Quadro comune per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi

La presente comunicazione rappresenta un primo passo verso l’istituzione di un quadro europeo coerente per l’integrazione dei cittadini di paesi extra UE. Essa propone misure concrete, a livello nazionale e dell’Unione, che diano attuazione ai principi fondamentali comuni insieme a una serie di meccanismi di sostegno dell'UE.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 1° settembre 2005 – Un’agenda comune per l’integrazione – Quadro per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi nell’Unione europea [COM(2005) 389 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La comunicazione si basa sugli sviluppi a livello di Unione europea (UE) nel settore della migrazione legale e dell’integrazione dei cittadini di paesi terzi. Essa costituisce un primo passo verso l’istituzione di un quadro coerente per l’integrazione, attraverso proposte di misure che diano attuazione concreta, a livello UE e nazionale, ai principi fondamentali comuni.

I principi fondamentali comuni

Le misure concrete proposte dalla comunicazione mirano a guidare le politiche di integrazione nazionali e dell’UE. Le azioni che i paesi dell’UE scelgono di attuare devono integrare una prospettiva di genere insieme a un’attenzione specifica per la situazione dei giovani.

"L’integrazione è un processo dinamico e bilaterale di adeguamento reciproco da parte di tutti gli immigrati e di tutti i residenti dei paesi dell’UE." A livello nazionale la Commissione propone di:

Allo stesso tempo occorre sostenere, a livello UE, azioni e progetti transnazionali per esplorare nuove forme di cooperazione europea.

"L’integrazione implica il rispetto dei valori fondamentali dell’Unione europea." La Commissione propone di porre l’accento sull’educazione civica nei programmi di accoglienza a livello nazionale. A livello europeo, occorre invece includere l’integrazione dei cittadini dei paesi terzi nei futuri programmi dell’Agenzia per i diritti fondamentali, trovando modalità effettive per sensibilizzare il pubblico ai valori fondamentali dell’UE.

"L’occupazione è una componente fondamentale del processo d’integrazione." A livello nazionale la Commissione propone di:

A livello UE la Commissione propone di:

"Ai fini dell’integrazione sono indispensabili conoscenze di base della lingua, della storia e delle istituzioni della società ospite." A livello nazionale, la Commissione propone di potenziare la dimensione “integrazione” mediante misure di preparazione alla partenza e l'organizzazione di programmi di accoglienza che offrano corsi su più livelli. A livello europeo, propone di incentivare le azioni transnazionali e di sostenere modelli innovativi di integrazione.

"Gli sforzi nel settore dell’istruzione sono cruciali per l’integrazione." A livello nazionale la Commissione propone di concepire programmi scolastici che riflettano la diversità e di tenere conto dei problemi specifici dei giovani migranti, come il loro accesso all’istruzione terziaria. A livello UE, le azioni dovrebbero includere: incorporare gli obiettivi di integrazione nei vari programmi per l'istruzione (Istruzione e formazione 2010) e permettere un riconoscimento chiaro e trasparente delle qualifiche (Quadro europeo delle qualifiche).

"L’accesso degli immigrati alle istituzioni nonché a beni e servizi pubblici e privati, su un piede di parità con i cittadini nazionali e in modo non discriminatorio, costituisce la base essenziale di una migliore integrazione." A livello nazionale la Commissione propone le seguenti azioni:

A livello UE, la Commissione propone di monitorare l’applicazione della direttiva sui cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo e della direttiva sulla parità di trattamento; propone inoltre di sostenere gli studi e lo scambio di buone pratiche.

"L’interazione frequente di immigrati e cittadini UE è un meccanismo fondamentale per l’integrazione." A livello nazionale la Commissione propone di promuovere attività in cui gli immigrati interagiscono con la società d’accoglienza e di migliorare le condizioni di vita degli immigrati. A livello UE, propone parallelamente di:

"La pratica di culture e religioni diverse deve essere salvaguardata." A livello nazionale, la Commissione propone di avviare un dialogo interculturale costruttivo e una riflessione pubblica ponderata, nonché di promuovere la creazione di piattaforme di dialogo inter e intraconfessionale. A livello UE, propone di agevolare il dialogo interculturale e interreligioso e di sviluppare ulteriormente il dialogo con le organizzazioni religiose e di ricerca umanistica.

"La partecipazione degli immigrati al processo democratico e alla formulazione delle politiche di integrazione favorisce l’integrazione dei medesimi." A livello nazionale, la Commissione propone di:

A livello UE la Commissione propone di avviare uno studio/un’indagine conoscitiva dei diritti e doveri dei cittadini di paesi terzi nei paesi dell’UE, favorire la creazione di una piattaforma di organizzazioni di migranti e valutare l’opportunità di elaborare un concetto di cittadinanza civica.

