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Documento 52008DC0782

    Libro Verde - Verso una rete energetica europea sicura, sostenibile e competitiva {SEC(2008)2869}

    /* COM/2008/0782 def. */

    52008DC0782

    Libro Verde - Verso una rete energetica europea sicura, sostenibile e competitiva {SEC(2008)2869} /* COM/2008/0782 def. */


    [pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

    Bruxelles, 7.1.2009

    COM(2009) 782 definitivo/2

    CORRIGENDUM :Replaces COM 782 of 13.11.2008;concerns all linguistic versions.

    LIBRO VERDE

    VERSO UNA RETE ENERGETICA EUROPEA SICURA, SOSTENIBILE E COMPETITIVA {SEC(2008)2869}

    LIBRO VERDE

    VERSO UNA RETE ENERGETICA EUROPEA SICURA, SOSTENIBILE E COMPETITIVA

    INDICE

    1. Introduzione 3

    2. Priorità future per lo sviluppo della rete europea 4

    2.1. Un nuovo orientamento per la politica dell'UE in materia di reti energetiche 4

    2.2. Sostegno dell'UE a favore dello sviluppo di reti energetiche 4

    2.3. Ostacoli amministrativi e regolamentari ai progetti riguardanti le reti energetiche 5

    2.3.1. Procedure di pianificazione e autorizzazione 5

    2.3.2. Quadro di regolamentazione 6

    2.4. Verso una rete energetica europea completamente integrata e flessibile 6

    2.5. Identificare nuove priorità 7

    3. Un nuovo approccio dell'UE allo sviluppo della rete energetica 7

    3.1. Traguardi e obiettivi della politica dell'UE in materia di politica energetica 7

    3.1.1. Promuovere la comprensione e la solidarietà dell'opinione pubblica 7

    3.1.2. Conseguire gli obiettivi "20-20-20" entro il 2020 8

    3.1.3. Innovazione e nuove tecnologie 9

    3.1.4. Reti internazionali dell'energia 9

    3.2. Una rete energetica europea completamente interconnessa 10

    3.2.1. Un vero mercato interno dell'energia 10

    3.2.2. La dimensione interregionale 10

    3.2.3. Un nuovo approccio verso la pianificazione 11

    3.3. Mettere le TEN-E al servizio della sicurezza dell'approvvigionamento e della solidarietà 11

    3.3.1. Revisione degli orientamenti per le TEN-E 11

    3.3.2. Altre opzioni per potenziare le TEN-E 13

    3.3.3. Coordinamento fra le TEN-E e altri strumenti finanziari dell'UE 14

    4. Conclusioni 14

    Domande

    1. INTRODUZIONE

    Le reti energetiche europee sono le arterie da cui tutti dipendiamo per l'energia necessaria per le nostre case, le attività economiche e il tempo libero. La politica energetica[1] dell'UE stabilisce traguardi e obiettivi[2] chiari per promuovere un'energia sostenibile, competitiva e sicura. Con il pacchetto del gennaio 2008 sull'energia rinnovabile e i cambiamenti climatici[3] gli Stati membri si impegneranno a conseguire traguardi ambiziosi a favore dell'energia rinnovabile e della riduzione delle emissioni. Tuttavia, l'UE non raggiungerà questi traguardi ambiziosi se le sue reti energetiche non cambieranno radicalmente e rapidamente.

    Oggi le reti energetiche europee — le infrastrutture che trasportano l'elettricità, il gas, il petrolio e altri combustibili dai produttori fino ai consumatori — cominciano a essere obsolete. Si basano sui combustibili fossili tradizionali e sulla generazione centralizzata su larga scala che permette di produrre energia abbondante e a buon mercato. La mancanza di connessioni adeguate è un ostacolo per gli investimenti nell'energia rinnovabile e nella generazione decentralizzata. L'UE allargata ha ereditato connessioni di scarsa qualità sugli assi est-ovest e sud-nord. Questa situazione ostacola la libera circolazione dell'energia nell'UE ed espone alcune regioni a problemi più gravi di approvvigionamento. Considerando che quasi tutte le previsioni annunciano un aumento delle importazioni di energia, è necessario individuare rapidamente nuovi assi di importazione per assicurare all'UE una maggiore flessibilità nell'approvvigionamento.

    Riflettendo una diffusa preoccupazione sulla capacità delle reti energetiche europee di fornire l'energia di cui i cittadini hanno bisogno, il 16 ottobre 2008 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a "rafforzare e completare le infrastrutture critiche"[4].

    Anche gli eventi verificatisi di recente in Georgia hanno dimostrato che siamo in una fase critica per la sicurezza energetica e che l'UE deve intensificare gli sforzi a favore della sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia.

    Si è sempre pensato che le reti energetiche si sarebbero autofinanziate. A tal fine è indispensabile disporre di un quadro giuridico chiaro e stabile per incentivare gli investimenti del settore privato a favore della generazione e della trasmissione o del trasporto. Instaurare questo quadro è uno degli obiettivi principali del pacchetto sull'energia e sul clima e del terzo pacchetto riguardante il mercato interno dell'energia[5] sul completamento del mercato interno del gas e dell'elettricità.

    Una volta attuato, il terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia apporterà profonde modifiche alla pianificazione delle reti e comprenderà regole per disciplinare la disaggregazione, il coordinamento normativo e nuove reti basate sulla collaborazione che raggrupperanno operatori dei sistemi di trasmissione. Questi cambiamenti dovrebbero favorire gli investimenti, le sinergie, l'efficienza e l'innovazione nelle reti energetiche.

    Tuttavia, considerando le sfide legate alla sicurezza dell'approvvigionamento e la portata degli investimenti di cui le reti energetiche europee avranno bisogno[6], l'UE deve rafforzare la sua politica in materia di sviluppo della rete energetica. Dovrebbe per esempio intervenire o svolgere un'opera di mediatrice nei casi in cui soggetti pubblici e privati non riescono a portare avanti progetti fondamentali che hanno conseguenze a livello europeo. Inoltre dovrebbe riesaminare il quadro di finanziamento, in particolare le reti transeuropee per l'energia (TEN-E), per orientarlo con maggiore efficacia verso gli obiettivi programmatici. Devono essere affrontate anche le difficoltà connesse alla pianificazione e all'autorizzazione.

    Il presente Libro verde intende raccogliere pareri su come l'UE può promuovere con maggiore efficacia le nuove reti energetiche di cui l'Europa ha bisogno, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, in particolare le TEN-E, senza tuttavia limitarsi ad esse. Inoltre presenta diversi importanti progetti strategici che l'UE potrebbe promuovere per rafforzare la solidarietà e la sicurezza dell'approvvigionamento in una rete energetica veramente europea.

