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Document 31988L0380

Direttiva 88/380/CEE del Consiglio del 13 giugno 1988 che modifica le direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE, 66/403/CEE, 69/208/CEE, 70/457/CEE e 70/458/CEE concernenti rispettivamente la commercializzazione delle sementi di barbabietole, delle sementi di piante foraggere, delle sementi di cereali, dei tuberi-seme di patate, delle sementi di piante oleaginose e da fibra e delle sementi di ortaggi e il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole

OJ L 187, 16.7.1988, p. 31–48 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT)
Special edition in Finnish: Chapter 03 Volume 026 P. 251 - 268
Special edition in Swedish: Chapter 03 Volume 026 P. 251 - 268
Special edition in Czech: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Estonian: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Latvian: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Lithuanian: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Hungarian Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Maltese: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Polish: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Slovak: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Slovene: Chapter 03 Volume 008 P. 86 - 103
Special edition in Bulgarian: Chapter 03 Volume 006 P. 256 - 273
Special edition in Romanian: Chapter 03 Volume 006 P. 256 - 273
Special edition in Croatian: Chapter 03 Volume 056 P. 76 - 93

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dir/1988/380/oj

31988L0380

Direttiva 88/380/CEE del Consiglio del 13 giugno 1988 che modifica le direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE, 66/403/CEE, 69/208/CEE, 70/457/CEE e 70/458/CEE concernenti rispettivamente la commercializzazione delle sementi di barbabietole, delle sementi di piante foraggere, delle sementi di cereali, dei tuberi-seme di patate, delle sementi di piante oleaginose e da fibra e delle sementi di ortaggi e il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole

Gazzetta ufficiale n. L 187 del 16/07/1988 pag. 0031 - 0048
edizione speciale finlandese: capitolo 3 tomo 26 pag. 0251
edizione speciale svedese/ capitolo 3 tomo 26 pag. 0251


DIRETTIVA DEL CONSIGLIO del 13 giugno 1988 che modifica le direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE, 66/403/CEE, 69/208/CEE, 70/457/CEE e 70/458/CEE concernenti rispettivamente la commercializzazione delle sementi di barbabietole, delle sementi di piante foraggere, delle sementi di cereali, dei tuberi-seme di patate, delle sementi di piante oleaginose e da fibra e delle sementi di ortaggi e il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole (88/380/CEE)

IL CONSIGLIO DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità economica europea, in particolare l'articolo 43,

vista la proposta della Commissione (1),

visto il parere del Parlamento europeo (2),

considerando che, per le ragioni esposte in appresso, occorre modificare le direttive seguenti concernenti la commercializzazione delle sementi e dei materiali di moltiplicazione:

- direttiva 66/400/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di barbabietole (3), modificata da ultimo dalla direttiva 88/95/CEE (4);

- direttiva 66/401/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante foraggere (5), modificata da ultimo dalla direttiva 87/480/CEE (6);

- direttiva 66/402/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di cereali (7), modificata da ultimo dalla direttiva 87/120/CEE (8);

- direttiva 66/403/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione dei tuberiseme di patate (9), modificata da ultimo dalla direttiva 87/374/CEE (10);

- direttiva 69/208/CEE del Consiglio, del 30 giugno 1969, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante oleaginose e da fibra (11), modificata da ultimo dalla direttiva 87/480/CEE;

- direttiva 70/457/CEE del Consiglio, del 29 settembre 1970, relativa al catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole (12), modificata da ultimo dalla direttiva 86/155/CEE (13);

- direttiva 70/458/CEE del Consiglio, del 29 settembre 1970, relativa alla commercializzazione delle sementi di ortaggi (14), modificata da ultimo dalla direttiva 87/481/CEE (15);

considerando che, a motivo dell'accresciuta importanza a livello comunitario, il bromo, il bromo dell'Alaska, la facelia, il triticale, il cavolo cinese e la cicoria industriale devono essere inclusi nel campo d'applicazione delle suddette direttive: che, per le medesime ragioni, le varietà ibride di girasole e di alcune altre specie di cereali devono anch'esse essere inserite nel campo d'applicazione delle suddette direttive; che le colture e le sementi di dette specie e tipi di varietà devono soddisfare condizioni conformi a quelle prescritte dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per il commercio internazionale di sementi, escluse le varietà allogame di triticale e le varietà ibride di alcune altre specie supplementari di cereali per le quali l'OCSE non ha finora stabilito dette condizioni;

considerando che sembra opportuno, da un lato, rivedere alcune disposizioni per agevolare la riproduzione delle sementi in Stati membri diversi da quello di origine e, dall'altro, adottare misure comunitarie per garantire l'identità delle sementi, commercializzate tal quali ai fini del condizionamento;

considerando che sembra opportuno accordare agli Stati membri un periodo di tempo supplementare per poter autorizzare, a talune condizioni, la certificazione ufficiale delle sementi di specie autogame di cereali le quali non sono state sottoposte ad ispezioni ufficiali sul campo di produzione e per consentire la commercializzazione di determinate varietà di segale le quali non soddisfano talune condizioni previste nell'allegato II della direttiva 66/402/CEE, onde poter acquisire l'esperienza necessaria in vista di una soluzione più generale e definitiva in particolare per quanto riguarda la segale, in base alle informazioni che devono essere fornite dal Regno Unito;

considerando che, per trovare migliori soluzioni per sostituire elementi dei regimi di certificazione adottati in base alle citate direttive, sembra opportuno organizzare esperimenti temporanei da effettuarsi in base a condizioni specifiche; che, pertanto, è necessaria una base giuridica per effettuare detti esperimenti;

considerando che occorre migliorare le disposizioni concernenti le informazioni che devono figurare sull'etichetta ufficiale per quanto riguarda il nome della specie e delle varietà per fornire una migliore informazione agli utilizzatori di sementi e agevolare gli scambi intracomunitari;

considerando che si deve garantire che le etichette del fornitore, richieste da talune normative nazionali, siano compilate in modo tale da non poter essere confuse con le etichette ufficiali;

considerando che è auspicabile facilitare agli Stati membri l'esclusione dal campo di applicazione delle direttive 66/402/CEE e 69/208/CEE di sementi di specie di cereali o di piante oleaginose e da fibra di scarsa importanza economica;

considerando che, per quanto concerne la direttiva 70/458/CEE, devono essere adattate alcune disposizioni relative alle varietà di talune specie vegetali per consentire di tener conto degli sviluppi attuali nel processo di rinnovamento dell'ammissione ufficiale di talune varietà;

considerando che di norma le condizioni relative al valore agronomico o di utilizzazione di una varietà non devono essere richieste per l'ammissione di varietà (linee «inbred», ibridi) destinate unicamente a servire da componente di varietà ibride;

considerando che deve essere possibile esigere l'idoneità a scopi specifici di alcune varietà di graminacee non destinate alla produzione di piante foraggere;

considerando che le richieste di autorizzazione presentate dalla Repubblica ellenica per vietare su tutto il territorio nazionale o su parte del medesimo la commercializzazione delle sementi o dei materiali di moltiplicazione di talune varietà che figurano nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole o nel catalogo comune delle varietà delle specie di ortaggi devono essere prese in considerazione per consentire alla Repubblica ellenica di completare l'adattamento della propria produzione e della propria commercializzazione di sementi e materiali di moltiplicazione alle esigenze comunitarie per i cataloghi comuni;

considerando che è utile precisare alcune disposizioni contenute nelle direttive summenzionate;

considerando che è opportuno rinviare la data di attuazione delle modifiche già apportate alle summenzionate direttive dalle direttive 86/155/CEE e 86/320/CEE per farla corrispondere alla data principale di attuazione della presente direttiva,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:

Articolo 1

La direttiva 66/400/CEE è modificata come segue:

1) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera E, i termini «bb)» sono sostituiti da «aa) bis e bb)»;

2) all'articolo 2 è inserito il paragrafo seguente:

«1 bis. I diversi tipi di varietà, compresi i componenti, destinati alla certificazione alle condizioni della presente direttiva, possono essere specificati e definiti conformemente alla procedura di cui all'articolo 21.»;

3) l'articolo 12 diventa l'articolo 12, paragrafo 1.

