Agenzia europea per la ricostruzione

L'agenzia europea per la ricostruzione ha il compito di attuare la maggior parte dell'assistenza comunitaria a favore della Repubblica di Montenegro, della Repubblica di Serbia incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.

ATTO

Regolamento (CE) n. 2667/2000 del Consiglio, del 5 dicembre 2000, relativo all'agenzia europea per la ricostruzione [Cfr atti modificativi].

SINTESI

L'agenzia europea per la ricostruzione ha il compito di attuare la maggior parte dell'assistenza comunitaria a favore della Repubblica di Montenegro, della Repubblica di Serbia incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia su decisione della Commissione.

Finalità

L'agenzia europea per la ricostruzione si occupa dei compiti seguenti:

L'agenzia può assicurare anche l'attuazione dei programmi per la ricostruzione, per il rientro dei profughi, per il ripristino della società civile e dello Stato di diritto su incarico degli Stati membri e degli Stati donatori, in particolare nel quadro della cooperazione con le istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca mondiale e la Banca europea per gli investimenti.

L'agenzia è inoltre autorizzata ad effettuare un controllo delle decisioni relative al sostegno alla missione ad interim delle Nazioni Unite per il Kosovo (UNMIK).

Inoltre, può essere incaricata di attuare l'assistenza volta allo sviluppo economico della comunità turco-cipriota previa decisione della Commissione in conformità del regolamento (CE) n. 389/2006. Non si è mai fatto ricorso a questa possibilità.

Disposizioni relative all'agenzia

L'agenzia ha sede a Salonicco e dispone di centri operativi a Belgrado, Podgorica, Pristina e Skopje.

L'agenzia ha un consiglio direttivo composto da un rappresentante per ogni Stato membro e da due rappresentanti della Commissione europea nonché da un osservatore della Banca europea per gli investimenti (BEI) senza diritto di voto nominati per trenta mesi. Il consiglio direttivo è presieduto dalla Commissione, si riunisce almeno una volta a trimestre ed è incaricato di approvare raccomandazioni relative: alle condizioni di attuazione dei progetti, all'adeguamento dei progetti in fase di esecuzione e ai singoli progetti aventi un carattere particolarmente sensibile. Decide anche in merito:

Il direttore dell'agenzia è nominato dal consiglio direttivo per un periodo di trenta mesi. Al direttore sono attribuite le seguenti mansioni:

In base alle proposte del direttore, il consiglio direttivo elabora un progetto di bilancio che è inviato alla Commissione e allegato al bilancio generale dell'UE. Dopo l'adozione di quest'ultimo, il consiglio direttivo adotta il bilancio definitivo dell'agenzia.

Il direttore presenta una relazione trimestrale sulle attività al Parlamento europeo. Sottopone inoltre ogni anno alla Commissione, al consiglio direttivo e alla Corte dei conti i conti particolareggiati dell'agenzia.

La Commissione trasmette al Consiglio una proposta di scioglimento dell'agenzia quando ritiene che questa abbia assolto il suo mandato. Il mandato dell'agenzia, che inizialmente scadeva il 31 dicembre 2004, è stato rinnovato fino al 31 dicembre 2006, per essere poi nuovamente prorogato, per l'ultima volta, al 31 dicembre 2008.

Contesto

Il regolamento (CE) n. 1628/96 relativo all'assistenza alla Bosnia-Erzegovina, alla Croazia, alla Repubblica federale di Iugoslavia (divenuta Serbia e Montenegro) e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia è stato abrogato dal regolamento (CE) n. 2666/2000 relativo all'assistenza comunitaria ai paesi dell'Europa sudorientale.

Il presente regolamento riprende le disposizioni relative alla creazione e al funzionamento dell'agenzia europea per la ricostruzione. Il mandato dell'agenzia, che inizialmente riguardava il Kosovo, è stato esteso alla Serbia e Montenegro e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.

L'agenzia opera solo nella Repubblica di Montenegro, nella Repubblica di Serbia, incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, mentre l'assistenza comunitaria destinata agli altri paesi dei Balcani occidentali (Croazia, Bosnia-Erzegovina e Albania) viene gestita attualmente in maniera direttamente centralizzata ma deconcentrata, attraverso le delegazioni della Commissione. La Commissione ha deciso di autorizzare le autorità croate a gestire l'assistenza in maniera decentrata a partire dal primo trimestre del 2006.

