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Document 52024IP0075
P9_TA(2024)0075 – Situation in Serbia following elections – European Parliament resolution of 8 February 2024 on the situation in Serbia following the elections (2024/2521(RSP))
P9_TA(2024)0075 — Situazione in Serbia in seguito alle elezioni — Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 febbraio 2024 sulla situazione in Serbia in seguito alle elezioni (2024/2521(RSP))
P9_TA(2024)0075 — Situazione in Serbia in seguito alle elezioni — Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 febbraio 2024 sulla situazione in Serbia in seguito alle elezioni (2024/2521(RSP))
GU C, C/2024/6339, 7.11.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/6339/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
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Gazzetta ufficiale |
IT Serie C |
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C/2024/6339 |
7.11.2024 |
P9_TA(2024)0075
Situazione in Serbia in seguito alle elezioni
Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 febbraio 2024 sulla situazione in Serbia in seguito alle elezioni (2024/2521(RSP))
(C/2024/6339)
Il Parlamento europeo,
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viste le sue precedenti risoluzioni sulla Serbia, in particolare quella del 10 maggio 2023 sulla relazione 2022 della Commissione sulla Serbia (1), |
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viste le precedenti dichiarazioni dell'UE sulla Serbia, in particolare la dichiarazione congiunta rilasciata il 19 dicembre 2023 dall'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell e dal commissario per il Vicinato e l'allargamento Olivér Várhelyi sulle elezioni parlamentari, |
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vista la dichiarazione sui risultati e le conclusioni preliminari della missione internazionale di osservazione delle elezioni parlamentari anticipate in Serbia del 17 dicembre 2023, |
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visto il parere congiunto dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) / Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) e della Commissione di Venezia del 19 dicembre 2022 sul quadro costituzionale e giuridico che disciplina il funzionamento delle istituzioni democratiche in Serbia – legge elettorale e amministrazione elettorale, |
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vista la relazione di osservazione elettorale della commissione ad hoc dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, del 17 gennaio 2024, dal titolo «Observation of the early parliamentary elections in Serbia (17 December 2023)» (Osservazione delle elezioni parlamentari anticipate in Serbia (17 dicembre 2023))", |
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visto il discorso sulle elezioni in Serbia pronunciato in Aula il 17 gennaio 2024 dal commissario per la Giustizia, Didier Reynders, a nome del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) Josep Borrell, |
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vista la lettera aperta sulla situazione post-elettorale in Serbia firmata dai presidenti delle commissioni per gli affari esteri di diversi paesi dell'UE, |
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visto il processo di dialogo parlamentare co-facilitato dal Parlamento europeo in Serbia, |
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viste la Costituzione serba del 2006 e la legge del 2022 sull'elezione dei membri del parlamento, |
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vista la relazione speciale n. 1/2022 della Corte dei conti europea del 10 gennaio 2022 dal titolo «Sostegno dell'UE allo Stato di diritto nei Balcani occidentali: nonostante gli sforzi, permangono problemi fondamentali», |
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visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento, |
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A. |
considerando che, a seguito delle sparatorie di massa a Belgrado e nei pressi di Mladenovac nel maggio 2023, in tutta la Serbia sono state organizzate proteste di massa all'insegna dello slogan «Serbia contro la violenza»; considerando che il 1o novembre 2023 il Presidente della Serbia ha citato le richieste di elezioni anticipate avanzate dall'opposizione di sciogliere il parlamento; che ha indetto elezioni parlamentari anticipate per il 17 dicembre 2023; |
