Estensione del regolamento n. 1408/71 ai cittadini dei paesi terzi
L'Unione estende a tutti i cittadini dei paesi terzi che risiedono legalmente in uno degli Stati membri le disposizioni del regolamento n. 1408/71 relativo all'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro familiari che si spostano all' interno della Comunità.
ATTO
Regolamento (CE) n. 859/2003 del Consiglio, del 14 maggio 2003, che estende le disposizioni del regolamento (CEE) n. 1408/71 e del regolamento (CEE) n. 574/72 ai cittadini di paesi terzi cui tali disposizioni non siano già applicabili unicamente a causa della nazionalità.
SINTESI
Il presente regolamento mira a garantire a tutti i cittadini di paesi terzi che risiedono legalmente sul territorio della Comunità e che soddisfano le altre condizioni del regolamento (CEE) n. 1408/71 di godere dei diritti di sicurezza sociale quando si spostano da uno Stato membro all'altro per soggiornarvi, vivervi o lavorarvi.
Fino ad ora il regolamento (CEE) n. 1408/71 e il regolamento (CEE) n. 574/72 si applicavano solo ad alcune categorie di cittadini di paesi terzi, vale a dire agli apolidi, ai rifugiati e ai familiari e superstiti dei cittadini comunitari sulla base della definizione fornita dallo stesso regolamento.
Il numero e la diversità degli strumenti utilizzati per risolvere i problemi connessi ai regimi di sicurezza sociale hanno creato una complessità giuridica a cui il presente regolamento cerca di porre fine. Si tratta quindi di applicare il regolamento (CEE) n. 1408/71 pur nella consapevolezza che questo non conferisce alcun diritto di soggiorno, di residenza né di accesso al mercato del lavoro. Inoltre, la condizione preliminare per l'adozione del regolamento è che tali cittadini risiedano legalmente nel paese di accoglienza.
Inoltre, sono state adottate disposizioni transitorie al fine di permettere ai cittadini di paesi terzi di poter salvaguardare i diritti acquisiti prima dell'entrata in vigore del presente regolamento.
Al Consiglio europeo di Tampere, i capi di Stato e di governo avevano più volte fatto presente la necessità di garantire un trattamento equo ai cittadini di paesi terzi che risiedessero legalmente in uno dei paesi membri. L'Unione deve permettere loro di ottenere determinati diritti e doveri al fine di beneficiare di una situazione comparabile a quella dei cittadini europei.
Inoltre, la Carta dei diritti fondamentali proclamata nel dicembre 2000, in occasione della CIG (conferenza intergovernativa) di Nizza, ha riconosciuto un certo numero di diritti sia ai cittadini comunitari che a quelli non comunitari.
Successivamente, la Commissione ha adottato una direttiva relativa allo status di residenti di lunga durata che prevede, tra l'altro, la possibilità per chi detiene tale status di esercitare il proprio diritto di soggiorno in uno Stato membro diverso da quello che glielo ha riconosciuto.
Riferimenti
Atto |
Data di entrata in vigore |
Data limite di trasposizione negli Stati membri |
Gazzetta ufficiale |
Regolamento (CEE) n. 859/2003 [adozione: consultazione CNS/2002/0039] |
01.06.2003 |
- |
GU L 124 del 20.05.2003 |
ATTI CONNESSI
Regolamento (CEE) n. 1408/71 () del Consiglio, del 14 giugno 1971, relativo all'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro familiari che si spostano all'interno della Comunità [Gazzetta ufficiale L 149 del 05.07.1971].
Regolamento (CEE) n. 574/72 del Consiglio, del 21 marzo 1972, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CEE) n. 1408/71 relativo all'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro familiari che si spostano all'interno della Comunità [Gazzetta ufficiale L 74 del 27.03.1972].
Per qualsiasi informazione supplementare, si prega di consultare i seguenti documenti:
Ultima modifica: 09.09.2004