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Document 52000DC0719

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio relativa all'applicazione del regolamento (CE, Euratom) n. 58/97 del Consiglio

/* COM/2000/0719 def. */

52000DC0719

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio relativa all'applicazione del regolamento (CE, Euratom) n. 58/97 del Consiglio /* COM/2000/0719 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO relativa all'applicazione del regolamento (CE, Euratom) n. 58/97 del Consiglio

Relazione sintetica (Gennaio 2000)

Il 20 dicembre 1996, il Consiglio dell'Unione europea adottava il regolamento (CE, EURATOM) n. 58/97 relativo alle statistiche strutturali sulle imprese (in prosieguo "regolamento SSI"). La presente relazione, prevista dal regolamento SSI, verte, fondamentalmente, sui seguenti aspetti:

* disponibilità e qualità delle statistiche strutturali sulle imprese;

* sforzi compiuti per l'applicazione del regolamento SSI da parte di Eurostat e delle autorità nazionali responsabili dell'elaborazione delle statistiche comunitarie.

Nella maggior parte dei casi, la principale autorità nazionale responsabile dell'elaborazione delle statistiche comunitarie è l'autorità statistica nazionale, benché, in molti Stati membri, talune statistiche specifiche vengano elaborate da altre componenti della pubblica amministrazione. Ne sono un ottimo esempio le statistiche sui servizi di assicurazione elaborate, molto spesso, dagli organismi nazionali preposti alla regolamentazione del settore assicurativo.

L'obiettivo del regolamento SSI

L'obiettivo del regolamento SSI, così come delineato nel suo primo articolo, è quello di istituire un quadro comune per la raccolta, l'elaborazione, la trasmissione e la valutazione delle statistiche comunitarie sulla struttura, l'attività, la competitività e il rendimento delle imprese nella Comunità. Volto a promuovere l'elaborazione di statistiche strutturali sulle imprese, il quadro anzidetto prevede una serie di obiettivi in materia di disponibilità e qualità dei dati che riguardano, per esempio, la copertura e l'aggiornamento delle informazioni statistiche. Per allinearsi a questi obiettivi e per favorire il progresso delle statistiche UE nel loro insieme, tutti gli Stati membri hanno dovuto apportare una serie di modifiche ai loro sistemi statistici, benché gli aspetti specifici che necessitavano di miglioramento variassero notevolmente da Stato a Stato. L'efficacia dell'applicazione del regolamento SSI va giudicata proprio in base ai risultati ottenuti in questa direzione. L'analisi della disponibilità e della qualità dei dati e la valutazione dell'onere gravante sui rispondenti si basano sulla situazione registrata al momento della stesura della presente relazione [1]. Esse si fondano, in pratica, sui dati relativi agli anni di riferimento 1995 e 1996, anni per cui tutti gli Stati membri hanno trasmesso informazioni statistiche. Per alcuni Stati membri sono disponibili anche i dati relativi al 1997.

[1] La disponibilità dei dati riguarda i dati non riservati pubblicati entro il 13 gennaio 2000 nella base dati di riferimento di Eurostat denominata New Cronos.

Disponibilità dei dati

Un sensibile aumento del volume dei dati è stato registrato durante la prima parte del periodo di transizione previsto dal regolamento SSI. In pratica, tutti i paesi hanno registrato un miglioramento generale delle rispettive posizioni e la disponibilità dei dati si è più che raddoppiata, tanto che, per l'anno di riferimento 1996, era stata fornita più della metà dei dati previsti dall'allegato 1 del regolamento SSI.

I miglioramenti più significativi sono stati registrati nel settore dei servizi, che, in generale, partiva dalla posizione peggiore, e, in misura minore, nel settore della costruzione. Importanti miglioramenti hanno caratterizzato, nell'intera Unione europea, anche il settore industriale, benché in alcuni Stati membri la situazione sia peggiorata.

La minore disponibilità di dati continua ad essere registrata nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda, nel settore estrattivo e in quello dei trasporti e delle comunicazioni; in quest'ultimo caso, la situazione peggiore è quella relativa alle attività delle poste nazionali (Classe 64.11 della NACE Rev. 1). Un indizio della scarsa copertura statistica al di fuori dei settori manifatturieri è costituito dalla difficoltà di produrre totali per l'intera Unione europea sulla base dei dati disponibili per tutti i quindici Stati membri. Detti totali possono essere calcolati, infatti, per un numero molto ristretto di variabili per 7 delle 23 divisioni manifatturiere della NACE Rev. 1. Risulta, invece, impossibile calcolare i totali UE relativi a qualsiasi altra attività senza ricorrere all'uso delle stime, in particolare per tutte le attività comprese nel settore dei servizi.

Nessuna delle principali variabili che figurano nell'allegato 1 del regolamento SSI è da considerarsi particolarmente debole in termini di disponibilità dei dati. Va, tuttavia, osservato, che i settori specifici relativi agli allegati 2, 3 e 4 del regolamento SSI presentano diversi punti problematici, in particolare per quanto riguarda gli indicatori relativi a ricerca e sviluppo, anche se occorre sottolineare che i dati relativi agli ultimi due anni del periodo di transizione, in molti casi, non sono stati ancora trasmessi.

Aggiornamento dei dati

L'aggiornamento dei dati rappresenta una delle questioni fondamentali inerenti alla qualità delle statistiche strutturali. Questo particolare aspetto della qualità merita una disamina a parte, in quanto il problema principale riscontrato nel settore industriale è costituito proprio dalla disponibilità di dati poco recenti e poiché si tratta di una problematica rilevante anche per il settore dei servizi. Lo scarso aggiornamento dei dati potrebbe essere dovuto alla lentezza con cui essi vengono elaborati da parte degli Stati membri e della Commissione oppure alle modifiche apportate ai metodi di stima per i dati mancanti o per i dati forniti in ritardo. I ritardi relativi alla disponibilità dei dati dovrebbero essere valutati alla luce del fatto che diversi paesi sono impegnati nella predisposizione di nuovi sistemi di indagine nel settore dei servizi oppure stanno apportando modifiche importanti ai sistemi esistenti. Se da un lato, tuttavia, vi è questa impressione di peggioramento nei tempi di diffusione delle informazioni, dall'altro lato, occorre rilevare una generale diminuzione dei ritardi nella trasmissione dei dati nel periodo 1995-1996. Eurostat, dal canto suo, continuerà ad adoperarsi per velocizzare le procedure di trattamento dei dati, allo scopo di renderli disponibili agli utenti il più rapidamente possibile. Riesaminerà, inoltre, regolarmente la sua politica in materia di diffusione delle statistiche strutturali sulle imprese, al fine di velocizzare la diffusione dei dati, migliorandone le modalità.

L'aggiornamento dei dati rappresenta una delle maggiori preoccupazione degli utenti. Ne deriva che, in futuro, tale aspetto dovrà essere monitorato costantemente sia da parte di Eurostat che da parte degli Stati membri. Al fine di fornire agli utenti i dati relativi ai risultati finali più rapidamente di quanto previsto dal regolamento SSI, la Commissione e gli Stati membri intensificheranno i loro sforzi per migliorare la disponibilità dei risultati preliminari, che, al momento, sono particolarmente scarsi. Come ha fatto per anni, la Commissione dovrà, inoltre, continuare ad effettuare stime per le attività manifatturiere, valutando la possibilità di sviluppare tecniche di stima anche in altri settori. La finalità di tali procedure sarà quella di avere una prima stima delle variabili chiave entro quattro mesi dalla fine dell'anno di riferimento.

Valutazione della qualità e dell'onere gravante sui rispondenti

Una notevole mole di lavoro teorico è stato dedicato all'elaborazione di una solida definizione della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese e all'individuazione dei criteri di misurazione più idonei, basandosi, in modo particolare, sugli studi condotti, a livello nazionale, dall'Istituto statistico svedese e dall'Ufficio per le statistiche nazionali del Regno Unito. L'attenzione, adesso, si è spostata, e dovrà continuare ad essere concentrata, sulla valutazione della fattibilità di tali criteri e sull'incoraggiamento di un loro uso più generalizzato.

Le prime fasi di sviluppo sono state realizzate, tuttavia, solo di recente e hanno interessato la misurazione dell'accuratezza delle principali variabili SSI. In questo contesto, la Commissione ha adottato un regolamento che fissa i criteri di valutazione della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese (regolamento (CE) n. 1618/1999 del 23 luglio 1999). Una descrizione sintetica della situazione relativa all'intera Unione europea dovrebbe essere disponibile nel corso del 2000, descrizione che, di per sé, rappresenterà un significativo passo avanti. In questo campo, l'intento di Eurostat è quello di accrescere l'attenzione riservata alla qualità, promuovendone un miglioramento progressivo. Un simile approccio è reso necessario, in primo luogo, dal fatto che la misurazione della qualità è costosa in termini di risorse umane e finanziarie e, in secondo luogo, dal fatto che l'esperienza delle autorità statistiche nazionali in questo campo varia notevolmente. Va, infine, sottolineato che l'uso sempre maggiore di fonti amministrative e l'uso di metodi statistici più sofisticati volti, in genere, alla riduzione dell'onere gravante rispondenti impongono considerevoli sviluppi teorici, al fine di garantire una misurazione appropriata dell'accuratezza dei dati.

L'intenzione di Eurostat è quella di fare del monitoraggio e, ove necessario, del miglioramento della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese una delle principali aree di lavoro dei prossimi anni, attraverso una stretta cooperazione con gli Stati membri.

Pochi progressi sono stati compiuti nella valutazione dell'onere che grava sui rispondenti. Finora, soltanto pochissimi Stati membri hanno raccolto tali informazioni in modo regolare e sistematico (le due principali eccezioni sono rappresentate dai Paesi Bassi e dal Regno Unito), anche se in diversi paesi sono stati condotti studi isolati. Se, da un lato, tuttavia, vi è la necessità di maggiori informazioni quantitative in questo campo, dall'altro lato, la raccolta di tali dati si scontra, paradossalmente, col fatto che raccogliere questo tipo di informazioni potrebbe, di per sé, aumentare l'onere per le imprese. Gli studi avviati di recente in tutta l'Unione europea sulla valutazione di detto onere hanno evidenziato la difficoltà di fornire un'appropriata valutazione quantitativa a livello europeo. Il problema principale è costituito dal come collegare la stima di tale onere alle informazioni relative alla disponibilità e alla qualità delle informazioni statistiche elaborate e diffuse.

Gli studi futuri in questo settore (studi che secondo Eurostat dovrebbero essere intensificati) dovranno stabilire dei collegamenti tra l'onere che grava sui rispondenti, la qualità (ivi inclusa la disponibilità dei dati), le esigenze degli utenti e l'onere generale per le amministrazioni.

Applicazione

Sforzi nazionali per il miglioramento dell'elaborazione dei dati

In generale, il quadro che emerge dall'osservazione degli sforzi compiuti dagli Stati membri e dalla Norvegia nell'applicazione del regolamento SSI è un quadro molto positivo. L'attività di applicazione è stata indirizzata, in modo particolare, all'estensione delle statistiche nazionali sulle imprese a quei settori imprenditoriali caratterizzati da un'assenza o da una scarsità di dati statistici, accompagnando tale estensione con una razionalizzazione dei sistemi esistenti. In molti casi, in presenza di circostanze nazionali favorevoli, quest'attività è stata accompagnata da un'intensificazione degli sforzi di utilizzazione dei dati amministrativi [2] al fine di ridurre l'onere gravante sui rispondenti, anche se questo potrebbe aver comportato, al contempo, un aumento dei costi per gli istituti statistici e un effetto non necessariamente positivo sulla qualità dei dati. Per informazioni sulla situazione iniziale da cui si è mosso ciascuno Stato membro nell'applicazione del regolamento e sugli sforzi compiuti a partire dall'anno di riferimento 1995, si rinvia alla relazione dettagliata che accompagna la presente relazione sintetica. Sarà utile, tuttavia, indicare, già in questa sede, tre esempi che illustrano il tipo di iniziative intraprese e che riflettono, in qualche modo, le diversità contestuali che caratterizzano l'elaborazione delle statistiche strutturali sulle imprese.

[2] Nell'ambito delle statistiche strutturali sulle imprese non esiste una definizione formale dei dati amministrativi. In questa sede, tuttavia, il termine viene utilizzato per fare riferimento a tutti quei dati raccolti regolarmente da autorità pubbliche diverse dalle autorità statistiche ad uso prevalentemente interno piuttosto che a fini statistici. I dati che, per esempio, vengono utilizzati più frequentemente dalle autorità statistiche sono quelli derivanti dalle dichiarazioni fiscali e dai conti pubblicati e i dati occupazionali desumibili dalle dichiarazioni previdenziali.

Va, innanzitutto, rilevato che in diversi Stati membri, il precedente sistema di statistiche strutturali annuali sulle imprese non copriva tutte le attività, specialmente nel settore dei servizi. Un esempio di tale situazione ci viene fornito dall'Austria, in cui, prima del 1995, solo le attività industriali erano oggetto di statistiche annuali. I servizi, infatti, erano inclusi nel censimento delle imprese non agricole, che non veniva effettuato con una frequenza regolare (1976, 1983 e 1988). Nel 1995, l'Istituto statistico austriaco ha realizzato un censimento riguardante sia l'industria che i servizi. A partire dall'anno di riferimento 1997, è stata istituita una raccolta di dati annuale con un'indagine a campione che ha esteso la copertura dell'indagine annuale anche ai servizi.

In secondo luogo, occorre osservare che, al fine di soddisfare le esigenze contemplate dal regolamento SSI, diversi Stati membri sono riusciti ad ampliare la disponibilità di dati attraverso un nuovo o un maggiore accesso alle fonti amministrative. In Finlandia, prima del 1995, le indagini relative ai rendiconti finanziari erano incomplete a livello di copertura settoriale, in quanto escludevano alcune attività nel settore dei trasporti e delle comunicazioni, così come le attività immobiliari, il noleggio, la ricerca e lo sviluppo ed altre attività professionali e imprenditoriali. Erano incomplete anche perché escludevano le imprese con meno di 50 dipendenti appartenenti al settore alberghiero e della ristorazione e a una parte del settore dei trasporti. I dati amministrativi sono stati utilizzati sia per estendere la disponibilità dei dati a tutti i servizi contemplati dal regolamento SSI, sia per fornire i dati relativi alle piccole imprese escluse per alcune attività. Nel caso della Finlandia, la disponibilità di dati amministrativi ha reso possibile anche l'esclusione dall'indagine sui rendiconti finanziari delle imprese più piccole che in precedenza erano oggetto di rilevamento statistico.

Va, infine, sottolineato che, a parte alcune piccole occasionali lacune, in alcuni Stati membri, la copertura settoriale e dimensionale si è dimostrata sostanzialmente esauriente e che la disponibilità di variabili è stata completata sulla base di diverse fonti di vario tipo. È il caso, per esempio, del Regno Unito, in cui il sistema è stato razionalizzato introducendo un'Indagine annuale sulle imprese che ha sostituito, in modo coordinato, il censimento delle attività produttive, il censimento relativo al settore della costruzione, le indagini relative al commercio all'ingrosso, al commercio al dettaglio e al commercio di autoveicoli, l'indagine sulla proprietà immobiliare, l'indagine nel settore della ristorazione e quella relativa ai servizi, prevedendo, inoltre, una distinta indagine sull'occupazione.

Nel complesso, queste ed altre iniziative simili hanno consentito a molti Stati membri di fare notevoli passi avanti verso il rispetto dei requisiti obbligatori prescritti dal regolamento SSI. Al momento della stesura della presente relazione, i dati relativi all'anno di riferimento 1997 sono stati ricevuti solo da pochi Stati membri. Molti stanno completando le relative indagini e a buon punto sono anche le indagini riguardanti l'anno di riferimento 1998. Si può concludere, quindi, che, benché, in realtà, i dati non siano sempre disponibili, sono stati messi a punto dei validi piani d'azione che dovrebbero assicurare la generale disponibilità dei dati per il periodo di riferimento 1999.

Attività di applicazione comuni

Ricorrendo alla procedura che prevede la consultazione del Comitato del programma statistico (articolo 13 del regolamento SSI), la Commissione ha adottato diverse norme relative all'applicazione del Regolamento che comprendono, in particolare, una descrizione precisa delle serie di dati da fornire alla Commissione, la definizione della maggior parte delle variabili e un elenco dei criteri di valutazione della qualità.

Al di là di queste misure applicative formali e della già menzionata definizione e valutazione della qualità, le altre aree metodologiche che sono state oggetto del maggior lavoro di sviluppo e che continueranno, in futuro, ad essere oggetto di studio, ruotano intorno all'onere gravante sui rispondenti e al trattamento dei dati riservati.

Onere gravante sui rispondenti

Il ricorso ai dati amministrativi allo scopo di contenere l'onere per le imprese può essere realizzato in diversi modi. I dati amministrativi possono essere utilizzati, infatti, per:

- escludere parte della popolazione dall'indagine statistica (come in Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia e Svezia [3]);

[3] Nella maggior parte di questi paesi, i dati amministrativi vengono utilizzati per le piccole imprese e, in alcuni casi, anche per attività specifiche; ad esempio, per le libere professioni in Belgio.

- ridurre la dimensione del campione integrando le indagini statistiche con informazioni amministrative (come in Italia [4]);

[4] L'autorità statistica italiana ha innalzato la soglia delle persone occupate da 20 a 100, al di sopra della quale effettua indagini statistiche esaustive e al disotto della quale si limita ad indagini su campione integrate da dati amministrativi.

- semplificare i questionari, riducendo il numero di domande (come è stato fatto nel Regno Unito [5]).

[5] Il Regno Unito ha eliminato le domande sui dati regionali dall'indagine statistica relativa all'occupazione, sostituendole con dati amministrativi.

Se, da un lato, tuttavia, l'elaborazione di statistiche sulla base dei dati amministrativi può comportare un certo numero di vantaggi, dall'altro lato, l'uso delle fonti amministrative può essere problematico per diversi motivi, in particolare per quanto riguarda la definizione delle unità amministrative utilizzate e il tipo di informazioni ricavabili dalle fonti in questione, così come la qualità dei dati e le discontinuità riconducibili all'avvicendamento delle amministrazioni. Il ruolo svolto da Eurostat in questo campo è stato quello di fornire un forum internazionale per la discussione di idee e prassi e quello di documentare e diffondere le migliori prassi operative esistenti all'interno del SEE. In futuro, Eurostat continuerà a lavorare in questa direzione, assistendo, in particolare, gli Stati membri nello sviluppo e nell'applicazione di buone prassi volte alla riduzione dell'onere gravante sui rispondenti, concentrandosi, essenzialmente, sull'uso combinato di stime e di dati amministrativi ed incoraggiando il ricorso a tecniche di campionatura che prevedano, per esempio, l'uso di campioni pluriennali o di campioni a rotazione.

Un'attività inerente praticata da parecchio da alcuni Stati membri (ad esempio, Francia e Portogallo) e introdotta di recente anche da altri paesi (Grecia e Svezia) consiste nello sviluppo di legami più stretti tra le definizioni e la terminologia utilizzate nelle indagini statistiche e quelle usate dalle fonti amministrative. Un esempio ne è il perfezionamento della terminologia e della presentazione dei questionari statistici secondo i procedimenti seguiti per i conti societari. Un'altra iniziativa che è attualmente oggetto di studio in Finlandia e in Norvegia è quella volta a stabilire rapporti più stretti e più efficaci con gli organismi responsabili dell'elaborazione dei criteri amministrativi, nel tentativo di influenzare la terminologia e la struttura che essi utilizzano in funzione di una maggiore standardizzazione degli strumenti di rilevamento statistico. Sarà compito della Commissione e delle autorità statistiche nazionali accertarsi che venga evitata ogni contraddizione tra esigenze statistiche e altre esigenze amministrative, promuovendo la qualità delle statistiche strutturali europee sulle imprese.

Il legame con i criteri amministrativi, anche se viene molto spesso considerato come una questione legata soprattutto all'onere che grava sui rispondenti, non può essere separato dalla qualità. Le statistiche imprenditoriali, infatti, fanno sempre più affidamento su altri criteri amministrativi e, di conseguenza, la qualità delle statistiche UE sulle imprese dipenderà, tra l'altro, proprio dal grado armonizzazione di tali standard. D'altra parte, l'armonizzazione dei criteri UE non è di per sé sufficiente, dal momento che un numero sempre maggiore di gruppi europei, in particolare quelli più grandi, sceglie di redigere la propria contabilità secondo criteri diversi da quelli comunitari, al fine, tra l'altro, di accedere a risorse finanziarie internazionali. È probabile, quindi, che questo abbia degli effetti sul tipo di dati contabili disponibili ai fini delle statistiche imprenditoriali.

Dati riservati

La riservatezza dei dati continua a rappresentare una delle maggiori questioni riguardanti le statistiche UE sulle imprese, benché il regolamento SSI preveda espressamente l'obbligo, per gli Stati membri, di trasmettere i dati riservati. Sta di fatto che la diffusione dei dati nell'intera Unione Europea è seriamente ostacolata da problemi di segreto statistico. Nel 1996, ad esempio, per le attività manifatturiere di tutta l'Unione europea, è stato possibile diffondere i dati relativi soltanto a 38 dei 103 [6] gruppi della NACE Rev. 1, anche dopo aver stimato una certa quantità di dati non trasmessi. Il problema è particolarmente grave nel settore manifatturiero e meno serio in altri settori, in quanto vi sono poche altre attività per le quali i dati vengono trasmessi da tutti i quindici Stati membri o possono essere stimati in modo attendibile. E poiché, grazie all'attività di applicazione degli Stati membri, vi sarà una sempre maggiore disponibilità di dati, il problema tenderà, inevitabilmente, ad aggravarsi, rendendo assolutamente necessaria una soluzione. Una possibile soluzione consiste nel ristabilire un certo equilibrio tra disponibilità di dati nazionali e disponibilità di totali UE e tra diffusione di dati dettagliati e diffusione di dati aggregati.

[6] Per undici dei centotre gruppi, non è possibile diffondere i dati per ragioni diverse da quelle legate al segreto statistico.

È stata adottata una carta della riservatezza delle statistiche strutturali sulle imprese allo scopo di assicurare un trattamento uniforme del segreto statistico sia da parte di Eurostat che da parte degli Stati membri. S'impone, a tal proposito, un nuovo accordo sui dati riservati tra questi ultimi e l'Ufficio statistico delle Comunità europee. Eurostat intende, infatti, aggiornare la carta della riservatezza per tener conto dei cambiamenti generali che hanno interessato la riservatezza delle statistiche UE e per favorire lo sviluppo di condizioni favorevoli a una maggiore diffusione tra gli utenti di statistiche strutturali sulle imprese all'interno dell'Unione europea. In mancanza di un simile accordo, l'obiettivo delle statistiche strutturali sulle imprese UE rischierebbe di essere realizzato solo a livello superficiale, nel senso che i dati sarebbero forniti dagli Stati membri e diffusi per ciascuno Stato membro, mancando, però, l'obiettivo reale costituito dalla diffusione dei dati UE.

Unità statistiche e applicazione delle definizioni a livello nazionale

Agli aspetti di cui si è parlato finora, e per i quali molto è stato già fatto, occorre aggiungere alcune altre questioni che dovranno essere affrontate nel prossimo futuro. Sono state individuate due principali aree di sviluppo in cui sarà assolutamente necessario compiere dei progressi, se si vorrà migliorare la qualità delle statistiche strutturali UE sulle imprese.

Occorre un nuovo periodo di riflessione sull'uso, nelle statistiche imprenditoriali, di diversi tipi di unità statistiche per l'elaborazione di dati non regionali, vale a dire della principale serie di dati. Il regolamento SSI prevede l'uso di due unità: l'impresa e l'UAE. Sarà necessario condurre ulteriori studi su queste unità statistiche, sulla loro inclusione nei registri delle imprese e sullo loro idoneità per scopi analitici, basandosi sull'esperienza acquisita negli ultimi anni a partire dall'applicazione del regolamento SSI e del regolamento relativo al coordinamento comunitario dello sviluppo dei registri di imprese utilizzati a fini statistici. I problemi connessi a queste unità non regionali sono di tre tipi:

- la raccolta di dati su unità che risultano molto omogenee, in termini di attività da esse esercitate, è sicuramente difficile, ma se non viene eseguita, le relative statistiche strutturali sulle imprese dei settori interessati rischiano di contenere un numero elevato di attività secondarie. In altre parole, è difficile ma, allo stesso tempo, necessario disaggregare l'attività di unità che esercitano più attività contemporaneamente in parti più omogenee;

- i gruppi di unità giuridiche che fanno riferimento a una stessa organizzazione vanno trattati in modo tale da riflettere la loro interdipendenza economica;

- il contesto imprenditoriale varia da uno Stato membro all'altro ed è il risultato, per esempio, sia del modo in cui è andata strutturandosi l'industria nel corso degli anni, sia di fattori fiscali e amministrativi. Ciò rende, ovviamente, difficile la messa a punto di una definizione comune di uno o più tipi di unità che sia interpretabile in modo tale da consentire l'elaborazione di statistiche imprenditoriali comparabili all'interno dell'Unione europea.

Una soluzione a questi problemi è assolutamente necessaria, se le statistiche imprenditoriali UE dovranno continuare essere costituite da una semplice sommatoria dei risultati relativi ai singoli Stati membri.

Un aspetto molto trascurato nell'ambito delle statistiche strutturali sulle imprese è costituito dall'applicazione delle definizioni UE a livello nazionale. Benché tali definizioni siano state redatte con estrema cura e siano state adottate solo dopo lunghe discussioni con gli esperti nazionali, Eurostat ritiene che sia necessario studiare in quale misura le differenze relative ad indicatori primari come il fatturato, il valore di produzione, il valore aggiunto e gli investimenti debbano essere attribuite a una diversa applicazione delle definizioni piuttosto che a diversità di fondo a livello di contesti imprenditoriali nazionali.

Prospettive

Il principale obiettivo a medio termine è la piena applicazione del regolamento SSI, al fine di consentire alla Commissione di produrre cifre aggregate di alta qualità per l'Unione europea entro un termine ragionevole dopo la fine del periodo di riferimento. Per avere, tuttavia, statistiche strutturali sulle imprese sempre aggiornate e pertinenti, sarà assolutamente necessario procedere a degli adeguamenti, soddisfacendo le seguenti esigenze:

- riconoscimento da parte di fornitori e utenti dei dati della necessità di conciliare sviluppo e stabilità;

- attenzione alle mutevoli esigenze degli utenti sia a livello di istituzioni UE che a livello nazionale e regionale;

- attenzione ai cambiamenti subiti dai metodi di produzione, dai modelli occupazionali e dalle relazioni imprenditoriali;

- definizione delle priorità in presenza di risorse limitate.

In un contesto di risorse umane e finanziarie limitate, questo principio potrebbe sembrare in contrasto con l'obiettivo della piena applicazione del Regolamento. L'applicazione del regolamento SSI non dovrebbe precludere lo sviluppo di statistiche strutturali sulle imprese al di fuori di tale quadro giuridico. In particolare, è necessario dare, ad alcune esigenze degli utenti, una risposta più rapida e più flessibile di quella resa possibile da uno strumento giuridico quale il regolamento SSI. Al fine di evitare una sempre maggiore pressione a livello di onere gravante sui rispondenti e di carico di lavoro per le autorità statistiche nazionali, Eurostat dovrà riesaminare regolarmente i requisiti prescritti dal regolamento SSI, onde assicurare che le aree caratterizzate da un'importanza e un'utilità decrescenti vengano escluse dai requisiti obbligatori.

In collaborazione con le autorità statistiche nazionali, Eurostat predisporrà un programma triennale di sviluppo delle statistiche strutturali sulle imprese che includa tutto il lavoro in sospeso sugli argomenti degli studi pilota previsti dal regolamento SSI e su altri aspetti di particolare importanza.

Le principali aree di studio ritenute più importanti per il lavoro di sviluppo relativo al prossimo anno comprendono le statistiche sui servizi alle imprese, la demografia aziendale e la creazione di occupazione.

Si spera, inoltre, che alcuni dei progetti esistenti portati avanti da Eurostat e dagli Stati membri al di fuori dell'ambito del regolamento SSI possano essere interrotti qualora gli utenti delle statistiche derivanti da tali progetti riconoscano che il loro fabbisogno di dati sia in gran parte soddisfatto dalle disposizioni del regolamento SSI. Ci si augura, per esempio, che per l'anno di riferimento 1999, ciò si realizzi per quei progetti speciali avviati alla fine degli anni ottanta e all'inizio degli anni novanta in materia di statistiche sulle piccole e medie imprese.

Resta inteso che, nel corso del 2000 e del 2001, la Commissione elaborerà una serie di proposte di modifica del regolamento SSI, segnatamente in materia di intermediazione finanziaria, fondi pensione, attività ausiliarie all'intermediazione finanziaria e consolidamento dell'elenco delle caratteristiche da utilizzare per l'osservazione delle spese aziendali destinate alla tutela dell'ambiente.

Raccomandazioni

Sulla base di quanto precede, sono state individuate le seguenti raccomandazioni:

Gli Stati membri che ancora non soddisfano del tutto le esigenze di cui all'allegato 1 relative alla copertura settoriale e dimensionale dovranno concentrare i loro sforzi sul raggiungimento di questo primo obiettivo fondamentale.

Eurostat dovrà continuare a cercare soluzioni che favoriscano una più rapida disponibilità dei dati, migliorando sia le procedure di trattamento dei dati che gli strumenti di diffusione.

La necessità di totali UE fa sì che Eurostat debba proseguire nell'elaborazione di stime per i dati mancanti, provando ad estendere questa procedura ai settori non manifatturieri e sostenendo le autorità statistiche nazionali nell'elaborazione di risultati preliminari. Gli Stati membri che ancora non rispettano i termini previsti dall'allegato 1 del regolamento SSI per la trasmissione dei risultati finali dovranno concentrarsi su questo aspetto della qualità.

Eurostat e le autorità statistiche nazionali dovranno lavorare alla definizione di nuove prassi in materia di identificazione e trattamento dei dati riservati, al fine di migliorare la disponibilità di totali UE.

Eurostat dovrebbe verificare regolarmente la pertinenza delle statistiche richieste dal regolamento SSI e più in generale delle statistiche strutturali sulle imprese, non solo per far sì che ogni nuova iniziativa venga intrapresa in aree caratterizzate da nuove o più forti esigenze, ma anche per assicurarsi che le aree caratterizzate da un'importanza decrescente vengano escluse al fine di ridurre la pressione sulle autorità statistiche nazionali e sui rispondenti.

Eurostat e le autorità statistiche nazionali dovranno proseguire la loro attività di studio e promozione della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese, in particolare attraverso un'ulteriore riflessione sulle unità statistiche non regionali più idonee, sull'applicazione delle definizioni delle variabili e sull'ulteriore armonizzazione dei concetti.

Eurostat e le autorità statistiche nazionali dovranno continuare la loro attività di valutazione della qualità e dell'onere per le imprese.

Le autorità statistiche nazionali dovranno continuare a cercare nuovi modi per ridurre l'onere gravante sui rispondenti ed Eurostat dovrà proseguire nel suo lavoro di documentazione e diffusione di buone prassi in questo campo, sostenendo e incoraggiando gli sforzi delle autorità statistiche nazionali.

Relazione dettagliata (Gennaio 2000)

INDICE

PARTE I Applicazione del regolamento SSI e prospettive

1.1 Sommario della Parte I 13

1.2 Background del regolamento SSI 19

1.3 Attività svolta 21

1.4 Applicazione del regolamento SSI da parte degli Stati membri 22

1.5 Applicazione a livello europeo 45

1.6 Prospettive 58

PARTE II

Diffusione e uso dei dati

2.1 Sommario della Parte II 60

2.2 Utenti dei dati 63

2.3 Dati 65

2.4 Riservatezza e diffusione dei dati 71

2.5 Comparabilità dei dati 72

PARTE III

Qualità dei dati

3.1 Sommario della Parte III 80

3.2 Esigenze e principi di una politica della qualità 80

3.3 Progressi 81

3.4 Accuratezza: un'applicazione progressiva 83

PARTE IV

Costi per le imprese

4.1 Sommario della Parte IV 85

4.2 Onere gravante sui rispondenti 86

ALLEGATI

Allegato 1 : NACE Rev. 1 92

Allegato 2 : Glossario 96

Allegato 3 : Tabelle relative alla Parte II 103

PARTE I

Applicazione del regolamento SSI e prospettive

1.1 Sommario della Parte I

Il 20 dicembre 1996, il Consiglio dell'Unione europea adottava il regolamento (CE, EURATOM) n. 58/97 relativo alle statistiche strutturali sulle imprese. L'obiettivo del regolamento SSI, così come delineato nel suo primo articolo, è quello di istituire un quadro comune per la raccolta, l'elaborazione, la trasmissione e la valutazione delle statistiche comunitarie sulla struttura, l'attività, la competitività e il rendimento delle imprese nella Comunità.

La sintesi che segue descrive le attività più importanti svolte negli anni di riferimento 1995-1998 e i maggiori problemi che permangono nei singoli Stati membri in materia di applicazione del regolamento SSI. I problemi riguardano, fondamentalmente, le esigenze contemplate dall'allegato 1 del regolamento SSI. Il paragrafo 1.4 della presente relazione descrive in dettaglio, paese per paese, gli sforzi compiuti per l'applicazione del regolamento e fornisce ulteriori informazioni sui problemi che restano da risolvere per garantire una piena applicazione di tutti gli allegati.

Attività a livello nazionale

Belgio: Per l'anno di riferimento 1995 è stato messo a punto un nuovo sistema di indagine fondato su una nuova base giuridica nazionale, soddisfacendo, in tal modo, gran parte delle esigenze contemplate dal regolamento SSI.

Danimarca: Le sezioni C (tranne la Divisione 11), D, F e la divisione 52 della NACE Rev. 1 sono state coperte, a partire dall'anno di riferimento 1995, da una nuova indagine denominata "statistica contabile generale". Per l'anno di riferimento 1998 è stata aggiunta la divisione 51 della sezione G.

Germania: Sono state eseguite stime per due variabili della sezione H per gli anni in cui non è stata effettuata l'indagine (1996 e 1998).

Grecia: Per l'anno di riferimento 1997 è stata introdotta un'indagine nel settore della costruzione che comprende tutte le variabili previste dal regolamento SSI. Nel settore dei servizi è necessario predisporre un sistema di statistiche imprenditoriali completamente nuovo. A partire dal periodo di riferimento 1995, sono stati messi a punto piani di indagine annuali basate sull'impresa per le seguenti attività della NACE Rev. 1: sezioni G e H, classi 60.22, 60.23, 60.24, 63.12, gruppo 63.3, classe 64.12, divisione 61, divisioni 65 e 66, gruppi 92.1 e 92.2.

Spagna: Il 1998 sarà il primo anno di riferimento per l'introduzione di un nuovo sistema di indagine biennale per tutte le attività comprese nel settore dei servizi. Per l'anno di riferimento 1998, verranno elaborate statistiche annuali per le sezioni G ed H, gruppo 63.3, divisioni 64 and 72, classe 74.13, gruppi 74.4 - 74.7 e parti della sezione O; per le altre attività appartenenti al settore dei servizi, è prevista l'elaborazione di statistiche per l'anno successivo. Dal 1996, l'indagine relativa al settore della costruzione si basa sullo stesso registro centrale utilizzato per le statistiche relative all'industria e ai servizi.

Francia: Una nuova generazione di indagini (la quarta) è stata introdotta progressivamente negli anni di riferimento 1996 - 1997. La nuova indagine nel settore della costruzione è stata avviata per il periodo di riferimento 1997, mentre l'indagine relativa al settore industriale e a quello agroalimentare è stata rivista per il periodo di riferimento 1996. A partire dal periodo di riferimento 1996, i dati relativi all'industria coprono tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione. A partire dall'anno di riferimento 1996, tutte le attività mancanti nel settore dei trasporti e delle comunicazioni sono state coperte attraverso un ampliamento delle relative indagini o mediante stime. La copertura delle attività comprese nel settore dei servizi sarà allargata nell'anno di riferimento 1998 in modo tale da interessare la maggior parte delle attività del gruppo 55.2 della NACE Rev. 1.

Irlanda: Tra gli anni di riferimento 1995 e 1996, i questionari destinati alle imprese del settore industriale hanno subito considerevoli modifiche. Per quanto riguarda i servizi, la modifica principale, a partire dall'anno di riferimento 1996, è stata l'estensione dell'indagine annuale alle sezioni G, H, I e K della NACE Rev. 1.

Italia: A partire dall'indagine relativa all'anno di riferimento 1995, si è proceduto, ove necessario, a un'estensione delle indagini relative ad imprese di diverse dimensioni, al fine di coprire tutte le attività previste dal regolamento SSI. Per entrambe le indagini esistenti è stato predisposto un nuovo questionario nell'anno di riferimento 1996. A partire dall'anno di riferimento 1998, si ricorrerà a un maggiore uso delle fonti amministrative e della campionatura.

Lussemburgo: Per l'anno di riferimento 1996 è stato sviluppato un nuovo sistema di indagine che soddisfa la maggior parte delle esigenze contemplate dal regolamento SSI.