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B. |
considerando che, dal 2012, tutte le elezioni parlamentari organizzate in Serbia sono state elezioni anticipate, tranne in un caso; che sono state le terze elezioni parlamentari in meno di quattro anni; |
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C. |
considerando che, a seguito delle improvvise e simultanee dimissioni di 65 sindaci del partito al governo, compreso il sindaco di Belgrado, e della decisione dell'Assemblea della regione autonoma della Vojvodina di sciogliersi, nonostante maggioranze stabili, sono state indette elezioni locali anticipate in un terzo dei comuni serbi ed elezioni provinciali in Vojvodina per lo stesso giorno, il 17 dicembre 2023; che non è buona prassi consolidata tenere elezioni locali parziali ed elezioni parlamentari lo stesso giorno; che numerosi osservatori locali considerano le elezioni locali parziali anticipate uno strumento per il consolidamento del potere per il governo in carica e un uso improprio dei diritti di voto delle comunità locali; |
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D. |
considerando che le elezioni si sono svolte in un contesto caratterizzato da una considerevole polarizzazione sociale e da un'intensa competizione tra programmi politici contrastanti; che le elezioni sono state contrassegnate da un livello senza precedenti di campagne denigratorie e di allarmismo, nonché da attacchi contro oppositori politici e giornalisti; |
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E. |
considerando che, prima delle elezioni, la Serbia non aveva attuato le raccomandazioni fondamentali dell'OSCE/ODIHR e della Commissione di Venezia, comprese quelle sulla garanzia di condizioni di parità, misure volte a prevenire l'uso improprio di cariche pubbliche e risorse statali, separazione tra funzioni ufficiali e attività di campagna elettorale e meccanismi efficaci per prevenire intimidazioni e pressioni sugli elettori, compreso l'acquisto di voti; |
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F. |
considerando che tutta la campagna è stata caratterizzata da una polarizzazione ancora più estrema, da una retorica aggressiva, dal desiderio di screditare gli avversari sul piano personale, da abusi verbali e da un linguaggio incendiario; che la pressione sui dipendenti del settore pubblico, l'uso improprio delle risorse pubbliche e i sistemi di incentivazione degli elettori hanno sollevato preoccupazioni in merito alla capacità degli elettori di operare una scelta libera da pressioni indebite; che tali pratiche, in aggiunta ad alcune difficoltà di accesso alle sedi pubbliche per l'opposizione, hanno reso inique le condizioni di concorrenza e hanno confuso la linea di demarcazione tra lo Stato e il partito di governo, in contrasto con le norme internazionali; che Sputnik Serbia e Russia Today Balkan, gli organi di informazione sponsorizzati dalla Russia, hanno contribuito attivamente a diffondere disinformazione, soprattutto nei confronti dei candidati dell'opposizione; |
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G. |
considerando che la campagna è stata fortemente dominata dal Presidente in carica Vučić, il quale, pur non essendo candidato a tali elezioni, ha assunto un ruolo centrale nella campagna quotidiana attraverso un forte coinvolgimento negli eventi del Partito progressista serbo (SNS); che la lista che faceva capo all'SNS portava il nome di Vučić; |
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H. |
considerando che gli organismi di controllo della campagna elettorale e dei media elettronici sono stati in gran parte inefficaci nello scoraggiare le violazioni durante il periodo elettorale; |
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I. |
considerando che una missione internazionale di osservazione elettorale è stata condotta dall'OSCE/ODIHR, dall'Assemblea parlamentare dell'OSCE, dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dal Parlamento europeo, al fine di determinare se le elezioni rispettassero gli impegni dell'OSCE e altri obblighi e norme internazionali in materia di elezioni democratiche nonché la legislazione nazionale; |
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J. |
considerando che le liste elettorali sono state aggiornate attraverso il registro elettorale unificato e che il numero finale di aventi diritto al voto era pari a 6 500 666; che numerose persone decedute figurerebbero ancora nel registro; |
