Verso una politica comune di immigrazione

Obiettivo della comunicazione è rilanciare la politica dell'Unione europea (UE) in materia di immigrazione. L'idea è di rinnovare l'impegno diretto alla sua elaborazione e formulare, in base delle azioni già intraprese, in particolare nei settori dell'immigrazione legale, dell'integrazione, della lotta contro l'immigrazione clandestina e dei partenariati con i paesi terzi e nel rispetto delle competenze dell'UE attualmente previste dai trattati, una politica coerente con le altre politiche dell'Unione. L'obiettivo, in altri termini, è aumentare la solidarietà tra gli Stati e fare in modo che la politica dell'UE e le politiche nazionali in materia di immigrazione diventino complementari.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 5 dicembre 2007, «Verso una politica comune di immigrazione» [COM(2007) 780 definitivo- Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La Commissione nota che la politica comune in materia di immigrazione ha registrato una serie di progressi, quali

La Commissione constata tuttavia alcune carenze, come l'inesecuzione di provvedimenti di allontanamento o la difformità delle politiche degli Stati membri in materia di assunzione di lavoratori cittadini di paesi terzi. Per questo motivo, ritiene necessario andare oltre e formulare una visione realmente comune delle questioni migratorie. A questo proposito osserva, per esempio, che la politica europea in materia di immigrazione legale voluta dal Consiglio di Tampere resta molto frammentaria.

Pertanto, la Commissione suggerisce di concepire un nuovo impegno che permetta di giungere a questa politica comune, nella quale le azioni a livello nazionale e quelle a livello europeo possano completarsi a vicenda. Concretamente, la politica europea terrebbe conto delle specifiche esigenze nazionali e le politiche nazionali agirebbero in un contesto realmente europeo e in conformità con gli obiettivi fissati in comune.

La Commissione propone di assumere questo nuovo impegno nel rispetto delle competenze attualmente previste dai trattati. L'impegno dovrebbe fondarsi su una valutazione della situazione degli immigrati negli Stati membri, definire un piano per una visione comune del tipo di immigrazione richiesta in Europa, che comprenda anche misure di integrazione adeguate, e comportare una serie di misure tanto sul fronte dell'immigrazione clandestina che su quello degli immigrati irregolari già presenti nell'UE.

Tale impegno dovrebbe inoltre contribuire a migliorare il coordinamento tra gli Stati membri in relazione alle decisioni importanti, come le regolarizzazioni.

L'impegno rinnovato rafforzerebbe anche la coerenza delle politiche in modo che tutte, nazionali o europee, orizzontali o settoriali, agiscano in modo complementare per un fine comune. A tale scopo, dovrebbe

La Commissione è pronta a presentare proposte affinché tale impegno rinnovato diventi realtà. Poiché il Consiglio europeo, nella riunione del 14 dicembre 2007, ha raggiunto un accordo di principio al riguardo, la Commissione intende metterlo in pratica entro la fine del primo semestre del 2008.

Contesto

La comunicazione fa seguito alle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere del 15 e 16 ottobre 1999 e alle conclusioni di Hampton Court del 27 ottobre 2005. In occasione di tali incontri, i capi di Stato e di governo hanno dichiarato che le questioni migratorie costituiscono una priorità. Il Consiglio europeo del 15-16 dicembre 2005 ha adottato un approccio globale convalidato un anno dopo dal Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre 2006 equilibrato, globale e coerente che, come si legge nelle conclusioni stesse del Consiglio europeo del 15-16 dicembre 2006, riguarda le politiche di lotta all'immigrazione clandestina (es de en fr) e, in cooperazione con i paesi terzi, sfrutta i vantaggi della migrazione regolare (es de en fr).

Ultima modifica: 16.04.2008