4) all'articolo 12 è aggiunto il paragrafo seguente:

«2. L'etichetta di cui al paragrafo 1 è redatta in modo da non poter essere confusa con l'etichetta ufficiale di cui all'articolo 11, paragrafo 1.»;

5) è inserito l'articolo seguente:

«Articolo 13 bis

Al fine di trovare migliori alternative a taluni elementi del regime di certificazione adottato dalla presente direttiva, si può decidere l'organizzazione, in condizioni specifiche, di esperimenti temporanei a livello comunitario, conformemente alla procedura di cui all'articolo 21.

Nell'ambito di tali esperimenti, gli Stati membri possono essere esentati da taluni obblighi previsti dalla presente direttiva. La portata di tale esenzione è definita in rapporto alle condizioni cui essa si applica. La durata di un esperimento non deve superare sette anni.»;

6) all'articolo 14, paragrafo 2, lettera c), i termini «bb)» sono sostituiti da «aa) bis e bb)»;

7) all'articolo 14, paragrafo 3, lettera c), il testo del quinto e del sesto trattino è sostituito dal testo seguente:

«- specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi, indicazione che precisa se si tratta di barbabietole da zucchero o di barbabietole da foraggio,

«- varietà, indicata almeno in caratteri latini,»;

8) il testo dell'articolo 15 è sostituito dal testo seguente:

«Articolo 15

1. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di barbabietole

- provenienti direttamente da sementi di base ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo al quale sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), e

- raccolte in un altro Stato membro,

devono, a richiesta e fatte salve le disposizioni della direttiva 70/457/CEE, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno degli Stati membri, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste all'allegato I, lettera A, per la categoria interessata e se è stata constatata, al momento di un'esame ufficiale, la rispondenza alle condizioni previste all'allegato I, lettera B, per la stessa categoria.

Allorché in questi casi le sementi sono state prodotte direttamente a partire da sementi ufficialmente certificate di generazioni anteriori alle sementi di base, gli Stati membri possono autorizzare anche la certificazione ufficiale come sementi di base, se le condizioni previste per tale categoria sono state rispettate.

2. Le sementi di barbabietole raccolte in un altro Stato membro e destinate ad essere certificate conformemente a quanto previsto al paragrafo 1, sono

- confezionate e provviste di un'etichetta ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato IV, lettere A e B, conformemente a quanto previsto all'articolo 10, paragrafo 1, e

- accompagnate da un documento ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato IV, lettera C.

3. Gli Stati membri prescrivono inoltre che le sementi di barbabietole

- provenienti direttamente da sementi di base ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui è stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b) e

- raccolte in un paese terzo

devono, a richiesta, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno Stato membro in cui le sementi di base sono state prodotte o certificate ufficialmente, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste in una decisione di equilvalenza presa conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera a) per la categoria interessata e si è constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizioni previste all'allegato I, lettera B, per la stessa categoria. Anche gli altri Stati membri possono autorizzare la certificazione ufficiale di tali sementi.»;

9) nell'allegato III, lettera A, I, il testo del punto 4 è sostituito dal testo seguente:

«4. Specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi; indicare se si tratta di barbabietole da zucchero o da foraggio,»;

10) nell'allegato III, lettera A, I, al punto 5 è aggiunta la frase seguente:

«indicata almeno in caratteri latini,»;

11) nell'allegato III, lettera B, il testo del punto 6 è sostituito dal testo seguente:

«6. Specie, indicata almeno in caratteri latini. Indicare se si tratta di barbabietole da zucchero o da foraggio,»;

12) nell'allegato III, lettera B, al punto 7 è aggiunta la frase seguente: «indicata almeno in caratteri latini,»;

13) è aggiunto l'allegato seguente:

«ALLEGATO IV

Etichetta e documento previsti nel caso di sementi non definitivamente certificate e raccolte in un altro Stato membro

A. Indicazioni prescritte per l'etichetta

- Autorità responsabile dell'ispezione sul campo di produzione e Stato membro o sigla dei medesimi.

- Specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi; indicazione che precisa se si tratta di barbabietole da zucchero o da foraggio,

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Peso netto o lordo dichiarato.

- La menzione "sementi non definitivamente certificate''.

B. Colore dell'etichetta

L'etichetta è di colore grigio.

C. Indicazioni prescritte per il documento

- Autorità che rilascia il documento.

- Specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi; indicare se si tratta di barbabietole da zucchero o da foraggio.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento delle sementi utilizzate e indicazione del paese o dei paesi che hanno effettuato la certificazione delle sementi.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Superficie coltivata per la produzione della partita oggetto del documento.

- Quantità di sementi raccolte e numero di colli.

- Attestato che sono state soddisfatte le condizioni prescritte per la coltura da cui le sementi provengono.

- Se del caso, i risultati dell'analisi preliminare delle sementi.»

Articolo 2

La direttiva 66/401/CEE è modificata come segue:

1) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera A, a) i termini:

«Bromus catharticus

Vahl

Bromo

Bromus sitchensis Trin.

Bromo dell'Alaska»

sono aggiunti dopo i termini:

«Arrhenatherum elatius (L.) P. Beauv. ex J. S. e K. B. Presl

Avena altissima»

e alla lattera c), i termini:

«Phacelia tanacetifolia

Benth.

Facelia»

sono aggiunti dopo i termini:

«Brassica oleracea L. convar. acephala (DC) Alef. van medullosa thell + var. viridis L.

Cavolo da foraggio»;

2) all'articolo 2, paragrafo 1 bis, nel testo in lingua inglese il termine «descriptions» è sostituito dal termine «names»;

3) all'articolo 2, i paragrafi 1 ter e 1 quater diventano rispettivamente 1 quater e 1 quinquies;

4) all'articolo 2 è inserito il paragrafo seguente:

«1 ter. I diversi tipi di varietà, compresi i componenti, destinati alla certificazione alle condizioni della presente direttiva, possono essere specificati e definiti conformemente alla procedura di cui all'articolo 21.»;

5) l'articolo 11 diventa l'articolo 11, paragrafo 1;

6) all'articolo 11 è aggiunto il paragrafo seguente:

«2. L'etichetta di cui al paragrafo 1 è redatta in modo da non poter essere confusa con l'etichetta ufficiale di cui all'articolo 10, paragrafo 1»;

7) è inserito l'articolo seguente:

«Articolo 13 bis

Al fine di trovare migliori alternative o taluni elementi del regime di certificazione adottato dalla presente direttiva, si può decidere l'organizzazione, in condizioni specifiche, di esperimenti temporanei a livello comunitario, conformemente alla procedura fissata all'articolo 21.

Nell'ambito di tali esperimenti gli Stati membri possono essere esentati da taluni obblighi previsti nella presente direttiva. La portata di tale esenzione è definita in rapporto alle condizioni in cui essa si applica. La durata di un esperimento non deve superare sette anni.»;

8) all'articolo 14, paragrafo 3, lettera c), il testo del quinto e del sesto trattino è sostituito dal testo seguente:

«- specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini,

«- varietà, indicata almeno in caratteri latini;»;

9) all'articolo 14, paragrafo 3 è aggiunta la frase seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

10) il testo dell'articolo 15 è sostituito dal testo seguente:

«Articolo 15

1. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di piante foraggere

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un altro Stato membro,

devono, a richiesta e senza pregiudizio della direttiva 70/457/CEE, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno degli Stati membri, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste all'allegato I per la categoria interessata e se è stato constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria.

Allorché in questi casi le sementi sono state prodotte direttamente a partire da sementi ufficialmente certificate di riproduzioni anteriori alle sementi di base, gli Stati membri possono autorizzare anche la certificazione ufficiale come sementi di base, se le condizioni previste per tale categoria sono state rispettate.

2. Le sementi di piante foraggere raccolte in un altro Stato membro e destinate ad essere certificate conformemente al paragrafo 1, sono

- confezionate e provviste di un'etichetta ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettere A e B, conformemente all'articolo 9, paragrafo 1, e

- accompagnate da un documento rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettera C.

