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Document 22021P0908(04)

Risoluzione sulla qualità della vita, compresi sistemi sanitari solidi e una riforma pensionistica sostenibile nell’UE e nei paesi del partenariato orientale 2021/C 361/04

OJ C 361, 8.9.2021, p. 26–31 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

8.9.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 361/26


RISOLUZIONE

sulla qualità della vita, compresi sistemi sanitari solidi e una riforma pensionistica sostenibile nell’UE e nei paesi del partenariato orientale

(2021/C 361/04)

L’ASSEMBLEA PARLAMENTARE EURONEST,

visto l’Atto costitutivo dell’Assemblea parlamentare Euronest del 3 maggio 2011,

viste la dichiarazione congiunta del vertice del partenariato orientale tenutosi il 24 novembre 2017 a Bruxelles, nonché le dichiarazioni congiunte dei vertici precedenti,

vista la risoluzione dell’Assemblea parlamentare Euronest del 3 aprile 2012 sul rafforzamento della società civile nei paesi del partenariato orientale, compresa la cooperazione tra governo e società civile e le riforme volte a responsabilizzare la società civile (1),

vista la raccomandazione del Parlamento europeo del 19 giugno 2020 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sul partenariato orientale, in vista del vertice di giugno 2020 (2),

visto il documento di lavoro congiunto dei servizi della Commissione e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 9 giugno 2017, dal titolo «Eastern Partnership — 20 Deliverables for 2020: Focusing on key priorities and tangible results» (Partenariato orientale — 20 risultati per il 2020 incentrati su priorità chiave e risultati tangibili), [SWD(2017) 300],

visti la comunicazione congiunta della Commissione e del servizio europeo per l’azione esterna, del 18 marzo 2020, sulla politica del partenariato orientale dopo il 2020 [JOIN(2020) 7] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna, dal titolo «Reinforcing Resilience — an Eastern Partnership that delivers for all» (Rafforzare la resilienza — Un partenariato orientale vantaggioso per tutti) [SWD(2020) 56],

viste le conclusioni del Consiglio, dell’11 maggio 2020, relative alla politica del partenariato orientale dopo il 2020,

vista l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare l’obiettivo di sviluppo sostenibile (OSS) n. 3 «Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età» e l’OSS n. 4 «Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti»,

visto lo European Economy Discussion Paper della Commissione, dell’8 ottobre 2020, dal titolo «Towards Better Adequacy & Sustainability: A Review of Pension Systems & Pension Reforms in Eastern Partnership Countries«’ (Verso una migliore adeguatezza e sostenibilità: analisi dei sistemi pensionistici e delle riforme pensionistiche nei paesi del partenariato orientale),

visto il pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare il principio n. 15 relativo al reddito e alle pensioni di vecchiaia,

vista la sua raccomandazione del 19 giugno 2020 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sul partenariato orientale, in vista del vertice di giugno 2020 (3),

vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull’azione coordinata dell’UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (4),

visto l’appello urgente del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, del 23 marzo 2020, a favore di un cessate il fuoco globale in tutti gli angoli della Terra, al fine di concentrarsi sulla lotta contro la COVID-19,

visti gli accordi di associazione tra l’UE, da una parte, e la Georgia, la Moldova e l’Ucraina dall’altra, l’accordo di partenariato globale e rafforzato UE-Armenia, l’accordo di partenariato e cooperazione tra l’UE e l’Azerbaigian, in particolare i capitoli di tali accordi che riguardano il commercio e lo sviluppo sostenibile, l’occupazione, la politica sociale e le pari opportunità,

A.

considerando che le conclusioni del Consiglio dell’11 maggio 2020 relative alla politica del partenariato orientale dopo il 2020 sottolineano che il rafforzamento della resilienza quale quadro politico prioritario sarà uno degli obiettivi chiave per il partenariato orientale nel corso dei prossimi anni, anche nei settori dell’ambiente, della salute (in particolare nel contesto dell’attuale pandemia di COVID-19) e della sicurezza umana;

B.

