Europol: nuova struttura e nuovo mandato

La proposta di decisione mira a trasformare l'Ufficio europeo di polizia in un'agenzia dell'Unione europea, con competenze che si estendono oltre la criminalità organizzata a tutte le forme gravi di criminalità transnazionale. Il nuovo EUROPOL potrà anche usufruire di nuovi strumenti per il trattamento delle informazioni e disporre di nuove norme sulla protezione dei dati personali.

PROPOSTA

Proposta di decisione del Consiglio che istituisce l'Ufficio europeo di polizia (EUROPOL) [COM(2006) 817 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La Commissione europea, a seguito dei dibattiti sullo sviluppo dell'Ufficio europeo di polizia, presenta una proposta per sostituire la convenzione Europol con una decisione del Consiglio. Questa modifica comporta, innanzitutto, la trasformazione dell'Ufficio in un'agenzia europea, con i seguenti vantaggi:

La proposta di decisione integra le modifiche apportate alla convenzione dai tre protocolli del 2000, 2001 e 2002 (si veda di seguito il contesto storico) e migliora il mandato e i compiti di Europol e il trattamento e la protezione dei dati.

Nuove competenze e nuovi compiti di Europol

L'articolo 4 della proposta estende il mandato dell'organo a tutte le forme gravi di criminalità transnazionale, definite all'allegato I. Il nuovo elenco dei reati riprende la criminalità organizzata e il terrorismo aggiungendovi l'omicidio volontario, il furto organizzato o a mano armata, la truffa e lo stupro.

Per quanto riguarda i compiti, Europol potrà prestare assistenza (analitica, non operativa) agli Stati membri nell'organizzazione di eventi internazionali che richiedano misure di ordine pubblico. Le informazioni usate nell'ambito delle sue attività tradizionali potranno provenire d'ora in poi anche da organi privati.

Trattamento delle informazioni: nuovi strumenti e disposizioni comuni

Ai principali sistemi per il trattamento dei dati personali dell'Ufficio europeo di polizia (segnatamente, il sistema di informazione e gli archivi di lavoro per fini di analisi) potranno aggiungersene di nuovi, ad esempio nuove banche dati sui gruppi terroristici o sulla pornografia infantile. Per questi nuovi strumenti, il Consiglio, previa consultazione del Parlamento europeo, definirà le condizioni di accesso, uso e conservazione dei dati.

L'articolo 10 della proposta prevede inoltre che Europol si adoperi per assicurare l'interoperabilità dei suoi sistemi di trattamento dati con quelli degli Stati membri e, in particolare, con quelli degli organi dell'Unione con cui Europol può stabilire relazioni.

Per quanto concerne l'accesso ai dati del sistema di informazione già esistente - il Sistema di informazione Europol (SIE) - l'articolo 7 prevedeva che le unità nazionali potessero consultarli solo per le esigenze di un'indagine determinata e tramite degli ufficiali di collegamento. L'articolo 11 della nuova proposta consente alle unità nazionali di accedere pienamente e direttamente a tutte le informazioni disponibili nel SIE.

Quanto agli archivi di lavoro per fini di analisi, Europol sarebbe obbligato a sopprimerli dopo tre anni, salvo che, alla fine di tale periodo, ne ritenga strettamente necessaria la conservazione, nel qual caso l'archivio potrebbe essere conservato per un periodo ulteriore di tre anni (articolo 16). Come per la convenzione Europol, questi archivi sono costituiti a fini di analisi, definita come la raccolta, il trattamento o l'uso di dati a sostegno di un'indagine penale.

Per tutti i dati contenuti nel sistema di informazione e negli archivi vale lo stesso termine di conservazione di tre anni, dopodiché va valutato se sia necessario prolungarne la conservazione. Il nuovo articolo 20 prevede che tale esame sia effettuato dall'unità che ha introdotto i dati (per i dati conservati nel SIE), o da Europol per altri archivi dell'Ufficio.

Saranno potenziati i meccanismi di controllo che consentono di verificare la legittimità delle operazioni di recupero dati dagli archivi automatizzati per trattare dati personali, estendendo la durata della conservazione dei dati di audit da sei a diciotto mesi (articolo 18).