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K. |
considerando che l'affluenza alle urne è stata del 58,58 %, ossia leggermente superiore a quella delle precedenti elezioni tenutesi nel 2022; |
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L. |
considerando che, sebbene le donne rappresentassero il 43 % dei 2 817 candidati parlamentari e nonostante gli sforzi profusi per promuovere la partecipazione femminile, le donne rimangono generalmente sottorappresentate nelle cariche elettive e in quelle attribuite tramite nomina; |
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M. |
considerando che, nonostante le elezioni si siano svolte complessivamente in modo corretto, la giornata elettorale è stata caratterizzata da numerose carenze procedurali, tra cui l'applicazione incoerente delle garanzie durante il voto e lo spoglio, frequenti casi di sovraffollamento, violazioni della segretezza del voto, numerosi casi di voto di gruppo e isolati attacchi fisici; |
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N. |
considerando che, secondo la commissione elettorale della Repubblica serba (REC), il Partito progressista serbo (SNS) ha ottenuto il 46,75 % dei voti, mentre la più grande coalizione di opposizione, «Serbia contro la violenza», ha ottenuto il 23,66 %, il Partito socialista serbo il 6,55 %, la coalizione NADA il 5,02 %, «Noi-La voce del popolo» il 4,69 % e cinque liste di minoranza hanno ottenuto un totale complessivo di 3,68 %; |
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O. |
considerando che la dichiarazione sui risultati e le conclusioni preliminari della missione di osservazione elettorale internazionale ha evidenziato che «le elezioni parlamentari anticipate del 17 dicembre, sebbene siano state gestite correttamente sul piano tecnico e abbiano offerto agli elettori la possibilità di scegliere tra diverse alternative politiche, sono state dominate dal coinvolgimento decisivo del Presidente, il che, unitamente ai vantaggi sistemici del partito al governo, ha creato condizioni ingiuste»; che la relazione finale dell'OSCE/ODIHR dovrebbe essere pubblicata nelle prossime settimane; |
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P. |
considerando che le principali accuse di irregolarità durante la giornata elettorale riguardano in particolare Belgrado, dove le autorità hanno registrato «elettori fantasma» provenienti da altri comuni serbi che non tenevano elezioni quel giorno, come pure dai paesi vicini, presso appartamenti in cui essi non vivevano; che vi sono state numerose accuse secondo cui il partito al governo ha organizzato il raduno e il trasporto in Serbia tramite autobus di elettori residenti all'estero affinché votassero alle elezioni locali a Belgrado; |
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Q. |
considerando che l'organizzazione della società civile serba CRTA ha eseguito un'analisi approfondita, sulla base di dati e risorse limitati, giungendo ad una stima molto prudente secondo cui le inesattezze nel registro elettorale riguardano almeno 30 000 elettori; che l'organizzazione dispone di prove certe del fatto che tali inesattezze rientravano in una strategia di ingegneria elettorale illegale e illegittima volta a influenzare i risultati elettorali e distorcere la volontà degli elettori; che le persone sono state trasportate da tutta la Serbia e dall'estero (Bosnia-Erzegovina e Montenegro) per votare alle elezioni comunali di Belgrado; che anche funzionari governativi e politici della Bosnia-Erzegovina hanno apertamente votato alle elezioni comunali di Belgrado; che il governo serbo ha difeso tale pratica come legittima; |
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R. |
considerando che altre accuse sostanziali di irregolarità comprendono l'acquisto di voti, la distorsione dei media, pressioni su dipendenti del settore pubblico e gruppi socialmente vulnerabili, l'uso improprio di risorse pubbliche, l'intimidazione e il deposito di schede illegali nell'urna; |
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S. |