considerando che la comunicazione congiunta del 18 marzo 2020 sulla politica del partenariato orientale dopo il 2020 pone un particolare accento sul rafforzamento della resilienza e prevede un potenziamento graduale dell’azione in settori critici per la salute e il benessere dei cittadini;

C.

considerando che il miglioramento della qualità della vita è da sempre un obiettivo politico esplicito e implicito dei governi nazionali, ancorché problematico e spesso sfuggente quando lo si voglia definire e misurare in modo adeguato;

D.

considerando che il concetto di qualità della vita è un concetto ampio, non meramente circoscritto alla crescita economica e alle condizioni di vita materiali; che esso abbraccia una serie di indicatori che ne riflettono la multidimensionalità, compresi soddisfazione esistenziale, occupazione, stato di salute, relazioni sociali, tempo libero, istruzione e competenze, conciliazione tra attività professionale e vita familiare, partecipazione civica e governance, qualità dell’ambiente, sicurezza umana e governance;

E.

considerando che ciascuno degli accordi di associazione del partenariato orientale e l’accordo di partenariato globale e rafforzato UE-Armenia (CEPA) contengono un capitolo sulle questioni sanitarie che prevede la cooperazione in un ampio ventaglio di settori per migliorare il livello della sanità pubblica e la tutela della salute umana nonché un capitolo sull’ambiente che mira a conseguire un alto livello di convergenza normativa;

F.

considerando che esistono forti disparità all’interno e tra Stati membri dell’UE e paesi del partenariato orientale, come risulta dagli indicatori socioeconomici e dall’indice di sviluppo umano; che l’aspettativa di vita, in quanto indicatore chiave, è fino a sette anni inferiore nei paesi del partenariato orientale rispetto alla media dell’UE;

G.

considerando che la compresenza nella regione del partenariato orientale di un vasto settore informale, di un elevato tasso di disoccupazione, di un basso tasso di risparmio e di una forte dipendenza dalle rimesse mette in evidenza la vulnerabilità di ampi segmenti della società, probabilmente destinati a subire un aumento dei livelli di povertà e di disuguaglianza a causa della crisi COVID-19;

H.

considerando che gli shock socioeconomici derivanti dalla pandemia hanno effetti negativi sui redditi e sul benessere fisico e mentale delle persone, nonché sull’integrità sociale delle comunità nel loro insieme;

I.

considerando che la presenza di sistemi sanitari pubblici economici, efficaci, accessibili, sostenibili e resilienti è un fattore chiave del miglioramento della qualità di vita e del benessere dei cittadini;

J.

considerando che nei paesi del partenariato orientale la spesa sanitaria, sia in termini assoluti che come quota del PIL, è nettamente più bassa che nell’UE;

K.

considerando che le organizzazioni della società civile sono state e continueranno a essere essenziali per attenuare gli effetti della pandemia a lungo termine e avranno bisogno di sostegno per poter assicurare la continuità di queste attività di supporto fondamentali per attenuare le conseguenze economiche, sociali e sanitarie della crisi COVID-19;

L.

considerando che la pandemia di COVID-19 ha portato alla ribalta la necessità di potenziare in tutta la regione europea allargata le capacità di preparazione e di risposta alle emergenze e, in particolare, alle gravi minacce transfrontaliere alla salute;

M.

considerando che la crisi COVID-19 ha sottolineato l’importanza di sostenere e accelerare la transizione verde, assistenziale e digitale affinché nessuno rimanga indietro;

N.

considerando che in risposta alla crisi COVID-19, l’UE ha mobilitato un pacchetto di sostegno di emergenza di 80 milioni di EUR per le necessità immediate e fino a 1 miliardo di EUR a sostegno dei sistemi sanitari e della ripresa sociale ed economica a breve e medio termine nella regione del partenariato orientale;

O.

considerando che programmi come l’iniziativa «Solidarietà dell’UE per la salute» nei paesi del partenariato orientale forniscono assistenza a breve e medio termine per affrontare le sfide della crisi COVID-19 e potrebbero costituire un trampolino per un’ulteriore cooperazione;

P.