3. Gli Stati membri prescrivono inoltre che le sementi di piante foraggere

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un paese terzo,

debbono, a richiesta, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno Stato membro in cui le sementi di base o le suddette sementi certificate sono state prodotte o certificate ufficialmente, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfa le condizioni previste in una decisione di equivalenza presa conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera a) per la categoria interessata e se è stato constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria. Anche gli altri Stati membri possono autorizzare la certificazione ufficiale di tali sementi.»;

11) all'allegato I, paragrafo 2, alla prima colonna della tabella, dopo i termini «Brassica spp.» sono inseriti ogni volta i termini «Phacelia tanacetifolia»;

12) nella seconda frase del testo in lingua francese dell'allegato I, punto 3, il termine «la varieté» è sostituito dal termine «l'espèce»;

13) nel titolo della colonna 4 del testo in lingua francese dell'allegato II, parte I, paragrafo 2, lettera A, il termine «animale» è sostituito dal termine «minimale»;

14) nell'allegato II, parte I, paragrafo 2, lettera A, dopo le linee Arrhenatherum elatius e Brassica oleracea convar. acephala sono inserite rispettivamente le linee seguenti:

>SPAZIO PER TABELLA>

15) nell'allegato II, parte II, punto 2, lettera A, dopo le linee Arrhenatherum elatius e Brassica convar. acephala sono inserite rispettivamente le linee seguenti:

>SPAZIO PER TABELLA>

16) nell'allegato III, dopo le linee Arrhenatherum elatius e Brassica oleracea convar. acephala sono inserite rispettivamente le linee seguenti:

>SPAZIO PER TABELLA>

17) nell'allegato IV, lettera A, I, a), punto 4, è aggiunto il testo seguente: «indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini»;

18) nell'allegato IV, lettera A, I, a), è aggiunta la frase seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

19) nell'allegato IV, lettera A, I, a), punto 5, è aggiunto il testo seguente: «indicata almeno in caratteri latini»;

20) nell'allegato IV, lettera A, I, b), punto 5, è aggiunto il testo seguente: «indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini»;

21) nell'allegato IV, lettera A, I b), è aggiunta la frase seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

22) nell'allegato IV, lettera A, I, c), punto 4, dopo i termini «indicate secondo le specie ed eventualmente le varietà» sono aggiunti i termini «indicate in entrambi i casi almeno in caratteri latini»;

23) nell'allegato IV, lettera A, I, c), punto 4, ultima frase, i termini «al fornitore» sono sostituiti da «all'acquirente»;

24) nell'allegato IV, lettera B, a), punto 6, è aggiunto il testo seguente: «indicata almeno in caratteri latini,»;

25) nell'allegato IV, lettera B, a), punto 7, è aggiunto il testo seguente: «indicata almeno in caratteri latini,»;

26) nell'allegato IV, lettera B, b), punto 6, è aggiunto il testo seguente: «indicata almeno in caratteri latini,»;

27) nell'allegato IV, lettera B, c), punto 11, dopo i termini «indicate secondo le specie ed eventualmente le varietà» sono aggiunti i termini, «, indicate in entrambi i casi almeno in caratteri latini»;

28) è aggiunto l'allegato seguente:

«ALLEGATO V

Etichetta e documento previsti nel caso di sementi non definitivamente certificate e raccolte in un altro Stato membro

A. Indicazioni prescritte per l'etichetta

- Autorità responsabile dell'ispezione sul campo di produzione e Stato membro o sigla dei medesimi.

- Specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Peso netto o lordo dichiarato.

- La menzione "sementi non definitivamente certificate".

Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.

B. Colore dell'etichetta

L'etichetta è di colore grigio.

C. Indicazioni prescritte per il documento

- Autorità che rilascia il documento.

- Specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento delle sementi utilizzate e nome del paese o dei paesi che hanno effettuato la certificazione delle sementi.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Superficie coltivata per la produzione della partita coperta dal documento.

- Quantità di sementi raccolte e numero di colli.

- Numero di generazioni dopo le sementi di base, nel caso di sementi certificate.

- Attestato che sono state soddisfatte le condizioni prescritte per la coltura da cui provengono le sementi.

- Se del caso, risultati dell'analisi preliminare delle sementi.»

Articolo 3

La direttiva 66/402/CEE è modificata come segue:

1) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera A, dopo i termini:

«Sorghum sudanense (Piper) Stapf

Erba sudanese»

sono aggiunti termini:

«X Triticosecale Wittm.

Triticale»;

2) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera A del testo tedesco nella linea «Phalaris canariensis L.» la parola «kanariensaat» è sostituita da «Kanariengras»;

3) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera C la prima frase è sostituita dal testo seguente;

«C. Sementi di base (avena, orzo, riso, scagliola, segale, triticale, frumento, frumento duro e spelta, comunque diversi dagli ibridi): le sementi»;

4) all'articolo 2, paragrafo 1, è aggiunto il testo seguente:

«C bis. Sementi di base (ibridi di avena, orzo, riso, frumento, frumento duro e spelta):

a) destinate alla produzione di ibridi;

b) che, conformemente alle norme di cui all'articolo 4, soddisfano le condizioni fissate agli allegati I e II per le sementi di base e

c) per le quali nel corso di un esame ufficiale sia stata constatata la rispondenza alle suddette condizioni.»;

5) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera E, la prima frase è sostituita dal testo seguente:

«E. Sementi certificate (scagliola e segale, comunque diversi dagli ibridi, sorgo, erba sudanese, granturco e ibridi di avena, orzo, riso, frumento, frumento duro e spelta): le sementi»;

6) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera F, la prima frase è sostituita dal testo seguente:

«F. Sementi certificate di prima riproduzione (avena, orzo, riso, triticale, frumento, frumento duro e spelta, comunque diversi dagli ibridi): le sementi»;

7) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera G, la prima frase è sostituita dal testo seguente:

«G. Sementi certificate di seconda riproduzione (avena, orzo, riso, triticale, frumento, frumento duro e spelta, comune diversi dagli ibridi): le sementi»;

8) all'articolo 2, paragrafo 1 bis del testo in lingua inglese, il termine «descriptions» è sostituito da «names»;

9) all'articolo 2 i paragrafi 1 ter e 1 quater diventano rispettivamente i paragrafi 1 quinquies e 1 sexto;

10) all'articolo 2 sono inseriti i paragrafi seguenti:

«1 ter. Le modifiche da apportare al paragrafo 1 lettere C, C bis, E, F e G, per includere gli ibridi di scagliola, segale e triticale nel campo d'applicazione della presente direttiva sono adottate conformemente alla procedura di cui all'articolo 21.

1 quater. I diversi tipi di varietà, compresi i componenti, destinati alla certificazione alle condizioni della presente direttiva, possono essere specificati e definiti conformemente alla procedura di cui all'articolo 21. Le definizioni di cui al paragrafo 1, lettera B, sono adottate di conseguenza, secondo la stessa procedura.»;

11) all'articolo 2, paragrafo 1 sexto, la data «30 giugno 1982» è sostituita da «30 giugno 1987» e il secondo trattino è soppresso;

12) all'articolo 2, paragrafo 2, lettera d) la data «31 dicembre 1982» è sostituita da «30 giugno 1989»;

13) all'articolo 4 è aggiunto il paragrafo seguente:

«3. Nel caso delle sementi di triticale destinate ad essere commercializzate nel loro territorio, gli Stati membri possono ridurre la facoltà germinativa richiesta nell'allegato II all'80 %. Se, in tali casi, le sementi di triticale non soddisfano le condizioni di cui all'allegato II per quanto riguarda la facoltà germinativa, questo fatto nonché il fatto che le sementi sono destinate ad essere commercializzate unicamente nel territorio dello Stato membro interessato sono specificati sull'etichetta.»;

14) l'articolo 11 diventa l'articolo 11, paragrafo 1;

15) all'articolo 11 è aggiunto il paragrafo seguente:

«2. L'etichetta di cui al paragrafo 1 è redatta in modo da non poter essere confusa con l'etichetta ufficiale di cui all'articolo 10, paragrafo 1.»;

16) è inserito l'articolo seguente:

«Articolo 13 bis

Al fine di trovare migliori alternative a taluni elementi del regime di certificazione adottato dalla presente direttiva, si può decidere l'organizzazione, in condizioni specifiche, di esperimenti temporanei a livello comunitario, conformemente alla procedura fissata all'articolo 21.

