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Document 61988CC0220

Conclusioni dell'avvocato generale Darmon del 23 novembre 1989.
Dumez France e Tracoba contro Hessische Landesbank (Helaba) e altri.
Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Cour de cassation - Francia.
Convenzione di Bruxelles - Materia di delitti o quasi delitti - Interpretazione dell'art. 5, 3º comma - Vittima indiretta - Danno derivante ad una società madre dalle perdite finanziarie subite dalla società controllata.
Causa C-220/88.

European Court Reports 1990 I-00049

ECLI identifier: ECLI:EU:C:1989:595

61988C0220

Conclusioni dell'avvocato generale Darmon del 23 novembre 1989. - DUMEZ FRANCE SA E TRACOBA SARL CONTRO HESSISCHE LANDESBANK ED ALTRI. - DOMANDA DI PRONUNCIA PREGIUDIZIALE: COUR DE CASSATION - FRANCIA. - CONVENZIONE DI BRUXELLES - MATERIA DI DELITTI O QUASI DELITTI - INTERPRETAZIONE DELL'ART. 5, PUNTO 3 - VITTIMA INDIRETTA - DANNO DERIVANTE PER UNA SOCIETA MADRE, DALLE PERDITE FINANZIARIE SUBITE DALLA SUA FILIALE. - CAUSA 220/88.

raccolta della giurisprudenza 1990 pagina I-00049


Conclusioni dell avvocato generale


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Signor Presidente,

Signori Giudici,

1 . La questione pregiudiziale sollevata dalla Cour de cassation francese, nel chiedervi di definire i contorni della vostra giurisprudenza in materia di competenza giurisdizionale, vi induce a precisare la portata della vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace ( 1 ), relativa all' interpretazione dell' art . 5, punto 3, della convenzione di Bruxelles ( 2 ) ( in prosieguo : la "convenzione "), di cui una dottrina quasi unanime ha sottolineato il carattere di principio ( 3 ).

2 . Non mi pare che occorra soffermarsi a lungo sui fatti della causa principale . Due società francesi, la Sceper e la Tracoba, cui ormai sono subentrate le società Dumez France e Oth Infrastructure, costituivano nella RF di Germania due società controllate per realizzare un' operazione immobiliare . Nel giugno 1973 le banche tedesche intervenute per accordare disponibilità finanziarie all' operatore immobiliare tedesco ( la Hessische Landesbank, la Gebrueder Roechling Bank e la Luebecker Hypothekenbank ) decidevano di revocare i contratti di concessione di credito . L' operatore immobiliare veniva posto in liquidazione giudiziaria come anche le due società affiliate tedesche della Sceper e della Tracoba . Le due società francesi citavano le banche tedesche per responsabilità da fatto illecito dinanzi al tribunale de commerce di Parigi . Le convenute, le quali ritenevano che il danno subito dalle società Sceper e Tracoba si fosse prodotto in Germania e non presso la sede sociale delle attrici, in Parigi, sollevavano un' eccezione di incompetenza, successivamente accolta dal tribunale de commerce con sentenza 14 maggio 1985 . La cour d' appel di Parigi, con sentenza 13 dicembre 1985 confermava detta decisione . Le società Dumez e Tracoba ricorrevano in cassazione sostenendo che il danno da esse subito era sorto a Parigi, nella loro sede sociale, luogo in cui avevano constatato le perdite finanziarie subite a causa del fallimento delle società controllate .

3 . La cour de cassation vi ha allora sottoposto una questione pregiudiziale diretta, in sostanza, a sapere se la soluzione accolta dalla vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace, che concede all' attore in materia di responsabilità ex delicto la facoltà di scegliere tra il giudice del luogo ove si è verificato il fatto generatore del danno e quello del luogo in cui il danno si è prodotto, possa essere invocata dalle vittime indirette del danno, il che, in caso affermativo, secondo il giudice a quo, consentirebbe loro di adire il tribunale del loro domicilio .

4 . A mio avviso la questione riveste un duplice aspetto . Infatti, l' applicare ai pregiudizi indiretti la soluzione elaborata dalla vostra sopraccitata sentenza non mi pare conduca necessariamente a riconoscere alle vittime di siffatti pregiudizi la facoltà di adire il giudice del proprio domicilio . In altre parole si deve identificare il luogo ove una vittima indiretta ha subito il danno col luogo del suo domicilio? Per risolvere tale questione, dopo aver esaminato se la soluzione elaborata nella vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace debba o no applicarsi in materia di pregiudizio indiretto, dovrò esaminare la distinta questione della determinazione del luogo ove la vittima indiretta subisce il danno .

5 . Per quanto riguarda il primo aspetto della problematica in esame, faccio subito presente che, a mio avviso, nulla in detta sentenza consente di escludere che la soluzione ivi elaborata si applichi ai danni indiretti . Anzi, voi avete rilevato che :

"Una scelta esclusiva appare tanto meno auspicabile in quanto, con la sua ampia formulazione, l' art . 5, punto 3, della convenzione comprende i più svariati casi di responsabilità" ( 4 ).

6 . La dottrina ha d' altronde inteso la vostra sentenza come destinata ad essere applicata in modo molto generale .

7 . In Francia, il Droz, nel suo commento rileva come la facoltà di scelta così accordata all' attore rischi di moltiplicare i possibili fori in materia di incidenti stradali ove la presenza di danneggiati "secondari" è tutt' altro che rara ( 5 ). Il Bourel è dello stesso parere, ma ritiene, da parte sua, che l' inconveniente segnalato dal Droz possa essere evitato tramite il gioco delle eccezioni per connessione contemplate dalla convenzione stessa ( 6 ). Lo Huet si schiera con quest' ultima opinione deplorando, a sua volta, l' assenza nel sistema della convenzione di una competenza generale basata sulla connessione ( 7 ).

8 . Anche i commentatori del Regno Unito hanno inteso la vostra decisione come volta a ricevere un' applicazione molto generale ( 8 ). Non è tuttavia sfuggito all' attenzione di taluni che la soluzione adottata dalla Corte non escludeva l' eventuale applicazione di regole specifiche per taluni fatti illeciti, come per esempio in materia di diffamazione a mezzo stampa ( 9 ). E stata altresì sottolineata la difficoltà di determinare, in presenza di semplici perdite finanziarie, il luogo del danno ( 10 ).

9 . Lo stesso carattere generale è stato riconosciuto, nel corso dell' analisi condotta sulla vostra decisione, in Portogallo ( 11 ) come pure in Spagna ( 12 ). Segnalo tuttavia che, secondo alcuni autori, come il Desantes Real e la sig.ra Jallès, la soluzione elaborata dalla vostra sentenza è legata soprattutto al problema concreto della scelta dei criteri che debbono stare alla base della qualifica di "evento dannoso" in materia di tutela dell' ambiente, e, più particolarmente, con riferimento alla lotta contro l' inquinamento fluviale internazionale . Questi autori sembrano infatti considerare che la vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace non possa essere dissociata dal contesto della fattispecie ( 13 ).

