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Unione per il Mediterraneo

L’unione per il Mediterraneo (UpM) è un’istituzione intergovernativa che unisce i paesi dell’Unione europea (Unione) e 15 paesi delle sponde meridionali e orientali del Mediterraneo, con l’obiettivo di promuovere il dialogo e la cooperazione.

Il partenariato euromediterraneo (PEM), avviato nel 1995, mirava a raggiungere la stabilità e la crescita nel Mediterraneo e verteva sulla cooperazione politica, economica e sociale.

Nel 2008 è stato dato nuovo impulso al PEM attraverso l’Unione multilaterale per il Mediterraneo (UpM). Sono stati avviati progetti regionali, rivolti a settori quali l’economia, l’ambiente, l’energia e la migrazione. Una tabella di marcia per l’azione, adottata a livello ministeriale nel 2017, rappresenta la guida principale per l’UpM.

Oltre ai 27 paesi dell’Unione, 15 paesi partner sono membri dell’UpM: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Mauritania, Monaco, Montenegro, Marocco, Autorità palestinese, Siria, Tunisia e Turchia.

Alcuni di questi paesi sono ora candidati o potenziali candidati all’adesione all’Unione, mentre altri hanno priorità o piani d’azione bilaterali attraverso la politica europea di vicinato (PEV). La revisione della PEV del 2015 è incentrata sulla stabilizzazione del vicinato, su un approccio differenziato per i paesi partner e su una partecipazione maggiore alle strategie da parte di tutti gli interlocutori. Lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale per il periodo 2021-2027 offre sostegno finanziario alla PEV e ha un bilancio di 19 miliardi di euro per il vicinato solo nel pilastro geografico.

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