considerando che la crisi COVID-19 ha dimostrato l’importanza dell’azione comune dell’UE; che il Parlamento ha chiesto, tra l’altro, la creazione di un meccanismo europeo di risposta sanitaria volto a preparare meglio e rispondere in maniera comune e coordinata a qualsiasi tipo di crisi sanitaria o di salute;

Q.

considerando che l’UE si è impegnata ad adottare un approccio unitario e coordinato per agire in modo efficace e solidale nella gestione della crisi COVID-19, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento e la diffusione dei vaccini, mentre gli Stati membri mantengono la piena titolarità delle politiche di sanità pubblica e la competenza in materia di organizzazione e prestazione dei servizi sanitari e delle cure mediche;

R.

considerando che le donne mature sono più a rischio di povertà, a causa, tra l’altro, di fattori quali il divario salariale e pensionistico, la segregazione di genere nel mercato del lavoro, il divario di genere in termini di assistenza e il divario di genere in termini di orario di lavoro;

S.

considerando che la Commissione e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) hanno riconosciuto nella loro dichiarazione congiunta del 4 novembre 2020 (5) che sono necessari ulteriori sforzi per assistere i paesi del partenariato orientale nel migliorare la sicurezza sanitaria regionale e subregionale, risolvere le disuguaglianze sanitarie, sostenere la resilienza dei sistemi sanitari e potenziare la cooperazione tra gli uffici nazionali dell’OMS e le delegazioni dell’UE, rafforzando al contempo il partenariato tra il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS al fine di garantire approcci strategici coerenti in tutta la regione;

T.

considerando che un sistema pensionistico prevedibile, adeguato e sostenibile ricopre un ruolo importante nell’offrire una buona qualità di vita dopo la cessazione dell’attività lavorativa, oltre a garantire la sicurezza del reddito, prevenire la povertà e ridurre le disuguaglianze nella vecchiaia;

U.

considerando che la gestione dei sistemi pensionistici continua a essere una competenza degli Stati membri all’interno dell’UE; che la facilitazione dell’apprendimento reciproco e lo scambio di buone pratiche tra l’UE e i suoi paesi partner possono contribuire in misura significativa a migliorare le risposte alle sfide demografiche e a potenziare l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi pensionistici;

V.

considerando che in un contesto caratterizzato dall’accelerazione dell’invecchiamento demografico, da un settore informale consistente, da un numero elevato di lavoratori stagionali e dalla crisi economica in corso diventa più difficile conseguire gli obiettivi di politica pensionistica nella regione del partenariato orientale;

W.

considerando che il pilastro europeo dei diritti sociali contiene una serie di disposizioni sui diritti pensionistici, tra cui il diritto dei lavoratori subordinati e autonomi a una pensione commisurata ai contributi e che garantisca un reddito adeguato, le pari opportunità per donne e uomini di maturare diritti a pensione e il diritto a risorse che garantiscano una vita dignitosa in vecchiaia;

X.

considerando che gli investimenti nell’economia dell’assistenza sono della massima importanza per garantire una vita dignitosa per tutti e per tutelare tutte le persone che vivono nell’UE e nel partenariato orientale; che gli anziani sono stati e sono tuttora gravemente colpiti dalle complicazioni e sono tra le principali vittime di diverse malattie, compresa la COVID-19;

Qualità della vita

1.

accoglie con favore la generale enfasi sulla resilienza posta dall’UE nell’attuale orientamento della sua strategia in materia di partenariato orientale e osserva che l’intensificazione della cooperazione nei settori dell’ambiente, dei cambiamenti climatici, delle politiche sociali, della parità di genere, dei diritti dei lavoratori e della protezione sociale, in particolare sui temi dell’occupazione dignitosa, della sanità pubblica e dell’istruzione, contribuirebbe ad apportare benefici tangibili a lungo termine per la qualità della vita nell’UE e nel vicinato orientale;

2.

osserva che gli obiettivi e i programmi in essere nel quadro del partenariato orientale contribuiscono per la maggior parte a migliorare indirettamente la qualità della vita, ma che la visibilità del loro valore aggiunto diretto è per lo più molto limitata per i cittadini; chiede pertanto un migliore coordinamento delle politiche economiche e sociali nonché la coerenza di queste ultime con la trasformazione ecologica dell’economia, in linea con gli impegni di mitigazione assunti nel quadro del protocollo di Parigi;