Una strategia coerente a livello dell’UE

La Commissione propone inoltre misure volte a promuovere, a livello dell’UE, una strategia di integrazione più coerente. A livello nazionale, questo significa includere l’integrazione in tutti i pertinenti settori politici e rafforzare la capacità di coordinare le strategie nazionali di integrazione ai vari livelli di governo. A livello UE, questo significa rafforzare la rete delle cellule nazionali di contatto e sviluppare la cooperazione fra istituzioni e servizi competenti. Occorre inoltre effettuare valutazioni nazionali e migliorare la capacità di raccogliere, analizzare e diffondere le statistiche nazionali sull’integrazione. Inoltre, occorre sviluppare strumenti statistici e indicatori comuni a livello europeo. Bisognerebbe anche sviluppare ulteriormente la Rete europea dell'immigrazione.

Le cellule nazionali continueranno a svolgere un ruolo importante monitorando i progressi delle strategie di integrazione nei vari ambiti di intervento e garantendo che gli sforzi a livello UE e nazionale si rafforzino a vicenda. Esse continueranno anche a lavorare all'elaborazione del manuale sull'integrazione (la seconda edizione è prevista per il 2006), che riguarderà l’alloggio e le questioni urbane, l’accesso ai servizi sanitari e sociali, l’integrazione nel mercato del lavoro e l’infrastruttura dell’integrazione, incorporando fermamente nella disamina i principi fondamentali comuni. La Commissione prevede di indire una gara d’appalto per la creazione di un portale Internet per le esperienze europee sull’integrazione dei migranti e intende istituire un forum europeo dell’integrazione per promuovere la partecipazione effettiva degli attori interessati a livello dell’UE. Le principali funzioni del forum saranno la consulenza, lo scambio di know-how e la pubblicazione di raccomandazioni sul sito Internet sull’integrazione. La Commissione continuerà a redigere una relazione annuale sulla migrazione e l’integrazione che sarà un importante strumento con cui monitorare l’evoluzione futura delle politiche di integrazione nell’UE.

Contesto

Nel 2002 il Consiglio Giustizia e affari interni (GAI) chiedeva l’istituzione di cellule nazionali di contatto in materia di integrazione. Nel giugno 2003 il Consiglio europeo ha rinnovato il mandato e invitato la Commissione a presentare relazioni annuali sulla migrazione e l’integrazione.

Nella sua comunicazione del 2003 su immigrazione, integrazione e occupazione, la Commissione definiva un approccio multisettoriale dell’integrazione. Nel novembre 2004 usciva la prima edizione del manuale sull’integrazione per politici e operatori (Handbook on Integration for policy-makers and practitioners).

Il programma dell'Aia, adottato dal Consiglio europeo del 4-5 novembre 2004, sottolineava l’esigenza di un maggiore coordinamento fra le politiche nazionali di integrazione e le iniziative dell’UE in materia. Il Consiglio Giustizia e affari interni del 19 novembre 2004 ha adottato principi fondamentali comuni a sostegno di un quadro europeo coerente per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi.

ATTI COLLEGATI

Risoluzione del Parlamento europeo del 2 aprile 2009 sui problemi e le prospettive concernenti la cittadinanza europea [Gazzetta ufficiale C 137E del 27.5.2010].

Risoluzione del Parlamento europeo del 26 settembre 2007 sul piano d'azione sull'immigrazione legale [Gazzetta ufficiale C 219E del 28.8.2008].

Risoluzione del Parlamento europeo del 24 ottobre 2006 sull’immigrazione femminile: ruolo e condizione delle donne immigrate nell’Unione europea [Gazzetta ufficiale C 313E del 20.12.2006].

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2006 sulle strategie e i mezzi per l'integrazione degli immigrati nell'Unione europea [Gazzetta ufficiale C 303E del 13.12.2006].

Relazioni

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dell’11 settembre 2007 – Terza relazione annuale su migrazione e integrazione [COM(2007) 512 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

La terza relazione annuale su migrazione e integrazione prosegue il monitoraggio delle politiche di ammissione e integrazione dei cittadini di paesi terzi nell’UE e fornisce informazioni sulla creazione di un quadro UE in materia di integrazione fino al giugno 2007. L’inclusione dell’integrazione nelle varie politiche dell’UE diventa parte integrante della formulazione e dell’attuazione delle politiche. La comunicazione annuncia l’impegno preso dalla Commissione di presentare nuove iniziative per sviluppare ulteriormente il quadro dell’UE. La relazione fornisce inoltre informazioni specifiche sulle varie dimensioni del processo di integrazione nei paesi dell’UE nel 2005 e nella prima metà del 2006.

Documento di lavoro dei servizi della Commissione del 30 giugno 2006 – Seconda relazione annuale su migrazione e integrazione [SEC(2006) 892 – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale] (EN).

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 16 luglio 2004 – Prima relazione annuale su migrazione e integrazione [COM(2004) 508 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Ultima modifica: 02.12.2010