubblicitari di TV2 sono diminuiti del 4 % nel 2008 (da 1 667 milioni di DKK a 1 597 milioni di DKK) e di un ulteriore 24 % nel 2009 (da 1 597 milioni di DKK a 1 220 milioni di DKK) (35).

(43)

La Danimarca sostiene che le difficoltà di TV2 sono dovute al debito causato da considerevoli investimenti effettuati in anni precedenti, all’incertezza riguardo all’esito del procedimento in corso sull’aiuto di Stato relativo a TV2 e, non ultimo, a un modello aziendale per il canale di servizio pubblico basato esclusivamente sui proventi pubblicitari. Le attività radiofoniche in particolare hanno determinato perdite significative dall’avvio nel 2007. Nell’aprile 2008 è stato deciso di cessare le attività radiofoniche.

(44)

Mancanza di finanziamenti esterni dalle banche: il piano di ristrutturazione tiene conto dei dubbi nutriti dai finanziatori di TV2 riguardo all’attuale modello aziendale del canale principale e al possibile esito delle cause legali pendenti relative all’aiuto concesso in passato a TV2. Il piano di ristrutturazione limita l’esposizione al rischio delle banche nei confronti della società attraverso ulteriori riduzioni dei prestiti o dei crediti agevolati attuali. La Danimarca ha fornito la prova che il 22 aprile 2009, in seguito alla pubblicazione dei conti della società, la banca principale della società […] ha chiesto di ridurre il suo prestito e il suo credito agevolato nei confronti della società (36).

(45)

La TV2 ha avuto difficoltà a ottenere un mutuo ipotecario per la propria sede a Odense e ha segnalato che era diminuito non solo il valore degli edifici, ma anche il possibile mutuo ipotecario (37). In definitiva, TV2 ha ottenuto dalla banca Nordea un prestito di 80 milioni di DKK, che era inferiore al previsto. Successivamente la Danimarca ha fornito informazioni aggiornate riguardo alla mancanza di interesse da parte delle banche a concedere prestiti commerciali. Da tali informazioni si può constatare che nessuna delle banche contattate ([…], […], […] e […]) ha ritenuto TV2 meritevole di credito. Ciò era dovuto alle aspettative riguardo allo sviluppo del mercato pubblicitario, che è l’unica fonte di entrate di TV2. Si metteva in dubbio la redditività di TV2 e le cause legali pendenti erano considerate un ulteriore fattore di rischio (38).

2.   Descrizione del piano di ristrutturazione originariamente notificato e delle relative modifiche

(46)

Il piano di ristrutturazione notificato per TV2, relativo al periodo compreso tra il 4 febbraio 2009 e il 31 dicembre 2012, aveva lo scopo di far fronte alle debolezze aziendali di TV2, in particolare uno squilibrio verso i debiti a breve termine nello stato patrimoniale e un modello aziendale per il canale di servizio pubblico ritenuto insostenibile per la sua dipendenza da un finanziamento tramite proventi pubblicitari sensibili al ciclo aziendale. Il piano era costituito da cinque componenti principali: i) ristrutturazione finanziaria che interessava lo stato patrimoniale, ii) ristrutturazione operativa, iii) nuovo finanziamento del canale di servizio pubblico TV2 con l’introduzione di un nuovo modello aziendale, iv) misure di aiuto e v) misure compensative.

(47)

Le misure di ristrutturazione finanziaria dovevano essere costituite principalmente da quattro elementi: vendita del 50 % dei diritti di proprietà nella rete di trasmissione radiotelevisiva BSD (39), concessione in ipoteca della sede aziendale a Odense (Kvaegtorvet), che avrebbe dovuto consentire di ottenere […] milioni di DKK, il rinvio e la riduzione degli investimenti di capitale previsti e la cessione di partecipazioni minoritarie detenute in alcune imprese attive in settori limitrofi a quello dei mezzi di comunicazione, […], Momondo, […] e […]. Tali misure avrebbero dovuto consentire di ottenere proventi superiori a […] milioni di DKK, una parte dei quali sarebbe stata utilizzata per ridurre i prestiti a breve termine.

(48)

Le misure di ristrutturazione operativa integrano le misure di riduzione dei costi per un importo di 280 milioni di DKK già avviate nel 2008, e comprendono la chiusura di East Production e la sua integrazione in TV2, la cessazione o la riduzione della partecipazione di TV2 in […] e ulteriori riduzioni dei costi per un importo di 40 milioni di DKK. Inoltre, dopo la notifica, TV2 è riuscita a introdurre ulteriori riduzioni dei costi in un piano adottato il 30 marzo 2009, che prevede riduzioni di 30 milioni di DKK degli investimenti di capitale per il 2009, nonché ulteriori riduzioni dei costi ricorrenti per un importo di 97 milioni di DKK (40).

(49)

Una nuova misura di finanziamento (il sistema di pagamento)  (41) è intesa ad ampliare le fonti di entrate stabili per il canale di servizio pubblico TV2. La decisione in materia è stata adottata in un accordo del 9 gennaio 2009 concluso tra i principali partiti politici riguardo a una modifica dell’accordo in materia di politica dei mezzi di comunicazione per il periodo 2007-2010.

(50)

Pagamento di un abbonamento: il modello aziendale per il canale principale deve essere reso sostenibile consentendo a TV2 di introdurre un sistema di pagamento, ossia di richiedere il pagamento di un abbonamento, per finanziare il canale di servizio pubblico dal 1o gennaio 2012. Inoltre, TV2 continuerà a ricevere proventi pubblicitari.

(51)

Gli importi di cui si intende chiedere il pagamento saranno addebitati dai distributori agli utenti finali. L’importo che l’utente finale dovrà pagare non sarà fissato dal governo ma concordato mediante normali negoziati commerciali tra TV2 e i distributori (ossia per DTT Boxer). TV2 prevede che il prezzo mensile applicato da TV2 al distributore sarà pari a circa 10-12 DKK (IVA esclusa) per famiglia (42). L’introduzione del sistema di pagamento dal 2012 ha lo scopo di concedere alle famiglie attualmente dotate di apparecchiature con la tecnologia MPEG 2 in grado di ricevere «in chiaro» la televisione digitale terrestre (DR1, DR2 e TV2) il tempo sufficiente per passare ad apparecchiature con il formato MPEG 4. La Danimarca prevede che l’introduzione di questo elemento del piano di ristrutturazione potrà ripristinare la redditività a lungo termine di TV2. TV2 prevede un aumento netto stimato delle entrate derivanti dal sistema di pagamento pari a […] milioni di DKK nel 2012 (43).

(52)

Non sarà adottato alcun atto legislativo che costringa i distributori a includere TV2 nei propri pacchetti. Per contro, l’obbligo di diffusione esistente sarà abolito nel momento in cui sarà introdotto il sistema di pagamento (44), come si desume dal testo del capitolo 6, sezione 38 bis, paragrafo 2, dell’attuale legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive, secondo cui se il ministero della Cultura consente a TV 2 di richiedere agli utenti il pagamento di un corrispettivo, l’obbligo di diffusione deve cessare di esistere. In altre parole, l’obbligo di diffusione cessa automaticamente con l’introduzione del sistema di pagamento. Si prevede che il canale principale di TV2 sarà di fatto distribuito dalle reti via cavo e da associazioni di emittenti analogamente a quanto avviene attualmente. La struttura dei pacchetti potrebbe essere modificata dai distributori, con la sostituzione di un canale a pagamento esistente con TV2.

(53)

Originariamente è stato previsto che sarebbero state concesse deroghe alla possibilità di applicare un sistema di pagamento e che TV2 non avrebbe richiesto un pagamento agli utenti che non ricevevano altri canali televisivi a pagamento (noto come sistema con scheda TV2 Alone). Pertanto, gli utenti finali che ricevevano unicamente canali in chiaro avrebbero potuto continuare a vedere TV2 gratuitamente. Questa possibilità, prevista da un progetto di proposta del ministero della Cultura del 18 novembre 2010, non sarà tuttavia attuata. Dal 2012 TV2 richiederà quindi un pagamento a tutti gli utenti finali che desiderano ricevere TV2 per vedere il canale di servizio pubblico. La possibilità di applicare un sistema di pagamento rende necessaria una modifica delle condizioni di licenza di TV2, che sarà effettuata dal ministero della Cultura.

(54)

Le misure di aiuto originariamente notificate: come originariamente notificato, erano previste tre misure di aiuto per un importo massimo di 1 375 milioni di DKK per accompagnare la ristrutturazione. Si trattava di quanto segue:

un prestito subordinato di 300 milioni di DKK,

il rilascio di una garanzia per la vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva per un importo di vendita previsto di 475 milioni di DKK,

un credito agevolato temporaneo di importo iniziale pari a 600 milioni di DKK qualora TV2 non fosse riuscita a ottenere un finanziamento esterno.

(55)

La Danimarca ha dichiarato che i tassi di interesse e le spese di garanzia sarebbero state simili a quelle previste per le imprese sane. Tali misure non sono mai state attuate. Maggiori informazioni sono reperibili nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale della Commissione (45).

(56)

Resta in vigore il credito agevolato per l’aiuto al salvataggio di 1 000 milioni di DKK, autorizzato con decisione della Commissione del 4 agosto 2008.

(57)

La Danimarca ha fornito informazioni sui costi di ristrutturazione e a questo proposito offre due diverse opzioni di calcolo. In primo luogo, sostiene che la ristrutturazione di TV2 è una ristrutturazione finanziaria in cui i costi da sostenere per soddisfare il fabbisogno di liquidità sono costi di ristrutturazione, ossia i costi per garantire la redditività a lungo termine. La Danimarca ritiene che qualunque essi siano, tali costi saranno pagati interamente da TV2. Il motivo è che la Danimarca presume che al momento della decisione della Commissione tutte le misure di aiuto non saranno state attuate o saranno state interamente rimborsate (46). La Danimarca sostiene inoltre che, nel caso specifico della ristrutturazione di TV2, anche le riduzioni dei costi dovrebbero essere riconosciute come costi di ristrutturazione, in quanto tali riduzioni sono intese non solo ad accrescere la competitività, ma anche a garantire la redditività finanziaria di TV2 da un punto di vista puramente commerciale (47). In alternativa, un calcolo più tradizionale dei costi di ristrutturazione, in cui non siano incluse le riduzioni dei costi, indurrebbe a concentrare l’attenzione sulle spese straordinarie una tantum sostenute, che secondo la Danimarca sono […] milioni di DKK per i costi di transazione per la rete di trasmissione, i costi associati al trasferimento alla televisione a pagamento (sistema di pagamento), i costi giuridici e di consulenza e i costi per porre fine ai contratti relativi al personale (48).

(58)

Quale misura compensativa, originariamente TV2 si è impegnata a non avviare nuovi canali di trasmissione televisiva nel periodo di ristrutturazione, ossia fino al 31 dicembre 2012. La Danimarca sottolinea che si tratta di un sacrificio da parte della società, in quanto nuovi canali avrebbero reso TV2 meno dipendente dai proventi pubblicitari. Nel mondo digitale, molto spesso agli spettatori vengono offerti canali specializzati e TV2 sottolinea che i suoi concorrenti stanno avviando nuovi canali durante tale periodo.

(59)

Riguardo alla durata del piano di ristrutturazione, che in base a quanto notificato dovrebbe arrivare fino al 31 dicembre 2012, le autorità danesi hanno affermato che è nell’interesse di TV2 sostituire anticipatamente tutti gli aiuti di Stato, consentendo quindi di concludere il periodo di ristrutturazione il più presto possibile (49).

3.   Ulteriori sviluppi durante il processo di ristrutturazione

(60)

Come stabilito nel piano di ristrutturazione, il 30 settembre 2010 TV2 ha venduto la sua rete di trasmissione radiotelevisiva alla società svedese Teracom AB, proprietaria di Boxer. I proventi della vendita per TV2 sono stati pari a circa 640 milioni di DKK al lordo delle imposte e sono stati utilizzati per ridurre il debito di TV2.

(61)

TV2 è anche riuscita a ottenere un mutuo ipotecario per la sede della sua attività a Odense, ma a un tasso inferiore a quello originariamente previsto. Anziché […] milioni di DKK, il mutuo ipotecario era pari soltanto a 80 milioni di DKK.

(62)

Il 4 ottobre 2010 TV2 ha rimborsato tutti gli importi di cui ha usufruito mediante il credito agevolato temporaneo autorizzato dalla Commissione nella sua decisione relativa all’aiuto al salvataggio. In totale, TV2 ha utilizzato 223 milioni di DKK dell’aiuto al salvataggio. Alla fine del 2008, ossia nei sei mesi del periodo dell’aiuto al salvataggio, TV2 aveva utilizzato 208 milioni (50). Alla luce della vendita della rete di trasmissione, il cui esito è stato migliore di quanto previsto nel piano di ristrutturazione, la Danimarca ha inviato i seguenti dati modificati sulla situazione finanziaria di TV2 (sulla base degli abbonamenti al canale principale) (51).

(in milioni di DKK)

 

Risultato realizzato

2009

Stima

2010

Previsione

2011

Previsione

2012

Previsione

2013

Entrate

2 029

2 147

[…]

[…]

[…]

Costi

–1 910

–1 974

[…]

[…]

[…]

EBIT

–2

25

[…]

[…]

[…]

Risultato al lordo delle imposte, attività continue

–28

42

[…]

[…]

[…]

Risultato al lordo delle imposte, attività discontinue

1

397

[…]

[…]

[…]

Risultato al netto delle imposte

–14

353

[…]

[…]

[…]

Capitale proprio alla fine dell’esercizio

601

952

[…]

[…]

[…]

Finanziamenti a titolo oneroso netti alla fine dell’esercizio

659

–84

[…]

[…]

[…]

(63)

Il 13 ottobre 2010 […] ha offerto di fornire a TV2 crediti agevolati supplementari per […] milioni di DKK. I crediti agevolati a lungo termine di TV2 sarebbero quindi aumentati al […] da […] milioni a […] milioni di DKK (52). L’offerta è tuttavia subordinata alle due condizioni di seguito specificate:

a)

[…];

b)

[…].

(64)

Su tale base, TV2 prevede di disporre di risorse finanziarie per un importo di circa […]–[…] milioni di DKK fino alla fine del 2012. Esse consistono in […]–[…] milioni di DKK e nei crediti agevolati esterni supplementari di […] milioni di DKK (53).