considerando che le autorità serbe hanno negato qualsiasi irregolarità; che sia il presidente serbo che i media controllati dal Cremlino hanno affermato che altri paesi hanno interferito brutalmente nel processo elettorale in Serbia, ma non hanno fornito prove sostanziali di tali affermazioni; che la prima ministra Brnabić ha ringraziato pubblicamente i servizi di intelligence russi per aver fornito informazioni sulle attività pianificate dall'opposizione; che la diffusione della disinformazione e della propaganda russe è un problema profondo e persistente in Serbia, in particolare durante le campagne elettorali; che il Cremlino ha condannato le manifestazioni di protesta pubbliche contro le elezioni generali fraudolente della Serbia, etichettandole come tentativi occidentali di rovesciare il governo e orchestrare un altro «colpo di Stato di Maidan»; |
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T. |
considerando che le organizzazioni indipendenti serbe che hanno denunciato le irregolarità durante le recenti elezioni sono state oggetto di continui attacchi da parte di funzionari governativi; che le autorità serbe hanno finora rifiutato di indagare sulle denunce di irregolarità, nonostante abbiano portato alla luce numerose prove concrete di frode elettorale, e hanno invece tentato di screditare e intimidire gli osservatori elettorali che hanno pubblicato resoconti di tali irregolarità; che, dopo le elezioni, i leader politici serbi, tra cui il presidente, hanno ingiustamente denigrato deputati al Parlamento europeo e altri membri della missione internazionale di osservazione elettorale; |
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U. |
considerando che i risultati delle elezioni, specie delle elezioni comunali di Belgrado, sono stati contestati dall'opposizione, il che ha portato ad ampie manifestazioni pacifiche promosse dalla coalizione di opposizione «Serbia contro la violenza» e dall'associazione apartitica ProGlas per chiedere l'annullamento delle elezioni e lo svolgimento di un nuovo scrutinio; che la REC ha respinto le accuse dell'opposizione; che l'opposizione ha chiesto l'annullamento dei risultati elettorali dinanzi la Corte costituzionale a fronte di accuse di frodi diffuse; |
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V. |
considerando che una protesta organizzata il 24 dicembre 2023 è diventata violenta quando alcuni dei manifestanti hanno assaltato l'Assemblea comunale di Belgrado, con il conseguente arresto da parte della polizia di 38 persone, tra cui studenti, che sono state perseguite per contestazione dell'ordine costituzionale e alcune delle quali sono tuttora agli arresti domiciliari; che diversi manifestanti pacifici hanno affermato che individui violenti e mascherati si erano infiltrati nelle manifestazioni; che i manifestanti pacifici hanno inoltre denunciato l'uso sproporzionato della forza da parte della polizia; |
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W. |
considerando che, nell'ultimo decennio dall'arrivo al potere del presidente Vučić, vi è stata una continua erosione della libertà dei media in Serbia, caratterizzata da pressioni politiche, minacce e persino attacchi fisici contro i giornalisti; che Reporter senza frontiere ha collocato la Serbia al 91° posto nell'indice sulla libertà di stampa nel mondo, in calo di 12 posizioni nel 2023 nonché uno dei piazzamenti più bassi tra i paesi europei; |
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X. |
considerando che lo Stato di diritto e il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche in Serbia rimangono una sfida fondamentale per il processo di adesione della Serbia all'UE; |
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1. |
deplora il fatto che le elezioni parlamentari e locali serbe tenutesi il 17 dicembre 2023 si siano discostate dalle norme internazionali e dagli impegni della Serbia a favore di elezioni libere ed eque, a causa del persistente e sistematico abuso delle istituzioni e degli organi di informazione da parte del partito al governo al fine di ottenere un vantaggio indebito e sleale; ritiene che le condizioni in cui si sono svolte tali elezioni non possano essere considerate eque; è allarmato per quanto riferito circa la portata diffusa e sistematica delle frodi che hanno compromesso l'integrità delle elezioni in Serbia; |
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2. |