Nel quadro di tali esperimenti, gli Stati membri possono essere esentati da taluni obblighi previsti dalla presente direttiva. La portata di tale esenzione sarà definita in rapporto alle condizioni in cui essa si applica. La durata di un esperimento non deve superare sette anni.»;

17) all'articolo 14, paragrafo 2, lettera a), dopo la parola «riso» è aggiunta la parola «triticale»;

18) all'articolo 14, paragrafo 3, lettera c), il testo del quinto e del sesto trattino è sostituito dal testo seguente:

«- specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, in caratteri latini,

- varietà, indicata almeno in caratteri latini.»;

19) all'articolo 14, paragrafo 3 è aggiunto il testo seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membi possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

20) il testo dell'articolo 15 è sostituito dal testo seguente:

«Articolo 15

1. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di cereali

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate di prima riproduzione ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo al quale sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un altro Stato membro,

devono, a richiesta e senza pregiudizio della direttiva 70/457/CEE, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno degli Stati membri, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste all'allegato I per la categoria interessata e se è stato constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria.

Allorché in questi casi le sementi sono state prodotte direttamente a partire da sementi ufficialmente certificate di riproduzioni anteriori alle sementi di base, gli Stati membri possono autorizzare anche la certificazione ufficiale come sementi di base, se le condizioni previste per tale categoria sono state rispettate.

2. Le sementi di cereali raccolte in un altro Stato membro e destinate ad essere certificate conformemente al paragrafo 1, sono

- confezionate e contraddistinte da un'etichetta ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, parti A e B, conformemente all'articolo 9, paragrafo 1 e

- accompagnate da un documento ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettera C.

3. Gli Stati membri prescrivono inoltre che le sementi di cereali

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate di prima riproduzione ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo al quale sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un paese terzo

devono, a richiesta, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno Stato membro in cui le sementi di base sono state prodotte o certificate ufficialmente, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste in una decisione di equivalenza presa conformemente all'articolo 16, paragrafo 1, lettera a) per la categoria interessata e se è stata constatata al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria. Anche gli altri Stati membri possono autorizzare la certificazione ufficiale di tali sementi.»;

21) è inserito l'articolo seguente:

«Articolo 21 ter

Le modifiche da apportare agli allegati per fissare le condizioni cui devono soddisfare le colture e le sementi di ibridi di avena, orzo, riso, frumento, frumento duro, spelta e le altre specie i cui ibridi sono inclusi nel campo d'applicazione della presente direttiva ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1 ter, nonché le condizioni cui devono soddisfare le colture e le sementi delle varietà ad impollinazione incrociata di triticale, sono adottate conformemente alla procedura di cui all'articolo 21.»;

22) all'articolo 22, i termini «allegato II, punto 2» sono sostituiti da «allegato II, punto 3»;

23) l'articolo 23 bis è sostituito dall'articolo seguente:

«Articolo 23 bis

Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21, uno Stato membro può chiedere di essere totalmente o parzialmente dispensato dall'applicazione della presente direttiva, ad eccezione dell'articolo 14, paragrafo 1:

a) per quanto riguarda le specie seguenti:

- scagliola,

- sorgo,

- erba sudanese;

b) per quanto riguarda altre specie se non esiste normalmente riproduzione o commercializzazione delle sementi di tali specie nel suo territorio»;

24) nella tabella dell'allegato I, punto 2, prima della linea «Zea mays», è inserito il testo seguente:

«Triticosecale, varietà ad autofecondazione:

- per la produzione di sementi di base 50 m

- per la produzione di sementi certificate 20 m»;

25) nell'allegato I, punto 5, lettera B, a), dopo i termini «Phalaris canariensis» è inserito il termine «triticale»;

26) nel testo in lingua francese dell'allegato I, paragrafo 5, lettera B, b), la cifra «3» è sostituita da «1» e la cifra «1» è sostituita da «3»;

27) nell'allegato II, punto 1, lettera A, i termini «comunque diverso dagli ibridi» sono inseriti dopo i termini «Triticum spelta»;

28) nell'allegato II, punto 1 dopo la lettera A è inserito il seguente testo:

«A bis. Varietà di triticosecale ad autofecondazione

>SPAZIO PER TABELLA>

La purezza minima varietale è esaminata principalmente mediante ispezioni sul campo di produzione effettuate alle condizioni stabilite nell'allegato I.»;

29) nell'allegato II, punto 2, lettera A, dopo la linea Sorghum spp, è inserito il testo seguente:

>SPAZIO PER TABELLA>

30) nell'allegato III, dopo i termini «Secale cereale» è aggiunto il termine «Triticosecale»;

31) nell'allegato IV, lettera A, a), punto 4, è aggiunto il testo seguente:

«, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini»;

32) nell'allegato IV, lettera A, a) è aggiunta la frase seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

33) nell'allegato IV, la lettera A, a), punto 5 è sostituita dal testo seguente:

«5. Varietà indicata almeno in caratteri latini»;

34) nell'allegato IV, la lettera A, a), punto 9, è sostituita dal testo seguente:

«9. Nel caso di varietà ibride o linee inbred:

- per le sementi di base se l'ibrido o la linea inbred cui appartengono le sementi sono state ufficialmente ammessi conformemente alla direttiva 70/457/CEE:

il nome di questo componente, con cui è stata ufficialmente ammessa, con o senza riferimento alla varietà finale, corredato, nel caso di ibridi o linee inbred destinati unicamente a servire da

componenti per varietà finali, del termine «componente»;

- per le sementi di base negli altri casi:

il nome del componente cui appartengono le sementi di base, con un riferimento alla varietà finale, con o senza riferimento alla sua funzione (maschio o femmina) e corredato del termine ''componente'';

- per le sementi certificate:

il nome della varietà cui appartengono le sementi certificate, corredato del termine «ibrido»;

35) all'allegato IV, lettera A, b), punto 1, dopo il termine «specie» si aggiungono i termini «o varietà»;

36) nell'allegato IV, lettera A, b), punto 4, è aggiunto il seguente testo:

«; i nomi delle specie e delle varietà sono indicati almeno in caratteri latini»;

37) aggiunto l'allegato seguente:

«ALLEGATO V

Etichetta e documento previsti nel caso di sementi non definitivamente certificate e raccolte in un altro Stato membro

A. Indicazioni prescritte per l'etichetta

- Autorità responsabile dell'ispezione sul campo di produzione e Stato membro o sigla dei medesimi.

- Specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, in caratteri latini.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini; nel caso di varietà (linee inbred, ibridi) destinate ad essere utilizzate esclusivamente come componenti di varietà ibride, è aggiunta la parola «componente».

- Categoria.

- Nel caso di varietà ibride, la parola «ibrido».

- Numero di riferimento del campo della partita.

- Peso netto o lordo dichiarato.

- La menzione «sementi non definitivamente certificate».

Conformemente alle procedura prevista all'articolo 21 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.

B. Colore dell'etichetta

L'etichetta è di colore grigio.

C. Indicazioni prescritte per il documento

- Autorità che rilascia il documento.

- Specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata e senza in nomi degli autori, in caratteri latini.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Il numero di riferimento delle sementi utilizzate e indicazione del paese o dei paesi che hanno effettuato la certificazione delle sementi.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Superficie coltivata per la produzione della partita coperta dal documento.

- Quantità di sementi raccolte e numero di colli.

- Numero di generazioni dopo le sementi di base, nel caso di sementi certificate.

- Attestato che sono state soddisfatte le condizioni prescritte per la coltura da cui le sementi provengono.

- Se del caso, risultati dell'analisi preliminare delle sementi».

Articolo 4

La direttiva 66/403/CEE è modificata come segue:

1) l'articolo 11 diventa l'articolo 11, paragrafo 1;

2) all'articolo 11 è aggiunto il paragrafo seguente:

«2. L'etichetta di cui al paragrafo 1 è redatta in modo da non poter essere confusa con l'etichetta ufficiale di cui all'articolo 10, paragrafo 1.»;

3) all'articolo 13, paragrafo 4, lettera c), il testo del quarto e del quinto trattino è sostituito dal testo seguente:

«- specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata, senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi,

«- varietà, indicata almeno in caratteri latini,»;

4) nell'allegato III, lettera A, punto 4, è aggiunto il testo seguente:

«, indicata almeno in caratteri latini».