    2. PRIORITÀ FUTURE PER LO SVILUPPO DELLA RETE EUROPEA

    2.1. Un nuovo orientamento per la politica dell'UE in materia di reti energetiche

    Lo sviluppo delle reti è un elemento importante della politica energetica. L'obiettivo principale della politica dell'UE in materia di reti è stato essenzialmente "tappare buchi" nelle reti o affrontare le "strozzature" per motivi connessi alla sicurezza interna dell'approvvigionamento. Si tratta di interventi importanti ma non sufficienti per far fronte alla sfida della sicurezza globale dell'approvvigionamento, trarre benefici dalle nuove tecnologie, diversificare le fonti energetiche e assicurare la solidarietà in caso di crisi energetica. La politica dell'UE in materia di reti deve essere completamente armonizzata con quella in materia di energia.

    Come illustrato nelle relazioni personali dei coordinatori europei[7] nominati dall'UE, l'Unione europea deve assumere un ruolo maggiormente proattivo nella promozione di progetti strategici. Occorre aggiornare le TEN-T e fare in modo che rispondano con maggiore efficacia alle esigenze della nuova politica in materia di energia e agli obiettivi di sostenibilità, sicurezza dell'approvvigionamento e competitività.

    Le reti energetiche sono importanti anche per le relazioni esterne dell'UE. Il mercato interno energetico dell'UE non funzionerebbe senza le reti di importazione dell'energia. Diverse iniziative internazionali, come il partenariato strategico UE-Africa, coprono anche gli investimenti nelle reti energetiche.

    2.2. Sostegno dell'UE a favore dello sviluppo di reti energetiche

    Il trattato CE stabilisce all'articolo 154 che la Comunità concorre alla costituzione e allo sviluppo di reti transeuropee e che l'azione della Comunità mira a favorire l'interconnessione e l'interoperabilità delle reti nazionali, nonché l'accesso a tali reti. Le reti transeuropee per l'energia (TEN-E) sono il principale strumento della politica nel settore dell'energia per il sostegno dell'UE allo sviluppo delle reti energetiche. Inizialmente le TEN erano uno strumento del mercato interno. Nel settore dell'energia si presupponeva che gli investimenti sarebbero stati sostenuti dagli operatori del mercato che avrebbero trasferito i costi ai consumatori.

    I primi orientamenti per le TEN-E sono stati adottati nel 1996 e sono stati poi sottoposti a una serie di revisioni, l'ultima delle quali risale al 2006. A norma degli orientamenti per le TEN-E[8] e del regolamento relativo alle TEN[9], l'UE finanzia essenzialmente gli studi di fattibilità di preinvestimento per una serie specifica di progetti individuati dagli Stati membri. Una relazione relativa al periodo 2002-2006 è allegata al presente Libro verde[10]. È evidente che l'impatto e la visibilità delle TEN-E devono essere migliorati.

    A tal fine occorre adattare integralmente le TEN-E all'obiettivo energetico dell'UE definito nella politica energetica per l'Europa del 2007. Per potenziare l'efficacia del programma è inoltre necessario modificare radicalmente gli orientamenti. La questione degli stanziamenti di bilancio è di fondamentale importanza. Di seguito vengono illustrati alcuni aspetti da trattare nell'ambito della revisione delle TEN-E.

    L'UE deve anche migliorare la coerenza fra le diverse azioni a favore delle reti e potenziare l'effetto moltiplicatore delle varie possibilità di finanziamento per gli investimenti nelle infrastrutture, comprese le TEN-E, i Fondi strutturali e la BEI.

    2.3. Ostacoli amministrativi e regolamentari ai progetti riguardanti le reti energetiche

    2.3.1. Procedure di pianificazione e autorizzazione

    Spesso le procedure di pianificazione e autorizzazione amministrativa sono una fonte comune di ritardi per i progetti energetici, dovuti alle differenze fra le norme di pianificazione locali e nazionali. È probabile che un approccio più armonizzato favorirebbe il rilascio di approvazioni e permessi per i progetti infrastrutturali di grandi dimensioni. Tuttavia, l'UE non ha competenze in materia di pianificazione territoriale.

    Un'altra difficoltà è rappresentata dalla reazione "non nel mio giardino", per cui gli interessi europei non sempre coincidono con quelli difesi a livello locale. Interrare i cavi potrebbe essere una soluzione ma i costi restano un ostacolo difficilmente superabile.

    Anche la mancanza di informazioni e un coordinamento insufficiente fanno aumentare la resistenza a livello locale nei confronti di progetti validi.

    Un approccio speciale per un progetto speciale: l'UE nomina un coordinatore europeo per il progetto di una interconnessione elettrica tra la Francia e la Spagna Allarmata dalla lentezza dei progressi registrati dai progetti per ampliare i collegamenti fra la rete elettrica francese e quella spagnola, nel settembre 2007 l'UE ha nominato un coordinatore speciale per aiutare a mediare fra le parti interessate. Questo progetto rappresenta un'interconnessione prioritaria per gli Stati membri interessati e per l'UE nel suo complesso. Il coordinatore è riuscito a negoziare una soluzione di compromesso accettabile per tutte le parti e approvata dai capi di Stato e di governo della Spagna e della Francia. Questo caso dimostra che l'UE può favorire i progressi verso una rete europea consentendo alle parti interessate di trovare una soluzione di compromesso che tenga conto delle richieste della popolazione locale e risponda all'obiettivo della sicurezza dell'approvvigionamento e alle problematiche ambientali, ad un costo che potrebbe essere sostenuto dagli operatori del sistema di trasmissione. |

    2.3.2. Quadro di regolamentazione

    La prevista Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell'energia (ACER), insieme alle due nuove reti europee degli operatori dei sistemi di trasmissione (ENTSO), istituite dal terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia, contribuiranno ad assicurare maggiore coordinamento e trasparenza in materia di pianificazione, funzionamento, ricerca e innovazione riguardanti le reti (cfr. oltre).

    Un problema specifico è tuttavia costituito dai progetti transfrontalieri o regionali, in particolare quando sono coinvolti vari sistemi energetici diversi.