3.

sottolinea che l’offerta di una vita dignitosa e l’accesso alla protezione sociale costituiscono una seria sfida comune per gli Stati membri dell’UE e i paesi del partenariato orientale e dovrebbero quindi essere temi chiave degli sforzi comuni e della cooperazione;

4.

invita tutte le parti interessate a realizzare appieno il potenziale delle attuali disposizioni degli accordi bilaterali tra l’UE e i paesi del partenariato orientale e della piattaforma multilaterale del partenariato orientale, avvalendosi di politiche innovative per generare miglioramenti tangibili della qualità della vita e poterli misurare, aumentando al contempo la visibilità di tali azioni e risultati concreti;

Sistemi sanitari solidi

5.

invita tutte le parti interessate a trarre insegnamenti dalla pandemia di COVID-19 e a intensificare la cooperazione in funzione delle necessità tra l’UE e i paesi del partenariato orientale, con il coinvolgimento delle pertinenti organizzazioni internazionali, della società civile e dei servizi sanitari locali;

6.

ricorda l’importanza cruciale di un’assistenza sanitaria accessibile, economica e di qualità per tutti;

7.

ritiene che i sistemi sanitari pubblici dovrebbero concentrarsi principalmente sui loro beneficiari, anziché sui costi, che dovrebbero essere finanziati in misura sufficiente per poter offrire retribuzioni adeguate e operare in buone condizioni;

8.

invita la Commissione europea e i governi dei paesi del partenariato orientale ad affrontare nei loro programmi i bisogni acuiti dalla crisi attuale, in particolare per garantire la protezione sociale e la difesa dell’occupazione, l’accesso a servizi sanitari pubblici resilienti nonché l’accesso all’istruzione, compreso l’apprendimento online, la sicurezza alimentare e l’assistenza materiale per le persone indigenti;

9.

sottolinea la necessità di garantire l’accesso universale ai servizi sanitari e alle infrastrutture mediche, come gli ospedali, le strutture di assistenza, i medicinali, gli esami e i vaccini in tempi di COVID-19 e di salvaguardare e rafforzare i servizi sanitari pubblici e di aumentarne il finanziamento in misura sostanziale; sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi congiunti in seno all’OMC al fine di raggiungere la dimensione globale necessaria per superare la pandemia di COVID-19;

10.

invita l’UE e i governi dei paesi del partenariato orientale a combattere le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari e di assistenza, concentrandosi sul rafforzamento delle capacità e dei servizi sanitari a livello locale e regionale nell’ambito della pianificazione dei prossimi programmi del partenariato orientale dopo il 2020 e nella programmazione del sostegno bilaterale dell’UE;

11.

esorta gli Stati membri dell’UE e i paesi del partenariato orientale a rispettare il diritto alla salute mantenendo un accesso universale ed equo ai servizi sanitari e di assistenza senza operare discriminazioni fondate su età, razza, etnia, gruppo linguistico o sociale o orientamento sessuale, espressione di genere, identità di genere o caratteristiche sessuali o su qualsiasi altro motivo;

12.

insiste sul fatto che l’accesso delle minoranze all’assistenza sanitaria dovrebbe essere potenziato durante l’attuale pandemia e sottolinea che al fine di evitare discriminazioni nei loro confronti, le minoranze non dovrebbero essere oggetto di misure anti-pandemiche restrittive laddove non vi siano indicazioni specifiche della necessità di tali provvedimenti speciali;

13.

osserva che le opzioni terapeutiche e di assistenza destinate alle malattie croniche, come il cancro, non dovrebbero essere compromesse dalla pandemia di COVID-19 e dal suo impatto sui sistemi sanitari e sulle finanze pubbliche e dovrebbero essere garantite nonostante la situazione;

14.