10 . Col beneficio di quest' ultima precisazione la dottrina non ha dubbi nel ritenere che la giurisprudenza Mines de potasse d' Alsace si applichi, senza alcuna esclusione, alle azioni di riparazione di danni indiretti, anche se talvolta coglie l' occasione per sottolinearne gli inconvenienti .

11 . Da parte mia ritengo che una simile esclusione porterebbe, in una materia tanto diversificata quanto complessa quale quella della responsabilità da atto illecito a conseguenze imprevedibili - dato che da un' eccezione ne deriva un' altra - che potrebbero rimettere in discussione la semplicità e la coerenza della costruzione operata dalla vostra sentenza 30 novembre 1976 .

12 . Ricordiamo come, in detta decisione, voi abbiate osservato che :

"sotto il profilo della competenza giurisdizionale,

il luogo del fatto generatore del danno può, secondo i casi, costituire un significativo collegamento non meno del luogo in cui il danno si è concretato" ( 14 ).

13 . Tale constatazione, che si ispira allo stretto rapporto che esiste tra gli elementi costitutivi di ogni responsabilità, mi pare altrettanto pertinente in materia di danni indiretti .

14 . Di conseguenza mi sembra del tutto auspicabile mantenere una portata generale alla soluzione della vostra sentenza, ma devo tuttavia esaminare se la facoltà offerta alla vittima indiretta di adire il giudice del luogo in cui ha subito il danno ( 15 ) debba necessariamente condurre a consentirle di agire dinanzi al giudice del suo domicilio . Occorre dunque tentare di superare la difficoltà, a mio parere determinante, che consiste nell' accertare in quale luogo si debba considerare sorto il danno subito dalla vittima indiretta .

15 . Procedo innanzitutto all' esame degli elementi che tendono ad escludere che la vittima diretta abbia subito il danno nel luogo del suo domicilio .

16 . L' avvocato generale Warner, nelle conclusioni presentate per la sentenza Rueffer ( 16 ), ha già avuto occasione di esprimere la sua opinione . Dopo aver ricordato che nella fattispecie relativa alla sentenza Mines de potasse d' Alsace il luogo del fatto generatore e il luogo ove è sorto il danno erano distinti, rileva :

"Mai è stato prospettato (...) e tantomeno la Corte lo ha affermato, che il luogo in cui l' evento dannoso si era verificato poteva essere il luogo in cui la società attrice aveva la sua sede o il luogo in cui veniva quantificato il danno alla sua attività ".

L' avvocato generale Warner continua :

"Sostenere nel nostro caso che il luogo in cui lo Stato ( 17 ) ha la sua sede possa considerarsi "il luogo in cui si è verificato l' evento dannoso" corrisponderebbe a sostenere che, secondo la convenzione, chi esperisce un' azione da illecito, avrebbe il diritto di adire il tribunale della località in cui ha la residenza, il che è assolutamente inconciliabile con l' impostazione dell' art . 2 e seguenti della convenzione" ( 18 ).

17 . Per ragioni che è inutile esporre in queste conclusioni, la Corte, nella sentenza Rueffer, non ha avuto occasione di pronunciarsi su questo punto .

18 . Il Bischoff e lo Huet, nel commentare tale sentenza, hanno approvato la soluzione proposta dall' avvocato generale, facendo presente che "distinguere tra il danno materiale immediato che, localizzato nel luogo dove si è verificato il fatto generatore, costituirebbe con esso 'l' evento dannoso' contemplato dall' art . 5, punto 3, e le spese o gli ulteriori mancati guadagni che, per non essersi prodotti nello stesso luogo, giustificherebbero da soli una nuova competenza sarebbe in pieno contrasto con la politica giurisprudenziale finora seguita" ( 19 ).

19 . Se la Corte non ha ancora avuto modo di pronunciarsi espressamente su questo punto, numerosi sono per contro i giudici nazionali che, dopo la sentenza Mines de potasse d' Alsace, hanno già statuito al riguardo .

20 . Così, il Gerechtshof di s' Hertogenbosch, nella sentenza 31 ottobre 1978 ( 20 ), ha considerato che i giudici dei Paesi Bassi non erano competenti a decidere su un' azione di risarcimento di un danno subito da una società dei Paesi Bassi in conseguenza del rifiuto da parte di un' impresa tedesca di stipulare un contratto, in quanto l' unico elemento localizzato nei Paesi Bassi era la constatazione delle perdite finanziarie causate dal rifiuto di stipulare il contratto . Il giudice nazionale ha distinto tra l' evento causale, il pregiudizio e il patrimonio nel quale si concretizza lo svantaggio finanziario che ne è la conseguenza, per constatare, da un lato, che la Corte nella sentenza 30 dicembre 1976 aveva inteso contemplare soltanto i due primi elementi e, dall' altro, che il patrimonio interessato poteva trovarsi in una qualsiasi parte del mondo .

21 . L' Oberlandesgericht di Hamm nella sentenza 3 ottobre 1978 ha adottato la medesima linea di condotta . Si trattava di una società tedesca cui una società belga si era rifiutata di vendere gli autoveicoli a causa di un presunto comportamento anticoncorrenziale da essa tenuto in Belgio, la quale sosteneva che i giudici tedeschi erano competenti a conoscere della sua azione per la riparazione del danno subito . L' Oberlandesgericht ha constatato che l' eventuale violazione delle norme di concorrenza si era prodotta in Belgio e che il mancato rifornimento dell' attrice, all' origine del suo danno, era pure avvenuto in detto Stato . Di conseguenza, esso ha ritenuto che non si potesse dedurre dalla sentenza Mines de potasse d' Alsace la competenza di un giudice estraneo a qualsiasi criterio di collegamento con la concretizzazione del fatto illecito e situato in un qualsiasi luogo dove sono sopravvenuti danni patrimoniali ( 21 ).

22 . I giudici italiani hanno optato per soluzioni analoghe . Cos , la sentenza del tribunale di Roma 15 marzo 1978 ( 22 ) ha considerato che i giudici italiani non erano competenti a giudicare di un' azione per responsabilità da fatto illecito in merito a un trasferimento di azioni tra due società ritenuto in contrasto con taluni accordi precedenti ed effettuato sul territorio britannico . Per il tribunale il luogo ove il danno è sorto è quello dove è stata consumata la violazione del diritto tutelato .

23 . Parimenti, il tribunale di Monza, nella sentenza 28 settembre 1979, dopo aver ricordato che il dilemma tra il luogo in cui è avvenuto l' evento dannoso e quello dove si è prodotto il danno era stato risolto dalla vostra Corte "salomonicamente", ha rifiutato di assimilare il luogo ove il danno è sorto al luogo ove il danno viene subito . Si trattava dell' azione intentata da una società italiana che si riteneva vittima di comportamenti anticoncorrenziali assunti da società tedesche nella RF di Germania e che avevano avuto l' effetto di diminuire il numero di vendite da essa realizzato in tale paese . Il tribunale di Monza ha precisato che "il danno insorge là dove si è realizzato quel fatto che si assume avere la caratteristica di esserne la causa, rimanendo del tutto ininfluente il luogo, coincidente o diverso, ove tale danno ha causato la diminuzione patrimoniale subita dal soggetto" ( 23 ).

