Prospettive del mercato interno del gas e dell'elettricità

Nuove misure devono completare le norme esistenti nel mercato interno del gas e dell'elettricità al fine di garantirne il corretto funzionamento. Un esame del mercato rivela che persistono anomalie e che le norme attualmente in vigore non consentono di correggerle efficacemente.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 10 gennaio 2007, "Prospettive del mercato interno del gas e dell'elettricità" [COM(2006) 841 definitivo – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

L'Unione europea (UE) si è impegnata a creare un mercato interno del gas e dell'elettricità autenticamente competitivo al fine di offrire ai consumatori una reale scelta a prezzi equi e concorrenziali, incentivare la produzione di energia pulita e rafforzare la sicurezza della fornitura.

Il mercato interno dell'energia è stato realizzato ma l'indagine settoriale sui mercati del gas e dell'elettricità ha messo in rilievo il persistere di numerose anomalie che impediscono tanto ai consumatori quanto agli ambienti economici di beneficiare a pieno dei vantaggi derivanti dall'apertura dei mercati nazionali del gas e dell'elettricità.

Poiché le norme in vigore non consentono di correggere efficacemente tali anomalie, è necessario adottare nuove misure, ultima tappa per garantire il funzionamento a regime del mercato interno dell'energia a livello europeo.

Vantaggi della realizzazione del mercato interno dell'energia

L'apertura dei mercati nazionali del gas e dell'elettricità alla concorrenza offre concretamente ai consumatori la possibilità di scegliere il proprio fornitore di energia e, di conseguenza, di realizzare economie. Essa consente inoltre di rafforzare la sicurezza della fornitura in quanto favorisce, da un lato, gli investimenti negli impianti evitando così interruzioni dell'approvvigionamento e, dall'altro, la diversificazione delle vie di trasporto e delle fonti di energia. L'esistenza di un mercato dell'energia realmente competitivo contribuisce inoltre allo sviluppo sostenibile, in particolare perché dà accesso al mercato ai fornitori di elettricità prodotta a partire da fonti rinnovabili.

Anomalie

Nella pratica l'UE è ancora ben lontana dall'obiettivo di un vero mercato interno in cui ogni consumatore abbia il diritto legale di scegliere il proprio fornitore ed eserciti concretamente tale diritto in modo semplice ed efficace perché le norme in vigore non impediscono le anomalie del mercato.

La dissociazione giuridica e funzionale dei gestori delle reti collegati verticalmente a imprese di fornitura e di produzione si dimostra insufficiente per garantire pari opportunità di accesso alle reti. Gli operatori storici mantengono così la propria posizione dominante e le nuove imprese che desiderano accedere al mercato incontrano notevoli difficoltà a causa di condizioni di accesso discriminatorie, della mancanza di capacità di rete disponibile, della scarsa trasparenza dei dati relativi alla situazione della rete e del ridotto livello degli investimenti.

I regolatori nazionali, a loro volta, non dispongono dei poteri e dell'indipendenza necessari per portare a termine la loro missione. Le loro competenze variano considerevolmente da uno Stato membro all'altro e ciò ostacola gli scambi transfrontalieri e l'accesso ai consumatori di altri Stati membri.

Nuove norme per realizzare il mercato interno dell'energia

L'attuale dissociazione giuridica e funzionale è insufficiente per eliminare il conflitto di interessi derivante dall'integrazione verticale. È necessaria una separazione più netta tra la gestione delle reti di trasporto e le attività di produzione o fornitura per garantire che i gestori effettuino la manutenzione, lo sfruttamento e lo sviluppo delle reti nell'interesse generale degli utenti.

La separazione può basarsi sia su una dissociazione totale della proprietà, dove i gestori della rete di trasporto sfruttano e posseggono la rete, sia sulla costituzione di un gestore della rete di trasporto indipendente che si occupi della manutenzione, dello sviluppo e dello sfruttamento delle reti, di cui restano proprietarie le imprese integrate verticalmente.

Dal punto di vista economico, la dissociazione totale della proprietà appare il mezzo più efficace per garantire lo sviluppo di un reale mercato interno dell'energia. Oltre a far scomparire gli interessi divergenti dei gestori della rete, essa consente anche di evitare una regolamentazione eccessivamente dettagliata e complessa per garantire l'indipendenza dei gestori della rete integrati verticalmente.

Il quadro normativo e quindi i poteri dei regolatori devono essere rafforzati per garantire le condizioni di trasparenza, stabilità e non discriminazione necessarie per sviluppare la concorrenza e realizzare gli investimenti.