    Progetti prioritari per le priorità nel settore dell'energia: sviluppare una rete dell'energia eolica offshore

    L'UE ha nominato anche un coordinatore europeo incaricato di monitorare i progressi nello sviluppo delle connessioni di rete fra gli impianti eolici nel mare del Nord e nel mar Baltico e la rete principale sul continente. Comunque sia, l'energia eolica necessaria per soddisfare la domanda da parte dei consumatori non può essere fornita senza nuove reti. La pianificazione strategica fra gli Stati membri è scarsa e il dialogo con il pubblico risulta inadeguato. L'esperienza del coordinatore ha dimostrato che lo sviluppo della rete offshore per collegare gli impianti eolici alla rete sul continente deve consentire anche gli scambi e contribuire al bilanciamento. Questo obiettivo può tuttavia essere realizzato soltanto se coinvolge tutti gli Stati membri interessati, i GST, le autorità di regolamentazione e le altre parti in causa, fra cui le ONG. Nel luglio 2008 il coordinatore ha istituito un gruppo di lavoro che riunisce tutti i soggetti interessati per guidare questo processo realmente internazionale.

    2.4. Verso una rete energetica europea completamente integrata e flessibile

    Il primo obiettivo della rete è collegare tutti gli Stati membri dell'Unione europea, consentendo loro di beneficiare pienamente del mercato interno dell'energia. Questo vale soprattutto dopo i due ultimi allargamenti: infatti apparentemente i nuovi Stati membri non sono collegati o lo sono solo in misura insufficiente sia fra loro che con i vecchi Stati membri.

    Colmare le lacune nella rete: il collegamento elettrico fra Polonia e Lituania

    L'istituzione di strutture comuni fra i GST e le amministrazioni ha aiutato a risolvere una serie di difficoltà relative al progetto di collegamento elettrico destinato a collegare le reti di trasmissione della Polonia e della Lituania. In questo caso il coordinatore europeo ha aiutato i rispettivi GST a costituire una società mista, LITPOL, incaricata di svolgere i lavori preliminari. Il collegamento potrebbe avere un doppio effetto positivo sulla sicurezza dell'approvvigionamento nella regione: collegherebbe la rete degli Stati baltici al resto dell'UE e offrirebbe nuove opportunità per le esportazioni di energia dalla centrale nucleare programmata in Lituania.

    Il compito di modernizzare la rete energetica per integrare unità di generazione più decentralizzate e tecnologie "intelligenti" per consentire di gestire meglio la domanda e di assorbire quantità elevate di energia prodotta da fonti rinnovabili, dopo il 2020, deve diventare una priorità assoluta per l'UE[11].

    È altresì essenziale assicurare che tutte le parti dell'UE riescano a beneficiare delle nuove fonti energetiche in corso di sviluppo nell'UE, come l'energia eolica offshore e l'energia solare fotovoltaica/concentrata, grazie a un numero maggiore di collegamenti interregionali.

    Anche la questione della sicurezza delle importazioni deve essere attentamente considerata. Alcune delle principali condutture che alimentano i clienti europei sono sovrautilizzate o richiedono manutenzione. Saranno necessari anche nuovi assi di importazione, in particolare dall'Asia centrale e dalla regione del mar Caspio ma anche dal Medio Oriente e dall'Africa.

    Sicurezza dell'approvvigionamento: l'interesse pubblico può giustificare l'intervento del settore pubblico quando il mercato non risponde alle esigenze

    Il coordinatore dell'UE per il corridoio meridionale del gas, che comprende il progetto Nabucco, ha evidenziato una difficoltà fondamentale riscontrata nella pianificazione e attuazione delle reti. I rischi politici, di sicurezza e non commerciali connessi ai nuovi progetti infrastrutturali rappresentano un freno molto forte per le società commerciali, che non sono disposte ad assumersi il rischio di fare il primo passo. In un mercato competitivo, le autorità pubbliche devono continuare a incentivare le società private a investire in progetti nuovi e innovativi.

    2.5. Identificare nuove priorità

    Il Consiglio europeo del 15-16 ottobre 2008 ha formulato una serie di orientamenti per l'UE riguardanti le priorità nel settore delle reti per l'UE. La Commissione ha presentato esempi più specifici nel suo secondo riesame strategico della situazione energetica "Piano d'azione europeo in materia di sicurezza e solidarietà nel settore dell'energia"[12]. Questi esempi sono illustrati nelle conclusioni del presente Libro verde. Per assicurare i progressi di queste priorità sarà necessario ridefinire la politica e gli strumenti utilizzati. Le questioni sollevate di seguito individuano una serie di opzioni che l'UE può sviluppare nell'ambito di una politica per le reti energetiche più coerente, pienamente conforme agli obiettivi in materia di energia e di clima e capace di contribuire alla realizzazione dei progetti prioritari da cui tutti i cittadini dell'UE trarranno benefici.

    ************

    3. UN NUOVO APPROCCIO DELL'UE ALLO SVILUPPO DELLA RETE ENERGETICA

    3.1. Traguardi e obiettivi della politica dell'UE in materia di politica energetica

    3.1.1. Promuovere la comprensione e la solidarietà dell'opinione pubblica

    La Commissione europea e gli Stati membri devono migliorare l'informazione e la comunicazione con i cittadini sulle questioni riguardanti le reti energetiche, anche a proposito delle finalità e degli obiettivi delle TEN-E, dei meccanismi della solidarietà nell'approvvigionamento energetico e di come nuove reti possono fornire energia sostenibile, sicura e competitiva. Il settore pubblico e quello privato dovrebbero partecipare a questo compito.

    Occorre migliorare l'accesso alle informazioni. Periodicamente devono tenersi discussioni con gli Stati membri e altri soggetti interessati sulle questioni degli investimenti, in particolare a favore della generazione dell'elettricità. La Commissione riesaminerà il contributo che potrebbe apportare il regolamento (CE) n. 736/96 del Consiglio sulla comunicazione alla Commissione dei progetti di investimento nei settori del petrolio, del gas naturale e dell'elettricità. L'Osservatorio del mercato dell'energia della Commissione può completare queste informazioni.

    3.1.2. Conseguire gli obiettivi "20-20-20" entro il 2020[13]

    La nuova legislazione in materia di energie rinnovabili e cambiamenti climatici, compresi gli obiettivi " 20-20-20", deve trovare rapidamente un riscontro nella pianificazione e nei programmi delle reti nel settore pubblico e privato.

    L'UE deve sviluppare una strategia globale per integrare le fonti energetiche rinnovabili nella rete, in piena collaborazione con le autorità nazionali e regionali e i soggetti attivi sui mercati. La nuova strategia deve affrontare temi quali la distribuzione dei costi lungo la catena di approvvigionamento, i costi di riserva, le tecnologie di trasmissione, il collegamento fra le reti locali e quelle europee e la coerenza normativa. L'UE, gli Stati membri e le autorità locali e regionali dovrebbero anche incoraggiare e agevolare la produzione decentralizzata dell'energia, che contribuisce alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e offre ottime opportunità per lo sviluppo regionale, la crescita e l'occupazione.