(65)

La Danimarca ha anche fornito dati sulla struttura patrimoniale di TV2. Tenuto conto dei problemi a ottenere finanziamenti esterni, a loro volta dovuti alle incertezze legate alle cause legali pendenti e al modello aziendale di TV2 che è sensibile ai proventi pubblicitari, la Danimarca ha sostenuto che TV2 avrebbe dovuto dipendere meno dai titoli di debito che dal capitale proprio. La Commissione constata inoltre discrepanze tra il grado di apporto di capitale proprio di TV2 rispetto a imprese simili.

(66)

Più specificamente, la struttura patrimoniale può essere valutata in termini di coefficiente di solvibilità, ossia di rapporto tra capitale netto e totale di bilancio. PWC (la società di consulenza finanziaria della Danimarca) dimostra che il coefficiente di solvibilità medio (mediano) di imprese simili a TV2 è di circa […] % ([…] % alla fine del 2009) (54). Il coefficiente di solvibilità medio di imprese simili a TV2 è molto inferiore al coefficiente di solvibilità che TV2 dovrebbe avere al termine del periodo di ristrutturazione. Dopo la vendita della rete di trasmissione, il rapporto di solvibilità di TV2 è pari a […] % alla fine del 2010. Dovrebbe arrivare a […] % alla fine del 2011 e a […] % alla fine del 2012. In base alle ultime previsioni fornite da TV2, il rapporto del debito netto (finanziamenti a titolo oneroso netti rispetto all’EBITDA) dovrebbe essere pari a circa […] alla fine del 2010, […] alla fine del 2011 e […] nel 2012. Il quoziente di indebitamento medio (mediano) alla fine del 2009 è […] ([…]) per un campione di imprese simili a TV2 (55).

4.   Effetti dei nuovi parametri finanziari sul piano di ristrutturazione notificato

(67)

La Danimarca ha confermato che nessuna delle tre misure di aiuto originariamente proposte nel piano di ristrutturazione è stata mai attuata, tuttavia ha atteso la decisione della Commissione nel rispetto della clausola di sospensione di cui all’articolo 3 del regolamento (CE) n. 659/1999 (56). Tuttavia, alla luce dei recenti sviluppi, sono pertinenti soltanto il prestito e il credito agevolato nell’ambito del piano di ristrutturazione nella sua versione attuale (57). La misura di aiuto notificata di una garanzia proposta in relazione alla vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva è diventata irrilevante e inattuabile (58), in quanto la vendita è stata effettuata con esito positivo senza un garanzia (59). Nel frattempo, è disponibile soltanto il credito agevolato temporaneo.

Tenuto conto del miglioramento della posizione finanziaria di TV2 dopo la vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva, la Danimarca ha dichiarato che tutte le misure di aiuto possono essere abolite con la sola condizione che il piano di ristrutturazione sia approvato (compresa la possibilità di applicare un sistema di pagamento) e che la Commissione adotti una decisione nei «vecchi» casi di aiuti di Stato che non comportano ulteriori rimborsi di aiuti di Stato al governo danese (60). In tale scenario, TV2 afferma che avrà finanziamenti sufficienti fino al 2012, quando sarà attuato il sistema di pagamento di un abbonamento per il canale principale (61). Il piano di ristrutturazione in quanto tale non viene ritirato. Riguardo all’aiuto al salvataggio ancora in vigore, attualmente TV2 non può usufruirne in quanto non sono soddisfatte le condizioni necessarie (la liquidità certificata deve essere confermata da un esperto) (62).

(68)

Nel piano di ristrutturazione originale, la Danimarca si era impegnata a garantire che TV2 non avviasse nuovi canali di trasmissione televisiva. Tale impegno è stato successivamente chiarito nel senso che riguardava anche i canali radiofonici, tuttavia le autorità danesi sono del parere che questa misura compensativa dovrebbe cessare nel momento in cui saranno abolite tutte le misure di aiuto, in quanto considerano tale momento il termine del periodo di ristrutturazione (63). Nel corso dell’indagine della Commissione, il governo danese ha deciso di bandire una gara per un canale radiofonico di servizio pubblico (64). L’obiettivo del nuovo canale radiofonico era stabilire una situazione di concorrenza sul mercato radiofonico danese dei programmi di servizio pubblico che, attualmente, è dominato dall’emittente pubblica DR con una quota di pubblico pari a quasi l’80 %. Originariamente TV2 intendeva partecipare alla gara, in cui poteva essere presentata un’offerta soltanto dopo la cessazione delle misure di aiuto. Tuttavia, durante l’indagine la Danimarca ha confermato che TV2 non parteciperà alla gara, tenuto conto dell’indagine in corso della Commissione (65).

(69)

Secondo TV2, finché vi saranno cause legali pendenti, soltanto il rapporto tra prezzo e utili è un parametro di riferimento adeguato per valutare la posizione finanziaria di TV2 rispetto ai suoi concorrenti. TV2 riconosce tuttavia che i coefficienti patrimoniali (come il coefficiente di solvibilità) diventeranno significativi soltanto nel momento in cui saranno risolte le incertezze relative al modello aziendale e alle controversie giuridiche (66). Il governo danese ha espresso la sua intenzione di evitare che TV2 sia sovracapitalizzata e vuole introdurre misure atte a garantire il conseguimento di questo obiettivo nel momento in cui sarà introdotto il sistema di pagamento nel 2012. Il governo danese, in qualità di proprietario di TV2, farà sì che, dopo l’introduzione del sistema di pagamento e la normalizzazione della situazione finanziaria, TV2 abbia una struttura patrimoniale in linea con le normali condizioni di mercato.

(70)

A tale scopo, la Danimarca si è impegnata a istruire un esperto finanziario indipendente alla fine del 2012 o agli inizi del 2013 per condurre un’analisi della struttura patrimoniale di TV2, confrontandola con la struttura patrimoniale di altre importanti società attive nel settore dei mezzi di comunicazione. Se la deviazione della struttura patrimoniale di TV2 rispetto a quella media del gruppo di imprese simili pertinente è considerevole, il governo danese si è impegnato ad adeguare la struttura patrimoniale nella riunione dell’assemblea generale di aprile 2013, per porre rimedio alla situazione. Se vi sono motivi sostanziali per non adeguare la struttura patrimoniale, il governo danese notificherà alla Commissione una modifica del piano di ristrutturazione. Il governo danese si impegna a ristrutturare la base di capitali con i pagamenti dei dividendi da adottare nel corso dell’assemblea generale di aprile 2013, e non aumentando l’indebitamento di TV2, ampliando quindi il bilancio.

(71)

La Danimarca si è anche impegnata a presentare l’analisi alla Commissione, insieme alle azioni che il governo intende intraprendere per conformarsi all’esito dell’analisi, in tempo utile prima della riunione di aprile 2013.

V.   SINTESI DELLA DECISIONE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DELLA COMMISSIONE DEL 2 LUGLIO 2009

(72)

Nella decisione di avvio dell’indagine formale, la Commissione ha ritenuto che i prestiti e la garanzia notificati nel piano di ristrutturazione costituissero un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE (ora articolo 107, paragrafo 1, del TFUE), e ha esaminato la compatibilità del piano di ristrutturazione ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE (ora articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE) e degli orientamenti della Commissione in materia di ristrutturazione (67). La Commissione ha tuttavia invitato a esprimere osservazioni sul fatto che l’applicazione dell’articolo 87 del trattato CE (articolo 107 del TFUE) ostacoli o meno la prestazione del servizio pubblico di trasmissione televisiva affidato a TV2.

(73)

La Commissione ha sollevato dubbi riguardo alla compatibilità del piano di ristrutturazione notificato in relazione agli aspetti di seguito specificati.

Pur ammettendo per il momento che TV2 Danmark A/S era un’impresa in difficoltà ai sensi degli orientamenti, la Commissione ha invitato a esprimere osservazioni tenuto conto che i concorrenti di TV 2 avevano sottolineato che i problemi finanziari erano autoinflitti, facilmente risolvibili e senza conseguenze per la redditività fondamentale della società. I concorrenti hanno anche sostenuto che TV2 era redditizia nel 2008.

Inoltre, tenendo conto che un piano di ristrutturazione deve comportare l’abbandono di attività che resterebbero strutturalmente in perdita anche dopo la ristrutturazione (68), la Commissione dubitava che le misure indicate nel piano di ristrutturazione potessero rendere TV2 redditizia in modo autonomo. La Commissione non era neppure in grado di confermare la validità delle ipotesi generali relative al mercato che sono alla base del piano (per esempio, gli sviluppi del mercato pubblicitario, la crescita del PIL, il mantenimento delle quote di pubblico da parte di TV2).

Considerata la situazione economica nel cui contesto il piano è stato promosso, la sua lunga durata è discutibile.

Inoltre, poiché la riuscita dell’attuazione delle misure di ristrutturazione finanziaria e operativa incluse nel piano di ristrutturazione 2010-2011 potrebbe rendere inutile l’introduzione di un sistema di pagamento per il canale TV2 al fine di garantire la redditività a lungo termine di TV2 Danmark A/S e poiché manca una valutazione degli effetti di tale sistema di pagamento sulla concorrenza, sorge il problema di stabilire se la progressiva introduzione automatica del sistema di pagamento entro il 2012, che è già stata decisa, sia giustificata.

La Commissione dubitava che l’unica misura compensativa, ossia la sospensione dell’avvio di nuovi canali televisivi, fosse proporzionata all’aiuto, alle dimensioni e al ruolo relativamente rilevante di TV2 Danmark A/S sui mercati in cui opera (69).

La Commissione temeva che l’aiuto, oltre al contributo ai costi di ristrutturazione, potesse essere usato per finanziare un comportamento aggressivo sul mercato.

VI.   SINTESI DEI PARERI DELLE AUTORITÀ DANESI

(74)

Va sottolineato che nella seguente sintesi delle osservazioni della Danimarca e di terzi non sono state riportate osservazioni che riguardano il funzionamento del sistema di schede TV2 Alene, in quanto si tratta di una parte del piano di ristrutturazione che non sarà attuata.

(75)

Le autorità danesi sostengono che TV2 è un’impresa in difficoltà, come risulta da una relazione di PWC (70), successivamente aggiornata (71). Tale parere è stato ribadito anche in risposta a osservazioni di terzi (72).

(76)

Secondo una relazione di PWC realizzata poco prima della notifica della ristrutturazione, TV2 non può riprendersi con le proprie risorse o con i finanziamenti del mercato. La Danimarca sostiene inoltre che il piano di ristrutturazione presentato alla Commissione è basato su ipotesi e scenari realistici e dimostra che la redditività a lungo termine della società sarà ripristinata. Il mercato pubblicitario si è tuttavia deteriorato rispetto allo scenario di base del piano di ristrutturazione. Il mercato pubblicitario è diminuito del 19 % nella prima metà del 2009 e i proventi pubblicitari di TV2 sono scesi del 24 % nel 2009. Le misure di ristrutturazione saranno attuate appena possibile, fatta eccezione per l’introduzione del sistema di pagamento, nel cui caso difficoltà tecniche e operative richiedono un rinvio fino al 2012. Inoltre, successivamente la Danimarca, sempre basandosi sulle proiezioni di PWC, ha sostenuto che le previsioni erano peggiorate dalla presentazione del piano di ristrutturazione originario e che l’EBIT di TV2 nel 2009 era di […] milioni di DKK inferiore a quanto stimato nel piano di ristrutturazione (73). La Danimarca sottolinea inoltre che, come dimostrato dalle dichiarazioni di varie banche, la società non può ottenere fondi esterni in quanto le banche nutrono dubbi sul modello aziendale per il canale principale, sono critiche riguardo ai proventi pubblicitari ciclici come fonte di entrate e ritengono problematiche le incertezze derivanti dalle cause legali pendenti.

(77)

Le misure di ristrutturazione operativa e finanziaria sono considerate le misure massime che possano essere adottate senza compromettere la qualità della programmazione del canale di servizio pubblico TV2. Le misure costringeranno TV2 a utilizzare in maniera più adeguata le proprie risorse, riducendo quindi l’aiuto al minimo necessario.

(78)

Poiché la vendita della rete di trasmissione si è conclusa con un esito più positivo del previsto, successivamente il governo ha assicurato che tutte le misure di aiuto potevano essere abolite e non attuate dopo l’approvazione del piano di ristrutturazione da parte della Commissione e la conclusione del procedimento in materia di aiuti di Stato del 19 maggio 2004 senza un aumento dell’importo dei rimborsi (74).

(79)

Il sistema di pagamento, che non può essere considerato un aiuto di Stato, consente di ottenere un utile di esercizio più stabile e rassicura le banche riguardo al modello aziendale di TV2. In seguito alla ristrutturazione, il margine EBIT della società nel complesso dovrebbe essere compreso tra […] e […] %, consentendo alla società di gestirsi con fondi propri.

(80)

Sebbene sia impossibile prevedere le modifiche dei prezzi e della struttura dei pacchetti dei distributori, l’introduzione di un sistema di pagamento per TV2 non dovrebbe comportare un finanziamento indiretto da parte dei concorrenti di TV2 o una riduzione della loro capacità. Questo nuovo finanziamento viene considerato una modifica delle condizioni di base del finanziamento a lungo termine di TV2 che consentirà a TV2 di essere su un piano di parità con i suoi concorrenti privati (75).

(81)

Infine, le autorità danesi sostengono che la misura compensativa proposta, ossia la sospensione dell’avvio di nuovi canali di trasmissione televisiva (attualmente anche di canali radiofonici) costituisce un vero e proprio sacrificio per TV2 Danmark A/S, tenuto conto del suo interesse nei confronti di una strategia di diversificazione per mantenere la sua quota di mercato complessiva, della perdita di entrate subita e del vantaggio del pioniere che conferirà ai concorrenti, che attualmente stanno avviando nuovi canali e continueranno a farlo. Successivamente la Danimarca ha espresso il parere che la misura avrebbe dovuto giungere al termine dopo l’abolizione di tutte le misure di aiuto, ossia alla data della presente decisione.