nota che la missione internazionale di osservazione elettorale ha constatato che le elezioni si sono svolte complessivamente in modo corretto, ma che la giornata è stata caratterizzata da numerose carenze procedurali, tra cui l'applicazione incoerente delle garanzie durante il voto e lo spoglio, frequenti casi di sovraffollamento, violazioni della segretezza di voto e numerosi casi di voto di gruppo; esprime profonda preoccupazione per tali irregolarità e per il contesto elettorale generale, che risulta al di sotto degli standard attesi da un paese candidato all'adesione all'UE; ricorda alle autorità serbe che il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche serbe è al centro del processo di adesione della Serbia all'UE e della metodologia di adesione a quest'ultima; |
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3. |
prende atto con grave preoccupazione delle abbondanti prove raccolte dagli osservatori internazionali e nazionali da cui sono emerse attività, nel periodo precedente alle elezioni e nella giornata elettorale stessa, che potrebbero aver alterato l'esito delle elezioni, influito in modo determinante sui risultati delle elezioni comunali di Belgrado, in particolare, nonché compromesso gravemente la legittimità delle elezioni parlamentari; |
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4. |
chiede un'indagine internazionale indipendente condotta da esperti e istituzioni giuridiche internazionali rispettabili sulle irregolarità delle elezioni parlamentari, provinciali e comunali, con particolare attenzione alle elezioni dell'Assemblea comunale di Belgrado, dal momento che alcune accuse, comprese quelle relative alla migrazione organizzata degli elettori a livello locale, vanno oltre la portata delle relazioni dell'OSCE/ODIHR; è favorevole al rapido invio di una missione di informazione ad hoc in Serbia con la partecipazione del Parlamento; |
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5. |
esorta la Commissione ad avviare un'iniziativa volta a inviare una missione di esperti in Serbia per valutare la situazione relativa alle recenti elezioni e ai recenti sviluppi postelettorali, al fine di agevolare i presupposti per instaurare un opportuno dialogo sociale per tentare di ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni nonché di valutare e affrontare le questioni sistemiche relative allo Stato di diritto in Serbia, seguendo l'esempio delle «relazioni Priebe»; |
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6. |
deplora la mancanza di una risposta istituzionale alle gravi accuse di coinvolgimento dei candidati uscenti nella manipolazione e negli abusi elettorali, il che alimenta un clima di impunità e garantisce il perpetuarsi di simili pratiche; osserva con preoccupazione che alcune delle irregolarità elettorali che hanno portato alle elezioni del dicembre 2023 costituiscono potenziali violazioni della legge serba e della sua Costituzione; sottolinea che, se perdurerà senza ripercussioni, questa pratica continuerà a minare la fiducia nel processo elettorale e nelle istituzioni della Serbia, intralciando irrimediabilmente il regime democratico e l'ulteriore integrazione europea; sottolinea l'importanza di indagare in modo approfondito su tutte le denunce relative alle elezioni, compresa la recente richiesta di annullare le elezioni dell'Assemblea comunale di Belgrado del 17 dicembre 2023, presentata dinanzi alla Corte costituzionale da un funzionario della coalizione «Serbia contro la violenza»; |
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7. |
deplora la mancanza di azioni legali e sanzioni connesse ai reati durante le elezioni, tra cui gravi accuse di manipolazione illecita del registro elettorale e dei diritti di voto, pressioni e intimidazioni nei confronti di cittadini e candidati alle elezioni, episodi di corruzione, falsificazione di firme dei cittadini, clientelismo, uso improprio, illegittimo e illecito dei dati dei cittadini, abuso di cariche statali e mancanza di meccanismi efficaci per impedire ai candidati uscenti di ottenere un indebito vantaggio istituzionale nelle elezioni; |
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8. |
esorta le autorità serbe a indagare, perseguire e consegnare alla giustizia gli autori di qualunque reato durante le elezioni e di qualunque attacco nei confronti di studenti; |
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9. |