    L'UE deve promuovere progetti in grado di trasportare l'energia dalle aree ricche di risorse (per es. l'energia eolica generata nelle zone costiere e quella solare nelle regioni mediterranee) verso quelle in cui si registra la domanda dei consumatori. Allo stesso tempo, occorre promuovere nuove tecnologie di rete per un uso più efficiente e flessibile delle risorse energetiche locali, per esempio favorendo la generazione di energia a livello domestico e la cogenerazione di calore ed energia.

    L'energia prodotta dagli impianti eolici offshore potrebbe contribuire in misura decisiva a raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile nonché a migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento e la solidarietà. Per integrare completamente l'energia eolica nella rete europea sono necessarie reti offshore in tutta l'Europa e reti sovrapposte transeuropee. Parallelamente al presente Libro verde la Commissione pubblica una comunicazione sull'energia eolica offshore[14].

    La promozione delle tecnologie di cattura, trasporto e stoccaggio di CO2 ha determinate conseguenze sulle reti. È necessario installare grandi condutture per il trasporto di CO2 che colleghino le fonti di emissioni di CO2 con i siti di stoccaggio. L'UE deve riflettere sul ruolo che può svolgere per promuovere gli investimenti necessari in questo settore, comprese le TEN-E.

    A questo proposito, occorre tenere conto delle conseguenze dei cambiamenti climatici per le reti energetiche europee, per esempio a proposito della posizione delle centrali, delle linee elettriche e delle condutture.

    3.1.3. Innovazione e nuove tecnologie

    I programmi di ricerca e dimostrazione tecnologica devono incentrarsi maggiormente sulle tecnologie per le reti energetiche. La comunità scientifica europea deve essere motivata a cooperare pienamente con il settore privato per sviluppare soluzioni adeguate. Una delle sfide tecnologiche fondamentali verso l'orizzonte del 2020 consiste nel realizzare una rete flessibile europea con vaste capacità di stoccaggio che incorpora fonti diverse di produzione di energia elettrica, da quelle rinnovabili a quelle convenzionali.

    L'iniziativa industriale europea per le reti elettriche è una priorità del Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche[15] e otterrà un sostegno iniziale a titolo del 7° programma quadro dell'UE per la ricerca e lo sviluppo. Alcuni progetti di R&S e dimostrazione di grandi dimensioni, atti a provare la fattibilità delle tecnologie "intelligenti" per le reti, potrebbero infondere lo slancio necessario per la rapida diffusione di sistemi migliori, più flessibili e robusti ed evitare la necessità di investimenti in infrastrutture meno efficienti.

    Il piano strategico europeo per le tecnologie energetiche comprende anche importanti misure per lo sviluppo futuro delle reti, fra cui l'azione per la pianificazione della transizione verso sistemi energetici a basso tenore di carbonio. Un altro aspetto che dovrebbe essere approfondito nell'ambito della ricerca è l'impatto dei veicoli elettrici e ibridi plug-in sulle reti elettriche.

    L'UE deve puntare a diffondere su tutto il territorio le esperienze di importanza decisiva. Occorre usare con maggiore efficienza gli strumenti dell'UE, compresi i Fondi strutturali e i fondi di coesione e i programmi quadro RST, ma anche il programma per la competitività e l'innovazione (Energia intelligente — Europa) e l'Alleanza per la ricerca nel settore dell'energia[16] proposta in collaborazione con l'Istituto europeo di tecnologia per favorire e sviluppare nuove tecnologie energetiche e soluzioni innovative. Inoltre, nel 2009 l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET) pubblicherà il primo invito per le comunità della conoscenza e dell'innovazione riguardante in particolare i cambiamenti climatici e l'energia sostenibile. È inoltre necessario approfondire la collaborazione con gli organismi europei di normalizzazione in quanto producono le norme necessarie per la diffusione sul mercato delle nuove tecnologie.

    3.1.4. Reti internazionali dell'energia

    I progetti relativi a reti energetiche internazionali che soddisfano le esigenze dell'UE in materia di sicurezza dell'approvvigionamento energetico presuppongono necessariamente l'accordo dei governi di paesi terzi. È importante che il quadro di cooperazione internazionale dell'UE incoraggi lo sviluppo di questi progetti, soprattutto offrendo un quadro politico a lungo termine per gli impegni da parte delle imprese private coinvolte negli investimenti e per le possibili garanzie da parte di banche europee quali la BEI e la BERS.

    I raggruppamenti esistenti nell'UE, quali la rete dei corrispondenti per la sicurezza energetica, il gruppo di coordinamento per il gas e il gruppo per l'approvvigionamento del petrolio, potrebbero essere utilizzati per discutere in una fase iniziale delle proposte di progetti internazionali nel settore dell'energia. In questo modo si contribuirà a rafforzare la solidarietà fra gli Stati membri e ad anticipare gli aspetti politici sensibili.

    Le decisioni finali sulle condutture per le importazioni hanno carattere commerciale e devono essere adottate in collaborazione con i paesi interessati. Per alcuni progetti può essere opportuno rassicurare i paesi terzi a livello politico a proposito della disponibilità dell'UE ad avviare una relazione di lunga durata nel settore dell'energia. Particolare attenzione può essere rivolta al sostegno di progetti di investimento quando l'investitore privato giudica eccessivi i rischi non commerciali.

    L'UE deve continuare a lavorare per superare le differenze fra i quadri regolamentari nei paesi terzi e a riflettere su come partecipare alle fasi iniziali dell'elaborazione di accordi internazionali relativamente a progetti strategici per assicurarne la compatibilità con la legislazione comunitaria.

    Questi aspetti dovrebbero trovare riscontro anche negli strumenti esterni dell'UE. Gli accordi internazionali potrebbero servire a preparare il terreno per le interconnessioni energetiche con il mercato dell'UE e per fornire informazioni sul mercato e sugli sviluppi a livello politico. Gli accordi commerciali internazionali potrebbero anche servire a stabilire condizioni chiare di accesso al mercato comunitario e viceversa, così come procedure di risoluzione delle controversie.

    Un quadro economico e legale migliore per le relazioni dell'UE con i paesi fornitori e di transito aiuterà a promuovere condizioni di investimento più stabili e prevedibili per gli investimenti nell'infrastruttura dell'energia.

    3.2. Una rete energetica europea completamente interconnessa

    3.2.1. Un vero mercato interno dell'energia

    Quando sarà attuato, il terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia migliorerà la cooperazione fra i gestori dei sistemi di trasmissione (GST) e fra i regolatori dell'energia, permettendo di identificare le interconnessioni necessarie sulla base di un piano decennale di investimenti coerente e trasparente. In questo settore sono stati compiuti alcuni passi avanti. L'elaborazione dei piani riguardanti il gas deve progredire più rapidamente.

