Sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE e cooperazione internazionale

L'Unione europea (UE) importa oltre il 60 % del proprio gas e oltre l'80 % del proprio petrolio. Per far fronte a questa realtà, l’UE deve dotarsi di strumenti adeguati che le consentano da un lato di completare il proprio mercato energetico interno e dall'altro di promuovere i propri interessi nei confronti dei paesi terzi.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 7 settembre 2011 sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico e la cooperazione internazionale, intitolata: “La politica energetica dell'UE: un impegno con i partner al di là delle nostre frontiere’’ [COM(2011) 539 def. – Non pubblicata nella Gazzetta Ufficiale].

SINTESI

La presente comunicazione delinea una strategia di cooperazione al di là delle frontiere dell’Unione europea (UE) al fine di garantirne l’approvvigionamento energetico e promuoverne gli obiettivi in campo energetico. Tale strategia si articola in quattro obiettivi principali:

Obiettivo 1: rafforzare il mercato energetico interno dell’UE

In materia di approvvigionamento energetico, gli Stati membri prediligono sovente gli accordi bilaterali. Ragion per cui la Commissione europea propone di istituire un meccanismo per lo scambio di informazioni relative agli accordi intergovernativi fra Stati membri e paesi terzi al fine di migliorare il coordinamento del mercato energetico interno. È anche possibile stringere accordi tra UE e paesi terzi.

Per l’UE è fondamentale diversificare le proprie fonti energetiche per garantire la continuità del proprio approvvigionamento. L’intenzione è, quindi, quella di creare iniziative future per:

La Commissione ritiene necessario creare tipi di cooperazioni differenziate adattate ad ogni partner, realizzando svariati progetti che mirano essenzialmente a:

La Russia rappresenta un partner di prim’ordine per l’UE in materia di sicurezza energetica. Pertanto, la Commissione mira a sviluppare relazioni privilegiate con questo paese accelerando l’attuazione del partenariato UE-Russia e stilando una tabella di marcia energetica UE 2050. Si dovrà concludere un accordo fra UE, Russia e Bielorussia sulle norme tecniche per gestire le reti elettriche nella regione baltica.

Obiettivo 2: rafforzare i partenariati per un'energia sicura, sostenibile e concorrenziale

Oltre alla Russia, l’UE è tenuta da un lato a rafforzare i propri partenariati con i fornitori di idrocarburi, quali Norvegia, Algeria, Arabia Saudita o Libia, e dall’altro ad instaurare nuovi dialoghi con i produttori emergenti. È essenziale porre l’accento sulla buona governance energetica.

In materia di cooperazioni, l’UE non deve perdere di vista l'obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio su scala mondiale. Si prefigge, quindi, di invitare i paesi industrializzati ed emergenti a lavorare sulla creazione di mercati mondiali dell'energia trasparenti e prevedibili, sulla promozione dell'efficienza energetica e delle energie a basse emissioni di carbonio, e sui progetti di ricerca e innovazione in questo campo.

L’UE ritiene sia imprescindibile accelerare i lavori volti a creare un ambiente giuridico omnicomprensivo per le relazioni con i propri fornitori e i paesi di transito. A tal fine, sostiene attivamente la Carta dell’energia e, in particolare, i lavori sui mandati fondamentali in materia di commercio, transito e investimenti.

La Commissione intende altresì promuovere le norme di sicurezza nucleare a livello mondiale. In quest’ottica, prevede di ampliare il campo d’applicazione degli accordi Euratom e preconizzare norme internazionali di sicurezza nucleare giuridicamente vincolanti, in particolare a livello dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) (EN). Intende inoltre affrontare la questione della sicurezza degli impianti offshore, anche con i produttori di idrocarburi in seno all’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC).

Obiettivo 3: migliorare l'accesso all'energia sostenibile per i paesi in via di sviluppo

Nell’ambito della propria politica di sviluppo, la Commissione ha come scopo quello di rendere le fonti energetiche (e in particolare l’energia elettrica) accessibili alle regioni più svantaggiate, sempre nel rispetto dell’imperativo in materia ambientale. Per raggiungere questo obiettivo, intende integrare le questioni energetiche in tutti gli strumenti della politica di sviluppo dell’UE e migliorare l'accesso dei paesi meno sviluppati al finanziamento della lotta contro i cambiamenti climatici.

Obiettivo 4: promuovere meglio le politiche dell’UE oltre i suoi confini

La Commissione ha definito quattro tipi di partner energetici:

Per ognuno di questi partner, propone l’uso di strumenti adeguati tra gli strumenti giuridici e politici esistenti, quali il trattato che istituisce la Comunità dell'energia, i dialoghi strategici in materia di energia o altri strumenti.

La Commissione intende, inoltre, migliorare il coordinamento tra Stati membri al fine di parlare con una sola voce oltre i suoi confini. A tal fine, prevede di istituire un gruppo strategico per la cooperazione internazionale in ambito energetico.

Per valorizzare il prosieguo dei propri progetti, la Commissione avvierà un progetto di base di dati in materia energetica, condotto in uno dei paesi partner e finanziato dall’UE, dagli Stati membri, dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) (DE) (EN) (FR).

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Ultima modifica: 29.11.2011