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Document 31992D0562
92/562/EEC: Commission Decision of 17 November 1992 on the approval of alternative heat treatment systems for processing high-risk material
92/562/CEE: Decisione della Commissione, del 17 novembre 1992, relativa all'approvazione dei sistemi alternativi di trattamento termico per la trasformazione dei materiali ad alto rischio
92/562/CEE: Decisione della Commissione, del 17 novembre 1992, relativa all'approvazione dei sistemi alternativi di trattamento termico per la trasformazione dei materiali ad alto rischio
GU L 359 del 9.12.1992, p. 23–33
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT) Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali
(FI, SV)
No longer in force, Date of end of validity: 30/04/2004; abrogato da 32004R0446
Relation | Act | Comment | Subdivision concerned | From | To |
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Modified by | 11994NN01/05/E | complemento | allegato | 01/01/1995 | |
Repealed by | 32004R0446 |
92/562/CEE: Decisione della Commissione, del 17 novembre 1992, relativa all'approvazione dei sistemi alternativi di trattamento termico per la trasformazione dei materiali ad alto rischio
Gazzetta ufficiale n. L 359 del 09/12/1992 pag. 0023 - 0033
edizione speciale finlandese: capitolo 3 tomo 46 pag. 0101
edizione speciale svedese/ capitolo 3 tomo 46 pag. 0101
DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 17 novembre 1992 relativa all'approvazione dei sistemi alternativi di trattamento termico per la trasformazione dei materiali ad alto rischio (92/562/CEE) LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE, visto il trattato che istituisce la Comunità economica europea, vista la direttiva 90/667/CEE del Consiglio, del 27 novembre 1990, che stabilisce le norme sanitarie per l'eliminazione, la trasformazione e l'immissione sul mercato dei rifiuti di origine animale e la protezione dagli agenti patogeni degli alimenti per animali di origine animale o a base di pesce e che modifica la direttiva 90/425/CEE (1), in particolare l'allegato II, capitolo II, punto 6, lettera c), considerando che, ai sensi del punto 6, lettera a) dell'allegato II, capitolo II della suddetta direttiva, i materiali ad alto rischio devono essere riscaldati per 20 minuti a una temperatura di almeno 133 °C nella parte più interna e ad una pressione di 3 bar dopo che le dimensioni dei pezzi della materia prima sono state ridotte ad almeno 50 mm; considerando che è necessario definire con precisione sistemi alternativi per il trattamento termico che offrano le garanzie conformi alle disposizioni della direttiva 90/667/CEE; considerando che le misure previste dalla presente decisione sono conformi al parere del comitato veterinario permanente, HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Gli stabilimenti che nella trasformazione del materiale ad alto rischio utilizzano un sistema o una combinazione di sistemi previsti dall'allegato possono ottenere il riconoscimento da parte delle autorità competenti, purché ottemperino alle disposizioni e alle condizioni della direttiva 90/667/CEE e dimostrino alle stesse autorità che il campionamento dei prodotti finiti è stato effettuato quotidianamente per un mese, secondo le norme microbiologiche stabilite nell'allegato II, capitolo III, paragrafi 1 e 2 della direttiva succitata. Articolo 2 I dati relativi ai punti di controllo critici sulla base dei quali ogni stabilimento opera nel rispetto delle norme microbiologiche devono essere registrati e conservati in modo da consentire al proprietario, al gestore o al suo rappresentante e, ove necessario, alle autorità competenti, di vigilare sull'attività dello stabilimento. I dati da registrare e controllare riguardano il pezzo, le sue dimensioni, la temperatura critica e, ove necessario, il tempo assoluto, l'andamento della pressione, la frequenza di ricarica di materie prime nel sistema e la frequenza di riciclo di grassi. Tali dati vanno tenuti a disposizione della Commissione. Articolo 3 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 17 novembre 1992. Per la Commissione Ray MAC SHARRY Membro della Commissione (1) GU n. L 363 del 27. 12. 