    Oltre a dedicarsi al rafforzamento della concorrenza, come stanno facendo attualmente, gli ENTSO e l'ACER potrebbero ampliare la cooperazione anche su altre questioni, come la sicurezza dell'approvvigionamento, la ricerca e l'innovazione, e il conseguimento degli obiettivi 20-20-20.

    La cooperazione fra gli ENTSO e l'ACER deve aiutare ad assicurare l'uso ottimale delle reti esistenti, per esempio riducendo le perdite lungo le linee e incentivando modelli di domanda più efficienti. Deve poi favorire un approccio più flessibile alle tariffe per le nuove infrastrutture di rete (per es. reti per l'energia eolica offshore o reti "intelligenti"). Inoltre deve aiutare a superare gli ostacoli agli investimenti, fra cui la necessità di garantire un rendimento equo degli investimenti per i GST nazionali.

    La pianificazione coordinata deve tenere conto delle implicazioni dell'integrazione delle reti locali "intelligenti" e i loro effetti sulle rispettive responsabilità dei GST (alta tensione) e i gestori dei sistemi di distribuzione (bassa tensione).

    3.2.2. La dimensione interregionale

    Nel mercato interno dell'UE le reti regionali (transfrontaliere e plurinazionali), oltre a svolgere un ruolo importante per la sicurezza dell'approvvigionamento e la solidarietà, rappresentano un primo passo verso un mercato interno dell'energia pienamente interconnesso.

    Riunire le reti — il settore del gas

    Il progetto riguardante il nuovo sistema di trasporto europeo (NETS), appoggiato da diversi GST, è un'iniziativa molto promettente per integrare i gestori del trasporto del gas nell'Europa centrale e sud-orientale. Il progetto offre la possibilità di istituire un quadro per un mercato interno del gas. Il mercato in questione avrebbe dimensioni sufficienti per attirare nuovi investimenti, a differenza dei singoli mercati nazionali, e potrebbe ridurre in misura significativa i costi di esercizio e di investimento.

    Un'altra iniziativa rivolta al futuro che potrebbe ugualmente migliorare l'integrazione degli attivi e la gestione delle reti è l'idea di un gestore europeo dei sistemi di trasporto, promossa da alcuni fra i principali soggetti operanti nel settore del gas. L'obiettivo è costituire progressivamente una società indipendente incaricata di gestire una rete unificata di trasporto del gas in tutta l'UE. La progressiva unificazione delle reti, a condizione che sia organizzata secondo criteri compatibili con il diritto della concorrenza, aumenterebbe gli incentivi per le imprese del gas a investire in nuovi progetti di reti.

    Sono necessarie iniziative specifiche per aiutare a interconnettere le parti più isolate dell'UE o incorporare nuove forme di energia nella rete. La priorità politica potrebbe essere accordata ad aree quali la regione del mar Baltico, il Mediterraneo e l'Europa sudorientale.

    3.2.3. Un nuovo approccio verso la pianificazione

    Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a "presentare proposte volte a semplificare le procedure di approvazione per i progetti di rete"[17]. Tenendo presente questo invito, i progetti prioritari europei potrebbero essere inclusi nei piani strategici nazionali, così come le future priorità dei regolatori e dei GST. Gli Stati membri dovrebbero quindi adottare le misure necessarie per assicurare il rispetto dei calendari concordati. Questo potrebbe diventare un requisito per il sostegno delle TEN-E.

    Procedure e criteri più uniformi, compresi i calendari indicativi, agevolerebbero il completamento dei progetti strategici transfrontalieri. In assenza di una specifica competenza UE, occorre riflettere su come l'UE possa contribuire a semplificare le procedure di pianificazione in caso di progetti energetici transfrontalieri di ampia portata.

    La Commissione europea dovrebbe promuovere lo scambio di informazioni e di migliori pratiche fra gli Stati membri in proposito. Alcuni Stati membri stanno riesaminando o hanno modificato le regole di pianificazione per accelerare importanti progetti infrastrutturali.

    Le norme UE in materia di ambiente dovrebbero essere correttamente interpretate e applicate, alla luce degli orientamenti pubblicati dalla Commissione. Il rispetto della legislazione ambientale dell'UE e la realizzazione degli obiettivi della politica energetica possono e devono rafforzarsi reciprocamente.

    In base all'esperienza dei coordinatori[18] dell'UE, le norme esistenti devono prevedere la possibilità di presentare un ricorso presso le autorità pubbliche quando la programmazione di un progetto di portata comunitaria accumula ritardo. In mancanza di una soluzione nazionale, la Commissione potrebbe svolgere un'analisi o nominare un mediatore.

    3.3. Mettere le TEN-E al servizio della sicurezza dell'approvvigionamento e della solidarietà

    3.3.1. Revisione degli orientamenti per le TEN-E

    L'efficacia delle TEN-E deve essere potenziata come strumento per promuovere importanti progetti UE che contribuiranno a realizzare gli obiettivi in materia di sicurezza dell'approvvigionamento, concorrenza, ambiente e solidarietà.

    In base alle reazioni al presente Libro verde, la Commissione intende modificare gli orientamenti per le TEN-E secondo i principi di seguito esposti:

    1) gli obiettivi delle TEN-E dovrebbero essere determinati dalla politica energetica dell'Europa (gli obiettivi 20-20-20 e gli obiettivi complementari della sicurezza dell'approvvigionamento, della solidarietà, della sostenibilità e della concorrenza);

    2) il campo di applicazione delle TEN-E dovrebbe essere l'intera rete di trasporto dell'energia. Le reti di trasporto del gas, compresi i terminal per il GNL e le infrastrutture di stoccaggio sotterraneo, e le reti di trasmissione dell'elettricità devono restare al centro del programma. Occorre tuttavia prendere in seria considerazione anche l'estensione delle attività relative alle TEN-E anche agli oleodotti. L'aumento dei volumi di petrolio trasportato via mare presenta gravi rischi per l'approvvigionamento e la sicurezza marittima. Un documento di lavoro dei servizi della Commissione sulle infrastrutture petrolifere[19] accompagna il presente Libro verde.

    Il campo di applicazione delle TEN-E potrebbe essere esteso alle infrastrutture di trasporto associate alle nuove tecnologie, a cominciare dai progetti di cattura e stoccaggio del biossido di carbonio. Altre opzioni potrebbero comprendere l'adattamento delle reti del biogas per la cogenerazione di calore ed energia o per applicazioni riguardanti veicoli a gas naturale compresso.

