NONA RELAZIONE ANNUALE AI SENSI DELLA MISURA OPERATIVA N. 8 DEL CODICE DI CONDOTTA DELL’UNIONE EUROPEA PER LE ESPORTAZIONI DI ARMI

(2007/C 253/01)

INTRODUZIONE

Il codice di condotta dell’Unione europea per le esportazioni di armi è stato adottato l’8 giugno 1998 e stabilisce otto criteri per l’esportazione di armi convenzionali e una procedura di notifica dei rifiuti che impone che gli Stati membri si consultino riguardo ad eventuali autorizzazioni concesse malgrado un rifiuto precedente. Dalla sua adozione il codice ha contribuito notevolmente all’armonizzazione delle politiche nazionali in materia di controllo delle esportazioni di armi.

Durante il nono anno di funzionamento del codice di condotta europeo, numerosi sviluppi hanno ulteriormente rafforzato l’attuazione del codice e contribuito ad estenderne l’applicazione, a conferma del fatto che il codice rappresenta il più completo regime internazionale di controllo delle esportazioni di armi.

La Bosnia-Erzegovina, il Canada, la Croazia, l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, l’Islanda e la Norvegia si sono allineati ufficialmente ai criteri e ai principi del codice.

Nel continuo sforzo di migliorare ulteriormente la qualità della relazione annuale, la nona edizione contiene una tabella (tabella A.II) che fornisce informazioni sulle esportazioni degli Stati membri destinate alle missioni condotte su mandato delle Nazioni Unite o internazionali e una tabella (tabella C) contenente i riferimenti della legislazione nazionale che attua la posizione comune sull’intermediazione (posizione comune 2003/468/PESC del Consiglio, del 23 giugno 2003, sul controllo dell’intermediazione di armi (1). Per gli Stati membri che non hanno ancora attuato pienamente la posizione comune, la tabella C fornisce informazioni sullo stato dei lavori. Inoltre, e tenuto conto del fatto che i riferimenti dell’elenco delle attrezzature militari sono estremamente ampi, nella tabella che contiene gli indirizzi dei siti web nazionali (tabella E) gli Stati membri hanno potuto fornire indicazioni brevi e concise sul tipo di informazioni reperibili nelle rispettive pagine web nazionali dedicate al controllo delle esportazioni, comprese in particolare descrizioni dettagliate degli articoli esportati.

I.   BILANCIO DEL NONO ANNO DI ATTUAZIONE DEL CODICE

1.   Allargamento dell’Unione

L’adesione di Bulgaria e Romania all’Unione europea il 1o gennaio 2007 ha comportato la piena applicazione a questi due paesi dei criteri e delle procedure previsti nel codice di condotta, segnatamente il meccanismo di notifica e consultazione. Bulgaria e Romania, in quanto Stati aderenti, avevano iniziato a partecipare alle riunioni del gruppo «Esportazioni di armi convenzionali» (COARM) già dal maggio 2005. La loro adesione contribuirà a potenziare la convergenza delle politiche e delle prassi in materia di esportazioni di armi nei 27 Stati membri. Bulgaria e Romania hanno presentato le cifre relative alle loro vendite di armi nel 2006, che dimostrano come entrambi i paesi siano già in grado di rispettare pienamente i requisiti della pertinente misura operativa del codice e della corrispondente sezione del manuale per l’uso (cfr. punto I.3 della presente relazione). Questi dati non sono stati inseriti nella nona relazione annuale per motivi di coerenza, in quanto l’adesione è avvenuta il 1o gennaio 2007.

2.   Revisione del codice di condotta

Le discussioni sulla revisione del codice di condotta si sono concluse a livello tecnico nel giugno del 2005. Il progetto di posizione comune che ne è scaturito costituisce un codice sensibilmente aggiornato e migliorato, il cui ambito di applicazione è stato approfondito ed ampliato. Al momento della pubblicazione della presente relazione annuale, tuttavia, il Consiglio è ancora in attesa del momento opportuno per adottare il progetto di posizione comune. Nel frattempo, il gruppo «Esportazioni di armi convenzionali» (COARM) ha intensificato le sue attività nel quadro del manuale per l’uso e al di fuori dello stesso (cfr. punto I.3 in appresso) per una maggiore convergenza delle procedure e politiche nazionali basate sul codice attuale.