Riferimenti

Atto

Data di entrata in vigore

Data limite di trasposizione negli Stati membri

Gazzetta ufficiale

Regolamento (CE) n. 2667/2000

07.12.2000

-

GU L 306 del 07.12.2000

Atto(i) modificatore(i)

Data di entrata in vigore

Data limite di trasposizione negli Stati membri

Gazzetta ufficiale

Regolamento (CE) n. 2415/2001

12.12.2001

-

GU L 327 del 12.12.2001

Regolamento (CE) n. 1646/2003

01.10.2003

-

GU L 245 del 29.09.2003

Regolamento (CE) n. 2068/2004

06.12.2004

-

GU L 358 del 3.12.2004

Regolamento (CE) n. 389/2006

10.3.2006

-

GU L 65 del 7.3.2006

Regolamento (CE) n. 1756/2006

01.12.2006

-

GU L 332 del 30.11.2006

ATTI COLLEGATI

Relazione della Commissione al Consiglio, del 23 dicembre 2005, sul futuro dell'agenzia europea per la ricostruzione [COM(2005) 710 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale] A norma del regolamento (CE) n. 2667/2000, la Commissione presenta una relazione sul futuro dell'agenzia entro la fine del 2005. L'avvicinamento politico tra l'UE e i paesi dei Balcani occidentali avviene nell'ambito del processo di stabilizzazione e di associazione, completato dall'agenda di Salonicco, che mira alla futura adesione dei paesi della regione all'UE.

In questo contesto, occorre garantire una certa uniformità di trattamento ai singoli paesi della regione dei Balcani occidentali, affinché possano gradualmente assumersi responsabilità finanziarie e attuare l'assistenza finanziaria dell'UE in modo decentrato. In effetti, il trasferimento delle competenze di gestione degli strumenti di preadesione a favore delle delegazioni della Commissione (deconcentrazione) e delle amministrazioni nazionali (decentramento) intende far sì che i paesi candidati e potenziali candidati si familiarizzino con la gestione dei fondi strutturali in vista della loro adesione. In questo contesto, lo strumento per gli aiuti di preadesione (IPA), che costituirà l'aiuto unico per i paesi candidati e potenziali candidati nel periodo 2007-2013, è pienamente conforme all'obiettivo di decentramento.

L'agenzia, invece, non è in grado di favorire tale processo per via della sua gestione centralizzata indiretta dei fondi comunitari. Nell'aprile 2006, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per prorogare il mandato dell'agenzia fino al 31 dicembre 2008 e porre successivamente termine alle sue attività. Entro quella data, l'agenzia dovrebbe poter portare a termine la gestione dei fondi del programma CARDS destinati ai paesi in questione. La proroga del mandato consentirà inoltre ai paesi beneficiari di sviluppare capacità nazionali per assicurare la gestione progressiva dei fondi. Inoltre, fino alla chiusura dell'agenzia, i programmi ancora in corso saranno trasferiti alla Commissione e la gestione dell'assistenza comunitaria sarà progressivamente trasferita alle delegazioni della Commissione. Le delegazioni a Belgrado, Podgorica e Skopje e l'ufficio di Pristina saranno rafforzati.

RELAZIONI ANNUALI SULLE ATTIVITÀ DELL'AGENZIA

Relazione annuale 2005 al Parlamento europeo e al Consiglio, del giugno 2006 [Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. L'agenzia ha gestito 282 milioni di euro a titolo dei fondi comunitari per il 2005, ossia un po' più di 2,6 miliardi di euro dalla sua creazione. La maggioranza di questi fondi proviene dal programma CARDS. L'agenzia non gestisce però la totalità dei fondi assegnati alla Serbia e Montenegro e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia. La sua azione consiste principalmente nel rafforzamento delle amministrazioni locali e centrali, in particolare delle infrastrutture, e mira anche allo sviluppo delle economie dei paesi interessati. L'agenzia partecipa inoltre a progetti di natura sociale, in particolare quelli riguardanti le minoranze, le donne, i rifugiati e gli sfollati, il consolidamento della società civile e dei media. Tra i lavori più di rilievo si annovera la riforma del settore dell'energia.

