Indirizzi di massima per le politiche economiche (1998)

1) OBIETTIVO

Garantire un coordinamento più stretto delle politiche economiche e un grado elevato di convergenza dei risultati delle economie degli Stati membri e della Comunità.

2) ATTO

Raccomandazione del Consiglio, del 6 luglio 1998, sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità [Gazzetta ufficiale L 200 del 16.07.1998].

3) SINTESI

L'attuazione, da parte degli Stati membri, di politiche che mirano a realizzare un grado elevato di convergenza economica ha dato risultati tangibili che hanno permesso al Consiglio dell'Unione europea, il 3 maggio 1998, di decidere che 11 Stati membri soddisfacevano le condizioni necessarie per l'adozione dell'euro. Tuttavia, i progressi compiuti in materia di riduzione della disoccupazione sono insufficienti in molti Stati membri.

Dall'estate del 1997, la Comunità vive una fase di ripresa economica sempre più vivace, in un contesto di inflazione storicamente bassa. I fondamentali economici sono positivi ed in costante miglioramento, il che consente di prevedere un consolidamento della crescita. Con una ripresa più forte, si potrebbe assistere ad una leggera flessione del tasso di disoccupazione nel 1999.

In campo macroeconomico, gli indirizzi di massima ribadiscono che gli Stati membri devono continuare a perseguire una strategia comune articolata sui tre assi seguenti:

Più l'obiettivo di stabilità dei prezzi perseguito dalla politica monetaria verrà agevolato da adeguate politiche di bilancio e da un'appropriata dinamica salariale, più probabilità ci saranno che le condizioni monetarie siano favorevoli alla crescita e all'occupazione.

Il dosaggio delle politiche macroeconomiche dell'area dell'euro dipenderà fondamentalmente dall'interazione fra la politica monetaria unica, da un lato, e la situazione di bilancio e la dinamica salariale specifiche dei paesi partecipanti, dall'altro. Al fine di conseguire un dosaggio adeguato, si procederà ad una sorveglianza ravvicinata e a un più stretto coordinamento delle politiche economiche.

L'esigenza di politiche macroeconomiche orientate alla stabilità sarà ugualmente forte per i paesi che non adotteranno la moneta unica fin dalla sua introduzione.

Tanto nella futura area dell'euro che in Danimarca, in Svezia e nel Regno Unito, il tasso medio di inflazione è sceso al di sotto del 2 %. Le politiche economiche di tutti gli Stati membri dovranno ora mirare al mantenimento della stabilità dei prezzi per potere mantenere condizioni monetarie favorevoli alla crescita ed evitare differenziali di inflazione troppo elevati.

La Grecia (es de en fr) deve intensificare i suoi sforzi per ridurre ulteriormente il tasso d'inflazione, in particolare per fare fronte alle conseguenze della svalutazione della dracma in occasione del suo ingresso nel meccanismo di cambio europeo nel marzo 1998.

La maggior parte degli Stati membri deve compiere ulteriori progressi per raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità e crescita, cioè un saldo di bilancio vicino al pareggio o positivo. Questi requisiti sono necessari per:

È anche fondamentale che gli Stati membri forniscano garanzie circa la continuità del processo di risanamento dei loro bilanci.

Di conseguenza, il Consiglio ribadisce gli stessi principi generali già enunciati negli indirizzi di massima degli anni precedenti:

Come gli Stati membri, anche la Comunità è chiamata ad attenersi a una disciplina di bilancio rigorosa.

Gli indirizzi specifici per i singoli paesi sono i seguenti.

Il Belgio dovrà realizzare il suo impegno di mantenere l'avanzo primario al 6 % del PIL sul medio termine, in modo da garantire una rapida riduzione del rapporto debito/PIL, che è ancora molto elevato.

La Germania dovrà accelerare il proprio processo di risanamento del bilancio se intende avviare con decisione il rapporto debito/PIL su un sentiero discendente per riportarlo rapidamente, nel prossimo futuro, al di sotto del valore di riferimento.

La Spagna dovrà approfittare delle condizioni economiche attuali favorevoli per accelerare il conseguimento dell'obiettivo a medio termine di un bilancio in posizione vicina al pareggio o in attivo.