Paesi Bassi: Nel settore industriale, i questionari verranno estesi alla sezione C della NACE Rev. 1. Le imprese con meno di 20 dipendenti comprese nella sezione E saranno interessate da un'indagine pilota per l'anno di riferimento 1998. I dati relativi agli investimenti saranno raccolti tramite campionatura per le imprese con meno di 20 dipendenti comprese nelle sezioni C - F. Alla copertura settoriale è stata aggiunta la classe 52.31, mentre il gruppo 51.1 sarà aggiunto in futuro.

Austria: Per l'anno di riferimento 1995 è stato realizzato un censimento completo con una nuova serie di questionari. A partire dal 1997 è stata introdotta un'indagine annuale che equivale, essenzialmente, al censimento relativo all'anno di riferimento 1995, con la sola differenza che introduce la campionatura per le imprese.

Portogallo: A partire dall'anno di riferimento 1996 è stata introdotta una nuova generazione di questionari che coprono tutti i settori. La nuova indagine annuale non prevede soglie di esclusione.

Finlandia: Per il settore industriale, il questionario relativo all'anno di riferimento 1995 era già stato rivisto sulla base della proposta della Commissione relativa al regolamento SSI. Nel settore della costruzione, i primi dati elaborati sono quelli relativi all'anno di riferimento 1995. La disponibilità, dal 1995, di dati amministrativi per tutti i servizi coperti in modo obbligatorio dal regolamento SSI ha consentito di completare la copertura delle statistiche finlandesi relative ai servizi.

Svezia: Per l'anno di riferimento 1997, si è proceduto alla fusione di due indagini esistenti. La nuova indagine che ne è derivata copre anche il settore della costruzione. Per quanto riguarda i servizi, le statistiche relative ai rendiconti finanziari hanno cominciato ad essere esaustive a partire dal periodo di riferimento 1996. Per il periodo di riferimento 1997, è stata estesa la copertura delle attività, includendo la divisione 70 della NACE Rev. 1.

Regno Unito: Per l'anno di riferimento 1995, le soglie di esclusione relative all'industria e al settore della costruzione erano state completamente eliminate. Nell'anno di riferimento 1996, la copertura dei servizi è stata estesa al gruppo 60.1 e alle divisioni 62 e 63 della NACE Rev. 1. Nell'anno di riferimento 1998, sono state aggiunte nuove variabili al questionario e la copertura dell'indagine è stata estesa alla classe 64.11 della NACE Rev. 1.

Norvegia: Le statistiche strutturali sulle imprese verranno elaborate per il gruppo 40.1 e la divisione 41 della NACE Rev. 1 a partire dal periodo di riferimento 1998. Per l'anno di riferimento 1995, è stata introdotta un'indagine basata sull'impresa per le sezioni G e K della NACE Rev. 1. Per l'anno di riferimento 1996, le soglie esistenti sono state eliminate e la copertura è stata estesa alla sezione I della NACE Rev. 1. Per l'anno di riferimento 1997, la copertura è stata estesa alla sezione H. Un'importante revisione delle statistiche relative ai servizi di assicurazione è stata avviata a partire dal 1998 per soddisfare le esigenze contemplate dal regolamento SSI.

Problemi irrisolti a livello di Stati membri

Belgio: È improbabile che i dati vengano forniti entro il termine di 18 mesi relativo all'anno di riferimento 1999.

Danimarca: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Germania: Nel settore industriale, finché non sarà completato il registro delle imprese e non verrà predisposta, quindi, un'indagine sulle piccole imprese, solo alcune variabili saranno disponibili per le imprese di tutte le dimensioni. Un primo tentativo di copertura completa delle variabili prescritte dal regolamento SSI e per le quali siano disponibili statistiche per le piccole imprese e le imprese artigiane sarà fatto per l'anno di riferimento 1999. Per i settori dei trasporti, delle comunicazioni e dei servizi alle imprese, i dati saranno disponibili solo per un numero esiguo di variabili sulla base di dati amministrativi o di indagini esistenti. È probabile che tale situazione si protragga almeno fino all'anno di riferimento 2000 e forse anche oltre.

Grecia: La disponibilità dei dati relativi al settore dei servizi è incerta.

Spagna: Non è possibile stabilire se il sistema statistico spagnolo sia riuscito a soddisfare tutte le esigenze relative al settore della costruzione. La disponibilità di statistiche per il settore dei servizi dipenderà dal successo dell'applicazione del nuovo sistema integrato di statistiche sui servizi per gli anni di riferimento 1998 e 1999.

Francia: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Irlanda: Non è stata avanzata ancora alcuna proposta di eliminazione, per l'industria e per il settore della costruzione, delle soglie, rispettivamente, di 3 e 20 persone occupate.

Italia: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Lussemburgo: È improbabile che i dati vengano forniti entro il termine di 18 mesi relativo all'anno di riferimento 1999.

Paesi Bassi: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Austria: Potrebbero esservi delle difficoltà nel rispettare i termini relativi ai risultati finali, poiché le società spesso chiudono la propria contabilità solo 12-15 mesi dopo la fine del periodo di riferimento.

Portogallo: La produzione di dati relativi a UAE e unità locali è incerta, ma è attualmente oggetto di studio, così come lo è la stima dei dati relativi alle imprese con meno di 20 persone occupate.

Finlandia: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Svezia: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Regno Unito: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Norvegia: Non si prevede alcun problema di rilievo.

Metodologia nazionale

Nel corso del 1999, è stata realizzato, per la prima volta, un aggiornamento comune delle informazioni relative alle prassi metodologiche degli Stati membri nel settore industriale e in quello dei servizi. Si tratta di informazioni disponibili sia a pagamento su CD-ROM che gratuitamente su Internet.

Sarà necessario mantenere contatti regolari tra Eurostat e le autorità statistiche nazionali al fine di monitorare l'applicazione del regolamento SSI ed assistere, ove possibile, gli Stati membri da un punto di vista metodologico. Ciò sarà particolarmente importante per le statistiche pluriennali previste dagli allegati 2, 3 e 4 del regolamento SSI (per le quali il primo anno di riferimento è, in ogni caso, il 1997) ed anche per l'elaborazione dei risultati preliminari.

Applicazione a livello europeo

La Commissione ha adottato tutta una serie di provvedimenti volti all'applicazione del regolamento SSI (per ulteriori dettagli si rinvia al paragrafo 1.5 della presente relazione). Tra l'adozione del testo regolamentare nel 1996 e la redazione della presente relazione [7], sono state adottate misure sui seguenti aspetti applicativi sia per il regolamento SSI che per quello relativo alle statistiche strutturali dei servizi di assicurazione:

[7] Gennaio 2000.

- definizione delle caratteristiche;

- primo anno di riferimento per l'elaborazione dei risultati preliminari;

- disaggregazione dei risultati;

- frequenza di elaborazione delle statistiche;

- modalità tecniche adeguate per la trasmissione dei risultati;

- periodo transitorio e deroghe alle disposizioni del regolamento SSI;

- criteri di valutazione della qualità.

Più in generale, la Commissione ha collaborato con gli Stati membri allo sviluppo di una metodologia europea in diversi settori:

- elaborazione di un elenco esauriente di indicatori utili per la misurazione della qualità, tenendo conto dei diversi metodi di raccolta dei dati. Tali indicatori possono essere sintetizzati come segue: pertinenza, accuratezza, tempestività, accessibilità, comparabilità, coerenza, completezza;

- nel gennaio del 1997, la Commissione ha ospitato un seminario sull'uso delle fonti amministrative a fini statistici. Eurostat continua a seguire gli sviluppi delle norme europee ed internazionali in materia di informazioni amministrative, al fine di evitare contraddizioni inutili tra esigenze statistiche e altre necessità amministrative;

- l'onere per le imprese è stato studiato in diverse riunioni tecniche che hanno evidenziato la difficoltà di individuare idonei strumenti di misurazione quantitativa a livello europeo. Il problema principale è costituito dal come collegare la stima dell'onere alle informazioni relative alla disponibilità e alla qualità dei dati statistici elaborati e diffusi;

- la fornitura di dati riservati nazionali rappresenta una condizione necessaria per la produzione di totali UE, dal momento che i dati riservati esistono; tuttavia, tale miglioramento introdotto dal regolamento SSI non è stato sufficiente per rendere disponibili totali UE per tutte le attività. È stata adottata, a tal proposito, una carta della riservatezza delle statistiche strutturali sulle imprese allo scopo di promuovere un trattamento uniforme del segreto statistico sia da parte di Eurostat che da parte degli Stati membri;

- al fine di fornire dati agli utenti di quei paesi che non sono stati in grado di produrre risultati preliminari o di rispettare i termini prescritti per i risultati finali, Eurostat ha continuato a sviluppare ed applicare procedure di stima in presenza di metodi sufficientemente solidi.

Per quanto attiene agli sviluppi metodologici volti a migliorare le statistiche strutturali europee sulle imprese, sono state individuate le seguenti aree chiave:

- valutare la fattibilità degli indicatori qualitativi proposti e incoraggiare un'applicazione generalizzata degli stessi allo scopo di promuovere una valutazione significativa della qualità;

- sviluppare e diffondere buone prassi in materia di riduzione dell'onere gravante sulle imprese, concentrandosi, essenzialmente, sull'uso e la combinazione di dati amministrativi e di stime e sull'incoraggiamento di tecniche di campionatura basate, per esempio, su campioni pluriennali o a rotazione;

- completare una serie di definizioni non ancora stabilite per le caratteristiche pluriennali previste dal regolamento SSI;

- aggiornare la carta della riservatezza per tener conto dei cambiamenti generali che hanno interessato il segreto statistico a livello europeo.

Studi pilota e sviluppi futuri

Eurostat ha avviato, su una base volontaria, un lavoro metodologico con alcuni Stati membri per diversi studi pilota previsti dal regolamento SSI. Lo stato attuale dei singoli studi pilota è molto vario. Si va, per esempio, da studi in settori come quello della subfornitura e delle attività connesse ad "altre intermediazioni finanziarie" che registrano un certo avanzamento del lavoro metodologico a studi come quello sugli investimenti regionali nei settori dei servizi che non sono andati oltre un semplice esame delle prassi correnti. Per una breve sintesi dei singoli studi pilota, si veda 1.5.

Poiché sono trascorsi più di cinque anni dall'elaborazione dell'elenco degli studi pilota nella proposta della Commissione relativa al regolamento SSI, Eurostat ha riaperto la discussione con gli utenti, per valutare il loro punto di vista in merito all'utilità dei dati derivanti da questi potenziali studi pilota.

Alla luce delle considerazioni che precedono, Eurostat propone di estendere il periodo previsto dal regolamento SSI per la realizzazione degli studi pilota oltre l'anno di riferimento 1998, al fine di predisporre un programma di esecuzione di tali studi da rivedere annualmente. Questo programma di lavoro continuo dovrebbe essere il risultato di un elenco di priorità per lo sviluppo del Regolamento sulla base del fabbisogno, da parte degli utenti, di dati aggiuntivi, della disponibilità attuale di dati negli Stati membri e del periodo di tempo necessario per lo sviluppo di certi settori di ricerca. Il programma di lavoro in questione è stato discusso con gli Stati membri alla fine del mese di ottobre del 1999.

Il principale obiettivo a medio termine è la piena applicazione del regolamento SSI, al fine di consentire alla Commissione di produrre cifre aggregate di alta qualità per l'Unione europea entro un termine ragionevole dopo la fine del periodo di riferimento. Per rimanere, tuttavia, aggiornate e pertinenti, le statistiche strutturali sulle imprese dovranno essere adattate continuamente ai cambiamenti in corso, soddisfacendo le seguenti esigenze:

- riconoscimento da parte di fornitori e utenti dei dati delle necessità di sviluppo;

- attenzione costante alle mutevoli esigenze degli utenti sia a livello di istituzioni UE che a livello nazionale e regionale;

- attenzione costante ai cambiamenti subiti dai metodi di produzione;

- definizione delle priorità in presenza di risorse limitate.

In collaborazione con le autorità statistiche nazionali, Eurostat predisporrà un programma triennale per lo sviluppo delle statistiche strutturali sulle imprese che includa tutto il lavoro in sospeso sugli argomenti degli studi pilota previsti dal regolamento SSI e su altri aspetti di particolare importanza.

Tenendo conto dell'attuale stato di avanzamento degli studi pilota e di altri lavori di sviluppo delle statistiche strutturali sulle imprese, è possibile fornire un'indicazione provvisoria del lavoro che probabilmente sarà completato nel prossimo futuro. Resta inteso che nel corso del 2000 e del 2001, la Commissione elaborerà una serie di proposte di modifica del regolamento SSI, segnatamente in materia di intermediazione finanziaria, fondi pensione, attività ausiliarie all'intermediazione finanziaria e consolidamento dell'elenco delle caratteristiche da utilizzare per l'osservazione delle spese aziendali destinate alla tutela ambientale.

Le più importanti aree di ricerca individuate per il lavoro di sviluppo relativo ai prossimi tre anni, al di fuori degli studi pilota previsti dal regolamento SSI, comprendono le statistiche strutturali sui servizi alle imprese (Sezione K della NACE Rev. 1) e la demografia aziendale.

1.2 Background del regolamento SSI

Problemi relativi alle statistiche strutturali sulle imprese negli anni ottanta

Prima dell'adozione del regolamento SSI, era stato possibile avere statistiche strutturali europee armonizzate solo per pochi settori economici, vale a dire per settori industriali tradizionali come quelli della produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda, dell'estrazione di minerali, delle attività manifatturiere e della costruzione. La copertura dei servizi negli Stati membri si è rivelata, invece, incompleta ed è stata, allo stesso tempo, effettuata secondo modalità tecniche non armonizzate, limitando seriamente la comparabilità a livello europeo delle informazioni ottenute. Le informazioni statistiche disponibili per i settori industriali si sono basate su due direttive del Consiglio [8] adottate rispettivamente nel 1964 e nel 1972. I dati industriali armonizzati sono stati regolarmente pubblicati in una serie di volumi annuali e sono ancora disponibili, in parte, insieme ai dati non armonizzati relativi ai servizi, nel dominio SSI della base dati New Cronos.

[8] La direttiva 64/475/CEE del Consiglio, del 30 luglio 1964, volta ad organizzare indagini annuali coordinate sugli investimenti nell'industria (GU n. 131 del 13.8.1964, pag. 2193) e la direttiva 72/221/CEE del Consiglio, del 6 giugno 1972, relativa all'organizzazione di indagini statistiche coordinate sulla congiuntura nell'industria e nell'artigianato (GU n. L 133 del 10.6.1972, pag. 57).

Benché le direttive fossero in vigore da diversi anni, l'elaborazione di statistiche strutturali europee per i settori industriali ha rivestito, molto spesso, un ruolo secondario rispetto alla maggior parte dei sistemi nazionali. Si trattava di statistiche che, col passare del tempo, diventavano sempre meno utili, a causa degli sviluppi tecnici ed economici, della scarsa flessibilità degli strumenti giuridici e del loro limitato sviluppo al di fuori del quadro giuridico. Alla fine degli anni ottanta, sono emersi in modo evidente numerosi gravi problemi legati al mancato rispetto delle direttive e, ciò che è più importante, a una scarsa disponibilità di dati che ha impedito alla Commissione di rispondere in modo soddisfacente alle esigenze degli utenti. Sono stati evidenziati, in particolare, i seguenti problemi:

- I dati riguardanti le imprese di tutte le dimensioni, ove disponibili, venivano forniti solo ogni cinque anni.

- Alcuni settori industriali, segnatamente quello della costruzione, erano ignorati dagli Stati membri. Nella maggior parte degli Stati membri, i settori dei servizi erano coperti solo parzialmente e alcuni di essi non erano oggetto di alcun rilevamento statistico annuale.

- Alcuni fenomeni inerenti alle statistiche strutturali sulle imprese, quali subfornitura, ricerca e sviluppo e tutela ambientale, non erano coperti. D'altro canto, l'utilità delle misure esistenti era stata intaccata dai cambiamenti intervenuti nelle prassi aziendali, quali la maggiore incidenza dell'occupazione part time, l'uso del leasing e il ruolo degli investimenti in beni immateriali.

- Numerosi utenti lamentavano un eccessivo ritardo nella disponibilità dei dati.

- La perdita di informazioni dovuta all'occultamento di dati riservati a livello nazionale per evitarne la divulgazione o al passaggio dalle nomenclature nazionali alla classificazione comune della NACE 70 rendeva pressoché impossibile il calcolo dei dati a livello di Unione europea.

- Le statistiche venivano elaborate per unità statistiche diverse senza che l'impresa e l'unità di attività economica fossero state adottate come unità statistiche di osservazione da tutte le autorità statistiche nazionali.

- Per alcune delle variabili prescritte, la maggior parte delle autorità statistiche nazionali non prevedeva alcuna raccolta o trasmissione di dati.

Benché alcune di queste difficoltà fossero state attenuate attraverso l'applicazione del regolamento n. 3037 del Consiglio, del 9 ottobre 1990 [9], relativo alla classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità europea (NACE Rev. 1) e tramite lo sviluppo di altri strumenti statistici come l'armonizzazione dei registri delle imprese [10], i problemi maggiori rimanevano irrisolti.

[9] GU n. L 293 del 24.10.1990, pag. 1

[10] Regolamento (CEE) n. 2186/93 del Consiglio, del 22 luglio 1993, relativo al coordinamento comunitario dello sviluppo dei registri di imprese utilizzati a fini statistici (GU n. L 196 del 5.8.1993, pag. 1).

Nel corso delle discussioni tecniche finalizzate alla risoluzione di alcuni di questi problemi, sono state condotte consultazioni approfondite con tutta una serie di soggetti interessati, comprendenti i principali fornitori di dati (le imprese), le autorità statistiche nazionali e i rappresentanti di tutte le categorie di utenti. Le consultazioni prevedevano quanto segue:

- i servizi della Commissione venivano informati di ogni eventuale progetto sin dallo stadio iniziale e i singoli servizi venivano contattati, in seguito, regolarmente;

- le autorità statistiche nazionali responsabili della raccolta dei dati venivano consultate frequentemente e coinvolte, da Eurostat, già nelle prime riunioni destinate all'analisi dettagliata, con l'ausilio dei tecnici, dei problemi che interessavano il sistema esistente, all'elaborazione delle prime proposte di modifica del sistema stesso e al perfezionamento delle proposte della Commissione;

- sia le imprese che le associazioni professionali venivano informate dei progressi realizzati a livello di sviluppo del regolamento SSI, attraverso una serie di presentazioni nel corso di regolari riunioni informative tenute da Eurostat con le associazioni europee di categoria in materia di statistiche imprenditoriali.

Adozione del regolamento SSI

Nel 1995, la Commissione ultimava la sua proposta al Consiglio per l'istituzione, a livello europeo, di una nuova base giuridica per le statistiche strutturali sulle imprese. Il 20 dicembre 1996, il Consiglio adottava il regolamento (CE, EURATOM) n. 58/97 relativo alle statistiche strutturali sulle imprese. Il regolamento veniva pubblicato nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 17 gennaio 1997 ed entrava in vigore venti giorni dopo.

L'obiettivo del regolamento SSI

L'obiettivo del regolamento SSI, così come delineato nel suo primo articolo, è quello di istituire un quadro comune per la raccolta, l'elaborazione, la trasmissione e la valutazione delle statistiche comunitarie sulla struttura, l'attività, la competitività e il rendimento delle imprese nella Comunità. La piena applicazione del regolamento dovrebbe avere come risultato la trasmissione ad Eurostat, da parte delle autorità statistiche nazionali responsabili della raccolta delle informazioni, di dati comparabili tra gli Stati membri. Il regolamento SSI fissa o prevede le norme, le definizioni e i criteri necessari per l'elaborazione di statistiche comunitarie comparabili, senza specificare, tuttavia, nel dettaglio, i metodi di raccolta da utilizzare. Ne deriva che le autorità statistiche dei singoli Stati membri sono libere di condurre la raccolta dei dati secondo le modalità più adatte alla situazione dei singoli paesi, tenendo conto, per esempio, delle norme nazionali in materia di presentazione dei conti societari.

Attraverso la procedura di consultazione del Comitato del programma statistico, il regolamento SSI prevede un certo grado di flessibilità che consente alla Commissione di adottare misure di adeguamento agli sviluppi tecnici ed economici dopo aver consultato gli Stati membri.

Il quadro di cui all'articolo 1 del regolamento SSI si compone di una serie di disposizioni generali riportate all'interno del testo che interessano tutte o quasi tutte le statistiche strutturali sulle imprese. Dette disposizioni generali sono integrate dalle disposizioni più specifiche contenute nei quattro allegati. Il primo allegato è costituito da un modulo comune riguardante l'elaborazione di un certo numero di indicatori standard per tutte le attività coperte dal Regolamento. Gli altri tre allegati riguardano, rispettivamente, il settore industriale, il settore del commercio e il settore della costruzione. Quest'approccio modulare rende relativamente semplice la modifica del regolamento SSI, consentendo di estendere con una certa facilità la copertura delle statistiche a qualsiasi settore dell'economia. La validità di tale approccio è stata dimostrata, per esempio, in occasione dell'aggiunta dell'allegato 5 relativo alle statistiche strutturali dei servizi di assicurazione.

1.3 Attività svolta

Integrazione del regolamento SSI nell'allegato statistico del trattato SEE

Il regolamento SSI è stato integrato nell'allegato XXI (allegato statistico) dell'Accordo SEE mediante decisione 13/1999 del Comitato congiunto SEE adottata in occasione della sua sessantesima riunione del 29 gennaio 1999 ed entrata in vigore il giorno successivo.

Regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento SSI

Il 16 febbraio 1998, il Consiglio adottava il regolamento (CE, Euratom) n. 410/98 recante modifica del regolamento (CE, Euratom) n. 58/97 del Consiglio relativo alle statistiche strutturali sulle imprese. Il regolamento n. 410/98 (di seguito "regolamento sulle statistiche assicurative") ha aggiunto al regolamento SSI un quinto allegato volto a creare un quadro di riferimento per le statistiche strutturali dei servizi di assicurazione sulla vita e non, a partire dal periodo di riferimento 1996.

Tenendo conto delle integrazioni apportate dal regolamento sulle statistiche assicurative, l'attuale struttura del quadro relativo alle statistiche strutturali sulle imprese può essere schematizzato come segue:

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

1.4 Applicazione del regolamento SSI da parte degli stati membri

Belgio

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Le principali fonti delle statistiche industriali belghe erano costituite da un'indagine industriale condotta su unità locali o tecniche (UAE locali) con domande riguardanti il valore aggiunto e da un'indagine sugli investimenti avente, anch'essa, per oggetto unità locali o tecniche. Le indagini erano esaustive e prevedevano una soglia di esclusione di 5 operai, portata in seguito, in alcuni settori, a 10 o 20 lavoratori.

Nessuna indagine era prevista per il settore dei servizi, per il quale le uniche statistiche disponibili erano quelle ricavate dal registro della previdenza sociale.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Per l'anno di riferimento 1995 è stato predisposto un nuovo sistema di indagine con una nuova base giuridica nazionale. Il sistema prevede un'indagine comune per tutte le attività e ruota intorno a un questionario obbligatorio principale corredato da una serie di allegati di tipo prevalentemente pluriennale. La nuova indagine mira a soddisfare una gamma di esigenze più ampia di quella prevista dal regolamento SSI ed è quindi più esauriente.

Per l'anno di riferimento 1995, la copertura dell'indagine è stata estesa oltre i tradizionali settori dell'industria e della costruzione, andando a coprire anche le sezioni C-I e K della NACE Rev. 1. Nell'anno di riferimento 1996, è stato incluso nell'indagine anche il gruppo 65.2 della sezione J della NACE Rev. 1. Nella nuova indagine, non esiste più alcuna soglia di dimensione, a parte le limitazioni previste dal nuovo registro delle imprese. Le principali unità di osservazione sono l'unità IVA o l'unità previdenziale. La campionatura è stata introdotta, con una copertura completa, per le imprese con almeno 20 dipendenti o un fatturato superiore a BEF 200 milioni (circa EUR 5 milioni). Il questionario principale copre voci quali occupazione, costi e ricavi (secondo un formato di tipo conto profitti e perdite) e investimenti. Gli allegati annuali comprendono variabili sulla disaggregazione del fatturato per attività e unità locale. Sono previsti, inoltre, allegati con variabili pluriennali.

Per le unità non coperte dalla nuova indagine, segnatamente le libere professioni senza dipendenti retribuiti, è previsto anche l'uso di fonti fiscali.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Anche se il nuovo sistema di indagine dovrebbe soddisfare tutte le esigenze contemplate dal regolamento SSI, il problema principale resta quello dei tempi di trasmissione dei dati. È improbabile, infatti, che i dati vengano forniti entro il termine di 18 mesi relativo all'anno di riferimento 1999. I risultati preliminari non sono disponibili, le informazioni relative ad alcune variabili pluriennali non sono state ancora raccolte ed incerta è anche l'elaborazione dei dati relativi alle UAE.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Le informazioni relative alle variabili pluriennali saranno raccolte nel 1999 mediante l'aggiunta di allegati specifici a taluni settori. Si prevede, inoltre, di estendere l'uso dei dati amministrativi, ricorrendo, in alcuni casi, ai registri della previdenza sociale per la misurazione dell'occupazione.

Danimarca

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Prima dell'applicazione del regolamento SSI, le principali indagini relative alle statistiche industriali erano costituite dalle statistiche contabili e dall'indagine sugli investimenti. Le statistiche contabili erano una combinazione di dati amministrativi e di informazioni derivanti da indagine statistica.

Le indagini annuali coprivano le sezioni C-E (tranne la divisione 11) della NACE Rev. 1 per imprese con almeno 20 persone occupate. Si trattava di indagini esaustive con un tasso di risposta prossimo al 100%. I dati raccolti nelle indagini contabili riguardavano costi e ricavi (secondo un formato di tipo conto profitti e perdite). Statistiche simili a quelle delle indagini contabili vengono elaborate annualmente, sulla base di fonti amministrative, anche per le imprese con meno di 20 persone occupate.

La sezione E della NACE Rev. 1 si compone esclusivamente di imprese di pubblici servizi. Tutte queste unità sono state coperte, in linea di massima, da statistiche relative al settore pubblico e non da statistiche generali sulle imprese. Le indagini in questione erano esaustive e non prevedevano soglie di dimensione.

La sezione F della NACE Rev. 1 non veniva coperta dall'anno di riferimento 1990.

Le statistiche relative ai servizi erano elaborate sulla base dei dati amministrativi provenienti dall'amministrazione fiscale, dal registro IVA e dal registro dell'occupazione nelle imprese. I dati amministrativi coprivano tutte le attività e la maggior parte delle forme giuridiche, fornendo informazioni su conti profitti e perdite e stati patrimoniali. Il registro IVA copriva tutte le unità soggette ad IVA e forniva informazioni su fatturato ed elementi di spesa. La terza fonte copriva tutte le unità locali con persone occupate e forniva informazioni sull'occupazione, sul costo della manodopera e su determinate caratteristiche dei dipendenti. Le informazioni contabili e occupazionali venivano fornite annualmente, quelle provenienti dal registro IVA trimestralmente.

I dati relativi a ricerca e sviluppo venivano raccolti separatamente mediante l'indagine biennale del Ministero della ricerca.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

A partire dall'anno di riferimento 1995, le sezioni C (tranne la divisione 11), D, F e la divisione 52 della NACE Rev. 1 sono state coperte da una nuova indagine nota come "statistica contabile generale". Per l'anno di riferimento 1998, è stata aggiunta la divisione 51 della sezione G. La nuova indagine è un'indagine su campione riservata alle imprese con più di 5 dipendenti e caratterizzata da un tasso di campionatura che raggiunge normalmente il 100% oltre la soglia dei 50 dipendenti. Si tratta, quindi, di un'estensione dell'indagine precedente, sia a livello di copertura settoriale che a livello di copertura dimensionale. È previsto, inoltre, un allegato supplementare per i dati provenienti dalle UAE per unità con rilevanti attività secondarie.

I dati amministrativi vengono utilizzati per coprire le imprese con meno di 5 dipendenti e comprendono informazioni provenienti dagli archivi fiscali, i quali forniscono dati riassuntivi che vengono usati, tra l'altro, per estrapolare la popolazione dal campione estratto.

Mentre sono in corso i preparativi per estendere le statistiche contabili a tutti i settori dei servizi per l'anno di riferimento 1999, le statistiche attualmente fornite ad Eurostat dall'Istituto statistico danese si basano sulle informazioni provenienti dal registro delle informazioni contabili tenuto dall'amministrazione fiscale, dal registro IVA e dal registro per le statistiche sull'occupazione. È importante sottolineare che questi tre registri non vengono utilizzati separatamente, ma in modo combinato per fornire un insieme integrato di statistiche sulle imprese. Se, da un lato, queste statistiche vengono utilizzate solo per i settori dei servizi contemplati dal regolamento SSI, dall'altro lato, esse vengono elaborate, in realtà, per tutti i settori imprenditoriali e si prevede che continueranno ad essere sviluppate accanto alle statistiche contabili collegate al questionario e alle fonti amministrative.

Oltre a queste statistiche principali sulle imprese, sono previste statistiche speciali per il settore della ricerca e dello sviluppo e per quello ambientale. Il Ministero della ricerca conduce un'indagine biennale su ricerca e sviluppo, effettuando stime per gli anni intermedi. L'indagine speciale nel settore ambientale è stata già oggetto di discussione, ma non è stata ancora realizzata.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Non si prevedono problemi particolari, grazie all'estensione della copertura settoriale programmata per il 1999.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Per l'anno di riferimento 1999 si intende aggiungere, alle statistiche contabili, le restanti sezioni del settore dei servizi, ovvero le sezioni H, I e K e le divisioni 11 e 50.

Germania

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

La raccolta dei dati relativi al settore industriale ruotava intorno a due indagini imprenditoriali che raccoglievano informazioni su costi e ricavi di esercizio e sugli investimenti e su un'indagine separata relativa agli investimenti a livello di unità locali che non copriva, però, il settore della costruzione. Si trattava, in ogni caso, di indagini annuali. Erano previsti questionari separati per i seguenti settori: i) produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda; ii) estrazione di minerali e attività manifatturiere; iii) costruzione ed edilizia; iv) lavori di completamento e finitura degli edifici.

Tranne che nel settore energetico, le indagini prevedevano tutte una soglia di esclusione. La soglia era normalmente di 20 persone occupate, ma è stata fissata a 10 persone occupate per i questionari relativi ai lavori di completamento e finiture degli edifici per poi essere portata a 20 persone occupate nel 1997. L'indagine su costi e ricavi era un'indagine su campione con una raccolta esaustiva di dati per le unità con più di 500 persone occupate. L'indagine sugli investimenti era esaustiva per le unità con almeno 20 persone occupate. L'indagine su costi e ricavi raccoglieva informazioni sull'utile di esercizio, sulle spese di gestione e sull'occupazione.

Per quanto concerne i servizi, le indagini statistiche si limitavano alle sezioni G ed H della NACE Rev. 1 con l'esclusione di pochi gruppi. Non era prevista alcuna soglia di dimensione. Le indagini venivano condotte annualmente per la sezione G e ogni due anni per la sezione H, fornendo informazioni su occupazione, costi e ricavi di esercizio ed investimenti. Le indagini si basavano su campioni stratificati di circa l'8-10% della popolazione, con un tasso di risposta prossimo al 100%.

Per quanto riguarda i trasporti, alcune statistiche imprenditoriali venivano elaborate nel settore dei trasporti marittimi e per vie d'acqua, del trasporto stradale e del trasporto aereo; oggetto di rilevamento erano il fatturato, il numero di persone occupate e il numero di dipendenti. Per le altre attività, gli unici dati disponibili venivano ricavati dalle dichiarazioni IVA e dalle dichiarazioni previdenziali. Entrambe queste fonti erano obbligatorie e coprivano tutte le attività con basse soglie di esclusione.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

L'indagine relativa al settore alberghiero e della ristorazione (HORECA) viene condotta ogni due anni, ma le informazioni relative a un ristretto numero di variabili sono state stimate per l'anno di riferimento 1996 e lo saranno ancora per l'anno di riferimento 1998. Non sono stati registrati cambiamenti significativi per quanto riguarda le fonti relative al settore del commercio e della distribuzione e degli altri servizi.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Finché non sarà avviata un'indagine sulle piccole imprese (quelle con meno di 20 persone occupate), nel settore industriale saranno disponibili solo alcune variabili per l'intera popolazione oggetto di rilevamento statistico.

I risultati preliminari relativi al settore industriale coprono solo le imprese con almeno 20 persone occupate.

Il problema maggiore previsto dall'StBA in merito all'applicazione del regolamento SSI riguarda i servizi. Per trasporti, comunicazioni e servizi alle imprese, i dati saranno disponibili solo per un esiguo numero di variabili sulla base di dati amministrativi o di indagini preesistenti. La situazione è destinata a protrarsi almeno fino all'anno di riferimento 2000, se non oltre. Il principale problema tecnico sarà quello di avere un registro di alta qualità, senza parlare dei previsti problemi di accettazione dell'indagine da parte delle imprese.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Come già detto, il principale problema relativo al settore industriale interessa le imprese con meno di 20 persone occupate. È in programma, per il futuro, un'indagine annuale su campione che vada a coprire tutte le imprese con meno di 20 persone occupate e che preveda un numero ridotto di variabili (da 8 a 10 variabili). Ciò sarà possibile solo quando sarà operativo il registro delle imprese, non prima, cioè, dell'anno di riferimento 2000 o 2001. Per l'anno di riferimento 1999, sono previste alcune stime nel settore delle piccole imprese per un numero limitato di variabili. Le domande relative a ricerca e sviluppo, lavoro part time e apprendistato saranno aggiunte al questionario principale relativo alle grandi imprese per l'anno di riferimento 1999. Sempre per lo stesso anno di riferimento, il questionario subirà delle modifiche al fine di raccogliere informazioni sulla disaggregazione del fatturato per attività. Le variabili demografiche saranno disponibili solo quando il registro sarà diventato operativo.

A partire dall'anno di riferimento 1999, l'indagine sui servizi sarà estesa anche alle attività mancanti della sezione G della NACE Rev. 1, includendo gli intermediari attualmente esclusi da alcuni gruppi della divisione 50 della NACE Rev. 1. Al questionario verrà aggiunto un certo numero di domande supplementari. Si prevede, inoltre, di allargare l'ampiezza dei campioni relativi alla sezione G. Per l'anno di riferimento 1999 saranno disponibili i risultati preliminari per la sezione G della NACE Rev. 1, ad eccezione del gruppo 52.7.

A partire dall'anno di riferimento 1999, l'indagine relativa al settore alberghiero e della ristorazione avrà una frequenza annuale.

I dati regionali relativi alle sezioni G o H della NACE Rev. 1 saranno forniti a partire dall'anno di riferimento 1999.

Per quanto concerne i trasporti, le comunicazioni e i servizi alle imprese, l'intento è quello di introdurre una normativa nazionale che preveda una nuova indagine su campione. Se tutto andrà per il verso giusto, per l'anno di riferimento 2000 o 2001 dovrebbe essere operativa un'indagine basata su un campione del 20%.

Grecia

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Per quanto concerne il settore industriale, la principale unità di osservazione era costituita dall'unità locale, benché in casi eccezionali fosse utilizzata anche la UAE locale. In linea di massima, l'impresa e l'unità locale coincidevano. Per le indagini relative alle sezioni C - E della NACE Rev. 1, venivano utilizzati cinque tipi di questionari:

- un questionario per l'indagine relativa alle attività minerarie di cui alla sezione C della NACE Rev. 1;

- due questionari per la sezione D e il gruppo 40.3 della NACE Rev. 1 relativi ad unità con più o meno di 10 persone occupate;

- il questionario di tipo "Y" per il gruppo 41.0 della NACE Rev. 1 (Raccolta, depurazione e distribuzione d'acqua);

- un questionario speciale inviato direttamente ad ogni singola azienda del gruppo 40.1 della NACE Rev. 1 (Produzione e distribuzione di energia elettrica).

Non era prevista alcuna indagine nel settore della costruzione.

Le indagini venivano effettuate, in genere, mediante intervista e non tramite questionari da restituire elettronicamente o per posta. Il tasso di risposta era, pertanto, prossimo al 100%. Prima dell'anno di riferimento 1993 non era stato raccolto alcun dato per le unità con meno di 10 dipendenti. Un'indagine su tali unità è stata condotta, invece, dall'NSSG negli anni di riferimento 1993, 1994 e 1995.

Per quanto riguarda i servizi, nessuna statistica strutturale sulle imprese era stata effettuata prima del periodo di riferimento 1995.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

A partire dall'anno di riferimento 1997, le statistiche strutturali vengono fornite da un'indagine basata sull'impresa che raccoglie informazioni sulle unità locali e che prevede un aumento del numero di variabili all'interno del questionario.

Per l'anno di riferimento 1997 è stata introdotta, inoltre, un'indagine nel settore della costruzione (che raccoglie, allo stesso tempo, i dati relativi al 1998). Tale indagine comprende tutte le variabili previste dal regolamento SSI.