3.   Manuale per l’uso

Il manuale per l’uso è uno strumento essenziale, che sintetizza gli orientamenti concordati per l’attuazione delle misure operative del codice. Il manuale, regolarmente aggiornato dal gruppo COARM, è destinato principalmente ai funzionari incaricati del rilascio delle licenze di esportazione, contribuendo così notevolmente agli sforzi di armonizzazione su base quotidiana e in modo pragmatico. È consultabile alla pagina web «Controllo delle esportazioni connesso con la sicurezza» del sito Internet del Consiglio (http://www.consilium.europa.eu/export-controls) e contiene capitoli dedicati, tra l’altro, alle questioni seguenti.

a)   Notifiche delle decisioni di rifiuto e consultazioni

Nel corso del 2006 e del 2007 sono state effettuate quasi quotidianamente notifiche nazionali e consultazioni bilaterali tramite il sistema elettronico COREU dell’UE; le informazioni sono trasmesse in modo preciso e tempestivo, il che assicura la trasparenza delle politiche degli Stati membri in materia di esportazioni di armi nei confronti di determinati paesi di destinazione finale e di determinati utenti finali. Gli Stati membri continuano ad aggiornare regolarmente gli elenchi nazionali relativi alle notifiche delle decisioni di rifiuto. Tali elenchi e i risultati delle consultazioni bilaterali sono inseriti in una banca dati elettronica centrale dell’UE per le notifiche delle decisioni di rifiuto. La banca dati, che è gestita dal segretariato del Consiglio dell’UE, si sta trasformando in un sistema dinamico che riflette le politiche degli Stati membri in materia di controllo delle esportazioni di armi.

b)   Migliori prassi per l’interpretazione dei criteri

Scopo delle migliori prassi per l’interpretazione dei criteri del codice di condotta è quello di assicurare una maggiore coerenza tra gli Stati membri nell’applicazione dei criteri del codice di condotta dell’UE per le esportazioni di armi individuando i fattori da prendere in considerazione nel valutare le domande di licenza d’esportazione. Le migliori prassi sono destinate ai funzionari incaricati del rilascio delle licenze e ad altri funzionari delle amministrazioni e degli enti pubblici, le cui competenze, tra l’altro in materia regionale, giuridica (ad esempio legislazione relativa ai diritti dell’uomo, diritto pubblico internazionale), tecnica, di sviluppo, nonché su questioni connesse con la sicurezza e l’ambito militare, dovrebbero informare il processo decisionale.

Come già segnalato nell’ottava relazione annuale, nel settembre 2005 e giugno 2006 sono state adottate migliori prassi per l’interpretazione dei criteri 8, 2 e 7 del codice di condotta. Nel dicembre 2006 gli Stati membri hanno approvato migliori prassi per i criteri 3 e 4 e, nel giugno 2007, per i criteri 1, 5 e 6. Pertanto, l’elaborazione delle migliori prassi per l’interpretazione di tutti e otto i criteri del codice di condotta è stata portata a termine con successo.

c)   Controlli dell’utilizzazione finale/Verifica successiva alla spedizione

Riconoscendo che il controllo dell’utilizzazione finale può essere un importante strumento supplementare per rafforzare l’efficacia del controllo delle esportazioni di armi a livello nazionale, gli Stati membri hanno convenuto di inserire nel capitolo 2 del manuale per l’uso una nuova sezione 3 sulla verifica successiva alla spedizione, che spiega il ruolo di tale misura e invita allo scambio di informazioni su base volontaria.

d)   Intermediazione di armi

Gli Stati membri hanno deciso di procedere allo scambio di informazioni sui casi di rifiuto delle domande di registrazione per l’intermediazione di armi (se applicabile). Pertanto, nel manuale per l’uso è stata inserita una sezione su tali casi ed è stato aggiunto un nuovo modulo armonizzato per la notifica.

