Turchia - Economia e moneta

I paesi candidati conducono negoziati con l’Unione europea (UE) al fine di prepararsi all’adesione. Tali negoziati di adesione riguardano l’adozione e l’applicazione della legislazione europea (acquis) e specificatamente le priorità identificate congiuntamente dalla Commissione e dai paesi candidati, nel corso dello screening dell’acquis politico e legislativo dell’UE. Ogni anno la Commissione esamina i progressi compiuti dai candidati al fine di valutare gli sforzi ancora da effettuare fino alla loro adesione. Questo monitoraggio è oggetto di relazioni annuali presentate al Consiglio e al Parlamento europeo.

ATTO

Relazione della Commissione [COM(2011) 666 def. – SEC(2010) 1327 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La relazione 2011 registra una ripresa economica solida in Turchia. L’economia di mercato è infatti funzionante e permette di far fronte alle pressioni della concorrenza. Tuttavia la relazione deplora l’aggravarsi dei disavanzi della bilancia commerciale e degli squilibri esterni. E’ necessario attuare diverse riforme strutturali.

ACQUIS DELL’UNIONE EUROPEA (secondo i termini della Commissione)

In Turchia è in atto una forte ripresa economica, con un miglioramento delle finanze pubbliche e un progressivo aumento della fiducia in una trasformazione duratura delle prospettive economiche e della stabilità del paese. Tuttavia, la rapida espansione dell'attività economica, trainata da una forte domanda interna, ha causato notevoli squilibri economici, che si stanno accentuando e rischiano di compromettere la stabilità macroeconomica.

Per quanto concerne i criteri economici, la Turchia ha un'economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte a medio termine alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché acceleri l'attuazione del suo programma globale di riforme strutturali.

L'economia ha registrato una rapida espansione nel 2010 e nel primo semestre del 2011. La crescita sostenuta del PIL, a cui si è aggiunto un forte incremento dell'occupazione, ha consentito di ridurre la disoccupazione. Il risanamento delle finanze pubbliche procede bene grazie all'aumento delle entrate cicliche e alla diminuzione dell'onere per interessi. Il settore finanziario si è dimostrato molto solido grazie alle riforme attuate in passato e il sistema giuridico continua a funzionare relativamente bene. Inoltre, la nuova legge sul monitoraggio degli aiuti di Stato e l'attività dell'ente regolatore possono aumentare la trasparenza e determinare una diminuzione degli aiuti di Stato. Il libero gioco delle forze di mercato è stato confermato. Il processo di privatizzazione si è accelerato. L’Unione europea rimane il primo partner commerciale della Turchia e il principale investitore in questo paese.

Si è però registrato un aumento del disavanzo commerciale e del disavanzo delle partite correnti e gli squilibri esterni sono attualmente molto forti. La politica monetaria è risultata mediamente efficace per ridurre l'aumento del credito il quale continua ad alimentare il disavanzo delle partite correnti della Turchia insieme ai prezzi elevati dei prodotti di base. Si sta aumentando il sostegno di bilancio e si stanno elaborando misure microprudenziali specifiche e mirate, anche ad opera dell'ente regolatore bancario, per contribuire a un atterraggio morbido dell'economia e ridurre l'onere che grava sulla politica monetaria. La competitività delle esportazioni turche in termini di prezzi e di costi è lievemente diminuita. L'inflazione è in aumento, in gran parte a causa delle pressioni legate all'energia e ai fattori di produzione alimentari, al dinamismo dell'attività economica e alle impennate dei prezzi regolamentati. Le riforme strutturali devono essere attuate in modo più energico. Le misure adottate per migliorare la trasparenza di bilancio e ancorare meglio la politica finanziaria, che potrebbero aiutare la Turchia ad acquisire credibilità sui mercati, sono di modesta portata. L'uscita dal mercato rimane problematica e le procedure fallimentari sono ancora relativamente complesse.

La Turchia ha fatto qualche progresso in termini di politica economica e monetaria. La Banca centrale ha adottato un nuovo mix di politiche per garantire la stabilità finanziaria, riducendo i tassi di riferimento e aumentando le riserve minime obbligatorie nel settore bancario. L'allineamento della Turchia con l'acquis sulla politica economica e monetaria non è completo, specie per quanto riguarda la piena indipendenza della banca centrale e il divieto relativo all'accesso privilegiato del settore pubblico alle istituzioni finanziarie. Il livello di preparazione è globalmente buono.