    Tenendo conto dell'evoluzione delle reti che hanno ripercussioni sulle reti di trasmissione e distribuzione, comprese le reti "intelligenti", il programma deve inoltre mostrare maggiore flessibilità;

    3) la pianificazione delle TEN-E dovrebbe essere determinata dal mercato e prevedere un mandato chiaro per gli ENTSO e l'ACER. L'UE dovrebbe svolgere un ruolo attivo di facilitatore e mediatore;

    4) nel suo piano di interconnessione prioritario[20] la Commissione ha proposto di concentrare l'attenzione delle TEN-E su un numero limitato di progetti strategici. Di conseguenza, il numero di progetti prioritari dovrebbe essere contenuto e riguardare progetti transfrontalieri, progetti destinati a collegare gli Stati membri isolati alla rete europea o quelli che interessano diversi Stati membri (si tratterebbe in pratica di raggruppare diversi progetti singoli). Le cinque aree prioritarie individuate nelle conclusioni di seguito riportate sono esempi di progetti prioritari che potrebbero beneficiare della modifica degli orientamenti per le TEN-E.

    I progetti TEN-E dovrebbero poi essere incorporati nei piani d'infrastruttura nazionali e, ove opportuno, nelle priorità della BEI o della BERS. Gli Stati membri che ne beneficiano potrebbero anche contribuirvi;

    5) dovrebbero essere elaborate misure di accompagnamento per disseminare le informazioni e scambiare le buone pratiche fra i progetti e gli Stati membri;

    6) in casi eccezionali, come nel caso di progetti regionali di ampia portata o progetti che coinvolgono un paese terzo, si potrebbe nominare un coordinatore europeo . Le nuove nomine dovrebbero tenere conto dell'esperienza acquisita;

    7) le risorse rappresentano una questione di rilievo. Il bilancio delle TEN-E è rimasto pressoché stabile, pari a 155 milioni di euro per il periodo 2007-2013 (rispetto ai 148 milioni per il periodo 2000-2006) per circa 300 progetti ammissibili. Questo limita l'impatto del programma. Occorre vedere se il mercato effettuerà gli investimenti necessari a beneficio degli interessi pubblici senza pesanti interventi pubblici. Pur cercando i modi più idonei per migliorare l'efficienza del programma con le risorse disponibili, l'UE dovrebbe in ogni caso riflettere su come aumentare il bilancio TEN-E, non da ultimo per incentivare gli investimenti per la realizzazione di obiettivi non commerciali, come la sicurezza dell'approvvigionamento.

    Per quanto riguarda i progetti esterni all'UE, si devono individuare modi per sfruttare pienamente gli strumenti finanziari disponibili in piena coerenza con gli strumenti interni, compresi in particolare i fondi TEN-E. In futuro si dovrebbe riflettere su come sostituire lo strumento TEN-E esistente con un nuovo strumento, lo strumento per la sicurezza dell'approvvigionamento e le infrastrutture energetiche dell'UE , e favorirne il funzionamento in armonia con gli strumenti finanziari esterni dell'UE. Nelle reazioni al presente Libro verde si invita a presentare proposte sul campo di applicazione di tale strumento e sul modo migliore in cui potrebbe contribuire ad assicurare la coerenza fra spese interne ed esterne.

    3.3.2. Altre opzioni per potenziare le TEN-E

    Occorre sviluppare il sostegno non finanziario come strumento per ottenere il sostegno da altre fonti, per esempio prevedendo l'attribuzione di una etichetta "UE" riconosciuta. Sono necessari sforzi maggiori per usare le TEN per il loro effetto moltiplicatore su altre fonti di finanziamento, in particolare gli istituti di finanziamento internazionali.

    È auspicabile cercare sinergie con altre attività dell'UE per la creazione di reti, come le telecomunicazioni, i trasporti e le infrastrutture ambientali (combinando per esempio le linee elettriche con le infrastrutture terrestri, come le ferrovie o le strade).

    Un'altra questione è se l'UE debba offrire sostegno ai progetti che generano costi supplementari per contribuire a obiettivi pubblici (non commerciali) , per esempio comportano risparmi di gas o elettricità per aiutare così la sicurezza dell'approvvigionamento nell'UE, realizzazione di collegamenti per favorire l'immissione di energia generata con fonti rinnovabili nella rete o l'interramento di cavi per ragioni ambientali. Questo potrebbe indurre a pensare che i costi supplementari sarebbero compensati dall'UE, cosa che non sarebbe possibile.

    Sicurezza dell'approvvigionamento: quando l'interesse pubblico può giustificare l'intervento pubblico

    Un esempio calzante del finanziamento pubblico di un oleodotto per la sicurezza dell'approvvigionamento, quando il mercato non ne vedeva la necessità, è fornito dalla decisione, presa negli anni 90 dalla Repubblica ceca, di costruire l'oleodotto IKL (Ingolstadt-Kralupy-Litvínov) per aprire una via occidentale oltre a quella orientale. L'infrastruttura è ormai diventata Mero, una società di proprietà esclusiva dello Stato, che gestisce questo oleodotto le cui entrate coprono gli interessi e il rimborso del prestito. L'oleodotto si è dimostrato molto utile dal luglio 2008, quando i soggetti commerciali che fornivano petrolio greggio russo mediante la via orientale hanno improvvisamente ridotto le quantità destinate ai clienti cechi.

    Un'altra opzione consiste nello spostare l'attenzione da progetti specifici verso studi generali finalizzati a sviluppare soluzioni per i problemi con i quali attualmente si scontrano i promotori delle reti, per esempio come risolvere le questioni legate alla connessione su grande scala di impianti eolici offshore o di impianti solari o l'uso delle reti "intelligenti".

    3.3.3. Coordinamento fra le TEN-E e altri strumenti finanziari dell'UE

    Gli investitori potenziali nelle reti energetiche devono avere accesso a un'ampia gamma di fonti finanziarie diverse. Pertanto, le TEN-E devono essere pienamente allineate e coordinate con altri importanti programmi UE che hanno un impatto sullo sviluppo delle infrastrutture, in particolare i Fondi strutturali e il fondo di coesione e i programmi quadro di RST. Per esempio, la politica di coesione prevede investimenti di 675 milioni di euro nei progetti TEN-E per il periodo 2007-2013. Un altro esempio è il 7° Programma quadro, che investe 100 milioni di euro nelle reti elettriche (2007-2009). I risultati devono essere ampiamente pubblicizzati e portare a ulteriori attività di ricerca e dimostrazione e a investimenti nel mercato.