4.   Attività di sensibilizzazione («outreach»)

Le attività di sensibilizzazione coordinate intraprese dagli Stati membri e dalla presidenza per promuovere i principi e i criteri del codice nei paesi terzi (conformemente al meccanismo convenuto nel 2004) sono proseguite nel corso del 2006 (cfr. tabella D allegata). Sono stati organizzati, tra l’altro, gli eventi seguenti.

a)   Seminari della presidenza

La presidenza finlandese (in cooperazione con il governo della Bosnia-Erzegovina e l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma) ha organizzato un’attività di sensibilizzazione per i paesi dei Balcani occidentali, la Romania e la Bulgaria, tenutosi a Sarajevo il 31 ottobre 2006, e ha fornito orientamenti pratici sul codice di condotta, l’interpretazione dei criteri e il meccanismo di consultazione. La presidenza tedesca ha organizzato un seminario di sensibilizzazione per i paesi dei Balcani occidentali e la Moldova tenutosi dal 2 al 4 maggio 2007 a Zagabria, in cooperazione con il RACVIAC, Regional Arms Control and Verification Implementation Assistance Centre (Centro regionale di assistenza alla verifica e all’attuazione del controllo degli armamenti), incentrato sullo studio di casi concernenti gli aspetti pratici del rilascio delle licenze. Gli Stati dei Balcani occidentali hanno fornito informazioni sullo status del codice nella loro legislazione nazionale e sulle ulteriori iniziative previste al riguardo.

b)   Riunioni a livello di troika

Nel quadro del dialogo politico nel settore della politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, le presidenze finlandese e tedesca hanno organizzato riunioni a livello di troika del COARM con il Canada, la Norvegia, la Federazione russa, l’Ucraina e gli Stati Uniti. Si sono svolte con tali paesi proficue discussioni sui controlli delle esportazioni di armi, in generale, e sul codice di condotta, in particolare. In tali riunioni la presidenza ha informato i suoi interlocutori delle attività del COARM dall’ultimo ciclo di riunioni a livello di troika e delle priorità delle presidenze finlandese e tedesca del COARM nel settore del controllo delle esportazioni di armi. Sono state inoltre discusse questioni di reciproco interesse, come le questioni concernenti le esportazioni di armi, la conformità e il controllo, nonché le domande di adesione all’intesa di Wassenaar.

Durante le riunioni a livello di troika con la Norvegia sono state scambiate informazioni sulle rispettive decisioni di rifiuto in conformità di un accordo raggiunto con questo paese nel novembre 2004. (La relazione annuale della Norvegia è consultabile all’indirizzo Internet indicato nella tabella allegata contenente gli indirizzi dei siti web nazionali.)

5.   Aggiornamento dell’elenco comune delle attrezzature militari dell’Unione europea

L’elenco comune delle attrezzature militari dell’Unione europea si configura come un impegno politico nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune. Il 19 marzo 2007 il Consiglio ha adottato una versione aggiornata dell’elenco, che tiene conto delle modifiche dell’elenco delle munizioni dell’intesa di Wassenaar concordate nella riunione plenaria del 2006. Questa recentissima versione dell’elenco comune delle attrezzature militari dell’Unione europea è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 88 del 29 marzo 2007 ed è consultabile al seguente indirizzo internet: http://www.consilium.europa.eu/export-controls (cioè alla pagina web «Controllo delle esportazioni connesso con la sicurezza» nella sezione dedicata alla politica estera e di sicurezza comune del sito Internet del Consiglio).

6.   Trattato sul commercio di armi

Gli Stati membri hanno seguito attentamente gli sviluppi connessi al trattato sul commercio di armi e sostengono pienamente l’intero processo. Nel marzo 2005 il gruppo COARM ha istituito un gruppo di contatto al quale partecipano rappresentanti degli Stati membri sia del COARM che del gruppo «Disarmo globale e controllo degli armamenti» (CODUN). Il Consiglio ha approvato il principio di un trattato sul commercio di armi nelle sue conclusioni del 3 ottobre 2005. In attuazione della risoluzione 61/89 dell’Assemblea generale dell’ONU, il segretario generale ha consultato gli Stati membri sulla fattibilità, il campo d’applicazione e un progetto di parametri di un trattato sul commercio di armi e sta provvedendo all’istituzione di un gruppo di esperti governativi incaricato di esaminare tali questioni a partire dal 2008. Tutti gli Stati membri dell’UE hanno presentato risposte e hanno salutato con favore l’inizio dei lavori concreti in vista dell’elaborazione di un siffatto trattato. Inoltre, è stata presentata una risposta comune a livello di UE. Vari Stati membri hanno promosso attivamente l’idea di un trattato sul commercio di armi giuridicamente vincolante, a livello bilaterale e in varie sedi multilaterali, per mantenere lo slancio attuale di questa iniziativa e rafforzare ulteriormente il crescente sostegno di cui essa gode a livello internazionale. L’11 dicembre 2006 e il 18 giugno 2007 sono state adottate conclusioni del Consiglio in cui si propugna un trattato internazionale sul commercio di armi giuridicamente vincolante.

