Assicurare l'efficacia del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita: le finanze pubbliche nell'UEM - 2007

La Commissione europea si preoccupa dell'attuazione del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita: alcuni Stati membri che non hanno ancora raggiunto il loro obiettivo a medio termine realizzano sforzi insufficienti in materia di risanamento del bilancio in un contesto congiunturale favorevole. Sottolineando l'attuazione soddisfacente delle procedure per i disavanzi eccessivi, la Commissione presenta proposte concrete per rafforzare il braccio preventivo del patto di stabilità e crescita.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle Regioni e alla Banca Centrale europea del 13 giugno 2007: le finanze pubbliche nell'UEM (2007). Assicurare l'efficacia del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita (COM(2007) 316 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale).

SINTESI

La Commissione europea formula nella presente comunicazione proposte concrete per rafforzare il braccio preventivo del patto di stabilità e crescita, basandosi sulla riforma del patto di stabilità e crescita del 2005. Essa esamina i recenti sviluppi di bilancio ed il funzionamento del quadro di bilancio dell'Unione europea (UE). La Commissione sottolinea da un lato la buona attuazione delle procedure per i disavanzi eccessivi (FR), ma dall'altro constata alcuni scostamenti rispetto alle norme del braccio preventivo del patto.

Impegno politico necessario per raccogliere le sfide del braccio preventivo

Imperniato principalmente sulla pianificazione a medio termine, il braccio preventivo necessita del sostegno degli altri Stati membri e dello scambio di buone pratiche. Inoltre, per essere efficace, il braccio preventivo implica una stessa percezione delle sfide delle politiche economiche e di bilancio nell'Unione europea ed un impegno politico solido a farvi fronte.

Miglioramento progressivo delle finanze pubbliche

Il miglioramento delle finanze pubbliche è continuato nel 2006 nell'Unione europea e nell'area dell'euro. Grazie al contesto economico favorevole, il disavanzo pubblico dell'UE è sceso dal 2,4 % del prodotto interno lordo (PIL) nel 2005 all'1,7 % nel 2006. Sia nell'UE che nell'area dell'euro il rapporto debito/PIL è diminuito per la prima volta dal 2002. Globalmente, la situazione di bilancio è stata caratterizzata da una diminuzione significativa del disavanzo strutturale dell'UE: da circa il 3% del PIL nel 2004 a meno dell'1,5% nel 2006, secondo la Commissione.

Tuttavia, il carattere permanente del risanamento di bilancio può essere rimesso in discussione a causa di un aumento più rapido del previsto delle spese pubbliche in un certo numero di Stati membri dell'UE.

Evitare di ripetere gli errori del passato

La Commissione teme che gli errori di politica economica commessi in passato si ripetano: in alcuni casi gli Stati membri hanno utilizzato entrate fiscali supplementari per finanziare gli aumenti delle spese pubbliche. L'attuale contesto caratterizzato da una crescita economica rapida e da un'insperata evoluzione favorevole del gettito fiscale ricorda molto da vicino la situazione esistente all'inizio del decennio, periodo in cui sono state prese decisioni politiche sbagliate. Nel triennio 1999-2001 diversi Stati membri non hanno saputo approfittare della congiuntura economica favorevole per risanare le loro finanze pubbliche. Successivamente, quando il ciclo è entrato in una fase meno favorevole, questi paesi si sono trovati in una situazione difficile.

La Commissione sottolinea che è determinante mantenere il ritmo del risanamento di bilancio nella fase attuale di congiuntura economica favorevole.

Meno disavanzo eccessivo, maggiori preoccupazioni in materia di risanamento del bilancio

La riforma del patto di stabilità e crescita ha migliorato il funzionamento della procedura per i disavanzi eccessivi. I paesi con un disavanzo eccessivo hanno applicato correttamente i termini per la correzione dei disavanzi eccessivi previsti dal patto rivisto, ed hanno compiuto sforzi strutturali significativi per correggere la situazione di disavanzo eccessivo. Mentre nel 2004 gli Stati membri con un disavanzo superiore al 3% del PIL erano quasi dieci, nel 2008 solo l'Ungheria e la Repubblica ceca si troveranno ancora in situazione di disavanzo eccessivo, secondo i recenti programmi di stabilità o di convergenza.

Per contro, la Commissione si preoccupa quanto al funzionamento del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita, basandosi sull'esperienza del passato e sulle prospettive future. Nel 2006, gli sforzi di risanamento di bilancio non sono stati sufficienti tenuto conto del miglioramento delle condizioni congiunturali per alcuni Stati membri che non hanno ancora raggiunto il loro obiettivo a medio termine. Inoltre, la Commissione esprime delusione per i progetti di bilancio presentati. In alcuni paesi della area dell'euro e dell' ERM II, il miglioramento previsto del saldo strutturale nel 2007 e negli anni successivi è inferiore alla soglia dello 0,5% del PIL prevista dal patto rivisto, contrariamente alle raccomandazioni del Consiglio e nonostante condizioni economiche che giustificherebbero un superamento di questa soglia.

Se nulla cambia, la Commissione ritiene che solo dieci dei ventisette paesi dell'UE raggiungeranno il loro obiettivo a medio termine nel 2008, dopo due anni consecutivi di crescita superiore al trend.

In questa comunicazione, la Commissione presenta delle proposte per rendere il braccio preventivo del patto di stabilità e crescita più efficace. Ciò permetterebbe di compiere progressi verso finanze pubbliche sostenibili.

La prevenzione garantisce finanze pubbliche sostenibili

Ispirandosi alle migliori pratiche degli Stati membri dell'UE, la Commissione elabora proposte concrete intese a migliorare il braccio preventivo del patto. Queste proposte possono essere messe in pratica nel quadro della legislazione attuale. Si articolano attorno ai seguenti quattro temi principali:

La Commissione europea discuterà le proposte summenzionate con gli Stati membri.

Ultima modifica: 03.07.2007