(82)

Riguardo all’idea di modificare la capacità di TV2 di trasmettere contenuti di grande richiamo suggerita nella decisione di avvio del procedimento, la Danimarca sottolinea che l’obbligo di servizio pubblico di TV2 riguarda lo sport, compresi i principali eventi sportivi, e il sostegno alla produzione cinematografica. Inoltre, la Danimarca sostiene che i contratti standard precludono a TV2 la possibilità di assegnare diritti a terzi, ostacolandone quindi la messa all’asta.

(83)

La Danimarca ritiene che il processo di ristrutturazione sia conforme alle disposizioni dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE. La Danimarca riconosce tuttavia che, in base alle previsioni di entrate di PWC, il canale principale sarebbe comunque in perdita dopo la fine del periodo di ristrutturazione (76). La Danimarca sottolinea che TV2 ha l’obbligo di esercitare una missione di servizio pubblico, alla quale non può venire meno. Questa situazione specifica di TV2, dovuta alla sua missione di servizio pubblico, deve essere presa in considerazione quando si valuta il caso in base agli orientamenti sul salvataggio e la ristrutturazione o all’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE. Sarebbe inutile dal punto di vista commerciale chiudere il canale di servizio pubblico, in quanto consente di ottenere considerevoli sinergie tra il canale principale e quelli di nicchia.

VII.   SINTESI DEI PARERI DI TERZI INTERESSATI

(84)

Nelle sue osservazioni, in primo luogo TV2 fa riferimento in generale a quelli che considera aspetti fondamentali nella valutazione del piano di ristrutturazione.

(85)

TV2 sostiene che la sua principale attività consiste nell’adempimento di obblighi di servizio pubblico ampi e costosi che disciplinano il canale principale dell’impresa. TV2 afferma che tale attività rappresenti attualmente più […] % dei costi del canale principale.

(86)

TV2 fa riferimento alla decisione politica che ha determinato la situazione attuale. Il governo danese e le parti che hanno sostenuto l’attuale accordo in materia di politica dei mezzi di comunicazione hanno convenuto che nell’ambito del piano di ristrutturazione non sarebbe stata reintrodotta una compensazione pubblica per le spese sostenute da TV2 per ottemperare ai suoi obblighi di servizio pubblico. D’altro canto, è stato deciso di introdurre un modello aziendale sostenibile basato sul mercato per TV2 che avrebbe garantito all’impresa di poter competere sui mercati pertinenti nonostante i suoi obblighi di servizio pubblico; tale decisione è stata accolta con favore da TV2. TV2 sostiene che l’elemento più importante in questo contesto è la revoca del precedente divieto di applicazione di un sistema di pagamento per il canale di servizio pubblico principale, con effetto dal 1o gennaio 2012. Secondo TV2, l’aiuto non comporta vantaggi operativi o commerciali, ma garantisce soltanto che TV2 possa usufruire delle possibilità di finanziamento disponibili per i suoi concorrenti. TV2 sostiene che il suo canale principale non può essere considerato un’entità a sé stante, in quanto sia il canale principale sia quelli di nicchia contribuiscono al risultato finanziario del gruppo. TV2 non può in ogni caso venire meno alla sua missione di servizio pubblico, e ciò dovrebbe essere riconosciuto quando si applicano gli orientamenti o l’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE.

(87)

TV2 sottolinea che nonostante il fatto che domini il mercato pubblicitario televisivo danese, la concorrenza in questo mercato è forte e caratterizzata dalla presenza di gruppi multinazionali finanziariamente solidi. TV2 sostiene inoltre che ai suoi principali concorrenti non è stato impedito di entrare nel mercato, in quanto hanno avviato alcuni nuovi canali nel mercato televisivo danese (per esempio, SBS 6 (Pro 7), TV3 Puls (MTG) e Canal 9 (Bonnier).

(88)

Inoltre, in relazione alla situazione concorrenziale nel mercato televisivo danese, TV2 sostiene di aver subito considerevoli riduzioni delle quote di mercato e di pubblico (77), che […], tra l’altro, in seguito allo spegnimento definitivo del segnale analogico nel novembre 2009. TV2 sostiene inoltre che il divieto di avvio di nuovi canali televisivi fino al 2012 ridurrà ulteriormente la competitività di TV2 e indebolirà quindi l’impresa.

(89)

Per quanto riguarda il mercato delle televisioni a pagamento, TV2 sottolinea che il gruppo non ha una posizione dominante su tale mercato, facendo anche presente che l’unico canale televisivo commerciale rilevante in Danimarca che non opera sul mercato è il canale di servizio pubblico di TV2. Inoltre, TV2 ritiene che i canali di nicchia abbiano attualmente una quota di circa […] % del mercato delle televisioni a pagamento, e prevede che la quota di mercato totale dell’emittente aumenterà a circa […]–[…] % dopo che nel 2012 TV2 potrà iniziare ad applicare un sistema di pagamento per il canale di servizio pubblico principale.

(90)

TV2 sottolinea di non aver potuto ottenere prestiti dalle banche e che non era neppure facile ottenere un mutuo ipotecario per i suoi immobili a Kvaegtorvet. TV2 pone in evidenza che le incertezze derivanti, tra gli altri, dai procedimenti in materia di aiuti di Stato aperti hanno scoraggiato le banche dal fornire i finanziamenti necessari. TV2 ritiene appropriata la durata del piano di ristrutturazione e sottolinea che eventuali miglioramenti della sua situazione finanziaria influiranno soltanto sul suo utilizzo del credito agevolato e non sul suo modello aziendale, che dovrebbe garantire la redditività di TV2 nel medio e lungo temine.

(91)

TV2 sostiene che l’introduzione di un sistema di pagamento per il canale di servizio pubblico principale non comporta un aiuto di Stato, ma si limita a offrire al canale le stesse opportunità dei suoi concorrenti di utilizzare i mezzi più convenzionali del mercato per operare sul mercato, ossia richiedere il pagamento di un importo a coloro che scelgono di utilizzare i suoi servizi. Si potrebbe ovviare alle distorsioni della concorrenza applicando l’articolo 101 o 102 del TFUE. Secondo TV2, il sistema di pagamento, tra gli altri elementi del piano di ristrutturazione, non comporta distorsioni della concorrenza sui mercati pertinenti. TV2 sostiene a questo proposito che il piano garantirà che il gruppo TV2, in particolare il canale di servizio pubblico principale, disponga della liquidità necessaria fino all’introduzione del sistema di pagamento. TV2 afferma inoltre che l’alternativa della reintroduzione di finanziamenti non basati sul mercato come compensazione degli obblighi di servizio pubblico non sarebbe preferibile all’introduzione di un sistema di pagamento in termini di normativa in materia di aiuti di Stato.

(92)

TV2 sottolinea che l’impossibilità di avviare nuove reti è un vero e proprio sacrificio e che con il passaggio al digitale e la vendita della sua rete perde il vantaggio di cui finora ha usufruito grazie alla comproprietà della rete. In risposta alla questione sollevata nella decisione di avvio del procedimento riguardo alla necessità o meno di considerare la vendita di alcuni programmi a terzi o le limitazioni alla trasmissione televisiva (per esempio per quanto riguarda lo sport), TV2 specifica che i contratti standard impediscono a TV2 di assegnare diritti a terzi. Le opere di «fiction» e gli eventi sportivi danesi fanno parte dei programmi di servizio pubblico di TV2.

(93)

SBS non vede il motivo per cui una serie di decisioni gestionali sbagliate debba comportare un cambiamento del modello finanziario con considerevoli effetti distorsivi sulla concorrenza. SBS asserisce che, a prescindere da decisioni di investimento sbagliate, TV2 ha registrato risultati positivi nel periodo 2004-2008 e gode di una posizione dominante sul mercato pubblicitario televisivo. È inoltre del parere che il piano di ristrutturazione vada ben oltre quanto necessario. Il valore attuale netto del diritto di applicare un sistema di pagamento è molto maggiore del valore ottimale del capitale proprio stimato individuato nella decisione di ricapitalizzazione. SBS fa inoltre presente che l’aiuto concesso ai canali regionali sotto forma di gettito del canone di circa 400 milioni di DKK annuali dovrebbe essere incluso nella valutazione degli effetti del piano di ristrutturazione.

(94)

SBS sostiene che né TV2 né le sue collegate sono ammissibili all’aiuto previsto dagli orientamenti in materia di ristrutturazione. A questo proposito, SBS sottolinea che TV2 Denmark, nella sua prima relazione semestrale per il 2009, aveva un patrimonio netto di 644,9 milioni di DKK, e che l’impresa non soddisfa i criteri per la procedura di insolvenza. Le perdite derivanti dall’obbligo di servizio pubblico devono essere analizzate ai sensi dell’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE, che non è stato invocato dal governo danese.

(95)

SBS sostiene che si deve analizzare in maniera adeguata la ripartizione dei costi tra le varie parti del gruppo TV2, soprattutto se si tiene conto che i costi dei canali di nicchia sono molto bassi rispetto ai concorrenti. Il canale principale è stato considerato un’attività indipendente che poteva essere resa redditizia attraverso adeguate norme di tariffazione.

(96)

SBS afferma che il gruppo TV2 era redditizio nel periodo 2004-2008, se si escludono le attività in perdita ora abbandonate come TV2 Radio e gli effetti della decisione di recupero della Commissione. In ogni caso TV2 potrebbe diventare redditizia, per esempio riducendo i costi.

(97)

SBS contesta inoltre l’analisi di mercato fornita dalla Danimarca. In particolare, SBS è in disaccordo riguardo alle prospettive del mercato pubblicitario, che a suo avviso dovrebbe crescere dal 2010 (78).

(98)

SBS sostiene che il piano di ristrutturazione, qualora dovesse essere approvato, dovrebbe essere limitato al tempo necessario per vendere gli elementi dell’attivo al fine di risolvere i problemi di liquidità.

(99)

Secondo SBS, l’introduzione di un sistema di pagamento avrà in pratica lo stesso effetto di un aumento del canone di licenza e deve essere classificata come aiuto di Stato in linea con la causa C-206/06 Essent Netwerk Noord BV. Esistono considerevoli differenze rispetto alla causa C-345/02 (Pearle), in quanto la misura è stata introdotta unicamente su iniziativa della Danimarca e di TV2 e gli importi applicati agli utenti non sono destinati a scopi specifici scelti dagli spettatori.

(100)

SBS sottolinea l’importanza di analizzare il sistema di pagamento nel quadro dell’aiuto alla ristrutturazione. Un accordo riguardo all’introduzione di un sistema di pagamento potrebbe influire sul comportamento di mercato di TV2 e su quello di terzi pertinenti come le banche, a partire dalla data di approvazione del piano di ristrutturazione anziché dalla data di attuazione del sistema di pagamento. SBS ha anche criticato il fatto che non sono previsti un massimale per l’importo che TV2 può richiedere agli utenti di pagare né condizioni riguardanti il suo utilizzo. Gli importi pagati dagli utenti possono essere utilizzati anche per finanziare attività commerciali.

(101)

SBS afferma inoltre che l’introduzione di un sistema di pagamento è inconciliabile con il concetto di servizio pubblico. Ne consegue che l’aiuto alla ristrutturazione in quanto tale non può essere giustificato ai sensi dell’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE salvo che si abbandoni l’intenzione di applicare un sistema di pagamento. SBS sostiene altresì che gli effetti anticoncorrenziali del sistema di pagamento sono chiari, e in particolare che possono costringere alcuni operatori a uscire dal mercato e consentire a TV2 di investire in maniera ancora più aggressiva in nuovi contenuti. Ciò è inaccettabile, in particolare se si tiene conto che TV2 detiene una posizione dominante sul mercato pubblicitario.

(102)

SBS sostiene che sono necessarie misure compensative sufficientemente rigorose e pertanto suggerisce, in primo luogo, che non si consenta a TV2 di introdurre un sistema di pagamento. In secondo luogo, devono essere introdotti appalti pubblici per garantire una più corretta tariffazione dei trasferimenti interni quando i programmi vengono venduti da TV2 alle sue collegate. In terzo luogo, i canali regionali di TV2 potrebbero essere trasferiti a Danmarks Radio, in quanto i canali regionali ricevono considerevoli importi di aiuto di Stato e le famiglie che pagano un canone e ricevono la televisione a pagamento pagherebbero due volte per i canali regionali di TV2. In quarto luogo, TV2 dovrebbe non soltanto non avviare nuovi canali commerciali, ma anche vendere almeno alcuni dei canali esistenti. Infine, TV2 dovrebbe essere obbligata a consentire agli operatori concorrenti di trasmettere pubblicità sulla sua rete.

(103)

SBS suggerisce inoltre di istituire alcune forme di tutela per garantire che TV2 non utilizzi l’aiuto e/o gli importi pagati dagli utenti per distorcere la concorrenza. In primo luogo, la Danimarca non dovrebbe avere la possibilità di applicare un sistema di pagamento discriminatorio agli utenti. In secondo luogo, TV2 non dovrebbe avere la possibilità di raggruppare il canale principale con gli altri canali sul mercato della distribuzione, e TV2 dovrebbe avere l’obbligo di offrire TV2 come canale indipendente. In terzo luogo, a TV2 dovrebbe essere vietato utilizzare l’aiuto o gli importi pagati dagli utenti per attività diverse da quelle del canale principale e applicare prezzi di dumping nel mercato pubblicitario. In quarto luogo, TV2 dovrebbe avere l’obbligo di impegnarsi a non utilizzare sconti non trasparenti.

(104)

Viasat asserisce che TV2 non è un’impresa in difficoltà, sottolineando in particolare gli utili realizzati nel 2008. La società ha inoltre sostenuto che TV2 sarebbe stata redditizia in futuro, facendo riferimento, tra gli altri, all’utile registrato da TV2 per la prima metà del 2009 (che lascia prevedere un utile di 249 milioni di DKK al lordo delle imposte). Tenuto conto delle informazioni successive secondo cui TV2 in effetti ha registrato una perdita per il 2009, Viasat ritiene che questa perdita sia stata di lieve entità se considerata in relazione alla riduzione globale del mercato pubblicitario del 18,7 % rispetto al 2008. Ciò dimostra che TV2 è riuscita ad adeguare i suoi costi alle attuali condizioni commerciali e finanziarie. Per quanto riguarda le perdite del 2007, Viasat sottolinea che sono dovute principalmente a TV2 Radio, che successivamente è stata venduta. TV2 ha conosciuto una riduzione del fatturato nel 2008, ma lo stesso è avvenuto nel caso della maggior parte delle imprese, e TV2 è riuscita comunque ad aumentare gli utili al lordo delle imposte.

