Strategia di sicurezza interna dell'UE

La strategia di sicurezza interna dell'UE in azione - COM(2010) 673 def.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - La strategia di sicurezza interna dell'UE in azione: cinque tappe verso un'Europa più sicura [COM(2010) 673 def. del 22.11.2010]

SINTESI

CHE COSA FA LA PRESENTE COMUNICAZIONE?

Intende porre in azione la strategia di sicurezza interna dell'Unione europea (UE). Essa propone azioni specifiche per il periodo 2011-2014, in materia di criminalità organizzata, terrorismo, criminalità informatica, sicurezza alle frontiere e calamità.

PUNTI CHIAVE

Il Consiglio europeo ha approvato la strategia di sicurezza interna (in appresso SSI) dell'Unione europea (UE) nella sua riunione del 25-26 marzo 2010. La strategia enuncia le sfide, i principi e gli orientamenti per affrontare le minacce alla sicurezza in materia di criminalità organizzata, terrorismo e calamità naturali e provocate dall'uomo.

La comunicazione definisce cinque obiettivi strategici, con azioni specifiche per ciascun obiettivo, per superare le sfide più urgenti al fine di rendere l'UE più sicura.

Smantellare le reti criminali internazionali

Per combattere la criminalità è necessario smantellare le reti criminali ed eliminare l'attrattiva finanziaria che alimenta queste reti. Per raggiungere questo obiettivo, le azioni proposte puntano a:

individuare e smantellare le reti criminali: verrà proposta l’adozione di una normativa sulla raccolta e l'uso dei dati del codice di prenotazione dei passeggeri, una revisione della normativa UE antiriciclaggio e orientamenti sull'uso dei registri nazionali dei conti bancari per seguire i movimenti dei fondi di origine criminale. Dovrà essere elaborata una strategia per la raccolta e l'utilizzo di informazioni da parte delle autorità di polizia e delle autorità giudiziarie, verrà rafforzato il numero di operazioni congiunte e di squadre investigative comuni e dovrà essere migliorata l'attuazione del mandato d'arresto europeo;

proteggere l'economia dall'infiltrazione della criminalità : si prevede di adottare una proposta per seguire e sostenere l'impegno dei paesi dell'UE nella lotta contro la corruzione, di creare una rete di punti di contatto nazionali e di intraprendere azioni per far rispettare i diritti di proprietà intellettuale;

confiscare i beni di origine criminale: verrà proposta l’adozione di una normativa per rafforzare il quadro giuridico in materia di confisca, verranno istituiti gli uffici per il recupero dei beni e sviluppati gli indicatori per la loro valutazione, e dovranno essere forniti orientamenti relativi alle migliori prassi per impedire che i gruppi criminali tornino in possesso dei beni confiscati.

Prevenire il terrorismo e contrastare la radicalizzazione e il reclutamento

Dal momento che la minaccia del terrorismo è in continua evoluzione, anche l'impegno europeo per contrastarla deve evolversi per poter anticipare tali minacce. A tal fine, sono necessari un approccio europeo coerente e azioni preventive:

dare alle comunità i mezzi per prevenire la radicalizzazione e il reclutamento: dovrà essere creata una rete UE di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione, organizzata una conferenza ministeriale sulla prevenzione della radicalizzazione e del reclutamento ed elaborato un manuale per sostenere le azioni dei paesi dell'UE;

impedire l'accesso dei terroristi a finanziamenti e materiali e monitorarne le transazioni: dovrà essere elaborato un quadro per bloccare i beni ai fini della prevenzione e della lotta contro il terrorismo, intraprese azioni sia legislative che non legislative per attuare i piani d'azione sulle sostanze esplosive e sulle sostanze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, e dovrà essere elaborata una politica di estrazione e analisi dei dati di messaggistica finanziaria nell'UE;

proteggere i trasporti: dovrà essere sviluppato ulteriormente il regime UE per la sicurezza aerea e marittima.

Aumentare i livelli di sicurezza per i cittadini e le imprese nel ciberspazio

Anche la rapida evoluzione delle tecnologie dell'informazione crea nuove forme di minacce. Per combattere la criminalità informatica, i paesi dell'UE devono collaborare a livello comunitario per intraprendere ulteriori azioni:

potenziare le capacità delle autorità di polizia e delle autorità giudiziarie: dovrà essere creato un centro UE per la criminalità informatica per la collaborazione tra i paesi dell'UE e le istituzioni dell'UE, saranno sviluppate le capacità operative e investigative dei paesi dell'UE;

collaborare con le imprese per dare ai cittadini i mezzi per agire e proteggerli: dovrà essere istituito un sistema per la segnalazione di episodi di criminalità informatica, saranno redatti orientamenti sulla cooperazione per combattere la diffusione di contenuti illegali su Internet;

rafforzare la capacità di far fronte agli attacchi informatici: dovrà essere istituita una rete di gruppi di pronto intervento informatico (CERT) nazionali e comunitari e un sistema europeo di condivisione delle informazioni e di allarme (EISAS).

