Verso un sistema comune di informazioni ambientali (SEIS)

La Commissione definisce i principi necessari all'attuazione di un sistema comune di informazioni ambientali. Essa analizza i vantaggi e i costi relativi a tale attuazione e fa il punto sulle azioni già intraprese e su quelle da intraprendere.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 23 gennaio 2008: «Verso un sistema comune di informazioni ambientali (SEIS)» [COM(2008) 46 def. – Gazzetta ufficiale C 118 del 15 maggio 2008].

SINTESI

Le sfide ambientali attuali e, in particolare, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la gestione delle risorse naturali, richiedono che le informazioni relative all'ambiente siano facilmente e rapidamente accessibili. Inoltre, le nuove tecnologie permettono di disporre di queste informazioni in tempo reale, o quasi, consentendo quindi di prendere decisioni tempestivamente e di salvare vite umane.

Nella comunicazione in parola, la Commissione pone le basi per un sistema europeo integrato comune di dati e informazioni in materia ambientale (SEIS – Shared Environmental Information System) al fine di offrire una risposta alle necessità e sfide sopradescritte. Tale sistema dovrebbe sostituire progressivamente i sistemi attuali di notifica con sistemi basati sull'accesso, la condivisione e l'interoperabilità. Ciò permetterà di migliorare e semplificare la raccolta, lo scambio e l'utilizzo di dati e informazioni necessari all'elaborazione e realizzazione della politica e delle azioni concernenti l'ambiente.

Il principio del SEIS

La Commissione ritiene che all'interno del SEIS l'informazione dovrebbe essere gestita in modo decentralizzato, raccolta una sola volta e poi condivisa da tutte le parti interessate, oltre che facilmente accessibile agli utenti finali indipendentemente dal loro ruolo (autorità pubbliche e cittadini). Questo sistema dovrebbe altresì tenere conto degli eventuali obblighi relativi in particolare alla riservatezza di alcuni dati, così come condividerli e trattarli per mezzo di strumenti informatici comuni e liberi / open source.

Il sito Ozone Web, lanciato nel 2006, costituisce un esempio concreto dei servizi che può offrire un sistema comune di informazioni ambientali. Questo sito, che garantisce all'Agenzia europea dell'ambiente in tempo quasi reale la fornitura dei dati sulla concentrazione dell'ozono in Europa comunicati dagli Stati membri, ha permesso agli esperti e ai cittadini di venire a conoscenza della qualità dell'aria in relazione a tale inquinante e di accedere alle informazioni locali o specifiche di determinate regioni.

Vantaggi e costi

I vantaggi del SEIS riguardano in particolare:

Quando si valutano i costi di attuazione dei principi del SEIS è importante considerare che esistono già numerose attività in questo ambito e che la sfida principale, così come il motivo per cui è necessario un impegno politico più deciso per i principi del SEIS, è l'armonizzazione più efficace di tali attività. Tuttavia, saranno di certo necessari investimenti aggiuntivi per poter attuare completamente i principi del SEIS, in particolare per l'attuazione della direttiva INSPIRE, la realizzazione dell'interoperabilità dei sistemi nazionali o comunitari di raccolta e trattamento di dati e l'integrazione di tali sistemi nazionali in un "sistema dei sistemi", la raccolta di nuovi dati che non sono raccolti attualmente e che sono fondamentali ai fini del sostegno della politica, e l'armonizzazione dei sistemi di monitoraggio e gestione dei dati. Questi investimenti consentiranno peraltro di migliorare la sistematizzazione dei requisiti relativi ai dati e all' uso dei dati e informazioni, l'efficienza amministrativa, così come la semplificazione e abrogazione di disposizioni obsolete.

Iniziative e misure in corso

Sono già in corso iniziative dirette all'attuazione del SEIS e, tra queste, numerose misure di razionalizzazione dei requisiti in materia di notifica riguardano la qualità dell'aria, nel quadro della strategia tematica sull'inquinamento atmosferico, della revisione della direttiva IPPC e delle relazioni tra inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici. Altre iniziative adottano un approccio moderno alla produzione, allo scambio e all'uso di dati e informazioni, come ad esempio il sistema informativo WISE (EN) sulle acque.

Diversi strumenti possono rafforzarsi reciprocamente, tra i quali si possono citare l'infrastruttura INSPIRE, sull'accessibilità e interoperabilità dei dati geografici, la convenzione di Asrhus, sull'accesso del pubblico alle informazioni di carattere ambientale, l'iniziativa GMES sul monitoraggio globale per l'ambiente, le azioni del gruppo GEOSS sulla costruzione di una rete mondiale per l'osservazione della terra, la rete d'osservazione dell'ambiente marino, le attività di ricerca (in particolare eTEN, eContent e PIC), il quadro europeo di interoperabilità dei servizi pubblici in linea (IDABC), o ancora la rete EIONET dell' Agenzia europea dell'ambiente.

In aggiunta, numerose iniziative nazionali, regionali e locali contribuiscono altresì all'attuazione del SEIS all'interno di settori specifici.

Azioni da intraprendere

L' attuazione del SEIS richiede innanzitutto un impegno politico degli Stati membri in vista di una mobilitazione coordinata delle iniziative mirate a un progetto comune integrato. Perché ciò avvenga, saranno necessari in particolare il rafforzamento e il coordinamento delle attività in corso a livello europeo, nazionale e regionale. Da parte sua, la Commissione riconoscerà un carattere prioritario alla direttiva INSPIRE e all'iniziativa GMES così che queste attività si rafforzino reciprocamente.

La normativa in materia di raccolta e messa a disposizione delle informazioni ambientali dovrà essere modernizzata, soprattutto grazie alla revisione della direttiva 91/692/CEE concernente la standardizzazione delle relazioni relative all'ambiente, al fine di abrogare le disposizioni obsolete e di coprire tutti gli obblighi attuali in materia di notifica delle informazioni ambientali. Analogamente, dovranno essere razionalizzati i requisiti di carattere informativo sui settori specifici.

Il SEIS dovrebbe costituire il nucleo dell'azione dell'AEE in materia di fornitura di informazioni ambientali, il che implica, tra l'altro, l'adozione completa dello strumento Reportnet e il suo adattamento al SEIS.

L'attuazione del SEIS dovrebbe beneficiare di un sostegno finanziario comunitario, in particolare grazie ai programmi quadro di ricerca, al programma LIFE+, al programma quadro per la competitività e l'innovazione e ai fondi strutturali.

I sistemi di monitoraggio nazionali esistenti dovranno essere armonizzati, coordinandone la pianificazione e l'attuazione.

Inoltre, l'approccio del SEIS dovrà essere successivamente esteso ai Paesi terzi e in particolare a quelli candidati e a quelli vicini.

Ultima modifica: 05.09.2011