Nel settore dei servizi, si sta predisponendo un sistema di statistiche imprenditoriali completamente nuovo. Indagini annuali basate sull'impresa sono state pianificate o condotte per le seguenti attività della NACE Rev. 1: sezione G e classi 66.01 e 66.03 per gli anni di riferimento 1995 e 1996; sezione H per gli anni di riferimento 1996 - 1998; classi 60.22, 60.23, 60.24, 63.12, 64.12 e gruppo 63.3 per gli anni di riferimento 1996 e 1997; gruppi 92.1 e 92.2 per gli anni di riferimento 1995 - 1998; divisione 65 per gli anni di riferimento 1995 - 1997. Queste indagini mirano a raccogliere informazioni sulla demografia aziendale, sull'occupazione, su costi e ricavi di esercizio e sugli investimenti, con l'intento di coprire tutte le variabili prescritte dal regolamento SSI. Non è prevista nessuna soglia di dimensione, se non quella estremamente bassa del registro delle imprese. Diverse delle indagini appena elencate sono state differite oppure non sono state mai avviate. Alle informazioni fornite da queste indagini vanno ad aggiungersi i dati relativi al gruppo 60.1, classe 60.21, divisione 62 e classe 64.11 della NACE Rev. 1 provenienti dalle società nazionalizzate.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

La disponibilità dei dati per i settori dei servizi è incerta. Al momento, nessuno dei risultati relativi alle indagini avviate è stato ancora trasmesso ad Eurostat. Non si è, inoltre, a conoscenza di alcun piano relativo alla copertura di diverse attività comprese nel settore dei trasporti e delle comunicazioni (60.3, 63.11, 63.2, 63.4) e in quello dei servizi alle imprese.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

A partire dall'anno di riferimento 1999, le piccole unità industriali con meno di 10 dipendenti sono escluse dal rilevamento statistico; per la stima dell'intera popolazione si ricorrerà alle fonti amministrative. Per il 1999, saranno introdotti, inoltre, i risultati preliminari relativi al settore industriale. Per quanto concerne i servizi, l'obiettivo è quello di migliorare la qualità dei dati accelerandone la diffusione.

Spagna

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Le statistiche industriali ruotavano intorno a un'indagine basata sull'impresa. Nell'anno di riferimento 1993 venne introdotto un nuovo questionario. L'indagine aveva come oggetto di osservazione le imprese con almeno 1 dipendente. Per le imprese con meno di 20 persone occupate, veniva utilizzato un questionario semplificato. La raccolta dei dati era esaustiva per le imprese con più di 20 persone occupate, mentre, per quelle al di sotto di tale soglia, veniva utilizzata la campionatura. Le attività interessate erano quelle appartenenti alle sezioni C, D ed E della NACE Rev. 1.

I dati relativi al settore della costruzione erano forniti dal Ministero dei lavori pubblici. Un nuovo questionario venne introdotto nell'anno di riferimento 1993. Il registro utilizzato era quello basato sul censimento del 1978, aggiornato mediante le informazioni provenienti dal Ministero. L'indagine copriva le imprese di ogni dimensione con speciali questionari per le imprese con meno di 6 dipendenti e per quelle prive di personalità giuridica.

Per quanto concerne i servizi, l'unico settore trattato regolarmente era quello del trasporto passeggeri. L'indagine veniva condotta annualmente a partire dall'anno di riferimento 1991 e copriva in modo esaustivo tutte le attività comprese nei gruppi, o classi, 60.1, 60.21, 60.23, 61.1, 62.1, 62.2 della NACE Rev. 1. Studi pilota su altri servizi sono stati avviati su una base continuativa nell'anno di riferimento 1992 con l'obiettivo di coprire, ogni anno, diversi settori.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

L'INE sta predisponendo un sistema integrato di microdati per le indagini relative al settore industriale. L'Indagine industriale annuale rappresenterà il cuore del sistema e sarà basata su un campione di circa 40.000 unità. A questa saranno collegate delle indagini satellite; la prima ad essere integrata completamente sarà quella relativa al settore dell'innovazione. Le indagini satellite saranno costituite da un sottocampione dell'indagine industriale annuale (circa 10.000 unità nel caso dell'indagine relativa al settore dell'innovazione). Il settore della ricerca e dello sviluppo sarà integrato nell'anno di riferimento 1998. Nell'indagine strutturale relativa al settore industriale, la principale unità statistica è costituita dall'impresa. Tuttavia, per le imprese con oltre 20 dipendenti, vengono raccolti dati anche per sei variabili relative alle unità locali. Per le imprese con meno di 20 dipendenti, ma con più di 1 unità locale, vengono raccolti i dati relativi al numero di dipendenti. L'elaborazione dei dati relativi alle UAE si basa sulla classificazione delle unità locali per attività principale e sulla successiva combinazione dei risultati relativi alle unità locali accomunate dalla stessa attività principale.

A partire dall'anno di riferimento 1996, il registro utilizzato per il settore industriale e per quello dei servizi viene usato anche per quello della costruzione. Per le imprese con più di 20 dipendenti è prevista un'indagine esaustiva; per quelle con meno di 20 dipendenti, viene svolta un'indagine su campione.

Gli studi pilota sui servizi avviati nell'anno di riferimento 1992 sono stati portati avanti. Negli ultimi anni di riferimento, sono stati coperti, per esempio, i seguenti settori:

- 1995: servizi di pulizia, servizi informatici, telecomunicazioni;

- 1996: servizi legali, investigazione e vigilanza, alberghi, taxi, telecomunicazioni e altri servizi;

- 1997: commercio al dettaglio, servizi personali, servizi audiovisivi, servizi tecnici, agenzie di viaggio.

Gli studi pilota si basano tutti sull'impresa e riguardano unità di ogni dimensione, comprese le aziende senza dipendenti. A partire dall'anno di riferimento 1998, sarà istituito un sistema integrato di statistiche sui servizi basato su due indagini biennali e su altre fonti. Ciò consentirà, nel 1998, di elaborare statistiche per circa la metà dei settori dei servizi.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Nel settore industriale, il principale problema irrisolto e ancora non affrontato rimane quello della mancata copertura delle imprese con 0 dipendenti. A questo si aggiungono la non disponibilità di alcuni dati pluriennali e la copertura limitata dell'indagine del 1999 relativa al settore ambientale.

La disponibilità di dati preliminari per i settori dei servizi è incerta.

Non è possibile stabilire se il sistema statistico spagnolo sia riuscito a soddisfare tutte le esigenze relative al settore della costruzione.

La disponibilità di statistiche per il settore dei servizi dipenderà dal successo dell'applicazione del nuovo sistema integrato di statistiche sui servizi per gli anni di riferimento 1998 e 1999.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Per l'anno di riferimento 1999, nel settore industriale verrà adottato un nuovo questionario che dovrebbe riflettere meglio le esigenze contemplate dal regolamento SSI, grazie all'introduzione di nuove variabili. Per le imprese industriali con almeno 20 dipendenti sono previsti due questionari diversi: uno per le imprese monoregionali e l'altro per le imprese multiregionali. Sarà, inoltre, esaminata la possibilità di utilizzare le fonti amministrative per ottenere informazioni utili per l'estrapolazione dei dati non raccolti nelle indagini industriali. Una prima indagine nel settore ambientale è programmata per l'anno di riferimento 1999.

Nel settore della costruzione, è previsto un nuovo questionario per l'anno di riferimento 1999. Il questionario sarà basato sulle norme contabili relative alle società spagnole ed è destinato a raccogliere tutte le informazioni richieste dal regolamento SSI.

A partire dall'anno di riferimento 1999, infine, il sistema integrato di statistiche sui servizi dovrebbe fornire dati statistici per tutte le attività comprese nel settore dei servizi.

Francia

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

La principale indagine industriale era composta da tre indagini distinte nei seguenti settori: i) industria agroalimentare, ii) industria, iii) edilizia, lavori pubblici e genio civile. Era prevista, inoltre, un'indagine speciale sulle piccole imprese. Le indagini era tutte annuali, ad eccezione di quella sulle piccole imprese, che, nei settori agroalimentare e manifatturiero, veniva condotta due volte ogni cinque anni. In ogni caso, l'unità di osservazione principale era costituita dall'impresa. L'insieme di queste indagini copriva tutte le divisioni appartenenti alle sezioni C - F della NACE Rev. 1, tranne la divisione 37 che rientrava, invece, nell'indagine relativa al settore dei servizi.

Tutte le indagini prevedevano questionari semplificati per le imprese più piccole. Quella relativa all'industria agroalimentare era caratterizzata, inoltre, da una soglia di dimensione di 10 dipendenti. L'indagine sull'industria prevedeva una soglia di 10 dipendenti fino al 1993 e di 20 dipendenti successivamente. L'indagine relativa al settore dell'edilizia, dei lavori pubblici e del genio civile aveva, invece, una soglia di 6 dipendenti. Al di sotto di tali soglie, per completare la copertura della popolazione, venivano effettuate indagini pluriennali. A seconda del tipo di indagine, si ricorreva alla campionatura per raccogliere i dati relativi alle imprese con meno di 20 dipendenti. Tutte le indagini menzionate raccoglievano dati sui cambiamenti demografici, su costi e ricavi (secondo un formato di tipo conto profitti e perdite), sugli stati patrimoniali, sull'occupazione, sugli investimenti e sui tipi di unità statistiche diverse dall'impresa. Indagini speciali venivano condotte annualmente sulla spesa destinata alla tutela ambientale (solo gli investimenti), sul consumo di energia, su ricerca e sviluppo.

Le indagini tradizionali relative ai servizi coprivano i seguenti settori: i) distribuzione, ii) trasporti, iii) servizi. Si trattava di indagini annuali su campione in cui l'unità di osservazione principale era costituita dall'impresa. Nessuna di dette indagini, tuttavia, copriva le seguenti attività appartenenti ai settori obbligatori previsti dal regolamento SSI: 55.2, parte della 60.21, 60.3, 62.3, 63.2, 64.1, 73. Le indagini interessavano le imprese di ogni dimensione, ad eccezione di quelle con meno di 6 dipendenti impegnate in talune attività di trasporto. Le informazioni raccolte erano simili a quelle raccolte nelle indagini relative alle attività industriali. Anche per il settore dei servizi, era prevista un'indagine speciale su ricerca e sviluppo.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Una nuova generazione di indagini (la quarta) è stata introdotta progressivamente negli anni di riferimento 1996 - 1997. La nuova indagine nel settore della costruzione è stata avviata per il periodo di riferimento 1997, mentre l'indagine relativa al settore industriale e a quello agroalimentare è stata rivista per il periodo di riferimento 1996. Queste indagini rappresentano la principale fonte di risultati preliminari.

I dati relativi alla divisione 37 della NACE Rev. 1 saranno disponibili a partire dall'anno di riferimento 1998.

A partire dall'anno di riferimento 1996, i dati relativi al settore industriale coprono tutte le imprese indipendentemente dalla dimensione. Anche se continuerà la raccolta di dati pluriennali per le piccole imprese industriali, i dati relativi a questo tipo di aziende saranno ricavati da fonti amministrative.

Le informazioni relative al numero di dipendenti part time, apprendisti e ore lavorate saranno ricavati dalla dichiarazione annuale dei dati sociali (DADS).

Per quanto concerne i servizi, a partire dall'anno di riferimento 1996, la maggior parte delle attività mancanti nel settore dei trasporti e delle comunicazioni è stata coperta attraverso un ampliamento delle indagini o tramite stime. A partire dalla stessa data, saranno coperte, inoltre, anche le piccole imprese escluse dall'indagine relativa a determinate attività di trasporto. A partire dall'anno di riferimento 1997, l'indagine sulle piccole imprese sarà condotta ogni due anni soltanto nell'ambito dell'indagine sui servizi, mentre, per gli anni intermedi, tali risultati saranno sostituiti da stime basate sui dati amministrativi. Nell'anno di riferimento 1998, la copertura relativa al settore del commercio e della distribuzione sarà estesa a gran parte delle attività del gruppo 55.2 della NACE Rev. 1.

A partire dall'anno di riferimento 1996, la maggior parte dei risultati finali relativi a tutti i settori viene elaborata mediante un sistema che compara e integra i dati di indagine e i dati amministrativi.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Non è stato predisposto ancora nessun piano relativo alla raccolta di dati nei seguenti settori: i) lavoro a domicilio nel settore industriale; ii) reddito da subfornitura nel settore della costruzione; iii) noleggio a lungo termine.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Si prevede di utilizzare la dichiarazione annuale dei dati sociali (DADS) per fornire statistiche regionali nel settore della costruzione. Ciò sarà fatto per la prima volta nell'anno di riferimento 1999.

Irlanda

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Nel settore industriale, il questionario interessava le imprese con almeno 3 persone occupate. Per le imprese più piccole era previsto un modulo speciale. Sulle 4.440 imprese di tale popolazione aziendale, le circa 200 imprese con più di un'unità locale ricevevano un modulo separato. Era prevista, inoltre, un'indagine per le unità locali delle imprese appartenenti al settore industriale e a quello dei servizi. Al di sopra delle soglie di esclusione, le indagini erano esaustive. Le fonti amministrative venivano utilizzate solo per sostituire i dati forniti in ritardo o in caso di mancata risposta.

Nel settore della costruzione veniva utilizzato un solo modulo destinato alle circa 300-350 imprese con almeno 20 persone occupate. Al di sopra della soglia di esclusione, l'indagine era esaustiva.

A partire dall'anno di riferimento 1991, sono state condotte indagini annuali anche nel settore dei servizi, ma con una copertura settoriale a rotazione. Incentrate sull'impresa, le indagini in questione coprivano le sezioni G, H e K della NACE Rev. 1 senza alcuna soglia di esclusione. Le indagini si basavano su campioni stratificati esaustivi per le imprese con almeno 20 persone occupate e raccoglievano informazioni su costi e ricavi, valori mobiliari, investimenti e occupazione.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

A partire dall'anno di riferimento 1995, vengono trasmessi ad Eurostat anche i dati riservati relativi ai settori industriali. Notevoli modifiche sono state apportate ai questionari relativi all'industria, tra l'anno di riferimento 1995 e l'anno di riferimento 1996, per rispondere meglio alle esigenze nazionali, per adeguarsi alle necessità della contabilità nazionale e per applicare il regolamento SSI. Molte delle modifiche hanno riguardato una semplificazione dei questionari. Per aumentare la disponibilità dei dati richiesti dal regolamento SSI, sono state effettuate le seguenti integrazioni:

- Aggiunta di ricerca e sviluppo e leasing finanziario;

- Semplificazione della variabile relativa al fatturato: le esportazioni sono state raggruppate sotto un'unica domanda, mentre è stata aggiunta una nuova domanda sulle società affiliate;

- È stata aggiunta una domanda sugli intermediari;

- È stato aggiunto il numero di lavoratori part time e di ore lavorate.

Per il periodo di riferimento 1997 non sono state apportate grosse modifiche. Per il periodo di riferimento1998, è stata eliminata la domanda sul numero di ore lavorate, mentre sono state aggiunte domande sulla spesa per carburanti.

Nel settore della costruzione, il questionario non ha subito alcuna modifica, in quanto la maggior parte delle esigenze relative alle variabili previste dal regolamento SSI era già soddisfatta dall'indagine esistente. Al fine di ridurre i ritardi, è stato anticipato l'invio dei questionari alle imprese sia per l'indagine relativa all'anno di riferimento 1997 che per quella concernente l'anno di riferimento 1998.

Nel settore dei servizi, il principale cambiamento ha riguardato l'estensione dell'indagine annuale alle sezioni G, H, I e K della NACE Rev. 1 a partire dall'anno di riferimento 1996. Per il periodo di riferimento 1998, si è proceduto a una considerevole estensione dell'ampiezza del campione, per tenere conto delle revisioni apportate alla nomenclatura delle unità territoriali statistiche (NUTS).

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Non si registra ancora alcuna proposta di eliminazione delle soglie di 3 e 20 persone occupate, rispettivamente, nel settore industriale e in quello della costruzione.

Nel settore dei servizi, i risultati preliminari non sono stati ancora programmati.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Si prevede che i risultati preliminari relativi al settore industriale e a quello della costruzione saranno disponibili nel 1999.

Da tempo è in corso un progetto per il miglioramento della qualità del registro delle imprese e per il passaggio da un registro industriale separato a un registro centrale delle imprese.

Italia

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Nel settore industriale, l'indagine relativa al sistema di conti economici delle imprese copriva in modo esaustivo le imprese con almeno 20 persone occupate nei settori di cui alle sezioni C, D ed F della NACE Rev. 1. Condotta annualmente a partire dall'anno di riferimento 1989, l'indagine raccoglieva informazioni sui conti profitti e perdite e sugli stati patrimoniali delle imprese, accanto ad informazioni sulla scomposizione regionale delle attività. Una seconda indagine veniva effettuata per le piccole imprese con 1-19 persone occupate appartenenti alle sezioni C (la sottosezione CA è stata aggiunta nel 1992), D (la sottosezione DF è stata aggiunta nel 1994) ed F della NACE Rev. 1. A partire dall'anno di riferimento 1985, l'indagine è stata condotta annualmente per le imprese con 10-19 persone occupate e lo stesso è stato fatto per le imprese con 1-9 persone occupate a partire dall'anno di riferimento 1992. Si trattava di un'indagine su campione che raccoglieva informazioni su una serie semplificata di conti per l'impresa.

La stessa indagine veniva effettuata nel settore dei servizi. L'indagine relativa al sistema di conti economici delle imprese copriva in modo esaustivo le imprese con almeno 20 persone occupate nei settori appartenenti alle sezioni G, H, I e K (tranne la divisione 73) della NACE Rev. 1. L'indagine su campione relativa alle piccole imprese con 1-19 persone occupate copriva le sezioni G, H, I, J (tranne le divisioni 65 e 66), K, M, N e O (tranne la divisione 91) della NACE Rev. 1.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

A partire dall'indagine relativa all'anno di riferimento 1995, sia l'indagine su campione concernente le piccole imprese che l'indagine relativa al sistema di conti economici delle imprese sono state caratterizzate dalla stessa copertura settoriale (eccetto la divisione 67 per l'indagine sulle imprese con almeno 20 persone occupate). Le indagini relative all'anno di riferimento 1995 si basavano su una versione preliminare del nuovo registro delle imprese ASIA, laddove le indagini relative all'anno di riferimento 1996 utilizzavano la versione aggiornata dell'ASIA.

Per l'anno di riferimento 1996, sono stati introdotti nuovi questionari per entrambe le indagini. L'obiettivo della revisione era quello di strutturare il modulo in modo tale da renderlo più adatto alla raccolta di informazioni a livello di impresa, basandolo maggiormente sulle norme contabili e includendo delle variabili supplementari al fine di soddisfare tutte le esigenze contemplate dal regolamento SSI. Per l'anno di riferimento 1998, è in programma un maggiore uso dei dati amministrativi. L'indagine su campione riguarderà le imprese con meno di 100 persone occupate, mentre l'indagine esaustiva avrà come oggetto di rilevamento statistico quelle con almeno 100 persone occupate.

Per l'anno di riferimento 1997, è in corso un'esercitazione pilota finalizzata all'osservazione della spesa nel settore della tutela ambientale. A tale scopo, si è optato per il "questionario integrale" del censimento intermedio. Attualmente, la raccolta dei dati è ancora in corso.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Al momento, non si prevede alcun problema.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Si registra una tendenza generale verso un maggior utilizzo dei dati amministrativi e, quindi, verso una riduzione del numero di questionari e una campionatura più efficiente e meglio coordinata che dovrebbero ridurre l'onere per i rispondenti. Vi sono, inoltre, progetti tesi ad accelerare la disponibilità dei risultati e a migliorarne la qualità attraverso un'elaborazione selettiva di quei risultati relativi alle unità individuali che potrebbero contenere errori ed avere, allo stesso tempo, un impatto significativo sui risultati finali.

Lussemburgo

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Prima dell'applicazione del regolamento SSI, il sistema di indagine relativo al settore industriale e a quello della costruzione era lo stesso utilizzato a partire dall'anno di riferimento 1991. Per i settori in questione venivano usati due questionari diversi. I questionari venivano inviati annualmente alle imprese con almeno 20 persone occupate e a un campione di imprese con meno di 20 persone occupate. L'unità di osservazione principale era costituita dall'impresa. I dati relativi alle UAE venivano raccolti per le attività più significative (ferro e acciaio, gomma e plastica). Tra le variabili oggetto di rilevamento, vi erano i costi e i ricavi di esercizio e l'occupazione.

Per quanto riguarda i servizi, venivano condotte indagini con metodologie simili in diversi settori specifici: commercio e distribuzione, alberghi, ristoranti e bar, trasporti (incluse le agenzie di viaggio), servizi alle imprese e servizi audiovisivi. Alcune di queste indagini risalgono agli anni ottanta, ma quelle relative ai servizi alle imprese sono state introdotte più di recente. Nella maggior parte dei casi, si trattava di indagini a frequenza pluriennale (circa ogni 5 anni). Nessuna di loro prevedeva un soglia di esclusione, per cui erano incluse le imprese di tutte le dimensioni. L'unità statistica principale era l'impresa. Le informazioni raccolte riguardavano i dati contabili (produzione di reddito, profitti e perdite), l'occupazione, le ore effettivamente lavorate, il costo della manodopera e altri aspetti specifici di ciascun settore. Si trattava, in ogni caso, di indagini su campione.

Oltre alle indagini sui servizi, era prevista un'indagine speciale, a frequenza annuale, sulle grandi imprese, che raccoglieva informazioni su circa venti grandi imprese rappresentanti, nel complesso, una parte considerevole del settore lussemburghese dei servizi (ad esempio, i servizi audiovisivi e delle telecomunicazioni).

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

È in corso una revisione delle indagini esistenti allo scopo di tenere conto dei seguenti fattori: l'introduzione del regolamento SSI, il nuovo SEC e la prevista adozione di un nuovo piano contabile generale. L'obiettivo di questa e di altre misure è quello di alleggerire l'onere per le piccole imprese.

Per l'anno di riferimento 1996 è stato sviluppato un nuovo sistema di indagine. I questionari sono diversi per le sezioni C-E, F, G, H, I, K della NACE Rev. 1 e per altre attività comprese nel settore dei servizi. Questionari speciali sono previsti, inoltre, per le attività finanziarie non bancarie e per le attività finanziarie ausiliarie. Sono coperte le imprese di ogni dimensione, ma per un campione di imprese con meno di 50 dipendenti o con un fatturato annuo inferiore a LUF 280 milioni (EUR 7 milioni), sono previsti questionari semplificati. Le imprese possono scegliere tra la compilazione dei questionari e la trasmissione allo STATEC dei loro conti pubblicati, il che si traduce in una significativa riduzione dell'onere gravante sui rispondenti, ma comporta, dall'altro lato, un notevole aumento di lavoro per lo STATEC. Va sottolineato che l'introduzione di questa nuova indagine a partire dall'anno di riferimento 1996 ha reso possibile, per la prima volta, una copertura annuale dei settori dei servizi. I questionari consentono di raccogliere informazioni su occupazione, produzione di reddito, profitti e perdite, stati patrimoniali e investimenti. Per l'anno di riferimento 1997, sono state apportate piccole modifiche ai questionari, per tener conto dei problemi individuati con l'introduzione del nuovo sistema nell'anno di riferimento 1996.

L'indagine annuale relativa alle grandi imprese ha conservato la stessa struttura di quella precedente.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Il nuovo sistema di indagine dovrebbe consentire di soddisfare quasi tutte le esigenze contemplate dal regolamento SSI. L'unico problema rimane quello dei tempi di trasmissione dei dati; è improbabile, infatti, che i dati possano essere forniti entro il termine di 18 mesi relativo all'anno di riferimento 1999.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Non è stato programmato nessun cambiamento.

Paesi Bassi

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Per l'anno di riferimento 1994, si è proceduto a una revisione dell'indagine principale relativa alla produzione industriale, scorporando la statistiche sui prodotti (raccolte adesso mediante la PRODCOM) e introducendo un nuovo questionario. L'unità di osservazione utilizzata era l'impresa e le attività interessate erano tutte quelle comprese nelle sezioni D-F della NACE Rev. 1. Nella maggior parte dei casi, l'indagine riguardava le imprese con almeno 1 dipendente. Negli altri casi, la soglia variava da 1 a 20 dipendenti. Ove coperte, le imprese con meno di 20 dipendenti comprese nelle sezioni D-E della NACE Rev. 1 venivano campionate, così come le imprese di costruzione con meno di 50 dipendenti. L'indagine aveva una cadenza annuale.

Anche l'indagine sugli investimenti era annuale e copriva tutte le imprese con almeno 10 dipendenti comprese nelle sezioni C-F della NACE Rev. 1. La campionatura veniva utilizzata solo per le imprese di costruzione con meno di 50 dipendenti.

I dati relativi a ricerca e sviluppo e alla spesa destinata alla tutela dell'ambiente venivano raccolti tramite indagini separate.

Nel settore dei servizi, le statistiche relative alla produzione coprivano, con frequenza annuale, le divisioni 50, 51 (eccetto il gruppo 51.1), 52 (tranne la classe 52.31), 55, 60, 61, 62, 63, 64, 71, 72, 74 (ad eccezione della classe 74.11 e del gruppo 74.6). Oggetto di rilevamento statistico erano le imprese di ogni dimensione, ad eccezione di quelle con meno di 5 dipendenti appartenenti alla classe 74.15 della NACE Rev. 1 (holding operative). Le indagini avevano tutte una frequenza annuale. L'unità di osservazione era l'impresa. La campionatura veniva utilizzata per le imprese con meno di 20 dipendenti, ad eccezione della classe 74.15 della NACE Rev. 1, nella quale erano coperte in modo esaustivo le imprese con almeno 5 dipendenti.

Oltre a queste indagini organizzate per attività economica, il CBS elaborava statistiche in materia di contabilità del lavoro per tutte le attività, così come informazioni relative alla demografia aziendale ricavate dal registro delle imprese.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Nel settore industriale, i questionari verranno estesi anche alla sezione C della NACE Rev. 1. Le imprese con meno di 20 dipendenti appartenenti, invece, alla sezione E saranno interessate da un'indagine pilota da condurre per l'anno di riferimento 1998. Va sottolineato che, a differenza di altre attività interessate da indagini su campione, queste unità più piccole comprese nella sezione E della NACE Rev. 1 saranno coperte in modo esaustivo. I dati relativi agli investimenti verranno raccolti tramite campionatura per le imprese con meno di 20 dipendenti appartenenti alle sezioni C-F.

Per quanto concerne i servizi, sono state promosse diverse iniziative. Per gli anni di riferimento 1995 e 1996, è stata varata una nuova indagine che interessa la classe 52.31 della NACE Rev. 1. Il gruppo 51.1, invece, è stato incluso nell'indagine annuale relativa all'anno di riferimento 1997.

L'elaborazione di dati regionali è iniziata nell'anno di riferimento 1995.

È stato, inoltre, esteso l'uso delle statistiche sulla contabilità del lavoro e del registro per la stima della demografia aziendale, al fine di ottenere un quadro completo che soddisfi le esigenze contemplate dal regolamento SSI.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Per l'anno di riferimento 1999, potrebbero non essere disponibili le informazioni relative al numero di apprendisti e al numero di creazioni e cessazioni di imprese. Permangono problemi relativi al livello di dettaglio soprattutto in questi ultimi due casi.

Per le divisioni 51 e 52 della NACE Rev. 1, non è stato ancora coperto il leasing finanziario.

Risultati preliminari sufficientemente dettagliati e attendibili saranno disponibili solo dopo 12 mesi.

La scomposizione dei risultati per tipo di proprietario non sarà disponibile per l'anno di riferimento 1999.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

L'indagine pilota del 1998 relativa alla piccole imprese della sezione E della NACE Rev. 1 dovrebbe trasformarsi in un'indagine regolare a partire dall'anno di riferimento 1999.

Per l'anno di riferimento 1999, il questionario relativo alla divisione 50 della NACE Rev. 1 sarà esteso a variabili supplementari.

Le possibili fonti di dati per la divisione 70 della NACE Rev. 1 sono costituite da una combinazione di dati fiscali (imposta sulle società) e di conti annuali. La base di riferimento per la popolazione statistica è rappresentata dal registro delle imprese, il quale, per essere operativo, ha richiesto un notevole lavoro di pulizia. Il lavoro riguardante il gruppo 70.3 della NACE Rev. 1 è a buon punto, mentre sono già state coperte parti del gruppo 70.2. Per l'anno di riferimento 1999, si dovrebbe avere una disponibilità di dati per l'intera divisione.

I risultati preliminari dovrebbero essere disponibili per l'anno di riferimento 1999, sulla base delle risposte anticipate ai questionari relativi ad alcune attività e degli indicatori congiunturali relativi ad altre attività appartenenti, in particolare, al settore dei servizi.

In generale, occorre registrare diversi progetti in corso (e destinati ad essere portati avanti) riguardanti la qualità delle statistiche (coerenza tra le fonti, metodi e strumenti comuni) e l'onere gravante sui rispondenti (uso ottimale dei dati amministrativi). Gli obiettivi di tali progetti sono quelli di aumentare l'efficienza e di ridurre detto onere. I progetti comporteranno un maggiore uso dell'EDI (Electronic Data Interchange - Tramissione elettronica dei dati) e la sostituzione/integrazione delle informazioni derivanti da indagini statistiche con dati amministrativi.

Austria

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

I dati industriali austriaci sono stati raccolti mediante tre indagini annuali: l'indagine industriale, l'indagine nel settore della costruzione e l'indagine relativa alla produzione e distribuzione di energia elettrica. Nessuna di queste indagini prevedeva soglie di dimensione. Erano esaustive per le imprese con oltre 20 persone occupate e su campione al di sotto di tale soglia, ad eccezione dell'indagine relativa al settore elettrico, esaustiva per tutte le classi di dimensione.

Tali statistiche strutturali sulle imprese sono state integrate, negli anni 1976, 1983 e 1988, con indagini esaustive (censimento delle imprese non agricole) nei seguenti settori: commercio e magazzinaggio; alberghi e ristoranti; trasporti e comunicazioni; intermediazione finanziaria; assicurazione privata e altri servizi. Sono state escluse libere professioni come quelle di medici, avvocati, consulenti fiscali, ingegneri civili e così via. Sempre negli stessi anni, anche l'indagine annuale su campione relativa alle piccole imprese del settore manifatturiero è stata condotta come indagine completa.

La principale unità di osservazione era costituita dal "betrieb" (UAE/unità locale). Le indagini raccoglievano informazioni su occupazione, stipendi e salari, investimenti e valori mobiliari, oltre a comprendere statistiche dettagliate in materia di consumi.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

A partire dall'anno di riferimento 1995, le indagini sull'industria e sui servizi sono state caratterizzate da un elevato livello di coordinamento. Per l'anno di riferimento 1995, è stato effettuato un censimento completo con una nuova serie di questionari che miravano al raggiungimento dei seguenti obiettivi: i) consentire l'adeguamento al SEC 95; ii) permettere l'introduzione di una nuova classificazione a sei cifre; iii) costituire un nuovo registro delle imprese. A partire dall'anno di riferimento 1995, il nuovo sistema di indagine si basa su questionari separati per tre unità diverse: l'impresa, il betriebe (UAE locale) e l'unità locale. Questionari diversi sono utilizzati, inoltre, per l'industria e la costruzione, l'intermediazione finanziaria, la distribuzione e i servizi. I nuovi questionari raccolgono, dalle imprese, tutte le informazioni necessarie in materia di profitti e perdite, ad eccezione di quelle relative a costi e ricavi straordinari, così come informazioni su occupazione, valori mobiliari (non per l'intermediazione finanziaria), ricerca e sviluppo (solo nel settore industriale e della costruzione), spesa per la tutela ambientale (solo nel settore industriale e della costruzione), investimenti. Una minore quantità di dati viene raccolta, inoltre, dalle UAE e dalle unità locali. I questionari forniscono tutte le informazioni richieste dal regolamento SSI.

Per l'anno di riferimento 1996, non è stata effettuata alcuna indagine e sono state prodotte soltanto stime aggregate per un numero limitato di variabili. A partire dall'anno di riferimento 1997, è stata introdotta un'indagine annuale che, coincide, sostanzialmente, con il censimento effettuato nell'anno di riferimento 1995, ma introduce una campionatura del 20% per le imprese. Il campione comprende 40.000 imprese, a seconda dell'omogeneità dei diversi strati (classi della NACE Rev. 1 e classi di dimensione basate sul numero di persone occupate). Al fine di distribuire il più equamente possibile l'onere gravante sui rispondenti, ogni anno viene estratto un nuovo campione. Per le imprese più piccole viene utilizzato un insieme di variabili ristretto, sulla base delle diverse classi di dimensione relative al fatturato e al numero di persone occupate. Lo stesso questionario dell'anno di riferimento 1995 è stato utilizzato, con poche modifiche, a partire dal 1997.

Le esigenze contemplate dal regolamento SSI in materia di assicurazione privata sono soddisfatte interamente dai dati provenienti dall'autorità di controllo del settore assicurativo. I dati relativi all'intermediazione monetaria e finanziaria sono forniti, in gran parte, dalle statistiche bancarie della Banca centrale austriaca.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Non vi è alcun progetto per l'elaborazione di risultati preliminari.

Potrebbero esservi delle difficoltà nel rispettare i termini relativi ai risultati finali, poiché le società spesso chiudono la propria contabilità solo 12-15 mesi dopo la fine del periodo di riferimento.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Non è stata programmata alcuna modifica.

Portogallo

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Il sistema di indagine utilizzato nel settore industriale prima dell'applicazione del regolamento SSI (fino all'anno di riferimento 1994) si basava su 21 questionari distinti per attività e dimensione. Le indagini annuali coprivano le imprese di ogni dimensione, ricorrendo alla campionatura per le imprese con meno di 20 dipendenti. L'unità di osservazione principale era l'impresa, ma le indagini prevedevano anche la raccolta di informazioni supplementari relative ad altre unità. Nonostante la copertura completa, i risultati trasmessi ad Eurostat riguardavano soltanto le imprese con almeno 100 dipendenti per le sezioni C-E della NACE Rev. 1 e le imprese con almeno 20 dipendenti appartenenti al settore della costruzione. Il questionario raccoglieva informazioni su costi e ricavi (secondo un formato di tipo conto profitti e perdite) stato patrimoniale, occupazione, ricerca e sviluppo, spese relative alla tutela ambientale. Era prevista, inoltre, una raccolta di informazioni sulle unità locali.

Per i servizi era prevista un'indagine simile a quella utilizzata per il settore industriale. Le statistiche strutturali sulle imprese appartenenti al settore dei servizi sono state effettuate a partire dall'anno di riferimento 1997. L'indagine annuale si basava sull'impresa e raccoglieva dati su costi e ricavi (secondo un formato di tipo conto profitti e perdite), stato patrimoniale e occupazione. Venivano raccolte, inoltre, informazioni anche sulle unità locali. La campionatura veniva utilizzata per le imprese con meno di 20 dipendenti, alle quali veniva inviato un questionario semplificato.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

L'anno di riferimento 1996 è stato caratterizzato dall'introduzione di una nuova generazione di questionari destinati alla copertura di tutti i settori (agricoltura compresa), ad eccezione dei servizi finanziari. I cambiamenti sono stati resi necessari dalla necessità di soddisfare le esigenze relative al SEC e al regolamento SSI ed altre esigenze di carattere nazionale. La nuova indagine annuale non prevede alcuna soglia di esclusione, ma soltanto questionari diversi per le imprese con almeno 20 dipendenti e per quelle che si trovano al di sotto di tale soglia. I questionari sono corredati da allegati destinati alla raccolta dei dati specifici relativi ai singoli settori previsti dal regolamento SSI. L'indagine è esaustiva per le imprese con almeno 100 dipendenti, laddove, per le imprese con meno di 100 dipendenti, è prevista la campionatura. L'unità di osservazione è costituita dall'impresa, ma è prevista una raccolta di dati anche per lo stabilimento e per le attività secondarie. Come per i vecchi questionari, le informazioni raccolte riguardano costi e ricavi, stato patrimoniale ed occupazione.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

L'elaborazione dei dati relativi alle UAE e alle unità locali è incerta ed è oggetto di studio, così come la stima relativa alle imprese con meno di 20 persone occupate.

Si prevedono difficoltà per quanto riguarda l'onere gravante sui rispondenti e la qualità dei dati in relazione a un certo numero di variabili non comprese nel piano contabile nazionale.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Come prescritto, i risultati preliminari cominceranno ad essere forniti per l'anno di riferimento 1999. Le variabili relative a ricerca e sviluppo e spesa ambientale saranno coperte, a partire dal 1999, dalla principale indagine annuale sulle imprese, così come le variabili relative a "pagamenti a intermediari", reddito da subfornitura" e investimenti in software".

Sarà studiata la possibilità di fornire una scomposizione in classi di dimensione basate sull'occupazione, in particolare per le sezioni G-K della NACE Rev. 1, mentre per il settore del commercio e della distribuzione sarà verificata la fattibilità di una disaggregazione in classi di dimensione basate sul fatturato.

Finlandia

Sistema di indagine al momento dell'adozione del regolamento SSI

Prima dell'anno di riferimento 1995, per i settori industriali erano previste due indagini parallele. Le statistiche industriali interessavano gli stabilimenti con almeno 5 persone occupate nelle attività di cui alle sezioni C-E della NACE Rev. 1, così come stabilimenti più piccoli aventi un fatturato simile a quello delle unità con 5-10 persone occupate. L'indagine veniva condotta annualmente senza l'uso di campionature e forniva informazioni su occupazione, costo della manodopera, costi e ricavi, investimenti, valori mobiliari e scomposizione della produzione e dei consumi per prodotto. Le statistiche relative ai rendiconti finanziari coprivano, annualmente, le sezioni C, D ed F e il gruppo 40.1 della NACE Rev. 1, utilizzando una soglia di esclusione di 5 persone occupate, tranne che nel settore della costruzione, per il quale non era prevista alcuna soglia. L'indagine si basava su una campionatura a copertura esaustiva per le unità con 100 persone occupate nel settore industriale e 50 persone occupate in quello della costruzione. La raccolta di informazioni riguardava variabili quali occupazione, profitti e perdite, stato patrimoniale, investimenti, valori mobiliari. Questionari separati venivano utilizzati per il settore della costruzione e per le grandi e piccole imprese industriali. Ad Eurostat venivano inviate solo le statistiche provenienti dalle indagini sugli stabilimenti industriali.