(105)

Viasat sostiene che non esistono prove di un fabbisogno di cassa a breve termine (flussi di tesoreria). Per contro, di recente TV2 ha speso un considerevole importo per l’acquisizione di nuovi film e ha aumentato i suoi costi, e secondo Viasat ciò è dovuto a un aumento della sua riserva di programmi, a un incremento dei costi nel settore delle opere di «fiction» generali e a un eccessivo investimento in costose opere di «fiction» danesi (79).

(106)

Più in particolare, Viasat sottolinea che anche se gran parte del finanziamento a titolo oneroso di TV2 è ancora a breve termine, non si tratta di un problema, in quanto TV2 può rifinanziarlo. I costi finanziari di TV2 sono diminuiti nel 2009 da 49,2 milioni di DKK a 19 milioni di DKK. TV2 ha anche speso considerevoli importi per l’acquisto di nuovi contenuti. Inoltre, i flussi di cassa negativi nel periodo 2006-2008 erano dovuti principalmente ad attività di investimento insolitamente ampie e non ai costi relativi alle attività operative di TV2. Il flusso di cassa negativo poteva quindi essere eliminato rinviando o riducendo gli investimenti. Allo stesso modo, il motivo dell’aumento dell’indebitamento di TV2 erano i considerevoli investimenti effettuati nel periodo 2006-2008.

(107)

Viasat sottolinea inoltre che l’onere per interessi sembra essere diminuito a partire dal 2008. Viasat dubita inoltre che TV2 abbia problemi a ottenere prestiti, in quanto sembra che TV2 abbia cercato di ottenerli soltanto da Danske Bank. Inoltre, ciò è avvenuto in un momento in cui ottenere un prestito era più difficile di quanto non sia attualmente.

(108)

Riguardo ai fattori esogeni, Viasat concorda sull’ipotesi contenuta nella decisione di avvio del procedimento di una crescita del PIL dell’1,02 % all’anno. Viasat sottolinea in particolare che le previsioni relative alla crescita del mercato pubblicitario fatte da PWC, su cui si basa il governo danese, sono molto più conservative di quelle fatte da altri, in particolare le previsioni fatte da imprese che sono attive sul mercato. Nelle sue osservazioni sulla decisione di avvio del procedimento, Viasat fornisce la sua previsione per il gruppo TV2 per il periodo 2009-2019 (relazione Audon Partners), dalla quale risulta che TV2 non sarà costretta a cessare l’attività nel breve o medio termine.

(109)

Per quanto riguarda la redditività del canale di servizio pubblico, Viasat sottolinea che il gruppo TV2 è costituito da sinergie tali che è impossibile valutare la redditività di ogni singola attività. Il canale principale non deve pertanto essere valutato in una prospettiva autonoma. Ciononostante, la tariffazione dei trasferimenti tra TV2 e i canali di nicchia non è corretta in quanto i prezzi sono molto inferiori ai costi. Viasat fornisce calcoli della redditività in cui i costi sono suddivisi in base al fatturato del canale. Viasat afferma inoltre che in confronto alle prestazioni di mezzi di comunicazione comparabili, le prestazioni finanziarie dei canali di nicchia inducono a concludere che non sia necessario tenere conto della suddivisione della rendicontazione nel gruppo TV2. Viasat osserva infine che TV2 potrebbe mettere all’asta i diritti di ritrasmissione dei suoi programmi di maggior richiamo (esclusi gli eventi sportivi), come per esempio le opere teatrali, le opere di «fiction» e i documentari, per accrescere gli utili del canale principale. Viasat teme inoltre che l’aiuto possa essere utilizzato per un comportamento aggressivo sul mercato e sostiene che in passato TV2 ha investito nell’acquisizione di serie teatrali superando i concorrenti, ha aumentato i prezzi delle notizie di TV2 e ha concesso sconti.

(110)

Qualora la Commissione giunga alla conclusione che è necessario un aiuto, tale aiuto dovrebbe essere utilizzato per risolvere il problema immediato, ossia il flusso di cassa, anziché per le attività operative. Pertanto, non si dovrebbe concedere a TV2 di diventare un canale televisivo a pagamento, in quanto sarebbe sufficiente fornirgli un credito agevolato. Inoltre, l’introduzione di un sistema di pagamento fornirebbe a TV2 i fondi con i quali potrebbe continuare a tenere un comportamento abusivo nel mercato pubblicitario e rischierebbe di eliminare i concorrenti dal mercato. Viasat dubita inoltre che il sistema sia in linea con l’obbligo di servizio pubblico universale di TV2.

(111)

Viasat sottolinea in primo luogo gli effetti anticoncorrenziali del sistema di pagamento, che comporterebbe l’offerta di pacchetti di programmi più costosi da parte di altri operatori, con la conseguenza per loro di una perdita dei proventi derivanti da abbonamenti e pubblicità.

(112)

Viasat sostiene inoltre che le misure compensative proposte non sono un sacrificio, in quanto non vi è comunque spazio per altri canali. Come indicato in precedenza, Viasat osserva che TV2 potrebbe mettere all’asta il diritto di ritrasmettere i suoi programmi di maggior richiamo (esclusi gli eventi sportivi), come per esempio le opere teatrali o di «fiction» e i documentati, per accrescere gli utili per il canale principale.

(113)

Infine, Viasat afferma inoltre che è improbabile che il governo danese possa invocare l’articolo 106, paragrafo 2.

(114)

Boxer sostiene che l’introduzione del sistema di pagamento porrà in parte rimedio all’attuale situazione anticoncorrenziale in cui Boxer, a differenza di altri fornitori di piattaforme, non può utilizzare dal punto di vista commerciale il fatto di trasmettere i programmi di TV2. Boxer suggerisce che i prezzi stabiliti da TV2 dovrebbero essere sottoposti al controllo delle autorità politiche o di quelle garanti della concorrenza.

(115)

Riguardo all’aiuto alla ristrutturazione, alcune parti dubitano che TV2 sia in difficoltà (ASK) e che le misure compensative in un mercato saturo non siano troppo deboli (FDA). Alcuni sostengono tuttavia che se l’impresa è in difficoltà potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di introdurre un sistema di pagamento (DI, TDC). Alcuni ritengono che il periodo di ristrutturazione sia troppo lungo (Discovery). Altri sostengono che se TV2 sarà un’impresa stabile sotto il profilo economico entro il 2012, non dovrebbe avere la possibilità di introdurre il sistema di pagamento.

(116)

In merito al sistema di pagamento, alcune parti (Langkilde, MTV Networks AB, FDA, Discovery, Stofa) asseriscono che un sistema di pagamento comporterà l’uscita dei piccoli canali dai pacchetti televisivi a pagamento esistenti o un aumento del prezzo che i clienti devono pagare.

(117)

Alcune parti sono del parere che un sistema di pagamento di 25 DKK sia troppo elevato (FDA, TDC). FDA ritiene inoltre che l’applicazione di un sistema di pagamento non sia compatibile con il ruolo di emittente di servizio pubblico di TV2.

VIII.   VALUTAZIONE IN BASE ALLE NORME IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

1.   Ambito della valutazione

(118)

Come si può constatare dai documenti trasmessi dalla Danimarca, il piano di ristrutturazione notificato non è stato ritirato. Secondo la Danimarca, non sono necessarie misure di aiuto e tutte le misure di aiuto saranno abolite nel momento in cui sarà approvato il piano di ristrutturazione, compreso il sistema di pagamento, e TV2 non dovrà effettuare ulteriori pagamenti nel quadro delle due precedenti indagini della Commissione riguardanti TV2 (80). In altre parole, la Commissione non ha ancora ricevuto dalla Danimarca una conferma incondizionata che tali misure non fanno più parte del piano di ristrutturazione e quindi non rientrano più nell’ambito dell’indagine formale della Commissione.

(119)

L’unica eccezione è la garanzia proposta della vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva, che non sarà attuata in quanto la vendita si è già svolta e pertanto non è più pertinente per il caso in esame. La Commissione non ritiene più che tale misura debba essere notificata.

(120)

Nel prosieguo, pertanto, la Commissione valuterà le restanti misure notificate (prestito e credito agevolato temporaneo e credito agevolato per la ristrutturazione) e il credito agevolato derivante dall’autorizzazione dell’aiuto al salvataggio, che resta in vigore.

2.   Presenza di aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE

(121)

L’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE stabilisce quanto segue:

«Salvo deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.»

(122)

Per poter applicare l’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE, deve esservi una misura di aiuto imputabile allo Stato che sia concessa mediante risorse statali, incida sugli scambi tra Stati membri e falsi la concorrenza nel mercato comune conferendo un vantaggio economico selettivo ad alcune imprese. Di seguito viene esaminata l’applicazione di queste condizioni alle misure in questione.

2.1.   Risorse statali

(123)

Il prestito subordinato e i crediti agevolati temporanei derivanti dall’aiuto al salvataggio originario e previsti nell’ambito del piano di ristrutturazione (81) comportano l’utilizzo di fondi erogati dal governo con il consenso del parlamento (Folketinget) a titolo del bilancio generale della Danimarca, che costituiscono pertanto risorse statali.

(124)

La Danimarca sostiene che i tassi di interesse e gli oneri sono quelli applicati sul mercato alle imprese sane. Applicando le stesse condizioni a un’impresa in difficoltà come TV2, la Danimarca rinuncia a far ricorso a risorse statali. Il motivo è che un creditore privato terrebbe conto delle difficoltà finanziarie di TV2 e non concederebbe in alcun caso un prestito o un credito agevolato, o lo farebbe a tassi superiori a quelli previsti per le imprese sane.

(125)

La Commissione ritiene che il diritto concesso a TV2 di applicare un sistema di pagamento dal 2012 non costituisca una risorsa statale ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE. Il sistema di pagamento è di origine privata (82) e il pagamento viene effettuato direttamente dai consumatori al distributore come remunerazione per la visione del canale TV2. TV2 deve avviare normali negoziati commerciali con il distributore per includere il proprio canale in un pacchetto digitale e concordare una remunerazione accettabile. Non esiste alcuna disposizione giuridica che costringa il distributore a inserire il canale principale di TV2 nel proprio pacchetto, poiché l’attuale obbligo di diffusione stabilito dall’articolo 6 della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive sarà abolito nel momento in cui sarà introdotto il sistema di pagamento. Inoltre, il sistema di pagamento, o il relativo importo, non è sotto il controllo permanente del governo o a disposizione del medesimo (83). Il governo non è coinvolto nella fissazione dei prezzi, che è una decisione commerciale di TV2, né riscuote i pagamenti per TV2 o li controlla o ne dispone in qualsiasi modo.

(126)

Il sistema di pagamento non può essere equiparato alla richiesta del pagamento di un abbonamento, come sostenuto da SBS. Secondo SBS il sistema di pagamento avrà in pratica lo stesso effetto per le famiglie di un aumento dell’abbonamento, in quanto i pacchetti operativi dei distributori comprenderanno TV2 Danmark. Questo elemento obbligatorio, unitamente al fatto che il sistema di pagamento può essere modificato soltanto mediante un emendamento legislativo (84), dovrebbe far considerare il sistema un aiuto di Stato (85). A questo proposito, SBS menziona la giurisprudenza della Corte relativa alla causa Essent Netwerks  (86).

(127)

Tuttavia, a differenza del precedente accordo in materia di abbonamenti vigente in Danimarca, ritenuto un aiuto di Stato dalla Commissione (87), gli utenti finali non hanno l’obbligo giuridico di pagare un canone, ma pagano la remunerazione nell’ambito dell’accordo contrattuale da essi concluso su base volontaria. Inoltre, i pagamenti non sono riscossi da un’istituzione pubblica come nel caso del canone, ma dall’operatore privato Boxer e da altri distributori privati sulle altre piattaforme. Lo Stato non viene coinvolto in eventuali procedimenti giuridici avviati nei casi in cui gli utenti non paghino gli importi dovuti; il distributore dovrebbe intentare una causa civile per ottenere il pagamento.

(128)

Il fatto che a TV2 sia concesso il diritto di applicare un canone di licenza mediante una modifica della licenza rilasciata dal ministero della Cultura non è sufficiente per ritenere che siano implicate risorse statali. Non si tratta di un intervento statale che comporta una perdita di risorse statali. A questo proposito, il riferimento di SBS alla causa Essent Netwerks non è pertinente. Il paragrafo 73 della sentenza menzionata stabilisce una distinzione tra la situazione nel caso di Essent e quella nel caso di Pearle  (88), sostenendo che in quest’ultimo caso, il pagamento in questione si collocava in una politica definita dalle autorità. Per distinguere i casi, per quanto riguarda Essent la Corte fa riferimento all’introduzione di un pagamento per legge, ma non stabilisce che qualsiasi intervento statale prescritto dalla legge comporti automaticamente l’erogazione di risorse statali. Ciò emerge chiaramente dalla stessa sentenza Essent menzionata, in quanto il paragrafo 75 della sentenza stabilisce un’ulteriore distinzione rispetto alla causa Preussen Elektra, che implicava un atto legislativo (e in cui è stato rilevato che non erano presenti aiuti di Stato) che obbligava i fornitori di elettricità ad acquistare l’elettricità prodotta da energie rinnovabili nella loro zona di fornitura a un prezzo minimo. La Corte sostiene che nel caso di Essent le imprese in questione erano state incaricate di «gestire una risorsa statale», a differenza della situazione esistente per quanto riguarda Preussen Elektra  (89). Nel caso in questione, TV2 non è chiamata dallo Stato a gestire una risorsa statale. La modifica della licenza applica soltanto un diritto già esistente a una fonte aggiuntiva di entrate (per la normativa, cfr. sezione 38 bis, paragrafo 2, della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive).

(129)

La Commissione ritiene pertanto che il sistema di pagamento non comporti l’uso di risorse statali ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE.

2.2.   Vantaggio selettivo

(130)

Le risorse statali impiegate conferiscono un vantaggio economico a TV2 nel senso che gli stessi strumenti finanziari alle condizioni di mercato attirano un onere finanziario più elevato, o commissioni più elevate, qualora operatori del mercato decidessero di mettere a disposizione del beneficiario altri fondi per l’importo previsto. In base alle prove fornite dalla Danimarca, nessuno è stato disposto a farlo.

