Repubblica ceca

1) RIFERIMENTI

Parere della Commissione [COM(97) 2009 def. - Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione [COM(98) 708 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione [COM(1999) 503 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione [COM(2000) 703 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione [COM(2001) 700 def. SEC(2001) 1746 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione [COM(2002)700 def. - SEC(2002) 1402 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]Relazione della Commissione [COM(2003) 675 def. - SEC(2003) 1200 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]Trattato di adesione dell'Unione europea [Gazzetta ufficiale L 236 del 23.09.2003]

2) SINTESI

Nel parere del luglio 1997 la Commissione riteneva che, a condizione che la Repubblica ceca avesse proseguito - e rafforzato nel caso dell'industria pesante - le azioni finalizzate alla ristrutturazione e all'ammodernamento, la maggior parte dell'industria ceca non avrebbe dovuto avere particolari problemi ad integrarsi nel mercato dell'Unione europea. Sottolineava inoltre che a lungo termine l'industria ceca si sarebbe però dovuta orientare verso una competitività non fondata solo sui prezzi e verso un aumento della produttività industriale, per rimanere competitiva quando, prevedibilmente, sarebbero aumentati i costi salariali e di conseguenza i costi di produzione.

La relazione del novembre 1998 ha ribadito che è necessario un ulteriore impegno in materia di privatizzazione delle imprese strategiche e di ristrutturazione, in particolare delle imprese siderurgiche e di altre industrie pesanti.

La relazione dell'ottobre 1999 sottolineava che la politica industriale ceca era stata riveduta dopo l'ultima relazione, con l'obiettivo di continuare il risanamento del settore. Nel campo della privatizzazione si erano avuti numerosi progressi, ma alcuni settori, come quello dell'industria siderurgica, richiedevano ulteriore impegno. Progressi erano stati realizzati anche per quanto concerne le PMI.

La relazione del novembre 2000 riportava che il governo aveva incoraggiato la ristrutturazione delle imprese e accelerato le privatizzazioni, in particolare attraverso l'agenzia di risanamento economico, ad eccezione del settore siderurgico.

La relazione del novembre 2001 rilevava alcuni progressi nell'elaborazione della politica industriale e sottolineava la lentezza delle privatizzazioni e delle ristrutturazioni. Progrediva l'attuazione della politica a favore delle PMI.

La relazione dell'ottobre 2002 rilevava i nuovi progressi realizzati dalla Repubblica ceca in materia di politica industriale, in particolare nelle privatizzazioni e ristrutturazioni e nella politica in favore delle PMI.

La relazione del novembre 2003 considera che la normativa ceca sulla politica industriale e quella relativa alle PMI, sono in gran parte allineate su quella comunitaria. Tuttavia, il processo di privatizzazione e di ristrutturazione non è stato ultimato integralmente nel settore dell'energia, delle telecomunicazioni e della siderurgia.

Il trattato di adesione è stato firmato il 16 aprile 2003 e l'adesione ha avuto luogo il 1° maggio 2004.

"ACQUIS" COMUNITARIO

La politica industriale comunitaria è intesa a rafforzare la competitività, per migliorare così il tenore di vita e aumentare l'occupazione. Mira a promuovere in tutta la Comunità un ambiente favorevole alle iniziative imprenditoriali e al loro sviluppo e alla cooperazione industriale, nonché a favorire un miglior sfruttamento del potenziale industriale delle politiche di innovazione, di ricerca e di sviluppo tecnologico.

La politica industriale della CE viene attuata attraverso una serie di strumenti tipici di varie politiche comunitarie, che intervengono sia sul funzionamento dei mercati (specifiche di prodotto e accesso al mercato, politica commerciale, aiuti di Stato e politica della concorrenza) che sulla capacità dell'industria di adattarsi alle trasformazioni (contesto macroeconomico stabile, tecnologia, formazione, ecc.).

Per far fronte alle pressioni della concorrenza e delle forze di mercato nell'ambito dell'Unione, l'industria dei paesi candidati dovrà aver raggiunto per la data dell'adesione un certo livello di competitività. Questi paesi dovranno dar prova di condurre politiche intese a porre in essere mercati aperti e concorrenziali conformemente all'articolo 157 (ex art.130) del Trattato. Anche la collaborazione tra la CE e i paesi candidati nei settori dell'industria, degli investimenti, della normalizzazione industriale e della valutazione della conformità, secondo il dettato dell'accordo europeo, è un importante indicatore di sviluppo nella giusta direzione.

VALUTAZIONE

In materia di strategia industriale, la Repubblica ceca attua il programma operativo per l'industria (2001 - 2006) il cui obiettivo è di rafforzare la competitività e di prepararsi all'utilizzazione dei fondi strutturali.

La legge intesa a promuovere gli investimenti è entrata in vigore nel gennaio 2002.

Progrediscono le privatizzazioni e ristrutturazioni, tuttavia non risultano integralmente ultimate nei settori dell'energia, delle telecomunicazioni e della siderurgia. Sarà tuttavia necessario verificare che queste siano compatibili con il regime degli aiuti di Stato e accelerare le ristrutturazioni.

Dal 1997, la Repubblica ha compiuto degli sforzi in tutti i settori. Questo capitolo è provvisoriamente chiuso, non è stato richiesto alcun regime transitorio e la Repubblica ceca ha rispettato i suoi impegni (cfr. Relazione 2002).

Per quanto riguarda la politica a favore delle PMI, la legge sugli aiuti alle PMI è entrata in vigore nel gennaio 2003 e ciò consentirà alla Repubblica ceca di conformarsi alla definizione comunitaria delle PMI.

La Repubblica ceca ha aderito alla carta europea delle piccole imprese nel 2002 ed ha portato avanti la sua strategia a medio termine a favore delle PMI (2001 - 2004).

Tuttavia è necessario compiere ulteriori sforzi per migliorare il contesto delle imprese, rafforzare la capacità amministrativa del servizio PMI del ministero dell'industria e del commercio e realizzare uno « sportello unico » PMI.

Dopo il parere del 1997 la Repubblica ceca ha compiuto considerevoli progressi. Questo capitolo è provvisoriamente chiuso, non è stato richiesto nessun regime transitorio e la Repubblica ceca ha rispettato i suoi impegni (cfr. Relazione 2002).

Sarà necessario facilitare l'accesso al finanziamento e migliorare il quadro giuridico.

Dal 1998 la Repubblica ceca partecipa al Terzo programma comunitario a favore delle PMI per il periodo 1997-2000 (1).

See also

(1) Decisione n. 3/98 del Consiglio di associazione, tra le Comunità europee ed i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica ceca, dall'altra, del 25 novembre 1998, recante adozione delle condizioni e delle modalità di partecipazione della Repubblica ceca al programma comunitario per le piccole e medie imprese.

Gazzetta ufficiale L 6 del 12.01.1999

Ultima modifica: 03.03.2004