ATTI CONNESSI

Relazione della Commissione [COM(2010) 660 def. – SEC(2010) 1327 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione 2010 presentava le strategie economiche e monetarie adottate dal paese in seguito alla crisi finanziaria internazionale. Le autorità si sono attivate alacremente per migliorare i propri rapporti economici a livello internazionale e per potenziare la cooperazione con gli Stati vicini. Erano tuttavia ancora necessari dei progressi per allineare la legislazione turca con l’acquis, in particolare nel settore delle istituzioni finanziarie.

Relazione della Commissione [COM(2009) 533 def.– SEC(2009) 1334 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Relazione della Commissione [COM(2008) 674 def. – SEC(2008) 2699 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

La relazione del 2008 sottolineava alcuni problemi persistenti. Il paese doveva ancora far molto a livello di autonomia della Banca centrale turca, finanziamento del settore pubblico e accesso privilegiato delle autorità pubbliche ai mercati finanziari. Nonostante ciò, grazie alle azioni di coordinamento e di riforma in materia di politica economica e monetaria, il paese poteva contare su un quadro macroeconomico più stabile.

Relazione della Commissione [COM(2007) 663 def. – SEC(2007) 1436 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del novembre 2007 segnalava i miglioramenti in materia di politica economica e monetaria. Tuttavia, il paese doveva ancora adottare alcune misure, in particolare quelle destinate a garantire l'autonomia della Banca centrale turca. Inoltre, la Commissione europea notava che la formulazione della politica economica era ancora frammentata, e spesso, non sufficientemente coordinata. Nel complesso, i preparativi nel settore economico e monetario erano a uno stadio avanzato.

Relazione della Commissione [COM(2006) 649 def. – SEC(2006) 1390 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del novembre 2006 denunciava gli scarsi progressi nella politica monetaria, ma prendeva atto dei passi avanti compiuti dal paese nella politica economica. Tuttavia, la legislazione che vietava il finanziamento del settore pubblico e quella che vietava l'accesso privilegiato del settore pubblico alle istituzioni finanziarie non erano ancora conformi all’acquis comunitario. I risultati in materia di politica economica erano frenati dalla mancanza di un'analisi d'impatto economico e di un sistema di coordinamento e cooperazione efficaci.

Relazione della Commissione [COM(2005) 561 def. – SEC(2005) 1426 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del novembre 2005 prendeva atto di alcuni sviluppi nel settore della politica economica. L’allineamento della politica monetaria all’acquis comunitario rimaneva comunque limitato. Altrettanto limitata era la capacità di attuare efficacemente la politica economica e monetaria, poiché mancava un valido sistema di coordinamento per la formulazione, la cooperazione e l'applicazione di questa politica.

Relazione della Commissione [COM(2004) 656 def. – SEC(2004) 1201 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione dell'ottobre 2004 indicava la mancanza di qualsiasi evoluzione a livello di adozione dell’acquis in materia di UEM, in particolare in tema di finanziamento diretto del settore pubblico da parte della Banca centrale turca, divieto di accesso privilegiato del settore pubblico alle istituzioni finanziarie e autonomia della Banca centrale turca.

Relazione della Commissione [COM(2003) 676 def. – SEC(2003) 1212 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. Nella sua relazione del novembre 2003, la Commissione constatava lo status-quo in questo settore.

Relazione della Commissione [COM(2002) 700 def. – SEC(2002) 1412 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione dell'ottobre 2002 non segnalava alcuna evoluzione in tema di finanziamento diretto del settore pubblico da parte della Banca centrale turca. Allo stesso modo, il paese non aveva fatto nulla per vietare l'accesso privilegiato del settore pubblico alle istituzioni finanziarie né per rafforzare l'autonomia dalla Banca centrale turca.

Relazione della Commissione [COM(2001) 700 def. – SEC(2001) 1756 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. Nella sua relazione del novembre 2001, la Commissione notava i progressi compiuti dalla Turchia nell'adozione dell'acquis in materia di unione economica e monetaria (UEM).

Relazione della Commissione [COM(2000) 713 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del novembre 2000 constatava gli scarsi sviluppi realizzati nel settore della politica economica e monetaria.

Relazione della Commissione [COM(1999) 513 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Relazione della Commissione [COM(1998) 711 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

See also

Ultima modifica: 28.12.2011