2.3.   Distorsione della concorrenza e effetto sugli scambi

(131)

Le risorse consentiranno a TV2 di continuare a operare sui mercati sui quali è attualmente attiva. Tali mercati comprendono i mercati per la compravendita dei diritti di trasmissione, i mercati per i servizi delle televisioni a pagamento e il mercato per la pubblicità televisiva in Danimarca. Sui mercati in questione, TV2 compete con altre emittenti quali SBS o Viasat, tra le altre. Ne consegue che favorendo TV2 l’aiuto in esame falsa o minaccia di falsare la concorrenza sui mercati in questione.

(132)

I mercati menzionati, come quelli per la compravendita dei diritti di trasmissione e per la pubblicità televisiva di prodotti di altri Stati membri destinati alla vendita in Danimarca, sono interessati dagli scambi tra Stati membri (90). Inoltre, alcuni concorrenti di TV2 Danmark A/S trasmettono i loro canali dal Regno Unito e/o sono collegate di gruppi costituiti in altri Stati membri, la cui decisione di restare o di aumentare la loro attività sul mercato danese può essere influenzata dall’aiuto programmato. L’aiuto di Stato in questione incide pertanto o rischia di incidere sulla struttura degli scambi tra Stati membri.

(133)

Poiché si applica l’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE, il pacchetto di aiuti alla ristrutturazione deve essere valutato in termini di compatibilità con il mercato interno.

3.   Obbligo di sospensione

(134)

La Danimarca ha rispettato l’obbligo di sospensione di cui all’articolo 3 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio (91), poiché ha notificato le misure di aiuto nell’ambito del piano di ristrutturazione e finora non le ha attuate. L’attuazione dell’aiuto al salvataggio è stata autorizzata con decisione della Commissione del 4 agosto 2008.

4.   Compatibilità dell’aiuto di Stato con il mercato interno

4.1.   Base giuridica

(135)

La compatibilità delle misure sarà valutata sulla base dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE «gli orientamenti». Non viene analizzata l’applicazione dell’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE alle misure in questione in relazione al finanziamento delle trasmissioni radiotelevisive di servizio pubblico. Sebbene le difficoltà finanziarie di TV2 derivino principalmente dal canale di servizio pubblico e dall’assenza di un modello aziendale con fonti di entrate stabili, le misure di aiuto di Stato non sono limitate alla prestazione del servizio pubblico, ma sono destinate a TV2 come gruppo, ossia includendo le sue attività commerciali. Inoltre, le autorità danesi non hanno sostenuto che le misure di aiuto di Stato fossero compatibili con il mercato interno sulla base dell’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE e la Commissione non ha ricevuto informazioni sufficienti che le consentano di effettuare la valutazione ai sensi dell’articolo 106, paragrafo 2, del TFUE e della comunicazione relativa alla radiodiffusione (92).

(136)

Gli orientamenti prevedono la possibilità di concedere un aiuto al salvataggio come forma di assistenza temporanea per le imprese in difficoltà in attesa dell’elaborazione di un piano di ristrutturazione o per affrontare una grave crisi di liquidità. In base al punto 26 degli orientamenti, il termine per la cessazione dell’aiuto viene prorogato fino al momento dell’adozione da parte della Commissione di una decisione in merito al piano. Il fatto che l’aiuto al salvataggio sia ancora in vigore per TV2 è in linea con tale disposizione in quanto TV2 ha presentato un piano di ristrutturazione entro il termine stabilito.

(137)

L’aiuto alla ristrutturazione deve essere basato su un piano realizzabile, coerente e di ampia portata, volto a ripristinare la redditività a lungo termine dell’impresa entro un periodo di tempo ragionevole. La ristrutturazione comporta generalmente i seguenti elementi: la ristrutturazione di tutti gli aspetti del funzionamento dell’impresa, la riorganizzazione e la razionalizzazione delle attività dell’impresa, compreso il ritiro da attività in perdita e la ristrutturazione finanziaria. Le operazioni di ristrutturazione, se usufruiscono di un aiuto di Stato, non possono tuttavia limitarsi a porre rimedio alle perdite registrate in passato senza cercare di capirne i motivi. Inoltre, la ristrutturazione deve essere finanziata almeno in parte con risorse proprie dell’impresa. Infine, devono essere adottate misure compensative per ridurre al minimo gli effetti distorsivi dell’aiuto. Nel prosieguo, la Commissione esamina se sono soddisfatte tali condizioni.

4.2.   Ammissibilità — Impresa in difficoltà

(138)

In base al punto 9 degli orientamenti, un’impresa è in difficoltà quando essa non è in grado, con le proprie risorse o con le risorse che può ottenere dai proprietari/azionisti, di contenere perdite che, in assenza di un intervento esterno delle autorità pubbliche, la condurrebbero quasi certamente al collasso economico. Il punto 11 degli orientamenti menziona alcuni criteri secondo i quali un’impresa è in difficoltà anche se non sono presenti i criteri di cui al punto 10 degli orientamenti. Il punto 11 stabilisce che «in ogni caso un’impresa in difficoltà può beneficiare di aiuti solo previa verifica della sua incapacità di riprendersi con le proprie forze o con i finanziamenti ottenuti dai suoi proprietari/azionisti o da altre fonti sul mercato».

(139)

La Commissione giunge alla conclusione che al momento della notifica del piano di ristrutturazione, TV2 costituiva un’impresa in difficoltà, come può essere constatato dai dati contenuti nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale della Commissione e, aspetto ancora più importante, dai dati riportati ai considerando 36-42 della decisione, che sono stati presentati in un momento successivo nel gennaio 2010 e che descrivono un’impresa con perdite, una riduzione delle quote di mercato, un aumento dell’indebitamento e in particolare flussi di cassa negativi dovuti a una diminuzione dei proventi pubblicitari, a investimenti sbagliati e a un aumento degli oneri per interessi. Anche se successivamente è emerso, secondo le stime dei concorrenti, che nel 2008 l’impresa aveva realizzato un utile (la stima alla fine di marzo 2008 indicava ancora […] di […] milioni di DKK), l’utile è stato minimo e di per sé non modifica il fatto che l’impresa non poteva continuare le sue attività senza un finanziamento esterno. I crediti agevolati privati di cui l’impresa poteva disporre erano a breve termine e potevano essere ritirati in qualsiasi momento. L’impresa aveva un enorme fabbisogno di liquidità che non poteva soddisfare con risorse proprie.

(140)

L’impresa non poteva neppure ottenere finanziamenti esterni. Esisteva il rischio di un ritiro dei crediti a breve termine. Come già specificato nella decisione di avvio del procedimento, nel 2008 la principale banca di finanziamento di TV2, […], aveva chiesto di ridurre il prestito e i crediti agevolati concessi. In aggiunta ai problemi di TV2, che comprendevano anche un mutuo ipotecario sulla propria sede a Odense, la Danimarca ha fornito la prova che anche altre banche si erano rifiutate di fornire a TV2 prestiti a lungo termine (cfr. considerando 44 e seguenti della presente decisione). Le banche hanno posto in evidenza le carenze del flusso delle entrate cicliche di TV2 basate sui proventi pubblicitari, che come modello aziendale era considerato insostenibile. Le cause legali pendenti non facevano altro che aggravare ulteriormente i problemi. Pertanto, i finanziamenti di TV2 si sono sempre più orientati verso debiti a breve termine, quindi più fragili. In altre parole, TV2 non poteva, si sensi del punto 11 degli orientamenti, riprendersi dalla situazione utilizzando fondi ottenibili da fonti di mercato.

(141)

Tali constatazioni non sono messe in discussione dalle osservazioni presentate dai concorrenti. A fini di completezza, va menzionato che gli orientamenti non prevedono che l’impresa sia oggetto di una procedura concorsuale per insolvenza. Per contro, l’aiuto può essere concesso, a condizioni rigorose, proprio per evitare questa situazione.

(142)

In merito a quanto sostenuto dai concorrenti secondo cui TV2 è un’impresa redditizia, o potrebbe diventare redditizia, dai risultati menzionati in precedenza per TV2 emerge che nel 2008 l’impresa ha realizzato un utile, tuttavia a differenza di quanto stimato da Viasat, nel 2009 ha subito una perdita di 27 milioni di DKK, che è un dato che diverge in misura considerevole dalla previsione di Viasat di un utile di 249 milioni di DKK. Si stima che anche per il 2010 l’utile sia molto inferiore a quello supposto da Viasat. La Commissione non ha rilevato errori nelle metodologie utilizzate da TV2 e dal suo consulente PWC (cfr. anche considerando 41 della presente decisione).

(143)

Riguardo allo studio del rating del credito di TV2 presentato da Viasat e condotto da Audon Partners (93), secondo cui TV2 avrebbe potuto ottenere un credito, le reazioni delle banche dimostrano che la situazione effettiva è diversa. L’analisi è inoltre basata soltanto su dati e ipotesi che non sono stati verificati con TV2. Alcuni dei dati non sono suffragati dalla realtà, come si può constatare dai dati relativi al 2009 e al 2010. La stessa relazione sottolinea che non si tratta di un’analisi completa, in quanto per ovvi motivi non è stato stabilito alcun contatto con TV2, e il modello utilizzato ha quindi i suoi limiti (94).

(144)

Il fatto che l’impresa abbia utilizzato l’aiuto al salvataggio in misura molto inferiore a quanto avrebbe potuto fare non significa che non possa essere considerata un’impresa in difficoltà. Sarebbe assurdo escludere il beneficiario di un aiuto al salvataggio e alla ristrutturazione dall’ammissibilità all’aiuto se le misure di riduzione dei costi e altre misure previste nel piano di ristrutturazione successivamente si rivelano efficaci e aiutano l’impresa ad affrontare i suoi problemi finanziari facendo ampiamente ricorso alle sue risorse proprie. La conseguenza potrebbe tuttavia essere che a un certo punto l’aiuto in corso non sia più necessario, come verrà descritto nel successivo considerando 149. In ogni caso, il credito agevolato era concepito in modo tale che l’impresa poteva avervi accesso soltanto in caso di necessità certificata, allo scopo di mantenere l’aiuto al minimo, e il comportamento di TV2 nel tentativo di realizzare il processo di ristrutturazione per quanto possibile con risorse proprie è in linea con tale requisito.

(145)

Va inoltre sottolineato che le numerose ipotesi di Viasat e SBS secondo cui la debole situazione finanziaria di TV2 sarebbe imputabile a decisioni gestionali inadeguate o investimenti sbagliati è irrilevante ai fini della sua ammissibilità in base agli orientamenti, che non tengono conto della causa dei problemi finanziari del beneficiario dell’aiuto, ma cercano soltanto di accertare che il beneficiario dell’aiuto sia effettivamente un’impresa in difficoltà.

(146)

A questo proposito, i concorrenti hanno anche asserito che i problemi di TV2 derivano in larga misura dal canale di servizio pubblico e che gli adeguamenti dei costi interni e delle tariffe di trasferimento potrebbero ovviare a questa situazione. La Commissione non ritiene tuttavia pertinente questo argomento in una situazione in cui l’aiuto è destinato al gruppo in quanto tale, comprese le attività commerciali. La Commissione sottolinea tuttavia che TV2 ha conti separati e sottoposti a revisione per il servizio pubblico e le altre attività e una politica in materia di tariffe di trasferimento pienamente documentata e sottoposta a revisione, che è relativamente semplice e trasparente e mira a fornire un quadro preciso delle varie attività sulla base di prezzi di trasferimento alle condizioni di mercato.

(147)

In merito ai fattori esogeni, Viasat condivide l’ipotesi di una crescita del PIL dell’1,02 %. Riguardo allo sviluppo del mercato pubblicitario, le parti concordano che i proventi pubblicitari di TV2 sono diminuiti del 19 % nel 2008. Viasat e SBS interpretano tuttavia in maniera errata le previsioni della Danimarca sul futuro sviluppo del mercato pubblicitario. In contrasto con la loro interpretazione, la Danimarca non ha previsto che il mercato pubblicitario avrebbe subito una riduzione del 10 % all’anno nel periodo 2009-2013, ma ha semplicemente affermato che riteneva che il mercato pubblicitario […].

(148)

Riguardo all’argomento secondo cui i canoni di licenza concessi alle emittenti radiotelevisive regionali avrebbero dovuto essere inclusi nella valutazione della situazione finanziaria di TV2, la Commissione ritiene che i canoni di licenza finanzino la produzione di programmi di emittenti regionali e sono pertinenti solo in relazione a tale aspetto. A questo proposito, la Commissione sottolinea che le emittenti regionali di TV2 sono indipendenti da TV2 e soggette a propri obblighi di servizio pubblico in base alla legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive, per i quali ricevono finanziamenti legati alle licenze. Quanto all’argomento di SBS secondo cui gli spettatori pagheranno due volte i programmi, va sottolineato che uno dei pagamenti, ossia quello relativo all’abbonamento per il canale principale di TV2, deriva dalla scelta dei clienti e non presenta elementi di aiuto di Stato. In ogni caso, in precedenza è stato dimostrato che TV2 come gruppo era un’impresa in difficoltà con un fabbisogno di finanziamenti particolarmente acuto, in quanto non poteva ottenere finanziamenti esterni dalle banche. In questo contesto, erano inclusi eventuali benefici derivanti dal suo obbligo di trasmettere i programmi.

(149)

La situazione negativa di TV2 è tuttavia cambiata con la vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva. Utilizzando i proventi della vendita di tale rete, TV2 ha potuto rimborsare parte del suo debito, e le prospettive finanziarie sono diventate molto più positive, come si può constatare dai dati riportati nei considerando 62-64 della presente decisione. Anche le tendenze nel mercato pubblicitario sono molto più positive (95). TV2 ha potuto rimborsare il prestito statale ottenuto mediante l’aiuto al salvataggio. Fatto salvo l’esito dei procedimenti in corso sugli aiuti di Stato e l’approvazione del piano di ristrutturazione, TV2 prevede di disporre di finanziamenti fino a gennaio 2012 quando sarà applicato il pagamento di un abbonamento (96).