Nel caso delle grandi imprese (quelle con almeno 500 persone occupate in settori compresi nelle sezioni C-E della NACE Rev. 1 o con almeno 50 persone occupate in attività di cui alla sezione F della NACE Rev. 1), i risultati preliminari venivano pubblicati dopo 5 mesi. Per alcune variabili, i dati relativi agli stabilimenti venivano calcolati dopo 7 mesi.

L'unica indagine statistica prevista per il settore dei servizi era quella relativa ai rendiconti finanziari. Si trattava di un'indagine annuale che interessava le attività comprese nelle sezioni G, H, classi 60.21, 60.23, 60.24, divisione 61, classe 63.11, gruppi 63.3, 63.4, 64.2, divisione 72, gruppi 74.1-74.4, 74.6 e 74.7 della NACE Rev. 1. Ad essere coperte erano le imprese di tutte le dimensioni, ad eccezione di quelle comprese nella sezione H, per la quale era prevista una soglia di esclusione di 50 dipendenti. Le informazioni raccolte riguardavano i dati contabili (conto profitti e perdite, stato patrimoniale), gli investimenti e l'occupazione. L'indagine era esaustiva per le attività di trasporto, tranne che per la classe 60.24 della NACE Rev. 1, per la quale era prevista una soglia di 50 dipendenti. Per le altre attività, l'indagine era esaustiva al di sopra di soglie variabili tra 20, 50 e 100 dipendenti, mentre, al disotto di tali soglie, era prevista la campionatura.

Oltre che alle statistiche riguardanti i rendiconti finanziari, a partire dal 1995, si è fatto ricorso ai dati amministrativi per elaborare i risultati relativi ai servizi non coperti dall'indagine.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Per l'anno di riferimento 1995, le statistiche industriali e l'indagine sui rendiconti finanziari sono state fuse in un unico questionario. Il questionario era già stato riveduto sulla base della proposta della Commissione relativa al regolamento SSI e, quindi, gran parte delle nuove variabili era già stata aggiunta. Per il periodo di riferimento 1995, la soglia di esclusione era di 10 persone occupate, benché fosse prevista la copertura anche delle unità con un numero minore di occupati nel caso in cui la loro attività fosse comparabile mediante altri strumenti di misurazione. L'indagine era integrata da dati amministrativi provenienti dall'amministrazione finanziaria. Erano incluse, inoltre, tutte le imprese produttrici di energia elettrica e tutti gli stabilimenti di imprese non industriali con almeno 20 persone occupate. La nuova indagine era incentrata sull'unità giuridica, benché prevedesse un allegato per la raccolta di informazioni su stabilimenti di unità multistabilimento. Il questionario era basato sul conto profitti e perdite e continuava ad includere le statistiche dettagliate relative ai prodotti. I dati relativi al settore della costruzione sono stati trasmessi, per la prima volta, ad Eurostat per l'anno di riferimento 1995. Nell'anno di riferimento 1996, per le sezioni C-E della NACE Rev. 1, la soglia di esclusione è stata innalzata a 20 persone occupate. Il 1997 rappresenta il primo anno di riferimento con un'indagine PRODCOM separata e, quindi, l'anno in cui le statistiche sui prodotti sono state scorporate dall'indagine strutturale. È stata aggiunta, inoltre, un'ulteriore disaggregazione dei dati sugli investimenti richiesti dal regolamento SSI.

Per le variabili prescritte dal regolamento SSI in materia di ricerca e sviluppo, vengono usate le stesse statistiche utilizzate, per il settore in questione, a partire dal periodo di riferimento 1996.

A partire dal 1995, la disponibilità di dati amministrativi per tutti i servizi coperti in modo obbligatorio dal regolamento SSI ha consentito di completare la copertura delle statistiche finlandesi in questo settore. Per l'anno di riferimento 1996, è stata introdotta una soglia di 10 persone occupate, innalzata a 20 persone occupate per la sezione H e parte della sezione G della NACE Rev. 1. Per le piccole imprese al disotto di tale soglia e per le attività non coperte dall'indagine, vengono utilizzati i dati amministrativi. Questi cambiamenti nella copertura dell'indagine statistica hanno consentito di abbandonare l'uso della campionatura, ma hanno, allo stesso tempo, reso necessaria l'introduzione di un certo numero di variabili.

I risultati preliminari vengono prodotti, in una prima fase, per le grandi imprese e in un secondo momento per le imprese di tutte le dimensioni. A partire dal 1997 sono state incluse anche alcune attività comprese nel settore dei servizi.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Al momento, non si registra alcun problema.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Per l'anno di riferimento 1999, si prevede di ampliare il contenuto del questionario, al fine di introdurre le altre variabili prescritte dal regolamento SSI in materia di dati annuali. Le caratteristiche pluriennali di cui all'allegato 3 del regolamento SSI saranno introdotte in seguito.

Le modifiche apportate alla normativa nazionale in materia di contabilità delle società comporteranno dei cambiamenti nei questionari ma non dovrebbero influire sulla disponibilità dei dati relativi alle statistiche strutturali sulle imprese. È in programma una maggiore armonizzazione tra riscossione di imposte e raccolta di statistiche, al fine di consentire un uso maggiore dei dati amministravi, riducendo, in tal modo, l'onere che grava sui rispondenti.

Si procederà a un continuo miglioramento della qualità, in particolare per quanto riguarda le imputazioni basate sui dati fiscali.

Svezia

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Per i dati industriali venivano utilizzate due fonti parallele.

Le statistiche industriali basate sugli stabilimenti coprivano le sezioni C e D della NACE Rev. 1. A queste si aggiungevano indagini speciali simili per il settore della costruzione, per quello della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica e per il settore del teleriscaldamento. L'indagine industriale prevedeva una soglia di 5 dipendenti per le UAE locali appartenenti ad imprese con 10 dipendenti. L'indagine relativa all'energia elettrica e al teleriscaldamento prevedeva una soglia variabile tra i 100 e i 400KW di potenza. Nessuna soglia era prevista per le altri indagini. Le indagini avevano tutte una frequenza annuale. Le unità di osservazione utilizzate erano la UAE locale per l'indagine industriale, la UAE per l'indagine relativa alla produzione e distribuzione di gas, le singole centrali elettriche per l'indagine relativa alla produzione di energia elettrica e al teleriscaldamento, l'impresa per l'indagine concernente il settore della costruzione. Le indagini erano tutte esaustive, ad eccezione di quella relativa al settore della costruzione, in cui si faceva ricorso alla campionatura per le imprese con meno di 50 dipendenti.

Le statistiche relative ai rendiconti finanziari venivano ricavate dalle relazioni annuali e dai questionari statistici. Tutte le attività di cui alle sezioni C-F della NACE Rev. 1 erano coperte, come le altre, su una base annuale. Le statistiche interessavano tutte le imprese non finanziarie appartenenti al settore delle società. La campionatura veniva utilizzata per le imprese con 20 dipendenti o meno. Le informazioni raccolte riguardavano profitti e perdite, stato patrimoniale e investimenti. I questionari venivano usati per le imprese con almeno 50 dipendenti, mentre, per le imprese più piccole, si ricorreva alle relazioni annuali fornite direttamente dalle imprese oppure dal Comitato nazionale per i brevetti e i marchi registrati.

Le statistiche riguardanti il settore dei servizi si basavano interamente sulle statistiche relative ai rendiconti finanziari. Come per i settori industriali, i questionari venivano utilizzati per le imprese con almeno 50 dipendenti, i dati amministrativi per le imprese più piccole. L'indagine copriva tutti i servizi per i quali il regolamento SSI prevedeva una trasmissione obbligatoria di dati, ad eccezione della divisione 70 della NACE Rev. 1. La campionatura veniva utilizzata per le imprese con meno di 50 dipendenti.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Nel settore industriale, le statistiche dettagliate sui prodotti richieste per l'indagine PRODCOM, sono state separate dalle statistiche industriali. Per l'anno di riferimento 1996, per le statistiche industriali, è stato introdotto un questionario riveduto da cui sono state scorporate le statistiche sui prodotti. Per l'anno di riferimento 1997, le statistiche industriali e le statistiche relative ai rendiconti finanziari sono state fuse in un unico questionario basato sull'impresa e contenente un modulo specifico per ogni stabilimento. Il nuovo questionario viene inviato alle imprese con almeno 50 dipendenti. Col tempo, i moduli destinati agli stabilimenti saranno trasformati in moduli UAE. La nuova indagine copre anche il settore della costruzione. I dati amministrativi continuano ad essere utilizzati per le piccole imprese con meno di 50 dipendenti.

Il registro delle imprese viene usato per l'elaborazione delle statistiche demografiche. Continuano, inoltre, ad essere utilizzate le indagini esistenti su ricerca e sviluppo ed occupazione. È stato condotto, inoltre, uno studio pilota sull'opportunità di includere nell'indagine principale anche i dati relativi alla tutela ambientale.

Per quanto concerne i servizi, le statistiche relative ai rendiconti finanziari sono esaustive dall'anno di riferimento 1996. Per il periodo di riferimento 1997, l'indagine è stata estesa anche alle attività di cui alla divisione 70 della NACE Rev. 1.

Per gli anni di riferimento 1995 e 1996, i risultati preliminari sono stati prodotti sulla base delle statistiche finanziarie relative alle imprese con 50 dipendenti non interessate da ristrutturazioni nel corso dell'ultimo anno. Una serie più completa di risultati preliminari viene prodotta dopo 15 mesi, due mesi prima dei risultati finali. Per l'anno di riferimento 1998, i risultati preliminari verranno elaborati secondo i criteri stabiliti dal regolamento SSI.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Al momento, non si registra alcun problema.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Per il momento, non vengono raccolte statistiche regionali nei settori della costruzione e della produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda. L'elaborazione di tali statistiche sarà probabilmente impossibile finché il registro non sarà completamente operativo per l'anno di riferimento 1999.

A partire dal 1999, verranno raccolti i dati relativi alle UAE e alle UAE locali delle imprese che operano nel settore dei servizi.

Regno Unito

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Il sistema di indagine utilizzato per l'industria prima dell'applicazione del regolamento SSI si basava su due indagini correlate per il settore industriale (ACOP) e per quello della costruzione (ACOC), con alcune piccole differenze per settori particolari, come quello, ad esempio, del riciclaggio o delle costruzioni navali. Le indagini coprivano le attività comprese nelle sezioni C-F della NACE Rev. 1. La soglia di 20 persone occupate applicata tradizionalmente in entrambe le indagini è stata, col tempo, eliminata mediante l'introduzione di indagini su campione per le imprese con meno di 20 persone occupate. La campionatura veniva utilizzata per le imprese con meno di 100 persone occupate. Per le piccole unità venivano usati questionari semplificati destinati alla raccolta di informazioni su costi e ricavi di esercizio, occupazione, investimenti e valori mobiliari. L'unità di osservazione era costituita dall'impresa o, in presenza di attività secondarie significative, anche dalla UAE. Era prevista, inoltre, la raccolta di dati relativi alle unità locali mediante un allegato del questionario principale.

Per quanto riguarda i servizi, erano previste indagini sulle tre principali forme di commercio e distribuzione, sul settore alberghiero e della ristorazione, sul settore immobiliare e su altri servizi. Nel complesso, queste indagini coprivano le sezioni G ed H, i gruppi 60.2 e 60.3, la divisione 63, la classe 64.12, il gruppo 64.2 e la sezione K della NACE Rev. 1 [11]. Le indagini erano annuali e interessavano le imprese di tutte le dimensioni. Per tutte le indagini, l'unità di osservazione era costituita dall'impresa o da una serie di unità locali. Tutte le indagini utilizzavano la campionatura con una copertura esaustiva a partire dalle unità caratterizzate da un fatturato annuale di £ 2-5 milioni nei servizi e di £ 10-30 milioni nel settore del commercio e della distribuzione.

[11] Le indagini prevedevano la copertura anche di altre attività che non rientrano tra quelle previste obbligatoriamente dal regolamento SSI.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Per soddisfare le esigenze contemplate dal regolamento SSI, l'ONS sta predisponendo una nuova indagine denominata ABI (Annual Business Inquiry: Indagine annuale sulle imprese) destinata a sostituire l'ACOP (Annual Census of Production: Censimento annuale della produzione), l'ACOC (Annual Census of Construction: Censimento annuale della costruzione), l'indagine relativa al commercio e alla distribuzione e le indagini annuali nei settori dei servizi, aggiungendo, inoltre, l'AES (Annual Employment Survey: Indagine annuale sull'occupazione).

Anno di riferimento 1995: Le soglie di esclusione dell'ACOC e dell'ACOP vengono completamente eliminate; le indagini appena menzionate vanno a coprire, quindi, le imprese di tutte le dimensioni.

Anno di riferimento 1996: L'ACOP, l'ACOC e le indagini relative al settore del commercio e della distribuzione e dei servizi connessi sono sostituite dall'ABI. Vengono aggiunte informazioni sul leasing finanziario e sui lavoratori part time. La copertura dei servizi viene estesa al gruppo 60.1 e alle divisioni 62 e 63 della NACE Rev. 1.

Anno di riferimento 1997: Viene introdotto un nuovo questionario ABI pilota utilizzato in parallelo con l'indagine principale basata sullo stesso questionario usato per l'anno di riferimento 1996. Lo scopo dell'indagine pilota è quello di testare il nuovo questionario ABI inclusivo dell'AES.

Anno di riferimento 1998: Il nuovo questionario ABI diventa il questionario principale. Si tratta, quindi, di un questionario unico che copre sia l'industria che i servizi e a cui sono state aggiunte alcune nuove variabili prescritte dal regolamento SSI. L'indagine viene estesa alla classe 64.11 della NACE Rev. 1 e prevede, per le piccole aziende, un minor numero di domande.

Oltre all'ABI (di cui è stato appena indicato il calendario di attuazione), per l'elaborazione dei dati SSI vengono utilizzate diverse altre fonti. Per la spesa ambientale, per esempio, viene condotta un'indagine speciale avviata nell'anno di riferimento 1996. I dati regionali non vengono più ricavati dall'indagine annuale sull'occupazione, ma dai dati amministrativi contenuti nel registro delle imprese.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Non esistono piani per il calcolo del margine lordo sui beni destinati alla rivendita.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

Nell'anno di riferimento 1999, la raccolta dei dati sarà caratterizzata da un'ulteriore espansione destinata ad introdurre le restanti variabili prescritte da regolamento SSI. Verranno aggiunte, per esempio, domande sui pagamenti agli intermediari, sul numero degli apprendisti, sul numero di ore lavorate, sull'acquisto di prodotti energetici e sugli investimenti in software.

La scomposizione degli investimenti in base al tipo di bene oggetto di investimento sarà ricavata dalle statistiche trimestrali sugli investimenti comparate con i totali relativi agli investimenti offerti dall'ABI a partire dall'anno di riferimento 1999. A partire dallo stesso anno di riferimento, saranno disponibili anche i risultati preliminari e verranno coperte anche le classi 66.01, 66.03 e la divisione 67. Si cercherà, inoltre, di migliorare la campionatura perfezionandone le tecniche.

Norvegia

Sistema di indagine prima dell'applicazione del regolamento SSI - fino all'anno di riferimento 1994

Le principali fonti delle statistiche industriali norvegesi erano costituite da un'indagine industriale comprendente il settore estrattivo e quello manifatturiero, un'indagine relativa al settore elettrico, un'indagine nel settore del teleriscaldamento e un'indagine nel settore della costruzione. L'unità di osservazione principale era costituita, a seconda dei casi, dall'UAE, dall'impresa o dallo stabilimento. Una soglia di 5 persone occupate era prevista per i settori estrattivo, manifatturiero e della costruzione. Per le indagini relative al settore elettrico e a quello del teleriscaldamento era prevista, rispettivamente, una soglia di 100kW e di 1 MW di potenza. Le indagini erano tutte esaustive, ad eccezione di quella relativa al settore della costruzione, nella quale la campionatura copriva circa l'80% della popolazione.

Erano previste, inoltre, piccole indagine annuali nel settore del commercio al dettaglio e all'ingrosso e in quello dei servizi alle imprese con un numero limitato di variabili concernenti fatturato ed occupazione.

Piani e cambiamenti per il periodo di transizione: anni di riferimento 1995-1998

Nell'industria, il principale cambiamento è stato rappresentato dalla modifica del piano di campionatura per l'indagine relativa al settore della costruzione. A partire dall'anno di riferimento 1998, verranno, inoltre, elaborate statistiche strutturali sulle imprese basate sulle statistiche esistenti e sui dati amministrativi per le attività comprese nel gruppo 40.1 e nella divisione 41 della NACE Rev. 1.

Per l'anno di riferimento 1995, è stata introdotta un'indagine incentrata sull'impresa per le sezioni G (commercio e distribuzione) e K (servizi alle imprese) della NACE Rev. 1. I conti pubblicati vengono utilizzati, invece, al posto delle indagini, per una parte di due attività comprese nella divisione 70 (attività immobiliari). A integrazione dell'indagine statistica, alle imprese viene chiesto, inoltre, di fornire una copia delle dichiarazioni contabili presentate a fini fiscali. L'indagine interessa le imprese commerciali con oltre 15 dipendenti e i servizi alle imprese con oltre 5 dipendenti. Per l'anno di riferimento 1996, le soglie sono state eliminate e l'indagine è stata estesa anche alla sezione I della NACE Rev. 1 (trasporti). Per l'anno di riferimento 1997, l'indagine è stata estesa, inoltre, alla sezione H (alberghi e ristoranti). Nel corso di questi tre anni, sono state apportate, infine, modifiche all'elenco delle variabili.

A partire dall'anno di riferimento 1998, un'importante revisione delle statistiche relative ai servizi di assicurazione da parte dell'autorità di controllo del settore assicurativo (la Commissione di vigilanza delle attività bancarie, assicurative e mobiliari) e dell'Istituto statistico norvegese ha consentito di soddisfare tutte le esigenze contemplate dal regolamento SSI.

Problemi irrisolti dopo l'anno di riferimento 1998

Non sono ancora disponibili diverse variabili specifiche del settore industriale, come quelle relative a leasing, spesa ambientale e investimenti in software.

I risultati preliminari non sono stati ancora messi a punto.

Piani di applicazione per l'anno di riferimento 1999 e per gli anni successivi

L'obiettivo principale è quello di fornire statistiche per tutte le variabili stabilite dal regolamento SSI. È previsto, inoltre, un maggiore uso dei dati amministrativi, accompagnato dal tentativo di predisporre una raccolta comune di dati con altre amministrazioni.

1.5 Applicazione a livello europeo

L'applicazione del regolamento SSI da parte della Commissione ha assunto due forme distinte: in primo luogo, si è proceduto all'adozione di un certo numero di misure di applicazione formali; in secondo luogo, è stata avviata una serie di azioni che, in futuro, potrebbero portare all'adozione di altre misure applicative formali ritenute necessarie per un'applicazione efficace del regolamento SSI o che potrebbero essere d'aiuto agli Stati membri nell'applicazione del regolamento stesso.

Misure di applicazione formali

Il regolamento SSI prevede una procedura che consente alla Commissione, dopo aver consultato il Comitato del programma statistico (CPS), di apportare modifiche alle disposizioni del regolamento al fine di adeguarle agli sviluppi economici e tecnici. Il regolamento individua, a tal proposito, una serie di aree specifiche in cui adottare tali provvedimenti di applicazione.

Tra l'adozione del regolamento nel 1996 e la stesura della presente relazione, la suddetta procedura è stata utilizzata per i seguenti aspetti applicativi:

- definizione delle caratteristiche;

- primo anno di riferimento per l'elaborazione dei risultati preliminari;

- disaggregazione dei risultati;

- frequenza di elaborazione delle statistiche;

- formato tecnico per la trasmissione delle statistiche;

- periodo di transizione e deroghe alle disposizioni del regolamento SSI;

- criteri di valutazione della qualità.

Le misure sottoposte al parere del CPS sugli aspetti sopra elencati sono state adottate mediante cinque regolamenti della Commissione approvati tra il 1998 e il 1999. [12]

[12] Regolamento (CE) n. 2699/98 della Commissione, del 17 dicembre 1998, relativo alle deroghe da concedere per le statistiche strutturali sulle imprese (GU n. L 344 del 18.12.1998, pag. 1); Regolamento (CE) n. 2700/98 della Commissione, del 17 dicembre 1998, relativo alle definizioni delle caratteristiche per le statistiche strutturali sulle imprese (GU n. L 344 del 18.12.1998, pag. 49); Regolamento (CE) n. 2701/98 della Commissione, del 17 dicembre 1998, relativo alle serie di dati da elaborare per le statistiche strutturali sulle imprese (GU n. 344 del 18.12.1998, pag. 81); Regolamento (CE) n. 2702/98 della Commissione, del 17 dicembre 1998, relativo al formato tecnico per la trasmissione delle statistiche strutturali sulle imprese (GU n. L 344 del 18.12.1998, pag. 102); Regolamento (CE) n. 1618/99 della Commissione, del 23 luglio 1999, relativo ai criteri di valutazione della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese (GU n. 192 del 24.7.1999, pag. 11).

Dopo l'introduzione, nel 1998, del regolamento relativo alle statistiche strutturali dei servizi di assicurazione, la stessa procedura è stata seguita per le definizioni delle caratteristiche, la specificazione delle norme per la trasmissione dei risultati, la determinazione del formato tecnico per la trasmissione delle statistiche e la determinazione delle deroghe da concedere,

attraverso l'adozione, nel 1999, di una serie di regolamenti della Commissione su ognuno di questi aspetti. [13]

[13] Regolamento (CE) n. 1225/99 della Commissione, del 27 maggio 1999, relativo alle definizioni delle caratteristiche per le statistiche dei servizi di assicurazione (GU n. L 154 del 19.6.1999, pag. 1); Regolamento (CE) n. 1226/99 della Commissione, del 28 maggio 1999, relativo alle deroghe da concedere per le statistiche dei servizi di assicurazione (GU n. L 154 del 19.6.1999, pag. 46); Regolamento (CE) n. 1227/99 della Commissione, del 28 maggio 1999, relativo al formato tecnico per la trasmissione delle statistiche dei servizi di assicurazione (GU n. L 154 del 19.6.1999, pag. 75); Regolamento (CE) n. 1228/99 della Commissione, del 28 maggio 1999, relativo alle serie di dati da elaborare per le statistiche dei servizi di assicurazione (GU n. L 154 del 19.6.1999, pag. 91).

Lavoro di attuazione in corso previsto dal regolamento SSI

Qualità

Prima dell'adozione del regolamento SSI, il problema principale in materia di statistiche strutturali europee sulle imprese era rappresentato dalla disponibilità dei dati. Con l'adozione del regolamento, una maggiore importanza è stata attribuita anche alla qualità delle statistiche; il suo articolo 7 prevede, infatti, una valutazione della qualità. La Commissione europea ha collaborato con gli Stati membri all'elaborazione di un elenco completo di indicatori da utilizzare per la misurazione della qualità, tenendo conto dei diversi metodi di raccolta. Per ulteriori informazioni sul lavoro svolto nel campo della qualità, si veda la parte III della presente relazione.

Onere gravante sui rispondenti

Il regolamento SSI menziona esplicitamente due aspetti specifici relativi all'onere per le imprese: la riduzione e la valutazione dell'onere.

Gli sforzi tesi alla riduzione dell'onere gravante sui rispondenti dovrebbero concentrarsi, essenzialmente, sull'uso combinato di dati amministrativi, stime e tecniche di campionatura quali i campioni pluriennali o i campioni a rotazione. L'onere può essere ridotto ricorrendo, per esempio, ai dati amministrativi esistenti o utilizzando meglio i criteri amministrativi esistenti. Nel gennaio del 1997, la Commissione ha organizzato un seminario sull'uso dei dati amministrativi a fini statistici [14] e, a tutt'oggi, prosegue il lavoro metodologico in questo campo.

[14] Gli atti del seminario sono stati pubblicati nel 1997: ISBN 92-828-1151-4.

Per ulteriori informazioni sugli sforzi compiuti per la riduzione e la valutazione dell'onere per i rispondenti, si veda la parte IV della presente relazione.

Studi pilota

Come si è detto, uno dei principali motivi dello sviluppo di una nuova base giuridica per le statistiche strutturali sulle imprese è stata la mancanza di flessibilità della vecchia base giuridica utilizzata per le statistiche strutturali nel settore industriale. Il regolamento ha, quindi, introdotto, nella legislazione, una maggiore flessibilità rispetto alle direttive che ha sostituito, al fine di adeguare la base giuridica alle nuove esigenze. Uno degli strumenti utilizzati per la realizzazione di quest'obiettivo è stato quello degli studi pilota. Inizialmente, la scelta degli argomenti degli studi pilota è stata basata sulle esigenze che, al momento, sono state ritenute non soddisfatte dalle disposizioni obbligatorie del regolamento SSI e sulla previsione delle probabili esigenze a medio termine. Se, da un lato, questi intenti sono stati parzialmente recepiti nell'elenco finale degli studi pilota, dall'altro lato, sono stati aggiunti diversi studi pilota, a causa del mancato accordo sulla loro inclusione tra le disposizioni obbligatorie.

Poiché sono trascorsi più di cinque anni dall'elaborazione dell'elenco di studi pilota nella proposta della Commissione relativa al regolamento SSI, Eurostat ha riaperto la discussione con gli utenti, per valutare il loro punto di vista in merito all'utilità dei dati derivanti da questi potenziali studi pilota. Ad esempio, sviluppi del quadro economico e politico come la Comunicazione della Commissione al Consiglio relativa al "Contributo dei servizi alle imprese all'efficienza dell'industria" o l'adozione degli Orientamenti in materia di occupazione hanno comportato una maggiore richiesta di dati su caratteristiche che non erano state previste o non potevano essere previste al momento della stesura originaria della proposta della Commissione.

L'obiettivo degli studi pilota previsti dal regolamento SSI era quello di valutare la fattibilità tecnica della raccolta dei dati prendendo in considerazione i vantaggi della disponibilità dei dati rispetto al costo della raccolta e all'onere gravante sulle imprese. Come primo passo verso la realizzazione degli studi pilota, il regolamento prevedeva la presentazione, da parte di tutti gli Stati membri, di una relazione sull'effettiva disponibilità di dati per ciascuna delle materie degli studi pilota previsti. Per una sintesi di quanto è stato fatto in tal senso, si veda la tabella che segue:

Richiesta delle relazioni per il settore industriale e per quello della costruzione // 23 settembre 1996

Ricevimento delle relazioni dagli Stati membri // 29/1/97-6/5/97: relazioni inviate da Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Finlandia, Svezia e Regno Unito.

Richiesta delle relazioni per tutti i settori // 29/6/98

Ricevimento delle relazioni dagli Stati membri // 11/9/9 -5/99: relazioni inviate da tutti gli Stati membri.

Come si può vedere dalla tabella, le relazioni complete sono state fornite soltanto molto tempo dopo l'adozione del regolamento SSI. Eurostat ha cominciato a valutare l'attuale disponibilità di dati sulle materie di ciascuno studio pilota potenziale sulla base delle informazioni contenute in queste relazioni e sulla base di informazioni ottenute attraverso azioni specifiche avviate per ciascuna materia.

Eurostat sta discutendo con gli Stati membri un programma di studi pilota basato sulle relazioni concernenti la disponibilità di dati e sulle esigenze espresse dagli utenti.

Per alcuni di questi studi pilota, Eurostat ha avviato, inoltre, su una base volontaria, un lavoro metodologico con diversi Stati membri. L'attuale situazione è molto varia. Si va, per esempio, da studi in settori come quello della subfornitura e delle attività connesse ad "altre intermediazioni finanziarie" che registrano un certo avanzamento del lavoro metodologico a studi come quello sugli investimenti regionali nei settori dei servizi che non sono andati oltre un semplice esame delle prassi correnti. Segue una breve sintesi di ciascuno degli studi pilota previsti dal regolamento SSI nell'ordine in cui sono trattati negli allegati del regolamento stesso. Gli studi pilota comuni a più allegati vengono trattati congiuntamente.

Altre intermediazioni finanziarie (Gruppo 65.2 della NACE Rev. 1)

Il lavoro relativo a questo settore è stato avviato nel dicembre del 1997 con la partecipazione di otto Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia, Portogallo, Svezia e Regno Unito), ognuno dei quali ha presentato una dettagliata relazione nazionale sui registri esistenti, descrivendone copertura, esaustività, aggiornamento ed accesso e valutandone la conformità alle disposizioni del regolamento SSI. Le relazioni sono state inviate tra la fine del 1998 e l'inizio del 1999. Ne è seguita una valutazione, accompagnata dall'elaborazione di una serie di proposte. Ecco alcune delle conclusioni e delle proposte che ne sono derivate:

- la copertura del gruppo 65.2 della NACE Rev. 1 nell'ambito delle statistiche strutturali sulle imprese è fattibile. Si propone di adottare dei provvedimenti volti ad includere tal gruppo nella copertura obbligatoria del regolamento SSI;

- il fabbisogno di dati per queste attività può essere soddisfatto, almeno per il momento, dalla fornitura delle informazioni relative alle variabili comuni previste dall'allegato 1 del regolamento SSI. Va osservato, tra l'altro, che non tutte queste variabili sono richieste o pertinenti per il gruppo in questione, benché debba ancora essere effettuata una scelta finale delle variabili da mantenere;

- è necessario un ulteriore lavoro di definizione di alcune variabili, a causa della natura specifica di queste attività;

- è stata proposta ed avviata un'esercitazione volontaria di raccolta regolare di dati a partire dall'anno di riferimento 1999.

Fondi pensione (Classe 66.02 della NACE Rev. 1)

Il lavoro metodologico relativo alle statistiche sui fondi pensione è partito nel marzo del 1997. All'individuazione delle fonti e della metodologia di sviluppo hanno partecipato cinque Stati membri (Danimarca, Irlanda, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito). Un'esercitazione volontaria di raccolta di dati è stata avviata con la partecipazione di tutti i paesi UE e SEE, ad eccezione della Francia, per l'anno di riferimento 1997. Il lavoro ha portato a una valutazione delle informazioni disponibili e necessarie e a una descrizione dettagliata delle statistiche relative ai fondi pensione. Per quanto riguarda le conclusioni e le proposte derivanti dalla valutazione dell'esercitazione di raccolta dei dati, va osservato quanto segue:

- la copertura della classe 66.02 della NACE Rev. 1 nell'ambito delle statistiche strutturali sulle imprese è fattibile, ma si raccomanda di limitarla ai fondi pensione autonomi chiusi al fine di garantire una maggiore omogeneità;

- l'elaborazione di statistiche relative alla classe 66.02 della NACE Rev. 1 fornirà informazioni sulle imprese che operano nel settore dei fondi pensione, ma non sarà sufficiente per avere informazioni sui sistemi pensionistici. Del resto, lo sviluppo di statistiche più ampie sui sistemi pensionistici non sembra rientrare nel campo di applicazione del regolamento SSI;

Attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria (Divisione 67 della NACE Rev. 1)

Il lavoro relativo alle attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria è stato svolto in due fasi distinte. La prima fase è stata avviata nel 1996 con la partecipazione di dieci Stati membri (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito), i quali hanno studiato la disponibilità di informazioni nelle statistiche o nei registri esistenti che non provenissero dalle autorità statistiche nazionali. Dopo gli incontri tenutisi nel 1996 e nel 1997, il lavoro è stato completato e i risultati sono stati sintetizzati in una relazione. Dai risultati emerge che se, da un lato, sono disponibili molti registri sulle attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria a livello nazionale, dall'altro lato, si tratta di registri destinati fondamentalmente a scopi amministrativi e caratterizzati, quindi, da una scarsa presenza di informazioni quantitative. La seconda fase del lavoro è stata avviata all'inizio del 1998 con la partecipazione di otto Stati membri (gli stessi della prima fase, ad eccezione di Francia e Germania) ed è consistita in un'estensione della prima fase finalizzata all'inclusione delle fonti proprie delle autorità statistiche nazionali. Queste le principali conclusioni e proposte della relazione che ne è derivata:

- nonostante l'esistenza di diversi registri nel campo delle attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria, la disponibilità di informazioni quantitative è spesso scarsa. Tuttavia, la copertura della divisione 67 della NACE Rev. 1 nelle statistiche strutturali sulle imprese è fattibile;

- il fabbisogno di dati relativi a queste attività può essere, almeno per il momento, soddisfatto mediante la fornitura delle informazioni relative alle variabili comuni previste dall'allegato 1 del regolamento SSI. D'altro canto, le variabili relative all'acquisto di beni e servizi sono ritenute di minore importanza per detta divisione della NACE Rev. 1, benché non sia stata ancora effettuata una scelta definitiva delle variabili da mantenere;

- altro lavoro è necessario per la definizione di alcune variabili, in particolare per quanto riguarda le attività di mediazione di valori negoziabili;

- è stata proposta ed avviata un'esercitazione volontaria di raccolta regolare di dati a partire dall'anno di riferimento 1999.

Sezioni M, N ed O della NACE Rev. 1 [15]

[15] La sezione M copre l'istruzione, la sezione N riguarda la sanità e altri servizi sociali, mentre la sezione O copre altri servizi pubblici, sociali e personali, tra cui, in particolare, gran parte delle attività audiovisive.

Si è deciso di non limitare lo studio di fattibilità alle attività di mercato, dal momento che l'importanza relativa delle attività di mercato e di quelle non di mercato varia da uno Stato membro all'altro. Il lavoro è stato concentrato sulla valutazione delle esigenze degli utenti (operando, tra l'altro, una distinzione tra statistiche strutturali e statistiche funzionali) e su un'indagine relativa alla disponibilità dei dati negli Stati membri. Un questionario su quest'ultimo aspetto è stato compilato da Danimarca, Germania, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi e Svezia. I risultati dell'indagine sono stati analizzati in una relazione presentata nell'aprile del 1999, le cui conclusioni principali sono le seguenti:

- il punto critico nello sviluppo di queste statistiche è costituito dalla copertura offerta dai registri delle imprese, in particolare per quanto riguarda le organizzazioni senza scopo di lucro;

- la copertura delle attività è molto disuguale e varia, infatti, da molto buona a estremamente scarsa;

- le variabili meglio osservate in tutte le classi riguardano il numero di unità locali, il numero di imprese, il numero di persone occupate, il numero di dipendenti, gli stipendi e i salari;

- dato il carattere misto di diversi settori (unità amministrative pubbliche, unità di mercato e unità non di mercato), sarà necessario uno sforzo metodologico particolare.

La continuazione di questo lavoro sarà incentrata, probabilmente, su un'ulteriore valutazione delle esigenze degli utenti e della disponibilità dei dati e sulla necessità di stabilire delle priorità per lo sviluppo di tali statistiche, tenendo conto degli sviluppi relativi ai registri delle imprese.

Risultato finanziario

In una riunione del 1997, Svezia, Regno Unito e Norvegia hanno analizzato le prassi correnti e la disponibilità di dati per questa variabile nei settori dell'industria e della costruzione discutendo, altresì, dei relativi aspetti metodologici. L'Istituto statistico norvegese ha, inoltre, presentato una relazione sull'uso nazionale delle statistiche relative ai rendiconti finanziari. Da un'analisi dell'attuale disponibilità di dati è emerso che, a seconda del settore economico interessato, la raccolta di questo tipo di informazioni è assente soltanto in tre o quattro dei quindici Stati membri. Nel corso del 1999, gli Stati membri sono stati invitati a fornire volontariamente le informazioni esistenti, allo scopo di consentire una valutazione della comparabilità dei dati. Nei casi in cui i dati esistano, è stato raccomandato di scomporre quest'indicatore aggregato nelle sue due componenti: reddito finanziario e spesa finanziaria.

Disaggregazione del fatturato e degli acquisti di beni e servizi tra mercati intracomunitari e mercati extracomunitari

Poiché il volume del commercio estero differisce, probabilmente, in modo considerevole tra imprese nazionali e affiliate estere, lo studio pilota relativo a queste variabili è stato collegato, all'inizio, al lavoro concernente le FATS (Foreign Affiliates Trade Statistics: Statistiche sul commercio delle affiliate estere), con lo svantaggio di avere una disponibilità di dati solo per le sezioni G-K della NACE Rev. 1. Durante la prima fase del lavoro sulle FATS, solo quattro Stati membri hanno fornito dati su queste variabili relative al commercio estero. I dati erano limitati e non erano corredati da una valutazione specifica delle variabili in questione; sono state pubblicate solo cifre riassuntive. La seconda fase del lavoro sulle FATS (1999-2000) vede la partecipazione di otto Stati membri (Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito) e sarà caratterizzata da una maggiore attenzione alla valutazione della fattibilità della raccolta dei dati su queste quattro variabili e sul loro potenziale analitico. Le relazioni sulla disponibilità dei dati presentate da tutti gli Stati membri evidenziano che le quattro variabili relative al commercio estero sono caratterizzate da una disponibilità completa o parziale [16] in otto Stati membri (di cui tre non partecipano allo studio pilota relativo alle FATS). Poiché la disponibilità, a livello nazionale, di dati sulle variabili in questione non sembra essere strettamente correlata con i dati relativi al commercio delle affiliate estere, si prevede, a medio termine, una separazione dei due progetti che dovrebbe consentire di estendere l'indagine alle sezioni C-F della NACE Rev. 1.