II.   STATO DI ATTUAZIONE DELLE ALTRE AZIONI PRIORITARIE INDIVIDUATE NELL’OTTAVA RELAZIONE ANNUALE

1.   Armonizzazione delle relazioni nazionali

Sebbene sussistano ancora differenze tra le relazioni nazionali, sono stati compiuti ulteriori passi per incrementare l’armonizzazione delle procedure di comunicazione e ottenere dati statistici pienamente comparabili, segnatamente sul valore delle esportazioni effettive di armi. Il 16 novembre 2006 la presidenza finlandese ha organizzato a Praga un seminario sul tema «Come migliorare la relazione annuale». Gli Stati membri vi hanno proceduto allo scambio di informazioni, hanno discusso le sfide che si pongono in materia di raccolta dei dati e hanno convenuto sulla necessità di una maggiore armonizzazione e di una più rapida pubblicazione della relazione.

2.   Intermediazione di armi

Il gruppo ha convenuto che gli impegni in materia di scambio di informazioni previsti nella posizione comune 2003/468/PESC dovranno essere onorati tramite il meccanismo stabilito dal codice di condotta. A norma dell’articolo 5 della posizione comune gli Stati membri hanno stabilito le modalità specifiche (banche dati specifiche) per lo scambio di informazioni sulla legislazione nazionale e per lo scambio di informazioni sugli intermediari registrati (se applicabile); l’applicazione del sistema di notifica e di consultazione è obbligatoria solo per gli Stati membri la cui legislazione impone agli intermediari l’obbligo dell’autorizzazione scritta per svolgere tale attività. Informazioni dettagliate sulla legislazione nazionale che attua la posizione comune sull’intermediazione o, per gli Stati membri che non hanno ancora attuato pienamente la posizione comune, informazioni sullo stato dei lavori sono fornite nella tabella C allegata.

3.   Trasferimenti intracomunitari

L’iniziativa della Commissione volta a facilitare i trasferimenti intracomunitari di prodotti connessi alla difesa è motivo di seria preoccupazione per il COARM, che richiama l’attenzione sulla necessità di rammentare che i prodotti militari non possono essere considerati alla stessa stregua della maggior parte dei prodotti commerciali, tenuto conto anche del problema delle possibili riesportazioni verso paesi terzi. Si prevede che la Commissione presenterà una proposta al riguardo entro novembre 2007.

4.   Dialogo con il Parlamento europeo

Conformemente all’accordo raggiunto nella riunione del COARM del dicembre 2005 sull’opportunità che ciascuna presidenza incontri per quanto possibile la sottocommissione del Parlamento europeo per la sicurezza e la difesa per informarla delle attività del COARM, il presidente di quest’ultimo ha incontrato la sottocommissione per la sicurezza e la difesa a Bruxelles il 12 settembre 2006 e il 1o marzo 2007. Il franco scambio di opinioni e le questioni molto pratiche e concrete discusse in entrambe le riunioni hanno mostrato l’importanza e la necessità di procedere su base semestrale con il Parlamento europeo a tale dialogo trasparente e inteso a rafforzare la reciproca fiducia. Inoltre, il presidente del COARM ha invitato Raül Romeva, membro del Parlamento europeo e relatore per la relazione annuale sul codice di condotta dell’Unione europea per le esportazioni di armi, a riunioni informali con il COARM nel dicembre 2006 e gennaio 2007.

III.   ORIENTAMENTI PRIORITARI PER IL PROSSIMO FUTURO DESTINATI AL COARM

Nove anni di applicazione del codice di condotta hanno dimostrato che sono stati effettivamente posti in essere i fondamenti di un approccio comune al controllo delle esportazioni di armi convenzionali da parte degli Stati membri. Tuttavia, occorre procedere ancora in alcuni settori non considerati in passato o in cui è necessario consolidare e sfruttare i risultati conseguiti.

Gli Stati membri hanno individuato i seguenti orientamenti prioritari per il prossimo futuro:

(1)  GU L 156 del 25.6.2003, pag. 79.