Lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo: il ruolo di Eurojust e della rete giudiziaria europea

Dopo aver fatto un bilancio del recepimento della decisione che istituisce Eurojust, la Commissione propone di conferire poteri più ampi ai membri nazionali e al collegio. Vuole inoltre chiarire e semplificare le relazioni tra questa unità di cooperazione e i suoi partner (rete giudiziaria europea, Europol, OLAF, Frontex e i paesi terzi).

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo del 23 ottobre 2007 sul ruolo di Eurojust e della rete giudiziaria europea nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo all'interno dell'Unione europea [COM(2007) 644 definitivo - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Eurojust ha rafforzato la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri ed ha ottenuto una serie di successi operativi significativi. Il bilancio del recepimento della decisione 2002/187/GAI è positivo ma non del tutto soddisfacente. Affinché Eurojust possa migliorare i risultati, è necessario chiarire e rafforzare i poteri dei suoi membri (denominati membri nazionali) e quelli del collegio, formato dall’insieme dei membri nazionali.

La Commissione invoca una modifica della decisione che istituisce Eurojust per permettere all’agenzia di mettere a frutto le sue capacità di cooperazione e di affermarsi ulteriormente come interlocutore centrale nella lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo in Europa.

Conferire poteri più estesi ai membri nazionali

Lo status e le competenze di ciascun membro nazionale sono definiti dallo Stato membro che lo nomina. Tale situazione implica una mancanza di coerenza tra i poteri dei vari membri nazionali e impedisce oggi di ottenere una cooperazione realmente efficace. D’altro canto, gli Stati membri non conferiscono loro una vera e propria autorità. Pochi membri possono infatti negoziare l'istituzione di squadre investigative comuni e mantenere i poteri giudiziari nel paese di origine.

Per una maggiore stabilità ed efficacia, gli Stati membri devono prendere misure che esplicitino i poteri dei membri nazionali e del collegio e definire una base comune di competenze minime.

Per aumentare le capacità operative di Eurojust, gli Stati membri dovranno trasmettere più rapidamente le loro informazioni a Eurojust e potenziare i loro uffici nazionali. Faranno ricorso anche agli esperti nazionali.

Modifiche possibili per aumentare le competenze dei membri nazionali

La Commissione suggerisce delle modifiche alla decisione proponendo che i membri nazionali possano:

A più lungo termine, la Commissione valuterà come rafforzare i poteri dei membri nazionali nel quadro della promozione dell'azione penale, soprattutto nei casi di reato contro gli interessi finanziari dell'Unione.

Conferire poteri più estesi al collegio

Il collegio e i membri nazionali dispongono degli stessi poteri. Anche se il collegio è competente a statuire in merito ai conflitti di giurisdizione e nel caso di mandati d'arresto concomitanti, le sue decisioni non sono giuridicamente vincolanti per gli Stati membri. I suoi poteri dovrebbero essere ampliati, così come il suo ruolo nella risoluzione delle controversie tra Stati membri. Questi ultimi si rivolgono infatti al collegio soltanto per ottenere informazioni sulle procedure da seguire in caso di controversie.

La Commissione si impegna a valutare le condizioni che consentano al collegio di:

I rapporti tra Eurojust, la Rete giudiziaria europea e i magistrati di collegamento

La Rete giudiziaria europea (RGE) agevola la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri soprattutto grazie al suo sito internet sui sistemi giudiziari europei. La cooperazione tra la rete e Eurojust deve tuttavia essere migliorata. La Commissione auspica che ad ogni membro di Eurojust sia collegato un corrispondente nazionale che sia uno dei punti di contatto della Rete giudiziaria europea. Tale corrispondente farebbe parte della squadra del membro di Eurojust cui è collegato. Farebbe da riferimento per la politica di comunicazione di Eurojust nel suo Stato membro e trasmetterebbe al membro nazionale i casi da esaminare nel più breve tempo possibile.

In futuro, Eurojust potrebbe designare direttamente i magistrati di collegamento nei paesi terzi al fine di agevolare la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri e i paesi interessati.

Rafforzamento della cooperazione con Europol

I contatti tra Eurojust e Europol sono andati costantemente migliorando. La rete di comunicazione sicura ha favorito gli scambi di informazione e agevolato l'accesso agli archivi di analisi di Europol. Infine, le riunioni di esperti in materia di squadre investigative comuni hanno garantito un lavoro di qualità.

Tuttavia, la cooperazione tra Eurojust e i diversi uffici di collegamento nazionali di Europol è ancora irregolare. I contatti vanno potenziati e bisogna ottimizzare lo scambio di informazioni con gli uffici.

Cooperare con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), Frontex e i paesi terzi

Eurojust e OLAF si occupano di settori complementari. La Commissione propone quindi di instaurare uno scambio regolare di informazioni tra le due agenzie al fine di rafforzare le loro sinergie. Sottolinea altresì la necessità di continuare a nominare punti di contatto e ad organizzare incontri regolari tra Eurojust e OLAF.

La protezione delle frontiere esterne dell'UE è rilevante per contrastare non solo l'immigrazione clandestina ma anche la criminalità organizzata. La Commissione sostiene la firma di un accordo di cooperazione tra Frontex e Eurojust.

Eurojust ha firmato accordi con i paesi terzi al fine di intensificare lo scambio dei dati personali e di informazioni tra le autorità giudiziarie. Detti accordi si sono concretizzati con il distaccamento, presso Eurojust, di magistrati di collegamento. L'agenzia cercherà di creare una vera e propria rete di punti di contatto.

Ultima modifica: 14.10.2011