    Sarebbe opportuno prevedere un maggiore coordinamento fra gli strumenti di politica esterna, come lo strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI), e le TEN-E, soprattutto per le infrastrutture nei paesi di transito.

    È necessario sviluppare a tutti i livelli l'attuale coordinamento fra le TEN-E e la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Si potrebbe prendere in considerazione un legame fra il sostegno delle TEN-E e l'intervento della BEI. Inoltre, potrebbe essere istituito un fondo sotto l'egida della BEI per fornire investimenti in equity o quasi-equity, garanzie e strumenti finanziari simili per progetti individuali.

    Un altro partner potenziale è la Banca mondiale con i suoi prestiti programmatici accelerati (Accelerated Programmatic Loan) che finanzia i programmi di riforma in paesi selezionati.

    4. CONCLUSIONI

    Come indicato nel secondo esame strategico per le tecnologie energetiche[21] della Commissione ed esposto nel presente Libro verde, senza reti nuove e potenziate l'UE non riuscirà a conseguire gli obiettivi fissati per il clima e l'energia. Le reti energetiche devono assumere una posizione di maggior rilievo nello sviluppo e nell'attuazione della politica energetica. Allo stesso tempo, occorre un miglior coordinamento a livello politico della pianificazione delle reti.

    Mentre i vantaggi del terzo pacchetto sono attualmente in corso di discussione, il mercato interno dell'energia deve essere il motore principale degli investimenti nelle reti energetiche, ma l'UE deve anche svolgere un ruolo attivo di facilitatore per i progetti la cui importanza risulta evidente per la sicurezza energetica dell'Europa, ivi compresi i progetti internazionali.

    Il principale strumento dell'UE per lo sviluppo delle reti energetiche europee, le TEN-E, non è stato concepito per far fronte alle attuali sfide nel settore energetico e non è in linea con la nuova politica energetica per l'Europa. Inoltre non è coerente con il mercato interno e con altri sviluppi, quali la politica in materia di ricerca e la politica esterna. Lo stanziamento di bilancio previsto è gravemente insufficiente.

    L'UE deve sviluppare un nuovo approccio strategico che incorpori gli strumenti disponibili, e prevedere l'avvio di una riflessione su come sostituire l'attuale strumento TEN-E con uno nuovo, lo strumento per la sicurezza dell'approvvigionamento e le infrastrutture energetiche dell'UE , con i seguenti possibili obiettivi: i) completare il mercato interno dell'energia, ii) assicurare lo sviluppo della rete per permettere di conseguire gli obiettivi dell'UE in materia di energie rinnovabili e iii) garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'UE grazie all'assistenza per progetti infrastrutturali cruciali all'interno e all'esterno dell'UE.

    Nell'ambito di questa strategia la Commissione ha individuato i seguenti progetti, illustrati nel secondo riesame strategico della situazione energetica "Piano d'azione europeo in materia di sicurezza e solidarietà nel settore dell'energia":

    - Un piano baltico di interconnessione: collegare i mercati energetici europei ancora isolati è un obiettivo prioritario. Come è stato chiaramente riconosciuto dal Consiglio europeo nelle conclusioni del 16 ottobre 2008, per potenziare la sicurezza dell'approvvigionamento per tutti i paesi che si affacciano sul mar Baltico e garantire su più ampia scala la sicurezza dell'approvvigionamento e la solidarietà nell'UE, è necessario interconnettere la regione del mar Baltico. La Commissione, insieme agli Stati membri interessati, svilupperà questo piano nell'ambito della strategia regionale per il mar Baltico riguardante il gas, l'elettricità (compresa l'energia eolica offshore e mareomotrice) e lo stoccaggio. In questo modo altri progetti esistenti saranno incorporati in un unico sistema che apporterà vantaggi all'intera regione. Ai fini dell'elaborazione del piano occorrerà prendere nella dovuta considerazione lo sviluppo efficiente del mercato e il contributo dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili a favore di una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento.

    - Un nuovo corridoio meridionale per il gas: è molto probabile che la regione del mar Caspio e il Medio Oriente svolgeranno in futuro un ruolo di crescente importanza per l'approvvigionamento mondiale di petrolio e gas. Inoltre, è necessario evitare di aumentare i rischi già elevati connessi al trasporto via mare di petrolio e GNL. Questo progetto sembra pertanto quanto mai necessario. La Commissione collaborerà con i paesi interessati per assicurare entro un anno impegni fermi per la costruzione del gasdotto Nabucco. Sarà esaminata la possibilità di un consorzio di acquisto in blocco per il gas del mar Caspio, nel pieno rispetto delle norme della concorrenza. È necessario concludere con la Turchia un accordo sul transito che rispetti i principi fondamentali dell'acquis comunitario e la preoccupazione legittima della Turchia in merito alla propria sicurezza energetica.

    - Gas naturale liquefatto (GNL): il GNL offre un vantaggio per la sicurezza dell'approvvigionamento in quanto trasforma il mercato del gas globale in un mercato più liquido, simile a quello del petrolio. Tutti gli Stati membri dovrebbero disporre, direttamente o mediante altri Stati membri sulla base di accordi per garantire la sicurezza comune dell'approvvigionamento, di capacità di GNL adeguate, costituite da terminal di GNL e infrastrutture di rigassificazione a bordo di navi. Anche la Comunità dell'energia potrebbe parteciparvi, prevedendo la possibile estensione della rete alla costa adriatica. Occorre costruire capacità sufficienti di stoccaggio del gas .

    - Un anello per l'energia nel Mediterraneo: la regione del Mediterraneo e l'Africa devono essere connesse meglio, non solo per quanto riguarda i combustibili fossili ma anche per le energie rinnovabili. Un anello per l'energia nel Mediterraneo permetterà all'Europa e all'Africa settentrionale di sfruttare meglio le risorse naturali presenti in queste regioni. L'iniziativa si baserà sulla proposta, presentata nel contesto dell'Unione per il Mediterraneo — processo di Barcellona, di una rete mediterranea che fornisce all'UE elettricità prodotta con energia solare (impianti fotovoltaici o energia solare concentrata) o eolica. Progetti di interconnessione con il continente europeo rafforzerebbero in misura significativa la sicurezza dell'approvvigionamento dei paesi europei più isolati.

    - Occorre sviluppare in via prioritaria delle interconnessioni di gas ed elettricità lungo l'asse nord-sud nell'Europa centrale e sudorientale, principalmente sulla base dell'iniziativa per il nuovo sistema di trasporto europeo (NETS) per istituire un gestore comune del sistema di trasporto di gas[22], dell'anello del gas della comunità dell'energia ("Energy Community Gas Ring"), delle interconnessioni prioritarie individuate dal Consiglio dei ministri della Comunità dell'energia nel dicembre 2007[23] e dell'oleodotto paneuropeo[24]. Il nuovo pacchetto sul mercato interno dell'energia prevede la messa in atto di un piano decennale periodico per lo sviluppo della rete che deve evidenziare i collegamenti mancanti e suggerire l'azione necessaria per completarli.