Rafforzare la sicurezza attraverso la gestione delle frontiere

In relazione alla circolazione delle persone, l'UE può guardare alla gestione dell'immigrazione e alla lotta contro la criminalità come a un duplice obiettivo della strategia di gestione integrata delle frontiere. Gli strumenti di miglioramento della sicurezza in relazione alla circolazione delle merci sono parimenti complementari e in costante sviluppo per far fronte ad organizzazioni criminali sempre più sofisticate. In linea con queste tematiche, le azioni proposte puntano a:

sfruttare pienamente le potenzialità di Eurosur: dovrà essere realizzata la piena attuazione di Eurosur al fine di salvare le vite degli emigrati e prevenire eventuali minacce di atti criminosi ai confini dell'UE;

rafforzare il contributo di Frontex alle frontiere esterne: dovranno essere redatte relazioni annuali su specifici reati transfrontalieri che serviranno da base per le operazioni congiunte;

sviluppare la gestione comune dei rischi relativamente alla circolazione delle merci attraverso le frontiere esterne: dovranno essere migliorate le capacità di analisi e di determinazione del rischio a livello UE;

migliorare la cooperazione interservizi a livello nazionale: dovranno essere sviluppate analisi comuni dei rischi, migliorato il coordinamento dei controlli di frontiera effettuati dalle varie autorità nazionali e sviluppate le migliori prassi per la cooperazione interservizi.

Aumentare la resilienza dell'Europa alle crisi e alle calamità

Per far fronte alle minacce transettoriali sollevate da crisi e calamità naturali o provocate dall'uomo occorre migliorare l'efficacia e la coerenza delle pratiche tradizionali di gestione delle crisi e delle catastrofi. Per raggiungere questo obiettivo occorre:

fare pieno uso della clausola di solidarietà : dovrà essere adottata una proposta sull’applicazione della clausola di solidarietà;

sviluppare un approccio multirischio per la valutazione delle minacce e dei pericoli: dovranno essere elaborati degli orientamenti per la gestione delle catastrofi, messi a punto approcci nazionali, preparata una panoramica transettoriale dei possibili rischi insieme a una panoramica delle attuali minacce, dovrà essere avviata un'iniziativa sulla sicurezza sanitaria e definita una politica di gestione dei rischi;

collegare i vari centri di situazione: dovranno essere rafforzati i legami fra i sistemi settoriali di allarme rapido e i meccanismi di cooperazione in caso di crisi, e dovrà essere adottata una proposta per un migliore coordinamento delle informazioni riservate tra le istituzioni e gli organismi dell'UE;

sviluppare una capacità europea di reazione alle catastrofi: dovrà essere proposta la costruzione di una capacità europea di reazione alle emergenze.

ATTI COLLEGATI

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio: prima relazione annuale relativa all'attuazione della strategia di sicurezza interna dell'UE [ COM(2011) 790 def. del 25.11.2011].

La presente comunicazione conclude affermando che sono stati raggiunti progressi importanti per quanto riguarda i cinque obiettivi strategici; tuttavia, era necessario un ulteriore lavoro per garantire la sicurezza ai cittadini europei. È necessario progredire in tutte le priorità, in particolare nella lotta contro la criminalità organizzata e contro la crescente minaccia informatica.

Oltre all'identificazione di obiettivi specifici per le attività future, è necessario progredire ulteriormente per quanto concerne:

la cooperazione in campo giudiziario e in materia di applicazione della legge;

lo sviluppo di un approccio amministrativo per combattere il crimine;

un quadro di misure amministrative sul congelamento dei beni delle organizzazioni terroristiche ed il miglioramento della sicurezza dei trasporti terrestri;

ratifica della Convenzione di Budapest relativa alla lotta alla criminalità informatica;

proposte sulle frontiere intelligenti e migliore cooperazione tra le agenzie a livello nazionale.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo ed al Consiglio: seconda relazione sull'attuazione della strategia di sicurezza interna dell'UE [COM(2013) 179 final del 10.4.2013].

Questa seconda relazione concerne i progressi effettuati nel 2012 nonché l'identificazione delle sfide da affrontare nel 2013 e conclude che l'attuazione della SSI sia generalmente positiva. Nonostante i diversi risultati raggiunti in merito a ciascuno dei cinque obiettivi strategici, alcuni aspetti devono ancora essere affrontati.

Oltre all'identificazione di obiettivi specifici per le attività future, le sfide principali da affrontare nel 2013 sono: criminalità organizzata, riciclaggio di denaro, corruzione, traffico, gruppi mobili della criminalità organizzata e criminalità informatica. Un'ulteriore questione da affrontare per il 2013 è il miglioramento degli strumenti atti a contrastare l'estremismo violento in crescita.

La relazione afferma che l'ultima relazione di attuazione sarà presentata alla metà del 2014 e valuterà la SSI fino ad oggi, in considerazione delle sfide future nel campo.

Ultimo aggiornamento: 21.09.2015