[16] La disponibilità è limitata, in alcuni casi, alle grandi imprese o a talune attività.

Investimenti lordi in beni materiali (dati regionali)

A parte una valutazione delle relazioni degli Stati membri sulla disponibilità di informazioni, su questa variabile non è stato condotto, finora, alcuno studio.

Azioni pilota in materia di FATS: Statistiche interne sul commercio delle affiliate estere

Il lavoro relativo alle Statistiche interne sul commercio delle affiliate estere [17] è stato avviato con nove Stati membri nel 1995 (e, quindi, prima dell'adozione del regolamento SSI). I due principali obiettivi erano quello di testare la metodologia e quello di avviare una raccolta volontaria di dati. Nel 1998, è stato pubblicato lo studio International Ownership in Trade and Service Activities - First findings of a study on foreign affiliates [18], contenente informazioni sull'importanza delle affiliate estere per l'economia europea, sull'importanza relativa delle aziende estere possedute/controllate da società residenti all'interno e all'esterno dell'Unione europea e sul rendimento economico delle affiliate estere rispetto a quello delle imprese nazionali.

[17] Le FATS interne interessano le affiliate negli Stati membri possedute/controllate da società appartenenti a paesi diversi da quelli in cui dette affiliate sono iscritte. Le FATS esterne riguardano, invece, affiliate estere possedute/controllate da società residenti negli Stati membri dell'Unione europea.

[18] ISBN 92-828-3683-5

Una seconda raccolta di dati è stata avviata nel 1998. La trasmissione dei dati e la pubblicazione dei risultati hanno avuto luogo nel 1999. A questa seconda raccolta hanno partecipato otto Stati membri (Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito). L'indagine si poneva due obiettivi principali:

- a livello metodologico, mirava a chiarire gli aspetti non ancora risolti (ad es. il trattamento delle joint-venture), al fine di ottenere una maggiore comparabilità dei dati;

- a livello analitico, si prefiggeva un'analisi più dettagliata e maggiormente orientata alla politica che consentisse di far fronte alle esigenze degli utenti legate all'applicazione dell'accordo GATS, di valutare il funzionamento del mercato interno e di comparare la competitività delle imprese nazionali con quella delle affiliate estere.

Stando ai programmi, il lavoro in questo settore dovrebbe continuare anche nel corso del 2000, al fine di migliorare sia la metodologia che l'utilità analitica dei dati in vista di una più ampia raccolta volontaria di dati nel 2001. Dalle relazioni presentate dagli Stati membri partecipanti emerge che anche altri Stati membri stanno attualmente conducendo del lavoro preparatorio in questo settore.

Reddito derivante da attività ordinarie, utile ordinario lordo, profitti e perdite, acquisto e vendita di azioni e partecipazioni

Lo studio di queste caratteristiche è stato condotto congiuntamente a quello relativo al risultato finanziario. Come già detto, il lavoro è iniziato nel 1997 con lo scopo di studiare i metodi, le definizioni e la disponibilità di dati nei settori dell'industria e della costruzione. Un'analisi dell'attuale disponibilità di dati ha dimostrato che, come per il risultato finanziario, i dati relativi a reddito derivante da attività ordinarie, utile ordinario lordo e profitti e perdite erano disponibili per la maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea. Nel corso del 1999, gli Stati membri sono stati, quindi, invitati a fornire volontariamente le informazioni esistenti accanto alle informazioni relative al risultato finanziario, al fine di consentire una valutazione della comparabilità dei dati.

Per le altre due variabili relative all'acquisto e alla vendita di azioni e partecipazioni, è stata registrata una disponibilità di dati nettamente inferiore. I pochi Stati membri che possiedono queste informazioni saranno invitati a fornirle su una base volontaria. Prima di qualsiasi decisione sull'ulteriore lavoro da svolgere in futuro, si procederà a una valutazione dei dati esistenti.

Beni immateriali (diritti, marketing, software)

Dalle relazioni sulla disponibilità dei dati emerge che tale disponibilità varia notevolmente a seconda delle variabili e dello Stato membro e che i dati relativi alle caratteristiche concernenti la spesa per il marketing e l'acquisto di software sono quelli più immediatamente disponibili.

Gran parte del lavoro condotto in questo settore verte sulla definizione dei beni immateriali a fini statistici e sul tentativo di trasformare le definizioni teoriche in definizioni pratiche da poter utilizzare nelle esercitazioni di raccolta dei dati. Nel 1997 e nel 1998 è stata messa a punto una serie di definizioni relative alla spesa per singoli beni immateriali ed è stato avviato un lavoro avente lo scopo di rendere utilizzabili tali definizioni mediante la loro semplificazione e tramite l'adozione di diversi presupposti. A integrazione di questo lavoro, una relazione sulle definizioni dei beni immateriali è stata fornita dall'Istituto statistico olandese [19]. Il lavoro in sospeso relativo a questo settore comprende quanto segue:

[19] Intangible investments: Definition and data source for technological, marketing, IT and organisational activities and rights, Voorburg 1998 (LNM-reeks 9803).

- uno studio costante e una continua revisione dei concetti teorici su cui si basa il settore della spesa per beni immateriali, in particolare la spesa per investimenti;

- un'ulteriore individuazione di semplificazioni, restrizioni o approssimazioni da apportare alle definizioni al fine di rendere fattibile la raccolta dei dati;

- verifica delle definizioni a livello nazionale, in particolare per quanto concerne marketing e software;

- un'ulteriore chiarificazione delle diverse esigenze degli utenti.

Studi pilota in materia di tutela ambientale

Oggetto degli studi pilota sono le variabili relative agli investimenti in attrezzature e impianti a tecnologia pulita e alla corrente spesa globale in materia di tutela dell'ambiente. Sette Stati membri (Belgio, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia) hanno già messo in atto regolari indagini ambientali per queste due variabili, mentre la Francia ha avviato un'indagine regolare sulla prima di esse. Quattro dei restanti Stati membri (Spagna, Italia, Svezia e Regno Unito) dovrebbero avviare indagini specifiche sulle due variabili ambientali in un prossimo futuro. La Francia, dal canto suo, ha raccolto i dati relativi alla spesa corrente in un'indagine speciale condotta per l'anno di riferimento 1995.

Reddito da subfornitura

Il lavoro condotto da Eurostat e dalle autorità statistiche nazionali è stato concentrato principalmente sulla fattibilità della raccolta dei dati in questo settore. Si è cercato, soprattutto, di sviluppare una definizione pratica di subfornitura che potesse essere intesa allo stesso modo da tutte le parti coinvolte nella subfornitura, indipendentemente dal paese e dal settore interessati. Tale definizione riguarda solo le industrie manifatturiere e non interessa, quindi, l'importante settore della costruzione, nel quale non è stato effettuato, ancora, alcuno studio. Ad ogni modo, il risultato di questo lavoro è stato il perfezionamento di una definizione a fini statistici che può essere utilizzata per tutti i settori industriali e sulla quale si registra un consenso generale. Per quanto concerne la fattibilità della raccolta di dati sul reddito da subfornitura, dalla relazione relativa al lavoro svolto e ai risultati della raccolta volontaria di dati emerge che, benché quello della subfornitura sia un concetto complesso e difficile da circoscrivere, la raccolta di dati sulla caratteristica del reddito da subfornitura (usando una definizione più ampia rispetto a quella di subfornitura da solo lavoro) è una proposta valida dal punto di vista metodologico, anche se potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche alle definizioni usate e alla copertura di alcune situazioni specifiche prese in considerazione nella definizione proposta. La relazione sottolinea, inoltre, che i costi aggiuntivi legati all'introduzione della variabile del reddito da subfornitura non dovrebbe comportare un considerevole aumento dei costi per gli istituti nazionali di statistica (INS). È ragionevole pensare che l'onere che graverebbe sui rispondenti per la raccolta di queste informazioni dipende dalla misura e dal modo in cui la subfornitura è già contemplata dalle norme degli Stati membri in materia di contabilità societaria. A giudicare dal tasso di risposta, relativamente incoraggiante, alla raccolta volontaria di dati, la raccolta di queste informazioni non sembra comportare un onere proibitivo per le imprese. Dubbi in proposito sono stati espressi da alcune autorità statistiche che non hanno partecipato all'esercitazione. Certo, esistono delle difficoltà reali, ma l'esperienza delle autorità statistiche che hanno effettuato questo tipo di indagini e il lavoro svolto da consulenti privati nell'ambito di questa esercitazione di raccolta dei dati dimostrano che, nonostante queste difficoltà, la raccolta delle informazioni sulla variabile relativa al reddito da subfornitura è fattibile senza un aumento sproporzionato dei costi per gli INS o dell'onere per le imprese oggetto di rilevamento.

Dalle relazioni sulla disponibilità dei dati inviate dagli Stati membri emerge che tre paesi non possiedono dati sul reddito da subfornitura, cinque li possiedono e sei sono caratterizzati da una copertura parziale oppure possiedono informazioni su una caratteristica simile avente, però, una definizione diversa. La raccolta volontaria dei dati esistenti è stata avviata per le attività industriali per l'anno di riferimento 1999 con l'intento di disaggregare queste informazioni per classi di dimensione. Una decisione sull'ulteriore lavoro da svolgere sarà presa dopo l'analisi di tali dati.

Scomposizione dei costi di esercizio

Queste caratteristiche, specifiche del settore commerciale, sono elencate nell'allegato 3 del regolamento SSI come caratteristiche pluriennali opzionali suscettibili di studi pilota. Per dette caratteristiche sono state stabilite delle definizioni adottate mediante apposito regolamento della Commissione. Non è stata avviata alcuna azione specifica per lo sviluppo del lavoro metodologico in questo settore.

Informazioni relative alle forme commerciali e alle tipologie di clienti e fornitori

Queste caratteristiche, specifiche del settore commerciale, sono elencate nell'allegato 3 del regolamento SSI come caratteristiche pluriennali opzionali suscettibili di studi pilota. Uno studio dettagliato della fattibilità della raccolta di dati in questi settori è stata avviata in otto Stati membri (Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito) all'inizio del 1999. I risultati degli studi sono stati presentati nella seconda metà dello stesso anno e saranno analizzati attentamente prima di prendere qualsiasi decisione in merito alle misure da adottare o all'ulteriore lavoro metodologico da svolgere.

Conclusioni sugli studi pilota

Alla luce delle considerazioni che precedono, Eurostat propone di estendere il periodo previsto dal regolamento SSI per la realizzazione degli studi pilota oltre l'anno di riferimento 1998, al fine di predisporre un programma di esecuzione di tali studi da rivedere annualmente. Questo programma di lavoro continuo dovrebbe essere il risultato di una lista di priorità per lo sviluppo del Regolamento sulla base del fabbisogno, da parte degli utenti, di dati supplementari, della disponibilità dei dati negli Stati membri e del periodo di tempo necessario per lo sviluppo di certi settori. Tale programma di lavoro è stato discusso con gli Stati membri alla fine dell'ottobre del 1999.

Definizioni

Per diverse caratteristiche pluriennali previste dal regolamento SSI non sono state ancora stabilite le relative definizioni.

Lo studio riguardante le definizioni relative a diritti e software è stato avviato nel 1997 nell'ambito di un più vasto lavoro metodologico concernente la spesa per beni immateriali. Le definizioni sono state abbozzate ma non sono state ancora ultimate. La raccolta dei dati avrebbe dovuto aver luogo in tutti gli Stati membri per il periodo di riferimento 1997, anche se diversi Stati membri hanno ottenuto delle deroghe per queste caratteristiche. Sarà necessario valutare i risultati della raccolta di dati e molto probabilmente occorrerà rivedere le definizioni prima della loro adozione.

Nel 1999 sono stati predisposti dei piani per stabilire una definizione operativa di subfornitura da utilizzare per le attività di costruzione. Il lavoro dovrebbe essere completato nel corso del 2000.

Il lavoro relativo allo sviluppo di una definizione per la scomposizione del fatturato delle attività di distribuzione per prodotto è stato avviato nel 1997. Una definizione provvisoria è stata concordata con le autorità statistiche nazionali per il commercio al dettaglio. Con il sostegno della Commissione, la raccolta dei dati in questo settore è stata avviata in numerosi paesi per l'anno di riferimento 1997. Nel 1999, è stata concordata una definizione provvisoria per il commercio all'ingrosso e adesso dovrebbero partire le esercitazioni di raccolta dei dati per l'anno di riferimento 1998. Una volta completate dette esercitazioni, si valuterà la fattibilità di queste definizioni provvisorie, perfezionandole in vista dell'adozione delle definizioni definitive. Un'esercitazione simile è prevista per il commercio dei veicoli a motore con una raccolta nel periodo di riferimento 2000.

Applicazione nazionale delle definizioni

Come indicato nel paragrafo 2.3 della presente relazione, la disponibilità dei dati è migliorata notevolmente dall'adozione del regolamento SSI. Per le statistiche annuali obbligatorie, l'attenzione di Eurostat si sposterà, in gran parte, dall'applicazione e dalla disponibilità alla valutazione della comparabilità tra i dati degli Stati membri. Un aspetto che merita una particolare attenzione è quello della definizione delle variabili, aspetto che influisce sulla comparabilità dei dati in due modi diversi. Innanzitutto, potrebbe essere effettuata una valutazione del grado in cui le definizioni sono state applicate verificando la sussistenza o meno di eventuali discrepanze tra le definizioni europee concordate e le definizioni utilizzate a livello nazionale. In secondo luogo, una più complessa analisi delle differenze socioeconomiche esistenti tra i diversi paesi potrebbe dimostrare che i concetti di fondo misurati da definizioni apparentemente comparabili sono in realtà diversi. Per un'ulteriore discussione di questi problemi, si veda il paragrafo 2.5 della presente relazione.

Monitoraggio dell'applicazione

Occorrerà mantenere contatti regolari con gli Stati membri, al fine di monitorare l'applicazione del regolamento SSI a livello nazionale e allo scopo di assistere, ove possibile, gli stessi Stati membri da un punto di vista metodologico. Ciò sarà particolarmente importante per le statistiche pluriennali previste negli allegati 2, 3 e 4 del regolamento SSI, per le quali il primo anno di riferimento è, in ogni caso, il 1997. Diversi Stati membri hanno chiesto deroghe per ciascuna di queste caratteristiche. Se, dopo l'adozione del regolamento SSI, l'attenzione è stata concentrata sull'applicazione delle caratteristiche annuali, nei prossimi tre anni una maggiore attenzione dovrà essere dedicata alla corretta applicazione delle caratteristiche pluriennali di cui sopra.

Documentazione della metodologia

Nei primi anni novanta, Eurostat ha messo a punto un progetto per documentare in modo dettagliato le prassi seguite per la raccolta delle statistiche strutturali nel settore industriale. Verso la metà degli anni novanta, una simile esercitazione è stata sviluppata per le statistiche strutturali relative ai servizi. In seguito all'applicazione del regolamento SSI, che ha coperto, in modo simile, tutti i settori imprenditoriali, questi due progetti sono stati prima armonizzati a livello di informazioni metodologiche raccolte e poi integrati tra loro. Nel 1999, è stato effettuato per la prima volta un aggiornamento comune delle informazioni relative alle prassi metodologiche seguite negli Stati membri. Queste informazioni sono disponibili sia a pagamento su CD-ROM che gratuitamente su Internet. I dati raccolti attraverso queste esercitazioni hanno contribuito a fornire le informazioni di cui al paragrafo 1.4 della presente relazione.

Lavoro di applicazione generale

Stime

Il regolamento SSI individua tutta una serie di esigenze degli utenti in materia di statistiche strutturali sulle imprese, sottolineando l'importanza di una rapida elaborazione di queste ultime. Allo stesso tempo, esso prevede un periodo transitorio di quattro anni durante il quale è possibile concedere deroghe. In pratica, il ricorso alle deroghe si è dimostrato più o meno necessario per tutti gli Stati membri. Se, da un lato, le deroghe concesse agli Stati membri interessano diverse disposizioni del regolamento SSI, due aspetti che sono stati oggetto di deroga nella maggior parte dei paesi sono quelli relativi alla trasmissione dei risultati preliminari e al termine di 18 mesi previsto per la trasmissione dei risultati finali. Allo scopo di offrire dei dati agli utenti di quei paesi che non sono stati in grado di fornire i risultati preliminari o al fine di rispettare i termini prescritti per la trasmissione dei risultati finali, Eurostat ha continuato a sviluppare e ad eseguire procedure di stima in presenza di metodi sufficientemente solidi. Benché non siano stati elaborati, come previsto, entro sei mesi dalla fine del periodo di riferimento, tali risultati sono stati prodotti entro il termine di dieci mesi stabilito per i risultati preliminari. Le stime (i cosiddetti nowcast [20]) vengono effettuate per sette variabili relative al periodo di riferimento completato più di recente nei settori manifatturieri al livello a tre cifre della NACE Rev. 1 ed interessano la maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea e, ove necessario, il totale dei 15 paesi dell'Unione europea, gli Stati Uniti e il Giappone. I nowcast saranno estesi ad altre attività (ad esempio, il commercio e i servizi) a seconda della disponibilità di informazioni ausiliarie necessarie. Alcuni Stati membri hanno, inoltre, riconosciuto la necessità di fornire i dati in anticipo e di trasmettere risultati provvisori da rivedere in seguito.

[20] Il termine nowcast viene utilizzato per indicare una stima del passato recente per cui non sono ancora disponibili dei dati (in questo caso, dati strutturali finali). In quanto tali, i nowcast dei dati SSI si basano spesso sulla disponibilità di dati mensili o trimestrali relativi al periodo di riferimento oggetto di stima. I nowcast differiscono dai forecast (previsioni), in quanto i primi fanno riferimento a un passato recente, mentre i secondi riguardano il futuro.

Metodologia relativa ai risultati preliminari

Al momento dell'adozione del regolamento SSI, l'importanza e la difficoltà di fornire i risultati preliminari prescritti dal regolamento stesso sono state riconosciute da Eurostat e da molte autorità statistiche nazionali. Tuttavia, nonostante il lavoro di sviluppo e diffusione delle migliori prassi avviato in questo settore, Eurostat non è riuscito a fornire il sostegno richiesto dagli Stati membri. Ne deriva che, nei prossimi anni, Eurostat dovrà, molto probabilmente, avviare nuove iniziative in questo senso, se vorrà compiere dei progressi significativi in questo settore.

Dati riservati

Uno degli obiettivi principali di Eurostat è la pubblicazione dei dati relativi all'intera Unione europea. Prima dell'applicazione del regolamento relativo alle statistiche strutturali sulle imprese, solo sei Stati membri erano soliti trasmettere ad Eurostat i dati riservati (calcolo effettuato a partire dal periodo di riferimento 1994). Con l'introduzione del regolamento SSI, la trasmissione di tali dati da parte degli Stati membri è divenuta obbligatoria, risolvendo, in teoria, il problema del calcolo dei totali UE, benché debba essere ancora affrontata la questione della divulgazione accidentale tramite derivazione (mancato trattamento dei dati riservati secondari). Il problema della riservatezza nel caso delle statistiche strutturali sulle imprese è complicato dal fatto che vengono pubblicati i dati relativi a tutti i livelli della NACE Rev. 1 e dal fatto che la NACE Rev. 1 è una classificazione di tipo gerarchico (i dati dei livelli superiori sono subtotali dei livelli inferiori). Nel caso della classificazione incrociata delle imprese per attività principale, paese e dimensione con totali calcolati per ciascuna dimensione, il trattamento dei dati riservati diviene molto complesso e il calcolo dei totali UE resta difficile. Si può concludere, quindi, che se, da un lato, la trasmissione di dati nazionali riservati è stata una condizione necessaria per l'elaborazione dei totali relativi ai 15 paesi UE (dal momento che i dati riservati esistono), dall'altro lato, questo miglioramento introdotto dall'adozione del regolamento SSI non è stato sufficiente a fornire totali UE per tutte le attività [21].

[21] Per una valutazione quantitativa dell'impatto dei dati riservati sulla disponibilità dei dati, si veda il paragrafo 2.4 della presente relazione.

Eurostat, dal canto suo, ha proseguito il lavoro sulla riservatezza avviato prima dell'adozione del regolamento SSI, giungendo alla stesura di una carta della riservatezza delle statistiche strutturali sulle imprese. L'obiettivo della carta è quello di favorire un trattamento uniforme dei dati riservati sia da parte di Eurostat che da parte degli Stati membri, stabilendo dei criteri precisi in materia di pubblicazione dei totali UE, al fine di evitare una divulgazione accidentale nella combinazione di pubblicazioni europee e nazionali. Continuerà il lavoro di identificazione dei dati riservati primari e secondari e si prevede di aggiornare la carta della riservatezza per tener conto dei cambiamenti generali che hanno interessato il segreto statistico europeo. Eurostat intende proporre un nuovo accordo agli Stati membri, prendendo in considerazione le norme nazionali in materia di riservatezza, allo scopo di incrementare sensibilmente la quantità di informazioni pubblicate. Nel quadro di questo accordo, una possibile soluzione consiste nel ristabilire un certo equilibrio tra disponibilità di dati nazionali e disponibilità di totali UE e tra diffusione di dati dettagliati e diffusione di dati aggregati.

Unità statistiche

Come per le statistiche relative ai conti nazionali e per alcune statistiche sociali, le unità statistiche svolgono un ruolo centrale in tutte le statistiche sulle imprese. L'importanza di tale ruolo emerge chiaramente dal regolamento SSI, il cui campo di applicazione è determinato congiuntamente dalla classificazione delle attività e dal riferimento a un elenco di unità statistiche diverse. Per l'elaborazione delle statistiche non regionali, vengono utilizzati due tipi di unità: l'impresa, usata in tutti gli allegati del regolamento SSI, e l'unità di attività economica (UAE), utilizzata negli allegati 2 e 4 per il settore industriale e per quello della costruzione. L'uso di queste due unità e la misura in cui vengano elaborate per esse statistiche di alta qualità sono oggetto di discussione e di lavoro metodologico da diverso tempo. Tale lavoro è destinato a proseguire. Per una discussione più dettagliata di questi problemi, si veda il paragrafo 2.5 della presente relazione.

1.6 Prospettive

Il principale obiettivo a medio termine è la piena applicazione del regolamento SSI, al fine di consentire alla Commissione di produrre cifre aggregate di alta qualità per l'Unione europea entro un termine ragionevole dopo la fine del periodo di riferimento. Per avere, tuttavia, statistiche strutturali sulle imprese sempre aggiornate e pertinenti, sarà assolutamente necessario adattarle continuamente ai cambiamenti in corso. Tale principio è stato recepito nell'articolo 12 del regolamento SSI, il quale contiene un riferimento esplicito ai "provvedimenti di adeguamento agli sviluppi economici e tecnici". In un contesto di risorse umane e finanziarie limitate, questo principio potrebbe sembrare in contrasto con l'obiettivo della piena applicazione del Regolamento.

L'adeguamento delle statistiche strutturali sulle imprese agli sviluppi economici e tecnici realizzati nel passato e previsti per il futuro può essere effettuato in diversi modi. Il primo modo è costituito da un accordo non vincolante, vale a dire il metodo tradizionale seguito, in molti casi, in passato, per sviluppare le statistiche strutturali relative all'industria e ai servizi. Il secondo è quello della procedura di consultazione del Comitato del programma statistico prevista dal regolamento SSI all'articolo 13. Il terzo consiste nella modifica del regolamento SSI tramite un altro regolamento del Consiglio (ciò che è stato fatto per aggiungere l'allegato 5 relativo alle statistiche dei servizi di assicurazione). Queste tre soluzioni non si escludono a vicenda ed è possibile immaginare un primo stadio di sviluppo attraverso un accordo non vincolante, seguito, ove necessario, in una fase successiva, dall'introduzione di una base giuridica per quegli sviluppi che riguardano il fabbisogno a lungo termine di dati stabili.

Il successo di tali sviluppi è legato al soddisfacimento delle seguenti esigenze:

- riconoscimento da parte di fornitori e utenti delle necessità di sviluppo;

- attenzione alle mutevoli esigenze degli utenti sia a livello di istituzioni UE che a livello nazionale e regionale;

- attenzione ai cambiamenti subiti dai metodi di produzione, dai modelli occupazionali e dalle relazioni imprenditoriali;

- definizione delle priorità in presenza di risorse limitate.

In collaborazione con le autorità statistiche nazionali, Eurostat predisporrà un programma di lavoro triennale per lo sviluppo di statistiche strutturali sulle imprese che parta da una valutazione delle esigenze degli utenti e che includa tutto il lavoro in sospeso sugli argomenti degli studi pilota previsti dal regolamento SSI e su altri aspetti di particolare importanza. Il lavoro relativo a ciascun argomento comincerà con un inventario dei dati esistenti, seguito da una raccolta volontaria di dati ed informazioni sulla metodologia, che andranno valutati con lo scopo di determinarne il grado di copertura e comparabilità rispetto alle esigenze degli utenti. Sulla base di questa analisi, ovunque sia il caso, e in collaborazione con gli Stati membri, sarà messa a punto una metodologia per una raccolta volontaria armonizzata di dati da testare attraverso uno studio di fattibilità nel maggior numero possibile di paesi dell'Unione. In caso di esito positivo, verrà avviata una raccolta volontaria armonizzata di dati in tutti gli Stati membri. Dopodiché, qualora fosse ritenuto auspicabile dagli Stati membri, si potrebbe anche pervenire alla creazione di un apposita base giuridica.

Le principali aree di studio ritenute più importanti per il lavoro di sviluppo relativo al prossimo anno comprendono le statistiche sui servizi alle imprese e la demografia aziendale [22].

[22] Caratteristiche riguardanti la dinamica della comunità imprenditoriale, come il tasso di creazione di nuove imprese e quello di sopravvivenza delle imprese stesse oppure l'impatto sull'occupazione degli eventi relativi alla demografia aziendale.

Tenendo conto dell'attuale stato di avanzamento degli studi pilota e di altri lavori relativi alle statistiche strutturali sulle imprese, è possibile fornire un'indicazione provvisoria del lavoro che sarà probabilmente portato a termine nel prossimo futuro. Resta inteso che, nel corso del 2000 e del 2001, la Commissione preparerà diverse proposte di modifica del regolamento SSI, in particolare per quanto concerne l'intermediazione finanziaria, i fondi pensione, le attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria e il consolidamento dell'elenco delle caratteristiche da utilizzare per l'osservazione della spesa delle imprese in materia di tutela ambientale.

PARTE II

Diffusione e uso dei dati

2.1 Sommario della Parte II

Utenti

L'obiettivo primario delle statistiche strutturali europee sulle imprese è quello di raccogliere informazioni sulla struttura, l'attività, la competitività e il rendimento delle imprese nella Comunità. I principali utenti di queste statistiche sono i responsabili delle politiche comunitarie in materia imprenditoriale e industriale. La validità e l'efficacia degli strumenti utilizzati dipenderanno da un monitoraggio settoriale dettagliato delle variabili strutturali, che consenta, in particolare, di valutare i vari aspetti della competitività e della vitalità economica delle imprese europee. Gli altri settori che necessitano di statistiche strutturali sono:

- la politica occupazionale;

- la politica ambientale.

Le imprese hanno bisogno di informazioni sulla situazione concorrenziale del proprio settore industriale e sui settori industriali di fornitori e clienti. Le associazioni professionali e di categoria svolgono un ruolo importante nella trasmissione delle informazioni dagli istituti di statistica ai loro membri. Oltre alla Commissione e alle imprese, tra gli utenti delle statistiche strutturali bisogna annoverare anche gli enti di ricerca, i quali le usano, molto spesso, non solo per motivi di ricerca professionale, ma anche per fornire informazioni utili allo sviluppo di politiche adeguate e alla valutazione dell'impatto delle politiche presenti e future. I dati sulle imprese sono utilizzati, infine, dalle istituzioni scolastiche e universitarie a scopi accademici.

Idoneità del regolamento SSI a soddisfare le esigenze degli utenti

Il problema principale lamentato dagli utenti in relazione alle statistiche industriali riguarda l'aggiornamento dei dati. Lo scarso aggiornamento delle informazioni è da ricondurre, forse, alla lentezza di elaborazione da parte degli Stati membri e della Commissione oppure alla modifica dei metodi di stima per i dati mancanti o forniti in ritardo. Per quanto concerne i servizi, il regolamento SSI ha migliorato la situazione da tutti i punti di vista: i dati sono più recenti e sono disponibili per un maggior numero di paesi; le indagini coprono un maggior numero di attività e interessano un maggior numero di variabili.

Diffusione

Per la diffusione delle statistiche strutturali sulle imprese, Eurostat si serve di basi di dati in linea (in particolare, il dominio SSI di New Cronos), di pubblicazioni elettroniche fuori linea (CD-ROM) e di pubblicazioni cartacee. Le modalità di diffusione hanno subito tutta una serie di modifiche rese necessarie dai cambiamenti che hanno interessato la politica di diffusione seguita da Eurostat, dai progressi tecnologici e dall'arrivo di un maggior volume di dati in seguito all'adozione del regolamento SSI. Il cambiamento più importante è stato rappresentato dalla sostituzione delle tabulazioni standardizzate contenute nelle pubblicazioni cartacee con la diffusione elettronica realizzata mediante la base dati di riferimento di Eurostat. La Commissione, dal canto suo, ha sviluppato pubblicazioni cartacee più analitiche ricavate dai dati SSI.

Come in passato, prima dell'adozione del regolamento SSI, i dati relativi ai settori industriali continuano ad essere pubblicati nel Monthly Panorama of European Business. Per quanto riguarda i servizi, i primi risultati relativi al regolamento SSI sono stati pubblicati in Services in Europe 1998. Lo stesso è stato fatto nel 1999, accanto alle pubblicazioni relative ad altri settori (Distributive trades in Europe, Insurance in Europe, Banking in Europe e Business services in Europe). A partire dall'inizio del 1997, Eurostat ha pubblicato inoltre più di venti piccole pubblicazioni all'interno di una raccolta denominata Statistics in Focus. I dati delle statistiche strutturali sulle imprese sono presenti, inoltre, in numerose altre pubblicazioni, tra cui l'annuale Panorama of European Business. È noto, infine, l'uso che fanno la Germania e il Regno Unito delle statistiche strutturali europee sulle imprese all'interno delle loro pubblicazioni nazionali, un uso che Eurostat ha tutta l'intenzione di incoraggiare anche negli altri paesi.

Disponibilità dei dati

Durante la prima parte del periodo di transizione previsto dal regolamento SSI è stato registrato un netto incremento del volume di dati disponibili. Tutti i paesi sono stati interessati da un miglioramento complessivo della propria posizione. Tra il 1994 e il 1996, infatti, tranne una sola eccezione, la disponibilità dei dati si è più che raddoppiata in tutti gli Stati membri. Già nel 1996, tutti i paesi, tranne uno, fornivano più della metà dei dati previsti nell'allegato 1 del regolamento SSI. La seguente analisi è stata effettuata nel gennaio del 2000, circa tre anni dopo la fine del periodo di riferimento 1996.

Estrazione di minerali: la disponibilità dei dati è migliorata in tutti i paesi tranne che in Italia, in cui si è attestata su un valore che si trova comunque al di sopra della media UE. Attività manifatturiere: La percentuale di risultati pubblicati è alta per tutti i paesi. Le cifre più basse riguardano in genere i paesi più piccoli caratterizzati da una quantità relativamente elevata di dati riservati. Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda: la disponibilità dei dati è stata caratterizzata da un miglioramento generale, in particolare in Danimarca, ma la situazione è peggiorata in Francia e in Italia.

Costruzione: La disponibilità dei dati è migliorata in tutti i paesi tranne che in Grecia, Spagna, Svezia e Norvegia, nei quali non è stato pubblicato alcun dato per nessuna delle variabili chiave. Commercio e distribuzione: Significativi progressi in termini di disponibilità dei dati sono stati compiuti in Belgio, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Austria, Finlandia e Norvegia. Nessun dato è stato pubblicato invece in Grecia e in Spagna per il 1996.

Alberghi e ristoranti: I miglioramenti hanno interessato diversi paesi. Non si dispone, invece, di alcun dato per Danimarca, Grecia e Norvegia.

Trasporti e comunicazioni: Nessun dato per Grecia e Norvegia. Tutti gli altri paesi hanno registrato dei miglioramenti nella disponibilità dei dati tra il 1994 e il 1996, in particolare Italia, Austria e Finlandia, che sono passati da una mancanza assoluta di dati a una disponibilità di oltre il 70%. Intermediazione monetaria e finanziaria: la disponibilità è particolarmente buona in Belgio, Danimarca e Portogallo, i quali forniscono tutti i dati necessari.

Servizi alle imprese: il miglioramento è stato maggiore che in altre sezioni, ma per due paesi (Danimarca e Grecia) continua ad esserci una mancanza assoluta di dati.

Nonostante, tuttavia, questi notevoli miglioramenti nel volume dei dati pubblicamente disponibili, risulta ancora estremamente raro disporre contemporaneamente dei dati relativi a tutti e quindici gli Stati membri. Nel 1996, i totali UE relativi a fatturato e valore di produzione erano disponibili per 7 delle 23 divisioni manifatturiere della NACE Rev. 1. Mancano sempre, almeno per uno Stato membro, i dati relativi ai livelli più dettagliati del gruppo e della classe delle attività manifatturiere e a tutti i livelli delle altre sezioni.

Le sezioni della NACE Rev. 1 che registrano il maggior numero di classi "deboli", caratterizzate da una disponibilità di dati solo per pochi Stati membri, sono quelle relative ai settori della produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda, dell'estrazione di minerali, dei trasporti e delle comunicazioni. L'attività contraddistinta dalla peggiore disponibilità di dati è la classe relativa alle attività delle poste nazionali (Classe 64.11 della NACE Rev. 1).

Nessuna delle variabili di cui all'allegato 1 del regolamento SSI presenta una scarsa disponibilità di dati. Per quanto concerne, invece, gli allegati 2, 3 e 4 del regolamento, le seguenti variabili sono caratterizzate da una rarissima disponibilità di dati:

- spesa per ricerca e sviluppo e personale di ricerca e sviluppo;

- numero di apprendisti.

Ritardi nella trasmissione dei dati

I ritardi nella trasmissione dei dati sono da collegare al fatto che diversi paesi hanno introdotto nuovi sistemi di indagine oppure hanno apportato rilevanti modifiche ai sistemi esistenti. Nonostante ciò, tra il 1995 e il 1996 si è assistito a una diminuzione generale dei ritardi stessi.

Dati riservati

Al momento, il problema della riservatezza dei dati è particolarmente grave nel settore manifatturiero. È meno accentuato, invece, negli altri settori, in quanto vi sono poche altre attività per le quali i dati vengono trasmessi da tutti i quindici Stati membri o possono essere stimati in modo attendibile. Da una valutazione dei dati del 1996 relativi ai gruppi manifatturieri (livello a tre cifre della classificazione), emerge che, per una variabile come il valore aggiunto, può essere diffuso, in genere, meno del 50% dei dati, non perché non siano disponibili, ma semplicemente perché si tratta di dati riservati. La soluzione del problema richiede una riflessione sull'equilibrio tra disponibilità di dati nazionali e disponibilità di totali UE e tra diffusione di dati dettagliati e diffusione di dati aggregati. È necessario un nuovo accordo tra Stati membri ed Eurostat in materia di segreto statistico, al fine di migliorare in modo significativo la quantità di informazioni che possono essere comunicate agli utenti.

Problemi metodologici

Per migliorare la comparabilità dei dati, occorre ancora affrontare diverse questioni metodologiche. Particolarmente importanti sono le seguenti:

- distinzione tra unità giuridiche, imprese e UAE e loro definizione; uso di tali unità di osservazione nei registri delle imprese e nell'elaborazione dei dati amministrativi;

- uso di soglie di dimensione che escludano parti della popolazione aziendale dai risultati statistici;

- disponibilità di informazioni sull'occupazione da utilizzare per la classificazione delle unità in base alla loro dimensione;

- applicazione ed implementazione delle definizioni delle variabili;

- confronto tra dati simili elaborati per fonti diverse, in particolare per le statistiche congiunturali sulle imprese e per le statistiche sociali.

2.2 Utenti dei dati

Politiche comunitarie

L'obiettivo primario delle statistiche europee sulle imprese è quello di raccogliere le informazioni necessarie sulla struttura, l'attività, la competitività e il rendimento delle imprese nella Comunità, allo scopo di elaborare analisi accurate ed aggiornate delle tendenze che caratterizzano i vari settori dell'economia. Le politiche industriali e imprenditoriali adottate a livello comunitario possono essere sia di tipo generale che di tipo settoriale, ma il loro obiettivo chiave è sempre quello di promuovere la competitività delle aziende europee. Stando alle conclusioni del Libro bianco su "Crescita, competitività e occupazione", le principali aree di azione sono rappresentate dagli investimenti, dalla cooperazione industriale e dal rafforzamento della concorrenza.

La validità e l'efficacia degli strumenti utilizzati dipenderanno da un monitoraggio settoriale dettagliato delle variabili strutturali, che consenta, in particolare, di valutare i vari aspetti della competitività e della vitalità economica delle imprese comunitarie.