1990, pag. 51. ALLEGATO Definizioni Grasso naturale: il grasso presente in natura nella maggior parte delle materie prime. Può anche essere (in piccoli quantitativi) sego trattato e riciclato per coadiuvare il processo di essiccazione, ma ciò deve incidere solo in minima parte sul tempo di permanenza dei pezzi nel sistema di trattamento. Grasso aggiunto: consistente quantitativo di sego aggiunto alle materie prime prima della sterilizzazione. Il rapporto sego/materia prima è di solito compreso tra 0,5: 1 e 5: 1; la variazione nella quantità di riciclo di grassi può incidere sul tempo di permanenza delle materie prime e sui parametri fissati. Materiale sgrassato: la materia prima viene preparata all'operazione di sgrassamento attraverso coagulazione termica seguita da pressatura meccanica. Il residuo proteico a basso contenuto di grassi viene successivamente essiccato e sterilizzato. Separazione: la fase di separazione iniziale o preseparazione del grasso dal materiale essiccato e sterilizzato. Tale operazione può essere effettuata tramite drenaggio o centrifugazione. Produzione di farina: il procedimento comporta in genere la pressatura del materiale separato in panelli, fatta eccezione per i sistemi a pressatura preliminare. Il panello viene poi macinato in farina commerciabile. CAPITOLO I GRASSO NATURALE TRATTAMENTO A PRESSIONE ATMOSFERICA [BATCH (1) ] I. Descrizione del sistema /* Tabelle: v. GUCE */ riscaldata in un recipiente a vapore ad intercapedini (si tratta sovente di un rotore riscaldato a vapore) per eliminare l'umidità contenuta nei pezzi. L'umidità viene eliminata sotto forma di vapore acqueo, a pressione atmosferica. Dopo l'essiccazione/cottura, il materiale viene poi separato nelle sue frazioni liquidi/sego e componenti proteici/ciccioli, con procedimento meccanico o per mezzo di solventi, prima di venir trasformato in farina proteica animale. II. Punti di controllo critici per gli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a . . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Tempo assoluto: la partita va trattata per almeno . . . minuti alla temperatura minima indicata qui di seguito. 3. Temperatura critica: il processo deve aver luogo al di sopra della temperatura minima di . . . °C. La temperatura deve essere registrata con un sistema di registrazione permanente per ogni partita. Un prodotto trattato ad una temperatura inferiore alla temperatura minima deve essere sottoposto a nuovo processo di trasformazione con materie prime. (1) Denominazione commerciale indicata fra parentesi. CAPITOLO II GRASSO NATURALE TRATTAMENTO DISCONTINUO SOTTO PRESSIONE [BATCH/PRESSURE (1) ] I. Descrizione del sistema /* Tabelle: v. GUCE */ della materia prima vengono ridotte per frantumazione. Il materiale viene poi riscaldato (direttamente o in seguito ad essiccazione preliminare) in un recipiente ermeticamente chiuso, dove viene espulsa l'aria, fino a quando non si raggiunge la pressione e la temperatura richiesta. Tali condizioni vengono mantenute per un certo tempo regolando i dispositivi di riscaldamento e/o di sfogo; successivamente, si fa gradualmente ritornare la pressione al valore atmosferico. Per eliminare l'umidità intrinseca, il materiale viene poi essiccato nel medesimo recipiente (o in un altro recipiente di quelli descritti), dando luogo a un prodotto separabile nelle frazioni liquido/sego e componenti proteici/ciccioli, di solito con procedimento meccanico, prima di venire trasformato in farina proteica animale. II. Punti di controllo critici per gli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a . . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Tempo assoluto: la partitia va trattata per almeno . . . minuti alla temperatura minima indicata al punto 4. 3. Andamento della pressione: il materiale va sottoposto a una pressione minima di . . . Pascal (Bar) per un tempo minimo di . . . minuti. Tali parametri vanno registrati per ogni partita trattata. 4. Temperatura critica: il processo deve aver luogo al di sopra della temperatura minima di . . . °C. La temperatura deve essere registrata con un sistema di registrazione permanente per ogni partita. Un prodotto trattato a una temperatura inferiore alla temperatura minima deve essere sottoposto a nuovo processo di trasformazione con materie prime. (1) Denominazione commerciale indicata fra parentesi. CAPITOLO III GRASSO NATURALE TRATTAMENTO CONTINUO A PRESSIONE ATMOSFERICA [STORD (1) ] I. Descrizione del sistema /* Tabelle: v. GUCE */ entrare in un recipiente riscaldato a vapore, dove viene eliminata l'umidità intrinseca sotto forma di vapore acqueo, a pressione atmosferica. In questa fase, l'avanzamento del materiale nel recipiente viene regolato con spostamenti e sollecitazioni meccaniche, per assicurarne la sterilità del prodotto finito (raggiungimento di un determinato periodo di cottura e di una determinata temperatura) successivamente alla cottura/essiccazione. Dopo il processo di essiccazione/cottura, il materiale viene separato nelle frazioni liquido/sego e componenti proteici/ciccioli, di solito con procedimento meccanico, prima di essere trasformato in farina proteica animale. II. Punti di controllo critici per gli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a . . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Frequenza di ricarica di materia prima: tale grandezza dev'essere compresa tra . . . e . . . tonnellate per unità di tempo (TPT). La frequenza massima di ricarica deve essere di . . . t per unità di tempo. Durante la fase iniziale e quella finale del trattamento va fatta particolare attenzione agli altri punti di controllo critici, soprattutto alla temperatura critica (vedi punto 3). 3. Temperatura critica: il processo deve aver luogo al di sopra della temperatura minima di . . . . °C. La temperatura deve essere registrata costantemente con un sistema di registrazione permanente. Un prodotto trattato a una temperatura inferiore alla temperatura minima deve essere sottoposto a nuovo processo di trasformazione con materie prime. (1) Denominazione commerciale indicata fra parentesi. CAPITOLO IV GRASSO AGGIUNTO TRATTAMENTO CONTINUO A PRESSIONE ATMOSFERICA [STORK DUKE (1) ] I. Descrizione del sistema /* Tabelle: v. GUCE */ della materia prima vengono ridotte. Il materiale viene poi immesso in un recipiente riscaldato a vapore, dove viene mantenuto un livello costante di grasso liquido bollente/sego. Questo processo di friggitura nel grasso avviene facendo passare il materiale nel recipiente e controllandone l'avanzamento per mezzo di spostamenti e sollecitazioni meccaniche, al fine di assicurare che il materiale essiccato/cotto abbia perso tutta l'umidità residua, sotto forma di vapore acqueo e a pressione atmosferica. Successivamente, il grasso superfluo che non serve a mantenere il livello di funzionamento del dispositivo di cottura/essiccazione viene eliminato tramite drenaggio o con procedimento meccanico, e la frazione di componenti proteici/ciccioli viene trasformata in farina animale proteica. II. Punti di controllo critici per i singoli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a . . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Frequenza di ricarica di materia prima: tale grandezza dev'essere compresa tra . . . e . . . tonnellate per unità di tempo (TPT). La frequenza massima di ricarica deve essere di . . . t per unità di tempo. Durante la fase iniziale e quella finale del trattamento, va fatta particolare attenzione agli altri punti di controllo critici, soprattutto alla temperatura critica (vedi punto 4). 3. Frequenza di riciclo del grasso: il grasso va riciclato con una frequenza massima di . . . litri/secondo, che deve essere registrata ogni ora. 4. Temperatura critica: il processo deve aver luogo al di sopra della temperatura minima di . . . . °C. La temperatura deve essere registrata costantemente con un sistema di registrazione permanente. Un prodotto trattato a una temperatura inferiore alla temperatura minima deve essere sottoposto a nuovo processo di trasformazione con materie prime. (1) Denominazione commerciale indicata fra parentesi. CAPITOLO V GRASSO AGGIUNTO PROCESSO CONTINUO SOTTO VUOTO [CARVER - GREENFIELD (1) ] I. Descrizione del sistema /* Tabelle: v. GUCE */ processo la materia prima, dopo frantumazione, viene di solito macinata o tritata assieme a grasso liquido bollente, fino a produrre del sego pastoso. Il sego viene poi pompato in una serie di scambiatori di calore tubolari riscaldati a vapore dotati di camere a vuoto, dove l'umidità intrinseca viene eliminata sotto forma di vapore acqueo. Questo procedimento è caratterizzato da un riciclaggio continuo, con uno spillamento controllato di materia prima tra le varie fasi per assicurare che il prodotto reduce dall'essiccazione/cottura sia privo di umidità. Il prodotto viene poi separato, di solito per centrifugazione, nelle sue frazioni liquido/sego e componenti proteici/ciccioli. Il grasso liquido viene poi riutilizzato nella fase iniziale del processo, mentre le parti solide, i componenti proteici/ciccioli vengono trasformate in farina proteica animale. II. Punti di controllo critici per gli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a. . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Frequenza di ricarica di materia prima: tale grandezza dev'essere compresa tra . . . e . . . tonnellate per unità di tempo (TPT). La frequenza massima deve essere di . . . t per unità di tempo. Durante la fase iniziale e quella finale del trattamento, va fatta particolare attenzione agli altri punti di controllo critici, sopratutto alla temperatura critica (vedi punto 4). 