D'altro canto, è necessario un coordinamento migliore dei regolatori nazionali a livello europeo per limitare la frammentazione del mercato che deriva dalle differenze fra le regolamentazioni dei vari Stati membri. A questo scopo si può sia rafforzare l'approccio attuale, con l'inconveniente di continuare a dipendere da accordi a carattere volontario fra 27 regolatori nazionali con interessi sovente divergenti, sia formalizzare il ruolo del gruppo dei regolatori europei per il gas e l'elettricità (ERGEG) in una rete europea di regolatori indipendenti (ERGEG+), sia infine creare un nuovo organismo unico a livello comunitario.

Per consentire la libera circolazione del gas e dell'elettricità all'interno dell'UE, è essenziale introdurre norme tecniche compatibili e un regolare scambio di informazioni, aumentare gli investimenti nella rete e in particolare le interconnessioni transfrontaliere, ed evolvere verso gestori di rete regionali.

Tenuto conto dei monopoli degli operatori storici prima della liberalizzazione, della mancanza di integrazione e delle loro caratteristiche naturali, in particolare una scarsa elasticità della domanda, i mercati del gas e dell'elettricità sono particolarmente esposti al rischio di posizione dominante.

Una maggiore trasparenza, il ricorso al principio dell'utilizzo obbligatorio della capacità pena la perdita ("use-it-or-lose-it"), un reale accesso agli impianti di stoccaggio del gas e il mantenimento degli incentivi a favore di nuove capacità di stoccaggio agevolerebbero la transizione verso un mercato del gas e dell'elettricità più competitivo.

Creare un ambiente stabile per gli investimenti è una priorità. Sugli investimenti possono però incidere altri fattori, come l'attribuzione di certificati di emissione o gli incentivi specifici, ad esempio per la produzione di elettricità a partire da fonti di energia rinnovabili.

La tutela dei consumatori e gli oneri di servizio pubblico devono costituire parte integrante del processo di apertura dei mercati del gas e dell'elettricità. È dunque necessaria una carta dei consumatori di energia che ne protegga i diritti fondamentali: il diritto a ottenere le informazioni utili sui vari fornitori e sulle diverse possibilità di fornitura, il diritto a una procedura agevole per cambiare fornitore, la protezione contro la precarietà energetica per i consumatori più vulnerabili, la protezione contro le pratiche commerciali scorrette, ecc.

Contesto

Il mercato interno dell'energia è stato istituito progressivamente, inizialmente con la direttiva 96/92/CE che pone le basi del mercato interno dell'elettricità e con la direttiva 98/30/CE che pone quelle del mercato interno del gas, sostituite rispettivamente dalle direttive 2003/54/CE e 2003/55/CE.

La Commissione trae le proprie conclusioni dall'esame del mercato interno del gas e dell'elettricità risultante dalla sua indagine settoriale e preannuncia un terzo pacchetto legislativo per completare le norme attuali.

ATTI COLLEGATI

Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo - Progressi compiuti nella realizzazione del mercato interno del gas e dell'elettricità [COM(2008) 192 def. – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale].

La relazione mette in evidenza i progressi compiuti nel mercato interno dell’elettricità e del gas naturale dall’apertura dei mercati nazionali alla concorrenza del 1° luglio 2007. Tra i principali progressi, pone in risalto le iniziative regionali che stimolano la cooperazione transfrontaliera.

A più di tre anni dalla scadenza fissata per l'attuazione (luglio 2004), alcuni Stati membri non hanno ancora attuato correttamente le prescrizioni giuridiche previste dalle direttive relative al gas e all'elettricità. Dalla relazione emerge soprattutto una scarsa conformità alle disposizioni sul controllo regolamentare, la disaggregazione e le tariffe di approvvigionamento, nonché la comunicazione degli oneri di servizio pubblico.

Per tentare di risolvere il cattivo funzionamento del mercato interno, la Commissione ha presentato un pacchetto di provvedimenti il 19 settembre 2007.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo ed al Consiglio, del 10 gennaio 2007 – Una politica energetica per l'Europa – [COM(2007) 1 definitivo – non pubblicato nella Gazzetta ufficiale).

Comunicazione della Commissione, del 10 gennaio 2007 – Indagine settoriale a norma dell'articolo 17 del regolamento (CE) n. 1/2003 nei settori europei del gas e dell'elettricità (Relazione finale) [COM(2006) 851 definitivo – non pubblicato nella Gazzetta ufficiale].

Direttiva 2003/55/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2003, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 98/30/CE [Gazzetta ufficiale L 176 del 15.7.2003].

Direttiva 2003/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2003, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'elettricità e che abroga la direttiva 96/92/CE [Gazzetta ufficiale L 176 del 15.7.2003].

Ultima modifica: 06.09.2008