(150)

Tenuto conto della nuova situazione, la Commissione non ritiene che attualmente TV2 possa ancora essere classificata come impresa in difficoltà. Non esiste pertanto la necessità di una misura di aiuto oltre all’approvazione della presente decisione, e il prestito e il credito agevolato non attuati notificati contenuti nel piano di ristrutturazione devono essere aboliti. Per lo stesso motivo, deve giungere al termine anche il credito agevolato esistente nell’ambio dell’aiuto al salvataggio.

4.3.   Rispristino della redditività a lungo termine

(151)

In base al punto 34 degli orientamenti, la concessione dell’aiuto deve essere subordinata alla realizzazione di un piano di ristrutturazione che deve permettere di ripristinare la redditività a lungo termine dell’impresa entro un lasso di tempo ragionevole. Il piano di ristrutturazione descrive le circostanze all’origine delle difficoltà dell’impresa dovute a nuove attività che non si sono rivelate redditizie e al canale di servizio pubblico sempre meno redditizio. La Commissione è del parere che il piano di ristrutturazione affronti tali aspetti in maniera adeguata.

(152)

La Commissione sottolinea che il piano di ristrutturazione prevede misure di ristrutturazione finanziaria e operativa che, insieme a un modello aziendale modificato, consentirà all’impresa di funzionare con le proprie risorse. A questo proposito, in primo luogo la Commissione sottolinea che il requisito di vendere elementi dell’attivo previsto dal piano di ristrutturazione ha avuto come conseguenza il buon esito della vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva, che ha fornito a TV2 fondi sufficienti per rimborsare i suoi debiti. Il 4 ottobre 2010 TV2 ha anche rimborsato l’importo ottenuto mediante l’aiuto al salvataggio. La stessa impresa sostiene che attualmente dispone di mezzi sufficienti per coprire il periodo fino all’adozione del sistema di pagamento (97). Anche altre misure sotto forma di riduzioni dei costi contribuiranno alla redditività a lungo termine dell’impresa (cfr. considerando 47 e 48).

(153)

L’impresa sta anche cedendo le attività in perdita; nel 2008 ha venduto la sua attività radiofonica in perdita al gruppo SBS.

(154)

L’impresa dovrebbe risolvere i problemi strutturali che hanno determinato il suo fabbisogno di liquidità se avrà la possibilità di applicare il sistema di pagamento da gennaio 2012. La mancanza di redditività del canale di servizio pubblico è dovuta alla sua dipendenza da una sola fonte di entrate sotto forma di proventi pubblicitari, che sono ciclici e sensibili al clima economico. Ciò è dimostrato anche dalle reazioni delle banche, che si sono rifiutate di fornire finanziamenti per le preoccupazioni nutrite riguardo alle tendenze nel mercato pubblicitario e i dubbi relativi alla redditività di TV2. Il nuovo modello aziendale fornirà a TV2 una base di entrate più stabile richiedendo il pagamento di un abbonamento per la visione del suo canale principale. TV2 ha previsto entrate aggiuntive derivanti dal sistema di pagamento per un importo di […] milioni di DKK nel 2012. Prevede inoltre utili per il gruppo per un importo di […] nel 2012. La Commissione sottolinea che oltre a […], la seconda fonte di entrate sotto forma di sistema di pagamento renderà l’impresa meno vulnerabile alle fasi di contrazione delle sue attività sensibili alle congiunture cicliche. La Commissione sottolinea che le misure intese a giungere a un’inversione di tendenza derivano dallo stesso piano e non da fattori esterni.

(155)

La durata del piano di ristrutturazione originariamente notificata comprende un periodo di quasi quattro anni fino al 31 dicembre 2012. Tale periodo è stato scelto in quanto il governo danese riteneva che con l’introduzione di un nuovo modello aziendale e la sua prima esperienza pratica, le banche sarebbero state nuovamente disposte a fornire prestiti a TV2, ossia il periodo è stato scelto in modo che fosse abbastanza lungo da poter accumulare esperienza. Tuttavia, tenuto conto che tutto l’aiuto sarà abolito con l’adozione della presente decisione (cfr. sopra), attualmente il governo danese ritiene che il periodo di ristrutturazione dovrebbe terminare nel momento in cui saranno abolite tutte le misure di aiuto.

(156)

La Commissione è di parere diverso. Secondo gli orientamenti, il piano di ristrutturazione dovrebbe permettere di ripristinare la redditività a lungo termine dell’impresa. La Commissione ritiene che il periodo di ristrutturazione durerà fino al momento un cui l’impresa avrà attuato tutte le misure di ristrutturazione, garantendo la redditività a lungo termine. Sebbene tutte le misure di aiuto di Stato cesseranno immediatamente nel momento in cui la presente decisione sarà adottata, il ripristino della redditività a lungo termine di TV2 non è garantita in tale momento in quanto TV2 non dispone ancora di un modello aziendale sostenibile, che sarà stabilito soltanto con l’introduzione del sistema di pagamento. L’introduzione del sistema di pagamento costituisce anche la principale misura di ristrutturazione che affronta direttamente la causa più seria delle difficoltà finanziarie di TV2. La Commissione conclude pertanto che il termine del periodo di ristrutturazione sia il 31 dicembre 2012, o il momento in cui TV2 potrà richiedere il pagamento di un abbonamento all’utente finale, qualora tale evento si verifichi prima del 31 dicembre 2012. Attualmente risulta che TV2 abbia il diritto giuridico di richiedere il pagamento di un corrispettivo soltanto in caso di modifica della sua licenza (anche se la legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive prevede già la possibilità per TV2 di applicare un sistema di pagamento, ciò non è consentito con la licenza attuale).

4.4.   Esclusione di indebite distorsioni della concorrenza

(157)

In base al punto 38 degli orientamenti, devono essere adottate misure compensative per minimizzare il più possibile gli effetti negativi sulle condizioni degli scambi, in modo che prevalgano gli effetti positivi. Tali misure possono comprendere la cessione di elementi dell’attivo o la riduzione delle capacità o della presenza sul mercato. Secondo il punto 40 degli orientamenti, le misure devono essere proporzionali all’effetto distorsivo dell’aiuto e al peso relativo dell’impresa sui mercati in cui opera.

(158)

In linea di principio, l’impegno di non avviare nuovi canali, ossia di limitare la presenza sul mercato, può essere considerato una misura compensativa, in quanto esclude TV2 dalla competizione per ottenere nuovi clienti e pertanto avvantaggia i suoi concorrenti. L’avvio di nuovi canali commerciali avrebbe effetti positivi per TV2, in quanto i canali sarebbero finanziati da una fonte di entrate stabile basata su proventi da abbonamenti, che non sono sensibili alle congiunture cicliche e che fornirebbero le entrate necessarie al gruppo, compensando in parte i risultati negativi del canale di servizio pubblico. Secondo l’analisi di mercato contenuta nel piano di ristrutturazione, il mercato delle televisioni a pagamento è in crescita (98). I concorrenti di TV2 sostengono tuttavia che TV2 non disponeva comunque della possibilità di avviare nuovi canali commerciali in quanto il mercato era saturo.

(159)

A questo proposito, la Commissione sottolinea che gli stessi concorrenti di TV2 hanno avviato canali nel 2009 (SBS ha avviato 6erene, Canal Digital avvierà un canale sportivo, Viasat ha avviato un canale il 23 marzo 2009, e il gruppo TV4 ha avviato Canal 9 nel luglio 2009).

(160)

La Danimarca ha anche confermato che la ristrutturazione non consentirà a TV2 neppure di avviare canali radiofonici (99). Tale impegno è molto rilevante nel senso che è prevista una gara d’appalto per la licenza operativa per la nuova emittente radiofonica FM 4. Inizialmente la Danimarca ha espresso interesse nei confronti della possibile partecipazione di TV2 a tale gara, ma successivamente ha confermato che ciò non avrebbe avuto luogo tenuto conto dell’indagine in corso della Commissione riguardo al piano di ristrutturazione, nonostante il fatto che ciò fosse già stato programmato. In altre parole, contrariamente a quanto sostenuto dai concorrenti, è risultato che l’impegno di non avviare nuovi canali ha un fondamento e costituisce un sacrificio per l’impresa. La Commissione ritiene che questo impegno sia importante alla luce del punto 46 degli orientamenti, secondo cui l’aiuto non deve servire a finanziare nuovi investimenti non indispensabili per il ripristino della redditività dell’impresa.

(161)

La Commissione ritiene inoltre che le misure compensative proposte siano proporzionali agli effetti distorsivi delle misure di aiuto. Va sottolineato che tali misure saranno abolite alla data di adozione della presente decisione. A questo proposito, la Commissione sottolinea che nessuna delle misure di aiuto alla ristrutturazione notificate è stata attuata o sarà attuata. Come si può constatare dal considerando 150 e seguenti, anche l’aiuto al salvataggio sarà abolito al momento dell’adozione della presente decisione. Ciò significa che l’impresa non riceverà aiuti di Stato. I pagamenti effettivi eseguiti nell’ambito dell’aiuto al salvataggio sono stati tuttavia limitati (223 milioni di DKK utilizzati su 1 000 milioni di DKK disponibili). La maggior parte dell’aiuto è stata effettivamente utilizzata come aiuto al salvataggio (208 milioni di DKK su 223 milioni di DKK sono stati utilizzati fino alla fine del 2008, ossia entro il periodo di salvataggio di sei mesi) e tutti i fondi del credito agevolato effettivamente utilizzati sono già stati rimborsati allo Stato. L’importo del credito agevolato effettivamente utilizzato, ossia 223 milioni di DKK, non è neppure eccessivo alla luce del fatturato del 2008 di TV2 ([…] %). Tenuto conto di quanto precede, la Commissione non ritiene necessario chiedere l’adozione di ulteriori misure compensative alla Danimarca e al beneficiario dell’aiuto. Per tale motivo, la Commissione non ritiene necessarie altre misure compensative, come suggerito dai concorrenti.

(162)

La Commissione non è tuttavia d’accordo riguardo alla proposta della Danimarca secondo cui l’impegno dovrebbe cessare nel momento in cui giungeranno a termine tutte le misure di aiuto (100). In primo luogo, la stessa Danimarca aveva stabilito un periodo di ristrutturazione più lungo, fino al 31 dicembre 2012. In secondo luogo, gli orientamenti non stabiliscono in alcun modo che la durata delle misure compensative debba essere identica a quella della presenza di misure di aiuto in corso. In terzo luogo, il piano di ristrutturazione è basato sul presupposto che l’impresa avrà accesso a finanziamenti esterni soltanto nel momento in cui il sistema di pagamento sarà introdotto nel 2012, ossia nel momento in cui sarà ripristinata la redditività a lungo termine. La stessa Danimarca ha sostenuto che le misure di aiuto, compreso l’aiuto al salvataggio che è ancora in vigore, sarebbero state necessarie per soddisfare il fabbisogno di liquidità fino alla definizione di un modello aziendale più stabile per il canale di servizio pubblico. L’aiuto al salvataggio aveva quindi la funzione di garantire la sopravvivenza dell’impresa fino all’inizio dell’applicazione del nuovo modello aziendale. In questo contesto, la Commissione non ritiene che l’impegno relativo alle misure compensative possa giungere a termine con la fine dell’aiuto o alla data della presente decisione. La Commissione ritiene tuttavia fattibile che l’obbligo di non avviare nuovi canali possa cessare in una data antecedente a quella della fine del periodo del piano di ristrutturazione (31 dicembre 2012), ossia nel momento in cui il sistema di pagamento sarà introdotto (mediante la modifica della licenza) e TV2 potrà applicarlo.

4.5.   Aiuto limitato al minimo

(163)

In base al punto 43 degli orientamenti, l’importo e l’intensità dell’aiuto devono essere limitati ai costi minimi indispensabili per la ristrutturazione. L’idea alla base di tale disposizione è che l’impresa, alla fine della ristrutturazione, non è dotata di un eccesso di liquidità che potrebbe utilizzare per un comportamento aggressivo sul mercato. I beneficiari dell’aiuto dovranno pertanto contribuire in maniera significativa al piano di ristrutturazione con fondi propri, ivi compresa la vendita di elementi dell’attivo non indispensabili alla sopravvivenza dell’impresa. Il contributo deve essere reale, ossia concreto, escludendo tutti i profitti attesi, quali il flusso di cassa, e deve essere il più elevato possibile, ossia pari almeno al 50 % per imprese di grandi dimensioni. La Commissione ritiene che TV2 sia un’impresa di grandi dimensioni ai sensi degli orientamenti.

(164)

La Commissione non condivide il parere del governo danese secondo cui tutte le misure relative ai costi, in particolare le misure di riduzione dei costi, siano automaticamente da considerare misure di ristrutturazione. Un’impresa potrebbe dover affrontare alcune spese nel tentativo di ridurre i costi. Le riduzioni dei costi descritte dalla Danimarca nel caso in esame non rappresentano di per sé un costo di ristrutturazione. La Danimarca ha fornito un elenco dei costi di ristrutturazione «tradizionali», costituiti da […] milioni di DKK e che coprono i costi delle transazioni relative alla vendita della rete di trasmissione ([…] milioni di DKK), i costi associati al trasferimento del nuovo modello aziendale ([…]-[…] milioni di DKK) e i costi del personale per la cessazione dei contratti, oneri legali e per consulenze ([…] milioni di DKK). La Commissione riconosce tali costi come costi di ristrutturazione.

(165)

Secondo la casistica della Commissione, i costi di ristrutturazione comprendono tutti i costi straordinari sostenuti per il ripristino della redditività dell’impresa, ma non i costi di esercizio regolari sostenuti nel periodo di ristrutturazione. Tuttavia, il caso in esame riguarda il fabbisogno di liquidità dell’impresa per coprire un periodo di transizione fino alla definizione di un nuovo modello aziendale sostenibile. Come descritto in precedenza, TV2 aveva un effettivo bisogno di fondi, in quanto non aveva accesso a finanziamenti esterni. In questo caso specifico che comporta una ristrutturazione puramente finanziaria fino al passaggio dell’impresa a un piano aziendale più stabile, la Commissione può anche riconoscere che la necessità di fondi costituisca un costo di ristrutturazione. Il credito agevolato della decisione relativa all’aiuto al salvataggio (1 000 milioni di DKK) forniva l’ammortizzatore temporaneo necessario per coprire il fabbisogno finanziario. Tale credito agevolato era tuttavia soltanto transitorio e poteva essere utilizzato unicamente nel caso in cui TV2 potesse dimostrare l’esistenza di un fabbisogno finanziario certificato da un revisore esterno. In definitiva, TV2 non ha utilizzato in larga misura il credito agevolato (soltanto […] % del medesimo). Inoltre, la maggior parte del credito ([…] milioni di DKK) è stato utilizzato nel periodo coperto dalla decisione della Commissione relativa all’aiuto al salvataggio, ossia entro il periodo di sei mesi del salvataggio prima della presentazione del piano di ristrutturazione.