Articolo 5

La direttiva 69/208/CEE è modificata come segue:

1) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera B, dopo i termini «Sementi di base» sono aggiunti i termini «(varietà diverse dagli ibridi di girasole)»;

2) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera B, è aggiunto il testo seguente:

«B bis. Sementi di base (ibridi di girasole):

1. Sementi di base di linee inbred: sementi

a) che, fatto salvo l'articolo 4, rispondono ai requisiti di cui agli allegati I e II per le sementi di base, e

b) per le quali al momento di un esame ufficiale sia stato constatato che esse rispondono ai suddetti requisiti.

2. Sementi di base di ibridi semplici: sementi

a) destinate alla produzione di ibridi a tre vie o di ibridi doppi,

c) che, fatto salvo quanto disposto all'articolo 4, rispondono ai requisiti fissati agli allegati I e II per le sementi di base, e

c) per le quali all'atto di un esame ufficiale sia stato constatato che esse rispondono ai suddetti requisiti.»;

3) all'articolo 2, paragrafo 1 bis del testo in lingua inglese, il termine «descriptions» è sostituito con «names»;

4) all'articolo 2, il paragrafo 1 ter diventa 1 quater;

5) all'articolo 2 è inserito il paragrafo seguente:

«1 ter. I diversi tipi di varietà, compresi i componenti, destinati alla certificazione alle condizioni della presente direttiva, possono essere specificati e definiti conformemente alla procedura di cui all'articolo 20.»;

6) all'articolo 2, paragrafo 2, lettera b) del testo in lingua inglese inserire i termini «or linseed» dopo il termine «flax»;

7) l'articolo 11 diventa l'articolo 11, paragrafo 1;

8) all'articolo 11 è aggiunto il paragrafo seguente:

«2. L'etichetta di cui al paragrafo 1 è redatta in modo da non poter essere confusa con l'etichetta ufficiale di cui all'articolo 10, paragrafo 1.»;

9) è inserito l'articolo seguente:

«Articolo 12 bis

Al fine di trovare migliori alternative a taluni elementi del regime di certificazione adottato dalla presente direttiva, si può decidere l'organizzazione, in condizioni specifiche, di esperimenti temporanei a livello comunitario conformemente alla procedura di cui all'articolo 21.

Nell'ambito di tali esperimenti, gli Stati membri possono essere esentati da taluni obblighi previsti dalla presente direttiva. La portata di tale esenzione sarà definita in rapporto alle condizioni in cui essa si applica. La durata di un esperimento non deve superare sette anni.»;

10) all'articolo 13, paragrafo 3, lettera c), il testo del quinto e del sesto trattino è sostituito dal testo seguente:

«- specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, in carattere latini,

«- varietà, indicata almeno in caratteri latini,»;

11) all'articolo 13, paragrafo 3, è aggiunta la frase seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 20 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

12) il testo dell'articolo 14 è sostituito dal testo seguente:

«Articolo 14

1. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di piante oleaginose e da fibra

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate di prima riproduzione ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 15, paragrafo 1, lettera b), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e raccolte in un altro Stato membro,

devono, a richiesta a senza pregiudizio della direttiva 70/457/CEE, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno degli Stati membri, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste all'allegato I per la categoria interessata e se è stato constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria.

Allorché in questi casi le sementi sono state prodotte direttamente a partire da sementi ufficialmente certificate di riproduzioni anteriori alle sementi di base, gli Stati membri possono autorizzare anche la certificazione ufficiale come sementi di base, se le condizioni previste per tale categoria sono state rispettate.

2. Le sementi di piante oleaginose e da fibra raccolte in un altro Stato membro e destinate ad essere certificate conformemente al paragrafo 1, sono

- confezionate e provviste di un'etichetta ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettere A e B, conformemente all'articolo 9, paragrafo 1 e

- accompagnate da un documento ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettera C.

3. Gli Stati membri prescrivono inoltre che le sementi di piante oleaginose e da fibra

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate di prima riproduzione ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 15, paragrafo 1, lettera b), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un paese terzo,

devono, a richiesta, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno Stato membro in cui le sementi di base sono state prodotte e certificate ufficialmente, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste in una decisione di equivalenza presa conformemente all'articolo 15, paragrafo 1, lettera a), per la categoria interessata e se è stato constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state soddisfatte le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria. Anche gli altri Stati membri possono autorizzare la certificazione ufficiale di tali sementi.»;

13) l'articolo 22 è sostituito dal testo seguente:

«Articolo 22

Uno Stato membro può, su sua richiesta, esaminata conformemente alla procedura prevista all'articolo 20, essere dispensato totalmente o parzialmente dall'obbligo di applicare la presente direttiva, ad eccezione dell'articolo 13, paragrafo 1:

a) per quanto riguarda la specie seguente:

- cartamo;

b) per quanto riguarda le altre specie se non esiste normalmente riproduzione o commercializzazione delle sementi di tali specie nel suo territorio»;

14) nell'allegato I, punto 2, terza riga della tabella, sono soppressi i termini «Helianthus annuus»;

15) nell'allegato I, punto 2, alla tabella è aggiunto il testo seguente:

>SPAZIO PER TABELLA>

16) all'allegato I, il testo del punto 3 è sostituito dal testo seguente:

«3. La coltura deve possedere sufficienti identità e purezza varietale oppure, nel caso di una coltura di una linea inbred di Helianthus annuus, sufficienti identità e purezza relativamente ai suoi caratteri.

Per la produzione di sementi di varietà ibride di Helianthus annuus le suddette disposizioni si applicano anche ai caratteri dei componenti, compresa maschiosterilità o ristorazione della fertilità.

In particolare, le colture di Brassica juncea, Brassica nigra, Cannabis sativa, Carthamus tinctorius, Carum carvi, Gossypium spp. e gli ibridi di Helianthus annuus devono rispondere alle norme o alle altre condizioni seguenti:

A. Brassica juncea, Brassica nigra, Cannabis sativa, Carthamus tinctorius, Carum carvi e Gossypium spp.:

Il numero di piante della coltura riconoscibili come manifestamente non conformi alle varietà non può superare:

- 1 per 30 m² per le sementi di base,

- 1 per 10 m² per le sementi certificate.

B. Ibridi di Helianthus annuus:

a) la percentuale in numero di piante riconoscibili come manifestamente non conformi alla linea inbred o al componente non può superare:

aa) per la produzione di sementi di base:

ii) linea inbred: 0,2

ii) ibridi semplici:

- genitore maschile, piante che hanno emesso polline allorché il 2 % o più delle piante femminili presentano fiori ricettivi: 0,2

- genitore femminile: 0,5

bb) per la produzione di sementi certificate:

- componente maschile, piante che hanno emesso polline allorché il 5 % o più delle piante femminili presentano fiori ricettivi: 0,5

- componente femminile: 1,0

16. "3. B. b) per la produzione di sementi di varietà ibride, devono essere rispettate le norme o altre condizioni seguenti:

aa) le piante del componente maschile emettono polline sufficiente durante la fioritura delle piante del componente femminile;

bb) se il componente femminile presenta stigmi ricettivi, la percentuale di piante di tale componente che hanno emesso o emettono il polline non deve superare

lo 0,5;

cc) per la produzione di sementi di base la percentuale totale in numero di piante del componente femminile riconoscibili come manifestamente non conformi alla linea inbred o al componente e che hanno emesso o stanno emettendo il polline non deve superare lo 0,5;

dd) qualora non possano essere soddisfatte le condizioni di cui all'allegato II, parte I, punto 1 bis sono rispettate le seguenti condizioni: un componente maschile sterile utilizzato per la produzione di sementi certificate contiene una linea o linee ristoratrici specifiche, in modo che almeno un terzo delle piante derivate dagli ibridi risultanti produca del polline apparentemente normale sotto tutti gli aspetti.»;

17) nell'allegato I, punto 5, il testo della lettera B è sostituito dal testo seguente:

«B. Nel caso di colture di ibridi di girasole, avrà luogo almeno un'ispezione sul campo di produzione. Nel caso di ibridi di girasole, avranno luogo almeno due ispezioni sul campo di produzione»;

18) nell'allegato II, parte I, dopo il punto 1 è inserito il testo seguente:

«1bis. Qualora non possano essere soddisfatte le condizioni di cui all'allegato I, paragrafo 3, lettera B, b), dd), devono essere rispettate le seguenti condizioni: se per la produzione di sementi certificate di ibridi di girasole sono stati impiegati un componente femminile sterile e un componente maschile, che non ristorino la maschiosterilità, le sementi prodotte dal genitore maschile sterile saranno miscelate con sementi prodotte da sementi parentali interamente fertili. Il rapporto fra sementi parentali maschili sterili e il genitore maschile fertile non deve superare il rapporto 2:1.»;

19) nell'allegato IV, lettera A, a), al punto 5 è aggiunta la seguente frase:

«indicata almeno con la sua denominazione botanica, che può essere riportato in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, in caratteri latini»;

20) nell'allegato IV, lettera A, a) è aggiunta la frase seguente: «Conformemente alla procedura prevista all'articolo 20 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

21) nell'allegato IV, lettera A, a), al punto 6 è aggiunto il testo seguente:

«indicata almeno in carattere latini.»;

22) nell'allegato IV, lettera A, a), è aggiunto il punto seguente:

«10 bis. Nel caso di varietà ibride o linee inbred

- per le sementi di base se l'ibrido o la linea inbred cui appartengono le sementi sono stati ufficialmente ammesse conformemente alla direttive 70/457/CEE:

il nome di questo componente con cui è stata ufficialmente ammessa, con o senza riferimento alla varietà finale, corredato,

nal caso di ibridi o linee inbred destinati unicamente a servire da componenti per varietà finali, del termine «componente»;

- per le sementi di base negli altri casi:

il nome del componente cui appartengono le sementi di base, con un riferimento alla varietà finale, con o senza riferimento alla sua funzione (maschio o femmina) e corredato del termine «componente»;

- per le sementi certificate:

il nome della varietà cui appartengono le sementi certificate, corredato del termine ''ibrido''.»;

23) nell'allegato IV, lettera A, b), punto 6, è aggiunta la frase seguente: «, indicata almeno con la sua denominazione botanica che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, in caratteri latini»;

24) nell'allegato IV, lettera A, b) è aggiunta la frase seguente:

«Conformemente alla procedura prevista all'articolo 20 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli incovenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.»;

25) è aggiunto l'allegato seguente:

«ALLEGATO V

Etichetta e documento previsti nel caso di sementi non definitivamente certificate e raccolte in un altro Stato membro

A. Indicazioni prescritte per l'etichetta

- Autorità responsabile dell'ispezione sul campo di produzione e Stato membro o sigla dei medesimi.

- Specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, in caratteri latini.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini; nel caso di varietà (linee inbred, ibridi) destinate ad essere utilizzate esclusivamente come componenti di varietà ibride, è aggiunta la parola ''componente''.

- Categoria.

- Nel caso di varietà ibride, la parola ''ibrido''.

- Numero di riferimento del campo o della partita,

- Peso netto o lordo dichiarato.

- La menzione ''sementi non definitivamente certificate''.

Conformemente alla procedura prevista all'articolo 20 gli Stati membri possono essere dispensati dall'obbligo di indicare la denominazione botanica riguardo a talune specie e, ove opportuno, per periodi limitati, laddove sia stato appurato che gli inconvenienti derivanti dal rispetto di tale obbligo superano i vantaggi previsti per la commercializzazione dei semi.

B. Colore dell'etichetta

L'etichetta è di colore grigio.

C. Indicazioni prescritte per il documento

- Autorità che rilascia il documento.

- Specie, indicata almeno con la sua denominazione botanica che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, in caratteri latini.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento delle sementi utilizzate e indicazione del paese o dei paesi che hanno effettuato la certificazione delle sementi.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Superficie coltivata per la produzione della partita coperta dal documento.

- Quantità di sementi raccolte e numero di colli.

- Numero di generazioni dopo le sementi di base, nel caso di sementi certificate.

- Attestato che sono state soddisfatte le condizione prescritte per la coltura da cui le sementi provengono.

- Se del caso, risultati dell'analisi preliminare delle sementi.»

Articolo 6

La direttiva 70/457/CEE è modificata come segue:

1) all'articolo 3 è inserito il paragrafo seguente:

«1 bis. Nel caso di varietà (linee inbred, ibridi) che sono destinate unicamente a servire da componenti per le varietà finali, il paragrafo 1 si applica solo se le sementi loro appartenenti devono essere commercializzate sotto il loro nome.

Dopo il 1g luglio 1992 possono essere fissate conformemente alla procedura di cui all'articolo 23 le condizioni secondo le quali i paragrafo 1 si applica anche ad altre varietà componenti. Nel frattempo, nel caso di cereali diversi dal granturco, gli Stati membri stessi possono

applicare dette disposizioni ad altre varietà componenti nei confronti delle sementi destinate alla certificazione nei loro territori.

Le varietà componenti sono indicate come tali.»;

2) all'articolo 4, paragrafo 2, è aggiunto il testo seguente:

«c) per l'ammissione di varietà (linee inbred, ibridi) utilizzate esclusivamente come componenti di varietà ibride che soddisfano i requisiti di cui al paragrafo 1.»;

3) all'articolo 4 è aggiunto il paragrafo seguente:

«3. Nel caso di varietà cui si applica il paragrafo 2, lettera a), si può decidere, conformemente alla procedura prevista all'articolo 23 e nella misura in cui sia giustificato nell'interesse della libera circolazione delle sementi all'interno della Comunità, che le varietà devono risultare a un esame appropriato atte all'uso cui si dichiarano destinate. In questi casi devono essere fissate le condizioni per l'esame.»;

4) nell'articolo 10, paragrafo 2, dopo la prima frase è inserito il testo seguente:

«La presente disposizione non si applica nel caso di varietà (linee inbred, ibridi) che sono destinati unicamente a servire da componenti per le varietà finali.»;

5) all'articolo 15, paragrafo 2, è aggiunto il testo seguente:

«Per quanto riguarda la Grecia, per le varietà che sono state ammesse anteriormente al 1g gennaio 1986 in uno o più Stati membri e che non sono mai state commercializzate in Grecia anteriormente a tale data, le domande presentate da questo Stato membro entro il 31 dicembre 1986 sono prese in considerazione, fatto salvo il paragrafo 1, purché le domande siano formulate nell'ambito previsto al paragrafo 3, lettera c), prima alternativa.»;

6) all'articolo 15, paragrafo 7, è aggiunto il testo seguente:

«Per quanto riguarda la Grecia, per le domande presentate da questo Stato membro al massimo il 31 dicembre 1985 e formulate nel quadro previsto al paragrafo 3, lettera c), seconda alternativa, la scadenza prevista al paragrafo 1 può essere rinviata al massimo al 31 dicembre 1987.»

Articolo 7

La direttiva 70/458/CEE è modificata come segue:

1) all'articolo 2, paragrafo 1, lettera A dopo i termini:

«Brassica oleracea L. convar. acephala (DC.)

Alef var. gongylodes

Cavolo rapa»

sono inseriti i termini:

«Brassica pekinensis

(Lour.) Rupr.

Cavolo cinese»

il termine «cicoria» è sostituito da «cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia larga)»

e dopo i termini:

«Cichorium intybus L (partim)

Cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia larga)»

sono inseriti i termini:

«Cichorium intybus L. (partim)

Cicoria industriale»;

2) all'articolo 2, paragrafo 1 bis del testo in lingua inglese il termine «descriptions» è sostituito da «names»;

3) all'articolo 2, il paragrafo 1 ter diventa 1 quater;

4) all'articolo 2 è inserito il paragrafo seguente:

«1 ter. I diversi tipi di varietà, compresi i componenti, possono essere specificati e definiti conformemente alla procedura di cui all'articolo 40.»;

5) all'articolo 4 è aggiunto il testo del comma seguente:

«Per la cicoria industriale la varietà deve possedere un valore agronomico e di utilizzazione soddisfacente.»