Protezione e sicurezza dei dati

Per tutto quello che riguarda la raccolta, il trattamento e l'uso dei dati personali, la proposta tiene conto della decisione quadro del Consiglio sulla protezione dei dati personali trattati nell'ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale.

Sarà creata una nuova figura di responsabile della protezione dei dati, con compiti indipendenti e libero di accedere a tutti i dati trattati da Europol e a tutti i suoi locali. Il responsabile sarà incaricato di garantire il rispetto delle disposizioni della decisione, comprese quelle relative alla protezione di tutti i dati personali trattati da Europol.

Amministrazione e organi di Europol

L'Ufficio europeo di polizia è e continuerà ad essere sotto l'autorità di un direttore, nominato dal Consiglio a maggioranza qualificata, con un mandato di quattro anni rinnovabile una volta. Il direttore sarà assistito, per lo svolgimento dei compiti assegnati a Europol, per l'ordinaria amministrazione, l'esecuzione del bilancio, la rappresentanza legale di Europol, ecc.- da vicedirettori designati per lo stesso periodo.

Il consiglio di amministrazione, attualmente composto da un rappresentante per Stato membro, sarà composto da una delegazione nazionale per paese, con un solo voto. La Commissione, che per il momento partecipa come osservatrice, avrà diritto a tre voti, eccetto per l'adozione del bilancio e del programma di lavoro per i quali ne avrà sei. Il consiglio di amministrazione si riunirà almeno due e non più di quattro volte l'anno. La maggioranza dei due terzi sarà la regola generale per le deliberazioni (attualmente l'unanimità).

Con la trasformazione dell'Ufficio in agenzia europea, al personale sarà applicato lo statuto degli agenti delle Comunità europee.

Previsioni di bilancio

Per il 2007 il bilancio di Europol, basato sul finanziamento intergovernativo, è di 68 milioni di euro. Dal 1º gennaio 2010 le entrate di Europol saranno iscritte nel bilancio generale dell'Unione europea. Per il periodo 2010-2013 Europol dispone di stanziamenti per 334 milioni di euro, conformemente al suo ultimo piano finanziario quinquennale.

Contesto storico

L'Ufficio europeo di polizia (Europol) è stato creato nel 1995 sulla base di una convenzione entrata in vigore il 1º ottobre 1998 dopo la ratifica degli Stati membri. L'avvio effettivo di tutte le attività dell'Ufficio, il 1º luglio 1999, è stato preceduto da varie decisioni di carattere giuridico relative a tale convenzione.

La convenzione è stata modificata da tre protocolli (nel 2000, 2002 e 2003), entrati in vigore i primi due il 29 marzo 2007 e il terzo il 18 aprile 2007. Il primo protocollo estende il mandato di Europol al riciclaggio di denaro, mentre gli altri due rafforzano i poteri dell'Ufficio nella sua attività di sostegno agli Stati membri, permettendogli, in particolare, di coordinare squadre investigative comuni, chiedere l'avvio di indagini, permettere la partecipazione di paesi terzi (con cui Europol ha concluso accordi operativi) ai gruppi di analisi, ecc.

Dai dibattiti svolti sotto le presidenze austriaca e finlandese è emerso che, anche dopo l'entrata in vigore dei tre protocolli, sarebbe necessario migliorare ancora il funzionamento di Europol. Il Consiglio informale "Giustizia e affari interni" del gennaio 2006 ha rilanciato il dibattito sul futuro di Europol. Tutte le modifiche proposte nel documento orientativo del Consiglio n. 9184/1/06 implicavano una modifica del suo quadro normativo. Le conclusioni adottate dal Consiglio del giugno 2006 e presentate al Consiglio del dicembre 2006 hanno suggerito di modificare il quadro normativo di Europol con decisione del Consiglio.

Riferimenti e procedura

Proposta

Gazzetta ufficiale

Procedura

COM(2006) 817

-

CNS/2006/310

See also

Sulla base di tali conclusioni, il 20 dicembre 2006 la Commissione ha presentato la proposta di decisione.

Sito dell'Ufficio europeo di polizia - EUROPOL (EN)

Sito dell' Europol

Sito "Libertà, sicurezza e giustizia" della direzione generale "Giustizia, libertà e sicurezza" della Commissione europea:

Ultima modifica: 19.04.2007