Gli effetti sulle politiche, le istituzioni e la legislazione comunitarie

La Commissione europea presenta una panoramica completa delle conseguenze che il passaggio all'euro avrà a livello comunitario e degli effetti che ne deriveranno a livello degli Stati membri.

ATTO

Comunicazione della Commissione, del 5 novembre 1997: gli effetti del passaggio all'euro sulle politiche, le istituzioni e la legislazione comunitarie [COM(97) 560 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

SINTESI

RISCHI DI CAMBI

Nel momento in cui veniva redatta la comunicazione, il bilancio era stilato in ecu, mentre le entrate e le spese erano basate in misura integrale e parziale su valori in moneta nazionale:

Nel caso di operazioni effettuate in moneta nazionale, il rischio di cambio era a carico del bilancio comunitario, in quanto il controvalore in ecu era soggetto a variazioni.

Dopo l'introduzione dell'euro, nei paesi partecipanti circolerà la medesima moneta nella quale sarà stilato il bilancio comunitario: quindi non vi saranno più rischi di cambio per le operazioni ancora effettuate in moneta nazionale. Nei paesi "pre-in" (Danimarca (es de en fr), Regno Unito (es de en fr) e Svezia (es de en fr)), invece, per questo tipo di operazioni i rischi di cambio persisteranno.

POLITICA AGRICOLA

L'introduzione dell'euro avrà ripercussioni diverse sul regime agromonetario:

Gli adeguamenti che si apporteranno al regime agromonetario si applicheranno anche al settore della pesca.

AMMINISTRAZIONE EUROPEA

Le spese amministrative, che consistono principalmente nelle retribuzioni e nelle pensioni, il cui importo è pari al 3,5% del bilancio totale (cifre 1996), vengono effettuate in moneta nazionale (soprattutto franchi belgi e lussemburghesi).

Il rischio di cambio a cui è esposto il bilancio comunitario scomparirà, dopo l'introduzione dell'euro, per tutte le retribuzioni o pensioni versate a persone residenti negli Stati membri partecipanti..

Data la rilevanza politica della retribuzione dei funzionari, si è proposto di stilare in euro i bollettini degli stipendi e di versare in euro le retribuzioni e le pensioni nei paesi partecipanti sin dal 1° gennaio 1999.

DIRITTO COMUNITARIO

Per il diritto comunitario la conseguenza più immediata risulta dalla sostituzione dell'ecu con l'euro (al tasso di 1 a 1), senza che si debbano prendere provvedimenti al riguardo a livello comunitario o nazionale.

Per i casi in cui all'importo in ecu si applica una clausola riguardante la conversione nelle rispettive monete nazionali, per assicurare un'interpretazione coerente delle clausole di questo tipo si sono elaborati vari orientamenti.

Alcune clausole giuridiche vanno trattate a parte, per esempio se contengono riferimenti a specifici tassi d'interesse (per esempio nel novero delle clausole penali), che scompariranno dopo l'introduzione dell'euro.

Per quanto riguarda gli accordi con i paesi terzi, i riferimenti all'ecu saranno convertiti automaticamente in euro senza che nessuna delle parti firmatarie debba prendere provvedimenti specifici a tale scopo. Sarebbe auspicabile una campagna d'informazione presso le parti interessate prima della data del 1° gennaio 1999.

ALTRE RIPERCUSSIONI

Sotto il profilo operativo, il passaggio all'euro eserciterà ripercussioni nei seguenti settori:

Per l'amministrazione europea, tutto quello che ha importanza sostanziale andrà fatto entro il 1° gennaio 1999; per le amministrazioni nazionali, regionali e locali, i lavori inerenti all'introduzione dell'euro continueranno per tutto il periodo di transizione, fino alla sua conclusione (1° gennaio 2002).

Ultima modifica: 23.06.2006