6) all'articolo 9, paragrafo 3, dopo la prima frase è aggiunto il testo seguente:

«Per quanto riguarda la Grecia, le date del 30 giugno 1975 e del 1g luglio 1972 di cui sopra sono sostituite rispettivamente dalle date del 31 dicembre 1988 e del 1g gennaio 1986.»;

7) all'articolo 10, paragrafo 2 è aggiunto il testo seguente:

«Nel caso di varietà derivate da varietà la cui ammissione ufficiale è stata determinata conformemente all'articolo 13, paragrafo 3, seconda e quarta frase, e ammesse in uno o più Stati membri a seguito delle misure ufficiali contemplate da tale disposizione, si può decidere, conformemente alla procedura prevista all'articolo 40, che tutti gli Stati membri che hanno proceduto a tale ammissione assicurino che le varietà abbiano denominazioni determinate secondo la stessa procedura e conformi ai suenunciati principi.»;

8) all'articolo 13, paragrafo 2 è aggiunto il testo seguente:

«Nel caso di varietà di cui all'articolo 12, paragrafo 1, seconda frase, l'ammissione può essere rinnovata soltanto se, senza pregiudizio dell'articolo 37, il nome della o delle persone responsabili della selezione conservatrice è stato ufficialmente registrato e pubblicato conformemente all'articolo 10, paragrafo 1.»;

9) all'articolo 13, paragrafo 3, è aggiunto il testo dei commi seguenti:

«Nel caso di varietà per le quali l'ammissione è stata concessa anteriormente al 1g luglio 1972, la scadenza di cui al paragrafo 1, seconda frase, può essere prorogata, conformemente alla procedura prevista all'articolo 40, fino al 30 giugno 1990 al massimo soltanto per varietà individuali, qualora misure ufficiali organizzate a livello comunitario siano state adottate anteriormente al

1g luglio 1982 al fine di garantire che siano soddisfatte le condizioni per il rinnovo della loro ammissione o per l'ammissione di varietà da esse derivate.

Per quanto concerne la Danimarca, l'Irlanda e il Regno Unito la data ''1g luglio 1972'' di cui sopra è sostituita da ''1g gennaio 1973''.

Per quanto riguarda la Grecia, la Spagna e il Portogallo, la scadenza del periodo di ammissione per talune varietà ammesse in detti Stati membri anteriormente al 1g gennaio 1986 può essere parimenti fissata, a richiesta di questi stessi Stati membri, al 30 giugno 1990, conformemente alla procedura prevista all'articolo 40, e le varietà ci cui trattasi possono essere incluse nelle summenzionate misure ufficiali organizzate a livello comunitario.»;

10) all'articolo 16 è aggiunto il testo seguente:

«5. Per quanto riguarda la Grecia, per le varietà che sono state ammesse anteriormente al 1g gennaio 1986 in uno o più altri Stati membri e che non sono mai state commercializzate in Grecia anteriormente a tale data, il periodo previsto al paragrafo 2 scade il 31 dicembre 1988.»;

11) l'articolo 20, paragrafo 1 è sostituito dal testo seguente:

«1. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di cicoria industriale non possono essere commercializzate a meno che non siano state ufficialmente certificate come ''sementi di base'' o ''sementi certificate'' e non soddisfino le condizioni di cui all'allegato II.

1 bis. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di altre specie di ortaggi non possono essere commercializzate a meno che non siano state ufficialmente certificate come ''sementi di base'' o ''sementi certificate'', o siano sementi standard, e a meno che non soddisfino le condizioni di cui all'allegato II.»;

12) l'articolo 26, paragrafo 2 è sostituito dal seguente paragrafo:

«2. In caso di varietà ampiamente note il 1g luglio 1970, sull'etichetta si può fare riferimento ad una selezione conservatrice della varietà che è stata o sarà dichiarata conformemente all'articolo 37, paragrafo 2. È vietato far riferimento a proprietà particolari eventualmente connesse con tale selezione conservatrice. Per quanto riguarda la Danimarca, l'Irlanda e il Regno Unito, la summenzionata data del 1g luglio 1970 è sostituita dal 1g gennaio 1973. Per la Spagna, dal 1g marzo 1986.

Tale riferimento segue la denominazione varietale, dalla quale deve essere chiaramente separato, preferibilmente con un trattino. Esso non prevale sulla denominazione varietale.

Dopo una data da stabilire anteriormente al 1g luglio 1992, conformemente alla procedura prevista all'articolo 40, sull'etichetta si potrà fare riferimento solo alle selezioni conservatrici dichiarate prima di tale data.»:

13) l'articolo 26, paragrafo 3 diventa articolo 26, paragrafo 1 ter e viene aggiunto il testo seguente:

«Tranne per i piccoli imballaggi di sementi standard, le informazioni prescritte o autorizzate da questa disposizione sono chiaramente distinte da qualsiasi altra informazione che figuri sull'etichetta o sull'imballaggio, comprese quelle previste all'articolo 28.

Dopo il 30 giugno 1992 si può decidere, conformemente alla procedura prevista all'articolo 40, se i piccoli imballaggi di sementi standard di tutte o di alcune specie debbano soddisfare questa norma o se le informazioni prescritte o autorizzate debbano differenziarsi in qualche modo da qualsiasi altra informazione se la caratteristica distintiva è espressamente dichiarata in quanto tale sull'etichetta o sull'imballaggio.»;

14) l'articolo 28 diventa l'articolo 28, paragrafo 1;

15) all'articolo 28 è aggiunto il paragrafo seguente:

«2. Nel caso di sementi di base e di sementi certificate, l'etichetta o la stampigliatura di cui al paragrafo 1 sono redatte in modo da non poter essere confuse con l'etichetta ufficiale di cui all'articolo 26, paragrafo 1.»;

16) è inserito l'articolo seguente:

«Articolo 29 bis

Al fine di trovare migliori alternative a taluni elementi del regime di certificazione adottato dalla presente direttiva, si può decidere l'organizzazione, in condizioni specifiche, di esperimenti temporanei a livello comunitario, conformemente alla procedura di cui all'articolo 40.

Nell'ambito di tali esperimenti gli Stati membri possono essere esonerati da taluni obblighi previsti dalla presente direttiva. La portata dell'esonero sarà definita facendo riferimento alle pertinenti disposizioni. La durata di un esperimento non deve superare sette anni.»;

17) all'articolo 30, paragrafo 3, lettera c), il testo del quinto e del sesto trattino è sostituito dal testo seguente:

«- specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica che può essere riportata,

in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi,

«- varietà, indicata almeno in caratteri latini,»;

18) il testo dell'articolo 31 è sostituito dal testo seguente:

«Articolo 31

1. Gli Stati membri prescrivono che le sementi di ortaggi

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 32, paragrafo 1, lettera d), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un altro Stato membro,

devono, a richiesta e senza pregiudizio delle altre disposizioni della presente direttiva, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno degli Stati membri, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste all'allegato I per la categoria interessata e se è stata constatato, al momento di un esame ufficiale, che sono state soddisfatte le condizioni previste all'allegato II per la stessa categoria.

Allorché in questi casi le sementi sono state prodotte direttamente a partire da sementi ufficialmente certificate di produzioni anteriori alle sementi di base, gli Stati membri possono autorizzare anche la certificazione ufficiale come sementi di base, se le condizioni previste per tale categoria sono state rispettate.

2. Le sementi di ortaggi raccolte in un altro Stato membro e destinate ad essere certificate conformemente al paragrafo 1, sono

- confezionate e provviste di un'etichetta ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettere A e B, conformemente all'articolo 25, paragrafo 1 e

- accompagnate da un documento ufficiale rispondente alle condizioni di cui all'allegato V, lettera C.