condanna gli attacchi orchestrati da funzionari serbi nei confronti di osservatori elettorali, compresi i deputati al Parlamento europeo, e chiede il ripristino di un dibattito rispettoso e costruttivo, sottolineando l'importanza del rispetto reciproco nel processo democratico; esprime profonda preoccupazione per i tentativi di screditare e intimidire gli osservatori; esorta le autorità serbe ad adottare tutte le misure necessarie per evitare ulteriori campagne di disinformazione contro gli osservatori elettorali e a stabilire condizioni che consentano agli osservatori elettorali nazionali e internazionali di svolgere efficacemente il loro lavoro, nonché a proteggerli da qualsiasi violenza, minaccia, ritorsione, discriminazione, pressione o qualunque altra azione arbitraria in conseguenza del legittimo esercizio dei loro diritti e delle loro libertà; elogia il lavoro svolto dagli osservatori nazionali del Centro per la ricerca, la trasparenza e la responsabilità (CRTA) e del Centro per le elezioni libere e la democrazia (CeSID); |
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10. |
esprime preoccupazione per la «passivizzazione» degli indirizzi residenziali di alcune categorie di cittadini, in particolare a Belgrado e nella Serbia meridionale, che li priva del diritto di voto; invita le autorità competenti a porre rimedio a tali gravi violazioni dei diritti elettorali senza ulteriori indugi; |
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11. |
esorta la Repubblica di Serbia ad affrontare le preoccupazioni in merito alla partecipazione delle minoranze nazionali al processo elettorale, garantendo l'applicazione coerente dei criteri per lo status di minoranza e affrontando le vulnerabilità alla pressione e all'acquisto di voti; |
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12. |
invita le autorità serbe a fornire soluzioni istituzionali per superare i problemi attuali; invita il parlamento e il governo serbi a compiere ogni sforzo per funzionare in modo efficace, liberi da un ciclo costante di campagne elettorali e da frequenti elezioni anticipate; |
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13. |
esorta le autorità serbe a ripristinare la fiducia dell'elettorato nell'intero processo, a elaborare procedure elettorali pienamente trasparenti e a far sì che le autorità siano chiamate a rispondere delle loro azioni, sia che conducano elezioni sia che interferiscano con esse; chiede alle autorità serbe di cooperare in maniera piena e sostanziale con l'ODIHR, l'Unione europea e il Consiglio d'Europa e ad agevolare un processo inclusivo volto a sostenere i diritti e le libertà, le istituzioni e i processi connessi alle elezioni, con la partecipazione di osservatori elettorali e partiti politici nazionali; accoglie con favore qualsiasi reale passo in avanti in tal senso; |
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14. |
osserva con preoccupazione che la Serbia non ha attuato molte raccomandazioni di lunga data dell'OSCE/ODIHR sulle principali questioni del processo elettorale, nonostante sia stata ripetutamente sollecitata in tal senso, anche dalla Commissione; prende atto delle recenti modifiche che hanno affrontato in modo selettivo alcune delle precedenti raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR e della Commissione di Venezia, in particolare quelle relative al quadro giuridico per il finanziamento delle campagne elettorali; |
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15. |
attende con interesse la relazione finale della missione internazionale di osservazione elettorale dell'/OSCE/ODIHR; esorta la Serbia ad attuare le raccomandazioni contenute nel parere congiunto della Commissione di Venezia e dell'OSCE/ODIHR, del 19 dicembre 2022, sul quadro costituzionale e giuridico che disciplina il funzionamento delle istituzioni democratiche in Serbia, in consultazione con le organizzazioni della società civile esperte e con largo anticipo rispetto alle prossime elezioni, al fine di prevenire nuove irregolarità e frodi e garantire il funzionamento democratico del paese, in particolare per quanto riguarda l'accesso ai media da parte dei candidati concorrenti, una maggiore trasparenza e responsabilizzazione rispetto al finanziamento delle campagne elettorali e misure volte ad affrontare la pressione sugli elettori e l'uso improprio delle risorse amministrative; |
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16. |
invita la Serbia ad attuare la raccomandazione dell'OSCE/ODIHR di effettuare un audit esaustivo del registro elettorale unificato al fine di affrontare questioni in materia di accuratezza, ivi incluse le accuse riguardanti la migrazione di elettori e l'iscrizione nel registro di persone decedute; esprime preoccupazione per le segnalazioni secondo cui il registro elettorale unificato avrebbe già registrato un aumento significativo degli elettori nelle città in cui si terranno elezioni locali nel corso del 2024; |