24 . La distinzione sottolineata dal tribunale di Monza tra il luogo in cui si è prodotto il danno e il luogo in cui il danno viene subito mi sembra del tutto pertinente . Infatti, il voler attribuire la competenza al giudice nella cui circoscrizione si trova la sede sociale di una persona giuridica in quanto giudice del luogo ove è sorto il danno, identificato con il luogo in cui sono state rilevate le perdite patrimoniali, mi sembra indice di confusione tra il luogo in cui si è prodotto il danno e il luogo in cui detto danno viene subito .

25 . Una simile distinzione aveva d' altronde provocato in Francia una controversia che illumina la questione oggi sottoposta alla Corte . Infatti l' art . 46, 3° trattino, del nuovo codice di procedura civile francese faceva inizialmente riferimento al giudice "nella cui circoscrizione il danno viene subito ". Alcuni giudici, tenuto conto dell' elemento di continuità che contengono le parole "viene subito", ne avevano dedotto che la vittima di un pregiudizio materiale subiva il danno al proprio domicilio e che il giudice nella cui circoscrizione era domiciliata la vittima era pertanto competente ( 24 ). Altri giudici, tuttavia, decidevano in senso contrario ( 25 ).

26 . Un decreto 12 maggio 1981 ha eliminato qualsiasi ambiguità modificando l' art . 46, 3° trattino, il quale si riferisce ormai al giudice del luogo "nella cui circoscrizione il danno è stato subito", il che conferisce alla disposizione considerata un innegabile carattere di istantaneità ( 26 ).

27 . Si rileva, per di piÚ, che taluni pregiudizi particolarmente difficili da situare per quanto riguarda le norme di competenza giurisdizionale, hanno dato luogo a soluzioni che hanno portato i giudici nazionali ad escludere l' identificazione del luogo del danno con il luogo del domicilio della vittima, come accade con riferimento alle azioni di riparazione per fatti di diffamazione a mezzo stampa ( 27 ).

28 . Allo stesso modo, talvolta, si riscontra il rifiuto di prendere in considerazione il luogo della sola constatazione della materialità del danno ( 28 ).

29 . Nel Regno Unito sembra che la dottrina serbi a questo riguardo il medesimo orientamento . In tal senso, il Collins, nell' opera The Civil Jurisdiction and Judgments Act 1982, dichiara : "Even though in one sense a plaintiff may suffer economic loss at the place of its business, that is not sufficient to confer jurisdiction on that place, for otherwise the place of business of the plaintiff would almost automatically become another basis of jurisdiction" ( Sebbene in un certo senso l' attore possa subire danni economici nel luogo in cui è domiciliato, ciò non basta per attribuire competenza al foro del domicilio, perché altrimenti il domicilio dell' attore diventerebbe quasi automaticamente un nuovo criterio di collegamento per l' attribuzione della competenza ). ( 29 ).

30 . Analoghe sono le posizioni della dottrina tedesca . Il Kropholler sottolinea, nella sua opera sul diritto processuale europeo, come il fatto di adottare il criterio del luogo ove il danno sorge in un momento successivo porterebbe ad accostarsi al "forum actoris" ( 30 ).

31 . E perciò manifesto lo scarso favore che incontra una soluzione che sancirebbe il "forum actoris ". Per di più, la natura stessa dell' azione della vittima indiretta mi induce a mostrarmi ancora più rigido per quanto riguarda l' esclusione della competenza, in questo caso, del domicilio della vittima ( 31 ).

32 . Non mi nascondo, tuttavia, di toccare qui una delle questioni più delicate e controverse del diritto in materia di responsabilità : la natura del danno indiretto . Si tratta, per dirla con l' espressione usata da taluni autori, di un danno che è soltanto "la proiezione sulla vittima mediata di un pregiudizio subito dalla vittima iniziale" ( 32 ) oppure, al contrario, di un danno a sé stante ( 33 )?

33 . Del resto, tale questione, non si pone evidentemente in quei numerosi Stati membri che non riconoscono il diritto al risarcimento a favore delle vittime di un danno riflesso e ignorano, pertanto, la nozione di danno indiretto ( 34 ).

34 . Così, nei Paesi Bassi, viene concessa azione di regresso avverso il terzo responsabile solo agli assicuratori e agli istituti di previdenza sociale ( 35 ), con esclusione dei privati .

35 . La Grecia e la Danimarca sembrano pure esse ignorare tale nozione di pregiudizio indiretto in quanto i loro sistemi giuridici non ammettono, in linea di principio, il diritto di ottenere il risarcimento di un danno indiretto, fatta eccezione nei confronti dello Stato come anche dei datori di lavoro 33 .

36 . Nel diritto tedesco le vittime indirette non possono, in linea generale, ottenere il risarcimento dei danni subiti ( 36 ). Per contro, gli artt . 844 e 845 del BGB fanno eccezione a questo principio e accordano un diritto, rispettivamente, al risarcimento a coloro nei confronti dei quali la vittima diretta aveva un obbligo di alimenti ( ad eccezione del caso in cui tale obbligo sia stato costituito per contratto ) e rispettivamente a coloro nei cui confronti la vittima diretta era tenuta ad effettuare prestazioni ex lege .

37 . Per quanto riguarda il Regno Unito, se è vero che la vittima di un grave trauma psichico causato dalla morte o dalle ferite procurate a un membro della sua famiglia, o anche ad una persona senza vincoli di parentela ( 37 ), può ottenerne il risarcimento da parte dell' autore del fatto dannoso, tuttavia i giudici sono molto fermi sulla necessità di una conseguenza fisica o mentale obiettivamente identificabile e rifiutano qualsiasi indennizzo del mero danno morale (" grief or sorrow "), non accompagnato da una apprezzabile ripercussione fisica ( 38 ). Tuttavia, dopo il Fatal Accident Act del 1846 e le leggi successive, i membri della famiglia possono domandare il risarcimento dei danni provocati loro dalla morte dei loro parenti in deroga al principio della Common Law secondo il quale "in a civil court the death of a human being could not be complained of as an injury ( la morte di una persona non può essere invocata, in sede civile, come un danno che dia luogo a risarcimento )" ( 39 ). Si deve aggiungere che, secondo l' art . 5 del Fatal Accident Act del 1976 ( 40 ), quando il decesso di una persona è dovuto in parte a sua colpa ed in parte a colpa di un terzo, il risarcimento dei danni che possono essere riconosciuti sulla base del Fatal Accident Act deve essere proporzionalmente ridotto ( 41 ).

38 . Esamino ora la normativa degli Stati che riconoscono incontestabilmente la nozione di pregiudizio indiretto .