Quello del commercio è un ottimo esempio di settore per cui sono state previste azioni specifiche delineate nel Libro bianco sul commercio adottato nel gennaio del 1999 [23]. Le azioni proposte per detto settore nel quadro generale della politica delle imprese riguardano i seguenti aspetti: i) miglioramento degli strumenti politici a sostegno del commercio; ii) miglioramento del contesto amministrativo, legislativo e finanziario; iii) rafforzamento della competitività e promozione dell'imprenditorialità; iv) incoraggiamento dell'internazionalizzazione. I settori interessati in modo particolare da tali azioni sono quelli del commercio elettronico e quello delle infrastrutture commerciali regionali e urbane. L'uso delle statistiche è finalizzato, soprattutto, all'osservazione dei cambiamenti che hanno interessato le modalità di conduzione del commercio e alla valutazione dell'impatto sull'occupazione. È necessario, a tal fine, disporre di informazioni sulle relazioni tra imprese commerciali e sulle relazioni tra imprese commerciali e produttori.

[23] COM(1999) 6 definitivo del 27.01.1999.

Oltre che per queste politiche imprenditoriali ed industriali di base, le statistiche strutturali sulle imprese vengono utilizzate anche per lo sviluppo e il monitoraggio delle politiche relative a diversi altri settori specifici.

È inevitabile, per esempio, che i programmi ambientali relativi allo sviluppo sostenibile stabiliscano un collegamento tra statistiche imprenditoriali e statistiche ambientali sia in termini di impatto ambientale delle attività economiche che in termini di sforzi compiuti dalle imprese per contenere o ridurre gli effetti sull'ambiente della loro attività. Lo sviluppo sostenibile dipende, in una certa misura, anche dall'uso di diversi tipi di combustibili. Alcuni dei maggiori consumatori di energia si trovano nei settori industriali. Va, infine, sottolineata la necessità di maggiori informazioni sull'attività e sulle dimensioni dei mercati relativi agli eco-prodotti e alle eco-industrie, poiché si tratta di settori che, a quanto sembra, potrebbero creare occupazione.

Un'analisi statistica incentrata sulla comparazione tra imprese nazionali e affiliate estere controllate da società residenti al di fuori dell'Unione europea potrebbe far luce sul funzionamento del mercato interno, le dimensioni del fenomeno di globalizzazione dell'economia, il grado di applicazione del GATS [24] e la competitività delle imprese UE rispetto alle imprese dei principali partner commerciali dell'Unione europea. Nella sua relazione annuale sul Funzionamento dei mercati dei prodotti, dei servizi e dei capitali nell'Unione europea (la cosiddetta relazione Cardiff I), la Commissione europea valuta l'efficacia del quadro giuridico con una particolare attenzione all'individuazione delle aree problematiche. Concentrandosi più sulla valutazione della situazione reale che sugli aspetti giuridici, è inevitabile che la relazione faccia un largo uso di dati statistici.

[24] General agreement on trade in services - Accordo generale sugli scambi di servizi.

Uso da parte delle imprese e delle associazioni imprenditoriali

Le imprese hanno bisogno di informazioni sulla situazione concorrenziale del proprio settore industriale e sui settori industriali di fornitori e clienti. Per accedere alle statistiche strutturali sulle imprese, le aziende possono utilizzare gli strumenti offerti, a tale scopo, dalla Commissione (basi di dati in linea, pubblicazioni elettroniche fuori linea, pubblicazioni cartacee) oppure ricorrere al servizio di intermediari. In questo secondo caso, le associazioni europee di categoria svolgono un ruolo importante nella trasmissione delle informazioni statistiche dagli istituti di statistica ai loro membri. Molte associazioni sono dotate esse stesse di capacità statistiche che consentono loro di elaborare dati in base a numerose fonti, ivi incluse le statistiche strutturali sulle imprese, e di fornire ai loro membri informazioni specifiche riguardanti la loro attività. Il motivo principale che induce le associazioni europee di categoria a servirsi dei dati Eurostat è che tali dati sono relativamente standardizzati e sono disponibili per un gran numero di paesi. Fonti alternative utilizzate dalle associazioni di settore sono l'OCSE e le Nazioni Unite.

La valutazione degli effetti dell'introduzione del regolamento SSI sull'utilità dei dati per le imprese non è la stessa per il settore industriale e per quello dei servizi. Sulla base del feedback ricevuto recentemente da diverse associazioni imprenditoriali europee, la disponibilità delle statistiche strutturali europee sulle imprese nel settore industriale non è migliorata in modo significativo dopo l'adozione del regolamento SSI. La misura in cui ciò sia dovuto a problemi temporanei legati ai cambiamenti subiti dai metodi di elaborazione e di diffusione non sarà chiara finché non sarà stata completata la fase di applicazione [25], benché tali problemi sembrino già meno gravi che in passato. Un miglioramento, per esempio, si registra proprio in relazione al problema centrale dello scarso aggiornamento dei dati. Sono migliorati, infatti, sia la velocità di consegna dei dati da parte degli Stati membri (v. tabella 4 all'allegato 3), che il tempo impiegato per il controllo della qualità e per il trattamento dei dati da parte della Commissione. Occorre rilevare, altresì, una maggiore disponibilità di variabili e una maggiore copertura di attività. Si registrano, inoltre, altri miglioramenti la cui percezione da parte degli utenti è probabilmente meno immediata, in particolare la maggiore comparabilità dei dati resa possibile dall'eliminazione della maggior parte delle soglie di esclusione e da una migliore qualità dei dati grazie a controlli più rigorosi.

[25] La tabella 4 dell'allegato 3 della presente relazione dà un'idea di come sono cambiati, negli ultimi anni, i tempi di trasmissione da parte degli Stati membri.

Prima dell'introduzione del regolamento SSI, non esistevano statistiche armonizzate per i servizi. Il regolamento ha, quindi, migliorato la situazione da tutti i punti di vista: i dati sono più recenti e sono disponibili per un maggior numero di paesi; le indagini coprono un maggior numero di attività e interessano un maggior numero di variabili. Grazie, inoltre, alle modifiche apportate al trattamento e alla diffusione dei dati all'interno della Commissione, vi è stato un miglioramento nell'accesso alle basi dati e nella quantità e qualità dell'analisi descrittiva dei settori dei servizi, così come una maggiore trasparenza dei metodi resa possibile da una loro migliore documentazione. I problemi comunque restano, soprattutto perché alcuni paesi non hanno ancora applicato integralmente il regolamento SSI oppure perché forniscono ancora i dati con notevoli ritardi. Ne deriva l'impossibilità di elaborare totali UE per le attività dei servizi.

Una critica generale rivolta alle statistiche strutturali sulle imprese, indipendentemente dal fatto che queste riguardino l'industria o i servizi o che derivino direttamente dall'applicazione del regolamento SSI, concerne l'utilità dell'analisi di dati simili relativi a paesi non appartenenti all'Unione europea.

Comunicazione dei dati ai rispondenti

Diversi Stati membri comunicano, sistematicamente o su richiesta, i risultati aggregati alle imprese che partecipano alle indagini. In Germania, i rispondenti ricevono risultati tabulari per l'industria, il settore della costruzione e quello dei trasporti. In Danimarca, Grecia e Norvegia, le informazioni vengono trasmesse ai rispondenti solo su richiesta. In Spagna, i rispondenti che partecipano all'indagine industriale principale ricevono informazioni personalizzate accompagnate da un confronto tra i loro dati e quelli di unità simili; nel 1999, questo tipo di informazioni è stato inviato a settemila unità. Un sistema simile è operativo in Finlandia dal 1989. In Svezia e in Irlanda, ai rispondenti vengono forniti alcuni indicatori chiave. Sia l'Austria che il Portogallo intendono introdurre un programma di diffusione simile in futuro. La Francia sta progressivamente attuando una politica di comunicazione sistematica delle informazioni, sia sotto forma statistica che sotto forma personalizzata, a tutte le imprese rispondenti per tutte le indagini statistiche; si tratta di una politica avviata molti anni fa nell'industria manifatturiera.

2.3 Dati

Diffusione dei dati

Il regolamento SSI riconosce la necessità di statistiche strutturali sulle imprese per un gran numero di utenti diversi. L'adozione del regolamento è stata un'opportunità per rivedere le modalità di comunicazione delle statistiche strutturali sulle imprese agli utenti; una revisione resa necessaria proprio dalla maggiore disponibilità di dati generata dall'applicazione del regolamento stesso. La revisione ha avuto luogo in un periodo in cui le possibilità di diffusione sono cambiate notevolmente e in cui l'intera politica di diffusione seguita da Eurostat è stata oggetto di riesame. Nel campo delle statistiche imprenditoriali, è stato analizzato l'uso delle pubblicazioni cartacee e, in minor misura, quello delle pubblicazioni elettroniche fuori linea, giungendo alla conclusione che tali pubblicazioni non presentano una struttura ben definita e che manca una chiara distinzione tra i vari tipi di pubblicazione, in particolare tra pubblicazioni statistiche, manuali metodologici e altre pubblicazioni. L'obiettivo, per il futuro, è quello di operare una chiara distinzione tra prodotti generalisti e specialistici, da un lato, e tra pubblicazioni metodologiche e pubblicazioni di dati/analisi, dall'altro.

In pratica, dopo adozione del Regolamento, i dati sono stati ricevuti da tutti gli Stati membri per gli anni di riferimento 1995 e 1996 e dalla maggior parte di essi per il 1997. I dati sono stati diffusi da Eurostat attraverso tre mezzi diversi: basi di dati in linea, pubblicazioni elettroniche fuori linea (CD-ROM) e pubblicazioni cartacee. Al fine di garantire un'efficiente diffusione delle statistiche strutturali sulle imprese, sono state apportate modifiche significative a tutti e tre gli strumenti, modifiche che hanno coinciso con l'applicazione del regolamento SSI. Il cambiamento più importante è stato la sostituzione delle pubblicazioni cartacee contenenti tabulazioni standardizzate con la diffusione dei dati attraverso la base dati di riferimento di Eurostat denominata New Cronos, la quale è accessibile sia in linea tramite Internet, che fuori linea mediante regolari pubblicazioni su CD-ROM. Questa ridotta necessità di voluminose tabulazioni cartacee ha consentito alla Commissione di dedicare più tempo allo sviluppo di pubblicazioni cartacee più analitiche basate sui dati SSI.

Come in passato, prima dell'adozione del regolamento SSI, i dati relativi ai settori industriali continuano ad essere pubblicati nel Monthly Panorama of European Business. Alcune attività sono coperte a rotazione mensilmente, mentre la maggior parte delle attività viene scelta una sola volta nel corso dell'anno. Nel 1998, questa pubblicazione è stata ampliata in modo tale da coprire anche i servizi.

Per quanto riguarda il settore dei servizi, sulla base dei risultati del 1995, Eurostat ha prodotto, in collaborazione con altri servizi della Commissione, una pubblicazione analitica denominata Services in Europe 1998. La pubblicazione è uscita anche nel 1999, accanto ad altre pubblicazioni, come Distributive trades in Europe 1999, Insurance in Europe 1999, Banking in Europe 1999 e Business services in Europe 1999, basate sui dati relativi agli anni di riferimento 1996 e 1997 e destinate, in genere, a sostituire precedenti pubblicazioni basate su dati non armonizzati e che si concentravano più sull'analisi dei singoli paesi che su una comparazione settoriale tra paesi. La nuova serie di pubblicazioni fornisce agli utenti un'interpretazione dei dati e una piccola quantità di dati ben selezionati. A volte, l'analisi è disponibile anche su CD-ROM, accompagnata da una più completa base di dati.

Un'ulteriore razionalizzazione del programma relativo alle pubblicazioni cartacee è prevista per il 2000, anno in cui verranno pubblicati i dati relativi agli anni di riferimento 1997 e 1998. Il programma potrebbe includere un ampliamento delle pubblicazioni annuali, in modo tale da coprire industria e servizi.

Eurostat cura, inoltre, numerose piccole pubblicazioni (massimo otto pagine) su argomenti specifici nell'ambito di una raccolta denominata Statistics in Focus. Lo scopo di queste brevi pubblicazioni è quello di fornire ora uno studio dettagliato di un ristretto gruppo di attività ora una panoramica generale dei dati più recenti, che, di solito, saranno oggetto, successivamente, di un'analisi più approfondita in una della pubblicazioni analitiche annuali. La pubblicazione di questi opuscoli aventi per oggetto le statistiche strutturali sulle imprese è aumentata considerevolmente dal 1997, in cui ne sono stati pubblicati solo cinque. Nel 1998 ne sono usciti otto e nel 1999 ne sono stati pubblicati nove.

Le statistiche strutturali sulle imprese vengono utilizzate anche in diverse altre pubblicazioni, in particolare l'annuale Panorama of European Business.

La Germania e il Regno Unito utilizzano regolarmente le statistiche strutturali sulle imprese all'interno delle loro pubblicazioni nazionali. Eurostat incoraggerà gli altri Stati membri a seguire questo approccio e a diffondere i dati UE non riservati relativi alle statistiche strutturali sulle imprese insieme ai dati nazionali.

Disponibilità dei dati [26]

[26] Tutte le informazioni qui di seguito riportate fanno riferimento ai dati estratti dalle relative basi dati di Eurostat il 13 gennaio 2000. Da allora, la disponibilità dei dati potrebbe essere migliorata.

Volume dei dati

Un semplice conteggio del numero di documenti disponibili in New Cronos non consente una valutazione soddisfacente della disponibilità dei dati. Le variazioni di volume, tuttavia, possono dare una prima idea dei maggiori cambiamenti che hanno interessato la disponibilità dei dati. La tabella 1 contenuta nell'allegato 3 indica la percentuale di documenti che possono essere pubblicati per ogni Stato membro e per la Norvegia dopo il trattamento dei dati riservati. Le informazioni fornite riguardano gli anni 1994 e 1996 e coprono tutte le sezioni della NACE Rev. 1. La riga finale mostra la disponibilità percentuale combinata relativa a tutte le sezioni interessate. Al fine di assicurare una comparazione rappresentativa tra gli anni, il calcolo del volume dei dati è stato effettuato per tutte attività specificate alla sezione 9 dell'allegato 1 del regolamento SSI, in base all'elenco delle caratteristiche imprenditoriali annuali riportato nello stesso allegato. Va sottolineato che la tabella indica la disponibilità dei dati dopo il trattamento degli errori e dei dati riservati; non tutti i dati forniti dai paesi vengono necessariamente pubblicati. L'analisi è stata effettuata nel gennaio del 2000, poco più di tre anni dopo la fine del periodo di riferimento 1996.

L'analisi semplice contenuta nella tabella 1 dell'allegato 3 della presente relazione mostra un netto miglioramento nella disponibilità dei dati durante la prima parte del periodo di transizione previsto dal regolamento SSI. Tutti i paesi sono stati interessati da un miglioramento complessivo della propria posizione. Tra il 1994 e il 1996, infatti, tranne una sola eccezione, la disponibilità dei dati si è più che raddoppiata in tutti gli Stati membri. Già nel 1996, tutti i paesi, tranne uno, fornivano più della metà dei dati previsti nell'allegato 1 del regolamento. L'Italia, la Finlandia e l'Austria occupano, al momento, i primi tre posti. Considerando le singole sezioni della NACE Rev. 1, è possibile osservare quanto segue.

La disponibilità dei dati relativi al settore estrattivo è migliorata in tutti i paesi tranne che in Italia, in cui si è attestata su un valore relativamente stabile che si colloca comunque al di sopra del valore medio UE.

Nel settore manifatturiero, che, in termini di numero potenziale di documenti pubblicabili, rappresenta la sezione più importante, la percentuale di risultati pubblicati è elevata per tutti i paesi, grazie al fatto che queste attività sono coperte da statistiche strutturali sulle imprese già da molto tempo. Ciononostante, queste attività sono state interessate da notevoli miglioramenti, in particolare in Germania, dove è evidente l'effetto dell'introduzione, nel 1995, della NACE Rev. 1, come sistema di classificazione. I valori minori si registrano, in genere, nei paesi più piccoli che presentano un maggior numero di dati riservati.

Nel settore energetico, si registra una totale assenza di dati nel caso della Svezia e della Norvegia. Benché la disponibilità dei dati sia stata caratterizzata da un miglioramento generale, in particolare in Danimarca, la situazione è peggiorata in Francia e in Italia. In Germania, Spagna ed Austria, il miglioramento è stato tale che per questi paesi sono disponibili e vengono pubblicati tutti i dati richiesti. Nel settore della costruzione, la disponibilità dei dati è migliorata in tutti i paesi tranne che in Grecia, Spagna, Svezia e Norvegia, per i quali non viene pubblicato alcun dato per nessuna delle variabili chiave. Per Austria e Germania, sono disponibili, invece, i dati relativi a tutte le variabili per tutte le attività.

Il settore del commercio e della distribuzione è, tra le sezioni relative ai servizi, quello che registra la maggiore disponibilità di dati, se si esclude il caso speciale dell'intermediazione monetaria e finanziaria. Nel 1994, per diversi paesi non era disponibile alcun dato, ma, già nel 1996, il numero di questi paesi si era ridotto a due: Grecia e Spagna. Tra i paesi caratterizzati, nel 1994, da un'assenza assoluta di dati, vale la pena di menzionare l'Italia e l'Austria, poiché, per questi due paesi, sono ora pubblicamente disponibili quasi tutti i dati richiesti per le variabili chiave in questione. Notevoli progressi ha registrato anche la disponibilità di dati relativa a Belgio, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Finlandia e Norvegia.

I dati relativi al settore alberghiero e della ristorazione hanno registrato miglioramenti in diversi paesi. Non vi è alcuna disponibilità pubblica di dati, invece, per Danimarca, Grecia, Irlanda e Norvegia [27]. Grazie a questi miglioramenti, è pubblicamente disponibile oltre la metà dei dati richiesti per la maggior parte degli Stati membri.

[27] I dati olandesi sono stati ricevuti da Eurostat, ma non sono ancora disponibili in New Cronos.

La disponibilità di dati per il settore dei trasporti e delle comunicazioni non è, in genere, così buona come quella relativa al commercio e alla distribuzione. Al momento, non si dispone di alcun dato pubblico per Grecia e Norvegia. Tutti gli altri paesi hanno registrato, invece, un miglioramento della disponibilità dei dati nel periodo 1994-1996, in particolare l'Italia, l'Austria e la Finlandia, che sono tutti passati da un mancanza assoluta di dati a oltre il 70% di dati disponibili.

Quello dell'intermediazione monetaria e finanziaria è il settore più piccolo, con sole tre attività distinte identificate nell'allegato 1 del regolamento SSI e un numero ristretto di variabili standard richieste per tali attività. I dati provengono spesso da organismi di regolamentazione, piuttosto che da autorità statistiche. La disponibilità di dati, in questo settore, è particolarmente buona per una delle attività ivi comprese. Belgio, Danimarca e Portogallo forniscono tutti i dati richiesti e solo nel caso di Grecia e Irlanda la disponibilità di dati è inferiore alla metà.

I servizi alle imprese comprendono un numero di attività simile a quello del settore dei trasporti e delle comunicazioni. Nel 1994, la disponibilità dei dati era paragonabile a quella relativa a quest'ultimo settore, ma nel 1996 ha registrato un maggior miglioramento complessivo. Tuttavia, vi sono ancora due paesi (Danimarca e Grecia) per cui non è disponibile alcun dato [28].

[28] I dati olandesi sono stati ricevuti da Eurostat, ma non sono ancora disponibili in New Cronos.

Dati a livello UE

Uno dei problemi posti da un semplice calcolo del numero di documenti disponibili è dato dal fatto che tale calcolo non riflette la disponibilità di dati simili per tutti gli Stati membri dell'Unione europea e, quindi, nonostante la notevole disponibilità di dati per diverse attività e variabili, risulta spesso impossibile procedere a una comparazione dei dati stessi. Un indicatore di questa situazione paradossale è costituito dalla percentuale di attività per le quali sono disponibili dati per tutti i quindici Stati membri. Tale percentuale può essere calcolata ad ogni livello della NACE Rev. 1. Nel 1994, in nessuna attività erano disponibili dati per tutti i quindici Stati membri per nessuna delle variabili chiave elencate all'allegato 1 del regolamento SSI. Per il 1996, la situazione è migliorata.

Per il settore manifatturiero, a livello di sottosezione (ad esempio, fabbricazione di mezzi di trasporto), erano disponibili totali UE per 11 delle 14 sottosezioni. A livello di divisione (ad esempio, fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi), erano disponibili totali UE per 7 delle 23 divisioni. Mancano sempre, almeno per uno Stato membro, i dati relativi ai livelli più dettagliati del gruppo e della classe delle attività manifatturiere e a tutti i livelli delle altre sezioni. Questi risultati sono validi per le variabili relative al valore di produzione e al fatturato; per tutte le altre variabili, a causa di almeno uno Stato membro, i dati non sono mai disponibili.

Tali risultati si basano sulle informazioni disponibili dopo il trattamento dei dati riservati. In realtà, nelle basi dati di Eurostat è disponibile una quantità di totali UE maggiore, grazie alle stime e alle combinazioni di risultati effettuate per quei paesi che presentano una significativa quantità di dati riservati.

Attività caratterizzate da una scarsa disponibilità di dati

Le due analisi che precedono tentano di offrire un'idea della quantità globale di dati disponibili per gli utenti in New Cronos. Un'analisi più approfondita dei dati evidenzia alcuni settori particolarmente deboli. La tabella 2 dell'allegato 3 indica le classi della NACE Rev. 1 per cui solo la metà, o meno, dei 16 paesi (UE + Norvegia) fornisce almeno 5 delle 10 variabili d'impresa annuali obbligatorie prescritte dall'allegato 1 del regolamento SSI nel 1996. La corrispondenza "metà dei paesi - metà delle variabili" rappresenta, naturalmente, una ripartizione arbitraria, ma è abbastanza efficace nel dare un'idea dei settori più deboli all'interno della serie di dati.

Per un confronto tra i paesi che forniscono almeno 5 delle 10 variabili per il 1995 e il 1996, si veda la tabella 2.

Un'ulteriore analisi della tabella 2 mostra che le sezioni della NACE Rev. 1 caratterizzate da una maggiore percentuale di classi deboli (utilizzando i criteri arbitrari di cui sopra) sono quelle relative alla produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda (che è anche la sezione più piccola), all'estrazione di minerali, ai trasporti e alle comunicazioni. Il settore più debole in assoluto è quello che comprende le attività delle poste nazionali, in cui i dati sono disponibili, per almeno la metà delle variabili obbligatorie, solo per due paesi. È, infatti, uno dei servizi che risente maggiormente del segreto statistico, caratterizzato com'è da un numero esiguo di unità e dalla presenza, molto spesso, di un'unica grossa unità dominante.

Variabili con una scarsa disponibilità di dati

La tabella 3 dell'allegato 3 contiene le variabili più "deboli", quelle variabili, cioè, per cui, per il 1996, sono disponibili dati, in New Cronos, per meno di quattro (un quarto) dei 16 paesi (Stati membri UE + Norvegia). Per essere considerata disponibile, una variabile deve essere presente per almeno la metà delle attività richieste. Come per l'analisi precedente, la linea di demarcazione rappresentata da quattro paesi per metà delle attività è chiaramente una demarcazione arbitraria, che dà, tuttavia, un'idea delle variabili più deboli all'interno della serie di dati. Per un confronto, viene indicato, per ciascuna variabile, relativamente al 1995 e al 1996, il numero di paesi per i quali i dati sono disponibili per almeno la metà delle attività. Il 1995 viene usato come anno di riferimento, dal momento che queste variabili sono tutte nuove variabili introdotte nelle statistiche strutturali europee sulle imprese dal regolamento SSI e, quindi, non si dispone di alcuna informazione per il 1994.

Esaminando tale elenco di variabili, l'elemento che emerge in modo più evidente è dato dall'assenza delle variabili riportate nell'allegato 1 del regolamento SSI. Ne deriva che, per quanto riguarda le attività dei servizi, al di fuori del settore del commercio e della distribuzione, non vi sono variabili particolarmente deboli. Analizzando in modo più approfondito l'elenco in questione, è possibile individuare due categorie di particolare interesse. La prima include le variabili che risultano deboli per tutte le attività per cui sono richieste dal regolamento SSI e che comprendono quanto segue:

- spesa per ricerca e sviluppo e personale di ricerca e sviluppo;

- numero di apprendisti.

La seconda categoria comprende quelle variabili prescritte per diverse attività che risultano, però, particolarmente deboli solo in una di loro:

- pagamenti a intermediari nel settore della costruzione;

- scomposizione degli investimenti per tipo di investimento nel settore del commercio;

- numero di ore lavorate per dipendente nel settore della costruzione.

Disponibilità di dati regionali

Al di fuori dei settori industriali, la disponibilità dei dati regionali è al momento particolarmente scarsa. Se nel 1996, infatti, undici Stati membri hanno fornito dati regionali per i suddetti settori, solo in otto hanno trasmesso tali dati nel settore della costruzione, sei in quello del commercio e della distribuzione e quattro per i restanti servizi. Sempre nel 1996, la Norvegia ha fornito alcuni dati regionali per tutti questi settori, mentre l'Austria ha fatto la stessa cosa anche per il 1995 e il 1997.

Tempestività

La tempestività rappresenta un importante aspetto della qualità dei dati. La normativa in base alla quale venivano raccolte le statistiche strutturali prima del 1994 non fissava un termine per la trasmissione dei dati alla Commissione. Il regolamento SSI ha stabilito, invece, un termine di 18 mesi dalla fine di ciascun periodo di riferimento. Molti Stati membri si sono visti costretti a chiedere una deroga a tale disposizione, ma la situazione è già in via di miglioramento. La tabella 4 dell'allegato 3 indica il tempo supplementare, espresso in mesi, di cui gli Stati membri hanno avuto bisogno per trasmettere alla Commissione i dati relativi agli anni di riferimento 1995 e 1996.

Questi ritardi nella trasmissione dei dati è da ricondurre al fatto che diversi Stati membri hanno messo a punto nuovi sistemi di indagine nei settori dei servizi o hanno apportato modifiche rilevanti ai sistemi esistenti. I ritardi sono, in generale, diminuiti, tra il 1995 e il 1996. Nessuna delle due cifre relative all'Austria è rappresentativa, in quanto la cifra del 1995 riguarda un censimento e quella del 1996 riguarda una piccola quantità di dati stimati o ricavati dai registri, per cui un'idea chiara degli effettivi ritardi che hanno caratterizzato questo Stato membro può essere fornita solo dai dati relativi agli anni di riferimento 1997 o 1998.

Diffusione delle informazioni metodologiche

A differenza dei suoi predecessori, per le statistiche industriali, il regolamento SSI riconosce la necessità di corredare i dati di una documentazione esplicativa, al fine di rendere i metodi più trasparenti. L'articolo 10 del regolamento prevede l'obbligo, per gli Stati membri, di fornire alla Commissione qualsiasi informazione relativa all'applicazione del regolamento stesso. La Commissione si è servita di questa disposizione per proseguire il lavoro avviato prima dell'adozione del regolamento, allo scopo di studiare e documentare in modo sistematico i metodi di elaborazione dei dati utilizzati a livello nazionale. Nel corso del 1997 (per le statistiche industriali) e del 1998 (per le statistiche relative ai servizi), sono state ricevute relazioni metodologiche dettagliate da tutti gli Stati membri, così come dalla Norvegia e dalla Svizzera, sulle fonti da essi utilizzate per fornire i dati previsti dal regolamento SSI. Tale metodologia è stata aggiornata per tutte le attività nel corso del 1999. Oltre a fornire informazioni metodologiche dettagliate agli utenti dei dati e ai funzionari della Commissione responsabili del trattamento dei dati nazionali all'interno della Commissione, le informazioni raccolte in queste esercitazioni, e quelle precedenti fornite volontariamente, si sono rivelate estremamente preziose ai fini della stesura della presente relazione. Le informazioni metodologiche vengono fornite sia in linea, tramite Internet, che fuori linea, su CD-ROM.

2.4 Riservatezza e diffusione dei dati

Una delle critiche rivolte alle statistiche strutturali europee sulle imprese è la mancanza di dati relativi all'Unione europea nel suo insieme. Per poter fornire questo tipo di informazioni, la Commissione ha bisogno dei dati relativi a tutti i quindici Stati membri (o, in alternativa, deve poter effettuare delle stime). Tale disponibilità, tuttavia, non costituisce una condizione sufficiente, poiché, in numerosi casi, i dati sono sì disponibili, ma non possono essere pubblicati, in quanto, per uno o più paesi, si tratta di dati riservati. Il problema è particolarmente grave nel settore manifatturiero e meno serio in altri settori, poiché vi sono poche altre attività in cui sono disponibili dati per tutti e quindici gli Stati membri [29].

[29] Per una valutazione della disponibilità dei dati per attività, si veda 2.3.

Da una valutazione dei dati del 1996 relativi ai gruppi manifatturieri (livello a tre cifre della classificazione), emerge che, per una variabile come il valore aggiunto, può essere diffuso, in genere, meno del 50% dei dati, non perché non sono disponibili, ma semplicemente perché si tratta di dati riservati. Ciò si verifica, per esempio, quando sono riservati solo i dati relativi a un determinato Stato membro oppure quando un paese appartenente a un gruppo di Stati membri caratterizzati dalla presenza di dati riservati domina il subtotale dei dati riservati per più dell'85%. Se, da un lato, quindi, la percentuale di dati divulgabili per Stato membro rimane piuttosto alta, dall'altro lato, i dati riservati nazionali influiscono notevolmente sulla disponibilità di totali UE.

Per risolvere questi problemi, sono state proposte le seguenti soluzioni:

- eliminazione dei dati nazionali non riservati a un livello di attività dettagliato (livello di classe a 4 cifre) al fine di rendere i dati di gruppo non riservati;

- eliminazione dei dati non riservati a livello di gruppo in due Stati membri UE allo scopo di proteggere i dati riservati in un altro.

Ad ogni modo, una soluzione ai gravi problemi legati al segreto statistico è assolutamente necessaria e potrebbe comportare un ristabilimento dell'equilibrio tra dati nazionali e totali UE e tra diffusione di dati dettagliati e diffusione di dati aggregati. Come già detto, è necessario un nuovo accordo tra Eurostat e Stati membri sull'individuazione, elaborazione e diffusione dei dati riservati, al fine di incrementare in modo rilevante la quantità di informazioni che possono essere comunicate agli utenti.

2.5 Comparabilità dei dati

In questo paragrafo verranno approfonditi alcuni problemi metodologici che incidono sulla comparabilità delle statistiche strutturali sulle imprese. Alcuni di essi sono stati già menzionati in precedenza, all'interno della presente relazione, come settori in cui la Commissione intende proseguire il lavoro finalizzato al miglioramento dell'applicazione del regolamento SSI.

Problemi metodologici inerenti alle unità statistiche

Come in altri settori statistici, la definizione e l'uso delle unità statistiche è fondamentale per la qualità delle statistiche strutturali sulle imprese. Progressi considerevoli sono stati compiuti in questo campo negli ultimi dieci anni, sia, direttamente, in termini di definizione delle unità e di determinazione dei principi di classificazione delle unità stesse, che, indirettamente, in termini di uso delle unità nell'ambito di diversi settori delle statistiche imprenditoriali, incluse le statistiche strutturali sulle imprese. Il sistema che ne emerge non risulta, comunque, del tutto coerente, ma riflette il conflitto tra desiderio di produrre dati armonizzati, comparabili e significativi e la realtà dei diversi contesti in cui le imprese operano e della conseguente disponibilità di dati. In particolare, l'uso di diverse unità statistiche nei registri delle imprese, nelle statistiche strutturali sulle imprese e nelle statistiche congiunturali è stato chiamato in causa più di una volta. Per quanto riguarda le statistiche strutturali sulle imprese, occorrerà discutere quattro questioni fondamentali:

- l'uso di più di un'unità non regionale nel settore industriale e in quello della costruzione, vale a dire l'impresa e l'unità di attività economica (UAE);

- l'assenza, in pratica, di una distinzione tra UAE e impresa in diversi Stati membri, dimostrata dalla trasmissione di dati solo per una delle due unità o di dati identici per entrambe le unità;

- l'assenza della UAE nella maggior parte dei registri delle imprese e, quindi, la mancata armonizzazione delle interpretazioni della UAE applicate nei singoli Stati membri;

- le diverse interpretazioni di impresa applicate, nei singoli Stati membri, nei registri delle imprese e, quindi, nell'elaborazione delle statistiche strutturali sulle imprese, in particolare per quanto concerne la differenziazione tra impresa e unità giuridica.

La prima questione è un ottimo esempio del conflitto tra esigenze degli utenti e disponibilità dei dati. Una delle esigenze degli utenti delle statistiche strutturali sulle imprese è quella di avere dati comparabili che siano omogenei in termini di attività. In altre parole, quando si forniscono, per esempio, i dati relativi al valore aggiunto per una determinata attività, è auspicabile che le statistiche riflettano il valore aggiunto per quella particolare attività e non quello di altre attività. Il fatto che le imprese svolgano diverse attività significa che, in una situazione ideale, le informazioni necessarie per le imprese che esercitano più attività contemporaneamente dovrebbero essere distinte in base all'attività principale e, quindi, dovrebbero essere fornite per ciascuna UAE. Se, da un punto di vista teorico, tuttavia, ciò non sembra porre grossi problemi, in realtà potrebbe risultare spesso difficile per alcune imprese fornire dati precisi disaggregati in base alle classificazioni statistiche.

Le attuali definizioni di unità statistiche rappresentano una soluzione di compromesso, in base alla quale l'individuazione di UAE distinte è possibile quando è disponibile una limitata quantità di informazioni sul valore aggiunto e sugli investimenti materiali. L'applicazione, nella pratica, di questa definizione comporterebbe la disponibilità di informazioni statistiche per un numero di variabili di gran lunga inferiore a quello di cui hanno bisogno gli utenti.

Il regolamento SSI rispecchia in pieno tale conflitto. Nel settore industriale e in quello della costruzione, per esempio, se per la UAE è richiesto solo un numero esiguo di variabili, per l'impresa, l'elenco è decisamente più lungo. Il primo elenco riflette il bisogno degli utenti di dati omogenei, mentre il secondo rispecchia il loro bisogno di dati su un'ampia gamma di voci che va oltre il valore aggiunto e gli investimenti materiali, per toccare materie come l'occupazione atipica o voci relative a costi specifici.

Si tratta di una situazione indesiderabile, essenzialmente perché si viene a verificare una sovrapposizione delle informazioni fornite per entrambe le unità statistiche che, a sua volta, genera due tipi di problemi:

- il primo è un problema di confusione tra gli utenti, i quali si vedono presentare dati elaborati per gli stessi settori industriali utilizzando entrambe le unità ed ottenendo, quindi, valori, che possono variare notevolmente;

- il secondo problema riguarda i costi che gravano su tutti i soggetti coinvolti nella catena di produzione, da quelli impegnati nella fornitura dei dati grezzi (le imprese) ai responsabili dell'elaborazione e della diffusione delle informazioni (autorità statistiche nazionali ed europee).

Per quanto riguarda la seconda questione, l'assenza di una distinzione tra UAE e impresa nelle statistiche strutturali fornite dagli Stati membri emerge immediatamente da un esame delle due diverse serie di dati relative al settore manifatturiero.

Quattro Stati membri (Belgio, Finlandia, Svezia e Regno Unito) non trasmettono alcun dato UAE, in quanto hanno ottenuto una deroga. Dei restanti undici Stati membri, due trasmettono gli stessi dati sia per le UAE che per le imprese (Francia e Paesi Bassi). Degli Stati membri che hanno ottenuto la deroga, anche il Regno Unito intende, alla fine del periodo di transizione, trasmettere sostanzialmente gli stessi dati per entrambe le serie.

La terza questione è riconducibile a diversi fattori, ma la causa principale del problema risiede nel fatto che, per via del diverso stadio di sviluppo, nei singoli paesi UE, dei registri delle imprese al momento della stesura del regolamento n. 2186/93 del Consiglio ("coordinamento comunitario dello sviluppo dei registri di imprese utilizzati a fini statistici"), gli Stati membri non erano tenuti a coprire tutti i tipi di unità statistiche utilizzate o previste per il futuro dal sistema europeo di statistiche strutturali sulle imprese. Naturalmente, ciò va collegato ai costi, per l'autorità responsabile, dell'istituzione e del mantenimento di un registro delle imprese che preveda diverse unità statistiche. Le unità scelte erano l'unità giuridica, l'impresa e l'unità locale.

I registri delle imprese contengono, in genere, informazioni sulle attività secondarie delle imprese, ma non è chiaro fino a che punto queste corrispondano alle UAE. A causa delle rigide prescrizioni di cui sopra in materia di disponibilità dei dati, spesso tale corrispondenza non esiste, se si tiene conto delle attuali definizioni di UAE. Inoltre, l'esperienza acquisita nell'armonizzazione dell'impresa dimostra che l'applicazione della definizione di UAE, senza gli orientamenti e i miglioramenti metodologici derivanti dalla sua inclusione nei registri delle imprese, tende a variare da uno Stato membro all'altro. Ne consegue che la comparabilità dei dati elaborati in base alle UAE deve essere oggetto di verifica.