La Francia dovrà proseguire i suoi sforzi di risanamento di bilancio dopo il 1999, per assicurare il rispetto degli impegni derivanti dal Patto di stabilità e crescita e stabilizzare il suo rapporto debito/PIL.

L'Irlanda dovrà attuare una politica fiscale rigorosa per ridurre il rischio di surriscaldamento dell'economia. Grazie al saldo attivo sempre più consistente registrato dalle amministrazioni pubbliche, il rapporto debito/PIL dovrebbe scendere al di sotto del 60 % nel 1998 e continuare a diminuire negli anni successivi.

L'Italia dovrà intensificare ulteriormente il suo impegno a favore del risanamento del bilancio per ottemperare agli obblighi imposti dal Patto di stabilità e crescita e ridurre rapidamente un rapporto debito/PIL ancora molto elevato.

Il Lussemburgo dovrebbe mantenere anche nei prossimi anni un bilancio in attivo, con un rapporto debito/PIL che resterebbe ad un livello estremamente basso.

I Paesi Bassi non dovranno consentire un deterioramento della loro attuale situazione di bilancio, in modo da garantire il proseguimento costante della riduzione del rapporto debito/PIL.

L'Austria dovrà proseguire i suoi sforzi di risanamento per raggiungere l'obiettivo di una posizione di bilancio prossima al pareggio o in attivo e mantenere il rapporto debito/PIL su un sentiero discendente.

Il Portogallo dovrà proseguire i suoi sforzi di adeguamento del bilancio per ottemperare agli obblighi imposti dal Patto di stabilità e crescita . Il rapporto debito/PIL dovrebbe scendere al 60 % nel 1998 e continuare a diminuire negli anni successivi.

La Finlandia prevede un'eccedenza di bilancio nel 1998 e ulteriori aumenti del saldo attivo negli anni successivi. La riduzione dell'imposta sul reddito prevista per il 1999 non dovrà rimettere in discussione il proseguimento del risanamento di bilancio.

La Danimarca dovrebbe ancora incrementare l'attivo di bilancio negli anni a venire. Il rapporto debito/PIL dovrebbe scendere al di sotto del 60 % nel 1998 e continuare a ridursi negli anni successivi.

La Grecia dovrà proseguire l'impegno verso un risanamento del bilancio se vuole raggiungere l'obiettivo di partecipare all'area dell'euro entro il 2001. Nel 1997 il disavanzo è sceso al 4,0 % del PIL e pare proiettato a scendere nel 1998 al di sotto del valore di riferimento previsto dal trattato, mentre il rapporto debito pubblico/PIL ha iniziato a scendere nel 1997.

La Svezia dovrà continuare a tenere sotto stretto controllo la spesa pubblica se vuole conservare saldi di bilancio positivi.

Il Regno Unito dovrebbe raggiungere l'equilibrio di bilancio alla fine del decennio. L'impegno previsto dovrà essere proseguito, tanto più che si dovrà tener conto della necessità di realizzare le condizioni di stabilità previste per l'economia britannica in generale.

Per la determinazione dei salari, le parti sociali dovrebbero rispettare le norme generali seguenti:

Nell'UEM, il grado di adattabilità nel processo di formazione delle retribuzioni dovrà essere maggiore poiché svolgerà un ruolo importante nel caso di turbolenze specifiche per alcuni paesi. Di conseguenza, il dialogo sociale dovrà essere rafforzato a tutti i livelli.

Riforme strutturali sui mercati dei prodotti, dei servizi, dei capitali e, più ancora, del lavoro rimangono necessarie per consentire agli Stati membri di rispondere a perturbazioni economiche specifiche e rafforzare la competitività della Comunità.

Per quanto riguarda il miglioramento dell'efficacia dei mercati dei prodotti, dei servizi e dei capitali, gli sforzi dovrebbero riguardare:

Per quanto riguarda i mercati del lavoro, è importante intraprenderne la modernizzazione per aumentare il contenuto occupazionale della crescita economica e garantire la capacità di inserimento professionale della manodopera. Questi obiettivi sono anche quelli degli orientamenti in materia di occupazione. Gli Stati membri dovrebbero privilegiare:

4) disposizioni d'applicazione

5) altri lavori

Ultima modifica: 25.10.2002