Sesta relazione intermedia sulla coesione economica e sociale

La prima parte della relazione è dedicata alla creatività e all'innovazione nelle regioni europee. La Commissione traccia un primo bilancio e definisce i progressi da realizzare. La seconda parte della relazione riguarda i risultati della consultazione pubblica sulla coesione territoriale avviata nel 2008.

ATTO

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Sesta relazione intermedia sulla coesione economica e sociale [COM(2009) 295 – Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La sesta relazione sulla coesione economica e sociale è incentrata su due elementi:

Inoltre, la creatività e l'innovazione sono essenziali per rafforzare la competitività dell'economia europea a lungo termine. Sono quindi stati assegnati 85 miliardi di euro all'innovazione per il periodo 2007-2013.

La Commissione individua i principali obiettivi da raggiungere e trae il bilancio per quanto riguarda la creatività e l'innovazione delle regioni europee.

La relazione è altresì dedicata ai risultati della consultazione pubblica avviata nell'ottobre 2008 sulla coesione territoriale.

Creatività

La Commissione sottolinea la necessità per le regioni di sviluppare i talenti locali, soprattutto migliorando il livello di istruzione e formazione. Le regioni possono anche aumentare la loro quota di creatività attirando talenti stranieri. Esse devono quindi creare un ambiente più favorevole per attirare talenti esteri qualificati, soprattutto agevolando la loro integrazione e combattendo la discriminazione.

Innovazione

Per promuovere l'innovazione, la relazione sottolinea la necessità di incoraggiare la creazione di nuove imprese e di attirare investitori esteri. L'innovazione può altresì derivare da imprese già esistenti nella regione che investono nel campo della ricerca e dello sviluppo.

Bilancio delle regioni europee

Le regioni classificate alla voce «competitività regionale e occupazione» registrano buoni risultati. Esse presentano un'alta percentuale di laureati. Inoltre, la Commissione constata che le imprese presenti in queste regioni sono quelle che investono di più nel campo della ricerca e dello sviluppo. Per rimanere competitive, queste regioni devono quindi mantenere questo ambiente favorevole alla creatività e all'innovazione. Esse devono inoltre accelerare la transizione da una nuova idea a un nuovo prodotto, servizio o processo.

Le regioni di «convergenza» presentano un certo ritardo rispetto alle regioni classificate alla voce «competitività regionale e occupazione». Alcuni indicatori sono tuttavia incoraggianti. Queste regioni hanno visto aumentare la loro produttività e sono quelle che attirano più investitori esteri. Esse dovranno trarre vantaggio dalle imprese estere facilitando la loro integrazione nell'economia locale. È inoltre nell'interesse di queste regioni far progredire il livello d'istruzione e di formazione.

Complessivamente, l'UE è indietro rispetto agli Stati Uniti, soprattutto nel campo dell'innovazione, anche se ha iniziato a recuperare il ritardo. L'UE mostra una crescita elevata per quanto riguarda:

Risultati della consultazione pubblica sulla coesione territoriale

La consultazione pubblica avviata nell'ottobre 2008 ha raccolto un gran numero di contributi da tutti gli Stati membri, dalle autorità regionali e locali, nonché dalle parti economiche e sociali.

Inoltre, dalla consultazione pubblica è emerso un ampio accordo sulla definizione della coesione territoriale: si tratta di incoraggiare lo sviluppo armonioso e sostenibile di tutti i territori, basandosi sulle caratteristiche e sulle risorse territoriali.

La Commissione definisce quindi gli obiettivi per migliorare la coesione territoriale. Essa sottolinea in particolare la necessità di assicurare una governance a vari livelli. Le autorità nazionali, regionali e locali dovranno collaborare all'elaborazione e al coordinamento delle politiche.

La Commissione propone anche un approccio integrato e transfrontaliero delle problematiche regionali. Essa intende inoltre migliorare l'utilizzo dei fondi europei. Dovrebbero anche essere sviluppate nuove strategie volte allo sviluppo sostenibile delle aree transnazionali, come è stato fatto con la strategia per il Mar Baltico.

Ultima modifica: 30.07.2010