Piano d'azione per un aiuto più importante, più efficace e più tempestivo

La presente comunicazione fa seguito agli impegni sottoscritti dall'UE nel 2005 per intensificare gli aiuti allo sviluppo, migliorarne l'impatto e accelerarne la diffusione, al fine di far fronte alle sfide poste dagli obiettivi del Millennio per lo sviluppo, entro il 2015. Le tre comunicazioni intendono migliorare l'efficacia, la coerenza e l'impatto degli aiuti allo sviluppo comunitario.

ATTO

Comunicazione della Commissione, del 2 marzo 2006, intitolata: "Gli aiuti dell'UE: dare di più, meglio e più rapidamente" [COM(2006) 87 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Il piano d'azione esposto nella presente comunicazione si compone di nove azioni limitate nel tempo, che verranno attuate congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati membri. Alcune, quali la mappatura degli aiuti comunitari mediante l'atlante dei donatori ("EU donor atlas") regionali, il sostegno al processo di coordinamento locale o l'elaborazione di un quadro comune di programmazione dell'assistenza, possono essere lanciate immediatamente. Altre, come il meccanismo di cofinanziamento proposto per i fondi comunitari, potranno essere attuate nei prossimi quattro anni.

Il piano d'azione è suddiviso in tre parti: la prima, oltre a includere il calendario, riassume le nove misure che l'UE deve adottare in quanto gruppo; la seconda presenta le prime quattro misure che sono già state elaborate e possono essere adottate e attuate immediatamente in alcuni dei paesi partner; la terza descrive le cinque restanti misure che devono essere elaborate nel 2006 ed attuate entro il 2010.

Gli impegni dell'UE relativi all'efficacia degli aiuti possono essere suddivisi in tre assi interconnessi, che riguardano rispettivamente:

Prima parte: osservanza degli impegni

Ai fini di un miglioramento dell'organizzazione e della ripartizione delle competenze, l'atlante dei donatori deve essere riveduto, poiché nella prima edizione vi compariva una concentrazione degli aiuti in alcuni Paesi e settori "attrattivi", a discapito di altri Paesi o settori trascurati, nonché una frammentazione delle attività, con una moltiplicazione di operatori e di progetti di piccole dimensioni.

Per quanto riguarda la regolamentazione dell'UE in materia di sviluppo, è utile presentare una panoramica generale delle norme in vigore in tutti gli Stati membri, che verranno raggruppate in compendi, al fine di facilitare il lavoro di tutti gli operatori. Un altro obiettivo altrettanto importante è quello di realizzare, nel lungo termine, una programmazione comune: a tal fine il quadro pluriennale comune di programmazione (QCP) intende creare un meccanismo che consente di raggruppare gli elementi costitutivi dei sistemi degli Stati membri che si sovrappongono e di ridurre così i costi di transazione della programmazione comunitaria.

La dichiarazione sulla politica di sviluppo (il "consenso europeo") e la strategia dell'UE per l'Africa, adottate nel 2005, prevedono una migliore ripartizione dei compiti ai fini del rafforzamento della complementarità e dell'efficacia degli aiuti, dell'incremento del numero di azioni comuni facendo maggiormente ricorso al cofinanziamento, nonché il rafforzamento del contributo e dell'influenza dell'UE.

Seconda parte: azioni immediate

I quattro obiettivi che potrebbero essere realizzati già dal 2006 riguardano l'atlante dei donatori, il monitoraggio del processo dell'UE e del CAS, la tabella di marcia e il quadro comune di programmazione (QCP).

La revisione dell'atlante II dei donatori dell'UE rafforzerà la dimensione regionale, e la mappatura degli aiuti sarà effettuata a livello degli Stati, includendo tutti i donatori attivi in ciascun Paese. Per quanto riguarda il monitoraggio, esso deve incidere sugli obiettivi internazionali adottati a Parigi e gli obiettivi operativi concreti dell'Unione che, a partire dal 2006, verranno controllati mediante la relazione annuale sul follow-up di Monterrey.

L'applicazione delle tabelle di marcia, da stabilirsi entro il 2006, deve essere migliorata e le responsabilità di controllo dovranno essere intensificate e condivise. Tutti gli obiettivi fissati dovranno essere raggiunti entro il 2010. Il quadro comune di programmazione deve essere adottato entro la metà del 2006 ed essere applicato in modo pragmatico, progressivo e realistico. È necessario introdurlo nei paesi nei quali sia già stata avviata una strategia d'assistenza comune del donatore (Tanzania, Uganda e Zambia) ed estenderlo all'insieme dei paesi dell'Africa, dei Carabi e del Pacifico (ACP), oltre che a tutti i paesi che avranno firmato la dichiarazione di Parigi entro il 2010.

Terza parte: eseguire l'agenda

I cinque obiettivi che devono essere messi a punto entro la fine del 2006 riguardano la complementarità operativa, lo sviluppo delle attività comuni con un ruolo di cofinanziamento da parte della CE, il rafforzamento della visione dell'UE, gli strumenti locali comuni, nonché compendi di norme comunitarie in materia di sviluppo.

Saranno adottati principi operativi pragmatici sulla complementarità dei compiti entro la fine del 2006. Tali principi potranno essere applicati sul campo con i futuri capitoli regionali dell'atlante riveduto dei donatori. Inoltre, è necessario effettuare una revisione delle norme comunitarie che ostacolano il cofinanziamento, al fine di sviluppare un meccanismo di confinanziamento strutturato per i fondi della CE entro il 2008.

Nella prospettiva del rafforzamento del quadro dell'UE è opportuno avviare tutta una serie di azioni: la creazione di una rete che unisca i centri di ricerca per lo sviluppo; l'introduzione di giornate europee dello sviluppo; una carta di formazione europea che raggruppi tutti i programmi di formazione professionale destinati agli operatori in ambito di sviluppo, ecc. Infine, entro la fine del 2006, verranno redatti compendi di norme di programmazione dell'UE, di norme dell'UE in materia di appalti pubblici, di norme e principi dell'UE relativi alle ONG e in materia di aiuti, che verranno rivisti nel 2008. Tali compendi prenderanno in considerazione l'armonizzazione delle normative che saranno state introdotte nel frattempo.

ATTI COLLEGATI

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 2 marzo 2006, intitolata: "Finanziamento dello sviluppo ed efficacia degli aiuti - Le sfide poste dall'aumento degli aiuti UE nel periodo 2006-2010 [COM(2006) 85 def (esdeenfr). - Gazzetta ufficiale C 130 del 3 giugno 2006].

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 2 marzo 2006, intitolata: Rafforzare l'impatto europeo: un quadro comune per l'elaborazione dei documenti di strategia nazionale e la programmazione pluriennale comune [COM(2006)88 def. - Gazzetta ufficiale C 130 del 3 giugno 2006].

Ultima modifica: 11.09.2007