3. Frequenza di riciclo del grasso: il grasso va riciclato con una frequenza massima di . . . litri/secondo che deve essere registrata ogni ora. 4. Temperatura critica: il processo deve aver luogo al di sopra della temperatura minima di . . . . °C. La temperatura deve essere registrata costantemente con un sistema di registrazione permanente. Un prodotto trattato a una temperatura inferiore alla temperatura minima deve essere sottoposto a nuovo processo di trasformazione con materie prime. (1) Denominazione commerciale indicata fra parentesi. CAPITOLO VI GRASSO AGGIUNTO TRATTAMENTO CONTINUO SOTTO PRESSIONE [CARVER-GREENFIELD MODIFICATO (1) ] I. Descrizione del sistema /* Tabelle: v. GUCE */ serie di scambiatori di calore tubolari riscaldati a vapore dotati di camere a vuoto, dove l'umidità intrinseca viene eliminata sotto forma di vapore acqueo. In alcuni degli scambiatori di calore e delle camere a vuoto viene mantenuta una pressione superiore a quella atmosferica. Questo procedimento è caratterizzato da un riciclo continuo, con uno spillamento controllato di materia prima tra le vari fasi per assicurare che il prodotto reduce dall'essiccazione/cottura sia privo di umidità. Il prodotto viene poi separato, di solito per centrifugazione, nelle sue frazioni liquido/sego e componenti proteici/ciccioli. Il grasso liquido viene poi riutilizzato nella fase iniziale del processo, mentre le parti solide, i componenti proteici/ciccioli vengono trasformate in farina proteica animale. II. Punti di controllo critici per gli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a . . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Frequenza di ricarica di materia prima: tale grandezza dev'essere compresa tra . . . e . . . tonnellate per unità di tempo (TPT). La frequenza massima dovrebbe essere di . . . t per unità di tempo. Durante la fase iniziale e quella finale del trattamento, va fatta particolare attenzione agli altri punti di controllo critici, soprattutto alla temperatura critica (vedi punto 5). 3. Frequenza di riciclo del grasso: il grasso va riciclato con una frequenza massima di . . . litri/secondo che deve essere registrata ogni ora. 4. Andamento della pressione: il materiale va sottoposto a una pressione minima di . . . Pascal (Bar) per un tempo minimo di . . . ore. Tali parametri vanno registrati per ogni partita sottoposta a trattamento. 5. Temperatura critica: il processo deve avvenire al di sopra della temperatura minima di . . . . °C. La temperatura deve essere registrata costantemente con un sistema di registrazione permanente. Un prodotto trattato a una temperatura inferiore alla temperatura minima deve essere sottoposto a nuovo processo di trasformazione con materie prime. (1) Denominazone commerciale indicata fra parentesi. CAPITOLO VII MATERIALE SGRASSATO TRATTAMENTO CONTINUO A PRESSIONE ATMOSFERICA [STORD/ATLAS/ALPHA LAVAL (1) ] I. Descrizione del sistema Punti di controlli critici /* Tabelle: v. GUCE */ riscaldato fino a raggiungere una temperatura che permette la coagulazione. Successivamente, attraverso sistemi meccanici come la pressatura, le fasi intrinseche liquide del grasso e dell'acqua vengono separate dai solidi. I solidi passano attraverso una fase di essiccazione/cottura, per eliminare l'umidità intrinseca residua e produrre parti sterili solide proteiche/ciccioli che vengono trasformati in farina proteica animale. La fase liquida viene poi ulteriormente trattata per separare e recuperare il grasso/sego tramite centrifugazione. La fase liquida viene fatta evaporare prima della essiccazione finale. II. Punti di controllo critici per gli stabilimenti 1. Dimensione dei pezzi: la distanza nominale tra incudini deve essere di . . . mm. Le attrezzature che servono a dimensionare il prodotto finito vanno controllate quotidianamente, registrandone i dati relativi alle condizioni. Se la distanza tra incudini risulta superiore a . . . mm, vanno apportate le opportune correzioni. 2. Frequenza di ricarica di materia prima: tale grandezza dev'essere compresa tra . . . e . . . tonnellate per unità di tempo (TPT). La frequenza massima deve essere di . . . t per unità di tempo. Durante la fase iniziale e quella finale del trattamento, va fatta particolare attenzione agli altri punti di controllo critici, soprattutto alla temperatura critica (vedi punto 3). 3. Temperatura critica: a) per la farina, la temperatura di funzionamento dev'essere superiore alla temperatura minima di . . . °C; b) per il grasso, la temperatura di funzionamento dev'essere superiore alla temperatura minima di . . . . °C. La temperatura deve essere registrata costantemente con un sistema di registrazione permanente. I prodotti trattati alla temperatura inferiore a una temperatura minima devono essere sottoposti a nuovo trattamento con materia prima. (1) Denominazione commerciale indicata fra parentesi.