Integrare le questioni connesse all'emigrazione nella politica estera

1) OBIETTIVO

Il documento si prefigge un triplice obiettivo: reinserire il fenomeno migratorio in un contesto più ampio, tenendo conto dei fattori che sono all'origine dell'emigrazione internazionale, della situazione specifica delle persone bisognose di protezione e degli effetti dell'emigrazione internazionale sui paesi in via di sviluppo; fare una rapida analisi della politica comunitaria in materia di immigrazione e del modo in cui il problema delle migrazioni è integrato nei programmi e nelle politiche della cooperazione esterna comunitaria; fornire orientamenti per lo sviluppo della politica comunitaria al fine di migliorare la gestione dei flussi migratori, e in particolare la lotta all'immigrazione clandestina.

2) ATTO

Comunicazione della Commissione del 3.12.2002 al Consiglio e al Parlamento europeo: Integrare le questioni connesse all'emigrazione nelle relazioni dell'Unione europea con i paesi terzi [COM(2002) 703 definitivo - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

3) SINTESI

Il tema dell'emigrazione rappresenta una priorità strategica per l'Unione europea (UE). L'immigrazione non dovrebbe essere percepita soltanto come un problema, ma anche come un fenomeno positivo per la crescita e lo sviluppo dell'Unione e dei paesi d'origine. In base al trattato di Amsterdam e alle priorità formulate dal Consiglio europeo di Tampere, è stata progressivamente attivata una politica comunitaria sull'immigrazione e l'asilo. La comunicazione costituisce parte integrante di questo approccio globale e sarà seguita (marzo 2003) da un'altra comunicazione della Commissione sulle varie interazioni tra immigrazione, lavoro e politiche sociali nell'Unione europea.

Tenendo conto del problema dell'immigrazione clandestina, il Consiglio europeo di Siviglia ha sottolineato il contributo che le politiche e gli strumenti esterni dell'Unione, soprattutto la politica di sviluppo, possono apportare in risposta ai fattori all'origine dei flussi migratori. Pertanto, il Consiglio ha chiesto che la politica in materia d'immigrazione venga integrata nelle relazioni dell'Unione con i paesi terzi. Il Consiglio europeo ha chiesto inoltre alla Commissione di presentare una relazione sull'efficacia delle risorse finanziarie disponibili a livello comunitario per il rimpatrio degli immigrati e dei richiedenti asilo respinti per la gestione delle frontiere esterne e per i progetti di asilo e di emigrazione nei paesi terzi.

Divisa in due parti, la comunicazione affronta questi due aspetti:

L'integrazione delle questioni connesse all'emigrazione nella politica estera comunitaria deve concentrarsi su quattro principi fondamentali:

Emigrazione e sviluppo

Le migrazioni in Europa e nel mondo

Le cause delle migrazioni

I paesi d'accoglienza e i rifugiati

Ripercussioni dell'emigrazione sui paesi in via di sviluppo

Politica comunitaria in materia di emigrazione. La Commissione ha definito gli elementi principali di una politica comune in materia di emigrazione e asilo in due comunicazioni generali e in proposte legislative specifiche, segnatamente nei seguenti ambiti:

Assistenza diretta ai paesi terzi per la gestione dell'emigrazione

L'emigrazione rappresenta un nuovo settore d'intervento per i programmi di cooperazione e di sviluppo comunitari. La maggior parte dei programmi comunitari relativi all'emigrazione saranno attuati nel periodo 2002-2004. I principali orientamenti regionali sono:

Soccorsi e ricostruzione: Occorre sottolineare il nesso importante che esiste tra soccorsi, ripristino e sviluppo (esdeenfr). Numerosi programmi di sostegno alle popolazioni sradicate sono già in via di attuazione o di elaborazione (ad esempio CARDS).

Le cause profonde dell'emigrazione: Affinché la politica di sviluppo comunitaria possa contribuire a trattare le cause profonde dei flussi migratori, nell'ambito di questa l'accento deve essere posto sulla riduzione della povertà. In tale contesto, i settori prioritari della politica di sviluppo della Comunità sono i seguenti:

Orientamenti

Il dialogo politico e la clausola sui flussi migratori: Negli accordi di associazione o di cooperazione tra l'UE e i paesi terzi si terrà sistematicamente conto del nesso emigrazione-sviluppo. Tale dialogo dovrà affrontare anche altre questioni, quali l'analisi delle cause profonde dell'emigrazione, la lotta contro l'immigrazione clandestina, l'agevolazione dei rimpatri, la migliore integrazione degli immigrati regolari, l'agevolazione della "circolazione dei cervelli", sostenendo nel contempo le persone che desiderano contribuire allo sviluppo del loro paese d'origine, ecc.

I lavoratori qualificati: poiché la fuga di cervelli può avere ripercussioni negative sui paesi terzi in via di sviluppo, occorre provare a moltiplicare le offerte di lavoro locali finanziariamente attraenti (ad esempio la Comunità potrebbe offrire posti di lavoro attualmente occupati da personale straniero ai lavoratori locali).

Gli accordi di riammissione (esdeenfr): La Comunità ha firmato un accordo di riammissione con Hong Kong nel novembre 2002 e si prevede la negoziazione di altri accordi. Tali accordi devono inserirsi nell'ambito di un più vasto dialogo sulla politica, la cooperazione e la programmazione riguardo ai paesi terzi. Tale dialogo deve comprendere "mezzi di persuasione", vale a dire incentivi (ad esempio, secondo i casi, un accesso migliore al mercato comunitario, preferenze tariffarie, un aiuto allo sviluppo supplementare, una politica dei visti più liberale ed un aumento delle quote per i lavoratori migranti dei paesi interessati) che garantiscano la cooperazione dei paesi terzi al negoziato e alla conclusione degli accordi di riammissione con la Comunità europea. Un sostegno comunitario specifico per la preparazione e l'applicazione degli accordi di riammissione da parte dei paesi terzi dovrebbe potenziare le capacità istituzionali e di assistenza tecnica.

La revisione intermedia: La revisione intermedia dei documenti di strategia nazionale e regionale (che dovrebbe iniziare nel 2003) rende possibile la valutazione dell'opportunità, paese per paese, di attribuire una maggiore priorità ai programmi specifici in materia di emigrazione. In tal modo, le azioni esterne della Comunità potrebbero essere adeguate per dare maggiore spazio alla politica di emigrazione e alle questioni connesse. Ma il problema dell'emigrazione concerne anche altri sviluppi delle politiche comunitarie, soprattutto nel settore commerciale dopo Doha, in quello dello sviluppo sostenibile post-Johannesburg o ancora in quello della criminalità e del terrorismo.

Parte II: Relazione sull'efficacia delle risorse finanziarie disponibili a livello comunitario: Nella seconda parte della comunicazione, la Commissione valuta l'efficacia delle risorse finanziarie disponibili a livello comunitario per affrontare i problemi dell'emigrazione. La Commissione constata che sarebbe necessaria un'analisi più vasta che comprenda non solo tutti gli strumenti finanziari già adottati, ma altresì quelli finora previsti nel quadro delle politiche comuni in materia di asilo e di immigrazione. Sebbene i fondi destinati a tale settore siano stati aumentati regolarmente ed in misura significativa rispetto al passato, la prossima revisione delle prospettive finanziarie richiede un adeguamento che tenga conto delle necessità derivanti da effettive politiche comuni in materia di immigrazione e asilo.

4) disposizioni d'applicazione

5) altri lavori

Ultima modifica: 03.12.2007