Considerando le prime tre questioni nel loro insieme, si può concludere che l'equilibrio tra la necessità di statistiche comparabili che rappresentino attività omogenee e l'esigenza di tener conto della difficoltà delle imprese nel fornire le informazioni di base non è stato ancora raggiunto. Ecco perché si dovrà continuare ad esaminare la necessità di statistiche sia per la UAE che per l'impresa verificandone le attuali definizioni.

La quarta questione è simile alla terza, nel senso che una scarsa applicazione, nei registri delle imprese, delle definizioni delle unità statistiche, influisce enormemente sulla comparabilità delle statistiche strutturali sulle imprese che ne risultano. Malgrado gli sforzi compiuti per l'inclusione dell'impresa e dell'unità giuridica nei registri delle imprese, le definizioni utilizzate per questi due tipi di unità sono lungi dall'essere armonizzate. Sette Stati membri hanno comunicato che essi registrano l'impresa e l'unità giuridica senza operare alcuna distinzione tra le due unità.

Per dimostrare l'importanza dell'armonizzazione, basta citare alcuni esempi elementari. La combinazione o meno di unità giuridiche distinte in un'unica impresa (la cosiddetta "unità complessa") influisce:

- sul numero delle imprese oggetto di rilevamento;

- sulla dimensione dell'impresa e, quindi, sui programmi di campionatura;

- sulla classificazione dell'unità in base all'attività principale/secondaria;

- sulla valutazione di talune variabili economiche che potrebbero essere interessate dal consolidamento.

Si tratta di effetti destinati ad evolversi nel tempo e che condizioneranno in ogni momento l'elaborazione delle statistiche.

Uno studio condotto nel novembre del 1997 in tre Stati membri ha dimostrato che gli effetti della diversa applicazione della definizione di impresa su variabili quali fatturato ed occupazione sono molto rilevanti.

I motivi di queste differenze nell'applicazione delle definizioni di impresa e di UAE di cui al terzo punto sono molteplici, ma riflettono, essenzialmente, le diverse tradizioni statistiche sviluppatesi nell'ambito di diversi e non armonizzati contesti amministrativi. La necessità di affrontare i problemi posti dalle relazioni tra unità giuridiche ed impresa e tra impresa e UAE continuerà a sussistere e a crescere finché:

- singole unità giuridiche continueranno a svolgere più attività;

- le imprese continueranno, per motivi giuridici o amministrativi, ad organizzarsi in più unità giuridiche indipendenti che non siano, però, autonome e, quindi, in grado di esercitare una propria attività con un input di prodotti, un processo di produzione e un output di prodotti.

Se, da un lato, la ricorrenza di questi due problemi è relativamente rara, dall'altro lato, il loro impatto è considerevole, in quanto tendono ad interessare soprattutto grandi unità con un peso elevatissimo a livello di risultati statistici.

L'armonizzazione di queste prassi è difficile, soprattutto perché i registri delle imprese e le statistiche strutturali sulle imprese dipendono sempre di più da fonti amministrative, che, a loro volta, non sono state armonizzate a livello internazionale, per contenere l'onere gravante sulle imprese e per ridurre i costi d'esercizio delle autorità statistiche.

Nondimeno, il problema metodologico dovrà essere risolto nei prossimi anni, al fine di migliorare la comparabilità e l'attendibilità delle statistiche europee sulle imprese. Occorrerà, prevedibilmente, operare delle semplificazioni, mantenendo, innanzitutto, una sola unità non regionale e presupponendo, in secondo luogo, che nella stragrande maggioranza dei casi, l'unità giuridica coincida, in qualche modo, con l'impresa e con la UAE. Solo per un numero esiguo di unità (unità complesse e/o unità con più attività) sarebbe necessario adattare i metodi di raccolta dei dati.

Problemi metodologici relativi alle soglie di esclusione

Prima dell'adozione e dell'applicazione del regolamento SSI, le statistiche strutturali industriali elaborate in Europa interessavano una sottopopolazione di imprese con almeno 20 persone occupate, mentre quelle relative ai servizi coprivano le imprese di tutte le classi di dimensione. Non mancavano, tuttavia, le eccezioni; in particolare nel settore dei servizi, nel quale diversi paesi escludevano le imprese molto piccole con nessun dipendente. L'uso di una soglia di 20 persone occupate era ovviamente arbitrario. Inoltre, esso provocava una distorsione dei risultati, quando si andavano a comparare paesi diversi con una percentuale di unità escluse dalla popolazione e, più in particolare, un impatto sui principali aggregati economici che differivano da paese a paese. Altrettanto condizionati risultavano i confronti tra attività diverse, nella misura in cui l'importanza delle imprese più piccole al di sotto della soglia era maggiore in alcune attività (es. quelle appartenenti al settore della costruzione) rispetto ad altre (es. il trattamento dei combustibili nucleari).

A livello nazionale, la diversità di soglie utilizzate era maggiore. Per le statistiche industriali, molti paesi hanno mantenuto una soglia di 20 persone occupate, laddove altri paesi hanno abbassato tale soglia a 10, 5, 3 o 1, andando, quindi, a coprire in quest'ultimo caso, tutta la popolazione. Alcuni paesi hanno integrato queste indagini annuali con indagini meno frequenti sulle imprese più piccole al disotto delle soglie prestabilite. Nel settore dei servizi, le indagini interessavano, in genere, le imprese di tutte le dimensioni oppure escludevano soltanto quelle con nessun dipendente.

Il regolamento SSI non prevede alcuna esclusione di parte della popolazione dalle statistiche in base alla dimensione. A partire, quindi, dall'anno di riferimento 1995, l'obiettivo è stato quello di elaborare risultati comparabili per l'intera popolazione, sia nel settore industriale che in quello dei servizi. Se, da un lato, ciò consentirà, a lungo termine, di ottenere una maggiore comparabilità, fornendo agli utenti risultati comparabili per paesi diversi e per attività diverse, dall'altro lato, vi è la necessità, a breve e medio termine, di mantenere una coerente serie temporale di dati per l'analisi dei cambiamenti strutturali. Eurostat continuerà, quindi, ad elaborare una serie di dati per le statistiche strutturali industriali relative alle imprese con almeno 20 persone occupate, affiancandola con una serie di dati relativa alle imprese di tutte le dimensioni.

È evidente che, in alcuni paesi, l'eliminazione delle soglie risulta di difficile applicazione. La produzione di risultati per una parte della popolazione precedentemente esclusa è un'operazione relativamente difficile che dipende, innanzitutto, dall'esistenza o meno di un buon registro delle imprese che tenga sufficientemente conto di questa parte della popolazione. È un problema, questo, che interessa, per esempio, la Germania.

La tabella 5 dell'allegato 3 mostra l'attuale uso, nei diversi paesi, delle soglie di esclusione basate sul numero di persone occupate, così come la situazione prima dell'anno di riferimento 1995.

I cambiamenti che hanno interessato l'uso delle soglie di dimensione sono, quindi, i seguenti:

- Belgio: eliminazione delle soglie nel settore industriale e in quello della costruzione;

- Italia: migliore copertura delle indagini relative alle PMI, in particolare per le sezioni E e K della NACE Rev. 1;

- Paesi Bassi: eliminazione delle soglie molto basse previste per l'industria, il settore estrattivo, il settore manifatturiero e quello della costruzione;

- Svezia: eliminazione delle soglie per tutte le attività;

- Regno Unito: eliminazione delle soglie per il settore della costruzione e nell'indagine pluriennale relativa all'industria.

Benché in questo campo siano stati compiuti notevoli progressi, in alcuni paesi continuano ad esistere soglie elevate che rendono difficile la comparazione dei dati. È il caso, per esempio, della Germania e dell'Irlanda per quanto riguarda il settore industriale e quello della costruzione. Problemi minori interessano, invece, Spagna e Portogallo.

La Commissione continuerà a monitorare i progressi di questi Stati membri su questo punto sia durante il periodo di transizione che dopo.

Problemi metodologici relativi alle soglie delle classi di dimensione

Il regolamento SSI prevede che i dati debbano essere trasmessi disaggregati in base alle dimensioni delle imprese. Il regolamento n. 2701/98 della Commissione specifica i limiti delle classi di dimensione da utilizzare e le variabili da disaggregare. Per tutte le attività, ad eccezione dell'intermediazione finanziaria, il criterio da usare per la delimitazione delle classi di dimensione è quello dell'occupazione, laddove, per il commercio e le assicurazioni, va utilizzato anche quello del fatturato/premio lordo.

Principali variabili utilizzate per la misurazione della dimensione

La scelta di queste variabili non è tanto di tipo teorico quanto di tipo pratico. Il valore aggiunto non viene utilizzato come strumento di misurazione delle classi di dimensione, ma il suo uso comporterebbe diversi vantaggi. Il vantaggio principale sarebbe costituito dal fatto che il valore aggiunto non genererebbe distorsioni riconducibili alle differenze tra attività di capitale e attività che fanno un uso intensivo del lavoro o distorsioni attribuibili al diverso livello di specializzazione della manodopera. L'importanza di un'unità con lavoratori superspecializzati, come un'unità impegnata, per esempio, nel taglio di pietre preziose, sarà sottostimata, se l'unità viene misurata in termini di occupazione. Il criterio dell'occupazione porta, invece, a una sovrastima dell'importanza delle unità che utilizzano molta manodopera a bassa specializzazione o delle attività caratterizzate da un'alta percentuale di lavoro legata al capitale. In secondo luogo, sulle classi di dimensione basate sul valore aggiunto non incide il grado di integrazione verticale delle unità. I criteri di misurazione basati sul fatturato, invece, sovrastimano la dimensione delle unità che acquistano molti componenti o prodotti semilavorati e che realizzano una produzione minima. Il caso estremo, in questo senso, è quello del commercio e della distribuzione, in cui il prodotto viene rivenduto senza alcuna modifica e il valore aggiunto deriva dai servizi offerti (ad esempio, magazzinaggio, inizio discarica, trasporto, vendita). I due vantaggi appena menzionati fanno sì che i dati relativi alle classi di dimensione stabilite in base al valore aggiunto possano essere comparati per tutti i settori. Il criterio del valore aggiunto comporta, tuttavia, anche un certo numero di grossi svantaggi. In primo luogo, la raccolta dei dati relativi al valore aggiunto è caratterizzata da un grado di difficoltà maggiore, rispetto ai criteri del fatturato e dell'occupazione descritti in seguito. In secondo luogo, il valore aggiunto può essere difficile da interpretare, dal punto di vista concettuale. È difficilmente accettabile che un'unità inefficiente che occupa migliaia di lavoratori possa essere "più piccola" di una PMI che impiega una squadra di operai altamente specializzati. In terzo luogo, l'uso del valore aggiunto per la determinazione delle classi di dimensione nelle analisi delle serie temporali e internazionali comporta problemi di conversioni, tassi di cambio e inflazione. Inoltre, le continue modifiche apportate ai limiti delle classi di dimensioni allo scopo di tener conto di questi problemi ne rendono difficile l'interpretazione per gli analisti.

Il regolamento n. 2186/93 del Consiglio prevede che, nei registri delle imprese, i documenti relativi a talune imprese debbano contenere anche l'indicazione del fatturato. I dati relativi al fatturato, come quelli riguardanti il valore aggiunto, vanno aggiornati regolarmente per rimanere in linea con l'inflazione; e perché tale variabile possa fornire, nel tempo, risultati comparabili tra gli Stati membri, è necessario che venga affrontata, prima di tutto, la questione concernente le modalità di realizzazione di tale aggiornamento. Il vantaggio del criterio del fatturato rispetto a quello del valore aggiunto è dato dal fatto che si tratta di un valore che può essere raccolto più facilmente e che può essere compreso più facilmente dagli utenti.

L'occupazione è la variabile più usata per la determinazione della dimensione di un'unità e, come si è già detto, è la principale variabile utilizzata nelle statistiche strutturali europee sulle imprese. Il numero di dipendenti/persone occupate può essere ricavato facilmente dalle dichiarazioni amministrative ed è in genere riportato nei registri delle imprese. Rispetto ai criteri di tipo monetario, quali il valore aggiunto, il fatturato e il totale dello stato patrimoniale, la misurazione basata sull'occupazione ha il vantaggio, nelle comparazioni internazionali, di non essere distorta dalle fluttuazioni delle valute, dal potere d'acquisto e dall'inflazione. La misurazione basata esclusivamente sul conteggio delle persone che lavorano all'interno di un'unità presenta, tuttavia, problemi di altro genere. Essa ha lo svantaggio di non essere rappresentativa della dimensione dell'unità, a causa della difficoltà di valutare il servizio derivante dal fattore occupazione. Per la soluzione del problema, è possibile ricorrere a diverse tecniche di misurazione dell'occupazione, ma queste richiedono, in genere, una raccolta di dati più complessa. Le tecniche maggiormente utilizzate vertono sul calcolo del numero di ore lavorate o sulla conversione delle cifre relative all'occupazione in unità equivalenti a tempo pieno (FTE: full time equivalent units). Si tratta di tecniche che consentono di eliminare alcune delle distorsioni legate al volume di lavoro, ma che, ovviamente, non riflettono in alcun modo le qualifiche o le competenze del personale.

Tecniche di misurazione dell'occupazione

Se è chiaro il motivo pratico che spinge ad adottare l'occupazione come principale strumento di misurazione della dimensione delle unità statistiche, meno chiara è la scelta del criterio da utilizzare per la misurazione dell'occupazione stessa. I criteri principali sono costituiti dal numero di dipendenti, ossia il numero di lavoratori con un contratto e un regolare stipendio o salario, e il numero di persone occupate, che comprende, oltre ai dipendenti, i proprietari e i familiari non retribuiti che lavorano all'interno dell'impresa.

Dal punto di vista dello sviluppo delle basi di sondaggio, non è sempre possibile desumere, dai registri amministrativi, il numero di proprietari e familiari che lavorano all'interno dell'impresa. In questi casi, l'aggiornamento dei registri statistici con informazioni su questi lavoratori non retribuiti risulta difficile, per cui la campionatura spesso si basa sul numero di dipendenti. Ai fini dell'analisi, il numero delle persone occupate rappresenta, in genere, il criterio di misurazione dell'occupazione più appropriato, in quanto fornisce una migliore indicazione dell'input offerto dal fattore lavoro ed è più facilmente comprensibile da parte degli utenti. Esso crea classi di dimensione che dovrebbero essere più omogenee in termini di uso degli input e di misurazione dell'output. La tabella 6 dell'allegato 3 indica i criteri di misurazione dell'occupazione maggiormente utilizzati a livello nazionale per l'estrazione dei campioni e per la pubblicazione dei risultati.

Per l'anno di riferimento 1996, il numero di persone occupate è stato utilizzato da sette Stati membri, laddove otto paesi hanno usato il numero dipendenti. Anche per la pubblicazione dei risultati, si registra un'equa ripartizione tra i due metodi, con otto Stati membri che utilizzano prevalentemente il numero di persone occupate e sei che usano prevalentemente il numero di dipendenti. Per gli altri Stati membri, non si dispone di alcuna informazione.

Problemi metodologici relativi alla comparabilità delle definizioni

Nel suo regolamento n. 2700/98, la Commissione ha adottato delle definizioni per la maggior parte delle variabili obbligatorie previste dal regolamento SSI. Nella maggior parte dei casi, si tratta di definizioni alquanto precise che indicano le voci da includere o escludere da ciascuna variabile. Nondimeno, tali definizioni sono caratterizzate, attualmente, da due punti deboli.

In primo luogo, il trattamento di alcune voci è impreciso, perché non vi è ancora chiarezza sulla migliore metodologia da seguire. Ne è un esempio il trattamento dei lavoratori volontari ai fini della misurazione dell'occupazione.

In secondo luogo, benché le definizioni siano state elaborate con la massima precisione possibile, la loro applicazione nel contesto di ciascuno Stato membro è soggetta ai vincoli posti dai criteri utilizzati a livello nazionale. Ne sono esempi elementari le norme contabili e i regolamenti in materia di occupazione. Nel primo caso, la distinzione tra voci ordinarie e voci straordinarie non è la stessa nei diversi paesi, mentre, nel secondo caso, la definizione di apprendista può variare notevolmente. Tuttavia, il contesto imprenditoriale che le statistiche sulle imprese tentano di descrivere non è il semplice risultato di fattori normativi; una certa influenza viene esercitata anche dalla tradizioni storiche e dalle prassi aziendali. Un esempio del grande lavoro compiuto da Eurostat e dagli Stati membri per superare le diversità di interpretazione a livello nazionale ci viene fornito dalla definizione del concetto di subfornitura. È un ottimo esempio del modo in cui la comprensione da parte delle imprese di questo termine varia non solo da paese a paese, ma anche da settore a settore; può succedere, per esempio, che la casa automobilistica lo interpreti diversamente dall'impresa di costruzioni. Occorre aggiungere che i contesti imprenditoriali nazionali non solo differiscono ma possono anche essere instabili e cambiare nel tempo, dando luogo, in tal modo, ad alcuni dei mutamenti strutturali registrati nei risultati.

Se si intende migliorare la comparabilità dei dati tra gli Stati membri, rendendo i totali europei più attendibili, sarà necessario intensificare il lavoro di perfezionamento delle definizioni.

Comparazioni tra fonti

La coerenza tra le diverse fonti statistiche è un aspetto fondamentale di un sistema statistico considerato nel suo insieme. Nel campo delle statistiche strutturali sulle imprese, tali comparazioni tra fonti dovrebbero essere effettuate con le statistiche congiunturali sulle imprese e con alcune fonti di statistiche sociali.

Anche se ciascuna fonte sembra essere collegata agli stessi dati, non è sempre facile realizzare una comparazione tra fonti, in quanto ognuna di esse ha un proprio obiettivo e una propria prospettiva. Questo è da ricondurre al fatto che se, da un lato, sono molti gli eventi/fenomeni che possono avere un impatto importante sui risultati, dall'altro lato, non tutti questi eventi possono essere presi in considerazione contemporaneamente per ogni fonte. Ciò è particolarmente evidente per quanto riguarda i cambiamenti subiti dall'attività principale di una determinata unità. In genere, si tratta di cambiamenti che emergono soltanto dalle indagini strutturali (tale osservazione rappresenta uno degli scopi di queste indagini) e quasi mai da quelle congiunturali effettuate durante l'anno (l'obiettivo di tali indagini è quello di fornire i risultati principali molto rapidamente).

Uno studio approfondito della coerenza tra fonti di dati diverse è, tuttavia, assolutamente necessario e sarà senz'altro realizzato, visto il notevole aumento del volume di statistiche strutturali sulle imprese.

PARTE III

Qualità dei dati

3.1 Sommario della Parte III

Uno sforzo importante per il miglioramento della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese è stato compiuto da Eurostat e dagli Stati membri negli ultimi anni. Il lavoro teorico relativo alla definizione della qualità statistica e alla sua misurazione è stato in gran parte completato. Oltre alla valutazione dell'accuratezza, la qualità statistica deve tener conto di tutta una serie di criteri quali la pertinenza, la tempestività, l'accessibilità, la coerenza e così via. Notevoli sono i progressi compiuti di recente in questo campo o i progressi che possono essere previsti per i dati SSI per il prossimo futuro, anche se il monitoraggio e il miglioramento della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese dovranno continuare a rappresentare, per Eurostat e gli Stati membri, una delle principali aree di sviluppo dei prossimi anni.

L'articolo 7 del regolamento SSI prevede la necessità di valutare la qualità delle statistiche strutturali sulle imprese. Per favorire la realizzazione di tale valutazione, nel luglio del 1999, la Commissione ha adottato un nuovo regolamento che precisa i criteri di valutazione della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese. Su questa base, una prima misurazione quantitativa dell'accuratezza delle principali variabili potrà essere effettuata nel corso del 2000 per l'intera Unione europea. Questo primo sforzo dovrebbe essere visto come un significativo passo avanti in questo campo, visto che la misurazione dell'accuratezza è complicata e dispendiosa. Allo stesso modo, il crescente uso delle fonti amministrative, così come l'applicazione di tecniche statistiche più sofisticate di quelle utilizzate nel passato (con l'obiettivo prioritario di contenere l'onere gravante sulle imprese), richiede ulteriori sviluppi teorici, al fine di affrontare correttamente la misurazione quantitativa dell'accuratezza statistica. Per favorire tali sviluppi, il contributo di Eurostat nei prossimi anni sarà fondamentale.

L'obiettivo di Eurostat è stato sempre quello di fornire agli utenti dei dati SSI informazioni sufficienti che consentissero loro di comprendere i limiti entro i quali i dati statistici possono essere ragionevolmente utilizzati.

3.2 Esigenze e principi di una politica della qualità

Eurostat collabora da anni con gli Stati membri alla messa a punto di un elenco esauriente di indicatori idonei per la misurazione della qualità che tengano conto dei diversi metodi di raccolta. Gli indicatori in questione possono sintetizzati come segue:

- Pertinenza: un'indagine è pertinente se risponde alle esigenze degli utenti. È necessaria, quindi, un'individuazione degli utenti e delle loro aspettative.

- Accuratezza: l'accuratezza può essere definita come il grado di corrispondenza tra il valore stimato e il valore reale (sconosciuto).

- Tempestività e puntualità nella diffusione dei risultati: Gli utenti desiderano cifre aggiornate pubblicate frequentemente e puntualmente a date prestabilite.

- Accessibilità e chiarezza delle informazioni: I dati statistici hanno valore quando sono facilmente accessibili da parte degli utenti, sono disponibili nelle forme desiderate dagli utenti e sono adeguatamente documentati.

- Comparabilità: le statistiche relative a una determinata caratteristica sono maggiormente utili quando consentono comparazioni attendibili tra i valori rilevati nello spazio e nel tempo per quella caratteristica. La comparabilità pone l'accento su un confronto dello stesso tipo di statistiche relative a paesi diversi al fine di valutare il significato delle statistiche aggregate a livello europeo.

- Coerenza: quando provengono dalla stessa fonte, le statistiche sono coerenti se i concetti elementari possono essere combinati in modo attendibile in forme più complesse. Quando provengono da fonti diverse, e in particolare da indagini statistiche di frequenza diversa, le statistiche sono coerenti nella misura in cui si basano su definizioni, classificazioni e criteri metodologici comuni.

- Completezza: la copertura settoriale delle statistiche dovrebbe riflettere le esigenze e le priorità espresse dagli utenti del Sistema statistico europeo.

Prima dell'adozione del regolamento SSI, la principale preoccupazione in materia di statistiche strutturali europee sulle imprese era rappresentata dalla disponibilità dei dati. L'importanza della qualità ha cominciato a ricevere maggiore attenzione solo di recente, grazie all'articolo 7 del regolamento SSI, il quale prevede la necessità di effettuare una valutazione della qualità.

Diversi sono gli studi avviati nei singoli Stati membri (Istituto statistico svedese, Ufficio per le statistiche nazionali del Regno Unito) al fine di valutare la fattibilità di tutti gli indicatori proposti. Tali studi di fattibilità sono ancora in corso e sono destinati a continuare.

3.3 Progressi

Progressi significativi sono stati registrati, di recente, per alcuni dei sette aspetti qualitativi elencati in precedenza. Diversi, ad ogni modo, sono gli obiettivi a breve termine relativi al miglioramento della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese.

Pertinenza

Eurostat organizza, con le associazioni professionali e di categoria, incontri regolari in cui confrontare le esigenze degli utenti e fare, tra l'altro, il punto della situazione sugli ultimi sviluppi delle statistiche imprenditoriali. Diversi, inoltre, sono i seminari (ad esempio, quelli riguardanti le statistiche sul commercio e quello previsto per il 2000 nel settore dei servizi) che consentono di verificare il grado di soddisfazione delle esigenze degli utenti in materia di statistiche strutturali sulle imprese e di discutere le eventuali nuove iniziative da adottare. Più in generale, l'obiettivo di Eurostat di realizzare un programma pluriennale per lo sviluppo delle statistiche strutturali sulle imprese si basa proprio su tale approccio (v. 1.6). Eurostat si propone di esaminare con gli Stati membri la possibilità di ridimensionare, in un certo senso, la portata del regolamento SSI, eliminando o modificando quelle variabili che oggi sembrano essere meno pertinenti rispetto all'epoca in cui è stato adottato il regolamento SSI.

Tempestività e puntualità

Come è stato sottolineato in precedenza, l'applicazione del regolamento SSI ha comportato, inizialmente, dei ritardi nella trasmissione dei dati strutturali, a causa, soprattutto, dei cambiamenti resisi necessari a livello di Eurostat e di Stati membri. Di recente, tuttavia, la situazione è migliorata notevolmente ed è destinata a migliorare ulteriormente nei prossimi anni. La fine del periodo di transizione (anno di riferimento 1999) durante il quale gli Stati membri hanno beneficiato delle deroghe riguardanti, in particolare, il termine di trasmissione dei dati, dovrebbe comportare una riduzione dei tempi di diffusione delle statistiche strutturali sulle imprese. Allo stesso tempo, Eurostat ha predisposto una struttura organizzativa che dovrebbe consentire di fornire un servizio più efficiente, anche se in questo campo occorrerà compiere ulteriori progressi. A tal riguardo, Eurostat si è prefissato l'obiettivo di diffondere tutte le statistiche strutturali sulle imprese trasmesse dagli Stati membri (mediante la base dati di riferimento New Cronos) entro un termine massimo di due settimane dalla ricezione.

In un settore affine, l'uso di procedure di stima dovrebbe consentire di applicare, a breve termine, un calendario di diffusione delle statistiche strutturali sulle imprese. In base al numero di mesi dopo la fine del periodo di riferimento"T", si prevede quanto segue:

- T+3 mesi - prime stime delle principali variabili del totale UE;

- T+10 mesi - risultati nazionali preliminari e totali UE (relativi alle variabili principali e basati sui dati preliminari trasmessi dagli Stati membri);

- T+18 mesi - risultati nazionali finali e relativi totali UE.

Accessibilità

Per quanto riguarda l'accessibilità delle statistiche strutturali sulle imprese, è possibile individuare due livelli di utenti:

- Utenti interni alla Commissione e istituti nazionali di statistica - Un accesso immediato e completo ai dati non riservati dovrebbe essere possibile tramite New Cronos. Va osservato che la struttura, l'aspetto e l'ergonomia di questa base di dati è oggetto di continui miglioramenti, allo scopo di consentire un accesso più facile, rapido e funzionale attraverso l'uso delle moderne tecnologie.

- Altri utenti - I prodotti di diffusione offerti dai data shop costituiscono, per gli altri utenti, la principale fonte di accesso alle statistiche strutturali sulle imprese. La regolare pubblicazione di CD-ROM (quelli, per esempio, che contengono l'intera New Cronos) rende relativamente semplice l'accesso a questi dati.

Occorre compiere, tuttavia, ancora dei progressi, in particolare per quanto riguarda l'utenza costituita dalle imprese, allo scopo di favorire un maggiore uso delle statistiche strutturali sulle imprese attraverso un accesso più diretto. Tali progressi sono resi ancora più necessari dal fatto che rappresenterebbero una forma di ricompensa per lo sforzo chiesto alle imprese nel fornire quei dati primari senza i quali le statistiche strutturali non sarebbero possibili.

Comparabilità

Dei due tipi di comparabilità indicati in precedenza, quella più importante per le statistiche strutturali sulle imprese, è la comparabilità, nello spazio, tra gli Stati membri. Uno dei principali obiettivi dello sviluppo di un sistema europeo di statistiche sulle imprese è, infatti, l'elaborazione di statistiche europee, di statistiche, cioè, riguardanti l'economia europea nel suo insieme. Ottenuti per aggregazione delle statistiche nazionali, i totali UE avrebbero ancora più senso qualora le statistiche nazionali fossero omogenee e quindi comparabili tra loro. In questo campo, è stato avviato un lavoro di studio che prevede un esame approfondito, da parte di Eurostat e degli Stati membri, dei problemi legati alle unità di osservazione e alla trasposizione a livello nazionale delle definizioni delle variabili previste dal regolamento SSI. La sempre maggiore importanza di gruppi di imprese che operano a livello europeo richiederà una seria riflessione sulla loro inclusione nelle statistiche nazionali e sulla loro aggregazione in funzione di una statistica europea.

Coerenza

Eurostat ha avviato un lavoro di verifica della coerenza tra le statistiche strutturali sulle imprese e le statistiche congiunturali previste dal regolamento n. 1165/98 del Consiglio [30] per quanto riguarda le variabili comuni a entrambi i regolamenti. Benché questi due regolamenti non si prefiggano lo stesso obiettivo e nonostante il fatto che le statistiche derivanti dalla loro applicazione siano spesso elaborate attraverso metodi del tutto diversi (strategie di indagine, procedure di stima e così via), un minimo livello di coerenza tra queste due statistiche è necessario, poiché le statistiche congiunturali rappresentano un indicatore primario ai fini delle statistiche strutturali sulle imprese. È necessario, inoltre, verificare la coerenza tra i due regolamenti in termini di unità di osservazione scelte. I primi studi effettuati in tale direzione hanno evidenziato, comunque, una sufficiente coerenza tra queste due statistiche per quanto riguarda i totali UE al livello a due cifre (divisioni) della NACE Rev. 1.

[30] Regolamento n. 1165/98 del Consiglio, del 19 maggio 1998 ( GU n. L 162, 5.6.1998, pag. 1).

3.4 Accuratezza - un'applicazione progressiva

Per la misurazione dell'accuratezza di una statistica, occorre prendere in considerazione diversi fattori che, volendo citare i più ovvi, vanno dal piano di campionatura alle correzioni da effettuare per le mancate risposte, dall'impatto di un'errata classificazione dell'attività delle unità di osservazione all'elaborazione dei risultati finali. Nel corso degli ultimi anni, Eurostat ha elaborato diversi documenti volti a fornire una guida generale alla misurazione dell'accuratezza. Va, tuttavia, sottolineato che non tutte le autorità statistiche nazionali effettuano una regolare e sistematica misurazione dell'accuratezza delle statistiche imprenditoriali, soprattutto perché richiede notevoli risorse umane e finanziarie. Allo stesso tempo, l'uso, da parte degli Stati membri, dei dati amministrativi e di sempre più sofisticati metodi statistici, allo scopo di limitare l'onere gravante sui rispondenti, ha richiesto e continuerà a richiedere un notevole miglioramento dei metodi da utilizzare per una misurazione corretta dell'accuratezza di queste statistiche.

Per fornire, tuttavia, nei prossimi mesi, alcune informazioni sulla qualità delle statistiche strutturali sulle imprese, si è deciso di usare un numero ristretto di indicatori (coefficiente di variazione, tasso di non risposta, tasso di non risposta per le singole variabili principali) che tengono conto solo di alcuni dei fattori che influiscono in modo considerevole sulla qualità. L'elenco è riportato nel citato regolamento della Commissione relativo ai criteri di valutazione della qualità delle statistiche strutturali sulle imprese. Il termine previsto da tale regolamento per la prima trasmissione dei dati relativi agli indicatori di qualità è la fine di dicembre del 1999. Un primo riepilogo dei totali UE dovrebbe essere disponibile nel corso del 2000. Sempre nel 2000, Eurostat avvierà un lavoro di sviluppo il cui obiettivo primario sarà quello di individuare le possibili aree di miglioramento dell'accuratezza, incoraggiando uno scambio di esperienze tra gli Stati membri.

L'obiettivo di Eurostat è quello di offrire agli utenti informazioni sufficienti che consentano loro di comprendere meglio i limiti che caratterizzano i dati globali europei e di fornire ai responsabili politici tutte le informazioni necessarie per valutare lo sviluppo delle statistiche strutturali sulle imprese.

PARTE IV

Costi per le imprese

4.1 Sommario della Parte IV

Una della maggiori sfide che il sistema statistico europeo si trova ad affrontare da molti anni consiste nel soddisfare al meglio le esigenze degli utenti (in particolare il bisogno di nuove informazioni), contenendo o perfino riducendo, allo stesso tempo, l'onere per le imprese. In un simile contesto, lo strumento più efficace utilizzato dagli Stati membri per ridurre tale onere è costituito dall'uso dei dati amministrativi, anche se si tratta di un approccio che, per le autorità statistiche nazionali, può rivelarsi dispendioso in termini di risorse umane e finanziarie. Va osservato, tuttavia, che non tutti gli Stati membri dispongono della stessa facilità di accesso alle fonti amministrative. In alcuni casi, le autorità statistiche nazionali non hanno, addirittura, alcun accesso a tale fonti. Ne deriva che gli sforzi compiuti dagli Stati membri per la riduzione dell'onere gravante sui rispondenti non hanno tutti lo stesso effetto. Tra gli altri metodi utilizzati dalle autorità statistiche nazionali per contenere l'onere per le imprese, occorre ricordare l'uso della campionatura al posto delle indagini esaustive, la rotazione dei campioni, l'estrazione ottimale dei campioni, la revisione sostanziale dei questionari esistenti, la stima delle variabili statistiche sulle base delle variabili amministrative.

Benché appaia decisamente impossibile realizzare, nel prossimo futuro, una valutazione quantitativa, a livello UE, dello sviluppo dell'onere per le imprese, un primo tentativo di misurazione verrà proposto all'interno della presente relazione. Tale misurazione è da considerarsi un indicatore approssimativo che non riflette la situazione attuale all'interno di ciascuno Stato membro o all'interno di uno specifico Stato membro, ma la situazione generale relativa all'intera Unione europea. Ne consegue che tale indicatore non dovrebbe entrare in conflitto con gli sforzi compiuti dai singoli Stati membri. D'altra parte, l'indicatore in questione non fornisce una misurazione globale dello sviluppo dell'onere dovuto all'applicazione del regolamento SSI. Evidentemente, un incremento dell'onere gravante sui rispondenti c'è stato, soprattutto per l'estensione della copertura settoriale e dimensionale comportata dal regolamento SSI. Ciò è particolarmente vero per quei paesi in cui, prima dell'adozione del regolamento, le statistiche strutturali sulle imprese interessavano soltanto le imprese al di sopra di una determinata soglia di dimensione e/o talune attività.

In quest'ambito estremamente ristretto, detto indicatore riflette fortemente gli effetti dei nuovi metodi applicati dalle autorità statistiche per garantire agli utenti la fornitura di una quantità costante di informazioni. L'impatto globale di questi nuovi metodi è molto forte e si traduce in una sensibile diminuzione (circa il 40%) del numero di imprese oggetto di rilevamento statistico, anche se, ovviamente, gli effetti più rilevanti sono quelli che interessano le piccole imprese. Va sottolineato che l'indicatore riguarda soltanto il numero di imprese oggetto di indagine e non fornisce alcuna informazione sul tempo impiegato dai rispondenti per compilare i questionari statistici. L'indicatore, quindi, non è da considerarsi un indicatore dell'onere gravante sui rispondenti, ma soltanto un indicatore dell'impatto degli sforzi compiuti dagli Stati membri per limitare o ridurre il numero di imprese oggetto di rilevamento.

4.2 Onere gravante sui rispondenti

Da diversi anni, gli Stati membri tentano di ridurre o, almeno, di non aumentare l'onere gravante sulle imprese per la loro partecipazione alle indagini statistiche, cercando, allo stesso tempo, di soddisfare un fabbisogno di informazioni che cresce continuamente. Si tratta, in effetti, di una grande sfida che interessa l'intero sistema statistico europeo: contenere o perfino diminuire significativamente i costi sostenuti dalle imprese in seguito alle operazioni statistiche, cercando, allo stesso tempo, di rispondere al meglio alle esigenze degli utenti (tra cui, innanzitutto, le esigenze dell'amministrazione pubblica, sia essa nazionale o europea) e alle esigenze delle stesse imprese espresse direttamente o indirettamente attraverso i loro rappresentanti. Tali esigenze possono essere sintetizzate in tre necessità fondamentali caratterizzate tutte da una certa onerosità: maggiori informazioni, tempi di diffusione minori, maggiore accuratezza dei dati forniti.

Si tratta di esigenze crescenti che si traducono, in particolare, nella richiesta di una maggiore copertura dei settori economici (copertura, soprattutto, del settore dei servizi e delle imprese di tutte le dimensioni) e dell'inclusione di nuove variabili, come quella relativa agli investimenti immateriali (ricerca e sviluppo, per esempio). L'applicazione del regolamento SSI ha consentito di soddisfare, entro certi limiti, alcune di queste nuove esigenze, ma ha comportato, allo stesso tempo, un aumento dell'onere per le imprese per il semplice fatto di aver esteso la copertura delle indagini statistiche.

L'insistenza su una diffusione più rapida delle informazioni, in particolare per i dati riguardanti l'Unione europea nel suo insieme, contrasta con la sostituzione dei dati delle indagini statistiche con quelli amministrativi, a causa dei tempi lunghi richiesti dalla raccolta e dal trattamento di questi ultimi, benché il loro uso si traduca in una forte riduzione dell'onere per le imprese.

Il bisogno di un più elevato livello di accuratezza dei dati pubblicati ostacola un'applicazione su vasta scala delle procedure di stima, che, indubbiamente, contribuirebbe in modo efficace alla riduzione dei costi per le imprese. Tale necessità tende a limitare anche l'uso delle fonti amministrative, le quali forniscono informazioni che non sempre corrispondono a quelle desiderate e che, quindi, richiedono l'uso di procedure di adeguamento che incidono sull'accuratezza dei dati. La possibilità, inoltre, di ridurre le dimensioni dei campioni è fortemente limitata dalla necessità di mantenere un certo livello qualitativo.