3. Gli Stati membri prescrivono inoltre che le sementi di ortaggi

- provenienti direttamente da sementi di base o da sementi certificate ufficialmente certificate in uno o più Stati membri o in un paese terzo a cui sia stata concessa l'equivalenza conformemente all'articolo 32, paragrafo 1, lettera d), o provenienti direttamente dall'ibridazione di sementi di base ufficialmente certificate in uno Stato membro con sementi di base ufficialmente certificate in un siffatto paese terzo, e

- raccolte in un paese terzo devono, a richiesta, essere certificate ufficialmente come sementi certificate in ciascuno Stato membro in cui le sementi di base sono state prodotte o certificate ufficialmente, se sono state sottoposte sul campo di produzione ad un'ispezione che soddisfi le condizioni previste in una decisione di equivalenza presa conformemente all'articolo 32, paragrafo 1, lettera a) per la categoria interessata e se è stata constatata, al momento di un esame ufficiale, che sono state rispettate le condizione previste all'allegato II per la stessa categoria. Anche gli altri Stati membri possono autorizzare la certificazione ufficiale di tali sementi.»;

19) nell'articolo 37, paragrafo 2 nel testo in lingua inglese l'espressione «to methods for the maintenance» è sostituita da «to a given maintenance»;

20) nell'articolo 42, lettera a), il termine «cavolo cinese» è inserito dopo «cavolfiore» e il termine «cicoria» è sostituito da «cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia larga), cicoria industriale».

21) nell'allegato I, punto 4, lettera A, è aggiunto il testo seguente:

«A bis. Cicoria industriale

1. Rispetto ad altre specie dello stesso genere o sottospecie: 1 000 m»;

2. Rispetto ad altre varietà di cicoria industriale:

- per le sementi di base: 600 m»;

- per le sementi certificate: 300 m»;

22) nell'allegato II, punto 3, lettera a), i termini «Beta vulgaris (specie Cheltenham beet)» sono sostituiti da «Beta vulgaris (Cheltenham beet)» e i termini «Beta vulgaris (tutte le specie)» sono sostituiti da «Beta vulgaris (diversa dalla Cheltenham beet)»;

23) nell'allegato II, punto 3, lettera a) dopo «Cichorium intybus» sono aggiunti i termini «(partim) (cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia larga))» e dopo le linee «Brassica oleracea (altre specie)» e «Cichorium intybus (partim) (cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia larga))» sono inserite rispettivamente le linee seguenti:

«Brassica pekinensis 97 1 75»

e

PER LA CONTINUAZIONE DEL TESTO VEDI SOTTO NUMERO: 388L0380.1

«Cichorium intybus (partim) (cicoria industriale) 97 1 80»;

24) nell'allegato III, punto 2, dopo «Cichorium intybus» sono aggiunti i termini «(partim) (cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia

larga))» e dopo le linee «Brassica oleracea» e «Cichorium intybus (partim) (cicoria di tipo Witloof, cicoria di tipo italiano (o cicoria a foglia larga))» sono inserite rispettivamente le linee seguenti:

«Brassica pekinensis 20»

e

«Cichorium intybus (partim) (cicoria industriale) 50»;

25) nell'allegato IV, lettera A, a), al punto 5 sono aggiunte le seguenti parole: «, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori o con il suo nome comune, o con entrambi,»;

26) nell'allegato IV, lettera A, a), al punto 6 sono aggiunte le seguenti parole: «, indicata almeno in caratteri latini»;

27) nell'allegato IV, lettera A, a) è aggiunto il testo seguente:

«10 bis. Nel caso di varietà ibride o linee inbred:

- per le sementi di base se l'ibrido o la linea inbred cui appartengono le sementi sono stati ufficialmente ammessi conformemente alla presente direttiva:

il nome di questo componente con cui è stata ufficialmente ammessa, con o senza riferimento alla varietà finale, corredato, nel caso di ibridi o linee inbred destinati unicamente a servire da componenti per varietà finali, del termine ''componente'';

- per le altre sementi di base:

il nome del componente cui appartengono le sementi di base, con un riferimento alla varietà finale, con o senza riferimento alla sua funzione (maschio o femmina) e corredato del termine ''componente'';

- per le sementi certificate:

il nome della varietà cui appartengono le sementi certificate, corredato del termine ''ibrido''»;

28) nell'allegato IV, lettera B) a), al punto 4 sono aggiunte le parole seguenti: «, indicata almeno in caratteri latini»;

29) nell'allegato IV, lettera B) a), al punto 5 sono aggiunte le parole seguenti: «, indicata almeno in caratteri latini»;

30) è aggiunto l'allegato seguente:

«ALLEGATO V

Etichetta e documenti previsti nel caso di sementi non definitivamente certificate e raccolte in un altro Stato membro

A. Indicazioni prescritte per l'etichetta

- Autorità responsabile dell'ispezione sul campo di produzione e Stato membro o sigla dei medesimi.

- Specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Peso netto o lordo dichiarato.

- La menzione ''sementi non definitivamente certificate''.

B. Colore dell'etichetta

L'etichetta è di colore grigio.

C. Indicazioni prescritte per il documento

- Autorità che rilascia il documento.

- Specie, indicata almeno in caratteri latini con la sua denominazione botanica, che può essere riportata in forma abbreviata e senza i nomi degli autori, o con il suo nome comune, o con entrambi.

- Varietà, indicata almeno in caratteri latini.

- Categoria.

- Numero di riferimento delle sementi utilizzate e indicazione del paese o dei paesi che hanno effettuato la certificazione delle sementi.

- Numero di riferimento del campo o della partita.

- Superficie coltivata per la produzione della partita coperta dal documento.

- Quantità di sementi raccolte e numero di colli.

- Attestato che sono state soddisfatte le condizioni prescritte per la coltura da cui le sementi provengono.

- Se del caso, risultati dell'analisi preliminare delle sementi.»

Articolo 8

La direttiva 86/155/CEE è così modificata:

Nel secondo trattino dell'articolo 7 la data del 1g luglio 1987 è sostituita dal 31 dicembre 1988.

Articolo 9

La direttiva 86/320/CEE è così modificata:

Nell'articolo 2 la data del 1g luglio 1987 è sostituita dal 31 dicembre 1988.

Articolo 10

Gli Stati membri adottano le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi:

- all'articolo 3, punto 11 e all'articolo 7, punto 9, con effetto a decorrere dal 1g luglio 1982;

- all'articolo 3, punto 12 con effetto a decorrere dal 1g gennaio 1983;

- all'articolo 6, punti 5 e 6 e all'articolo 7, punti 6 e 10 con effetto a decorrere dal 1g gennaio 1986;

- all'articolo 2, punti 8, 17, 20 e 28, all'articolo 3, punti 18, 31 e 37 e all'articolo 5, punti 10, 19, 23 e 25, laddove tali disposizioni prescrivano l'indicazione sull'etichetta delle sementi della denominazione botanica di una specie ed anche all'articolo 1, punto 8, all'articolo 2, punto 10, all'articolo 3, punto 20, all'articolo 5, punto 12 ed all'articolo 7, punto 18, non oltre il 1g luglio 1992;

- alle altre disposizioni della presente direttiva non oltre il 1g luglio 1990 al più tardi.

Gli Stati membri ne informano immediatamente la Commissione.

Articolo 11

Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.

Fatto a Lussemburgo, addì 13 giugno 1988.

Per il Consiglio

Il Presidente

I. KIECHLE

(1) GU n. C 356 del 31. 12. 1985, pag. 37.

(2) GU n. C 68 del 24. 3. 1986, pag. 155.

(3) GU n. 125 dell'11. 7. 1966, pag. 2290/66.

(4) GU n. L 56 del 2. 3. 1988, pag. 42.

(5) GU n. 125 dell'11. 7. 1966, pag. 2298/66.

(6) GU n. L 273 del 26. 9. 1987, pag. 43.

(7) GU n. 125 dell'11. 7. 1966, pag. 2309/66.

(8) GU n. L 49 del 18. 2. 1987, pag. 39.

(9) GU n. 125 dell'11. 7. 1966, pag. 2320/66.

(10) GU n. L 197 del 18. 7. 1987, pag. 36.

(11) GU n. L 169 del 10. 7. 1969, pag. 3.

(12) GU n. L 225 del 12. 10. 1970, pag. 1.

(13) GU n. L 118 del 7. 5. 1986, pag. 23.

(14) GU n. L 225 del 12. 10. 1970, pag. 7.

(15) GU n. L 273 del 26. 9. 1987, pag. 45.

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