Relazione annuale 2004 al Parlamento europeo e al Consiglio, del giugno 2005 [Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

L'agenzia europea per la ricostruzione ha gestito una dotazione di 310 milioni di euro a titolo dei fondi comunitari che le erano stati assegnati nel 2004, ossia un totale di 2,3 miliardi di euro dalla sua creazione. I programmi gestiti dall'agenzia riguardano il processo di riforma (legislazione, amministrazione pubblica, finanze pubbliche, Stato di diritto) intrapreso nei paesi interessati dal suo mandato, il sostegno all'economia di mercato, allo sviluppo regionale e al rafforzamento della società civile. In linea generale, l'agenzia aiuta i governi dei paesi interessati a procedere alle riforme necessarie in vista della loro adesione all'UE. Attualmente, la responsabilità delle attività dell'agenzia è stata trasferita dalla direzione generale Relazioni esterne alla direzione generale Allargamento. Inoltre, in una relazione della Commissione del 2004 si riconosceva la grande efficacia dell'agenzia rispetto al suo mandato, che il Consiglio ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre 2006.

Relazione annuale 2003 al Parlamento europeo e al Consiglio, del giugno 2004 [Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

L'ammontare dei fondi assegnati all'agenzia per la gestione dei programmi comunitari nell'esercizio 2003 è stato pari a 328 milioni di euro, ossia un totale di 2 miliardi dalla creazione dell'agenzia. L'agenzia è stata maggiormente coinvolta nella gestione delegata dei fondi comunitari assegnati al processo di riforma nella regione per rafforzarne lo sviluppo e la ricostruzione. L'agenzia ha gestito in particolare i fondi previsti dal programma CARDS. Oltre al buon governo, al consolidamento delle istituzioni e allo Stato di diritto, i programmi prevedevano anche lo sviluppo dell'economia di mercato, con attenzione particolare agli investimenti infrastrutturali e alle azioni ambientali. I programmi prevedevano infine anche un sostegno per lo sviluppo sociale e per il consolidamento della società civile.

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del maggio 2003, Agenzia europea per la ricostruzione. Relazione annuale 2002. [Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Al 31 dicembre 2002, l'agenzia gestiva un bilancio pari a 1,7 miliardi di euro. Le priorità dell'agenzia sono state indirizzate verso la ricostruzione di infrastrutture, il rilancio dell'attività economica e il sostegno dei mezzi di comunicazione e della società civile. Anche il buon governo è divenuto un settore fondamentale della sua attività. Dal 1998 al 2002, l'agenzia ha stanziato per programmi di aiuto 561 milioni di euro in Serbia, 74 milioni in Montenegro, 830 in Kosovo e 166,5 nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 10 giugno 2002, Agenzia europea per la ricostruzione. Relazione annuale 2001[COM (2002) 288 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Nel dicembre 2001, il mandato dell'agenzia è stato esteso all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Un nuovo ufficio e un centro operativo sono stati aperti rispettivamente a Podgorica e a Skopje. Nel corso dello stesso anno, l'agenzia ha gestito una dotazione finanziaria di 525 milioni di euro. I programmi finanziati con tale importo riguardavano tre settori prioritari: la ricostruzione materiale ed economica (60% della dotazione 2001), lo sviluppo di un'economia di mercato e il sostegno alle imprese private (25% della dotazione) e il sostegno alla democrazia, ai diritti umani e allo Stato di diritto (15% della dotazione).

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 30 luglio 2001, Agenzia europea per la ricostruzione. Relazione annuale 2000 [COM(2001) 446 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]L'agenzia europea per la ricostruzione si è sempre concentrata sulla ricostruzione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, per garantire il ritorno alla normalità nel Kosovo. I principali settori di attività dell'agenzia sono stati l'energia, l'edilizia, i trasporti, l'approvvigionamento idrico, le imprese, l'agricoltura e la sanità. Il bilancio messo a disposizione di queste azioni ammontava a 262 milioni di euro. Particolarmente importante è stato l'impatto nei settori dell'edilizia e dell'energia. A seguito dei cambiamenti intervenuti nell'ottobre e nel novembre 2000 nei governi della Iugoslavia e della Serbia, l'agenzia ha esteso il suo campo di attività a tutto il territorio della Repubblica federale di Iugoslavia. Essa ha pertanto partecipato ad un programma di aiuti urgenti per la Serbia (180 milioni di euro).

Ultima modifica: 05.12.2006