osserva che la qualità della vita nei paesi del partenariato orientale non solo è inferiore a quella dei paesi dell’UE, ma che molte persone, soprattutto nelle zone rurali, hanno difficoltà a raggiungere gli standard sociali di base a causa di infrastrutture e servizi igienici carenti, servizi medici e d’istruzione assenti o distanti;

15.

incoraggia gli scambi regolari e strutturati di informazioni e di personale allo scopo di migliorare la resilienza dei sistemi sanitari, ridurre la pressione sulle infrastrutture sanitarie critiche e sul personale e facilitare l’apprendimento reciproco in tema di migliori pratiche, gestione e preparazione istituzionali;

16.

invita l’UE a prendere in considerazione programmi di assistenza tecnica bilaterali e regionali per la riforma dell’assistenza sanitaria nella regione del partenariato orientale, al fine di migliorare il quadro legislativo e la gestione finanziaria dei sistemi sanitari nazionali, conseguire un migliore accesso ai servizi sanitari pubblici e aumentare la qualità complessiva dell’assistenza, nonché a intraprendere programmi sanitari mirati o settoriali che arrechino benefici tangibili a lungo termine ai cittadini e alla loro qualità di vita;

17.

constata che il tasso di mortalità materna nei paesi del partenariato orientale è superiore di alcune volte a quello dell’UE ed esorta ad affrontare il problema con le necessarie riforme sanitarie;

18.

prende atto con preoccupazione dei potenziali impatti negativi, compresi i notevoli costi sociali, delle basse retribuzioni e della fuga di cervelli nel settore sanitario, fenomeni che subiscono un aggravamento nei periodi di crisi, in particolare durante la pandemia di COVID-19;

19.

accoglie con favore la dichiarazione congiunta della Commissione e dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS, del 4 novembre 2020, che esprime la necessità di unire gli sforzi per migliorare la salute umana in tutta Europa e sostenere attivamente i paesi nel raggiungimento del massimo livello di salute e di protezione della salute; è pienamente favorevole a ulteriori scambi di informazioni sulle migliori pratiche, a consultazioni e dialoghi strutturati regolari al fine di riflettere su azioni e iniziative comuni e sollecita l’elaborazione di piani più concreti in cui siano delineati dei progetti;

20.

osserva con preoccupazione che, secondo le proiezioni, i vaccini anti COVID-19 forniti nel quadro del programma COVAX copriranno in media solo il 20 % circa della popolazione dei paesi del partenariato orientale e incoraggia una maggiore cooperazione tra l’UE e i paesi del partenariato orientale a tale riguardo; ribadisce che è particolarmente importante che i vaccini anti COVID-19 siano resi disponibili sulla base di criteri chiari e trasparenti in tutta la regione europea, ivi compreso nei paesi del partenariato orientale, senza ritardo, al fine di aumentare la velocità di diffusione dei vaccini; accoglie con favore, a tale proposito, l’istituzione di un meccanismo comune dell’UE di condivisione dei vaccini;

21.

sottolinea che non può esservi una gestione efficace della pandemia di COVID-19 senza una fornitura rapida ed efficiente di una quantità adeguata di vaccini ai paesi del partenariato orientale, in assenza della quale il virus è destinato a diffondersi in tutta l’UE, visto l’elevato numero di persone che lavora in numerosi paesi dell’UE;

22.

ricorda la necessità di condividere dati nazionali comparabili sulle emergenze sanitarie, sui focolai di malattie infettive e sulle pandemie, nonché l’esigenza di un sistema efficace di riconoscimento reciproco delle vaccinazioni;

23.

riconosce la necessità di riprendere il modello della prima conferenza ministeriale del partenariato orientale sulla tubercolosi e la tubercolosi multiresistente ai farmaci del 2015, che ha riunito ministri e funzionari di alto livello dei governi nazionali e delle organizzazioni internazionali e non governative;

24.

ricorda che il quadro del partenariato orientale offre un potenziale inutilizzato per gestire gli aspetti transfrontalieri della cooperazione sanitaria, i programmi di scambio e i soccorsi di emergenza con la partecipazione del personale medico dei paesi dell’UE e del partenariato orientale;

25.