39 . Nel diritto portoghese hanno diritto al risarcimento tutti coloro che potevano esigere alimenti dalla vittima se questa, in ragione della lesione personale subita, non è piÚ in grado di provvedere ai loro bisogni ( 42 ). Per quanto riguarda i danni non patrimoniali, invece, solo la vittima diretta e i suoi eredi possono chiederne il risarcimento ( 43 ). Si deve notare che, secondo gli artt . 494 e 496 del codice civile portoghese, la colpa della vittima iniziale è opponibile alle vittime secondarie ( 44 ).

40 . Nel diritto italiano l' art . 1227 del codice civile prevede una diminuzione del risarcimento "se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno ". La dottrina è divisa sul problema se la colpa della vittima iniziale del fatto dannoso sia o no opponibile alle vittime secondarie . Taluni affermano che il fatto colposo contemplato all' art . 1227 è solo quello della vittima iniziale e non quello della vittima indiretta la quale non ha commesso nessun fatto colposo che abbia concorso alla realizzazione del danno ( 45 ). Altri sono di parere contrario ( 46 ). La stessa giurisprudenza italiana sembra divisa circa l' autonomia del pregiudizio indiretto ( 47 ).

41 . In Spagna l' esistenza stessa di un danno indiretto è oggetto di divergenze nella giurisprudenza . Infatti, se la sezione penale del tribunal supremo riconosce ai soli eredi della vittima eventuali diritti al risarcimento, la prima sezione di questa alta giurisdizione estende il diritto al risarcimento a tutte le persone che, in ragione del loro immediato vincolo di parentela con la vittima diretta, subiscono un danno morale o materiale, senza che sia loro necessario dimostrare la qualità di eredi del defunto ( 48 ).

42 . La dottrina è divisa tra queste due linee giurisprudenziali ( 49 ). La questione di quale sia l' autonomia del danno indiretto e, in particolare, se la colpa della vittima iniziale sia opponibile alle vittime indirette sembra restare aperta . La dottrina pare favorevole a tener conto della parte di responsabilità attribuita all' autore del fatto dannoso per calcolare l' indennizzo delle vittime indirette ( 50 ).

43 . La questione del danno indiretto ha suscitato in Belgio numerosi interrogativi tanto in dottrina quanto in giurisprudenza finché una serie di decisioni di principio della Cour de cassation non hanno statuito che sulla portata del risarcimento dovuto dall' autore di un illecito incideva in misura proporzionale la gravità della colpa della vittima alla quale colui che agisce per il risarcimento era legato da vincoli di famiglia e affettivi . Questa alta giurisdizione ha sottolineato che il danno considerato è un danno "riflesso o indiretto" poiché trova la sua fonte esclusivamente nei legami che univano la vittima iniziale a colui che agisce per il risarcimento ( 51 ). La teoria dell' autonomia del danno indiretto viene così scartata nel diritto belga .

44 . In Lussemburgo la Cour de cassation, con sentenza 22 dicembre 1988 ( 52 ) ha reso opponibile al terzo, vittima indiretta, la colpa commessa dalla vittima diretta del danno, considerando che "se l' azione del terzo anche nell' ipotesi in cui costui è altresì erede della vittima è, per il suo oggetto, distinta da quella che la vittima stessa avrebbe potuto esercitare, essa trae nondimeno origine dal medesimo fatto considerato in tutte le sue circostanze ". Questa sentenza pone termine a talune esitazioni giurisprudenziali, anche se dall' esame della giurisprudenza lussemburghese su questo punto emerge che la maggior parte dei giudici già si pronunciava contro l' autonomia del danno indiretto e, di conseguenza, per l' opponibilità del concorso di colpa attribuibile alla vittima diretta del danno ( 53 ).

45 . Nel diritto francese, dopo molteplici contrasti in giurisprudenza e in dottrina, la sentenza 19 giugno 1981 pronunciata dalla Cour de cassation in seduta plenaria ha deciso che se l' azione esperita da una vittima indiretta è distinta per il suo oggetto da quella che avrebbe potuto intentare la vittima diretta, "essa cionondimeno procede dal medesimo fatto che vi sta all' origine considerato in tutte le sue circostanze" ( 54 ).

46 . Noto pertanto che, negli Stati della Comunità che conoscono il concetto di danno indiretto, l' autonomia di questo danno rispetto a quello subito dalla vittima iniziale - autonomia che potrebbe essere invocata per giustificare competenze giurisdizionali autonome - non è mai stata riconosciuta .

47 . La filosofia alla quale si ispira la convenzione mi porta ad auspicare che venga respinta la concezione secondo la quale sarebbe competente il giudice del luogo dove la vittima indiretta subisce il danno, cioè il giudice del luogo in cui essa ha il domicilio .

48 . Infatti, anche se questo orientamento appare interessante in quanto favorevole al danneggiato, si deve notare che, nel sistema generale della convenzione, la preoccupazione di proibire il "forum actoris" e, di conseguenza, - vista la facilità di cambiare domicilio - il "forum shopping" è presente in misura ben maggiore di quanto lo sia l' idea di favorire il danneggiato ( 55 ). Del resto la vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace si fonda essenzialmente sulle esigenze della buona amministrazione della giustizia ( 56 ).

49 . Per di più, gli inconvenienti di una simile soluzione mi paiono troppo gravi perché possa essere accolta . Nel caso di una pluralità di vittime indirette, tanti sarebbero i giudici competenti quanti i diversi domicili . Certamente, le domande saranno connesse, ma, come giustamente rilevato dallo Huet, la convenzione di Bruxelles "non fa della connessione un criterio generale di competenza derivata che consenta di concentrare nelle mani di uno stesso giudice domande connesse" ( 57 ). Come sottolineato altresì dal Droz, "il giudice del domicilio, del fatto illecito o della concretizzazione del danno rifuggirà dal sospendere il procedimento o dal disfarsene a vantaggio di un giudice di un altro paese dove la competenza si giustifica soltanto con l' esistenza di un danno subito da un terzo e localizzato in questo solo paese" ( 58 ). Inoltre, l' eccezione di connessione contemplata dall' art . 22 della convenzione presuppone che i giudici aditi abbiano una competenza concorrente, il che solleva, d' altronde, il problema se il giudice adito in ragione del luogo ove il danno è sorto veda, o no, la propria competenza limitata alla riparazione dei danni verificatisi nella sua circoscrizione . Taluni autori si sono interrogati su questo punto ( 59 ). Tale delicato problema non è oggi all' esame della Corte, ma si può ragionevolmente pensare che esso si trova allo stato embrionale nella soluzione che avete fornito con la sentenza Mines de potasse d' Alsace e che, prima o poi, sarà sottoposto al vostro giudizio ( 60 ).

50 . Questa molteplicità di fori competenti non mi pare priva di conseguenze sull' altro aspetto della convenzione, cioè il riconoscimento e l' esecuzione delle decisioni . Da questo punto di vista, una soluzione secondo la quale ciascuna vittima "secondaria" potrebbe agire dinanzi al giudice del proprio domicilio favorisce la dispersione delle azioni e, per ciò stesso, accentua i rischi di decisioni contrastanti, motivo di diniego del riconoscimento o della delibazione ai sensi dell' art . 27, punto 3, della convenzione .