    - Dovrebbe essere predisposta una guida orientativa per una rete offshore nel mare del Nord per interconnettere le reti elettriche nazionali nell'Europa nordoccidentale e raccordarvi i numerosi progetti di energia eolica offshore. Insieme ai progetti di anello mediterraneo e di interconnessione baltica, dovrebbe diventare una componente fondamentale della futura superrete europea.

    *****

    La Commissione invita a presentare pareri in merito al presente Libro verde, che possono essere trasmessi rispondendo alle seguenti domande :

    Politica in materia di reti

    1. Quali sono secondo voi i principali ostacoli allo sviluppo di una rete europea e a una rete del gas? In che misura possono essere affrontati a livello nazionale/regionale? Quando l'UE dovrebbe agire?

    2. Quali circostanze giustificano un intervento dell'UE nelle controversie sulla pianificazione locale di infrastrutture dell'energia? Che cosa dovrebbe fare l'UE in queste circostanze?

    3. È necessario un approccio alla ricerca più fortemente concentrato e strutturato nei confronti delle attività di ricerca e dimostrazione relative alle reti europee? Quali forme dovrebbe assumere?

    4. Qual è secondo voi l'attività principale che l'UE deve svolgere nello sviluppo delle reti?

    5. L'UE dovrebbe partecipare maggiormente alla promozione di progetti di infrastrutture nei paesi terzi? In caso di risposta affermativa, in che modo?

    TEN-E

    6. Che tipo di sostegno l'UE dovrebbe fornire ai promotori di nuove reti energetiche per assicurarne il massimo impatto, visto che le risorse sono limitate? L'approccio delle TEN-E è ancora pertinente? Come può l'UE aiutare a migliorare le condizioni per gli investimenti?

    7. Considerando la proposta di revisione degli orientamenti per le TEN-E, come può l'UE migliorare il contenuto, l'efficacia e l'impatto della politica in materia di TEN-E nel rispetto dello stanziamento di bilancio disponibile?

    8. Le TEN-E dovrebbero essere estese anche all'infrastruttura per il petrolio? Dovrebbero essere estese anche alle nuove reti per la CO2 e il biogas e ad altri tipi di reti?

    9. Avete pareri o suggerimenti in merito a nuovi progetti prioritari che l'UE dovrebbe sostenere?

    10. Il programma TEN-E dell'UE avrebbe un impatto e una visibilità maggiori se fosse trasformato in uno strumento operativo per la sicurezza dell'approvvigionamento e la solidarietà?

    11. Quali misure integrative, oltre a quelle citate nel presente Libro verde, dovrebbero essere adottate dall'UE per assicurare un'infrastruttura sostenibile?

    Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/energy/index_en.html Le risposte possono essere inviate alla Commissione europea entro il 31 marzo 2009 al seguente indirizzo:

    Christine Jenkins

    Commissione europea

    DG Energia e trasporti

    DM 24 – 6/127

    1049 Bruxelles

    Belgio.

    [1] Una politica energetica per l'Europa, COM(2007) 1 definitivo.

    [2] Ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% la quota di energia rinnovabile nel consumo finale di energia nell'UE e migliorare del 20% l'efficienza energetica entro il 2020.

    [3] http://ec.europa.eu/energy/climate_actions/index_en.htm

    [4] http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/Applications/newsRoom/related.asp?BID=76&GRP=14127&LANG=1&cmsId=339

    [5] http://ec.europa.eu/energy/electricity/package_2007/index_en.htm

    [6] In base a una relazione pubblicata da UCTE (Transmission development plan del maggio 2008) si tratta di 17 miliardi di euro per le reti dell'elettricità nel prossimi 5 anni e di 300 miliardi di euro circa per le reti dell'elettricità e del gas nei prossimi 25 anni.

    [7] Designati nel settembre 2007 per sovrintendere a quattro progetti particolarmente complessi: interconnettore Spagna-Francia (prof. Monti), connessione elettrica polacco-lituana (prof. Mielczarski), rete di turbine eoliche offshore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico (sig. Adamowitsch), corridoio meridionale per il transito del gas (sig. Van Aartsen). Le relazioni possono essere consultate al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/ten/energy/coordinators/index_en.htm.

    [8] Decisione n. 1364/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006 che stabilisce orientamenti per le reti transeuropee nel settore dell'energia e abroga la decisione 96/391/CE e la decisione n. 1229/2003/CE, GU L 262 del 22.9.2006.

    [9] Regolamento (CE) n. 680/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2007 che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee dei trasporti e dell'energia, GU L 162 del 22.6.2007, pag. 1.

    [10] Relazione sull'attuazione del programma per le reti transeuropee per l'energia nel periodo 2002-2006, COM(2008) 770.

    [11] Le tecnologie "intelligenti" per le reti e il loro contributo agli obiettivi 20-20-20 sono illustrati nella relazione ELECTRA. http://ec.europa.eu/enterprise/electr_equipment/electra.htm. Cfr. anche "Affrontare la sfida dell'efficienza energetica con le tecnologie dell'informazione e della comunicazione", COM(2008)241. Di prossima pubblicazione: The Contribution of the European Electrical Engineering Industry to the Community's Climate Action Plan and Agenda for Growth and Jobs.

    [12] Secondo riesame strategico della situazione energetica, COM(2008) 781.

    [13] Cfr. la nota a piè di pagina n. 2.

    [14] Energia eolica offshore, COM(2008) 768.

    [15] Un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche, COM(2007) 723, approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

    [16] Cfr. il Piano strategico per le tecnologie energetiche.

    [17] Conclusioni della Presidenza — Consiglio europeo dell'8 e 9 marzo 2007.

    [18] Cfr. il sito web della DG TREN: http://ec.europa.eu/ten/energy/coordinators/index_en.htm.

    [19] Infrastrutture petrolifere: Una valutazione delle infrastrutture petrolifere esistenti e in progetto all'interno e verso l'UE, SEC(2008) 2869.

    [20] Piano d'interconnessione prioritario, COM(2006) 846.

    [21] Cfr. la nota 13.

    [22] www.molgroup.hu/en/press_centre/press_releases/european_energy_infrastructure__ndash__nets_project/

    [23] www.energy-community.org/

    [24] www.ens-newswire.com/ens/apr2007/2007-04-03-03.asp

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