Va sottolineato, infine, che i metodi statistici che riducono o limitano l'onere gravante sui rispondenti comportano, per le autorità statistiche nazionali, un dispendio di risorse umane e finanziarie non indifferente. Particolarmente rilevanti sono i costi legati allo sviluppo di nuovi metodi di indagine o di nuove procedure di stima, all'analisi della qualità di fonti amministrative potenzialmente interessanti o all'individuazione delle unità "osservabili" mediante le dichiarazioni amministrative. L'attuale tendenza generale a ridurre le risorse delle autorità statistiche limita, in qualche modo, le possibilità di sviluppo di soluzioni innovative in materia di controllo dell'onere gravante sulle imprese.

Nonostante queste difficoltà e malgrado gli aspetti apparentemente contraddittori descritti in precedenza, progressi significativi sono stati compiuti recentemente da tutti gli Stati membri. Si tratta di progressi resi possibili, a volte, dall'attività di sviluppo di Eurostat, in particolare per quanto riguarda l'uso dei dati amministrativi (v. 1.5), e che, nei prossimi anni, dovrebbero continuare nella maggior parte degli Stati membri. Va osservato, infine, come la maggioranza degli Stati membri auspichi che l'aggiunta, in futuro, di nuove variabili a quelle già previste dal regolamento SSI in risposta ai nuovi bisogni di informazioni venga fatta solo dopo un esame della possibilità di ridurne il numero eliminando quelle variabili che avessero perso l'importanza attribuita loro al momento dell'adozione del regolamento.

Principali metodi di applicazione utilizzati negli Stati membri

Tra tutti i metodi di applicazione utilizzati o previsti per il futuro negli Stati membri, l'uso dei dati amministrativi è quello che attualmente sta registrando i maggiori sviluppi e che comporta, quindi, i maggiori effetti in termini di riduzione dell'onere per le imprese. Un numero sempre maggiore di autorità statistiche usa solo questa fonte per coprire le imprese con meno di 20 persone occupate, soglia che, in alcuni casi, può anche raggiungere le 50 persone occupate. Un simile approccio consente, in genere, una riduzione generale dell'onere gravante sui rispondenti per tutte o per la stragrande maggioranza delle imprese in questione. A volte, risulta necessario, infatti, mantenere un campione ridotto per queste classi di dimensione, al fine di stimare quei dati prescritti dalle disposizioni del regolamento SSI che non possono essere forniti dalle fonti amministrative. Seguendo un approccio simile, alcuni Stati membri hanno sviluppato strategie di indagine in base alle quali vengono mantenute nei questionari statistici solo le variabili che è impossibile ricavare dalla fonti amministrative. Nel caso specifico del settore finanziario, l'onere per le imprese è, in genere, quasi inesistente, grazie all'uso quasi esclusivo dei dati amministrativi.

Al fine di rafforzare l'uso dei dati amministrativi, diverse sono le iniziative promosse negli Stati membri per fare in modo che le varie fonti amministrative tengano conto direttamente di determinate esigenze statistiche attraverso, soprattutto, un'armonizzazione delle definizioni statistiche e amministrative. Benché questo possa tradursi in un trasferimento di oneri dal sistema statistico a un'altra componente dell'amministrazione, tali iniziative sono in ogni caso accompagnate da una riduzione dell'onere gravante sui rispondenti, in quanto le imprese interessate sono chiamate a compilare un'unica dichiarazione. Alcuni Stati membri stanno cercando, inoltre, di eliminare dai questionari statistici tutte le variabili inerenti all'occupazione, ricorrendo, per tutte le imprese, all'uso delle relative informazioni contenute nelle dichiarazioni amministrative. Si tratta di una misura che ha spesso un impatto molto ridotto sull'onere gravante sui rispondenti, poiché i dati relativi all'occupazione possono, in genere, essere ottenuti facilmente dalle imprese. D'altra parte, una simile strategia potrebbe rivelarsi pericolosa in termini di qualità delle statistiche. Occorre auspicare, infatti, che un simile allineamento delle esigenze statistiche e amministrative non vada irragionevolmente a discapito della qualità delle statistiche. La pertinenza delle informazioni statistiche, e quindi la soddisfazione delle esigenze degli utenti, potrebbe risentire pesantemente di una semplice sostituzione delle variabili statistiche con quelle amministrative. Perché possa continuare ad essere sostenuto da Eurostat, l'uso dei dati amministrativi deve essere oggetto di uno sviluppo ben definito in termini di qualità e, cosa più importante, in termini di capacità di fornitura delle informazioni effettivamente richieste.

Va, inoltre, sottolineato che l'uso dei dati amministrativi potrebbe comportare delle complicazioni per le autorità statistiche. Ciò è particolarmente vero nel caso in cui non vi sia un unico strumento di identificazione o nel caso in cui manchi una definizione precisa delle variabili amministrative e statistiche. La capacità, inoltre, di accedere alle fonti amministrative e i tempi di trasmissione di tali dati alle autorità statistiche variano considerevolmente da uno Stato membro all'altro.

Più in generale, lo sforzo delle autorità statistiche nazionali è stato quello di ravvicinare le definizioni delle variabili effettivamente richieste alle imprese a quelle ricavabili dalle prassi contabili aziendali o, almeno, a quelle che le imprese utilizzano normalmente per svolgere il proprio lavoro. In questo quadro, è importante che venga portato avanti il lavoro di collegamento a livello europeo tra la contabilità aziendale e le statistiche strutturali sulle imprese, lavoro avviato con le discussioni che hanno preceduto la stesura del regolamento SSI. Eurostat segue con attenzione gli sviluppi che interessano le norme internazionali ed europee relative alle informazioni amministrative al fine di evitare inutili contraddizioni tra esigenze statistiche e altre necessità amministrative. Ciò è particolarmente vero per le norme contabili aziendali e per le dichiarazioni IVA. Eventuali modifiche a tali norme o alla loro applicazione, per esempio la scelta largamente pubblicizzata di diverse imprese europee di elaborare i propri conti secondo criteri non europei (di solito quelli statunitensi), potrebbero incidere sul sistema statistico europeo in diversi modi. Eurostat e le autorità statistiche nazionali devono essere particolarmente consapevoli di ciò ed agire di conseguenza. In secondo luogo, la qualità delle statistiche imprenditoriali basate direttamente o indirettamente sui dati e sui criteri amministrativi potrebbe essere influenzata sia positivamente che negativamente.

In alcuni Stati membri, l'applicazione del regolamento SSI ha reso necessaria una notevole revisione dei questionari esistenti, comportando a volte l'eliminazione di alcune variabili precedentemente richieste a fini statistici, allo scopo di mantenere l'onere gravante sui rispondenti a un livello ragionevole. Tali revisioni si sono tradotte nell'introduzione di questionari semplificati per le imprese più piccole, nei casi in cui si è ritenuto che non avrebbero avuto un impatto reale su certe variabili a livello aggregato o nei casi in cui, per tali variabili, erano state sviluppate procedure di stima.

Oltre alle azioni volte a favorire un maggiore uso delle fonti amministrative, alcuni Stati membri hanno ridotto considerevolmente il numero di imprese sottoposte direttamente ad indagine attraverso l'ottimizzazione dell'estrazione dei campioni o tramite l'uso della campionatura nei casi in cui fossero state condotte, in precedenza, delle indagini esaustive. Spesso, tali azioni hanno avuto un impatto notevole in termini di riduzione dell'onere per le imprese, anche se gli effetti hanno riguardato, in genere, soltanto le piccole imprese (molto spesso, le imprese con meno di 20 persone occupate e, occasionalmente, le grandi imprese). Nei casi in cui venga usata la campionatura, due procedure sempre più applicate o programmate sono la rotazione o il rinnovamento parziale dei campioni. Usando questi metodi, è pressoché improbabile (in alcuni casi la probabilità è pari a zero) che le imprese oggetto di rilevamento in un determinato anno siano di nuovo oggetto di indagine per diversi anni.

Sono stati fatti, o programmati, infine, i primi tentativi di questionari elettronici (comprensivi delle relative procedure di controllo/verifica) o di uso dell'EDI (Electronic Data Interchange - Trasmissione elettronica dei dati) per la trasmissione elettronica dei dati tra amministrazioni statistiche nazionali ed imprese. Tali iniziative sono ancora in fase di collaudo e fanno parte di una più ampia strategia in materia di scambio dei dati amministrativi. È ancora presto per giudicare l'impatto che esse avranno sulla riduzione dell'onere per le imprese.

Indicatore di portata limitata

Il secondo aspetto dell'onere gravante sui rispondenti è quello relativo alla sua valutazione. L'obiettivo, in questo caso, è quello di ottenere una valutazione quantitativa dello sviluppo, a livello europeo, dell'onere gravante sulle imprese in seguito all'applicazione del regolamento SSI. Non è chiaro se, nel prossimo futuro, si riuscirà a raggiungere un simile scopo. L'argomento è stato oggetto di diversi incontri tecnici tra Eurostat e Stati membri, da cui è emersa la difficoltà di ottenere una soddisfacente valutazione quantitativa dell'onere gravante, a livello europeo, sui rispondenti per via dell'applicazione del regolamento SSI. Queste le maggiori difficoltà e le più importanti questioni individuate:

- l'uso crescente delle fonti amministrative rende particolarmente difficile la stima dell'onere statistico quando il contenuto di tali fonti è stato, almeno parzialmente, definito in base ad esigenze statistiche;

- in ottemperanza alle disposizioni del regolamento SSI, quasi tutti gli Stati membri combinano diverse indagini statistiche utilizzando, inoltre, i risultati di tali indagini anche per altri scopi; non è chiaro il modo in cui l'onere relativo a ciascuna di queste indagini possa essere attribuito all'applicazione del regolamento SSI;

- in certi casi, le indagini strutturali sulle imprese possono svolgere un ruolo fondamentale nell'elaborazione di altre statistiche, riducendo, di conseguenza, l'onere complessivo per i rispondenti derivante dalle statistiche ufficiali; non è chiaro, comunque, il modo in si possa tener conto di tale strategia per la stima dell'onere strettamente legato all'applicazione del regolamento SSI;

- vista la notevole eterogeneità dei metodi di raccolta dei dati tra gli Stati membri, il calcolo dell'onere medio a livello europeo non sarebbe di grande interesse, né avrebbe molto senso determinarne l'incremento o la diminuzione;

- non tutti gli Stati membri si trovano nella stessa situazione per quanto riguarda due fattori che incidono fortemente sull'onere per le imprese: l'accesso alle fonti amministrative e la qualità di queste ultime, da una parte, e l'applicazione di un piano contabile standard più o meno coerente con le caratteristiche previste dal regolamento SSI, dall'altra;

- la maggiore difficoltà consiste nel come collegare la stima dell'onere alle informazioni relative alla disponibilità, l'utilità e la qualità delle informazioni statistiche elaborate e diffuse.

Eurostat dovrebbe proseguire queste riflessioni con gli Stati membri, al fine di mettere a punto, nei prossimi anni, un indicatore sommario che consenta di monitorare i progressi compiuti nella riduzione dell'onere tenendo conto, allo stesso tempo, delle limitazioni descritte in precedenza.

Un primo tentativo di definizione di tale indicatore può essere fatto, comunque, sin da ora. Benché estremamente limitato dal fatto che misura l'onere gravante sui rispondenti solo in termini di numero di imprese chiamate a compilare i questionari statistici, senza tener conto, quindi, delle varie riserve espresse in precedenza, questo primo indicatore consentirà, seppur in modo molto approssimativo, di misurare, quantomeno, gli sforzi compiuti dagli Stati membri nella riduzione del numero di imprese oggetto di indagine.

L'indicatore è stato calcolato in base alle informazioni provenienti dalla maggioranza degli Stati membri e dalla Norvegia. Esso misura lo sviluppo, tra il 1990, il 1995 e il 2000, del numero delle imprese chiamate a compilare i questionari statistici, senza tener conto, tuttavia, del considerevole aumento della copertura statistica provocato dall'applicazione del regolamento SSI. Un indicatore complessivo calcolato indipendentemente dalla copertura dei settori economici nel periodo analizzato avrebbe, naturalmente, evidenziato un aumento del numero delle imprese oggetto di indagine, dal momento che uno degli obiettivi primari del regolamento SSI è proprio quello di estendere la copertura statistica a tutte le attività economiche; in precedenza, nella maggior parte degli Stati membri, si disponeva di informazioni esaustive annuali solo per l'industria e, in minor misura, per il settore della costruzione. Tale indicatore non avrebbe fornito, quindi, alcuna informazione sugli sviluppi degli ultimi anni.

Tuttavia, anche limitando, come descritto sopra, l'indicatore a una copertura costante definita singolarmente per ogni Stato membro, si ottiene un indicatore che non tiene conto del notevole aumento della quantità di informazioni per gli utenti derivante dall'applicazione del regolamento SSI e che non prende in considerazione l'aggiornamento e la qualità generale dei dati. Tale indicatore non tiene conto, altresì, dei miglioramenti apportati alla redazione dei questionari (titoli, note esplicative, collegamenti a norme contabili e così via), né dell'uso, per alcune variabili, dei dati amministrativi. In tal senso, esso sottostima la riduzione dell'onere gravante sui rispondenti e derivante da iniziative intraprese dagli Stati membri, in quanto non elaborato per una quantità fissa di informazioni fornite.

Si tratta, quindi, di un indicatore che misura, più che altro, l'impatto delle misure adottate dagli Stati membri per ridurre l'onere gravante sui rispondenti e che va rapportato soltanto al numero di imprese interrogate. Un simile indicatore presenta diversi limiti:

- essendo stato calcolato come un indicatore globale ricavato dalle informazioni fornite dagli Stati membri, esso non fa emergere le diversità che caratterizzano le singole situazioni nazionali. In alcuni casi, l'impatto delle misure nazionali è decisamente maggiore di quello evidenziato dall'indicatore;

- la misura in cui gli Stati membri hanno accesso ai dati amministrativi incide fortemente sul possibile impatto degli sforzi compiuti da ciascuno di loro;

- trattandosi di un indicatore molto approssimativo, esso non è in grado di descrivere le complicatissime strategie di indagine messe in atto da alcuni Stati membri (ad esempio, la combinazione di diverse indagini statistiche con diverse fonti amministrative). In alcuni casi, sono state prese in considerazione solo alcune variabili e non necessariamente tutte le variabili previste dal regolamento SSI;

- l'indicatore tiene conto di tutti gli sforzi compiuti a livello di copertura costante durante i periodi di riferimento 1990 - 1995 - 2000 e non è strettamente collegato all'onere per le imprese derivante dall'applicazione del regolamento SSI. Come già detto, l'applicazione del regolamento SSI ha comportato, in alcuni paesi, un incremento dell'onere attraverso la semplice estensione della copertura statistica ai servizi, per esempio;

- infine, non avrebbe senso e sarebbe probabilmente fuorviante tentare di confrontare tale indicatore con la situazione di un qualsiasi Stato membro.

Indicatore globale del numero di imprese oggetto di indagini mediante questionario basate su una copertura costante dei settori economici (1990 = 100. Caratteristiche d'impresa come da allegato 1 del regolamento SSI).

>SPAZIO PER TABELLA>

Va notato che, prima del 1995, gli Stati membri non erano tenuti a trasmettere annualmente i dati relativi alle imprese con meno di 20 persone occupate. Nondimeno, alcuni Stati membri effettuavano comunque delle indagini strutturali su questa sottopopolazione.

Le cifre relative al 2000 tengono conto delle modifiche che gli Stati membri intendono apportare alle strategie di indagine.

Quest'indicatore riflette in pieno gli effetti del maggiore uso dei dati amministrativi e della campionatura al posto di indagini esaustive. L'impatto globale è molto forte, in quanto si traduce in una netta diminuzione (circa il 40%) del numero di imprese oggetto di indagine. Ovviamente, tale impatto è particolarmente accentuato per le imprese con meno di 20 persone occupate ed è inesistente per le grandi imprese.

ALLEGATI

Allegato 1

NACE Rev. 1

Livelli NACE Rev. 1

17 Sezioni - lettere A - Q (vedi sotto)

31 Sottosezioni - codici alfabetici a due caratteri (vedi sotto)

60 Divisioni - codici numerici a due cifre (vedi sotto)

222 Gruppi - codici numerici a tre cifre

503 Classi - codici numerici a quattro cifre

Sezione A. Agricoltura, caccia e silvicoltura

01 Agricoltura, caccia e relativi servizi

02 Silvicoltura e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi

Sezione B. Pesca, piscicoltura e servizi connessi

05 Pesca, piscicoltura e servizi connessi

Sezione C. Estrazione di minerali

Sottosezione CA. Estrazione di minerali energetici

10 Estrazione di carbon fossile e lignite; estrazione di torba

11 Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale; servizi connessi all'estrazione di petrolio e di gas naturale, esclusa la prospezione

12 Estrazione di minerali di uranio e di torio

Sottosezione CB. Estrazione di minerali non energetici

13 Estrazione di minerali metalliferi

14 Altre industrie estrattive

Sezione D. Attività manifatturiere

Sottosezione DA. Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

15 Industrie alimentari e delle bevande

16 Industria del tabacco

Sottosezione DB. Industrie tessili e dell'abbigliamento

17 Industrie tessili

18 Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce

Sottosezione DC. Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari

19 Preparazione e concia del cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio, selleria e calzature

Sottosezione DD. Industria del legno e dei prodotti in legno

20 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli di paglia e materiali da intreccio

Sottosezione DE. Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria.

21 Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta

22 Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati

Sottosezione DF. Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari

23 Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari

Sottosezione DG. Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali

24 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali

Sottosezione DH. Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche

25 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche

Sottosezione DI. Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

26 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

Sottosezione DJ. Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo

27 Produzione di metalli e loro leghe

28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

Sottosezione DK. Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi l'installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione

29 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi l'installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione

Sottosezione DL. Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche

30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici

31 Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici n.c.a.

32 Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e di apparecchiature per le comunicazioni

33 Fabbricazione di apparecchi medicali, di apparecchi di precisione, di strumenti ottici e di orologi

Sottosezione DM. Fabbricazione di mezzi di trasporto

34 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

35 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto

Sottosezione DN. Altre industrie manifatturiere

36 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere

37 Recupero e preparazione per il riciclaggio

Sezione E. Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda

40 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda

41 Raccolta, depurazione e distribuzione d'acqua

Sezione F. Costruzioni

45 Costruzioni

Sezione G. Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa

50 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettaglio di carburante per autotrazione

51 Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi

52 Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli; riparazione di beni personali e per la casa

Sezione H. Alberghi e ristoranti

55 Alberghi e ristoranti

Sezione I. Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

60 Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte

61 Trasporti marittimi e per vie d'acqua

62 Trasporti aerei

63 Attività di supporto ed ausiliare dei trasporti; attività delle agenzie di viaggio

64 Poste e telecomunicazioni

Sezione J. Intermediazione monetaria e finanziaria

65 Intermediazione monetaria e finanziaria (escluse le assicurazioni e i fondi pensione)

66 Assicurazioni e fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

67 Attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria

Sezione K. Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali

70 Attività immobiliari

71 Noleggio di macchinari e attrezzature senza operatore e di beni per uso personale e domestico

72 Informatica e attività connesse

73 Ricerca e sviluppo

74 Altre attività professionali ed imprenditoriali

Sezione L. Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

75 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

Sezione M. Istruzione

80 Istruzione

Sezione N. Sanità e altri servizi sociali

85 Sanità e altri servizi sociali

Sezione O. Altri servizi pubblici, sociali e personali

90 Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili

91 Attività di organizzazioni associative n.c.a.

92 Attività ricreative, culturali e sportive

93 Altre attività dei servizi

Sezione P. Servizi domestici presso famiglie e convivenze

95 Servizi domestici presso famiglie e convivenze

Sezione Q. Organizzazioni ed organismi extraterritoriali

99 Organizzazioni ed organismi extraterritoriali

Allegato 2

Glossario

Attività

Un'attività sussiste quando la combinazione di risorse quali impianti, attrezzature, manodopera, tecniche di fabbricazione, reti informative e prodotti ha come risultato la produzione di beni o servizi specifici. Un'attività è caratterizzata da un input di prodotti (beni o servizi), un processo di produzione e un output di prodotti.

In pratica, la maggior parte delle unità svolge attività di natura mista. È possibile distinguere tre tipi di attività economica:

-- Attività principale: L'attività principale viene individuata ricorrendo a un metodo di tipo "topdown" (dall'alto verso il basso) ed è costituita dall'attività che apporta il contributo maggiore al valore aggiunto totale dell'entità presa in considerazione. L'attività principale così definita non rappresenta necessariamente il 50% o più del valore aggiunto totale dell'entità.

-- Attività secondaria: Un'attività secondaria è una qualsiasi altra attività dell'entità che produce beni o servizi.

-- Attività ausiliaria: L'attività principale e le attività secondarie vengono svolte, in genere, mediante il supporto di un certo numero di "attività ausiliarie" quali trasporti, contabilità, magazzinaggio, acquisti, promozione delle vendite, riparazione, manutenzione, ecc. La funzione, quindi, delle attività ausiliare è soltanto quella di supportare l'attività produttiva principale e le attività produttive secondarie di una determinata entità, fornendo, a quest'ultima, servizi o beni di consumo non durevoli.

Attività principale

L'attività principale (o primaria) è l'attività che apporta il contributo maggiore al valore aggiunto totale dell'entità presa in considerazione. L'attività principale così definita non rappresenta necessariamente il 50% o più del valore aggiunto totale dell'unità. La classificazione dell'attività principale viene effettuata in base alla NACE Rev. 1, seguendo un approccio di tipo "top-down" (dall'alto verso il basso), classificando cioè anzitutto al livello più alto e procedendo poi ai livelli più particolareggiati.

Celle riservate

Le celle di una tabella che non possono essere pubblicate a causa del rischio di divulgazione statistica sono denominate celle riservate. Per definizione, vi sono tre tipi di dati riservati suscettibili di divulgazione e, di conseguenza, tre tipi di celle riservate:

-- Piccoli conteggi. Una cella tabellare è riservata se meno di un determinato numero di entità contribuisce al totale della cella.

-- Prevalenza o caso di predominio. (a) regola di prevalenza, regola di concentrazione, regola (n,k): Una cella viene considerata riservata se le n unità più grandi contribuiscono per più del k% al totale della cella. L'n e il k sono determinati dall'autorità statistica e differiscono notevolmente. (b) regola dell'ambiguità anteriore/posteriore, regola p/q: si presume che, al di fuori delle informazioni pubblicamente disponibili, il contributo del singolo al totale della cella può essere stimato al p per cento (p = errore prima della pubblicazione); dopo la pubblicazione della statistica, il valore può essere stimato al q per cento (q = errore dopo la pubblicazione). Nella regola p/q, il coefficiente p/q rappresenta l'aumento di informazioni ottenuto mediante la pubblicazione dei dati e, nella regola dell'ambiguità anteriore/posteriore, la differenza p-q. Se l'aumento di informazioni è inaccettabile, la cella viene dichiarata riservata. P e q sono determinati dall'autorità statistica e, di conseguenza, anche la definizione del livello di accettabilità dell'aumento di informazioni.

-- Segreto statistico secondario/derivazione. Anche se tutte le celle riservate contenenti piccoli conteggi o casi di predominio sono protette mediante metodi di controllo della divulgazione (protezione primaria), la divulgazione può essere comunque resa possibile ricalcolando le celle riservate come differenza tra il totale e la somma delle celle corrispondenti a quel totale. Il ricalcolo delle celle protette primarie viene definito derivazione. La derivazione può avere luogo (a) all'interno di una tabella bidimensionale, o di una tabella pluridimensionale, quando i totali marginali vengono riportati nelle righe, nelle colonne o in un gruppo di righe o colonne; (b) tra tabelle e sottotabelle in caso di tre o più dimensioni; ad esempio, tra livelli geografici o tra livelli aggregati (settore, insieme dei settori economici); (c) tra diverse tabelle allo stesso livello geografico o di aggregazione contenenti diversi tipi di informazioni.

Nota: I dati relativi ai piccoli conteggi e ai casi di prevalenza formano il cosiddetto segreto statistico primario.

Classe

vedi: NACE Rev. 1

Dipendenti

I dipendenti sono quelle persone che lavorano per un datore di lavoro sulla base di un contratto di lavoro, percependo un compenso sotto forma di salario, stipendio, indennità, gratifica, retribuzione a cottimo o remunerazione in natura.

Il rapporto tra datore di lavoro e dipendente esiste in presenza di un contratto formale o informale stipulato volontariamente da entrambe le parti e in base al quale il dipendente lavora per il datore di lavoro in cambio di una retribuzione in denaro o in natura.

Un lavoratore viene considerato un percettore di salario o stipendio di una determinate unità se riceve un salario o uno stipendio dall'unità in questione indipendentemente dal luogo in cui il lavoro viene svolto (all'interno o all'esterno dell'unità di produzione). Un lavoratore proveniente da un'agenzia di lavoro interinale viene considerato un dipendente di tale agenzia e non un dipendente dell'unità (cliente) in cui lavora.

Sono considerate, in particolare, dipendenti, le seguenti persone:

-- proprietari lavoratori retribuiti;

-- studenti vincolati da un impegno formale in base al quale contribuiscono al processo produttivo dell'unità in cambio di remunerazione e/o servizi di formazione.

-- dipendenti assunti in base a una formula contrattuale volta ad incoraggiare il reclutamento dei disoccupati;

-- lavoratori a domicilio, se esiste un contratto esplicito secondo il quale il lavoratore a domicilio viene retribuito in base al lavoro svolto ed è iscritto nel libro paga.

I dipendenti comprendono i lavoratori part time, i lavoratori stagionali, i lavoratori in sciopero o in congedo breve, ma non comprendono le persone in congedo a lungo termine e i lavoratori volontari.

Divisione

vedi: NACE Rev. 1

EUROSTAT

Ufficio statistico delle Comunità europee

Familiari lavoratori non retribuiti

Per familiari lavoratori non retribuiti s'intendono quelle persone che abitano col proprietario dell'unità, che lavorano regolarmente per l'unità senza un contratto di lavoro e senza ricevere una retribuzione fissa per il lavoro che svolgono e che non sono iscritte nel libro paga di un'altra unità che rappresenti il loro principale datore di lavoro.

Gruppo

vedi: NACE Rev. 1

Impresa

L'impresa rappresenta la più piccola combinazione di unità giuridiche, vale a dire un'unità organizzativa che produce beni o servizi e che gode di un certo grado di autonomia a livello decisionale, soprattutto nell'assegnazione delle sue risorse correnti. Un'impresa svolge una o più attività in uno o più luoghi. Un'impresa può essere costituita anche da una sola unità giuridica.

INS

Istituto nazionale di statistica

NACE Rev. 1

Classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità europea

La finalità della NACE Rev. 1 ("Nomenclature générale des Activités économiques dans les Communautés Européennes" - Nomenclatura generale delle attività economiche nella Comunità europea) è quella di stabilire una classificazione statistica comune delle attività economiche nella Comunità europea che garantisca la comparabilità tra classificazioni nazionali e, pertanto, tra statistiche nazionali e comunitarie.

La NACE Rev. 1 sostituisce la NACE 1970, stabilendo, in tal modo, un collegamento diretto tra la classificazione europea e la classificazione mondiale delle attività (ISIC Rev. 3) sviluppata sotto il patronato delle Nazioni Unite. Queste due classificazioni sono direttamente compatibili al livello a due cifre e i livelli più dettagliati dell'ISIC Rev. 3 possono essere calcolati aggregando i livelli più dettagliati della NACE Rev. 1.

NACE Rev. 1

17 Sezioni - contraddistinte da un codice alfabetico (lettere A - Q)

31 Sottosezioni - contraddistinte da un codice alfabetico a due caratteri

60 Divisioni - contraddistinte da un codice numerico a due cifre

222 Gruppi - contraddistinti da un codice numerico a tre cifre

503 Classi - contraddistinte da un codice numerico a quattro cifre

ISIC Rev. 3

17 Sezioni

(le sottosezioni non vengono utilizzate)

60 Divisioni

159 Gruppi

292 Classi

Modifiche minori alla NACE Rev. 1 sono state apportate nel 1993 da un regolamento della Commissione (regolamento (CEE) n. 761/93) e un errata corrige è stato pubblicato nel 1995.

New Cronos

Base dati di riferimento di Eurostat (sostituisce CRONOS) contenente tutti i dati macroeconomici, regionali, imprenditoriali, sociali e demografici.

New Cronos contiene circa 100 milioni di dati statistici che interessano tutti i settori economici e sociali. Le informazioni coprono, di norma, tutti gli Stati membri dell'Unione europea. In molti casi, sono disponibili dati anche per il Giappone, gli Stati Uniti d'America ed altri partner commerciali dell'Unione.

Numero di persone occupate

Il numero di persone occupate è il numero totale di persone che lavorano in un'unità di osservazione (inclusi i proprietari lavoratori, i soci che lavorano regolarmente nell'unità e i familiari lavoratori non retribuiti) e di persone che lavorano all'esterno dell'unità e che appartengono ad essa e da essa sono retribuiti (es. rappresentanti commerciali, personale addetto alle consegne, squadre di riparazione e manutenzione). Comprende le persone assenti per brevi periodi (es. in congedo per malattia, in ferie pagate o in congedo speciale) e le persone in sciopero, ma non include i lavoratori assenti a tempo indeterminato. Comprende, inoltre, i lavoratori part time ritenuti tali dalla normativa del paese interessato e iscritti nel libro paga, così come i lavoratori stagionali, gli apprendisti e i lavoratori a domicilio iscritti nel libro paga.

Il numero di persone occupate non include la manodopera fornita all'unità da altre imprese, le persone che svolgono un lavoro di riparazione o manutenzione nell'unità per conto di altre imprese e le persone in servizio militare obbligatorio.

Per familiari lavoratori non retribuiti s'intendono quelle persone che abitano col proprietario dell'unità, che lavorano regolarmente per l'unità senza un contratto di lavoro e senza ricevere una retribuzione fissa per il lavoro che svolgono e che non sono iscritte nel libro paga di un'altra unità che rappresenti il loro principale datore di lavoro.

Nota: Ai fini della verifica della comparabilità dei dati, occorre indicare se i lavoratori volontari sono stati inclusi o meno in questa voce.

NUTS

Nomenclatura delle unità territoriali statistiche

PMI

Piccole e medie imprese

Qualità

Secondo la norma ISO 8402 - 1986, la qualità è "l'insieme delle funzioni e delle caratteristiche di un prodotto o servizio che lo rendono idoneo a soddisfare esigenze dichiarate o implicite".

La qualità delle statistiche può essere determinata facendo riferimento a diversi criteri.

-- Pertinenza: un'indagine è pertinente se risponde alle esigenze degli utenti. È necessaria, quindi, un'individuazione degli utenti e delle loro aspettative.

-- Accuratezza: l'accuratezza può essere definita come il grado di corrispondenza tra il valore stimato e il valore reale (sconosciuto).

-- Tempestività e puntualità nella diffusione dei risultati: Gli utenti desiderano cifre aggiornate pubblicate frequentemente e puntualmente a date prestabilite.

-- Accessibilità e chiarezza delle informazioni: I dati statistici hanno valore quando sono facilmente accessibili da parte degli utenti, sono disponibili nelle forme desiderate dagli utenti e sono adeguatamente documentati.

-- Comparabilità: le statistiche relative a una determinata caratteristica sono maggiormente utili quando consentono comparazioni attendibili tra i valori rilevati nello spazio e nel tempo per quella caratteristica. La comparabilità pone l'accento su un confronto dello stesso tipo di statistiche relative a paesi diversi al fine di valutare il significato delle statistiche aggregate a livello europeo.

-- Coerenza: quando provengono dalla stessa fonte, le statistiche sono coerenti se i concetti elementari possono essere combinati in modo attendibile in forme più complesse. Quando provengono da fonti diverse, e in particolare da indagini statistiche di frequenza diversa, le statistiche sono coerenti nella misura in cui si basano su definizioni, classificazioni e criteri metodologici comuni.

-- Completezza: la copertura settoriale delle statistiche dovrebbe riflettere le esigenze e le priorità espresse dagli utenti del Sistema statistico europeo.

SEE

Spazio economico europeo

Sezione

vedi: NACE Rev. 1

Sottosezione

vedi: NACE Rev. 1

SSI

Statistiche strutturali sulle imprese

UAE

Unità di attività economica

Unità di attività economica

L'unità di attività economica (UAE) raggruppa, in seno a un'impresa, l'insieme delle parti che concorrono all'esercizio di un'attività del livello "classe" (4 cifre) della nomenclatura NACE (Rev. 1). Si tratta di un'entità che corrisponde a un sistema di informazioni che consente di fornire o di calcolare per ogni UAE almeno il valore della produzione, dei consumi intermedi, del costo del personale e del risultato di gestione nonché dell'occupazione e degli investimenti fissi lordi.

Unità giuridica

Le unità giuridiche sono:

-- sia persone giuridiche la cui esistenza è riconosciuta dalla legge indipendentemente dalle persone o dalle istituzioni che le possiedono o che ne sono membri;

-- sia persone fisiche che esercitano un'attività economica come indipendenti.

L'unità giuridica costituisce sempre, da sola o talvolta con altre unità giuridiche, il supporto giuridico dell'unità statistica "impresa".

Unità locale

L'unità locale corrisponde a un'impresa o a una parte di impresa (laboratorio, stabilimento, magazzino, ufficio, miniera, deposito) situata in una località topograficamente identificata. In tale località, o a partire da tale località, si esercitano delle attività economiche per le quali - a prescindere da eccezioni - una o più persone lavorano (eventualmente a tempo parziale) per conto di una stessa impresa.

Unità statistica

Il regolamento (CEE), n. 696/93 del Consiglio, del 15 marzo 1993, relativo alle unità statistiche di osservazione e di analisi del sistema produttivo nella Comunità, prevede otto tipi di unità statistiche:

-- l'impresa;

-- l'unità istituzionale;

-- il gruppo di imprese;

-- l'unità di attività economica (UAE);

-- l'unità di produzione omogenea (UPO);

-- l'unità locale;

-- l'unità di attività economica a livello locale (UAE locale);

-- l'unità di produzione omogenea a livello locale (UPO locale).

Le unità statistiche sono definite sulla base di tre criteri:

-- Criterio giuridico, contabile o organizzativo;

-- Criterio geografico;

-- Criterio d'attività.

Le relazioni tra i diversi tipi di unità statistiche possono essere riassunti come segue:

-- Unità con una o più attività esercitate in uno o più luoghi

Impresa;

Unità istituzionale;

-- Unità con una o più attività esercitate in un unico luogo

Unità locale;

-- Unità con una sola attività esercitata in uno o più luoghi

UAE;

UPO;

-- Unità con una sola attività esercitata in un unico luogo

UAE locale,

UPO locale.

Allegato 3

Tabelle relative alla Parte II

Le tabelle 1, 2 e 3 riguardano la disponibilità dei dati per gli utenti. Le cifre si basano interamente sulla disponibilità di dati in New Cronos, la base dati di riferimento di Eurostat. Quasi tutti gli Stati membri trasmettono ad Eurostat più dati di quelli che poi vengono effettivamente diffusi; la differenza è costituita essenzialmente da dati che non possono essere divulgati per ragioni di segreto statistico. La presente analisi è stata effettuata nel gennaio del 2000, poco più di tre anni dopo la fine del periodo di riferimento 1996.

Tabella 1:

Percentuale di documenti (dati) disponibili in New Cronos per le variabili obbligatorie dell'allegato 1 per i singoli Stati membri UE e la Norvegia per ciascuna sezione della NACE Rev. 1 per il 1994 e il 1996.

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 2:

Attività della NACE Rev. 1 per cui sono disponibili dati in New Cronos solo per metà o meno dei paesi (Stati membri UE più Norvegia). Ai fini della presente analisi, una determinata attività viene considerata disponibile per un determinato paese se, per l'attività in questione, è disponibile, in New Cronos, almeno la metà delle variabili obbligatorie previste dall'allegato 1 del regolamento SSI. Nelle ultime due colonne viene riportato, per ciascuna attività, il numero di paesi per i quali sono disponibili dati relativi al 1994 e al 1996.

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 3:

Variabili per cui, in New Cronos, sono disponibili dati solo per quattro paesi o meno. Ai fini della presente analisi, una variabile è considerata disponibile per un determinato paese se è disponibile in New Cronos per la maggioranza delle attività per cui è richiesta. Nelle ultime due colonne viene riportato il numero di paesi per i quali, nel 1995 e 1996, sono disponibili dati per ciascuna variabile.

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 4:

Mesi di ritardo nella trasmissione dei dati dopo la scadenza del termine di 18 mesi dalla fine del periodo di riferimento previsto dal regolamento SSI. Un "-" indica che nessun dato è stato trasmesso dallo Stato membro interessato. "ND" indica che i dati sono stati trasmessi, ma che mancano informazioni precise sui tempi di trasmissione.

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 5:

Soglie di dimensione utilizzate per la raccolta dei dati negli Stati membri dell'Unione europea nel 1996 e prima dell'adozione del regolamento SSI. Salvo quanto altrimenti specificato, tutte le soglie sono espresse in numero di persone occupate.

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 6:

Principali criteri di misurazione dell'occupazione utilizzati per l'estrazione dei campioni e la diffusione dei dati relativi alle classi di dimensione negli Stati membri dell'Unione europea. Si noti che, per alcuni Stati membri, tali criteri sono espressi come unità "equivalenti a tempo pieno", per tener conto di talune situazioni occupazionali atipiche quali il lavoro part time.

>SPAZIO PER TABELLA>

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