51 . Per di più, molti degli inconvenienti che taluni commentatori hanno creduto di scorgere nella vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace provengono dal fatto che questi autori ritengono, a mio avviso a torto ( 61 ), che la soluzione fornita da questa sentenza porti alla possibile competenza del giudice nella cui circoscrizione si trova il domicilio della vittima . A questo proposito, ancora, una simile concezione, che pare stare a testimonianza di una confusione tra il luogo ove il danno si produce - gli stessi termini della vostra sentenza - e il luogo ove il danno è subito, comporterebbe alla fine l' inconveniente di essere in contrasto con la giurisprudenza abitualmente seguita su questo punto dai giudici degli Stati membri .

52 . Quindi, queste diverse considerazioni mi portano, per quanto riguarda le vittime indirette, ad identificare il luogo in cui è sorto il danno con quello dove si è manifestato il danno iniziale, in altre parole, con il luogo in cui è sorto il danno della vittima diretta . Infatti, la necessità di evitare un moltiplicarsi dei possibili fori con tutti gli inconvenienti precedentemente segnalati, implica la necessità di fare riferimento ad un elemento che possa essere comune a tutte le vittime indirette, cioè sia il luogo dell' evento causale, sia il luogo ove è sorto il danno iniziale . Una siffatta soluzione presenta altresì il vantaggio di non sconvolgere le soluzioni generalmente adottate negli Stati cui è nota la figura del danno indiretto, le quali non riconoscono a questo danno alcuna autonomia rispetto al danno diretto . A questo proposito il Geimer e lo Schuetze ricordano, nel loro commento alla convenzione, che i diritti al risarcimento delle vittime indirette sono accessori rispetto a quelli della vittima iniziale, cosa di cui si deve tener conto per quanto riguarda le norme sulla competenza giurisdizionale ( 62 ).

53 . Per di più, il luogo dove si è manifestato il danno iniziale presenta, di norma, uno stretto rapporto con gli altri elementi costitutivi di ogni responsabilità, il che - il più sovente - non avviene per il domicilio della vittima indiretta . E l' esistenza di un siffatto rapporto che ha indotto la Corte, nella sentenza Mines de potasse d' Alsace, a prendere in considerazione cumulativamente il luogo dell' evento causale e quello ove il danno è sorto ( 63 ).

54 . Infine, e soprattutto, questa soluzione mi pare molto più conforme agli obiettivi generali della convenzione, poiché non contribuisce ad istituire un "forum actoris" che gli autori di detta convenzione avevano, salvo espresse eccezioni, inteso scartare .

55 . Concludo pertanto suggerendovi di decidere che :

"1 ) La norma di competenza giurisdizionale che concede all' attore, in applicazione dell' art . 5, punto 3, della convenzione di Bruxelles concernente la competenza giurisdizionale e l' esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale una scelta tra il giudice del luogo dove si è verificato il fatto generatore del danno e quello dove il danno è sorto è applicabile alle vittime indirette .

2 ) Il luogo ove è sorto il danno di dette vittime deve essere inteso come quello ove è sorto il danno subito dalla vittima iniziale ".

(*) Lingua originale : il francese .

( 1 ) Sentenza 30 novembre 1976 ( causa 21/76, Racc . pag . 1735 ).

( 2 ) Convenzione 27 settembre 1968 concernente la competenza giurisdizionale e l' esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale .

( 3 ) Vedasi, tuttavia, l' opinione di J.D . González Campos ( 8a giornata dei docenti di diritto internazionale e delle relazioni internazionali, Barcellona, luglio 1984 ), secondo il quale detta sentenza sarebbe solo una "sentencia puente" alla quale possono fare seguito decisioni che segnano un cambiamento di giurisprudenza, citato da Desantes Real in La competencia judicial en la Comunidad europea, 1986, pag . 295 .

( 4 ) Sentenza nella causa 21/76, soprammenzionata, punto 18 .

( 5 ) Dalloz Sirey, 1977, B 54, pag . 613 .

( 6 ) Revue critique de droit international privé, 1977, "Jurisprudence", pag . 563 .

( 7 ) Journal du droit international, 1977, pag . 728 . Questo autore, in una cronaca dedicata alla vostra giurisprudenza considera, con J.M . Bischoff, che "una delle principali direttrici seguite dalla giurisprudenza della Corte nell' interpretazione della convenzione è costituita dalla volontà di evitare lo smembramento dei problemi sottopostile ( e il sezionamento delle competenze giurisdizionali che ne potrebbe derivare ) per tendere, al contrario, ad una certa unicità riconducendo l' accessorio verso il principale, l' atto o il fatto - conseguenza verso l' atto o il fatto-causa" (" Chronique de jurisprudence de la Cour de justice des Communautés européennes", Journal du droit international, 1982, pag . 463 ).

( 8 ) T . Harvey : "The place of commission of a tort", European Law Review, volume 2/1977, n . 2, pag . 143; J.K . Bentil : "Delictual liability within the EEC", The Scots Law Times, 1978, n . 2, pag . 13; P.M . North e J.J . Fawcett : "Jurisdiction under the Brussels Convention", in Cheshire and North : Private International Law, 1987, pag . 301; D . Lasok e P.A . Stone : Conflict of Laws in the European Community, 1987, pag . 232 .

( 9 ) D . Lasok e P.A . Stone, in Conflict of Laws in the European Community, op . cit ., dichiarano : "(...) si ritiene che la sentenza Bier non precluda l' eventuale adozione di norme specifiche per particolari illeciti ad esempio una norma secondo cui, in caso di diffamazione mediante una singola pubblicazione, il luogo rilevante è quello in cui la pubblicazione è venuta a conoscenza del terzo ".

( 10 ) D . Lasok e P.A . Stone, op . cit ., ritengono che "(...) nel caso di pregiudizio puramente finanziario, la localizzazione del danno risulta particolarmente difficile ".

( 11 ) M.I . Jallès : "O afloramento da supranacionalidade num caso de poluição transfronteiras", Revista de direito e economia, anno II/1976, n . 2, pag . 409; vedasi specialmente pag . 428 e seguenti .

( 12 ) M . Desantes Real : La competencia judicial en la Comunidad europea, pag . 310 e 311 .

( 13 ) "La sentenza in oggetto è significativa in quanto è legata ad un problema che oggi si pone con frequenza e che è finora stato oggetto di una giurisprudenza assai scarsa, per non dire inesistente : intendiamo riferirci al problema della responsabilità civile per danni risultanti dall' inquinamento ambientale, quando quest' ultimo assuma rilievo internazionale" ( M.I . Jallès, op . cit ., pag . 428 ); "Forse, in fin dei conti, il percorrere la via così proposta, che è ancora inesplorata, potrebbe servirci da punto di partenza per riflettere sul problema concreto sottoposto alla Corte di giustizia : quali criteri debbano guidare la qualificazione dell' evento dannoso di cui all' art . 5, punto 3, per quanto concerne la protezione dell' ambiente, in generale, e la lotta contro l' inquinamento fluviale internazionale, in particolare" ( M . Desantes Real, op . cit ., pag . 305 ).