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17. |
esorta la REC ad adottare le misure necessarie per affrontare le preoccupazioni in merito alla trasparenza e all'efficienza del suo funzionamento, compresa la tempestiva pubblicazione dei risultati del monitoraggio durante il periodo della campagna elettorale; |
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18. |
condanna l'assenza di pluralismo dei media durante la campagna elettorale, nonché la disinformazione e l'ampia diffusione di notizie non etiche e tendenziose da parte dei media a favore dei candidati uscenti; osserva con preoccupazione che un gran numero di organi di informazione è influenzato o controllato dal governo, il che ha comportato condizioni di disparità per i candidati dell'opposizione durante la campagna; condanna gli attacchi istigati da alcuni organi di informazione filogovernativi nei confronti di giornalisti critici; deplora l'enorme visibilità pubblica del Presidente serbo prima e durante la campagna elettorale, in quanto ha eroso la linea di demarcazione tra l'istituzione del Presidente, lo Stato e il partito politico al potere; |
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19. |
esprime preoccupazione per il fatto che, malgrado le nuove leggi sui media elettronici e sull'informazione pubblica e i media, le condizioni e il pluralismo nel settore dei media siano peggiorati; deplora vivamente il fatto che l'Autorità di regolamentazione per i media elettronici (REM) abbia trascurato i propri obblighi di legge di esercitare il controllo sulla campagna elettorale nei media, riferire le proprie conclusioni e sanzionare gli organi di informazione responsabili di aver infranto la legge, diffuso incitamento all'odio o violato le norme giornalistiche; osserva con preoccupazione che la REM ha pubblicato solo i risultati del monitoraggio dell'emittente pubblica e dei canali privati via cavo, ma non dei canali nazionali privati vicini al partito al governo; |
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20. |
manifesta preoccupazione per i casi di attacchi e di linguaggio abusivo associati a molestie nei confronti di giornalisti, attivisti per i diritti umani e organizzazioni della società civile, talvolta per opera di funzionari governativi, in particolare prima delle elezioni; esorta le autorità serbe a contrastare le ingerenze straniere e le campagne di disinformazione, a migliorare notevolmente la protezione del giornalismo indipendente e a garantire un panorama dei media trasparente; evidenzia che le istituzioni dell'UE devono fare di più per garantire la tutela dei diritti e delle libertà dei giornalisti e dei media serbi; sottolinea che l'accesso ai finanziamenti di preadesione dovrebbe essere utilizzato come strumento per impedire un ulteriore deterioramento della situazione relativa alla libertà dei media; |
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21. |
chiede una riforma dell'efficacia dei meccanismi di controllo delle campagne elettorali, ivi incluso dell'Agenzia per la prevenzione della corruzione e del Comitato ad hoc per il controllo della campagna elettorale, al fine di garantire una gestione tempestiva e trasparente delle denunce relative all'uso improprio delle risorse pubbliche; |
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22. |
evidenzia che la Serbia, in quanto paese candidato all'adesione all'Unione, non presenta un livello sufficiente di attuazione delle norme democratiche internazionali e dell'UE di base; invita le autorità serbe a garantire che vi siano sufficienti garanzie democratiche per tenere le prossime elezioni locali ordinarie nel 2024, come pure le elezioni future; |
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23. |
rileva che negli ultimi dodici anni tutti i parlamenti serbi, tranne uno, sono stati sciolti in anticipo e che il fatto di continuare a tenere elezioni anticipate inutili compromette la stabilità politica; sottolinea che le continue elezioni anticipate, la modalità di campagna elettorale permanente e i lunghi ritardi nella formazione dei governi non contribuiscono a un'efficiente governance democratica del paese, bensì indeboliscono il parlamento e danno luogo alla mancanza di controllo legislativo e di legittimità parlamentari; |
