Costruire un futuro sostenibile per l’acquacoltura

L’acquacoltura fornisce già all’umanità circa la metà dell’approvvigionamento ittico destinato al consumo umano. Anche se l’acquacoltura europea presenta numerosi punti di forza, la produzione europea tende a ristagnare rispetto a quella di altri paesi del mondo. Nella presente comunicazione la Commissione identifica le principali sfide del settore e intende dare un nuovo impulso alla crescita sostenibile dell’acquacoltura nell’Unione europea (UE).

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dell’8 aprile 2009 intitolata «Costruire un futuro sostenibile per l’acquacoltura – Un nuovo impulso alla strategia per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura europea» [COM(2009) 162 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Sono trascorsi sette anni dall’adozione della strategia per lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura europea, avvenuta nel 2002. Da allora si sono registrati notevoli progressi in termini di sostenibilità ambientale di questa attività e di qualità della produzione acquicola dell’UE. Ciononostante, a differenza di altre regioni del mondo dove si sono registrati forti tassi di crescita, il volume totale della produzione acquicola dell'UE (principalmente pesci e molluschi) ha subito nel complesso un rallentamento.

Nella sua comunicazione la Commissione esamina le cause del ristagno e identifica le azioni che le autorità pubbliche devono intraprendere per migliorare la competitività, la sostenibilità e la governance del settore.

Ostacoli alla crescita dell’acquacoltura europea

L’Unione europea è sempre più dipendente dalle importazioni dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Anche se l’acquacoltura europea può contare su un settore tecnologico e di ricerca dinamico, su attrezzature e mangimi di livello avanzato, su imprenditori qualificati in possesso di un’adeguata formazione nonché su un solido quadro giuridico in materia di protezione dell’ambiente e della salute pubblica, questa industria si trova a dover affrontare numerose sfide. Le imprese che operano nel settore dell’acquacoltura devono in particolare poter accedere a spazi e ad acque adeguati per la loro produzione, ottenere le varie licenze richieste, garantire la salute dei pesci in un contesto di limitata disponibilità di medicinali e vaccini, accedere ai capitali per investire e svilupparsi, far fronte alla pressione esercitata dalle importazioni, ecc.

Costruire il futuro del settore acquicolo dell’Unione europea

È nell’interesse dell’Unione europea far conoscere meglio questo settore e sensibilizzare le autorità pubbliche e gli investitori sull’importanza che tale settore riveste. Anche se gli stock selvatici venissero riportati ai livelli del rendimento massimo sostenibile, l’espansione della domanda è tale da dover necessariamente ricorrere all’acquacoltura.

L’UE deve adottare misure per far sì che il settore acquicolo comunitario possa assumere un ruolo guida con riguardo sia alla produzione di alimenti di origina acquatica, alla tecnologia e all’innovazione, che alla fissazione di norme e procedure di certificazione a livello europeo e internazionale. L’obiettivo di questa comunicazione è contribuire a creare le condizioni necessarie allo sviluppo di un’acquacoltura sostenibile, dinamica e competitiva.

Le autorità pubbliche devono definire un quadro legislativo e amministrativo prevedibile, coerente ed efficiente sul piano dei costi. Per essere efficace, questa strategia deve ricevere l’appoggio di tutti. Lo scenario e gli obiettivi da essa proposti devono essere rafforzati e diffusi dalle autorità pubbliche a livello nazionale e regionale.

Migliorare la competitività, la sostenibilità e la governance

Per accrescere la competitività del settore è fondamentale continuare a sostenere la ricerca e lo sviluppo tecnologico, promuovere la pianificazione dello spazio marittimo nelle zone costiere e prendere in considerazione le necessità del settore dell’acquacoltura, in particolare per quanto concerne il mercato dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.

Per garantire uno sviluppo sostenibile dell’acquacoltura, l’UE deve continuare a sostenere metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, ma anche fare in modo che l’acquacoltura possa disporre di un ambiente di qualità elevata, in particolare di acque della massima qualità. L’UE deve anche garantire la salute e il benessere degli animali e continuare ad assicurare un elevato livello di protezione dei consumatori.

È importante migliorare l’immagine dell’acquacoltura europea. Le autorità pubbliche dovrebbero inoltre migliorare gli aspetti della sua governance, in particolare riducendo gli oneri amministrativi, consultando le parti interessate e informando il pubblico.

Il successo dell’acquacoltura dipende in larga misura dall’esistenza di un contesto propizio alle imprese del settore. In tale ottica, la Commissione si propone di fornire orientamenti agli Stati membri e alle autorità regionali per far sì che misure specifiche prese a livello locale, nazionale e comunitario aiutino il settore a sfruttare pienamente i suoi punti di forza.

Un’azione concertata a tutti i livelli, per sfruttare appieno il potenziale del settore dell’acquacoltura, dovrebbe offrire numerosi vantaggi. A tal riguardo, la Commissione ritiene che un’industria acquicola solida e ridinamizzata avrà ripercussioni positive anche sui settori associati, contribuirà allo sviluppo delle zone rurali e costiere, e potrà soddisfare la domanda dei consumatori, i quali avranno accesso ad alimenti sani, di elevata qualità e prodotti secondo metodi rispettosi dell'ambiente.

Ultima modifica: 26.11.2009