( 14 ) Sentenza 21/76, sopraccitata, punto 15 .

( 15 ) Si deve notare che la Cour de cassation francese nel decidere, per quanto riguarda il diritto nazionale, nella sentenza 11 gennaio 1984 ( JCP 1984, IV . 85 ), ha considerato che il danno della vittima indiretta è stato subito nello stesso luogo del fatto dannoso . Se, in tal modo il "forum actoris" è, evidentemente, escluso, la sentenza per di piÚ, potrebbe aver scartato un diritto di scelta analogo a quello di cui alla vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace . Vedasi, sul complesso della questione, G . Legier : La compétence du tribunal du lieu oÚ le dommage est subi, Dalloz Sirey, 1979, "Chronique", pag . 161; vedasi anche J . Normand : "Jurisprudence française en matière de droit judiciaire privé", Revue trimestrielle de droit civil, 1984, pag . 360, dove si legge : "In verità, la soluzione della seconda sezione civile si impone per esclusione, alla luce dei risultati poco assennati ai quali indurrebbe un' analisi troppo spinta . In questa materia, infatti, si deve tener conto della diversità dei danni, che non emergono sempre in uno stesso luogo, e della pluralità delle vittime, che costituisce un fattore supplementare di dispersione . Il danno materiale ( perdita di risorse ) prende origine nel luogo dove è avvenuto il decesso, il danno affettivo nel luogo dove i congiunti sono informati di detto decesso . Orbene, ambedue i danni sono tributari di circostanze . Il decesso non è sempre istantaneo; esso sopraggiunge durante il trasporto, all' ospedale, al domicilio dell' interessato (...). I congiunti non sono necessariamente sul posto . Vengono avvisati là dove si trovano, dispersi secondo le vicende dovute alla loro esistenza, ai loro spostamenti per motivi professionali o per diporto . Non si può ancorare una competenza territoriale su sabbie così mobili ".

( 16 ) Sentenza 16 dicembre 1980 ( causa 814/79, Racc . pag . 3807 ).

( 17 ) Appellante nella causa principale .

( 18 ) Sentenza nella causa 814/79, sopraccitata, conclusioni pag . 3836 .

( 19 ) "Chronique de jurisprudence de la Cour de justice des Communautés européennes", Journal du droit international, 1982, pag . 463, in particolare pag . 472 .

( 20 ) Mecoma BV/Stahlhandel GmbH, Repertorio della giurisprudenza in materia di diritto comunitario, I-5.3-B7 .

( 21 ) Repertorio della giurisprudenza in materia di diritto comunitario, I-5.3-B9 .

( 22 ) Agip SpA/The British Petroleum Company Ltd ( BP ) e Oil Chemical and Trasport Finance Corporation ( OCT ) SA, Repertorio della giurisprudenza in materia di diritto comunitario, I-5.3-B6, Rivista di diritto internazionale privato e processuale, 1979, pag . 96 .

( 23 ) Tribunale di Monza, 28 settembre 1979, Candy SpA/Schell e Stoecker Reinshagen GmbH, Il foro padano, 1979, I, pag . 225, note di S . Magelli "Concorrenza sleale e competenza internazionale", in cui la decisione viene cos commentata : "L' evento dannoso infatti, allo scopo di stabilire la competenza giurisdizionale, consiste nelle perdite subite dalla concorrente nella sua attività ( cos per esempio nel diminuito giro di affari ) ma non può coincidere con il danno patrimoniale misurabile nei fondi della sede dell' impresa ".

( 24 ) Tolosa, 20 dicembre 1976, Gazette du Palais, 1977.2.607; tribunal de grande instance di Rouen, 8 dicembre 1977, JCP 1978, II . 18861; Aix-en-Provence, 12 gennaio 1979, Dalloz Sirey, 1980.70, nota di Y . Lobin; 5 ottobre 1979, Gazette du Palais, 1979.2.633 .

( 25 ) In particolare, Parigi 9 giugno 1978, Gazette du Palais, 1978.2.347, nota di F . Dubois; Rouen, 28 febbraio 1978, Gazette du Palais, 1978.1.238; Versailles, 6 novembre 1978, Gazette du Palais, 1979.1, sommario pag . 547 .

( 26 ) Con sentenza 27 gennaio 1982 ( Gazette du Palais, 1982, "Jurisprudence", pag . 365 ), la Cour de cassation francese, nel decidere in base alla precedente versione dell' art . 46 del nuovo codice di procedura civile, ha, peraltro, considerato che il luogo dove il danno è subito è quello dove la vittima è stata lesa e non quello del suo domicilio dove continua, all' occorrenza, a soffrire per le ferite . Il diritto francese rifiuta cos , in generale, di considerare che la vittima subisce il danno nel proprio domicilio .

( 27 ) La cour d' appel di Parigi, ad esempio, ha affermato che i giudici francesi non erano competenti "a statuire sulla pretesa ( di una persona ) che mira ad ottenere la riparazione del danno subito nel suo complesso, poiché il suo domicilio in Parigi non puõ essere considerato il luogo dove ha subito il danno cagionato dalla diffusione all' estero del settimanale censurato" ( Parigi, 19 marzo 1984, Revue critique de droit international privé, 1985, "Jurisprudence", pag . 141, nota di H . Gaudemet-Tallon ). Il tribunal di Parigi si orienta nello stesso senso ( 29 settembre 1982 e 27 aprile 1983, Revue critique de droit international privé, 1983, "Jurisprudence", pag . 670; 30 giugno 1984, idem, 1985, "Jurisprudence", pag . 141 ). H . Gaudemet-Tallon, in due note relative alle sentenze sopra citate, come pure alla sentenza della cour d' appel, critica questa soluzione e si dichiara favorevole alla tesi secondo la quale il danno è subito nella persona stessa, là dove giuridicamente esiste, cioè al di lei domicilio . L' autore perõ riconosce che questo ragionamento porta al riconoscimento del "forum actoris ".

( 28 ) Cos , a proposito di una controversia in cui un artista francese, che aveva prestato alcuni quadri per una mostra in Italia, si lamentava dello stato in cui detti quadri gli erano stati restituiti, il tribunal de grande instance di Parigi ha rifiutato di dichiararsi competente per il solo motivo che i danni erano stati constatati a Parigi ( 18 ottobre 1978, Vasarely, detto "Yvaral"/Caramel e Ratti, Répertoire de jurisprudence du droit communautaire, I-5.3-B-10 ).

( 29 ) The Civil Jurisdiction and Judgments Act 1982, 1983, capitolo 4, pag . 60 .