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24. |
sottolinea l'importanza della libertà di parola e riconosce che tutti hanno il diritto di esprimere il proprio punto di vista e di partecipare a proteste pacifiche; condanna, in tale contesto, il ricorso sproporzionato alla violenza da parte della polizia nei confronti dei manifestanti pacifici che protestano contro i brogli elettorali; esprime preoccupazione per le accuse secondo cui alcuni agenti provocatori si sarebbero infiltrati nelle proteste per innescare l'intervento della polizia; manifesta preoccupazione per le valutazioni secondo cui alcuni partecipanti alla protesta del 24 dicembre 2023 avrebbero ricevuto un trattamento sproporzionatamente severo da parte della polizia e della magistratura, in netto contrasto con le pratiche della polizia serba durante precedenti proteste nel paese; esorta le missioni diplomatiche dell'UE e degli Stati membri a continuare a monitore i procedimenti giudiziari in corso connessi alle proteste; |
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25. |
condanna con fermezza le accuse infondate mosse dalle autorità serbe secondo cui alcuni Stati membri dell'UE sarebbero stati coinvolti nell'organizzazione delle proteste dopo le elezioni; si rammarica del fatto che le proteste siano state utilizzate come pretesto per diffondere discorsi anti-UE da parte dei media vicini al partito al potere; |
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26. |
si rammarica per la mancanza di critiche esplicite da parte della Commissione, in particolare da parte del commissario per l'Allargamento, riguardo alle numerose accuse di frode elettorale alle elezioni in Serbia e invita la Commissione ad affrontare senza indugio le carenze che hanno portato a tali accuse; |
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27. |
ribadisce la sua posizione secondo cui i negoziati di adesione con la Serbia dovrebbero progredire solo se il paese compirà progressi significativi nelle riforme connesse all'UE, inclusa la piena attuazione delle raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR e della Commissione di Venezia; chiede alla Commissione e al Consiglio di applicare una condizionalità rigorosa; invita la Commissione a dare un seguito approfondito alle relazioni della Corte dei conti europea e ad avviare immediatamente l'audit dei finanziamenti erogati al governo serbo nell'ambito dello strumento di assistenza preadesione III (IPA III) e di altri strumenti finanziari; sottolinea che, se le autorità serbe non sono disposte ad attuare le principali raccomandazioni elettorali o se i risultati di tale indagine indicano che le autorità serbe sono state direttamente coinvolte nella frode elettorale, chiederà la sospensione dei finanziamenti dell'UE sulla base di gravi violazioni dello Stato di diritto in relazione alle elezioni in Serbia; |
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28. |
si impegna a monitorare attentamente gli sviluppi post-elettorali in Serbia e a sostenere riforme che rafforzino la democrazia e aiutino la Serbia a progredire lungo il cammino verso l'adesione all'UE; sottolinea che ha sempre cercato di sostenere il pluralismo politico e il rafforzamento di un contesto elettorale inclusivo in Serbia attraverso tutte le sue attività, in particolare attraverso il dialogo interpartitico e il processo di dialogo parlamentare; evidenzia l'importanza di proseguire il dialogo interpartitico e il processo di dialogo parlamentare; si rivolge all'UE affinché cofaciliti un dialogo interno e significativo in Serbia tra il governo e l'opposizione, in modo da superare l'attuale clima di profonda polarizzazione politica; ritiene, in tale contesto, che il Parlamento sia l'istituzione più adatta a fungere da mediatore costruttivo; |
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29. |
incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente, al governo e all'Assemblea nazionale della Serbia, nonché all'Ufficio dell'OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani, all'Assemblea parlamentare dell'OSCE e all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. |
(1) GU C, C/2023/1065, 15.12.2023, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1065/oj
ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/6339/oj
ISSN 1977-0944 (electronic edition)