(166)

TV2 ha contribuito ai costi di ristrutturazione summenzionati attraverso la vendita di elementi dell’attivo, con la vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva per un importo di 640 milioni di DKK, e mediante finanziamenti esterni stipulando un mutuo ipotecario per la sua sede a Odense per 80 milioni di DKK. Il contributo di 720 milioni di DKK è molto superiore alla soglia del 50 % prevista per le imprese di grandi dimensioni. Come indicato in precedenza, TV2 ha utilizzato i proventi della vendita della rete per ridurre il debito. Le risorse spese in questo modo non possono essere utilizzate per altri scopi. Inoltre, come risulta chiaramente da quanto esposto in precedenza, tutte le misure di aiuto termineranno alla data della presente decisione e non saranno introdotte nuove misure di aiuto come quelle notificate nell’ambito del piano di ristrutturazione (cfr. considerando 150 della presente decisione). Non esiste pertanto alcun rischio, ai sensi del punto 45 degli orientamenti, che l’impresa possa disporre di un aiuto superiore a quello necessario.

4.6.   Altre condizioni

(167)

In base al punto 46 degli orientamenti, la Commissione può imporre agli Stati membri l’adozione di misure aggiuntive per impedire che l’aiuto possa falsare la concorrenza in misura contraria al comune interesse.

(168)

La Commissione prende atto degli argomenti avanzati dalla Danimarca nel corso di tutta l’indagine formale e dell’intenzione espressa dal beneficiario dell’aiuto nei documenti di accompagnamento secondo cui il piano di ristrutturazione dovrebbe consentire a TV2 di sfruttare le opportunità commerciali in linea con imprese simili e di richiedere il pagamento di un abbonamento. La Danimarca e TV2 pongono inoltre in evidenza che la riserva di capitale proprio attualmente elevata di TV2 con rapporti di insolvenza (e di finanziamenti onerosi) considerevolmente superiori (inferiori) rispetto a quelli dei concorrenti, è necessaria soltanto in considerazione delle incertezze legate ai procedimenti in corso relativi agli aiuti di Stato e del modello aziendale. TV2 e la Danimarca hanno espresso una generale disponibilità a riportare la struttura patrimoniale in linea con quella di imprese simili a TV2 dopo la chiusura dell’indagine sugli aiuti di Stato.

(169)

Dal canto suo, la Commissione non ritiene necessario che TV2 abbia una struttura patrimoniale diversa da quella di imprese simili una volta risolti la questione del modello aziendale e i procedimenti giuridici in corso. Strutture patrimoniali basate su un capitale proprio (artificialmente) elevato sono vantaggiose per l’impresa, in quanto possono attirare finanziamenti a tassi relativamente bassi. Un aspetto altrettanto importante è che TV2 deve riportare la sua struttura patrimoniale a un livello che consenta di evitare distorsioni della concorrenza. La Commissione auspica che TV2 ritorni a una struttura patrimoniale normale pagando i dividendi allo Stato anziché ampliare in maniera aggressiva il proprio bilancio attraverso il finanziamento del debito.

4.7.   Controllo e relazione annuale

(170)

In linea con i punti 49 e 50 degli orientamenti, la Danimarca si è impegnata a presentare relazioni alla Commissione entro sei mesi dall’approvazione dell’aiuto.

4.8.   Questioni relative alla violazione delle norme in materia di intese

(171)

La Commissione sottolinea che uno dei concorrenti di TV2 ha presentato una denuncia per violazione delle norme in materia di intese riguardo alla prevista introduzione del sistema di pagamento. La Commissione è consapevole che gli aspetti di un aiuto che sono in contrasto con specifiche disposizioni del trattato diverse da quelle relative agli aiuti di Stato possono essere così indissolubilmente legate all’oggetto dell’aiuto che è impossibile valutarle separatamente (101). La Corte ha sottolineato che l’obbligo di garantire il rispetto della coerenza tra le norme in materia di aiuti di Stato e altre disposizioni del trattato è ancor più necessario nei casi in cui tali disposizioni perseguano anche l’obiettivo di evitare distorsioni della concorrenza. Tuttavia, la giurisprudenza della Corte riconosce che i procedimenti relativi agli aiuti di Stato e quelli relativi alle intese sono tra loro indipendenti e disciplinati da norme specifiche. La Corte ha stabilito che «adottando una decisione sulla compatibilità di un aiuto statale con il mercato comune, la Commissione non è tenuta ad attendere l’esito di un parallelo procedimento iniziato in base al regolamento n. [1] qualora sulla base dell’analisi economica della situazione, non viziata da alcun manifesto errore di valutazione, abbia acquisito la convinzione che il beneficiario dell’aiuto non si trova in una situazione tale da contravvenire agli artt. [101 e 102 del TFUE]» (102). Il caso relativo a una violazione delle norme in materia di intese non deve pertanto essere formalmente chiuso affinché la Commissione adotti una decisione nel caso relativo a un aiuto di Stato.

(172)

La Commissione sottolinea che nel caso in esame, la denuncia per violazione delle norme in materia di intese trae origine non dall’aiuto di per sé (l’aiuto al salvataggio), ma da un altro elemento del piano di ristrutturazione (il sistema di pagamento). Il sistema di pagamento sarà introdotto agli inizi del 2012, ossia dopo l’abolizione dell’aiuto, mediante una modifica dei termini della licenza di TV2. Va anche preso in considerazione il fatto che la maggior parte dell’aiuto è stata effettivamente utilizzata durante il periodo del salvataggio ed è stata autorizzata nella decisione della Commissione del 4 agosto 2008 relativa all’aiuto al salvataggio e che tutto l’aiuto sarà abolito all’entrata in vigore della presente decisione.

(173)

Se la denuncia in questione, o le osservazioni di terzi espresse nel presente procedimento, devono essere interpretate come una denuncia contro il fatto che TV2 diventi un canale televisivo a pagamento, è sufficiente dire che la semplice introduzione di un sistema di pagamento per il canale principale non può costituire una violazione della normativa in materia di intese. Quando il canale principale di TV2 diventerà un canale televisivo a pagamento, tale canale entrerà nel mercato delle televisioni a pagamento. L’ingresso del canale principale di TV2 riguarderà molto probabilmente soltanto i concorrenti attivi in tale mercato e comporterà, per esempio, l’uscita di alcuni operatori da tale mercato (i rispettivi pacchetti delle televisioni a pagamento), o il fatto che saranno costretti a ridurre i loro prezzi. Si tratta tuttavia di effetti normali dell’ingresso nel mercato di un concorrente redditizio. Il solo fatto che si introduca un sistema di pagamento, e che ciò aumenti la concorrenza, non è pertanto in contrasto con gli articoli 102 e 106 del TFUE.

(174)

Il denunciante, e alcuni altri concorrenti nelle osservazioni di terzi, sostengono che la prevista introduzione della scheda «TV2 Alene» avrebbe effetti anticoncorrenziali, favorendo anche il distributore Boxer. In breve, il modello TV2 Alene significava che i clienti avrebbero ricevuto TV2 gratuitamente se non avessero acquistato altri servizi televisivi a pagamento. Secondo il denunciante, la scheda TV2 Alene avrebbe avuto pertanto un effetto disincentivante sui clienti che intendevano acquistare programmi televisivi a pagamento, a scapito dei concorrenti di TV2. Poiché la Danimarca ha ritirato la scheda TV2 Alene, gli argomenti riguardo alla sua eventuale violazione delle norme in materia di intese sono irrilevanti e pertanto non hanno alcuna influenza sulla legalità del piano di ristrutturazione.

(175)

Riguardo ai timori nutriti da alcuni concorrenti secondo cui l’aiuto in quanto tale potrebbe essere utilizzato per un comportamento aggressivo sul mercato, la Commissione sottolinea che non risulta che l’aiuto di Stato di per sé comporti una violazione di altre disposizioni del TFUE o possa indurre automaticamente TV2 a intraprendere comportamenti anticoncorrenziali.

(176)

La Commissione ritiene che il piano di ristrutturazione notificato sia compatibile con il mercato interno ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE e degli orientamenti della Commissione in materia di salvataggio e di ristrutturazione, nel rispetto delle condizioni di seguito riportate.

(177)

Poiché l’impresa è in condizioni finanziarie migliori in seguito alla vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva, la Commissione ritiene che non debba essere attuata alcuna delle misure di aiuto del piano di ristrutturazione (prestito e credito agevolato) e che il credito agevolato esistente (autorizzato nella decisione n. 287/08 della Commissione del 4 agosto 2008) debba essere abolito con effetto immediato dalla data della presente decisione. La Commissione sottolinea che la garanzia originariamente notificata per la vendita della rete di trasmissione radiotelevisiva non è più pertinente, tenuto conto che la vendita della rete è stata completata senza la garanzia.

(178)

La Commissione prende inoltre atto dell’impegno della Danimarca a garantire che la misura compensativa di non avviare nuovi canali di trasmissione riguardi canali televisivi e radiofonici. Questa misura dovrebbe restare in vigore fino al 31 dicembre 2012 o, se il destinatario dell’aiuto potrà applicare un sistema di pagamento prima di tale data, fino all’introduzione del sistema di pagamento. Quest’ultima coinciderà con il momento in cui TV2 sarà giuridicamente autorizzata a richiedere tale remunerazione.

(179)

La Commissione prende atto dell’impegno della Danimarca a incaricare un esperto finanziario indipendente a confrontare la struttura patrimoniale di TV2 con quelle di altre imprese del settore dei mezzi di comunicazione e ad adeguare la struttura patrimoniale se diverge in misura considerevole da quella media o mediana del gruppo di imprese simili pertinente. Se esistono motivi sostanziali per non adeguare il patrimonio, il governo danese può notificare una modifica del piano di ristrutturazione alla Commissione,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Fatto salvo il pieno rispetto del piano di ristrutturazione notificato il 4 febbraio 2009 e alle condizioni di cui agli articoli 2, 3 e 4, l’aiuto concesso dalla Danimarca a TV2 e autorizzato come aiuto al salvataggio dalla Commissione nella sua decisione del 4 agosto 2008 è compatibile con il mercato interno.

Articolo 2

Dalla data della presente decisione l’aiuto al salvataggio concesso dalla Danimarca a TV2 e autorizzato dalla Commissione nella sua decisione del 4 agosto 2008 è abolito. Nessuna delle altre misure di aiuto notificate dalla Danimarca alla Commissione il 4 febbraio 2009 può essere attuata.

Articolo 3

La misura compensativa proposta dalla Danimarca che vieta a TV2 di avviare nuovi canali televisivi o radiofonici resta in vigore fino al termine notificato del periodo di ristrutturazione, ossia il 31 dicembre 2012. Tuttavia, se TV2 può ottenere proventi facendo pagare un abbonamento (sistema di pagamento) prima di tale data, l’obbligo di non avviare nuovi canali televisivi o radiofonici cessa in tale data.

Articolo 4

Alla fine del 2012 o agli inizi del 2013 il governo danese incarica un esperto finanziario indipendente di condurre un’analisi della struttura patrimoniale di TV2, confrontandola con la struttura patrimoniale di altre imprese del settore dei mezzi di comunicazione pertinente. Se la struttura patrimoniale di TV2 diverge in misura considerevole da quella media o mediana del gruppo di imprese simili pertinente, il governo danese adegua la struttura patrimoniale nella riunione dell’assemblea generale di aprile 2013, per ovviare a tale divergenza.

Articolo 5

La Danimarca comunica alla Commissione, entro il termine di due mesi a decorrere dalla notifica della presente decisione, le misure previste per conformarsi alla medesima.

Articolo 6

Il Regno di Danimarca è destinatario della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 20 aprile 2011

Per la Commissione

Joaquín ALMUNIA

Vicepresidente


(1)  A partire dal 1o dicembre 2009, gli articoli 87 e 88 del trattato CE sono diventati rispettivamente gli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea («TFUE»). In entrambi i casi, le disposizioni sono in sostanza identiche. Ai fini della presente decisione, i riferimenti fatti agli articoli 107 e 108 del TFUE si intendono eventualmente anche fatti rispettivamente agli articoli 87 e 88 del trattato CE.

(2)  GU C 207 del 2.9.2009, pag. 2.

(3)  GU C 9 del 14.1.2009, pag. 2.

(4)  GU C 244 dell’1.10.2004, pag. 2.

(5)  Cfr. la nota 2.

(6)  Causa T-114/09 Viasat Broadcasting UK Ltd/Commissione delle Comunità europee.

(7)  Questa richiesta riguarda in larga misura il fatto che TV2 sia o meno un’impresa in difficoltà e in misura minore il fatto che abbia usato o meno l’aiuto per fini anticoncorrenziali.

(8)  Ordinanza del presidente della quinta sezione del Tribunale del 17 maggio 2010 emanata nella causa T-114/09.

(9)  Decisione 2005/217/CE della Commissione, del 19 maggio 2004, relativa alle misure attuate dalla Danimarca a favore di TV2 Danmark.

(10)  Causa T-309/04, TV2 Danmark/Commissione, Raccolta 2008, pag. II-2935, paragrafo 101 e seguenti.

(11)  I dati riservati sono indicati nel testo della decisione […].

(12)  Lettera di TV2 del 2 ottobre 2009.

(13)  Autorizzazione del 17 dicembre 2009, presentata come allegato 1 della lettera della Danimarca del 9 settembre 2009.

(14)  Legge n. 477 del 6 maggio 2010.

(15)  Secondo l’accordo sui mezzi di comunicazione per il periodo 2007-2010, nel 2010 i proventi dei canoni di licenza sono stati pari a 428,4 milioni di DKK.

(16)  Lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010, pag. 13 e seguenti e allegato 8.