pone in evidenza il lavoro svolto dalle organizzazioni della società civile durante la pandemia di COVID-19 a sostegno di gruppi vulnerabili, operatori sanitari e medici; sottolinea la necessità di rafforzare la resilienza delle società del partenariato orientale dopo la pandemia, ponendo particolare attenzione ai gruppi vulnerabili e al crescente numero di persone che hanno subito un danno sociale a causa della crisi; chiede un maggiore sostegno alle organizzazioni locali della società civile nei paesi del partenariato orientale, affinché possano realizzare il loro potenziale di attenuazione degli effetti della pandemia e di miglioramento della salute e del benessere socioeconomico delle loro popolazioni, in particolare dei gruppi più vulnerabili e di coloro che sono colpiti in misura sproporzionata;

26.

sottolinea la volontà dei paesi dell’UE e del partenariato orientale di costruire società a misura di anziano, dove servizi pubblici di alta qualità assicurino la solidarietà intergenerazionale;

Riforma pensionistica sostenibile

27.

prende atto della diversità dei sistemi pensionistici e dei quadri legislativi pertinenti nei diversi paesi dell’UE e del partenariato orientale; osserva tuttavia che il quadro del partenariato orientale offre possibilità non ancora sfruttate di aiutare i paesi partner a progredire verso sistemi di protezione sociale più forti che comprendano sistemi pensionistici più protettivi, con al centro la solidarietà e la dignità;

28.

sottolinea che a tutti i cittadini dell’UE e dei paesi del partenariato orientale deve essere garantita una pensione minima che rifletta i livelli di reddito nazionali;

29.

raccomanda di intensificare la cooperazione nel settore della gestione delle finanze pubbliche, compresa la gestione dei sistemi pensionistici, in particolare formando il personale delle amministrazioni pensionistiche e sostenendo i programmi di assistenza tecnica esistenti, come quelli gestiti dalla Banca mondiale;

30.

incoraggia i governi a spingersi verso una maggiore sostenibilità e adeguatezza dei loro sistemi pensionistici, ampliando la base contributiva attraverso un aumento dell’occupazione formalizzata; esorta i paesi a valutare l’età pensionabile legale più adatta alla loro situazione, al fine di attuare riforme a lungo termine adeguate alle loro circostanze economiche specifiche;

31.

deplora il divario pensionistico di genere esistente e chiede agli Stati membri dell’UE e ai paesi del partenariato orientale di presentare misure concrete per affrontarlo, anche contrastando il divario retributivo di genere e aumentando il tasso di occupazione femminile attraverso misure di conciliazione tra attività professionale e vita familiare, nonché contrastando il lavoro precario e informale e garantendo un reddito minimo per tutti;

32.

prende atto della stretta correlazione tra età pensionabile e somma finale della pensione percepita dal pensionato; osserva che le pensioni sono relativamente basse rispetto al costo della vita;

33.

ricorda il ruolo cruciale delle riforme strutturali e istituzionali di accompagnamento, come quelle volte a migliorare la regolamentazione del mercato del lavoro e a incrementare l’occupazione formalizzata o a costruire un’amministrazione fiscale ben funzionante e un quadro normativo adeguato per il settore finanziario;

34.

riconosce la complessità di raggiungere un equilibrio tra tempo passato al lavoro e tempo passato in pensione alla luce dei previsti continui aumenti dell’aspettativa di vita, e di migliorare al contempo l’equità dei sistemi pensionistici gestiti dallo Stato, anche rafforzando ulteriormente il legame tra prestazioni e contributi;

35.

chiede ulteriore assistenza tecnica da parte dell’UE e dei suoi Stati membri per la valutazione e la sperimentazione dei regimi pensionistici complementari obbligatori (secondo pilastro) e completamente volontari (terzo pilastro) volti a integrare le pensioni statali nei paesi del partenariato orientale.

(1)  GU C 153 del 30.5.2012, pag. 16.

(2)  Testi approvati, P9_TA(2020)0167.

(3)  Testi approvati, P9_TA(2020)0167.

(4)  Testi approvati, P9_TA(2020)0054.

(5)  https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/international_cooperation/docs/2020_who_euro_cooperation_en.pdf


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