( 30 ) Europãisches Zivilprozessrecht, Kommentar zum EuGVUE, Amburgo, 1987, art . 5, punto 45, in particolare : "Ci sono molte ragioni per ritenere che il luogo dell' (( ulteriore )) verificarsi del danno dopo il compimento dell' illecito non costituisca criterio di collegamento sufficiente per la determinazione della competenza . Se cos non fosse, la competenza ex delicto verrebbe largamente ampliata a scapito del foro del convenuto, previsto dall' art . 2, e ci si avvicinerebbe al foro dell' attore ".

( 31 ) Vedasi, però, G . Droz, che, nel commento alla vostra sentenza Mines de potasse d' Alsace, sembra considerare pacifico che una vittima "secondaria" subisce il danno nel proprio domicilio ( op . cit . pag . 613 ).

( 32 ) Y . Lambert-Faivre : Commentaire sous Cass . 2e Civ ., 27 gennaio 1965, D . 1965, 619 .

( 33 ) G . Viney : "L' autonomie du droit à réparation de la victime par ricochet par rapport à celui de la victime initiale ". D . 1974, Chronique, II, pag . da 3 a 6 .

( 34 ) Vedasi conferenza alla cour d' appel di Parigi, "L' évaluation du préjudice corporel dans les pays de la Communauté", relazione introduttiva di A . Dessertine, ottobre 1988 .

( 35 ) Ziektewet, Wet op de arbeidsongeschiktheidsverzekering .

( 36 ) Staudinger, Komm . sub § 844 BGB, pag . 1357 : "La disciplina giuridica dell' atto illecito è dominata dal principio secondo cui soltanto la vittima immediata ha diritto al risarcimento del danno subito"; vedasi anche BGH NJW 1979, 1501 .

( 37 ) Chadwick v . British Ry . Board ( 1967 ), 1 WLR, 912, 914 .

( 38 ) J . Paull, in Schneider v . Eisovitch ( 1960 ) 2 QB 430, 441; Hinz v . Berry ( 1970 ) 2 QB 40, 42 : "Nel diritto inglese non è concessa alcuna 'pecunia doloris' per la morte di una persona . Nessun risarcimento dei danni è previsto per i problemi relativi ai bambini lasciati orfani, per le difficoltà e le preoccupazioni finanziarie, per lo sforzo di adattarsi ad un nuovo stile di vita . Si può tuttavia ottenere il risarcimento del trauma psichico, o per esprimerci in termini medici, di ogni malattia psichica causata dall' atto illecito del convenuto ". Segnalo anche a seguito dell' emanazione dell' Administration of Justice Act del 1982, il risarcimento del "bereavement" ( lutto causato dalla morte di un coniuge o di un figlio ) fissato forfettariamente in 3 500 UKL; vedasi G . Viney e B . Markesinis : La réparation du dommage corporel, essai de comparaison des droits anglais et français, 1985, pag . 78 .

( 39 ) Backer v . Bolton ( 1808 ), I . Camp . 493 .

( 40 ) Modificato dall' art . 3 ( 2 ) dell' Administration od Justice Act del 1982 .

( 41 ) Vedasi su questo punto G . Viney e B . Markesinis : La réparation du dommage corporel, essai de comparaison des droits anglais et français, 1985, pag . 74 e segg .

( 42 ) Art . 495.3 del codice civile ( indennizzazione di terzi in caso di morte o lesioni corporali ).

( 43 ) Art . 496.2 ( danni non patrimoniali ).

( 44 ) Art . 496.3 ( danni non patrimoniali ).

( 45 ) A . De Cupis : "Il danno ", teoria generale della responsabilità civile, volume I, pag . 255, "In tema di concorso del fatto colposo del danneggiato", Foro it ., 1959, I, 966-967, Teoria e pratica del diritto civile, pag . 544 e suiv .; Forchelli : Il rapporto di causalità nell' illecito civile, pag . 151, nota 51 .

( 46 ) Andrioli : Colpa della vittima e risarcimento del danno dovuto ai congiunti iure proprio, Milano, 1964, Scritti giuridici in memoria di M . Barberio Corsetti; Duni : "Responsabilità da fatti illeciti", Giust . civ ., 1966, IV, pag . 57 e segg .

( 47 ) In questo senso : tribunale di Livorno, 12 dicembre 1961, Giur . it ., 1962, I, 2, 610, nota di M . Berti; Corte d' appello di Milano, 28 novembre 1961, Giust . civ ., 1962, I, pag . 974; tribunale d' Udine, 12 aprile 1963, Giur . it ., 1984, I, 2, 224; tribunale di Genova, 22 maggio 1974, Rep . Giur . it ., 1974, Resp . civ . 127 . In senso contrario : Corte di cassazione, 20 marzo 1959, Foro it ., 1959, I, 966 .

( 48 ) Tribunal supremo, I° Sezione, 20 dicembre 1930, 8 aprile 1936, 27 aprile 1953, 9 giugno 1969, 26 gennaio 1972, citato da L . Díez-Picazo e A . Gullon : Sistema de derecho civil, volume II, Madrid, 1985, pag . 625; vedasi altresì R . de Angel Yagueez : La responsabilidad civil, Bilbao, 1988, pag . 317 e 318; L . Díez-Picazo : Estudios sobre la jurisprudencia civil, tomo I, Madrid, 1979, n . 123, pag . 296 .

( 49 ) Taluni vedono nella legge spagnola 6 ottobre 1980 sul contratto d' assicurazione una condanna della giurisprudenza della prima sezione del tribunal supremo in quanto l' art . 73 concede un' azione diretta contro l' assicuratore solo alla vittima e ai suoi eredi ( vedasi, per maggiori dettagli, L . Díez-Picazo e A . Gullon : Sistema de derecho civil, volume II, Madrid, 1985, pag . 625 ).

( 50 ) L . Díez-Picazo : Estudios sobre la jurisprudencia civil, op . cit ., pag . 300, dichiara : "Mentre nel caso di azione dell' erede c' è un legame diretto comportamento-danno ( morte ), nel caso di azione proposta da chi non sia erede il legame è indiretto, attraverso la trafila comportamento-morte-ripercussione della morte sull' attore, cosa che ci deve indurre ad attribuire importanza decisiva alla partecipazione dell' agente al fatto generatore del danno, giacché se il fatto è stato doloso ( omicidio ) l' agente deve rispondere di tutte le sue conseguenze ( cfr . art . 1107, n . 2, del codice civile e 104 del codice penale spagnoli ), mentre se va attribuito a colpa o a negligenza l' agente deve unicamente rispondere del danno che ne sia la necessaria conseguenza ( cfr . art . 1107, n . 1, del codice civile spagnolo )".