(17)  Cfr. allegato 5 della notifica della Danimarca, pagina 2, e lettera della Danimarca del 3 febbraio 2011, pagina 7. SMATV è l’acronimo di Satellite Master Antenna Television e si riferisce a un sistema che utilizza vari satelliti e trasmette segnali per creare un unico segnale via cavo integrato per la distribuzione a una rete di trasmissione via cavo.

(18)  Memorandum informativo sul progetto MUX presentato dalla Danimarca, pag. 32.

(19)  I distributori non pagano un abbonamento televisivo per TV2 neppure nel segmento via cavo (cfr. allegato 5 della notifica della Danimarca, pag. 3). In base a tale documento, i distributori possono richiedere ai titolari dei diritti d’autore soltanto il pagamento dei costi e degli oneri di distribuzione.

(20)  Lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, pagg. 10-11.

(21)  Lettera di Viasat del 2 ottobre 2009, paragrafo 114.

(22)  Ordinanza n. 740 del 21 agosto 2001 sulla separazione dei conti per le attività di servizio pubblico di Danmark’s Radio e di TV2 e tutte le altre attività, adottata per attuare la direttiva 2000/52/CE della Commissione (GU L 193 del 29.7.2000, pag. 75).

(23)  Decisione 2005/217/CE della Commissione (GU L 85 del 23.3.2006, pag. 1) e caso N 313/04 (GU C 172 del 12.7.2005, pag. 3).

(24)  Causa T-309/04 del 22 ottobre 2008, paragrafo 101 e seguenti.

(25)  Causa T-12/05, ordinanza del Tribunale di primo grado del 24 settembre 2009.

(26)  Decisione relativa all’aiuto al salvataggio, paragrafi 7, 8, 10 e 39.

(27)  Cfr. paragrafi 10-15 della decisione della Commissione del 2 luglio 2009, basata sull’allegato 3 della notifica originale.

(28)  Allegato 2 della lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010 che fornisce un’analisi aggiornata di PWC del 21 gennaio 2010. I dati stimati all’epoca per il 2009 sono aggiornati nella tabella utilizzando i risultati effettivi forniti da TV2 come allegato di una lettera della Danimarca del 9 luglio 2010.

(29)  Cfr. decisione della Commissione del 2 luglio 2009, paragrafo 11, che riporta i dati sul contributo delle varie attività di TV2 e le perdite del canale di servizio pubblico nel periodo dal 2008 ([…] milioni di DKK) al 2013 ([…] milioni di DKK).

(30)  Allegato 1 della lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010 e della lettera di TV2 sullo stato della posizione finanziaria e della liquidità di TV2, pag. 1.

(31)  Osservazioni inviate da TV2 alla Commissione europea il 25 agosto 2009.

(32)  Osservazioni inviate da TV2 alla Commissione europea il 25 agosto 2009.

(33)  Lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, allegato 2 — relazione aggiornata di PWC.

(34)  Lettera di Viasat del 26 maggio 2010, pag. 2 con riferimento alla DRRB nella nota a piè di pagina 2. Il valore del mercato pubblicitario era pari a 1 903 milioni di DKK nel 2009, rispetto a 2 341 milioni di DKK nel 2008. Cfr. anche la relazione aggiornata di PWC, lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, allegato 2.

(35)  Osservazioni inviate da TV2 alla Commissione europea il 25 agosto 2009 (pag. 20) e allegato 1 della lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010 sullo stato della posizione finanziaria e della liquidità di TV2, punto 5, presentato da TV2.

(36)  Richiesta confermata da […] per iscritto in una lettera del 24 aprile 2009.

(37)  Lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010, allegato 1 sullo stato della posizione finanziaria e della liquidità di TV2, punto 4.

(38)  Lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010, allegato 1, lettera di TV2 sullo stato della posizione finanziaria e della liquidità di TV2, punto 4.

(39)  Non saranno vendute le quote detenute da TV2 in Digi-TV, ma soltanto le partecipazioni dirette e le quote detenute in Fordelingsnet e 4M. Cfr. memorandum informativo della Danimarca relativo al progetto MUX.

(40)  Queste riduzioni includono l’annullamento dell’investimento in un nuovo canale nel 2009/2010. Cfr. lettera della Danimarca del 20 maggio 2009.

(41)  In appresso indicata anche come «abbonamento» o talvolta «corrispettivo».

(42)  Lettera della Danimarca dell’11 marzo 2011, allegato contenente il nuovo accordo sui mezzi di comunicazione. Le autorità danesi comunicano che TV2 sta valutando la possibilità di applicare un abbonamento inferiore a quello originariamente previsto di 25 DKK. TV2 indica un importo mensile compreso tra 10 e 12 DKK.

(43)  Lettera della Danimarca del 17 marzo 2011, pag. 3. Previsione basata su un importo mensile stimato di 12 DKK.

(44)  Notifica della Danimarca del 4 febbraio 2009, pag. 6.

(45)  Decisione della Commissione del 2 luglio 2009, paragrafo 20.

(46)  Lettera della Danimarca del 3 febbraio 2011, pag. 2.

(47)  La Danimarca ritiene quindi che tutti i costi elencati nella lettera della Commissione del 14 gennaio 2010 siano costi di ristrutturazione pertinenti, ossia […] milioni di DKK oltre ai costi aggiuntivi per il mutuo ipotecario. La tabella contenuta nella lettera della Commissione correggeva alcune posizioni di una lettera precedente della Danimarca riprodotte nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale della Commissione del 2 luglio 2009.

(48)  Lettera della Danimarca del 3 febbraio 2011, pag. 6 e allegato 1, in seguito parzialmente modificato con lettera del 17 marzo 2011 riguardo al costo dell’introduzione del sistema di pagamento.

(49)  Notifica della Danimarca del 4 febbraio 2009, pag. 8.

(50)  Lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010, allegato 1 sullo stato della posizione finanziaria e della liquidità di TV2, fine del punto 3.

(51)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010, successivamente modificata dai dati presentati il 17 e 18 marzo 2011. La previsione per il 2011 tiene conto del fatto che il sistema di schede TV2 Alone è stato abbandonato, con la conseguenza di un tasso di penetrazione nelle famiglie più basso. I dati tengono anche conto di un importo di cui è richiesto il pagamento agli utenti finali (10-12 DKK) inferiore a quello originariamente previsto e di proventi pubblicitari superiori al previsto. I dati comprendono i proventi degli abbonamenti per il canale principale a partire dal 2012 e il costo della transizione alla televisione a pagamento nel 2011.

(52)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010, pag. 2 e seguenti.

(53)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010, allegato 1 relativo al piano di ristrutturazione di TV2, fine di pag. 2.

(54)  Lettera della Danimarca del 9 luglio 2010, allegato relativo ai problemi finanziari di TV2.

(55)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010, allegato I relativo al piano di ristrutturazione di TV2 e aggiornamento mediante e-mail della Danimarca del 6 aprile 2011.

(56)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010. In particolare, non è stata rilasciata alcuna garanzia.

(57)  Lettera della Danimarca del 3 febbraio 2011.

(58)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010, pag. 2.

(59)  La Danimarca ha spiegato nella riunione con la Commissione nel settembre 2010 e ha ribadito nella lettera del 15 ottobre che TV2 non ha fatto valere giuridicamente la garanzia e che si trattava di una semplice proposta subordinata all’approvazione della Commissione e non comportava risorse statali in quanto non era vincolante per il governo danese.

(60)  Lettere della Danimarca del 28 gennaio 2011 e del 15 ottobre 2010. La lettera del 15 ottobre si riferisce soltanto alla decisione del 19 maggio 2004.

(61)  Piano di ristrutturazione di TV2, allegato I della lettera del 15 ottobre 2010. TV2 sostiene che le prime due misure di aiuto anticipate nel piano di ristrutturazione non sono più valide in seguito alla vendita della rete di trasmissione. Riguardo al credito agevolato, TV2 ritiene di avere finanziamenti sufficienti fino al 2012 quando sarà attuato il sistema di pagamento di un abbonamento per il canale principale. Facendo riferimento al credito agevolato di […] milioni di DKK, TV2 conferma inoltre che nessuna delle misure di aiuto del piano di ristrutturazione è stata attuata. È probabile quindi che TV2 si riferisca all’aiuto al salvataggio originario.

(62)  Per una descrizione più particolareggiata, cfr. N 287/08, paragrafo 13 e seguenti, in particolare il paragrafo 17.

(63)  E-mail della Danimarca del 24 febbraio 2011.

(64)  I documenti della gara sono disponibili al seguente indirizzo: http://www.bibliotekogmedier.dk/medieomraadet/radio/fm-4/udbud. Cfr. anche decisione della Commissione del 24 marzo 2011 in SA.32019, canale radiofonico danese FM4.

(65)  E-mail della Danimarca del 24 febbraio 2011.

(66)  Lettera della Danimarca del 9 luglio 2010, allegato, problemi finanziari di TV2.

(67)  Cfr. la nota 4.

(68)  Orientamenti, punti 34-36.

(69)  Orientamenti, punti 38-40.

(70)  Lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, pag. 10, che fa riferimento alla notifica del 4 febbraio 2009 e agli argomenti relativi alla notifica dell’aiuto al salvataggio.

(71)  Allegato II della lettera della Danimarca del 9 settembre 2009.

(72)  Lettera della Danimarca del 29 gennaio 2010.

(73)  Lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, pag. 14.

(74)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010.

(75)  Lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, pag. 16.

(76)  Lettera della Danimarca del 9 settembre 2009, pagg. 10 e 11.

(77)  Cfr. considerando 38.

(78)  SBS, a pagina 13 della sua lettera del 2 ottobre 2009, afferma che è molto improbabile una riduzione dei proventi pubblicitari del 10 % all’anno. Tuttavia, come si potrà constatare successivamente, ciò sembra essere basato su un’errata comprensione della relazione di PWC, che non indica una riduzione annuale del 10 %.

(79)  Lettera di Viasat del 26 maggio 2010, pag. 4.

(80)  Lettere della Danimarca del 15 ottobre 2010 e del 28 gennaio 2011.

(81)  Ciò è già stato valutato nella decisione n. 287/08 della Commissione del 4 agosto 2008.

(82)  Per i pagamenti tra imprese private cfr. causa C-379/98, Preussen Elektra, Raccolta 2001, pag. I-2009. In questo caso, lo Stato ha imposto l’applicazione di un determinato prezzo minimo, mentre nel caso in esame il governo danese consente a TV2 di applicare un sistema di pagamento con le stesse modalità dei suoi concorrenti.

(83)  Causa C-83/98 P Francia/Commissione, Raccolta 2000, pag. I-3271, paragrafi 48 e 50, causa T-358/94, Air France/Commissione, Raccolta 1996, pag. II-2109.

(84)  SBS fa riferimento alla modifica legislativa che era il modello anticipato nel momento in cui SBS ha presentato le sue osservazioni. Tuttavia, il governo danese non prevede più una modifica alla legge sulle trasmissioni radiotelevisive, ma semplicemente una variazione della licenza. Sfrutta pertanto una possibilità già anticipata nell’attuale sezione 38 bis, paragrafo 2 della legge danese sulle trasmissioni radiotelevisive, ossia il diritto per l’impresa di richiedere il pagamento di un abbonamento se il ministero della Cultura lo decide e modifica la licenza di conseguenza.

(85)  Lettera di SBS del 2 ottobre 2009, pagg. 19-22.

(86)  Causa C-206/06 Essent Netwerk Noord BV e altri/Aluminium Delfzijl BV, Raccolta 2008, pag. II-5497.

(87)  Decisione 2005/217/CE della Commissione (GU L 85 del 23.3.2006, pag. 1), paragrafo 57, confermata su questo aspetto dalle cause T-309/04, T-317/04, T-329/04 e T-336/04, TV2 Danmark e altri/Commissione, paragrafo 158 e seguenti.

(88)  C-345/02, Pearle e altri, Raccolta 2004, pag. I-7139.

(89)  In C-206/06 (cfr. nota a piè di pagina 85), la Corte stabilisce nei paragrafi 66 e 47 che il supplemento in parola è una tassa effettiva, la cui eccedenza deve essere versata dal destinatario al ministero (cfr. paragrafo 67 e descrizione della legge nel paragrafo 19 della sentenza).

(90)  Riguardo agli effetti sugli scambi tra gli Stati membri sembrano condividere lo stesso parere, cfr. decisione dell’autorità danese garante della concorrenza (Konkurrencestyrelsen) del 21.12.2005, Gazzetta ufficiale n. 3/1120-0301-0095/SEK/SCL.

(91)  GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1.

(92)  Comunicazione della Commissione relativa all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione (GU C 257 del 27.10.2009, pag. 1).

(93)  Lettera di Viasat del 2 ottobre 2009, allegato 14, risultati dell’analisi di un rating del credito di TV2 Denmark.

(94)  Lettera di Viasat del 2 ottobre 2009, allegato 14, pag. 13.

(95)  Secondo la lettera della Danimarca del 9 luglio 2010, allegato relativo ai problemi finanziari di TV2, pag. 7, per il 2010 era prevista una riduzione del 5 % nel mercato pubblicitario, tuttavia attualmente Zenith Optimedia prevede un aumento dell’1 %.

(96)  Lettera della Danimarca del 9 luglio 2010, problemi finanziari di TV2, pag. 4.

(97)  Lettera della Danimarca del 15 ottobre 2010, allegato 1, documenti di TV2, alla fine del punto 2.

(98)  Notifica del 4 febbraio 2009.

(99)  E-mail della Danimarca del 24 febbraio 2011.

(100)  Lettera della Danimarca del 28 gennaio 2011 e e-mail della Danimarca del 15 ottobre 2010.

(101)  Cfr. causa C-225/91 Matra, Raccolta 1993, pag. I-3203, paragrafo 41, che fa riferimento alla causa 74/76 Iannelli/Meroni, Raccolta 1977, pag. I-557.

(102)  Causa C-225/91 Matra, op. cit., paragrafi 44 e 45. La sentenza fa riferimento al regolamento n. 17, ora sostituito dal regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio del 16 dicembre 2002 concernente l’applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato (GU L 1 del 4.1.2003, pag. 1) e agli articoli 85 e 86 del trattato CE, ora articoli 101 e 102 del TFUE.


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