( 51 ) Sentenze sezioni unite, 19 dicembre 1962, conclusioni dell' avvocato generale M . Dumon, Revue de droit pénal, 1962, 63, pag . 568; J.T . 1963, pag . 673; RGAR 1963, nn . 7105 e 7092, nota di Dalcq; sentenza 17 giugno 1963, J.T . 1963, pag . 710, RCJB 1964, 446, nota di Kirkpatrick; sentenza 19 dicembre 1967, Pas . 1968, 537; sentenze 19 ottobre 1976 ( Pas . 1977, 213 ), 15 aprile 1980 ( Pas . 1004, RGAR 1982, 10499 ), 6 gennaio 1981 ( RGAR 1983, 10682 ), 10 febbraio 1981 ( Pas . 623 ) e 14 aprile 1981 ( Pas . 915 ), sentenze citate da M.R . André : La réparation du préjudice corporel, pag . 301 .

( 52 ) 34/88, SNCFL/Gillet, Burg et Trasolux .

( 53 ) In senso favorevole all' opponibilità : cour d' appel, 18 febbraio 1987, n . 8582; cour d' appel, 1° febbraio 1984; tribunal d' arrondissement di Lussemburgo, 21 giugno 1972, Pasicrisie L.22, 299; cour d' appel, 6 dicembre 1983, M.P./Reckinger; tribunal d' arrondissement di Lussemburgo, 9 ottobre 1984, Baltes/Thinnes; cour d' appel, 10 luglio 1985, n . 8109, Bulletin St Yves, n . 65, pag . 50; cour d' appel, 5 gennaio 1987, n . 7660; cour d' appel, 1° febbraio 1985, Pasicrisie 26, 147; cour d' appel, 19 dicembre 1984, Pasicrisie 26, 241; tribunal d' arrondissement di Lussemburgo, 30 ottobre 1987, n . 1775/87; cour d' appel, 14 luglio 1987, n . 266/87; cour d' appel, 17 febbraio 1989, n . 45/89 U . In senso contrario : tribunal d' arrondissement di Diekirch, 11 febbraio 1988, n . 50/88 : cour d' appel, 22 novembre 1984, n . 6347 .

( 54 ) Cour de cassation, seduta plenaria, 19 giugno 1981, JCP 1982, n . 19712, relazione del consigliere Ponsard .

( 55 ) Vedasi J.M . Bischoff e A . Huet : Chronique de jurisprudence de la Cour de justice des Communautés européennes, op . cit ., pag . 472, che scrivono : "Anche se si ammettesse che l' idea del favore per la vittima non fosse stata del tutto assente dalla competenza speciale istituita dall' art . 5, punto 3 (...), la regola fondamentale di quest' ultima ( la convenzione ) resta, nonostante tutto, la competenza del "forum rei ". Vedasi anche P . Gothot e D . Holleaux : La convention de Bruxelles del 27 settembre 1968, punto 89, pag . 50, i quali rilevano che "se durante la trattazione della causa Mines de potasse d' Alsace dinanzi alla Corte di giustizia, taluni hanno presentato l' art . 5, punto 3, come ispirato da un' idea di favore per la vittima (...), la sentenza non fa nessuna allusione a questa idea e si fonda essenzialmente sulle esigenze della buona amministrazione della giustizia ". Vedasi altresì l' opinione del Desantes Real, il quale espone : "Questo obiettivo generale di protezione per chi ha subito un danno a causa dell' 'inquinamento oltre frontiera' non appare chiaramente riflesso né nella lettera né nello spirito dell' art . 5, punto 3, norma che, a mio parere, si spiega unicamente con considerazioni di buona amministrazione della giustizia 'per facilitare l' istruzione della causa al giudice più vicino ai fatti della lite' : nulla vieta di pensare che, per esempio, questa parte 'più debole' , che ha subito il pregiudizio, sia una potente multinazionale o addirittura uno Stato", in La competencia judicial en la Communidad europea, pag . 297 . In senso contrario vedasi P . Bourel : Revue critique de droit international privé, 1977, pag . 571, secondo il quale la preoccupazione di una buona amministrazione della giustizia avrebbe indotto gli autori della convenzione, solo che se ne fosse tenuto conto, a sancire una competenza obbligatoria ed esclusiva in questa materia .

( 56 ) Vedasi su questo punto T.C . Hartley : Civil Jurisdiction and Judgments, che si interroga sull' idea del favore per la vittima e conclude : "I due settori principali in cui questo problema può più facilmente sorgere sono l' inquinamento e la responsabilità per i prodotti : in ambo i casi l' orientamento moderno tende a favorire l' attore", 1984, capitolo 4, pag . 52 .

( 57 ) Journal de droit international, 1977, pag . 728, nota pag . 733 .

( 58 ) Nota relativa a "tribunal de grande instance de Paris", 19 giugno 1974, Dalloz Sirey, 1975, pag . 638; sul problema più generale della connessione e su quello della litispendenza vedasi : F . Pontonio : Problemi di competenza e di litispendenza nel diritto processuale internazionale con riferimento alla convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, Giuffrè, 1978, volume XLIII, n . 6, pag . 811; M . Desantes Real : "La litispendencia internacional : consideraciones sobre su regulación convencional y futura aplicación en España", Justicia, 1983, no IV, pag . 845; E . Blackburn : "Lis alibi pendens and forum non conveniens in collision actions after the Civil instruction and Judgments Act 1982", Maritime and Commercial Law Quarterly, 1988; P.W.L . Bogaert : "Ius vigilantibus : tactics of Forum shopping under the EEC Judgments Convention", European Competition Law Review, 1988, volume 9, éditorial .

( 59 ) H . Gaudemet-Tallon : Revue critique de droit international privé, 1983, "Jurisprudence", pag . 670 .

( 60 ) Vedasi altresì, su questo punto, per una competenza limitata ai danni sopravvenuti nel circondario del giudice, G . Droz, Dalloz Sirey, 1977, pag . 613, e, nel senso di una competenza generale del giudice del luogo ove il danno è subito, P . Bourel : Revue critique de droit international privé, 1977, pag . 563 .

( 61 ) Vedasi G . Droz, già citato, H . Gaudemet-Tallon, già citato; come ho già detto, nulla mi sembra deporre nella vostra sentenza 30 novembre 1976 per una simile conseguenza . Nei confronti delle persone giuridiche, una simile concezione giungerebbe ad attribuire competenza al tribunale del luogo della sede sociale per tutta la materia relativa alla responsabilità da atto illecito in quanto la persona giuridica potrà sempre sostenere di aver rilevato le proprie perdite finanziarie in detto luogo e, di avere colà, di conseguenza, subito il danno . Non vi è bisogno di mostrare come allora il "forum actoris" verrebbe ad essere riconosciuto in modo molto generale .

( 62 ) "Das EWG-UEbereinkommen ueber die gerichtliche Zustaendigkeit und die Vollstrechung gerichtlicher Entscheidungen in Zivil - und Handelssachen, Systematischer Kommentar vor Dr R . Geimar und Prof . Dr R.A . Schuetze", Monaco di Baviera, 1983, XVI, pag . 633 : "Lo stesso vale per le pretese di risarcimento avanzate da chi sia stato danneggiato in modo indiretto . Tali pretese sono accessorie a quelle fatte valere dal danneggiato diretto . Ciò influisce anche sulla disciplina della competenza ".

( 63 ) Punto 17 .

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